Canto di Natale

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Canto di Natale – prima strofa

Canto di Natale – C.Dickens

(Riduzione e adattamento di Luisa Berti)

(Dedicato ai bambini della Scuola Elementare di Narnali)

1 - “Preambolo su Scrooge”

Narratore – nipote – impiegato (Bob) – nebbia – campanelli - bambini

2 - “L’incontro con Marley”

Narratore - Scrooge – Marley – trilli di campanelli – spiriti erranti

3 - “Il primo Spirito”

Narratore – Scrooge – Campana della chiesa - 1° Spirito – Scrooge bambino - amici – bambini –Ali Babà – R.Crusoe – Venerdì

4 - “Il secondo Spirito” – Parte Uno

Narratore – Scrooge – Campana  - 2° Spirito – gente – bambini – litiganti

5 - “Il secondo Spirito” – Parte Due

Narratore – Scrooge – 2° Spirito - Bob – Moglie – Belinda – Peter – Due piccoli Cratchit – Marta – Tim

6 - “Il secondo Spirito” – Parte Tre

Narratore – Nipote – Moglie – due ospiti (uomo e donna) – 2° Spirito – Scrooge - 3° Spirito

7 - “L’ultimo dei tre spiriti” – Parte Uno

Narratore – 3° Spirito – Scrooge – Due uomini d’affari – due signori

8 - “L’ultimo dei tre spiriti” – Parte Due

Narratore – Scrooge - 3°Spirito – Bottegaio – lavandaia – becchino – serva

9 - “L’ultimo dei tre spiriti” – Parte Tre

Narratore – Scrooge – 3°Spirito – Famiglia Cratchit

10 - “L’ultimo dei tre spiriti” – Parte Quattro

Scrooge - Narratore – Campane -  Ragazzo – nipote e moglie – famiglia Cratchit - TUTTI

LEGENDA

Narratore microfono fisso                             Altri personaggi microfoni auricolari

LUCI                DIAPOSITIVE                    S I P A R I O             Musica da CD

  

1- luce bianca               in fondo a destra

2- luce gialla                 al centro

3- luce blu                    davanti a sinistra

4- luce bianca               davanti a sinistra

5- luce bianca               al centro

6- luce gialla                 al centro

7- luce bianca               davanti a destra

8- luce bianca               in fondo a sinistra

“Preambolo su Scrooge”

Narratore – nipote – impiegato – nebbia – fiocchi di neve e campanelli - bambini

LUCI 4                                                          DIA 1 UFFICIO

Narratore: “Tanto per cominciare il vecchio Marley era morto, stecchito come un chiodo di una porta. A dire il vero non ho idea di cosa ci fosse di particolarmente morto nel chiodo di una porta, ma questo antico modo di dire racchiude in sé la saggezza dei nostri antenati che io non mi permetterò mai di contestare… mi limiterò quindi a ribadire che Marley era morto, stecchito come un chiodo di una porta. Scrooge non aveva mai cancellato il nome del vecchio Marley, e anni dopo la sua scomparsa lo si leggeva ancora sopra la porta del magazzino: la ditta era infatti conosciuta come “Scrooge & Marley”. Bisogna ammettere che Scrooge era un vero spilorcio, un vecchio peccatore che sapeva estorcere, strappare, afferrare e fregare, e accumulava tutto quello che riusciva a portar via, tenendoselo ben stretto. Il gelo che regnava in lui aveva irrigidito i suoi vecchi lineamenti: il caldo e il freddo che regnavano all’esterno avevano ben poca influenza su Scrooge. Non poteva infatti soffiare un vento più aspro e pungente di lui, il maltempo non avrebbe mai potuto mostrarsi più forte del vecchio Scrooge. Nessuno si sognava mai di fermarlo per strada e dirgli con aria allegra: “Come sta, mio caro Scrooge? Quando verrà a trovarmi? Nessun mendicante aveva il coraggio di chiedergli un centesimo.

Ma a lui tutto ciò non dispiaceva, anzi, ne era felice e orgoglioso. Ci teneva infatti ad avanzare lungo il cammino affollato della vita senza attirare su di sé la simpatia degli altri. LUCI 1-5-8

Un bel giorno, sebbene fosse la vigilia di Natale, Scrooge stava lavorando nel suo ufficio: era una giornata fredda, cupa e nebbiosa (danza della nebbia: Acquario di Saint-Saens: CD1-2.19). Gli orologi della città avevano appena battuto le tre. La nebbia era così fitta che le case di fronte sembravano fantasmi: c’era da pensare che la natura infuriata stesse tramando una terribile e misteriosa vendetta. La porta dell’ufficio di Scrooge era aperta per consentire di controllare il suo impiegato. Nella stanza c’era un fuoco molto piccolo, ma quello dell’impiegato era addirittura invisibile, e sembrava composto da un unico pezzo di carbone.” LUCI 5-8

Nipote: “Buon Natale zio! Che Dio ti protegga”

Scrooge:“Stupidaggini!”

Nipote: “Zio, non vorrai mica dire che il Natale è una stupidaggine?

Scrooge: “Certo che lo dico! Buon Natale… Si può sapere che diritto hai di essere allegro? E perché mai dovresti essere felice, povero come sei?”

Nipote: “E tu che diritto hai di essere triste? E perché mai dovresti essere infelice, ricco come sei?

Scrooge: “Fesserie!”

Nipote: “Non ti arrabbiare, zio!”

Scrooge: “Come faccio a non arrabbiarmi, dato che sono costretto a vivere in un mondo di stupidi? Buon Natale! Ma finiamola con queste sciocchezze! Per te il Natale è solo il giorno in cui devi saldare tutti i tuoi conti ma non hai abbastanza soldi. Ti ritrovi invecchiato di un anno, ma non sei affatto più ricco!”

Nipote: “Se questo per te è passare il Natale…”

Scrooge: “Lasciami in pace! Trascorri il Natale a modo tuo e lascia che io lo passi come preferisco!”

Nipote: “il Natale è un periodo bello e piacevole, all’insegna della gentilezza, del perdono e della carità, senza dimenticare il rispetto e la venerazione che bisogna riservargli a causa della sua natura sacra. È l’unico momento dell’anno in cui uomini e donne aprono il loro cuore e trattano coloro che giudicano inferiori come se fossero davvero compagni nel viaggio della vita. Caro zio, anche se il Natale non mi ha mai fatto entrare in tasca un soldo, io sono convinto che mi abbia fatto bene e che me ne farà ancora!”

Impiegato: “Bravo, ben detto!”

Scrooge: (all’impiegato) “Fammi sentire un solo rumore e festeggerai il Natale restando senza lavoro”.

Nipote: “Ti prego, zio, non arrabbiarti, e vieni a pranzo da noi domani!”

Scrooge: “Più volentieri mi taglio una gamba!”

Nipote: “Mi dispiace vederti così testardo. Noi due non abbiamo mai litigato. Ho voluto fare questo tentativo in omaggio al Natale, e voglio mantenere lo stesso il mio umore natalizio. Ti auguro dunque Buon Natale”

Scrooge: “Buona sera.”

Nipote: “E buon Anno”

Scrooge: “Di nuovo buona sera”

Nipote: (all’impiegato) “Tanti auguri e Buon Natale”

Impiegato: “Grazie mille e altrettanto”

Scrooge: “Come farà il mio impiegato a dire che è un buon Natale: con la miseria di stipendio che gli do, moglie e figli a carico e la povertà in cui vive, c’è poco da essere allegri. Mah!” LUCI 4

Narratore: “Nel frattempo la nebbia e l’oscurità erano diventate così fitte che in cambio di un giusto compenso alcune persone camminavano davanti alle carrozze a cavalli, guidandone il cammino con l’ausilio di torce accese. L’acqua della fontanella si era congelata trasformandosi in ghiaccio. La luce delle lampade arrossava il volto delle persone che passavano davanti alle vetrine illuminate e ornate di ramoscelli e bacche di agrifoglio.  Anche i suoni erano ovattati tanto che si sentivano solo i campanelli delle carrozze. LUCI 2-6 (danza dei fiocchi di neve e dei campanelli: Ciaikowsky “danza della fata confetto” CD2-2.04) LUCI 4-5-8

La nebbia diventava sempre più fitta, e il freddo sempre più intenso e penetrante. Un gruppo di bambini si radunarono fuori dall’ufficio di Scrooge, con l’intento di rallegrare un po’ le persone all’interno con un canto di Natale”

Bambini: “We wish you a Merry Christmas, We wish you a Merry Christmas, We wish you a Merry Christmas and Happy New Year”

Narratore: “Ma non appena sentì i primi versi, Scrooge impugnò la sua riga con una furia tale da far fuggire terrorizzati i piccoli cantori. Venne finalmente l’ora di chiudere l’ufficio.”

Scrooge: “Immagino che domani vorresti avere la giornata libera!”

Impiegato: “Se a lei sta bene, signore…”

Scrooge: “A me non sta affatto bene, e non è giusto.”

Impiegato: “Ma è Natale, signore. Succede una volta all’anno”

Scrooge: “Bella scusa!. Intanto, ogni 25 Dicembre io ti pago e tu non lavori: guarda almeno di arrivare in anticipo il giorno seguente.”

Narratore: “Scrooge uscì per strada borbottando tra sé ed andò a consumare la solita misera cena nella solita misera taverna. Poi si avviò verso la casa che un tempo era appartenuta al suo socio Marley.”

S I P A R I O

“L’incontro con Marley”

Narratore - Scrooge – Marley – trilli di campanelli – spiriti erranti

LUCI 2-4-6                                       DIA 2 CASA SCROOGE

Narratore: “Arrivato davanti alla porta di casa e dopo aver infilato la chiave nella serratura, Scrooge si trovò davanti il volto di Marley al posto del batacchio! Era proprio la faccia del defunto, e invece di essere oscurata da un’ombra impenetrabile come gli altri oggetti che la circondavano, era avvolta da un alone di luce sinistra.

Scrooge fissò impietrito lo strano fenomeno, ma il batacchio riprese subito il suo aspetto normale. Allora girò la chiave nella serratura, con decisione, ed entrò in casa. DIA 3 SCALE Salì le scale senza badare al buio, che gli piaceva perché non costava nulla. Dopo aver controllato l’interno di tutte le stanze del piano di sopra, e provveduto a chiuderle a chiave con doppia mandata, DIA 4 CAMERA entrò nella sua stanza da letto. La esaminò a fondo, perfino sotto il letto e, anche qui dette una doppia mandata alla porta. Soddisfatto, si tolse la cravatta, infilò la vestaglia, le pantofole e il berretto da notte e si sedette a magiare la minestra davanti a quel fuoco che in una notte così gelida non serviva quasi a niente. Appoggiò la testa allo schienale della poltrona e notò che una campanella appoggiata alla parete si era messa improvvisamente a dondolare: dapprima non emetteva nessun suono. Sbalordito e in preda a un certo panico si accorse che, a loro volta, tutti i campanelli della casa avevano cominciato a trillare.”

(canzone dei campanelli Mussorgsky: “Pulcini” CD3-0.31)

“I campanelli smisero di suonare all’unisono, così come avevano cominciato. E all’improvviso si sentì un rumore metallico provenire dai piani inferiori.

In quel momento Scrooge si rammentò di aver sentito dire che gli spettri vagano nelle case infestate trascinandosi dietro le catene.”

Scrooge: “Fesserie, tutte fesserie. Io non ci credo”.

Narratore: “Ma quando qualcosa attraversò il pesante uscio ed entrò nella stanza, il vecchio impallidì.”

Scrooge: “Ti conosco, sei il fantasma di Marley!”

Narratore: “Ed era proprio lui, con il codino, il panciotto, i calzoni a mezza gamba e gli stivali che si agitavano insieme a lui. In vita aveva una pesante catena, come una coda.”

Scrooge: “Ma guarda! Si può sapere cosa vuoi da me?”

Marley: “Molto”

Scrooge: “Chi sei?”

Marley: “Chiedimi piuttosto chi ero.”

Scrooge: “Allora, dimmi chi eri… sei molto pignolo per essere un’ombra!”

Marley: “Da vivo ero il tuo socio: Marley”

Scrooge: “Puoi…puoi sederti?”

Marley: “Sì, certo.”

Scrooge: “E allora siediti.” (un attimo di esitazione)

Marley: “Tu non credi alla mia presenza”

Scrooge: “No”

Marley: “Oltre alle prove che ti forniscono i tuoi occhi, quali dimostrazioni vorresti avere?”

Scrooge: “Non lo so”

Marley: “Per quale motivo non hai fiducia nei tuoi sensi?”

Scrooge: “Perché basta poco per ingannarli: per esempio un lieve disturbo di stomaco, forse un pezzo di carne mal digerito, un cucchiaio troppo abbondante di senape, una fetta di formaggio, un boccone di patata poco cotta. Qualunque cosa tu sia mi fai pensare a un sugo di carne andato a male, e non a un fantasma! Stupidaggini, sono tutte stupidaggini!!!”

Marley: “AAAAAAAHHHHHHHHHH!!!” (agitando la catena)

Scrooge: “Misericordia! Spaventosa apparizione, perché mi tormenti?”

Marley: “Mi credi adesso, uomo dai pensieri terreni?”

Scrooge: “Sì, ormai non posso più rifiutarmi… ma per quale motivo i fantasmi vagano per la terra, e perché sei venuto proprio da me?”

Marley: “Lo spirito di ogni uomo deve aggirarsi tra i suoi simili e viaggiare ovunque: chi non lo fa da vivo, è condannato a farlo da morto, vedendo tutte le cose che non può più assaporare, e che l’avrebbero reso felice se le avesse conosciute quando era ancora in vita.”

Scrooge: “Perché sei incatenato?”

Marley: “Porto la catena che io stesso mi sono forgiato quando ero vivo. L’ho costruita io, anello dopo anello, metro dopo metro, e mi ci sono imprigionato di mia spontanea volontà. Me la porto sempre appresso. Non dirmi che ti sembra strana…Non è forse vero che conosci il peso e la lunghezza della catena che porti? Sette Natali fa era lunga e pesante come la mia, ma da allora ci hai lavorato molto, e adesso è diventata molto robusta.”

Scrooge: “Caro vecchio Marley! Dimmi una parola di conforto!”

Marley: “Caro vecchio Scrooge! Non posso confortarti perché non è mio compito, la consolazione arriva da ben altre parti, e messaggeri diversi da me la portano a uomini che non ti assomigliano. Ascolta bene le mie parole: il mio spirito non è mai uscito dal nostro ufficio, e non si è mai avventurato oltre gli stretti limiti della tana in cui guadagnavamo montagne di denaro, spesso a scapito di qualche poveraccio.” (solleva la catena) “in questo periodo dell’anno soffro più del solito. Perché mai ho camminato tra i miei simili tenendo gli occhi fissi a terra, senza mai alzarli verso quella stella benedetta che condusse i Magi a una misera grotta? Ascoltami, ormai il tempo a mia disposizione è quasi finito! Sono venuto qui per avvisarti, per dirti che sei ancora in tempo e che hai la possibilità e la speranza di sfuggire al mio destino”

Scrooge: “Ti ringrazio, sei sempre stato un buon amico!”

Marley: “Riceverai la visita di tre Spiriti: il primo arriverà domani, all’una in punto. Il secondo la notte successiva e il terzo la notte seguente, sempre alla stessa ora.”

Scrooge: “Non potrei vederli tutti insieme? In modo da finirla con questa storia?”

Marley: “Non illuderti di rivedermi, e per il tuo bene cerca di ricordare le mie parole” LUCI 1-2-6-8

DIA 5 STRADA

Narratore: “L’apparizione si allontanò, camminando all’indietro. Arrivata alla finestra, uscì e, lamentandosi e gemendo, si unì ad una schiera di spiriti erranti che continuavano a lamentarsi: ognuno di loro portava dietro di sé una pesante catena” (danza degli spiriti: secondo tempo della 2 sinf. di Beethoven CD4-1.45)

DIA 6 CAMERA “Scrooge sentì un gran bisogno di riposare: andò a letto senza neanche spogliarsi e si addormentò di colpo”

S I P A R I O

“Il primo Spirito”

Narratore – Scrooge – Campana della chiesa - 1° Spirito – Scrooge bambino - amici – bambini –Ali Babà – R.Crusoe – Venerdì

LUCI 1-4-5

Narratore: “Quando Scrooge si svegliò, era così buio che quasi non si distinguevano i vetri della finestra dalle pareti della stanza. Mentre scrutava le tenebre, la campana di una chiesa vicina batté quattro quarti, aspettò di sentire l’ora, ma con sua grande sorpresa rintoccarono le sei, poi le sette, poi le otto e infine le dodici. Le dodici, e lui si era coricato alle due! Forse il meccanismo di quell’orologio si era inceppato! Armeggiò con il suo orologio per correggere quello strumento insolente, ma anche lui si fermò dopo aver battuto le dodici.”

Scrooge: “Non posso aver dormito per un giorno intero! Ed è impossibile che sia accaduto qualcosa al sole, e che quei dodici colpi abbiano indicato il mezzogiorno…”

Narratore: “Spaventato, si alzò di scatto e raggiunse a tentoni la finestra, ma riuscì a distinguere ben poco, perché la nebbia non si era ancora alzata. Tornò a letto a riflettere, ma più ci rimuginava sopra, meno riusciva a spiegarsi quello che era accaduto. Si sforzò di pensare ad altro, ma l’apparizione di Marley l’aveva sconvolto. Quando la campana batté di nuovo i tre quarti, Scrooge si ricordò della visita che secondo lo spettro di Marley avrebbe ricevuto all’una. L’ultimo quarto d’ora trascorse così lentamente che gli venne il dubbio di essersi addormentato. Ma ad un tratto echeggiarono i rintocchi.”

Campana: “Din don!”

Scrooge: “Mezzanotte e un quarto”

Campana: “Din don!”

Scrooge: “…e mezza”

Campana: “Din don!”

Scrooge: “Un quarto all’una!”

Campana: “Din don!”

Scrooge: “E’ l’una!!! E non è successo niente!!!”

Narratore: “Non appena si sentì l’ultimo colpo, grave, cupo e malinconico, la stanza venne inondata di luce, e qualcuno scostò le tende del baldacchino che sovrastava il letto. Era uno strano spirito, giovane e anziano al tempo stesso. I lunghi capelli che gli sfioravano le spalle erano candidi come quelli di un vecchio, ma il suo volto era liscio e roseo. Indossava una tunica bianca stretta in vita da una cintura.” (in mano tiene un ramoscello di agrifoglio e il bordo della tunica è ornato da fiori estivi)

Scrooge: “Sei tu lo Spirito di cui mi hanno parlato?”

1° Spirito: “Sono io”

Scrooge: “Chi sei?”

1° Spirito: “Sono il fantasma del Natale passato”

Scrooge: “Passato da molto tempo?”

1° Spirito: “Si tratta del tuo passato…”

Scrooge: “Perché sei qui?”

1° Spirito: “Mi interessa il tuo benessere”

Scrooge: “Garda che per star bene mi basterebbe una notte di giusto riposo, senza interruzioni da parte di spiriti, fantasmi o via dicendo!”

1° Spirito: “Attento, perché è arrivato il momento della tua conversione! Alzati, e vieni con me!”

Scrooge: “Ma dammi il tempo di mettermi qualcosa addosso! Fuori si gela e in pantofole mi beccherò un accidente!”

1° Spirito: “Basta che io ti appoggi la mano sul cuore e tu potrai volare con me, senza tempo e senza bisogni terreni”                                                DIA 7 STRADA CON CAVALLO

Narratore: “Passarono attraverso la parete e si ritrovarono sopra una strada di campagna fiancheggiata da campi e prati. La città era scomparsa, insieme alla nebbia e all’oscurità. Era una fredda e chiara giornata d’inverno”

Scrooge: “Mio Dio! Io sono cresciuto in questo posto!”

1° Spirito: “Ricordi la strada?”

Scrooge: “Certo, potrei percorrerla ad occhi bendati!”

1° Spirito: “Strano che tu l’abbia dimenticata per così tanti anni! Su, andiamo!” LUCI 1-2-4-6-8

(Away in a manger CD5-1.55)                      DIA 8 PAESE

Narratore: “Ad un certo punto apparve in lontananza una cittadina, con la chiesa e il ponte sul fiume. Nel frattempo i viandanti si erano avvicinati, e Scrooge li riconobbe uno dopo l’altro: erano i suoi amici d’infanzia” ( canto di Natale: Desk the Halls) LUCI 4-8

1° Spirito: “Quella è la scuola. Dentro c’è rimasto solo un bambino, trascurato dai compagni”

Scrooge: (piangendo a dirotto)“Ma quello sono io!”

Narratore: “La scuola era infatti deserta, ad eccezione di un piccolino, povero, triste ed abbandonato da tutti, i cui unici amici erano i personaggi dei libri di favole”

Scrooge bambino: “Ciao Alì Babà, vieni a giocare con me? Ehi, c’è anche Robinson Crusoe! E Venerdì! Dai, che giochiamo tutti insieme! È Natale!!!”

1° Spirito: “Dovevi essere veramente molto triste e solo”

Scrooge: (piangendo) “Poveretto! Vorrei dare questo soldo a dei bambini che ieri erano venuti a cantare sotto la mia finestra, ma è troppo tardi. Portami via, non lo sopporto più”

                                                                       DIA 9 CAMERA

Narratore: “Esausto e sopraffatto da un sonno terribile, si accorse di essere nella sua camera da letto. Si gettò sulle coperte e sprofondò in un sonno profondo.”

S I P A R I O

“Il secondo Spirito” – Parte Uno

Narratore – Scrooge – Campana  - 2° Spirito – gente – bambini – litiganti

LUCI 1-4-5

Narratore: “Scrooge si svegliò di colpo, disturbato dal rumore che lui stesso faceva russando. Nessuno dovette avvisarlo che la campana stava per battere di nuovo l’una: sapeva infatti di essersi destato in tempo per incontrare il secondo messaggero inviatogli grazie a Marley. Voleva affrontare lo spirito nel preciso istante in cui sarebbe apparso.”

Campana: “Din don!”

Narratore: “Quando la campana ebbe battuto l’una senza che arrivasse nessuno, Scrooge cominciò a tremare: passarono 5 minuti, 10, 15…niente! Rimase comunque sdraiato in fervida attesa. Poi si alzò senza fare rumore e scivolò in pantofole fino alla porta. Nell’attimo in cui toccava la maniglia, sentì una strana voce”

2° Spirito: “Vieni, Ebenezer Scrooge! Ti prego, entra!” DIA 10 SALOTTO

Narratore: “Scrooge obbedì. Era certo di trovarsi nel suo salotto, che però era cambiato in maniera sorprendente: le pareti erano piene di rami di agrifoglio, il soffitto pure: pareva di essere in un boschetto, dove le bacche erano lucenti come specchi. Un’enorme fiamma ardeva nel camino. Lì vicino c’era una specie di trono formato da una catasta di cibarie di ogni tipo. Sopra questa montagna di cose da mangiare era comodamente seduto uno splendido e allegro gigante, che aveva in mano una torcia accesa: la teneva così in alto che riuscì a illuminare Scrooge quando infilò la testa dentro la stanza.”

2° Spirito: “Entra, amico mio, così potrai conoscermi. Sono il fantasma del Natale presente. Guardami!”(lo spettro era avvolto in un mantello verde bordato di pelliccia bianca e aveva in testa una corona di agrifoglio, ornata da ghiaccioli luminosi) “Non hai mai incontrato nessuno che mi somigliasse, vero?”

Scrooge: “No.”

2° Spirito: “E non ti sei mai trovato in compagnia dei membri più giovani della mia famiglia? Sai, io ho appena un anno, e quindi mi riferisco ai miei fratelli maggiori”

Scrooge: “Temo di no. Hai molti fratelli?”

2° Spirito: “Più di duemila!

Scrooge: “Mantenere una famiglia del genere deve essere terribile. E molto costoso. Ti prego, portami dove vuoi: ieri notte sono stato trascinato via con la forza, ma ho imparato una lezione che sta cominciando a servirmi. Se vuoi insegnarmi qualcosa, sarò lieto di approfittarne.”

2° Spirito: “Tocca il mio mantello” LUCI 2-4-6                 DIA 11 MATTINA

Narratore: “In un solo istante svanirono l’agrifoglio, il vischio, le bacche rosse, l’edera, le cibarie…e svanirono anche la stanza, il fuoco e la notte. I due si ritrovarono in giro per le vie della città in una mattina di Natale. Faceva molto freddo, e nell’aria echeggiava il chiasso allegro che la gente produceva spalando la neve davanti alle case, facendola cadere in strada con grande divertimento dei bambini.”(Mussorgsky: mercato di Limoges CD6-0.51) LUCI 1-4-5

Campana: “Din don dan! Din don dan! Din don dan!”

Narratore: “Il suono della campana chiamò a raccolta i fedeli, diretti in chiesa. La vista di quelle persone così festose sembrò colpire in modo particolare lo spirito che, fermo insieme a Scrooge sulla soglia del negozio del fornaio, si mise ad alzare i coperchi delle pentole che gli passavano davanti e a spruzzarci dentro la cenere della sua torcia. Doveva trattarsi di una torcia straordinaria, perché un paio di volte alcune persone si urtarono e iniziarono a litigare, ma non appena un pizzico di quella polvere sottile li sfiorava, la serenità tornava subito a regnare”

Litiganti: “Sarebbe una vergogna litigare il giorno di Natale”

Scrooge: “C’è qualche aroma particolare nella cenere della tua torcia?”

2° Spirito: “Certo! L’aroma del Natale”

Scrooge: “E si adatta a qualunque tipo di pranzo?”

2° Spirito: “A ogni pranzo offerto con cordialità, e soprattutto a quelli più poveri”

Scrooge: “Perché ai più poveri?”

2° Spirito: “Perché ne hanno più bisogno”

S I P A R I O

“Il secondo Spirito” – Parte Due

Narratore – Scrooge – 2° Spirito - Bob Cratchit – Moglie – Belinda – Peter – Due piccoli Cratchit – Marta – Tim

LUCI 1-4-5-8                                                DIA 12 CASA BOB

Narratore: “A questo punto il fantasma si recò a casa dell’impiegato di Scrooge. Giunto sulla soglia si fermò a benedire la dimora di Bob Cratchit con le scintille della sua torcia. La signora Cratchit si alzò; indossava un abito dall’aria logora, ma in compenso era tutta ornata di nastri, che costavano poco e che, però, consentivano di fare bella figura. La donna apparecchiò, aiutata da Belinda, la sua secondogenita, anche lei piena di nastri. Nel frattempo Peter, il terzo figlio, si occupava della pentola dove cocevano le patate. Intanto, i due piccoli entrarono di corsa gridando eccitati al pensiero del pranzo. Si misero a danzare intorno alla tavola”(danza di piccoli Cratchit: Vivaldi Concerto per flauto e archi 1° tempo CD7-024)

Signora Cratchit: “Cosa sarà accaduto a vostro padre, al piccolo Tim e a Marta? Come mai sono così in ritardo, proprio il giorno di Natale?”

Marta: “Eccomi. Scusate il ritardo, ma ieri sera ho finito tardi di lavorare e stamani non terminavo più di riordinare la casa dei padroni.”

Peter: “Non importa, basta che tu sia venuta. Siediti vicino al fuoco e scaldati.”

Piccoli Cratchit: “Sta arrivando papà con Tim! Sta arrivando papà con Tim!”

Bob: “Salute gente! Eccoci di ritorno dalla Chiesa! Buon Natale a tutti quanti”

Tim: “Spero che mi abbiano visto tutti in Chiesa, che abbiano visto che sono storpio! Così si ricorderanno che oggi è la festa di Colui che fece camminare gli storpi e vedere i ciechi”

Narratore: “A queste parole tutti si commossero: era molto bello ciò che il piccolo Tim aveva detto! Finalmente vennero portati i piatti in tavola e si recitò la preghiera di ringraziamento. Al termine della cena i membri della famiglia sparecchiarono e accesero un bel fuoco. I Cratchit si accomodarono poi intorno al fuoco e Bob propose un brindisi”

Bob: “Buon Natale a tutti noi, miei cari! Dio ci benedica”

Tim: “Dio benedica ognuno di noi”

Scrooge: “Spirito, dimmi se il piccolo Tim vivrà”

2° Spirito: “Vedo una sedia vuota nell’angolo di quel povero camino, e una stampella rimasta senza padrone, conservata con cura. Se queste ombre non verranno in qualche modo influenzate dal futuro, il bambino morirà!”

Scrooge: “No, no…ti prego, spirito gentile, dimmi che sarà risparmiato!”

2° Spirito: “Nessuno dei miei successori lo troverà qui, a meno che il futuro non cambi la situazione.”

Bob: “Un brindisi al signor Scrooge! Grazie a lui abbiamo potuto permetterci questo pranzo di Natale!”

Signora Cratchit: “Bella roba! Sarei proprio felice di averlo qui per dirgli quello che penso di lui”

Bob: “Via, mia cara! Ci sono i bambini…è Natale!”

Signora Cratchit: “Dev’essere per forza Natale se hai voglia di bere alla salute di quell’individuo odioso, avaro, duro e privo di sentimenti come il signor Scrooge!”

Bob: “Mia cara, è Natale…”

Signora Cratchit: “E allora berrò, ma per amor tuo e in onore di questo santo giorno. Che viva pure a lungo! Buon Natale e felice anno nuovo!”

S I P A R I O

“Il secondo Spirito” – Parte Tre

Narratore – Nipote – Moglie – due ospiti (uomo e donna) – 2° Spirito – Scrooge -  3° Spirito

LUCI 4-5

Narratore: “Si stava ormai facendo buio, e la neve cadeva fitta. Scrooge e il fantasma si aggirarono per le vie della città, e il chiarore dei camini accesi nelle cucine, nei saloni e nelle varie stanze era uno spettacolo a dir poco meraviglioso. Con sua grande sorpresa Scrooge sentì un’allegra risata” DIA 13 CASA NIPOTE

Nipote: “Ah! Ah! Ah!”

Narratore: “Si trovavano ora in una stanza ampia e luminosa.”

Nipote: “Ah! Ah! Ah!”(ridendo di gusto)

Narratore: “Quando il nipote di Scrooge rideva in quel modo, sua moglie rideva altrettanto di cuore. Per non essere da meno anche i loro ospiti sghignazzavano fino a scoppiare”

Nipote: “Com’è vero che sono qui davanti a voi, continuava a ripetere che il Natale è solo una stupidaggine! E ne era davvero convinto!”

Moglie: “Dovrebbe davvero vergognarsi”

Nipote: “E’ un vecchietto piuttosto buffo, ecco cos’è. E non è nemmeno simpatico come potrebbe essere. In ogni caso i suoi difetti portano con sé la giusta punizione, e io non posso dir niente contro di lui.

Ospite donna: “Sono sicura che è molto ricco: tu stesso me lo hai detto più volte!”

Nipote: “E allora? La sua ricchezza non gli serve a niente. Non la usa per fare del bene a qualcuno o per rendersi la vita più comoda, e non ha nemmeno la soddisfazione di pensare che un giorno saremo noi a godere di tutti i suoi averi!”

Ospite uomo: “Io non lo sopporto!”

Nipote: “Io sì! Mi fa pena, e non potrei arrabbiarmi con lui nemmeno se volessi. A pensarci bene è lui la vittima delle sue manie. Si è messo in testa di non provare alcuna simpatia per noi e di non voler mai venire a pranzo da noi. E con questo? Forse si ostinerà ad inveire contro il Natale ancora per molti anni, ma vedendo che anno dopo anno io continuo ad andare a trovarlo e a chiedergli come sta, forse alla fine cambierà idea! E se una volta ogni tanto desse qualcosa a quel poveraccio del suo impiegato, sarebbe già un bel risultato. Ieri, in fondo, mi è sembrato di averlo in qualche modo colpito…” (si mettono a cantare tutti insieme: canto di natale Jingle bell rock CD8-0.38)

Nipote: “poiché ha contribuito alla nostra allegria, se non brindassimo alla sua salute saremmo un branco di ingrati. Ecco un bicchiere di vino… un brindisi in onore dello zio Scrooge!”

Tutti: “Al vecchio Scrooge. Buon Natale e felice anno allo zio Scrooge!” LUCI 4-7

Narratore: “Lo zio Scrooge era così contento che, se avesse potuto avrebbe ringraziato di persona l’allegra combriccola. Ma dovettero ripartire. Videro un gran numero di cose, spingendosi molto lontano, e visitarono un’infinità di abitazioni: lo spirito si fermava accanto ad un ammalato, e quello guariva; visitava uomini alle prese con mille difficoltà, e loro trovavano il conforto della speranza che li aiutava a resistere. A contatto con lui, la povertà diventava ricchezza.”

2° Spirito: “La mia esistenza su questa terra è brevissima: dura soltanto un giorno e finirà questa notte.”

Scrooge: “Stanotte?”

2° Spirito: “A mezzanotte in punto. E purtroppo l’ora si avvicina…” LUCI 3-7 DIA 14 CAMERA

Narratore: “In quel momento echeggiarono dodici colpi. Scrooge si guardò intorno cercando il fantasma, ma non lo vide più. Non appena l’ultimo rintocco cessò di vibrare, il vecchio ricordò la predizione di Marley; alzando lo sguardo scorse uno spettro solenne, drappeggiato e incappucciato, che avanzava verso di lui simile alla nebbia che si alza dal terreno.”

S I P A R I O

“L’ultimo dei tre Spiriti” – Parte Uno

Narratore – 3° Spirito – Scrooge – Due uomini d’affari – due signori -

LUCI 3-7

Narratore: “Il fantasma avanzava lento e silenzioso. L’apparizione era avvolta in un pesante mantello nero che le nascondeva la testa, il viso e il corpo intero, lasciando visibile soltanto la mano tesa davanti a sé, grazie alla quale si poteva distinguere la figura dalle tenebre della notte.”

Scrooge: “Sei il fantasma dei Natali futuri?”

3°Spirito annuisce

Scrooge: “Stai per mostrarmi l’ombra di ciò che non è ancora accaduto e che avverrà in seguito?”

3°Spirito annuisce

Scrooge: “Fantasma del futuro, me fai molta più paura dei tuoi colleghi! So che sei qui per aiutarmi e poiché spero di poter vivere per trasformarmi in un uomo diverso da quello che ero, ti sono grato per la tua compagnia. Non vuoi parlarmi?”

3°Spirito scuote la testa

Scrooge: “Portami dove vuoi! La notte passa in fretta e il tempo è troppo prezioso per me” LUCI 2-4-6

                                                           DIA 15 NEGOZI

Narratore: “Si misero in cammino. Lo spirito si fermò accanto a due uomini d’affari e con un gesto della mano li indicò a Scrooge, che si avvicinò per sentire cosa stavano dicendo”

Primo uomo: “No, non so altro. Mi hanno solo informato della sua morte”

Secondo uomo: “Quando è successo?”

Primo uomo: “Ieri notte, credo””

Secondo uomo: “Com’è accaduto? Ero convinto che sarebbe vissuto in eterno!”

Primo uomo: “Lo sa soltanto Dio”

Secondo uomo: “E che ne sarà del suo denaro?”

Primo uomo: “Non ne ho idea. L’avrà lasciato alla sua ditta. A me non è arrivato nulla” (tutti ridono)

Secondo uomo: “Temo che il suo funerale sarà uno spettacolo ben misero, perché non riesco a immaginare nessuno che abbia voglia di andarci!”

Primo uomo: “Io potrei andarci, se qualcuno, dopo, mi offrisse il pranzo!” (altre risate)

Narratore: “Si allontanarono entrambi. Scrooge, che conosceva bene i due signori, chiese spiegazioni allo Spirito che, di rimando, indicò altri due signori distinti.”

Primo signore: “A quanto pare il vecchio taccagno ha avuto ciò che meritava!”

Secondo signore: “Così dicono! Fa freddo vero?”

Primo signore: “Per forza, è Natale!”

Secondo signore: “Auguri, allora! E arrivederci!” LUCI 4 

Narratore: “Quei discorsi non potevano essere legati in qualche modo alla morte del suo vecchio socio Marley, un evento che ormai apparteneva al passato, mentre il fantasma si occupava del futuro. Non gli veniva in mente nessuno di sua conoscenza, ma chiunque fosse quella persona, le sue vicende racchiudevano un insegnamento morale destinato a lui.”

S I P A R I O

“L’ultimo dei tre Spiriti” – Parte Due

Narratore – Scrooge - 3°Spirito – Bottegaio – lavandaia – becchino - serva

LUCI 2-4-6                                       DIA 16 QUARTIERE MALFAMATO

Narratore: “Dopo essersi lasciati alle spalle la folla, i due arrivarono nel quartiere più malfamato della città, dove Scrooge non aveva mai osato avventurarsi. In fondo a quell’orrendo labirinto di vicoli e stradine c’era una bottega dal soffitto basso, situata appena sotto il tetto sporgente di un palazzo, dove si potevano acquistare ferri vecchi, stracci, bottiglie e rottami di ferro di ogni genere. Seduto in mezzo alla sua mercanzia c’era un vecchio ladro che fumava la pipa assaporando la pacifica solitudine che lo circondava. Scrooge e lo Spirito arrivarono nel momento in cui entrava una donna carica di un pesante fardello, seguita nel giro di pochi istanti da un’altra donna e da un uomo che indossava un abito nero.”

Bottegaio: “Tocca prima alla donna delle pulizie, poi alla lavandaia e infine al becchino! Venite pure in salotto. Ormai conoscete bene la strada tutti e tre!”

Narratore: “La serva lasciò cadere il suo pesante fagotto e si accomodò con aria spavalda su uno sgabello”

Serva: “Che c’è di strano? Ognuno di noi ha il diritto di pensare a sé stesso. Lui lo ha sempre fatto! Ma cominciate prima voi. Voglio proprio vedere cosa avete soffiato a quel vecchiaccio!”

Becchino: “Io sono riuscito ad accaparrarmi un porta matite, un paio di gioielli che aveva alla camicia e che gli ho tolto prima di seppellirlo e questa piccola spilla”

Bottegaio: “sono poche cose, ma ti darò ugualmente quattro monete d’argento: alla faccia di quell’avaraccio!”

Lavandaia: “Queste lenzuola e questi asciugamani li aveva portati a lavare. Ma poi è morto e non li ho certo riportati indietro”

Bottegaio: “Ben fatto, cara mia! Per te sono otto monete d’argento.”

Serva: “Adesso tocca a me. E fate attenzione a non sporcare le sue coperte. Quando gliele ho tolte dal letto, forse non era ancora morto del tutto!” (ridendo)

Narratore: “Alla vista di quegli avvoltoi Scrooge inorridì: come avevano potuto approfittarsi di un morto?”

Bottegaio e i tre: “Dopo aver fatto il vuoto intorno a sé da vivo, almeno è stato generoso con noi da morto!” (ridendo forte) LUCI 3              COPRIRE LUCE PROIETTORE

Narratore: “Morte fredda, gelida e terribile, innalza pure il tuo altare e addobbalo con il terrore, così come desideri, perché questo è il tuo potere! Non sei però in grado di torcere un solo capello di colui che è stato amato, rispettato, onorato e non puoi nemmeno renderne odiose le fattezze per i tuoi orrendi scopi. Che importa se la mano è diventata rigida e pesante e ricade non appena viene lasciata andare, e il cuore ha cessato di battere? Conta solo che quella mano sia stata aperta, generosa e onesta, che il cuore sia stato coraggioso, colmo di tenero affetto. Colpisci, ombra, colpisci pure, e vedrai uscire dalla ferita le sua buone azioni, che doneranno al mondo intero una vita immortale”

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L’ultimo dei tre Spiriti” – Parte Tre

Narratore – Scrooge – 3°Spirito – Bob, moglie, Belinda – Marta, Peter, due piccoli Cratchit

LUCI 2-4-6                                       DIA 17 CIMITERO

Narratore: “L’apparizione guidò Scrooge attraverso strade che non conosceva, finchè giunsero al cimitero.  Lì c’era la famiglia Cratchit al completo, o quasi. Stranamente c’era silenzio e anche i due piccoli erano tranquilli. Fin troppo tranquilli e silenziosi.”

Bob: “…ed egli, chiamato un fanciullo accanto a sé, lo pose in mezzo a loro…” (scoppiano a piangere tutti) (Bob cerca di tornare sorridente)

Moglie: “E’ incredibile come questo posto sia così verde anche in inverno. Sembra quasi che qui sia sempre primavera.”

Bob: “Piccolo mio, mio piccolo bambino!” (Si rimettono a piangere)

Belinda: “Spirito del piccolo Tim, la tua anima infantile era un dono inviato dal Signore!”

Narratore: “Scrooge si rese conto che la famiglia era andata a trovare il piccolo Tim che non ce l’aveva fatta. Lo spirito si inoltrò fra le tombe e gliene indicò una in particolare. Tremante, Scrooge si trascinò fino alla fossa, e su quella lapide dimenticata e abbandonata da tutti lesse il suo nome: EBENEZER SCROOGE”

Scrooge: “Allora sono io il vecchio a cui tutti si riferivano! Il vecchiaccio, anzi! L’avaraccio, il taccagno che si meritava tutto questo? Ti prego, ti supplico Spirito! Ascoltami! Non sono più l’uomo che ero un tempo e non diventerò quello che sarei stato se non avessi vissuto questa strana avventura. Perché mi avete mostrato tute queste cose, se credete che io sia al di là di ogni speranza?”

3°Spirito annuisce

Scrooge: “Mio buon Spirito, intercedi per me, abbi pietà. Nel profondo del mio cuore renderò ogni onore al Natale e cercherò di mantenere tale stato d’animo per tutto l’anno. Vivrò nel passato, nel presente e nel futuro. I tre Spiriti saranno con me sempre presenti e le lezioni che mi hanno insegnato saranno sempre nella mia memoria”                                               DIA 18 CAMERA

Narratore: “Detto ciò, il fantasma se ne andò lasciando Scrooge da solo. Era nella sua stanza” LUCI 1-5

CONTINUA SENZA STACCHI…

“L’ultimo dei tre Spiriti” – Parte Quattro

Scrooge - Narratore – Campane -  Ragazzo – nipote e moglie – famiglia Cratchit  - TUTTI

 

Scrooge: “Vivrò nel passato, nel presente e nel futuro! Oh Marley, vecchio mio! Se non fosse stato per te, avrei fatto una brutta fine. Non so che giorno è oggi e non so quanto tempo sono stato con gli Spiriti, ma non importa… evviva! Evviva!” LUCI 1-4-5-7-8                 DIA 19 MATTINA CON SOLE

Narratore: “Quella sfrenata manifestazione di gioia venne interrotta dalle campane della Chiesa che intonarono la melodia più allegra che avesse mai udito” (canzone delle campane: Brahms tema del Corale di S.Antonio CD9-1.11)

“Scrooge si precipitò alla finestra, la spalancò e mise fuori la testa. Niente nebbia, nemmeno una nuvola, ma un freddo chiaro, intenso e vigoroso che faceva danzare il sangue nelle vene, unito alla luce dorata del sole e all’allegro scampanio”

Scrooge: “Che giorno è oggi?”

Ragazzo: “Cosa? Ma oggi è Natale!”

Scrooge: “E’ Natale! Non me lo sono perso! Gli Spiriti hanno fatto in una sola notte! Buona giornata ragazzo mio, e BUON NATALE!!!”

Ragazzo: “Buona giornata a lei, signore!”

Scrooge: “Scusa, un’ultima cosa. Conosci il pollivendolo qua all’angolo? Vai e digli che porti quell’enorme tacchino a quest’indirizzo: famiglia Cratchit, S.Luis Street numero 54. e digli che paga tutto Scrooge!”

Ragazzo: “Va bene signore, vado subito”

Scrooge: “Il caro Bob non indovinerà mai chi glielo manda. Ah, ah, ah!”

Narratore: “Si infilò gli abiti della festa e uscì, sorridendo a tutti coloro che incontrava per la via. La sua espressione era così felice e simpatica che tutti gli sorridevano. Poi, andò a casa del nipote. Aprì la porta e infilò la testa dentro”

Scrooge: “Si può? C’è nessuno in casa?”

Nipote e moglie: “ZIO?!? Che ci fai a casa nostra oggi?”

Scrooge: “Mi avevate invitato, o sbaglio? Beh, eccomi qua. Buon Natale a tutte e due! E felice anno nuovo! Ah, ah, ah!”LUCI TUTTE TRANNE 3

Narratore: “Dopo pranzo, Scrooge decise di andare a fare visita ai Cratchit. Che bella improvvisata. Quando lo videro restarono di stucco, ma il vecchio Scrooge, con un sorriso smagliante, augurò a tutti un lieto Natale. Da allora, Scrooge, non ebbe più nulla a che fare con quello che era stato un tempo, e visse seguendo le norme dettate dall’esperienza fatta la notte dei Tre Spiriti. Tutti dicevano che sapeva festeggiare nel migliore dei modi il Natale. Spero si possa dire la stessa cosa di tutti noi. E come augurò una volta il piccolo Tim”

Tutti insieme: “Dio benedica ognuno di noi. AUGURI!!!!”

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