Farsa
di Lucio De Felici
da COSA DITE?
Editrice Tusculum Frascati
PERSONAGGI:
Lui e Lei
CATAPLASMA GRASSO
Scena: una camera qualunque in una casa qualunque. Oggi.
Lui Sei pronta, cara?
Lei Vedi? Quasi fatto. Debbo solo curarmi il volto. Cinque minuti e sono pronta.
Lui Cinque minuti? Anche ieri hai detto cinque minuti e ti sei presentata dopo un'ora!
Lei Uh, come sei noioso!
Lui È molto più noioso aspettarti.
Lei Senti, non pretenderai che io riconosca che ho torto ogni volta che tu hai ragione.
Lui No, no... Basta che mi dai ragione quando ne ho!
Lei Su, aiutami piuttosto! Pensa che questo ritrovato che sto sperimentando mi rimetterà a posto il viso. Lo usano moltissime attrici, anche la signora Peppicelli che abita al secondo piano!
Lui Quel trofeo? Ah, siamo a posto!
Lei È tutto pronto, caro, sto solo aspettando che si raffreddino queste tartine...
Lui Sei certa che non sia tempo perso? Non ti sembra un armamentario troppo complicato?
Lei Non dire fesserie! Pensa che con queste tartine sul volto dimagrirò a vista d'occhio.
Lui Davvero?
Lei Mi sono pesata questa mattina. In dieci giorni di tale trattamento, ho perduto dieci chili! Ti sembra poco? Dieci chili!...
Lui No, no, affatto! Continua pure così. In pochi mesi sarai scomparsa.
Lei Non fare dello spirito fuori posto. Avanti, aiutami!
Lui Ancora non mi hai spiegato in che consiste questa cura!
Lei Semplicissimo.
Lui Non mi pare, da quel che vedo!
Lei (prende un giornale illustrato e glielo porge) Leggi.
Lui (leggendo d'impeto) « Mutilato gamba sinistra cerca mutilato gamba destra scopo compagnia ».
Lei Ma no, lì! Ecco, leggi qui.
Lui (leggendo) « Per curare il tuo volto puoi ricorrere ogni due o tre giorni a un buon cataplasma grasso. Prepara cioè quattro compresse di garza piuttosto doppie e comunque abbastanza grandi ».
Lei (indicandole) Ecco qui, le vedi?
Lui « Scaldale e spalmale, proprio come faresti per imburrare il pane, con della crema nutriente che avrai fatto intiepidire a bagnomaria. Stendetevi ora ed applicatevi queste grasse tartine sul volto ».
Lei Aspetta, aiutami! Ora io mi stendo e mi applico le tartine...
Lui Un momento, vai piano...
Lei Hai detto che devo sbrigarmi!... Dammi una mano, così facciamo prima.
Lui Va bene, come vuoi. Basta che facciamo presto.
Lei (operando) Dammi una tartina!
Lui Dove sta? (Rovista in un monte di garze, panni, creme, scatolette, ecc.) Dov'è, dov'è la tartina?
Lei Lì, lì, a sinistra!... Sei cieco? Non mandare tutto all'aria!
Lui Ah, queste!
Lei Mettila su quest'altra guancia!
Lui Adesso?
Lei Continua a leggere.
Lui (in fretta) « Mutilato gamba sinistra cerca... ». No, questo non c'entra! Ecco qui: « Stendetevi e applicatevi queste grasse tartine sul volto: una su ogni guancia, una sulla fronte, una sul mento e sull'altra parte inferiore del collo »...
Lei Avanti, spicciati!
Lui Cosa ?
Lei Dammi le altre due tartine da mettere sul mento e sul collo.
Lui (facendo una gran confusione) Già, le tartine! (Le trova e le mette una sul collo e una sul mento di lei) Va bene così?
Lei Sì, caro! Continua a leggere!
Lui « Novantenne sposerebbesi scopo compagnia »... No, non sta qui. Ecco: « Su di esse stendete una grossa salvietta bagnata in tanta acqua calda, strizzata e piegata in tre ».
Lei Su su... prendi la salvietta!
Lui (prende la salvietta) E l'acqua calda?
Lei Sta su quel tavolo! Hai capito bene? Devi bagnarla, strizzarla e piegarla in tre.
Lui (esegue comicamente. Si bagna, si asciuga, fa cadere la salvietta. La ribagna. La strizza di nuovo. È fradicio) Do... dove devo me... metterla?
Lei Sulla faccia.
Lui (esegue).
Lei (grida per il troppo calore) Ahi! Troppo calda! Stupido, non la senti?
Lui Meglio così. Dimagrisci prima, no?
Lei Non fare lo stupido! Vorrei veder te nelle mie condizioni!
Lui Non ti invidio affatto!
Lei Vai avanti a leggere.
Lui (ripiglia il giornale) « Quindi perché non si raffreddi coprite finalmente il tutto con una grossa coperta di lana ». (Di scatto piglia una coperta e la mette sopra la testa di lei) Va bene? Riesci a respirare?
Lei (con un filo di voce) Sì, caro!
Lui (in ginocchio vicino a lei) Se non resisti, dimmelo che ti tolgo tutto.
Lei Non darti pensiero. Sto bene!
Lui Vuoi un bicchier d'acqua?
Lei Non fare dello spirito fuori luogo. Vai avanti a leggere!
Lui « Se poi desiderate un effetto più rapido della cura, non dovete far altro che versare sulla coperta un secchio d'acqua fredda dentro cui dovete far sciogliere: quattro aspirine, due piramidoni, un etto di burro, un tuorlo d'uovo, una cartina di prezzemolo, acido borico, otto sulfamidici, dodici cerini consumati, una crosta di pecorino, una polpetta rifatta, una spremuta di limone, dieci bustine di zucchero vanigliato, mezzo chilo di lievito. Girate e versate ».
Lei Sbrigati! Sbrigati!
Lui (prende il secchio, versa dentro tutto quello che gli capita per le mani: un intruglio indescrivibile. Schizzi dappertutto. Si innervosisce e pertanto non ci si raccapezza più. Infine, con mossa felina, prende il secchio versando il contenuto in testa a lei. La quale cade con un grido disperato. A lui non rimane che ficcare il secchio in capo a lei).
Lui Basta! Non ne voglio sapere più dei tuoi intrugli! Me ne vado!
Lei (nel togliersi di dosso ogni cosa cade per terra) Aiutami! Soffoco, Sto morendo!...
Lui (al pubblico) Mutilata moglie cerca mutilato marito scopo matrimonio.