C’ERA UNA VOLTA… ANZI, TRE!

tre atti unici di Mario Mosso

Genere: Comico

durata	n. interpreti
1 - CONDOMINIO	40 min.	11 (4 u. \ 7 d.)
2 - UNA VOLTA IN TRATTORIA	30 min.	10 (6 u. \ 4 d.)
3 - LE ORAZIONI DELLA SERA	25 min.	8 (1 u. \ 7 d.)

NOTA CRITICA: L’androne di un condominio, in una zona intermedia cittadina… Una trattoria a conduzione ultrafamiliare… Il cortile di un caseggiato popolare, dove la sera ama riunirsi un allegro gruppo di comari…

Sono tre cornici entro le quali si muovono le storie e i personaggi di “C’ERA UNA VOLTA… ANZI, TRE!”, spettacolo comico già rappresentato con successo nel 2006, riscritto e diretto da Mario Mosso per la nuova rappresentazione 2011 (laddove, per scelta di regia, i personaggi delle comari del 3° atto – LE ORAZIONI DELLA SERA – vengono sostenuti da interpreti uomini, convenientemente truccati, con ulteriore effetto comico).
Il filo conduttore del lavoro teatrale, suddiviso nei tre quadri comici, si snoda attraverso lo spirito istintivo e popolare della romanità, a volte inconsapevolmente sofisticata, che rappresenta le varie sfaccettature di un quotidiano cittadino, troppo spesso giudicato (a torto?) sguaiato ed indolente.

Il bonario portinaio del condominio, alle prese con l’amministratore infingardo e la terribile vecchietta fuori di testa… la proprietaria della trattoria, vittima del marito sfaticato e furbacchione… le comari linguacciute, intente ad originalissime orazioni della sera… sono alcune delle caratterizzazioni che rendono in maniera diretta quel che l’Autore vede come l’anima semplice, il reale cuore pulsante di una città nascosta tra le burosauriche pieghe di ministeri e palazzi del potere.

Il copione, zeppo di gag e battute in fuoco di fila, favorisce un montaggio dinamico e l’azione dei vari personaggi tende al cabaret della comicità più diretta e penetrante, nella miglior tradizione della commedia all’italiana.

C’ERA UNA VOLTA… ANZI, TRE!

(Tre Quadri Comici, di Mario Mosso)

PRIMO QUADRO

CONDOMINIO

L’atrio di un condominio in una zona intermedia di Roma.  Il portiere, la portiera, i condomini e tutto il resto…

PERSONAGGI:

AGOSTINO il portiere dello stabile

ATTILIO l’amministratore dello stabile

GIANNA la postina

CHIARA giovane separata, con un figlio

Geom. ADELMO giovane scapolo timido

BIACCA la portiera, moglie di Agostino

ELIDE sorella convivente di Agostino

AGNESE amica di Biacca

Rag. QUINTILIO                  maniaco del cellulare

Dott.ssa EUGENIA FILÒSSERA intrigante, con pochi scrupoli

Sòra AMELIA vecchietta terribile

(La scena rappresenta l’androne di un condominio.  Il tavolo-portineria sullo sfondo, al centro, con dietro le cassette della posta.  Il portiere, Sor Agostino, entra in scena dal lato scale canticchiando un motivetto, intento a spazzare l’ingresso, come fa tutte le mattine…)

AGOSTINO: …AR VENTUNO DER MESE I NOSTRI SOLDI ERENO GIAAA’ FENITIIII… …E TE CREDO, POVERACCIO! SE VEDE CHE, PURE LUI, FACEVA ER PORTIERE A ‘N CONDOMINIO COME QUESTO! OH, PE’ CARITA’, NUN E’ PER LAMENTARMI, LAVORO SICURO, FERIE PAGATE, RIPOSO LE DOMENICHE E FESTE COMMANDATE… E’ CHE SARANNO I QUATRINI CHE NUN BASTENO MAI!  COME DICEVA MI’ PADRE, E POI MI’ NONNO E ER PADRE DE MI’ NONNO, TUTTI LO STESSO MESTIERE! E GIA’! IO SO’ L’URTIMO DE ‘N ONORATA DINASTIA DE PORTIERI!  ‘NZOMMA, ‘NA VORTA, ARMENO, A PASQUA, NATALE E FERAGOSTO, L’INQUILINI TE DAVENO LA MANCIA, MO’, ‘NVECE…  AHO! A NATALE SCORSO L’AMMINISTRATORE, ER SOR ATTILIO M’HA MESSO IN MANO ‘NA BUSTA, “CON GLI AUGURI DI TUTTO IL CONDOMINIO!“. IO RINGRAZIO COMMOSSO E COME SE NE VA OPRO LA BUSTA E CHE CE TROVO?  CINQUE EURI!  E PURE MEZZI ROTTI! CO’ UN BIIJETTINO, INDOVE C’ERA SCRITTO “AL CARO AGOSTINO, UN SIMBOLO DI RICONOSCENZA, PERCHE’ CIO’ CHE CONTA E’ IL PENSIERO.” HAI CAPITO? ER PENSIERO! M’HA CONFERITO ER SIMBOLO, ‘N ACCIDENTE CHE LO SPACCA! COME SE QUI IO CE STESSI COR PENSIERO, A PULI’, CONTROLLA’ CHI VA E CHI VIENE, DISTRIBBUI’ LA POSTA NELLE CASSETTE E TUTTO ER RESTO! E DEVO PURE DA ESSE CONTENTO, DEVO PURE RINGRAZIA’, DEVO!  EEEH, MA ME DEVE DA CAPITA’, MAGARI UN GIORNO CHE ME GIRA!  JE NE VOJO PROPRIO DI’ QUATTRO A QUER TACCAGNO, CHE CE FA PURE LA CRESTA SU LI CONTI DER CONDOMINIO! (agitando la scopa in aria) MISERABBILE,  IMPUNITO…

ATTILIO: (entra in scena, lato scale) AGOSTINO! CHE SUCCEDE? CON CHI CE L’HAI?

AGOSTINO: (facendo finta di dare la caccia ad un inesistente gatto) BRUTTA BESTIACCIA! SI LA PIJO… ‘NDO STA’, CHE NUN LO VEDO PIU’? OOOH! SIGNOR ATTILIO, BUON GIORNO!  ECCOMI QUA, SEMPRE PRESENTE E A DISPOSIZIONE DELLA SIGNORIA VOSTRA ILLUSTRISSIMA!

ATTILIO: RIPOSO, AGOSTINO, RIPOSO… CHE ACCADE? PERCHE’ QUEST’AGITAZIONE?

AGOSTINO: EEEEH, CO’ ‘STI GATTI RANDAGGI CHE ENTRENO DAR PORTONE, NUN SE NE PO’ PIU’!  PROPRIO ADESSO N’HO CACCIATO VIA UNO CHE…

ATTILIO: VA BENE, VA BENE… PIUTTOSTO, SONO ARRIVATE LE FATTURE RIGUARDANTI LA FORNITURA DEL GASOLIO PER IL RISCALDAMENTO?

AGOSTINO: SO’ ARIVATE, IERI! (cerca tra la posta sul tavolo e porge ad Attilio alcune buste) ECCO LE VOSTRE FATTURE.

ATTILIO: EH! CARO AGOSTINO, FARE L’AMMINISTRATORE, OGGI, E’ UNA BELLA RESPONSABILITA’! GESTIRE LA CASSA COMUNE, FAR QUADRARE I CONTI…

AGOSTINO: (sottovoce, al pubblico)  CHE, NUN SE SA PERCHE’, NUN TORNANO MAI!

ATTILIO: …RISPONDERE DI OGNI COSA AI CONDOMINI ESIGENTI…

AGOSTINO: …CHE SI SAPESSERO!

ATTILIO: …MENTRE TUTTO, MA PROPRIO TUTTO, AUMENTA!

AGOSTINO: …MENO CHE LE GRATIFICHE AR PORTIERE.

ATTILIO: COME?

AGOSTINO: EHM! NO, DICEVO… “LE MAGNIFICHE PLAFONIERE”! HA VISTO COME SO’ BELLE? L’HANNO MONTATE PROPRIO IERI!

ATTILIO: SI, SI, GIA’, PROPRIO MAGNIFICHE, SI! PUR SE COSTOSE, MA L’IMPORTANTE E’ FARE SEMPRE DI PIU’ PER MIGLIORARE LA NOSTRA CASA!  ORA DEVO ANDARE, CHE MI ASPETTANO I SOLITI GIRI. CI VEDIAMO PIU’ TARDI.  BUONA GIORNATA, AGOSTINO! (esce, lato portone)

AGOSTINO: ANCHE A LEI!… ‘SSINAMMAZZATTE, TE E ‘STO LADRONE! CERTO CHE ‘STE PLAFONIERE SO’ PROPRIO BRUTTE! GUARDA CHE ROBBA! MA ‘N DOVE LE SARA’ ANNATO A RIMEDIA’? DA ‘NO SFASCIACAROZZE? O A QUARCHE RICOVERO PE’ CANI ABBANDONATI? BHOOO!!!  A BON BISOGNO L’AVRANNO PURE PAGATO PE’ PORTASSELE VIA E POI CHISSA’ QUANTO SE FARA’ RIDA’ DA LI CONDOMINI! HAI CAPITO? DICEEE “L’IMPORTANTE E’ FARE SEMPRE DI PIU’ PER MIGLIORARE LA NOSTRA CASA”! E TE CREDO! CASA SUA, DE SICURO!  MAH! FINIMO DA SISTEMA’ L’ANDRONE, VA! (riprende a spazzare) ALL’USCITA DE SCOLA LI REGAZZI VENNEVENO LI LIBBRIIII!

GIANNA: (entra lato portone) BUONGIORNO!

AGOSTINO: ECCO GIANNA! LA NOSTRA POSTINA, SOLERTE E CARINA!

GIANNA: SEMPRE GALANTE, SOR AGOSTINO! SE LA SENTISSE SUA MOGLIE!

AGOSTINO: NON POTREBBE CHE DARMI RAGGIONE! QUANTA ROBBA C’E’ OGGI? CHE ANCORA DEVO SISTEMA’ QUELLA DE IERI!

GIANNA: (trae un pacco di buste dalla borsa) BOLLETTE DEL TELEFONO… UN PAIO DI LETTERE E UNA RACCOMANDATA, DA FIRMARE.

AGOSTINO: DA QUA! UH… ‘N ANTRA REFURTIVA PE’ L’AMMINISTRATORE!

GIANNA: SE LA SENTE IL SOR ATTILIO, DUBITO LE DAREBBE RAGIONE!

AGOSTINO: (mentre firma cartolina e bollettario) LUI NO, MA ER GIUDICE, SICURAMENTE SI!

GIANNA: ADDIRITTURA IL GIUDICE? MA E’ DAVVERO COSI’…MANAGER? IN FONDO, QUESTO CONDOMINIO NON E’ TRA I PEGGIORI DELLA ZONA! …A PARTE LE PLAFONIERE.

AGOSTINO: ALTRO CHE MANÀGGE! S’E’ TARMENTE ADEGUATO ALLO STILE NAZIONALE, CHE SI NUN GONFIA UN CONTO, LI CONDOMINI CE RESTANO STRANI, DICEEE… COMM’E’ CHE ‘STO MESE ‘AMO RISPARMIATO? CHE HANNO RICOVERATO ER SOR ATTILIO?

GIANNA: LEI MI PRENDE SEMPRE IN GIRO.

AGOSTINO: NO, NO! SCOMMETTEMO CHE, TEMPO UN PARO D’ANNI, SE LO RITROVAMO AR GOVERNO?

GIANNA: PEGGIO NON POTRA’ FARE.

AGOSTINO: IMPRESA DIFFICILE ASSAI, NER CONTINGENTE MA NUN SE PO’ MAI DI’!

GIANNA: SU! UN UOMO ALLEGRO E SOLARE COME LEI! UN PO’ DI OTTIMISMO!

AGOSTINO: AH, IO SO’ OTTIMISSIMO! E’ ER MONNO CHE CASCA A PEZZI! (rende cartolina e bollettario firmati a Gianna) ECCO, GIOVINOTTA! MISSIONE COMPIUTA!

GIANNA: GRAZIE, SOR AGOSTINO, PER LA RICEVUTA E… LA SIMPATICA MORALE! CI VEDIAMO DOMANI! (esce lato portone)

AGOSTINO: CIAO, CIAO… (riprende a spazzare) E CHE ANNO EEEE’! CHE ORA EEEE’!

CHIARA: (entra, lato scale) BUONGIORNO, AGOSTINO! ALLEGRO, COME AL SOLITO.

AGOSTINO: BONGIORNO A LEI, SIG.RA CHIARA!

CHIARA: ALLORA AGOSTINO, COME D’ACCORDO

HO LASCIATO CARLINO A CASA TUA. NON SO COME AVREI FATTO OGGI, CON LO SCIOPERO DELLA SCUOLA.

AGOSTINO: QUANDO SE PO’ DA’ ‘NA MANO, SEMO CONTENTI DE FALLO! SUO FIGLIO STARA’ BENISSIMO A CASA, CO’ MI MOJE E MI’ SORELLA.

CHIARA: DA QUANDO MI SON DOVUTA SEPARARE DA SUO PADRE, MIO FIGLIO NON VORREBBE PIU’ ALLONTANARSI DA ME. IO CE LA METTO TUTTA MA NON POSSO MICA LICENZIARMI DAL LAVORO!

AGOSTINO: ME SEMBRA CHE SE LA CAVI ANCHE TROPPO BENE, SIGNORA CHIARA! CARLINO CRESCE CHE E’ ‘NA MERAVIGLIA! CERTO,  LA SITUAZIONE E’ QUELLA CHE E’… OGGIGIORNO NON E’ L’UNICA, PURTROPPO! COPPIE CHE SE SEPARENO, CE NE SO’ DIVERSE!  E’ QUANNO CHE CE SO’ DE MEZZO LI FII, CHE ER PROBLEMA SE FA SERIO: SE DUE PERSONE NUN VANNO PIU’ D’ACCORDO, PIUTTOSTO CHE ROVINASSE LA VITA A VICENDA, E’ MOLTO MEGLIO ANDA’ OGNUNO PE’ LA PROPRIA STRADA, EVITANDO DE SCARICA’ ER PESO SU LI REGAZZINI, USALLI COME MERCE DE SCAMBIO O PEGGIO ANCORA, COME LEVA DE RICATTO!

CHIARA: GIA’! LASCIAMO PERDERE… A COSA HO DOVUTO RINUNCIARE PER POTERMELO TENERE! (indugiando a cercare nel mucchio della posta ma con lo sguardo rivolto all’uscita lato scale, come aspettasse qualcuno)  PIUTTOSTO, NON E’ ARRIVATO NESSUN… PACCHETTO PER ME?

AGOSTINO: NO, SIGNORA, NON ANCORA MA SE L’ASPETTA, ARIVERA’… ARIVERA’.

CHIARA: SPERIAMO… IO… IO VADO. PER QUALSIASI COSA, AVETE IL NUMERO DELL’UFFICIO.

AGOSTINO: VADI, VADI TRANQUILLA!

CHIARA: (si avvia lentamente all’uscita lato portone, poi si blocca e si volta verso Agostino) HAI… HAI DETTO QUALCOSA?

AGOSTINO: SOLO BUONA GIORNATA A LEI, SIGNORA CHIARA.

CHIARA: AH… M’ERA PARSO… ALLORA… ALLORA IO VADO E… E GRAZIE ANCORA (esce, lato portone)

AGOSTINO: VA BENE… ARIVEDERLA… (riprende a spazzare, ridacchiando tra sé) EEEH… IO LO SO PERCHE’ TRACCHEGGIAVA, ARTRO CHE PACCHETTO!  ASPETTAVA CHE SCENNESSE ER PRINCIPE AZZURO! ER GEOMETRA ADELMO, QUELLO DEL TERZO PIANO. IL BELLO E’ CHE ANCHE LUI E’ INFATUATO DELLA SIGNORA MA NUN SA CHE LEI E’ COTTA DE LUI, COME LEI NUN SA DE LUI! INSOMMA, NA TELENOVELLA! CERTO, COME SE DICE,  DIO LI FA E POI LI FREGA! TUTT’ E DUE SEPARATI, SOLO CHE LUI NUN C’HA FII.  E DIRE CHE SAREBBE ‘N BER PADRE PE’ CARLINO! MAH, STAREMO A VEDE’! PIUTTOSTO, STRANO CHE NUN SE SO’ INCONTRATI! A QUEST’ORA ESCE PURE LUI PE’ ANNA’ A LAVORA’ A STUDIO… (tende l’orecchio verso il lato scale)  HO INTESO L’ASCENSORE, DEV’ESSE LUI, PE’ FORZA! MO’, STA’ A VEDE CHE SCENA, EH? STA’ A VEDE!

ADELMO: (entra lato scale) OH, BUONGIORNO, AGOSTINO!

AGOSTINO: ’GIORNO GEOMETRA! COME VA STAMATTINA?

ADELMO: BENE, GRAZIE… (indugia verso il tavolo facendo finta di controllare la posta)

AGOSTINO: CERCA QUALCOSA, SOR ADE’?

ADELMO: ER… COSA?  NO, NO! CIOE’, SI… NON… NON E’ MICA ARRIVATO UN… UN…

AGOSTINO: PACCHETTO PE’ LEI? NO, NO, NON ANCORA, ALMENO… TUTTI CO’ LE TELEVENDITE, EH?

ADELMO: COSA?

AGOSTINO: NO, DICO, PURE LA SIGNORA CHIARA, POCO FA, M’HA CHIESTO LA STESSA COSA, E ALLORA…

ADELMO: CHIA… CIOE’, LA SIGNORA CHIARA E’ PASSATA DI QUA? E’ GIA’ USCITA?

AGOSTINO: EH, SI! E’ BELLA CHE USCITA! HA ASPETTATO, ASPETTATO… POI, SA’ COM’E’, NUN POTEVA MICA FA’ TARDI AL LAVORO, PE’ ASPETTAAA’… ER PACCHETTO!

ADELMO: ALLORA… IO VADO, CHE E’ GIA’ TARDI. BUONGIORNO, AGOSTINO! (esce lato portone)

AGOSTINO E HAI FATTO TARDI, SI! E SI NUN TE SBRIGHI, FARAI TARDI PURE A PIJATTE QUER PACCHETTO, PRIMA CHE TE SE LO PIJA QUARCHED’UN ARTRO!

BIACCA: (entra, lato scale) PERCHE’? TE LO VORESTI PIJA TE, QUER PACCHETTO, DE GRAZIA?

AGOSTINO: ECCO L’ACQUA! TESORO MIO, L’UNICO PACCHETTO CHE M’HANNO AMMOLLATO SEI TE! BIACCA MIA, CE LO SAI CHE INZOGNO SOLO CHE A TE!

BIACCA: SEE, SEE, VABBE’, PIUTTOSTO! MO’ CHE AVEMO FATTO, ‘A SUCCURSALE DE L’OPERA PIA? CO’ TUTTO QUELLO CHE C’HO DA FA’, ME DOVEVI AMMOLLA’ PURE ER FIJO DE… ER PACCHETTO!

AGOSTINO: PE’ VIA DE LO SCIOPERO! LA SIGNORA CHIARA NUN SAPEVA INDOVE LASCIA’ CARLINO! E POI, QUE’ REGAZZINO E’ TANTO BONO.

BIACCA: O E’ “BONA” LA MADRE!

AGOSTINO: AAAH, TESO’! MA CHE STA’ A DI’?  MO IO ME METTEREI A… MA PER PIACERE!  VEDI, LA SIGNORA CHIARA, ONESTA E BRAVA DONNA, SE MERITA DE ESSE AIUTATA! CO’ ‘NO STIPENDIO SOLO NUN SE PO’ CERTO PERMETTE ‘NA BEBBISITTE!

BIACCA: E J’A DEVO FA IO?

AGOSTINO: SETE ‘N DUE, TE E ELIDE! ABBASTA CE BUTTATE ‘N OCCHIO! E CHE SARA’ MAI? INTANTO CHE IO STO QUI A REGGE ER FRONTE, ‘NA MANINA PER UNO NUN FA MALE A NISUNO!

ELIDE: (irrompe in scena) ‘NA MANINA T’ ‘A METTEREBBE IN FACCIA! M’AVRAI MICA PRESO A COTTIMO? CO’ TUTTO QUELLO CHE C’HO DA FA’!

BIACCA: E’ ARIVATA “C’HO DA FA’”! TRA ‘NA PENNICA E ‘N ANTRA!

AGOSTINO: ELIDUCCIA, SORELLINA MIA! STAVO GIUSTO A DI’ QUANTO CE SEI INDISPENSABBILE!

ELIDE: CO’ TE FAMO LI CONTI DIPOI! E INTANTO DI’ A TU’ MOJE CHE SI NUN ERA PE’ ME, ‘STO PORTIERATO V’ ‘O ‘NSOGNAVATE!

BIACCA: E CAPIRAI CHE INSOGNO! L’HAI EREDITATO DAR PORO PEPPE, CHE SE N’ E’ ANNATO P’ ‘A DISPERAZZIONE!

ELIDE: CHE C’HAI DA DI’ DER PORO MARITO MIO? UN PO’ DE RISPETTO ARMENO PE’ LI DEFUNTI!

BIACCA: SUR PORO PEPPE, GNENTE! E’ SU DE TE CHE C’AVREI DA SCRIVE ‘N POEMA!

AGOSTINO: RAGAZZE, SU, NUN TRASCENDETE!

ELIDE: TU STATTE ZITTO! E CHE GENERE DE POEMA VORESTI SCRIVE? CHE A MALAPENA SAI FA LA FIRMA SULLE CAMBIALI!

AGOSTINO: BIACCA, AMORE MIO…

BIACCA: STATTE ZITTO, CHE LA COLPA E’ LA TUA! STAVAMO TANTO BENE AR CONDOMINIO DE SANT’APOLLINARE E INVECE… “ANNAMO A DA ‘NA MANO A ELIDUCCIA, CH’ E’ RIMASTA SOLA!” E MO’ SE SEMO ACCOLLATI ‘STO PORTIERATO, CO’ ANNESSI E SCONNESSI!

AGOSTINO: SI, VABBE’, PERO’ MO’…

ELIDE: ZITTO! E’ STATA ‘A FORTUNA VOSTRA! DOVRESTE BACIA’ LA TERA INDOVE PASSO, INVECE DA FA L’INSÌNUI!

AGOSTINO: LI CHE?

BIACCA: E STATTE ZITTO! LI CHE?

ELIDE: POI S’OFFENNE SI JE DICO CH’ E’ ‘GNORANTE! L’INSÌNUI! LI COSI… QUANNO CHE UNO FA L’INSÌNUO! COME ER SERPE CHE SE ‘NFILA IN SENO!

BIACCA: ER SERPE? IIIH! MA LA SENTI? TE DICE CHE SEI ‘N SERPENTE E TU GN’ JE DICI GNENTE?

AGOSTINO: ALLORA POSSO PARLA’?

ELIDE: SOLO QUANNO SERVE E MO’ NUN SERVE!

BIACCA: AHO! ER MARITO E’ MIO E ME LO GESTISCO IO! ‘O DICO IO QUANNO SERVE!

ELIDE: IIIH! MA LA SENTI? E TU TE FAI TRATTA’ COSI’? MA CHE OMO SEI?

AGOSTINO: ECCO, APPUNTO…

BIACCA: E’ ‘N OMO, E’ ‘N OMO! CO’ LO SPIRITO DE UN REGAZZINO, SI LO VOI SAPE’!

AGOSTINO: A PROPOSITO DE REGAZZINI! MA… CARLINO? L’AVETE LASCIATO SOLO?

ELIDE: DE CHE? STA BONO BONO A DISEGNA’ SUR CANAPE’ DE CAMMERA DA PRANZO! ANZI, ERO SORTITA UN MOMENTO A CHIAMATTE SI POTEVI DA’ ‘NA GUARDATA ALLA MACHINA DER GASSE CHE NUN S’ACCENDE.

BIACCA: AH, SI! GIA’ CHE SCENNI, CE SAREBBE DA STURA’ ER LAVANDINO, CHE S’E’ ATTURATO ‘N ANTRA VORTA!

AGOSTINO: MANCO MALE! ARMENO M’ ARIPOSO LE RECCHIE! (esce, lato scale)

ELIDE: (esce, seguendo Agostino) CHE POI CE STAREBBE PURE DA DAMME ‘NA MANO A RIVOLTA’ LI MATERASSI.

AGOSTINO: (fuori scena) COME NUN DETTO! PORE RECCHIE MIE!

BIACCA: COSI’ S’APPENNICA MEJO! MA ANVEDI CHE ARTICOLO!... CHE POI, RIPENSANDO AR FATTO DELLA SIGNORA CHIARA, MI’ MARITO NUN C’HA TUTTI I TORTI.  E’ CHE DO’ TROPPO RETTA ALLA COMMARE AGNESE, QUANNO CHE ME VIE’ A TROVA’. OOH! SA’ TUTTO DE TUTTI! DICEEE “STACCE ATTENTA A QUELLA GATTA MORTA… CHE ME RISULTA CHE FA’ LA CIOVETTA CO’ UNO DER PALAZZO…” IIIIIH! CO’ UNO DER PALAZZO! E HO SUBITO PENSATO A MI’ MARITO!  E’ CHE CE TENGO ASSAI… PERO’, MO’ ME DISPIACE.  IN FONDO LO CONOSCO E CE LO SO CHE ME VO’ BENE.  E CONOSCO PURE QUELLA PORA GIOVENOTTA, CHE QUER MASCARZONE DER MARITO C’AVEVA ‘NA RELAZIONE CO’ ‘NA SCIACQUETTA E ALLA FINE SE SO’ SEPARATI!  CERTO, DA SOLA, CO’ UN REGAZZINO…  E MENO MALE CHE E’ TRANQUILLO!

AGNESE: (entra, lato portone) BONGIORNO, SORA BIACCA! GRAN BELLA GIORNATA OGGI!

BIACCA: BONGIORNO, AGNESE! SI, PROPRIO ‘NA BELLA GIORNATA…  C’HO CERTE LUNE, C’HO!

AGNESE: PERCHE’? CH’ E’ SUCCESSO?

BIACCA: E CH’ E’ SUCCESSO? E’ SUCCESSO CHE OGGI, E CO’ TUTTO QUELLO CHE C’HO DA FA’… E LAVA LE SCALE, ER BUCATO IN TERRAZZA E CASA CHE PARE ER SETTE DE UN FIRME DE PAURA, ME CE MANCAVA SOLO CHE DA TENE’ PURE CARLINO, ER FIJO DE LA SIGNORA CHIARA CHE, PE’ CARITA’, ME FA ‘NA TENEREZZA. PERO’…

AGNESE: A PROPOSITO DELLA SIGNORA CHIARA! C’HO ‘NA NOTIZIA FRESCA FRESCA, CHE ME SA CHE V’ ENTERESSA!

BIACCA: MO’ CHE E’ DIVENTATA? ‘N ANTRA AMANTE DER CAPO DER GOVERNO?

AGNESE: DER CAPO DE CHE?

BIACCA: DE CHI?

AGNESE: MA DE CHE? BHO!

BIACCA: ’NZOMMA, CHE ME VOLEVATE DI’?

AGNESE: DE CHI?

BIACCA: COME “DE CHI…?”  DELLA SIGNORA CHIARA!

AGNESE: AAAH! SI! DUNQUE… V’AVEVO DETTO CHE AVEVO SAPUTO CHE QUARCHEDUNO M’AVEVA RIFERITO CHE GIRAVA LA VOCE CHE LA SIGNORA IN QUESTIONE SEMBRA CHE C’HA ER TIRA TIRA CO’ N’OMO DE ‘STO PALAZZO.

BIACCA: E ME RICORDO SI, TANTO CH’ ‘HO PENSATO PURE A MALE!

AGNESE: BENE! PROPRIO ADESSO, NER TRAMENTE CHE ME N’ANNAVO AR MERCATO, INDUVINATE ‘MPO’ CHI TE VEDO, AR BARE DER SOR ANNIBBALE?

BIACCA: BIANCANEVE E LI SETTE NANI?

AGNESE: NONE! LA SIGNORA CHIARA!

BIACCA: MA VA’?  LA SIGNORA CHIARA CHE SE PIJA ER CAFFE’ AR BARE!  SEMO GRATI AR CIELO PE’ LA NOTIZIA!

AGNESE: QUALE NOTIZIA?

BIACCA: LA SIGNORA CHIARA CHE SE PIJA ER CAFFE’!

AGNESE: E QUESTA SAREBBE ‘NA NOTIZIA?

BIACCA: A SORA AGNE’!

AGNESE: DITE! SO’ TUTT’ORECCHIE!

BIACCA: A PARTE CHE ORTRE ALL’ORECCHIE C’AVETE PURE BONISSIMA LINGUA, CHE FOSSERO TUTTI COME A VOI, L’OTORINI ANNEREBBERO FALLITI! COMPRIMENTI PE’ ER SENSO DELL’IRONIA!

AGNESE: GRAZIE! PURE SI QUESTA NUN L’HO COMPRESA.

BIACCA: VE LA SPIEGO N’ANTRA VORTA… ‘NNAMO AVANTI! STAVAMO AR BARE.

AGNESE: QUANDO?

BIACCA: ER GIORNO DE LA LIBBERAZZIONE! IN SENSO FIGURATIVO, NO? E’ ‘NA MANIERA PE’ DI’ CHE COL RACCONTO ERIVASSIMO A QUER PUNTO!

AGNESE: E HO CAPITO! MA SI ME INTEROMPETE, PERDO ER FILO! DUNQUE… STAVO ANNA’ AR MERCATO E MENTRE CHE PASSO DE FRONTE AL BARE DER SOR ANNIBBALE, TE VEDO LA SIGNORA CHIARA CHE IN EFFETTI, COME AVETE ARGUTAMENTE SUPPOSTO, SE STAVA A PIJA ER CAFFE’. MA NUN ERA SOLA! QUI CE CASCA ER SOMARO! INDUVINATE ASSIEME “A CHI” SE LO PIJAVA?

BIACCA: ER SOMARO?

AGNESE: ER CAFFE’! NUN LO INDUVINERESTE MAI!

BIACCA: NU’ LO SO’!  DITELO E FAMOLA CHIUSA!

AGNESE: AR GEOMETRA ADELMO! ER TIMIDONE DER PALAZZO, QUELLO SEPARATO PURE LUI!

BIACCA: ECCO!!! MO’ ME RISURTA TUTTO!  QUESTA ME MANCAVA!  TUTTI POTEVO ANNA’ A PENSA’, FUORCHE’ ER SOR ADELMO! MA SETE SICURA?  PROPRIO, SICURA SICURA?

AGNESE: E SO’ SICURA SI! CERTO, NUN SE SO’ ACCOSTATI L’UNO ALL’ARTRA, PIU’ DE TANTO, PERO’ LI DOVEVATE VEDE’ CHE SGUARDI!... EEEEH, A ‘NA VERA SIGNORA COMM’ A MME, CERTE COSE L’ARINTÙRZENO!

BIACCA: L’ARI CHE?

AGNESE: L’ARINTÙRZENO!  LA RENDENO SGAMA! JE FANNO MAGNA’ ER TRONCO! ‘NZOMMA, COME SE DICE NEI QUARTIERI ALTI: CERTE COSE NUN PASSENO MICA INOSSERVANZA!

BIACCA: HAI CAPITO ER TIMIDONE! E CHI CE LO FACEVA?

AGNESE: PE’ QUESTO HO PENSATO CHE FOSSE ‘NA NOTIZIA DA RICCONTAVVE IMMANTINENTE E SO’ CORSA QUI DA VOI! ROBBA DA METTE LI MANIFESTI!

BIACCA: PE’ ATTACCALLI, CHI MEJO DE VOI?

AGNESE: E’ ‘N COMPRIMENTO?

BIACCA: CE MANCHEREBBE ARTRO, COMMA’!  ME PREOCCUPO SOLO CHE NUN VE SFORZATE TROPPO! VABBE’, MO’ ME DOVETE DA SCUSA’ CHE C’HO PARECCHIE COSETTE DA SBRIGA’.  MAGARI SE VEDEMO DIPOI!

AGNESE: CERTO, CERTO! PURE IO C’HO ANCORA D’ANNA’ AR MERCATO! ALLORA SE RIVEDEMO PIU’ DE LA’! BONA GIORNATA SORA BIA’! (esce lato portone)

BIACCA: BONA GIORNATA A VOI, AGNE’!  MA DIMME TE CHE ROBBA! E’ PROPRIO VERO CHE NUN SE PO’ MAI DI’! E AVEVO PURE PENSATO A MALE DELLA SIGNORA CHIARA! PORACCIA, CHE POI SARA’ VERO? BHOOO!

QUINTILIO: (entra, lato scale. All’orecchio, visibile al pubblico, ha l’auricolare del telefonino che Biacca, intenta a trafficare con la posta alle spalle di Quintilio, non può vedere.  Lui sta comunicando teneramente con la fidanzata) BUONGIORNO, MERAVIGLIOSA CREATURA! COME CI SIAMO SVEGLIATI STAMATTINA?

BIACCA: (alza lo sguardo dal tavolo, si guarda attorno e non vedendo nessuno, tantomeno l’auricolare del ragioniere, equivoca la frase, pensando con un certo stupore che sia rivolta a lei) BEH,  MICA TANTO BENE! COMUNQUE, GRAZIE E BONGIORNO A LEI!

QUINTILIO: (non coglie quel che Biacca male indende e seguita a comunicare con la propria fidanzata) SI, SI… VOLEVO DIRTI CHE STANOTTE NON HO FATTO ALTRO CHE PENSARTI.

BIACCA: A ME? STANOTTE?

QUINTILIO: SI, E NON E’ LA PRIMA VOLTA! SARA’ LA TUA NATURALE SENSUALITA’CHE MI HA COLPITO FIN DA QUANDO TI VIDI, QUI IN STRADA, FUORI DEL PORTONE!

BIACCA: OH, MAMMA MIA BELLA! SI LO SENTE MI’ MARITO!

QUINTILIO: NON M’IMPORTA DI NULLA, DEL MONDO INTERO, SE NON DI TE! TE E ME, ASSIEME! COME T’HO SOGNATA, STANOTTE!

BIACCA: E COME?

QUINTILIO: VESTITA SOLO DEI TUOI CAPELLI…

BIACCA: SOLO DE LI CAPELLI?!

QUINTILIO: LA TUA BOCCA DI ROSA, DALLE LABBRA SCARLATTE COME  PETALI DI “REXEA PURPUREA”.

BIACCA: DI RE… REZZEA PURA?! ODDIO! E CHE SARA’ MAI? CH’E’ ‘N COMPRIMENTO?

QUINTILIO: IL TUO NASINO, DELIZIOSAMENTE ALLA FRANCESE.

BIACCA: A DI’ LA VERITA’ SO’ NATIVA DER QUADRARO MA SE LO DITE VOI!

QUINTILIO: LA TUA PELLE DI LUNA, SCINTILLANTE ALLA RUGIADA DEL MATTINO.

BIACCA: SARA’ LA MASCHERA DE MELANZANE E MASCARPONE CHE M’HA SUGGERITO LA COMMARE AGNESE!

QUINTILIO: QUANDO PASSI LE AFFUSOLATE DITA NELLA TUA SERICA CHIOMA BIONDA, CHE RICADE LUCENTE COME CASCATA DORATA.

BIACCA: BEH… ME FACCIO LA TINTA, MA CE LO SA SOLO MI’ MARITO E MI’ FIJA… ORTRE ALLA SORA AGNESE!

QUINTILIO: I TUOI FIANCHI MODELLATI COME LA VENERE DEL CELLINI!

BIACCA: COME SAREBBE “CHE A VENDERE I CERINI”?! C’HO ‘NA PORTINERIA AVVIATA!

QUINTILIO: LA TUA VOCE, IL CANTO D’USIGNOLO.

BIACCA: ODDIO!!! E SO’ PURE STONATA!

QUINTILIO: I TUOI OCCHI, DIAMANTI PURISSIMI.

BIACCA: PURE LI DIAMANTI!

QUINTILIO: LE GAMBE TORNITE… DIO! MI FANNO IMPAZZIRE, QUANDO CAMMINI!

BIACCA: NO!

QUINTILIO: LE TUE SPALLE, DOLCI DECLIVI PROFUMATI ALL’IMPETUOSA MAESTA’ DEI COLLINARI TUOI SENI!

BIACCA: (scappa via urlando, lato scale) AAAAAAHAAAA!!!

QUINTILIO: (si scuote dall’idillio amoroso, guardandosi attorno ma la portiera è già sparita; fa spallucce e riprende a comunicare con la fidanzata) NO, NIENTE… QUALCUNO CHE GRIDAVA, CREDO… NO, FILOMENA, TESORO, STA TRANQUILLA… SI, SI… (s’avvia all’uscita, lato portone) ANCH’IO, AMORE, SI… NON VEDO L’ORA, SI, SI… A STASERA, MIA ADORATA! CIAO, CIAO… SI… (mentre esce di scena) TI AMO, SI… PRIMA TU! NO, PRIMA TU! TI AMO, SI… NON CHIUDO SE NON CHIUDI TU…

ADELMO: (dopo l’uscita di Quintilio, rientra dal lato portone) MA GUARDA TE!  PROPRIO OGGI DOVEVO DIMENTICARE A CASA IL PROGETTO! OGNI VOLTA CHE VEDO CHIARA, VADO NEL PALLONE! E STAMATTINA, FINALMENTE, HO AVUTO L’OCCASIONE DI PARLARCI, DIRLE QUANTO TENGA A LEI. DIO, CHE EMOZIONE! (si avvia verso l’uscita lato scale) E’ VERAMENTE SPECIALE ED IO… CREDO PROPRIO DI ESSERNE INNAMORATO! (sparisce, lato scale)

EUGENIA: (entra in scena, lato scale, insinuante, trascinando sottobraccio Adelmo) IL SIMPATICO GEOMETRA ADELMO! CHE VA SEMPRE COSI’ DI FRETTA!

ADELMO: OH, BUONGIORNO DOTTORESSA FILÒSSERA! MI SCUSI, SA, MA…

EUGENIA: MA, MA, SEMPRE CON QUESTI “MA”! TROVA POCO GRADEVOLE LA MIA COMPAGNIA, AL PUNTO DI ESSERE COSI’ EVASIVO, SFUGGENTE?

ADELMO: NO, DOTTORESSA, COSA DICE? IO, IO NON…

EUGENIA: DOTTORESSA? CHE FORMALE! MI CHIAMI EUGENIA! PER LEI,  SOLO EUGENIA E DIAMOCI DEL TU… ADELMO.

ADELMO: SI, DOTT… CIOE’, EUGENIA… COMUNQUE IO DOVREI…

EUGENIA: ECCO, COSI’, VA MEGLIO, RILASSATI. NON TI MANGIO MICA! OGGIGIORNO SI VA TUTTI COSI’ DI FRETTA.

ADELMO: ECCO, APPUNTO, IO…

EUGENIA: NON C’E’ MAI TEMPO PER SOCIALIZZARE.

ADELMO: CERTO! ADESSO, PERO’ DEVO…

EUGENIA: ED E’ UN PECCATO, SPECIE PER DUE TIPI COME NOI.

ADELMO: SICURAMENTE!... SA DOTTORES… CIOE’, EUGENIA, STAVO TORNANDO SU A PRENDERE UN PROGETTO CHE AVEVO DIMENTICATO…

EUGENIA: OH! MA CHE LAVORO AFFASCINANTE, FAI! PROPRIO COME TE!  SAI CHE FACCIAMO? ANDIAMO A PRENDERE QUESTO PROGETTO E TI ACCOMPAGNO AL TUO STUDIO, CHE E’ PROPRIO VICINO AL MIO UFFICIO!  POSSIAMO FARE LA STRADA ASSIEME E INTANTO, APPROFONDIRE… LA NOSTRA AMICIZIA.

ADELMO: D’ACCORDO, MA FACCIAMO PRESTO CHE E’ GIA’ TARDI!

EUGENIA: NATURALMENTE! ANCH’IO… NON PERDO MAI TEMPO! (esce, lato scale, trascinando il povero Adelmo)

(Qualche istante dopo entra in scena, dal lato scale, una seccatissima Elide)

ELIDE: BAH! CO’ LA SCUSA CHE IL FRATELLINO DEVE ACCOMMODA’ LA MACHINA DER GASSE E LA COGNATINA DEVE FINI’ LE FACCENDE DE CASA, A ME ME TOCCA SUPERVISIONA’ LA PORTINERIA! POI SE LAMENTENO SI ME LAMENTO CHE M’HANNO PRESO A COTTIMO!

CHIARA: (rientra in scena, lato portone) SIGNORA ELIDE! TUTTO BENE? E CARLINO? VI HA DATO PROBLEMI?

ELIDE: NO, SIGNORA CHIARA, STA TUTTO A POSTO. E’ CHE SERVE LA MIA PREZIOSA COLLABBORAZIONE NELL’AZIENDA DE FAMIGLIA! MA… COME MAI GIA’ DE RITORNO?

CHIARA: MI HANNO DATO UN GIORNO DI PERMESSO, IN UFFICIO ED ECCOMI QUA! ALLORA, VISTO CHE HA DA FARE, NON LE DISPIACE SE MI RIPRENDO CARLINO? CREDO GLI FAREBBE PIACERE SE LO PORTASSI AI GIARDINI.

ELIDE: FACCI, FACCI PURE, SIGNORA! CE MANCHEREBBE!

CHIARA: SIETE TUTTI GENTILISSIMI, GRAZIE DI CUORE! (esce lato scale)

ELIDE: SE FIGURI! QUANNO SE PO’ FA UN PIACERE!

ATTILIO: (entra lato portone; con la penna in mano sta facendo i suoi conti su un foglio)  DUNQUE… GLI AVVISI PER L’ASSEMBLEA SONO STATI SPEDITI, I PAGAMENTI DELLE FORNITURE PURE… AH, ECCO! IL SOLLECITO ALLA DITTA FRAMBONI! POI C’E’ DA FAR CONTROLLARE LA CALDAIA,  CONTATTARE IL TECNICO PER L’ANTENNA CENTRALIZZATA… MA CONVERRA’? DIVIDERE UNA SPESA FRA PIU’ CONDOMINI… MA CERTO CHE CONVERRA’, SOPRATTUTTO A CHI DEVE PROVVEDERE AI RIPARTI DI SPESA! (si accorge improvvisamente della presenza di Elide, dietro al tavolo, dandosi un tono) …CHE DEVONO ESSERE ESATTI ED EQUI PER TUTTI! OOOH, LA NOSTRA SIGNORA ELIDE! COSA FACCIAMO DI BELLO, EH? STIAMO METTENDO IN ORDINE LA POSTA?

ELIDE: NO! STO ASPETTA’ ER TRANVE! E INTANTO RISPONDO ALLE LETTERE DELL’ AMMIRATORI!

ATTILIO: IL TRAM?  QUI?  E DA QUANDO FA FERMATA DAVANTI AL PORTONE?  POSSIBILE CHE DEBBA SEMPRE ESSERE L’ULTIMO A SAPERE LE COSE?  UMMM… IL TRAM, LE LETTERE DEGLI AMMIRATORI… DICA UN PO’, NON MI STARA’ MICA PRENDENDO IN GIRO?

ELIDE: NOOOOOO!!! SOR ATTI’, MA CHE ANNATE A PENSA’? IO, ‘NA DONNA DE ‘NA CERTA SERIETA’, PRENDE IN GIRO A VOI, ‘NA PERSONA INTELIGGENTE, CH’ HA STUDIATO, COSI’ AMMODO, PRECISO NER SUO LAVORO! SOPRATTUTTO ONESTO E COSCENZIOSO! NOOOO!!! NUN LO DITE MANCO PE’ SCHERZO!

ATTILIO: EH, BEH, EFFETTIVAMENTE…

EUGENIA: (entra dal lato scale, tenendo ben saldo sottobraccio il confuso Adelmo) SAI CHE IL TUO APPARTAMENTO E’ PROPRIO UN AMORE? CERTO, SI VEDE CHE MANCA IL TOCCO FEMMINILE MA A TUTTO C’E’ RIMEDIO… (si accorge della presenza di Elide e di Attilio, così decide di “compromettere” ulteriormente l’innocente geometra; si blocca e avvicina molto il suo viso a quello di Adelmo, fingendo di avere qualcosa nell’occhio) OH, ADELMO, DEVO AVERE QUALCOSA NELL’OCCHIO, AIUTAMI!

ADELMO: VERAMENTE, NON MI PARE DI SCORGERE NULLA CHE…

EUGENIA: EPPURE, CI DEV’ESSERE QUALCOSA, MI PROCURA UN FASTIDIOSO BRUCIORE!

ADELMO: STO GUARDANDO… A ME SEMBRA TUTTO A POSTO!

CHIARA:  (rientra lato scale) SIGNORA ELIDE, MI ERO DIMENTICATA…  (si blocca e la sua espressione cambia radicalmente, nel vedere Adelmo in atteggiamento equivoco con Eugenia)

EUGENIA: (si accorge della “rivale” e con estrema malizia, perfeziona l’inganno) OH, ADELMO, GRAZIE, SEI VERAMENTE UN AMORE! (dà un sonoro bacio su una guancia all’inconsapevole Adelmo, poi saluta perfidamente Chiara, come se l’avesse vista solo allora)  LA SIGNORA CHIARA! BUONGIOOORNO! E COME STA QUEL TESOOORO DI SUO FIGLIO, GIANNINO?

CHIARA: CARLINO! MIO FIGLIO SI CHIAMA CARLINO, NON “GIANNINO”!  COMUNQUE BUONGIORNO A LEI, DOTTORESSA FILÒSSERA ED ANCHE A LEI, GEOMETRA! LA VEDO MOLTO DIVERSO, ALMENO DA COM’ERA QUESTA MATTINA!

ADELMO: CHIARA… IO…

EUGENIA: SIGNORA CHIARA, COSA LE SUCCEDE? HA PERSO FORSE QUALCOSA?

CHIARA: SI, CREDO PROPRIO DI SI… (esce lato scale)

ADELMO: NO, CHIARA, ASPETTA! NON… NON E’ COME CREDI!  CHIARA, TI PREGO!  CHIARA!

EUGENIA: SUVVIA, ADELMO! NON CI FAREMO GUASTARE LA GIORNATA PER COSI’ POCO!

ADELMO: MA IO DEVO ASSOLUTAMENTE SPIEGARE!

EUGENIA: C’E’ SEMPRE TEMPO PER LE SPIEGAZIONI, AMMESSO CHE NE DOBBIAMO A QUALCUNO! PIUTTOSTO, NON AVEVI DETTO DI ESSERE GIA’ IN RITARDO?

ADELMO: IN RITARDO… SI, MA ORA…

EUGENIA: AFFRETTIAMOCI, DUNQUE! E POI… ABBIAMO ANCORA COSI’ TANTO DA DIRCI! (trascina sottobraccio l’intontito Adelmo, lato portone ed esce)

ATTILIO: HA VISTO, CHE SCENA?

ELIDE: E HO VISTO, SI! QUER CITRULLO S’E’ FATTO INCASTRA’ DA QUELLA STURCINATA!

ATTILIO: MAH! IO NON M’IMPICCIO DEI FATTI DEGLI ALTRI! PER CUI VADO AD OCCUPARMI DELLE MIE FACCENDE! (esce, lato scale)

ELIDE: VADI, VADI! CHE PURE IO C’HO ‘N SACCO DA FA’, E M’E’ S’E’ PURO RISVEJATA LA SCIATICA!

AGOSTINO: (rientra lato scale) MO STA TUTTO A POSTO! LA MACHINA DER GASSE, ER LAVANDINO, LI MATERASSI… FATEME STA TRANQUILLO IN PORTINERIA, SENZA CHE VE SENTO LITIGA’!

ELIDE: E’ SEMPRE TU’ MOJE A COMINCIA’, MICA IO! TE CHE SEI MI’ FRATELLO, ME DOVRESTI DIFENNE! (si avvia all’uscita, lato scale) CHE C’HO PURE LA SCIATICA E INVECE M’AVETE…

AGOSTINO e ELIDE: (all’unisono, mentre Elide esce di scena) PRESO A COTTIMO!

AGOSTINO: CHE TRA LEI E MI’ MOJE, ‘N SE SA CHI ME FA ADDANNA’ DE PIU’! VABBE’, MO’ ME PIAZZO IN PORTINERIA A FA’ ER LAVORO MIO.  (si siede ed apre il giornale) VEDEMO ‘MPO’ CHE E’ SUCCESSO NER MONNO.  CERTO CHE, CO’ TUTTE ‘STE BELLE NOTIZZIE, TE FANNO PASSA’ LA VOJIA DE LEGGE! GUERE, ATTENTATI, ER PETROJO, LA CRISI, LI SCANDALI… MANCO CE FOSSE UN NESSO FRA TUTTI ‘STI FATTI! BOOOH! MEJO PASSA’ DIRETTAMENTE ALLA PAGGINA SPORTIVA! ANCHE SE IN FONNO, ME PARE CHE PURE ER RESTO, SIA TUTTA ‘NA GARA A CHI E’ PIU’ PARACULO!

(Fuori scena, si ode un trambusto e la voce irritata della sora Amelia)

AMELIA: (fuori scena)  AAHOOO! MA ‘NZOMMA! ME VO’ VENI’ A LIBBERA’, QUARCHEDUNO?  AAHOOO! POSSIN’ AMMAZZAVVE A TUTTI QUANTI! AAHOOO!

AGOSTINO: OH, MANNAGGIA ER CURATO DE RIVISONDOLI! ‘A SORA AMELIA E’ RIMASTA ‘NANTRA VORTA CHIUSA NELL’ASCENSORE! (esce lato scale)

AMELIA: (fuori scena)  ACCORUOMO! ACCORDONNA! ACCORA CHI VE PARE! AAHOO!

AGOSTINO: (fuori scena) ECCO, SORA AME’! TENETE DURO, CHE ARIVO! BIACCAAA, CORIII! PIJA LE CHIAVI,  SBRIGHETE! BIACCAAA! MA MANNAGGIA! ‘NVE PROCCUPATE, SORA AME’! MO’ ARIVAMO E VE TIRAMO FORA, ECCO! CE STA’ PURE MI MOJE! DAJE BIA’, OPRI ER CANCELLETTO, E DAJE!

BIACCA: (fuori scena) ECCO, DATEME ER TEMPO! ‘N V’ AGGITATE, ECCO! OOOH! AVEMIO APERTO! USCITE SORA AME’! DATEME LA MANO, COSI’… BRAVA, ECCO!  NUN V’ AGGITATE! COSI’…

(Entrano in scena Agostino e Biacca, sorreggendo sottobraccio, uno per parte, l’inquieta sora Amelia.)

AGOSTINO: ECCO, SORA AMELIA, E’ PASSATO, E’ FENITO, E’ TUTTO A POSTO!

AMELIA: A POSTO, ‘M PAR DE CIUFOLI! POSSIN’ AMMAZZAVVE A VOI E A QUER CATORCIO DELL’ASCENSORE! MA CHE SE FANNO PIJA’ ‘STI CORPI A ‘NA PORA VECCHIA?  MO’, MO’, QUANNO VEDO MI’ NIPOTE ERCOLINO, SENTIRETE CHE RELAZZIONE!

BIACCA: MO’ CHE CENTRA A SCOMMODA’ ER PORO ERCOLINO? CHE POI SE PREOCCUPA PURE!

AMELIA: AAHOOO! QUELLO E’ MI’ NIPOTE!  DEVE DA SAPE’ SI CHE CESSO E’ DIVENTATO ‘STO CONDOMINIO!

AGOSTINO: ”SI CHE CESSO”! A SORA AME’, EH! MO’ NUN ESAGGERATE! IN FONDO, ‘N ASCENSORE CHE SE BLOCCA E’ COSA CHE PO’ SUCCEDE DAPERTUTTO!

AMELIA: DAPERTUTTO, ‘N ANTRO PAR DE CIUFOLI! CHE DA QUANDO CE STA’ ER SOR ATTILIO ALL’AMMINISTRAZZIONE DER CONDOMINIO, DOVEMO RINGRAZZIA’ ER CIELO SI NUN CE CASCA ER TETTO SU LA CAPOCCIA!

BIACCA: VABBE’, MO’ CARMATEVE! AGOSTI’, FA’ ER PIACERE, PIJA ‘NA SEDIA PE’ LA SORA AMELIA, COSI’ SE RIPIJA ‘N POCHETTO.

AMELIA: AAHOOO! E PE’ CHI M’ AVETE PRESA? SARO’ VECCHIA, MICA RINCOJONITA! ME POSSO TENE’ IN PIEDI DA ME!

AGOSTINO: E CHI DICE ER CONTRARIO? SIETE ER MONUMENTO ALLA SALUTE! CHE NUN SE VEDE?

AMELIA: A GIOVENO’! MA CHE, PER CASO ME STAI A COJONA’? GUARDA CHE…

BIACCA: SOR’ AME’, CHE DITE?  AGOSTI’, MA NUN C’HAI PROPRIO GNENTE DA FA’?  VA ‘M PO’ GIU’ CASA A CONTROLLA’ LI BROCCOLETTI SUR FOCO!

AGOSTINO: LI BROCCOLETTI BOLLENO DA SOLI! E POI CE STA ELIDE!

BIACCA: ECCO, DI’ ALLA SIGNORA CONTESSA CO’ LA SCIATICA SI SE PO’ DEGNA’ DA VENI’ SU! E DAJE!

AGOSTINO: VABBE’, VABBE’, VADO! (si avvia all’uscita, lato scale) CASO MAI CE FOSSE BISOGNO, ME CHIAMI (esce)

BIACCA: OOOH, MANCO MALE! SE N’E’ ITO! E VOI, SORA AME’, COME STATE? VA MEJO?

AMELIA: CERTO CHE, QEUR GIOVENOTTO E’ PROPRIO ‘N DISBUCITO! MA  CHI E’? LO CONOSCETE?

BIACCA: E LO CONOSCO SI, PE’ DISGRAZZIA!

AMELIA: E TE, CHI SEI, FIJA? TE CONOSCO?

BIACCA: SORA AME’, NUN VE RICORDATE? SO’ BIACCA, LA PORTIERA!

AMELIA: EEE… ER DISBUCITO CHE E’ ITO VIA ADESSO?  AVETE DETTO CHE LO CONOSCETE!

BIACCA: E SU, CHE LO CONOSCETE PURE VOI! E’ AGOSTINO, ER PORTIERE DER CONDOMINIO! V’AIUTA SEMPRE A PORTAVVE LA SPESA, NUN VE RICORDATE?

AMELIA: AAAAAH! SI, SI, MO’ RAMMENTO! ER PORTIERE, SI!  ALLORA…  VOI SIETE LA MADRE?

BIACCA: SEE, ‘A MADRE SUPERIORA! SO’ LA MOJE! SO’ BIACCA, LA PORTIERA! E QUELLO E’ AGOSTINO, ER PORTIERE!  MI’ MARITO! MI-MA-RI-TO!!!

AMELIA: AAAAH! BRAVI, BRAVI, SIETE GIOVANI! BENE, BENE, ME FA PIACERE, SO’ CONTENTA! EEEE… A QUANDO LE NOZZE?

BIACCA: SEEE… QUANDO SARA’ PRONTO ER COREDO! ’NNAMO, SORA AME’, CHE IO C’HO DA FA’! MO’ VE METTETE SEDUTA, VE RIPOSATE ‘M PO’, CHE POI VE RIACCOMPAGNO A CASA.

AMELIA: MA CHE CAZZO STA’ DDI’? SI SO’ ‘SCITA ADESSO, DE CASA, GIA’ ME VOI FA’ RIENTRA’? CHE ‘N TE RICORDI, CHE ME SEI VENUTA A PRELEVA’ NELL’ASCENSORE?  A PROPOSITO DELL’ASCENSORE, FORSE NUN VE NE SETE ACCORTA MA PRIMA SENTIVO STRILLA’! ME SA CHE C’E’ RIMASTO QUARCHEDUNO CHIUSO DENTRO!

BIACCA: E CE LO SO, SI! ‘A SORA AME’, V’AVEMO TIRATA FORI PROPRIO ADESSO! ERAVATE VOI!

AMELIA:”VOI”, DICI? MAA… QUANTI ERANO?

BIACCA: OH CAPITO, VA’! SORA AME’! LA’ CE STA’ LA SEDIA, IO C’HO DA FA’ E ME NE DEVO ANNA’! MAGARI DICO A QUELLA BONA LANA DE MI’ COGNATA DE VENI’ SU A FAVVE COMPAGNIA! (si avvia al lato scale) SI V’OCCORE QUARCOSA, SARVOGNUNO, SUR TAVOLO CE STA’ ER PURSANTE DER CAMPANELLO… (mentre esce di scena) QUARCUNO ARIVERA’! (esce)

AMELIA: (sola in scena) CERTO, SAREBBE PROPRIO ‘M BELL’ANDRONE! SI NUN FOSSE PE’ ‘STE PLAFONIERE. AMMAZZA, QUANTO SO’ BRUTTE!  EEEE, ‘NA VORTA, MICA ERA COSI’, QUANN’ERA VIVO MI’ MARITO, ER PÒRO NICOLA, CH’ERA COSI’ BBONO! BRAVO, ONESTO, LAVORATORE! NUN ME FACEVA MAI MANCA’ GNENTE! QUANT’ERA BBONO, ER PÒRO NICOLA… IIIIIH…! (piagnucola, poi si calma, tira su col naso e fissa il pubblico) MAAA… CHE STAVO A DI’, CHE NUN ME RICORDO? AAAAH! SI! ER PÒRO COSO, LI… COME SE CHIAMAVA? NI… NICOLA, MI’ MARITO.  AMMAZZELO, QUANT’ERA BASTARDO! MENO MALE CHE S’ E’ N’ ANNATO, ‘STO DISGRAZIATO! M’HA MESSO PIU’ CORNA LUI CHE TUTTE L’ANTENNE DE LE TELEVISIONI MESSE ASSIEME, ‘STO DILINGUENTE! CHE’ INVECE D’ANNA’ A LAVORA’, SE N’ANNAVA ALL’OSTERIA DE LO SDRUMONE E POI VIAA, CO’ CERTE SCIACQUETTE DER VICOLO DER BOVE CHE, ‘NA VORTA CHE TE L’HO PIZZICATO ME DISSE CH’ERANO CERTE SORELLE DE PRIMO LETTO CH’ERANO EMIGRATE IN ‘USTRAGLIA! POSSIN’AMMAZZA’ TE E QUE’ SCIACQUETTE! CHE JE LO DETTO IO DE CHE LETTO ERENO! E ME MENAVA, PURE! TANTO CHE ALLA FINE HO ACCHIAPPATO ‘N TORTORE, E JE L’HO DATO SULLA CAPOCCIA! CHE POI, NUN LO SO COM’E’, DA QUER GIORNO  ‘N S’E’ PIU’ RIPRESO! CHE IN FONNO, NUN ERA PROPRIO UN TORTORE, QUELLO CHE J’AMMOLLAI SUR GROPPONE! ERA ‘NO STENNARELLO, DE LEGNO DORCE! QUELLO PE’ FA LA PASTA! ROBBA FATTA IN CASA, CHE VOLETE CHE POTEVA ESSE? EPPURE, ME S’ALLETTO’ E ME LO VIDI SPEGNESE, PIANO PIANO, COME ‘NA CANDELA.  POVERO NICOLA MIO! IN FONNO, NUN ERA CATTIVO.  MAGARI J’AVRA’ PESATO ER RIMORSO DE QUANTE ME N’HA FATTE! PERCHE’ ME N’HA FATTE, CHE LO POSSIN’AMMAZZALLO! A LUI E A ‘NDO’ STA’! ‘STO DILINGUENTE, CHE INVECE D’ANNA’ A LAVORA’, SE N’ANNAVA A L’OSTERIA DE LO SDRUMONE E POI VIAA, CO’ CERTE SCIACQUETTE DER VICOLO DER BOVE…

ELIDE: (entra dal lato scale) SORA AME’? SORA AMELIA?

AMELIA: EEEEH? CHI E’?

ELIDE: SO’ ELIDE, SORA AME’!

AMELIA: ELIDE? INDO’ STAI? AAH, ECCHETE QUA! BRAVA, BRAVA,  SEMPRE GENTILE E PREMUROSA, LEI.

ELIDE: (accompagnandola verso la sedia, dietro il tavolo) SICURO! MO’ PERO’ SE METTEMO A SEDE, CHE C’HO ‘NA SCIATICA!

AMELIA: BRAVA, ELIDE, BRAVA, EEEEH! L’HO SEMPRE DETTO IO, CHE SEI ‘NA GIOVENOTTA A POSTO! CHE OGGI, INVECE, NUN C’E’ PIU’ ER RISPETTO DE ‘NA VORTA! A PROPOSITO, COM’ HAI DETTO CHE TE CHIAMI?

ELIDE: ECCO, SORA AME’, PROPRIO COME AVETE DETTO VOI! SE METTA A SEDE, COSI’, BRAVA! (si mette a sedere vicino alla sora Amelia)

AMELIA: LE VEDI PURE TE ‘STE PLAFONIERE? AMMAZZA, QUANTO SO’ BRUTTE!  EEEE, ‘NA VORTA, MICA ERA COSI’, QUANN’ERA VIVO MI’ MARITO, ER PÒRO NICOLA, CH’ERA COSI’ BBONO! BRAVO, ONESTO, LAVORATORE! NUN ME FACEVA MAI MANCA’ GNENTE! QUANT’ERA BBONO, ER PÒRO NICOLA… (s’appennica)

ADELMO: (entra trafelato dal lato portone, ignorando Elide e l’appennicata sora Amelia) NO,  NON PUO’ FINIRE COSI’! PROPRIO QUANDO STAVA INIZIANDO TUTTO! NO,  STAVOLTA NON PERMETTERO’ A NESSUNO DI INFRANGERE I MIEI SOGNI! PER TROPPO TEMPO HO SUBITO, MI SON FATTO SCIVOLARE TUTTO ADDOSSO! HO PERSO AMICI, AMORI, OCCASIONI, PER NON AVER MAI VOLUTO DIRE BASTA E PENSARE VERAMENTE A ME STESSO, A COSA VERAMENTE VOGLIO!  MA, ORA… ORA NON PERDERO’ QUELLA CHE E’ LA DONNA DELLA MIA VITA! CHIARA! LE SPIEGHERO’! DOVRA’ ASCOLTARMI,  PERCHE’… PERCHE’ IO VOGLIO CHE SIA COSI’!

CHIARA: (entra lato scale) SIGNORA ELIDE! HA MICA VISTO DOVE HO LASCIATO… (si trova faccia a faccia con Adelmo) …LA MIA…

ADELMO: CHIARA…

CHIARA: NON CREDO ABBIAMO NULLA DA DIRCI!

ADELMO: ABBIAMO MOLTISSIMO, INVECE! ASCOLTA…

CHIARA: NON VOGLIO PIU’ VEDERTI!...

ADELMO: TI PREGO, DEVI ASCOLTARMI! IO…

CHIARA: FAMMI PASSARE, PER CORTESIA!

ADELMO: NO! HO DETTO CHE DEVI ASCOLTARMI E LO FARAI! DOPO, SE VORRAI POTRAI ANCHE ANDARTENE E NON SALUTARMI NEPPURE,  NEANCHE GUARDARMI PIU’ IN FACCIA, MA… ORA DEVI STARMI A SENTIRE!

CHIARA: UUHFF! DAI, SENTIAMO QUALE SCUSA HAI INVENTATO!

ADELMO: NESSUNA SCUSA, CREDIMI, E’ STATO TUTTO UN EQUIVOCO ED IO CI SONO CASCATO COME UN DEFICIENTE!

CHIARA: A ME SEMBRAVA CI STESSI FIN TROPPO BENE!

ADELMO: VUOI ASCOLTARMI? E’ SUCCESSO TUTTO DOPO CHE CI ERAVAMO SALUTATI PER ANDARE AL LAVORO, DOPO IL NOSTRO INCONTRO AL BAR, RICORDI?

CHIARA: COME POTREI NON RICORDARE? ERI STATO COSI’ DOLCE… TUTTE LE COSE CHE MI AVEVI DETTO… CHISSA’ SE LE HAI DETTE ANCHE A… QUELLA!

ADELMO: CHIARA, TI PREGO, TE LO, GIURO SU… SU QUANTO HO DI PIU’ CARO! SUL NOSTRO PRIMO BACIO, STAMATTINA!

CHIARA: STAMATTINA…

ADELMO: ERO QUASI GIUNTO A STUDIO, QUANDO MI ACCORGO DI AVER DIMENTICATO UN PROGETTO IMPORTANTE. TORNO A CASA DI CORSA E LA DOTTORESSA FILÒSSERA MI BLOCCA PROPRIO QUI! “DOVE VAI… CHE FAI…” CERTO, AVREI DOVUTO TAGLIARE E ANDARE, MA…

CHIARA: MA?

ADELMO: LO SAI, IL MIO CARATTERE, MI SONO LASCIATO TRASCINARE! POI, QUANDO CI HAI VISTI… IO CREDEVO CHE LEI AVESSE QUALCOSA NELL’OCCHIO, MI DICEVA CHE LE DAVA FASTIDIO…

CHIARA: NELL’OCCHIO.

ADELMO: SI! MI CHIEDEVA DI CONTROLLARE... NON VEDEVO NULLA. IN QUEL MOMENTO SEI ARRIVATA TU E LEI LO HA FATTO APPOSTA! ME NE SONO ACCORTO SUBITO DOPO! OH, TESORO, NON FAREI MAI NULLA CHE POSSA FARTI SOFFRIRE!  IO… IO TI AMO!

CHIARA: ADELMO, NON SO… IO… VORREI CREDERTI.

EUGENIA: (entra improvvisamente dal lato portone) MA CHE BEL QUADRETTO! GUARDA GUARDA COS’ABBIAMO, QUI! IL RUBACUORI DEL CONDOMINIO CON LA PICCOLA FIAMMIFERAIA!

ADELMO: SIGNORA! NON LE PERMETTO DI RIVOLGERSI IN QUESTO MODO A…

EUGENIA: OH, OH! “NON LE PERMETTO…SIGNORA”… NON MI CHIAMAVI “SIGNORA”, POCHE ORE FA, MIO BELL’ADELMO!

CHIARA: PERCHE’, COME LA CHIAMAVA, IL SUO “BELL’ADELMO”?

EUGENIA: QUESTO A LEI NON RIGUARDA! SONO COSE INTIME, TRA NOI.  NON E’ VERO, ADELMO?

ADELMO: MA COSA STA DICENDO? CHIARA, NON CREDERAI A…

CHIARA: QUEL CHE CREDO LO SO IO! ED E’ COSA CHE MI RIGUARDA, ECCOME, VISTO CHE ADELMO E’ IL MIO FIDANZATO!

EUGENIA: IL TUO FIDANZATO? QUESTA E’ PROPRIO BELLA! NON MI SEMBRA CHE SIA ESATTAMENTE COSI’! NON E’ VERO, ADELMUCCIO?

CHIARA: NON E’ VERO, ADELMUCCIO… AH! MOLTO BENE! QUESTA E’ UN’OTTIMA OCCASIONE PER ESPRIMERE LE TUE VERE INTENZIONI, ADELMO!

ADELMO: LE MIE INTENZIONI… CREDEVO FOSSERO CHIARE… NE STAVAMO APPUNTO PARLANDO!

EUGENIA: MA CERTO! CHIARISSIME! NON DARLE RETTA! TENTA SOLO DI CONFONDERTI!

ADELMO: A DIR LA VERITA’, ERO ABBASTANZA CONFUSO DI MIO, FINO A STAMATTINA.

EUGENIA: VISTO? CHE VI DICEVO? GLI SERVIVA SOLO UNA SPINTARELLA!

CHIARA: E LEI, DOTTORESSA FILOSSERA, E’ PIUTTOSTO ESPERTA, IN MATERIA!

EUGENIA: SE TI OCCORRONO LEZIONI, IN MERITO, SAPPI CHE RICEVO DALLE DIECI ALLE DODICI! ORA NON HO TEMPO DA PERDERE!

CHIARA: UH! LA BELLA DI GIORNO!

EUGENIA: CHE INTENDI DIRE, BORGHESUCCIA CHE NON SEI ALTRO?

CHIARA: SE NON LO SA LEI, CHE VANTA DI ESSERE COSI’ FERRATA!

ADELMO: CHIARA, PER FAVORE!

EUGENIA: ECCO! TE LO STA DICENDO ANCHE ADELMO, DI LASCIAR PERDERE!

ADELMO: IN REALTA’, IO…

CHIARA: (fissa Adelmo) DILLO! DILLO ORA! SCEGLI CHE COSA VUOI ESSERE, QUI E ORA!

EUGENIA: NON SAI PROPRIO PERDERE CON DIGNITA’, POVERA DONNETTA!

ADELMO: L’ARGOMENTO NON E’ NEPPURE IN DISCUSSIONE, DATO CHE AMO TE, CHIARA! CI SEI SOLO TU E NON C’E’ MAI STATO NIENTE TRA ME E QUESTA… SIGNORA!

EUGENIA: COOOOSA?... MA… ADELMO! NON SAI QUELLO CHE DICI! COSA POTREBBE OFFRIRTI, PIU’ DI ME?

ADELMO: QUALCOSA CHE LEI, NELLA SUA INFINITA PRESUNZIONE, NON SA NEPPURE DOVE STIA DI CASA…

EUGENIA: AH! QUESTA E’ BELLA! DEFINIRE LA MIA EVIDENTE SUPERIORITA’ COME VOLGARE PRESUNZIONE! E COS’E’ CHE NON SAPREI DOVE STA DI CASA?

ADELMO: L’AMORE. (prende le mani di Chiara fra le sue)

EUGENIA: RIDICOLO! NON SAI QUELLO CHE DICI!

ELIDE: (seduta dietro al tavolo) NUN SAPRA’ QUELLO CHE DICE… MA QUELLO CHE STA A FA’ ME PARE LO SA BENE!

EUGENIA: E LEI? CHE RAZZA DI… COME SI PERMETTE? STAVA SPIANDO! SI GODEVA LA SCENA DI NASCOSTO! BRUTTA IMPICCIONA!

ELIDE: AHO! PIANO CO’ LE PAROLE, DOTTORE’! CHE C’HO LA SCIATICA MA ‘NA SEDIATA V’ ‘A POSSO ANCORA TIRA’!

EUGENIA: QUESTA, POI! E’ UNA CONGIURA! TUTTI CONTRO DI ME! MA AVREI DOVUTO ASPETTARMELO, VENENDO IN QUESTA TOPAIA! ABBASSARMI AL VOSTRO LIVELLO, IO!  AH! MA NON FINISCE QUI! SENTIRETE ANCORA PARLARE DI ME! (si avvia al lato scale) PLEBEI!!! (esce di scena)

ELIDE: MA ANVEDI QUESTA!

AMELIA: (scuotendosi dal torpore) AAAAHOOO! E CHE D’E’ ‘STA CACIARA? TE PARE CHE ‘NA PORA VECCHIA NUN SE PO’ FA’ ‘NA PENNICA IN SANTA PACE, CHE CE DEVE SEMPRE DA STA’ QUARCHEDUNO CHE ROMPE LI ZEBBEDEI?

ATTILIO: (entra in scena, lato portone) COSA C’E’? COME MAI QUESTI CONDOMINI? EPPURE, GLI AVVISI PER L’ASSEMBLEA LI HO APPENA SPEDITI… NON POSSONO ESSERE GIA’ ARRIVATI!

AMELIA: (si alza dalla sedia e avanza a centro scena) MO’, QUESTO CHI E’? ER CAMPANARO DE NOTRE-DAMME?

AGOSTINO: (entra dal lato scale) HO INTESO STRILLA’! MA CH’ E’ SUCCESSO?

ELIDE: GNENTE, AGOSTI’! ‘NA PICCOLA DISCUSSIONE RISOLTA DA… (indica Adelmo e Chiara che tubando, escono lato scale) …’N INCONTRO AR VERTICE!

AGOSTINO: AH!... BENE!... C’ HO AVUTO PAURA CHE SE FOSSE STURBATA LA SORA AMELIA!

AMELIA: (facendo le corna) TIE’!!! (resta per qualche istante bloccata, poi si affloscia a terra, a faccia in giù)

AGOSTINO: ODDIO! ECCAA’ LLA’! S’E’ STURBATA ‘A SORA AMELIA! BIACCA, CORI! PORTA L’ACETO! MA MANNAGGIA LA MISERIACCIA SCHIFA! BIACCAAA! E SBRIGHETE!

ATTILIO: IN QUESTI CASI, SI SA, E’ MEGLIO NON MUOVERE IL FERITO! BISOGNERA’ CHIAMARE L’AMBULANZA.

AGOSTINO: MA CHE FERITO! LA VECCHIA S’E’ STURBATA! BIACCAAA!!!

BIACCA: (entra in scena, lato scale) ECCHIME, ARIVO!

AGOSTINO: E STATEVE ZITTI! FATEME SENTI’ SI RESPIRA ANCORA!

AMELIA: (nel silenzio assoluto, ronfa come una segheria) RRRROOONNN! FFFIIIUUU!  RRRROOONNN!  FFFIIIUUU!

AGOSTINO: OMMAMMAMIABBELLA! MENO MALE! S’E’ SOLO ADDORMITA!

BIACCA: TOCCHERA’ SVEIJALLA! ‘N PO’ MICA FA’ LA SIESTA NELL’ANDRONE!

AGOSTINO: E CERTO!  SORA AME’! SORA AMELIA, SVEIJATEVE! SORA AMEEE’!  QUESTA RONFA CH’E’ ‘NA BELLEZZA! SORA AME’! SORA AMELIAAA!!!

AMELIA: (distesa a faccia in giù) AAAAHOOOO! CHI E’? CHE VE S’E’ SCIORTO?

AGOSTINO: SO’ AGOSTINO, ER PORTIERE!

AMELIA: AAAHOOO! MICA SARAI STATO TE L’IMBECILLE C’HA MESSO ER LINOLEUM SUR MURO! ANVEDI CHE SCHIFO!

AGOSTINO: MA NO, SORA AME’! SIETE VOI CHE STATE A FACCIA A PAVIMENTO!  VABBE’, LASCIATE PERDE! VOIARTRI, PEPPIACERE, DATEME ‘NA MANO A RIMETTELA IN VERTICALE SU! (insieme ad Attilio e a Biacca, rimette in piedi la sora Amelia)

BIACCA: DAJE, SORA AME’! VENITE A CASA MIA A DAMME ‘NA MANO, CHE C’E’ BISOGNO DE VOI.

AMELIA: VOLENTIERI, COME NO? BRAVA, BRAVA, E’ GIUSTO! (avviandosi fuori scena, lato scale, accompagnata da Biacca) SIETE GIOVANI, EEE… QUAND’HAI DETTO CHE TE SPOSI, FIJA?

BIACCA: PRESTO, PRESTO! ‘NAMO, VA, CHE C’HO LI BROCCOLETTI SUR FOCO!  ELIDE, VIE’ PURE TE A FACCE COMPAGNIA! COMPERMESSO A TUTTI!

ELIDE: ECCHIME, ARIVO! CHE FARESTI SENZA DE ME?

BIACCA: SICURAMENTE ME ‘NCAZZEREI DE MENO! ‘NNAMO, VA! (esce, con Elide e la sora Amelia)

ATTILIO: ANCHE QUESTA L’ABBIAMO RISOLTA, PER FORTUNA! BEH, HO DA CONTROLLARE UN PO’ DI COSETTE. (uscendo, lato scale) CI VEDIAMO, AGOSTINO!

AGOSTINO: SI VEDIAMO! AHO, PARE CHE L’HA RISOLTA LUI!  LO SAPETE CHE NOVA C’E’? MO’ ME NE VADO PUR’IO, CHE E’ QUASI ORA DE PRANZO E M’E’ VENUTO UN CERTO LANGUORINO! (esce  lato scale, cantando come all’inizio) ”E SI M’ AIUTI, E’ SICURO CHE IO, NE VERO’ FORAAA!…”

AGNESE: (entra lato portone) ’NDO STA’ BIACCA? CHE JE DEVO RACCONTA’ DER COLPO DE SCENA DER GEOMETRA ADELMO CO’ LA DOTTORESSA FILÒSSERA!… E MENO MALE CHE POCO PRIMA L’AVEVO BECCATO AR BARE CO’ LA SIGNORA CHIARA! HAI CAPITO, ER TOPO SORDO? S’E’ FATTO L’HAREMME, S’E’ FATTO! CHE SCANNOLO! E’ PROPRIO VERO CHE  L’OMMENI, SCAVA SCAVA, SO’ TUTTI UGUALI! SOLO CHE ER DIAVOLO FA L’ARTARINI, MA MICA LE TOVAJE! CHE POI SE SCOPRENO LI COPERCHI  E LI’ COCCI SO’ DER GATTO… CHE VA CO’ LO ZOPPO… CHE VA COR COSO… CHE… MA CHE CAZZO STO A DI’? SARA’ CHE ‘ST’ EPISODI ME SCONVORGHENO ER SISTEMA VITALE! FAMME TROVA’ BIACCA, CHE QUANNO SAPRA’ LA NOVITA’ ESPLODENTE, ARTRO CHE MANIFESTI! (affrettandosi ad uscire, lato scale) BIACCA! SORA BIA’! NUN VE IMMAGGINERETE MAI QUELLO CHE E’ SUCCESSO! SORA BIA’!

(Entra, lato portone, il ragionier Quintilio, sempre collegato all’auricolare del suo telefonino)

QUINTILIO: SI, AMORE… LO SO… DISPIACE PIU’ A ME CHE A TE… CREDIMI… L’INFLUENZA E’ FASTIDIOSA, LO SO… PROPRIO STASERA, CHE DOVEVAMO ANDARE A TEATRO A VEDERE IL NUOVO SPETTACOLO DEL LABORATORIO TEATRALE LORENZO… SI… QUELLI DELL’ANNO SCORSO… ROBA DA MATTI… DA MATTI! NO, AMORE, ERA IL TITOLO DELLA COMMEDIA… NON DICEVO A TE… GIOIA MIA, TE LO ASSICURO!... COME SAREBBE, CHI C’E’ QUI?... MA NON LO SO!... UN PO’ DI GENTE… COME?... I NOMI?... TUTTI?... E COME FACCIO A… MA NON POSSO! HANNO PURE PAGATO IL BIGLIETTO!… LUCE DEI MIEI OCCHI, LO SAI CHE AMO SOLO TE!... NON C’E’ NESSUN’ALTRA CON ME! TE LO GIURO, AMORE, SU QUEL CHE CI TIENE UNITI!... (mentre esce di scena) …IL CELLULARE?... MACCHE’! IO INTENDEVO LA PASSIONE CHE CI DIVORA!...  FILOMENA?... TESORO?... PRONTO?... AMORE? CI SEI ANCORA?... PRONTO?... PRONTO?

FINE PRIMO QUADRO.

SECONDO QUADRO

UNA VOLTA IN TRATTORIA

In una trattoria romana a conduzione ultrafamiliare…

PERSONAGGI:

VINCENZO, il trattore

CATERINA, la trattora

OLINDO, avventore amico di Vincenzo

MARINELLA, moglie di Artemio

NANDO, il fornitore

CICALONE, l’autista

VIGILESSA

LISETTA, novella sposa

VALENTINO, novello sposo

ARTEMIO, l’ubriaco, marito di Marinella

SPEAKER DELLA RADIO, voce fuori scena

(La scena rappresenta l’interno di una trattoria romana. Vincenzo, il trattore e il suo amico Olindo giocano a carte seduti a un tavolo.

Caterina, trattora moglie di Vincenzo, sta sistemando i piatti dietro al bancone. A sipario aperto Caterina diminuisce il volume della radio che trasmette musica in sottofondo.)

OLINDO: SCOPA, SOR VINCENZO! CON QUESTA SON TRE!

VINCENZO: E TE CREDO! CO QUER GREGORIO CHE V’ARITROVATE!

OLINDO: MA QUALE GREGORIO! QUESTA E’ CLASSE! CLASSE PURA, ALTRO CHE STORIE! A QUANTO STIAMO? OTTO A UNO, MI PARE.

VINCENZO: OTTO A UNO, DE CHE? SE PRIMA HO FATTO ER SETTEBBELLO CO’ LE DENARA! STARESSIMO SEI A TRE! AR MASSIMO, PE’ CHIUDE L’AFFARE, SETTE A TRE!

OLINDO: SEE! FACCIAMO UN TANTO AL CHILO! SOR VINCE’, MICA STATE A TRATTA’ LA PORCHETTA! NON CE PROVATE! DUNQUE… CARTE, PRIMIERA E TRE SCOPE, FANNO CINQUE, PIU’ TRE DI PRIMA, OTTO! I CONTI TORNANO!

VINCENZO: TANTO E’ SEMPRE COME VE PARE A VOI! CATERINAAA! PORTACE N’ANTRO MEZZO LITRO E ‘NA GAZZOSA, CHE STAVORTA ER SOR OLINDO, PAGA!

OLINDO: ANCORAAA! STO AVANTI DI SEI PARTITE! FANNO TRE LITRI DI FRASCATI CHE M’AVANZATE!

VINCENZO: EEEH! STA A GUARDA’ ER CAPELLO! PARTITA PIU’, LITRO MENO! E POI MICA S’ERA PRECISATA LA QUALITA’ DELLA CONSUMAZIONE! ER FRASCATI MIO, COSTA!

OLINDO: PERCHE’, V’ HANNO AUMENTATO LA BOLLETTA?

VINCENZO: LA BOLLETTA?

OLINDO: DELL’ACQUA! CHE A FORZA DI ALLUNGARE IL PRODOTTO, FATE LA SUCCURSALE DELL’ACEA!

VINCENZO: AAAH… SOR OLI’! ER VINO MIO E’ SINCERO E GENUINO, COME NATURA COMMANDA, DAL PRODUTTORE AR CONSUMATORE!

OLINDO: ALLORA DITE AL PRODUTTORE DI ANNAFFIARE UN PO’ MENO LE VITI, CHE QUELLE POVERE CREATURE AFFOGANO! ANDIAMO, DATE LE CARTE!

VINCENZO: NUN V’ARISPONNO, GIUSTO PERCHE’ ME SETE AMICO. CATERINAAA! ALLORA, ‘STO MEZZO LITRO ARIVA O NUN ARIVA?

CATERINA: E PERCHE’ NUN TE LO VIENI A PIJA’ DA SOLO, VISTO CHE IO C’HO DA FA?

VINCENZO: PERCHE’, IO CHE STAREI A FA, SECONDO TE? NUN LO VEDI CHE SO’ IMPEGNATO FORTE?

CATERINA: ME PARE CHE POTRESTI ARZA’ QUELLE SACCOCCE E FA LA STRADA FINO A QUA!

VINCENZO: NONEEE! NUN ME POSSO MOVEEE!

CATERINA: E PE’ QUALE AUGUSTO MOTIVO, SI E’ LECITO?

VINCENZO: PERCHE’ SO’ CARTARO! E ER CARTARO C’HA LA RESPONZABBILITA’ DER MAZZO! (verso Olindo) CH’ AVETE CALATO?

OLINDO: SOR VINCE’, LE DONNE DI OGGI NON SONO COME QUELLE DI UNA VOLTA!

VINCENZO: EEEH, OLINDO MIO! DA QUANNO CHE J’AVEMO DATO PARI E PATTA, SE N’APPROFITTENO!... SCOPA! E MO’ COME VE METTETE! CALATE, CALATE, CHE V’ASPETTO AR VARCO!

OLINDO: COME, NO? GIUSTO SE AVETE UNA DONNA IN MANO, SE NO CALATE VOI!

VINCENZO: AVOJA, SI C’HO LA DONNA! TROPPE CE N’HO, DE DONNE!

CATERINA: CHE C’HAI, TE?

VINCENZO: EH? CHE C’HO? C’HO… BOH! ME SERVIREBBE UN SETTE, PE’ LA PRIMIERA!

CATERINA: NUN CAMBIA’ DISCORSO! CHE C’AVRESTI, TE?

VINCENZO: BISCOTTINO MIO, NUN CAPISCO.

CATERINA: E HO CAPITO IO, HO CAPITO!

VINCENZO: A… A CHI TOCCA, SOR OLI’?

OLINDO: SI NON VI DATE UNA REGOLATA, HO IL SOSPETTO CHE TOCCHERA’ PROPRIO A VOI! VOSTRA MOGLIE MI PARE UN TANTINO INQUIETA.

VINCENZO: CHI, LEI? NOO! FA COSI’ PERCHE’… INSOMMA, SA CHE ME PIACE LA DONNA RISOLUTA!

OLINDO: LA DONNA RISOLUTA?... SAREBBE A DIRE?

VINCENZO: LA DONNA CHE SA QUELLO CHE VOLE! COSICCHE’ L’OMO SUO, CHE NER CASO SAREI IO, NUN DEVE FATICA’ PE’ CAPI’ QUANN’E’ COSI’ E QUANN’E’ COSA’!

OLINDO: IN ALTRE PAROLE, SE HO CAPITO BENE, GUIDA LEI!

VINCENZO: MA CHE GUIDA E GUIDA! INSOMMA, A ME ME PIACE COSI’! ANNAMO, CHE VOJO FINI’ ‘STA PARTITA! A CHI STA?

OLINDO: SCOPA!

VINCENZO:  MA MANNAGGIA QUELLA SBOTTIJATA! SICURO CHE STAVA A VOI? ME SA CHE ME STATE A FA’ OLMO!

OLINDO: SICURO, COME IL VINO SINCERO CHE SERVITE!

MARINELLA: (entra in scena, lato ingresso) BONASERA A TUTTI! CHE AVETE VISTO QUER DEBOSCIATO DE MI’ MARITO?

CATERINA: BONASERA, MARINELLA! NO, ER SOR ARTEMIO NUN S’E’ ANCORA VISTO. E’ SUCCESSO QUARCHE COSA? SI VE POSSO ESSE UTILE, DITE PURE.

MARINELLA: CATERINA BELLA! TROPPO CE SAREBBE DA FA’, CO’ QUER VASSALLO! CHE LO POSSIN’ACCIACCALLO! E’ DALLE QUATTRO CHE E’ USCITO DE CASA, PE’ COMPRA’ LE SIGHERETTE, HA DETTO! E ANCORA NUN SE RIVEDE!

OLINDO: SORA’ MARINE’, NEI FILM AMERICANI SUCCEDE TUTTI I GIORNI! UN TALE DICE ALLA MOGLIE CHE ESCE DI CASA PER COMPRARE LE SIGARETTE E NON SI VEDE PIU’… PUF! SPARISCE NEL NULLA!

CATERINA: E CHIUDETE QUELLA CIAVATTA CHE V’OSTINATE A CHIAMA’ BOCCA, SOR OLI’! PENSATE A GIOCA’ A CARTE, CHE E’ MEJO! GUARDA TU SI E’ QUESTA LA MANIERA DE CONFORTA’ ‘NA PORA DONNA CHE S’E’ PERSA L’AMATO BENE! QUANTUNQUE… PERDE UN TIPO COME QUELLO NUN SAREBBE POI NA GRAN REMISSIONE! CO’ RISPETTO PARLANDO, SIA CHIARO! MARINELLA CARA, NUN CE FATE CASO, L’OMMENI

O! OME SI CE L'L'SE NO VALATE VOI!

ENTEUA!CREATURE S' dietro al bancone. volo.  SO’ TUTTI UGUALI! INSENSIBBILI E SOLIDALI!

MARINELLA: MAGARI SPARISSE PE’ DAVERO! ER FATTO E’ CHE NUN LO VEDI’ PE’ TUTTO ER GIORNO E POI TE RITORNA A CASA ‘MBRIACO COME ‘NA CUCUZZA! E A ME ME TOCCA PURE METTELO A LETTO, CHE ME CASCA SUR DIVANO BONO!

CATERINA: SU, NUN DITE COSI’, CHE POI VE DISPIACE… VERO E’ CHE CERTI CAMPIONI TOCCHEREBBE AFFOGALLI DA PICCOLI! MA CHE CE VOLETE FA? SO SOLO OMMENI E NUN TE POI ASPETTA’ GNENTE DE PIU’! D’ARTRONDE, SI ER PADRETERNO CE L’HA MESSI, A QUARCHE COSA SERVIRANNO PURE!

VINCENZO: SCOPA!!!

CATERINA: ECCO, APPUNTO! SE VI VOLETE METTERE A SEDE, MARINELLA CARA, V’ARIPOSATE E MAGARI VE PORTO QUARCHE COSETTA.

MARINELLA: NO, GRAZIE AMICA MIA. IN CASO TORNO PIU’ TARDI, CHE HO LASCIATO LI BROCCOLETTI SUR FOCO. TANTO, QUI DEVE DA RIPASSARE, QUELL’IMPUNITO!

(dalla radio si alza la voce dello Speaker)

SPEAKER: INTEROMPEMO LA TRASMISSIONE PER UN COMUNICATO DELL’URTIM’ORA!

CATERINA: E CHE SARA’ MAI SUCCESSO?

MARINELLA: ODDIO! HANNO TROVATO ARTEMIO MIO! C’HA AVUTO UN INCIDENTE! ODDIODDIODDIO!

CATERINA: NUN FATE COSI’! AIUTO! ACCORRUOMO! SEEE… E ‘NDO’ STANNO L’OMENI?  DATEME ‘NA MANO A SOCCORE ‘STA PORA DONNA! ARMENO PORTATEME ‘NA SEDIA! E MOVETEVE! ‘SSINAMMAZZAVVE A VOI E LE CARTE!

SPEAKER: QUESTO POMMERIGGIO, DAL FONNO DER TEVERE…

MARINELLA: S’E’ AFFOGATO! ARTEMIO MIO S’E’ AFFOGATO!

SPEAKER: …DAR FONNO DER TEVERE, INTORNO ALLE 18:30, I SOMMOZZATORI DE LI VIGILI DER FOCO…

MARINELLA: AAAH! L’HANNO RIPESCATO A FIUME! GONFIO D’ACQUA E DE VINO!

SPEAKER: …COADIUVATI DAGLI ISPETTORI DER COMUNE…

MARINELLA: AAAAH! PURE ER COMMUNE! CHE VERGOGNA!

SPEAKER: …HANNO RIPESCATO, NON SENZA DIFFICORTA’…

OLINDO: CI CREDO, PIENO COM’ERA DI VINO!

SPEAKER: …A CAUSA DELLE NOTE CONDIZIONI…

OLINDO: EH! APPUNTO, DICO.

SPEAKER: DOVUTE, AR TEMPO TRASCORSO E COR PASSAR DEGLI ANNI AUMENTENO LE DIFFICORTA’…

CATERINA: BEH! NUN SE PO’ DI CHE ERA DE PRIMO PELO MA NEANCHE DECREPITO! E CHE SAREBBE?

SPEAKER: PUR TUTTAVIA, SO’ RIUSCITI A RIPORTA’ ALLA LUCE L’ANTICO SCRIGNO DELL’EPOCA IMPERIALE ROMANA!

MARINELLA: E N’ACCIDENTE CHE VE SPACCA!  A VOI, A LI SOMMOZZATORI, AR COMMUNE E A QUER BOJACCIA INFAME DE MI’ MARITO! CHE SI LO PIJO!

SPEAKER: RIPRENDIAMO ER PROGRAMMA DE MUSICA.

(la radio seguita a diffondere musica in sottofondo)

CATERINA: VABBE’, MARINE’, MEJO COSI’, NO? ADESSO VE POTETE CALMA’ E VEDRETE CHE TUTTO SE RISOLVE!

MARINELLA: ECCOME, NO? INTANTO RISCHIO L’INFARTO PE’ COLPA DE QUER BROCCOLO! UUH! ME STAVO A SCORDA’ LI BROCCOLETTI SUR FOCO! FATEME ANNA’! SI VEDIAMO DIPOI E GRAZIE PE’ L’ASSISTENZA! (esce, lato ingresso)

CATERINA: A VOSTRO COMMODO, SORA MARINE’!  IN QUANTO A VOIARTRI DUE LANZICHENECCHI…

VINCENZO: LA CARAFFA!

CATERINA: CHE?

VINCENZO: LA CARRAFFA! E’ VOTA! S’E’ MAI VISTA ‘NA CARAFFA VOTA COLL’AVVENTORI ASSETATI?

 

CATERINA: AVVENTORI? QUALI AVVENTORI?

VINCENZO: E CERTO! OLINDO E’ UN AMICO MA E’ PURE CLIENTE! IO JE FO DA COMPAGNIA E SAI QUANTO SO’ IMPORTANTI LE PUBBLICHE RELAZZIONI, PE’ N’AZIENDA!

CATERINA: MA… MA CHE STAI A DI’?

VINCENZO: REGOLARE! IO STO CO’ LUI IN DOPPIA VESTE DE PUBBLICO COSO, LA… DE QUELLO CHE FA LE RELAZIONI E PURE COME AMICO. IO E LUI FAMO DUE E E’ LO STESSO CHE FOSSIMO DUE AVVENTORI, PE’ CUI, SORA OSTESSA CARA, PORTACE ‘NA CARAFFA PIENA E FAMOLA CHIUSA!

OLINDO: VABBE’, SORA CATERI’, FACCIAMO CHE ORDINO UN ALTRO BOCCALETTO, ANCHE PER RIPRENDERCI DALL’EMOZIONE DEL RITROVAMENTO A FIUME E NON SE NE PARLI PIU’! A CHI STANNO LE CARTE?

CATERINA: ARTRO CHE BOCALETTO! IO… IO…

NANDO: (entra, lato ingresso, con un cartone fra le braccia) BONASERA! SORA CATERI’… ‘NDO VE LO SISTEMO?

CATERINA: E CE SAREBBE GIUSTO DA SISTEMALLO! MA COME DICO IO!

NANDO: INFATTI A VOI L’HO CHIESTO! DE FRETTA, CHE C’HO ER FURGONE IN QUARTA FILA E L’AUTISTA OGNI VORTA DEVE DISCUTE CO’ LA VIGGILESSA! E POI CE STAREBBE ER CONTICINO DA REGOLA’!

VINCENZO: NANDO! LE BOTTIJE PORTALE QUA, CHE IO SO ADIBBITO AR CONTROLLO! PE’ ER CONTICINO CE PENZA LA CASSIERA! SOR OLI’, CH’AVETE PRESO?

CATERINA: IN TESTA, TE LO FAREI ATTERA’, QUER CARTONE! NANDO, ABBI PAZIENZA, CHE E’ UN MOMENTACCIO! SEGUEME CHE LO SISTEMAMO NE’ RETROBOTTEGA E TE SALDO ER CONTICINO. ‘E PUBBLICHE RELAZIONI! LA SCEMA SO IO CHE JE DO PURE RETTA! (esce lato cucina)

NANDO: (segue Caterina fuori scena) ABBASTA CHE QUARCHEDUNO ME PAGA!

OLINDO: SBAGLIO O VOSTRA MOGLIE SI E’ RIMESSA AL POSTO DI GUIDA?

VINCENZO: OGNI TANTO TOCCA ALLUNGA’ LA CATENA, OLINDO MIO! MICA POTEMO STA SEMPRE COR FUCILE PUNTATO!

OLINDO: ANCHE PERCHE’ LE CARTUCCE CE L’HA LEI.

VINCENZO: DE CHE? E’ PURE CONTRO LA CACCIA! DA REGAZZINA ANNAVA A SCOLA DALLE PIETOSE ANCELLE, UMILIATE E DEPRESSE DEL CUORE TRAFITTO E INSANGUINATO.

OLINDO: COMPLIMENTI!

VINCENZO: SANTE DONNE! DICE CHE NUN FACEVANO ARTRO CHE ESORTALLA DA TENE’ L’OCCHI BASSI E STA’ CONTRITA, CHE SEMO TUTTI IN PECCATO E DOVEMO ESPIA’!

OLINDO: POVERETTA! MENO MALE CHE POI V’HA INCONTRATO!

VINCENZO: SAREBBE ‘NA BATTUTA DE SPIRITO?

OLINDO: NON SIA MAI! UN UOMO LIBERALE COME VOI, CHE PERMETTE ALLA MOGLIE DI SVOLGERE UN’ATTIVITA’!

VINCENZO: CERTAMENTE! IO SO’ PE’ LA PARITA’! E VOI CHE SIETE EMIGRATO DAR NORDE ‘O DOVRESTE SAPE’ MEJO DE ME: LA DONNA C’HA DIRITTO DA LAVORA’, COME E PIU’ DELL’OMO!

OLINDO: E SI VEDE, SOR VINCENZO MIO!

VINCENZO: ALLORA SFOTTETE!

OLINDO: SCOPA!

VINCENZO: ECCOLO LA’! MA MANNAGGIA ER PADRE CURATO!

CATERINA: (rientra lato cucina, seguita da Nando) MBEH? CHE SO’ STE PAROLE?

NANDO: (rientra lato cucina, appresso Caterina) LA SETTIMANA PROSSIMA VE PORTO ER FRASCATI E L’ACQUA MINERALE!

OLINDO: BASTA CHE LE TENIATE SEPARATE.

VINCENZO: AHA? C’ARISEMO?

OLINDO: INTENDEVO I DENARI DALLE CARTE.

CICALONE: (entra lato ingresso) NANDOOO! E DAJE, CHE LA VIGGILESSA STA’ A ROMPE LI…

VIGILESSA: (entra, lato ingresso) BENE! PURE L’OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE! CHE E’ CHE STAREI A ROMPE?

NANDO: MA NO! QUALE OLTRAGGIO! HA DETTOOOO... CHE STA’  A COMPIE  …ER DOVERE SUO!

VIGILESSA: AH, ECCO! ALLORA, STILO IL VERBALE.

CICALONE: PE’ CARITA’! CHE POI LA MULTA LA DOVEMO PAGA’ NOI!

NANDO: OGNI VOLTA ‘STA STORIA! QUI NUN SE PO’ PIU’ LAVORA’!

VIGILESSA:NO! NON SI PUO’ PARCHEGGIARE IN QUARTA FILA!

NANDO: A CICALO’! HAI PARCHEGGIATO IN QUARTA FILA?

CICALONE: CHE QUARTA FILA! DICIAMOOO… UNA TERZA ABBONDANTE!

VIGILESSA: FA ANCHE LO SPIRITOSO! FACCIO IL VERBALE!

NANDO: NO, CHE VERBALE!

CICALONE: NUN SE POTREBBE TRATTA’?

VIGILESSA: TRATTARE? E CHE SIAMO AL MERCATO? QUESTO E’ UN TENTATIVO DI CORRUZIONE!

NANDO: STATTE ZITTO, A CICALO’! NO, ER COLLEGA AUTISTA INTENDEVA… TRATTA’ LA QUESTIONE CON UN PO’ DE COMPRENZIONE!

CICALONE: GIUSTO! COMPRENZAMOCE A VICENDA! IN FONDO STAMO TUTTI A LAVORA’, LEI E NOI! SEMO TUTTI POVERACCI UGUALE!

VIGILESSA: PERSISTONO NEL VILIPENDIO! MA COME SI PERMETTE? IO METTO A VERBALE!

NANDO: E STATTE ZITTO, A CICALO’! NO, E’ CHE… ER COLLEGA HA PASSATO DEI BRUTTI MOMENTI… J’ E’ MORTO ER NONNO.

CICALONE: A NA’, MA CHE STA’ DI’?

VIGILESSA: MI RINCRESCE, MA QUESTO NON E’ UN MOTIVO PER INFRANGERE IL CODICE!

NANDO: C’HA LA MADRE IN COMA! ER PADRE A REGGINA COELI E… ER GATTO… CO’ LA CIROSI EMPATICA!

CICALONE: IO C’HO ER CANE, SE CHIAMA IGNAZIO E HA’ DA VEDE COME ABBAIA!

NANDO: ‘O VEDE? ER DOLORE LO FA CONFUSO!

VIGILESSA: INSOMMA, BASTA CON QUESTA COMMEDIA! SIAMO MICA A TEATRO! IO VERBALIZZO!

CATERINA: SU REGAZZI! LA VIGGILESSA C’HA RAGGIONE! NUN C’E’ BISOGNO DE SPARALLE GROSSE! MO’ VOI VE N’ANNATE COR FURGONE E MAGARI, PE’ ‘STA VORTA SE CHIUDE ‘N OCCHIO! SE PO’ FA’?

VIGILESSA: SORA CATERINA, A FORZA DI CHIUDERE GLI OCCHI, FINIRO’ CIECA! POI SE LA PRENDONO CON ME, CHE NON FACCIO IL MIO DOVERE!

CATERINA: PE’ CARITA’, FIJA MIA! CHE T’HO VISTA CRESCE E LO SO CHE SEI UNA BRAVA! ‘STI REGAZZI SE NE VANNO BONI BONI E PROMETTONO DE NUN FALLO PIU’, GIUSTO?

NANDO: SI SI! MANO SUR CORE! A CICALO’, METTETE ‘NA MANO ‘N PETTO!

CICALONE: COME QUANNO SONENO L’INNO ALL’OLIMPICO?

NANDO: UGUALE!

VIGILESSA: GIUSTO PER LEI, SORA CATERINA! CHE ‘STI DUE SI MERITEREBBERO UN BEL VERBALE E MOSCA!

NANDO: GRAZZIE TANTE! ‘NNAMO, CICALO’!

CICALONE: A MOSCA? MA STA LONTANA! E POI CE FA ‘N FREDDO!

NANDO: (mentre spinge Cicalone al lato ingresso) E STATTE ZITTO! E STATTE ZITTO, A CICALO’! (esce di scena assieme a Cicalone)

CATERINA: IN FONDO SO’ BRAVI REGAZZI E CE VO’ PAZZIENZA!

VIGILESSA: VORREI AVERE LA SUA, DI PAZIENZA, SORA CATERI’!

CATERINA: NUN IMMAGGINATE QUANTA CE NE VO’! VABBE’! TE POSSO OFFRI’ QUARCOSA?

VIGILESSA: NO, GRAZIE, SONO IN SERVIZIO. UN’ALTRA VOLTA, MAGARI! (si avvia lato ingresso) VEDO A CONTROLLARE SE I DUE… ATTORI HANNO LIBERATO LA STRADA! ARRIVEDERCI, SORA CATERINA! (esce)

CATERINA: CIAO, CIAO! E GRAZIE A TE! (torna dietro al bancone, apostrofando Vincenzo e Olindo, che non hanno mai smesso di giocare a carte) VOIARTRI, COME NUN ESISTESSIVO!

VALENTINO e LISETTA: (entrano, lato ingresso) BUONASERA! BUONASERA A TUTTI!

CATERINA: LISETTA!... VALENTINO!... RAGAZZI, SIETE TORNATI DAR VIAGGIO DE NOZZE! LISETTA, SEI ‘NO SPLENDORE! MA GUARDATELI COME SO’ BELLI!... OOOH! VOI DUE! USCITE DAR SARCOFAGO!

(Vincenzo e Olindo cennano un vago saluto, presi dal loro gioco)

LISETTA: GRAZIE, SORA CATERI’! ANCHE A VOI VE TROVO BENE.

CATERINA: SEE, PROPRIO BENE! MA FAMMETE GUARDA’! STAI PROPRIO CARUCCIA… E ‘STO GIOVENOTTO, COME TE TRATTA? NUN E’ CHE, ‘NA VORTA UFFICIALIZZATA L’ISTITUZIONE, ER FOCO S’ATTENUA?

VALENTINO: NUN C’E’ PERICOLO, SORA CATERI’! ‘STO FIORELLINO MIO ME LO COLTIVO BENE! PIUTTOSTO, DOV’E’ IL RESTO DELLA COMPAGNIA?

CATERINA: AL LUNEDI’ SERA C’E’ SEMPRE POCO MOVIMENTO, LO SAI… CAPACE CHE PIU’ TARDI S’AFFACCERA’ QUARCUNO.

OLINDO: MAGARI LA SORA MARINELLA IN CERCA DEL MARITO!

CATERINA: A SOR OLI’! VE SIETE SVEJATO? ACCOMODATEVI, RAGAZZI MIEI, CHE ARIVO SUBBITO!

(mentre Lisetta e Valentino si accomodano a un tavolo, Olindo e Vincenzo seguono a giocare e Caterina si pone dietro al banco a sfaccendare. La radio interrompe la musica e manda il notiziario)

SPEAKER: NOTIZIE DAI RIONI! ER PROGRAMMA E’ OFFERTO DA GIGGETTO ER CALZOLARO, CHE V’ASPETTA TUTTI LI GIORNI, ESCLUSA LA DOMENICA E FESTE COMMANDATE, PRESSO IL SUO LABORATORIO SITO IN VIA DELLE ZOCCOLETTE! GIGGETTO ER CALZOLARO! SCARPE E CIAVATTE PE’ TUTTI LI ROMANI!... BONASERA A TUTTI L’ASCOLTATORI DE RADIO TRIPPA!

(tutti rispondono “Bonasera!”)

SPEAKER: APRIMO ER NOTIZZIARIO CON L’INCONTRO DE SANTO PADRE CO’ PRIMO MINISTRO, FINITO COR KAPPAO’ DE QUEST’ULTIMO CHE STA ANCORA INTONTITO ALL’OSPEDALE A MEDICASSE…

VINCENZO: AHO! ER PAPA HA MENATO AR CAPO DER GOVERNO!

SPEAKER: MA CH’ HAI CAPITO? ER PUGGILE SANTO PADRE! SANTO DE NOME E PADRE DE COGNOME! CHE HA SOSTENUTO E VINTO L’INCONTRO CO’ LO SFIDANTE, L’ARTRO PUGGILE, PRIMO DE NOME E MINISTRO DE COGNOME, CHE E’ FINITO AR TAPPETO, NER MECCE CHE S’E’ SVORTO OGGI POMMERIGGIO ALLA PALESTRA AUDACE E CASSETTI, PE’ ER  CAMPIONATO DILETTANTI!

VINCENZO: EEE… CHE NE SO! SE SENTE SPESSO DI’ “L’IMPEGNO DE LI CATTOLICI IN POLITICA”! HO PENSATO CHE ER PAPA VOLEVA SPECIFICA’ ER COME!

SPEAKER: E’ PERCHE’ SEI IMBECILLE! CE MANCA SOLO CHE ER PAPA SE METTE A FA’ A BOTTE! SEGUITAMO COR NOTIZIARIO, CHE E’ MEJO! DUNQUE… ER RITROVAMENTO A FIUME DELL’ANTICO SCRIGNO ROMANO L’AVEMO GIA’ ANNUNCIATO NER FLESCE DE PRIMA!

CATERINA: SI! E ‘N ANTRO PO’ JE PRENDE UN COLPO ALLA PORA MARINELLA!

SPEAKER: AHO! E MO’ BASTA! ME FATE LAVORA’? CHE SO’ ‘STE INTERRUZIONI? UN PO’ DE RISPETTO! D’EDUCAZZIONE! E CHE CAZZO!

(tutti si guardano sconcertati, poi ognuno riprende le proprie faccende)

SPEAKER: OOH! DUNQUE! ER PRIMO PREMIO DE LA RIFFA DER CENTRO ANZIANI E’ ANDATO ALLA SORA WANDA, CHE S’E’ DICHIARATA CONTENTA, PURE SE NUN SA’ CHE CE FARA’ CO’ I SEDICI VOLUMI DELL’OPERA “STORIA E TECNICA DER CINEMA CECOSLOVACCO DELL’ANNI CINQUANTA”! E MO’ DAMO UNO SGUARDO AR TEMPO!

(tutti guardano in alto, verso il boccascena)

SPEAKER: MA CHE VE STATE A GUARDA’! “DAMO UNO SGUARDO AR TEMPO” E’ IN SENSO FIGURATIVO! UN MODO PER DIRE “CI OCCUPIAMO UN MOMENTINO SE FARA’ BELLO O PIOVERA’”, IN BASE ALLE INFORMAZIONI DEL NOSTRO ESPERTO METEROLOGO, CHE POI SAREBBE LA SORA ISIDE! ALLORA! DATOSI ER FATTO CHE ALLA SORA ISIDE JE FANNO MALE LI CALLI, SICURAMENTE DOMANI PIOVE!

LISETTA: (a Valentino) MAMMUFFOLO! PROPRIO DOMANI CHE VOLEVAMO ANNA’ A TROVA’ ZIO LIDO A OSTIA!

VALENTINO: NUN ME CHIAMA’ MAMMUFFOLO IN PUBBLICO!

SPEAKER: AHA? C’ARISEMO?

VALENTINO: NO, PER CARITA’! E’ CHE…

SPEAKER: CHE, CHE, CHE! C’AVEVO RAGIONE O NO A DIVVE DA STA ZITTI? MO’ TUTTI SANNO CHE A ROMA C’E’ UNO CHE SE FA CHIAMA’ MAMMUFFOLO DALLA MOJE! CHE ROBBA!

VINCENZO: MA NO! S’E’ SBAJATA! LEI INTENDEVA…

SPEAKER: LASCIA PERDE, CHE  E’ MEJO! VABBE’, COMUNQUE AVEMO FINITO COR NOTIZIARIO E VE LASCIAMO AR PROGRAMMA DE MUSICA! BONA SERATA! MAMMUFFOLO. (segue musica in sottofondo)

CATERINA: CE SE METTE PURE LA RADIO! MO BASTA! (spegne la radio, poi porta una caraffa al tavolo dei due giovani) ECCO QUA! MO’, SE ME DITE CHE VOLETE DA CENA.

VALENTINO: E C’E’ DA DILLO? RIGATONI CO’ LA PAJATA, ABBACCHIO A SCOTTADITO, CODA ALLA VACCINARA, FACIOLETTI ALL’AGRO, LA BIETA.

CATERINA: LA SOLITA CENETTA LEGGERA!

LISETTA: E QUELLI BROCCOLETTI STRUCINATI IN PADELLA, CHE SAPETE FA’ SOLO VOI!

CATERINA: …IN …PADELLA. BENE! UN PO’ DE PAZZIENZA CHE VE PREPARO TUTTO… (al marito) A CAVAGLIERE DER LAVORO! INTANTO CHE STO IN CUCINA, VEDI DA STA’ ATTENTA ALL’AZIENDA! TRA ‘NA PUBBLICA RELAZIONE E L’ARTRA!

LISETTA: MENTRE ASPETTAMO, SE POTREBBERO AVE’ DU’ BRUSCHETTE, SORA CATERI’?

CATERINA: SI, C’AVEVO GIA’ PENZATO! (esce lato cucina)

LISETTA: DAI, TESORONE, FAI UN SORRISETTO A MICIA TUA!

VALENTINO: M’HAI FATTO FA ‘NA FIGURA! LO SAI CHE NUN ME PIACE CHE ME CHIAMI COSI’, IN PUBBLICO!

LISETTA: PERO’, QUANNO STAMO SOLI, COME TE PIACE!

VALENTINO: CHE C’ENTRA! SO’ COSE NOSTRE, DE QUANDO APPUNTO STAMO SOLI! COME SE DICE: LA PRIVACI! QUANNO SE STA NELLA PRIVACI E’ ‘NA COSA, IN PUBBLICO E’ ‘N ANTRA!

LISETTA: ALLORA VOLE DI’ CHE TE VERGOGNI DE ME! CHE NUN ME VOI PIU’ BENE! CHE ER FOCO S’E… S’E’ ASTRENUATO! COM’HA DETTO LA SORA CATERINA!

VALENTINO: NUN S’E’ ASTRENUATO NESSUN FOCO E MANCO IO ME SO ASTRENUTO! NUN ME DI’ COSI’, CHE CE LO SAI CHE NUN E’ VERO! IO, PE’ TE, ME FAREI… ME FAREI… LO SAI CHE ME FAREI, IO PE’ TE!

LISETTA: ER MIO EROE! COME ORLANDO!

VALENTINO: CHI? ORLANDO? ER MACELLARO?

LISETTA: MA QUALE MACELLARO! ORLANDO, ER PALADINO! QUELLO DE QUER GRAN POEMA CHE VEDESSIMO DA REGAZZINI ALLA RECITA IN PAROCCHIA! CHE S’AMAVENO TANTO CO’ QUELL’ARTRA CHE MO’ NUN M’ARICORDO COME SE CHIAMAVA… MA C’ERA LA GUERA E POI LUI LA VA A CERCA, CHE ALLA FINE SE RITROVENO TUTTI APPESTATI AL LAZZARETTO!

VALENTINO: AL LAZZARETTO? ME SA CHE TE SBAIJ! L’APPESTATI ERENO IN QUER DRAMMONE CH’AVEMO VISTO IN TELEVISIONE! CHE C’ERA ER PADRONE DER CASTELLO CHE DICEVA “STO SPOSALIZIO NUN SE PO’ FA!” E ALLORA ER FRATE S’ENCAZZA E JE NE VA A DI’ QUATTRO!

LISETTA: NO, AMO’, QUELLA E’ ‘N ANTRA COMMEDIA, CO’ LA STORIA DE QUELLA POVERACCIA CHE LA MATRIGNA E LE SORELLASTRE LA CHIUDENO IN CONVENTO PE’ BECCASSE L’EREDITA’ E LEI, CO’ RISPETTO PARLANDO, SE FA L’AMANTE!

VALENTINO: BOH! SI NUN LO SAI TE CHE TE VEDI TUTTI LI PROGRAMMI E LE PUBBLICITA’!

LISETTA: E’ ‘NA MANIERA PE’ FASSE ‘NA CULTURA! DANNO UN SACCO DE COSE INTERESSANTI.

VALENTINO: COME NO? L’ISOLA DER FRATELLO… ER GRANDE FAMOSO… C’E’ POSTA MA NUN SO’ SICURO.

LISETTA: STAI A FA’ ‘NA CONFUSIONE! E POI UNA SE DIVAGA! SO’ PROGRAMMI RICREATIVI!

VALENTINO: SE! FATTI PE’ L’ALLOCCHI STAGGIONATI! CHE LA VITA REALE E’ N’ANTRA COSA E TU LO SAI, AMORE MIO!

LISETTA: APPUNTO SE CHIAMENO REALITI FICCION! PERCHE’ E’ TUTTA ‘NA FINZIONE REALE! TRAGGEDIE PE’ DIVERTISSE!

VALENTINO: BER DIVERTIMENTO! STA ORE E ORE A VEDE DUE CHE S’ENCAZZENO PERCHE’ UNO DOVEVA PESCA’ LI GRANCHI E INVECE S’E’ MESSO A DORMI’! OPPURAMENTE ‘NA TIZIA CHE CONFIDA A ‘N ANTRA CHE JE PIACE UNO CHE STA LI’ DENTRO MA C’HA ER FIDANZATO DE FORI… E QUELLO, CORNUTO E CONTENTO CHE SE LA GUARDA IN TELEVISIONE!

LISETTA: E VABBE’! PERO’ CE STANNO PURE LE TRASMISSIONI DE INTERESSE PRATICO, TIPO QUELLO DE COSA, LA’… QUELLA CHE TE RITROVA LE PERSONE SCOMPARSE, CO’ LA GENTE CHE JE TELEFONA E DICE: “L’HO VISTO AR BARE, CHE SE PIJA ER CAFFE’!”  OPPURE: “CORETE, CHE SE STA A IMBARCA’ SULL’AEROPLANO, PE ANNA’ ‘N SO ‘N DOVE!”  CHE ‘NA VORTA J’HA TELEFONATO PURE MAMMA, CHE S’ERAVAMO PERSI PALLINO, ER GATTO DE NONNA. AHO! NUN E’ RIUSCITA A PRENDE LA LINEA! PENSA TU LA GENTE CHE JE TELEFONA!

VALENTINO: SI! TUTTI A CERCA’ ER GATTO!

LISETTA: SPIRITOSO! TE VOREI VEDE A TE CHE FARESTI, SE UN GIORNO NU’ ME TROVASSI PIU’!

VALENTINO: NUN LO DI’ MANCO PE’ SCHERZO! E PURCHESSIA TE VEREI APPRESSO, PURE IN CAPO AR MONDO E A COSTO DE LA VITA, TE RITROVASSI E TE RIPORTASSI A CASA IN BRACCIO, SUSSURANDOTE A OGNI PASSO LE FRASI APPASSIONATE! COME HO LETTO UNA VORTA SU QUER BIJETTINO: “L’AMORE E’ DORCE… COME ER CIOCCOLATINO CHE TE SEI APPENA MAGNATO”!

LISETTA: TENERO! COME ME PIACE! SEI PROPRIO IL MIO MAMMUFFOLO!

VALENTINO: AHA? RICOMINCIAMO?

LISETTA: ZITTO, STUPIDONE! (bacio)

MARINELLA: (rientra, lato ingresso) S’E’ VISTO ARTEMIO?

VINCENZO: ANCORA NO MA E’ QUESTIONE DE TEMPO. LO SAPETE CHE ER SAGRESTANO RITORNA SEMPRE IN CANONICA!

MARINELLA: SI, SI, DITE BENE, VOI! INTANTO LO SO SOLO IO CHE ME TOCCA MANNA’ GIU’!

OLINDO: SE E’ PER QUESTO, PURE VOSTRO MARITO LO SA QUELLO CHE SI MANDA GIU’!

MARINELLA: FATE PURE LO SPIRITOSO, DEGNO COMPARE DE QUEL…

LISETTA: COMMARE MARINE’! MA NUN C’AVETE VISTI?

MARINELLA: LISETTA! BELLA DE LA COMMARE SUA! VALENTINO! QUANNO SIETE TORNATI? FATEVE VEDE’, COME SIETE BELLI, SPOSETTI FRESCHI!

VALENTINO: BENTROVATA, COMMARELLA NOSTRA.

LISETTA: CE SIETE MANCATA, COMMA’!

MARINELLA: EEH! PROPRIO! IN LUNA DE MIELE C’AVEVATE DA PENZA’ A ME! BENEDETTI REGAZZI! PUR’IO STAVO COSI’, TANT’ANNI FA, COLL’OCCHI CHE ME BRILLAVENO, AMMANTATA DE FELICITA’, SEMPRE ACCANTO ALLO SPOSO MIO CHE ME SE MAGNAVA CO’ LO SGUARDO! CAMPAVAMO D’ARIA E D’AMORE, CO’ LE SACCOCCE VOTE MA ER CORE PIENO DE GIOIA DE VIVE, DE STA ASSIEME.

VALENTINO: LA VOJA DE STA ASSIEME, NUN CE MANCA DAVERO!

MARINELLA: ME RACCOMANDO, REGAZZI CHE LO SAPETE E’ COME FOSTE FIGLI MIEI. AMATEVE SEMPRE, NUN V’AFFOGATE NE’ LI PROBLEMI CHE QUELLI, SE SA, CE PONNO STA SEMPRE E MOLTO, PE’ NON DI TUTTO, DIPENDE DA COME CE SE PONE.

LISETTA: SAREBBE A DI’?

MARINELLA: CHE ALLA FINE TE CAPITA QUELLO CHE TE SEI CERCATA.

VINCENZO: DUNQUE, SORA MARINE’, VOSTRO MARITO VE LO SIETE CERCATO! DE CHE VE LAMENTATE?

MARINELLA: ER LAMENTO MIO, COSI’ COME L’AVETE SIGNORILMENTE RICORDATO NUN E’ ARTRO CHE ER DISAGGIO CHE ESCE FORA! LO SO CHE L’HO PERMESSA IO, ‘STA SITUAZIONE MA TEMPO AR TEMPO, CHE LE COSE STANNO A CAMBIA’, COME LA PAZIENZA MIA!

VINCENZO: TEMPO AR TEMPO! E MICA C’AVETE PIU’ VENT’ANNI! CHE VOLETE CAMBIA’, ORAMAI?

MARINELLA: HA PARLATO ER PUPO! A PARTE ER DETTO “MEJO TARDI CHE MAI”, SI UNO C’HA DAVERO INTENZIONE DE VOLE’ FA’, AVRA’ CERTAMENTE PIU’ POSSIBBILITA’ DE SUCCESSO RISPETTO A CHI SE STA’ A AMMUFFI’ SU UNA SEDIA A GIOCA’ A CARTE!

CATERINA: (rientra, lato cucina, con le bruschette e una caraffa) CHE SO ‘STI DISCORSI SPROFONDI DE CURTURA? GUARDATE QUA CHE ROBETTA! NUN SARA’ UN PIATTO ARISTOFRACICO MA SENTIRETE CHE BONTA’! SORA MARINE’, ACCOMODATEVE CHE VE PORTO QUARCOSETTA PURE A VOI.

VALENTINO: GIUSTO! CE FAREBBE PIACERE AVEVVE AR TAVOLO, MECO A NOI, COMMA’!

LISETTA: SI, SI! METTETEVE A SEDE, COMMARELLA NOSTRA!

MARINELLA: VOLENTIERI, MA… NUN VOREI DISTURBA’!

CATERINA: NUN LO VEDETE COME V’ADORENO, STI FIJI? SE STURBEREBBERO SI VE N’ANNASSIVO!

MARINELLA: E VABBE’, RAGAZZI MIEI! IN FONNO SEMO COME ‘NA FAMIJA! ME SEMBRA D’ ARIVEDE’ IO E ARTEMIO, QUANNO CHE ARITORNASSIMO DALLA LUNA DE MIELE A GENAZZANO, INDOVE CE STAVENO CERTI PARENTI CHE C’OSPITORNO.  CHE GIORNATE DE FAVOLA! ARIA BONA, CIBBO GENUINO, SE BALLAVA E SE CANTAVA TUTTE LE SERE, FREGANDOSENE DE TUTTO E DE TUTTI! E COME CANTAVA ARTEMIO MIO! C’AVEVA ‘NA VOCE DA FA L’INVIDIA A LI TENORI!

OLINDO: ‘NA VOCE… TENORINALE!

MARINELLA: DA QUANDO ‘SARZAVAMO ALLA MATINA, NELL’ARIA FRIZZANTINA, SE SPANDEVA LA VOCE MELODIOSA DE ARTEMIO MIO, CHE ME DAVA ER BONGIORNO.

ARTEMIO: (fuori scena) OSTERIA DER CARZOLARO! PARAPONZI-PONZI-PO! C’HO ‘STO FIASCO BONO E CARO!

MARINELLA: ECCO, APPUNTO!

ARTEMIO: (entra, lato ingresso) PARAPONZI-PONZI-PO! BONASERA A TUTTI! A QUELLI BELLI E QUELLI BRUTTI! CHE SO DE PIU’! E’ ARIVATO BACCO, ER SANTO PROTETTORE DE L’OMMENI DE SPIRITO!

CATERINA: DELL’IMBRIACHI!

ARTEMIO: SSSSH! STATEVE ZITTA, CHE SI VE SENTE QUARCHEDUNO, SE CREDE CHE SO’ ‘MBRIACO PE’ DAVERO.  MENTRE INVECE STO A SOGNA’, DRENTO AR MONDO MIO, DOVE NUN CE STANNO LE PRECCUPA… LE PREPPUCA… LE… LI PROBBLEMI! SI CE VOLETE STA PURE VOI, DRENTO AR SOGNO MIO, NUN ME DOVETE ARZA’ LI PROBBLEMI E ANNAMO D’ACCORDO!

CATERINA: MA PIANTATELA, NUN VE VERGOGNATE?

ARTEMIO: HO DETTO ZITTA! CHE COR SOGNO MIO NUN C’ENTRATE GNENTE! TUTT’AR PIU’ POTETE FA L’INCUBBO! MA IO C’HO LA CURA GIUSTA PE L’INCUBBI! SARVOGNUNO, QUESTO NUN ME RISPONNE MALE, NUN ME DICE MAI DE NO, NUN ME FA LI PROBBLEMI COME INVECE FATE VOJARTRE MOJI! CHE COME DICEVA ER PORO MI PADRE, QUANNO CHE LITIGAVA CO’ LA PORA MI MADRE, CHE POI ALLA FINE LO PIJAVA A SCOPATE IN TESTA… LA DONNA E’ LA DANNAZIONE DELL’OMO! PER CUI IO CE BEVO SOPRA E NUN CE PENSO PIU’! ALLA SALUTE DELLA DONNA!

LISETTA: COME CE SE PO’ RIDUCE A ‘STA MANIERA?

ARTEMIO: CHI ARTRI SE INTRUFOLA NER SOGNO MIO? AHO! LI SPOSETTI SO’ TORNATI! MA SETE PROPRIO VOI! FATEVE UN PO’ VEDE! (abbraccia prima Valentino) BRAVO, BRAVO, COMPRIMENTI, FELICITAZIONI! (poi Lisetta) FIJA BELLA, VIE’ DAR COMPARE TUO! COMPRIMENTI… FELICITAZIONI… AUGURI!

VALENTINO: SOR ARTEMIO…

ARTEMIO: FIJA BELLA! SPERIAMO NUN TE GUASTI PURE TE!

VALENTINO: SOR ARTEMIO…

ARTEMIO: CHE POTEVI RESTA’ ‘NA REGAZZINA, CHE ERA MEJO!

VALENTINO: A SOR ARTE’! COSI’ ME LA CONSUMATE!

ARTEMIO: EH? CHE DICHI? CHI SEI? AH! CE STAI PURE TE! QUANDO SEI TORNATO? BELLO DER COMPARE!

VALENTINO: SI, SOR ARTE’, CERTO… MO’ STATEVE BONO A SEDE, ACCANTO A VOSTRA MOJE, CHE E’ TANTO CHE V’ASPETTA!

ARTEMIO: MI MOJE? QUALE? INDOVE? AAAH! “QUELLA” MI MOJE! BELLA DE ARTEMIO SUO! MA INDOVE SEI STATA, CHE E’ TUTTO ER GIORNO CHE TE CERCO E NUN TE TROVO?

MARINELLA: INDOVE SO STATA, IO? MA TE POSSIN’AMMAZZATTE! TEE, INDOVE SEI STATO! CHE SE CAPISCE DA UN CHILOMETRO, DALL’AROMA DE FIASCO CHE ESPANDI, COME ‘NA CANTINA! INDOVE SO STATA, IO! CHE E’ DALLE QUATTRO CHE SEI USCITO DE CASA, PE COMPRA’… LE SIGHERETTE!

ARTEMIO: DAVERO? ME PARE CURIOSO ASSAI! AH, SI! ECCO! EEE…  ER TABBACCARO STAVA CHIUSO!

MARINELLA: UUH! ER TABBACCARO STAVA CHIUSO! E POI?

ARTEMIO: E POIII… ME SO DETTOOO… INTANTO CHE OPRE ER TABBACCAROOO… IMPIEGAMO PROFICUAMENTE ER TEMPO PE’ ‘NA VISITA DE CORTESIA A CERTI AMICHI!

MARINELLA: CHE PE’ PURO CASO STAVENO TUTTI ALL’OSTERIA!

ARTEMIO: E TE COME FAI A SAPELLO?

MARINELLA: HO TIRATO A INDOVINA’!

ARTEMIO: IO NUN CE VOLEVO ANNA’, CHE POI LO SO CHE NUN APPROVI E IO NUN VOREBBE FA GNENTE CHE TE POSSA DISPIACE’! CHE TE VOREBBE SEMPRE SORIDENTE, CO’ QUELLO SGUARDO TUO BELLO, LIMPIDO… COME ‘STO FRASCATI!

MARINELLA: VABBE’! MO’ ANNAMO A CASA CHE DOVEMO FA UN CERTO DISCORSETTO, CHE STASERA HO CAPITO UN PO’ DE COSE!  GRAZIE, SORA CATERI’, SI RIVEDIAMO DOMANI, CON PIU’ CALMA.

CATERINA: MA VE PARE? PE’ QUARSIVOGLIA COSA, DISPONETE PURE!

MARINELLA: RAGAZZI, ANCORA AUGURI E CHE POSSIATE SEGUITA’ ‘STA NOVA VITA, CONTENTI COME STATE ADESSO!

VALENTINO: CE POTETE CONTA’, COMMARE MARINE’!

LISETTA: GRAZIE A VOI, COMMARE!

ARTEMIO: SI, GRAZIE, COMMARE E BONASERA A VOI!

MARINELLA: ‘NDO VAI? A CASA, CHE TROPPO C’AVEMO DA DISCUTE! INTANTO, MOLLA ‘STO FIASCO, CHE MO’ LE COSE CAMBIENO! (pone il fiasco di Artemio sul tavolo)

ARTEMIO: AH, SI SI! ME PIACE PURE A ME, QUANNO CE STANNO LE NOVITA’! BONASERA A TUTTI! SI VEDIAMO DOMANI!

MARINELLA: AR DOMANI, VEDREMO! ‘NNAMO, LANZICHENECCO! (esce, lato ingresso, spingendo Artemio)

ARTEMIO: BONASERA… SPERIAMO! (sparisce, lato ingresso)

CATERINA: (toglie il fiasco di Artemio dal tavolo) PE’ QUESTO TOCCHERA’ CHIAMA’ QUELLI DII RIFIUTI TOSSICHI!

VALENTINO: SI CONOSCO BENE LA COMMARE, MO’ JE PASSERA’ UN LISCIO E BUSSO DA FORI ME CHIAMO!

LISETTA: IO SPERO CHE RITORNERANNO A ESSE LA COPPIA TANTO UNITA CHE SE SENTIVA DI’!

CATERINA: DE CERTO MARINELLA SE MERITA DE MEJO! (lo sguardo al tavolo di Vincenzo e Olindo) GUARDA QUELL’ALTRA ILLUSIONE! TUTTO ER GIORNO A SEDE A GIOCA’ A CARTE! TANTO C’E’ ‘STA CRETINA A PENSA’ A MANNA’ AVANTI ER CARETTO!

VINCENZO: CATERINA, BELLA DE VINCENZO TUO! FA ER PIACERE, PORTACE QUER FAMOSO BOCALETTO, CHE IO E OLINDO SE MORIMO DE SETE!

CATERINA: COME NO? ASPETTA CHE TE LO VADO A PIJA! (esce lato cucina)

OLINDO: MENO MALE! PENSAVO CHE IL FATTO DELLA SORA MARINELLA COL MARITO POTESSE AVER CAUSATO L’EFFETTO IMITAZIONE!

VINCENZO: MA DE CHE? LA MIA SIGNORA E IO MICA SEMO COMBINATI COME QUELL’ARTRI DUE! SE SEMO DIVISI LI COMPITI E ANNAMO D’ACCORDO SU CHI E’ ER BRACCIO E CHI LA MENTE.

OLINDO: EEEH! SI VEDE DA COME PROCEDONO BENE LE COSE! MICA E’ FACILE, AL GIORNO D’OGGI, MANDARE AVANTI UN’IMPRESA!

VINCENZO: NUN E’ UN PROBBLEMA! IN FONDO BASTA SAPE’ TRATTA’ LE PUBBLICHE RELAZZIONI!

OLINDO: GIA’! CHE FENOMENO CHE SIETE, SOR VINCE’!

CATERINA: (rientra senza parannanza, con cappellino e borsetta) A TESSITORE D’ALLEANZE!  VEDI DA MOVETE, CHE STASERA L’AZZIENDA LA MANNI AVANTI DA SOLO!

VINCENZO: TESORO… CHE E’ SUCCESSO? INDOVE VAI?

CATERINA: E’ SUCCESSO CHE ER TESORO TUO SE PIJA ‘NA SERATA LIBBERA E VA A FASSE ‘NA BELLA PASSEGGIATA, OPPURAMENTE AR CINEMATOGRAFO O DOVE ARTRO ME PASSERA’ PE’ LA CAPOCCIA!

VINCENZO: PASSEGGIATA? CINEMATOGRAFO? E LA TRATTORIA? LI CLIENTI, ER SUGO PE’ DOMANI, LI PIATTI DA LAVA’…

CATERINA: LE MANINE PE’ GIOCA’ A CARTE E SCOLATTE LI BOCALETTI ME PARE LE USI BENE ASSAI! MOVETE DALLA SEDIA, CHE ME PARE TE S’E’ INCOLLATA AR SEDERE!

VINCENZO: MA IO… NUN SAPREI MANCO DA DOVE COMINCIA’!

CATERINA: E’ QUESTO ER PUNTO! NUN T’HO MAI DATO LA POSSIBBILITA’ DE PROVACCE! CASO MAI FATTE DA’ ‘NA MANO DA QUELL’ARTRO FENOMENO DER COMPARE TUO!

OLINDO: (molla tutto e si alza dalla sedia) IMPROVVISAMENTE MI SONO RICORDATO UN IMPEGNO URGENTE DI LAVO… DI COSO… INSOMMA, HO UN APPUNTAMENTO E SONO IN RITARDO! MI SPIACE, SOR VINCE’, RESTEREI VOLENTIERI MA… HO PROPRIO DA FARE! (esce di fretta) CI VEDIAMO! DOMA… DOPODOMA… CI VEDIAMO! (sparisce, lato ingresso)

CATERINA: BELLI, L’AMICHI TUA! FINCHE’ SE TRATTA DE SCROCCA’! VABBE’! (rivolta a Lisetta e Valentino) ‘NNAMO, REGAZZI, CHE POI PASSAMO A CHIAMA’ MARINELLA CHE SI JE VA DA VENI’, FORMAMO ‘N ALLEGRA COMMITIVA!

VALENTINO: E… LA CENA?

CATERINA: L’ANNAMIO A FINI’ DA ‘N ANTRA PARTE E OFFRO IO!

LISETTA: SI SI, AMO’! DAI! ‘NNAMO, CHE LA COSA ME DIVERTE!

CATERINA: (a Vincenzo) E ABBADA DE FA LE COSE A MESTIERE! PE’ OGNI PIATTO CHE ROMPI, TE NE FACCIO ATTERA’ ‘N ALTRO SOPRA LA CAPOCCIA! ‘NNAMO, REGAZZI! (esce)

VALENTINO: BONA SERATA A VOI, SOR VINCE’!

LISETTA: E BON LAVORO! (esce con Valentino)

VINCENZO: E MO’? MA CHE FACEVA DAVERO? E’ ROBBA DA MATTI! UNO FA LI SACRIFICI PE’ CREA’ ‘N’AZZIENDA E POI, QUANDO MENO TE L’ ASPETTI, TE RITROVI IN MEZZO A ‘NA STRADA! ME TOCCHERA’ ORGANIZZAMME… DA DOVE COMINCIO? QUI URGE UN PIANO D’AZIONE, MANCO ME RICORDO INDOVE STANNO LE PENTOLE! MA CHE SE FA COSI’?  VABBE’! INTANTO CHE CE PENSO, ME FACCIO UN SOLITARIO.

FINE SECONDO QUADRO

TERZO QUADRO

LE ORAZIONI DELLA SERA

In un condominio popolare un gruppo di “comari” ha l’abitudine di riunirsi, la sera dopo cena, nel cortile interno...

PERSONAGGI:

RACHELE

BICETTA

SEVERINA

BELINDA

IMMACOLATA

SOAVE

MODESTA

VASCO, il nipote del panettiere

(La scena rappresenta l’angolo del cortile interno al caseggiato popolare, dove le comari si riuniscono dopo cena. La prima comare arriva, portandosi la sua sedia. Via via, ogni comare che entrerà farà la stessa azione, sistemandosi in linea con le altre, fronte palco).

RACHELE:CHE GIORNATA INFERNALE! E LAVA, E STIRA, E METTI A POSTO E LI REGAZZINI E MI’ MARITO, CHE E’ PEGGIO DE LI REGAZZINI,  AAAH! (pone la sedia, con vigore, al centro scena e si siede quasi di peso) MA ADESSO E’ FENITA, SE RIPOSAMO, ASPETTAMO L’AMICHE, DU’ CHIACCHIERE E POI... GIA’, COM’E’ CHE STASERA ANCORA NUN SE VEDE NISUNA? AH, ECCO, ME PAREVA STRANO!

BICETTA: (entra in scena con la sua sedia) COMMARE RACHELE, BÒNASERA!

RACHELE: COMMARE BICETTA, BÒNASERA A VOI! PENSAVO DE TROVAVVE GIA’ QUI!

BICETTA: EH! AVEMO FINITO ADESSO DE CENA’! SPARECCHIA, SISTEMA, LAVA LI PIATTI, TUTTI CHE SE SQUAJENO E IO, LI’!

RACHELE: UUUH, BICETTA MIA, NUN ME LO DITE! QUAND’E’ IL MOMENTO DE SGOBBA’, TOCCA SEMPRE A NOI!

BICETTA:  QUELLO CHE ME URTA SO’ LI FIJI! PASSI PE’ QUELLI PICCOLI, MA L’ARTRI! NUN LI VEDI PE’ TUTTO ER GIORNO, TRANNE CHE PER MAGNA’ E DORMI’! PARE DE STA’ IN ALBERGO, PARE!

RACHELE: GIA’! E NOIALTRE SEMO LE CAMMERIERE, CUOCHE, GOVERNANTI, BAMBINAIE, SGUATTERE, STIRATRICI,  LAVATRICI...

BICETTA: A PROPOSITO, COMMARE RACHE’! NON E’ PE’ DI’, MA SI NUN CE STATE ATTENTA, PE’ DAVERO SOMIGLIERETE A ‘NA LAVATRICE!

RACHELE: IN CHE SENSO?

BICETTA: NER SENSO DELL’ELETTRODOMESTICO! ME PARE CHE VE STATE A ALLARGA’ UN PO’ TROPPO.

RACHELE: BEH, NUN ME PARE PROPRIO! E POI, A MI’ MARITO JE PIACIO COSI’! L’ALTRO GIORNO M’HA PURE DETTO: “VIE’ QUA, BELLA BOMBOLONA DE CASA”!

BICETTA: BER COMPLIMENTO ASSAI!

RACHELE: E CERTO! HA PARLATO LA SIRENETTA! PURE VOI, SORA BICE’, NUN ME SEMBRATE PROPRIAMENTE MISS ITALIA!

BICETTA: EMBEH? ADESSO CHE C’ENTRA? SE PARLAVA DE VOI! IO LO DICEVO PE’ LA SALUTE VOSTRA E COMUNQUE, ME PARE CHE C’E’ ‘NA CERTA DIFFERENZA! HO TROVATO UNA DIETA FAVOLOSA!

RACHELE: E QUANDO LA COMINCIATE?

BICETTA: COME SIETE SPIRITOSA, DONNA RACHE’!

SEVERINA: (entra in scena, con la sua sedia) BUONASERA, BUONASERA CARE! COMMARE BICETTA, RACHELE… CHE C’E’, CHE C’E DE NOVO? DE CHE STAVATE A DISCUTE?

RACHELE: EHH, COMMARE SEVERINA, SE PARLAVA DE DIETE!

SEVERINA: AH! GIA’ CHE NE PARLATE, DONNA RACHE’, E’ UN PO’ CHE VE LO VOLEVO DI’!

RACHELE: CHE COSA?

SEVERINA: BEH! ULTIMAMENTE ME SIETE SEMBRATA UN PO’,  COME DIRE... INGRANDITA!

BICETTA: LO DICEVO IO!

RACHELE: PURE VOI? ALLORA E’ UN VIZIO!  MA GUARDATEVE VOI, PIUTTOSTO!

BICETTA: VA BENE, CALMA, NUN VE LA PRENDETE, COMMARE RACHE’! E’ PERCHE’ VE VOLEMO BENE!

RACHELE: E’ PERCHE’ NUN VE FATE LI CA…

BICETTA: CASSETTI! SE DICE CASSETTI! ARICORDATEVE CHE V’HA DETTO DON ALFONSO, L’URTIMA VORTA CHE V’HA ASSOLUTO!

RACHELE: ASSOLUTO?

BICETTA: MA SI! QUANNO CHE VE DICE DA DI’ TRE PATER AVE E GLORIA E NUN CE DOVETE CASCA’ PIU’!

SEVERINA: SE DICE ASSOLTO.

RACHELE: SEE, PE’ INSUFFICENZA DE PROVE! MO’ AMO FATTO LA PRETURA!

BICETTA: VABBE’! ASSOLUTO, ASSOLTO… SE SEMO CAPITE!

RACHELE: E CHE NE SAPETE VOI DE QUELLO CHE M’HA DETTO DON ALFONSO? CHE SO’ COSE DE SEGRETO PROFESSIONALE?

BICETTA: MA SI ME L’AVETE DETTO VOI, CHE V’HA SUGGERITO DE MODIFICA’ LE PAROLACCE IN TERMINI PIU’ ACCESSIBBILI!

RACHELE: VE LO DISSI PE’ VIA CHE ME SEMBRAVA ‘N INFORMAZZIONE CHE POTEVA SERVI’ PURO A VOI!

BICETTA: A ME? MA SI LO SANNO TUTTI CHE CE TENGO ALL’EDUCAZIONE, CHE PARLO SEMPRE COR SI BEMOLLE E NUN M’ENCAZZO MAI!

RACHELE: ECCO, APPUNTO! COMUNQUE SIA LA QUESTIONE, VOIALTRE C’AVETE LA CRITICA FACILE!

SEVERINA: CHI, NOI? MAI CRITICATO O SPARLATO O MALIGNATO O QUER CHE SIA!

BICETTA: SU NESSUNO, MAI! E COME POTERESSIMO? TUTTO ER SANTO GIORNO CASA, MERCATO, CASA! E GIUSTO LA SERA, SE RITROVAMO TUTTE ASSIEME, IN RELACCHESE!

SEVERINA: CERTO! ALTRE, FORSE, PASSENO ER TEMPO A SPETTEGOLA’! DISPIACE DILLO PERCHE’ SO’ AMICHE, PERO’ A CERTE COMMARI NUN JE POTETE CONFIDA’ UN SEGRETO CHE LO SANNO GIA’ TUTTI! COME LA STORIA DER NIPOTE DER PRETE, VE RICORDATE? QUANNO PARE SE LA FACEVIA CO’ LA FIJA DEL SOR ANTONIO, ER PANETTIERE!

RACHELE: LA FIJA? MA NUN ERA ‘A NIPOTE DER SOR ANTONIO?

BICETTA: NONE! UFFICIARMENTE SE DICEVA LA NIPOTE. MA SEMBRA CHE IN REALTA’ FOSSE LA FIJA, AVUTA DALLA COGNATA, QUANDO ER FRATELLO STAVA A TORINO!

SEVERINA: GIA’! QUELLA SVERGOGNATA! TRADI’ ER MARITO COR COGNATO! SPOSATO POI! TANTO CHE A LA POVERA ADALGISA JE’ TOCCATO PURE ACCOJE IN CASA L’ALTRO NIPOTE, VASCO.

RACHELE: UUUH! BÒNO, QUELLO! CHE SE FA MANTENE’ DA UNA CHE POTREBBE ESSE ‘A MADRE!

BICETTA: E VOI COME LO SAPETE?

RACHELE: BEH, L’HO INTESO IN GIRO! OH, PERO’ ME RACCOMANDO! NUN DITE CHE VE L’HO DETTO IO! L’HO SAPUTO DALLA COMMARE FILUMENA, CHE L’HA SAPUTO DALLA COMMARE SOAVE, CHE GLIEL’HA DETTO LA SORELLA IMMACOLATA, CHE SEMBRA L’ABBIA SAPUTO DALLA COMMARE BELINDA!

BICETTA: ’STA PETTEGOLA! E MENO MALE CHE J’ AVEVO PURE DETTO DE TENESSE ER CECIO IN BOCCA!

SEVERINA: E VOI? CHE GLIEL’AVETE CONFIDATO A FA’? V’AVEVO RACCOMANDATA DE NUN DILLO A NESSUNO! LO SAPEVO SOLO IO!  E LA CUGGINA DER POSTINO, CHE ME L’AVEVA RIVELATO IN GRAN SEGRETO!

TUTT’E TRE LE COMARI: CHE PETTEGOLE!

RACHELE: A PROPOSITO! COM’E’ CHE ANCORA NUN SE VEDONO?

SEVERINA: DUNQUE. COMMARE SOAVE STAVA A CENA DALLA SORELLA IMMACOLATA, CO’ LE FAMIJE E TRA UN PO’ ARIVERANNO. COMMARE BELINDA C’ AVEVA DA FINI’ ER VESTITO PE’ ER NIPOTE PIU’ PICCOLO, CHE FA LA CRESIMA.

BICETTA: ER VESTITO? E PERCHE’ NUN SE LO COMPRA BELL’E FATTO?

RACHELE: LA SOLITA ARPAGONA! PE’ NUN SPENDE UN CENTESIMO! CO’ TUTTI LI SORDI CHE JE PORTA A CASA ER MARITO!

SEVERINA: PERO’ NUN DITELO A NESSUNO, CHE POI LA COMMARE SE LA PIGLIA CON ME!

BICETTA: COMMARE SEVERI’, LO SAPETE CHE VE POTETE FIDA’ DE NOI!

SEVERINA: EHH, SI, SI! LO SO, LO SO!

RACHELE:  AH! ECCOLA CHE ARIVA! BÒNASERA, COMMARE BELINDA!

BELINDA: (entra in scena con la sua sedia) EH! BÒNASERA, COMMARI CARE! STASERA ME FERMO POCO, PERCHE’ C’HO ‘NA FIACCA! STAVO QUASI  P’ ANNAMMENE A LETTO.

RACHELE: UUUH, COMARE CARA, NUN CE LO DITE! QUAND’E’ ER MOMENTO DE SGOBBA’, TOCCA SEMPRE A NOI! L’AVETE POI FINITO ER VESTITO PE’ VOSTRO NIPOTE?

BELINDA: ECCOME NO, COMMARE RACHE’! L’HO FINITO CO’ L’AIUTO DI DONNA SEVERINA, CHE E’ MOLTO BRAVA A TAGLIARE E CUCIRE!

SEVERINA: COMMARE RACHE’! ACCIDENTACCIO ALLA LINGUACCIA VOSTRA! M’ERO PURE RACCOMANDATA!

RACHELE: EEEH! CHE SARA’ MAI!

BICETTA: MA SI! TANTO RESTA FRA DE NOI!

SEVERINA: E’ PROPRIO PE’ QUESTO!

BICETTA: D’ALTRONDE, IN FATTO DE “TAGLIA E CUCI”, NUN SIETE SOLO BRAVA COI VESTITI, COMMARE BELI’!

BELINDA: CIOE’?

BICETTA: V’AVEVO FATTO ‘NA CONFIDENZA E A VOI N’E’ PARSO VERO DA METTE LI MANIFESTI IN GIRO!

BELINDA: QUALE CONFIDENZA?

BICETTA: QUELLA SU VASCO, ER NIPOTE DER PANETTIERE, CHE FA IL MANTENUTO!

BELINDA: E MICA MI POSSO DA RICORDARE TUTTE LE CONFIDENZE CHE ME FATE! E POI, STASERA NUN ME VA DE  DISCUTE! SO’ STANCA ASSAI! PARLATE VOI, IO VE STARO’ IN ASCOLTO!

RACHELE: AH, MA ALLORA LA COSA E’ GRAVE! SI NUN VE LA SENTITE MANCO DE PARLA’!

SEVERINA: PE’ ME C’E’ QUALCOSA DE STRANO.

BELINDA: EEE... CHE CE DOVREBBE DA ESSE? SO’ STANCA E BASTA!

BICETTA: TANTO CHE NUN VE VA DE FA DU’ MISERE CHIACCHIERE?

BELINDA: NUN POSSO... CIOE’... NUN VOJO!

RACHELE: NUN POTETE O NUN VOLETE?

BELINDA: NUN POSSO E NUN VOJO! CIOE’...

LE ALTRE TRE: CIOE’?

BELINDA: NUN POTREI E NUN VOREI...

LE ALTRE TRE: AAAAAH!

RACHELE: EEE... COS’E’ CHE NUN POTRESTE E NUN VORESTE?

BELINDA: E’ COSA TROPPO GROSSA! NUN SO SI E’ IR CASO!

BICETTA: SUVVIA, COMMARE BELINDA, SEMO TRA DE NOI!

BELINDA: EEEEH, PROPRIO PE’ QUESTO!

SEVERINA: INSOMMA! SI CE LO VOLETE DI’, DITECELO! ALTRIMENTI CHIUDEMO L’ARGOMENTO  EEE… PACE E FINE!

BELINDA: NO, NO! VE LO DICO, VE LO DICO! PERO’ ME RACCOMANDO!

TUTTE E QUATTRO: NUN LO DITE A NESSUNO!!!

BELINDA: DUNQUE.  STAMMATINA, AR MERCATO, SEMBRAVA CHE C’ERA PIU’ GENTE DER SOLITO. FILE DAPERTUTTO, SE  FACEVA FATICA A SPOSTASSE DA UN BANCO ALL’ALTRO!

RACHELE: UUUH, COMMARE CARA, COME AR SOLITO!

BELINDA: COMUNQUE SIA, ARRIVATA DAR SOR GIOVANNI, ER FRUTTAROLO, QUELLO VICINO AL BANCO DE LI SURGELATI...

BICETTA: GIUSEPPE! SE CHIAMA GIUSEPPE! QUELLO CHE DITE VOI E’ DALL’ARTRA PARTE DELLA PIAZZA, VICINO AR CHIOSCO D’A’ SORA NUNZIATA.

BELINDA: E NO, COMMARE CARA! VE SBAIJATE! QUELLO E’ IL FRATELLO DER SOR GIOVANNI, CHE C’ HA SI ER BANCO COME DITE VOI, MA E’ UN’ANTRA COSA! NUN SE PARLENO NEANCHE PIU’, PER QUELLA FACCENDA DELL’EREDITA’!

SEVERINA: NO, NO, NO! QUALE EREDITA’! LA DISCUSSIONE E’ NATA PE’ CHI SE DOVEVA PRENDE’ IN CASA LA MADRE, QUANNO CHE E’ RIMASTA VEDOVA!

RACHELE: QUELLA E’ LA SORA ROSA! LA SÒCERA DER SOR GIOVANNI! NUN CONFONNEMO LA SETA CO’ LI BACHEROZZI! POVERA DONNA, OLTRE CHE A METTE TUTTA LA PENZIONE IN CASA, LA TRATTANO COME ‘NA SERVA... TANTO CHE L’ALTRO GIORNO M’HA CONFIDATO CHE SE NE VOLE ANDA’ DALLA FIGLIA MAGGIORE, CHE TRA L’ALTRO...

BICETTA: SI, LA FIGLIA MAGGIORE! BRAVA QUELLA! MA SI NUN VO’ MANCO VEDELLA, LA MADRE!

SEVERINA: E APPUNTO LA SORA ROSA CE VOLE ANDA’ PE’ FAJE DISPETTO!

RACHELE: E, NO, COMMARELLA CARA! UNA COME LA SORA ROSA NUN LO FAREBBE MAI PE’ DISPETTO! POVERA DONNA! COSI’ MITE, EDUCATA, DISCRETA...

BICETTA: AH! DISCRETA, NUN DIREI PROPRIO!

RACHELE: MA SI, BICETTA MIA! LA SORA ROSA E’ ‘NA CARA PERSONA, ‘NA BRAVA DONNA CHE HA LAVORATO TUTTA LA VITA, CHE E’ SEMPRE STATA RISPETTOSA CO’ TUTTI! CERTO, QUARCHE VORTA SE SARA’ PURE LASCIATA SCAPPA’ ‘NA PAROLA O DUE, MA, VIA! C’ AVRA’ ANCHE AVUTO LE SUE BELLE RAGGIONI!

BICETTA: VOLETE DI’ CHE QUANNO LA SORA ROSA PARLA, C’HA SEMPRE UN MOTIVO VALIDO?

RACHELE: CE MANCHEREBBE ALTRO! SI C’E’ UNA BOCCA DE LA VERITA’, SE CHIAMA ROSA!

BICETTA: ALLORA E’ VERO PURO QUELLO CHE HA DETTO SU DE VOI!

RACHELE: SU DE ME???

BICETTA: E SI, COMMARE! LA SORA BOCCA DE LA VERITA’, COSI’ MITE, EDUCATA, DISCRETA, PROPRIO, L’ARTRO GIORNO, SI LO VOLETE SAPE’, RIDACCHIAVA SU DE VOI! OH, INTENDIAMOCI, IO HO SOLO ASCOLTATO, EH? LO SO CHE SONO MALIGNITA’!

RACHELE: MALIGNITA’? E CHE DICEVA? CHE DICEVA?

BICETTA: BEH! CHE SIETE UNA CHE NUN SA TENE’ IN MANO L’ECONOMIA DELLA CASA, CHE PIAGNETE MISERIA E POI BUTTATE LI SORDI DALLA PARUCCHIERA!

RACHELE: ’STA VECCHIA STREGA! BRUTTA PETTEGOLA!

BICETTA: CHE VE TIGNETE LI CAPELLI…

RACHELE: CHE LA POSSINO ADDANNA’! IPOCRITA, BUCIARDA! CHE QUANNO VA AR BARE A PIJA ER LATTE, SE MAGNA SEI PASTE E NE PAGA UNA!

SEVERINA: LA BOCCA DE LA VERITA’…

RACHELE: BOCCA DE LA VERITA’ UN CA…

BICETTA: CASSETTO!

RACHELE: CASSETTO UN CAZZO! MA AVETE INTESO CHE RAZZA DE BUCIE METTE IN PIAZZA? EEEH… MA ME DEVE DA CAPITA’ SOTTO LE MANO!

BELINDA: STOPPE!!! E MO’? DOV’ERO RIMASTA?

SEVERINA: AR BANCO DER SOR GIOVANNI, ER FRUTTAROLO!

BELINDA: AH, GIA’! ALLORA, STAVO LI’, INTENTA A CAPARE LE PERA PIU’ BELLE, QUANDO ME GIRO E INTRAVEDO COMMARE MODESTA, DUE BANCHI PIU’ IN LA’, DAR SOR ALFREDO, ER PESCIAROLO, A CONCIGLIABBOLO FITTO FITTO CO’... INDOVINATE CO’ CHI?

SEVERINA: COR SOR ALFREDO, ER PESCIAROLO!

BELINDA: MA NO! E DOVE SAREBBE LA STRANEZZA?

BICETTA: PERCHE’? CE DOVREBBE ESSE PURE LA STRANEZZA?

BELINDA: CERTAMENTE! SE NO A CHE SERVONO LE AMICHE PREMUROSE?

SEVERINA: QUESTA NUN L’HO CAPITA!

BELINDA: FA GNENTE! CAPIRETE QUANNO VE DIRO’ CO’ CHI STAVA A PARLA’ LA COMMARE MODESTA!

BICETTA: E CO’ CHI, DE GRAZIA?

BELINDA: CO’ VASCO! ER NIPOTE DER SOR ANTONIO, ER PANETTIERE! QUER DEBOSCIATO CHE SE FA MANTENE’ DA UNA CHE POTREBBE ESSE LA MADRE! E LA COMMARE INDUGGIAVA CO’ LE MANO SUE FRA QUELLE DER GIOVENOTTO!!!

RACHELE: LUI LA TENEVA PE’ LE MANO, DITE?

BELINDA: SIII!!! E IL BELLO E’ CHE, PRIMA DE SALUTASSE, LUI S’E’ MESSO IN TASCA QUARCOSA, CHE LEI AVEVA PASSATO MENTRE LUI JE TENEVA LE MANO!

SEVERINA: E CHE POTEVA ESSE? AVETE FATTO IN TEMPO A CAPI’?

BELINDA: SICURO! SORDI! LA COMMARE MODESTA J’ HA MESSO IN MANO UN ROTOLO DE EURI! A QUER DEBBOSCIATO! QUER MANTENUTO!

RACHELE: MA SIETE PROPRIO SICURA, DONNA BELI’?

BELINDA: EH, SI.! ODDIO, LA MANO SUL FOCO NUN CE LA METTEREI! PERO’ LE CIRCOSTANZE ME SEMBRANO INEQUIVOCABBILI!

BICETTA: CERTO, E’ STRANO! MANO NELLE MANO, PARLASSE  FITTO FITTO, POI SE SALUTENO, LEI CHE JE DA’ LI SORDI... A UN NOTO MANTENUTO!

SEVERINA: MA COM’E’ POSSIBBILE? LA COMMARE MODESTA! NUN CE POSSO CREDE! SEMPRE DEDITA ALLA FAMIJA, AR MARITO! IIIIH, ER POVERO SOR UDERZO! COSI’ ONESTO, LAVORATORE!

RACHELE: ONESTO, LAVORATORE... SI, PER CARITA’! POI, PERO’ SE NE VA SEMPRE AR BARE CO’ L’ AMICHI! LA DOMENICA A CACCIA, POI ALLO STADIO! E’ CHIARO CHE, DAJE E DAJE…

BICETTA: LA COMMARE MODESTA! CHE POI, NUN SE PO’ CERTO DI’ CHE SIA UNA GRAN BELLEZZA!

BELINDA: APPUNTO! LI GIOVENOTTI DEBBOSCIATI VANNO ‘N CERCA PROPRIO DELLE SIGNORE UN PO’, DICIAMO COSI’... VISSUTE!

SEVERINA: BEH, PIU’ CHE VISSUTA, LA COMMARE MODESTA ME PARE PROPRIO PASSATA!

RACHELE: CARE AMICHE, NESSUNA DE NOI ME SEMBRA DE PRIMO PELO!

BICETTA: LA COMMARE MODESTA C’HA L’AMANTE!!!

SEVERINA: PIUTTOSTO, VISTA LA SERIETA’ DELLA COSA, DIREI DE TENELLA  SEGRETA! MA PE’ DAVERO!

RACHELE: DONNA BELI’, CO’ CHI ALTRI NE AVETE PARLATO?

BELINDA: PE’ CHI M’ AVETE PRESA? UNA COSA DER GENERE, MA SEMO MATTI? MANCO IN CONFESSIONE!

RACHELE: PER CARITA’! E’ SOLO PER DIRE...

BELINDA: A PARTEEE… MI’ MARITO, LA PORTINAIA, ER SOR ANTONIO, ZIA FELICITA, LA COGNATA DE ZIA FELICITA, COMPARE ALDO, GIANNINA, FRANCA E OSVALDA COR MARITO, NON LO SA PROPRIO NESSUNO! L’HO DETTO SOLO A VOI!

RACHELE: ECCO, APPUNTO!

BICETTA: ATTENTE! STANNO A ARIVA’ LE COMMARI IMMACOLATA E SOAVE! FAMO COME SI NULLA FUDESSE!

IMMACOLATA e SOAVE: (entrano in scena, ciascuna con la propria sedia) BÒNASERA... BÒNASERA A TUTTE!

IMMACOLATA: MBEH?...

RACHELE: ALLA BON’ORA, COMMARI! E’ ‘N PEZZO CHE V’ ASPETTAMO!

SOAVE: SE VEDE!... STAVATE FACENDO ER GIOCO DER SILENZIO?

IMMACOLATA: E’ DURA, EH?  E CHI VINCE, CHI VINCE?

RACHELE: COME “CHI VINCE”? QUALE GIOCO?  STAVAMIO ASPETTANDO SOLO CHE ARIVASTIVO, TUTTO QUI!

SOAVE: DICIAMO, PIUTTOSTO CHE STAVATE A MALIGNA’ DE QUARCUNO!

TUTTE LE ALTRE (eccetto Immacolata e Soave): NOOOOOO!

BICETTA: MA VE PARE, EH?

IMMACOLATA: PE’ CARITA’, CARE COMMARI, PE’ CARITA’! E’ ‘N SACRILEGGIO SOLO A PENSALLO!

SOAVE: GIUSTO! E POI NUN CE STANNO SEGRETI, TRA AMICHE!  O ARMENO NUN CE DOVREBBERO DA ESSE, CHE TANTO, PRIMA O POI, SE RISA’ TUTTO!

SEVERINA: NOI NUN SAPEMO GNENTE E NUN LO SAPETE MANCO VOI! E’ CHIARO?

IMMACOLATA: E CHE D’E’ CHE NUN SAPEMO DA SAPE’?

RACHELE: GNENTE! E’ IMPOSSIBBILE CHE SUCCEDA QUARCOSA CHE VOI NUN SIATE VENUTE A SAPELLO PE’  PRIME!

BICETTA: ANZI! PRIMA CHE SUCCEDA!  A VOLTE CAPITA CHE  PARLATE D’ UN FATTO ER GIORNO PRIMA!

SOAVE: ALLE CORTE, AMICHE CARE! QUI E’ SUCCESSO QUARCOSA!

IMMACOLATA: E PURE GRAVE, DALLA MANIERA COME VE COMPORTATE! VE CONOSCO BENE, AVANTI, SU’!

RACHELE: AL DIAVOLO! TANTO, PRIMA O POI LO VERETE A SAPE’!

BELINDA: NO! COMMARE RACHE’! PE’ L’AMOR DIDDIO!

IMMACOLATA: ALLORA?

SEVERINA: COMMARE MODESTA...

IMMACOLATA: COMMARE MODESTA...?

SOAVE: GIA’, COMMARE MODESTA! COM’E’ CHE NUN SE VEDE, STASERA?

BICETTA: E C’AVRA’ DA FA’! LO SO IO CHE C’HA!

SEVERINA: COMMARE BICE’, GUARDATE CHE LO SAPEMO PURE NOI!

IMMACOLATA: ‘NZOMMA!!! CHE C’HA COMMARE MODESTA?

RACHELE: CHE C’HA... CHE C’HA... C’HAAAA..... C’HA!!!

SOAVE: SEEE! ER CHA-CHA-CHA, L’ULLIGULLI E LA BOSSA NOVA!

IMMACOLATA: VA A LEZZIONE DE BALLO, DE NASCOSTO DER MARITO?

BELINDA: PROPRIO “BALLO BALLO”, NO! DICIAMOOO... UN “BALLETTO”!

SEVERINA: DE NASCOSTO DER MARITO!

BICETTA: E TE CREDO! ER BALLERINO E’ SEMPRE LO STESSO!

SOAVE: MA... MA... MA, ALLORA, LA COMMARE MODESTA...

IMMACOLATA: C’HA... C’HA... C’HA…

RACHELE: MO’ SIETE VOI A BALLA’!

SOAVE e IMMACOLATA: C’HA ER MOVIMENTO!

BELINDA: ZITTE, PER CARITA’!  NUN VE FATE SENTI’, CHE QUI FANNO PRESTO A SPARGE LA VOCE! SI NUN LO SAPETE, QUESTO E’ UN CASEGGIATO DE GENTE PETTEGOLA!!!

SEVERINA: BEEEH... ER CORTILE E’ PICCOLO...

BICETTA: LA GENTE MORMORA...

SOAVE: ’STA GATTA MORTA! EEE... CHI SAREBBE ER FORTUNATO?

BELINDA: NUN LO ‘NDOVINERESTE MAI! UN DEBOSCIATO, UNO CHE SE FA MANTENE’ DA DONNE CHE POTREBBERO ESSE’ LE MADRI!

SOAVE: VASCO!!! ER NIPOTE DEL SOR ANTONIO!

BICETTA: AOH! L’HANNO ‘NDUVINATO!

IMMACOLATA: MA COM’E’ POSSIBBILE? LA COMMARE MODESTA! NUN CE POSSO CREDE! SEMPRE DEDITA ALLA FAMIJA, AR MARITO! IIIIH, ER POVERO SOR UDERZO! COSI’ ONESTO, LAVORATORE!

RACHELE: ONESTO, LAVORATORE... SI, PER CARITA’! POI, PERO’ SE NE VA SEMPRE AR BARE CO’ L’ AMICHI! LA DOMENICA A CACCIA, POI ALLO STADIO! E’ CHIARO CHE, DAJE E DAJE…

SOAVE: DAJE E DAJE”, DE CHE? PURE MI’ MARITO VA TUTTE LE DOMENICHE A VEDE’ LA LAZZIO!

IMMACOLATA: E PE’ QUESTO SE MERITEREBBE ALTRO CHE LE CORNA!

SOAVE: INTANTO LO SCUDETTO VE LO POTETE SOLO SOGNA’! E LE CORNA CE L’AVETE UGUALE!

IMMACOLATA:’A LAZZIALE!

SOAVE:’A ROMANISTA!

RACHELE: GUARDATELE LA’, ROMOLA E REMA! MO’ SE SCANNANO PE’ LI SETTE COLLI! AOH, LA VOLETE PIANTA’? QUA C’E’ UN PROBBLEMA GROSSO E VOI STATE A DISCUTE DE ROMA E DE LAZZIO!

SOAVE: E MICA HO COMINCIATO IO!

IMMACOLATA: NOOO, LEI NUN COMINCIA MAI!

RACHELE: MO’ BASTA!  FAMOLA CHIUSA E CERCAMO DE CAPI’!

SEVERINA: E CHE POTEMO FA’? MICA SE POTEMO METTE DE MEZZO!

BICETTA: COME SAREBBE? NOI SE DOVEMO METTE DE MEZZO! DONNA MODESTA E’ PUR SEMPRE UN’AMICA!

BELINDA: CHE C’HA L’AMICO!

RACHELE: L’AMICO, L’AMICO! EEE’ ‘NA PAROLA GROSSA! MAGARIII E’ SOLO ‘NA SBANDATA! PO’ SUCCEDE... COME FU PE’ LA MOIJE DER CUGGINO DER SOR ARISTIDE, L’ANTIQUARIO DE PONTE BIANCO, VE LO RICORDATE? BHE’! PARE CHE IL MARITO SAPEVA TUTTO E CHE, ADDIRITTURA...

IMMACOLATA: COMMARE RACHE’!!! EH!

SOAVE: COMUNQUE SE DEVE FA’ QUARCOSA! COME DICE LA COMMARE BICETTA, SE TRATTA PUR SEMPRE D’ UN’AMICA NOSTRA!

SEVERINA: CERTAMENTE! MA MICA SE PO’ INTERVENI’ SU... SU QUELL’ALTRO, VASCO, QUER DEBOSCIATO! CHE FREQUENTA CERTI LOCALI, LA SERA, CON LA SCUSA DE SONA’ LA PIANOLA!

BICETTA: LA PIANOLA?

SEVERINA: SI, AROTONDA FACENDO ER COSO, LI’, ER SONATORE.

IMMACOLATA: DE PIANOLE! MAGARI D’ ANNATA! E STAVORTA LO STRUMENTO SAREBBE COMMARE MODESTA!

RACHELE: SU, SU, COMMARI, C’E’ POCO DA SCHERZA’!  ODDIO!!! ECCOLA! LA COMMARE MODESTA! FAMO FINTA DE GNENTE!

BICETTA: COME PRIMA?

RACHELE: NO! MAGARI CERCAMO DE FALLO UN PO’ MEJO!

MODESTA: (entra in scena con la sua sedia) BÒNASERA! BÒNASERA A TUTTE! BÒNASERA! BENE, BENE! ALLORA, GIA’ TUTTE QUI, EH? BRAVE...  BEH, CHE SUCCEDE? COME MAI COSI’ ZITTE? DONNA RACHE’... COMARE BICETTA...

BICETTA: BÒNASERA A VOI...

MODESTA: ALLORA, STAVATE SPARLANDO SICURAMENTE DE QUARCUNO, EH?  CHE C’E’ DE NOVO? CHE C’E’, CHE C’E’, CHE C’E’?

SEVERINA: GNENTE! NUN C’E’ ASSOLUTAMENTE GNENTE!

RACHELE: SU NESSUNO IN PARTICOLARE. SE PARLAVA IN GENERALE...

IMMACOLATA: DE BALLO, BALLERINI E... SONATORI.

MODESTA: AH! C’E’ ‘NA FESTA?

BICETTA: FESTA, SI! MA NON PER TUTTI!

MODESTA:”NON PER TUTTI”... E CHE VOR DI’?

RACHELE: LA COMMARE VOLEVA DI’ CHE... NON TUTTI PONNO FA’ FESTA... QUANDO... QUANDO C’E’ ‘NA FESTA!

MODESTA: “...QUANDO C’E’ ‘NA FESTA...” ARGOMENTI  FILOSOFICHI, STASERA!

SOAVE: FILO...CHE?

MODESTA: FILOSOFICHI!  VIENE DA FILOSOFICA!

SOAVE: E CHE D’E’?

MODESTA: COMMARE SOAVE! POI CE DICONO CHE SEMO IGNORANTI! FILOSOFICA! L’ ANTICHI GRECHI, NO?

BICETTA: NUN SE DICE GRECI?

MODESTA: AR SINGOLARE, COME “GRECIA”! AR PLURALE E’ “GRECHI”, COME CUOCHI, FUOCHI, FUNCHI...

RACHELE: MA QUANTE COSE SAPETE, DONNA MODE’!

MODESTA: MAI QUANTO VOI, DONNA RACHE’!

RACHELE: SAREBBE A DI’?

MODESTA: CHE VE CHIAMENO “LE PAGGINE GIALLE” DER CONDOMINIO!

RACHELE: UUUH! HA PARLATO LA “TRECCANI” DER QUARTIERE!

MODESTA: A PARTE CHE C’HO UN CANE SOLO E’ DE MI’ MARITO CHE CE VA A CACCIA!

RACHELE: INVECE, VOI A CACCIA NUN C’ANDATE, VERO?

MODESTA: NUN C’HO BISOGNO! LA PREDA L’HO GIA’ PRESA E ME LA TENGO DA CONTO, IO!

RACHELE: SI, ATTENTA CHE VE SCAPPA!

MODESTA: A CHI? A UN BOCCONCINO COME ME?

RACHELE: UN BOCCONCINO DE TRIPPA ALLA ROMANA!

MODESTA: HA PARLATO CINDICRAFORD!

RACHELE: PER LO MENO, IO NUN C’HO LA BARBA!

MODESTA: DONNA PELOSA, BELLA E VIRTUOSA!

TUTTE LE ALTRE COMARI: EEEEEH!!!

RACHELE: COME NO! SOLO CHE, VIRTU’ VOREBBE CHE NER POLLAIO CE DOVREBBE DA ESSE UN GALLETTO PE’ VORTA!

MODESTA: UN GALLETTO? CHE VOLETE DI’, LINGUACCIA CHE NUN SIETE ALTRA?

BICETTA: OH, OH, COMMARELLE, MBEH? NUN SE FAMO RICONOSCE, E CHE SAREBBE! VE STATE A BECCA’ SENZA MOTIVO!

MODESTA: E’ QUELLO CHE VOREI SAPE’ PUR’IO! DA QUANDO SO’ ARIVATA NUN SE FA ALTRO CHE ALLUSIONI STRANE! “LA FESTA...”, “I SONATORI...”, “CACCIATORI E PREDE...” POI, ‘STO FATTO DER “POLLAIO...”, DER “GALLETTO...” IO NUN CAPISCO!

RACHELE: NUN CAPITE, EH? NOI QUI A PREOCCUPASSE PE’ VOI E NUN CAPITE?

MODESTA: CHE DOVREI CAPI’?

SEVERINA: COMMARE BELINDA! DITEGLIELO!

BELINDA: CHE JE DICO?

BICETTA: SU, SU! DITEJE QUELLO CHE AVETE DETTO A NOI!

BELINDA: A VOOOI? E CHE V’ HO DETTO?

RACHELE: TUTTOOO!!! TUTTO QUELLO CHE AVETE VISTO E CHE C’ AVETE PREMUROSAMENTE RIFERITO!

BELINDA: MO’… ADESSO... NUN ME RICORDO... UUUH! S’E’ FATTO TARDI... (si alza e fa per andarsene con la sedia in mano)

TUTTE LE ALTRE COMARI (eccetto Modesta): (la bloccano, starnazzando) MA COME? E, NO, EH? ADESSO DOVE ANDATE? MO’ GLIELO DITE! COME SAREBBE A DI’ “S’E’ FATTO TARDI”?

(entra in scena Vasco, il presunto “amico” della comare Modesta)

VASCO: BONASERA ALL’ALLEGRA COMPAGNIA!

IMMACOLATA: GUARDA, GUARDA CHI SE VEDE! GIUSTAPPUNTO!

VASCO: NUN VOLEVO INTEROMPE I LAVORI DER CONGRESSO, PERO’ C’AVREI ‘NA COMMISSIONE DA FA’.

SOAVE: CHE GENERE DE COMMISSIONE?

VASCO: ‘N AFFARE RISERVATO, PE’ LA COMMARE MODESTA.

BICETTA: C’HA PURE ER CORAGGIO DE AMMETTE CHE C’HA L’AFFARE PE’ LA COMMARE MODESTA! SFRONTATO!

RACHELE: NON SOLO! VE DATE PURE L’APPUNTAMENTO QUI, DAVANTI A TUTTI!

VASCO: QUALE APPUNTAMENTO? LO SANNO TUTTI CHE LA SERA VE RIUNITE QUA A DI’ L’ORAZZIONI…

SEVERINA: MA SENTITE CHE IMPERTINENZA! PROPRIO VERO CHE LI GIOVANI NUN PORTENO PIU’ RISPETTO!

BELINDA: CARA SEVERINA! LE STAGGIONI NUN SO PIU’ QUELLE DE ‘NA VORTA!

SEVERINA: E’ VERO! MA CHE C’ENTRA COR DISCORSO?

BELINDA: PE’ RAFFORZA’ ER CONCETTO! E POI E’ DALL’INIZIO DER QUADRETTO CHE STAMO A DI’ STRONZATE! UNA PIU’, UNA MENO!

TUTTE: (eccetto Vasco e Modesta) E’ GIUSTO!

VASCO: VABBE’, INSOMMA… C’HO DA FA ‘NA COMMISSIONE, MICA ‘NA CONFERENZA!

BICETTA: VERGOGNETE!!! COMPROMETTE COSI’ ‘NA PORA DONNA!

IMMACOLATA:’NA MADRE DE FAMIJA!

SOAVE: ONESTA, LABBORIOSA E... DISCRETA!

MODESTA: MA… DE CHI STATE A PARLA’?

RACHELE: MA DE VOI, CARA COMMARE! VOI CHE SIETE CADUTA NELLA RETE, INTESSUTA DAR BIECO GIOVENOTTO!

MODESTA: RETE? MA QUALE RETE? BIECO GIOVENOTTO? MA CHE CAZZO STATE A DI’?

BICETTA: CASSETTO! SE DICE CASSETTO! COME SUGGERISCE DON ALFONSO!

RACHELE: ARTRO CHE CASSETTI, VOLENO! NUN FAMO SCANDALO, PE’ CARITA! COMMARE MODE’, STAMMATINA AL MERCATO, NUN VE SIETE VISTA CO’ QUARCHEDUNO?

MODESTA: MA, NUN SO... C’ERA ‘N SACCO DE GENTE... N’ HO INCONTRATA PARECCHIA, NUN ME RICORDO!

RACHELE: AH, NUN RICORDATE, EH? E QUESTO BEL TOMO? NUN VE RICORDATE MANCO DE LUI?

BELINDA: V’HANNO VISTA, SAPETE? BONISSIMI TESTIMONI!

SEVERINA: AVEVO CAPITO CHE L’AVEVATE VISTA VOI!

BELINDA: BELLA BATTUTA, COMMARE SEVERI’! E’ TUTTA VOSTRA?

SEVERINA: NO, E’ DELL’AUTORE DELLA COMMEDIA!

VASCO: QUESTE SO’ MATTE!

RACHELE: ‘NZOMMA! ARIVAMO AR DUNQUE! COMMARE MODE’! L’ARTARINI SO’ SCOPERTI! CONFESSATE ER PECCATO E POI VEDREMO D’AGGIUSTA’ LE COSE, PE’ EVITA’ ER DRAMMA!

MODESTA: E VA BE’! MA ME RACCOMANDO, CHE MI’ MARITO NUN LO SAPPIA! DEV’ESSE ‘NA SORPRESA!

BICETTA: GIA’, PROPRIO ‘NA BBELLA SORPRESA!

SEVERINA: E NOI A PROCCUPASSE!

BELINDA: DONNA MODESTA! COME AVETE POTUTO?

IMMACOLATA: ALL’ETA’ VOSTRA!

SOAVE: CO’ UNO CHE POTREBBE ESSE VOSTRO FIJO!

VASCO: IO? NUN SIA MAI!

MODESTA: ”COME AVETE POTUTO...”, “ALL’ETA’ VOSTRA...”, “VOSTRO FIJO...” OH, SANT’IDDIO...! AH! AH! AH!... E VOI, VOI AVETE CREDUTO... AH! AH! AH!... VE SIETE PREOCCUPATE... AH! CE CREDO, POVERE COMMARI... POVERE, LINGUACCIUTE, PETTEGOLE E CARE AMICHE MIE! AH! AH! AH!... QUANDO IL MIO UDERZO LO SAPRA’! AH! AH! AH!...

IMMACOLATA: “CORPITA DAL MARITO COR FUCILE DA CACCIA, PE’ MOTIVI PASSIONALI, ERA RIVERSA SUL LETTO IN UNA POZZA DE SANGUINE! ER MAGGISTRATO NUN HA POTUTO FA’ ARTRO CHE COSTATARNE ER DECESSO!”

SOAVE: SARA’ MEGLIO CHE LA PORTAMO VIA DA QUA!

MODESTA: MA QUALE MAGGISTRATO! MA CHE PORTAMO VIA DA QUA! COMMARI, AMICHE MIE! ‘STO GIOVENOTTO E’ QUA PE’ DAMME LA CONFERMA DELL’INCARICO CHE J’ HO DATO, APPUNTO AR MERCATO, STAMMATINA!

RACHELE: INCARICO? QUALE INCARICO?

MODESTA: SIII!!! J’ HO CHIESTO SI POTEVA VENI’ A SONA’ ALLA FESTA CHE STO PREPARANDO PER IL COMPLEANNO DEL MIO UDERZO! CHE DEVE ESSE UNA SORPRESA!!!

RACHELE: ER COMPLEANNO… COMMARE BELI’!

BELINDA: IO... IO... CHE NE SO... HO VISTO CHE JE TENEVA LE MANO... CHE JE DAVA L’EURI!

MODESTA: E CERTO! J’ HO DATO UN ANTICIPO PE’ ASSICURAMME LA PARTECIPAZZIONE!... PE’ IMPEGNALLO! LUI MANCO LI VOLEVA, TANTO CHE HO DOVUTO INSISTE!

VASCO: DEFATTI ME SO ORGANIZZATO L’IMPEGNI E SO’ PASSATO PE’ CONFERMA’ L’AFFARE! SORA MODE’, VA BENE PE’ SABBOTO!

MODESTA: A POSTO FIGLIOLO! VAI, VAI E ME RACCOMANDO, DEV’ESSE UNA SORPRESA!

VASCO: STATE TRANQUILLA, COMMA’! ALLORA BÒNASERA A TUTTE! (esce di scena)

RACHELE: COMMARE MODE’... NUN SO’ CHE DIVVE… AMO’ DATO RETTA A ‘NA CHIACCHIERA…

BELINDA: IO... NOI... VOI...

MODESTA: SI, ESSI E LORO! MA CHE C’AVRETE IN QUELLE CAPOCCE! AH! IO, CON QUEL POVERO RAGAZZO! ROBBA DA MATTI!

BICETTA: NOI CREDEVAMO... PENSAVAMO...

MODESTA: VABBE’, MO’ FAMO ‘NA BELLA COSA... ME VENITE TUTTE AD AIUTA’ A PREPARA’ LA FESTA PER IL MIO UDERZO, COSI’ VE FATE PERDONA’ E CHI S’E’ VISTO, S’E’ VISTO! DOMANI SERA POI SE RIVEDEMO COME AR SOLITO PE’... UN’ALTRA CORONA DE ROSARIO!

TUTTE: CORONA DE ROSARIO?

MODESTA: E CERTO! NER “PRIMO MISTERO PETTEGOLOSO”! E’ QUELLO CHE SAPEMO FA’ MEIJO, NO? (rivolta al pubblico, seguita dalle altre) SE POI QUARCUNO DE VOI SE DOVESSE RITROVA’ A PASSA’ DA ‘STE PARTI E JE CAPITA DA VEDECCE, NUN SE MERAVIJASSE PIU’ DE TANTO! POTRA’ SEMPRE DI’: “GUARDA CHE BEL GRUPPO DE COMMARI, INTENTE ALLE ORAZZIONI DELLA SERA”! E A TUTTI, BONANOTTE!

FINE.