Che tragedia!

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Che Tragedia!

di

Francesco Pallotta

Commedia in due atti


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Codice autore: 228223


Personaggi

ALBERTO

: attore teatrale

ALDO

: attore teatrale

MONICA

: critica

teatrale

VITTORIO GASSUOMO : regista

teatrale


2.

ATTO I

1                                                                                                    Saluti al pubblico

E’ il termine dell’ultima replica di uno spettacolo teatrale con i classici saluti finali: parte la musica, si apre il sipario, gli attori escono per ringraziare il pubblico. Alla fine dei saluti si chiude il sipario, si toglie la musica, si accendono le luci in sala. Dopo qualche secondo si spengono le luci in sala, si riapre il sipario e in scena ci sono gli attori che stanno sbaraccando. Sul palco ci sono delle sedie e/o un divano e un tavolino con sopra un giornale, un copione de "La vita che ti diedi" di Pirandello e un copione di "Che Tragedia!" di Francesco Pallotta. In un lato del palco c’è una borsa con dentro delle maschere greche teatrali e dei copioni con il testo del coro della scena 14:"Il coro greco".

2                                                                                                    Discussione sull’insuccesso

ALDO

Stasera mi sembra che sia andata meglio di ieri vero? Quando siamo usciti ci hanno tutti applauditi.

ALBERTO

Forse tutti no, ma cinque su sei sicuramente si...

ALDO

Che occhio! Come hai fatto a calcolare cinque su sei?

ALBERTO

(provocatorio)

Forse perché in tutto erano sei?

ALDO

(desolato)

In effetti anche stasera erano pochini...

(preoccupato)

Insomma alla fine come siamo andati? Siamo sotto come le altre volte?

ALBERTO

No! Grazie alla nostra scrupolosa programmazione, questa volta con gli incassi stiamo sotto, ma seguendo dei ben precisi binari...

ALDO

Cioè?

ALBERTO

Stiamo sotto a un treno!


3.

ALDO

Dai fai la persona seria.. di quanto stiamo sotto?

ALBERTO

Il doppio dell’altra volta.

ALDO

(preoccupato)

Il doppio?

Suona lo smartphone di Alberto.

ALBERTO

Scusa, è mio figlio.

(risponde al telefono)

Ciao tesoro, come stai? Oggi a scuola tutto bene? Scusa non ho capito... Un tacco?... Non sento! Hai detto un sacco? Ah no un pacco!! Devo farmi un pacco di... azz’ miei... ho capito. Come è andato lo spettacolo?... bene, è andato bene, la gente ha riso... non ti lega? scusa? non ti prega?... ah! Non te ne frega una mazza... che la gente ha riso ma vuoi sapere dell’incasso... sì l’incasso...sì. No dico abbiamo incassato come previsto... Un regalo per festeggiare? No guarda sei molto carino ma non voglio regali... ah devo fartelo io? Va bene e cosa vuoi per regalo? Una Smart? Ma non hai ancora la patente!

(si rivolge verso Aldo)

Vuole una Smart... ah no un phone.. che carino vuole un phone...

(riparla al figlio)

ma perché scusa quello di mamma non funziona più? Ci si asciuga lei che ha tanti capelli... ah no! Lo vuoi col gorilla grass? E che ci devi fare con un gorilla grasso? Non ti basta la mamma? Che ci devi fare? Wotsapp? Parli napoletano adesso? E va buono se vuoi la zapp te la compro così ci zapp lu giardin’...

(verso Aldo)

Ha attaccato.

ALDO

Ti credo! Non ho mai sentito qualcuno più ignorante di te sulle nuove tecnologie, ma hai capito qualcosa di quello che ti ha detto?

ALBERTO

(sicuro di sé)

Vuole che gli regali uno smartphone con lo schermo Gorilla Glass per chattare su Whatsapp...

ALDO

Ma allora avevi capito!

ALBERTO

Certo... sono sei mesi che ci prova!


Aldo scuote la testa.


4.

ALDO

... quindi dicevi che stiamo sotto del doppio dell’altra volta??

ALBERTO

Sì! ...e stavolta dobbiamo pure pagare il fonico! Lo dicevo io che non dovevamo chiamare QUEL fonico.

ALDO

Sì ma non potevamo mica richiamare Bobò... non ti ricordi quello che ci ha fatto l’ultima volta? Nel bel mezzo dello spettacolo è scappato in bagno in preda ad un cagotto!

ALBERTO

(con il dito indice alzato)

Tra l’altro il cagotto peggiore: il cagotto a spruzzo... in pochi secondi ritinteggiò tutto il bagno del teatro!

ALDO

Comunque una rinfrescata andava data... magari di un altro colore...

ALBERTO

Fai pure lo spiritoso, intanto è per quel motivo che ora dobbiamo spendere duecento euro per un altro fonico. Sai con duecento euro quando Imodium gli compravo a Bobò?!

ALDO

Comunque il vero problema non è il fonico, il fatto è che viene a vederci poca gente e dobbiamo capire il perché.

ALBERTO

Forse perché la gente preferisce guardare la televisione?

ALDO

Perché? Cosa davano stasera?

ALBERTO

Mi sembra una trasmissione politica.

ALDO

E ieri sera?

ALBERTO

Speciale Beautiful.

ALDO

Come vedi, hanno trasmesso per due sere due cose diverse ma per noi il risultato è lo stesso.


5.

ALBERTO

Mica tanto diverse, politica o Beautiful è la stessa cosa, ti puoi perdere anche sei anni di puntate che tanto non è cambiato nulla!

ALDO

Forse dovevamo andare in un altro teatro. In quello dell’altra volta era venuta più gente.

ALBERTO

Quale? Quello "tinteggiato" da Bobò?

ALDO

Beh! Almeno là non avevamo bisogno di dire "merda, merda, merda!"

ALBERTO

(ironico)

Che battutona! Ma così ci sei nato o hai fatto degli studi particolari?

ALDO

Comunque non credo che sia un problema di teatro, qui siamo in una posizione centrale e poi questo è un teatro di prestigio.

ALBERTO

Ti riferisci al giuoco di prestigio?.. quello che hanno usato per far sparire gli spettatori?

ALDO

Forse allora i prezzi... forse il biglietto era troppo caro.

ALBERTO

Dieci euro per il biglietto intero è troppo caro? Ma se al cinema i biglietti per i film in 3D arrivano a costare oltre dodici euro?

ALDO

Beh, in fondo anche noi siamo in 3D!

ALBERTO

No, noi siamo in 2D, come "due Deficienti" che ancora fanno teatro sperando di camparci!

ALDO

Eppure avevamo fatto tanta pubblicità sia su Twitter che su Facebook...

ALBERTO

(polemico)

Dicono che oggi l’ultima frontiera della pubblicità passa per i social network!


6.

ALDO

Ma allora perché al nostro evento su Facebook hanno confermato la partecipazione solo in quattro?

ALBERTO

Perché gli eventi non li legge nessuno! Ma chi vuoi che si metta ancora a guardare un particolare evento quando ti arriva dopo de "il bar Oronzo ti ha invitato all’evento: il caffè della Peppina!" e prima de "Il movimento sette stalle ti ha invitato all’evento: Fan del mulo day!"...

ALDO

Sì ma lascia stare gli eventi e Facebook... quello che conta è Twitter! Sono i nostri duemilaquattrocento followers!!

ALBERTO

Duemilaquattrocentoquarantatre!Per essere precisi...

ALDO

Vedi? Ma allora perché abbiamo avuto così pochi spettatori?

ALBERTO

(ironico)

Certo, strano che follower come Vendobiberoni, Dio, Vendommerda e Tristemietitore non siano venuti a vederci!

ALDO

Secondo me è colpa della televisione... E’ difficile far uscire la gente di casa... La maggior parte delle persone sono pigre e preferiscono il loro salotto.

ALBERTO

Sì però i cinema durante il week end sono pieni.

ALDO

Ma allora perché non vengono da noi? (riflette e poi arriva ad una conclusione)

Senti, qui il problema non è il teatro, non sono i prezzi, non è la pubblicità e non è la televisione! Il discorso è che il teatro è in crisi!

ALBERTO

Ooooh finalmente... aspettavo che lo dicessi... Il trionfo del luogo comune!! La crisi... Ancora con questa crisi? Ma quale crisi? Io è una vita che sento dire che il teatro è in crisi...

Alberto prende un giornale e gli da un’occhiata.

ALDO

Ma adesso è vero, c’è la crisi generale... figuriamoci per il teatro... la crisi ha colpito tutti... anche noi!


7.

ALBERTO

(indicando il giornale)

Ma a quanto pare non ha colpito la compagnia dei Paladini!!

ALDO

Chi?

ALBERTO

(leggendo ad alta voce il giornale) "Grande successo ieri per il Pirandello della compagnia dei Paladini. L’ennesimo tutto esaurito, come avviene regolarmente da un mese a questa parte, con grande successo di critica e di pubblico!"

ALDO

Pensa un po’, questi hanno avuto successo con un polpettone di Pirandello, invece noi con una commedia divertente non abbiamo avuto successo né di critica, né di pubblico!

ALBERTO

Sì ma per la critica è normale. I critici commentano positivamente solo le cose impegnate.

ALDO

Infatti i critici non c’entrano niente col pubblico: la gente mica dà retta ai critici... la gente vuole ridere!

ALBERTO

E’ proprio qui che ti sbagli! E’ importante avere una critica favorevole, soprattutto ora che ci sono pochi soldi... tu andresti a comprare il biglietto di uno spettacolo sul quale la critica ha dato un giudizio negativo?

ALDO

Io no!

ALBERTO

Ecco, lo vedi? C’è gente che se non legge una recensione positiva non compra neanche un paio di mutande!!

ALDO

Sì ma perché la critica non apprezza quello che facciamo? Eppure il nostro pubblico ride e ci fa i complimenti...

ALBERTO

Perché per quasi tutti i critici gli spettacoli divertenti sono commerciali. Se non sono noiosi, non piacciono. E poi siamo sicuri che tutti i critici capiscano così tanto di teatro?


8.

ALDO

Il problema è che se sei malato solo un medico può fare una diagnosi attendibile, se vuoi progettare un palazzo, solo un ingegnere può farlo, ma la critica di uno spettacolo o di un film alla fine può farla chiunque.

ALBERTO

(esaltandosi)

Bravo! Chiunque può dire di uno spettacolo che bello o che è brutto. Per questo il critico deve esaltare gli spettacoli che al pubblico non piacciono, per far vedere che, essendo un critico, ha capito ciò che gli altri non hanno capito.

ALDO

Quindi se ho capito bene dobbiamo fare uno spettacolo che abbia una critica favorevole che convinca il pubblico a venirci a vedere?

ALBERTO

Esatto!

ALDO

Sì ma come facciamo? Corrompiamo i critici?

ALBERTO

Ma no! Tutto quello che dobbiamo fare è uno spettacolo impegnato... serio... pesante... che quando uno esce dice:

(enfatizzando pesantemente)

"MA CHE DUE PALLE!".

ALDO

Ma come facciamo ad essere comici ed impegnati allo stesso tempo?

ALBERTO

Non dobbiamo essere comici, anzi dobbiamo affrontare argomenti seri... Anzi, più che seri, direi tragici!

ALDO

Tragici come un incidente?

ALBERTO

Di più, di più

ALDO

Come un terremoto?

ALBERTO

Di più, di più...

ALDO

Come una guerra atomica?


9.

ALBERTO

Di più, di più...

ALDO

Come lo smartphone che si sta per scaricare?

ALBERTO

No no calma non esagerare come al solito...

ALDO

Io non ti seguo...

ALBERTO

Non so, pensiamo ad un autore tragico: Pirandello ad esempio.

ALDO

Ti ci metti pure tu? Ma perché in questo periodo si sono messi tutti a fare Pirandello?

ALBERTO

Innanzitutto per risparmiare, poiché non si pagano più i diritti d’autore.

ALDO

(ironico)

Evviva l’arte!

ALBERTO

Ma poi anche perché Pirandello è serio, impegnato, profondo...

(guardando verso il cielo, con grande passione)

insomma è STRAORDINARIAMENTE PALLOSO! Non ti dimenticare che ha scritto delle tragedie tremende come per esempio "La vita che ti diedi".

Alberto indica Aldo e Aldo si guarda in tasca.

ALDO

No guarda che tu non mi hai dato nulla!

ALBERTO

No ma tra un po’ ti tiro una sedia qui, sul collo, così la vera tragedia sarà quella della tua cervicale!

ALDO

Ma dai scherzavo! Di che parla "La vita che ti diedi"?

ALBERTO

Il tema centrale è l’amore materno capace di nutrirsi anche del solo ricordo del figlio che è rimasto lontano dalla madre per sette anni. Per lei il ricordo è stato più vero della realtà tanto che nel momento dell’improvviso ritorno del figlio, la madre


10.

ALBERTO

non lo riconosce: ha di fronte come un estraneo, lontanissimo da quell’immagine rimasta fissata nella sua mente per i sette anni di assenza. Il

figlio, quasi subito dopo il ritorno, muore ma per la madre è come se fosse morta una persona estranea totalmente diversa da quella che si era costruita nella memoria e che per lei era il suo unico vero figlio.

ALDO

Ma è terribile!!

ALBERTO

(entusiasta)

Esatto! Proprio quello che ci serve!

ALDO

Ma dai è troppo tragico! Non fa per noi!

ALBERTO

Senti, tutto fa per noi! Basta che ci fa portare qualche spettatore in più a teatro e qualche soldo in più a casa... ti rendi conto che tra un po’ mi telefonerà mia moglie e, come al solito, non saprò come dirle che non porto a casa un euro?...

(suona lo smartphone di Alberto) Eccola! Pronto?... Sì ciao amore.... bene, bene

stasera abbiamo avuto sei spett... sei decine di spettatori... come quanti? sessanta no? Sei decine...

Da quando sono matematico? Ma sai l’attore è così, l’attore necessita continuamente di interpretare anche ruoli fuori dallo spettacolo... sì scusa... i soldi? Sì tra un po’ facciamo i conti e così ognuno di noi si incazza... perché si incazza? No ho detto "incassa", cioè incassa la sua quota e... Sì beh tra una mezz’ora dovrei tornare... no non ho detto "dovrei" perché ci devo pensare, volevo dire: "tra mezz’ora torno"... TORNO SICURAMENTE... è un modo di dire, si dice "tra mezz’ora dovrei tornare" ma si intende dire "tra mezz’ora torno"... In farmacia? E che ti devo comprare? La tisana Ayurvedica? e perché?... hai uno squilibrio nella Dosha?

(si rivolge ad Aldo)

C’ha lo squilibrio alla Dosha.

ALDO

Chiamasse l’idraulico!

ALBERTO

(al telefono)

Ma non fai prima a chiamare l’idraulico amore?...

Aspetta, calmati ma no io avevo capito la doccia, tu

che hai detto? Dosha? Ah i dosha sono le forze

fondamentali dell’Ayurveda...

(fa la faccia perplessa verso Aldo)

Quanti sono i dosha? tre...


11.

ALDO

Pensa quanta acqua consuma...

Alberto dà uno scappellotto ad Aldo.

ALBERTO

I dosha sono tre, il Vata, Pitta e Kapha? Va be’ ma

tu che ti senti?... Pitta... ho capito...

(verso Aldo)

Si sente Pitta...

ALDO

(prende in giro Alberto)

Eh lo so, succede... ma non è grave... le passa.

ALBERTO

Va bene allora mentre torno ti compro questa tisana Ayurmedica... Ayurvedica! Scusa... va bene... a dopo... ciao amore!

ALDO

Come siamo premurosi! Tua moglie è fissata con queste tisane, però si mantiene bene.

ALBERTO

Sì grazie al tè verde!

ALDO

Ne beve molto?

ALBERTO

No, lo regala al chirurgo plastico! Ormai lo studio del chirurgo pare la sede della compagnia delle Indie con tutte le cassette di tè che gli abbiamo regalato!

ALDO

Comunque io non me la sento di fare questa cosa!

Piuttosto riproverei un’altra commedia.

ALBERTO

Parli bene tu che non hai una famiglia da mantenere!

ALDO

Non è vero, io devo mantenere il gatto!

ALBERTO

Capirai! Ma adesso il gatto dov’è? Lo hai lasciato solo a casa?

ALDO

Ho un amico che di solito va a casa mia a guardarlo, anzi ora lo chiamo per sentire come va...

(chiama l’amico con lo smartphone) Pronto, ciao, come sta Romeo? Ah bene... e tu come stai? Ah ti senti male?

(totalmente disinteressato alla salute dell’amico)


12.

ALDO

Ok, dicevi di Romeo? Nooo! Veramente? Ma dai?! Ha rotto tutta la pila di piatti che stava nella dispensa? Come ha fatto?... Quelli antichi in oro zecchino?

(ride essendo fiero del gatto)

Ma che mi frega dei piatti quando ho un gatto così?! Che figata è troppo forte quel gatto... Pronto... Non ti sento... parli troppo piano... come? ah ti senti soffocare?

(continua a disinteressarsi della salute dell’amico)

Va bene ma che dicevi di Romeo? Ah non gli è bastato... Ha pure rovesciato il televisore da 65 pollici? Niente di grave spero?

(preoccupato)

Come si è spaccato?

(sollevato)

Ah ma parlavi del televisore!

(arrogante)

Ma che mi frega del televisore, ma chi la guarda più la televisione? dimmi di Romeo... ah meno male! Sta bene... è veramente unico quel gatto, e poi? Pronto? Non ti sento!! Cosa hai? Problemi di cuore?

(sempre a disinteressato della salute dell’amico)

Sì ma non cambiare discorso... dicevi di Romeo? Il vaso cinese in salotto? Quello da seimila euro? Non mi dire che... disintegrato?!

(ride divertito e orgoglioso)

E’ un genio... quel gatto è un genio... pronto? Pronto? Perché gridi "aiuto"? Ma che non hai più voce? Ti senti male? Boh..

Aldo chiude con tranquillità la telefonata.

ALBERTO

Siete incredibili voi padroni dei gatti, li trattate come dei bambini, possono fare qualsiasi danno e voi li perdonate!

ALDO

In che senso?

ALBERTO

Ti avrà fatto diecimila euro di danni eppure tu sei rimasto impassibile e hai continuato ad esaltare il tuo gatto! Ma i tuoi vicini non hanno detto nulla stasera?

ALDO

No, anche perché stasera Romeo sta a casa del mio amico... Lui non si sentiva bene e così invece di farlo venire a casa mia ho portato il mio gatto a casa sua!


13.

ALBERTO

Oddio santo! Va bene allora proviamo qualcosa de "La vita che ti diedi"?

ALDO

Proviamo!

Alberto prende il copione de "La vita che ti diedi" dal tavolo e comincia a leggere.

ALBERTO

Allora vediamo un po’: "La vita che ti diedi, ambientazione: Stanza quasi nuda e fredda, di grigia pietra, nella villa solitaria di Donn’Anna Luna".

ALDO

(indicando il copione de "La vita che ti diedi")

No no aspetta! Quello cos’è?

ALBERTO

Il copione!

ALDO

Quale copione?

ALBERTO

"La vita che ti diedi"!

ALDO

E perché sta lì?

ALBERTO

Perche lo devo leggere!

ALDO

No no aspetta! Non intendevo dire perché sta lì, intendevo dire: "perché sta lì?".

Alberto lo fissa per un attimo in silenzio senza capire poi risponde acidamente.

ALBERTO

Sta lì perché lo devo leggere e non intendevo dire perché lo devo leggere, intendevo dire: "perché lo devo leggere!".

ALDO

Ho capito che LO DEVI LEGGERE, quello che non capisco

èchi diavolo ha messo lì il copione de "La vita che ti diedi"!

ALBERTO

Ce l’ho messo io!


14.

ALDO

Ma come fai ad avercelo messo tu? Hai tirato fuori per caso il discorso de "La vita che ti diedi" e guarda caso PUF! Come a farlo apposta si è materializzato proprio l’omonimo copione sul tavolo di scena!

ALBERTO

Perché c’è scritto sul copione!

Aldo strappa dalle mani il copione de "La vita che ti diedi" ad Alberto.

ALDO

(leggendo il copione de "La vita che ti diedi")

Io qui non vedo scritto proprio niente...

ALBERTO

Certo, infatti non intendevo il copione di

(indica il copione de "La vita che ti

diedi")

questo spettacolo ma il copione di (indica il pavimento)

QUESTO spettacolo! Te capì? Compriendi?

Aldo guarda Alberto esterrefatto.

ALDO

...scusa, è vero che repetita iuventus ma qui invece di ripetere più volte le cose, sarebbe meglio spiegarle!

ALBERTO

Allora... il fatto che il copione de "La vita che ti diedi" stesse sul tavolo, c’è scritto sul copione di questo nostro spettacolo "Che Tragedia!". Adesso ti faccio vedere...

Alberto prende il copione di "Che Tragedia!" dal tavolo e lo apre sulla pagina interessata.

ALBERTO

Vedi? Qui c’è scritto "Alberto prende il copione de ’La vita che ti diedi’ dal tavolo...".

ALDO

Ah ecco!

(per un attimo si convince poi ci ripensa indicando il copione di "Che Tragedia!" nelle mani di Alberto)

No no aspetta! Quello cos’è?

ALBERTO

Il copione!


15.

ALDO

Quale copione?

ALBERTO

"Che Tragedia!".

ALDO

E perché sta lì?

ALBERTO

Perche lo devo leggere!

ALDO

No no aspetta! Non intendevo dire perché sta lì, intendevo dire: "perché sta lì?"

Alberto fissa Aldo per un attimo in silenzio poi lo afferra per il colletto.

ALBERTO

(avvicinandosi minaccioso ad Aldo) Adesso io ti smonto e poi do fuoco alle istruzioni!

ALDO

(preoccupato)

Va bene basta adesso calmati, invece di fare polemica, visto che abbiamo il copione de "La vita che ti diedi" approfittiamone!

3                                                                                                    La vita che ti diedi

ALBERTO

E’ quello stavo dicendo! Allora, proviamo "La vita che ti diedi".

ALDO

Ok!

ALBERTO

Tu fai la madre disperata.

ALDO

Non esiste proprio!

ALBERTO

Perché?

ALDO

Non voglio fare la parte di una donna!

ALBERTO

Non devi fare la parte di una donna, devi fare la madre!

ALDO

Devo fare la madre?


16.

ALBERTO

Sì!

ALDO

E la madre non è una donna?

ALBERTO

No! Una madre è una madre!

ALDO

(facendo la voce tipo transessuale)

Ciao sono la mamma!

ALBERTO

Ma che fai?

ALDO

Una mamma-non-donna!

ALBERTO

Ma che schifo! Ho capito faccio io la mamma!

ALDO

Meno male!

ALBERTO

Tu fai il figlio!

ALDO

Così va bene.

ALBERTO

Allora, io sono una mamma disperata perché il figlio è scomparso da sette anni!

ALDO

Quale figlio?

ALBERTO

Tu! Forza... fai il figlio scomparso!

Aldo inizialmente non sa che fare poi va dietro ad una sedia.

ALBERTO

Ma che fai?

ALDO

Il figlio scomparso!

ALBERTO

E che sei scomparso dietro ad una sedia?

ALDO

Sì perché?


17.

ALBERTO

Per sette anni?!

ALDO

(piangendo come un bambino)

Stavo giocando a nascondino e i miei amichetti mi hanno abbandonato!

ALBERTO

Guarda che hai un amante.. ed è pure incinta!

ALDO

Mi sono nascosto perché era una rompicoglioni!

ALBERTO

Finiscila!

ALDO

(tornando a parlare con voce naturale) Scusa ma perché non ti sembra una cosa altamente tragica? Qui c’è tutto: il pianto, la solitudine, l’abbandono...

ALBERTO

L’abbandono del tuo cervello! Finiscila! Tu sei il figlio scomparso da sette anni ma che poi improvvisamente riappare per poi scomparire di nuovo!

ALDO

Minchia allora sono la Madonna di Lourdes!

ALBERTO

No quella ha già dato le dimissioni quando ha visto il tuo caso disperato! Allora, forza, fai il figlio che torna dalla madre, cioè da me...

ALDO

Ciao mamma sono tornato!

ALBERTO

(voltandosi dall’altra parte)

No...

ALDO

Come no mamma? Sono tornato

ALBERTO

No!

ALDO

Ma mamma mi vedi? Sono tuo figlio!

ALBERTO

Non chiamarmi mamma, tu non sei mio figlio!


18.

ALDO

Come no? Si!

ALBERTO

No!

ALDO

Si!

ALBERTO

No!

ALDO

(esce dalla parte per chiedere

spiegazioni)

Scusa Alberto ma allora chi cavolo sono io?

ALBERTO

(esce dalla parte per dare

spiegazioni)

Ti ho detto che sei mio figlio.

ALDO

Quindi avevo capito bene ... allora lo rifaccio ...

Torna nella parte del figlio.

Mamma! Che gioia rivederti!

ALBERTO

No tu non sei mio figlio!

ALDO

Ma come no? Scusa ma noi non avevamo detto che tu eri la mamma?

ALBERTO

Sì.

ALDO

E che io ero il figlio?

ALBERTO

Esatto!

ALDO

E allora? Quindi io sono tuo figlio!

ALBERTO

E quindi non sei mio figlio!

ALDO

Scommettiamo che sono tuo figlio?


Aldo prende una sedia e si avvicina minaccioso ad Alberto.


19.

ALBERTO

Ma che fai sei impazzito? Vuoi picchiare la tua mamma?

ALDO

(con aria di sfida)

Non sono tuo figlio, me lo hai detto tu. Quindi posso tranquillamente romperti la sedia sul cranio!

ALBERTO

No aspetta!

Alberto tenta di fuggire.

ALDO

Volevi la tragedia? Eccotela!

Aldo si avvicina ad Alberto brandendo la sedia, Alberto si ripara con le mani.

ALBERTO

Aspetta Aldo... lasciami spiegare!

ALDO

Abbassa la sedia come a dare una tregua.

Spiega!

ALBERTO

Tu sei mio figlio ma per me non sei mio figlio!

ALDO

Ma che è? Una telenovela?

ALBERTO

Aspetta, non hai capito: tu sei il figlio ma tua madre si rifiuta di riconoscerti perché per lei il vero figlio non è più quello reale ma è quello che ha coltivato nei suoi ricordi...

ALDO

(si convince)

Ma non potevi dirmelo prima?

ALBERTO

Lascia perdere, andiamo avanti, cerca di convincermi che sei mio figlio...

(raccomandandosi con forza)

Ma senza sedia!

ALDO

Ok mamma,

(implorante)

io sono tuo figlio!


20.

ALBERTO

Tu non sei mio figlio, lui è diverso da te...

ALDO

Perché dici così mamma, in cosa sarebbe diverso?

ALBERTO

Lui è bello, è solare... è sano...

ALDO

Scusa perché io?

ALBERTO

(addolorato, scuotendo la testa)

Tu purtroppo...

ALDO

(incalzante)

Purtroppo che?

ALBERTO

Non è colpa tua... è che la malattia...

ALDO

(preoccupato)

Ma quale malattia?

ALBERTO

Quella che ti ha devastato... che ti ha ridotto così

...

ALDO

Così come?

ALBERTO

Presto morirai e le tue pustole maleodoranti, le tue piaghe sanguinanti ed il tuo viso segnato dallo schifo della morte...

ALDO

(insorge ed esce dalla parte)

Oh! Che cosa? Aspetta! Ci ho ripensato, ma perché non lo fai tu il figlio?

ALBERTO

(indicando Aldo)

Perché io per ridurmi così mi dovrei truccare ...

Aldo va a riprendere la sedia minaccioso.

ALBERTO

(impaurito)

Aspetta! Sei stato tu che volevi fare il figlio!

ALDO

Io non sapevo che era così altrimenti non l’avrei fatto!


21.

ALBERTO

Va bene ho capito: lasciamo stare "La vita che ti diedi"!

ALDO

Bravo! Queste lagne non sono per noi! Noi dobbiamo dedicarci a cose più dinamiche, più di azione!

ALBERTO

Infatti ho visto come brandivi la sedia! Altro che azione! La prossima volta vengo con l’elmetto!

ALDO

Grandissima idea! Potremmo trattare il tema della guerra...

ALBERTO

In effetti là di tragedia c’è molto...

ALDO

Potremmo trattare "La Guerra dei Cent’anni"...

ALBERTO

Guarda che uno spettacolo può durare al massimo due ore, dobbiamo fare uno spettacolo noioso ma non indurre il pubblico al suicidio!

ALDO

Hai ragione, allora facciamo qualcosa di più recente...

ALBERTO

Potremmo fare la guerra in Kuwait...

ALDO

Cioè dentro una pompa di benzina?

ALBERTO

Quella è Q eight e non ... va bene, come non detto, allora cambiamo... facciamo in Afghanistan!

ALDO

Ok! Vai!

4                                                                                                    La guerra in Afghanistan

ALBERTO

(guarda in alto per cercare

l’ispirazione poi comincia)

Vediamo... allora... guerra in Afghanistan... noi siamo due Marines americani e stiamo camminando nel deserto alla ricerca dei nostri compagni scomparsi...

ALDO

Casomai stiamo in mare...


22.

ALBERTO

Perché in mare?

ALDO

In Italia per mare non ci vanno i marinai?

ALBERTO

E allora?

ALDO

Nel deserto, a piedi, non ci vanno i fanti?

ALBERTO

Dove vuoi arrivare?

ALDO

... quindi in mare ci vanno i Marines e nel deserto ci vanno i Fantines!

ALBERTO

I Fantines casomai non dovrebbero andare a cavallo?

ALDO

Effettivamente...

ALBERTO

La vuoi finire o no con queste minchiate?... Allora noi siamo due Marines!

ALDO

Ma...

ALBERTO

E non si discute! Siamo due Marines e stiamo camminando nel deserto...

(Alberto si volta fingendo

l’avvistamento di un pericolo)

Attenzione!

ALDO

Oddio! Che è successo?

ALBERTO

(guardando in lontananza)

Un talebano!

ALDO

(salutando con ampi gesti verso la direzione in cui guarda Alberto)

Ciao Bano!

ALBERTO

Ma che fai?

ALDO

Saluto quel tale... Bano!


23.

ALBERTO

(ironico)

Bravo, così quel tale... Bano ti spara!

ALDO

E io vado a casa sua e gli tiro i sassi sui vetri!

ALBERTO

Così a casa sua trovi suo figlio che ti spara!

ALDO

Tale Bano, tale figlio eh?

ALBERTO

Basta! Stiamo cercando di fare una cosa impegnata, se tu continui a fare il cretino non ci riusciremo mai!

ALDO

(mortificato)

Scusa...

ALBERTO

Va bene, va bene... allora.. vediamo il talebano!...

attento!

ALDO

E adesso?

ALBERTO

E’ carico di esplosivo.

ALDO

Questa notte è andato a prendere delle bombe!

ALBERTO

Te lo ha rivelato l’intelligence?

ALDO

No, l’ho incontrato alle due dal cornettaro!

Alberto sta per percuotere Aldo che prontamente lo riporta alla scena.

ALDO

Il talebano sta scappando!

ALBERTO

Dobbiamo inseguirlo!

ALDO

E’ armato fino ai denti!

ALBERTO

Da cosa lo vedi che è armato fino ai denti?


24.

ALDO

Ha infilato gli otturatori dentro le carie!

Alberto guarda Aldo perplesso in silenzio per qualche secondo.

ALDO

Questa arriva con un po’ di ritardo...

Alberto si sforza per trattenersi dal ridere poi torna serio.

ALBERTO

Probabilmente si tratta di un kamikaze... sta andando a fare qualche casino...

ALDO

Allora è un kamicazino!

ALBERTO

(contrariato)

Eh no! Eh no! Non è possibile! Non si può far niente di serio con te!

ALDO

Alberto, mi devi perdonare, è più forte di me.

ALBERTO

Non mi interessa, ti devi concentrare!

ALDO

D’altra parte fino a mezz’ora fa facevamo sempre e solo i comici!

ALBERTO

E cosa significa questo? Un bravo comico può essere anche un bravo attore drammatico. Guarda Sordi, Fabrizi e Totò: anche quando sono stati chiamati a interpretare ruoli drammatici sono stati eccezionali!

ALDO

Grazie, mi stai parlando di fuoriclasse assoluti! Noi non siamo al loro livello!

ALBERTO

Scusa ma noi i comici li sappiamo fare o no?

ALDO

Certo, facciamo ridere sempre il nostro pubblico.

ALBERTO

... e allora se riusciamo a far ridere, che è la cosa più difficile, far piangere per noi sarebbe una bazzecola!


25.

ALDO

Baz.. che?

ALBERTO

Bazzecola!

ALDO

Era dal settantadue che non sentivo bazzecola!

ALBERTO

Prenditela con l’autore: sul copione c’è scritto "bazzecola"..

ALDO

Ma chi lo ha detto che è più difficile far ridere?

ALBERTO

E’ sicuramente più difficile perché i meccanismi della comicità si fanno sempre più sofisticati ed è sempre più difficile far ridere un pubblico che è sempre più esigente. Senza contare che per ridere bisogna anche essere di buon umore mentre ormai la gente è sempre più incazzata! Per far piangere invece i meccanismi sono sempre gli stessi: basta che metti un tenero bambino indifeso o un fedele cane che sacrifica la propria vita per il padrone e subito fai presa sull’emotività, già tendente al triste, delle persone.

ALDO

Tu dici?

ALBERTO

Infatti, se ci fai caso, l’allegria di solito dura un attimo mentre la tristezza è sempre in agguato anche nei momenti più spensierati.

ALDO

Ma dai, non è vero, se uno è una persona positiva questo non succede.

5                                                                                                    Cena tra amici

ALBERTO

Positiva? Guarda le cene tra amici per esempio, magari con persone che conosci da poco... una serata d’estate, candele, bordo piscina, una pizza fumante...

ALDO

Questa è un’immagine positivissima!

ALBERTO

A quel punto c’è sempre quella ragazza che chiede a qualcuno... "Quando sei nato?"


Effetti thriller tipo la musica del film "Lo squalo"


26.

Ecco che scende il gelo! Tutti si concentrano su quella domanda, tu sai che prima o poi la farà anche a te... il mal capitato risponde... se ha più anni di te pensi: "e vai sono salvo! Almeno c’è uno più vecchio di me!"... e inevitabilmente scatta il commento:

(con voce da donna)

"Veramente? Dimostri di meno!"

(torna con la voce normale)

e a quel punto ti risenti male, il sollievo svanisce e pensi: "Cacchio! E se io ne dimostro di più? Magari lei non mi dirà nulla e per me sarà come ricevere uno scaldabagno in caduta libera sul setto nasale! Se invece l’interrogato è più giovane di te pensi: "No!... e ora? Magari potrei mentire sull’età! Se però c’è qualcuno che sa la mia vera data di nascita faccio la figura del caciottaro!". E allora cerchi di inventarti un discorso alternativo da buttare lì tanto per spostare la conversazione... ma nell’agitazione non ti viene nulla... Quando si finisce di parlare di età e tu credi di esserti salvato, qualcuno si gira a guardarti e ti dice...

"Anche tu hai diversi capelli bianchi!"....

ALDO

Insomma, in parole povere la tua bella serata è rovinata!

ALBERTO

E dopo due giorni da quella serata non ricorderai quanto fosse profumato il pomodoro o quanto fosse filante la mozzarella ma ricorderai solo una frase che ti perseguiterà riecheggiando in continuazione nella tua testa e la frase è: "Anche tu hai diversi capelli bianchi!"

ALDO

Secondo me la fai troppo tragica... dai! Magari ti chiedono quando sei nato per ricordarsi del tuo compleanno, quindi in realtà è una cosa bella.

ALBERTO

Perché bella?

ALDO

Come perché? Perché così per il tuo compleanno ti fanno gli auguri, vengono alla tua festa, ti fanno regali... insomma ti sono tutti vicini per festeggiare il tuo compleanno in allegria.

ALBERTO

Invece io non riesco a capire perché si festeggino i compleanni... Ma la gente non capisce che ogni compleanno che arriva, la morte è sempre più vicina? Ma cosa c’è da festeggiare?


Aldo fa gli scongiuri.


27.

ALDO

Potresti vederla in altro modo: se tu pensassi positivo festeggeresti il tuo compleanno perché sei vivo ed in salute per festeggiarlo.

ALBERTO

Quindi non devo festeggiarlo perché la morte si avvicina...

ALDO

Esatto!

ALBERTO

Ma devo festeggiarlo perché non sono ancora morto...

ALDO

Giusto!

ALBERTO

(ironico)

Ah ecco motivata tanta allegria!!

ALDO

Madonna come sei negativo! Mi fai venire una tristezza!

ALBERTO

Hai visto con che facilità la tristezza ha pervaso il tuo umore?

ALDO

Quindi?

ALBERTO

E’ esattamente la facilità di cui parlavamo prima, per questo secondo me non avremo problemi a fare pezzi tragici.

6                                                                                                    Film Hard

ALDO

Ma sei sicuro che la gente sia veramente attratta dagli spettacoli tristi? Ad esempio io i film drammatici li guardo una volta e poi non li guardo più mentre altri generi li guarderei fino allo sfinimento.

ALBERTO

Che generi?

ALDO

(ammiccante)

Ho parlato di sfinimento, dovresti averlo capito!

ALBERTO

Ah ho capito! Però devi stare attento perché oltre lo sfinimento rischi anche la cecità!


28.

ALDO

Che spiritoso! Perché tu non li guardi?

ALBERTO

Non è vietato...

ALDO

Ma certo, anche perché in fondo anche l’hard è una forma d’arte.

ALBERTO

Sì però, come in ogni forma d’arte, devi saper far leva sulle emozioni dello spettatore che è il discorso che ti facevo prima. Ma adesso dimmi la verità: al di là dell’eccitamento animale, i film a luci rosse ti regalano delle emozioni?

ALDO

Sicuramente no!

ALBERTO

Ma che emozioni possono regalare? Di solito ci trovi il gorillone muscoloso e la ragazzotta tettona plastificata. Lui emette versi scimmieschi mentre lei, da una parte, fa delle urla tali che sembra che la stiano macellando e, dall’altra, ha lo stesso sguardo spento di un impiegato in coda nel tratto Fiumicino-Appia del Grande Raccordo Anulare.

ALDO

In effetti è tutto molto meccanico.

ALBERTO

E’ proprio questo il punto! Per poter far vivere un’emozione al pubblico è per primo lo stesso attore che deve viverla in scena! Se fai vedere un accoppiamento fine a sé stesso questo non ti emozionerà né più né meno di un esercizio ginnico.

ALDO

Non sono d’accordo. Alla fine la gente è comunque attratta dai film hard: dietro c’è un giro d’affari di miliardi!

ALBERTO

Non vuol dire niente! Anche dietro i reality c’è un grosso giro d’affari ma che si basa sul guardonismo della gente, non certo sulle emozioni.

ALDO

Sì ma non vedo il nesso.

ALBERTO

Ti faccio un esempio concreto: ai primordi del cinema quando non c’erano effetti speciali, laser, 3D, occhialini ecc... i grandi registi si basavano solo sulle grandi storie e sui grandi attori che davano


29.

ALBERTO

grandi emozioni, e quello determinò l’enorme popolarità del cinematografo. Ora non si può certo dire che i film hard abbiano grandi attori e grandi storie.

ALDO

Anche perché non credo che sia quello che interessi allo spettatore medio.

ALBERTO

Sì ma questo vale per i film hard così come per i film trash, i reality show e tutte le porcherie che fanno in televisione. Le colpe non sono solo di chi guarda perché lo spettatore va anche educato a guardare cose belle.

ALDO

Ma allora perché nessuno pensa a educare lo spettatore?

ALBERTO

In realtà nessuno ha interesse ad educarlo anzi, finché lo spettatore medio guarderà porcherie, coloro che le producono potranno guadagnare tanto spendendo poco.

ALDO

Secondo me non è semplice produrre cose buone, servono anche bravi autori e adesso come adesso non ce ne sono tanti.

ALBERTO

Sì ma sono importanti pure gli attori. Adesso ti faccio vedere la differenza tra le interpretazioni di una volta e i film hard che guardi tu.

ALDO

E che solo io?

ALBERTO

Zitto! Allora, tu sei una giovane e bella damigella, figlia di una famiglia nobile.

ALDO

Io fare la nobile? Non mi ci vedo proprio!

ALBERTO

Invece giovane e bella si eh?

ALDO

Parla per te! Dicevo solo che non mi sento nobile!

ALBERTO

Ma certo che sei nobile! Hai anche un bellissimo vestito con lo strascico!


30.

ALDO

Ma quale strascico? Ho i pantaloni!

ALBERTO

Quanto sei pesante! Sei un attore no? Fingi!

ALDO

Ma come faccio a fingere uno strascico? Ma chi l’ha mai portato? Al massimo posso fingere una gonna!

ALBERTO

Ah! Quindi la gonna l’hai portata?!

ALDO

(effemminato)

Non voglio parlare dei miei fatti personali!

ALBERTO

Senti, non perdiamo tempo e fammi lo strascico!

Aldo comincia a fare gesti muovendo le mani in modo strano davanti a sé tipo serpente che striscia.

Guarda che lo strascico è dietro non davanti! Parte dalla vita e scende lungo perso il pavimento... Vai! Dimostra che sei nobile: col sangue blu!

Aldo fa con le due mani come il gesto di un tubo dietro al sedere.

Che cosa fai? Cos’è? Una marmitta? Ma da cosa si vede che hai il sangue blu?

ALDO

Dal bollino blu!

ALBERTO

Basta! Devi fare la nobile con lo strascico... e naturalmente il mantello...

ALDO

Quale mantello?

ALBERTO

Stai andando di nascosto dal tuo stalliere, quindi ti ci vuole un mantello!

Aldo si copre la faccia con un braccio e agita la mano dell’altro braccio sul suo sedere come la coda di un pesce.

ALBERTO

Devi fare la contessa non la platessa!

ALDO

Ma perché non lo faccio bene lo strascico?


31.

ALBERTO

Sullo strascico possiamo passarci sopra ma il mantello è penoso...

ALDO

Ma come dovrei farlo?

ALBERTO

E va bene, allora faccio io la damigella così ti faccio vedere... tu fammi lo strascico!

ALDO

Ma io non sono un sarto!

ALBERTO

Non mi devi cucire lo strascico, TU devi essere lo strascico!

ALDO

E in che modo?

ALBERTO

Mettici un po’ di fantasia...

Aldo simula lo strascico con le mani.

ALBERTO

Sì ma non lo devi mimare, lo devi fare!

ALDO

Ma come?

ALBERTO

Inventa! Fai così per esempio, guarda...

Alberto interpreta lo strascico piegandosi a novanta gradi.

Capito? Dai mettiti così dietro di me.

Alberto si rimette dritto. Aldo si piega a novanta gradi dietro Alberto. Alberto prende le mani di Aldo e se le mette sulle sue natiche.

ALDO

No, io questa cosa non la faccio!

Aldo si alza e fa per andarsene.

ALBERTO

Dove vai? Vieni qua!

ALDO

Fattelo da solo lo strascico!

ALBERTO

Allora ti faccio fare la damigella!


32.

ALDO

Ok! Faccio lo strascico!

Aldo si mette chinato a novanta gradi alle spalle di Alberto con entrambe le mani poggiate sulle natiche di Alberto.

ALBERTO

(fingendo di avere un mantello con cui si copre la bocca)

Ecco, vedi? Il mantello devi farlo così: fingi di reggerlo con la mano davanti alla tua bocca per coprirti la faccia in modo che nessuno ti riconosca...

ALDO

(restando nella posizione dello

strascico)

Posso avere un’indennità poiché sto lavorando in sede disagiata?

ALBERTO

Non lamentarti, c’è di peggio.

ALDO

Sarebbe stato peggio solo se al tuo posto ci fosse stato Bobò!!

ALBERTO

E smettila!

ALDO

Sì ma qui io rischio la vita!

Alberto si gira verso Aldo.

ALBERTO

Va bene alzati, allora lasciamo stare strascichi e mantelli, dicevamo che tu sei una giovane donzella e sei stata promessa in sposa ad un nobile, invece io sono un povero stalliere. Il giorno delle nozze tu sei vestita da sposa ma io vengo di nascosto nella tua stanza, ti stringo forte a me, ti guardo negli occhi, avvicino le mie labbra alle tue...

Alberto si avvicina seducente verso

Aldo realizzando quello che sta raccontando a parole.

ALDO

Che intenzioni hai?

ALBERTO

Tranquillo, ho intenzioni serie, se resti incinta poi ti sposo!


33.

ALDO

Non mi mettere le mani addosso!

ALBERTO

Bravissima, tu sei una ragazza di una volta per cui non permetti che ti tocchi nessuno, neanche uno stalliere.

Aldo spinge lontano Alberto con forza.

ALDO

Ma che sei scemo?

ALBERTO

Non devi fare così, guarda come devi fare, fai tu lo stalliere...

Aldo e Alberto si scambiano di posto.

ALBERTO

Adesso avvicinati a me come se mi volessi baciare.

Aldo si avvicina.

ALBERTO

(voltando la testa lateralmente e parlando con voce sospirante da donna)

No, ti prego, non fare così...

ALDO

Ok, scusa.

Aldo si allontana.

ALBERTO

Ma che fai? Io ti voglio! Ti desidero! Avvicinati!

Alberto afferra Aldo per il braccio e lo riavvicina a sé.

ALBERTO

Dai no, ti prego no, vattene... non roviniamo tutto!!

ALDO

(alza le mani)

Io non voglio rovinare niente, vado via...

ALBERTO

Ma che fai? Io ti amo! Ti voglio! Avvicinati a me!

Alberto afferra di nuovo Aldo per il braccio e lo avvicina di nuovo a sé.

ALBERTO

No, ti prego... non ti avvicinare... dai... non fare così, sono una donna impegnata con che faccia guarderei mio marito?


34.

ALDO

(alterato)

Allora adesso la faccia te la spacco così vediamo se continui a prendermi per i fondelli!

ALBERTO

Ma che fai?! Io devo fare così perché ti voglio ma non devo far vedere che ti voglio! Devo comportarmi così perché sono una nobile, altrimenti potresti giudicarmi come una donna di malaffare capisci?!

ALDO

No...

ALBERTO

Appunto! Quello che ti ho fatto vedere è in che modo l’attore deve interpretare il proprio ruolo per avere un coinvolgimento tale da trasferire la sua emozione al pubblico... Ti sei emozionato o no? Non ti veniva da piangere?

ALDO

No, però quando mi volevi baciare mi veniva da vomitare!

ALBERTO

Invece cosa fanno i cineasti moderni? Ad esempio nei film hard?

ALDO

Che intenzioni hai?

ALBERTO

Film hard! Parte il film: tu sei una bella e giovane porcella...

ALDO

Ma non era donzella?

ALBERTO

Prima, ora siamo nell’hard.

ALDO

Sempre peggio... E tu sei lo stalliere?

ALBERTO

No! Io sono lo stallone! Sono muscoloso e inespressivo... mi avvicino... lei comincia ad ansimare... fai la porcella che ansima...

ALDO

(con voce tipo trans)

Ah, ah, ah!

ALBERTO

Ma chi è? Platinette? Ma no! devi fare del tipo:

(con voce in falsetto)


35.

ALBERTO

"Yeah! Yeah!"

Aldo si mette la mano davanti alla bocca per fare il mantello come glielo ha spiegato prima Alberto

ALDO

Yeah! Yeah!

ALBERTO

Ma che fai?

ALDO

Il mantello!

ALBERTO

Ma quale mantello? Nei film hard non ci sono i mantelli, al massimo le donne hanno le tette rifatte!

ALDO

Ma che dici? Come faccio a fare le tette rifatte?

ALBERTO

Sei un attore no? Fallo! Avanti!

ALDO

Ma è proprio necessario?

ALBERTO

Fa l’apparato mammario!

ALDO

(Simulando una donna che fa la

preziosa)

Ma Mario... Ma Mario che fai?

ALBERTO

Smettila, Aldo!

ALDO

Non mi va di mettermi a fare le tette rifatte!

ALBERTO

Ma è facile ti faccio vedere, stai fermo...

Alberto si mette dietro ad Aldo e gli infila le braccia sotto le ascelle facendogliele spuntare sul petto e mimando i seni con le mani.

ALBERTO

Ok, vai fai la pornostar.

ALDO

(inespressivo)

Yeah! Yeah! Yeah!


36.

ALBERTO

Sì bravo! Così!

7                                                                                                    Monica

In quel momento entra una ragazza che, vedendo la scena, resta impietrita sulla porta e poi le viene da ridere. Aldo vede la ragazza e comincia ad indicarla ad Alberto. Alberto non capisce e continua imperterrito. Aldo ha gli occhi sbarrati. Alla ragazza scappa sempre più da ridere, a quel punto Aldo comincia a tirare per staccarsi da Alberto e i due cadono a terra. Aldo da terra indica la ragazza ad Alberto.

MONICA

(imbarazzata e divertita)

Scusate, non volevo disturbarvi in un momento così...

così... insomma... così intimo!

ALDO

Ma no! Non c’era nulla di intimo, non devi pensare male, stavamo solo facendo un film hard.

Monica sgrana gli occhi.

ALBERTO

Aldo intendeva dire che stavamo RIFACENDO un film hard.

MONICA

Perché il primo era riuscito male?

ALDO

Esatto!... No! Ma quale riuscito male?! In realtà Alberto mi stava facendo vedere la differenza tra i film classici di Hollywood e gli attuali film a luci rosse.

MONICA

Perché voi... non la sapevate? Giusto?

ALDO

No... Cioè sì! cioè no! Non lo so! Che devo dire?

ALBERTO

(verso Aldo)

E’ meglio se stai zitto,

(verso Monica)

piuttosto... ci conosciamo?

MONICA

(ammiccante)

No, in realtà ero io che volevo conoscervi.


37.

ALDO

Ovviamente...

(alza gli occhi al cielo esultante)

Dio come amo questo lavoro!

ALBERTO

Ah, piacere allora... ma chi volevi conoscere di noi in particolare?

MONICA

Tutti e due!

ALBERTO E ALDO

(alzano gli occhi al cielo esultanti)

Dio come amiamo questo lavoro!

ALDO

Aspetta ma... tutti e due insieme?

MONICA

Certo, mi sembrate una coppia affiatata.

ALBERTO

Sì ma entro certi limiti!

MONICA

Non capisco... pensavo che vi piacesse fare delle cose insieme.

ALDO

Sì ma non proprio tutto!... Solo sul palco!

MONICA

Ed è proprio quello il mio desiderio... sul palco!

ALBERTO

Certo e magari col pubblico!

MONICA

Vorrei vedere!

ALBERTO

Guarda che nonostante le apparenze noi spettacoli hard non ne facciamo!

ALDO

(ritrattando l’affermazione di

Alberto)

Oddio, non ne facciamo... Adesso non siamo così drastici... volendo...

MONICA

Lo spero bene! Ma per chi mi avete preso?


38.

ALDO

... volendo... neanche! Neanche volendo li facciamo!

Siamo una compagnia seria noi!

MONICA

E meno male, io sono solo interessata a lavori teatrali seri!

ALDO

Aaaah quindi tu sei interessata al nostro lavoro!

MONICA

Certo!

ALBERTO

Quindi sei una collega.

MONICA

Non proprio.

ALDO

Tranquilla, ci diventerai qui con noi!

ALBERTO

Già si vede tanto talento in te... tantissimo!

MONICA

Davvero? E come hai fatto a vederlo? Abbiamo solo fatto due chiacchiere.

ALBERTO

(messo in difficoltà)

L’esperienza... sai dopo tanti anni di questo

lavoro...

MONICA

Impressionante... e che tipo di spettacoli fate?

Aldo e Alberto rispondono quasi contemporaneamente ma dicendo cose diverse.

ALDO

Tragici!

ALBERTO

Comici!

Aldo e Alberto si guardano.

ALDO

Cioè...


Aldo e Alberto rispondono di nuovo quasi contemporaneamente.


39.

ALBERTO

Tragici!

ALDO

Comici!

ALDO

In realtà siamo molto eclettici.

ALBERTO

Poliedrici!

ALDO

Sì... eclettici, poliedrici...

ALBERTO

Camaleontici!

ALDO

Sì... eclettici, poliedrici, camaleontici...

ALBERTO

Catartici!

ALDO

(seccato)

Sì... eclettici, poliedrici, camaleontici e...

stoca...., stoca....

MONICA

Stocastici?

ALDO

Bravissima! Stocastici!

MONICA

A parte tutto, qual’è il vostro genere preferito?

ALBERTO

Comico! Sicuramente comico!

Suona lo smartphone di Monica.

MONICA

Scusate...

Monica guarda il smartphone e va ad un lato del palco per rispondere; i due ora possono parlare tra loro senza che Monica possa ascoltare.

ALDO

Ma scusa Alberto perché le hai detto che siamo comici? Non dovevamo darci al genere tragico?

ALBERTO

(con sufficienza)

Lascia fare,... ormai è roba mia...


40.

ALDO

Cosa?

Alberto indica Monica con un cenno della testa.

ALBERTO

Ormai ne dispongo liberamente...

ALDO

Ma finiscila e dimmi piuttosto perché le hai detto che siamo comici!

ALBERTO

Perché le donne amano chi le fa ridere: fai ridere una donna e ti cadrà ai piedi... certo, devi esserne capace...

ALDO

Quindi noi non dovremmo avere problemi...

ALBERTO

Quindi IO non HO problemi!

ALDO

Anche io quindi... siamo comici quindi possiamo farla ridere e conquistarla.

ALBERTO

Lascia perdere, quella è una donna di un certo livello, vuole un umorismo raffinato, non fa per te...

ALDO

Che vorresti dire? Che tu sapresti farla ridere più di me?

ALBERTO

Io SO farla ridere più di te!

ALDO

Non penso proprio!

ALBERTO

Accomodati e fammi vedere...

ALDO

Scommettiamo?

ALBERTO

Quello che vuoi

I due si stringono la mano.


SIPARIO.


41.

II ATTO

8                                                                                                    Monica e i critici

Mentre si apre il sipario ci sono in scena Aldo, Alberto e Monica. Monica sta parlando al telefono. Dopo qualche secondo Monica saluta il suo interlocutore, chiude la chiamata e ripone il telefono nella borsa.

MONICA

... e quindi mi dicevate di essere comici?

ALBERTO

Modestamente...

MONICA

Perché modestamente? Non dicevate di essere eclettici, poliedrici, camaleontici...

ALDO

...stocastici!

MONICA

Esatto!

ALBERTO

Sì, siamo poliedrici... ma in realtà siamo molto comici.

ALDO

Sarcastici!

ALBERTO

Sì, comici, sarcastici...

ALDO

Ironici!

ALBERTO

Sì... comici, sarcastici, ironici...

ALDO

Satirici!

ALBERTO

(seccato)

Sì comici, sarcastici, ironici...e stoca... stoca...

ALDO E MONICA

...e stocastici!

ALBERTO

Sì va be’, adesso però non è che ogni cosa che diciamo siamo stocastici!


42.

MONICA

(divertita)

In effetti devo dire che siete simpatici!

ALDO

E’ il nostro mestiere!

MONICA

E i ruoli tragici?

ALBERTO

Quali ruoli tragici?

MONICA

L’avete detto voi che fate anche teatro tragico...

ALBERTO

(con sufficienza)

Sì ma è stato un errore di gioventù. Lo facevamo solo per mantenerci gli studi ma siamo subito riusciti a smettere!

MONICA

E come mai avete smesso?

ALBERTO

Il teatro tragico è da sfigati.

ALDO

Per persone squallide!

ALBERTO

Che non hanno nulla da dire!

ALDO

In realtà i grandi attori fanno teatro comico...

ALBERTO

Infatti è molto più difficile far ridere che far piangere...

MONICA

Voi dite?

ALBERTO

Certo, la comicità è un dono, la tragicità è solo tecnica.

MONICA

Interessante questa teoria....

ALDO

E noi siamo in possesso di questo dono quindi perché perdere tempo con cose minori?


43.

MONICA

Capisco.

ALBERTO

E tu invece? E’ tanto che sei nel teatro?

MONICA

Beh sì.

I due cominciano a fare i simpatici a tutti i costi.

ALDO

E non hai pensato anche di uscire all’aria aperta ogni tanto?

MONICA

Che bella battuta!

ALBERTO

(verso Aldo)

Sei veramente un cretino!

(verso Monica)

Non farci caso, piuttosto, in che teatri hai lavorato?

MONICA

Ne ho girati parecchi...

ALDO

E finalmente uno oggi ti ha aperto!

MONICA

Grazie!

ALBERTO

(verso Aldo)

Sei veramente un animale!

(verso Monica )

Scusalo, mi vergogno per lui, senti, piuttosto, che spettacoli hai fatto?

MONICA

Ma guarda, ne ho fatti un po’ di tutti i colori...

ALDO

Hai interpretato Arlecchino?

ALBERTO

(verso Aldo)

Bella, questa sì che è bella... Sei veramente patetico!...

(Verso Monica)

Vero?


44.

MONICA

(ironica e seccata)

Certo che fra tutti e due... si vede che siete comici!

ALBERTO

In realtà non è che hai davvero visto il meglio della nostra produzione comica. Abbiamo in repertorio dei pezzi molto divertenti, considera che abbiamo anche vinto una targa.

ALDO

Certo, se ci avessero dato anche il resto della macchina avremmo gradito di più!

ALBERTO

D’altronde è tanto che calchiamo la scena.

ALDO

L’abbiamo calcata così tanto che abbiamo vinto il festival di Calcata!

ALBERTO

Abbiamo avuto un grande consenso da parte del pubblico: quando chiedevamo alla gente: "Ti è piaciuto lo spettacolo?" Tutti rispondevano "Ah sì... sì"

ALDO

Infatti abbiamo vinto il premio "San Francesco di A-sì-sì"!

ALBERTO

Certo, abbiamo avuto i nostri detrattori...

ALDO

Che erano guidati da de-agricoltori!

ALBERTO

Ma siamo anche pieni di fan di tutte le età: spaziamo dal giovane fan...

ALDO

Il fan-ciullo...

ALBERTO

A quello che agli spettacoli non si vede mai...

ALDO

Il fan-tasma....

ALBERTO

C’è quello che appena arriva in teatro inciampa sui gradini...


45.

ALDO

Il fan-tozzi!

ALBERTO

E quello che non gli va di venire in teatro...

ALDO

Il fan-cazzista!

ALBERTO

C’è quello che se la tira...

ALDO

Il fan-atico

ALBERTO

E quello che entra in teatro per ultimo...

ALDO

Il fan-alino di coda!

ALBERTO

C’è quello che arriva a cavallo....

ALDO

(mimando le briglie)

Il fan-tino!

ALBERTO

E quello che fra il primo e il secondo atto corre a fumare...

ALDO

(mimando la sigaretta con sguardo da tossico)

Il fan-tiro!

ALBERTO

E poi c’è quello fortunato...

ALDO

Il...

MONICA

Fan-culo! Basta! Non ce la faccio più!

ALBERTO

Wow! Che carattere!

ALDO

(ad Alberto sottovoce)

Non mi sembra che tu ne disponga così liberamente come dicevi.

ALBERTO

(ad Aldo sottovoce)

Sì ma neanche tu stai vincendo la scommessa...


46.

(si rivolge a Monica)

Come vedi, il discorso è che noi di talento ne abbiamo da vendere...

ALDO

Il problema è che nessuno se lo compra...

ALBERTO

Non è vero! Il discorso è che sicuramente potremmo fare di meglio...

ALDO

Quello che ci frega sono i critici.

ALBERTO

Quei bastardi di critici che non capiscono niente di teatro!

ALDO

Non è colpa nostra se i critici parlano bene solo degli spettacoli tragici.

ALBERTO

In parole povere: pallosi!

ALDO

Il problema è che se i critici scrivono idiozie, la gente ci crede...

ALBERTO

Poi la stessa gente va a vedere gli spettacoli noiosi con critica favorevole ed è naturale che il loro commento sia "che palle!".

ALDO

Ma è un commento che tengono per sé perché hanno paura di passare per ignoranti.

ALBERTO

E se qualcuno gli chiede: "Come è stato lo spettacolo"? Loro ovviamente diranno "Bellissimo!"...

ALDO

Facendo allo spettacolo una pubblicità favorevole assolutamente illimitata!

ALBERTO

E scatenando una perversa catena di Sant’Antonio dove tutti andranno a vedere quello spettacolo pensando che sia bello e invece pur trovandolo noioso si sentono costretti a parlarne bene!

ALBERTO

E’ così che nasce il successo di un polpettone inguardabile!


47.

ALDO

Senza rendersi conto che anche dormire è una forma di critica, specialmente a teatro.

MONICA

Mi sembrate un po’ troppo severi: non tutti i critici sono così incompetenti.

ALBERTO

Tu parli così perché non li conosci!

MONICA

Un po’ li conosco...

ALDO

Fidati, non li conosci...

ALBERTO

I critici sono di solito persone che avrebbero voluto essere poeti, storici, biografi, eccetera... hanno messo alla prova il loro talento, e non hanno avuto successo. La critica è più facile dell’arte.

ALDO

La critica è un pregiudizio reso plausibile.

ALBERTO

La critica è un’imposta che l’invidia percepisce sul merito.

ALDO

Un "critico" è uno che non crea nulla e proprio per questo si ritiene qualificato a giudicare il lavoro dei creativi. Lui non ha preconcetti... odia allo stesso modo tutti gli individui creativi.

ALBERTO

Chi sa fare teatro lo fa, chi lo sa fare meno lo insegna, chi non lo sa fare lo critica.

ALDO

Il critico e’ come quel tale che afferma di conoscere bene le autostrade, ma che non sa guidare.

ALBERTO

"Critici" si chiamano quelle persone che non hanno niente da dire, ma che devono parlare lo stesso.

ALDO

I critici non sono diversi dagli altri uomini: vedono quello che cercano e non quello che sta sotto i loro occhi.

ALBERTO

Quindi se un giorno reciterai con noi dovrai purtroppo fare i conti con la stupidità dei critici teatrali.


48.

MONICA

Recitare con voi? Non credo succederà mai!

ALDO

Non essere così pessimista, se tu sei brava come credo potrai essere tranquillamente dei nostri.

MONICA

Ma a me non interessa recitare con voi.

ALBERTO

(verso Aldo)

Sei contento? Hai visto che hai combinato facendo il cretino? Monica non vuole più essere una nostra attrice!

ALDO

Io il cretino? Ma con tutte le stupidaggini che hai detto tu!

ALBERTO

Parla per te!

I due si azzuffano

MONICA

(cercando di sedare il litigio)

Ragazzi! Ragazzi! Fatela finita! Ascoltatemi! Io non sono un attrice!

ALDO

Hai visto? Per colpa tua non è un attrice!

ALBERTO

No, la colpa è tua!

ALDO

No è tua!

MONICA

Mi ascoltate per favore?! Io non sono un’attrice!

Sono una critica teatrale!

Aldo e Alberto restano paralizzati.

Forse c’è stato un equivoco, io sto facendo delle interviste per far conoscere le realtà sconosciute del teatro Off in Italia e così sto entrando a caso nei teatri intervistando le compagnie che ci lavorano.

Aldo e Alberto restano ancora immobili senza dire nulla.

Beh? Allora? Siete disponibili all’intervista o no?

ALDO

O no?


49.

ALBERTO

O no?

MONICA

Ragazzi! Guardate che me ne vado!

ALDO

Ciao!

ALBERTO

Ciao!

MONICA

Uhm... gentili eh? Peccato, mi sarebbe piaciuto conoscervi più approfonditamente!

Monica fa per uscire, i due si riprendono dallo shock e iniziano a parlare con voce austera e seriosa accompagnata da una postura rigida.

ALBERTO

Aspetta! Certo che siamo disponibili per l’intervista.

ALDO

Siamo sempre disponibili per i critici.

ALBERTO

In fondo lavorano nel teatro come noi...

MONICA

Ma...? Avete cambiato voce?

ALBERTO

Allora? La iniziamo questa intervista o no?

MONICA

Ok, prendo il taccuino.

Prende il taccuino e una penna dalla borsa. Allora, prima domanda: Come avete iniziato a fare teatro?

ALDO

Ci esibivamo come cabarettisti nei locali.

ALBERTO

No, no! Aldo voleva dire che ci esibivamo COME i cabarettisti, cioè su un palco di fronte ad un pubblico ma in realtà facevamo cose impegnate.

MONICA

Ma non avevate detto di avere in voi un’essenza di comicità?


50.

ALDO

Nooo, noi abbiamo un’ASSENZA di comicità... hai capito male!

MONICA

E tutte quelle... diciamo "battute" che avete fatto prima? Il fan-ciullo, il fan-tasma...

ALBERTO

Erano per dimostrarti che noi non sappiamo far ridere nessuno perché in realtà siamo molto tragici!

MONICA

E il fatto che i grandi attori fanno teatro comico?

ALBERTO

E’ vero... invece i GRANDISSIMI attori fanno tragedie e il grande teatro è la tragedia.

ALDO

Infatti noi siamo una tragedia!!

ALBERTO

(correggendo Aldo)

La... tragedia, noi siamo LA tragedia!

MONICA

Avevate detto che il teatro tragico è da sfigati, per persone squallide che non hanno nulla da dire.

ALDO

Scherzavamo, non hai capito che era uno scherzo?

MONICA

Veramente no!

ALBERTO

Questa è la prova che non siamo abituati a scherzare.

ALDO

D’altronde è noto che il teatro serio è detto "impegnato" mentre quello comico è detto "leggero".

ALBERTO

Infatti noi siamo impegnati!

ALDO

(facendo vedere il suo polso nudo e senza orologio)

Perfino i nostri orologi sono impegnati!

MONICA

Davvero?

ALBERTO

Ma no che non è vero! Lui si è subito immedesimato in una parte tragica e sta fingendo di essere uno che ha


51.

ALBERTO

impegnato il proprio orologio. Ormai ci riesce naturale immedesimarci in ruoli tragici!

MONICA

E cosa significa per voi il teatro?

ALBERTO

(con tono tragico ed austero, da grande attore impegnato)

Il teatro, il grande teatro, è un non-luogo soprattutto, quindi è al riparo da qualsivoglia storia. È intestimoniabile. Cioè, lo spettatore per quanto Martire, testimone, nell’etimo, per quanti sforzi possa compiere, dovrebbe non poter mai raccontare ciò che ha udito, ciò di cui è stato posseduto nel suo abbandono a teatro. Ecco che l’attore non basta più, il grande attore nemmeno. Bisogna essere una macchina, come io l’ho definita, attoriale. Che cos’è una macchina attoriale?...

Comunque deve essere amplificata... L’amplificazione è un strana cosa... L’amplificazione non è assolutamente un ingrandimento, ma è come guardare questa pagina...

Indica il copione che è sul tavolo e lo prende in mano

Se io la guardo in questo modo, ecco, così, ecco... io vedo e così sento;

avvicina il copione agli occhi

ma se io avvicino questo copione, più l’avvicino, più i contorni svaniscono. I contorni svaniscono e non vedo più un bel niente.

Monica resta per un attimo in silenzio guardando fisso Alberto, poi guarda per un attimo Aldo il quale fa un cenno di assenso con la testa.

Monica poi rivolge gli occhi sul suo taccuino scuotendo la testa.

MONICA

E quale sarà il vostro prossimo lavoro?

ALBERTO

Stiamo preparando una tragedia, ovviamente.

MONICA

E quando andrà in scena?

ALDO

Tra due mesi!

ALBERTO

(con gli occhi sgranati dallo spavento per l’affermazione di Aldo)

Forse....


52.

MONICA

(seccata)

Tra due mesi... forse... sentite ragazzi, ma credete davvero di prendermi in giro? Secondo voi, con la mia esperienza, posso bere il fatto che voi stiate per mettere in scena una tragedia? Ma fatemi il piacere!

Si alza e fa per andarsene.

ALDO

Aspetta, noi non ti stiamo prendendo in giro!

ALBERTO

Come ti permetti? Noi faremo veramente una tragedia!

ALDO

Tra due mesi!

ALBERTO

Forse!

MONICA

Sentite, ora mi sono stancata! E se c’è una cosa che non sopporto è di essere presa in giro! Io torno tra due mesi e se non farete una tragedia con tutti i crismi scriverò una critica che vi stroncherà per sempre e nessuno spettatore vi verrà più a vedere... chiaro?! Ci vediamo tra due mesi!

Monica va via.

9                                                                                                    Vittorio Gassuomo

ALBERTO

Ma sei impazzito? Come ti è venuto in mente di dire "tra due mesi"?

ALDO

Per essere più convincente, visto che non ci credeva!

ALBERTO

Sì peccato che ora, per essere più convincenti, dobbiamo preparare una tragedia in due mesi!

ALDO

E come facciamo?

ALBERTO

Da soli non possiamo farcela. Dobbiamo chiedere aiuto a qualcuno...

ALDO

Sì ma a chi?

ALBERTO

A qualcuno che sia esperto di tragedie.


53.

ALDO

E chi lo conosce?

ALBERTO

Potremmo guardare sul giornale: cerchiamo una tragedia tra gli spettacoli, vediamo chi è il regista e gli chiediamo di aiutarci!

ALDO

Che grande idea!

Alberto prende il giornale, cerca la pagina degli spettacoli e comincia a leggere. Aldo gli si affianca leggendo anche lui lo stesso giornale.

ALBERTO

Dunque vediamo, qui ci sono dei registi... allora...

Carmelo Bravo, Federico Gattini... Vittorio

Gassuomo...

ALDO

A me questo Gassuomo mi sembra adatto!

ALBERTO

Chiamiamo lui!

ALDO

Sì chiamiamolo!

ALBERTO

Solo che... come lo contattiamo?

ALDO

Io dovrei averlo tra le amicizie di Facebook!

ALBERTO

Quindi lo conosci!

ALDO

No.

ALBERTO

E allora come fai ad averlo come amico?

ALDO

Per far vedere che conosco attori e altra gente del settore.

ALBERTO

Va bene allora contatta questo Gassuomo e chiedigli se può venire ad aiutarci.

ALDO

Ok!


Aldo esce di scena. Buio. Luce. Entrano Aldo con Gassuomo. Alberto è già in scena.


54.

ALDO

Ti presento il mitico Vittorio Gassuomo!

ALBERTO

(stringe la mano di Gassuomo con un grande sorriso)

Piacere maestro!

VITTORIO

(serissimo)

Che cazzo ti ridi?!

ALDO

(imbarazzato)

Allora, ho spiegato tutto a Vittorio che si è reso disponibile ad aiutarci.

ALBERTO

Maestro, ne siamo lusingati.

ALDO

E’ un onore per noi.

VITTORIO

Sì ma le vostre leccate di culo non andranno a sostituire il mio onorario!

ALDO

Maestro, se ci aiuterà a preparare una tragedia come si deve noi siamo disponibili a cederle anche un quarto dell’incasso!

ALBERTO

Anche un terzo dell’incasso!

ALDO

Anche metà dell’incasso!

Alberto schiaffeggia Aldo sulla nuca guardandolo con aria di rimprovero.

VITTORIO

Ma quale incasso? Perché pensate che qualcuno verrà a vedere voi minchioni?

ALDO

Noi lo speriamo.

ALBERTO

Magari qualcuno verrà.

VITTORIO

Lo speriamo? Magari qualcuno verrà? Siete senza palle!


55.

ALDO

(indicando Alberto col dito)

Lui...

VITTORIO

(indicando si Aldo che Alberto con le dita)

Voi!

ALDO

Appunto!

Alberto schiaffeggia di nuovo sulla nuca Aldo.

VITTORIO

(si volta verso la parte opposta)

Voi dovete essere convinti che il vostro spettacolo farà il tutto esaurito e che la gente farà a botte per venirvi a vedere!

ALDO

Io ne sono convinto!

Alberto sta per schiaffeggiare Aldo di nuovo sulla nuca ma Vittorio si gira all’improvviso.

VITTORIO

(verso Alberto indicando Aldo)

Hai sentito? Prendi esempio!

Vittorio si gira e Aldo si vendica schiaffeggiando sulla nuca Alberto.

(sfregandosi le mani)

Allora mettiamoci al lavoro, so che all’ultimo spettacolo non avete avuto molto pubblico vero?

ALBERTO

Purtroppo...

VITTORIO

Come si intitolava il vostro ultimo lavoro?

ALDO

"Pane, Amore e... Facebook!"

VITTORIO

"Pane, Amore e... Facebook!", beh è attuale...

ALDO

(con fierezza)

Sì!

VITTORIO

Moderno...


56.

ALBERTO

(con fierezza)

Sì!

VITTORIO

Frizzante...

ALDO

Sì!

VITTORIO

Una cagata!!

ALBERTO

Perché?

VITTORIO

Perché?! Perché il teatro è una cosa seria, e sul palco bisogna fare cose serie!

ALBERTO

Ma la gente vuole anche ridere, la gente ha bisogno di divertirsi!

VITTORIO

Ma chi se ne frega di quello che vuole la gente! Vuoi che la gente rida o vuoi essere un grande attore?

ALDO

(timidamente)

Tutti e due no?

VITTORIO

No! Fai divertire il pubblico e sarai considerato un saltimbanco, fagli rompere i coglioni e sarai considerato un grande attore!

ALBERTO

Ma se non piaci al pubblico il pubblico ti fischia...

VITTORIO

Se farai cose molto impegnate il pubblico penserà "che due palle!" ma poi ti applaudirà!

ALDO

Non capisco... perché?

VITTORIO

Fottitene! Non è una cosa su cui devi farti domande,

èuna cosa che devi sfruttare a tuo vantaggio e basta! Voi conoscete il Fringe Festival?

ALBERTO

E’ il festival di teatro che organizzano nel periodo estivo...


57.

VITTORIO

(tira fuori dalla tasca un foglio)

Esatto! E questa che ho in tasca è la lista di alcuni dei titoli degli spettacoli che sono stati ammessi...

Sentite: Delirio Registico, I Fiori del Male, Manuale Distruzione, Viaggio in un Incubo, Riflessioni Postume, Dietro i Tuoi Passi, Schizzata, Canto Clandestino, Frammenti di Dolore...

(guardando Aldo e Alberto)

Capite? Voi dove volete andare con "Pane, Amore e...

Facebook!"?

Osserva i due con aria di rimprovero e disprezzo. Alberto e Aldo abbassano la testa come due scolari rimproverati.

Mi dite la sinossi di Pane, Amore e... come cavolo si chiama?!

ALBERTO

... Facebook!

VITTORIO

(alterato)

Lo so! Voglio sapere la storia!

ALDO

La storia è quella di un bamboccione che non vuole rinunciare alla vita comoda che gli offre la sua mamma, di sua sorella che gli cerca a tutti i costi una ragazza ed un lavoro, e di suo zio Pino, totalmente ignorante di computer, che ritrova una sua vecchia fiamma tramite Facebook.

VITTORIO

(con finta ammirazione)

Bello, bello, bello!

Aldo e Alberto sorridono e si scambiano sguardi di soddisfazione come se Vittorio gli avesse fatto un complimento, poi Vittorio cambia completamente sguardo e aggrotta le ciglia, Aldo e Alberto se ne accorgono, tornano seri ed abbassano di nuovo la testa. Vittorio continua ad avere in mano il foglio con gli spettacoli.

Adesso invece vi leggo la sinossi di uno spettacolo a caso tra quelli ammessi al Fringe Festival:

(leggendo dal foglio)

"Un processo che lentamente si trasforma in un verdetto inappellabile, un incubo che lentamente si trasforma in realtà, l’assurdità del "kafkiano" che lentamente concretizza la sua onirica e surreale crudeltà nel mondo dei fatti. Un’opera all’insegna della lentezza, in cui lo scoccare inesorabile delle ore, dei minuti, dei secondi, accompagna il protagonista, i personaggi e il pubblico attraverso un angoscioso processo (non solo giudiziario) che culmina con l’ingiustizia della crocifissione a testa in giù del protagonista"...


58.

(guardando Aldo e Alberto)

Capite? E voi state con zio Pino!!

ALDO

Ma allora come facciamo?

10                                                                                                 Strasberg

VITTORIO

Mettiamoci subito al lavoro! Sotto la mia guida farete una grande tragedia!

ALDO

Che genere di tragedia?

VITTORIO

(austero)

La madre di tutte le tragedie: la tragedia greca!

ALBERTO

(ironico)

Qualcosa di meno attuale no?

VITTORIO

La tragedia greca è attualissima!

ALDO

Ma dai su ma a chi vuoi che interessi la tragedia greca?

VITTORIO

Agli ateniesi... per esempio! Non sai che gli ateniesi all’epoca della grande Atene non erano sottoposti al pagamento di imposte dirette, ma i cittadini più agiati dovevano partecipare alla gestione finanziaria con solidi contributi alle liturgie letterarie? Per esempio tra le liturgie più onerose si annovera la coregia...

ALBERTO

(con l’indice alzato a mo’ di

rimprovero)

Eh eh eh ... quella è una cosa che non si fa, soprattutto nel silenzio di un teatro...

VITTORIO

(seccato)

La coregia era l’allestimento del coro!

ALBERTO

(stupito)

Un coro di coregie?!

ALDO

(verso Vittorio)

Anche lei conosce Bobò?


59.

VITTORIO

Stai zitto!! Allora cominciamo con un po’ di basi...

Conoscete Strasberg?

ALDO

(con estrema sicurezza)

Sì!

VITTORIO

(verso Aldo)

E cosa sai dirmi di lui?

ALDO

Non molto, per la verità non seguo la Formula Uno.

VITTORIO

La formula uno?!!

ALBERTO

Ma no! Aldo intendeva dire "la formula uno di Strasberg", cioè la sua prima formula!

VITTORIO

Ah bene, quindi conoscete il famoso metodo!

ALBERTO

Certo!

Istanti di silenzio... Vittorio guarda i due che continuano ad annuire senza dire nulla...

VITTORIO

Quindi?

ALDO

Quindi lo conosciamo...

VITTORIO

E la prima formula è?

ALBERTO

E’?

VITTORIO

In...?

ALDO

In... terpretazione!

VITTORIO

No... Inc...?

ALBERTO

Inc... arnazione del personaggio!


60.

VITTORIO

No, seguite i miei suggerimenti... è inc...?

ALDO

Inc...?

VITTORIO

com...

ALBERTO

Incom...?

VITTORIO

pe...

ALDO

Incompe...?

VITTORIO

(alterato)

...tenti!... siete due incompetenti!! Vi mancano le basi! Come è possibile che degli attori di teatro non conoscano Strasberg e il suo metodo?!! Me lo spiegate?

ALBERTO

Noi...

VITTORIO

Stai zitto! Allora partiamo dall’inizio... Strasberg

èl’inventore di una delle metodologie più efficaci e innovative delle pedagogie teatrali di tutti i tempi, attraverso l’esaltazione di alcune tra le migliori tecniche di insegnamento portate alla ribalta dal già noto Konstantin Stan...?

ALDO

Stanlio?

Vittorio dà uno schiaffo sulla testa ad Aldo che subito dopo si gratta la testa come Stanlio.

VITTORIO

Sei un deficiente! Mi riferivo a Konstantine Stanislavskji! "Come può l’attore rendere espressivi i suoi veri sentimenti sul palcoscenico?".

ALBERTO

Con il trucco?

VITTORIO

...di tua sorella! Non devi rispondere! Questa è la domanda che il grande Strasberg si fece!

ALDO

Ma qualcuno gli rispose?


61.

VITTORIO

Si rispose da solo! Capì l’importanza della "memoria emotiva", una funzione del cervello orientata al ricordo delle emozioni e delle reazioni conseguenti! Per Strasberg le difficoltà espressive dell’attore derivano dalle sue abitudini espressive, o meglio dalla repressione dell’espressione diretta e immediata dell’emozione cui la vita associata ci sottopone.

ALBERTO

Cioè?

11                                                                                                 Il bagno turco

VITTORIO

Ad esempio tu, Aldo, pensa ad un qualcosa che per te

èstato doloroso! Usa la memoria emotiva per rivivere un emozione di profondo dolore!

ALDO

(risponde come un bambino capriccioso)

Non mi va!

VITTORIO

Non esiste "Non mi va"... è il lavoro del grande attore! Pensa a qualcosa che ti ha fatto male nel profondo...

ALDO

(storce la bocca ma poi gli viene in mente)

Aspetta, sì... sì mi sta venendo in mente!

VITTORIO

Bravissimo!

ALDO

Ma non so se...

VITTORIO

Coraggio!

ALDO

L’anno scorso ad Istanbul...

VITTORIO

(entusiasta)

Istanbul! Una città fantastica! Il dolore della cultura araba che si sente invasa e stuprata da quella occidentale!

ALDO

Non so se me la sento di ricordare questa cosa...


62.

VITTORIO

(spronandolo)

Forza!

ALDO

Sono entrato in un Hammam, un bagno turco...

VITTORIO

(con partecipazione)

L’hammam! Il simbolo della purificazione, il dolore del peccato che ci portiamo dentro e che vogliamo lavare via dal nostro corpo!

ALDO

Mi sono steso nudo sul marmo caldo...

VITTORIO

(infervorato)

La sofferenza del nostro fragile corpo sulla dura pietra, quasi a simboleggiare la nostra debolezza di fronte alla natura solida!

ALDO

(scuotendo la testa)

No senti io non ce la faccio!

VITTORIO

Daiii! Ci sei quasi!

ALDO

Poi ho cominciato a sudare e i miei occhi si appannavano...

VITTORIO

(intenso)

Gli occhi si appannano ad indicare che la mente cerca di nascondere a sé stessa la profondità emozionale di cui ha paura...

ALDO

A quel punto ho sentito una porta che si apriva...

VITTORIO

(entusiasta)

La speranza! La forza ritrovata dell’animo nell’avvertire che qualcosa sopravviene a cambiare per sempre la nostra vita!

ALDO

... e da quella porta è entrato un turco brizzolato di cento chili, nudo...

VITTORIO

(sorpreso)

Nudo?


63.

ALDO

sì... si è avvicinato a me mentre ero disteso, mi ha afferrato con le sue mani ed ho provato un terribile...

VITTORIO

(esaltato)

Dolore! Il tuo corpo che viene violato! Il turco che entra con forza nelle parti più intime della tua integrità e ti devasta penetrandoti con tutta la sua forza....

ALDO

...nella cervicale!

VITTORIO

(deluso)

...nella cervicale?

ALDO

Mi ha fatto un massaggio molto energico alla cervicale facendomi venire un grosso dolore!

VITTORIO

Ma come alla cervicale?... No! No! No! Non ci siamo: stiamo confondendo la memoria dei sensi con la memoria affettiva!!

ALDO

Sì ma il dolore è stato tanto!

VITTORIO

Come non detto. Lasciamo perdere la teoria che tanto

èinutile ed abbiamo poco tempo, dedichiamoci alla preparazione della tragedia...

ALBERTO

(sfregandosi le mani)

Ottimo!

12                                                                                                 L’Edipo Re

VITTORIO

Silenzio!! Faremo una delle più famose tragedie greche: l’Edipo Re... di Sofocle!

ALDO

L’edipo che?!

VITTORIO

Dunque, l’Edipo Re si inserisce nel cosiddetto ciclo tebano, ossia la storia mitologica della città di Tebe, e narra come Edipo, re carismatico ed amato, nel breve volgere di un solo giorno venga a conoscere l’orrenda verità sul suo passato: senza saperlo ha ucciso il proprio padre per poi generare figli con la propria madre. Sconvolto da queste rivelazioni, che


64.

VITTORIO

fanno di lui un uomo maledetto dagli dei, Edipo reagisce accecandosi, perde il titolo di re di Tebe e chiede di andare in esilio.

ALDO

Tutto sto casino perché voleva andare all’asilo?

ALBERTO

Ma quanto sei ignorante! Mica c’erano gli asili all’epoca!

VITTORIO

Ho detto esilio non asilo... capre! Mettiamoci al

lavoro! Dunque innanzitutto l’elemento

fondamentale del teatro dell’antica Grecia è il coro.

Voi sapete fare i coreuti?

Aldo e Alberto restano muti senza sapere cosa dire.

VITTORIO

(con sguardo severo)

Li sapete fare... vero?

ALDO

(fingendo sicurezza)

Certamente...

VITTORIO

E quando li avete fatti?

ALBERTO

Proprio l’altra sera!

VITTORIO

Durante uno spettacolo?

ALDO

No dopo! avevamo mangiato pesante e...

Alberto mette una mano davanti alla bocca di Aldo per azzittirlo.

ALBERTO

... per cercare di stare meglio ci siamo messi a studiare i coreuti...

VITTORIO

Bravi! Quindi...

(li fulmina con aria di sfida) avete anche le maschere da coreuta, vero?

ALBERTO

(ostentando sicurezza)

Ma certo!


65.

Alberto va verso una borsa, la apre e prende dal suo interno delle maschere da coreuta.

Eccole qua!

VITTORIO

(indicando le maschere)

No no aspetta! Quelle cosa sono?

ALBERTO

Delle maschere da coreuta.

VITTORIO

E perché stanno lì?

ALBERTO

Per fare il coro!

VITTORIO

No no aspetta! Non intendevo dire perché stanno lì, intendevo dire: "perché stanno lì?".

ALDO

Lasci stare maestro ci ho già provato io, è tempo perso!

ALBERTO

(guardando le maschere)

Quello che non capisco è come si fa a cantare in coro con queste maschere?

Alberto rimette le maschere nella borsa e dà la borsa a Vittorio.

VITTORIO

Il coro non canta, il coro è come un unico personaggio rappresentante la collettività, riassume e commenta la vicenda interloquendo con l’attore. Ora prendete le maschere...

Tira fuori le maschere dalla borsa e le porge ad Aldo e Alberto che ne prendono una a testa poi, allo stesso modo, tira fuori dei copioni dalla borsa e li porge ai due.

questi sono i copioni. Mettete tutto da parte perché dopo avremo bisogno del coro.

ALBERTO

(Indicando i copioni) No no aspetta! Quelli cosa sono?

VITTORIO

I copioni!

ALBERTO

E perché stanno lì?


66.

VITTORIO

Fatti i fattacci tuoi!

ALBERTO

(mortificato abbassa rapidamente la testa)

Sì maestro....

Aldo e Alberto mettono le maschere e i copioni da parte.

VITTORIO

Allora innanzitutto vediamo l’antefatto della storia, tu Aldo sei Edipo.

ALDO

Io? Grazie!

VITTORIO

Silenzio! Tu Edipo sei di fronte alla Sfinge, tu Alberto sei la Sfinge, Edipo ti incontra e si misura con te.

Alberto si mette tipo pittura egizia, Aldo gli sposta le braccia mettendosi sotto alla mano di Alberto come se si volesse misurare in altezza.

VITTORIO

Ma che state facendo?

ALDO

Mi sto misurando con la Sfinge.

VITTORIO

(verso Alberto, indicando Aldo)

Questo è scemo...

Alberto fa cenno di sì con la testa dando ragione a Vittorio. Vittorio guarda Aldo poi gira lo sguardo da Aldo ad Alberto con sguardo severo.

VITTORIO

(rimprovera Alberto)

Ma ti sembra una Sfinge questa? La Sfinge sta seduta giù... come un cane!

Alberto si mette nella vera posizione della Sfinge.

VITTORIO

Tu Aldo ti devi misurare con la Sfinge nel senso che devi risolvere l’enigma della Sfinge!

ALDO

No no! A me le trasmissioni a quiz non piacciono!


67.

VITTORIO

Ma quale quiz? Devi risolvere l’enigma della Sfinge per avere il regno e la mano della vedova di Re Lario, Giocasta!

ALDO

E come è sta Giocasta? Bona?

ALBERTO

Che ti frega se è bona? C’ha un regno!

VITTORIO

Silenzio! Vai Sfinge! Poni il famoso e-ni-g-ma!

ALBERTO

Il famoso?.....

VITTORIO

(parla muovendo vistosamente le

mandibole)

E-ni-g-ma!

ALBERTO

Mi sa che le si è attaccato il chewingum alla capsula...

VITTORIO

Basta! Poni il famoso quesito di Edipo!

Alberto cerca di temporeggiare poiché non conosce il quesito.

ALBERTO

Il famoso quesito...

VITTORIO

Sì!

ALBERTO

Quello... famoso!

VITTORIO

Certo!

ALBERTO

Non un altro...

VITTORIO

Certo che no! Non vedo perché cambiare...

ALBERTO

Potremmo anche fare gli originali...

VITTORIO

Usiamo quello che conosciamo tutti e chi non risponde... viene sbranato dalla Sfinge!


68.

ALBERTO

(cercando di sviare)

Facciamo un quesito a piacere così sorprendiamo gli spettatori!

VITTORIO

No! Sbrigati e poni il quesito che conoscono tutti!

Alberto si rivolge ad Aldo.

ALBERTO

Ok... il quesito è:... "qual’è"... "qual’è"...?

VITTORIO

Dai!

ALBERTO

Qual’è il quesito che conoscono tutti? Dai rispondi!

VITTORIO

Ma cosa?...

ALDO

(improvvisando una risposta)

Il quesito che conoscono tutti è quello... è quello...

ALBERTO

Guarda che ti sbrano!

ALDO

E’ quello della Sfinge!

ALBERTO

Grande!

ALDO

E vai!

I due esultano vittoriosi scambiandosi i complimenti e le congratulazioni. Vittorio li guarda immobile con severità aspettando che terminino i festeggiamenti.

VITTORIO

Avete finito?

ALDO

Ma...

VITTORIO

(ad Alberto)

Poni l’enigma della Sfinge e cioè: "Ti estin ho mian echon ph¯on¯en tetrapoun kai dipoun kai tripoun ghinetai"?


69.

ALDO

(facendo un croce con le dita verso Vittorio)

Esci da questo corpo!

ALBERTO

E’ posseduto!

VITTORIO

Sì da tua moglie... cretino! Ho enunciato l’enigma della Sfinge in greco antico che si traduce con: "Chi pur avendo una sola voce, si trasforma in quadrupede, tripede e bipede?"

ALBERTO

Lo so! Allora "Chi pur avendo una sola voce, si trasforma in quadrupede, tripede e bipede?"

VITTORIO

(verso Aldo)

Rispondi!!

ALDO

"Chi pur avendo una sola voce, si trasforma in quadrupede, tripede e bipede?"

VITTORIO

Allora?

ALDO

Non lo so...

VITTORIO

Sì che lo sai! Edipo lo sa!

ALDO

Ah ok...

(verso Alberto)

Chiedilo a Edipo, lui lo sa!

VITTORIO

(ad Aldo)

Tu sei Edipo!

ALDO

(pensando alla risposta)

Allora... chi è bipede, tripede, quadrupede?

VITTORIO

L’u... ?

ALDO

L’u...?

VITTORIO

L’uo...?


70.

ALDO

L’uo...? L’uovo!

VITTORIO

L’uovo? Perché l’uovo?

ALDO

Perché se è un uovo di gallina, quando spuntano le zampe del pulcino diventa bipede e se è un uovo di tartaruga quando spuntano le zampe del tartarughino diventa un quadrupede.

VITTORIO

A parte che l’enigma della Sfinge diceva "una sola voce", ma secondo la tua teoria allora quando è che l’uovo diventa tripede?

ALDO

Beh, quando è un uovo di... dinosauro...

VITTORIO

(con aria di sfida)

E quale dinosauro?

ALDO

Lo Zopposauro!

VITTORIO

Lo Zopposauro?... Idiota! La risposta non è "l’uovo" è "l’uomo"! L’uomo cammina da quadrupede quando è bambino, da bipede quando è adulto e da tripede quando diventa vecchio!

ALDO

Perché da vecchio ha tre gambe?

ALBERTO

Come perché?

(tronfio)

Io ce l’ho anche da adulto!

VITTORIO

Che stai dicendo? La terza gamba è il bastone della vecchiaia!

ALDO

Hai capito il vecchietto!

VITTORIO

Fate silenzio e ricapitoliamo: la Sfinge ha fatto la domanda, Edipo ha dato la risposta corretta, cioè "l’uomo", quindi ora Edipo ha ottenuto la mano di Giocasta ed il regno di Re Lario.

ALBERTO

E vai!


71.

VITTORIO

(ad Alberto, sorridendo)

Suicidati!

ALBERTO

(deluso)

Perché?

VITTORIO

Perché Edipo ha risposto bene al tuo Enigma...

ALBERTO

Ma Jerry Scotti non si è mai suicidato!

VITTORIO

Peccato! Invece la Sfinge sì!! Ora basta! Sentite, voi non potete fare nessuna tragedia perché siete voi la vera tragedia!

13                                                                                                 L’idea

ALDO

Ho un’idea! Potremmo fare una tragedia raccontando proprio questa storia, cioè noi che abbiamo fallito con la commedia e decidiamo di darci alla tragedia rivolgendoci a Vittorio...

ALBERTO

E la potremmo intitolare proprio "Che Tragedia!".

VITTORIO

(fingendo approvazione)

Ma certo, sarebbe veramente una grande tragedia!

ALDO

Farebbe sicuramente commuovere.

VITTORIO

Anche di più!

ALBERTO

Farebbe sicuramente piangere!

VITTORIO

Di più, di più!

ALDO

Farebbe proprio disperare!

VITTORIO

Mooolto di più... farebbe proprio cagare!

ALBERTO

Perché?


72.

VITTORIO

(adirato)

Perché non ho mai sentito un’idea più scontata e meno originale di questa! Ma non vi vergognate?

ALDO

Vittorio ha ragione, ci sono decine di lavori teatrali che raccontano altri lavori teatrali...

ALBERTO

E’ vero, dobbiamo raccontare qualcosa di quotidiano.

ALDO

Potremmo raccontare la tragedia degli anziani...

VITTORIO

(scettico)

Così qualcuno potrebbe darti del demagogo...

ALBERTO

Dei bambini?

VITTORIO

Così ti danno del mostro.

ALDO

Degli omosessuali?

VITTORIO

Ti danno dell’omofobo.

ALBERTO

Degli zingari?

VITTORIO

Xenofobo!

ALDO

Dei poveri?

VITTORIO

Comunista!

ALDO

Dei Ricchi?

VITTORIO

Fascista!

ALDO

Delle prostitute?

VITTORIO

Maschilista!


73.

ALBERTO

Delle religioni?

VITTORIO

Integralista!

ALDO

Delle guerre?

VITTORIO

Pacifista!

ALBERTO

Della calvizie?

VITTORIO

Sciampista!

ALBERTO

Dei lavoratori?

VITTORIO

Fancazzista!

ALDO

(con sguardo furbetto)

Dei regimi?

VITTORIO

Regista!

ALDO

(tronfio)

E va bene allora visto che ci tenete il regista lo faccio io...

ALBERTO

Sei un idiota!

VITTORIO

A questo punto io me ne vado!

Vittorio fa per andarsene.

ALBERTO

(implorante)

No maestro, la prego non ci lasci da soli!

ALDO

Ci dia un’altra possibilità!

VITTORIO

Non sono io che non vi do possibilità, siete voi che non avete nessuna possibilità!


74.

14                                                                                                 Il Coro Greco

ALBERTO

Noi dobbiamo assolutamente fare una tragedia!

ALDO

Se lei non ci aiuta siamo rovinati!

VITTORIO

Io ci ho provato, ora basta... è inutile!

ALDO

Ci impegneremo di più!

ALBERTO

Impareremo anche a fare il coro!

VITTORIO

(voltandosi dall’altra parte)

Mi dispiace...

Aldo e Alberto si scambiano un cenno e indossano le maschere greche. A quel punto, leggendo i copioni con il testo del coro come fossero pergamene, iniziano a fare una supplica tipo coro greco a Vittorio.

ALDO E ALBERTO

Dolce parola di Giove, che giungi da Pito opulenta a Tebe fulgidissima, che dici tu? Trema pavida l’anima, balza sgomenta,

(alzando gli occhi verso Vittorio)

o Vittorio Gassuomo signore del dramma, non voglio parlarti e chiedere invano, quel che ti chiediamo è di darci una mano....

Vittorio fa il sostenuto. Aldo e Alberto riabbassano gli occhi sui copioni.

Ed Ares l’ardente che or, senza bronzo di scudi, con urla m’investe, e mi brucia, fa tu che il suo corso rivolga, lontano dal suol di mia patria, nel talamo grande d’Anfitrite

(alzando gli occhi verso Vittorio) sugli inospiti teatri deserti se per veder le famiglie, che da noi spettator siano mille, tu smetti di far L’IMBECIL’LEGHIAMO tra noi che siamo colleghi.

Vittorio comincia a muovere gli occhi a destra e a sinistra pensando che in quel coro ci sono parole che non lo convincono. Aldo e Alberto abbassano gli occhi sui copioni.

O Gassuomo Signore, invincibili vorrei che i tuoi dardi giungessero dall’aurea corda dell’arco, a nostro soccorso: le fiaccole vorrei che d’Artemide ardessero con cui l’Alpi Licie ella corre: e il Dio mitra d’oro che nome ha da Tebe, dal viso purpureo, anche Lui or ti chiede senza che nulla perda


75.

(alzando gli occhi verso Vittorio)

se tu non ci aiuti noi siam nella MER’DAVANTI a un destino che vuolci sconfitti.

Vittorio si volta sospettoso con lentezza verso Aldo e Alberto che a quel punto abbassano gli occhi sui copioni e riprendono a leggere. Mentre i due leggono, Vittorio si volta di nuovo dall’altra parte.

Ora te supplico Atena, di Giove figliola immortale e tua sorella Artemide, che questa terra tutela, che Siede su trono di gloria nel giro dell’Agorà; e Febo che lungi saetta; mostratevi! Convincete quest’uomo che viene dal palco di orione e

(alzando gli occhi verso Vittorio)

fate che non si comporti come un grande COGLI’ONESTA’ che sempre gli è propria.

Vittorio si avvicina e guarda fissamente i due. Aldo e Alberto riabbassano gli occhi sui copioni e riprendono a leggere osservati attentamente da Vittorio.

E innumere turbe rinascono; ai suoi, senza prece né gemito, giacenti, il contagio diffondono le spose e le madri canute s’apprestano all’are, chi qua, chi là, supplicando il racconto di lutti funesti. O Vittorio, non vogliamo rivolgerci a te con l’occhio feruleo fiammante del cane che rinchia,

(alzando gli occhi verso Vittorio)

ma tu ora non devi più stare marmoreo a scassarci la MIN’CHIARAMENTE aiutandoci ancor nel teatro del pianto!

Vittorio, avendo capito il gioco che stanno facendo Aldo e Alberto, fa per andarsene offeso e va verso l’uscita. Quando sta per uscire di scena i due riprendono a leggere e Vittorio si ferma.

Ahimè! Doglie innumere pesano su noi, tutto il popolo giace nel morbo: consiglio non v’ha che scampo ne dia. Non vengono genti al teatro del riso e del lazzo,

(alzando gli occhi verso Vittorio)

tu smetti di fare il testa di CAZ’ZOTICONE è colui che non salva il naufrago attore.

VITTORIO

Ora basta!!!

Vittorio corre verso i due minaccioso, inizia una colluttazione. Nel momento in cui i tre si aggrovigliano uno sull’altro in posizioni che diventano casualmente "equivoche" entra Monica.


76.

15                                                                                                 Monica incontra Gassuomo

MONICA

Ciao a tutti!

I tre si bloccano e, rimanendo aggrovigliati, guardano tutti verso Monica.

ALDO

(imbarazzato)

Ciao Monica, come va?

MONICA

Bene e voi? Come va la preparazione della vostra tragedia?

ALBERTO

Procede....

MONICA

(riconosce Vittorio)

Vedo... Ma... Ma lei non è Vittorio Gassuomo?

VITTORIO

(orgoglioso mentre si riassetta i vestiti)

Sì, sono io.

MONICA

Forse lei non si ricorda di me, ero venuta a recensire un suo spettacolo.

VITTORIO

Certo che mi ricordo e ricordo anche la sua critica...

(irritato)

anche se ricorderei più volentieri una gastrite!

MONICA

Mi dispiace maestro, però diciamo la verità, quello spettacolo non si poteva guardare!

VITTORIO

Allora è per questo che lei lo ha recensito senza neanche guardarlo?

MONICA

Non dica così maestro, sia sincero: il non vedente di duecento chili che inciampa sul suo cane e lo uccide

èdi cattivo gusto come il parmigiano sugli spaghetti col tonno!

VITTORIO

E lei sta al teatro come una sella sul caciocavallo!


77.

MONICA

(ride)

Buona questa, lei dovrebbe darsi alla comicità!

VITTORIO

(infuriato)

Non si permetta!!

ALBERTO

Adesso calmatevi per favore, Vittorio ci stava aiutando a preparare la nostra tragedia.

MONICA

(ironica)

Allora state in una botte di ferro! Facciamo una cosa, ditemi quando fate la prova generale così vengo e vi faccio la recensione. Se giudicherò lo spettacolo positivamente l’articolo uscirà il giorno della prima e avrete il tutto esaurito...

ALDO

E se non lo giudicherai positivo?

MONICA

(sorridente e cinica)

Vi stroncherò!

VITTORIO

(verso Aldo e Alberto)

Dai ragazzi non fate così, in fondo le critiche possono essere anche costruttive.

MONICA

(sempre sorridente)

Stroncherò voi e Gassuomo che vi ha preparato!

VITTORIO

Cosa?!

MONICA

(canzonatoria)

Arrivederci!

Monica se ne va.

VITTORIO

No aspetta!

Vittorio esce di scena seguendo Monica.

ALDO

(preoccupato)

Mannaggia, qui siamo nei guai!

ALBERTO

Il problema è che abbiamo messo nei guai pure Vittorio!


78.

ALDO

E adesso che facciamo?

ALBERTO

Del nostro meglio! E’ l’unica cosa da fare!

Buio. Luce. In scena ci sono sempre Aldo e Alberto pensierosi. Vittorio entra sfregandosi le mani.

VITTORIO

Eccoci qua ragazzi, allora, vi sono mancato?

ALBERTO

Vittorio, ci dispiace di averla messa nei guai.

VITTORIO

Non preoccupatevi! Tranquilli, non rischio proprio nulla!

ALBERTO

Lo dice lei! La nostra tragedia sarà un flop, Monica ci massacrerà e non verrà nessuno a vederci! Senza contare che lei sarà sputtanato.

VITTORIO

(sicuro di sé)

Invece non andrà così.

Entra in scena Monica.

ALDO

Come fa ad esserne sicuro?

MONICA

Perché scriverò per voi una critica ottima!

ALBERTO

E quando ci verrai a vedere?

MONICA

Mai!

VITTORIO

Monica ha deciso di farvi un regalo e scriverà comunque su di voi e la vostra tragedia un’ottima recensione, così sarete consacrati come grandi attori!

ALDO

Ma allora faremo il tutto esaurito!

VITTORIO

... e invece non verrà nessuno!


79.

ALBERTO

E perché?

VITTORIO

Perché la tragedia non si farà!

ALDO

E perché?

16                                                                                                 Finale

VITTORIO

Perché dovete seguire le vostre inclinazioni e non ciò che gli altri si aspettano da voi. Avete un dono prezioso, quello di saper far ridere la gente, e avendo ricevuto questo dono avete il dovere di usarlo a beneficio di tutti, perché poche cose al mondo sono più preziose di un sorriso... e lasciate stare le tragedie... anche perché fate cagare!

ALBERTO

Ma la gente continuerà a snobbarci se continueremo a fare cose da ridere! Se non possiamo diventare attori tragici sarà una TRAGEDIA!..

(si sofferma per un attimo sull’ultima frase che ha detto)

va bene avete capito cosa voglio dire...

ALDO

Quindi noi non potremo mai fare una vera tragedia?

VITTORIO

Certo che potete farla, ma dovete studiare, prepararvi e soprattutto dovete cambiare il modo di concepire le cose. Giustamente per voi la risata è importante e non capite il perché, voi che fate ridere, non siete considerati artisti come coloro che fanno piangere. Ma chi è davvero l’artista? L’artista

ècolui che realizza l’arte, colui che crea, colui che dando vita a particolari rappresentazioni della realtà fa suscitare emozioni in chi le guarda.

ALBERTO

E allora? Il divertimento non è forse un emozione?

VITTORIO

Certo.. è proprio così... ma pensateci un attimo: il massimo dell’empatia che gli esseri umani possono raggiungere tra di loro è quella che nasce tra le persone che si amano. Il massimo dell’empatia può essere, ad esempio, quella tra due amanti innamorati o anche quella tra due amici molto legati... ma cosa accomuna questi rapporti tra loro? Può darsi, ad esempio, che nella coppia di innamorati lui sappia che lei ha sempre sofferto fin da piccola per l’assenza del padre e per questo sa che deve farla sentire protetta e deve colmarla di affetto e


80.

VITTORIO

dolcezza. Invece nella coppia di amici, magari uno sa che l’altro è stato lasciato da una fidanzata che amava molto e per questo deve farlo uscire altrimenti l’amico abbandonato tende a chiudersi in casa per giorni senza voler vedere nessuno. Possono due innamorati passare una vita insieme solo perché ridono in continuazione tra loro? O possono due amici essere profondamente legati solo perché tra loro fanno battute e si divertono? Assolutamente no: divertirsi insieme è importante ma non avrete mai una grande intimità con una persona finché non conoscerete anche le sue sofferenze, le sue paure, la sua vera fragile essenza umana. Per questo la tragedia è considerata di più rispetto alla rappresentazione comica: perché se fate una commedia divertente il pubblico vi prenderà in simpatia ma se rappresentate una tragedia il pubblico entrerà in empatia con voi... e vi amerà!

ALBERTO

Quello che in tutto ciò non capisco è: perché Monica ha deciso di aiutarci?

VITTORIO

(abbracciando Monica)

Beh, perché la mia nuova fidanzata è buona anche nell’animo!

ALDO

(esterrefatto)

La sua nuova fidanzata?

VITTORIO

(guardando Monica negli occhi)

Eh già... ne dispongo liberamente!!

ALBERTO

In così poco tempo?! Ma come ha fatto?

VITTORIO

(serissimo si volta verso Alberto)

L’ho fatta ridere!!

SIPARIO