Chel scsa, ma l chi l?
Commedia in tre atti tratta da
Non ti conosco pi
di
Aldo De Benedetti
Traduzione in dialetto milanese
di
Alberto Balzarini
Personaggi:
Luisa Malpieri.. Mariella Cortesi
Clotilda Lawrenw. Rosa Anna
Evelina Lawrence. Anna Lisa
La dattilografaRosy Dalessandro
Adele..Gabriella Piacenza
Rosa la cuoca. Alessandra Valentini
Alberto Spoinelli Enzo Giannotta
Paolo Malpieri... Valter Bracci
Francesco il cameriereEdo Pesce
ATTO PRIMO
La scena rappresenza uno studio arredato con sobria eleganza. Porte a destra e sinistra. Sul fondo portafinestra che da su un giardino. Alle pareti, librerie. A sinistra, tavola con giornali. A destra, divano e poltrone e tavolino con giornali e riviste. Francesco e Adele stanno origliando alla porta di sinistra. Francesco si china a guardare dal buco della serratura.
Adele (ansiosa e impaziente) Se l dree a fa?
Francesco Tas.
Adele Oh, Signor! Oh Signor!
Francesco Sta quitta.
Adele Ma se la fa? ? Se la fa?
Francesco Nient. La laora. (continua a guardare) Ecco, la se moeuv (allontanadosi bruscamente) Ven via, ven via! (si ritraggono spaventati e fingono di sistemare oggetti)
Adele (con un filo di voce) La ven chi?
Francesco Soo no. Si alcata in piedi zitta! (rimangono un attimo in ascolto)
Adele Se gh?
Francesco L ndada de l. E in salotto sta suonando (si sente un suono di pianoforte)
Adele Saria minga mei dagh onoggiada?
Francesco Mah! Finch suona
Adele Ma thee sentii se la dii el scior? Sorvegliarla di continuo!
Francesco Potresti andare di l con una scusa
Adele Ah no eh: mi ghhoo para.
Francesco Macch paura dEgitto. Miva ti mangia. Bisogna propri vess sonaa per vegh pra.(si ritrae di colpo) Ssst!
Adele (spaventata) Se gh adess?
Francesco Se sent cammin. (restano tutti e due ranicchiati contro al muro in ansiosa attesa)
Rosa (appare sulla soglia della porta di destra e avanza cauta)
Francesco (con sollievo) Ah, te see ti!
Rosa (sottovoce) Doe l?
Adele Oh Signor! Robb de lalter mond!
Rosa Ah, ma mi in sta c ghe resti p.
Francesco Che stpidada!
Rosa Ciamela stpidada! Appena vedi el padron ghel disi ciar e nett.
Francesco Brava! Ghe macaria anca questa. Sto pr omm l consciaa de traa via!
Adele Si, ma intant el va a strusa come se nient fdess.
Francesco Ma va, seduto su una panchina vicino al cancell Ssst! (tutti in ascolto) La sna ammo?
Adele Me par de si.
Francesco Di, non che hai parlato eh?
Rosa Ma per chi te mhee ciappaa)
Francesco St attenta de minga parl coi fornidor; el padron el s raccomadaa che non si sappia niente in giro.
Rosa Ma si, si. Ma se p minga and avanti insc. Intant, voraria sav; el disn ghhoo de preparall o no?
Francesco Certamente. Tutto come prima, come se non fosse successo niente. E ti invece de st chi, fila in csina. La podaria riv don moment a lalter.
Rosa Voo, voo. Ghe tegni no a vedemela davanti. (si avvia) E la carna? In umid o a rost?
Adele Mi la preferissi rostida.
Rosa Allora la foo in umid. (lo squillo del telefono li fa sobbalzare)
Francesco Nient, l el telefono. (risponde) Pronto? Si, casa Malpieri, che desidera? Non credo sia in casa. (copre il ricevitore) La signora Vanini, vuole la signora.
Adele Di che la gh no. Thee sentii el padron: la ghha de parl con nissun.
Francesco (al telefono) La signora non in casa Come? No le assicuro che non c (da sinistra entra Luisa che si ferma ad ascoltare, mentre Adele, in punta di piedi, esce. Lui che non ha visto Luisa, continua) Forse non si spiegata bene no, no la signora uscita.
Luisa Francesco!
Francesco (girandosi spaventato) Ah!
Luisa Ma se te diset? Son minga in ca? Ma chi gh al telefono?
Francesco La sciora Vanini.
Luisa (prende il ricevitore) Ma che scemo! (al telefono) Clara? Abbi pazienza capissi no (a Francesco) Ma che idea!
Francesco (facendo latto di ritirarsi) Scusi, signora credevo
Luisa (al telefono) Ma no, stellina, figurati (a Francesco) Fermo l! (al telefono) Dimmi Ah no, per un abito da mattina non va. Mi ghe lhoo dii subit Te see, ho vist na crepe georgette si chela li, bella eh? (Paolo appare sulla porta e si ferma sorpreso, lei non lo vede) Un sogno!
Paolo (sommessamente ma con ira) Se la fa?
Francesco Telefona.
Paolo El vedi anca mi. Se tavevi dii?
Francesco L vegda dente allimprovis intant che seri dree telefon.
Luisa (al telefono) Ma certo. Speri che stavolta la sia de parola: lultima volta la mha faa spett quindes d.
Paolo Ma con chi l che l dree parl?
Francesco Con la contessa Vanini.
Luisa Benissimo. Allora semm daccord! Si, si, des e mazza davanti al porton de c toa. Adess te saludi. (riattacca e si gira e vedendo Paolo ha un gesto di contrariet) Ancora? Insomma, sel voeur? Se po sav che l l?
Paolo (sommessamente) Ma Luisa, possibil che te me cognosset p?
Luisa Ma una bella fissazione la sua. Mi lhoo mai vist ne cognossuu e ghe disi che la soa insistenza la mha propri stufii.
Paolo Ma, Luisa, guardom ben: sono Paolo, el t mar.
Luisa Chel senta, demegh on tai con sta storia: l giom la terza volta chel ven chi a dimm sti stupidad! Se l on scherz, ghe garantissi che l di pessimo gusto e adess el me faga el santo pias de nd foeura di scatol! (a Francesco) E ti perch te le lass vegni denter?
Francesco Ma signora
Luisa Signora un corno! Avr ben il diritto di essere obbedita! (a Paolo) E l el p ringazi el Signor che gh chi minga el m mar, se de no
Paolo Ma son mi el t mar
Luisa (braccia al cielo) Oh ma questa l prpri grossa! Francesco, accompagna questo individuo fuori dalla porta e guai se rimette piede qui dentro!
Paolo Ma Luisa
Luisa Se linsist, adess ciami la questra. (si avvia) Mai vist na rba del gener! (esce)
Paolo (a Francesco) Thee vist? Come prima, come prima. (guarda lorologio) Giom i ses or! Ma te see sicur che lhann avvisaa?
Francesco Hoo parl con lassistent, e l el mha dii chel professor el doeva riv da on moment a lalter. Gli ho detto che era urgente e lui ha preso nota: mi ha assicurato che veniva qui subito.
Paolo Guarda doe l ndada.
Francesco (schiudendo la porta) E in salotto. Suona.
Paolo Bisogna minga perdela de vista, nanca on minut. (prende la guida del telefono) Come la se ciama la clinica?
Francesco Villa Turro.
Paolo (consultando la guida) Villa Turro Ohe, thee avaree minga parl con on quidun
Francesco No, no, me son raccomandaa anca con lAdele.
Paolo Tela chi: Villa Turro. Di insc a Ladele de sta semper in de la stanza visina e ti, va foeura e sorveglia la finestra.
Francesco Sissignore. (esce)
Paolo (al telefono) Pronto? Villa Turro? Il professor Spinelli, prego Uscito? Senta, io sono lavvocato Malpieri, avevo fatto avvisare il professore di venire da me con la massima urgenza Ah si? Ma non s ancora visto.
Francesco (entrando) C una macchina al cancello.
Paolo (al telefono) Guardi, signorina che forse arrivato Aspetti un momento.
Francesco (guardando dalla finestra) Un signore sta attrversando.
Paolo L l, l l! (al telefono) Grazie, signorina: arrivato. (riattacca) Ti va a sorvegli la sciora, al professor ghe pensi mi. (Francesco via, da una porta, paolo dallaltra. Dopo qualche istante entra con Alberto) Saccomodi, professore; temevo che non lavessero avvertito.
Alberto Son corso appena mi stato possibile
Paolo Grazie, professore. Mi dia (prende il soprabio del professore e lo mette su una sedia. Gli indica una poltrona) Prego.
Alberto (siede) Grazie.
Paolo (sedendo a sua volta) Dunque, professore, succed na rba gravissima: mi miee l diventada matta.
Alberto (indifferente) Ah.
Paolo Si, impazzita, insc de colp, senza motiv, el se figra che
Alberto (interrompendolo) Calma e gesso, prego. Procediamo con ordine. (estrae un taccuino) Nome dellinferma?
Paolo Luisa Malpieri.
Alberto (prendendo nota) Coniugata, vero?
Paolo Si, con mi.
Alberto Prole?
Paolo Nient.
Alberto La signora ha sofferto malattie gravi?
Paolo Si, il morbillo da piccola e qualche influenza.
Alberto Esaurimento nervoso, emicranie, depressione?
Paolo Nient, sana me n pess.
Alberto In questi ultimi tempi ha avuto qualche incidente che potrebbe far pensare a lesione di origine traumatica, un colpo in testa?
Paolo Nient.
Alberto Sintomi di anormalit, irritabilit, crisi di pianto ingiustificato?
Paolo No, l semper stada quietta, serena.
Alberto Negli ascendenti, nessun caso di demenza?
Paolo Che sappia mi, no.
Alberto (chiude il taccuino) Benissimo. Adesso mi racconti i fatti, senza trascurare alcun dettaglio.
Paolo Ecco i fatti si son svolti cos: seri dree a dett na lettera a la mia dattilogafa
Alberto Quando?
Paolo Stamattina.
Alberto A che ora?
Paolo So no sarann staa i des or.
Alberto Va bene, continui.
Paolo Donca, mi seri dree dett ta lettera, quand tutt a on tratt se derva la porta e ven denter la mia miee. La me guarda, lha traa on sgarr e la scappa via. La s sarada su in stanza e lha cominci a traa per ari tuscoss e a vos me n strascee. Poeu, de colp, la s calmada, lha dervii la porta e la m passada davanti senza nanca guardamm, l ndada in salott e la s missa dree a son el piano.
Alberto E sta crisi quanto durata?
Paolo Ma, des o dodes minut.
Alberto Bene. E dopo la crisi, calma e tranquilla come se niente fosse, vero?
Paolo Propri insc.
Alberto E naturalmente caduta dalle nuvole, quando lei gli ha ricordato
Paolo Ma no, professor, gh amm de pesg.
Alberto Che roba?
Paolo La me cognoss p.
Alberto Ah!
Paolo Come se la mavess mai vist. Quand ghe disi che sont el s mari la se inrabiss e la me cascia via.
Alberto E gli altri? Li riconosce?
Paolo Tutti. Dom mi la me cognoss no.
Alberto Ho capito. Amnesia parziale. Una piccola zona oscura nel lavoro cerebrale.
Paolo Grave?
Alberto No, un fenomeno abbastanza frequente. Immagini che il cervello umano sia una centrale telefonica, con migliaia di fili che si sovrappongono. Immagini che uno di questi fili si spezzi. Ecco il silenzio. Loscurit. Cosi una cosa o una persona resta isolata, come se non ci fosse pi.
Paolo Allora, mi?
Alberto Lei, in questo momento, per il cervello di sua moglie, non esiste.
Paolo Ma come? Per sempre?
Alberto Speriamo di no. Di solito sono fenomeni temporanei che si risolvono in breve tempo, dimprovviso, da un momento allaltro, il collegamento riprende.
Paolo E se bisogna fa?
Alberto Niente. Aspettare. Assecondare lammalato, non contraddirlo.
Paolo Si, ma come foo a senondalla se la sta a cognossom no?
Alberto Lei non insista per fasrsi riconoscere.
Paolo Ma se la voeur nanca vedemm, la me cascia via?
Alberto Fra voi due, c sempre stata armonia?
Paolo Semper. Mi ghe voeuri on ben de lanima a la mia miee.
Alberto E sua moglie?
Paolo Anca lee la me voeur on ben de lanima.
Alberto Litigi? Dissensi?
Paolo No Oh Dio, na quei piccola discssion, se sa, fra mar e miee Per esempi ma l nanca el caso de parlann.
Alberto Dica, dica.
Paolo Laltrer emm fa di ciaccer per lautomobil. Mi gho na veggia macchina americana che la va benissim, ma la mia miee la voraria cambialla. On caprizzi, ma credi no che per quest
Alberto No, non mi pare possibile
Francesco (appare sulla soglia) Scior avocatt
Paolo Se gh?
Francesco Vorevi digh che sembra, insomma che la sciora la sia p
Paolo Cosa?
Francesco Ero nel tinello e a un tratto venuta dentro la signora e la mha domandaa: ma con chi sta parlando mio marito?
Paolo Lha ricognossuu la mia vos?
Alberto Cosa le avevo detto? Questi fenomeni sono di brevissima durata, si risolvono da un momento allaltro.
Paolo (felice) Allora el contatt l staa ristabilii!?
Alberto Si, e adesso vada dalla sua signora e vedr che la riconosce.
Francesco (socchiudendo la porta) In salotto Scrive Ah, ecco che la ven de chi.
Paolo (turbato) Se ghhoo de fa?
Alberto Mi presenti come un conoscente, un amico.
Luisa (entra con un foglio in mano. Si ferma sulla soglia, poi va verso Alberto) Oh finalment te see tornaa! Come mai te see minga faa ved per tutt el d?
Alberto (sconcertato) Ma
Luisa Almeno on colp de telefono per avvert T success on queicoss?
Alberto N,,, no, no.
Luisa Ma ste ghhee? Perch te me guardet insc? Come te see strano incoeu. (va verso la scrivania) Ghhoo bisgn de na bsta. (siede e comincia a scrivere)
Paolo (si avvicina ad Alberto) Lha vist?
Alberto (assorto) Straordinario. Straordinario.
Luisa Ah, Paolo, te saluda la Clara Vuoi scrivere un saluto alla zia?
Paolo (piano ad Alberto) La parla con l.
Alberto Con me? (a Luisa) No, non importa.
Paolo (piano) L matta, l matta.
Alberto Stia calmo, non si faccia vedere cos stravolto.
Paolo Ma come foo a st calmo! Adess la cred chel sia l el s mar!
Alberto (incuriosito) E interessantissimo.
Luisa Te ghhee on boll?
Paolo La parla con l.
Alberto Ah! (toglie dal portafogli un francobollo elo da a Luisa) Ecco.
Luisa (si alza) Francesch, fa on salt a sped sta lettera.
Francesco Subito, signora.
Luisa Ah, spetta on moment, ghoo anca na cortolina de sped, l in sul m taol. (Francesco fa per avviarsi) Lassa sta: voo mi. (esce)
Paolo (lasciandosi cadere su una sedia) Oh, Signor, Oh Signor!
Alberto Bellissimo caso! Stupendo!
Paolo (sbalordito) Cooosa?
Alberto Magnifico! Non avrei mai immaginato! Pensi: ci troviamo in presenza di uno dei pi sconcertanti interrogativi della scienza! Un fenomeno rarissimo
Paolo Ma a la fin de la fera, se p sav, se la ghha la mia miee?
Alberto Cosha? Caro signore, qui non si tratta di comune amnesia: qui c qualcosa di meglio: laa sua signora affetta da epistasi fisionomica!
Paolo E se l sta rba?
Alberto Confusione di personalit. Il fenomeno pi interessante che pu presentarsi a uno scienziato.
Paolo Insomma, mi voeuri sav se la ghha la mia miee!
Alberto Niente di grave: un filo spezzato.
Paolo Alter che fil, l s scepp tuscoss. Adess la cred chel sia l e s mar!
Alberto Ma l propri quest el bell! Il filo spezzato si adagia su un altro filo e stabilisce un contatatto fittizio.
Paolo E allora, se bisogna fa?
Alberto Niente! Apettare e assecondare lammalata.
Paolo Assecond?
Alberto Sicuro! Non meravigliarsi di niente, trattarla come al solito, accettare come naturale qualsiasi stranezza.
Francesco (a guardia della porta) L dree riv.
Alberto (a Paolo, con autorit) S, chel leva s. Dai, disinvolto, sorridente!
Luisa (entra, d a Francesco una cartolina) Ecco. Ti te ghhee de bisogn on queicoss dal Francesch?
Alberto No, nient, grazie.
Luisa (a Francesco) Te podet and. (Francesco via. Lei si avvicina ad Alberto e guardando con diffisenza Paolo) Se p sav che l chell?
Alberto (imbarazzato) Chi? Quelli? (dopo un attimo dincertezza) L on m amis. (forte a Paolo) Vero?
Paolo Che cosa?
Alberto Che semm amis da on sacch de temp.
Paolo Gi, dai temp de lasilo.
Luisa (a Paolo, freddamente) Ah, piacere. (prende da parte Alberto e gli parla a bassa voce) Sta attent che chelli l minga tant giust.
Paolo Ma no, ma che idea!
Luisa Si, si, tel garantissi mi. Figuress che intant che te seret foeura, l vegn ch con laria de padron, dichiarando de vess el m mar.
Paolo Ah, si?
Luisa Si, e l anca ostinaa. Lho faa casci via tre volt e tre volt l torn indree. Cominciavi debon a vegh para. Te garantissi che l propri matt.
Alberto Ma no, l minga matt, lavar dii insc per fa on scherz. (forte a Paolo che ha seguito il dialogo con apprensione) Vera che lera on scherz?
Paolo Che cosa?
Alberto Quand te disevet de vess el s mar. (a Luisa) A l ghe pias scherz.
Luisa On scherz?
Alberto El ghha semper de chi troad!
Luisa Ehe, si, gh nient de d. E lha invent l stoscherz?
Alberto Si, e l riess semper, dopo per el spiega tuscoss
Luisa E allora chissa che ridad (piano ad Alberto) Ma te see che l propri scemo el t amis?
Paolo (ad Alberto) Se la dii?
Alberto Che te see scemo.
Paolo L matta, l matta.
Luisa Si accomodi, prego. Forse vi ho disturbati. Parlavate daffari?
Alberto No, no, del pi e del meno. (squilla il telefono)
Paolo (avviandosi a rispondere) Sar la Clara. Pronto? Casa Malpieri Si qui. (porge il telefono ad Alberto) L per ti.
Alberto Pronto? Con chi parlo? Con chi? Dica, dica pure Le sequestrano il mobilio? E me lo viene a dire a me?
Paolo (che ha seguito con apprensione la telefonata, tossisce rumorosamente)
Alberto (capendo lantifona) Ah, scusi, un equivoco. (a Paolo) Lera minga per mi, te cerchen ti.
Paolo Ah, si avevi daa el t numer, dato che vegnevi chi (prende il microfono) Pronto? Oh, caro Brigantelli, dica pure.
Luisa (piano ad Alberto) Lha ciapp la nostra c per on albergo? El d el noster numer, el se fa telefona
Alberto Ma te see; l on amis
Luisa L anca on bell villan.
Paolo (al telefono) Lasci sequestrare, penser io a tutto.
Luisa (piano ad Alberto) Ghemm de offrigh on queicoss?
Alberto Ma si, dai demegh on queicoss.
Luisa Aranciata?
Alberto mei on aperitiv. (Luisa esce)
Paolo (al telefono) Ma le dico di si. Ghe pensi mi a tuscoss. Arrivederla. (riappende) Doe l ndada?
Alberto Di la. Senta, caro signire, bisogna che lei sia pi disinvolto.
Paolo Perch? Come seri?
Alberto Impacciato, balbetta; dopotutt l minga insc difficil!
Paolo L minga difficil? Ma lha vist che figura de ciccolatee chel mha fa fa con la scusa del scher? On professor el podaria anca tro na scuda men scema.
Alberto Son staa ciappaa alla sprovvista.
Paolo Ocio che la riva!
Luisa (entra con una giacca da camera) Thoo portaa la toa giacca da camera. (a Paolo)
Lei permette, vero?
Paolo La se figura.
Alberto Ma l minga necessari
Luisa Ma si che te see strafgnett su tutt. (lo aiuta a sfilarsi la giacca e a infilarsi laltra) Sel savess come el rina i vestii el m mari Semper con labitudin de tegn i man in di saccocc de la giacca. (Paolo che le teneva proprio cos, le ritrae prontamente. Adele, entra col vassoio dei liquori e si ferma sbalordita) Mett gi l. (gli porge la giacca di Alberto) Questa portela de l in camera del m mar.
Alberto Ma Saria minga mei spett on moment? Magari ghhoo de nd foeura
Luisa And foeura ammo? Ma se te se st foeura tutt el di! E poeu l quasi ora de mang. Ti Adele va pr. (a Paolo) Aperitivo?
Paolo Grazie.
Luisa (porgendogli il bicchiere) Prego. (ad Alberto) Ti nient perch laperitiv el te fa mal!
Alberto (che stava per servirsi) Me fa mal?
Luisa Si, el dottor te lha proibii. (versando per s) Mi ne bevi on gottin, tant per saggiall. (a paolo che rimasto col bicchiere in mano) Beva, non faccia complimenti.
Paolo (perplesso) Grazie lma adess che me ricordi, el dotto me lha proibii anca a mi.
Luisa El voeur on queicoss dalter?
Alberto No grazie, nient.
Luisa Peccato. Mi perdoni se lho ricevuta cos poco gentilmente, ma non immaginavo
Paolo Oh la se figura!
Luisa Sa, quand l vegnuu chi con chel scherz, mi lhoo ciapp per on matt. L riv in don momente che ghavevi certi nervi!
Alberto Ah si? E perch?
Luisa Perch? Perch la cattiveria stupida e velenosa la me esaspera. E Marcella proprio una vipera!
Paolo Ah, Marcella
Luisa Perch, la conosce?
Paolo No, no disevi insc per d.
Luisa (ad Alberto) Pensa che lha me telefona e la me dis on sacch de rbb genti, con la so vostta che se capiss sbit che falsa! Mia cara, quanto tempo che non ci vediamo E in ultim: zach, la punta avvelenata: sai ti ho vista ieri con la tua magnifica macchina Te capissett?
Alberto Beh, se gh de mal?
Luisa Come, se gh de mal? La mia magnifica macchia! Perch lee lha ghha on Mercedes e numm ghemm on bidon del ruff!
Alberto Ah, la macchina!
Luisa Certo, e la ghha reson! Mei a pee che su chela trappola de ciapp i ratt.
Alberto Ma me par no che
Luisa No, per pias: perlemenn p se de no me ven amm el fotton! Questione chiusa! (a Paolo che ostenta indifferenza) Bella giornata, vero?
Paolo Bellissima.
Luisa El se ferma tanto chi a Milan?
Paolo Mah, soo no dipende
Luisa Ah, el ghha de vedella: l una curiosit, un cimelio. (si avvia alla finestra) Venga, venga a vederla, merita sa? (lui la segue riluttante) Te la l, la ved?
Paolo Si, la vedi.
Luisa Se ghe par?
Paolo Beh, l minga mal, anzi
Luisa A mi me par che l de macchin el capiss propri nient!
Paolo Mah, a mi la me par na bella macchina!
Luisa Ma chel me faga minga rid! E El color? Lha vist el color? Chel guarda, ma che razza de color l quell?
Paolo (esitando) Amaranto.
Luisa Anca l le ciama insci? Amaranto? Ma l ghe lha na miee?
Paolo Mi? No.
Luisa se lei avesse una moglie e sapesse che infelice per una macchina, cosa farebbe? Dica: cosa farebbe?
Paolo Ma sel motor l bon
Luisa El voeur on consili? Non prenda moglie, farebbe di lei una povera disgraziata, come me.
Alberto (conciliante) Beh adess esageremm no
Luisa Ah, esagero?
Alberto Ma si, innanzi tutto non il caso di amareggiarsi lesistenza per cos poco. (va verso la finestra) La nostra macchina l on poo veggiotta, l vera, ma l minga insci (ammutolisce, poi piano a Paolo) Oh ma l na roba orribil!
Paolo Orribile?
Alberto Indecente, ma come se fa a and in gir cont ona rba simil?
Paolo Ma la va benone!
Luisa Ma cosa l che sii dree a di?
Alberto Disevi che si insomma gh in gir de pesg.
Luisa Di peggio l impossibil! Ma che bisogna vegn a na solozion: o lee o mi. Se te ghe tegnet tanto, voo via mi!
Alberto Ma mi ghe tegni no!
Luisa (sorpresa) No?
Alberto Ma nanca per sogn! Se te voeuret cambialla
Luisa Te see dispost a cambialla?
Alberto Ma si, quand te voeuret.
Luisa (con slancio) Oh caro! E me ne compri una nuova?
Alberto Se te fa pias
Paolo (allarmano) No, on moment
Luisa (stringendosi ad Alberto) Oh, caro! Una spider, a due posti! Ne hoo vista voeuna beige, con la capotte scura chel namor!
Alberto Va ben, facciamo beige.
Luisa Oppur rossa, se ten diset? On bell ross aragosta.
Alberto Ma si! Facciamo rossa!
Paolo (braccia al cielo) Robb de matt!
Luisa E l selghhaa? Cosa le prende?
Paolo Me ciappa che questa chi l na stupidada!
Luisa Ona stupidada?
Paolo Sicur! Ona gran stupidada, l come traa vi i danee.
Luisa (aggressiva) Ma chel me scusa, ma se ghentra l?
Paolo (si blocca) Mi?
Luisa Si, l. Ghemm forse domandaa el s parer?
Paolo Ma se tratta de on sacch de danee!
Luisa Perch, el paga l. Ma chel me faga on pias! Pensi ai fatti suoi! (piano ad Alberto) Ma te see che l propri antipatich chell. (poi riprendendo il tono gaio) Spetta, ghhoo che el catalogo, illustrazioni, prezzi, tuscoss. (va alla scrivania) L chi in del cassett. (comincia a cercare)
Alberto (a Paolo) Non si mostri cos seccato, sorrida.
Paolo Ma che sorridere! Traa via i danee in sta manera.
Alberto Ghe lhoo dii: bisogna assecondarla
Paolo E va ben: assecondiamola. (Adele appare sulla porta) Adess se gh?
Adele Gh na sciora.
Luisa (sorpresa) Ona sciora?
Adele Si, ona sciora e ona signorina, hinn rivaa cont onautomobil pina de valis.
Paolo E che sarien?
Adele Soo no.
Paolo (irritato) Come te se no? Se domanda! Riva onautomobil pina de valis alme sav chi hinn!
Luisa Ma a l se ghinteressa?
Paolo (riprendendosi) A mi nient, disevi per l. Se rivass a c mia onautomobil pina de valis voraria sav chi l.
Adele (guardando la porta) Hinn chi
Clotilde (da fuori) Dov. Dov la mia piccola Luisa? (entra. Cinquantenne, esuberante, ha con se la figlia Evelina, graziosa e timida. Dirigendosi a braccia tese verso Luisa) Oh, cara.
Luisa (con lieta sorpresa) Clotilde, tu? (si abbracciano)
Clotilde (stringendosela al petto) Sempre pi bella, la mia Luisa!
Luisa Che bella sorpresa! Come sono felice!
Alberto (a Paolo che le guarda esterrefatto) Chi l?
Paolo E chi le sa!
Clotilde Questa la piccola Evelina, te la ricordi?
Luisa Ah si, come l cressuda, lultima volta che lhoo vista lera na tosetta! (labbraccia e bacia) E come l diventada bella!
Clotilde Dov, dov quel simpaticone di tuo marito.
Luisa (indicando Alberto) Eccolo l.
Clotilde (con entusiasmo) Oh caro! (tendendogli le braccia) Vieni qui. (lo abbraccia) Io sono la zia Clotilde.
Alberto Ah la zia! Ma si, perbacco, scusa se non tavevo riconosciuta!
Clotilde Per forza, non ci siamo mai visti!
Alberto (disorientato) Ah, gi vero, non ci siamo mai visti.
Clotilde Avevo tanta voglia di conoscerti. Dicevo sempre: bisogna che vada in Italia a conoscere il marito di Luisa! Ma che uomo simpatico! Proprio come tavevo immaginato. Bisogna che ti dia un bel bacione! (lo bacia sonoramente) E non conosci neanche la mia piccola Evelina. (alla figlia) Questo Paolo.
Evelina Very happy.
Clotilde (severa) No, Evelina! Parla italiano.
Evelina (stentatamente) Ehm Molto felice.
Alberto (stringendole la mano) Fortunatissimo.
Clotilde Ma non fate complimenti, datevi un bel bacione!
Alberto (dopo breve esitazione) Ma si, diamoci un bel bacione. (labbraccia e la bacia)
Clotilde Ecco, cos, bravi! (a Luisa, stringendole le mani) Cara, cara la mia Luisa.
Alberto (a Paolo) Ma da dove viene sta zia?
Paolo E che ne so?
Clotilde Come sono contenta di essere in Italia, A Milano. (a Francesco che passa portando le valige) Caro, mi raccomando i bagagli.
Francesco Non dubiti, signora.
Luisa Porta tuscoss ne la stanza di forestee.
Clotilde Sono quattro valige, una cappelliera e un plaid. (controllando) Una, due, tre.
Alberto Ma insomma, l soa zia o no?
Paolo Soo no, la ghha de vess ona zia de mia miee. Forse quella che la viv in Inghilterrra, quella che scriv.
Alberto Cosa la scriv?
Paolo Romanz, soggetti cinematografici
Clotilde Ah, il viaggio, che incanto! Il mare, le Alpi, la nostra pianura gli italiani, i milanesi. (osserva Paolo) Che bella gente, laboriosa, fiera. Lho sempre detto: bisogna venire in Italia per vedere dei bei giovanotti. (a Luisa) Chi quel signore?
Luisa Ah, non te lho presentato. (facendo latto di presentare Paolo) Il signor scusi, non ricordo il suo nome
Paolo (pronto) Spinelli
Luisa Un amico dinfanzia di Paolo La signora Lawrence, mia zia.
Paolo (inchinandosi) Fortunatissimo. ( arrabbiato)
Clotilde Molto lieta. Questa mia figlia Evelina.
Paolo (inchinandosi) Fortunatissimo. ( arrabbiato)
Clotilde Evelina, di al signore le tue impressioni sullItalia.
Evelina (a stento) LItalia il giardino dEuropa.
Clotilde (con orgoglio) Cara, appena un mese che studia litaliano e lo parla benissimo.
Luisa Ma zia, perch non avete avvertito del vostro arrivo? Saremmo venuti allaeroporto.
Clotilde Ma io vi ho avvertiti: ho spedito un telegramma.
Luisa Un telegramma? (ad Alberto) Gh rivaa on telegramma?
Alberto Savaria no. Credi de no.
Clotilde Lho spedito ieri da Parigi. (Francesco rientra)
Luisa Ma allora l minga possibil chel si no arrivaa
Francesco Ecco verament l rivaa.
Luisa Ah, si? E doe te lhee miss?
Francesco Ghe lhoo daa al scior. (guarda Paolo)
Luisa (ad Alberto) Thee sentii? Te lha daa a ti.
Alberto A mi?
Francesco (ad Alberto, accennando a Paolo) Si, ghe lhoo daa a l.
Alberto (a Paolo) Thee sentii? Lha d che me la d a mi.
Paolo (imbarazzato) Eh gi chiss doe te lavaree casciaa.
Alberto Eh gia. Chissa!
Luisa Ma come l possibil! Perd on telegramma. La solita sbadataggine di mio marito.
Clotilde No, non lo rimproverare, povero caro. Tuo marito simpatico anche se perde i telegrammi. Sai che lhai scelto proprio bene il tuo maritino? (ad Alberto) Va l che anche tu sei fortunato: una donnina doro la mia Luisa. (siede sul divano fra Luisa e Alberto) Qui, vicino ai miei cari ragazzi. (a Paolo) Scusi, sa, ma ho proprio bisogno di sentirmeli vicini.
Paolo Faccia, faccia.
Clotilde Sono come dei figlioli per me. Luisa, poi, lho vista nascere. Lui non lo conoscevo, ma lavrei riconosciuto ugualmente La voce del cuore. Non vi domando se siete felici: si vede: belli e innamorati, come gli sposi che ho descritto nel mio ultimo romanzo Luce di anime.
Alberto Ah, magnifico stupendo!
Clotilde Lhai letto?
Alberto Oh, come no!
Clotilde Conosci linglese?
Alberto No.
Clotilde E allora come hai fatto ha leggere il mio romanzo, se ancora non stato tradotto?
Alberto (imbarazzato) Ah, no? E che scritto cos bene che, anche senza conoscere linglese, si capisce tutto.
Clotilde Adulatore! Evelina, cara, vai ad aprire le valige mentre la mamma si riposa ancora un po
Evelina Si, mamma.
Luisa Aspetta, ti accompagno, cos ti faccio vedere la vostra camera. Se poi, zia, vuoi venire a rinfrescarti un po
Clotilde Si, grazie. (le due escono. Una breve pausa)
Alberto E come st il caro zio?
Clotilde (con un sospiro) Eh, caro lei, non c pi.
Alberto Ah gi, vero, scusa non me lo ricordavo; morto poveretto.
Clotilde Macch morto! Scoppia di salute.
Alberto Ah, el crepa de (guarda smarrito Paolo che si stringe nelle spalle) E che cosa fa di bello?
Clotilde Cosa fa? Il porco, ecco cosa fa.
Alberto Il porco?
Clotilde La parola sembrer un forse po forte
Alberto No, no espressiva.
Clotilde Un uomo che abbandona la casa, la famiglia per stare sempre in giro mattina e sera! Ha preteso il divorzio per qualche volta che gli leggevo i manoscritti dei miei romanzi. Pensare che la gente paga fior di soldi per comprarli, e io glieli leggevo gratis! E quel branco di somari dei giudici, gli hanno dato ragione!
Paolo Incredibile.
Clotilde Proprio cos: incredibile. Ma gi, gli inglesi, come mariti non valgono niente, sensibilit, amore zero! La mia Evelina, piuttosto zitella che sposa a un inglese. E figlia di unitaliana e deve sposare un italiano. (a Paolo) Lei sposato?
Paolo Mi? Mi no.
Clotilde (gentilissima) Ah no? (pausa mentre lo osserva benevolmente) Ma si sieda. (gli fa posto sul divano) Perch vuol restare l in piedi?
Paolo (sedendo) Grazie
Clotilde Dicevo che la mia Evelina unanima cos delicata, gentile, brava, sempre contenta di tutto.
Luisa (appare sulla soglia) Zia, se vuoi accomodarti
Clotilde (alzandosi) Si, vengo subito. Scusate, miei cari
Alberto Prego.
Clotilde (a Paolo) La ritrovo, vero?
Paolo Oh, come no.
Luisa Ecco, zia, la scala in fondo al corridoio.
Clotilde Grazie, cara.
Luisa Appena sei pronta, andiamo a tavola.
Clotilde (avviandosi) Solo due minuti. (esce) (Luisa, guarda indecisa i due, poi si avvicina ad Alberto)
Luisa (Luisa, guarda indecisa i due, poi si avvicina ad Alberto) El gavar minga intenzion de fermass chi a mangi quelli.
Alberto Per forza.
Luisa Ma che barba! Mandel via.
Alberto ma no, non possibile.
Luisa (borbotta) Rompiscatole. (poi a Paolo, con sorriso ipocrita) Speri che l el vorar famm lonor de mangi on queicoss con numm.
Paolo Grazie.
Luisa (avviandosi) Con permesso. (uscendo mormora) Antipatich.
Paolo E adess se femm?
Alberto Senta, io ritengo che sarebbe opportuno prendere da parte quella buona signora e spiegagh tuscoss.
Paolo Spieg cosa?
Alberto Tutt. Limprovviso squilibrio de la soa sciora, el noster come d, scambio di personalit
Paolo Nanca per sogn! Se celal la ven a sav che la mia miee l matta, la conta su tuscoss, in don liber Per carit!
Alberto Ma daltra part, come se fa? Mi ghho de nd via.
Paolo Cosa? El voer and via? Adess?
Alberto Per forza; ghhoo de fa na scappada in clinica, ghhoo i m ammalaa.
Paolo Ah no, professor, l el p no pientamm chi propri adess!
Alberto Ma caro lei, bisogna che si renda conto
Paolo No, professor, se ne parla no. Se l el va via in sta situazion mi cosa conti su?
Alberto Mah soo no. Se podaria tro
Paolo ma sel voeur tro? La prego, intant chel staga chi a mangi, tant mangi chi o in don alter post
Alberto Ma la clinica
Paolo Si avverte, si telefona.
Alberto (dopo una breve esitazione) E va ben! Restaroo E poeu son curios de segu el decors
Paolo Grazie, professor, spero chel vorar accett il nostro modesto desinare.
Alberto Si figuri: lo gradir molto, anzi ho un certo appetito.
Paolo (colpito da un pensiero) Appetito?
Alberto Si, perch?
Paolo (imbarazzato) Perch Bisgna che ghe confessi na roba.
Alberto Sont a dieta.
Alberto E allora?
Paolo Eh, el capir, se l el dev
Alberto Ah, capisco!
Paolo Dieta vegetale; mangi dom verdra.
Alberto (deluso) Ah!
Paolo Professor, me dispias
Alberto Pazienza, staroo a dieta.
Paolo E prima de mangi toeuvi gi i glicerofosfati: d cuggi in don biccer dacqua. La bottiglia l visin al piatt.
Alberto (rassegnato) Va beh, prender i glicerofosfati
Paolo Me dispias, professor.
Clotilde (entra con Evelina) Eccoci pronte. (a Luisa che entra a sua volta) Ci siamo fatte aspettare?
Luisa No, no, se volete accomodarvi
Clotilde (ad Alberto) Paolo, vieni a offrire il braccio alla tua vecchia zia.
Alberto (esegue) Con grande piacere.
Luisa (uscendo) Vi precedo.
Clotilde (ad Alberto) Dimmi, caro bravo quel tuo amico?
Alberto bravissimo.
Clotilde E che cosa fa?
Alberto Cosa fa? Niente.
Clotilde Allora devessere ricco.
Alberto E abbastanza.
Clotilde Evelina, fai tu gli onori di casa, accompagna il signore.
Evelina Si, mamma. (si avvicina a Paolo che non si muove, poi escono tutti)
FINE PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
Stessa scena. Alberto e Paolo, seduti sul divano, fumano. Sul tavoline tazzine da caff e liquori.
Alberto indossa ancora la giacca da camera. Da sinistra si sente un pianoforte)
Paolo On alter biccer?
Alberto Grazie. (si indica lo stomaco) Soo no se hinn i glicerofosfati, ma ghhoo on pes chi
Paolo Me dispias, professor.
Alberto Pazienza. (beve) Poeu tutt sti verdr
Paolo Sa, per la foruncolosi
Alberto Si per ghe voeur moderazion.
Paolo A proposit, el cred che la costada che hoo mangiaa la poda famm mal?
Alberto Ma no, sel voeur che la faga!
Francesco (entra guardandosi intorno cauto, poi ad Alberto) Professor hoo telefonaa a Villa Turro, hoo parlaa col dottor Gebini Gerini.
Alberto Geppini. (a Paolo) El m assistent. (a Francesco) Novit?
Francesco El dis che l minga necessari che l el vaga l stasera.
Alberto Bene, grazie.
Francesco Ah! El mha anca dii he d infermer hinn pront in caso de bisogn.
Alberto Sar minga necessari, grazie. (Francesco via) El Geppini, non vedendomi rientrare, avr pensato che il caso siamolto grave, invece
Paolo Gh no pericol che la poda peggior?
Alberto Credi de no. A parte il filo spezzato Lha vist? Durante il pranzo, l stada allegra, vivace, verament ona sciora simpatica, propri delizioa. (ascolta il suono del pianoforte) Ottima pianista.
Paolo Vero.
Clotilde (entra) Ah, questa musica! Che delizia, che incanto! (vedendo che i due si sono alzati) Comodi, comodi. (siede sul divano) Una musica che arriva al cuore. (cessa il suono del pianoforte)
Luisa (entra con Evelina e si siede sul btracciolo della poltrona accanto ad Alberto) Content? Hoo sonaa tutt el repertori (vede i bicchierini) Ohe te avaree minga bevuu del cognac eh?
Alberto No, no, lha bevuu l.
Luisa Te se ricordet quell che thee ptii lultima volta? (agli altri) Basta che beve un goccio di vino o che mangia un pezzetto di carne che subito si riempie di foruncoli.
Clotilde Oh poverino!
Luisa (stringendo teneramente al petto la testa di Alberto) Gi, por fiolin, quand ghe ven la bua el diventa intrattabil.
Alberto (a disagio) Dai, Luisa, lassom a st.
Luisa Perch?
Alberto Perch perch sta minga ben.
Clotilde Non dirlo neanche per scherzo: sta benissimo, cosi che si vede che marito e moglie si vogliono bene. (a Paolo) Guardi che bel quadretto, dica la verit non sono belli?
Paolo Oh, de matt.
Clotilde Ma lei, cosa aspetta a prendere moglie? Evelina, non stare l nascosta, vieni qui, vicino alla tua mamma. (a Paolo) Mi creda, non c' che il matrimonio per fare la felicit Ma li guardi, li guardi.
Paolo (con malumore) Si, li vedo, li vedo.
Clotilde Scommetto che lei, sotto sotto, muore dinvidia.
Paolo Per carit! Per le soddisfazioni che d l matrimonio!
Luisa Oh, senta, ma sel voeur sav l del matrimoni?
Clotilde Gi, lei cosa ne sa?
Luisa Chel se sposa e poeu ne riparlaremm.
Clotilde La mia Luisa ha ragione. Prenda moglie. Crede, caro mio, la vita dello scapolo cos triste! Sempre soli, senza casa, senza affetti.
Paolo E la libert dove la mettiamo?
Luisa Come se tutti fossero degli schiavi! (ad Alberto) Dai dighel ti, te se sente minga liber?
Alberto Oh, liberissimo.
Clotilde Sente?
Luisa Te proibissi forse on queicoss? Te see minga padron de fa quell che te voeurt?
Alberto (circospetto) Si certo.
Clotilde Vede? Che cosa crede? Che le mogli mettono il guinzaglio ai mariti?
Paolo Ma no, disi minga quest. Ma se uno si permette di fare una partitina con gli amici, scoppia la tragedia! Sguardi sdegnosi, atteggiamenti da vittima.
Luisa (si alza di scatto) Cosa? Te ghhee dii ti, sti rbb al t amis?
Alberto (spaventato) Mi? Mi hoo nanca parlaa.
Luisa Ti te vee a cunt su ai t amis che mi ghhoo sti atteggiamen? Ah, sent
Clotilde Non ti arrabiare, bambina mia, Forse non si sa spiegare.
Luisa Mi ghavaroo tutt i difett de sto mond, ma questi propri no! Anzi, da doman te me fee el pias de nd foeura tutt i ser, insci te podaree minga d
Alaberto Ma mi hoo dii nient, l st l
Paolo Si, si, son st mi.
Clotilde Un piccolo malinteso. Quando ci si vuol bene, basta un nonnulla Serve a cementare laffetto. Su dai, sorridi.
Luisa Non sono mica arrabbiata. Solo che mi secca che gli altri possano pensare che io sia una tiranna. Io? Se c una sottomess, rassgnata, sempre pronta a sacrficarsi
Paolo Sacrificass? Oh Signor, la vorar minga di che l el sia on despota!
Luisa L no on despota, ma el ghha i s fiss e chi ghha de piegass son semper mi.
Paolo Si, come la storia del scaldabagn.
Luisa (ad Alberto, scattando) Anca questa te ghhee contaa su?
Alberto Mano, che idea! Ste voeure che ghe cnti su del scaldabagn? L l che l dree a fantastic.
Luisa (a Paolo) Dai, el me disa seghha cntaa su el m mari.
Alberto Ma nient, tel garantissi.
Luisa E allora come el fa asavell?
Alberto Ma l el sa nient, el parlava insc genericamente, in ogni c, se sa, gh on scaldabagn
Paolo Gi, e l semper per quell che se tacca lit.
Clotilde (conciliante) Ma certo, un piccolo equivoco. Ma adesso basta, datevi un bacio e non parliamone pi.
Alberto Ah, per mi
Luisa (baciandolo su una guancia) Beh, per questa volta
Clotilde (a Paolo che guarda irritato) Vede come tutto va a posto quando ci si vuol bene?
Paolo Vedo, vedo.
Clotilde (improvvisamente, con un grido di stupore) Oh! Che bello! (si avvicina alla porta finestra) Guarda: la luna!
Alberto Perch, in Inghilterra, la luna la gh no?
Clotilde Si almeno credo, non la si vede mai. Peccato che sia nascosta dagli alberi.
Luisa Si pu andare gi in giardino
Clotilde Evelina, mia cara, scommetto che tu vorresti vedere la luna!
Evelina Si, mamma.
Clotilde (a Paolo) Signor Spinelli, vorrebbe far vedere la luna alla mia piccola Evelina?
Paolo Se proprio ci tiene
Luisa Buona passeggiata, conosce la strada?
Paolo (arrabbiatissimo) Si. La conosco. (a Evelina) Andiamo a vedere la luna.
Clotilde Va, piccola mia, va col signore. (i due escono, lei li segue con lo sguardo tenero, poi improvvisamente) Non sar unimprudenza lasciarli soli, cos, di notte, n giardino?
Alberto Ma cosa vuoi che succeda!
Clotilde Sai, con quel vostro temperamento italiano
Luisa Se vuoi che vada anchio
Clotilde Grazie, cara, non avevo il coraggio di chiedertelo, magari lasciali soli, ma dagli on occhio da distante.
Luisa (avviandosi) Lascia fare a me. (esce)
Clotilde (appena rimasta sola con Alberto, gli si siede vicino e gli parla in gran segreto) Paolo, il tuo amico innamorato.
Alberto Di chi?
Clotilde Della mia Evelina.
Alberto (sbalordito) Cooosa?
Clotilde Te lassicuro: innamorato. Io non mi sbaglio. E poi lo si capisce subito, hai visto comera nervoso, irrequieto?
Alberto Avr qualche preoccupazione.
Clotilde Ti dico che innamorato. Ma non hai visto che mentre mangiavamo non ha mai rivolto la parola a Evelina.
Alberto Appunto.
Clotilde Questa la prova: turbato, intimidito. E innamorato
Alberto Ma se la conosce da due ore!
Clotilde Ma cos che sinnamorano gli italiani! Onocchiata e via. E anche Evelina innamorata, sai?
Alberto Anca lee?
Clotilde Oh, ma basta guardarla, glielo si legge negli occhi! Ma adesso ho bisogno di un tuo consiglio. Dimmi cosa ne pensi.
Alberto Cosa ne penso? Penso che spaventoso.
Clotilde Perch spaventoso?
Alberto Ma non starai mica pensando al un matrimonio!?
Clotilde Perch? Non forse un bravuomo?
Alberto (imbarazzato) Bravissimo ma non credo che abbia intenzione
Clotilde Cosa? Non vuole prendere moglie?
Alberto Ecco, si; non vuole prendere moglie.
Clotilde E allora cosa vuol fare? Il parassita?
Alberto Parassita?
Clotilde Si, perch per me, uno scapolo un parassita, un essere inutile, un peso morto. Ah, io su questo ho ideee radicali. Io gli scapoli li ammazzerei tutti! E il matrimonio prima dei 25 anni, obbligatorio per legge!
Alberto Mi sembrano provvedimenti un po eccessivi.
Clotilde Dimmi tu a cosa serve uno scapolo alleconomia della societ?
Alberto Mah, serve serve
Clotilde Serve a niente. E inutile a s e agli altri. E credi che sia felice? Neanche per sogno!Il marito pi disgraziato sempre pi felice di uno scapolo! Del resto lesempio il tuo amico. Confronta la tua vita con la sua, hai una bella casa, un bell donnino che ti vuole bene, insomma: la felicit!
Alberto (pensoso) Gi, la felicit.
Clotilde E lui? Probabilmente una vita grigia, amori prezzolati, un tavolo in trattoria e lasera torna in una casa vuota, dove nessuno laspetta.
Alberto (pensoso) E si, vero
Paolo (entra con Evelina e Luisa) L ndada.
Clotilde Chi?
Paolo La luna.
Luisa Intanto che uscivo io, loro stavano rientrando.
Clotilde Che magnifico spettacolo, vero?
Evelina Si, mamma.
Clotilde Ma io parlo, parlo e non penso che domani bisogna alzarsi presto. Che ore sono.
Paolo Quasi mezzanotte.
Clotilde Dio, com tardi! Domattina alle otto dobbiamo andare a vedere la Pinacoteca di Brera.
Luisa Mi spiace che non potr accompagnarvi.
Clotilde Non importa, cara Beh, noi andiamo a dormire.
Luisa Buonanotte, zia.
Clotilde (baciandola) Buonanotte, cara.
Paolo (a Evelina) Buonanotte, signorina.
Evelina Good night.
Clotilde (a Paolo) Buonanotte, mio giovane amico.
Paolo Buonanotte, signora.
Clotilde Noi, domattina alle otto, andiamo a visitare la Pinacoteca di Brera .
Paolo Ho capito.
Clotilde Evelina, vai pure a letto, ti raggiungo subito.
Evelina Si mamma. (esce)
Clotilde Vorrei dire ancora due paroline a mio nipote.
Alberto A me?
Clotilde Si, caro, vieni accompagna la tua zia.
Alberto Con piacere. (escono)
Paolo (guarda con apprensione Luisa che si sdraiata su una poltrona e lo guarda sorridendo) Perch la rid?
Luisa Niente Unidea ridicola.
Paolo Che idea?
Luisa Podi no dilla, la saria minga divertent per l.
Paolo (irritato) Ma se p sav se ghhoo faa de mal? La me tratta in dona manera Ma ghe son propri insc antipatich?
Luisa Ma no, se ghentra.
Paolo C avversione in lei. Par quasi che ghe doo in su i nervi.
Luisa Beh, se devi propri vess sincera
Paolo Avanti, che la disa.
Luisa El me promett de offendess no?
Paolo Ma no, me offendi no. Sentemm donca.
Luisa Sa, alle simpatie, non si comanda.
Paolo Insomma ghe sont antipatich.
Luisa (annuendo maliziosa col capo) Si
Paolo E la reson de stantipatia?
Luisa La m vegnuda insci, dal primm moment che lhoo vist.
Paolo Complimenti.
Luisa Per restom amis istess, vera?
Paolo Oh! Amicissimi.
Luisa Anzi, el sa cosa voeuri fa? Voeuri cercagh miee.
Paolo Grazie, ma che la se disturba no.
Luisa Perch ghhoo limpression che l el sia propri on omm de quei che ghhann bisogn del guinzali. Ah, sel fudess el m mar
Paolo Sentemm, sciora, se fudessi el s mari cosa la faria?
Luisa Anca quest podi minga dighel. (vedendo entrare Alberto) Adess voo a dorm anca mi. (gli tende la mano) La lascio con mio marito, buonanotte.
Paolo Buonanotte.
Luisa (ad Alberto) Buonanotte, caro.
Alberto Buonanotte. (Luisa esce) Guardi che qui c una grave complicazione.
Paolo Che complicazion?
Alberto Sua zia vuole darle una moglie.
Paolo Anca lee? Ma l na bella fissazion questa. Anca la Luisa la voeur che me sposi.
Alberto Mi ghe lhoo dii che saria st mei avvert soa zia.
Paolo El saria staa on alter disaster. Puttost, el cred che la sar amm na rba lunga?
Alberto Mah! Fondo le mie speranze sul riposo notturno. Vede, il sonno come una breve morte, un rilassamento.
Paolo E allora el fil el se tacca ancam?
Alberto No, se distacchen tutti. Al risvgliosi ricongiungono e allora pu darsi che Quel filo sovrapposto a un altro, riprenda la sua normale connessione. Anzi, sarebbe opportuno che la signora, domattina, si svegliasse di soprassalto e vedesse subito lei, cos che la sensazione visiva provochi unimmediata reazione. Mi vegnaroo chi doman mattina prest, vers i ses, ses e mezza.
Paolo Ma el voeur and via?
Alberto Per forza, l mezzanott passada!
Paolo Ghe mancaria alter! L el p pientamm chi propri adess.
Alberto Ma el voraria minga che
Paolo Mi voeuri nient, mi el preghi, almen per stanott, insc el risparmia de torn chi fra na quei ora.
Alberto Ma come l possibil?
Paolo Hoo giom da ordin de preparagh la ma stanza.
Alberto (indeciso) Ma come se fa?
Paolo Se fa benissim, grazie professor, grazie, son pussee quiett se soo che l l chi. (a Francesco che entra) L pronta la stanza?
Francesco Si, signore.
Paolo (ad Alberto) Se voeur legg on poo per ciapp sogn
Alberto Grazie, ma gh minga de bisogn. Buonanotte. (esce)
Paolo Buonanotte professor. (a Francesco) Preparom un cusin e na coerta.
Francesco Subito. (esce)
Paolo (tra s) Capissi no perch lha minga vorsuu fall stanott lesperiment Mi ndavi denter in punta de pee, pissavi la ls Luisa! Lee la derviva i oeugg Oh Paolo! E lera finida l.
Francesco (rientra, sistema il cuscino e la coperta sul divano) Comanda altro?
Paolo No, grazie, va pur. Ah, portom na camamla calda se de no riessi minga a dormi.
Francesco Va bene scior. (esce)
Paolo (rimane assorto per un attimo in mezzo alla stanza, gettando qualche occhiata alla porta della camera. Si sdraia sul divano, ma si rialza quasi subito e si dirige verso la porta di sinistra. Esita un istante, con la mano sulla maniglia, poi entra deciso. Dopo un attimo di silenzio: urlo di donna, voci concitate e Luisa spaventata e ansante irrompe in scena)
Luisa Mascalzone, farabutto! (va a bussare alla porta di destra) Paolo, apri, apri!
Alberto (appare sulla soglia in pigiama) Se gh, se succed?
Luisa (rifugiandosi fra le sue braccia) Ne la mia stanza, el t amis, l vegnuu denter in camera mia.
Alberto Cosa?
Luisa Si, hoo dervi i oeugg elhoo vist l, visin al lett. (indicando Paolo che entra avvilito) Tel, il satiro! Mascalzone, farabutto e anche porco. Capisci, Paolo, entrato nella mia camera.
Alberto Si, si capissi ma te see, a l ghe pias scherz. E un burlone.
Luisa (scattando) Ma se te diset? On omm el va denter ne la camera de la toa miee e ti, calmo sorridente
Alberto Ma no, mi sorridi no, anzi sono arrabbiatissimo.
Luisa E no lo uccidi? On omm el va denter ne la camera de la toa miee e ti tel mazzett no?
Alberto Ah, sicur! (a Paolo) Dovrei ucciderti. Ma come te se permettet de fa na roba del gener?
Paolo Ma mi vorevi
Alberto Nient! Questi hinn minga robb de fa. Satiro!
Luisa Cascel via, voeuri p vedell!
Alberto Si, te ghhee reson. Fuori! Via, andare!
Paolo Ma lassemm almen spieg
Alberto Macch spig. Vergogness.
Luisa Via, foeura de ch!
Alberto (spingendolo Paolo, sottovoce) Se ne vada. (forte) Va via, via! (piano) Ma se gh salt in ment?
Paolo (piano) Vorevi fa lesperiment!
Alberto (lo spinge fuori uscendo con lui. Rientr dopo qualche attimo) Ecco fatto! Lhoo casciaa via!
Luisa (sprezzante) L el men che te podevet fa.
Alberto Ah, ma ghe nhoo dii eh.
Luisa (beffarda) Ma va?
Alberto Ghhoo daa anca quatter sganasson.
Luisa E te par assee? Coppall te doevet, copall!
Alberto Va beh, ma se p minga esager. Innanzitutto bisogna vedere perch entrato nella tua stanza, forse per sbaglio, magari non pratico della casa
Luisa Uno sbaglio? El mha ciappaa per on brasc, lha pizzaa la ls e lha vosaa Luisa!
Alberto (con finta meraviglia) Ah si?
Luisa Si. El me guardava cont on sorris ebete e poeu lha dii: son mi, sono io. Mi allora son scappada via e son corsa de ti.Immaginavi che sciopass na tragedia greca, inveci Un burloneL staa on scherz.
Alberto Ma mi
Luisa Tas. parla no. Ah se ripenso a comeri un tempo, quando mi amavi geloso come un Otello.
Alberto Ma anca adess te see per bisogna ragion
Luisa Ragionare? Ma te ragionavet no chela volta a San Remo, con llgles gand e gross? Ti sei avventato contro come una furia e gi bott!
Alberto Se le meritava.
Luisa Te nhee ciappa s tanti! El tha consciaa de traa via. Quello si che era vero amore!
Alberto Beh, quei eren i primm temp. Si diffdenti, sospettosi come che si impossessato di un tesoro e ha paura di perderlo.
Luisa E adess te fee p nient?
Alberto Adess son sicuro di non perderlo, almen credi...
Luisa (ride)
Alberto Se gh de rid?
Luisa Nient, unidea Damm na sigretta.
Alberto (esegue e fa per accendergliela)
Luisa No, laccendo alla tua. (gli appoggia le mani sulle spalle e protende il viso verso di lui per accendere la sigaretta da quella che lui ha sulle labbra)
Alberto Saria minga mei che te tornasset a dormi?
Luisa E chi l che ghha voeuia de dorm?
Alberto Ma l tardi.
Luisa Fa nient, stemm on poo chi, te dispias?
Alberto no, no.
Luisa Pensa chel t amis el pagaria chissa cosa per vess al t post. Ti invece te ghhee premura de mandamm a dorm.
Alberto Ma no, disevi insci perch
Luisa Perch te see el m mari.
Alberto E gia.
Luisa (dopo una pausa) Per strano che mar e miee ghabbien mai nient de cuntass s. Tolte le solite cose che riguardano la casa mai on momento di conversazione, cos tanto per dirsi cose carine.
Alberto Mai?
Luisa Nelle commedie si vedono marito e moglie che parlano delle ore, ma nella vita succede mai. Se se troeuven insema, le llaora e l el legg el giornal.
Alberto Ma a la mattina qund se derseden
Luisa Bongiorno, caro, buongiorno, cara e se ne parla p fina a mezzd.
Alberto Ma almeno allora di pranzo
Luisa Ah, allora di pranzo la conversazione brillantissima: la past l tropp al dent, ne linsalada gh tropp asee, quanto ti hee pag sti persigh? Fin de mangi gh l giornal.
Alberto Ma la sera
Luisa Gh semper on giornal. Ghe n oninfinit de giornai, vegnen foeura a tutti i or, propri per tegn occupaa i mar.
Alberto Oh, ma che rba! Ma come se fa a legg el giornal quand se ghha ona moiee carina, simpatica, intelligente!? Mi, per esempi, cercaria de rob del temp al m mestee, per stagh vesin , viv la soa atmofera, parl, scoltalla, digh tutt quell che me passa per el coo confidarle i miei pensieri, anche quelli pi riposti.
Luisa Saria bell! Vivere come amanti.
Alberto Si, come due amanti.
Luisa (sognante) E allora perch non lo fai?
Alberto (riprendendosi) Perche perch
Luisa Perch te see el m mar.
Alberto Eh, gia sont el t mari. (un attimo di pausa)
Luisa (avvicinandosi) Eppur saria staa isc bell st ch amm on poo Parl, fantastic. (gliappoggia un braccio sulla spalla) Thee ghavariaet tanti bei robb de dimm, perch te me i adiset no?
Albaerto Si, si, tanti rbb (improvvisamente) Ssst!
Luisa Se gh?
Alberto Di pass, in giardin.
Luisa Mi senti nient.
Alberto Eppur Sar mei ved (si avvia, gurda dalla finestra) No, gh nissun.
Luisa Gh pericol chel t amis el torna indree?
Alberto No, el ghavaria minga el coragg.
Luisa Se ghe pensi. Ma cosa gh vegnuu in ment? Se l minga matt quell Vegni denter in chela manera l. E poeu cosa el sperava? Che appena dervii oeugg ghe borlassi in brasc?
Alberto Se ved che lha pers el coo.
Luisa Ma el fa semmper insc?
Alberto No, anzi, l semper un poo timid.
Luisa Se ved che mi hoo esercit su de l un fascino irresistibile!
Alberto Pu darsi, te see insci bellina
Lauisa Ma ti te credet che on omm el p innamorass insci, de colp? Ma no l minga possibil.
Alberto Te vedet, di volt i donn che sincontren nella vita, a teater o in don salott, ghhann on queicoss de convenzional. Invece, quand hinn a c soa, se trasformen, diventano pi semplici, pi vere e allora sembra di averle conosciute da tanto tempo e daverle sempre amate.
Luisa (incuriosita) De bon?
Alberto E chi ghe viv semper visin, forse se naccorg no. Ma chi ven de foeura E come un viandante intirizzito che si rifugia in una casa tiepida e trova unsenso di pace, di grande emozione. Poi bisogna pens che la vita de on omm sol, l na vita grigia, amori prezzolati, una tavola in trattoria e una casa vuota dove nessuno laspetta.
Luisa Oh, poverino.
Alberto A cosa serve? Per chi lavora? Che scopo ha nella vita? Nessuno. Un essere inutile, un parassita.
Lauisa Ma
Alberto Ma nient! Bisognerebbe sopprimerli tutti e il matrimonio, obbligatorio prima dei 25 anni. Si perch lui non ci pensa e intanto il tempo passa e un giorno saccorge che tutti sono a posto, felici e lui no. Allora sorge in lui un senso di ribellione: ma come? Perch lui si e io no? E forse pi bello, pi intelligente? No, lunico suo merito e di essere il marito, di averla vista per prima e di essersela presa. Ecco il suo nerito.
Luisa Scusa, ma se p sav con chi l che te ghe lhee?
Alberto (ricomponendosi) Con nissun, parlavi inci, tant per d.
Luisa (tenera, abbandonandosi contro di lui) Di la verit: te see content de vess ti el mar.
Alberto Oh, figuress!
Luisa Te see content dav incontraa sto donnin?
Alberto Naturalment.
Luisa E te dispiasaria se on alter te la portass via?
Alberto Ma certo.
Luisa Preoccupess no, gh minga sto pericol. Ah, io sono intransigente, la moglie deve essere fedele al marito. Se capiss che nella vita p capit on moment de de debolezza, de tentazion, ma bisogna vess bon de resist a qualsiasi cosro.
Alberto (poco convinto) E gi. Resist.
Luisa Perch, te vedet, son sicra che se mi te fassessi anca el puss piccol di tort, ti te me perdonariet mai.
Alberto (c.s.) Oh, Dio
Luisa Si. Non vorresti pi vedermi, mi cacceresti via forse mi uccideresti.
Alberto Beh, adess esagerom no, per ona volta
Luisa Come? Te voeuret d che se mi
Alberto Ma no, disi che ci sono casi nella vita che una donna che poverina
Luisa Ti te diset insc perch te see che gh minga de pericol.
Alberto Eh, gi, gh minga de pericol
Luisa Beh, adess voo in lett perch doman mattina ghhoo de lev su prest. Buonanotte Paolo.
Alberto Buonanotte.
Luisa E ti? Te vee no in lett?
Alberto Me fermi ch amm un poo a fm na sigaretta.
Luisa Paolo Ti ricordi quella volta a Viareggio?
Alberto Si, quand fasevom el bagn
Luisa Ma no, sciocco! (stringendosi a lui) Paolo, sara su i oeugg.
Alberto Perch?
Luisa Sara i oeugg te disi (lui esegue) Paolo, siamo a Viareggio.
Alberto Ma no che semm a Milan!
Luisa (sommessamente) No, siamo a Viareggio. Senti?
Alberto Cosa?
Luisa Il rumore del mare.
Alberto Macch mar, l la zia che la ronfa.
Luisa Ti ricordi la luna? Prima siamo andati alla finestra a vedere le onde
Alberto (si alza e va verso la finestra) Ecco, brava guardiamo le onde.
Luisa Ma no, da qui non si vede niente. (dirigendosi verso la sua camera) E di l che si vedono le onde.
Alberto (con un filo di voce) Di l?
Luisa (sulla soglia, con un sorriso) Si. Di l. (esce. Lui rimane a fissare la porta. Dal giardino appare Paolo)
Paolo Psst Psst.
Alberto (voltandosi) Ah, l l.
Paolo Allora? Come la st?
Alberto Eeeh, grave, grave.
Luisa (da fuori) Paolo! (i due si guardano sorpresi)
Paolo Lha ciamaa?
Alberto Me par de si.
Paolo Ma chi l che lha ciamaa? Mi o l?
Alberto Mah, soo no. Lha ciamaa Paolo.
Paolo E se voeur d?
Alberto Sa Cercto che Bisognaria secondall.
Luisa (da fuori) Paolo!
Alberto Sente?
Paolo Sento. Ma cosa se p fa?
Alberto Mah, soo no.
Paolo Come el sa no? Ma l l el dottor o no?
Alberto Si, ma il caso nuovo.
Paolo El sa se foo? Ghe voo mi.
Alberto (con forza) Per carit!
Paolo Lha minga dii che bisogna secondalla?
Alberto El voeur and l per fass casci foeura 0naltra volta?
Paolo Ma, chissa, magari al scr la podaria anca ricognossom.
Alberto E se le cascia via?
Paolo Pazienza!
Alberto E no eh? E mi che figra ghe foo? I amis vann denter in de la camera de la mia miee!
Paolo ma l minga la soa miee
Alberto Si, va ben, ma l semper na rba che secca!
Luisa (da fuori) Paolo!
Paolo Oh, cel senta succed quell che ghha de succed, mi voo!
Alberto Va ben, chel vaga. L el voeur fa quell chel voeur? Pesg per l. Lei non lo riconoscer e la caccer via, io dovr prenderla a schiaffi e saremo daccapo!
Paolo (dirigendosi risoluto verso la porta) E va ben saremm de capp! (apre con cautela ed entra. Alberto alza le braccia al cielo e con scena mimica si appresta a sentire il
grido di Luisa e allinevitabile scoppio di furore. Ma tutto tace, man mano che il silenzio si prolunga, dapprima sorpreso, poi comincia a diventare nervoso. Accende una sigaretta, ascolta: tutto tace)
Francesco (entra con una tazza in mano)
Alberto Cosa c?
Francesco La camamela per el scior.
FINE SECONDO ATTO
TERZO ATTO
Stessa scena. Dopo qualche istante entra Francesco, cauto, in punta di piedi, guardandosi intorno,
raggiunge la porta a sinistra, ascolta, poi si gira e fa segno verso la porta dalla quale entrato.
Paolo (entra, esitante guardandosi in giro)
Francesco El vegna, gh nissun.
Paolo Ma l ndada foeura o no?
Francesco Soo no, lAdele lha dii che lera dree vestiss.
Paolo Mi seri staa ciar: lAdele la doeva st ne la stanza de fianch, ti in giardin e chi la vedeva el doeva fa on segnal.
Francesco Infatti
Paolo Se landava vers la sala de pranz, la Rosa la doeva cant, se landava in giardin, te cantavet ti. Invece ve sii miss a cant tutt e d insema.
Francesco L stato uno sbaglio.
Paolo Si, e intant adess semm p doe l.
Francesco Credei che la sia andada foeura.
Paolo Vredi, credi. Bisgna vess sicur, alter che cred! E la zia, l tornada?
Francesco No, lha mha dii de avvis la sciora che la tornava vers i ses. (si sente Rosa che canta. I due sussultano)
Paolo Allora l entrada in del corridor.
Francesco E gi, forse la ven ch.
Paolo Ssst, dei passi, l lee.
Francesco (spingendolo verso destra) Vada fuori. (Paolo esce entra Adele con un vassoio e sopra una tazzina) Ah, te see ti? Avvocato! L lAdele.
Paolo (rientrando) Ma allora perch la cantava?
Adele Hoo sentii di rumor e hoo pensaa che la fudess la sciora. (?????)
Paolo Se l che la roba l? (indica i vassoio)
Adele El caff.
Paolo Ah, brava. (prende la tazzina) La sciora, te lhee vista o no?
Adele Si che lhoo vista.
Paolo Allora l ndada foeura?
Adele Soo no, lera quasi pronta. La mha dii de nd a sar su el rubinett del bagn e quand son tornada indree la ghera p. Credi che la sia foeura, in giardin.
Paolo Ma se in giardi a ghera el Francesch!
Francesco Forse l passada quand son
sal in terrazza. (si sente Rosa che canta)
Paolo Lch. (esce da destra con la tazzina di caff)
Alberto (seccato) Ma se p sav doe l la mia giacca? L on ora che la cerchi.
Adele Lhoo mssa in de larmadi.
Alberto Fatemi il piacere di andarla a prendere.
Adele Sissignore. (esce)
Paolo (rientrando) Buongiorno professore.
Alberto Eh, buongiorno. (Francesco esce)
Paolo Lha vist la mia miee?
Alberto E come el voeur che labbia vista? Son lev su adess.
Paolo Dormito bene?
Alberto Macche dormito! Hoo nanca sar su on oeugg! Stamattina me sont indormentaa on moment e propri in quella on queidun lha taccaa a cant.
Adele (entra con la giacca) Ecco la giacca.
Alberto (infilandola) Grazie.
Paolo (fermando con un gesto Adele) El voeur la colazion?
Alberto Si, grazie. Caff e latte. (adele esce)
Paolo Sigaretta? (porge il pacchetto)
Alberto (accetta, acccende una sigaretta, tira qualche boccata irrequieto passeggiando) E lei, ha dormito bene?
Paolo Io? Dormito? Come podevi dorm, professor? Capir
Alberto Ah, perche?
Paolo (soddisfatto) Gi!
Alberto (scattando) E si vanta anche?
Paolo (intimidito) Mi no me vanti no.
Alberto Bella prodezza! Proprio una bella prodezza! Approfittare di una malata!
Paolo Ma
Alberto No, no, no, non c ma che tenga. Questo cinismo caro signore. Cinismo!
Paolo Ma sel mha dii l de secondalla.
Alberto Si, va ben, del rest hinn robb che me riguarden no! Ma l question dumanita Pra donna!
Paolo Ma mi ghhoo faa nient de mal!
Alberto (dopo un attimo) E come l ndada?
Paolo Benissim. Capir, se la pizzava la ls chiss che ptiferi! Infatti prima dellalba son scappaa via.
Alberto E comera?
Paolo Un uragano! Un ardore
Alberto La prego, mi risparmi i particolari.
Paolo Ma se l staa l a domand!
Alberto Io volevo sapere se lammalata aveva manifestato fenomeni che potessero giovare alla diagnosi.
Paolo Fenomeni? Oh, Dio, professor, lha manifestaa tanti rbb. (entra Adele con la colazione) Oh brava tosa! Mett gi l. (Adele esegue)
Adele La sciora la domanda de l.
Paolo De mi?
Adele Si.. no, cio, lha domandaa del padron, ma soo no quale.
Paolo E doe l?
Adele Ne la soa stanza, pronta per and foeura.
Paolo Me raccomandi: pronta al segnale. Dighel anca al Francesch.
Adele (uscendo) Si, va ben.
Paolo Bisogna che me faga minga ved, capir, dopo quell che gh success (Alberto si siede a far colazione.Paolo versa caff e latte) Molto latte?
Alberto Grazie, va ben insc.
Luisa (entra da sinistra, fresca e sorridente) ) Paolo! Buongiorno.
Alberto (facendo latto di alzarsi) Buongiorno.
Luisa Buon appetito. No, no moeuvess no, caro, mangia, mangia. (chinandosiverso di lui) Damm on basin. (lui la bacaitimidamente su una guancia. Lei si volta a guardare Paolo che si ritirato sul fondo) Ma quelli l amm chi?
Paolo No sa, seri de passavi
Luisa (ad Alberto) Donca avii faa la pas!?
Alberto Te see, el mha spiegaa tuscoss, l staa tutt n equivoco.
Paolo Gi, un equivoco.
Luisa Mei insc. Ma chel se comoda, prego.
Paolo Grazie.
Luisa (ad Alberto che rimasto con un crostino in mano) Te ghhee famm. vera?
Alberto Si, on poo.
Luisa (sottovoce) Eh, te credi! Anca mi ghhoo na famm! Damm on crostin con la marmellada. (Alberto esegue. Lei lo addenta) E anca on gottin del t caff e latt. (lui esegue, lei beve un sorso) E adess damm na sigaretta. (esegue e ne accende una anche per s. Fumano, mentre lei lo guarda sorridendo) Te see che te see quasi bell? Te secca se te disi? Te see minga on Adone, ma te see quasi bell.
Alberto No, me secca no.
Luisa (stringendosi a lu) Caro (a Paolo) L el permett, vera?
Paolo Oh, la se figra!
Luisa Ho una sensazione strana, quasi come se ci fossimo sposati ieri. Oggi mi sembra di volerti anche pi bene. Ache tu, non hai la sensazione di volermi pi bene di ieri?
Alberto Si, come no.
Luisa (slancio di tenerezza) Caro (a Paolo) L el permett, vera?
Paolo Ma prego, si accomodi.
Alberto (cercando di dominarsi) Ma no, ti prego e poeu adess ghhoo de fa.
Luisa Da fare?
Alberto (alzandosi) Si, da fare, ghhoo de... (vede entrare Clotilde ed Evelina con mazzi di fiori e pacchetti di vario tipo) Oh, buongiorno.
Clotilde Buongiorno miei cari!
Luisa Oh, zia, bentornata.
Paolo (inchinandosi) Buongiorno.
Clotilde Mi scusi, mio giovane amico se non posso darle la mano. (ad Alberto) Come stai piccolo mio?
Alberto Benissimo, grazie.
Luisa Vi siete divertite?
Clotilde Oh, Brera, che meraviglia! (d un mazzo di fiori a Luisa) Tieni cara, questi sono per te.
Luisa Oh, grazie. Che belli.
Clotilde (a Paolo) A lei a pensato la mia Evelina. Dagli ledera, mia cara.
Evelina Si, mamma. (porge a Paolo una piantina)
Paolo (scorbutico) Troppo gentile!
Clotilde Ledera, simbolo di fedelt.
Paolo Eh, gi.
Clotilde (a Luisa) Esci, cara? Volevo fare un giretto con te, completare gli acquisti, sai non siamo molto pratiche
Luisa Sono a tua disposizione.
Clotilde (prende Alberto da parte) Hai parlato con il tuo amico della mia Evelina?
Alberto No, non ancora.
Clotilde Perlagliene, ragazzo mio, parlagliene.
Alberto Ma si zia gliene parler.
Clotilde Grazie, caro. Poi bisogna trovare il modo perche restino un po soli.
Alberto Va bene, lo troveremo.
Luisa Zia, io sono pronta.
Clotilde Si,cara, eccomi. (a Paolo) Se lei mi vuole accompagnare.
Paolo (che rimasto impalato con in mano ledera) Grazie, ma devo parlare con lui.
Clotilde Ah! (un attimo di indecisione, poi posa la borsetta su una sedia) Allora ci rivedremo pi tardi. (ad Alberto) Non lavorare troppo, piccolo mio.
Alberto No, figurati! Arrivederci.
Luisa (prende la borsetta sulla sedia) Zia, la tua boesetta.
Clotilde (contrariata) Ah, grazie. Devi essere cos gentila da accompagnarci a scegliere dei merletti. (posa la borsetta su unaltra sedia) Ho bisogno del tuo consiglio.
Luisa per quel che pu valere
Clotilde (a Paolo) Alora, arrivederci a pi tardi.
Paolo Arrivederla, signora.
Evelina (prendendo la borsetta) Mamma, la tua borsetta.
Clotilde (la prende per lasciarla poi su unaltra sedia) A pi tardi. (escono)
Paolo (getta via la piantina) Ohe, sta veggia la coincia a seccaa i perdee.
Alberto E, si e tanto anca.
Paolo Adess, professor, approfittiamo di questo momento per studiare un bel programmino.
Alberto Programmino? Ghel disi mi, il mio programmino: and via.
Paolo (stupito) An via?
Alberto Si, e subit. Per la malattia de la soa miee el se rivolga a on queidun alter perch mi ghe nhoo assee.
Paolo Ma cosa?
Alberto Si, ghe nhoo assee. E poeu e poeu l un problma de scoscienza. Tutti poden sbagliass e mi voeuri minga di responsabilit
Paolo Ma come? El voeu p
Alberto L inutil insist e poeu mi ghhoo la clinica i malaa
Paolo Ma come? Ona malattia insci interessanta.
Alberto Macche interessante! Una malattia comunissima!
Paolo Ma se lha di che l rara?
Alberto Tucc quand ghann na malattia in c pensen che la sia rara.
Paolo Ma due soli casi
Alberto Appunto! Che interesse pu avere una malattia di cui si conoscono solo due casi? Capissi se fedessen tanti, ma d Come se non esistesse.
Adele (entra) Scior aocatt, gh chi
Paolo Son ciappaa de maledett, ghe son per nissun Chi l?
Adele La dattilografa.
Paolo (cambiando tono) Beh, digh de ripass pusse tardi No cio, spetta. (tira fuori il portassegni ne compila uno, lo stacca e lo mette in una busta) Dagh questa. Ghhinn trii mes de stipendi, gigh insc che ghhoo de part, che ghe madaroo di letter de raccomandazion, che l inutil che la torna e te me la saludet.
Alberto Scusi, avvocato, la sua dattilografa?
Paolo Lera, la mia dattilografa, ma adess l p.
Alberto Quella cui dettava una lettera quando sua moglie ha dato segni di squilibrio?
Paolo Si, hoo dovuu licenzialla perch la rendeva pocch. Va ti Adele, va.
Alberto (fermandola con un gesto) No, no che la spetta on moment. (A Paolo) L el mha dii che intant chel dettava na lettera, gh vegnuda denter la sciora, lha vosaa e l scappada via, giust?
Paolo Si.
Alberto Allora podom tent on esperiment. (a Adele) La ghe disa de spett on moment.
Adele Sissignore. (esce)
Alberto E lesperimento classico cui si deve la guarigioni di numerosi casi di follia temporanea: la replica scrupolosa delle condizioni in cui si verificato. L ch chel ghha detta la lettera?
Paolo Si, ch.
Alberto Allora qui che dobbiamo riprodurre la scena con la massima esattezza, sola differenza, che al s post ghe saroo mi.
Paolo Ma chel scusa professor, ma l l propri sicur che lesperment el po riessi?
Alberto Sicurezza nessuna, speranze tante.
Paolo Ecco, appunto, dato che de sicurezza ghe n no, mi disaria che saria mei lass perd.
Alberto Proviamo. Sel riess ben, sel riess no sciao.
Paolo (rassegnato) Va beh (si dirige verso la porta) Adele! Falla pass.
Dattil. (entra. Procace, elegante, esperta nel valorizzare le sue attrattive) Buongiorno, avvocato.
Paolo (senza guardarla) Buongiorno, signorina.
Dattil. Grazie per i tre mesi di stipendio; troppo buono avvocato.
Paolo (evasivo) Nient, nient. Siccome ghhoo de privamm di s servizi, ghe faroo av di letter de raccomandazion.
Dattil. Grazie, avvocato, ma non serve: ho gi trovato un altro posto.
Paolo Ah, si?
Dattil. Dallavvocato Santini. Sa, prevedevo che sarei stata licenziata.
Alberto Allora, se vuol spigare alla signorina..
Paolo No, no, l mei chel spiega l.
Alberto Sia gentile, si metta in equipaggiamento da lavoro.
Dattil. Ah, bene. (si sfila la blouse e rimane con una camicetta molto scollata) Cos?
Alberto (a Paolo) E el stess vest ghe la ghaveva su ier?
Paolo (evasivo) Soo no me par.
Dattil. Si, lo stesso, le piace?
Alberto (severo) Si, carino. Dunque, signorina, noi abbiamo bisogno della sua collaborazione per un esperimento importantissimo.
Dattil. Spiritismo?
Alberto No. Dunque, lei ricorda sicuramente che ieri la signora dellavvocato entrata in questo studio, ha lanciato un grido ed scappata via.
Dattil. Si, si, eccome se mi ricordo.
Alberto Ora, dobbiamo riprodurre con esattezza la la situazione che precedeva lentrata in scena della signora.
Dattil. Aaah, ho capito.
Alberto perci lei si siede dove siede abitualmente. (lei esegue) Lei avvocato cominci dallo stesso posto dovera a dettare la sua lettera.
Paolo (sedendo alla scrivania) Chel scusa, professor, ma se podaria minga fann a men?
Alberto (categgorico) No, se p no! Allora avete capito tutto bene?
Dattil. Non dubiti.
Alberto Aventi, avvocatto, detti.
Paolo Na lettera qualsiasi?
Alberto Saria mei quella de ier, ma quest ghha poca importanza.
Paolo (prende un foglio e comincia a dettare) Dallistanza interlocutoria inoltrata allEccellentissmo tribunale, si evince che
Dattil. (ad Alberto) Scusi?
Alberto Si?
Dattil. Lei ha detto che bisogna riprodurre la scena con precisione.
Alberto Sicuro, e allora?
Dattil. Io non ero mica qui.
Alberto Ah no? E dovera?
Dattil. Vicono alla scrivania.
Paolo Ma si, ch o l l istess.
Alberto Niente affatto! Bisogna riprodurre le stesse posizioni. Brava signorina ha fatto bene a dirlo. Forza si metta dovera e lei avvocato cominci a dettare.
Paolo Dallistanza interlocutoria inoltrata allEccellentissmo Tribu
Dattil. Scusi?
Alberto Cosa c ancora?
Dattil. C un piccolo particolare: io ero seduta.
Alberto E allora si sieda. (le porge una sedia)
Dattil. No, ero seduta (indica la scrivania) Qui.
Alberto Sulla scrivania?
Dattil. Si, cos.
Paolo (imbarazzato) Eh, siccome la se straccava a st in pee, pora tosa
Alberto Aaah capissi, capissi.
Paolo Allora, detto?
Alberto Detti, detti.
Paolo Dallistanza interlocutoria inoltrata allEccellentissmo
Dattil. Scusi, avvocato, ma lei non era mica seduto.
Paolo Ah, no?
Dattil. Era in piedi, qui, vicino a me.
Paolo Ah, si l vera, adess me ricordi!
Alberto (spazientito) Senta, avvocato, qui stiamo perdendo tempo. Si pu sapere comera una buona volta comera la situazione?
Paolo Qualera?
Dattil. Su, avvocato, facciamogliela vedere, dopotutto non c niente di male! (lo abbraccia) Ecco la posizione.
Alberto Ah, benone!
Paolo Senta, professor, el credar no che
Alberto Ah, c poco da credere! Lei ieri stava abbracciando la signorina e in quel momento entrata la sua signora. Questo spiega tutto. Ma perch non me lha detto subito?
Paolo Credevi che la fudess na rba senza importanza.
Alberto (arrabbiato) Senza importanza? Ma questo il dramma che ha originato lepistasi.
Dattil. Ma che male c? Per un abbraccino
Paolo Lee che la tasa, che l lee la causa de tuscoss!
Alberto Dai, vediamo questo abbraccino, forza.
Paolo (riprendendo la posizione)
Alberto Che sia esatto, mi raccomando.
Dattil. Esattissimo, mi baciava sul collo!
Alberto Fermi cos che possa vedere bene la situazione. (restano immobili nella posa del bacio, mentre lui indietreggia per inquadrare bene la scena. In quella entra Evelina che si blocca impietrita sulla soglia)
Evelina Oh! Excuse me
Paolo (sempre abbracciato alla dattiligrafa) De gh?
Evelina Volevo la borsetta della mamma.
Alberto (prendendola dalla sedia) Tenga.
Evelina Grazie. (scappa via mentre i tre restano a guardarsi disorientati)
Paolo LHa vist?
Alberto Eh, hoo vist.
Paolo Bella figura chemm faa! Mi che basavi la dattilografa e l chel guardava.
Alberto Pazienza, ormai
Paolo Mi ghe lavevi dii che lera mei rinunci a lesperiment.
Alberto E inutile recriminare, cerchiamo piuttosto di essere pronti per quando entrer la signora. (si sente Francesco che canta)
Paolo El segnal! L lee!
Dattil. Ma cosa succede?
Alberto (a Paolo) L chel vaga de l. (lo spinge fuori, poi alla dattilografa) Lei resti l seduta sulla scrivania. Adesso io labbraccio, come faceva lavvocato.
Dattil. Ah, birbantello
Alberto La disa no di stupidad, per lesperimento.
Dattil. Si, lesperimento, bella scusa.
Alberto (abbracciandola) La stessa posizionecos.
Dattil. Un p pi stretto. E poi mi baci qui, dietro lorecchio Ma lo sa che lei simpatico?
Alberto (mettendosi in posizione) Zitta e stia ferma.
Clotilde (entra, li vede e urla) Aaaah!
Alberto (staccandosi dalla dattilografa) Porco Giuda, la zia!
Clotilde (drammatica) Paolo! Non oso credere a ci che vedo.
Alberto Ecco, zia, adeso ti spiego
Clotilde Ma cosa vuoi spiegare? E tutto chiaro. Ah, miserabile, tradire cos quella povera anima!
Alberto Ma no, non come sembra, io
Clotilde Taci, taci. Chi costei?
Dattil. (scendendo dalla scrivania) Luisella Bandinelli, steno-dattilografa.
Clotilde (con gesto drammatico) Fuori. Via da questa casa!
Dattil. Ma si, vado non c mica bisogno che si faccia venire una crisi epilettica. (ad Alberto) La saluto. (esce)
Clotilde E adesso a noi due!
Alberto Si ma senza gridare.
Clotilde Certo che grido! Vergognati, tradirla cos, qui, in casa sua.
Alberto Ma posso sp
Clotilde Zitto! Abbi almeno il pudore di tacere, sei il disonore della famiglia. (Evelina entra spaurita e si ferma accanto alla porta)
Alberto (sbottando) Basta! E ore di finirla! A questo punto devo dire (sta per parlare ma si domina alzando le praccia al cielo) Oh, al diavolo! (esce)
Clotilde (dolorosamente) Evelina, piccola mia, la tragedia piombata in questa casa. Quelluomo un libertino; lho sorpreso mentre baciava la dattilografa.
Evelina No, mamma, non era lui, era il suo amico.
Clotilde Ma cosa dici? Era lui. Lho visto coi miei occhi!
Evelina Anchio lho visto coi miei occhi!
Clotilde Oh, insomma! Se dico che era lui, era lui e tu non devi discutere.
Evelina Si, mamma.
Luisa (entra, serena e sorridente) Scusa, zia, mi sono feramta un attimo per dare delle disposizioni.
Clotilde (gravemente) Luisa, devo parlarti di una cosa grave, molto grave.
Luisa Cos successo?
Clotilde Evelina? Vai a fare una passeggiata in giardino.
Evelina Si, mamma. (esce)
Clotilde Mi piange il cuore a sapere che ti dar un dolore.
Luisa Ma insomma, cosa c stato?
Clotilde Tuo marito. Tuo marito non degno di te. Lho sorpreso mentre baciava la dattilografa.
Luisa Cosa?
Clotilde Loso: terribile ma cos. Coraggio piccola mia, coraggio.
Luisa (stupita ma calma) Mio marito baciava la dattilografa.
Clotilde Si.
Luisa Ma sei proprio sicura che fosse lui?
Clotilde Lho visto coi miei occhi.
Luisa Quello con la barba?
Clotilde Ma si, tuo marito! Quanti mariti hai?
Luisa (fra s) Oh, questa bella!
Clotilde (meravigliata) Beh, non dici niente?
Luisa (riprendendosi) Ah si, una roba tremenda!
Clotilde Io gliene ho gi dette quattro, ma sar meglio che gli parli anche tu.
Luisa Ah, si, certo.
Clotilde (suona il campanello) Nessuna debolezza, non lasciarti commuovere, fra voi tutto devessere finito. (appare Francesco) Dica al signore di venire subito qui.
Francesco Sissignora. (esce)
Clotilde Mi raccomando: dura, spietata. Io aspetto di l.
Luisa Grazie, zia. (entra Alberto)
Clotilde Eccolo qui. Sua moglie sa tutto! Glielho detto io.
Alberto Brava! Ebbene si, ho baciato la dattilografa. (Clotilde esce. Lui volta le spalle a Luisa e guarda dalla finestra)
Luisa (gli si avvicina sorridendo) Professore, senta, io non ne posso piu.
Alberto (stupito) Cosa?
Luisa Ma si, st diventando on tale pasticcio Io non ci capisco pi niente.
Alberto Ma come?
Luisa Vede, io non so se lei se n accorto, ma io non sono mica matta.
Alberto Ah no?
Luisa No. Ma adesso le cose si complicano in un modo
Alberto Ma come? Lei non matta?
Luisa No. Ma non si arrabbi. Vede, io avevo cominciato cos per mettere paura a mio marito. Vorevi fagh ciapp on bell stremizzi, se le meritava Ma poeu l rivaa l e allora il gioco mi ha tentato: una sensazione strana essere sposata a uno che non si conosce.
Alberto Oh, a chi lo dice!
Luisa Adesso non so pi come uscire da questa situazione. Professore, bisogna che lei mi aiuti, perch mi ghe capissi p nient.
Alberto Dunque lei si presa gioco della scienza e di ch la rappresenta.
Luisa Dai, professor, ghe dispias insc tanto dav fa la part del m mar?
Alberto Ma no, disi minga quest Ma allora, ier sera?.
Luisa Ier sera seri dree a fa na mattada. Se capiss: a na donna tradida p saltagh in ment de vendicass. Per fortuna ho trovato un gentiluomo.
Alberto Gentiluomo?
Luisa Proprio on galantuomo.
Alberto Ma scusi
Luisa (interrompendolo) Zitto. (ha visto apparire Clotilde e comincia a inveire contro di lui) Miserabile! Miserabile, tradirmi cos! Scusa zia ma non ho ancora finito.
Clotilde Fai pure, e mi raccomando: dura e spietata!
Luisa Non dubitare. (aspetta che la zia sia uscita) Vede? Adesso c anche la zia che vuole la tragedia.
Alberto Lassemm perd la zia e parlemm puttost de ier sera.
Luisa Ier sera seri matta, ma incoeu son rinsavida.
Alberto Ma allora mi
Luisa Lei stato molto carino e adesso mi aiuti a uscire da questo pasticcio. Cosa si pu fare?
Alberto Mah, o direi di continuare cos.
Luisa No, adesso il gioco da innocente, potrebbe diventare pericoloso. E necessario che io guarisca. Mi dica, si pu guarire cos, di colpo, senza ragione?
Alberto Si. I pazzi possono fare di tutto, anche commettere la pazzia di guarire.
Luisa Cosa devo fare?
Alberto Una cosa molto semplice: quando vede suo marito, lo riconosca. Lo tratti come lavrebbe trattato dopo il fatto della dattilografa.
Luisa Allora el ciappi a sgiaffon!
Alberto Lasci perdere gli schiaffi, dimentiche quello che accaduto, sia un po assente come se si destasse da un lungo sonno.
Luisa Fann isc i mtt che guarissen?
Alberto Si, pi o mento. Sia stordita, annebbiata
Luisa Oh, me raccomandi, el disa no al m mar che son mai stada matta.
Alberto No, el lassaremm con la paura. Ma la me disa na roba, sciora, ier sera, quand la mha dii
Luisa (estatica) Ieri sera? Se gh success, iersera? Me ricordi p nagott, sono stordita, annebbiata.
Alberto Stordita, annebbiata?
Luisa Sa, i matt che guarissen
Alberto Hoo capii. (si avvia alla porta) Ghhoo de ciam el s mar?
Luisa Si.
Alberto Nel caso dovesse impazzire ancora
Luisa Si, si, el faroo ciam. Me impgni fin dadess.
Alberto (sguardo al cielo) Speriamo in bene! (apre la porta e chiama) Avvocato, avvocato.
Paolo (entra) Se gh ancam?
Alberto Guarita!
Paolo Cosa?
Luisa Oh, Paolo!
Paolo Luisa!
Luisa Doe son? Se gh success? Mi sento strodita, annebbiata!
Paolo (abbracciandola) Te see chi, in c toa col tuo Paolo.
Luisa Oh, Paolo! (guarda Alberto) Ma chi l chel scior l?
Paolo Ehm On amis.
Luisa Ghhoo in coo na confsion Come on senso doppressione.
Paolo L nient, l nient, andemm a ciapp on poo daria in giardin.
Luisa Si, si, un poo daria.
Paolo (avviandosi,sostenendo Luisa, passa vicino ad Alberto, gli stringe la mano con effusione e sommessamente:) Grazie, professor, grazie. Ei grande.
Alberto (con modestia) Oh, si figuri! (i due escono. Lui prende il soprabito e si prepara ad uscire)
Paolo (riaffacciandosi dalla porta-finestra) Professor, incoeu l el resta a disn con numm!
Alberto Ah, no, basta! (scappa atterrito)
FINE
- Questo copione è stato visto: