Chi ha fatto 13?

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Chi ha fatto 13?

commedia in due atti

di Alessandro Bardi

e Francesco Bettarini

Personaggi:

Mario Nicheli

Don Saverio – parroco del paese

Andrea – il Barista

Il Professore – vecchio professore di liceo ormai in pensione

Luigi (Gigi) Necchi

Margherita – sua moglie

Veronica – la loro figlia

Il Presidente – presidente della Pro Loco

Cecco

Federica – sua sorella

Pippo – amico di Cecco

Lella – zia di Cecco e perpetua di don Saverio

Le tre Grazie – vecchie comari di paese

Il Postino

La scena è unica e taglia un angolo della piazza centrale di un paesino in collina nel comune di Castel Giuliano. Si vedono, da un lato, un tavolino e due sedie antistanti l'ingresso del bar, e una panchina dall'altro. La chiesa, che affaccia anch'essa sulla piazza, è idealmente fuori scena oltre la panchina.


Atto primo

Scena prima  (oggi)

Mario e don Saverio seduti al tavolino del bar chiaccherano amabilmente.

Mario – ..e così da quella piccola bottega di stoffe in periferia, piano piano, cometu sai, son riuscito in trent'anni a tirar su uno dei dei più belli e rinomati negozi del centro.

Sav – Ah, io non ho mai avuto dubbi che tu ce l'avresti fatta. Tu hai sempre avuto,si può proprio dire, 'stoffa' per gli affari. (ridono) Certo, ogni tanto potevi anche tornare a trovarci.

Mario (sospirando) – Ehm... ci ho pensato spesso, soprattutto i primi anni. E cisono anche andato vicino, sai. Un paio di volte son venuto qua a Castel Giuliano per sistemare alcune cose al Comune (Saverio lo guarda con aria di rimprovero) e ho pensato: adesso vado su in paese.. passo a fare un saluto.. almeno a te.. Sav (quasi offeso) – Siamo amici fin da bambini!

Mario – Ti ho sempre telefonato però.

Sav – Eh! Una volta all'anno per San Quadrato!

Mario – Sì, tu hai ragione ma vedi.. io son andato via.. ecco.. son andato via di quaconvinto che da questo paese venissero tutte le mie disgrazie e così.. (si rattrista e sospira). Poi, sai, adesso che in negozio pensa a tutto mio figlio e.. soprattuttodopo la morte di mia moglie.. Ecco, ho sentito ch'era davvero il momento di tornare.

Sav – Via via un ci pensare. Ora sei qua e siamo tutti contenti di vederti, questa infondo l'è sempre casa tua, no? Ah già! A proposito di casa tua.. (tirando fuori un mazzo di chiavi) Ecco le chiavi che mi hai lasciato quando sei partito. E' tutto in


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ordine. Sai, ci ha sempre pensato la povera Lella, prima, e Pippo poi..

Mario (sorpreso) – Pippo?! pensavo un ne volesse più sapere di me.. dopo quelloch'era successo.. E poi io son partito e non ci siamo mai chiariti.

Sav – Diciamo che ti ha perdonato. (porgendo ancora le chiavi). Tieni prendile.

Sarai emozionato.. rientrarci dopo tanto tempo.

Mario (prendendo le chiavi) – Eh.. la mi' casa. Ti dirò, i primi tempi a Milano, tulo sai, è stata dura, ho cambiato mille lavori e a malapena arrivavo in fondo al mese, e quando, dopo qualche anno, mi si presentò l'occasione di rilevare quella piccola bottega io, beh, non ci avevo una lira. E allora pensai persino di venderla questa casa; ci pensi, l'ha fatta i' mi' povero nono. Mi piangeva i' core. Poi per fortuna e, lo ammetto, solo per fortuna, ho trovato un po' di soldi e...

Barista (esce dal bar ed esterrefatto) – Bah! Guarda chi c'è?! Mario! Tu seiarrivato finalmente.

Mario – Andrea! Ma dov'eri?

Bar – Ero dietro a rimettere le.. (si blocca e lo fissa ancora stupito) Ma guarda, chic'è! Me l'aveva detto don Saverio che tu dovevi arrivare. Ma avevo capito, domani. Sav – Veramente te l'avevo detto che arrivava oggi! (a Mario) Sai, coll'età perde unpo' di colpi.

Bar (sarcastico) – E sa' invecchierò solo io, don Saverio.

Mario – Macché invecchiato! Magari i capelli.. ma per il resto non sei cambiatoper nulla. Il bar invece, ho visto, l'hai rifatto e (guardandosi intorno) anche la piazza mi pare un po' differente.

Sav – E' stata rifatta un po' di tempo fa.

Bar – Mh .. e ora sarebbe da rifare di novo. Tra le buche pe' i gasse e tutti quegl'attri rattoppi. Ma i' Comune come a i' solito un ci sente, la pro loco un ha un quattrino.. e poi l'attra vorta..

Sav (interrompendolo)Senti, ma due caffè che ce li porti?


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Bar – Io ve li porterei anche, don Saverio, ma vede, come è chiaramente scritto suquel cartello: “In questo locale non si esegue servizio al tavolo”.

Sav – Eh come sei pignolo. Sempre stato pignolo! E va bene vai, te facceli intanto,che ora s'arriva.

Barista – Come pronti. (esce)

Sav – Vedi, non è cambiato molto. E' tutto come sempre.

Mario – Eh sì (guardandosi ancora intorno) in fondo è rimasto tutto uguale. Ma

qualcosa in trent'anni sarà successo?!

Sav (sorride) – Qualcosa.

Mario – E allora comincia a raccontare, dai.

Sav – Bah.. non so da che parte cominciare.

Mario – Dalle cose più importanti o.. da quelle più divertenti.

Sav – Ah, ecco sì.. Ti ricordi te Cecco?

Mario – Mh.. sinceramente, no.

Sav – Il nipote della Lella.

Mario – Ah, sì. Aveva anche una sorella, mi pare.

Sav – Precisamente. Federica, l'amica di Veronica la figliola del Necchi, ti ricordi,loro avevano quel podere là sotto al campaccio. Mario (scuote la testa) – No.. questo proprio..

Sav – Vabbè dopo ti.. (mentalmente ritira le fila del discorso) Ma, ecco, cominciò

tutto una sera di maggio dell'ottantacinq... No, no dell'86, ecco, sì. Tu te n'eri

andato ormai da quasi quattro anni e..

Barista (da dentro il bar) – Pronti i caffè

Sav (al barista) – Sì. Arriviamo! (a Mario) Vieni, sennò si freddano. (Uscendo)

Insomma, ti dicevo: eran quasi le undici e proprio qui a questo tavolo c'erano

Cecco e..

Escono


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Scena seconda  (1986)

E' sera e dall'interno del bar si sente il rumore della moneta che cade in un jukebox, selezione brano e parte un pezzo esagerato anni ottanta (tipo Innamoratissimo dei Righeira)

Dal bar entra in scena Cecco ballettando malamente e in modo ridicolo.

Poco dopo, dall'altro lato, entra Pippo che lo vede e scuote il capo.

Cecco vede a sua volta l'amico e dissimulando con colpetti di tosse si siede al tavolino cercando di darsi un tono. Sfuma la musica.

Pippo – Allora Cecco? Che fai di bello?

Cecco – Oh.. Pippo.. non t'avevo visto. Ero qui a..

Pippo – A?

Cecco – Ero qui a.. a.. a pensare un po' alle vacanze. Ecco Pippo – Te le figuri movimentate, eh?

Cecco – Ehm.. Sì.. abbastanza. Ti ricordi? Si diceva, con que' ragazzi di CastelGiuliano, d'andare in Sardegna. Te poi che fai? Che vieni? Pippo – Eh, un lo so..

Cecco – 'Gnamo. Ci si butta via!

Pippo – Sì sì ho capito ma io un lo so se posso sta' via tutt' i' mese. E.. e poi sispende troppo.

Cecco – Macché. Senti, la casa l'è di Gabriele. Cioè, l'è la vecchia casa dellamoglie di' su zio, che gliè d'un paesino vicino a Porto Rotondo, loro vanno tutti gl' anni ma quest'anno un possano e dice che, se fa ammodo, a i' nipote gliela lasciano volentieri. La macchina, avevano già deciso, la piglia Guido. E poi m' hanno invitato anche me. Questa gliè una botta di fortuna! E icché fo, un vo? E dice son contenti se tu vieni anche te.


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Pippo – E ho capito ma poi lì.. la vita costa cara e ci vole i quattrini.

Cecco – Mh.. Io un po' n'ho messi da parte. Quest'anno in carrozzeria mi son fatt'un tappoo.. e un n'ho speso nulla. Ma ora in un mese me gli voglio brucia' tutti. Pippo – Maa.. che viene anche la Federica?

Cecco – Ma che ti droghi?! E mi porto dietro la mi sorella ora?! Tz! No, lei vedraila sta qui, co' mia.. Belle vacanze! Insomma, che vieni?

In questo punto entra in scena Margherita, passa vicino ai ragazzi e a " bella vita" drizza le orecchie e , facendo finta di niente, s'interessa al discorso. I due inizialmente non la vedono.

Pippo – Eh.. Un lo so, via. Vedrai starò qui anch'io. C'ho una cosa da fare.. E poiun mi posso mica permettere di fa' la bella vita come te.

Cecco – Mah, senti: io di fatica n'ho durata abbastanza e ora voglio pensare solo adivertimmi. Proprio quest'anno che m'è capitata questa popò di fortuna, poi.. No no. Un conosco. Io mi sistemo perbenino lì e poi: spiagge, locali, discoteche, Costa Smeralda.. e mi sputtano 'gnicosa fin all'ultima lira.. No, perdie, rimango tra queste quattro casucce..

In questo momento si accorgono di Margherita che ormai sta origliando alle loro spalle.

Pippo (vociando) – Oh sora Margherita! Che ha perso qualche cosa?

Margherita – Io.. No! Ma senti questi! (gira i' culo e va via stizzita)

Pippo ride. Cecco serio lo guarda di traverso

Cecco – Garbato, eh?!

Pippo – No. L'è garbata lei, sempre a 'mpicciassi d'ogni cosa.

Cecco – Ma tu ti potevi rivolgere meglio uguale, no?

Pippo – Certo, se la mi garbasse a me la su' figliola.. e mi rivolgerei meglio. Cecco – Icché tu vorresti dire?!

Pippo – Oh ven via! Lo sanno tutti che tu se' cotto della Veronica. E che lei la


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seguita a datti picche.

Cecco – Che c'entra. Se l'è pe' codesto un gli disgarberei nemmeno ma.. e la si volesistemare per benino, lei. Mica co' un carrozziere. Pippo – Apprendista carrozziere.

Cecco – Ecco. Meglio ancora. Ma questa gliè la su mamma che gli mette in testacerte idee! E par che l'aspetti i' principe di' Galles!

Pippo – Allora la po' sta' tranquilla, quello l'ha bell'e preso Diana.

Cecco – Siee. Un n' ahé paura, la lo troverebbe lei i' modo di rimettere a i' postoDiana. Quella un è mica una mamma, l'è la Thatcher!.

Pippo – Poero Necchi, gl'ha fatto un bell'affare a pigliassi una moglie a qui' modo.Impicciona, pettegola e caporala! Di già c'ha i' su' problemi.. Dice, gliè pieno di debiti.

Cecco – E pare un sian nemmen pochi.

Pippo – E vorrà dire che tu glieli spianerai te i debiti, appena ti fanno Principecarrozziere de’…

In quel momento entrano Veronica e Federica Cecco – Ssh! Cambia discorso, gl'arriva la Vero.

Pippo (che è di spalle, voltandosi) – Che c’è anche la tu sorella?

Cecco (stizzito) – E chi se ne frega della mi sorella!


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Scena terza

Vero – Mh.. Guarda chi c’è. Andiamo via, vai. Io un gli sopporto quegli, e son du’

perdigiorno.

Fede – O perché tu dici così? Tu lo sai che un è vero.

Vero – Certo te un tu lo voi senti' dire. Uno gliè i' tu' fratello e da quell'attro.. tu tifaresti cuccare di volata!

Fede (arrossendo) – Ma icchè tu dici...

Cecco fa un cenno a Pippo tipo “stai a vedere come si fa”, si alza per raggiungere le due e con tono “molto maschio” si rivolge a Veronica.

Cecco – Ehi, ciao Vero. Che ci fai da queste parti?

Vero – Eh.. delle vorte me lo chiedo anch'io.

Nel frattempo Federica si siede sospirando d'amore al tavolo. Pippo, imbranato, si dimostra insofferente e molto imbarazzato.

Cecco – Ecco.. Appunto... Perché una di queste sere invece non si va a fare un girogiù a Castel Giuliano; solo io e te. Ti porto a cena fori e poi a i' cine. Si potrebbe fare per venerdì prossimo. Esce Top Gun, con quell'attore novo.. E dice l'è dimorto bellino.

Vero (sorniona) – Tom Cruise. Eh sì, l'è davvero dimorto bellino.. lui.

Cecco (risentito) – Oh via Vero, così tu ti prendi gioco de' mi' sentimenti, però. Tulo sai che c'ho un debole per te e tu continui con questo tira e molla. Se un tu mi voi, tu lo dici chiaro e tondo, una vorta per tutte..

Vero (prendendogli teneramente le mani) – Una vorta per tutte..? Ma Cecco,tesoro, io te l'avrò detto aimmeno cento vorte (di scatto, spazientita) e tu se' te che tu se' duro com' i' muro! (poi rivolgendosi svogliata all'amica) Dai Fede andiamo che è tardi e a me.. m'è preso sonno!

Fede – Eh.. Come? Sì sì, te vai vai. Io sto un po' qui.. Ci si vede domani, eh? Ciao.


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Vero (facendole il verso) – Cii sii vedee doooomaniii. Tz. (ed esce)

Cecco (tra se e al pubblico)– Ci manca poco, me lo sento. La sta pe' cedere! (etornando al tavolo, rivolgendosi duro alla sorella) E te? Che se' ancora qui?! Va' aletto, vai, che gliè tardi e la mamma la sta in pensiero. Fede – E per te la unnè sta in pensiero?

Cecco (alzandola per un braccio) – Vai, t'ho detto, vai. Un mi fa' entrare i'nervoso.

Veronica guarda teneramente Pippo poi arrabbiata, ruggendo contro Cecco, esce. Cecco (un po' all'amico un po' tra se) – Che di già c'è quell'attraa.. Ha' visto? Dicee non dice. Sempre ambigua. “Te l'ho detto cento vorte..” Ma cosa? Non si capisce di preciso icché la 'ntende. Io dico son sulla bona strada ma, ogni tanto, se la seguita così, e mi potrebbe anche venire un dubbio, no? Mah.. Beato chi ci capisce quarcheccosa. Dico bene Pippo? Pippoo?!

Pippo (alzandosi anche lui e guardando nel vuoto) – Oh donne donne! Deliriodegli uomini, flagello de' cuori e disperazion degli amanti.

Cecco (esterrefatto) – E ora? Icché gliè questo latinorum? (prendendolo sottobraccio e accompagnandolo) Gnamo vai si va a letto che questa arietta notturna laun ti fa mica tanto bene a te. E poi l'è anche tardi e la mi' mamma la sta in pensiero pe' davvero.

Pippo (sempre guardando nel vuoto e sospirando) – Amor ch' a nullo amato..

Cecco (spingendolo) – Siè, e Amen Adester Fidelios! Gnamo Grull'amato, gnamo.

Escono


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Scena quarta

E' mattina e al tavolino del bar il Professore legge il giornale.

Il Necchi entra in scena uscendo dal bar portando tutto tremante un vassoio con due tazzine di caffè seguito dal barista che, armato di granata, si mette a spazzar lì intorno.

Necchi – Certo che tu li potevi anche porta' te i caffè. Ma che barista tu sei?! Barista (tono distratto) – “In questo locale..

Necchi – ..non si esegue servizio al tavolo”. E s'è capito.

Barista – E allora abbozzatela di chiedere!

Necchi (sedendosi e porgendo una tazzina al Professore) – Ecco a lei Professore.

L'è di già zuccherato.

Prof (continuando a leggere) – Grazie Luigi.

Necchi – Allora? Icchè dice i' giornale?

Prof – Eh.. Anche oggi ci son sei pagine sull'incidente in quella centrale Ucraina,dice che “..nei prossimi giorni la nube radioattiva potrebbe estendersi su tutto il territorio italiano.” C'è scritto “Il ministero della sanità ha proibito per due settimane la vendita di verdure a foglia e la somministrazione di latte fresco ai bambini e alle donne in gravidanza.” E che “è necessario lavare la frutta e non bere acqua piovana”. Anche se Zamberletti ha definito i provvedimenti: “ultracautelativi”. Baah.. (e beve il caffè)

Necchi – Ma che siete grulli pe' davvero! Io le vieterei codeste centrali. E le sontroppo pericolose, via! (e beve il caffè)

Barista – Sié! E bravo Necchi, s'anderà avanti a carbone allora, come i trenid'anteguerra. Questo gliè i' prezzo di' progresso!

Necchi – Io un voglio mica dire che bisogna andare all'indietro ma se questo gliè i'


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conto.. e mi pare un po' salato. E quarche dubbio mi pole anche venire, no? Barista – Dubbio? E l'è una tennologia sicurissima! Te pensa che in Americaoramai, coll'atomo, e c'accendano anche le sigarette.

Necchi – Ma te lascia perde' l'America, che lì c'è pieno d'americani, e pensa a i' tu'uscio. E pe' piacere, di già che tu ci sei, pe' queste cose pensa anche a i mio d'usci, che tanto lontano unné sto. Che dico male Professore? Eh? Lei come la vede?

Prof – Mh.. Come la vedo? Non lo so. Ma ho l'idea che ci sia ancora da parlarneparecchio però.

Necchi (annuisce) – Eh..

Barista (annuisce) – Bah!

Silenzio

Necchi – Maa.. o nella cronaca locale un dican più nulla di quella schedina giocata

giù a Castel Giuliano? Pe' venti giorni c'hanno fatto un capo...

Prof – Perbacco! E' stata la vincita più alta di tutti i tempi.

Necchi (con tono solenne) – Un 13 da quasi 4 miliardi.. Ma che ci pensate? Barista – Per l'esattezza: un 13 e cinque 12 in una sola schedina giocata a sistema,da 3 miliardi 987 milioni e 543 mila lire.

Prof. – Sì, giusto. Ma ora è un mesetto che non si sente più nulla. Cercavano ilvincitore.

Necchi – Bah! Tutti que' giornalisti a fare i' giro de' paesi qui intorno comedisperati, a chiedere in qua e 'n là.. Vennero anche qui, vi rammentate? Mh.. ma alla fine un trovonno mica nessuno.

Barista – E ci credo! Secondo te se vinco tutti que' soldi, e te lo vengo a dire a te.E sarei poco bischero! Io starei ma zitto zitto pe' un bel po'. Poi, senza fammi vedere da nessuno, preparerei le valigie e un bel giorno... Via! E un vu mi vedete più.

Necchi – Sié. E indo' tu vai?


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Bar – Montecarlo.. Costazzurra.. A fare i' signore.

Necchi – E a me un tu mi daresti nulla? Ci si conosce da una vita..

Bar – Che c'entra. Qui conosco tutti da una vita. Ma se mi metto a dare.. e un miriman più nulla a me. E poi come fo a fare i' signore?

Necchi – E tu saresti ignorante un po' e via.. E allora lo sai icchè ti dico“signorino” che io piglio la vanga, vengo in Costazzurra e te la do ni capo. Anzi t'aspetto qui pe' dattela ni capo. Tanto prima o poi tu torni, ti piglia la nostalgia di tu' paese.. di tu' barre.. e anche di noi! E tu torni. E io.. Zacché! Ti do una vangata ni capo!

Bar – O bravo, così tu m'ammazzi!

Necchi (dopo averci pensato un attimo) – E te la do di manico, vai.Ridacchiano tutti e tre, poi il Professore si alza mette il giornale sotto al braccio pronto ad incamminarsi.

Necchi – E lei professore icchè la farebbe se la vincesse tutti que' quattrini?

Prof – Perbacco.. Che farei? (ci pensa) Per iniziare, forse, mi leverei qualche sfizioma (voltandosi verso il barista) con moderazione però; senza dare nell'occhio.. (ci pensa ancora) Intanto.. regalerei un bel vestitino alla mia signora, giusto perquietare gli animi in casa.

Barista (insinuando) – La tiene d'occhio la signora, eh?

Prof (annuisce rassegnato) – Perbacco..

Necchi – E poi? E poi?

In questo momento passa Lella che sente solo questa parte di conversazione Prof – E poi mi compro una bella macchina. Una piccola decappottabile; senzaesagerare. E' uscita adesso la Spider 2000 dell'Alfa Romeo in una nuova versione, la Quadrifoglio Verde. Piccole variazioni di carrozzeria, fascioni marcati inglobati nei paraurti e bandelle sottoporta.. Ah! La “spider aerodinamica”. Barista – Guarda come gli brilla gl' occhi.


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Prof – Beh. Ho un animo sportivo, in fondo.

Necchi (alzandosi) – Sié. E io ho di zappare l'orto, proprio “in fondo”, ci si vededopo vai.

Prof – Sì. Vado anch'io. Ah! Luigi, mi raccomando, in forma per oggi. Necchi – In formissima, Professore, la un si preoccupi. (escono)

Barista (sparecchiando sorride e poi riflessivo) – Peoro Necchi, gli ci vorrebbe maa lui un be' 13. Oddio, gli basterebbe anch' un 12 a fallo respirare un po'. Ma la fortuna, si sa, di già l'è cieca.. se la si mette cerca' lui in mezzo a i' su' campo come minimo la 'nciampa e picchia anche una musata! (esce)


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Scena quinta

Entra da un lato Lella e dall'altro Margherita

Margherita – Buongiorno Lella

Lella – Buongiorno Margherita

Margherita – Icché tu fai di bello?

Lella – Di bello.. Ho finito dianzi di pulire in sagrestia e ora vo alla casa de'Nicheli a dare una sistemata. Gliè quasi un mese ora un ci vo.

Margherita – Che sei ancora dietro a quella casa? E son di già quattr' anni cheMario gliè andato via e, pe' icché lo riguarda, quella casa la potrebbe anche crollare.

Lella – Veramente gliè stato proprio lui a chiedere a don Saverio d'occupassene; etutti mesi manda anche qualcosa pe' fare icché c'è da fare. Margherita – E come fa? Dice un ha una lira pe' fa due.

Lella – Eh, un se la passa bene, no, lassù a Milano. Ma per ora i' poco che ci volel'ha sempre mandato. E te indo' tu vai?

Margherita – E vo a casa, c'ho da preparare da desinare pe' i' mi' marito che gliè ai' campo. E dopo glielo porto.

Lella – Ah. E a lui come gli va? Anche quest'inverno gli ha fatto un freddo,bambini mia! A febbraio c'era da tappassi in casa e non rimetter i' naso fori. Margherita – Sta bonina, vai! Già meglio. Se veniva una gelata come annos'andava a gallina pe' davvero. E ci toccò tagliare mezzi ulivi e.. anche pe' i' resto, una tragedia! Pe' ripigliassi, tu lo sai, siam passati dalle banche ma... e gl'era meglio piglialli a strozzo, te lo dico io, sarebban stati più comprensivi. Lella – E vi ci vole ma una grazia a voi.

Margherita – E gliela chiederò a i' Papa se passa di hi. Ha' visto, questo d'ora un


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fa attro che girare. Ora gliè poco l'è stato persino da i' Rabbino alla Sinegoga.

magari un di 'esti giorni viene anche da noi sott' a i' campaccio.

Lella (con aria di rimprovero) – Scherza co' fanti..

Margherita – Sì sì, e ho capito.

Lella – Senti, o la Veronichina come la sta?

Margherita – Bene, grazie.

Lella – Che gli ronza sempre intorno i' mi' nipote? Se gli da noia dimmelo, eh, cheoggi l'è sabato, c'è l'ho a pranzo, e gliela fo io una ramanzina!

Margherita (imbarazzata) – No... Sì.. Cioè, non ti preoccupare. In fondo gliè unbravo giovane.. Gentile, educato..

Lella – Oh se tu hai sempre detto un tu lo puoi vedere. Che gliè uno scansafatiche. Margherita – Sì.. No.. Ma ultimamente l'ho un pochino rivalutato. Mi pare chestia mettendo la testa a posto. E c'ha anche.. dei progetti, mi pare. Ho sentito che tra un po' parte per la Sardegna.. Che mi sbaglio? Lella – A fine luglio. Va a Porto Tondo, mi pare.

Mar – Ah! A Porto Tondo, eh?

Lella – Bah. Dice gliè in questa Costa Smeralda. La parte più bella di tutta l'isola, ela più.. dinarosa. C'è pieno di sceicchi, sultani, di panfiri e di ville le paian paesi da come le son grosse! Dice lì vicino c'ha la casa anche quello di Canale 5.

Mar – Ma chi, quello che or' un è tanto gl'ha comprato anche la squadra de' Milan? Lella – Lui!

Mar – E Cecco va costì, eh? E gl'ha trovato una sistemazione di nulla. Saràcontento. (a insinuare) Gli vanno proprio bene le cose..

Lella – Eh gli vanno bene, sì. A settembre gl'arriva anche la macchina!

Mar – La Macchina?!!

Lella – Bah! E gl'ha ventidu'anni anche lui e, vista la situazione, un pole micaseguitare a andare in giro con quella vespina. Se gli capita di porta' fori una


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ragazzetta.. (riprendendosi) Un voglio di' la Veronica, ci mancherebbe.

Mar (impacciata) – Eh? Come? No! Ma anche con la Veronica bisogna ci facciadu' chiacchere, la un lo pole mica tratta' sempre a qui' modo! Lella – Ma..?

Margherita (affrettandosi) – Eh.. Sì eh! Via.. ora però bisogna che scappi, sennòfo tardi e poi tu lo senti i' mi marito. Ciao Lella. (esce rapida)

Lella – Sì sì, ciao. (al pubblico) Mah.. guarda alle vorte come cambia la gente.

Fino a ieri la c'avrebbe messo le tagliole intorno casa pe' non fallo avvicinare.


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Scena sesta

Entra da un lato il Presidente.

Pres – Oh.. Ecco la nostra Perpetua!

Lella (tontolona) – Veramente son la Lella. Oh Presidente, un mi riconosce? Pres – Sì, dicevo nel senso.. Lasciamo perdere. Che si dice stamani in paese? Lella – Icché la vole si dica? Icché si dice tutte le mattine da che son nata: nulla. Elei icché la ci dice? Vedo che l'è andato a funghi. Ma che fanno?

Pres – Mah.. Insomma.. Qualcosa ho trovato ma (guardando il cielo) ci vorrebbeun po' d' acqua e forse con la luna nuova.. E il nostro pretino che ci dice? Lella – Mh.. don Saverio. Icché la vole..

Pres (interrompendola) – Ecco! A proposito di don Saverio.. Come certo sapraianche te, da qualche tempo mi sto adoperando presso il Comune affinché s'intervenga nella ristrutturazione di questa piazza, ma purtroppo giù a Castel Giuliano.. (“non ci sentono”, poi evocativo). Questa piazza, che da lustro e decoro al nostro paese! Ma che, ahimè, avverte da lungo tempo il bisogno d'una riqualificazione. L'idea era quella di lastricare in pietra, rammodernare la fontana (indicando il lato del pubblico), sostituire panchine e lampioni, e.. Giusto appunto, vorrei far notare a don Saverio che per una buona metà (indica la “metà” fuori scena) questa piazza può esser considerata il sagrato della sua chiesa e..

Lella – Ah! Ho capito indove la vole arrivare, Presidente, ma a quell'uscio la sipole risparmia' la fatica di bussare. E son tre mesi che don Saverio gira colla su' cassettina pe' vedere se gli riesce di tira' su du' lire e rifare la facciata della chiesa e i' campanile – che tra un po' ci casca ni' capo – ma.. ("niente da fare")

Pres – Ecco appunto.. Non vorrei interferire con la sua questua ma, se nonriusciamo a reperire i fondi per questo buon proposito, avremmo intenzione, come


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pro loco, di chiedere un piccolo sforzo alla cittadinanza.

Lella – Ma qui un son mica i buoni propositi che ci mancano, e sono i quattrini. Ese lei la dice che a sforzassi (minando uno sforzo intestinale) ne sorte fori, la faccia come la crede; ma un vorrei che la si ritrovasse in mano quarcheccosattro e la ci rimanesse male.

Pres (rattristato) – Ma si tratta della nostra piazza! Ci sarà pur qualcuno la cuicoscienza civica..

Lella – Bah! Intanto la potrebbe provare co' i' Professore. Lui pe' queste cose.. Pres – Ma se un ha mai avuto una lira!

Lella – Lo credevo anch'io ma stamani l'ho sentito ragionare che si volevacomprare un macchinone novo novo e attra roba. Mah.. L'avrà fatto un terno ai' lotto, icché le devo dire. Fatto sta che ci volevo mandare don Saverio a sentire se.. Mh.. Ma ho paura che un sappia nemmen che faccia l'ha; pe' quante vorte s'è visto a messa. Se la vole provare lei, Presidente.. Via, ora però la saluto; e c'ho ancora parecchio da fare. (esce)

Pres (ci pensa un po') – Un macchinone il Professore.. con un terno al lotto. Nonmi pare da queste parti d'aver sentito di nessuna vincita al lotto ultimamente. Invece.. (illuminandosi) quello che ho sentito di sicuro.. è di quel famoso 13! Vuoi vedere che quel vecchio volpone.. Ah! Ma se è così non lo mollo un secondo; devo braccarlo fino allo sfinimento. (scuotendo il cestino) Funghi? Ma quali funghi, qua c'è ma da andare a caccia. A caccia grossa! (esce)


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Scena settima

Entra in scena Pippo, si siede al tavolino del bar e apre la gazzetta che è lì sopra.

Pippo (urlando verso l'interno) – Andrea! Che me lo fai un cappuccio? Bar (da dentro il bar) – Io te lo fo ma poi..

Pippo – Sì sì, me lo piglio da solo. (e poi tra se sfogliando il giornale) Voglio solodare un occhiata qua; che tra poco comincia i.. Ah! Ecco. Bla bla bla.. Squadre favorite: Francia, Spagna, Brasile e l'Argentina di Maradona. E noi?! E siam sempre i campioni, eh! (continuando a sfogliare) Calendario.. Prima partita contro la Bulgaria. Tz! Questi ci si bevano a colazione! Barista (da dentro) – Pronto i' cappuccio.

Pippo – Eccomi. (entra nel bar)

Barista (affacciandosi sulla porta e guardando il cielo) – Ma guarda che bellagiornata vien fori. Avevan messo acqua e invece.. (vede la gazzetta aperta sul tavolino) Oh questa? Prima partita contro la Bulgaria. Tz. Sta' a bada che figura di..Pippo (tornando al tavolino col cappuccio) – Da' retta, capisco se tu c'hai da fare..Ma se tu dovei sortire uguale, un tu me lo potevi portare te i' cappuccino?!

Barista (scocciato) – Ohiòi. Non si esegue servizio al tavolo! Ora ci metto uncartello!

Pippo – Macché cartello e cartello! E pensa a i' cartello! Pensa piuttosto a cambia'la televisione, gliè meglio.

Barista – Perché? Questa icché c'ha che un va?

Pippo – Prima di tutto, se un tu lo sai, e l'hanno inventate a colori. Questa saràrimasta l'ultima della su' specie in circolazione! E poi ormai si spenge la metà delle vorte che tu l'accendi; che quest'anno un c'è stato verso di vedere una partita ammodo. E qui (battendo sul giornale) tra poco s'incomincia.


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Barista – Mh.. Fosse i' male della televisione. E ci sarebbe ma da rifare ogni cosa.Ma che me li dai te i quattrini?

Pippo (sarcastico) – E te gli darrò io davvero! Ma guarda questo! (si siede) Barista – E poi con questo carcio, maaammamia, un se ne pole più! Tutti i giornicarcio.. Baastaa! Ma un c'è verso di pensare un po' a quarcosattro tra tutti? Anche te, e t'hai quasi vent'anni. Ma trovati una ragazzuccia e portala fori la domenica, invece di sta dietro a queste bischerate.

Pippo (si rabbuia un po') – Eh, una ragazzuccia..

Barista (sedendosi di fianco a lui) – Dico, ci sarà qualcheduna che ti piace, no?Una che ti fa.. bollire un po' i' sangue?!

Pippo (con tono sommesso) – Una la ci sarebbe anche ma..

Barista – E chi l'è?

Pippo (imbarazzato) – No.. Eh... L'è unaaa... Ma te un tu la conosci! Barista (sospettoso) – Mh..

Pippo – No.. davvero. La un è di qui.. L'ho conosciuta a.. a.. a.. (non sa che dire) Barista – Vabbè. Lasciamo perdere indove tu l'ha conosciuta. Ma comunque, se lati garba così tanto, e mi pare proprio di sì, che ti ci vo' dimorto?! Tu se' un be' giovane, spigliato, co' una bella parlantina..

Pippo (mogio) – Eh.. spigliato! Di solito sì, tu hai ragione. Ma, ultimamente..quando la 'ncontro.. un so icché dire. Mi viene un groppo qui.. e un mi riesce di spiccicare una parola.

Barista – Però ragazzi, oh! E vu siete 'mbranati forte. Tra te e i' tu' amico, l'è unagara di nulla. Oh buttati, no! Che ha' paura di sbucciatti la bazza?! E poi mi pare che anche a lei un gli dispiacerebbe..

Pippo (scatta sulle difensive) – A.. a.. a lei? A lei chi?!

Barista – Diciamo che c'ho un sospetto su chi possa essere la tu' Beatrice; caro i'mi' Dantino. E t'ho sentito iersera, sai, quande t'è partita la vena poetica.


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Comunque, guarda, ci si leva subito i' dubbio; se l'è chi dico io entro dieci minuti la passa qui davanti co' i' su' fratello pe' andare a pranzo dalla zia.. (con aria d'intesa) La zia Lella.

Pippo (balbettando) – E.. e.. entro dieci minuti?!

Barista – Facciamo venti, vai. Oggi la Lella la sarà un po' in ritardo pe' i' desinare;l'è andata a sistemare casa di Mario e..

Pippo alla parola “Mario” tira fulmineo un' occhiataccia al barista

Barista – Che c'è? Ancora con questa storia di Mario? E son passati cinqu'anni,

dai.

Pippo (adirandosi un po') – Senti, un c'ho voglia di parlanne. Va bene?! Barista – E tu lo sai anche te, gliè stato un incidente. Ziggy gl'è schizzato foriall'improvviso.. E Mario gl'ha anche provato a..

Pippo (alzandosi di scatto) – Basta! Ve lo dico una vorta per tutte, a me non me lodovete nemmeno nominare Mario! Non è difficile, un abita neanche più qui. Barista – Ma via..

Pippoo (infuriato) – Ooohhh!!! (ed esce veloce)

Il Barista scote un po' il capo, sconsolato, sparecchia ed esce


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Scena ottava

G1 G2 G3 entrando in scena sono quasi investite da Pippo che esce infuriato. G1

G2 G3 camminano e parlano attraversando lentamente la scena.

G1 – O Pippo!

G2 – O sta un po' attentino, no!

G3 – Manca poo ci butta 'n terra da come va!

G1 – E par che l'abbia morso una vipera.

G2 – Una vipera.

G3 – Un c'ha nemmen salutato.

G2 – Strano.

G1 – Perché pe' esse' educato gliè sempre educato.

G3 – Rispettoso.

G2 – E gentile.

G3 – Chissà icché gli avrà fatto.

G2 (a G1) – Che lo sai te?

G1 – No, questo proprio un lo so.

G3 (con un po' d'invidia) – Di solito ti dice sempre tutto, a te.

G2 – Sempre tutto.

G1 – E' vero, mi dice sempre tutto.

G3 – A te!

G1 – Eh.. Gliè proprio un bravo ragazzo. Senza tanti grilli pe' i capo..

G2 – Co' piedi pe' terra.

G3 – E la testa insulle spalle.

G2 – 'nsulle spalle.

G3 – Certo anch'a lui, vah, e gliè toccato crescere alla sverta.


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G1 – Da quande i' su' poero babbo..

G2 – E Pippo un era che ragazzino.

G3 – Bah!

G1 – E da allora, co i' fatto che la su' mamma avea da lavorare..

G2 – E un avea tanto tempo pe' stagli dietro..

G3 – Oh, ma anche noi s'è fatto la nostra parte, eh.

G2 – Tutti noi.

G1 – Si pole dire che i' paese l'ha un po' adottato.

G3 – Una vorta di qua..

G2 – Una vorta di là..

G1 – Tutti ci siamo presi cura di Pippo.

G2 (alle due) – E s'è tirato sù proprio bene!

G1 – E ora a settembre avvia anche l'università.

G2 (al pubblico) – S'è tirato sù proprio bene!

G1 – Che all'inizio un c'aveva mica tanta voglia di studiare.

G3 – E la su' mamma figuriamoci se lo segnava a i' liceo.

G2 – Fu Mario a insistere.

G1 (si ferma folgorata) – Già! E' vero, fu Mario.

G2 – Ci teneva tanto..

G3 – E anche Pippo gli s'era affezionato parecchio..

G1 – Poi successe di Ziggy..

(escono)


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Scena nona

Entra in scena Cecco seguito dalla sorella.

Cecco – Ziggy l'era poco più che un cucciolo Gliel' aveva regalato i' su' poerobabbo l'anno avanti, poco prima di..

Fede (sconsolata) – Ma gliè stato in incidente! Figuriamoci se Mario l'hafatt'apposta.

Cecco – E lo so, lo so. Fermò anche subito la macchina, montò sopra i' cane ePippo e schizzaron da i' veterinario giù a Castel Giuliano ma (scotendo la testa).. Fede – E me lo ricordo. Ero più piccina ma me lo ricordo. Stettero lì tutta la notte. Cecco – E la mattina dopo presi la vespa e andai anch'io. Ero lì quando i'veterinario sortì e ci disse che Ziggy “non ce l'aveva fatta”.. Be' modo pe' dire gl'era morto.

Fede – Povero Pippo.

Cecco – Eh, sì. (poi scrollandosi un po') Però ora andiamo, via, sennò si fa tardi epoi tu la senti la zia.

Fanno per incamminarsi ma Cecco si ferma di nuovo.

Cecco – E poi.. Sempre con questo Pippo.. A chiedere Pippo.. E mi par che un turagioni d'altro che di Pippo. Ma mi dici un po'..? Fede – No; è che lui..

Cecco – Che ha combinato qualche cosa? Avete discusso per qualcosa? E un vu visiete mai presi tanto voi fin da quando s'era piccini, sempre a leticare. Ma se questa vorta l'ha esagerato te dimmelo che.. E' vero gliè come un fratellino per me e, si pole dire l'è cresciuto a casa nostra, come uno di famiglia. Ma se l'ha esagerato.. (agitando il pugno per aria) lo sfondo di cazzotti!

Fede – No!


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Cecco – Sicura?

Fede – Sta' tranquillo. Non è successo nulla, te lo giuro.

Cecco – Mh.. Va bene. (ricomincia a camminare e Federica dietro, poi di colpo si

ferma di nuovo) Maa.. Senti. Parlando un po' di cose serie.. La Veronica non è che

t'ha detto niente?

Fede – Di cosa?

Cecco – Di venerdì. Sai, le avevo chiesto di uscire, d'andare al cinema, ma..

Fede – T'ha ridato picche.

Cecco – No! Che picche e picche! (da qui Cecco si sforza di parlare italiano e di

trovare le parole giuste) Cioè.. Ha fatto un discorso.. che non ho capito neanche

benissimo. Anche perché lei non è stata molto chiara su alcuni punti. E secondo me

non è stata chiara perché non ha le idee chiare. Credo che in una certa maniera lei

non possa non ammettere che io.. un po'.. in fondo.. i' core glielo scaldo! Ma.. ecco,

appunto, è come se non lo volesse ammettere. Ammettere prima di tutto con se

stessa. E' come se lei si nascondesse dietro a questo muro d'insicurezza per i'

timore di ricevere da me un rifiuto..

Fede – Ma Cecco.

Cecco – Sta' zitta! Fammi finire! Dicevo, un rifiuto. Ecco, io la vorreitranquillizzare. Perché questo non è possibile! E' vero che a volte io mi comporto in una maniera tale da poterlo far pensare. E soprattutto a lei, che so che ci tiene.. in fondo. Ma io, sai, sono un uomo fatto e finito e.. Fede – Un omo?!

Cecco – Allora! Non m'interrompere t'ho detto! Dicevo, un uomo. E per un uomo èsempre difficile tirare fuori i propri sentimenti; abbandonarsi a romanticherie d'un qualche tipo. Un uomo è rude e.. altezzoso e.. non si piega a supplicare una ragazza. Per quanto, questa ragazza.. gli interessi. E a me m'interessa! E quindi.. (si blocca perdendo il filo del discorso)


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Fede – E quindi?

Cecco – E quindi.. Cosa ti volevo dire? Ti volevo dire che..

Fede – Dire che?

Cecco – Che.. Che sono un uomo altezzoso l'ho già detto?

Fede (annuisce) – Mh.

Cecco – E che lei non ha le idee chiare?

Fede – L'hai già detto.

Cecco – L'ho già detto, eh? E.. E.. E m'interrompi sempre te! Pe' forza poi perdo i'

filo, no?! Ma.. insomma.. Mi pareva che il film non gli dispiacesse però. Secondo

te ci viene a i' cine?

Fede – Secondo me no.

Cecco – No, eh? No! (sbottando) Ma che ne sai te di certe cose?! Che ci vuoiintendere? Sei una ragazzina! Sai a sa' te degli affari di cuore. Di come ci si deve muovere. Degli inviti a i' cine.. Delle strategie.. Di quando un “no” vuol dire “sì”

o..magari, “forse sì”. Di quando a una comunque il film gli piace. Che è già qualcosa, no?! No! Te tu te ne stai lì a.. a interrompere, a.. a dire secondo me la un ci viene; con codest'arietta da saputella. A ridacchiare. Eh! Ma ti capiterà anch'a te prima o poi che ti garba uno. Poi ridacchio io! Andiamo vai, gliè meglio. (nel muovere il passo inciampa e si riprende) E stai attenta alle buche, che qui c'èpieno, e ci manca solo che tu 'nciampi.

(escono)


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Scena decima

Entrano il Professore e il Presidente, fanno due passi poi il Professore si ferma e il Presidente di fianco a lui.

Prof (annuendo dopo una pausa di riflessione) – ..e la pavimentazione tutta inpietra, eh?

Pres – Esattamente.

Prof – Mh.. Mi sembra davvero un' iniziativa lodevole, Presidente! E per lafontana, mi dica, avete già pensato a qualcuno? Perché altrimenti mi permetterei di suggerire Enrico Lazzeretti, mio vecchio studente al liceo. Scarsamente dotato sia in ambito umanistico che scientifico.. ma con uno spiccato senso estetico. Pres – Davvero?

Prof – Iscrittosi successivamente all'Accademia delle belle Arti e laureato a pienivoti, ha frequentato poi un corso di specializzazione a Carrara sulla lavorazione del marmo. Adesso è uno degli scultori più quotati e.. più pagati. Va da se che io potrei intervenire e..

Pres – O, ma sarebbe davvero un' ottima idea Professore. (sognando a occhiaperti) La fontana realizzata da uno stimato scultore.. Renderebbe di certo questapiazza un polo d'attrazione per critici ed appassionati d'arte! Certo, come s'intuiva anche dalle sue parole, questo avrebbe un costo considerevole.. Che unito alle altre spese per la pavimentazione e gli addobbi..

Prof – Ah, ovvio! Il conto sarebbe un po' salato ma..

Pres – Ma questo non è un aspetto da sottovalutare. Vede, come le dicevo, in effetti

il Comune non si è dimostrato troppo interessato a un tal progetto e per ora non

sarebbe disposto a finanziarlo.

Prof – Magari un domani..


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Pres – Beh, se stiamo dietro ai tempi dell' amministrazione però..

Prof – I nostri pronipoti potranno giuocare nella nuova piazza.

Pers – Giusto. Ma lei capisce che, al fine di rilanciare il turismo estivo ed'invogliare sempre più villeggianti a passar le ferie da noi..

Prof – Questo sarebbe un bel biglietto da visita. E gioverebbe a tutti qua in paese. Pres – Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda Professore. E, proprio peraccelerare i tempi, come le dicevo poc'anzi, la Pro Loco avrebbe l'intenzione di cercare finanziatori privati interessati a sponsorizzare i lavori. Le offerte sarebbero per di più in parte deducibili dalle tasse. E certo è che la stima e la riconoscenza della cittadinanza..

Prof – Oh! Ma lo capisco benissimo! E le dirò di più, se ne avessi la possibilità miprenoterei all'istante per una quota, onde essere il primo. E non per un grazie – a cui nemmeno terrei – ma dare l'esempio.

Pres (quasi commosso) – Ma.. lei non ha idea di che musica sia questa per le mieorecchie. Ho sempre saputo che il suo spirito civico..

Prof (con l'aria di chi la sa lunga) – Se ne avessi la possibilità..

Pres (con aria complice) – Ovviamente. E va da se che ogni donazione può esserefatta in forma anonima, qualora non vi fosse l'intenzione di far sapere..

Prof (ammiccante) – La discrezione è tutto! Pres – E noi manterremmo il più assoluto riserbo.

Prof – Lo credo! Ci sarebbe persino chi ritirerebbe l'offerta nel caso in cui.. Pres – No no no.. Scherziamo?! Su questo punto m'impegno in prima persona eson pronto a dare la mia parola e a giurare sul mio..

Prof – Non c'è bisogno d'aggiungere altro. Lei è certo una persona di sani principi. Pres (lusingato) – La ringrazio Professore. Le dirò che io invece forse l'avevosottovalutata. Ma vedo che lei è uomo di mondo e sa come condurre certi affari. Prof – Beh, per così poco..


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Pres – Forse adesso a lei sembrerà anche poco ma se ho compreso a fondo le sueparole.. credo che a breve sarà finalmente possibile avviare il cantiere (?) Prof – Ne son felice.

Pres – Io quasi fino alla commozione, non avrei mai sperato tanto. Possopermettermi questa sera d'invitare a cena lei e la sua signora?

Prof – Ne sarei onorato. Ma adesso devo proprio salutarla, sa, è quasi ora di pranzo

e..

Pers – Oh, sì, certo. L'accompagno.

Prof – Dopo di lei.

Pres (invitandolo a procedere per primo) – Ci mancherebbe.

S'ingarbugliano un po' sulla precedenza ed escono.


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Scena undicesima

Entra in scena il Necchi dalla stessa parte da cui sono usciti i due.

Necchi (voltato indietro) – .. e buon appetito anche a lei Presidente. (poi tra se)Bada come gl' era contento i' Presidente. Mah.. So che gliè andato a funghi stamani presto; n'avrà trovati dimorti. Attro che da me un cresce nulla! Dall'altro lato entra Margherita con un panierino in mano

Mar – Bah! Oh te icché tu ci fai qui. Un tu sei a i' podere a lavorare?

Necchi – E son stato infin a ora. Ho zappato tutto l'orto.. in fondo.

Mar – In fondo e basta?! E il resto?

Necchi – Oh! E sono un omo, un son mica trattore eh. Il resto lo fo dopo desinare. Mar – I' desinare te lo portavo ora io, così un tu ne stai a tornare a casa e tu tispicci a finire ogni cosa!

Necchi (scattando sugli attenti) – Obbedisco! Come disse Garibaldi. Oh, ma maiun minuto di riposo, eh! E gliè anche sabato oggi! Mar – Perché icché c'è i' sabato?!

Necchi – O un tu lo sai che dopo mangiato ci si vede a i' barre co i' Professore pe'fare una partitella a biliardo..

Mar – Co i' Professore?! Ma gliè un matematico, c'ha un cervello geometrico lui!

Come tu fai a vincere?!

Necchi – E infatti perdo sempre.

Mar – E icché tu giochi pe' perdere?!

Necchi – Ma oggi co' i' Professore sono insieme, perché si gioca a quattro; vieneanche Pippo e Cecco, e gli si fa un bocciolooo!

Mar – Cecco?! Te lascialo stare Cecco. Anzi, fallo vincere se tu puoi. Dagli un po'di soddisfazione.


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Necchi (studiandole la testa) – Oh codesta? Che ti s'è inceppato i' cervello! Vienigli si da un colpo, si guarda se riparte.

Mar (alzando minacciosa il panierino) – Te lo do ma io a te un colpo se tut'avvicini! Sta' in là, va'! Che c'ho le mi' ragioni se ti dico così. Necchi – E sentiamo, quali sarebbero codeste ragioni?

Mar – Sarebbero che ho sentito una cosa.. che m'ha fatto nascere un sospetto.. eallora ho indagato un pochino e mi sa che che ho scoperto..

Necchi – Oh Magnumpiai! (Margherita fa per toccarsi i baffi) Ma icché t'haiindagato? Te t'ha trovato ma i' modo d' impicciatti come sempre di roba che un ti riguarda. Te tu ti devi fare gli affari tua!

Mar – E invece proprio gli affari “mia” mi fo. Anzi “nostri”, se tu lo voi sapere.Perché siamo pieni di debiti e a Cecco gli basterebbe alzare un dito pe' spianacceli tutti.

Necchi (nervoso) – Oh codesta?!

Mar – Ti ricordi te de' 13 miliardario?

Necchi – Ma che se' sempre a pensare a codesto 13?! E gliè du' mesi un tu ragionid'attro!

Mar – Perché quarcuno lo deve ave' fatto, no? E io son convinta che l'abbia fattoproprio lui!

Necchi – Sì? Tu sei convinta, eh?! E come mai?!

Mar – Come tu te lo spieghi te che ora a un tratto gli ha comprato una macchinanova nova e gliela consegnano a settembre?

Necchi – Una macchina nova?! Ma icché tu dici?! A settembre piglia ma la vecchiaSimca di su pa', che finalmente l'ha deciso di cambiare. Ma gliè un ferraccio, un va nemmeno a bucalla!

Mar (inizialmente spiazzata) – Ah.. Ah sì, eh?! E come tu te lo spieghi te che aluglio si trasferisce in Costa Smeralda? L'ho sentito con quest'orecchi che diceva


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un ci voleva più stare tra “queste quattro casucce” e allora va laggiù. Necchi (perplesso) – Ma sei sicura?

Mar – Me l'ha confermato anche la Lella. Dice che quello l'è un posto pe' signori ec'ha la casa lì anche i' presidente di' Milan.

Necchi (ancora perplesso) – Mh.. Un lo so. Qui c'è qualcosa di losco.


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Scena dodicesima

Entra Veronica vestita come Madonna

Vero – Mamma. Ma che fine tu hai fatto? Un si mangia? Dai che io dopo vogliouscire.

Necchi (alla moglie, indicando la figlia) – Oh questa chi l'è?

Mar – La tu' figliola.

Necchi (squadrandola) –La mi' figl.. Oh come tu ti sei conciata?! Icché gliè

carnevale?

Vero – Macché carnevale, babbo, gliè la moda.

Necchi – Sì. La moda di Sbirulino. Mi garberebbe di sapere chi t'hai mai visto

vestito coresta maniera?

Vero – Madonna.

Necchi – Oh! Un po' di rispetto, eh! E guarda se tu ti dai una sistemata piuttosto,che se ti vedan ciurmata in questo modo fo brutta figura anch'io.

Mar (“stioccandogli” in mano il panierino) – E te guarda d'andare un po' alavorare e di tenetti bono chi so io. (prendendo sotto braccio la figlia) Vieni amore si va anche noi, vai, che oggi siamo sole e si fa “du' chiacchere tra donne”. (escono)

Necchi (pensoso, al pubblico) – Mh.. Ma senti quell'altra icchè la creded'intendisi.. Cecco che fatto 13 e va in Costa Smeralda.. (indicando il bar) Quell'attro voleva andare a Montecarlo. Tutti a i' mare vanno! (con rammarico) E a lavorare e rimangan solo i bischeri, sai!

Esce


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Atto secondo

Scena prima

Entrano G1 G2 e G3

G1 – Oggi si va benino mi pare, eh?

G2 – Proprio benino.

G3 – Sarà contento i' dottore. C'ha detto di camminare.

G2 – E si cammina, vai.

G1 – S'è bell'e fatto tutt'un giro senza fermassi.

G3 – Ora si parte pe' i secondo e io un son nemmen tanto stanca

G2 – Nemmen io. Oggi i secondo si finisce, vah.

G1 (con aria di rimprovero) – E si dice sempre e poi davanti a casa della Lella e citocca di fermassi

G3 – e di bussare tutte le vorte pe' fassi dare una seggiola, sennò tu ci stramazzi interra.

G2 – Gl'hanno parlato le corridore! Quande s'arriva lì e vu siete ma anche voi collalingua a penzoloni. Che credete un me n'accorga?

Entra veloce il postino che regge in mano una lettera G3 – Buongiorno Postino

Post – Buongiorno a voi signore.

G1 – Che vi fanno lavorare anch'oggi?

G2 (lo guarda languida) – Povero postinooo..

Post – No no, oggi son di festa ma iersera, a fine giro, mi sono accorto che m'erarimasta questa nella borsa (sventola la lettera).

G2 (sospirando) – Che è per me?


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Post – Veramente no, signora Graziella, è per don Saverio. Oggi passavocomunque di qua è ho pensato di portargliela. Magari è qualcosa d'importante. G2 – Che bravooo..

G3 – E icché dice?

Post – Ma.. non la posso mica aprire. Ve l'ho detto è per don..

G2 (avvicinandosi al postino dall'altro lato) – Senta postino..

Post – Mi dica.

G2 – Pensavo.. La sarà stanco a portare tutta questa posta.

Post (impettendosi) – Ma figuriamoci. E' il mio lavoro, son più che abituato e..G2 gli mette una mano sul petto e il postino lascia cadere la lettera, G1 la raccoglie e la apre abilmente senza strapparla s'infila gli occhiali e inizia a scorrerla mentre G3 le fa scudo e G2 continua a insidiare il postino

G2 – L'è vero mi scusi se ho dubitato. Dartronde l'è un giovane così forte lei.

Dicevo però, se quande l'ha finito la consegna la volesse passare a trovammi..

gl'offoro da bere..

Post – (fermando la mano di G2) – S..signora Graziella ma che fa..?

G2 – Che fo? Che posso fare? Le posso fare un caffè.. magari corretto colla

sambuca.

Post (imbarazzatissimo) – un.. un caffè corretto a sambuca..?

G2 (fintamente imbarazzata) – E icché la vole gli faccia, così, a i' primo

appuntamento?!

Post – Primo appuntamento.. nostro?

G2 – L'è emozionato anche lei, vero? Lo sento. La trema tutto.

Post – Eh tremo, sì. Ma.. ma mica per l'emozione.

G2 – La un tremerà mica di paura, eh? Icché la vole ci sia da temere da unavecchiarella come me.

Post – Ehm.. Non voglio dire..


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G2 – .. che sia quello l'importante. E' vero, c'è quella cinquantina d'anni didifferenza. Ma, siamo nell'86, un si formalizza mica più nessuno ormai. Quello che conta gliè i' core.

Post – Il mio mi sa che s'è fermato.

G2 – I' mio invece va a mille. E un mi fa nemmen tanto bene, di già c'ho lapressione alta e i' dottore m'ha detto di stare sullo sciocco a tavola e di fare esercizio fisico.

Intanto G1 rimette la lettera, lecca la busta, la chiude e la passa a G3 Post (quasi tremando) – Gulp.. E vorrebbe farlo con me.

G2 – No no. Per quello fo delle belle passeggiate. Sciocco, te tu saresti (fa perbuttarglisi al collo) pe' la tavol...

Post (terrorizzato la schiva) – AH! Via io devo proprio andare a cercare donSaverio (fa per andare poi vede G3 che gli porge la busta, torna e la prende tenendosi alla larga da G2) buona giornata signore (esce)

G2 (vedendolo uscire, sospirando) – Ma quanto sei carino..Postino.

G3 – (ironica, insieme a G2) ..Postino. (rivolta al pubblico) Tz. Ma guarda questaalla sua età a icché la va a pensare! La un ha nemmeno i' fiato pe' finire i' secondo giro di' paese.. (poi a G1) Che diceva la lettera?

G1 – Gl'era di Mario. Dice che aspetta un figliolo e che gl'ha riperso i' lavoro. Diceche avrebbe trovato anche da rilevare una bottega di stoffe, che ha provato a prendere un mutuo ma che le banche gl'hanno riso in faccia.

G3 – Poero Mario. Bisognerebbe trovare i' modo d'aiutallo.

G1 – Mh.. Lasciami un menuto pe' riflettere..

G3 – E icché tu sei, uno specchio?

G1 – Spiritosa. Oooh... Ecco ci sono! Vediamo un po'... oggi gliè sabato sicché...

c'è da fermassi dalla Lella!

G3 (guardando G2) – Ché tanto ci sarà da bussare anch' oggi pe' la seggiola. (a


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G2) Oh Graziella! Ma che ti scionni? L'e andato via da mezz'ora i postino!

G2 – I' postinooo.. (mogia) Da me un ci viene mai.

G1 – E pe' icché c'ha da venire?

G2 – Che lo so.. Una cartolina.. un telegramma.. gl'anderebbe bene anche unabolletta ma quelle ormai le mandan direttamente a i' mi' nipote a Castel Giuliano. E pensa a tutto lui.

G3 – Lamentati!

G2 – No no. Ci mancherebbe, gliè un bravo bambino i' mi' bambino.. Con tuttoicché gl'ha da fare però, e lo vedo anche poco.

G1 – Ma ti telefona.

G2 (illuminandosi) – Mi potrebbe scrivere!

G3 – E ti scriverò io vai. Domani preparo una bella lettera e la imbuco. Così laprossima settimana viene anche da te i' postino.

G2 – Davvero?!

G3 – Sicuro

G2 – E icché tu mi scrivi?

G3 – Che lo so.

G2 – Qualcosa di bello, spero, a me un mi garban le brutte notizie.

G1 – Sì sì qualcheccosa di bello. Ora però andiamo, via.

G2 (s'incammina "lesta") – Andiamo sì, che oggi si finisce anche i' secondo giro,me lo sento.

G3 – E ti s'è svegliata la gamba, eh?

G2 – Ha' visto? Bada 'ome vo!

Escono


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Scena seconda

Il barista esce e risistema un po' le seggiole fischiettando un pezzo di quegl'anni.

Entra il Professore.

Prof – Di nuovo buongiorno Andrea

Bar – A lei Professore

Prof – E' arrivato Luigi?

Bar – I' Necchi? No, non s'è ancora visto. L'aspetta per la partitella, eh? Chissà cherisolata anch'oggi!

Prof – Oggi veramente giochiamo assieme, sai, vengono anche Cecco e Pippo.. Bar – Che sanno giocare a biliardo?! Oh da quando? L'ultima volta che hannoprovato qui, du' o tre anni fa, se un gli levavo a tempo le stecche di mano e me lo ricamavan tutto que' panno.

Prof – E tra l'altro sarebbe anche l'ora di cambiarlo.

Bar – Borda! Che ci si mette anche lei Professore? Prima la televisione, ora i'panno de' biliardo!

Prof – Su via, non ti arrabbiare. Va benissimo così, anzi gli dà un che di vissuto.Comunque, dice che quei ragazzi adesso han preso il via a giocare giù a Castel Giuliano e si son vantati con Luigi l'altro giorno d'esser diventati bravissimi nella goriziana. Più bravi di lui – che detto per inciso non ci vuole neanche molto – e persino più bravi di me! E insomma, sai come vanno certe cose, una parola tira l'altra.. ed ecco nata la sfida di oggi. Toccherà difendere l'onore della vecchia guardia. (si guarda intorno spazientito) Ma qua non arriva nessuno e finisce che mi fanno far tardi.

Bar – Che ha furia Professore?

Prof – Stai buonino. Vedi, stasera son stato invitato a cena dal Presidente..


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Bar – Dal Presidente?! Non era mai successo, se un mi sbaglio.

Prof – Sì giusto, ma oggi, prima di pranzo, mi è venuto a cercare ed è partito conuna filippica sulla riqualificazione della piazza, progetto del quale avrai sentito certo parlare. Iniziativa lodevole, come ho detto anche a lui, per la quale mi son sentito di contribuire con qualche suggerimento, in special modo per quel che riguarda la gestione del rapporto con i possibili finanziatori. E lui? Mi si è proclamato infinitamente riconoscente, tutto ossequioso. Mi ha detto che il mio contributo sarebbe stato preziosissimo e che addirittura contava con questo di far partire a breve il cantiere. Mi ha tampinato fino alla porta di casa e credevo volesse trasferirsi da me per quanto mi stava appiccicato! E tra le altre cose, appunto, ha voluto invitarmi per cena.

Bar – Eh, ma c'è tempo ancora.

Prof (sospira rassegnato) – Lo credevo anch'io. Ma pare che la mia signora nonabbia "nulla da mettersi" per questo importate evento. Bar – Ah, ecco.

Prof – Le ho fatto presente che in casa abbiamo tre armadi pieni zeppi, e a mepareva impossibile che non lo fossero di vestiti. E che, con una stima a braccio, almeno due terzi di quei vestiti dovevano essere suoi e quindi che non vi fosse motivo alcuno per presentarsi nuda a casa del Presidente. Bar – Una logica schiacciante.

Prof – Vero?

Bar – Mi pare di sì.

Prof – E invece no. Tant'è che alle tre e mezza scendiamo a Castel Giuliano ovepasseremo questo splendido pomeriggio sperando di scovare nascosto in qualche negozio il giusto capo d'abbigliamento che ancora manca alla collezione. (sospira forte) Ma qua, ripeto, finisce che mi fanno far tardi.

Bar – Via via, macché tardi. Saranno pe' arrivare. Che prende qualche cosa nel


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frattempo?

Prof – Buona idea, portam.. Ehm, volevo dire, versami una grappa, che ora arrivo.

Bar – Un grappino. Bene. (esce)


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Scena terza

Entra il Necchi un po' pensieroso per quello che la moglie gli ha detto su Cecco

Prof – Oh, eccoti finalmente. Allora? Pronto alla tenzone Luigi?

Necchi – Ehm.. Pronto, sì, Professore. Ma pensavo.. cerchiamo di non esagerarecon questi ragazzi.

Prof – Nessuna esagerazione. Li distruggeremo solamente, li umilieremo! Necchi – Ecco.. appunto.. Invece, non sarebbe meglio dargli un po' disoddisfazione. E l'è la prima volta che giocan con noi, non vorrei che ci rimanessero troppo male e ci pigliassero poi in antipatia. Infondo è solo una partita a biliardo. Si potrebbe anche.. chessò.. farli vincere, così, pe' incoraggialli a..

Prof – Ma che ti si è inceppato il cervello! Qua ci giochiamo l'onore! Abbiamosubìto un affronto ed è nostro preciso dovere rispondere per le rime. No no no; noi li annienteremo! E non solo a livello tecnico, ma morale ed emotivo. Devono andar via di qua col naso attaccato al petto per quanto avran chinato il capo. Non è ancora giunto il momento di passar la mano, e questo dev'esser chiaro, palese! Necchi – Professore, io non so se..

Prof – Oh, andrà benissimo, vedrai. Devi solo regolarti come ti dico: non tentaread ogni costo d'andare a punti, gioca in difesa, cerca la copertura e stai tranquillo, al resto penso io. Devono uscire piangendo da qua, odiandoci. E ci odieranno, ti giuro che ci odieranno!

Necchi – Ma..

Prof (prende il Necchi sotto braccio) – Niente ma! E ora dentro. Facciamo due tiriper riscaldarci mentre li aspettiamo. (rivolto al barista) Andrea! La mia grappa e la mia stecca, di grazia!


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Scena quarta

entrano Cecco e Pippo

Cecco – Ma insomma, si può sapere che c'hai? Tu sei tutto mogio. Icché tu haifatto?

Pippo – No, niente niente. Te piuttosto, eri a pranzo dalla tu' zia, no? Ma la Fedeun c'era?

Cecco – C'era sì.

Pippo – Ah. Ma.. non passava in piazza poi?

Cecco – Sì dopo viene, vedrai. Gliè rimasta un minuto a chiacchera con la sora

Grazia. Sai, anch'oggi si son fermate pe' la seggiola e.. Ma perché tu me lo chiedi?

Pippo – No io.. ecco.. Ce l'hai un minuto? Ti volevo parlare..

Cecco – Eccoci! Lo sapevo! Avete leticato un' altra volta. Ma io me lo sentivo. Cheha combinato a sto giro? Dimmelo ché, è vero gliè come una sorella per me, ma se l'ha esagerato.. (agita il pugno per aria)

Pippo – No no no! Stai tranquillo. Io ti volevo dire che.. Beh.. Ti sarai accorto chela Fede è cresciuta, è grande ormai. E ci potrebbe anche essere qualche ragazzo che.. gli gira intorno, no?

Cecco (divertito) – Ah! Alla mi' sorella?! Ma dai! Ma chi vuoi che..

Pippo – Io conosco uno per esempio che.. forse.. s'è preso una cottarella per lei e.. Cecco – E chi l'è?!

Pippo – No, l'è uno che.. Ma l'è un bravo ragazzo e c'ha intenzioni serie. Cecco – Lo conosco?

Pippo – S..sì.. tu lo conosci e son convinto che gode senz'altro della tua stima esimpatia e che..

Cecco – L'è Loris, il figliolo del Bessi?! Mi pareva d'avere annusato qualche cosa a


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me! Ecco, te digli a Loris che: primo poteva venire lui a farmi questo discorsetto, e secondo che la deve lascia' stare la mi' sorella, che è ancora una bambina, e che se lo vedo ronzagli intorno.. lo sfondo di cazzotti. Pippo – Ma.. un vu siete amici?

Cecco – L'è uguale! La mi sorella un si tocca!

Pippo – Ah.. Ok..

Cecco – Te diglielo.

Pippo – Gl..glielo dico.

Cecco – Ora si pole andare a giocare?

Pippo – Andiamo

Cecco – E mi raccomando bisogna fa' bella figura a tutti i costi. E vincere. Se sibatte il Professore si diventa degli eroi! E le ragazze, tu lo sai, ci vanno matte pe' gli eroi.

Pippo – Sì, gli eroi de' panno verde.. Mah, speriamo.

Cecco – E chi visse sperando.. (incitando l'amico) Dai ci si fa! Dai ci si fa! Dai!Entrano nel bar


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Scena quinta

Entra Veronica

Vero (riflessiva tra se e al pubblico) – Ma sìì.. Infondo la mamma l'ha un ha micatutti i torti.. Cecco l'è anche un bravo ragazzo.. di core.. di bona famiglia.. E potrebbe avere davvero delle intenzioni serie con me.. E io.. in tutto questo tempo sono stata un po' ingiusta con lui.. L'ho sempre trattato male.. Non gli ho mai dato una possibilità.. L'ho sempre visto come que' ragazzino che mi faceva i dispetti quando s'era piccini.. Ma ora in effetti è cresciuto.. è maturato tanto.. e forse c'ha anche dei progetti concreti e coscienziosi pe' i' futuro.. E poi.. Se è vero che ha vinto quella barcata di quattrini, vale la pena di provare, no?!

Entra Federica.

Vero – Ehi ciao Fede, eri a pranzo dalla tu' zia Lella?

Fede – Eh sì. Poi uscendo ho incrociato la signora Grazia che m'ha attaccatobottone e..

Vero – Chissà che divertimento. Si sarà lamentata de' tempo.. che un piove mai..

che avvia di già a fa' troppo caldo..

Fede – Veramente m'ha parlato di Mario.. Vero – Ah. Ma.. senti, i' tu' fratello un c'era?

Fede – Si c'era ma è venuto via prima. Aveva fissato con.. Pippo.

Vero – Guarda lì! Tu t'ha' fatto tutto i' viso rosso!

Fede – No!

Vero – Giuro. Appena tu hai detto Pippo

Fede – Un è vero!

Vero – Cosa?

Fede – Che ho fatto i' viso rosso.


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Vero – Quando?

Fede – Quando ho detto.. Pippo.

Vero – Ah! Tu l'hai fatto un'altra volta! Ganzissimo! Starei qui tutto i' giorno a

guardarti.

Fede (s'imbroncia) – Uffàà!

Vero – Ma scusa, se tu sei così cotta da un poterlo nemmeno nominare senzaarrossire tutta, oh perché un tu gli dici qualcosa o, quantomeno, tu glielo fai capire? Fede – E pe' icché? Tanto lo so che un gliene importa niente. Vero – E codesto chi te l'ha detto?

Fede – Lo vedo. Mi scansa sempre e quando provo a avvicinarmi io, lui un mi dicemai nulla. Sta lì zitto zitto, pare gli dia anche noia.

Vero – Machhéé! Un tu ci capisci proprio niente di ragazzi. Ora te lo spiego iocome tu devi fare. Appena ti capita l'occasione di restare da sola con lui, te..


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Scena sesta

Dal bar esce veloce il Professore urlando, seguito a ruota dal Necchi, con la stecca da biliardo in mano, che cerca di riportarlo dentro. Le ragazze assistono alla scena basite.

Prof – Basta! Io mi rifiuto di continuare a giocare in questa maniera!

Necchi (costernato) – Su via, la un faccia così. Gliel'ho detto, un l'ho fatto apposta. Prof – Senti Luigi, ti avevo detto: gioca a copertura e non pensare ad andare apunti. E te? Tu sbagli dei tiri che nemmeno un bambino! E' già la terza volta che tu mi bevi tutto il castello!

Necchi – Veramente questa è la prima..

Prof – La prima?! E quel rovescio a inizio partita?

Necchi – Allora la seconda..

Prof – E quel tiro, poco dopo. Avevo appena recuperato e si era in vantaggio; ciavevi la loro palla davanti che ti diceva “spingimi” e te tu gli hai voluto tirare una fucilata che poi ci credo che la tua finisce in buca. Necchi – Professore. Chi tira forte tira du' vorte.

Prof – E fa il doppio dei danni! No no no. Basta. Se hai intenzione di continuare agiocare così..

Necchi (al pubblico) – E un lo fo apposta davvero.

Prof – .. io mi ritiro dalla sfida e te la finisci da solo questa partita.

Necchi – No via, su. La un dica così. Prometto di fare a modino d'ora innanzi ma latorni dentro.

Prof – Se torno dentro, torno per vincere.

Necchi (impettendosi e portando la stecca alla spalla come un moschetto) – Evinceremo!

Il Professore rientra nel bar seguito dal Necchi con passo militare.


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Scena settima

Dopo un attimo di silenzio..

Vero – Si diceva?

Fede – Mi dovevi..

Vero – Ah sì, giusto! Ti avevo chiesto se i' tu fratello era con te.

Fede – Veramente mi dovevi spiegare..

Vero (interrompendola) – Sai te lo avevo chiesto perché gli volevo parlare. Glivolevo dire che c'ho pensato un po' su e mi son resa conto che in fondo, forse, non

ècosì male. E che sì, si potrebbe uscire insieme qualche volta. Che si potrebbe anche andare a vedere quel film e tutto quanto.. magari.

Fede – ..spiegare come fare con..

Vero – Sempre se c'ha ancora voglia, eh. Ci mancherebbe. Non voglio essere io ainsistere ma insomma penso gli possa andare, mh? Comunque, guarda, io ora vado giù al prato ché ho fissato di vedersi con quelle figliole, sai. – Oh se vuoi venire anche te.. – Ma, insomma, se vedi Cecco, ecco, intanto diglielo. Anzi no! Meglio se glielo dico io, eh? Te digli solo che se mi vuole raggiungere.. Beh.. Sì.. insomma hai capito, no? Via, ciao Fede, ci si vede, eh. (esce)

Fede – Mi dovevi spiegare come fare con.. (arrossendo) Pippo. (si siedesospirando sulla panchina)


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Scena ottava

Il barista esce e appende il cartello “In questo locale..”, vede Federica che sospira seduta sulla panchina, guarda il pubblico, poi ancora Federica e scuote la testa. Rientra in scena il postino tenendo in mano la stessa lettera.

Post – Ehi Andrea

Bar – Ehi, guarda chi c'è. Che ti fanno lavorare anch'oggi?

Post (tutto trafelato) – No no. Devo solo consegnare questa a don Saverio. E sonstato infin a ora a cercarlo, ho guardato dappertutto ma non mi è riuscito di trovarlo da nessuna parte. Che sai indo' pol'essere?

Bar – Che hai guardato nella rimessa giù di sotto? Sai, domani gliè San Quadrato,i' patrono de' paese, e so che alle tre aveva anche fissato lì con Beppe i' fornaio per dagli una mano a tira' fori gli addobbi e tutt'i' resto. Se 'un è ancora arrivato tu vedrai gli starà poco. Che ti fo un caffè ni' frattempo? Post (poco convinto) – mh.. un caffè..

Bar (mettendogli la mano sulla spalla) – Sì, un caffettino, magari corretto asambuca, eh?

Post (irrigidendosi) – No. No. L'aspetto lì vai, gliè meglio. (esce)

Il barista con faccia stupita lo guarda allontanarsi, poi è richiamato dentro dalle urla d'esultanza del Professore e del Necchi.


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Scena nona

Dal bar escono il Professore e il Necchi e parlando camminano fino a uscire di scena.

Necchi (esultante) – Ha visto professore? Che le dicevo? Non c'era di chepreoccupassi! M'è bastato giocare un po' a copertura.. non pensare troppo a andare a punti.. stare tranquillo e..

Prof – ..e lasciar fare tutto il resto a me!

Necchi – Appunto.

Prof – Appunto lo dico io! E comunque quei due son diventati bravini davvero enon c'è mancato molto che ce la facessero sotto al naso. Ma per ora l'onore è salvo e questo è quel che conta.

Necchi – Ah! Li abbiamo distrutti, annientati!

Prof – E pensare che te volevi farli vincere..

Necchi (tra se, ripensando a quel che aveva detto sua moglie) – Gia! Porc..

Prof – .. per incoraggiarli, dargli un po' di soddisfazione.

Necchi (ancora tra se) – .. e ora chi la sente quell'attra!

Prof – Ma anche questa è fatta. Via Luigi, ora però ti debbo proprio salutare. Miaspetta un duro pomeriggio per negozi, sai, e dovrò appellarmi a tutta la mia calma e la mia pazienza. (ripassando mentalmente il da farsi) Adesso vado a recuperare la mia vettura e..

Necchi (sovrappensiero) – Eh?

Prof – Dico: vado a recuperare la mia vettura e..

Necchi – Ah. Il vecchio maggiolino..

Prof – Eh sì, vecchiotto.. (ci pensa un po') E forse sarebbe anche l'ora dicambiarlo, non trovi?


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Necchi – Mah. Non lo so..

Prof – Sai, la conversazione di stamani ha risvegliato in me alcuni pruriti. E non èdetto che non decida di levarmi qualche sfizio prima che si spengano del tutto. Necchi – E si compra la spider?

Prof (enigmatico) – Chissà.. (esce)

Necchi (al pubblico) – Io un ci capisco mica più nulla. (esce)


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Scena decima

Escono dal bar Cecco e Pippo. Federica li vede e cerca di chiamare il fratello.

Cecco – Accident' a qui panno! Gliè tutto liso, consumato. E anche le stecche poi..

Ma che si pole giocare in queste condizioni?!

Pippo – Dai, poteva andare peggio, no?

Cecco – Peggio di così?! S'è perso!

Pippo – Sì, ma s'è perso di poco.

Fede (sommessamente) – Cecco..

Pippo si volta verso Federica guardandola teneramente Cecco – Appunto! Un c'è cosa peggiore che perde' di poco! Fede (un po' più forte) – Cecco..

Cecco – Sai, se tu perdi di brutto: amen! Tu dici: un c'era nulla da fare..

Fede – Cecco..

Cecco – Ma perdere d'un soffio a questa manieraa.. Ah! Mi fa entrare un nervoso..

Fede – Cecco..

Cecco – Un me ne va bene una, guarda!

Fede – (ancora più forte) – Cecco!

Cecco (andando verso la sorella) – Che c'è?! Che c'è?! Sempre a chiamare CeccoCecco Cecco! Icchè ci sarà di così urgente?!

Fede – La Vero è giù al prato che ti aspetta e m'ha detto di dirti che ti vuole parlare. Cecco (calmissimo) – La Vero?

Fede – Mh.

Cecco – E' giù al prato?

Fede – Sì.

Cecco – Mi aspetta e mi vuole parlare?


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Fede – Esatto

Cecco (sbottando) – E te icchè t'aspetti a dimmelo! (poi agitato, andando avanti eindietro) Ci siamo, me lo sento, ci siamo. La Vero. Parlare. Giù al prato. Gli hadetto di dimmelo. Mi aspetta. Ci siamo. (esce di volata)


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Scena undicesima

Pippo e Federica rimasti soli in scena si guardano imbarazzati da lontano. Si affaccia il barista che con colpetti di tosse richiama l'attenzione di Pippo e lo invita a farsi avanti. Pippo non si muove allora il barista lo spinge fisicamente verso Federica e poi rientra. La scena è interamente sostenuta dai due con sospiri, mezze parole e sguardi sfuggenti (il più allungo possibile).

Pippo – Ehm..

Fede – Mh?

Silenzio

Fede (sospira)

Pippo – Eh?

Fede – mh

Pippo – Chee..

Silenzio e così via

Pippo (colpetto di tosse)

Fede – Mh

Pippo – Fee..

Fede – Eh?

Pippo (raccogliendo tutto il suo coraggio) – Federica io ti volevo dire che..

Fede (gli si butta addosso e lo abbraccia stretto) – Sì. (anche lui l'abbraccia)

Poi si scostano tenendosi per mano, e sorridendo teneramente

Pippo – Ti va un Raider?

Fede – Ok

Entrano nel bar.


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Scena dodicesima

entra il Professore trascinato quasi a forza dal Presidente. Attraversano la scena per entrare nel bar

Prof – .. ma glielo detto, ho furia. Mia moglie mi aspetta per..

Pres – Oh su via Professore, ci facciamo giusto un cordialino. Offro io, ne hopiacere. E poi vorrei chiarir con lei ancora un paio di questioni. Prof – Sulla riqualificazione della piazza?

Pres – Ovvio.

Prof – Ma ne abbiam già dibattuto ampiamente questa mattina e ci vedremo dinuovo stasera..

Pres – E' vero. Ma davanti alle nostre signore non mi par carino mettersi a parlar di

quattrini.

Prof – .. di quattrini?

Pres – Su, venga, via. Non si faccia pregare. Ci vorrà giusto un attimo. Prendiamoqualcosa da bere, ci mettiamo un momento al tavolo in fondo e pianifichiamo la cosa. Ho con me anche carta e penna, vede (mostrandogliele). Prof – Che fa? Prende appunti?

Pres – Certo. Vorrei fosse tutto ben chiaro, gliel'ho detto.

Prof – Ma io veramente..

Pres – Su via, Professore..

Entrano nel bar.


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Scena tredicesima

Entrano in scena il Necchi e sua moglie

Mar (su di giri) – ..e chi se ne frega se tu hai vinto a biliardo?! Li ho visti, ti dico.

Insieme. Mano nella mano! E stavano venendo in qua.

Necchi – Cioè.. io c'ho provato a perdere. Ma i' Professore..

Mar – Ancora?! E falla finita, no! E' tutto apposto, vieni, ti faccio vedere. Manascondiamoci qua dietro.

Necchi – Ma nascondiamoci da chi?

Mar – Vieni. Sennò ci vedano. (esce di scena)

Necchi (alzando lo sguardo al cielo) – Oh Santa Pazienza! Ma che è vita questa? Mar (da fuori) – Vieni! Moviti!

Rassegnato esce anche il Necchi


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Scena quattordicesima

entrano Veronica e Cecco tenendosi per mano

Vero – .. e magari domani pranziamo dai miei, eh?

Cecco – Dai tuoi?

Vero – Sì. Sai la mi' mamma ci tiene a certe cose.

Cecco – La tu' mamma? Ma se un mi pole vedere.

Vero – Ma che dici, sciocchino? Ti adora. Certo, la unnè i' tipo che lo da troppo avedere.. fa tanto la scorbutica.. Ma l'è una finta.. Cecco – E gli vien bene di nulla!

Vero – ..in fondo ti vole già bene come a un figliolo.

Cecco – A me?

Vero – Oh a chie? Certo. A te. A te.

Cecco – Bah..

Vero – Poi pensavo.. domenica prossima, invece, si potrebbe andare una giornata

al mare. Partiamo presto, prendiamo ombrellone e gabina al bagno Aurora – che ci

va sempre la Diletta co' sua e dice l'è dimorto chic – aimmeno s'avvia a prendere

un po' di colore. Sennò quest'estate s'arriva tutti bianchi bianchi e si fa la figura de'

morti di fame pe' davvero.

Cecco – Quest'estate?

Vero – Sì. In Sardegna.

Cecco – Che vieni anche te?

Vero (indispettita) – E icché tu mi vorresti lascia' qui?! Tra queste quattro casucce!

Cecco – No, no. Che c'entra? Ma.. bisognerà che senta un po' anche Guido e

Gabriele. Avevo già fissato con loro e non vorrei che..

Vero (stupita e nervosa) – Avevi già fissato con Guido e Gabriele?! Ma guarda


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questo! Un fa a tempo a prendere casa in Sardegna che si mette a invita' gente. E comunque bisognerà che tu gli dica che un possan venire. Io quei due un gli sopporto e tra i piedi a casa nostra un ce gli voglio. Cecco – A.. a.. a casa nostra?!

Vero (calma e sorridente) – Sì. Scusa. Tu hai ragione. Forse corro un po' troppo.Allora diciamo “a casa tua”. Va meglio così?

Cecco – Meglio? A casa mia? Ma a casa mia indove?

Vero – In Sardegna. In Costa Smeralda. Un tu l'hai comprata lì la casa? Cecco – Io ho comprato una casa in Costa Smeralda? Sié! E chissà con qualiquattrini!

Vero (con aria d'intesa) – Cecco.. Dai, finiscila con questa farsa. Tanto so già

tutto..

Cecco – Ma tutto che?!

Vero – Tutto. Della schedina.. Dei soldi.. Della casa.. Guarda che con me puoiparlare chiaro. Lo so tenere un segreto. E figurati se vo a dire in giro che il fortunato vincitore di quel famoso 13 sei proprio te, Cecco..

Vedendo che Cecco continua a scuotere la testa Veronica realizza come stanno davvero le cose.

Vero (in un crescendo d'agitazione) – Cecco.. Oh Madonnina Santa. Cecco.. Nonl'hai giocata te quella schedina? Cecco.. Oh Madonnina Santa. Non sei te che hai fatto 13?

Cecco – Se avevo fatto 13 ero ancora qui? Aveo ma bell'e fatto i' fumo da unpezzo!

Vero – Quindi niente casa.. Niente Sardegna.. Niente bella vita.. Oh MadonninaSanta. E io che.. E te che.. e nooi... E t'ho anche baciato! Puah! (si sfrega schifata la bocca)


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Scena quindicesima

Irrompe in scena il Necchi seguito dalla moglie

Necchi (infuriato, alla figlia) – Baciato?! Come sarebbe a dire che tu l'haibaciato?!

Mar (a Cecco) – E te tu ti sei approfittato della mi' bambina?! Tu l'hai illusa contutti i tu' discorsi e poi... Ah! Ma io l'ho sempre detto che t'eri un poco di bono! Necchi (alla moglie) – E io l'ho sempre detto che te tu ti devi fare gl' affari tua! Vero (ancora sconvolta) – Oh Madonnina Santa..

Necchi (alla figlia) – E te abbozzala di disturbare la Beata Vergine pe' questebischerate! E fila a casa, che dopo si fa i conti! (Veronica, presa per un braccio è trascinata fuori dal padre)


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Scena sedicesima

Richiamati dalle urla escono dal bar il Professore, il Presidente e il barista.

Prof – Ma si può sapere cos'è questo baccano?

Pres – Giusto! Che qua abbiam da fare e... (al Professore, sventolandogli davantiun foglietto) dobbiamo ancora puntualizzare cifre e tempi per i versamenti e..Prof (al Presidente, scacciando mano e foglietto) – E anche lei la faccia finita conquesti conti! Che ancora devo capire dove vuole arrivare! (agli altri) Allora? Che è successo?

Mar – E' successo, caro Professore, che questo malandrino ha cercatod'approfittassi della mi' bambina! Ecco icché è successo!

Bar (con aria di rimprovero) – Cecco!

Cecco – Io?!!

Prof – Che hai fatto?!

Mar – L'ha illusa con tutti i su' discorsi su Porto Tondo e sulla bella vita che

gl'avrebbe fatto fare!

Prof – Cecco!

Cecco – Io?!!!

Bar – E con quali quattrini?

Mar – “Con quali quattrini” dice? I' signorino qui gl'ha fatto credere d'essere statolui a fare quel famoso 13!

Bar e Prof – Cecco!!

Cecco – Io ?!!!!


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Scena diciassettesima

Il Necchi rientra in scena

Pres (divertito dal qui pro quo) – Oh.. Ma questo è impossibile. Glielo dicaProfessore.

Prof – Certo. E' impossibile. L'avremmo saputo se fosse stato lui a farlo.

Bar – Pe' forza. Un regge nemmeno i' semolino.

Prof – Se ne sarebbe vantato la sera stessa al bar.

Pres – E poi.. ad aggiudicarsi quella cifra spettacolare col fortunato 13.. è stato ilProfessore.

Dal bar escono, ancora mano nella mano, Pippo e Federica che passando capiscono che deve essere successo qualcosa e si mettono sul fondo ad ascoltare. Necchi – Ah. Ecco spiegata la spider..

Bar – ..e il bel vestitino da prendere alla signora. Prof (esterrefatto, al Presidente) – Cosa ha detto?!

Pres (costernato) – Oh. Mi scusi Professore. Mi è scappato. So che la discrezione ètutto, come dice lei. Ma davvero non l'ho fatto apposta, giuro. Spero solo che per questo lei non vorrà..

Prof (imbestialito) – Ma io non ho fatto proprio un bel niente! Ma quale 13 e 13?!


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Scena diciottesima

A questo punto la scena si divide in due differenti discussioni che danno vita a un gran vocìo sul palco. Pippo e Federica, poco più indietro, assistono muti alla scena. Sono affiancati in un secondo momento da G1 G2 e G3 che a loro volta cercano di capire cos'è successo.

Parte 1

Pres – Come sarebbe a dire Professore che non è lei che ha fatto 13?! Prof – Sarebbe a dire che non sono stato io! Ma come l'è saltato in mente..

Pres – Beh, il vincitore non è mai venuto fuori. E.. ho saputo che lei aveva in pontegrandi spese e.. conoscendo la sua situazione finanziaria..

Prof – La mia situazione..?! Ma come si permette?! E poi, quali grandi spese?! Bar – Regali alla signora.. La “spider aerodinamica”..

Prof – Ma quanto credete che costi questa macchina?! Son stato professore unavita, ho una pensione decente e qualche soldo in banca ce l'ho e.. e.. e poi, non son certo affari vostri!

Pres – Ma lei si è impegnato a finanziare parte dei lavori per la piazza. E comefarebbe se non..?

Bar – Ah! L'è lei lo sponsor?

Prof – Ma che dite?! Io mi son solo limitato a dare qualche consiglio! Bar – Eh. Mi pareva.

Pres – Ma lei mi ha chiaramente fatto intendere..

Prof – Lei ha preso fischi per fiaschi.

Pres – La fontana.. Lo scultore.. La riservatezza sulla gestione dei..

Prof – Consigli! Solo consigli!

Pres – E le cifre sul foglietto..?

Prof – Ancora?! E mi dia questo foglietto! (strappa il foglietto)


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Parte 2

Mar (a Cecco) – E te un tu crederai mica di cavartela in questa maniera dopo icchét'ha' fatto?!

Cecco – Ma io un ho fatto proprio nulla.

Mar – Nulla, eh? E l'è un po' e via che tu ci punti la bambina! E ora tu haiapprofittato di questo quiproquò per..

Necchi (alla moglie) – Certo, se te un tu t'impicciavi!

Mar (al marito) – Oh! Ma da che parte tu stai te?!

Necchi (allargando le braccia) – Un lo so più da che parte devo stare, guarda! Quil'è un casino..

Mar – Una cosa t'avevo chiesto di fare: perdere a i' biliardo. E un t'è riescitonemmen quello! E dire che di solito tu sei anche dimorto bravo a perdere! Cecco – Eh, ma oggi ce l'ha messa tutta. Bisogna ammettilo, un aveo mai visto ilNecchi giocare così bene.

Mar – Tu ce l'hai messa tutta?! Ma io ti.. (inizia a strattonare il marito) Necchi – Oh! Ma che se' 'mpazzata!

Cecco (cercando di dividerli) – Via, sora Margherita la un faccia così..

Mar (lasciando il marito, a Cecco) – E te non mi toccare, sai! Che pe' oggi mi parche t'abbia toccato abbastanza!

Necchi (a Cecco) – Icché t'hai toccato te?!

Cecco – Nulla! Giuro. Proprio nulla. (un po' tra se) Magari mi fosse riuscito ditoccare quarcheccosa..

Mar (al marito) – Ma lo senti icché dice? Ma io questo lo.. (inizia a strattonareCecco)

Cecco prova a divincolarsi e il Necchi a dividerli ma Margherita non molla.


Chi ha fatto 13?                                                pagina 61


Scena diciannovesima

Pippo (urlando delle retrovie) – BASTAAAA!!!!

Tutti si voltano ammutolendo

Pippo – Smettetela di litigare! L'ho fatto io quel 13!

Tutti – Cosa? Che? Icché t'ha' fatto te..? (etc etc)

Pippo – Sì, sì. Avete capito. Ho studiato quel sistema per un paio di mesi. In fondobasta qualche conoscenza di matematica e di statistica.. Necchi – E dimorto cu..

Mar – Sshh!

Pippo – E poi, quasi per scherzo, son sceso a Castel Giuliano e l'ho giocato. Lo

sapete, son sempre stato appassionato di calcio ma non avevo mai giocato una

schedina in vita mia.

Necchi – Eh, ma che cu..!

Mar (interrompendolo) – Ssshh!!!

Cecco (incredulo) – E sicché te ora tu c'avresti quasi 4 miliardi?

Bar – Per l'esattezza 3 miliar..

Pres (al barista) – Sshh!

Pippo – Sì, esatto. Meno le tasse. Tutti sul mio conto dalla settimana scorsa.

Cecco (incredulo, scandendo lentamente) – orca–mi–se–ria ca–ne.

Necchi (alla moglie) – E se questo non è cu..

Prof – Ssshhh!!!

Mar (a Pippo) – E pensi di spenderteli tutti te?

Pres – Potrei suggerire di destinare una piccola cifra ai lavori per il rifacimento..?Poi tutti parlano insieme

Prof – E basta con questa piazza!

Bar – E poi lasciatelo stare il ragazzo.


Chi ha fatto 13?                                                pagina 62


Pres – Ma si tratta della nostra piazza..

Cecco – Certo in vacanza tu ci potresti anche venire allora.

Mar – E a noi un tu ci dai nulla?!

Necchi – Son sua, gl'ha i' diritto di facci icché vole.

Pippo – Zitti pe' piacere! E statemi a sentire. Voi vu ci siete sempre stati quando hoavuto bisogno. E per me vu siete come una famiglia. Tutto i' paese. E poi quelli son troppi soldi pe' una persona sola e io un so icchè fammene.

G2 (urlando da dietro) – Icché gl'ha detto?

G3 – Che lo so? Gl'è mezz'ora che brocciola ma io un c'ho capito nulla.

Prof (a G2 e G3) – Signore.. per favore.

Pippo – Sicché pensavo, un po' gli do alla mi' mamma..

G3 – Alla su mamma?

G2 – Alla su' mamma icché?

G1 – Ma che ci state un po' zitte?!

Pippo – Un po' me li tengo per me. Perché mi voglio comprare casa e (guardando

Federica) magari poi.. anche sistemarmi perbenino.

Cecco – Che storia è questa?

Pippo – Il resto lo divido tra tutti.

Mar – Tra tutti chi?

Pippo – Tra tutto il paese. In parti uguali.

Mar – Tra tutto il paese? E quanti siamo?

Prof – Una settantina d'abitanti. Bar – Settantatré, per la precisione. Mar – Diviso settantatré.. E quanto fa? Necchi – E fa abbastanza un ti preoccupare! Bar – E a Mario?

Mar – A Mario? O un è a Milano lui!


Chi ha fatto 13?                                                pagina 63


Bar – Sì, ma prima o poi torna. E gl'è sempre uno di noi, no?

Pippo – No, a Mario non..

A questo punto G1, dando di gomito a Federica la spinge avanti.

Fede (rammentando la chiaccherata avuta con lei)– Dai, Pippo. Tu lo sai che gl'èstato un incidente. E poi Mario t'ha sempre voluto un gran bene.

Pippo (ci pensa un po') – E va bene.. In fondo il resto è vostro, no? Decidete voi. Mar – A me un mi va bene! L'è andato via da quattr'anni e un è tornato nemmenouna volta a fare un saluto e poi.. (al marito) meno siamo e più ce ne tocca a noi.

Necchi (alla moglie) – E allora un tu n'hai imparato proprio nulla da questa storia.(a tutti) A me mi va bene! (e alza la mano)

Bar – E a me pure. (e alza la mano)

Prof – E ci mancherebbe. (e alza la mano)

E tutti 'e anche a me' e alzano la mano tranne Margherita che rimane in silenzio. Necchi (cingendo la moglie con un braccio) – E dai, amore, tu lo sai che gl'ègiusto così.

Mar (dopo un attimo d'indecisione) – Oh giù via! M'anderà bene anch'a me! (e

alza la mano).                       (Tutti esultano e ringraziano Pippo)

Pres – Però facciamo una colletta per la piazza.

Prof – Eh si farà anche questa!

Bar – E per festeggiare, offro da bere a tutti!

Tutti – Olé!

Bar – Però vu venite dentro a prenderlo, perché in questo locale..

Prof – Oh sì sì. S'è capito. (Tutti entrano festanti nel bar tranne Pippo e Federica) Fede – E bravo Pippo.

Pippo (a Federica) – E speriamo con questo d'aver lasciato tutti contenti. Ancheperché.. (Federica entra e lui al pubblico) più di così e un si poteva proprio fare! (entra nel bar)


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Scena ventesima  (oggi)

Rientrano in scena, uscendo dal bar, Mario e don Saverio

Sav – ..ed è così ch'è andata. Fece proprio in questa maniera: a tutti in parti uguali.E ognuno con la su parte sistemò quel che aveva da sistemare. Chi ci pagò i debiti, chi ci rifece il barre e chi la facciata della chiesa e il campanile. Chi comprò una bella macchina e qualche regalino alla signora. E chi, magari senza sapere da dove venisse quel piccolo aiuto, è riuscito a rilevare quella piccola bottega di stoffe su a Milano..

Mario – .. da cui è iniziato tutto. E quindi è stato lui a.. siete stati voi a..? Sav (annuisce)

Mario – E te, in tutti questi anni, non mi hai detto mai nulla?

Sav – Si era tutti d'accordo: se torna gli si dice e sennò.. Ma ora tu sei tornato e tel'ho detto.

Mario (sorride trasognato) – Ehm.. Un giorno viene da me quest' avvocato, sipresenta, brocciola qualcosa in avvocatese ma.. in fondo non dice un granché. Poi apre una valigetta e appoggia sul tavolo (scandendo) 33 milioni e.. Sav – ..678 mila lire.

Mario – Appunto. Un regalo, dice. Ma mica da parte di chi! Eh. Mi son scervellato

un po' e via..

Sav – Lo credo

Mario – Poi mi è venuta in mente una cosa.. Vedi, io ho un lontano cugino in

Australia che ha fatto un mare di quattrini e che, attraverso la zia della mamma,

conosceva la mia situazione e ho pensato.. Ah! E gli ho anche telefonato.. e quello..

come faceva il "finto tonto"!

Sav (ridendo) – Ah! Il cugino.


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Mario (ridendo anche lui) – E tutti gli anni, da allora, gli mando anche due cassedi vino per Natale.

Sav – Eh! Male non gli avranno fatto!

Mario (facendosi più serio) – E invece è stato Pippo.. Insomma.. siete stati voi.

Tutti voi. Tutto il paese, si può dire. E io non so come sdebitarmi.

Sav – Ma non devi..

Mario – Prima Andrea diceva che la piazza avrebbe ancora bisogno d'esser rifatta.Comincerò da qui!

Sav – No, davvero non sei obbligato..

Mario – E invece sì. Perché alla fine è proprio da qua che viene tutta la miafortuna! Proprio da questo paese. Da tutti voi. E dire che di tanti non ricordo nemmeno il nome..

Sav – Beh, a questo c'è rimedio. Te lo dico io. C'è: il Professore interpretato da..

Parte la musica che accompagna la presentazione della compagnia.

Fine


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