CHI HA SCARTATO IL RE DI CUORI?
Atto unico di
Danilo ACCIALINI
Hall di albergo da quattro soldi Al centro porta di ingresso, con a lato, a destra, la reception, con dietro una porta che da’ sulle scale ai piani superiori. Ancora a destra, due camere; a sinistra dell’ingresso, altre due camere. Al centro della scena un grande divano pacchiano con due poltrone e un tavolinetto.
SCENA I
Antonio e Dina
dalla camera di destra escono Antonio e Dina; Antonio ha in mano una rivista di computers che consulta
Antonio
Pentium tre a 550 megahertz¼ lettore DVD¼daunlod¼ no, daunload¼ ma come cavolo si pronuncia, st’affare¼
Dina
Non funzionerà mai, ti dico; figurati se ci casca.
Antonio
Sta zitta tu; quello ne capisce meno di me, di questa roba; e poi, è solo per cinque minuti; gli impiombo la testa con due paroloni, gli do il coso¼ il dischino di tuo cugino, arraffiamo i due milioni, e chi s’è visto s’è visto.
Dina
E che succede, quando si accorge che su sua moglie non hai scoperto un bel niente, eh? Quando scopre che il pirata di Internet non sa navigare manco su un pattino al mare?
Antonio
Allora sei dura! Non scoprirà un bel niente! Quando cercherà di usare il dischino di tuo cugino¼ - tra parentesi, quel carognone ha voluto cinquanta, dico cinquanta mila lire, e solo perché il suo dischino c’ha¼ come si dice¼
consulta la rivista
Dina
ironicamente
L’influenza?
Antonio
continuando a consultare nervosamente la rivista
Ma no, scema¼
Dina
Il raffreddore?
Antonio
Vuoi piantarla? Ecco, il virus! Insomma, tuo cugino - 50.000 lire, il carognone - ha messo il virus nel dischino, e mi ha assicurato che quando quel fesso lo metterà nel computer per leggerlo, PUM, salta tutto per aria; così sarà colpa del computer, mica la nostra; e noi ne usciamo puliti puliti, e con due milioni in tasca.
Dina
Sarà, ma non mi piace; te lo avevo detto subito di non accettare l’incarico; cosa ne sappiamo noi di questa roba, eh? Pedinamenti, fotografie, appostamenti: questo sappiamo fare, e questo abbiamo sempre fatto; poi arriva questo tizio: mia moglie ha un amante, e fin qui sarebbe tutto normale, ma no, questo è un amante virtuale, via Internet; e noi dovremmo scoprire chi è “Re di cuori”; insomma, l’innamorato elettronico della moglie di questo fesso; che poi mi sa tanto che le corna se le merita, visto che intanto sua moglie firmava la sua posta elettronica: “Signora triste”.
Antonio
E chi se ne frega se le corna se le merita o no? Trecentomila al giorno, più le spese, ha detto; cinque giorni di lavoro, mezzo milione di spese non controllabili¼ due milioncini secchi in meno di una settimana, e senza aver fatto assolutamente nulla!
Dina
E ti lamenti delle 50.000 di mio cugino!
Antonio
Che fai, ti metti dalla parte del carognone, adesso?
Dina
Lascia perdere¼ comunque questa faccenda non mi piace¼
guardando l’orologio
oltretutto, il tipo è pure in ritardo¼
Antonio
E che ti importa? Qui stiamo belli comodi¼
Dina
Già, e poi c’è anche questa storia; per quanto tempo ancora il tuo amico Mario ci lascerà usare quest’albergo come ufficio?
Antonio
E’ colpa mia se ci hanno dato lo sfratto? Quelle sanguisughe volevano un milione al mese per quella stanzetta pidocchiosa senza neanche il cesso¼ ma gliel’ho fatta vedere io a quelli là. Gliele ho cantate chiare!
Dina
Eh, cosi chiare che ci hanno sbattuto fuori.
Antonio
E allora? Qui si sta molto meglio. Abbiamo una bella camera tutta per noi, con un bel lettone, con gli specchi sul soffitto¼ anzi, se il pollo tarda ancora un po’ quasi quasi mi verrebbe voglia di usarlo un po’¼
Dina
Sei scemo? Ma che ti viene in mente? Ma va’, va’, vado ad usarlo io, il bel lettone¼ da sola! Tu stai qui, e quando arriva il tuo pollo, cerca di concludere l’affare; senza farti beccare, se ci riesci!
Dina esce
SCENA II
Antonio e Mario
Antonio
Farti beccare¼ il pollo¼ ah,ah, che bella battuta!
riprendendo la rivista
Allora, dove eravamo rimasti¼ sito, mmmh¼ scaricare files¼ www punto¼ punto che? Come si chiamava st’affare¼ aspetta¼ è un animaletto schifoso¼ lumachina¼
Mario
entrando, asciugandosi le mani
Accidenti a quel maledetto sciacquone! Se continua a perdere mi si allaga la ventiquattro¼ Beh, che ci fai qui fuori? E se ti vede qualcuno?
Antonio
Se mi vede¼ ma che, mi prendi in giro? L’albergo è deserto, ci siamo solo noi¼
batte la mano sulla spalliera del divano e tossisce
e la polvere¼
Mario
E che sei, l’ufficio di igiene? Comunque, è arrivato il pollo?
Antonio
No, è in ritardo¼
Mario
Già, e anche il mio dieci per cento¼
Antonio
Eccolo lì, il vampiro! L’avvoltoio che svolazza in attesa del cadavere! Bell’amico che sei; tutto quello che devi fare è lasciarmi usare per cinque minuti una della camere, vuote, di questo grand hotel, e vuoi pure la percentuale!
Mario
Caro mio, io qui rischio il posto! Se il padrone scopre che uso il suo albergo per ospitare loschi traffici¼
Antonio
Mentre invece se scopre che lo usi come casa d’appuntamenti¼
Mario
Oh, oh, vacci piano! Fatti gli affari tuoi e sgancia la grana.
Antonio
Quanta fretta, per du¼ ehm, per cinquantamila lire.
Mario
E’ colpa mia se fai affari pidocchiosi da mezzo testone? E oltretutto, per due soldi mi stai occupando una camera per un pomeriggio intero! Ti conviene sbrigarti, perché se mi vengono i cinque minuti, ti sbatto fuori a calci, chiaro? E togliti da qui, non vorrei che il padrone passasse e ti credesse un cliente; così poi ci tocca tirare fuori i soldi della stanza!
Antonio
Va bene, va bene, aspetto in camera; quando arriva il pollo, mandamelo¼ ah, quasi dimenticavo: ti chiederà del signor Rossi¼
Mario
Rossi? Gli hai dato un nome falso?
Antonio
Mi scocciava dirgli che l’ufficio non ce l’ho più, che mi hanno sfrattato; così, quando gli ho telefonato per dargli l’appuntamento, gli ho raccontato una balla, gli ho detto che durante le indagini su sua moglie avevo pestato i piedi ad un pezzo grosso della mala, che ero costretto a nascondermi in quest’albergo, sotto falso nome¼ insomma, glie l’ho un po’ infiocchettata¼ anzi, guarda¼
tira fuori una pistola
Mario
Ma che, sei impazzito?
Antonio
Stai tranquillo, è a salve.
Mario
E a che ti serve?
Antonio
Te l’ho detto, ad infiocchettare la storiella che gli ho preparato¼ la mala, e tutto il resto; chissà, magari riesco a spillargli un altro po’ di quattrini¼
mette via la pistola
Mario
Così tu saresti il signor Rossi¼
Antonio
Che hai da sfottere? Un nome falso è un nome falso.
Mario
Imbecille! E ti va bene che l’albergo oggi è vuoto! Ma lo sai che di solito qui tutti si fanno chiamare Rossi?
Antonio
Ah, già, è vero¼ e va beh, meno male che oggi non c’è nessun altro, così non ci si può sbagliare.
Mario
Sì, certo¼, senti, togliti dai piedi; vattene in camera e aspetta; quando arriva uno con la faccia da pollo che chiede del signor Rossi, te lo mando.
Antonio
puntandogli contro la pistola, e facendo la voce da duro
O.k. amico, ma cerca di non commettere errori, altrimenti¼
Mario
lanciandogli un cuscino
E piantala, idiota!
Antonio esce
SCENA III
Mario, poi Corrado e Olga
Mario
andando a raccogliere il cuscino
Che razza di fesso!
entrano Corrado e Olga
Corrado
C’è nessuno?
Mario
Dica.
Corrado
E’ lei il capo, qui?
Mario
Sono il portiere. Che le serve?
Corrado
Una stanza, naturalmente.
Mario
Naturalmente.
Corrado
Matrimoniale.
Mario
Naturalmente. Quante notti?
Corrado
Veramente mi serve per qualche ora.
Mario
Naturalmente.
aprendo il registro
Lei è il signor¼
Corrado
Rossi. Corrado Rossi.
Mario
Naturalmente.
Corrado
Vuole un documento?
Mario
Per farci che? No, no, ci mancherebbe, mi basta una sigla qui¼ signor¼ ehm¼ Rossi. Ecco, sono cinquantamila lire, anticipate. Grazie. Se ha la pazienza di aspettarmi un attimo, vado a controllare che la sua stanza sia in ordine; con permesso¼
Mario esce
Corrado
Che ti avevo detto? Aveva ragione Carletto, un posto molto discreto; l’ideale per incontrare qualcuno senza dare nell’occhio.
Olga
Quello che non capisco, è perché tu continui a dare il tuo vero nome, invece di usarne uno falso.
Corrado
Ancora? Ma, mia cara, te l’ho già detto, se hai la fortuna di chiamarti davvero Rossi, non ha senso sprecare fatica a trovare un nome fasullo; anzi, siccome tutti pensano che sia falso, nessuno fa mai ricerche serie su Rossi Corrado, cioè su di me; chiaro?
Olga
Sarà come dici tu; comunque questa storia non mi va; ci mancava soltanto l’incidente di Martinelli¼
Corrado
Senti, Olga, piantala! Ormai il lavoro l’abbiamo fatto, e quello che c’è qui dentro¼
indicando la valigetta che tiene in mano
vale due miliarducci sani sani; un’altra grande vittoria di Corrado Rossi: L’intera collezione dei brevetti della Hakura di Tokyo. Sono il principe degli hackers, l’Arsenio Lupin delle reti informatiche.
Olga
Senti, Arsenio, i due miliardi dobbiamo ancora vederli, e il fatto che Martinelli non possa venire di persona a consegnarceli¼ Odio i cambiamenti dell’ultimo minuto!
Corrado
Poveraccio, quel camion gli avrà lasciato intatte un paio di ossa in tutto¼ è già tanto che sia riuscito a farmi telefonare per avvertirmi che manderà un suo incaricato¼
Olga
Che tu non hai mai visto in vita tua¼
Corrado
E allora? Chissà quanta gente andrà in giro con una valigetta con dentro due miliardi in contanti¼
Olga
E se la polizia avesse scoperto tutto? E se invece venisse un agente? E se ci tendessero una trappola?
Corrado
E se fossimo tutti scemi? Non è mica che vado dal primo che entra da quella porta e gli dico: ciao, sono io il ladro che stai cercando, tu sei quello dei due miliardi? Ci siamo messi d’accordo, con Martinelli; il tizio che deve portarmi i soldi, dovrà cercare del signor Rossi, e poi dovrà dire una frase¼ una parola d’ordine: “Sono qui per mia moglie”; allora io gli dovrò rispondere: “Ho qui le prove”; ci scambiamo le valigette, dopo di che ognuno per i fatti suoi, e chi s’è visto s’è visto.
Olga
Se lo dici tu¼ Ma a me questa storia continua a puzzare¼
Corrado
annusando l’aria
Veramente è questo posto che puzza un po’; speriamo di andarcene via in fretta¼
Mario
uscendo dalla camera
Ecco fatto; scusate, ma non avevo ancora cambiato le lenzuola e lucidato lo specchio sopra il letto¼
Corrado e Olga si scambiano uno sguardo perplesso
ecco la vostra chiave, e buon divertimento.
Corrado
Grazie¼
Mario
Mario
Corrado
Ah, ecco, Mario; senti, Mario, avrei bisogno di un favore¼
Mario
Mi dica¼
Corrado
allungandogli una banconota
Dovrebbe arrivare fra poco un signore con una valigetta, il quale chiederà di me¼
Mario
Per far che?
Corrado
Fatti gli affari tuoi!
Mario
D’accordo, d’accordo. Allora, chiederà del signor Rossi.
Corrado
Certo, del signor Rossi. Bene, quando questo tipo arriva, me lo mandi in camera. Tutto chiaro?
Mario
Chiarissimo! Arriva uno con la valigetta, chiede del signor Rossi, e io lo mando da lei.
Corrado
Bravo!
a Olga
Andiamo.
Corrado e Olga escono
Mario
Tzé, bella coppia di depravati! Ci mancava anche la cosa a tre. Chissà cosa ci terrà quello, nella valigetta? Mmmh¼ Allora, ricapitoliamo: quando arriva uno con una valigetta, e chiede del signor¼ oh, accidenti! Lo sapevo che succedeva un casino! Quell’idiota di Antonio e la sua idiotissima idea! E adesso? Arriva uno, mi chiede del signor Rossi¼ e io? Da chi lo mando? Ah, ecco, adesso vado da Antonio e mi faccio descrivere bene il suo pollo, così non mi sbaglio. Antonio?
fa per andare verso la stanza di Antonio, quando si accorge che dalle scale scende acqua
Cos’è questa? Acqua? Accidenti, lo sciacquone della ventiquattro! Mi si allaga l’albergo!
corre di sopra
SCENA IV
Antonio, poi Ruggero
Antonio
uscendo dalla sua camera
Sì? Che c’è?
si guarda intorno
Mario? Sei tu? Ma dove diavolo sei? Boh, avrò sentito male¼
guardandosi intorno
certo che quello del portiere d’albergo è proprio un bel lavoro: stipendio fisso, un lavoro di responsabilit༠e poi mi sa che ci sarei portato¼
va dietro il banco della reception
ecco la sua chiave, signore¼
prendendo il telefono
certo, un’altra coperta per la ventisei¼
entra Ruggero
Ruggero
Buon giorno.
Antonio
‘Giorno.
Ruggero
Scusi, sto cercando il signor Rossi.
Antonio
Eh? Perché?
Ruggero
E a lei cosa importa, scusi?
Antonio
Mi importa eccome, perché¼ ma lei chi è?
Ruggero
Senta, amico, si può sapere perché le interessa tanto sapere chi sono?
Antonio
Perché il signor Rossi sono io, ma è lei che non è lei.
Ruggero
Che vuol dire?
Antonio
Che io sono il signor Rossi che sta in quest’albergo, ma lei non è il pol¼ ehm, la persona che dovrebbe venire a cercarmi.
Ruggero
Ah, ho capito¼ certo che non sono io, però credevo che l’avessero avvertita¼ boh, forse ho capito male¼
a parte
ah, già, la parola d’ordine¼
ad Antonio
senta, il mio capo mi ha detto di dirle: “Sono qui per mia moglie”
Antonio
Per la moglie di chi?
Ruggero
Come, per la moglie di chi?
Antonio
Per sua moglie di lei o per sua moglie di lui?
Ruggero
Ma che importanza ha?
Antonio
E che ne so?
Ruggero
E allora?
Antonio
E allora cosa?
Ruggero
Io le ho detto: ” Sono qui per mia moglie”.
Antonio
Ho capito.
Ruggero
E allora?
Antonio
E allora cosa?
Ruggero
Non dovrebbe rispondere qualcosa?
Antonio
D’accordo, cosa vuole che risponda?
Ruggero
a parte
Oh, accidenti, vuoi vedere che mi sono sbagliato? Che non è lui il tizio che cerco?
a Antonio
D’accordo, mi scusi, deve esserci stato un equivoco¼
fa per uscire
Antonio
Ah, ho capito, adesso ho capito, lo devo dare a lei il coso¼ il coso¼ accidenti, come si chiama? Insomma, ce l’ho le prove da portare al suo capo, ce l’ho in camera; adesso gliele vado a prendere, così lei mi da i due pezzi che mi deve¼ perché lei ce li ha i due pezzi, vero?
Ruggero
I due pezzi? Ah, i due¼ pezzi; certo,
indicando la valigetta legata al suo polso
sono qui dentro.
Antonio
sorpreso
Eh la miseria, tutto quel popò di ambaradan per solo due¼
Ruggero
Dovevo metterli in un sacchetto di plastica? Senta, amico io avrei un po’ di fretta, le dispiace andare a prendere¼ le prove, così la facciamo finita?
Antonio
Vado, vado¼ il suo capo mi stava molto più simpatico¼
Ruggero
nervosamente
Si sbriga?
Antonio
Vado!
Antonio entra in camera
Ruggero
E quello è il miglior hacker del mondo? A vederlo così sembrerebbe un deficiente! Chissà, forse è proprio questa la sua forza; nessuno lo prenderebbe sul serio!
Ruggero va a sedersi sul divano.
SCENA V
Luciana, Ruggero e poi Mario
Luciana
Entrando, a Ruggero, con fare titubante
Ehm, buon giorno.
Ruggero
Buon giorno.
Luciana
Mi scusi¼
Ruggero
con fare scostante
Che c’è?
Luciana
Mi scusi, sarebbe lei¼ insomma¼ l’addetto¼, il gestore¼
Ruggero
Sta cercando il portiere?
Luciana
Esatto! È lei?
Antonio apre la porta della propria camera, ma vedendo altra gente, si ritira
Ruggero
Le sembro il portiere?
Luciana
Mi scusi, non volevo offenderla.
a parte
Accidenti che antipatico!
Mario
entrando
Beh, l’inondazione l’ho ferm¼
vedendo Luciana e Ruggero
Ma guarda¼
a Luciana e Ruggero
Posso esservi utile?
Ruggero
a parte
Comincia ad esserci un po’ troppa gente.
Luciana
Lei è il portiere?
Mario
Per servirla, signora.
Luciana
Bene, vorrei una camera.
Mario
Per i signori?
Luciana
Ma neanche per sogno, io il signore non lo conosco.
Mario
sorpreso
E’ qui da sola?
Luciana
Certo, perché?
Mario
Niente, niente. Allora vuole una singola?
Luciana
guardando imbarazzata Ruggero
Sì! Cioè, no. Preferisco una matrimoniale; mi piace dormire nel largo, ecco! E poi, a lei che glie ne importa?
Mario
D’accordo, signora, non si scaldi! Ecco la sua chiave. Stanza n° 1, là, nell’angolo. Sono cinquantamila, anticipate se non le dispiace. Grazie.
Antonio apre la porta della propria camera, ma vedendo altra gente, si ritira
Luciana
Senta¼
Mario
Dica.
Luciana
Vorrei¼
guardando Ruggero
non importa, grazie.
raggiunge nervosamente la sua stanza
Mario
a Ruggero, che nel frattempo cerca di non farsi notare
Mi scusi¼
Ruggero
Dice a me?
Mario
Eh già, con tutta questa gente¼ scusi, lei chi è?
Ruggero
E a lei¼?
Mario
Beh, vede, amico, questa non è la piazza principale del paese, e nemmeno la sala d’attesa del pronto soccorso; non è che uno passa di qui, si legge il giornale, magari si prende un caffè¼ se non se ne fosse accorto, questo è un albergo, sa? Quindi le chiedo di nuovo: lei chi è?
Ruggero
Beh, io sono¼ un cliente, ecco: un cliente. Cos’altro dovrei essere?
Mario
Un cliente? Davvero?
Ruggero
Già, amico, un cliente; e uno che sta aspettando da un bel pezzo di essere sistemato!
Mario
Oh, accidenti! Mi scusi,¼ poteva dirmelo prima. Venga. E’ da solo? O sta aspettando qualcuno?
Ruggero
Lei fa un po’ troppe domande, amico mio. Comunque sono solo.
Mario
Allora vuole una singola.
Ruggero
Faccia lei, non ha importanza.
Mario
E per quanto tempo¼
occhiataccia e sbuffata di Ruggero
D’accordo, d’accordo; ecco la chiave della n° 2; sono cinquantamila, anticipate, signor¼
Ruggero
Ross¼ ehm¼
Mario
Eh?
Ruggero
¼ignoli, mi chiamo Rossignoli.
Mario
Bene, una sigletta qui, signor¼ Ross¼ ehm¼ ignoli, e grazie. Buona giornata.
Ruggero fa per dirigersi al divano, poi vede l’espressione di Mario e va nella propria stanza
Mario
Qui la giornata si fa interessante. Ah, già, la faccia del pollo¼
si dirige verso la stanza di Antonio
Luciana
esce dalla stanza
Psss¼ Psss¼ senta¼
Mario
Che c’è? Ah, è lei! Ha bisogno di qualcosa?
Luciana
Sì, senta¼
Mario
Mario.
Luciana
Bene, Mario, avrei bisogno di un favore da lei.
Mario
Mi dica, signora.
Luciana
Non le ho neppure detto come mi chiamo¼
Mario
Mi scusi, sa, è la forza dell’abitudine¼ Lei è la signora¼
Luciana
Rossi.
Mario
E ti pareva¼
Luciana
Scusi?
Mario
Niente, niente¼
Luciana
Volevo che lo sapesse, perché fra un po’ dovrebbe arrivare un signore che chiederà di me¼
Mario
E vai!
Luciana
Prego?
Mario
Mi scusi; allora, mi diceva¼
Luciana
Dicevo che verrà qualcuno a chiederle¼
Mario
Della signora Rossi¼
Luciana
Certo, della signora Rossi, naturalmente. Beh, la persona di cui le parlavo è il mio dottore, quindi, quando arriva, lo accompagna alla porta della mia camera, poi bussa e dice che è arrivato il dottore, e poi se ne va.
Mario
Come vuole lei, signora. “È arrivato il dottore”. Ho capito.
Luciana
allungando a Mario una banconota
Siamo d’accordo?
Mario
intascandola furtivamente
D’accordo.
Luciana esce
Mario
Oggi deve essere la giornata dei depravati: questa qui vuole giocare al dottore! Le cose diventano divertenti; anche se con tutti questi Rossi finirò per confondermi. Ah, giusto, Antonio.
fa per avvicinarsi alla camera, quando squilla il telefono; Mario risponde
Pronto, Albergo Le Rondini¼ come lo sa gi༠ah, è lei signor Francesconi¼
a parte
Accidenti, il padrone¼
al telefono
¼mi dica, capo¼ casino? Quale casino? Chi si è permesso di dire una cosa simile? Guardi, sul mio onore¼ eh no, così mi offende¼ licenziato? Che significa lic¼ no, aspetti, parliamone¼ come subito? No aspetti, subito è impossibile, l’alb¼ d’accordo, arrivo fra mezz¼ dieci min¼ d’accordo, arrivo!
riattacca
Oh, mamma mia, sono rovinato¼ qualcuno ha fatto la spia¼ sarà stato quel fetente di Pinuccio, il portiere di notte; sono due anni che dà la caccia al mio posto¼ meglio che vada a cercare di salvarmi la buccia¼ Antonio¼ ma chi se ne frega¼
afferra il cappotto ed esce di corsa
SCENA VI
Ruggero, poi Antonio
Ruggero
uscendo dalla sua stanza
Bene; il portiere rompiballe se ne è andato; beh, cerchiamo di mettere fine a questa storia il più in fretta possibile. Questi due miliardi attaccati al braccio cominciano a pesare come un macigno; speriamo di finire in fretta; questo impiccio proprio oggi non ci voleva; arriverò in ritardo al mio appuntamento al computer; eh già, oggi “Re di cuori” incontrerà la sua “Signora triste”. Ammazza oh, che paraculo che sono; l’ho imbambolata a chiacchiere, anzi, a colpi di posta elettronica; che grande invenzione, Internet. Certo che era proprio pronta a cadere fra le braccia del primo che le facesse due moine. E proprio oggi che si era decisa a darmi il nostro primo appuntamento faccia a faccia, ecco che mi capita ’sta grana fra capo e collo; e oltretutto non mi riesce di concludere. Ma ora vado a chiamare il mio signor Rossi, scambio le valigette, e corro a casa; forse faccio ancora in tempo.
fa per andare verso la porta di Antonio, che si apre, ed esce Antonio con il dischetto in mano
Antonio
Finalmente è solo. Ecco la sua roba.
Ruggero
prendendo il dischetto
Tutto qui?
Antonio
Come sarebbe a dire: tutto qui? Cosa si aspettava?
Ruggero
Mah, credevo si trattasse di un bel po’ di materiale¼
Antonio
Eh, mio caro, mi sa che lei e il suo capo siete rimasti un po’ indietro; prima si daunloadano i files, poi si usa il DVD¼ ed ecco che sta tutto lì.
Ruggero
Ma che diavolo sta dic¼ ah, ho capito, è uno di quei nuovi dischetti da 700 mega; non sapevo che avessimo uno di quei drives; mi informano sempre per ultimo¼ beh, meglio così; sta in tasca. Allora¼
prendendo la chiave della manetta della valigetta dalla tasca e aprendo il bracciale
ecco i suoi due¼ pezzi, come dice lei.
Antonio
Che fa, mi dà tutta la valigetta?
Ruggero
Vorrebbe metterseli in tasca? La smetta di fare lo spiritoso, e di farmi perdere tempo.
Antonio
Va bene, va bene¼
prende la valigetta
ecco fatto¼
a parte, soppesando la valigetta
accidenti, ma che, niente niente i soldi me li ha portati in monete da cento?
Ruggero
Ehi, amico¼
Antonio
Che c’è, ancora?
Ruggero
La combinazione¼
Antonio
C’è anche la combinazione? Ma siete maniaci¼
Ruggero
Beh, caro mio, non sono proprio bruscolini¼
Antonio
Eh, adesso, mica sarà tutto sto ben di dio¼
Ruggero
Accidenti, si vede che lei è abituato bene¼ comunque, la combinazione è l’anno della scoperta dell’America: millequattrocentonovantadue. Ah, lei già lo saprà, ma comunque il capo le manda a dire che quella valigetta è una TVT modello A; non ho certo bisogno di ricordare ad un esperto come lei cosa succede se si immette la combinazione sbagliata o se si cerca di forzare la serratura¼
Antonio
Eh, certo, lo so benissimo¼
a parte
ma che cavolo dice, questo?
a Ruggero
Beh, allora, arrivederci¼
rientra in camera
Ruggero
Finalmente è finita!
gettando la chiave della camera sul bancone
Spero di non vedere mai più questo tugurio in vita mia! Signora triste, arrivo!
SCENA VII
Corrado poi Nicola
Corrado
uscendo dalla sua stanza
Accidenti, quell’idiota del portiere non è mai al suo posto. Speriamo che il mio tipo non sia ancora arrivato¼ magari l’idiota ha lasciato un appunto¼
va dietro il bancone, cercando un biglietto; entra Nicola
Nicola
Senta, capo¼ sto cercando il signor Rossi¼
Corrado
a parte
Forse ci siamo¼
a Nicola
E chi devo dire¼
Nicola
Non sono affari suoi! Mi dica solo se c’è!
Corrado
Dipende¼
Nicola
Ma da cosa?
Corrado
Il signor Rossi mi ha detto che c’è solo per qualcuno che lo cerca per un motivo ben preciso¼
Nicola
Non credo che siano affari suoi.
Corrado
E io non credo che il signor Rossi ci sia.
Nicola
Ma vede, sono cose un po’ personali¼
Corrado
Guardi, può parlare con me come se si trattasse di lui; si fidi.
Nicola
Beh, si tratta di mia moglie¼
Corrado
sorridendo
Ecco, visto? Che le dicevo? È tutto a posto, “ho io le prove”.
Nicola
Lei? Ma come¼ aspetti, c’è qualcosa che¼
Corrado
Le ho detto di no preoccuparsi, ora le vado a prendere il materiale¼ e così facciamo lo scambio. Ha i soldi?
Nicola
Sì, anzi, cioè, no¼ veramente ero venuto per dirle¼ cioè, non a lei¼ va beh, dovrò dirlo a lei¼ insomma¼
Corrado
C’è qualcosa che non va?
Nicola
Sì, insomma¼ credo che i soldi che mi ha chiesto siano un po’ troppi, per questo lavoretto.
Corrado
Sta scherzando, vero? Ma ha idea, dei rischi che ho corso? E poi io sono il migliore nel mio campo; nessun altro al mondo avrebbe potuto procurarle quella roba; quei soldi sono perfino pochi!
Nicola
L’unico al mondo? Ma non crede di esagerare?
Corrado
prendendo Nicola per il bavero della giacca
Senti, bello, lo scherzo è durato anche troppo: o tiri fuori la grana, adesso, subito, o l’affare salta.
Nicola
Ehi, calma, non trascendiamo¼ e comunque i soldi non li ho qui con me.
Corrado
Come sarebbe a dire?
Nicola
Beh, ero un po’ a corto di contante, così pensavo di prendere i soldi al Bancomat qui sotto, ma era guasto, così¼
Corrado
Al Bancomat? Ma chi credi di prendere in giro? Senti, bello, se credi di poter fare la cresta sulla spesa fregando me, ti sbagli di grosso. Hai esattamente mezz’ora per andare a prendere i soldi, tutti, fino all’ultima lira, e portarmeli qui; se fra trenta minuti precisi non sei tornato, io me ne vado di qui e non mi vedrai mai più. E stai attento, quella roba posso venderla quando voglio, e a chi voglio, chiaro?. E ora via!
lo sbatte fuori dalla porta
Ricordati, mezz’ora, e non un minuto di più! Idiota!
torna nella sua stanza
SCENA VIII
Antonio e Dina
Antonio esce dalla stanza, tirando il manico della valigetta, trascinando Dina, attaccata all’altra estremità
Dina
Fermati scemo, dove stai andando?
Antonio
A Cuba, o magari in Brasile, poi vedo!
Dina
Ma dai, non possiamo tenerceli!
Antonio
E chi lo ha detto? Me li ha dati, e io me li tengo!
Dina
riuscendo a strappare di mano ad Antonio la valigetta
E dai, cretino, cerca di ragionare, per una volta nella vita! Secondo te, uno che deve portarti due milioni si sbaglia e ti dà una borsa piena di banconote da centomila?
Antonio
E allora? Sono cose che possono succedere. Magari è uno distratto.
Dina
Ma non fare lo scemo. Pensaci un attimo: primo: parli con una persona diversa da quello che ti ha commissionato l’affare; secondo, quello ti da una ventiquattr’ore per tenerci solo due milioni; terzo, la valigetta è di un tipo speciale con una combinazione che chissà cosa succede se non la usi; quarto, lui pensa di dover avere in cambio non solo un dischino, ma un sacco di roba; quinto, dentro la valigetta c’è un sacco di soldi: se ne sarebbe accorto anche il campione del mondo dei fessi, che avevi parlato con la persona sbagliata!
Antonio
Che diavolo vuoi dire?
Dina
Che non so come tu abbia fatto, ma sei finito in mezzo a una storia che non ti riguarda. E a giudicare dalla quantità di soldi che ci sono qui dentro, deve anche trattarsi di roba grossa, troppo grossa per noi. Se proviamo a scappare e ci beccano, magari ci fanno la pelle! Quindi adesso ce ne rimaniamo in camera buoni buoni e aspettiamo che il proprietario della valigetta torni qui a riprendersi i suoi soldi!
Antonio
cercando di riprendersi la valigetta
Tu sei scema. In Brasile non ci ritroveranno mai!
Dina
fuggendo in camera
Ti ho detto di no!
Antonio
inseguendola
Dina, dai, riparliamone!
SCENA IX
Luciana
Esce Luciana dalla propria camera
Luciana
Mario¼ Mario¼ accidenti, non c’è nessuno.
guardando l’orologio
“Re di cuori” è in ritardo¼ chissà, forse sarebbe meglio che non arrivasse¼
va a sedersi sul divano
Devo essere proprio impazzita, per arrivare fino a questo punto; mi innamoro di uno sconosciuto che mi fa due complimenti nella mia casella di posta elettronica; do un appuntamento in un albergo scelto a caso sull’elenco telefonico ad una persona che non ho mai visto in faccia¼ sono diventata un caso da rivista femminile: casalinga frustrata in cerca di affetto, cade fra le braccia del primo bellimbusto che le fa un minimo di corte¼ mi sono solo un po’ evoluta, il mio è un gigolò virtuale¼ beh, ultimo messaggio da “Signora triste” a “Re di cuori”: pensandoci bene, sono contenta se non vieni; almeno mi eviterai di toccare il fondo, di finire a letto con un fantasma elettronico; dio come mi sento male, mi gira la testa¼ fortunatamente ho un letto a mia disposizione; faccio un riposino, e poi me ne torno a casa; credo che io e mio marito dobbiamo fare un lungo discorso¼ faccia a faccia, però.
Luciana torna nella propria camera.
SCENA X
Mario
Mario
rientrando, togliendosi il cappotto
Accidenti, accidenti ed ancora accidenti. Se metto le mani addosso a quel figlio di buona donna¼ Pinuccio, sei un uomo morto! Ho dovuto fare i salti mortali per convincere il principale¼ e comunque, almeno per un po’ mi terrà d’occhio; dovrò sospendere i miei affarucci per un po’¼ va bene, da domani si riga dritto¼ prima sarà meglio controllare che lo sciacquone della ventiquattro non abbia ricominciato a perdere, poi però torno giù e sgombero l’albergo; con la forza, se occorre.
Mario esce
SCENA XI
Nicola, poi Antonio
entra Nicola, con una valigetta in mano
Nicola
Ma non c’è mai nessuno qui?
guardando l’orologio
Bene, sono in anticipo; ho fatto una di quelle corse ¼ quando ne hai bisogno, i Bancomat sono tutti guasti¼ Mamma mia, il tipo che ho assunto sembrava un mollaccione da quattro soldi, ma il socio¼ brrr! Eh, certo, perché quello era sicuramente il suo socio, alla fine l’ho capito¼ un vero duro, quello.
battendo la mano sulla valigetta
Ma ora i due milioni sono in una busta qui dentro, e ormai quel tipo dovrebbe arrivare da un momento all’altro; sistemiamo i nostri affari e poi¼ cara Luciana, ti faccio vedere io! Credeva di essere al sicuro, che io non sapessi usare un computer; non ha nemmeno cancellato i messaggi del suo amante: da “Re di cuori” a “Signora triste” – il mio cuore bolle per te, non resisto più, incontriamoci al più presto o io mi uccido- ma non c’è bisogno, vi uccido io a tutti e due! Appena scopro chi è “Re di cuori”, lo riduco al due di picche!
va a sedersi sul divano, mentre Antonio esce dalla camera con fare circospetto
Antonio
Mario, sei tu? Dove ti sei cacciato?
Nicola
alzandosi di scatto
Ehi, ma è lei!
Antonio
Che ci fa qui?
Nicola
Come, che ci faccio? Sono venuto a prendere la mia roba. Ho qui i soldi.
Antonio
La sua roba? Che roba?
Nicola
Come che roba? Il risultato delle indagini; il nome dell’amante di mia moglie.
Antonio
Ah, gi༠l’amante di sua moglie¼
a parte
Oddio, io il dischino non ce l’ho più, l’ho dato a quell’altro¼ a quello sbagliato! Adesso che gli racconto?
a Nicola
Giusto¼ il risultato delle indagini¼
Nicola
Sono un po’ in anticipo¼ il suo socio mi ha detto che mi avrebbe consegnato il materiale¼
Antonio
Chi vi ha detto cosa?
Nicola
Ma sì, gli ho parlato prima¼ c’è stato qualche problema con i soldi, ma ora è tutto a posto.
Antonio
Ah, ecco, ha parlato¼ con il mio socio¼
a parte
Ma che diavolo dice? Non ci capisco nulla¼ devo cercare di guadagnare un po’ di tempo¼ di scoprire cosa succede¼
a Nicola
Dunque, il mio socio non c’è ora¼ ha telefonato adesso, dicendo che¼ che arriva fra un po’¼; il¼ materiale¼ ce l’ha lui¼ arriva fra dieci minuti¼ è meglio che lei non lo aspetti qui; qui si rischia di dare troppo nell’occhio¼
spingendolo verso l’uscita
meglio che si faccia un altro giretto¼ ci vediamo qui fra poco!
tornando verso la propria camera
Mamma mia che casino! Non capisco più niente. Dina? Dina, aiuto!
Antonio esce
SCENA XII
Ruggero, poi Antonio
Ruggero
entrando
Accidenti, questa è veramente incredibile; con tutti i posti che ci sono in città, la mia “Signora triste” mi doveva dare appuntamento proprio in questo albergo; e sono anche tremendamente in ritardo¼ se penso che ero già qui¼ appena ho letto il suo messaggio, mi sono precipitato; e non ho nemmeno portato il materiale al capo¼ non importa, ora prendo contatto, poi le dico di aspettarmi, faccio un salto all’ospedale, consegno il dischetto, torno di corsa e¼ voilà! La signora non sarà più tanto triste. Allora, secondo le istruzioni, devo trovare il portiere, chiedergli della signora Rossi, e dire che è arrivato il dottore¼ ah, ah, la mia bella vuole giocare al dottore¼sì, ma intanto qui il portiere non si vede, e il tempo passa¼
va a sedersi sul divano, mentre Antonio esce, camminando all’indietro, dalla sua stanza
Antonio
Va bene Dina, d’accordo, cerco Mario e glie lo chiedo.
Ruggero
alzandosi di scatto
Chi è?
Antonio
spaventato
Oh, mamma mia!
Ruggero
Ah, è lei! È ancora qui?
Antonio
alzando le mani in segno di resa
Mi arrendo, lo giuro, io non sapevo¼ io credevo che lei fosse lui¼ cioè, che lui fosse lei¼ e poi, mica lo sapevo cosa c’era lì dentro¼ sennò, mica lo prendevo!
Ruggero
Scusi, ma non capisco proprio di cosa stia parlando.
Antonio
Lo so, lo so che lei la rivuole indietro la sua¼
Ruggero
La sua che?
Antonio
Ma sì, la sua¼
cominciando a capire
ma lei glie l’ha riportato il coso¼ il dischino, al suo capo?
Ruggero
No, non gliel‘ho ancora¼ ma lei, scusi, come fa a¼
Antonio
Cioè, lei non è tornato qui a riprendersi¼ cioè, lei non è qui per¼ scusi, ma perché è tornato qui?
Ruggero
Ah, guardi, è una coincidenza incredibile, la ragione per cui sono tornato non c’entra nulla con il nostro¼ incontro di poco fa, anzi, si tratta proprio di una cosa completamente diversa.
Antonio
Ah, non c’entra niente la valig¼ il nostro incontro di prima.
Ruggero
No, le ripeto, si tratta di tutt’altra cosa. Affari sì, ma di cuore.
Antonio
Una donna?
Ruggero
Certo, una donna.
Antonio
Sua moglie?
Ruggero
Per favore¼
Antonio
La sua amante?
Ruggero
In un certo senso¼
Antonio
Che vuol dire: in un certo senso?
Ruggero
Beh, guardi, è una storia molto strana¼ ma a lei posso raccontarla, non credo sia il tipo che va a ficcare il naso negli affari degli altri¼
Antonio
Chi, io? Ma per carità¼
Ruggero
Appunto¼ vede, io questa donna in realtà non la conosco.
Antonio
perplesso
Ah, non la conosce¼
Ruggero
Cioè, non è esatto¼ diciamo che non l’ho mai vista in vita mia!
Antonio
Però è la sua amante¼
a parte
Questo è scemo¼
Ruggero
Vedo che non ha capito, ora le spiego meglio; questa storia le piacerà un sacco, visto che lei è un esperto del ramo; io questa donna l’ho conosciuta via Internet!
Antonio
Ma guarda un po’¼
Ruggero
Eh sì, un paio di mesi fa girellavo qua e là fra un chat group e l’altro¼
Antonio
Chat group¼
Ruggero
Sì, appunto, e ad un certo momento mi imbatto nel messaggio di una certa “Signora triste”¼
Antonio
con voce strozzata
Signora triste?
Ruggero
Beh? La conosce anche lei?
Antonio
No, no; dicevo solo: bel nome, affascinante¼
Ruggero
Ecco, bravo, l’ho pensato anch’io; e così mi sono messo in contatto; abbiamo cominciato a scambiarci messaggi prima amichevoli, poi sempre più¼ diciamo personali¼ tra parentesi, da come si è descritta, deve essere proprio un gran bel pezzo di¼ insomma, l’ho talmente imbambolata di chiacchiere che alla fine ha deciso di cedere alle richieste del suo “Re di cuori”¼
Antonio
Ah, Re di cuori¼
Ruggero
Già, modestamente c’est moi¼ e così mi ha dato il primo appuntamento proprio qui, in quest’albergo, e proprio oggi. Non la trova una coincidenza incredibile?
Antonio
a parte
Fosse l’unica¼
Ruggero
Che ha detto?
Antonio
Niente! Cioè, dicevo¼ ma¼ come mai sta qui nell’atrio invece di¼ ehm¼ rallegrare la signora triste?
Ruggero
Perché¼ perché non so dove sia, che faccia abbia e come si chiami¼ so solo che devo chiedere al portiere della signora Rossi, e poi dire che è arrivato il dottore¼ ma quello non è mai al suo posto¼
Antonio
L’ha notato anche lei? Ma stavolta penso di sapere dove sia, anzi, se ha un attimo di pazienza, glielo vado a chiamare; lei rimanga seduto qui, penso a tutto io¼ Mario, Mario!
esce
SCENA XIII
Ruggero, poi Dina
Ruggero
guardando l’orologio
Qui si fa sempre più tardi¼ e il capo sta aspettando¼ quello non è certo il tipo che aspetta a lungo, quando arrivo mi ammazza¼ ma se me ne vado, rischio di perdere per sempre la mia signora triste¼ che faccio?
Dina
uscendo con cautela dalla stanza, e sussurrando
Antonio, dove sei? Mario? C’è qualcuno?
Ruggero
alzandosi di scatto
Aaah!
Dina
contemporaneamente
Aaaah!
Ruggero
B¼b¼ buon giorno!
Dina
Lei chi è? Che ci fa, qui?
Ruggero
Io? Beh, io sono¼ un cliente. Perché? C’è qualcosa che non va? L’ho spaventata?
Dina
No, no¼ è solo che¼ sono solo un po’ nervosa¼ mi scusi¼ ha per caso visto il portiere?
Ruggero
No, anzi, lo sto cercando anch’io, e da un po’¼
a parte
E se fosse lei? Che ho da perdere? Io quasi quasi glielo chiedo¼
a Dina
Scusi, signora¼ posso farle una domanda?
Dina
Mah, non so¼
Ruggero
Senta: è lei la signora Rossi?
Dina
Io? No! Cioè, sì, sono io, ma lei come fa a saperlo?
Ruggero
Lo sapevo, lo sapevo che eri tu! Certe cose si sentono al volo!
fa per abbracciarla, ma Dina si scansa
Dina
Ma è impazzito? Cos’è che sapeva lei?
Ruggero
E su, basta giocare. Signora Rossi, è arrivato il dottore!
Dina
Il dottore? Mi sa che lei ne ha più bisogno di me.
Antonio
E dai! Mettiamo le carte in tavola; “Signora triste”, il tuo “Re di cuori” è arrivato a salvarti.
Dina
Lei è “Re di cuori”?
Antonio
In carne e ossa, e per servirti!
Dina
a parte
Oh mamma mia, ho risolto il caso¼ ho trovato “Re di cuori”! E che ci fa, qui? E adesso, che faccio io?
Ruggero
Tesoro! Vieni qui, lasciati abbracciare¼
titubante, Dina si avvicina a Ruggero, e si lascia abbracciare; poi Ruggero cerca di baciarla, e Dina si dibatte e alla fine riesce a liberarsi
Dina
Ehi, calma¼ piano¼
Ruggero
Brucio di impazienza¼ ma purtroppo, mia cara, dovremo aspettare ancora un po’, prima di coronare il nostro sogno d’amore¼
Dina
Come?
Ruggero
Eh sì, prima ho un compito urgente da sbrigare; sono venuto apposta di corsa per poterti avvertire, e per chiederti di attendermi ancora un po’¼ devo andare a consegnare una cosa ad un amico che la sta aspettando da parecchio tempo¼ ma giuro, vado e torno, faccio in un attimo¼ e poi, ti giuro che non sarai triste mai più! Ora devo andare. A fra poco, luce della mia vita!
esce correndo
Dina
Che storia assurda! Antonio non ci crederà mai! Meglio che vada a raccontargliela subito. Antonio! Antonio!
esce
SCENA XIV
Nicola, poi Corrado
Nicola
Accidenti, che maleducato! Chissà dove correva! Bene, i dieci minuti stanno per passare. Speriamo che questa sia la volta buona. Comincio ad essere stanco di questa faccenda.
Corrado
entrando, con la valigetta in mano
Ah, bene, è qui. Aspetta da molto?
Nicola
No, no, sono appena arrivato. Piuttosto, ha la mia roba? Vorrei chiudere quest’affare una volta per tutte.
Corrado
Certo, è tutto qui dentro. Ma lei, piuttosto, ce li ha tutti i soldi, questa volta?
Nicola
Certo, ci sono tutti. Ecco qua.
fa per aprire la valigetta
Corrado
Ma che fa, è impazzito? Non vorrà mica mettersi a contare i soldi qui. E poi io mi fido; dia qui.
gli prende la valigetta
Nicola
Ehi, che fa? La mia valigetta!
Corrado
Ma cosa crede, che mi metta tutti quei soldi in tasca? Siamo seri!
Nicola
Boh, se lo dice lei¼ ma la mia valigetta¼
Corrado
Vuole smetterla? Piuttosto, ecco la sua roba.
gli da la sua valigetta che Nicola fa per aprire
Ma che diavolo fa? Ma è una mania quella di aprire le borse! E se entrasse qualcuno?
Nicola
E che faccio, mi tengo tutto?
Corrado
Certo, è tutta roba sua. E’ stato un lavoretto con i fiocchi, non trova? Alla prossima occasione, sapete come trovarmi!
a parte, guardando la valigetta
Accidenti! Una valigetta da quattro soldi, senza serratura e senza combinazione! Dilettanti!
esce, mentre Nicola rimane seduto sul divano, perplesso, guardando la valigetta
Nicola
Questa è tutta roba mia? Ma cos’hanno scoperto su mia moglie? Ha così tanti amanti da riempirci una valigetta? Non ho il coraggio di guardarci dentro. Prima ho bisogno di berci su qualcosa. Vado al bar qui sotto.
esce
SCENA XV
Mario, poi Antonio e Dina
Mario
entrando con cautela, guardandosi intorno
Bene, non c’è più nessuno. Venite pure, via libera!
Dina
Meno male, se ne è andato. E ora, che si fa?
Antonio
Ma che storia incredibile! A raccontarla, non ci crederebbe nessuno! Avevamo “Re di cuori” a portata di mano, proprio in quest’albergo¼
Dina
Ma perché pensava che “Signora triste” fossi io?
Antonio
Ah, non te l’ho detto? “Signora triste” gli ha dato appuntamento proprio in quest’albergo.
Dina
Qui? Vuoi dire, proprio nell’albergo nel quale noi abbiamo dato appuntamento al marito?
Antonio
Piccolo, il mondo, vero?
Dina
Non riesco a crederci!
Mario
Scusate, potreste spiegare anche a me? Non ci capisco più niente.
Antonio
Beh, pare che la moglie del pollo, del mio cliente, insomma, avesse dato appuntamento al suo amante virtuale proprio nel tuo albergo.
Mario
Nel mio albergo?
Dina
Esatto, proprio qui!
Mario
Ma pensa te!
Dina
Ma scusa, c’è una cosa che non capisco¼
Antonio
Sì, una sola¼
Dina
Perché “Re di cuori” ti ha dato la valigetta con i soldi?
Antonio
E che ne so? Io credevo che fosse un amico del mio pollo¼ o il socio¼ o qualcosa del genere¼
Mario
Ho di nuovo perso il filo¼
Antonio
Eh, anch’io¼ ad un certo punto, ho incontrato questo tizio, che mi ha detto qualcosa tipo: sono qui per mia moglie¼ o sua moglie¼ insomma, una cosa del genere¼così ho pensato che fosse stato mandato dal mio cliente per qualche motivo, e gli ho dato il dischino di mio cugino. E lui, in cambio, mi ha dato una valigetta piena di soldi!
Mario
Piena di soldi?
Dina
Altroché! Tanti che non siamo nemmeno riusciti a contarli tutti! Altro che due milioni!
Mario
Due milioni? L’affare era da due milioni?
prendendo Antonio per il bavero
Ah, figlio di buona donna! Cercavi di fregarmi?
Antonio
Ma no, cosa hai capito¼ te l’avevo detto che avrei cercato di spillargli altri quattrini¼
Mario
Chi credi di prendere in giro?
Dina
Volete smetterla? Ci sono cose un po’ più grosse in ballo!
Mario
Hai ragione¼
a Antonio, spingendolo via
ma non finisce qui! E ora, mi dici perché “Re di cuori” ti ha dato quei soldi?
Antonio
Ti ho detto che non lo so! Sul momento, ho creduto che fosse stato mandato dal mio cliente, ma poi l’ho visto¼
Mario
Chi?
Antonio
Il pollo!
Mario
Ah, è arrivato, alla fine!
Antonio
Già, e mi ha fatto prendere un colpo, quando mi ha chiesto il dischino¼ e quando mi ha chiesto che fine avesse fatto il mio socio.
Dina
Il tuo socio?
Mario
Mi arrendo. Che socio?
Antonio
E che ne so? Anch’io non ci ho capito più nulla, ho solo cercato di guadagnare tempo, e l’ho mandato via¼
Mario
Il tuo socio¼
Antonio
Ma no, il pollo! Così, quando “Re di cuori” è tornato¼
Mario
Ah, è tornato¼
Antonio
Sì, e io ho creduto che fosse tornato a riprendersi i soldi; invece lui voleva la signora Rossi¼
Mario
Chi?
Antonio
La signora Rossi. Dovevano giocare al dottore¼
Mario
Sto impazzendo¼
Dina
Ecco perché, dopo avermi chiesto se fossi la signora Rossi, mi è saltato addosso¼
Mario
Ehi, ma io la conosco¼
Antonio
Cosa?
Mario
Ma sì, “Signora triste”. Poco fa ha preso una stanza, e i particolari coincidono: il nome Rossi, il dottore¼
Antonio
Sì, ma ora, dove sono, tutti quanti?
Mario
Chissà, magari il dottore ha trovato la sua paziente!
Dina
Il problema vero è: cosa ci facciamo con tutti quei soldi?
Mario
Ma sono davvero così tanti?
Dina
Guarda, ad occhio e croce, saranno minimo due o trecento milioni.
Antonio
Aspetta, aspetta! Quando gli ho parlato dei due pezzi, quello non ha fatto una piega¼ vuoi vedere che sono¼
Dina
Due m¼ miliardi?
Antonio
Eh, due miliardi.
Dina
crollando sul divano
Oh mamma mia!
Mario
A questo punto ci rimangono due possibilità: o scappiamo tutti quanti in Sud America¼
Antonio
Tutti e tre?
Mario
Beh? Quando “Re di cuori” scoprirà tutto, ci vado di mezzo anch’io, che credi?
Antonio
E l’altra possibilità?
Mario
Aspettiamo buoni buoni che il dottore abbia finito la visita, e poi cerchiamo di spiegargli tutto prima che ti ammazzi, gli restituiamo la valigetta, e facciamo finta che sia stato tutto uno scherzo.
Antonio
E se non riusciamo a farglielo capire?
Mario
Ti porteremo per sempre nei nostri cuori.
Antonio
Pensi di essere spiritoso?
Mario
Allora, Sud America!
cantando e ballando
La cucaracha, la cucaracha¼
Dina
Ma piantatela, fessi che siete! Ma cosa credete, che qualcuno che possa permettersi di pagare due miliardi per chissà che cosa, sia un pescetto piccolo come voi? Qui si tratta di roba grossissima, di organizzazioni di alto livello; quelli ci trovano anche in capo al mondo! Niente da fare!
a Antonio
Adesso io e te ce ne andiamo in camera e aspettiamo.
a Mario
Tu, invece, te ne stai qui fino a quando “Re di cuori” non si fa vedere di nuovo¼
Mario
Ma io non l’ho mai visto¼
Dina
Fino a quando non arriva un tizio incazzato nero che cerca il signor Rossi¼
Mario
E poi?
Dina
E poi lo calmi un po’, gli dici che metterai tutto a posto, e che il signor Rossi è pronto a restituirgli la sua valigetta; noi stiamo dietro alla porta ad origliare, e se sentiamo che si calma, arriviamo con le mani in alto e la valigetta bene in vista, gliela restituiamo con tante scuse, e se serve imploriamo pietà.
Antonio
E così perdiamo tutti i soldi¼
Dina
E così rimaniamo tutti vivi!
Antonio
Va bene, va bene, ho capito. Andiamo.
Antonio e Dina escono, Mario rimane dietro il bancone
SCENA XVI
Prima o poi tutti
Nicola
entrando e scorgendo Mario
Ah, bene: lei è il portiere? Per favore vuole essere così gentile da chiamarmi il signor Rossi?
Mario
Rossi?
a parte
Accidenti, è già arrivato!
a Nicola
E così, lei sarebbe il dottore.
Nicola
Prego?
Mario
Scusi, uno scherzetto, tanto per allentare la tensione. Il signor Rossi la stava aspettando.
Nicola
Mi stava aspettando? Allora lo sapeva, di aver commesso un errore.
Mario
Certo, ma quando si è accorto che si trattava della valigetta sbagliata, ormai lei se ne era andato.
Nicola
Meglio così; allora¼
gettando sul bancone la valigetta
non so di chi sia questa roba, ma certamente non è la mia! Dite al signor Rossi di ridarmi il materiale su mia moglie, così posso tornarmene a casa!
Mario
Il cosa? Ma non siete qui per i soldi?
Nicola
Ma quali soldi? Perché continuate a farmi perdere del tempo? Volete chiamarmi questo maledetto Rossi? O magari il suo socio¼ comunque sbrigatevi, accidenti!
Mario
andando verso la camera di Antonio, perplesso
Io non ci capisco più niente!
Ruggero
entrando di corsa
Fermi tutti! Nessuno si muova! Dov’è?
Mario
Dov’è chi? Ah, è lei. Dov’era finito?
Ruggero
Qui le domande le faccio io! Dov’è Rossi?
Mario
Rossi chi?
capendo improvvisamente
Ah, è lei! Lei è “Re di cuori”!
Nicola
Tu? Tu sei “Re di cuori”?
Ruggero
E tu chi diavolo sei? Non farmi perdere tempo!
a Mario
Che ne sai tu, di “Re di cuori”?
Mario
Lasci stare, è una storia lunga.
Ruggero
Sarà meglio che cominci a raccontare!
Nicola
Te la racconto io, bastardo!
fa per lanciarsi contro Nicola, che lo ferma tirando fuori di tasca una pistola e puntandogliela sul naso; poi, a Mario
Ma chi diavolo è questo fesso?
Mario
Quel fesso è il marito di “Signora triste”.
Ruggero
Il marito di¼ ma che diavolo succede? Com’è che tutti qui sanno gli affari miei?
Mario
Glie l’ho detto, è una lunga storia¼
Ruggero
Ma tu conosci la mia “Signora triste”?
Nicola
La sua signora?
Ruggero
Zitto! Allora?
Mario
Certo, che la conosco.
Ruggero
Bene, voglio parlarle. Va’ a chiamarla.
a Mario, che si avvicina alla camera di Luciana
Guarda che ti sbagli, non è quella la camera.
Mario
No, è proprio questa, si fidi, è un altro capitolo della storia.
bussando alla porta
Signora, la prego, apra! È importante! Signora?
Luciana
uscendo dalla stanza stiracchiandosi e sbadigliando
Che diavolo vuole?
vedendo Nicola
Nicola?
Nicola
Luciana!
Ruggero
E questa chi è?
Mario
mentre tutti parlano insieme, interrompendoli
Silenzio! “Re di cuori”, le presento “Signora triste”.
Luciana
Lui è “Re di cuori”?
Ruggero
Ma non è lei che volevo!
Nicola
Cos’è, non ti piace abbastanza?
Ruggero
Vuoi stare zitto? Ma allora, con chi ho parlato io?
Nicola
Già, con chi ha parlato?
Ruggero
Ora basta! D’ora in poi le domande le faccio io! E se non rispondete a me¼
agitando la pistola
risponderete a lei! Dov’è il signor Rossi?
Nicola
indicando la stanza di Corrado
Là.
Ruggero
Vuoi stare z¼ cosa?
Nicola
Ma sì, gli ho parlato prima; doveva darmi¼ qualcosa, roba che mi interessava, invece si è sbagliato, e mi ha dato una valigetta piena di strane cose¼ non ci ho capito niente.
Ruggero
Dov’è?
Nicola
Cosa?
Ruggero
Quella roba¼ la valigetta!
Nicola
Lì, sul bancone.
Ruggero
andando al bancone, e controllando il contenuto della valigetta
Ma sì, è questa! Ah, ah!
gettando il dischetto a Nicola
Allora, questa è roba tua! Cos’è?
Nicola
C’è il tuo nome e indirizzo, bastardo!
Ruggero
Il mio¼
Nicola
Già, carogna! Ho pagato un investigatore, per trovarti!
Luciana
Hai pagato¼ tu sapevi tutto?
Nicola
Non cancelli nemmeno i messaggi del tuo amante!
Luciana
Ma allora sei geloso! Credevo che non ti importasse niente di me!
Nicola
Tu hai il tuo “Re di cuori”!
Luciana
Ma no, non lo conosco nemmeno! Non l’avevo mai visto prima di oggi! Anzi, ora che lo conosco, mi sta pure sulle scatole.
Ruggero
Ehi, calma un attimo; e tutte quelle belle cose che mi hai scritto? E il nostro appuntamento?
Luciana
E’ che mi sentivo trascurata¼
a Nicola
Credevo non mi amassi più¼
Nicola
Ma se impazzivo di gelosia¼
fanno per baciarsi
Ruggero
a Nicola
Ehi, fermi tutti! Tu hai assunto un investigatore privato¼
Nicola
Già!
Ruggero
E uno da quattro soldi, immagino¼
Nicola
Un accidenti! Due milioni, m’è costato.
Luciana
Hai speso due milioni per me? Oh, caro¼
Ruggero
Ma che c’entra un investigatore privato scalcinato con un ladro internazionale di informazioni computerizzate?
Nicola
E io che ne so?
Mario
Sentite, se ho capito bene, adesso avete tutti trovato quello che cercavate, vero?
Luciana e Nicola
guardandosi
Sì!
Ruggero
Beh, in un certo senso¼
Mario
Bene, allora scusatemi, ma nell’albergo ci sono dei problemi con le tubature dell’acqua, e siamo costretti a chiudere per qualche giorno, per cui, se voleste essere così gentili da¼
Luciana e Nicola
sempre guardandosi negli occhi e sospirando
D’accordo¼
Ruggero
Ma veramente¼ bah, forse è meglio chiuderla qui¼
rimette in tasca la pistola
Mario
Ecco, bravi¼ andate!
mentre li spinge verso la porta, Corrado esce correndo e gridando, seguito da Olga, che lo trattiene
Corrado
Lasciami andare! Lo trovo e lo ammazzo!
Olga
Ma no, stai calmo, chissà dov’è andato a quest’ora!
Corrado
indicando Nicola
Eccolo lì!
Olga
Cosa?
Corrado
Eccolo, è lui il bastardo! Ehi, amico, lo scherzo è finito!
tirando fuori la pistola
Fuori i soldi, o ti sistemo!
Nicola
Dice a me? Ma io glie l’ho dati, i soldi!
Corrado
tirando fuori di tasca una busta
Vuol dire questi?
Nicola
Certo, quelli!
Corrado
gettando la busta sul divano
E io che ci faccio, con due milioni?
Nicola
Eh no, ora basta! Eravamo d’accordo per due milioni, e io non tiro fuori una lira in più!
Corrado
puntandogli la pistola sotto il naso
T’ho detto che lo scherzo è finito! Caccia fuori i due miliardi, e subito, o ti faccio un altro buco nel naso.
Nicola
D¼d¼due miliardi? È impazzito?
Ruggero
facendosi avanti
Ha detto due miliardi?
Corrado
E questo, chi è?
Ruggero
Lei è il signor Rossi?
Corrado
Ma che vuole?
Ruggero
Sono qui per mia moglie.
Corrado
Cosa? COSA?
Ruggero
Ho detto: “sono qui per mia moglie”!
Corrado
Oh no! “Ho qui le prove”
Ruggero
Lo sapevo, lo sapevo! Sei tu! Ma come abbiamo fatto a sbagliarci?
Corrado
Non lo so! E adesso che facciamo?
Ruggero
Tu non lo so, ma io la mia roba ce l’ho.
Corrado
E i miei soldi? A chi li hai dati, eh?
Ruggero
Già¼
a Mario
A chi li ho dati?
Mario
Lo chiede a me?
Ruggero
Non stavi per raccontarmi una lunga storia?
Corrado
Che storia?
Ruggero
Lascialo parlare! Allora?
Mario
Dunque, io¼ scusate, ho perso il filo¼ un attimo di concentrazione e¼
Antonio
spalancando di colpo la porta della sua camera, e uscendo di corsa con la pistola in mano, seguito da Dina, che in mano ha la valigetta con i due miliardi
Fermi tutti, polizia!
Mario
Cosa?
Antonio
Shhh! Polizia, ho detto! Fermi tutti! Nessuno si muova!
Ruggero
Lei? Un poliziotto?
Nicola
Ma che poliziotto!
Antonio
Silenzio tutti! Certo, sono un poliziotto; per la precisione, siamo due agenti de¼ de¼
Dina
Dell’Interpol!
Antonio
Ecco, appunto, dell’Interpol. È da quasi un anno che siamo sulle tracce di questo ladro internazionale¼
indicando Corrado
e abbiamo organizzato tutto questo per¼ per¼
Dina
Per incastrarlo!
Antonio
Per incastrarlo.
Ruggero
Avete organizzato tutto?
Antonio
Certo! Abbiamo fatto finta di essere investigatori privati¼ come si dice¼
Dina
Una copertura.
Antonio
Ed abbiamo fatto in modo che questo si scoprisse, così da avere le prove che ci servivano.
Nicola
Ma come facevate a sapere che¼
Dina
Basta domande! Segreto professionale!
Ruggero
E adesso? Che succede?
Antonio
Senti, amico, oggi sei fortunato; in condizioni normali, dovrei mettere al fresco anche te, ma per oggi mi basta il pesce che ho preso. Se ora te ne vai buono buono, io faccio finta che tu non sia mai stato qui, oggi, e siamo tutti felici e contenti.
a Ruggero che fa per prendere la valigetta sul bancone
Beh? Che stai facendo?
Ruggero
Questa roba è mia¼
Dina
Eh no, mio caro, quella è una prova, e serve a noi¼
Ruggero
E i miei soldi?
Dina
Altra prova, mi dispiace.
Ruggero
Niente soldi, niente materiale¼ e a me, che rimane?
Dina
La possibilità di tornartene a casa, libero, e non credo che sia poi così poco, vero? In fondo, siamo sempre in tempo a cambiare idea, non trovi? Oltretutto abbiamo chiamato i rinforzi, e saranno qui fra cinque minuti; ti conviene sbrigarti.
Ruggero
Ma il mio capo mi ammazza¼
Dina
Quattro minuti¼
Ruggero
E va bene, vado!
esce
Dina
Bene, e così “Re di cuori” esce di scena¼
a Luciana
e ora, se vogliamo eliminare per sempre anche “Signora triste”¼
Nicola
Ci penso io; non ci sarà più nessuna “Signora triste”, in casa nostra. Andiamo, cara.
Luciana
Oh, Nicola!
escono insieme, abbracciati
Antonio
Oh, che bella storia¼
a Corrado
E adesso¼
Corrado
puntandogli addosso la pistola
E adesso, cari amici, datemi i soldi, subito.
Antonio
Sei in arresto!
Corrado
E piantala!
va a strappargli la pistola di mano
Se voi siete poliziotti, io sono il Re del Portogallo! Sarete anche riusciti ad infinocchiare quei dilettanti, ma non potete farcela, con un professionista!
a Dina
Su forza, dammi quella valigetta!
Dina
chiudendosi intorno al polso il bracciale della valigetta
Vientela a prendere, se sei capace!
Corrado
Che diavolo stai facendo?
afferrandole il braccio
Dov’è la chiave di quest’affare?
Antonio
Nella giacca di “Re di cuori”
Corrado
E cosa sperate di ottenere? Ora apro questa valigetta, e mi prendo i soldi.
Dina
Non è tanto semplice; c’è la combinazione, e il tizio ha detto che se si sbaglia la combinazione o si forza la serratura, succedono cose brutte.
Corrado
Accidenti, è una TVT!
Antonio
Sì, ha detto una cosa così.
Corrado
a Olga
E ora? Che facciamo?
Dina
Da come la vedo io, hai due possibilità: o mi seghi via il braccio, o torturi mio marito per farti dire la combinazione.
Antonio
Oh, oh¼
Dina
Shhh¼
a Corrado
E dai, sei un ladro, mica un assassino¼ non la userai, quella pistola!
Olga
Ha ragione. Lo sai anche tu.
Corrado
E allora?
Olga
Là, sul banco, c’è ancora la roba che hai rubato; possiamo venderla alla Huber, o a quei tuoi amici giapponesi¼ magari ci facciamo anche più di due miliardi¼ dai, andiamo¼
Corrado
prendendo la busta sul divano
E va bene, ma intanto questa me la prendo io; almeno mi rifaccio delle spese, fino a che non riesco a rivendere questa roba. Su, andiamocene via!
Corrado e Olga escono
Dina
indicando il bracciale
E adesso?
Antonio
Accidenti, sei stata fantastica!
Mario
Allora¼ Sud America?
Dina
Mi sa che dovremo andarci per forza. Ma ora cosa facciamo per questo?
Antonio
Cerchiamo il miglior fabbro del mondo. Ora ce lo possiamo permettere. E poi¼
cantando
La cucaracha¼ la cucaracha¼
Mario
A proposito, me la fate dare un’occhiata al malloppo? Non li ho mai visti, due miliardi tutti insieme.
Antonio
Va bene.
a Dina
Vieni qui.
si blocca
Dina
Che c’è?
Antonio
Non mi ricordo la combinazione.
Dina
Oh, no! Sei sempre il solito!
Antonio
E dai, l’ho aperta prima, e c’eri anche tu!
Dina
Sì, ma non ho mica guardato! Dai, cerca di ricordare!
Mario
Sì, ti prego, fai uno sforzo!
Antonio
Aspetta, era¼ una data, una data importante¼
Dina
Lo sapevo, era troppo bello¼
Mario
E se provassimo a forzare la serratura?
Antonio
Veramente, “Re di cuori” mi ha detto che era meglio non provarci nemmeno.
Mario
Eh, ma sono cose che si dicono, per spaventare i ladri¼ al massimo, si rovinerà la valigetta, ma a noi che importa? Ce ne ricompriamo mille, con tutti quei soldi. Aspettatemi qui, ho gli attrezzi di sopra¼
esce
Dina
Se almeno te ne fossi ricordato prima, potevamo chiedere al ladro cosa succedeva se¼ Per una volta nella vita, vuoi provare ad usare il cervello?
guardando la valigetta
dai, è un numero di quattro cifre, non può essere tanto difficile¼ sforzati!
Mario
entrando, con un piede di porco in mano
Chi, lui? È più facile far ragionare questo¼ venite qui¼
infila il ferro nella valigetta
Vado?
Dina
No, aspetta, ho paura¼
Antonio
mentre il sipario si chiude
Ma smettila! Cosa vuoi che succeda! E fidati di me, per una volta!
a sipario chiuso, si sente una forte esplosione
FINE