Chi mangia fa molliche

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(All’apertura del sipario, ci si ritrova in un baglio,antico borgo con un unico accesso centrale

Prefazione

Peppina e Giannina, sono due sorelle che vivono nello stesso baglio, con le rispettive famiglie. Il loro, è un rapporto di odio, amore. Basta un niente a scatenare tra le due famiglie, una furia cieca. A calmare gli animi, vi si trova sempre, il prete del paese, che abita lì vicino. Nel bel mezzo dell’ennesima predica e conversione, irrompe nella scena un ragazzino, che a dir poco, sconvolge gli animi di tutti, perché si viene a scoprire che…

Chi mangia fa molliche

  Commedia brillante in due atti di:

Giovanni Allotta

  Personaggi

Peppina                                 sorella di Giannina

Totino                                   marito di Peppina

Gigetto                                  figlio di entrambi

Giannina                               sorella di Peppina

Mimmo                                 marito di Giannina

Dolly                                     figlia di entrambi

Prete

Nino                                             Genitori di

Sebastiana                             Peppina e Giannina

Ragazzino

(All’apertura del sipario, ci si ritrova in un baglio,antico borgo con un unico accesso centrale. lato destro, si affaccia il prospetto di una casa con finestra e porta di accesso con uno sgabello fuori, dove abita Peppina. Lato sinistro, medesimo prospetto, dove abita Giannina, la sorella, con setaccio al muro. Tutto compare silenzioso, quando…)

PEPPINA

(Donna adulta. Si affaccia dalla finestra,con rabbia urla alla sorella di fronte) affacciati, gatta morta con le patate! (Rientra, chiudendo la finestra)

GIANNINA

(Donna adulta. Anche lei, apre finestra e urla) esci dalla tana, sarda salata con le corna! (Rientra chiudendo la finestra)

PEPPINA

(Apre finestra) ti spaventi ad uscire, arancina con i piedi! (Rientra, chiude finestra)

GIANNINA

(Apre finestra) sono affacciata, citofono spento! (Rientra chiude la finestra)

PEPPINA

(Apre finestra, in mano ha una scarpa) baccalà con le foglie, non ti vedo! Esci, che ti faccio la fotografia! (tira la scarpa, nel muro della sorella. Rientra, chiude finestra)

GIANNINA

(Apre finestra) visto che non mi vedi, datti una lucidata nelle popille! (le tira la scopa) pecora zoppa stupefacente ( Chiude finestra)

PEPPINA

(Apre finestra) mucca pazza allucinante, con le mammelle scadute (rientra, chiude finestra. Entra nel baglio il prete esausto con le mani in testa. Con se ha un ombrello)

GIANNINA

(Apre finestra) mammifera con i piedi di coccodrillo! Non sbagliare a parlare, se no, ti faccio diventare borsetta ginecologica! (Rientra chiude finestra)

PEPPINA

(Apre finestra) sciacqua lattughe con le cipolle! (Rientra chiude finestra)

PRETE

Non si può, non si può andare avanti così! Sorelle spaccalafico, smettetela! (Le donne continuano)

GIANNINA

(Apre finestra) Cocco bello coi capelli, va a buttarti al mare! (Rientra chiude finestra)

PEPPINA

(Apre finestra) calamaro con l’accappatoio e cervello fritto misto (Rientra chiude finestra)

PRETE

E mai possibile che ogni mattina invece di farmi la messa in santa pace, devo sentire il vostro rosario! 

GIANNINA

(Esce dalla finestra con un corno rosso) è inutile che mi getti il malocchio. Le corna le puoi sbattere qua! Delfino curioso! (rimane affacciata)

PEPPINA

(affaccia,vede la sorella col corno e ride) mi vorresti far spaventare con un corno?guarda qua! (Evidenzia un ferro da cavallo) ne ho due di corna, patata bollita col viagra!

PRETE

La smettete si o no, con queste corna! Non fatemi arrabbiare, se no, ve li rompo io le corna! (Allude alle legnate)

GIANNINA

Padre, il fatto che io mi comporti così, la colpa è di mia sorella! Lo sa che fa per risparmiare l’acqua? Si lava col pinguino lavasecco!

PEPPINA

Mi lavo a secco per rimanere pulita, cretina! Tu, per risparmiare l’acqua, ti lavi con l’umidità! Voglio fare una opra di carità. Te la regalo io, un paio di chili! (Le lancia una bacinella d’acqua, il prete fa in tempo ad aprire l’ombrello che ne viene investito. Chiude finestra)

GIANNINA

(anche lei prende una bacinella d’acqua) esci pinguina lavasecco, ti faccio vedere con quale umidità mi lavo (Affaccia Peppina, le tira una bacinella d’acqua, il prete si ripara con l’ombrello)

PRETE

Grazie mio Signore, che mi hai illuminato facendomi portare l’ombrello! (Urla alle donne) Smettetela per favore, mi state allagando!

PEPPINA

(Apre finestra) padre, le conviene che va via. A chi divide, finisce che ne prende più degli altri! (Le tira ancora acqua dalla finestra. Il prete si ripara lamentandosi)

PRETE

Ho l’impressione di, essere venuto a ripararmi dove piove!

GIANNINA

Lei si faccia il prete, la confesso io, a mia sorella! (Le tira altra acqua, il prete fa in tempo a ripararsi)

PRETE

(Innervosito urla) Basta! Smettetela! Devo fare la messa, mica posso perder tempo con voi due! Mi state facendo venire la polmonite oceanica!

PEPPINA

Si tolga di mezzo, che faccio un tatuaggio a mia sorella. Le devo tirare il tavolo, con le sedie!

GIANNINA

Tirala se sei capace! Che ti tiro il frigorifero col ventilatore! (Rientrano entrambe, per uscire in scena, nel frattempo, il prete parla tra se)

PRETE

(Adirato) mai vi prende un colpo di fulmine nella lingua! Signore, tanta gente vola in cielo, a queste due, il biglietto glielo pago io, prenditele, dai!

GIANNINA

(mentre si avvicinano al centro dove si trova il prete, le donne si lanciano sguardi fulminanti) non guardarmi così, se no, ti faccio cadere le palle degli occhi!

PEPPINA

Devi ringraziare che ci sta il prete, se no, ti facevo uscire le tonsille dagli occhi!

PRETE

La smettete con queste parole! È educazione, mentre faccio messa, mi fate confondere con le vostre voci! La piantate, si o no? O vi fate trasferire al polo nord, o mi sconsacro da prete e, mi faccio calzolaio!

PEPPINA

Gliela racconto io la storia, così potrò dire, chi ha torto chi ragione! Tutto cominciò così: ho chiamato a questo animale vagante e le ho detto: (Urla) << Giannina, hai salsa?>>

GIANNINA

Ed io le ho risposto a questa bestia << mi spiace Peppina, salsa non ne ho, ma solo sugo di pomodoro!>>

PEPPINA

Sapendo che il giorno prima, avevo fatto pasta con salsa, pensavo che non me ne volesse dare! Mi sono sentita prendere per i fornelli e, mi sono arrabbiata!

GIANNINA

Padre, la colpa è mia se la salsa che vuole lei non ce l’ho, ma ho solo sugo di pomodoro? Glielo volevo dare, ma lei insisteva con la salsa. Così, una parola lei, una parola io e ci siamo litigate!

PRETE

La scuola è dell’obbligo, la critinaggine è facoltativa! Non vi rendete conto che vi siete odiate per la stessa cosa! Sia la salsa che il sugo, sono la stessa cosa, ma detta con due vocaboli diversi!

PEPPINA

Appunto! Se io voglio la salsa, che c’entra che lei vuole darmi il sugo! lo dice anche lei che sono due vocaboli diversi. poi, se mio marito sente un altro odore, si trasforma!

PRETE

Parlare con voi e, parlare da solo è la stessa cosa! Per capire che la salsa ed il sugo sono la stessa cosa, ci vuole la laurea?

PEPPINA

Lei cosa ne può sapere? Lei fa il prete, mica il culinario! Certo ch’è bravo! Sa che la salsa ed il sugo, sono la stessa cosa e, me lo dice adesso! Nemmeno viene a dirmelo prima, almeno, evitavamo di spararci un vocabolario di cazzate!

GIANNINA

Appunto! Ora, mi tocca comprarmi il vocabolario del secondo livello di cazzate!

PRETE

Care sorelle Spaccalafico l’odio non sta con Dio! Voi lo sapete, tutte le volte che litigate vi allontanate dal bene, e fate spazio al male!

PEPPINA

A proposito di male! Questa specie di ippopotamo senza ali, tempo fa, mi tirò una fragola, facendomi un binocolo in testa!

GIANNINA

Ignorante, si dice bernoccolo! Non era fragola! Era una pietra rossa, color fragola! (Peppina si scaglia sulla sorella, il prete in mezzo, prende legnate)

PRETE

Smettetela! Vi rendete conto, tutto quello che fate è dolore agli occhi di nostro Signore! Dovreste amarvi e rispettarvi e non litigare! Se non volete finire a bruciare nel fuoco dell’inferno, (Tra se) che ci potessero andare anche ora! (Normale) amatevi e non deludete Dio! Perché Dio è amore!

GIANNINA

(Entrambe le sorelle, sono pacate) questo vuol dire che, il Signore è triste con noi?

PRETE

Certamente! Dio non è contento di questo! Chiedetevi scusa, e amatevi!

PEPPINA

(Entrambe con sguardo piangente) Giannina, mi pentisco di tutte le parole che ti ho detto. Se non ti sto dicendo la verità, giuro che, la prossima volta, te ne dirò di più!

GIANNINA

(Gemente) anche io mi pentisco. Ti prometto, fino a stasera non ti dirò parole. Domani, è un altro giorno! (Si abbracciano fingendo di piangere) Sorella mia! Sangue del mio sangue!

PEPPINA

Parente dei miei parenti che a me, non mi vieni niente! (Il prete le guarda sorpreso. Rimangono abbracciate) padre, si faccia la messa tranquillo, io e mia sorella non ci dividerà più nessuno, nemmeno il sonno! Lei deve sapere che…chi mangia fa molliche!

PRETE

Mi fa piacere vedervi pentite, ed unite! Sperando che lo sia per sempre. Prima che torni in chiesa, vorrei che chiedeste perdono a qualcun’altro (Le  donne si guardano perplesse) Dovete chiedere perdono a DIO!

PEPPINA E GIANNINA

(In sintonia) Perdonaci caro Gesù, ti promettiamo che non ci ammazziamo più! Te lo giuriamo nel nome di san Pepe, se sbagliamo, morirà il prete!

 PRETE

(Il prete fa gli scongiuri, toccandosi) che schifio dite! Col cervello malato che avete, mi fate morire! Giurate per qualcun altro, no per san Pepe!

PEPPINA E GIANNINA

Te lo giuriamo nel nome di santa Lucia, se sbagliamo morirà nostra zia!

PRETE

Ora ci siamo! Complimenti! Però come dice la Bibbia, la fede non è nulla senza le opere!

PEPPINA

A chi dobbiamo operare per farci perdonare?

PRETE

Ma quale operare! Dovete fare una opera di bene per far si che la vostra fede, sia più forte, ben salda al cuore! 

GIANNINA

Cosa dobbiamo fare?

PRETE

Prendete lo straccio e asciugate l’acqua da terra. Date una sistemata, subito!

PEPPINA

(Le sorelle vanno nelle rispettive case. Tornano con gli stracci, asciugano l’acqua da terra, danno una sistemata al baglio) Mi sembra giusto fare questa opera di bene!

GIANNINA

Non vorrei che mia sorella uscendo, si rompesse la noce del collo, dicendo che sia stata io!

PRETE

Sorelle, io vado. (Mani giunte) Vi prego, datemi ascolto, non odiatevi ma amatevi! Dio è amore, ricordatevelo! Pace e bene sorelle (Esce)

GIANNINA

Baciamo le mani, padre! Però, pensandoci bene, siamo due cretine a litigarci per fesserie. Da oggi in poi, ci dobbiamo amare e rispettare!

PEPPINA

Certamente! Da oggi in poi, dalla nostra bocca, solo poesie d’amore!  Scusami Giannina, vado a preparare da mangiare, fra un poco, viene mio marito. Sai, quello è fastidioso.

GIANNINA

Anche io entro. Fra un po’, anche il mio arrivo. Se non trova nulla da mangiare, si mette ad urlare peggio di tarzan! (Le sorelle rientrano in casa)

PEPPINA

(Apre finestra) Giannina, gioia della mia vita, affacciati!

GIANNINA

(Apre finestra) eccomi, cuore bello. Che c’è?

PEPPINA

Ti volevo dire, per caso, ti trovi un poco di salsa?

GIANNINA

Mi spiace gioia, me li dai nel cuore! Ho solamente sugo di pomodoro!

PEPPINA

(Ci pensa qualche secondo) e va beh, vuol dire che per oggi, la pasta la farò col sugo! posso venire a prendermene un po’?

GIANNINA

Scherzi? Ti faccio fare tutta questa strada, per un po’ di sugo? me li rompo io le gambe per te! Non ti affaticare, vengo io! (Entrambe chiudono le finestre)

PEPPINA

(Apre finestra, col sorriso sulle labbra) Affacciati dolce fiore della notte (Chiude finestra)

GIANNINA

(Apre finestra. Anch’ella usa un tono dolce e sorridente) esci fuori, dolce arcobaleno del giorno (Chiude finestra. Entra affaticato Totino, il marito di Peppina, con in spalla una zappa vestito da contadino. Ascolta disgustato le moine delle due donne)

PEPPINA

(Apre finestra) sei la rosa rossa più bella del mare! (Chiude finestra)

GIANNINA

(Apre finestra) Sei i frutti di bosco in persona! (Chiude finestra)

PEPPINA

(Apre finestra) sei una macedonia di poesia. (Chiude finestra)

GIANNINA

(Apre finestra) tu, sei una coppa di champagne con le bollicine blu blu (Chiude finestra)

PEPPINA

(Apre finestra) mi hai fatto aprire il cuore!

TOTINO

(Apre la finestra Giannina, non fa in tempo a parlare) a me, avete fatto chiudere la fame!

PEPPINA

(Chiude subito la finestra e corre dal marito) Totino, già qua! Che ora è? Non ho ancora preparato nulla!

TOTINO

Sono le dodici e mezza! Per forza con non hai preparato nulla, vi dite le poesie con tua sorella! Sembrate Giulietta e alfa Romea!

GIANNINA

(Esce da casa con un barattolo) Totino, la colpa è mia, mi ero scordata di portarle il sugo a tua moglie. (Da il barattolo a Peppina) tieni, corri a preparare la pasta a tuo marito è, morto stanco! (Totino si tocca) volevo dire, stanco morto! Ci vediamo! (Rientra in casa)

PEPPINA

Inizia a spogliarti, fra poco la pasta è pronta! (esce. Totino adagia nel muro la zappa, si siede nello sgabello, è stanco. Entra la moglie con un bacile di acqua) tieni, fatti il bidè, fra poco è tutto pronto (Totino si toglie le scarpe e le calze che fanno puzza da vomitare. Nella sua parete cerca un chiodo non ne trova. Guarda in giro, vede il setaccio appeso nella parete di Giannina, è indeciso se stenderli o no, sentendo la puzza che ha sotto il naso, va a stenderli sul setaccio. Va a lavarsi mani e faccia, le altre parti del corpo le lava con tutti i vestiti. Come ascelle, gambe, cosce…)

GIANNINA

(Totino si lava dando le spalle alla cognata, Giannina canta affacciata dalla finestra e spolvera uno straccio) Volare oo, cantare oooo, nel blu dipinto di blu (Inizia ad annusare l’aria puzzolente, la voce si affievolisce) felice …di …stare …lassù…(Fa un respiro profondo) con…te (Sviene sulla finestra, cadendo a cavallo su di essa. Metà dentro, metà col busto a penzoloni in avanti. Totino non si accorge)

PEPPINA

PEPPINA

(Entra) Totino, la pasta la vuoi al dente?

TOTINO

Oggi, mi sento stanco, meglio in  bocca!

PEPPINA

(Nota la sorella svenuta sulla finestra. Emette un urlo) che tragedia! Mia sorella è morta a cavallo! (Accorre, si inginocchia e le parla) Giannina sei morta? (La scuote) parla! Se non mi dici come sei morta, non posso sapere se prima eri viva! Santa rosalia, aiutami tu! (Il marito a piedi scalzi, guarda impassibile) prendi una sedia, invece di guardare! (Totino va dentro, ritorna con una sedia. Aiuta la moglie a prendere la cognata e sederla) vieni, aiutami a farla scendere da cavallo (preoccupata cerca di farla rinvenire dandole schiaffi) Giannina svegliati! Se muori tu, con chi mi litigo? Poi che faccio, mi dico parole da sola? Svegliati, non so stare senza di te!

TOTINO

Stava bene, fino a quando cantava volare, poi si sentì male e…bho!

PEPPINA

(Preoccupata) può essere ch’è volata nel blu di lassù (Le da schiaffi) Svegliati Giannina! (La sorella rinviene) Come ti senti? Che ti è successo?

GIANNINA

(Stordita) ahi ahi…che mi è successo? Che mi sento strana! Mi hanno preso di petto?

PEPPINA

No, ti ho presa di spalle, per metterti sulla sedia! Mi hai fatto spaventare appena ti ho vista a cavallo la finestra. Che hai fatto? Ti è abbassata la pressione della testa?

GIANNINA

No, mi è salita la puzza nel naso! (Totino capisce, si allontana dalle donne)

PEPPINA

Quale puzza? Sarà stato il profumo che lascia il camion della spazzatura, quando passa!

GIANNINA

Magari, fosse stata spazzatura! Questa era una pazza strana, una puzza di cani morti sott’olio, ma che dico, peggio! Era una puzza di famiglia, tipo…L’hai presente le calze di tuo marito? La stessa!

PEPPINA

Ma quando mai! Mio marito le calze, le tiene incollate nei piedi. Vero toti…(Vede che il marito non ha le calze) Totino, dove le hai le calze?

TOTINO

(finge stupore, guardando i piedi nudi) porca vacca, si sono fregati le calze!

GIANNINA

(Si alza di scatto) lui è stato! Dove sono, dove le hai messe! (Cerca le calze, le trova sul setaccio) Eccole! Ecco il corpo del reato! (Le prende e dalla puzza sviene)

PEPPINA

(Soccorre la sorella a terra) Giannina, svegliati! Che ti è preso oggi, con questo vieni e svieni. se continui, ti si bruciano le lampadine del cervelletto! (Le da schiaffi) Ti prego, non te ne andare! anche perché, non ho soldi per i fiori!

GIANNINA

(Si riprende) la colpa è di tuo marito! È stato lui a farmi l’attentato a domicilio! (Gli lancia le calze in viso a Totino, il quale sviene)

PEPPINA

(Soccorre il marito) anche tu Totino! Ti sei preso d’invidia! Resuscita, ricordati che mi devi campare! Se muori tu, io e tuo figlio, siamo sperduti in questa valle di lacrime! Ed io, sinceramente, non so nuotare! 

TOTINO

(Si riprende) cavolo, che bomba nucleare! (Le butta via) Comunque Giannina, non l’ho fatto apposta! Cercavo un appendi panni nel mio muro. Non trovandolo, l’ho visto nel tuo muro, pensando che mi facessi una opera di carità!

GIANNINA

Ti dovevo fare una opera di carità? Tu, mi hai fatto una opera di cimitero! (A Peppina) scommetto che tu sei complice, vero?

PEPPINA

(Dispiaciuta) Ti giuro sorella mia, non ne sapevo nulla. Sono uscita per dirgli come la voleva la pasta, ti ho vista morta sulla finestra e mi sono spaventata. Se non ti sto dicendo la verità, mi devo guardare allo specchio e, ti sputo nella faccia!

TOTINO

Tua sorella non ne sapeva nulla! È stata una cosa mia. Ti chiedo scusa. Comunque, chi mangia fa molliche! Tutti possiamo sbagliare!

GIANNINA

Va bene! Per questa volta, ci metto una pietra sopra. La prossima volta che mi farai morire, la pietra, te la metterò a te di sopra! (Entra il marito con zappa in spalla, ricurvo in avanti, molto stanco si lamenta. Peppina rientra in casa. Totino si siede nello sgabello) ecco il mio lavoratore! Che hai che ti lamenti?

MIMMO

(Stanchissimo, si lamenta) ahi ahi ahi ahi…ahi ahi. Mi lamento? Ma che dici! Sto cantando! Ahi ahi ahi ahi…

GIANNINA

Vuoi che ti prenda una sedia?

MIMMO

(Ironico) no, mi siedo a terra. O se ti fa piacere, mi siedo in piedi. Certo che mi devi prendere una sedia, nemmeno dovresti fartelo dire! (Giannina entra in casa) ti saluto Totino. Chi schifio ha inventato il lavoro! Ho la schiena a  pezzi! Tu, oggi mezza giornata?

TOTINO

Ma quale mezza giornata. Sono arrivato da poco!

GIANNINA

(Esce con la sedia) tieni, siediti! (Mimmo negli spostamenti lenti, continua a lamentarsi, continua da seduto) perché fai così, sei stanco?

MIMMO

(Ironico) stanco? Che fa scherzi! Oggi, mi sono letto il giornale, sono stanco di non far nulla! Sono così riposato che, l’ernia del troppo rilassamento, gli si è incantato il disco! Mi chiedevo, se vuoi sederti, preparo io da mangiare! (Giannina rientra in casa) l’hai sentita? Le pare che dico ahi, per sport!

TOTINO

Le femmine, sono tutte le stesse. Solo loro lavorano, solo loro, sono stanche! Noi, tutto il giorno giochiamo col padrone allo zappa tu, no zappo io!

MIMMO

Hai detto giusto! Tanti sacrifici che facciamo, sono persi! Appena non siamo più buoni, ci danno un calcio in culo e, arrivederci e grazie!

TOTINO

Mia moglie, ti pare è tanto migliore della tua. Dio non voglia, se non le do i soldi il fine settimana, sono rovinato! Mi fa mangiare nella mangiatoia con l’asinello e il bue!

MIMMO

Il fine settimana, prima che io mi parta da lavoro, i soldi in casa, devono arrivare prima di me! Se nascessi di nuovo, vorrei essere femmina. Mi farei campare, mi starei tutto il giorno in casa, a non fare niente!

TOTINO

Io, non vorrei esser femmina, perché le femmine hanno i capelli lunghi ed il cervello corto! Non mi sposerei più, per evitare problemi! (Dalle rispettive case, escono da una parte Peppina, dall’altra Giannina. Entrambe male intenzionate) Chi è Peppina, hai fatto la pasta?

MIMMO

Perché mi guardo, con quei occhi dolci? Mi vuoi togliere le scarpe?

GIANNINA

Ero dietro la porta, ed ho sentito quello che hai detto. Vorresti nascere femmina, così, non fai niente tutto il giorno?

PEPPINA

(A Totino) anche io ti sentivo. Le femmine hanno i capelli lunghi e il cervello corto? I maschi avete, il cervello sviluppato e il pisellino corto!

TOTINO

Avete capito male! Io e Mimmo, parlavamo di lavoro. Si sa, che in paese, una cosa piccola, la fanno diventare grande. Vero cognato?

MIMMO

È inutile negare la realtà! Forse, abbiamo detto qualcosa di sbagliato. Vi chiediamo scusa. Vero cognato?

TOTINO

Ma che scusa! Cosa abbiamo detto di male?

MIMMO

(Si alza, parla all’orecchio di Totino) facciamogli credere che siamo dispiaciuti, se no, ci lasciano digiuni! (Torna a sedersi)

TOTINO

Vi chiediamo scusa, non lo facciamo più!

GIANNINA

(Con foga) dovete sapere, la femmina è tutto dentro la casa! Se non fosse per noi,i maschi foste spazzatura! Noi laviamo, stiriamo, vi prepariamo da mangiare e vi manteniamo i figli sistemati. Voi che fate?

MIMMO

Vi portiamo i soldi per campare! Vi sembra poco?

PEPPINA

(A voce alta) solo i soldi ci date, poi, pensiamo a tutto noi! Finite di lavorare, vi andate a coricare e finisce tutto. Noi, sempre in movimento. Avete di bisogno di noi, anche per pulirvi la lingua. I maschi, non siete buoni nemmeno per pisciare!

TOTINO

(Adirato si alza) io sono il maschio della casa, solo io posso urlare! Se non ti portassi i soldi, te ne andresti nelle strade a lavare semafori. (Si irrita Peppina) fatti sentire cognato, se no, queste due, ci ballano sullo stomaco!

MIMMO

(Alza la voce) è vero! Le femmine, vi prendete tanta confidenza, senza permesso! Troppe parole! Ora, di corsa a preparare il mangiare! Subito e senza parlare!

TOTINO

Si vede che sono sorelle! Hanno lo stesso cervello, queste maleducate!

GIANNINA

Peppina, visto che abbiamo lo stesso cervello, stai pensando quello che penso io?

PEPPINA

(Si sgranchisce) anche di peggio! (Le donne si accaniscono sugli uomini, pestandoli. I quali cercano di ripararsi chiedendo aiuto. Arriva il prete di corsa)

PRETE

Smettetela figliuoli! (riesce a dividere i mariti dalle donne, finendo che si ritrova lui nella mischia a prendere legnate, chiedendo aiuto ai mariti che lo tirino fuori) aiutatemi, mi ammazzano! (Le donne si fermano) sono venuto per dividere, e legnate, ne sto prendendo più di tutti!

MIMMO

Lei forse non sa, le legnate sono orbe. A chi prendono, prendono!

PEPPINA

Padre, lei è peggio delle donne. Sta sempre in mezzo!

PRETE

Vi ammazzate sempre di legnate, mai ne trovo uno morto! Ammazzatevi, vi prometto che il funerale ve lo faccio gratis, importante che non vi vedo più! (Si inginocchia) Perdonami Signore per quello che ho detto, però levameli di davanti gli occhi! (Si rialza) beh, come ci insegna il padre celeste: prendete la vostra croce e seguitemi! Ed io con voi, altro che croce, mi sto portando anche le radici!

GIANNINA

Incominci a camminare, noi abbiamo da fare! (Si ributtano nella mischia, il prete li divide appena in tempo)

PRETE

Smettetela! Anche voi fratelli, smettetela di farvi dare legnate! Dentro questa casa c’è qualcosa che non va. Ogni fesseria, sempre guerra. La devo benedire qualche giorno! Come mai stavate litigando?

PEPPINA

Ma che litigare! Stavamo insegnando l’educazione ai nostri mariti!

MIMMO

Padre, sono cose che capitano fra marito e moglie. Una parola dice lei, una io e…il fuoco prende fuoco!

PRETE

Il male, non aspetta altro che questi momenti di debolezza per insinuarsi e dar scompiglio in una coppia, cari figliuoli. In questi casi, si dovrebbero riconoscere i propri limiti, avendo l’umiltà di star zitto, mentre l’altro parla. Se nel fuoco si mette legna, non si spegne più!

TOTINO

Padre, io e mia moglie, ci amiamo. Solo che certe volte ci scaldiamo l’intelligenza e…come si dice: l’amore non è bello se non è litigarello!

PEPPINA

Le chiediamo scusa padre, che l’abbiamo disturbata. Però, non c’è bisogno che, ogni volta che sente voci, deve intervenire! Sa come si dice: tra moglie e marito…

PRETE

…(La precede) ci sono tante legnate, ch’è meglio che non te lo dico!

PEPPINA

No, ma che dice! Tra moglie e marito, non metter dito!

PRETE

Cari figliuoli. Siete due belle famiglie, perché tanto odio? I ragazzi non ci sono?

GIANNINA

Sono a scuola i ragazzi. Tra poco, arrivano!

PRETE

Fatelo anche per loro. Non insegnategli l’odio, ma l’amore! Guardate, che chiedere scusa al proprio fratello o sorella, non significa essere da meno. Anzi! è segno di grande umanità! Sappiate che da lassù DIO ci guarda. Quello che facciamo quaggiù, un giorno ne pagheremo le conseguenze! Amatevi, non odiatevi! Non fatelo perché lo dico io, è legge divina!

TOTINO

Padre, guardi ch’è bella mia moglie. Sembra un gattino dolce dolce, con gli artigli di una leonessa. (Scherzosamente, verso Peppina emette un ruggito, con le mani simula il graffio degli artigli) 

PEPPINA

(Dispiaciuta) mi spiace Totino, che ti ho dato botte. Ti sei fatto la bua?

TOTINO

Non preoccuparti, una bua in più una in meno! Ho la faccia di gomma e, non mi faccio niente! (Peppina gli molla uno schiaffo, facendolo rimanere di stucco) ma sei pazza?

PEPPINA

(Tutti restano allibiti) Non pensate male! Ero curiosa di toccare la faccia di gomma! (Abbraccia Totino esterrefatto)

PRETE

(Rivolto a Mimmo e Giannina) Voi due, non fate la pace?

GIANNINA

(Dispiaciuta) Mimmo, ti chiedo perdono, se ho sbagliato con te. La mia, non era rabbia quando ti menavo. Non so se te ne sei accorto, ma ti ho dato una carezza in un pugno!

MIMMO

L’ho notata la differenza! Grazie alle tue carezze, ho già cambiato tre dentiere! Non pensiamoci più! Anche io mi scuso con te! (Si abbracciano. Peppina e Totino applaudono)

PRETE

Benissimo! Questo è quello che voglio vedere da voi! Sia lodato nostro Signore!

TOTINO

Lei ci deve scusare, ma sa come si dice? Chi mangia fa molliche!

PRETE

(Con premura) Va bene, io vado che ho da fare in parrocchia! Vi prego, non fatemi tornare più! Solo se muore qual…(Si riprende) volevo dire Che DIO vi benedica! (Fa il segno di croce con le mani e va)

TOTINO

(Felice, si siede) ragazzi, non so voi, ma dopo questo intervento del prete, mi sento tranquillo e sereno.

PEPPINA

Come dire, il cuore mi ride al solo pensiero di guardarvi in faccia! Anche io mi sento più leggera e ricca di amore!

GIANNINA

Mi sento contenta e soddisfatta! Inizierei a baciarvi tutti, terminando domani mattina. Tu come ti senti, Mimmo?

MIMMO

Io mi sento che ho lo stomaco vuoto, e sto per cadere a terra, con tutte le scarpe e le calze!

GIANNINA

Giustissimo! Credetemi, sono così piena di gioia, che nemmeno pensavo a mangiare! Con permesso! (Entra in casa)

PEPPINA

Si vero, anche io! (Entra in casa. Arrivano da fuori Gigetto, figlio di Totino.  Dolly figlia di Mimmo)

GIGETTO

(bambinone ingenuo. Entra col grembiule e va tirando un carrello della spesa con i libri scolastici) Buongiorno papà. Buongiorno zio Mimmo!

DOLLY

(Una ragazza balbuziente. Gesticola col corpo, come se sforzandosi le uscissero meglio le parole. Porta le trecce, grembiule. Una tipa sveglia) buo buo…ii, buo buo…ii, buongigiooo…rno a tutu tutu…tutu…

GIGETTO

Datele un bicchier d’acqua, che ha il telefono occupato! (Ride)

DOLLY

Tutu…tutu…tti!

GIGETTO

(Felice) Papà papà, oggi la maestra mi ha fatto un bellissimo complimento!

TOTINO

Veramente? Che complimento ti ha fatto? Quello che sei troppo stupido?

GIGETTO

Mi ha detto che sono più ignorante di te! (Felice ignaro di ciò che dice)

TOTINO

(Adirato) sta gatta morta della maestra, non sa con chi ha a che fare! Dille che, ho fatto otto anni di prima alimentare, tre anni di seconda e mi hanno promosso, all’asilo politico!

GIGETTO

Non solo che sono più ignorante di te, ma sono anche maggiorato! Perché a diciott’anni sono arrivato, alla quinta alimentare! (Felice)

DOLLY

Sei crecre …cre…tino! La mae… ii, mae …oo mae…ee…stra, te l’ha detto…tto, col cu cu…col cu cu…

MIMMO

(La sgrida) silenziati Dolly! Non dire volgarità! Parla con fisofolia! Se dici culo, è volgare! Se dici, dove si mettono le supposte, è fisofolico…fisionomico…come schifio si dice! Filosofico, ecco!

DOLLY

Sta …vo didi…cendo, la mae…stra, lo diceva col cucu…cucu…ore falso! Mentre lo didi…ceceva, pensava che sssss….ssssei, ri ri ri ri ri tar tar dada to!

GIGETTO

Io non sono ritardato! La mattina a scuola, arrivo sempre prima di te! Tu, sei ritardata!

DOLLY

Ma stai zizi…tto, co co…co co…

GIGETTO

(Piange) l’hai sentito papà, mi dice parole. Dice che sono un cocco! E lei è una cocca!

TOTINO

Ma quali parole! Tua cugina, ti voleva dire coccodè? Vero dolly?

DOLLY

Ma che coccodè! Io gli vovo…levo di…dire (Fa le corna) co co…rnuto!

MIMMO

(Afferra Dolly per il braccio, la manda dentro casa) vai di là ad aiutare tua madre! Lo sai, che non si dice la verità! Vattene per favore! (Dolly entra in casa) Scusami Totino, mia figlia ha la lingua della verità. Certe volte fa danno!

TOTINO

C’era bisogno di chiedermi scusa? Ti pare che sono ragazzino che non capisco che, tua figlia si meritasse la testa tagliata!

MIMMO

Vado di là, a vedere se la pasta è pronta! Ci vediamo! (Entra in casa)

TOTINO

Vai vai, anche noi dovremmo mangiare, s’è vero! (Chiama la moglie) Peppina, come va? Vedi che la fame, ci sta facendo acidità!

GIGETTO

Dalla fame, mi sta venendo il blocco stradale! (Si tocca la pancia)

PEPPINA F. S.

Cinque minuti e arrivo!

TOTINO

Visto che manca poco, aspettiamo!

GIGETTO

Papà, visto che abbiamo tempo da perdere, per farti vedere che sono più intelligente di te, te la posso fare una domanda? (Totino annuisce) tu lo sai, chi ha fatto la spedizione dei mille?

TOTINO

Certo che lo so!  Giuseppe Garibaldi! È facile!

GIGETTO

Ma che dici! La spedizione dei mille, la fa tutti i giorni il postino! Ha la borsa, sempre piena di lettere (Il padre, si mette le mani ai capelli) non sei preparato! Te ne dico un’altra. Tu lo sai, quando è morto Cristoforo Colombo?

TOTINO

Che ne so! Non posso sapere la data! Quel giorno, ero impegnato per appuntarmelo!

GIGETTO

(Euforico) io lo so, io lo so! Cristoforo Colombo è morto quando…non ha più avuto voglia di vivere! Yeah! (Felice saltella) papà, quando sarò grande, mi porti in America a toccare la statua della libertà?

TOTINO

C’è bisogno che diventi grande per andare in America? Appena esci dal baglio, vai sempre dritto. La prima traversa, giri a destra e trovi l’America, nuona yorky, Ci cago! (Gigetto va verso l’uscita, guardando verso la strada)

PEPPINA

(Esce) Gigetto, stai già qua! A chi guardi dalla strada?

GIGETTO

Sto cercando l’America! Però non si vede bene, perché davanti ci sta una montagna di mondezza! Vado a farmi un giro, fra cinque minuti vengo!

PEPPINA

Prima mangia, poi esci, così mi porti il pane. Totino, sai che ho pensato? Visto ch’è una bella giornata, mangiamo fuori, all’aria aperta?

TOTINO

Si, hai detto bene. Apparecchia fuori. Almeno, sentiamo il canto degli uccellini, sperando che non ci cacano in testa!

PEPPINA

Gigetto, aiutami a portare il tavolo fuori(Madre e figlio, portano il tavolino fuori, apparecchiandolo)

GIGETTO

Papà, invece di non fare niente a guardare con gli occhi, aiutaci con le mani!

TOTINO

Non faccio niente? Lavoro con la mente! Sono stanco, solo a guardarvi! Figlio mio, sappi che sono intelligente perché ho senno!

GIGETTO

(Peppina esce, per ultimare le portate sul tavolo) mamma, papà dice ch’è intelligente perché ha il seno! Tu, che ce l’hai più grosso di lui, l’intelligenza, la vendi?

PEPPINA

Non vedi che ti prende in giro, scemo! Mangiamo! (Gigetto e Totino si siedono. Peppina, divide gli spaghetti col sugo ad ognuno. nel frattempo esce dalla casa Giannina e Dolly col tavolo fuori) non mi dite che anche voi, mangiate fuori!

GIANNINA

(Meravigliata) vedete i casi della vita, nemmeno se fossimo d’accordo! Oggi, ho deciso di mangiare fuori, per prendere un poco di aria. (Mentre parla, Dolly va apparecchiando la tavola, portando l’occorrente da dentro)

GIGETTO

Zia, se ti prendi un poco di aria tu, noi come respiriamo?

TOTINO

Col naso! (Tutti ridono) mangia cretino! Se la potrà mai prendere tutta l’aria? un po’ per noi, la deve pur lasciare! Vero Giannina?

GIANNINA

Ma è logico! Vi pare che sono una cannibala che vi faccio morire senza aria? (Ridono) Continuate, io continuo ad apparecchiare.

PEPPINA

Sbrigatevi, che iniziamo tutt’insieme!  

GIANNINA

Mimmo, aiutami ad apparecchiare che mangiamo in società con mia sorella! (Entra a prendere altro, esce Mimmo con quello che manca in tavola. Esce Giannina con pentola, dividendo anche lei spaghetti col sugo) forza, datemi i piatti, oggi spaghetti col sugo!

TOTINO

Tutte e due sorelle, vi siete messe d’accordo? Cose da pazzi! La stessa pasta

PEPPINA

Abbiamo lo stesso sangue, mi pare logico mangiare le stesse cose! Possiamo cominciare? (Tutti dicono si) buon appetito!

DOLLY

(Si alza) un moooo un moooo…un mo mo…mento! Si…si… si… de de…ve fare la prepre… la prepre ghie ghie, pre pre… ghie ghie…rina! Uni… uni…te le…le…ma le…le…ma le…le…ma

TOTINO

(Tra se) porca miseria! Se inizia a parlare lei, posso andare a ricoverarmi, reparto morti di fame!

GIGETTO

Ma ch’è, le si è incantato il disco? (Ride. Totino gli da uno schiaffo)

DOLLY

Le…le…mani! (Tutti eseguono) Ca ca…ca ca…ca ca…

GIANNINA

Nemmeno il tempo di mangiare! Hai lo stomaco sottosopra? Accompagna tua figlia, deve andare a …ci cago! (Allude al bagno Dolly continua a sforzarsi per far uscire bene la parola)

GIGETTO

Vero? Anche lei? (Prende Dolly sottobraccio, la tira) Andiamo Dolly, ti porto io a ci cago, ti faccio toccare la statua della libertà!

MIMMO

(Libera la figlia da Gigetto) ehi! Vedi che mia figlia è menomata per toccare la statua! A diciott’anni, la può anche baciare, ma non ora! (Ai genitori di Gigetto) questa è l’educazione che insegnate a vostro figlio?

TOTINO

Non pensate male! Mio figlio per ci cago, gli pareva l’America! Dopo mangiare, si va a fare due passi lì! (Dolly continua sforzarsi dicendo “ Ca ca…ca ca…”)

GIANNINA

Ancora seduto stai? La senti tua figlia che deve andare di corpo? Vai!

MIMMO

Perché non va col suo di corpo, che ha bisogno il mio! Per me, può allagarsi tutta! Prima mangio, poi, le faccio compagnia! Almeno si fa, un viaggio e, due cacate!

DOLLY

Ca ca…caro Gesù. Be… ne di… ci, la mia pa pa …(Ogni volta che dice “ pa pa… Mimmo le dice “ chi è” ) pa pa…pa pa…

MIMMO

(Irritato) che vuoi? Mi chiami pa pa, pa pa e poi non mi dici niente!

DOLLY

La mia pa pa…pasta! Ti chie…chie…chie...(Si sforza per farle uscire la parola intera)

PEPPINA

Hanno chiamato? Vediamo chi è? (Vede fuori dal baglio) nessuno!

DOLLY

(Continua a sforzarsi nel pronunziare bene la parola) chie…

GIANNINA

(a Mimmo) invece di star seduto, vedi chi è!

MIMMO

Devo fare, sempre tutto io, porca miseria! (Va a guardare fuori dal baglio) C’è nessuno? Non c’è nessuno! (Dolly continua a dire “ chie…”) a chi schifio senti che dici chi è? Io non sento nessuno!

DOLLY

(Continua a sforzarsi) Chie…chie…chie…

PEPPINA

Se Dolly dice chi è, vuol dire che, dentro le sue orecchie, bussano!

DOLLY

Chie…chie…do, di fa…rr rr, fa…rr rr, farlo anche con la mi mia faaaamiglia!

MIMMO

Finalmente, si è capito chi era, il chi è!

TOTINO

Scusa Mimmo, no per essere razzista contro tua figlia che balbetta, ma io vorrei mangiare!

GIANNINA

Gioia mia, per oggi basta pregare! Il mangiare, si fredda!

DOLLY

Ma ma…mma! La pre…ghie …ghie…rina, è impopo…impopo…rtante!

GIANNINA

Lo so vita mia! Però dalla fame, non vedo più dove sta la bocca dello stomaco. Facciamo una cosa, la preghierina che devi dire domani, iniziala stasera. Così, domani a pranzo, la finisci? Va bene? (Dispiaciuta, Dolly si siede) scusatemi tutti, possiamo cominciare,amen!(Tutti mangiano)

TOTINO

(Mangiando)Amore, complimenti. Questo sugo, si scioglie in bocca! Tutto quello che fai è oro! Hai le mani, di pasta frolla?

PEPPINA

Questo sugo, me l’ha dato mia sorella. I complimenti a lei dobbiamo farli. Lei è la chuochessa.

GIANNINA

Ma quali complimenti! Sono solamente, piccoli segreti di cucina!

GIGETTO

Mamma, posso farti i miei complimenti per la pasta (Peppina lo ringrazia) …sembra di gomma! (Disgustato) Mi si incollano i denti!

PEPPINA

Mangia cretino! Questa è pasta al dente, normale che si appiccica nei denti!

DOLLY

(Mangia la pasta e si brucia. Fa un balzo, facendo spaventare i genitori con bocca aperta si lamenta, usando il palmo della mano per sventagliarsi la bocca) bru …bru…bru…

GIANNINA

Che ti venga una varicella ansiolitica! Così devi farmi spaventare? (Vede che si lamenta, facendo sventagliare la mano) invece di mangiare, ti metti a fare le imitazioni? Mangia, se no, ti faccio fare io il motore, con un colpo di messa in moto!  (Evidenziando il palmo della mano, allude allo schiaffo)

DOLLY

Bru…bru…cia fo fo…fo…forti. la la…la la…

GIANNINA

(Guarda in ogni punto del baglio, non capendo che la figlia le dicesse di darle l’acqua, ch’è sul tavolo) dove sta prendendo fuoco? Dici di là, ma io vampate non ne vedo! (Dolly continua col bru…bru…la…la) invece di mangiare, vedi, dov’è che sta prendendo fuoco!

MIMMO

(Guarda in giro, continuando a sentire la figlia che dice la…la…) dove là? (Indica un qualsiasi punto del baglio, Dolly continua a dire la la…) si può sapere dove vedi il fuoco? Può essere che hai gli occhi che lampeggiano dalla fame e, vedi tutto bruciato?

DOLLY

(Beve l’acqua che ha sul tavolo, si riprende) lo vedi, che…che vo …vo… levo, la la…l’acqua! Se era per …tt …per …tt , per…te pote…vo mo mo…ri re.

MIMMO

Ora, mangiamo in silenzio! Mi sto saziando di chiacchere!

TOTINO

Appunto! La pasta, mi sta diventando surgelata! Quindi, un po’ di silenzio! (Mangia)

PEPPINA

(Parlano mangiando) Giannina, sai chi ti saluta? La signora Crocifissa addolorata

GIANNINA

Veramente? Ha da tanto, che non la vedo. È ancora viva? Non vuole morire!

PEPPINA

Si, ma è tanto sofferente! Poverina, la sua vita è stata un calvario!

MIMMO

Mi pare logico! Con un nome del genere, voleva essere, la bella addormentata nel bosco? (Tutti ridono)

TOTINO

Che nomi ridicoli si usavano un tempo! Se oggi, si decidesse di chiamare una bambina Crocifissa, quella si contenterebbe impiccarsi col cordone ombelicale, che nascere disperata!

GIANNINA

Esagerato! All’epoca, questi nomi, erano di moda! Sempre meglio di quelli che si usano adesso, sono irripetibili: Giasminne, Maicoll Gessico, Naomi Campabella, Braddi Pitbull.

PEPPINA

Ai tempi, la vita era diversa. Mi ricordo mio padre, pur di ammazzare il tempo, ci faceva sedere accanto il braciere col fuoco, ci raccontava storielle, proverbi, indovinelli. Ora, non esistono più!

DOLLY

Ra ra…coco ra ra…coco ra ra…cconta …mi, sti indo …ee indo…ee indo…vinello!

GIGETTO

(Euforico) sia, anche a me, raccontami l’indovinello!

PEPPINA

Dopo mangiare, ve li racconto! Adesso, mangiamo! (Dolly e Gigetto, fanno i capricci)

TOTINO

Smettetela di fare i capricci! Prima mangiate, poi vi racconta tutto!

GIGETTO

(Fa i capricci) me lo deve raccontare adesso! Se no, faccio lo sciopero dietologico! (Dolly fa la capricciosa)

MIMMO

Raccontagliene uno, così si tappano la bocca!

PEPPINA

Se fate i bravi, vi dirò un indovinello! (I ragazzi esultano, poi si calmano. Gli altri, mangiano) State attenti e riflettete: Andai all’orto e vidi un uomo morto. Gli alzai la tonachella e gli vidi un piccolo membro. cosa è?

GIGETTO

(Agitato) io lo so! Io lo so! Gli alzasti la vesta all’uomo morto e, gli hai visto, il pinnolino!

PEPPINA

Bravo lo stronzo! Non è questo! Nessuno la sa? (Agli altri) voi nemmeno?

TOTINO

(Suscita curiosità di tutti, tanto che smettono di mangiare, per star attenti) ripetilo un’altra volta.

PEPPINA

Andai all’orto e vidi un uomo morto, gli alzai la tonachella e gli vidi un piccolo membro. Cosa è?

MIMMO

Lo strumento! (Allude all’organo maschile)

TOTINO

Le palle di natale!

GIANNINA

Gli hai visto un verme scaduto!

PEPPINA

Vi arrendete? (Si guardano tutti, poi si arrendono) è la fava!

GIANNINA

Ora una io. Fate attenzione. Hai voglia di correre e scappare, quello che hai in mezzo le cosce, mi devi far gustare!

MIMMO

Amore, c’era bisogno di dirmelo in pubblico? Vieni dietro le quinte, ti faccio saziare!

PEPPINA

Ragazzi, non fate gli erotici, che ci sono bimbi minorati! Se avete desideri carnali, andatevene in macelleria!

GIANNINA

Non pensate male. Vi do una mano. Questa cosa, si trova in mezzo le cosce, si afferra con le mani e si munge! (Imita il gesto della mungitura)

GIGETTO

(Euforico) Io lo so, io lo so! È il pinnolino!

MIMMO

Ma sempre in bocca ce l’hai! Vergogna! (Totino lo guarda con rabbia. Dolly alza la mano per parlare) sentite mia figlia, lei di educazione, ne ha da vendere! Gioia mia, cosa è che si trova in mezzo le cosce e si fa gustare?

DOLLY

La min…la min…

TOTINO

(Corre a tapparle la bocca) fermati, nemico pubblico! A mio figlio dici vergogna! A tua figlia, non le dici niente! Se non la fermavo, facevo lo spelling della minc…(Si blocca) avete capito!

GIANNINA

(Si adira) Come ti permetti a dubitare di mia figlia! Quello che si trova in mezzo le cosce e si fa gustare, è il latte di capra! La piccola, diceva giusto, la minna! Il latte esce proprio da là, dalla mammella! (Totino è mortificato)

MIMMO

Non ci pensare Giannina! Ora ne faccio una io. State attenti ch’è difficile! Camminando camminando, me la vado toccando. Cosa è?

GIGETTO

Io lo so, io lo so. È il pinnolino!

TOTINO

A marito e moglie, vi chiederei di insegnarvi l’educazione alfabetica, prima di parlare! Mi state rovinando un figlio! Con tutti sti pinnolino che dice, se mi diventa ricchionello, voglio essere risarcito!

PEPPINA

(Adirata) Giustissimo! La piantate di dire queste porcate, porci! 

GIANNINA

Non esagerare a parlare, altrimenti ci arrabbiamo! Prima di dirmi porchetta, pensa per tuo figlio che, ad ogni cosa dice sempre, pinnolino e pinnolino!

PEPPINA

Il bambino dice pinnolino, per il fatto che voi, gira e rigira, fate sempre indovinelli che si trovano in mezzo le cosce! E poi, ho detto porci, no porchetta!

GIANNINA

Ignorante, la moglie del porco chi è? La porchetta!

MIMMO

Siete una massa di pecore ignoranti con la cipolla! Prima di giudicare, capite! Ora ve lo imito, così capirete che non è volgare! (Si mette al centro della scena, con le mani in tasca) Camminando camminando, ma la vado toccando!

PEPPINA

Vedete che faccia da scimpanzè ha! Fa l’imitazione, si tocca e dice che non è volgare! Ci vogliono per voi, le pillole scadute!

DOLLY

Io lo so, cocococococo…cococococo (Fa il verso della gallina, si sforza a parlare)

PEPPINA

Ragazzi fate silenzio, la gallina sta facendo le uova strapazzate! (Ride con la sua famiglia)

DOLLY

Io lo so, cocococo…sa è! È la ta…sca!

MIMMO

Brava tesoro mio! Hai indovinato! (LA bacia. Giannina fa il viso orgoglioso, davanti la sorella e cognato) Faglielo sentire a questi ignoranti che lo sai!

DOLLY

La ta…la ta…la ta…la ta…(Mimmo le da una pacca sulla spalla) La tasca!

MIMMO

Sentito cosa è? La tasca! Siccome siete zulù maliziosi, pensavate male! Ora basta, non mi va più di sprecare la mia coltura con questi uomini primitivi! Andiamo ragazzi! (Alla sua famiglia)

TOTINO

Aspettate! Tutti si, ed io no? Fatemene dire uno, anche a me!

GIANNINA

Dillo pure, importante che non sia volgare! Se no, mi alzo e me ne vado!

PEPPINA

Stai calma e tranquilla! Mio marito, cose porcellinose non le dice. Prego amore, fai la dicitura del tuo proverbio!

TOTINO

Siamo pronti? O col pelo o senza pelo, apri le cosce che te la infilo! Cosa è?

GIANNINA

Vergogna! Queste sono cose da dire, davanti ai bambini!

GIGETTO

Io lo so. Io lo so! Il pinnolino!

MIMMO

Vedi che c’è qua? Porco il padre, e porco il figlio!

GIANNINA

E porchetta la moglie!

PEPPINA

Vedi che ora, stai parlando assai, bufala cornuta! Fatemi un favore, levatevi di davanti gli occhi miei!

MIMMO

Io non voglio litigare con nessuno, però, vi rendete conto? Prima parlate e ci giudicate, poi, il primo tu Totino, parli volgare!

TOTINO

Il mio proverbio, non è volgare! Vi do un aiuto. Io gliela infilo a mia moglie, ogni mattina. Tua moglie, te la infila a te, tutte le sere.

PEPPINA

Vero. La mattina, non posso alzarmi dal letto dal freddo, mio marito me la infila, e mi scalda! Quando mio marito è stanco, me la infila mio figlio!

GIANNINA

Ma siete tutti maniaci! Io vero gliela infilo tutte le sere a mio marito, ma per farlo riprendere!

DOLLY

L’ho caca…l’ho caca…pipito cosa è! La su…la su…ppo  ppo…sta!

TOTINO

No no, sapete cosa è? La calza! Ignorantissimi! La calza o col pelo o senza pelo, si infila nei piedi, per scaldare. Ho capito, meglio che andate a letto, gente priva di coltura!

MIMMO

Ueh, priva di coltura a me, non lo dici proprio! Io sono lo zappatore, e lo zappatore nun sa scorda a mammà! inginocchiati, e vasami sti mani, za za!

GIGETTO

La coltura è quella che si fa a scuola, no in campagna!

PEPPINA

Vedete, mio figlio è ricco di culturismo! Insegnaglielo tu, un po’ di cottura a ‘sti antiquati!

GIANNINA

Stai tranquilla, anche mia figlia è ricca di ragioneria! Sta studiando musica, nel coro della chiesa! (Con orgoglio) Sta diventando cantante!

DOLLY

Fa fa…fa fa…ccio par…tt, par t tte, del coro delle vocici, vocici biaaaa…nche!

TOTINO

Non lo dico per sfotterti, ma col fatto che ti si incanta il disco quando parli, la  voce, altro che bianca, ti esce ne…ra! (Ride assieme la moglie e Gigetto)

MIMMO

Almeno mia figlia parla a cambiali. Tuo figlio, ha il cervello arrostito! Chi glielo ha venduto, una gallina senza mutande? (Ride assieme moglie e Dolly)

PEPPINA

Vi guardate mai allo specchio? Siete la famiglia Spaccalafico. Senza pancia, cervello e ombelico! (Ridono)

GIANNINA

Voi siete la famiglia cimmiciolla, senza pinna e senza ciolla! (Ride insieme la sua famiglia)

TOTINO

Ma stai zitta, scimmia di tarzan! Al posto della liana, hai la lingua lunga! (Peppina ride)

MIMMO

Scimmia di tarzan a mia moglie? Guardati tu, sembri un pidocchio senza tette! (Giannina ride)

PEPPINA

Mettiti la museruola e stai zitto, se no, chiamo la protezione animali, e a te e tua moglie, vi faccio rinchiudere al manicomio canino! (Ride assieme sua famiglia)

GIANNINA

Mi faccio trent’anni di carcere, però voglio avere l’onore di strapparle il mio dna, dall’enciclopedia della famiglia, a ‘sta mummia senza carta igienica! L’ammazzo! (Si scagliano tutti contro tutti. Tirandosi farina, acqua quello che ci sta in tavola. Diventando bianchi)

PRETE

(Entra di corsa) fermatevi figliuoli! (Appena li vede bianchi, sporchi di farina, si spaventa) aiuto, i fantasmi! Ma che sono, nella casa del mulino bianco?

GIANNINA

Si prepari padre. Tra poco, avrà tre fantasmi da confessare! (Torna nella mischia. Il prete si mette in mezzo per sedare la rissa, ma ne viene coinvolto, sporcandosi anch’egli. Cala il sipario)

Fine primo atto

Secondo atto

(Medesima scena del primo atto. Sgombra da ogni tavolo, sedie e disordine. In punta di piedi, entrano nel baglio i genitori di Peppina e  Giannina. Due persone mature, vestiti all’antica. L’uomo porta gilèt e coppola. La signora, veste lunga!

NINO

(Alla moglie sottovoce) Veni Sebastiana, non fare rumore. Ci facciamo una sorpresa ai nostri figli. (Si mettono al centro del baglio. Nino urla) Posta! Vi ho portato la posta! (Nessuna risposta) Siete sordi? C’è posta per voi!

SEBASTIANA

Diglielo, che sei tu! Può essere che pensano sia il postino che, gli porta cose da pagare, e ti potrebbero tirare un piatto in testa!

NINO

Ora glielo specifico! Affacciatevi, non c’è nulla da pagare! (Nessuna risposta) può essere che non sono in casa, ed io sto parlando da solo!

TOTINO F. S.

Signor postino, se dentro questo baglio vogliamo stare: muti, sordi e ciechi dobbiamo fare!

SEBASTIANA

Come? Li abbiamo lasciati bene due mesi fa, ora sono tutti handicappati?

MIMMO F. S.

Si spieghi per filo e per segno, signor postino. Di chi è la posta?

NINO

Per la famiglia Spaccalafico!

GIANNINA F. S.

Si, ma quale famiglia? Precisi meglio! Qua dentro, siamo tutti Spaccalafico! Non cambi l’oro col piombo!

SEBASTIANA

Perché ragionano così! Sono convinta che sono litigati e, non si parlano!

NINO

Non pensar male! Scommetto che ci hanno visti, e stanno facendo il nostro stesso gioco. Ora ti faccio vedere! (Torna a gridare) la volete la posta, si o no?

PEPPINA F. S.

Lei deve sapere, dentro questo baglio ci sono die famiglie. Con le corna (Affaccia la testa dalla finestra, fa le corna verso la casa di Giannina. Anch’ella, si affaccia dalla sua finestra, facendo le corna verso casa di Peppina. Al termine della parola, rientrano)

MIMMO F. S.

O senza corna! (si affaccia dalla porta, facendo segnale su se stesso. Anche Totino, si affaccia dalla porta, imitando lo stesso gesto. al termine, rientrano)

SEBASTIANA

Te lo dicevo io, che questi si odiano tanto da non guardarsi nemmeno nella cartina geografica!

NINO

(Alza la voce) si può sapere che cavolo di discorsi fate! Venite fuori! (Escono uno dietro l’altro, ognuno dalle proprie case)

TOTINO

Ah è lei? Noi pensavamo fosse il postino (Saluta i suoceri)

GIGETTO

(Euforico) Nonno! Mi hai portato la pensione? (Porge il palmo della mano, senza salutare i nonni) Dai, che aspetti a darmela! Se sto assai con la mano aperta con questo fresco, mi viene la maningite.

NINO

Nemmeno mi saluti! (Gigetto dice no) se sei venuto con questo pensiero, vai a romperti le corna al largo! (Gigetto si allontana, indispettito)

PEPPINA

(Bacia i genitori) Ciao mamma. Ciao papà. Che bella sorpresa!

SEBASTIANA

(Nota che Giannina con la sua famiglia, è in disparte) tu, non ci saluti?

GIANNINA

Appena si allontanano i signori, ci salutiamo. Dolly, vai a prendere lo sgrassatore universale! (Dolly esce)

NINO

Lei pulizie, adesso devi farle che ci siamo io e tua madre? ( Entra Dolly con lo sgrassatore a spruzzo ed, uno straccio)

GIANNINA

Se volete che io vi saluti e non m’infetto, (Gli spruzza l’acqua in viso ai genitori, asciugandoli con lo straccio) vi disinfetto la faccia, dalle malattie che vi hanno lasciato (Indica la sorella) certe bestie!

PEPPINA

(Totino si lamenta) Senti, signora mastro lindo, vedi che io e la mia famiglia, siamo puliti al mille per mille. Noi, non ne abbiamo anticorpi! Noi, di corpo andiamo alla grande!

TOTINO

Tuo marito al lavoro, viene sempre rimproverato dal datore. Talmente è infettato, che dove passa lui, non nascono nemmeno le pietre. (Mimmo si lamenta)

SEBASTIANA

(Porta la calma) Sembrate quattro bambini, che fanno a gare per essere, uno più cretino dell’altro! Per me, siete tutti uguali! (Saluta Giannina, Mimmo e Dolly) Vengo per stare in pace con i miei figli, generi, nipoti ed invece, vengo a trovare lagne e legnate!

MIMMO

Lei deve sapere che, certa gente (Allude a Totino e famiglia) sono come gli uccelli nella gabbia. O cantano per stizza, o cantano per rabbia!

PEPPINA

Sai come si dice al mio paese? Non dare conto è disprezzo!

NINO

A sentirvi parlare, mi state facendo vomitare il latte che mi diede mia madre! (Si avvicina ai nipoti) Venite qua, parlo con voi che di ingegneria, ne avete più di loro! Che mi racconti Gigetto, come va?

GIGETTO

Va bene nonno, ma se mi dai la pensione, va ancora meglio! (Gli allunga la mano, sotto gli occhi allibiti del nonno) Sbrigati e dammeli, così vado!

NINO

(Lo allontana col braccio) e vai a cagare, va! Fattela dare tu la pensione, che hai gli ormoni sottosopra! Cose da pazzi! Dolly, tu che sei una signorinella bella ed intelligente! Che mi dici di bello?

DOLLY

Sei un co co…un co co…

NINO

Chi io? Allora, veramente tutti una massa di fango siete!

SEBASTIANA

Dolly! Queste cose si dicono al nonno? Digli scusa! (La nipote continua a sforzarsi)

PEPPINA

Vedi che nipote educata che hai? Ma buttala a mare!

GIANNINA

Ma stai zitta, mucca carolina! Se parli ancora, ti getto dentro l’Etna, ti faccio diventare colla per le scarpe! (Entrambe le sorelle, parlano una su l’altra)

DOLLY

Sei un cu cu…ore mio, no no…nno!

NINO

Silenzio tutti! Ripetilo di nuovo, dolly!

DOLLY

Sei un cu cu..ore mio, no no…nno! Pu pure la no la no…nna!

NINO

(I nonni abbracciano e baciano Dolly) scusa gioia mia, per il complimento che ti ho fatto. I fanghi, sono solamente loro. Tu sei un fango, color oro!

SEBASTIANA

Scusate, datemi una sedia, che mi siedo. Ho i piedi, che mi piangono! (Peppina e Giannina, entrano di corsa nelle loro case, escono con le sedie. Litigano per far sedere la madre, togliendo una la sedia dell’altra, facendo far il gesto a Bastiana di sedersi e rialzarsi per non cadere) mi fate sedere? A faru su e giu, giu e su, mi state facendo fare, il ballo del pinguino! (Nino blocca le figlie con un alt, fa sedere la moglie prende l’altra sedia, sedendosi anch’egli al centro del baglio)

TOTINO

Niente ci dite? Come mai da queste parti?

NINO

Io e tua suocera, abbiamo deciso di fare un mese di vacanza, in casa vostra!

PEPPINA

In casa mia, non ci sono posti. Mi spiace, ho il letto a castello e ho perso la scala, per salire altri due piani! Provate da mia sorella!

GIANNINA

Da me? Io ho il letto a cu cu. A parte me, mio marito e mia figlia, posti non ce ne stanno più!

MIMMO

Cambiamo discorso. A cosa è dovuta la vostra sorpresa delle ferie?

NINO

Me la chiami bella sorpresa questa? Se tornassi indietro, mi sparerei nei piedi! Almeno avevo una scusa per non venire! Un padre ed una madre, cento figli li campano. Cento figli, fanno morire un padre ed una madre! Vergogna!

GIANNINA

Esagerato! Mica vi stiamo dicendo, vi gettiamo fuori! No, per non ospitarvi, ma con tante case di cura che ci sono, le ferie, proprio in casa mia, dovete farle?

SEBASTIANA

(Angosciata) Non preoccupatevi, io e vostro padre, sappiamo dove andarci a ricoverare! Scusate il disturbo! Prima che me ne vado, vorrei sapere, perché siete litigati? (Parlano tutt’insieme da creare confusione) al mercato mi sento!

NINO

Silenzio! Ho due orecchie! Se parlate tutt’insieme, solamente a due posso sentire. Gli altri, parlano soli? Se volete essere ascoltati tutti, parlate a due a due!

MIMMO

Siamo litigati, perché sono maleducati!

PEPPINA

Senti chi parla, il signor lecca lecca. È il burattino della mogliettina!

GIANNINA

Sei invidiosa, perché il mio è burattino, mentre il tuo è un asso di bastoni, non puoi farne uso, perché non vale niente! (Risata ironica)

TOTINO

Non valgo niente? Tu, nemmeno sei degna di odorare il profumo delle mie scorregge, che prendi valore!

GIGETTO

Hanno una figlia, che parla ti ti…to to, parla a moviola! (Ride)

DOLLY

E tu sei un co co…cornuto con le co co…rna! (parlano tutt’insieme, continuando ad insultarsi, l’urlo di Nino li blocca)

NINO

(Urla) Silenzio! Che vi possa seccare la pupilla del gargarozzo! Invece di rispettarvi, vi odiate! (Alla moglie ch’è disperata) che ti disperi a fare Sebastiana? Non vale la pena, sprecare lacrime per questi fanghi termali!

SEBASTIANA

(Gemente) te ne rendi conto? L’educazione, i valori, il rispetto, se ne sono puliti il cu…(Si tappa la bocca) dove non batte il sole!

NINO

Tanti sacrifici per crescere i figli, ora vedi come ti rispondono! Ho i figli, e devo cercarmi una casa di cura per…sai che ti dico Sebastiana? Andiamocene! (Si alza, prende la moglie per il braccio) la colpa è stata mia, che ho pensato di venire a festeggiare con i miei figli…(Ci ripensa) scusate, volevo dire porci!!! Ammazzatevi pure, noi togliamo il disturbo! (Stanno per uscire, vanno tutti a prenderli trattenendoli)

GIANNINA

La sorpresa? Che sorpresa! Entrate, ancora è presto per andare nella casa di cura! Parliamo!

PEPPINA

Con mia sorella, ci vogliamo bene! (Le fa un gesto senza farsi vedere dai genitori, come se volesse cavarle gli occhi. Li fanno risedere al centro del baglio i genitori) di quali sorpresa parlavi papà?

TOTINO

Si, di quale?

GIGETTO

Ve lo dico io! Il nonno, mi ha portato la pensione. Vero?

MIMMO

Pensa sempre ai soldi, questo parassita! È peggio di suo padre!

TOTINO

Sempre meglio di te che, sei un morto di fame! (I due alzano la voce)

NINO

La piantate, che vi venga una moria nella lingua! Geppetto ha ragione!

PEPPINA

Gigetto papà, Gigetto!

NINO

Scusa, ero emozionato e ho sbagliato! Sono venuto per festeggiare, che mi hanno dato la pensione, finalmente! (Tutti sono felici,abbracciano Nino)

SEBASTIANA

Abbiamo pensato di venire a festeggiare, da voi! A mangiare e divertirci! A spendere soldi a quantità, tanto non pago ne io, ne vostro padre! (Silenzio di tomba in famiglia. Nino e Bastiana guardano le due famiglie silenziose) lo stato paga! (Tutti fanno un respiro di sollievo, levando in aria un bel “ aaaaaaaaaa”)

PEPPINA

No per essere invadente, quanto ti danno di pensione?

NINO

(Con felicità) mille euro!

PEPPINA

(Senza esitare, prende il padre per il braccio, lo tira dalla sua parte) Puoi venire a farti le vacanze a casa mia! Ti garantisco, colazione col sacco!

GIANNINA

(Prende il padre dall’altro braccio, lo tira a se) vieni a casa mia papà, ho il letto di rose, col l’idromessaggio! (le donne fanno un tira e molla, tra le grida di dolore di Nino e quelle di Sebastiana, che implora le figlie di fermarsi) lascialo! Il padre è mio, non tuo! Ragazzi aiutatemi| ( Mimmo e dolly, tirano insieme a Giannina, il braccio di Nino)

PEPPINA

Aiutatemi, se no, quella gatta spennacchiata di mia sorella, vince mio padre! (Totino, Gigetto e Peppina, tirano l’altro braccio di Nino. Tra tira e molla vincono, e festeggiano aggiudicandosi il povero Nino che si lamenta a terra. Giannina e famiglia, sono dispiaciuti) uno a zero e palla al centro!

SEBASTIANA

(Piangendo, coccola il marito a terra, privo di voce che si lamenta) Nino, ninuzzo mio. Ti hanno fatto la bua? (Con spregio) Disgraziati! Invece di festeggiare, lo volete ammazzare? Se vi dicessi che, anche io prendo la pensione, che fate? Mi fate a spezzatino?

GIANNINA

(come un fulmine, prende la madre e la mette dalla sua parte. Festeggiando con la sua famiglia. Peppina e famiglia sono dispiaciuti) uno a uno e palla negli spogliatoi! (Ridono)

TOTINO

E’ inutile che fai la scimunita! Tantu, come ce l’hai tu la pensionata, ce l’abbiamo pure noi! Da quello che so, la pensione di una femmina è minima minima! (Ride) 

GIGETTO

(con scherno) il  nostro pensionato, ce l’ha bella grossa!

MIMMO

Non vi preoccupate, pure alla nostra pensionata ci diventerà bella grossa!

SEBASTIANA

(gemendo) il sindaco è un porco con la cravatta, però la pensione alle femmine ce la fece aumentare!

DOLLY

Qua qua…qua qua…qua qua…

SEBASTIANA

(Dispiaciuta, piange) ma come, io sono dispiaciuta, e  tu fai le imitazioni?

DOLLY

Qua qua…nto, prenn di pe pe pe pe pe…nsione?

SEBASTIANA

Quattro spiccioli! Dopo una vita di lavoro onestamente è una vergogna, prendere una miseria! Prendo intorno…agli otto mila euro o misi

GIGETTO

Minchia!!!!!!

GIANNINA

Bravo il porco! Sai chi ti dico Peppina? Insegnagli l’educazioni a tuo figlio!

PEPPINA

Invece, sai che ti dico Giannina? (Prende il padre, lo da alla sorella e si prende la madre) dici che il padre è tuo? Prenditelo! mi tengo mia madre

GIANNINA

(Non accetta lo scambio, finisce che i poveri genitori, vengano sballottati dalle due famiglie) Tieniti tuo padre, io mi tengo mia madre, che la vicino il cuore! (in quel avanti indietro, Gigetto va di dietro lo zio Mimmo, lo chiama, lui si distrae e Totino, riesce ad acchiappare Sebastiana, lasciando Nino a Giannina. Peppina e famiglia, festeggiano. Sebastiana si siede, piange)

SEBASTIANA

(Piangendo) Nino, mi senti? Se ci sei, batti un colpo! (Nino privo di forze, fa un verso con la bocca “Toc!” )Chi ce l’ha fatto fare di venire. Era meglio se, ci ricoveravamo in ospedale! (Nino asseconda la moglie con mugugni)

PEPPINA

Quale ricoverare in ospedale! In casa mia, sarai in un albergo a dieci stelle!

GIANNINA

A dieci stalle! Dalla puzza di fognatura che hai in casa, mi stanno morendo le ragnatele che colleziono nei muri!

PEPPINA

Dal giorno in cui, abiti in questo baglio, i topi, dalla puzza, si sono suicidati e, trasferiti a Hollywood. In mezzo alle stelle! (Le sorelle litigano)

SEBASTIANA

Silenzio! (Gemente) Nino, ti rendi conto? In cinquant’anni di matrimonio no, e ora siamo divorziati. Io di qua, tu dall’altra sponda! (Piange) ricordati di santificare le feste, e di passarmi gli assegni familiari e domiciliari! (Peppina e famiglia, supportano il discorso di Sebastiana, dicendo sempre “Giusto!”)

NINO

Hai otto mila euro di pensione, e vuoi pure gli assegni familiari? Tu, hai battuto la testa! Per vera legge, dovresti essere tu, ad adottarmi! (Giannina e famiglia , dicono “Giusto!” )

SEBASTIANA

(Si adira) come? Io, adottare te? Menu mali che lo sai, che sono allergica al pelo degli animali! Ora che ci divorziamo, ne approfitto per respirare!

NINO

Ora scopro tutto! Quando mi trattavi come un cane, mi pareva che lo  facevi per affetto, invece, era dispetto! (Gemente) io, accecato d’amore, ti ridevo mentre tu mi davi uno schiaffone. Con la faccia rossa come un peperone, ogni sera mi andavo a coricare senza mangiare come un cogl…(Si blocca)… coccodrillo! (con sprezzo)  Sai chi ti dico? Va fa ‘nto culo!!!!

SEBASTIANA

A me, queste parole?

NINO

No, era un complimento! (Sebastiana si avventa su Nino. Si crea confusione, tra le due famiglie. Arriva di corsa il prete)

PRETE

(Cerca di fermare tutti) Fermi, fermatevi figliuoli! Ma che siete, tutti scappati dal manicomio? Calmatevi! (Si placano tutti) dico io, ci fosse una sola volta, una sola volta in cui, in questa famiglia si sentissero grida di piacere. Sempre urla di bastonate!

SEBASTIANA

Signor prete, la colpa è di mio marito, che mi ha detto …

PRETE

Non mi servono spiegazioni! Posso capire loro (allude alle famiglie) ma voi! Dovreste dare esempio di amore, unione! Ditemi la verità, siete voi che  date corsi di aggiornamento hai vostri figli, per ammazzarsi meglio?

NINO

MA che dice, prete! Mia moglie è una …

PRETE

Quando in una famiglia c’è scompiglio, si è tutti colpevoli! Altrimenti, si metterebbe pace (passeggia, guardando il pavimento) ultimamente, spesso ci si litiga in questo posto! In questo baglio, c’è qualcosa che non va

TOTINO

Si è vero! È troppo stretto e manca l’aria!

PRETE

Silenzio! So io cos’è che non va! C’è qualche entità paranormale!

MIMMO

Esatto! Padre, li guardi in faccia (addita verso Totino e famiglia) sembrano normali, ma sono tutti pazzi! (Stavano per ribattere Totino e famiglia, vengono bloccati in tempo dal prete)

PRETE

Silenzio! Mettetevi in linea davanti a me. Scattare, scattare! (Tutti si premurano a schierarsi uno accanto all’altro. Il prete grida e da ordini come fosse un capitano d’esercito) attanzion, attanzion! (Ognuno cerca di eseguire gli ordini, come meglio può) Pancia in dentro, petto in fuori, bocca chiusa, orecchie spalancate e sentitemi!!!

DOLLY

Scusi, prepre …prepre…te. Popo…sso re…spispi…rare?

PRETE

Potete respirare, importante che non fato rumore! Chiaro? (Tutti annuiscono) non ho capito, è chiaro? (Tutti annuiscono con mugugni) bene! (li scruta per bene, passandogli davanti) ora vediamo chi di voi, ha il negativo dentro! Ce l’hai tu? (A Peppina) no, sei troppo bella! Ce l’hai tu? (Giannina) no, troppo brutta! (Gigetto euforico addita verso di lui) ce l’hai tu? Non può essere, sei troppo cretino (Arriva davanti a Nino) Eccolo, lo vedo! Vedete, l’ho trovato! Ce l’hai scritto in faccia, che porti scompiglio in questo posto!

NINO

Veramente io, non so scrivere!

PRETE

Non importa che non sai scrivere, so leggere io! (Ride con sarcasmo) inutile che mi guardi, ora ti esorcizzo! (Lo afferra per le spalle, si imposta la voce, Nino è spaventato) Spirito immondo che non sei di questo mondo, invece di stare in questo posto a fare il girotondo, lascia il corpo di questo disgraziato senza far ritorno! (Scuote Nino) esci da questo corpo, esci da questo corpo! Vai via! Lascia questo corpo. Esci subito da questo corpo!

NINO

(Il prete si ferma, non appena lo vede piangere) Stamattina quando mi sono vestito, ho dimenticato a mettermi le mutande. Se esco da questo corpo, che figura ci faccio nudo! Lei mi può capire, abbiamo la stessa età

PRETE

(Riflette un attimo, gli batte mano sulla spalla, placa la voce) Hai ragione, ti posso capire! Rimani col tuo corpo. La risolviamo in un altro modo, la faccenda! Fratelli, visto che c’è stato un imprevisto, esorcizziamo il baglio!

PEPPINA

Esorcizziamo il baglio? Come col terremoto?

PRETE

Ci metteremo tutti in fila uno dietro l’altro, facendo un trenino. Io sarò il capotreno. Solo le donne, visto che ne sanno una più del diavolo, diranno una parola positiva dentro, negativa fuori! Vi faccio un esempio: (Con cantilena) Dentro bene, fuori male! Capito? (Tutti approvano l’iniziativa del prete) Noi uomini, al termine di ogni loro intervento, diremo: ciu ciu ciu ciu, ciu ciu ciu ciu! Va bene? (Tutti approvano)

GIGETTO

Prete, anche lei è uomo?  

PRETE

Ti pare che sono ricchionello come te? Basta! Concentramento! (Tutti si dispongono in fila uno dietro l’altro, tenendosi per i fianchi) Siamo pronti? (Tutti dicono si) Via! (Il gruppo si muove, solo quando gli uomini dicono ciu ciu ciu ciu…)

SEBASTIANA

(Con cantilena) Dentro buon occhio e fuori il malocchio!

UOMINI

(si muovono nel baglio tutt’insieme, a ritmo) Ciu ciu ciu ciu, ciu ciu ciu ciu

PEPPINA

Pace dentro e guerra fuori!

UOMINI

Ciu ciu ciu ciu, ciu ciu ciu ciu!

DOLLY

Dentro abbra…abbracciati, fuori le le le…gnate! 

 

UOMINI

Ciu ciu ciu ciu, ciu ciu ciu ciu!

GIANNINA

Dentro gli amorosi, fuori i cornutosi!

UOMINI

Ciu ciu ciu ciu, ciu ciu ciu ciu!

PRETE

Va bene così, cari figliuoli! Abbiamo finito

MIMMO

Un momento padre! Lei dici che le femmine ne sanno una più del diavolo, non pensa che noi maschi ne sappiamo una più di lei? Ci faccia esorcizzare pure a noi! (Il resto degli uomini in casa, approva)

PRETE

(Pensa qualche secondo) sai che hai ragione? Si può fare! Ebbene si, che si faccia! Adesso, saremo noi uomini a ripetere frase positiva dentro, negativa fuori. Voi donne …

DOLLY

…Ciu ciu ciu ciu, ciu ciu ciu ciu!

PRETE

Invece no! Ci vuole qualcosa di forte! (Pensa) Trovato! Ascoltatemi donne. Visto ogni pelo vi pare una trave e continuamente litigate, direi di esorcizzarvi le orecchie per non ascoltare le brutte cose che vi dite!

SEBASTIANA

Esorcizzarci le orecchie? Padre, è drogato? Si è fumato un cannone?

PEPPINA

Se esorcizziamo le orecchie, poi, come sentiamo col c…

PRETE

(La precede) Ho capito! Datemi ascolto, vi troverete bene! Tutte in coro dovete dire: (Imita il gesto, indicando le orecchie. Prima una, poi l’altra. Con cantilena) Di qua mi entra ciu ciu ciu ciu… di là mi esce ci ci ci ci. Va bene? (Le donne approvano) in posizione! (Tutti si riposizionano nella medesima fila di prima) via! 

NINO

(Con cantilena)Dentro una moglie che tace, fuori faccio quello che mi piace

DONNE

(il gruppo si muove a ritmo, solo quando le donne parlano, indicando il gesto con le dita sia in entrata di orecchie, che in uscita. accentua il tono Bastiana) Di qua mi entra ciu ciu ciu ciu… e di là mi esce ci ci ci ci

TOTINO

Dentro la servitù, fuori mi diverto di più!

DONNE

(Accentua Peppina)Di qua mi entra ciu ciu ciu ciu…di là mi esce ci ci ci ci

MIMMO

Fuori, ti mando a lavorare. Dentro, mi devi portare i soldi per campare! 

DONNE

(Tutte tranne Giannina) Di qua mi entra ciu ciu ciu ciu ciu… di là mi esce ci ci ci ci…

GIANNINA

(Adirata) ora basta con ‘sta litania! Avete capito? Con la scusa che noi dicevamo ‘sta filastrocca, loro se ne approfittavano a parlare, contro i nostri doveri di mogli! (Le tre donne si scaldano)

SEBASTIANA

Anche io ti sentivo Nino! Voi una moglie che tace? Ora te la faccio vedere io, la moglie se ti piace!  (Si stiracchia le dita, alludendo a botte)

PEPPINA

Dentro la servitù, ora ti stacco la testa, così non parli più!

PRETE

(Il prete si mette in mezzo, per dividere le donne dai mariti) Figliuole, calmatevi! Stiamo in fase di esorcizzazione!

GIANNINA

Padre, si tolga di mezzo. Ora lo esorcitico io a mio marito, per sempre!

GIGETTO

Oh, anche io ho da dire la mia preghierina!

PRETE

Lascia stare Geppetto! Già le cose si mettono male, se parli tu, scoppia a quinta guerra mondiale! (Gigetto insiste, fino a che il prete cede) e vabbè, dilla pure, basta che ti zitti! Un attimo di attenzione, ascoltate Geppetto!

GIGETTO

Dentro voglio femmine speciali, fuori i maschi da buttare! (le donne lo abbracciano)

DOLLY

Di di…qua mi mi entra ciu ciu ciu ciu di di…là …mi esce ci ci ci ci

GIANNINA

Avete sentito belle parole che ha detto Gigetto (Agli uomini) quel bambino, ha più cervello di voi, nel valutare le femmine in casa! Vergognatevi!

SEBASTIANA

Gioia mia! Belle parole! (Con disprezzo, si riferisce agli uomini) Sempre meglio di quei maschilisti che non hanno un cuore femminile!

PEPPINA

Mio figlio, ce l’ha grosso il cuore! Avete sentito belle parole? Ha preso, dalla mamma!

TOTINO

No no, non dire fesserie! Ha preso la venatura poetica, da me!

MIMMO

Non dite cavolate! Se vostro figlio avesse preso del vostro carattere, era meglio che si faceva cappuccino! Invece rispetto a voi, è un signore!

TOTINO

Invece tua figlia Dolly, è una ragazza speciale! Se giri tutto il paese, come lei non ne trovi! Per fortuna, non è come voi!

GIANNINA

Totino, tua moglie da mattina a sera, sempre a fare pulizie come una schiava. tu, manco ci dai soddisfazione e la tratti chi peri!

PEPPINA

Non sei degno di avere una femmina brava e sistemata, come mia sorella Mimmo! Le dovresti fare una statua d’oro, no che la disprezzi sempre!

PRETE

(stavano iniziando a parlare uno su l’altro) Smettetela! Cari figliuoli, sono felice del vostro batti e ribatti! Complimenti! Continuate così.

GIANNINA

Che significa ch’ è felice? Ogni vota, ci critica, ora è felice?

PRETE

Non vi siete resi conto, che parlavate bene uno dell’altro! (Tutti si guardano) questo vuol dire, che vi siete esorcizzati bene! Benissimo!

SEBASTIANA

Padre, il fatto che mio marito vuole una moglie che tace, non mi va giù! Gliela posso stirare la testa, così parla di meno?!  

NINO

Amore, io scherzavo! Lo sai, che senza di te, non so stare! Tu per me, sei come il sole…(Tra se) mi piace guardarti da lontano!

PEPPINA

Mamma, le hai sentite belle parole che ti ha detto papà? Forza, datevi un bacio!

TUTTI

(Gridano) Bacio! Bacio! Bacio! …(I nonni si baciano, tutti applaudono. Poi, tutti si guardano, e si baciano e abbracciano tutti, facendo pace) 

PRETE

Sia lodato Gesù Cristo! Questa è la famiglia che voglio vedere! Siate felici sempre, e non litigatevi mai per fesserie!

TOTINO

Padre,una parola dice quello, una parola dico io e…ci perdiamo tutti in chiacchiere. ci litighiamo senza motivo, però da come lei stesso può vedere, ci vogliamo sempre bene! Lei deve sapere…chi mangia fa molliche!

PRETE

Si, ma lo dite sempre chi mangia fa molliche! Però, fate meno molliche, e amatevi di più, eh! Più molliche fate, di più vi soffocate!  

NINO

Un attimo di attenzione! Cari figli, generi e nipoti, davanti al prete vi dico, non bisogna litigarsi per i soldi! I soldi non danno la felicità!

MIMMO

Ma che dice! Io, quando ho la tasca che piena di soldi, sono felice. Il  danno è, quando la tasca è vuota è mi piange, mi piscio tutto dal dolore!

NINO

Cari figli, in questa terra siamo tutti di passaggio! Vogliamoci bene e rispettiamoci, mentre siamo in vita. Chiudendo gli l’occhi, il  fatto è fatto! Non vi attaccati ai soldi, perchè i soldi portano alla rovina dell’uomo! È vero che fanno stare bene. Prima di tutto, quello  che conta è il rispetto, e poi i soldi! Riempitevi di amore ch’è la vera ricchezza da coltivare! (Applausi)

VOCE F. S.

(Voce da ragazzino) Papà, papà! Dove schifio sei! (Tutti si chiedono chi fosse che urla così disperatamente)

PRETE

(Con premura) Bene, cari figliuoli! Sono felice che tutto si sia risolto, che DIO vi benedica! Ora, devo scappare! (Sta per uscire, si scontra con un ragazzino che entra)

RAGAZZINO

(Col fiatone) Papà, stai qua! Ho girato tutto il paese, per trovarti. La mamma, è incazzata con te! Andiamo! (Lo prende per il braccio e lo tira. Il prete imbarazzato, cerca di discostarsi dal ragazzino)

PRETE

Vai figliuolo. Vai in pace!

RAGAZZINO

Ma quale in pace! Appena arriviamo a casa, la mamma ci prende a legnate!

MIMMO

Padre, ma che ha questo ragazzo!  (Il prete non sa che dire)

PEPPINA

Sbaglio, o lo chiama papà?

PRETE

(Imbarazzato) ma si, ma no…ma è…un figlio spirituale, si! Come lo siete anche voi! È un mio figlio spirituale! ( accarezza il ragazzino)

RAGAZZINO

Quale spirituale! La mamma ha fatto la pasta col baccalà, andiamo!

SEBASTIANA

(Il ragazzino continua a tirarlo per il braccio,il prete china la testa dispiaciuto, è irremovibile) mi hanno dato la pensione di anzianità, ma di cervello sono vegetale! Questo ragazzino, dice vero che lo chiama …papà! 

TOTINO

Non si vergogna? Io, mi metterei una gatta morta di cent’anni, nella faccia!

GIANNINA

Padre, si rende conto della situazione? Ha una vita che mi fa la predica, questo non si fa perch’è  peccato. quello non si fa, perch’è peccato! Lei, ha fatto tutte cose, non è peccato? (Si crea tanta confusione. Ognuno parla per attaccare il prete, il quale è dispiaciuto)

PRETE

(Giunto all’esasperazione, emette un urlo, facendo zittire tutti si libera dalla morsa del ragazzino) Basta! Tanto casino per una fesseria! Cari figliuoli, è inutile far tanto casino. dovete sapere …CHI MANGIA FA MOLLICHE! (Tutti rimangono di stucco. Cala il sipario)

Fine

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