Ci mancava la Brexit!

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CI MANCAVA LA BREXIT

(Commedia in tre atti di Stefano De Stefani. Rappresentato la prima volta il 30/11/2017, “Teatro della Dodicesima”, Via Carlo Avolio, 60 Roma – Compagnia “Rosa Blu”, regia di Stefano De Stefani)

Personaggi in ordine di apparizione

Dolly

Pietro

Andrea

Luisa

Camilla

Sean

Carmine

N° SIAE 244307

Per ogni utilizzo del testo prendere contatto con l’autore: rosablufd@gmail.com Tutti i diritti riservati


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PRIMO ATTO (A sipario chiuso una voce fuori campo: “Londra – Giugno 2016”)

Scena I (1)

(Pietro, Dolly, Andrea e Luisa)

(Interno notte. Grande finestra sul fondo da cui si vede lo skyline di Londra. Sotto la finestra, un tavolo

consolle. Sulla sinistra una porta di accesso. A lato un appendiabiti con appesi una giacca e un giubbino.

Alle pareti quadri, manifesti. Al centro un grande divano in legno. Sul fondo, a sinistra, la porta della cucina e

A destra quella del bagno. Sulla destra una libreria con al centro una porta. La porta si apre, esce una

ragazza. È avvolta in un lenzuolo. Attraversa la scena, sembra non orientarsi, poi si dirige verso il bagno, apre la

porta, guarda dentro ed entra. Dalla porta di destra esce un ragazzo, indossa solo i pantaloni, cerca la ragazza.

Finisce contro il divano, cade, si rialza, si tocca lo stinco dolorante. La ragazza esce dal bagno e gli finisce

addosso. I due cadono e si aggrovigliano nel lenzuolo, finiscono dietro il divano. Si apre la porta d’ingresso, entra

un giovane, ben vestito, accende la luce. Fa entrare una ragazza, elegante anche lei. Spuntano le teste dei due da

dietro il divano. Riconosce il ragazzo)

ANDREA – Pietro?!

PIETRO – Ciao Andrea… (La ragazza vicino a lui lo guarda esterrefatta) che ci fai qui?

ANDREA – Si dà il caso che sia anche casa mia…

DOLLY – Pietro?

PIETRO – Yes, darling… (A. lo guarda stupito, poi si volta verso la ragazza che è entrata con lui, lei fa cenno di non capire. Torna a guardare, torvo, P., Dolly rimane a bocca aperta)

LUISA – … Andrea… (A. si volta, lei, sussurrando) forse è il caso… (Fa per andarsene. A. la blocca) ANDREA – … (Alterato) ma nemmeno per sogno… (A P.) senti… (Si ferma, riflette, recupera la calma) amico

mio… ehm… io vado… ehm… noi… (Indica L.) andiamo a… ehm… parcheggiare, meglio, la macchina… (Cenno d’intesa con L.)

PIETRO – … ecco, sì… ehm… bravo… (Ha un lampo, si alza, ora è lui che indossa solo il lenzuolo) magari, al “market” all’angolo… (Guarda l’orologio) accidenti, è l’una… ma è aperto… puoi prendere un po’ di “cheese”, del pane… (Si rivolge a D.) you want some bread? (D. fa per rispondere, ma P. senza aspettare la risposta) e birra!

(Andrea ha gli occhi fuori delle orbite, è visibilmente alterato. L. lo abbraccia)

LUISA – Dai, tesoro, andiamo da me…

ANDREA – … (Incredulo) ma non c’è la tua amica che deve dormire?

LUISA – Hai intenzione di fare molto… (Ammiccante) “rumore”?

ANDREA – (Si dimentica di P., abbraccia L., la bacia. Poi rivolto a P., sorridendo) A Cicero’… (Alludendo all’abbigliamento di P.), la solita fortuna, eh? Vabbe’, noi and… (Si blocca perché D. si è alzata ed è praticamente nuda dalla vita in su, dato che indossa solo i pantaloni di P. e si copre il seno con le braccia)

PIETRO – (Non si è accorto che D. si è alzata)… beh, posso venire con voi… (A. e L. lo guardano allibiti) se la tua amica dovesse svegliarsi, potrei… ehm… tenerla… “tranquilla”…

DOLLY- Pietro?!

PIETRO – (Voltandosi e guardando D. come se fosse la prima volta che la vede) Sì? (Guarda se stesso , guarda ancora D.) ma quelli sono i miei panta… (D., infuriata, gli da una spinta e va via) loni!

LUISA - (Ad A.) Ma è pazzo il tuo amico?

ANDREA – Oh, no! È solo un po’ “distratto”!

LUISA – Ti aspetto in macchina…

ANDREA – … ok! (Fa per baciarla, lei si ritrae e gli porge la mano, col palmo in basso) Vuoi il baciamano? LUISA – (Sorridendo, gira il palmo verso l’alto) Voglio le chiavi! (A. Le dà le chiavi. Gli da un bacio leggero e si avvia. Si ferma, si volta, a P.) Comunque la mia amica è francese, ama i fumetti di Asterix…

PIETRO – … fantastico! Andrea non ti ha detto che sono un fumettista?

LUISA – No, abbiamo avuto “altro” da… dirci… (Fa l’occhietto ad A. che sogghigna) dicevo, la mia amica… (Squadra da capo a piedi P.) odia gli Antichi Romani…

PIETRO – … e tu… (La squadra) come ti chiami?

LUISA – Luisa!

PIETRO – Luisa… (Un gesto di approvazione ad A.) anche tu li odi?

LUISA – A me piacciono quelli “moderni”… (Prende A. e lo bacia con passione. Esce e li lascia senza fiato) PIETRO – (Si riprende per primo, ovviamente, fa due passi, goffamente, intralciato dal lenzuolo, apre la porta d’ingresso e grida) So’ romano pure io… e pure più moderno… c’ho un anno meno de lui…(2)


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(Andrea tenta di abbrancarlo, furibondo, ma agguanta il lenzuolo e P., divincolandosi fugge, nudo verso la zona notte. A., scuotendo la testa, getta il lenzuolo sul divano e va via)

Scena II

(Pietro e Dolly)

(Interno giorno. P. arriva dalla zona notte, si sta infilando una camicia, ha l’espressione soddisfatta. Accenna qualche passo di danza. Entra in cucina. D. esce dalla zona notte, indossa un paio di jeans, i suoi, una camicia, scarpe col tacco. Si ferma davanti alla porta del bagno)

DOLLY – Peter… cioè…Pietro! Ne hai per molto?

PIETRO – (Uscendo dalla cucina) Eccomi… (La guarda) già pronta? Lo prendi un caffè?

DOLLY – Italiano?

PIETRO – Absolutely… (Va in cucina)

DOLLY – … basta co’ ‘st’inglese Pie’! (Si siede al divano) Bello questo Divano! PIETRO – (Torna con una tazza di caffè) Lo abbiamo costruito Andrea ed io… DOLLY – … davvero? Ma siete bravi…

PIETRO – … lui viene da una famiglia di falegnami e mio padre fa il tappezziere… (Le da il caffè) DOLLY – … dai? (Lo guarda compiaciuta) Che lavoro fa Andrea? PIETRO – È un pubblicitario…

DOLLY – … un creativo?

PIETRO – Veramente il “creativo” sarei io!

DOLLY – (Lo guarda diffidente) E cosa “crei”?

PIETRO – Fumetti (Si da un tono) Tavole per la pubblicità!

DOLLY – Quale?

PIETRO – L’ultima è quella delle… ehm… delle…

DOLLY – … delle?

PIETRO – Delle alette per proteggere gli abiti da… ehm… dalla… (Colpo di tosse, poi tutto d’un fiato)

eccessiva sudorazione delle ascelle! (Imbarazzato)

DOLLY – Davvero? (Si alza) Ma è la mia preferita… (Lo abbraccia) prima di vedere quella pubblicità, io, praticamente, neanche le conoscevo quelle “alette”… (P. è sorpreso) mi è piaciuta così tanto che sono andata subito a comprarle… (Si sbottona la camicetta, infila una mano sotto le ascelle e tira fuori le due alette. La mostra a P.) eccole qui! Sono queste vero?

PIETRO – ehm… credo di sì!

DOLLY – Chi lo avrebbe mai immaginato… (Rimette le alette a posto. Guarda intensamente P. che è

visibilmente imbarazzato) Peter… Pietro, come cavolo te chiami, lo capisci che è un segno del destino? (P.

èpreoccupato) Noi dovevamo incontrarci… era scritto! PIETRO – Dici?

DOLLY – Se fossimo rimasti in Italia, a Roma, probabilmente non ci saremmo mai conosciuti… (P. la guarda dubbioso) se io non mi fossi messa in testa di avere un ragazzo inglese… (Lo abbraccia di nuovo) anche se di origini greche… (Lo lascia) dopo mi spieghi perché “greche”…(P. annuisce, non ci tiene a contraddirla. Lei riflette) però sei un po’ buciardo!

PIETRO – L’ho fatto per giustificare il mio inglese non “impeccabile”… (Riflette) comunque ho, veramente, origini greche…

DOLLY – … ateniesi?

PIETRO – Pare che la mia famiglia, sia originaria di Siracusa… (D. lo guarda sorridendo) Magna Grecia! DOLLY – (Lo accarezza, lo guarda imbronciata) Perché ti sei presentato come inglese?

PIETRO – Ieri sera, al pub, dopo la tua esibizione, ho visto che rifiutavi gli approcci di un paio di italiani… DOLLY – … non mi ispiravano fiducia… (P. la guarda sorpreso) e poi sono qui per “integrarmi”, non voglio…

cioè, non volevo… (Gli sorride) fare gruppo con dei connazionali… PIETRO – … ok! (Sorride) A cosa è dovuta la scelta di farti passare per “irlandese”? DOLLY – Con questi capelli… (Muove la testa e i capelli provocante) vien da se! PIETRO – Sei credibilissima… anche per il tuo inglese…

DOLLY – … ho studiato… (Gli prende il viso tra le mani) e non dimenticare che, per il mio lavoro, è importante la pronuncia…

PIETRO – … è vero! Agli inglesi non piacciono le italiane?

DOLLY – Gli piacciono, ma dicono che non… (In imbarazzo) insomma, non… PIETRO – … la danno? (Lei annuisce) Beh… non mi sembra che tu… DOLLY – … io? Io sono irlandese!

(Ridono di gusto)


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PIETRO – Dolly, tu sei una bellissima ragazza italiana…

DOLLY – … trovi? (Si mostra ad un compiaciuto P.)

PIETRO – Oh yes!(Riflette) Dolly? È il tuo vero nome?

DOLLY – Praticamente… ehm… sì!

PIETRO – Dolly? (Poco convinto)

DOLLY –  È un diminutivo!

PIETRO – (Strizza gli occhi) Di… (Esita) Dolores… (D. annuisce, poco convinta) origini spagnole?

DOLLY – Campane… (P. è perplesso) mi chiamo… Addolorata… (P. ha un sussulto, poi si lascia andare ad uno sghignazzo) ma sei stronzo?

PIETRO – Scusa, non ti offendere!

DOLLY – Ci sono abituata! Un po’ mi pesa però …

PIETRO – … io conosco un buon avvocato…

DOLLY –  … per fare cosa?

PIETRO – Causa ai tuoi genitori… (Ride)

DOLLY –  … non ce n’è bisogno!

PIETRO – Davvero?

DOLLY –  Anche se sono una cantante… (Gli da un buffetto) perché credi mi sia laureata in legge? (3)

(Ridono di cuore. Si abbracciano. Prendono le loro cose sull’appendiabiti ed escono)

Scena III

(Camilla e Andrea)

(Interno giorno. Si apre la porta d’ingresso, entra una ragazza. Jeans, camicia, capelli raccolti. Ha con se un grosso trolley. Trascina a fatica l’enorme bagaglio. Appende il soprabito. Si abbandona sul divano, esausta. Dalla zona notte esce A., è a torso nudo, si sta asciugando il viso. La ragazza lo guarda sorridendo. Lui si accorge di lei e le va incontro. Lei si alza)

ANDREA – (Abbracciandola) Milla! Quando sei arrivata?

CAMILLA – (Irrigidita nell’abbraccio) Un minuto fa!

ANDREA – Ma non dovevi tornare… (Fa mente locale) dopodomani? (La tiene per le spalle, fraternamente)

CAMILLA – Sì… ehm… è vero…

ANDREA – … allora perché…

CAMILLA – … preferirei non parlarne! (Si divincola dall’abbraccio. A. è sorpreso) Non ora! (A. alza le braccia. Lei lo guarda e ha un brivido) Non ti sembra di essere un po’ troppo “nudo”?

ANDREA – (Si guarda, guarda lei, incredulo) Mi hai visto con molta meno roba, addosso… CAMILLA – … già! (Prende il trolley)

ANDREA – (Getta l’asciugamano sul divano e le prende il trolley) Da qua, deve pesare ‘na cifra… (In effetti ha qualche difficoltà ad alzarlo)

CAMILLA – … ha le ruote! Bamboccio!

ANDREA – Lo so, ma fanno rumore! Non voglio disturbare quelli di sotto…

CAMILLA – … come sei educato! A volte ti strozzerei…

ANDREA – … addirittura?

CAMILLA – Ti metti qualcosa addosso? (Gli da le spalle) ANDREA – Milla… (È perplesso. Si avvicina) ti da fastidio se…

CAMILLA – (Si volta e se lo trova addosso. Rimane impietrita)… Andrea… (Lo abbraccia, lo stringe forte. Stavolta è A. che si irrigidisce) Andrea…

ANDREA – Milla… (Scioglie l’abbraccio. Lei guarda in terra, sta per piangere) che hai? Problemi con Ester? (C. annuisce) È successo qualcosa?

CAMILLA – No… cioè… sì!

ANDREA – Avete litigato?

CAMILLA – Quasi… (A capo chino)

ANDREA – … come “quasi”?

CAMILLA – Ci… ci… (A. le alza il volto) ci ha provato! (Si divincola, si butta sul divano. Singhiozza)

ANDREA – (Inebetito) E… allora? (Lui la raggiunge, si siede e le accarezza i capelli. C. alza la testa, lo guarda, poi ricomincia a piangere, affondando la testa in un cuscino) quant’è che state insieme… (Riflette) tre.. (C., senza alzare la testa fa cenno con la mano) quattro mesi? (C. annuisce) Credo sia normale…

CAMILLA – (Si tira su di scatto, guarda A. con disprezzo) … ah, è “normale”? (A. sgrana gli occhi) Cosa è “NORMALE”? (Quasi gridando)


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ANDREA – Beh… ehm… due persone che si frequentano da tre… (C. fa ancora cenno con la mano) quattro mesi… ehm… insomma, semmai è strano che…

CAMILLA – … COSA? (Alzando la voce)

ANDREA – Davo per scontato che… ehm… che tu e lei… CAMILLA – … COSA? (Stavolta grida davvero)

ANDREA – Non gridare, ti prego! Vuoi che finiamo per litigare con quelli di sot…

CAMILLA – (Gli salta addosso e lo scuote)… macchissenefrega, di quelli di sotto! Io sto soffrendo! Lo capisci?

ANDREA – (Tra uno scossone e l’altro) Stai… soff… soffrendo? Per… perché?

CAMILLA – (Smette di scuoterlo. Lo fissa negli occhi) Andrea, possibile che tu sia così cretino? (A. è esterrefatto) Ester ed io… non… non… non abbiamo mai “fatto” niente!

ANDREA – Niente?

CAMILLA – Qualche carezza…

ANDREA – … aahhh…

CAMILLA – … non quelle che immagini tu, porco!

ANDREA – Baci?

CAMILLA – Bacetti!

ANDREA – Nient’altro?

CAMILLA – Nient’altro!

ANDREA – Non ci credo…

CAMILLA – (Fa per strozzarlo)… come sarebbe?

ANDREA – Cioè, non ci posso credere! (Si alza. riflette) Ero convinto vi voleste bene…

CAMILLA – … ci vogliamo… sigh… molto… sigh… molto bene… (A. la guarda, interrogativo) tanto bene. ANDREA – Ho capito! Non è amore! È come tra noi… (C. lo guarda spaesata) tu, io e Pietro! CAMILLA – Più o meno!

ANDREA – Certo, noi siamo uomini e lei una donna…

CAMILLA – … ecco, appunto… (A fatica) lei è… è una donna e… (A. non capisce) a me piacciono… ANDREA – (Con naturalezza) … le donne!

CAMILLA – Manco po’ c… (A. si blocca, occhi sgranati) Andre’, a me piacciono gli UOMINI… ANDREA – … gli… ehm… uomini?

CAMILLA – Assai… (Lo abbraccia) Andre’… (Lo sbatte sul divano) assai… (Gli è sopra)

ANDREA – … Milla! (Si divincola) Milla… (4) (Si alza, prende la mano di C. la fa alzare. Prende il trolley e si avvia verso la zona notte. C. rimane ferma, lui si volta e le fa cenno di seguirla. Lei non si muove, lui lascia il trolley, torna indietro, la prende tra le braccia. Fanno un paio di giri ballando. Sciolgono l’abbraccio e, tirando insieme il trolley, escono)

Scena IV

(Pietro, Andrea e Camilla)

(Interno pomeriggio. P. viene da fuori. Si toglie la giacca e l’appende, ma il pomolo si stacca e cade, insieme alla giacca)

PIETRO – (Verso la zona notte, a voce alta) A Geppetto, avevi detto che l’avresti riparato, ‘st’omo morto… ANDREA – (Uscendo dalla zona notte)… ma che te strilli?

PIETRO – A parte che nun ho “strillato”, ma che c’hai paura de disturba’ ‘st’inglesi der cavolo, durante la pausa der tè? (Gli indica l’orologio)

ANDREA – C’è Camilla… (P. è sorpreso) è tornata prima. Sta riposando!

PIETRO – Stanca… del viaggio? (A. annuisce, intimandogli di parlare piano) Viene da Brighton… (A. ha un gesto di sufficienza) se l’è fatta “a fette”? (Ride)

ANDREA – Non scherzare! Ha un problema …

PIETRO – … ’n’antro?

ANDREA – Con Ester… (Riflette) e non solo con lei…

PIETRO – … che t’ho detto? (Ride di più)

ANDREA – A Pie’, è ‘na cosa seria!

PIETRO – (Serio) Se me lo dici così, deve esserlo davvero. (Si siede al divano, imitato da A., siedono spalla a spalla) Si tratta di Ester, quindi? (A. annuisce. P. ha un lampo) È un uomo! (A. lo guarda allibito) C’ho ‘ndovinato? Lo dicevo io… (A. non riesce a parlare) ma hai visto che braccia… che spalle…

ANDREA – … è una nuotatrice…

PIETRO – … vorrai dire “nuotatore”? Perché è un uomo… (A. sbuffa) c’ho ragione io…

ANDREA – … te stai zitto ‘n’attimo? Ester è una donna e anche bella…(Riflette) magari fosse uomo…


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PIETRO – … Andre’, nun ce sto a capi’ un beneamato…

ANDREA – … sapessi chi te sente!

PIETRO – Puoi dirmi qualcosa di più? Che sai che io nun so’?

ANDREA – L’ho saputo oggi pomeriggio… (P. lo squadra da capo a piedi) la nostra amica e coinquilina, ha sempre detto di essere omosessuale… (P. annuisce) o meglio, era convinta di esserlo…

PIETRO – … Andre’, non è uno stato mentale… (Riflette) non solo! Sono, soprattutto, le pulsioni sessuali, quello che senti per una persona… insomma quello che sei, etero, omo, bisex etc etc, lo hai dentro, da sempre! Un etero non verrà mai assalito, o assalita, dalla voglia di andare a letto con qualcuno del proprio sesso…

ANDREA – … ne sei sicuro?

PIETRO – (Lo guarda, colpito) A te è successo? (A. atteggia le labbra ad un bacio. P. si scosta) Andre’… ANDREA – … a Pie’, ma che sei scemo? Sto scherzando!

PIETRO – (Gli molla un pugno sulla spalla) Infatti me sembrava strano! Insomma non è una bambina, avrà avuto delle esperienze sessuali… (A. guarda altrove) si sarà resa conto da che parte sta… (A. continua a fingersi distratto) ao’, me stai a senti’?

ANDREA – Camilla non ha mai avuto un rapporto sessuale… PIETRO – … ma che me stai a di’?

ANDREA – La verità… (P. è senza fiato) è terrorizzata dagli uomini … (P. ha lo sguardo perso nel vuoto) da bambina ha subito un tentativo di violenza da parte di un amico di famiglia…

PIETRO – (Preoccupato)… le ha fatto male?

ANDREA – No, fortunatamente si fermò prima di… (P. agita le mani come per non voler sentire altro) da adolescente ha avuto un ragazzo… (P. si rianima) ma lui era gay…

PIETRO – … daje!

ANDREA – Poi ha cominciato a sentire una forte attrazione per una amica di sua madre, ma… PIETRO – … era l’amante del padre…

ANDREA – … che cacchio dici? La signora era una persona buona, parlava molto con Camilla la quale non aveva un buon rapporto con la madre… (P. sembra disperato) quindi quello che sentiva per lei era un amore… come dire… da figlia e… deve averlo scambiato per un altro tipo di amore. Diventata adulta, non avendo superato la paura degli uomini e trovandosi bene solo con le donne…

PIETRO – …. si è convinta di essere omosessuale?

ANDREA – Probabilmente! Però non ha mai avuto rapporti intimi con una donna, poi… ieri… (P. sussulta) Ester c’ha provato…

PIETRO – … povera Milla, nelle mani di quella virago! (Si blocca) Sai che m’ispira un personaggio per i miei fumetti…

ANDREA – … lascia stare i fumetti! Dobbiamo pensare a Camilla!

PIETRO – Giusto!

ANDREA – Sai che oggi mi ha abbracciato…

PIETRO – … lo fa spesso…

ANDREA – … sì, ma stavolta era diverso… (P. lo guarda ironico) non era l’abbraccio di un’amica…

PIETRO – … a che ora è arrivata?

ANDREA – Sarà stato mezzogiorno…

PIETRO – … da quando sta… “riposando”?

ANDREA – Da… da mezzo giorno e mezzo…

PIETRO – … e tu sei stato sempre “vicino” a lei?

ANDREA – Certo…

PIETRO – … “vicino vicino”?

ANDREA – (Si alza di scatto) Cosa stai pensando?

PIETRO – Cosa “devo” pensare?

ANDREA – Nulla! (Lo fa alzare. Gli mette un braccio intorno alle spalle) Pie’, mi devi aiutare… PIETRO – … da solo nun je la fai?

ANDREA – No… (Si blocca) brutto fijo de… (P. scappa) si te pijo te massacro… (Cominciano a girare intorno al divano)

PIETRO – … nun je la fai… nun je la faiiii…

ANDREA – … fermete, vigliacco…

(Si apre la porta della zona notte. Appare Camilla, ha indosso solo una maglietta lunga fino alle ginocchia, è scalza, arruffata)

CAMILLA – Cos’è ‘sto casino?

(I due si bloccano. P. guarda, furbetto prima C. e poi A.)


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PIETRO – Che bella magliettina! (Ad A) l’hai aiutata tu a… metterla?

ANDREA – T’ammazzo! (5) (I due girano ancora una volta attorno al divano poi P. infila la porta della zona notte, seguito da A.)

CAMILLA – Pietro… Andrea… che fate? (Va loro dietro)

Scena V

(Pietro, Andrea e Camilla)

(Interno sera. C. esce dalla zona notte. Indossa jeans e le ciabatte. Nota la giacca di P. in terra, la raccoglie e la appende, raccoglie il pomolo staccato, ci giocherella e si siede sul divano. Si sdraia. Entra A. seguito da P., non si accorgono di lei. Si fermano dietro al divano. Andrea sistema la camicia.

PIETRO – (Indossa una felpa molto “vissuta” e ha una giacca in mano) Dai non te la prendere…

ANDREA – … ho sbagliato a non guardare prima nella lavatrice, avrei visto che c’era quella maglia rossa…

PIETRO – … vabbe’, cosa importa se il tuo candido accappatoio adesso è rosa… (Sorrisetto) se qualcuna delle tue

conquiste fa la spiritosa… (A. lo guarda con sufficienza) è un buon aggancio per… dimostrarle che sbaglia! (C. ride)

ANDREA – Ma vaf…

PIETRO – (Guardandosi attorno) Dov’è Milla?

ANDREA – Sarà in bagno… (C. si rannicchia di più)

PIETRO – (Parlando piano)… povera piccola, è un momentaccio per lei…

ANDREA – … è la nostra “Principessa”, dobbiamo starle accanto… (C. è soddisfatta)

PIETRO – … come ce sei stato tu… nel pomeriggio? (C. è inebetita)

ANDREA – Ricominci? Non è successo nulla! L’ho solo coccolata un po’… (C. è contenta)

PIETRO – … come “coccoli” tu, di solito, una donna?

ANDREA – A Pie’, la pianti? Se ti dico nulla… è NULLA! (P. lo guarda ironico) Gnente!

PIETRO – Vabbe’… ce credo!

ANDREA – Adesso vado, Luisa mi sta aspettando… (Si tocca, cercando qualcosa)

PIETRO – … cosa c’è?

ANDREA – Ho dimenticato la… ehm… la giacca … (Fa per tornare nella zona notte)

PIETRO – … eccola qui!

ANDREA – Grazie! ‘sta cosa di Milla mi ha sconvolto… (C. è compiaciuta) da qua… PIETRO – … figurati! Posso avere l’onore di aiutarti ad indossarla?

ANDREA – Grazie, amico mio… (Infila la giacca aiutato da P.) se non fossi un uomo… ti chiederei di sposarmi… (C. sorride)

PIETRO – … amore, non fare tardi! (Gli si offre per un bacio)

ANDREA – Deficiente! (Gli molla un pugno, finto, nello stomaco)

PIETRO – Maschiaccio… è questo il modo per dimostrarmi il tuo amore? (C. soffoca a stento una risata) cosa ci troverai in quella Luisa… (A. fa un cenno come a dire: “Tanto”) non vi capirò mai… (Tenta di abbracciare A.) voi uomini!

ANDREA – (Sottraendosi all’abbraccio) Ma vaff… (P. lo raggiunge) aiuto! (Apre la porta ed esce)

PIETRO – (Gli grida dietro) Ciao amore mio, t’aspetto alzata… non fare tardi… (Richiude la porta e sorride. Si sposta davanti alla porta del bagno) Milla, tutto bene? Ceniamo insieme?

CAMILLA – (Sollevandosi) Volentieri!

PIETRO – (Sorpreso) Stavi dormendo?

CAMILLA – No! (Lo invita a sedersi)

PIETRO – (Si siede) Quindi hai sentito tutto? (C. annuisce) Scusa se penso sempre… come dire…

CAMILLA – … al sesso?

PIETRO – Già!

CAMILLA – È normale… (P. la guarda pensoso) sei giovane, gli ormoni sono in subbuglio… (Lo guarda) sei anche un bel ragazzo… (Lo accarezza)

PIETRO – … Milla, non ti sono bastate le “coccole” di Andrea? (C. è allibita) ne vuoi un po’, anche da me? CAMILLA – Pietro… (Infuriata) sei un porco… (Comincia a tempestarlo di pugni. Lui si ripara, ma ride di gusto)

che te ridi? (Alla fine, un po’ per stanchezza, un po’ perché P. la fa ridere, si accascia addosso a lui) Bastardo! (P. le cinge le spalle, lei lo respinge) Non ci provare nemmeno…

PIETRO – … tranquilla, non ti faccio nulla! Sono il tuo amico Pietro, non lo dimentico. Vuoi parlare un po’?

CAMILLA – Pensi che mi farebbe bene?

PIETRO – Io sono sempre del parere che parlare fa molto bene… (Si scosta) ma esistono anche altri modi per sentirsi bene… anzi benissimo… (C. non capisce) dopo, ma… (C. comincia a capire) anche… durante…


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CAMILLA – … insisti’? (Sta per prenderlo di nuovo a pugni)

PIETRO – Non è quello che immagini tu… (C. si ferma) sto parlando dei massaggi! Ho un amico, un professionista, lavora con una squadra di Premier League…

CAMILLA – … io non sono un calciatore!

PIETRO – Che c’entra! Lui conosce varie tecniche del massaggio: Shiatsu, ayurvedico, olistico…

CAMILLA – … accipicchia! (L’idea l’alletta)

PIETRO – T’ho detto che è un professionista!

CAMILLA – E com’è… ehm… questo tuo amico?

PIETRO – È… (La guarda ironico)

CAMILLA – (Sospira, guarda lontano) … gay?

PIETRO – Tutt’altro! Dicevo che è un “bel tipo”…

CAMILLA – (Compiaciuta) … ah… sì?

PIETRO – Vuoi conoscerlo?

CAMILLA – (In imbarazzo) Per… ehm… i massaggi?

PIETRO – Certo! (Ironico)

CAMILLA – Pietro… (Si accoccola) sono in un momento molto particolare della mia vita… (Si pente di averlo detto) devo… capire… capirmi!

PIETRO – Stai tranquilla, non ho intenzione di trovarti un “fidanzato”!

CAMILLA – Allora tu pensavi, seriamente, ad un massaggio? (P. annuisce) Sai… uscire con un ragazzo… (A fatica) dopo… dopo Ester…

PIETRO – … cosa ti fa pensare che Sean… (Lo guarda interrogativa) il mio amico si chiama Sean… CAMILLA – … Sean? È inglese?

PIETRO – La mamma è italiana! Lui è nato in Scozia, ma è cresciuto a Roma… (C. è incuriosita) siamo stati compagni di scuola, dalle medie fino al diploma! Poi è tornato qui per studiare Scienze Motorie…

CAMILLA – …siete molto amici… quindi?

PIETRO – (Annuisce) Quando ho finito l’accademia mi ha chiamato e… l’ho raggiunto…

CAMILLA – … perciò, se me lo vuoi presentare è perché sai che… che ci si può fidare?

PIETRO – (La guarda sorridendo) Pensi che, dopo il massaggio, voglia uscire con te?

CAMILLA – Mi faccio i film, vero?

PIETRO – Milla… (Le da un buffetto)

CAMILLA – Pietro… (Sbatte le palpebre)

PIETRO – … penso che… se lo guardi così, dopo il massaggio, ci esci di sicuro! (L’abbraccia) CAMILLA – (Lo allontana) Pie’… (P. è stupito) da te, non voglio nessun massaggio! Chiaro? PIETRO – Ok, “Principessa”! (Si alza) S’era parlato di cenare insieme, se ricordo bene? CAMILLA – Mangiamo qui? (Si alza anche lei)

PIETRO – Neanche a parlarne! Si cena cinese o indiano?

CAMILLA – Vietnamita?

PIETRO – Ok! Vai a farti bella! Stasera me devi fa’ fa’ ‘nfigurone…

CAMILLA – … allora datti una ripulita… (Indica la felpa di P.) “er figurone”, ‘o vogghju fa’ pur’je!

PIETRO – Me ce ‘mpegno!

CAMILLA – Allora ascimm’ a miezanotte… (6) (Si chiude in bagno)

(P. si guarda la felpa e fa una faccia poco convinta. Uscendo si sfila la felpa, la guarda, la annusa e la getta via)

Scena VI

(Tutti)

(Interno giorno. Dalla cucina escono A. e L., hanno in mano delle tazze. Sorseggiano. Si avvicinano al divano, A. si siede, è pensieroso, L. lo studia. Si appoggia alla spalliera, accarezza la testa di A.)

LUISA – Piccolo, ti vedo… ti sento strano…

ANDREA – … sono preoccupato! (Tira fuori l’I-Phone)

LUISA – (Smette di accarezzarlo) Per cosa?

ANDREA – Per parecchie cose… (Fa scorrere le pagine) ad esempio ‘sta storia del referendum, la prossima settimana si decide se la Gran Bretagna è dentro o fuori dall’Europa…

LUISA – … effettivamente son preoccupata anch’io… lo siamo tutti!

ANDREA – Ne abbiamo ben donde!

LUISA – Bella questa frase, desueta ma… bella! (Si lascia scivolare accanto a lui. Gli toglie l’I-Phone dalle mani e lo mette via) Dai, dinne un’altra!

ANDREA – Vuoi sentire “belle frasi” o…


9

LUISA – … o? (Lo provoca)

ANDREA – Lulù, tra poco arrivano Camilla e Pietro…

LUISA – … allora trasferiamoci nella tua “alcova”! (Gli prende la mano e lo invita ad alzarsi) ANDREA – (Fa resistenza) Lulù…

LUISA – (Colpita gli lascia la mano e gli da le spalle) … Andre’, tu sei preoccupato per “altro”! ANDREA – (Sospira) È vero! Sto pensando a Milla… LUISA – (Incuriosita) … Milla?

ANDREA – (La fa sedere di nuovo) Quello che le è successo in questi ultimi giorni, deve averla disorientata, fatta

star male… (L. finge indifferenza, ma è colpita) immagina cosa si prova nel rendersi conto di aver pensato, vissuto, fatto scelte, in maniera diversa da quello che avresti potuto… dovuto… essere?

LUISA – Le vuoi bene, vero?

ANDREA – Certamente!

LUISA – Come a Pietro?

ANDREA – Sì!

LUISA – È bellina… molto bellina…

ANDREA – … altrochè… (Si volta verso di lei, sorride) cosa vuoi dire?

LUISA – Ora sai che non è omosessuale… (A. aggrotta i sopraccigli) magari la vedi in modo… diverso… ANDREA – … ascolta, credi che il saperla gay mi abbia impedito di apprezzare la sua bellezza? Io sono

etero, le donne mi piacciono, parecchio, e lei è una donna bella, intelligente, sensibile… perciò, a prescindere dal suo orientamento sessuale, così la vedo, la percepisco…

LUISA – … quindi ti piace?

ANDREA – Mi piace… (L. si irrigidisce) averla come amica… (L. cambia espressione) esattamente come mi piace avere per amico Pietro…

LUISA – … e… io?

ANDREA – Te? (La guarda dritto negli occhi) Mi piace… “averti”… (Fa per baciarla)

LUISA – (Lo tiene a bada) … non mi fido! (Si alza, gli da le spalle. Lui fa per alzarsi, lei, senza girarsi lo ferma con un movimento della mano. A. si blocca) Quindi… (Si volta) adesso vieni di la e mi dimostri se ti piaccio veramente… (Si apre la porta d’ingresso, entrano C., D. e P.)

CAMILLA – Ciao Andrea… (A L.) che bello, ci sei anche tu? (Passando davanti ad A. gli fa una carezza e poi abbraccia L.)

DOLLY – Finalmente possiamo presentarci! (Tende la mano ad A.) Mi chiamo Ad… ehm… Dolly! ANDREA – Andrea, piacere! (Osserva C. e L. che sono ancora abbracciate) DOLLY – (Avvicinandosi alle due ragazze. A L.) Tu sei Luisa, vero?

LUISA – Sì! (Scioglie l’abbraccio con C. che sembra perplessa)

DOLLY – Come sta la tua amica? La francese… (L. non capisce) quella che odia gli Antichi Romani? LUISA – (Ricorda. Sorride) Non ci crederai, si è messa con un “testaccino” doc! (Ridono tutti) DOLLY – Dai?

LUISA – È letteralmente impazzita quando lui, è un attore Shakespeariano , le ha recitato, dal “Giulio Cesare”, l’orazione funebre di Marco Antonio… (Tutti sono divertiti. C. è pensierosa e lancia occhiate a L., come se la studiasse) tant’è che, adesso, lo chiama “Marc Antoine”… tutto bene se non fosse che lui è alto un metro e sessantacinque… (E giù risate)

(Suonano alla porta)

PIETRO – Dev’essere Sean… (Va ad aprire. C. è sovrappensiero. Entra S., un ragazzo, faccia simpatica, ha con se una piccola borsa sportiva) ragazzi, lui è Sean! Sean McCoy!

DOLLY – (A L., guardando, con interesse, S.) Beh, non è proprio un “Marc Antoine”… LUISA – … niente male, però! (Si danno di gomito)

PIETRO – (A S.) Lui è Andrea, Dolly, Luisa e lei è Camilla, Milla per gli amici! SEAN – Hi guys… (Stringe la mano a tutti, ma non stacca gli occhi da C.) ciao, Milla! CAMILLA – (Si desta) Ciao… Sean! (Abbassa gli occhi)

PIETRO – Sean, vuoi cominciare subito con un bel massaggio?

SEAN – I’m ready… (Si guarda intorno)

PIETRO – (Occhiata d’intesa con A.)… Noi stiamo uscendo! Vi lasciamo tranquilli… (C. lo fulmina con uno sguardo. Agli altri) andiamo?

(I quattro salutano e se ne vanno. C. segue con lo sguardo L. che ricambia. Qualche secondo di silenzio) SEAN – Well… Milla, prima del massaggio, se non ti crea problemi, possiamo fare due chiacchiere? CAMILLA – Volentieri, ma…

SEAN – … devo sapere come stai, cosa ti disturba…


10

CAMILLA – … è importante?

SEAN – Sure! Così posso scegliere il tipo di manipolazioni più indicato! (C. non sa dove guardare) Esiste una tecnica per ogni esigenza.

CAMILLA – … sì… sì! (Lo guarda negli occhi) Pietro ti ha detto… qualcosa? (S. pare non capire) Di… di me?

SEAN – Mi ha detto che sei in un momento particolare della tua vita…

CAMILLA – … molto “particolare”…

SEAN – … naturalmente non è andato oltre! Se lo ritieni opportuno, sarai tu a farlo… (Si accorge dell’imbarazzo di C.) Quiet… tranquilla, sono un professionista, ho un codice deontologico da rispettare…

CAMILLA – … certo! (Lo invita a sedersi al divano) Va bene qui?

SEAN – Per parlare… sì! (Si guarda ancora intorno) Per il massaggio… dove possiamo metterci? C’è un letto?

CAMILLA – Letto?

SEAN – Non posso mica farlo… in piedi…

CAMILLA – … certo che no! (Si pente) Il… il… letto è… è di la! (Indica la zona notte)

SEAN – Va bene, dopo andremo di la! Ora vieni qui, parliamo un po’!

CAMILLA – Sì… parliamo un po’!

(Si siedono)

SEAN – Well…

CAMILLA – (Alzandosi di scatto e sorprendendo S.)… vuoi qualcosa da bere?

SEAN – Forse un bicchiere d’acqua…

CAMILLA – … aspettami qui! (7)

(Va, veloce, in cucina. S. la segue, ma si ferma sulla porta. C. esce, gli porge il bicchiere. Lui sorseggia e poi lo offre a lei. C., sorpresa prende il bicchiere, beve, guardandolo negli occhi. Lui la prende sottobraccio e la porta verso la zona notte. Lei oppone un po’ di resistenza. Lui lascia il suo braccio e alza le mani. A questo punto è lei che lo prende sottobraccio e vanno nella zona notte)

Scena VII

(Luisa, Dolly e Camilla)

(Interno giorno. C e D. sono sedute al divano, L. è in piedi vicino la finestra)

CAMILLA – (A L.) Quanti anni avevi?

LUISA – (Guardando fuori) Tredici…

CAMILLA – … e… lui?

LUISA – Di sicuro era più vecchio di mio padre… (Riflette) almeno cinquant’anni.

DOLLY – Era un amico dei tuoi?

LUISA – Non proprio, ma li conosceva bene… aveva un negozio nel nostro quartiere…

DOLLY – … ma… ehm… ti ha…

CAMILLA – … Dolly!

LUISA – Tranquilla, ho superato lo shock… da tempo! (Si avvicina al divano) No! Non ce l’ha fatta… DOLLY – … cosa hai provato?

LUISA – Un sacco di cose! Paura, tanta, schifo, rabbia e… pena… DOLLY – … per lui? Perché non è riuscito a…

LUISA – … ma và! Come non provare pena per un uomo, di quell’età… anche bello… (C. e D: la guardano sorprese. Riflette) sì, aveva un bel volto, modi gentili, occhi molto belli e profondi, insomma non avrei mai immaginato che un uomo così potesse rivolgere le sue “attenzioni” verso una ragazzina di tredici anni…

CAMILLA – … l’hai perdonato?

LUISA – Scherzi? Se me lo trovassi davanti, adesso, gli strapperei le pa… DOLLY – … sìììì! E io ti darei una mano!

CAMILLA – Io pure! (Riflette) Quell’esperienza non ti ha creato problemi con… con…

LUISA – … con gli uomini? No! (Si siede in mezzo alle due)

CAMILLA – A me… ne ha creati… di insormontabili…

DOLLY – … ora hai Sean! Mi sembra il tipo adatto per “risolvere” quel tipo di problemi!

LUISA – Dolly ha ragione… (Si accorge che C. è in imbarazzo) stiamo sbagliando?

CAMILLA – No… no! Sean è veramente la persona giusta… (Le altre due si avvicinano, curiose. Lei sorride) che volete sapere?

LUISA – Per carità, nulla che tu non voglia dirci… (D. la guarda esterrefatta. Le fa l’occhietto e, insieme, saltano addosso a C.) devi raccontarci tutto… e non provare ad omettere aspetti particolarmente “interessanti”…

DOLLY – … già! (Lascia la presa, riflette) Quali potrebbero essere questi aspetti?

LUISA – (Alzandosi) TUTTI!


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(Ridono di gusto)

CAMILLA – Credete sia corretto?

LUISA – Altrochè!

CAMILLA – Posso chiederti una cosa?

LUISA – Dì pure!

CAMILLA – Quando ti successe… insomma… ehm… quella… brutta esperienza… (L. la guarda con attenzione) ne hai parlato con qualcuno?

LUISA – Ne parlai subito con la mamma…

CAMILLA – … anche con tuo padre?

LUISA – Con lui… (Sospira) no!

DOLLY – Tua madre come la prese?

LUISA – La prima reazione fu di andarlo a pestare! Poi parlò con il maresciallo dei carabinieri che le consigliò di portarmi da uno psicologo…

CAMILLA – … e… ci sei andata?

LUISA – Sì! Fu un’ottima idea! Mi aiutò molto!

DOLLY – E il maresciallo, che ha fatto?

LUISA – Mia madre non denunciò l’accaduto, ma il maresciallo andò a fare due chiacchiere col tipo… CAMILLA – … e che è successo?

LUISA – Un anno dopo ha cambiato quartiere!

DOLLY – Bene!

LUISA – Mica tanto! Dovevamo denunciarlo! Non gli abbiamo impedito di provarci ancora, da un’altra parte!

CAMILLA – Giusto! Comunque sei stata coraggiosa a parlarne con tua madre! L’avessi fatto anch’io!

LUISA – Non è questione di coraggio, era la cosa giusta da fare! (A D.) A te non è mai successa una cosa del

genere?

DOLLY – No… (Riflette) a parte qualche “apprezzamento” poco educato e non solo di qualche vecchio porco…

CAMILLA – … sì, è vero anche i coetanei, a volte, sono insopportabili!

LUISA – Ma gli uomini non sono tutti così!

CAMILLA – Lo dovevo capire prima…

DOLLY – … forse, scusami se te lo dico…(C. le fa un gesto come dire”Di pure”) avresti dovuto capire, conoscere te stessa… prima… e tua madre … poi!

CAMILLA – (Colpita. Si alza) Credo che il problema sia stata proprio lei!

DOLLY – Sicura? Forse se le avessi confidato quello che ti è accaduto…

LUISA – … adesso è inutile rimestare… (Si alza, fa alzare anche D.. Le prende sottobraccio) ora dobbiamo vivere al meglio quello che abbiamo…

DOLLY – … ti riferisci ai nostri “cavalieri”?

LUISA – A loro, a quello che stiamo vivendo… (Sguardo intenso a C. che abbassa gli occhi) alla nostra bella età… (Guarda fuori dalla finestra) a questa meravigliosa città… (Sul tavolinetto di fronte al divano c’è una valigetta, la prende) cosa c’è dentro questa valigetta?

DOLLY – I miei “ferri del mestiere”! (Si fa dare la valigetta da L., la apre) Ecco qua… (Tira fuori un microfono e alcuni CD)

LUISA – (Indicando i CD) Sono le basi?

DOLLY – Sì, eseguite dal mio gruppo…

CAMILLA – … perché non ci fai sentire qualcosa?

DOLLY – Perché no? (Sceglie un CD. Si guarda intorno. A C.) questo lo inserisco nello stereo, ma se volessi utilizzare il microfono?

CAMILLA – Questo “coso” qui può andar bene? (Le indica una cassa vicino la libreria)

DOLLY – Va benissimo! (Inserisce lo spinotto del microfono. Parte la musica (8) e comincia a cantare)

(C. e L. ascoltano. A. prende C. per mano, la attira a se e la coinvolge in una danza, piuttosto sensuale. D. smette di cantare. Spegne lo stereo)

CAMILLA – Brava… (Lei e L. battono le mani)… com’è bello ballare!

LUISA – È la cosa più bella del mondo… (Si blocca, le guarda, ora l’una poi l’altra) verrete a teatro, al “The Place”, a vedermi?

CAMILLA – Non mancheremo! (A D.) Tu, a quando la prossima esibizione? DOLLY – Sabato, siamo al “Lexington”… a Pentonville Road… CAMILLA – … ‘az, ma è un signor locale? LUISA – La nostra Dolly, fa le cose in grande!

DOLLY – Anche tu non scherzi!


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LUISA – (Passa un braccio intorno alla vita di C. che non nasconde un brivido) Che ne dite di una birra? CAMILLA – D’accordo…

DOLLY – (Scuote i capelli) … irlandese, però! (Si avvia) (9)

(L. e C. si trovano faccia a faccia. L. le da un bacio sulle labbra. C. è sorpresa, ma le restituisce il bacio. Ridono ed escono a passo di danza)

Scena VIII

(Pietro, Andrea e Camilla)

(Interno sera. Dalla zona notte entra A., indossa una felpa, questa “impeccabile”, legge con attenzione dall’I-Phone. Ha un’espressione preoccupata. Si siede sulla spalliera del divano. Arriva P. dalla cucina) PIETRO – Non esci stasera?

ANDREA – No, devo vedere delle cose, di lavoro… e Luisa ha le prove, finisce tardi.

PIETRO – Quand’è lo spettacolo?

ANDREA – Fra un paio di settimane. (Continua a sfogliare l’I-Phone) Vieni a vederla?

PIETRO – Come no! Anche se il balletto non mi entusiasma…

ANDREA – … è danza moderna! (Sorride) Lei è veramente brava!

PIETRO – Sabato sono stato a sentire Dolly! C’ha ‘na bella voce!

ANDREA – La prossima volta vengo anch’io! Luisa mi ha detto che è bravissima! (Guarda P.) Tu rimani a casa?

PIETRO – Sì, Dolly va a cena con il suo gruppo e io ne approfitto per riguardarmi dei bozzetti…

ANDREA – … a proposito: credo che avremo bisogno di te… delle tue tavole, per una campagna!

PIETRO – Good! Di che si tratta? (Lo guarda di traverso) Mutande, pannolini o ancora… alette per le ascelle? ANDREA – No, è per il lancio di un nuovo cioccolato!

PIETRO – Bello, mi piace il cioccolato! (Si avvicina. A. continua a leggere, contrariato) Che notizie ci sono riguardo il referendum?

ANDREA – Brutte! I leavers sono avanti!

PIETRO – No!

ANDREA – Invece sì!

PIETRO – Non è una bella cosa! Che conseguenze possono esserci per noi?

ANDREA – Non ci voglio pensare…

PIETRO – … ma se non pensi ad altro, da giorni!

ANDREA – Tu non sei preoccupato?

PIETRO – Naturale … però non posso farne una “malattia”…(Si apre la porta, della zona notte Esce C., abbigliamento “fico”) ehi, Milla, che stra… (C. lo fulmina) no… vederti così “in tiro”!

ANDREA – Accidenti, con chi esci?

CAMILLA – Con… ehm (Deglutisce)… Sean!

PIETRO – E andiamo! Il “massaggio” t’è piaciuto! (C. stringe i pugni)

ANDREA – Finiscila, sai essere molto str… (Guarda C., sorride) stupido, quando vuoi!

CAMILLA – In fondo ha ragione… (I due ragazzi ammiccano) Sean non è solo un bravo massaggiatore, è… (Tentenna) anche un amore di ragazzo…

PIETRO – “Love me tender…” (Prende le mani di C. e comincia a ballare)

ANDREA – Pie’…

CAMILLA – (Divertita) … dai, lascialo fare… è così divertente…

PIETRO – … tu pensa alla Brexit… io me “spupazzo” la nostra Principessa! “Love me tender…” ANDREA – (A C.) Ma lo senti: “spupazzare”? (A C.) Tu ti fai “spupazzare”?

CAMILLA – Da lui… sì! (Ancora qualche passo di danza, poi si divincola) Vado, non voglio far aspettare… ehm… Sean. (Da un bacio a P. e poi si avvicina ad A.) Ciao, musone!

ANDREA – Ciao Principessa, divertiti… (Le da un bacio, ma non la lascia andare) sabato prossimo organizziamo una “amatriciana”? (C. approva, guarda P. che annuisce) Fai venire Sean?

PIETRO – Non devi mica dirglielo tu… di farlo “venire”… ANDREA – … certo, ma…(Lo guarda inferocito) Pie’…

CAMILLA – … sei sempre il solito… PORCO! (Sorride. Guarda A., gli da un buffetto) Comunque… ha ragione “Peter the pig ”! (Li lascia a bocca aperta e se ne va)

(Un paio di secondi di silenzio)

ANDREA – Hai capito Milla…

PIETRO – … Andre’, deve recupera’ er tempo perso!

ANDREA – Ma quanto sei str…

PIETRO – … se famo du’ spaghi?


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ANDREA – Sì, ma er sugo lo faccio io… (P. ride) tu sei ‘nincapace…

PIETRO – … guarda che a me, Cracco, me spiccia casa… (A. gli mostra il pugno) vabbe’, io vado a puli’ er bagno… (Fa per andare, ma A. lo blocca) che c’è?

ANDREA – Ce penso io, dopo! Tu metti a posto la tua camera! Dalla porta socchiusa… (Con le mani indica l’apertura della porta) perché de più nun se apre… (P. ride) ho visto un cumulo informe che dal letto scende verso l’armadio…

PIETRO – … che voresti di’, che so disordinato? (Gli fa l’occhietto) Vabbe’, sbrigamose però, c’ho fame! (10)

(Va nella zona notte e A. va in cucina)

Scena IX

(Tutti)

(Interno sera. I ragazzi aprono il tavolo consolle, apparecchiano, sistemano le sedie. Entra A. con una grande insalatiera fumante. Tutti si siedono. Si riempiono i piatti. Mangiano con soddisfazione)

ANDREA – È di vostro gradimento la “matriciana”?

SEAN – Absolutely! Da anni non ne mangiavo una così buona… (Si tocca la pancia) l’ultima volta mi pare…

PIETRO – … a Testaccio? (S. annuisce) Eravamo insieme, ricordi?

SEAN – È stato poco prima che venissi qui!

LUISA – Da quanti anni sei tornato?

SEAN – Cinque!

DOLLY – Ti manca l’Italia?

SEAN – Mi manca Roma… (C’è un velo di tristezza nei suoi occhi)

CAMILLA – … sei mai stato a Napoli?

SEAN – Of course! Bellissima città e… (Si avvicina a C.) bellissima gente… (Le da un bacio. C. guarda L.)

PIETRO – (Intona la canzone dei Beatles) … love, love, love… (Imitato dagli altri)

TUTTI – … love, love, love…

CAMILLA – … che banda di “scurnacchiati” che siete! (Sorridono tutti)

SEAN – Facciamo i complimenti al cuoco!

TUTTI – Bravo Pietro! (Applaudono)

DOLLY – Tesoro mio, sei stato bravissimo! (Lo abbraccia)

PIETRO – A onor del vero… devo condividere i complimenti con Andrea… la sua collaborazione è stata determinante!

(Chiamato in causa, A., si alza, fa un leggero inchino e raccoglie un’altra bordata di applausi) LUISA – Evidentemente la vostra creatività si esprime a 360°… CAMILLA – … sono fantastici!

DOLLY – Ti trovi bene con questi pazzerelloni?

CAMILLA – Benissimo! Sono stata fortunata! Un anno fa, quando sono arrivata, avevo delle remore… credo sia normale, ma loro mi hanno fatto sentire, da subito, a casa mia!

LUISA – Dì la verità! Ti coccolano? (L’accarezza)

CAMILLA – Certo… (Ha un brivido. La cosa non sfugge ad A.)

PIETRO – … è la nostra Principessa! (Guarda A. che approva. P. prende il bicchiere, si alza) Un brindisi… (Gli altri lo imitano) a noi tutti, alla nostra amicizia… (Bevono, sorridono) shhh! Cos’è ‘sto rumore? Sembra il caffè che viene su…

ANDREA – … ma non lo abbiamo messo sul fuoco…

PIETRO – … ecco, bravo, perché non vai a farlo?

ANDREA – Ok! (Si alza e va in cucina)

LUISA – Questa sera avremmo dovuto festeggiare la vittoria dei “remainers”… (Si guardano tutti l’un con l’altro) invece hanno vinto gli altri…

CAMILLA – … pensate veramente che dovremo andarcene… tornare in Italia?

PIETRO – Io credo che si troverà una soluzione… (Lo guardano tutti con attenzione) in fondo saremo degli “immigrati” e non più dei “comunitari”…

SEAN – … non è la stessa cosa!

DOLLY – Hai ragione, Sean, non mi sentirei come adesso! Camilla, che dici? Qui ti è stata data la possibilità di fare quello per cui hai studiato, sei pagata il giusto…

LUISA – … il tuo è un contratto tutelato dalla “Carta Europea dei ricercatori”, vero?

CAMILLA – Sicuramente, ma se la Gran Bretagna esce dalla comunità io non ho più garanzie… forse non basta nemmeno il riconoscimento delle mie qualità!

(Rientra A. col caffè. Si ferma ad ascoltare)


14

PIETRO – Ognuno di noi, nel proprio campo, qui, ha potuto dimostrare il suo valore… SEAN – … indubbiamente, ma venendo meno le tutele europee…

LUISA – … tu sei “blindato”… (Guardano tutti S.) sei inglese! SEAN – (Si alza per dare una mano ad A.) I’m Scottish! LUISA – Che differenza fa?

SEAN – Non avete sentito le intenzioni del parlamento Scozzese? (Si guardano tra loro, scuotendo la testa) La Scozia chiederà di fare un referendum per staccarsi dal Regno Unito e rimanere legata all’Europa!

(Tutti sono sorpresi)

ANDREA – Vorrà dire che ci trasferiremo tutti… sulle Highlands… (Comincia a sfogliare l’I-Phone)

(Ridono tutti, forzatamente)

LUISA – … io, potendo scegliere, opterei per Edimburgo… (Si guarda intorno) voi?

DOLLY – Glasgow, tutta la vita! Ci sono stata l’estate scorsa… mi piace…

SEAN – … è veramente una bella città! La conosco bene, ci abita una mia zia!

DOLLY – È molto “viva”…

SEAN – … è molto “Scozzese”!

PIETRO – Allora vada per Glasgow! All agree?

TUTTI – AGREE!!!

PIETRO – (Squadra da capo a piedi A.) Perdonami, ma proprio non ti ci vedo col “kilt”… (Sorride)

LUISA – … perché no? Sarebbe molto sexy!

PIETRO – Co’ qui’ piedoni…

ANDREA – (Che intanto non ha smesso di sfogliare l’I.Phone) … se non dici una stronzata non sei contento! Piuttosto cominciamo ad abituarci… ascoltate… (Alza il volume. (10) Parte il suono delle cornamuse. È “Mull of Kintyre”. I ragazzi ascoltano con attenzione. Forse per la musica o per i pensieri che attraversano le loro menti, sono commossi. Interrompe) … bella eh?

(I ragazzi rimangono in silenzio che viene rotto da D.)

DOLLY – Se anche dovessimo tornare a casa… (La guardano tutti con tristezza) beh… non torniamo al “paesello”… (Distolgono lo sguardo) oh, ragazzi, rientriamo a… Roma…

PIETRO – … consolamose co’ l’ajetto!

LUISA – Riaffiora la tua romanità?

PIETRO – Mai sopita… mai…

SEAN – (Vede A. col cell) Andre’, te prego, nun ce fa senti’ “Casetta de Trastevere”! (Sorridono tutti) ANDREA – Sto leggendo qualcosa sul referendum chiesto dagli scozzesi… (Occhiata d’intesa con S. che lo

raggiunge. I due si appartano)

CAMILLA – Io non potrei tornare in Italia … (L. la guarda intensamente e lei distoglie lo sguardo) a Napoli. Dovrei, comunque pensare alla Germania o l’Olanda… (Gli altri annuiscono) li, i ricercatori hanno un trattamento adeguato. In Italia non avrei nessuna possibilità, se non come “stagista”… con rimborso spese… se sono fortunata! (Sconsolata)

LUISA – (Si stiracchia) Ragazzi, bando alle tristezze… (Gli altri la guardano. A. e S. si avvicinano) in fondo non sappiamo, bene, quali saranno le conseguenze della Brexit! Per quanto mi riguarda, credo che vivrò alla giornata… (Altra occhiata a C.) almeno fino a che non sarà chiaro cosa può accadere!

DOLLY – Io ho dei contratti da rispettare con parecchi locali, quando saranno scaduti, se non sarà possibile sottoscriverne altri, beh… (Sospira) vedremo!

SEAN – Credo sia l’atteggiamento giusto… almeno per ora… (Guarda la tavola) come credo sia giusto… (Gli altri aspettano) sparecchiare, lavare i piatti e mettere tutto in ordine… (Li guarda uno per uno) e poi ci andiamo a distrarre un po’! Voi che dite?

LUISA – Agli ordini… (Si alza, guarda gli altri. Tutti si alzano)

ANDREA – (Prende un bicchiere)… posso proporre un brindisi a quegli inglesi che ci hanno accolto, offerto delle possibilità di lavoro… (Gli altri prendono i bicchieri, li sollevano) e che hanno votato per rimanere legati all’Europa?

SEAN – For the remainers… Hip Hip…

TUTTI – … Hurrà!

SEAN – Hip Hip…

TUTTI – … Hurrà!

(Bevono)

SEAN – And… (Alza di nuovo il bicchiere) God save the Queen! (12)

(Ridono tutti. Poi si danno da fare per mettere in ordine. Si incrociano, ballano)

SIPARIO


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FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO (A sipario chiuso una voce fuori campo: “Londra – Ottobre 2016”)

Scena I (13)

(Camilla, Andrea, Carmine, Pietro e Sean)

(Interno sera. C. è rannicchiata sul divano. È pensierosa. Entra A., passa dietro il divano. Lei non sembra averlo sentito entrare. Lui si ferma, la guarda, va verso la cucina. Si ferma, la guarda di nuovo. Fa un passo indietro, verso di lei))

ANDREA – Milla! Tutto a posto?

CAMILLA – (Senza guardarlo) Insomma…

ANDREA – … che hai?

CAMILLA – Sono in crisi!

ANDREA – (Si siede vicino a lei) Per cosa? (C. non risponde) C’entra … la Brexit?

CAMILLA – È l’ultimo dei miei pensieri… al momento!

ANDREA – Ho capito, non ti va di parlare… (Fa per alzarsi, ma C. lo trattiene)

CAMILLA – È per mio padre! L’ho sentito ieri…

ANDREA – … oddio, sta poco bene?

CAMILLA – Sta benissimo… (A. non capisce) non vorrei essere io a farlo star male.

ANDREA – Che vuoi dire?

CAMILLA – Deve aver intuito qualcosa…

ANDREA – … quindi…

CAMILLA – … ha detto che viene a trovarmi!

ANDREA – E questo ti preoccupa?

CAMILLA – Tanto! (A. la guarda senza capire) Dovrò dirgli di Sean… ANDREA – … e dov’è il problema?

CAMILLA – Come faccio a dirgli che non sono omosessuale… (Poco convinta) che non lo sono più?

ANDREA – Non lo sei mai stata! (C. è perplessa) Perdonami, puoi, se vuoi, spiegarti meglio?

CAMILLA – Hai ragione, ti devo delle spiegazioni… (A. si accomoda meglio) a sedici anni ho confessato, ai

miei genitori, di essere omosessuale… (A. è molto attento) mia madre reagì malamente! Un misto di

delusione, paura… (Sospira) anche ribrezzo! Da lei non me l’aspettavo! Papà, invece, era raggiante…

ANDREA – … RAGGIANTE? (Incredulo)

CAMILLA – Proprio così! Mi confidò una cosa incredibile… (A. aggrotta le ciglia) era terrorizzato all’idea che io, prima o poi, avrei avuto dei rapporti con un uomo! (A. è sempre più incredulo) Ha estremizzato la “paura” che hanno i padri quando pensano alle loro figlie insieme ad uomo…

ANDREA – … è normale avere quella “paura”?

CAMILLA – Più o meno, ma lui ha esagerato…

ANDREA – (È sorpreso) … nessun problema, se lo fai con una donna?

CAMILLA – (Colpita, ma si riprende) Nella sua testa… sì!

ANDREA – Io non conosco tuo padre, ma lo hai descritto come un uomo intelligente, di mentalità aperta…

CAMILLA – … lo è! Mamma, invece, non lo è affatto…

ANDREA – … con lei, com’è andata?

CAMILLA – Si è rotto qualcosa tra noi… e tra loro… (È scossa) si sono separati subito dopo il mio “houting”… ANDREA – … non assumerti responsabilità che non hai! Forse è stato un elemento scatenante, per prendere

una decisione…

CAMILLA – … forse… (Riflette) è così!

ANDREA – Quando arriva?

CAMILLA – Non lo so…

ANDREA – … preferisci stare sola con lui?

CAMILLA – (Sorpresa) Sì, in effetti sarebbe meglio se voi non ci foste… (A. annuisce) nel senso che vorrei fossimo solo lui ed io…

ANDREA – … io posso andare da Luisa… (C. ha un sussulto) e Pietro da Dolly! Non credo abbiano difficoltà ad ospitarci…

CAMILLA – (Imbarazzata)… grazie! Ah, senti… ehm… volevo dirti che…

ANDREA – (Squilla il suo cell) Hello… yes… please… tell me… (Mette la mano sul microfono. A C.) vado di là… me lo dici dopo…


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CAMILLA – … sì, non è urgente… (A. si eclissa. C. riflette) forse. (Squilla il suo cell)

Pronto… Sean… tutto bene?... a che ora vieni?... bene… to later! (14)

(Chiude la telefonata. Fa una smorfia, poco convinta. Sceglie un libro, lo posa sul tavolo. Va in cucina. Si apre la porta della zona notte, A. guarda nella stanza, non vedendo nessuno entra. Indossa solo un paio di boxer. Prende il libro sul tavolo. Da un’occhiata alle pagine, approva e poi si dilegua. C. esce dalla cucina, non trova il libro, guarda verso la zona notte, sorride, ne prende un altro e si accomoda sul divano. Suona il campanello. Si alza va ad aprire. Entra un uomo sulla sessantina, ben vestito. C. è impietrita)

Scena II

(Carmine, Camilla, Andrea, Pietro e Sean)

CARMINE – (Allargando le braccia) Bell’e papà…

CAMILLA – …pa… papà?

CARMINE – (L’abbraccia) T’è piaciuta ‘a sorpresa?

CAMILLA – Proprio una bella sorpresa… (Si guarda intorno, preoccupata)

CARMINE – Nun me fa’ trasi’?

CAMILLA – Vieni… (Gli indica il divano)

CARMINE – (Gira lo sguardo per la stanza) Carina la casa…(Si avvicina alla grande finestra) bella visuale… (Guarda intorno) e i due… “ragazzi”?

CAMILLA – I… i ragazzi? Ecco loro…

CARMINE – … si vede molto che sono… (Fa una mossetta) CAMILLA – … papà, ti prego! No… non è così evidente… (Si apre la porta sulla destra. Entra A.)

ANDREA – (Indossa un accappatoio rosa) Milla hai visto per caso… (Vede Ca.) Bu… buonasera! CARMINE – (Sorrisetto. Tende la mano) Tu chi sei? ANDREA – A… Andrea…

CARMINE – (A C., sottovoce)… puru “cacagliuso”? (C.gli fa cenno di tacere) Piacere sono Carmine, il papà di Camilla! Ma che bel punto di rosa… (A C., sogghignando e indicando l’accappatoio di A.) overo?

ANDREA – (Lo guarda strano) Scusate torno di là e mi metto qualcosa… (Si dilegua)

CARMINE – Si metterà nu pantalone verde pisello…

CAMILLA – … papà! Smettila!

CARMINE – Era per scherzare!

CAMILLA – Vabbuo’, però ora basta!

CARMINE – Hai ragione, bell’e papà…

CAMILLA – … come ti è venuto in mente di venire qui, senza avvertirmi?

CARMINE – Ieri, nella tua voce, ho sentito qualcosa di strano… (C. Scuote la testa) e allora sono uscito, ho fatto ‘o biglietto ed eccomi qua! (Riflette, guarda C. dritto negli occhi) Ma pecchè, per venire a trovarti, ti devo avvertire? (C. scuote la testa) Che hai?

CAMILLA – Sto attraversando un momento molto particolare… (Ca. le prende la mano) sono confusa… CARMINE – … ‘nu poco lo sei sempre stata…

CAMILLA –    (Risoluta) … veramente non lo sono affatto! Non più! (Quasi sorpresa da ciò che ha detto)

CARMINE – (Molto preoccupato) ‘Az… e questo è grave!

CAMILLA – Papà… io non… io non sono omosessuale!

CARMINE – (Colpito) Ma tu che stai ricenn’…

CAMILLA – … è così!

CARMINE – Cioè… (Annaspa) non lo sei… (Sospira) mo’?

CAMILLA – Non lo sono mai stata! (Dall’espressione non appare molto convinta)

(Ca. boccheggia, si appoggia al divano, non riesce a parlare. Entra A.)

ANDREA – (Vede Ca. in quelle condizioni) Tutto a posto?

CAMILLA – Babbo è un po’ stanco del viaggio…

CARMINE – (Tra se) ma qua’ viaggio… (Suda freddo)

CAMILLA – (Fa dei cenni ad A. che la guarda senza capire)… perché non gli facciamo un po’ di caffè?

CARMINE – Pe’ carità, con l’acqua inglese? Me vulite avvelena’?

ANDREA – Usiamo acqua minerale, italiana, per il caffè… (C. continua a fargli dei segni strani, non facendosi vedere da Ca.) Vado! (Passando accanto a C., lei gli fa segno:”Tu sei Gay” indicandolo e toccandosi il lobo dell’orecchio) Io? Ma che c… (Lei gli tappa la bocca. Ca. si volta e li vede)

CAMILLA – Ha un po’ di sapone da barba, qui sulla bocca…


17

CARMINE – (Dando loro le spalle) … Andre’, non ti fa’ ‘a barba ‘e sera, ti fa male alla pelle! ANDREA – La barba? (C. lo spinge via e continua a parlargli a gesti. Lui, sempre a gesti gli chiede:”sei

impazzita?”. Lei, gesticolando:”Te spiego dopo, tu, adesso sei Gay”) Boh? (Entra in cucina)

CARMINE – (A C.) Però, che peccato, ‘nu biellu guaglione accussì! (C. non sa dove guardare) Bambina mia,

mi vuoi spiegare?

CAMILLA – Volentieri, però adesso siediti.

CARMINE – (Rassegnato) E ije m’assetto!

CAMILLA – (Si siede accanto a lui. Gli prende la mano) Vedi papà…(Si apre la porta d’ingresso, entra P. Tra se) mio Dio… (A Ca.) papà, lui è Pietro, l’altro coinquilino… (Gli va incontro, gli dice qualcosa all’orecchio)

PIETRO – (La guarda stupito) … io? Perché?

CARMINE – (Si alza, tende la mano a P.) Piacere, Carmine, il papà di Camilla! (Lo squadra da capo a piedi)

PIETRO – (Confuso) Pi… Pi… Pietro!

CARMINE – Ma che rè? “Cacaglia” puru lui? (P. non capisce)

CAMILLA – (A P.) Perché non aiuti Andrea… (P. è imbambolato) è in cucina, sta facendo il caffè! (Lo spinge verso la cucina)

PIETRO – J’anno tajato ‘na mano?

CAMILLA – (Lo spinge con più forza) E vai!

(P. entra in cucina)

CARMINE – Anche lui un bel ragazzo… (Dubbioso) però ‘un se vede che… CAMILLA – … papà!

CARMINE – (Alza le mani) Che mi stavi dicendo?

CAMILLA – Vuoi darti una rinfrescata? Così ti senti meglio…

CARMINE – … altro che “rinfrescata” ci vorrebbe…

CAMILLA – (Lo accompagna al bagno) Usa gli asciugamani che sono li, sono i miei… (Lo spinge dentro) e fai con comodo! (Chiude la porta. Va subito alla porta della cucina) Andrea, Pietro, venite qua! (I ragazzi escono, si guardano intorno) Ho poco tempo, devo spiegarvi…

ANDREA - … sarebbe il caso!

CAMILLA – Dovete far finta di essere gay…

PIETRO – … perché?

CAMILLA – Non mi interrompere! Ho dovuto dire a mio padre che voi due siete omosessuali… (I due si guardano, sono senza fiato) perché comunque lui avrebbe avuto paura che… (Controlla la porta del bagno)

ANDREA e PIETRO – … Che?

CAMILLA – Che dividendo l’appartamento con due ragazzi… (Controlla ancora. sottovoce) etero… (I due

non capiscono) insomma… vi avrebbe visto come un “pericolo”, per… (Controlla) per me!

PIETRO – Ma che ca…

ANDREA - … zitto! Quindi dobbiamo fare i gay?

PIETRO – Nun contate su de me…

ANDREA – … nun ce prova’! (A C.) Tranquilla, va bene! (A P.) Tu vieni con me che ti spiego cosa fare…

PIETRO – … cosa fare? Andre’… (A. lo guarda) nun me fa scherzi… (Si sente aprire la porta del bagno)

CAMILLA – Via di qua!

(I due spariscono. C. chiude la porta e si gira, ostentando indifferenza)

CARMINE – Bello stu’ bagno! ‘nu poco piccerello…

CAMILLA – … non hai visto quello di là?

CARMINE – E quanti ne tenete?

CAMILLA – Due! (Ca. fa un gesto con la mano) Uno lo uso io, l’altro i ragazzi!

(Rientrano A. e P. col caffè)

CARMINE – Ja’, pruvamm’ ’stu cafè! (Prende una tazzina, sorseggia) Mmmhhh… buono! E bravi! (Squadra, sospettoso i ragazzi che stanno uno di fianco all’altro) Ma voi… state… insieme?

(I due spalancano gli occhi)

PIETRO – (Sbattendo le palpebre) Sss…

ANDREA – … NO! (Ca. sorseggia ancora il caffè. A C., sottovoce) Figurate, me fai schifo…

PIETRO – (Sempre sottovoce)… io co’ te? Manco si me paghi! (Fa per dargli un virile pugno, C. lo guarda supplichevole. Cambia atteggiamento perché Ca. li guarda) Siamo solo molto amici… (Con una mossetta) uno come me se lo sogna! (Ancora una mossetta. C. gli fa cenno di non esagerare)


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ANDREA – (Ormai preso dal “gioco”) Il mio compagno è molto… molto più bello di lui… (C. è disperata)

(Suona il campanello. I tre si guardano terrorizzati. Suona ancora, ma nessuno si muove)

CARMINE – (Sedendosi) Chi a rape ‘sta porta?

(Suona di nuovo il campanello. P. va ad aprire. Entra S.)

SEAN – Tesoro, perché non…

ANDREA – … amore… (C. sta per scoppiare in lacrime. P. si tappa la bocca per non ridere) non abbiamo sentito! Vieni! (S., inebetito, fa un passo verso C., ma A. gli è addosso. Lo agguanta, gli passa un braccio intorno alle spalle) Ti presento il papà di Milla… (S. lo guarda come si guarda un pazzo)

CARMINE – (Tende la mano) Carmine, piacere!

SEAN – Piacere mio! Sean McCoy! (Gli da una virile stretta di mano e poi torna a guardare, incredulo, i tre)

CARMINE – (Massaggiandosi la mano) ‘azz, che stretta! (Tra se) Chist’ nun cacaglia! Meno male!

ANDREA – Dica la verità, Carmine, non è un amore? (Abbracciando S. che è inebetito)

CARMINE – (Tra se) Co’ chella barba?(ad A. abbozzando un sorriso) Complimenti… siete proprio… una bella… ehm… coppia!

SEAN – (Stringe con forza il braccio di A.) Che cavolo succede?

ANDREA – A… ahia! (Sta per reagire, ma C. gli lancia un’occhiata) Tesoro… che forza hai… mi… fai male!

(Sottovoce, a S.) Ma che sei scemo? Così m’encrini l’omero!

SEAN – Scusa, ma non… (P., non visto da Carmine, gli fa dei gesti per dirgli che deve fingere di essere gay) non… pensavo… (P. continua a gesticolare) di.. ehm… di essere… (Capisce) cioè io… dovrei… sono… (Si arrende) Pietro, Andrea, che vi prende?

PIETRO – A me nulla, caro! È il tuo… boyfriend… che da di matto quando ti vede!

SEAN – Il mio… ah, sì… ehm… davvero?

CARMINE – (Tra se) Non balbetta… però mme pare ‘nu poco ‘nzallanuto!

PIETRO – È innamorato pazzo di te… (Intanto continua a gesticolare)

SEAN – (Ad A. incredulo, gli occhi sbarrati) Are you crazy… (Deglutisce) for me?

ANDREA – Ye… (Imbarazzatissimo) yes!

CARMINE – Però, che bellilli… (C. lo fulmina)

PIETRO – … sa che hanno intenzione di sposarsi?

(A. Spalanca gli occhi. C. si copre il viso con le mani e S. spalanca la bocca, esterrefatto)

CARMINE – Overo?

ANDREA – Ss… sì, ma non subito…

PIETRO – … vede, Carmine, in questo momento, causa la brexit…

CARMINE – … ‘sta brexit do’ c…

CAMILLA – … papà!

(Ca. alza le mani)

ANDREA – Proprio così! Appena saremo certi del nostro futuro... ci… ehm… sposiamo… PIETRO – (Batte le mani)… VIVA GLI SPOSI!!!!

(C. e A. battono le mani)

SEAN – (Severo) You are all crazy!

(Silenzio, i tre ragazzi si guardano. Ca. si alza, li guarda perplesso)

CAMILLA – Sì, siamo proprio dei pazzi! (Si avvicina a Ca.) Papà! Pietro e Andrea non sono, assolutamente, gay e… (Strappa S. dall’abbraccio di A.) lui è… (stringendosi a Sean) il mio… (Titubante) ragazzo!

CARMINE – (Crollando di nuovo sul divano) Maronna mia… che dici… bell’e papà… (Guarda S.) màra à mia! (Sta per svenire. I ragazzi lo circondano)

ANDREA – Carmine, si sente bene?

CARMINE – (Li guarda tutti) ‘un tanto! (15)

(Cala il buio in scena)

Scena III

(Tutti)

(Interno sera. Luce bassa. Si apre la porta d’ingresso, entrano A. e L.. chiudono la porta, si baciano. A. accende la luce. Passa un braccio intorno alla vita di L. e la guida verso il divano. Lei indossa una vertiginosa minigonna e lui non le stacca gli occhi di dosso)

ANDREA – Hai sete?

LUISA – Sì… di te!

ANDREA – Bene, a me viene voglia di mangiarti… (Le si avvicina per baciarla, si apre la porta del bagno. Esce D.) Dolly?


19

DOLLY – Salve ragazzi!

LUISA – Ma non dovevi cantare stasera?

DOLLY – Abbiam dovuto spostare a domani…

ANDREA – … Pietro?

DOLLY – È di là! Lo raggiungo, così vi lascio soli… (Fa una carezza ad entrambi e se ne va) LUISA – Ciao tesoro! (Ad A.) Ti crea problemi se ci sono anche loro a casa?

ANDREA – Per niente, siamo abituati… (L. lo guarda torva) cioè… ehm… ognuno ha la sua stanza…

LUISA – … piccolo, so perfettamente che io non sono la prima a venire qui… (Gli stringe il polso) ma, per il momento, vorrei essere la “sola”! Intesi? (A. annuisce) Dov’eravamo rimasti? (Lo spinge verso il divano)

ANDREA – Forse è il caso di riprendere il “discorso”… in camera mia… (Si china per prenderla in braccio, ma si apre la porta d’ingresso. Entrano C. e S. che vedono A. bloccato in una strana posizione)

SEAN – Andy, what are you doing? (Ridendo) Stai controllando se è tutto al suo posto?

ANDREA – (Guarda ciò che è vicino. Alza lo sguardo verso i due) Tutto ok… altrochè (L. fa per dargli un pugno, divertita. Si drizza) voi… come mai siete qui?

CAMILLA – Abito qui… ricordi?

ANDREA – E chi se lo scorda… (Le va vicino, fa per abbracciarla, si blocca, a S.) posso abbracciare la nostra principessa?

LUISA – Se lo chiedessi a me?

CAMILLA – Non fare la gelosa… (Si divincola dall’abbraccio di A. e va da L.) vuoi abbracciarmi tu? LUISA – (Non sembra sorpresa, allarga le braccia) Sono qui!

CAMILLA – (Stringendola) Tesoro… (È un abbraccio sensuale. L. risponde con trasporto. Si blocca, scioglie l’abbraccio, imbarazzata) … scusa!

LUISA – (Anche lei è imbarazzata) Ci facciamo una birra?

SEAN – (Perplesso) Volentieri!

(Le ragazze vanno in cucina. S. continua ad essere piuttosto perplesso)

ANDREA – Stanotte ti fermi qui? (S. non risponde, guarda la porta della cucina) Sean, dico a te?

SEAN – Cosa?

ANDREA – Dormi qui? Ci siamo tutti… (S. non capisce) di là ci sono Pietro e Dolly!

SEAN – Ah, sì… ci sono anche loro? (È altrove)

ANDREA – Cos’hai?

(Si apre la porta della zona notte, P. fa capolino)

PIETRO – C’è una festa?

(Compare anche la testa di D.)

DOLLY – Non ci dite niente?

ANDREA – Se siete vestiti, potete venire! (I due entrano, lei ha indosso una camicia di P. e lui è avvolto in un lenzuolo) Questa scena mi pare di averla già vista!

DOLLY – (Si guarda e guarda P.) Vero! È stato quando ci siamo conosciuti…

ANDREA – … beh, tu eri un po’ meno coperta e… (Squadra P.) lui ha imparato ad indossare la toga… (Ridono. Rientrano L.e C. con le birre)

CAMILLA – (A P. e D.) Voi da dove spuntate? Prendo due birre anche per voi?

PIETRO – Buona idea!

(C. da le birre a S. e torna in cucina)

LUISA – (Notando l’abbigliamento di P.) C’è una seduta al senato, “Excellentia vestra”? (Da una birra a D.) PIETRO – Devo di’ che me sento importante messo così… (Fa qualche passo con incedere solenne. Ritorna C.

con le birre. Lui ne prende una) alla nostra…

(Bevono. D. va in bagno. S. è sempre più perplesso)

ANDREA – Sean, c’è qualcosa che ti preoccupa?

SEAN – Più che preoccupato, sono… (C. lo guarda. Ad A.)… scusami… (Prende in disparte C.) che succede?

CAMILLA – Che vuoi dire?

SEAN – Milla, tu e… e Luisa… prima…

CAMILLA – (Abbassa lo sguardo) Io… io… devo dirti una cosa… SEAN – … che ne dici se usciamo?

CAMILLA – D’accordo! (Agli altri) Sean ed io andiamo a fare due passi! (Escono. L. li segue con lo sguardo)

ANDREA – Che sta succedendo? (A L.) Luisa! (Non riceve risposta) Andiamo a dormire?

LUISA – Credo di voler fare due passi anch’io! (Esce anche lei)

ANDREA – (A P.) Che gli prende?

PIETRO – Vorranno smaltire la birra! (A. scuote la testa) Che hai?


20

ANDREA – Niente!

PIETRO – Sicuro? Me devi di’ qualcosa?

ANDREA – O me la devi di’ te?

PIETRO – Andre’, ho… ehm… ho deciso de trasferimme a Glasgow! ANDREA – In… Scozia… (Rientra D.) vabbe’, poi ne parliamo… PIETRO – … certo!

DOLLY – (Stringendosi a P.) Andiamo?

PIETRO – Sì… (Guarda, imbarazzato, A.) sì , andiamo! Buonanotte Andrea! (Prende per mano D. e se ne vanno)

ANDREA – Buonanotte! (16)

(A. si siede sul divano, si mette le mani sul volto. Resta così per qualche istante, poi fa un grande respiro, si alza, da un’occhiata alla stanza ed esce anche lui )

Scena IV

(Camilla, Sean, Luisa e Andrea)

(Esterno notte. Buio sulla scena. C. e S. arrivano dalla platea, si fermano sotto il palco)

CAMILLA – Sean, io sono molto in imbarazzo…

SEAN – … credi che io non lo sia? Cosa sta accadendo?

CAMILLA – Mi sono resa conto che… (Ha difficoltà, ma S. non parla) insomma… tu… SEAN – … mi sembrava che fare l’amore con me fosse di tuo gradimento…

CAMILLA – … lo è stato! (S. è sorpreso) Tu mi hai guidato con delicatezza, tenerezza… (Gli prende le mani) queste tue mani sanno come si prende una donna…

SEAN – (Si scioglie, delicatamente dalla presa) … merito del mio lavoro… CAMILLA – … vuoi dirmi che tocchi così anche i calciatori del…

SEAN – (Seccamente)… non mi sembra il momento di scherzare! (C. abbassa gli occhi. Lui le prende il viso tra le mani) Milla…

CAMILLA – … sei arrabbiato?

SEAN – No! Però non capisco! Puoi provare a spiegarmi?

CAMILLA – Prima di… (Abbozza un sorriso) “conoscere” te, gli uomini mi facevano paura… (S. annuisce) mi sentivo sicura solo con le donne! Ho identificato queste sensazioni con l’essere omosessuale, ma non avevo il coraggio di avere rapporti con un’altra donna… (Si sforza) poi quando sono stata per farlo… (Stringe i pugni) sono scappata!

SEAN – Quindi hai pensato di essere etero?

CAMILLA – L’ho sentito… (Sospira) prima con Andrea…

SEAN – … Andrea? Sei stata a… (Ha difficoltà a dirlo) con Andrea?

CAMILLA – No! Ho solo sentito attrazione per lui, ma è stato in un momento molto… molto strano! (Lo guarda dritto negli occhi) Tu sei stato il primo… (Lo accarezza) e, probabilmente, l’ultimo!

SEAN – Dovrei esserne lusingato?

CAMILLA – Perché no? Comunque, ora…

SEAN – … ora sei attratta da… (Arriva L., S. la vede e la indica con la testa) lei!

(C. si volta. Vede L., sorride, tende le mani)

LUISA – (Prendendo le mani di C.. a S.) Sean, tu sei un ragazzo meraviglioso! Sono sicura che comprenderai! Spero sia così anche per Andrea! (Abbraccia C.)

SEAN – Credo di sì, ma lui è molto sensibile…

CAMILLA – … come lo sei tu! (Si divincola dall’abbraccio di L. e si stringe a S.)

SEAN – Secondo voi, è meglio essere così o…

LUISA – … è meglio essere come siamo!

(Arriva A.)

ANDREA – Eccomi, manco solo io per completare il quartetto… CAMILLA – … Andrea… io volevo dirti che…

LUISA – … è il caso che sia io a parlare con lui! (Prende sottobraccio A. e lo porta in disparte)

ANDREA – Lulù, non devi dirmi niente… almeno per ora! (L. è sorpresa) Avremo modo di parlarne, se vorrai?

LUISA – Certo che ne parleremo! (Torna da C. e S., prende per mano C.) Andiamo a dormire?

CAMILLA – (Guarda A. e S.) Sì andiamo!

(Vanno via, lasciando i due senza parole)

SEAN – (Grattandosi la testa) Cosa dovrei… (Guarda A.) dovremmo… fare?

ANDREA – Forse andare a dormire?

SEAN – (Lo guarda con un sorrisetto) Io a casa mia…


21

ANDREA – … a Mccoso, guarda che nun t’ho mica invitato da me!

SEAN – Ma chi ce veniva!

(Si stringono la mano e ridono)

ANDREA – Buonanotte Sean…

SEAN – … però ‘na biretta possiamo farcela, no? ANDREA – Hai ragione! Dai facciamo due chiacchiere…

SEAN – … stopped! Ci vengo solo se mi prometti che non si parla di… (Indica con la testa in direzione di dove sono andate via le ragazze) loro!

ANDREA – Promesso! (17)

(Vanno via. Torna la luce in scena. Da fuori arrivano L.e C., si abbracciano. C. fa segno di fare piano. Si danno un bacio e vanno insieme verso la zona notte. Arrivate davanti la porta C. tende l’orecchio. Invita L. a seguirla. L. ha un attimo di esitazione, poi bacia ancora C. ed entrano)

Scena V

(Tutti)

(Interno giorno.. A. Esce dalla cucina, ha in mano una caffettiera, un vassoio con delle tazze e dei biscotti. Posa tutto sul tavolino davanti al divano. Si siede, prende un biscotto. Entra L., indossa l’accappatoio di A.. Si avvicina, lo cinge da dietro e gli toglie il biscotto che ha in mano)

LUISA – Buongiorno piccolo! Ti sei alzato presto! (Addenta il biscotto)

ANDREA – Avevo fame! (Distaccato. Prende un altro biscotto)

LUISA – Scusami per stanotte… (Entra P.)

PIETRO – Buongiorno! Disturbo?

ANDREA – No, però non t’ingelosire!

PIETRO – Mi sto rassegnando all’idea che preferisci… (Ammicca) questo “genere” qui… (Indicando L.)

LUISA – (Si alza, si avvicina a P.) Pensi ancora di poter competere con me? (Lascia cadere un po’ l’accappatoio, scoprendo le spalle con movenze sexy)

PIETRO – Certo che… (La squadra da capo a piedi) nun c’è partita…(Entra Dolly)

DOLLY – (Anche lei indossa un accappatoio. Si stiracchia) Ragazzi che fame! (Guarda di traverso P.) Mi sto

perdendo qualcosa?

LUISA – (L’abbraccia) Sì… (Le offre il biscotto) questi magnifici biscotti che ha fatto Milla… (Le fa dare un morso)

DOLLY – (Assaggia) … mmhhh! Davvero buoni! Dove sono Milla e Sean, dormono ancora? LUISA – Milla è in camera sua… (Osserva la reazione di A.)

PIETRO – … con Sean? (A. è concentrato sul suo cell. L. guarda fuori della finestra)

(Qualche istante di silenzio)

DOLLY – C’è del caffè?

ANDREA – (Senza distogliere lo sguardo dal cell) È qui… (Indica la caffettiera) ancora caldo! DOLLY – Luisa, tu?

LUISA – Grazie! (D. versa il caffè in una tazza e gliela porge. Lei la prende e si china su A.) Ne vuoi? (A. le

mostra la sua tazza) Voglio darti un po’ del mio…

ANDREA – (Rassegnato)… va bene! (Lei lo fa bere e poi beve lei)

LUISA – Vado a vestirmi…

DOLLY – … anch’io! A dopo, boys! (Prende sottobraccio L. ed escono)

(P. va vicino la finestra, guarda fuori. A. sfoglia il cell)

PIETRO – (Senza girarsi) Non mi hai detto cosa ne pensi!

ANDREA – (Senza distogliere lo sguardo dall’I-Phone) Riguardo cosa?

PIETRO – (Si gira, sorride) La Scozia!

ANDREA – (Si volta e sorride anche lui) Ottima decisione, anche se… (Rivolge di nuovo l’attenzione al cell) mi dispiace che te ne vai… (Nasconde una risatina) sei una bestia, ma mi sono affezionato a te…

PIETRO – … (Lo raggiunge al divano, lo stringe a se) … e confessalo che sei pazzamente innamorato di me… (A. cerca di divincolarsi)

ANDREA – … piantala, scemo… (P. gli fa il solletico) no, ti prego, il solletico no…

PIETRO – … ah, no? L’altra notte mugolavi di piacere mentre ti solleticavo la pianta dei piedi…

ANDREA – … ma che c…

PIETRO – … dimmi che mi ami e…

ANDREA – … Pietro, basta!

PIETRO – (Colpito dal tono della voce di A. lo lascia) Qualcosa non va?


22

ANDREA – Non ti sei accorto di nulla?

PIETRO – No! Di cosa?

ANDREA – Milla e Luisa!

PIETRO – Che hanno fatto?

(Suonano alla porta. P. va ad aprire. Entra Sean)

PIETRO – Tu da dove vieni?

SEAN – Da casa mia!

PIETRO – Non hai dormito qui?

SEAN – No! Ciao Andrea! (Si danno la mano e si abbracciano)

PIETRO – (Attira a se S.. Guarda A.) Comunque lui ama me! Con te è… solo sesso!

SEAN – Sei proprio fuori di testa! Sono certo che ti troverai bene con quegli “scocciati” degli scozzesi… ANDREA – (Cambiare discorso gli da sollievo)… a proposito, mi spiegate com’è nata, ‘sta cosa?

SEAN – Mia zia ha un vecchio Pub, vicino Buchanan Street, praticamente nel cuore della “movida” di Glasgow! È anziana, vedova e stanca, quindi ha deciso di cedere il locale, anche solo in gestione. Lo stavo raccontando a Dolly… e… (Indica P.) al pazzo…

PIETRO – … e mi si è accesa la lampadina: perché non gestirlo io, quel Pub?

ANDREA – Bisogna avere esperienza…

SEAN – … questo matto ha avuto un’idea geniale… (P. si gonfia. A. è incuriosito) ma non glielo hai detto? PIETRO – Lo stavo per fare quando… mi ha confessato che non può vivere lontano da me… (A. lo manda a

quel paese) lo vedi? Fa così, ma mi ama perdutamente!

SEAN – (Ride di gusto) Insomma, digli di quest’idea?

PIETRO – Non sarà un Pub “tradizionale”! Lo chiameremo “Il Caffè”! Nel mio… nostro locale si mangerà, si berrà, ma soprattutto si farà musica, si dipingerà, con le connessioni in internet si faranno conferenze, dibattiti su temi artistici, poesie…

ANDREA – … sei grande, amico mio! È il “Caffè” o meglio la “Caffetteria” come ce n’erano in Medio Oriente fin dal 1500 e poi in Europa dal 1600. Era quello lo spirito dei frequentatori, discussioni, musica, pittura poesia, cultura insomma! Tutto questo mangiando, bevendo e, magari, gustando un buon caffè!

PIETRO – Proprio a quello ho pensato! Dolly è stata subito d’accordo con me!

ANDREA – (A S.) Credi che agli scozzesi piaccia un locale del genere?

SEAN – Ce ne sono pochi, ma molto frequentati, sia dagli scozzesi che dagli stranieri!

ANDREA – (Si alza, stringe la mano a P. che lo tira a se e lo abbraccia) Vorrà dire che mi consolerò di non averti qui con me, pensando che stai a fa’ li botti a Glasgow!

PIETRO – Li farò, amico mio, li farò! Parlando di caffè mi è venuta voglia… (Li guarda) vado a farne ancora! (Prende la caffettiera e a in cucina.)

SEAN – (Osserva A., gli mette una mano sulla spalla) Tutto ok, amico?

ANDREA – Insomma… (Si volta verso di lui) e tu?

SEAN – Bah! Camilla, dorme ancora?

ANDREA – Pare di sì!

SEAN – (Guarda verso la zona notte) Luisa è con lei?

ANDREA – (Lo guarda negli occhi) Già!

SEAN – Te lo saresti aspettato? (Guarda fuori la finestra)

ANDREA – No! (Si alza) Torno subito! (Va nella zona notte)

(S. si volta, va al tavolo, si versa un po’ di caffè. Entra C.)

SEAN – Milla, buongiorno!

CAMILLA – Sean… io…

SEAN – … come va?

CAMILLA – (Si morde le labbra) Scusami…

(Torna A.)

ANDREA – Buongiorno Milla… (Le fa una scafetta) vuoi del caffè? (Lei annuisce. Si avvicina alla porta della cucina) Pietro! Del caffè per la principessa!

PIETRO – (Da fuori) Arriva!

ANDREA – (C. lo prende sottobraccio) Cosa devi dirmi?

CAMILLA – (Un po’ in imbarazzo) La brexit non creerà alcun problema con il mio lavoro di ricercatrice… ANDREA – … magnifico! (La guarda sorridendo. Lei abbassa lo sguardo)

CAMILLA – A quanto sembra, la nostra categoria, è, come dire… “tutelata”…

ANDREA – … ma non è questo di cui vuoi parlarmi… (Le fa alzare la testa e la guarda dritto negli occhi) vero?


23

CAMILLA – Forse è corretto che te ne parli Luisa…

ANDREA – Ah… bene…(Entra P. con il caffè. A. è senza parole. P. fa un’espressione buffa. A. nota la sua espressione ) tu che ne dici?

PIETRO – Di che?

ANDREA – Di… (C. lo guarda triste) niente!

(Rientra D. e si siede al divano. Si apre la porta della zona notte. Entra di corsa L. con il cell in mano, eccitata) LUISA – Ragazzi, che notizia!

PIETRO –  Hanno annullato il referendum?

LUISA – (Abbraccia C.) Vado in tournèe…

DOLLY – (Guarda sorpresa le due amiche) … quando?

LUISA – (Sempre abbracciata a C.) Il mese prossimo…

SEAN – (C. è preoccupata) … per quanto tempo?

LUISA – Due mesi… (C. è visibilmente scossa)

ANDREA – … dove?

LUISA – USA!

CAMILLA – (Si lascia cadere sul divano) Ecco! (18)

SIPARIO

FINE SECONDO ATTO

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TERZO ATTO (A sipario chiuso, una voce fuori campo: “Londra – Maggio 2017”)

Scena I (19)

(Andrea, Pietro e Sean)

(Dalla zona notte arriva P., si è appena alzato, si stiracchia. Si ferma vicino il divano, mani sui fianchi, guarda sconsolato la stanza. Sospira)

PIETRO – (In direzione della zona notte) Andrea! (Nessuna risposta) Andrea… sei sveglio? (Silenzio)

Andre’… (Preoccupato) ci sei? (Si apre la porta d’ingresso, entra A., ma lui non se ne accorge)

Andre’! (Fa per andare)

ANDREA – (Ha una bustina in mano) Sono qui!

PIETRO – Ah! (Si volta. Lo guarda sorpreso) Da dove vieni?

ANDREA – Da lì! (Indicando l’ingresso)

PIETRO – Ma va’? (Gli va incontro) Come mai sei uscito così presto?

ANDREA – Presto? Sono le dieci! (P. è incredulo) Sono andato a prendere i muffin…

PIETRO – … grande… (Si lancia sulla bustina, ma A., con un guizzo, glielo impedisce) ‘mbè?

ANDREA – Aspetta! Ora vai a fare il caffè… (P. è deluso) sta arrivando Sean! Facciamo colazione

insieme! (P. lo guarda sospettoso) Ricordi che si è offerto di aiutarci… a “smobilitare”?

PIETRO – Ah, sì! (Si avvia, con passo lento, verso la cucina. A. sorride. Si ferma, lentamente si gira e con sguardo furbetto) Dì un po’, sta nascendo “qualcosa” tra te e il mio amico Sean?

ANDREA – (Lo guarda sconsolato) ‘zzo dici? Possibile che…

PIETRO – … non dire niente! Lasciami soffrire in silenzio… (A. scoppia a ridere) no, non ridere di me, del mio amore…

ANDREA – … tu sei matto!

PIETRO – Tanto lo so che, prima o poi, tornerai da me… (Va in cucina, fingendo di singhiozzare)

ANDREA – … confermo: sei proprio matto! (Posa la busta sul tavolo e va in bagno)

(Suonano alla porta)

PIETRO e ANDREA – (Rispettivamente dalla cucina e dal bagno. All’unisono) Apri tu? (Suonano ancora. Di nuovo insieme) Io sto…

SEAN – (Da fuori) … almeno fate “pari e dispari”!

PIETRO e ANDREA – (Uscendo, insieme, dalla cucina e dal bagno. All’unisono) Vabbe’, vado io…


24

(Si guardano e scoppiano a ridere. Si danno la mano, sempre ridendo. Si abbracciano)

SEAN – (Da fuori) Posso tornare più tardi… (I due guardano la porta chiusa) magari quando sarete un po’ più tristi!

PIETRO – (Apre) Buongiorno… (S. entra, ha con se degli scatoloni piegati, li posa a terra. Si abbracciano.

P. lo allontana. Finto imbronciato) Per carità, evitiamo… (S. non capisce) non sai che Andrea è geloso… (S. spalanca gli occhi e guarda, interrogativo A. che gli fa cenno di lasciar perdere) te ne accorgerai! (Va in cucina)

ANDREA – Stamattina ja preso così! Siediti… (Gli indica il divano) facciamo colazione e poi… (Sospira) cominciamo.

SEAN – (Si siede) Ho portato qualche scatolone… (Li indica) possono servirvi.

ANDREA – Certo! Grazie… (Rientra P., ha un vassoio con tre tazze) ecco il caffè! (Va al tavolo a prendere i muffin)

PIETRO – (Posa il vassoio sul tavolo davanti al divano) Sotto a chi tocca!

(Cominciano a mangiare)

SEAN – Buono! (Deglutendo) Cos’è ‘sta storia della gelosia?

ANDREA – S’è messo in testa che tu ed io… (Addenta il muffin)

SEAN – … tu ed io… (Addenta anche lui il muffin) che?

ANDREA – Ce la intendiamo!

SEAN – È fuori di testa?

ANDREA – Come al solito!

PIETRO – Non ci sarebbe nulla di strano… (A. e S. lo guardano increduli) succede… (Mangia) SEAN – … succede cosa?

PIETRO – Che i due “mollati”, per consolarsi…

ANDREA – (A S.)… hai capito, adesso?

SEAN – Sì! Ho capito che ci troviamo di fronte ad una mente… (Altro morso al muffin) malata! (Ridono tutti di gusto)

PIETRO – A parte gli scherzi, sono contento che la prendiate con “filosofia”…

ANDREA – … sinceramente… (P. e S.lo guardano seri) almeno io… non l’ho presa bene!

SEAN – Ci son rimasto male anch’io…

PIETRO – … è normale, dai! (Ha finito il muffin, beve il caffè)

ANDREA – The show must go on…

SEAN – That’s right! (Ha finito anche lui. Si alza) Da dove cominciamo?

ANDREA – (Si alza anche lui) Quanti scatoloni hai portato?

SEAN – Quattro!

ANDREA – Per me, due, sono sufficienti.

PIETRO – Anche per me… (Riflette) anzi me ne basta uno! L’altro lo usiamo per le cose della cucina…

SEAN – … allora: Let’s begin? (Alza il pollice)

PIETRO e ANDREA – (Alzando il pollice) Yessss!!

(P. va in cucina, A. e S. aprono gli scatoloni)

SEAN – Camilla ha già portato via tutto?

ANDREA – Credo le sia rimasto ben poco da prendere…

SEAN – … l’appartamento di Luisa è grande?

ANDREA – Ha due stanze da letto… (Cerca qualcosa)

SEAN – … la “francese” abita ancora con lei?

ANDREA – Sì! (Continua a cercare)

SEAN – Cosa cerchi?

ANDREA – Mi sembrava di aver visto del nastro adesivo…

SEAN – … quello marrone? (A. annuisce) È sul tavolo! (A. lo ringrazia con un gesto e va a prendere il nastro adesivo) Ci ha messo poco, Camilla, a decidere di andare a vivere con Luisa…

ANDREA – … cosa doveva aspettare? (S. non risponde è perplesso) Sai se ha parlato con Carmine?

SEAN – Certo! Pare non l’abbia presa bene…

ANDREA – … dai? Perché?

SEAN – Si era affezionato a me… (Rientra P.)

PIETRO – (Prende uno degli scatoloni chiusi) Posso? (A. gli fa cenno di sì. Fa per andare, si blocca, osserva i due che, silenziosamente, stanno aprendo gli scatoloni) Fermatevi un momento! (I due si bloccano e lo guardano) Vi ammiro, siete sereni… io mi sarei incazzato di brutto… (I due si guardano, sorridono)

SEAN – … perché incazzarsi? Certo è stato un bel colpo… (Guarda A.)


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ANDREA – (Smette di armeggiare con lo scatolone e il nastro)… veramente… (lo guardano con attenzione)

Luisa mi ha detto che… (Pausa)

PIETRO – … è bisex? (A. si irrigidisce) Perché è bisex?

ANDREA – Non me la sento di racchiudere tutto in una definizione… (Riprende a lavorare) SEAN – … e ci lasci così?

ANDREA – (Si ferma) Mi ha confidato che ha avuto un paio di esperienze… ehm… omosessuali… (P. e S. smettono di lavorare e guardano attenti A.) ma non le aveva considerate… “importanti”… (I due si guardano, non capiscono) per considerarsi lesbica!

SEAN – Cosa ti ha detto a proposito di Camilla?

ANDREA – (Lo guarda dritto negli occhi) È innamorata di lei… PIETRO – … ma lo siamo tutti! Anche Dolly… ANDREA e SEAN – … anche Dolly?

PIETRO – No, dicevo che anche Dolly la stima, non fa altro che dirmi quanto le è affezionata… (I due lo guardano con un sorrisetto) tutto qui! Davvero!

SEAN – Vai avanti Andre’!

ANDREA – Le sue esperienze passate erano con persone di cui non era innamorata! Stavolta è… diverso… PIETRO – … me sembrava “innamorata” pure de te!

ANDREA – Lo è… (I due sbarrano gli occhi) ma molto meno di quanto lo è di Milla!

PIETRO – Quindi?

ANDREA – Quindi… cosa?

PIETRO – Continuerete a… “VEDERVI”?

ANDREA – Non dire scemenze! Luisa è, fondamentalmente, monogama!

(Ricominciano a lavorare)

SEAN – Andrea, fin quando non avrai trovato una sistemazione, puoi venire da me…

PIETRO – … ecco fatto! Lo sapevo che me fregavi l’omo… (Un’occhiata d’intesa tra A. e S., gli saltano addosso e lo tempestano di pugni) ma che v’ho detto? (Cerca di divincolarsi) Ahia, me fate male! SEAN – Ah, te famo male? Noi… (Ridendo) t’ammazzamo!

(Lottano ancora un po’. Poi si abbandonano sul divano)

ANDREA – Grazie Sean, ho già trovato un posto! (Guarda P.) Da Charlene…

PIETRO – … ‘zzo! Quel pezzo di f…

ANDREA – … Pietro! Charlene è un’amica!

SEAN – E com’è ‘sta Charlene?

PIETRO – (A S.) Etero… mooolto etero… oltre che mooolto bbona!

ANDREA – In effetti è… notevole!

PIETRO – Casca sempre in piedi, questo qui! (Sempre a S.) Nun lo perde de vista… (A. lo guarda severo) Charlene c’ha ‘nsacco de amiche… (A. scuote la testa e S. sorride) una mejo dell’altra… (A. allarga le braccia) comunque, quando vengo a Londra… (A. e S. si guardano) so dove anna’… (I due stanno per saltargli addosso di nuovo) fermi! Naturalmente sarà così pure pe’ voi, quanno venite a Glagow!

SEAN – Vabbe’, mo’ lavoramo!

ANDREA e PIETRO – Oooccchei!

ANDREA – A te… (D’intesa con S., a P.) te menamo dopo! (20)

(Ridono di gusto e ricominciano a lavorare. Staccano i quadri, mettono le sedie sul tavolo, lo coprono, insieme al divano con un lenzuolo. S. saluta ed esce. A. e P. si danno pacche sulle spalle, poi escono)

Scena II

(Pietro, Camilla e Andrea)

(La stanza ha cambiato aspetto. Vicino l’ingresso ci sono due trolley e un porta abiti. P., A. e C. entrano in scena. Hanno delle birre in mano)

PIETRO – Beh, ci siamo! (Prende una sedia, si siede)

CAMILLA – Già… (Guarda A.) tu non dici niente?

ANDREA – Cosa c’è da dire? (Beve un sorso) Di certo non faccio salti di gioia… (Altro sorso) però sono convinto che ognuno di noi ha fatto la scelta giusta… (Occhiata a C.)!

CAMILLA – Io non riesco a pensare a questa casa senza di… noi… (Si siede al divano)

PIETRO – … per Andrea sarebbe stato “oneroso”, rimanere qui… (Beve) da solo…

CAMILLA – … se trovavi altri coinquilini, forse…

ANDREA – … stare qui… senza di voi? (Si avvicina alla finestra e guarda fuori)

PIETRO – (Guarda A. e sorride) Non ti facevo così “sentimentale”!


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ANDREA – Perché, tu te ne vai a “cuor leggero”?

PIETRO – (Fa una smorfia) No… per niente! (Riflette.. Ha un gesto di stizza) Ci mancava la Brexit… (Si siede accanto a C.)

CAMILLA – (Ad A.) Come dici tu? A proposito delle crisi?

PIETRO – (Blocca A. Si alza) Aspetta, la so io:“Per ogni crisi si creano molte opportunità…”. ANDREA – Il concetto è un po’ più ampio, ma la tua è una buona sintesi! In fondo abbiamo pensato

tutti di non farci trovare impreparati, quando sarebbe stata esecutiva l’uscita dalla UE… (Si avvicina al divano)

CAMILLA – … credete che ci siamo fasciati la testa troppo presto?

PIETRO – Prima o poi dovevamo pensarci… (Occhiata d’intesa con C.) tu non hai messo in atto nessuna strategia, al riguardo… non è da te…

ANDREA – (Fa un passo verso il proscenio)… ho ritenuto fosse il caso di stare “alla finestra”! (C. e P. lo guardano ammirati, si scambiano cenni di assenso alle parole di A.) Ho osservato le reazioni degli inglesi, anche di quelli che hanno votato per l’uscita. Le preoccupazioni dei lavoratori stranieri sono diventate le loro! La rigidità nei confronti della UE, le idee isolazioniste, il rinnegare gli accordi sulla libera circolazione non avrebbero portato molti vantaggi. Ogni paese civile ha bisogno di scambi culturali, potenzialità professionali provenienti da altri paesi. Insomma una “soft brexit” è la soluzione migliore. Ricordiamoci che il Regno Unito ha degli obblighi economici nei confronti della Comunità…

PIETRO – … so’ tanti soldi…

ANDREA – … appunto!

PIETRO – Comunque alcune banche, associazioni e società hanno trasferito altrove le loro direzioni… (Riflette) avete visto cosa è successo con la EUYO?

ANDREA – Sì, da qui ha trasferito la sua sede in Italia, tra Ferrara e Roma, ma potrebbe non essere stata una decisione presa in conseguenza della Brexit… (C. lo guarda incredula)

PIETRO – …io, invece, credo proprio di sì! (Si alza e va verso la finestra)

ANDREA – Si tratta di pura coincidenza… ho fiducia…

CAMILLA – … allora, noi dovevamo… aspettare? (Arrabbiata, si alza e va accanto ad A.) Perché non ci hai fermati?

ANDREA – Milla, per noi è stato un… (Tentenna. C. si allontana, va vicino a P.) pretesto! (P. e C. lo guardano increduli) Era arrivato il momento di cambiare…

CAMILLA – … ma noi andiamo d’accordo…

PIETRO – … sicuro… (Occhiata d’intesa con A.)

CAMILLA – …ci vogliamo bene…

PIETRO – (Accarezza C. che è triste)… siamo grandi amici… (A. e C. annuiscono) ma questo non ci impedisce di iniziare un percorso nuovo… (Prende C. sottobraccio e raggiungono A. Li abbraccia entrambi) tu con Luisa… io con Dolly e… (Rivolto ad A., con un ghigno) tu con… (A. lo guarda aspettando la battuta) con il mio amico Sean!

CAMILLA – Piantala! (Lo spinge via) Sean sta con una inglesina… (A. e P. la guardano divertiti) niente male…

PIETRO – (Ad A) … dobbiamo dire a Sean di stare attento! Milla je soffia la ragazza…

ANDREA – (Si allontana, ridendo di gusto)… sei incorreggibile!

CAMILLA – (Ad A.) Tu ti fai vedere spesso con… ehm… Cosa, come si chiama?

PIETRO – Charleene? (C. annuisce) È una copertura… (A. alza gli occhi al cielo) come lo è “l’inglesina” per Sean…

CAMILLA – … dai, non scherzare!

PIETRO – (Si avvicina ad A. che lo guarda inespressivo) … secondo me prepari un colpo di scena… (Prende un paio di occhiali dalla tasca, li inforca) ”Potevamo stupirvi… (A. sorride) con effetti speciali… (Si toglie gli occhiali, con un gesto teatrale), ma…

ANDREA – … ma… (Toglie di mano gli occhiali a P.) niente di sconvolgente! (Mette gli occhiali in mano a P.) Semplicemente: ho “soprasseduto”… per… (C. e P. lo guardano) amore!

CAMILLA – Di Charleene?

PIETRO – Macchè! Di Sean…

ANDREA – … del genere umano!

(C. e P. lo abbracciano)

PIETRO – Sei grande, amico mio … (Ha un lampo) a proposito di “effetti speciali”, vi devo far vedere una cosa… (Va nella zona notte)

CAMILLA – (A. scoglie l’abbraccio di C. e si allontana. Lei lo rincorre e lo prende sottobraccio) … Pietro va in Scozia, ma noi rimaniamo qui… (Lo stringe) non ci perderemo di vista, vero?


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ANDREA – Perché dovremmo? Poi l’appartamento di Luisa non è molto lontano da dove vado io! (Si divincola dolcemente e si siede) A proposito… come sta?

CAMILLA – … è partita per un’altra tournèe… (Lo raggiunge al divano, gli fa una carezza)

ANDREA – (Annuisce, distratto) …dov’è andata, stavolta?

CAMILLA – Francia! (Triste) Starà fuori un mesetto…

PIETRO – (Rientra, trascina un trolley, ha indossato un kilt )… ecco a voi “Peter the Scottish”!

ANDREA – Mamma mia che ‘mpressione!

CAMILLA – Guarda che stinchi pelosi…

ANDREA – … anche… sotto… (Ride e si da di gomito con C.) sei “Scottish”?

PIETRO – (Li guarda furbetto. Prende il kilt e lo alza) Look here! (Scopre i pantaloni arrotolati)

(Ridono tutti di cuore)

ANDREA – Ma quanto sei scemo? (Si alza e lo abbraccia. P. lo trattiene. C. si alza anche lei e si unisce a loro. Qualche istante carico di commozione) Beh, che facciamo? Per carità, evitiamo le scene commoventi! (Si divincola, si da un tono, ma si vede che è emozionato)

(Suona un cell, è quello di C.)

CAMILLA – (Risponde) Hello… a sei tu… sì, stiamo andando via… ti chiamo io?... Va bene, a dopo! Era… (Guarda A.) Luisa…

PIETRO – … vabbe’, andiamo?

ANDREA – Prima togliti ‘sto coso… (Indica il kilt di P.) non sei ancora a Glasgow… CAMILLA – … ho visto qualcuno, in giro per Londra con il kilt… PIETRO – … qualche scozzese?

ANDREA – O qualche matto come te!

(Ridono, ma si fanno seri immediatamente)

CAMILLA – Amici miei… (Li invita ad avvicinarsi, si mette in mezzo, li abbraccia) ho passato due anni bellissimi qui, con voi, mi siete stati vicini in un momento piuttosto complicato della mia vita… (Ha difficoltà)

ANDREA – (Cambia discorso) … a proposito, hai più visto Ester?

CAMILLA – No…

PIETRO – (Mentre si toglie il kilt)… l’ho vista io! (Lo guardano sorpresi) Ci siamo incontrati e… (Ad A.) ricordi cosa ti dicevo? (A. non capisce) Che m’ispirava un personaggio per i miei fumetti?

ANDREA – Ah, è vero!

PIETRO – Lei si è prestata per un paio di ritratti… (Fa l’occhietto a C.) ha un bel viso e, osservandola meglio, anche un bel fisico… (Piega il kilt)

CAMILLA – … senza dubbio!

ANDREA – Milla!

CAMILLA – Tranquillo, senza malizia…

PIETRO – … io, invece… (Si avvicina al suo trolley)

CAMILLA E ANDREA – … invece cosa?

PIETRO – Oh, ragazzi, se non sapessi che è lesbica… (Lo guardano sorpresi) è molto… molto bo… ehm… affascinante! (Apre il trolley e mette dentro il kilt) Milla, non posso darti torto! (Chiude il trolley e rimane vicino la porta)

ANDREA – Non finirai mai di sorprendermi!

PIETRO – Quello che è giusto, è giusto!

CAMILLA – Allora che si fa? (I tre si guardano) Andiamo?

PIETRO – Io sono pronto! (Prende il suo trolley)

CAMILLA – (Passa dietro ad A., vorrebbe toccarlo, ma poi prosegue. Prende il suo trolley) Andrea, tu? ANDREA – Andate, io mi faccio un giro… (C. e P. si guardano perplessi) ho l’impressione di aver lasciato

qualcosa…

CAMILLA – … veramente… anch’io…

PIETRO – … lasciamo tutti la stessa cosa! (21)

(C. e P. si guardano, A. gli da le spalle. C. fa per avvicinarsi ad A., P. la blocca. Escono. A. non si volta. Rimasto solo, va nella zona notte, esce con un trolley, lo poggia vicino la porta. Prende la giacca dall’attaccapanni, la indossa. Va alla finestra, guarda fuori. Aziona un interruttore e una tapparella comincia a scendere. Una volta chiusa, rimane alcuni istanti ancora girato verso la finestra, poi si volta fa un sospiro. Si mette a tracolla il porta abiti, lentamente prende il trolley, arriva alla porta, l’apre, prima di uscire ancora un ultimo sguardo alla stanza, spegne la luce e se ne va)

BUIO (22) LUCE - SALUTI


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