Ci mangiavo una settimana

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CI MANGIAVO UNA SETTIMANA

CI MANGIAVO UNA SETTIMANA

atto unico

di

Luigi Nardella

personaggi:

CINGHIALE

VOLPE

CAGNONE RANDAGIO

CORNACCHIA

cadavere del CACCIATORE

Sipario. Siamo nei pressi di Sant’Oreste, nella campagna romana, tra cespugli e vegetazione selvatica. Al centro del proscenio è disteso il cadavere del cacciatore, con la faccia spappolata dai pallettoni. Il cinghiale è nei pressi.

CINGHIALE. (rivolgendosi verso la quinta di destra) E’ qui, da questa parte, ehi...!

Dalla quinta di destra entrano trafelati la volpe, il cagnone randagio e, volando, la cornacchia, che si posa su un ramo vicino al cadavere.

VOLPE. Stecchito?

CINGHIALE. Tu che ne dici? nella testa ci avrà più pallettoni che cervello.

CAGNONE RANDAGIO. Chi gli ha sparato?

VOLPE. Si è sparato in faccia da solo.

CAGNONE RANDAGIO. Un vero genio.

VOLPE. Loro lo chiamano "incidente di caccia".

CINGHIALE. Okay, dividiamocelo.

CORNACCHIA. Ehi, a me lasciatemi almeno le budella.

VOLPE. Calma, gente, prima portiamolo al sicuro, qui siamo troppo scoperti.

CINGHIALE. Va bene: tu acchiappalo alla caviglia destra, io alla sinistra, fino a quei cespugli.

CAGNONE RANDAGIO. Okay, vai.

Tutti tranne la cornacchia si apprestano a trascinare via il cadavere, quando si sentono voci in avvicinamento: sono voci umane. La cornacchia si alza in volo per vedere.

CORNACCHIA. Ehi, arrivano gli umani!

CAGNONE RANDAGIO. Dove?

CORNACCHIA. (sempre in volo, indicando la direzione) Di là!

CAGNONE RANDAGIO. Porca miseria.

VOLPE. Via, scappiamo.

CINGHIALE. Ma cacchio, (indicando il cadavere) con questo ci mangiavo una settimana.

VOLPE. Scappa, scemo, stanno arrivando.

Buio. Luce sullo stesso luogo: il cadavere non c’è più. I quattro animali, con la cornacchia sul ramo un albero, guardano in lontananza. Si odono, lontani, motori d’auto e voci umane.

VOLPE. (alla cornacchia) Che si vede da lì?

CORNACCHIA. Lo stanno caricando sull’ambulanza. Niente da fare, è andato.

CINGHIALE. Bastardi, ci mangiavo una settimana, con quello.

Le voci e i rumori d’auto, sempre più in allontanamento, svaniscono.

CAGNONE RANDAGIO. Manco a dire che se lo pappano loro. Adesso lo infileranno in una cassa e via, in pasto ai vermi, tutto quel ben di Dio in pasto ai vermi.

CORNACCHIA. (mirando da un’altra parte) Ehi, mi sa che un’automobile ha spiaccicato un riccio sulla statale. Vado a vedere (spicca il volo e si allontana).

CAGNONE RANDAGIO. Se rinasco, voglio rinascere verme.

Buio. Sipario.