Ci sono un francese, un tedesco e…

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CI SONO UN ITALIANO…

CI SONO UN FRANCESE, UN TEDESCO E...

Scherzo in atto unico

di

Mario Alessandro

                                                                          

Mario Alessandro Paolelli

Via Renato Massa, 56

00126 – Roma

Tel.: 065211845 / 3479264055

E-mail: merpeia@hotmail.com

merpeia@tiscalinet.it

Copione protetto S.I.A.E.

PERSONAGGI (I.O.A.)

Tedesco (uomo)

Francese (uomo)

Italiano (uomo)

Siamo al buio. I tre attori sono già sistemati sulla scena, chi seduto, chi in piedi appoggiato spalle alla quinta, chi seduto a leggere il giornale.

VOCE FC                 Tutti, almeno una volta nella vita, hanno raccontato o sentito raccontare una barzelletta. E tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito una barzelletta che cominciava così: “C’erano un Francese, un Italiano e un Tedesco…”

Le luci si accendono a illuminare la scena. L’arredamento dovrebbe essere un po’ futurista, con cubi che fungono da sgabelli, qualche sfera qua e là. Altrimenti vanno bene anche un paio di sedie, un tavolo e una poltrona.

Dopo l’accensione delle luci c’è  un  minuto di perfetto silenzio. Si nota che il Francese, quello in piedi, è insofferente, il Tedesco, quello seduto, ha un’aria indifferente e l’Italiano, quello che legge il giornale è molto tranquillo e assorto nella sua lettura. Il francese è vestito da pittore di Montmatre, il tedesco ha un costume tipo folklore Sud-tirolo e l’italiano veste  jeans e maglietta.

Dopo il minuto di silenzio…

TEDESCO                E quella... quella della riunione di femministe? C’è la presidentessa che dice: “E' ora di finirla con lo strapotere maschile, è necessario affermare la indiscussa superiorità femminile obbligando gli uomini a svolgere tutti quei compiti per anni affibbiati alle donne. Da domani tutti i vostri mariti dovranno: fare le pulizie di casa, fare la spesa e  andare a prendere i bambini a scuola. Alcune settimane dopo nello stesso luogo si rincontrano tutte le femministe per raccontarsi com’è andata. Si alza una donna che dice: “Io sono di origine inglese ed avendo sposato un italiano pensavo che avrei incontrato qualche difficoltà. Ho detto a mio marito: ‘Da domani tu dovrai: fare le pulizie di casa, fare la spesa e andare a prendere i bambini a scuola’. Il primo giorno non ho visto nulla, il secondo effettivamente ha fatto tutto quello che gli ho ordinato”. Poi si alza un’altra donna che dice: “Io sono di origine francese ed anche io ho sposato un italiano. Ho detto a mio marito: ‘Da domani tu dovrai: fare le pulizie di casa, fare la spesa e andare a prendere i bambini a scuola’. Il primo giorno non ho visto nulla, il secondo non ho visto nulla, il terzo giorno effettivamente ha fatto tutto quello che gli ho ordinato.” Poi si alza un’altra donna che dice: “Sugnu Carmela, sugnu siciliana e mi maritai un siciliano. Dissi a me maritu: ‘Da domani tu devi: stuiare la casa, fare la spisa in a pigghiari li bambini’. Lu primu iornu un vitti nenti, lu seconnu iornu un vitti nenti, lu terzu iornu un vitti nenti, lu quartu iornu accuminciai a vidiri dall'occhiu  destru.” (ride, ma poi si accorge che gli altri due non ridono) Beh? Non vi ha fatto ridere?

FRANCESE e ITALIANO      La sapevamo.

TEDESCO                Ma allora perché me l’avete fatta dire? Io li odio quelli che sanno la barzelletta ma te la fanno raccontare lo stesso per farti un piacere! Se non c’è nessuno che ride è inutile raccontarla!

FRANCESE              Te l’ho fatta dire per passare un po’ di tempo. Qui è una noia mortale... e poi secondo me ha barato!

pausa di qualche secondo…

FRANCESE              Lo vedi? Sta zitto! E chi tace acconsente, no? Te l’ho detto ha barato!

TEDESCO                E piantala con questa storia.

FRANCESE              Guardalo come se ne sta lì tranquillo a leggere. E dillo che hai barato. Ammettilo anche davanti a lui!

ITALIANO               Ma che vuole questo?

TEDESCO                Ma lo sai che ogni tanto gli prende male… (rivolto al Francese) dai mettiti seduto e falla finita.

FRANCESE              Ma cosa falla finita, cosa? Ma tu sei contento di essere il ‘Tedesco’? Sei felice di rimanere il ‘Tedesco’ per sempre? Beh, io no! Io non ci sto a fare sempre il Francese specie se mi ci hanno costretto con l’inganno!!

TEDESCO                Ma quale inganno! Abbiamo sorteggiato all’inizio e a te è toccato fare il francese, stacci!

FRANCESE              Ma quale stacci!!! Quei dadi erano sicuramente truccati, ne sono certo! Forza, tu! Prova a dire il contrario se ne sei capace!

ITALIANO               (verso)

TEDESCO                E dai, mettiti tranquillo. Non è il caso di litigare tra di noi se no lo sai come va a finire... e poi non ti bastano tutte quelle situazioni che ci fanno passare?

FRANCESE              Voglio un altro sorteggio!

TEDESCO                Cosa?

FRANCESE              Voglio un altro sorteggio!

ITALIANO               (alzandosi di scatto con l’animo di chi si è scocciato di sentire questo chiacchiericcio) Va bene! Facciamo un altro sorteggio! Così forse la pianti di rompere le scatole e io potrò finire di leggere il mio giornale. Dove ho messo i dadi… (si fruga in tasca)

FRANCESE              No, no, niente dadi… stavolta non mi freghi! Facciamo la conta, forza!

ITALIANO               E facciamo la conta, dai… tu non vieni?

TEDESCO                Arrivo, arrivo… almeno facciamo qualcosa di diverso…

FRANCESE              Pronti? Allora da me ultimo te, chi esce fa l’italiano, d’accordo? Vai! (Fanno la conta: il Francese cala un cinque, il Tedesco un tre e l’Italiano un uno) Cinque più tre otto più uno nove. Uno due tre quattro cinque sei sette otto e… ma andate a cagare…

TEDESCO                (tornando a sedersi) Poi lo sa che va sempre a finire così, perché si intigna…

ITALIANO               Cercate di non disturbare più per favore. E portate rispetto…(si rimette a sedere)

FRANCESE              Ma sentilo, sentilo! Non ne posso più! Ma perché non fai qualcosa anche tu?

TEDESCO                Lascia stare, è inutile! Ma perché poi te la prendi tanto non capisco…

FRANCESE              Perché? Perché? Ma io ho il mio orgoglio! La mia dignità! Ma insomma che uomo sei?

ITALIANO               Cosa stai dicendo? Quale uomo? Tu non esisti, sei un’idea, una fantasia, un gioco! Ragion per cui stai calmo, non rompere e… porta rispetto!

FRANCESE              Ma io ti… (cerca di scagliarsi addosso all’Italiano ma il tedesco lo ferma).

TEDESCO                Stai buono… stai buono…

FRANCESE              Ma lo senti quante arie si dà? E lasciami! Ma non sei stufo di fare sempre quelle figuracce? Non sei stufo?

TEDESCO                No, ormai mi ci sono abituato.

Fa per calmarsi un attimo e se ne va… poi riparte all’attacco.

FRANCESE              (rivolto al Tedesco) Ti ricordi la primissima volta come abbiamo fatto? Senza sorteggio! Si era detto che faceva il Francese o il Tedesco chi sapeva il Francese o il Tedesco, ti ricordi?

TEDESCO                Lascia perdere…

FRANCESE              Io me lo ricordo benissimo! Ma come è possibile… io non so una parola di francese…

TEDESCO                Lascia perdere…

FRANCESE              Quindi è tutto sbagliato fin dall’inizio… mi ha fregato fin dall’inizio! Bene! Ringraziami ‘ex-tedesco’! Tutto a monte! Tutto a monte! Allora, ricominciamo da capo!

TEDESCO                Lascia perdere…

ITALIANO               Che ti si è scucito stavolta? Possibile che non si riesca mai a stare in pace? Neanche in pausa?

FRANCESE              C’è che sei spodestato bello mio! Credevi di avermi ingannato coi tuoi trucchetti da quattro soldi, vero?

ITALIANO               (rivolto al tedesco) Ma di cosa sta parlando?

FRANCESE              C’è che io non so ‘una parola’ di francese, ecco di cosa sto parlando!

ITALIANO               Ah, no?

FRANCESE              No!

L’italiano si alza e gli si mette di fronte. Ora il dialogo inizia normalmente e poi si fa sempre più serrato.

ITALIANO               Come si chiamano quei pezzi di plastica che si usano per puntare quando si gioca a carte?

FRANCESE              Fiche…

ITALIANO               Come si chiama quel panciotto senza maniche che si porta sotto la giacca?

FRANCESE              Gilet…

ITALIANO               Quel mobile col cassettone a ribalta che spesso funge da scrivania?

FRANCESE              Trumeau…

ITALIANO               Come si chiama quel posto pieno di tavoli da gioco?

FRANCESE              Casino…

ITALIANO               Il completo femminile con giacca e gonna?

FRANCESE              Tailleur…

ITALIANO               Il pavimento di legno?

FRANCESE              Parquet…

ITALIANO               Il più alto della pallacanestro?

FRANCESE              Pivot…

ITALIANO               La lista del ristorante?

FRANCESE              Menu…

ITALIANO               Lulù?

FRANCESE              C’est moi!

ITALIANO               (buffetto sulla guancia) Mio bel francesone! (si rimette a sedere)

FRANCESE              (arrabbiatissimo, rivolto al tedesco) E tu non dici niente?!!

TEDESCO                Wurstel, krapfen, panzer, Hitler, October fest e Derrick. Ha fregato anche me con lo stesso sistema.

FRANCESE              Lo vedi? Lo hai detto anche tu! Ci ha fregato!!!

TEDESCO                (alzando la voce, arrabbiato) Si, ci ha fregato! E lo sai perché è sempre lui a fare l’Italiano? Perché è più furbo! Per cui mettiti l’animo in pace e smettila di rompere!

ITALIANO               (guardando ‘non si sa bene dove’ verso l’alto, come se avesse una sensazione) Ragazzi! Ci tocca! Mettiamoci in posizione!

Tutti e tre si sistemano davanti sul palcoscenico come se dovessero essere passati in rassegna da un generale. Mani dietro la schiena. Le luci si modificano, si abbassano. Si crea una strana atmosfera… una voce fuori campo dice:

VOCE F.C.               Allora sentite questa… ci sono un Italiano, un francese e un tedesco ai quali viene proposta una scommessa. Devono riuscire a resistere una notte intera in una casa infestata dalle formiche. Il francese si fa avanti e sprezzante del pericolo…

contemporaneamente sul palcoscenico il francese fa un passo avanti e tutto altezzoso fa dei gesti per far capire che lui è sprezzante del pericolo…

                                 entra nella casa e chiude la porta dietro di se…

il francese mima i movimenti…

                                 Dopo neanche un’ora il francese esce e scappa via urlando ricoperto da migliaia di formiche!

il francese sul palcoscenico mima il tutto (compreso le urla non sonore) e, scappando, si sistema dietro agli

altri.

                                 Allora si fa avanti il tedesco che, sprezzante del pericolo, entra anche lui nella casa e chiude la porta dietro di se.

Stavolta è il tedesco a mimare il tutto.

                                 Dopo neanche un’ora il tedesco esce e scappa via urlando ricoperto da migliaia di formiche!

Anche il tedesco mima le urla e scappa via… si sistema dietro insieme al francese.

                                 Allora si fa avanti l’italiano che entra nella casa tranquillo e chiude la porta dietro di se.

L’italiano mima il tutto.

                                 Passano le ore. Passa la notte. Arrivato il giorno l’italiano esce fresco e riposato. ‘Ma come hai fatto?’ gli chiedono gli altri… ‘Ho ammazzato una formica e le altre sono andate al funerale!’. (la voce fuori campo esplode in una fragorosa risata)

Le luci tornano normali e l’italiano e il tedesco si risiedono negli stessi posti di prima.

FRANCESE              Ma ti rendi conto? Io non ce la faccio più! Non ce la faccio più! Senza contare che oltre a fare delle figuracce terribili dobbiamo sentire sempre le solite barzellette che sono delle stronzate terrificanti! E siamo costretti a fare sempre gli stessi movimenti ogni volta! Ti ricordi quando quel bambino rideva come un matto e volle riascoltare la stessa barzelletta dieci volte??? ‘Siete in cima a un grattacielo e io butto una sveglia di sotto, vediamo chi riesce a prenderla prima che tocchi terra’. E noi tutte le volte a far finta di scendere di corsa un dannato palazzo per cercare di prendere una sveglia che non avremmo mai preso! E poi ogni volta arrivava lui, scendeva con calma, si prendeva il caffè, si leggeva il giornale e afferrava tranquillamente la sveglia al volo… e perché??? Perché l’aveva caricata due ore indietro!!! Capisci che stronzata???

ITALIANO               Diciamo che rosichi perché non è venuta ‘a te’ l’idea…

FRANCESE              E certo! Come poteva venire a me l’idea visto che sei tu il furbo qui dentro! Io sono solo un povero francese!…… Io poi lo odio questo cappello!!! (sbatte la scoppola per terra… la raccoglie, la spolvera e se la rimette in testa. Poi sconsolato, quasi piangente) Sono il francese… va bene. Io sono il francese! Ahh… che bello essere francesi! La patria del vino, dell’Opera, dei Castelli della Loira, di Zidane, del Cognac, dello Champagne. Ma si dà il caso che sia anche la patria dei più buoni formaggi del mondo come il Bree, il Rochefort, il Caprice des dieux, il Camembert!… Ma allora come faccio ad aver paura del ‘fantasma formaggino’ porcaccia la miseria!!! (sbatte nuovamente il cappello per terra… lo guarda un po’ e poi se lo rimette in testa).

TEDESCO                (a consolarlo) Non fare così. In fin dei conti, se ci pensi bene, ci sono dei lati positivi anche nel fare il Francese, no?

FRANCESE              Ah, si? E quali?

TEDESCO                Beh... per esempio... (titubante) ... per esempio... beh, ora non mi viene in mente niente ma ce ne sarà pure qualcuno, giusto?

FRANCESE              Allora facciamo così. Dimmi tu quali sono i lati buoni nel fare il Tedesco!

TEDESCO                Eeeh! Te ne potrei dire un migliaio!

FRANCESE              A me ne basta uno, pensa come mi accontento di poco!

TEDESCO                Uno... dici? Beh... tanto per prenderne uno, allora, direi che... fare il Tedesco mi entusiasma perché... perché...

FRANCESE              Perché... NON CE NE SONO DI MOTIVI VALIDI! Svegliati! Lo capisci che la nostra è una condizione disgraziata?

TEDESCO                Non esageriamo, in fin dei conti quando siamo in pausa...

FRANCESE              Ma non siamo sempre in pausa, lo sai benissimo! Sono poche le pause rispetto ai momenti in cui quel profittatore dice...

ITALIANO               (guardando ‘non si sa bene dove’ verso l’alto, come se avesse una sensazione) Ragazzi! Ci tocca! Mettiamoci in posizione!

Tutti e tre si sistemano davanti sul palcoscenico come se dovessero essere passati in rassegna da un generale. Mani dietro la schiena. Le luci si modificano, si abbassano. Si crea una strana atmosfera… una voce fuori campo dice:

VOCE F.C.               Allora sentite questa… ci sono un Italiano, un francese e un tedesco ai quali viene proposta una scommessa. Devono riuscire a resistere una notte intera in una casa infestata dal terribile fantasma formaggino. Il tedesco si fa avanti e, sprezzante del pericolo

contemporaneamente sul palcoscenico il Tedesco fa un passo avanti e tutto altezzoso fa dei gesti per far capire che lui è sprezzante del pericolo…

                                 entra nella casa e chiude la porta dietro di se…

FRANCESE              (quasi tra se) Questa no...

il Tedesco mima i movimenti…

VOCE F.C.               Dopo neanche un’ora il Tedesco si vede arrivare di fronte un terribile fantasma...

FRANCESE              (quasi tra se) Questa no...

VOCE F.C.               ... che dice “Uuuuh! Sono il fantasma formaggino!!! Uuuuh!!!”. E il Tedesco fugge via dalla casa urlando di paura.

il Tedesco sul palcoscenico mima il tutto (compreso le urla non sonore) e,

scappando, si sistema dietro agli altri.

FRANCESE              (quasi tra se) Questa no...

VOCE F.C.               Allora si fa avanti il francese che, sprezzante del pericolo, entra anche lui nella casa e chiude la porta dietro di se.

Stavolta è il francese a mimare il tutto.

FRANCESE              Questa no... questa no! Non ce la faccio! (recalcitrante si rifiuta di restare al suo posto)

ITALIANO               (sottovoce) Che fai cretino, stai fermo!

TEDESCO                Rimettiti a posto, vuoi rovinare tutto?

VOCE F.C.               Dopo neanche un’ora il francese si vede arrivare di fronte un terribile fantasma...

FRANCESE              Non ce la faccio! NON CE LA FACCIO!!! (esce definitivamente dalle righe e se ne va)

TEDESCO                Fermati, dove vai???

ITALIANO               Torna qui, cretino! Non farci fare queste figure!

TEDESCO                Sbrigati, torna qui!

ITALIANO               Dai che forse sei ancora in tempo!

FRANCESE              No! Io lì non ci torno!!!

ITALIANO               Dai, pirla! Se non ti sbrighi...

VOCE F.C.               ... e quindi arriva il fantasma e... e... curioso... adesso non me la ricordo più... dunque c’era il francese che... che scemo... scusate ragazzi ma non me la ricordo più!

Le luci tornano normali.

ITALIANO               Ecco, hai visto cosa hai combinato?

TEDESCO                Ma non potevi aspettare che finisse la barzelletta?

FRANCESE              NO! Ho detto che quella del fantasma formaggino non la faccio più!

TEDESCO                Ma dai! E’ un classico, anzi è il classico dei classici! La base di ogni barzelletta del genere! Non puoi non farla!

FRANCESE              Posso, posso.

ITALIANO               Non insistere! Che ti puoi aspettare da un ‘pistola’ come quello!

FRANCESE              E certo! Per te è semplice! Tu vai lì, lo ‘spalmi sul panino’ e te la sei cavata! Ma siamo noi, NOI, a farcela sotto dalla paura ogni volta!

ITALIANO               Ma che corbellerie dice ‘sto qua??

TEDESCO                Ha il suo orgoglio, non puoi biasimarlo per questo... (rivolto al Francese) senti, non puoi non fare più la barzelletta del fantasma formaggino, altrimenti milioni di bambini di tutto il mondo come farebbero? Te la senti davvero di prenderti questa responsabilità? Te li immagini tutti quei bambini che pendono dalle labbra del pirla di turno e sul più bello si sentono dire...”non me la ricordo più”. E io vedo nei loro occhi la tristezza, la malinconia, l’afflizione. Mentre tu puoi dargli il sorriso, la gioia, l’allegria!

Il Francese sembra quasi che stia piangendo dalla commozione...

ITALIANO               Quante menate! Lo deve fare e basta! E’ il suo lavoro!

FRANCESE              (piangendo tra le braccia del tedesco) Io non voglio far piangere i bambini... è che io… io… io ho paura del fantasma formaggino...

ITALIANO               Di tutte le stronzate...

TEDESCO                Dai (consolando il Francese), ci sono qua io... lo sapevo, sai? Lo sapevo che tu non volevi far piangere i bambini...

FRANCESE              E’ che io sono stufo di fare il Francese... se potessi... almeno per una volta...

TEDESCO                Cosa?

ITALIANO               Cosa?

FRANCESE              Se potessi fare... almeno per una volta...

TEDESCO                Cosa?

ITALIANO               Cosa?

  

FRANCESE              Se potessi fare l’Italiano... almeno per una volta...

ITALIANO               Non se ne parla.

TEDESCO                Dai, che ti costa!

ITALIANO               Ho detto di no!

TEDESCO                Ma su, non fare il duro, lo so che hai un cuore lì dentro!

ITALIANO               No! Ognuno ha i suoi ruoli qui. E questa regola va rispettata!

TEDESCO                Lo so, lo so che le regole vanno rispettate... ma uno strappino? Non lo puoi fare...? (gli indica il Francese che aspetta come un bambino, l’Italiano tituba)... Un piccolo sforzo...? Guarda come soffre.... Per una volta sola...???

ITALIANO               (dopo un po’ di pausa) E va bene... ma solo per una volta, chiaro?

FRANCESE              Si, si! Solo per una volta, grazie!

ITALIANO               E poi non dite più che sono cattivo.

TEDESCO                No, non preoccuparti, lo sappiamo che non sei cattivo.

ITALIANO               Poi non mi rompete più le balle con i sorteggi? Con frasi del tipo ‘ha barato’, ‘ci ha fregato’?

FRANCESE              No, no, prometto!

ITALIANO               (guardando ‘non si sa bene dove’ verso l’alto, come se avesse una sensazione) Ragazzi! Ci tocca! Mettiamoci in posizione!

Stavolta è il Francese a mettersi al posto dell’Italiano, ovvero ultimo a destra.

Mani dietro la schiena. Le luci si modificano, si abbassano. Si crea una strana atmosfera… dal buio, dal nulla, appare un vassoio con tre bicchieri e una bottiglia di vetro scuro piena di liquido; una voce fuori campo dice:

VOCE F.C.               Allora sentite questa… il tedesco, la mattina, riempie il bicchiere di birra e va al lavoro.

Il Tedesco prende  un bicchiere dal vassoio apparso, lo riempie, ne beve il contenuto con somma

soddisfazione e fa come per andare al lavoro.

                                 Il francese, la mattina, riempie il bicchiere di vino e va al lavoro.

Il Francese(ex italiano) prende  un altro bicchiere dal vassoio apparso, lo riempie, ne beve il contenuto con

somma soddisfazione e fa come per andare al lavoro.

                                 L’italiano, la mattina,

Qui, l’italiano (ex francese) fa in anticipo tutti i movimenti e, alla fine della barzelletta, sta già bevendo.

                                 riempie il bicchiere... di pipì e va alla mutua!

L’Italiano (ex francese) sputa quello che ha bevuto, disgustato. Le luci tornano normali. Il Tedesco

ridacchia e torna a sedersi nello stesso posto dov’era ad inizio commedia.

FRANCESE              Ma che schifo! (sputa) Puah... che barzelletta orribile, puah!

ITALIANO               Ecco bravo. Scherza col fuoco. (scansa il francese che stava davanti alla sedia dove, all’inizio, era seduto l’Italiano) Scansati... ci sono cose che devono fare solo i professionisti. E ora non rompete più le scatole! Basta co’ ste storie sui bambini tristi, sui dadi truccati, sui sorteggi falsati. Ringraziate la vostra buona stella che è toccato a me fare l’Italiano. E pensate a chi sta molto peggio di voi invece! Pensate ai Carabinieri! O alla rana dalla bocca larga o alla maestra di Pierino! E perché, i Matti? Pensate a quante barzellette sui matti che ci stanno. Senza contare gli esploratori!

Il Tedesco sussulta.

FRANCESE              Ma che dici! Magari potessi fare io l’esploratore delle barzellette! Vedrei un sacco di posti esotici, andrei a letto con un sacco di belle donne, guiderei gli aerei da turismo, mangerei delle pietanze squisite... non qui... costretto a fare il ‘Francese’!...

L’Italiano va verso il Tedesco che è visibilmente turbato.

ITALIANO               Diglielo.

TEDESCO                No.

ITALIANO               Diglielo!

TEDESCO                Ho detto di no.

ITALIANO               Glielo ‘devi’ dire!

TEDESCO                Lo sai benissimo che non ne voglio parlare.

ITALIANO               Eh, no! Ora tu glielo dici, così la facciamo finita una volta per tutte con queste menate e lui si rende conto della fortuna che ha!

FRANCESE              Di cos’è che mi devo rendere conto?

TEDESCO                Lo sai che mi fa male ricordare. Non ne sono ancora uscito del tutto, non me la sento. Non voglio nemmeno pensarci.

FRANCESE              Ma cos’è che non vuoi ricordare? Da cos’è che non sei uscito? Insomma, mi dite cosa c’è?

ITALIANO               Diglielo!

TEDESCO                No.

ITALIANO               E va bene, allora glielo dico io.

TEDESCO                Fai come ti pare.

FRANCESE              Ma cos’è che mi dovete dire?

ITALIANO               Il tuo amico Tedesco è un ex esploratore delle barzellette.

FRANCESE              NO?!

ITALIANO               Si.

FRANCESE              Ma è fantastico! (rivolto al Tedesco) Che fico! Chissà quante cose hai fatto, quante cose hai visto! Avrai un milione di cose da raccontare, dai snocciola qualche aneddoto piccante!

TEDESCO                Non ne voglio parlare...

FRANCESE              Ma dai! Non fare il prezioso! Cerchiamo di rendere meno noiosi i pochi momenti di pausa che abbiamo, raccontami qualche avventura!

ITALIANO               Si, dai, e magari cerca di raccontargli l’ultima che hai avuto...

FRANCESE              Si, si... raccontami, ti prego!

ITALIANO               (stizzito ed arrabbiato, si alza) E va bene! Ma poi non dirmi che non ti avevo avvisato! Vuoi che ti racconto un aneddoto piccante? Te ne racconterò uno piccantissimo allora! (le luci si abbassano notevolmente. Occhio di bue sul Tedesco. Musica drammatica a condire il momento – ad es. brano 17 del CD di Amelie dal secondo 36) Ci sono due Esploratori che stanno sorvolando con un piccolo aereo da turismo il cuore dell’Amazzonia. All’improvviso però l’aereo comincia a perdere colpi. E’ successo qualcosa al motore. L’aereo perde quota e si abbatte su un grosso albero al centro di una radura. I due esploratori restano miracolosamente illesi ma purtroppo per loro l’albero che hanno distrutto era una specie di totem sacro agli indigeni del luogo che subito accorrono e catturano i due malcapitati. Portati nel loro villaggio gli si fa avanti il capo che rivolto ad uno di loro dice: “Voi avere distrutto nostro albero sacro. Io allora dare a te scelta. Volere essere squartato vivo e tue viscere mangiate da formiche rosse o volere Bumba Bumba?”. L’Esploratore atterrito guarda per un attimo il suo compagno di sventura e, pensando al fatto poco piacevole di essere squartato, esclama: “Scelgo Bumba Bumba.”. “Tu avere scelto Bumba Bumba???” – dice il Capo – “E così essere!”. Allora l’Esploratore viene portato in una capanna dove ad uno ad uno entrano a turno tutti gli indigeni e se lo strainchiappettano. Finito con il primo Esploratore il capo va dall’altro e gli fa la stessa proposta: “Voi avere distrutto nostro albero sacro. Io allora dare a te scelta. Volere essere squartato vivo e tue viscere mangiate da formiche rosse o volere Bumba Bumba?”. L’Esploratore avendo ancora nelle orecchie le strilla del compagno, senza esitare esclama: “Voglio essere squartato!”. E il capo dice: “Tu volere essere squartato. E così essere... (con vocina allegra) ma prima un po’ di Bumba Bumba!!!”.

La musica cessa e le luci si normalizzano. Il Tedesco è visibilmente scosso.

FRANCESE              Scusami... non potevo immaginare...

ITALIANO               Ecco, bravo. La prossima volta ‘immagina’ e prima di dire ‘voglio questo’, ‘voglio quello’, prova a pensare alle conseguenze!

FRANCESE              Scusa. Deve essere stato terribile...

TEDESCO                Non importa. Quello che è stato è stato. Fu dopo quella barzelletta che chiesi il trasferimento qui.

ITALIANO               E hai fatto bene! Quindi è ovvio che rispetto alla tua precedente situazione fare il Tedesco per te è un’esperienza esaltante, giusto?

TEDESCO                (ancora un po’ tremante) Si, qui sto bene...

Il Francese abbraccia commosso il Tedesco.

ITALIANO               Oh! E adesso che siamo tutti amici vediamo se riesco a finire di leggere il giornale.

FRANCESE              Beh, effettivamente fare il francese non è poi così male... in fin dei conti se lo avessi fatto nella barzelletta precedente mi sarei bevuto un buon bicchiere di vino rosso, no?

ITALIANO               Bravo. Devi solo pensare positivo.

FRANCESE              Si, giusto. Devo pensare positivo.

ITALIANO               Ecco, (guardando ‘non si sa bene dove’ verso l’alto, come se avesse una sensazione) ma comincia col farlo subito che dobbiamo lavorare. Ragazzi! Ci tocca! Mettiamoci in posizione!

Tutti e tre si sistemano davanti sul palcoscenico come se dovessero essere passati in rassegna da un

generale. Mani dietro la schiena. Le luci si modificano, si abbassano. Si crea una strana atmosfera…

ITALIANO               (al Francese, sottovoce) E tu vedi di non farci fare la brutta figura di prima altrimenti ti faccio mettere con gli esploratori insieme a un gorilla che vuole fare Bumba Bumba!

Una voce fuori campo dice:

VOCE F.C.               Allora sentite questa… si incontrano un francese, un tedesco e un italiano. Il Tedesco dice: “...

Il Tedesco fa un passo avanti e mima la battuta seguente.

                                 io sono di Dusseldorf e noi in Germania abbiamo un aereo che vola a 20.000 metri d’altezza!

Il Tedesco riprende posto con gli altri.

                                 E il Francese dice: “...

Il Francese fa un passo avanti e mima la battuta seguente.

                                 io sono di Parigi e noi in Francia abbiamo una Citroen che fa i 400 Km/h!

Il Francese riprende posto con gli altri.

                                 E l’Italiano dice: “...

L’Italiano  fa un passo avanti e mima la battuta seguente.

                                 io sono di Genova e ce l'ho lungo 42 centimetri.

L’Italiano riprende posto con gli altri.

                                 dopo un po' tutti e tre si rendono conto di averla sparata troppo grossa, così ritornano sui propri passi. Inizia il Tedesco: “...

Il Tedesco fa un passo avanti e mima la battuta seguente.

                                 Sapete, vi ho mentito. Il nostro aereo, a dire il vero, volerà massimo a 10.000 metri...

Il Tedesco riprende posto con gli altri.

                                 E il Francese dice: “...

Il Francese fa un passo avanti e mima la battuta seguente.

                                 Sapete, vi ho mentito. La Citroen farà al massimo i 220Km/h...

Il Francese riprende posto con gli altri.

                                 E l’Italiano dice: “...

L’Italiano  fa un passo avanti e mima la battuta seguente.

                                 Anch'io vi ho mentito: non sono proprio di Genova Genova....

Si sente che la voce fuori campo ride. Le luci tornano normali.

ITALIANO               (tornando a sedersi) E anche questa è fatta. (si rimette a leggere il giornale)

FRANCESE              Mi fai una rabbia mi fai!

ITALIANO               Dai buonino. Che stavolta non ti è successo niente.

FRANCESE              Si, ma mi fai rabbia lo stesso. Come fanno ad andarti tutte lisce? Riesci ad essere sempre così preciso, puntuale. Hai una prontezza di spirito particolare. Ti va tutto sempre bene e fai in modo di cavartela in ogni situazione. Mai una sbavatura, mai un’esitazione. Ma come fai??

ITALIANO               Beh, diciamo che un po’ bisogna esserci portati però molto fa l’esperienza.

TEDESCO                Si, ma adesso non esageriamo, caro il mio Italiano. Teniamo i piedi per terra! E chi ha orecchie per intendere... intenda!

FRANCESE              Ma che vuol dire con questo?

ITALIANO               Ma niente. Ormai avrai capito che da quel piccolo incidente, sragiona. Dunque, dicevamo che l’accuratezza nei dettagli è alla base di tutto...

TEDESCO                Senti “accuratezza”, perché non gli racconti di quella volta...

FRANCESE              Che volta?

ITALIANO               Ma niente.

TEDESCO                Diglielo.

ITALIANO               No.

TEDESCO                Glielo ‘devi’ dire!

ITALIANO               Lo sai benissimo che non ne voglio parlare.

TEDESCO                Eh, no! Ora tu glielo dici, così la facciamo finita una volta per tutte con queste menate sulla perfezione, sull’accuratezza nei particolari!

FRANCESE              Ma di cosa parlate?

ITALIANO               Lo sai che non ne voglio parlare. Sono errori di gioventù...

FRANCESE              Quale errore di gioventù? Insomma, mi dite cosa c’è?

TEDESCO                Diglielo!

ITALIANO               No.

TEDESCO                E va bene, allora glielo dico io.

ITALIANO               Carogna.

FRANCESE              Ma cos’è che mi dovete dire?

TEDESCO                Lo sai che il tuo amico Italiano è stato anche nello spazio?

FRANCESE              NO?!

TEDESCO                Si.

FRANCESE              Ma è fantastico! (rivolto all’Italiano) Che fico! Chissà che emozione deve essere stata! Voglio dire, avrai passato dei momenti indimenticabili!

TEDESCO                Ah, questo è sicuro!

FRANCESE              Dai! Raccontami cosa hai provato.

ITALIANO               Vuoi che ti dica cosa ho provato? E va bene. (le luci si abbassano notevolmente. Occhio di bue sul Tedesco. Musica drammatica a condire il momento – ad es. brano 17 del CD di Amelie dal secondo 36) La Nasa ha programmato un esperimento per provare la resistenza dell' uomo in totale solitudine nello spazio. Per l'esperimento vengono scelti tre uomini: un noto play boy svizzero , un famoso lettore di gialli e un accanito fumatore, me. Tutti e tre, secondo il progetto Nasa, dovranno essere spediti nello spazio su tre navicelle separate, dove dovranno rimanere in solitudine per ben sei mesi!! Gli viene concesso solo di portare con se qualcosa che li possa aiutare a passare il tempo durante il periodo di permanenza nello spazio. Arriva il giorno della partenza. Il play boy entra nella sua navicella con un'enorme borsa contenente filmini sexy... e parte. Il lettore di gialli porta con se una mezza biblioteca di gialli di tutti i generi... e parte. Il fumatore, ovviamente, si presenta con qualche migliaio di sigarette e sigari di vario genere, sale sull'ultima navicella... e parte. Passano i sei mesi e le tre navicelle tornano sulla Terra. Il primo ad uscire è il play boy... che sembra piuttosto soddisfatto dell' esperienza. Ringrazia e se ne va. Si apre poi il portellone della navicella su cui era il lettore di gialli, anch' esso sembra soddisfatto dell'esperienza fatta. Ringrazia e se ne va. Infine si apre il portellone della navicella sulla quale ero io, il fumatore, e appaio: una figura sconvolta, con gli occhi a palla, tremante, con otto sigarette in bocca due nelle orecchie e due nel naso. Ad un tratto apro la bocca e dico: “I FIAM... MI... FE... RIIIII !!!”

La musica cessa e le luci si normalizzano. L’Italiano è visibilmente scocciato. Il Francese ed il Tedesco

ridono a crepapelle.

ITALIANO               Ridete, ridete. Che ne sapete di quello che ho dovuto passare.

Il Francese ed il Tedesco gli fanno il verso. Imitano il modo in cui l’Italiano è sceso dalla navicella spaziale,

tutto tremante nel dire la parola ‘Fiammiferi!!’.

ITALIANO               Fate gli scemi. Non è un piccolo errore di valutazione ad oscurare anni di onorato servizio.

TEDESCO                Chiamalo ‘errore di valutazione’! Sei mesi senza (gli fa il verso) ‘Fiammiferi !!!’ (ride, insieme al Francese).

ITALIANO               Prendete, prendete pure in giro. Anzi, la volete sapere una cosa? Mi dimetto. D’ora in poi non farò più l’Italiano. D’ora in poi farò... (si avvicina al Francese, gli prende il cappello e lo indossa) il Francese. Ecco, fallo tu l’Italiano che ti piace tanto. Basta responsabilità, miei cari. Rimetto il mandato!

TEDESCO                Dai, non te la prendere, stiamo scherzando. Prendi fuoco subito! (guarda il Francese e riscoppia a ridere)

ITALIANO               Quello che è detto è detto. Io ora sono il Francese.

FRANCESE              Guarda che ti prendo in parola, eh?

ITALIANO               E fai bene! Sei tu l’Italiano ora. Ma ricorda: ride bene chi ride ultimo!

FRANCESE              Allora sono l’Italiano? E per sempre?

ITALIANO               Già! Anzi (indicando verso l’alto) vedi di cominciare a fare il tuo lavoro.

FRANCESE              (guardando verso l’alto) E’ vero. Che emozione. Posso dirlo?

ITALIANO               Sei tu che lo devi dire adesso.

FRANCESE              (visibilmente emozionato) Ragazzi. Ci tocca. Mettiamoci in posizione!

Tutti e tre si sistemano davanti sul palcoscenico come se dovessero essere passati in rassegna da un

generale. Mani dietro la schiena. Le luci si modificano, si abbassano. Si crea una strana atmosfera…

VOCE F.C.               Allora sentite questa… tre esploratori, un Tedesco, un Francese e un Italiano, vagano da giorni nel deserto. Hanno terminato da un pezzo viveri ed acqua e sono sul punto di morire quando trovano, semisepolta nella sabbia, una vecchia lampada. La sfregano e immediatamente vedono apparire un genio alto e possente. "In cosa posso servirvi?" chiede il genio. I tre rispondono che vogliono bere che desiderano immediatamente una borraccia anzi,no, una piscina per dissetarsi... Il genio fa apparire una piscina vuota e poi spiega ai tre che ognuno di loro dovrà correre verso la piscina, spiccare un salto pronunciando il nome di ciò con cui desidera riempirla e quindi potrà nuotare liberamente nel liquido desiderato.

Il Tedesco si prepara a correre verso l’uscita dalle quinte alla sua destra.

                                 Parte il Tedesco che spicca un gran balzo e urla:

TEDESCO                (saltando, uscendo di scena ed urlando) BIRRA !

                                 La piscina si riempie all'istante di birra fresca e dissetante. Il Tedesco nuota e se la gode. Quando ha finito ed esce fuori, la piscina si svuota...

L’Italiano si prepara a correre verso l’uscita dalle quinte alla sua destra.

                                 e parte il Francese. Anche lui fa un gran balzo e urla:

ITALIANO               (saltando, uscendo di scena ed urlando) VINO !

                                 La piscina si riempie all'istante di vino rosso e il tedesco gode alla grande del suo bagno dissetante. Alla fine tocca all'italiano che parte, spicca un gran balzo...

Il Francese si prepara a correre verso l’uscita dalle quinte alla sua destra. Parte, ma un attimo prima di

uscire dalla quinta inciampa vistosamente ed urla:

FRANCESE              (uscendo di scena) MERDAAAAA !!!

- FINE -