di LUIGI PIRANDELLO
PERSONAGGI
Fissati nella commedia sul palcoscenico:
DELIA MORELLO
MICHELE ROCCA
La vecchia signora DONNA LIVIA PALEGARI
e i suoi invitati, le sue amiche e i vecchi amici di casa
DORO PALEGARI, suo figlio,
e DIEGO CINCI, suo giovane amico,
Il vecchio cameriere di casa Palegari FILIPPO
FRANCESCO SAVIO, il contradditore,
e il suo amico PRESTINO, altri amici
IL MAESTRO DI SCHERMA e un cameriere.
Momentanei nel ridotto del teatro:
LA MORENO (che tutti sanno chi )
IL BARONE NUTI IL CAPOCOMICO
ATTORI E ATTRICI
IL DIRETTORE DEL TEATRO
L'AMMINISTRATORE DELLA COMPAGNIA
USCERI DEL TEATRO
CARABINIERI
CINQUE CRITICI DRAMMATICI
UN VECCHIO AUTORE FALLITO
UN GIOVANE AUTORE
UN LETTERATO CHE SDEGNA DI SCRIVERE
LO SPETTATORE PACIFICO
LO SPETTATORE IRRITATO
QUALCUNO FAVOREVOLE
MOLTI CONTRARII
LO SPETTATORE MONDANO
ALTRI SPETTATORI, SIGNORI E SIGNORE.
ATTO PRIMO
Siamo nell'antico palazzo della nobile signora Donna Livia Palegari, nell'ora del ricevimento, che sta per finire. Si vedr in fondo, attraverso tre arcate e due colonne, un ricchissimo salone molto illuminato e con molti invitati, signori e signore. Sul davanti, meno illuminato, vedremo un salotto, piuttosto cupo, tutto damascato, adorno di pre-giatissime tele, la maggior parte di soggetto sacro; cosicch ci sembrer di trovarci nella cappella d'una chiesa, di cui quel salone in fondo, oltre le colonne, sia la navata: cappella sacra d'una chiesa profana. Questo salotto avr appena una panca e qualche scranna per comodit di chi voglia ammirar le tele alle pareti. Nessun uscio. Ci verranno dal salone alcuni degli invitati, a due, a tre alla volta, per farsi, appartati, qualche confidenza; e, al levarsi della tela, ci troveremo un Vecchio Amico di casa e un Giovine sottile, che discorreranno tra loro.
IL GIOVINE SOTTILE (con un capino straziato, d'uccello pelato) Ma che ne pensa lei?
IL VECCHIO (bello, autorevole, ma anche un po' malizioso, sospirando) Che ne penso!
Pausa.
Non saprei.
Pausa.
Che cosa ne dicono gli altri?
IL GIOVINE SOTTILE Mah! Chi una cosa e chi un'altra.
IL VECCHIO S'intende! Ciascuno ha le sue opinioni.
IL GIOVINE SOTTILE Ma nessuno, per dir la verit, par che ci s'attenga sicuro, se tutti come lei, prima di manifestarle, vogliono sapere che cosa ne dicono gli altri.
IL VECCHIO Io alle mie mi attengo sicurissimo; ma certo la prudenza, non volendo parlare a caso, mi consiglia di conoscere se gli altri sanno qualche cosa che io non so e che potrebbe in parte modificare La mia opinione.
IL GIOVINE SOTTILEMa per quello che ne sa?
IL VECCHIO Caro amico, non si sa mai tutto!
IL GIOVINE SOTTILE E allora, le opinioni?
IL VECCHIO Oh Dio mio, mi tengo la mia ma - ecco - fino a prova contraria!
IL GIOVINE SOTTILE No, mi scusi; con l'ammettere che non si sa mai tutto, lei gi presuppone che ci siano cedeste prove contrarie.
IL VECCHIO (lo guarder un po', riflettendo, sorrider e domander) E con questo lei vorrebbe concludere che non ho nessuna opinione?
IL GIOVINE SOTTILE Perch a stare a quello che dice, nessuno potrebbe mai averne!
IL VECCHIO E non le sembra gi questa un'opinione?
IL GIOVINE SOTTILES, ma negativa!
iL VECCHIO Meglio che niente, eh! meglio che niente, amico mio!
Lo prender sotto il braccio e s'avvier con lui per rientrare nel salone in fondo.
Pausa. Nel salone si vedranno alcune signorine offrire il t e le paste agli invitaTi. Entreranno guardinghe due Giovani Signore.
LA PRIMA (con foga ansiosa) Mi ridai la vita! Mi ridai la vita! Dimmi! dimmi!
L'ALTRA Ma non niente pi che una mia impressione, bada!
LA PRIMA Se l'hai avuta, segno che qualcosa di vero dev'esserci! - Era pallido? Sorrideva triste?
L'ALTRA Mi parve cos.
LA PRIMA Non dovevo lasciarlo partire. Ah, il cuore me lo diceva! Gli tenni la mano fino alla porta. Era gi lontano d'un passo fuori della porta e ancora gli tenevo la mano. Ci eravamo baciati, lasciati, ed esse no, le nostre mani non si volevano staccare. Rientrando, caddi, come rotta dal pianto. - Ma dimmi un po', dimmi: nessuna allusione?
L'ALTRA Allusione a che?
LA PRIMA No, dico, se - cos, parlando in generale - come tante volte si fa...
L'ALTRA No, non parlava: stava ad ascoltare ci che dicevano gli altri.
LA PRIMA Eh, perch lui lo sa! Lo sa quanto male ci facciamo per questo maledetto bisogno di parlare. Finch dentro di noi c' un'incertezza, si dovrebbe stare con le labbra cucite. Si parla; non sappiamo neanche noi quello che diciamo... Ma era triste? Sorrideva triste? Non ricordi che cosa dicessero gli altri?
L'ALTRA Ah, non ricordo. Non vorrei, cara, che ti facessi qualche illusione. Sai com'? Ci s'inganna. Era forse indifferente e mi parve che sorridesse triste. Aspetta, s: quando uno disse -
LA PRIMA che disse? -
L'ALTRA una frase: aspetta... Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti .
LA PRIMA Non la disse lui, questa frase?
L'ALTRA No, no.
LA PRIMA Ah Dio mio! - Intanto, non so se sbaglio o non sbaglio. Io che mi sono vantata d'aver fatto in ogni occasione a mio modo! - Sono buona, ma posso diventar cattiva; e allora guaj a lui!
L'ALTRA Vorrei, cara, che tu non rinunciassi a essere come sei.
LA PRIMA E come sono? Non lo so pi! Ti giuro che non lo so pi! Tutto mobile, labile, senza peso. Mi volto di qua, di l, rido; m'apparto in un angolo per piangere. Che smania! Che angoscia! E continuamente mi nascondo la faccia, davanti a me stessa, tanto mi vergogno a vedermi cambiare!
Sopravvengono a questo punto altri invitati: due giovanotti annojati, molto eleganti, e Diego Cinci.
IL PRIMO Disturbiamo?
L'ALTRA Nono: tutt'altro. Venite avanti.
IL SECONDO Questa la cappella delle confessioni.
DIEGO Gi. Donna Livia dovrebbe tenere qua a disposizione dei suoi invitati un prete e un confessionale,
IL PRIMO Ma che confessionale! La coscienza! La coscienza!
DIEGOS, bravo! E che te ne fai?
IL PRIMO Come? Della coscienza?
IL SECONDO (con solennit) Mea mihi conscientia pluris est quam hominum sermo .
LALTRA Come come? Lei parla in latino?
IL SECONDO Cicerone, signora. Me ne ricordo ancora dal liceo.
LA PRIMA E che significa?
IL SECONDO (c.s.) Fo pi conto della testimonianza della mia coscienza, che dei discorsi di tutto il mondo .
IL PRIMO Modestamente ognuno di noi dice: Ho la mia coscienza e mi basta .
DIEGO Se fossimo soli.
IL SECONDO (stordito) Che vuol dire, se fossimo soli?
DIEGO Che ci basterebbe. Ma allora non ci sarebbe pi neanche la coscienza. Purtroppo, cari miei, ci sono io e ci siete voi. Purtroppo!
LA PRIMADice purtroppo?
L'ALTRANon gentile!
DIEGO Ma perch dobbiamo fare i conti con gli altri, sempre, signore mie!
IL SECONDO Ma nient'affatto! Quando ho la mia coscienza!
DIEGO E non vuoi capire che la tua coscienza significa appunto gli altri dentro di te ?
IL PRIMO I soliti paradossi!
DIEGO Ma che paradossi!
Al Secondo:
Che vuoi dire, scusa, che hai la tua coscienza e ti basta ? Che gli altri possono pensare di te e giudicarti come piace a loro, anche ingiustamente; che tu sei intanto sicuro e confortato di non aver fatto male. Non cos?
IL SECONDO Mi pare!
DIEGOBravo! E chi te la d, se non sono gli altri, codesta sicurezza? Codesto conforto chi te lo d?
IL SECONDO Io stesso! La mia coscienza appunto! Oh bella!
DIEGO Perch credi che gli altri, al tuo posto, se fosse loro capitato un caso come il tuo, avrebbero agito come te! Ecco perch, caro mio! E anche perch, fuori dei casi concreti e particolari della vita... s, ci sono certi principii astratti e generali, su cui possiamo essere tutti d'accordo (costa poco!). Intanto, guarda: se tu ti chiudi sdegnosamente in te stesso e sostieni che hai la tua coscienza e ti basta , perch sai che tutti ti condannano e non t'approvano o anche ridono di te; altrimenti non lo diresti. Il fatto che principii restano astratti; nessuno riesce a vederli come te nel caso che ti capitato, n a veder s stesso nell'azione che hai commessa. E allora a che ti basta la tua coscienza, me lo dici? A sentirti solo? No, perdio. La solitudine ti spaventa. E che fai allora? T'immagini tante teste, tutte come la tua: tante teste che sono anzi la tua stessa; le quali, a un dato caso, tirate per un filo, ti dicono s e no, e no e s, come vuoi tu. E questo ti conforta e ti fa sicuro. Va' l, va' l che un giuoco magnifico, codesto della tua coscienza che ti basta!
LA PRIMA gi tardi, oh. Bisogna andare.
L'ALTRA S s. Se ne vanno via tutti.
A Diego, fingendosi scandalizzata:
Ma che discorsi!
IL PRIMO Andiamo, andiamo via anche noi.
Ritorneranno nel salone per .salutare la padrona di casa e andar via. Nel salone, ormai, saranno rimasti pochi invitati che gi si licenziano da Donna Livia, la quale alla fine si far avanti, molto turbata, trattenendo Diego Cinci. La seguiranno il Vecchio amico di casa che abbiamo veduto in principio e un Secondo vecchio amico.
DONNA LIVIA (a Diego) No no, caro, non ve ne andate. Siete l'amico pi intimo di mio figlio. Sono tutta sossopra. Ditemi, ditemi se vero ci che mi hanno riferito questi miei vecchi amici.
PRIMO VECCHIO AMICO Ma sono solo supposizioni, Donna Livia, badiamo!
DIEGO Su Doro? Che gli accaduto?
DONNA LIVIA (sorpresa) Come? Non sapete nulla?
DIEGONo. Nulla di grave, suppongo. Lo saprei,
SECONDO VECCHIO AMICO(socchiudendo gli occhi quasi per attenuare la gravit di quello che dice) Lo scandalo di jersera -
DONNA LIVIA - in casa Avanzi! La difesa di... di quella... come si chiama? - di quella donnaccia!
DIEGO Scandalo? Che donnaccia?
PRIMO VECCHIO AMICO (c.s.) Mah! La Morello.
DIEGO Ah. per Delia Morello?
DONNA LIVIA Voi dunque la conoscete?
DIEGO E chi non la conosce, signora mia?
DONNA LIVIAAnche Doro? Dunque vero! La conosce!
DIEGO Oh Dio, la conoscer. Ma che scandalo?
DONNA LIVIA (al Primo Vecchio Amico) E voi che dicevate di no! -
DIEGO - come la conoscono tutti, signora. Ma che accaduto?
PRIMO VECCHIO AMICO Ecco. Io ho detto: senza che forse abbia mai parlato con lei! .
SECONDO VECCHIO AMICO Gi! Per fama.
DONNA LIVIA E ne prendeva le difese? Fin quasi a venire alle mani -
DIEGO - con chi? -
SECONDO VECCHIO AMICO - con Francesco Savio -
DONNA LIVIA - incredibile! Arrivare fino a questo punto! In una casa per bene! Per una donna come quella!
DIEGO Ma forse, discutendo -
PRIMO VECCHIO AMICO - ecco, nel calore della discussione
SECONDO VECCHIO AMICO - come tante volte avviene.
DONNA LIVIA Per carit, non cercate d'ingannarmi!
A Diego:
Dite, ditemi voi, caro! Voi sapete tutto di Doro
DIEGO - ma stia tranquilla, signora
DONNA LIVIA - no! E vostro obbligo, se siete amico vero di mio figlio, dirmi francamente quello che sapete!
DIEGO Ma se non so nulla! E vedr che non sar nulla! Vuol far caso di parole?
PRIMO VECCHIO AMICO No, questo no
SECONDO VECCHIO AMICO - che abbia fatto un gran senso a tutti,non si pu negare -
DIEGO - ma che cosa, in nome di Dio?
DONNA LIVIA - questa difesa scandalosa! Vi par poco?
DIEGO Ma lo sa lei, signora mia, che da una ventina di giorni non si fa altro che discutere di Delia Morello? Se ne dicono di cotte e di crude, in tutti i ritrovi, salotti, caff, redazioni di giornali. Ne avr letto anche lei qualche cosa sui giornali.
DONNA LIVIAS. Che un uomo s' ucciso per lei!
PRIMO VECCHIO AMICO - un giovane pittore: il Salvi -
DIEGO - Giorgio Salvi, s -
SECONDO VECCHIO AMICO - che pare facesse sperare tanto di s -
DIEGO - e pare che non sia neanche il primo.
DONNA LIVIA Come? Anche qualche altro?
PRIMO VECCHIO AMICO - s, era stampato in un giornale -
SECONDO VECCHIO AMICO - che gi un altro s'era ucciso per lei? -
DIEGO - un Russo, qualche anno fa, a Capri.
DONNA LIVIA (dando in ismanie e nascondendosi la faccia tra le mani) Dio mio! Dio mio!
DIEGO Non tema, per carit, che Doro debba essere il terzo! Creda, signora, che se si deve compiangere da tutti la fine sciagurata d'un artista come Giorgio Salvi; poi - a conoscere bene i fatti come si sono svolti - si pu, si pu anche tentare la difesa di quella donna.
DONNA LIVIAAnche voi?
DIEGO Anch'io, s... perch no?
SECONDO VECCHIO AMICO Sfidando l'indignazione di tutti?
DIEGO Sissignori! Vi dico che si pu difendere!
DONNA LIVIA Il mio Doro! Dio mio, sempre cos serio!
PRIMO VECCHIO AMICO Riserbato.
SECONDO VECCHIO AMICO Contegnoso.
DIEGO Pu darsi che, contraddetto, abbia un po' ecceduto, si sia lasciato andare.
DONNA LIVIA No no, non me la date a intendere! non me la date a intendere! un'attrice, codesta Delia Morello?
DIEGO Una pazza, signora.
PRIMO VECCHIO AMICO Ha fatto per l'attrice drammatica.
DIEGO S' fatta cacciare per le sue stravaganze da tutte le compagnie; tanto che non trova pi da scritturarsi. Delia Morello sar un soprannome. Chi sa come si chiama, chi , di dove viene!
DONNA LIVIA bella?
DIEGO Bellissima.
DONNA LIVIA Tutte cos, queste maledette! Doro l'avr conosciuta a teatro?
DIEGO Credo. Ma avr parlato con lei poche volte nel camerino, se pure. E in fondo non cos terribile come tutti si figurano, signora; stia tranquilla.
DONNA LIVIA Con due uomini che si sono uccisi per lei?
DIEGO Io non mi sarei ucciso.
DONNA LIVIAAvr fatto perdere la testa a tutti e due!
DIEGO Io non l'avrei perduta.
DONNA LIVIA Ma io non temo per voi! Temo per Doro!
DIEGO Non tema, signora. E creda che se male ha fatto agli altri quella disgraziata, il pi gran male l'ha fatto sempre a s stessa. di quelle donne fatte a caso, sempre fuori di s, fuggiasche, che non sapranno mai dove andranno a parare. Eppure, tante volte, sembra una povera bambina impaurita che cerchi ajuto.
DONNA LIVIA (impressionatissima, afferrandolo per le braccia) Diego, queste cose ve l'ha dette Doro!
DIEGO No, signora!
DONNA LIVIA (incalzando) Siate sincero, Diego! Doro innamorato di questa donna!
DIEGO Ma se le dico di no!
DONNA LIVIA (c.s.) S, s; ne innamorato! Le parole che avete detto sono quelle d'un innamorato!
DIEGO Ma le ho dette io, non Doro!
DONNA LIVIA Non vero! Ve le ha dette Doro! Nessuno me lo leva dalla testa!
DIEGO (stretto cos da lei) Oh Dio mio...
Con estro improvviso: voce chiara, lieve, invitante:
Signora, e lei non pensa... che so, a un calessino per una strada di campagna - aperta campagna - in una bella giornata di sole?
DONNA LIVIA (restando) A un calessino? e come c'entra?
DIEGO (con ira, commosso sul serio) Signora, sa come mi sono trovato io, vegliando di notte mia madre che moriva? Con un insetto sotto gli occhi, dalle ali piatte, a sei piedi, caduto in un bicchier d'acqua sul tavolino. E non m'accorsi del trapasso di mia madre, tanto ero assorto ad ammirare la fiducia che quell'insetto serbava nell'agilit dei suoi due ultimi piedi pi lunghi, atti a springare. Nuotava disperatamente, ostinato a credere che quei due piedi fossero capaci di springare anche sul liquido e che intanto qualcosina attaccata all'estremit di essi li impacciasse nel salto. Riuscendo vano ogni sforzo, se li nettava vivacemente con quelli davanti e ritentava il salto. Stetti pi di mezz'ora a osservarlo. Vidi morir lui e non vidi morire mia madre. Ha capito? - Mi lasci stare!
DONNA LIVIA (confusa, stordita, dopo aver guardato gli altri due, anch'essi confusi, storditi) Io vi chiedo scusa - ma non vedo che relazione...
DIEGO Le sembra assurdo? Lei domani rider - gliel'assicuro io -di tutta codesta vana costernazione per suo figlio, ripensando a questo calessino che ora le ho fatto passar davanti per frastornarla. Consideri che io non posso ridere ugualmente, pensando a quell'insetto che mi cadde sotto gli occhi mentre vegliavo mia madre che moriva.
Pausa. Donna Livia e i due vecchi amici, dopo questa brusca diversione, torneranno a guardarsi tra loro, pi che mai imbalorditi, non riuscendo, per quanta buona volont ci mettano, a far entrare quel calessino e quell'insetto nel momento del loro discorso. D'altra parte Diego Cinci veramente commosso dal ricordo della morte della madre; per cui Doro Palegari, che entrer in questo momento, lo trover del tutto cambiato d'umore.
DORO (sorpreso, dopo aver guardato in giro tutti e quattro) Che cos'?
DONNA LIVIA (riavendosi) Ah! Eccoti qua! Doro, Doro, figlio mio, che hai fatto? Questi amici mi hanno detto...
DORO (scattando, irritatissimo) ... dello scandalo, vero?... che sono cotto, fradicio, pazzo di Delia Morello eh? Tutti gli amici che m'incontrano per via, mi fanno l'occhietto: - Eh, Delia Morello? - Ma perdio, dove siamo? in che mondo viviamo?
DONNA LIVIA Ma se tu -
DORO - io, che cosa? incredibile, parola d'onore! gi, subito, diventato uno scandalo!
DONNA LIVIA Hai difeso -
DORO - non ho difeso nessuno! -
DONNA LIVIA - in casa Avanzi, jersera -
DORO - in casa Avanzi jersera ho sentito esprimere da Francesco Savio un'opinione che non m' sembrata giusta sulla fine tragica del Salvi di cui tutti parlano; e l'ho combattuta. - Questo tutto!
DONNA LIVIA Ma hai detto cose -
DORO - avr anche detto un cumulo di sciocchezze! Quello che ho detto, non lo so! Una parola tira l'altra! - Ma pu ciascuno pensare a suo modo, s o no? sui fatti che accadono. Si pu, mi pare, interpretare un fatto in una maniera o in un'altra, come ci sembra; oggi cos e domani magari diversamente? - Io sono prontissimo, se domani vedo Francesco Savio, a riconoscere che aveva ragione lui, e torto io.
PRIMO VECCHIO AMICO Ah, benissimo, allora!
DONNA LIVIA Fallo, s, fallo, Doro mio! -
SECONDO VECCHIO AMICO - per tagliar cono a tutte queste chiacchiere!
DORO Ma non per questo! Me ne infischio, io, delle chiacchiere. -Per vincere in me stesso l'irritazione che provo -
PRIMO VECCHIO AMICO - giusto! s s, giusto! -
SECONDO VECCHIO AMICO - a vedersi cos frainteso!
DORO Ma no! Per le esagerazioni a cui mi sono lasciato andare vedendo bestialmente incornato su certe false argomentazioni Francesco Savio, il quale poi - s - aveva ragione lui, sostanzialmente. Ora, a mente fredda, sono pronto - ripeto - a riconoscerlo. E lo far, lo far davanti a tutti, perch si finisca di gonfiare questa famosa discussione! Non ne posso pi!
DONNA LIVIA Bene, bene, Doro mio! E sono contenta che tu riconosca fin d'ora, qua davanti al tuo amico, che non si pu difendere una donna come quella!
DORO Perch anche lui diceva che si pu difendere?
PRIMO VECCHIO AMICO Gi - lo diceva; ma... cos; lo diceva -
SECONDO VECCHIO AMICO - accademicamente - per tranquillare tua madre...
DONNA LIVIA Ah, s, bei modo di tranquillarmi! Fortuna che m'hai tranquillato tu, ora. Grazie, Doro mio!
DORO (scattando al ringraziamento) Ma dici sul serio? Mi fai crescere pi che mai l'irritazione, vedi?
DONNA LIVIA Perch ti ringrazio?
DORO Eh s, scusa! Perch mi ringrazi? Hai potuto credere anche tu, dunque? -
DONNA LIVIA - no! no!-
DORO - e allora perch mi ringrazi e ti dichiari tranquilla ora ? - Farei cose da pazzi, farei!
DONNA LIVIA Per carit, non ci pensare pi!
DORO (voltandosi a Diego) Come credi che sia da difendere, tu, Delia Morello?
DIEGO Lascia andare! Ora che tua madre tranquilla!
DORO No, vorrei saperlo, vorrei saperlo.
DTEGO Per seguitare a discutere con me?
DONNA LIVIABasta, Doro!
DORO (alla madre) No, per curiosit!
a Diego:
Per vedere se le tue ragioni sono quelle stesse che portavo io contro Francesco Savio.
DIEGO E in questo caso? Cambieresti di nuovo?
DORO Ti pare che sia una bandieruola? - Non si pu dire - sostenevo io - che Delia Morello abbia voluto la rovina del Salvi per il fatto che, quasi alla vigilia delle nozze, si mise con quell'altro, perch la vera rovina del Salvi sarebbe stata a ogni modo il suo matrimonio con lei .
DIEGO Ecco! Benissimo! Ma sai com' una torcia accesa, al sole, in un mortorio? La fiamma non si vede; e che si vede invece? come fumiga!
DORO Che intendi dire?
DIEGO Che son d'accordo con te: che la Morello lo sapeva; e che appunto perch lo sapeva, non volle il matrimonio! Ma tutto questo non chiaro, forse neanche a lei stessa; e appare invece a tutti il fumigho della sua cos detta perfidia.
DORO (subito, con foga) No, no, caro mio! Ah, la perfidia c' stata; innegabile; e raffinatissima! Ci ho ripensato bene tutt'oggi. Ella si mise con quell'altro - con Michele Rocca - per seguitare fino all'ultimo la sua vendetta sopra il Salvi; come sosteneva Francesco Savio jersera.
DIEGO Oh! E dunque statti adesso in buona pace con codesta opinione del Savio, e non parlarne pi.
PRIMO VECCHIO AMICO Ecco! il meglio che si possa fare su un simile argomento! E noi ce n'andiamo, Donna Livia -
le bacer la mano.
SECONDO VECCHIO AMICO (seguitando) - felicissimi che tutto si sia chiarito!
Le bacer la mano; poi, rivolgendosi ai due giovani:
Buona sera, cari.
PRIMO VECCHIO AMICO Addio, Doro. Buona sera, Cinci.
DIEGO Buona sera.
Se lo tirer un po' in disparte e gli dir piano, maliziosamente:
Congratulazioni!
PRIMO VECCHIO AMICO (stordito) Di che?
DIEGO Noto con piacere che in lei c' sempre, sotto sotto, un di pi, che per fortuna non viene mai fuori.
PRIMO VECCHIO AMICO In me? Ma no! Che cosa?
DIEGO Eh via! Ci che pensa, lei se lo tiene per s, e non se ne fa accorgere. Ma siamo d'accordo, sa!
PRIMO VECCHIO AMICO Uhm! Non ci arrivo, che vuole che le dica!
DIEGO (tirandoselo un po' pi in disparte) Io me la sposerei perfino! Ma ho appena quanto basta a me, e non di pi. Sarebbe come ad accogliere un altro sotto l'ombrello quando piove, che ci si bagna in due.
DONNA LIVIA (che se ne sar stata frattanto a conversare, rassicurata, con Doro e l'altro vecchio amico: rivolgendosi al primo che rider) E allora, amico mio... - Che avete da ridere cos?
PRIMO VECCHIO AMICO Niente: capestrerie!
DONNA LIVIA (seguitando e avviandosi a braccetto di lui e seguita dall'altro verso il salone, da cui parlando scompariranno per la destra) - se domani andrete da Cristina, ditele che si tenga pronta per lora fissata...
Via Donna Livia coi due vecchi amici. Doro e Diego resteranno per un buon pezzo in silenzio, il salone vuoto e illuminato far, alle loro spalle, una strana impressione.
DIEGO (aprendo le dita delle due mani a ventaglio e intrecciandole tra loro in modo da formare una grata o una rete e appressandosi a Doro per mostrargliela) E cos - guarda - proprio cos -
DORO Che cosa?
DIEGO - la coscienza di cui si parlava poc'anzi. Una rete elastica, che se s'allenta un poco, addio! scappa fuori la pazzia che cova dentro ciascuno di noi.
DORO (dopo un breve silenzio, costernato e sospettoso) Lo dici per me?
DIEGO (quasi a s stesso) Ti vagano davanti sconnesse le immagini accumulate in tanti anni, frammenti di vita che forse hai vissuta e che t' rimasta occulta perch non hai voluto o potuto rifletterla in te al lume della ragione; atti ambigui, menzogne vergognose, cupi livori, delitti meditati all'ombra di te stesso fino ai minimi particolari, desiderii inconfessati: tutto, tutto ti riviene fuori, ti sbmica, e ne resti sconcertato e atterrito.
DORO (c.s.) Perch dici questo?
DIEGO (con gli occhi fissi nel vuoto) Dopo nove notti che non dormivo...
S'interromper per voltarsi di scatto a Doro.
Provati, provati a non dormire per nove notti di fila! - Quella tazzina di maiolica, sul comodino, con un solo righino azzurro. - E tn-tn, che morte, quella campana! Otto, nove... le contavo tutte: dieci, undici - la campana dell'orologio - dodici - e poi ad aspettare quella dei quarti! Non c' pi nessun affetto che tenga, quando hai trascurato i bisogni primi che si debbono per forza soddisfare. Rivoltato contro la sorte feroce che teneva ancora l, rantolante e insensibile, il corpo, 0 solo corpo ormai, quasi irriconoscibile, di mia madre - sai che pensavo? pensavo che - ah Dio, poteva finalmente finire di rantolare!
DORO Ma e morta, scusa, da pi di due anni, tua madre, mi pare.
DIEGO S. Sai come mi sorpresi, a una momentanea sospensione di quel rantolo, nel terribile silenzio sopravvenuto nella camera, voltando non so perch il capo verso lo specchio dell'armadio? Curvo sul letto, intento a spiare da vicino, se non fosse morta. Proprio come per farsi vedere da me, la mia faccia conservava nello specchio l'espressione con cui stava sospesa a spiare, in un quasi allegro spavento, la liberazione. La ripresa del rantolo m'incusse in quel punto un tale raccapriccio di me, che mi nascosi quella faccia come se avessi commesso un delitto; e mi misi a piangere - come il bambino ch'ero stato per la mia mamma, di cui - s, s - volevo ancora la piet per la stanchezza che sentivo, che mi faceva cascare a pezzi; pur avendo finito or ora di desiderare la sua morte; povera mamma che ne aveva perdute di notti per me, quand'ero piccino e malato...
DORO Ma mi dici perch, all'improvviso, codesto ricordo di tua madre?
DIEGO Non lo so, perch. Lo sai tu forse perch ti sei tanto irritato del ringraziamento che tua madre t'ha fatto per averla tranquillata?
DORO Perch aveva potuto supporre per un momento anche lei...
DIEGO Va' l, che noi c'intendiamo a guardarci!
DORO (scrollando le spalle) Ma che vuoi intendere!
DIEGO Se non fosse vero, avresti dovuto riderne, non irritartene.
DORO Ma come? pensi sul serio anche tu? -
DIEGO - io? tu lo pensi!
DORO Se do ragione al Savio adesso!
DIEGO Lo vedi? Da cos a cos. E anche contro te stesso ti sei irritato, delle tue esagerazioni!
DORO Perch riconosco -
DIEGO - no! no! leggi chiaro, leggi chiaro in te stesso!
DORO Ma che vuoi che legga, fammi il piacere!
DIEGO Tu dai ragione adesso a Francesco Savio... sai perch? per reagire contro un sentimento, che covi dentro, a tua insaputa.
DORO Ma nient'affatto! Mi fai ridere!
DIEGO S! s!
doro Mi fai ridere, ti dico!
DIEGO Nel ribollimento della discussione di jersera t' venuto a galla e t'ha stordito e t'ha fatto dir cose che non sai . Sfido! Credi di non averle mai pensate! E invece le hai pensate, le hai pensate -
DORO - come? quando? -
DIEGO - di nascosto a te stesso! - Caro mio! Come ci sono i figli illegittimi, ci sono anche i pensieri bastardi!
DORO I tuoi, s!
DIEGO Anche i miei! Tende ognuno ad ammogliarsi per tutta la vita con un'anima sola, la pi comoda, quella che ci porta in dote la facolt pi adatta a conseguir lo stato a cui aspiriamo; ma poi, fuori dell'onesto tetto coniugale della nostra coscienza, abbiamo tresche, tresche e trascorsi senza fine con tutte le altre nostre anime rejette che stanno gi nei sotterranei del nostro essere, e da cui nascono atti, pensieri, che non vogliamo riconoscere, o che, forzati, adottiamo o legittimiamo, con accomodamenti e riserve e cautele. Questo, tu ora lo respingi. povero pensiero trovatello! Ma guardalo bene negli occhi: tuo! Tu ti sei davvero innamorato di Delia Morello! Come un imbecille!
DORO Ah! ah! ah! ah! Mi fai ridere, mi fai ridere.
A questo punto entrer dal salone il cameriere Filippo.
FILIPPO Permesso? C' il signor Francesco Savio.
DORO Ah, eccolo qua!
A Filippo:
Fallo entrare.
DIEGO Io me ne vado.
DORO No, aspetta che ti far vedere come mi sono innamorato di Delia Morello!
Entrer Francesco Savio.
DORO Vieni, vieni, Francesco.
FRANCESCO Caro Doro! - Buona sera, Cinci!
DIEGO Buona sera.
FRANCESCO (a Doro) Sono venuto a esprimerti il mio rammarico per il diverbio nostro di jersera.
DORO Oh guarda! Mi proponevo anch'io di venirti a trovare questa sera per esprimerti allo stesso modo il mio rammarico.
FRANCESCO (lo abbraccer) Ah! Mi togli un gran peso dal petto, amico mio!
DIEGO Siete da dipingere tutti e due, parola d'onore!
FRANCESCO (a Diego) Ma sai che per un punto non abbiamo guastata per sempre la nostra vecchia amicizia?
DORO Ma no! ma no!
FRANCESCO Come no? Ci sono stato male tutta la notte, credi! A pensare come mi fosse potuto rimanere oscuro il sentimento generoso -
DIEGO (di scatto) - benissimo! - che l'ha spinto a difendere Delia Morello, eh? -
FRANCESCO - davanti a tutti - coraggiosamente - mentre tutti le gridavano la croce addosso.
DIEGO Tu prima di tutti!
FRANCESCO (con calore) Ma s! Per non aver considerato a fondo le ragioni, una pi giusta e pi valida dell'altra, addotte da Doro!
DORO (con dispetto e restando) Ah s? tu, ora? -
DIEGO (c.s.) - benissimo! In favore di quella donna, vero? -
FRANCESCO - sfidando lo scandalo! Imperterrito contro le risa sguajate con cui tutti quegli sciocchi accoglievano le sue risposte sferzanti!
DORO (c.s. prorompendo) Senti! Tu sei un pulcinella!
FRANCESCO Come! Vengo a darti ragione!
DORO Appunto per questo! Un pulcinella!
DIEGO (a Francesco) Voleva darti ragione - lui, a te!
FRANCESCO A me?
DIEGO A te! a te! per tutto quello che hai detto tu contro Delia Morello!
DORO E ora ha il coraggio di venirmi a dire in faccia che avevo ragione io!
FRANCESCO Ma perch ho riflettuto su quello che dicesti jersera!
DIEGO Eh gi! Capisci? Come lui su quello che dicevi tu!
FRANCESCO E ora lui d ragione a me?
DIEGO Come tu a lui!
DORO Ora, gi! Dopo avermi reso jersera lo zimbello di tutti, il bersaglio di tutte le malignit, e aver qua turbato mia madre -
FRANCESCO - io?
DORO - tu! tu! s! cimentandomi, compromettendomi, facendomi dir cose che non m'erano mai passate per la mente!
Parandoglisi di fronte, aggressivo, fremente;
Non t'arrischiare, sai, d'andar dicendo che ho ragione io adesso!
DIEGO (incalzando) - perch riconosci la generosit del suo sentimento -
FRANCESCO - ma se vero!
DORO Sei un pulcinella!
DIEGO Farai credere che sai anche tu, ora, la verit: che innamorato di Delia Morello, e che l'ha difesa per questo!
DORO Diego, finiscila, perdio, o me la piglio con te!
A Francesco:
Un pulcinella, caro mio, un pulcinella!
FRANCESCO Me lo gridi ili faccia per la quinta volta, bada!
DORO E te lo grider per cento volte di fila, ora, domani e sempre!
FRANCESCO Ti faccio notare che sono in casa tua!
DORO In casa mia e fuori, dove tu vuoi te lo grido in faccia: pulci nella!
FRANCESCO Ah s? Sta bene. Quand' cosi a rivederci!
E andr via.
DIEGO (facendo per corrergli dietro) Oh, non facciamo scherzi!
DORO (trattenendolo) Lascialo andare!
DIEGO Ma dici sui serio? Tu cos finisci di comprometterti!
DORO Non me n'importa un corno!
DIEGO (svincolandosi) Ma tu sei pazzo!... Lasciami andare!
Scapper via per tentare di raggiungere Francesco Savio.
DORO (gli grider dietro) Ti proibisco d'intrometterti! (Non vedendolo pi s'interromper e andr in su e in gi per il salotto, masticando tra i denti). Ma guarda un po'! - Ora! - Ha il coraggio di venirmi a dire in faccia che avevo ragione io, ora! - Pulcinella... - Dopo aver fatto credere a tutti... -
Sopravverr a questo punto Filippo, un po' smarrito, con un biglietto da visita in mano.
FILIPPO Permesso?
DORO (arrestandosi, brusco) Che cosa c'?
FILIPPO C' una signora che domanda di lei.
DORO Una signora?
FILIPPO Ecco.
Gli porger il biglietto da visita.
DORO (dopo aver letto il nome sul biglietto, turbandosi vivamente) - Qua? Dov'?
FILIPPO di l che aspetta,
DORO (si guarder attorno, perplesso; poi domander, cercando di nascondere l'ansia e il turbamento) E la mamma uscita!
FILIPPO Sissignore, da poco.
DORO Falla passare, falla passare.
Andr verso il salone per accogliere Delia Morello. Filippo si ritirer e ritorner poco dopo per accompagnare fino alle colonne Delia Morello che apparir velata, sobriamente vestita, ma elegantissima, Filippo torner a ritirarsi, inchinandosi.
DORO Voi qua, Delia?
DELTA Per ringraziarvi; per baciarvi le mani, amico mio!
DORO Ma no, che dite!
DELIA S, ecco -
Chiner il capo come se volesse veramente baciargli l mano che tiene ancora tra le sue.
- davvero! davvero!
DORO Ma no, che tate! Debbo io, a voi -
DELIA Per il bene che mi avete fatto!
DORO Ma che bene! Ho solo -
DELIA - no! credete per la difesa che avete fatto di me? Che volete che m'importi di difese, di offese! - Mi dilanio da me! - La mia gratitudine per quello che avete pensato, sentito; e non perch l'abbiate gridato in faccia agli altri!
DORO (non sapendo come regolarsi) Ho pensato... s, quel che - conoscendo, come conoscevo, i fatti - m'... m' parso giusto.
DELIA Giusto o ingiusto - non m'importa! E che mi sono riconosciuta, capite, riconosciuta in tutto quello che avete detto di me, appena me l'hanno riferito!
DORO (c.s. ma non volendo parere smarrito) Ah, bene - perch... ho - ho indovinato dunque?
DELIA Come se foste vissuto in me, sempre; ma intendendo di me quello che io non ho potuto mai intendere, mai, mai! Ali sono sentita fendere le reni da brividi continui; ho gridato: S! s! cos! cos! ; non potete immaginarvi con che gioja, con che spasimo, vedendomi, sentendomi in tutte le ragioni che avete saputo trovare!
DORO Ne sono... ne sono felice, credetemi! Felice perch mi sono apparse cos chiare nel momento in cui - veramente - le trovavo , senza rifletterci, come... come per un estro che mi si fosse acceso, ecco, per una divinazione insomma del vostro animo - e poi, vi confesso, non pi -
DELIA - ah, non pi?
DORO Ma se voi ora mi dite che vi ci siete riconosciuta!
DRELA Amico mio, vivo da stamattina di codesta vostra divinazione, che apparsa tale anche a me! Tanto che mi domando come abbiate potuto fare ad averla, voi che mi conoscete cos poco, in fondo; e mentr'io mi dibatto, soffro - non so - come di l da me stessa! come se quella che io sono, debba andarla sempre inseguendo, per trattenerla, per domandarle che cosa voglia, perch soffra, che cosa dovrei fare per ammansarla, per placarla, per darle pace!
DORO Ecco: un po' di pace, s! Voi ne avete veramente bisogno.
DELIA L'ho sempre davanti, come me lo vidi in un attimo cadere ai piedi, bianco, di peso, dacch m'era sopra come una vampa; mi sentii - non so - estinguere, estinguere - protendendomi a guardare, dall'abisso di quell'attimo, l'eternit di quella morte improvvisa, l, nella sua faccia in un momento smemorata di tutto, spenta. E sapevo io sola, io sola la vita ch'era in quella testa che s'era l fracassata per me; per me che non sono niente! - Ero pazza; figuratevi come sono adesso!
DORO Calmatevi, calmatevi.
DELIA Mi calmo, s. E appena mi calmo - ecco qua - sono cos -come insordita. In tutto il corpo, insordita. Proprio. Mi stringo e non mi sento. Le mani - me le guardo - non mi sembrano mie. E tutte le cose - Dio mio, le cose da fare - non so pi perch si debbano fare. Apro la borsetta; ne cavo lo specchio; e nell'orrore di questa vana freddezza che mi prende, non potete immaginarvi che impressione mi facciano, nel tondo dello specchio, la mia bocca dipinta, i miei occhi dipinti, questa faccia che mi sono guastata per farmene una maschera.
DORO (appassionato) Perch non ve la guardate con gli occhi degli altri.
DELIA Anche voi? Sono proprio condannata a odiare come nemici tutti coloro a cui m'accosto perch m'ajutino a comprendermi? Abbagliati dai miei occhi, dalla mia bocca... E nessuno che si curi di ci che pi mi bisogna!
DORO Del vostro animo, s.
DELIA E io allora li punisco, l, dove s'appuntano leloro brame; e prima le esaspero, codeste brame che mi fanno schifo, per meglio vendicarmi; facendo getto all'improvviso di questo mio corpo a chi meno essi s'aspetterebbero.
Doro far segno di s col capo; come a dire: Purtroppo.
Cos, per mostrar loro in quanto dispregio io tenga ci che essi sopratutto pregiano di me.
Doro far ancora segno di s col capo.
Ho fatto il mio danno? S. L'ho sempre fatto. Ah, ma meglio la canaglia - la canaglia che si da per tale; che se rattrista, non delude; e che pu avere anche qualche lato buono; certe ingenuit talvolta, che tanto pi rallegrano e rinfrescano, quanto meno ce l'aspettiamo in loro!
DORO (sorpreso) Ho detto proprio cos, io! Proprio questo -
DELIA (convulsa) - s, s -
DORO - ho spiegato cosi, proprio cos, certi vostri inopinati -
DELIA - traviamenti - gi! - balzi - salti mortali...
Rester d'un tratto con gli occhi fissi nel vuoto, come assorti in una lontana visione.
-Guarda!...
Poi dir come a s stessa:
Pare impossibile... Gi... I salti mortali...
E di nuovo assorta:
Quella ragazzetta, a cui gli zingari insegnavano a farli - in una spianata verde verde, vicino alla mia casetta di campagna, quand'ero bambina... -
c.s.
Pare impossibile che sia stata anch'io bambina...
Far, senza dirlo, il grido con cui la madre la chiamava:
- Lil! Lil! - Che paura di quegli zingari; che levassero d'improvviso le tende e mi rapissero! -
Rivenendo a s:
Non mi hanno rapita. Ma i salti mortali ho imparato a farli anch'io, da me, venendo dalla campagna in citt - qua - fra tutto questo finto, fra tutto questo falso, che diventa sempre pi finto e pi falso - e non si pu sgombrare; perch, ormai, a rifarla in noi, attorno a noi, la semplicit, appare falsa - appare? , - falsa, finta anch'essa. - Non pi vero niente! E io voglio vedere, voglio sentire, sentire almeno una cosa, almeno una cosa sola che sia vera, vera, in me!
DORO Ma codesta bont che in fondo a voi. nascosta; come io ho cercato di farla vedere agii altri -
DELIA - s, s; e ve ne sono tanto grata, s - ma cos complicata anch'essa - complicata - tanto che vi siete attirate l'ira, le risa di tutti per aver voluto chiarirla. Anche a me l'avete chiarita. S, malvista da tutti, come avete detto voi, trattata con diffidenza da tutti, l a Capri. - (Credo che ci fosse anche chi mi sospettava spia.) - Ah, che scoperta vi feci, amico mio! Sapete che cosa significa amare l'umanit ? Significa soltanto questo: essere contenti di noi stessi . Quando uno contento di s stesso ama l'umanit . - Pienissimo di questo amore - oh, felice! -dopo l'ultima esposizione dei suoi quadri a Napoli, doveva esser lui, quando venne a Capri -
DORO - Giorgio Salvi? -
DELIA - per cera suoi studi di paese. - Mi trov in quello stato d'animo -
DORO - ecco! proprio come ho detto io! Preso tutto dalla sua arte, senza pi altro sentimento.
DELIA Colori! per lui i sentimenti non erano pi altro che colori!
DORO Vi propose di sedere per un ritratto -
DELIA - dapprima, s. Poi... Aveva un modo di chiedere quello che voleva... un modo... - era impudente, pareva un bambino. -E gli feci da modella. Voi l'avete detto benissimo: nulla irrita pi che il restare esclusi da una gioja -
DORO - viva, presente innanzi a noi, attorno a noi, di cui non si scopra o non s'indovini la ragione -
DELIA - giustissimo! Ero una gioja - pura - soltanto per i suoi occhi - ma che mi dimostrava che anche lui, in fondo, non pregiava e non voleva da me altro che il corpo; non come gli altri, per un basso intento, oh!
DORO Ma questo a lungo andare non poteva che irritarvi di pi -
DELIA - ecco! Perch se m'ha fatto sempre sdegno e nausea non vedermi ajutata nelle mie smaniose incertezze da quegli altri; il disgusto per uno che voleva anch'esso il corpo, e nient'altro, ma solo per trarne una gioja -
DORO - ideale! -
DELIA - esclusivamente per s! -
DORO - doveva essere tanto pi forte, in quanto mancava appunto ogni motivo di nausea -
DELIA - e rendeva impossibile quella vendetta che almeno ho potuto prendermi d'improvviso contro gli altri! - Un angelo, per una donna, sempre pi irritante d'una bestia!
DORO (raggiante) Oh guarda! Le mie parole! io ho detto proprio - precisamente - cos!
DELIA Ma io ripeto le vostre parole, appunto, come mi sono state riferite: che mi hanno fatto luce -
DORO - ah; ecco! - per vedere la ragione vera -
DELIA - di quello che ho fatto! S, s: vero: per potermi vendicare, io feci in modo che il mio corpo a mano a mano davanti a lui cominciasse a vivere, non pi per la delizia degli occhi soltanto -
DORO - e quando lo vedeste come tant'altri vinto e schiavo, per meglio assaporare la vendetta, gli vietaste che prendesse da esso altra gioja che non fosse quella di cui finora s'era contentato -
DELIA - come unica ambita, perch unica degna di lui!
DORO E basta! - Basta! - Perch la vostra vendetta, cos, era gi fatta! Voi non voleste affatto che egli vi sposasse, vero?
DELIA No! no! Lottai tanto, tanto, per dissuaderlo! Quando corrivo, esasperato per le mie ostinate repulse, minacci di far pazzie - volli partire, sparire.
DORO E poi gl'imponeste le condizioni che sapevate per lui pi dure- apposta-
DELIA - apposta, s, apposta -
DORO - ch'egli cio vi presentasse come promessa sposa alla madre, alla sorella -
DELIA - s, s - della cui illibata riserbatezza era orgoglioso e gelosissimo - apposta, perch dicesse di no! - Ah, come parlava di quella sua sorellina!
DORO Benissimo! Allora, come ho sostenuto io! - E ditemi la verit: quando il fidanzato della sorella, il Rocca -
DELIA (con orrore) - no! no! Non mi parlate, non mi parlate di lui, per carit!
DORO Questa la massima prova delle ragioni sostenute da me, e dovete dirlo, dovete dirlo che vero, quello che ho sostenuto io -
DELIA - s; che mi misi con lui, disperata, disperata, quando non vidi pi altra via di scampo-
DORO - ecco! benissimo! -
DELIA - per farmi sorprendere, s, per farmi sorprendere da lui, e impedire cos quel matrimonio -
DORO - che sarebbe stato la sua infelicit -
DELIA - e anche la mia! la mia! -
DORO (trionfante) - benissimo! Tutto quello che ho sostenuto io! Cos v'ho difesa! - E quell'imbecille che diceva di no! che tanto le repulse, quanto la lotta, la minaccia, ti tentativo di sparire, furono tutte perfide arti -
DELIA (impressionata) - diceva questo? -
DORO - gi! ben meditate ed attuate per ridurre alla disperazione il Salvi, dopo averlo sedotto-
DELIA (c.s.) - ah - io - sedotto? -
DORO - sicuro! - e che pi lui si disperava e pi voi vi negavate, per ottenere tante e tante cose, ch'egli altrimenti non vi avrebbe mai accordate -
DELIA (sempre pi impressionata e man mano smarrendosi) - che cosa? -
DORO - ma prima di tutto, quella presentazione alla madre e alla sorellina e al fidanzato di lei-
DELLA - ah, non perch io sperassi di trovare un pretesto nell'opposizione di lui per mandare a monte la promessa almatrimonio? -
DORO - no! no! per un'altra perfidia - sosteneva! -
DELIA (del tutto smarrita) - e quale? -
DORO - per il gusto di comparire vittoriosa, davanti a tutti in societ, accanto alla purezza di quella sorellina - voi la disprezzata, la contaminata -
DELIA (trafitta) -ah, cos ha detto? -
e rester con gli occhi invagati, accasciata.
DORO - cos! cos! - e che quando sapeste che ragione del prolungato ritardo di quella presentazione da voi posta per patto, era invece l'opposizione fierissima del Rocca, fidanzato della sorella -
DELIA - ancora per vendicarmi, vero?
DORO -s! perfidamente!
DELIA - di quest'opposizione? -
DORO - s, attraeste e travolgeste il Rocca come un fuscellino di paglia in un gorgo, senza pensare pi al Salvi, solo per il gusto di dimostrare a quella sorella che cos' la fierezza e l'onest di codesti illibati paladini della morale!
Delia rester per un lungo tratto in silenzio, fissa a guardare innanzi a s, come insensata, poi si coprir di scatto il volto con le mani, e rester cos.
DORO (dopo averla mirata un tratto, perplesso, sorpreso) Che cos'?
DELIA (rester ancora un poco col volto coperto; poi lo scoprir e guarder un poco ancora innanzi a s; infine dir aprendo desolatamente le braccia) E chi sa, amico mio, ch'io non l'abbia fatto veramente per questo?
DORO (scattando) Come? E allora?
Sopravverr a questo punto stravolta e agitatissima Donna Livia, gridando fin dall'interno:
DONNA LIVIADoro! Doro!
DORO (subito alzandosi turbatissimo alla voce) Mia madre!
DONNA LIVIA (precipitandosi) Doro! M'hanno detto a passeggio che lo scandalo di jersera avr un seguito cavalleresco!
DORO Ma no! Chi te l'ha detto?
DONNA LIVIA (voltandosia Delia, sdegnosamente) ... Ah! E trovo infatti codesta signora in casa mia?
DORO (con fermezza, pigiando sulle parole) In casa tua, appunto, mamma!
DELIA Io vado, vado. Ah, ma questo non avverr - non avverr, stia tranquilla, signora! Lo impedir io! Penser io a impedirlo!
E s'avvier rapidamente, convulsa.
DORO (seguendola per un tratto) Non s'arrischi, signora, per carit, a interporsi -
Delia scomparir.
DONNA LIVIA (gridando, per arrestarlo) Ma dunque vero?
DORO (voltandosi e gridando esasperato) Vero? Che cosa? - Che mi batto? - Forse. - Ma perch? Per una cosa che nessuno sa quale sia, come sia: n io, n quello - e nemmeno lei stessa! nemmeno lei stessa!
TELA
PRIMO INTERMEZZO CORALE
Il sipario, appena abbassato, si rialzer per mostrare quella parte del corridoio del teatro che conduce ai palchi di platea, alle poltrone, alle sedie e, in fondo, al palcoscenico. E si vedranno gli spettatori che a matto a matto vengono fuori dalla sala, dopo avere assistito al primo atto della commedia. (Altri, in gran numero, si suppone che vengano fuori dalla sala sull'altra parte del corridoio che non si vede; e non pochi, infatti, ne sopravverranno di tanto in tanto da sinistra). Con questa presentazione del corridoio del teatro e del pubblico che figurer d'aver assistito al primo atto della commedia, quella che da principio sar apparsa in primo piano sulla scena quale rappresentazione d'una vicenda della vita, si dar ora a vedere come una finzione d'arte; e sar perci come allontanata e respinta in un secondo piano. Avverr pi tardi, sul finire di questo primo intermezzo corale, che anche il corridoio del teatro e gli spettatori saranno anch'essi respinti a loro volta in un terzo piano; e questo avverr allorch si verr a conoscere che la commedia che si rappresenta sul palcoscenico a chiave; costruita cio dall'autore su un caso che si suppone realmente accaduto e di cui si siano occupate di recente le cronache dei giornali: il caso della Moreno (che lutti sanno chi ) e del barone Nuti e dello scultore Giacomo LaVela che si ucciso per loro. La presenza in teatro, tra gli spettatori della commedia, della Moreno e del Nuli stabilir allora per forza un primo piano di realt, pi vicino alla vita, lasciando in mezzo gli spettatori alieni, che discutono e s appassionano soltanto di una finzione d'arte. Si assister poi nel secondo intermezzo corale al conflitto tra questi tre piani di realt, allorch da un piano all'altro i personaggi veri del dramma assalteranno quelli finti della commedia e gli spettatori che cercheranno di interporsi. E la rappresentazione della commedia non potr pi, allora, aver luogo. Intanto per questo primo intermezzo si raccomanda sopra tutto la naturalezza pi volubile e la pi fluida vivacit. ormai noto a tutti che a ogni fin d'atto delle irritanti commedie di Pirandello debbano avvenire discussioni e contrasti. Chi le difende abbia di fronte agli irriducibili avversarii quell'umilt sorridente che di solito ha il mirabile effetto d'irritare di pi.
E prima si formino varii crocchi; e dall'uno all'altro si spicchi di tanto in tanto qualcuno in cerca di lume. Giova e diverte veder cambiare a vista d'opinione, due o tre volte, dopo aver colto a volo due o tre opposti pareri. Qualche spettatore pacifico fumer, e fumer la sua noja, se annojato; i suoi dubbi, se dubbioso; poich il vizio del fumo, come ogni altro vizio divenuto abituale, ha questo di triste, che non d pi, se non raramente, gusto per s, ma prende qualit dal momento in cui si sodisfa e dall'animo con cui si sodisfa. Potranno cos fumare, se vogliono, anche gli irritati, e ridurranno in fumo la loro irritazione.
Tra la folla, i pennacchi di due carabinieri. Qualche maschera, qualche uscere del teatro; due o tre donne dei palchi vestite di nero e col grembialino bianco. Qualche giornalaio grider i titoli dei giornali. Nei crocchi, qua e l, anche qualche signora. Non vorrei che fumasse. Ma forse pi di una fumer. Altre si vedranno andar per visita da impalco all'altro.
1 cinque critici drammatici si manterranno dapprima, specie se interrogati, molto riservati nel giudizio. Si saranno messi insieme, a poco a poco, per scambiarsi le prime impressioni. Gli amici indiscreti che s'accosteranno a udire, attrarranno subito molti curiosi, e allora i critici o taceranno o s'allontaneranno. Non escluso che qualcuno di loro che dir peste e vituperii della commedia e dell'autore qua nel corridojo, non ne debba poi dir bene il giorno dopo sul suo giornale. Tanto vero che altro la professione, altro l'uomo che la professa per ragioni di convenienza che lo costringano a sacrificare la propria sincerit (questo, s'intende, quando il sacrificio sia possibile: che egli abbia, voglio dire, una sincerit da sacrificare). E parimenti potranno mostrarsi denigratori accaniti quegli stessi spettatori che avranno applaudito nella sala il primo atto della commedia. Facilmente si potrebbe recitare a soggetto questo primo intermezzo corale, tanto ormai son noti e ripetuti i giudizii che si danno indistintamente di tutte le commedie di questo autore: cerebrali , paradossali , oscure , assurde , inverosimili . Tuttavia, saranno qui segnate le battute pi importanti dell'uno e dell'altro degli attori momentanei di questo intermezzo, senza esclusione di quelle che potranno essere improvvisate per tener viva la confusa agitazione del corridoio.
Dapprima, brevi esclamazioni, domande, risposte di spettatori indifferenti, che usciranno per i primi, mentre dall'interno s sentir il sordo fragoro della platea.
TRA DUE CHE ESCONO IN FRETTA - Vado su, vado su a trovarlo! - Seconda fila, numero otto! Ma diglielo, mi raccomando!
S'avvier per la sinistra.
Non dubitare, lasciami fare!
UNO CHE SOPRAVVIENE DA SINISTRA Oh, hai poi trovato posto?
QUELLO CHE SE NE VA IN FRETTA Come vedi! A rivederci, a rivederci.
Via.
Intanto altri sopravverranno da sinistra, dove sar pure un gran vociare; altri sboccheranno dall'entrata delle poltrone; altri verranno fuori dagli uscioli dei palchi.
UNO QUALUNQUE Che sala, eh?
UN ALTROMagnifica! magnifica!
UN TERZO Ma non hai visto se sono venute?
UN QUARTO No no: non credo.
Scambio di saluti qua e l: Buona sera! Buona sera! - Frasi aliene. Qualche presentazione. Intanto, spettatori favorevoli all'autore, coi volti accesi e gli occhi brillanti, si cercheranno tra loro e staranno un po' insieme a scambiarsi le prime impressioni, per poi sparpagliarsi qua e l, accostandosi a questo o a quel crocchio a difendere la commedia e l'autore, con petulanza e con ironia, dalle critiche degli avversarii irreconciliabili che, nel frattempo, si saranno anch'essi cercati tra loro.
I FAVOREVOLI Ah, eccoci qua!
-Pronti!
-Ma va benissimo, mi pare!
-Ah, si respira finalmente!
-Quell'ultima scena con la donna!
-E lei, lei, la donna!
-E la scena di quei due che voltano da cos a cos!
I CONTRARI (contemporaneamente) - Le solite sciarade! Va' e sappi tu che voglia dire!
-E un prendere in giro la gente!
-Mi pare che cominci a fidarsi un po' troppo, oramai!
-Io non ci ho capito nulla!
-Il giuoco degli enimmi!
-Se il teatro, dico, deve ridursi un supplizio!
UNO DEI CONTRARI (al crocchio dei favorevoli) Voi, gi, capite tutto, eh?
UN ALTRO DEI CONTRARI Eh, si sa! tutti intelligenti, quelli l!
UNO DEI FAVOREVOLI (accostandosi} Lei dice a me?
IL PRIMO DEI CONTRARI Non a lei. Dico a quello!
Ne indicher uno.
L'INDICATO (avanzandosi) A me? dici a me?
IL PRIMO DEI CONTRARI A te! a te! Ma se tu non capiresti neanche I due sergenti, caro mio!
L'INDICATO Gi, perch tu capisci bene che questa roba da buttar in l col piede, vero? cos, come un ciottolo per via!
VOCI DI UN CROCCHIO VICINO - Ma che volete che ci sia da capire, scusate; non avete inteso? Nessuno sa niente!
-Stai a sentire; che , che non , dicevano una cosa e te ne dicono un'altra!
-Pare una burla!
-E tutti quei discorsi a principio?
-Per non concludere nulla!
QUELLO CHE SISPICCA (andando a un altro crocchio) Pare una burla gi! Nessuno sa nulla!
VOCI DI UN ALTRO CROCCHIO - certo per che interessa!
-Oh Dio mio, ma questo girar sempre sullo stesso pernio!
-Ah no, non direi!
-Se tutto un modo d'intendere, di concepirei
-L'ha espresso? E dunque basta!
-Basta, basta, s! Non se ne pu pi:
-Ma se avete applaudito! Tu, tu, s: t'ho visto io!
-Pu aver pure tante facce, una concezione, scusate: se totale, della vita!
-Ma che concezione? Mi sai dire in che consiste quest'atto?
- Oh bella! E se non volesse consistere? Se volesse mostrare appunto l'inconsistenza delle opinioni, dei sentimenti?
QUELLO CHE SI SPICCA (andando a un altro crocchio) Gi! questo, ecco! Forse non vuole consistere! Apposta, apposta; capite? la commedia dell'inconsistenza.
VOCI D'UN TERZO CROCCHIO (attorno ai crItici drammatici) - Ma sono pazzIe! Ma dove siamo!
- Voi che siete critici di professione, illuminateci.
PRIMO CRITICO Mah! L'atto vario. C' forse del superfluo.
UNO DEL CROCCHIO Tutta quella disquisizione sulla coscienza!
SECONDO CRITICO Signori miei, siamo ancora al primo atto!
TERZO CRITICO Ma diciamo la verit! Vi par lecito, scusate, distruggere cos il carattere dei personaggi? condurre l'azione a vento, senza n capo n coda? ripigliare il dramma, come a caso, da una discussione?
QUARTO CRITICO Ma la discussione appunto su questo dramma. E' il dramma stesso!
SECONDO CRITICO Che appare del resto vivo, in fine, nella donna!
TERZO CRITICO Ma io vorrei vedere rappresentato il dramma, e basta!
UNO DEI FAVOREVOLI E la donna disegnata benissimo!
UNO DEI CONTRARI Dici piuttosto che l;ha resa a meraviglia la...
nominer l'attrice che avr fatto la parte della Morello.
QUELLOCHE SI SPICCA (ritornando al primo crocchio) Il dramma per vivo, vivo nella donna! Questo innegabile! Lo dicono tutti!
UNO DEL PRIMO CROCCHIO (rispondendogli, indignato) Ma va' l! Se tutta una matassa arruffata di contraddizioni!
UN ALTRO (investendolo a sua volta) E la solita casistica! Non se ne pu pi!
UN TERZO (c.s.) Tutte, tutte trappole dialettiche! Acrobatismi cerebrali!
QUELLO CHE SI SPICCA (allontanandosi per accostarsi al secondo crocchio) Eh s, veramente s, la solita casistica! E innegabile. Lo dicono tutti!
QUARTO CRITICO (al terzo) Ma che caratteri, ormai, fammi il piacere! dove li trovi nella vita, i caratteri?
TERZO CRITICO Oh bella! Per il solo fatto che esiste la parola!
QUARTO CRITICO Parole, appunto, parole, di cui si vuoi mostrare l'inconsistenza!
QUINTO CRITICO Ma io domando, ecco, se il teatro che, salvo errore, dev'esser arte -
UNO DEI CONTRARI - benissimo! poesia! poesia!
QUINTO CRITICO - debba essere invece controversia - ammirevole, s, non dico di no - contrasto, urto d'opposti ragionamenti, ecco!
UNO DEI FAVOREVOLI Ma si fanno qua, mi pare, i ragionamenti! Sul palcoscenico non me ne sono accorto! Se per voi ragionamento la passione che sragiona...
UNO DEI CONTRARI Qua c' un illustre autore: dica lei! dica lei!
IL VECCHIO AUTORE FALLITO Ah, per me, lo volete, tenetevelo! Quel che ne penso lo sapete.
VOCI No, dica! dica!
IL VECCHIO AUTORE FALLITO Ma piccole sollecitudini intellettuali, signori miei, di quelle... di quelle... - come vorrei dire? - problemucci filosofici da quattro al soldo!
QUARTO CRITICO Ah questo poi no!
IL VECCHIO AUTORE FALLITO (grandeggiando) E nessun profondo travaglio di spirito, che nasca da forze ingenue e veramente persuasive!
QUARTO CRITICO Ah s, le conosciamo! le conosciamo, codeste forze ingenue e persuasive!
UN LETTERATO CHE SDEGNA DI SCRIVERE Quello che, secondo me, offende sopra tutto il poco garbo - ecco.
IL SECONDO CRITICO Ma no; anzi, questa volta mi pare che circoli nell'atto un po' pi d'aria del solito!
IL LETTERATO CHE SDEGNA DI SCRIVERE Ma nessuna vera discrezione artistica, via! A scrivere cos, saremmo tutti buoni!
QUARTO CRITICO Io, per me, non voglio anticipare il giudizio, ma vedo lampi, guizzi. Ecco, ho l'impressione come d'uno sbarbagliare di specchio impazzito.
Da sinistra arriver a questo punto il clamore violento, come d'un tumulto.
Si grider: - S, manicomio, manicomio! - Macchina! Trucco! trucco! - Manicomio! manicomio! -
Molti accorreranno gridando: Che avviene di l?
LO SPETTATORE IRRITATO Ma possibile che a ogni prima di Pirandello debba avvenire il finimondo?
LO SPETTATORE PACIFICO Speriamo che non si bastonino!
UNO DEI FAVOREVOLI Oh badate che una bella sorte davvero! Quando venite ad ascoltare le commedie degli altri autori, vi abbandonate sulla vostra poltrona, vi disponete ad accogliere l'illusione che la scena vi vuol creare, se riesce a crearvela!
Quando venite invece ad ascoltare una commedia di Pirandello, afferrate con tutte e due le mani i bracciuoli della poltrona, cos, vi mettete - cos - con la testa come pronta a cozzare, a respingere a tutti i costi quel che l'autore vi dice. Sentite una parola qualunque - che so? sedia - ah perdio, senti?, ha detto sedia ; ma a me non me la fa! Chi sa che cosa ci sar sotto a codesta sedia!
UNO DEI CONTRARI Ah, tutto, tutto - d'accordo! - tranne un po' di poesia per!
ALTRI CONTRARI Benissimo! benissimo! E noi vogliamo un po' di poesia! di poesia!
UN ALTRO DEI FAVOREVOLI S, andate a cercarla sotto i sediolini degli altri, la poesia!
I CONTRARI Ma basta con questo nihilismo spasmodico! - E questa volutt d'annientamento! - Negare non costruire!
IL PRIMO DEI FAVOREVOLI (investendo) Chi nega? Negate voi!
UNO DEGLI INVESTITI Noi? Non abbiamo mai detto, noi, che la realt non esiste!
IL PRIMO DEI FAVOREVOLI E chi ve la nega, la vostra, se siete riusciti a crearcela?
UN SECONDO La negate voi agli altri, dicendo che una sola -
IL PRIMO - quella che pare a voi, oggi -
IL SECONDO - e dimenticando che jeri vi pareva un'altra!
IL PRIMO Perch la avete dagli altri, voi, come una convenzione qualunque, parola vuota: monte, albero, strada, credete che ci sia una data realt; e vi sembra una frode se altri vi scopre ch'era invece un'illusione! Sciocchi! Qua s'insegna che ciascuno se lo deve costruire da s il terreno sotto i piedi, volta per volta, per ogni passo che vogliamo dare, facendovi crollare quello che non v'appartiene, perch non ve l'eravate costruito da voi e ci camminavate da parassiti, da parassiti, rimpiangendo l'antica poesia perduta!
IL BARONE NUTI (che sar sopravvenuto da sinistra, pallido, contraffatto, fremente, in compagnia di altri due spettatori, che cercheranno di trattenerlo) E un'altra cosa per mi pare che s'insegni qua, caro signore: a calpestare i morti e a calunniare i vivi!
UNO DEI DUE CHE L'ACCOMPAGNANO (subito, prendendolo sotto il braccio per trascinarlo via) Ma no, vieni via! vieni, via!
L'ALTRO ACCOMPAGNATORE (contemporaneamente c.s.) Andiamo, andiamo! Per carit, lascia andare!
IL BARONE NUTI (mentre se lo trascineranno verso sinistra; si volter a ripetere convulso) Calpestare i morti e calunniare i vivi!
VOCI DI CURIOSI (tra la sorpresa generale) - Ma chi ? - Chi ? - Che faccia, oh! -Pare un morto! -Un pazzo! - Chi sar?
LO SPETTATORE MONDANO il barone Nuti! il barone Nuti!
VOCI DI CURIOSI- E chi lo conosce? - Il barone Nuti? - Perch ha detto cos?
LO SPETTATORE MONDANO Ma come! Nessuno ha capito ancora che la commedia a chiave?
UNO DEI CRITICI A chiave? Come, a chiave?
LO SPETTATORE MONDANO Ma s! Il caso della Moreno! Tal quale! Tolto di peso dalla vita!
VOCI - Della Moreno?
-E chi ?
-Eh via! La Moreno, l'attrice che stata in Germania tanto tempo!
-Tutti sanno chi , a Torino!
-Ah gi! Quella del suicidio dello scultore La Vela, avvenuto qualche mese fa!
-Oh guarda! guarda! E Pirandello?
- Ma come! Pirandello si mette a scrivere adesso commedie a chiave?
-Pare! eh, pare!
-Non la prima volta!
- Ma legittimo trarre dalla vita l'argomento d'un'opera d'arte!
-Gi, quando con essa, come ha detto quel signore, non si calpestino i morti e non si calunnino i vivi!
-Ma quel Nuti chi ?
LO SPETTATORE MONDANO Quello per cui s' ucciso il La Vela! E che doveva essere appunto suo cognato!
UN ALTRO DEI CRITICI Perch si mise veramente con la Moreno? alla vigilia delle nozze?
UNO DEI CONTRARI Ma allora il fatto identico! enorme, perdio!
UN ALTRO E ci sono dunque in teatro gli attori del dramma vero, della vita?
UN TERZO (alludendo al Nuti e indicando perci verso sinistra) Eccolo l, uno!
LO SPETTATORE MONDANO E la Moreno su, nascosta in un palchetto di terza fila! S' riconosciuta subito nella commedia! La tengono, la tengono, perch pare veramente impazzita! Ha lacerato coi denti tre fazzoletti! Grider, vedrete! Far qualche scandalo!
VOCI - Sfido! Ha ragione!
-A vedersi messa in commedia!
-Il proprio caso sul palcoscenico!
- E anche quell'altro! Perdio, m'ha fatto paura! - Ah, finisce male! finisce male!
Si sentiranno squillare i campanelli che annunziano la ripresa della rappresentazione.
-Oh suonano!suonano!
-Comincia il secondo atto!
-Andiamo a sentire! andiamo a sentire!
Movimento generale verso l'interno della sala, con sommessi confusi commenti alla notizia che man mano si diffonde. Resteranno un po' indietro tre dei favorevoli, in tempo per assistere, nel corridojo gi sgombrato dal pubblico, all'irruzione da sinistra della Moreno, scesa dal suo palchetto di terza fila e trattenuta da tre amici che vorrebbero condurla fuori del teatro per impedirle di fare uno scandalo. Gli usceri del teatro, dapprima impressionati, faranno poi cenni di tacere perch non sia disturbala la rappresentazione. I tre spettatori favorevoli si terranno in disparte ad ascoltare, stupiti e costernati.
LA MORENO No, no, lasciatemi! lasciatemi!
UNO DEGLI AMICI Ma una pazzia! Che vorreste fare?
LA MORENO Voglio andare sul palcoscenico!
L'ALTRO Ma a far che! Siete pazza?
LA MORENO Lasciatemi!
IL TERZO Andiamo via piuttosto!
GLI ALTRI DUE S, s, via! via! - Lasciatevi persuadere!
LA MORENO No! Voglio punire, debbo punire quest'infamia!
IL PRIMOMa come? Davanti a tutto il pubblico?
LA MORENO Sul palcoscenico!
IL SECONDO Ah no, perdio! Non vi lasceremo commettere questa pazzia!
LA MORENO Lasciatemi, vi dico! Voglio andare sul palcoscenico!
IL TERZO Ma gli attori sono gi in iscena!
IL PRIMO Il second'atto cominciato!
LA MORENO (subito, cambiando) cominciato? Voglio sentire allora! Voglio sentire!
E far per ritornare verso sinistra.
GLI AMICI - Ma no, andiamocene! - Date ascolto a noi! - S, s, via! via!
LA MORENO (trascinandoseli dietro) No, risaliamo! risaliamo in palco, subito! Voglio sentire! Voglio sentire!
UNO DEGLI AMICI (mentre scompariranno da sinistra) Ma perch volete seguitare a straziarvi?
UNO DEGLI USCERI (ai tre spettatori favorevoli) Son matti?
IL PRIMO DEI FAVOREVOLI (agli altri due) Avete capito?
IL SECONDO la Moreno?
IL TERZO Ma dite un po', Pirandello sul palcoscenico?
IL PRIMO Io scappo a dirgli che se ne vada. Questa sera non finisce bene certamente!
TELA
ATTO SECONDO
Siamo in casa di Francesco Savio, la mattina dopo; in una saletta di passaggio che d su una spaziosa veranda, di cui il Savio si serve per tirarvi di scherma. Si vedranno perci in essa, attraverso la grande vetrata che prender quasi tutta la parete di fondo della saletta, una pedana, una lunga panca per gli amici tiratori e spettatori, e poi maschere, guantoni, piastroni, fioretti, sciabole. Un tendone di tela verde, scorrendo sugli anelli dalla parte interna, tirato di qua e di l dall'uscio che sta in mezzo, potr nascondere la veranda e appartare la saletta. Un altro tendone della stessa tela, sorretto da bacchette d ferro imbasate sulla balaustrata in fondo, escluder la veranda dalla vista del giardino che si suppone di l da esso e che s'intraveder un poco, allorch qualcuno, per scendervi, scoster nel mezzo il tendone che cade anche sulla lunghezza della scalinata. La saletta di passaggio avr per mobili soltanto alcune sedie a sdrajo di giunco laccato verde e due divanetti e due tavolinetti anch'essi di giunco. Due sole aperture: una finestra a sinistra e un uscio a destra, oltre quello che d sulla veranda.
Al levarsi della tela si vedranno nella veranda Francesco Savio e il Maestro di scherma con le maschere, i piastroni e i guanti, che tirano di spada, e Prestino e altri Due Amici che stanno a guardare.
IL MAESTRO Allarghi, allarghi l'invito! - Attento a questa cavazio-ne! - Bravo! Bella inquartata! - Attento ora: arresto! opposizioni ne! - La finisca con codesti appelli, e lasci le finte! - Badi alla risposta! - Alt!
Smetteranno di tirare.
Una buona uscita in tempo; s.
Si leveranno le maschere.
FRANCESCO E basta. Grazie, Maestro.
Gli stringer la mano.
PRESTINO Basta, basta, s!
IL MAESTRO (levandosi il guanto e poi il piastrone) Ma vedr che non le riuscir facile con Palegari che, quando propone, prevede
IL PRIMO DEGLI AMICI - e para a perfezione, stai attento!
L'ALTRO Ha un'azione vivacissima! Eh, altro!
FRANCESCO Ma s,lo so!
Si toglier anche lui il guanto e il piastrone.
IL PRIMO DEGLI AMICI Tu destreggia, destreggia!
IL MAESTRO E ne cerchi il ferro di continuo.
FRANCESCO Lasci fare, lasci fare.
L'ALTROL'unica, se ti vien fatto, d tirare una imbroccata!
IL PRIMO No: un colpo d'arresto, un colpo d'arresto sarebbe il meglio, d ascolto a me: vedrai che si infila!
IL MAESTRO Mi compiaccio intanto con lei: ha bellissime cavate.
PRESTINO Segui il mio consiglio: non proporti nulla. Ve la caverete al solito con un polsino. Dacci da bere, piuttosto, alla tua salute.
Verr con gli altri nella saletta.
FRANCESCO S, s, ecco.
Premer alla parete un campanello elettrico; poi rivolgendosi al maestro:
Lei, Maestro, desidera?
IL MAESTRO Ah, io niente. Non bevo mai di mattina.
FRANCESCO Ho un'ottima birra.
PRESTINO Bravo, s!
IL PRIMO Vada per la birra!
Si presenter sull'uscio di destra il Cameriere.
FRANCESCO Portaci subito qualche bottiglia di birra.
Il cameriere si ritirer per ritornare poco dopo con una bottiglia e varii bicchieri in un vassojo: mescer, servir e si ritirer.
IL PRIMO Sar il pi buffo duello di questo mondo, te rie puoi vantare!
L'ALTRO Gi! Credo che non si sia mai dato il caso di due che si battono perch disposti a darsi reciprocamente ragione.
PRESTINO Ma naturalissimo!
IL PRIMO No: come, naturalissimo?
PRESTINO Erano su due vie opposte; si sono voltati tutt'e due a un tempo per venir ciascuno sulla via dell'altro, e per forza allora si sono scontrati - urtati
IL MAESTRO - certo! Se chi prima accusava ora voleva difendere, e viceversa; servendosi l'uno delle ragioni dell'altro
IL PRIMO - ne siete sicuri?
FRANCESCO Ti prego di credere che ero andato a lui col cuore in mano, e -
IL PRIMO - non per la considerazione?
FRANCESCO - no, no - alieno
IL PRIMO - no, dico, che avevi commesso inavvertitamente uno sproposito accusando con tanto accanimento la Morello?
FRANCESCO - ma no! Se io -
IL PRIMO - aspetta, santo Dio! - dico, senza tener conto di ci che saltava evidentissimo agli occhi di tutti, quella sera? -
L'ALTRO - che lui la difendeva perch ne innamorato? -
FRANCESCO - ma nient'affatto! - E appunto per questo avvenuto l'urto tra noi due! Per non aver fatto questa considerazione n prima n dopo. Si fa la figura degli imbecilli... E poi si giudicati cos, per esserci lasciati cogliere in un momento - in un atto spontaneo - che sta portando ora tutte queste ridicole conseguenze. - Contavo di andare oggi a riposarmi in campagna da mia sorella e mio cognato che m'aspettano!
PRESTINO Aveva discusso la sera avanti spassionatamente -
FRANCESCO - senza veder altro, vi giuro, che le mie ragioni, e senza il minimo sospetto che potesse esserci in lui un sentimento segreto!
L'ALTRO Ma c' poi davvero?
IL PRIMO C'! c'!
PRESTINO Dev'esserci di sicuro!
FRANCESCO Se l'avessi sospettato non sarei andato a casa sua a riconoscere le sue ragioni, con la certezza che l'avrei irritato!
L'ALTRO (con forza) Io volevo - aspettate! - io volevo dire intanto-
rester in tronco, smarrito, tutti lo guarderanno, sospesi.
IL PRIMO (dopo avere atteso un po') - che cosa?
L'ALTRO - una cosa... Oh perdio! non ricordo pi.
Si presenter a questo punto sulla soglia dell'uscio a destra Diego Cinci.
DIEGO Permesso?
FRANCESCO (restando) Oh! Diego... tu?
PRESTINO Non ti manda nessuno?
DIEGO (scrollandosi) Chi vuoi che mi mandi? - Buon giorno, Maestro.
IL MAESTRO Buon giorno, caro Cinci... Ma io vado.
Stringendo la mano al Savio:
A rivederla domattina, caro Savio. E stia tranquillo, eh?
FRANCESCO Tranquillissimo, non dubiti. Grazie.
IL MAESTRO (agli altri, salutando) Signori, mi dispiace lasciar la compagnia; ma debbo andare.
Gli altri risponderanno al saluto.
FRANCESCO Guardi, Maestro, se vuole, pu andar via di qua -
indicher l'uscio della veranda
-scosti la tenda l in fondo; c' la scalinata; sar subito in giardino.
IL MAESTRO Ah, grazie: far cos. Buon giorno a tutti.
Via.
IL PRIMO (a Diego) Ci aspettavamo che tu facessi da padrino a Doro Palegari.
DIEGO(far prima segno di no, col dito) Non ho voluto. Mi son trovato in mezzo, jersera. Amico dell'uno e dell'altro, ho voluto restare estraneo.
L'ALTRO E perch sei venuto adesso?
DIEGO Per dire che sono felicissimo che vi battiate.
PRESTINO Felicissimo troppo!
Gli altri rideranno.
DIEGO E vorrei che si ferissero, tutti e due, senza serie conseguenze. Un piccolo salasso sarebbe salutare. E poi almeno si vede, una feritina: cosa di cui si pu esser certi: due, tre centimetri, cinque...
Prender un braccio a Francesco e gli sollever un poco la manica.
Ti scopri il polso. Non ci hai niente. E domattina ce l'avrai, qua, una bella feritina, che te la potrai contemplare.
FRANCESCO Grazie della bella consolazione!
Gli altri torneranno a ridere.
DIEGO (subito) E anche lui, speriamo! anche lui - non bisogna essere egoisti! - Vi faccio sbalordire. Sapete che visita ha avuto Palegari dopo che tu te ne sei andato e io ti son corso dietro?
PRESTINO Di Delia Morello?
L'ALTRO Sar andata a ringraziarlo della difesa!
DIEGOGi. Se non che - conosciuta la ragione per cui tu la accusavi - sai che ha fatto?
FRANCESCO Che ha fatto?
DIEGO Ha riconosciuta giusta la tua accusa.
FRANCESCO, PRESTINO E IL PRIMO (a un tempo) - Ah s? - Oh bella! - E lui, Doro?
DIEGO Potete figurarvi come sia rimasto.
L'ALTRONon deve saper pi, ormai, perch si batte!
FRANCESCO No: questo lo sa! Si batte perch m'ha insultato, in tua presenza; quando io, come dicevo qua agli amici e come tu stesso hai potuto vedere, sinceramente ero andato da lui per riconoscere che aveva ragione.
DIEGO E ora?
FRANCESCO Ora, che cosa?
DIEGO Ora che sai che Delia Morello d invece ragione a te?
FRANCESCO Ah, ora - se lei stessa...
DIEGO No, caro! no, caro! Sostieni la tua parte, perch ora pi che mai da difendere Delia Morello! E devi difenderla proprio tu che prima l'accusavi!
PRESTINO Contro lei stessa che s'accusa davanti a chi prima voleva difenderla?
DIEGO Appunto, appunto per questo! La mia ammirazione per lei s' centuplicata appena ho saputo questo!
Di scatto voltandoti a Francesco:
-Chi sei tu?
A Prestino.
-Chi sei tu? - Chi sono io? - Tutti quanti, qua? - Tu ti chiami Francesco Savio; io, Diego Cinci; tu, Prestino. - Sappiamo di noi reciprocamente e ciascuno sa di s qualche piccola certezza d'oggi, che non quella di jeri, che non sar quella di domani -
A Francesco:
tu vivi di rendita e t'annoi
FRANCESCO - no: chi te lo dice?
DIEGO - non t'annoi? Tanto meglio. - Io mi sono ridotto l'anima, a furia di scavare, una tana di talpa.
A Prestino:
Tu che fai?
PRESTINO Niente.
DIEGO Bella professione! - Ma anche quelli che lavorano, cari miei, la gente seria, tutti, tutti quanti: la vita, dentro e fuori di noi - andateci, andateci appresso! - una tale rapina continua, che se non han forza di resistervi neppure gli affetti pi saldi, figuratevi le opinioni, le finzioni che riusciamo a formarci, tutte le idee che appena appena, in questa fuga senza requie, riusciamo a intravedere! Basta che si venga a sapere una cosa contraria a quella che sapevamo, Tizio era bianco? e diventa nero; o che si abbia un'impressione diversa, da un'ora all'altra; o una parola basta tante volte, detta con questo o con quel tono. E poi le immagini di cento cose che ci attraversano di continuo la mente e che, senza saperlo, ci fanno d'improvviso cangiar d'umore. Andiamo tristi per una strada gi invasa dall'ombra della sera; basta alzar gli occhi a una loggetta ancora accesa di sole, con un geranio rosso che brucia in quel sole e - chi sa che sogno lontano c'intenerisce a un tratto...
PRESTINO E che vuoi concludere con questo?
DIEGO Niente. Che vuoi concludere, se cos? Per toccare qualche cosa e tenerti fermo, ricaschi nell'afflizione e nella noja della tua piccola certezza d'oggi, di quel poco che, a buon conto, riesci a sapere di te: del nome che hai, di quanto hai in tasca, della casa che abiti: le tue abitudini, i tuoi affetti - tutto il consueto della tua esistenza - col tuo povero corpo che ancora si muove e pu seguire il flusso della vita, fino a tanto che il movimento, che a mano a mano si va rallentando e irrigidendo sempre pi con la vecchiaja, non cesser del tutto, e buona notte!
FRANCESCO Ma tu stavi parlando di Delia Morello -
DIEGO - ah, s - per dirvi tutta la mia ammirazione - e che almeno una gioja - una bella gioja spaventosa - quando, investiti dal flusso in un momento di tempesta, assistiamo al crollo di tutte quelle forme fittizie in cui s'era rappresa la nostra sciocca vita quotidiana; e sotto gli argini, oltre i limiti che ci eran serviti per comporci comunque una coscienza, per costruirci una personalit qualsiasi, vediamo anche quel tanto del flusso che non ci scorreva dentro ignoto, che ci si scopriva distinto perch lo avevamo incanalato con cura nei nostri affetti, nei doveri che ci eravamo imposti, nelle abitudini che ci eravamo tracciate, straripare in una magnifica piena vorticosa e sconvolgere e travolgere tutto. - Ah, finalmente! - L'uragano, l'eruzione, il terremoto!
TUTTI (a coro) - Ti sembra bello? - Ah, grazie tante! - Alla larga! - Dio ci scampi e liberi!
DIEGO Cari miei, dopo la farsa della volubilit, dei nostri ridicoli mutamenti, la tragedia di un'anima scompigliata, che non sa pi come raccapezzarsi! - E non lei sola. -
A Francesco:
Vedrai che ti piomberanno addosso qua. come due ire di Dio, l'una e l'altro -
FRANCESCO - l'altro? chi? Michele Rocca?
DIEGO Lui, lui: Michele Rocca.
IL PRIMO arrivato jersera da Napoli!
L'ALTRO Ah, ecco! Ho saputo che cercava Palegari per schiaffeggiarlo - volevo dirvi questo poco fa! Cercava Palegari per schiaffeggiarlo!
PRESTINO Ma s, gi lo sapevamo! -
A Francesco:
Te l'avevo detto.
FRANCESCO (a Diego) E perch dovrebbe venire qua da me, adesso?
DIEGO Perch vuoi battersi lui. prima di te. con Doro Palegari. Ma ora - eh gi! dovrebbe battersi con te, invece - ora -
FRANCESCO - con me? -
GLI ALTRI INSIEME - come? come?
DIEGO - eh s! se tu sinceramente ti sei ricreduto, facendo tuoi, dunque, tutti i vituperii scagliati da Palegari contro di lui, in casa Avanzi - chiaro! - invertite le parti - Rocca ora dovrebbe schiaffeggiar te.
FRANCESCO Piano! piano! che diavolo dici?
DIEGO Scusa: tu ti batti con Doro soltanto perch t'ha insultato, vero? - Ora perch t'ha insultato Doro?
IL PRIMO E L'ALTRO (senza lasciarlo finire) - Eh gi s! giusto! - Diego ha ragione!
DIEGO Invertite le parti, tu resti a difender Delia Morello, incolpando perci di tutto Michele Rocca.
PRESTINO (urtato) Ma non scherzare!
DIEGO Scherzo?
A Francesco:
Per conto mio ti puoi vantare di stare dalla parte della ragione.
FRANCESCO E vuoi che mi batta anche con Michele Rocca?
DIEGO Ah, no!L'affare allora diventerebbe veramente serio. La disperazione di questo disgraziato -
IL PRIMO - col cadavere del Salvi tra lui e la sorella sua fidanzata -
L'ALTRO - il matrimonio andato a monte -
DIEGO - e Delia Morello che se l' giocato!
FRANCESCO (con irritazione irrompente) Come, giocato ? Ah, tu dici ora giocato ?
DIEGO Che si sia servita di lui, innegabile -
FRANCESCO - perfidamente, dunque - come sostenevo io prima!
DIEGO (con riprovazione per arrestarlo) Ah-ah-ah-ah-ah, no, senti: l'irritazione che provi per l'impiccio in cui ti sei cacciato, non deve ora farti cangiare un'altra volta!
FRANCESCO Ma nient'affatto! Scusa, hai detto tu stesso che andata a confessare a Doro Palegari che avevo indovinato io, accusandola di perfidia!
DIEGO Lo vedi? lo vedi?
FRANCESCO Che vedo, fammi il piacere! Se vengo a sapere che lei stessa s'accusa da s e mi d ragione, sicuro che cambio e ritorno alla mia prima opinione!
Rivolgendosi agli altri:
Non vi pare? Non vi pare?
DIEGO (con forza) Ma io ti dico che s' servita d lui - s, magari perfidamente, come tu vuoi - solo per liberare Giorgio Salvi dal pericolo di sposarla! Tu capisci? Non puoi assolutamente sostenere che sia stata perfida anche contro il Salvi - questo no! - e sono pronto a difenderla io, anche se lei stessa s'accusa; contro lei stessa - s, s -
FRANCESCO (concedendo irritato) - per tutte le ragioni - va bene -per tutte le ragioni trovate da Doro Palegari -
DIEGO - per cui tu ti sei -
FRANCESCO - ricreduto, va bene, ricreduto. Ma resta che con Rocca intanto fu veramente perfida!
DIEGO Fu donna! lascia andare! Egli le and incontro con l'aria di giocarsela, e lei allora si gioc lui! Ecco quello che sopratutto cuoce a Michele Rocca; la mortificazione del suo amor proprio maschile! Non vuole ancora rassegnarsi a confessare d'essere stato un giocattolo sciocco in mano a una donna: un pagliaccetto che Delia Morello butt via in un canto, fracassandolo, dopo essersi spassata a fargli aprire e chiudere le braccia in atto di preghiera, premendogli con un dito sul petto la molla a mantice della passione. S' rimesso su, il pagliaccetto: la faccina, le manine di porcellana, ridotte una piet: senza dita, le manine; la faccina, senza naso, tutta crepe, scheggiata: la molla del petto ha forato il giubbetto di raso rosso, scattata fuori, rotta; eppure, no, ecco: il pagliaccetto grida di no, che non vero che quella donna gli ha fatto aprire e chiudere le braccia per riderne e che, dopo averne riso, l'ha fracassato; dice di no! di no! - Io vi domando se ci pu essere uno spettacolo pi commovente di questo!
PRESTINO (scattando e venendogli quasi con le mani in faccia) E perch allora ne vorresti far ridere, buffone?
DIEGO (restando, con gli altri che mirano Prestino, sbalorditi) Io?
PRESTINO Tu, tu, s! Dacch sei entrato, fai qua il buffone, tentando di mettere in berlina lui, me, tutti!
DIEGO Ma anche me, sciocco!
PRESTINO Sciocco tu! facile ridere cos! Rappresentandoci come tanti mulinelli che, soffia un po' di vento, e girano per il verso opposto! Non posso sentirlo parlare! Che so? Mi pare che si bruci l'anima, parlando, come certe false tinte bruciano le stoffe.
DIEGO Ma no, caro, io rido, perch -
PRESTINO - perch ti sei scavato il cuore come una tana di talpa: l'hai detto tu stesso; e non ci hai pi nulla dentro - ecco perch!
DIEGO Lo credi tu!
PRESTINO Lo credo perch vero! - E anche se fosse vero quello che tu dici, che siamo cos, mi pare che dovrebbe ispirar tristezza, compassione -
DIEGO (scattando a sua volta, aggressivo, posandogli le mani sulle spalle e guardandolo negli occhi, fisso, da vicino) - s - se ti fai guardar cos -
PRESTINO (restando) - come?
DIEGO - cos, dentro gli occhi - cos! - no - guardami - cos -nudo come sei, con tutte le miserie e le brutture che hai dentro - tu come me - le paure, i rimorsi, le contraddizioni! - Staccalo da te il pagliaccetto che ti fabbrichi con l'interpretazione fittizia dei tuoi atti e dei tuoi sentimenti, e t'accorgerai subito che non ha nulla da vedere con ci che sei o puoi essere veramente, con ci che in te e che tu non sai, e che un dio terribile, bada, se ti opponi a esso, ma che diventa invece subito pietoso d'ogni tua colpa se t'abbandoni e non ti vuoi scusare. - Eh, ma quest'abbandono ci sembra un negarci , cosa indegna di un uomo; e sar sempre cos, finch crediamo che l'umanit consista nella cos detta coscienza - o nel coraggio che abbiamo dimostrato una volta, invece che nella paura che ci ha consigliato tante volte d'esser prudenti. - Tu hai accettato di rappresentare Savio in questo stupido duello con Palegari. -
Subito, al Savio:
E tu hai creduto che Palegari lo dicesse a te pulcinella jersera, in quel momento? Lo diceva a s stesso! Non l'hai capito. Al pagliaccetto che non scorgeva in s, ma vedeva in te che gli facevi specchio! - Rido... Ma io rido cos; e il mio riso ferisce prima di tutti me stesso.
Pausa. Restano tutti come assorti a pensare, ciascuno a s. E ciascuno, poi tra una pausa e l'altra, parler come per s soltanto.
FRANCESCO Certo, io non ho nessun vero astio contro Doro Palegari. Mi ha trascinato lui...
PRESTINO (dopo un'altra pausa) Tante volte bisogna anche far vista di credere. Non deve scemare, anzi crescere la piet, se la menzogna ci serve per piangere di pi.
IL PRIMO (dopo un'altra pausa, come se leggesse nel pensiero di Francesco Savio) Chi sa, la campagna... come dev'essere bella adesso..
FRANCESCO (spontaneamente, senza sorpresa, come per scusarsi) Ma se avevo fin anche comprato i giocattoli per portarli alla mia nipotina!
L'ALTRO ancora cos bellina come l'ho conosciuta io?
FRANCESCO Pi bella! Un amore di bimba... Limpida! Dio, che bellezza!
Cos dicendo, ha estratto da una scatola un orsacchiotto; gli ha dato la carica; e ora lo posa sul pavimento per farlo saltare, tra la risata degli amici. Dopo la risata, una pausa, triste.
DIEGO (a Francesco) Senti: se io fossi in te...
E' interrotto dal Cameriere che si presenta sulla soglia dell'uscio a destra.
CAMERIERE Permesso?
FRANCESCO Che cos'?
CAMERIERE Avrei da dirle una cosa...
FRANCESCO (gli s'avviciner e ascolter ci che il cameriere gli dir piano; poi, contrariato) Ma no! Ora?
E si volter a guardare gli amici, incerto, perplesso.
DIEGO (subito) lei?
PRESTINO Tu non puoi riceverla: non devi!
IL PRIMOGi - mentre pende la vertenza -
DIEGO - ma no! non mica per lei, la vertenza!
PRESTINO Come no? La causa lei! Insomma, io che ti rappresento ti dico di no, che non devi riceverla!
L'ALTROMa una signora non si rimanda cos - senza neanche sapere ci che viene a fare, scusate!
DIEGO Io non dico pi niente.
IL PRIMO (a Francesco) Potresti sentire -
L'ALTRO - ecco - e se per caso -
FRANCESCO - accennasse a voler parlare della vertenza? -
PRESTINO - troncare subito!
FRANCESCO - ma io, per me, la mando al diavolo, figurati!
PRESTINO Sta bene. Vai, vai.
Francesco uscir, seguito dal Cameriere.
DIEGO L'unica per me sarebbe ch'egli le consigliasse di...
A questo punto, scostando furiosamente la tenda della veranda, irromper dal giardino Michele Rocca in preda a una fosca agitazione a stento contenuta. sui trent'anni, bruno, macerato dai rimorsi e dalla passione. Dal suo viso alterato, da tutti i suoi modi apparir chiaro che pronto a ogni eccesso.
ROCCA Permesso?
Sorpreso di trovarsi tra tanti che non s'aspettava.
qua? Dove sono entrato?
PRESTINO (tra lo sbalordimento degli altri e suo) Ma chi lei, scusi?
ROCCA Michele Rocca.
DIEGOAh, eccolo!
ROCCA (a Diego) Lei il signor Francesco Savio?
DIEGO Io no. Savio di l.
Indicher l'uscio a destra.
PRESTINO Ma lei, scusi, com' entrato qua - cos?
ROCCA M'hanno indicato quest'entrata.
DIEGO Il portinajo - credendolo forse uno degli amici -
ROCCA Non entrata qua, prima di me, una signora?
PRESTINO Ma che forse lei la inseguiva?
ROCCA La inseguivo, sissignore! Sapevo che doveva recarsi qua.
DIEGO E anch'io! E anche la sua venuta ho previsto, sa!
ROCCA Sono state dette di me cose atroci. So che il signor Savio, senza conoscermi, mi ha difeso. Ora egli non deve, non deve ascoltare quella donna, senza prima sapere da me come stanno veramente le cose!
PRESTINO Ma ormai inutile, caro signore!
ROCCA No! Come, inutile?
PRESTINO Inutile, s s, inutile qualunque intromissione!
IL PRIMO C' una sfida accettata -
L'ALTRO - le condizioni stabilite -
DIEGO - e gli animi radicalmente mutati.
PRESTINO (irritatissimo, a Diego) Ti prego di non immischiarti, e smettila, perdio, una buona volta!
IL PRIMO Che gusto a ingarbugliare peggio le cose!
DIEGO Ma no; anzi! E' venuto qua credendo che Savio lo abbia difeso - gli faccio sapere che ora non lo difende pi.
ROCCA Ah! Ora m'accusa anche lui?
DIEGO Ma non lui solo, creda!
ROCCA Anche lei?
DIEGO Anch'io, sissignore. E tutti, qua, come pu vedere.
ROCCA Sfido! Hanno parlato finora con quella donna!
DIEGO No no, sa? Nessuno di noi. E neanche Savio, che sta a sentirla di l, ora, per la prima volta.
ROCCA E come allora m'accusano? Anche il signor Savio che prima mi difendeva? E perch si batte egli allora col signor Palegari?
DIEGO Caro signore, in lei - lo capisco - assume - assume forme impressionanti, ma creda che - come dicevo - la pazzia veramente un po' in tutti. Si batte, se vuol saperlo, proprio perch s' ricreduto sul suo conto.
IL PRIMO (di scatto, con gli altri) Ma no! Non gli dia retta! -
L'ALTRO - si batte perch dopo il chiasso della sera avanti, il Palegari se n' irritato -
IL PRIMO (incalzando) - e l'ha insultato -
PRESTINO (c.s.) - e il Savio ha raccolto l'insulto e l'ha sfidato -
DIEGO (dominando tutti) - pur essendo oramai tutti d'accordo -
ROCCA (subito, con forza) - nel giudicar me, senza avermi sentito? Ma come ha potuto quest'infame donna tirarsi tutti cos dalla sua?
DIEGO Tutti, s - tranne se stessa per.
ROCCA Tranne se stessa?
DIEGO Ah, che! Non creda che ella sia da questa parte o da quella. Ella non sa proprio da che parte sia. - E guardi bene anche in s, signor Rocca, e vedr che anche lei forse non da nessuna parte.
ROCCA Lei ha voglia di scherzare! - M'annunziino - ne prego qualcuno di loro - m'annunziino al signor Savio.
PRESTINO Ma che cosa gli vuol dire? Le ripeto che inutile!
ROCCA E che ne sa lei? Se ora m' contrario anche lui, tanto meglio!
PRESTINO Ma se di l, adesso, con la signora -
ROCCA - tanto meglio anche questo! Io l'ho seguita qua apposta. Forse una fortuna per lei ch'io la incontri in presenza d'altri -d'un estraneo che il caso ha voluto tirare in mezzo a noi due -cosi... Oh Dio, deciso a tutto ero, come un cieco, e... - e per il solo fatto di trovarmi ora qua, inopinatamente, in mezzo a loro, e di dover parlare, rispondere... mi sento come... come allargato l'animo... alleggerito... Non parlavo pi con nessuno da tanti giorni! E lor signori non sanno che inferno mi divampa dentro! - Io ho voluto salvare quello che mi doveva essere cognato, ch'io gi amavo come un fratello!
PRESTINO Salvarlo? Alla grazia! -
IL PRIMO - portandogli via la fidanzata? -
L'ALTRO - alla vigilia delle nozze?
ROCCA No! no! M'ascoltino! Che portargli via! Che fidanzata! - Non ci voleva mica molto a salvarlo! Bastava dimostrargli, fargli toccar con mano che quella donna ch'egli voleva far sua sposandola, poteva esser sua, com'era stata d'altri, come potrebbe essere di chiunque di loro, senza bisogno di sposarla!
PRESTINO Ma lei intanto gliela prese!
ROCCA Sfidato! sfidato!
IL PRIMO Come!
L'ALTRODa chi, sfidato?
ROCCA Sfidato dalui. Mi lascino dire! D'accordo con la sorella, con la madre - dopo la presentazione ch'egli fece di lei alla famiglia, violentando tutti i suoi sentimenti pi puri - io - d'accordo, ripeto, con la sorella e con la madre - seguii l'uno e l'altra a Napoli con la scusa d'ajutarli a metter su casa (dovevano sposare tra qualche mese) - Fu per uno dei soliti dissapori che avvengono tra fidanzati. Ella, infuriata, s'allontan da lui per qualche giorno.
Improvvisamente, come per una visione tentatrice che gli fa orrore, si nasconder gli occhi.
Dio mio - la vedo come se ne and...
Scoprir gli occhi, pi che mai turbato:
perch ero presente alla lite.
Ripigliandosi:
Io colsi allora il momento che mi parve pi opportuno per dimostrare a Giorgio la pazzia che stava per commettere. - incredibile, s! incredibile! - Per la tattica comunissima a tutte codeste donne, ella non aveva mai voluto concedere a lui neanche il minimo favore
IL PRIMO (intentissimo con tutti gli altri al racconto) S'intende!...
ROCCA - e a Capri gli s'era mostrata cos sdegnosa di tutti, appartata e altera! - Ebbene - mi sfid - lui, lui - mi sfid, capite? -mi sfid a fargli la prova di quanto io gli dicevo, promettendomi che, avuta la prova, si sarebbe allontanato da lei, troncando tutto. - E invece, s'uccise!
IL PRIMO Ma come? - e lei si prest? -
ROCCA - sfidato! per salvarlo! -
L'ALTRO Ma allora, il tradimento? -
ROCCA - orribile! orribile!
L'ALTRO - lo fece lui a lei? -
ROCCA - lui! lui!-
L'ALTRO - uccidendosi! -
PRESTINO - incredibile! - Ah, incredibile! -
ROCCA - ch'io mi sia prestato? -
PRESTINO - no! che egli abbia permesso a lei di prestarsi a dargli una simile prova! -
ROCCA - apposta! perch s'era accorto subito, sa? che ella fin dal primo momento che mi vide accanto alla fidanzata, malvagiamente aveva cercato d'attirarmi, d'attirarmi a s, avvolgendomi nella sua simpatia. E me lo fece notare - lui, lui stesso, Giorgio! Cosicch mi fu facile - capiscono? - fargli la proposta in quel momento; dirgli: * - Ma se tu sai bene che si metterebbe anche con me! .
PRESTINO E allora - oh perdio! - egli volle quasi sfidare s stesso?
ROCCA Avrebbe dovuto gridarmi, farmi capire ch'era gi avvelenato per sempre, e ch'era inutile ch'io mi provassi ormai a strappare i denti del veleno a quella vipera l!
DIEGO (scattando) Ma no, che vipera, scusi!
ROCCA Una vipera! una vipera!
DIEGO Troppa ingenuit, caro signore, per una vipera! Rivolgere a lei cos presto - subito, anzi - i denti del veleno!
PRESTINO Tranne che non l'abbia fatto apposta per cagionare la morte di Giorgio Salvi!
ROCCAForse!
DIEGO E perch? Se gi era riuscita nell'intento di costringerlo a sposarla! Le pare che potesse convenirle di farsi strappare i denti prima d'ottenere lo scopo?
ROCCA Ma non lo sospettava!
DIEGO E che vipera, allora, via! Vuole che una vipera non sospetti? Avrebbe morso dopo, una vipera, non prima! Se ha morso prima, vuol dire che - o non era una vipera - o per Giorgio Salvi volle perdere i denti del veleno.
ROCCA Ma dunque lei crede? -
DIEGO Me lo fa credere lei. scusi; che ritiene perfida quella donna! A stare a ci che lei dice, per una perfida non logico ci che ha fatto! Una perfida che vuole le nozze e prima delle nozze si d a lei cos facilmente -
ROCCA (balzando) -si d a me? Chi le ha detto che si sia data a me? Io non l'ho avuta, non l'ho avuta! Crede ch'io abbia potuto pensare d'averla?
DIEGO (sbalordito, con gli altri) Ah, no?
GLI ALTRI E come? E allora?
ROCCA Io dovevo avere soltanto la prova, che non sarebbe mancato per lei! una prova da mostrare a lui -
Si aprir a questo punto l'uscio a destra e apparir, turbato e concitatissimo, Francesco Savio, che stato di l con Delia Morello, la quale, pur di raggiungere l'intento di non farlo battere con Doro Palegarin, l'ha come ubriacato di s. Egli investe subito, risoluto, Michele Rocca.
FRANCESCO Che cos'? Che cosa vuole lei qua? Che ha tanto da gridare in casa mia?
ROCCA Sono venuto per dirle -
FRANCESCO - lei non ha nulla da dire a me!
ROCCA S'inganna! Io devo parlare e non a lei soltanto -
FRANCESCO Non s'arrischi, perdio, a minacciare!
ROCCA Ma io non minaccio! Ho chiesto di parlarle -
FRANCESCO Lei ha inseguito fino a casa mia una signora -
ROCCA Ho spiegato qua ai suoi amici -
FRANCESCO Che vuole che m'importi delle sue spiegazioni! L'ha inseguita, non lo neghi!
ROCCA S! perch se lei vuoi battersi col signor Palegari -
FRANCESCO - ma che battermi! Io non mi batto pi con nessuno!
PRESTINO (sbalordito) Come! che dici?
FRANCESCO Non mi batto pi!
IL PRIMO, DIEGO, l'ALTRO (insieme) - Ma sei pazzo? - Dici sul serio? - enorme!
ROCCA (contemporaneamente, pi forte, sghignazzando) Eh sfido! L'ha sedotto! L'ha sedotto!
FRANCESCO (facendo per scagliarglisi addosso) Si taccia, o io...
PRESTINO (parandoglisi di fronte) - no! Rispondi prima a me! Non ti batti pi con Palegari?
FRANCESCO No. Perch non debbo per una sciocchezza da nulla aggravare ora la disperazione di una donna!
PRESTINO Ma lo scandalo sar peggio, se tu non ti batti! Col verbale delle condizioni di scontro gi firmato!
FRANCESCO Ma ridicolo ch'io mi batta ormai con Palegari!
PRESTINO Come, ridicolo?
FRANCESCO Ridicolo! Ridicolo! Se siamo d'accordo! E tu lo sai bene! Appena puoi trovarti in mezzo a una di queste pagliacciate, per te una festa!
PRESTINO Ma se sei stato tu, tu a sfidare Palegari perch t'ha insultato?
FRANCESCO Stupidaggini! L'ha detto Diego! - Basta!
PRESTINO incredibile! E incredibile!
ROCCA L'ha promesso a lei di non battersi col suo paladino!
FRANCESCO S! Ora che ho davanti lei -
ROCCA - per cui le ha fatto una promessa contraria? -
FRANCESCO - no! che viene a provocarmi fino in casa! Che cosa vuole qua da quella signora?
PRESTINO Lascia!
FRANCESCO La insegue da jersera!
PRESTINO Ma tu non puoi batterti con lui!
FRANCESCO Nessuno potr dire che mi scelgo un avversario meno temibile!
PRESTINO No, caro! Perch se vado io, ora, a mettermi a disposizione di Palegari in vece tua-
IL PRIMO (gridando) - per te sar la squalifica!
PRESTINO - la squalifica!
ROCCA Ma io posso passar sopra anche alla squalifica!
IL PRIMO No! Perch avrebbe di fronte noi, allora, che lo abbiamo squalificato!
PRESTINO (a Francesco) E non troverai nessuno che ti voglia rappresentare! - Hai ancora tutto il giorno per pensarci! Io non posso pi stare qua e me ne vado!
DIEGO Ma s, ci penser! ci penser!
PRESTINO (agli altri due) Andiamo noi! andiamo via!
Via tutti e tre per il giardino in fondo.
DIEGO (li seguir un po' raccomandando) Calma, calma, signori miei! Non precipitate le cose!
Poi rivolgendosi a Francesco:
E tu bada a quello che fai!
FRANCESCO Vattene al diavolo anche tu!
Investendo Rocca:
E lei, via, via! fuori di casa mia! Sono ai suoi ordini, quando e come vuole!
Apparir a questo punto sulla soglia dell'uscio a destra Delia Morello. Appena ella scorger Michele Rocca cos cangiato da quello che era, divenuto un altro, si sentir d'improvviso cadere dagli occhi dalle mani la menzogna di cui s' armata finora per difendersi contro la segreta violenta passione da cui forsennatamente fin dal primo vedersi l'uno e l'altra sono stati attratti e presi, e che han voluto mascherare davanti a s stessi di piet, d'interesse per Giorgio Salvi, gridando d'aver voluto, ciascuno a suo modo e l'una contro l'altro, salvarlo. Nudi ora di questa menzogna, l'una di fronte all'altro, per la piet che d'improvviso s'ispireranno, smorti e tremanti si guarderanno un poco.
ROCCA (quasi gemendo) Delia... Delia...
E andr a lei per abbracciarla.
DELIA (abbandonata, lasciandosi abbracciare) No... no... Ti sei ridotto cos?
E tra lo stupore e l'orrore degli altri due, s'abbracceranno freneticamente.
ROCCADelia mia!
DIEGO Ecco il loro odio! Ah, per questo? Vedi? Vedi?
FRANCESCO Ma assurdo! mostruoso! C' tra loro il cadavere d'un uomo!
ROCCA (senza lasciarla, voltandosi come una belva sul pasto) mostruoso, s! Ma deve stare con me! Soffrire con me! con me!
DELIA (presa d'orrore, svincolandosi ferocemente) No! no! vattene! vattene! lasciami!
ROCCA (trattenendola, c.s.) No! Qua con me! con la mia disperazione! Qua!
DELIA (c.s.) Lasciami, ti dico! lasciami! Assassino!
FRANCESCO La lasci, perdio! la lasci!
ROCCA Lei non mi s'accosti!
DELIA(riuscendo a svincolarsi) Lasciami!
E mentre Francesco e Diego trattengono Michele Rocca, che vorrebbe avventarsi su lei:
Non ti temo! Non ti temo! No, no! Nessun male mi pu venire da te, neanche se m'uccidi!
ROCCA (contemporaneamente, trattenuto dai due, grider) Delia!
Delia! Ho bisogno d'aggrapparmi a te! di non essere pi solo!
DELIA (c.s.) Non sento nulla! Mi sono illusa di sentire compassione, paura... no! non vero!
ROCCA (c.s.) Ma io impazzisco! lasciatemi!
DIEGO e FRANCESCO Sono due belve! - uno spavento!
DELIA Lasciatelo! Non lo temo! Freddamente mi sono lasciata abbracciare! Non per timore, n per compassione!
ROCCA Oh infame! Lo so, lo so che non vale nulla! - Ma io ti voglio! ti voglio!
DELIA Qualunque male - e se m'uccidi - anche questo male minore per me! Un altro delitto, la prigione, la morte stessa!
Voglio restare a soffrire cos!
ROCCA (seguitando, ai due che lo trattengono) Non vale nulla; ma le d prezzo, ora, tutto quello che ho sofferto per lei! Non amore, odio! odio!
DELIA Odio; s! anche il mio! odio!
ROCCA il sangue stesso che s' versato per lei!
Con uno strappo violento, riuscendo a svincolarsi:
-Abbi piet, abbi piet...
E la inseguir per la stanza.
DELIA(sfuggendogli) No! no, sai! Guai a te!
DIEGO e FRANCESCO (riafferrandolo) Perdio, si stia fermo! - Ha da fare con me!
DELIA Guai a lui, se tenta di suscitarmi un po' di compassione per me stessa o per lui! Non ne ho! Se voi ne avete per lui, fate, fate che se ne vada!
ROCCA Come vuoi che me ne vada? Tu lo sai che s' voluto affogare in quel sangue la mia vita per sempre!
DELIA E tu non hai voluto salvare dal disonore il fratello della tua fidanzata?
ROCCA Infame! Non vero! Sai che la mia e la tua sono due menzogne!
DELIA Due menzogne, s! due menzogne!
ROCCA Tu mi volesti, com'io ti volli, fin da quando ci vedemmo la prima volta!
DELIA S, s! per punirti.
ROCCA Anch'io, per punirti! Ma anche la tua vita, per sempre, s' affogata in quel sangue!
DELIA - s, anche la mia! anche la mia!
E accorrer a lui come una fiamma, scostando quelli che lo trattengono:
- vero! e vero!
ROCCA (riabbracciandola subito, freneticamente) E dunque bisogna ora che vi stiamo tuffati tutti e due insieme, aggrappati cos! cos! Non io solo - non tu sola - tutti e due insieme - cos! cos!
DIEGODurassero!
ROCCA (portandosela via per la scalinata del giardino e lasciando quei due tra sbalorditi e atterriti) Vieni, vieni via, vieni via con me...
FRANCESCO Ma sono due pazzi!
DIEGO Perch tu non ti vedi.
TELA
SECONDO INTERMEZZO CORALE
Di nuovo il sipario, appena abbassato alla fine del secondo atto, si rialzer per mostrare la stessa parte del corridojo che conduce al palcoscenico. Ma questa volta il pubblico tarder a uscire dalla sala del teatro. Nel corridoio gli usceri, qualche maschera, le donne dei palchi saranno in apprensione; perch sul finire dell'atto avranno visto la Moreno, invano trattenuta dai tre amici, attraversare di corsa il corridoio e precipitarsi sul palcoscenico. Ora verr dalla sala un clamore di grida e d'applausi, che infurier sempre pi, sia perch gli attori evocati alla ribalta non si saranno ancora presentati a ringraziare il pubblico, sia perch strani urli e scomposti rumori si sentiranno attraverso il sipario sul palcoscenico, e pi forti si sentiranno qua nel corridoio.
UNO DEGLI USCERI Che diavolo avviene?
UN ALTRO USCERE O non una prima ? Baccano al solito!
UNA MASCHERA Ma no, battono le mani e gli attori non vengono fuori!
UNA DONNA DEI PALCHI Ma gridano sul palcoscenico, non sentite?
SECONDO USCERE E strepitano anche in sala!
SECONDA DONNA DEI PALCHI Che sia per quella signora passata or ora di qua?
IL PRIMO USCERE Sar per lei! La trattenevano come un'indemoniata!
PRIMA DONNA DEI PALCHI corsa su in palcoscenico!
IL PRIMO USCERE Voleva andare su anche alla fine del primo atto.
UNA TERZA DONNA DEI PALCHI Ma si scatena proprio l'inferno, sentite?
Due, tre uscioli dei palchi si apriranno contemporaneamente e ne verranno fuori alcuni spettatori costernati, mentre si sentir pi forte il fragore della sala.
I SIGNORI DEI PALCHI (venendo fuori e sporgendosi dagli uscioli)
-Ma s, proprio sul palcoscenico!
-Che cos'? Si bastonano?
-Urlano! urlano!
-E gli attori non vengono fuori!
Altri signori signore, sempre pi costernati, usciranno dai palchi sul corridojo, a guardare verso la porticina del palcoscenico in fondo. Subito dopo sar un accorrere concitato di spettatori in gran numero da sinistra. Grideranno tutti: - Che cos'? Che cos'? Che cosa avviene? - Altri spettatori sboccheranno dall'entrata delle poltrone, da quella delle sedie, ansiosi, agitati.
VOCI CONFUSE - S'azzuffano sul palcoscenico! - S, ecco, sentite?
- Sul palcoscenico? - Perch? perch? - E chi lo sa? - Mi lasci no passare! - Che accaduto? - Oh perdio, e dove siamo? - Che putiferio questo? - Mi lascino passare! - Lo spettacolo finito? - il terz'atto? - Ci dev'essere il terz'atto! - Largo, largo! - S, alle quattro in punto. Addio! - Ma sentite che fracasso sul palcoscenico? - Insomma, io voglio andare al guarda roba! - Oh! oh! sentite? - Ma uno scandalo! - Un'indecenza! - Ma perch tutto questo baccano? - Mah, pare che... - Non si capisce nulla! - Ma che diavolo! - Oh! oh! l in fondo! - Hanno aperto la porta! -
Si spalancher in fondo la porticina del palcoscenico e subito s'avventeranno di l per un minuto le grida scomposte degli attori, delle attrici, del Capocomico, della Morena e dei suoi tre amici, a cui faranno eco le grida degli spettatori che a mano a
mano si saranno affollati davanti la porticina del palcoscenico,
tra le proteste rabbiose di qualcuno che, seccato, indignato,
vorrebbe rompere la calca per andarsene.
VOCI DAL PALCOSCENICO (degliattori) - Via! via! - Cacciatela via!
- Insolente! - Megera! - Svergognata! - Ne render conto! - Via! via!
della Moreno:
- un'infamia! No! no!
del Capocomico:
-Vada fuori dai piedi!
d'uno degli amici:
- Ma infine una donna!
della Moreno:
- Mi sono sentita rivoltare!
d'un altro degli amici:
- Bisogna aver rispetto per una donna!
degli attori:
-Ma che donna! - venuta quass ad aggredire! - Fuori! fuori!
delle attrici:
- Megera! Svergognata!
degli attori:
- Ringrazi Dio che una donna! Ha avuto quello che si meritava! -Via! via!
del Capocomico:
- Sgombrino di qua, perdo!
VOCI DEGLI SPETTATORI AFFOLLATI (contemporaneamente, tra fischi e applausi) - La Moreno! la Moreno! - Chi la Moreno? -Hanno schiaffeggiato la prima attrice! - Chi? chi ha schiaffeggiato? - La Moreno! la Moreno! - E chi la Moreno? - La prima attrice? - No, no, hanno schiaffeggiato l'Autore! - L'Autore? Schiaffeggiato? - Chi? Chi ha schiaffeggiato? - La Moreno! - No, la prima attrice! - L'Autore ha schiaffeggiato la prima attrice? - No, no, al contrario! - La prima attrice ha schiaffeggiato l'Autore! - Ma nient'affatto! La Moreno ha schiaffeggiato la prima attrice!
VOCI DAL PALCOSCENICO Basta! basta! - Vadano fuori! - Mascalzoni! - Spudorata! - Fuori! fuori! - Signori, facciano largo! - Lascino passare!
VOCI DEGLI SPETTATORI - Fuori i disturbatori! - Basta! basta! -Ma proprio la Moreno? - Basta, fuori! - No, lo spettacolo deve seguitare! - Via i disturbatori! - Abbasso Pirandello! -No, viva Pirandello! - Abbasso, abbasso! - lui il provocatore! - Basta! basta! - Lasciate passare! lasciate passare! Largo! largo! -
La folla degli spettatori si aprir per lasciar passare alcuni attori e alcune attrici e l'Amministratore della Compagnia e il Direttore del Teatro, che vorrebbero persuaderli a rimanere. Nella confusa agitazione di questo passaggio, la folla degli spettatori, che dapprima tacer per ascoltare, romper di tanto in tanto in qualche clamoroso commento.
IL DIRETTORE DEL TEATRO Ma per carit, abbiano prudenza! Vogliono mandare a monte lo spettacolo?
GLI ATTORI E LE ATTRICI (contemporaneamente) - No, no! - Io me ne vado! - Ce ne andiamo via tutti! - Questo troppo, perdio! - E una vergogna! - Per protesta! per protesta!
L'AMMINISTRATORE DELLA COMPAGNIA Ma che protesta! Contro chi protestano loro?
UNO DEGLI ATTORI Contro l'Autore! E giustamente!
UN ALTRO E contro il Direttore che ha accettato di rappresentare una simile commedia!
IL DIRETTORE DEL TEATRO Ma loro non possono protestare cosi, andandosene e lasciando a mezzo lo spettacolo! Questa anarchia!
VOCI DEGLI SPETTATORI IN CONTRASTO Benissimo! - Benissimo! -Ma chi sono? - Gli attori del teatro, non vedi? - No, nient'affatto! -Hanno ragione! hanno ragione!
GLI ATTORI (contemporaneamente) S, s che possiamo!
IL CARATTERISTA Quando ci si obbliga a recitare una commedia a chiave!
VOCI DI ALCUNI SPETTATORI IGNARI - A chiave? - Dove? perch a chiave? - Una commedia a chiave?
GLI ATTORI Sissignori! sissignori!
VOCI DI ALTRI SPETTATORI CHE SANNO - Ma s! - S' saputo! - uno scandalo! Lo sanno tutti! - Il caso della Moreno! - qua; l'hanno vista in teatro! - corsa sul palcoscenico! - Ha schiaffeggiato la prima attrice!
GLI SPETTATORI IGNARI E I FAVOREVOLI (contemporaneamente e in gran confusione) -Ma nessuno se n' accorto! - La commedia piaciuta! - Vogliamo il terz'atto! - Ne abbiamo il diritto! - Benissimo! Benissimo! - C' il diritto del pubblico che ha pagato!
UNO DEGLI ATTORI Ma abbiamo anche noi diritto al nostro rispetto!
UN ALTRO E ce n'andiamo! Io, per me, me ne vado!
LA CARATTERISTA La prima attrice del resto se n' gi andata!
VOCI DI ALCUNI SPETTATORI - Se n' andata? - Come? Per dove? -Dalla porta del palcoscenico?
LA CARATTERISTA Perch una spettatrice andata ad aggredirla sul palcoscenico!
VOCI DEGLI SPETTATORI IN CONTRASTO - Ad aggredirla? - Sissi-gnori! La Moreno! E aveva ragione! - Ma chi? chi? - La Moreno! - E perch l'ha aggredita? - La prima attrice?
UNO DEGLI ATTORI Perch s' riconosciuta nel personaggio della commedia!
UN ALTRO ATTORE E ha creduto che noi fossimo complici dell'Autore nella diffamazione!
la CARATTERISTA Dica ora il pubblico se dev'esser questo il premio delle nostre fatiche!
IL BARONE NUTI (trattenuto come nel primo intermezzo da due amici, pi che mai stravolto e convulso, facendosi avanti) E' vero! E' un'infamia inaudita! E loro hanno tutto il diritto di ribellarsi!
UNO DEGLI AMICI Non ti compromettere! Andiamo! Andiamo!
IL BARONE NUTI Una vera iniquit, signori! - Due cuori alla gogna! Due cuori che sanguinano ancora, messi alla gogna!
IL DIRETTORE DEL TEATRO (disperato) Lo spettacolo ora passa dal palcoscenico sul corridoio!
VOCI DEGLI SPETTATORI CONTRARI ALL'AUTORE - Ha ragione! ha ragione! - Sono infamie! - Non lecito! - La ribellione legittima! - una diffamazione!
VOCI DEGLI SPETTATORI FAVOREVOLI - Ma che! ma che! - Non vogliamo saperne! Dov' la calunnia? - Nessuna diffamazione! -
IL DIRETTORE DEL TEATRO Ma, signori miei, siamo in teatro o siamo in piazza?
IL BARONE NUTI (afferrando per il petto uno degli spettatori favorevoli, mentre tutti, quasi atterriti dal suo furore e dal suo aspetto, tacciono sospesi) Lei dice che lecito far questo? Prendere me. vivo, e portarmi sulla scena? Farmi vedere l, col mio strazio vivo, davanti a tutti, a dir parole che non ho mai dette? a compir atti che non ho mai pensato di compiere?
Dal fondo, davanti alla porticina del palcoscenico, nel silenzio sopravvenuto, spiccheranno come in risposta le parole che or ora dir il Capocomico alla Moreno, trascinata via, piangente, in disordine e quasi svenuta, dai suoi tre accompagnatori. Subito, alle prime parole, tutti si volteranno verso il fondo, facendo largo, e il Nuti lascer lo spettatore investito, voltandosi anche lui e domandando: - Che cos'? -
IL CAPOCOMICO Ma lei ha potuto veder bene che n l'Autore n l'attrice l'hanno mai conosciuta!
LA MORENO La mia stessa voce! I miei gesti! tutti i miei gesti! Mi sono vista! mi sono vista l!
IL CAPOCOMICOMa perch ha voluto riconoscersi!
LA MORENO No! no! non vero! Perch stato anzi l'orrore, l'orrore di vedermi rappresentata in quell'atto! Ma come? io, io abbracciare quell'uomo?
Scorger il Nuti all'improvviso quasi davanti a s e getter un grido levando le braccia per nascondere la faccia:
Ah Dio, eccolo l! eccolo l!
IL BARONE NUTI Amelia, Amelia...
Commovimento generale degli spettatori che quasi non crederanno ai loro occhi nel ritrovarsi davanti, vivi, gli stessi personaggi e la stessa scena, veduti alla fine del secondo atto, e lo significheranno, oltre che con l'espressione del volto, con brevi, sommessi commenti, e qualche esclamazione.
VOCI DEGLI SPETTATORI - Oh guarda! - Eccoli l! - Oh! oh! -Tutti e due! - Rifanno la scena! Guarda! guarda! -
LA MORENO (smaniando ai suoi accompagnatori) Levatemelo davanti! Levatemelo davanti!
GLI ACCOMPAGNATORI S, andiamo! andiamo!
IL BARONE NUTI (lanciandosi su lei) No, no! tu devi venire con me! con me!
LA MORENO (divincolandosi) No! Lasciami! lasciami! Assassino!
IL BARONE NUTI Non ripetere quello che t'hanno fatto dire lass!
LA MORENO Lasciami! Non ho paura di te!
IL BARONE NUTIMa vero, vero che dobbiamo punirci insieme! Non hai sentito? Ormai lo sanno tutti! Vieni via! vieni!
LA MORENO No, lasciami! Maledetto! Ti odio!
IL BARONE NUTI Siamo affogati, affogati veramente nello stesso sangue! Vieni! vieni!
E la trasciner via, scomparendo da sinistra, seguito da gran parte degli spettatori, tra rumorosi commenti: - Oh oh! -Non par vero! - incredibile! - Spaventoso! - Ma guardali l! - Delia Morello e Michele Rocca! - Gli altri spettatori, rimasti nel corridojo in buon numero, li seguiranno con gli occhi, facendo su per gi gli stessi commenti.
UNO SPETTATORE SCIOCCO E dire che si sono ribellati! Ribellati; e poi hanno fatto come nella commedia!
IL CAPOCOMICO Gi! Ha avuto il coraggio di venirmi ad aggredire la prima attrice in palcoscenico! - Io, abbracciare quell'uomo?
MOLTI incredibile! incredibile!
UNO SPETTATORE INTELLIGENTE Ma no, signori: naturalissimo! Si sono visti come in uno specchio e si sono ribellati, soprattutto a quel loro ultimo gesto!
IL CAPOCOMICO Ma se hanno ripetuto appunto quel gesto!
LO SPETTATORE INTELLIGENTE Appunto! Giustissimo! Hanno fatto per forza sotto i nostri occhi, senza volerlo, quello che l'arte aveva preveduto!
Gli spettatori approveranno, qualcuno applaudir, altri rideranno.
L'ATTORE BRILLANTE (che sar venuto avanti dalla porticina del palcoscenico) Non ci creda, signore. Quei due l? Guardi: sono l'attore brillante che ha rappresentato, convintissimo, la parte di Diego Cinci nella commedia. Appena usciti dalla porta, quei due l... - Lor signori non hanno veduto il terzo atto.
GLI SPETTATORI - Ah, gi! - Il terzo atto! - Che avveniva nel terzo atto? - Ci dica! Ci dica!
LATTORE BRILLANTE Eh, cose, cose, signori... E dopo... - dopo il terzo atto... cose! cose!
E cos dicendo, andr via.
IL DIRETTORE DEL TEATRO Ma, signor Direttore, scusi, le pare che si possa tenere qua il pubblico a comizio?
IL CAPOCOMICO E che vuole da me? Faccia sgombrare!
L'AMMINISTRATORE Tanto, lo spettacolo non pu pi seguitare: gli attori se ne sono andati.
II. CAPOCOMICO E dunque, si rivolge a me? Faccia mettere un avviso: e mandi via la gente.
IL DIRETTORE DEL TEATRO Ma sar rimasto pubblico in teatro!
IL CAPOCOMICO E va bene! Per il pubblico rimasto in teatro, m'affaccer io adesso dal sipario a licenziarlo con due parole!
IL DIRETTORE DEL TEATRO S, s, vada, vada allora, signor Direttore!
E mentre il Capocomico s'avvier verso la porticina del palcoscenico:
Via, via, signori, sgombrino, sgombrino per piacere: lo spettacolo terminato.
Cala la tela e, appena calata, il Capocomico ne scoster una banda per presentarsi alla ribalta.
IL CAPOCOMICO Sono dolente d'annunziare al pubblico che per gli spiacevoli incidenti accaduti alla fine del secondo atto, la rappresentazione del terzo non potr pi aver luogo.
F I N E
- Questo copione è stato visto: