Cinque + 1 e sei

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…E Voi

Cinque + 1 e Sei

Commedia in tre atti di Santo Rabita

Personaggi:

Alberto Conforto,39anni,marito di Rita, impiegato comunale.

Rita Sceri,30 anni, moglie di Alberto, maestra disoccupata. Fa la casalinga.

Gaetani Tuscari,58 anni, sordomuto, vedovo, padrino di Rita.

Cosimo De Vitis,48 anni, malavitoso, corporatura robusta.

Don Alessandro,67anni,arciprete.

Antonio Minissale,47anni, sindaco.

Noemi Sceri,27anni, sorella di Rita.

Alessio Negrisolo,37anni,avvocato,amministatore delegato dei beni di Rita.

Anna Murabito,31anni,maestra disoccupata, ex compagna di scuola di Rita.

Simona Colicchia,36anni, collega d’ufficio di Alberto, vedova.

(ambiente interno ben arredato in stile moderno. Un originale lampadario dal design estroso campeggia nella sala. L’ingresso a destra degli attori porta nella camera da letto, a sinistra in un’altra stanza. L’ingresso comune è situato in fondo.)

Atto primo scena prima

(in scena Rita e Alberto)

Rita                           (seduta sul divano, sfoglia un libro illustrato ): Questa! Questa si che è l’ideale per me! Adele mi ha assicurato che la pressione delle dita sui punti giusti, non solo ti rilassa, ma ti allevia dolori, infiammazioni e ti cancella pure il mal di testa! (ad Alberto fuori scena) Tesoro, stasera invece di uscire, proviamo a trovare i punti che rilassano ?

Alberto                      (fuori scena): Cosa ?

Rita                           (alza il tono per farsi sentire):Adele mi ha prestato quel libro favoloso di massaggi del quale ti ho parlato.(Alberto entra in scena e si reca dietro il divano a farle una coccola) Volevo dir- ti, ...stasera, anzicchè uscire, regaliamoci una serata disten- siva tutta per noi. Scopriremo insieme i punti salutari per alleviare tanti fastidiosi dolori.

Alberto                      :Tesoro ma tu credi veramente alle scemenze che scrivono in quei libri?

Rita                           :Non crederei a una parola se non me l’avesse detto Adele. Lei dice di aver risolto parecchi problemi che l’affliggeva- no. …Certo, è andata fuori sede a fare delle sedute da uno specialista !

Alberto                      :Scommetto che glieli indica lei i punti da toccare a quello! (ironico)Ecco come risolve i suoi problemi la tua amica ! (affettuoso le sta ancora vicino)

Rita                           :Perché c’è l’hai con lei ogni volta che te ne parlo? …Scom- metto, pure se le dai addosso, che se tu fossi in grado di in- dividuare qualche punto, saresti capace di vantartene da- vanti a lei pur di toccarla !

Alberto                      :…Eh ! Come corri ! Ti ho già detto che non credo a queste cose!

Rita                           :Lei poverina ne ha veramente bisogno e non ha un marito coccolone come te che si prenda cura di lei. Sapessi quando le costano le sedute ora dopo ora.

Alberto                      (in tono di scherzo):Allora mi pagherai anche tu?

Rita                           :Stupidone e come potrei ? Diciamo che mi sdebiterò toc- cando anch’io! …A proposito di soldi, sono completamen- te a secco. Te ne avevo chieste cinquantamila la scorsa set- timana ma ancora non mi hai dato nulla !

Alberto                      (cambia umore e si discosta dalla moglie): …Mi dispiace tesoro ! …Non …non te li posso dare neppure oggi !

Rita                           :Perché ? Che ti succede?

Alberto                      :Niente ! Ti prego,…non fare domande ! Qualche giorno ancora, …vedrai che sarò in grado di darteli !

Rita                           (anche lei a quelle parole cambia umore): …Qualche giorno ancora!?…Non fare domande ! Mi dici cosa c’è sotto ? Non mi hai mai parlato così ! Tra noi non ci sono mai stati se- greti ! (Alberto ammutolisce e scuote la testa) Parla !C’è forse un’altra?

Alberto                      :No!

Rita                           :Siamo sicuri?

Alberto                      :Sicurissimo! (cammina in scena diventa nervoso)

Rita                           : …E allora ? …Cosa nascondi ? …Dimmelo!

Alberto                      (Dopo lunghi e affannosi sospiri): …Ho dovuto giocarli al Superenalotto!

Rita                           (diventa furente):Ma sei proprio impazzito ? Ti metti a gioc- care cifre folli per inseguire un sogno irrealizzabile ! ..Cosi facendo mi porti alla miseria nera ! Promettimi immedia- tamente che smetterai di giocare !

Alberto                      (molto teso):Calma! …Lascia che ti spieghi !

Rita                           :Tu sei il solo ad avere il controllo del danaro che guada- gni! D’ora in avanti lo gestiremo insieme ! Sono o non sono tua moglie ? Mi accontento delle poche lire che mi dai, non protesto, non ti assillo, ma non puoi privarmi di tenere die- cimilalire in borsa perché devi scommettere al gioco ! Così mi rovini l’esistenza!

Alberto                      :Tesoro ma che dici, io vorrei farti vivere meglio !

Rita                           :Sto già bene cosi! (torna ad essere dolce e gli si avvicina) Amore mio, stiamo così bene insieme! Chi ci conosce ci in- vidia ! Non mi manca nulla! Col tuo stipendio viviamo serenamente ! …Perché inseguire favole alienanti che incitano a puntare somme sempre più alte?

Alberto                      :Ascolta, io credo tanto nei numeri che il nonno mi ha dato in sogno. …In passato ho acquistato una quota del sistemo- ne che facevamo al bar.

Rita                           :Quanto denaro sprecato !

Alberto                      :Ma se non sai quanto costa una quota, perché parli ? …Solo perché hai sentito: sistemone?

Rita                           (seccata):Io al gioco non spenderei una lira !

Alberto                      :Mettiamola cosi: …aiuti a risanare i beni culturali va be- ne? Io me lo sento che le cose andranno bene, ecco perché insisto a giocare un sistemino coi numeri del nonno. Lui me ne ha dati cinque ! Non lo avrà fatto apposta, deve avermi dato una cinquina da giocare al lotto ! …Altri ne aggiungo io …

Rita                           :Vuoi convincermi parlandomi di sogni? Di illusioni para- noiche ? Eh ? Parlami di realtà, cose concrete ! Quando sciupi ogni settimana per accarezzare i tuoi miraggi?

Alberto                      :Mannaggia, se la fortuna mi darà una mano voglio vedere se mi parlerai così! Ho smesso di comprare la quota del sistemone perché non mi inserivano tutti i numeri miei e per due mesi ho giocato insieme a Nino Cristaldi.

Rita                           :Chi il calzolaio ?

Albrto                       :Si ! Proprio lui ! Costui, dopo aver pagato per due volte trentottomilalire , ha preteso di versare la sua quota con la risuolatura delle mie scarpe.

Rita                           :Chiamalo fesso quello lì ! Quindi tu spendi trentottomila- lire la settimana al gioco dei numeri, …come diavolo si chiamaaa…

Alberto                      (seccato):Ma dove vivi ?…C’è gente che ne spende a centi- naia ! …E poi, solo tu sei l’unica a non sapere che le estra- zioni del lotto sono due alla settimana.

Rita                           :Oh Dio mio! Ma tu sei proprio impazzito! Cosa vuoi che m’importi se la gente i sogni anzicchè farli di notte li inse- gue di giorno !. Non ti permetterò di farmi morire di fame e di stenti! ..Avessi magari fatto risuolare qualche paio del- le mie scarpe ! …No eh! …Si sarebbe scoperto l’inghippo!

Alberto                      :Con lui ho chiuso subito! Oltre ad avermi fatto strapaga- re, da quando gli ho detto che così non poteva continuare, non mi saluta neppure!

Rita                           :Non mi dire che adesso spendi tutti questi soli da solo?

Alberto                      :No ! …Cioè  …no e si! …Anzi in queste ultime settimane è più si che no ! …Mannaggia !

Rita                           (va vicino al marito e come se lo scuotesse gli chiede se “ragiona” ancora): Alberto, di un po’ ma tu con la testa ci stai? …E’ si o è no ?

Alberto                      (Attimi di pausa, poi sbuffa): Sono andato avanti da solo per delle settimane con la giocata minima.

Rita                           :Sarebbe?

Alberto                      :Milleseicentolire! Sapessi come ho sofferto ! Pensavo, vuoi vedere che questa è la settimana fortunata? Sarebbe stato il colmo! Giocavo e speravo che in quella settimana nessu- no facesse vincite grosse.

Rita                           :Già, di quelle che rovinano l’esistenza!

Alberto                      :Guarda, …io, io mi accontenterei di un miliardo! Non chiedo nulla di più alla vita! (Rita sottolinea ironicamente che si accontenta di poco) In quel periodo avevo persino vergogna di giocare la scheda in presenza di altri, la gio- cata minima è roba da ragazzini! Andavo al bar nel pri- missimo pomeriggio, proprio per non incontrare nessuno . Sarà stato un mese e mezzo fa, non c’era in giro anima vi- va. (pausa)…Sai quando si dice:- si sono staccati dei pezzi dal cornicione di quel palazzo, per fortuna non passava sotto nessuno!- Ebbene, io c’ero !(mima la “tegola” in testa)  …Beccato in pieno ! Poco dopo entra nel bar Cosimo De Vitis !

Rita                           :Il…(muove il corpo e le mani per indicare il pezzo da 90)

Alberto                      :Proprio lui, uno solo ne abbiamo !

Rita                           :Ma tu perché dai confidenza a un tipo come quello ?

Alberto                      :Ecco! Non ti ci mettere pure tu che hai sempre la soluzio- ne facile per ogni cosa, …fammi il favore che è meglio! Quando un tipo simile si avvicina gioviale per offrirti il caf- fè, cche gli dici di no? Lui che non ne ha mai offerti a nes- suno, il barista a quanti accennano a pagare il suo caffè, risponde: già fatto! E lui ringrazia col suo sorrisetto sor- nione!

Rita                           :Da un tipo simile meglio stare alla larga ! Specie quando è da solo. Pure il tempo di bere un caffè diventa pericoloso!

Alberto                      :Il guaio è che non solo ha insistito a pagare, ma vedendo- mi compilare quella misera scheda, mi ha messo cinquan- tamilalire sotto il naso …e …ed  io non ho saputo resistere!

Rita                           (si mette le mani ai capelli, nervosa cammina per la scena) :assomiglia a quella tua balorda teoria : quando un uomo smania …e si ritrova per le mani una donna, non sta a sot- tilizzare, …può essere pure racchia!

Alberto                      (imbarazzato): …ma che c’entra , si trattava di concretiz- zare una giocata che poteva e può realizzare una vincita eccezionale ! Ti morderesti le mani tutta la vita se ti sfug-gisse così, sotto il naso !(seccato) Non ho saputo dire di no !

Rita                           :Le trovate geniali ti vengono solo quando io non ci sono !

Alberto                      (pausa):Purtroppo da allora, chiede se (rimarcato) abbiamo vinto, pretende di controllare la scheda, ma non mi ha più dato una lira.

Rita                           (come gesto liberatorio):scaricalo subito ! Che aspetti !

Alberto                      (sbuffa ) : La solita soluzione rapida e indolore di mia mo- glie! Ti sembra facile contrariare Cosimo De Vitis ? Ti sembra possibile quando ti dice:- anticipa tu che poi faccia- mo i conti !- L’altra settimana, … gli ho detto se poteva pa-gare …lui, visto che mi deve più di quattrocentomilalire.

Rita                           (porta le mani ai capelli per la disperazione): Mamma mia, siamo rovinati !

Alberto                      :Mi ha risposto che non aveva spiccioli e poi, davanti a tut- ti, con quell’aria che mi fa venire il nervoso mi fa:- poi te li trattieni quando facciamo la vincita!- …E tutti a ridere!

Rita                           (di scatto): Andrò io a parlare con quello lì ! Non permette- rò che rovini la tranquillità di casa mia !

Alberto                      (arrabbiato): Tu non vai da nessuna parte! Sarebbe peggio di ammazzarmi ! Diventerei lo zimbello del paese! Una donna che va a parlare a Cosimo! …E di cosa poi ?

Rita                           (furente):Ma lo capisci che fra qualche mese non avremo neanche i soldi per comprare qualcosa da mangiare? Avrai buttato via tutti i soldi da stupido!

Alberto                      :Non avrei mai pensato che oltre ad essere delinquente, fosse pure spilorcio ! …Ma più che spilorcio, è arrogante! …I soldi c’è li ha, ….figurati se i soldi mancano a lui ! Mi fa rabbia l’atteggiamento che ha questa gente nel farti capire: sono superiore a te e se voglio posso schiacciarti come un verme! Mi ero illuso di aver trovato un socio invidiabile, di quelli che ti lasciano libero di scegliere i numeri che vuoi, e invece è stato una vera fregatura! Guarda avrei preferito essere fra quelli che fanno a gara per offrirgli il caffè , pure se mi schifo solo a pensarci, almeno non mi troverei in questi pasticci!

Rita                           :La soluzione è semplice : smetti di giocare! Digli che non ti va più di tentare . Non chiedergli neanche quello che ti de- ve. …Almeno eviteremo di dissanguarci !

Alberto                      (sofferente): Guarda,… se poi quei numeri escono , io …io muoio di dispiacere, lì, …all’istante!

Rita                           (pausa di riflessione):Puoi sempre giocare la minima, la gio-cata minima, come mi hai detto che facevi prima d’incon- trarlo !

Alberto                      (seccato):Ti l’ho già detto di no, hai delle possibilità bassis-sime! Ti escono tre numeri, vinci 48 mila lire, che te ne fai?

Rita                           :Certo tu vuoi vincere un miliardo!

Alberto                      :…Anche meno ! L’importante è che la vincita sia di una certa consistenza !

Rita                           ( con fare amorevole): Amore ascoltami: andrò a cercarmi un lavoro, qualcosa da fare a domicilio, anche sotto pagata, troverò il tempo, so fare tante cose, ti prometto che riavrai i soldi che hai anticipato per quello.

Alberto                      :Ma chi mi dà i soldi per il sistemino ?

Rita                           (con dolcezza) : Non ti chiederò più soldi  per me, niente acquisti, niente parrucchiere, farò a meno anche dei cos-metici, però devi assicurami che non avrai più niente da spartire con gente di quella specie. Per un po’ non farti ve- dere neanche al bar, vedrai che capirà e non proverà nep- pure ad avvicinarti.(pausa; Alberto è perplesso, scuote la testa piuttosto nervoso; Rita cerca di non perdere i frutti di un lavoro così delicato) Andrai a fare la tua giocata in un paese vicino e non avrai molestie da nessuno .

Alberto                      :Ma dico, vuoi proprio farmi impallinare? Tu credi che Cosimo  prima o poi non verrebbe a saperlo? Uno sgarbo simile ...e puoi farti la croce ! (pausa)…Inoltre per fare la mia giocata mi occorre un socio, dove lo trovo li’? E’ già un’impresa trovarne uno che funzioni qui a Tipla, lì non conosco nessuno!

Rita                           (affettuosa):Amore, te l’ho già detto, il tuo socio l’hai trova- to, d’ora in avanti sarò io ! Giocheremo somme inferiori, …ma io non ti voglio perdere, ti voglio bene! Vedrai, se la fortuna vuole, riesce a prenderti anche per la punta di un’unghia !

Alberto                      (seccato):Io vorrei solo che non mi prenda per il culo!

Rita                           (con dolcezza): Promesso?

Alberto                      (sbuffa, appare perplesso ma lascia intravedere delle possibili- tà ):Ne parleremo dopo ! Senti io sto uscendo, fra non mol- to ci saranno le estrazioni , vado al bar come sempre dove ci riuniamo tutti .

Rita                           (ansiosa):Devi fare la puntata adesso?

Alberto                      :ma che c’entra, se ti dico che vado a vedere l’estrazione !

Rita                           (con dolcezza):Calmati, calmati, io di queste cose non me ne intendo. (gli cinge le braccia al collo) Vedrai, con me sarai libero di scegliere i numeri che vuoi !

Alberto                      (con la testa è già fuori casa): Io vado eh!

Rita                           :Senti amore, fammi una cortesia: già che ci sei, passando, potresti lasciare delle camice e un po’ di salsa a zio Gaeta- no? (Alberto appare scocciato ) Tesoro, non ti costa nulla, visto che domani è domenica gli ho preparato qualche con- dimento. So bene che ti scoccia quando lo invito a pranzo , ma almeno questo, visto che è solo .

Alberto                      : Così gli stiri pure le camice e gliele lavi immagino !?

Rita                           :Se tu sapessi quanto è generoso ! Non si fa pesare per nulla, …anzi!

Alberto                      :Provvedi tu, lo sai che non lo posso soffrire! Poi magari non è in casa, …che faccio mi porto le sue camice al bar ?A parte il fatto che io a quello non gli so parlare. Vado ! (esce per la comune)

Atto I scena II (Rita, poi Gaetano)

Rita                           (rimasta sola): …E va be ! Speriamo che venga a ritirarle lui stesso, altrimenti dovrò uscire io per fargliele avere. …Ordinato com’è, non dimenticherà certo che domani gli occorre la camicia .(preoccupata) Speriamo solo che Alberto si divincoli da quell’infame ! …De Vitis ! Ma come c’è cas- cato! Le mogli siamo cretine, alle mogli non bisogna mai dire nulla ! Poi un bel giorno, arrivano i carabinieri, prele- vano tuo marito solo perché con quello ha scambiato qual- che parola e subito trovi la foto sua sui giornali. (pausa) Sia ben chiaro: io per Alberto sono disposta a fare ogni sacrifi- cio ma se non si dà una calmata , sarò costretta a parlarne ai miei fratelli . Devo forse aspettare che diventi vedova? (contrariata) De Vitis! Alberto s’è messo con De Vitis ! (suona il telefono, Rita risponde) Pronto ! …si! Ciao Laura come stai? …Ma penso di si, …no ! …no! Alberto è uscito! …Credo che non ci siano problemi, si, …no! Adesso non posso, devo fare arrivare della biancheria a mio padrino Gaetano, sai poverino da quando è rimasto vedovo, non ha più nessuno ,  …no , non ci sono, …i suoi figli sono in Venezuela  ,…è così bravo, sempre pronto, se ho bisogno mi evita di uscire , mi fa la spesa! …si, c’è la fa,  e poi lo conoscono tutti .  (breve pausa, annuisce col capo)  …Ma certamente, gli darei una mano in ogni caso, quando si  può fare un’opera buona… (pausa) va bene, ne parlo a mio marito e ti faccio sapere. Certo farò il possibile ! …Va bene  ciao!  (prepara in un sacchetto di carta le camice ; bussano alla porta)Vuoi vedere che è lui ?(gli apre e Gaetano entra in sce- na baldanzoso e simpatico, porta un involto con dei pasticci- ni) Ciao zio, ti vuoi sedere? Stavo proprio preparando le camice per te.(visto che è sordomuto gli parla aiutandosi con gesti appropriati. Esce di scena e rientra con un portavivande che pone dentro un sacchetto ) Se tu non fossi venuto te li avrei portati io !

Gaetano                    (si aiuta anche lui con la mimica per far comprendere a Rita che non gli è affatto dispiaciuto fare quattro passi, lui non è co- me quella gente che sta seduta al bar dalla mattina alla sera a non far niente. Le offre il sacchetto dei pasticcini e le “dice” che venirla a trovare gli fa sempre piacere, gli mette buonumo- re. Rita gli dà un affettuoso bacio e via, via, che “conversano”, chiarisce a voce alta, come farà nei dialoghi successivi, quello che suo padrino le vuole trasmettere.

Rita                           (allude ai pasticcini): Non era il caso d’incomodarti! Io ti aiuto con tutto il cuore !(Si compiace di vederlo in forma e gli chiede)Ti trovo bene ! Cosa mi racconti di bello ?

Gaetano                    (Emette sillabe e parole per farle capire che in tutto il paese brulica la febbre del superenalotto : Tuto paes cioca, cioca… (sfrega pollice e indice) sotì, sotì…(le fa capire gesticolando, che al bar questo pomeriggio, c’era così tanta gente che non si riusciva neanche ad entrare)

Rita                           :Al bar, non si poteva neanche entrare? (Gaetano annuisce) Tu giochi pure? (Gaetano tira fuori la sua scheda giocata) Chi ti dà i numeri?

Gaetano                    (le fa capire che ci sono le schede precompilate, lui ne tira una a caso e tenta la fortuna, si secca a stare lì a spremere le me- ningi, tanto i numeri sono tutti uguali)

Rita                           :Ah! Ci sono quelle già pronte !?   …Quanti soldi ti giochi?

Gaetano                    (scuote la testa e se la ride, tira fuori dalla tasca cinquantamila- lire e le mostra a Rita )

Rita                           (Si stupisce) :Tutti quei soldi , tu solo ? Ma te li giochi sempre?

Gaetano                    (la fa un sorrisino, le pone la mano sulla spalla e la rassicura): Sepre  naaa! Sepre naaa! (fa segno tre con le dita) Tre pila, (poi cinque) ceque, ceque(segnala che oscilla tra tre e cinque mila lire la somma che spende di solito) pe, …pe, pe!

Rita                           (gli fa notare che quelli che ha appena tirati fuori non sono cinquemila) : Quelli che mi hai fatto vedere, sono cinquan-tamila , …tanto !(ossia sono molti)

Gaetano                    (le spiega man mano che dialogano che al bar c’era tanta gente  e quando è arrivato il suo turno lui ha tirato la scheda dal maz- zo .Il barista gli ha fatto notare che quella che reggeva in mano era una scheda di poco più di cinquantamila e quelle inferiori erano finite. Nondimeno il barista, l’ha convinto a giocarla ugualmente perché poteva essere quella fortunata. …E poi il montepremi era molto alto; inizia a spiegare quanto sopra) :Par, Par, vuuu (avvicina le mani aperte e chiude le dita all’altezza del viso)

Rita                           :Il bar era pieno !

Gaetano                    (fa capire che ha fatto la fila e poi come se la tirasse dal mazzo le fa rivedere la scheda giocata, quindi la guarda per imitare il barista ) : ciquata, ciquata! (mostra le cinquantamila)

Rita                           :Quando è arrivato il tuo turno, hai preso una scheda da cinquantamila!(Gaetano annuisce)Ma tu perché non gliene chiedevi una da cinquemila.

Gaetano                    (gesticolando):finè finè!  Vito, Vito, par (mostra la scheda e le fa capire che l’ha consigliato il barista) …puona, puona !

Rita                           (gesticolando):Ah! Ho capito! Le schede da cinquemila erano finite e visto che tu ne avevi presa una da cinquanta, Vito, quello del bar, ti ha consigliato di giocarla perché poteva essere quella buona .

Gaetano                    (è soddisfatto per essere stato compreso, le si avvicina come se l’abbracciasse per mostrarle la sua gioia): Vitò, Vitò, …billordi, billordi , billordi.

Rita                           (ha difficoltà a capire queste ultime parole e gli fa segno di spiegare meglio)

Gaetano                    (mostra la scheda giocata) : Vitò, Vitò,(emette suoni, sfrega pollice e indice ) sotì, sotì : billordi, billordi, billordi.

Rita                           :Aaah! Vito ti ha detto che con quella scheda vinci tanti, tanti, miliardi !.

Gaetano                    (E’ felice che la figlioccia riesca a capirlo, le fa i complimen- ti con gesti ed emette dei “grugniti” tipici dei sordomuti).

Rita                           :E tu cosa ne faresti di tutti quei soldi ?

Gaetano                    :fillì, fillì (imita il decollo di un aereo per farle capire che desidera raggiungere i figli in Venezuela dove abbraccerebbe anche i nipoti che ha visto solo in foto) fillì, fillì, (tira fuori dal porta fogli una foto che bacia ripetutamente) ipoti, ipoti !      (e poi la poi la mostra a Rita)

Rita                           :Sogni sempre di andare dai tuoi figli in Venezuela! Così puoi dare tanti baci ai tuoi nipoti.(in tono di scherzo) E di me non t’importa niente? Mi lasci ?

Gaetano                    (le fa capire in modo affettuoso che prima di partire, a lei do-nerebbe una congrua somma) :sotì, sotì , Rità, Rità (le dà un affettuoso bacio)sotì!

Rita                           :Grazie, grazie, lo so che se vinci, con me sarai generoso.  Non smarrire la scheda. Conservala bene!

Gaetano                    (si mostra triste in viso per sottolineare che si sente solo e che un uomo con i soldi può aspirare ad una compagna più bella) :Tano(ossia lui) solo, solo,  felice naaa! naaa!   …sotì, sotì, (indica l’anello all’anulare sinistro per comunicarle che allude ad una nuova compagna e socchiudendo gli occhi) beeeea, beeeea!

Rita                           :Calma zio Gaetano, calma ! Lo so che coi soldi puoi avere un donna bella. Stai attento però, quella te li fa spendere tutti e poi ti lascia.

Gaetano                    (con gesti adeguati, le comunica che lui ha l’occhio fino e ci penserebbe bene prima di fare una scelta simile, la rassicura che non si farebbe fregare).

Rita                           :Lo so che hai l’occhio fino, scommetto che hai già adoc- chiato chi ti porteresti.

Gaetano                    (arrossisce ma le confessa che non ha in mente nessuna)

Rita                           :Speriamo che tu vinca, sarebbe bello per tutti!

Gaetano                    (le fa cenno che è ora di andarsene, ringrazia ancora Rita ,  prende quello che le aveva preparato e i due si salutano)

Rita                           (sillabato): Arrivederci, buona domenica ! (Gaetano mostra di capire e gradire, saluta e poi esce. Rimasta sola)In fondo ha ragione. Se dovesse accusare un malessere, solo, …di notte, senza telefono, …non è certo in una condizione invidiabile. D'altronde è ancora giovane ha diritto anche lui a rifarsi una vita. (pochi attimi ancora nei quali Rita mette a posto alcune cose di casa e Alberto torna a casa)

Atto I scena terza (Rita e Alberto)

Alberto                      (E’ consapevole di aver vinto una somma enorme, conosce i numeri che gioca a memoria e man mano che sono usciti,  ha trattenuto al bar l’emozione a stento. E’ riuscito a tornare a casa a fatica perché stravolto e al tempo stesso, emozionato, turbato, ”eccitato” e preoccupato. Tutto questo lo manifesta con un forte stato confusionale. Entra in scena da dove era uscito) :…E ci perdi tu se non mi saluti, stronzo, stronzo! Tanto non mi vedi più ! Te ne accorgerai quando mi vedi in prima fila al festival, in televisione!

Rita                           (preoccupata perché lo vede delirante):Oh! Dio mio Alberto, che c’è, …cos’è stato, (lo fa sedere) hai fatto a botte con qualcuno?

Alberto                      (guarda la moglie ):Ma prima di andarmene, mi devo toglie- re questo peso che ho qua! (indica l’addome)

Rita                           (angosciata):Alberto ti prego, dimmi cos’è successo?

Alberto                      (abbraccia la moglie e le fa un sorriso):Prima gli devo sputa- re in faccia ! …E pooooi partiamo ! Non sei contenta?

Rita                           (lo accarezza in viso):Alberto tesoro, dimmi  con chi c’è l’hai ? Hai litigato con De Vitis? Dimmelo non farmi stare in ansia!

Alberto                      (si alza si fa una bella risata  e prende per le mani la moglie): Nooo!  …Nooo!  (indica il suo sedere, continua ad essere allegro) Lo vedi questo ? Lo vedi ? Ti piace ?

Rita                           ( tra se):Mamma mia, mi sto preoccupando seriamente!

Alberto                      :E dimmi che il mio culo è bello ? (contento)…E dimmelo che ti piace! Dimmelo!

Rita                           (Tra se) :Non ha nessun segno di colluttazione !

Alberto                      (come fosse ubriaco, si avvicina alla moglie e si da pacche al sedere):Pure Veneeeezia! Puuure!(Rita si divincola e lui improvvisa una tarantella ,salta, cammina sul divano)

Rita                           (allarmata):Non fa puzza di alcool, non è ubriaco!

Alberto                      (continua il suo show: prende una sedia con la quale balla, emette suoni musicogutturali strani e si “scatena”)

Rita                           (disperata, tra se):Vuoi vedere che quel criminale l’ha dro gato? De Vitis me lo ha rovinato! (Piangente) Che faccio chiamo qualcuno ? Chiamo un dottore ? (Gli si avvicina e lui la “trascina” in quel suo vorticoso ballo)

Alberto                      (canta e ballano):Siamo salvi, siamo salvi, siamo, siamo! C’è ne freghiamo, c’è ne scappiamo!

Rita                           :Aspetta amore, bevi un po’ d’acqua. (gli prende po’ d’ac- qua, gliela fa bere e lo fa sedere) Siediti, calmati, (lo guarda negli occhi) dimmi cos’è stato, che ti hanno fatto!

Alberto                      (gradisce l’acqua, ma anche seduto è irrefranabile) :Gliela mando io la foto con Del Piero , io insieme a lui, ci dico Alex facciamoci una foto una foto insieme che devo fare crepare a Be Total , il mio capufficio !

Rita                           :Hai litigato con Massarenti, il tuo capufficio? Aspettami un attimo amore  !(esce di scena a destra )

Gaetano                    (accortosi che la moglie è fuori scena, estrae da una tasca  un pezzo di carta con dei numeri scritti che poi confronta con un altro che ha pure addosso; non ha più la baldanza di prima. Fa attenzione che la moglie non lo scopra) :Tutti, ci sono tutti ! …E ora come si fa, saranno 25, 26 , devo scappare, devo scappare,(sente arrivare la moglie e fa sparire i fogli, la guar- da e le si mostra serafico).

Rita                           (rientra in scena di corsa, con la borsa del ghiaccio):Stai me- glio tesoro? (gli poggia la borsa sulla testa e lui mostra di gradire e se la sposta altrove)

Alberto                      :Dobbiamo scappare subito, prima che arrivino!

Rita                           :Mi vuoi dire cos’è successo,  con chi c’è l’hai ? Perché dobbiamo scappare?

Alberto                      :Ti spiegherò dopo, (abbraccia la moglie contento) fidati, dobbiamo scappare, non ci devono trovare!

Rita                           (si divincola dall’abbraccio del marito e si mostra seccata) :  Non mi muovo da qui se prima non mi spieghi con chiarez- za cosa è successo!

Alberto                      (incurante della determinazione della moglie): Vai a prepa-rare più in fretta che puoi le valige, …io nel frattempo tiro fuori la macchina. …Ci sarà la benzina ? …Si, ci sarà !

Rita                           (urla):Oooh! Ma per chi mi hai preso, per una schiavetta? Ti ho fatto una domanda ben precisa mi vuoi rispondere?

Alberto                      (pausa di riflessione, poi guarda intensamente la moglie): Mi prometti che poi farai quello ti dico ?

Rita                           :Non tirarla ancora a lungo con questo mistero, mi hai già messa in agitazione abbastanza!

Alberto                      (pausa; si avvicina alla moglie, l’abbraccia e a voce bassa per paura che sentano i vicini di casa):Siamo ricchi, ricchissimi, ricchissimissimi ! (con affanno) Ho azzeccatto  i numeri del superenalotto, tutti, tutti, grazie nonno ! …Però il 68 e il 31 l’ho messi io ! Dobbiamo andarcene via, (Rita ascolta atto- nita) è una vincita troppo grossa, 25, 26 miliardi !

Rita                           (si batte istintivamente il petto): Oh ! Mamma mia! Così tanti ! Ma ne sei certo?

Alberto                      :Sicurissimo, ho controllato i numeri. C’è ne dobbiamo andare subito non c’è tempo da perdere !

Rita                           :Ma tu l’hai detto a qualcuno?

Alberto                      (affannato): A nessuno !

Rita                           :Siamo sicuri che al bar non ti sei lasciato andare …

Alberto                      (agitato):Ma no ti dico, sapessi come soffrivo ! Sono andato via zitto, zitto , al bar stanno controllando il sistemone, ma fra poco la televisione comunicherà che si tratta di una vin- cita nel nostro paese e Tipla non è così grande come Roma o Milano, si verrebbe a sapere. Sbrigati dobbiamo partire! …io vado alla macchina, anzi no, non ti lascio sola, prepa- riamo insieme così facciamo prima .

Rita                           :Calma! Non perdiamo la calma ! Ragioniamo! Se noi par- tiamo, domattina tutti sapranno che la vincita dei miliardi l’abbiamo fatta noi!

Alberto                      :Veramente li ho vinti io! …La scheda l’ho giocata io!

Rita                           :Me ne accorgo, infatti continui a dare i“numeri”! Rilas- sati! Fai finta di niente, dormici sopra, non ci pensare!

Alberto                      (Tutt’altro che rilassato pensa che la moglie sia scema) : Far finta di niente? …Come si fa a dormire ! Ho l’adrenalina a trecento !

Rita                           (assolutamente calma):…A proposito, quant’è un miliardo?

Alberto                      :Che domanda! Proprio adesso ! Un miliardo è …un miliardo! …Un miliardo !

Rita                           :No ! Perché io non ne ho idea, non l’ho mai visto !

Alberto                      :Senti, adesso c’è la possibilità che tu lo veda se mi ascolti e ci sbrighiamo a scappare da questo fottutissimo paese del cazzo! Uffa!

Rita                           :Stammi a sentire, io da qui non mi muovo ! Da qui scappa solo chi è senza lavoro, io adesso posso starci meglio di pri- ma e dovrei scappare ?

Alberto                      :A si! Sai che ti dico? Se tra qualche minuto non sarai pronta, io me ne vado via! Da solo! Hai capito ?

Rita                           :E io ti vado a denunciare per abbandono del tetto coniu- gale e dico a tutti che hai vinto quei soldi, voglio vedere co- sa farai dopo!? Benissimo! Abbiamo capito che sei pronto a scaricarmi non appena ti trovi davanti ai miliardi.(ironica) Amore per sempre! (cambia tono) Ora sei ricco ! Vattene!

Alberto                      (va a riparare) :Amore mio, perdonami! (con affanno)È un momento così complicato, io, io, io io, io voglio stare sem- pre con te, per goderci la vita, ma tu, …tu…tu ,tu, tu…

Rita                           (determinata):Siediti e ascoltami bene! Noi, dobbiamo fare finta di niente! Continuare a vivere come abbiamo sempre fatto.  Alla lunga si può sempre pensare a un forestiero di passaggio a Tipla, che ne so, un rappresentante cheee,…ha preso un caffè e ha tentato la fortuna. Poi col tempo, quan-do l’ambiente si sarà rasserenato, andrai a riscuotere la somma. (Alberto è confuso, scuote la testa) …Dimmi un po’, ...così, tanto per farmi un’idea: quanti biglietti da cinquan- tamila sono tutti questi miliardi (rimarcato) che hai vinto?

Alberto                      (infastidito):Rita tesoro, ti prego, non farmi queste domande, non lo so, non ne ho idea, ci penseremo dopo.

Rita                           :Io te lo chiedevo per farmi un’idea, trovare un posticino dove poterli sistemare in casa!

Alberto                      :Lo dicevo io, lo dicevo che non dovevo parlarne con te di queste cose! Mamma mia! Mamma mia! Ai bambini che estraggono i numeri al lotto li bendano, tu sei l’unica che potrebbe estrarli senza benda! (pausa di riflessione) …In ogni caso io qui non intendo rimanere. Ci sono tanti buo- ni motivi per andarsene. Me lo spieghi quando si saranno calmate le acque in quale delle due banche dovrei andare per incassare? Col direttore della popolare ho litigato quel- la volta che tu sai, ciononostante, mi sta antipatico e non ci andrei lo stesso. Non parliamo poi della “Risorsa”, fidarsi di chi dirige quella banca lì è da stupidi: significherebbe farlo sapere a tutti !

Rita                           :Ma se hai giocato la schedina al bar, perché ti dovrebbe dare i soldi la banca ?

Alberto                      :Senti, io non li ho vinti mai(prosegue e abbassa la voce) qualcosa come venticinque miliardi, ho sentito dire che si va in banca o dal notaio ma di preciso non so dirti nulla. Il guaio è che della gente di qui non mi fido, non mi fido! Mi potrebbe ricattare, chiedermi tangenti, mi ritroverei la ca- sa invasa da gente che mi chiederebbe prestiti, elargizioni, offerte, beneficenze, …sarebbe la rovina !

Rita                           :Io invece ti dico che la cosa migliore da fare adesso è quel- la di starsene buoni!(pausa )…Senti, non mi sto ricordando! Dimmi un po’,... un miliardo, sono di più di cento milioni!?

Alberto                      (orribilmente meravigliato): Rita, sono mille ! Mille! Mille!

Rita                           :Noto che ancora non ci siamo ! Vedo che non riesci a stare calmo! …Però,(inghiotte)…mille sono veramente tanti ! …Certo ti sei messo a giocare tutti quei numeri?

Alberto                      (accenna a mordersi le mani e si frena a stento): Chiunque gioirebbe per un simile evento, chiunque !  Tu sei riuscita ancora una volta a ritenermi colpevole ! …Stavolta l’ho combinata veramente grossa! Ancora più grossa, mille volte grossa, vero?

Rita                           :Alberto, daaaai !Io non me ne intendo. L’hai detto tu che giocando più numeri vincevi di più.(Alberto si lascia andare a gesti strani per sottolineare l’ignoranza di lei) …Piuttosto, hai già pensato quanto darai a tua sorella? (Alberto per poco  non scoppia)…Ai miei fratelli, …all’altra mia sorella, anche se non è sposata…

Alberto                      (agitato):Senti, mettiti bene in testa una cosa: sul mio ca-notto non ho intenzione di far salire nessuno, perché ci sarà sempre uno scimunito che ti (mima) farà un buchino. ...E quando c’è un buco nel canotto, in clima d’allegria, non ti accorgi in tempo di averlo e cali a picco, cara mia, a picco! …Niente progetti, niente donazioni, non mi fido di nessu- no!  Il primo scontento scatenerebbe una guerra. Ti prego, ascoltami, visto che siamo ancora in tempo, andiamo subito via!

Rita                           (ironica):Agli ordini ammiraglio ! …Prima di levare l’anco- ra, vorrei farle notare che fuggire adesso sarebbe un suici- dio, lei perderebbe su tutti i fronti !

Alberto                      (guarda la moglie minaccioso):Cosa hai in mente di fare ? Cos’hai in mente di fare, vuoi spifferare ogni cosa? Vuoi mettermi tutti contro? Volete farmi la guerra?

Rita                           (con fredda determinazione, muove la testa per dire che è fuori strada; Alberto è sempre teso) :Ti do un consiglio: continua a vivere come hai sempre fatto! Certo, fa comodo avere i sol- di nella vita, ma non farti prendere dalle manie dei ricchi: sono permalosi e vivono infelici. Ecco, tu non hai ancora il denaro in tasca e sei già tormentato da due sogni opposti: fuggire e spassartela tutta la vita altrove, oppure, stupire la gente che di te ha avuto poca stima, farla pagare a chi ti ha bistrattato, …eee farti ammirare dalle vedovelle!

Alberto                      :Lontano da qui vivrei da nababbo, ovunque si parlerà di me: agli invidiosi lascerei sbranare giornali e televisione. Una mossa astuta: avrei tutto in un colpo solo!

Rita                           :Già un colpo di cannone : Chissà chi di voi due farebbe naufragio per primo, Tu o De Vitis?

Alberto                      (le mani ai capelli, disperato):Oh! No! Di lui mi ero proprio scordato! …Non è forse questa una buona ragione per fuggire ? Fra poco lo saprà e verrà qui a casa a cercarmi!

Rita                           :Se fuggi, firmi la tua condanna! Me lo hai detto tu che quella gente ti troverebbe in capo al mondo. Lui preferisce che sia tu a farti vivo. Prendi tempo, potrai sempre dire che non l’hai cercato per non dare nell’occhio. La migliore garanzia che non menti è l’evidenza : non ti sei dileguato !

Alberto                      :Quello vorrà vedere la scheda, (disperato) non potrò mentire, non potrò dire che non ho vinto ed a quel punto me la strapperà di mano e non mi lascerà una lira.

Rita                           :Vedrai che pur essendo un delinquente, apprezzerà il tuo gesto ! In ogni caso, nella peggiore delle ipotesi io sono cer- ta che otterresti anche più del miliardo che anelavi tanto.

Alberto                      :Ma tu sei pazza !Non darò una lira a quel lurido serpente! Non permetterò a nessuno di fottermi ! Sono soldi miei  e di nessun altro!

Rita                           :Ti conviene non urlare! Meno di un’ora fa, se ti avessero dato un miliardo in cambio della scheda, avresti accettato volentieri. Desideravi cambiare vita e sei stato accontenta- to. Ora sei diventato avido e frustrato: stai più male adesso da miliardario, anzicchè  prima, quando vivendo del tuo stipendio accarezzavi, come tutti, i sogni nel cassetto. …Ti sei già scordato che continuando a giocare sarebbe finita male? Saremmo andati a fondo!

Alberto                      (in lacrime):Quel Bastardo mi ha trattato da verme ! …Non vedrà i miei soldi !

Rita                           :In fondo, ti ha ridato lui la spinta a rigiocare come tu volevi!

Alberto                      (suona il campanello del telefono; Alberto ha una crisi di nervi) :Oh Dio mio ! E’ lui ! E’ lui! fuggiamo, fuggiamo, ti prego non rispondere, ti supplico !(Il telefono continua a suonare)

Rita                           (cerca di calmare il marito che poi istintivamente le si allonta- na) :Aria indifferente, vita di sempre ! (risponde a telefono) Pronto! (pausa) Chi parla? …Ciao! (pausa)…No! Non l’ab- biamo accesa! (pausa durante la quale annuisce) Possibile ? …Addirittura!? No …non ne sapevo nulla. No! No! Sai, Alberto stasera è tornato con un mal di testa…, mi dis- piace! Si, mi avrebbe fatto tanto piacere! …Certo! …No! Non è il caso che veniate, …pensa! …Pensa che Alberto s’è già messo a letto! …Va bene , …ciao, ciao. (riattacca e cerca di rassicurare il marito) Visto, niente allarmi ! Era Laura, mi ha detto che in televisione parlavano di te, cioè anzi no, del- la vincita che qualcuno ha realizzato a Tipla .

Alberto                      (ansioso):Le cose si complicheranno proprio adesso !

Rita                           (serena):Accendi il televisore! Rilassati! Adesso ti preparo una tisana. …Senti, …mi fai vedere la scheda fortunata?

Alberto                      :Non se ne parla nemmeno! …Sta bene dove sta !

Rita                           :Ah! Ma non la tieni in tasca !?

Alberto                      :Non sono certo uno sprovveduto come te!

Rita                           :Non è il caso di offendermi sai? …Era solo per vedere un pezzo di carta che da una prima stima, vale più di trenta miliardi. Me lo ha detto Laura poco fa, l’hanno detto in televisione .

Alberto                      :Vado subito a sentire! (esce di scena verso destra)

Rita                           :Non si fida, è andato subito ad accendere la tele ! Però, a pensarci bene, forse è meglio che mi faccia una tisana an- ch’io! 30 miliardi !(esce nella stessa direzione del marito)

(Le luci per alcuni attimi si spengono. Poi si riaccendono. Sono trascorsi 5 giorni.)

Atto I scena quarta (Rita e Alberto)

(entrano in scena insieme provengono da dove sono usciti .Hanno solo cambiato qualche indumento. Sono entrambi assonnati)

Rita                           (E’ piuttosto seccata): Senti, così non possiamo andare avanti! Sono cinque notti che non dormi e non fai dormire neppure me. …Per giunta hai perso l’appetito!

Alberto                      (si regge a stento):Per forza pretendi che vada a lavorare in questo stato! Vita regolare! Non deve trapelare nulla!

Rita                           :Come vedi i fatti mi danno ragione! Ma adesso è necessa- rio che tu decida cosa fare. De Vitis per fortuna è ancora in carcere, questo è il momento buono: vai dal notaio, fagli capire che…

Alberto                      (arrabbiato) : Non mi fido ti dico, non mi fido e poi non so quel pescecane quanto mi vorrà arraffare!

Rita                           :Vai a sapere quanto sono tirchi i miliardari! …Quanto a cocciutaggine superano i muli!(esce di scena irritata da dove era entrata)

Alberto                      (in direzione della moglie):Lascia fare a me, vedrai che tro- verò una soluzione ottimale. Perché credi che non dorma la notte! (tra se) Ha pure il coraggio di ricattarmi! Se non vai a lavorare la gente comincia a sospettare, esci, incontra gli amici, altrimenti ne parlo ai miei fratelli. Cosa ne sa lei dei drammi che sto vivendo: ho il terrore che mi succeda qual- cosa: che un’auto mi metta sotto, che mi venga qualche malattia. Sto persino attento dove metto i piedi quando scendo le scale!(ironico imita la moglie) - Hai pure perso l’appetito!- Non si rende conto che potrei avere un’indi- gestione!? Da alcuni giorni ha deciso di tirarmi su:- ti ho preparato certe squisitezze ! - (riflette) E meno male che non ho assaggiato nulla, sono terrorizzato dall’idea di una intossicazione, di un avvelenamento! (esce per la comune, si sente la porta che sbatte)

Rita                           (assicuratasi che il marito è uscito, rientra in scena e si presen- ta con un quotidiano al cui titolo fa riferimento): Plurimi- liardari in visibio! …Sih! La gente chissà cosa immagina! …E’ da quando è tornato a casa quella sera che non ho più pace! Io temo che se De Vitis sarà scarcerato, succederà il peggio! (Bussano alla porta) Chi è? (pausa) dev’essere zio Gaetano! (va ad aprire e poi rientra insieme a Gaetano)

Gaetano                    (regge su un braccio teso un involto da smacchiatoria, emette suoni gutturali e le fa capire che ha eseguito l’incarico )

Rita                           (Prende l’involto e lo mette sul divano): Ah! Si ! Il mio vestito! Tutto a posto?

Gaetano                    (fa cenno di si. Nota che Rita è sciupata e contrariata e le “chiede” se c’è qualcosa che non va)

Rita                           (al solito si aiuta con i gesti): Marito, …testa dura ! Non mi ascolta! …Mi fa prendere dispiaceri! (sbuffa, fa capire che non lo sopporta più )Senti, ...me la puoi prendere la scala? Per me è troppo pesante.

Gaetano                    (si presta subito, sa dove prenderla e si ripresenta con una sca- la a forbice che Rita le chiede di posizionare sotto il lampada- rio; poi istintivamente dà un’occhiata al giornale e si siede sul divano)

Rita                           (munita di pezzuola e spry sale sulla scala per pulire il lampa- dario e quando è in cima…):Strano, qui è tutto pulito! (passa un dito e si accorge che è pulito veramente. Rimane un attimo perplessa, poi gli occhi si posano in un angolino ove opportu- namente occultato, Alberto aveva messo il tagliando miliarda- rio. Spalanca gli occhi e istintivamente si tappa la bocca.) Vuoi vedere che questo è il tagliando che ha nascosto Alberto? (lo sbircia un attimo e poi si gira per assicurarsi che Gaetano non abbia visto nulla, lo “sorprende” che le guarda le cosce. Si rigira ed afferrato il tagliando lo mette in tasca,) Lui si è divertito! Ora tocca a me!(Rita scende subito dalla scala, Gaetano vorrebbe sprofondare dalla vergogna e crede che i meritati rimproveri stiano per “scoppiare”. Rita gli si avvicina e con tono sensuale)…E allora ti piace tua figlioccia …eh! Avanti su, ti ho visto che mi guardavi! (Gaetano, incredulo non sa che pesci prendere, Rita non gli dà un attimo di tregua e continua la sua seduzione) Voglio fuggire con te! Subito! Prendi tutti i tuoi soldi che hai in banca e scappiamo! (Gaetano non crede ai suoi occhi, vorrebbe “rispondere” alle avances ma col capo le fa segno di no) Partiamo subito in aereo, io con te! Mio marito, via, mi tratta male! (gli balena in mente una trovata convincente e gli dice di non muoversi che tornerà presto. Esce di scena e torna subito dopo concitata. Regge un borsone dal quale tira fuori dei reggiseni, simula di indossarne alcuni facendolo eccitare e poi gli fa notare che vi sono altri capi di intimo E’ tutto quello che ha. E’ disposta ad affidarglielo) Questa è la mia roba, do tutto a te! (Gli fa intendere che fa sul serio. Al punto in cui gli pare cotto, Rita gli apre la giacca e mentre sta per carezzargli il petto nota che nella tasca ha la scheda giocata ) Hai vinto ?

Gaetano                    (le fa cenno di no, gliela mostra e le fa capire che si può but- tare)

Rita                           (l’azione si fa sempre più concitata): Non la buttare, me la regali?(Gaetano non ha nulla in contrario e Rita lo abbraccia. Poi gli affida il borsone e lo invita a far presto spingendolo  verso la porta) Ci vediamo all’aeroporto fra qualche ora! Giurami che ci sarai !

Gaetano                    (Per rassicurarla le manda un bacio. Sta per uscire, ma ha un ripensamento, rimette il borsone a terra e dice di no con la testa e il dito)

Rita                           :Cosa c’è?

Gaetano                    (gli fa comprendere che non acconsentirà se lei non gli da anche il reggiseno che indossa. Nonostante Rita le fa capire che le è rimasto quello solo, lui insiste.)

Rita                           (si porta dietro le quinte, le lancia un reggiseno che lui rac- coglie, annusa inebriato e poi esce di scena soddisfatto).

Fine primo atto


Atto secondo

(Stesso ambiente del primo atto ma con palese disordine. La scala a forbice non è più sotto il lampadario. Alberto, pallido e trasandato è in piedi oltre il divano. Poggia la mano sinistra sulla spalliera di quest’ultimo e regge con l’altra mano, un manico di scopa come fosse di stecca di biliardo. Prima di “tirare” il colpo giusto, studia la posizione migliore: si flette, cambia posto e si concentra. Dopo alcuni “colpi ” dei quali è soddisfatto, provvede a “segnarli” aggiungendo ad una fila di scarpe appese della moglie, ancora delle altre. Indi si isede.)

Atto II scena prima

Alberto                      (respira affannosamente, muove le labbra come se parlasse da solo, ha lo sguardo su un punto e muove la testa e l’indice, poi si alza, cammina a fatica, ripete i movimenti e inizia parlare ad alta voce come fosse un malato di mente): Vita regolare! Vai a lavorare! …Niente deve trapelare! (sussurrato) Troia! (pausa, respira affannosamente, poi ad alta voce)Anche di pomeriggio, esci, possono sospettare! Possono sospettare! …E lei rovistava ogni angolo della casa! (si da uno schiaffo ) Coglione! Con la scusa delle camice, il vedovo insospetta-  bile, lei se lo gestiva in casa. (imita la moglie) -…E’ così buono, non si fa pesare! -…E mi abbuffava dei suoi pastic- cini! …Certo lei si era già “saziata” la zoccola! Con quale coraggio ci torno a lavorare in ufficio al comune? Con qua- le coraggio ! Sarebbe un continuo pellegrinaggio al santua- rio di fra Girolamo “mazziato”, protettore dei sordomuti,  (smorfia di delusione) …dell’ordine dei miliardi persi!  (alza gli occhi al cielo) Nonno, grazie lo stesso! Tu i numeri me li hai dati, il tuo dovere l’hai fatto,(pausa) …mi avevi detto che quella era una brava figliola, eri contento di avere un’altra nipote, … mi dispiace ma te lo devo dire, stavolta ti sei proprio sbagliato! Un velenoso serpente a sonagli ho sposato, altro che deliziosa nipote, come la chiamavi tu! ...Ti sei preso l’impegno dei numeri, l’hai mantenuto, te ne sono sempre grato, …scusa però, tu che da lì sopra puoi vedere tutto, me lo potevi fare un cenno:- guarda che se ti faccio vincere i soldi, c’è da diventare cornuto! - Heh!  (pausa) Aaaah! Lo stesso te li porto i fiori, te l’ho detto, non c’è l’ho con te! Sono senza una lira, ma non ho più quella vipera che mi succhiava il sangue! Non c’è più! (come la moglie) -Tesoro, io non ti voglio perdere! - (cambia tono) Femmina schifosa! Schifosa, vile e corta di cervello! Mamma quant’era ignorante !(fa il verso alla moglie) -Ma un miliardo quanto sono? - Mi fa ancora più rabbia pen- sare che questa i soldi li scialacquerà senza neanche ren- dersi conto del valore che hanno. (pausa)O forse me lo diceva per farmi credere che a lei dei soldi non gliene importa niente! Heh!…Dei soldi no ! Ma dei soldoni gliene importa eccome !(imita la moglie) -Fuggire equivale a una condanna! Se fuggiamo adesso, domani tutti sapranno!- Aaaahh!(ha un gesto di rabbia repressa) Non avrò pace fino a quando non la incontro : faccio diventare muta pure lei per lo spavento! (la imita ) -Tesoro, l’hai trovato ! Sarò io il tuo nuovo socio!-  Si faceva scrupolo di De Vitis :  - gente della peggiore specie! - …Heh! Almeno, che quello lì è criminale delinquente lo sanno tutti e pure lui se ne vanta ! …Sai che di lui bisogna stare attento ! Ma come fai a difenderti dalle serpi velenose che sono nascoste dentro la tua casa? (incaz- zato) Viscida!(imita la moglie)  -Io al gioco non spenderei una lira! Gioca la minima! -  E poi loro spendevano più di cinquantamilalire! Sicuramente pagava(imita il sordomuto) “Badapata”. Vergognosa ! Tutta casa e chiesa e poi è fug- gita con quello che l’ha battezzata ! (tira fuori dalla tasca una scheda del superenalotto) Ma poi cosa credeva che non mi sarei accorto subito che la scheda sul lampadario non era la mia? I miei numeri! La mia combinazione! (furente) Aaaah! La strozzerei qua, con le mie mani ! Mi ha pure scritto un biglietto accanto : usala al momento giusto! (accartoccia la scheda e la butta nei rifiuti; prende il bastone che usava come stecca e lo tiene in mano.) A chi le posso raccontare queste cose? A chi? …Con chi mi posso sfogare per dire che mia moglie oltre che puttana, è pure ladra! E che devo fare, meglio continuare la partita. (bastone in posizione  “studia” la prossima carambola; “gessa la stecca”, gira e rigira, poi riprova a tirare) Questa la faccio a due sponde! (sta per tirare e poi ci ripensa, torna a guardare ) No! Forse e meglio che tiri direttamente sulla rossa! (si piazza e tira) Perfetta! Eccezionale! (va a segnare e poi ci ripensa ) Va be, meglio che li segni tutti alla fine! (Suonano alla porta, si ferma e si stupisce) …E chi può essere? (mette via il bastone, cerca di mettere un po’ d’ordine e risponde al citofono)Chi è ? (pausa) Ah! Sei tu? (cerca di rendersi in qualche modo presen- tabile e va ad aprire)

Atto II scena seconda

Simona                     (entra in scena insieme ad Alberto. Lo guarda in viso affranta) :Credimi mi dispiace! Mi dispiace tanto!

Alberto                      (allarga le braccia, arriccia le spalle ) :Grazie!

Simona                     (lo conforta palpando un braccio con entrambe le mani):Non ti ha mai meritato quella lì! (lo guarda in viso) Come sei sciu- pato ! …Ma da quando tempo non mangi? (Alberto arriccia le spalle)  …Eh ma così non puoi continuare ! Finiresti per ammalarti ! Da una settimana e oltre non esci, non vieni in ufficio, (istintivamente si guarda intorno e gli fa una carezza) …guarda, continuerò a fare anche il tuo lavoro, ma doma- ni presentati, vedrai, non ti faccio affaticare , almeno non sprechi le tue ferie. I colleghi al comune sono tutti con te!

Alberto                      (pausa): Non ho voglia di vedere nessuno!

Simona                     (si scosta da lui): Ti sto dando fastidio anch’io ?

Alberto                      :No che c’entra! Non dicevo per te ! Hai fatto bene a veni-re. Passo più tempo con te vicino di quanto ne ho passato con quella depravata poco di buono!

Simona                     (soddisfatta, desiderava che le dicesse proprio questo): Lasciala perdere, ormai lei appartiene al tuo passato! In giro lo dicono tutti che il fattaccio è accaduto perché tu sei una persona di animo buono che si è sempre distinto per la generosità !

Alberto                      (annuisce ed emette un respiro liberatorio) : Sai è piuttosto difficile affrontare la gente, …così, di botto, …non tutti la pensano allo stesso modo, magari ti mostrano solidarietà, ma poi …

Simona                     (quasi lo coccola):Gli stupidi si sa, ci sono sempre stati. Vedrai che le persone che ti vogliamo veramente bene ti circonderemo di sincero affetto . …Sai Alberto, in questi giorni ti sono stata idealmente vicina,(civettuola) ti ho pensato tanto,(pausa) voglio farti una confidenza: (lenta- mente, in modo sentito)Io sono certa che se fossi stato tu a vincere tutti quei miliardi, non saresti scappato ne con lei ne con un’altra donna, saresti rimasto qui ad aiutare tutti, parenti, amici, gente che ha veramente bisogno, non ti sa- resti certo montato la testa. Sono certa che il primo a bene- ficiare di tutto questo sarebbe stato quel disonesto sordo- muto che ti ha pugnalato alle spalle.

Alberto                      :Vorrei confidarmi con te anch’io ! Mentre  tu parlavi mi sono commosso! Penso proprio che le cose sarebbero anda- te come tu le hai descritte!(da la sensazione di piangere) …Purtroppo la realtà è ben diversa!

Simona                     (lo conforta amorevolmente):Su ! Non piangere ! Perché rammaricarsi di aver perso una donna che ti ha lasciato per vile denaro e per giunta con un uomo che le può solo fare da padre: la loro differenza d’età supera i trenta !

Alberto                      :Già! Più di trenta? …E tu come fai a saperlo?

Simona                     :E’ stato facile abbiamo controllato all’anagrafe, al comu- ne !

Alberto                      :Sarà forse per quei …trenta e passa che il magone non mi passa !

Simona                     :Ma è tutto a loro svantaggio, un’unione  senza reciproco affetto, legati solo dal denaro, una delle tante coppie effi- mere, come quelle che vediamo nei rotocalchi. (con tene- rezza) Alberto, il destino ci fa incontrare adesso, (gli pone le mani sulle guance) qualcuno ci ha già rubato troppo tempo. Prendiamoci una vacanza, vedrai ti farò assaporare il me- glio della vita! (proprio mentre i due si guardano teneramente  e stanno per darsi un bacio, suona il campanello alla porta e istintivamente si staccano)

Alberto                      :E chi può essere? …Chiunque sia lo mando via subito! (a Simona) Nasconditi di là, non voglio che ti vadano!(i due si stringono le mani, si guardano negli occhi e poi Alberto le in-dica di avviarsi verso destra, suona di nuovo il campanello; e lui a bassa voce ) Non uscire nel terrazzino! (Simona esce e lui risponde al citofono) Chi è? (pausa) …Ah! …Si! (si porta le mani ai capelli; apre e va a ricevere l’indesiderato ospite)

Atto  II  scena terza (Alberto e Cosimo)

Cosimo                      (fuori scena):Permesso?

Alberto                      (è visibilmente teso): Avanti, prego si accomodi!

Cosimo                      (entra in scena):Cch’è , mi dai di lei ? Che hai ? Mi sembri diperito! …Che fa disturbo? …Disturbo? Dimmelo chiaro se disturbo !

Alberto                      :Assolutamente! (suda freddo) E’ un vero piacere !

Cosimo                      :Proprio adesso arrivai ! Che tu magari, forse mi sei cerca- to! Mi sono mancato per dei giorni ! …Lo sai vero? Lo sai? Hanno parlato anche i giornale! (breve pausa) …E cche vo- gliamo fare, ogni tanto a quei farabutti dei giudici ci pi glia la mosca al naso e…(apre le braccia e alza le spalle; pausa, fa due passi poi gli mette una mano sulla spalla) …E allora mi arrivò nell’orecchio che Tipla spuntò nella televisione! Non mi sai dire niente tu! …Me lo fischiarono persone fidate lì dentro ! Te lo dissi che a tempo e debito noi due li facevomo i conti.

Alberto                      :Ma quali conti? …Sono rovinato !

Cosimo                      :Ah! Non fare quella faccia ! Che stai pensando di farmi qualche trucco ?

Alberto                      :Se tu sapessi! …Non ho il coraggio nemmeno, …nemmeno di uscire di casa!

Cosimo                      :Bene ti comportasti! Non mi piace la gente che si schia- mazza ! Vedrai che nessuno ti dirà molestia ! I trenta, l’anno ventuno (ruota l’indice perché lui intende venturo) diventeranno quaranta! …Il padrone del paese ti faccio diventare!

Alberto                      :Ma quale padrone del paese, è da una settimana che non vado neanche in ufficio. Tutta colpa di quella di quella disgraziata di mia moglie!

Cosimo                      :Ah ma allora non vuoi che mi comporto da amico! Io volevo continuare a trattarti bene! Tu mi parli di cose di femmine!  …Senti, prendimi subito la scheda fortunata e non ne parliamo più!

Alberto                      Senti, lo vuoi capire che io non ho una lira, mia moglie è scappata con suo padrino, Tano il sordomuto. Non mi par- lare di scheda che mi vengono i nervi.

Cosimo                      (Impassibile): nnnzu! La schedina voglio vedere! Deve ancora nascere quello che mi deve imbrogliare! Ti dò tem-po fino a domani, ci siamo intuiti ? Me la deve portare! Altrimenti male ti vedo! (pausa)…Non ci tentare di scap- pare ah! Fuori del paese non ci arrivi!(si avvia per uscire)

Alberto                      (con affanno):Aspetta, Aspetta! (quando sta per perdere ogni speranza si mette a rovistare come un forsennato, nel frattem- po Cosimo se la ride sotto i baffi ; Alberto ricorda del cestino dei rifiuti, dentro c’è il tagliando che gli ha lasciato la moglie e lo da a Cosimo, spacciandolo per il suo) Che me ne facevo di un tagliando dove non c’è un solo numero buono! (Cosimo guarda il tagliando attentamente e Alberto continua il suo dis- corso convincente) Non ti ci mettere pure tu, mi bastano già i miei guai, sono diventato un pagliaccio, in giro non si par- la di altro! Informati pure se vuoi !

Cosimo                      :Ma allora questa vincita Tano il Sordomuto la fece!(butta il tagliando della giocata sul divano)

Alberto                      (avvilito) :Ormai lo sanno tutti!

Cosimo                      :Minchia, me lo potevi dire subito no!?(Alberto è prostrato dalla vergogna; Cosimo lo deride con una volgare risata!) E forse, forse tu pensi che i miliardi sono la scintilla che ha fatto traboccare il vaso! (continua a riderci sopra)…Aaah! Aaah ! Sai che ti dico? Secondo me quella le corna te le faceva prima, (continua a sghignazzare) con la scusa delle mutande da lavare, Tano si divertiva con tua moglie! ( poi fa una riflessione) Hai capito quello, …zitto, zitto, ha fatto il colpo doppio!(pausa) Ci avrei fatto sputare pure il sangue a quelli, no solo i soldi, anche il sangue ci facevo sputare se la scheda era la nostra e te l’avevano rubato.(pausa) Anche se avesse stato solo tua e me lo dicevi, i soldi te li facevo destituire  tutti, fino all’ultimo centesimo. (pausa)…Se è così, quello è un uomo che si merita rispetto! …No tu, tu che non sei stato capace neanche di portarti una femmina a casa e sfogarti ora che sei solo! (sta per andare via, poi ci ripensa)Ti do un consiglio: cercati un altro bar! Non ci venire più in quello, …non ti ci voglio! …Salutiamo ! (esce da dove era entrato)

Atto II scena quarta

(Alberto e Simona)

Alberto                      (si accascia sul divano. E’ conscio, nonostante l’umiliazione subita, di averla scampata bella. Beve qualcosa per tirarsi su.) :E dire che la femmina c’è l’ho già in casa! Ciononostante, da un tipo simile ti tocca ingoiare il disprezzo e gli insulti!  (si avvia per chiamare Simona, poi vede la scheda che Cosimo ha lasciato sul divano, la prende e la guarda) Con quella pote- vo vincere i miliardi, …questa mi ha salvato la vita! (bacia la scheda, poi la usa a mò di ventaglio, indi la conserva e si ridistende. Si ricorda poi che di là c’è Simona e si porta in quella direzione, apre al porta) Simona ! Oh Scusami! Vieni, vieni pure, (Simona entra in scena) non c’è più nessuno. Purtroppo ho avuto una visita tutt’altro che gradita.

Simona                     :Chi era?

Alberto                      (sospiro ) Aah! Se sapessi, era Cosimo De Vitis !

Simona                     :Lui ? Qui? …Ma non l’avevano arrestato?

Alberto                      :Si, ma è uscito proprio oggi ed è venuto a parlarmi di una storia nella quale io peraltro …non c’entro niente !

Simona                     :Cose d’ufficio ?

Alberto                      Ss…si!  Ma adesso gliel’ho chiarita…( a ripensarci gli vengono i brividi)…penso che non mi verrà a cercare più!

Simona                     :Credevo che la sua visita fosse legata all’attuale vicenda.

Alberto                      :Noo!

Simona                     :Con quella gente lì è meglio non avere nulla da spartire!

Alberto                      :Infatti !

Simona                     :Senti, perché stasera non ceniamo insieme?

Alberto                      :No guarda ! Non mi va di uscire! ..E poi…l’idea del cibo ...

Simona                     (cerca di tirarlo su, lo coccola): …E chi ti ha detto di uscire? Ho comprato dell’ottimo pesce, vado a casa a prenderlo, sentirai che profumino quando sarà pronto!

Alberto                      :No Simona ti ringrazio! Preferisco…

Simona                     :Cosa c’è, hai paura di quello che dice la gente ? O forse vuoi fare l’eremita a vita!? Non dirmi che pensi ancora a quella santocchia! Speri forse che torni e ti si getti ai piedi?

Alberto                      :Non parlarmene ti prego! Vomito al solo pensiero!

Simona                     (i suoi gesti si fanno più audaci) : Vado a casa e torno: Vedrai; trascorreremo la serata più bella della nostra vita! (sta per uscire verso la comune )

Alberto                      :No aspetta! …stai con me, c’è ancora tempo!

Simona                     (torna verso Alberto sorridente ) …Ecco, così mi piaci! Vieni, sediamoci! (si siedono) …Sai, sono anni che non vado in bici, perché non ci facciamo una bella pedalata insieme uno di questi giorni? L’ho sempre desiderato ! Potremmo com- prarci un tandem ! (gli accarezza le guance) Oh! Ma intanto devo cercare di tirarti un po’ su !(lo guarda ) Cambierai vita con me ! Un calcio al passato! Che ne diresti di un nuovo taglio di capelli !? …Domani ti voglio al lavoro !

Alberto                      :Scusami un attimo ! M’è venuta una sete !Vado di là a bere qualcosa .(Si avvia e poi si ferma) Che sbadato ! Non ti ho chiesto se gradivi qualcosa anche tu . Scusami!

Simona                     :Ma figurati, …fra noi ! No grazie! Vai, vai pure ! (Alberto esce a destra, Simona, rimasta sola, tira fuori dalla borsa la cipria e si rinfresca il trucco, poi si guarda intorno e parla tra se) La disposizione dei mobili va cambiata ! Anche l’arre- damento: è orribile! Non deve rimanere traccia della pre- senza di quella strega! In ogni caso devo chiedere trasferi- mento in un altro ufficio, …a parte che si finisce per litiga-re e non è bello, manca solo che ci mettiamo a chiedere “l’ammorbidente” marito e moglie nello stesso ufficio! Quale beneficio avrei? Intascherebbe tutto Alberto. Vedia- mo, vediamo, andrei volentieri all’ufficio contratti. Speran- do che non mi facciano cambio alla pari con la Cerigni, la biondona è un tipo tosta. In giro si dice che se la intende con Garoni, in ogni caso li terrei ugualmente sotto controllo.(Continua a ritoccare il trucco e non s’avvede che Alberto è tornato)

Alberto                      ( fermo sulla porta, sorseggia un bicchiere colmo di una bibita, si accorge che Simona è intenta a truccarsi e parla tra se): D’accordo, avrai anche lo stipendio, ma hai anche una rot- tura: il figlio piccolo! …Andiamoci piano, se vuoi fare la passeggiata in bici, ognuno con la sua !(Simona si accorge che è tornato e tra i due sfavillano sorrisi)

Simona                     (sorniona):Me ne fai assaggiare un po’?(Alberto si avvicina e proprio mentre Simona sta per accostarsi al bicchiere, suonano alla porta)

Alberto                      :Uffa! Ancora gente che scoccia! Proprio oggi che ci sei tu !

Simona                     :E va bè, cosa c’è di male, sono la tua collega d’ufficio !

Alberto                      :Noo ! …E’ meglio che tu vada di là!

Simona                     (a malincuore si avvia, poi a voce bassa): Fai presto! ( gli ma- nifesta quanto le manca, poi esce)

Alberto                      (risponde al citofono) :Chi è? (fa una smorfia, perché non ha capito bene e va aprire di persona)

Atto II scena quinta (Alberto e don Alessandro)

Don Alessandro        (fuori scena):Oh! Il nostro caro Alberto! (in scena entrambi) Come stai?

Alberto                      (afflitto, con un amaro sorriso) …Eeeh !

Don Alessandro        :Figliolo, sono venuto a portarti il conforto spirituale e la serenità di cui hai tanto bisogno in un momento alquanto tenebroso.

Alberto                      :…Purtroppo , la vita !

Don Alessandro        :Coraggio figliolo, coraggio! La cittadinanza tutta è rimas-ta attonita nel sentire quanto è successo. Due persone dal passato irreprensibile, si sono lasciate lusingare dal demo- nio che attraverso il dio denaro li ha resi irresponsabili !  Domenica durante l’omelia ho ammonito i fedeli presenti a non seguire la smania interiore che li porta, come ho senti- to dire in giro, a spendere cifre folli per accaparrarsi simili somme maledette che portano all’autodistruzione. Con- servati puro, non cadere anche tu nella trappola di satana! Oggi il tuo animo è afflitto ma è stato liberato dalla pre- senza del malvagio. Gioisci figliolo! Per fortuna non sei stato tu a vincere i miliardi del peccato, …tu si che sei veramente ricco!

Alberto                      :Padre sono commosso per le parole di conforto che lei mi ha comunicato! …Ma prego si accomodi, le offro qualcosa!

Don Alessandro        :Ti ringrazio Alberto, non è il caso di disturbarti, il mo- mento non è propizio! Avremo modo di rivederci in altre occasioni, la mia vuol essere una visita breve, da padre spirituale. Peraltro, fra poco ho un impegno. Perché non  vieni a trovarmi in parrocchia ?…Ora che il Signore ti ha preservato da queste insidie, potresti dimostrargli la tua riconoscenza operando nel volontariato ! (suona il campa- nello del citofono)

Alberto                      (rivolto al prete):Mi permetta! (risponde al citofono) Chi è? …Ah! …Si! Sali pure! (si avvicina per accogliere l’ospite)

Atto II scena sesta (Antonio e detti)

Antonio                     (fuori scena):Non ti disturbare, so la strada! (in scena) Ciao Alberto! (Alberto saluta Antonio che data la circostanza gli mostra tanto affetto)

Alberto                      :Prego accomodati!

Antonio                     (si accorge della presenza di don Alessandro)Oooh! Vedo che sei in buona compagnia!

Don Alessandro        (si alza e saluta Antonio):Sono venuto a portare una parola di sollievo al nostro fratello Alberto !(alza gli occhi al cielo) Stavo andando via, ma adesso, la presenza del signor sin- daco mi induce a rimanere, per sostenere con maggiore fermezza l’amico Alberto!

Alberto                      :Vi ringrazio! Ma prego accomodatevi!(i due ospiti si siedono) Cosa vi posso offrire?

Antonio                     :Ti prego stai comodo! Non è il caso! La mia visita vuol es- sere la testimonianza di affetto, oltre che per l’amico fra- terno, per l’impiegato modello. A tal proposito vengo a porgere il saluto ed il sostegno morale di tutti i colleghi che lavorano al comune.

Alberto                      :Ringrazia tutti quanti… ( scoppia in lacrime)

Antonio                     (lo abbraccia e lo conforta, anche il prete collabora) : Su Alberto, vedrai, …supererai anche questa! …Mi sembra deleterio, consentimi, tapparsi in casa solo! Eh via! Morto un Pàpa se ne fa un altro! …Oh! Mi perdoni don Alessan- dro! ( poi, quando Alberto si rasserena) Da domani ti voglia- mo tutti in ufficio ! La signora Simona, la vedova, non fa altro che parlare di te. Dice che quando torni non ti farà affaticare. Anzi mi ha detto che sarebbe venuta a trovarti, non si è vista in questi giorni?

Alberto                      (mente spudoratamente): No! …Non l’ho vista!

Antonio                     :Eppure me l’aveva assicurato !

Don Alessandro        :Signor sindaco, mi pare doveroso che anche lei quale pri- mo cittadino di Tipla, inviti le persone di buona volontà a desistere dal ricercare con dissennatezza questo tipo di ar- ricchimento miliardario che conduce alla perdizione del- l’anima.

Antonio                     :Padre, le dirò che tutto questo lei lo sa fare meglio di me e lo ha già fatto. Veda, io considero questo evento un fatto talmente eccezionale che forse si potrà ripetere fra cento anni. Una vincita di tali proporzioni, non ha mai avuto precedenti: …cinque più uno e sei! Una possibilità su centi-naia di milioni di combinazioni, …neanche giocando un’al- tra vita intera si potrebbe riottenere tanto. La gente capirà che è inutile stare lì a ritentare,…la fortuna è veramente cieca : è andata a sbattere su un sordomuto!

Don Alessandro        (a seguire):Che non ha mostrato di avere tatto!

Alberto                      (Non digerisce tali affermazioni, si alza e cerca di fare quattro passi) :Scusate , è solo per sgranchirmi un po’ le gambe !

Antonio                     :Visto che ti farebbe bene uscire ?

Don Alessandro        :Signor sindaco, io credo che la sete di denaro, continuerà ad ossessionare proprio chi non ha vinto, perché  sentirà che adesso potrebbe toccare a lui. Proprio qui, tra la nostra gente, che ha potuto verificare che l’agognato sogno è raggiungibile, la corsa sarà ancora più frenetica. Ecco per- ché le chiedo di moderare questa sfrenata voglia di arric- chirsi che in realtà rappresenta la vittoria del diavolo!

Antonio                     :Padre, credo che ognuno di noi dovrebbe avere la matu- rità giusta per comprendere che non bisogna fare il passo più lungo della gamba. Come fa il sindaco a scoraggiare o dissuadere, chiunque desideri tentare la fortuna?

Don Alessandro        :Io sono all’armato perché proprio in questi giorni mi è capitato di sentire frasi talmente stupide, quanto preoccu- panti: se è andata bene ad un umile nonno, perché  non dovrebbe andar bene a me! Ebbene: pure colui che ha vin- to miliardi e miliardi ha la tentazione di riprovare, perché satana non smette mai di tentarci. Alberto , non so cosa ne  pensi tu di tutto questo!?

Alberto                      (piuttosto “sofferente”):Eemh ! …Mi scusi padre , preferirei non toccare l’argomento!

Antonio                     :Padre, magari potremmo riparlarne in altra sede ! Devo purtuttavia confessarle una mia riflessione: ecco, quando è venuta fuori la notizia della maxi vincita e il giorno succes- sivo mi hanno intervistato le tivù, io ho sempre auspicato che quel denaro avrebbe potuto creare nuovi posti di lavo- ro in zona perché la disoccupazione da noi è altissima. Se ci ripenso, mi pare così assurdo quanto è successo. Una per- sona di principi sani, integerrimo, nessuno avrebbe mai pensato che combinasse un simile pasticcio. Chissà che non si ravveda e invii dei fondi per aiutare le famiglie indigen- ti, i meritevoli a proseguire gli studi, o dia un contributo per costruire la casa albergo per gli anziani .

don Antonio             :Oppure costruire un centro parrocchiale per le attività sociali , lui si intratteneva spesso con i giovani.

Alberto                      :Padre, accetterebbe il denaro del demonio?

Don Alessandro        :Hai sentito il signor sindaco? In presenza di ravvedimen- to…!

Antonio                     :Alberto, s’è fatto tardi, io vado, mi raccomando, domani ti aspettiamo tutti in ufficio. (a don Alessandro) Padre, se vuo- le posso darle un passaggio con la mia auto.(il prete con un cenno della testa gli fa intendere che gradisce, poi si appresta a salutare Alberto e lo fa in modo che non appena inizia, si tro- verà di fronte Rita e la sorella appena rientrati) tisaluto, arri- vederci a pre…(si blocca, per la doccia fredda)

Atto II scena settima (Rita, Noemi e detti)

Rita                           (Veste in modo raffinato. Dentro la borsa porta il telefonino del marito che ha portato con se. Noemi regge un borsone. Entra in scena insieme alla sorella, proprio mentre don Ales- sandro saluta Alberto che gli dà le spalle) :Oh ! Il sindaco e l’arciprete! Buona sera!

Alberto                      (Infuriato, si gira e cerca di scagliarsi contro Rita. Antonio lo trattiene): Che ci fai tu qui? Vattene!

Rita                           (con sicurezza, incurante delle parole del marito): Le massime autorità civili e religiose! Manca il maresciallo dei carabi- nieri!

Alberto                      (Urla ): Non ti ci voglio qui!

Rita                           ( imperterrita, ad Alberto): Ma tu non ti sei degnato di av- vertirlo!

Alberto                      (continua e Antonio cerca di calmarlo) :Chi ti ha dato il permesso di entrare! Donnaccia! Putt…(si frena e mette in evidenza che lo fa per la presenza del prete) ladra ! (urlando) fuori!

Antonio                     :Alberto, calmati , ti prego !(il prete è turbato ed ha l’espres-sione di chi invoca la benedizione celeste su quella casa)

Rita                           :Non ho bisogno di permesso alcuno per entrare, questa è anche casa mia, (le mostra) ho le chiavi ! E poi non mi pare il caso di darmi della ladra solo perché, data la partenza improvvisa, mi sono presa il tuo telefonino!(estrae il telefo- nino dalla borsa e lo poggia su un mobile )

Alberto                      (ha un  forte scatto d’ira che frena a stento) : Io l’ammazzo a questa, l’ammazzo!(il prete congiunge le mani, a dita basse nell’atto di pregare)

Rita                           (prosegue per nulla intimidita): E’ vero ! In apparenza, devo essermi comportata da donnaccia!

Alberto                      :…E quindi vattene o ti caccio a pedate!(Antonio frena Alberto, Rita rimane imperterrita )

Rita                           (sicura di se parla ad Antonio):Signor sindaco, lo lasci! Nien- te paura! Vedrà che adesso lui si tranquillizza! Temeva di non ritrovare il suo telefonino ! Gli piace! Se lei sapesse com’è affezionato! (Il prete ed il sindaco si guardano per- plessi) Prego accomodatevi! Ho bisogno di parlare proprio con voi! …Oh! Scusate mi ero dimenticato di presentarvi mia sorella!(presentazioni a distanza) …Mia sorella Noemi, il signor sindaco, …don Alessandro l’arciprete!

Alberto                      :Perché non torni dal tuo amante muto e ci risparmi queste tue manfrine?…Femmina vergognosa ! Non gli bastavi tu a quel maiale, pure tua sorella s’è comprata!?

Rita                           :Io non ho nessun amante! …E non ti permetto di parlare a vanvera di mia sorella ! (agli ospiti) Prego, accomodatevi pure! (Tranne Alberto gli altri si siedono)

Don Alessandro        :Eppure sei scappata di casa, con un uomo che ti ha stordi- ta col suo denaro. Ti ha fatto dimenticare in un attimo i sa- ni principi che hai appreso in parrocchia! Non hai esitato ad abbandonare il marito, questa perla d’uomo(Alberto si dipera) che il Signore ti ha messo accanto, per inseguire terrene frivolezze! …E adesso ti ritrovi schiava del pecca- to e non riesco a rilevare nel tuo comportamento, alcun segno di ravvedimento!

Rita                           (a don Alessandro):Don Alessandro, noto che lei non si li- mita a farli solo in chiesa i sermoni inquisitori, …pretende di farmeli anche in casa.

Don Alessandro        :Qualcuno deve averti informata male sul contenuto della mia predica in chiesa!

Alberto                      :Cosa puoi saperne tu donna di malaffare!

Rita                           (ad Alberto):Di malaffare proprio non direi! Quanto alla predica, la conosco perché l’ho sentita!

Antonio                     :Oh! Questa è veramente bella! C’ero anch’io in chiesa domenica scorsa e a meno che mi manchi così tanta vista, posso testimoniare che non eri presente. (ironico) ..Anzi no! Eri presente nei discorsi di tutti ma tu non c’eri!

Rita                           :Eppure vi dico di averla sentita con le mie orecchie! Fran- camente mi sono dispiaciuta di essere stata dichiarata mor- ta!

Don Alessandro        :Morta nell’anima!

Antonio                     :Posso testimoniare! Ero presente!

Rita                           :A questo punto mi avete fatto santa! Una santa donna!

Don Alessandro        :Io questo in verità non l’ho detto!

Rita                           :Padre, vuole che scenda nei particolari? Il tribunale eccle- siastico presente, confortato da fatti giudicati fin troppo evidenti, senza attendere i miracoli ne la conseguente beati- ficazione, ha subito approvato e sono diventata immediata- mente santa!

Don Alessandro        (tuona):Io non ho il potere di santificare nessuno!

Rita                           :Ma vi siete arrogati il diritto di sentenziare come sarebbe andata a finire la vicenda:in sintesi mi avete fatto diventare una squillo di lusso, costretta per ripicca da quell’anziano depravato a sfornare ancora denaro allorchè si sarebbe accorto che non mi avrebbe potuta soddisfare! E a questo punto, per me si sarebbero potute aprire anche le porte del paradiso, irrimediabilmente chiuse per lo sfortunato vinci- tore della somma. …Signor sindaco, avrà sentito anche lei,visto che era presente !

Don Alessandro        (con prontezza): Volevo scuotere i fedeli ! Impedire con ogni mezzo che seguano la strada della perdizione. Volevo far capire loro che il denaro alimenta sogni ammalianti e sfo- cia poi in realtà perverse. Sapessi come sono preoccupato per i discorsi che si sentono in giro!

Rita                           (A don Alessandro):Io ho avuto modo di sentire il suo dis- corso in chiesa, perché ho ricevuto un omaggio da una fe- dele presente in chiesa. …In realtà, l’omaggio era rivolto ad Alberto, a mio marito.

Alberto                      (furente):Io non sono più tuo marito!

Rita                           (incurante):Qualcuno in chiesa, avrà avuto interesse di far- gli sapere ch’ero morta (al prete)...e mentre lei teneva l’o- melia, lo ha chiamato al suo telefonino per fargli sentire tutto. Purtroppo il cellulare di Alberto c’è lo avevo io.    Oh! Ma non deve aver pagato tanto, anche se la predica è stata lunga, la domenica ci sono le tariffe agevolate!

Antonio                     :Visto che dici di non avere alcun amante, (ironico) ma sei fuggita con uno che ha vinto i soldi,(Alberto è nervoso) av- resti potuto tranquillizzare tuo marito su cosa era successo, avvertirlo con una telefonata. Rita, mi dispiace, troppe cose rimangono oscure, troppe evidenze ti condannano !

Rita                           :Signor sindaco, mi dica: …e lei, …lei quando ha saputo…, gliel’ha fatta una telefonata di cortesia ad Alberto?

Antonio                     :Si! Gliel’ho fatta!

Rita                           :…E mi dica, l’ha fatta dal comune o da casa sua? …Era solo per sapere se l’ha fatta a spese sue o a spese mie ! ..Della collettività! …Detto questo, chi le ha risposto?

Antonio                     :Nessuno! Era sempre occupato ! Non ho insistito, ho pen- sato che volesse mantenere la propria privacy!

Rita                           (nota che don Alessandro si alza) :Don Alessandro, come se ne va? Se ne va adesso ! …Proprio sul più bello? La prego.. (lo invita con un gesto a riaccomodarsi e poi si rivolge al sindaco)Oh! mi scusi signor sindaco! …Le stavo dicendo che anch’io ho provato a telefonare, ma veda se lei prova anche adesso, il telefono è staccato ! …E da lì ho capito che lui si era tappato in casa e che sarebbe stato controprodu- cente avvertire i carabinieri. …Se non l’ha fatto lui ho pensato, perché dovrei mettere tutto in subbuglio io. Ho anche intuito che non sarebbe andato al lavoro. Avrei potuto dare chiarimenti a lei signor sindaco, ma poi ci ho ripensato, mi sono detta, magari lo metto in agitazione, preso dall’omelia di don Alessandro, non mi crederà certo se gli dico che tra alcuni giorni torno. Si chiederà piuttosto: -chissà da quale casa d’appuntamento o da quale yact miliardario chiama !-(Al marito) Alberto, siediti, rilassati, sono tornata, non sono scappata con nessuno ! Ti comunico che è andato tutto bene!

Antonio                     :O forse è andato tutto male!

Rita                           (Fa una risatina e si allontana. Poi tra se): O forse l’invidia ti sta mangiando vivo !

Antonio                     :E’ andata male! …Lui ti ha mollata e adesso sei tornata a casa in compagnia di tua sorella per non viaggiare da sola. Invece di avere la testa cosparsa di cenere, ti mostri traco- tante come non mai. E’ tutto chiaro: Il vecchio lupo ti ha tenuta con se finché gli facevi comodo, poi ti ha comprato lo zucchero filato e un bel vestito nuovo,(allude a quello che indossa) poi ti ha dato un …calcio nel…

Rita                           :Le piace? …Ottima valutazione la sua signor sindaco! Glielo dico sinceramente! Lei in un paesino come Tipla è sprecato! …uuuh! uuuh! Che sbadata ! Da un pezzo che siete qui e non vi ho offerto nulla. Sono imperdonabile! Ho l’attenuante di essere stata assente per una diecina di gior- ni ma le buone maniere non vanno mai in vacanza!

Antonio                     :Alberto si era premurato prima che arrivassi, siamo stati noi a dirgli che non era il caso.

Rita                           (alla sorella):Ti prego, vai di là tu, aiutami a riparare, non succede tutti i giorni di ricevere ospiti di tale riguardo in casa. (gli ospiti accennano affinchè stia comoda ma Noemi esce di scena e va all’uscita di destra) Ecco, veda signor sin- daco, le stavo dicendo che il mio ritorno a casa potrebbe far pensare giustamente ad un frettoloso ripiego. (Noemi fuori scena emette un urlo; Alberto si copre la faccia con le mani, gli ospiti sussultano)Oh! Scusate! Niente paura, Noe- mi, mia sorella, si sarà spaventata alla vista del disordine che di là deve aver lasciato Alberto.

Noemi                       (compare in scena spaventata e Rita prontamente le si avvicina e la “conforta”):Di là c’è…

Rita                           (le passa un braccio sulla spalla premendola con una mano  e non le fa completare la frase): Si lo so, di là c’è un disordine spaventoso, roba da urlo! (agli ospiti) E’ comprensibile, un uomo solo per tanti giorni! …Mia sorella è sempre stata ordinata ed alla vista di tale scompiglio…; Ah ! …Noemi vuoi dire tu al signor sindaco cosa ha detto zio Gaetano prima di partire in aereo per il Venezuela?(Rita si siede)

Alberto                      (preoccupato):Come sarebbe? Partito per il Venezuela !?

Rita                           (agli ospiti):Avete visto, adesso che le cose sono più chiare, Alberto è dispiaciuto che zio Gaetano è partito! Quanto gli  voleva bene !(Alberto continua ad essere nervoso) …Allora Noemi, il signor sindaco aspetta!

Noemi                       :Il fatto dei milioni io l’ho sentito dire a te!

Rita                           :Esatto ! L’ho detto io perché lui, (mima il sordomuto ) con gesti e paroline, me l’ha fatto capire!

Noemi                       :Manderà presto tanti milioni per fare una festa, sono in- vitati tutti i compaesani. Lui, vuole lasciare un bel ricordo a tutti .

Rita                           :Veda signor sindaco, se fossi stata cacciata via come lei pensa, non le avrei certo comunicato una notizia simile. All’arrivo del denaro, perché io sono certa che lui lo man- derà, avrei potuto trattenere tutto per me. Io invece, in- tendo rispettare il desiderio di chi un uomo tanto onesto e generoso !(nota che Alberto è fortemente dispiaciuto).Alberto non essere triste, ha detto che sarà benevolo anche con noi! (don Alessandro si alza e si risiede sul divano, Rita coglie l’attimo) Don Alessandro, mi dispiace, …per lei non mi ha detto nulla!(agli ospiti) Ecco, io mi scuso per avervi tratte- nuto, ma essendo diventata un personaggio da copertina dei giornali, ci tenevo a far chiarezza, non tanto con la stampa, a giudicare dalle menzogne scritte sul mio conto in questi giorni, mi sono fatta una bella idea sulle notizie che ci danno delle vicende altrui. Vi chiedo solo di darmi una mano affinchè la gente del mio paese, sappia come sono andate le cose. …Si è vero ho alimentato qualche pettego- lezzo ma non ho mai pensato di scappare! (pausa) Quella mattina, zio Gaetano, è venuto qui stranamente nervoso, mi ha subito confidato che la fortuna(Alberto guarda con gli occhi sbarrati, Rita si alza e passeggia per non “incontrarli”) l’aveva “colpito” così, in malo modo, aveva in mente un unico sogno: abbracciare i suoi figli in Venezuela, ma non sapeva come incassare. Gli ho fatto capire che quelli erano argomenti  da uomini, era meglio parlarne ad Alberto. Lui ha insistito, mi ha implorata , ha detto che si fidava solo di me , temeva che se non fossimo partiti subito, ne avrei par- lato con qualcuno. Ho capito che non c’era tempo per pen- sarci su. Ho aiutato una persona che aveva grosse difficoltà a comunicare. (pausa) E’ stata dura uscire indenni da una giungla irta di trappole ed ostacoli . Per fortuna c’è l’ho fatta ed eccomi qua!

Antonio                     :Quand’è così non mi resta che farti i complimenti! Alber- to, una moglie come la tua è il sogno di ogni marito. Altro che ufficio, io al tuo posto prolungherei le ferie e mi pren- derei una vacanza ! (al prete) Padre, questa bisognerà vera- mente farla diventare santa!

Rita                           (all’indirizzo del prete):Mi basterà soltanto che mi eviti la lettera scarlatta!

Don Alessandro        (A marito e moglie):Figlioli, domenica vi aspetto in chiesa! Vi riserverò il primo banco!

Antonio                     :Bene! Noi ci congediamo, (alle sorelle) avrete bisogno di riposare dopo il viaggio. (a Rita) …Ah! Per la questione della festa popolare,  …i soldi, sarebbe opportuno versarli direttamente nelle casse del comune che provvederà ad organizzarla.

Rita                           :Lei pensi ad annunciarla, di tutto il resto, me ne occuperò io, vedrà, sarà un’indimenticabile festa !

Don Alessandro        :Sono contentissimo che in questa casa torni a regnare la pace e l’armonia! Alberto su con la vita! (a Rita) Figliola cerca di tirare su tuo marito, è così sciupato!(Rita con un sorriso risponde al consiglio) Buona serata a tutti ! (saluto collettivo con le mani alzate; Antonio saluta i tre con altret-tante strette di mani e poi esce di scena verso l’esterno insie-me al prete)

Atto II scena ottava (Rita, Noemi, Alberto, Simona)

Rita                           (rimasta in scena con la sorella e col marito gli si rivolge): Non hai certo perso tempo per consolarti!

Noemi                       :Rita di là c’è una donna !

Rita                           :Lo so, lo so! …E quel che è peggio, è che si tratta della  solita!

Alberto                      :E tu come fai a saperlo?

Rita                           (seccata, ad Alberto):Nessun’altra donna resisterebbe così a lungo chiusa in una stanza ad aspettarti.

Alberto                      (occhi bassi):Era venuta per farmi solo una visita di corte- sia !

Rita                           :Già! In camera da letto!

Alberto                      (avvilito):Eravamo qui, seduti, poi hanno suonato e lei non s’è l’è sentita, ha preferito andarsene di là, …farsi trovare soli, …in casa, da quei due…

Rita                           :Certo, con l’alibi che avevi stavolta, pensavo che avresti rimorchiato una bella smorfiosetta, anche per darti un to- no con la gente: lei s’è ne andata con il vecchio ricco ed io mi consolo con un’altra più bbona ! Ma tu neanche quello hai saputo fare!

Alberto                      :A proposito di vecchio ricco, noi due dobbiamo parlare !

Rita                           :Vai a liberare la tua vedovella piuttosto, prima che ti denunci per sequestro di persona!(Alberto esce di scena e rientra poco dopo insieme a Simona piuttosto agguerrita)

Simona                     :…E così la signora ci ha ripensato ed è tornata! (Alberto è mortificato) Cos’è il vecchio ti ha già scaricata? (ad Alberto) E tu la riprendi con te dopo che ti ha lasciato, dopo aver subito questa orribile carognata!

Rita                           :Che peccato! Lei era venuta per una visita di cortesia, alle prime avvisaglie di altra gente in arrivo ha preferito anda-re di là(indica da dove è rientrata, Simona appare turbata ) e non ha potuto sentire i chiarimenti del caso. (le fa un inchi- no per sottolineare che è arrivato il momento di congedarsi) …Signora!(nota che Simona non si muove, anzi guarda marito e moglie con acredine)Alberto! Non accompagni la tua col- lega ? (Simona si muove, Alberto mortificato la segue, ma pri- ma di uscire) …Ah! Signora, domenica a messa ci saremo tutti, ci sarà anche Alberto, …non mi pare il caso di telefo- nare! (Simona esce di scena verso l’esterno, Alberto l’accom- pagna).

Noemi                       (appare stanca):Rita credo di aver diritto a un po’ di riposo!

Rita                           :Ma certo, vai pure di là . Io ti raggiungerò fra poco. (Noemi esce di scena verso sinistra)

Atto II scena nona (Alberto e Rita; Poi Noemi)

Alberto                      (rientra in scena; a Rita): Ma insomma, ti pare questo il mo- do di trattare la gente?

Rita                           :Cosa? Ma se è stata lei ad aggredirmi !( gli si avvicina cer-cando di “riannodare” i fili e parla con ironia) …Poverina, te l’ho strapazzata tanto eh ? ..Provvederai ad aggiustare tut- to domani! (si fa tenera)…Amore! finalmente soli, la paren- tesi è finita, potremo tornare a vivere sereni!

Alberto                      (Impassibile alle manifestazioni di tenerezza della moglie): Senti, io non sono ne il sindaco ne l’arciprete ai quali ti sei divertita a raccontare balle. Dammi i soldi che mi hai fre-gato, altrimenti qui succede un macello!

Rita                           :Vedo che sei testardo e incattivito più di prima! Io sono stanca, ho avuto il periodo più intenso e più massacrante della mia vita, penso di avere il diritto di andarmi a riposa- re, non ho nessuna intenzione di continuare a spiegare.

Alberto                      :Mi devi spiegare tutto invece e non t’azzardare a dire al sindaco che arriveranno mai i milioni di zio Gaetano per festeggiare, quello è tutto denaro mio e non si deve toccare!

Rita                           (Con fare amorevole):Alberto perché vuoi la guerra? Io proprio non ne vorrei fare!

Alberto                      :Non voglio la guerra! Voglio i miei soldi, …quanti ne ave- te spesi? Quanti ne hai sperperati, li rivoglio!

Rita                           :Avido come sei, mi venderesti ai beduini del deserto pur di riaverli! (pausa, poi ironica) Di un po’: De Vitis è ancora in galera ?

Alberto                      :E’ uscito proprio oggi!

Rita                           :…E tu come lo sai? Non temi una visita sua?

Alberto                      (nervoso perché comprende dove lo “porterà” la moglie): E’ già stato qui !

Rita                           (molto ironica):Aaaaaah ! (pausa)Aaaaah! E’ già stato qui ! (pausa) E’ stato già qui! E cosa gli hai offerto un aperitivo? (Alberto sbuffa, non ha il coraggio di fiatare) Io penso che se sei ancora vivo, dovresti ringraziare chi aveva quella sche -da e(indica se stessa) chi ti ha suggerito di mostrarla al mo- mento opportuno. Sai, non mi stupisco nel vederti avido e accecato, mi auguro che ti passi, mi preoccupo invece nel vederti insensibile e irriconoscente.(sarcastica)Mia moglie ha una testa di gallina, non posso accettare che sia lei a ges- tire una simile faccenda!(cambia tono)Tu caro marito, hai vinto una somma di denaro enorme, al solo pensiero mi viene il mal di testa, ma non ti decidevi a renderla disponi- bile, senza contare che se non avessi avuto l’idea di questa fuga da rotocalco giallo-rosa, De Vitis, come dicevi tu, ti avrebbe scippato ogni cosa ed a quest’ora, forse, avresti riavuto a malapena, i soldi delle giocate che ti doveva prima.

Alberto                      :Ma dimmi un po’ , a tuo padrino Tano, gli hai detto della scheda miliardaria ?

Rita                           :Macchè !

Alberto                      :E allora come hai fatto?

Rita                           :…Con un po’ di …culo,(inghiotte) …nel senso che meno male tu non c’eri e visto che io gli ho mostrato…, anzi no, lui mi ha mostrato la sua scheda e sperava di vincere con la quale per andare a riabbracciare i suoi figli al Venezuela, io allora gli ho detto che avevo una rendita mia di nascosto di te di quando lavoravo in Svizzera e che con quella lo avrei accontentato. … Lui ha detto si e siamo subito parti- ti! .  (Alberto, appare stordito, cerca di decifrare; Rita parla tra se) Potrei fare il redattore capo dei paparazzi !

Alberto                      :Ma la scheda vincente tu come l’hai trovata?

Rita                           :Per caso ! Pulendo il lampadario.

Alberto                      :…E dire che l’avevo pulito io.

Rita                           :Proprio quello mi ha insospettito.

Alberto                      :Adesso che abbiamo via libera , scappiamo da qui , non me la sento di vivere tra questa gentaglia  permalosa !

Rita                           :Ma neanche per sogno! Hai visto ? Mia sorella Noemi è voluta tornare qui e tu mi proponi di scappare? Gli scon-volgimenti provocano stress. Il tempo è dalla nostra! Con calma faremo qualche viaggio, avremo più tempo per noi.  I soldi assillano chi non li ha, ma è ancora peggio essere ossessionati perché se ne hanno troppi! (dolce, come si parla a un bimbo) Vivremo serenamente, senza dare nell’occhio. Eviteremo d’insospettire i compaesani e scatenare le ire di De Vitis.

Alberto                      :Parli come l’arciprete! …Ma non m’incanti! Insomma dove sono questi soldi !

Rita                           :Ah! Ah! Ah! I soldi si tengono in banca, lo hai detto tu ! E non sono certo a tuo nome ! Ne depositati nelle banche lo- cali. …Era questo un tuo desiderio !

Alberto                      :Senti, mettiamo in chiaro una cosa : io qui non intendo continuare ad abitarci. Mettiti nei miei panni: sotto, sotto, sarò sempre guardato di traverso da chi non crederà che la storia con tuo padrino è tutta oro colato.

Rita                           :Chi dovrebbe dubitare? Credi proprio che bisognerà at- tendere la predica di Domenica per sapere che sono torna- ta?

Alberto                      :Appunto ! E’ stato, come soffiare sotto i tizzoni ardenti.

Rita                           :Il sindaco e l’arciprete a quest’ora, stanno già mettendo a tacere le prime malelingue.

Alberto                      :Io credo che Don Alessandro invece, ci ricami qualche cosa sopra.

Rita                           :Lo escludo! Domenica la chiesa sarà piena come la notte di Natale e lui sta preparando già l’omelia riparatrice. Coltiva in mente sua un segreto ma vano disegno: spera che io destini a lui buona parte della somma che invierà zio Gaetano!

Alberto                      :Ma a cosa credi che servano i predicozzi ? Accanto a chi ha già dimenticato, ci saranno sempre gli irriducibili, i sos-pettosi che quando meno te l’aspetti ti rovineranno la gior- nata …e io non ci sto ! 

Rita                           :…E tu di quale schiera fai parte ?

Alberto                      :Che c’entro io ?

Rita                           :Già! Tu non fai parte né dell’una né dell’altra. A te inte-ressano solo i soldi. I tuoi soldi ! Libero di spenderli e span- derli in giro per il mondo. Metterti in mostra, accaparrarti il meglio, oziare senza limiti, assaporare i brividi, fregarte-ne del prossimo! (pausa)No caro Alberto, ti voglio troppo bene per tenderti una trappola così pericolosa. Lotterei con tutte le mia forze allorchè qualcuno o qualcosa metterebbe in pericolo la tua vita. Non sarò certo io a trasmetterti un simile deplorevole morbo(addolorata): diventare ricco !

Alberto                      :..Ehi dico! Chi ti ha messo nel cervello tutte queste scem- piaggini? Sei andata a incassare i soldi o ti hanno fatto il lavaggio del cervello presso qualche comunità di fanatici religiosi ?

Rita                           (sorride):Non ti agitare , niente di tutto questo!

Alberto                      (a parte) :Stai a vedere che questa rincoglionita, ha tratte- nuto per se e suo zio pochi spiccioli ed ha devoluto tutto a qualche convento di suore di clausura . Un tipo come lei è in grado di compiere atti di simile ferocia! Questa  mi ha raccontato che da piccola voleva farsi suora!(a Rita in tono minaccioso) Senti, dimmi immediatamente dove sono i soldi e quanti te ne sono rimasti! Poche chiacchiere, non mi incanti con i tuoi discorsi da anarchica di merda!

Rita                           (rimane sconcertata e allarmata dall’improvvisa veemenza del marito) :Dico ma sei impazzito? Chiedi subito scusa e non ti permettere di rifarlo mai più! …Non ti permettere !

Alberto                      (le afferra le spalle con le mani e la scuote energicamente e urla):Ti ho detto di darmi i soldi!

Noemi                       (compare in scena preoccupata, Rita le fa segno che può cavarsela da sola e poco dopo esce)

Rita                           (con flemma , senza alcuna reazione all’aggressione): Affide- resti i tuoi miliardi a un bimbo piccolo? Glieli affideresti? (pausa)Darli a te adesso, significa fare la stessa cosa! …Vedi, non mi fai paura, io non voglio i tuoi soldi, sei tu che li vuoi.(Alberto la lascia) Se però ti ostini a non voler capire, mi maltratti e mi aggredisci, potresti arrivare an- che a perdere il controllo, in quel caso, sei tu che li perdi, sei tu che ti freghi !

Alberto                      :Adesso sei arrivata anche al cinismo, ti diverti ad esaspe-rarmi, giri e rigiri attorno alle parole, ma di sganciare il denaro non vuoi proprio sentirne.

Rita                           Io ho dimostrato di saper stare alla larga dal dio che  pur rendendo gli uomini potenti, li acceca ed alla fine non da loro niente. …Avrei potuto costruire anch’io, come lo aneli tu, il mio paradiso artificiale. Avrei potuto fare a meno di tornare, …e poi perché scappare portandomi la palla al piede? Un sordomuto scomodo che avrebbe potuto seguire le mie orme!? Ho architettato questa sceneggiata con l’in- tento di utilizzare al meglio questa enorme mole di denaro che al pari di un fiume è fonte di benessere se rimane entro il proprio letto, guai se straripa fuori dai propri argini! Volevi sapere quello che non ho detto agli ospiti che sono andati via ? … Ecco, giustizia è fatta! Soddisfatto ?

Alberto                      :Ho aspettato non so dirti quanto per realizzare un sogno lungo tutta una vita. A volte ci pensavo così tanto, da non riuscire a prender sonno. Il desiderio in me, era così forte che temevo di soffocarlo, cercavo in tutti i modi di portare la mia mente altrove, non volevo irritarlo, avevo paura che fuggisse via, che poi non si avverasse. Ho sempre desidera- to di ritrovare in tasca una schedina giocata e lì dimenti- cata per diversi giorni, per poi scoprire come per magia, tirandola per caso, che sia quella vincente. Non mi è mai riuscito! (pausa) Io, io la parola (voce vellutata)…miliardo, la pronuncio adesso, prima non osavo. Ne assaporavo il suono magico quando scherzosamente altri pronunciando- la, ne profanavano la sacralità inviolabile. Chissà quanti altri come me, attendono invano un giorno prodigioso co- me quello mio!? …Io l’ho voluto con tutte le mie forze, io ho avuto rispetto, costanza, fiducia , ecco perché mi è stato dato, tu non puoi negarmi quello che mi appartiene!

Rita                           (Pausa di riflessione, fa dei passi; a parte) …A pensarci bene era da preferire l’aggressione di un momento fa! (al mari- to)Alberto, io non intendo privarti del tuoi tanto agognati momenti di euforia, vorrei solo dirti di tenere la tua smania sotto controllo.(pausa) Tu hai desiderato per tanto tempo di essere il patron di una squadra di calcio, …una buona squadra di dilettanti, giusto per vivere più da vicino la tua passione per il pallone. …E invece ti è toccata la migliore! …E tu, com’è umano pretendere, vuoi renderla invincibile! Non osavi confessarlo neppure a te stesso di realizzare un simile sogno, ma adesso vuoi ottenere i trofei più prestigio- si, essere un invidiabile modello da imitare, sentirti prota- gonista assoluto ! (pausa) Ecco! Primeggiare, spiccare, pre- dominare, tutto questo ti spronerebbe a continuare, qual- che inevitabile delusione, ti indurrebbe con maggiore acca- nimento a ritentare.

Alberto                      (urla):Basta! La smetti ?

Rita                           (continua):..Poi, anche le più forti emozioni non basterebbe- ro a placare la tua sete e la tristezza prenderebbe il soprav- vento.(Alberto si tura le orecchie)Attento Alberto, attento, rischi di essere travolto dalla tua stessa squadra del cuore prima ancora che inizi il campionato, tu non sei in grado di dominare l’oggetto dei tuoi desideri.

Alberto                      :Qualcuno mi ha scelto, guai a chi si oppone al suo volere! Adesso basta, ne ho abbastanza, risparmiami le tue meta-fore, lo capirebbe chiunque che mirano a tergiversare. Quanti soldi hai ancora?

Rita                           (pausa ; a parte) :Devo tener duro, dopo sarebbe peggio! (al marito con fermezza) Se mostri di disinnescare quella bom- ba che ti ritrovi nella mente, sono ancora propensa a darti il massimo.

Alberto                      (agitato):Come farai a darmi il massimo, chissà quanto danaro mi hai buttato via. Dimmi la cifra, subito !

Rita                           :Il massimo! Il massimo delle tue aspirazioni! Non era for- se un miliardo?

Alberto                      (tesissimo):Coosa ? Coome?( per poco non urla)

Rita                           (prosegue):Mille milioni! Te le darò con una certa regolari- tà, mantenendo il senso della misura, …a condizione che tu continui a vivere come hai sempre fatto !

Alberto                      :Ma cosa ti salta in mente !? Chi ti manovra?

Rita                           :Ah! Dimenticavo! Non perderai gli interessi!

Alberto                      (ironico):Se credi di essere assunta come contabile dei miei miliardi, hai preso un grosso abbaglio: non ti ritengo ne meritevole ne appropriata. …Se invece eviterai di tirarla ancora per le lunghe e mi restituirai subito i quattrini, assumerò una donna che ti eviti le fatiche di casa! …A me, sembra un’offerta vantaggiosa ! (esce verso destra)

Rita                           (al pubblico): Dovrò evitare che rovini tutto! Alberto sareb- be capacissimo di comprarsi un paio di scarpe da due mi- lioni e mezzo e camminare a testa in giù pur di metterle in mostra!

Fine II Atto


Atto III scena prima

(stessa scena degli atti precedenti in scena Rita, poi Noemi )

Rita                           (osserva un foglio pluripiegato tipo carta stradale che contie- ne la pianta dell’azienda agrituristica che sarà realizzata nella zona):…Il galoppatoio, Il campo da polo, la piscina coper- ta, ma le stalle, non sono troppo distanti dal galoppatoio? (non sentendo alcuna risposta dalla sorella)… Noemi, dico a te, vieni un po’ a vedere !

Noemi                       (fa capolino dalla porta di sinistra):Mi hai chiamata?

Rita                           :Si esatto! …Vieni, stavo osservando il progetto del grande parco agrituristico!

Noemi                       (si avvicina a Rita):Bello eh!

Rita                           :Ah! Su questo non ho dubbi! Stavo osservando però che la distanza tra le stalle e il galoppatoio è tanta. (lo mostra sulla carta) Sai a volte i cervelloni, gli architetti, progettano ope- re fantastiche ma poi trascurano la praticità !

Noemi                       (guarda con aria assente, sta per parlare, quando squilla il suo cellulare, si scosta dalla sorella, si allontana):Pronto!(breve pausa) Ah! …si ! (esce di scena da dove era entrata)

Rita                           (risentita):Non ho mai capito perché il telefono, pure se  chiama dopo, arriva sempre prima! …Mi chiedo se è nato maleducato quando l’ha ideato Meucci o se lo è diventato via, via che è cresciuto ! Non fa mai la fila ! In banca, nei negozi, negli uffici, …fisso o cellulare , …il telefono,  scavalca sempre tutti ! (torna a guardare la mappa del parco agrituristico)

Noemi                       (rientra in scena):…Era Alessio !

Rita                           :Alessio?

Noemi                       :Alessio Negrisolo !

Rita                           :L’avvocato Negrisolo ?

Noemi                       (ha un’espressione come per dire :ovvio)

Rita                           :Mi dici: Alessio ! (pausa)…Perché ha telefonato a te?

Noemi                       :Gli ho dato il mio numero! …Tu non c’è l’hai il telefonino!

Rita                           :Già ! …E se non hai il telefonino sei tagliata fuori! …Si dà il caso che io ho dato all’avvocato il numero del mio tele- fono di casa e considerato che la Free Time mi ha affibbia-to lui per sostituirli in loro vece, ect, ect, ect, non capisco perché debba telefonare a te per dirmi determinate cose!

Noemi                       :…E chi ti dice che lui telefoni per dire determinate cose? Cos’è ti metti a fare la permalosa adesso ?

Rita                           :La permalosa io ?…sih! …Figurati ! …Sei stata tu a dirmi che era l’avvocato!

Noemi                       :Io veramente ti ho detto che era Alessio !

Rita                           :Quand’è così potevi anche fare a meno di dirmelo! Cosa vuoi che m’interessi, delle sue telefonatine. …Anzi no! …Cioè si! Faresti bene a dire all’avvocato che si occupi del compito che gli è stato assegnato invece di trastullarsi. …Ecco lo chiamo subito e glielo dico io!(alza la cornetta ma poco dopo sente le lagnanze di Noemi)

Noemi                       :Non avrei mai immaginato che ti dispiacesse così tanto sapere che (ironica) …l’avvocato mi chiami ! …Sei per caso gelosa!

Rita                           (ripone la cornetta eridendoci sopra):Ma cosa ti salta in men- te ? In ogni caso, lui è venuto qui per occuparsi di me e null’altro. Gli accordi sono chiari: io ho acquistato il pac- chetto di azioni Free time e loro si sono impegnati a costru- ire il parco agrituristico per offrire lavoro alla gente del luogo. L’esperienza ed il prestigio internazionale di tale no- me, come loro stessi hanno affermato, garantiranno conti- nuità di lavoro. L’avvocato Negrisolo, evidentemente non si è reso conto che qui in Sicilia, più che altrove, intoppi ed ostacoli di varia natura, rallenteranno la realizzazione di tale progetto.

Noemi                       : …E invece se ne sta rendendo conto!

Rita                           (sorpresa ed ironica): Ah!

Noemi                       :Mi ha appena detto che il sindaco ha cominciato a mettere le mani avanti all’idea della realizzazione del parco agritu- ristico.

Rita                           : Il sindaco !?

Noemi                       :Proprio lui ! Nonostante Alessio si prodigasse ad illustrar- gli i vantaggi che il parco porterebbe in zona, il sindaco continuava a battere un tasto sgradevole.

Rita                           :Ma dico, perché tutto questo devo saperlo per tuo tramite, anzicchè dal mio avvocato!

Noemi                       :Come vedi, non si trastulla come tu credi !

Rita                           :Cos’è !? (allude proprio a Noemi) L’avvocato ha bisogno di un avvocato ? …Io mi chiedo se questa è serietà professio- nale!?

Noemi                       :Uffa! Sei o non sei mia sorella !? E’ andato forse a parlar- ne con un’estranea?

Rita                           :Senti gelosona innamorata, con l’infiammazione esagera- ta! Datti un’equilibrio ! Come fai a fidarti di uno che non conosci ?Non mi piace questo suo modo di fare! (si avvicina alla sorella e con fare benevolo) Chi ti dice che lui non voglia macchinare qualcosa con l’intento di fregarci : a me dei soldi e a te…,(muove le mani per dire ti porta a letto) giuro che se ci prova !

Noemi                       :Ma che dici! Ti accorgi subito se si tratta di un bellimbus- to qualsiasi che cerca di fregarti. Professionalmente è inap- puntabile! Vedrai, verrà a relazionarti tutto nei minimi dettagli.

Rita                           :Lui sa che non deve venire qui ! …A meno che non si pre- senti un caso a rischio, deve chiamarmi e dobbiamo decide- re come e dove incontrarci. Sa bene che devo agire in inco- gnito. Non deve sapere nulla ne la gente del luogo, ne tanto- meno Alberto.

Noemi                       :Ringrazia il cielo! Per fortuna ci sono io di mezzo! Chissà in quali pastrocchi andresti a impelagarti se volessi realiz- zare da sola tutto quanto.(pausa) La situazione che mi ha prospettato Alessio, …l’avvocato !

Rita                           :Vai al sodo!

Noemi                       :Già! …Stavo dicendo che la situazione che mi ha prospet- tato Alessio non è proprio rosea: Il sindaco gli ha fatto capire che per ottenere la destinazione d’uso come stazione agrituristica per quella terra che volete comprare, è neces- saria una massiccia …tangente. (ironica) Non che servano per lui, …lui è entusiasta di un simile progetto. …Diciamo che dovrà oliare vari ingranaggi della macchina burocra- tica.

Rita                           :Poverino! Fa credere al forestiero che non lo conosce, di essere un agnello! Lui non sa che dietro questa faccenda ci sono io! (pausa) Pensa un po’ se lo scoprisse! Non è riuscito a mettere le mani sul denaro della festa di zio Gaetano e gli sarà rimasto un po’ di amaro in bocca!

Noemi                       :Ti dirò che ha persino mostrato interesse per entrare a vario titolo in quest’opera che gli sembra un’ottima scelta per valorizzare il territorio.

Rita                           :Cosa ti dicevo? …In poche parole, ha dato ad intendere a l’avvocato che lui è una persona perbene, …pulita !

Noemi                       (a seguire):Che intende acquistare un pacchetto di azioni…

Rita                           (completa):…per entrare a vario titolo …e valorizzare… Meglio di così non  si poteva spiegare! …Dì al tuo amico avvocatuccio di non prendere alcuna decisione da solo, co- me del resto prevedono gli accordi.  …A quest’ora il nos- tro sindaco starà già prendendo contatti con i proprietari delle terre da utilizzare per far si che queste (ironica) ven- gano valorizzate, così lui, tra lievitazioni di costi e tangenti, mette le mani in pasta…a vario titolo, …già, a vario titolo, con dei prestanome, magari con una quota di minoranza che gli consenta poi di fare ricatti e imposizioni.

Noemi                       :…Eh! Ma come corri! Da quando hai avuto per le mani quel denaro non ti riconosco più! Tu credi proprio che il sindaco sia capace di una simile operazione?

Rita                           :Non lo so! (pausa di riflessione)…In ogni caso, il denaro intendo spenderlo con grazia di Dio!(pausa) Mi viene vo- glia, come dice Alberto, di fuggire via da qui ! …Ah! Ma io non sono il tipo che molla!

Noemi                       : …E cosa intendi fare?

Rita                           :Certo, non concederò a ignobili briganti di entrare in pun- ta di piedi per poi essere estromessa tra qualche anno, vitti- ma delle loro malefatte!(gran sospiro) Aaaah! Il denaro ! Perché è venuto a sconvolgermi la vita! …Già ! Il denaro ti sconvolge la vita!

Noemi                       :Io non mi preoccuperei così tanto! Nel mondo vi sono miliardi di persone che soffrono perché non hanno denaro!

Rita                           :E’ vero ! …A volte imprecano e si scagliano contro tutti. Ma in mezzo a loro è possibile trovare la serenità! Ti sei mai chiesta quanti ricchi sono disponibili ad immergersi nella quiete della natura?(pausa) I ricchi sono ansiosi di primeggiare !

Noemi                       :Io li immagino sempre allegri!

Rita                           :Ti sbagli ! Si scervellano più di noi.

Noemi                       :Ma cosa dici? Il tempo non li perseguita mai.

Rita                           :Eppure non sono disponibili ad assaporare la gioia di dare sollievo alla prima persona che ne ha bisogno. …Il denaro, per loro vale talmente poco che ogni giorno cercano di accatastarne altro !

Noemi                       :Ma smettila! Chi ha tanto danaro vive tranquillamente. E’ libero di fare le proprie scelte e di fregarsene di ogni cosa !

Rita                           :…E invece no! Alla fine ti accorgi di aver bruciato se non un pezzo, persino interamente la tua esistenza. Il denaro, sia che tu decida di scialacquarne tanto o che ti lasci pren- dere dalla ansia di accumularne un mare, non ti dà mai abbastanza.(breve pausa) Finisci sempre per desiderare la spensieratezza di quand’eri bambina. Ti ricordi com’era bello !(Rita si “isola” e nonostante Noemi le parli, lei continua a riflettere)

Noemi                       : …Uffa quante lagne ! Ascoltami bene (quasi volesse “scuo- terla “): Non accade a tutti di essere baciati dalla fortuna ! Devi convincerti che ai pochi fortunati capita solo una vol- ta nella vita. (Noemi si accorge che con la mente, Rita è altro- ve e la richiama)…Ehi dico, che ti prende? Non mi stai a sentire?

Rita                           (Emette dei suoni e gesticola con le dita come se facesse dei collegamenti ma Noemi la guarda preoccupata):…Risolto! Tornando bambini si risolve tutto!

Noemi                       (turbata):Rita!

Rita                           : …Non è adottando le strategie dei ricchi che si libera la mente!

Noemi                       (sentendola parlare in quel modo):Oh! Dio mio, che sta succedendo!

Rita                           (imperterrita):Chi l’avrebbe detto! La nonna ci teneva così tanto! (come la nonna )-Queste pietre bisogna riassestarle!-

Noemi                       (si accosta alla sorella) :Rita! …Rita!

Rita                           (le fa un sorriso che “peggiora” le cose):…Mi disse:- qui i ro- mani venivano a spassarsela !- …-E ricorda che a valle c’è acqua in abbondanza!-

Noemi                       (angosciata) :Rita che ti succede? Mi vuoi spiegare?

Rita                           (solito):…Ma non c’è paragone ! …Qualcosa bisognerà pur concederla, è inevitabile !

Noemi                       (si accosta al telefono):Basta! Io chiamo Alberto! (Rita continua a gesticolare)…Maledetti soldi! …Non ci sta più con la testa! (digita il numero telefonico)

Rita                           (le si avvicina e le stacca il telefono):…Se proprio non ci sto con la testa, chiama la neuro! Scusa che chiami a fare Alberto!?

Noemi                       (la guarda bene in viso):Oh! Santo cielo! …Si può sapere dove dei stata?

Rita                           :A Cottazzi!

Noemi                       :Cosa? …Dove?

Rita                           :A Cottazzi! …Stammi a sentire : te la ricordi quella terra in collina dove da piccole andavamo a giocare coi nonni ?

Noemi                       :Mannaggia ! Mi hai messo paura! …Mi parevi matta!…

Rita                           :Ricordi com’era bello correre tra gli alberi ?

Noemi                       :Mi ricordo della pineta e di tante pietre sparse! Pensi che esista ancora?

Rita                           :Caspita! Ed è lì che sorgerà il nostro paradiso agrituris- tico. Cederemo quella terra a Free Time, siamo le uniche proprietarie! …E come dice il nostro sindaco:- la valoriz-zeremo!- …E’ una distesa immensa!  Vi sorgerà un parco incontaminato, lontano da rumori molesti e al riparo da rapaci speculatori. …Cottazzi pur essendo ad alcuni chilo- metri da qui, è in territorio del comune di Morilli: la gente di Tipla potrà raggiungere facilmente il lavoro. (pausa) A Morilli saranno onorati di avere una stazione Free Time nel loro territorio. Concederemo loro qualcosa, vedrai che laggiù capiranno! Sarà un successo: arriverà gente da ovunque!

Noemi                       …Caspita! …E tu saresti colei che vuole vivere dal denaro con distacco?

Rita                           :Al denaro affido i sogni del mio primo soldino avuto in dono da bambina, ma lo spendo con avvedutezza, …come  se fosse l’ultimo che mi è rimasto !

Scena seconda (Noemi, Rita e Alberto; si sente la porta d’ingresso che sbatte)

Noemi                       :Dio mio, che succede ?

Rita                           :Alberto sei tu?

Alberto                      (non risponde e poco dopo si presenta in scena adirato)

Rita                           :Perché non mi rispondi ? Come mai a casa? Qualcosa non va?

Alberto                      :Ah! Tu vorresti sapere cosa c’è che non va !?

Noemi                       :Scusate! Io vado di la! (esce verso sinistra)

Rita                           (incurante si mette a cantare; Alberto si secca) …E allora ?

Alberto                      :…E allora si cambia musica ! …Ora canto io !

Rita                           :…Va bene! …Se io la so, ti vengo appresso !

Alberto                      :…Eh no! …Se canto io, tu la finisci di venirmi appresso! Io spiffero tutto! Qui se non ti decidi a ridarmi i soldi, ti denuncio e ti mando dritta, dritta in galera! Appropriazio- ne indebita! (inizia a farfugliare pensando alla somma che lei ha speso per la festa in paese) Aah! huh! Credi che si possa dimenticare facilmente lo scempio che hai fatto dei miei soldi ? Eh! (batte il tacco a terra)…La festa! …Doveva fare la festa, …La signora! Alla salute di don Gaetano ! uuhh!

Rita                           (flemmatica):Sai benissimo che era necessaria!

Alberto                      :Si! Per farmi morire di dispiacere! Di crepacuore! Aah! Se ci ripenso! Una tavolata lunga più di duecento metri! Solo a vederla vuota mi ci voleva la bara! Ma non hai pensato cosa sarebbe potuto succedere a me nel vedere tutta quella gente sbafare, ridere, ballare, urlare. Huh! Che nervi! Che nervi! (pausa) Gentaglia! C’è stato chi non contento di sba- fare s’è portato gli avanzi di quel ben di Dio a casa!

Rita                           (suadente):Adesso tutti ci vogliono bene ! Nessuno ha più dubbi! …Ora la gente sa come sono andate le cose!

Alberto                      (indignato):Hai fatto sapere alla gente quello che fa como- do a te, non come sono andate le cose!

Rita                           :La gente sa che tu non sei cornuto! …E per questo dovres- ti ringraziarmi !

Alberto                      (si agita vistosamente, poi ironico): Eh! Già! Grazie! Grazie! Grazie!…Non solo mi freghi i miliardi, (scandito) miliardi! …Decidi pure di buttarmeli in pasto a tutta quella gente antipatica. (si rode con grugniti) -…Tutta la cittadinanza è invitata!- …Huuuh! Se ripenso a tutti quei pezzenti che si abbuffano! …Ma dico, non sarebbe bastato un bicchiere di vino a testa !

Rita                           :Già! …Magari annacquato !

Alberto                      : …Invece la signora ha scelto vini doc! Vini selezionati e dolci in abbondanza! …Quanti dolci ! …Quanti!  …Che poi sono quelli che costano di più! Quel giorno, più dolci vedevo,  più amaro diventavo!

Rita                           :…Se ti può consolare, ti posso dire che sono costati di più i secondi!

Alberto                      (freme di rabbia):Uuuh! - I secondi!- La signora si diverte a mettere il dito nella piaga. Mi vuoi dire alla fine, pazza forsennata, quanto mi hai fregato in tutto?

Rita                           (cerca di farlo accomodare sul divano, visto il suo rifiuto, gli rimane accanto):Visto che me lo chiedi (pausa), abbiamo superato di poco…

Alberto                      :Huh! Abbiamo superato! Parli come se i soldi fossero an- che tuoi! …Basta ! Basta ! Basta! Non dirmi più nulla, ci rimarrei secco! (sospiri, poi ci ripensa)…Anzi No ! Dimmi prima la cifra che…, (ironico) …gli spiccioli spesi in più!

Rita                           :Insomma vuoi saperlo si o no ?(Alberto fa capire di si, pure se si tocca ed è pieno di ansia) …Diciamo che gli spiccioli, …sono dodici, …milioni!

Alberto                      (come gli si annebbiasse la vista e stesse cadendo): Co, co, cosa? …Aspetta, aspetta, aspetta, se ancora ci sto con la testa, significa che hai speso più di cento milioni! Bene, be- ne, bene, …mi hai dato un’idea, io adesso chiamo il 112, ar-rivano subito i carabinieri, metto tutto in chiaro e ti faccio arrestare!

Rita                           :Aspetta, aspetta!

Alberto                      :Non c’è da aspettare un solo attimo, stupida come sei saresti capace di fregarmi tutto!

Rita                           (con finto candore):112 lo hai detto tu ! Come facevi a fare una simile festa con così poco.(Alberto rimane di ghiaccio, Rita incurante prosegue) …s’era preventivato 300, poi…

Alberto                      (Urla):Bastaaa! Tu vuoi farmi morire, io chiedo il divorzio! Il divorzio!

Rita                           :Cosa?…Come hai detto! (scoppia in una incontenibile ri- sata; Noemi entra inscena allarmata dalle urla di Alberto )

Alberto                      (furioso):Credi di farla franca!? Già ! Te la ridi ! Magari ti sarai anche fatta un amante! Era questo che volevi sentire!

Rita                           (in preda a fragorose risate, parla a fatica alla sorella): Ha det- to che vuole divorziare! …Lui, vuole divorziare per ottene- re i soldi! (continua a ridere, Noemi guarda Alberto con dis- prezzo ed esce da dove era entrata; indi Rita al marito)…Ma quale amante, povero Alberto, non ci stai proprio più con la testa.( piano, piano, smette di ridere) Stammi bene a sen- tire :I soldi li ha vinti zio Gaetano! Non te lo scordare! …S’è già fatta la festa! Stop ! Argomento chiuso! (Alberto vorrebbe reagire ma Rita incalza) Ora vedi, se tu credi di riappropriarti di quei soldi denunciandomi, sai benissimo di percorrere una strada impraticabile.

Alberto                      :Già, dovrei dimostrare che tu hai cambiato le carte in tavola!

Rita                           :…Io non ho cambiato le carte in tavola! ..Eh!? Per fortuna le ho cambiate sul lampadario! (Alberto è molto nervoso ma lei con fare ammiccante) …E dai, ammettilo che è stata una fortuna! (ironica)…Certo, capisco di non valere così tanto, per cui se tu potessi diventare ricco divorziando, non ci penseresti su due volte. Mi sbologneresti per molto meno!

Alberto                      :…Com’è bello parlare dal tuo piedistallo!

Rita                           :…Alberto! Ma lo capisci o no che mi fai solo ridere quan- do dici di voler divorziare(gli scappa da ridere):in famiglia l’unico a produrre reddito sei tu, io sono disoccupata! Quindi: …dovresti passarmi gli alimenti! …Senza contare … che perderesti il tuo miliardo!

Alberto                      (per poco non scoppia):..A rate! A rate! Un miliardo a rate!

Rita                           :Lo sai che è per il tuo bene! …Amore, la migliore cura per l’ulcera, è quella di non farsela venire!

Alberto                      (Maschera l’adrenalina):Si tesoro! …Io posso anche decidere di non divorziare ma se tu continui, io ti potrei anche am- mazzare! …Così, senza preavviso alcuno! Ti ammazzo e…

Rita                           (con compassione):Alberto, mi deludi ! …Proprio non ne azzecchi una! Io non ho fatto un’assicurazione sulla vita. (Alberto si rode) Se mi ammazzi non potrai fare neanche il finto ricco!

Alberto                      :Ma si può sapere perché c’è l’hai coi ricchi ? …Cche ti hanno fatto ?

Rita                           :Poverini, loro nulla! Detesto la smania che li divora! Il guaio è che essendo tu un ricco virtuale ti agiti molto più di loro.

Alberto                      :Ti assicuro che se fossi in possesso di quello tu che mi hai fregato non mi agiterei assolutamente. Mi sento morire!

Rita                           (sorniona):Al condannato si concede sempre l’ultimo desi- derio! (pausa)Ti chiedo di starmi a sentire: Ho avuto modo di conoscere gente che di denaro ne ha talmente tanto che i miliardi di una vincita al gioco li considera briciole che ca- dono dalla tavola. E’ a loro che mi sono rivolta per incas- sare e chiedere un consiglio per investire i quattrini.

Alberto                      :Maledetta stupida! Quelli ti fregano fino all’ultima lira!

Rita                           :…E’ stato come comprare una scatola di cioccolatini! So- no stata fortunata, m’hanno presa a ben volere. Sono vec- chietti che non s’affannano come i quarantenni rampanti, ma non riescono a sorridere! Il guaio è che ogni tanto an- che a loro scappa qualche parolaccia grossa, sapessi che impressione mi ha fatto sentire dire a loro : porca miseria! L’ho sentita con le mie orecchie, hanno detto :porca miseria! Ecco! Questo mi ha suscitato molto fastidio !

Alberto                      :Queste storie valle a raccontare a tua sorella, forse lei ci casca! Prepara subito il miliardo che mi hai destinato o per te sono dolori .

Rita                           (glisi avvicina affettuosamente):Neppure noi possiamo per- metterci di dire certe parolacce! …Alberto credimi, parlo per il nostro bene, rimaniamo quelli che siamo.

Alberto                      (categorico) :Non ci penso neppure !

Rita                           :Nonostante i soldi siano in mio possesso, come vedi io non intendo abbandonarmi ad alcuna follia.

Alberto                      :Ti propongo un patto, se lo accetti, ti garantisco che non ti darò altre noie: dividiamo a metà !

Rita                           :…Ma io ti voglio bene! In questo modo le nostre vite pren- derebbero strade diverse: diventeremmo due poveri ricchi! Tu rovineresti tutto in pochi anni ed io senza te, mi lascerei prendere dall’ansia di guadagni smisurati. Privi della se-renità, finiremmo entrambi per dire :porca miseria!

Alberto                      :Dico, ma ti rendi conto di quello che hai fatto: non hai avuto neanche rispetto per i morti! (Rita lo guarda e aiutan- dosi con i gesti chiedelumi)Ti sei messa in tasca i soldi che mi ha fatto vincere mio nonno! Questa era la sua volontà!

Rita                           (con gesti lo manda a quel paese): Magari fosse qui quel sant’ uomo a illuminarti ! …Tu non sei degno neanche di nominarlo! Lui si che aveva il senso della misura! I soldi sono solo un mezzo, non cadrò mai nella trappola di chi li ha fatti diventare un fine!

Alberto                      :Avrei dovuto sposare una diplomata di taglio e cucito, almeno non mi ritroverei davanti tanta filosofia!

Rita                           :O sarebbe stato meglio una bigotta casa e chiesa, così adesso saresti nelle grinfie di De Vitis!

Alberto                      :…E invece sono nelle mani di una strega spilorcia!

Rita                           (mantiene con fatica la calma):Vedi Albè, vedi quanto male ci stanno facendo i soldi? …E sai perché ci fanno tanto ma- le? Perché sono tanti ! Io cerco di stare calma perché ti ca- pisco, il male che ora ti tormenta e che ci vuole in guerra è gigantesco! Dammi retta, sconfiggiamolo insieme!

Alberto                      :Non m’incanti! …Voglio vivere alla grande, spassarmela tutte le notti che mi pare, con o senza te! …Non di darò pace finché non mi farai ricco!

Rita                           :Sono ricca tutte le volte che l’acqua mi disseta, sono felice perché penso che come me possono dissetarsi in tanti!

Alberto                      :Al diavolo tu e questa cazzo di filosofia! …Vuoi la guerra? L’avrai! (esce per la comune “sbattendo” la porta)

Atto III scena terza (in scena Rita e Noemi)

Rita                           (rimasta sola, riflette sulla strategia da adottare):Mumble, Mumble, Mumble! Certo, vanitoso com’è, Alberto preten- derebbe di andarci in giro anche in paese! …Eppure se gli regalassi un cavallo,(ironica ) potrebbe frequentare gente del suo “rango”! Non dovrebbe essere difficile inserirlo in qualche club di appassionati, che ne so, …di dressage ! (pausa) Se si dà all’ippica lui, siamo a cavallo! (s’illumina) …Senza contare che diventerebbe un esperto di equitazio- ne e potrebbe intrattenere i numerosi clienti del centro agrituristico. Un lauto stipendio, gente raffinata intorno, lui al centro dell’attenzione, …vedo già il mio Alberto col frustino! …E poi, non sarebbe neanche male se uno di questi giorni gli facessi trovare a letto un bel mazzo di banconote, roba da andarci a sbattere il naso! …Si a letto ! A letto ! …E’ da quando è successo questo pasticcio che non mi cerca più! ( Simula uno spogliarello, poco dopo sente che sta arrivando Noemi e si ricompone)…Ah! Noemi, stavo proprio chiamandoti, è con te che volevo parlare.

Noemi                       (preoccupata):…Ancora problemi con tuo marito? (Ritacerca di minimizzare) Cos’è successo ? …Perché è andato via sbattendo la porta?

Rita                           :Vedrai, si troverà una soluzione anche per lui.

Noemi                       :Io a dire il vero, sono piuttosto preoccupata.

Rita                           :Dai retta a me, a tutto c’è un rimedio ! …Piuttosto volevo chiederti di andare a trovare (marcato) l’avvocato Negriso- lo, (ironica) lo so …eeh! Ti tocca fare questo sacrificio!

Noemi                       :Sentiamo!

Rita                           :Intanto gli esporrai la soluzione che ho trovato per la sta- zione agrituristica. Andrete insieme a vedere la terra di Cottazzi. Poi gli comunicherai di esporre il progetto al sin- daco di Morilli, vedrai che con lui, la cosa andrà in porto. Gli dici di farmi sapere. Adesso prendi carta e penna, …se dovesse arrivare qualcuno fai sparire tutto immediatamen- te. (Noemi esegue ) Segnati questo nome : Anna Murabito, è un mia ex compagna di scuola. Più volte insieme a me, è stata bistrattata quando abbiamo cercato lavoro. Final- mente un lavoro decente l’avrà anche lei. Abita in via Sol- ferino 31. Stamattina stesso andrà da lei.

Noemi                       :Lo accompagnerò io, via Solferino è dalle parti dello stadio!

Rita                           :La zona è esatta ma tu sei fuori strada: devi dire all’avvo- cato che dovrà andare a casa di costei da solo, le dirà che è stata segnalata da un’agenzia , bla, bla. Presto avremo un ufficio per il coordinamento dei lavori: sarà lei a gestirlo. Chissà come sarà contenta di avere  l’agognato stipendio. Per farla sentire a proprio agio, le darà l’incarico di cercare un appartamentino da adibire ad ufficio. Di lei mi fido, è una persona a modo. Peraltro l’avvocato potrebbe utilizzare qualche stanza come alloggio ed io potrei par- largli quando serve. In fondo, l’azienda sorgerà su un ter- reno di mia proprietà, non sarei un’intrusa qualsiasi.

Noemi                       :Me pari Diabolik!

Rita                           :…Aspetta non ho finito. Tra qualche giorno andrete insie- me a trovare il sig. Sinedi.

Noemi                       :L’amico di papà?

Rita                           :Proprio lui, Andrea Sinedi! Conosce la terra di Cottazzi palmo a palmo, avremo bisogno di lui. Ha una famiglia sopra le spalle e mi sembra una persona degna di stima.

Noemi                       :C’è altro ?

Rita                           :Prima che tu vada, promettimi che non parlerai mai con nessuno di quello che ti ho detto.(la scuote)A nessuno! (Noemi la rassicura)Poi, voglio darti un consiglio: Tutte le volte che t’innamorerai, tieni sempre qualcosa per te, po- tresti averne bisogno se stramazzi a terra, …ti servirà per rialzarti !

Noemi                       (fa capire a Rita che ha compreso):Io vado eh! (esce )

 Scena quarta(Rita, poi Alberto)

Rita                           :…Sto pure trascurando la casa! Ho un bel po’ di roba da stirare e se non lo faccio subito, finirà che non avremo più nulla da indossare. (prende dietro le quinte l’occorrente per stirare e in scena indossa un grembiule da cucina ) Certo se ci ripenso, ora potrei comprarmi tante belle cose. Tutte quel- le che ho sempre desiderato. …Eppure, preferisco aspetta- re che sia Alberto a farmi un regalino. E’ unica la gioia che provo quando spontaneamente lui si presenta col pacchet- tino in mano.(rivive) …La suspence di scoprire quello che contiene, occhi negli occhi, col cuore in gola attendere per pochi istanti lo strappo della carta, per poi esultare davanti a qualsiasi regalo, solo perché lo ha scelto lui, …per me ! (continua) Abbracci, baci, salti a non finire ! (pausa) Vuoi mettere ? …E’ proprio un’altra cosa! (arriccia le spalle e accenna unsorriso) …Va bè ! Aspetterò giorni migliori! (sistema il ferro da stiro inizia il lavoro e canta)

Alberto                      (in scena dalla comune; ha l’aria serena, vedendo la moglie stirare, la richiama bonariamente):Eeeh! Adesso stai proprio esagerando. Una miliardaria che stira le lenzuola!

Rita                           (piacevolmente sorpresa smette e gli si avvicina):Alberto mio, finalmente ! Credimi s’è accumulata tanta biancheria da stirare, peraltro indispensabile.

Alberto                      (le apre le braccia facendole capire che vuole coccolarla)

Rita                           (è contenta, però): Alberto ma tu dovresti essere in ufficio!

Alberto                      (molto affabile):Mi sono assentato un attimo! (goffo) …Sai ho ripensato a noi due, …in fondo…a che serve litigare. (abbraccio, poi) Di un po’ ma siamo soli in casa?

Rita                           :Si! Perché?

Alberto                      (fa cenno alla biancheria da stirare):Metti via quella roba e… (con dolcezza) andiamocene di là soli, soli, soli!

Rita                           :Ma come adesso, di giorno !? …Hai lasciato l’ufficio!

Alberto                      (suadente ):Vedrai sarà emozionante come non mai!

Rita                           (A parte):…E poi dicono che la telepatia non esiste! Altro che se non esiste! …Agisce pure gratis! (escono entrambi per l’uscita di destra, scambiandosi tenerezze)

Atto III scena quinta(Noemi)

Noemi                       (da dove era uscita, mostra di avere fretta): Rita! (nota la bian- cheria in giro) Sarà di là ! va bè, le parlerò quando tornia- mo da Morilli. Però che fortuna avere una sorella come c’è l’ho io! Non si è montata la testa neppure davanti a tanto benessere. …E poi, mi vuole così bene! …Ah! Sul conto di Alessio si sbaglia ! Ci conosciamo da poco ma è come se ci conoscessimo da una vita.(Tira fuori il telefonino e lo chia- ma; attesa ) Non è al momento raggiungibile! Dev’essere ancora a colloquio con quella amica di Rita! Altro che, lui si che è una persona seria ! …Lo chiamerò più tardi.(lascia il telefonino sul divano, esce a sinistra)

ATTO III scena sesta (Alberto)

Alberto                      (con gli abiti in disordine):Però! Che temperamento! Quan-ta energia! Non me l’aspettavo! M’ha fatto pure sudare! Oooh! …E questa è fatta! Due giorni a pane e acqua così conciata le faranno passare tutte queste manie che si è fatta venire in testa. …Se ha sete, le faccio bere l’acqua con la cannuccia, …la slego solo se vuole parlare. Tutto mi deve dire: quanti soldi sono rimasti, dove li tiene e me li deve dare perché mi appartengono! (pausa) Disgraziata crimi- nale, come si può dare la pasticceria fine a tutta quella marmaglia! …Hai finito di fare la despota con me ! (si fre- ga le mani) Comincerò la nuova vita andando al ristorante! Stasera è fatta! Anzi no ! Mangerò qui, in cucina, …anche se a me non piace tanto, la mia cena sarà a base di pesce! Lei è golosa di pesce, solo l’odore la farà morire d’invidia ! (pausa, si guarda allo specchio e si risistema poi) …Non vor- rei che ne avesse combinato una della sue, meglio andare a dare un’occhiata. (esce a destra)

Atto III scena settima(Noemi)

Noemi                       :Vedi com’è ingrata la vita con mia sorella: cercava lavoro per essere economicamente autonoma ed ha trovato mari- to! Ora che quattrini ne ha tanti, si accorge di essere senza marito! Ma che razza di idiota quel mio cognato Alberto, almeno riconoscesse i meriti di sua moglie. Al solo pensiero dei guai che gli ha risparmiato togliendolo dalle grinfie di quel delinquente, dovrebbe affidargli tutto senza fiatare. ..E se non si accorge di quest’evidenza, sicuramente non è in grado di capire cosa combinerebbe se tutti quei soldi li avesse in tasca lui. (pausa) Vedo già certe scene: divente- rebbe il lecchino dei potenti e calpesterebbe il resto della gente! Mi è sempre stato antipatico, ...adesso non lo sop- porto proprio più! (si guarda allo specchio) …Un pò di trucco, …la borsa, …sarà già ora !(esce a sinistra)

Atto terzo scena ottava (Alberto)

Alberto                      (se la ride):…Voleva intenerirmi! Con quale coraggio con- tinua a farmi gli occhi dolci! …Se vado di là e ci riprova… (simula uno schiaffo; pausa, poi ha un sussulto). Vuoi vedere che ho lasciato la finestra aperta!(si precipita fuori scena da dove era entrato)

Atto terzo scena nona(Noemi)

Noemi                       :Oh! Eccomi pronta! Vediamo, vediamo, …scordo qualco- sa? …Vuoi vedere che ho lasciato la finestra chiusa? Me- glio fare arieggiare ! (Esce verso sinistra)

Scena decima (Alberto)

Alberto                      (col fiatone):Tutto a posto! Falso allarme, ricordavo male! (si appresta a togliere dalla scena l’asse da stiro e la bianche- ria e se la ride sotto i “baffi”) …Altro che ! La trovo già ras- segnata! I tempi d’attesa si accorciano!(giulivo, esce di scena e porta via il tutto)

Scena undecima (Noemi)

Noemi                       :Mannaggia adesso è veramente tardi! (si accorge che man- ca la biancheria e il resto) Caspita! Ha già finito! …Una vera donna di casa ! …Va bè ! Purtroppo adesso devo andare! (esce per la comune)

Scena dodicesima(Alberto)

Alberto                      :Oh! E anche questa è fatta! Ora posso tornare in ufficio. Meno male che c’è Simona che mi copre,(le manda un bacio)  altrimenti… (in quell’istante si accorge del telefonino di Noe- mi. ..E come preso da una crisi nervosa...) Mamma mia! Ques to è il telefonino di quella vipera, stronza, insopportabile di sua sorella! (si porta la mano alla bocca poi sottovoce) Sono rovinato! Forse ha sentito quello che ho detto ! (afferra il te- fonino e parla)brutta figlia di pu... (sta per sbattere il telefo- nino a terra, poi loguarda e si rianima) no! Non è in linea! (pausa, poi guarda in direzione della stanza di Noemi ;a bassa voce) …Vuoi vedere che è in casa e mi ha sentito lo stesso? (si avvia verso la stanza di Noemi)Noemi! …Noemi! (apre la porta esce di scena, poi rientra subito) …Qui non c’è nessu- no! (visibilmente nervoso) …Cosa sta succedendo? (teso) …calma, calma! (sbuffa, guarda il telefonino che ha in mano) Questo intanto lo faccio sparire, potrebbe combinare guai! (lo spegne e lo pone in tasca) Che raffinatezza la signorina cognata ! Che modi garbati ! Lei non è una villanella qualsiasi, lei risiede in Svizzera! E’ venuta a insediarsi a casa mia, s’è presa la stanza e devo pure sfamarla con i soldi miei . Con i miei soldi! Non l’ho mai potuta soffrire quella lì ! (ironico) Mi ero scordato che si era portata ap- presso la dama di compagnia la…signora! La signora filosofa! Scommetto che s’è fatta pure l’amante! heh! Io l’ho capito! …La lingua batte dove il dente duole! (imita Rita)- Così la gente sa che non sei cornuto! Mi dovresti ringraziare!- Pezzo di… troiona! Questa s’è comprata il silenzio di tutto il paese! …Così si farà perdonare tutto! Se avesse avuto la coscienza pulita, avrebbe forse speso 300 milioni ? …300 milioni ! Huuh! Se ci penso vado di là(si avvia)a tirarle 300 milioni di capelli !A uno a uno! (si arres- ta perché vede il telefono fisso di casa) Oh Signore! Devo telefonare subito in ufficio!( compone il numero)Si! …Sono Alberto, passami il mio ufficio ! (breve attesa) Simona sono io, …senti, lì tutto a posto ? (breve pausa) ascolta, io crede- vo di sbrigarmi subito, invece…, …ti ringrazio, …ti ringra- zio ! …sei sempre preziosa! …Ciao, ciao.(si siede sul diva- no) …E meno male, se non avessi visto il telefonino sul di- vano, me ne sarei andato tranquillo. …Ora devo sistema- re anche quest’altra!

Scena tredicesima( Alberto e Noemi )

Noemi                       (si sente fuori scena il rumore del suo rientro, ha molta fretta; Alberto prima accenna a nascondersi, poi ci ripensa e torna vicino al divano) Ciao ! Come mai tu qui?

Alberto                      (piuttosto impacciato): …Eh! Niente !…Ah! Mi trovavo qui…anzi no ! Prima ero in ufficio e non c’è la facevo più e mi sono detto : basta, così non poteva continuare ! (nervo- so) …E siccome lei voleva ancora stirare, …io, io sono venuto per fare una sorpresa e abbiamo fatto pace !

Noemi                       (lo abbraccia):Alberto, che bella notizia ! Sono contentissi- ma! …Ascolta, io devo uscire subito, sono venuta per ri- prendermi il cellulare, glielo dici tu a Rita che molto pro-babilmente a pranzo non torno. (guarda sul divano) Il mio cellulare era qui, come mai non c’è più? L’hai per caso visto ?

Aberto                       :Io no! …Se c’era l’avrei visto! …Ma non c’era! Non c’era! (estrae il suo telefonino) …Io ho il mio! …Prova a guardare nella tua stanza, …forse è lì che l’hai lasciato ?

Noemi                       :Assolutamente! Ricordo benissimo di averlo poggiato qui ! L’avrà preso Rita, vado di là , così abbraccio pure lei…(si avvia verso l’uscita di destra ma Alberto non le fa neppure completare la frase)

Alberto                      :No! No! Sta riposando ! Ti prego, non andare! (impaccia- to)Sarà stata l’emozione… e poi, in quest’ultimo periodo si è affaticata troppo, quando sono arrivato stava stirando!

Noemi                       :Strano! Quando sono andata via io aveva già smesso !

Alberto                      :Appunto, stava stirando quando io sono arrivato! (Noemi è perplessa ma Alberto prosegue e le toglie ogni dubbio) …Le ho detto proprio così: Una regina non può continuare a sti- rare le lenzuola! Lei mi ha guardato, ha capito e ci siamo subito abbracciati.

Noemi                       :Alberto, quanta gioia mi dai ! Non avrei immaginato che fossi così romantico ! …Anzi devo confessarti che prima mi eri piuttosto antipatico.

Alberto                      :Cara cognata, il meglio deve ancora arrivare! (Noemi gli fa gli occhi dolci e lui coglie l’occasione buona) …Potresti venire un attimo di là nella tua stanza?

Noemi                       (piuttosto turbata): Perché?

Alberto                      (si accorge che la sua proposta risulta equivoca e sorride). Oh! Scusa ! …Era solo per chiederti un consiglio! …Ho pensato di fare un regalo a Rita! Eeh!…

 

Noemi                       :Come mai lo hai messo in camera mia ?

Alberto                      :Per evitare che lei lo vedesse, …sai, non ho ancora deciso e desidererei che tu mi consigliassi. …Vieni!

Noemi                       (segue Alberto, escono per l’uscita di sinistra. Pocodopo): Ma cosa fai? ( poiil lamento di chi ha la bocca tappata)

Scena quattordicesima(Alberto, poi Alessio)

Alberto                      (torna in scena da dov’era uscito, parla a Noemi a voce soste- nuta):Mi sono sbagliato! Questo regalo era per te! (Chiude la porta e si frega le mani) …Tua sorella l’ha già ricevuto! Ooh! Adesso si che il lavoro è completo ! …Le sorelle bro- dino sono sistemate! Le chiamavo così da fidanzato. Face-vano a gara: ne preparavano uno ogni sera! Stavolta il brodino l’ho preparato io ed è venuto veramente stretto! Povere illuse! (se la ride) Ognuna penserà che l’altra sorella   andrà a soccorrerla! …Glielo farò vedere io cosa si prova quando dopo avere pregustato certe delizie, ti ritrovi a es- ere derubato di tutto.(al lampadario)Tu sei stato il primo traditore e sarai il primo a sparire! Sai cosa farò di te? La pedana della mia scrivania! Traditore, spia, andrai a finire sotto i miei piedi ! (pausa)…Al cavallino meglio pensarci subito! …I tempi di attesa sono lunghi ! Passeranno mesi e mesi. Quando me la consegneranno, le acque si saranno calmate. Sarà una rossa col cavallino rampante! Bello, grande, tutti lo devono vedere! (pausa) Prima d’ogni cosa a questo punto, mi ci vuole una bella automatica: un gioiello di pistola automatica. Al primo male intenzionato che si avvicina e me le fa girare, gliela scarico addosso.  ...Altro particolare da non trascurare sarà il mio nuovo modo di vestire: dovrò trovare un artigiano che mi faccia gli abiti su misura . …Non potrò certo indossare quelli firmati, ormai se li permettono tutti. (sorride) …E pensare che qualche mese fa mi sono fatto risuolare tutte le scarpe! …Mai più queste figuracce! (suonano al citofono) …E chi sarà ? (ha un attimo di titubanza poi alza la cornetta) Chi è ? (pausa) No! Qui è casa Conforto! …Mi scusi ma lei chi è ? (pausa) …Si! La signora Sceri è mia moglie! (breve pausa) No! La signora non è in casa! (pausa) Ma no! Che c’entra si accomodi! …Venga su, le apro! (ripone la cornetta e sisfrega le mani)…Più chiaro di così! Questo citrullo nordico con la scusa dei documenti viene a casa mia proprio nelle ore in cui io dovrei essere in ufficio. S’è fatta l’amante coi quattri- ni miei…

Alessio                       ( in scena dalla comune. Si ferma. Ha con se una cartella pro- fessionale): E’ permesso ?

Alberto                      (completa la sua frase precedente; a parte) :…e gli fa fare il porta borse! (rivolto all’ospite)Prego si accomodi!

Alessio                       :Lei è stato molto gentile! …Mi auguro che la signora non tardi molto!  …Ecco, io non vorrei essere d’incomodo!

Alberto                      :Si accomodi pure!

Alessio                       :Grazie ! (si siedono entrambi)

Alberto                      :Può lasciare tutto a me! Io non so quanto tarderà mia moglie. …Io sono il marito!

Alessio                       :Si! Questo me lo ha già detto!

Alberto                      :Appunto!

Alessio                       :…Mi spiace ma ho l’incarico di consegnare i documenti esclusivamente alla signora.

Alberto                      :Come preferisce! …Sa, non ci sono segreti tra me e mia moglie! Lo dicevo per lei, così si sbriga prima.

Alessio                       : Non importa! …Posso aspettare!

Alberto                      (a parte): Non ha fretta il mantenuto! …E dire che pago io! (ad Alessio) …Ma almeno mi può dire se si tratta di cose poco piacevoli ?

Alessio                       :Mi spiace ma non posso!

Alberto                      (pausa):I documenti sono in quella borsa?(Alessio annuisce;pausa)…Roba pesante eh ?! (Alessio arriccia le spalle)

Alessio                       (pausa):Mi dica un po’: potrebbe verificare se per caso la signorina Noemi è nella sua camera?

Alberto                      :Un momento: Lei è venuto in casa per consegnare dei do- cumenti a mia moglie, oppure per…Noemi ?

Alessio                       (piuttosto imbarazzato): …Lo dicevo così, …visto che con Noemi ci conosciamo, nell’attesa…

Alberto                      :Ah! Lei conosce anche Noemi !(Alessio sorridente annuisce) No! Mia cognata non c’è! Di solito è sempre fuori. (poi ad Alessio alludendo alla borsa) …Ma i documenti della borsa sono per mia moglie, non per Noemi .

Alessio                       :Si!

Alberto                      :Lei non è siciliano vero?

Alessio                       :No!

Alberto                      :Ma si è trasferito in Sicilia?

Alessio                       : Uuhm ! …Si …e no !

Alberto                      :…Veda ! Lei comprenderà benissimo che io ho una certa agitazione addosso. …Ma lei chi è? La manda qualcuno? …Cosa è venuto a fare a casa mia?

Alessio                       :Per carità ! Non si agiti! Non é proprio il caso! Basta avere la coscienza a posto, di che preoccuparsi !? …Quanto a sua moglie, lei la conoscerà meglio di me e sa che è una persona onesta .(pausa) Non c’è nulla da temere!

Alberto                      : Si ! Si! Credo che lei abbia ragione ! (breve pausa) Uh! Che sbadato! Da un pezzo che lei è in casa mia e non le ho offerto nulla! Se ci fosse stata qui mia moglie mi avrebbe evitato questa brutta figura !(sorridente) Quando non c’è lei in casa, io, io non so dove mettere le mani ! …Sa cosa le dico: andiamo al bar, le offro da bere! ...Le signore chissà quanto si faranno attendere.(Alessio si alza e gli fa credere di accettare l’invito) La borsa, la lasci pure lì !

Alessio                       :La ringrazio, non si dia pena ! (si muove in scena ) Se lei me lo permette, preferisco attendere qui . Potrò sgranchir- mi ugualmente le gambe (ha dei sospetti, si muove e guarda in ogni angolo della casa. Lascia incustodita la cartella) e poi quando lavoro non mi è concessa alcuna distrazione!

Alberto                      (ironico): …Via, non sarà mica un carabiniere!

Alessio                       (piuttosto distante da Alberto): …Ma niente affatto!

Alberto                      (approfitta dell’occasione e s’impossessa della borsa coi docu- menti che cerca di aprire subito)

Alessio                       (sentito il “rumore): Ma cosa fa? …Ma come si permette! …La mia cartella!

Alberto                      (svuota la cartella ):Non ti agitare! (…e gliela butta tenendosi a distanza ) Eccoti la cartella! E ora sparisci subito da qui!

Alessio                       (con calma): Quindi, i sospetti che avevo erano più che fon- dati! …Non mi resta che chiamare i carabinieri!

Alberto                      :Se non sparisci subito, i carabinieri li chiamo io! Dirò che ti sei introdotto arbitrariamente in casa mia!

Alessio                       :Bene! Io non intendo muovermi da qui! (flemmatico) Ognuno di noi risponderà dei reati commessi! …E’ per tu- tutelare l’incolumità personale della mia cliente che sono venuto qui. Le consiglio di togliere subito ogni ostacolo alla sua segregazione.

Alberto                      :Ora capisco come ha fatto mia moglie a diventare esperta in alta finanza! …La signora, per coprire i suoi imbrogli s’è portata appresso un faccendiere.  …Tienitela stretta la tua cliente, ora i documenti c’è li ho io in mano! (accenna a fuggire)

Alessio                       :Ha in mano solo carta straccia ! …Controlli! Controlli pure!  …Carta carburante, (Alberto sbircia i documenti che ha in mano) parcelle, fatture dei ristoranti, appunti perso- nali e tanti fogli bianchi. …Ah! Dimenticavo, …le parole crociate! Può tenere anche quelle. Le faranno compagnia in carcere!

Alberto                      (continua a sbirciare ):Maledetto azzecca garbugli! Tu hai paura e bari!

Alessio                       :Bene! (tira fuori il telefonino) Non mi resta che avvertire i carabinieri! (inizia a comporre il numero)

Alberto                      (continua freneticamente a sbirciare le carte; poi quando Alessio sta per iniziare a parlare a telefono, butta le carte in aria e gli si avvicina ):Aspetta! Aspetta! (gli prende il telefo- nino, lo spegne e glielo ridà ) …Aspetta!

Alessio                       : …E chi si muove!

Alberto                      :E’ mai possibile che di questa torta che tutti vi state divi- dendo, io che sono il vero, unico, legittimo proprietario, non debba averne almeno una sostanziosa fetta? (Alessio lo guarda e cerca di mascherare il suo stupore ) …A te mia mo glie avrà raccontato tutto, se mi aiuti a riavere i soldi che lei mi ha derubato, ti do la mia parola : divideremo a metà!

Alessio                       (finge di sapere):Beh! …Si! …Conosco il caso. Ma occorro- no le prove, …dei testimoni!

Alberto                      :Sarai tu il mio testimone! …Non mi dire che lei ti dà più della metà!

Alessio                       (evita che Alberto noti i suoi gesti con i quali evidenzia che lui non conosce i fatti):…Ecco, veda, …considerato che lei non possiede neanche la ciliegina, come fa a chiedere un bel pezzo di torta!

Alberto                      (infuriato, per poco non lo aggredisce):Perché la torta è mia e vi siete messi tutti d’accordo per non darmi una lira!

Alessio                       :Senta questi sono affari suoi! …La prego, mi faccia parla- re con sua moglie, si sbrighi, altrimenti, (mostra il telefoni- no ) …altrimenti dovrò sbrigarmi io!

Alberto                      (ha capito che non ha più nulla da sperare):Chissà cosa ti avrà promesso quella viscida schifosa. Quando non gli servirai più, butterà via anche te! (esce verso destra per liberare la moglie)

scena quindicesima (Alessio, Alberto, poi Rita e Noemi)

Alessio                       (accortosi di essere solo):…Al momento opportuno dirò al- la signora che so tutto! …Che suo marito mi ha racconta- to ogni cosa! (se la ride) …Al solo pensiero che possa scop- piare uno scandalo, sono certo che manterrà le promesse di cui parla il marito.

Rita                           (entra in scena a passi svelti massaggiandosi i polsi, porta al collo la stoffa che le ha tenuta chiusa la bocca; Alberto la segue):Avvocato cosa ci fa lei qui?

Alberto                      (seccato):Non avevo previsto che ti fossi portata l’amante fin sotto casa ! …L’hai chiamato ed è venuto in tuo soccor- so! (Rita alza gli occhi al cielo)

Alessio                       :Il comportamento di quest’uomo è inqualificabile :dica lei, se intende esporre denuncia! Io sono pronto!

Rita                           :Le avevo chiesto come mai lei si trova qui!

Alessio                       (cerca di chiarire e parla a Rita):Noemi aveva dimenticato qui il suo cellulare, io l’attendevo in auto, vedendola tarda- re l’ho chiamata ripetutamente, ho trovato strano che aves- se staccato il suo telefonino ed ho cercato di accorrere subi- to perché ho capito che c’era qualcosa di strano.

Rita                           (ad Alberto):…Anche Noemi !? …E allora ?(urla)…sbriga- ti! (Alberto non ha il coraggio di fiatare e gli fa segno col capo in che direzione andare per liberarla, Rita va subito ma prima di uscire lo invita a raccogliere i fogli) Metti almeno un po’ di ordine! ( esce a sinistra;Alberto riluttante esegue)

Alessio                       (come se parlasse ai muri ) :…Qui il gioco si fa duro! …Codice penale alla mano…

Rita                           (rientra in scena e col palmo della mano aperta si rivolge al marito con insofferenza): Alberto, la chiave ! (Alberto tira fuori la chiave e la dà a Rita che esce di nuovo)

Alessio                       (continua ) :Sequestro plurimo, furto di documenti. (Alberto si ferma e lo guarda con gli occhi sbarrati) …Sarebbe bastato, anzicchè quelle cartacce, appropriarsi di questo Cd-room (mostra un CD che estrae dalla cartella) e avrebbe trovato molto più di quello che cercava.

Noemi                       (urla ancor prima di entrare in scena):Delinquente! Farabut- to! (ad Alberto) Io ti denuncio! Ti mando in galera ! Mai nessuno mi ha maltrattata in questo modo ! Animale!

Alessio                       :Quand’è così anch’io ho subito un’aggressione…(accenna ai documenti) alla mia privacy! …E’ chiaro che esporrò denuncia anch’io !

Rita                           :Via avvocato, un po’ di comprensione! …In fondo mi pare di poter dire che siamo tra…(accenna con la mimica gestuale per sottolineare la prossima parentela)

Alessio                       :Veda signora,  …trovo che suo marito sia un soggetto piuttosto turbolento! Inaffidabile !

Rita                           :Io, nonostante tutto, intendo dare una mano a mio marito. Vedrà, anche lui riuscirà a superare questo periodo scuro. Veda, mio marito ha avuto la fortuna di avvistare un UFO. Preso da una gioia incontenibile, aveva pensato subito di girare il mondo per annunciare tale evento. …Al solo pensiero che sarebbe potuto diventare un personaggio di fama internazionale, super pagato, super gettonato, egli assaporava già l’ebbrezza! Proprio mentre meditava a chi avrebbe potuto vendere i diritti di quell’eccezionale avveni- mento, riprovò a guardare…(pausa) L’UFO non c’era più! …Sparito!(pausa) Disperazione, delusione, urla, angoscia, rabbia! (pausa) Qualche giorno dopo, a casa vide un mar- ziano. …Segno evidente che l’UFO, lui l’aveva vinto vera- mente !Oh! Mi scusi ho detto vinto ? E’ stato un lapsus, volevo dire: l’aveva visto veramente! L’extraterrestre ve- dendolo gli disse: io ti darò buoni consigli e farò in modo che non ti manchi nulla, tienimi con te, ti chiedo solo in cambio di non far sapere a nessuno che io sono qui! Ebbene caro avvocato, io credo che anche lei, come del resto lo è mio marito, sarebbe ossessionato dal desiderio di far sapere a tutti, di essere in possesso di prove di avvista- mento Ufo, tali prove le consentirebbero di diventare un mito ! Purtroppo mio marito, si ostina a non capire che se non rispetta la volontà del marziano, anzi lo maltratta per- sino, quello scappa e lui finisce per rimanere: senza buoni consigli, povero e senza fama!

Noemi                       :A me di tutta questa fiaba non interessa niente! Io non intendo digerire l’aggressione subita!

Alessio                       :Ben detto!

Noemi                       (a Rita):Lo dico anche per il tuo bene! Tuo marito merita una severa lezione!

Alessio                       (a Rita):Lei capirà, io devo cautelarmi da eventuali attac- chi che in futuro potrei subire.(dopo una pausa di riflessio- ne di tutti)…Certo una soluzione ci sarebbe, (gira le mani una dentro l’altra)…se la signora fosse disponibile ad offri- re un adeguato indennizzo, …io, io sarei propenso a circos- crivere la questione. (a Noemi) …Tu cosa ne pensi ?

Noemi                       (guarda Alessio con occhi dolci):Beh! Ecco! …Io! Se tu me lo consigli!

Rita                           (li richiama con prontezza): Avvocato! …Noemi!

Alessio                       (con altrettanta prontezza): Certi spiacevoli strascichi, non sono cose da poco ! Qui di carne al fuoco c’è ne in abbon- danza !(Alberto vorrebbe avventarglisi, Rita lo placa)

Rita                           (ad Alessio):Per evitare che questo lieve contrattempo pos- sa farci perdere del tempo prezioso, le ricordo di adempie- re gli impegni odierni . Dell’attuale questione ne riparlere- mo con calma.

Alessio                       (a Rita) :Bene!(rimette i documenti nella cartella) Il nostro è solo un arrivederci ! …Signora !(esce per la comune)

Noemi                       :Ho bisogno di un po’ d’aria anch’io!(esce seguendo Alessio poi torna indietro e rivolta ad Alberto) …Il mio telefono! (Alberto lo tira fuori e glielo ridà ;Noemi esce )

Scena sedicesima(Rita e Alberto)

Rita                           (seccata):Avevi previsto tutto! Un piano perfetto! Non ave- vi considerato che avrei potuto avere un angelo custode!

Alberto                      :Ma devi tenertelo per forza quell’antipatico?

Rita                           :Non tutta la vita come te! Ti sarai almeno persuaso che non ho nessun amante!

Alberto                      :Ma perché devi avere un avvocato ?

Rita                           :Perché si !(pausa)…Io! …Io ti capisco! Comprendo la tua inquietudine. Ma perché ti ostini a non volermi dare ascol- to. …Ecco, vedi: poco fa sei andato a complicare una fac- cenda che pure se non lo è, tu trovi alquanto complicata.

Alberto                      :Sarebbe ?

Rita                           :Metti che i due colombi appena volati via, (Alessio e Noe- mi) chiedano un risarcimento danni dell’ordine del centi- naio di milioni, sarò costretta a darglieli dai tuoi .

Alberto                      (ride per non piangere): Perché forse io posseggo un centi- naio di milioni ?

Rita                           (con candore):Certo! Scherziamo? (breve pausa) Ti ricordo che possiedi molto di più, anche se avrai assegnato un miliardo!

Alberto                      (urlando):Bastaaa ! Basta ! Qui state facendo una congiura per farmi impazzire !

Rita                           :Ringrazia Iddio che non ti denunci anch’io!

Alberto                      (ironico): Suo devotissimo servitore principessa dei lampa- dari (lo indica) a tradimento! (Rita non gradisce ma lui pro-segue cambiando tono) Ma non ti vergogni ! …Per me, solo un miliardo, a rate! …Heh! Scommetto che i soldi a quei due lestofanti glieli consegneresti in contanti!

Rita                           (col solito candore) :Tesoro, tu la galera la eviti all’istante !

Alberto                      (furioso):Se ti azzardi a dare una lira a…

Rita                           (non lo fa completare): Dai retta a me, ti rimane sempre una cifra considerevole.(molto sarcastica)Certo, dovrai evitare di sperperarla come hai fatto stamattina!(Alberto si irrita) …Pensa un po’, hai ancora il valore di una settantina d’anni di stipendi! …Ecco, tu sei l’unico impiegato che potrà godere di questo beneficio: basterà che tu vada tutti i giorni in ufficio e il tuo stipendio potrebbe raddoppiare e fors’anche triplicare. Io credo che una cifra simile sarebbe convincente anche per il più incallito assenteista.

Alberto                      :Mi stai forse dicendo che io sono un assenteista?

Rita                           :Noo! …Volevo solo farti notare che da un po’ di tempo in qua stai prendendo una pericolosa abitudine. …Ecco, per esempio in questo momento dovresti essere in ufficio . (Alberto sbuffa) Se per caso incappi in un’ispezione, rischi di perdere persino quello che una volta era il tanto deside- rato stipendio. Anche quello !

Alberto                      (incavolato):Huuuh! …Meglio cambiare aria! Meglio cam- biare aria ! Qui s’è fatta proprio irrespirabile! (esce per la comune)

scena diciassettesima( Rita poi Anna)

Rita                           (rimasta sola si ferma a riflettere):Mi chiedo se le richieste di risarcimento danni dei due colombi innamorati siano state fatte a caldo per rabbonire Alberto, …oppure sono il segno evidente che anche mia sorella è stata assalita da un gallop- pante attacco per la pecunia sonante! …Si vedrà! (suonano al citofono e Rita risponde)Chi è? (pausa) Si! Ti apro subito!

Anna                         (dalla comune; euforica) : Carissima! Come stai?

Rita                           (le sorride): Bene ! …E tu!

Anna                         :Lasciati abbracciare! (durante l’abbraccio) …E’ fatta ! E’ fatta !(dopo l’abbraccio) Oggi per me è un gran giorno!

Rita                           :Mi fa piacere vederti contenta! Dimmi tutto: notizie pia- cevoli?

Anna                         :Finalmente giustizia è fatta! Oggi ho ricevuto a casa mia la visita di un bel ragazzo del nord!

Rita                           :…E allora ?

Anna                         (Non sta nelle pelle): Avrò un lavoro! Un lavoro! Dopo aver fatto tanti concorsi e spedito qua e là tante domande, qual- cuno dev’ essersi accorto che ci sono anch’io! Ha parlato proprio con me: mi ha detto che sono stata segnalata da un’agenzia. Cercano una segretaria, si tratta di una gran- de azienda, un lavoro stabile, duraturo. (confidenzialmen- te) Mi ha detto che sorgerà poco distante dal paese un grande complesso agrituristico internazionale!

Rita                           :Quindi non dovrai emigrare!

Anna                         :Assolutamente!

Rita                           :Sono felice quanto te ! Credimi, provo la stessa gioia tua!   Finalmente dopo angherie e umiliazioni di ogni tipo, anche tu potrai avere la sospirata autonomia economica.

Anna                         :Guarda, farò crepare d’invidia tutte quelle vipere che si sono sistemate ricorrendo a scandalose manfrine. Le farò schiattare!

Rita                           :…Lascia perdere, ormai è acqua passata! In compenso la tua dignità personale è rimasta intatta!

Anna                         :Una simile fortuna non ti capita due volte nella vita! Credi che voglia accontentarmi dello stipendiuccio di fine mese? Sta nascendo qualcosa di grandioso! Intendo fare carriera! Quel tizio milanese mi piace! Oggi la formula vincente è : scopare e scalare, scopare e scalare.

Rita                           :Mamma mia come corri ! Io al posto tuo ci andrei più cauta! Chi ti dice che sia lui a prendere certe decisioni?

Anna                         (frizzante): …Vedrai, saprò cavarmela! …So intuire certe cose! …Dammi tempo! Non mi scorderò di te: la mia mi- gliore amica! Ne hai subite tante anche tu! Stavolta non mollo! Voglio assaporare il godimento che dà il potere! Ho tanti di quei progetti da realizzare! Vedrai, al momento giusto, sarò io stessa ad assumerti! …Scusami ma ora devo andare, per prima cosa rinnoverò il mio guardaroba! Io vado ! …Ciao, Ciao! (esce da dove era entrata)

Rita                           :(rimasta sola si fa pensosa):Dunque non si salva proprio nessuno, quella del denaro è una malattia che contagia proprio tutti! …Mi chiedo come andrà a finire ! (la scena per qualche attimo rimane buia; Rita esce di scena, poco dopo continuerà a parlare dietro le quinte. Nel frattempo indosserà un soprabito leggero, una “visiera” di tulle sugli occhi e dei guanti di pizzo. In scena appare una luce molto tenue)

Scena diciottesima( a turno tutti gli attori)

Rita                           (voce fuori campo):Sono trascorsi ormai più di due anni.  La struttura agri turistica funziona a meraviglia. (breve pausa)Volete sapere degli altri che n’è stato? Velo dico su- bito: mio padrino, il sig. Gaetano (Gaetano appare in scena; sia lui che i personaggi che via, via appariranno, saranno illuminati da un fascio di luce) sta bene! Mi ha mandato una foto. Sta con una bella muchacha che non gli fa certo desiderare le sue grazie in cima ad una scala. Coi soldi che gli ho dato, laggiù non dev’essere stato per niente difficile abbordarla. (esce); Cosimo De Vitis s’è rivelato un boss di mezza tacca: entra ed esce di galera! Evidentemente per lui hanno applicato l’articolo venti e mezzo semplice. I magis- trati hanno capito che non era da 41 bis. (esce); Simona Colicchia, la collega d’ufficio di Alberto, finalmente ha de- ciso di mettere in chiaro che convive con un ragazzo squat- trinato ma bono! …Tutti sapevano, tranne mio marito ! …Sapeste quanti soldi gli ha fregato. (Simona esce) Il sin- daco! …Il sindaco è caduto! …E’ stato sfiduciato! Forse, chissà, se fosse sorto nel suo comune il centro agri turistico, fonte di tanti posti di lavoro. …Se l’è voluta lui! …Addio sogni di gloria e di ricchezza! (esce) Don Alessandro non ha perso l’abitudine: continua a fare sermoni aggressivi ed impetuosi . Però conserva sempre la fiducia: attende anco- ra il dono della provvidenza! Me lo dice sempre: chissà che un giorno Gaetano non mandi dal Venezuela un vaglia con tanti milioni ! (ironica) …Si! Di dollari ! (Don Alessandro esce) L’avvocato Negrisolo s’è rivelato un gran figlio…, ne ha combinate di tutti i colori: dopo aver ottenuto, con la complicità di mia sorella, somme ingenti (con ironia) per i “danni” subiti, aveva pensato di ricattare me, chiedendo cifre esorbitanti perché sapeva verità scottanti . Ho subito capito che bluffava quando ho saputo che chiedeva piccole tangenti alle persone che venivano assunte: chi è in grado di estorcere miliardi non va ad elemosinare dai poveracci! Adesso è in carcere insieme ad Andrea Sinedi, avevano messo su un florido contrabbando di reperti archeologici. (Alessio esce) Mia sorella Noemi è tornata in Svizzera! Non è stato semplice per lei, rassegnarsi e ammettere che Ales- sio fosse un lestofante: mi ha creduta solo quando le ho fat- to vedere coi suoi occhi che si portava a letto (con amarezza) Anna . (esce Noemi) Si proprio lei, la mia amica Anna! …Bisogna riconoscere che è stata coerente ! Desiderava scopare e scalare, scopare e scalare! All’interno dell’azien- da, abbiamo cercato di accontentarla! (Anna entra in scena con un grembiule da inserviente ed una scopa con la quale spazza) E’ diventata scopa scelta! Non fa altro dalla matti- na alla sera: scopare e scendere, scopare e scendere ! …Peccato ! Io non sono stata assunta! Infine Alberto ! (per ora non appare) …Alberto dopo aver coronato un sogno che inseguiva da tempo, ha avuto bisogno di un mutuo e… gliel’ho fatto.  Un mutuo a interessi zero, estinguibile in ap- pena due anni, una bazzecola, centocinquanta milioni. Ha interamente distrutto una Ferrari usata dopo alcuni chilo- metri di folli corse. L’aveva comprata a rate, di nascosto ! …Per fortuna se l’è cavata dopo una lunga degenza in ospedale e alcuni giorni di carcere: porto abusivo d’arma fa fuoco. Gli ho consigliato di prendersi un paio d’anni di aspettativa. …Siccome gli è sempre piaciuta la vita nottur- na, (Alberto compare in scena abbigliato da panificatore) …l’ho accontentato! Ho rilevato un panificio e per adesso fa il panettiere . Oh! Ma non gli faccio fare tutte le notti! (Rita appare in scena con visiera e guanti)…Qualcuna me lo tengo io ! …E poi !  …Gli concedo anche il riposo ! (pausa) Forse stavolta…,chissà che non abbia capito la lezione! (Alberto esce) …Sapeste come gli brucia il ritiro della pa- tente. Mi chiedo: ci penserà più d’una volta prima di far- sela ritirare nuovamente, o sogna il riscatto alla guida di bolidi graffianti ?(sospira) Haah! Voi non immaginate come rimpiango il mio caro, dolce, affettuoso, impareggiabile marito! ...Vi starete chiedendo perché porto i guanti e questo tulle ? …No! Non è per darmi arie da altolocata, mi servono per tenere a distanza il fluido magnetico del dio denaro. Sapete sono umana anch’io e le tentazioni non mancano. …Ah! Dimenticavo di chiedervi : Voi al posto mio in una simile catastrofe, cosa avreste fatto ? (breve pausa) Pensateci! Pensateci con calma! …Fatemi sapere!

Fine

Cala la tela

Personaggi della commedia  Cinque + 1 e sei :

Alberto Conforto, 39 anni, marito di Rita, impiegato comunale.

Rita Sceri, 30 anni, moglie di Alberto, maestra, disoccupata. Fa la casalinga.

Gaetano Tuscari, 62 anni , sordomuto, vedovo, padrino di Rita.

Cosimo De Vitis, 48 anni, malavitoso, corporatura robusta.

Don Alessandro, 67 anni, arciprete.

Antonio Minissale, 50 anni, sindaco.

Noemi Sceri , 27 anni sorella di Rita.

Alessio Negrisolo, 38 anni, avvocato, amministratore dei beni di Rita.

Anna Murabito 31 anni, maestra, disoccupata, ex compagna di scuola di Rita

Simona Colicchia  36 collega d’ufficio di Alberto Vedova.