Cirano di Bergerac

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Il Testo

Cirano di Bergerac

Di Edmond Rostand




Personaggi

CIRANO DI BERGERAC IL PORTIERE

CRISTIANO DI NEUVILLETTE UN BORGHESE

CONTE DI GUICHE SUO FIGLIO

RAGUENAU UN LADRO

LEBRET UNO SPETTATORE

IL CAPITANO CARBONE DI CASTEL GELOSO UNA GUARDIA

I CADETTI BERTRANDOU IL PIFFERAIO

LIGNIERE IL CAPPUCCINO

DE VALVERT I PASTICCIERI

UN MARCHESE ROSSANA

SECONDO MARCHESE SUOR MARTA

TERZO MARCHESE LISA

MONTFLEURT LA DISTRIBUTRICE DELLE DOLCI BEVANDE

BELLAROSA LA FIORAIA

JODELET MADRE MARGHERITA DI GESU

CUIGY LA GOVERNANTE

BRISSAILLE SUOR CLARA

UN SECCATORE UNA COMMEDIANTE

UN MOSCHETTIERE LA SERVETTA

UN ALTRO MOSCHETTIERE I PAGGI

UN UFFICIALE SPAGNOLO

UN CAVALLEGGERE


Atto primo

una rappresentazione a palazzo borgogna

La sala del palazzo di Borgogna nel 1640. Una specie di tettoia per il giuoco della palla, adattata e abbellita a uso di rappresentazioni. La sala un quadrato lungo; veduta di sbieco, di guisa che uno dei lati forma il fondo che parte dal primo piano a destra e va allultimo piano a sinistra, a fare angolo con la scena che si vede di scorcio. Questa scena ingombra da ambo i lati, lungo le quinte, di panchette. La tela formata da due tende che possono scostarsi. Sopra il mantello di arlecchino le armi reali. Si scende dal palcoscenico nella sala per via di larghe scale. Da ambo i lati delle scale il posto dei violini. Lungo la ribalta, candele. Due ordini sovrapposti di gallerie laterali: lordine superiore diviso in palchetti. Nessuna sedia nella platea, che la stessa scena del teatro; in fondo della platea, cio a destra, in primo piano, dei banchi che formano scalini e, sotto, una scala che conduce ai posti superiori, e della quale non si vede il principio; una specie di desco, ornato di piccoli lampadari, di vasi, di fiori, di bicchieri di cristallo, di piatti pieni di pasticcetti, di bottiglie, ecc. In fondo, nel mezzo, sotto la galleria dei palchetti, lingresso del teatro. Grande porta socchiusa per lasciar passare gli spettatori. Sui battenti di questa porta, come in vari altri punti e sopra il desco, manifesti rossi, su cui si legge: La Cloreste. Allalzarsi della tela la sala in semioscurit, ancora vuota. I lumi sono fiochi in mezzo alla platea, aspettando di essere ravvisati.

*****

SCENA I

Il pubblico, che giunge man mano, cavalieri, borghesi, servitori, paggi, un ladro, il portinaio ecc., poscia i marchesi, Cuigy, Brissaille, la distributrice, i violini, ecc.

Si ode dietro la porta un tumulto di voci; poi un cavaliere entra bruscamente.

IL PORTIERE (andandogli dietro)

A voi! Quindici soldi!

IL CAVALIERE

Entro gratis!

IL PORTIERE

Perch

IL CAVALIERE

Sono cavaleggiere della Casa del Re.

IL PORTIERE (a un secondo cavaliere che entrato)

E voi?

SECONDO CAVALIERE

Non pago!

IL PORTIERE

Ma...

SECONDO CAVALIERE

Son moschettier: l'ho detto.

PRIMO CAVALIERE (al secondo)

La sala vuota ancora. Vuoi tirare di fioretto?

Si comincia alle due.

Si mettono a schermire con fioretti che hanno portato.

UN SERVITORE (entrando)

Flanquin! ...

UN ALTRO (che era gi dentro)

Champagne?...

IL PRIMO (mostrandogli dei giuochi che tira fuori dal giustacuore)

Al giuoco!

Dadi e carte (siede per terra)

Giuochiamo.

IL SECONDO (con la stessa mimica)

S, caro.

PRIMO SERVITORE (cavando di saccoccia un pezzo di candela che accende e attacca a terra)

Ho tolto un poco

di candela al padrone.

UNA GUARDIA (a una fioraia che s'avanza)

un pensier delicato

di giungere un po' prima che accendano!...

UNO DEGLI SCHERMIDORI (accusando un colpo di fioretto)

Toccato!

UNO DEI GIUOCATORI

Fiori!

LA GUARDIA (andando dietro la fioraia)

Un bacio!

LA FIORAIA (liberandosi)

Ci vedono!...

LA GUARDIA (trascinandola negli angoli foschi)

Ma che, non dubitate!

UN UOMO (sedendo per terra insieme con gli altri, che hanno portato provviste da mangiare)

Quando si arriva prima, si pu ben desinare.

UN BORGHESE (che ha seco un suo figliuolo)

Viene con me.

UN GIUOCATORE

Tre assi.

UN UOMO (cavando una bottiglia dal mantello e sedendo anch'egli)

Un beone bisogna

che beva il suo Borgogna... (beve)

a palazzo Borgogna!

IL BORGHESE ( a suo figlio)

Non par d'essere in qualche luogo di perdizione?

(mostra il beone con la punta del bastone)

Beoni! (uno degli schermidori dando addietro lo investe)

Spadaccini! (cade tra i giuocatori)

Giuocatori!

LA GUARDIA (alle spalle di lui, continuando a sollecitare la donna)

Un bacione!

IL BORGHESE (allontanando in fretta suo figlio)

Ah, perdio! - E pensare che in questa sala fu rappresentato del Corneille!

IL GIOVINETTO

E del Rotrou!

UNA BANDA DI PAGGI (che si tengono per mano, entra ballando la farandola e cantando)

Tra l l l l l l l l l l lera.

IL PORTIERE (ai paggi, severamente)

Che si fa la commedia?

PRIMO PAGGIO (con dignit offesa)

Signore, un tal sospetto!

(in fretta, al secondo paggio, appena il portiere ha voltato le spalle)

Hai teco della corda?

IL SECONDO

E con un uncinetto.

PRIMO PAGGIO

Pescar qualche parrucca di lass si potr.

UN LADRO (aggruppando intorno a s parecchi uomini di mala cera)

Dunque, ragazzi miei, presto, venite qua: se per la prima volta volete... qua, proviamo...

SECONDO PAGGIO (gridando, ad altri paggi che gi hanno preso posto nelle gallerie superiori) Avete cerbottane?

TERZO PAGGIO (dallalto)

E piselli anche abbiamo!

(soffia nella cerbottana e lo tempesta di piselli)

IL GIOVINETTO (al padre)

Che si dar stasera?

IL BORGHESE

Cloreste.

IL GIOVINETTO

Di chi ?

IL BORGHESE

Del Baro. Che tragedia!...

IL LADRO (ai suoi accoliti)

Date pur retta a me:

la frangia dei calzoni tagliatela, cos!

UNO SPETTATORE (a un altro, mostrandogli un angolo in alto)

Alla prima del Cid , guardate, io era l!

IL LADRO (facendo con le dita l'atto di rubare)

Gli orologi...

IL BORGHESE (tornando innanzi a suo figlio)

Dei celebri attori oggi vedrete!

IL LADRO (facendo l'atto di tirare a piccole riprese furtive)

In quanto ai fazzoletti...

IL BORGHESE

Montfleury...

QUALCUNO (gridando dalla galleria superiore)

Accendete!

IL BORGHESE

... Jodelet, Bellarosa, fuor d'ogni paragone!

UN PAGGIO (nella sala)

Ecco la vivandiera!...

LA DISTRIBUTRICE (apparendo dietro il desco)

Latte, arance, cedrone,

sciroppo di lampone!...

Chiasso alla porta.

UNA VOCE IN FALSETTO

Su, fate largo, bruti!

UN SERVITORE (stupito)

I Marchesi!... in platea?

UN ALTRO SERVITORE

Oh, per pochi minuti!...

Entra una banda di marchesini.

UN MARCHESE (vedendo la sala semivuota)

E che! Giungiamo come tanti zotici! senza pestar n meno un piede? Ma questa un'indecenza!

(si trova innanzi altri gentiluomini entrati poco prima)

Cuigy! Brassaille!

Grandi abbracciamenti.

CUIGY

Alfine, eccomi in Israele!...

Ma gi, noi siamo giunti prima che le candele...

IL MARCHESE

Ah, non me ne parlate! M' venuto un umore...

UN ALTRO

Consolati, marchese: ecco l'accenditore!

LA SALA (salutando l'entrar dell'accenditore)

Ah!

Si fanno capannelli ai lampadari ch'egli accende. Alcuni spettatori han preso posto nelle gallerie. Lignire entra in platea dando il braccio a Cristiano di Neuvillette. Lignire ha un certo disordine nell'abito, ha l'aspetto di un beone aristocratico. Cristiano, vestito elegantemente ma non troppo alla moda, pare preoccupato e guarda i palchetti.

SCENA II

I precedenti, Cristiano, Lignire, poi Ragueneau e Le Bret.

CUIGY

Lignire.

BRISSAILLE (ridendo)

Non ancora ebbro?...

LIGNIERE (piano a Cristiano)

Volete ch'io?...

(accennando a volerlo presentare. Segno d'assenso da parte di Cristiano)

Baron di Neuvillette.

Saluti.

LA SALA (acclamando l'ccensione del primo lampadario acceso)

Oh, sia lodato Dio!

CUIGY (a Brissaille, guardando Cristiano)

Bella la testa!

PRIMO MARCHESE (che ha udito)

Peuh! ...

LIGNIERE (presentando a Cristiano)

Il signor di Cuigy,

il signor di Brissaille...

CRISTIANO (inchinandosi)

Felicissimo!

PRIMO MARCHESE (al secondo)

S.

Carino; ma non messo all'ultimo buon gusto.

LIGNIERE (a Cuigy)

Sbarca ora di Turenna.

CRISTIANO

Son qui che un mese; e giusto

entrer nelle guardie dimani, tra i Cadetti.

PRIMO MARCHESE (guardando le signore che entrano nei palchetti)

La presidente Aubry!

LA DISTRIBUTRICE

Latte, aranci, amaretti...

Accordo di violini.

CUIGY (a Cristiano mostrandogli la sala che si popola)

C' gente!

CRISTIANO

Molta!

PRIMO MARCHESE

Tutto l'Olimpo!

Nominano le donne a misura che quelle entrano nei palchetti. Invii di saluti, risposte di sorrisi.

SECONDO MARCHESE

Le signore

di Gumene...

CUIGY

De Bois-Dauphin...

PRIMO MARCHESE

Gi nostro amore!

BRISSAILLE

Di Chavigny...

SECONDO MARCHESE

Che adesso ci tien tutti al suo piede.

LIGNIERE

Toh! da Rouen giunto Corneille.

IL GIOVINETTO (al padre)

Non si vede

l'Accademia?

IL BORGHESE

Ma c' pi d'un suo membro, s.

Ecco Boudu, Arbaud, Bourzeys, Colomby,

c' Cureau della Camera, con Porchres, Boissat,

e Bourdon... Tutti nomi di cui non un morr!

PRIMO MARCHESE

Vedi le preziose nei palchetti di fronte!

Eccole: Bartenoide, Pulcheria, Urimedonte,

Felixeria...

SECONDO MARCHESE

Che nomi! Ciascuno pi squisito

dell'altro! Li sai tutti, marchese?

PRIMO MARCHESE

A menadito!

LIGNIERE (prendendo Cristiano a parte)

Sono entrato, mio caro, sol per farvi piacere.

La dama non verr. Me ne ritorno a bere.

CRISTIANO (supplice)

No!... Voi che staffilate la corte e la citt

restate - mi direte chi morire mi fa.

IL DIRETTORE DEI VIOLINI (battendo sul leggo con larchetto)

Signori violini!... (alza l'archetto)

LA DISTRIBUTRICE

Amaretti, aranciata...

I violini cominciano a suonare.

CRISTIANO

Temo ch'ella non sia civetta e raffinata...

E poi che non ho spirito, non oso d'accostarla...

Mi turba il bel linguaggio ch'or si scrive e si parla.

Io non son che soldato, e in amor mi confondo.

- Ella vien sempre a destra, nel palco vuoto, in fondo.

LIGNIERE (facendo vista di uscire)

Me ne vado.

CRISTIANO (trattendendolo ancora)

Restate!

LIGNIERE Non posso. D Assoucy

mi aspetta all'osteria. Si muor di sete qui.

LA DISTRIBUTRICE (passando innanzi a lui con un vassoio)

Aranciata?

LIGNIERE

Via!

LA DISTRIBUTRICE

Latte!

LIGNIERE

Ch!

LA DISTRIBUTRICE

Moscadello?

LIGNIERE

Bene!

(a Cristiano)

Resto ancora un momento. - Vediam se mi conviene.

(siede presso il desco. La distributrice gli versa del moscadello)

Grida nel pubblico all'entrar di un omettino grassoccio e gioviale.

Ragueneau, Ragueneau!

LIGNIERE (a Cristiano)

il pasticcier sovrano!

RAGUENEAU (in abito di pasticciere vestito da festa, avanzandosi vivamente verso Lignire)

Signore, avete visto il signor di Cirano?

LIGNIERE ( presentando Ragueneau a Cristiano)

Pasticcier d'ogni attore comico e d'ogni vate!

RAGUENEAU (confondendosi)

Troppo onor, troppo onore...

LIGNIERE

Tacete, Mecenate!

RAGUENEAU

Essi da me si servono...

LIGNIERE

A credito. Valente

poeta anch'egli.

RAGUENEAU

Dicono.

LIGNIERE

Dei versi, pazzamente

innamorato!

RAGUENEAU

Infatti, per una canzoncina...

LIGNIERE

Date in cambio una torta...

RAGUENEAU

Oh!... che... una tartina!

LIGNIERE

Il brav'uomo se ne scusa!... e per poche ben fatte

rime non dste forse...?

RAGUENEAU

Qualche panino!

LIGNIERE (severamente)

Al latte!

- E il teatro lo amate?

RAGUENEAU

Se l'amo? L'idolatro!

LIGNIERE

Pagate in pasticcini i biglietti a teatro!

Su, tra noi: che vi costa oggi il vostro biglietto?

RAGUENEAU

Quindici pasticcini e qualche pasticcetto.

(guardando da ogni parte)

Cirano manca? strano!

LIGNIERE

Perch?

RAGUENEAU

Reciter

Montfleury questa sera.

LIGNIERE

Precisamente, gi.

Dovr rappresentarci la parte di Fedone.

Ma che importa a Cirano?

RAGUENEAU

Sicch la questione

non la sapete. - Preso d'odio per Montfleury,

di recitar per trenta giorni gli proib!

LIGNIERE

Ebben?

RAGUENEAU

Montfleury recita.

CUIGY (che si riaccostato col suo gruppo)

Quel divieto fu vano

RAGUENEAU

Io venni per vedere!

PRIMO MARCHESE

Chi questo Cirano?

CUIGY

un giovine nell'arte dell'armi assai provetto.

SECONDO MARCHESE

nobile?

CUIGY

Abbastanza. Nelle guardie cadetto.

(mostrando un gentiluomo che gira per la sala come se cercasse qualcuno)

Ma il suo amico Le Bret potr dirvi...

(chiama)

Le Bret!

Le Bret viene verso di loro.

Cercate Bergerac?

LE BRET

Sono in pena!...

CUIGY

Non

veramente Cirano un uomo singolare?

LE BRET (con tenerezza)

Ma egli il pi squisito essere sublunare!

RAGUENEAU

Rimator!

CUIGY

Spadaccino!

BRISSAILLE

Fisico!

LE BRET

Musicista!

LIGNIERE

la pi strana faccia d'uom che mai si sia vista?

RAGUENEAU

Certamente io non credo che un simile ritratto

al solenne Champaigne possa venir mai fatto:

ma, bizzarro, eccessivo, stravagante, stordito,

a Giacomo Callot egli avrebbe fornito

la pi balda figura di tutte le pi balde:

feltro a pennacchio triplo, giustacuore a sei falde,

cappa che sulla spada s'alza pomposamente

dietro, come una coda di galletto insolente;

pi di quanti Artabani partor la ferace

Guascogna e sar mai per partorire, audace,

nel suo pulcinellesco merletto, intorno porta

un naso!... un naso! ahim, signori, di che sorta!

N vedendo un nasigero simile, si pu stare

senza esclamare: Ah, no! gli troppo esagerare!

poi sorridete e dite: Oh, lo toglie! - Ma che!

Il sir di Bergerac lo porta ognor con s!

LE BRET (crollando il capo)

Lo porta ovunque - e guai, guai a chi lo rimarca.

RAGUENEAU (fieramente)

La sua lama una mezza forbice della Parca.

PRIMO MARCHESE (alzando le spalle)

Non verr pi...

RAGUENEAU

Verr... Ci scommetto un pollastro

alla Ragueneau!

IL MARCHESE (ridendo)

Vada!

Rumori di ammirazione nella sala. Rossana comparsa nel suo palchetto. Ella siede sul davanti e la governante prende posto in fondo. Cristiano, occupato a pagare la distributrice non guarda.

SECONDO MARCHESE (con piccoli gridi)

Ah! ma guardate: un astro!

spaventosamente bella!

PRIMO MARCHESE

Altro che! una psca

sorridente con una fragola!

SECONDO MARCHESE

E cos fresca

che potrebbe, da presso, dare un'infreddatura

di cuore!

CRISTIANO (alza la testa, scorge Rossana, e prende vivamente Lignire per le braccia)

lei!...

LIGNIERE (guardandolo)

Ah, lei?...

CRISTIANO

S: ditemi. Ho paura.

LIGNIERE (gustando il suo vino a piccoli sorsi)

Maddalena Robin, detta Rossana - Fina.

Preziosa.

CRISTIANO

Ahim!

LIGNIERE

Libera. Orfanella. Cugina

di Cirano - del quale or ora si parlato.

In questo momento un signore elegantissimo, il cordone azzurro ad armacollo, entra nel palchetto, e, in piedi, parla un momento con Rossana.

CRISTIANO (trasalendo)

Lui?...

LIGNIERE (che comincia a essere ebbro, strizzando l'occhio)

S... - Conte De Guiche. Di lei preso. Ammogliato

per con la nipote di Richelieu... Ma spera

farle sposare un certo arnese da galera,

un signor di Valvert, visconte e compiacente.

Ella non vuol saperne, ma De Guiche potente,

e pu ben tormentare una donna borghese.

D'altronde la sua nera trama ho fatta palese

in certi versi che... Me ne vorr, cred'io!

-La fine sanguinosa... Udite...

(si alza barcollando, il bicchiere alto, pronto a cantare)

CRISTIANO

No, addio!

LIGNIERE

E dove?

CRISTIANO

Dal signore di Valvert!

LIGNIERE

Ma badate;

egli vi uccider!

(indicando con la coda dell'occhio Rossana)

Vi si guarda. Restate

CRISTIANO

ver.

Rimane in contemplazione. Il gruppo dei ladri vedendolo con la testa in aria e la bocca aperta, si approssima a lui.

LIGNIERE

Me ne vo io. Ho sete. E all'osteria

sono aspettato

(esce, andando a sghimbescio)

LE BRET (che ha fatto il giro della sala, ritornando verso Ragueneau, con voce rassicurata)

Niente Cirano.

RAGUENEAU (incredulo)

E tuttavia...

LE BRET

Ah! spero che non abbia veduto il manifesto!

LA SALA

Avanti! Cominciate!

SCENA III

I precedenti, meno Lignire, De Guiche, Valvert quindi Montfleury.

UN MARCHESE (vedendo De Guiche che vien gi dal palchetto di Rossana, e attraversa la platea, circondato da signori ossequiosi, tra i quali il visconte di Valvert)

Vedi che corte, questo

Guiche!

UN ALTRO

Ancora un guascone!

PRIMO MARCHESE

Il duttile e sottile

guascon, quei che riesce!... D retta: sii gentile.

Essi vanno verso De Guiche.

SECONDO MARCHESE

Oh, che bei nastri! e quale color, conte De Guiche?

Baise-moi, ma mignonne, ovver Ventre de Biche?

DE GUICHE

E colore Espagnol malade.

PRIMO MARCHESE

Un tal colore

non mente: lo spagnuolo, grazie al vostro valore,

star maluccio in Fiandra. Non ci terr pi fronte!

DE GUICHE

Io vado su. Venite?

(si dirige, seguito da tutti i marchesi e gentiluomini, verso il teatro. Si volge e chiama)

Su, Valvert!

CRISTIANO (che lo ascolta e lo osserva, trasale all'udir questo nome)

Il visconte!

Vado a gittargli in faccia il mio...

(mette la mano in tasca, e trova quella d'un ladro che sta per derubarlo. Si volge)

Toh!

IL LADRO

Fate piano!

Ahim!

CRISTIANO (senza lasciarlo)

Cercavo un guanto!

IL LADRO (con un sorriso pietoso)

E trovate una mano.

(cambiando tono, basso e presto)

Lasciatemi. E un segreto in cambio vi confesso.

CRISTIANO (sempre tenendolo)

Ed ?

IL LADRO

Lignire...

CRISTIANO (come prima)

Ebbene?

IL LADRO

All'ora estrema presso.

In una sua canzone ha un gran signor toccato.

E stasera saranno cent'uomini in agguato

per punirlo. E tra i cento son io.

CRISTIANO

Cento. E quel tale

chi ?

IL LADRO

Discrezione...

CRISTIANO (alzando le spalle)

Ah gi...

IL LADRO (con molta dignit)

... professionale

CRISTIANO

Dov' l'agguato?

IL LADRO

A porta di Nl. Sulla sua via.

Prevenitelo!

CRISTIANO (che gli lascia finalmente il polso)

E dove vederlo?

IL LADRO

All'osteria.

Cercate in tutte: il Torchio d'oro, il Frutto del pino, la Cintura che scoppia, la Doppia torcia il Trino imbuto, ed in ciascuna lasciategli un biglietto.

CRISTIANO

Corro. Ah, vigliacchi! Cento contro d'un poveretto!

(guardando Rossana con amore)

Lasciarla... Lei!

(e, con furore, Valuert)

E lui... - Ma conviene sia salvo Lignire!

Esce correndo. De Guiche, il visconte, i marchesi, tutti

i gentiluomini sono scomparsi dietro la tela per prendere posto sul palcoscenico. La platea completamente piena. Non un posto vuoto nelle gallerie e nei palchetti.

LA SALA

Incominciate!

UN BORGHESE (la cui parrucca s'alza alla punta di una cordicella pescata da un paggio nella galleria superiore)

La mia parrucca?

Grida di gioia.

calvo!

Bravi i paggi!... ah! ah! ah!

IL BORGHESE (furioso, mostrando i pugni)

Piccolo malandrino!

Risa e grida, che cominciano fortissime e poi vanno gradatamente diminuendo.

Ah! ah! ah!

Silenzio completo.

LE BRET (meravigliato)

Ch' mai questo silenzio repentino?

Uno spettatore gli parla pi basso.

Ah?

LO SPETTATORE

La cosa mi fu test certificata!

Mormorii nella sala

Silenzio! - C' - No! - Sl- Dov' l'inferriata!

Il Cardinale - Come, davvero? - Certamente!

UN PAGGIO

Ora abbiamo finito di star comodamente!

Si batte un colpo sulla scena. Tutta la sala si fa immobile.

Attenzione.

LA VOCE DI UN MARCHESE (di dietro il sipario, distintissima, nel silenzio)

Smoccolate quel cero!

UN ALTRO MARCHESE (cacciando la testa tra le due cortine)

Una seggiola!

Una sedia vien passata di mano in mano, sopra le teste. Il marchese la prende e scompare, non senza che abbia mandato qualche bacio ai palchetti.

UNO SPETTATORE

Piano!

Si battono i tre colpi di rito. Il sipario si apre. Quadro. I marchesi sono seduti ai due lati, in attitudini insolenti. La tela del fondo rappresenta una verdognola decorazione pastorale. Quattro piccoli lampadari di cristallo illuminano la scena. I violini suonano dolcemente.

LE BRET (a Ragueneau, basso)

Montfleury c'entra?

RAGUENEAU (piano anche lui)

S, comincia lui.

LE BRET

Cirano

non si vede.

RAGUENEAU

Ho perduto.

LE BRET

Tanto meglio cos! Tanto meglio!

Si ode un'aria di cornamusa, e Montfleury comparisce in iscena, enorme, in costume di capraio da pastorale, con un cappello guarnito di rose, inclinato sull'orecchio. Soffia in una cornamusa tutta adorna di nastri.

LA PLATEA (plaudendo)

Bravooo, Montfleury! Montfleury!

MONTFLEURY (dopo aver salutato, recitando la parte d Fedone)

Felice chi d'onori alieno in solitario

luogo un dolce s'elegge esilio volontario!

E allor che tra i boschetti va Zeffiro cortese...

UNA VOCE (dalla platea)

Briccon, ti sei scordato che t'interdissi un mese?

Stupefazione generale. Tutti si voltano, Mormorii.

VOCI DIVERSE

Eh? - Che c'? - Chi stato?...

Le persone dei palchetti si alzano per vedere.

CUIGY

lui!

LE BRET (atterrito)

Cirano!

LA VOCE

Scendi

di l, presto, all'istante!

TUTTA LA SALA (indignata)

Oh, oh!

MONTFLEURY

Ma...

LA VOCE

Presto, intendi?

VOCI DIVERSE (dalla platea, dai palchetti)

Silenzio! - Montfleury, non temete di niente!...

MONTFLEURY (con voce mal sicura)

Felice chi d'onori alieno, in...

LA VOCE (pi minacciosa)

Insolente!

Bisogner per forza ch'io vi faccia tacere

piantandovi una selva sul dosso, paltoniere?

Di sopra le teste spunta un bastone

MONTFLEURY (con una voce sempre pi debole)

Felice...

Il bastone si agita.

LA VOCE

Uscite!

LA PLATEA

Oh, oh!

MONTFLEURY (come soffocato)

Felice chi d'onori...

CIRANO (sorgendo dalla platea, in piedi sur una sedia, braccia conserte, il cappello a sghembo, i baffi irti, naso terribile)

La mia pazienza stanca!...

Impressione alla vista di lui.

SCENA IV

I precedenti, Cirano, poi Bellarosa, Jodelet.

MONTFLEURY (ai marchesi)

Salvatemi, o Signori!

UN MARCHESE (svogliatamente)

Ma via, continuate!

CIRANO

Se aggiungi una parola,

io dovr ricacciartela immantinenti in gola!

IL MARCHESE

Ors, basta!

CIRANO

I marchesi mi faccian la finezza

di tacer, se non vogliono qualche rude carezza!

TUTTI I MARCHESI (in piedi)

troppo!... Montfleury...

CIRANO (a Montfleury)

Vattene, se non vuoi

ch'io ti mozzi le orecchie, ti sbudelli e ti scuoi!

UNA VOCE

Ma...

CIRANO

Vada via!

UN'ALTRA VOCE

Ma pure...

CIRANO

Verr dunque in iscena

a trinciar quel salame per offrirvelo a cena!

Fa il gesto di rimboccarsi le maniche.

MONTFLEURY (raccogliendo tutta la sua dignit)

In me vituperate la divina Talia!

CIRANO (con molto garbo)

Se questa musa, che non sa chi tu sia,

ti conoscesse appena, gaglioffo rammollito,

ti caccerebbe il suo coturno in qualche sito!

LA PLATEA

Montfleury! La tragedia di Baro! Avanti!

CIRANO (a quelli che gridano attorno a lui)

Abbiate

piet di questo fodero: se voi continuate,

sar costretto alfine di dar fuori la lama.

Il cerchio si allarga.

LA FOLLA (retrocedendo)

Eh, l!...

CIRANO (a Montfleury)

Via da la scena!

LA FOLLA (riaccostandosi e tumultuando)

Oh!

CIRANO (volgendosi con impeto)

Chi che reclama?

La folla torna a retrocedere.

UNA VOCE (cantando, dal fondo)

Di messer Ciran si fanno

le follie troppo moleste;

a dispetto del tiranno,

noi daremo la Cloreste.

TUTTA LA SALA (cantando)

La Cloreste, la Cloreste!...

CIRANO

Se ancora un'altra volta odo questa canzone

vi accoppo quanti siete!

UN BORGHESE

Voi non siete Sansone!

CIRANO

Il signore vorrebbe prestarmi la mascella?

UNA DAMA (da un palchetto)

inaudito!

UN GENTILUOMO

uno scandalo!

UN BORGHESE

E nessun si ribella?

UN PAGGIO

divertente.

LA PLATEA

Pss! Cirano! Montfleury!

CIRANO

Silenzio!

LA PLATEA (in delirio)

Oh, oh! Be! Uh, uh!... Chicchirichl!

CIRANO

Io Vi...

UN PAGGIO

Miao! . .

CIRANO

Silenzio!... Vi sfido tutti quanti!

Chi non vuole obbedire, s'alzi e si faccia avanti!

- Inscrivo i nomi! - A voi, giovani eroi! Ciascuno

a sua volta. Do i numeri. Non scarter nessuno.

Suvvia! Chi vuole aprire la gloriosa lista?

Voi? signor? No! - Voi? No! - Il primo duellista

sia certo che con tutti gli onor sar spedito!

- Tutti quelli che vogliono morire alzino il dito!

Silenzio.

Non un nome, n un dito? Il pudor vi trattiene

dal veder la mia spada nuda? - Allora, sta bene.

(volgendosi verso la scena dove Montfleury aspetta con angoscia)

Di quella flussione, dunque, guarire io vo'

il teatro. O...

(portando la mano alla spada)

...c' il bisturi!

MONTFLEURY

Signori...

CIRANO (scende dalla sedia, siede in mezzo al cerchio che si fatto, vi s'installa come a casa sua)

Io batter

con le mani tre colpi, e voi vi eclisserete

al terzo.

LA PLATEA (compiaciuta)

Bella questa!...

CIRANO (battendo le mani)

Uno!

MONTFLEURY

Io vo'...

UNA VOCE (dai palchetti)

Rimanete!

LA PLATEA

Rimane... non rimane...

MONTFLEURY

Non vorrei che per me

il pubblico...

CIRANO

Due!

MONTFLEURY

Credo sarebbe meglio....

CIRANO

Tre

Montfleury sparisce come in una botola. Si scatena una tempesta di risa, di fischi, di urli.

LA SALA

Uh! ... Uh! ... Vigliacco! ... Torna! ...

CIRANO (gongolante, si arrovescia sulla sedia, e mette le gambe a cavalcioni)

Che ritorni se l'osa!

UN BORGHESE

Sentiamo l'oratore!

Bellarosa si avanza e saluta.

Ah! ecco Bellarosa!

BELLAROSA (con eleganza)

Signori! ...

LA PLATEA

Jodelet! No, no!

JODELET (s'avanza, e con voce nasale)

Razza di cani!

LA PLATEA

Ah, ah, bravo! benissimo!

JODELET

No, niente battimani!

L'attore, del cui ventre vi son cari i contorni,

si sent male...

LA PLATEA

un vile!

JODELET

Dovette uscir!

LA PLATEA

Che torni!

GLI UNI

No!

GLI ALTRI

S.

UN GIOVINE (a Cirano)

Ma, infin dei conti, contro quel poverino

quali ragioni avete?

CIRANO (grazioso, stando tuttavia a sedere)

Giovine paperino,

ho due ragioni, e ognuna basterebbe da sola.

Primo: un pessimo attore, che strilla a squarciagola,

e trattien coi boati del suo vocion profondo

i versi che dovrebbero snelli volar; - secondo:

un segreto...

IL VECCHIO BORGHESE (dietro di lui)

Ma voi de' bei versi del Baro

ci private... Io mi ostino!

CIRANO (voltando la sedia verso il borghese, rispettosamente)

Venerando somaro

la poesia del vecchio Baro val men che niente,

ed io non ho rimorsi!

LE PREZIOSE (dai palchetti)

Ma ve' che impertinente!

Si pu sentir di peggio?... Oh Dio!

CIRANO (voltando la sedia verso i palchetti, galante)

Signore belle,

fiorite, risplendete, siateci fiori e stelle,

dolce con un sorriso ogni agonia ci fate,

ispirateci i versi... ma non li giudicate!

BELLAROSA

il danar che si deve rendere?

CIRANO (voltando la sedia verso la scena)

Bellarosa,

voi diceste la sola ragionevole cosa!

Il mantello di Tespi non bucher!

(si leva, e lanciando una borsa sulla scena)

Prendete

codesta borsa a volo. Servitevi, e tacete!

LA SALA (abbagliata)

Ah!... Oh...

JODELET (raccogliendo la borsa e palpandola)

A questo prezzo ti permetto ogni sera

dinterromper la recita in siffatta maniera!

LA SALA

Uh!... Uh!...

JODELET

Dovessim'anche divider questi allori

BELLAROSA

Il pubblico pregato di salutarci...

JODELET

Fuori! ...

La gente comincia a uscire, mentre Cirano guarda intorno soddisfatto. Ma tosto si ferma udendo il battibecco seguente. Le donne che nei palchetti erano gi in piedi con le mantelline in dosso si fermano per udire e finiscono per tornare a sedersi.

LE BRET (a Cirano)

una follia!...

UN SECCATORE (che si accostato a Cirano)

L'attore Montfleury! Ma, cospetto!

Sapete che dal duca di Candale protetto?

Avete un protettore?

CIRANO

No!

IL SECCATORE

Come, no?

CIRANO

No! ...

IL SECCATORE

Come?

CIRANO (irritato)

No, per la terza volta; e ne sono felice.

No, non ho protettori...

(con la mano alla spada)

ma una protettrice!

IL SECCATORE

Ma, dunque, lascerete Parigi?

CIRANO

Si vedr.

IL SECCATORE

Ma il duca ha lungo il braccio...

CIRANO

Meno lungo sar

del mio...

(mostrando la spada)

quando vi metta quest'aggiunta in compenso

IL SECCATORE

Ma voi non penserete di pretendere...

CIRANO

Penso!

IL SECCATORE

Ma...

CIRANO

Fuor dai piedi adesso!

IL SECCATORE

Ma..

CIRANO

Sbrigati! - O rispondi!

perch mi guardi il naso?

IL SECCATORE (sbigottito)

Io...

CIRANO (andandogli addosso)

Perch ti confondi?

IL SECCATORE (retrocedendo)

Vostra grazia s'inganna!...

CIRANO

Dimmi: molle e cascante

siccome la proboscide, forse, di un elefante?

IL SECCATORE (come sopra)

Io non...

CIRANO

adunco a guisa di un becco di civetta?

IL SECCATORE

Io...

CIRANO

Che forse alla punta c' qualche pustoletta?

IL SECCATORE

Ma...

CIRANO

Qualche mosca forse vi passeggia o vi dorme!

Che v' di strano?

IL SECCATORE

Oh! ...

CIRANO

Forse ch' un fenomeno abnorme?

IL SECCATORE

Ma di non porvi gli occhi m'ero fatto un dovere!

CIRANO

E perch non guardarlo, se lecito sapere?

IL SECCATORE

Io...

CIRANO

Vi disgusta adunque?

IL SECCATORE

Signore...

CIRANO

Vi fa pena

il suo color?

IL SECCATORE

Signore!

CIRANO

Vi par di forma oscena?

IL SECCATORE

Ma niente affatto!...

CIRANO

E allora, perch fate quel muso?

IL SECCATORE (balbutendo)

Ma io lo trovo invece piccolo, impercettibile!

CIRANO

Come! di un tal ridicolo accusarmi?, possibile?

Piccolo il naso mio?

IL SECCATORE

Cielo!

CIRANO

Enorme il mio naso?

Vilissimo camuso, siate ben persuaso

che di quest'appendice mi glorio e mi delizio;

avvenga che un gran naso sia il vero e proprio indizio

di un uomo buono, affabile, cortese, liberale,

di coraggio e di spirito, qual io mi sono e quale

non vi sar mai lecito di credervi, marrano!

Perch la ingloriosa faccia che la mia mano

si degna di cercare sul vostro collo priva...

(lo schiaffeggia)

IL SECCATORE

Ahi! ahim!

CIRANO

Di fierezza, di slancio, d'inventiva,

di lirismo, di genio, di grandezza morale,

di naso, insomma, come quella...

(lo rivolge per le spalle, aggiungendo il gesto alla parola)

che il mio stivale

viene a cercarvi sotto la terga!

IL SECCATORE (fuggendo)

Aiuto!

CIRANO

Avviso,

a chi trovi faceto il centro del mio viso!

E se il burlone nobile, a punirlo provvede,

davanti, e un po' pi alto, la spada e non il piede!

DE GUICHE (che sceso dalla scena insieme con i marchesi)

Adesso ci ha seccati!

IL VISCONTE DI VALVERT (alzando le spalle)

Che fanfarone!

DE GUICHE

E alcuno

non buono a rispondergli per le rime?...

IL VISCONTE

Nessuno?

Vado a lanciargli io stesso, vedrete, un di quei tratti!

(si avanza verso Cirano che lo osserva, e piantandosi innanzi a lui fatuamente)

Voi... voi... avete un naso... eh... molto grande!...

CIRANO (grave)

Infatti!

IL VISCONTE (ridendo)

Ah!

CIRANO (imperturbabile)

Questo tutto?...

IL VISCONTE

Ma...

CIRANO

assai ben poca cosa!

Se ne potevan dire... ma ce n'erano a josa,

variando di tono. - Si potea, putacaso,

dirmi, in tono aggressivo: Se avessi un cotal naso,

immediatamente me lo farei tagliare!

Amichevole: Quando bevete, de pescare

nel bicchiere: fornitevi di un qualche vaso adatto!

Descrittivo: una rocca! ... un picco! ...Un capoaffatto...

Ma che! l' una penisola, in parola d'onore!

Curioso: A che serve quest'affare, o signore?

forse da scrivania, o da portagioielli?

Vezzoso: Amate dunque a tal punto gli uccelli

che vi preoccupate con amore paterno

di offrire alle lor piccole zampe un s degno perno?

Truculento: Ehi, messere, quando nello starnuto

il vapor del tabacco v'esce da un tale imbuto,

non gridano i vicini al fuoco nella cappa?

Cortese: State attento, che di cotesta chiappa

il peso non vi mandi per terra, a capo chino!

Tenero: Provvedetelo di un piccolo ombrellino,

perch il suo bel colore non se ne vada al sole!

Pedante: L'animale che Aristofane vuole

si chiami ippocampelofantocamaleonte

tante ossa e tanta carne ebbe sotto la fronte!

Arrogante: Ohi, compare, in moda quel puntello?

Si pu infatti benissimo sospendervi il cappello!

Enfatico: Alcun vento, o naso magistrale,

non pu tutto infreddarti, eccetto il Maestrale!

Drammatico: il Mar Rosso, quando ha l'emorragia!

Ammirativo: Oh, insegna di gran profumeria!

Lirico: una conca? Siete un genio del mare?

Semplice: Il monumento si potr visitare?

Rispettoso: Soffrite vi si ossequii, messere:

questo si che vuol dire qualcosa al sole avere!

Rustico: Oh, corbezzole! Dgli, dgli al nasino!

E un cavolo gigante o un popon piccolino?

Militare: - Puntate contro cavalleria!

Pratico: Lo vorreste mettere in lotteria?

Sarebbe il primo lotto! O in fin parodiando

Piramo, tra i singhiozzi: Eccolo, l'esecrando

naso che la bellezza del suo gentil signore

distrusse! Or ne arrossisce, guardate, il traditore!

Ecco, ecco, a un di presso, ci che detto mi avreste

se qualche po' di spirito e di lettere aveste.

Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,

mai non ne aveste un'oncia, e di lettere tante

quante occorrono a far la parola: cretino!

Aveste avuto, altronde, l'ingegno cos fino

da potermi al cospetto dell'inclita brigata

servirmi tutti i punti di questa cicalata,

non ne avreste nemmeno la met proferito

del quarto d'una sillaba, ch, come avete udito,

ho vena da servirmeli senz'alcuna riserva,

ma non permetto affatto che un altro me li serva.

DE GUICHE (volendo condurre via il visconte)

Lasciate star, Visconte!

IL VISCONTE (soffocato)

Ve' che modi arroganti!

Uno zotico ch'esce perfino senza guanti,

senza alamari, senza nastri, senza galloni!

CIRANO

Perch ce le ho di dentro le mie distinzioni!

Io non mi attillo, no, come uno sfarfallino,

ma sono assai pi netto, se son meno carino:

Ch io non uscirei, vedi, per negligenza,

con la minima macchia sul cor, con la coscienza

ancora sonnacchiosa, con un onor gualcito,

e con un qualche scrupolo non troppo ben pulito!

Ma io vo' senza nulla che in me non splenda, senza

ombra, e mi son pennacchio franchezza e indipendenza.

Non un torso ben fatto, non un prestante petto,

ma l'anima io raddrizzo come in un corsaletto.

E, onusto di bei fatti che per nastri io m'allaccio,

aguzzando il mio spirito come dei baffi, io faccio

attraverso i concilii dei falsi e dei birboni

sonar le verit siccome degli sproni!...

IL VISCONTE

Ma signor...

CIRANO

Non ho guanti?... E ti par questo un guaio?

Me ne restava un solo... d'un vecchissimo paio!

Anch'esso m'era, altronde, un po' troppo importuno,

tanto che lo lasciai sulla faccia a qualcuno.

IL VISCONTE

Mascalzone, facchino, ridicolo, marrano!

CIRANO (cavandosi il cappello e salutando come se il visconte si fosse presentato)

Ah, s? E io Cirano-Ercole-Saviniano

di Bergerac.

Risa.

IL VISCONTE (esasperato)

Buffone!

CIRANO (gittando un grido, come quando si colti da un crampo)

Ahi! ...

IL VISCONTE (che risaliva la scena, tornando)

Che altro ardisce?

CIRANO (con una smorfia di dolore)

Bisogna un po' sgranchirla, poi che s'intorpidisce...

Vedi un po' che vuol dire lasciarla troppo a bada!

Ahi!

IL VISCONTE

Che c'?

CIRANO

Mi sento formicolar la spada!

IL VISCONTE (sguainando la sua)

E sia pur!

CIRANO

Vi dar un gentil colpettino!

IL VISCONTE (sprezzante)

Poeta!

CIRANO

S, poeta! e cos peregrino,

che voglio proprio adesso, battendomi, all'impronto

comporvi una ballata.

IL VISCONTE

Una ballata?

CIRANO

Conto,

che non sappiate affatto che sia.

IL VISCONTE

Ma...

CIRANO (recitando una lezione)

La ballata

ha tre strofe, ciascuna d'otto versi formata...

IL VISCONTE (pestando i piedi)

Basta!

CIRANO (continuando)

Ed una licenza composta d'un quartetto...

IL VISCONTE

Voi...

CIRANO

Di farne una e battermi, e toccarvi prometto

giusto all'ultimo verso!

IL VISCONTE

Sogno!

CIRANO (declamando)

Vedrem chi sogna!

Ballata del duello che a palazzo Borgogna

il sir di Bergerac ebbe con un ghiottone

IL VISCONTE

Che avete detto?

CIRANO

il titolo. Adesso alla canzone.

LA SALA (eccitata al maggior segno)

Largo! Largo! Scostatevi! Silenzio! Or viene il buono.

Quadro. Circolo di curiosi in platea. I marchesi e gli ufficiali misti ai borghesi e alle persone del popolo; i paggi montati sulle altrui spalle per meglio vedere. Tutte le donne in piedi nei palchetti. A destra De Guiche e i suoi gentiluomini. A sinistra Le Bret, Ragueneau, Cuigy, ecc.

CIRANO (chiudendo un poco gli occhi)

Aspettate... che scelga le mie rime... Ci sono!

(fa quanto dice, a misura)

Ecco, ed io gitto con grazia il cappello,

poscia comodamente, pian pianino,

mi libero del mio vasto mantello

che mi attabarra, e lo spadon sguano.

Di Celadone pi gentil, pi fino

di Scaramuccia al giuoco dello stocco

vi prevengo, mio caro paladino,

che giusto in fin della licenza io tocco.

(primi impegni di ferro)

Meglio v'era tacer, - signor mio bello!

Dove t'infilzer, dimmi, tacchino?

Sotto il giubbetto, al fianco, ti sbudello?

nel cuor, sotto l'azzurro cordoncino?

- Volteggia la mia punta: un moscerino!

Tintinnano le cocce, odi che schiocco!

S, certamente... in mezzo del pancino,

giusto alla fin della licenza io tocco!

Mentre io v in cerca di una rima in ello...

tu rompi, bianco come un parmolino!

Vuoi forse darmi la parola: agnello?

- Tac! e la punta io paro onde il festino

ti pensavi di farmi, o malandrino!

Ecco: t'apro la via, - chiudo lo sbocco...

Su, reggi bene, guattero, l'uncino!

Giusto alla fin della licenza io tocco.

(annunzia solenne: Licenza)

Raccomandati a Dio, bel principino!

Ecco; io m'inquarto, io paro, io fingo, io scocco...

(spaccandosi)

Eh, l! prendi, piccino!

(il visconte barcolla; Cirano saluta)

Giusto alla fin della licenza ho tcco.

Acclamazioni. Applausi dai palchetti. Vengono gi fiori e fazzoletti. Gli ufficiali circondano Cirano e si felicitano con lui.. Ragueneau balla per l'entusiasmo. Le Bret felice, insieme, e costernato. Gli amici del visconte lo sostengono e lo portano via.

LA FOLLA (con un lungo grido)

Ah!

UN CAVALLEGGIERE

Stupendo!

UNA DONNA

Carino!

RAGUENEAU

Mirabolante!

UN MARCHESE

Nuovo!

Ressa intorno a Cirano. Si ode

... Bravo... I miei complimenti... Tante cose...

LE BRET

Io la trovo

una follia.

VOCI DI DONNE

Che eroe!...

UN MOSCHETTIERE (avanzandosi premurosamente con la mano tesa)

Permettete?... Eccellente!

E credo di capire un po': del rimanente

ho tutto, trepidando, espresso il mio gioire!...

(si allontana)

CIRANO (a Cuigy)

Chi mai?

CUIGY

D'Artagnan.

LE BRET (a Cirano, prendendogli un braccio)

Senti!

CIRANO

Lasciamo uscire

prima codesta folla.

(a Bellarosa)

Posso rimaner qui?

BELLAROSA (rispettosa)

Ma certamente...

Si odono grida di fuori.

JODELET (che ha guardato)

Nulla: fischiano Montfleury!

BELLAROSA (solennemente)

Sic transit!...

(cambiando tono, al portiere)

Spazza. Chiudi. Ma lascia stare

i lumi. Torneremo dopo pranzo a provare

una nuova commedia per dimani.

Jodelet e Bellarosa escono, dopo di auer profondamente salutato Cirano.

IL PORTIERE (a Cirano)

Sicch

voi non andate a pranzo?

CIRANO

Io?... no..

Il portiere va via.

LE BRET (a Cirano)

Perch?

CIRANO (fiero)

Perch...

(cambiando tono, visto che il portiere lontano)

non ho danaro!...

LE BRET

Come? La borsa che gittasti?

CIRANO

O penson paterna, un sol giorno durasti!

LE BRET

Per viver tutto un mese!..

CIRANO

Non ho pi nulla affatto!

LE BRET

Gittar quel sacco! quale insania!

CIRANO

Ma che atto!...

LA DISTRIBUTRICE (tossendo dietro il suo piccolo banco)

Hum...

Cirano e Le Bret si volgono. Ella si avanza timidamente

Il saper... che... siete digiuno jl cor mi spezza

Signore...

(mostrando il desco)

Io qui ci ho tutto.

CIRANO (cauandosi il cappello)

Bench la mia fierezza

di guascon m'interdica, cara bambina mia,

di accettar la pi piccola vostra ghiottoneria,

accetto, per non farvi troppo dispiacere...

(va al desco e sceglie)

Oh, poca cosa! Un chicco d'uva...

Ella vuol dargli il grappolo, egli stacca un chicco.

Un solo!... un bicchiere

d'acqua..

Ella vuol versarvi del vino, egli le ferma il braccio.

vi prego, semplice!

E, infine, la met

d'un dei vostri amaretti!

(restituisce l'altra met)

LE BRET

Ma che stupidit!

LA DISTRIBUTRICE

Oh, ancora qualche cosa!..

CIRANO

S, la man da baciare!

(le bacia, come a una principessa, la mano)

LA DISTRIBUTRICE

Oh, grazie.

(riverenza)

E buona sera.

(esce)

SCENA V

Cirano, Le Bret, poi il portiere.

CIRANO (a Le Bret)

Adesso puoi parlare.

(siede davanti al desco, e ponendosi innanzi l'amaretto)

Cibo! ...

(... il bicchier d'acqua)

Bevanda!

(... il chicco d'uua)

Frutta!

Ecco, a tavola siedo.

Ho, mio caro, una tale fame che non ci vedo.

(mangiando)

Dicevi?

LE BRET

Che quei fatui boriosi, coloro

ti guasteran lo spirito se tu di retta a loro!

Chiedine, invece, a quanti hanno un po' di buon senso,

qual effetto produsse la tua bravata!

CIRANO (terminando di mangiare l'amaretto)

Immenso!

LE BRET

Il Cardinale

CIRANO (gongolante)

Come? c'era anche il Cardinale?

LE BRET

Dov trovar la cosa

CIRANO

Ma, molto originale!

LE BRET

Non di meno

CIRANO

un autore. Il danno di un collega

non pu certo dolergli.

LE BRET

Ma questa un'altra bega!

Ti fai troppi nemici, troppi! Oramai tu eccedi!

CIRANO (attaccando il chicco duva)

Quanti me ne son fatti stasera, quanti credi?

LE BRET

Non men di quarantotto, le donne non comprese.

CIRANO

Conta, su!

LE BRET

Montfleury, l'accademia, il borghese,

Baro, Guiche, il Visconte

ClRANO

Basta! Girar mi fai

la testa!

LE BRET

Ma cosi dov' che arriverai?

Qual il tuo piano?

CIRANO

Erravo come in un labirinto,

c'eran troppi partiti da prendere. L'istinto

mi fe' scegliere...

LE BRET

Quale?

CIRANO

Il pi semplice. Elessi

di distinguermi sempre, e comunque potessi.

LE BRET (alzando le spalle)

E sia. Ma non vorresti spiegare a me nemmeno

perch tanto detesti Montfleury!

CIRANO (alzandosi)

Quel Sileno

si gonfio che non pu toccarsi l'umbilico,

si crede irresistibile; e mentre l'impudico

balbetta recitando colass, si consiglia

con quegli occhi di rana di far l'occhio di triglia!...

Io l'abborro da quando una sera egli os

porre gli occhi su lei... Di veder mi sembr

una immonda lumaca su di un fiore strisciare.

LE BRET (stupefatto)

Che, sarebbe possibile?...

CIRANO (con un riso amaro)

Che anch'io potessi amare?

(cambiando tono, grave)

S amo.

LE BRET

E chi, se lecito? Non mi avevi mai detto

CIRANO

Chi?... Cerca un po', vediamo. Questo mio maledetto

naso che mi precede di un quarto d'ora ovunque

mi vieta fin l'amore di una brutta... Chi dunque

amo? Non ti par chiaro?... Chi la donna mia?

Io amo - naturale! - la pi bella che sia!

LE BRET

La pi bella?

CIRANO

... che sia! cui ciascuna seconda:

la pi fulgida, la pi fine,

(avvilito)

la pi bionda!

LE BRET

Ma chi dunque costei?...

CIRANO

Una calamit

mortal senza che voglia squisita e non lo sa;

un'insidia vivente, una rosa moscata

tra le cui foglie amore s'asconde in imboscata.

Chi la vide sorridere conobbe l'Ideale.

Ella fa della grazia con un niente: ella tale

che pon tutto il divino nel minor dei suoi gesti.

N tu montare in conca, Madre d'Amor, sapresti,

n tra i boschi fioriti camminar tu, Lucina,

com'ella monta in seggiola, e com'ella cammina!...

LE BRET

Cospetto! ora capisco. La cosa chiara!

CIRANO

piana!

LE BRET

Maddalena Robin, tua cugina?

CIRANO

Rossana!

LE BRET

Tanto meglio! Tu l'ami? Diglielo. Non ti sei

coperto or or di gloria sotto gli occhi di lei?

CIRANO

Guardami in faccia e poi dimmi quale speranza

consentir mi potrebbe questa protuberanza!

Io non m'illudo, no. - Talor certo, m'avviene

d'intenerirmi anch'io nelle notti serene;

e, se in qualche giardino entro, aspirando il maggio

con il mio poveraccio di naso, sotto un raggio

di argento qualche donna che passeggia a braccetto

di un cavaliere io seguo, e il cor mi balza in petto,

e penso, ahim, che anch'io vorrei meco averne una

per passeggiare a lenti passi sotto la luna,

e mi esalto, e m'oblio... Quand'ecco all'improvviso

l'ombra del mio profilo su pel muro ravviso!

LE BRET (commosso)

Oh, amico mio!...

CIRANO

Talvolta, credi, m' duro assai

sentirmi cos brutto solo!...

LE BRET (prendendogli premurosamente la mano)

Piangi?

CIRANO

Ah! no; mai!

Questo no, mai! Sarebbe troppo sconcio vedere

una lagrima lungo tale naso cadere!

Io far, sin ch'io possa, che mai la sovrumana

bellezza delle lagrime con tanta grossolana

sconcezza si confonda!... Per che veramente

niente v' pi sublime delle lagrime, niente!

N, suscitando il riso, vorrei per colpa mia,

che una lagrima fosse ridicola!...

LE BRET

Suvvia!

Confrtati! L'amore sai che del caso figlio!

CIRANO (tentennando la testa)

No. Amo Cleopatra: ho di un Augusto il piglio?

Adoro Berenice: ho l'aspetto di un Tito?

LE BRET

Ma il tuo valor! lo spirito! Costei che ti ha fornito

quel po' di cibo or ora, non con occhio severo,

anche tu l'hai notato, ti guardava!

CIRANO (colpito)

vero!

LE BRET

Ebbene? E allora?... Ma Rossana, che ella stessa

non seguiva perplessa il duello?

CIRANO

Perplessa?

LE BRET

Gi, il suo cuor, la sua mente son turbati! Del caso

profitta, ardisci, fa'...

CIRANO

Che mi rida sul naso?

No! la sola prova cui non ho cor bastante!

IL PORTIERE (introducendo qualcuno che chiede di Cirano)

Chiedon di voi, signore...

CIRANO

Dio, la sua Governante!

SCENA VI

Cirano, Le Bret, la governante.

LA GOVERNANTE (con un gran saluto)

A chiedere si manda dal cugin cos degno

un convegno in segreto.

CIRANO (sconvolto)

Un convegno?

LA GOVERNANTE (con una riverenza)

V' qualcosa da dirvi.

CIRANO

V' da?...

LA GOVERNANTE (con una nuova riverenza)

Dirvi qualche cosa!

CIRANO (barcollando)

Ah! ....

LA GOVERNANTE

Si andr dimani, in punto all'alba rosa

per la messa, a San Rocco

CIRANO (reggendosi a Le Bret)

Mio Dio!

LA GOVERNANTE

Dove si pu,

uscendo, entrar, l presso, per discorrere un po'?

CIRANO (perdendo la signoria di s)

Dove?... che so!... Mio Dio!

LA GOVERNANTE

Dite.

CIRANO

Aspettate... Da...

LA GOVERNANTE

Dove?

CIRANO

Da... Ragueneau... il pasticcere...

LA GOVERNANTE

E sta?

CIRANO

Nella strada - mio Dio! mio Dio! - Saint-Honor!...

LA GOVERNANTE (risalendo la scena)

Ci saremo. Alle sette.

CIRANO

Mi troverete. Ahim!

La governante esce.

SCENA VII

Cirano, Le Bret, poscia i commedianti, le commedianti, Cuigy, Brissaille, Lignire, il portiere, i violini.

CIRANO (cadendo nelle braccia di Le Bret)

Ella... un convegno... a me!

LE BRET

Dunque, ho ragione. Hai visto.

CIRANO

Sia per quel che si voglia, or ella sa che esisto!

LE BRET

Adesso potrai bene esser pi calmo?

CIRANO (fuori di s)

Adesso

Ma io sar frenetico, sar anzi un ossesso!

Or con tutto un esercito mi bisogna azzuffarmi!

Ho dieci cuori; ho venti braccia; non pu bastarmi

sconfiggere dei nani!

(gridando forte)

Mi occorron dei giganti!

Da qualche istante sulla scena, in fondo, ombre di commedianti si agitano, muovon le labbra: si comincia a provare.

I violini hanno ripreso il loro posto.

UNA VOCE (dalla scena)

Silenzio colaggi! Qui c' la prova!

CIRANO (ridendo)

Tanti

saluti!

Risale la scena: dalla gran porta del fondo entrano Cuigy, Brissaille, parecchi ufficiali, che sostengono Lignire completamente ebbro.

CUIGY

Ol, Cirano!

CIRANO

Che c'?

CUIGY

C' qui un solenne

merlo che ti portiamo!

CIRANO (riconoscendo l'ebbro)

Lignire!... E che ti avvenne?

CUIGY

Ti cercava!

BRISSAILLE

Non pu ritirarsi!

CIRANO

E perch?

LIGNIERE (con voce pastosa, mostrandogli un biglietto tutto gualcito)

Questo foglio m'avverte... Son cento contro me...

Per via di una canzone... Non li posso evitare...

Alla porta di Nl... Ed io per rincasare

devo passar di l... Dammi dunque ricetto

da te, per questa notte!

CIRANO

Cento persone hai detto?

A casa tua stanotte dormirai; sta' sicuro!

LIGNIERE (spaventato)

Ma...

CIRANO (con voce terribile, mostrandogli la lanterna accesa che il portiere dondola, ascoltando con curiosit la scena)

Prendi la lanterna!...

(Lignire, ghermisce precipitosamente la lanterna)

E cammina! - Io ti giuro

che questa notte il letto te lo far Cirano!...

(agli ufficiali)

E voi tutti seguiteci, signori, da lontano:

sarete testimoni. Seguiteci!

CUIGY

Ma cento!

CIRANO

Stasera non m'occorre un pi piccol cimento.

I commedianti e le commedianti, discesi dalla scena, si sono accostati vestiti nei loro vari costumi.

LE BRET

Ma perch mai proteggere...

CIRANO

Odilo, il brontolone!

LE BRET

... codesto vil beone!

CIRANO

Perch questo beone,

questo fusto ambulante di vin, questo barile

di rosolio, fe' un tratto che non v' il pi gentile.

Ieri, all'uscir di chiesa, vista la sua diletta

prender, secondo il rito, dell'acqua benedetta,

s'avvent, lui che abomina l'acqua, sull'acqua santa

e, curvo sulla pila, la bevve tutta quanta!...

UNA COMMEDIANTE (vestita da servetta)

carina davvero!

CIRANO

Vero, la mia servotta?

LA COMMEDIANTE (agli altri)

Ma perch contro un povero poeta si gran frotta?

CIRANO

Avanti!

(agli ufficiali)

E che nessuno vedendomi assalire,

qual che il mio rischio sia mi aiuti!

UNALTRA COMMEDIANTE (saltando dalla scena)

Io vo' venire

a veder!

CIRANO

Su venite!...

UN'ALTRA (saltando anche lei, a un vecchio commediante)

Vieni anche tu, Cassandro?...

CIRANO

Su, su, tutti; il dottore, Isabella, Leandro,

tutti. Verrete a unire, vezzoso e folle stuolo,

la farsa italiana con il dramma spagnuolo,

aggiungendo al fragore uno squillo argentino,

siccome di sonagli si cinge un tamburino!...

TUTTE LE DONNE (saltando di gioia)

Bravo! - Presto, un cappello! - Presto un cappuccio!

JODELET

Fuori!

CIRANO (ai violini)

Voi suonerete un pezzo, messeri professori!

I violini si uniscono al corteo che si forma. La folla s'impadronisce delle candele accese della ribalta che vengono distribuite. Pare una ritirata con fiaccole

Cosl, bravo! Ufficiali e donnine in costume!

E venti passi innanzi...

(si pianta come ha detto)

io sol, sotto le piume

che m'impenn di sua mano la gloria amica,

fier come un Scipione tre volte pi Nasica!...

- Siamo intesi? vietato di darmi braccio forte!

Ci siamo? Uno, due, tre! Portiere, apri le porte!

Il portiere apre i due battenti. Un angolo della vecchia Parigi, pittoresco sotto la luna, appare.

Parigi nella nebbia della notte scompare;

su pe' tetti spioventi corre l'onda lunare.

Qual s'appresta alla scena quadro maraviglioso!

Laggi trema la Senna come un misterioso,

come un magico specchio della nebbia nel vel...

E avrete da vedere!

TUTTI

Alla porta di Nl!

CIRANO (ritto sulla soglia)

Alla porta di Nl.

(volgendosi, prima di uscire, alla servetta)

Non avevate chiesto

perch misero cento persone contro questo

povero rimatore? - Ve lo dir ben io:

(sguaina la spada, e dice tranquillamente)

Perch sapean che questo poeta amico mio!


Atto secondo

LA ROSTICCERIA DEI POETI

La bottega del pasticciere Ragueneau, spazioso laboratorio allangolo di via Saint-Honor e di via dell'Albero Secco, che si vedono ampie nel fondo, pei vetri della porta, grige nei primi bagliori dell'alba. A sinistra, in un primopiano, il banco sormontato da una specie di trofeo di ferro fuso, al quale sono sospese oche, anatre, paoni bianchi. In grandi vasi di porcellana alti mazzi di fiori naturali, principalmente girasoli gialli. Dallo stesso lato, in secondo piano, un immenso camino innanzi a cui tra mostruosi alari, su ciascuno dei quali una piccola casseruola, gli arrosti piangono nelle leccarde. A destra, primo piano con porta. Nel secondo piano una scala che sale e una salettina pensile, di cui si vede l'interno per le impannate aperte; una tavola vi apparecchiata, vi luce una graziosa lampada fiamminga: un gabinetto dove si va a mangiare ed a bere. Una galleria di legno, che fa sguito alla scala, par che conduca ad altre salettine analoghe. In mezzo della bottega un cerchio di ferro che si pu far discendere con una corda, ed al quale son sospesi dei pezzi grossi, fa come un lampadario di selvaggina. I forni, nell'ombra, sotto la scala rosseggiano. Il rame scintilla. Gli spiedi girano. Dei pezzi montati s'alzano in piramidi. Dei prosciutti pendono. l'ultima cotta mattutina. Ressa di sguatteri scalmanati, di enormi cuochi, e di minuscoli assistenti. Ondeggiano berretti a penne di pollo od ali di gallina faraona. Si portano sopra vassoi di latta e sopra graticci pile di brioches, villaggi di focaccine. Varie tavole sonocoperte di pasticcetti e di piatti Altre sono circondate di sedie, che aspettano gli avventori. Una pi piccola in un angolo, scompare sotto le carte. Al levarsi della tela Ragueneau vi sta seduto, scrivendo.

SCENA I

Ragueneau, pasticcieri, poi Lisa. Ragueneau, al tavolino scrivendo, con aria inspirata, e contando sulle dita.

PRIMO PASTICCIERE (portando un piatto montato)

Mandorlato!

SECONDO PASTICCIERE (portando un arrosto adorno di penne)

Paone!

TERZO PASTICCIERE (portando un vassoio con pasticcetti)

Sfogliate!

QUARTO PASTICCIERE (portando una specie di zuppiera)

Bue stufato!

RAGUENEAU (cessando di scrivere e alzando la testa)

Gi sul mare l'argento dell'alba scivolato.

Ragueneau, frena il Nume che nel petto ti spira.

l'ora del fornello, non l'ora della lira!

(si alza. A uno dei cuochi)

A voi, dite: allungatemi codesta salsa: corta.

IL CUOCO

Quanto?

RAGUENEAU

Tre piedi.

(passa via)

IL CUOCO

Che?

PRIMO PASTICCIERE

La tartara

SECONDO PASTICCIERE

La torta

RAGUENEAU (davanti al camino)

Musa mia, t'allontana; i begli occhi ridenti

non t'arrossisca il fuoco di questi miei sarmenti.

(a un pasticciere, mostrandogli dei pani)

Mal tagliata di questi pani la fenditura:

in mezzo agli emistichi, - nel centro, la cesura.

(a un altro, mostrandogli un pasticcetto incompleto)

A codesto palazzo di crosta non ci vedo

il tetto...

(a un giovine apprendista, che, seduto per terra, infilza del pollame)

E tu, sul tuo s smisurato spiedo

gli umili polli alterna coi superbi tacchini

come il vecchio Malherbe i versi piccolini

alternava coi lunghi, e sullo schidione

gira strofe d'arrosti!

UN ALTRO APPRENDISTA (avanzandosi con un vassoio coperto di una salvietta)

Pensando a voi, padrone,

feci cuocere al forno questa mia novit,

che, voglio lusingarmi, non vi dispiacer.

(scopre il vassoio. Si vede una gran lira di pasticceria)

RAGUENEAU (abbagliato)

Una lira!

L APPRENDISTA (commosso)

Di fior di farina.

RAGUENEAU (commosso)

E con frutte

giulebbate!

LAPPRENDISTA

E le corde son di zucchero tutte.

RAGUENEAU (dandogli del danaro)

Bevi alla mia salute, va'!

(scorgendo Lisa che entra)

Mia moglie! Cammina,

e nascondi il danaro!

(a Lisa, mostrando la lira, con aria impacciata)

Non ver ch' carina?

LISA

una cosa ridicola!

(depone sul banco una pila di sacchetti di carta)

RAGUENEAU (li guarda)

Oh, tante grazie!

Cielo!

I versi dei mie' amici smembrati, in isfacelo!

Dei miei libri adorati far borse da croccanti!...

Ah, ma voi rinnovate Orfeo con le baccanti!

LISA ( secca)

E che, non ho diritto di bene utilizzare

ci che per tutto scotto vi sogliono lasciare

i vostri scribacchini di linee piccoline?

RAGUENEAU

Non insultar, formica, le cicale divine!

LISA

Prima che quella gente vi diventasse amica,

voi non mi chiamavate baccante, n formica

RAGUENEAU

Far ci coi versi!

LISA

Almeno servono a qualche cosa!

RAGUENEAU

E che fareste allora, di grazia, con la prosa?

SCENA II

I precedenti, due ragazzi che sono entrati nella pasticceria.

RAGUENEAU

Che volete, piccini?

PRIMO RAGAZZO

Vorremmo tre di queste

torte.

RAGUENEAU (servendoli)

Ben cotte e calde...

SECONDO RAGAZZO

Involgerle vorreste?

RAGUENEAU (colpito, a parte)

Una delle mie borse!... Quale mi toglier?

(prende un sacchetto, e al momento di porvi le torte, legge)

Tale Ulisse allorch Penelope lasci...

Non questa!

(mette da parte il sacchetto e ne prende un altro. Al momento di porvi le torte, legge)

Il biondo Febo.... N questa a nessun conto.

LISA (impaziente)

Ebbene, che aspettate?

RAGUENEAU

Eccomi: pronto, pronto!

(ne prende un terzo, rassegnandosi)

Sono allo stesso estremo!... Ahim, il sonetto a Fille!

LISA

Fortuna che si sia deciso!

(alzando le spalle)

Che imbecille!

(siede e si mette a disporre dei piatti su di una credenza)

RAGUENEAU (profittando di un momento ch'ella si voltata, chiama i fanciulli che stanno per uscire)

Pst, pst... Restituitemi il sacchetto, piccini,

ed invece di tre vi do sei pasticcini!

I fanciulli gli restituiscono il sacchetto, prendono in fretta le torte a vanno via. Ragueneau spiegando il foglio, si mette a leggere declamando.

Filli!.... Su questo dolce nome una macchia d'unto!

Filli....

Cirano entra bruscamente.

SCENA III

Ragueneau, Lisa, Cirano, poi il moschettiere.

CIRANO

Che ora abbiamo?

RAGUENEAU (salutando con premura)

Le sei.

CIRANO (con emozione)

Tra un'ora appunto.

(va e viene per la bottega)

RAGUENEAU (seguendolo)

Bravo!

CIRANO

Di che?

RAGUENEAU

Del fatto d'arme!...

CIRANO

Quale?

RAGUENEAU

Ma quello

di palazzo Borgogna!

CIRANO (con disdegno)

Ah! ... il duello! ...

RAGUENEAU (con ammirazione)

Il duello

in versi!...

LISA

N' impazzito. Ogni spiedo uno stocco.

CIRANO

Benone!

RAGUENEAU (spaccandosi con in mano uno spiedo)

Appunto in fin della licenza io tocco!...

Ah, magnifico! Appunto in fin della licenza...

CIRANO

Che ora?

RAGUENEAU (restando spaccato, per guardar l'orologio)

Sei e cinque!... io tocco!

(si rialza)

Ah, che potenza!

LISA (a Cirano, che passando innanzi al banco le ha stretto distrattamente la mano)

Che avete a quella mano?

CIRANO

Niente. Una graffiatura.

RAGUENEAU

Correste qualche rischio?

CIRANO

No, nessuna avventura.

LISA (minacciando col dito)

Credo che voi mentiate!

CIRANO

Mi trema forse il naso?

La bugia dovrebb'essere enorme in questo caso!

(cambianlo tono)

Aspetto qui qualcuno. Se venisse, vorrei

ci lasciaste.

RAGUENEAU

Non posso. Or or verranno i miei

poeti...

LISA (ironica)

Per il primo pasto.

CIRANO

Li manderai

fuori a un mio segno... L'ora?

RAGUENEAU

Sei e dieci.

CIRANO (sedendo nervosamente alla tavola di Ragueneau prende della carta)

Mi dai

una penna?...

RAGUENEAU (offrendogli quella che ha allorecchio)

Di cigno.

UN MOSCHETTIERE (con formidabili baffi entra e dice con voce stentorea)

Salve!

CIRANO (voltandosi)

Chi costui?

RAGUENEAU

Un amico di Lisa. Guerriero - dice lui

terribile!

CIRANO (riprendendo la penna ed allontanando col gesto Ragueneau, tra s)

S, scrivere, piegar... darla... fuggire.

(gettando la penna)

Vile!... ma morrei prima che una parola ardire...

(a Ragueneau)

L'ora?

RAGUENEAU

Le sei e un quarto!

CIRANO (toccandosi il petto)

... di quante ne son qui!

Mentre che per iscritto.

(riprende la penna)

S, scriviamola, s,

questa lettera cento volte gi fatta in me,

cento volte rifatta, s che pronta, s che

ponendo accanto al foglio l'anima mia, mi pare

ch'io non debba far altro fuor che ricopiare.

Scrive. Dietro i vetri della porta si vedono agitarsi profili magri ed esitanti.

SCENA IV

Ragueneau, Lisa, il moschettiere, Cirano, al tavolino, scrivendo, i poeti, vestiti di nero, le braccia cascanti e tutti inzaccherati

LISA (entrando e annunziando i poeti a Ragueneau)

Gli straccioni!

PRIMO POETA (entrando, a Ragueneau)

Collega! ...

SECONDO POETA (a Ragueneau, scuotendogli le mani)

Carissimo collega!

TERZO POETA

Aquila del pasticcio!

(annusa)

Come la tua bottega

aulisce!

QUARTO POETA

O Febo cuoco!

QUINTO POETA

O Apollo rosticcere!

RAGUENEAU (circondato, abbracciato, squassato)

Come si fraternizza con costoro! un piacere!

PRIMO POETA

Ci trattennero mille persone asserragliate

alla porta di Nl!...

SECONDO POETA

Sbudellati a puntate,

otto furfanti giaccion sanguinanti per terra

CIRANO (levando un istante la testa)

Otto?... Io credevo sette.

(torna a scrivere)

RAGUENEAU (a Cirano)

E l'eroe della guerra

lo conoscete, forse?

CIRANO (con negligenza)

Io? .... No!

LISA (al moschettiere)

E voi?

IL MOSCHETTIERE (arricciando i baffi)

Pu darsi!

CIRANO (scrivendo a parte. Mormora tratto tratto qualche parola)

"Io v'amo"...

PRIMO POETA

Un uomo solo ard di cimentarsi

con tanti, e porli in fuga, dicono!...

SECONDO POETA

Picche stocchi

eran sparsi per terra. Strana vista!

CIRANO (scrivendo)

"... i vostri occhi"...

TERZO POETA

Dovunque eran cappelli! Ah, fu zara a chi tocca!

PRIMO POETA

Dovett'essere un ben truce...

CIRANO (come sopra)

"... la vostra bocca!...

PRIMO POETA

Un terribil gigante l'eroe dell'avventura!

CIRANO (come sopra),

..."E tosto che vi vedo, svengo dalla paura"

SECONDO POETA (abboccando un pasticcetto)

Che hai rimato di nuovo, Ragueneau?

CIRANO (come sopra)

"... che vi adora...".

(si ferma al momento di firmare, e si alza, mettendo la lettera nel giustacuore)

Non occorre firmarla, s'io medesimo or ora

dovr dargliela.

RAGUENEAU (al secondo poeta)

Ho messo in versi una ricetta.

TERZO POETA (installandosi davanti a un vassoio di cavoli alla crema)

Dilla, sentiamo!

QUARTO POETA (guardando una brioche che ha preso)

Questa focaccia ha la berretta

a sghembo.

(la addenta)

PRIMO POETA

Questo pane segue il vate famelico

coi suoi belli occhi a mandorla dal sopracciglio angelico!

(prende il pane)

SECONDO POETA

Siam tutt'orecchi!

TERZO POETA (stringendo lievemente un dolcino tra le dita)

Vedi come si sdilinquisce

questo mio pasticcetto!

SECONDO POETA (mordendo la grande lira di pasticceria)

La lira mi nutrisce

alfine!

RAGUENEAU (che si preparato a recitare, ha tossito, si aggiustato il berretto, ha preso un atteggiamento di occasione)

Una ricetta...

SECONDO POETA (al primo, dandogli una gomitata)

Tu asciolvi?

PRIMO POETA (al secondo e agli altri)

Pranzate?

RAGUENEAU (annuncia: Come si fanno le tartine mandorlate)

Batti sin che spuma muova

un par d'ova;

versa nella spuma e molci,

con un succo di cedrato

prelibato,

latte di mandorle dolci;

pasta frolla quindi spargi

e cospargi

in formelle da tartine;

presto presto fanne i lati

marmellati;

versa dentro a goccioline

la sua dolce spuma, poi

tutto puoi

porre al forno, e, rosolate,

ne usciranno in gaie frotte,

bionde e ghiotte,

le tartine mandorlate!

I POETI (a bocca piena)

Squisito - Che delizia

UN POETA (soffocandosi)

Ahim!

Si dirigono verso il fondo mangiando. Cirano, che ha tutto osservato, si avanza verso Ragueneau.

Non vedi, mentre

li culli del tuo canto, come s'empiono il ventre?

RAGUENEAU (pi basso, con un sorriso)

Vedo... senza guardare per non turbarli: e il dire

i miei versi cos mi fa il doppio gioire;

poich soddisfo insieme al mio dolce peccato,

mentre do da mangiare a chi non ha mangiato!

CIRANO (battendogli sulla spalla)

Mi piaci!...

Ragueneau va a raggiungere i suoi amici. Cirano lo segue con gli occhi; poi un poco bruscamente.

Dite, Lisa...

Lisa, in tenere conversazione col moschettiere, si scuote e discende verso Cirano.

Vi assedia il capitano?

LISA (offesa)

Con una fiera occhiata questi occhi san far vano

l'assalto di chiunque provochi i miei rigori!

CIRANO

Li trovo un po' disfatti per occhi vincitori!

LISA (soffocata)

Ma...

CIRANO (nettamente)

Ragueneau mi piace: perci, sora Lisina,

io non vo' che nessuno lo metta alla berlina!

LISA

Ma...

CIRANO (che ha alzato la voce per essere udito dal galante)

A buon intenditore...

(saluta il moschettiere, e va a mettersi in vedetta, presso la porta d'ingresso, dopo di aver guardato l'orologio)

LISA (al moschettiere che ha semplicernente reso il saluto a Cirano)

Ah, non pi di cos?...

Ditegli... del suo naso...

IL MOSCHETTIERE

Eh, di... quel naso l...

(si allontana in fretta. Lisa lo segue)

CIRANO (dalla porta d'ingresso, facendo segno a Ragueneau di condur via i poeti)

Pst! ...

RAGUENEAU (mostrando ai poeti la porta a destra)

Starem meglio l...

CIRANO (con impazienza)

Pst!... pst!...

RAGUENEAU (spingendoli)

Per recitare

dei versi...

PRIMO POETA (disperato, con la bocca piena)

E i pasticcini?

SECONDO POETA

Portali.

Vanno tutti dietro a Ragueneau, processionalmente, e dopo di aver fatto una provvista di pasticcetti

SCENA V

Cirano, Rossana, la governante.

CIRANO

Se mi pare

che vi sia di speranza un'ombra, un'ombra sola,

tiro fuor la mia lettera...

Rossana, mascherata, seguita dalla governante, appare dietro i vetri. Egli si precipita ad aprire la porta.

Entrate! ...

(andando alla governante)

Una parola!

LA GOVERNANTE

Anche due.

CIRANO

Siete ghiotta?

LA GOVERNANTE

Da morirne.

CIRANO (prendendo in fretta dei sacchetti di carta)

Sta bene.

Ecco due poesie di Benserade...

LA GOVERNANTE

Oh...

CIRANO

Piene

zeppe ve le far di pasticcini.

LA GOVERNANTE (cambiando cera)

Uh!

CIRANO

Amate il pasticcino che chiaman petit-chou?

LA GOVERNANTE

Signor, ne fo gran conto, quando pieno di crema.

CIRANO

Eccone, dunque, sei, qui, nel sen di un poema

di Saint-Amant! Nei versi di Chapelain vi piaccia

di accettare un frammento, men greve, di focaccia.

- Dunque amate i pasticci croccanti?

LA GOVERNANTE

Alla follia!

CIRANO (caricandole le braccia dei sacchetti pieni)

Or li sgretolerete fuori, signora mia.

LA GOVERNANTE

Ma...

CIRANO (spingendola fuori)

N tornate qui che finito il banchetto.

Chiude la porta, ritorna verso Rossana, e si ferma a capo scoperto a distanza rispettosa.

SCENA VI

Cirano, Rossana, la governante un momento

CIRANO

Eccomi... Sia l'istante tre volte benedetto,

in cui, risovvenendovi finalmente di me,

venite qui per dirmi...

ROSSANA (che si smascherata)

Grazie, in prima; perch

quel gaglioffo, quel fatuo a cui s fieramente

voi deste scacco matto, lui che di un potente

signor, preso di me...

CIRANO

De Guiche?

ROSSANA (abbassando gli occhi)

... il mal capitato

si studiava impormi... per marito...

CIRANO

Posticcio

(salutando)

Io, dunque, tanto meglio, non per il mio membruto

naso, ma pei begli occhi vostri mi son battuto!

ROSSANA

Volevo dirvi poi... Ma occorre che per quello

che ho da dirvi... io ritrovi il mio quasi fratello

con cui scherzai fanciulla nel parco - ricordate?

CIRANO

S... allora a Bergerac venivate ogni estate!

ROSSANA

Le canne vi fornivano le vostre sciaboline...

CIRANO

Dava il grano alle vostre bambole il biondo crine!...

ROSSANA

Era il tempo dei giuochi...

CIRANO

E delle more...

ROSSANA

Allora

m'obbedivate in tutto!...

CIRANO

E in veste corta ancora

non sdegnava Rossana chiamarsi Maddalena...

ROSSANA

Ero bella?

CIRANO

Non brutta.

ROSSANA

Talor, la mano piena

di sangue per la furia di qualche scalatina,

accorrevate, a me che in aria di mammina

vi dicevo con voce che volea parer dura:

(gli prende la mano)

Siamo da capo? Ancora un'altra graffiatura?.

(si ferma stupefatta)

Ah, ma pare incredibile! E questa?

CIRANO (vuol ritirare la mano)

Niente affatto

ROSSANA

Date qua. Come, ancora? - Dove te lo sei fatto?

CIRANO

Scherzando, verso porta di Nl.

ROSSANA (sedendo presso una tavola, e bagnando il fazzoletto in un bicchiere d'acqua)

Qua.

CIRANO (sedendo anche lui)

Che vezzosa

e che gaia mammina!

ROSSANA

Narratemi la cosa,

mentre io tergo un po' il sangue. - Quale fu la ragione?

Quanti contro di voi?

CIRANO

Oh, non cento persone!

ROS SANA

Narrate!

CIRANO

No. Lasciate. Di saper preferisco

ci che non ardivate dirmi prima...

ROSSANA (senza lasciare la mano di Cirano)

Or ardisco,

poi che di lor profumo m'hanno vivificata

i ricordi. Or ardisco. Io sono innamorata.

CIRANO

Ah!

ROSSANA

D'un che tuttavia non sa.

CIRANO

Ah!

ROSSANA

Non ancora.

CIRANO

Ah! ...

ROSSANA

Ma lo sapr ben tosto, se tuttavia lo ignora.

CIRANO

Ah! ...

ROSSANA

Di un povero giovane che mi ador sin qua

timido, da lontano, senza dirmelo...

CIRANO

Ah! ...

ROSSANA

Lasciatemi la mano. ancor febbricitante.

- Ma gli vidi sul labbro tremare il core amante.

CIRANO

Ah! ...

ROSSANA (terminando una piccola fasciatura fattagli col fazzoletto)

E, vedete il caso, nel reggimento stesso

in cui servite voi giusto appunto s' messo.

CIRANO

Ah! ...

ROSSANA ( ridendo)

Nella compagnia vostra cadetto!...

CIRANO

Ah! ...

ROSSANA

Brilla

nel suo volto lo spirito eletto, la scintilla

del genio. fiero, nobile, giovine, forte, bello...

CIRANO (alzandosi pallidissimo)

Bello!

ROSSANA

Che avete?

CIRANO

Niente... Gli ...

(le mostra la mano con un sorriso)

... questo mio pungello.

ROSSANA

L'amo, insomma. Sappiate per che non ancora

l'ho visto sino adesso fuor che a teatro...

CIRANO

Allora

non vi siete parlati?

ROSSANA

Giammai, se non con gli occhi.

CIRANO

E allor, come sapete?

ROSSANA

Sotto i tigli, nei crocchi

della Piazza Reale si ciarla... E mi fu detto

da qualche chiacchierina...

CIRANO

cadetto?

ROSSANA

Cadetto

alle guardie.

CIRANO

Si chiama?

ROSSANA

Il baron Cristiano

Neuvillette.

CIRANO

Non cadetto...

ROSSANA

Il capitano

Carbon Castel Geloso lo ammise stamattina.

CIRANO

E cos date il cuore!... Ma, povera piccina...

LA GOVERNANTE (aprendo la porta del fondo)

Signor di Bergerac, ho finito, vedete!

CIRANO

Bene, leggete i versi; cos digerirete!

La governante scompare.

... per voi, che tanto amate lo spirito, il linguaggio

fiorito, - s'egli fosse un profano, un selvaggio!

ROSSANA

Egli come un eroe del d'Urf ben chiomato!

CIRANO

Se tanto mal parlasse, quanto ben pettinato!

ROSSANA

un fine parlatore, il mio cor l'indovina!

CIRANO

Le parole son fini, quando la barba fina.

Ma se infatti uno sciocco?

ROSSANA (pestando i piedi)

Ebbene, io ne morr!

CIRANO (dopo una pausa)

E mi deste convegno solo per dirmi ci?

L'utilit non vedo di cosgran favore.

ROSSANA

Ma gli che m'hanno messa ieri la morte in core.

M'hanno detto che tutti in quella compagnia

siete Guasconi...

CIRANO

E che provochiam chicchessia,

qualunque novellino che per protezione

vien tra i puri Guasconi, senza che sia guascone.

Non v'hanno riferito questo?

ROSSANA

Pensate voi

se ho tremato per lui!

CIRANO (fra i denti)

Non a torto!

ROSSANA

Ma poi,

allor che, grande e invitto, ieri vi abbiamo visto

tener testa a quei bruti, castigare quel tristo,

ho pensato: se lui, che tutti hanno in rispetto...

CIRANO

Difender, sta bene, il vostro baronetto.

ROSSANA

Me lo difenderete dunque voi, non vero?

Ebbi sempre, da piccola, per voi tanto sincero

affetto!

CIRANO

S!

ROSSANA

Sarete lamico suo?

CIRANO

Sar.

ROSSANA

Ed egli non avr nessun duello?

CIRANO

No.

ROSSANA

Oh, quanto, quanto v'amo! Or me ne devo andare.

(rimette in fretta la maschera, una veletta sulla fronte, e distratta)

Ma non m'avete in tanto, raccontato l'affare

di stanotte. Dovette essere inaudito!...

- Ditegli che mi scriva.

(gli manda un piccolo bacio con la mano)

Io vi amo!

CIRANO

S, ho capito!

ROSSANA

Erano cento?... Addio... Non da questo momento

noi siamo grandi amici.

CIRANO

S.

ROSSANA

Che mi scriva!Cento!.

Mi narrerete poi! Devo andarmene adesso.

Cento! Che bel coraggio!

CIRANO (salutandola)

Feci di meglio, appresso!

Rossana va via, Cirano resta immobile con gli occhi a terra. Silenzio. La porta a destra s'apre. Ragueneau sporge la testa.

SCENA VII

Cirano, Ragueneau, i poeti, Carbone di Castel Geloso, i cadetti, la folla ecc., poi De Guiche.

RAGUENEAU

Si pu?

CIRANO (senza muoversi)

S...

Ragueneau fa un segno e gli amici entrano. Contemporaneamente, dalla porta del fondo compare Carbone di Castel Geloso, in costume di capitano delle guardie, che fa grandi gesti scorgendo Cirano.

CIRANO (alzando la testa)

Capitano! ...

CARBONE DI CASTEL GELOSO (esultante)

All'eroe degli eroi

salute! Sappiam tutto. Son l trenta dei tuoi

commilitoni...

CIRANO (indietreggtando)

Ma...

CARBONE (volendo trarlo con s)

Che ti voglion vedere!

CIRANO

No!

CARBONE

Sono l di fronte, nella bettola, a bere.

CIRANO

Io...

CARBONE (andando alla porta, e gridando fuori con voce di tuono)

L'eroe si rifiuta. Ha la luna!

UNA VOCE (di fuori)

Perdio!

Tumulto di fuori, rumore di spade e di stivaloni che si

accostano.

CARBONE (fregandosi le mani)

Eccoli che attraversano la strada!...

I CADETTI (entrano nella bottega)

Giuraddio,

Santodio, Vivaddio, Affediddio, Cospetto

RAGUENEAU (retrocedendo spaventato)

Siete Guasconi tutti?

I CADETTI

Tutti, niuno eccetto!

UN CADETTO (a Cirano)

Bravo!

CIRANO

Barone!

UN ALTRO (scuotendogli le mani)

Evviva!

CIRANO

Barone!

UN TERZO CADETTO

Qua, leone,

ch'io ti abbracci!

PARECCHI GUASCONI

Abbracciamolo!

CIRANO

No... di grazia... barone...

RAGUENEAU

Siete baroni tutti?

I CADETTI

Tutti!

RAGUENEAU

Non v' da opporre!..

PRIMO CADETTO

Sol co' nostri tortili si farebbe una torre!

LE BRET (entrando e correndo a Cirano)

Ti cercano. Una folla in delirio condotta

da quelli che stanotte ti seguirono in frotta...

CIRANO (spaventato)

Ma tu certo non hai detto lor la mia tana?

LE BRET (sfregandosi le mani)

S!

UN BORGHESE (entrando seguito da un gruppo)

Signore, il Marais vien qui tutto!

Di fuori la via si riempita di gente. Portantine e carrozze si fermano davanti alla bottega.

LE BRET (piano, sorridendo, a Cirano)

E Rossana?

CIRANO (presto)

Taci!

LA FOLLA (gridando di fuori)

Cirano.

Una turba si precipita nella pasticceria Ressa. Acclamazioni

RAGUENEAU (in piedi su di una tavola)

Invade la folla curiosa

la mia bottega! Rompono tutto! Che bella cosa!

GENTE (intorno a Cirano)

Amico... Amico mio!

CIRANO

Non credo ch'ieri avessi

tanti amici!

LE BRET (rapito)

Il successo!

UN PICCOLO MARCHESE (accorrendo, tendendo le mani)

Caro, se tu sapessi...

CIRANO

Tu?... Ma che avemmo mai da spartire?

UN ALTRO

Venite

vo' presentarvi a delle dame, laggi...

CIRANO (freddamente)

Ma dite.

chi voi presenta a me, se non vi dispiace?

LE BRET (stupito)

Che hai? Perch rispondi cos?

CIRANO

Lasciami in pace!

UN GIORNALISTA

Posso... qualche notizia?

CIRANO

No!

LE BRET (toccandogli il gomito)

Quello Bernaudot

l'inventor del giornale Ascolta...

CIRANO

Basta. Nol

LE BRET

Il foglio in cui c' tutto quel che vi sia da dire!

Vogliono che l'idea abbia un bell'avvenire

UN POETA (avanzandosi)

Signore! ...

CIRANO

Ancor!

IL POETA

...Far dei versi in vostro onore:

un acrostico...

QUALCUNO (avanzandosi)

Io voglio!...

CIRANO

Silenzio!

Fermento. La folla si allinea Compare De Guiche scortato da ufficiali. Cuigy, Brissaille, gli ufficiali che sono usciti con Cirano alla fine del primo atto. Cuigy viene premurosamente a Cirano.

CUIGY (a Cirano)

Monsignore

il Conte.

Mormorio. La folla si allinea.

Vien da parte del signor Maresciallo.

DE GUICHE (salutando Cirano)

Che vuol congratularsi, senza porre intervallo,

del nuovo bel successo che giustamente apprezza.

LA FOLLA

Bravo!

CIRANO (inchinandosi)

Egli competente, in fatto di prodezza.

DE GUICHE

Ma ciascun de' presenti gli dovette giurare

d'essere stato al fatto testimone.

CUIGY

Oculare!

LE BRET (piano a Cirano, che ha l'aria distratta)

Ma...

CIRANO

Taci !...

LE BRET

Ma tu soffri!

CIRANO (trasalendo e drizzandosi tosto. I baffi gli si fanno irti: egli anela)

Davanti a tanta gente?

Io?... Tu vedrai!

DE GUICHE (al quale Cuigy ha parlato all'orecchio)

La vostra carriera veramente

ricca di belle imprese. - Ma non servite voi

tra quei matti Guasconi?

CIRANO

Tra i cadetti!

UN CADETTO (con voce terribile)

Tra noi!

DE GUICHE (guardando i Guasconi allineati dietro Cirano)

Ah... dunque, tutti questi fieri e superbi aspetti,

sono dunque i famosi, terribili cadetti?

CARBONE

Cirano!

CIRANO

Capitano.

CARBONE

Poi che la Compagnia

tutta, presentatela al Conte, in cortesia.

CIRANO (facendo due passi verso De Guiche, e mostrando i Cadetti)

Questi sono i cadetti di Guascogna

di Carbonello di Castel Geloso;

gradassi e mentitor senza vergogna!

questi sono i cadetti di Guascogna.

Vantan corone quante se ne sogna,

e ciascuno pi ricco d'un cencioso;

questi sono i cadetti di Guascogna.

di Carbonello di Castel Geloso.

Occhio d'aquila, gamba di cicogna,

denti di lupo, baffi di spinoso,

alla canaglia grattano la rogna;

occhio d'aquila, gamba di cicogna.

Hanno un cappello di vecchia vigogna

di cui copron le piume il feltro roso!

Occhio d'aquila, gamba di cicogna,

denti di lupo, baffi di spinoso!

Sbudella-ventre o vuoi Sveglia-carogna

il lor nomignoletto pi vezzoso,

ebbri di gloria pi che di Borgogna.

Sbudella-ventre o vuoi Sveglia-carogna

dove menar le man meglio bisogna

son sempre i primi e non chiedon riposo.

Sbudella-ventre o vuoi Sveglia-carogna

il lor nomignoletto pi vezzoso!

Ecco i vostri cadetti di Guascogna,

che sogliono far becco ogni geloso!

O femmine, lasciate la vergogna:

ecco i vostri cadetti di Guascogna!

Il vecchio sposo vada sulla gogna:

su fanfare, su cculo festoso!

Ecco i vostri cadetti di Guascogna

che sogliono far becco ogni geloso!

DE GUICHE (sdraiato su di una poltrona che Ragueneau si precipitato a portargli)

Udite: oggi un poeta un lusso che pi d'uno

ama. - Volete stare con me?

CIRANO

No, con nessuno!

DE GUICHE

Ieri la vostra vena piacque molto a mio zio

Richelieu. Voglio porvi presso di lui.

LE BRET (abbagliato)

Gran Dio.

DE GUICHE

Avete una tragedia gi pronta, a quanto pare.

LE BRET (all orecchio di Cirano)

Cogli la palla al balzo: farai rappresentare

Agrippina.

DE GUICHE

Portatela a lui.

CIRANO (tentato e un po' lusingato)

Ma in verit...

DE GUICHE

Egli forte. Vedrete. Sol vi corregger

qualche verso...

CIRANO (il cui volto si immediatamente rifatto scuro)

Impossibile. Mi vien freddo a pensare

che una virgola sola vi si possa mutare.

DE GUICHE

Ma un verso che gli piaccia, ei non guarda al danaro,

a carissimo prezzo lo paga.

CIRANO

Assai men caro

di quel che se un bel verso io faccio e me lo canto

non me lo paghi io stesso!

DE GUICHE

Siete orgoglioso!

CIRANO

Alquanto.

UN CADETTO (entrando, con infilati alla spada alcuni cappelli dalle piume spennacchiate, dalle calotte bucate, sfondate)

Guarda, guarda, Cirano, la strana selvaggina

pennuta che prendemmo per la via stamattina!

I feltri dei fuggiaschi!

CARBONE

Le spoglie gloriose!

TUTTI (ridendo )

Ah! ah!

CUIGY

Certo a quest'ora chi l'agguato dispose

si morder le mani!

BRISSAILLE

Si sa chi ?

DE GUICHE

Son io!

Le risa s'interrompono

Li avevo incaricati di far ci che un par mio

non pu far da se stesso; lisciare il ganascino

a un certo rimatore che s'inspira nel vino!

Silenzio impacciato.

UN CADETTO (a mezza voce a Cirano, mostrandogli i feltri)

Sono grassi... Facciamo un salm? Che ne dici

CIRANO (prendendo la spada in cui sono infilzati e facendoli, con un saluto, cadere ai piedi di De Guiche)

Vorrete, monsignore, renderli ai vostri amici?

DE GUICHE (alzandosi e con voce breve)

Presto, la mia lettiga.

(a Cirano, violentemente)

E voi, ser Rodomonte...

UNA VOCE (nella via, gridando)

Subito, la lettiga di monsignore il conte

De Guiche...

DE GUICHE (che si dominato, con un sorriso)

... Avete letto Don Chisciotte?

CIRANO

L'ho letto!

E al nome dell'eroico pazzo mi genufletto.

DE GUICHE

Meditar sul capitolo, dunque, vi raccomando...

UN SERVO (comparendo nel fondo)

La sedia!

DE GUICHE

... dei molini!

CIRANO (salutando)

Decimoterzo.

DE GUICHE

... Quando

li si attacca, badate pu capitar soventi...

CIRANO

Io, dunque, attacco gente che gira a tutti i venti?

DE GUICHE

Che un colpo di lor braccia rapidissime e snelle

vi getti nella mota!

CIRANO

O fin sopra le stelle!

De Guiche esce. Si vede che sale in portantina. I signori s'allontanano confabulando. Le Bret li riconduce. La folla esce.

SCENA VIII

Cirano, Le Bret, i cadetti, che si sono seduti ai tavolini a destra e a sinistra, e ai quali si d da bere e da mangiare.

CIRANO (salutando in aria burlona quelli che escono senza osare di salutarlo)

Signori miei... Signori...

LE BRET (desolato, tornando innanzi, con le braccia al cielo)

In quali gineprai...

CIRANO

Eccoti a brontolare

LE BRET

Ma in fondo, converrai

che sprezzar sempre il buon evento passeggiero

un eccesso.

CIRANO

Hai ragione: io esagero, vero

LE BRET (trionfante)

Ah!

CIRANO

Ma per il principio e per ci che conviene

all'esempio, mi pare che esagerar sia bene.

LE BRET

Se tu fossi un po' meno moschettiere! A me pare

che il danaro, la gloria...

CIRANO

Ors che dovrei fare?...

Cercarmi un protettore, eleggermi un signore,

e dell'ellera a guisa, che dell'olmo tutore

accarezza il gran tronco e ne lecca la scorza,

arrampicarmi, invece di salire per forza?

No, grazie! Dedicare, com'usa ogni ghiottone,

dei versi ai finanzieri? Far l'arte del buffone

pur di vedere alfine le labbra di un potente

atteggiarsi a un sorriso benigno e promettente?

No, grazie! Saziarsi di rospi? Digerire

lo stomaco per forza dell'andare e venire?

Consumar le ginocchia? Misurar le altrui scale?

Far continui prodigi di agilit dorsale?

No, grazie! Accarezzare con mano abile e scaltra

la capra e intanto il cavolo inaf~are con l'altra?

E aver sempre il turibolo sotto de l'altrui mento

per la divina gioia del mutuo incensamento?

No, grazie! Progredire di girone in girone,

diventare un grand'uomo tra cinquanta persone,

e navigar con remi di madrigali, e avere

per buon vento i sospiri di vecchie fattucchiere?

No, grazie! Pubblicare presso un buon editore,

pagando, i propri versi! No, grazie dell'onore

Brigar per farsi eleggere papa nei concistori

che per entro le bettole tengono i ciurmatori?

Sudar per farsi un nome su di un picciol sonetto

anzi che scriverne altri? Scoprire ingegno eletto

agl'incapaci, ai grulli; alle talpe dare ali,

lasciarsi sbigottire dal romor dei giornali?

E sempre sospirare, pregare a mani tese:

- Pur che il mio nome appaia nel Mercurio francese?

No, grazie! Calcolare, tremar tutta la vita, far pi tosto una visita che una strofa tornita,

scriver suppliche, farsi qua e l presentare?...

Grazie, no! grazie no! grazie no! Ma... cantare,

sognar sereno e gaio, libero, indipendente,

aver l'occhio sicuro e la voce possente,

mettersi quando piaccia il feltro di traverso,

per un s, per un no, battersi o fare un verso!

Lavorar, senza cura di gloria o di fortuna,

a qual sia pi gradito viaggio, nella luna!

Nulla che sia farina d'altri scrivere, e poi

modestamente dirsi: ragazzo mio, tu puoi

tenerti pago al frutto, pago al fiore, alla foglia

pur che nel tuo giardino, nel tuo, tu li raccoglia!

Poi, se venga il trionfo, per fortuna o per arte,

non dover darne a Cesare la pi piccola parte,

aver tutta la palma della meta compita,

e disdegnando d'essere l'ellera parassita,

pur non la quercia essendo, o il gran tiglio fronzuto

salir anche non alto, ma salir senza aiuto!

LE BRET

Sia! Ma non contro tutti! - Ma dimmi: come a un tratto hai questa frenesia terribile contratto

di volerti dovunque, sempre, crear nemici?

CIRANO

Vedendo voi crearvi amici, e a questi amici

sorrider cos schietti e parlar cosi chiari!

Io amo sui miei passi fare ogni di pi rari

i saluti e i sorrisi, e con gioia mi dico

a ciascun che ne perdo: - Ecco un altro nemico!

LE BRET

Quale aberrazione!

CIRANO

Si, questo il mio difetto!

Dispiacere mi piace, dell'odio mi diletto!

Se tu sapessi come s'incede pi gagliardi

sotto il fuoco di fila dei malevoli sguardi;

quali sul giustacuore, quali macchie gentili

fan degl'invidi il fiele e la bava dei vili!

No: la molle amicizia di cui cingete i frolli

cuori somiglia in tutto quei grandi e flosci colli

d'Italia che vi cingon cosi femineamente

ch, d'ogni freno liberi, come d'ogni sostegno,

voi potete la testa piegar senza ritegno.

Me l'odio senza posa fascia al collo, e mi appresta

il rigido collare che tiene alta la testa;

cresce una crespa ad ogni nemico al cui passaggio

mi s'aggiunge una pena, ma mi s'aggiunge un raggio;

ch, simile al collare spagnuol, se il collo spinge

come una gogna, l'Odio anche di un nimbo cinge!

LE BRET (dopo una pausa, ponendogli il braccio sotto il braccio)

Sfgati pur con questi tuoi furori pugnaci,

ma confessa a Le Bret ch'ella non t'ama!

CIRANO (impetuosamente)

Taci!

Da qualche momento Cristiano entrato, mescolandosi ai cadetti. Costoro non gli dirigono parola. Egli ha finito col sedersi a un tavolino, solo, e Lisa lo serve.

SCENA IX

Cirano, Le Bret, i cadetti, Cristiano di Neuvillette.

UN CADETTO (seduto a un tavolo in fondo, il bicchiere in mano)

Su, vieni qui, Cirano!

(Cirano si volge)

Il racconto!

CIRANO

Un momento!

(risale a braccetto di Le Bret, discorrendo sotto voce)

IL CADETTO (alzandosi e venendo avanti)

Il racconto del fatto! Sar l'insegnamento

miglior...

(si ferma davanti al tavolino ove sta Cristiano)

...per questo timido novellin!

CRISTIANO (alzando la testa)

Novellino!

UN ALTRO CADETTO

S, caro fantolino del Nord!

CRISTIANO

Io fantolino?

PRIMO CADETTO (sarcastico)

Signor di Neuvillette, imparate qualcosa:

v' un oggetto, tra noi, di cui parlar non si osa

pi che di corda in casa dell'impiccato!

CRISTIANO

E quale?

UN ALTRO CADETTO (con voce terribile)

Guardatemi!

(si pone misteriosamente tre volte il dito sul naso)

Mi avete capito bene?

CRISTIANO

Vale

a dir il...

UN ALTRO

Zitto!... Mai qui non si proferisce

la parola!

(mostra Cirano che discorre in fondo con Le Bret)

... o con lui l'avr da far chi ardisce!

UN ALTRO (che, mentre egli era volto verso i primi, venuto tacitamente a sedere sulla tavola alle sue spalle, quasi addosso a lui)

Due che avevan la voce nasale, noto il caso,

li uccise, ch gli spiacque parlassero col naso!

UN ALTRO (con voce cavernosa, - sorgendo di sotto la tavola dove si era insinuato carponi)

Non pu far, chi non voglia morir fuor di stagione,

a quella cartilagine veruna allusione.

UN ALTRO (ponendogli la mano sulla spalla)

Una parola basta. Che dico? Un gesto, un solo!

Chi caccia il fazzoletto, si prepari il lenzuolo

funebre!

Silenzio. Tutti intorno a lui, con le braccia conserte, lo guardano. Egli si leva e va a Carbone di Castel Geloso, il quale, discorrendo con un ufficiale, ha l'aria di nulla vedere.

CRISTIANO

Capitano.

CARBONE (volgendosi e squadrandolo)

Signor?

CRISTIANO

Che fa chi trova

qualche millantatore del Mezzod?

CARBONE

Gli prova

che si pu esser bene del Nord e di cuor pronto.

(gli volta le spalle)

CRISTIANO

Grazie.

PRIMO CADETTO (a Cirano)

Adesso al racconto!

TUTTI

Il racconto!

CIRANO (ritornando a loro)

Il racconto?...

Tutti accostano gli sgabelli, si aggrappano intorno a lui, tendono il collo. Cristiano si messo a cavalcioni su di una sedia.

Io, dunque, me ne andavo soletto, mogio mogio,

a incontrarli. La luna pareva un orologio;

allor che non so quale orologiaio attento

messosi a strofinare la gran cassa d'argento

con certa sua bambagia, alla luce primiera

successe d'ogni intorno la tenebra pi nera;

sulla via senza lume si procedeva a caso

e non ci si vedeva pi in l...

CRISTIANO

Del proprio naso!

Silenzio. Tutti si alzano lentamente. Si guarda Cirano con terrore. Questi si interrotto, stupefatto. Attesa.

CIRANO

Chi colui?

UN CADETTO (a mezza voce)

un nostro nuovo commilitone

arrivato stamane.

CIRANO (facendo un passo verso Cristiano)

Stamattina?

CARBONE (a mezza voce)

Il barone

di Neuvil...

CIRANO (fermandosi subitamente)

Ah, sta bene!...

(impallidisce, arrossisce, fa ancora un movimento per gettarsi su Cristiano)

Io...

(poi si domina, e dice con voce sorda)

Benone... Diceva...

(riprende)

Diceva, dunque...

(con uno scoppio di rabbia nella voce)

Ah, perdio!...

(continua in tono naturale)

che non ci si vedeva.

Stupore. Tutti seggono, guardandosi a vicenda.

E andavo ruminando, che per uno da niente

avrei forse potuto urtar qualche potente

che mi avrebbe...

CRISTIANO

Sul naso...

Tutti si rialzano. Cristiano si dondola sulla sedia.

CIRANO (con voce soffocata)

... che mi avrebbe rancore. -

E che stavo col mio malaccorto furore

per porre...

CRISTIANO

Il naso...

CIRANO

... il dito... tra l'albero e la scorza.

E che questo potente era forse di forza

da darmi

CRISTIANO

Sopra il naso.

CIRANO (asciugandosi il sudore sulla fronte)

... sulle dita, a dovere.

- Ma soggiungeva: Avanti, Guascon, fa' il tuo mestiere!

Va', Cirano! - E m'avvio sicuro all'imboscata!

Quando qualcun nell'ombra mi tira...

CRISTIANO

Una nasata!

CIRANO

... Io la paro. E mi trovo...

CRISTIANO

Naso a naso...

CIRANO (balzanlo verso di lui)

Ah, cospetto!

Tutti i Guasconi si precipitano per vedere; giunto su Cristiano egli si domina e prosegue

da cento mascalzoni attorniato e stretto,

che putivano...

CRI STIANO

A naso pieno...

CIRANO (livido e sorridente)

...di vino e daglio!

Io balzo, a fronte bassa...

CRISTIANO

Naso all'aria!

CIRANO

... e mi scaglio!

Ne sventro due! Ne infilzo un terzo. Uno m'azzecca

una botta; io rispondo.

CRISTIANO

E quel mi fa cilecca!

CIRANO (scoppiando)

Ah, perdio, fuori tutti!

Tutti i caletti si precipitano verso le porte.

PRIMO CADETTO

La tigre ecco si desta!

CIRANO

Solo con lui lasciatemi.

SECONDO CADETTO

Ora gli fa la festa.

Lo troveremo in fette!

RAGUENEAU

In fette?

UN ALTRO CADETTO

In un pasticcio

vostro!

RAGUENEAU

Per carit, tacete; io raccapriccio!

CARBONE

Usciamo!

UN ALTRO

Non ne lascia briciola!

UN ALTRO

Mi si agghiaccia

il sangue!

UN ALTRO (chiudendo la porta di destra)

Spaventevole!

Sono usciti tutti - sia pel fondo sia dai lati, - alcuni sono scomparsi per le scale. Cirano e Cristiano restano di fronte I'uno all'altro, e si guardano per un poco.

SCENA X

Cirano, Cristiano.

CIRANO

Vieni tra le mie braccia!

CRISTIANO

Ma! ...

CIRANO

Sei un prode!

CRISTIANO

... Ma...

CIRANO

Tanto meglio cosl!

CRISTIANO

Ma che...

CIRANO

Abbracciami. Sono suo fratello.

CRISTIANO

Di chi?

CIRANO

Ma di lei!

CRISTIANO

Di chi lei?...

CIRANO

Ma di Rossana!

CRISTIANO (correndo verso di lui)

Eterno

Dio! Suo fratello?

CIRANO

O quasi: un cugino fraterno.

CRISTIANO

Ella vi ha...?

CIRANO

Tutto detto!

CRISTIANO

Mama? Non lamo invano?

CIRANO

Forse!

CRISTIANO (prendendogli le mani)

Come son lieto di stringervi la mano!

CIRANO

Questo s che si chiama un amor repentino!

CRISTIANO

Perdonatemi.

CIRANO (guardandolo, e mettendogli la mano sulla spalla)

bello davvero il malandrino!

CRISTIANO

Se sapeste, signore, quanto, quanto vi ammiro!

CIRANO

Ma, e tutti quei nasi di or ora?

CRISTIANO

Li ritiro.

CIRANO

Ella vuol questa sera una lettera...

CRISTIANO

Ahim!

CIRANO

Che c'?

CRISTIANO

C' che mi perdo se le scrivo!

CIRANO

Perch?

CRISTIANO

Io sono bestia a segno che morrei dal rossore!

CIRANO

Non quanto dici, se conosci il tuo valore

n m'hai certo attaccato da bestia.

CRISTIANO

La pi fiacca

lingua le sa trovare le frasi quando attacca!

Io, s, ho certo spirito pronto da moschettiere;

ma davanti alle donne non son buon che a tacere.

Gli occhi lor quando io passo hanno per me favori...

CIRANO

Quando poi vi fermate, pi non ne hanno i cuori?

CRISTIANO

Perch io son di quelli - lo so... e me ne affanno -

che san fare all'amore, ma parlar non ne sanno.

CIRANO

Ed io... se fossi stato meno brutto, mi pare

sarei stato di quelli che ne sanno parlare.

CRISTIANO

Oh, potessi con grazia esprimere!

CIRANO

Oh, potere

essere un grazioso piccolo moschettiere!

CRISTIANO

Rossana preziosa. Considerate quale

delusione avr di me!

CIRANO (guardando Cristiano)

Se avessi un tale

interprete!

CRISTIANO (disperato)

Se avessi un poco d'eloquenza!

CIRANO (bruscamente)

Io te ne prester. In cambio, la potenza

dei tuoi fascini prestami. Uniamo i benefici,

e facciamo un eroe da romanzo!

CRISTIANO

Che dici?

CIRANO

Ti sentiresti forza di ripetere a lei

tutte le care cose che io t'insegnerei?...

CRISTIANO

Tu proponi?...

CIRANO

Rossana non avr quella trista

delusion! Vogliamo farne insiem la conquista?

Vuoi tu che dal mio rozzo giustacuor nel tuo fino

giustacuor passi l'anima nuova ch'io ti propino?

CRISTIANO

Ma, Cirano!...

CIRANO

Di vuoi? Di?

CRISTIANO

Ma con che calore

parli!

CIRANO

Se di agghiacciarle temi, da solo, il cuore

vuoi che facciamo - e presto l'avr un incendio tcca -

collaborar le mie frasi con la tua bocca?

CRISTIANO

Ti brillan gli occhi!...

CIRANO

Vuoi?

CRISTIANO

Che?... Questo ti farebbe

s gran piacere?...

CIRANO (con ebbrezza)

Questo...

(riprendendosi)

S, mi divertirebbe!

un esperimento da tentare un poeta.

Vuoi far meco una sola creatura completa?

Al tuo fianco, nell'ombra, teco io proceder:

tu la bellezza mia, il tuo cuore io sar.

CRISTIANO

Ma il biglietto che devo darle, siccome hai detto,

come mai potr darglielo?...

CIRANO (cavando dal giustacuore la lettera che ha scritta)

Prendi, questo il biglietto!

CRISTIANO

Che?

CIRANO

Fuori dell'indirizzo, non occorre pi niente.

CRISTIANO

Io...

CIRANO

Puoi mandarlo. Fidati. Serve perfettamente.

CRISTIANO

Avevi ? ...

CIRANO

Noi si ha sempre in tasca di cotali

lettere a delle Clori... puramente ideali;

perch noi siamo quelli che hanno per amante

un sogno nella bolla d'un nome scintillante!..

Prendi: tu muterai le finzioni mie

in verit. Quest'impeti, queste mie frenesie,

questi, che mi piaceva tanto a caso lanciare

timidi uccelli erranti, tu li farai posare.

Vedrai che in questa lettera fui quanto men sincero,

pi caldo.

CRISTIANO

N mutar vi dovr - sar vero? -

una sola parola. Scritta a caso soltanto,

servir per Rossana?

CIRANO

Calzer come un guanto.

CRISTIANO

Ma...

CIRANO

Tal de l'amor proprio la credulit,

che a Rossana la lettera scritta per lei parr!

CRISTIANO

Oh, amico mio!

(si getta nelle braccia di Cirano, e restano abbracciati).

SCENA XI

Cirano, Cristiano, i Guasconi, il moschettiere, Lisa.

UN CADETTO (aprendo la porta)

Pi nulla... Un silenzio di morte...

Io non oso guardare...

(sporge la testa)

Che?

TUTTI I CADETTI (entrando e vedendo Cirano e Cristiano abbracciati)

Oh!

UN CADETTO

troppo forte!

Costernazione.

IL MOSCHETTIERE (beffardo)

Toh? ...

CARBONE

Il nostro demonio umilia la cervice?

Quando gli dn sull'una, - tende l'altra narice?

IL MOSCHETTIERE

Si pu dunque parlargli del naso finalmente?

(chiamando Lisa, con aria trionfante)

Vieni qua, Lisa, guarda!...

(annusando affettatamente l'aria)

Oh... ma l' sorprendente!

Che fragranza!...

(andando a Cirano)

Il signore, sente come rincora?

Che aria spira qui?...

CIRANO (schiaffeggiandolo)

Aria di schiaffi!... Odora!

Gioia. I cadetti, che hanno ritrovato il loro Cirano, fanno capriole.


Atto terzo

IL BACIO DI ROSSANA

Una piazzetta nell'antico Marais. Vecchie case Prospettiva di viottoli. A destra la casa di Rossana e il muro del suo giardino donde traboccano larghe foglie. Sopra la porta, finestra e balcone. Un banco davanti la soglia. Sul muro sale dell'edera, il balcone inghirlandato di gelsomini che ondeggiano e ricadono penduli. Per via del banco e delle pietre sporgenti dal muro si pu facilmente arrampicarsi al balcone. Di fronte, un'antica casa dello stesso stile, di mattoni e pietre, con una porta di entrata. Il martello della porta fasciato di pannilini, come un pollice ferito. Al levar della tela la governante seduta sul banco. La finestra del balcone di Rossana spalancata. Accanto alla governante Ragueneau, in piedi, vestito di una sorta di livrea; termina un racconto, asciugandosi gli occhi.

SCENA I

Ragueneau, la governante, poi Rossana, Cirano e due paggi.

RAGUENEAU

... Poi con un moschettiere ella fugg... Restato

solo, ed al verde io m'impiccai... E gi spirato

ero, quando Cirano capita: immantinente

mi spicca, e a sua cugina m'offre per intendente.

LA GOVERNANTE

Ma come sopravvennero giorni s poco lieti?

RAGUENEAU

Lisa amava i guerrieri, io amavo i poeti!

Marte diluviava, faceva Apollo il resto.

- Sicch, voi capirete: si sbrigarono presto.

LA GOVERNANTE (levandosi e chiamando verso la finestra aperta)

Siete pronta, Rossana?... Ci aspettano.

LA VOCE Dl ROSSANA (dalla finestra)

Ecco: metto

un mantello...

LA GOVERNANTE (a Ragueneau, mostrandogli la porta di fronte)

Ci aspettano, vedete, dirimpetto,

da Clomira. Ella tiene assemblea. Non so chi

discorrer sul Tenero.

RAGUENEAU

Sul Tenero?

LA GOVERNANTE (leziosa)

Ma s!...

(gridando verso la finestra)

Presto, presto, Rossana, scendete presto... O temo

che il discorso sul Tenero noi ce lo perderemo.

LA VOCE DI ROSSANA

Vengo.

Si ode un rumore di strumenti a corde cbe si avvicina.

LA VOCE DI CIRANO (cantando nelle quinte)

L! l! l! l!

LA GOVERNANTE (sorpresa)

Toh, vengono a suonare?

CIRANO (seguito da due paggi che portano tiorbe)

Vi dico che la croma tripla, asino!

PRIMO PAGGIO (ironico)

Pare

che il signore s'intenda di crome?

CIRANO

Io sono - intendi?

musico, al par di tutti gli allievi di Gassendi.

IL PAGGIO (suonando e cantando)

L! l!

CIRANO (strappandogli la tiorba e continuando la frase musicale)

Continuo io!... L! l! l! l!

ROSSANA (comparendo al balcone)

Cugino,

siete voi?

CIRANO (cantando sull'aria cominciata)

S, son io, che alle rose m'inchino

e ai gigli reco i miei saluti rispetto...si

ROSSANA

Scendo.

(lascia il balcone)

LA GOVERNANTE (mostrando i paggi)

Che fan con voi codesti virtuosi?

CIRANO

una scommessa vinta da me su d'Assoucy.

Discutevamo un punto gramatical. - No! - S! -

Quando a un tratto, mostrandomi questi due bertuccioni

che grattano le corde con sapienti unghioni

e sono la sua scorta perpetua, tutto un giorno

di musica scommise. Perdette; ed io d'intorno,

finch Febo non lasci il cambio alla compagna,

io questi tiorbisti mi reco alle calcagna,

sonori testimoni di quanto fo!... La cosa

fu carina in principio, ma adesso noiosa.

(ai musici)

Ol... Da parte mia portate una pavana

a Montfleury!

I paggi risalgono la scena per uscire. Alla governante.

Venivo a chiedere a Rossana,

come faccio ogni sera...

(ai paggi che escono)

Sonate a lungo - e male!

(alla governante)

... se l'amico dell'anima sempre l'ideale.

ROSSANA (uscendo dalla casa)

Oh, come, come bello! e che spirito poi!

CIRANO (sorridendo)

Cristiano, ha tanto spirito?...

ROSSANA

Caro mio, pi di voi!

CIRANO

Concedo.

ROSSANA

A mio parere, pi fine dicitore

non v' di quei nonnulla che son tutto in amore.

A volta si distrae, ha le Muse incostanti,

ma dice, a un tratto, cose che sono ammalianti!

CIRANO (incredulo)

Evvia!

ROSSANA

Come son gli uomini! Conosco il ritornello:

egli non avr spirito dal momento ch' bello!

CIRANO

Parla dunque del cuore con eloquenza esperta?

ROSSANA

Ma non solo ne parla, signor mio, ne disserta!

CIRANO

E scrive?

ROSSANA

Meglio ancora. Udite un poco, udite

(declamando)

Pi di cuor tu mi togli, e pi n'ho!... .

(trionfante a Cirano)

Che ne dite?

CIRANO

Peuh! ...

ROSSANA

Udite: E poich senza cuor non si soffre,deh,

se il mio vi siete tolto, mandate il vostro a me!.

CIRANO

Una volta ne ha troppo, una volta si duole

di non averne! Insomma, dica quanto ne vuole.

ROSSANA

tutta gelosia...

CIRANO (trasalendo)

Eh! ...

ROSSANA

... di mestier. Ma questo

non il colmo del tenero? Udite, udite: In mesto

grido perennemente v'invoca il cuore afflitto,

e se i baci potessero mandarsi per iscritto,

leggereste la mia lettera con la bocca!....

CIRANO (sorridendo di soddisfazione, suo malgrado)

Quest'ultima trovata... s... dico... un po'...

(riprendendosi, e con disdegno)

ma sciocca!

ROSSANA

E questo...

CIRANO (estasiato)

Ricordate le sue lettere a mente?

ROSSANA

Tutte!

CIRANO

Non c' che dire: la cosa veramente

lusinghiera!

ROSSANA

E un maestro!

CIRANO (modesto)

Oh!... un maestro!...

ROSSANA ( perentoria)

Un maestro!

CIRANO

E sia pure!

LA GOVERNANTE (tornando dal fondo)

Il Conte!

(a Cirano, spingendolo verso la casa)

Entrate l...

Meglio che non vi veda; potreste l'indiscreto

mettere sulla traccia...

ROSSANA (a Cirano)

Del mio caro segreto.

Egli m'ama, potente, non deve aver sospetto:

pu l'amor mio distruggere con un sol colpo netto.

CIRANO (entrando)

vero!

De Guiche compare.

SCENA II

Rossana, De Guiche, la governante in disparte.

ROSSANA (a De Guiche, facendogli una riverenza)

Uscivo.

DE GUICHE

Vengo per prendere licenza.

ROSSANA

Partite?

DE GUICHE

Per la guerra.

ROSSANA

Ah!

DE GUICHE

Stasera.

ROSSANA

Ah!

DE GUICHE

Di urgenza,

per l'assedio di Arras.

ROSSANA

Ah!... C' un assedio?

DE GUICHE

Ma

questa partenza mia nessun senso vi fa.

ROSSANA

Oh!

DE GUICHE

Io sono avvilito. Vi rivedr?... E quando?

Sapere che m'han dato il supremo comando?

ROSSANA (indifferente)

Bravo.

DE GUICHE

S... delle guardie.

ROSSANA

Delle guardie?

DE GUICHE

Ove serve

vostro cugino, I'uomo dalle frasi proterve.

Sapr ben vendicarmene, laggi.

ROSSANA (soffocata)

Ma come, oh Dio!

Vanno laggi le guardie?

DE GUICHE (ridendo)

E il reggimento mio!

ROSSANA (cadendo a sedere sul banco, a parte)

Ahim!

DE GUICHE

Che avete?

ROSSANA (tutta commossa)

Questa... partenza, il cuor mi serra!

Aver caro qualcuno, e saperlo alla guerra!

DE GUICHE (sorpreso e lusingato)

Dir parola s dolce solo quando il destino

vuol ch'io parta?

ROSSANA (cambiando tono e facendosi vento)

Sicch, - laggi di mio cugino

voi vi vendicherete?

DE GUICHE (sorridendo)

Siamo per lui?

ROSSANA

No, - contro.

DE GUICHE

Viene a vedervi spesso?

ROSSANA

No, di rado.

DE GUICHE

Io lo incontro

sempre con un cadetto...

(cercando il nome)

quel Neu... quel Neu... Che poca

memoria!

ROSSANA

Un altro?

DE GUICHE

Biondo.

ROSSANA

Rosso.

DE GUICHE

Bello.

ROSSANA

Eh!

DE GUICHE

Ma oca!

ROSSANA

Ne ha l'aria...

(cambiando tono)

... Ma il progetto vostro per mio cugino

sar di esporlo al fuoco ch'egli adora!... meschino!

So io ci che di cruccio lo farebbe scoppiare!

DE GUICHE

Ed ?...

ROSSANA

Se il reggimento lo lasciasse a oziare

coi suoi cari cadetti a Parigi, lontano

dalla guerra, a poltrire qui con le mani in mano.

Volete veramente far Cirano infelice?

ch'egli non venga a battersi laggi!...

DE GUICHE

Quando si dice

le donne! E chi volete, fuor di una donna, ch'abbia

il segreto di simili tiri!

ROSSANA

Morr di rabbia,

e i compagni con lui, di non essere al fuoco:

e voi sarete pago.

DE GUICHE (accostandosi)

Dunque, mi amate un poco?

Ella sorride.

In ci che dividete il mio giusto dispetto

io vedo, mia Rossana, una prova d'affetto.

ROSSANA

Ed ?...

DE GUICHE (mostrando parecchi plichi sigillati)

Ho qui, guardate, gli ordini che a ciascuno

dei capitani or ora trasmetter... fuor ch'uno:

(ne stacca uno)

questo! Quel dei cadetti.

(lo mette in saccoccia)

Lo metterem da parte.

(ridendo)

Ah, ah, Cirano... bello, col suo furor di Marte!...

Giuocate di siffatti tiri voi, eh?...

ROSSANA

Talvolta!

DE GUICHE (vicinissimo a lei)

Mi date le vertigini!... Ascoltatemi... Ascolta.

Io, s, devo partire... Ma come, anima mia,

lasciarvi adesso?... Udite... Qui presso, sulla via

d'Orlans, c' un convento, dal Sindaco fondato

de' Cappuccini, padre Attanasio... E vietato

entrarvi ai secolari. Ma quei padri, lo so,

son di manica larga: io mi ci ficcher.

Son le cocolle tanto a Richelieu devote!

Tremando dello zio, temono del nipote.

Mi crederan partito... Nessun sapr la cosa.

Concedetemi un giorno, mia cara capricciosa!

ROSSANA

Ma, e la vostra fama, se la cosa si sa?

Considerate...

DE GUICHE

Evviva!

ROSSANA

Ma lassedio di Arras?...

DE GUICHE

Che importa! Permettete!

ROSSANA

No!

DE GUICHE

Permetti!

ROSSANA (teneramente)

Impedire

questa follia vi devo!

DE GUICHE

Ah!

ROSSANA

Dovete partire!

(a parte)

E Cristiano resta.

(ad alta voce)

Io voglio che siate

eroico,Antonio!

DE GUICHE

Oh, dolci detti!... Voi dunque amate

colui? ...

ROSSANA

Pe l qual fremetti!...

DE GUICHE (trasportato dalla gioia)

Ah, parto, parto! Addio!

(le bacia la mano) Parto... Siete contenta?

ROSSANA

S, bravo, amico mio!

Egli esce.

LA GOVERNANTE (facendogli alle spalle una riverenza comica)

S, bravo, amico mio!

ROSSANA (alla governante)

Acqua in bocca: Cirano,

non mi perdonerebbe questo colpo di mano!

(chiama verso la casa)

Venite via, cugino.

SCENA III

Rossana, la governante, Cirano.

ROSSANA

Andiamo da Clomira!

(accenna la porta dirimpetto)

Alcandro fa un discorso.

LA GOVERNANTE (portandosi il mignolo allorecchio)

Il mio mignol m'ispira

che noi lo perderemo!

CIRANO (a Rossana)

No! No: buon appetito!

Sono giunti davanti alla porta di Clomira.

LA GOVERNANTE (estasiata)

Guarda questo martello come l'hanno imbottito!...

(al martello)

V'han forse imbavagliato perch il fracasso vostro

non turbi i bei discorsi, vero, piccolo mostro?

Lo solleva con precauzioni infinite e picchia dolcemente.

ROSSANA (vedendo che aprono)

Entriam.

(dalla soglia, a Cirano)

Se vien Cristiano, che mi aspetti...

CIRANO (vivamente, mentr'ella sta per entrare)

E, scusate...

Ella si volge.

su che, secondo il solito su che cosa contate

oggi d'interrogarlo?

ROSSANA

Sopra...

CIRANO (vivamente)

Sopra?

ROSSANA

Ma poi

non gli direte nulla?

CIRANO

Si sa, resta fra noi.

ROSSANA

Su niente! Io gli dir: Partite senza morso,

parlatemi d'amore! fatemi un bel discorso!

CIRANO (sorridendo)

Bene!

ROSSANA

Zitto! ...

CIRANO

Non fiato!

ROSSANA

Mi fido!...

(entra e chiude la pora)

CIRANO (salutando)

Qua la mano!

La porta si riapre e Rossana mette fuori la testa.

ROSSANA

Potrebbe prepararsi!...

CIRANO

Gi! no! ....

ENTRAMBI (insieme)

Zitto.

La porta si richiude.

CIRANO (chiamandolo)

Cristiano!

SCENA IV

Cirano, Cristiano

CIRANO

So tutto ci che occorre. Prepara la memoria.

Ecco l'occasione di coprirsi di gloria.

Andiamo subito a casa. Presto. T'insegner.

Non prendere quest'aria da moribondo!...

CRISTIANO

No!

CIRANO

Eh?

CRISTIANO

No! l'aspetto qui.

CIRANO

Ma che puntiglio questo?

Vieni a imparar; su, andiamo...

CRISTIANO

No, te l'ho detto: io resto.

Ne ho assai di copiare lettere, d'imparare

discorsi. Adesso basta! Non voglio pi tremare!...

Prima s. Oramai so che m'ama, e non ho

paura. Ti ringrazio. Da solo parler.

CIRANO

Ah s?

CRISTIANO

Ma chi ti dice che non sappia? Alla fine

non son poi cos bestia! Vedrai. Le discipline

han fruttato, mio caro. Vedrai come ragiono!

E per tutti i diavoli sar pur sempre buono

di serrarmela al petto!...

(scorgendo Rossana che esce dalla casa di Clomira)

Oh Dio, eccola qua!

Non mi lasciar, Cirano: resta, per carit!

CIRANO (salutandolo)

Parlate sol, messere!

(scompare dietro il muro del giardino)

SCENA V

Cristiano, Rossana, la governante.

ROSSANA (uscendo dalla casa di Clomira insieme con una compagnia da cui si stacca: riverenze e saluti)

Bartenoide! Germione!

Alcandro!

LA GOVERNANTE (disperata)

S' compiuta la mia previsione!

Il discorso sul Tenero noi lo abbiamo perduto!

(rientra in casa di Rossana)

ROSSANA (continuando a salutare)

Urimedonte! ... Addio! ...

Tutti salutano Rossana, si salutano fra loro, si separano e si allontanano per vie diverse. Rossana vede Cristiano.

Ah! siete gi venuto?

(va da lui)

Aspettate. Siam soli. L'aria dolce. Sediamo.

Sediamoci. Parlate. Ecco: v'ascolto.

CRISTIANO (siede presso di lei, sul banco. Pensa)

Io v'amo.

ROSSANA (chiudendo gli occhi)

Si, parlate d'amore.

CRISTIANO

Io t'amo!

ROSSANA

il tema...Adesso,

ricamate!

CRISTIANO

Io vi...

ROSSANA

Avanti!

CRISTIANO

T'amo pi di me stesso.

ROSSANA

Sta bene. E poi?

CRI STIANO

E poi... non chiederei di pi

se mi amate! - Rossana, di' che m'ami anche tu!

ROSSANA (con una smorfia)

Io volea della crema, voi mi offrite un brodetto!

Dite: come mi amate?...

CRISTIANO

Ma..., molto. Ve l'ho detto.

ROSSANA

Ohib?... Districate, districate la traccia

dei vostri sentimenti!

CRISTIANO

Stringer nelle mie braccia

il tuo sen!

ROSSANA

Cristiano!

CRISTIANO

Io t'amo!

ROSSANA(facendo per alzarsi)

Ancora?

CRISTIANO (vivamente trattenendola)

No!

non t'amo!

ROSSANA (tornando a sedere)

Fortunatamente!

CRISTIANO

T'adoro!

ROSSANA (alzandosi e allontanandosi)

Ohib!

CRISTIANO

S, s... divento sciocco!

ROSSANA (seccamente)

Sciocco, sciocco del tutto!

E ci mi spiace come se diventaste brutto...

CRISTIANO

Ma...

ROSSANA

Andate a ritrovare le parole eloquenti!

CRISTIANO

Io...

ROSSANA

So, mi amate. Addio!

(va verso la casa)

CRISTIANO

No, non immantinenti!

Io vi dir...

ROSSANA (spingendo la porta per rientrare in casa)

So tutto.., Che mi adorate... Ahim!

No! Andate!

( ella gli chiude la porta sul naso)

CRISTIANO

Ma io...

CIRANO (entrato da un momento, senza essere visto)

Che bel successo, aff!

SCENA VI

Cristiano, Cirano, i paggi, per un momento.

CRISTIANO

Soccorso!

CIRANO

No, messere!

CRISTIANO

Muoio, se non mi fai

rientrar tosto in grazia...

CIRANO

E come posso mai,

su due piedi, insegnarvi?

CRISTIANO (afferrandogli un braccio)

Non essere feroce,

guarda!

La finestra del balcone si illuminata.

CIRANO (commosso)

La sua finestra!

CRISTIANO

Morr !

CIRANO

Pi sottovoce.

CRISTIANO (a bassa voce)

Morr!

CIRANO

La notte nera!...

CRISTIANO

Dunque?

CIRANO

Si pu... Voi niente

meritereste!... Mettiti l innanzi, sconoscente!

L, davanti al balcone! Io mi star confitto

di sotto... e le parole t'imbeccher.

CRISTIANO

Ma...

CIRANO

Zitto!

I PAGGI (ricomparendo in fondo, a Cirano)

Eccoci!

CIRANO

Zitto!

(fa loro segno di parlare a bassa voce)

PRIMO PAGGIO (sotto voce)

Abbiam fatta la serenata

a Montfleury!

CIRANO (a bassa voce in fretta)

Andate a porvi in imboscata

uno a questo cantone, l'altro a quel canto l;

E se qualche importuno s'avviasse di qua,

suonate un'aria.

SECONDO PAGGIO

E quale, messere il gassendista?

CIRANO

Gaia per una donna, e per un uomo trista!

I paggi scompaiono, ciascuno da un canto. - A Cristiano.

Chiamala, su!

CRISTIANO

Rossana!

CIRANO (raccogliendo dei ciottoli che gitta contro i vetri)

Meglio un ciottolo.

ROSSANA (schiudendo le impannate)

Chi

mi chiama?

CRISTIANO

Io!

ROSSANA

Ma chi io?

CRISTIANO

Cristiano!

ROSSANA (con disdegno)

Ah, siete l?

CRISTIANO

Vorrei parlarvi.

CIRANO (di sotto al balcone, a Cristiano)

Bene.

ROSSANA

Parlate troppo male.

Andate via!

CRISTIANO

Di grazia!

ROSSANA

Andate via! Che vale?

Voi non mi amate pi!

CRISTIANO (a cui Cirano suggerisce le parole)

Giusti numi! accusarmi

di non... pi... amarvi... quando... pi v'amo!

ROSSANA (che stava per chiudere la finestra, fermandosi)

T! ma parmi

che sia meglio!

CRISTIANO (come sopra)

Amor cresce nel mio trepido petto

che il crudele... marmocchio ha... per sua culla eletto.

ROSSANA (avanzandosi sul balcone)

Meglio ancora!... - Ma, s'ei vi d sl forte ambasce,

e voi foste uno sciocco di non strozarlo in fasce!

CRISTIANO (come sopra)

Ahi, ben feci la prova... Ma in vano!... Il neonato

ha il prodigio... o signora... d'Ercole rinnovato!

ROSSANA

Meglio!

CRISTIANO (come sopra)

Di guisa ch'egli... strangol come niente...

i due serpenti... Dubbio ed Orgoglio!...

ROSSANA (poggiando i gomiti al balcone)

Eccellente!

- Ma perch la favella vostra cos tardiva?

Avreste mai la gotta all'immaginativa?...

CIRANO (traendo Cristiano sotto il balcone e sostituendosi a lui)

Zitto! L'affar diventa difficile!...

ROSSANA

Perch

son le vostre parole esitanti?

CIRANO (parlando sottovoce come a Cristiano)

Ma gli

ch' notte, ed esse cercano a tastoni nell'ombra

il vostro orecchio.

ROSSANA

Eppure, le mie nulla le ingombra.

CIRANO

Trovan tosto la strada?... Eh, si capisce bene:

ogni vostra parola qui dentro il cor mi viene.

Or io ben grande ho il core, voi l'orecchio piccino.

E i vostri detti scendono: pi spedito il cammino.

I miei, signora, salgono, il cammino pi lento!

ROSSANA

Ma salgono assai meglio gi da qualche momento!

CIRANO

Han di questa ginnastica presa dimestichezza!

ROSSANA

Io vi parlo, di fatti, da una vera altezza!

CIRANO

Certo, e mi uccidereste, se da codesta altura

sul mio cor vi sfuggisse una parola dura!

ROSSANA (staccandosi dalla balaustra)

Scender.

CIRANO (vivamente)

No.

ROSSANA (mostrandogli il banco che sotto il balcone)

Salite sul banco, allora, presto!

CIRANO (retrocedendo, sbigottito)

No.

ROSSANA

Come no?

CIRANO (sempre pi vinto dall'emozione)

Restiamo; profittiamo di questo

caso che ci consente stasera di poterci

parlar, senza vederci, cos...

ROSSANA

Senza vederci?

CIRANO

cos dolce! A pena ci si scorge tra noi:

il nero voi vedete di un mantello, di voi

io non vedo che il bianco di una gonna di estate:

io sono un'ombra, voi una luce. Restate.

Non sapete quest'ora che sia per me! Se a volta

ebber le mie parole qualche eloquenza...

ROSSANA

Oh, molta!

CIRANO

Giammai le mie parole non sono uscite ancora

dal mio cuore, giammai!...

ROSSANA

Perch?

CIRANO

Perch... finora

io parlava a traverso...

ROSSANA

Che cosa?

CIRANO

... il turbamento

che vince chi vi guarda!... Ma questa sera io sento...

che per la prima volta vi parler!

ROSSANA

Davvero

avete una tutt'altra voce...

CIRANO (accostandosi febbrilmente)

Tutt'altra, vero...

Per che nella notte che mi protegge ardisco

essere alfin me stesso, e oso...

(si ferma, e fuori di s)

Io mi smarrisco...

Non so, ma questa notte - perdonatemi - io provo

alcun che di s dolce, si squisito e si nuovo...

ROSSANA

Cos nuovo?

CIRANO (sconvolto e tentando sempre di riprendersi)

S, nuovo... d'esser franco. Il sospetto

d'esser deriso, ahi, sempre, sempre il cuor m'ha costretto!

ROSSANA

Voi deriso, e di che?

CIRANO

D'uno... slancio!... il mio cuore

si sempre del mio spirito vestito, per pudore:

muovo per la conquista della stella, e mi chino,

temendo del ridicolo, a corre il fiorellino!

ROSSANA

Anch'esso il fiore buono!

CIRANO

Sdegnamolo, stasera!

ROSSANA

Ma quando mai parlaste a codesta maniera?

CIRANO

Oh, se spezzando alfine la frivola orditura

dei madrigali, andassimo verso un'aria pi pura!

Se, piuttosto che bere in un minuscoletto

ditale d'or l'insipida acqua del ruscelletto,

noi volessimo invece veder come alle spume

l'anima si disseta, s'inebria, del gran fiume!

ROSSANA

Ma lo spirito?...

CIRANO

Solo, sol per farvi restare

io ne feci da prima. Or sarebbe insultare

questa notte, quest'ora, questa brezza fragrante

il parlar ne lo stile di un arcade galante.

Lasciam che gli occhi astrali di questo ciel propizio

ci dispoglino a un tratto d'ogni nostro artifizio!

Temo la nostra alchimia sottil non sia che un lento

continuo esaurirsi del vero sentimento,

che il cor si vti in questi passatempi meschini

e che il fino del fino sia la fin delle fini.

ROSSANA

... Ma lo spirito? dite...

CIRANO

In amor lo detesto!

Questo schema in amore un delitto. Del resto

viene immancabilmente il fatale minuto,

- e compiango coloro che non l'han conosciuto!

in cui sentiam che in noi qualche nobile amore

pel quale ogni gentile lenocinio un dolore!

ROSSANA

E quali mi direte, se venne un tale istante

per noi, quali parole?

CIRANO

Ma quante, quante, quante

me ne verranno al labbro; senza disporle in mazzo,

gitterovvele in fascio. Esso: io v'amo, son pazzo,

t'amo, soffoco, troppo, non reggo pi; siccome

dentro un sonaglio, sta nel mio cuore il tuo nome,

e poi che senza posa l'anima mia vacilla,

senza posa il sonaglio s'agita, e il nome squilla.

Tutto io di te ricordo, ho di te tutto amato:

io so che un giorno, iI dodici maggio, l'anno passato,

tu mutasti la foggia dei capelli. E talmente

ho preso per mio sole la tua chioma lucente,

che, come quando al sole troppo si fisso il ciglio,

si vede poi dovunque un gran disco vermiglio,

quand'io gli occhi distolgo dal sol di cui m'inondi,

dovunque m'abbacinano gli occhi barbagli biondi!

ROSSANA (con voce turbata)

Codesto bene amore...

CIRANO

Oh, questo sentimento

che m'invade terribile, geloso, violento,

certo amor: ne ha tutto, tutto il triste furore:

amor, ma l'egoismo non ha, no, dell'amore.

Per vederti felice io vorrei dare in vto

la mia felicit, fossanche il dono ignoto!

pur di udire talvolta squillar da lungi il fausto

riso del gaudio nato dal mio bell'olocausto!

Ogni tuo sguardo suscita una nova virt

in me, qualche valore nuovo. Cominci tu

finalmente a capire? Senti la derelitta

anima mia che sale nella tenebra fitta?

Ah, ma stasera troppo dolce! Pure una volta

io le parlo d'amore: io le parlo, ella ascolta!

Troppo! Nella speranza anche meno modesta

io non avea mai tanto sperato! Non mi resta

che di morire, adesso. I miei detti la fanno

tremar tra questi verdi rami: s, - non m'inganno -

Perch, s, voi tremate, tra le foglie qual foglia!

perch tu tremi! ed io sento, che tu lo voglia

o no, della tua mano il tremito divino

lungo i rami discendere di questo gelsomino!

(bacia follemente l'estremit di un ramo pendulo).

ROSSANA

S, tremo e piango e t'amo, e tua sono, e tu m'hai

inebriata!

CIRANO

Allora, venga la morte ormai!

Son io, son io che seppi, son io che seppi darti

questa ebbrezza. Or non chiedo che una cosa

CRISTIANO (di sotto il balcone)

Baciarti!

ROSSANA (rigettandosi indietro)

Che cosa?

ClRANO

Oh!

ROSSANA

Voi chiedete!

CIRANO

S...

(a Cristiano a bassa voce)

Tu vai troppo presto...

CRISTIANO

Poich turbata, voglio profittarne.

CIRANO (a Rossana)

S, ho chiesto...

E ver, ma giusti numi! fui troppo audace...Ho visto...

ROSSANA (un po' delusa)

Sicch non insistete pi di cos?

CIRANO

S! Insisto...

senza insistere... S... Ma la vostra virt

s'affligge... Questo bacio, non me lo date pi!

CRISTIANO (a Cirano, tirandolo pel mantello)

Perch?

CIRANO (a Cristiano)

Taci!

ROSSANA (sporgendosi dal davanzale)

Che dite?

CIRANO

Dell'ardir mio mi pento.

Io dicevo a me stesso di tacere!...

Le tiorbe si mettono a suonare.

Un momento!...

Vien qualcuno...

Rossana chiude la finestra. Cirano ascolta le tiorbe, una delle quali suona un'aria pazzerellona, e l'altra un'aria lugubre.

Aria trista? Aria lieta?... Che fate?

un uomo?... una donna? - Ah, un monaco!

Entra un cappuccino, che va di casa in casa, con una lanterna in mano guardando le porte.

SCENA VII

Cirano, Cristiano, un cappuccino.

CIRANO (al cappuccino)

Cercate

l'uomo come Diogene?

IL CAPPUCCINO

Io cerco la dimora...

CRISTIANO

Il Diavolo si porti costui!...

IL CAPPUCCINO

Della signora

Maddalena Robin...

CRISTIANO

Che vorr?

CIRANO (mostrandogli una via che sale)

Da quel lato!

E dritto, - sempre dritto!...

IL CAPPUCCINO

Grazie tanto, obbligato!

Reciter un rosario sino alla litania.

(esce)

CIRANO

Con la vostra cocolla viene l'anima mia!

(torna verso Cristiano)

SCENA VIII

Cirano, Cristiano.

CRISTIANO

Ottienmi il bacio!...

CIRANO

No!...

CRISTIANO

Prima o poi...

CIRANO

Gi l'istante

verr, verr il minuto di febbre inebriante

che l'una bocca all'altra correr desiosa,

per i tuoi baffi biondi, pel suo labbro di rosa.

(a se stesso)

E preferisco sia per me...

Rumore di vetri che si riaprono. Cristiano si nasconde sotto il balcone.

SCENA IX

Cirano, Cristiano, Rossana.

ROSSANA (avanzandosi sul balcone)

Siete voi l?

Parlavam di... d'un...

CIRANO

Bacio. N vedo in verit

perch la vostra bocca sia cos timorosa.

Se la parola dolce, che sar mai la cosa?

Irragionevol tema non vi turbi la mente:

poco fa non lasciaste quasi insensibilmente

l'arguto cinguetto, per passar senza schianto

dal sorriso al sospiro e dal sospiro al pianto?

Ancora un poco, un poco solo ancora, vedrete:

non c' dal pianto al bacio che un brivido!

ROSSANA

Tacete!

CIRANO

Ma poi che cosa un bacio? Un giuramento fatto

un poco pi da presso, un pi preciso patto,

una confessione che sigillar si vuole,

un apostrofo roseo messo tra le parole

t'amo; un segreto detto sulla bocca, un istante

d'infinito che ha il frscio di un'ape tra le piante,

una comunione che ha gusto di fiore,

un mezzo di potersi respirare un po' il cuore

e assaporarsi l'anima a fior di labbra!

ROSSANA

Basta!

CIRANO

S pura cosa un bacio, ch'ella stessa, la casta

Regina lo concesse liberalmente in dono

a Buckingham!

ROSSANA

Allora!

CIRANO (esaltandosi)

Siccome quello io sono!

Anch'io, siccome quello, in segreta agonia

adorai lungamente voi, la Regina mia!

Triste e fedele anch'io sono!

ROSSANA

E siccome quello,

sei bello!

CIRANO (a parte, tornando in s)

Gi vero, mi scordavo... Son bello!

ROSSANA

Salite dunque a cogliere questo fior del desio...

CIRANO (spingendo Cristiano verso il balcone)

Va'!

ROSSANA

Quest'odor dell'anima...

CIRANO

Monta!

ROSSANA

Questo frusco

d'ape...

CIRANO

Monta!

CRISTIANO (esitando)

Ma ora parmi che ci sia male.

ROSSANA

Quest'attimo infinito!...

CIRANO (spingendolo)

Monta, dunque, animale!

Cristiano si slancia, e per mezzo del banco, i rami, i pilastri raggiunge le balaustra che scavalca.

CRISTIANO

Ah! Rossana!

(l'abbraccia e si china sulla bocca di lei)

CIRANO

... Ahim, che strano pizzicore

mi sento in petto! O bacio, o convito d'amore

il tuo Lazzaro io sono! Quaggi di te mi scende

una briciola; io sento che un poco il cor ti prende.

Poi che su quella bocca le sue labbra tremanti

baciano le parole ch'io dissi poco avanti.

Si odono le tiorbe.

Aria trista, aria lieta: il monaco.

(fingendo di correre, come se giungesse di lontano, e con voce chiara)

Buon d!

ROSSANA

Chi ?

CIRANO

Son io. Passavo... Cristiano ancora qui!

CRISTIANO (meravigliatissimo)

Oh, Cirano!

ROSSANA

Buon d!

CIRANO

Buon d, cugina, amico!

ROSSANA

Scendo!

Ella scompare nell'interno della casa. Dal fondo entra il cappuccino.

CRISTIANO

Costui di nuovo!

(segue Rossana)

SCENA X

Cirano, Cristiano, Rossana, il cappuccino, Ragueneau.

IL CAPPUCCINO

qui, qui - vi dico Maddalena Robin!

CRISTIANO

Ro-lin ci avete detto!

IL CAPPUCCINO

Bin, B, i, n, bin, bin.

ROSSANA (comparendo sulla soglia della casa seguita da Ragueneau che porta una lanterna e da Cristiano)

Che recate?

IL CAPPUCCINO

Un biglietto.

CRISTIANO

Come?

IL CAPPUCCINO (a Rossana)

Non pu trattarsi che di una santa cosa!

E di un degno signore...

ROSSANA (a Cristiano)

di Guiche!

CRISTIANO

Come? egli osa?...

ROSSANA

Oh, ma smetter bene. Smetter, sta' sicuro.

(dissigillando la lettera)

Io t'amo, e se costui...

(al chiarore della lanterna di Ragueneau, ella legge, in disparte, sottovoce)

Signorina, il tamburo

batte, il mio reggimento, arme e bagagli, in questo

punto move. Si crede me gi partito, io resto.

Io vi disobbedisco. Sono nel monastero.

Verr tra poco. Intanto vi mando messaggero

questo monaco, semplice come una pecorella.

Troppo dolce sorrise la vostra bocca bella

poco fa. Rivederla voglio. Non ho pi pace.

Allontanate tutti, e degnate l'audace

ricevere, gi spero, anticipatamente

perdonato, che firma... vostro devotamente.

eccetera.

(al cappuccino)

Buon padre, ecco leggo. Ascoltate:

Tutti si accostano a lei, ella legge a voce alta

Signorina, bisogna che il capo inchiniate

al cardinal, per quanto ci vi possa costare.

Gli perci che ho voluto scegliere per mandare

questo biglietto al suo grazioso destino,

un santo e molto acuto, discreto cappuccino.

Noi vogliam ch'ei vi dia, nella vostra dimora

la benedizione...

(voltando il foglio)

e che vi sposi or ora.

Cristian deve sposarvi stanotte. Ve lo mando.

Non vi piace, lo so. Ma io vi raccomando

di rassegnarvi. Il cielo benedir l'offerta

del vostro cuore. E siate, Signorina, ben certa

del rispetto di chi fu sempre, come segna,

il vostro devotissimo... eccetera....

IL CAPPUCCINO (raggiante)

Che degna

persona. Io lo sapeva. Ero senza paura.

Non poteva trattarsi se non di cosa pura!

ROSSANA (pianissimo a Cristiano)

Non leggo molto bene le lettere?

CRISTIANO

Altro che!

ROSSANA (ad alta voce, con rammarico grande)

orribil!

IL CAPPUCCINO (che ha diretto su Cirano la luce della lanterna)

Siete voi?

CRISTIANO

No, sono io.

IL CAPPUCCINO (volgendo la luce verso di lui, e come colto da un dubbio, scorgendone la bellezza)

Ma...

ROSSANA (vivamente)

C'

un post scriptum. Date centoventi pistole

pel monastero.

IL CAPPUCCINO

Degno signor!

(a Rossana)

Sia come vuole

il cielo!

ROSSANA (atteggiandosi a martire)

Io mi rassegno!

(mentre Ragueneau apre la porta al cappuccino che Cristiano invita a entrare, ella dice sottovoce a Cirano)

Voi trattenete il conte;

egli verr tra poco. Tenetegli voi fronte -

sinch...

CIRANO

Basta!

(al cappuccino)

Che tempo piglia la funzione?

IL CAPPUCCINO

Un quarto d'ora.

CIRANO (spingendoli tutti verso la casa)

Andate! Io star di piantone!

ROSSANA (a Cristiano)

Vieni ! . . .

Entrano.

CIRANO

Ma come fare perch questo furfante

s'indugi un quarto d'ora?

(si precipita sul banco, s'arrampica al muro, verso il balcone)

Su!... Scaliam quelle piante!

Ho il mio piano!

Le tiorbe si mettono a suonare una frase lugubre.

Oh! gli un uomo!

Il tremolo divien sinistro.

Questa volta ci siamo

veramente un uomo!...

( giunto sul balcone, si tira il cappello sugli occhi, si scinge la spada, si avvolge nella cappa, poi si curva e guarda in gi)

Non troppo alto... Andiamo!

(si mette a cavalcioni sulla balaustra, e attirando a s il lungo ramo di uno degli alberi che traboccano dal muro del giardino, vi si appende con ambo le mani, pronto a lasciarsi cadere)

Disturberemo un poco questo bel gelsomino!...

SCENA XI

Cirano, De Guiche.

DE GUICHE (che entra mascberato, andando a tastoni nella notte)

Ma che mai far questa birba di cappuccino?

CIRANO

Se mi riconoscesse alla voce!

(lasciando l'albero con una mano fa il gesto di girare una invisibile chiave)

Cric! crac!

(solennemente)

Su, Cirano, l'accento abbi di Bergerac!...

DE GUICHE (guardando la casa)

l. Ma veggo male. Ah, maschera importuna!

Va per entrare, allorch Cirano salta dal balcone reggendosi al ramo che cede e lo depone tra la porta e De Guiche. Egli finge di cadere pesantemente, come da grande altezza, e si allunga per terra, dove resta immobile, come stordito. De Guiche fa un salto indietro.

Ch' mai? Che?

(quando leva gli occhi, il ramo si raddrizzato; non vede che il cielo: non capisce)

Donde casca quest'uomo?

CIRANO (mettendosi a sedere per terra, e con l'accento guascone)

Dalla luna!

DE GUICHE

Dalla?...

CIRANO (come parlando in sogno)

Che ora abbiamo?

DE GUICHE

Non ha pi la ragione!

CIRANO

Che ora? che paese? che giorno? che stagione?

DE GUICHE

Ma...

CIRANO

Dove son?

DE GUICHE

Signore! ...

CIRANO

Io mi son un che piomba

qual bomba dalla luna.

DE GUICHE (perdendo la pazienza)

Ors!

CIRANO (balzando in piedi, con voce terribile)

Come una bomba!

DE GUICHE (rinculando)

Piombate dalla luna, e sia! (forse un demente!)

CIRANO (andando a lui)

E non ne piombo affatto metaforicamente!...

DE GUICHE

Ma...

CIRANO

Sono ormai cent'anni, o forse un minuto,

- Non so per quanto tempo son per l'aria caduto -

io stavo in quella palla color di zafferano.

DE GUICHE (alzando le spalle)

S. Lasciatemi andare!

CIRANO (mettendosi davanti a lui)

Suvvia, col cuore in mano:

ditemi, dove sono?... In qual luogo, in qual punto

io, come un aerolito, rovinando, son giunto?

DE GUICHE

Perdio! ...

CIRANO

Capite bene, che mentre gi venivo

io non potetti scegliere il mio punto d'arrivo!

Mi trasse in una luna o in una terra il peso

della posteriore mia parte? - Ove son sceso?

DE GUICHE

Ma vi dico, signore...

CIRANO (con un grido di terrore che fa retrocedere De Guiche)

Gran Dio!... Se ben ravviso...

la gente del paese ha tutto nero il viso!

DE GUICHE (portandosi la mano alla faccia)

Come?

CIRANO (con paura enfatica)

Sono in Algeri? Siete indigeno? Siete...

DE GUICHE (che si toccata la maschera)

La maschera!...

CIRANO (fingendo di alquanto rassicurarsi)

A Venezia son dunque?

DE GUICHE (facendo per passare)

Permettete: -

una dama mi aspetta!...

CIRANO (fingendo di alquanto rassicurarsi)

Sono a Parigi, allora!

DE GUICHE (sorridendo suo malgrado)

Il pazzo divertente!

CIRANO

Ridete?

DE GUICHE

S, ma ora

voglio passare!

CIRANO (giubilante)

A casa dunque il ciel mi ripone?

(completamente calmo, ridendo, spolverandosi, salutando)

Sono giunto- scusatemi! - con l'ultimo ciclone,

sono un po' sparso d'etere. Ahim, se ho viaggiato!

Ho di polvere d'astri pieni gli occhi. Attaccato

ai miei sproni v' certo qualche pel di pianeta...

(prendendo qualche cosa sulla manica sinistra)

Ecco, sul giustacuore, un capel di cometa!

(soffia come per farlo andar via)

DE GUICHE (fuori di s)

Signore! ...

CIRANO (sul punto in cui il conte sta per passare, protende la gamba come per mostrargli qualche cosa che vi sia su, e lo ferma)

Nel polpaccio mi sono tratto un dente

della Grande Orsa; e poi che, sfiorando il Tridente,

io volevo evitarne una delle tre lance,

son caduto a sedere, cos, nelle Bilance.

E adesso colass l'ago il mio peso addita.

(impedisce per forza che De Guiche passi e lo prende per un bottone del giustacuore)

Ch, se provaste a stringermi il naso con due dita,

ne sprizzerebbe latte!...

DE GUICHE

Latte?

CIRANO

S, della Via

Lttea.

DE GUICHE

Oh! per l'inferno!

CIRANO

Il ciel quaggi m'invia.

(incrociando le braccia)

Credereste che nella caduta stravagante

vidi Sirio la notte coprirsi d'un turbante?

(confidenziale)

L'altra Orsa ancora troppo piccola perch morda

(ridendo)

Nel traversar la Lira ne ho spezzato una corda.

(fiero)

Ma io conto di scrivere su codesto un trattato,

e de le stelle d'oro ch'ho di lass portato

nel mio mantello ardente, a mie spese e a miei rischi,

quando sar stampato, ne vo' fare asterischi!

DE GUICHE

Ma in fin dei conti io voglio...

CIRANO

V'indovino, messere!

DE GUICHE

Signore!

CIRANO

Voi vorreste dalla mia bocca avere

com' fatta la luna, e se, come si crede,

nella immensa cucurbita qualche abitante ha sede.

DE GUICHE (gridando)

Ma no! voglio...

CIRANO

Saper come feci a salire?

Con un mezzo inventato da me.

DE GUICHE (scoraggiato)

Non c' che dire:

pazzo!

CIRANO (sdegnoso)

Io non rifeci lo stupido aquilone

di Regiomontanus, n il timido piccione

di Archita!...

DE GUICHE

matto certo, ma non sciocco il matto!

CIRANO

Non ho nulla imitato di quanto s' gi fatto...

De Guiche riuscito a passare e si avanza verso la porta di Rossana; egli lo segue, pronto a ghermirlo.

Ho inventato sei mezzi buoni di violare

l'azzurro.

DE GUICHE (volgendosi)

Sei?

CIRANO (con volubilit)

Ponendo nudo il mio corpo a stare

dritto, io potea cospargerlo di fiale cristalline

ben colme delle lagrime de le albe mattutine.

Cos stando la mia nuda persona a bada,

il sol l'aspirerebbe insiem con la rugiada.

DE GUICHE (sorpreso e facendo un passo verso Cirano)

Toh? S, questo n' uno!

CIRANO (retrocedendo, per trarlo dall'altra parte)

E potevo, altrimenti,

per prendere il mio slancio, far conserva di venti,

rarefacendo l'aria in cassette di cedro

per via di specchi ardenti disposti a icosadro.

DE GUICHE (fa un altro passo)

Due!

CIRANO (retrocedendo sempre)

Potevo, facendo di meccanico uffizio,

nonch di pirotecnico, da fuochi d'artifizio,

su d'una cavalletta d'acciar farmi lanciare

nei prati azzurri dove stan gli astri a pascolare

DE GUICHE (seguendolo, senza sospetto, e contando sulle dita)

Tre!

CIRANO

Poi siccome il fumo a salire ha tendenza,

raccrne quanto avesse di trarmi su potenza.

DE GUICHE (come sopra, sempre pi meravigliato)

Quattro!

CIRANO

E, siccome Febo, quando l'arco pi scarso,

ama succhiar la vostra midolla, o buoi,... consparso

me ne sarei...

DE GUICHE (stupefatto)

E cinque.

CIRANO (che lo ha tratto, parlando, sin all'altro lato della piazza, presso un banco)

Finalmente, adagiato

su di un piatto di ferro, un pezzo avrei lanciato

di calamita in aria! Buon mezzo, questo: attratto,

dietro la calamita si precipita il piatto;

la raggiunge, s'attaccano, e via cos con lei

indefinitamente si pu salire!

DE GUICHE

E sei!

- Sei magnifici mezzi di volare senz'ale!

...Ma quale avete scelto?

CIRANO

Un settimo.

DE GUICHE

Toh! - Quale?

CIRANO

Questo il segreto! Ors, indovinala grillo!...

DE GUICHE

Sarebbe interessante s'io fossi pi tranquillo!

CIRANO (facendo il romor delle onde con grandi gesti misteriosi)

U!

DE GUICHE

Dunque?

CIRANO

Ci siete?

DE GUICHE

Non ancor!

CIRANO

La marea!...

Nell'ora in cui son l'onde attratte da Febea,

mi posi sull'arena - dopo un bagno di mare -

e, prima cominciandosi la testa a sollevare,

per che nei capelli pi acqua si raccoglie,

io salii come un angelo, fin del cielo alle soglie.

E salivo, salivo sempre, senza dimora.

Quand'ecco sento un urto! Allora...

DE GUICHE (tratto dalla curiosit, e sedendo sul banco)

Allora?

CIRANO

Allora...

(riprendendo la sua voce naturale)

Il quarto d'ora scorso; siete libero: adesso...

il matrimonio fatto.

DE GUICHE (alzandosi di un balzo)

Dio! son fuor di me stesso!...

Quella voce!

La porta della casa si apre, compaiono dei servi che portano candelieri accesi. Luce. Cirano leva il cappello di cui aveva abbassato la falda sugli occhi.

E quel naso!... Come, Cirano?

CIRANO (salutando)

Appunto.

- Si son dati l'anello di sposi in questo punto.

DE GUICHE

Chi mai?

Si rivolge. - Quadro. - Dietro i servi, Rossana e Cristiano si tengono per mano, il cappuccino li segue, sorridendo Ragueneau solleva anche lui una lampada. Chiude la marcia la governante intontita, in accappatoio.

Cielo!

SCENA XII

I precedenti, Rossana, Cristiano, il cappuccino, Ragueneau, i servi, la governante.

DE GUICHE (a Rossana)

Voi!

(riconoscendo Cristiano, con stupore)

Lui?

(salutando con ammirazione Rossana)

Siete delle pi fini!

(a Cirano)

Mi compiaccio, o signore dai voli peregrini:

avrebbe quel racconto fatto un santo indugiare

davanti al paradiso. Ogni particolare

notatene. Davvero, tutto ci pu servire

per un libro.

CIRANO (inchinandosi)

E un consiglio che far di seguire.

IL CAPPUCCINO (mostrando gli amanti a De Gui-che, e scotendo soddisfatto la sua gran barba bianca)

Che bella coppia, o figlio, riuniste.

DE GUICHE (guardandolo freddo)

S, padre.

(a Rossana)

Signora, al vostro sposo dite addio.

ROSSANA

Che!

DE GUICHE (a Cristiano)

Le squadre.

gi si pongono in marcia. Raggiungetele tosto.

ROSSANA

Per andare alla guerra?

DE GUICHE

Certo!

ROSSANA

Ma fu disposto

che restino i cadetti!

DE GUICHE

La disposizione

mutata!

(mettendo fuori il foglio che aveva conservato in saccoccia)

Ecco l'ordine.

(a Cristiano)

Recatelo, barone.

ROSSANA (gettandosi nelle braccia di Cristiano)

Oh!

DE GUICHE (sarcastico a Cirano)

La notte di nozze di.l da venire;

CIRANO (a parte)

Ei si crede di farmi crudelmente soffrire!

CRISTIANO (a Rossana)

Ancora un bacio, ancora!

CIRANO

Sbrigati, basta m!

CRISTIANO (continuando ad abbracciare Rossana)

Troppo duro lasciarla... Non puoi saper...

CIRANO (cercando di trarlo via)

Lo so.

Si odono da lungi i tamburi che battono una marcia.

DE GUICHE (che risalito in fondo)

Udite? Il reggimento parte!

ROSSANA (a Cirano, trattenendo Cristiano ch'egli tenta sempre di trarre via)

A voi lo confido!

Promettetemi ch'io lo rivedr. Mi fido!

CIRANO

Tenter... ma non posso prometter, certamente...

ROSSANA (con la stessa mimica)

Promettetemi ch'egli sar molto prudente!

CIRANO

Cercher, ma...

ROSSANA (con la stessa mimica)

Che a questa guerra cos terribile,

ei non avr mai freddo!

CIRANO

Far tutto il possibile!

ma...

ROSSANA (con la stessa mimica)

Che sar fedele a Rossana!

CIRANO

Sicuro,

ma...

ROSSANA (con la stessa mimica)

Che scriver spesso!

CIRANO (fermandosi)

Questo s, - ve lo giuro!


Atto quarto

I CADETTI DI GUASCOGNA

Il posto che occupa la compagnia di Carbone di Castel Geloso all'assedio di Arras. In fondo scarpata che attraversa tutta la scena. Oltre la scarpata si scorge un orizzonte di pianura, il paese coperto dei lavori per l'assedio. Nel fondo, lungi, le mura di Arras e la sagoma dei suoi tetti. Tende, armi sparse, tamburi, ecc... Sta per levarsi giorno. L'oriente s'indora. Sentinelle sparse Fuochi. Avvolti nei mantelli, i cadetti di Guascogna dormono. Carbone di Castel Geloso e Le Bret vegliano. Sono pallidissimi e smagriti, Cristiano dorme, tra gli altri, nella sua cappa, in primo piano, il volto rischiarato da un fuoco. Silenzio.

SCENA I

Cristiano, Carbone di Castel Geloso, Le Bret, i cadetti, poi Cirano.

LE BRET

Orribile!

CARBONE

Pi nulla!

LE BRET

Perdio!

CARBONE (facendogli segno di parlar sottovoce)

Li desterai.

Bestemrnia basso!

(ai cadetti)

Via... Dormite!

(a Le Bret)

Tu lo sai:

Cibo il sonno!

LE BRET

Ma per chi ha l'insonnia poco.

Che penuria!

Si ode qualche schioppettata lontana.

Mancavano questi colpi di fuoco!...

CARBONE

Or me li desteranno!

(ai cadetti che levano il capo)

Dormite!

Tutte le teste tornano gi. Nuovi colpi di fuoco pi prossimi.

UN CADETTO (agitandosi)

Che? Si torna

da capo?

CARBONE

Non niente. Cirano che ritorna!

Le teste che si erano alzate si riabbassano.

UNA SENTINELLA (di fuori)

Giuraddio! Chi va l?

LA VOCE DI CIRANO

Bergerac!

LA SENTINELLA (che sta sulla scarpata)

Giuraddio!

Chi va l!

CIRANO (comparendo sulla scena)

Bergerac, imbecille!

(discende. Le Bret gli va incontro, inquieto)

LE BRET

Gran Dio!

CIRANO (facendogli segno di non svegliare alcuno)

Zitto!

LE BRET

Ferito?

CIRANO

Han preso, come sai bene, impegno

di mancarmi ogni volta!

LE BRET

Ma questo eccede il segno!

per portar una lettera, quotidianarnente

rischiar! ...

CIRANO (fermandosi davanti a Cristiano)

Promisi ch'egli scriverebbe sovente:

(lo guarda)

Dorme. Si fatto pallido! Se il povero angioletto

sapesse ch'egli ha fame... Ma sempre bello!

LE BRET

A letto,

presto!

CIRANO

Non brontolare. Le Bret... Ti dir solo

che, per attraversare tutto il campo spagnuolo,

ho scelto un posto dove son certo di trovare

ebbri tutti, la notte.

LE BRET

Ci dovresti portare

dei viveri.

CIRANO

A passare esser lieve conviene,

- Ma vi sar del nuovo, presto. E se vidi bene...

ti dico che i Francesi mangeranno o morranno.

LE BRET

Narra.

CIRANO

No... Non son certo... Vedrete!

CARBONE

Oltre l'affanno,

che vergogna aver fame assediando!

LE BRET

Ma

nulla pi complicato dell'assedio di Arras;

noi assediamo Arras, e noi, presi alla ragna,

assedia il Cardinale, grande infante di Spagna...

CIRANO (ridendo)

Or dovrebbe a sua volta esser assediato.

LE BRET

Io no, non rido.

CIRANO (ridendo)

Oh! oh!

LE BRET

E voi potete, ingrato,

rischiar la vostra vita per una letterina!...

(vedendolo dirigersi verso una tenda)

Dove vai, ora?

CIRANO

A scrivere l'altra per domattina.

(solleva la tela e scompare)

SCENA II

I precedenti, meno Cirano.

Il giorno si cominciato a levare. Chiarori rosei. La citt di Arras si indora allorizzonte. Si ode un colpo di cannone immediatamente seguito da una batteria di tamburi, molto lontano, verso sinistra Altri tamburi battono pi dappresso. Le batterie vanno rispondendosi e accostandosi: scoppiano quasi in iscena, e si allontanano verso destra, percorrendo il campo. Rumori di risveglio. Voci lontane di ufficiali.

CARBONE (con un sospiro)

Gi la diana!

I cadetti si agitano nei loro mantelli, si stirano.

O provvido sonno, tu sei finito!...

So il loro primo grido.

UN CADETTO (mettendosi a sedere)

Ho fame.

UN ALTRO

Io son sfinito!

TUTTI

Ahi!

CARBONE

Alzatevi!

TERZO CADETTO

Come muoversi?

QUARTO CADETTO

O fare un gesto?

IL PRIMO (mirandosi in un pezzo di corazza)

Che lingua gialla: il vento della notte indigesto!

UN ALTRO

Do per un po' di cacio il tortil di barone!

UN ALTRO

Quanto a me, se nessuno fornisce il mio peptone,

che una pinta di chilo a elaborarmi imprenda,

io mi ritiro - come Achille - nella tenda!

UN ALTRO

Pane, pane!

CARBONE (presso la tenda dov' entrato Cirano, a mezza voce)

Cirano!

ALTRI

Moriamo!

CARBONE (sempre a mezza voce, alla porta della tenda)

Aiuto, aiuto!

Tu che per loro hai pronto sempre il tuo motto arguto,

vieni a rinvigorirli un poco tu.

SECONDO CADETTO (precipitandosi sul primo che mastica qualche cosa)

Che ingozzi?

IL PRIMO

E stoppa da cannone che col grasso dei mozzi

de le ruote si frigge nei caschi. A quanto pare,

nei dintorni di Arras c' poco da cacciare!

UN ALTRO (entrando)

Io sono stato a caccia!

UN ALTRO (come il precedente)

Io nel fiume ho pescato!

TUTTI (in piedi, precipitandosi sui nuovi arrivati)

Fagiani? - Carpioni? - Su, che avete recato?

Presto!

IL PESCATORE

Un ghiozzo!

IL CACCIATORE

Una passera!

TUTTI (esasperati)

Basta! - Non un minuto!

Ribelliamoci tosto!

CARBONE

Corri, Cirano, aiuto!

Ormai s' fatto giorno.

SCENA III

Gli stessi, Cirano.

CIRANO (vien fuori dalla tenda tranquillo: ha un libro fra le mani ed una penna sull'orecchio)

Che c'?

(silenzio. Al primo cadetto)

Perch codesto tuo passo strascicante?

IL CADETTO

Perch ci ho nei talloni alcun che di pesante!...

CIRANO

E che cosa?

IL CADETTO

Lo stomaco!

CIRANO

E anch'io ce l'ho, cospetto!

IL CADETTO

Ti d fastidio?

CIRANO

No, mi fa pi lieve il petto!

SECONDO CADETTO

Lunghi una spanna ho i denti!

CIRANO

Pi largo morderai!

UN TERZO

La mia pancia s' tesa.

CIRANO

Fanne un tamburo, ormai!

UN ALTRO

Io ho qui nelle orecchie sibili persistenti.

CIRANO

No, no: ventre affamato non ha orecchie: tu menti!

UN ALTRO

Un po' d'erba! - una cima!

CIRANO (si toglie il casco dal capo e glielo mette in una mano)

Eccoti il tuo cimiero!

UN ALTRO

Che si pu divorare?

CIRANO (gettandogli il libro che ha in mano)

LIliade di Omero!

UN ALTRO

Il ministro fa i suoi quattro pasti!

CIRANO

Dovrebbe

mandarti un perniciotto?

LO STESSO

E che mal vi sarebbe?

E vino!

CIRANO

Richelieu, farci servir vi piaccia

del Borgogna!

LO STESSO

Da un monaco!

CIRANO

Sua Eminenza Vernaccia?

UN ALTRO

Ho una fame da orco!

CIRANO

E mordi il freno, allora!

IL PRIMO CADETTO (alzando le spalle)

Sempre il motto, la punta!

CIRANO

La punta, il motto, ognora!

Oh, morire una sera, sotto un cielo di rosa,

facendo un motto arguto, per una gloriosa

causa! - Oh, cader colpito dall'arma veramente

nobile, e per la mano di un nemico eccellente;

su una zolla di gloria, e lontano da un letto,

di febbre, con sul labbro la punta come in petto!

GRIDO DI TUTTI

Ho fame!

CIRANO (piegando le braccia)

Nella pancia dunque il vostro valore?...

- Qua, Bertrandou col piffero, vien qua, vecchio pastore,

cava dal doppio fodero uno dei tuoi stromenti;

soffia e suona a quest'orda di ghiottoni indolenti

le vecchie arie natie dal ritmo ammaliante

di cui tutte le note sono come altrettante

sorelle, e in tutte fremono voci e suoni diletti,

e treman lente lente come trema sui tetti

il fumo che si esala dal nato casolare,

e la musica loro un dialetto pare!...

Il vecchio siede e prepara il piffero.

Oggi il flauto, guerriero sospiroso, ricordi -

mentre che le tue dita paiono negli accordi

misurar d'invisibili uccelli un minuetto -

che fu di canna prima che d'ebano, e al suo schietto

suono stupisca, e tutta ritrovi nell'ebbrezza

l'anima di sua rustica e blanda giovinezza.

Il vecchio comincia a suonare delle arie di Linguadoca.

Ascoltate, o Guasconi... Non pi la marzia squilla

del piffero, ma il flauto della selva tranquilla!

Non della pugna il fischio tra le sue labbra, omai

la lenta cennamella dei nostri pecorai!...

Ascoltate: la valle, Ia landa, la foresta,

il bruno mandriano col tocco rosso in testa,

il dolce delle verdi sere su la Dordogna,

ascoltate, o Guasconi; tutta la Guascogna!

Tutte le teste si sono inclinate, tutti gli occhi sono pensosi; e qualche lagrima furtivamente asciugata, con un gomito, con un lembo di mantello.

CARBONE (piano a Cirano)

Ma tu me li fai piangere!

CIRANO

Di nostalgia! Un male

nobil pi della fame... non fisico... morale!

Amo ch'abbia mutato viscere il lor dolore

ed or li stringa, invece che allo stomaco, al cuore!

CARBONE

Ma per la tenerezza me li farai mancare!

CIRANO (che fa segno al tamburo di avvicinarsi)

Non dubitare. Un attimo basta per risvegliare

gli eroi che in essi dormono!... Basta solo...

A un secondo segno il tamburo rulla.

TUTTI (si alzano e si precipitano sulle loro armi

Che ci?

CIRANO (sorridendo)

Vedi: un semplice rullo di tamburo bast.

Addio sogni, rimpianti, provincia, amor che furo;

e ci che vien dal piffero, se ne va col tamburo!

UN CADETTO (guardando in fondo)

Ah, ecco, Monsignore De Guiche!

TUTTI I CADETTI (mormorando)

Oh...

CIRANO (sorridendo)

Lusinghiero

murmure!

UN CADETTO

un seccatore!

UN ALTRO

E vien a farci il fiero,

con sopra l'armatura quel merletto s fno!

UN ALTRO

Quasi che sopra il ferro si portasse del lino!

IL PRIMO

Buono se c' sul collo qualche foruncoletto!

IL SECONDO

Un altro cortigiano!

UN ALTRO

Il nipote perfetto

di suo zio!

CARBONE

Ma Guascone!

IL PRIMO

Non vi fidate affatto!

Egli un falso Guascone... Il ver Guascone matto.

Niente pi da temere di un Guascon che abbia testa!

LE BRET

bianco...

UN ALTRO

Ha fame... come tutti. Ma ve' che festa

di bei chiovi d'argento sulla corazza! I crampi

del suo stomaco vuoto danno al sol vivi lampi!

CIRANO (vivacemente)

Non mostriam di patire. Le vostre carte, via,

le pipe, i dadi...

Tutti si mettono in fretta a giuocare su dei tamburi, su degli sgabelli, o per terra sui mantelli, e accendono lunghe pipe.

Ed io leggo flosofia!

Si mette a passeggiare in lungo ed in largo, leggendo un piccolo libro che ha cavato dalla saccoccia. Quadro. Entra De Guiche. Tutti hanno l'aria occupata e contenta. Egli pallidissimo. Si avanza verso Carbone.

SCENA IV

I precedenti, De Guiche.

DE GUICHE (a Carbone. Si osservano entrambi. De Guiche, tra s, con soddisfazione)

Com' verde!

CARBONE (tra s)

Non ha pi niente, fuori

che gli occhi.

DE GUICHE (guardando i cadetti)

Ecco i tcrribili Cadetti! S, signori

mi dicono ch'io qui sia messo alla berlina

e che presso i Cadetti, nobilt montanina,

grandi Perigordini, grandi di Linguadoca,

ogni ingiuria pel loro colonnello sia poca;

che intrigante mi chiamino, cortigiano, - e dispetto

abbiano di vedermi un simile colletto,

e non trovino pace per l'indignazione

ch'esser guascon si possa senza essere straccione!

Pausa. Si giuoca. Si fuma.

Dal vostro capitano far punirvi!

CARBONE

No!

D'altronde io sono libero, e punir non li vo'.

DE GUICHE

Ah?

CARBONE

La mia compagnia la pagai: mi appartiene;

agli ordini di guerra solo obbedisco.

DE GUICHE

Ah? Bene!

Basta!

(volgendosi ai cadetti)

Rider mi posso delle vostre bravate.

Si sa bene com'io marci alle fucilate.

E certo ieri, a Bapaume, la furia fu palese

onde al sir di Bucquoi feci lasciar le prese;

riconducendo i miei sulla sua gente stanca,

tre volte caricai!...

CIRANO (senza togliere gli occhi dal libro)

S... ma la vostra bianca

ciarpa!

DE GUICHE (sorpreso e soddisfatto)

Sapete questo? Accadde veramente,

che nel caracollare a raccor la mia gente

appunto per la terza carica, lo scompiglio

dei fuggiaschi mi trasse fra i nemici: in periglio

mi trovai d'esser preso e fucilato, quando

ebbi un'idea felice: e, snodando e lasciando

abilmente per terra la ciarpa scivolare,

rivelatrice del mio grado militare,

potei, da niun visto, fuor dal campo spagnuolo

trarmi, e poscia, tornando, seguito dallo stuolo

de' miei riconfortati, batterli in men che dico!

Ebbene, che ne dite, del mio tratto?

I cadetti non hanno l'aria di ascoltare; ma a queto punto le carte ed i bossoli restano sospesi in aria ed il fumo delle pipe trattenuto nelle bocche. Attesa

CIRANO

Che Enrico

quarto non si sarebbe dirninuito, s'anche

oppresso dalla forza, delle sue penne bianche!

Gioia silenziosa. Le carte vengono posate, i dadi cadono ed il fumo vien fuori.

DE GUICHE

Nondimeno l'astuzia valse, se non mi sbaglio.

Pari attesa che sospende il giuoco e le pipe.

CIRANO

L'onor non si rifiuta di servir da bersaglio!

Le carte si posano; i dadi cadono; il fumo s'innalza per l'aria con crescente soddisfazione.

Se ci fossi stato io, allorch scivol

la ciarpa - il valor nostro si differisce in ci -

l'avrei tosto raccolta, e me l'avrei fasciata.

DE GUICHE

Un'altra spacconata di Guascon!

CIRANO

Spacconata? ...

Prestatemi la ciarpa. M'offro fin da stasera

di caricar, pel primo, con essa a bandoliera.

DE GUICHE

Guasconata anche questa! Sapete che la ciarpa

rest presso il nemico, l, in riva della scarpa,

dove poi la mitraglia l'opera sua comp -

dove nessun potrebbe cercarla!

CIRANO (cavando di tasca la fascia bianca e porgendogliela)

Eccola qui.

Pausa. I cadetti soffocano le risa sotto le carte e nei bossoli. De Guiche si volge, li guarda: essi ripigliano immediatamente la loro seriet, i giuochi; uno di lor zufola con indfferenza l'aria montanina suonata dal piffero.

DE GUICHE (prendendo la fascia)

Grazie. Con questo lembo io potr segnalare

un cenno che finora esitavo di fare.

(va alla scarpata, vi sale e agita pi volte in aria la fascia)

TUTTI

Che?

LA SENTINELLA (dall alto della trincea)

Laggi fugge un uomo!

DE GUICHE (ridiscendendo)

Egli una falsa spia

spagnuola. Non potete pensar quanto ci sia

utile. Le notizie onde i nemici avvisa

son quelle che io medesimo gli fornisco, di guisa

che sopra i lor disegni influir noi possiamo.

CIRANO

un briccone!

DE GUICHE (annodandosi, noncurante, la fascia)

Ci molto utile. Dicevamo?

- Ah: si, volevo dirvi, che a fin di provvedere,

con un colpo supremo, di viveri le schiere,

stanotte il maresciallo verso Dourlens andato:

l sono i vivandieri del Re... Per un celato

sentier l giunger. Ma, poi che senza inciampo

vuol tornar, tanta prese della truppa del campo,

che se ci attaccasse, si avrebbe certamente

buon giuoco alla partita, con mezzo campo assente.

CARBONE

Se i nemici sapessero della partenza, il danno

sarebbe grave. Ma la ignorano?

DE GUICHE

La sanno

e stan per attaccarci.

CARBONE

Ah?

DE GUICHE

I1 mio falso spione

gi mi ha dato l'avviso della loro aggressione.

E mi ha soggiunto: Io posso determinare il sito.

Su qual punto volete esser dunque assalito?

Io dir che di tutti quelli il pi fiacco posto.

E l v'attaccheranno Uscite - io gli ho risposto

- dal campo, e al nostro fronte tenete ben gli sguardi:

sar sul punto dove vi accenner pi tardi.

CARBONE (ai cadetti)

Signori, preparatevi!

Si alzano tutti. Fracasso di sciabole e di cinturoni, che si affibbiano

DE GUICHE

Sar tra unora.

PRIMO CADETTO

Ah!... Bene!...

Tornano tutti a sedere. Si riprende la partita interrotta.

DE GUICHE (a Carbone)

Il maresciallo torna. Dargli tempo conviene.

CARBONE

E per questo?

DE GUICHE

Bisogna che il favore mi usiate

di farvi massacrare.

CIRANO

Cos vi vendicate?

DE GUICHE

Or io vi dir che se vi amassi, avrei

scelto voi con i vostri per i disegni miei;

ma poi che al valor vostro niun confronto c',

servendo il mio rancore, io servo anche il mio Re.

CIRANO

Lasciate ch'io vi sia grato.

DE GUICHE

So che godete

a battervi con cento. Doler non vi potrete

che manchi al valor vostro conveniente bisogna.

(va verso il fondo con Carbone)

CIRANO (ai cadetti)

Dunque, signori miei, nel blason di Guascogna

che porta sei scaglioni d'azzurro e d'oro fino

aggiungeremo un settimo scaglione porporino!

De Guiche discorre piano con Carbone in fondo. Si danno degli ordini. La resistenza si prepara. Cirano s'avvicina a Cristiano, che rimasto immobile, le braccia conserte. Cirano, mettendogli la mano sulla spalla

Cristiano.

CRISTIANO (scuotendo la testa)

Rossana!

CIRANO

Ahi!

CRISTIANO

Porre del cuor mio

in una bella lettera vorrei tutto l'addio!...

CIRANO

Sospettando che fosse per oggi, in questo foglio

(cava dal giustacuore un biglietto)

ho gi fatto gli addii.

CRISTIANO

Dammelo! ...

CIRANO

Vuoi?...

CRISTIANO (prendendo la lettera)

Se voglio!

(la apre, la legge, si ferma)

CIRANO

Che mai?

CRISTIANO

Questo piccolo cerchio?...

Cirano riprende vivamente la lettera e guarda ingenuamente.

CRISTIANO

pianto!

CIRANO

S... Talvolta il poeta cede al suo stesso incanto!

Capisci... quel biglietto era s commovente

che, scrivendolo, io stesso ho pianto veramente.

CRISTIANO

Hai pianto?...

CIRANO

S..., perch... morir non terribile..

Ma... non pi rivederla, mai... questo l'orribile!

Perch certo io non la...

Cristiano lo guarda.

noi non la...

(vivamente)

tu non la..

CRISTIANO (strappandogli la lettera)

Dammi cotesta lettera!

Si ode un rumore lontano dal campo. La voce di una sentinella.

Giuraddio, chi va l?

Colpi di fuoco. Voco confuso. Sonagli.

CARBONE

Che c'...

LA SENTINELLA (che sulla trincea)

Una carrozza!

Tutti si precipitano per vedere.

GRIDA

Come! Nel campo? E... passa!

- Ha l'aria di venire dal nemico! - Man bassa!

Tirate! - No! il cocchiere ha detto... - Ha detto che?

- Ha gridato: servizio del Re!

Tutti sono saliti sulla scarpata e guardano di fuori. I sonagli si avvicinano.

DE GUICHE

Come? del Re!...

Tutti discendono e si allineano.

CARBONE

I cappelli!

DE GUICHE (alla cantonata)

Del Re! - Largo, turba insolente

affin che il legno possa girar pomposamente.

La carrozza entra a trotto serrato. inzaccherata di fango e di polvere. Le portiere sono abbassate. Due servitori stanno indietro. Si ferma di botto.

CARBONE (gridando)

Suonate!

Rulli di tamburi. Tutti i cadetti si scoprono.

DE GUICHE

La predella gi.

Due uomini si precipitano. Lo sportello si apre.

ROSSANA (saltando dalla carrozza)

Salute al valore!

Il suono di una voce di donna fa rialzare d'un colpo tutta quella gente profondamente inchinata. - Stupore.

SCENA V

I precedenti, Rossana.

DE GUICHE

Servizio del Re! Voi?

ROSSANA

Del solo re, l'Amore!

CIRANO

Gran Dio!

CRISTIANO (slanciandosi)

Voi qui?

ROSSANA

L'assedio ormai troppo dur!

CRISTIANO

Perch? ...

ROSSANA

Ti dir poi!

CIRANO (che al suono della voce di Rossana rimasto inchiodato, immobile, senza osare di rivolgere gli occhi verso di lei)

Dio! guardarlaoser?

DE GUICHE

Non potete star qui!

ROSSANA (gaiamente)

Ma s, ma sl! Volete

darmi un tamburo?...

(siede su di un tamburo, che qualcuno le ha offerto)

Grazie.

(ride)

Han tirato, sapete,

sopra il mio legno!

(fieramente)

Tutto, tutto un picchetto intero!

- Come quel della favola par fatto - non vero?

di una zucca, con topi per cocchieri e lacch.

(mandando con le labbra un bacio a Cristiano)

Buon d.

Guardano tutti.

Ma non sembrate gai - Non credevo che

fosse cos lontana Arras!

(scorgendo Cirano)

Caro cugino!

CIRANO (avanzandosi)

Ma come?...

ROSSANA

Come ho fatto a trovare il cammino?

Oh Dio, semplicissimo: son sempre andata avanti

dove ho visto il paese saccheggiato. Ma quanti

orrori! Ahim, bisogna veder quel malefizio

del Re vostro, il mio Re val meglio!

CIRANO

Qual follia!

Ma per qual via poteste passare?

ROSSANA

Per qual via?

Per gli Spagnuoli!

PRIMO CADETTO

Ahim, l'astuzia femminile!

DE GUICHE

Ma, come riusciste a traversar le file?

LE BRET

Dovette esser molto difficile!

ROSSANA

Non troppo.

Son passata in carrozza, e n men di galoppo.

Se appariva un hidalgo burbanzoso, il pi bello

dei miei sorrisi io tosto mettcvo allo sportello,

ed essendo gli hidalghi gli uomini pi galanti

- non dispiaccia ai Francesi - andavo sempre avanti.

CARBONE

S, signora, gli un buon passaporto codesto

sorriso. Ma pi volte vi dovett'esser chiesto

dove mai vi recaste.

ROSSANA

S, certo, non so quante

volte. Ed io rispondevo tosto: Vo dal mio amante.

La spagnuol pi feroce, richiudendomi a questo

lo sportello del legno, solenne e con un gesto

della man che gli avrebbe invidiato un re,

rialzava i moschetti gi puntati su me;

e di grazia magnifico e d'arroganza, eretto

sotto le crespe a canne d'organo del merletto,

date le piume al vento, mi dicea, con squisita

prosopopea chinandosi: a Passi pur, Senorita!.

CRISTIANO

Ma...

ROSSANA

Ho detto: il mio amante. Scusami: vero, s:

Se invece avessi detto: da mio marito, chi

mi lasciava passare?

CRISTIANO

Ma...

ROSSANA

Che?...

DE GUICHE

Andarvene occorre

di qui!

ROSSANA

Andarmene?

CIRANO

Tosto.

LE BRET

Senza indugio frapporre!

CRISTIANO

S.

ROSSANA

Ma come?

CRISTIANO (imbarazzato)

Perch...

CIRANO (come sopra)

Fra mezz'ora...

DE GUICHE (come sopra)

...o fra unora

CARBONE (come sopra)

Meglio ...

LE BRET (come sopra)

Potreste...

ROSSANA

C' battaglia? Io resto, allora!

TUTTI

Oh, no!

ROSSANA

mio marito!

(si getta nelle braccia di Cristiano)

Mi uccidano con te!

CRISTIANO

Come ti brillan gli occhi!

ROSSANA

Ti spiegher perch!

DE GUICHE (disperato)

un posto micidiale!

ROSSANA (volgendosi)

Micidiale?

CIRANO

E il segno

ch'egli ce l'ha dato!

ROSSANA (a De Guiche)

Avevate disegno

di farmi restar vedova?

DE GUICHE

Oh, vi giuro!...

ROSSANA

No! ... niente!

Or io son pazza... resto!... D'altronde divertente!

CIRANO

E che? la preziosa celava un'eroina!

ROSSANA

Signor di Bergerac, io son vostra cugina!

UN CADETTO

Noi vi difenderemo!

ROSSANA (sempre pi febbrile)

Non ne dubito punto!

UN ALTRO (con ebhrezza)

Il campo odora d'ireos.

ROSSANA

Misi un cappello, appunto,

che far molto bene dei moschetti nel lampo!...

(guardando De Guiche)

Ma sar, forse, tempo che il conte lasci il campo...

Pu cominciare il fuoco!

DE GUICHE

troppo!... A dare io vo

un'occhiata ai cannoni... Tra poco torner.

C' tempo ancor: mutate pensiero!...

ROSSANA

Mai.

De Guiche esce.

SCENA VI

I precedenti, meno De Guiche.

CRISTIANO (supplichevole)

Va' via!...

ROSSANA

No!

PRIMO CADETTO (agli altri)

Ella resta!

TUTTI (precipitandosi, urtandosi, lisciandosi)

Un pettine! - Il tuo specchio! - La mia

giubba bucata: un ago! - Un rasoio! - Il sapone

- I miei polsini! - Un ferro per i baffi! - Un gallone!

ROSSANA (a Cirano che ancora la supplica)

Niente mi far muovere da questo luogo!

CARBONE (dopo di essersi come gli altri aggiustato il vestito, spolverato, dopo di avere spazzotato il cappello, raddrizzata la piuma e tirati gi i polsini, si avanza verso Rossana e cerimoniosamente)

Allora

permettetemi ch'io vi presenti, o signora,

qualcuno di coloro cui il caso vuol che tocchi

l'onore di morire sotto i vostri begli occhi!

Rossana s'inchina e aspetta, in piedi, al braccio di Cristiano. Carbone presenta.

Baron di Peyrescous di Colignac.

Il cadetto s'inchina.

ROSSANA

Signore!

CARBONE (continuando)

Ed eceovi qui tutto di Guascogna il fior fiore:

Barone di Estressae Lesbas d'Esearabio

Cavalier d'Antignae-Juzet - Barone Hillot

di Blagnae Salchan di Castello...

ROSSANA

Ma quanti

nomi avete ciascuno?

IL BARONE HILLOT

Tanti, signora, tanti!

CARBONE (a Rossana, accennando alla mano in cui ella tiene il fazzoletto)

Volete aprir la mano?

ROSSANA (apre la mano e il fazzoletto cade)

Perch?

Tutta la compagnia fa per precipitarsi a raccoglierlo.

CARBONE (raccogliendolo sollecitamente)

La compagnia

nostra senza bandiera. Ma oggi, in fede mia,

la pi bella del campo l'alzeranno i Cadetti.

ROSSANA (sorridendo)

E cos piccolino!

CARBONE (attaccando il fazzoletto alla punta della sua lancia di capitano)

Ma con tanti merletti!

UN CADETTO (agli altri)

Or morrei, vedi, senza il menomo rimpianto,

se avessi nello stomaco una noce soltanto!

CARBONE (che lo ha udito, indignato)

Parlar di cibo, quando una donna squisita!...

ROSSANA

L'aria del campo fine e anch'io sono sfinita.

Pasticci freddi e vini scelti; questo sol vo'!

- Volete voi portarmi tutto ci?

Costernazione.

UN CADETTO

Tutto ci?

UN ALTRO

Dove prenderlo? Dove? gran Dio!

ROSSANA (tranquillamente)

L, nel mio legno!

TUTTI

Che?

ROSSANA

Ma poi ci vorrebbe uno scalco d'ingegno.

Signori miei, guardate pi presso il mio cocchiere:

un uomo prezioso non vi par di vedere?

I CADETTI (precipitandosi verso la carrozza)

Ragueneau!

ROSSANA (seguendoli con gli occhi)

Poveretti!

CIRANO (baciandole la mano)

Oh, buona fata!

RAGUENEAU (in piedi sulla cassetta come un ciarlatano di piazza)

Schiavo

vostro, signori miei.. Signori!.

Entusiasmo.

I CADETTI

Bravo, bravo!

RAGUENEAU

Gli Spagnuoli, vedendo passar nel legno mio

tante grazie, non videro questa grazia di Dio!

Applausi.

CIRANO (piano a Cristiano)

Cristiano!

RAGUENEAU

La troppa galanteria turb

tutti...

(trae dalla cassetta un piatto che solleva giubilando)

e la galantina incolume pass!

Applausi. La galantina passa di mano in mano.

CIRANO (piano a Cristiano)

Odi.

RAGUENEAU

E gli occhi il capriccio di Venere velando,

Diana fe' il capretto...

(brandisee un cosciotto)

passare in contrabbando!

Entusiasmo. Il cosciotto ghermito da venti mani tese.

CIRANO (piano a Cristiano)

Vorrei parlarti!

ROSSANA (ai cadetti che tornano avanti carichi di vettovaglie, e accennando loro che le pongano per terra)

Gi!

(stende la tovaglia sull'erba, aiutata dai due imperturbabili servitori che erano dietro la carrozza)

ROSSANA (a Cristiano nel momento che Cirano stava per trarlo da parte)

Fate qualcosa voi!

Cristiano ua ad aiutarla. Movimento d 'inquietudine in Cirano.

Un paon coi tartufi!

PRIMO CADETTO (che viene avanti giubilando nel tagliare una fetta di prosciutto)

Lampi e tuoni! Di noi

non si dir che andammo a farci aprire il petto

senza una scorpacciata...

(correggendosi tosto, nel vedere Rossana)

Scusi, senza un banchetto!

RAGUENEAU (lanciando i cuscini della carrozza)

I cuscini son pieni d'ortolani!

Tumulto. Si sventrano i cuscini. Risa. Gioia.

TERZO CADETTO

Ecco i vini!

RAGUENEAU (lanciando bottiglie di vino bianco)

Bottiglie di topazi!...

(di vino rosso)

Bottiglie di rubini!

ROSSANA (gittando una tovaglia legata a Cirano)

Sciogliete qua!... Su, svelto! imbandite la mensa!

RAGUENEAU (brandendo una lanterna strappata)

Ogni lanterna fa da piccola dispensa

CIRANO ( piano a Cristiano, mentre stendono la tovaglia)

Occorre ch'io ti parli prima che tu le parli!

RAGUENEAU (sempre pi lirico)

La mia frusta ha per manico una salsiccia d'Arli!

ROSSANA (versando del vino e servendo)

Poi che ci fanno uccidere, perch saremmo buoni

col resto dell'esercito? - Tutto per i Guasconi!

E se viene De Guiche, che nessun gli dia retta,

n l'inviti!

(andando dall'uno all'altro)

C' tempo - Piano, non tanta fretta!

Bevete un po'! - Perch piangete?

PRIMO CADETTO

Quel paone!...

ROSSANA

Rosso o bianco? - Del pane al capitan Carbone!

- un coltello! - Qua il piatto - Una crostata? - Ancora?

Vi servo io! - Champagne!

CIRANO (che la segue, carico le braccia di piatti, aiutandola a servire)

Mai l'ho amata come ora!

ROSSANA (a Cristiano)

E voi?

CRISTIANO

Niente.

ROSSANA

Un biscotto... nel moscato... Due dita!

CRISTIANO (tentando trattenerla)

Dite, perch veniste?

ROSSANA

Ancor non ho compita

l'opera mia... Tacete... Tra poco...

LE BRET (che era risalito al fondo per porgere un pane, in cima a una lancia, alla sentinella della trincea)

Il Conte!

CIRANO

Presto!

Su, nascondete tutto: piatti e bottiglie!

(a Ragueneau)

Lesto,

rimonta tu! - Fingiamo come niente! Cos!

Tutto nascosto?

In un batter d'occhio tutto stato ricacciato nelle tende, o nascosto sotto i vestiti, sotto i mantelli, nei feltri. - De Guiche entra frettolosamente, e si ferma d'un tratto, fiutando. - Pausa.

SCENA VII

I precedenti, De Guiche.

DE GUICHE

Come ci odora bene qui!

UN CADETTO (canticchiando in aria disinvolta)

To, lo, lo, lo!...

DE GUICHE (fermandosi e guardandolo)

Che avete? Perch s rosso?

IL CADETTO

Io?... Niente.

E il sangue... Ci battiamo fra poco... Si risente!

UN ALTRO

Pum... pum...

DE GUICHE (volgendosi)

Che ci?

IL CADETTO (un poco ebbro)

certa canzone che so io!

Una piccola...

DE GUICHE

Siete gaio, ragazzo mio!

IL CADETTO

L'imminente pericolo!

DE GUICHE (chiamando Carbone per dare un ordine)

Capitano!... io...

(si ferma vedendolo)

Cospetto!

Anche voi, capitano, avete un bell'aspetto!

CARBONE (paonazzo, nascondendo una bottiglia dietro il dorso con gesto evasivo)

Oh! ...

DE GUICHE

Mi restava un sol cannon.

L'ho fatto porre

(mostra un angolo nella quinta)

in quel canto. Potrete servirvene, se occorre.

UN CADETTO (dondolandosi)

Gentil attenzione!

UN ALTRO (sorridendogli graziosamente)

Dolce sollecitudine!

DE GUICHE

Ma che, son matti?

(secco)

Non avendo l'abitudine

del cannone, badate al rinclo!

PRIMO CADETTO

Pfft!

DE GUICHE (andando a lui, furioso)

Ma! ...

IL CADETTO

Il cannon dei Guasconi mai non rinculer!...

DE GUICHE (prendendolo per il braccio e scuotendolo)

Voi siete ebbro!... Di che?

IL CADETTO (fiero)

Dell'odor della polvere!

DE GUICHE (alzando le spalle, lo respinge e va premurosamente a Rossana)

Via, signora, che avete deciso di risolvere?

ROSSANA

Resto!

DE GUICHE

Fuggite!

ROSSANA

No!

DE GUICHE

Allor, poi ch' cos,

mi sia dato un moschetto!

CARBONE

Come?

DE GUICHE

Anch'io resto qui...

CIRANO

Finalmente, signore! Questo coraggio schietto!

PRIMO CADETTO

Sareste voi Guascone, ad onta del merletto?

ROSSANA

Che! ...

DE GUICHE

Una donna in rischio non uso di lasciare!

SECONDO CADETTO (al primo)

Evvia! Mi par si possa ben dargli da mangiare!

Tutte le vettovaglie ricompaiono come per incanto.

DE GUICHE (a cui si accendono gli occhi)

Dei viveri!

TERZO CADETTO

Ne vengono fuor da tutte le vesti!

DE GUICHE (signoreggiandosi, alteramente)

E pensar vi potete che io mangi i vostri resti?

CIRANO (salutando)

Fate progressi! Bravo!

DE GUICHE (fieramente)

Mi batter benone

digiuno!

PRIMO CADETTO (esultando di gioia)

Gli un Guascone!

DE GUICHE (ridendo)

S?

IL CADETTO

Gli un vero Guascone!

Si mettono tutti a ballare.

CARBONE (che scomparso da qualche momento dietro la trincea, ricomparendo sulla cresta)

I miei picchier son pronti, pi che mai fieri in vista!

(mostra una linea di picche oltrepassanti la cresta)

DE GUICHE (a Rossana, inchinandosi)

La mia mano accettate per passarli in rivista?...

Ella gli d la mano, salgono insieme verso la scarpata. Tutti si scoprono e li seguono.

CRISTIANO (andando a Cirano, vivamente)

Di' presto!

Nel momento in cui Rossana compare sulla cima, le lance scompaiono abbassate nel saluto; si leva un grido, ella s'inchina.

I PICCHIERI (di fuori)

Viva!

CRISTIANO

Dimmi il tuo segreto....

CIRANO

Sella

CRISTIANO

Ebbene, su, continua...

CIRANO

Mai ti parlasse della

corrispondenza nostra!...

CRISTIANO

So ben!..

CIRANO

Non mostrar mica

di stupirti...

CRISTIANO

Di che?

CIRANO

Bisogna ch'io ti dica!...

Oh, Dio! semplicissirno! e vedendola adesso

ci penso. Tu le..

CRISTIANO

Presto! ...

CIRANO

Tu... le hai scritto pi spesso

che non ti creda...

CRISTIANO

Come!

CIRANO

S; poich m'ero tolta

l'impresa, interpretavo la tua fiamma; e talvolta

io le scrivevo senza avvisartene ai~atto.

CRISTIANO

Ah?

CIRANO

naturalissimo!

CRISTIANO

Ma, dimmi: e come hai fatto,

da che c' il blocco, per?...

CIRANO

Prima che fosse desto

il campo, attraversavo...

CRISTIANO (piegando le braccia)

Naturale anche questo?

E quante volte hai scritto per settimana?... Molte?

Due - Tre? -

CIRANO

Pi.

CRISTIANO

Ogni giorno?

CIRANO

Ogni giorno. - Due volte.

CRISTIANO (violentemente)

E ci t'inebriava, ti facea tal effetto

che sfidavi la morte...

CIRANO (vedendo Rossana, che ritorna)

No... Non al suo cospetto!

(rientra in fretta nella sua tenda).

SCENA VIII

Rossana, Cristiano: in fondo, andirivieni di cadetti. Carbone e De Guiche danno degli ordini.

ROSSANA (correndo verso Cristiano)

E adesso!...

CRISTIANO (prendendole le mani)

Adesso dimmi perch questo tragitto

fra gli orror della guerra...

ROSSANA

Per queIlo che m'hai scritto!

CRISTIANO

Come! ...

ROSSANA

  Peggio per voi se volli correr tanti

rischi! - Furon le vostre lettere inebbrianti!

Pensate quante lettere da un mese, e sempre pi

belle, m'avete scritto, pensate!

CRISTIANO

Dunque fu

per qualche letterina d'amor...

ROSSANA

No tu non sai!

Taci! Da quella prima sera - ver- t'adorai

che sotto al mio balcone, con una voce affatto

nuova, l'anima tua mi si svel d'un tratto.

Leggere le tue lettere fu come udir durante

un mese la tua voce, tenera, insinuante

d'allor. Peggio per te se venni qui. La casta

Penelope, anche lei, non sarebbe rimasta

a ricamar tranquilla sotto il suo tetto, se

Ulisse avesse scritto lettere come te.

Ma per cercarlo avrebbe, al par d'Elena insana

mandato a spasso i suoi gomitoli di lana.

CRISTIANO

Ma...

ROSSANA

Leggevo, tornavo a leggere, il diletto

mi vinceva. Ero tua, ed era ogni foglietto

un petalo staccato dal fiore del tuo cuore.

In ciascuna parola ci si sente l'amore,

l'amor possente, schietto...

CRISTIANO

Ah, s? schietto e possente?

Si sente, ver, Rossana?...

ROSSANA

Ahim, se ci si sente!

CRISTIANO

E voi venite?...

ROSSANA

Vengo (Cristiano, Signor mio,

poich se inginocchiarmivi davanti voless'io,

voi mi rialzereste: ecco, non la persona,

ma, n potrete alzarla, ecco l'anima prona!)

a chiederti perdono vengo (ed veramente

l'ora, poich la morte pu essere imminente)

perdono dell'insulto che la mia frivolezza

ti fece, nell'amarti per la sola bellezza!

CRISTIANO (con spavento)

Ah! Rossana!

ROSSANA

Ma poi, men frivola, io fui quale

l'augello che salta, prima di spiccar l'ale:

la belt trattenendomi, l'anima a un tempo stesso

traendomi, io t'amai per ambo insieme!.;.

CRISTIANO

E adesso?

ROSSANA

E adesso tu medesimo sopra di te l'hai vinta,

e per l'anima sola io mi ti sento avvinta.

CRISTIANO (indietreggiando)

Ah, Rossana!

ROSSANA

Gioisci, dunque. Inspirar amore

sol per una caduca maschera esteriore

dev'esser per un nobile cuore uno strazio. Ma

l'anima tua cancella il tuo bel viso. E gi

quella cara bellezza per cui prima ti amai,

or che ci vedo meglio, pi non la vedo omai!

CRISTIANO

Oh!

ROSSANA

Ancor di tal vittoria non sei forse sicuro?

CRISTIANO (con dolore)

Rossana!

ROSSANA

Intendo: ancora tu non credi a un s puro

amor?

CRISTIANO

Codesto amore io non lo voglio. Io vo'

esser semplicemente amato per...

ROSSANA

Per ci

che fin oggi ti valse di tante altre l'amore?

Ma lasciatevi amare in un modo migliore!

CRISTIANO

No, meglio prima.

ROSSANA

Ah, tu non puoi saper che avviene

in me. Gli or che meglio t'amo, che t'amo bene.

Gli ci che tuo che adoro, e adesso agli occhi rniei

potresti esser men bello...

CRISTIANO

Taci!

ROSSANA

Ancor t'amerei!

Anche la tua bellezza s'offuscasse del tutto!

CRISTIANO

Taci. No, non dir questo!

ROSSANA

Lo ripeto!

CRISTIANO

Che? brutto?

ROSSANA

Brutto, s! te lo giuro!

CRISTIANO

Ah, mio Dio!

ROSSANA

Sei contento,

felice?

CRISTIANO (con voce soffocata)

S...

ROSSANA

Che hai?...

CRISTIANO (dolcemente, respingendola)

Niente... Aspetta... Un momento...

ROSSANA

Ma?...

CRISTIANO (indicandole un gruppo di cadetti in fondo)

L'amor mio ti tolse a quei meschini... Va'

a sorridere un poco a chi presto morr!...

ROSSANA (intenerita)

Oh, Cristiano mio!...

Ella va verso i Guasconi che le fanno ressa intorno rispettosamente.

SCENA IX

Cirano, Cristiano: in fondo Rossana che parla con Carbone e con alcuni cadetti.

CRISTIANO (chiamando verso la tenda di Cirano)

Cirano?

CIRANO (ricomparendo armato per la battaglia)

Che? Perch

s pallido?

CRISTIANO

Non mi ama pi!

CIRANO

Come?

CRISTIANO

Ella ama te!

CIRANO

Ma no!...

CRISTIANO

Ella non ama pi che il mio cr.

CIRANO

Ma no.

CRISTIANO

S! Te ama ella, dunque - e tu l'ami!

CIRANO

Io?

CRISTIANO

Lo so.

CIRANO

vero.

CRISTIANO

Come un pazzo, perdutamente.

CIRANO

Molto

pi!

CRISTIANO

Diglielo!

CIRANO

Giammai!

CRISTIANO

Perch?

CIRANO

Guardami in volto!

CRISTIANO

Ma ella mi amerebbe brutto!

CIRANO

Lo ha detto?

CRISTIANO

Qui!

CIRANO

Ah, son felice ch'ella ti abbia detto cos!

Ma, va' va', non la credere questa cosa insensata!

Io sono, oh Dio, felice ch'ella l'abbia pensata;

non prenderla alla lettera, per, non diventare

brutto. - Me ne vorrebbe troppo.

CRISTIANO

Voglio provare!

CIRANO

No!

CRISTIANO

Voglio ch'ella scelga. Tu dirai tutto a lei.

CIRANO

No! Non questo supplizio.

CRISTIANO

Io dunque ucciderei

la tua felicit, perch non ho il tuo naso?

Sarebbe ingiusto!

CIRANO

Ed io la tua, perche dal caso,

che ci fa quel che siamo e cos differenti,

ebbi il dono di esprimere... ci che forse tu senti?

CRISTIANO

Dille tutto!

CIRANO

Ti prego, cessa: tu mi fai male!

CRISTIANO

Portar, no, pi non voglio in me stesso un rivale!

CIRANO

No, Cristiano!

CRISTIANO

Il vincolo che un le nostre parti

si pu, se ancor vivremo, spezzar!

CIRANO

Non ostinarti!

CRISTIANO

S: voglio essere amato sol per me stesso o no!

- Vado a veder che accade laggi, un momento. Andr

fino in fondo del posto. Parlale, e ch'ella scioglia

il dubbio...

CIRANO

Sarai tu l'eletto.

CRISTIANO

Il Ciel lo voglia

(chiama)

Rossana!

CIRANO

No! no!

ROSSANA

(accorre)

Eccomi.

CRISTIANO

Tuo cugino ha qualcosa

da dirti, molto grave...

Ella si avvicina a Cirano. Cristiano esce.

SCENA X

Rossana, Cirano, pai Le Bret, Carbone, i cadetti, Ragueneau, De Guiche ecc.

ROSSANA

Molto grave?

CIRANO (smarrito)

Or chi osa!

(a Rossana)

Niente!... Ei d corpo a l'ombre... - voi l'avrete notato

- ei s'adombra d'un nulla! Niente...

ROSSANA (vivamente)

Avr dubitato

di ci che ho detto?... Il dubbio mi muove manifesto!

CIRANO (prendendole le mani)

Ma voi gli avete detto la verit del resto?

ROSSANA

S, s, l'amerei anche...

(esita un secondo)

CIRANO (sorridendo ancora)

La parola vi fa

esitare per me?...

ROS SANA

Gli che...

CIRANO

Non mi dorr.

- Anche brutto?

ROSSANA

Anche brutto!

Scoppio di moschetteria di fuori.

Sentite... Hanno tirato!

CIRANO (con ardore)

Orribile?

ROSSANA

Anche orribile!

CIRANO

Svisato anche?

ROSSANA

Svisato!

CIRANO

Grottesco?

ROSSANA

Niente pu renderlo agli occhi miei

grottesco!

CIRANO

E lamereste?

ROSSANA

Quasi pi lo amerei!

CIRANO (fuor di s, a parte)

Dio, forse vero... Questa la felicit!

(a Rossana)

Io... Rossana...

LE BRET (entra rapidamente e chiama sottovoce)

Cirano!

CIRANO (volgendosi)

Che c'?

LE BRET

Per carit!

(gli dice gualche parola pianissimo)

CIRANO (lasciando sfuggire la mano di Rossana, con un grido)

Ah! ...

ROSSANA

Che avete?

CIRANO (a se stesso con stupore)

finito!

Nuoua detonazione.

ROSSANA

Che? Tornano a tirare?

(va in fondo per guardare)

CIRANO

finito. Mai pi potr continuare!

ROSSANA (volendo slanciarsi)

Che c'?

CIRANO (trattenendola)

Nulla!

Sono entrati alcuni cadetti nascondendo qualche cosa che portano, e formano un gruppo che impedisce a Rossana di accostarsi

ROSSANA

E quegli uomini?

CIRANO (allontanandola)

Non so... non vi badate!...

Venite via.

ROSSANA

Ma voi che cosa volevate

dirmi?

CIRANO

Ci che volevo dirvi... Oh, niente, vi giuro...

(solennemente)

Vi giuro che lo spirito di Cristiano, il puro

suo cuore erano...

(riprendendosi con terrore)

sono...

ROSSANA

Erano?

(con un gran grido)

Ah!

(si precipita e scosta tutti)

CIRANO

E finito!

ROSSANA (vedendo Cristiano disteso nel suo mantello)

Cristiano!

LE BRET (a Cirano)

Il primo colpo di fuoco l'ha ferito!

Rossana si butta sul corpo di Cristiano. Nuovi colpi di fuoco. Rumor di grilletti. Tamburi.

CARBONE (con la spada sguainata)

l'attacco. Ai moschetti!

(seguito dai cadetti passa dall'altra parte della scarpata)

ROSSANA

Cristiano!

LA VOCE DI CARBONE (dietro la scarpata)

Su, alla spiccia!

ROSSANA

Cristiano!

CARBONE

Allineatevi!

ROSSANA

Cristiano!

CARBONE

Pronti!... Miccia!...

Ragueneau accorso portando dell'acqua in un elmo.

CRISTIANO (con voce moribonda)

Rossana! ...

CIRANO (in fretta e a bassa voce all'orecchio di Cristiano, mentre Rossana sconvolta bagna nell'acqua, per fasciarlo, un pezzo di tela strappatosi dal petto)

Io le parlai. Ella ama te tuttora.

Cristiano chiude gli occhi.

ROSSANA

Parla!

CARBONE

Bacchetta in alto!

ROSSANA (a Cirano)

Dite, respira ancora?...

CARBONE

Aprite con i denti la carica!

ROSSANA

Toccate:

La sua gota si gela contro la mia...

CARBONE

Mirate

ROSSANA

Ha una lettera in dosso.

(la apre)

per me.

CIRANO (a parte)

La mia!

CARBONE

Fuoco!

Colpi di moschetto. Grida, rumor di battaglia.

CIRANO (volendo liberar la mano che Rossana, inginocchiata, ritiene)

Ma, vedete, si battono!

ROSSANA (trattenendolo)

Restate ancora un poco.

morto! Dite voi che s gli foste unito:

(piange sommessa)

- Non era veramente un essere squisito?

CIRANO (in piedi, a capo scoperto)

S, Rossana.

ROSSANA

Poeta, ch'altro non se ne ud

pi dolce?

CIRANO

S, Rossana.

ROSSANA

Mente sublime?

CIRANO

S,

Rossana.

ROSSANA

Cor profondo, anima sovrumana,

ignota al volgo e tanto soave?

CIRANO (fermamente)

S, Rossana!

ROSSANA (gettandosi sul corpo di Cristiano)

Or morto!

CIRANO (a parte, sguainando la spada)

Ed a me non resta altro conforto

che di morir, poi ch'ella mi piange in questo morto!

Trombe da lontano.

DE GUrCHE (che ricompare sulla trincea, senza cappello, ferito in fronte, con voce tuonante)

il segnal convenuto. Udite i nostri ottoni!

I Francesi ritornano con le munizioni!

Reggete ancora un poco!

ROSSANA

Sul suo foglio si mesce

sangue e pianto!

UNA VOCE (che grida di fuori)

Arrendetevi!

VOCE DI CADETTI

No!

RAGUENEAU (che, arrampicatosi sulla carrozza, guarda la battaglia per di sopra la scarpata)

Lo scompiglio cresce!

CIRANO (a De Guiche, mostrandogli Rossana)

Voi traetela, via, mentre io vo' a misurarmi!

ROSSANA (baciando la lettera, con voce morente)

Il suo pianto, il suo sangue!

RAGUENEAU (balzando gi dalla carrozza per correre verso di lei)

Sviene!

DE GUICHE (sulla trincea, ai cadetti, con rabbia)

Fermi!

UNA VOCE (di fuori)

Gi l'armi.

VOCI DI CADETTI

No!

CIRANO (a De Guiche)

Conte, il valor vostro oggi avete dimstro.

(mostrandogli Rossana)

Salvatela fuggendo!

DE GUICHE (correndo a Rossana, e sollevandola nelle sue braccia)

Sia, ma il trionfo nostro

se tempo si guadagna!

CIRANO

Sta bene!

(gridando verso Rossana che De Guiche, aiutato da Ragueneau, porta via svenuta)

Addio, Rossana!

Tumulto. Grida. Alcuni cadetti ricompaiono feriti e vengono a cader sulla scena. Cirano, che si precipita nel combattimento, fermato sulla cresta da Carbone di Castel Geloso coperto di sangue.

CARBONE

Si piega. Io stesso ho due colpi di partigiana!

CIRANO (gridando ai Guasconi)

Forza. Fermi, coraggio!

(a Carbone che egli sostiene)

Non dubitare, oggi io

ho a vendicar due morti: Cristiano e il cuor mio!

Vengono avanti. Cirano brandisce la lancia, alla quale attaccato il fazzoletto di Rossana.

Fluttua, picciol vessillo con le sue cifre, sprona

i cuori!

(pianta la lancia in terra: grida ai cadetti)

Addosso! Addosso!

(al piffero)

E tu, piffero, suona!

Il piffero suona. Alcuni feriti si rialzano. Alcuni cadetti scavalcando la scarpata, vengono ad aggrupparsi intorno a Cirano e alla piccola bandiera. La carrozza si copre e si riempie di uornini, si fa irta di archibugi, si trasforma in ridotto.

UN CADETTO (che comparisce rinculando sulla scarpata, tuttavia battendosi, grida)

Montan.

(e cade morto)

CIRANO

Li accoglieremo.

La scarpata si corona in un attimo di una linea terribile di nemici; i grandi stendardi degli imperiali si levano.

Fuoco!

Scarica generale.

GRIDO (nelle file nemiche)

Fuoco!

Risposta micidiale. I cadetti cadono da tutte le parti.

UN UFFICIALE SPAGNOLO (scoprendosi)

Che gente

questa che muor tutta cos ferocemente?

CIRANO (recitando, ritto in mezzo alle palle)

Questi son i Cadetti di Guascogna

di Carbonello, di Castel Geloso,

gradassi e mentitor senza vergogna!

(si lancia seguito dai pochi superstiti)

Questi sono i Cadetti...

Il resto si perde nella battaglia.


Atto quinto

LA GAZZETTA DI CIRANO

Quindici anni dopo, nel I655. Il parco del convento delle Dame della Croce a Parigi. Ombre solenni. A sinistra la casa: vasta scala su cui si aprono parecchie porte. Un albero enorme in mezzo della scena, solitario, nel centro d'una piccola piazza ovale. A destra, in primo piano, tra alti bossi, un banco di pietra semicircolare Tutto il fondo del teatro attraversato da un viale di castagni, che finisce a destra, in quarto piano, alla porta di una cappella, intravista tra le rame. Attraverso la doppia cortina d'alberi di questo viale, si scorgono fughe di verde, altri viali, boschetti, le profondit del parco, il cielo. La cappella apre una porticina laterale su di un colonnato, che una rubiconda vigna inghirlanda, la vigna viene a perdersi a destra, in primo piano, dietro i bossi. l'autunno, tutto il fogliame rosso sulle erbe fresche. Una macchia di foglie gialle su ciascun albero. Macchie fosche di bossi e di tassi rimasti verdi. Le foglie cospargono tutta la scena, scricchiolano sotto i passi, nei viali, coprono a met la scala el i banchi. Tra il banco di destra e l'albero un gran telaio di ricamo, innanzi a cui portata una piccola sedia. Canestri pieni di uncinetti e di gomitoli. Il ricamo cominciato. All'alzarsi della tela, delle suore vanno e vengono nel parco; alcune sono sedute sul banco intorno a una religiosa pi attempata. Delle foglie cadono.

SCENA I

Madre Margherita, suora Marta, suora Clara, le suore.

SUORA MARTA (a madre Margherita)

Suora Clara due volte guard come le stava

la sua cuffia, davanti allo specchio!

MADRE MARGHERITA (a suora Clara)

Ma brava!

SUORA CLARA

Ma suor Marta ha ripreso stamane dalla torta

una susina!

MADRE MARGHERITA (a suora Marta)

un vizio della pi brutta sorta

SUORA CLARA

Appena un'occhiatina!

SUORA MARTA

Una prugna tantina!

MADRE MARGHERITA

Quando il signor Cirano verr da sua cugina

glielo diremo.

SUORA CLARA (spaventata)

No, ci piglier in canzone!

SUORA MARTA

Dir che siam civette!

SUORA CLARA

E ghiotte!

MADRE MARGHERITA (sorridendo)

E tanto buone!

SUORA CLARA

vero, madre Margherita di Ges,

ch'egli viene ogni sabato, son gi dieci anni?

MADRE MARGHERITA

E pi!

Da quando ai nostri rozzi veli mischi Rossana

il lutto della sua fine cuflia mondana

che, or son quattordici anni, a cader tra noi venne

come un uccello nero tra uccelli a bianche penne!

SUORA MARTA

Egli solo, da ch'ella vive qui nel convento,

sa distrarre un dolore che non ha lenimento.

TUTTE LE SUORE

Che burlone! - Si sta contente quando viene!

- Ci burla! - tanto amabile! - Gli vogliam tanto bene!

- Fabbrichiamo per lui qualche manicaretto!

SUORA MARTA

Ma in fondo egli non cattolico perfetto!

SUORA CLARA

Noi lo convertiremo!

LE SUORE

S, s!

MADRE MARGHERITA

Non vi consento

di ritornar con lui sopra questo argomento...

Lasciatelo tranquillo. Facilmente, se no,

non verr pi...

SUORA MARTA

Ma... Dio!

MADRE MARGHERITA

Non temete di ci!

Dio lo deve conoscere!

SUORA MARTA

Ma pur con s gradasso

modo mi dice il sabato: Anch'ieri ho fatto grasso!

MADRE MARGHERITA

Ah, s? vi dice questo? - E sabato passato

eran quarantott'ore che non aveva mangiato!

SUORA MARTA

Madre!

MADRE MARGHERITA

povero!

SUORA MARTA

Chi ve lo ha detto?

MADRE MARGHERITA

Le Bret.

SUORA MARTA

Non lo aiutano?

MADRE MARGHERITA

No. troppo ier di s.

In un viale del fondo si vede comparir Rossana, vestita di nero, col velo delle vedove, e con lunghe bende; De Guiche, magnifico, un po invecchiato, cammina al fianco di lei. Procedono lenti. Madre Margherita si alza.

- Torniamo dentro. Vedo venire a questa via

Suor Maddalena con qualcuno in compagnia.

SUORA MARTA (piano a suora Clara)

il duca maresciallo di Grammont?

SUORA CLARA (guardando)

S, mi pare.

SUORA MARTA

Non veniva da un pezzo!

LE SUORE

Avr tanto da fare!

La Corte! - I campi!

SUORA CLARA

Il mondo.

Escono. De Guiche e Rossana vengono avanti in silenzio e si fermano presso il telaio. Pausa.

SCENA II

Rossana, il duca di Grammont, gi conte De Guiche, poi Le Bret e Ragueneau.

IL DUCA

E vorrete qui tutto

il tempo rimanere, invano bionda, in lutto?

ROSSANA

Sempre.

IL DUCA

Sempre fedele?

ROSSANA

Sempre fedele, s!

IL DUCA (dopo una pausa)

Mi avete perdonato, dite?

ROSSANA

Poi che son qui!

Nuovo silenzio.

IL DUCA

Era davvero un uomo...?

ROSSANA

Sol chi l'ha conosciuto

pu dirlo!

IL DUCA

Troppo poco in pratica l'ho avuto.

... E l'ultima sua lettera seguita sempre a stare

sul vostro cuore?

ROSSANA

Sempre, come uno scapolare.

IL DUCA

Anche morto l'amate?

ROSSANA

Talor parmi perfino

che non sia in tutto morto, che il suo cuor sia vicino

al mio, che l'amor suo mi circondi da presso

ognor vivo.

IL DUCA (dopo un'altra pausa)

E Cirano viene a vedervi?

ROSSANA

Spesso.

- Il nostro vecchio amico mi fa or da giornale.

Viene, puntualmente: il posto abituale

sotto codesto albero; lo aspetto ricamando:

l'ora solita suona; e, senza fallo, quando

l'ultimo colpo batte, odo - poi che non giro

pi gli occhi - il suo bastone. Siede, mi prende in giro

su questo interminabile ricamo, e poi mi f

la cronaca...

In cima le scale compare Le Bret.

Le Bret!

Le Bret vien gi.

Cirano come sta?

LE BRET

Male!

IL DUCA

Come!

ROSSANA (al duca)

Egli esagera!

LE BRET

Quel che avevo predetto:

l'abbandono, l'inedia! Si capisce; l'effetto

delle satire: sempre novelle inimicizie!

Attacca i falsi nobili, le probit fittizie,

i falsi coraggiosi, i plagiari. - E un furore!

ROSSANA

Ma la sua spada inspira un profondo terrore!

Mai non la spunteranno con quell'uomo.

IL DUCA (crollando la testa)

Chi sa!

LE BRET

Ci ch'io temo per lui non son gli attacchi, ma

la miseria, la fame, il dicembre che arriva

nella camera oscura in visita furtiva:

nemici formidabili pi d'ogni spadaccino!

- Ogni giorno che passa, pi stringe il cinturino.

Toni di vecchio avorio gli hanno il naso ingiallito;

n mai possiede pi di un unico vestito!

IL DUCA

Gli manc la fortuna! - Ma, tanto, fu suo fallo!

Non lo commiserate.

LE BRET (con amaro sorriso)

Ah! signor Maresciallo!

IL DUCA

Non lo commiserate: volle esser troppo fiero,

libero d'atti, come libero di pensiero.

LE BRET (come sopra)

Signor Duca!...

IL DUCA (sdegnosamente)

Lo so!... Io ho tutto, egli niente...

Ma gli darei la mano immediatamente.

(salutando Rossana)

Addio.

ROSSANA

Vi riconduco.

Il duca saluta Le Bret e si dirige insieme con Rossana verso la scalinata.

IL DUCA (fermandosi mentr'ella sale)

S, talvolta m'avviene

d'invidiarlo. - Quando si visse troppo bene,

anche se non si sia fatto nulla di male,

si ha di s mille piccole nausee, il cui totale

non d un rimorso, no, ma un oscuro tormento:

e i mantelli ducali nel loro paludamento

traggon, mentre si salgon le scale sfolgoranti,

romor d'illusioni cadute e di rimpianti,

siccome, allor che lenta salite a quelle porte,

sotto la vostra gonna fruscian le foglie morte!

ROSSANA (ironica)

Voi triste!...

IL DUCA

Eh, s!

(nel punto di uscire, a un tratto)

Le Bret!

(a Rossana)

Permettete? - Un momento!

(va a Le Bret, e sottovoce)

vero, s nessuno non avrebbe ardimento

d'attaccarlo; ma molti lo detestano a morte.

E qualcun mi diceva ieri, giuocando, a Corte:

Quel Cirano potrebbe morir d'un accidente!

LE BRET

Ah?

IL DUCA

S. Ch'esca di rado. Sia prudente.

LE BRET (levando le mani al cielo)

Prudente

lui! Verr qui fra poco. L'avvertir... ma...

ROSSANA (che rimasta sulle scale, a una suora che le si avvicina)

Chi

mi cerca?

LA SUORA

Ragueneau.

ROSSANA

Fatelo venir qui.

(al duca e a Le Bret)

Viene a pianger miserie. Presagli fantasia

d'esser autor drammatico, divent via via

cantor...

LE BRET

Bagnino...

ROSSANA

Attore...

LE BRET

Bidello....

ROSSANA

Parrucchiere.

LE BRET

Maestro di tiorba...

ROSSANA

Or qual il suo mestiere?

RAGUENEAU (entrando precipitosamente)

Ah! Signora!

(vede Le Bret)

Signore!

ROSSANA (sorridendo)

Narrate le profonde

vostre disgrazie a lui. Torner.

RAGUENEAU

Ma...

Rossana esce senza ascoltarlo, col duca. Egli torna verso Le Bret.

SCENA III

Le Bret, Ragueneau.

RAGUENEAU

D'altronde,

poi che ci siete voi, meglio che la signora

non sappia! - Andavo appunto dal vostro amico or ora

ed ero a venti passi, quando lo vedo uscire.

M'affretto per raggiungerlo. Sta per iscomparire

dietro la cantonata... Io studio il passo, quando

vien gi da una finestra, - e ancora io mi dimando

se fu soltanto un caso - un gran fusto di legno...

LE BRET

Vili!... Oh, povero amico!

RAGUENEAU

Io giungo e vedo...

LE BRET

Ah, indegno

destino!

RAGUENEAU

... il nostro amico per terra, e con in testa

un gran buco onde il sangue di zampillar non resta.

LE BRET

Morto.

RAGUENEAU

No! ma... In che stato a casa lo portai

nella camera sua! - Qual camera! Se mai

la vedeste!

LE BRET

Ora soffre?

RAGUENEAU

svenuto.

LE BRET

Ha un dottore?

RAGUENEAU

Ne potei trovar uno che venne per favore.

LE BRET

Mio povero Cirano! - Non lo diciamo a un tratto

a Rossana! - E il dottore?

RAGUENEAU

Ha... - ma non so pi affatto

- parlato di meningi, di... Ah, se lo vedeste

con la testa fasciata, ah, che piet ne avreste!

Corriamo! - Non c' alcuno - capite? - al capezzale:

la pi lieve imprudenza potrebb'esser fatale.

LE BRET (traendolo verso destra)

Passiam per la cappella. Si fa pi presto. Andiamo!

ROSSANA (comparendo in cima alle scale e vedendo Le Bret allontanarsi tra il colonnato che mena alla piccola porta della cappella)

Signor Le Bret!

Le Bret e Ragueneau se la svignano senza rispondere.

Le Bret va via quando io lo chiamo?

Sar di Ragueneau qualche altra storiella!

(discende)

SCENA IV

Rossana sola, poi due suore, per poco.

ROSSANA

Quest'ultima giornata di settembre pur bella!

Ecco, la mia tristezza sorride. Il sol d'Aprile

la turba; la blandisce l'autunno gentile.

Siede al telaio. Due suore escono dalla casa e portano una grande poltrona sotto l'albero.

Ecco del vecchio amico la classica poltrona.

SUORA MARTA

Di tutto il parlatorio anche la pi buona!

ROSSANA

Grazie, sorella.

Le suore s'allontanano.

Adesso verr.

(si dispone a lavorare. Si ode suonar l'orologio)

Gi suona l'ora.

- I gomitoli? - L'ora suonata, ed ancora

non viene? Tarderebbe la prima volta?... Ma

la suora portinaia forse... - il ditale?... l! lo -

esorta a penitenza.

(una pausa)

Poverina! lo esorta!

- Ma non pu pi tardare. - Guarda, una foglia morta!

(caccia via col dito la foglia caduta sul ricamo) No... Sarebbe - le forbici?... - nella mia borsa! - strano

che non venisse. Certo viene.

UNA SUORA (comparendo in cima alla scala)

Il signor Cirano.

SCENA V

Rossana, Cirano e per poco suora Marta.

ROSSANA (senza voltarsi)

Che dicevo?

Si pone a ricamare. Cirano, pallidissimo, il cappello calato sugli occhi, compare. La suora che lo ha introdotto, va via. Egli comincia a scendere le scale lentamente con visibile sforzo per reggersi in piedi, appoggiandosi al bastone: Rossana lavora al suo ricamo.

Ma come queste tinte appassite...

assortir? ...

(a Cirano, in tono di amichevole rimprovero)

Da quattordici anni che ci venite,

in ritardo la prima volta!

CIRANO (che giunto alla poltrona e si seduto, con voce gaia, contrastante con la tristezza del volto)

Avete ragione!

Io ne scoppio! Ah, cospetto! Devo l'eccezione...

ROSSANA

Ah! ...

CIRANO

A una certa visita un poco inopportuna.

ROSSANA (distratta, lavorando)

Forse qualche importuno?

CIRANO

stata una importuna!

ROSSANA

L'avete rimandata?

CIRANO

S; scusate - le ho detto -

ma sabato, giorno in cui ho per precetto

io di recarmi in un certo luogo, e niente finora

mi ha impedito d'andarvi: ripassate fra un'ora!

ROSSANA (leggermente)

Bene, quella persona avr la cortesia

d'aspettar. Questa volta non vi lascio andar via

prima di sera.

CIRANO

Forse, bisogner ch'io parta

prima!

Chiude gli occhi e tace per poco. Suora Marta attraversa il parco dalla cappella alla scala. Rossana, vedendola, le fa un piccolo segno col capo.

ROSSANA (a Cirano)

Non tormentate la vostra Suora Marta?

CIRANO (vivamente, riaprendo gli occhi)

Suora Marta! Accostatevi!

La suora va a lui.

(con voce grossa e comica)

Bell'occhio sempre basso!

SUORA MARTA (levando gli occhi sorridente)

Ma...

(vedendo il volto ha un moto di sorpresa)

Oh! ...

CIRANO (piano, indicandole Rossana)

Tacete! E nulla.

(forte con voce da spaccone)

Anch'ieri ho fatto grasso!

SUORA MARTA

Gi.

(tra s)

Per questo s pallido.

(presto e sottovoce)

Mi farete il piacere

di venire pi tardi in refettorio, a bere

un po' di brodo? S? ci verrete?

CIRANO

Verr.

SUORA MARTA

Oggi siete pi docile.

ROSSANA (vedendoli bisbigliare)

Vuol convertirvi?

SUORA MARTA

Oib!

CIRANO

In fatti: perch mai, voi che tanto parlate

in onor della fede, non mi sermoneggiate?

(con furore comico)

Perch, suor Marta? Ci mi fu sempre di molta

maraviglia!... Ed anch'io vo' stupirvi a mia volta!

Vi permetto...

(con aria di volerla aizzare)

Vedete un po', cara sorella,

di pregare per me, questa sera, in cappella!

ROSSANA

Oh!

CIRANO (ridendo)

Suor Marta si crede di sognar.

SUORA MARTA (dolcemente)

Vi confesso

ch'io non avevo atteso questo vostro permesso.

(va via)

CIRANO (rivolgendosi a Rossana curva sul telaio)

Il diavolo mi porti, se ti vedr finire,

ricamo interminabile!

ROSSANA

La sentivo venire!

Un po' di venticello fa cadere altre foglie.

CIRANO

Le foglie!

ROSSANA (alza il capo e guarda nei viali lontani)

Son di un lieve biondo veneziano.

Guardatele cadere.

CIRANO

Come cadono piano

e bene! E come porre, vedete, ognuna sa

nel suo breve viaggio un'ultima belt;

e, malgrado il terrore d'imputridire al suolo,

vuol che nella caduta sia la grazia d'un volo.

ROSSANA

Come, voi malinconico?

CIRANO (correggendosi)

Ma no, cugina mia,

niente affatto.

ROSSANA

Lasciatele cader, andiamo, via,

le foglie. E ditemi, invece, un po' che c'

di nuovo.

CIRANO

Ecco.

ROSSANA

Sentiamo.

CIRANO (impallidendo, sempre pi lottando contro il dolore che l'opprime)

Sabato scorso il Re,

che mangi troppe volte mosto cotto di Cetta,

fu colto dalla febbre: due colpi di lancetta

punirono il suo male per lesa maest,

e il polso augusto or batte con regolarit.

Al gran ballo di Corte di domenica a sera

bruciar settantatr candelabri di cera.

Giovanni d'Austria, dicono, fu da noi sbaragliato,

quattro stregoni impesi, e fu somministrato

al cane di madama d'Athis qualche clistere...

ROSSANA

Signor di Bergerac, vi prego di tacere!

ClRANO

Luned Lygdamire mut d'amante.

ROSSANA

Ah, s?

CIRANO (col viso sempre pi alterato)

Passa a Fontaineblau la Corte marted;

mercoled La bella Montglat disse di no

al Fieschi; giovedi la Mancini regn,

o quasi: il venticinque fu corretto il rifiuto

della Montglat, e sabato ventisei...

(chiude gli occhi. La testa gli cade sul petto. Silenzio)

ROSSANA (sorpresa di non pi udirlo parlare, si volge, lo guarda e si alza spaventata

svenuto!

(accorre gridando)

Cirano!

CIRANO (riaprendo gli occhi)

Che?... Che c'?...

(vede Rossana piegata su di lui e, subito rassettandosi il cappello sulla testa, indietreggia, sgomento, sulla poltrona)

No... Non vi sbigottite!

niente - No... lasciatemi.

ROSSANA

Ma...

CIRANO

Son le mie ferite

di Arras che... ancor... talvolta...

ROSSANA

Povero amico!

CIRANO

niente!

Passer...

(sorride con sforzo)

passato, ecco, perfettamente.

ROSSANA (in piedi vicino a lui)

Ha ciascuno di noi la sua ferita. Ognora

viva, la mia, qui dentro, qui, mi sanguina ancora

(si mette la mano sul petto)

qui, sotto la lettera dal foglietto ingiallito,

dove si vede ancora il sangue al pianto unito.

Comincia a cader la sera.

CIRANO

La sua lettera! Forse che non mi prometteste

che un giorno potrei leggerla?

ROSSANA

Ah! voi... ora... vorreste?

CIRANO

Oggi... s...

Rossana gli d il sacchetto che ha sospeso al collo.

Posso?

ROSSANA

S...

(va al telaio, lo ripiega; raggiusta le lane)

CIRANO (leggendo)

Rossana, addio. La morte

imminente; sar...

ROSSANA (fermandosi sorpresa)

Perch leggete forte?

CIRANO (leggendo)

... credo, per questa sera, o mio ben prediletto!

Greve ho l'anima ancora di un amor non mai detto,

e muoio! E mai pi queste pupille inebriate

queste pupille che...

ROSSANA

Come la recitate

la sua lettera!

CIRANO (continuando)

... che maggior piacere non sanno,

i vostri gesti a volo mai pi non baceranno.

Or io rivedo il piccolo gesto familiare

della man sulla fronte, e vi vorrei gridare...

ROSSANA

Ma come la leggete! Come!

L'oscurit aumenta insensibilmente.

CIRANO

E vi grido: Addio!

ROSSANA

La leggete...

CIRANO

Mia cara, mia prediletta, mio

tesor!...

ROSSANA

Con una voce....

CIRANO

Cuor mio!...

ROSSANA

Con un accento...

Ma... che non per la prima volta stasera io sento!

Ella s'avuicina dolcemente, senza ch'egli se ne accorga, e passa dietro la poltrona, piegandosi, senza far rumore per guardare la lettera. L'oscurit si fa pi fitta.

CIRANO

L'anima mia giammai non vi lasci un secondo

ed io sono e sar, fino all'altro mondo,

colui che sopra tutti vi am senza misura,

colui...

ROSSANA (gli passa la mano sulla spalla)

Come potete legger, se l'aria e gi s scura?

Egli trasale; si volge; la vede cos vicino e ne ha spavento; poi piega il capo. Lungo silenzio. Poi, nell'oscurit profonda, ella dice lenta giungendo le mani.

... E per quattordici anni, egli tenne il segreto

recitando la parte dell'amico faceto!

CIRANO

Oh, Rossana!

ROSSANA

Eravate voi!

CIRANO

No, Rossana.

ROSSANA

Come

non me ne accorsi al modo ond'ei dicea il mio nome!

CIRANO

No, non era io...!

ROSSANA

S, voi!

CIRANO

No, vi giuro, Rossana!

ROSSANA

Tutta or intendo la impostura soprumana.

Voi le lettere...

CIRANO

No!

ROSSANA

Quei cari e folli suoi

detti... voi...

CIRANO

No! ...

ROSSANA

La voce di quella notte, voi!

CIRANO

Io vi giuro di no!

ROSSANA

Vostro il cuore!

CIRANO

Non mio!

ROSSANA

Voi mi amavate, voi!

CIRANO

No, no, laltro, non io!

ROSSANA

Voi mi amavate!

CIRANO

No!

ROSSANA

Il tono gi mutato!

CIRANO

No, no, mio caro amore, io non vi ho mai amato!

ROSSANA

Ahi, quante cose morte e... nate in un minuto!

Ma perch mai quattordici anni... avete taciuto,

se vostro questo pianto su questo foglio in cui

ei non era per nulla?

CIRANO (dandole la lettera)

Ma quel sangue di lui!

ROSSANA

E allor perch codesta sublime poesia

del silenzio spezzare?

CIRANO

Perch?

Le Bret e Ragueneau entrano correndo.

SCENA VI

I precedenti. Le Bret, Ragueneau.

LE BRET

Quale follia!

Io n'ero certo. l!

CIRANO (sorridendo e raddrizzandosi)

Ah, siete voi Le Bret!

LE BRET

Levandosi di letto egli si ucciso.

ROSSANA

Ahim!

quel deliquio improvviso... poco fa?... quel suo male?...

CIRANO

Gi, vero: io non avevo finito il mio giornale:

- ...Sabato, ventisei, di un colpo inopinato,

il sir di Bergerac morto assassinato.

(si scopre, lasciando vedere il capo tutto avvolto di bende)

ROSSANA

Che dice mai? - Cirano! - Da tante bende stretto...

che v'han fatto? Perch?

CIRANO

Cader la punta al petto,

con un colpo di spada, da un pari eroe ferito?

- Quest'io dicevo!... Il mio destino m'ha schernito!...

E mi uccide, alle spalle, in un tranello indegno,

per opera di un servo, un troncone di legno.

Benissimo. Avr tutto mancato, anche la morte?

RAGUENEAU

Signore!

CIRANO

Ragueneau, non pianger cos forte!...

(gli stende la mano)

Qual ora, mio buon collega, il tuo mestiere?

RAGUENEAU (lagrimando)

Smoccolo... le candele al teatro Molire.

CIRANO

Molire!

RAGUENEAU

Ma vo via diman, sono indignato.

Ieri, nello Scapin, vidi che vi han rubato

tutta una scena!

LE BRET

Tutta!

RAGUENEAU

Sissignore, il famoso

Ma che diavolo andava a fare?...

LE BRET

Il glorioso

Molire ti ha plagiato?

CIRANO

Silenzio! Egli ha ben fatto!...

(a Ragueneau)

E la scena produsse molto effetto?

RAGUENEAU (singhiozzando)

Ah, che scatto

d'ilarit, signore!

CIRANO

Ecco il destino mio:

far da suggeritore, - e meritar l'oblio!

(a Rossana)

Ricordate la sera in cui nell'ombra nera

Cristiano vi parl? tutta in quella sera

la mia vita. Ed intanto che in fondo io son restato,

altri a cogliere il bacio della gloria montato!

giusto, ed io consento sull'orlo dell'avello

che Molire ha genio, che Cristiano era bello!

Suona la campana: si vedono passare, in fondo le suore che vanno all'ufficio.

Che vadano a pregare come vuol la campana!

ROSSANA (per chiamare)

SorelIa, qua, sorella.

CIRANO (trattenendola; le suore sono entrate nella cappella, suona l'organo)

Non chiamate, Rossana.

Non mi ritrovereste, al ritorno; ci siamo.

Sol mi mancava appunto questa musica...

ROSSANA

Io vi amo,

vivete!

CIRANO

Ahi, nella favola solamente si dice

che, udendo dirsi: io t'amo il principe infelice,

fuse la sua bruttezza il sol delle parole.

Ma tu t'accorgeresti che per me non v' sole!

ROSSANA

Io vi resi infelice! Io!

CIRANO

Voi? Di tutte ignaro

dolcezze femminili, non alla madre caro,

privo d'una sorella, cresciuto nel terrore

dell'amante dall'occhio sarcastico, il mio core

per voi ebbe un'amica, almeno. Voi faceste

passar nella mia vita il fruscio di una veste.

LE BRET (mostrandogli il chiaro di luna che attraversa le rame)

E l'altra amica tua, ti reca il suo saluto.

CIRANO (sorridendo alla luna)

Vedo.

ROSSANA

Un essere solo amavo, e l'ho perduto

due volte!

CIRANO

Io monter nell'opalina luna,

Le Bret, senza il soccorso di macchina veruna.

ROSSANA

Che dite?

CIRANO

S, lass, ve lo dico io,

mi manderanno a fare il paradiso mio.

Pi di un'anima cara esser vi de' in esilio,

trover Galileo con Socrate a concilio.

LE BRET (ribellandosi)

No! no! Sarebbe troppo stupido, troppo ingiusto!

Un tal poeta! Un cuor cos grande, s augusto

morir cos... Morire!...

CIRANO

Su, brontolone!

LE BRET (scoppia a piangere)

Oh, amico!

CIRANO (alzandosi, gli occhi smarriti)

Questi sono i cadetti di Guascogna!... - S, dico...

La massa elementare... Eh, s... Ma questo il punto!

LE BRET

La sua scienza!

CIRANO

Copernico ci lasci detto appunto...

ROS SANA

Ahim!

CIRANO

Ma che diavolo, andava a far, che c'era,

che mai ci andava a fare egli in quella galera?

Astronomo, filosofo eccellente.

Musico, spadaccino, rimatore,

Del ciel viaggiatore

Gran maestro di tic-tac.

Amante - non per s- molto eloquente

Qui riposa Cirano

Ercole Saviniano

Signor di Bergerac,

Che in vita sua fu tutto e non fu niente!

Io me ne vo... Scusate: non pu essa aspettarmi.

Il raggio della luna, ecco, viene a chiamarmi.

(ricade, il pianto di Rossana lo richiama alla realt: egli la guarda, e carezzandole i veli)

Io non vo' che tu pianga meno il tuo seducente,

il buono, il bel Cristiano. Io voglio solamente

che, quando le mie vertebre avr dme il gran gelo,

un duplice tu dia senso al tuo nero velo,

e che il suo lutto sia anche un poco il mio lutto.

ROSSANA

Io vi giuro!...

CIRANO (scosso da un lungo fremito, si rialza subito)

Non qui seduto, non del tutto

dmo.

Vogliono sorreggerlo.

Niun mi regga!...

(addossandosi all'albero)

L'albero baster.

( pausa)

Ella viene. I miei piedi gi son di marmo. Gi

ho di piombo le mani.

(raggiante)

Ma poi ch' per la strada,

voglio aspettarla in piedi...

(tirando la spada)

E con in man la spada!

LE BRET

Cirano!

ROSSANA (che quasi vien meno)

Ahim, Cirano!

Tutti indietreggiano spaventati.

CIRANO

Ella guarda...Mi pare...

che la Camusa ardisca il mio naso guardare!

(levando la spada)

Che dite?... vana... so... la resistenza adesso,

ma non si pugna nella speranza del successo!

No, no: pi bello battersi quando invano. - Qual fosco

drappello l? - Son mille... Ah, s, vi riconosco,

vecchi nemici miei, siete tutti col!

La Menzogna?

(tirando colpi nel vuoto)

Ecco, prendi!... Ecco, ecco la Vilt

ed ecco i Compromessi, i Pregiudizi!

(tirando puntate)

Che

io venga a patti? Mai! - Ed eccoti anche te,

Stoltezza! - Io so che alfine sar da voi disfatto;

ma non monta: io mi batto, io mi batto, io mi batto.

(fa immensi molinelli con la spada. Poi si ferma affannoso)

Voi mi strappate tutto, tutto: il lauro e la rosa!

Strappate pur! Malgrado vostro, c qualche cosa

chio mi porto (e stasera, quando in cielo entrer),

fiero lazzurra soglia salutarne io potr);

chio porto meco, senza piega n macchia, a Dio,

vostro malgrado...

(si slancia, la spada levata)

La spada gli cade di mano, egli barcolla e cade nelle braccia di Le Bret e Ragueneau.

ROSSANA (piegandosi sopra di lui e baciandogli la fronte)

Ed ...?

CIRANO (riapre gli occhi, la riconosce, e sorridendo dice)

Il pennacchio mio!

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