Come sopravvivere malgrado gli sforzi della famiglia

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sopravvivere

Leonardo Gazzola

COME SOPRAVVIVERE MALGRADO GLI SFORZI DELLA FAMIGLIA

liberamente ispirato a "Zazie nel métro"

di Raymond Queneau e

al libro della Genesi della Bibbia

dicembre 1997

registrato in SIAE con percentuale al 50% tra Leonardo Gazzola e gli eredi di Raymond Queneau


Non ci sono "personaggi" veri e propri che faranno prendere vita a questo testo e a queste indicazioni. Si tratta di sei clowns che saltano,  parlano, danzano, suonano, cantano, secondo la loro indole e secondo alcune idee che si possono essere fatti di Zazie e della storia di Ismaele. Anche il sesso dei clowns non è specificato anche se, forse, i clowns con numero pari hanno un carattere più maschile e quelli con il numero dispari, specialmente C1 e C3, hanno carattere più femminile.

Sulla scena ci possono essere dei tavoli e dei materassoni colorati, degli accessori da circo, dei tessuti colorati. Il colpo d'occhio deve essere da stanza dei giochi/ludoteca.


Una parata di clowns attraversa la platea con suoni giocosi, lanciando coriandoli, stelle filanti. Fanno salti acrobatici e tante idiozie. Sono goffi e già stanchi in partenza; diciamo che hanno conosciuto tempi migliori. Infine arrivano in scena.

C2: Mamma che stanchezza!

C3: Che lavoro ingrato.

C4: Che lavoro infame...

C1: Che lavoro di merda.

C3: Bé, dai...

C6: Siete di una mollezza...

Esausti, si sdraiano per terra. Dopo aver ripreso fiato, i sei cominciano a bisbigliare tra di loro. Si sentono chiaramente le parole solo dopo un po'.

C4: Ma no! Esaù, secondo figlio di Ismaele ha proprio sposato la seconda figlia del suo mezzo fratello Isacco.

C3: Guarda che ti confondi. E' piuttosto Giacobbe, secondo figlio di Isacco, che ha sposato la figlia del mezzo fratello di suo padre, Ismaele.

C4: Eppure sono sicuro che si tratta di Esaù.

C3: Zero. Chiedi a ...................(sarebbe C6) che conosce bene i romanzi classici.

C6: Ma sapete almeno di cosa parlate?

C2: Aspetta. Ismaele non era la ragazzina di Raymond Queneau  che, capitata a Parigi, era incavolatissima perché...

C1: Sì, voleva andare sul métro che era in sciopero!

C4: Qualcosa del genere. Ma... non si chiamava Zazie?

C5: Mi spiace ma...

TUTTI: State facendo una confusione tremenda!

C5: (protestando) Zazie non era la figlia di Queneau ma...

C1: La figlia di sua madre!

Tutti ridono. C5 si offende e tiene il muso. Gli altri clowns vanno ironicamente a farsi perdonare. Gli chiedono di chiarire il mistero di Ismaele.  Alcuni dicono che sarebbe una buona idea per migliorare lo spettacolo. C5 si lascia convincere e chiede l'aiuto di C6.

C5: Allora, facciamo la storia di Ismaele?

C6: (sciolto e rilassato) Ismaele era il primo figlio di Abramo.

TUTTI: (mormorano) Abramo?

C5: Abramo aveva settantasette anni quando il Signore gli disse:

C6: (prende un megafono per la voce di Dio) Lascia la tua terra, Abramo. Lascia la tua famiglia e la casa di tuo padre e vieni nel paese che ti mostrerò. Poi farò di te una grande nazione, ti benedirò e farò grande il tuo nome. In te saranno benedette tutte le nazioni della terra.

C5: E Abramo partì (fa segno a C2 di alzarsi e lo veste da Abramo) seguendo l'ordine del Signore. Prese con lui sua moglie Sara (si veste da Sara) e Lot, il figlio di suo fratello...Che non vedo qui... Fa niente.

I clowns C2 e C5 camminano in platea mentre gli altri lanciano la canzone di Abramo.  Ci possono essere degli assoli, dei gruppi che si dividono e si ricongiungono.

Assolo:            E Dio disse ad Abramo!

Coro: Paraponzi ponzi po!

Assolo:            Ad Abramo che l'ascoltava!

Coro: Paraponzi ponzi po!

Assolo:            Lascia la tua terra, la famiglia di tuo padre

                        e raggiungi il paese che adess'io ti mostrerò!

                        Mostrerò... Mostrerò... Mostrerò...

Coro: Renderò grande - il tuo nome - e sarai benedizione

                        Benedirò coloro - che ti benediranno - e in te sian benedette

                        tutte le famiglie della terra per i secoli e i millenni.   

C6: Arrivarono infine in terra d'Egitto dove furono ricevuti dal Faraone e dal suo seguito.

I clowns si vestono da egiziani e uno suona una musica "sinuosa" per sostenere il mimo clownesco degli egiziani. C2 prende da parte C5.

C2: Sara, sarà meglio dire che sei mia sorella se no, 'sti selvaggi mi uccideranno per averti.

C5: Sarà.

C2: No. Sara. (la indica)

C5: Sarà...

C2:  Sara.

C5: Sarà!

C2: Sara.

C5:  ... Sarà... mica un’idea del cazzo?

Il faraone C4 si interessa troppo a Sara C5.

C6: Appunto! Quando Abramo arrivò in Egitto, gli egiziani videro che la donna era molto avvenente. La osservarono e la condussero dal Faraone.

C2: (con un sorriso stupido) E' mia sorella...

Gli "egiziani" si sentono allora autorizzati a fare la corte a Sara: la palpeggiano un po’ prima e la portano al faraone C4 il quale cerca di baciarla.

C6: Per riguardo a lei, il Faraone trattò bene Abramo che ricevette greggi e armenti, asini e cammelli.

C5: (terrorizzata all'idea di farsi baciare da C4) Fu allora che la voce di Dio si fece sentire!

C6: (voce di Dio) Faraone! Faraone! Perché violi le leggi del Cielo? Perché vuoi godere della moglie del mio protetto?

Il faraone balbetta qualcosa d'incomprensibile per giustificarsi intercalando delle imitazioni di Abramo: "E' mia sorella". Dio grida e fa versi mostruosi. Gli "egiziani" si rotolano per terra in preda a dolori misteriosi. Sara torna accanto ad Abramo. La voce di Dio smette di gridare e gli "egiziani" si ricompongono.

C4: Abramo! Ci hai mentito dicendo che Sara era tua sorella! (proteste di C2) Ci hai nascosto che era tua moglie! (proteste di C2) Hai attirato la collera del tuo Dio si di noi! (proteste di C2) Prendi tua moglie e andatevene di qui! (proteste di C2) E per mostrarti che non sono per niente arrabbiato, ecco che ti regalo la mia schiava Agar che diventerà la schiava di tua moglie.

C3 protesta perché non vuole andare con Abramo. Il faraone la sgrida in una lingua simil-egizia e le intima di andare con Abramo.

C4: (a C2) E adesso, fuori dai piedi!

C3: Abramo lasciò così la terra d'Egitto e...

C6: (incoraggia C3 a continuare)  ... Sì... piantò la sua tenda nella terra tra Betel e Alì...

C3: Eee... Si separò da Lot, il figlio di suo fratello, che continuiamo a non vedere, il quale andò ad abitare la città di Sodoma.

C5: Che all'epoca non era ancora l'orribile tempio del peccato che doveva scatenare gli ardenti e tempestosi furori divini.

C3: Ve bene, ve bene, lasciamo perdere.

C5: Bé, è importante. Un riferimento per il pubblico...

C2: Scusate, ma io devo ancora camminare a lungo per arrivare a Parigi?

C5: Ma Abramo non va a Parigi...

C4: E la storia di Zazie, allora?

C3: Sì, sì, il métro che era in sciopero!

C5: Ma un attimo! Qui c’è Abramo, Sara… Ismaele non ancora nemmeno nato…

C1: Bé, intanto c’è Zazie e questa la so! (si veste da Zazie) Zazie è appena arrivata alla stazione Est accompagnata dalla sua mamma. (salta addosso a C2) Sono Zazie!  Scommetto che sei il mio zietto Gabriele!

C2: Aspetta. Un attimo. (si cambia il travestimento)Direi di sì, sono il tuo zietto. Ma da dove sei arrivata?

C1: Ma col treno, che domanda! Eccolo che se ne va. (annusa C2) Maleodori.

Gli altri clowns mimano un trenino che se ne va con una musichetta ritmata adeguata. C4 si veste da mamma e si avvicina a C2 e C1.

C4: Hai visto l'animale. Hai detto che te ne occupavi, eccola.

C1: Questa è la mia mamma.

C2: Ti ringrazio per la spiegazione. Ti faccio notare che lei è, contemporaneamente, mia sorella.

C4: Mi posso fidare? Tu mi capisci, non voglio che si faccia violentare da tutta la famiglia.

C1: Ma mamma, l'ultima volta sei arrivata giusto in tempo.

C4: Comunque non voglio più che si ripeta.

C2: Puoi stare tranquilla.

C4: Bene, vi ritrovo qui dopodomani al treno delle sei e quaranta.

C2: Non ci verrai a trovare?

C4: Non avrò tempo.

C1: Fa così da quando ha il moroso a Parigi. La famiglia non conta più per lei.

C4: Ciao, tesoro. (bacio a C1) Ciao Gaby. (se ne va)

C1: E' proprio cotta. (si mettono in cammino) Prendiamo il métro, zietto?

C2: No.

C1: Cosa vuol dire, no?

C2: Bé, sì, c'è lo sciopero.

C1: Ah, che bastardi! Ah, che maiali! Fare questo, a me! (rifiuta di camminare)

C2: Su, andiamo. (trascina C1 per la mano) Charles ci aspetta. E' un amico e c'ha un taxi. Ce lo siamo prenotato appunto per via dello sciopero.

Si avvicinano a C6, travestito da Charles, che mima di essere in macchina con un giornale e un volante in mano. C1 si lascia condurre a malincuore.

C6: Ciao, piccola. (mette via il giornale)

C1: Niente male il suo chiodo.

C2: Sali e non fare la snob.

C1: Snob col culo.

C6: E' tosta la tua nipotina.

C2 installa C1 dietro a C6, come se fossero in una macchina, e si "siede" a suo fianco.

C1: Mi schiacci!

C6: Promette bene. (mette in moto e parte)

C2: Ah, Parigi! Eh che città?... Guarda che meraviglia.

C1: Me ne frega! Io, quello che volevo, era andare in métro.

C2: Il métro, il métro! Guarda, ecco il Pantheon.

C6: Cosa non bisogna sentire.

C2: (polemico) Non è forse il Pantheon?

C6: No, non è il Pantheon.

C2: E cosa sarebbe allora, secondo te?

C6: Cosa ne so.

C2: Ecco, vedi.

C6: Ma non è il Pantheon.

C2: Chiediamo a un passante.

C6: I passanti sono tutti dei coglioni.

C1: Questo è proprio vero.

C2: Questo invece è...

C6: (urla) Ho trovato! Quella roba che abbiamo visto, non era il Pantheon, era la stazione di Lyon.

C2: Boh, forse. Questo invece; guarda piccola, se non è bella questa architettura; sono gli Invalides.

C6: Hai picchiato la testa. Non c'entra proprio niente con gli Invalides.

C2: Ma bene. Se non sono gli Invalides, dicci che cos'è.

C6: Non so bene; sarà al massimo la caserma di Reuilly.

C2: Zazie. Se vuoi vedere veramente gli Invalides e la tomba di Napoleone; ti ci porterò.

C1: Napoleone col culo. Non m'interessa affatto quel gasato con il suo cappello da coglione.

C2: Cosa ti interessa allora? (silenzio) Cosa ti interessa allora?

C1: Il métro.

C2: Il métro! Il métro! Finirai per farmi arrabbiare! Ti ho già detto che è in sciopero!

C6: Stiamo arrivando. Volete prendere un aperitivo?

C2: E' un'idea.

C1: A Saint-Germain-des-Prés?

C2: Ragazzina. Ormai è la cosa più fuori moda che ci sia.

C1: Se vuoi insinuare che io non sono aggiornata, posso risponderti che sei solo un vecchio stronzo.

C2: (a Charles C6) Hai sentito?

C6: Cosa vuoi mai, è la nuova generazione.

C1: La nuova generazione ti manda affanc...

C2: Va bene, va bene. Abbiamo capito. Se andassimo al caffè dell'angolo?

C6: Perché no? (spegne il motore della "macchina")

C2: Poi rimani a cena da noi.

C6: Non eravamo già d'accordo?

C2: Certo.

C6: Allora?

C2: Allora confermo.

C6: Non c'era da confermare, visto che eravamo già d'accordo.

C2: Allora diciamo che te lo ricordo nel caso l'avessi dimenticato.

C6: Non avevo dimenticato.

C2: Quindi rimani a cena da noi.

C1: Allora, cazzo! Andiamo a prenderlo 'sto bicchierino?

Charles C6 scende dalla "macchina" e chiude le portiere. Si siedono attorno ad un tavolo immaginario o reale. Arriva C4 vestito da barista, svogliato, che si fruga voluttuosamente nel naso con le dita.

C1: Un cacocalo.

C4: Non ce n'è.

C1: Questa poi. E' il colmo.

C2: Per me un beaujolais.

C6: Per me un latte-granatina.

C2: E per te, piccola?

C1: L'ho già detto: un cacocalo.

C2: Ti ha detto che non ce n'è.

C1: Perché non ne avete?

C4: Così. (gesto svogliato sempre con le dita nel naso)

C2: Un mezzo panaché, ti andrebbe, Zazie?

C1: E' un cacocalo che voglio e non un'altra cosa.

C4: (dopo un silenzio, si gratta la testa) Ce n'è a fianco, dall'italiano.

C2: Andiamo a prenderla. Cacocalo!

Cambia posizione con una capriola; gli altri clowns ripetono la parola “cacocalo!” e si rimbalzano una bottiglietta, finché C2 entra i possesso della bottiglietta. Torna con una bottiglia di coca  e tutti si accorgono che il barista ha le dita nel naso.

TUTTI: Caccola!

C2: Tieni, piccola.

Zazie C1 si attacca felice alla bottiglia.

C2: (a C6) Vedi? I bambini, basta capirli.

Suono di tromba. Cambio luci. C5 è ancora vestita da Sara.

C5: (singhiozzando) E io... E io, che non ho bambini...

C2: (si riveste da Abramo) Allora; lei è Sara. La donna che Dio mi ha concesso di avere finora.

C3: Ma piange...

C2: Piange perché non ha ancora potuto darmi un bambino.

C6: (voce di Dio) Abramo! Abramo! Non ti tormentare più. Sono il Signore tuo protettore e la tua ricompensa sarà grande.

C2: Signore, cosa mi darai? Non ho nemmeno un erede.

C6: Avrai un erede che uscirà dalle tue viscere. Guarda il cielo e conta le stelle, se puoi. Così sarà la tua discendenza.

C2: (commosso, farfuglia a C5) Il Signore... Un erede... Noi due...

C5: Noi due? No. Ecco che il Signore mi ha fatto sterile e non posso aver figli. Ma affinché si compia la sua parola, vai da Agar, la mia schiava ricevuta in dono dal Faraone e falle visita durante la notte. Così tramite lei potremo avere il nostro erede.

C2: Ma io ho ottantacinque anni...

C5: Abbi fede!

Abramo C2 sospira, cinge le spalle di C3 e si imboscano dietro un materassone. Gl altri clowns cantano. Ogni tanto si vede la faccia stravolta di C2 Abramo che emerge, oppure la faccia arzilla di Agar C3. Volano anche mutande, reggiseni. Sara C5 inizia ad essere meno felice dell’idea.

Assolo:            Only you...

Coro: Can make my predictions true...

                        Only you...

                        Can make the darkness light...

                        Only you, can give the son we-ee want, the son we want

                        And give us Ismael

                        for only you...

Assolo:            O -  Only you...

                       

Coro: Can make my predictions true...

                        Only you...

                        You are my instrument...

                        When you hold Agar, you'll understand

                        The magic that I do...

                        All my words come true,

                        Agar...

                        and... Only you...

Esce Agar C3 con un pancione enorme. Sorride soddisfatta.

C5: Ma la schiava Agar, quando si accorse di essere incinta, cominciò a non considerare più Sara... Me! La sua padrona!!

Musica. Agar C3 prende in giro Sara C5. Sara si arrabbia e insegue Agar con un bastone. Giochi acrobatici di C3 per schivare i colpi di C5. Suono di tromba. Tutti i clowns si lasciano andare per terra, tranne C3 che abbandona il palco, offesa. C6 balza su un tavolo.

C6: (voce di Dio) Agar, serva di Sara! Da dove vieni? Dove vai?

C3: Ah! Trovatemi qualcuno qui che sappia rispondere a questa domanda.

C6: Non scherzare, Agar. Non era in senso metafisico che ti ponevo la mia domanda.

C3: Non era metafisico? Venendo da te...

C6: Basta! Ritorna dalla tua padrona e sii sottomessa. (C3, a malincuore, torna sul palco) Partorirai un maschio al quale darai il nome di Ismaele. E moltiplicherò talmente la tua posterità che non si potrà contarla. I tuoi discendenti saranno feroci e pianteranno la tenda di fronte ai loro fratelli per i secoli dei secoli.

C1: (infilandosi tra le gambe di C3) Amen.

C3: (rassegnata) E Agar tornò da Sara.

C5: Da me, la sua padrona!

C3: E diede alla luce un amore di bambino che si chiamò Ismaele.

C1: (nascendo) Uèèèh!

C6: Abramo aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

Suono di tromba. C6 rimette in moto la "macchina" di Charles. C1 e C2 si rivestono per le scene di Zazie. Arrivano in "macchina" fino a casa di Gabriele C2 dove C3 si è travestita da Marcellina, moglie di Gabriele. Scendono dalla "macchina". Rumore di portiere.

C2: E' qui. (C1 si guarda attorno) Allora? Può andare? (gesto di C1) Lei è tua zia Marcellina.

Bacetto di C1 a C3. C6 si alza.

C6: Io vado a trovare Turandot. Arrivo subito.

C5: Charles uscì dalla casa di Gabriele, (mimi di C6) discese i qualche scalini che portavano dal marciapiede al café-restaurant "La Cantina", spinse la porta e si fece avanti. Guardava distrattamente fuori dalla finestra. Per poterlo fare, bisognava alzare la testa e non si vedeva altro che dei piedi, delle caviglie, dei fondi di pantaloni; a volte, con un po' di fortuna, un cane completo: un bassotto. Appesa vicino alla credenza, una gabbia alloggiava un pappagallo triste.

C4 si mette un becco di pappagallo e si appollaia su un tavolo. C5 si traveste da Turandot e serve da bere a C6).  Turandot è balbuziante.

C5: Hai l'aria malinconica, oggi.

C6: Malinconica, col culo.

C5: Ah?

C6: Mi fa ridere. E' così che parla la ragazzina che ha portato Gabriele.

C5: Ah, no. Ah, no! Non voglio a casa mia una piccola sporcacciona che dica delle parolacce così. Lo vedo da qui: mi pervertirà tutto il quartiere.

C4: (pappagallo) Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare.

C2: (avvicinandosi a C5 e C6) A tavola, Charles. Marcellina ha detto piano che è pronto.

Charles C6 e Turandot C5 si scambiano dei segni d'intesa. Poi, C6 raggiunge il posto dove C3 Marcellina, C1 Zazie e C2 Gabriele, sono a tavola. Mangiano.

C1: Io voglio andare a scuola fino a sessantacinque anni.

C2: Fino a sessantacinque anni?

C1: Sì, voglio essere insegnante.

C3: Non è un cattivo mestiere.

C6: Disse piano Marcellina.

C3: C'è la pensione.

C1: Pensione col culo. Io non è per la pensione che voglio essere insegnante.

C2: Allora perché vuoi essere insegnante?

C1: Non ci arrivi da solo, eh? (gesto di C2) E' per rompere le palle ai mocciosi. Quelli che avranno la mia età tra dieci, venti, cinquanta, cento, mille anni. Sempre dei marmocchi a cui rompere le scatole.

C2: E bé.

C1: Sarò bastardissima. Gli farò leccare il pavimento. Gli farò mangiare il cancellino della lavagna. Gli pianterò il compasso nelle cosce. Li prenderò a calci nel culo. Perché avrò degli stivali. Alti così. Con degli speroni enormi per sguarrargli la carne del gnao.

C2: Sai, secondo i giornali, non è proprio in questo senso che si sta orientando l'educazione moderna. Si va verso la dolcezza, la comprensione. Vero, Marcellina?

C3: Sì.

C6: Disse piano Marcellina.

C3: Ma tu, Zazie, sei stata brutalizzata?

C1: Ci mancava solo.

C2: Comunque tra vent'anni, non ci saranno più insegnanti: saranno sostituite dalla televisione, l'elettronica, delle robe così. Vero, Marcellina?

C3: Sì.

C6: Rispose piano Marcellina.

C1: (dopo aver riflettuto) Allora sarò astronauta.

C2: Ecco. Bisogna essere aggiornati.

C1: Così andrò a rompere le balle ai marziani.

C2: Ha di quelle idee, la piccola!

C1: (sbadigliando) Vado a dormire. (bacetto a C2) Hai la pelle morbida. (si allontana)

Gabriele prende un beauty-case e comincia a dipingersi le unghie. Turandot C5 si avvicina con Pappagallo C4.

C5: Toc. Toc. Toc.

C2: Avanti.

Marcellina C3 serve da bere a C4 in una ciotola. Poi offre a C5 che rifiuta.

C4: Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare.

C5: Chiacchiero col culo.

C2: Prova a ripetere.

C5: Ho detto: chiacchiero col culo.

C2: Cosa vuoi insinuare con questo? Se posso dire.

C5: Insinuo che la mocciosa, che sia qui, non mi piace.

C2: Che ti piaccia o no, sentimi bene, me ne frego.

C5: Scusa un attimo. Ti ho affittato qui senza bambini e adesso ne hai uno senza la mia autorizzazione.

C2: La tua autorizzazione, sai dove te la puoi mettere?

C5: Lo so, lo so. Da qui a insultarmi parlando come tua nipote, ci manca poco.

C2: Non è possibile essere così inintelligente come te. Sai cosa vuol dire "inintelligente", razza di coglioncello?

C5: Ecco, ci siamo.

C4: Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare.

C5: Cominci ad esprimerti in modo ributtante.

C2: (a Marcellina C3) Comincia a darmi sui nervi.

C3: Non ti arrabbiare.

C6: Disse piano Marcellina.

C5: Non voglio una piccola sporcacciona nella mia casa!

C2: Vai a fare in culo!

C1: ("svegliandosi") Allora, non si può più dormire in ‘sta casa? (guarda il pappagallo) E' un vero serraglio qui.

C4: Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare.

C1: (indicando C5) Lui chi è?

C2: Il padrone di casa, un amico. Il proprietario del bistrot dabbasso.

C1: La cantina?

C5: ‘Zattamente.

C1: Si balla nella sua cantina?

C5: Questo no.

C1: Scarsissimo. Se si ballasse, sarebbe il massimo.

C5: Sei gentile a preoccuparti per i miei affari.

C1: Gentile col culo.

C5: A-Ha! (nitrito di vittoria, india C1) A-Ha!

C2 gli rifà il verso un paio di volte poi lo guarda come per dire “A-Ha, cosa?”

C5: Adesso non puoi più sostenere il contrario: l'ho sentito il suo col culo.

C2: Non dire parolacce.

C5: Non sono io, è lei.

C1: Chi fa la spia, non è figlio di Maria.

C2: Bene. E' ora che vada.

C1: Non deve essere divertente fare il guardiano notturno.

C5: E tu faresti il guardiano nott...

C2: Ahia! Il tuo pappagallo mi ha pestato un piede!

C4: Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare.

C5: Ti avvicini al delirio.

C1: Zietto, ma diglielo che fai il guardiano.

C2: Gliel'ho già detto.

C5: Sarà.

C1: Se no, perché lavora di notte?

C2: Eh. (evidenza)

C5: Riprenderemo la conversazione. (prende C4 pappagallo)

C4: Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare.

C1: E' divertente.

C2: Torna a letto.

Zazie C1 si ritira. Gabriele C2 scende dal palco. Marcellina raccoglie un oggetto e corre dietro a Gabriele.

C3: Gabriele! Gabriele!

C6: Gridò piano Marcellina.

C3: Hai dimenticato il tuo rossetto.

Cambio luci. Suono di tromba. I clown fischiettano “La vie en rose”.

C5: Poi, Dio disse ad Abramo.

C6: (voce di Dio)  Tu osserverai il mio patto e così farà la tua progenitura nelle generazioni che dopo di te verranno. Il patto che voi osserverete, il patto tra me e la progenitura che dopo di te verrà, è il seguente: circonciderete ogni maschio tra voi, figlio naturale o comprato. Estirperete quel brandello di carne inutile e penzolante e ciò farà di voi il popolo riconoscibile da tutti come il popolo del Signore.

TUTTI: Ahi!

C6: Quando il bambino maschio avrà otto giorni di vita, sarà così circonciso...

TUTTI: Ahiii...

C6: E il mio patto così firmato sarà alleanza eterna.

C4 e C3 ridacchiano e prendono in giro C1 che dovrà farsi circoncidere.

C4: (a C1) Quindi anche tu… za – zam! (gesto di tagliare)

C1: Ma non ci penso nemmeno!

C3: Tesoro, sei tu che fai Ismaele, no?

C1: Sì, ma…

C4: Appunto: za-zam! (gesto)

C5: Abramo aveva novantanove anni quando si fece circoncidere.

C3: E Dio disse ancora ad Abramo.

C6: Sara, tua moglie, sarà benedetta e da lei ti darò un figlio sul quale farò discendere la mia benedizione; sarà capo di varie nazioni e da lui verranno molteplici re di popoli.

C5: Abramo si buttò a terra e disse: (guarda C2) E buttati a terra!

C2: (si butta a terra) E disse?

C5: E disse: Signore, è mai possibile...

C2: Che nasca un figlio a un uomo di cento anni e che Sara, notoriamente sterile, partorisca a novant'anni? Se almeno Ismaele potesse vivere per lodarti e perché si compia la tua parola; solo questo chiedo.

C6: E' Sara, tua moglie, che partorirà un bambino; lo chiamerai Isacco e stabilirò il mio patto con lui...

TUTTI: Ahi!

C6: (severo) E con la sua discendenza! Per quanto riguarda Ismaele, anche lì ti ho esaudito: lo benedirò, potrà rispettare il mio patto...

TUTTI: (piano) Ahiii...

C6: Lo renderò fecondo e genererà dodici principi e i popoli che lo seguiranno saranno dei grandi popoli.

C2: ( si corica e dorme) Uf!

La luce cala leggermente. C2 e C3 sono a letto insieme.

C5: Tutti dormivano, a casa. In un angolo della stanza, Marcellina aveva messo una specie di gabinetto-toilette, un tavolino, una bacinella, una brocca. Così Zazie non si sarebbe trovata spaesata.  (si muove C1, sulla punta dei piedi) Ma Zazie era spaesata: praticava, di solito; il bidé fissato al pavimento e conosceva, avendole usate, tante altre meraviglie dell'arte sanitaria. Delusa da quel primitivismo, si inumidì un po' con l'acqua qui e là (mimi di C1) più un colpo di pettine, uno solo, tra i capelli. Uscì silenziosamente  dalla sua camera. Il salonesaladapranzo era scuro e muto. Camminando con un piede davanti all'altro...

C3: Come quando si fa a chi comincia per primo...

C5: Palpando i muri e gli oggetti.

C3: E' ancora più divertente chiudendo gli occhi.

C5: Arrivò fino all'altra porta che aprì con una cautela notevole.

C1 arriva dove sono sdraiati C2 e C3. Si sente il loro russare. C1 mima la chiusura della porta e il russare smette.

C3: Infine, dopo un'ultima porta, Zazie trova la meta della sua escursione.

Zazie C1 fa la faccia contenta, si tira giù i pantaloni e si accovaccia. Aspetta di aver finito di orinare, si pulisce e tira la corda. Tende l'orecchio, esce e chiude la porta.

C5: Di nuovo nell'ingresso, scopre un'altra porta che verosimilmente dà sul pianerottolo. (C1 rinchiude piano la porta dietro di lei) Scende le scale. E' al primo piano... Eccola al piano terra... La porta sulla strada è aperta, un rettangolo di luce... Ecco, Zazie è fuori.

C6: Infine il Signore visitò Sara. Come aveva promesso, e compì la sua parola.

C5: Aspetta, Zazie è per strada...

C6: (voce di Dio) Ben presto avrai un figlio, come promesso.

C5: (risatina) Raggrinzita come sono, potrò ancora avere un figlio?

C6: C'è forse qualcosa di difficile per Dio? Perché hai riso?

C5: Non ho riso.

C6: Certo che hai riso!

C5: (un po’ polemica) E Sara nella sua vecchiaia diede alla luce un bambino.

C2: E Abramo gli diede il nome di Isacco.

C4: (uscendo dalle gambe di C5) Uèèèèh! (con una capriola va a farsi allattare da C5)

C5: Chi avrebbe mai detto che Abramo a cento anni mi avrebbe visto allattare suo figlio? Dio mi ha dato di che ridere e... (Zazie C1 passa davanti al palco) Ehi! (si veste da Turandot) Ehi, piccola, dove vai così? (C1 non risponde e si allontana) Eeeeh! Piccola! (si alza, impone una capriola a C4 che stava allattando e corre dietro a C1. La prende per un braccio)

C1: Aiuto! Aiuto! Al maniaco!

Tutti gli altri clowns si precipitano e circondano C1 e C5.

C1: Non voglio andare con questo signore. Non lo conosco questo signore. Non voglio andare con lui.

C3: Come sarebbe?

C1: Questo signore; mi ha detto delle cose sconce.

C4: Che cosa ti ha detto?

C5: Signore! Questa ragazzina è scappata di casa. La riportavo ai suoi genitori.

Risatine di diffidenza da parte di tutti i clowns. Guardano malissimo C5.

C4: Roba da matti.

C6: Non c'è più religione.

C4: Nemmeno mezze stagioni.

C3: Si stava meglio quando si stava peggio.

C4: Sono sempre i migliori che se ne vanno.

C3: L'erba del vicino è sempre più verde.

C6: Ai giovani d'oggi mancano i valori.

C4: Non c'è rosa senza spine.

C3: Se son rose fioriranno.

C4: Non parlate al conducente.

C3: Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.

C6: E' pericoloso sporgersi.

C3: Attenzione alla chiusura dei portelloni automatici.

C4: Vietato fumare nei corridoi e nei gabinetti.

C3: Gallina vecchia fa buon brodo.

C6: Allora, piccola, non avere paura. Dimmi cosa ti ha detto il signore cattivo.

C1: E' troppo sconcio.

C6: Ti ha chiesto di fargli delle cose?

C1 Zazie mormora qualcosa all'orecchio di C6, il quale assume un'espressione scioccata.

C6: (a C5) Maiale! (gli sputa in faccia)

C4: Cosa gli ha chiesto di fare?

L'informazione passa da bocca a orecchio.

C4: E' incredibile!

C2: Non avrei mai pensato a questo.

C3: Io non capisco.

Tutti sono strabiliati che C3 non capisca. C2 tira fuori una matita, fa un disegno e lo mostra a C3 che finalmente capisce, si mette le mani nei capelli e strilla. Tutti finiscono per discutere animatamente sui dettagli tecnici dell'operazione e C5 ne approfitta per squagliarsela.

C5: (tornato in scena, riprende l'abbigliamento di Sara) Nel frattempo, Isacco, figlio di Sara, di me! Mio figlio! Cresceva e fu svezzato. La notte del giorno in cui fu svezzato si fece una grande festa.

Musica. Rock and Roll indiavolato. Tutti i clowns tornano in scena e ballano scatenati. C1 Ismaele fa ballare C4 Isacco in modo canzonatorio. C5 se ne accorge e non è contenta.

C5: Basta!!

La festa si ferma bruscamente e tutti i clowns riprendono i travestimenti di "Zazie".

C3: (Marcellina) C'è qualcosa che non va?

C5: (Turandot) Non me ne parlare. Non ho mai avuto tanta paura in vita mia. Mi hanno preso per un maniaco quegli stronzi. (pausa) La vostra mocciosa se n'è andata.

C4: Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare.

C3: Vado a chiamare Gabriele.

C6: Disse piano Marcellina.

C3: Bisognerà ritrovarla.

Marcellina C3 scuote Gabriele C2 che dorme. Dopo un po' C2 si alza.

C2: Eh, cosa c'è?

C3: Zazie è scappata.

C6: Disse piano Marcellina.

C2: Sarà chiusa nel bagno.

C5: No. L'ho vista che se ne andava. E ho voluto riportarla indietro.

C2: Bravo. Sei un amico. (Si rigira per dormire)

C5: Siii, ma ha aizzato la gente; gridava che le avevo proposto di fare delle schifezze...

C2: E invece non era vero?

C5: Cretino. Sono scappato. Erano lì lì per linciarmi.

C3: Gabriele.

C6: Disse piano Marcellina.

C3: Dovresti andare a cercarla.

C2: Credo che tornerò a letto.

C3: Pensa se incontrasse un vero maniaco.

C6: Disse piano...

C2: Come Turandot?

C5: Non è divertente.

C3: Non tornerà da sola.

C6: Disse...

C2: Mi rompete le palle, voi due.

C4: Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare.

C3: Dovresti andare a cercarla.

C6: Disse piano Marcellina.

C2: Vacci tu.

C3: Devo fare il bucato.

C6: Disse pia..

C2: Va bene, va bene. Ci vado. Andrò a chiedere a Gridoux il calzolaio, che sa sempre tutto.

Musica. I clowns mimano una strada anni sessanta con le botteghe dei mestieri; C4 fa il calzolaio. C2 mima un colloquio con il calzolaio. C1 molesta C4 mentre parla.

C5: (rivestendosi da Sara) Abramo! Non sono disposta a sopportare che il figlio di quella schiava si diverta alle spalle di mio figlio Isacco.

C2: (rivestendosi da Abramo) Ismaele, lascia in pace Isacco. E' la sua festa oggi.

C5: No, non mi hai…

C1: Ma papà, si stava giocando…

C2: (lancia occhiate timorose verso C5) Ti dico di lasciarlo stare.

C5: No, non mi hai capit…

C1: Ma uffa! Che gusto c’è avere un fratellino se non puoi gioc…

C2: Basta, Ismaele!

C1: Va bé! Se non mi fate parlare come faccio a far capire il parallelismo tra Zazie e Ismaele!?

C2: Insomma, ubbidisci! Lascia stare Isacco.

(C1 si allontana sbuffando)

C5: Stavo dicendo che non mi hai capita. Devi cacciare via quella schiava e il suo bastardo di figlio che non deve essere tuo erede alla pari del mio Isacco.

C2: Ma Sara, è mio figlio che...

C5: Non voglio sentire niente! Tocca a te arrangiarti. Siamo io e Isacco o Agar e il suo bastardo.

C2: Ma non è ragionevole, insomma...

C5: Sono io che ti ho chiesto di partorire?

C2: Oh, Signore!

C6: (voce di Dio) Arrivo, arrivo. Non esitare, Abramo, a fare come tua moglie Sara ti ha gentilmente suggerito. Il tuo cuore non deve essere triste scacciando Agar e tuo figlio Ismaele perché sarà la discendenza di Isacco che porterà il tuo nome. Comunque farò un grande popolo anche a partire dalla discendenza di Ismaele.

C2: (Abramo e Gabriele) Ma... Ma... Ho chiesto al calzolaio se aveva visto Zazie e mi ha detto che l'ha vista passare in questa direzione. Non l'ho ritrovata. Probabilmente è già lontana.

C3: (Agar e Marcellina) E adesso?

C6: (voce di Dio) Adesso che la festa è finita, puoi scacciare Agar e Ismaele prima del levar del giorno.

C2: (rassegnato) Io torno a dormire.

Buio. Musica che esprime calore e solitudine. Luce. Agar C3 e Ismaele C1 si preparano per partire.

C3: Agar si alzò di buona mattina, prese del pane, un po' d'acqua in un otre e cominciò a errare nel deserto di Bersabea.

Mimi di C3 e C1.

C5: Ma il deserto, lo sappiamo tutti, è l'opposto geofisico di una distesa d'acqua.

C3: E così l'acqua dell'otre venne a mancare troppo presto.

C3 e C1 strisciano, assetati. C1 si ferma, esausto. C3 allora lo prende in braccio; ma dopo un po' anche C3 è esausta e depone C1 in un angolo del palco. C3 si allontana da C1 coprendosi la faccia.

C5: Zazie camminò un po' fino a che scorse, dall'altra parte della strada, (C1 balza in piedi e si veste da Zazie) un'opera di ferro battuto piantata nel marciapiede con su scritto: "Métro". (reazione di gioia di Zazie) Ma una grata era abbassata: lo sciopero continuava!

C1: Merda, merda! (piange e si risiede dove stava morendo di sete come Ismaele)

C4: (vestito da maniaco) Allora, piccola; abbiamo un grosso dispiacere?

C1: (alzando la testa) Oh, sì signore.

C4: (offrendole un fazzoletto) Andiamo, andiamo. Che cosa c'è? I tuoi genitori ti picchiano? Hai perso qualcosa e hai paura che i tuoi genitori ti sgridino? Ti sei persa? Dimmi tutto, cara!

C6: (voce di Dio) Devi avere fede!

C3: (Agar) E come? Oh, Signore, hai lasciato che Abramo mi scacciasse con mio figlio ed ecco che ora moriamo di sete. Vorrei solo restare lontano da Ismaele per non vederlo morire.

C6: No, Agar! Non mi piacciono questi ragionamenti. Non hai fiducia nei disegni divini?

C1: E perché dovrei aver fiducia in lei?

C4: Perché mi piacciono le ragazzine come te.

C1: Sei un vecchio porco, altroché.

C4: Assolutamente, no. E per dimostrartelo, ti farò un bel regalo. un paio di blugins, ti va? (tira fuori dei jeans)

Zazie C1 mima un'emozione alla vista dei jeans che si trasforma in una crisi di sete per Ismaele.

C3: E mentre mi sgridi per la mia poca fede; ecco che mio figlio muore.

C6: Alzati, prendi il bambino e conducilo per mano perché ne farò un grande popolo.

C5: Fu allora che il Signore fece scaturire dell'acqua fresca dalla sabbia ardente del deserto.

C1 e C3 si precipitano a bere mentre C5 mima di essere una sorgente d'acqua.

C3: Zazie non poteva credere ai suoi occhi: le avevano regalato dei blugins alla sua prima uscita parigina e... che importa se il tipo era un maniaco! Per impressionarlo, decise di raccontargli la sua storia.

C6: (camminando tra il pubblico) Dopo queste cose ad Abramo fu portata notizia: "ecco Milca ha partorito un figlio a Nacor tuo fratello". Uz, il primogenito e suo fratello Buz e Kamuèl, il padre di Aram e Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuèl generò Rebecca: questi quattro figli partorì Milca a Nacor, fratello di Abramo. La sua concubina Reuma partorì figli che erano: Tabach, Gacam, Tacas e Maaca.

E Dio fu con il fanciullo Ismaele, che crebbe nel deserto e divenne un grande tiratore all'arco. Abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una sposa in paese d'Egitto. E la discendenza di Ismaele fu numerosa come il Signore aveva promesso ed ecco i nomi dei figli di Ismaele di generazione in generazione: Nebaiot, il primogenito, poi Kedar, Abdeel, Mibsam, Misma, Duma, Massa, Adad, Tema, Ietur, Nafis e Kedma. E questi furono i discendenti di Ismaele; furono divisi in dodici tribù: ora gli anni della vita di Ismaele furono centotrentasette; abitò il deserto da Avila fino a Sur che è lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur. Egli si era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli.

C1: Papà, era quindi solo a casa, solo che aspettava, non aspettava niente di speciale, aspettava e basta ed era solo o meglio si credeva solo, aspetti che adesso capisce. Torno a casa e Papà comincia a sbaciucchiarmi che era normale visto che era mio papà ma ecco che si mette a farmi dei palpeggiamenti strani che non è più normale; io dico di no perché sapevo dove voleva arrivare, il maiale; ma lui chiude la porta a chiave e comincia a roteare gli occhi facendo Ah Ah Ah come al cinema, sbavava anche un po' e alla fine mi salta addosso. Ma in quel momento la porta si apre piano piano, perché bisogna sapere che la mia mamma gli aveva detto così esco a comprare degli spaghetti e delle puntine di maiale ma non era vero, era per fargli la finta, lei si era nascosta nella lavanderia dove teneva la scure, era arrivata piano piano quindi, aveva il suo mazzo di chiavi. Mica stupida la matusa, eh? Apre la porta piano, papà lui pensava ad altro, povero diavolo, cioè non faceva attenzione ed è così che si è ritrovato con il cranio spaccato. Bisogna ammettere che la mia mamma aveva dato la dose giusta. Non era bello da vedere, faceva proprio schifo. Di che farmi venire dei complessi e tutte quelle robe lì. Però da poco la mamma ha trovato un moroso e così viene a Parigi spesso. Lei gli corre dietro e me, per non lasciarmi in preda a tutti quei maniaci, e ce n'è, e ce n'è, mi ha affidata al mio zietto Gabriele. Pare che con lui, no ho nulla da temere.

C3: Ma il tizio sembrava proprio un maniacone!

C6: E così Dio mantenne la promessa.

C3: Il grido di battaglia di Zazie:

C1: Al maniaco!

C3: Fu soffocato dal maniacone che l'accusò di essere una ladruncola da strada.

C5: Nel frattempo Isacco crebbe e prese moglie; incontrò Rebecca su di un cammello e l'amò profondamente e si consolò così della morte di sua madre Sara, di me... Della mia morte! Aaaaah! (mima una morte spettacolare) Che era avvenuta tra una cosa e l'altra.

C3: Zazie cercò di scappare ma il maniacone non era mica venuto giù con l'ultima pioggia, no, no. Riusciva sempre a raggiungerla.

C1 scappa con capriole, salti e ruote acrobatiche mentre il maniacone C4 incespica ma alla fine riesce sempre a recuperare.

C4: E se ti portassi al commissariato? Eh? Per i blugins che ti sei arraffata. Andresti in prigione. In prigione.

C1: Aiuto! Aiuto!

Arrivano gli altri clowns e cominciano a chiacchierare.

C6: Isacco supplicò il Signore per sua moglie visto che Rebecca era sterile.

C3: Un'altra. Ma allora è un vizio.

C4: Cosa è un vizio?

C3: Tutte 'ste sterili.

C1: ... “Stesterili”?

C5: (severo) Il Signore lo esaudì!

C6: Basta chiedere.

C3: Così Rebecca divenne incinta. Ora, i figli erano due  e si urtavano nel suo seno ed ella esclamò:

C5: Perché questo?

C6: (voce di Dio) Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno: un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo.

C4: Vedremo cosa ne pensano i tuoi genitori.

Musica. C4 prende C1 per un braccio e cerca di trascinarla.

C6: Abramo prese un'altra moglie: essa aveva nome Chetura. Essa gli partorì Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak, Suach e Martino Bonelli. Iokosan generò Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i Leummim. I discendenti di Martino furono paulotti e i figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida e Eldaa. Abramo diede tutti i suio beni ad Isacco. Quanto ai figli delle concubine che Abramo aveva, diede loro dei regali e, mentre era ancora in vita, li licenziò, mandandoli lontani da suo figlio Isacco, verso il levante, nella regione orientale.

C4 finalmente riesce ad acchiappare C1 e la trascina dove si trovano C2 Gabriele e C3 Marcellina.

C3: Vuole bere qualcosa? (gesto di rifiuto di C4)

C6: Chiese piano Marcellina.

C3: Davvero non vuole bere qualcosa?

C6: Richiese piano Mar...

C2: Allora così lei è un maniaco?

C4: Assolutamente no. Sono solo un povero mercante ambulante.

C1: Non gli credere, zietto, è un povero piedipiatti del culo.

C2: Mettetevi d'accordo.

C4: La vostra piccola mi ha fregato un paio di jeans.

C2: Se è tutto qui. Glieli restituirà.

C1: E' un bastardo! Se li è già ripresi!

C2: Allora? Di cosa si lamenta?

C4: Mi lamento.

C2: E' il colmo. E viene qui a fare domande.

C4: Veramente le domande le fa lei.

C2: Vero.

C4: Adesso le faccio io.

C2: Giusto.

C1: Adesso si fa infinocchiare.

C2: So difendermi da solo.

C4: E mettere sul marciapiede le bambine.

C5: E' quello che sospettavo.

C4: Allora?

C2: Allora cosa?

C4: Nega?

C2: Assolutamente.

C4: E allora mi dica: che lavoro svolge?

TUTTI: Sì, sì; è vero! Che lavoro fa Gabriele?

C2: Non potete capire; è arte.

C4: La piccola mi ha detto che lei è guardiano notturno.

C2: Non è che si racconta tutto ai bambini.

C4: A me sì.

C1: Lo vedi che è uno sbirro?

C4: Allora? Che tipo di artista?

C2: (dopo una pausa) Ballerina di cabaret.

C5: Per farla breve, Gabriele faceva il travone in un locale notturno.

C2: Certo che hai di quelle espressioni!

C5: Cosa vuoi, è l'abitudine a trattare con gli artisti.

C2: (ironico) Bravo.

C6: Rebecca, la moglie di Isacco, partorì due gemelli: Esaù e Giacobbe. Esaù era un cacciatore, un uomo selvaggio. (veste C4 da Esaù) Giacobbe, che qui non vedo, venne al mondo cinque minuti e quarantasei secondi dopo il suo gemello e preferiva la vita tranquilla dell'accampamento paterno.

C3: Ma la cosa peggiore fu che Gabriele non trovò niente di meglio che di portare la piccola a vedere il suo spettacolo.

C5: Dopo essersi fatto fregare il diritto di primogenitura un episodio di legumi che non narreremo qui, Esaù volle accondiscendere ai voleri di suo padre Isacco che gli disse:

C4: (Isacco) Guai a te se prendi moglie tra quelle cagne delle cananee! (si riveste da Esaù)

C5: Ora Esaù, che già dalla sua gioventù, era un tipo molto perspicace, capì subito che suo padre non amava le cananee e se ne andò fino in terra d'Egitto per cercare una moglie…

C6: Si innamorò di una certa Macalet, che, guarda caso era la figlia di Ismaele! Ed ecco Esaù che va da Ismaele a chiedere in sposa sua figlia!

C4 accenna ad avvicinarsi a C1 emettendo suoni sconnessi.

C3: Aspetta, vai troppo di fretta. E il maniacone, che fine ha fatto?

C5: Ma se era un piedipiatti! Basta, adesso diventerà un amico e non ci interessa più.

C3: Non mi trovo. E poi dimentichi. Abramo che fine ha fatto? Ti lanci nelle storie dei suoi nipotini e lui, è sparito.

C5: Non è sparito, è spirato. Ne aveva il diritto. (cambia tono) Abramo aveva centosettantasette anni quando spirò in felice vecchiaia.

C2 mima una rapida morte. Si rialza.

C1: E volevo vedere se faceva pure storie!

C3: Così d'accordo. Ma bisognava dirlo.

C5: Va bene, andiamo avanti.

C4 si dirige rispettosamente ma insistentemente verso C1 Ismaele, ripetendo “sono qui…”

C4: (Esaù) Vengo a sollecitare la mano di tua figlia Macalet.

C2: Ecco Zazie, è qui che lavoro.

C1: (Zazie/Ismaele) Non mi dice niente di buono.

C2: Aspetta di vedere lo spettacolo.

C4: Aspetta che ti spiego.

C1: Tu, Esaù, non sei forse il figlio di Isacco? Il "vero" figlio di Abramo?

C2: Non tenermi il muso, Zazie...

C4: Non è colpa mia se Abramo ha voluto scacciare tua madre. Poi non era così grave. Stai bene.

C1: (dopo una pausa, a C2 e C4) Certo, non è successo niente di grave. Bastava parcheggiarmi.

C2: Ti chiedo scusa, va bene?

C4: Ma io amo tua figlia.

C1: (sospira) D'accordo. Vada così.

Grida di gioia. Musica. Festa. Gabriele sale in pedana e fa il suo spettacolo. Tutti bevono, ballano. Si sentono delle frasi: "Dal Signore vengono i disegni, il Signore li compie", "Chiacchieri, chiacchieri, è tutto ciò che sai fare", "Ma tu sei Macalet?", "E’ quello che ho sempre sospettato". C1 per prima smette di ballare e assiste alla fine della festa da sola, in un angolo e si addormenta.

C2: Porca miseria! Tra un po' sono le sei e quaranta. Devo riportare Zazie alla stazione. (cerca di prendere C1 tra le braccia ma crolla, ubriaco)

C4: (Esaù) E' tempo di raggiungere il mio letto nuziale! (ruggisce)

C6: (Charles) Me ne occupo io. (prende C1 tra le braccia e corre)

Rumore di treno. Qualche clown ha ancora la forza di fare il treno. Si staccano la mamma di Zazie C4 e Agar C3.

C4: Zazie!

C3: Ismaele...

C4: E mio fratello?

C6: Non è al massimo.

C4: Allora, Zazie, ti sei divertita?

C3: Allora, figlio, hai l'aria triste.

C1: Così.

C4: Hai visto il métro?

C3: Dovresti essere contento che il figlio di Isacco sposi tua figlia.

C1: No.

C4: Allora cos'hai fatto?

C3: E perché no?

C1: (dopo una pausa) Sono invecchiat’.

Suono di tromba. La luce si abbassa. Musica. I clowns partono per un'ultima parata stanca attraverso la sala, risalgono in scena ed escono. Buio.

fine