Com’era bello
il
CAFE’ CHANTANT
di
GiancarloRipani
arrangiamenti ed elaborazioni musiche
di
SpartacoBertollini
30 Marzo 2009
4° VERSIONE
Personaggi (in ordine di apparizione)
SILVIA DURANTE servodiscena
MARCELLOBLASI maestro
JOLANDA PETRUCCI camerinista
AUGUSTOTOCCACELI attrezzista
DARIODANDINI capocomico
IRENE SERRA attrice
NANDOBASSI attore
JEANMARIEFAVA’ coreografo
CASIMIROGATTI ballerino
RENATAPRATI cantante
ETTOREIACOPONI cantante
VALERIABONANNI sciantosa
LELLO FABRIZI attore
L’ambientazione: Roma ai nostri giorni
La scenografia: Un teatro spoglio:fondale nero o bianco, quinte nere, dove stanno per essere effettuate le prove generali per lo spettacolo che andrà in scena la sera seguente.
Durante alcuni numeri dello spettacolo le prove si trasformano nel debutto, con proiezione dei fondali d’ambientazione e messa in scena a vista di alcuni elementi di arredo e trovarobato.
Le scene e gli interpreti:
1.Attesa prove (Silvia, Marcello, Jolanda, Augusto, Dario, Irene, Nando, JeanMarie, Casimiro, Ettore, Renata, Valeria, Lello).
2.Ram – pam – pam (Marcello, Renata, Ettore, Dario, Valeria, Silvia, Casimiro).
3.Passerella(JeanMarie, Dario, Renata, Ettore, Valeria, Silvia, Casimiro, Marcello, Augusto).
4.LalimonataRogé (Marcello, Lello, Irene, Nando).
5.PreparazioneZiki-Paki(Dario, Augusto, Ettore, Marcello, Lello, Nando, Irene, JeanMarie).
6.Ziki-Paki-Ziki-Pu (Marcello, Ettore, Silvia, Casimiro, Augusto, Dario, Nando, Renata, Valeria, Jolanda)
7.Lasonnambula (Ettore, Augusto, Irene)
8.PreparazionePupoBiondo (Nando, Jolanda, Dario, Augusto, Renata, Ettore, Marcello).
9.PupoBiondo (Marcello, Silvia, Ettore, Renata, Casimiro, JeanMarie e Nando).
10.Innamoramento (Dario, Renata, Marcello, Ettore, Silvia, Valeria).
11.Poutpourrie(Dario, Valeria)
12.PreparazioneGigolò (Marcello, Silvia, Valeria, Dario, Jolanda, Lello, JeanMarie, Casimiro.
13.Gigolò (Marcello, Casimiro, Valeria, Renata).
14.Preparazione Scuola per corrispondenza (Casimiro, JeanMarie, Marcello, Dario, Lello).
15.Scuola per corrispondenza (Lello, Irene, Jolanda)
16.Preparazione Biagio Adagio (Lello, Jolanda, Marcello, Dario, Augusto, Nando, Renata, Ettore).
17.Biagio Adagio (Renata, Ettore)
18.Preparazione Finale (Renata, Dario, Ettore, Marcello, JeanMarie, Valeria, Jolanda, Silvia, Irene).
19.Finale (Tutti)
Arredo e trovarobato e costumi
Attesa prove(Silvia e Jolanda portano un camice da lavoro, Augusto è in tuta da lavoro. JeanMarie è in pantaloni bianchi, giacca bianca, camicia nera con un vistoso foulard al collo e occhiali da sole specchiati. Casimiro veste il vestito blu della domenica. Tutti gli altri in abiti moderni e casual. Cinque o sei sedie spaiate, alcuni costumi di scena, una scopa, un raccoglispazzatura, una cassetta degli attrezzi con tenaglie, martello, chiodi e filo di ferro, un cestino da cucito, un divanetto, un tavolino tondo, due poltroncine, un trancio di pizza, una lattina di birra, una tavola e un ferro da stiro). Ram – pam – pam(tutti gli uomini sono in frac con cilindro e bastone o in smoking, le donne con abiti appariscenti d’epoca e ciascuna un ombrellino). Passerella (idem) LalimonataRogé(Lello indossa una giacca da camera con gli alamari, Irene ha una vestaglia aperta sul davanti che lascia intravedere una piccante guepierre, Nando è in divisa con berretto e blocco per annotazioni. Il divanetto, il tavolo e le poltroncine sono quelle dell’Attesa prove, un bicchiere con un liquido ambrato, un giornale d’epoca). PreparazioneZiki-Paki(Una tenda di canne e tre tamburi). Ziki-Paki-Ziki-Pu(Gli uomini sono a torso nudo, scalzi, con un gonnellino di paglia e alle caviglie due collane anch’esse di paglia, le donne hanno in più il reggiseno ed un’acconciatura in testa, il solo Casimiro è vestito con sahariana, bermuda e stivali) Lasonnambula(Ettore è elegantemente vestito con un abito da passeggio, paglietta, bastone e cartella da manager, Augusto veste alla paesana con camicia a quadri, panciotto, e pantaloni sformati, Irene e in un provocante abbigliamento da notte. Una camera da pranzo con tavolo, quattro sedie, una credenzina che funge anche da mobile bar. Una cesta con dentro formaggi e salumi). PreparazionePupoBiondo(Nando in jeans e maglione, Jolanda in camice, Augusto in tuta, Dario in maniche di camicia, Marcello da netturbino, Renata ed Ettore sono vestiti da popolani dell’inizio secolo XX). PupoBiondo (Un lampione stradale, una ramazza, un tavolo povero, due sedie impagliate, un cestino da lavoro, un abitino da neonato, una carrozzina, un bambolotto in fasce. Marcello in divisa da netturbino, Silvia da crocerossina, Renata da popolana romana, Ettore, prima da popolano, poi divisa militare grigioverde. Casimiro, JeanMarie e Nando in grigioverde). Innamoramento(Dario è in abito da passeggio anni venti, senza giacca, Valeria è anche lei in abito da passeggio d’epoca con un ombrellino da sole, Silvia mette il camice sopra l’abito da popolana, Renata resta in abito da popolana ed Ettore in grigioverde. Un vassoio con sopra una teiera, zuccheriera e due tazze). Poutpourrie(Dario in abito da passeggio con lobbia e bastone, dopo indossa una vestaglia da camera, poi il frac. Valeria, dopo l’abito da passeggio, indossa un abito da donna fatale, poi un vestito da gran sera. Un lungo bocchino con sigaretta). PreparazioneGigolò (Marcello in divisa da cameriere, Dario in maniche di camicia, Valeria resta in abito da sera, Jolanda ha indossato l’abito per Dùra Minga con sopra il camice, JeanMarie è in calzamaglia nera con un asciugamani sul collo, Lello veste l’abito di Dùra Minga, ma senza la giacca, Casimiro è in frac. Due tavolinetti da tabarin con sopra un abatjour acceso e relative poltroncine, un vassoio con una bottiglia di champagne e due coppe, una tracolla da sigaraia, sigarette e un lungo bocchino). Gigolò(Marcello in divisa da cameriere, Silvia da sigaraia, Casimiro è in frac, Renata e Valeria in abito da sera). Preparazione Scuola per corrispondenza(Marcello e Casimiro restano in frac, JeanMarie è in calzamaglia nera con un asciugamani sul collo, Lello veste la giacca da camera. (due poltroncine, un tavolo basso un lume a stelo). Scuola per corrispondenza (Jolanda camice da portinaia, Lello con la giacca da camera, Irene con un abito da passeggio ). Preparazione Biagio Adagio (Marcello, Jolanda e Lello restano come sono, Dario in maniche di camicia, Renata ed Ettore in costume da bagno d’epoca. Una sdraio.) Biagio Adagio(Renata con un pallone da spiaggia, Ettore con una camera d’aria nera alla vita). Preparazione Finale (Renata ed Ettore con gli stessi abiti, Marcello, Lello, e Dario in smoking, Valeria, Silvia e Irene in abito da finale). Finale(Tutti gli uomini in frac, o in smoking e le donne in abito da finale).Le Musiche
Brano di apertura (M1) Dammi un bacio e ti dico di sì (solo tastiera). Gigolò (solo tastiera) Ram - pan – pan (M2) Stacco inizio scena Purga (solo tastiera) Stacco fine scena Purga (solo tastiera) Ziki – Paki, Ziki – Pu (M3) Brano fine primo tempo (M4) Brano inizio secondo tempo (M5) Stacco fine scena Sonnambula (solo tastiera) Pupo biondo (M6) Prigioniero di un sogno (M7) Non dimenticar le mie parole (M7) Amapola (M7) Ma se mi toccano (M7) Come una coppa di champagne (M7) Come una sigaretta (M7) Gigolò (M8) Stacco inizio scena Scuola per corrispondenza (solo tastiera) Adagio Biagio (M9) Ram - pan – pan versione per finale (M10) Voglio vivere così (M11)I fondali proiettati:
Fondale Belle Epoque Salotto primo novecento Villaggio indiano Sala da pranzo primo novecento Strada di Roma dei primi del ‘900 Balcone fiorito di una casa popolare Stazione ferroviaria con un treno di soldati in partenza per la 1° guerra mondiale Cucina di una modesta casaprimo novecento Sequenza donne primo novecento Interno tabarin Salotto dimesso Bagno marino anni venti Fondale Belle Epoque Fondale Belle Epoque con logo OrticaLe luci
Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio2.Pz2 Piazzato per passerella “Ram - pam – pam”
3.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
4.Pz3 Interno salotto giorno
5.Buio
6.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
7.Pz4 Piazzato per Ziki-Paki-Ziki-Pu
8.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
Buio Pz5 Piazzato sipario chiuso Pz6 Piazzato stanza da pranzo notte Buio13.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
Pz7 Piazzato strada romana esterno imbrunire Pz8 Piazzato balcone esterno giorno Pz9 Piazzato stazione ferroviaria esterno notte Pz10 Piazzato interno cucina giorno Pz11 Dedicata Marcello-Silvia e interno cucina notte Pz12 Piazzato interno cucina giorno Buio21.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
Pz13 Piazzato parco, esterno giorno Pz14 Piazzato salotto interno notte Pz15 Piazzato tabarin 1° interno notte25.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
Pz16 Piazzato tabarin 2° interno notte27.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
Pz17 Piazzato piazza del Duomo, esterno giorno29.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
Pz18 Piazzato spiaggia, giorno31.Pz1 Piazzato per simulare le luci di servizio
Pz19 Piazzato per finalePrimo Tempo
Parte M1 Dopo circa 15” Sipario Stop M1 |
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Il palcoscenico è vuoto, su alcune sedie, poste ai lati, ci sono dei costumi di scena messi alla rinfusa e un copione con dentro una bigliettino. A terra alcuni fogli appallottolati. Entra, da destra, Silvia, la giovane donna delle pulizie, con scopa e raccoglispazzatura in mano. Inizia a raccattare le carte, poi si guarda attorno per essere sicura di essere sola. Arrivata al centro del palco, fa un profondo inchino ad un immaginario pubblico. Indi simulando che la scopa è il suo partner in un immaginario spettacolo si mette a cantare. |
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Canta a cappella, a voce spiegata |
SIL: |
Dammi un bacio e ti dico di sì, nell’amor si comincia così: dammi un bacio e ti dico di sì ... |
Da fuori le quinte, preoccupato |
mar: |
(F.C.) Ma che avete cominciato senza de me ? |
Silvia si zittisce di colpo. Entra Marcello da sinistra |
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Simulando indifferenza, riprende a scopare il palco |
SIL: |
Bongiorno sor Marcello ! |
Guardandosi attorno, infastidito |
mar: |
Chi stava a cantà ? |
Con aria colpevole.Lavora di gran lena |
SIL: |
Io, ma ... ma nun lo faccio più ! |
Bloccando la scopa di Silvia, curioso |
mar: |
Come ll’hai imparata ‘sta canzone ? |
Cercando di giustificarsi, riprende il lavoro |
SIL: |
Ll’ho sentita da lla sora Agatina tante de quelle vorte che ... |
Colto da un’ispirazione si avvia verso la tastiera che è nel golfo mistico |
mar: |
Sai che famo: vado a lla tastiera e lla ricanti pe’ me ! |
Con un attacco di panico, cercando di sottrarsi |
SIL: |
Ma se venisse quarcheduno, o addirittura er sor Dario ... |
Incoraggiante Alzando la mano destra per l’attacco |
mar: |
Vorrà di’ che te staranno a sentì puro loro ! Pronta ? |
Raccogliendo tutto il coraggio |
SIL: |
Sss ... si ! |
Facendo i primi accordi Scandendo con la mano |
mar: |
Ar mio quattro allora ! Uno, due, tre, quattro ! |
Canta rivolta al pubblico, ogni tanto guarda Marcello, preoccupata di sbagliare |
SIL: |
Caro ... Tesoro ... Se il tuo silenzio è d’oro, muto, glaciale, mi sembri un funeral. Come gli sciocchi, sospiri e abbassi gli occhi ... oggi non vale , l’amor sentimental ... |
Senza interrompere di suonare Invitando |
mar: |
Brava ! Adesso famo assieme er finale. |
Cantano. |
SIL- mar: |
Dammi un bacio e ti dico di si, nell’amor si comincia così, con un bacio, senza dir stupide parole, ogni donna sa capir quel che si vuole. Nell’amor si fa sempre così, dammi un bacio e ti dico di si ! |
Marcello interrompe la musica. |
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Coprendosi il volto con le mani per la vergogna, preoccupata. |
SIL: |
Me vergogno tanto ! Ve devo avé straziato ll’orecchie ! |
Compiaciuto, mentre risale sul palco Mitigando l’entusiasmo |
mar: |
Gnente male ! Certo nun è er massimo, ma, pe’esse una che nun è der mestiere, davero gnente male ! |
Andando vicino a Marcello con atteggiamento supplice |
SIL: |
Me riccomanno sor Marcè, nun me sputtanate cor sor Dario, sinnò rischio de perde er posto ! |
Mettendo, paternamente, una mano sulla spalla di Silvia, come a se stesso |
mar: |
Sta tranquilla, sarà ‘n segreto fra noi dua ! Però, po’ esse che, ‘n giorno o ll’artro, ce riprovamo ! |
Grata, invitandolo ad uscire, mentre riprende il suo lavoro |
SIL: |
Grazie, ma adesso annatevene che devo da fini de pulì er parcoscenico. |
Andando verso sinistra, seguito da Silvia |
mar: |
Senti, si ariveno ll’artri, dije che so ito ar bare, a pijamme ‘n caffé, torno subbito ! |
Marcello esce da sinistra, mentre da destra entra Jolanda, la camerinista. |
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Sulla soglia sinistra. |
SIL: |
Me riccomanno ancora ! |
Incuriosita, mentre si fa avanti |
jOL: |
Silvié co’chi stavi a parlà ? |
Inventando all’impronta una scusa. Indicando il palcoscenico. |
SIL: |
Gnente, tiravo du’ moccoli contro quei balordi de lla compagnia. Guarda che casino hanno lassato ! |
Scuotendo la testa con disapprovazione Accorrendo presso le sedie su cui sono sopra i costumi, con disgusto. |
jOL: |
Nun c’hanno ‘n minimo de rispetto per chi poi deve fasse un mazzo tanto per sistemà tutto! E ‘sti costumi ! Buttati come stracci ! |
Preoccupata, indicando i costumi. |
SIL: |
Si llo viè a sapé il signor Dario, sai che bella lavata de capoccia, co’ quello che je so’ costati ! |
Alzando le spalle. |
jOL: |
Si mai lli pagherà ! |
Interrompe il suo lavoro e va vicino a Jolanda. |
sil: |
Jolà, tu che so’ tant’anni che bazzichi er teatro, me sai di che cavolo era ‘sto Café Chantant, che questi cercheno de rifà ? |
Con nostalgico rammarico, mentre raduna i costumi. |
jOL: |
Era ’no spettacolo de gran moda a lli primi der novecento. Ce stava de tutto: canti, balli, comici che faceveno ride, no come quelli de oggi, e poi giocolieri, acrobbati ... |
Jolanda esce da destra per portare fuori i costumi, meno uno che lascia |
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Con un sospiro di rassegnazione, rivolta verso destra |
Sil: |
Qui ll’acrobbazie lle dovemo fa nojartre pe’ fasse da lla settimana ! |
Entra, da sinistra, Augusto, l’attrezzista di scena. |
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Guardandosi attorno, seccato. Porta fuori le sedie da sinistra. |
aug: |
Ancora a ‘sto punto stai Silvié ? Datte ‘na mossa, che mo cominceno lle prove ! |
Rientra Jolanda, da destra, con un cestino da cucito e si mette seduta a cucire l’abito lasciato. |
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Sfottente. Mentre va a sedere |
jOL: |
E’ arrivato er sor du’ fodere ! |
Rivolta a dove è uscito Augusto |
SIL: |
Invece de sprecà er fiato in chiacchiere, dateme ‘na mano, che accossì faccio prima ! |
Rientra a prendere le sedie, ne lascia due. Irritato. Silvia nel raccattare un copione fa cadere una busta. |
aug: |
Pe’ chi m’hai preso ? Augusto Toccaceli è ‘n attrezzista de scena co’ lli controcazzi e nun c’ha tempo da perde ! |
Acida, cucendo. |
jOL: |
Quello lo passi a ll’osteria a imbriacatte ! |
Sorpresa Mostrando un bigliettino, poi l’odora |
SIL: |
Guardate! Da ‘sto copione è cascato ‘n bijettino profumato ! |
Interessata, alza gli occhi dal lavoro |
jOL: |
Daje leggi ! |
Rimettendo il biglietto nel copione. Chiudendo il discorso. |
SIL: |
No, pare brutto ! Potebbe esse ‘na cosa riservata ! |
Mentre rientra da sinistra portando dentro un piccolo tavolo tondo che mette a destra accanto alle sedie. |
aug: |
Brava ! Fateve lli cazzi vostra, che sta tutto de guadambiato ! |
Esortativa, si alza e va vicino a Silvia. |
jOL: |
Nun je da retta che, da che monno è monno, a teatro tutti se fanno gli affari de tutti ! |
Poco convinta legge, con Jolanda che da dietro sbircia anche lei. |
SIL: |
“T’aspetto questa notte, dopo le prove. Lui non ci sarà . Mi raccomando, entra dalla porticina di servizio, come le altre volte”. |
Compiaciuta, mentre Augusto rientra portando un divanetto che sistema a sinistra sul fondo. |
jOL: |
‘Na storia de corna ! Io ce sguazzo dentro a ‘ste cose ! |
Incuriosita, rigira il biglietto fra le dita |
SIL: |
Chi l’avrà scritto ? |
Riflettendo, siede e torna a riparare l‘abito. |
jOL: |
Vedemo, lle donne ne lla compagnia so’ quattro... |
Rientra con la cassetta degli attrezzi. |
aug: |
Cinque, si ce mettemo puro JeanMarie ! |
Seccata dall’interruzione. Elencando, mentre cuce. |
Jol: |
Spiritoso ! Allora dicevo: Agatina, Irene, Renata e Valeria. |
Estrae dalla cassetta un martello. |
aug: |
Lassate fora Agatina, che nun po’ esse stata. |
Interessata, alza la testa dal lavoro. |
jOL: |
Come fai a esse così sicuro ? |
Confidenziale, mentre prende una manciata di chiodi. |
aug: |
Perché ierzera, doppo lle prove, è ita a cena cor dottor Fumagalli, er capostruttura de lla Rai. |
Preoccupata. |
jOL: |
E er marito? |
Con commiserazione, si avvia verso la quinta di sinistra e sparisce dietro di essa, poi lo si sente smartellare. |
aug: |
Quer poro fregno de Ugo è venuto co’ me a ll’osteria e se ariconzolato co ‘n fiasco de Frascati! |
Rivolta ad Augusto, con sarcasmo, poi riprende a spazzare. |
SIL: |
Pe’ esse uno che nun se impiccia, me pare che stai bene informato ! |
Riprendendo la conta. |
jOL: |
Allora resteno Irene, Renata e Valeria. |
Con sicurezza e ammirazione, si gira verso Jolanda. |
SIL: |
Renata nun me pare proprio er tipo. E’ accosì timida e riservata ! |
Sentenziando, riprende a cucire. |
jOL: |
Mai fidasse de lle gatte morte ! |
Precisa, mentre riprende il suo lavoro |
sil: |
E poi co’ Ettore fanno ‘na coppia così affiatata! |
Con pungente ironia, affacciandosi da dietro la quinta |
aug: |
Io direbbe sfiatata, ma ll’avete sentiti quanno canteno ? |
Tornando a ciò che le interessa |
JOL: |
Che ne dite de Irene ? |
Scuote la testa, si avvicina a Jolanda. |
SIL: |
Difficile, Nando nun lla molla un attimo ! |
Puntualizzando, idem |
AUG: |
Quello è geloso fracico ! |
Rivolta a Silvia con sicurezza |
jOL: |
Ricordete Sirvié che, quanno ‘na donna vole, er sistema de mette lle corna, llo trova sempre ! |
Ricordando, esce da dietro la quinta, si avvicina alle donne, per poi andare alla cassetta a prendere un fil di ferro. |
AUG: |
Mo che ce penzo, ierzera ho sentito Nando che pijava ‘n appuntamento a Fiuggi co’ ‘n produttore e potrebbe essese fermato a dormì fora ! |
Con ironia, scuotendo la testa |
jol: |
Gustaré, nun te sfugge ‘n cazzo ! |
Con una punta di acrimonia |
sil: |
Per me è quella boriosa Valeria ! Se sente la più bella del reame ! |
Sarcastico, tornando dietro la quinta |
aug: |
Pare che lla tiene solo essa ! |
Con ammirazione, appoggiandosi con le mani e il mento alla scopa |
SIL: |
Però come canta bene ! E che portamento quanno balla ! Ll’occhi der pubblico so’ tutti su de lei ! |
Precisando con disgusto, senza alzare la testa dal cucito |
jOL: |
Specialmente quelli de ll’ommini, che sbaveno a guardalla ! |
Scuotendo il capo, poco convinta, torna a ramazzare |
SIL: |
Nun po’ esse ! Lla sora Valeria nun è nimmanco sposata ! |
Insistendo sulla sua idea, alza la testa dal lavoro |
jOL: |
Chi te dice che er lui der bijetto a da esse pe’ forza de ‘n marito ? |
Intervenendo con sicurezza, mentre va alla cassetta a prendere le tenaglie |
aug: |
Puro Valeria nun ha passato lla nottata sotto lle pezze der su’ letto ! |
Interessata, rivolta ad Augusto |
jOL: |
Me dichi davero ? |
Agitando le tenaglie, per poi tornare dietro la quinta |
aug: |
É sortita, tutta in ghingheri e piattini, cor commendator Santolamazza e ho sentito che iveno a lla su’ tenuta de Genzano ! |
Disinteressata riprende a cucire |
jOL: |
E brava a Valeria ! |
Con un sospiro |
SIL: |
Come me piacerebbe de sta ar posto suo ! |
Stupita, alza la testa |
jol: |
Co’ quer rudere der commendatore ? |
Picchiando la scopa per terra Sognante alza gli occhi al cielo, con un sospiro |
sil: |
Ma no, qui, sur parcoscenico ! Spero proprio che ‘n giorno er sor Dario s’accorga de me ! |
Rimettendo filo ed ago nel cestino. |
jol: |
Allora cocca mia stai fresca ! Quello tiene artro pe’ lla capoccia ! |
Accorre presso Jolanda, ansiosa |
SIL: |
C’è ‘na donna che llo fa soffrì ? |
Si alza e recupera il cestino e l’abito Con ferocia. |
jOL: |
Altro che femmine ! A fallo soffrì so’ lli debiti ! |
Preoccupata |
SIL: |
Lla situazione sta così grave ? |
Rientrando per andare a riporre gli attrezzi nella cassetta |
aug: |
De piune ! Si Sant’Antonio benedetto nun fa ‘n miracolo, finisce a zampe pe’ ll’aria lui e tutta lla compagnia ! |
Andando verso destra |
jOL: |
Confermo, parola pe’ parola ! |
Con evidente accoramento |
SIL: |
Povero Dariuccio sempre a caccia de quadrini per sfamà ‘sto branco di guitti ! |
Torna su i suoi passi e va vicino a Silvia |
jOL: |
Guarda, guarda ! Lla signorina c’ha un debbole pe’ er capocomico ! |
Rapita in estasi, scuote lentamente la testa. |
SIL: |
E’ così un bell’omo, certo ‘n po’ avanti co’ ll’anni, ma tanto, tanto distinto ! |
Chiudendo la cassetta |
aug: |
Fija mia, stai proprio cotta a puntino ! |
Fuori campo da sinistra |
DAR: |
(F.C.) Ce semo tutti ? |
Laconica |
jOL: |
Parli der diavolo e spunteno lle corna ! |
Entrano da sinistra Dario e Marcello |
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Controlla l’orologio Guardandosi attorno |
DAR: |
Perdiana so’ già lle tre ! E ancora qui nun sta tutto a ll’ordine ! |
Raccogliendo la spazzatura |
sil: |
Finisco in ‘n attimo, state tranquillo sor Dario ! |
Rivolto a Jolanda, prende in mano un lembo del costume che ha in mano |
DAR: |
Jolà, da ‘na rinfrescata a ‘lli costumi che so’ ridotti come pezze da piedi ! |
Sulla sue, va verso destra |
jOL: |
C’ho ll’occhi pe’ vedello da sola ! |
Parlandole dietro |
DAR: |
Ah, senti, si dovesse arrivà ll’attore novo mannemelo in cammerino. |
Perplessa si blocca Indicando il palcoscenico |
jOL: |
N’artro ? Come si nun bastassero lli cani che già ce stanno ! |
Si gira verso Dario, con devozione, poi raccatta le sue cose e raggiunge Jolanda |
sil: |
Sor Dario, io vado a buttà lla monnezza, ma si c’avete bisogno de me, nun fate artro che famme ‘na voce ! |
Mentre si avvia con Silvia verso destra |
jOL: |
Ammazzate come sei arrendevole ! Ricordete che a ll’ommini, nun je devi fa’ capì che je sbavi dietro ! |
Rapita, girandosi verso Dario |
SIL: |
Lui nun è come ll’artri ! |
Disincantata, Prende Silvia sotto braccio |
jOL: |
Pora scema ! |
Jolanda e Silvia escono da destra |
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Rivolto ad Augusto, con decisione |
DAR: |
Gustarè, tu va a preparà tutto er fabbisogno che appena se decideno a arrivà lli signori attori, provamo subbito ! |
Solerte, si avvia a sinistra |
aug: |
All’ordini capo! |
Augusto esce da sinistra |
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Prendendo sottobraccio Marcello, si avvia verso destra |
DAR: |
Marcè, tu viè co’ me in cammerino, che c’ho ‘n par de cose da discute co’ te. |
Bloccandosi, con preoccupazione, mette le mani avanti |
MAR: |
Si se tratta de cambià ‘n’artra vorta lle basi, nun contà su de me, che è lla quarta vorta che me lle fai rifà ! |
Riprendendo a camminare verso destra |
DAR: |
Si fusse necessario lle rifai pe’ lla quinta, lla sesta e accossì via ! |
Mentre esce assieme a Dario |
MAR: |
Mannaggia a me e a quanno me so’ ita a ficcà in mezzo a ‘sta gabbia de matti ! |
Dario e Marcello escono da destra. Da sinistra entrano Nando e Irene |
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Come continuando un discorso va a grandi passi verso destra seguita da Nando |
IRE: |
Nando, lla pianti de famme perde tempo ? Già stamo in ritardo e io nun ho ancora provato ll’abbito, pe’ lla scena de lla purga ! |
Prendendo Irene per un braccio la ferma e la fa girare a se |
NAN: |
Irè, te llo ripeto pe’ ll’urtima vorta, tu quer costume da mignotta nun te llo metti ! |
Liberando il braccio |
IRE: |
Llo sai che me stai a mannà a lli matti co’ ‘sta assurda gelosia tua ! |
Faccia a faccia con Irene con grande decisione |
NAN: |
Geloso o no, scosciata e co’ lle tette de fora, nun te metto in pasto a ‘na platea de maschi allupati ! |
Da le spalle a Nando si riavvia |
IRE: |
E’ er personaggio che ll’ impone ! |
Fermandola di nuovo |
NAN: |
Je llo dico io a Dario: o te fa’ recità vestita come Dio comanna, o quella parte lla da a quarchedun’artra ! |
Risentita con acrimonia Puntando l’indice contro Nando |
IRE: |
Magari a quella zozza de Agatina, che nun aspetta artro ! Io quella parte nun lla mollo, nimmanco si te fai venì ll’infantijole! |
Afferrando la mano di Irene Con sentimento |
NAN: |
E invece sì, t u me devi da portà rispetto ! So’ o nun so’ ll’omo tuo e tu lla donna mia ? |
Liberando la mano Strafottente, gira di nuovo le spalle e va verso destra |
IRE: |
Lla donna tua ? A sor coso, io nun so’ de nissuno e tanto meno de ‘n cazzabbubbolo come te ! |
Andandole dietro, tragicamente |
NAN: |
Voi che faccio ‘na botta da matto ? |
Gira la testa verso Nando Feroce |
IRE: |
Magari ! Così me te levo da torno ‘na vorta pe’ tutte ! |
Insistendo, con accoramento |
NAN: |
Guarda che nun scherzo ! |
Definitivamente gira le spalle ed va decisa verso destra |
IRE: |
Ammazzate come te pare, io quer costume me llo metto ! |
Irene e Nando escono da destra, da sinistra entrano JeanMarie e Casimiro |
||
Circondando la spalla di Casimiro |
Jea: |
E ossì, tu saresti le nouveau dencer ? |
Togliendo il braccio |
CAS: |
Chine ? |
Illuminandosi di gioia Prendendo la mano di Casimiro |
Jea: |
Il nuovo ballerino ! Com t’appelle petit cher ? |
Togliendo bruscamente la mano |
CAS: |
Che ti si ditto ? |
Carezzando la testa di Casimiro |
Jea: |
Come ti chiami carino ? |
Frastornato dal modo di fare di JeanMarie |
CAS: |
Llu nome de i me medesimo saria Casimiro, ma ll’amichi me so soprannominado Bumbardone, per via de lla pobboscide de sotto! |
Con un brivido di piacere Lancia un bacio a Casimiro |
Jea: |
Mmmm ! Tu pour moi sei un petit gadeau, un piccolo regalo ! |
Fraintendendo Curioso |
CAS: |
No piccolo, llu contrario ! E lu nomme tuo quale ch’è d’è ? |
Con un piccolo inchino, sensuale |
Jea: |
JeanMarie ! |
Colto dal dubbio, squadra JeanMarie |
CAS: |
Ma si masculo, oppuramente fimmena ? |
Civettuolo, muovendo la mano |
Jea: |
Depende da le point d’osservation ! |
Perplesso Indicando il teatro |
CAS: |
Chi te se capisce è bravo ! Che ce fai quine ? |
Accennando alcuni passi di danza |
Jea: |
Je suis le coreografò ! |
Guardandolo senza capire |
CAS: |
E che vordì ? |
Estasiato, non stacca gli occhi da Casimiro Facendo piroettare Casimiro |
Jea: |
Ignorante come une chevre, come una capra, ma bello comme un dieu ! Je insegnerò a toi a dancer, a ballare ! |
Sconcertato Indicando l’addome di JeanMarie |
CAS: |
Tine ? Co’ isto rotolo de coppa ! |
Con orgoglio Esegue una piroetta, perde l’equilibrio e si aggrappa a Casimiro |
Jea: |
Je suis eté le premier danseur, il primo ballerino, a le Folies Bergere de Paris ! Regard la piruette! |
Irridente, mentre sostiene JeanMarie |
cas: |
Mazzete, pari proprio lla botte de llu vino, quanne llu cumpare Giuacchino lla fa arrutola ne lla candina ! |
Adagiandosi fra le braccia di Casimiro Alzando la testa verso Casimiro |
jea: |
Comme sei forte ! Come mai sei qui chez moi ? |
Spingendo lontano JeanMarie |
CAS: |
Llo sor Dandini me s’è visto ballà e cantà, a lla festa de llu paese e me si ditto de venì quine pe’ fa’ nu pruino. |
Compiaciuto |
Jea: |
Monsieur Dariò il a l’occhio fino ! |
Curioso |
CAS: |
Puro tu llu teni ? |
Ancheggiando si allontana di qualche passo |
Jea: |
Modestament, plus fin’occhio de moi est tres difficile da trovais ! |
Con un gesto d’impazienza |
CAS: |
Facimme a ll’impressa, che dimà m’aggio da susire de bonora, pe’ ire a lla corta de ll’aulive. |
Torna verso Casimiro Carezzandolo di nuovo |
Jea: |
Fremant comme un puledro selvaggio ! Ma je ti domerò ! |
Sottraendosi alla carezza |
CAS: |
E aridanghete co’ ‘sti mane ! |
Chiamando a gran voce |
Jea: |
Marcelò ! Marcelò ? |
Si affaccia Marcello da sinistra |
||
Spazientito |
MAR: |
Che c’hai tanto da strillà, vecchia checcaccia ? |
Indicando Casimiro |
Jea: |
Cette merveilleuse creature est le nouveau dancer et chansoniere ! |
Perplesso, squadrando Casimiro |
mar: |
In do’ ll’avemo rimediato ‘sto burino ? |
Con impazienza |
Jea: |
Lo voglio mettere, immediatement, a la prova ! |
Scuotendo la testa |
MAR: |
Figuramose si te facevi scappà ‘n fichetto novo! |
Impaziente, indicando la tastiera |
Jea: |
Marcello, te prie, allez con le tangò ! |
Marcello va alla tastiera |
||
Schernendosi fa per andarsene da sinistra |
CAS: |
I me nun lo so mai abballato llu tango ! Don Pasquale, llu curato, diche che isso è ll’anticammera de llo inferno ! |
Raggiunge Casimiro e gli prende entrambe le mani |
Jea: |
Pour moi e toi serà l’antichambre du paradis ! Marcelò, fagli sentire le refrain ! |
Dal golfo mistico. |
mar: |
Appizza lle recchie sor coso, che doppo sarai tu a dovello cantà ! |
Marcello esegue alcuni accordi. |
||
Accennando i passi del tango. |
Jea: |
Petit cher, regard moi, est très facile ! Un, deux, troi quatre. |
Marcello suona ed intona il refrain di “Gigolò”. |
||
Marcello canta, mentre JeanMarie esegue da solo i passi fondamentali dal tango. |
Mar: |
Ridi Gigolò, danza Gigolò, che per questo sei pagato, oggi non sei più, quel che un giorno fu, il bell’ussaro adorato. |
Fermandosi |
jea: |
Stop Marcelò ! |
Marcello interrompe la musica |
||
Andando a prendere per le mani Casimiro |
Jea: |
Maintenant, adesso, proviamo ensamble. Vieni ici, petit cher. |
Facendo resistenza |
CAS: |
Andò duvisse da venì io ? |
Tirandolo a se Con voce sensuale |
Jea: |
Tra le mes braccia ! Je farò la famme, la donna, e tu l’homme ! Allez Marcelò ! |
Marcello riprende a suonare “Gigolò” |
||
Balla strettamente avvinto a Casimiro |
Jea: |
Un, deux, troi quatre. |
Cercando di sciogliersi |
CAS: |
Ma che fai ? Strigni ? |
Stringendolo con più forza riprende a ballare mettendo le mani sui glutei di Casimiro. |
Jea: |
Le tangò est une dance sensuelle ! Le corps dell’homme e de la famme devono diventare une chosesola ! Un, deux, troi quatre. |
Togliendo le mani di JeanMarie dal suo sedere. |
CAS: |
Si nun lla pianti de tuccamme llu culo, t’ammollo nu carcione in do te senti mejo ! |
Come in estasi. Riprende a danzare con Casimiro. |
Jea: |
Violent ! Mi piacciono l’hommes tres violent ! Un, deux, troi quatre. |
Spingendo lontano JeanMarie. |
CAS: |
E molla ! Me stei a levà llu fiato ! |
Rivolto a Marcello. |
Jea: |
Mercì Marcelò ! |
Marcello interrompe e risale sul palco. |
||
Riassestandosi l’abito. |
CAS: |
Era ora ! |
Chiamando Casimiro con l’indice. |
Jea: |
Maintenant, tu vieni avec moi in camerinò, aussi potremo reprouver, avec plus calma ! |
Facendo di no con tutte e due le mani |
CAS: |
Nun me passa nimmanco pe’ ll’anticammera de llu cervello ! |
Prendendo Casimiro sottobraccio, mentre JeanMarie saltella intorno |
mar: |
Vengo puro io, accossì provamo lla parte cantata ! |
Un po’ rassicurato, si lascia portare |
CAS: |
Allora traso, abbasta che nun se venghe a sapé a llu paese che so’ ballato co’ ‘n omo ! |
Ironico, battendo una mano sulla spalla di Casimiro |
MAR: |
Nun te devi da preoccupà, JeanMarie de omo nun c’ha nimmanco er nome ! |
JeanMarie, Casimiro e Marcello escono da destra, da sinistra entrano Renata ed Ettore, che mangia avidamente un trancio di pizza, nell’altra mano ha una lattina di birra |
||
Con la bocca piena, spazientito |
Ett: |
Renà, lla pianti de damme er pilotto ? Me stai a mannà de traverzo puro ‘sto pezzo de pizza ! |
Aggressiva, girandosi verso Ettore |
REN: |
Magnà ! La preoccupazzione tua è magnà e beve ! |
Addentando un altro pezzo di pizza va a sedere al tavolo |
Ett: |
Embè, avecce fame mica è ‘n delitto ! |
Infuriata, gli strappa la pizza da le mani |
REN: |
Si, invece de penzà solo a riempitte lla panza, te fussi aripassato “Pupo Biondo”, ierzera ce saressimo arisparambiati ‘na figura de cacca davanti a tutta lla compagnia ! |
Bevendo una sorsata di birra Sarcastico |
Ett: |
Senti da che purpito vie’ lla predica ! E’ robba che, ‘gni vorta che attaccavi tu, quer poro Marcello se metteva lle mano ne lli capelli! |
Va verso l’uscita sinistra per andare a buttare la cartata fuori scena |
REN: |
Ma che stai a di’, a ll’assolo mio, Jolanda s’asciugava ll’occhi da lla commozzione ! |
Con feroce ironia facendo imbuto con le mani verso sinistra |
Ett: |
Quello era perché j’avevi rintronato lle recchie co’ lli strilli tua ! |
Rientrando in scena, acida |
REN: |
Armeno, quanno canto io er pubblico me capisce ! |
Beve un’altra sorsata di birra |
Ett: |
Pe’ tu norma e regola er sussurrato mio nun c’ha ll’eguali ! |
Va a faccia a faccia con Ettore, con disprezzo |
REN: |
E’ tarmente sussurrato che nun se sente ‘n ciufolo de quello che dichi ! |
Si alza di scatto e prende per un braccio Renata |
Ett: |
Vedi de nun arzà tanto lla cresta che, si me fai rode er chiccherone, piantamo baracca e burattini e se n’annamo ! |
Sciogliendosi dalla presa, gli punta l’indice contro |
REN: |
Parla pe’ te, che già m’hai fregato, quanno m’hai convinto a abbandonà ‘na luminosa carriera d’artista, pe’ venitte appresso! |
Sghignazzando Additando al pubblico Renata |
Ett: |
Luminosa un par de palle ! Lla qui presente granne artista cantava a lle feste de paese e a lli matrimoni ! |
Alza le spalle e poi si va a sedere davanti al tavolo, scalciando le scarpe |
REN: |
Sempre mejo che esseme ridotta, a fa’ ll’ambulante pe’ lle trattorie de Roma ! |
Minimizzando, si siede vicino a Renata |
Ett: |
De che te lamenti, tutto sommato abbuscamo bene e co’ poco sforzo ! |
Acida Massaggiandosi i piedi |
REN: |
Nun te dico ! E robba che lla sera, quanno se ritiramo, c’ho lle scarpe piene de piedi ! |
Beve ancora un po’ di birra Con convinzione |
Ett: |
Doveresti da ringrazziamme cento vorte, perché è proprio dar “Sor Giulio”, che c’ha sentiti Dario e c’ha scritturato ! |
Si alza di scatto e si gira verso Ettore, poi si incammina verso destra |
REN: |
Appunto, questa è lla mia granne occasione e nun te permetto de aruinammella co’ lle solite arzate de testa tua! |
Si alza e va dietro a Renata |
Ett: |
Stamme a sentì ... |
Si gira di scatto verso Ettore, poi riprende ad andare verso l’uscita destra |
REN: |
Ettore, stamme a sentì tu, ‘na vorta pe’ tutte, si te sta bene accossì, occhei, sinnò amichi come prima e ognuno pe’ lla strada sua ! |
Andandole dietro |
Ett: |
Nun lla mette su sto piano ... |
Bloccandosi, faccia a faccia |
REN: |
Io lla metto in do me pare e piace ! |
Da destra entra Jolanda con il costume di Renata |
||
Andando da Renata |
jol: |
Renà, qui ce sta er costume tuo, j’ho dato ‘na sistemata come m’avevi chiesto. |
Prende il costume dalle mani di Jolanda, poi si rivolge ad Ettore |
REN: |
Grazie Jolà. Io vado a provammello, intanto che tu penzi sopra a quello che t’ho detto ! |
Renata gira le spalle a Ettore ed esce da destra |
||
Andando dietro a Renata |
Ett: |
A sora cosa è inutile che arzi tanta porvere ... |
Ettore esce da destra |
||
Dispiaciuta, tra se |
jol: |
Me sa che me so perza ‘na bella litigata ! |
Da sinistra entra Valeria |
||
Trafelata |
Val: |
Accidempoli, temo d’aver fatto tardi ! |
Recupera la lattina di birra |
jol: |
Come si fusse ‘na cosa nova ! |
Estrae dalla borsetta il necessario e prende a rinfrescarsi il trucco |
Val: |
Jolandina hai sistemato per bene il mio camerino ? Ieri, per la fretta, ho lasciato tutto fuori posto ! |
Fa per uscire , poi si ferma, incuriosita |
jol: |
Dove dovevi d’annà, tanto de prescia ? |
Confidenziale |
Val: |
Avevo un appuntamento molto speciale ! |
Interessata, torna vicino a Valeria |
jol: |
Davero ? |
Euforica, mette una mano sul braccio di Jolanda |
Val: |
Mia cara, presto ti farò assaggiare i miei confetti ! |
Senza eccessivo entusiasmo |
jol: |
Sei riuscita a incastrà er sor Dario ? |
Piccata Ripone il necessaire |
val: |
No ! Cosa c’entra Dario ? |
Con leggero ammiccamento |
jol: |
Me pareva che ce fusse der tenero fra voi dua ! |
Precisa con sussiego, mentre Jolanda ne approfitta per portar fuori da destra la lattina di birra |
Val: |
Il nostro è soltanto un sodalizio artistico ! Beh si, qualche volta siamo andati a cena assieme, poi, certo, da cosa nasce cosa. Ma niente di serio, niente di vincolante ! |
Rientra portando una tavola da stiro |
jol: |
Allora chi è er fortunato mortale ? |
Si avvicina a Jolanda, con fare misterioso |
Val: |
Non posso dirtelo, perché Ciccino ha detto che deve rimanere un segreto ! |
Mentre apre la tavola, sorniona |
jol: |
Ciccino sarebbe er commendator Santolamazza? |
Sconcertata |
Val: |
Ma come fai a saperlo ? |
Con orgoglio |
jol: |
A Jolanda nun je scappa gnente ! |
Precisa, mentre Jolanda esce per andare a prendere il ferro da stiro e un paio di costumi da stirare |
Val: |
Abbiamo preso tutte le precauzioni, perchè non si venisse a sapere, dato lui sta aspettando il divorzio da quella megera della moglie ! |
Rientra da destra, poggia ferro sulla tavola da stiro e costumi sul tavolo. |
jol: |
Lla quale c’ha un sacco de sordi e tene ben stretti lli cordoni de lla borza ! |
Interessata. |
val: |
Per caso la conosci ? |
Mentre simula di attaccare il ferro alla presa di energia. |
Jol: |
No, ma è ‘na storia che se ripete tale e quale, da quanno esistono lli commendatori e ll’attrici ! |
Cercando di darsi sicurezza |
Val: |
Questa volta, di sicuro, non sarà così ! |
Sentendo con la mano se il ferro da stiro è caldo. Maternamente |
jol: |
Senti a me cocca, prima de lassà lla sposa er commendatore, Ciccino, come dichi tu, ce penzerà su mille e arte millanta vorte ! |
Cercando di convincere se stessa. Mostrando, con orgoglio l’anello. |
Val: |
Per dimostrarti che sei in errore, guarda cosa mi ha regalato come pegno di fidanzamento ! |
Guardando l’anello, con ammirazione. |
jio: |
Proprio ‘n ber brillocco ! |
Compiaciuta, mentre Jolanda comincia a stirare un abito. |
Val: |
Vero ? Stasera ha detto che verrà a prendermi dopo le prove, per andare a festeggiare in uno dei locali più chic di Roma ! |
Laconica, senza alzare la testa |
jio: |
Finché dura fa verdura ! |
Credendo di non aver capito |
Val: |
Cosa dicevi cara ? |
Alza la testa, con scarso entusiasmo |
jio: |
Che ve faccio lli mia mijori auguri ! |
Avviandosi verso destra Con preoccupazione |
Val: |
Grazie ! Mi raccomando Jolanda, appena arriva, vieni subito a chiamarmi, non voglio farlo aspettare! |
Valeria esce da destra |
||
Laconica |
jol: |
Si arriva ! |
Entra Lello da sinistra mentre Jolanda prosegue a stirare |
||
Sulla soglia, con alterigia |
lel: |
Scusate brava donna ... |
Tra se, senza alzare la testa |
jol: |
E mo questo chi è ? |
Avvicinandosi a Jolanda |
lel: |
Cerco il signor Dario Dandini è arrivato ? |
Si interrompe e alza la testa vedendo Lello, con sorpresa |
jol: |
Pe’ esse arrivato è arrivato, sta in ... Lello ! |
Correndo ad abbracciarla, con entusiasmo |
lel: |
Jolanda ! Che piacere rivedette ! |
Allontanandolo con dolcezza |
jol: |
Sta attento ar ferro, che te scotti ! |
Prendendo la mano di Jolanda tra le sue, con foga |
lel: |
Sapessi quante volte ho cercato de scoprì che fine avevi fatto ! |
Senza ritirare la mano |
jol: |
Buciardo ! |
Si allontana, per guardarla meglio |
lel: |
Ma llo sai che sei più bella de prima ! |
Scuotendo la testa. Con autocommiserazione, riprendendo a stirare |
jol: |
Buciardo ‘n’artra vorta ! Me so fatta vecchia, invece a te sembra che ll’anni nun siino passati ... |
Siede stancamente vicino a Jolanda. |
lel: |
Lassa perde che ‘n acciacco tira ll’altro ! |
Curiosa. |
jol: |
Che te serve dar sor Dario ? |
Con malcelato orgoglio. |
lel: |
Veramente so’ io che servo a llui. M’ha offerto ‘na scrittura ne lla su’ compagnia. |
Contenta per lui, prosegue a stirare. |
jol: |
Allora stai ancora su lla breccia ! |
Con nostalgico rammarico. |
lel: |
Ma quale breccia ! Nun metto er piede sur parcoscenico da armeno vent’anni. |
Con curiosità. |
jol: |
Si è lecito, come campi ? |
Minimizzando Alzandole spalle |
Lel: |
‘Gni tanto me capita quarche comparzata ne lle fiction televisive, ma robbetta de poco conto ! Pe’ er resto m’arrangio annanno a venne fregnacce porta a porta ! |
Con una punta di acrimonia. |
jol: |
A infinocchià lla gente sei sempre stato bravo, e io ne so quarche cosa ! |
Guarda Jolanda con malizia. |
lel: |
Nun ce crederai ma sto’ ancora alla penzioncina de lla sora Amalia, te lla ricordi ? |
Correndo dietro a un ricordo, sospende di stirare e guarda Lello. |
jol: |
E come no ! ‘Gni vorta che ce vedeva salì su pe' lle scale assieme, ce faceva certi occhiacci ! |
Indicando il palcoscenico |
lel: |
Invece tu nun hai mollato e de sicuro fai ancora spanzà da lle risate lli spettatori ! |
Amara, scuotendo la testa Riprende a stirare |
jol: |
Ce sta poco da ride Lello mio ! Te ricordi che quanno me so’ sposata, mi marito ha voluto che abbandonassi lle scene ? |
Assentendo. Puntando l’indice contro Jolanda, con rammarico |
lel: |
E come no ? Me lassasti come don Farcuccio, pe’ core dietro ar grande amore ! |
Ricordando con amarezza Sospende di stirare, poggia il ferro da stiro sul tavolo in posizione di riposo e va a staccare la spina |
jol: |
Te llo riccomanno er grande amore ! Manco ‘n anno doppo er matrimonio, Adorfo è ito a zampe pe ll’aria co’ lla bottega sua e s’è ridotto a fa er garzone a ‘n forno. |
Con sincerità |
lel: |
Me dispiace ! |
Prosegue sullo stesso tono, mentre chiude la tavola da stiro |
jol: |
Come si nun bastasse, pe’ affogà er dispiacere, s’è messo a beve come ‘na spugna, finché lla cirrosi se ll’è portato a ll’artro monno ! |
Con partecipazione |
lel: |
E tu ? |
Con una sorta di rassegnazione, si avvia verso destra portando la tavola da stiro. Sulla soglia si ferma e alza le spalle. |
jol: |
Io ho cercato de rimetteme a lavorà in teatro, ma ll’unica cosa ch’ho rimediato è stato ‘n posto da cammerinista. E ecchime qua ! |
Scuotendo la testa, mentre Jolanda porta fuori a destra la tavola. |
lel: |
Peccato, ‘n granne talento come er tuo, buttato a ll’ortiche ! |
Rientra e va a sedere vicino a Lello. |
jol: |
Caro mio, si puro c’era, orammai ll’ortiche ll’hanno soffocato. |
Guardando negli occhi Jolanda. |
lel: |
Chissà se ‘n giorno nun se potesse tornà a fa’ coppia ? |
Battendo la mano sulla coscia di Lello. |
jol: |
Lassa perde che nun è più quer tempo e quell’età ! |
Prende la mano di Jolanda tra le sue. |
lel: |
Mo che se semo ritrovati, unimo le forze e ... |
Libera la mano, si alza e indica a Lello di andare all’uscita destra. |
jol: |
Cascamo tutti e dua ! Sbrighete a annà dar sor Dario e lasseme lavorà, sinnò c’è er rischio che me ritrovo in mezzo a lla strada ! |
Andando verso destra. |
lel: |
Penzece Jolà ! |
Lello esce da destra. |
||
Guardando verso destra con un sospiro Scacciando il pensiero, con decisione Recupera gli abiti, il ferro da stiro e va verso sinistra portando tutto con se. |
jol: |
Però Lelluccio è ancora ‘n bell’omo ! Jolà, nun te ficca grilli pe’ lla testa, e sbrighete a annà in tintoria a ritirà er fracche der sor Dario, sinnò arimedi ‘n’artra cazziata! |
Jolanda esce da sinistra, da destra rientrano tutti eccetto Augusto e Silvia |
||
Raggiunge il centro del palco Guardando gli altri che entrano |
DAR: |
Namo ‘n po’ ! Ce semo tutti ? |
Entrando va vicino a Dario |
NAN: |
Mancheno Agatina e Ugo ! |
Con risentimento, si va a sedere al tavolo, imitata da Irene |
val: |
Ci fosse una volta che arrivino puntuali quei due maleducati! |
Con feroce ironia |
ren: |
Senti chi parla ! |
Si pone in mezzo al gruppo |
DAR: |
Fate bene attenzione: vojo ‘na generale come si fusse er debutto ... |
Interrompe facendosi largo |
nan. |
Dario, scuseme, ma ce sarebbe ‘n problemino cor costume de Irene ... |
Seccato dall’interruzione |
DAR: |
Quale ? |
Mettendo a tacere Nando |
IRE: |
Ma gnente, nun vale lla pena nimmanco de stallo a sentì ‘sto fissato ! |
Con autorità, riprendendo il discorso |
DAR: |
Allora massimo impegno, lla scaletta lla conoscete, zitti e pronti a entrà in battuta ! Gustarè come ar solito tu fai da buttafori ... |
Silenzio |
||
Infastidito, guardandosi attorno |
DAR: |
Gustarè, ma ‘n do cazzo stai ? |
Entra Augusto di corsa da destra |
||
Con voce affannata Riprendendo fiato |
aug: |
Ecchime sor Dario ... Stavo ar telefono co’ Ugo e Agatina ... |
Con disappunto |
DAR: |
E che voleveno ? |
Con aria drammatica |
Aug: |
Hanno detto che nun vengheno ppiù ! |
Scattando in piedi |
REN: |
Come nun vengheno ppiù ? |
Esplicativo, mentre Dario misura a grandi passi il palcoscenico |
Aug: |
Pare che hanno arimediato ‘na scrittura co' lla Rai ! |
Con risentimento |
NAN: |
‘Sti fiji de ‘na mignotta ! |
Stizzito Guardando negli occhi Casimiro |
Jea: |
Regarde vous la miseroi ! Proprio adesso que je avé trouve l’anima gemella ! |
Con una spinta allontana JeanMarie |
cas: |
Gemello sarai tine e lu frate tuo si llo teni ! |
Preoccupato |
ett: |
E mo come famo ! |
Facendosi largo nel gruppo |
mar: |
Ragazzi, forze, ce potemo mette ‘na pezza ! |
Interessato |
Lel: |
E come ? |
Spiegando con foga |
mar: |
Beh, ne lla parte cantata, potemo sostituì Agatina co’ Silvia ! |
Pensando di non aver ben capito |
ren: |
Co’ chi ? |
Dando una giustificazione |
mar: |
L’ho sentita cantà e v’assicuro che se la cava ! |
Si ferma di botto Riflette e man mano si fa convinto |
dar: |
Tutto sommato nun è ‘n’idea malvagia: Silvia è ‘na bella regazza, c’ha ‘n certo portamento, e poi si sta bene a Marcello ... |
Si alza di scatto Intervenendo con foga |
Val: |
Al tempo ! Io sono una professionista di chiara fama ... |
Ferocemente ironica |
REN: |
Faressi mejo a di de chiara fame ! |
Precisando il suo punto di vista |
Val: |
E non intendo mescolarmi con un’insignificante dilettante ! |
Irridente |
ett: |
Ha parlato Ornella Vanoni ! |
Con decisione pone fine alla discussione. Indicando a destra. |
DAR: |
Basta, decido io ! Marcè, va a sentì Sirvietta che ne penza e che Dio ce la manni bona ! |
Mentre si avvia verso destra, rassicurante |
Mar: |
Vedrete che nun lla farà rimpiagne quella sola de Agatina ! |
Marcello esce da destra |
||
Preoccupato |
nan: |
Pe’ llo sketch der sotto finale come se mettemo? Llo faceveno loro dua ! |
Intervenendo |
lel: |
Se permettete io c’avrei ‘na proposta. |
Interessato |
DAR: |
Sentimo ! |
Con enfasi, indicando dietro le quinte |
lel: |
Voi nun llo sapete, ma c’avete, qui co’ voi, ‘na grande attrice ! |
Ironica |
val: |
E chi sarebbe questa novella Duse ? |
Precisando con slancio |
lel: |
Jolanda ! |
Sconcertata |
REN: |
Lla cammerinista ? |
Convinto Cercando di essere convincente, ricorda con un sorriso. Ostentando sicurezza |
lel: |
Proprio llei ! Assieme, quarche annetto fa, avemo fatto sbellicà da lle risate lle platee de mezz’Italia ! C’avevamo ‘n cavallo de battaja irresistbbile ! |
Poco convinto |
nan: |
Sarebbe a dì ? |
Precisando Tranquillizzante |
lel: |
“Dùra minga” ! V’assicuro che è ‘na bomba ! |
Rassegnato |
DAR: |
Vabbé, fatemelo sentì e poi vedemo ! |
Interviene con preoccupazione |
ett: |
C’aresta sempre scoperto er personaggio de Giacinto, ne lla scenetta de lla sonnambula ! |
Prendendo una decisione |
DAR: |
Gustarè tocca a te ! |
Allibito Sconcertato |
aug: |
A me ? Ma che v’ha dato de vorta er cervello ? |
Cercando di essere convincente, prende sottobraccio Augusto |
DAR: |
Nun te fa tirà lla carzetta, che sei l’unico che lla cognosce a memoria! |
Rassegnato Mettendo le mani avanti |
aug: |
Va bé ! Ma nun ve lla pijate co’ me, se ce tireno lli pommidori ! |
Rientra Marcello da destra |
||
Rassicurante |
mar: |
Tutto a posto, Sirvietta ce sta ! |
Con comando |
DAR: |
Allora fori tutti che cominciamo co’ lla passerella iniziale ! Marcè la prima strofa lla fai tu, poi a seguì ll’artri come da copione ! |
Tutti escono da sinistra ad eccezione di Dario e Marcello che va alla tastiera |
||
Assentendo |
mar: |
D’accordo ! |
Andando verso sinistra |
DAR: |
Vai con la base! |
Dario esce da sinistra |
||
Parte M2 Proiez.1 (fondale Belle Epoque) Luci in Pz2 |
||
Entra, fa la passerella |
aug: |
Sei al Café Chantant, ogni Café Chantant, più seducente fa, a qual si voglia età. |
Entra, fa la passerella |
ett: |
Entra al Café Chantant, vieni al Café Chantant , ognuno prender può il cuor per uno jo jo ! |
Entra, fa la passerella |
cas: |
Noi siamo qui a giocare E per dimenticar Che mal si fa, si fa, si fa |
Entra, fa la passerella |
sil: |
Vieni al Cafè Chantant Entra al Cafè Chantant Chi vuole si divertirà Al Cafè Chantant |
Entra, fa la passerella |
dar: |
Al giorno d’oggi È per tutti un buon affare Stare al Cafè Chantant La noia soffocar ! |
Entra, fa la passerella |
mar: |
Passare un’ora spensierata E ognun si svagherà È tanto bello stare Qui al Cafè Chantant ! |
Entra, fa la passerella |
Jea: |
Entra al Cafè Chantant Vieni al cafè chantant |
Entra, fa la passerella |
lel: |
Ognuno prender può Il cuor per un jo – jo ! |
Entra, fa la passerella |
nan: |
Vieni al Cafè Chantant Entra al Cafè Chantant. |
Entra, fa la passerella |
ire: |
Chi vuole si divertirà al Cafè Chantant |
Entra, fa la passerella |
ren: |
Noi siamo qui a giocare E per dimenticare Che mal si fa, si fa, si fa. |
Entra, fa la passerella |
val: |
Dai c’è il Cafè Chantant Ora al Cafè Chantant |
dar: |
Chi vuole si divertirà Al Cafè Chantant |
|
val: |
Dai c’è il Cafè Chantant, |
|
dar: |
Ora al Cafè Chantant, |
|
tutt: |
Chi vuole si divertirà Al Cafè Chantant |
|
Stop M2 Via Proiez.1 Luci in Pz1 |
||
Agitatissimo, si fa largo fra gli altri Con le mani nei capelli, la compagnia è schierata |
jea: |
Meno ! Meno ! Est terrible ! Cette non est una passerella, ma una debacle ! |
Si fa avanti, molto deluso |
dar: |
C’ha raggione JeanMarie, sembrate ‘n branco de bestie che vanno ar macello !| |
Chiosa con risentimento |
REN: |
Sempre fine e delicato er capocomico ! |
Passando in rassegna gli altri componenti della compagnia |
jea: |
La passerella iniziale est un moment magique ! Une promise, un patto avec le pubblic ! |
Raggiunge JeanMarie Rincara la dose |
dar: |
Proprio accossì ! E’ llì che llo dovete catturà, e, de sicuro, ve seguirà inzino a lla fine co’ lla bocca aperta ! |
Spazientito |
jea: |
Maintenant ve lo faccio vedere io! |
Ironico |
NAN: |
Tu c’hai poco da fa vede ! |
Giungendo le mani con gli occhi al cielo Decidendosi |
jea: |
Signeur de la France donné moi beacoup de patience ! Bien, allor je farò la famme, la donna ... |
Con sarcasmo |
ett: |
Tanto e pe’ cambià ! |
Va a prendere per mano Casimiro |
jea: |
E tu, mon petit cher, vieni avec moi a faire l’homme ! |
Rassegnato segue JeanMarie |
cas: |
Ma sempre a mine vai capanno ! |
Prendendo posizione al lato sinistro, si tocca un gluteo Eseguendo uno sculettamento |
jea: |
Les fammes faison attention a le moviment de mon posterieur, un bon sculettament est fondamental ! |
Sfottente |
mar: |
In quello nun te frega nissuno ! |
Risentito Prende il braccio di Casimiro e lo porge al pubblico Invitando con la mano |
jea: |
Burinò ! Pour l’hommes la position del braccio deve essere comme un invito galant ! Marcelò, allez avec le musique ! |
Marcello esegue alla tastiera e canta, mentre JeanMarie esegue e guida Casimiro nelle movenze della passerella. |
||
mar: |
Un nuovo Café Chantant, un petit Café Chantant, più seducente fa, a qualsivoglia età ! |
|
Marcello smette di suonare |
||
Rivolto agli altri componenti |
dar: |
E’ tutto chiaro ? |
Poco convinta |
REN: |
A me me pare che fusse come ll’avemo fatta nojartri ! |
Spazientito Con rassegnazione Ad Augusto |
dar: |
Basta ! E’ inutile sprecà fiato, annamo avanti. Gustarè sistema pe’ lla scena de lla purga ! |
Andando ad eseguire |
aug: |
Subbito sor Dario ! |
Durante le battute seguenti il divanetto è portato avanti sul lato sinistro, il tavolo e le sedie sul centro destra |
||
Rivolto agli altri |
dar: |
Vojartri dateje ‘na mano che sinnò famo notte ! |
Mentre esegue |
ett: |
Puro lli facchini ce tocca da fa’ ! |
Avviandosi verso destra, si schernisce |
lel: |
Io c’ho ll’ernia e lli pesi nun lli posso da arzà, sinnò m’arisorte er pallone ! |
Lello esce, mentre gli altri uomini sistemano l’arredo in scena |
||
Eseguendo |
NAN: |
Ce mancava santacalla in compagnia ! |
Risentita va verso l’uscita destra |
val: |
Non vi aspettate che, una diva della mia levatura, si abbassi a fare lavori manuali ! |
Con sarcasmo va verso destra |
REN: |
A lla signora je pesa er culo ! |
Tutti escono da destra, eccetto Dario e Marcello, da sinistra entra Silvia con il bicchiere di limonata. |
||
Servizievole, posa il bicchiere sul tavolo poi esce da sinistra |
sil: |
Nun ve preoccupate sor Dario che ce penzo io ! |
Andando verso destra |
dar: |
Marcè fa’ ‘no stacchetto introduttivo. |
Dario esce da destra |
||
Dalla tastiera |
mar: |
D’accordo ! |
Buio Marcello esegue lo stacco musicale 1 Entrano in scena: Lello, con una giacca da camera, e siede al divano; Valeria, con una vestaglia che lascia intravedere un provocante negligè,e si pone innanzi al tavolo. Proiez 2 (salotto) Luci in Pz3 |
||
Sostenuta, indicando il bicchiere sul tavolo |
IRE: |
Una volta tanto comportati da uomo ! Sorbisci la limonata Rogé senza tante storie ! |
Senza alzare la testa dal giornale |
LEL: |
Non se ne parla neppure! |
Andando vicino a Lello |
IRE: |
Che gusto ci provi a star male quando con una purghettina ti passa tutto ! |
Deciso |
LEL: |
Ho detto no ! |
Nando si affaccia da destra |
||
Timidamente |
nan: |
Si può ? |
Carezza Lello con sensualità |
ire: |
Su, almeno per questa volta, fai contenta la tua mogliettina, prendila ! |
Con disgusto abbassando il giornale |
lel: |
A me quella tua cosa non va giù ! |
Fa un piccolo passo in avanti |
Nan: |
Permesso ? |
Stizzita dall’indifferenza di Lello Si allontana |
IRE: |
Prima che a te, io l’ho data a tanti e nessuno a fatto le storie che fai tu ! |
Continuando a leggere |
LEL: |
Contenti loro, a me non garba ! |
Schiarendosi la voce |
NAN: |
Em, em ! |
Torna davanti al tavolo. Con orgoglio, carezzandosi i fianchi. Con soddisfazione |
IRE: |
Quando l’hanno assaggiata è piaciuta, eccome se è piaciuta ! Più di uno mi ha chiesto anche il bis ! |
Alzando la voce |
NAN: |
Scusate ... |
Abbassa il giornale e guarda Irene |
LEL: |
Ed io non la voglio ! |
Alzando l’indice destro |
NAN: |
Io sto quine ... |
Torna vicino a Lello. |
IRE: |
Ti prego, prendila, fallo per me ! |
Riprende a leggere |
lel: |
Mi fa schifo, capito ? |
Tra se, sconcertato |
NAN: |
Addirittura ! |
Piccata, si allontana da Lello Va verso il tavolo |
IRE: |
Sai che ti dico ? Se tu non la vuoi la darò al primo che mette un piede in questa casa ! |
Alza la mano destra Andando davanti a Irene |
NAN: |
Primo ! E lli piedi ce ll’ho messi tutti e dua ! |
Abbassa il giornale e squadra Nando |
LEL: |
Voi chi siete ? Cosa volete ? |
Con un piccolo inchino |
NAN: |
So’ venuto pe’ lla lettura der contatore de lla luce ... |
Andando vicino a Nando con fare provocante |
IRE: |
Prima che facciate il vostro lavoro, posso offrirvi una cosina? |
Entusiasta Pregustando il poi |
NAN: |
Eccome no ! Io pe’ quella ... cosina ce vado matto ! |
Mettendo la mano sulla spalla di Nando |
IRE: |
Bravo ! Così si fa ! |
Umilmente |
NAN: |
Me dovete da scusà, ma senza volello ho sentito quello ... |
Dispiaciuta Con voce sensuale |
IRE: |
Allora avrete capito che mio marito non la vuole ! E si che lo rimetterebbbe al mondo ! |
Alza in alto le mani, stringendo i pugni |
NAN: |
Mamma, so’ contento di essere arrivato uno ! |
A faccia a faccia con Nando, provocante. Con voce roca |
IRE: |
In fondo non è poi così male ! Voi che ne dite ? |
Sicuro |
NAN: |
Pe’ me è lla cosa mejo che ce sta ! |
Rivolta a Lello, stizzita |
IRE: |
Prendi esempio dal signore che gli piace ! |
Deciso Abbassando il giornale |
LEL: |
A me no ! Al solo pensarci mi vengono i conati di vomito ! |
Ammiccando a Irene |
NAN: |
Ammazza che brutto effetto che je fa ! |
Rivolta a Nando mentre va verso Lello Carezzando la testa di Lello |
IRE: |
Vedete come mi tratta ? Io, che cerco di essere carina con lui ! |
Facendo con le mani la figura, sicuro |
NAN: |
Voi nun sete solo carina ma puro bbona ! |
Torna verso Nando, rammaricata. Sottolinea “Nemmeno una volta”. |
IRE: |
Pensate che, in cinque anni che siamo sposati, non sono riuscita a dargliela nemmeno una volta ! |
Allibito. |
NAN: |
In cinqu’anni ... |
Scuotendo la testa. |
IRE: |
Non l’ha mai voluta ! |
Perplesso. |
NAN: |
Mai, mai ? |
Prendendo la mano di Nando, con voce lamentosa |
IRE: |
Non immaginate neppure a quanti e quali espedienti sono ricorsa, invece lui ... |
Dubbioso Fa due passi verso Lello, a brutto muso. |
NAN: |
Nimmanco ‘n assaggino ! Io me dimanno e dico: che cacchio ve sete sposati a fà ? |
Girandosi verso Nando |
LEL: |
Secondo voi ci si sposa solo per quella cosa ? |
Con sicurezza |
NAN: |
Ar novantanove, virgola nove per cento ! |
Prendendo la decisione, si tocca il seno |
IRE: |
Visto che la gradite, è tutta per voi ! |
Stringendo il pugno Prende per la mano Irene e la porta verso destra. |
NAN: |
E vai ! Annamo de llà, che me lla ciuccio tutta de ‘n fiato ! |
Opponendo resistenza. Guardandosi attorno. |
IRE: |
Perché di là ? Tanto vale che ve la dia qui ! |
Indicando Lello con la testa |
NAN: |
Veramente ce sta vostro marito... |
Stupita |
IRE: |
Non mi dite che vi vergognate di lui ? |
Giustificandosi |
NAN: |
Beh, io so’ a ll’antica ... |
Con forza |
IRE: |
E poi è bene che veda, così impara ! |
Timido, indicando con la testa Lello |
NAN: |
Magara er signore nun è della stessa idea ... |
Intervenendo, tranquillizzante Con sicurezza |
LEL: |
Ma no, fate pure ! Anzi sapete cosa vi dico ? Io mi diverto a vedere ! |
Non credendo alle sue orecchie |
NAN: |
Nun ho capito l’urtima frase ! |
Semplicemente |
LEL: |
Ho detto che mi diverto ! |
Tranquillizzato Tra se Colto da un dubbio, va verso Lello |
NAN: |
Adesso me sa che ho capito ! Tutti lli gusti so’ gusti ! Scusate, voi siete armato ? |
Con sicurezza Ribadisce |
LEL: |
Mai ! Io non mi armo mai ! |
Tra se |
NAN: |
C’avrei giurato ! |
Guardando negli occhi Nando Con enfasi, scandendo “diverso” |
LEL: |
Non sono come gli altri ! Io sono diverso ! |
Intimorito fa un passo indietro |
NAN: |
Volevo solo ‘na conferma ! |
Si mette tra i due e fa girare Nando verso di se |
IRE: |
Sono sicura che il signore la gusterà sino in fondo ! |
Mettendosi una mano sul cuore Alza entrambe le mani |
NAN: |
Ce potete giurà ! Io nun lasso gnente ! |
Fa una carezza a Nando Compiaciuta Indicando Lello con la testa |
IRE: |
Bravo ! Così si fa ! Non come altri, che conosco io, che, anche se gliela sbatti in faccia, non ne vogliono sapere ! |
Interviene con impazienza |
LEL: |
Qui si sta tergiversando ! |
Perplesso |
NAN: |
Tergi che ? |
Si protende verso Irene Indicando Nando |
Lel: |
Sotto, sotto non la volete nemmeno lui ! Vuoi vedere che è come me ? |
Deciso A faccia a faccia con Lello Facendo più volte di no con la mano |
NAN: |
Nooo ! Levatevelo da lla capoccia ! Io c’avrò tanti difetti, ma er vostro proprio no ! |
Infastidita, va al tavolo, prende il bicchiere e si avvia verso destra |
IRE: |
Uffa, a furia di chiacchiere, mi si è freddata ! Vado in cucina a riscaldarla ... |
Allibito |
NAN: |
A riscallalla ? |
Sulla soglia, provocante |
IRE: |
Certo, quando è calda c’è più gusto! |
Irene esce da destra. |
||
Facendo per andarle dietro |
NAN: |
Vado a daje ‘na mano ! |
Si alza e va a fermare Nando per un braccio, minimizzando |
IRE: |
Non vi disturbate ! Quello è compito della cameriera ! |
Sconcertato |
NAN: |
‘A cammeriera ? |
Semplicemente |
LEL: |
La paghiamo per questo ! |
Scuotendo la testa, allibito |
NAN: |
Ammazza che famija rovinata ! |
Guardando intensamente Nando negli occhi, indica con la mano il divano |
LEL: |
Perché non ci sediamo sul divano tutti e due ? Così parliamo meglio ! |
Fa un passo indietro, allarmato |
NAN: |
Nun me passa nimmanco pe’ ll’anticammera der cervello ! |
Prende Nando sottobraccio |
LEL: |
Tutto sommato potrebbe essere piacevole ... |
Svincolandosi, fa di no con l’indice |
NAN: |
Noo, co’ me nun c’è trippa pe’ gatti ! |
Riprende Nando sottobraccio |
LEL: |
Tutto sta provare la prima volta ... |
Si svincola di nuovo Fa un passo indietro Indicando l’uscita di destra |
NAN: |
Aridaje ! Io nun so’ diverso ! Io aspetto lla signora, che me lla porta bella calla calla ! |
Torna al divano, scuotendo la testa Si siede stancamente, correndo dietro ad un ricordo Si protende in avanti, deciso |
LEL: |
Io non l’ho voluta mai ! Pensate che, quando avevo otto, anni anche la maestra me la voleva dare ! Ma io niente ! |
Sorpresissimo Ripensandoci Si avvicina al divano |
NAN: |
Cacchio ! A otto anni ? Ma che razza de scola era ? |
Alzando le spalle |
LEL: |
Una scuola normale ! |
Per nulla convinto Interessato, sottovoce vicino a Lello |
NAN: |
Normale ‘n par de minchioni ! Tanto pe’ sapé, lla maestra quant’anni c’aveva? |
Minimizzando, alza le spalle |
LEL: |
Che so io ... circa sessanta. |
Rassicurato, fa un passo indietro Trova una spiegazione |
NAN: |
Mo se spiega, da qua vorta v’ha fatto impressione, e allora, nisba ! |
Semplicemente |
LEL: |
Ecco, appunto ! |
Comprensivo Con dispiacere |
NAN: |
C’avete avuto ‘n trauma psichitologico ! Pora creatura ! |
Con un sospiro |
LEL: |
Sono cose che non si dimenticano ! |
Torna vicino a Lello, confidenziale |
NAN: |
Dottò, llevateme ‘na curiosità, ma lla cammeriera come je ll’ariscalla a lla signora ? |
Minimalista |
LEL: |
Come volete che la riscaldi: con il gas ! |
Preoccupato Preoccupato |
NAN: |
Cor gasse ? Ma nun è pericoloso ? |
Rassicurante Semplicemente, facendo il gesto |
LEL: |
Ma quale pericolo ! Quando l’acqua bolle la mette a bagnomaria ! |
Terrorizzato corre verso destra |
NAN: |
Ahia ! Oddio ! |
Entra Irene, con il bicchiere fumante, e va quasi a scontrarsi con Lello |
||
Va a posare il bicchiere sul tavolo |
IRE: |
E’ pronta, calda al punto giusto ! |
Preoccupato, va vicino a Irene |
NAN: |
Sete sicura de sentivve bene ? |
Rassicurante Invitante con malizia |
IRE: |
Mai stata meglio ! La gradite al naturale, o con una scorsetta di limone ? |
Sconcertato |
NAN: |
Limone ? |
Confermando Con sensualità |
IRE: |
Certo ! La rende più digeribile ! |
Cercando di metterla sullo scherzo Sottolineando con le mani, pensandoci |
NAN: |
E che è ‘na fettina panata ? Er limone no, che me fa ‘n effetto astrigente ! |
Lasciando intendere un doppio senso |
IRE: |
Allora con uno, o due cucchiaini di zucchero ? |
Sconcertato |
NAN: |
Pure er zucchero ! |
Sempre giocando sull’ambiguità |
IRE: |
Beh, così al primo assaggio, è più gradevole ! |
Tagliando corto |
NAN: |
Nun ve preoccupate, che io me lla pijo come mamma ll’ha fatta ! |
Interviene a porre fine |
LEL: |
Allora siete proprio deciso ? |
Convinto |
NAN: |
De ppiù ! |
Con una punta di ammirazione |
LEL: |
Sembra quasi che vi piaccia ! |
Con l’acquolina in bocca |
NAN: |
Pe’ vostra norma e regola, ar sottoscritto j’è sempre piaciuta ! |
Apre la vestaglia con fare provocante |
IRE: |
Allora è tutta vostra ! |
Intimidito dalla situazione |
NAN: |
Nun se potrebbe, armeno, spegne lla luce ? |
Spazientito, va all’interruttore |
LEL: |
Quante storie per una limonatina ! |
Un po’ infantilmente |
NAN: |
Io ce tengo a lla mia privaci ! |
Lello va a girare l’interruttore. Buio |
||
Conclusivo |
LEL: |
Ecco fatto ! |
Nando nel buio si cala i pantaloni |
||
Con voce sensuale |
IRE: |
Adesso da bravo aprite la bocca ! |
Sconcertato |
NAN: |
Lla bocca io ? |
Come un preludio sessuale |
IRE: |
Così ve la do con le mie mani ! |
Dopo alcuni istanti |
||
Disgustato |
NAN: |
Puah ! Mamma mia, ma che è ‘sto saporaccio ? |
Soddisfatta |
IRE: |
Caro puoi riaccendere la luce ! |
Andando ad eseguire |
LEL: |
Subito ! |
Lello riaccende la luce Luci in Pz3 Irene e Lello vedono Nando senza pantaloni |
||
Con un urlo di raccapriccio, si copre il volto con le mani |
IRE: |
Aaaah ! |
Molto aggressivo si porta vicino a Nando |
LEL: |
Cosa ci fate con i pantaloni calati davanti a mia moglie ? |
Con le braghe in mano, intimidito |
NAN: |
Pe’ fa certe cose uno ... |
Interrompendo seccato |
LEL: |
Se mai dopo, quando fa effetto ! |
Con voce piagnucolosa |
NAN: |
Ma che è d’è che deve da fa’ effetto ? |
Conclusivo |
LEL: |
La limonata Rogé che avete appena bevuto ! |
Stacco musicale2 eseguito da Marcello Via Proiz.2 Luci in Pz 1 Entrano da destra Dario, seguito da Augusto e Ettore, già vestiti e truccati per Ziki-Zaki |
||
Con decisione agli altri Rivolto a Marcello |
DAR: |
Forza, sgombrate ‘sta scena e mettete quella de Ziki - Zaki! Marcè, tu sbrighete a annatte a truccà che ner prossimo nummero ce puro tu ! |
Salendo sul palco |
mar: |
Ma tu guarda si un musicista de classe come a me, se deve mette a fa certe puttanate ! |
Marcello borbottando esce da destra, mentre gli altri portano fuori l’arredo e sistemano una tenda di canne, sulla sinistra a ridosso della quinta, in modo da consentire l’uscita, e tre grandi tamburi sulla destra |
||
Aspettando il consenso |
LEL: |
Allora come semo annati ? |
Mettendo una mano sulla spalla di Lello |
DAR: |
Tu bene Lello, sembra che lla parte der cornuto ce ll’hai cucita addosso ! |
Lello soddisfatto esce da destra |
||
Cogliendo la palla al balzo |
NAN: |
A proposito de cucì, ar costume de Irene nun se potrebbe ... |
Non dando peso a Nando si rivolge a Irene consigliandola |
DAR: |
Tu invece Irene devi esse più accattivante, più ... come dì ... più zoccola, ecco ! |
Sbotta, molto infastidito |
NAN: |
Stajelo puro a di’, tanto quello je viè naturale ! |
Continuando la sua concione a Irene, si spiega meglio |
DAR: |
Lli spettatori se deveno da crede che tu veramente voi daje quella cosa, e no lla limonata! |
Assentendo Rassicurante |
IRE: |
C’hai raggione Dario! Vedrai che ar pubblico, je faccio sortì ll’occhi de fora! |
Cercando di intromettersi |
nan: |
Io volevo di che ... |
Aprendo la vestaglia di Irene |
DAR: |
Fatte aprì de ppiù lla vestaja e metti in mostra ‘n po’ de grazzia de Ddio ! |
Con un grido Con grande forza |
NAN: |
E no ! Questo proprio no ! |
Andando a faccia a faccia con Nando Dandogli una piccola spinta verso destra |
DAR: |
De che te impiicci tu ? Piuttosto va a di’ a ll’arti de sta pronti per Ziki -Paki - Ziki - Pu. |
Avviandosi Minaccioso |
NAN: |
Vado ! Ma nun finisce così ! |
Nando esce da destra mentre entra JeanMarie, vestito per Ziki-Zaki |
||
Aggressivo a JeanMarie |
DAR: |
JeanMarie, er balletto sta a posto oppuro dovemio aspettà ll’anno santo ? |
Scattante Con orgoglio, indicando a destra Lanciando un bacio |
jea: |
Prontissement ! Vedrai comme j’ai trasformeé Casimiruccio ! Un sogno ! |
Stringendosi nelle spalle Indicando la cabina regia, poi esce da sinistra |
DAR: |
Speramo bene ! Via co’ lla base ! |
Parte M3 (base Ziki –Paki, Ziki – Pu) Proiez. 3 (villaggio indiano) Luci in Pz4 Entrano: JeanMarie,Lello e Ettore che vanno ai tamburi, Jolanda, Augusto e Silvia si siedono davanti alla tenda |
||
Entra da sinistra, va a prendere per mano Silvia e la porta al centro del palco, poi va al tamburo |
mar: |
Ziki – Paki era nata fra gli indù, era figlia del gran capo di laggiù, bella bajadera, piccola e leggera, somigliava al padre Ziki – Pu. |
Entra, da destra, Renata che porta Casimiro vicino a Silvia e poi si allontana e balla assieme alle altre donne |
REN: |
Ma un bel giorno, non so proprio come fù, Ziki – Paki si è trovata a tu per tu, con un tipo strano, era un italiano, Ziki – Paki non ci vide più ! |
Protendendo il viso verso quello di Casimiro, indicando Augusto |
sil: |
“Ehi tu, proprio tu, o mi baci oppure lo dico a Ziki – Pu “! |
Canta battendo il tamburo Casimiro prende le mani di Silvia |
ett: |
L’italiano non ci stette a pensar su, la prese per la mano, la condusse più lontano, sotto un albero laggiù ! |
Avviandosi verso la tenda |
cas: |
“Dimmi il tuo nome o bella indù” ! |
Guardando negli occhi Casimiro |
sil: |
“Ziki – Paki son e non scordarlo più” ! |
Silvia e Casimiro entrano nella tenda che poi è ritmicamente scossa |
mar: |
E per meglio ricordar, tosto lui si mise a far: |
Casimiro, non visto esce da sinistra |
tutt: |
Ziki – Paki, Ziki – Paki, Ziki – Pu ! |
Danzando, mentre Casimiro rientra da destra aggirandosi alla ricerca di Silvia, mentre Augusto entra nella tenda e va a prendere il bambolotto |
val: |
L’italiano spesso si recò laggiù, a trovar la bella figlia dell’indù, ma l’ardore passa, lei divenne grassa, Ziki – Paki lui non vide più ! |
Augusto esce dalla tenda con un bambolotto nero in braccio |
REN: |
Ma in sua vece un giorno venne, un grosso indù, con un bel marmocchio color caucciù: |
Mettendo il bambolotto tra le mani di Casimiro |
Aug: |
Questo signorino essere tuo bambino, presto, fila e non tornare più ! |
Battendo il tamburo |
mar: |
E il caucciù, come fu, somigliava tutto al nonno Ziki – Pu ! |
Danzando |
tutt: |
Ah, Ziki – Paki, Ziki – Paki Ziki – Pu ! |
Danzando attorno a Casimiro |
val: |
L’italiano non ci stette a pensar sù, se lo prese piano piano. |
Danzando attorno a Casimiro |
Mar: |
Lo portò lontan lontano, al paese suo laggiù ! |
Cullando il bambolotto |
CAS: |
Figlio mio a te dico: “Orsù, dopo tutto è un italiano che c’è in più” ! più non stare a domandar, tu sei nato perché volli far: |
Danzando fanno cerchio attorno a Casimiro |
tutt: |
Ziki – Paki, Ziki – Paki Ziki – Pu ! Ziki – Paki, Ziki – Paki Ziki – Pu ! Ziki – Paki, Ziki – Paki Ziki – Pu ! |
Stop M3 Via Proiez.3 Luci in Pz1 |
||
Asciugandosi il sudore dalla fronte |
jea: |
Merde che faticaccia ! |
Si siede a terra massaggiandosi i piedi |
REN: |
Me fanno ‘n male lli piedi a furia de zompà ! |
Massaggiandosi le mani |
ett: |
E a me le mano pe’ sbatte ‘sto tamburo ! |
Toccandosi il volto |
Val: |
Guarda qui, mi è colato tutto il nero ! |
Si siede anche lui a terra |
aug: |
Ma indove lla saranno annata a capà ‘sta cazzo de canzone ? |
Prendendo le distanze, si siede |
mar: |
Nun llo di’ a me che nimmanco lla conoscevo ! |
Sbuffando per la fatica |
Cas: |
Chine se lo inventasse ‘sto balletto de llo ciufolo? |
Andando vicino a Casimiro Carezzandogli la testa, con rapita ammirazione |
jea; |
Moi mon cher ! Tu sei stato semplicemant divino, comme june esplorateur ! |
Si siede anche lei |
ren: |
Nun se potrebbe da fa ‘na pausa ? |
Perplesso |
DAR: |
Ma si avemo appena cominciato ? |
Accattivante |
ett: |
Solo dieci minuti e poi aripijamo piuù gajardi de prima ! |
Remissivo Portando la voce |
DAR: |
Vabbè dieci minuti de pausa pe’ tutti ! Gustarè chiudi er sipario ! |
Sipario Buio Parte M4 |
||
Fine primo tempo |
Secondo Tempo
Parte M5 Dopo 15” stop M5 Luci in Pz5 Il sipario resta chiuso. Da destra entra Ettore, con una cartella da manager, da sinistra entra Augusto con in mano una cesta di forme di formaggio. I due si scontrano al centro del palco, a Ettore cade la cartella ad Augusto i formaggi. Marcello è nel golfo mistico |
|
|||
|
||||
Raccogliendo la cartella, stizzito |
ett: |
Ehi, dico, state attento a dove mettete i piedi ! |
|
|
|
||||
|
||||
Rimettendo i formaggi nella cesta |
aug: |
Stisse nu poco attento tine ! |
|
|
|
||||
|
||||
In basso a faccia a faccia con Augusto |
ett: |
Ma ... ma tu sei Giacinto ! |
|
|
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||||
|
||||
Rialzandosi, imbarazzato |
aug: |
Sine, songo ie medesimo ... |
|
|
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||||
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||||
Dando una pacca sulla spalla di Augusto. |
ett: |
Possibile che non mi riconosci ? Sono Camillo, il tuo amico Camillo ! |
|
|
|
||||
|
||||
Sorpreso e ancora dubbioso. |
aug: |
Camillo, llu fighio de cumpare Nistasio ? |
|
|
|
||||
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||||
Confermando, lo abbraccia. |
ett: |
Proprio io ! |
|
|
|
||||
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||||
Ammirato, osservandolo bene. Curioso e indagatore. |
aug: |
Freghetenne che aliganza ! Ma in tutti quest’anni indò hai stato? |
|
|
|
||||
|
||||
Precisando |
ett: |
Sei ! |
|
|
|
||||
|
||||
Scuotendo il capo Pensandoci su |
aug: |
None, so deppiune ! A llo meno ‘na decina ! |
|
|
|
||||
|
||||
Cerca di intervenire per puntualizzare |
ett: |
No, dicevo sei perché ... |
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Con fermezza Ricordando con rammarico |
aug: |
Nin inziste za ? Ti zo detto dieci, che me aricordo bene assai, che era notte che mi si fregheto lla pecura e poi te si dato comme nu lepre ! |
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Minimizzando Cercando di concludere il discorso |
ett: |
Acqua passata ! No, io dicevo sei perché tu hai detto ... |
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Risentito, precisa con astio |
aug: |
Acqua passata nu paro de caciocavalli, quella pecura era tutto quello che m’aristeva de lla eridità de llu poro nonno ! |
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Spazientito Come spiegando una lezione, scandendo “dove sei stato” Scandendo sottolinea “sei” |
ett: |
Insomma ! Tu hai detto dove hai stato, invece si dice: “dove sei stato” ! Hai capito adesso ? Dove sei stato ? |
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Rispondendo, a sua volta interroga |
aug: |
Io sempre a llu paese a badà a lle bestie e tine ? |
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Con orgoglio |
ett: |
Sapessi ! Ho girato il mondo ! |
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Torna al tasto dolente, con astio |
aug: |
Cu’ lla pecora mea ? |
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Cercando di rabbonire Augusto |
ett: |
In un certo senso si, perché la tua pecora è stato il mio capitale iniziale. Dalla sua vendita è cominciata la mia fortuna ! |
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Precisa con autocommiserazione |
aug: |
E la miseria de i me isso medesimo! |
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Cambiando discorso per evitare ulteriori attriti |
ett: |
Senti facciamo una bella cosa, adesso tu vieni a casa mia e ... |
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Non mollando il suo scopo |
aug: |
E m’aridai la pecura ! |
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Cercando di essere ospitale |
ett: |
No, davanti ad un Campari con ghiaccio ... |
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Capendo fischi per fiaschi |
aug: |
Ce sta puro llu cumpari Gaetanaccio? |
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Precisa con pazienza Continuando il suo discorso |
ett: |
Il Campari è un aperitivo ! Mentre bevi il Campari, ne approfitto per presentarti la mia dolce metà ! |
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Spiacevolmente sorpreso Con amara constatazione |
aug: |
Mazzete ! Si rimasto lu stesso spilorciu, mango indero me llu dessi ll’operitivo, puro a lli mezzi dovissimo da facere ! |
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Facendo ricorso a tutta la sua pazienza |
ett: |
Volevo dire che ti farò conoscere mia moglie ! |
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Piacevolmente sorpreso dalla notizia |
aug: |
Per lla coccia de sando Dunato, sii preso mujera, tu che eri ‘nu scapulo impertinente ! |
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Sottolinea la corretta parola |
ett: |
Impenitente ! |
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Precisa, un po’ risentito |
aug: |
Io lla penitenza lla faccio sempre, llo poti chiedere a llu curato ! |
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Perdendo le speranza Avviandosi verso sinistra |
ett: |
Lasciamo stare ! Allora si va ? |
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Fermando Ettore per un braccio, timidamente |
aug: |
Sendi, nun è che doppo llu aperitivo se putesse avé, che so nu poco de pollo, du patate arrosto e ‘n’inzalatina ! |
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Prendendo sottobraccio Augusto |
ett: |
Sempre faceto il mio amico Giustino ! |
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Mentre vanno a sinistra, precisa |
aug: |
No, sinz’aceto, che nun llu pozzo suffrì ! |
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I due escono da sinistra Si apre il sipario su di un interno con un tavolo, sedie, un mobile bar e un divano Proiez. N°4 ( camera da pranzo) Luci in Pz6 Ettore e Augusto entrano da sinistra |
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Ettore fa sedere Augusto al tavolo e va al bar a preparare gli aperitivi |
ett: |
Caro Giustino, prima che tu incontri mia moglie, ti devo mettere sull’avviso ... |
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Interrompendo, preoccupato Si alza e fa per andarsene |
aug: |
Ce risemio ! Si puro t’è arrivato ll’avviso, io lli scudi pe’ pagatte lla cambiale, nun lli tengo ! |
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Correndo a fermarlo per poi farlo risedere |
ett: |
Ma quale cambiale, debbo dirti una cosa importante riguardo mia moglie ! |
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Sedendosi, perplesso |
aug: |
Sendimo ! |
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A bassissima voce all’orecchio |
ett: |
La poverina è malata, soffre di sonnambulismo! |
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Battendo entrambe le mani sul tavolo |
aug: |
Madunnella sanda, lli cristiani se magna ? |
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Rassicurante, mette le mani sulle spalle di Augusto |
ett: |
Sonnambulismo, no cannibalismo ! Lucrezia dorme camminando ! |
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Scuotendo la testa Pensandoci su |
aug: |
Questa nun lla zo capita. O dorme, o cammina ! |
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Torna al bar per finire di preparare gli aperitivi |
ett: |
E’ appunto questa la malattia ! La poverina dorme in piedi ! |
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Sconcertato |
aug: |
Comme lli sumari ? |
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Girandosi verso Augusto |
ett: |
Dorme in piedi e cammina nel sonno ! |
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Preoccupato |
aug: |
E nun isse a infrocià ? |
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Torna al tavolo con gli aperitivi e offre un bicchiere ad Augusto |
ett: |
I sonnambuli, mettendo le mani avanti, riescono a percepire gli ostacoli, anche con gli occhi chiusi ! |
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Prendendo il bicchiere Curioso |
aug: |
Nu fenomenu da baraccone ! E’ co’ issa che si fatti lli sordi ? |
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Si siede vicino ad Augusto e beve il suo aperitivo, confidenziale |
ett: |
I medici raccomandano, che quando sono in quello stato, non bisogna assolutamente svegliarli , altrimenti ne potrebbe andare della loro vita stessa ! |
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Stupito, rimane con il bicchiere levato |
aug: |
Me cucumberi ! |
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Rincarando la dose Mette una mano sul braccio di Augusto |
ett: |
E non ti ho detto tutto ! Mia moglie soffre anche di cleptomania ! |
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Spiacevolmente sorpreso |
aug: |
Questo nin me llo dovevi dicere ! |
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Non capendo la reazione |
ett: |
Cosa ? |
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Addolorato, prende la testa fra le mani |
aug: |
Che è crepata zia ! |
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Con pazienza cerca di spiegare, di nuovo con la mano sul braccio di Augusto |
ett: |
La cleptomania è un’altra malattia, che fa si che la persona che ne è affetta. s’impossessi delle cose altrui ! |
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Dubbioso, torna a bere |
aug: |
Nin zapevo che puro accussì lli chiamassivo lli ladri ! |
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Seccato Confidenziale |
ett: |
Ma quale ladra ! Lei ruba incosciamente ! |
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Allibito Toccandosi la coscia |
aug: |
Co’ lla coscia ? E come facisse ? |
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Seccato Confidenziale |
ett: |
La coscia non c’entra nulla ! Lo fa senza volerlo ! |
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Con aria complice |
aug: |
E ti, zitto zitto, mocio mocio, te issi a rivenne lla robba che issa se frega ! |
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Offeso Si alza e va dietro ad Arturo e gli parla all’orecchio |
ett: |
Nemmeno per sogno ! Quando succede, mi avvicino alla vittima, lo prego di non svegliarla, e gli do appuntamento al giorno seguente, al bar qui sotto, per restituirgli la refurtiva ! |
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Scuotendo la testa con compatimento |
aug: |
Poro Camillo, in de che casini ti si ito a ficcà ! |
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Rumore dall’esterno |
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Allarmato A mo di preghiera |
ett: |
Eccola che viene ! Mi raccomando, se è in una delle sue crisi, non svegliarla e qualunque cosa faccia assecondala ! |
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Entra Irene con uno spinto abbigliamento da notte, cammina con le mani avanti e gli occhi chiusi. |
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Mangiandosi con gli occhi Irene |
aug: |
Pe’ la coccia de llu sante Dunate, sta bona assaie lla funnambula ! |
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Mettendogli una mano sulla bocca |
ett: |
Zitto per carità ! |
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Irene dapprima va verso il pubblico mettendo in mostra le sue grazie, poi da Augusto, lo accarezza in volto, poi gli solletica il collo. Augusto sta per scoppiare a ridere, ma Ettore gli tappa di nuovo la bocca con la mano. Augusto si contorce facendo sforzi immani per trattenersi. Poi Irene prende la cesta e ancheggiando, con le mani protese davanti, esce da destra |
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Si alza di scatto Indicando con l’indice a destra |
aug: |
Ue ! Lla cannibbala si fottisse lli caciocavalli mei ! |
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Rimettendo Augusto seduto |
ett: |
Non è niente, non è niente ! |
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Molto contrariato Con apprensione |
aug: |
Nu par de ciufoli ! Lli caci lli duvivo purtà a llu mercato, che so’ llu guadambio meo, pe’ tutto llu mese ! |
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Tranquillizzante, mette una mano sulla spalla di Augusto |
ett: |
Non ti preoccupare, domattina ci vediamo, alle dieci al bar qui sotto, e te li restituisco. |
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Preoccupato |
aug: |
Nun è che facissero la fine de lla pecura ? |
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Rientra Irene con le stesse movenze va, va di nuovo verso Augusto lo accarezza, gli si struscia addosso. Controscena di Augusto che mostra una crescente eccitazione, mentre Ettore lo trattiene. Poi Irene mette le mani nei pantaloni di Augusto e gli prende il portafogli, poi gli toglie l’orologio dal panciotto e, come volta precedente, esce da destra. |
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Allarmatissimo, si alza e fa per andare appresso a Irene |
aug: |
Lla melacutogna me fregasse llu portafojo e ll’orologio! |
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Riprende Augusto per un braccio e fa per farlo tornare a sedere |
ett: |
Ti ho detto che non ti devi preoccupare, che domattina ... |
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Poco convinto |
aug: |
Si vedimo a llu ... |
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Allarmato Costringe Augusto a sedere di nuovo |
ett: |
Ssss ! Zitto che sta tornando ! |
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Irene rientra da destra, va spedita verso Augusto, dopo averlo accarezzato comincia sbaciucchiarlo, poi gli fa l’occhiolino, lo prende per un braccio, lo fa alzare e lo trascina verso destra. Augusto dapprima fa resistenza poi capita l’antifona la solleva fra le braccia e esce da destra |
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Appena usciti grida verso destra Preoccupatissimo |
ett: |
Giacinto ! Giacinto cosa fai ? Ti porti via mia moglie ? |
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Si affaccia ancora con Irene in braccio, con evidente ironia |
aug: |
Nun te proccupesse che, dimaniamadina, a lle dieci in pundo, te lla riporto a llu bare sotto lla casa ! |
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Augusto e Irene escono da destra, Ettore da sinistra |
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Marcello esegue uno stacco musicale Buio Via Proiez.4 Luci in Pz1 |
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Marcello esce da sinistra. Entra Nando da destra come una furia |
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Adiratissimo Urlando verso sinistra |
NAN: |
Eh no ! Allora ditelo che llo fate apposta ! Jolanda ! Jolanda ! |
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Jolanda si affaccia da sinistra, da destra entrano Augusto, Casimiro e JeanMarie per sgomberare la scena |
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Indispettita |
Jio: |
Che te s’è sciorto ? |
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Indicando verso destra con forza |
NAN: |
Er piggiama de Irene ! |
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Prendendolo per un complimento Con falsa modestia |
Jio: |
Carino eh ? Me ce so’ volute du’ notti pe’ cucillo ! |
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Aggredendo Jolanda Su tutte le furie |
NAN: |
Carino ’n par de palle ! Se po’ di’ che fusse ignuda ! |
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Minimizzando |
Jio: |
Era quello ll’effetto che doveva da sortì! |
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Trattenendosi a stento |
NAN: |
T’avevo riccomannato de faje ‘na camiciona da notte lunga e chiusa sur davanti ! |
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Con marcata ironia |
Jio: |
Si magari puro co’ ‘na scuffia su lla testa, accossì facevamo ‘na monica de clausura ! |
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Con fare deciso |
NAN: |
Qull’abbijamento se deve assolutamente da cambià ! |
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Sbrigativa |
Jio: |
A sor coso, si nun te sta bbene, vedete de cambià voi dua mestiere ! |
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Entrano Dario e Marcello, già vestito da netturbino romano, da destra |
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Infastidito Indicando con la mano l’uscita destra Portando la voce |
dar: |
Che è tutto ‘sto casino ? Fora da lle balle tutti quanti, che provamo “Pupo Biondo" ! E’ tutto pronto Gustarè ? |
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Entra da destra |
aug: |
Tutto a ll’ordine sor Dario ! |
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Escono da destra Jolanda e Nando, Renata si affaccia da sinistra |
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Rivolta a Marcello con aria complice |
REN: |
Marcè, te sei ricodato de tirà giù lla base de ‘n’ottava, che sinnò Ettore nun c’arriva ! |
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Ettore si affaccia da destra |
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Stizzito replica con ferocia, mentre finisce di vestirsi da popolano romano |
ett: |
Parla pe’ te, che sei tu quella che, quanno vai su, lla voce te strozza in gola ! |
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Con sfacciata ironia |
REN: |
Ha parlato Pavarotti ! E’ robba che si nun abbasso er volume a te te senteno cor cacio ! |
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Tagliando corto |
Mar: |
Si avete finito de litigà io sarebbe pronto ! |
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dar: |
Vai co’ lla base ! |
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Dario e Marcello escono da destra |
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Parte M6 (Pupo biondo) Proiez.5 (strada di Roma dei primi del ‘900) Luci in Pz7 (esterno strada imbrunire) |
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Marcello, entra da destra e mentre canta ramazza la strada. Ettore entra da destra, Renata da sinistra s’incontrano e passeggiano strettamente abbracciati. Ettore e Renata si baciano a lungo, poi escono da sinistra |
Mar: |
Cianno, forse, tutt’e due l’istessa età Je fiorisce dentro ar core ‘n’illusione, e ‘gni vicolo anniscosto ce la sa, tutta quanta la passione. Lui je cerca la boccuccia ch’è ‘n biggiù, e, in un bacio je sussurra a tu per tu: |
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Proiez.6 (balcone fiorito di una casa popolare) Luci in Pz8 (esterno giorno) |
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Ettore rientra da sinistra stringendo teneramente a se Renata |
ett: |
Noi c’avemo ‘na loggetta, cor geranio e lle panzé: tu sarai lla regginetta, io m’impegno a fa’ da re. Regneremo in tutto er monno, e a ll’erede penza te: vojo ‘n pupo ‘n pupo bionno, a ninnallo ‘n braccio a me. |
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Ettore e Renata escono da sinistra, entra, da destra entrano Silvia vestita da crocerossina, Casimiro, JeanMarie e Nando in grigioverde e lo zaino affardellato |
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Proiez.7 (stazione ferroviaria con un treno di soldati in partenza per la 1° guerra mondiale) Luci in Pz9 (esterno stazione notte) |
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Mentre canta abbraccia e saluta Casimiro, Jeanmarie e Nando che poi escono da sinistra. |
SIL: |
Va a lla guerra lla più bella gioventù: ‘gni fanfara s’arisveja e squilla ardita, e lui puro canta allegro e va lassù. Lei c’ha in seno ‘n’artra vita, e si penza ar pupo bello che vierà, se l’insogna e ce se mette a raggionà: |
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Durante l’intermezzo musicale Augusto e Dario portano in scena a destra un tavolo da cucina e due sedie Entra da destra Renata con l’occorrente per cucire |
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Proiez.8 (cucina di una modesta casa) Luci in Pz10 (interno cucina giorno) |
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Renata seduta cuce un abitino da bambino |
REN: |
Quanno arivi, pupo bello, mamma tua te fa trovà, l’abbituccio turchinello, tutto pieno de volà. Mentre er passero cinguetta, er geranio fiorirà aspettanno a lla loggetta, er ritorno de papà. |
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Marcello e Silvia cantano fuori campo |
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Luci in Pz11 (dedicata – interno) Renata esce da destra e rientra spingendo una carrozzina da neonati con dentro un bambolotto in fasce Entra Ettore da sinistra camminando a tentoni e va ad abbracciare Renata |
Mar: sil: Mar: |
Mamma cuce e er pupo compita “papà”, e guidato da quer trillo viè ‘n sordato, a tastoni come ‘n cieco ... chi sarà ? E’ papà ch’è ritornato ! Se confonneno in un bacio tutt’e tre, poi papà se strigne er pupo e vo’ sapé: |
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||||
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Luci in Pz12 (interno casa giorno) Ettore prende in braccio il bambolotto, lo culla poi lo stringe a se |
ett: |
Pupo, c’hai er visetto tonno, un visetto ch’è ‘un biggiù, come sei, moretto o bionno, c’hai ll’occhioni neri o blu ? Te llo chiedo ‘n’artra vorta, pupo mio dimmelo tu, perché mamma nun s’è accorta, che papà nun vede più ! |
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Stop M6 Via Proiez.8 Luci in Pz1 |
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Entrano da destra Dario agitato, già vestito per il primo quadro del poutpurrì, ma senza giacca e Marcello. |
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|||
Va a grandi passi da Ettore e Renata |
dar: |
Ma che ve possino acciaccavve a tutti e dua ! Possibbile che nun ce sapete mette ‘n briciolo de sentimento, un po’ più de trasporto ! |
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Sfottente, gli gira le spalle |
REN: |
Mo chiamamo er caro funebre ! |
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Intervenendo con foga |
mar: |
Co’ sto pezzo er pubblico llo dovete fa piagne come ‘n vitello sgozzato! |
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Scuotendo la testa |
ett: |
A voi nun ve sta bene mai ‘n cazzo ! |
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Prendendo il bambolotto dalle braccia di Ettore |
dar: |
Tu, quanno piji in braccio er regazzino sembra che te stai a abbraccià ‘n fagotto de stracci ! |
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Alzando le spalle |
ett: |
Io ‘n fijo nu ce ll’ho e nun zo come se fa ! |
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Aggressivo nei confronti di Renata |
mar: |
E poi, si dovemo dilla tutta, Renà, quanno fai ll’assolo, cerca de nun strillà come ‘n’aquila, sembra che, invece de aspettà un pupo, stai a venne lli carciofi ar mercato ! |
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Rispondendo per le rime |
REN: |
A sor coso, invece de arzà tanta porvere, vedi de da’ ‘na sistemata a lla base, che nun se senteno ll’attacchi ! |
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Con marcato sarcasmo |
mar: |
Sei tu che c’hai lle recchie foderate de presciutto ! |
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Risentita Si gira verso Dario, con marcata ironia |
REN: |
Io ce sento benissimo ! Se quarcheduno, invece de arisparambià e fa’ fa’ lla musica cor computer, pagasse ll’orchestrali in buca, sarebbe tutta ‘n’artra storia ! |
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||||
Troncando la discussione Va a sedere al tavolo e si prende la testa fra le mani. |
dar: |
Basta ! Levate tutti da lli cojoni ! Che si annamo avanti accossì come minimo me viè ‘n infarto ! |
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Escono tutti da sinistra Entra da destra Silvia con vassoio con teiera e due tazze |
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Andando verso Dario, preoccupata Poggia una tazza sul tavolo davanti a Dario |
sil: |
Nun v’arrabbiate sor Dà ! V’ho fatto ‘na camomilla, che così ve distende lli nervi ! |
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Mescendosi la camomilla |
dar: |
Grazie , Silvié, ne tenevo proprio bisogno ! |
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Timidamente |
sil: |
Me posso fermà ‘n pochetto qui co’ voi ? |
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Invita Silvia a sedere, poi le mesce la camomilla |
dar: |
Fa pure, anzi pijetene puro tu ‘n goccetto, che devi da esse emozzionata pe’ er debutto ! |
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Sedendosi, molto preoccupata Mostrando la mano che trema |
sil: |
Nun me ne parlate ! So’ tesa come ‘na corda de violino ! |
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Mette una mano sul braccio di Silvia che sorbisce un sorso di camomilla |
dar: |
Nun te preoccupà che andrà tutto benissimo ! Me llo sento, e io su ‘ste cose nun sbajo mai! |
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Asciugandosi le labbra con il tovagliolo Mostrando grande timidezza |
sil: |
C’avessivo quarche consijo da damme: per esempio sur momento der bacio, che io nun c’ho esperienza pe’ certe cose. |
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Con solerte disponibilità. Spiega con calore. |
dar: |
Sto’ qui pe’ questo ! Innanzi tutto ricordete che fai lla parte de ragazza emancipata, una che sa quello che vole. Fino a qui ce semo ? |
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Assentendo |
sil: |
Eccome ! |
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Continuando la lezione, si alza imitato da Silvia |
dar: |
A ‘n certo punto tu piji pe’ er bavero Casimiro e lo tiri a te ... |
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Silvia prende per il bavero Dario e lo tira a se |
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Cercando l’approvazione |
sil: |
Così ? |
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Approvando Immedesimandosi |
dar: |
Perfetto ! Poi accosti lentamente lla bocca a lla sua ... |
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Eseguendo con trasporto |
sil: |
Così ? |
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Sempre più partecipe |
dar: |
E lo baci ! |
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Silvia fa per baciare sul serio Dario che invece si ritrae bruscamente |
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Come scrollandosi un pensiero, siede |
dar: |
Basta così, vedo che hai capito benissimo ! |
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Silvia fa un gesto di disappunto, poi si riprende cambiando discorso, |
sil: |
E de lla voce mia che ne penzate ? |
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Rasserenato dal cambio di argomento |
dar: |
Ottima, pare che venghi dar conservatorio ! |
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Lusingata |
sil: |
Detto da uno come voi, è ‘n gran complimento ! |
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Con ammirazione, guardandola fissamente |
dar: |
E sei puro ‘n sacco carina ! Chi ll’avesse mai detto che, sotto er zinale, s’annisconneva ‘n bocciolo de rosa ! |
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Mettendo le mani sul volto, si siede |
sil: |
Adesso me fate diventà rossa ! |
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Cercando di metterla sullo scherzo |
dar: |
Sai che m’aricordi lla favola de Cenerentola ! |
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Con una punta di amarezza |
sil: |
Solo che c’amanca er principe azzurro ! |
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Tranquillizzandola Esprimendo una certezza che lo amareggia |
dar: |
Arriverà puro quello, sei tanto giovine ! Prima o poi incontrerai ‘n ber ragazzetto, che te farà gira la testa ! |
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Seriamente, guardando negli occhi Dario |
sil: |
Nun me interesseno lli sbarbatelli, a me me piaceno lli frutti maturi ! |
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Piacevolmente sorpreso |
dar: |
Ah ! |
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Esprimendo una grande convinzione, mentre continua a fissare Dario |
sil: |
Me piace ll’omo che sa er fatto suo, che ha dovuto lottà pe’ fasse largo, che me pozza pijà pe’ mano e guidamme attraverso ll’ostacoli de lla vita. |
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Schernendosi Come dicesse a se stesso |
dar: |
Nun è così semplice come te penzi. Lla differenza d’età, cor passar de ll’anni, fa senti er su’ peso ! |
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Mettendo la sua mano sul braccio di Dario, con convinzione |
sil: |
Vorrà di’ che, si prima io m’appoggio a llui, poi sarà esso a appoggiasse a me ! |
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Interessato, cominciando a sperare |
dar: |
Ll’hai deggià trovato ‘sto principe attempato ? |
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Perplessa |
sil: |
Pe’ avello trovato, ll’avrei trovato puro ma ... |
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Con apprensione |
dar: |
Ma ? |
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Con rammarico, abbassa gli occhi |
sil: |
Lui nun s’è mai accorto de me ! |
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Constatando con disapprovazione |
dar: |
Ber cojone a lasciasse sfuggì ‘n bocconcino come a te ! |
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Con stizza |
sil: |
E quello che dico puro io ! |
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Molto interessato , si alza di scatto |
dar: |
E dimme llo conosco ? |
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Confermando |
sil: |
Eccome ! |
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Indagatore, si allontana da Silvia |
dar: |
E’ uno der giro nostro ? |
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Assentendo con la testa |
sil: |
Si ! |
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Con disgusto, girandosi verso Silvia |
dar: |
Nun sarà quell’incartapecorito de Lello ? |
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Faceta, scuotendo la testa |
sil: |
Acqua ! |
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Colto da un’illuminazione, torna verso Silvia |
dar: |
Marcello ! Er maestro de musica che t’ha scoperto ! |
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Faceta, scuotendo la testa |
sil: |
Acqua ! |
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Sparando un altro nome Deluso, protendendosi verso Silvia |
dar: |
Augusto ! Nun me dì che è quer trippone de Gustarello ! |
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Faceta, scuotendo la testa |
sil: |
Acqua! |
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Cercando di raccogliere le idee, misura a grandi passi il palcoscenico Lascia in sospeso |
dar: |
Levato JeanMarie, che nun conta, ll’artri so’ tutti accoppiati e tu non me sembri er tipo de sfascia famije, nun ce rimane che ... |
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Si alza e va vicino a Dario |
sil: |
Foco ! |
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Con un sussurro |
dar: |
Io ! |
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In un sussurro guardandolo negli occhi |
sil: |
Fochissimo ! |
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Dalla sorpresa rimane senza parole |
dar: |
Sivié ... io ... io ... |
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Lo zittisce, interpretando l’imbarazzo di Dario come una risposta negativa. Con mesta rassegnazione, lentamente cerca di guadagnare l’uscita destra |
sil: |
Nun dite gnente ! Lassateme co lla mia illusione ! Ce llo so che uno come a voi, che ha conosciuto lle più belle donne der monno, nun po’ buttà ll’occhio su una pora crista come a me ! |
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Corre a fermare Silvia Prendendole le mani tra le sue |
dar: |
E qui che te sbaji ! Dar primo momento c’hai messo piede in ‘sto teatro, nun me te so’ potuta più cancellà da lla mente ! |
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Imbarazzata, cerca di ritirare la mano |
sil: |
Sor Dario ... |
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Trattenendo con decisione la mano Cinge Silvia tra le braccia Con rimpianto per il tempo perduto |
dar: |
Ma quale sor, io pe’ te vojo esse solo Dario ! Sapessi quante vorte ho fatto violenza a me stesso e nun t’ho detto der foco che me covava ner petto ! |
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Appoggia la testa sul petto di Dario |
sil: |
E io che m’appenavo a vedette fa’ er farfallone co’ ll’artre ! |
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Proseguendo il suo discorso, accarezza dolcemente la testa di Silvia |
dar: |
Me dicevo: “llevetela da lla testa, è ancora ‘na regazzina, chissà quanti pischelli je fanno er filo! |
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Risponde timidamente alla carezza |
sil: |
Er pischello mio sei sempre stato tu ! |
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Stringendola a se |
dar: |
Silvietta ! |
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Facendosi ardita avvicina le labbra a quelle di Dario. |
sil: |
Dariuccio, che ne penzi de riprovà lla scena der bacio ? |
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Si baciano teneramente , entra Valeria da sinistra, già vestita per il primo quadro del poutpourrì e li sorprende. Durante le battute seguenti Augusto e Nando portano fuori da destra tavolo e sedie. |
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Indispettita da quello che vede Con feroce ironia |
Val: |
Oh ! Scusate, non era mia intenzione disturbare il tubare dei colombi ! |
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Silvia fugge via da destra |
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Cercando di darsi un contegno |
dar: |
Valeria nun è come penzi ! |
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Acidamente, andando vicino a Dario Con atteggiamento di superiorità, sottolinea “pupattola” |
Val: |
Guarda che non mi devi alcuna spiegazione. Se vuoi spassartela con quella pupattola insignificante, padronissimo ! |
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Risentito dal tono e dalle parole di Valeria |
dar: |
Nun te permetto de offenne Silvia, che è ‘na regazza a posto ! |
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Rafforzata nella sua convinzione dall’atteggiamento di Dario Lapidaria |
Val: |
Il fatto stesso che te la prendi tanto, sta a significare che ho ragione ! Tra noi due tutto è finito ! |
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Alzando le spalle |
dar: |
Pe’ lla verità nun è nimmanco cominciato ! |
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Risentita, a faccia a faccia con Dario |
Val: |
Quello che mi scotta di più in questa faccenda, è che le hai dato il pezzo di Agatina, invece di affidarlo a me ! |
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Entra Marcello da destra e si ferma sulla soglia, non visto dai due |
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Cercando di giustificarsi |
dar: |
E’ stata ‘n’idea de Marcello e no lla mia ! |
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Alzando le spalle con disprezzo |
Val: |
Marcello, Marcello, come se contasse qualcosa ! |
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Facendosi avanti, risentito |
mar: |
Grazzie de lla considerazione ! |
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Contento dell’interruzione |
dar: |
Che te s’è sciorto Marcé ? |
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Con mala grazia, indicando con il mento Valeria |
mar: |
So’ venuto a di’, a te e a ‘sta stronza, che semo pronti pe’ er duetto vostro ! |
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Andando verso destra, evasivo |
dar: |
Annamo va, che er discorso llo ripijamo doppo! |
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Seguendolo, con determinazione |
val: |
Ci puoi contare che non finisce qui ! |
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Dario esce da destra, Valeria da sinistra |
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Tra se perplesso |
mar: |
Ma guarda tu, si qua drentro se po’ avé ‘n attimo de pace ! |
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Marcello esce da destra |
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Parte M7 Proiez.9 (sequenza immagini) Luci in Pz13 “Prigioniero di un sogno” |
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Entra Dario da destra in giacca da passeggio. Fuma una sigaretta e con gli occhi segue le volute del fumo |
dar: |
Son prigioniero di te, prigioniero di un sogno, di un magnifico sogno, che non mi lascia più ! E sento nascere in me che ho la febbre nel cuore, una sete d’amore, che mi incatena a te ! |
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“Prigioniero di un sogno” incrocia con “Senza la donna” esce Dario. Entra Valeria da sinistra vestita da passeggio. |
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val: |
Non dimenticar le mie parole: caro, tu non sai cos'è l'amore è una cosa bella più del sole più del sole dà calor. Scende lentamente nelle vene e pian piano arriva fino al cuor nascono così le prime pene ed i primi sogni d'or. |
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“Senza la donna”incrocia con “Amapola”, esce Valeria. Entra Dario da destra in giacca da camera |
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dar: |
Amapola, lindissima Amapola, serà siempre mi alma tuya sola. Yo te quiero amada nina mia, que ama la fior, la luz del dia. Amapola, lindissima Amapola, non seas tan ingrata y àmame ! |
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“Amapola”incrocia con “Ma se mi toccano”, esce Dario. Entra Valeria |
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val: |
Ma, se mi toccano dov’è il mio debole, divento allor la donna più terribile, tu non mi puoi frenar, no t’accostar, lontan da me, che è peggio per te, dileguati e se ti preme la vita. Ma, se non mi toccano dov’è il mio debole, io son dolcissima, gradita e amabile, come un marron glacé, come un bebé, per te ! |
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“Ma se mi toccano”incrocia con “Come una coppa di champagne” esce Valeria. Entra Dario in smoking Luci in Pz15 |
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Con una coppa di champagne in mano. Si ferma sul lato destro. Alza in alto la coppa come per un brindisi. Alla fine del refrain abbassa mestamente la testa |
dar: |
Come una coppa di champagne, tu mi puoi dar, la folle ebbrezza che mezz’ora può durar mentre il mio cuor cerca un amore per la vita lasciami star, facciamola finita. Voglio una donna tutta mia anima e cuor, voglio una donna che mi offra un puro fior, tu hai del sole lo splendor, ma come il sole tu sei di tutti, crude parole, ma è così, Gennì ! |
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“Come una coppa di champagne” incrocia con”Come una sigaretta”, esce Dario. Entra Valeria, in abito da sera, con una sigaretta infilata in un lunghissimo bocchino. |
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Entra Dario |
val: |
Come una sigaretta, che in fumo se ne va, la donna più perfetta soltanto il fumo ti lascerà ! basta una piccola scintilla perchè s’accenda tutta di passione per te, come una sigaretta, che in fumo se ne va ! |
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Cantano assieme spalle contro spalle. |
dar- val: |
Come una sigaretta, che in fumo se ne va, la donna più perfetta soltanto il fumo ti lascerà ! |
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Stop M7 Via Proiez.9 Luci in Pz1 Augusto, Ettore e Nando entrano da destra e sistemano sul fondo, al centro, un tavolino e due poltroncine accanto |
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Entrando da destra |
mar: |
Tutto sommato po’ annà ! |
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Risentita, puntando l’indice contro Marcello. Con orgoglio Indicando Dario con la testa |
val: |
Tutto sommato un cavolo ! Sono stata semplicemente perfetta ! Mentre, chi so’ io, aveva la testa da un’altra parte ! |
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Replicando alle accuse, risponde per le rime, andando verso Valeria |
dar: |
Io la testa ce lla posso avé puro su lla luna, che a te te do sempre lle mela ! |
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Stizzita |
val: |
Maleducato e sbruffone ! |
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Alzando le spalle, con noncuranza Girandosi verso Marcello |
dar: |
Mettela ‘n po' come te pare ! Marcé, prima de ripijà, c’ho bisogno de ‘na boccata d’aria, che m’accompagni ? |
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Assentendo |
mar: |
Me sa che è ‘na bona idea ! |
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Dario e Marcello escono da sinistra mentre da destra entra Jolanda con in mano la tovaglia per il tavolo |
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Vedendo Jolanda la raggiunge Con fare aggressivo e di rimprovero |
val: |
Proprio te Jolanda ! Stai un po’ più attenta lì dietro, che, per poco, non mi facevi mancare un uscita ! |
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Non raccoglie il rimprovero risponde con sottinteso. Indicando a sinistra |
jol: |
A proposito de sortì, c’è ‘na perzona che t’aspetta ar botteghino ! |
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Agitata, girandosi verso sinistra |
val: |
E’ già arrivato Ciccino ? |
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Con sarcasmo, mentre sistema la tovaglia sul tavolinetto |
jol: |
Si, ma ce sta puro Ciccina ! |
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Non capendo |
val: |
Sarebbe a dire ? |
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Precisa con soddisfazione, alzando la testa |
jol: |
Er commendatore è venuto accompagnato da lla moje. |
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Mascherando la preoccupazione Sulle sue |
val: |
Che cosa vuole quella strega ? Io non ho niente da spartire con lei ! |
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Con lo stesso atteggiamento irridente |
jol: |
E invece pare che quarche cosa ce ll’hai ! |
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Con apprensione |
val: |
Cosa ? |
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Prendendo la mano sinistra di Valerié Non dissimulando la soddisfazione |
jol: |
‘Sto brillocco che porti ar dito. Dice che è er suo e llo rivolè ! |
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Recupera la mano Osservando l’anello, con sicurezza |
val: |
Nemmeno per sogno ! Questo è il pegno d’amore del mio ciccino ! |
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||||
Spiega con il sorriso sulle labbra, tornando a sistemare la tovaglia |
jol: |
Dice puro, che nun è lla prima vorta che lui se llo frega, pe’ fa lla stessa manfrina ! |
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Inviperita, pesta il piede a terra |
val: |
Quella megera dovrà ringoiarsi queste infamanti accuse ! |
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Laconica, indicando con la testa. |
jol: |
Ce sarebbe puro da convince quell’arti dua ! |
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Preoccupata |
val: |
E chi sarebbero gli altri due ? |
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Precisa con tono improvvisamente serio, andando vicino a Valeria |
jol: |
Lli carabbinieri, che hanno detto che se nun ariconsegni ll’anello, te ingabbieno pe’ furto! |
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||||
Colta dal panico, si aggrappa alla speranza |
val: |
E Ciccino cosa fa ? Non mi difende ? |
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Alzando le spalle Con durezza |
jol: |
Lui pare ‘na pecora pentita. Per cui, siconno me, nun tieni scerta ! |
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||||
Si sfila l’anello dal dito e tenta di consegnarlo a Jolanda |
val: |
E sia ! Jolanda portaglielo tu, che io non li voglio neanche vedere ! |
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||||
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||||
Respingendo l’anello |
jol: |
Me dispiace, ma nun se po’ fa ! |
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||||
Sconcertata |
val: |
Perché ? |
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||||
Con ironia, sottolineando “zoccola” Giustificandosi |
jol: |
Madama ha detto che, puro ‘sta vorta, lla zoccola lla vole vedé in faccia ! Scusa, ma so’ parole sue ! |
Ho portato lle scarpe arisolate pe’ er cardinal Rivarola, ma si |
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Prendendosi la testa tra le mani si avvia verso sinistra. |
val: |
Che umiliazione, che umiliazione per una grande artista come me ! |
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Valeria esce da sinistra. Da destra entra Lello. |
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Ostentando una grande euforia, va verso Jolanda |
lel: |
Jolà, tra un po’ tocca a noi. S’aricosttuisce er duo de lla risata, come ce facevamo chiamà ! |
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||||
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Preoccupata, si avvia verso destra |
jol: |
Chissà se funzionamo ancora ? |
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Jolanda esce da destra e va a prendere l’abatjour |
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|||
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Coglie la palla al balzo per esprimere quello che gli sta più a cuore |
lel: |
Beh, si nun annamo più bene come coppia comica, poteressimo mettene sù ‘n’artra de diverzo tipo ! |
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Rientra da destra con l’abatjour |
jol: |
Lello, che te frullica ne lla capoccia ? |
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Incoraggiante |
lel: |
Annamo che hai capito ! |
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Restando sulle sue, sistema l’abatjour |
jol: |
Po’ esse, ma llo vojo sentì da lla bocca tua ! |
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||||
Prende la mano di Jolanda tra le sue |
lel: |
Jolà, me voi sposà ? |
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||||
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||||
Non ritirando la mano |
jol: |
Ah, ecco, me pareva ... |
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Come se si fosse tolto un peso Speranzoso, bacia la mano di Jolanda |
lel: |
Mo te ll’ho detto ! Allora, llo rifamo er nido d’amore ? |
|
|
Ritirando la mano, inquisitrice |
jol: |
E in do’ sarebbe ‘sto nido ? |
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|
Per darsi un contegno prende una sigaretta e la porta alle labbra. |
lel: |
Tu c’hai lla casa che t’ha lasciato er poro Adorfo e indove ce sta una, stanno puro due ! |
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Indispettita |
jol: |
E che se magnamo se è lecito ? |
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Minimizza, mentre cerca l’accendino |
lel: |
Beh, tu c’hai llo stipendiuccio tua e io ... |
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Aggressiva |
jol: |
E tu ? |
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Con superficialità |
lel: |
Quanno me capita quarche particina arrotondamo ! |
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Aggressiva Gli toglie la sigaretta dalla bocca |
jol: |
E no ! Sor coso, si te penzì de venì a attaccà er cappello a casa mia e campà sulle spalle mia, te sei sbajato de grosso ! |
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Offeso per essere stato frainteso Esprimendo grande sincerità e affetto. |
lel: |
Jolà, hai capito fischi pe’ fiaschi ! Io t’ho sempre voluto bbene, e nun me passa nimmanco pe’ ll’anticammera der cervello d’approfittamme de te ! |
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||||
Con un sospiro, a se stessa Lascia in sospeso, perplessa |
jol: |
Puro a me, quanno t’ho rivisto, me s’è arisvejato quer foco antico. ma ... |
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Preoccupato |
lel: |
Ma ? |
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||||
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Con una punta di amarezza. |
jol: |
Lla vita m’ha dato troppe fregature, raggion per cui nun me fido ppiù de ll’artri e soprattutto nun me fido de me stessa ! |
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Tornando alla carica |
lel: |
Cosa voi che faccio pe’ convincete ? |
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||||
Con dolcezza |
jol: |
Intanto, quanno avemo finito co’ ‘sti guitti, e me sa che sarà assai presto, trovete un lavoretto sicuro pe’ sbarcà er lunario ! |
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Con determinazione |
lel: |
Aritorno a fa’ er porta a porta e verrò a bussà puro a lla tua ! |
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Allargando le braccia |
jol: |
E allora io t’oprirò co’ lle braccia aperte ! |
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Si precipita ad abbracciare Jolanda |
lel: |
Così s’arimettemo in paro der tempo perso ! |
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||||
Respingendolo con dolcezza |
jol: |
Per momento arimettemise a ripassà lla parte che, doppo er numero de Casimiro, tocca a noi! |
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||||
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||||
Prendendo Jolanda sottobraccio |
lel: |
Annamo ! |
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||||
Lello e Jolanda escono da destra, da sinistra entrano JeanMarie e Casimiro che è in frac. |
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Dandosi da fare per sistemare il frac di Casimiro |
jan: |
Mon petit cher le gran moment est arrivé ! Deman, le mond entere saluterà una nouvelle etoile ! |
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Perplesso, cerca di allontanarlo |
cas: |
Chi devo da salutà ? |
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Insistendo a sistemare il frac |
jan: |
Da domani ci sarà una nuova stella ne le fimament du teatrò ! |
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Non afferrando |
cas: |
E chi saresse ? |
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Facendo una carezza sul viso di Casimiro con fare lascivo |
jan: |
Tu mon petit cher ! E je, avrò le merit de averti scoperto ! |
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||||
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||||
Togliendo la mano dal viso |
cas: |
Cumpà, ficchetelo bene ne lla coccia, tu a mine nun scopri er resto de gnende! |
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||||
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||||
Con raccapriccio, fa l’atto di stringere tra le braccia una donna. |
jan: |
Quando avrai tra le tue braccia, quell’oises, quelle oche, de Valeria e Renata, pens che ci sia io a loro posto ! |
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Disgustato |
cas: |
Accussì m’arivè de vumità ‘n’artra vota ! |
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Sicuro. Con trasporto, gli mette una mano sulla spalla |
jan: |
Menò ! Mon esprit ti guiderà a le succes ! |
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Laconico, svincolandosi. Preoccupatissimo. |
cas: |
Me sa’ che c’affinisco davero a lu cesso ! Me la stongo a fa’ sotto da lla paura ! |
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Entra da sinistra Marcello, in divisa da cameriere. |
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||||
Con scarso entusiasmo |
Mar: |
Allora sta pronto er burino ? |
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Spingendo avanti Casimiro Sicuro |
jan: |
Prontissimo ! Vedrai que surprise ! |
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Pazientemente |
Mar: |
Casimì, aricordete che, appena ho finito lla prima strofa, devi da attaccà tu ! |
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Frastornato |
cas: |
Che devio da attaccacere ? |
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Cercando di restare calmo Con pazienza |
Mar: |
Mmmm ! Comincia a cantà ! |
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Con soddisfazione |
cas: |
Mo so’ capito ! |
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Casimiro e Marcello escono da sinistra |
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Parte M8 (Gigolò) Proiez,10 (l’interno di un tabarin ) Luci in Pz 16 (interno tabarin ) Durante l’introduzione da destra entrano Renata e Valeria e vanno a sedere al tavolo. Poi Marcello con in mano un vassoio con una bottiglia di Champagne nel secchiello e due coppe. |
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Marcello, mentre canta va a posare sul tavolo quello che ha sul vassoio. Casimiro con un inchino invita Valeria e balla con lei |
mar: |
Chi riconosce nel mesto danzatore l’ufficialetto protetto dallo Zar, del tabarin fu in quel tempo gran signore, or per mestiere le dame fa danzar ... Per la sua terra pugnò da valoroso, ma quando, ahimé, la rivolta lo straziò, l’ufficialetto orgoglioso divenne gigolò ! |
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Casimiro lascia Valeria che torna a sedere al suo tavolo |
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Canta al centro del palco, mentre Marcello versa lo Champagne nelle coppe, Valeria e Renata bevono |
cas: |
Ridi gigolò, danza gigolò che per questo sei pagato, oggi non sei più quel che un giorno fu il bell’ussaro adorato. Tutto ormai crollò lo splendor passò, a che serve ricordare, taci a tutti il tuo dolor, che ti spezza in petto il cuor, sorridi e va a danzare ! |
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Marcello esce da sinistra, entra da destra Silvia vestita da sigaraia |
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Mentre canta offre la sua merce a Valeria che prende una sigaretta e la infila in un lungo bocchino, Silvia gliela accende. Casimiro va al tavolo con un inchino invita Renata e balla con lei |
sil: |
Là dalla Russia sconvolta da quel dramma, sopra una slitta di notte via fuggì, stringendo al seno la sua povera mamma, che nell’esilio triste lo seguì, quale contrasto tra oggi e il passato, nel tabarin ove prima egli regnò, la notte or passa svogliato da umile gigolò ! |
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Casimiro lascia Renata che torna al suo tavolo, Silvia esce da sinistra |
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Canta al centro del palco |
cas: |
Ridi gigolò, danza gigolò che per questo sei pagato, oggi non sei più quel che un giorno fu il bell’ussaro adorato. Tutto ormai crollò lo splendor passò, a che serve ricordare, taci a tutti il tuo dolor, che ti spezza in petto il cuor, sorridi e va a danzare ! |
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Valeria e Renata si alzano e vanno vicino a Casimiro |
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Ballando con Casimiro |
val: |
Ridi gigolò, danza gigolò che per questo sei pagato, |
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Ballando con Casimiro |
REN: |
oggi non sei più quel che un giorno fu il bell’ussaro adorato. |
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Ballando alternativamente con Valerié e Renata |
cas: |
Ridi gigolò, danza gigolò, non si cambia il tuo destino, se finì il tuo splendor ti rimane un gran tesor: l’amor della tua mamma ! |
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Stop M8 Via Proiez.10 Luci in Pz 1 |
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Valeria e Renata escono da destra, da sinistra entra JeanMarie applaudendo freneticamente seguito da Dario. Durante il dialogo seguente è sgomberato l’arredo del tabarin e posti sulla scena: due seggiole, un tavolo da bar con sopra una guantiera di savoiardi, una bottiglia e due bicchieri. |
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Correndo ad abbracciare e baciare Casimiro |
jea: |
Bravò, bravò ! Semplicement formidable ! |
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Scuotendo il capo |
mar: |
A questo j’è ito er cervello in pappa ! |
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Trascina via da destra Casimiro tenendolo strettamente abbracciato |
jea: |
Vieni, vieni avec moi petit cher ! Nous douvons festeggiare tete a tete ! |
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JeanMarie, Casimiro escono da destra |
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Poco convinto |
dar: |
Allora che ne dichi Marcè ? |
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Stringendosi nelle spalle |
mar: |
Si questo passa er convento, famo bon viso a cattivo gioco ! |
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Jolanda e Lello si affacciano da destra |
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Fregandosi le mani |
lel: |
Iolanda e io semo pronti ! |
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Un po’ preoccupato |
dar: |
A Irene javete detto quello che deve da fa ? |
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Rasserenante |
JOL: |
State tranquillo, che lla scena ll’avemo già provata ‘n par de vorte ! |
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A Marcello |
dar: |
Marcé, come ar solito, faje ‘no stacchetto introduttivo e uno finale. |
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tranquillizzante |
mar: |
Nun te preoccupà che ce penzo io ! |
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Marcello si avvia alla tastiera |
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Caricata |
JOL: |
Allora noi partimo ! |
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Con orgoglio |
lel: |
Preparateve a reggeve lla panza da lle risate ! |
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Lello e Jolanda escono da destra |
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Poco fiducioso |
dar: |
Speramo che sia come dicheno loro ! |
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Laconico |
mar: |
A sperà nun costa un tubbo ! |
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Dario esce da sinistra |
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Buio Marcello esegue lo stacco musicale, entra Irene e va al telefono Proiez11 (interno salotto ) Luci in Pz17 Stop musica |
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Forma il numero. Interrogativa |
ire: |
Scuola per corrispondenza “Presto e bene” ? |
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Solerte |
ett: |
(MICR.) In che cosa possiamo esservi utili ? |
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Precisa un po’ alterata |
ire: |
Sono la signora Guidi, vi ricordate di me ? |
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Con sicurezza Precisando |
ett: |
(MICR.) Certamente ! Avete prenotato un corso telegrafico accelerato di storia per vostro marito ! |
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Preoccupata e ansiosa |
ire: |
Precisamente. Nicola domani ha un importantissimo esame al ministero, per ottenere la promozione a capo ufficio, che aspetta da vent’anni ! |
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Faceto |
ett: |
(MICR.) In bocca al lupo ! |
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Molto seccata |
ire: |
Ma da voi ancora non è arrivato nulla ! |
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Tranquillizzante |
ett: |
(MICR.) Non vi preoccupate la storia è in viaggio ! |
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Precisando |
ire: |
Debbo uscire per un’oretta, spero che al mio ritorno sia tutto a posto. |
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Ostentando sicurezza |
ett: |
(MICR.) Ci potete contare, la scuola “Presto e bene” non tradisce mai ! |
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Irene riappende il microtelefono |
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Portando la voce |
ire: |
Nicola ? |
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Da dietro la quinta destra |
lel: |
(F.C.) Si ? |
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Portando la voce, esortativa |
ire: |
Io vado dalla mamma, tu mi raccomando studia, che domani non devi fare brutte figure ! |
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Da dietro la quinta destra con baldanza |
lel: |
(F.C.) Tranquilla, che lla commissione d’esame me lla magno ! |
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Irene esce da sinistra, dopo pochi istanti entra da destra Lello in giacca da camera con un libro in mano |
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Lello va a sedere al tavolo |
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Sconsolato Remissivo Chiudendo il libro |
lel: |
Ma tu guarda si uno, all’età mia, se deve rimette a studià come ‘n regazzino de ll’elementari ! Caterina ce tiene tanto a ‘sta promozione che me tocca falla contenta ! Ripassamose lla tabellina der nove: nove pe’ uno nove, nove pe’ due diciotto ... |
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E1 Campanello |
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Si alza e va verso sinistra per andare ad aprire mormorando tra se Portando la voce |
lel: |
Arrivo ! Nove pe’ tre ventisette ... Chi é ? |
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Da dietro la quinta sinistra |
JOL: |
(F.C.) So’ lla portiera ! |
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Jolanda entra da sinistra con un telegramma in mano |
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Perplesso |
lel: |
Sora Tecla che ve s’è sciorto ? |
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Mostrando il telegramma |
JOL: |
E’ arrivato ‘sto telegramma pe’ voi ! |
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Preoccupatissimo Grattandosi la testa Facendo un passo indietro |
lel: |
Oddio ! Quanno ariva ‘n telegramma so’ sempre brutte notizie ! Io nun c’ho er core de leggelo, fatelo voi ! |
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Jolanda apre il telegramma e legge |
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Ansioso |
lel: |
Allora che dice ? |
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Prendendola alla larga |
JOL: |
Sor Nicò, per caso c’avete ‘n parente che se chiama Francesco ? |
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Assentendo Preoccupato |
lel: |
Si, zì Francesco, er fratello der padre de mi moje ! Perché ? |
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Girandoci attorno |
JOL: |
Sempre per caso, abbita in Toscana ? |
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Confermando, con crescente ansietà |
lel: |
Sicuro, s’è trasferito llì, co’ tutta lla famija, ‘na decina d’annetti fa. Ma perchè ? |
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Minimizzando |
JOL: |
Gnente ! Pare che c’avuto ‘n forte raffreddore ... |
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Perplesso |
lel: |
E pe’ ‘n raffreddore de zì Francesco me manneno ‘n telegramma ? |
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Assumendo un tono più serio |
JOL: |
Beh, pare che er raffreddore se sia trasformato in bronchite ... |
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Come per tranquillizzare se stesso |
lel: |
Certo co’ lla bronchite nun se scherza, ma ar giorno d’oggi se cura ... |
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Ancora più drammatica |
JOL: |
Poi è passata a pormonite. |
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Dispiaciuto Con vivo interesse |
lel: |
Mannaggia lla pupazza ! E adesso come sta ? |
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Drammaticamente |
JOL: |
E’ morto ! |
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Allibito e costernato |
lel: |
Come è morto ! |
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Indica il telegramma poi lo legge |
JOL: |
Sta scritto qua: “Francesco Ferruccio muore a Gavinana“ ! |
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Sinceramente afflitto Perplesso |
lel: |
Povero zì Francesco, era così ‘na brava perzona ! Ma che cazzo c’era annato a fa’ a Gavinana ? |
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Cercando un motivo |
JOL: |
Forze er lavoro ... |
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Preoccupato |
lel: |
E mo chi je llo dice a Caterina, c’era tanto affezzionata ! |
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Premurosa Andando verso sinistra |
JOL: |
Me riccomanno preparatela con cautela. Io me ne torno in guardiola. |
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Jolanda esce da sinistra |
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Scuotendo la testa Ripensandoci Perplesso Con un sospiro di rassegnazione |
lel: |
Ma guarda tu ! Era ‘n omome pieno de vita ! Me domanno e dico, è possibbile che lli medici nun siino riuscito a sarvallo ? Aritornamo a lle tabbelline: nove pe’ quattro trentas ... |
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E1 Campanello |
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Infastidito |
lel: |
E mo chi è ? |
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Da dietro la quinta sinistra |
JOL: |
(F.C.) So sempre io Tecla ! |
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Entra Jolanda, da sinistra, con un telegramma già aperto in mano |
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Allibito Preoccupato |
lel: |
N’artro telegramma ! E che dice ? |
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Legge, senza capire |
JOL: |
“Medici scacciati da Firenze” ! |
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Trovando la spiegazione Perplesso |
lel: |
Ecco perchè è morto er poro zì Francesco ! Ma come se fa a manna via tutti lli dottori da Firenze ? |
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Stringendosi nelle spalle Avviandosi verso sinistra |
JOL: |
Se vede che era ‘na protesta sindacale, ne fanno una ar giorno ! Io torno da basso. |
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Rassegnato |
lel: |
Lassate lla porta aperta che nun c’ zia mai n’arivassero artri ! |
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Sulla soglia |
JOL: |
Come volete sor Nicò ! |
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Jolanda esce da sinistra. |
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Rammaricato |
lel: |
Chissà come sta ridotta quella pora famija ! E soprattutto Cesare, er fijo, che stravedeva pe’er padre ! |
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||||
Entra Jolanda, da sinistra, con un telegramma già aperto in mano |
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Legge direttamente |
JOL: |
“Cesare impone gioco romano ad Alessandria” ! |
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Allibito |
lel: |
Ma come, a quello sciagurato, je more er padre e llui se mette a giocà a sottomuro co’ Alessandra ? |
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Sconsolata |
JOL: |
Che volete fa’, lli giovani d’oggi nun c’hanno più rispetto pe’ nissuno ! |
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Jolanda esce da sinistra. |
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Dandosi una pacca sulla coscia Scuotendo la testa Consolatorio Ripensandoci |
lel: |
Che tempi ! De sto passo indove anneremo a finì ? Meno male che ce resta zì Giovanni ! E quello chi l’ammazza, imbarcato de sordi come sta! Tutto sommato era mejo che moriva lui armeno ereditavo quarche cosa ! |
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||||
Entra Jolanda, da sinistra, con un telegramma già aperto in mano |
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|||
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||||
Legge |
JOL: |
“Giovanni senza terra ...” ! |
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Interrompendo |
lel: |
Pure ! |
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Riprende a leggere |
Jol: |
“Giovanni senza terra costretto magnà carta” ! |
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Sconsolatamente incredulo |
lel: |
Addirittura ridotto a magnà lla carta ! |
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Sentenziando |
JOL: |
La fame è fame ! |
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||||
Jolanda esce da sinistra. |
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Riflettendo tra se con rammarico Con una punta di acredine |
lel: |
Penza a quella pora zia Antonietta, lla moje, che se sarà dovuta venne tutti lli brillocchi ! Tutto sommato ben je sta, che c’aveva ‘na puzza sotto er naso che levete... |
|
|
|
||||
Entra Jolanda, da sinistra, con un telegramma già aperto in mano |
|
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|
||||
Legge |
JOL: |
“Maria Antonietta sposa Luigi icse vi” ! |
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Disgustato Con rancore |
lel: |
‘Sta zozza ! Er marito finisce co’ lle pezze ar culo e llei corre a sposasse ‘n artro che penza solo ar Totocarcio ! |
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Scuotendo la testa |
JOL: |
Da certe donne c’è d’aspettasse questo e artro ! |
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||||
Jolanda esce da sinistra. |
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Rivolto al cielo |
lel: |
Si c’è ‘na giustizzia, lla deve da pagà cara quell’infame de zì Antonietta ! |
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||||
Entra Jolanda, da sinistra, con un telegramma già aperto in mano |
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||||
Legge |
JOL: |
“Maria Antonietta va al patibolo ...” ! |
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Soddisfatto |
lel: |
E ben je sta ! |
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Confermando Precisa |
JOL: |
Parole sante ! Però er telegramma nun è finito ! |
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Ansioso Esortativo |
lel: |
Che artro sarà successo ? Forza leggete sora Tuta ! |
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Legge |
JOL: |
“Maria Antonietta va al patibolo nell’anno mille settecento novantatre” ! |
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Esterrefatto |
lel: |
Come, ner mille settecento novantatre ? |
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Stringendosi nelle spalle Da il telegramma a Lello |
JOL: |
Così ce sta scritto ! Leggete puro voi ! |
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Legge scandendo Perplesso |
lel: |
Mille settecento novantatre ! E che vo’ di’ ? |
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Non sapendo che dire Incamminandosi verso sinistra |
JOL: |
Boh ? Io torno in guardiola hai visto mai ne arivassero artri ! |
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||||
Jolanda esce da sinistra. |
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||||
Rigirando i telegrammi fra le mani |
lel: |
Mille settecento novantatre ... Mille settecento novantatre ... |
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||||
Entra Irene da sinistra |
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Con sorpresa e soddisfazione |
ire: |
Ciao caro, vedo che, finalmente, ti sono arrivati i telegrammi ! |
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Sconcertato |
lel: |
E tu come fai a sapello ? |
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||||
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Facendo una carezza a Lello |
ire: |
Sono stata io ad iscriverti ad un corso di storia per corrispondenza, per meglio prepararti all’esame ! |
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Mostrando i telegrammi |
lel: |
Ma allora tutte quelle brutte notizie ... zio Francesco ... zio Giovanni ... |
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Prendendo i telegrammi dalle mani di Lello |
ire: |
Ma quali brutte notizie, quelli erano accadimenti storici in sintesi ! |
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||||
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Prendendosi la testa tra le mani |
lel: |
E io che me so’ dato tanta pena ! |
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||||
Abbracciando Lello |
ire: |
Povero caro, è tutta colpa mia, avrei dovuto avvisarti, ma volevo farti una sorpresa ! |
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|
|
||||
|
||||
Sconsolato |
lel: |
A momenti me pijava ‘n infarto ! |
|
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|
||||
Entra Jolanda, da sinistra, con un telegramma già aperto in mano |
|
|||
|
||||
Sventolando il telegramma |
JOL: |
N’è arrivato ‘n artro ! |
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|
|
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||||
Strappando il telegramma dalle mani di Jolanda |
lel: |
Da a me, che questo me llo leggo da solo ! |
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Remissiva ed ironica |
JOL: |
Contento voi ! |
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legge |
lel: |
“Caterina mette le corna a Nicola con Alessio“ |
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Jolanda fa ampi segni di assenso |
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Preoccupatissima, cerca di sminuire |
ire: |
Caro non vorrai dar credito ad un infamante telegramma anonimo ! |
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Rassicurante Spiega |
lel: |
Ma no ! Questo vo di’ che Caterina de Russia tradisce er marito Nicola cor conte Alessio ! |
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|
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Tirando un sospiro di sollievo, tra se |
ire: |
Meno male ! |
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||||
|
||||
Sentenziando |
JOL: |
Lla pora nonna diceva sempre che, a forza de fa ar lupo ar lupo, er lupo ariva davero! |
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Via Proiez. 11 Luci in Pz1 |
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Silenzio |
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Chiamando |
lel: |
Marcello ? |
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Insistendo |
jol: |
Marcè ? |
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Perplesso |
mar: |
Che ve s’è sciorto ? |
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Incalzante |
lel: |
Llo stacco finale ! |
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Colto di sorpresa |
mar: |
Che avete deggià finito ? |
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||||
Aspettando l’approvazione, s’avvicina |
jol: |
Semo stati forti eh ? |
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||||
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||||
Laconico |
mar: |
Nun ve dico ! |
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||||
Entra Dario da sinistra. |
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Assentendo con la testa |
dar: |
C’è solo ‘n probblema ! |
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||||
|
||||
Preoccupata |
jol: |
Quale ? |
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||||
|
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Con durezza |
dar: |
Nun fate ride ! |
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||||
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Cercando di porre riparo, implorante |
lel: |
Datece ‘n po’ de tempo, che ce rimettemo lle mano, e vedrete che verrà fora ‘na bomba ! |
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||||
|
||||
Con decisione |
dar: |
Famo ‘na cosa, domani ll’ariprovamo ‘sta scena, ma si fa schifo come mo, lla segamo! |
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Rammaricata, si avvia verso destra |
jol: |
Mannaggia lla pupazza, nun ne va bene una! |
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||||
|
||||
La raggiunge e mette una mano sulle spalle di Jolanda, con affetto |
lel: |
Jolà, nun t’appenà, male che va c’avemo sempre pronto er piano “emme” |
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||||
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Con amarezza, guardandolo in tralice |
jol: |
Emme come “morti de fame” ? |
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||||
Mentre la porta verso destra |
lel: |
Matrimonio, Jolà, matrimonio ! |
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Laconica, scuotendo la testa |
jol: |
E’ ll’istessa cosa ! |
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Jolanda e Lello escono da destra |
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Ad Augusto |
dar: |
Gustare ? |
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Pronto |
aug: |
Comandate sor Dario. |
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Frastornato |
dar: |
Che ce resta de provà, che co’ tutto s’andirivieni, so’ sortito de cervello. |
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Con scarso entusiasmo |
aug: |
Ce sarebbero Ettore e Renata cor duetto de “Biacio adacio”. |
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Passandosi una mano sulla testa Rivolto a Marcello cercando un appoggio |
dar: |
‘N’artra vorta quei dua ! Marcè, nun è che a posto de Renata ce potemo mette Sirvietta ? |
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Renata, entra da sinistra in costume da bagno e un pallone. Va verso Dario come una furia. Ettore la segue ,in costume da bagno e con una camera d’aria nera alla vita. |
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Puntando l’indice contro Dario |
REN: |
T’ho sentito sa, t’ho sentito ! Tu devi solo da provacce che io te cavo ll’occhi! |
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Cercando di trattenerla per un braccio |
ett: |
Carmete Renà, che Dario diceva così pe’ di’ ! |
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Rivolta ad Ettore, molto risentita Indicando Dario con la testa |
REN: |
Er sor capocomico ha preso ‘na cotta pe’ lla serva e mo lla vorebbe fa’ scontà a me ! |
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Cercando di rabbonirla |
ett: |
So’ sicuro che te sbaji ! |
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Parlando a nuora perché suocera intenda, rivolta ad Ettore |
REN: |
Allora com’è che Valeria ll’ha beccato, che se stava a sbaciucchia co’ quella sciacquetta! |
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Toccato, interviene con decisione |
dar: |
Aridaje! Pare che llo sport preferito qui dentro, sia de offenne quella pora fija ! |
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Sempre dando le spalle a Dario, con veemenza |
REN: |
Llo senti, llo senti come se scalla, e poi viè a riccontà che nun è vero ! |
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Facendo girare Renata verso di se A brutto muso |
dar: |
E si puro fusse ? Nun devo certo da renne conto a te ! |
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A faccia a faccia con Dario |
REN: |
Artro che si, dar momento che, pe’ falla contenta, lla voi mette in quer posto a me! |
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Con estrema fermezza |
dar: |
Famo a capisse: io so er capocomico, er regista e, soprattutto, quello che ce mette lli sordi ... |
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Cercando di dire la sua |
REN: |
Noi nun avemio ancora visto ‘n centesimo ! |
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Con determinazione |
dar: |
‘N’artra parola e ve rimanno andò v’ho pijato ! |
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Preoccupato, cerca di tirarsi fuori |
ett: |
Scusa ma io che c’entro ? |
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Piccata. Si gira verso Ettore Con amarezza |
REN: |
Ah ! M’ammolli puro tu ! Bella riconoscenza doppo che t’ho dedicato lli più bell’anni de lla vita mia ! |
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Intervenendo, spazientito Girato verso Dario |
mar: |
Adesso ce manca che ve mettete a litiga puro fra de voi ! Dario, faje fa’ ‘sto cazzo de nummero e poi se vede ! |
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Andando verso sinistra seguito da Marcello |
dar: |
Vabbè annamo co’ Biacio ! |
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Dario e Marcello escono da sinistra Parte M9 (Adagio Biagio) Proiez.12 (Bagno marino anni venti) Luci in Pz18 (esterno spiaggia) |
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Gioca con il pallone poi lo lancia ad Ettore e va a sedere sulla sdraia |
REN: |
Un bel dì probabilmente sarò la vostra fidanzata ! |
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Raccoglie al volo il pallone, lo lancia in aria poi lo riprende Va vicino a Renata e si inginocchia ai suoi piedi |
ett: |
Ma la cosa è molto urgente, ho una voglia travolgente di far tosto la frittata. Per l’amore e per l’onore della vera libertà, oh mio bene, ci conviene di far senza podestà ! |
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Si alza, toglie il pallone dalle mani di Ettore Lancia il pallone in aria più volte |
REN: |
Ah no, ohibò ! Si sbaglia: no ah no ! Ah, no ! No ! |
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Rialzandosi |
ett: |
Oh che bella voce, sembri la Trotta Dal Monte ! |
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Si aggancia alla camera d’aria di Ettore ed assieme fanno il trenino |
REN: |
Biagio ! ... Adagio ! Andiamo adagio Biagio ! Adagio, Biagio, andiam, se no del mal facciam ! |
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Si gira e si aggancia al pallone di Renata ed assieme fanno il trenino |
ett: |
Adagio ! ... Biagio ! Biagio ! ... Adagio ! Tanto adagio non può andar, chi va piano non può arrivar ! |
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Alza in alto il pallone e si mette a faccia a faccia con Renata |
ett: |
Quando poi sarem sposini, noi faremo tutto in fretta. |
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Rimette il pallone tra di loro |
REN: |
Noi staremo ognor vicini, ma saremo prudentini se no sai quel che ci aspetta. |
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Lancia lontano il pallone |
ett: |
No, perbacco e per l’onore della patria podestà è assai bene, ci conviene far figlioli in quantità ! |
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Correndo a riprendere il pallone |
REN: |
Ah ! No ! Ohibò ! Ti sbagli ! Ah no ! Ah, no ! No ! Ah, ah, ah, ah, ah, aaah ! |
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ett: |
Aaah ! Meno male che s’è sgonfiata ! |
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Si aggancia alla camera d’aria di Ettore ed assieme fanno il trenino |
REN: |
Biagio ! ... Adagio ! Andiamo adagio Biagio ! Adagio, Biagio, andiam, se no del mal facciam ! |
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||||
Si gira e si aggancia al pallone di Renata ed assieme fanno il trenino |
ett: |
Adagio ! ... Biagio ! Biagio ! ... Adagio ! Tanto adagio non può andar, chi va piano non può arrivar ! |
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||||
Si aggancia alla camera d’aria di Ettore ed assieme fanno il trenino Si gira e si aggancia al pallone di Renata ed assieme fanno il trenino |
reg ett: |
Biagio ! ... Adagio ! Andiamo adagio Biagio ! Adagio, Biagio, andiam, se no del mal facciam ! Adagio ! ... Biagio ! Biagio ! ... Adagio ! Tutto questo si farà, ma con gran velocità ! |
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ett: |
Prova cara a far più presto ! |
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Idem, ma sempre a maggior velocità |
reg ett: |
Biagio ! ... Adagio ! Andiamo adagio Biagio ! Adagio, Biagio, andiam, se no del mal facciam ! Adagio ! ... Biagio ! Biagio ! ... Adagio ! Tutto questo si farà, ma con gran velocità ! Ooooh ! |
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Stop M9 Via Proiez. 12 Luci in Pz1 |
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Fa il gesto dell’ombrello Rivolta verso sinistra con soddisfazione |
REN: |
Tie ! Becchete questa ! |
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Entrano da sinistra Dario e Marcello |
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A Marcello cercando approvazione |
ett: |
Stavorta nun c’hai gnente da di’, vero Marcè ? |
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Non molto soddisfatto |
mar: |
Fatto sarvo che, sur finale, avete attaccato troppo presto, ne ll’inzieme po’ annà ! |
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Aggressiva nei confronti di Ettore |
REN: |
E’ ‘sto fregno che c’ha lla frelletica, pare che je correno appresso ! |
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Risentito A Marcello |
ett: |
Io eh ? E’ robba che, si nun me sbrigo, me zompa sopra e se sente solo a llei ! |
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Interviene a porre fine alla discussione |
dar: |
Annate a litigà da ‘n’artra parte e teneteve pronti pe’ er finale ! |
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Rivolta ad Ettore, mentre si avvia verso sinistra |
REN: |
Sempre co’ ‘sta aria de padreterno ! Possibbile che deve da trattà tutti come lli cani randaggi ? |
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Prendendo Renata sottobraccio |
ett: |
Namo va, sinnò me comprometto ! |
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Renata ed Ettore escono da sinistra |
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Impaziente a Marcello |
dar: |
Semo pronti pe’ ’sto finale si o no ? |
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Alzando le spalle |
mar: |
Bisognerebbe sentì JeanMarie ! |
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Entra JeanMarie da destra |
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Di slancio andando verso Dario |
jea: |
Prontissement ! |
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Preoccupato |
dar: |
La coreografia de je ll’hai spiegata bene a quei quattro strapponi ? |
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Rassicurante Con orgoglio Come in estasi accenna un passo |
jea: |
Ma certament ! Le meilleur est Casimirò ! Dovreste vederlo con quale charme danza ! |
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Con sottinteso |
mar: |
Ll’vemo capito che orammai c’hai ll’occhi solo pe’ lui ! |
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Convinto |
jea: |
Est adorable ! |
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Avviandosi a destra, con fare sbrigativo |
dar: |
Vabbè annamose a preparà puro noi e famola finita a lla sverta, che doppo c’ho ‘n appuntamento a cena ! |
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Pregustando il poi |
jea: |
Anche moi esper d’aver una cenetta tete a tete ! |
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Laconico |
mar: |
Nun ce sta bisogno che dichi co’ chi ! |
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Dario, Marcello e JeanMarie escono da destra, da sinistra entra Valeria |
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Sull’orlo del pianto isterico |
val: |
Che umiliazione ! Che umiliazione ! |
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Da destra entra Jolanda, che ha rimesso il grembiule con un abito |
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Preoccupata |
jol: |
Che fate parlate da sola ? |
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Asciugandosi gli occhi con un fazzolettino di pizzo Con raccapriccio |
val: |
Cara Jolanda, ho passato il momento più orribile della mia vita ! Sapessi cosa ha saputo dirmi quell’orrenda donna ! |
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Assentendo con la testa, comprensiva |
jol: |
Ve capisco, a ‘ste cose nun ce se fa mai er callo ! |
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Esprimendo grande risentimento |
val: |
Quello che mi ha dato di più ai nervi è che, quella bestia di Ciccino, non ha speso una parola per difendermi ! |
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A mo di consolazione |
jol: |
Che ce volete fa, lli sordi manneno ll’acqua pe ll’inzù ! |
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Assentendo Con rammarico Decisa |
val: |
E’ proprio vero ! E io, che per quel becero, ho lasciato che Dario facesse i suoi comodi con quella servetta ! Ma adesso ci penso io a rompergli le uova nel paniere ! |
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Cerca di distoglierla dall’intento, preoccupata per Silvia |
jol: |
Lassate perde, che chi nun ve vole nun ve merita, e poi, bella come sete, nun ve mancherà ll’occasione de incastrà ‘n arto Ciccino ! |
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Rabbonita dall’adulazione di Jolanda |
val: |
Grazie Jolanda, tu sai sempre trovare le parole giuste ! Il mio costume per il finale è pronto ? |
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Consegnandole l’abito |
jol: |
Ecchelo qua, abbasta che ve ll’annate a mette ! |
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Prende l’abito e va verso destra |
val: |
Vado subito ! |
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Valeria esce da destra, entra Silvia da sinistra già vestita per il finale |
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Correndo ad abbracciare Jolanda |
sil: |
Jolanda ! Jolanda ! ‘Na granne notizzia ! |
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Ricambiando l’abbraccio |
jol: |
Ce llo so, er sor Dario t’ha dato lla parte de Agatina ! |
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Emozionatissima |
sil: |
Non zolo ! Ma stasera m’ha invitata a cena, soli noi dua ! |
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Piacevolmente sorpresa |
jol: |
Ah ! |
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Con grande agitazione Preoccupata |
sil: |
Nun sto più ne lla pelle, me sembra de tocca er cielo co’ ‘n dito ! Solo che ce sta ‘n probbema, nun c’ho gnente da metteme ! |
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Rassicurante |
jol: |
Fa ‘na cosa, va in sartoria e pijete er vestito da sera rosso, che tanto nun serve a nissuna ! |
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Abbracciandola di nuovo |
sil: |
Jolanda sei ‘n angelo ! |
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Silvia esce da sinistra da destra, entra Marcello, in smoking |
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Con nonchalance |
mar: |
Jolà, nun è che per caso, tu o Sirvia, rimettenno a posto lli camerini, avete trovato ‘n bijettino rosa? |
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Tra se, soddisfatta |
jol: |
Ecchelo er citrullo chi era ! |
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Non afferrando |
mar: |
Che stai a di ? |
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Dimostrando sicurezza Preoccupata |
jol: |
No, nun avemo trovato er resto de gnente. Perché era ‘na cosa de valore ? |
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Minimizzando |
mar: |
No, solo che c’avevo buttato giù ‘n pezzo de musica che me frullava ne lla capoccia ! |
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Con sottinteso malizioso |
jol: |
Vorrà di’ che ll’arifate da capo, lla sonatina ! |
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Rassicurante, andando a sinistra |
mar: |
Tanto ce ll’ho ancora in testa ! |
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Marcello esce da sinistra |
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Con una risatina ironica Con malizia |
jol: |
Hai capito er maestro ! C’arimane de sapé chi è quella che è stata sonata ! |
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Entra Irene da destra, vestita per il finale |
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||||
Non dando importanza alla cosa |
IRE: |
Jolà, nun è che sia importante, ma jerzera me dev’esse cascato ‘n bijettino rosa dar copione, nun è che per caso ll’hai trovato ? |
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||||
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||||
Tra se, a bassa voce, soddisfatta Fingendo dispiacere, a voce alta |
jol: |
E mo sapemo puro chi è lla citrulla ! No, me dispiace ! |
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Rammaricata |
IRE: |
Peccato, c’avevo scritto ‘n appunto su come mejo renne lla parte mia ! |
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||||
Con sottile ironia |
jol: |
Vorrà dì che farete a soggetto, tanto, su certe cose, ll’esperienza nun ve manca ! |
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Andando verso destra |
IRE: |
Vado a ripassarmi il trucco. |
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Irene esce da destra, da sinistra entra Lello in smoking |
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Andando da Jolanda |
lel: |
Allora Jolà llo mettemo in atto er piano “emme”? |
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Con un lieve cenno d’assenso con la testa, autoironica |
jol: |
Ma si, tanto ne lla vita mia me so’ fatto tutto l’arfabeto ! |
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||||
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Prendendo le mani di Jolanda |
lel: |
M’hai reso ll’omo più felice de lla tera ! Abbracceme Jolà ! |
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Con soddisfatta remissione |
jol: |
E famo puro questa ! |
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Jolanda e Lello si abbracciano e poi escono da sinistra |
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Parte M10 (La Cucaracia) Proiez. 13 (fondale Bella Epoque) Luci in Pz19 |
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|||
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||||
Entra e va a ringraziare |
sil: |
Se l’amore ho alfin trovato, e il successo m’ha baciato, il Cafè ho ringraziato. Viva il Cafè Chantant ! |
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||||
|
||||
Entra e va a ringraziare |
mar: |
Sia nel bene che nel male, tutti li ho fatti cantare ! Cara gente perdonate, chi le note stonerà ! |
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||||
|
||||
Entra e va a ringraziare |
jol: |
Con la sagacia, con la sagacia, so cucire e rammendar ! |
|
|
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||||
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||||
Entra e va a ringraziare |
aug: |
Con perspicacia, con perspicacia, so inchiodare ed avvitar ! |
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|
|
||||
|
||||
Entra e va a ringraziare |
dar: |
Con la tenacia, con la tenacia, tutti quanti fò marciare! |
|
|
Entra e va a ringraziare |
ire: |
Di bello aspetto, con un sorriso, con procacia io so amar ! |
|
|
|
||||
tutt: |
Con grande audacia, con grande audacia, qui in questo Cafè Chantant, con grande audacia, con grande audacia, vi abbiam fatto visitar. Con grande audacia, con grande audacia, e la speranza di piacer Se un bel sorriso vi abbiamo acceso, l’efficacia allora c’è ! |
|
||
Entra e va a ringraziare |
nan: |
Da geloso o incontinente, divertir v’ho fatto gente ! |
|
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|
||||
Entra e va a ringraziare |
jea: |
Ballerino e gran ricchione, sollazzar fò le persone ! |
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|
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||||
|
||||
Entra e va a ringraziare |
ren: |
Se un lacrima è calata, co’ del pupo la cantata, ascoltando Biagio Adagio, di sorrider ho dato agio ! |
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|
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||||
|
||||
Entra e va a ringraziare |
ett: |
Con la mendacia, con la mendacia, ho saputo raggirar. Con la mendacia con la mendacia, penso solo al mangiar ! |
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||||
|
||||
Entra e va a ringraziare |
val: |
Con pertinacia, con pertinacia, so l’amore conquistar ! Se non mi piace quel tipo audace, uno nuovo arriverà ! |
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|
|
||||
|
||||
tutt: |
Con grande audacia, con grande audacia, qui in questo Cafè Chantant, con grande audacia, con grande audacia, vi abbiam fatto visitar. Con grande audacia, con grande audacia, e la speranza di piacer |
|
||
|
||||
|
||||
Entra e va a ringraziare |
lel: |
Se un bel sorriso abbiamo acceso, l’efficacia allora c’è ! |
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||||
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tutt: |
Tutti in coro noi facciamo: viva il cafè chantant! |
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Stop M10 Dopo applausi parte M11 Proiez. 14 Luci in Pz |
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mar: |
Va cuore mio da fiore in fior Con dolcezza e con amor Vai tu per me |
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aug: |
Fa che la mia felicità Viva solo di realtà Vicino a te |
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jea: |
Voglio vivere così Col sole in fronte |
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nan: |
e felice canto beatamente |
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cas: |
Voglio vivere e goder L’aria del monte |
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JOL: |
Perché questo incanto non costa niente |
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ren: |
ah ah oggi amo ardentemente Quel ruscello impertinente Menestrello dell’amore |
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||||
SIL: |
ah ha la fiorita delle piante Tiene in festa questo cuor Sai perché? |
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|
||||
cas: |
Voglio vivere così col sole in fronte E felice canto canto per me. |
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mar: |
Tu non m’inganni sole d’or M’accarezzi e dai calor Sei buono tu. |
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ett: |
Tu che respiri il mio respir Ogni pena sai lenir Campagna tu. |
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lel: |
Voglio vivere così Col sole in fronte |
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ire: |
E felice canto beatamente |
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aug: |
Voglio vivere e goder L’aria del monte Perché questo incanto Non costa niente |
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ren: |
ah ah oggi amo ardentemente Quel ruscello impertinente Menestrello dell’amore. |
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sil: |
ah ah la fiorita delle piante Tiene in festa questo cuor Sai perché? |
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dar: |
Voglio vivere così Col sole in fronte E felice canto beatamente Voglio vivere e goder L’aria del monte Perché questo incanto Non costa niente |
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cas: |
Voglio vivere così col sole in fronte E felice canto Beatamente ! |
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val: |
ah ah oggi amo ardentemente Quel ruscello impertinente Menestrello dell’amore ! |
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sil: |
ah ah la fiorita delle piante Tiene in festa questo cuor Sai perché? |
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tutt: |
Voglio vivere così Col sole in fronte E felice canto Canto per te… CANTO PER TE! |
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Stop M11 Via Proiez. 14 Sipario |
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FINE |
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