Compagnia a rovescio

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Un’opera ideata e scritta da ANNA OLCESE

Un’opera ideata e scritta da ANNA OLCESE

Per la regia di NOEMI BIGARELLA

Rappresentata da:

"Quelli dello S.concerto" con "Le Voci Stanche" e

la Compagnia teatrale "Gli improbabili"

COMPAGNIA A ROVESCIO

Personaggi

Maestro del complesso canoro chiamato "Le Melodiose Voci" (una mezza dozzina di elementi): compaiono solo nella prima scena e praticamente non devono parlare Orazio, capogruppo della "Compagnia Teatrale A Rovescio" Pinuccia (la "primadonna" della Compagnia A Rovescio) Uno, Due Tre, Quattro, Cinque (non occorrono i nomi): fanno parte della scalcinata compagnia teatrale Altri della Compagnia, devono solo cantare, non parlare Reginaldo (asso del pallone) Manager di Reginaldo, tipo cerimonioso Mamma di Reginaldo, signora impicciona e troppo materna Erika, amica di Reginaldo, antipatica e gelosa Concetta, signora delle pulizie Addetto/Addetta alla reception Ufficiale di polizia con un paio di agenti Un commesso addetto al servizio nell'hotel (non deve parlare, solo muoversi, applaudire, fare scena)

Scena I°

Sala d’attesa di un aeroporto. Sei o sette persone, tutte vestite uguali, stanno sedute compostamente in fila, in silenzio. Il loro capogruppo è seduto in fondo alla fila. Colpettini di tosse. E’ evidente che sono tutte persone precisine e compìte. Silenzio. "Dlin-dlon" e altoparlante in lontananza.

Si sente ripetutamente il frastuono di un aereo in decollo.

Uno della fila: Sembra di essere a Segrate

Maestro: Ssss! (gli lancia un’occhiataccia, Ancora silenzio)

Altro della fila, al capogruppo: Ehm, Maestro, se approfittassimo dell'attesa…?

Maestro (indeciso): Ebbene, purché sottovoce…

Lo stesso di prima: Sa, Maestro, ancora non ho l'impostazione esatta della vocalità…

Maestro: Ho detto: purché sottovoce, vocalizzate brevemente…

Tutto il gruppo: Oh!…Ah!… Ih!… Eh!… Uh!… (con voce flautata)

Sempre quello di prima: Ecco vede Maestro, è questo "uh!" che non riesco a vocalizzare correttamente.

Altro della fila: Sinceramente, Maestro, temo anch'io una vibrazione non consona alla fama del nostro gruppo…

Maestro (un po' spazientito): Ebbene, adesso sospendete, perché il nostro volo partirà fra breve. Avremo tempo di provare ancora una volta che saremo arrivati a destinazione.

Tutti: si ricompongono e restano seduti immobili. Ancora silenzio.

Altro della fila, al capogruppo: Le carte d’imbarco le ha tutte lei, vero Maestro?

Maestro: Certamente, eccole (mostra un ventaglio di cartoncini, che poi tiene in mano)

Entra nella sala molto rumorosamente una dozzina di scalcinati mal vestiti, si chiamano, fanno casino, si sbattono sui sedili qua e là, trascinano bagagli voluminosi. Gli altri, quelli tutti composti, sospirano, stringono le labbra, scuotono la testa, non li sopportano insomma.

Uno (guardando l’ingresso): Sei sicuro che la polizia non ci ha seguito?

Due: Speriamo di no! Certo che da quando abbiamo lasciato l’impresario senza pagare i debiti….

Orazio, capogruppo Compagnia teatrale: (gli dà uno spintone) E parla piano!… (dà un’occhiata verso quelli seduti)

Due: Ma che vuoi che ne sappiano, quelli? Mi sembrano tante mummie… (ridacchia)

Orazio: Da qui però dobbiamo trovare il modo di andarcene, e in fretta

"Dlin-dlon" l’altoparlante annuncia qualcosa, ma come sempre non si capisce niente. Il capogruppo dei compìti fa cenno di ascoltare, guarda l’orologio.

Due (dà una gomitata ai compagni, che sbatacchiano nervosamente i bagagli guardando la porta) Se gli fregassimo i biglietti, a quello? Scommetto che manco se ne accorge…

Quattro: Ma va! e dopo, dopo che si fa?

Orazio: lasciatemi vedere la situazione. Certo che fra poco la polizia capirà che siamo qui in aeroporto, bisogna far presto

Uno, Due, Tre, Quattro, Cinque: sì, si, è vero, qui dobbiamo trovare una via d’uscita.

Due:… altrimenti andiamo in galera tutti!

Uno: Certo che dopo gli ultimi spettacoli che hanno fatto così schifo, non possiamo aspettarci di fare soldi in fretta e pagare i debiti….

Orazio: Bè, non buttiamoci giù a ‘sto modo! La nostra compagnia…

Due: Pfff, la compagnia! Ormai stiamo colando a picco.

Uno: E poi, abbiamo anche un nome che…

Cinque: (ridacchia) Già, Compagnia A Rovescio!

Orazio: E’ perché ci sembrava un nome, come dire, alternativo…

Uno: Si, ma abbiamo avuto proprio dei rovesci che… (tutti ridono)

Orazio: Piano, datevi una calmata, no? (guarda sempre verso la porta) Qui mi sa che fra poco arriva la polizia…

Quattro: ragione di più per tagliare la corda, i debiti non riusciremmo mica a pagarli.

Pinuccia: (con la voce sopra tono) Evvia! (Le Melodiose Voci fanno una smorfia di disgusto, i compagni suoi gli dànno botte in testa per zittirla. Lei abbassa la voce) Dicevo, dopo tutto non abbiamo fatto tanto schifo, è che il pubblico non ci capisce…

Due: (scimmiottando) "il pubblico non ci capisce!" Ma se tu sbagliavi tutte le battute!

Pinuccia: (con aria offesa): Ma che, ma che, non mi davano la dritta giusta…

Due: Come lo spieghi che strillavi "Mi duole il callo!" e invece dovevi dire "Mi duole il core!"???

Pinuccia: Bè, mi faceva male veramente, avrei voluto vedere voi… (gli altri ridono)

Quattro: Non ti hanno tirato pomodori solo perché non è stagione.

Pinuccia: (sospira): e pensare che la mia aspirazione era di recitare l’Otello "Ah, Desdemona, ah, Desdemona, il fazzoletto!" (alza la voce, il capogruppo fa "ssss!")

Cinque: Guarda che quella cosa lì non la dice lei, la dice lui

Orazio: Piantatela di fare tutto questo casino, se no… ("dlin-dlon", l’altoparlante annuncia un volo, destinazione incomprensibile. I compìti si alzano tutti in piedi contemporaneamente)

Maestro: E’ il nostro volo, state tutti dietro di me (brandisce il mazzetto di carte d’imbarco).

Orazio: (si guarda intorno, prende una rapida decisione): Anzi, fate casino, tanto casino!

Tutta la Compagnia: gridano, si spostano di qua e di là, spintonano le Melodiose Voci che si scansano gridando "Eh, che modi!"

Orazio: (nella confusione generale arraffa i biglietti e urla ai suoi) Presto, tutti dietro di me!

Melodiose Voci: restano tutti lì e si guardano con smarrimento

Maestro: le carte d’imbarco! Mi ha preso le carte d’imbarco!

Tutta la Compagnia scappano velocemente dietro al capogruppo. Ultimi a uscire, Uno e Due)

Uno (a Due): Ma poi, dove l’è che va questo volo?

Due: Che ti frega? L’importante è scappare dalla polizia. Corri!…

(quelli della Compagnia teatrale spariscono, le Melodiose Voci restano lì costernati guardandosi e dicendosi l’un l’altro "E adesso?"

Scena II°

Hall di un grande albergo. A destra c'è il banco della reception, con un addetto/addetta. In fondo una signora con scopa e secchio che fa le pulizie. Un paio di ospiti dell'albergo vanno al bancone a ritirare le chiavi e guardano con curiosità il gruppo della Compagnia A Rovescio che sta lì in mezzo alla hall con tutti i bagagli, tutti un po’ sulla difensiva.

Quattro: (a Orazio): Ma di’ un po’, che ci facciamo noialtri, qui?

Orazio: Eh, veramente…

Due: Dove siamo, secondo voi?

Uno (con voce cavernosa): Ahimè che siamo agl’Inferi…

Pinuccia: E piantala di recitare, tanto non serve…

Orazio: Non ho capito bene dove ci hanno portato. Certo che ci sono venuti a prendere con delle macchine di lusso…

Quattro: Già, mica potevamo rifiutarci.

Cinque: Erano tutti lì ad aspettare noi… di scappare neanche a parlarne.

Pinuccia: E pensare che io avrei voluto fuggire via (agita le braccia in modo teatrale) fuggire via come un augello smarrito…

Cinque e Uno (ridono): Senti, lascia perdere le tue scene.

Orazio: Anzi, non farne proprio. Non so per chi ci abbiano preso né cosa vogliano da noi, ma naturalmente non dobbiamo far capire chi siamo.

Due: Già, se no chiamano la polizia!…

Concetta (la signora delle pulizie, si avvicina col suo secchio) Scusassi, potreste farvi tutti un poco più in là che io vado a passare lo straccione?

Orazio: Si, spostatevi un po'

Tutti (trascinano i bagagli borbottando, ma sostanzialmente restano dove sono. L'addetto alla reception osserva la situazione e pensa di dare una mano

Addetto: Signori, posso aiutarvi? (fa cenno di prendere i bagagli, ma i vari membri della Compagnia non li mollano, protestano e lo spintonano.

Concetta (sta a guardare con le mani sui fianchi con aria critica) Mo' guarda si questa gente …

Addetto (a Concetta): Lascia perdere, sai, sono artisti, sono un po' originali. (forte) Se i signori vogliono sistemare il loro bagaglio…

Concetta: (all'addetto) Ma quali signuri, stanno a masticà le cicche e già una per terra ne buttarono!

Addetto: Ti ho detto di lasciar perdere.

Concetta (alza le spalle): Ah, io le mani mi lavo! E' che si poi il direttore con me se la viene a pigliare!…

Orazio (cerca di essere gentile) Su, spostate i bagagli che se no la signora non può lavorare. Ci scusi, signora, siamo stanchi del viaggio…

Pinuccia (a bassa voce) E poi quella là ce l'ha con me

Due: Si, ti ha visto buttare via la gomma da masticare… (ride mentre Pinuccia sbuffa)

Orazio: Zitti, arriva qualcuno.

(Si voltano tutti verso una porta dalla quale entra un signore in completo nero con cravattino a farfalla, dall’aria un po’ gay, che si dirige verso il gruppo con un gran sorriso)

Manager: Benvenuti! Benvenuti al Magic Hotel che abbiamo affittato per il Grande Reginaldo! (fa un grande inchino) Vi aspettavamo con ansia, sapete…

Uno: (a bassa voce) Figurati noi…

Due: Ssss! Sentiamo che dice…

Manager: (continuando il discorso)… è una grande emozione e un grande onore avere qui con noi un gruppo così famoso…

Pinuccia: Eh, si, in effetti…

Uno(le dà una gomitata) Taci, non parla certo di noi.

Pinuccia: Però perché non dovrebbe?…

Manager: Un gruppo che ha conquistato le platee di mezzo mondo…

Cinque: Ma scusi, dice sul serio?

Manager (risatina) Lei ha voglia di scherzare! Dopo il vostro ultimo grande exploit…

Orazio (sottovoce): Si, quello che ci hanno tirato ortaggi…

Manager: …abbiamo pensato che dovevamo assolutamente invitarvi qui in onore del nostro festeggiato! Lei è certamente il Maestro Scatolini, il grande direttore del vostro complesso!

Orazio: Ehm, si, sono io.

Manager: (rivolgendosi alla Pinuccia) e Lei deve essere la famosissima soprano Magdalène Chérie, la Voce D’Oro del gruppo: dica di sì, la riconoscerei tra mille!

Pinuccia: (si pavoneggia): Bè, modestamente credo di essere abbastanza conosciuta…

Quattro: (sottovoce) Si, nei teatrini dell’Oratorio!

Manager: E’ un grandissimo onore per me conoscerla. Il nostro festeggiato è un suo grande fan, lo sa?

Pinuccia:(facendo scena) Davvero?

Manager: Glie lo assicuro! Da quel giorno che l’ha sentita eseguire un a-solo travolgente…

Pinuccia: Bè, io di solito non faccio da sola, preferisco in due.

Manager (risatina scema) Ahahahah, ma lei vuole burlarsi di me! Che persona spiritosa e gradevolissima!

Orazio: (con aria preoccupata) Mi scusi, ma potrebbe spiegarci….

Manager: Ah, certo! Vi farò subito accompagnare alle vostre stanze, così potrete riposarvi e prepararvi per questa sera.

Orazio: Questa sera cosa?

Manager: Per il concerto, naturalmente, il concerto in onore del compleanno del Grande!…

Orazio e altri: …il Grande?…

Manager: Ma sì, il virtuoso del calcio-spettacolo, il grandissimo Reginaldo!

Orazio: E… il festeggiato, lei dice?

Manager: Si, come vi ho scritto nell’invito e voi mi avete confermato nel contratto – un tantino esoso, eh, ma non badiamo a questi dettagli – voi eseguirete il concerto per la festa di compleanno di Reginaldo, l’asso brasiliano di cui mi onoro di essere il Manager!

Orazio: Ah, ma certamente, certamente, siamo qui per questo.

Quattro: (sottovoce) Ma che cavolo dici? Noi non sappiamo fare un concerto…

Due: Zitto, preferisci la polizia?

(entra un fusto scuro di faccia, accompagnato da una signora grassa dall’aria protettiva. Il Manager fa un gesto teatrale indicandoli)

Manager: Ecco, a voi il grande Reginaldo e la sua mamma!

Reginaldo: Benvenuti, sono molto ansioso di ascoltarvi dal vivo, finora vi ho sempre sentito in CD, ma sono un vostro grande ammiratore.

Tutti (impacciati): Eh, certo, grazie, grazie (gli dànno la mano, qualcuno azzarda pacche sulle spalle ma è prontamente tirato indietro dai compagni)

Reginaldo (fermandosi davanti alla Pinuccia): Ma è lei, certamente lei, la famosa…

Pinuccia (pavoneggiandosi, con aria fatale): Ehm, sono proprio Magdalène Chérie!

Mamma: (alla Pinuccia) Sa, il mio ragazzo è un suo grande ammiratore

Pinuccia: Eh, modestamente…

Reginaldo: Mamma, son tanto felice che…

Pinuccia: (cantando) Mamma son tanto felice, perché ritorno da te!

Reginaldo: Ah, la Voce d’Oro! Lo sa che io ho ascoltato un suo disco la sera che ho vinto l’ultima delle tre Coppe…

Pinuccia: Tre di Coppe? Allora anche lei gioca a scopone!

Reginaldo: Che simpatica! Lei è anche spiritosa! Le piace scherzare!

Orazio: Si, la nostra Pinuc/ la nostra Magdelène è una persona molto preparata…

Mamma: Si vede, si vede! (a Reginaldo) Tesoro, hai messo la maglia di lana? Sai che se no ti raffreddi

Reginaldo: (risentito ma rassegnato) Mamma, non sto correndo sul campo, non ti preoccupare.

Manager: (a Reginaldo) Allora siamo d’accordo per il concerto questa sera. (al Capogruppo) Ci può fare qualche anticipazione sul programma?…

Orazio: Ehm veramente… abbiamo ancora qualche dettaglio da definire… preferirei fosse una sorpresa!

Due (fra sé) mi sa che la sorpresa ci sarà di certo.

Manager: Conosco quasi tutti i pezzi del vostro gruppo, le Melodiose Voci.

Cinque: Ahi! Poveri noi!

Manager (insiste): Lo canterete, vero, "Le jour où nous pleurons"…? (pronuncia il francese con affettazione e accento nasale)

Orazio (in evidente difficoltà): Bè, forse…

Reginaldo (prendendo amichevolmente il Manager sottobraccio): Via via, lasciamoli tranquilli. Vorranno riposarsi, e poi forse fare qualche prova per il concerto.

Orazio (riprendendosi): Ah, certo, ci dobbiamo dedicare alle prove.

Mamma (mentre si allontana con Reginaldo continua a tampinarlo) Tesoro, hai preso la bistecca di cavallo con la colazione stamattina? Mi sembri un po’ pallidino…

Reginaldo: Uffa!!!! (girandosi verso il gruppo) Addio, buon riposo… adiòs! (saluta la Pinuccia con grande evidenza e sguardi di ammirazione. Si allontana seguito dalla mamma che continua a chiedergli della maglia di lana)

Manager: Andate a riposare, sarete stanchi… a stasera! (si allontana. Quelli della Compagnia rimangono soli, e si guardano con disperazione)

Tutti Siamo faaattiii!… (si mettono le mani nei capelli, guardano il cielo, mentre cala il sipario).

Scena III°

Salone dell'hotel. La Compagnia A Rovescio è tutta lì, si vede che stanno sudando sette camicie: devono fare il concerto e stanno "provando" cioè non sanno più a che santo votarsi. Stanno qua e là in ordine sparso. Parlano e commentano fra di loro. Qualcuno dà dei pizzicotti a una del gruppo che strilla.

Orazio: Ragazzi, su, siamo seri. Qui se non ci diamo da fare finiamo male.

Pinuccia: Ma vuoi dire che dobbiamo fare davveroil concerto, stasera?

Orazio: Eh, dimmi tu che altro possiamo fare!

Uno: Ma sei impazzito, noi non sappiamo cantare, solo recitare…

Due: Se è per quello, non sappiamo neanche recitare, visti i successi…

Orazio (arrabbiandosi): E che altro volete fare? Qui ci guardano tutti a vista, di scappare alla chetichella non se ne parla nemmeno, se ci rifiutiamo di cantare arriverà la polizia, anzi mi stupisce

che non sia ancora arrivata qui…

Uno: Si, però noi non sappiamo cantare.

Due: Possiamo provarci… Qualcuno conosce il repertorio di queste, come si chiamano, Melodiose Voci"?

Tutti (si guardano l’un l’altro dicendo "Boh??" "Io no!"

Orazio (con decisione): Bè, è evidente che dovremo improvvisare, e che il cielo ce la mandi buona… (va verso la tastiera che sta in un angolo, la guarda con attenzione, poi strimpella qualche nota) E chi ci capisce in questo coso? Io so soltanto suonare un po' la chitarra!

Tre (esitando): Bè, io credo di saperlo suonare un po’…

Orazio (spintonandolo verso lo strumento): Toh, dài, vedi che puoi fare, noi cerchiamo di pensare a cosa cantiamo.

Pinuccia: Potremmo cantare "Lo spazzacamino…"

Orazio: No, no, niente canzoni da osteria! Non vedi che tipo di ambientino c’è qui?

Tre (accenna sulla tastiera "Là nella valle", tutti seguono più o meno stonando: "E se son pallida, nei miei colori, non voglio dottori non voglio dottori, e se son pallida come una strassa, vinassa vinassa e fiaschi de vin!")

Orazio (si strappa i capelli, pesta i piedi) No, no, NO!!! Ho detto NON canzonacce…

Due: Però questa la sapevamo cantare.

Uno: Dobbiamo trovare qualcos’altro. Se cantassimo "Noalter de Berghem"?

Orazio: Boh, che cos’è?

Tre: (esegue qualche nota, canticchia)

Due: Si, la so anch’io (canta: "Noalter de Berghem, de Berghem de hura, a l’urinari ghe disum Bucàl")

Orazio: Ma, non so, anche questa mi sembra…

Uno: Bè, non stiamo qui tanto a pensare: se la sappiamo possiamo cantarla.

Orazio (dubbioso) Proviamo

Tre: (suona, gli altri cantano stonatissimi la prima strofa)

Orazio: A me sembra uno schifo.

Pinuccia: (canta qualche parola)

Due: Poi tu Pinuccia, devi fare la soprano, canta qualcosa da soprano

Pinuccia: Aaaaaaaohhhhh! (tutti si tappano le orecchie, Tre si appoggia su tutti i tasti assieme, il Capogruppo fa gesti di disperazione)

Tre (a Pinuccia) Forse dovresti cantare con più sentimento…

Pinuccia (mettendosi le mani sul cuore, canta) Meglio sarebbe s’ìo non ti avessi amato…

Orazio: Ecco, magari questa. Però non mi pare proprio così…

Tre (suona) Meglio sarebbe s’io non ti avessi amato…

Pinuccia: Bè, non l’ho fatta proprio così?

Tre: Veramente no.

Pinuccia ma a me sembrava

Due: Ma non lo senti che è diversa? Tu fai "s’io non ti avessi amato" e invece è così (canta) "s’io non ti avessi amato"

Pinuccia: Embè? Che c’è di diverso?

Due (spazientito): C’è che tu di musica non capisci un c…

Orazio (gli dà una gomitata) Sssss! (con un grande sorriso va incontro al Manager che è entrato insieme a una signorina elegantissima e truccatissima che si dà un sacco di arie) Che piacere! Avanti, avanti…

Manager (tutto sorridente) Come vanno le prove, Maestro? Vedo che siete molto impegnati!

Orazio: Eh, infatti…

Manager: Vorrei presentarvi Mademoiselle Erika, anche lei vi ammira molto…

Erika (con sufficienza) Ah sì, vi ho sentito qualche volta.

Uno: Mademoiselle ama la musica?

Erika: Ho una eccezionale educazione musicale… ma capite, da quando Reginaldo è il mio boyfriend, mi resta poco tempo per le arti…

Due (sottovoce a Uno) Cos’è un boyfriend?

Uno (sottovoce): E’ quello che lei glie la dà, insomma.

Due: Ah.

Erika (fissando Pinuccia con evidente antipatia): Ho sentito che lei è una grande soprano… suppongo che stasera eseguirà il suo cavallo di battaglia?… (vedendo che Pinuccia esita, insiste) Ma sì, la Chanson de l’Oiseau Vert!

Manager (incoraggiante): La Canzone dell’Uccello Verde!

Pinuccia: Ah sì, l’Uselin de la Comare!

Orazio (la interrompe): Scusi, ma la signorina Magdalène è un po’ stanca, sa, il viaggio, lo stress…

Erika: Capisco, capisco… e poi, vedere Reginaldo – il graaande campione – così da vicino non capita tutti i giorni…

Manager (a Erika) Lasciamoli soli, devono ancora provare per stasera.

Erika (sta sulle sue): Ma certamente, non vogliamo disturbare (escono)

Pinuccia: Mi sta sulle balle, quella là.

Orazio: Si, si ma qui non c’è tempo da perdere. Fatevi venire subito qualche idea, se no…

Tre: Se cantassimo "Mi scappa la pipì papà"?

Cinque: (canta) Mi scappa la pipì!…

Orazio: Ma sei impazzito? Dobbiamo cantare qualcosa di… di serio, queste Melodiose Voci che cavolo cantavano? Forse qualcosa a due voci…

Uno: Si, ci manca solo che cantiamo a due voci….

Tre: (suona e canticchia) La Gigia l’è malada, ahimè ahimè ahimè!

Orazio: Tu, tu e anche voi, fate la seconda voce che fa così (canta)

Gruppo seconda voce (canta con evidente cacofonia)

Orazio No, NON così! Dovete fare l’altra voce, così (ricanta)

Gruppo prima voce (ripete)

Orazio NON voi! Questi altri!

Gruppo seconda voce (ripete quella della prima)

Tre: Mi volete dire che cavolo devo suonare?

Orazio: Te, suona forte, che così copri le stonature…Voi provate assieme adesso

Tutti: (cantano) La Gigia l’è malada…

Due: Se viene la polizia ci mette in galera per come cantiamo.

Tre: Ma tu non dicevi che suoni la chitarra? Magari ne troviamo una, qua.

Orazio: Non so, per ora proviamo con quel che abbiamo.

Quattro (estraendo un rotolo di carte) Io ho trovato qui, tra i nostri copioni, anche degli spartiti di musiche (legge in cattivo francese) "Les chansons populaires du monde"

Orazio: Boh, dammi qua, che dopo do un'occhiata, magari troviamo qualcosa di facile…

Cinque: Ehi ehi, arriva la Mamma, silenzio.

Mamma di Reginaldo (entra e tutti zittiscono di colpo): Buona sera, vi faccio portare uno spuntino?

Uno: Si, grazie, per me tartine di salmone

Orazio: (lo interrompe): No grazie, dobbiamo provare ancora…

Mamma: Si, so che avete da fare, per questo ho dato ordine che NON vi portino la cena, altrimenti come potreste cantare col mangiare sullo stomaco? Per questo pensavo a uno spuntino, ma se non volete, fa niente.

Uno: Però io…

Mamma: Sapeste come è eccitato il mio bambino nell’attesa di sentirvi! Sarà un compleanno indimenticabile.

Due (convinto): Su questo, non c’è dubbio.

Mamma (con aria materna) Buon lavoro allora (esce. Sulla porta si incrocia con Concetta, sempre con scopa e secchio)

Concetta (alla Mamma) Non ci portano da mangiare a quelli, allora?

Mamma: No, pensa che persone professionali: vogliono provare ancora. Che gruppo straordinario, si dedicano solo alla loro preparazione musicale! (esce)

Concetta: (fra sé) Oh mamma bella, ti ringrazio, sennò chissà che sporcizia mi lasciavano, quei zozzoni!

Tutti (costernati): Anche senza cena!….

Scena IV°

Salone con spiazzo e sedie per il pubblico. E’ la serata del concerto. Pinuccia entra con fare titubante, si guarda in giro)

Pinuccia: Boh, non c’è nessuno ancora, si vede che sono la prima.

Reginaldo (entra da sinistra, va verso Pinuccia con aria raggiante) Magdalène! Come sono felice di vederla da sola!

Pinuccia: Figurati io!

Reginaldo (con trasporto): Ma lo sa che io ho visto tutti i suoi video?! Ah, come canta bene!

Pinuccia: Eh, certo…

Reginaldo (la guarda attentamente): Eppure me la immaginavo diversa…

Pinuccia: Ah, si?

Reginaldo: Si, lo sa che lei non somiglia affatto a come appare nei video e in TV?

Pinuccia: Davvero che l’è perché sono troppo telegenica?…

Reginaldo: Ma che dice! Anzi, devo dire che è stata una sorpresa veramente esplosiva il vederla di persona! Lei è, sì, è molto diversa da come appare in TV, è più viva, insomma!

Pinuccia: Eh!…

Reginaldo: Certo che se lei volesse restare qui, ehm, un po’ di tempo, noi potremmo conoscerci meglio…

Pinuccia (fra sé): O signur, adesso questo qua mi fa le proposte. Certo che però è un bel ragazzo, quasi quasi…

Reginaldo (avvicinandosi): Eh, allora, cosa ne dice?

Pinuccia (facendo la difficile): Eh, ci dovrei pensare… ma forse…

Reginaldo (con aria vogliosa) Non mi dica di no, via…

Mamma (entra improvvisamente insieme con Erika e va subito verso Reginaldo): Tesoro! Hai cenato? Ti sei fatto fare le quattro uova sbattute? Lo sai che ti fanno bene!

Pinuccia (scocciata, fra sé) Si facesse i cavoli suoi, l’impicciona…

Reginaldo: Mamma, stai tranquilla, ho cenato benissimo.

Pinuccia (sempre fra sé) Noi invece no!

(Entrano tutti gli spettatori, amici e parenti di Reginaldo, vociando e gridando "auguri!". Vanno poi a sedersi, mentre la Mamma si sbraccia per sistemarli tutti ai posti. Pinuccia si ritira dietro le quinte)

Erika (entra con l’aria di donna fatale, va a prendere il braccio di Reginaldo, lo trascina a sedere) Vieni, baby, ascoltiamo questo concerto anche se sarà noioso.

Reginaldo: Ma perché dici che sarà noioso? Le Melodiose Voci sono bravissime, invece!

Erika (acidamente) Già, specialmente quella gattamorta di Magdalène Chérie!

Reginaldo: Non parlare male di lei, capito? E piantala di essere gelosa, non sei mica mia moglie.

Erika: Non ci mancherebbe altro!

Reginaldo: Già, non ci mancherebbe altro! (vanno a sedersi stando voltati uno di qua e uno di là)

Manager: Buon compleanno al grande Reginaldo, e ai suoi futuri calci, che abbiano sempre maggior successo!

Tutti: (battono le mani e applaudono ad alta voce)

Tutta la Compagnia: (entrano da sinistra, vestiti in modo fantasioso dato che hanno messo su le loro migliori cose di scena: chi con un fiocco in testa, chi con una collana fino ai piedi, chi con un gilè colorato o con una cravattona a farfalla. Vanno a disporsi a semicerchio meno Orazio, che dovrebbe dirigere, la Pinuccia, che resta un po’ davanti al gruppo, e Tre, che si piazza davanti alla tastiera. Sono tutti impacciatissimi. La platea applaude)

Due (sottovoce, a Orazio): Ehi!

Orazio (lo scrolla via): Zitto!

Due (con voce un po’ più alta): Ehi, guarda che è importante!

Orazio (con un occhio alla platea, che borbotta): Bè, che c’è?

Due: C’è che dovrei andare al cesso.

Orazio: Ma ti pare il momento!…

Due: Sai, l’emozione….

Orazio: Basta, piantala e canta. Capito?

Due: Proverò… (d’ora in poi, ogni tanto farà gesti di uno che ha mal di pancia e deve andare in bagno)

Orazio: Signori e signore, siamo molto felici di poter cantare per voi. Speriamo di non deludervi e faremo del nostro meglio.

Spettatori: Bravi! Bene!

Tutta la Compagnia (fanno scongiuri, pregano, si confortano l’un l’altro)

Tre (attacca la musica)

Compagnia (cantano: LA GIGIA L’E’ MALADA, a due voci, rimediando alla fine un mucchio di

applausi)

La Gigia l'è malada

(sono tre strofette che andrebbero cantate a due voci)

La Gigia l'è malada, ohimé ohimé ohimé ohimé (ohimé ohimé)

l'è malada, ciamé ciamé el dottore, el dottore che la guarirà.

Dottore l'entra in camera, ohimé ohimé ohimé ohimé (ohimé ohimé)

l'entra in camera, le palpa palpa il polso: "La vostra figlia l'è malà d'amor!"

O figlia, o bella figlia, ohimé ohimé ohimé ohimé (ohimé ohimé)

dimmi un po' la ve- la verità, chi l'è el papà di questo bel bambin?!

Reginaldo: Questa canzone non l’avevo mai sentita. Vero mamma?

Mamma: Vero, verissimo, è nuova!

Compagnia (cantano: IL GALLO E’ MORTO, altri applausi)

Il gallo è morto

(le parti in corsivo vanno cantate da un solista)

El gall l’è mort, l’è mort el gall, el gall l’è mort, l’è mort el gall

Non canterà più coccodì e coccodà Non canterà più coccodì e coccodà

E co- e co- e co- coccodì e coccodà, e co- e co- e co- coccodì e coccodà,

Le coq est mort, le coq est mort Le coq est mort, le coq est mort

Il ne chantera plus coccodì et coccodà Il ne chantera plus coccodì et coccodà

E co- e co- e co……..

The cock is dead, the cock is dead, The cock is dead, the cock is dead

he will no more sing coccodì and coccodà, he will no more sing coccodì and coccodà

e co- e co- e co- ……..

Der Hahn ist gestorben, der Hahn ist tot, Der Hahn ist gestorben, der Hahn ist tot,

er wird nicht mehr singen Kokkodi und kokkodà, er wird nicht mehr singen Kokkodi und kokkodà

e co- e co- e co- ……

El gallo està muerto, el gallo se muriò; el gallo està muerto, el gallo se muriò

no va a cantar jamàs coccodì y coccodà, no va a cantar jamàs coccodì y coccodà.

E co- e co- e co…..

Noster gallus mortuus est, Noster gallus mortuus est

ne cantabit plus coccodì et coccodà, ne cantabit plus coccodì et coccodà

E co- e co- e co- ….

"Sun stà mi che o masà el gall!" "Te se stà ti che t’è masà el gall?!?"

"El m’a rott i ball col coccodì e coccodà, El m’a rott i ball col coccodì e coccodà! "

E co- e co- e co- ….

Manager: Ma hanno un repertorio nuovo!!!

Mamma: Non avete registrato in video? Lo dobbiamo comprare subito!

Orazio: Eh, per questa importante occasione…

Reginaldo: Siete bravissimi, meglio che in CD! Andate avanti.

Compagnia: (cantano CHE FAI BELLA PASTORA, dove Pinuccia fa la scena della pastorella)

Che fai bella pastora

(sceneggiata)

(Lui): Che fai bella pastora, che fai così soletta,

a calpestar l’erbetta allo spuntar del dì.

(Lei) Su questi verdi prati, allargo i miei armenti,

passo i miei dì contenti e vivo in libertà.

E voi che siete vecio, che fate qui d’intorno,

allo spuntar del giorno, con quel mazzetto in man?

(Lui) L’ho colto appena adesso, fresco dal mio vasetto,

con gaudio e con diletto, lo vengo a te portar.

(Lei): E voi che siete vecio, pensate ai casi vostri,

cantate i paternostri, l’amor lassélo star.

(Lui) Non fate la ritrosa, anche se son veceto

me sento robusteto, giardino a coltivar!

(Tutti) Non fate la ritrosa, anche se son veceto

me sento robusteto, giardino a coltivar!

Reginaldo (entusiasta) Bravi! Non mi sarei mai aspettato un programma così… vivace, e così nuovo! (applausi vari)

Pinuccia: Tutto nuovo per il nostro festeggiato! (gli butta un fiore, Reginaldo si precipita a baciarle la mano. Erika si alza incazzatissima, la Mamma la convince a risedersi)

Orazio che ormai è lanciato, ha recuperato una chitarra e accompagna il coro insieme con Tre.

Compagnia: (cantano U CAPPELLU, il pubblico si sbraccia ad applaudire)

U cappello

(le due strofette in corsivo sarebbe meglio fossero cantate da un solista)

T’o ditu che me prepare – o stocchefisciu e bacilli

A gorgonzoea co’i grilli – e un bottigiun de vin bun

invexe ti m’ae preparou – a minestrin-na co-e oeuve

che a fa ciu fitu scì a coeuxe – ma l’è un mangiâ du belin.

E trilli trilli trilli – gh’è ciu musse che mandilli

De mandilli nu ghe n’è – gh’è ciu musse che dinae.

E gnau gnau gnau, o belin come t’è câo

E suttu suttu suttu, o belin come t’è bruttu.

E semmo de Zena, e semmo da Fuxe, ne gìa e cugge, nu piggemmo ciu mugée

e poi ghe dîmo, int’e’n momento, e poi ghe dîmo che se leven d’int’i pé.

E semmo de Zena, e semmo da Fuxe, ne gìa e cugge, nu piggemmo ciù mugée,

finché ao mundu ghe saià, a mugée du mae vexin,

nu piggemmo ciu mugée pe’n bello belin.

Ti m’ae piggiou u cappello, ti u l’ae cacciou int’o troeuggio,

ti u sae che schersci nu n’euggio, o cappello ti m’ou paghiae.

Ti m’è cacciou zu da-e scae, u mè mandillo de saea

Ti nu m’è ditu chi u l’èa, quellu che se l’a piggiou.

E trilli trilli trilli…………

(finale) finché ao mundu ghe saià, a mugée du mae vexin,

nu piggemmo ciu mugée (pausa) pe’n bello belin.

Manager: Veramente. veramente straordinari!

Reginaldo: Non mi sono mai divertito tanto.

Mamma: Il mio ragazzo è proprio entusiasta di voi.

Erika: (alla Pinuccia, molto acidamente) Lei è abituata, vero, a fare la sfacciata con gli spettatori!

Pinuccia: Ha proprio ragione! (le fa una linguaccia. Erika si ritira sdegnatissima)

Un commesso addetto al servizio: (arriva di corsa e va a parlare col Manager, mentre tutti continuano a complimentarsi)

Manager: (esce di corsa con il commesso)

Reginaldo: (alla Pinuccia) Suvvia, dolce Magdalène, mi canti qualcosa con la sua bella voce…

Pinuccia: Ma certo! (rivolgendosi a Orazio): Ehm. che dici, gli canto l’Osteria Numero Uno?

Orazio: Ma che, sei matta? Cantagli qualcosa di… di folk, che so…

Pinuccia: Ah, va bene (canta a gran voce): Siiiii chiaaaamaaaava Ambroeus…. (tutti vanno avanti in coro. Spettatori entusiasti)

Si chiamava Ambroeus

(in realtà, la canzone dovrebbe interrompersi a metà con l'arrivo della polizia)

Si chiamava Ambroeus, e faceva l’entraineuse

in un trani con balera, proprio in fondo a Via Marghera

Si chiamava Ambroeus, e faceva l’entraineuse

per far bere i suoi clienti, giù grappini aranciata e fernet.

Alle otto del mattino ecco quelli del bianchino,

e più tardi fino a sera grappa spuma e poi barbera,

Faccio il conto sulle scale, della mia percentuale,

saran due o trecento lire quel che m’è restà atacà.

Si chiamava Ambroeus, e faceva l’entraineuse

col cappello a larga tesa, naso rosso e mezz in gesa.

Dai, ven scià, Ambroeus, brutta faccia d’entraineuse.

"Cameriere, due corretti, e un bel tango nel juke-box!"

Delle volte sono stanco, voglio un po’ di riso in bianco,

me lo dànno senza sale, cotto assai più del normale.

Ma che vita, pochi soldi e un ambiente di balordi,

io son troppo puntiglioso, no no no, mi ghe sto pü.

Ve lo dice Ambroeus, non mi sento un’entraineuse,

semper ciucch, sarà su in ‘sta ratera, quasi quasi l’è mei la galera.

Tanto vale, Ambroeus, far davvero l’entraineuse,

coi risparmi mi compero un boa, vo al night club e giò a champagne.

La, la, la, la, la, la la la, la la, la la…

coi risparmi mi compero un boa, vo al night club e giò a champagne.

Orazio: E adesso vorremmo cantare, per il nostro festeggiato…

Ufficiale di polizia (entra improvvisamente, seguito da un gruppo di agenti e dal Manager tutto affannato) Fermi tutti, che nessuno si muova!

Mamma: (dopo il primo attimo di stupore, affronta l’ufficiale inferocita) Ma come si permette, lei… non lo vede che è una festa privata? Non ha capito che stiamo festeggiando il mio ragazzo, il grande Reginaldo? Eh?!…

Ufficiale (indietreggia davanti alla Mamma, però deve fare il suo dovere) Signora, mi lasci passare.

Reginaldo: Mamma, lascia stare (all’ufficiale) scusi, ma cosa vuole da noi?

Mamma (che non demorde) Già, non si accorge con chi sta parlando, il grande Reginaldo…

Ufficiale (spazientito): Signora, se non vuole guai mi lasci passare. E anche lei, signor Reginaldo (esita, si vede che il campione sportivo lo mette in soggezione)… ehm, capisco che è spiacevole, però qui ci sono dei truffatori, e li devo arrestare.

Tutti. Truffatori??!? Ma quali, ma dove? (confusione generale: gli Scalcinati si stringono tutti assieme, guardando in giro se per caso ci sia una via d’uscita

Uno, Due, Quattro, Cinque: Ecco, lo sapevo io, adesso siamo fottuti.

Orazio: Bè, era andata troppo bene…

Pinuccia: E se facessi finta di svenire?….

Quattro: Ma piantala!

Ufficiale: (rivolgendosi al pubblico, sconcertato e un po’ impaurito): Signori, mi dispiace di informarvi che quelle persone là (indica i cantanti) non sono dei cantanti…

Reginaldo: Ma come, se hanno cantato finora!

Mamma (fa grandi cenni di assenso) E come erano bravi!…

Ufficiale: Non so cosa abbiano fatto qui, ma si tratta di un gruppo di imbroglioni che si sono sostituiti ai veri cantanti, e che stavano scappando per non pagare i debiti…

Tutti: Ma come?! Oh! Ah! Impossibile!…

Ufficiale: Mi spiace, ma è la verità: questi signori hanno rubato le carte d’imbarco del gruppo Melodiose Voci e sono venuti fin qui al posto loro. Io sono qui per arrestarli… (si avvicina al gruppo)

Tutti: Ma come?!? (confusione generale)

Pinuccia (dà un’occhiata in giro, poi con scena melodrammatica fa finta di svenire e casca per terra) Aaaaaahhhhhh!….

Reginaldo (dopo un attimo di esitazione, corre in soccorso di Pinuccia): Magdeléne! Oddio è svenuta (all’ufficiale) Ha visto cosa ha combinato? (scrolla ripetutamente Pinuccia) Magdelène, cara si riprenda, la prego!

Manager: Guarda che non si chiama Magdelène

Reginaldo: Magdelène o comecavolo si chiama! Torni in sé!

Pinuccia (fa finta di svegliarsi con l’occhio languido): Oh, sei tu, caro! Ho avuto un mancamento, sapessi…

Erika (getta definitivamente alle ortiche le buone maniere): Imbrogliona stronza! Togliti dai piedi (all’ufficiale) Se li porti via tutti all’istante, questi truffatori…

Reginaldo (a Erika) Come ti permetti di dare ordini in casa mia? Togliti dai piedi tu, piuttosto, che è già da troppo tempo che rompi!…

Mamma (a Erika) E’ vero, rompi! Hai sentito il mio ragazzo? Vattene via!

Erika (esce a grandi passi pronunciando parolacce)

Ufficiale (che non sa che pesci pigliare): Bè, io dovrei eseguire…

Orazio: Un momento, (si fa avanti rivolgendosi sia ai presenti in sala che agli spettatoti in sala)

Vorrei dire una cosa: è vero, noi non siamo cantanti di professione; la nostra compagnia teatrale si

chiama ‘Compagnia A Rovescio' e negli ultimi tempi le cose ci sono andate veramente a

rovescio!.. . E’ vero che siamo arrivati fin qui sostituendoci alle Melodiose Voci, ma abbiamo fatto

del nostro meglio per festeggiare il nostro campione (rivolgendosi all'Ufficiale) La prego, ci faccia

cantare ancora una canzone per il compleanno di Reginaldo.. . (l'ufficiale esita, poi fa un passo

indietro, annuisce) Sarà la anzone di addio: la canzone del ricordo, della nostalgia e della

speranza. Vorremmo cantarta, veramente, tutti insieme (fa un cenno anche alle Melodiose Voci

che occheggiano da dietro all'Ufficiale)

Tutta la Compagnia: (cantano "Shenadoah, seguito dalla Melosidiose voci e magari anche dal pubblico)

Shenandoah

Oh Shenandoah, I long to see you --------------------– away ----- you rolling river,

Shenandoah, ----- I long to see you.

Away, where’s bound my way, ---------- ‘cross the wide Missouri

Oh Shenandoah, I love your daughter – (a 2 voci) ----- away you rolling river

‘cause I would cross the rolling water.

Away, where’s bound my way, ‘cross the wide Missouri

Farewell my love, I’m bound to leave you – (a 2 voci) away you rolling river,

Shenandoah, I’ll not deceive you.

Away, where’s bound my way, ‘cross the wide Missouri,

‘cross the wide Missouri.

Tutti: applaudono entusiasti. I poliziotti, dopo qualche secondo, applaudono anche loro

Reginaldo: No, no, non possiamo permettere che vadano in prigione… garantisco io per loro (all’Ufficiale) Ripeto: garantisco io per loro!

Manager (fra sé) Tanto con il nuovo ingaggio al Diabolik Football di Yokohama ci sta dentro alla grande…

Mamma: (all’ufficiale) Ha sentito il mio ragazzo?

Reginaldo: Io non so come siano le Melodiose Voci, però so che questo gruppo è bravissimo, e soprattutto ha cantato col cuore! E anche se lei (alla Pinuccia) non si chiama Magdelène Chérie…

Uno: In effetti l’è la Pinuccia dell’Ortica!

Reginaldo: …è una vera soprano, e in più una donna affascinante! (va a baciarle la mano, poi alza il braccio rivolgendosi ai presenti) Io chiedo che resti qui per qualche tempo, e i suoi amici rallegreranno le nostre serate tutti i giorni di festa!

Tutta la Compagnia: Yahooo! Evviva! Viva Reginaldo! Viva il grande campione!

Ufficiale: Ebbene, se lei garantisce…

Reginaldo: Ha la mia parola! (l’ufficiale si fa da parte, tutti fanno festa, la Pinuccia si piazza vicino al campione)

Manager: Signori, riprendiamo i festeggiamenti (tutti gridano evviva)

Orazio: (ormai gasatissimo) Canta Mexico!!!

Tutti: cantano Cielito Lindo

Cielito Lindo

En la Sierra Morena, Cielito Lindo, vienen bajando,

un par de ojitos negros, Cielito Lindo, de contrabando.

En la Sierra Morena, Cielito Lindo, vienen bajando,

un par de ojitos negros, Cielito Lindo, de contrabando.

Ay ay ay ay, canta y no llores,

porqué cantando se alegran, Cielito Lindo, los corazones.

Ay ay ay ay, canta y no llores,

porqué cantando se alegran, Cielito Lindo, los corazones.

Ese lunar que tienes, Cielito Lindo, junto a la boca,

no se lo des a nadie, Cielito Lindo, que a mi me toca.

Ese lunar que tienes, Cielito Lindo, junto a la boca,

no se lo des a nadie, Cielito Lindo, que a mi me toca.

Ay ay ay ay, canta y no llores,

porqué cantando se alegran, Cielito Lindo, los corazones.

Ay ay ay ay, canta y no llores,

porqué cantando se alegran, Cielito Lindo, los corazones.

Orazio: grazie, grazie: da stasera la nostra Compagnia si chiamerà … ci chiamerà … la Compagnia della Fortuna

F I N E