CON TUTTO LAMORE CHE POSSO
commedia in 3 tempi
Personaggi ed interpreti
Nora, lastrologa
Albanin, luomo amato da Nora
Sarina soprannominata Gitana, lamica di Nora
Monodoro, luomo di scienza
Bimbo, il manager suicida
Zio, il proprietario del bar
Luomo della spiaggia
Il portiere dellalbergo
Il boss
Ambientazione:
1 tempo = un bar su una collina che domina la Pacific Highway
2 tempo = una spiaggia del Portogallo/la hall di un albergo
3 tempo = il palcoscenico di un teatro
Un locale sulla Pacific Highway. Una fila di tavoli inframmezzati da divanetti di similpelle. Gli unici avventori sono Nora, Bimbo, Gitana, e il vecchio Zio. Successivamente entrer Monodoro
ATTO I
Bimbo = Ehi Nora, quanti anni sono che non portavi una gonna cos?
(Nora si guarda le gambe ancora belle ma un po gonfie di cinquantenne sorridendo in maniera vagamente amara)
Nora = avrei dovuto portarle quindici anni fa, non sarei stata sempre cos fuori luogo, fuori tempo fuori spazio insomma velleitaria.
Sarina = velle che?
Nora = Oh insomma Sarina, no Gitana, preferisco chiamarti cos, lascia perdere. Il velleitario un tipo che avrebbe voluto fare, fare, FAREEEE! (picchia una manata sul tavolo visibilmente alterata) e invece io ho sempre pensato di fare e non ho mai fatto nulla. Ecco che significa. (Appoggia i gomiti al tavolo e guarda fuori, come sgonfiata).
Bimbo = Non prendertela, succede a tutti di sbagliare se essere velleitari come dici tu un reato. Ma punibile dalla legge del profit? B! Pensa a me piuttosto.
Nora: Perch dovrei pensare a te? Maledizione perch devo sempre pensare a qualcosa?
Bimbo: Calma, baby. Volevo semplicemente dirti: mal comune mezzo gaudio. Cosa devo dire io, che mi hanno cacciato dalla societ dove ho lavorato per ventanni con una bella lettera di auguri via Internet per di pi. Adesso che
ci penso era Natale e sul biglietto cera un bel babbo. Tutti i miei discorsi sullumanesimo aziendale non hanno fatto altro che cozzare contro la nuova tecnocrazia. Come avrei voluto essere un po meno flessibile ed educato. Sarei ancora l, dietro la mia bella scrivania con il piano di cristallo e quella luce soffusa, ah! a firmare lettere importanti. Quello che non so dove finivano. Come tutto quanto nella vita. Se ti va bene, da morto, puoi sperare di trasformarti in un buco nero come le stelle ma ma la sai lultima? Mi hanno detto che non tutte diventano cos. Alcune scompaiono per leternit. A tratti mi chiedo cosa diventer dopo: un buco senza nome o mi diluir per sempre come un cubetto di ghiaccio in un vecchio drink? A proposito, mi venuta voglia di farmene uno, basta con queste filosofie da adulti. Ehi Zio, portami un whisky che mi ci affondo. Wow! Donne, volete ancora qualcosa?
(Gitana scuote la testa in segno di diniego. Nora si accende una sigaretta, tira una boccata e fa segno di s con la testa prima di parlare)
Nora = S, Bimbo, ordina un bloody mary. Vedo rosso stasera.
Sarina = vedi rosso da un bel pezzo ma non sei del toro vero? Di che segno sei Nora, non lo ricordo.
Nora = Vacca.
Bimbo = Dai Nora finiscila. Solo perch Albanin ti ha tirato un bidone non mi sembra la fine del mondo.
Nora = fosse il primo che mi fa. Ormai una prassi.
Bimbo: Guarda che luna. Guarda che mare. Dov il mare
a proposito? Sai, Nora, non ricordo di averlo visto. Dalla finestra del mio
ufficio si vedeva solo il cortile dellazienda
con gli spicchi della vita mancata. Simili a un sole acido. Lo sai che da
quella finestra si butt un manager solo perch lo avevano scambiato per il
fattorino? (borbotta qualcosa di incomprensibile). Solo ora mi rendo
conto di essere in ferie. Perenni. E di essere una caricatura imbarazzante di
me stesso. Scusa, salto di palo in frasca e non so nemmeno pi quello che dico.
(sorseggia il whisky lentamente). Nora (esitazione)
finiscila di tormentarti. Albanin torner, ne sono sicuro.
Nora: Sono vecchia Bimbo. Non torner pi. Time goes by, non lo sai? (canticchia Casablanca). Dio, come sono finita. Non ho pi fiato nemmeno per piangere.
Bimbo: Hai due belle gambe. Qualcun altro si innamorer di te. Cosa dicono gli astri a proposito? Scommetto che hai Urano mal messo.
Nora: Taci, stronzo (sorride). Bimbo, se non fossi stato un manager fottuto mi sarei innamorata di te al primo istante. Hai un cuore che parla e la tua lingua, ci scommetto, calda come lalcool che ti cacci in gola. B, quanta retorica, mi sento un poeta russo, no, come si chiamava quella che morta diventando famosa? No, aspetta, che divenne famosa dopo morta Oh, al diavolo! No, non ho Urano di traverso, qualcosa di peggio. Tutto storto come il cielo che si vede da qui (si affaccia alla finestra).
Gitana: Ti faccio le carte dai. E un periodo che ci azzecco sempre. Se il carro esce hai ancora una riserva ma con il diavolo sono corna ed anche guerra!
Nora: (Ignora Gitana e si
avvicina a Bimbo, seduto a un tavolo pi in l del suo e si siede
sulle sue ginocchia, abbracciandolo). Bimbo, andiamo da te e
facciamo lamore
stasera. Ho voglia di prenderti. Lasciamo perdere tutto e tutti, infiliamoci
sotto le coperte, dai. E un pezzo che non mi sconfinfero e dagli che centra
sconfinferare con il metterci a letto (squilla il telefono)
Bimbo: Nora, io
Nora: sht! Non parlare. Mi vuoi?
Bimbo: io, io cavolo, sapevo fare meglio i bilanci aziendali Quelli li tiravamo sempre in lungo
Nora: imparerai. Ti insegno io
(si sente lo zio parlare al telefono, poi questultimo si volta verso Nora)
Zio: Nora, per te.
(la donna si alza di scatto)
Nora: chi ?
Zio: E Albanin
Nora: Oh, My God lui.
(Si avvicina al telefono e strappa la cornetta dalle mani di Zio)
Nora: Pronto, pronto! Mi senti? Accidenti, non si sente nulla, dove sei?
..
Nora: Che cavolo dici? In Portogallo? E che ci fai l? Albanin, mi ascolti, Al
(costernata mette gi il telefono e si dirige verso Bimbo)
Nora: E caduta la linea
Bimbo: Allora? Che ha detto?
Nora: Ho capito solo che in Portogallo. E basta.
Gitana: Vento dellOvest, il Sole muore, vento dellEst e il Mondo viene da s
Nora: Gitana, piantala, cos questa storia dellOvest?
Gitana: Non lo so Nora. E che io non rifletto mai sulla profondit. Quella
viene da sola come le cose che arrivano senza sforzo.
Nora: Ormai finita. Albanin non torner pi. (appoggia la testa sul tavolo e si mette a piangere. Bimbo e Gitana si avvicinano).
Bimbo: Dai, vecchia, ehm, ragazza, sar andato a fare una scampagnata
Nora: Cretino! Una gita in Portogallo e per che cosa? Ma io lo so. Non solo. Sar con qualche squinzia da quattro soldi. E io che mi sbatto per lui, che lho accudito fino allaltro giorno
Bimbo: Hai un difetto cara. Ti sbatti troppo per della robetta. Avresti dovuto farti rincorrere, pregare, desiderare. Tu gli hai dato tutto. Ma gi, alla tua et No, voglio dire, certo non potevi comportarti come unadolescente da strapazzo.
Nora: Vi prego, lasciatemi sola per un attimo.
Gitana: S, Bimbo, sediamoci laggi, meglio che stia qui a parlarsi da sola.
Bimbo: (piano, per non farsi sentire da Norma) Per dirsi cosa? Che fallita?
Gitana: No, che sta soffrendo per amore, imbecille.
Nora viene lasciata in ombra. La luce si sposta su Gitana e Bimbo.
Gitana: Ho bisogno di un caff. Ehi Zio, portami un
americano, devo svegliarmi. Che notte strana. La mia migliore amica sta
perdendo il suo uomo che andato in Portogallo non si sa bene per cosa, forse
per perdersi a sua volta dietro le gambe meno venose di una qualche ventenne
da strapazzo. Luomo cos. C qualcosa che si possa fare per fargli cambiare
strada?
Bimbo: si, farlo lavorare. Lavorando dimentica se stesso. Hai presente le luci della Pacific Highway? Stanno tutte l, brillano come scaglie di ghiaccio. Ogni scaglia un maledetto uomo. Che si scioglie al contatto del calore di un corpo (si interrompe)
Gitana: Bimbo, scusa ma proprio non ti capisco. Stasera mi sembri pi stranito del solito. A proposito, quanti whisky ti sei bevuto?
Bimbo: Voi donne avete il vizio di non lasciarci parlare. Adesso ci arrivo. Dunque, le luci sono il profit e luomo il loss no, scusa, una deformazione professionale. Ricapitoliamo le luci sono milioni, le stelle bilioni e io
Gitana: E tu sei un coglione, in senso buono certo. Ma forse forse inizio a intenderti. Il tuo discorso sconclusionato va a parare sulla nullit delluomo che ancora meno di quelle luci che si vedono l fuori. Perch quelle rimangono immutate fino al prossimo black-out, si intende, quindi capaci di amare per sempre, sempre fedeli a loro stesse, incredibilmente fedeli a un sogno. Fredde ma leali. Luomo no. Si fa irretire da un miraggio e cerca di possederlo. Noi siamo luci calde di passione sleale perch basta un niente per trasformarci in un abisso di scontentezza. Dobbiamo sperimentare, sperimentare, farci adulare Giusto?
Bimbo: Sei grande, bambina. Volevo proprio dire questo ma non mi venivano le parole, solo immagini, brulle e scarne. Lette nei libri chiaramente. Ma non eri tu che dicevi di non riflettere mai sulla profondit?
Gitana: Vero che sono in gamba? Questa per non profondit. Sono sciocchezze filosofiche che mi fanno venire il mal di testa. Per mica ho capito la storia del lavoro. Questa devi spiegarmela tu. (Pensierosa) Se Nora fosse presente invece di starsene laggi tutta sola a piangere, ci sarebbe arrivata in un attimo, lei s che tosta per queste deformazioni cerebrali. Nemmeno lei si accorge che la vita tutta qui.
Bimbo: Gi, hai ragione. Tornando a me, credo che tutto parta dalla mia frustrazione di base. Quando ero piccolo pensavo di viaggiare, conoscere, esplorare, verificare (sbadiglia), taglio corto: tutto in are per alcune cose, le fondamentali, insomma tutte quelle che ti ho elencato pi lamore - che finisce in ore - e che non so nemmeno che faccia abbia, le ho lasciate indietro e cos mi sono messo a lavorare. Ho puntato le dita, lindice, quello del comando e mi sono fatto guidare per le vie del mondo. Trenta chilometri avanti e indietro, giornalieri e spesati dalla mia ditta, tra casa e ufficio, ufficio e casa, bagno e ufficio, bagno dellufficio e casa caspita, non cera mai il sapone in quel postaccio puzzolente, dovevo sempre portarmelo dietro in parole pi che povere ho fatto carriera, nel frattempo mi sono anche sposato, ho fatto due figli, poi tutto diventato un corto circuito, cos, semplicemente
Gitana: Credi allora che tutto sia semplice e scontato? Ma cosa hai imparato da questa vita cos ordinata e precisa dove hanno trovato posto anche una moglie e due ragazzi Hai due figli maschi vero?
Bimbo: S, due energumeni, un metro e novanta per 80
chili entrambi. Non mi va di parlare di loro per. E neanche della
mia ex. Se ti dicessi che non me la ricordo nemmeno a letto Eppure,
vattelapesca, l che le cose rimangono. Tra le lenzuola. Forse i letti erano
separati e non me ne sono mai accorto.
Gitana (ridendo) Bimbo sei uno spasso. Se non fossi cos pazzo mi innamorerei di te.
Bimbo: Sei la seconda donna, stasera, che me lo dice. Per un verso o per laltro, per, n tu n Nora vi innamorereste veramente di me. E non so il perch
Gitana: Bimbo, bimbo, non hai proprio imparato nulla. Lamore non salvo errori e omissioni. Si prende tutto, il bello e il cattivo. Ma bisogna esserlo innamorati. Il che non mai troppo semplice. Guarda la nostra amica.
(Si girano verso Nora che li sta fissando senza vederli, persa nelle sue fantasticherie)
Bimbo: Pi la guardo e pi mi indispone. Non sopporto questa frenesia, questo idiota e inutile stare in calore.
Gitana: Come sei cinico. Non hai mai amato, si vede oh, come si vede! (alza la voce) Come pretendi che io, Nora o una qualsiasi altra donna possano volerti anche solo per trangugiarti di sfuggita? Ma chi ti credi di essere, chi? Mi stai facendo arrabbiare. Basta!
Bimbo: (concitato) No, Gitana, ti prego, non
trattarmi cos. Te lho detto, sono un frustrato, lunica cosa che ho capito e
imparato in tutti questi anni di vita, come dicevi prima, ordinata e precisa
come la tana di una formica e dopo aver consumato almeno un migliaio di block
notes per scriverci quei maledetti appunti durante le riunioni e i consigli di
amministrazione. Volevo farci un libro: La vendetta del manager, poi ho
lasciato perdere. Di manager pieno il
mondo, cos come strapieno di chi lo vuole diventare. Nessuno, dico nessuno,
vorrebbe fare lantitesi di se stesso. Credo costi troppo. Eppure si sarebbe
pi liberi. Come unaquila o un falco.
Gitana: Quando mi parlerai dellamore, Bimbo, quando? Possibile che ogni frase, appunto, citazione contenga solo la condensa dei tuoi peccati di lavoro?
Bimbo: Perch l che luomo si finisce, nel tanto celebrato, narcisistico, incredibile salto nel vuoto. Io sono andato gi, gi, gi, ho raccontato a tutti dove volevo andare e poi, non so se me lo sono fatto io o, in mia vece, qualche strega, mi sono bevuto un filtro con ali di pipistrello e bava di lumaca (tra s) che cretino come posso aver trangugiato una schifezza simile? (torna a parlare alla donna) Fatto sta che dopo averlo tracannato mi stato tolto un pezzo di cuore, davvero. Pensi che sia nato cos, con questa predisposizione? (beve lennesimo whisky)
Gitana: Auff! Ora mi sono scocciata di questi discorsi e poi sento uno strano prurito nelle mani. Ti legger qualcosa con i miei 22 Tarocchi, vuoi?
Bimbo: Non leggerli a me, a che serve? Piuttosto, va da lei.
Gitana: (mescola il mazzo) No, Nora non sta bene. In questo momento rifiuterebbe e cos le carte. Sai che il tarocco se non sei ben disposto, rifiuta di parlare? Escono solo immagini astruse che non si mescolano alla vita ma rimangono l, sospese, come un abito indossato da un manichino.
Bimbo: lo so, lo so. Qualcosa conosco di questa strana arte. Anche l, dannazione, mi sono perso gli atti di questo strano congresso.
Gitana: Troppe cose ti sei perso, lAppeso vuole il sacrificio di te stesso.
Bimbo: Sei una donna fantastica, Gitana. Scommetto che non ti sei mai letta un libro su queste cose, eppure sono tue come gli occhi o la bocca. Ti vivono addosso, come una seconda pelle.
Gitana: Tu sei meraviglioso quando sei tu. Eh! Se tirassi sempre fuori quella parte di te che il filtro non ha toccato! Ma avrebbero dovuto, come minimo, rifarti le cellule, come si chiama? Ah, s, lo schema genetico. Ormai lo mettono dappertutto. Se sei un genio lo devi a quello ma se sei scemo? Allora va da Dio, forse una soluzione ce lha. Comunque vero, non ho mai letto nulla sullargomento. Loro, le 22 lamine, sono nate con me come lastrologia, Nora, ce lha nel sangue fin dallinizio del suo mondo. Daccordo, puoi studiare, studiare, impazzire mi ricordo quella vecchia frase intitolata Gelosia, detta da non so chi: che il Maestro non sia geloso della bella Mente del discepolo se a Lui occorsero muri di libri incasellati nello spazio di una Vita e al secondo, la semplice, incantata, divina intuizione che dura il frammento di un istante quindi o sei o non sei, non c nulla da fare.
Bimbo: (la guarda stupefatto e poi fa un fischio leggero) Caspita, mi inchino alla tua saggezza (ma vagamente ironico) E Nora? Non ha capito che Albanin la stava prendendo in giro? Non poteva, che so, tirarsi indietro prima, cercarsi un altro uomo? Qualcun altro, non so chi (questo tra s) potrebbe notarla e innamorarsi di lei. Potrebbe provarci. (a voce alta).
Nora: Per cosa? Albanin Nora, o meglio, fa parte
della sua
vita. Doveva andare cos. E poi lo sapeva. Il discorso che lamore trascende
tutto anche il cuore, certe volte. E talvolta uno non ha lenergia per
percorrere o ripercorrere un tratto di cammino che sempre uguale a se stesso.
Sarebbe come continuare a guardarsi dentro uno specchio, riflettersi in
migliaia di maschere, ognuna un pezzo di te. Forse lei non ha ancora voglia di
rifare il percorso allindietro, di ricominciare andando avanti con la testa
voltata di lato.
Bimbo: Come vorrei essere te e non il manichino di prima. Talvolta ho limpressione di avere indossato solo abiti voluti da altri e anche le carte uscite per me, allora, non erano che i maneggiamenti di un baro perverso. Io alle partite non andavo mai. Mentre tu hai sempre fatto quello che hai voluto. Tu le tue carte te le sei scelte da sola.
Gitana: E limpressione. Solo quella. Non farti ammaliare dalle apparenze e non usare quel tono paternalistico, mi scoccia. Adesso torno da lei. Credo abbia bisogno di me.
(Si alza e va verso Nora)
Gitana: Ehi, ci sei?
Nora: Ciao amica. Ho sentito tutto sai, anche se sembravo assente. Era bello quel discorso, potevate continuarlo.
Gitana: (sorride) Cos hai ascoltato. E vabb.
Continuarlo dici? Per farmi uccidere dalle filastrocche di Bimbo? Non sono
abituata a questo gioco di scacchi. Sono pi semplice: vedo una luce e quella
una luce, vedo qualcuno soffrire e quello soffre. I troppi perch non esistono.
Ma lo sai (ridendo) che mi ha fatto capire che non mi ci vede a leggere
libri? E mi stava paragonando, nonostante tutto, a qualche suo filosofo
prediletto, sai quelli del tipo: larte della congettura. Se anche questa
unarte, la Cappella
Sistina cos? Un pollaio? Le mie 22 carte non sono congettura. Sono
semplicemente carte.
Nora: Oh, cos non farci caso. E rimasto di stucco quando sei caduta sul termine velleitaria, ci scommetto, spiazzandolo poi con tutte quelle citazioni. Non sapeva pi cosa dire, sai, fa lironico per difendersi e per certi aspetti ha la forma di una cornice per fotografie infelice. Ma strano che tu non conoscessi il significato del termine.
Gitana: Non questo. Lo rifiuto. Per me il velleitario quello pieno zeppo di rimpianti, un vigliacco. Se hai fatto quello e non altro perch la tua testa in quel momento era una mongolfiera che andava controvento o dove voleva lei. Quello che non accetto lo dimentico o non voglio costruirmi un significato insignificante. Devo imparare i rebus e risolvere i sistemi per farmi dire: brava, bella, buona? Devo inventare una nuova teoria? Per andare dove, su Marte? Preferisco lenigma alla soluzione e non lho detto io. Oddio, mi sento didascalica.
Nora: Non credi di essere invece un po troppo polemica? (Pensierosa) Ma no, forse hai ragione tu. (cambiando discorso) Pensa se Bimbo sapesse che a casa hai un milione e ottocentomila libri! Come minimo si spaventerebbe. Se sapesse poi che sono quelli della Biblioteca di Alessandria, peggio ancora. Per fortuna che li brucerai!
Gitana: S, quando mi stancher di spolverarli. Ho smesso di leggerli a quarantanni. Quando mi innamorai di Monodoro, ricordi?
Nora: Oddio, quel cafone, che fine ha fatto?
Gitana: Non lo so. Dopo aver vinto quel premio vattelapesca si defilato.
Nora: Era un condotto spazio-tempo e basta. Per riempirlo non sarebbe bastata una galassia.
Gitana: E Albanin cosera? Non sparare a zero sui miei condotti falliti, per favore.
Nora: Albanin era, anzi , credo, un idiota e che il Portogallo se lo porti.
Gitana: Ne sei ancora innamorata vero?
Nora: Come in un vecchio romanzo damore e pi guardo fuori e vedo tutto quel brillo, cos mi viene uno struggimento che nessuno ne ha idea. E come se fuori facesse freddo, un freddo perfetto. Ghiacciato. Terso. Un tesoro di freddo. E io lo contengo tutto. Perfetto, traslucido con dentro me e la mia passione. Fredda e austera, eterna e decisa. Chi lha detto che amare bollire?
Gitana: Chi ama il lesso.
Nora: Sei sempre la solita, ma mi sei simpatica. Se non avessi te
Gitana (interrompendola) Avresti Bimbo!
Insieme: Nooo! (ridono)
Nora: Sai che la prima volta che ho visto Albanin mi sembrava bello come un Apollo? Eppure non mi sono fatta scalfire subito. E stato graduale, un saliscendi di parole e sguardi. Per me il colpo di fulmine cos. Per me, certo. Per un altro guardarsi subito, desiderarsi subito. Ma anche il desiderio una condizione sovrumana che, almeno una volta nella vita, ti tocca da vicino. E stata unesplosione di colori, un arcobaleno di vita. Mai mi sono sentita cos. Mai.
Gitana: E ora? Cosa pensi di fare?
Nora: Andare in Portogallo e cosa senn. A rincorrerlo
come tutte le donne a tutte le et alla faccia di Bimbo e delle sue fantasie di
tette giovani e gambe snelle. (tra s) Chiss se mi avrebbe presa
stanotte Oh, che idiota. Pensieri di poco conto.
Gitana: Se vuoi ti ci accompagno. Non ho pi nessuno e nessuno ha me. Sono libera di fare e disfare a mio piacimento. Posso dirti una cosa? Bimbo ti avrebbe presa. Non ti capisce. No (esitante) a pensarci bene non che non ti capisce. Ti pensa con il cervello e allora ti associa agli schemi in uso nel mondo. Quando invece gli funziona (poco) il resto allora ti associa a qualcosa di vero, di vivo. A una donna che pu ancora amare.
Nora: (irritata) Io sto gi amando, non ho bisogno di surrogati come quel rimbambito. Saremmo scesi a braccetto per la panoramica infilandoci nella sua o nella mia auto. Unico risultato: i vetri appannati e, ci scommetti? Mi avrebbe chiesto di pulirglieli (Fa un gesto con le mani) Parliamo daltro, del Portogallo. A pensarci bene, che ci faremmo noi due sole a Lisbona o dove diavolo Albanin si infilato?
Gitana: B, per guadagnarci da vivere potremmo leggere io le carte e tu le mappe astrali sulle spiagge, nei locali, nel vento dellAtlantico che ne dici?
Nora: Non conosco il portoghese. Solo una parola: Adeus.
Gitana: E gi qualcosa. Io nemmeno quella.
Nora: No, mi sono stancata di fare il cane da tartufi. Lo dico cos per darmi un tono, per permettere, s ecco! Per permettere alla mia vita di sognare ancora, di dirmi che niente perduto, che Albanin prima o dopo ritorner.
Gitana: Forse faresti meglio a lasciare perdere
davvero.
Nora: Per mi ha telefonato.
Gitana: Per darti lultimo giro di vite. Lo scorpione Albanin. E proprio sadico.
Nora: Non sopporto nemmeno pi lastrologia. Dopo questa storia riuscito a farmela odiare. Io che ho dato la vita per tutte quelle geometrie stellari. Mio Dio che fallimento. Lultima che stata da me mi ha riso in faccia: ma chi si crede di essere! Mi ha detto. Lei si atteggia a profeta. Non lo sa dove il Buddha tenne i suoi primi discorsi? Mi sono messa a urlare come una pazza. Cosa centra il Buddha con lastrologia, eppure questa continuava: a Benares, a Benares
Gitana: Chi fa un lavoro come questo chiaro, si prende anche il funesto
Nora: Rieccoti. Strano che prima o poi non ci facevi la solita rima.
Gitana: Se la rima un malaffare della Papessa non ti fidare.
Nora: S questa era proprio una Papessa saccente, una di quelle donne che ti strizzano il cervello e pretendono da te vita, morte e pure i miracoli.
Gitana: E che vorresti? Che ti chiedano cosa hanno dentro? Penso sia difficile arrivare dritti dritti nella propria pancia. A noi spetterebbe umilmente quel compito ma come parlare lugrofinnico con un tahitiano. E poi, ammettiamolo, c gente di tutto un po che confonde lastrologia con i medium e le carte poi? Con i tavoli verdi di Las Vegas. B.
Nora: (a voce pi alta) Basta, basta, sono
stufa. E, per di pi, in rotta di collisione con il mondo intero. Io volevo
semplicemente vivere tranquilla, farmi i miei piccoli viaggi
con Albanin, scrutarmi i pianeti e, talvolta, anche quelli degli altri. Volevo
essere una donna come tutte le altre.
Gitana: Perch, non sapevo che tu fossi anche non me ne sono mai accorta
Nora: Che dici, scema? Cosa hai capito? Oddio anche questa ci si mette!
Gitana: Ma no, oh, insomma, qui rischiamo di farci la pelle per equivoci di poco conto. Non pensavo ti disprezzassi tanto. Mica che tu fossi ci siamo capite e poi anche se lo fossi stata?
Nora: No problem, ci mancherebbe. Il discorso un altro. Purtroppo ho sempre avuto di me unimmagine deformata. Non mi sono mai accettata, ecco perch. Ma poi arriv lui, il Cavaliere dellInfinito e io pensavo di esserlo diventata, una donna. Accidenti, non perch non avessi mai scopato, scusa il termine. Per nessuno degli uomini di prima uno mi ha dato quello che quello che mi ha dato lui. Sto morendo per amore sai?
Gitana: Esagerata.
Nora: No. Ora lo so. Donna.
Gitana: Senti, non pensarci due volte. Andiamo in Portogallo. Io poi sto in un periodo che tutti i libri li ho spolverati e in casa non ho molto da fare. Le piante le faccio innaffiare dalla vicina e per il resto (si interrompe)
Nora: Per il resto?
Gitana: No, sai, mi venuto un rigurgito di pensiero
su Monodoro, come quel cibo che ritorna su quando non lhai digerito. E strano
che Monodoro mi faccia quelleffetto. Ma quando mi metto a letto, quel
lettone matrimoniale a due piazze, ce lhai presente vero? e io me ne sto tutta
accoccolata nel mio cantuccio cercando di scaldarmi da sola e mi ricapita di
pensare che Monodoro si accucciava su di me, come un cane mansueto, leccandomi
le orecchie e sussurrandomi: La scienza sopra tutto, b, era meglio di un
orgasmo. Per di pi non eravamo mai in differita.
Nora: Sei uno spasso.
Gitana: Lo diceva anche Bimbo, poco fa. Guarda, si addormentato.
(Bimbo sdraiato su un divanetto e sta russando leggermente).
Nora: E proprio un bambino.
Gitana: S, soprattutto nelle questioni emotive. E rimasto fermo al suo mondo di cristallo fittizio. Credo labbiano preso ben bene in giro.
Nora: E che poteva fare? Ormai era nel sistema. Si piegato, ha piegato e poi se ne andato. Tanti saluti.
Gitana: Credo soffra molto.
Nora: Dovrebbe imparare il concetto di umilt. (a voce pi bassa) Lo sai? Fu lui che tent il suicidio perch lo scambiarono per uno della prima categoria, il che, tradotto nel suo linguaggio, quello aziendale, vuol dire che non giocherai mai in serie A. (riprende il tono di voce normale) Mi chiedo se fanno i contratti per chi lavora o per chi gioca a calcio.
Gitana: B, anche quelli si danno da fare.
Nora: S quantomeno vanno sempre a caccia di quadrifogli.
Gitana: Aiutano la natura.
Nora: Noi non siamo mai andate dentro un sistema o si? Tu cosa ne dici?
Gitana: Credo che con il
nostro lavoro, in questo mondo,
non si vada da nessuna parte. E triste ma cos. Tutti possono congetturare
ma quelli come noi se congetturano sono solo congetturabili nel senso che
qualcuno si chiede: ma quelli sanno davvero congetturare? - e, purtroppo, non
ci sono manuali nei quali possiamo rientrare. In poche parole non siamo una
categoria come, che so, i giornalisti, gli psicologi e gli operatori ecologici.
Nora: Per fortuna. Altrimenti avremmo gi dovuto riparare con una scheda conoscitiva: nome, cognome e bla bla.
Gitana: Non lo conosco, cos, un termine nuovo?
Nora: Gitana ci sei o ci fai? Bla bla vuol dire ecc. ecc.
Gitana: Capisco.
Nora: Sicura?
Gitana: Ohhhh! Ci mancherebbe.
Nora: Davvero Monodoro non era una gallina dalle uova doro? Eppure, solo a giudicare dal nome, mi ricorda un antico personaggio greco. Personalmente, te lo detto prima, mi sembrava pi cafone che Pericle nonostante quellaria da gentiluomo antico, un po alla Dracula quando non doveva succhiare il sangue a qualcuno.
Gitana: S, aveva quellaria sorniona, vero. Quei ricciolini che gli spuntavano dal cappello che si metteva per darsi un tono. Erano la sua divisa. Un blocco doro, allinizio. Un rompiscatole alla fine.
Nora: Alla fine dellamore? (maliziosa)
Gitana: Anche.
Nora: Dai, dobbiamo muoverci da qui, prendere una decisione. Vado o non vado? E perch non mi chiama pi?
Gitana: Avr esaurito i gettoni del telefono.
Nora: Il suo amore per me. E molto meno pratico ma
infinitamente pi reale. (sospettosa) Sono sicura per che il cellulare
ce laveva e pure trial band.
Gitana: Allora, ti decidi una buona volta? Si va?!
Nora: Si andr.
Gitana: Abbiamo una storia in comune noi due. Amori in bilico e poco alcool. Io, da quando frequento questo posto, non faccio altro che bere caff e tu, tranne il Bloody di stasera, mi pare che faccia altrettanto.
Nora: Chi dice che lo star male equivalga al bere?
Gitana: Qualcuno. Ad esempio faccio sempre un sacco di citazioni e poi non ricordo chi le ha dette o come vanno a finire.
Nora: Capirai. Con un milione di libri in casa. Invece io mi ricordo di Borges. (recita): Che darei per la memoria di te che mavessi detto che mi amavi e non aver dormito fino allaurora straziato e felice. Quanto darei io, invece, per fare un maledetto (imita il gesto) a quel porco di Albanin, altro che pensare ad avercelo nella memoria. O nel letto. Potessi scaricarmela ben bene questa short memory!
Gitana: La soluzione lAlzheimer.
Nora: Ma mi perderei tutto il resto. O forse chi ne colpito ha il desiderio di dimenticare la maggior parte della propria vita conservandone solo alcune tracce, quelle pi leggere, come zucchero filato per intenderci.
Gitana: Come sei romantica.
Nora: E questa romanticheria che alla fine mi ha
snobbato. Sono nera di rabbia, unoperetta da quattro soldi. Sar anche ora che
mi riguardi il tema natale, i transiti sono proprio pessimi. Ma dallultima
volta, quando ho frainteso quel passaggio ho paura di affrontare tutti quei
simboli, quelle
palline disseminate di linee Eppure la mia vita tutta l. Lastrologia la
mia stessa esistenza (improvvisamente con aria sognante) Avevo Nettuno
che guardava il volto della luna. Mi sono detta: Non un dissolvimento, sai
Nettuno per lastrologia come avere acqua tra le mani, dei pesci; i pesci
guizzano. Ma Nettuno anche la confusione, lamore romantico, la nebbia, il
sonno anche Shake laveva scritto nel Sogno di una notte di mezza estate. Mi
dicevo: cambier casa, Albanin mi chieder di sposarlo o convivere. (sospira)
Eh, andato tutto a rotoli con la rapidit di un battito di ciglia. Lui
scappato, io sono rimasta di stucco davanti alla carta del mio cielo urlando di
furore. Come posso essere stata cos cieca?
Gitana: Non sei stata cieca. Non hai voluto vedere quello che gi sapevi.
Nora: Ma io ho fatto tutto. Avr fatto davvero tutto? Con tutto lamore che posso? E se ho fatto tutto perch me ne sto qui a pensare e non agisco?
Entra un uomo con il cappello. E Monodoro.
Monodoro: Buonasera, buonasera a tous.
Gitana guarda esterrefatta Nora.
Gitana: E e ca cavolo, ma Monodoro!
Nora: (cinica) Solo Monodoro poteva entrare facendo un saluto alla francese.
Gitana: No non mi ha visto Nora! Nora! Secondo te mi ha visto?
Nora: E che ne so. Siamo in penombra, probabilmente no. Ma non vorrai farlo venire qui spero?! Non ho voglia di sorbirmelo.
Gitana: Dio, che tonfo il mio cuore. Sta facendo tum
tum
come un tamburo nigeriano. Non proprio cambiato, dopo dieci anni che non lo
vedo, sempre bello uguale. Un adone, leggermente appesantito, guarda (ha
atteggiamenti da bimba), guarda che pancetta. Per il resto sempre lui. E
togliti il cappello, dai, che voglio vedere quei riccioletti biondi che mi
intenerivano quando glieli pettinavo la mattina, davanti allo specchio del
bagno. Lui si accucciava cos alto (sospira) e io gli andavo sopra
con phon e spazzola. Che tempi, che
Nora: Che rigurgiti!
Gitana: Cosa?
Nora: Niente, il Bloody Mary che fa le bizze. Non ho parlato io. E il diaframma.
Gitana: Dai Monodoro, dai bel bambino, togliti il cappellino.
Monodoro si toglie il cappello proprio in quellattimo. E completamente calvo.
Gitana: No! I riccioli, dove sono i miei riccioli?
Nora (soffocando una risata) E che volevi, sarebbe stato peggio con il toup.
Gitana: Nora, che delusione. Il mio Monodoro diventato
Nora: un calvo in tutto e per tutto. Limportante che da qualche parte li abbia conservati, non ti pare? Pensa, se ritornaste insieme avresti uno scopo nella vita: pettinargli i riccioli delle ascelle o di qualcosa daltro, ah, ah!
Gitana: Sfotti, sfotti. Tu lo odi per come ci tratt la sera di Halloween del 1975, d la verit.
Nora: Certo. Fu un bel rompiscatole con quella sua
teoria della relativit messa nero su bianco e che ci fece sottoscrivere a
guisa di petizione. Innanzitutto eravamo
brille come mai pi ci successe nella vita e non ci siamo accorte che la teoria
faceva acqua da tutte le parti. Cosa significa relativit, avanti, spiegamelo
con parole molto, molto povere. Se non lo sai te lo dico io, in quattro e
quattrotto: non lo so.
Gitana: Bellaffare. Mi ruggisci addosso come una leonessa e poi mi dici, con profonda commozione: non lo so. Tutti sarebbero capaci di spiegarla, non trovi?
Nora: Non cominciare con queste difese nei confronti della scienza. Ti bastato rivedere quel bambolone per ricadere nella tua dabbenaggine pseudo scientifica.
Gitana: Parla piano, dannazione! Vuoi che ci senta?
Nora: Ma se quello che vuoi. Non vedi lora che si accorga di te, che si sieda al nostro tavolo, che ordini uno dei suoi soliti caff dorzo o qualche altra poltiglia e, soprattutto, non vedi lora che ti riporti nel tuo lettone a due piazze!
Gitana: Zitella!
Nora: Venduta!
Gitana: Se non ci fossero testimoni ti avrei gi lanciato in orbita.
Nora: Oh, ma davvero?! Un attimo fa era tutta lei e Portogallo e ora vuole trasformarmi in una sonda spaziale.
Gitana: Dopo quello che hai detto il minimo. Sul primo dei transplutoniani ti manderei.
Nora: (cambiando tono di voce) Scusami, sono sempre cos impulsiva, cerca di capire.
Gitana (facendo il verso a una frase precedente di Nora) Perch devo cercare di capirti? (Enfatica e gesticolando) Maledizione perch devo sempre cercare di capire qualcuno
o qualcosa?
Nora: Idiota.
Gitana: Passeremo la serata a darci dei buffetti sulle guance
Nora: Buffetti da cintura nera se non la pianti. E non voglio vedere quel cannolo siciliano immortalato al mio tavolo, altrimenti vado via.
Gitana: E vai, vai, io Monodoro, se mi perseguita con lo sguardo, ce lo invito eccome a sedersi qui. Tu sei gelosa come quelle vecchie madri abbarbicate al loro figlioletto. Io non sono tua figlia.
Nora: Certo, a cinquantacinque anni come potresti esserlo? Tuttal pi mia madre!
Gitana: Oh, mia madre! Sentitela la ragazzina. Sai cosa ti dico? Vacci da sola nel tuo maledetto Portogallo, trova quel cretino e cerca di riportarlo indietro, sempre che tu ce la faccia.
Nora: Lo trover, stanne certa, e me lo riporter indietro. Lui non pu vivere senza di me.
Gitana: Ah, questa la pi grossa bufala che ho ascoltato da qualche tempo a questa parte. Se tu fossi sicura che non pu vivere senza di te, perch se n andato?
Nora: (isterica ma a bassa voce) Se non la finisci ti spengo la sigaretta sulla mano.
Gitana: (sibilando) Provaci e vedrai cosa ti accadr.
Nora: Dei della terra e del cielo aiutatemi a tenere fermo listinto omicida che mi sta trapassando le vene!
Monodoro si volta di scatto.
Monodoro: (stupito) Sogno o son desto? Ho
sentito parlare di dei della terra e del cielo. Cos cotanta tragedia greca?
Una Medea, una Dejanira? Si avvicina lentamente e rimane stupefatto al vedere
Gitana.
Monodoro: Ma sei tu, proprio tu? Gitana?
Gitana: (tutta morbida e timida): Sono io, caro, gi da un pezzo che ti osservavo.
Monodoro: Cara sei tu, piuttosto. Ma da quanto non ci vediamo? (le fa una carezza sulla guancia e poi si china per baciarla)
Gitana: Un secolo.
Monodoro: (molto formale) Scusami, sai, sono vagamente imbarazzato. Non avrei mai pensato di trovarti qui. E una tale sorpresa per me rivedere una vecchia amica. Da un secolo dici? No troppo, la biologia non lo permetterebbe.
Nora (scattando) Chiaro, ma non le pare che sia un modo di dire?
Monodoro: Il modo di dire non esiste nel reale. Io credo solo in ci che vedo. La sperimentazione il mio pane quotidiano. La trama della realt composta solo da filo e ordito. Il loro intersecarsi unipotesi non necessaria. Perch non si intersecano mai. Il fato? Balle. Il libero arbitrio? Balle. Siamo qui. Punto e basta. Tra poco mi daranno i diritti per il brevetto di una macchina stu-pe-fa-cen-te: come si elimina linconscio. Poi ve ne parler. Sappiate (fa segno con il dito di tacere) che la CIA ha gi deciso di comprarla. Niente inconscio niente omicidi, niente ladri, niente di niente. Solo unasettica, meccanicistica perfezione aaaah! (si siede al tavolo e guarda Nora) Tu adesso che ci penso mi pare di averti gi visto da qualche parte
Nora: Sono Nora.
Monodoro: (si picchia una manata sulla fronte)
Ecco chi
sei. Nora lastrologa.
Nora: E allora?
Monodoro: Niente, niente. Mi rimasto impresso il tuo lavoro. Continui?
Nora: Certamente. Non potrei mai separarmi dallastrologia nonostante, b, nonostante ora abbia altre cose per la mente.
Monodoro: Uhm, interessante. E quali, ad esempio?
Nora: (ironica) La teoria della relativit. La conosce?
Monodoro: No, il fatto che nessuno la conosce veramente nemmeno quello che lha ideata. Per bello poter dire: ne ho sentito parlare o imparare a memoria la formula finale. Fa pendant, credo si dica cos. Comunque francese.
Nora: Grazie lo so. Lho studiato a scuola anche se non mi piace molto quella erre che arrota la lingua.
Monodoro: Su, su, non fare la modesta. Ora mi sovvien quando ti vidi. Fu nel 1975, la sera di Halloween. Vi feci firmare per la teoria, a te e Gitana, una petizione che purtroppo non port a nulla. Non riuscimmo a completare le schede con le firme. Lo spazio tra le righe era troppo esiguo e (sospira) si mescolarono tutte chi firmava troppo sopra, chi troppo sotto, chi non firmava affatto o con nomi falsi - producendo unassoluta mancanza di ordine. Insomma, nemmeno quello relativo cera.
Gitana tossicchia per attirare lattenzione di Monodoro infervorato nella discussione e completamente dimentico di lei. Non le fanno caso.
Nora: Non ho ancora capito, a distanza di quasi trentanni, perch ci fece firmare quel maledetto foglio.
Monodoro: Perch eravate entrambe brille, chiaro.
Nora: Come si permette, ciarlatano! E la pregherei di
non
darmi del tu!
Monodoro (pulendosi le unghie sulla manica della giacca con aria di sufficienza e ignorando la richiesta del tu) Ciarlatano per ciarlatano tu ne avrai presi in giro un bel pacco convinti che potessi dispensargli fama, amore, successo e denaro nel giro di qualche secondo. Almeno io vi ho fatto firmare un documento che riportava semplicemente la questione intrinseca della teoria: se tutto relativo e tutto assoluto altres chiaro che il prodotto finale equivale a zero.
Nora: Come il suo cervello.
Gitana: Nora!
Monodoro: Lasciala dire, lesplosione della menopausa (ride)
Nora: Brutto diavolaccio. Adesso che calvo si vedono ancora di pi le corna che Gitana le ha messo.
Gitana: Nora! Come osi proferire una malignit simile. Monodoro, non farci caso, il suo amante lha appena lasciata e lei non sa quello che dice.
Nora: So benissimo quello che dico, non sono una cretina. E adesso me ne vado. Non sopporto di stare allo stesso tavolo con chi parla senza conoscere le cose e che non approfondisce nemmeno lo zucchero nel caff. E, soprattutto, che insinua la mia menopausa (Si alza)
Monodoro: (conciliante) Nora, Nora, non
prendertela, succede a tutti di sbagliare strada nella vita. Io, ad esempio,
sono sicuro di averla imbroccata giusta, di avere aperto la porta che dava
sulla suite di un albergo di lusso e di avere continuamente spalancato tutte le
altre che ho trovato in quella meravigliosa stanza. Come sono soddisfatto di
me.
Infallibile. Comunque dopo quella petizione, la cui spedizione destinata al
vaglio del Congresso ha fruttato una caterva di soldi (sottovoce) ehm,
forse non dovevo dirlo ma lo stesso (riprende il tono normale) le cose
sono andate meglio, proprio perch non ne mai stato fatto nulla. Senza
decisioni il mondo pi libero di decidere, non trovate? Ammesso che non siano
della quadruplicit: economica, politica, scientifica e religiosa intendiamoci
(si appoggia allo schienale del divanetto, le mani intrecciate dietro la
nuca)
Nora: (si rimette a sedere) Arrogante! Come pu essere cos sicuro che ho sbagliato nave? Potrei averne presa una da crociera ed essere in procinto di partire per qualche localit meravigliosa. Lei che ne sa di me, dei miei umori, del mio io pi profondo?
Monodoro: Niente perch in definitiva non mi interessa saperlo. N del tuo n di chicchessia.
Nora: E allora sparisca, viscido!
Gitana: Nor (viene interrotta)
Monodoro: Sparire? E perch mai! Dico solo che ognuno si imbarca nel suo porto e prende la nave che gli interessa prendere. Tutto qui. La scienza stabilisce che una nave, per mantenersi a galla, deve spostare tanta acqua quanto il suo peso. In questo modo non rischia di affondare. Evidentemente, cara Nora, con i tuoi pianeti hai spostato meno acqua e hai fatto pluff!
Nora: La compatisco. Non sa niente di astrologia, si
vergogni a tranciare giudizi con tanta superbia e superficialit. Lo sa (infervorandosi
ancor pi nella discussione) che lastrologia mi ha salvato la vita?
Monodoro: (ironico) dal Sole a Plutone tante quante le avventure del Don
Chisciotte de la Mancha. Eh cara Nora, le emozioni ti hanno sempre dato alla
testa. Anche quella sera del 31 ottobre cercasti di sedurre il mio migliore
amico con queste argomentazioni ma non casc nella trappola. Gli spagnoli
dicono: A la hoguera! E prima o poi riusciremo a spazzarvi via dalla faccia
della terra. Un bel rogo, ah, ah!
Gitana: (con retorica) Monodoro, ma cosa sei diventato? Non eri cos una volta. Mi ricordo che accettavi la possibilit di un disegno che ci trascendesse e mi sembravi anche pi tollerante pi umano nei confronti di chi la pensava in maniera differente da te ma non per questo sbagliata. Allora mi amavi anche se sapevi che leggevo le 22 carte. E continuo a leggerle.
Monodoro: E per questo che il nostro grande amore
fin. Io vinsi quel concorso sulla teoria dei pianeti e ora sono in lizza per
il Nobel con la mia macchina anti-inconscio insieme a due farmacopeisti, un
genetista e a qualcun altro che ha scoperto il gene dellimmortalit su una
struttura mortale. Non per ultimo hanno mescolato, per il futuro super uomo, i
geni di unameba e di una lumaca. Che cocktail ne verr fuori. Da leccarsi i
baffi. La donna che si prester allesperimento gi pronta ma poi verr
costruito un computer e feconderemo quello, perch la donna costa, abbiamo
dovuto riempirla di soldi ma, per il momento, cos questa quisquilia nei
confronti della promessa di avere una razza purissima qui, sulla terra? Unita
al fatto che non avr pi linconscio con tutti gli annessi e i connessi.
Saranno sempre pi superbe le nostre creature.
Maravilleuse! Wunderbar! Queste sono esclamazioni francesi e tedesche. Eppoi,
anche tu Gitana, con quella lagna, quelle rime! Non sapevi fare altro che
sparpagliare carte per tutta la casa. Noioso.
Gitana: (incredula) Sei diventato un mostro. Posso sopportare che tu mi abbia lasciato, anzi che ci siamo lasciati. Non sopportavo pi che tu, viceversa, disseminassi la casa di microscopi, telescopi, computer tascabili, al plasma, pentiumati all1, al 2 e al 3 come una superclassifica. Come vedi non ci siamo incontrati. Vuol dire che ci sempre mancato un terreno di intesa tra il sogno e la ragione
Nora: il senso e la sensibilit!
Gitana: Brava, proprio quello, ci divide come abbiamo diviso il cervello da una scriminatura.
Monodoro: (improvvisamente pensieroso) Non mi avevi mai detto che non tolleravi i miei chiodi fissi. Pensavo che in definitiva fossero solo i miei calzini sporchi che ti davano fastidio insieme ai miei amici astrofili che ti portavo sul terrazzo.
Gitana: Non solo i calzini ma anche le mutande che ero costretta a lavare tutti i giorni a mano e in lavatrice! Per quanto riguarda loro, posso dirti che una volta mi spar un mazzo di Arcani minori. Forse qualcuno dei tuoi amici li sta leggendo, intrattenendo un pubblico annoiato, in qualche salotto bene. Non fa pendant, come dicevi tu?
Monodoro: Pensavo mi amassi.
Gitana: Ti amavo. Ma non mi hai mai capito.
Monodoro: Eh! Come la fai grossa.
Gitana: Se per te lamore sono stati solo calzini e
mutande
non penserai che prenda tutto a cuor leggero!
Nora: Scusate, cos questa storia della tolleranza? La tolleranza per i primitivi. Le persone evolute non dovrebbero nemmeno pensarci alla tolleranza. Tutto questo mi fa venire in mente una torre davorio dove il santone di turno dispensa consigli a quelli che stanno in basso. Un ditone grasso e molle che indica la gente, mentre lui, tra s pensa: Tolleriamoli. Agli esseri civili non verrebbero mai in mente cose simili. La tolleranza andrebbe eliminata non linconscio. Eppoi, se questa parola non esistesse pi nel nostro vocabolario vorrebbe dire condizioni di parit per tutti. Tu vuoi guadagnarti da vivere leggendo le carte? Ben venga! Tu vuoi guadagnarti da vivere leggendo il cielo della gente? Fatti avanti! Tu vuoi vivere facendo il politico o il fruttivendolo? Fantastico. Semmai la somma di potere e tolleranza che corrompe luomo. In pi, chiaro che se io cerco di tollerare qualcuno perch questo qualcuno mi ha fatto del male e solo in questo caso la parola va usata. Nellabuso. Di potere. Qualunque matrice abbia.
Monodoro: Caspita. Ti sei letta Tocqueville e De Jouvenel a quanto vedo!
Nora: (passando al tu) Perch, pensavi che unastrologa fosse solo unapparizione televisiva e che dicesse con tono molto confidenziale: ciao carina, bel tesoruccio di mamma, stella mia inframmezzati magari da accenti non propriamente raffinati? E poi che centrano quei due? De Jouvenel scrisse larte della congettura. Non era un trattato sul potere.
Monodoro: No, daccordo, ma lui poteva congetturare evidentemente.
Nora: E siamo alle solite. Se sei intruppato puoi fare quello che vuoi nonostante la futuribilit dellassunto. Se vivi fuori dellesercito delle mille pecore ti danno del cretino, del disonesto e di qualcosa daltro che non mi va di ripetere.
Monodoro: Insomma, Nora, qui si tratta di spillare fior di quattrini a poveri diavoli che vivono nellillusione che un amore ritorni, che con un cent vincano alla lotteria Questa ingenuit sociale va combattuta.
Nora: Vedo che tieni in
grossa considerazione i tuoi stessi simili. Non mi risulta che tu respiri con
le branchie. Il problema non quello seppure lo un problema. Il problema
vero che tutti, tu, io, gli astrofili, i frequentatori di palestre, i
guerrieri della notte bla bla, tutti indistintamente, ci si faccia un
bellesame di coscienza senza prendere per il c quelli che beatamente ci
cascano. Ma se qualcosa va storto fanno presto a scaricarsi la coscienza: Ah!
Colpa dellastrologo. E il Frankestein di turno chi lha inventato: lastrologo
o lingegnere genetico? Chi pi pericoloso per la razza umana? Personalmente
ho sempre cercato di fare il mio dovere onestamente prendendo dallastrologia
solo quello che poteva dare, nulla di pi. O prendendo da me solo quello che
potevo capire. Non ho mai stimolato false illusioni - solo su di me purtroppo -
e, tantomeno, non ho mai pensato di attaccare la testa di una scimmia su un
cobra. Eppure, nonostante la buona volont di pochi hai mai visto un astrologo
chiamato nei santuari del sapere a tenere conferenze? Ne hai mai visto uno
investito di una certa tenerezza? Purtroppo il mondo una gigantesca vite
tecnocrate. Si prediligono i relais e gli strofinii sulla mente e se a
sbagliare un medicinale, tuttal
pi lo ritirano dal mercato. Non mi risulta per che la farmacopea sia
scomparsa, con annessi e connessi, dalla faccia della terra!
Monodoro: (enfaticamente) Che lunga disquisizione, mi sto quasi annoiando. Capisco le tue argomentazioni ma non mi scalfiscono di tanto cos (fa un gesto con il pollice e lindice). Sento la tua sincerit, la tua passione, il tuo modus vivendi, questo, se non lo sai, latino, ma rimango della mia opinione. Solo ci che dimostrabile vero. I tuoi pianeti sono giochetti per bambini in cerca damore qualunque sia la tua clientela.
Nora: Anche per te, come quel sacco di patate che sta ronfando sullaltro divanetto, ho il vago sospetto che non abbiate mai capito cosa lamore. Limportante per voi sempre stato quello di metterlo in quel posto agli altri e di misurare laldil e linconscio con i vostri tentativi distratti e poco appassionati. Anche qui, se volete arrivare a una verifica dovrete farlo con amore. Quello vero, non quello da firma contrattuale.
Monodoro: Cosa centra lamore nelle indagini scientifiche, adesso stai esagerando. La mia macchina ti solleverebbe da qualsiasi passione cara donna. Non vorresti provarla?
Nora: Perch non la fai provare a qualcuno che si gi fatto masterizzare il cervello? A me non serve.
Monodoro: (con sufficienza) Presuntuosa.
Nora: Donna che ama, ricordatelo. Altroch la tua macchina strizzacervelli, anzi annientacervelli.
Gitana: Sei uno spocchioso e infantile energumeno con
la faccia da bravo bambino. Lupo travestito da agnello che mi ha sempre
succhiato le vene, anzi il portafoglio. Nora, la
sapevi questa?
Nora: No, cosa ha combinato ancora?
Gitana: Nel periodo che vivemmo insieme il tenerone non aveva di che mantenersi. Stava continuamente sui libri perch sosteneva che lignoranza non paga. Cosa ci abbia cavato fuori Dio solo lo sa ma, a parte questo, era sempre senza il becco di un quattrino. Ma allora, allipocrita, tornavano comode anche le mie carte, brutto disgraziato (si alza dal divanetto urlando)
Monodoro: Calmati mon amour, questo francese depoca, sentite la sottigliezza? Calma mon amour, ti ho dato solo la possibilit di renderti utile a qualcuno. E che tutta sta scena? Stai buona, non ti scaldare. Ti chiedo perdono, frase delicata imparata sul manuale delle buone maniere, perch mi hanno insegnato che si fa cos.
Nora: E bravo dillo pure. Sparisci subito da qui. (urlando) Subitooooo!
Mondoro (con indolenza) Vabb, vabb, me ne vado. Che fretta. (fa latto di alzarsi dal divanetto)
In quel momento Bimbo si sveglia
Bimbo: State ancora urlando voi due? Cos tutto questo casino?
Nora: Ecco che si svegliato anche laltro. Benvenuto nel regno dei morti caro Bimbo.
Bimbo: Oddio, se sono gi di l non potrei che lamentarmi. Dove sta tutta questa pace di cui parlano persino i volantini che pubblicizzano il catechismo?
Nora: Al diavolo.
Bimbo: Ecco fatto. Allora sono nel bel mezzo di un
girone infernale. Che ho fatto di male nella mia vita?
Nora: Nulla, ecco perch. Sembravi tanto bello grosso, mai una piega fuori
posto. Non hai mai fatto niente di male. Perch in definitiva non hai mai fatto
nulla. E ti compatisco. Il tuo gilet avresti dovuto spiegazzarlo ogni tanto.
Insomma, potevi anche togliertelo durante lamplesso, semmai ne hai avuto
qualcuno in vita tua!
Bimbo: Ehi, Zio che ci hai messo nel Bloody di Nora? E fuori come un balcone. Cristo che nottata. (sbadigliando si siede con gli altri).
Monodoro: Chr Bimbo, te acuerdas de mi? Soy Monodoro. Che goduria, gente. Due lingue in un colpo solo.
Bimbo lo guarda ma non sembra riconoscerlo.
Monodoro (insistendo) Ma s carissimo, al party di Halloween del 1975, non fu tua lidea di far firmare quella petizione per la teoria della relativit?
Bimbo: Ah, s, ora ricordo, il quasi premio Nobel. Anche di quella specie di referendum ora mi ricordo. Ma poi in definitiva lasci il mondo comera. A furia di relativizzare. Sei sicuro che il costruttore di quella violenza psicologica non si era letto qualche trattato che dice: uno per tutti, tutto per uno, basta non far male a nessuno? E che a furia di stare o troppo da una parte o troppo dallaltra uno deve pur prendere una decisione. Il fatto che noi non ne prendemmo nessuna. Solo quel malloppo per i finanziamenti.
Monodoro: Bravo! Bravo! (batte le mani) Sapevo che non eri uno da poco.
Bimbo: Manager per venti anni.
Monodoro: Per. Manager. Interessante. E quanto prendi al mese?
Bimbo: Per le mie indecisioni quarantamila dollari netti al mese. Tutto spesato, si intende. Vivevo solo per il lavoro.
Monodoro (sempre pi interessato) E, dimmi, perch parli al passato?
Bimbo: Purtroppo non lo sono pi. Mi hanno cacciato con una bella pedata.
Monodoro: Noooo! Tu il grande ideatore della petizione che poi io mi presi la briga di far firmare a quelle quattro pollastre ignare di tutto
Nora: Vacci piano, te lho detto. Pollastra sar tua madre se non era gi una vecchia gallina.
Monodoro: Quante interruzioni, e lasciami parlare una buona volta. Mia madre era bella, ma non lho mai conosciuta. Ho visto le foto scannerizzate al computer. A proposito, sapete che ho scoperto di essere stato clonato?
Nora: Oh cazzo, ma quanti ce ne saranno in giro come te?
Monodoro: Credo una ventina.
Nora: Peggio degli squadroni della morte. Questo cerca di ucciderti il cervello lasciandoti in vita. Si salvi chi pu.
Bimbo: Continua, Monodoro, non farci caso. E la
Nora: Dai dillo, la menopausa, cos sarai in tutto e per tutto simile al tuo amichetto appena ritrovato. Unora fa mi sembravi molto pi simpatico ma vero che appena si trova il proprio simile Chi va con lo zoppo
Gitana: Impara a zoppicare.
Bimbo: No, io prima volevo dire che il morbillo che ti sei presa per via di Albanin sta gi facendo effetto. Attenta con le febbri cerebrali!
Nora: Che morbillo?
Bimbo: Ma s, non lo sai che lamore una malattia
contagiosa e pericolosa?
Monodoro: Bravo, ancora meglio. Rispondile per le rime!
Gitana: Sai Nora mi sto proprio stufando. Non vedo lora che vengano le quattro e lo Zio chiuda. Avr cos la scusa per andarmene visto che di solito lui ad offrirmi il passaggio fino a casa.
Nora: Ne approfitter anchio. La macchina mi si guastata proprio mentre la stavo parcheggiando. Sar la dinamo o le candele o qualche altra diavoleria.
Gitana: B, mancano solo un paio dore. Abbiamo il tempo di sorbirci le altre fesserie di questi uomini.
Monodoro: Stavo dicendo ah, s, il discorso di Halloween. Se non ci fossimo mascherati forse tutto sarebbe andato per il meglio. Per ricordo che tu ti eri messo in testa quella maschera a forma di teschio e a qualcuno hai ricordato, probabilmente, che dopo la vita c la morte. Met delle persone presenti in sala scapparono a gambe levate. Compreso il sottoscritto. (Cambiando tono che diventa inquisitorio) Ah, dunque ti hanno licenziato dalla Management & Co. Corporation Come mai, se posso saperlo? Antitrust? Corruzione? Tangenti? Spionaggio industriale? Sovvenzioni a qualche rivoluzione contraria al partito? Doppiogiochismo diplomatico?
Bimbo: Non girava bene. I programmi per i computer voglio dire. Poi si erano sommate altre cose che non vale la pena ripetere in questa sede. Come la moria delle piante ad esempio. Nel mio ufficio ne avevo almeno una cinquantina servivano a ossigenare lambiente. Un po plasticate ma tanto belle. Una dopo laltra caddero come birilli e io passavo le mie giornate urlando: strike! In seguito
mi misi in testa che i robots che dovevano rimpiazzare alcune procedure e prendere le decisioni pi importanti quelle responsabilit, per intenderci, che noi non volevamo pi assumerci e per cui eravamo pagati quattrini profumati insomma, mi misi in testa che stava funzionando il mobbing e feci di tutto per evitarlo. Morale: venni cacciato.
Monodoro: Uhm in che rapporti sei ora con il Parlamento unificato e con gli altri enti, associazioni, corporazioni, clubs, leghe, accademie, unioni, circhi, circoli che frequentavi prima?
Bimbo: Nessun rapporto.
Monodoro: Gi. Capisco.
Bimbo: La mia vita dopo il licenziamento cambi completamente. Capii che quellafflato damore verso chi stava peggio di noi non aveva funzionato ergo ho bandito totalmente lamore dalla mia vita. Lamore, come vedete, mi ha rovinato. Mi sono messo a bere. Tra parentesi, la notte di Halloween del 1975 ero gi ubriaco. Con questo vorrei scusarmi con le ragazze qui presenti per quella macchinazione ai loro danni e a quelli di tutti. Zio, un altro whisky.
Nora: Basta! Zio portagli un caff lungo.
Bimbo: Nora, falla finita. Stasera ti sopporto appena. Siamo partiti bene, ti ho anche fatto i complimenti per le gambe e ti ho anche detto che troverai un altro uomo. Sar anche una vecchia tela fiamminga ma non sono cos tanto realista e poco sognatore come ti sei messa in testa.
Gitana: Bimbo ha ragione. In fondo stasera mi ha fatto
capire che unanima ce lha. Sempre sottilmente ironico, con quella snobbery
sottopelle ma tutto sommato ha una
vaghezza malinconica molto diversa da quel caterpillar che gli siede accanto.
Monodoro: Paragonami pure a un aggeggio simile. Quando salir sul palco dei premiati ti piegherai in due per la rabbia.
Nora: Ci piegheremo in due, stanne certo. Ma dal ridere.
Monodoro: (sospirando) Eh, quanta gelosia in queste parole
Nora: Gelosia per uno che vuole privare la razza umana dei sentimenti?
Monodoro: No, gelosia perch non daranno mai un Nobel a una che fa astrologia.
Nora: Per fortuna. Vuol dire che lastrologia non una gabbia di pazzi e sfugge a qualsiasi catalogazione. Siamo noi i veri normali non lo sapevi? E poi che me ne farei di un Nobel?
Monodoro: Io saprei cosa farne.
Gitana: Spero che una parte tu voglia donarla in beneficenza.
Monodoro: Vedremo se sar il caso.
(Zio porta da bere a Bimbo)
Bimbo: Buono questo whisky. Grazie Zio. Sai Monodoro,
prima che arrivassi tu stavo facendo alcune considerazioni sul senso della vita
e mi sono chiesto dove andr a finire dopo. Dopo morto, intendo dire. E lidea
di sparire senza avere pi chances di rientro alla base mi spaventa. Non tanto,
ma un poco mi terrorizza. Mi terrorizza lidea di non sapere pi cosa ne sar
di me. Insomma, arrivata la mia ora, appena prima dellattimo fatale, emettere
una breve luce, a intermittenza, come per le luminarie di Natale e poi paf!
soccombere ad opera di qualcuno che, in punta di piedi, si avvicina e stacca
la spina definitivamente con un bel
sorriso di incoraggiamento. Mi piacerebbe avere un tuo autorevole parere su
questo spinoso problema.
Monodoro: Uhm, non penso mai a queste cose soprattutto dopo quel tuo travestimento, il teschio ricordi? Perci mi causa un dramma psicologico parlarne. Credo, comunque, che la mia invenzione - qui fuori in automobile - possa dare una mano a chi ha paura di morire proprio perch il processo di annullamento avviene gi in vita.
Bimbo: Allora tu non credi. Pensi che dopo la morte non andremo da nessuna parte.
Monodoro: (affrettatamente) B, s, come ti ho detto, non cho mai pensato seriamente. Ho letto che tutto unillusione, un gigantesco film peccato che non sia a luci rosse e che in realt, anzi non in realt, siamo qui e l e dappertutto. Oppure, ah ecco, ho letto anche che andremo dove scorrono fiumi di latte sui cui argini crescono frutti succosi e deliziosi se ti comporti bene. Se fai peccato allinferno o nel limbo. Ma la mia considerazione che sono ipotesi non necessarie.
Nora: Che meravigliosa risposta. Si sente il coinvolgimento emotivo. Ma toglimi una curiosit: se ogni cosa per te unipotesi non necessaria, concetto peraltro gi ribadito, tu come ti definiresti?
Monodoro: un grande scienziato, chiaro.
Nora: Hai una presunzione che Caio Giulio Cesare, al tuo confronto, era lultimo dei Romani. Cosa vuoi che sia stata la conquista della Britannia in confronto alla tua dannata macchina?
Monodoro: La mia macchina cambier il mondo. Cesare ha
fatto fare un viaggetto alle truppe. E stato un grande tour
operator e basta.
Gitana: Cambierai il mondo con il Bagatto ma attenzione, dopo viene il Matto.
Monodoro: Ah, ah.
Nora: Ormai non c pi speranza. E ossessionato da questa idea.
Monodoro: S, sono come invasato, indemoniato.
Gitana: Neanche a letto ti sei mai dimostrato cos.
Monodoro: Probabilmente non mi facevi effetto, ah! Ah!
Gitana: (amareggiata) Spero di non vederti pi. Davvero. Sei tu unipotesi non necessaria.
Bimbo: Scusate, ora che vada. Non mi sento un granch bene.
Nora: Cosa c Bimbo?
Bimbo: Non lo so. Saranno i troppi cocktails di stanotte o il fatto che mi sono visto come proiettato su uno schermo e non mi sono piaciuto. Per niente. Come se il mio doppio si fosse messo in prima fila a guardare quel film di serie B. Ecco, la mia vita come un film scadente. Poi, parlando con te, Nora, e poi con Gitana, quando entrambe mi avete detto: potremmo innamorarci di te, mi sono sentito vivo. Per quel breve attimo ho vissuto. Che sia lamore la vera salvezza? Che sia quellunica parola? Nora, non voglio finire come un buco nero anche se mi garantir leternit, io voglio vivere, qui e ora Nora! Non voglio morire. Ho paura di non sentire pi il vento tra i capelli. Di non vedere pi quelle luci l fuori, che tremolano come fiammelle di candela. (piangendo) Non voglio morire!
Nora: Vieni qui, appoggiati a me (gli accarezza i capelli)
Monodoro: (ironico) Commovente! Usasse la mia
macchina
non avrebbe pi questi guai.
Gitana: E usala tu allora, Mister So Tutto.
Monodoro: Non posso, carina.
Gitana: E perch?
Monodoro: Voglio vederne leffetto sugli altri.
Gitana: Pure vigliacco. Linventore deve essere il primo a utilizzare la sua invenzione.
Monodoro: Senti, mi hai scocciato.
Gitana: Sapessi tu.
Monodoro: Me ne vado. Cosa mi venuto in mente di passare di qui, stasera. Non sono solito frequentare questi postacci da poco ma mi avevano detto che Mister O. doveva fermarsi a fare benzina. Mister O potrebbe essere un valido finanziatore per la mia opera.
Gitana: Ma non eri gi nella lista dei Nobel?
Monodoro: S ma pi soldi incameri meglio , non la conosci la teoria?
Gitana: Ti auguro buona fortuna
Monodoro: Au revoir. Sono stati anni interessanti con te, Sarina. Non mi piace il nome Gitana, troppo folkloristico. S, tutto sommato sono stati anni che si possono ricordare.
Gitana: Facci linventario allora.
Bimbo: Qualcuno ha parlato di inventari? Erano il mio pezzo forte sul lavoro!
Nora: Sht! Basta con questo dannato lavoro e non piangere pi. Mi stai lavando il vestito.
Bimbo: Nora, posso confessarti una cosa?
Nora: Cosa?
Bimbo: Credo di essermi innamorato di te.
Nora: Caro (gli d un bacio sulla bocca) Caro,
caro, come
mi sei caro!
Monodoro: Uh, via via! Adieu!
Gitana: Imbecille.
(Monodoro esce di corsa senza pi salutare nessuno)
Bimbo: dimmi che mi ami, dimmelo, cos a fior di labbra. Dammi la tua linguetta rossa che ho voglia di morsicartela un po.
Nora: Bimbo, vorrei ma non posso. Amo Albanin, lo sai.
Bimbo: (fa uno scatto) Albanin! Albanin! Ti ha fottuto fino allaltro giorno, scusa sai, ma adesso dico quello che penso. Non ti pare di averci perso abbastanza tempo, denaro e altro?
Nora: Ho perso tutto vero.
Bimbo: Vieni via con me allora. Saremmo felici. La mattina potremmo andare al mare a fare surf e nel pomeriggio amarci come due forsennati. La sera invece ti preparerei gustose cenette a lume di candela. Che ne dici Nora? Dimmi di s.
Nora: Vorrei ma non posso seppure la tua tabella di marcia allettante.
Bimbo: Sai solo dire cos al tuo Bimbo?
Nora: No. Volevo anche dirti che con Albanin ho perso tutto ma riperderei tutto. Lo rifarei da capo a piedi. Lo amerei di nuovo, lo rincorrerei di nuovo. Almeno ma perch sono cos distante da lui. Ma laggi, in Portogallo, ammesso che lo ritrovi, potrei anche decidere diversamente. Potrei anche accorgermi di non amarlo pi. Oh, cos complicato amare. E, nonostante tutto semplice come un bere un bicchiere dacqua se solo fossimo pi coerenti con noi stessi.
Gitana: Lamore o non . Il resto metafisi fisic metempsi metemp reincar oddio, sono i resti di una bella cena.
Nora: E vero.
Bimbo: Io ti aspetter sempre Nora.
Nora: Con tutto lamore che puoi?
Bimbo: Con tutto lamore che posso.
Entra lo Zio
Zio: Ehi, quella specie di rimbambito che appena andato via ho sentito un rumore pazzesco Non che niente pop di meno andato a schiantarsi contro il muro dei garages?
Si alzano tutti in piedi e vanno alla finestra. Si vede Monodoro fuori dellauto disintegrata che impreca. La sua macchina antinconscio per terra, in mille pezzi.
Bimbo: Ho limpressione che il nostro amico si sia fatto la bua.
Nora: Povero Monodoro, ho il vago, tremendo sospetto che il suo aggeggio antinconscio abbia causato una leggera panne questo francese ricordatevelo alla sua automobile e al suo prossimo premio Nobel. E speriamo bene che ai restanti cloni del tipo non venga in mente di fare la stessa cosa. Dio ce ne scampi!
Gitana: Se la Luna ti rifiuti di ascoltare ecco il Matto che ti a va a rovinare.
Tornano a sedersi ridendo.
Bimbo: (improvvisamente serio) Allora cosa hai deciso? Vai in Portogallo?
Nora: S. Gitana verr con me. Chieder alla sorella
di Albanin, anche a costo di tirarla gi dal letto, lindirizzo del
fratello. Anzi, Gitana, fallo tu per me. Se riconosce la mia voce
Gitana: Daccordo. (guarda Bimbo) Dai, non prendertela la vita. Sei ancora un uomo affascinante, di donne ne troverai a iosa.
Bimbo: Non vorrei aver gi trovato il mio buco nero. Sento una strana forza che mi risucchia. Ho paura di morire.
Nora: Ma no tesoro mio. Non te ne andrai.
Bimbo: Ho paura di s.
Nora: Noi partiamo domani. Ho gi atteso abbastanza.
Bimbo: Non andare, tempo sprecato, dammi retta. Lo troverai ma non sar pi come prima, te lo dico io.
Nora: Ti metti anche tu a fare congetture?
Bimbo: Cosa centra. Mi fa male al cuore pensare che tu vada via quando sto gi soffrendo per amore. Per te.
Nora: Non pu che farti bene non trovi?
Bimbo: Veramente sto male.
Nora: B, noi andiamo, vedo che Zio sta pestando i piedi.
Bimbo: Vengo anchio. (esitante) Allora addio Nora.
Nora: Perch addio? Fra una decina di giorni ci ritroveremo qui e io sapr finalmente quello che finora so e che non voglio vedere.
Bimbo: Ti serve proprio una verifica sul campo?
Nora: In un certo senso.
Bimbo: (abbracciandola) Ciao tesoro, fai buon viaggio e non salutarmi quel saltafossi. Non merita una donna come te.
Nora: Ciao.
Gitana: Bimbo e a me non mi saluti?
Bimbo: Certo, pensavi mi dimenticassi? Nemmeno di te
mi
dimenticher anche se (a voce pi bassa) anche se non so,
dallaltra parte, quanto mi ricorder di questa splendida serata.
Gitana: B, in fondo te ne torni a casa.
Bimbo: Non precisamente.
Nora: E dove conti di andare?
Bimbo: Non lo so, ma da qualche parte di sicuro vado. Mi rifiuto di pensare di non andare proprio in nessun posto.
Gitana: Se vuoi ti do le chiavi di casa. Lo sai che ho pi di un milione e ottocentomila libri? Sono quelli della biblioteca di Alessandria1
Bimbo: Pfui! E adesso me lo dici? (Triste) E che non so proprio che farmene.
Gitana: Puoi sempre spolverarmeli cos quando torno non perdo del tempo a farlo io.
Bimbo: E difficile da spiegarsi. Nel posto in cui andr non credo mi serviranno pi di tanto.
Gitana: Ma vai al country club?
Bimbo: Pi lontano. Non so se a ovest o a est.
Gitana: Allora fai coast to coast? Bello, se non dovessi accompagnare Nora verrei con te.
Bimbo: Non credo ti divertiresti. (con fretta improvvisa) Vado, ragazze. Prometto che quel poco che ricorder lo user per il vostro bene. Grazie di tutto.
Si infila la giacca ed esce. Gitana e Nora si guardano.
Nora: Io ho capito.
Gitana: Io no.
Nora: Ha un appuntamento.
Gitana: Con una donna? Come sono contenta per lui. In fondo se lo merita.
Nora: S una donna. Che ha due facce, una piccola falce e veste sempre di nero o di viola. E pericolosa ma riposante. Dopo.
Gitana: E e sai dove vive e come si chiama?
Nora: Non lo ricordo. Andiamo?
Escono con lo Zio. Le luci si spengono.
II TEMPO
Portogallo una spiaggia e la hall di un albergo
Nora. Ah eccoci arrivate! Gitana, non perdiamoci questo oceano gigantesco. Uhmm! Che desiderio, desiderio, desiderio di farmi un bel bagno purificatore. Affondarmi nella frenesia di queste onde livellanti! Che pace per la mia cellulite!
Gitana: Idem come sopra. Mi sento forsennata, unarpia, quelle della mitologia si intende e questacqua verdazzurra mi fa venire i brividi. Mi sento anche una di quelle Amazzoni con i capelli lunghi sparsi sulla schiena che hanno sempre lottato per un amplesso. Ah! Essere ancora una donna di quelle. Non le mezze cartucce che trovi in giro, spocchiose e con certi pigli poi! Guardatemi sono la generalessa tal dei tali. Lei mi vada alla guerra mentre io faccio una bella partita a bridge.
Nora: Stai zitta, non fare polemiche inutili che non servono a nulla e forse non serviranno mai a nulla. Dimmi piuttosto: non stai meglio con me ora che con Monodoro al bar della Pacific? D la verit ci stavi ricascando.
Gitana: Se il Carro guidi male il ciarlatano ti tocca trovare!
Nora: Un ciarlatano, ecco cos il simpatico ragazzone alias mi ricorda un copertone. Eccola la rima, mi stai attaccando questo strano gusto.
Gitana: Per un attimo, solo per un attimo lho desiderato pur con tutti quei cambiamenti. Voleva dire che lamore cera ancora, clandestino, ma cera, in qualche meandro del mio io. Scusa ma se lo sommo a super e a es cosa ci salta fuori?
Nora: la benzina verde. Oh, ma cosa mi fai dire, ti prego, mantieni quella seriet fittizia che ti stai portando dietro dalla nascita.
Gitana: Per fare piacere a te? Con te, che, se permetti, non sei una di quelle galline starnazzanti che mi attraversano la strada ad ogni momento?
Nora: (mimando una certa sufficienza) Puoi chiamarmi faraona allora o, meglio ancora: faraonica.
Gitana: (strizzandole locchio) Come Nefertiti? Cleopatra?
Nora: pi o meno. Ma io sono meglio, chiaro
(si accendono una sigaretta)
Gitana: S, hai ragione. Una ragione perfetta e rotonda come la o di Giotto.
Nora: Che pace su questa spiaggia. Dopo i movimenti di quella sera su dallo Zio mi sento rinascere. Che notte ragazzi. (triste) E Bimbo? Chiss se felice ora, nel posto dove andato.
Gitana: Sar felice senza dubbio. E con una donna, magari bellissima che se lo sta coccolando.
Nora: Ne sei sicura?
Gitana: Matematicamente. Quando mi ci metto sono peggio di Monodoro.
Nora: Me lo auguro, non per Monodoro, si intende, ma
per la matematica (raccoglie una manciata di sabbia, il tono sempre
triste e pensieroso) Lo sai, stavo quasi cedendo alle sue profferte
amorose. Bimbo in fondo non mi dispiaceva.
Riuscivi a farlo ragionare. A modo suo era un sensibile. Ma ora troppo tardi.
Lui gi lontano. Irraggiungibile.
Gitana: Ma che dici. Una donna come te, se volesse, potrebbe riprenderselo con uno schiocco delle dita.
Nora: C una donna di mezzo.
Gitana: Che vuoi che sia. Bazzecole.
Nora: No, questa donna pi che una bazzecola. E praticamente indistruttibile.
Gitana: Ma va!
Nora: Ma s. Mi sento in colpa. Non vorrei che avesse fatto una pazzia per colpa mia. Ma lha gi fatta. Ha usato la sua creativit al contrario. Oh, fai che le cose con Albanin vadano bene altrimenti non avr pace. Potessi tornare indietro! E invece sto qui ad aspettare un idiota che magari non verr allappuntamento. A proposito lui non lo sa che ha un appuntamento con me. Sperando che quel portiere con la faccia di un serpente velenoso non gli abbia spifferato qualcosa. E meglio limprevisto con Albanin. Lui adora gli imprevisti.
Gitana: Lo sai, non vorrei che Bimbo fosse stata una giustificazione.
Nora: In che senso?
Gitana: Nel senso che per compensare la frustrazione che la storia di Albanin ti sta causando, ti saresti messa anche con il Padreterno.
Nora: Esagerata. Lui non mi avrebbe voluto.
Gitana: Era un modo per dire qualcosa. Ma credo che le vostre strade, quella di Bimbo e la tua non erano unite. Secondo me non vi sareste mai incontrati con o senza Albanin di mezzo.
Nora: Vorresti dire che Bimbo non ha fatto altro che seguire il suo destino? Immutabile, tracciato, in fondo gi percorso? E io altrettanto?
Gitana: S. Quello che non so che fine abbia fatto.
Nora: Io s purtroppo.
Gitana: Dimmelo allora!
Nora: Lasciamo perdere. Rimani con lidea che stia con una donna. Punto e basta.
Gitana: Daccordo. E con una donna.
Nora: Quello che non riesco a perdonarmi il fatto che avrei potuto fermarlo. Dirgli, ad esempio: Rimani e star con te. Non sarebbe scappato cos, come una lepre. E ora saremmo l, sulla Pacific a berci i nostri long drinks e a ridere delle sue vicende lavorative. Caro, caro Bimbo.
Gitana: (colta da unimprovvisa intuizione) La carta tredici fa rima con Morte, ognuno segua la propria sorte.
Nora: Hai capito finalmente. Bimbo andato ad ammazzarsi, per colpa mia! Mia!
Gitana: Non saresti riuscita a fermarlo. Era gi da un bel pezzo che aveva deciso.
Nora: Pu darsi ma se io gli avessi dato una chance
Gitana: lo amavi?
Nora: No, purtroppo no. Non mi dispiaceva, ecco.
Gitana: Il fatto che tra lamare e il non dispiacere c tanta differenza tanta quanta tra un uomo e una donna. Lo avresti annichilito per un po. Ma non so se saresti riuscita a fermarlo. Tutto quello che potevi fare lo hai fatto.
Nora: No, mi sembri troppo nuda e cruda. Una serie di
fortunate coincidenze e lui sarebbe ancora l con noi. Quella fortunata
coincidenza dovevo essere io. Lho capito troppo
tardi e non potr mai perdonarmelo.
Gitana: Io la penso diversamente ma non per questo mi sento un mostro. Anche a me spiace tremendamente. E andata cos.
Nora (sospirando) Non ne posso pi. Mi chiedo ora, in tutta sincerit, cosa ci sto a fare qui. Quello non viene ed gi in ritardo di unora. Il portiere dellalbergo mi ha detto che tutti i santi pomeriggi viene su questo pezzo di spiaggia, allunga lasciugamano, pianta lombrellone, fa un bagno veloce e poi si riveste in tutta fretta. Mi ha detto che sempre da solo. Niente donne, niente uomini. Almeno sapessi contro chi devo lottare.
Gitana: Con te stessa. Punto e basta.
Nora: Hai ragione. E a me che deve passare. Lui solo una maldestra proiezione della mia fame damore. Possibile che la proietti sempre sulle persone sbagliate?
Gitana: E dagli, sei proprio una zuccona. E poi dici di non essere del toro? Secondo me sei piena di pianeti in quel segno. Ostinata e ottusa, certe volte. Lo vuoi capire o no che lamore ha troppe sfumature per poterci lavorare a tavolino? Allora cambia te stessa, avanti, vediamo se ce la fai.
Nora: No, ognuno torna sempre al punto di partenza. Diciamo che come una corsa di Formula Uno. Giri sempre intorno alla pista che ha la forma di un otto, vai e vai e poi tagli il traguardo che non altro che il ritorno alla posizione dalla quale sei partito. Insomma, si torna allorigine.
Gitana: Oh, vedi? Se tu sei cos, chiaro che non puoi innamorarti di uno cos. E poi lamore soprattutto rischio, fame, non sempre di sesso, chiaro. Almeno fosse sempre quello.
Nora: Ma che dici sciocca?
Gitana: La verit. Non dirmi che la continuazione della specie deve dire grazie a qualche intruglio o allenergia nucleare. Dobbiamo ringraziare il sesso cara mia e cosa senn? Le barzellette romantiche?
Nora: Prosaica. Io invece un tempo ero affamata di altre cose.
Gitana: Quali?
Nora (sbuffando e guardando lorologio) Lidiota secondo me se ne accorto o il portiere gli ha detto che due americane lo stanno cercando. Fa apposta. Possibile che tutti i giorni alla stessa ora qui e oggi, guarda caso, proprio il giorno che arriviamo noi, ha gi un maledetto ritardo?
Gitana: Pensa ad altro. Dimmi, di cosa eri affamata?
Nora: Oh, di tante cose. Vediamo. Volevo diventare famosa, quindi ero affamata di successo. Scrivevo tanto, un tot di pagine al giorno, una ferrea disciplina. I grandi hanno sempre fatto cos, non tutti ma la maggior parte.
Gitana: E poi?
Nora: E poi, anche l, sai come funzionano queste cose, nessuno voleva i miei libri. Dicevano tutti: bello, quello che scrivi interessante, c pathos, allegria, ironia, tristezza, un po di tutto. Salvo poi sbadigliare quando me ne andavo. Una volta sentii uno dire: E inutile che mi portino tutta quella cianfrusaglia. Questi poetucoli da strapazzo non vorranno che passi le mie notti preziose a leggere le loro porcherie! Nessuno ha mai voluto pubblicarmeli, i miei lavori. Sono ancora da qualche parte, dentro un cassetto.
Gitana: (abbassando la voce) Oddio, con tutta quella gente che scrive forse meglio cos.
Nora: Cosa? Non ti capisco, c un vento talmente forte! Alza la voce.
Gitana: No, dicevo che hai fatto male a lasciar perdere, dovevi continuare.
Nora: Ma no, a pensarci bene erano soltanto delle lagne pseudoletterarie con la pretesa di essere dei capolavori. Non sono mai stata abbastanza critica con me stessa. (Pestando i piedi sulla spiaggia) Insomma, arriva o non arriva?
Gitana: E dopo ti sei innamorata dellastrologia d la verit, ecco perch hai lasciato perdere tutto.
Nora (sorridendo) S, poi arrivata lei, con un cavallo trainato da due cavalli, uno bianco e uno nero. Un grande amore. Con lei ho attraversato lo spazio e il tempo, mi sono come si dice atemporalizzata. Vivevo bene e mi ha dato tanto. Ho dimenticato la fama e il successo, non mi sembravano pi dei cos importanti. Non tanto da tagliarmi le vene per loro.
Gitana: A tutti piace diventare qualcuno.
Nora: S ma mi chiedo cosa voglia dire. Non lho mai capito. E pare che il prezzo da pagare sia sempre troppo alto.
Gitana: Probabilmente un orgasmo del cervello.
Nora: Se lo usi male lidea di essere migliori degli altri. Cosa che ho sempre detestato. Come mi hanno sempre inviperito le classi e i giudizi, le pannocchie sulla testa e nel sedere, le ruote dei pavoni e chi si sente un dio senza alcun merito. Scusa ma quando parlo di queste cose mi arrabbio. Vorrei essere una donna saggia, invece vivo ancora le paturnie di unadolescente.
Gitana: Non invecchierai mai.
Nora: Forse non sono mai esistita.
Gitana: Se le trombe del Giudizio senti suonare Albanin che sta per arrivare!
Si vede una figura duomo con un ombrellone che si avvicina alle due donne.
Gitana: Ora ti lascio. E giusto che lo affronti da sola.
Nora: Non andare ti prego. Sono agitata.
Gitana: Non penserai che faccia il reggimoccolo.
Nora: Non mi sembra Albanin.
Luomo non Albanin. Le supera e si allontana.
Nora: Ho il triste presentimento che non verr. Ha sentito il mio odore e si defilato unaltra volta. Come lo odio.
Gitana: Io ho unaltra teoria. Tu in realt non sei pi innamorata di lui. Non lui che non verr. Sei tu che te ne stai andando.
Nora: Balle, speculazioni sulla mia povera psicologia di donna infelice.
Gitana: No. Se vuoi accampiamoci qui, di certo non ho problemi tranne per il fatto che domani ci ritroveranno sommerse di sabbia fino ai capelli e si chiederanno perch due pazze sono rimaste su una spiaggia dellAtlantico a morire di freddo.
Nora: Rimango a costo di farmi tagliare in due da questo ventaccio.
E sera. Luomo non arriva.
Nora: Non so proprio pi cosa pensare. Dove possiamo andare a cercarlo? A Lisbona? Sar l a cantare il fado in qualche locale?
Gitana: Ma va, si sar chiuso in albergo. Ascoltando il fado sarebbe solo capace di mettersi a russare.
Nora: Ho veramente freddo Gitana. Dopo questo ennesimo voltafaccia della vita mi sento spompata e completamente rimbecillita.
Gitana: Io solo rimbecillita.
Nora: Direi che possiamo tornarcene allalbergo. Per male che vada lo incontreremo nella hall. Sar la, con un bicchiere di bourbon in mano e un giornale sulle ginocchia a leggere le ultime della finanza. Tranquillo, sbarbato, riposato e
Gitana: Insignificante come un vecchio Imperatore decaduto.
Nora: Tutto questo tempo sprecato mi rende nervosa come un calabrone, pronta a pungere il primo che mi capita sotto tiro. Grrrrr!
Gitana: Forza, raccogliamo le nostre cose e andiamocene. Ho gi le mani e i piedi viola.
Le luci si spengono per preparare la scena
Nella hall dellalbergo
Il portiere: Mi scusi, lei la signora Nora Bridge?
Nora: Sono io.
Il portiere: c un messaggio per lei.
Prende il messaggio dalla celletta.
Gitana: Cos?
Nora: Un messaggio.
Gitana: Grazie, questo lavevo capito anchio, ma cosa dice?
Nora: Un attimo, lasciami respirare.
Apre la busta talmente in fretta che la strappa.
Nora: Dannazione, sta a vedere che ho gualcito il messaggio e non riuscir pi a leggerlo!
Gitana: E il suo? E di Albanin?
Nora: (alterata) E finiscila di continuare a parlarmi nelle orecchie. Come posso saperlo se mi stai sempre addosso?
Gitana: Porco mondo, ti stai comportando proprio come una vecchia zitella. E affronta il problema una buona volta.
Nora: Come diavolo faccio a risolvere il problema se non so ancora di quale problema si tratta?
Va verso una poltrona e si siede. Leggendo il biglietto si mette a piangere.
Gitana: Cosa c, scoppiata la 3 guerra mondiale?
Nora: (tra le lacrime) Peggio.
Gitana: Insomma, non tenermi sulle spine, dimmi cosa c scritto su quel pezzo di carta igienica.
Nora: Noooon un pezzo di carta igienica, carta di Fabriano, guarda le finituuuure!
Gitana: Cristo, sei proprio diventata scema. Dimmi una buona volta cosa cavolo c scritto e poi andiamocene di qui alla svelta.
Nora (asciugandosi le lacrime) Va bene ora te
lo leggo. Cara Nora, sono Albanin. Come avrai sicuramente capito tra noi
tutto finito. Oggi ti ho visto dalla finestra dellalbergo ma non mi sembrato
il caso di scendere. Punto primo faceva freddo e punto secondo ho il volo per
New York proprio stasera quindi dovevo affrettarmi a tornare a Lisbona. Ti
avevo cercato nel locale di Zio per dirtelo al telefono ma la linea caduta,
poi mi sono addormentato e il giorno dopo ho saputo, proprio dallo Zio, che eri
gi partita per raggiungermi in Portogallo. Purtroppo mia sorella ha la lingua
lunga e non doveva darti le coordinate dellalbergo. Tutto sommato, se fossi
rimasta in California, ci avresti
guadagnato. Ci vedremo un giorno o laltro, devo ancora ritirare le mie amate
piantine e qualche altra cianfrusaglia. Cosa posso darti? Darti b niente e
dirti stato bello mi sembra il minimo. Ma sai come vanno queste cose. Un
giorno ci sei e laltro giorno non ci sei pi. Lamore segue gli stessi canoni.
Adeus. Albanin.
Nora: Bastardo! Bastardo!
Gitana: (piegandosi in due dal ridere) Non ho mai sentito una cosa pi ridicola di questa. E proprio un imbecille, un imbecille! Per fortuna che te ne sei liberata, hai avuto non una ma due fortune.
Nora: (rimettendosi a piangere) Quale fortuna, me lo sai dire? Ho perso tutto, tutto!
Gitana: Non hai perso un bel niente. Tu sei ancora tutta intera, sbarazzata finalmente di quella gigantesca proiezione della stupidit umana. Ma come si permesso di dire: darti: niente? Cosa pensava di avere il cazzo pi lungo di tutta la storia delluomo?
Nora: Taci, taci, per lamor del cielo o faccio una strage. Cosa me ne frega del suo cazzo? Non me ne importa nulla.
Gitana: Adesso ricomponiti, il portiere ti sta guardando.
Nora: (soffiandosi il naso) Sono stata battuta, vinta, sconfitta.
Gitana: Non si mai battuti o sconfitti dagli imbecilli. Ti passer, vedrai. Adesso piangi per lorgoglio ferito, ma era gi da un pezzo che di quello non te ne importava pi un fico secco.
Nora: Pu darsi ma allora che ci sono venuta a fare in Portogallo?
Gitana (abbraccia Nora) Oh, cara, per te ci sei
venuta. Tu
sapevi gi come sarebbe andata a finire, nonostante le illusioni della mente
ricordatelo. Adesso andiamo a fare le valige e prenotiamo subito un volo.
Questa terra non mi piace. Voglio tornare a casa.
Nora: Mi passer? Mi sento come se mi avessero conficcato un paletto su per lo stomaco. Sai qual il mio terrore?
Gitana: No.
Nora: Quello di svegliarmi il mattino con un dolore allo sterno che non si placher mai.
Gitana: Ne ho avuto anchio uno per tanto tempo. Poi passa. E tutto quello che posso dirti ma daltronde non c altro da dire. No, una cosa ancora c.
Nora: Quale?
Gitana: E meglio aver amato e perduto che non aver amato affatto.
Nora: Che banalit.
Gitana: E vero, per fa pendant.
Si mettono a ridere.
Gitana: Presto tornerai ad amare. Nel frattempo puoi aiutarmi a spolverare i libri.
Nora: Ti aiuter a spolverarli stanne certa, tra una consulenza e laltra. Le serate invece le passeremo nel bar di Zio a bere caff lunghi e qualche whisky. Mi mancher Bimbo.
Gitana: Anche a me.
Nora: Comunque non lo so
Gitana: Cosa non sai?
Nora: Non so se riuscir a innamorarmi di nuovo. E troppo difficile.
Gitana: Per una come te? Ricordati, limportante
continuare a farlo, invece, con tutto lamore che si pu.
Nora: Non lo so. Gitana non lo so. Andiamo?
Gitana: S, andiamo.
Le luci si spengono
III TEMPO
Il palco di un teatro
Nora: (esitando) Lhai letta? Come lhai trovata? Non credo di potere fare meglio.
Il boss: Lho letta e tutto sommato lho trovata b francamente lho trovata incomprensibile. Non ho proprio capito dove tu abbia voluto andare a parare.
Nora: Verit per verit non lo so neppure io. Non stato un atto intellettuale ma un atto damore. Ecco, potrei chiamarlo cos, un atto damore? C tutto, soprattutto ci sono loro, le due donne una si chiama come me, strano a dirsi, una coincidenza originale laltra parossisticamente il suo alter-ego, parossisticamente in quanto tutto portato allennesima potenza (viene interrotta)
Il boss: quale ennesima potenza? Qui dentro non c n potenza n tensione mia cara. Comunque la rappresenteremo, ormai il contratto firmato e la produzione prevede quattro commedie, tra cui questo ibrido.
Nora: Sei un po cattivo con me ultimamente, Albanin.
Albanin: da quando mi hai messo qui dentro, carissima.
Nora: Ti d fastidio o sbaglio?
Albanin: (ride) Ma no, almeno me ne sono andato in Portogallo. Comunque ci sono di l due o tre persone per quei provini. Te li lascio. (esce)
Entrano una donna e due uomini
Nora: (molto professionale) Buongiorno!
Gli altri rispondono allunisono: Buongiorno!
La donna: Viva il Giudizio, abbasso la Luna ecco a voi la Ruota di Fortuna!
Nora: (stupita): Come? Pu ripetere? E e posso sapere come si chiama?
La donna: Mi chiamo Gitana e lImperatrice f, non mi ripeto, altrimenti male st
Nora: Gitana? Ha detto proprio cos, ho capito correttamente Lei si chiama Gitana?
Gitana: Capito perfettamente. Quello il nome di battesimo.
Nora: E stupefacente! Chi vi ha mandato qui?
Gitana: Lagenzia, semplice, e chi senn? Ci dissero: Andate al Teatro delle Stelle, hanno bisogno di nuovi attori, aggiungendo: di l scappano tutti. Perch?
Nora: Ma s una diceria. Il fantasma dellOpera
Gitana: Vabb, se solo per quello, ho una caterva di rimedi. Posso presentarle intanto i miei compagni? Bimbo e Monodoro.
Nora: (ridendo) Proprio cos?
Bimbo: Proprio cos come? Non sapevo che il mio nome suscitasse ilarit.
Nora: No, che una storia lunga quaranta pagine o gi di l. Se avrete voglia ve la racconter. Semprech vogliate partecipare a questo spettacolo. Secondo me, appena vi ho visti, ho capito che facevate al caso nostro.
Monodoro: (con un inchino) Grazie per questa fiducia inusitata. Noi siamo pronti. Ci chieda di fare quello che vuole.
Nora: Sapete una cosa? Quando un romanzo riscattato
da un titolo e da un finale degni di nota indimenticabili
allora sar un bellissimo romanzo.
Gitana: E allora?
Nora: Ehm volevo dire che questo che andrete a mettere in scena non sar un bellissimo romanzo n una smagliante sceneggiatura n una pice sar qualcosa che dovrete solo rappresentare e vivere.
Gitana: Come la vita?
Nora: Pi o meno.
Bimbo e Monodoro (insieme): Interessante.
Nora: Ma la vita ha sempre un finale, lo sapete questo, vero?
Annuiscono tutti.
Nora: E sapete anche che un finale degno di nota pu riscattare qualsiasi brutto romanzo, giusto?
Annuiscono tutti.
Nora: Allora vi chiedo una sola cosa: Fate che tutto questo sia una storia damore magari posseduta dal demonio magari ma che sia una storia damore.
Le luci si spengono.
Si riaccendono lentamente. Appare lambiente della 1 scena.
Bimbo: Ehi Nora, quanti anni sono che non portavi una gonna cos?
(Nora si guarda le gambe ancora belle ma un po gonfie di cinquantenne sorridendo in maniera vagamente amara)
Nora = avrei dovuto portarle quindici anni fa, non sarei stata sempre cos fuori luogo, fuori tempo fuori spazio insomma velleitaria.
Sarina = velle che?
Nora = Oh insomma Sarina, no Gitana, preferisco
chiamarti
cos, lascia perdere. Il velleitario un tipo che avrebbe voluto fare, fare,
FAREEEE! (picchia una manata sul tavolo visibilmente alterata) e invece
io ho sempre pensato di fare e non ho mai fatto nulla. Ecco che significa. Ma a
pensarci bene ora ho uno scopo e una rivincita per il mio finale.
Gitana e Bimbo: Quale?
Nora: Amare, Amare, Amare. Con tutto lamore che posso.
Le luci si spengono.
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