CONDOMINIO
di Claudio Morici
PERSONAGGI
Livia
Ottavio, suo marito
un uomo dell’Amministrazione
una coppia di coniugi di mezz’età
Interno. Un appartamento modesto al primo piano. Di colore prevalentemente grigio. Anche l’arredo è modesto. A sinistra la porta d’ingresso. A destra una porta di disimpegno. Ottavio è seduto su una poltrona al centro della stanza. Legge un giornale. Anche il suo abbigliamento è modesto. Sebbene fuori sia giorno, le luci interne sono accese. Il tempo fuori è grigio. Come l’appartamento. Pesanti tende appese alle finestre sul fondo non consentono di vedere l’esterno.
Improvvisamente dal piano di sotto si ascoltano rumori simili a lamenti. Ottavio si alza annoiato dalla sua poltrona e comincia a passeggiare per la stanza guardando verso il pavimento. Il rumore cessa. Ottavio si ferma. Si guarda intorno. Il rumore ricomincia. Ottavio si china leggermente, poi batte due colpi con il pugno sul pavimento. Resta in ascolto. Il rumore cessa nuovamente. Ottavio si alza e torna a sedere sulla propria poltrona, inforca gli occhiali e ricomincia la propria lettura. Da destra si apre la porta ed entra Livia. Porta con sé una bacinella di panni lavati
LIVIA
Erano ancora loro vero?
Ottavio non risponde
LIVIA
Tanto li ho sentiti.
OTTAVIO
Non riuscivo a leggere
LIVIA
Bisogna abituarsi. (posa in terra la bacinella e comincia a tirar fuori panni, tutti rigorosamente dello stesso colore grigio) Ora tocca a loro.
OTTAVIO
Forse hai ragione sì. Ma non riuscivo a leggere.
LIVIA
Bisogna abituarsi. (va alla finestra ma non scosta la tenda) E’ una bella giornata oggi.
OTTAVIO
Meglio. Molto meglio.
LIVIA
E il giornale? Lo dice il giornale?
OTTAVIO
Il giornale dice tutto. Tutto quello che dobbiamo sapere dice.
LIVIA
Meglio. Molto meglio. Bisogna saperle certe cose. Mi piace sapere le cose prima. Dice altro?
OTTAVIO
Anche ieri l’altro è stata una giornata buona.
LIVIA
Ah, ieri l’altro sì. Certo. Mi sembra di ricordare.
OTTAVIO
E’ scritto qui
Livia comincia a stendere i panni su uno stendipanni vicino ad una stufa.
LIVIA
Forse tra non molto, di giorno, si potrà uscire
OTTAVIO
Perché?
LIVIA
Così.. per dire.. di giorno, magari..
OTTAVIO
(si guarda intorno) Parla piano. Siamo appena saliti.
LIVIA
No certo. Ora è troppo freddo. Non ora. Chissà.. (sorride) ma forse no..
OTTAVIO
Ti passerà
LIVIA
Sì forse sì. (pausa) Mi piace qui. E’ un appartamento che mi piace questo.
OTTAVIO
Meglio. Molto meglio.
LIVIA
Man mano c’è sempre meno umidità. Più sali e meglio è. Laggiù invece.. al pianterreno.. (si ferma, riflette) tutto sommato siamo rimasti poco giù. E pensare che non avevamo neanche la segnalazione! Quante malelingue… vedi poi? Hanno ragione quelli dell’amministrazione: basta seguire il Regolamento del condominio. (riprende a stendere con cura i panni) Ma cosa vogliono quelli? Non avere un regolamentovogliono? Facile parlare! E poi? (mette alla stampella una camicia grigia) Siamo fortunati ad avercelo il nostro bel condominio ora.. poi piano piano…
OTTAVIO
(ride) Sì… (ripete facendo con la mano il segno dei gradini che si salgono) piano piano…
LIVIA
(ride anche lei) Oh, sì… (ripete) piano piano!
Pausa, Livia continuando a ridacchiare tra sé e sé termina di stendere i panni e ripone il cesto da una parte sotto la finestra
OTTAVIO (leggendo) Il tempo la settimana scorsa non è stato poi tanto male, anzi..
sembra che abbiano avuto temperature superiori alla norma.
pausa
LIVIA (osserva il soffitto) Forse un domani passeremo su.
OTTAVIO Forse sì.
LIVIA (ride) E forse poi non è tanto meglio di qui no? In fondo qui c’è proprio
tutto. Abbiamo anche la stufa. (osserva ancora il pavimento) Se penso a lì sotto… ci pensi mai tu? (osserva ancora) Come fosse stata un’altra vita…
OTTAVIO Un’altra vita sì..
Suonano alla porta. Ottavio interrompe la lettura. Guarda verso la porta. Poi guarda verso Livia.
Pausa. Livia poggia i panni e va verso destra. Apre la porta.
LIVIA (sull’uscio, rivolta verso l’esterno, resta in ascolto) Sì. Certo. Subito. (torna
verso Ottavio e gli toglie di mano il giornale. Ottavio resta immobile. Livia
torna alla porta con il giornale) Eccolo. Certo. Grazie (prende un nuovo
giornale). No, davvero. A domani. Grazie.
Torna da Ottavio
LIVIA Ecco. L’aggiornamento. Questo è l’aggiornamento. Per oggi non passa
più ha detto.
OTTAVIO Come ti è sembrato?
LIVIA Normale
OTTAVIO Secondo te?
LIVIA Secondo me no
OTTAVIO Sicura?
LIVIA Sicura
OTTAVIO Guardava dentro? L’hai visto guardare dentro?
LIVIA Non mi è sembrato. Me lo avrebbe chiesto. Stai certo. Non fanno
cerimonie quelli. Avrebbe detto: “signora, permette un controllo?”.. così avrebbe detto.
OTTAVIO Meglio.. meglio così
pausa
LIVIA Forse lo sanno e non dicono niente. E’ un rischio tenerli qui
OTTAVIO
Sono libri vecchi. Loro cosa se ne fanno?
LIVIA
E’ proibito. La cosa più proibita forse. Più di… (si ferma, osserva in alto) per questo l’Amministratore ci fornisce gli aggiornamenti. Lì è scritto tutto quello che dobbiamo sapere. (pausa) Ne abbiamo tanti?
Ottavio non risponde
LIVIA
Di libri.. ne abbiamo tanti?
OTTAVIO
Quelli che ho potuto
LIVIA
Certo.. è ancora troppo presto vero?
Pausa
LIVIA
(osserva il soffitto) loro possono tenerli?
OTTAVIO
(scosta gli occhi dal giornale e osserva anche lui il soffitto) Neanche loro credo. Fino al terzo piano almeno.
Non credo.
LIVIA
Altri due?
OTTAVIO
Soltanto due. Li controllano certo. Non tutti certo. Ma almeno li puoi tenere. L’Amministrazione dice che non si è preparati fino a che non si è arrivati al terzo piano
LIVIA
(osserva divertita, sorride) Ah, soltanto due. Da non crederci. Abbiamocominciato a salire finalmente. Come cambiano le cose. E pensare che potevamo stare fuori di qui.
OTTAVIO
Come non stare da nessuna parte
LIVIA
(sempre più divertita) Già! Come non stare da nessuna parte! (pausa) Main tutto? In tutto quanti sono?
OTTAVIO
Il Regolamento dice sei. Sei piani.
LIVIA
(legge un foglio stampato affisso alla porta d’ingresso) Sei, certo.
OTTAVIO
Più il piano terra ovviamente
LIVIA
(osserva verso il pavimento) Ovviamente. Bisogna pur cominciare no?Non si può salire subito
OTTAVIO
Quelli che si vedono sono sei...
LIVIA
(come a cercare di cambiare rapidamente discorso) Quanta luce che entra (va a sistemare le tende già chiuse alla finestra) alle volte è davvero fastidiosatutta questa luce vero? (ride tra sé)
OTTAVIO
(ripete con intenzione) Quelli che si vedono sono sei... Livia
LIVIA
(di spalle si blocca) Potremmo sempre chiedere una doppia tenda no?
OTTAVIO
Qualcuno ha sentito qualcosa sotto… tempo fa, sotto il piano terra intendo.
LIVIA
(come sopra) Magari ce la possono dare.. la chiederò di tessuto piùpesante
OTTAVIO
Il piano interrato esiste
Pausa, Livia resta immobile, di spalle.
OTTAVIO
Forse quando eravamo lì noi era vuoto, ecco perché non li abbiamo sentiti.. forse esiste davvero
LIVIA
(sempre di spalle) Non può esistere un piano lì sotto. Sarebbe terribile.Ancora più sotto.. troppa umidità; tutti i condomini hanno sei piani. E’ la regola. Non dobbiamo dar retta a queste storie
OTTAVIO
Me lo hanno detto quelli di giù
LIVIA
(si volta allarmata) Sei tornato giù? Non puoi andare giù.. non più lo sai!
OTTAVIO
Dovevo scendere.
LIVIA
Abbiamo il Primo Piano ora.. non voglio tornare giù.
pausa
LIVIA
Li hanno sentiti?
OTTAVIO
No, lo hanno saputo dall’altro condominio, quello da cui venivano
LIVIA Oh, Santo Cielo! Venivano da un altro condominio? Allora stanno
ricominciando… poverini (pensierosa), tanta fatica.. e poi devi ricominciare dal piano terra.
OTTAVIO E’ la regola
LIVIA Ah, certo. (pausa, cambia tono, allarmata) E come hai fatto a tornare giù?
OTTAVIO (guarda in basso) Dovevo. Erano rimasti due libri nel loro appartamento.
Sarebbe stato un rischio per loro.
LIVIA E se si accorgevano?
OTTAVIO Ho fatto veloce. Non mi hanno visto.
LIVIA Se ne saranno accorti
OTTAVIO Non mi hanno visto. Sono stati gentili, così gliene ho lasciato uno. Ho
detto di nasconderlo.
LIVIA E’ pericoloso. Ora quelli lì sotto lo sanno. Sanno dei tuoi libri. E’
pericoloso. Potrebbero raccontarlo all’Amministratore o a qualcuno dei suoi.
OTTAVIO Ma ora ne hanno uno anche loro. Me lo hanno chiesto, sono stati gentili
a lasciarmi tornare giù.
LIVIA Ma gli altri se ne saranno accorti sicuramente
OTTAVIO Non mi hanno visto ti dico
LIVIA Non si può scendere una volta saliti. Sta scritto nel Regolamento.
OTTAVIO Non mi hanno visto ti dico!
LIVIA Non li hai visti gli uomini dell’Amministratore? Stanno agli angoli delle
rampe. Sono ovunque nel condominio. Ce n’è almeno uno per ogni piano. Non possiamo, non possiamo rischiare!
OTTAVIO Non mi hanno visto ti dico!!
Dal soffitto bussano. Ottavio e Livia osservano in alto. In silenzio. Smettono.
LIVIA Forse è così…
Si ascoltano per un attimo i lamenti dal piano di sotto. Ottavio batte con i piedi. Il rumore termina.
LIVIA
E loro? Li hai visti bene?
OTTAVIO
No. Era buio. Ho fatto veloce. Sono stati gentili.
LIVIA
Ah, già. Buio certo. Che stupida.
OTTAVIO
Sono i primi giorni
LIVIA
I primi giorni è stato così anche per noi. E’ giusto. Serve a capire. Ci lasciano liberi di scegliere. (pausa) Dalle voci? Eh? Dalle voci quanti ti sembravano?
OTTAVIO
Tre. Massimo quattro. O cinque. Forse cinque.
LIVIA
Di più non ce ne vanno.
OTTAVIO
Una volta ne sono entrati fino a nove dicono
LIVIA
Nove... poverini.. (osserva il soffitto, sospira) lì invece.. chissà.. eh Ottavio? Chissà come si sta lì..
OTTAVIO
Dipende da noi.
LIVIA
Certo… dipende da noi.. certo
Pausa. Livia si accosta nuovamente alla tenda sul fondo e inspira profondamente
LIVIA
Ma qui si sta bene. Abbiamo tutto qui. Magari un giorno… (brivido) questa è la stagione che preferisco. (indica il giornale) Che dice?
OTTAVIO
Cambia poco, poche cose
LIVIA
Meglio. Molto meglio.
OTTAVIO
Dice che ieri l’altro è stato brutto tempo
LIVIA
Ah, ieri l’altro sì. Certo. Mi sembra di ricordare.
OTTAVIO
(leggendo) Dice che il tempo la settimana scorsa non è stato poi tantomale, anzi.. sembra che abbiano avuto temperature superiori alla norma
LIVIA
Meglio.. meglio così
OTTAVIO
(si alza e si dirige verso la porta d’ingresso, si ascoltano rumori provenienti dall’esterno) Eccoli di nuovo.
LIVIA
Dobbiamo?
OTTAVIO
(la guarda con rimprovero) Ma certo! E’ normale no? Siamo al PrimoPiano adesso ed è normale che diamine!
LIVIA
(dispone due sedie sul fondo) certo.. certo.. ecco.. pronto.. (si siede su una sedia)
Ottavio apre la porta e va a sedersi sulla seconda sedia lasciando l’uscio aperto. Entrambi sono ora seduti frontalmente con le spalle alla finestra con le gambe unite e le mani, in bella mostra, sulle ginocchia. Pochi istanti dopo entra un signore elegantemente vestito di scuro con una cartella sottobraccio, seguito da una coppia di coniugi di mezz’età. Durante la scena che seguirà Ottavio e Livia rimarranno immobili.
SIGNORE
Prego, signori, prego accomodatevi
LEI
Oh, grazioso! Sì.. grazioso davvero
LUI
(bofonchia una parola dal suono gutturale, priva di senso)
SIGNORE
E questa, signori, è molto simile a quella che avete visto nel depliant. Osservino, signori, la luminosità e la spaziosità.. beninteso, signori, considerando che siamo ad un Primo Piano!
LEI
Ah certo! Certo! Beninteso sì..
LUI
(come sopra)
SIGNORE
Abbiamo anche una stufa originale spenta
LEI
(la osserva da vicino) E’ davvero originale! (avvicina le mani) Ed è spenta!
(al marito) Guarda anche tu!
LUI
(c.s)
SIGNORE
Tutti i confort, davvero tutti! Beninteso..
LEI
Beninteso, certo!
SIGNORE Osservino, ora signori, la perla dell’appartamento! Venghino, signori,
venghino (si avvicina alla finestra alle spalle di Ottavio e Livia seguito dai due
coniugi. Scosta la tenda. La finestra appare evidentemente trincerata dietro
pesanti sbarre d’acciaio oltre le quali un cielo freddo e incolore). Osservino!
Prego! Di qui si gode di una vista meravigliosa, mozzafiato direi
LEI Oh, meravigliosa sì.. (rivolta al marito) che dici?
LUI (c.s)
LEI Da qui si vede quasi!
SIGNORE (con orgoglio) Quasi, signora, quasi! Beninteso…
LEI Beninteso… certo.. che diamine!
SIGNORE E ora venghino, signori, di là.. venghino, mi seguino
Attraversano la stanza e scompaiono a destra. Ottavio e Livia sono immobili. Rientrano da destra.
LUI (c.s.)
SIGNORE Come scusi?
LUI (alterato) Ho detto: quando sarà disponibile l’appartamento?
SIGNORE Ma l’appartamento è già libero! Non vede? (indica attorno a sé)
D’altronde voi avete la segnalazione giusto?
LUI (c.s)
LEI La segnalazione sì
Per un istante si ascoltano i lamenti dal piano sottostante. Tutti guardano verso il basso. Il rumore cessa. Pausa.
SIGNORE Allora resto in attesa di un riscontro va bene?
LUI (c.s)
LEI (avviandosi col marito verso l’uscita di sinistra) Ci penseremo.. davvero.. (si
ferma e si volta, poi indica verso l’alto con il dito) e… quanti sono?
SIGNORE Quelli che devono essere signora. Sei, no?
LEI Sei, certo. Giusto. Grazie. Volevo una conferma.
SIGNORE (rivolgendosi improvvisamente a Ottavio e Livia) Noi abbiamo finito. (poi cambiando tono) Venghino.. venghino.. (raggiunge la coppia di coniugi ed esce con loro accompagnando la porta. Il loro vociare si spegne lentamente)
Pausa. Ottavio e Livia si alzano. Livia prende le sedie e le rimette al loro posto. Ottavio torna alla poltrona. Livia chiude la tenda della finestra.
LIVIA Fame?
OTTAVIO No
LIVIA Fame?
Ottavio non risponde. Livia esce verso destra, poco dopo rientra con un piatto e un cucchiaio
LIVIA
Ecco. Ecco fatto (lo depone sulle gambe di Ottavio e torna a stendere i panni, Ottavio mangia lentamente e meccanicamente). Qui ci danno molte più coseda mangiare. (sorride) Non è facile abituarsi. Lì mangiavi come gli uccellini! Poi lo stomaco si abitua. Beh, è normale. Non devono avanzare cose, il Regolamento dice che non devono avanzare cose. Hanno ragione. C’è il giusto contenuto di tutto, (accosta le mani davanti la stufa) vitamine, proteine, (strofina le mani) tutto quello che serve ad unPrimo Piano. C’è solo da abituare lo stomaco. Non possiamo ammalarci, è scritto sul Regolamento. Ma è giusto, non puoi tenere occupato l’appartamento se non stai bene. D’altronde se non ci siamo ammalati lì sotto.. con quell’umido. Poverini.. (pausa, cambia tono) Ma che vogliono? Volevo vedere io quando eravamo lì sotto noi, se altri… vabbè, lasciamo perdere... che vogliono ora? Qualcuno doveva andarci.. Le scale sono fatte per questo no? (dispone l’appendiabiti davanti la finestra) Altrimenti staremmo tutti allo stesso piano! (ride) come un pianerottolo! (ride di gusto) un pianerottolo e tutti lì… ci pensi? (ride ancora) Unpianerottolo!! Ridicolo! Ah.. ah..ah.. che pensiero! Un pianerottolo!!!
Da sopra battono violentemente. E poi altri colpi più attutiti, come provenissero da ancora più in alto. Livia si ferma. Solleva lo sguardo. Ottavio scuote la testa.
Pausa
LIVIA
(strofina le mani davanti la stufa) Stiamo bene qui. (comincia a ripiegare i panni appena stesi) Qui ci danno molte più cose da mangiare. (sorride) Non è facile abituarsi. (ripone i panni ben piegati nella bacinella) Lì
mangiavi come gli uccellini! Beh, è normale.. Il Regolamento dice che non devono avanzare cose. Hanno ragione. C’è il giusto contenuto di tutto, vitamine, proteine, (strofina le mani) tutto quello che serve ad un Primo Piano. (prende un lenzuolo rosso) Mi aiuti?
Suonano alla porta d’ingresso, Livia lascia il lenzuolo e va ad aprire. Parla sull’uscio verso l’esterno
LIVIA
Oh buongiorno, (ascolta) certo, ovviamente (ascolta) sedizioso dice.. certo.. certo.. (ascolta) una segnalazione dice? Dal piano sotto dice? Ma noi non possiamo… (come venisse interrotta, resta in ascolto, annuisce) in tal caso.. se lo hanno segnalato.. (riceve in mano un libro con copertina rossa, lo osserva rapidamente annuisce e lo restituisce; nello stesso momento Ottavio si alza e esce dalla porta di destra) le conosciamo le regole, certo..sovversivo.. mi rendo perfettamente conto, è stata una leggerezza.. (ascolta) il tempo di preparare la valigia (ascolta mentre Ottavio rientra da destra con una vistosa valigia grigia) ci dispiace molto.. davvero..comprendo.. (ascolta) meglio ora forse.. peggio sarebbe stato se fossimo stati più in alto chessò.. al terzo, al quarto (ride) meglio, molto meglio (ascolta) lo ricorderemo certo.. (indica verso il pavimento) saliranno loro alPrimo Piano ora? (ascolta) comprendiamo, sì.. come nota di merito certo.. è giusto.. loro hanno seguito il Regolamento (ascolta) certo.. il tempo di ritirare le cose e scendiamo.. grazie.. grazie
Livia chiude lentamente la porta e resta un istante a fissarla. La valigia è aperta a terra ai piedi di Ottavio. Livia torna a sedersi davanti la stufa e si strofina le mani. Sorride.
LIVIA
Questa stufa è spenta sai? A questo punto meglio non averla. Come lì sotto. Meglio, molto meglio. (si alza e prende la cesta) Staremo meglio. Avremo tutto quello che serve ad un Pianterreno. Siamo fortunati sai? Pensa a non avere un condominio.. (sorride) come non stare in nessun posto (prende un lenzuolo rosso) Mi aiuti?
OTTAVIO
(dritto davanti la valigia aperta e vuota) Non sono sei Livia
LIVIA
(con il lenzuolo in mano) Da sola non ce la faccio
OTTAVIO
Lo sai anche tu vero?
LIVIA
(tende il lenzuolo) Mi aiuti?
OTTAVIO
(si alza) Non sono sei.
LIVIA
Mi aiuti?
OTTAVIO (quasi sottovoce) I piani sono sette Livia. C’è un settimo piano più in alto
di tutti.
LIVIA Attento a tenerlo teso per i bordi, altrimenti lascia la piega…
OTTAVIO Livia…
LIVIA (alza lo sguardo) Sì.. lo so Non sono sei.
OTTAVIO (alza lo sguardo anche lui) Ho letto che sopra il sesto c’è un altro piano..
LIVIA (sorride) Sette, sette piani
OTTAVIO Dicono sia il più bello di tutti e da lì che si può veramente vedere.
LIVIA Da lì sì? Davvero?
OTTAVIO Sì. Da lì sì. Da lì si può.
LIVIA Vedremo tutto…
OTTAVIO (sorride) da lì sì… da lì sì Livia
LIVIA (rapita, osserva il soffitto) Ohh, chissà se arriveremo mai lassù. Chissà.
Pausa, entrambi ora osservano il soffitto, tenendo in mano il lenzuolo teso
OTTAVIO Dipende da noi.. dipende da noi
LIVIA Certo (sorride).. dipende da noi certo
Ripiegato, il lenzuolo rosso, viene riposto nella grande valigia di cartone
FINE