Coppi ti amo

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Coppi ti amo

di

Roberto Traverso

personaggi:

Giulia

Fausto

Biagio

1° Tifoso

2° Tifoso

3° Tifoso

STAZIONE PRIMA

La condanna

Fausto entra in scena portando a mano la bicicletta. Non ha nulla del campione. E’ un uomo triste, avvilito.

TIFOSI – Eccolo! E’ lui. Fausto Coppi. Il campione.

Fausto si ferma di fronte al pubblico.

1°TIFOSO – Hai la coda tra le gambe, eh?

Fausto sgrana gli occhi. Non sa cosa fare. Non sa cosa dire.

3° TIFOSO – Sü, ndemu! Salumé.

Fausto china la testa.

2° TIFOSO – Ti vergogni?

Rimane con la testa china. Aspetta il giudizio della folla.

TIFOSI - Ha perso la lingua.

Fausto ascolta paziente. Senza reagire.

3° TIFOSO – Ou, grebanu!

TIFOSI – E la Dama Bianca?

1°TIFOSO – Povero ingenuo. L’amore non basta più?

2° TIFOSO – (Ride) C’è cascato come una pera.

TIFOSI - La gente ti guarda. Bell’esempio stai dando!

3° TIFOSO – Sü, mövte! Plandroun.

I tifosi si avvicinano a Fausto minacciosi.

1°TIFOSO – (Al pubblico) Cosa dobbiamo farne?

TIFOSI – Mandatelo a casa! Vendetegli la bicicletta! Bu! Bu!

1°TIFOSO – Non hai niente da dire?

3° TIFOSO – Sü. Fa è brövu, fioeu! Torna da tua moglie.

Fausto solleva la testa. Si avvicina alla bicicletta. Mette la bicicletta sui rulli e serra i mozzi delle ruote.

TIFOSI – Levatecelo dagli occhi. Non possiamo più guardarlo.

Fausto si infila i guanti. Si sistema gli occhiali. Si infila il caschetto di cuoio.

3° TIFOSO - Tacla an ciödu clè meiu!

1° TIFOSO - Vergogna!

3° TIFOSO – Ti e quelotra bagasa.

1° TIFOSO – Puttana! Altro che Dama Bianca!

Fausto sale in sella. Serra le cinghie dei fermapiedi. Inizia a pedalare.

FAUSTO – Correre. correre. Fuggire. Arrivare. Correre. Afferrare il tempo. Una manciata di secondi. Scivolare più veloci della strada.

Scatta la catena. Gli ingranaggi. Volano le ruote. Inseguire l’asfalto. Tuffarsi giù. A capofitto.

Sono solo in questa corsa. Solo. E questo corpo che invecchia più in fretta della testa. Questo desiderio incolmabile. Questa cocciutaggine che qualcuno chiama volontà. Fin da bambino. Una condanna! Correre. Correre.

Ho quarant’anni. Mi sento vecchio. Sono stanco.

Fausto scende dalla bicicletta, si siede in terra, dolorante. Distende una gamba. Si avvicina Biagio, il massaggiatore cieco.

TIFOSI - E’ Cavanna.

3°TIFOSO – U lümon, a disa ad Növe.

TIFOSI – Ha una faccia scura.

1°TIFOSO - Non promette niente di buono.

TIFOSI – Che ceffo da galera.

2°TIFOSO – Da giovane era con Pollastri, il bandito.

3°TIFOSO – E’ un duro.

TIFOSI – Fa paura a tanti.

2°TIFOSO – Che mani! Guarda le mani.

BIAGIO – Lascia fare a me. (Gli tocca la schiena) I reni. Senti qua che muscoli. Sono questi che fanno un corridore. (Comincia a massaggiarlo) Li sento con le dita. Da me vengono per farsi toccare. Ascolto le giunture. La lunghezza dei tendini. Sento lo scorrere del sangue. Come un dottore! Ma io non sono dottore. So solo di ciclisti. Con te è come toccare il demonio.

TIFOSI - Fasce muscolari lunghe.

BIAGIO - Se hai volontà ce la puoi fare - Te l’ho detto che eri ancora un ragazzino.

TIFOSI - Bacino ampio.

BIAGIO - E poi ti parlai di Girardengo e Binda.

TIFOSI - Capacità toracica sette litri.

BIAGI - Sembravano forgiati in officina a ferro e fuoco.

TIFOSI - Un meccanismo perfetto.

BIAGIO – Tu invece eri forte e fragile come un puledro di razza.

TIFOSI - Spalle strette.

BIAGIO - (Prende un lungo respiro) Ascolta, Fausto, un corridore deve sapere quando è l'ora di fermarsi.

TIFOSI - Sterno aerodinamico. Adatto al volo.

BIAGIO - Sei ancora giovane, ma lo sforzo ti ha consumato.

Biagio smette di massaggiarlo.

FAUSTO - Non è vero. Lo dimostrerò a tutti.

BIAGIO - Non puoi sfidare il tempo.

FAUSTO - La gente crede ancora in me.

Fausto si rialza.

BIAGIO - La vita è una cambiale che scade.

FAUSTO - Aspettano ore ai bordi della strada…

BIAGIO - Lo sa Dio se scade!

FAUSTO - … sotto la pioggia o torturati dal sole.

BIAGIO - Dammi retta, Fausto.

FAUSTO - Contadini, muratori, operai. Gente come me. Abituata alla fatica.

BIAGIO – Tu non mi ascolti.

FAUSTO - Possono capirmi. Anche loro hanno sudato nei campi.

BIAGIO – Credi che non sappia che ti hanno fischiato?

Fausto alza le spalle. Si avvicina alla bicicletta.

BIAGIO - Ti stai rendendo ridicolo.

FAUSTO – Correrò fino finché ce n’è. Anche di più. Se ce la faccio.

BIAGIO - Quant’è che non vinci?

FAUSTO – Che importanza ha? I tifosi mi amano lo stesso.

BIAGIO – Seguono solo chi vince.

FAUSTO – No, perché sono uno di loro.

BIAGIO – Non più. Ora ti ridono dietro!

FAUSTO – La vedremo.

Biagio ha un gesto di stizza. Si allontana, poi si gira.

BIAGIO - Tutta colpa di quella là! Ti sta facendo perdere la testa.

FAUSTO – Anche tu ti ci metti?

BIAGIO – Da quando c’è lei non sei più lo stesso.

FAUSTO - Non dire stupidaggini.

BIAGIO – Ma ti sei chiesto che cosa stai facendo?

Fausto abbassa lo sguardo.

FAUSTO – Vuol dire che non sei mai stato innamorato.

BIAGIO –Io, il mio errore l’ho già fatto. (Si toglie gli occhiali e gli mostra gli occhi ciechi) E lo pago ancora adesso.

STAZIONE SECONDA

La bicicletta è la sua croce

FAUSTO – Sono state le donne, vero?

BIAGIO – Perché, non lo sapevi?

FAUSTO – Lo sapevo, ma non ho mai avuto il coraggio di chiedertelo.

BIAGIO – Sono diventato cieco perché non c’erano medicine. Ora con tutta questa chimica, la sifilide non fa più paura a nessuno.

Fausto sospira, si avvia verso la bicicletta.

BIAGIO – Vuoi rovinare tutto?

FAUSTO – Voglio fare a modo mio.

Fausto sale in bicicletta.

BIAGIO – Aah! Sei un testone come me. Devi batterci la zucca per capire.

Fausto riprende a pedalare. Biagio si allontana.

FAUSTO - Spingere di più, di più. Cento colpi al minuto.

TIFOSI - Che momento! Che momento!

FAUSTO - Non devo perdere il ritmo.

TIFOSI - Si è alzato sui pedali!

FAUSTO - Il cuore pulsa sempre più veloce. (Respira profondamente)

TIFOSI – Guardate! Gli manca il respiro.

FAUSTO - Ahi! I polmoni.

TIFOSI – Patisce, eppure continua.

FAUSTO - Il fiato mi brucia in gola.

TIFOSI – Certo, la sofferenza del corridore è grande!

FAUSTO - Spingere, andare avanti, di più. Fino in fondo. Gli occhi inchiodati a quella riga sull'asfalto. Il naso al manubrio. Più forte, devo andare più forte.

TIFOSI – La strada s’impenna. Che bello quando scatta così! Sembra che danzi. Ce la farà?

FAUSTO - C'è una montagna nera sopra la mia testa.

TIFOSI – Non ce la fa! Non ce la farà mai!

FAUSTO - Non devo guardare. La riga. Ecco, concentrati sulla strada.

STAZIONE TERZA

La prima caduta

Lampi di flash dei fotografi. Sul lato opposto della strada arriva Giulia.

TIFOSI – Alez! Alez! Dai, muoviti.

GIULIA – Fausto! (Lo cerca con lo sguardo)

FAUSTO - La cima è ancora lassù.

GIULIA - Sono qui, dietro la curva. (Salta e si sbraccia per farsi notare )

TIFOSI – E’ Giulia. La Dama Bianca! La circe di Novi!

FAUSTO - (Sfinito) Quanta fatica ci vuole!

GIULIA - Sei pallido con le labbra viola.

FAUSTO - Quest’ombra nera sopra la testa. Non finisce mai.

2°TIFOSO – Niente strappi. Vai così! Vai regolare!

GIULIA - Non ho mai visto una faccia simile. Solo i morti all'obitorio.

FAUSTO - C'è sempre un limite da superare.

GIULIA - Dio mio, non starai mica male?

FAUSTO - Sessanta secondi, un minuto.

GIULIA - Fate qualcosa, forse ha bisogno di acqua. Una borraccia! Dategli da bere.

3° TIFOSO – Ma tin ‘vèdi cun ghe la fa pü!

FAUSTO - Sessanta battiti, il sangue.

GIULIA - Sei quasi in cima, amore!

TIFOSI – Brocco! Brocco!

FAUSTO - Sessanta colpi, i pedali.

GIULIA - Ti prego, non mollare. Devi vincere. Me l'hai promesso.

FAUSTO - L’ultimo fiato.

3° TIFOSO – Sü fioeu, försa!

1° TIFOSO – Dai, giovane!

GIULIA - Questa vittoria è mia. Me lo hai giurato, stanotte.

FAUSTO - Un soffio di vento.

GIULIA – Hai detto domani vinco per te. Per te, per te!

TIFOSI - Gambe a mulinello.

GIULIA - Tutta la notte ti ho pensato.

TIFOSI - Ali vorticose.

GIULIA - Mi guardavi con quei tuoi occhi da cane buono. Fausto, forza, non cedere un centimetro ai tuoi nemici

TIFOSI – Un gabbiano! Un gabbiano!

FAUSTO – (Con rabbia) Un gabbiano che sputa sangue.

3°TIFOSO – Sü, sü lümaçön!

Fusto cade.

TIFOSI – Oohi! E’ caduto!

Giulia corre a soccorrerlo. Gli dà da bere.

FAUSTO – Ci ho messo troppo slancio.

3° TIFOSO – Oü ti, conta muçe!

TIFOSI – Stai attento. Non fare il furbo.

FAUSTO - Sono ancora intero?

TIFOSI – Quando si casca si casca. E le tue ossa sono di vetro. Lo sanno tutti.

Coppi si rialza e sale in sella.

STAZIONE QUARTA

Incontra la Madre

TIFOSI – Ti chiama!

FAUSTO – Chi mi sta chiamando?

3° TIFOSI – Lè na vegia. Vestia id naigru. A deves toü mà.

FAUSTO – Cosa ci fa, lì? Che c’è Mà?

TIFOSI – Ha paura per te.

FAUSTO – Non deve aver paura.

3° TIFOSO – A disa chit pörta via.

FAUSTO – Via? Dove? Non capisco, Mà.

TIFOSI – Nella terra! Nella terra.

FAUSTO – Non ti preoccupare, Mà. Sono ancora robusto.

TIFOSI – Anche tuo fratello Serse lo era.

FAUSTO – Ora lui è qui con me. Corre con me.

TIFOSI - No, lui è al cimitero.

FAUSTO – Lasciatemi in pace.

3° TIFOSO – Lè tou mà cal disa.

FAUSTO – Cosa vuoi, Mà?

TIFOSI – Farai la fine di tuo fratello. Questo dice.

FAUSTO – Sui pedali. Sui pedali. (Si stringe le cinghie dei fermapiedi)

TIFOSI – Eh, pöuvra dona . Ha ingoiato tutto.

FAUSTO – Sui pedali. Sui pedali.

TIFOSI - Basta! Devi finirla. E’ tua madre che lo vuole.

3° TIFOSO : Va’ a cà. Va’ a cà, clè tordi!

FAUSTO – Non posso.

TIFOSI – I suoi occhi sono asciutti.

FAUSTO – Non insistere. Ti prego.

3° TIFOSO - Ün disa gnainte. Ü stà lì, e ün disa gnainte.

FAUSTO – Ora devo andare, Mà.

TIFOSI – Dai retta a tua madre, Fausto!

FAUSTO – Non posso.

Fausto riprende a pedalare con ritmo in crescendo.

FAUSTO - La vita è andata via in un lampo. E io dietro a pedalare. Una fatica d'inferno. Eppure sono felice solo quando corro. Sui pedali sono qualcuno, la gente mi vuole bene. Lo so, Mà. Per te è un supplizio. Dopo quello che è successo a Serse.

Si alza sui pedali e aumenta il ritmo

3° TIFOSO - Ti ghè tanti dinè da fo ‘ngusa?

1° TIFOSO – Piantala lì di pedalare.

FAUSTO – Sarebbe come sputare sulla miseria.

2° TIFOSO – Tanto ci pensa la Dama Bianca a spenderli.

3° TIFOSO – Te’n sciuru!

2° TIFOSO – Gentleman.

FAUSTO - Sono un ciclista.

3° TIFOSO – L’én grebanu.

FAUSTO – Tutta la vita sulla bicicletta, a sudar sangue.

3° TIFOSO - Arricchito e gnurante. A tu dig mi.

FAUSTO - Da ragazzo guardavo i signori . Venivano su al paese. Gente elegante, belle donne, auto lussuose. Volevo essere così.

3° TIFOSO – E ora non sei come loro?

FAUSTO – Sono solo un corridore.

1° TIFOSO – Faustò. L’idolo dei francesi.

3° TIFOSO – E’ garsunetu ‘d Növe.

FAUSTO - Anche mio zio voleva cambiare. Si era imbarcato a Genova.

3° TIFOSO – Pane, acciughe e colpi di mare. Non è da tutti.

FAUSTO - Ma la vita vera era lì. Fra gli olmi e la vigna. Fra quelle case di terra e sassi.

2° TIFOSO - E a te? A te non ti bastava?

FAUSTO - No, io non ero tagliato per quella vita.

1° TIFOSO - Volevi fare il corridore. Come Girardengo.

FAUSTO – Non pensavo ad altro.

TIFOSI - Avevi il futuro nelle gambe.

FAUSTO – Mi sembrava impossibile.

TIFOSI – E invece?

FAUSTO – E’ arrivato all’improvviso.

TIFOSI – Viva Coppi!

FAUSTO - Come un temporale.

TIFOSI – Viva Coppi! Viva Coppi!

FAUSTO - Che voglia di scappare. Andar lontano.

TIFOSI – Alez! In fuga!

FAUSTO – Gliel’ho fatta vedere a tutti.

3° TIFOSO – L’è lì mogru men ciödu.

1° TIFOSO – Come fa? Con quelle spallucce da tisico.

3° TIFOSO – Hai visto? E’ brutto come uno scorfano.

1° TIFOSO – Le donne non ti volevano.

2° TIFOSO - Arrivavi in bici, sudato. Con le mani nere di grasso.

FAUSTO - M'importava solo correre.

3° TIFOSO – E ti curivi, ti curivi saimpre.

FAUSTO - Era meglio restare al paese. Lavorare la terra con papà e Serse.

1° TIFOSO - Tante cose tristi non sarebbero successe.

FAUSTO - Papà è morto. Mio fratello Serse è morto.

TIFOSI – Povero Serse. Scapestrato e simpatico.

3° TIFOSO – L’era in curidù, gmè ti.

FAUSTO - Quante volte abbiamo corso insieme. Non si parlava per non perdere fiato. C’è l’ho sempre davanti agli occhi.

Fausto scende dalla bicicletta. Si china sul ciglio della strada. Rimane un attimo in silenzio. La testa fra le mani.

Ti sei già cambiato? Mi han detto che all’arrivo sei caduto. Tutto a posto, Serse? Ti sei messo in ghingheri, eh? Dove vai? Esci? Qui a Torino ci sono tante balere. Brillantina. Capelli lucidi, appiccicati sulle tempie. E’ di moda. Sembri un attore del cinema. Cos’hai? Perché mi guardi così? Perché ti stringi la testa fra le mani? Serse! Serse! No! Non morire. Non puoi morire. Ti prego. Serse!

Fausto si rialza. Si avvicina alla bicicletta e beve dalla borraccia.

TIFOSI – Perché non pedali?

FAUSTO - Mi sento svuotato.

TIFOSI - Forse Dio vuole metterti alla prova.

FAUSTO - Ho pregato Serse sulla strada che lo ha ucciso.

TIFOSI – E ti ha risposto?

FAUSTO – No. Ho parlato sulla tomba. Tra le case del paese. Nei campi, dove da ragazzi giocavamo.

TIFOSI - E lui c’era?

FAUSTO - (Fa cenno di no con la testa) Lo chiamavo. Lo chiamo sempre. Ai piedi delle montagne. Giù dai valichi. Piegato sulla bicicletta. Con la neve che mi soffia negli occhi. Anche adesso. Su questa salita. Ma lui non c’è.

Si sente un suono lugubre.

1° TIFOSO- Hai sentito?

2° TIFOSO – E’ il vento.

3° TIFOSO – Sembra una voce.

FAUSTO - Sei tu Serse?

TIFOSI - Forza! Raggiungilo!

FAUSTO – Serse!

TIFOSI – Vai! Ti aspetta lassù.

Fausto risale in sella alla bicicletta e riprende a pedalare.

FAUSTO - Il sangue nelle vene gonfia i muscoli. Ora siamo in due a pedalare. Aspettami, Serse! Aspettami in cima!

STAZIONE QUINTA

E’ aiutato dai tifosi

Fausto è curvo sulla bicicletta. La pedalata è stanca, il respiro affannoso.

FAUSTO - Uno due tre quatto cinque sei sette otto nove... Contare, le gambe sanno contare, il sangue conta, diciassette, diciotto, diciannove ... il respiro ... ventitré, ventiquattro, il cervello conta ... ventotto, ventinove, trenta, trentuno ... ogni muscolo ... trentacinque, trentasei, trentasette, trentotto, trentanove, quaranta... quarant’anni e la vita non è ancora alla fine.

Più forza ... quarantacinque, quarantasei, quarantasette, quarantotto ... (Si porta una mano al torace. Una smorfia di dolore) come allora, lo stesso dolore, qui, nei polmoni.

TIFOSI - Non ce la fa più.

FAUSTO - Quell’ombra nera è ancora lì, sopra la testa.

TIFOSI - Viene il momento che non ce la fa più.

FAUSTO - cinquantadue, cinquantatré ... Il telaio, le ruote, le gambe.

cinquantacinque, cinquantasei

TIFOSI - Diamogli una spinta. Fa pena.

FAUSTO - ... cinquantotto, cinquantanove, sessanta. Correrò finché avrò fiato.

1°TIFOSO – Si è piantato.

3° TIFOSO - Spuntemlu.

Fausto li scaccia via come fossero mosche.

2° TIFOSO - Una spinta. Una sola.

FAUSTO – Lasciatemi. Piuttosto voglio morire!

2° TIFOSO – E allora vai da solo se ce la fai!

3° TIFOSO – Szü pedòla!

1° TIFOSO – Alez! Alez!

3° TIFOSO - L’è cötu.

2° TIFOSO – Quando prendi la cotta è finita.

1° TIFOSO – No, no. Adesso recupera.

3° TIFOSO Ti nu vèdi cu po’n lucu!

2° TIFOSO – Ci vorrebbe qualcosa … altrimenti stramazza.

1° TIFOSO - Una borraccia.

1° TIFOSO – Quelle con la droga, però.

3° TIFOSO – Gliele preparava Cavanna.

2° TIFOSO - Medicine! Roba chimica che tira un po’ su. Altro che balle!

Il tifoso passa a Fasto una borraccia. Fausto la scola d’un fiato e poi la getta via.

STAZIONE SESTA

La Dama Bianca (Veronica)

Coppi riprende a pedalare con ritmo regolare.

GIULIA - Sono qui, sono qui !

Lampi di flash dei fotografi.

GIULIA - Ahh! Scattate pure. Non mi fate paura. Scrivetelo. (Si pavoneggia) Mi sento come una diva. (I flash dei fotografi continuano a lampeggiare) Irresponsabile? Io? (Ride) Chi lo dice? (Un’altra scarica di lampade al magnesio) Che razza di domande! Sicuro, lo amo. Potete dirlo forte. (Avanza facendosi largo tra i fotografi) Mio marito? Cosa c’entra mio marito? Quello è un cretino.

(Indica un gruppetto di corridori che sta passando)

Ah, ah, ah, guarda come sono curvi quelli. Sono scoppiati. Lui invece è magnifico, il migliore, ed è mio. (Alzando la voce) Ti amo! Peccato, non mi sente. E' sfrecciato via . Gli altri invece arrancano, con le gambe ingessate. (Una scarica di flash).

TIFOSI - Eccolo, è lui. Magro, dinoccolato, con le gambe da stambecco.

Giulia si volta di scatto e vede Fausto che sbuffa e fatica.

GIULIA – (Lo rimprovera con asprezza) Sei ancora lì? Non eri davanti? Devi riprenderli. Cosa aspetti?

TIFOSI – Sono fuggiti. Sono fuggiti.

GIULIA – Forza, amore!

TIFOSI – Non è più il campione di una volta.

GIULIA – Volete scherzare?

TIFOSI – Non ce la può fare.

GIULIA – Piantatela linguacce!

TIFOSI – E’ lui che vuole correre.

GIULIA – (Gli sussurra a un orecchio) Non ascoltarli. Scatta sui pedali.

1°TIFOSO – Quella donna è una rovina.

Fausto continua a pedalare a testa bassa.

GIULIA - (Gli sussurra) Sarò alle partenze. Sui tornanti. Nei punti più difficili.

Fausto aumenta il ritmo.

2°TIFOSO – Lo ha stregato.

GIULIA - (Gli sussurra) Quando la salita annebbia il cervello e i muscoli diventano di legno.

3° TIFOSO- L’è saimpre a meszu mè i öv morse.

GIULIA – (Gli sussurra) Io sarò lì. (A voce normale) Bravo! Continua a pedalare.

2° TIFOSO – E’ vero. Gli sta sempre addosso!

GIULIA – (Gli sussurra) Anche all’arrivo, sarò vicino a te. I fiori in mano. Eccitata come una ragazzina.

3° TIFOSO– Mè cu fa a supurtola?

GIULIA - (Ad alta voce) Dicano quello che vogliono. Ormai non ho più niente da perdere.

TIFOSI – Stai attento, Fausto. La strada e lunga. La meta lontana.

Fausto è sfinito. Smette di pedalare.

GIULIA – Sei tutto sudato. (Gli asciuga il viso con il foulard)

TIFOSI – Lasciacelo vedere.

Giulia scopre il viso di Fausto.

3°TIFOSO– Mè clè cuncià! Logrime. Sangue. Spüvu.

TIFOSI – Una maschera di dolore.

Fausto scende dalla bicicletta, barcolla. Giulia si avvicina, gli prende il volto tra le mani.

GIULIA - Fausto!

FAUSTO - Giulia? (Si abbracciano)

GIULIA - (Rivolta a uno spettatore) Perché mi fissi? Non sono mica una di quelle.

FAUSTO - Fatti vedere. Sei bellissima. Una vera signora.

GIULIA – (Riferita al pubblico) Mi guardano. Continuano a fissarmi.

FAUSTO – Lascia stare. Sono curiosi.

GIULIA - Ipocriti.

FAUSTO - No, li conosco. E’ brava gente. Non hanno mai visto una come te.

GIULIA – Se potessero mi sbranerebbero. (Rivolta al pubblico) Voi non ce l’avete l’amante? Le vostre mogli, però sì! Cornuti!

FAUSTO – Non li provocare. E’ peggio.

GIULIA – Dovremmo fingere? Come fanno loro?

FAUSTO – Se non fingi non ti lasciano vivere.

GIULIA – Piuttosto faccio la puttana.

FAUSTO – Adesso esageri.

GIULIA – Voglio essere tua moglie.

3° TIFOSO – Tin ghe l’è sza a dona?

2° TIFOSO – Sì che ce l’ha la moglie. E anche una figlia.

1° TIFOSO – Ora è tutto per lei. La Dama Bianca.

GIULIA - (Fausto è incupito) Non riesci a torgliertela dalla testa, vero? Quella donna ti rovina la vita con i suoi ricatti.

FAUSTO – E’ stato crudele restituirle la fede.

GIULIA – Lei non si fa tanti scrupoli.

TIFOSI – (A Giulia) Stai zitta. Lascialo dire. (A Fausto) Non torneresti da Bruna?

FAUSTO – Quante volte devo dirvelo?.

TIFOSI – Lei ci tornerebbe con te. Lo sai questo?

GIULIA – Perché vuole i soldi. Chiamala stupida.

FAUSTO – Non voglio sapere niente.

3° TIFOSO - E tua figlia? Tin ghe painsi a a tö fia.

FAUSTO – Certo che ci penso. Ma cosa cambia?

GIULIA - Lo state torturando. Vigliacchi!

TIFOSI – Almeno stai zitta.

1° TIFOSO – Torna dai tuoi di figli!

TIFOSI - Sei ancora in tempo.

2° TIFOSO Torna da tuo marito!

GIULIA – Tè! (Fa un gestaccio) Morta, piuttosto.

TIFOSI – Forse è lui che non ti vuole più.

TIFOSI – Una cagna avrebbe più dignità.

GIULIA – Sciò! Via. Fate largo, gentaglia!

TIFOSI – L’è pröpriu na sciura!

GIULIA – Potete dirlo forte.

FAUSTO - Perché ti comporti così?

GIULIA - Credi che sia fatta di pietra? Non ne posso più di essere un mostro. Te la prendi con me? E quell’altra, allora? Quella ti manda gli avvocati. Vuole rovinarti.

FAUSTO - Cosa ne sai.

GIULIA - Vuol cavarti il sangue, altro che vittima. Ti odia e mi vorrebbe veder morta.

FAUSTO – Finiscila, per favore.

GIULIA - Non cambia niente a tapparmi la bocca.

1°TIFOSO – Sono come il giorno e la notte. Lei altera, aggressiva, rapace.

2° TIFOSO - Lui curvo e pensoso. Un cane bastonato.

TIFOSI – Bu, bu! La dama e il campione! Bu, bu gli amanti galeotti! Vergogna! Vergogna! (Fischi e schiamazzi)

GIULIA – Basta! Facciamo pace. Prima non litigavamo mai. (Si avvicina e si stringe a lui) Ti ricordi quando ti seguivo alle corse?

FAUSTO – Arrivavi come una regina.

GIULIA - Eravate tutti sporchi e sudati.

FAUSTO – Non ti toglievano gli occhi di dosso. Volevi far colpo.

GIULIA – Non ci pensavo nemmeno.

FAUSTO – Di sicuro non passavi inosservata.

GIULIA – Era te che volevo.

FAUSTO – Ci incontravamo sulle strade.

GIULIA - So io quello che raccontavo a casa pur di seguirti.

FAUSTO - Nei motel, nei caffè delle stazioni.

GIULIA – Scappavamo, braccati dai fotografi.

FAUSTO – Io c’ero abituato, ma è stato un inferno.

GIULIA – Mi sembrava di vivere in un film. Tutti che ti cercavano. I titoli sui giornali. E tu correvi e vincevi sempre.

FAUSTO - Correvo, e ti pensavo in continuazione.

GIULIA – Devo crederti?

FAUSTO – Non ho mai amato così.

GIULIA – E adesso?

FAUSTO – Ora è diverso. Ho tanti pensieri.

GIULIA – E in quei pensieri non ci sono un po’ anch’io?

Fausto non risponde.

GIULIA - Non mi guardi più come una volta.

FAUSTO – Sei cambiata.

GIULIA – Perché, non ti piaccio più?

FAUSTO - Ora è tutto diverso.

GIULIA – Eri innamorato. Non ti ricordi? I biglietti, le telefonate.

FAUSTO – Non mi piace ricordare.

GIULIA – Tu non mi ami più.

Fausto sale in bicicletta.

GIULIA - Non puoi sempre andartene così.

FAUSTO – Mi pagano. Devo continuare.

GIULIA – Sono io che me ne vado! Il mondo non è correre su una bicicletta.

FAUSTO – Per me è stato solo quello.

GIULIA – Un corridore con le ossa rotte. Ecco, cosa mi rimane di te. Un campione sempre a pezzi.

FAUSTO - Hai finito?

GIULIA – Chi te lo fa fare a ridurti così. Guardati!

Fausto stringe le cinghiette ai piedi e riprende a pedalare senza voltarsi indietro.

STAZIONE SETTIMA

La seconda caduta

FAUSTO - Ancora strada davanti. Ancora il fiato che brucia nei polmoni. Sudore, affanno. In bocca il sapore del sangue.

TIFOSI – Alez, Faustin. Mordi il freno. Inarca le reni e spingi sui pedali.

3° TIFOSO – Intantu l’è sulu istu ca te bon a fo.

Si curva sulla bicicletta e inizia a pedalare in progressione.

TIFOSI – Così ti spompi.

FAUSTO – Non m’importa.

TIFOSI – La cima è lontana. La strada tira. Un muro che sale. Tortuoso.

FAUSTO – Le salite sono il mio pane. Ti prenderò per la coda serpente maledetto. (Si volta) Non mi segue nessuno.

TIFOSI – Sei solo!

Fausto si alza sui pedali e rilancia l’azione. Dopo poco si risiede sul sellino.

FAUSTO - Oddio, mi cedono le gambe.

TIFOSI – Non fermarti! Se no cadi.

FAUSTO – Piuttosto muoio. (Barcolla)

TIFOSI – E’ l’anima a crollare per prima.

1° TIFOSO – Tanto vale che smetta.

3° TIFOSO – Né sta a mulò!

1° TIFOSO – Se cade schianta!

2 TIFOSO - Ma il cuore regge ancora?

3 TIFOSO – U deva rese.

FAUSTO – Ah!

TIFOSI – E’ caduto sui ginocchi.

FAUSTO – Ah!

TIFOSI – Il femore!

FAUSTO – Ah!

TIFOSI – Il bacino!

FAUSTO – Ah!

3 TIFOSO – U s’è fracasà i öçe

2° TIFOSO – Le ossa! Le ossa. Che sfracello!

Fausto è in ginocchio di fronte alla sua bicicletta.

FAUSTO – Che colpe ho commesso? Perché questa sofferenza?

TIFOSI – Hai scelto tu di correre.

FAUSTO – Non c’è giustizia.

3° TIFOSO – Ug né öina sula. Quella di chi vince.

FAUSTO – Allora voglio arrivare in cima. Voglio vincere.

3° TIFOSO – Leva sü, cos ti spéti!

FAUSTO – Ce la posso fare.

1° TIFOSO – Dagli il colpo di reni!

3° TIFOSO – Metghe pü fià!

2° TIFOSO – Ti basta un centimetro avanti agli altri.

FAUSTO – Non sono finito.

1° TIFOSO - Facci vedere, allora.

3° TIFOSO – Monta in si pedoli e fog vède.

FAUSTO – Ce l’avete con me?

2° TIFOSO – Chiedilo alla Dama Bianca!

FAUSTO – E’ perché sono ricco?

TIFOSI – Corri dietro a quella. Corri da lei.

3° TIFOSO - Pedola clè meiu!

FAUSTO - Ogni lira che ho mi è costata sangue.

TIFOSI – Non basta! Non basta!

FAUSTO – Cosa dovrei fare?

TIFOSI – Vincere. Prova a vincere ancora! Ci riesci?

GIULIA – Vieni via. Non ti accanire così.

FAUSTO – Non posso. Li senti?

GIULIA – Non andare. Che strillino pure.

Fausto riparte. Biagio si avvicina a Giulia.

BIAGIO - Stanotte ho avuto un incubo. Non faccio che pensarci.

GIULIA – Non mi interessa.

BIAGIO – Un corridore sale sulla montagna.

GIULIA – Non voglio sentire.

BIAGIO - Io sono lassù che lo aspetto. Da quella distanza non lo riconosco.

Giulia si tappa le orecchie per non sentire.

BIAGIO - Il corridore si avvicina alla vetta pedalando sui tornanti. Ancora pochi metri. Pedala con fatica. La testa china. Non riesco a vederlo in faccia.

GIULIA – (Stringendo le mano contro le orecchie) Tanto non ti sento.

BIAGIO - Ora è vicinissimo. Potrei toccarlo. Mi supera. Si gira di scatto. Gli occhi... non ha occhi!

GIULIA – Non ti sento! Non ti sento!

BIAGIO – E’ Fausto! Cerco di afferrarlo, ma è già andato giù.

GIULIA – Perché lo dici a me?

BIAGIO – Quell’uomo deve ragionare. Non può continuare così.

GIULIA - Io non posso farci niente. Non mi ascolta più.

STAZIONE OTTO

Consola le donne di Castellania

Fausto è in piedi sui pedali, il suo ritmo è costante.

FAUSTO - La mia ultima scalata.

TIFOSI – E’ lassù, guardate, lassù.

FAUSTO – Manca poco alla cima.

TIFOSI – Un gruppo di donne affolla la strada.

1° TIFOSO – Ci sono Dina e Maria, le sorelle di Fausto

2° TIFOSO – E’ venuta anche zia Albina.

3° TIFOSO – Sono le donne di Castellania.

2° TIFOSO – E la moglie? C’è anche la moglie?

1° TIFOSO – La Ciampolini?

3° TIFOSO – Iça? Mancu pitürò ag véna!

1° TIFOSO – Sì, c’è anche Bruna con le altre.

2° TIFOSO – Sei sicuro?

1° TIFOSO - L’ho vista con questi occhi.

3° TIFOSO – Tose. A Ciampolini! Figürte.

FAUSTO – Via. Lasciatemi passare.

TIFOSI – Neppure un saluto?

FAUSTO – Non posso fermarmi.

TIFOSI – Le riconosci almeno? Sono le tue donne.

FAUSTO – C’è tanta gente quassù. La strada è stretta.

TIFOSI – Sono venute per te.

FAUSTO – Spostatevi. Se metto giù il piede mi pianto.

TIFOSI – Hanno occhi solo per te.

FAUSTO - Non piangete per me. Ce la faccio.

TIFOSI – Ti hanno sentito. Ti hanno visto.

3° TIFOSO – Meschinète.

TIFOSI – Fausto!

FAUSTO – Che c’è?

TIFOSI - Ti chiamano. Ti cercano con le mani. Con lo sguardo.

FAUSTO – Ci vediamo lassù. Dite loro che ci vediamo in cima.

TIFOSI – Pregano per te.

FAUSTO – Dio ha cose più importanti.

3° TIFOSO – Szü sta brovu. Ma t’in cresi moi?

Fausto si siede sul sellino, allarga le braccia in mezzo alle donne che lo sostengono.

.

3° TIFOSO – Ciau, nai! Faustein. Fogla vède! Eh!

Fausto si rialza sui pedali. Pedala a ritmo sostenuto.

STAZIONE NONA

La terza caduta

FAUSTO - Correre e basta. Son buono solo a correre. Come al circo. E io corro. Cos'altro potrei fare? L’importante è che paghino. Alla fama immortale non ci credo. Mi faccio troppi pensieri. C’è da uscirne matti. E’ che in bicicletta la testa va via a ruota libera. Parlo da solo. Mi faccio le domande e mi do anche le risposte. La strada per arrivare in cima è lunga. (Prende fiato) Che odore di terra. Hanno già arato i campi. Si sente il rumore dei trattori. Tum, tum, tum. Lo stesso ritmo che batte nella testa. Tum, tum, tum. Rimbomba dentro. Quante volte l’ho fatta sta strada. Sempre al massimo. Ogni volta il nemico da battere ero io. Tum, tum. Il cuore pompa. Come un pistone d'acciaio, pompa. Lo sento battere nelle tempie. Tum! Un motore. Tum, tum. Chiudo gli occhi. Tum, tum, nelle orecchie. Tum, tum, dentro il petto. Tum, tum, nelle vene. Strade di polvere e sassi. Giù con la testa. Allungato sul telaio. Affondo i denti sul manubrio. Ohi. Cos’è?

TIFOSI – Attento! Un trattore! Un trattore!

Fausto rovina a terra per la terza volta.

TIFOSI - Presto, correte! E' Fausto Coppi.

FAUSTO – Sono caduto.

1° TIFOSO – Sembra morto.

FAUSTO – La testa. Che male!

2° TIFOSO – E’ pallido. Sviene.

FAUSTO – Questa volta è finita. Un’altra caduta. Altre ossa rotte. La testa che mi scoppia.

3° TIFOSO – Tiralo su.

2° TIFOSO – No, aspetta. Si alza da solo.

FAUSTO – Aiutatemi a riprendere la corsa.

Fausto si alza. Controlla la bicicletta.

1° TIFOSO – Che botta! Deve ringraziare la sua stella.

3° TIFOSO – Si vede che non è il suo momento.

FAUSTO - Mi resta ancora l’ultimo strappo.

2° TIFOSO – Ormai ce l’ha fatta. La vetta non è lontana.

FAUSTO – In cima, in cima! Moriamo dunque.

STAZIONE DIECI

La spogliazione

Fausto cerca di montare in sella. Biagio lo afferra per la maglia.

BIAGIO – Va bene che son orbo, ma mi vuoi dire che cos’è sta’ storia?

FAUSTO – Sono caduto.

BIAGIO – Ho capito. E adesso?

FAUSTO - Devo ripartire.

Fausto è dolorante. Si appoggia sulla bicicletta. Ansima.

BIAGIO – Aspetta. Prendi fiato.

FAUSTO - Non ti ci provare a fermarmi.

BIAGIO – Ormai ci ho rinunciato.

Lo tocca sul costato

BIAGIO – Non sei mai stato tanto magro. Ti senti bene?

FAUSTO – Ho recuperato. Ora sto meglio.

BIAGIO – Hai preso qualche pasticca?

FAUSTO – Sono un po’ giù di condizione.

BIAGIO – Non esagerare con quella roba.

FAUSTO – Aiuta. Sai, com’è?

BIAGIO – Con tutte le borracce che ti ho preparato.

FAUSTO – E allora perché ti stupisci?

BIAGIO – Gli intrugli non fanno vincere. Tengono su. Ma la stricnina non ti toglie gli anni.

FAUSTO – Allora aumenterò la dose.

BIAGIO – Lascia perdere. Non ne vale la pena.

FAUSTO – Ci vorrebbe una medicina che non faccia male al cuore e a i nervi. La prenderei senza pensarci.

BIAGIO – Lugano, cinquantatré: campionato del mondo. Te ne ho dato una dose da cavallo. Sei minuti su tutti. Altro che storie! Vincevi anche senza pasticci. Quella maglia la volevi a tutti i costi.

FAUSTO – E’ quella a cui tengo di più. Ce l’ho su anche adesso.

BIAGIO – E allora toglila.

FAUSTO – Perché, non l’ho forse meritata?

BIAGIO – La stai infangando.

FAUSTO – Non ci penso nemmeno.

BIAGIO – E’ uno scempio portarla così.

Biagio lo trattiene per la maglia.

FAUSTO – Lasciami andare! Cosa ti prende?

BIAGIO – Ti ho aiutato a metterla e adesso ti ordino di toglierla!

TIFOSI – (I tifosi lo circondano) Tenetelo fermo. Non mollate, per carità. Adesso lo fa a pezzi. Il bastone! Attenti al bastone. E’ cieco, ma tira certe sventole!

BIAGIO – (Agitando il bastone per l’aria) Se non lo fai, te la tolgo a suon di bastonate.

Fausto si toglie la maglia e rimane a torso nudo.

BIAGIO – Hai raschiato il fondo. Sei alla fine, caro mio.

3°TIFOSO – E’ nudo come un verme.

2° TIFOSO – E’ pesto e pieno di lividi.

FAUSTO – Perché te la prendi tanto.

BIAGIO – (Minaccioso) Ti ho fatto io, con queste mani!

Fausto è in piedi di fronte a lui.

1°TIFOSO – Sembra uno sbandato. Un poveraccio.

FAUSTO – Non posso stare senza correre. E’ la mia vita.

TIFOSI – E’ un matto! Altro che campione.

1° TIFOSO – Un senza Dio. Ci ha ingannato!

BIAGIO – Ci penseranno quelli a metterti a posto.

FAUSTO – E’ una minaccia?

TIFOSI– Non ti vergogni a vivere nel peccato?

BIAGIO – Li senti? Iniziano con le giaculatorie.

FAUSTO – Perché gli dai retta? Lasciali dire.

TIFOSI – Fatti il segno della croce!

FAUSTO – Solo in chiesa, il segno della croce. Solo in chiesa.

TIFOSI – Comportati da cristiano!

FAUSTO - Su questa bicicletta sono solo. Dio non c’entra.

1°TIFOSO - Non sei battezzato?

Fausto non risponde.

TIFOSI – E’ battezzato. E’ battezzato.

1° TIFOSO – Sei anche sposato?

TIFOSI – Altroché. Due volte si è sposato!

1° TIFOSO – Che razza di cristiano sei?

FAUSTO – Cosa volete da me?

BIAGIO – Questi ti mettono al rogo!

TIFOSI – Vogliamo aiutarti.

FAUSTO - (Sorride con amarezza) Ci vorrebbe un miracolo.

BIAGIO – Mandali al diavolo.

FAUSTO - Lasciali parlare! Di cosa hai paura?

BIAGIO – Non mi va che finisci a fare il baciapile.

FAUSTO – Sai come giudico quelli che vanno troppo in chiesa.

BIAGIO – E fai bene.

FAUSTO – Però non mi vanno neppure i mangiapreti.

BIAGIO – Attento. Sanno come convincerti.

TIFOSI – Sei famoso. La gente ti guarda.

FAUSTO – Ma io corro per me, perché mi piace.

TIFOSI – Pensa ai giovani piuttosto!

FAUSTO – E credi che non lo faccia?

1°TIFOSO – Che esempio puoi dare ai giovani?

FAUSTO – Bé, non sono di certo un santo …

BIAGIO – Cosa c’entrano i santi? Te sei un corridore!

TIFOSI – Non conta. Non conta niente.

FAUSTO – E cosa dovrei fare?

TIFOSI – Staccati da quella donna.

FAUSTO - E’ da vigliacchi.

TIFOSI – Ti sentirai meglio. Potrai chiamarti di nuovo Fausto Coppi.

FAUSTO - Volete farmi masticare amaro fino in fondo.

TIFOSI – La devi lasciare.

FAUSTO – (Sarcastico) E tornare da mia moglie?

TIFOSI – Non è necessario.

1° TIFOSO - Cacciala di casa.

FAUSTO – No. No.

2° TIFOSO - Mandala al diavolo.

FAUSTO – No. No.

3° TIFOSO - Buttala sulla strada.

FAUSTO – No. No.

TIFOSI – E’ una donna forte. Capirà.

Fausto s’inginocchia.

FAUSTO - E se accetto, che cosa mi rimane?

TIFOSI – Ti resta un cuore eccezionale!

FAUSTO – Mi scoppierà!

TIFOSI – Ti restano le ferite.

FAUSTO – Si apriranno di nuovo.

TIFOSI – Ti resta il dolore per un fratello morto.

FAUSTO – Ancora non ci dormo la notte.

TIFOSI – Ti resta una figlia.

FAUSTO – Il pensiero più triste.

TIFOSI – Ti restano le lacrime di tua madre.

FAUSTO – Non ne ha più. Non ne ha più.

BIAGIO - Cos’è questa lagna?

Fausto si alza.

FAUSTO – Ho deciso. Farò quello che dicono.

BIAGIO – Sei matto! Vogliono fregarti.

FAUSTO – E allora, cosa devo fare?

BIAGIO - Non ascoltarli.

1°TIFOSO – Perché dici così?

2° TIFOSO - Lo facciamo per lui. Perché teniamo a Fausto Coppi.

1° TIFOSO – Vogliamo che sia un esempio per i giovani.

BIAGIO – I giovani? Diglielo Fausto. Diglielo cosa hai in mente.

Fausto rimane muto. Occhi bassi.

BIAGIO - Una scuola. E te che insegni. Altro che sacramenti. Una scuola per corridori.

TIFOSI- Attento. Non si disobbedisce a certe leggi.

BIAGIO – Balle!

FAUSTO – Un attimo. Solo un attimo.

TIFOSI – Cede, cede.

BIAGIO – Andate via. Mangia ostie!

FAUSTO – Devo pensarci.

TIFOSI – No. Non c’è più tempo.

FAUSTO – Siete un tormento.

BIAGIO - Hai fatto il matto con quella? Cosa ti aspettavi, che ti lasciavano stare? Ora ti sbranano.

1°TIFOSO – E’ deluso. Smarrito. Diffidente.

2° TIFOSO - Ancora un poco e cede.

Fausto si avvicina alla bici. Sale in sella. Inizia a pedalare con grande fatica.

1° TIFOSO – Per la tua morte, Fausto, per la tua vergogna.

TIFOSI - Abbi pietà dei tifosi, del corridore battuto dal più forte.

1° TIFOSO - Per aver infangato quest’ultima maglia.

TIFOSI - Abbi pietà. Dei figli che non hanno colpe. Della tua prima sposa . Del marito cornuto. Di tua madre senza più lacrime. Di questo amore che devi estirparti dal cuore. Amen.

Fausto pedala. Il suo ritmo faticoso si fa sempre più pesante. Si ferma. Ansima reggendosi al manubrio. A testa bassa.

STAZIONE UNDICI

La malaria

Giulia s’inginocchia davanti a lui. Lo prende tra le braccia.

GIULIA - Dunque la malaria è questa. Ha la tua faccia. Gli occhi grandi. Li hai sempre avuti troppo grandi. Ora guardarci dentro fa paura.

Fausto si gira verso di lei sollevando lo sguardo.

GIULIA - Fausto, ascoltami! (Gli prende la testa fra le mani e lo scuote) Mi senti? (Fausto apre gli occhi) Ce la puoi fare. I medici dicono che il tuo cuore è ancora forte. Non lasciare che sia la febbre a vincere (Fausto gira la testa) Che cosa c'è, amore? Vuoi parlare?

TIFOSI – Chiamate un prete!

GIULIA – Cosa può fare un prete? Non lo vedete che è moribondo?

TIFOSI – Vuoi dire che non gli chiami un prete?

GIULIA - Può aspettare.

TIFOSI : Neanche il confessore gli lascia!

GIULIA – (A Fausto) Se passi la notte hai vinto.

TIFOSI – Liberati dal peso che hai.

GIULIA – Pensa a stare bene.

TIFOSI – Non puoi morire come un cane.

GIULIA: Li senti? Aspettano che crepi. Ti vogliono morto piuttosto che con me.

TIFOSI – Chiamate un prete. Presto. Un prete!

GIULIA – (Si alza e grida) Via, via! Sciacalli! Andatevene tutti. (Torna vicino a Fausto. Il tono della sua voce è tranquillizzante) Non temere, con me girano al largo. Ho ancora unghie per difenderti. Non lascerò che ti confondano la testa. Resto di guardia. Ti reggerò il capo fino all'ultimo. Non mi staccherò neppure per dormire.

Fausto solleva la testa.

GIULIA - (Si butta in ginocchio) Signore, dagli una speranza. Se non vuoi farlo per me, fallo per chi vuoi. Lascialo vivere. Io mi metto da parte. Salvalo e sparisco. (A Fausto) Ho avuto il terrore che un giorno saresti stato tu a lasciarmi. Ho avuto paura di diventare vecchia e brutta. Che ti saresti stancato di me. Ora sono io a mettermi da parte. (Piange in silenzio) Dio, dio, fa che non muoia, prendi me piuttosto. Prendi me, prendi me. (Si accascia vinta dal sonno e dalla stanchezza).

1° TIFOSO – Si è addormentata. Questo è il momento.

TIFOSI – Ecco! Il prete è arrivato.

2° TIFOSO – Cosa fa?

3° TIFOSO – Il segno della croce.

2° TIFOSO – E poi?

1° TIFOSO – Olio santo.

TIFOSI – E la confessione?

3° TIFOSO – Povero diavolo. Non ha più fiato.

TIFOSI – E l’assoluzione?

1° TIFOSO – Non c’è più tempo. Non c’è più tempo.

TIFOSI – Ego te absolvo in nomine patris et filii et spiritus santo. Amen.

2°TIFOSO – I preti sanno sempre come fare.

1°TIFOSO – Quando è il caso, preti e dottori non mancano mai.

Stazione dodici

La morte

GIULIA - Ah! Dottore! Ah! Infermieri! Dove siete. (Si inginocchia e gli prende la testa in grembo) Quante volte han detto che eri finito. Quante volte la ferita era troppo profonda, lo scempio della caduta devastante. Tu non ascoltavi nessuno. Tornavi forte e vincevi. (Fausto ha un sussulto) Che c'è, mio caro? Non ti affanni più? Non sbuffi come sulle tue salite? Sei solo. Solo! Ruota a ruota con te stesso. (Gli stringe le mani) Che mani fredde!

Fausto si gira, alza lo sguardo e muore.

(Con disperato sfinimento) Non respira. Il suo petto s'è fermato. Ti prego, non andartene così. Sputagli in faccia alla morte!

Aiuto, aiutatemi! (E’ colta dal panico ) Mi vedi? Mi senti? (Lo culla come una bambola)

BIAGIO – E’ morto.

GIULIA - (continua ad accarezzare il volto di Fausto) Dormi? Che sciocca, prima ho pensato... credevo ... ma invece, dormi. Ecco, adesso ti tiro un po’ su. (Gli solleva il capo. Si sforza di sorridere) Sto piangendo come una bambina. (Si asciuga gli occhi) Quante lacrime! Ti sto bagnando tutto. Hai fame? Vuoi un sorso d’acqua? (Gli porta la borraccia alle labbra)

BIAGIO – Non lo vedi che è morto?

GIULIA - Bevi piano. Così. Senza fretta. Abbiamo ancora tanto tempo. Tutto il tempo che vuoi. (Lo culla dolcemente)

BIAGIO - E’ dura. Devi accettarlo. (Si avvicina e le posa una mano sulla spalla) Su. Fatti forza.

GIULIA – (Lo scaccia con un gesto repentino) Fausto. Perché mi tieni il broncio? Non ce la faccio se anche tu mi sei nemico. Hanno detto che è stata colpa mia. Pensi che amare sia una colpa?

BIAGIO – Vieni via. Giulia. Lascialo in pace. (Tra sé) Almeno da morto.

TIFOSI – E’ morto.

2° TIFOSO – Se l’è preso la malaria.

3°TIFOSO – Alla fine la bicicletta è appesa al chiodo.

TIFOSI – Anche la sua vita ha appeso al chiodo.

Stazione tredicesima

Il funerale

1°TIFOSO – La folla accoglie il suo figliolo.

2°TIFOSO – Lo guarda passare dentro la cassa.

3° TIFOSO – E’ un pezzo di quella terra che se ne va per sempre.

TIFOSI – La folla è il lenzuolo funebre e la sepoltura.

1°TIFOSO – Lo tiene. Lo tocca.

2° TIFOSO - Prega.

3° TIFOSO - Piange.

1°TIFOSO - Ammira.

TIFOSI – La folla è il prete e l’altare. La croce e il sepolcro.

1°TIFOSO - Qui termina la corsa.

3°TIFOSO – Qui inizia la leggenda.

Corniglia, agosto 2001