Cosa serve per essere uomini?

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COSA SERVE PER ESSERE UOMINI?

(What does it take to be a man?)

tre brillanti atti di

Giovanni L. Badellino

Dedicato a Francesca,

con cui ho imparato

l’arte di litigare

ma soprattutto

quella di fare pace


Giovanni L. Badellino                                                                                                                COSA SERVE PER ESSERE UOMINI?

PERSONAGGI

STEFANO –il marito. Classico uomo moderno, innamorato della moglie, con un lavorosoddisfacente, pieno di attività, di passatempi e di idee (calcetto al giovedì con gli amici, passione per le fotografie, per i viaggi, per l’avventura). Circa trentacinque anni, ma con la tendenza a rimanere bambino, non assumendosi le responsabilità della vita adulta. Di aspetto fisico piacente, elegante e gentile.

ELISA –moglie di Stefano. Donna sui trenta trentacinque anni. Molto dolce, innamoratadel marito. Al contrario di lui è già nella fase “siamo adulti, non più bambini”, quindi, sebbene condivida con lui molte delle sue passioni, e ne abbia di proprie, ritiene sia passato il tempo del puro svago e sia ora di mettere su seriamente una famiglia. È l’unico punto per cui non trova l’accordo con il marito.

MICHELE –amico e collega di Stefano. Si conoscono fin dal liceo. Hanno semprecondiviso tutto e tuttora condividono tempo libero e amicizie. Al contrario di Stefano, non

èun vincente, anzi è piuttosto sfigato, la classica dimostrazione della verità della legge di Murphy (“se una cosa può andare male, sicuramente lo farà”). Da molto tempo non ha una donna, e assilla l’amico perché lo aiuti a trovarne una. È arrivato al punto che prenderebbe la prima che capita. Non è molto bello, pancetta, stempiato, un paio di baffi. Non segue la moda ed è un po’ rozzo nei modi, molto propenso alla gaffe. Condividendo molti passatempi e non avendo di meglio da fare, spesso è a casa di Stefano ed Elisa.

MONICA –amica di Elisa, sulla trentina. Anche lei non fidanzata ma di gusti molto piùdifficili rispetto a Michele. Ha avuto molte esperienze negative alle spalle ma non per questo si è rassegnata. Ragazza raffinata, di bell’aspetto, truccata con gusto ma non in maniera pesante, vestita alla moda, molto aperta. Ha conosciuto Elisa in palestra e ha accettato l’invito all’appuntamento al buio per curiosità e non perché si aspettasse veramente di trovare l’uomo della sua vita.

GERARDO –amico dai tempi dell’asilo di Elisa. Sono sempre stati vicini l’uno all’altra. È ilsuo migliore amico e lei la sua migliore amica. Se non sono mai stati insieme e non si sono sposati è stato per uno strano scherzo del destino. Persona molto matura, che ispira sicurezza, alto, sereno, un po’ malinconico, dai modi delicati e pacati, assolutamente non incline alla rabbia, il padre che tutte le madri vorrebbero per il loro figlio.

ILARIA –la ex fidanzata di Stefano. Ragazza molto appariscente, truccata e vestita inmaniera eccessiva. Molto aggressiva nei modi, se vuole qualcosa se lo prende, compreso un uomo. La classica oca tutto culo e tette, ma senza un briciolo di cervello e assolutamente non portata alla famiglia. Frivola, per niente raffinata, nonostante finga di esserlo, petulante. Un errore di gioventù di Stefano.

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LA SCENA

Ai giorni d’oggi. Una sala di una casa non tanto grande ma nemmeno piccola. Arredata con gusto e senza badare a spese, ma molto giovane e moderna. Al centro, leggermente spostato sulla sinistra un divano a due posti, con alla sua destra un portariviste. Sulla destra della scena un mobile bar usato per gli aperitivi. Sullo sfondo un mobile con uno stereo, dei libri, soprammobili. Sul mobile e alle pareti cornici con foto del matrimonio di Stefano ed Elisa, di luoghi visitati in alcuni loro viaggi, della squadra di calcetto di lui, di lei su una spiaggia esotica, ecc… Accanto al mobile, sulla sinistra del palco, la porta di ingresso all’appartamento, disposta in modo che aprendola si vede chi c’è dietro. A destra un’uscita verso il corridoio che porta al bagno e alla cucina. A sinistra l’uscita che porta verso la camera. Tra l’uscita verso la camera e lo sfondo una libreria con libri, soprammobili ed altre fotografie.

A completare la scena alcune piante verdi ed un paio di sedie (se necessario per riempire la scena altri mobili).

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PRIMO ATTO

Stefano è in scena, seduto sul divano che legge una rivista di auto. È vestito elegantemente ma in modo informale. Parla con Elisa che gli risponde dalla cucina. Il mobile bar è aperto e su di esso ci sono i bicchieri già pronti per l’aperitivo, alcuni salatini, patatine ed olive, lo shaker, una bottiglia di Campari ed un brick di succo d’arancia.

STEFANO: Hai visto com’è bella la nuova sportiva della Toyota, amore?

ELISA: (dalla cucina) No…

STEFANO: Ha tutto di serie: gli interni in pelle rifiniti in radica, il navigatore satellitare, unimpianto stereo che può contenere fino a sei CD, con otto altoparlanti più un subwoofer cerchi in lega, ha duecentoventi cavalli e raggiunge i duecentotrenta chilometri orari. Certo, consuma un po’…

ELISA: Bella… non ci capisco niente di macchine lo sai…

STEFANO: Ma questa è veramente una cannonata! Ed è anche cabrio… potremmovendere quella che abbiamo e prendere questa.

ELISA: (entrando) Ma ce l’abbiamo solo da due anni, perché cambiarla?

STEFANO: (seducente, per convincerla) Pensa a come sarebbe sulle strade di Montecarlocon una cabrio… il vento che sfila fra i capelli, il riverbero del sole filtrato dagli occhiali scuri, il brivido dell’alta velocità…

ELISA: Se proprio vuoi cambiare macchina perché non una monovolume… ci entra piùroba dentro…

STEFANO: E che ci dobbiamo portare? Quando abbiamo le nostre due borse, nonabbiamo bisogno di altro spazio…

ELISA: (lo abbraccia da dietro il divano, a sua volta seducente) Magari potremmo averbisogno di maggior spazio un giorno…

STEFANO: (in tono da cow boy) Tu, io e la strada che corre alle nostre spalle…

ELISA: (usando un tono vago per far intendere qualcosa) Chissà… a volte la vita riservadelle sorprese…

STEFANO: Non ti piacerebbe sfrecciare su una cabrio come una diva degli anniCinquanta?

ELISA: Appunto! (si rialza seccata, cambiando argomento) Strano che Michele non siaancora arrivato, è sempre in anticipo!

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STEFANO: (tornando dal viaggio nei suoi sogni) È vero… dato che non stava più nellapelle per la voglia di incontrare la tua amica… credevo che arrivasse qui prima di me… e dire che si è preso anche una giornata di ferie per l’occasione!

ELISA: Speriamo che non faccia gaffe!

STEFANO: Non garantisco! Lo sai come è!

ELISA: Non vorrei che rovinasse tutto con le sue solite uscite a sproposito…

STEFANO: (alzandosi per mettere la rivista nel portariviste) Noi cercheremo di fare ilpossibile…

ELISA: Potrebbe non bastare…

STEFANO: Sta a lui cercare di mostrarsi interessante… noi gli offriamo un’occasione, nonpossiamo anche scrivergli i dialoghi! Monica com’è?

ELISA: Non la conosco benissimo, chiacchieriamo un po’ in palestra ma non so molto dilei. Però mi dispiacerebbe perdere un’amica prima ancora che lo diventi! Già credo che non mi perdonerà per averle presentato Michele!

STEFANO: Non esagerare, dai! Michele non sarà il massimo al primo impatto ma èsimpatico ed intelligente.

ELISA: Ed ha una propensione alla gaffe tale da renderlo interessante come caso distudio.

STEFANO: È solo un po’ distratto e confusionario, ma è una brava persona.

ELISA: Su questo non ci sono dubbi. Piuttosto, cerchiamo di far decollare laconversazione. Michele sappiamo che è timido e mi è sembrato lo sia abbastanza anche Monica. Non vorrei che ci trovassimo a parlare solo noi due!

STEFANO: O ancora peggio io con Michele e tu con Monica!

ELISA: Possiamo parlare di viaggi. Credo che Monica sia affascinata da mondi lontani einteressano anche a Michele.

STEFANO: Stai scherzando!?

ELISA: Perché? Non è sempre pronto a partire verso nuove mete?

STEFANO: (in tono ironico) Peccato che abbia appena scoperto che l’agenzia di viaggi concui aveva fissato il tour in Terra del Fuoco ha chiuso ed il titolare è sparito…

ELISA: Però! La solita sfiga!

STEFANO: Puoi dirlo forte… questo è uno dei motivi per cui cerco sempre di noncoinvolgerlo nei viaggi che facciamo noi!

ELISA: E adesso? Si rivolgerà ad un’altra agenzia?

STEFANO: Non lo so. Di sicuro c’è che nessuno gli renderà i duemila euro di caparra cheaveva dato! Ha un diavolo per capello, poveraccio…

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ELISA: Ci credo. Parliamo di sport, allora. Lì dovremmo andare sul sicuro… credo che aMonica interessi molto la pallavolo.

STEFANO: Purché non si parli di atletica… lo sai come la pensa Michele dopo la suarelazione con quella ragazza che faceva salto in alto…

ELISA: (sghignazzando) Relazione… Se tu chiami relazione chiederle di uscire e sentirsirispondere “no grazie, non mi interessano gli uomini con pochi capelli”…

STEFANO: Sempre meglio di quella che gli disse di no perché era lesbica…

ELISA: Quella volta però se l’era cercata… lo si capiva subito!

STEFANO: Forse sì, ma anche lei poteva essere più esplicita un po’ prima, non dopoquattro cene, un week end in barca a vela e due sere all’opera. Il tutto gentilmente offerto da Michele! Lo aveva anche invitato a casa sua per un caffè… un po’ ambiguo come comportamento no!?

ELISA: Avrà pensato che voleva frequentarla per amicizia… se lui si facesse un po’ piùavanti da subito…

STEFANO: Ma dai! Quale uomo chiede di uscire con una donna solo per amicizia!?

ELISA: Mi dispiace contrariarti ma esistono anche uomini così!

STEFANO: (disilluso) Fammi solo un esempio e sono pronto a cambiare idea.

ELISA: (in tono trionfale) Il mio amico Gerardo, per esempio.

STEFANO: (in tono scettico) Non ci credo… lo vedo sempre fare il piacione con tutte…

ELISA: Invece, è vero. È uscito molte volte con una donna solo per amicizia, senza alcunaintenzione di portarsela a letto!

STEFANO: Questo te lo racconta a te per fare bella figura!

ELISA: Fai come vuoi… se non vuoi crederci, sei libero di farlo! Ma avresti molto daimparare da lui, sai? Quindi non possiamo parlare nemmeno di sport… Michele ha altri argomenti che gli richiamano fallimenti amorosi?

STEFANO: Credo che potremmo sfogliare tutta l’enciclopedia e ne salveremmo giusto treo quattro! (ridendo) Il massimo fu quella tipa che gli scagliò contro il Rottweiler!

ELISA: A proposito… non parliamo di cani! L’altro giorno Monica era quasi in lacrimeperché ha dovuto far sopprimere il suo dopo dodici anni che lo aveva.

STEFANO: Povera bestia… non credo che si corra il rischio… Michele odia ogni genere dianimale domestico!

ELISA: La vedo dura in prospettiva… Monica adora ogni cosa che abbia quattro zampe edun po’ di pelo…

STEFANO: Allora non dovrebbe trovarsi male con Michele. Di pelo ne ha in abbondanza.Deve solo convincerlo a camminare carponi…

ELISA: (sorridendo) Secondo me non le ci vuole molto per farlo!

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STEFANO: (come se gli fosse passato improvvisamente per la mente) Ah! Nientecommenti su banche, mutui, interessi, eccetera. Michele ha da poco scoperto che gli hanno praticamente raddoppiato gli interessi del mutuo

ELISA: Non so se Monica sia religiosa, ma nel dubbio evitiamo qualsiasi riferimento afede, Dio, eccetera. Si fa presto a dire qualcosa di troppo…

STEFANO: Direi idem per la politica!

ELISA: Mamma mia! Mi sembra di essere in un campo minato… rischiamo di sbagliarequalunque sia l’argomento che tocchiamo!

STEFANO: Lasciamo andare le cose da sole, vedrai che non si creeranno problemi. Se poice ne saranno, vorrà dire che per loro non era destino!

ELISA: Mmmh! Sei un po’ troppo fatalista! Comunque, forse hai ragione.

STEFANO: Non tutti hanno la fortuna di potersi parlare apertamente senza paura diferirsi… come noi. Non abbiamo argomenti proibiti… (e le sorride)

ELISA: (un attimo soprapensiero) Vero… senti, volevo dirti…

STEFANO: Scusami, sennò mi dimentico: hai tirato fuori il ghiaccio per l’aperitivo?

ELISA: Sì, è di là. Ora lo prendo… però, pensavo…

Suonano alla porta.

STEFANO: Me lo dici dopo, OK? Questo deve essere Michele.

ELISA: (un po’ scocciata per l’interruzione) Apri tu, io vado a prendere il ghiaccio.

Esce Elisa verso la cucina. Stefano va alla porta e la apre. Compare Michele, paonazzo, trafelato, con il respiro corto, come di chi ha appena fatto le scale di corsa, pantaloni marroni, giubbotto di velluto modello taglialegna, spettinato, barba non fatta.

MICHELE: (ansima) Ciao… scusate il ritardo…

STEFANO: (sorpreso e divertito dalla visione) Ciao, non ti preoccupare… sei in anticipo dialmeno dieci minuti… anche se è vero che sei in ritardo di un buon quarto d’ora rispetto al tuo standard… (e gli sorride facendogli cenno di entrare)

MICHELE: (entra) Se ti racconto quello che mi è successo non ci credi!

STEFANO: (chiude la porta, sfila il giubbotto a Michele e lo porta fuori dall’uscita sullasinistra. Michele rimane in camicia abbottonata male, pezzata di sudore e con un lembo fuori dai pantaloni) Racconta, racconta… con te non mi sorprendo più di niente, ormai!

MICHELE: Ma questa è proprio grossa…

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ELISA: (entra con il cestello del ghiaccio in mano e lo poggia sul mobile bar vicino aibicchieri) Ciao Michele… cosa c’è di tanto grosso? Dio mio, ma che ti è successo!?

MICHELE: Ciao Elisa, stavo appunto raccontando a tuo marito quello che mi è successooggi… è incredibile!

ELISA: Conoscendoti non credo… sputa! (e si accomoda su una delle sedie, mentreStefano va al mobile bar a controllare che tutto sia pronto per l’aperitivo)

MICHELE: Vi ricordate come è fatto il pianerottolo di casa mia, no? Quello in cima allescale davanti alla porta di ingresso, no?

STEFANO: (sarcastico) Per quante volte ci hai invitato a casa tua stento a ricordarmelo…

MICHELE: (non cogliendo l’allusione) Bene… appena salite le scale c’è un cancelletto, no?E subito dopo, ci sono la porta di casa mia e quella della mia vicina, no? Vorrei proprio sapere chi ha pensato di mettere un cancello lì…

ELISA: È una casa molto vecchia, magari quando l’hanno costruita serviva…

MICHELE: Sì, certo! Insomma, io esco di casa, no? Per andare dal barbiere… volevoessere un po’ più presentabile per stasera, che so… farmi fare la barba, una spuntatina ai capelli… cose così… tanto per fare una bella impressione, no?

STEFANO: Cambia barbiere, questo è pessimo!

MICHELE: Ma non ci sono andato… non ho fatto in tempo! Esco di casa, no? Chiudo laporta, no? E mi accorgo improvvisamente che ho lasciato le chiavi negli altri pantaloni, no? Ero troppo eccitato per stasera… avevo la testa fra le nuvole… pensavo a come poteva essere la tua amica, a quello che avrei potuto dirle… no? A eventuali sviluppi…

ELISA: Michele… non divagare…

MICHELE: Scusate… insomma, mi viene questo lampo, no? Vado da mia madre che abitaa due isolati da casa mia e mi faccio dare le chiavi. Faccio per aprire il cancelletto e mi accorgo che è chiuso e il tasto di apertura è dentro casa, no? Lancio una bestemmia… sapete io non bestemmio mai, ma stamattina proprio ci voleva… no? Non mi è mai capitata una cosa del genere… e proprio oggi che volevo fare le cose con calma e a modo… io poi…

ELISA: Michele…

MICHELE: Sì, è vero… allora: il cancello è chiuso e io non ho le chiavi, no? Quindi sonobloccato lì!

STEFANO: (ridendo) È bellissimo! Non poteva capitare che a te! Sarà sì e no un metroquadrato di spazio!

MICHELE: Sì, ridi, ridi… io soffro anche di claustrofobia!

ELISA: (trattenendo a stento le risa) E poi cosa hai fatto?

MICHELE: Ho provato a chiamare la mia vicina di casa, no? A suonarle il campanello. Manon rispondeva… Allora ho aspettato, ma lei non arrivava… così ho cominciato a chiedere

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aiuto, a urlare, a chiamare qualcuno, no? Ma niente… Nessuno rispondeva… Quindici appartamenti e tutti vuoti! Ma dove va la gente, dico io…

ELISA: E poi?

MICHELE: E poi niente! Ho aspettato ancora… no? Aspettato… e ancora aspettato… perquasi dieci ore! In piedi, senza mangiare, senza bere, senza fare pipì… Verso le sette e mezza è arrivata la mia vicina di casa, una vecchietta mezza sorda e piuttosto rimbambita, no? Mi ha visto lì dentro e si è insospettita… ho provato a spiegarle, ma lei non mi voleva ascoltare…

STEFANO: Però ti ha liberato!

MICHELE: Per forza! Se voleva entrare in casa sua non poteva che aprire il cancello, no?A questo punto sono andato da mia mamma, ho recuperato le chiavi e… eccomi qui!

STEFANO: Con le tue disavventure dovresti scrivere i testi per qualche comico… farestisoldi a palate!

MICHELE: Con la fortuna che ho, rapinerebbero la banca appena li deposito!

Suonano alla porta.

ELISA: (si alza dalla sedia) Ecco Monica… mi raccomando Michele, sorvola su questotuo… piccolo incidente, OK?

MICHELE: Ma certo… non sono mica scemo, no?

Elisa e Stefano si danno un’occhiata d’intesa, sorridono, e poi Elisa va verso la porta e la apre. Appare Monica, molto bella, ben vestita, gonna, scarpe mezzo tacco, pochissimi gioielli. Michele quasi strabuzza gli occhi, non aspettandosi di trovarsi di fronte una ragazza così bella. Infatti, nella prossima scena, rimarrà piuttosto silenzioso ed imbarazzato, come intimorito da lei.

MONICA: (entra) Ciao Elisa. Scusami se sono un po’ in anticipo, ma sono uscita di casaun po’ prima per paura di non trovare parcheggio e invece ho avuto un colpo di fortuna! Proprio qui sotto!

MICHELE: (a parte a Stefano) Io ho parcheggiato a otto isolati di distanza… non riuscivoa trovare un posto nemmeno a pagamento… ho dovuto correre per non arrivare in ritardo!

STEFANO: (trattenendo una risata, si fa incontro a Monica) Piacere di conoscerti, Monica,io sono Stefano, suo marito, e questo è Michele, un mio carissimo amico.

MONICA: (porge la mano prima a Stefano e poi a Michele, rimane un attimo sorpresa nelvederlo in quello stato un po’ disastrato, ma non si scompone) Piacere… Monica. Piacere…

MICHELE: (rimane un po’ intimidito dalla presenza di Monica) Ciao…

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ELISA: Dammi il cappotto e accomodati.

STEFANO: (mentre Elisa porta il cappotto in camera e Monica si accomoda sul divano)Hai avuto una bella fortuna a trovare un parcheggio proprio qua sotto. Io non ce l’ho mai fatta… Per questo mi sono deciso ad affittare un box qui vicino…

ELISA: (rientra, canzonatoria) Per questo e per paura che ti graffiassero la tua bellamacchinina…

STEFANO: (come se si fosse di fronte ad una cosa della massima importanza) Beh,certo… ci sono tanti stupidi in giro che si divertono a graffiare sportelli e bucare gomme senza alcun motivo…

ELISA: (rivolta a Monica, finta arrabbiata) Dovesse scegliere se gettare dalla torre me o lamacchina… non so… forse non vorrei sapere la sua decisione!

STEFANO: Esagerata! (e abbraccia la moglie alla vita, schioccandole un bacio sul collo)

MONICA: (intenerita dalla scena) Mi sembra troppo innamorato per fare una sceltasbagliata!

MICHELE: (che finora se ne è stato zitto in disparte, in tono intimidito, quasi balbettando)Anche a me piacerebbe molto proteggere la mia macchina, anche se non è un granché, ma i box costano troppo cari, no? E quindi non la uso quasi mai… per non perdere il posto, no?

ELISA: Sai, Monica, lui sta in centro in un bellissimo palazzo inizio ottocento…

STEFANO: Ultimo piano, travi a vista, cotto e parquet, cucina in muratura, riscaldamentoautonomo, un centinaio di metri quadri, ampio terrazzo con vista panoramica mozzafiato su tutta Firenze…

MONICA: (sorridendo) Stai cercando di vendermi la casa?

STEFANO: Ma neanche per idea… se lui rimane senza un posto dove dormire, poi io melo ritrovo qui anche di notte!

MICHELE: (prendendo un po’ di coraggio) Sì, come appartamento è molto bello… almenoa me piace… no? L’ho preso quando ancora le case non costavano l’esagerazione di oggi…

ELISA: Sarebbe anche ben arredata… ma manca il tocco di una donna…

MICHELE: (un po’ imbarazzato) Ma che dici!? Sono mobili antichi… in una casa così micaposso metterci i mobili dell’IKEA, no?

STEFANO: Di antico non ci sono solo i mobili… anche la polvere che c’è sopra scommettosia originale!

ELISA: Dai Michele… i mobili sarebbero anche belli però sono accozzati male… e dispostiancora peggio… ci fosse una donna in quella casa… sarebbe veramente da copertina di una rivista di arredamento!

MONICA: (fra l’incuriosito malizioso, come di chi stia saggiando il terreno, e lo stupito)Ma come? Alla tua età non sei sposato o nemmeno fidanzato?

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MICHELE: (imbarazzato per la domanda diretta ma anche indispettito per l’allusioneall’età) Beh… veramente no… fino ad ora non ho trovato quella giusta…

STEFANO: Diciamo che non sei riuscito a non fartele scappare!

ELISA: (con sguardo di rimprovero) Stefano! Non fare il cattivo!

MICHELE: (risentito, come a giustificarsi) Non è vero… e lo sai… ho avuto un po’ disfortuna con le donne… anche quella volta che…

ELISA: Vabbé, dai… non ci raccontare di tutti i cuori infranti che hai lasciato per strada…(e strizza l’occhio a Michele)

MICHELE: (rinfrancato, un po’ più sicuro di sé, in tono ironico) Sicura? Finiremmo intrenta secondi!

Tutti ridono, anche Michele che, nel frattempo, controlla le reazioni di Monica.

ELISA: E tu Monica? Non sei fidanzata nemmeno tu, vero?

MONICA: No… ma forse è quasi meglio… comincio a convincermi di non essere adatta avivere in due…

STEFANO: (in tono di rimprovero scherzoso) Questa mi sembra più una scusa che unareale convinzione…

MONICA: Hai ragione… forse nemmeno io ho trovato quello giusto…

ELISA: Eppure in palestra te ne ronzano tanti intorno!

MONICA: Lascia fare… per ora il discorso più interessante che sono riuscita a fare conuno di loro è stato sul numero di ripetizioni necessario per sviluppare al massimo il tricipite esterno!

ELISA: (divertita e stupita) Eppure ce ne sono molti anche più brillanti.

MONICA: Ma quelli chissà perché non si avvicinano! Forse, non ho l’aria intelligente io! (esorride)

STEFANO: Come è che sai che ci sono ragazzi brillanti in palestra?

ELISA: (restando sul vago per punzecchiare il marito) Ma… sai… l’ho sentito dire nellospogliatoio femminile…

STEFANO: (recitando la parte del marito geloso) Ah sì, eh! Non ti basta la miaconversazione brillantissima!? Da domani chiusa in casa… e col burka!

ELISA: (continuando a canzonarlo) Eccolo lì… quello con la conversazione brillantissima…(a Monica ma facendosi sentire anche dagli altri) Lo sai che per conoscermi mi ha rivolto la parola parlandomi della nuova Ferrari!?

STEFANO: Vabbé dai… avevo poco più di vent’anni… e tu te la tiravi tantissimo!

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ELISA: (canzonatoria) Avevi ventiquattro anni per la precisione. (indispettita) E non me latiravo per niente!

STEFANO: Eccome se te la tiravi, vero Michele?

MICHELE: Beh… un po’… no?

MONICA: Anche il mio ex fidanzato era un vero appassionato di auto. E non ho avutoalcun dubbio su chi avrebbe gettato dalla torre… pensa che non mi fece un regalo per il nostro anniversario perché voleva comprarsi il volante in radica…

ELISA e STEFANO: (stupiti) Ah!

MICHELE: Beh… su certe macchine sta molto bene…

MONICA: (bruciandolo con lo sguardo) Infatti, come vi dicevo, è il mio EX fidanzato…

ELISA: (ride) Ci credo!

STEFANO: (dando una pacca sulla nuca di Michele, a rimprovero del suo commento)Posso servire gli aperitivi?

MICHELE: Sì… qualcosa da bere… mi serve proprio…

STEFANO: (si avvia al mobile bar e inizia a preparare gli aperitivi versando il succod’arancia, il ghiaccio ed il Campari nello shaker) Intanto perché non ci racconti di quandohai vinto quella gara di matematica?

MONICA: (incuriosita) Hai vinto una gara di matematica?

MICHELE: (schernendosi) Ma è stato al liceo… tanti anni fa…

STEFANO: Dovevi vederlo… parteciparono tutte le terze del nostro liceo… avevamocinque ore di tempo per risolvere i quesiti… Dopo due ore lui aveva già consegnato le risposte… è un fenomeno!

ELISA: Questa non la sapevo…

MICHELE: Ma erano quesiti molto semplici… eravate voi che non studiavate…

STEFANO: (prendendolo in giro per la modestia) Un liceo intero che non studiava...difficile…

MONICA: Accidenti… allora sei una specie di genio? O cosa?

MICHELE: No… non esageriamo… diciamo che i numeri mi hanno sempre interessato,no? Ma non sono una specie di scienziato pazzo o di secchione che sa tutto di tutto, tranne di come gira il mondo…

STEFANO: Ah no… non c’è pericolo… non era un secchione… era bravo solo inmatematica… nelle altre materie lasciava un po’ a desiderare…

MICHELE: Beh, adesso non esageriamo…

MONICA: Ma eravate a scuola insieme?

STEFANO: Sì… in classe insieme…

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MICHELE: Abbiamo fatto sia lo scientifico che l’università insieme… ingegneria…

MONICA: Non credevo che aveste la stessa età!

STEFANO: (dopo un attimo di silenzio per la nuova allusione all’età maggiore dimostratada Michele, per sdrammatizzare) Sì lo so… tutti mi danno non più di venticinque anni…

ELISA: Soprattutto dopo averlo sentito parlare…

STEFANO: Simpaticona…

MONICA: Siete proprio una bella coppia voi due… quanto tempo è che state insieme?

ELISA: Dieci anni… tre di fidanzamento e…

STEFANO: Sette di matrimonio… un incubo! (serve gli aperitivi)

MONICA: Che bello… essere così innamorati dopo dieci anni!

ELISA: Beh… è vero… non ci avevo mai pensato!

MONICA: Mi spiegate le ricetta?

STEFANO: (alzando il bicchiere per un brindisi) Agli amori passati, che restino nelpassato… a quelli presenti, che durino in eterno… e a quelli futuri… che arrivino presto! (estrizza l’occhio a Michele)

MONICA: Così sia!

Tutti bevono.

MONICA: Davvero ragazzi, non è molto frequente trovare delle coppie che resistanotanto a lungo e che siano ancora così innamorate! Come avete fatto?

ELISA: Non saprei… (ci pensa un attimo) siamo stati noi stessi, sempre… e non ci siamomai nascosti nulla…

STEFANO: E poi abbiamo fatto sempre quello che ci piaceva fare. Senza dar retta aquello che ci dicevano genitori, amici, colleghi…

ELISA: Abbiamo sbagliato molto, tutti e due… ma abbiamo sempre avuto il coraggio e laforza di chiederci scusa e di ricostruire insieme.

STEFANO: Abbiamo vissuto alla giornata, senza fare programmi per il futuro, così non cisiamo creati aspettative che sicuramente avremmo disatteso!

MONICA: Dovreste scrivere un libro per le giovani coppie… ce ne sarebbero molte di più,felici.

STEFANO: Ma nel libro ci sarebbe una sola frase: “Fate quello che vi va!”. Troppe pochepagine… non guadagneremmo niente!

MONICA: E tu Michele? Da amico… quale è stato il loro segreto?

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MICHELE: (per tutto il tempo è rimasto a osservare imbambolato Monica, ora si risvegliadi soprassalto) Come? Cosa? Quale segreto?

MONICA: (che si è accorta dello sguardo di Michele, divertita, per niente infastidita, di chiè abituato a quel genere di attenzioni) Della loro felicità.

MICHELE: (per un attimo rimane in silenzio) Non saprei… forse il fatto che tutti e duehanno una loro vita indipendentemente l’uno dall’altra, no? Stefano gioca a calcetto, ha il circolo di fotografia, no? Si ritrova con i suoi amici e fa cose che non farebbe mai in presenza di Elisa…

STEFANO: (cercando di far capire all’amico di stare zitto, mentre Elisa lo guardasospettosa) Non è necessario entrare in dettaglio…

MICHELE: (ormai preso dalla foga, spinto dall’emozione di essere stato attirato nellaconversazione proprio da Monica) … legge, si interessa a tutto, ha un lavoro che losoddisfa, no?

STEFANO: (imbarazzato per essere improvvisamente oggetto della conversazione) OK,OK… non devi convincerla a farmi erigere una statua, eh!

MICHELE: Mentre Elisa… anche lei ha un sacco di interessi! Va a teatro, al cinema, inpalestra, spesso esce con le amiche e non ho idea di quello che facciano ma credo che si divertano molto, no? Le piace cucinare, anche lei lavora senza esagerare e con soddisfazione…

ELISA: E poi diciamocelo… soprattutto facciamo molto sesso!

MONICA: (scoppiando a ridere) Finalmente… ero in ansia! Cominciavo a temere che unacoppia per essere felice dovesse astenersi dal fare sesso!

STEFANO: Sia mai!

MICHELE: Beh… io non volevo dirlo… che ne so io di quanto sesso fate, no?

ELISA: (scherzosamente subdola) Non mi dire che Stefano non viene mai a vantarsi conte delle sue prodezze!?

MICHELE: Sì… cioè no… insomma io… no?

STEFANO: (ancora una volta preoccupato di quello che potrebbe dire Michele) Staiattento a quello che stai per dire… sennò ti ci muro dietro il cancello di casa tua… insieme alla vicina!

MICHELE: Allora… no comment!

MONICA: Sì… meglio… qualsiasi risposta tu dia, rischi di sbagliare!

ELISA: Stefano, prima che propongano di farci anche santi, che ne diresti di tirare fuoridal forno la pasta, così iniziamo la cena?

STEFANO: Ottima idea… (esce dalla cucina)

MICHELE: E l’aiuta in cucina…

MONICA: Altro ottimo motivo per vivere felici…

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ELISA: Oddio… in cucina è bene che ci entri poco… non che non gli piaccia aiutarmi maoltre la porta di quella stanza è in grado di combinare solo disastri…

MONICA: (con sguardo complice e tono canzonatorio) Aaah! Gli uomini…

ELISA: Poverino… non gli faccio mai fare più che queste cose semplici… scolare la pasta,aprire un barattolo, grattare il formaggio… è veramente un disastro… sarebbe in grado di sporcare sei pentole per farsi un uovo sodo!

MICHELE: Confermo. Anche quando da ragazzi andavamo in vacanza insieme, no? A luiveniva sempre ordinato di stare lontano dai fornelli!

MONICA: In compenso sarà bravissimo a fare altre cose… (e strizza l’occhio all’amica)

ELISA: (che non coglie l’allusione) Beh… le pulizie di casa le fa molto meglio lui di me!

MONICA: Fa anche le pulizie… (sospirando) dove li vendono mariti come il tuo?

ELISA: Mi dispiace… pezzo unico… se vuoi ti faccio scegliere fra uno dei suoi amici.(Michele ha un piccolo sussulto su questa frase, si sente tirato in ballo e vorrebbe esserela prima scelta!) Ma non voglio responsabilità, eh!

MONICA: Insomma… siete proprio la coppia perfetta… che invidia!

ELISA: Perfetta non saprei… ma insomma… non ci troviamo poi male…

MICHELE: (ingenuamente, quasi sopra pensiero, come a voler fare una battuta) Peressere veramente perfetti manca solo un figlio!

Cala un silenzio imbarazzato. Monica guarda stupita Michele, quasi non rendendosi conto di come possa aver detto una cosa simile. Elisa non sa dove guardare, perché è evidente che è un argomento che le pesa molto. Michele dapprima non si avvede di niente, poi quando si accorge dell’imbarazzo che si è creato cerca di recuperare.

MICHELE: Scusate… stavo parlando con me stesso, no? Io volevo dire che…

ELISA: (quasi scusandosi) È vero… non abbiamo figli. È che noi…

MONICA: Che stupidaggine è questa! Magari loro sono felici così…

ELISA: Fino ad oggi non abbiamo mai parlato di…

MONICA: (rivolta a Michele che si sta facendo sempre più piccolo) E poi per essere unacoppia felice non è necessario avere dei figli, non credi?

MICHELE: Beh, certo! Io…

STEFANO: (entrando) Figli? Siete già a parlare di figli? Ma per quanto tempo sono statovia?

ELISA: Stavamo continuando nell’elenco degli ingredienti per una famiglia felice…

STEFANO: Non eravamo partiti dalla coppia felice? Come siamo arrivati alla famiglia?

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MICHELE: (quasi a volersi giustificare) Coppia… famiglia… che differenza c’è, no?

STEFANO: (per niente convinto) Beh… insomma…

MONICA: (vede l’amica in difficoltà e, ignorando il motivo per cui i due non hanno figli,vorrebbe salvare la situazione) Stavamo solo ipotizzando che per certe coppie l’avere unfiglio sia un modo per salvare il rapporto ed essere felici…

STEFANO: Ah! Certo… è vero… ma non è il caso nostro, vero tesoro?

ELISA: Certo. Noi siamo già felici così… (pausa) Per quanto un figlio, potrebbe anchemigliorare la situazione, no? (E gli sorride, imbarazzata, quasi avesse paura della reazionedi lui)

STEFANO: (stupito) Cosa? No… non credo! (Quasi ridendo dell’idea) Pensa che casino ciporterebbe… Sempre in mezzo a pappe e pannolini… figuriamoci!

ELISA: (un po’ risentita) Sarebbe una cosa diversa, è vero… ma non mi sembra la fine delmondo…

STEFANO: (ancora divertito, come se si stesse parlando della possibilità di andare avivere su Marte) Sarebbe la fine di tutto quello che siamo stati finora! E sicuramente unbuon modo per smettere di essere felici…

MICHELE: Scusate, io non volevo…

ELISA: (comincia ad essere un po’ irritata) Mi sembra che tu stia esagerando… migliaia dicoppie ogni giorno accolgono la nascita di un bambino come una benedizione per loro…

STEFANO: (che si è accorto della reazione della moglie) Scusa, ma non capisco perché tiscaldi tanto… siamo sempre stati d’accordo che non volevamo avere figli…

ELISA: (adesso è veramente scocciata dall’atteggiamento del marito) Tu eri d’accordo!

STEFANO: (comincia a scaldarsi) Ma se abbiamo sempre voluto vivere spensieratamentee non avere impegni… Un figlio richiede molto impegno, programmi per il futuro, notevoli rinunce… abbiamo deciso insieme di non fare figli… almeno per il momento…

ELISA: Stiamo parlando di sette anni fa… se aspetti troppo il momento potrebbe nonesserci più!

MONICA: (ha capito che la serata sta prendendo una brutta piega) Su, state calmi… forsenon vi siete ben capiti… non facciamone un dramma… siete giovani e avete ancora un sacco di tempo…

STEFANO: (spazientito per il comportamento della moglie) Ha ragione… non mi sembra ilcaso di parlarne adesso, non trovi? Ne parliamo con calma in un altro momento! Vuoi?

ELISA: (veramente arrabbiata) Eccolo lì! Quando non ha più frecce da scagliare, cerca dirimandare tutto… troppo comodo, signorino… adesso ne parliamo… eccome!

MICHELE: Io veramente, non volevo… era una battuta! Non mi sembra così importante,no?

ELISA: (furiosa) Non è importante? Non è importante? Come fa a non essere importantese io voglio avere un figlio e lui no!?

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MONICA: Per carità, non dire più niente… non peggiorare la situazione!

STEFANO: (arrabbiato) E da quando hai deciso di voler avere un figlio?

ELISA: Da quando sono nata e ho cominciato a giocare con le bambole! Come tutte ledonne!

STEFANO: Non come tutte le donne… ci sono quelle che non vogliono averne…

ELISA: Non ne conosco nessuna… tu Monica, lo vorresti avere un bambino?

MONICA: (imbarazzatissima) Beh… sì… ma io…

ELISA: Ecco visto?

STEFANO: Che c’entra lei, adesso! Ci sono tante donne a cui non interessa per niente…ad esempio… (si guarda intorno come in attesa di un suggerimento) ad esempio… Silvia, la tua collega…

ELISA: Silvia? Silvia? Silvianon puòavere bambini… fosse per lei si riempirebbe la casa dibambini…

STEFANO: OK… esempio non centrato… che ne dici di tua cugina Luisa…

ELISA: (sbigottita) Mia cugina è suora!

STEFANO: È vero! Però lei non vuole avere dei bambini… sbaglio?

ELISA: Ma fammi il piacere!

STEFANO: Anche la nostra vicina di casa detesta i bambini…

ELISA: Ha quasi ottanta anni… mi sembrerebbe strano se li volesse!

STEFANO: (Ora è molto arrabbiato anche lui, per la figura di fronte agli amici, per lasituazione creatasi con Elisa, per non riuscire a trovare esempi calzanti) OK, va bene… nonriesco a trovare dei buoni esempi… resta il fatto che ci sono donne che non vogliono avere bambini!

MONICA: (si rende conto che la situazione ormai è irrecuperabile, e si sente fuori luogo)Sentite, forse è meglio se ce ne andiamo e rimandiamo la cena ad un’altra volta, così voi…

STEFANO: (imperioso) No! Restate… Ora mia moglie la smetterà di fare i capricci!

ELISA: (fuori di sé) i capricci? Io starei facendo i capricci!? Ma cosa devo sentire!

STEFANO: Perché hai voluto a tutti i costi tirare fuori questo argomento ora? Nonpotevamo parlarne con calma da soli?

ELISA: Io non ho tirato fuori nessun argomento… è stato lui! (E indica Michele)

MICHELE: (sentendosi tirato in ballo, come a volersi scusare con l’amico) Io? Che c’entroio… ho detto una cosa così… tanto per dire, no? Per fare una battuta, no? Come quando mi dicesti che non sopporti di stare vicino a tua suocera perché le puzza il fiato, no? Una battuta… tutto qui, no? (Stefano si porta le mani sul viso disperato)

ELISA: E tu vai in giro dicendo che a mia madre puzza il fiato!?

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STEFANO: (rivolto a Michele, secco) Non chiedermi mai più di farti conoscere un’amica diElisa!

MICHELE: Ma io…

ELISA: Allora? Cosa è questa storia su mia madre?

STEFANO: (esausto, incredulo per la situazione creatasi) Ma che ne so… se l’è inventataora Michele… io non ho mai detto una cosa simile. (A parte, rivolto a Michele, minaccioso) Con te facciamo i conti dopo! (Di nuovo ad Elisa) Non è questo il problema ora…

ELISA: No… certo! Il problema sei tu ed il tuo infantilismo!

STEFANO: Infantile io!? Ma sentila, quella che vuole sempre andare al cinema a vedere icartoni animati!

ELISA: Ci andrei più volentieri con un bambino che con te!

MONICA: Davvero, credo che noi…

STEFANO: Non mi sembrava che ti mancasse molto un marmocchio quando abbiamogirato l’India in sacco a pelo… o quando abbiamo dormito in tenda in Tanzania tra leoni, serpenti ed elefanti, o sulla cordigliera Andina a cinquemila metri…

ELISA: Infatti! Ci siamo goduti la nostra gioventù, ora è tempo di prendersi delleresponsabilità!

STEFANO: Responsabilità? Un mutuo non è una responsabilità? Preoccuparsi che tuttonella nostra vita funzioni non è responsabilità?

MICHELE: Senti Stefano, io andrei, no?

ELISA: Anche prendersi cura di un bambino è segno di responsabilità! E di maturità!

STEFANO: Non venire a parlare di responsabilità proprio a me! Io dirigo una filiale consessanta dipendenti! Se non è responsabilità questa!

ELISA: Ma non sei maturo! Sembri un adolescente. Pensi solo ad avere una macchina cheva più veloce di quanto sia necessario andare, a comprarti un giocattolo nuovo per la tua macchina fotografica, a correre dietro un pallone…

MICHELE: Almeno non pensa alle altre donne, no?

ELISA: (fulminandolo con lo sguardo) Ci mancherebbe anche questo, ora!

STEFANO: E tu? Che te ne stai tutti i giorni a sculettare in palestra con un completinoviola?

ELISA: È pervinca! Non viola!

STEFANO: Viola, pervinca, rosa a pallini gialli.. non divagare! Ti sembra di esserestraripante di maturità?

ELISA: Ma che vuoi che mi importi della palestra! In mezzo a tutte quelle sceme che nonpensano altro che a far diminuire il culo e a far crescere le tette!

MONICA: Ah! Grazie…

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STEFANO: Allora perché ci vai? Se non ti piace stattene a casa!

ELISA: Ci vado solo per avere qualcosa da fare… a quell’ora tutte le mie amiche sono alparco con i loro bambini…

STEFANO: (in tono canzonatorio) Allora vai con loro! Giochi a fare la mamma con i lorofigli e poi te ne torni a casa contenta. Così evitiamo pannolini, cacche e notti in bianco!

ELISA: Non posso credere che tu mi abbia detto una cosa del genere!

STEFANO: E invece, farai bene a crederci perché è questo ciò che penso!

MONICA: (alzandosi insieme a Michele) Credo che noi dovremmo veramente andarcene…

MICHELE: Sì credo che la cena ormai sia saltata, e io avrei anche fame…

MONICA: (guardando malissimo Michele, stupita delle sue continue gaffe) Vi lasciamo inpace a finire la vostra discussione, OK?

ELISA: Ecco! Hai visto!? Sei riuscito anche a rovinare la serata!

STEFANO: Io? Non sono stato certo io a parlare per primo di bambini!

Tutti si girano a guardare Michele, che con la sua battuta ha dato il via al litigio. Sentendosi al centro dell’attenzione, abbassa lo sguardo e con aria indifferente si guarda i piedi.

ELISA: Però stai facendo di tutto per darmi contro!

STEFANO: Ma io non ti voglio dare contro! Ho sempre pensato che non ti passassenemmeno dall’anticamera del cervello di avere figli!

ELISA: E invece sì! Mi piacerebbe tanto averne almeno uno!

STEFANO: (punto sul vivo) Beh! Non lo sapevo!

ELISA: (rabbiosa) Adesso lo sai!

Un attimo di silenzio. Stefano ed Elisa si guardano negli occhi fronteggiandosi uno di fronte all’altra, come due cani in combattimento. Monica e Michele, come se non esistessero per loro due, sembrano stare a piedi nudi su un tappeto di spine.

MONICA: Se mi date il cappotto, io me ne…

STEFANO: (urlando, sputando le parole addosso alla moglie) E comunque, io non vogliofigli! Non li voglio e non li vorrò mai!

ELISA: Come puoi dire una cosa del genere!?

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STEFANO: Io voglio continuare a divertirmi come ho fatto fino ad adesso! Non voglio unbambino che mi impedisca di uscire la sera, che mi faccia andare in vacanza su una spiaggia a Viareggio invece che in giro per il mondo, che mi costringa ogni volta che ci spostiamo a portarci dietro mezza casa… che fra l’altro non c’entra nella Toyota!

ELISA: Ma se abbiamo un’Audi!?

STEFANO: Ma io voglio comprarmi la cabrio, OK? E comunque un passeggino non entranemmeno nell’Audi!

ELISA: Quindi per te è più importante una macchina nuova piuttosto che un figlio!?

STEFANO: Certo… insomma non in senso assoluto… ma io non voglio cambiare vita! Nonvoglio un figlio. PUNTO E BASTA!

ELISA: (dopo un attimo di silenzio, scoppia in lacrime) Lo sapevo, lo sapevo! Lo sapevoche non saresti mai cresciuto!

STEFANO: Non ricominciare adesso, eh!

ELISA: Non avrei mai dovuto sposarti! Avrei fatto meglio a dirti di no, e sposare… (siinterrompe per non dire qualcosa che ha in testa ma sarebbe troppo pericoloso dire)

STEFANO: (dopo un attimo di pausa, dato che Elisa lascia la frase in sospeso) Sposarechi!? Eh!? Chi avresti dovuto sposare!?

ELISA: (con tutta la rabbia e la frustrazione accumulata nel corso del litigio e, forse, nelcorso degli anni) GERARDO!

STEFANO: (dopo alcuni attimi di silenzio, che gli servono per riprendersi dal colpo)Gerardo? GERARDO? Il tuo amico Gerardo? Quello che ti sta sempre appiccicato? Quello che ti ronza sempre intorno? Quello che mi ripeti essere stato sempre e solo un amico?

ELISA: Certo che è solo un amico…luiè in grado di essere solo e semplicemente unamico… è molto, ma molto, più sensibile di te!

MONICA: È davvero opportuno che ce ne andiamo!

MICHELE: (sbigottito) Gerardo? Quello con cui esci tutte le volte che noi andiamo agiocare a calcetto?

STEFANO: (col piglio di chi vorrebbe strozzarla) Cosa fai tu quando io vado a giocare acalcetto?

MONICA: (tirando per un braccio Michele) Ma tu sei peggio di un vulcano in eruzione!Dove sono i nostri cappotti?

ELISA: Esco con lui! Perché? È un problema?

STEFANO: (in preda ad un attacco di gelosia) Visto che dici di volerlo sposare direi che èun grandissimo problema!

ELISA: (improvvisamente calma, con l’aria del gatto che giocherella con il topo prima didargli il colpo letale) Non ho detto di volerlo sposare… ho detto che avrei fatto meglio adirgli di sì quando me lo ha chiesto…

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STEFANO: (incredulo, scandendo le parole per contenere la rabbia, con grossa difficoltà)E quando te lo avrebbe chiesto, di grazia?

ELISA: Poco prima di conoscere te!

STEFANO: (con la cattiveria di chi è stato messo all’angolo) Avresti fatto meglio a dirgli disì… saresti stata più felice tu e, soprattutto, avresti reso più felice me!

ELISA: (trattenendo a stento le lacrime) Sei… un BASTARDO! (ed esce piangendodall’uscita sulla destra)

STEFANO: (voltandosi per inseguirla con lo sguardo e con la voce) Io sarei un bastardo?

Io non ti ho mai ingannata! Non ti ho mai mentito! Non ho mai fatto le cose di nascosto!

Non sono mai uscito con qualcuna senza fartelo sapere…

MICHELE: Veramente ci sarebbe quella volta che mi hai accompagnato…

STEFANO: STAI ZITTO! Hai già fatto abbastanza danni per oggi, non credi?

MONICA: (guardando incredula Michele) No… davvero… sei un cataclisma… dovrebberosegnalare i tuoi spostamenti alla Protezione Civile!

STEFANO: Basta! Me ne vado! (esce dalla sinistra) Non ho intenzione di restare in questacasa un attimo di più! (rientra infilandosi un giubbotto) Hai sentito? ME NE VADO! Vado a riflettere su come sono stato un imbecille a chiederti di uscire dieci anni fa! E su come sono stato ancor più imbecille a chiederti di sposarmi! Ma quello che mi sorprende di più è il fatto che sia riuscito a resistere per tutto questo tempo con un’ingrata come te! Invece che essere felice per come ce la siamo spassata fino ad oggi, mi rinfacci che volevi sposare il tuo migliore amico… TANTE GRAZIE! (e se ne va sbattendo la porta)

Rimangono in scena Monica e Michele, in piedi davanti al divano, pietrificati per la scena a cui hanno assistito. Si scambiano uno sguardo tra lo sconfortato, l’incredulo e l’imbarazzato, poi guardano nuovamente verso il pubblico e allargano leggermente le braccia come a dire “e ora che facciamo?”

SIPARIO

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SECONDO ATTO

La scena è vuota. Monica e Michele si intravedono all’uscita sulla destra. Stanno bussando alla porta del bagno dove si è rifugiata Elisa dopo il litigio e da cui non vuol uscire. I due sono molto provati e rassegnati.

MONICA: (bussando) Elisa, per favore, esci da lì.

MICHELE: Dai, è più di un’ora che sei chiusa là dentro, no?

ELISA: (da dentro) Lasciatemi in pace!

MONICA: Non è questo il modo per risolvere le cose, capisco che sei disperata, però…

MICHELE: (allarmato) Forse sta provando a suicidarsi! Elisa non lo fare…

MONICA: E con che cosa potrebbe suicidarsi là dentro? Con la lima per unghie?

MICHELE: (urlando) Potrebbe usare le lamette da barba di Stefano! Oppure riempire lavasca ed entrarci con il phon acceso! O buttarsi dalla finestra! Impiccarsi con la corda che Stefano tiene nel mobiletto vicino alla lavatrice…

MONICA: (che per tutto il tempo l’ha guardato stupita) Non ci posso credere che lo staifacendo davvero!?

MICHELE: (non rendendosi conto a cosa stia alludendo) Cosa?

MONICA: Le stai elencando tutti i modi per uccidersi! Se non ci aveva pensato fino adora, grazie al tuo prezioso intervento potrebbe farlo adesso!

MICHELE: Volevo solo dire che teoricamente sarebbe possibile, se lo volesse… no?

MONICA: Michele, ma l’ONU è stata informata che tu sei a piede libero? Sul serio, credoche dovrebbero fare qualcosa per renderti inoffensivo!

MICHELE: (demoralizzato) Non lo faccio apposta!

MONICA: È questo che ti rende ancora più pericoloso! Elisa, per favore, esci e parliamoneinsieme. Vedrai che tutto si metterà a posto.

MICHELE: Giusto! E poi non puoi restare per sempre chiusa in bagno, no? Dovrai uscireprima o poi da lì. E prima lo farai meglio sarà, no?

MONICA: Finalmente hai detto qualcosa di sensato!

MICHELE: (stupito e fiero di aver suscitato l’ammirazione di Monica) È che mi scappa e senon esce velocemente dal bagno, me la farò addosso!

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MONICA: (come di chi si rendesse conto improvvisamente di una banalità) Ovvio! Comepotevo anche solo osare sperare qualcosa di diverso…

MICHELE: (ferito nell’orgoglio) Dico seriamente Elisa. Lo sai come è Stefano, no? Ha latesta dura ma quando gli passa la rabbia torna a essere ragionevole, no?

MONICA: Vedrai che se vi parlate da soli, con calma, tutto si rimette a posto.

MICHELE: Sono d’accordo… Senti… ora non è che potresti uscire da lì? Avrei propriobisogno di entrarci io, no?

MONICA: (sarcastica) Se non ti fossi scolato tutti i bicchieri, forse a quest’ora non avrestiquesto impellente bisogno, non credi?

MICHELE: No. È che ho la prostata infiammata, no? E poi avevo sete e gli aperitivi non liavrebbe più bevuti più nessuno, no?

MONICA: Ti prego Elisa, esci! Mi stai facendo paura.

MICHELE: Non si sente più nessun rumore. Forse si è suicidata davvero, no?

MONICA: Oddio!

MICHELE: Se è morta non può più aprile la porta, no? E io come faccio ad andare inbagno? Mi scappa veramente!

MONICA: Michele mi fa ancora più paura! Non lasciarmi ancora da sola con lui, ti prego!

Come hai fatto a pensare che potesse piacermi! Ti prego Elisa!

MICHELE: (Offeso) Guarda che io sono qui! Ti sento, no?

MONICA: Senza offesa, eh! Ma non credo proprio che funzionerebbe!

Suona il campanello della porta. I due si guardano allarmati perché non sanno chi possa essere. Non sanno se aprire.

MICHELE: Hanno suonato.

MONICA: Ho sentito.

MICHELE: Che facciamo?

MONICA: Non lo so.

MICHELE: Insomma, no? Forse dovremmo aprire… o forse no?

MONICA: Non ne ho idea! È la prima volta che entro in questa casa e, visto come staandando, credo sia anche l’ultima! Chi può essere?

MICHELE: Forse è Stefano che è tornato.

MONICA: Aprirebbe con le chiavi

MICHELE: Magari le ha dimentcate.

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Suonano e bussano forte alla porta.

MICHELE: Sembra che voglia proprio entrare, no?

MONICA: Di solito quando suonano alla porta è quello che hanno in mente!

MICHELE: Allora apro, no?

MONICA: Sì. Prima che butti giù la porta.

Michele va verso la porta e la apre, mentre Monica lo segue a distanza, rimanendo comunque vicina all’uscita sulla destra. Alla porta compare Gerardo che guarda sorpreso sia Michele che Monica.

GERARDO: Buonasera. Elisa?

MONICA: In questo momento è… impegnata. Lei chi sarebbe?

GERARDO: Scusate, avete ragione. Mi chiamo Gerardo. Sono un amico di Elisa…

MICHELE: Ah! Il rivale di Stefano!

GERARDO: (non capisce il commento di Michele) Mi scusi?

MICHELE: Quello che voleva portarsi via Elisa, no?

MONICA: Michele, forse non è il momento. Prova a fare così: ogni volta che ti viene inmente qualcosa da dire, tu non dirla.

MICHELE: Ma io che c’entro, è stata lei a dire che lui…

MONICA: Michele! Credo che per oggi tu abbia già fatto abbastanza!

GERARDO: Chiedo scusa, ma voi chi sareste?

MONICA: Io mi chiamo Monica e l’arma impropria davanti a lei si chiama Michele, ma sevuole un consiglio faccia in modo di non aver mai niente a che fare con lui. Per me ormai è tardi, ma lei può ancora salvarsi!

GERARDO: (Perplesso e un po’ spazientito) Bene. Magari rimandiamo i convenevoli a piùtardi. Elisa mi ha chiamato farfugliando qualcosa di figli, matrimoni, macchine. Io non ci ho capito niente, ma era in lacrime e quindi mi sono precipitato qui per vedere cosa stava succedendo. Dove è?

MONICA: Si è chiusa in bagno… ha litigato con Stefano e…

MICHELE: Se ne sta chiusa lì da oltre un’ora. Ma le pare che si possa tenere occupato unbagno per così tanto tempo? Il bagno è una stanza che può servire, no? Era meglio se si chiudeva in camera, no? Insomma se a uno scappa può farla solo in bagno, ma per piangere o suicidarsi va bene qualsiasi stanza, no?

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GERARDO: (sgranando gli occhi alla parola suicidio) Suicidarsi? Ma che diavolo sta

dicendo?

MICHELE: Forse si è suicidata ma non lo sappiamo. Perché non si sente più nessunrumore dal bagno, no?

MONICA: Tu devi essere l’anticristo, non vedo altre soluzioni…

GERARDO: (a voce alta) Elisa!

MONICA: Inutile, ci abbiamo provato anche noi ma si è barricata dentro e non vuoleuscire a nessun costo.

Si sente il rumore di una chiave che gira nella toppa. Elisa esce dal bagno con il volto arrossato ed in lacrime e corre incontro a Gerardo. In una mano tiene un rotolo di carta igienica parzialmente srotolato che svolazza alle sue spalle.

ELISA: (abbracciandolo in lacrime) Gerardo! Oh Gerardo, meno male che sei venuto.

GERARDO: Ma cosa è successo? Perché piangi?

ELISA: Stasera è andato tutto storto. Volevo fosse una serata particolare, volevofesteggiare ma è andato tutto a puttane!

GERARDO: (colpito dal gergo di Elisa) Elisa non ti ho mai visto così sconvolta. Cosa èsuccesso? E dove è Stefano?

ELISA: (sempre piangendo) Mi ha lasciata perché voglio fare dei figli. Invece lui vuole laToyota. E io lo sapevo, ma pensavo che col tempo sarebbe cambiato. E preferisse una monovolume. Ne avremmo discusso serenamente come facciamo sempre, se quel cretino di Michele non avesse cominciato con i suoi soliti sproloqui …

MICHELE: Vi ricordo che io sarei sempre qui…

GERARDO: Senti: se devo dirti la verità, io non ho capito nulla di tutto quello che haidetto. Ma ora tu ti calmi. Andiamo in cucina, così ti siedi tranquilla. Ti bevi un bicchiere d’acqua. Magari ti faccio un tè e nel frattempo mi spieghi tutto per filo e per segno. OK?

ELISA: (remissiva) Va bene.

Gerardo esce di scena con Elisa, cingendole le spalle con un braccio. Lei lo segue remissiva piagnucolando. Monica e Michele li seguono con lo sguardo fino a che sono usciti e poi si guardano l’un l’altra. Monica sta per dire qualcosa ma Michele la interrompe.

MICHELE: Ah! Il bagno! Finalmente è libero! (E esce correndo verso il bagno)

MONICA: (lo segue con lo sguardo incredula, poi va a sedersi sul divano) Noi abbiamoimplorato per un’ora davanti alla porta cercando di convincerla ad uscire e a lui è bastato

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schioccare le dita per farla scattare sugli attenti! C’è qualcosa che mi sfugge in questa serata!

Passano alcuni secondi e si sente il rumore di uno sciacquone.

MONICA: (portandosi in avanti, col i gomiti sui ginocchi e appoggiando il viso sulle mani)E Michele… Pensavano veramente che potessimo uscire insieme? Nessuna donna sana di mente lo farebbe. A meno che non la minacciassero… ma l’alternativa dovrebbe essere la sedia elettrica, non meno!

MICHELE: (rientrando in scena mentre si chiude la patta dei pantaloni) Finalmente! Si stameglio dopo, no?

MONICA: (seccata) Hai una domanda di riserva?

MICHELE: (non capendo il motivo del malumore di Monica) Noi cosa facciamo? Insomma,no?

MONICA: (quasi inorridita) Noi? Da quando tu e io siamo un noi?

MICHELE: Cioè, Elisa ed il suo amico sono di là e non mi sembra che abbiano bisogno dinoi, no?

MONICA: Infatti! Io penso che cercherò il mio cappotto e me ne andrò dritta a casa.

MICHELE: Ma… io ho fame! Insomma, no? Di là c’è una cena pronta… potremmomangiarcela di qua noi due, no?

MONICA: (guardandolo storto) Ho capito. Questa è una candid camera e tu sei un attorepagato per comportarti così! Altrimenti non sarebbe umanamente possibile essere come te! Dove sono le telecamere? (e alza cuscini, sposta oggetti come per cercarle) Avanti, ora ti ho scoperto! Puoi dirmelo.

MICHELE: (offeso) Io devo mangiare qualcosa, altrimenti svengo! È dalla colazione chenon butto giù niente!

MONICA: Perché? La banca ti ha tagliato i fondi?

MICHELE: Non parlarmi di banche! Sono tutte ladre quelle, no? Pensa che mi hannoaumentato gli interessi del mutuo solo perché non gli ho detto prima che volevo il tasso variabile che, fra parentesi, è più basso di due punti rispetto a quello fisso! E così mi ritrovo a pagare 300 euro in più ogni mese! Era ovvio che volessi il tasso più basso, no? Perché non ci hanno pensato da soli?

MONICA: Non so… sei tu il genio della matematica.

MICHELE: Ah, ma so io come vendicarmi… so in quale giardino il direttore porta il suocane, no? Uno di questi giorni avrà una bella sorpresa!

MONICA: Non oserai fare del male ad una povera bestiola innocente, vero?

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MICHELE: Bestiola innocente? È un Rottweiler, no? Quindi molto aggressivo e per nienteinnocente. Una volta uno di quelli mi ha attaccato senza che gli avessi detto niente, no?

MONICA: (quasi singhiozzando) Io avevo un Rottweiler. Ma è morto, ho dovuto farlosopprimere… povero Napoleone (e si porta le mani agli occhi per nascondere le lacrime)

MICHELE: Aveva attaccato qualcuno, no? Li sopprimono se attaccano gli umani. Sonopericolosi, no?

MONICA: (arrabbiatissima) Era dolcissimo e affettuoso. E non aveva attaccato mainessuno in vita sua, neanche una mosca! Era malato e avrebbe sofferto tantissimo prima di morire se non lo avessi fatto… (e si copre ancora gli occhi)

MICHELE: Comunque i cani sono pericolosi, dovrebbero vietarli…

MONICA: (furiosa) Basta! Voglio andarmene da questa casa, non ne posso più!

MICHELE: Hai ragione. È meglio andarsene… Allora… Insomma, no? Pensavo… cioè,visto che non abbiamo mangiato, no? Insomma noi… hai capito, no?

MONICA: (al limite dell’isteria) Non ho capito un bel nulla, ma se la frase comincia con un“noi” preferisco la sedia elettrica.

MICHELE: (molto offeso, ha capito che come al solito è riuscito a rovinare tutto) Certo…Hai ragione… Insomma… perché mai una come te dovrebbe uscire con uno come me, no? Tu sei bella, simpatica e intelligente, mentre io sono stempiato, grassoccio, con la faccia da sfigato, no?

MONICA: (capendo di essere stata molto pesante, si addolcisce un po’) No, Michele. Non

èun problema di grasso, capelli o facce. È che tu sei una forza della natura, hai il potere distruttivo di un uragano forza cinque. So che lo fai ingenuamente, senza malizia. Si vede che non sei cattivo, però… però io sono troppo debole per contenerti… per te ci vuole qualcosa di diverso da me.

MICHELE: (quasi parlando a se stesso) Veramente una come te la sogno tutte le notti.

MONICA: (imbarazzata) Questa serata è partita male e non può che finire peggio seperseveriamo sulla stessa strada. Facciamo così: fra qualche tempo possiamo rivederci, magari in campo neutro, ma prima dobbiamo smaltire la sbornia di stasera, OK?

MICHELE: OK. Insomma… credo! Un cinema?

MONICA: Benissimo.

MICHELE: Domani?

MONICA: Fra qualche tempo.

MICHELE: Lunedì?

MONICA: (sorridendo, è conscia dell’effetto che fa su un uomo come Michele) Fraqualche tempo, Michele. Non preoccuparti. Fra qualche tempo.

MICHELE: Va bene. Forse è meglio… no?

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MONICA: Credo sia giunta l’ora di andarcene. Elisa è con Gerardo, quindi non può farsidel male…

MICHELE: E vedrai che Stefano non tarderà a tornare…

MONICA: Bene. Vado a prendere il cappotto. (e esce verso la camera)

Si sente rumore di chiavi. Si apre la porta esterna e entra Stefano. Si è calmato. Ha la faccia più distesa.

STEFANO: Ciao Michele.

MICHELE: Ciao Stefano.

STEFANO: Dove sono le altre?

MONICA: (rientrando con il cappotto) Ciao. Sei tornato.

STEFANO: Ciao Monica. Devo chiedervi scusa per quello che è successo. Elisa e io nonavevamo mai litigato così di brutto e mai di fronte ad un pubblico. Non so perché stasera se la sia presa così tanto e, soprattutto, non so perché le ho detto quello che ho detto.

MONICA: Non ti preoccupare. Di serate storte ne abbiamo avute tutti.

STEFANO: Dove è Elisa? Voglio chiarire tutto con lei e chiederle scusa.

Monica e Michele si guardano allarmati. Entrambi hanno capito che se Stefano vede Gerardo insieme a Elisa, ricominciano a litigare.

MICHELE: Elisa non è in cucina.

STEFANO: Cos’è? Una caccia al tesoro? Non voglio sapere dove non è, voglio sapere doveè!

MICHELE: Beh! Comunque non è con nessuno.

STEFANO: (leggermente innervosito) Cosa vuol dire? Con chi dovrebbe essere?

MONICA: (fulminando Michele con lo sguardo) Michele vuol dire che… che… che quandote ne sei andato Elisa ha cominciato a piangere e noi, per consolarla, ci siamo dimenticati che la cena era ancora sul fuoco. Quindi è bruciato tutto e Elisa sta cercando di pulire… ma… ma era disperata perché non voleva che tu sapessi che aveva bruciato la cena, quindi ci ha fatto promettere di non dirti nulla. Ma tu sei tornato prima e ho dovuto dirtelo. Se tu ora vai di là, scopri tutto e lei starà malissimo…

STEFANO: Ma se abbiamo comprato tutto in rosticceria? Dovevamo solo riscaldare i piatticon il microonde…

MONICA: (scoraggiata) Ah sì!? Allora è bruciato tutto nel microonde… ho capito male.

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STEFANO: (alterato) Ragazzi, cosa mi state nascondendo?

MICHELE: Niente… no? Perché dovremmo nasconderti qualcosa? Insomma, no? Noi nonsapevamo che sarebbe venuto, sennò mica avremmo aperto, no!?

MONICA: Michele! Ma vuoi smettere di parlare una buona volta? Per stasera non ti bastaaver quasi rovinato l’unica coppia perfetta esistente al mondo?

MICHELE: Ma io non volevo che lui pensasse che noi… insomma… capito no?

STEFANO: (visibilmente innervosito) Qui c’è qualcosa che non torna. Ora basta! Dove èElisa?

MONICA: (rassegnata) E va bene. È in cucina, ma prima che tu vada di là, lascia che tispieghi una cosa…

GERARDO: (entrando dalla cucina) Scusate ragazzi, avete per caso saputo dove èandato…

STEFANO: (senza neanche girarsi ma riconoscendo Gerardo dalla voce) Lui!?

GERARDO: Eccoti qui. Stavo appunto per chiedere se sapevano dove eri finito.

STEFANO: (girandosi verso Gerardo mentre Monica assume l’atteggiamento di chi non sacosa altro aspettarsi dal destino) Cosa ci fai tu qui?

GERARDO: Stefano, non capisco. Tua moglie sta male, è chiaro che come suo miglioreamico mi sia precipitato qui.

STEFANO: (con voce piena di scarcasmo e di risentimento) Certo! L’amichetto del cuorenon voleva perdere l’occasione per consolare la povera mogliettina affranta. E magari, già che c’era, approfittarne per screditare il marito brutto e cattivo. Non è vero?

GERARDO: Cerca di calmarti. Non capisco proprio quello che stai dicendo. Io non honessun interesse a metterti contro Elisa. Cielo! Lei è l’amica più cara che ho e dovrei tramare alle sue spalle per toglierle l’unica persona per cui lei vive? Anche se, devo essere sincero, non riesco a capire cosa ci trovi in uno come te!

STEFANO: (minaccioso) Attento amico. Sei tanto così dall’essere preso a botte.

GERARDO: (in tono di sfida) Non mi piace questo tuo modo di fare, ma se sono le maniquelle che vuoi usare non mi tiro certo indietro.

MONICA: Ragazzi ora calmatevi. State andando oltre ogni limite!

STEFANO: Grazie per la collaborazione, ma tu non c’entri niente in questa storia. Stattenefuori!

MICHELE: Stefano. Ora stai esagerando! Cosa c’entra Monica se tua moglie come primacosa ha pensato di chiamare lui?

MONICA: Dio del Cielo, abbi pietà di noi. Fulminalo!

STEFANO: Di bene in meglio! Allora è stata lei a chiamarti. Non lo credevo possibile, ma aquanto pare è vero quello che non osavo nemmeno immaginare… Voi due non siete solo amici.

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GERARDO: Ma cosa dici? Le cose non stanno come pensi, credimi…

MONICA: Stefano. Non sai nemmeno quello di cui stai parlando. Calmati e rifletti unattimo.

STEFANO: Tu stai zitta. Begli amici voi, sì! Vi invito a cena a casa mia per risolvere ilvostro comune problema di sfigati e voi mi ripagate facendo entrare questo qui in mia assenza!

MONICA: (arrabbiatissima) Non ti permettere di parlarmi così, eh! Sfigata io! Non sai lafila di pretendenti che ho io! I carabinieri ci vogliono, per contenerli!

MICHELE: Ma perché stasera tutti mi offendono senza nemmeno preoccuparsi che io lisenta!?

STEFANO: (canzonatorio) Sono a casa mia e, di grazia, parlo come cavolo mi pare!

MONICA: OK. Fate quello che volete. Io me ne vado!

STEFANO: Dov’è mia moglie? Dove è quella p…

GERARDO: (interrompendolo) Stai attento a quello che dici. Stai superando il limite.

ELISA: (entrando dalla cucina al galoppo) Eccomi qui!

STEFANO: Bene. Vedo che non hai perso tempo! Morto un papa se ne fa un altro, non èvero?

ELISA: Sei disgustoso! E pensare che Gerry mi aveva quasi convinto a chiederti scusa perla discussione di prima.

STEFANO: Ma come sei premurosoGerry! Fai anche il buon samaritano adesso. E tiriesce pure bene… quale scuola di recitazione hai frequentato? Deve essere una delle migliori!

GERARDO: Cosa intendi dire?

STEFANO: Ma se lo sanno tutti che muori dalla voglia di prendere il mio posto nel letto.

ELISA: Questo è troppo! Tu non sei un uomo… sei un essere abominevole!

Monica si lascia andare sul divano arresa.

STEFANO: Ah sì? Non la pensavi così fino a poco fa… fammi pensare… cosa è cambiato!?Ah! Ma certo! C’è Gerry qui con te ora!

GERARDO: Stefano, ti avverto. Io me ne sono stato buono e calmo finora ma nonintendo sopportare oltre le tue illazioni!

STEFANO: Illazioni! Che bello! Ho imparato una parola nuova. Sai cosa ti dico, caramogliettina? Se tu ti sei portata qui il tuo amante, farò in modo di renderti pan per focaccia!

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Stefano tira fuori di tasca il cellulare. Compone un numero e subito qualcuno le risponde.

Tanto che anche Stefano rimane sorpreso della velocità.

STEFANO: Ciao Ilaria… Sono Stefano. (e si allontana per parlare al telefono)

ELISA: Non oserai farlo davvero?

GERARDO: Chi è Ilaria?

MICHELE: La sua ex, no?

MONICA: (facendo dei gesti per imporsi la calma) Lo so che tutto questo è solo unincubo. Ma ora mi risveglierò. Mi risveglierò e mi ritroverò nel mio letto e sarò felice perché l’incubo sarà finito. Ora mi risveglierò… mi risveglierò…

STEFANO: (chiudendo la comunicazione) Dice che era già a letto perché non aveva vogliadi uscire, ma che se era il “suo Stefanuccio” sarebbe uscita subito per venire qui a consolarlo, anche se abita dall’altra parte della città… ora siamo pari. Non ti pare?

ELISA: Questa me la paghi. Ti giuro che me la paghi!

GERARDO: Non volevo credere a quello che mi ha detto stasera Elisa, ma sei veramenteinfantile, Stefano!

STEFANO: Ma certo! Io chiamo la mia ex e sono infantile. Lei chiama il suo amante ed èla povera vittima disperata.

MICHELE: Tecnicamente non ha torto. Se pensiamo che… (tutti si girano verso di luifulminandolo con lo sguardo) D’accordo, me ne sto zitto!

GERARDO: Innanzitutto io non sono il suo amante…

ELISA: (più delusa che arrabbiata) Io credevo che mi amassi. Credevo che volessicostruire seriamente qualcosa con me. E invece alla prima difficoltà cosa fai? Te ne esci sbattendo la porta e chiami quell’oca giuliva della tua ex!

STEFANO: (quasi volendosi scusare) Tu hai chiamato Gerardo.

ELISA: Gerardo è solo un amico per me. E lo sai benissimo tu. Lo sa benissimo lui e lo sobenissimo io! Credevo tu fossi una persona su cui fare affidamento. Una persona su cui appoggiarsi nei momenti più difficili. Con cui costruire una famiglia, un qualcosa per cui valesse la pena combattere ogni giorno contro le avversità. E invece dopo una banale discussione tu scappi! Tu pensi solo al calcetto e alle macchine! In realtà non vali niente.

STEFANO: Ma cosa c’entrano il calcetto e le macchine. Vuoi dire che fino ad oggi sei statamale con me? Ti sei trovata male quando abbiamo girato l’India? E durante la crociera in barca a vela nei Caraibi? E in Africa, in Messico, in Perù, per tutta l’Europa? Erano una finzione tutte le risate che ti sei fatta con me?

ELISA: No. Non erano una finzione. È stato un periodo bellissimo, eravamo giovani ed èstato giusto aver fatto tutto quello che abbiamo fatto. Ma non lo rimpiango. Ora siamo cresciuti, o almeno io lo sono e voglio qualcosa di più. E credevo lo volessi anche tu. Non

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mi fanno male le parole che mi hai detto. Brucia molto di più la delusione di aver investito tutta la mia vita con un uomo che non mi merita!

STEFANO: Ma sei tu che mi hai attaccato con quella storia dei figli di punto in bianco!Senza nemmeno un motivo.

ELISA: Senza nemmeno un motivo? Dici? Bene! Lo vuoi un motivo? Lo vuoi veramente?Eccoti accontentato! Eccoti il motivo! Sono incinta!

STEFANO: (dopo qualche secondo di silenzio per la sorpresa) Di me?

ELISA: Come osi!? Di chi altro vuoi che sia? Certo che è tuo!

STEFANO: Ma come è potuto succedere?

MICHELE: (alzandosi in piedi con un sorrisino) Beh, quello credo che dovresti saperlo,no? OK! Sto zitto. Torno a sedere. Zitto e a sedere. (E si risiede sul divano sotto losguardo di disapprovazione di tutti)

STEFANO: Voglio dire, siamo sempre stati attenti, mi sembra!

ELISA: Evidentemente quella volta no!

STEFANO: Ma io non lo voglio un figlio! Dovevamo farci la Cina l’estate prossima. Unfiglio proprio non ci sta ora…

ELISA: Non ti preoccupare. Vattene pure in Cina, in Siberia, sulla luna o dove ti pare. Nonho intenzione di passare un secondo di più in questa casa. Il bambino non sarà responsabilità tua. Hai già fatto troppo. Non voglio altro da te, mi basta non rivederti mai più.

Si sente suonare alla porta.

STEFANO: E adesso chi è?

MONICA: Sarà Ilaria, la ex.

GERARDO: Ma non può essere già qui se era a letto e abita dall’altra parte della città.

MICHELE: OK. Vado ad aprire. Così sveliamo il segreto, no?

Michele va alla porta e la apre. Entra Ilaria. Vestita e truccata perfettamente anche se in modo molto volgare (gonna con uno spacco vertiginoso, decolté molto basso, tacchi altissimi, acconciatura improbabile, trucco pesante), il suo modo di fare è molto frivolo, quasi stupido, una vera oca.

MICHELE: Se la polizia arrivasse con la stessa tempestività, non ci sarebbe più nemmenoun ricercato in tutta la provincia!

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MONICA: E ha trovato anche il tempo di vestirsi e truccarsi!

ILARIA: (con falsa modestia) Il primo straccetto che ho trovato nell’armadio, cara…

ELISA: Guardando il vestito direi che questo è molto probabile.

ILARIA: Stefanuccio! Il mio Stefanuccio! Tesoro! Finalmente! Era tanto tempo cheaspettavo questo momento! (e gli si getta fra le braccia)

ELISA: Questo è veramente troppo. Ho voglia di rompere qualcosa! Vado in camera afare le valige. E se quando torno siete ancora qui sfogherò la mia voglia distruttiva su di voi! (e se ne esce per la camera urlando, seguita da Gerardo)

GERARDO: Aspetta Elisa. Calmati!

MONICA: (Lasciandosi andare disfatta sul divano) Ecco! Ora si può dire che la serata siaperfetta!

MICHELE: Credi che Elisa si arrabbierebbe se mi facessi portare una pizza?

MONICA: (guardandolo incredula) Non è possibile che tu sia vero!

MICHELE: Ma io ho fame! No?

SIPARIO

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TERZO ATTO

In scena solo Elisa e Gerardo, seduti sul divano. Lei con gli occhi gonfi di lacrime ed il viso congestionato. La testa di lei sulla spalla di lui che con un braccio la cinge e con una mano le accarezza i capelli, consolandola. Una valigia, tra il divano e la parete ricorda la volontà di lei di andarsene da quella casa.

GERARDO: Stai meglio adesso?

ELISA: Un po’…

GERARDO: Forse dovresti aspettare ancora… certe scelte finiscono per essereirrimediabili!

ELISA: No. Ho deciso. Non posso restare un minuto di più nella stessa casa in cui abitaStefano.

GERARDO: Va bene. Ma allora perché non gli parli? Magari potrebbe andare via lui. Perqualche giorno può andare a casa di Michele…

ELISA: È meglio che me ne vada io, credimi. Tra queste mura ci sono troppi ricordi. Perognuno di loro sentirei come una pugnalata. Non voglio morire dissanguata. E poi non voglio parlargli!

GERARDO: Ma dove andrai?

ELISA: Non so… a casa dei miei.

GERARDO: I tuoi… i tuoi genitori? Ma se abitano in cima ad una montagna! A duecentochilometri da qualsiasi parte del mondo!

ELISA: Allora andrò da Miriam.

GERARDO: Sì, certo… è una possibilità… ma tua sorella ha una vita… come dire… unpo’… un po’ diversa dalla tua… non ti ci vedo nel suo bilocale durante una delle sue feste… e lei festeggia molto!

ELISA: (scocciata) Me ne andrò in albergo, allora!

GERARDO: Per qualche giorno, ma poi?

ELISA: (visibilmente irritata) Insomma, Gerardo, cosa stai cercando di fare? Stoannaspando per trovare un appiglio che non mi faccia affogare e tu continui a lanciarmi dei sassi?

GERARDO: Scusa.

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ELISA: (dopo qualche secondo di pausa) No, sono io che devo scusarmi. Ti ho trascinatoin questo litigio familiare. Ho preteso che venissi subito qui. Ti ho costretto a farti carico di drammi non tuoi. E come ringraziamento di tratto pure male!

GERARDO: Non ti preoccupare, capisco come ti senti… o almeno ci provo.

ELISA: So che stai cercando di farmi ragionare. Ma in questo momento non riesco proprioad essere razionale. So solo che se rimango ancora qui dentro, rischio di fare qualcosa di cui mi pentirò per il resto della vita!

GERARDO: Qualche giorno fuori di qui, non può farti che bene. Ti aiuterà a vedere lecose con maggior distacco e serenità.

ELISA: Già!

GERARDO: E poi sarà quel che sarà…

ELISA: Ho paura, Gerardo. Non credevo saremmo mai potuti arrivare a questo punto. Hosempre pensato che Stefano ed io fossimo esenti da tutto ciò.

GERARDO: Tutti lo credevamo… (e la stringe forte a sé)

ELISA: Già… la coppia perfetta!

GERARDO: Non esiste nulla di perfetto. Così ne abbiamo avuto la conferma! (si guardanoe si sorridono)

ELISA: La nascita di un bambino dovrebbe essere un lieto evento! Certe coppie in crisifanno dei figli per trovare nuovi interessi comuni e la voglia di stare insieme e noi… noi ci lasciamo perché sono incinta!

GERARDO: Hai ragione. Ma forse Stefano è stato colto di sorpresa. Certi uominimaturano prima, certi altri dopo. E trovarsi improvvisamente a dover gestire qualcosa di nuovo e inaspettato e così importante può fare paura. Dagli un po’ di tempo…

ELISA: Non so se ho ancora voglia di aspettare che Stefano maturi… non voglio illudermidi qualcosa che potrebbe non accadere mai.

GERARDO: Ti capisco… vorrei poter fare qualcosa ma purtroppo non so che fare…

ELISA: Sei qui. È già tanto! (dopo una pausa) Mi chiedo perché un uomo dolce come tenon sia ancora sposato…

GERARDO: (automatico, come se gli fosse stata chiesta l’ora) Le donne cercanoistintivamente uomini forti che diano loro l’idea della protezione. Quelli dolci, romantici e sensibili come me vengono relegati ai loro sogni o ai film d’amore, condannati a non essere creduti veri.

ELISA: Non è vero, le donne non…

GERARDO: (sorridendo con un sospiro di rassegnazione e stringendola a sé) Lo so…diciamo allora che non ho trovato ancora quella giusta! Ma da buon romantico, resto ottimista per il futuro…

ELISA: (sospira)

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GERARDO: (dopo una pausa, durante la quale sembra combattuto se dire o no qualcosa)Senti: perché non vieni a stare da me in questi giorni? A casa mia c’è spazio in abbondanza. Avresti la tua camera, il tuo bagno. E tutto il tempo di cui hai bisogno per pensare.

ELISA: Grazie. Ma credo sia meglio di no.

GERARDO: (con un sospiro di delusione) OK. Come vuoi. Ma perché?

ELISA: (ritrosa, non vorrebbe parlarne, ma sente di doverlo fare) Va bene. È giusto che

tu sappia. Riguardo al litigio di prima non ti ho proprio detto tutta la verità. O meglio: non ti ho raccontato tutto per filo e per segno. Ho omesso qualcosa. Vedi… al culmine del litigio con Stefano, gli ho detto una cosa non vera. Giusto per farlo arrabbiare, credo. Volevo fargli male, colpirlo nel suo orgoglio. E allora gli ho detto che avrei fatto meglio a non sposarlo…

GERARDO: Beh! Sono cose che si dicono in un litigio. Non mi sembra grave. Si tendesempre ad esagerare. Ma questo non credo comporti il fatto che tu non possa stare a casa…

ELISA: Fammi finire, ti prego. Non mi sono fermata qui. Volevo veramente pugnalarlo. Eallora gli ho detto che avrei fatto meglio ad accettare la proposta di matrimonio che mi era stata fatta poco prima che me la facesse lui. E poi gli ho detto che a farmi questa proposta… eri stato proprio tu!

GERARDO: Ah!

ELISA: Per questo credo che venire a casa tua non sia molto opportuno in questomomento. Almeno fino a quando non gli avrò spiegato che è tutto falso. Altrimenti rischi di trovarti con un occhio nero e qualche dente in meno…

GERARDO: (sembra stare sulle spine) Capisco.

ELISA: (dopo una pausa) Forse ora è meglio che me ne vada. Mi accompagni ad unalbergo? Non importa quale, basta sia lontano da qui! (E fa per alzarsi)

GERARDO: (Trattenendola) Aspetta un attimo. Sincerità per sincerità, a questo puntovoglio dirti anche io una cosa che forse è bene farti sapere. O forse no. Non lo so. Ma se non te lo dico adesso, credo che non ritroverò mai più il coraggio di farlo.

ELISA: Cosa devi dirmi?

GERARDO: (come non trovando le parole) Una cosa che avrei voluto fare tanti anni fa,ma all’ultimo, proprio quando stavo per farlo, accadde qualcosa che me lo impedì. E forse fu un bene… ma visto cosa è successo oggi comincio ad avere paura di aver sbagliato proprio tutto!

ELISA: (sospettosa) Gerardo, così mi fai paura. Cosa devi dirmi?

GERARDO: Prometti di non arrabbiarti e che rimarremo lo stesso amici?

ELISA: (frettolosa e stremata dalla curiosità) Sì certo, ma ora parla.

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GERARDO: Riguarda il fatto del perché non sono ancora sposato, e del perché non homai avuto una storia seria con una donna in tutti questi anni… Vedi, non è che non ne abbia mai trovata una giusta… è che io…

ELISA: (spalancando gli occhi) Non dirmi che tu… e io non me ne sono mai accorta!

GERARDO: Non mi interrompere, sennò non ce la faccio a dirtelo. Vedi. Tanti anni fa…ora che ci penso sono veramente passati tanti anni… ti dicevo: tanti anni fa, quando ancora non eri sposata, noi uscivamo spesso insieme. Andavamo al cinema, ti accompagnavo a fare shopping, studiavamo insieme. Insomma, agli occhi di tutti sembrava che noi formassimo una coppia. Ma non era così. Non poteva essere così. (unsospiro di rassegnazione) Poi tu conoscesti Stefano. Cominciaste a uscire insieme e noi civedemmo sempre meno. Era ovvio, sotto un certo punto di vista anche giusto. Ma io capii che era giunto il momento di dirtelo. Ti chiesi di uscire una sera. Cercai di vestirmi bene. Passai due ore a trovare la migliore combinazione di colori fra pantaloni, camicia e maglione. Poi mi vestii come al solito. Ci incontrammo di fronte alla nostra panchina, al parco. Io arrivai mezzora in anticipo tanto ero nervoso. Poi tu arrivasti con un sorriso da pubblicità del dentifricio, facendoti precedere dalla tua mano sinistra che sfoggiava per la prima volta quel bel solitario che ancora porti (Elisa guarda e si tocca l’anello). Ti eri fidanzata, dicesti. E io non ebbi più la forza di dire niente…

ELISA: Ricordo. E adesso che ci penso per tutta la sera non hai quasi parlato. E io michiedevo perché mai mi avessi chiesto con tanta insistenza di uscire. Ma poi non ci pensai più… ero troppo felice.

GERARDO: Eri troppo felice, appunto. E io non ebbi il coraggio di rovinare la tua felicità.

ELISA: (incredula) Ma perché cosa avevi da dirmi?

GERARDO: (solenne) Elisa… quella sera io avevo deciso di rivelarti quello che troppo alungo era stato un segreto fra noi. In tasca del cappotto avevo un anello. Volevo chiederti di smettere di correre dietro a quel tipo che non ti meritava e di sposare me!

ELISA: (portandosi le mani alla bocca per trattenere un grido) Oddio!

GERARDO: Ma la tua gioia mi smontò e mi dissi che non era giusto rovinarti la festa conil mio egoismo da tredicenne! E così da allora vivo di rimpianti.

ELISA: Ed è per questo che non ti sei mai sposato?

GERARDO: Patetico lo so. Ma ogni volta che conoscevo qualcuna, mi trovavo aparagonarla a te… e il confronto era sempre a tuo favore.

ELISA: (commuovendosi) E non mi hai mai detto nulla!

GERARDO: Come potevo?

ELISA: (sorridendo) E io che credevo che stessi per rivelarmi che tu…

GERARDO: (non capendo) Cosa?

ELISA: Lascia stare…

ELISA: (pensosa) Forse sarebbe stato meglio me lo avessi detto allora… Chissà dovesaremmo oggi?

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GERARDO: (sognando) Chissà? (Poi come prendendo improvvisamente una decisione)Ormai è troppo tardi?

ELISA: (risvegliandosi da un sogno, sorpresa) Come?

GERARDO: Pensaci Elisa. Le cose con Stefano non vanno bene. Io sono da sempreinnamorato di te. Noi non siamo così incompatibili e venti anni di amicizia lo dimostrano…

ELISA: Ma non possiamo…

GERARDO: Perché no? Ho già perso un’occasione! Non voglio commettere due volte lostesso errore e continuare a vivere di “se”. (si mette in ginocchio davanti a Elisa) Vuoi sposarmi, Elisa? O venire a vivere con me? Oppure solo fidanzarci, frequentarci, avere una storia o quello che vuoi tu!

ELISA: Ma… ma… Io non so… certo credo che andremmo d’accordo… ma aspetto unbambino da Stefano.

GERARDO: Beh! Per metà è tuo figlio… e l’altra metà imparerei ad amarla. Sarei felice dicrescerlo insieme a te!

ELISA: Oh Gerardo… sei così dolce… saresti un padre splendido. E un marito splendido!

GERARDO: (felice) Allora rispondimi di sì!

ELISA: Non posso Gerardo, non posso!

GERARDO: Ma perché!? Tu stessa dici che potrebbe funzionare!

ELISA: Gerardo, scusami ma… io non ti amo!

GERARDO: (deluso) Ah!

ELISA: Scusami, mi dispiace.

GERARDO: Magari col tempo potresti arrivare anche ad amarmi…

ELISA: (rimproverandolo) Non dire così. Ti fai un torto a non trattarti con il rispetto chemeriti!

GERARDO: Un uomo è in grado di fare le cose più ridicole per l’amore di una donna.

ELISA: Sono sicura che saresti perfetto. L’uomo ideale. Ma per me sei solo un ottimoamico, il migliore che mai possa desiderare. Ma non riesco a pensare a te come il mio amante, il mio complice, la persona che desidero trovare nel letto al mattino quando mi sveglio.

GERARDO: (rialzandosi, con fatica) Certo. Capisco. Come ti dicevo… le donne misognano, ma quando si svegliano abbracciano qualcun altro.

ELISA: Non dire così, non è giusto! Sono certa che molte donne sarebbero felici dipassare la vita con te… ma non io…

GERARDO: Già… non tu!

ELISA: (alzandosi e abbracciandolo) Mi dispiace, non sai quanto. Solo ora mi rendo contodi quanto tu possa avere sofferto…

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GERARDO: Lascia stare. (scherzando un po’ forzatamente) Dopo tutto va bene ancheessere solo “il miglior amico”… non suona poi così male!

ELISA: (si stringono ancora più forte in silenzio) Tutto questo mi ha fatto capire come io…

GERARDO: (interrompendola, staccandosi) Lo so… come tu sia ancora follementeinnamorata di quell’idiota di Stefano!

ELISA: Sì.

GERARDO: Forse hai ragione. È la scelta migliore. Dopotutto Stefano non è così male…(giocando) Certo crede di sapere sempre tutto e non pensa molto ai desideri degli altri…

ELISA: (ironica)… e mette le macchine in cima alla sua scala di valori…

GERARDO: … per non parlare della sua completa allergia ai libri…

ELISA: … e che russa…

GERARDO: … e che non gli piacciono i film che piacciono a noi…

ELISA: … e della sua discutibile cerchia di amici…

GERARDO: … e della sua vanità…

ELISA: … e di quanto sia permaloso…

GERARDO: … vogliamo dire qualcosa dei suoi gusti musicali?

ELISA: Però lo amo! Per le sue imperfezioni, la sua capacità di farmi ridere, di chiedermiscusa quando capisce di aver sbagliato, la sua mania di organizzare tutto, la sua dolcezza quando sono giù di morale…

GERARDO: (allusivo) … per come ti fa sentire protetta…

ELISA: (non cogliendo) … per come mi fa sentire protetta, per come è a letto…

GERARDO: Questo credo di non volerlo sapere!

ELISA: Hai ragione, scusa.

GERARDO: Non importa. Aspettate un figlio, mi ero immaginato qualcosa…

Ridono insieme.

GERARDO: Senti: tu vai di là a disfare quella valigia. Tanto ormai non serve più. Io provoa parlare con Stefano e a farlo ragionare… con le buone o le cattive!

ELISA: Sei sicuro? Non sei obbligato a farlo…

GERARDO: No, non sono obbligato. Ma mi va di farlo. Sennò che amico sarei… (ironico) ilmigliore, per giunta!

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ELISA: (lo bacia su una guancia) Grazie! (una pausa, mentre lo guarda pensierosa)Magari in un’altra vita…

Entrano Monica e Michele dalla cucina. Monica si guarda intorno per controllare che tutto sia tranquillo. È infastidita da Michele che, visibilmente, si carezza la pancia con soddisfazione ed emette sbuffi con la bocca come di chi ha appena mangiato fino a scoppiare.

MICHELE: Ora sì che sto bene. Ragazzi, se volete ce n’è ancora… insomma la pasta è unpo’ bruciacchiata ma ancora commestibile, no? (ed emette uno sbuffo)

ELISA: (divertita) Salute!

MONICA: (titubante) Vedo che stai un po’ meglio. Senti, pensavo che forse ora è megliose noi andiamo. Credo che tu abbia cose più importanti a cui pensare…

MICHELE: Potremmo andare al cinema. Avete voglia? Un film divertente così ci rilassiamotutti, no?

MONICA: (guardandolo sbigottita) Ma come puoi pensare che abbiano voglia di… ma chete lo dico a fare!? Tanto è tutto inutile!

ELISA: Non ti preoccupare Monica. Sono anni che ci ho rinunciato… lui è così! Scusate,ma devo andare in camera a fare una cosa. (prende la valigia ed esce)

GERARDO: Ragazzi. Devo chiedervi un favore.

MONICA: Quello che vuoi purché tu mi liberi di lui (indica Michele).

MICHELE: Dici a me?

GERARDO: Forse le cose fra Elisa e Stefano possono appianarsi, ma ho bisogno delvostro aiuto.

MICHELE: Certo. Dicci quello che dobbiamo fare… sono sempre pronto a dare una mano!

MONICA: (rivolta a Gerardo) Stai attento! Questo è una mina vagante. Tutto è iniziato acausa sua!

MICHELE: (risentito) Non è vero! Ho solo detto che non erano veramente una coppiaperfetta se non avevano un figlio! È vero, no?

GERARDO: OK. Il tuo ruolo è quello di stare di qua mentre io e Monica parliamo conStefano in cucina. È ancora in cucina, vero?

MONICA: Sì. È di là con, come si chiama, Ilaria? La sua ex…

GERARDO: Bene. Monica vieni come me. Prima dobbiamo parlare con Elisa. (escono perla camera, poi Gerardo si riaffaccia e indica Michele) Tu stai qui, fermo, buono e zitto.Senza combinare guai. (Ed esce)

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MICHELE: Ma perché tutti danno la colpa a me… io non ho fatto nulla! Certo, se nonhanno il senso dell’umorismo… se non capiscono le battute… io che posso farci!? (si aggiraper la stanza pensieroso) Però è carina Monica. Chissà se vuole che la riaccompagni acasa… magari mi invita a salire… dopo glielo chiedo.

Entra Stefano dalla cucina, seguito da Ilaria. Lui sembra scappare da lei, che lo insegue a pochi passi.

STEFANO: Ilaria, veramente. È meglio che te ne torni a casa. Non è stata una buona ideachiamarti…

ILARIA: Ma che dici, tesoro!? È stata un’ottima idea. Lo sapevo che non potevi resisteresenza di me… certo ti ci sono voluti dieci anni per capirlo, ma meglio tardi che mai!

STEFANO: No, davvero. Prima era arrabbiato e ti ho chiamato, così, d’impulso. Senzapensarci bene… (rivolto verso il pubblico, ma assorto, come se non guardasse niente,sconsolato) se ci avessi pensato bene non lo avrei mai fatto!

ILARIA: Ma proprio perché non ci hai pensato, il fatto che tu mi abbia chiamato valeancora di più. Vuol dire che dentro, ma proprio dentro dentro al tuo cuoricino ci sono ancora io. È stato istintivo rivolgerti a me.

STEFANO: Ilaria, non ci siamo capiti. Io ti ho chiamato solo per far arrabbiare mia moglie.Per farla ingelosire… niente di più! Ti ho usata. È stato un grande errore… e me ne pento… ma mai, neppure per un momento, ho pensato di tornare insieme a te! Piuttosto mi farei seppellire vivo!

ILARIA: (innamorata) Lo so che saresti in grado di fare gesti estremi per me… ed è perquesto che ti amo!

STEFANO: (rivolto a Michele) Michele aiutami! Non so più cosa fare per liberarmene…

MICHELE: (perplesso) Ma l’hai chiamata tu, no?

STEFANO: (arrabbiato) Non ti ci mettere anche tu, adesso!

MICHELE: Va bene, non ti arrabbiare. Mi stavo chiedendo solo perché non ti piaccia. Infondo è una bella ragazza, no? Ed è pure simpatica!

STEFANO: La vuoi? Te la regalo!

MICHELE: (guardando inebetito Ilaria) Non capisco proprio perché tu non voglia starecon lei…

STEFANO: (urlando, mentre entra Elisa seguita da Gerardo e Monica) Perché io amo miamoglie!

Elisa si arresta di colpo all’affermazione di Stefano che, accorgendosi di lei, rimane pietrificato. Gerardo e Monica rimangono sullo sfondo vicino all’uscita per la camera. Ilaria si avvicina a Stefano e lo prende per un braccio, come per dire che è roba sua.

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STEFANO: (imbarazzato) Ciao.

ELISA: (sostenuta) Ciao.

STEFANO: Insomma… hai sentito…

ELISA: (sciogliendosi) Ero venuta per dirti una cosa simile…

Gerardo e Monica fanno per uscire per la camera, senza farsene accorgere. Ma vedendo che Michele invece se ne sta impalato al centro della scena guardando a bocca aperta Stefano ed Elisa, come se stesse assistendo ad una partita a tennis, Gerardo gli fa dei gesti plateali, ma cercando di non farsi vedere né da Stefano né da Elisa, indicandogli di uscire. Dopo un po’ Michele capisce.

MICHELE: Ah! Sì… io vado a farmi un caffè, no? Qualcuno vuole un caffè?

ILARIA: (lasciando Stefano, quasi dimenticando del perché sia lì) Io voglio un caffè!

MICHELE: (quasi non credendo che Ilaria abbia manifestato interesse per quello che hadetto lui) Tu vuoi un caffè? Veramente tu vuoi un caffè? Di là? Con me?

ILARIA: Certo! Dopo tutto quello che ho mangiato prima, mi ci vuole proprio un caffè. Aproposito, Elisa, molto buono il tuo arrosto!

ELISA: (fulminandola con lo sguardo) Grazie! Sono contenta ti sia piaciuto! Spero me neabbiate lasciata almeno una fetta!

ILARIA: (bloccandosi) Uh! No! Mi dispiace… io e Michele ce lo siamo mangiato tutto! (edesce seguita da Michele, ancora incredulo. Dall’altra parte se ne va anche Gerardo)

STEFANO: Credo di doverti chiedere scusa.

ELISA: Lo credo anche io… ma devo chiederti scusa pure io.

STEFANO: Non so da dove partire… probabilmente perché non so come tutto questo siacominciato…

ELISA: Nemmeno io… forse avevamo i nervi a fior di pelle e ci siamo lasciati trasportare…

STEFANO: Scusa. Vorrei tu capissi che ho chiamato Ilaria solo per vendicarmi di te eGerardo. Non ho mai pensato a lei… in tutti questi anni… Volevo solo farti male!

ELISA: E ci sei riuscito perfettamente… ma non c’era niente di cui vendicarsi.

STEFANO: Beh! Insomma… tu mi avevi ferito quando mi hai raccontato della proposta deltuo amico…

ELISA: Anche io ti ho mentito solo per farti arrabbiare…

STEFANO: Vuoi dire che Gerardo non ti ha mai chiesto di sposarlo?

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ELISA: No (cerca un modo per non dover mentire spudoratamente ma neanche dirgli laverità), anni fa non mi ha chiesto niente…

STEFANO: Come siamo arrivati a tutto questo?

ELISA: Non lo so… forse non ci conosciamo veramente come crediamo…

STEFANO: Forse abbiamo pensato troppo a noi stessi e ai nostri desideri senzaconsiderare l’altro.

ELISA: Già. Come siamo piccoli ancora. Crediamo di essere cresciuti. Di aver imparatotutto ma siamo ancora molto immaturi.

STEFANO: Non si smette di mai di crescere e di imparare.

ELISA: Così facile chiedere, così difficile dare!

STEFANO: Wow! Non mi dire che adesso ti sei pure messa ad ascoltare i miei dischi!

ELISA: Solo ogni tanto… solo per capire…

STEFANO: (dopo una pausa) Ma veramente tu aspetti…noiaspettiamo un… bambino?

ELISA: Credo proprio di sì. Un test di gravidanza può sbagliare… ma cinque no!

STEFANO: Perché non mi hai detto nulla prima di stasera?

ELISA: Non sapevo come dirtelo e… avevo paura che tu reagissi come poi hai reagito!

STEFANO: Scusa. Non so cosa mi sia preso… forse mi sono offeso perché mi hai tenutoall’oscuro… forse perché me lo hai rivelato in quel modo… o forse ho semplicemente avuto paura che tutto potesse cambiare improvvisamente…

ELISA: I cambiamenti a volte possono essere anche positivi…

STEFANO: Niente per la mente umana è più doloroso di un cambiamento grande eimprovviso.

ELISA: (stupita) Ora sei tu che mi sorprendi…

STEFANO: Anche io, ogni tanto, leggo i tuoi libri…

Si osservano per qualche secondo in silenzio.

STEFANO: Ti amo.

ELISA: Anche io! Non sai quanto! (e si abbracciano)

STEFANO: Non riesco a pensare ad una vita senza di te…

ELISA: Nemmeno io… ma del bambino, che dici?

STEFANO: Che devo dire? Non ci pensavo. Mi sembrava ancora presto, volevo fare tantecose prima… ma effettivamente il momento è giusto… e… insomma… si può fare.

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ELISA: E le notti insonni? I pannolini da cambiare? La macchina sportiva?

STEFANO: OK… una cosa per volta! Sennò richiamo Ilaria!

ELISA: (si sorridono) Mi sei mancato stasera.

STEFANO: Anche tu.

ELISA: Stasera siamo cresciuti ancora un po’. Non credi?

STEFANO: Sì. Mi sono sempre chiesto quando un uomo può considerarsi maturo…quando può dire di essere diventato veramente un uomo… e stasera ho avuto la risposta.

ELISA: E quale sarebbe?

STEFANO: Mai! Si impara sempre qualcosa di nuovo. Ogni giorno si aggiunge alla propriavita un tassello di esperienza, come in un mosaico. Solo a disegno completo si apprezza pienamente l’opera e si capisce se è bella. Non ha senso fermarsi a metà e chiedersi se i tasselli aggiunti fino a quel momento formano qualcosa di sensato. Lo scopriremo solo alla fine.

ELISA: (sorridendogli orgogliosa della sua scoperta e carezzandogli il viso) Ecco cosaserve per essere uomini!

Rientrano in punta dei piedi Gerardo e Monica. Entrambi indossano il proprio cappotto.

GERARDO: Bene. Se la crisi è risolta i caschi blu se ne andrebbero… anche perché sonodigiuni!

ELISA: Avete ragione! Con tutto quello che è successo stasera qui nessuno ha mangiato.

MONICA: Veramente non direi proprio nessuno (indicando Michele e Ilaria che rientranochiacchierando con complicità con una tazzina da caffè in mano).

ELISA: Scusami Monica! Ti ho offerto una serata terribile. Potrai mai perdonarmi?

MONICA: Già fatto. In fondo se non fosse successo quello che è successo non avreipotuto conoscere questo tuo affascinante amico!

GERARDO: È vero, Elisa. Non mi avevi mai detto di avere delle amiche così carine…

ELISA: (ammiccando a Gerardo ed alludendo a quanto era successo poco prima fra loro)Vedo che non perdi tempo… Bravo!

GERARDO: Sai com’è… non si può aspettare all’infinito (e le strizza l’occhio).

STEFANO: Grazie per averci sopportato stasera. Vi inviteremo di nuovo per rimediare!

MONICA: (finta spaventata) Magari facciamo una pizza fuori, eh!

Tutti ridono.

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MICHELE: Allora andiamo anche noi, no?

ILARIA: Certo. Però mi accompagni a casa, vero? Prima ho preso un taxi per non faretardi…

MICHELE: (felicissimo) Sì sì, ti accompagno io… Però la macchina non è proprio quidavanti, no? Dovremo fare due passi a piedi!

ILARIA: Meglio! Così intanto digeriamo.

STEFANO: Michele… non ho parole! Non riesco a crederci!

MICHELE: Nemmeno io!

ILARIA: Allora andiamo. (rivolta a Stefano) Mi dispiace, ma credo sia meglio che torni acasa con Michele. Le cose tra noi non credo potrebbero ancora funzionare dopo tutto questo tempo. Non te la prendere però… sono cose che capitano.

STEFANO: Eh sì… Cercherò di farmene una ragione…

MICHELE: Allora… grazie di tutto. Insomma… no? Non è andata come pensavamo, ma infondo, è andata bene, no? Insomma… no?

I quattro escono, con le due donne che tengono a braccetto ciascuna il proprio uomo. Dopo che la porta si è richiusa, i due si guardano, poi guardano davanti a sé perplessi e si lasciano andare sul divano.

ELISA: Chi lo avrebbe mai detto?

STEFANO: Davvero!

ELISA: Il tuo amico Michele con la tua ex!

STEFANO: E Gerardo con Monica. In fondo volevamo far formare una coppia…

ELISA: … e ne abbiamo fatte due!

STEFANO: Avevamo solo mescolato male le carte.

ELISA: Vedi la vita come è imprevedibile!?

STEFANO: (dopo un attimo di silenzio) A proposito del bambino, volevo dirti che cominciaa piacermi l’idea!

ELISA: (sorpresa) Davvero?

STEFANO: Sì. E pensavo che fino ad oggi sono stato dietro a troppe cose, trascurandoti.Magari potrei lasciare il circolo di fotografia, o il calcetto, oppure non so… però voglio stare più tempo a casa ad aiutarti…

ELISA: Grazie, ma non credo che sia…

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STEFANO: (continuando con foga) Poi quando nascerà il bambino ci sarà ancor piùbisogno che stia a casa, magari chiedo un permesso per la maternità… Ora la possono chiedere anche gli uomini, no?

ELISA: Davvero, penso sarebbe meglio se tu continuassi…

STEFANO: (non la sente nemmeno) E poi dovremo insegnargli a camminare, deveimparare ad andare sulla bicicletta. Prima, uscendo, ho visto una bella bicicletta al negozio di sport in fondo alla strada. È in promozione, che dici? Dovremmo prenderla?

ELISA: Ora stai esagerando, prima deve…

STEFANO: Pensavo che dovremmo trasformare lo studio in cameretta, e poi comprargliuna scrivania per quando andrà a scuola… ma spaziosa eh! Perché deve starci anche il computer… anche se credo che quando andrà al liceo i computer saranno talmente piccoli da entrare in tasca…

ELISA: (alzandosi in piedi) Time out! Io non voglio in alcun modo che tu modifichi la tuavita! Continua ad inseguire un pallone con i tuoi amici, e a ritrovarti al circolo fotografico e a fare tutte le cose che hai fatto fino ad oggi. Figurati se voglio averti tra i piedi tutte le sere! Diventerei pazza! Allora sì che ti lascerei sul serio! Io voglio avere il mio spazio…

STEFANO: OK… ma pensavo che…

ELISA: Non pensare e continua a fare quello che hai sempre fatto. E poi cosa sono tuttiquesti progetti su nostro figlio!? Blocca tutto! Deve ancora nascere!

STEFANO: Ma dobbiamo organizzare la sua vita, ora che abbiamo tempo, perché poi…

ELISA: (interrompendolo) La sua vita se la organizzerà lui o lei quando crescerà! (Ironica)Magari avresti anche già pensato a quale università iscriverlo!

STEFANO: Pensavo ingegneria, c’è sempre bisogno di ingegneri…

ELISA: E se volesse fare il cantante?

STEFANO: Il cantante? Ma perché dovrebbe…

ELISA: (prendendolo in giro) Guardati! Prima sei uscito di testa perché non volevi un figlioe adesso già gli hai programmato i suoi primi venticinque anni!

STEFANO: (alzandosi in piedi e prendendole le mani) Hai ragione. Scusa. Come sempre,mi lascio prendere troppo dall’euforia…

ELISA: (voltandosi e toccandosi la pancia) E poi… chissà!? Magari solo due gemelli! Sì,me lo sento… sono due gemelli!

STEFANO: (sgranando gli occhi, spaventato) Due gemelli!? (si porta le mani sul viso ecrolla sul divano impaurito).

SIPARIO

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RINGRAZIAMENTI

Un ringraziamento va a Tom Scholz che, inconsapevolmente, mi ha suggerito questa commedia: l’avesse saputo avrebbe fatto altro che il cantante…

Grazie anche a Mary Shelley, per aver concesso di essere citata: mi spiace solo che a causa di questo stia tuttora rivoltandosi nella tomba…

Grazie a Luca, per i suoi preziosi consigli: da lui c’è sempre da imparare…

Grazie ad Alessio e ai suoi incoraggiamenti: fanno sempre piacere…

Grazie a coloro che avranno la bontà di leggere queste pagine: sapranno darmi dei buoni consigli per migliorarmi…

Grazie ad Amelie: ha rinunciato alle sue carezze per lasciarmi scrivere…

Grazie a Giovanni, che sarei io: un po’ me lo merito…

I know that’s what a man can be.

Torino, 3 gennaio 2007, 8 gennaio 2009, 18 gennaio 2009

In treno, 2 Febbraio 2009

Torino, 24 febbraio 2009

Giovanni

Per l’utilizzo del testo scrivere a giovanni.badellino@alice.it

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