Cose che sulo a Napule succerono

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COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !

COMMEDIA IN ITALIANO IN 4 QUADRI INDIPENDENTI

di Luigi Aversa

1)l’investigatore privatopag. 2 – 18 durata circa 35 minuti

2)

l’affare imperdibile

pag. 19 – 30 durata circa 25 minuti

3)

l’autista tutto fare

pag. 31 – 63 durata circa 60 minuti

4)

23 novembre 1980

pag. 64 – 85 durata circa 40 minuti

Dopo la commedia “E‟ Tornata Marisella!” rappresentata dal 2012 al 2015 nella rassegna Follo in scena, in tournèe a Napoli, negli spettacoli estivi della provincia di La Spezia, nella rassegna del teatro Olimpia di Vecchiano (PI) e nelle televisioni locali, la Compagnia Pullecenella&C., che si definisce “partenopea e parte spezzina”, torna in scena con altre vicende che coinvolgono i Di Pasquale, tipica famiglia della borghesia napoletana che, suo malgrado, si trova ad essere protagonista di quello che avviene nella loro casa a Mergellina: celebre quartiere della “Napoli bene”, tra il mare e la collina di Posillipo.

scena

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !

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quadro 1

L’INVESTIGATORE PRIVATO

ERNESTINA

moglie di Gigino

(60

-70 anni)

GIGINO DI PASQUALE

avvocato

(60

-70 anni)

MATTEO

nipote dei Di Pasquale

(10

- 15 anni)

SABRINA

nipote della signora Rosa

(18

-20 anni)

NICOLINO

garzone del salumiere

(16

-20 anni)

OSVALDO

il Barone Camera

(60

- 70 anni)

FEDERICO

l‟investigatore

(40

- 60 anni)

Salotto in casa dell‟avvocato Di Pasquale in via Toti 15 Mergellina - Napoli

Scena prima: – Ernestina – Gigino - Nicolino - Matteo – Sabrina

ERNESTINA                (esce dalla cucina con un libro di scuola in mano e lo poggia sul tavolo) ma

guarda che testa …… s‟è dimenticato il libro di matematica

NICOLINO                    (bussa alla porta una volta)

ERNESTINA                e adesso chi è!?  da quando abbiamo tolto il portiere, qui non si sta più

tranquilli! Se non guardi dallo spioncino perché sei sopra pensiero e apri la

porta, rischi di passare pure un guaio…. E famm andà a vede! (Va verso la

porta di casa)

GIGINO                           (esce dalla camera e si dirige verso la giacca che è sulla sedia e fruga nelle

tasche) enon sta manco qua. Chi sa dove l‟ho messo (rientra nella camera)

ERNESTINA                (entra con Nicolino) vieni, vieni Nicolì….. poggiala sul tavolo !

NICOLINO                    si signora … ecco qua (poggia la borsa della spesa sul tavolo)…. Penso che

c‟è tutto!

ERNESTINA                aspettami qua che vado a prendere il borsellino …. Quando ti devo dare?

NICOLINO                    Signò so 14,50

ERNESTINA                come 14, 50? E che m‟hai portato „o pranzo e Natale?

NICOLINO                    v‟ho portato quello che avete ordinato per telefono a don Ferdinando

ERNESTINA                e famme vede…. Avessi sbagliato persona ?! (sbircia nella busta della spesa)

NICOLINO                    signò io non sbaglio. (fruga in tasca e tira fuori un foglietto) Vedete ….

questa è la nota …. (mostrandola a Ernestina) Che c‟è scritto qua sopra? ….

Vedete … Signora Di Pasquale! ….

ERNESTINA                (guarda la nota) Eh

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NICOLINO                    siete voi la Signora Di Pasquale?

ERNESTINA                e che mo fai pure lo spiritoso!? … lassame vede „stu cunto… per due buste di

latte e un po di pane ….. (prende il foglietto)

NICOLINO                    signò, ma c‟è pure altra roba ….

ERNESTINA                (legge il foglietto) ma come un vasetto di acciughe         3 euro? ….. E guardate

qua le olive 4,50!?

NICOLINO                    signò voi lo sapete è tutta roba di prima qualità!

ERNESTINA                cu sto  fatto della qualità don Ferdinando  ne sta approfittando. Altro che

borsellino …. E qui ci vuole il portafoglio!! (va verso la giacca del marito,

prende il portafoglio dalla tasca ed estrae un biglietto da 10 e uno da 5 euro)

ecco qua (consegna il danaro a Nicolino)

NICOLINO                    signò, non tengo il resto … non è che tenete quattro e cinquanta di spicci?

ERNESTINA                e va bene, ho capito … tieniti il resto

NICOLINO                    (con aria di sfotterla per i 50 centesimi di mancia) grazie Signò e Buon

Natale!

ERNESTINA                va, va Nicolino ci sta poco „a sfottere …

NICOLINO                    signora, ma avete messo voi in mezzo il Natale!

ERNESTINA                ma sai che sei proprio scostumato! Va e chiudi la porta

NICOLINO                    (avviandosi) arrivederci

ERNESTINA                (sbircia nel corridoio fino a quando Nicolino esce e chiude la porta) cose da

pazzi qui non si può più campare …. (poi va al telefono e compone il numero)

pronto Marisella, ciao sono mammà. Guarda che ieri Matteo ha dimenticato

qui il libro di matematica ….. ah, va bene, vieni tu!? ….. si allora ci vediamo

nel pomeriggio. Ah non dimenticarti di bussare il campanello della porta

cinque volte, così so che sei tu ….. e non mi preoccupo! …. Va bene a più

tardi. (tra se al pubblico).

Scena seconda: – Gigino – Ernestina - Matteo – Sabrina

GIGINO                           (esce dalla camera da letto) Ernestì io esco un attimo,

ERNESTINA                come adesso sei rientrato! ….. E dove vai?

GIGINO                           torno subito …. Mi so dimenticato il telefonino giù in macchina….

ERNESTINA                e questo è un altro …. sarà un fatto di famiglia ….           (inizia a piegare delle

calze)

GIGINO                           (si infila  la giacca che è su di una sedia e si avvia ad uscire) come sarebbe a

dire un fatto di famiglia?

ERNESTINA                sarebbe a dire che tuo nipote ieri ha dimenticato qui il libro di matematica! È

tale e quale a te …… chi sa dove avete la testa!

GIGINO                           (fa un gesto di noia, mentre Matteo bussa)

MATTEO                         (bussa alla porta cinque volte)

ERNESTINA                Gigino apri …. questa è la signora Rosa

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GIGINO ERNESTA GIGINO MATTEO GIGINO MATTEO GIGINO MATTEO GIGINO MATTEO ERNESTINA MATTEO ERNESTINA MATTEO ERNESTINA MATTEO ERNESTINA MATTEO ERNESTINA MATTEO ERNESTINA MATTEO ERNESTINA SABRINA ERNESTINA MATTEO ERNESTINA MATTEO SABRINA ERNESTINA SABRINA ERNESTINA


Ma come, adesso anche la nostra vicina bussa cinque volte?

si! Faccio pure io così quando busso a lei

ah, bene …. Allarghiamo la famiglia! (si avvia alla porta di casa)

(da fuori) ciao nonno

(da fuori) ueh Matteo che ci fa qui? Non sei andato a scuola?

(da fuori) oggi c‟è lo sciopero dei professori

(da fuori) già! …la buona scuola!…. Vai, nonna sta dentro

(da fuori) sai nonno, ho presodieci al compito d‟italiano!

(da fuori) ueh caspita …. Farai l‟avvocato!

nonno io voglio fare l‟attore ….

vieni Matteo sono qui!

(entrando) ciao nonna (ha la 3D ed una cuffietta all’orecchio)

ciao. Lo sai che ieri hai dimenticato qui il libro di matematica?

si lo so, e sono venuto a prenderlo

sta qui sul tavolo …. Adesso ho telefonato a mamma, mi ha detto che veniva

lei oggi pomeriggio

so venuto io perché oggi c‟è sciopero ….

e si l‟ho sentito che lo dicevi al nonno

e allora visto che hai sentito  (a mano aperta) sgancia

cosa sgancia?

i 5 euro che mi hai promesso perché ho preso dieci al compito di italiano!

bravo! (continuando a piegare i panni e al pubblico) non gli sfugge niente?

….   La nonna te li mette nel salvadanaio, così quando hai fatto 40 euro ti

compri il nuovo gioco in 3D

grazie nonna! Non ti dimenticare … io porto i conti, e con questi sto già a 30

euro! (si siede e inizia a trafficare con la 3DS)

non ti preoccupare.

(bussa la porta cinque volte)

(sempre piegando i panni) Matteo, vai ad aprire sarà la signora Rosa

(è intento a giocare con la 3D e non sente)

Matteo, dico a te! vai ad aprire

OK (un po’ riluttante sempre trafficando con la 3D va ad aprire)

(da fuori) ciao Matteo c‟è la nonna?

(si avvia all’ingresso del corridoio) Matteo chi è?…. Ah sei tu Sabrina!?

(da fuori) Si

vieni, vieni


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SABRINA                      (entra. Ha il telefonino con una cuffietta e sente musica scandendo il ritmo

con il corpo. Toglie la cuffietta dall’orecchio) Buongiorno signora! Zia Rosa

mi ha detto di bussare 5 volte (risatina un po’ scema) sapete per non farvi

spaventare (risatina un po’ scema)

ERNESTINA                ah! t‟ha fatta „a delega per la bussata!?

SABRINA                      (risatina un po’ scema) e che volete quella vi vuole bene!

ERNESTINA                (volutamente imitando la risatina) è proprio premurosa. (seria al pubblico) e

pure primo o poi co „sto fatto delle cinque bussate, per colpa di Rosa mi troverò qualcuno in casa!

SABRINA                      signora, la zia Rosa sta facendo una torta e si è dimenticata di comprare il

burro. (risatina scema) Non è che ve lo trovate voi?

ERNESTINA                (volutamente imitando la risatina) Si, non ti preoccupare. (tornata normale

sempre piegando i panni)) Matteo vuoi prendere il burro dal frigo per lasignora Rosa

MATTEO                         (è intento a giocare con la 3D e non sente)

ERNESTINA                Matteooooo, dico a te! vuoi prendere il burro dal frigo per la signora Rosa

MATTEO                         (rientrando in se) il burro? Quale burro?

ERNESTINA                un pezzo di burro dal frigo da dare a Sabrina!

MATTEO                         (va in cucina sempre con la 3D in mano e la cuffietta nell’orecchio)

ERNESTINA                (a Sabrina che non sente per la cuffietta) quando si mette con quel coso in

mano pare ipnotizzato. (con disappunto al pubblico) Può venire pur il cataclisma e „sti ragazzi non se ne accorgono proprio

MATTEO                         (rientra con il burro e tende la mano per consegnarlo alla nonna)

ERNESTINA                dallo a Sabrina!

MATTEO                         come?

ERNESTINA                Matteo sveglia! … dallo a Sabrina!

MATTEO                         ah, si (va verso Sabrina tendendo la mano con il burro)

SABRINA                      (è assorta nella musica scandendo il tempo con il corpo e non prende il

burro)

ERNESTINA                (quasi gridando) Sabrinaaaaa!

SABRINA                      (tornata in se prende il burro) grazie signora (sempre sentendo la musica si

avvia all’uscita quasi danzando)

ERNESTINA                prego e chiudi la porta (tentennando il capo si affaccia a controllare l’uscita)

MATTEO                         (si rimette a sedere sempre giocando con la 3DS)

ERNESTINA                cose da pazzi! (poi a Matteo) Oggi pomeriggio vai alla parrocchia?

MATTEO                         (assorto nel gioco non sente)

ERNESTINA                (alzando  la  voce)  ueh  Matteo        parlo  con  te!  Oggi  pomeriggio  vai  alla

parrocchia?

MATTEO                         (togliendo la cuffietta) … aspetta che salvo (digita sulla tastiera) Che hai

detto?

ERNESTINA                e so tre! Ho detto,  oggi pomeriggio vai alla parrocchia?

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MATTEO                         si, stiamo preparando la funzione per       la prima comunione dei bambini di

domenica prossima!

ERNESTINA                a bene (prendendo una busta già pronta) allora tieni, portati questa busta.

MATTEO                         (un po’ annoiato per l’incombenza) che roba è?

ERNESTINA                Ho fatto il cambio di stagione degli abiti, e questi sono quelli per il cassettone

dell‟amore

MATTEO                         (apre la busta e annusa) e che è sta puzza?

ERNESTINA                ma quale puzza! …. Quella è la naftalina per le tarme

MATTEO                         brahh. Va bene. Ciao nonna allora io vado (sta per andare via)

ERNESTINA                (con aria severa) non dimentichi niente?

MATTEO                         già … il libro (mette il libro nella busta)

ERNESTINA                a parte quello … e il bacetto?

MATTEO                         (va dalla nonna e gli da il bacio)

ERNESTINA                ciao tesoro (avviandosi in cucina) e fai attenzione a non buttare anche il libro

nel cassettone! E lievat stu coso a int „e recchie!

MATTEO                         non ti preoccupare nonna (si avvia alla porta e prima di uscire) e tu non

dimenticare i cinque euro!

ERNESTINA                va bene … (entra in cucina)

Mentre Matteo esce da casa entrano Gigino e Osvaldo

GIGINO                           (da fuori) ciao Matteo!

MATTEO                         (da fuori) ciao nonno. Buongiorno signor Camera!

Scena terza : Osvaldo – Gigino – Ernestina

OSVALDO                    (da fuori) ciao giovanotto.

GIGINO e OSVALDO (entrano in scena)

GIGINO                           sempre con quel coso nelle orecchie!

OSVALDO                    e che volete fare sono giovani …

GIGINO                            prego barone accomodatevi

OSVALDO                    Avvocato, vorrei che ci parlaste voi con questo signore …. Perciò gli ho

pregato di venire qui, in casa vostra. Voi siete avvocato ed avete esperienze di queste cose!

GIGINO                           sinceramente io faccio l‟avvocato e non lo spione e a me mi pare un poco

esagerato far seguire vostra moglie da un investigatore privato per sapere dove va!

OSVALDO                    avvocato, ma il fatto è serio. Credo che la vostra signora ve l‟ha detto quello

che sto passando con mia moglie!

GIGINO                           si mi ha accennato qualche cosa. Ma permettetemi barone: la vostra gelosia  è

troppo grande. Infondo (guardando verso il pubblico) vostra moglie è una brava signora …

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OSVALDO

lo so, ma sono geloso e voi lo sapete

GIGINO

si purtroppo lo so, ma caro barone lo siete forse un po‟ troppo.

OSVALDO

avvocà, (toccandogli il braccio) credetemi non è mai troppo …  lo dico anche

per voi

GIGINO

amico mio … io ormai …. E poi, perdonatemi vi posso parlare francamente?

OSVALDO

certamente, dite pure.

GIGINO

sinceramente … insomma barone voi avete scelto come moglie una signora

più giovane di voi di più di vent‟anni!

OSVALDO

ma che volete fare,  per me è stato un colpo di fulmine ….  E per giunta

corrisposto.

GIGINO

ma la baronessa ha circa l‟età di mia figlia Marisella!

OSVALDO

si, mi rendo conto, me lo diceva anche la buonanima di mammà che mi

poteva essere figlia …. Forse aveva ragione … Ma questo non vuol dire che

mi debba per forza tradire ….

GIGINO

ma chi vi mette in testa queste sciocchezze!?

OSVALDO

chiamatele sciocchezze … Ma avvocato voi sapete che mia moglie il martedì

ed il giovedì pomeriggio esce da sola?

GIGINO

ah, si? e dove va?

OSVALDO

e che ne so! E vi dico pure che spesso sento che mia moglie parla da sola?

GIGINO

come parla da sola!? E che dice?

OSVALDO

e che ne so!  Non riesco a capire quello che dice ... Si chiude in bagno e boh

… voi sapete in questo palazzo i muri sono spessi, e non si sente bene quando

uno parla tra una stanza e l‟altra, figuriamoci quando la porta è chiusa.

GIGINO

(sopra pensiero) bene… se no sai che bordello!

OSVALDO

come avete detto?

GIGINO

volevo dire che le porte sono di massello!

OSVALDO

appunto! Pensate che certe volte sembra che mia moglie cambia addirittura

voce e non riesco a capire il perché. Figuratevi che qualche volta si alza anche

di notte …. si chiude in bagno e la sento parlare.

GIGINO

addirittura anche di notte!? … Ma non è che parla al cellulare?

OSVALDO

nooo! Il telefonino lo lascia in camera. Avvocà, sono un‟altra volta pieno di

dubbi   e   sospetti.   Primo   o   poi   ho   paura   di   fare   una   fesseria.

(contemporaneamente  mette  una  mano  sul  retro  dei  pantaloni  all’altezza

della cinta per tirarli su)

GIGINO

(pensando che Osvaldo voglia tirare dalla tasca di dietro dei pantaloni una

pistola)  no,  no  non  tirate  fuori  la  pistola

e  non  ditemi  che  la  volete

ammazzare un‟altra volta?

OSVALDO

ma quale pistola! … prendevo il fazzoletto!

Avvocato … quello si ammazza

una volta sola e, se non l‟ho fatto l‟anno scorso, grazie al vostro intervento,

non credo che ho il coraggio di farlo oggi

GIGINO

(rincuorato) ah .. meno male

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OSVALDO                    ma devo sapere che fa quando esce il martedì ed il giovedì          pomeriggio e

soprattutto con chi se la fa.

GIGINO                           ma mia moglie mi ha detto che la vostra signora va alla parrocchia?

OSVALDO                    alla parrocchia!? ….. così dice lei …. Ma io che ne so … Non fa altro che

aspettare con ansia quei giorni per uscire. Tutto il resto è passato in secondo piano. Insomma avvocato, a me non mi calcola proprio!

GIGINO                           scusate ma perché vi tormentate? Non è meglio che vi chiarite con vostra

moglie? Anzi perché qualche volta non l‟accompagnate?

OSVALDO                    accompagnarla!? E‟ una parola!        Lei non vuole … dice che mi farà            una

sorpresa!

GIGINO                           una sorpresa?

OSVALDO                    proprio cosi (facendo il gesto delle corna) e non vorrei che questa fosse la

sorpresa. Insomma avvocato, prima che sia troppo tardi, io voglio sapere la verità. Voglio conoscere che cos‟è questa sorpresa.

OSVALDO                    beh tutti i torti non gli avete!

OSVALDO                    dunque qui ci vuole un professionista per scoprire che fa! Io il mese scorso

l‟ho provata a seguire …. Ma lei subito se ne è accorta.

GIGINO                           ah se ne è accorta?

OSVALDO                    Avvocà, quella non è scema! E solo ingenua. Mi ha aspettato svoltando la

strada e mi ha detto: (imitando la voce della moglie) che fai mi segui? … Sapete .. proprio in mezzo alla strada ... Che figura di merda!

GIGINO                           va bene. Però barone, pensateci bene! Affidarsi ad un investigatore privato,

non si sa mai dove si va a finire. Dovrebbe essere una persona fidatissima ….

Seria e che nessuno conosce …. Magari proveniente da un altro quartiere, se

non addirittura da un‟altra città!

OSVALDO                    si ci ho pensato, e come se ci ho pensato. E ho trovato la soluzione l‟altro

giorno quando sono andato all‟INPS.

GIGINO                           ah! L‟investigatore è un ispettore dell‟INPS? .. E già quelli ci sanno fare …

OSVALDO                    no, ma quale ispettore! L‟ho incontrato li. È un mio vecchio compagno di

quando ho fatto il militare. Io francamente non l‟avevo riconosciuto subito. È lui che si è ricordato di me.

GIGINO                           ah, è stato lui che si è ricordato di voi!

OSVALDO                    e già. Sapete io sono stato ufficiale dei carristi e non mi potevo ricordare di

tutti i subalterni …. Io poi mi congedai, ma lui mi ha detto che continuò e si

arruolò  nei  Carabinieri  e  poi,  successivamente,  ha  fatto  parte  del  Sismi!

Capite: il Sismi … il servizio segreto ….

GIGINO                           (quasi a per prenderlo in giro) caspita! Allora è un professionista!

OSVALDO                    appunto! Ha un agenzia investigativa, mi ha detto dalle parti del Vomero, ed è

una persona fidatissima.

GIGINO                           lo credo bene!

OSVALDO                    io l‟ho invitato a prendere un caffè e, poi sapete com‟è, una parola tira l‟altra

ed io gli ho confidato il mio tormento.

GIGINO                           ho capito … diciamo che vi siete aperto.

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OSVALDO                    proprio così! Figuratevi che gli ho parlato anche di voi ….

GIGINO                           anche di me? E perché?

OSVALDO                    per tutto l‟aiuto che mi avete dato … gli ho detto che se anche lui avesse

avuto bisogno si poteva rivolgere a voi. All‟avvocato Luigi di Pasquale …. Il

principe del foro,  che abita proprio nel mio stesso palazzo ….

GIGINO                           (tentennando titubante il capo) e che bellezza! Quindi oggi conoscerò questo

vostro …. diciamo amico

OSVALDO                    e no, oggi proprio no. Perché purtroppo non sarà lui a seguire la cosa. Avvocà

… mi ha detto che ha troppo lavoro …. troppo lavoro.

GIGINO                           Già di questi tempi il lavoro è molto … (fa di nascosto il segno delle corna)

GIGINO                           beh, se è così mi sembra una cosa fattibile …. E visto che c‟è la conoscenza

spero che vi abbia fatto un prezzo buono?

OSVALDO                    figuratevi … solo cinquecento euro per un rapporto dettagliato.

GIGINO                           e voi chiaramente avete accettato?

OSVALDO                    e certamente, l‟ho pure pagato!

GIGINO                           come lo avete già pagato!?

OSVALDO                    beh mi ha detto che, amicizia a parte, queste cose si pagano anticipate.

GIGINO                           pure!

OSVALDO                    si gli ho fatto un assegno con scadenza in data di domani …. Sapete fidarsi è

bene …. Ma non fidarsi è meglio

GIGINO                           e lui l‟ha accettato?

OSVALDO                    certamente

GIGINO                           (poi tra se e al pubblico) MA!

ERNESTINA                (entra) allora che dite, lo facciamo un caffè?

GIGINO                           beh lo prenderei proprio un bel caffè. Che ne dite barone?

OSVALDO                    si  anch‟io  Ma  aspettiamo  il  collaboratore  del  mio  amico.  Quello sta per

venire.

ERNESTINA                chi sta per venire?

GIGINO                           l‟investigatore ingaggiato dal barone!

ERNESTINA                come  signor  Barone,  avrete  preso  un  investigatore  per  sapere  di  vostra

moglie?

OSVALDO                    proprio così …. Non ne potevo più.

GIGINO                           ma siete certo che questo viene? …. Infondo voi lo avete già pagato!

OSVALDO                    viene, viene …. e se non viene domani mattina alle otto vado in banca e

blocco l‟assegno. Io perciò l‟ho fatto in data di domani.

GIGINO                           e già come avete detto - fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio! (tra se) Però

c‟è qualche cosa che mi sfugge.

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Scena quarta: Federico – Osvaldo – Ernestina - Gigino

FEDERICO                    bussa cinque volte alla porta

OSVALDO                    ecco sono le quattro e mezza. Dovrebbe essere lui.

GIGINO                           non può essere lui, ha bussato cinque volte!

ERNESTINA                vado ad aprire (si avvia alla porta di casa)

OSVALDO                    (a Gigino) ma che vuol dire ha bussato cinque volte?

GIGINO                           niente signor barone è una fissazione di mia moglie!

ERNESTINA                (ritorna concitata) c‟è uno fuori la porta … Un tipo curioso  …con gli

occhiali scuri. Che faccio apro?

OSVALDO                    e si.  Come vi ho detto il  mio amico ha affidato il  mio caso ad un suo

collaboratore! Signora aspettate, vado io perché il mio amico mi ha dato la

parola d‟ordine che devo dire e la risposta che il suo collaboratore mi deve

dare. Non si può mai sapere (si dirige alla porta)

ERNESTINA                io no so,  eppure mi sembra di conoscerlo quello li fuori …. (sbirciando verso

l’ingresso) Ma non miricordo quando e dove l‟ho visto.

GIGINO

speriamo bene …. Ma vedete che pasticcio, che ingenuità!

OSVALDO e FEDERICO

(si sente una breve discussione incomprensibile da fuori scena)

OSVALDO

(a voce più alta) HUMPHREY BOGART!

FEDERICO

(da fuori scena a voce alta) CASABLANCA!

ERNESTINA e GIGINO

(si guardano interrogativi) Ma!

OSVALDO

(precedendo Federico) prego accomodatevi.

FEDERICO

(entra)

Buon pomeriggio

(Federico e camuffato da barbone hippy. Sotto il berretto ha una parrucca bionda. Porta occhiali scuri, un bastone bianco da cieco, una scatola vuota di pomodori pelati per raccogliere elemosine e una chitarra a tracolla che gli copre la schiena. Cammina facendosi precedere dal bastone)

ERNESTINA e GIGINO (guardano perplessi Federico)

GIGINO                           (quasi  balbettando  e  ritirando  la  mano  già  protesa  per  il  saluto)  Buon

pomeriggio a voi

ERNESTNA                  (gli porge una sedia pietosamente) prego sedete qui

FEDERICO                    (aiutandosi  con  il  bastone  tocca  la  sedia,  la  gira)  grazie!        (si  siede  a

cavalcioni)

ERNESTINA – GIGINO e OSVALDO (guardano Federico poi si guardano tra di loro stupiti per 10 secondi di interminabile silenzio)

OSVALDO                    (inizia a fare gesti con le mani di perplessità verso Gigino)

GIGINO                           (risponde con altrettanti gesti delle mani come per dire: ma chi è questo?Chi

mi avete portato?)

FEDERICO                    fermi … fermi con quella mani! Mi fate deconcentrare

OSVALDO                    ma .. ma scusate allora voi ci vedete?!

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FEDERICO                    certamente. Se mi  levo gli  occhiali ci  vedo ancora meglio, anzi  ci vedo

benissimo!

GIGINO                           ma allora perché portate gli occhiali da cieco!

FEDERICO                    come si vede che non siete del mestiere ….

ERNESTINA                come sarebbe a dire …. spiegatevi

FEDERICO                    è per passare inosservato!

OSVALDO                    ma scusate credo che così come state combinato voi non passate …. come

dite voi …. inosservato! … anzi

FEDERICO                    bene, benissimo. È proprio quello che voglio. La gente mi vede ma non sa che

io la vedo!

GIGINO                           caspita! Avete ragione

FEDERICO                    mi posso fermare fuori una chiesa a chiedere l‟elemosina … entrare in un bar

e sedermi …. Spiare, guardare, sentire e vedere le persone anche quando

parlano solo a gesti.

OSVALDO                    che trovata geniale!

ERNESTINA                e suonate pure la chitarra?

FEDERICO                    ma voi scherzate? E allora perdiamo tempo? (levandosi la chitarra dalla

tracolla e mostrando il foro centrale della cassa) lo vedete questo buco? Qui

dentro c‟è una telecamera che riprende tutto quello che succede  alle mie

spalle.

GIGINO                           caspita, dal buco?

FDERICO                       e si dal buco

OSVALDO                    che attrezzatura!

ERNESTINA                è come se dietro avesse un terzo occhio!

FEDERICO                    Zitti … zitti! (Si dirige con fare professionale verso la finestra e con sospetto,

alza   gli   occhiali   guarda   giù   in   strada.    Poi   si   avvia   verso   le    porte

dell’appartamento   socchiudendole    una   per   volta   per   sbirciare   se   c’è

qualcuno nascosto)

ERNESTINA                Signore ma che fate!? Qui non c‟è nessuno!

FEDERICO                    (accosta il dito al naso per comunicare ai presenti di fare silenzio. Poi con

sussiego) è la procedura …. La procedura! (poi avvicinandosi a GIGINO

scandisce sempre con sussiego) HUMPHREY BOGART!

GIGINO                           (guarda Osvaldo interrogativo)

OSVALDO                    (prontamente     rivolto     confidenzialmente     a    Gigino     a    voce      bassa)

CASABLANCA! Avvocato scusate, ma è la procedura. Come vi avevo detto

questi    sono    professionisti    dovete    rispondere    CASABLANCA   È    la

controparola d‟ordine!

GIGINO                           (quasi balbettando) CASABLANCA

FEDERICO                    bene, siete dei nostri … (a Ernestina) e voi signora?

ERNESTNA                  io cosa?

FEDERICO                    (spazientito) come cosa!?

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !


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OSVALDO                    Aah, ma allora vostra moglie non ha ancora capito!?

GIGINO                           ah già la parola d‟ordine …(perplesso suggerisce ad Ernestina sussurrando

tra i denti) CASABLANCA!

ERNESTINA                CASSAPANCA !?

OSVALDO                    ma quale CASSAPANCA! … signora la controparola è CASABLANCA voi

dovete rispondere CASABLANCA

ERNESTINA                (titubante ed intimorita) CASABLANCA

FEDERICO                    bene!

GIGINO                           prego signor  HUMPHREY BOGART! accomodatevi.

FEDERICO                    (guarda Gigino con sussiego) prego agente F02. Lo so, non mi sono ancora

presentato, come vi ho detto io sono l‟agente F02 dell‟agenzia investigativa “il gatto e la volpe”

GIGINO                           oh, scusatemi signor Agente F02 io sono l‟avvocato Di Pasquale!

FEDERICO                    lo so, noi sappiamo tutto .. e la signora è vostra moglie Ernestina

ERNESTINA                (perplessa) si sono la signora Ernestina. Ma, toglietemi una curiosità, com‟è

che avete bussato la porta cinque volte?

FEDERICO                    (titubante) e già, perché!?

GIGINO                           giusto …  lo chiediamo noi a voi … perché?

FEDERICO                    (svincolandosi dall’imbarazzo) gentile signora come vi ho detto noi sappiamo

tutto! E prima di accettare un incarico ci informiamo delle persone con cui verremo in contatto.

OSVALDO                    addirittura!?

FEDERICO                    Abbiamo i nostri informatori … e la gente parla! Barone, avete voglia se

parla ….. e quanto parla!

ERNESTINA                Rosa …. e semp‟essa, ne sono sicura e semp‟essa!

GIGINO                           (alla moglie) troppa confidenza … troppa confidenza ….

FEDERICO                    (si risiede e, rivolto ai presenti) dunque io sono pronto a cominciare anche da

subito. Bisogna afferrare il toro per le corna …

GIGINO                           (schiarendosi la gola per stemperare l’imbarazzo del barone) ma che dite?

Signor agente F02  non è il caso!

ERNESTINA                giusto ha ragione mio marito, non è proprio il caso data la situazione!

FEDERICO                    (per un attimo guarda i presenti) e si scusate … volevo dire che queste sono

cose che bisogna affrontare urgentemente, per evitare che la situazione degeneri.

OSVALDO                    avete ragione, bisogna iniziare subito. Il vostro principale vi ha detto cosa

dovete fare?

FEDERICO                    certamente so tutto!

OSVALDO                    (mettendo una mano in tasca e tirando fuori una fotografia) prendete questa è

la foto di mia moglie!

FEDERICO                    non c‟è bisogno … conosco la baronessa!

ERNESTINA                come già la conoscete?

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FEDERICO

(schiarendosi la gola per mascherare la gaffe) certamente come vi ho detto

noi sappiamo sempre tutto di tutti!

OSVALDO

(rimettendo la foto in tasca) allora sapete anche già dove va mia moglie il

martedì ed il giovedì pomeriggio e con chi se la fa!?

FEDERICO

Signor Barone, la signora va in parrocchia, a questo ci siamo subito arrivati,

anzi il mio principale ha già saputo che cosa fa li vostra moglie il martedì

(mette  la  mano  in  tasca  e  prende  una  busta  contenente  il  rapporto

investigativo) vedete ha già fatto una bozza di rapporto.

OSVALDO

(un po’ irritato) e allora datemelo sto cacchio di rapporto a chi aspettate?

FEDERICO

e no, la nostra è una ditta seria e quindi il principale

mi ha mandato per

verificare se il  giovedì  fa   la stessa cosa. Se  è così,

stasera stessa devo

consegnare il rapporto all‟avvocato.

GIGINO

come a me !?

FEDERICO

Si a voi … Così ha detto il principale. …. Signor barone vostra moglie sta li

per più di due ore bisogna vedere bene! Esserne certi!

OSVALDO

(quasi piagnucolando) avvocà, avete sentito? Due ore, due interminabili ore

GIGINO

beh, dopo la vespertina, che so….  diranno il rosario!

ERNESTINA

ma giovedì scorso sono entrata in chiesa, ma lei non c‟era

OSVALDO

(quasi piagnucolando) avete sentito!? Non c‟era, non c‟era!

FEDERICO

barone, calmatevi e non vi preoccupate, appena esce la seguirò e consegnerò

il rapporto dettagliato stasera stessa in busta chiusa all‟avvocato, come ha

detto il mio principale. Sarà un rapporto fatto bene davanti e di dietro

OSVALDO

(un poco corrucciato e dubbioso) come sarebbe a dire davanti e di dietro!?

FEDERICO

certamente …  di quello che vedo io e di quello che vede la chitarra!

GIGINO

già il buco di dietro

ERNESTINA

signor barone, ma a proposito di buco, oggi è giovedì! Non è fra poco che

vostra moglie esce?

OSVALDO

già è giovedì, ma non vedo il nesso con il buco!

GIGINO

(imbarazzato) no scusate barone, ma mia moglie non si è espressa bene,

voleva dire che la telecamera che è nel buco della chitarra registrerà tutto!

OSVALDO

ah ecco. Comunque ora è meglio che torno su a casa, perché non esce fino a

quando non torno. … Sapete, il martedì e il giovedì pomeriggio non c‟è la

donna di servizio e nostra figlia non può rimanere sola!

ERNESTINA

e già, c‟è la bambina ….

GIGINO

certo è una sfortunata coincidenza. Esce proprio il martedì ed il giovedì

ERNESTINA

(verso il pubblico) ma che donna impudente. È proprio una  svergognata, una

libertina ….

OSVALDO

(a Gigino) cosa ha detto?

GIGINO

(prontamente lanciando un occhiata alla moglie e calcando sulle parole) no,

ha detto che non avete una parente  … che so ….  una cognata …. a cui

affidare la bambina

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OSVALDO                    e no, come sapete viviamo soli. Avvocato scusatemi, ma io adesso vado a

casa. Signora Ernestina l‟agente F02 può aspettare qui da voi fino a quando non esce mia moglie?

ERNESTINA                certamente

GIGINO                           barone andate tranquillo.

OSVALDO                    allora io vado ….         (rivolto poi a Federico muovendo le labbra in segno

d’intesa) HUMPHREY BOGART!

FEDERICO                    e no! io HUMPHREY BOGART …. Voi CASABLANCA

OSVALDO                    a    già!    Scusate   quello    che   è    giusto   è    giusto   CASABLANCA!    …

CASABLANCA (poi rivolto a Gigino confidenzialmente ) questi sono precisi. Sono professionisti!

GIGINO                           (poco convinto) lo vedo … lo vedo

ERNESTINA                prego barone vi accompagno (precede il barone all’uscita)

OSVALDO                    grazie signora (segue Ernestina)

Scena quinta: Gigino – Ernestina - Federico – Matteo

GIGINO                           E adesso signor agente F02 preparatevi anche voi che tra poco scende la

baronessa e la dovete seguire

ERNESTINA                (Rientra)

FEDERICO                    (togliendosi il capello e la parrucca) avvocato siete stati bravissimi! E allora

che dite, me li sono guadagnati „sti cento euro

GIGINO                           (molto sorpreso e sconcertato dalla rivelazione) qua ..quali cento euro?

ERNESTINA                ueh  Federico  ma  allora  siete  voi!?  Ma  che  ci  fate  così  combinato?  (al

pubblico) Ecco perché aveva una sagoma famigliare!

GIGINO                           no! No! Ernestì un momento (fermandola con la mano) Federico aspettate,

che è „sta storia dei cento euro?

FEDERICO                    nessuna storia avvocato. Ho fatto tutto quello che mi ha detto vostro cugino

GIGINO                           mio cugino? Ma quale cugino !? Io non ho cugini!

FEDERICO                    ma forse è il cugino di vostra moglie?

ERNESTINA                ma neanche io ho cugini qui a Napoli

GIGINO                           Federico, ma mi volete spiegare che cosa è questa carnevalata?

FEDERICO                    avvocato ma quale carnevalata. L‟altro giorno, mentre mangiavo il panino

fuori la bottega di don Carmine il vinaio, è venuto un signore che mi ha detto

essere vostro cugino e mi ha raccontato dello scherzo che volevate fare al

barone.

GIGINO                           Uno scherzo, ma quale scherzo?

ERNESTINA                (a Federico) avanti parlate

FEDERICO                    mi ha detto di fare questa parte e, che se la facevo bene, voi mi avreste dato

cento euro.

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GIGINO                           ma queste so cose da pazzi … Gesù, Gesù e voi avete accettato senza dirmi

niente?

FEDERICO                    e che ne so … infondo si trattava di uno scherzo innocente

ERNESTINA                ma voi pazziate …. Con la gelosia del barone? Quello ammazza la moglie e

pure a voi

FEDERICO                    a me?  E io che centro …. Se mai se la piglia con l‟avvocato

GIGINO                           come? …    con me … con me? Santo cielo. E adesso che facciamo … ma

vedete che impiccio! Quello se la prende veramente con me!

ERNESTINA                Ma Gigino tu non gli dici proprio niente e voi Federico è meglio       che ve ne

andate e non vi fate vedere più e …. chi si è visto s‟è visto.

GIGINO                           giusto.

FEDERICO                    (togliendo la busta dalla tasca) e con questa come la mettiamo? Io la devo

lasciare a vostro marito che la consegnerà stasera stessa al barone. Lui lo sa che il rapporto lo devo solo confermare.

GIGINO                           cazzarola! Mi ero scordato del rapporto del pedinamento!

ERNESTINA                quello deve sapere la moglie che cosa fa e chi se la fa.

GIGINO                           ma che dici?

ERNESTINA                no, no! volevo dire con chi se la fa il martedì ed il giovedì pomeriggio.

FEDERICO                    scusate …. e se gli facessimo comunque trovare il rapporto del pedinamento e

non se ne parla più?

ERNESTINA                e cosa è scritto in questo rapporto?

FEDERICO                    e che ne so, la busta non l‟ho aperta. Quel signore mi ha detto di non aprirla.

Ha detto: verifica prima, poi apri la busta, poi conferma e controfirma.

GIGINO                           ma vedete che ingenuità …. Su datemi la busta, vediamo che cosa è scritto

nel rapporto

FEDERICO                    ma … ma …

GIGINO                           datemi questa cacchio di busta!

FEDERICO                    (titubante e timoroso consegna la busta all’avvocato)

GIGINO                           (apre la busta, prende il rapporto e legge. Guarda i presenti, guarda il

pubblico e a voce alta) CORNUTONE

ERNESTINA                cornutone?

GIGINO                           si c‟è scritto proprio cosi: - cor nu to ne – vedi

FEDERICO                    come solo questo?

GIGINO                           si solo questo

ERNESTINA                o Gesù mio e quello l‟ammazza alla signora!

MATTEO                         (bussa alla porta cinque volte)

FEDERICO                    avvocà, qui bisogna sapere il martedì e il giovedì la baronessa che fa

ERNESTINA                (andando ad aprire) e questa è Rosa! Lo sapesse lei?

FEDERICO                    avvocà, la signora ha ragione! Sicuramente la signora Rosa lo sa, conosce e

fatte e tutti quanti!

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GIGINO                           e, si …. e se no come si fa! Qui bisogna inventare qualche cosa da scrivere

ERNESTINA                (entra con Matteo con la 3DS) ciao nonno!

GIGINO                           ciao Matteo. (poi a Ernestina) Ernestì, qui bisogna sapere il martedì e il

giovedì la baronessa che fa in parrocchia per più due ore dopo la vespertina.

MATTEO                         ma chi la signora Silvana?

ERNESTINA                Matteo, non sono fatti che ti riguardano. Anzi vai in cameretta a giocare con

la 3DS

MATTEO                         si vado. Ma io  lo so che fa la baronessa in parrocchia!

GIGINO                           come lo sai?

MATTEO                         sicuro che lo so!

FEDERICO                    e che fa? … che fa

MATTEO                         nonno, ma hai  detto il martedì ed il giovedì dopo la vespertina?

GIGINO                           Si

MATTEO                         Sarebbe un mezzo segreto, comunque a voi lo posso dire!

ERNESTINA                e avanti diccelo

MATTEO                         nonna, dopo la messa stiamo facendo le prove per uno spettacolo teatrale di

beneficienza e c‟è pure la baronessa

ERNESTINA                uno spettacolo teatrale?

MATTEO                         si lo facciamo per il 25 aprile …. è una cosa greca

GIGINO                           un classico greco!? Caspita che impegno. E come si chiama?

ROSA                                mi pare che si chiama Troia e … e, si …. Troia e il cavallo, insomma                una

cosa di questa ….

GIGINO                           fosse l‟opera di Beccaccioni  “Troia e l‟inganno del cavallo” ?

MATTEO                         si proprio così. È proprio quella!

ERNESTINA                e scommetto che la baronessa fa la parte di Elena

MATTEO                         si! Fa Elena …. ma tu come lo sai?

ERNESTINA                (al pubblico) l‟hoimmaginavo. Quello il parroco sa a lui! Allora visto che è

così adesso non perdiamo tempo.

GIGINO                           e che facciamo?

ERNESTINA                Allora Gigino prendi un foglio di carta ed una busta nuova. E voi Federico

venite qua a scrivere il rapporto.

GIGINO                           (esegue)

FEDERICO                    (mentre si avvia al tavolo) avvocato e voi me li date i cento euro?

GIGINO                           ma siete uscito pazzo? Allora non avete capito niente? Quell‟uomo che vi ha

avvicinato ha fatto fesso al barone e pure a voi.

FEDERICO                    questo l‟ho capito! Ma allora sono solo io che ci perdo qua!?

GIGINO                           Federico, ma lo capite che io sto evitando di farvi prendere una denuncia.

Quello il barone c‟ha rimesso 500 euro. E voi siete stato vittima e complice di una truffa

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FEDERICO

come una truffa? … Come complice?

ERNESTINA

si Federico, mio marito ha ragione. È meglio che ve li scordate i cento euro e

scrivete (inizia a dettare) io sottoscritto agente F02 dichiaro sotto la mia

personale responsabilità … Federico! ….. Mi raccomando dichiaro si scrive

con l‟H

FEDERICO

E signora Ernestina non vi preoccupate! Voi lo sapete … io so diplomato!

ERNESTINA

va  bene,  già.  Dunque  dicevamo  …

dichiaro  sotto  mia  personale

responsabilità, virgola,

FEDERICO

(ripete  scrivendo)  io  sottoscritto  agente  F02  dichiaro  sotto  la  mia

personale responsabilità … virgola …. Signò … io metterei un punto e

virgola

ERNESTINA

no, ma che dite, basta la virgola. E che mettiamo la punteggiatura a peso!?

…… scrivete … che la signora baronessa Silvana Quaranta in Camera

FEDERICO

come quaranta in camera?

GIGINO

state zitto e scrivete

FEDERICO

ma se scrivo così il barone l‟ammazza veramente!

ERNESTINA

Federico, … la signora Silvana Quaranta è coniugata con il barone Camera

…. Quindi si dice la signora Quaranta in Camera

FEDERICO

no  signora,  allora  scrivo  proprio  così  –  che  la  signora  Silvana  Quaranta

coniugata con il Barone Camera!

GIGINO

(guardando la moglie) e va bene! forse è meglio! …. Si, scrivete così ….

FEDERICO

(scrive  ripetendo)  che  la  signora  Silvana  Quaranta  coniugata  con  il

Barone Camera! (Poi come se dettasse lui e di getto guardando Ernestina)

Signora,  va  bene  così  ….  sta  facendo  Elena  di  Troia  con  il  cavallo  in

parrocchia

ERNESTINA

ma quale cavallo … che state dicendo? siete impazzito?

FEDERICO

e come! …. Lo ha detto vostro nipote!

MATTEO

ma il cavallo non ce lo abbiamo ancora!

FEDERICO

ah, non ce lo avete ancora?

GIGINO

Federico, ma voi  volete  passare un guaio!? Non pensate …. Scrivete. E

scrivete solo quello che vi detta mia moglie

FEDERICO

e va bene … e non vi arrabbiate …. Scrivo …. scrivo

ERNESTINA

Dunque (da un occhiata al foglio) dunque dicevamo … aaaa … aaaa …

barone camera …. Virgola …. sta facendo le prove ….

FEDERICO

(ripete scrivendo) sta facendo le prove… (guardando Ernestina per avere

assenso) … (poi convinto) per il cavallo

anche se il cavallo non c‟è ancora

GIGINO

e dalle, nata vota cu sto cavallo!?

FEDERICO

avvocà …  e qui prima o poi stu cavallo deve arrivare! È vero Matteo?

MATTEO

e, si, ma il cavallo non c‟è ancora!

FEDERICO

e come fate!?

MATTEO

il parroco voleva procurare un ciuccio ma non andava bene

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FEDERICO                    addirittura! Nu ciuccio!

MATTEO                         poi la baronessa ha detto che al cavallo ci pensava lei.

GIGINO                           e già quello il marito ha una scuderia ad Agnano

FEDERICO                    (maliziosamente) ah Matteo!… al cavallo ci pensa la signora!?

GIGINO                           basta Matteo, non rispondere. …. Ci mancavi solo tu

ERNESTINA                insomma, Federì, „stu cavallo non ci sta!

FEDERICO                    E allora per il momento il cavallo aspetta!

ERNESTINA                ecco, bravo, aspetta! Su, scrivete. ….. Sta facendo le prove per uno spettacolo

alla parrocchia e,

GIGINO                           scrivete … eseguite. Voi dovete solo eseguire ….

FEDERICO                    e va bene! (continua a scrivere ripetendo) Sta facendo le prove per uno

spettacolo alla parrocchia

BUSSA IL TELEFONO

Mentre gli altri continuano a far scena

GIGINO                           (risponde al telefono) ah siete voi  Barone ….. si, l‟agente è andato! ….. state

tranquillo ….. si, si mi farò dare il rapporto …. Bene, bene a più tardi (posa la

cornetta. Poi al pubblico) queste sono cose da pazzi. So cose che sulo aNapule succerono.

Fine 1° quadro

-

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quadro 2

L’AFFARE IPERDIBILE

ERNESTINA

moglie di Gigino

(60 -70 anni)

SABRINA

nipote della signora Rosa

(18 -20 anni)

GIGINO Di Pasquale

avvocato

(60 -70 anni)

MARCO Barone

rappresentante ditta pompe funebri

(30 -50 anni)

Salotto in casa dell‟avvocato Di Pasqule in via Toti 15 Mergellina Napoli

Scena prima: Ernestina - Sabrina - Gigino

SABRINA                      (bussa cinque volte alla porta)

ERNESTINA                (esce dalla cucina) e questa sarà Rosa

SABRINA                      (entra con Ernestina)  signora la zia vi ringrazia per il burro che gli avete

prestato stamattina. Comunque l‟ho ricomprato per darvelo (lo consegna con risatina scema)

ERNESTINA                ma non c‟ era bisogno. Di a tua zia che ne poteva anche fare a meno.

Riportaglielo e non ti preoccupare

SABRINA                      no, signora … scherzate? E chi lo riporta a zia Rosa … quello me lo fa

mangiare (risatina scema)

ERNESTINA                (prendendo il burro) e va bene …

GIGINO                           (entrando in scena con delle ricette in mano ) ciao Ernestì. Buongiorno

signorina

SABRINA                      (con risatina scema) buongiorno avvocato!

GIGINO                           (poi titubante a Ernestina) ma chi è? ….

ERNESTINA                (interrompendo) è la nipote della signora Rosa!

GIGINO                           mamma mia e come ti sei fatta grande. Non ti avevo proprio riconosciuta

SABRINA                      e si sono cresciuta! (con risatina scema) E poi a Ischia c‟è l‟aria buona!

GIGINO                           (guarda la moglie perplesso per la risatina di Sabrina)

ERNESTINA                (glissando) che ti ha detto il dottore?

GIGINO                           mi ha dato la cura per la sciatica

ERNESTINA                altre iniezioni di muscoril e voltaren?

GIGINO                           proprio cosi … finirò come un colabrodo! A proposito Sabrina per cortesia

vuoi dire alla zia se questa sera può venire a farmi l‟iniezione?

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SABRINA                         avvocato, questa sera la zia va a cena fuori per festeggiare l‟anniversario di

matrimonio (con risatina scema) noi per questo siamo qua

GIGINO                           (guarda la moglie perplesso per la risatina di Sabrina)

ERNESTINA                (alza le spalle)

GIGINO                           In tutto ne devo fare dodici

SABRINA                      (con risatina scema) come avvocato tutte quante insieme

GIGINO                           (sgranando gli occhi) per amor di Dio  (guarda la moglie in maniera

interrogativa per le risatine di Sabrina)

ERNESTINA                (glissando) allora fa gli auguri agli zii!

SABRINA                      si, riferirò! Avvocato Comunque credo che per la siringa stasera si farà

tardi, perché poi loro vanno a teatro (con risatina scema) e non penso che a quell‟ora voi state comodo?

GIGINO                           ah e adesso come faccio? Devo iniziare una cura di dieci siringhe.

SABRINA                      ma perché vostra moglie non le sa fare? (con risatina scema) Quello è

facilissimo!

GIGINO                           no! Le sa fare …. Ma al momento di infilare l‟ago chiude gli occhi perché

dice che gli fa impressione e quindi! sapete come si dice !? a do coglio ..

coglio!

SABRINA                      (con risatina scema ) ma voi che dite?

GIGINO                           dico che quando l‟anno scorso dovetti fare le iniezioni di calciparina sulla

pancia … lei un paio di volte sbagliò la mira e ad occhi chiusi mi infilò l‟ago proprio nell‟ombelico!

ERNESTINA                ma fosti tu che ti muovesti … io che ti dicevo? Stai fermo … stai fermo …

che facciamo presto presto!

GIGINO                           e già. Adesso stai a vedere che la colpa è mia… sei tu che chiudi gli occhi

ERNESTINA                ma quello mi fa impressione

SABRINA                      (con risatina scema) ma se volete vela posso fare io … sapete sono

esperta!

GIGINO                           veramente? …. (guardando la moglie) Eppure non si direbbe

SABRINA                      ne ho fatto a tantissime a papà e dice che sono diventata bravissima! (con

risatina scema ) Papa dice sempre: -se c‟è una cosa che sa fare beneSabrina … sono le iniezioni - (con risatina scema )

ERNESTINA                 allora visto che sei esperta, potresti fargliela tu

GIGINO                           (perplesso) ma Ernestina che dici!?

ERNESTINA                e poi vuoi dire a mio marito che uno non si deve muovere quando gli

devono fare un‟iniezione?

SABRINA                      (con risatina scema ) certamente avvocato dovete stare fermo, altrimenti la

siringa va a suppurazione e vi viene un didietro come le scimmie … (con risatina scema ) sapete quella dal culo rosso!

GIGINO                           (al pubblico) Misericordia!

ERNESTINA                hai visto?

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GIGINO                           ma Sabrina mica pure tu chiudi gli occhi quando fai un‟iniezione?

SABRINA                      no!     (con   complicità    a   Ernestina)     Beh   …    ma   se   manca   la   luce

all‟improvviso … proprio in quel momento!.... diventa tutto buio!

GIGINO                           ma è un caso! Una fatalità! E‟ più facile vincere al superenalotto che si

verifichi un simile eventualità proprio in quel momento!

SABRINA                      comunque avvocato non vi preoccupate. Vengo questa sera verso le 9 ….

Dopo la cena! (risatina scema )

GIGINO                           Ernestì … prepara le candele ….non si sa mai. Avessa mancà la corrente

all‟improviso?

ERNESTINA                … Gigì ma che dici (poi sorridendo a Sabrina) grazie Sabrina ci vediamo

dopo cena!

SABRINA                      ma per carità è un dovere di buon vicinato. E poi, come dice zia Rosa,

vostro marito merita … merita! (risatina scema) e poi la zia vi vuole bene

GIGINO                           e,si. Merito almeno di non sentir dolore.

SABRINA                      (avviandosi verso l’uscita) beh arrivederci, ci vediamo questa sera.

ERNESTINA                grazie non ti accompagno! Sei di casa! …. Ah a proposito, stasera bussa il

campanello della porta cinque volte! Così sono sicura che sei tu.

SABRINA                      non dubitate!  (risatina scema) Busso il  campanello della porta  cinque

volte. Come ha detto la zia (esce cantando)

Scena seconda: Ernestina – Gigino Marco

GIGINO                           (riferendosi a Sabrina che è appena uscita cantando) Comunque a me

questa, con quella risatella, non mi da tanto affidamento!

ERESTINA                    ma tu lo sai come sono i giovani oggi …. Sempre allegri sempre con la

musica nelle orecchie!

GIGINO                           sarà, ma a me pare na meza scema!

ERNESTINA                ma che vuoi fare, infondo la zia sta sempre a disposizione … come del

resto adesso anche lei.  In fondo sono brava gente

GIGINO                           si va be‟… e speriamo bene!

MARCO                           (bussa alla porta una volta)

ERNESTINA                e no. Una sola bussata! Io non apro….

GIGINO                           (guarda la moglie poi il pubblico con aria interrogativa)

MARCO                           (bussa cinque volte)

ERNESTINA                (conta con le dita e mentalmente) … sarà sempre lei, chi sa che si è

dimenticata! (mentre si avvia ad aprire)

GIGINO                           (Gigino segue con lo sguardo la moglie, poi tra se alzando le spalle) e

adesso pure la nipote della signora Rosa bussa cinque volte?! E‟ entrata a pieno titolo nella famiglia!

ERNESTINA                (rientrando rivolta al marito) Gigino, c‟è          il signor Barone … lo faccio

entrare?

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GIGINO                           e mica lo vuoi lasciare fuori la porta!?

ERNESTINA                e si … certamente! (andando alla porta)

GIGINO                           mamma mia il barone Camera sta un‟altra volta qua!

ERNESTINA                (si avvia alla porta di casa per far entrare Marco Barone) accomodatevi

GIGINO                           prego  signor  Barone  (accortosi  che  non  è  il  Barone  Camera  che  si

aspettava , guardando la la moglie) ma …. Ma…

MARCO                           (entra) buongiorno avvocato!

Marco è un signore vestito sobriamente con capi sicuramente non suoi e rimediati per meglio figurare. Ha la gobba. Porta occhiali scuri ed una valigetta porta documenti. Cammina con difficoltà perché ha le scarpe strette. Ha una gobba sulla schiena

ERNESTINA                il signore mi ha detto di avere una appuntamento con te!

GIGINO                           (perplesso) ma … veramente credo di averlo dimenticato …           comunque

signore non credo di conoscervi !

MARCO                           lo so, è vero, non mi conoscete ….(tendendo la mano) permettete che mi

presenti. … Sono Marco Barone il nipote di Don Rafele, il custode del tribunale

GIGINO                           (stringendo la mano)     ah … siete il nipote di don Raffaele Pellecchia?

MARCO                           si! …. Beh si, diciamo nipote indiretto ….

ERNESTINA                come sarebbe a dire nipote indiretto

MARCO                           sarebbe a dire che sono il fratello della cognata della sorella della moglie

di don Rafele …..

ERNESTINA e GIGINO (si guardano cercando di capire la parentela del signore)

ERNESTINA                (realizzando) e, si, giusto: indiretto ..

MARCO                           insomma la signora Assuntina è mia zia…

ERNESTINA                e chi è la signora Assuntina?

MARCO                           è la sorella della moglie di don Rafele,  che mi ha detto che nel pomeriggio

potevo venire da voi!

GIGINO                           chi ve l‟ha detto?  La zia Assuntina?

MARCO                           no, il marito della sorella ….. don Rafele!

GIGINO                           (cercando di realizzare) il marito ….       della sorella ….    di vostra zia!? …

ah, già … vostro zio….

ERNESTINA                (stoppando il marito) e no,  zio indiretto …

GIGINO                           (guardando   la   moglie   con  aria   di   sufficienza)    già    zio   indiretto  …..

(realizzando) a scusatemi… (portando la mano alla fronte) Si, si adesso

ricordo che vostro (guardando la moglie e accentuando la voce su zio

indiretto) zio indiretto,     mi ha chiesto stamattina, se oggi nel pomeriggio

potevo ricevervi … trattandosi di una cosa molto personale ….

MARCO                           esattamente, ed eccomi qua!

ERNESTINA                scusate signore, … ma come mai avete bussato cinque volte?

MARCO                           perdonatemi … io avevo bussato una volta sola e nessuno mi ha aperto.

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !


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GIGINO                           (guardando la moglie interrogativo) e allora?

MARCO                           Poi, la vostra vicina, devo dire proprio una bella ragazza, si è affacciata

alla porta di casa sua e mi ha detto che se non si bussava cinque volte,

nessuno mi avrebbe aperto …. Anzi è stata proprio lei che ha bussato

cinque volte …

ERNESTINA                (al pubblico) Gesù, Gesù … ma allora questa è  scema più della zia!….

GIGINO                           (inizia a contorcersi per un improvviso mal di pancia) per la miseria

ERNESTINA                che c‟è Gigino, ti senti male?

GIGINO                           e che ne so ….. saranno stati i fagioli

ERNESTINA                ma quali fagioli …. Chi sa che porcheria ti sei mangiato stamattina alla

bouvet del tribunale!

GIGINO                           ma quale bouvet …. Sono sicuramente i fagioli!

ERNESTINA                Gigi, ma quelli i fagioli fanno bene …. Dovremmo mangiarli almeno tre

volte a settimana!

MARCO                           buono signò. E come mi piacciono i fagioli …. Specialmente con i tubetti

… quando il fagiolo s‟infila nel tubetto è proprio una poesia …

ERNESTINA                hai visto Gigì! Il signore se ne intende!

GIGINO                           (contorcedosi) ma quale poesia! Qua mi sta scoppiando una tragedia nella

pancia!    ….  (a Marco) Permettete (esce di corsa)

MARCO                           prego avvocato … fate con comodo. Vi aspetto

ERNESTINA                va trova che s‟è mangiato. (girando intorno a Marco notando con piacere

la sua gobba) sentite giovanotto ma voi di numeri ne capite?

MARCO                           e beh signora io sono diplomato in ragioneria!

ERNESTINA                ma che avete capito!? Volevo dire: voi giocate a lotto?

MARCO                           e si qualche volta. Ma sapete io non ho molta possibilità e quindi gioco

poco

ERNESTINA                e prendete …. Prendete?

MARCO                           io no. Ma gli amici e           parenti mi chiedono spesso qualche numero ….

Signò dicono che io porto fortuna (indicando la gobba) e tutto per via di questa cosa qua

ERNESTINA                questa cosa che?

MARCO                           come non la vedete?

ERNESTINA                (con ipocrisia) ah quella piccola protuberanza? E chi se ne era accorta …

MARCO                           Signò questa piccola, come la chiamate voi, protuberanza mi rende infelice

ERNESTINA                (avvicinandosi e carezzando la gobba) ma che dite quella si nota appena.

E vincono? … vincono?

MARCO                           Chi

ERNESTINA                come chi!? Gli amici i parenti?

MARCO                           a già i numeri! Signò, ve lo dico in confidenza (sussurrando) spessissimo

… spessissimo. Pensate che zi Rafele, la settima scorsa s‟è giocato un terno secco è ha vinto 4250 euro.

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ERNESTINA                Alla faccia …. E vi ha fatto un regalo?

MARCO                           e no. Io non pretendo niente…., però mi devono dare 50 centesimi per ogni

numero che do, 50 per ogni ruota e 50 per le combinazioni

ERNESTINA                come così poco?

MARCO                           e signò, e che volete! Infondo io non posso dare una garanzia di vincita

sicura. E quindi cerco poco. Se no chi me li da i 50 centesimi?

ERNESTINA                Beh, giusto avete ragione! (accarezzandogli discretamente nuovamente la

gobba) E allora datemi tre numeri pure a me … non si può mai sapere

MARCO                           sembra facile …. Signò mi dovete almeno raccontare un sogno che avete

fatto di recente … ci vuole lo spunto….

ERNESTINA                   e ci‟avete ragione ci vuole lo spunto. Dunque dovete sapere l‟altra notte ho

sognato che mio marito gridava in mezzo alla strada. Io mi sono affacciata

alla finestra  e ho visto un cane che lo mozzicava … mamma mia ... e che

paura che mi so pigliata!

MARCO                           dunque signora. „o cane fa 6, il morso 67 e          la paura fa 90. Vi dovete

giocare 6 – 67 e 90 terno secco sulla ruota di Napoli

ERNESTINA                e il marito non ce lo mettiamo?

MARCO                           già, mettiamoci pure il marito che fa 19. Dunque Signò, sentite a me.!

Giocatevi 6 -19 – 67 e 90 e fate 50 centesimi sulla quaterna e 4 euro e 50 sul terno. Signò … m‟arraccumann ruota di Napoli!

ERNESTINA                aspettate che me li segno (prende un foglio di carta e la penna e segna i

numeri) e a voi quando vi devo dare?

MARCO                           dunque   4 numeri vengono 2 euro. 1 euro per le due giocate e 50 per la

ruota fanno giusto 3 euro e 50

ERNESTINA                e se lo faccio pure per tutte le ruote?

MARCO                           signò ve lo stavo dicendo. Mi avete tolto le parole di bocca! Per tutte mi

date un altro euro e 50 e fanno giusto 5 euro. E buona fortuna!

ERNESTINA                (prende i soldi dal borsellino e li consegna a Marco) e se vinco vi faccio

pure un regalo

MARCO                           signò,  come  vi  ho  detto,  non  c‟è  ne  bisogno  ….  La  giocata  è  senza

garanzia!

GIGINO                           (rientra) cosa è senza garanzia? …. mamma mia mi so liberato

ERNESTINA                (nascondendo il borsellino ed il foglio con i numeri) no si parlava dei

telefonini che vendono a Forcella

GIGINO                           lascia perdere …. Quella è roba di dubbia provenienza

MARCO                           e si signò, vostro marito ha ragione!

GIGINO                            comunque, scusami Ernestì, adesso cortesemente lasciaci soli, …                hai

sentito ? …. si tratta di una cosa personale e sicuramente delicata …

ERNESTINA                (a Marco) Con permesso … vi lascio alle vostre cose …            (entra nella

stanza attigua)

GIGINO                           (indicando la sedia a  Marco) prego accomodatevi ….  (gli si siede di

fronte)

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MARCO

(sedendo) Ah … grazie, troppo buono, ho i piedi come due zampogne.

GIGINO

dunque ditemi … (guardando con sufficienza un punto in alto sulla parete

opposta) …che cosa è successo?

MARCO

(guarda verso lo stesso punto) che è successo !?

GIGINO

(riguardando  il  punto  in  alto)  che  cosa  è  successo?  (poi  realizza

l’equivoco). No, no …  dicevo a voi … che cosa vi è successo!  In cosa

posso esservi utile?

MARCO

a di te a me?

GIGINO

e certamente qui ci siamo solo io e voi …

MARCO

scusate avvocato … poiché siamo solo io e voi …. Insomma siamo tra

uomini … (sfilandosi le scarpe)   Permettete che mi sfilo un attimo le

scarpe …. Mi fanno nu poco male ….

GIGINO

(guardando sotto il tavolo) beh vedo che lo avete già fatto ….(rassegnato

quasi  sfottendolo)   Fate,  fate…  fate   come  se

foste  a  casa  vostra  …

(guardano Marco fino alla fine dell’operazione)

comunque caro signore

vi faccio notare che …. (allontanando un poco la sedia dove è seduto da

tavolo e toccandosi poi il naso)

MARCO

lo so, lo so, …. ma mi piace sentire quest‟odore perché so che tra poco

avrò sollievo ai piedi…

GIGINO

e chiamatelo odore. Io non direi  … insomma diciamo che, per sopportare

quelle scarpe, siete un mezzo masochista

MARCO

beh!  Proprio  masochista  no…  (ridacchiando)

diciamo  che  sono

(scandendo e toccandosi il naso) naso–chista!

GIGINO

(con forzato sorriso) e già! … spiritoso, molto spiritoso, quindi nei miei

confronti diciamo che siete sado - naso ….

MARCO

ah bravo … vedo che siete di spirito … buon segno!

GIGINO

Comunque,  veniamo a noi, mi volete dire perché siete qui e cosa vi è

successo?

MARCO

avvocato, a me non è successo niente fortunatamente …

GIGINO

beh … e allora perché siete venuto da me?  Si tratta di una cosa che

riguarda un‟altra persona? … forse il vostro zio indiretto; Don Rafele?

MARCO

no, no, si tratta di una cosa che riguarda tutte le persone …

GIGINO

Come tutte le persone! Quali persone?

MARCO

(con atteggiamento filosofeggiante) sapete primo o poi capita a tutti. …

Tutti ci dobbiamo passare ….

GIGINO

ma che dite, spiegatevi. Dove dobbiamo passare!?

MARCO

beh! (filosofeggiante) Forse è meglio dire

…. trapassare!

GIGINO

(s’irrigidisce pensieroso)

MARCO

(con atteggiamento normale e spicciolo)

Insomma tutti: prima (indicando

Gigino) o poi (indicando se stesso) dobbiamo morire …

GIGINO

è naturale … che tutti prima o poi dobbiamo morire!  E per dirmi questo

che siete venuto!? Forse siete un monaco trappista in borghese?

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MARCO                           ma che dite … sono Marco Barone e (con fierezza)       rappresento   la   ditta

cavaliere Benedetto La Fossa e figli, antica ditta specializzata, già dal

lontano 1947, in campo cimiteriale e sepolture in genere ….

GIGINO                           (perplesso ma incuriosito abbozzando uno scongiuro) e allora?

MARCO                           (apre la borsa e tira fuori dei fogli di contratto ed un catalogo) dunque

avvocato sono da voi per proporvi un grande affare ….

GIGINO                           un affare? Che genere di affare ?

MARCO                           bene, benissimo vedo che non perdete tempo … dunque la ditta cavaliere

Benedetto La Fossa e figli, antica ditta specializzata già dal lontano 1947,

in   capo   cimiteriale    e   sepolture   in   genere   ….   Sta   realizzando   una

lottizzazione sull‟amena collina di Poggioreale ….

GIGINO                           come   come,   una   costruzione   di   case   sulla   collina   del   cimitero   di

Poggioreale? E chi volete che se le compra!?

MARCO                           ma quali case! Si tratta del complesso - ultima spiaggia - … una serie di

dimore a schiera in cristallo (mostrando il catalogo) guardate, guardate che meraviglia …

GIGINO                           (da un occhiata fuggente al catalogo, poi guarda perplesso il pubblico e

poi volge lo sguardo a Marco) ma si tratta di tombe!?

MARCO                           beh, avvocato questa è una definizione fin troppo banale … io direi che si

tratta di un investimento immobiliare di lusso ad un prezzo estremamente accessibile e adeguato alla vostra posizione !!

GIGINO                           come alla mia posizione !?

MARCO                           Si adeguata a voi ed alla Vostra pregiata famiglia!

GIGINO                           (riguarda il catalogo, poi guarda perplesso il pubblico e poi volge lo

sguardo a Marco) beh caro signore, sinceramente io non sono interessato aquesto ... come lo chiamate voi … investimento immobiliare !

MARCO                           avvocato! Ma che dite … questa è un offerta imperdibile …. Venite più

vicino a me che vi faccio vedere il catalogo…

GIGINO                           ma sinceramente non mi interessa …

MARCO                           e su, fatelo almeno per don Rafele … quello ha tanta stima di voi …

GIGINO                           la stima è reciproca …    E va bene vi voglio accontentare anche se non mi

interessa. Vengo più vicino a voi,  però non vi dico di rimettervi le scarpe,

ma almeno infilateci i piedi dentro! Qui c‟è un apuzza che non si sopporta!

MARCO                           e va bene (esegue) comunque mi posso togliere almeno la giacca? Così sto

più libero

GIGINO                           non è che finiamo con i piedi e cominciamo con un‟altra cosa?

MARCO                           (si toglie la giacca) no avvocato state tranquillo!

GIGINO                           (si avvicina con la sedia al tavolo annusando l’aria titubante e si accorge

che la gobba di Marco è rimasta nella giacca) scusate ma voi non avevatequella cosa la? (fa il segno sulla sua spalla per indicare la gobba)

MARCO                           no avvocato se vi riferite alla gobba quella fa parte di un altro lavoro!

GIGINO                           (al pubblico) cose e pazz!

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MARCO                           Comunque sentita a me (aprendo il catalogo ne mostra le pagine con

entusiasmo) Ah ecco qua!       Avvocà guardate che eleganti costruzioni in

cristallo   e  acciaio   satinato   inox   a   due  piani   ….   (confidenzialmente)

materiale eterno ….

GIGINIO                         eterno!? E certamente! ….

MARCO                           … e    guardate che rifiniture di lusso     ….   Che eleganza ….. e guardate

queste poltroncine rosse al piano terra …. (con enfasi) sono di una nota

stilista giapponese.

GIGINO                           (rivolto infastidito al pubblico) chi sa chi è!...

MARCO                           bene, bravo vedo che l‟avete riconosciuta!

GIGINO                           a chi?

MARCO                           alla stilista… l‟architetto Scisa chiè

GIGINO                           (tra se riguardando il pubblico) ma voi vedete!

MARCO                           Guardate il  solaio in cristallo tra il  piano terra ed il  primo piano ….

Guardate  che  solidità  ….  Guardate  l‟eleganza  delle  urne  cinerarie  sul

pavimento del primo piano ….

GIGINO                           (indicando la foto sul catalogo) queste sono urne …. ?!!

MARCO                           proprio così …. Vedete! Quanto è spazioso … C‟è il posto per nove urne:

tre   su   ogni   lato   e   quella    del   capo   famiglia,    quella    più   grande

…(confidenzialmente) diciamo la vostra, …. Sta giusto al centro …

GIGINO                           (indicando sarcastico col dito sul catalogo) ah, questa è la mia !?

MARCO                           certamente, in puro cristallo di Boemia!

GIGINO                           di  Boemia!?  …  (ostentando  un  sorriso  forzato  e  con  garbo)  signore

mio… io vi ringrazio per questa proposta … ma io ho già acquistato un

loculo per me e la mia famiglia in un piccolo cimitero di montagna ….

Dove ho la casa di vacanze …

MARCO                           (resta perplesso) Ah!( poi subito per niente scoraggiato incalza) ah, bene

… anzi benissimo … quindi siete fortunato!

GIGINO                            come fortunato!?

MARCO                           proprio così (scandendo) for tu na to! Avete una doppia scelta … potete

stare 10 mesi qui  a Napoli e nei due mesi estivi in montagna ….

GIGINO                           ma  che  state  dicendo  …  voi  scherzate,  ….  Come  da  morto  vado  in

villeggiatura … ?

MARCO                           no, è qui sta il punto.

GIGINO                           il punto ? quale punto?

MARCO                           non dicevo per voi …. Dicevo per i superstiti …. Quelli che vengono a

pregare …

GIGINO                           i superstiti !?

MARCO                           si, i superstiti ….       Loro … d‟estate portano l‟urna in montagna e cosi

possono rendervi omaggio … al fresco .. Magari sorbendo un bel succo di frutta … con lo sfondo delle montagne … immaginate che meraviglia …

GIGINO                           (sarcastico) e d‟inverno qui a Napoli! …. Ma scherziamo?

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MARCO

no, è qui casca l‟asino

GIGINO

(corrucciando la fronte) l‟asino!‟ quale asino?

MARCO

no, scusate, volevo dire che non scherzo affatto … Come diceva Totò la

morte è una cosa seria … Ma voi volete mettere il piacere dei vostri

congiunti  di  venire  nelle  altre  stagioni  a  pregare  e  rilassarsi  un  poco

sedendo su queste comode poltroncine rosse …

GIGINO

(indicando la foto sul catalogo) a questo servono le poltroncine!?

MARCO

esattamente  ….  E  poi  guardate  …  guardate  l‟orientamento  di  tutto  il

complesso ….  (mostra enfatico la pianta della costruzione)  gli immobili

son tutti con vista mare …. Guardate il panorama che si vede da la su.

GIGINO

il panorama!? Ma a chi volete che importi il panorama che si vede dal

cimitero?

MARCO

come!? … ma che dite!? (con enfasi) importa al visitatore,

GIGINO

al visitatore!?

MARCO

certamente,  al  visitatore!

Insomma

il  congiunto

…  guardando

in

lontananza il panorama con

Capri ed il promontorio di Sorrento … la

preghiera  gli  esce  proprio  spontanea,

gli  viene  dal

cuore  ….  è  più

efficace!

GIGINO

(con curiosità) come è più efficace?

MARCO

certamente   (con   complicità   facendoli   gomito)

Avvocato,

se

malauguratamente siete in purgatorio, … quella preghiera vi manda prima

in paradiso ….

GIGINO

(incuriosito) ma veramete !? …

MARCO

e così! …. Credetemi … Vedo che vi state convincendo ….

GIGINO

beh a pensarci potreste anche avere ragione!

MARCO

e che vi dicevo !? …

GIGINO

(ripensando e tentennando il capo) comunque riflettendo bene: vi pare che

uno spende chi sa quanto denaro per un simile investimento?

MARCO

e no, è qui casca l‟asino …..

GIGINO

(un pò incavolato) un‟altra volta! ….

MARCO

Avvocato … la ditta cavaliere Benedetto La Fossa e figli, antica ditta

specializzata,  già  dal  lontano  1947,  in  capo  cimiteriale  e  sepolture  in

genere, offre questa occasione all‟incredibile prezzo di 35.000 euro! ….

GIGINO

Egregio amico, e voi veramente pensate che di questi tempi dove molti

vivi non arrivano a fine mese, c‟è qualcuno che possa impegnare una

somma cosi importante …. Diciamo per la morte … e poi tutta insieme!?

MARCO

e no, e qui casca l‟asino

GIGINO

(rivolto al pubblico molto incavolato) ancora!

MARCO

Avvocato,  la  ditta  cavaliere  Benedetto  La  Fossa  e  figli,  antica  ditta

specializzata, già dal lontano

1947,   in

capo cimiteriale e sepolture

in

genere, ha pensato a tutto ….Voi alla firma del contratto versate solo 5.000

euro e poi il resto lo date in comode rate, quasi senza interessi, da 200 euro al mese per quindici anni e prendete subito possesso dell‟immobile …

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !


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GIGINO                           e già … così io faccio la veci del Padre Eterno …       devo badare a vivere

almeno fino ad ottanta anni per pagare le rate …. Per non lasciare un

debito alla mia famiglia … ma voi avete voglia di scherzare …

MARCO                           e no, e qui casca l‟asino

GIGINO                           (guarda perplesso il pubblico) e dalle … „n ata vota!

MARCO                           Avvocato … la ditta cavaliere Benedetto La Fossa e figli, antica ditta

specializzata, già dal lontano 1947,

GIGINO                           (ripetendo con Marco) in capo cimiteriale e sepolture in genere …..

MARCO                           …. in capo cimiteriale e sepolture in genere, ha pensato proprio a tutto.  …

Nella rata mensile, considerando la vostra età, sono già compresi 20 euro

di assicurazione … così  se voi morite prima …  (facendo il cesto del

versamento  dei  soldi  sul  tavolo)  po  …  po  …  po  …  l‟assicurazione

provvederà a liquidare il vostro debito …

GIGINO                           po … po … po …  (imitando il cesto del versamento dei soldi sul tavolo )

e liquida …!?

MARCO                           Certamente! E mettiamo il caso che voi morite, diciamo per esempio fra

quattro anni …. Avrete versato solo 5.000 euro di anticipo e circa 10.000

euro di rate, vi godete l‟immobile, avete fatto proprio un bell‟affare e

l‟assicurazione (facendo nuovamente  il cesto del versamento dei soldi sul

tavolo) po … po … po … versa il rimanente:  circa 20.000 euro…

GIGINO                           (rivolto al pubblico) e che bell‟ affare ….

MARCO                           insomma, avvocato, per convincervi vi faccio un altro esempio:  mettiamo

che morite fra un anno, l‟avete proprio fregata alla grande l‟assicurazione

…. Figuratevi  poi se morite di subito dopo la firma del contratto … un bel

colpaccio … Insomma avvocato prima morite e più grande è l‟affare ….

GIGINO                           (lo guarda molto perplesso, poi con garbo, ma con determinazione) caro

signore   purtroppo   adesso  ho   un  altro   appuntamento  ....   vi  prego   di

liberarmi, raccogliete le vostre cose, che vi accompagno alla porta ….

Salutatemi tanto il caro don Rafele … vostro zio indiretto e magari ne parliamo un‟altra volta

MARCO                           (mentre  raccoglie  le  sue  cose  per  riporle  nella  borsa)  ….  Avvocato,

pensateci bene! Credetemi è un vero affare!

GIGINO                           state tranquillo ci penserò …

MARCO                           ah  Dimenticavo!  Se  facciamo  l‟affare  entro  il  mese,  con  la  semplice

aggiunta di duecento euro la ditta cavaliere Benedetto La Fossa e figli,

antica ditta … in somma quella li ..      vi fa installare, sul vostro immobile

che comprate, un pannello fotovoltaico di ultima generazione … così avete

i lumini sempre accesi e non dovete pagare nessuno per l‟eternità e fregate

pure la società per l‟energia elettrica.

GIGINO                           (facendo scongiuri) si, si, vi ho detto che ci penserò (garbatamente prende

Marco per il braccio per accompagnarlo alla porta) ma adesso andate cheho un appuntamento

MARCO                           (si alza dimenticando le scarpe e si avvia all’uscita. Si ferma un attimo

prima di uscire, mette una mano nella borsa e tira fuori una brochure)

Avvocato prendete questa brochure … sapete, le faccio stampare io di mia

iniziativa Così fate vedere l‟investimento a vostra moglie

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !


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GIGINO                           (prendendo lo stampato) si, si grazie …

MARCO                           beh veramente sarebbero due euro. Come vi ho detto le faccio stampare io

… è un secondo lavoro … sapete per arrotondare ….

GIGINO                           (mette le mani nelle tasche dei pantaloni ) mi dispiace ma non ho spiccioli

MARCO                           (insistente)  e  vedete  …  vedete,  …  vedete  se  avete  qualche  cosa  nel

taschino della camicia?

GIGINO                           (infastidito mette le mani nel taschino ed estrae quasi meravigliato un

pezzo da cinque euro)

MARCO                           (afferra al volo la banconota) avvocato, purtroppo non ho il resto …

comunque vi faccio fare un affare …

GIGINO                           un altro affare!!

MARCO                           (mette le mani nella borsa e tira fuori una coroncina ed un libretto di

preghiere) vi do anche la coroncina ed il libretto con le preghiere dei

defunti ….  Sapete, il Kit costerebbe sette euro, ma voi mi siete simpatico

e ve lo cedo a cinque …

GIGINO                           (ridando la brochure) no, no grazie tenetevi tutto e pure i cinque euro e

salutatemi a don Rafele..

MARCO                           (riprende   tutto    nelle   mani   avviandosi   goffamente   scalzo   alla    porta

accompagnato da Gigino) grazie, grazie avvocato … sarete servito.

GIGINO                           (Ritorna in scena cerca sotto il mobiletto del telefono)            Dove sta? Dove

sta? (trova e prende un bel corno rosso e inizia fare scongiuri) aglio …

fravaglio …. Fattura can nun quaglia ….

MARCO                           (bussa cinque volte alla porta)

ERNESTINA                (da fuori scena) vado io

GIGINO                           (poi annusando l’aria) ma che cosa è „sta puzza (scorge le scarpe sotto il

tavolo) ma voi vedete, vedete, quello si è scordato le scarpe (prende le scarpe con due dita e si guarda intorno per vedere dove metterle)

MARCO                           (entra nuovamente) perdonatemi avvocato ma ho dimenticato le scarpe

ERNESTINA                (entra in scena alle spalle di Marco)

GIGINO                           (storcendo il naso e al pubblico) eme ne sono accorto! … Eccole qua!

MARCO                           (prendendo la scarpe con la mano libera, si avvia scalzo all’uscita) grazie,

grazie ancora (prima di uscire si volta)          avvocato … sentite a me: è un

affare …. Pensateci …. Più presto morite e più fate un affare …

GIGINO                           si, si va bene …. Ho capito … ho capito (spinge Marco oltre la comune,

poi rientra in scena)

MARCO                           (da fuori) avvocatoè un affare …. È un affare …

GIGINO                           (spazientito) andatevene … iatevenne …. (facendo scongiuri) Sciò …. Siò

ERNESTINA                Gigì ma ch‟è stato?

GIGINO                           no, niente, niente … cose che sulo a Napule succerono!

Fine 2° quadro

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !


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quadro 3

L’AUTISTA TUTTO FARE

RAFFAELLA ZEZZA

detta Rafilina ex ballerina del Lido di Parigi

(45 - 60 anni)

SILVANA QUARANTA

moglie del barone Camera

(30 - 50 anni)

STELLA PITTALUGA

ex ballerina del Lido di Parigi amica di Raffaella

(45 - 60 anni)

ERNESTINA

moglie di Gigino

(60 - 70 anni)

DOTTOR DI NATALE

ginecologo

(60 - 70 anni)

GIGINO DI PASQUALE

avvocato

(60 - 70 anni)

UGO TERRASANTA

l‟amministratore di condominio

(30 - 50 anni)

PEPPINO

nipote di Assuntina

(18 - 30 anni)

OSVALDO

il Barone Camera

(60 - 70 anni)

ASSUNTINA

cameriera in casa del Barone Camera

(40 - 60 anni)

Scena prima : Raffaella- Silvana – Stella – Ernestina – poi Di Natale

In scena Raffaella e la baronessa Camera sono sedute sul divano

RAFFAELLA                baronessa Silvana, la signora che sta per venire per la riunione, è stata mia

collega quando lavoravo a Parigi … (con un sospiro) ormai tanti anni fa

SILVANA                       Sapevo  che  lei  ha  lavorato  a  Parigi.  Ma  dove?  In  qualche  ristorante

italiano?

RAFFAELLA                no, ma quale ristorante! …. Niente dimeno!? ….      Io sono stata ballerina

del Lido di Parigi! Come anche Stella, la mia collega che tra poco sarà qui.

SILVANA                       caspita, non lo sapevo …. Sa, io sono stata al Lido con mio marito … in

viaggio di nozze! … che bel ricordo … (poi quasi prendendola in giro)

allora lei e la sua amica siete due artiste!?

RAFFAELLA                niente di meno!? …. Signora baronessa, modestamente io ero bravissima!

Nel corpo di ballo stavo in prima fila e Stella in seconda ….

STELLA                           (bussa alla porta)

RAFFAELLA                ecco sarà lei (si alza e va verso la porta della cucina) signora vado io?

ERNESTINA                 (da dentro) si fatemi il piacere. Adesso finisco e preparo il caffè!

RAFFAELLA                (va ad aprire e rientra subito precedendo Stella) prego Stella accomodati

STELLA                           (entra con la sua valigetta del campionario e si dirige a stringere la mano

di Silvana) grazie signora, piacere di conoscerla … e grazie per averorganizzato questa riunione!

SILVANA                       ma, veramente …

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RAFFAELLA                (subito) non Stella, la signora non è la padrona di casa. È la signora

baronessa

SILVANA                       (subito interrompendo) ma per carità … quale baronessa lasciate stare il

titolo. Io sono semplicemente la signora Silvana Quaranta in Camera

STELLA                            come!?  Quaranta in camera?

SILVANA                       esattamente!

STELLA                            (perplessa rivolta confidenzialmente a Raffaella) Come, così poco!?

RAFFAELLA                (imbarazzata e solo a Stella) ma che dici? (poi schiarendosi la voce e

abbozzando un sorriso) la signora Silvana Quaranta è la moglie del barone

Camera …. Coniugata con il barone Camera! Capisci!? (facendo il gesto

del legamento con la mano) Quaranta in Camera. È la signora del quintopiano!

STELLA                            (a basa voce a Raffaella) Ahhh           …. ecco coniugata Camera! (ad alta

voce) del quinto piano!

SILVANA                       Esattamente! (con signorilità) Si abito all‟attico e stavamo parlando con la

signorina Zezza di quando eravate insieme al Lido di Parigi (come per prenderle in giro) Ma che brave! … Che brave!

STELLA e RFFAELLA           (si guardano un po’ perplesse per la presa in giro)

RAFFAELLA                Baronessa, ma sa che io ho fatto dieci anni di danza classica?

STELLA                            E anche io …. alla scuola del maggio fiorentino …..con Aurelio Milloss.

RAFFAELLA                ed io alla Scala di Milano….

SILVANA                       (meravigliata) niente di meno!

RAFFAELLA                e no! Niente di meno lo dico io! Baronessa. Non è stato mica una cosa

facile..

STELLA                            se andate alla scuola di Firenze, la, nella sala prove, c‟è anche  la mia foto

con il mio nome scritto sotto: Stella Pittaluga: etoile del  Lido di Parigi

SILVANA                       caspita! E io che credevo che bastasse …. come posso dire ….

STELLA                            …. che bastasse la bella presenza e saper sgambettare un poco?

SILVANA                       ecco … appunto.

STELLA                            ma no cara signora. Sapesse: sacrifici, allenamenti … dieta ferrea ….

professionalità …..

RAFFAELLA                Solo così si può essere una ballerina di fila del Lido di Parigi.

SILVANA                       capisco.  E  quelle  che  sono  più  brave  stanno  in  prima  fila,  come  lei

Raffaella e (guardando Stella) le altre in seconda?

STELLA                            (guardando incuriosita Raffaella) e chi la ha detto questa fesseria?

SILVANA                       (un po’ imbarazzata per la magra) no è una mia deduzione.

STELLA                            no signora! È l‟altezza che si guarda! ….. Io che sono magra e slanciata

stavo in seconda fila (guardando con un pò di malizia Raffaella) le più tondette e bassine, le mettevano in prima.

SILVANA                       ah, capisco! Eppure pensavo che le ballerine del Lido fossero tutte della

stessa altezza e peso, e poi che fossero innanzi tutto francesi!

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RAFFAELLA                niente di meno!?

STELLA                            ma no signora. Con noi c‟erano anche russe, tedesche …. inglesi … basta

essere belle e venire da una buona scuola di ballo …. Peccato che dura

poco

RAFFAELLA                già, perché passati i trenta sei già vecchia …

SILVANA                       (con interesse e un po’ d’invidia) beh, peròchi sa quante avventure ….

quanto champagne … quanti corteggiatori ….

STELLA                            e cara signora non è proprio così. Devi stare sempre attenta a chi frequenti

per non farti una brutta nomea.

SILVANA                       ma veramente?

RAFFAELLA                niente di meno! Bisognava essere attentissime!

STELLA                            Comunque l‟importante e mettere da parte buona parte di quello che si è

guadagnato in quei dieci, quindici anni di lavoro intenso.. Altrimenti, quando finisce, potresti fare anche la fame

SILVANA                       ma veramente!?

RAFFAELLA                niente di meno! …. E come no!

STELLA                            Certo. A meno che non fai un buon matrimonio o, (guardando Raffaella)

trovi qualcuno che, …. diciamo … ti aiuta ….

RAFFAELLA                (imbarazzata) e si. Io sono stata fortunata!

STELLA                            Io, per esempio, anche se qualche cosa da parte l‟ho messa, per fare una

vita    dignitosa   devo   fare    la    rappresentante    di    biancheria    intima.

Intentiamoci, comunque per capi di alta qualità!

RAFFAELLA                già.  A  proposito,  mentre  aspettiamo  la  signora,  iniziamo  a  vedere  il

campionario? Sono curiosa …

STELLA                            ah,  si  (aprendo  la  valigetta)  ecco  qua.  Questa  è  la  collezione  della

(enfatica)  VISSI D‟ARTE / VISSI D‟AMORE …  LA VISSI D‟AMORE

è tutto in purissimo cotone.    Pensate ogni capo ha il nome di una famosa

canzone

RAFFAELLA                niente di meno!

STELLA                            proprio così! Vedete questo (tira fuori un reggiseno e mutandina) è per le

giovanette   (legge   i   cartellino)    ….   Si  chiama   PICCOLA  KATY   …

guardate  com‟è  carino  (sospirando) …  pensate  il  primo  amore  ….  E

guardate  questo  (tira  fuori  un’altra  parure)  si  chiama  LE  COLLINE

SONO IN FIORE  (lo consegna a Silvana)  tenga … tocchi il tessuto. È di

puro cotone

SILVANA                       (prende il capo di biancheria, lo tasta poi           lo fa aderire al seno e ai

fianchi come per provarlo) già, è proprio bello e sembra anche la miamisura

STELLA                            e vedete questo slippino quant‟è bello (lo tira fuori e legge il cartellino) Si

chiama  FINCHE‟  LA  BARCA  VA  …  guarda  tocca  …  tocca    (e  lo

consegna a Raffaella) e c‟è anche il reggiseno,che adesso indosso io,

perché il mio si è macchiato questa mattina con il caffè per risponderti al

telefono

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RAFFAELLA                oh scusami. (prende il capo di biancheria) Ma è bellissimo (si sporge alla

scollatura di Stella per vedere anche il reggiseno)

STELLA                            è la parure per una signora non più giovane, ma che sa ancora il fatto suo.

RAFFAELLA                niente di meno! ( fa aderire la mutandina ai fianchi) allora lo prendo!

ERNESTINA                 (entra) eccomi. Vedo che siete già all‟opera

STELLA                            (si alza e tende la mano) la signora Di Pasquale … immagino!

ERNESTINA                 si sono io. (notando l’altezza di Stella) Mammia mia … mi prende la

cervicale! Prego prego restate comoda!

STELLA                            (con un sorriso si risiede) grazie Signora

RAFFAELLA                è la mia amica Stella Pittaluga della VISSI D‟ARTE / VISSI D‟AMORE:

una casa di biancheria intima fiorentina. Tutta roba finissima ….

STELLA                            e di alta qualità! E poi acquistando minimo tre parure per modello, è molto

conveniente. Pensate solo 60 euro

RAFFAELLA                niente di meno! 60 euro per sei pezzi

STELLA                            (sorridendo) ma no Lella. Acquistando una sola parure il prezzo è di 70

euro ciascuna. Prendendone tre, viene 180 euro in tutto. È di puro cotone!

SILVANA                       …. e per l‟intimo in seta?

STELLA                            per la seta si passa alla VISSI D‟ARTE, (tira fuori un piccolo tanga dalla

borsa) per esempio vedete questo? Acquistandone minimo 3,  magari uno

per colore … il tutto viene 200 euro. Il capo si chiama NON SONO UNA

SIGNORA. Se invece ne prendete uno solo, il costo è di 80 euro. Sapete il

minimo per singolo capo in seta è di 70 euro.

RAFFAELLA                niente di meno!?(poi ridendo)e per il tanga a 70 € date solo il filo di

dietro?

STELLA                            Sicuro! Vedi sul filo ci sono queste piccole perline. Che sono belle a

vedersi e ti assicuro che non danno fastidio a chi lo indossa (con sussiego)

anzi!

(Le tre signore si guardano curiose e stranite)

STELLA                            (riponendo   il   tanga)    Pensate   signore   che   Raffaella  ed  io   ci   siamo

incontrate su Facebook dopo almeno venti anni che non ci sentivano!

RAFFAELLA                l‟ho invitata da me per visitare Napoli e sapendo che rappresentava una

ditta fiorentina di intimo, le ho detto di portare anche il campionario

STELLA                            e mi ha anche procurato tre riunioni. Cosi ho unito l‟utile al dilettevole.

(poi rivolta ad Ernestina)    Signora ecco qui (tirando fuori dalla valigetta

un’altra   parure)     sembra    fatta   proprio    per    una   simpatica     signora

napoletana come lei. La parure si chiama QUANDO SPUNTA LA LUNA

A MARECHIARO

SILVANA                       mamma mia che cosa romantica!

STELLA                            e può essere abbinata con una deliziosa vestaglietta che adesso le faccio

vedere a catalogo. Il tessuto ed il disegno è sempre lo stesso della parure

(mostra la foto) eccola qui si chiama LUNA ROSSA. Guardi quanto è

bella

ERNESTINA                 (fa il volto scarsamente interessato) in somma!

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STELLA                            beh ma se questa la convince poco, potrebbe abbinarla con quest‟altra …

guardi … è più intrigante … si chiama E LA LUNA BUSSO‟

ERNESTINA                 ma  non  è  tanto  per  la  vestaglietta,  io  non  la  uso!  È  per  la  parure  ..

(ridendo)  Signorì,  per  me  ci  vorrebbe  qualche  cosa  con  il  nome,  ad

esempio:    (toccandosi   la   pancia)    LA   PANSE‟,  oppure   LE   FOGLIE

MORTE non l‟avete?!. Mi sembra più appropriato

STELLA                            (mostra il volto deluso) e non c‟è l‟ho         (poi pensandoci su e ridendo)

signora vedo che lei è di spirito. (girando una pagina del catalogo) Guardi

che ho anche questo che si chiama      UNA ROTANDA SUL MARE e lo

stesso disegno ma con tessuto elasticizzato. È per signore formosette!

Comunque lei è solo un pochino sovrappeso. Ma potrebbe rimediare con

un pò di palestra! Insomma dovrebbe provare a fare quattro salti.

ERNESTINA                 voi dite un  pochino sovrappeso!? …  figuriamoci rimediare in  palestra!?

È una parola! Io al massimo posso fare quattro salti in padella! …

SILVANA                       anch‟io vorrei fare un pò di palestra, ma mio marito è un‟altra volta preso

da quella sua assurda e folle gelosia e non mi manderebbe mai da sola ….

RAFFAELLA                niente di meno!? Neanche in compagnia della signora Di Pasquale?

SILVANA                       beh, può darsi che con la signora mi farebbe andare

STELLA                            (a   Ernestina)    vede   signora,   una   ragione   in   più   per   fare   un   pò   di

movimento e così potrà indossare anche QUANDO SPUNTA LA LUNA

A MARECHIARO …. Sa che emozione per suo marito!

ERNESTINA                 (ironica) si, si! Così a mio marito  gli verrà un infarto per l‟emozione

RAFFAELLA                (ridendo) niente di meno!?

SILVANA                       (ride anche lei, poi si rattrista) E pensare che mio marito è incavolato

perché qui sotto abbiamo un grande locale sfitto ormai da un anno! Sai che palestra che si potrebbe fare?

RAFFAELLA                niente di meno!? Ma allora il locale dove stava la filiale del banco di

Napoli è il vostro?

SILVANA                       proprio così! Da quando la banca ha ridotto gli sportelli,       la filiale di via

Toti l‟hanno accorpata con quella del Corso e abbiamo perso una bella rendita!

STELLA                            ma se ospitava una banca, deve essere veramente molto grande … si

potrebbe addirittura fare una scuola di ballo

RAFFAELLA                si potrebbe fare una palestra con annessa scuola di ballo … e pensare che

ho le referenze per insegnare … e anche qualche cosa da parte per le attrezzature

STELLA                            potresti  fare  una  società  con  la  signora:  lei  mette  il  locale  e  tu  le

attrezzature e gestisci la scuola!

ERNESTINA                 ma questa è un‟ottima idea. Ma signorina Stella perché non entrate anche

voi in società? Infondo anche voi avete le referenze

STELLA                            mai io  abito a Firenze.  È pur vero che sono sola, e mi  potrei anche

trasferire qui a Napoli… infondo anche io ho qualche cosa da parte da investire

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SILVANA                       beh allora potrebbe essere cosa fatta se mio marito è disposto a darci il

locale. Gli sviluppi potrebbero essere molteplici.

RAFFAELLA                niente di meno!? Stando in due si potrebbe fare le attività a fasce orarie.

La palestra, la scuola di ballo classico per le giovani e la sera i balli da sala per gli over 50! E le baronessa potrebbe curare l‟amministrazione

SILVANA                       e già! Poi, in effetti, questo è un quartiere signorile, la scuola di ballo più

vicina  credo  che  sia  al  Vomero  e  la  palestra  a  Posillipo.  Sai  quante

persone si iscriverebbero!?…. Vorrei proprio portarvi a vedere il locale

RAFFAELLA                   ma è meraviglioso! E poi Stella almeno all‟inizio potresti abitare da me. Io

ho una casa grande e sono sola!

STELLA                            la cosa è molto interessante. Posso venire anche io a vedere i locali?

SILVANA                       ma certamente (alzandosi)

RAFFAELLA                (alzandosi) allora andiamo?

STELLA                           Cara signora, per il momento grazie. (inizia a riporre i capi) Se le fa

piacere le posso mostrare il campionario domani. Tanto resto qui tre giorni.

ERNESTINA                 ma sicuramente

STELLA                            se poi il marito della signora dice di si e questa cosa si fa …  la parure che

ho in campionario glieli regalo proprio (da la mano a Ernestina per il saluto)

DI NATALE                   (bussa alla porta mentre le signore stanno per uscire)

ERNESTINA                 ma non è il caso, per carità! Un attimo che vado ad aprire (si avvia ad

aprire)

SILVANA                       speriamo che mio marito dica di si. Almeno recupera qualche cosa …

RAFFAELLA                sarebbe proprio un sogno! Una cosa meravigliosa

Scena seconda : Raffaella – Ernestina – Di Natale poi Gigino

ERNESTINA                 (introducendo Di Natale) prego dottore accomodatevi

DI NATALE                   (scorgendo le signore) oh scusate, ma forse disturbo?

SILVANA                       no, non si preoccupi dottore, stavamo andando via

RAFFAELLA                signora Ernesta a dopo …(si sta per avviare all’uscita)

DI NATALE                   signorina Zezza, per cortesia può restare con noi un attimo?

RAFFAELLA                beh se è per una cosa breve ….

DI NATALE                   brevissima … sono atteso in ospedale

RAFFAELLA                (rivolta a Silvana e Stella) allora aspettatemi giù che vengo subito

SILVANA                       no si preoccupi signorina Raffaella, faccia con comodo. Adesso andiamo

su da me. Mio marito dovrebbe rientrare tra una decina di minuti e così

veniamo giù con le chiavi dei locali. Arrivederci signora e grazie per

l‟ospitalità (si avvia alla porta)

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ERNESTINA                 baronessa    per   me    è   sempre   un    piacere.   Adesso   vi    accompagno

(accompagna le signore all’uscita)

DI NATALE                   (concitatamente) cara signora è proprio così! Io non ci volevo credere ma

adesso ne sono convinto!

RAFFAELLA                di cosa si è convinto?

DI NATALE                   Lei aveva proprio ragione! L‟amministratore del condominio porta iella!

RAFFAELLA                Come dottore, adesso ci crede anche lei!?

DI NATALE                   Sicuramente. Pensate che avevo in casa persino un gatto nero, e non sono

mai stato superstizioso, fino a quando lui non è venuto da me!

ERNESTINA                 (rientra)

RAFFAELLA                niente di meno!? …proprio lui ? … l‟innominato?

DI NATALE                   ah, signorina Raffaella, gli avete dato questo bel soprannome!?

RAFFAELLA                no, gli lo ha messo la signora Rosa. Pensate che quando malauguratamente

l‟incontra, di nascosto si sputa tre volte sulla spalla sinistra per scacciare la iella

DI NATALE                   ah si fa così? …

RAFFAELLA                certamente sembra che è molto efficace

ERNESTINA                 buono a sapersi

RAFFAELLA                però una mia amica, che fa la chiromante, mi ha detto che per scacciare la

iella bisogna fare quattro - cinque passi puntando sul tacco del piede sinistro. …

DI NATALE                   … e chi sa quale è la cosa migliore

ERNESTINA                 beh, nell‟incertezza è meglio fare tutte e due le cose! Ma poi com‟è che

avete cambiato idea sulla superstizione?

DI NATALE                   per il mio gatto!

RAFFAELLA                per il vostro gatto nero?

DI NATALE                   ah, già! …. Il mio povero Susù! Era bello, buono ed affettuoso! E adesso è

morto! Ed è morto proprio per colpa di quello che voi chiamate l‟innominato!

RAFFAELLA                perché lo ha ammazzato?

DI NATALE                   no peggio! Il povero Susù si è suicidato!

RAFFAELLA                come suicidato?

DI NATALE                   proprio a causa del ragioniere Terrasanta ….

a quel nome la luce ha uno sfarfallio

ERNESTINA                 zitto, zitto, per carità

DI NATALE                   oh, scusate! È successo quando lui è venuto da me per la delega del

condominio. Ha bussato alla porta ed il mio cameriere filippino è andato ad aprire. Susù, curioso com‟era, è andato anche lui come faceva sempre!

RAFFAELLA                uh … che carino!

DI NATALE                   signora, era … era carino! Adesso non c‟è più!

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RAFFAELLA                e, già

DI NATALE                   Quando Susù ha visto lui …. l‟innominato … subito gli si è gonfiato il

pelo. Ha fatto cosi: sapete (si alza con le spalle imitando il gatto e soffia)

poi ha preso una corsa irrefrenabile verso il balcone e si è buttato di sotto!

ERNESTINA                 povera bestia! Guardate che sensibilità!

DI NATALE                   appunto! Per questo fatto il filippino è rimasto talmente scosso che si è

licenziato! …

RAFFAELLA                addirittura!

DI NATALE                   si è letteralmente scappato. Ebbene, quello ha la pelle un po‟ scuretta!

Signore mie, per due minuti gli è rimasto il volto bianco come un lenzuolo!

ERNESTINA                 mamma mia che impressione.

RAFFAELLA                dice il barone Camera che è meglio cambiare strada quando lo si vede

arrivare!

DI NATALE                   caspita!  Anche  il  barone!?  E  pensare  che  proprio  lui,  quando  se  ne

parlava, faceva tanto lo snob, prendendo in giro tutti quelli ce ci credevano?! E com‟è che poi ha cambiato idea?

RAFFAELLA                ha cambiato idea perchè la settimana scorsa, dopo una piccola discussione

con l‟innominato, ha avuto un incidente con l‟auto e gli hanno ritirato pure la patente!

DI NATALE                   Per la miseria! Ma allora signora Di Pasquale vostro marito finalmente se

ne sarà reso conto della pericolosità di quell‟uomo?

ERNESTINA                 macché! Mio marito dice che sono tutte sciocchezze ed io proprio per

questo ho paura. Perché non ci è capitato ancora niente …. e chi sa !

DI NATALE                   (guarda l’ora. Si alza e fa per avviarsi) beh speriamo bene! Comunque io

ero  venuto  per  convincerlo  a  non  dare  il  suo  voto  per  la  conferma

dell‟innominato   come    amministratore    di   condominio    alla   prossima

riunione. Ma adesso devo andare, non posso più aspettare. Mi attendono in

clinica per un parto cesareo. (si avvia verso la comune)

ERNESTINA                 Vi accompagno dottore (segue il dottore) e non vi preoccupate riferirò a

mio marito della vostra venuta!

RAFFAELLA                mi  aspetti  dottore,  vengo  con  lei  …..  signora  allora  vado  anch‟io  (si

accoda ed Ernestina che poi le fa strada)

GIGINO                            (esce guardingo dalla camera) mamma mia, se ne sono andati.          Quando

Di Natale attacca bottone e chi lo ferma. Adesso anche lui con queste

sciocchezze della iettatura. E pensare che è un ginecologo affermato! Cose

da pazzi! (Prende il giornale e esce fuori il balcone).

Squilla il telefono

ERNESTINA                 (rientra dalla comune) neanche al telefono risponde. (prende la cornetta)

… Pronto …. Si Di Pasquale … con chi parlo? …. Peppino? ….

GIGINO                            (rientra e si piazza alle spalle della moglie che non si accorge di lui)

ERNESTINA                 Ma io non conosco nessun Peppino!  (si accorge della presenza del marito

e si spaventa) mamma do Carmene!No non dico a voi! ….. di chi? …. Ah

ho capito …

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !


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GIGINO                            (fa gesti alla moglie per sapere chi è)

ERNESTINA                 mio marito?

GIGINO                            (fa gesti alla moglie per farle dire che non c’è)

ERNESTINA                 e no, mio marito non c‟è ma se mi lasciate il numero, quando torna vi

faccio chiamare …..

GIGINO                            (continua a fare gesti alla moglie per dire va bene)

ERNESTINA                 ah … non avete il cellulare … Ma potete dire a me. Di che si tratta?.......

ah è una cosa molto delicata! Ho capito …… beh allora chiamate fra una

mezz‟oretta …. …….     Si, si penso che lo troverete …. ah venite qui

direttamente di persona!? …. E che vi posso dire!?      (imbarazzata fa gesti

incomprensibili al marito) e va bene .. arrivederci (posa il telefono)

GIGINO                            chi era?

ERNESTINA                 Gigì, è uno che ha detto di essere il nipote di don Raffaele, il custode del

tribunale.

GIGINO                            ah, Peppino!? … Speriamo che non si è cacciato in un altro guaio. L‟anno

scorso l‟ho salvato da una denuncia. Era andato allo stadio con dei petardi in tasca e lo volevano arrestare

ERNESTINA                 mamma mia, allora e un mezzo delinquente?

GIGINO                            eeee … per due petardi! Addirittura un delinquente!

ERNESTINA                 Comunque, Gigì, …. Senti a me. Levati da mezzo ….

GIGINO                            è una parola …. E poi io faccio l‟avvocato e devo ascoltare chi ha bisogno

di me

ERNESTINA                 appunto fai l‟avvocato, ma quando ti pagano ….    Senti a me! Inventa una

scusa e levati di mezzo ….  E vire comme t‟o dico!

GIGINO                            Embè, quando dici così mi fai incazzare. Te ne esci sempre con questa

frase - (imitando il verso della gallina)           vire comme t‟o dico! …      vire

comme t‟o dico! …. Sembri una gallina.      E poi:   vedi come te lo dico …

In effetti non vuol dire niente.

ERNESTINA                 e no! vuol dire tutto! Io dico - vedi come te lo dico -,  per non dire poi - io

te lo avevo detto! -

GIGINO                            il tuo solito, … fai la maestra … e poi credi in quelle sciocchezze che dice

la gente su quel povero ragioniere ….. come si chiama …

ERNESTINA                 zitto, zitto non lo nominare.

Scena seconda: Ernestina – Gigino - Terrasanta

TERRASANTA            (bussa alla porta)

ERNESTINA                 ah e questo sta già qua! Vado a vedere (va all‘ingresso a vedere dallo

spioncino)

GIGINO                            Come al solito il portone del palazzo sta sempre aperto!

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ERNESTINA                 (torna ) Gigì la luce sul pianerottolo si è fulminata e non si vede bene. Ma

penso che è quel Peppino che ha chiamato prima …. allora che faccio?

Dico che sei tornato proprio adesso?

GIGINO                            e per forza! ….. Prima o poi lo devo ricevere …

ERNESTINA                 (va ad aprire la porta)

GIGINO                            (tra se) E che mi metto a giocare a nascondino? Esco … entro…. Esco …

ERNESTINA                 (ritorna dall‘ingresso facendo vistosi scongiuri) Gigì, Gigi … Madonna

santa! (con enfasi) Fuori c‟è l‟innominato! ... ti vuole parlare

GIGINO                            come l‟innominato!? E mica sono l‟azzeccagarbugli del Manzoni

ERNESTINA                 ma cosa hai capito, quale Manzoni! … è l‟amministratore di condominio

GIGINO                            ah! Il ragioniere Terrasanta!?

alla parola Terrasanta le luci hanno uno sfarfallio

ERNESTINA                 (guardando in alto verso il lampadario) e lo sapevo, lo sapevo ….           (si

sputa tre volte sulla spalla,  colpendo causalmente il marito)

GIGINO                            (asciugandosi il volto con il fazzoletto) Eh che cavolo! ma che combini!?

Ma fossi diventata scema!? Che schifezza! Ma insomma la volete finire con queste sciocchezze!?

ERNESTINA                 e chiamale sciocchezze! Ma non vedi? Non lo si può nemmeno nominare

che …

GIGINO                            che … che cosa!?

ERNESTINA                 insomma Gigì, quello è un malaugurio, porta male! Lo sanno tutti!

GIGINO                            Ernestì, mi meraviglio di te! Questa è vera e propria ignoranza!... Basta!

Fallo entrare e cerca di non essere scortese.

ERNESTINA                 no io vado dentro, fallo entrare tu! Ho già rischiato molto! (si avvia in

camera facendo scongiuri e camminando sul tacco della gamba sinistra)

GIGINO                            cose da pazzi … ma guardatela  (poi sporgendosi della comune verso

l’ingresso della casa) prego, prego ragioniere accomodatevi!

TERRASANTA            (da fuori) dite a me?

GIGINO                            e certo, ci state solo voi …

TERRASANTA            (entra. È vestito sobriamente con giacca e cravatta e porta un paio di

occhiali da sole ed una borsa sotto il braccio) scusate ma non avevocapito. È permesso!

GIGINO                            accomodatevi! Accomodatevi prego.

TERRASANTA            (visibilmente imbarazzato si siede) grazie

GIGINO                            (sedendo) A che devo questa vostra visita?

TERRASANTA            avvocato, innanzitutto grazie per avermi ricevuto

GIGINO                            ma per carità ragioniere… ditemi, in cosa posso esservi utile?

TERRASANTA            avvocato, sono abbastanza imbarazzato, e non so se posso …

GIGINO                            ma dite, dite coraggio …

TERRASANTA            e va bene. Dunque avvocato, non so se voi sapete di quelle voci che la

gente ha messo in giro sul mio conto

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GIGINO                            (mal celando) voci? Quali voci?

TERRASANTA            beh avvocato, io vi ringrazio, ma non è il caso che fingete con me!

GIGINO                            (imbarazzato) ma francamente ….

TERRASANTA            e no. Francamente lo dico io perché so che persona siete! quindi questa

vostra finzione è solo perché probabilmente vi faccio pietà. Sentimento che sinceramente da voi: uomo razionale e concreto, non mi aspetto.

GIGINO                            io vi ringrazio per la stima …

TERRASANTA            no, non ringraziatemi! sono io che vi dovrò ringraziare, perché ho da

chiedervi una grande cortesia!

GIGINO                          beh, se posso, sarò a vostra disposizione. Ma aspettate, lo prendete un bel

caffe? Chiedo a mia moglie di prepararcelo?

TERRASANTA            ah, grazie ne ho proprio bisogno. Volevo prenderlo al bar qui sotto, ma

quando ci sono entrato c‟è stato uno sbalzo della corrente e si è bruciato il fusibile della macchina del caffe …

GIGINO                            (visibilmente perplesso) ah capisco!

TERRASANTA            ma  come  avvocato  …  capite!?  …        allora  pure  voi  credete  a  quelle

sciocchezze! A quello che pensa e dice la gente!

GIGINO                            ma no, io non ci credo. Ma perchè che dice la gente?

TERRASANTA            avvocato,  ….  La  gente  dice  che  porto  iella!  E  quando  non  lo  dice,

comunque ci crede. Come ci credete voi … infatti avete detto capisco

GIGINO                            (visibilmente imbarazzato) Ma no.

TERRASANTA            (mostrandosi sconfortato) Ci vorrebbe anche per me un bel fusibile!

GIGINO                            beh …. Ma adesso rilassatevi e prendiamoci questo caffè.  (chiama la

moglie) Ernestina ….

ERNESTINA                 (da dentro) Siii!

GIGINO                            vuoi venire per cortesia?

ERNESTINA                 (da dentro) dove?

GIGINO                            come dove!? Vieni un attimo

ERNESTINA                 (da dentro) ma devo venire li?

GIGINO                            e certamente … e se no dove?

ERNESTINA                 (da dentro) ma adesso non posso. Ho il sugo sul fuoco

GIGINO                            e va bene (si alza e va verso la porta della cucina e vi si affaccia) per

cortesia appena puoi ci fai un bel caffè?

ERNESTINA                 (da dentro) va bene

GIGINO                            (fa  per  tornare  dove  era  seduto,  ma      poi  si  ferma  di  botto  per  un

ripensamento. Torna un poco indietro e dice alla moglie) a proposito, il

caffè faccelo con la moca …. Quello con la macchinetta elettrica non mi

piace viene troppo acquoso …

ERNESTINA                 (da dentro) e che cos‟è questa novità? Quella è così comoda!

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GIGINO                            (rispondendo    alla    moglie    ma    guardando    Terrasanta,    per    essere

convincente, mentre gli si va a sedere nuovamente vicino) sarà purecomoda, ma a me quelle cialde, da un pò di tempo non mi piacciono più

ERNESTINA                 (da dentro) me lo potevi dire ieri. Ne ho preso proprio questa mattina

un‟altra scatola da cento.

GIGINO                            dunque dicevamo!?

TERRASANTA            dicevamo che mi sono accorto, che per questa maldicenza, tutti quando mi

vedono fanno scongiuri.

GIGINO                            ma come ? così? apertamente

TERRASANTA               si avvocato senz‟alcun pudore. Quelli fanno scongiuri così sofisticati che a

vederli mi sale la pressione a mille.

GIGINO                            …. Però ragioniè … pure voi …. scusate che ve le dico …. Vi presentate

sempre così … mai con un sorriso. Sempre con questi occhiali scuri anche quando non c‟è il sole…

TERRASANTA            avvocato. E che ci posso fare …. (solleva leggermente gli occhiali) vedete

quest‟occhio … è rovinato e non mi va di farlo vedere … lo aveva così anche mio padre!

GIGINO                            allora è un fatto ereditario!?

TERRASANTA            ma quale fatto ereditario. Quello è stato un incidente.

GIGINO                            Ah, un incidente?

TERRASANTA            si! Avvocà quando ero ragazzo, per festeggiare il capodanno, accessi un

bengala. Ma quello era difettoso e un poco di polvere pirica mi finì nell‟occhio.

GIGINO                            Ma non sapevate che i fuochi sono pericolosi

TERRASANTA            si lo sapevo. Me lo diceva anche mio padre. Lo ricordo come fosse ieri,

diceva: “stai attento, stai attento. I fuochi artificiali sono pericolosi, potresti perdere anche un occhio!”

GIGINO                            (con un’espressione preoccupata scuotendo la testa)  Allora  è proprio un

fatto ereditario …

TERRASANTA            e no avvocato! Ve l‟ho  detto, mio padre  aveva l‟occhio  malato dalla

nascita, a me è stato un incidente!

GIGINO                            ah, già scusate, stavo sopra pensiero. Beh, comunque quale sarebbe questo

favore che mi volete chiedere?

TERRASANTA               dunque avvocato, io fino all‟anno passato amministravo 38 condomini, poi

a poco alla volta, ne ho perso circa la metà.

GIGINO                            mamma mia! E come mai?

TERRASANTA            avvocato, e che vi meravigliate a fare. Con questa nomea che mi hanno

affibbiato, puntualmente, quando scade il mandato, i condomini non me lo rinnovano più.

GIGINO                            addirittura!

TERRASANTA            si,  i  condomini  li  avevo  avuti,  diciamo  così:  in  eredità,  dal  vecchio

amministratore: il ragioniere Felicella, ve lo ricordate?

GIGINO                            e come no. A proposito, come sta? È andato in pensione?

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TERRASANTA            Avvocà … ma quale pensione! … Quello è morto l‟anno scorso!

GIGINO                            è morto?! …. Uh, mamma mia! Ma quello era giovane, aveva ….

TERRASSANTA         … 58 anni. Così improvvisamente! …. pensate che ebbe appena il tempo

di insegnarmi il mestiere. Io lavoravo per lui già da qualche mese quando,

prima si ammalò di polmonite, poi, dopo due mesi, un infarto fulminante

lo spedì al creatore. E  pensare  che  non aveva  avuto  mai neanche un

raffreddore …

GIGINO                            mamma mia poveretto …. Beh comunque mi sto chiedendo cosa posso

fare per voi

TERRASANTA            avvocato, una sciocchezza! … Ma per me è molto importante

GIGINO                            e avanti ditemi

TERRASANTA            dunque.  Poiché  tra  qualche  giorno  ci  sarà  la  riunione  di  condominio,

vorrei evitare che pure in questo palazzo, non mi rinnovano il mandato.

GIGINO                            beh, ma se è per questo, io voterò per voi. Potete stare tranquillo.

TERRASANTA            si grazie avvocato! Ma io non posso strare tranquillo, perché voi sapete

che è la maggioranza che conta, e non basta solo il vostro appoggio.

GIGINO                            giusto è la maggioranza … ma io vi prometto che cercherò di convincere

tutti a non farvi perdere il lavoro.

TERRASANTA            grazie avvocato. Qui si tratta appunto di perdere o non perdere il lavoro.

Ma se voi non riuscite a convincerli ci sarebbe un altro modo per aiutarmi.

GIGINO                            e ditemi, quale sarebbe questo modo?

TERRASANTA               sarebbe di fare come ha fatto l‟avvocato Rinaldini. Sapete quello che sta al

numero 19. Quello è un altro palazzo che amministro io.

GIGINO                            Si lo conosco a Rinaldini, è un mio collega! E cosa ha fatto?

TERRASANTA            semplicissimo.  Quando  ieri,  quasi  tutta  l‟assemblea  aveva  votato  per

mandarmi via, si è offerto lui di fare l‟amministratore

GIGINO                            e allora!? Non lo avete perso lo stesso il lavoro?

TERRASANTA            e no! Avvocato, quello il vostro collega lo fa solo sulla carta. In effetti me

lo fa fare a me l‟amministratore e quindi il lavoro non l‟ho perso.

GIGINO                            veramente!

TERRASANTA               proprio così. E ho pensato che: se questo l‟ha fatto l‟avvocato Rinaldini, lo

può fare anche l‟avvocato Di Pasquale. Quindi voi! …. Diciamo che poi,

alla fine, sempre per voi lavoro.

GIGINO                            E già!

ERNESTINA                 (da dentro) vieni Gigino, il caffè è pronto

GIGINO                            beh, e perché non ce lo porti

ERNESTINA                 (da dentro) e te l‟ho detto, …ho il sugo sul fuoco

GIGINO                            e va bene (tra i denti) ho capito … vengo io (si alza e va verso la cucina

ma inciampa e cade) porca putt… miseria

TERRASANTA            (prontamente    si   alza   per   soccorrere    Gigino)    avvocato!   Avvocato!

Aspettate vi do una mano

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GIGINO                            mamma mia che dolore … il ginocchio … il ginocchio ….

ERNESTINA                 (esce) Gigi …. Mamma mia Gigì … ti sei fatto male?

GIGINO                            e no … mi so fatto bene !! … ma che dici!? ….

TERRASANTA            (aiutando Gigino) avvocà sedetevi

ERNESTINA                 Gigì stenditi un pò sul divano.

GIGINO                            (si siede ed inizia a massaggiarsi il ginocchio)  quella non bastava la

sciatica. Adesso pure il ginocchio.

TERRASANTA            signora dategli un poco d‟acqua. Si dovesse sentire male per lo spavento!

ERNESTINA                 uh madonna mia! (va verso la cucina e facendo finta di starnutire si sputa

sulla spalla)

TERRASANTA            Avvocato, avete visto … anche la vostra signora fa stranezze. Sicuramente

pensa che è stata la mia presenza qui a farvi cadere

GIGINO                            (ancora con espressione dolorante) ma che dite, mia moglie è superiore a

queste maldicenze (e automaticamente fa le corna con la mano)

TERRASANTA            (lo guarda con un po’ di disappunto)

GIGINO                            (vedendo lo sguardo di Terrasanta, infila il mignolo nell’orecchio facendo

finta di grattarsi) avrò perso l‟equilibrio … forse un pò di labirintite

ERNESTINA                 (esce dalla cucina con un vassoio, con un bicchiere d’acqua e due tazzine

di caffè) eccomi qua  (si avvicina ai due camminando battendo tre volte il

tacco del piede sinistro, appoggia il vassoio sul tavolo e porta il bicchiere

d’acqua al marito)

GIGINO                            Ernestì ma che fai? Ti pare il momento di metterti a ballare?

ERNESTINA                 ma quale ballare si sta staccando il tacco della scarpa e lo rinforzo ….

TERRASANTA            avvocato perché non andate a stendervi un pò sul letto

GIGINO                            si ragioniere, forse è meglio!

ERNESTINA                 no, no …    ci deve camminare su … quello se segue il vostro consiglio, si

mette a letto e va a finire che non si alza più

GIGINO                            ma che dici!

TERRASANTA            appunto signora … che dite? (va a prendere la tazzina di caffè)

ERNESTINA                 no, no volevo dire che il movimento è la migliore cura

TERRASANTA            (beve  un  sorso  di  caffè)  complimenti  signora  questo  caffè  è  squisito!

Avete le mani d‟oro!

ERNESTINA                 (si guarda le mani perplessa e impaurita e poi le mette dietro la schiena)

TERRASANTA            Comunque avvocà forse e meglio che adesso vado. Tanto ci siamo intesi.

GIGINO                            e  si  …  andate  pure  e  state  tranquillo  che  ci  penso  io  …        Ernestì,

accompagna il signor Terra…

ERNESTINA                 (sgrana gli occhi)

GIGINO                            (fa finta di non ricordare) Terra, Terra … non mi ricordo mai …

TERRASANTA            avvocato chiamatemi pure Ugo … è più facile

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GIGINO                            ah   ecco:   Ugo.   Ernestina   accompagna   il   signor,   Ugo   il   nostro  caro

amministratore.

TERRASANTA            grazie ancora avvocato. E, signora, grazie anche a voi per il caffè era

delizioso!

GIGINO                            ma per carità …. Comunque signor … Ugo … se volete, bevete anche

l‟altro … quello mio

TERRASANTA            oh grazie, grazie! E come si può dir di no (prende la tazzina e beve con

soddisfazione. Poi si avvia seguito da Ernestina) arrivederci

ERNESTINA                 prego ragioniere(accompagna il ragioniere alla porta facendo ogni tanto

il tacchetto sul pavimento senza farsene accorgere)

TERRASANTA            (prima di uscire si rivolge nuovamente a Gigino) e cercate di stare bene

(scompare nel corridoio)

GIGINO                            (massaggiandosi il ginocchio, si massaggia anche un pò più su verso

l’inguine) certo chequalche dubbio viene …. Speriamo bene. Comunque

se l‟ha aiutato il collega Rinaldini lo posso fare anche io!

ERNESTINA                 (rientra camminando facendo passi sul tacco come uno strano balletto) a

mamma mia se ne andato … ma che cosa è che puoi fare anche tu?

GIGINO                            quello che ha fatto Rinaldini, sai il collega che sta al numero 19.  Lo

conosci?

ERNESTINA                 e  come  se  lo  conosco.  Mi  ha  detto  la  signora  Rosa  che  il  poverino

stamattina è stato investito da un motorino ed è finito all‟ospedale …

GIGINO                            (con sguardo preoccupato si alza e inizia a battere il tacco sul pavimento)

ERNESTINA                 (lo guarda meravigliata) che ti succede

GIGINO                            no niente, vedo se dopo la caduta la gamba risponde …

ERNESTINA                 ah … la gamba …. Guardate …. Guardate .. E risponde? Risponde?

GIGINO                            insomma! … (inizia ad avviarsi       verso la stanza da letto) forse è meglio

che metto un pò di pomata. Ah, quando viene quel Peppino, digli di venire

un altro giorno.     Digli che ho telefonato avvertendo che tardavo (batte

ancora tre volte il tacco , poi entra in camera)

ERNESTINA                 e va bene (poi alzando la voce) Gigino, la pomata sta nel cassetto del mio

comodino ….

GIGINO                            si grazie ….

Scena terza: Peppino - Ernestina – Gigino – Osvaldo

PEPPINO                         (bussa alla porta)

ERNESTINA                 (va ad aprire) e lo sapevo che dovevo sbrigarmela io

PEPPINO                         (da  fuori)  buongiorno  signora,  scusate  il  disturbo.  (Entra  precedendo

Ernestina ) Vostro marito è tornato?

ERNESTINA                 e non ancora. Ha       telefonato dicendomi che veniva più tardi e mi ha

pregato di dirvi di tornare un altro giorno.

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PEPPINO                         ah …un altro giorno? e adesso come faccio!? … devo accettare o non

devo accettare!?

ERNESTINA                 beh se io fossi in voi accetterei!

PEPPINO                         voi dite!? ….  (pensandoci su) Ma signò scusate …. voi come lo sapete?

ERNESTINA                 non lo  so ma lo immagino,  perche  quello il  patteggiamento conviene

sempre!

PEPPINO                         Signò ma quale patteggiamento!!?

ERNESTINA                 il patteggiamento … quello per ridurre la pena

PEPPINO                         ma quale pena! Ma che avete capito!? Qui si tratta di una questione molto

personale e delicata. Ne devo parlare assolutamente con l‟avvocato.

ERNESTINA                 e va bene, scusate!      Comunque almeno ditemi di che si tratta, così gli

anticipo qualche cosa.

PEPPINO                         e che ve lo anticipo a fare, tanto lo devo assolutamente aspettare.

OSVALDO                     (suona al campanello della porta)

ERNESTINA                 abbiate pazienza,  devo andare ad aprire la porta aspettatemi qua

PEPPINO                         prego signora fate con comodo. Tanto devo aspettare a vostro marito

ERNESTINA                 ma io ve l‟ho detto che farà più tardi. Forse è meglio che ritornate

PEPPINO                         no signò, non è cosa. Mo  mi metto qui seduto buono buono e lo aspetto!

ERNESTINA                 e va bene fate come volete voi (va ad aprire la porta. La apre e da fuori)

buon giorno signor Barone

OSVALDO                     (da fuori) buon giorno signora come state?

PEPPINO                         (sentendo la voce del barone, si alza di scatto) mamma mia          e questo sta

già qua (preoccupato va nella cucina per nascondersi)

ERNESTINA                 (da fuori) prego signor barone accomodatevi. Scusate se non vi ho aperto

subito ma stavo controllando la carne nel forno.

OSVALDO                     (da    fuori)e    no,   vogliate   scusarmi   voi,   se   vi   ho   disturbata.  Ho   un

appuntamento con l‟avvocato … non è ancora rientrato?

ERNESTINA                 (entrando in scena) signor barone, anche questo …. (indicando dove era

seduto Peppino) sant‟Iddio ma dove s‟è cacciato! (imbarazzata si guarda intorno poi guarda il barone)

OSVALDO                     ah! Allora è tornato!

ERNESTINA                 come?!

OSVALDO                     si appunto … è rientrato?

ERNESTINA                 chi è rientrato!?

OSVALDO                     vostro marito!

ERNESTINA                 (preoccupata) Ah mio marito!? … Eno! Non ancora!

OSVALDO                     scusate ma allora a chi avete detto: chi sa dove s‟è cacciato?

ERNESTINA                 (imbarazzata) a chi lo detto!?

OSVALDO                     e si, a chi lo avete detto?

ERNESTINA                 a chi l‟ho detto!? … A si, al gatto ….. l‟ho detto al gatto!

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OSVALDO                     Ah avete preso un gatto?

ERNESTINA                 si, si un bel gatto! (e inizia a cercare guardando dietro il divano e sotto il

tavolo) mmzz mmzz …. Micio  …. Micio …. (guardando il pubblico) Per

la miseria ma dove siete!?

OSVALDO                     Signora scusate ma perché date del voi al gatto!

ERNESTINA                 come gli ho dato il voi!?

OSVALDO                     e si. Avete detto dove siete!

ERNESTINA                 ah ho detto dove siete?

OSVALDO                     e si. Ma forse sono due.

ERNESTINA                 chi sono due?

OSVALDO                     i gatti … Avete preso due gatti?

ERNESTINA                 come due gatti? ….

OSVALDO                     scusate signora Ernestina ma vi sentite bene?

ERNESTINA                 si sto benissimo

OSVALDO                     ma allora „sti gatti sono uno o due?

ERNESTINA                 (imbarazzata) no è uno …. È uno

OSVALDO                     beh allora se è uno, perché gli date il voi!?

ERNESTINA                 ah gli ho dato il voi?

OSVALDO                     e si!

ERNESTINA                 beh gli do il voi perché … perché è un gatto aristocratico

OSVADO                         come aristocratico?

ERNESTINA                 si è aristocratico …. ha un pedigree! …

OSVALDO                     (verso il pubblico fa il cenno con il dito sulla fronte indicando che la

signora è svitata) sarà  un pò esaurita!  Comunque signora  mentre  voi

cercate il gatto aristocratico, mi posso sedere e attendere qui a vostro

marito o vi importuno?

ERNESTINA                 e no Signor barone, voi non importunate mai. Ma vi consiglio di tornare a

casa. Mio marito mi ha telefonato che faceva più tardi. Facciamo così: vi do un colpo di telefono quando rientra.

OSVALDO                     Beh se già sapete che fa più tardi, ne approfitto per fare una commissione,

ci vediamo tra una mezz‟oretta. (si avvia all’uscita e prima di uscire)

Comunque signora voi riposatevi un poco e vedete di trovarlo … sapete

può fare danni

ERNESTINA                 chi può fare danni!?

OSVALDO                     come chi!? … Il gatto!

ERNESTINA                 Ah già il gatto!!!

OSVALDO                     sapete, quelli specialmente quando sono piccoli con quelle unghiette … si

aggrappano a tutto … a tutto!

ERNESTINA                 E già! Bene Signor barone, vi accompagno (segue Osvaldo verso l’uscita)

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Scena quarta: Gigino - Ernestina – Peppino

ERNESTINA

(Rientra  e  si  avvia

inviperita   ad  aprire  la   porta  della  camera  per

chiamare Gigino e,

concitatamente) e adesso esci da qui dentro,

GIGINO

(esegue esce) si, si  …calma….calma

ERNESTINA

ma quale calma!? Va,  vai fuori la porta e rientra tra due minuti …. Io non

posso fare il tappabuchi per te.

GIGINO

(esegue riluttante)

ERNESTINA

(controlla che il marito sia  uscito di casa poi si avvia ad aprire la porta

della cucina) Su Peppino uscite …

PEPPINO

(esce) se ne è andato il barone?

ERNESTINA

si è andato via. Ma perché vi siete nascosto?

PEPPINO

e signora scusate se mi sono permesso di entrare nella vostra cucina. Ma

non volevo incontrare il barone

ERNESTINA

ma perché lo conoscete?  Forse avete avuto problemi con lui e perciò

cercate mio marito?

PEPPINO

no, per carità

ERNESTINA

e allora?

PEPPINO

Signora aspetto vostro marito perché ho letto un‟offerta di lavoro qui

(prende una pagina del giornale piegato in tasca ) vedete …  su “cerco e

offro”

ERNESTINA

ah, e questo è!? …. Un offerta di lavoro? … E che centra mio marito

PEPPINO

vostro marito centra perché mi deve dare un consiglio proprio se accettare

o non accettare …. Signora, la cosa è un po‟ complicata.

ERNESTINA

(prendendo il giornale) e fatemi vedere questo annuncio

GIGINO

(si sente aprire la porta di casa) Ernestina

ERNESTINA

ecco è tornato mio marito! … Ripigliatevi il giornale, ne parlate con lui

(poi a Gigino) sonoqui, vieni che c‟è un giovanche ti aspetta! È il parente

di don Raffaele … il custode del tribunale

GIGINO

(entra in scena) ah buongiorno Peppino. Come va? Tutto bene?

PEPPINO

(alzandosi e tendendo la mano a Gigino) Si, avvocato, tutto bene e vi

ringrazio sempre per quello che avete fatto per me

GIGINO

e non esageriamo …. ma siedi, statti comodo

PEPPINO

(siede) grazie

GIGINO

come mai sei venuto da me?

ERNESTINA

il signore è qui perché vuole un consiglio da te

GIGINO

Un consiglio? Quale consiglio? Ma c‟è qualche problema?

PEPPINO

no avvocato nessun problema, (poi guardando Ernestina) ma si tratta di

un affare un po‟   delicato, stavo per accennarlo a vostra moglie ma è

meglio che ne parlo con voi.

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ERNESTINA                 non vi preoccupate …. Vi lascio da soli (si avvia alla cucina)

PEPPINO                         grazie signora

GIGINO                            allora Peppì, che cosa è questo affare così importante?

PEPPINO                         avvocà si tratta di lavoro e volevo avere un consiglio da voi

GIGINO                            ah! Molto bene! E di che lavoro si tratta?

PEPPINO                         è un lavoro di autista e cameriere tutto fare. Sapete io mi arrangio a fare

un poco di tutto.

GIGINO                            ah bravo! E da chi?

PEPPINO                         è presso una famiglia nobile che abita in questo palazzo.

GIGINO                            (s’impensierisce) Ah

PEPPINO                         avvocà ma chè stato!? vedo dalla vostra faccia che la cosa vi preoccupa

GIGINO                            beh, perché immagino quale è questa famiglia e la cosa è preoccupante.

PEPPINO                         E già. …. Per la verità anch‟ io sono un poco preoccupato.

GIGINO                            allora ho capito bene, si tratta della famiglia del barone Camera!?

PEPPINO                         proprio cosi! …. Ma come si fa oggi a rinunciare ad un lavoro!?

GIGINO                            certo …. Ma guardate che combinazione ….      proprio in casa del barone

Camera. …. ma lo conosci?

PEPPINO                         personalmente no. Ma so che tipo è. …. Mi hanno detto che è uno geloso

GIGINO                            Peppì … gelosissimo! È capace anche di sparare per un banale sospetto

PEPPINO                         mamma   mia…   addirittura!   (ammiccante)    avvocà,  però   la   moglie:   la

baronessa ….. è proprio una bella signora …. Un bocconcino.

GIGINO                            (tra se verso il pubblico) cominciamo bene … e com‟è che la conosci?

PEPPINO                         è stato qualche giorno fa quando ho accompagnato Assuntina in casa del

barone per portare le borse della spesa che erano pesanti.

GIGINO                            Assuntina? E chi è

PEPPINO                         Assuntina è mia zia ed era la cameriera del barone!

GIGINO                            ah, ho capito chi è. Ma non sapevo che si chiamasse Assuntina. Ma come

sarebbe a dire …. era?

PEPPINO                         era perché il barone l‟ha licenziata proprio per colpa mia.

GIGINO                            e perché, che hai fatto?

PEPPINO                         io niente, l‟ho solo aiutata a portare le borse della spesa fino a casa della

baronessa! Avvocà …. Ero appena uscito dalla casa e il barone saliva con

l‟ascensore e mi  ha visto che scendevo le scale.

GIGINO                            e allora?

PEPPINO                         il putiferio. Quello si è messo a gridare (cercando di imitare la voce del

barone) fermo, fermo, delinquente. Ma chi sei? Che ci facevi in casa mia?

GIGINO                            e tu che hai fatto? Che gli hai detto?

PEPPINO                         Niente! Io ero di spalle e ho continuato a scendere le scale di corsa. Poi

quando ero già arrivato due piani più sotto, l‟ho sentito gridare come un pazzo quando è entrato in casa.

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GIGINO                            ma Assuntina non gli ha spiegato la situazione? Non gli ha detto della

spesa?

PEPPINO                         e come no …. Ma mia zia mi ha detto che non c‟è stato niente da fare.

GIGINO                            e già, a quello la gelosia gli annebbia il cervello …. Chi sa che cosa ha

pensato vedendoti scendere le scale … e meno male che non era armato!

PEPPINO                         Avvocà   quello   mi   ha   scambiato   per   un   mariuolo,    mi   poteva  pure

ammazzare e poi invocava la legittima difesa!

GIGINO                            beh,   adesso  non   esageriamo.   Ed  è   per   questo   che   ha   licenziato   la

cameriera?

PEPPINO                         Proprio così. Gli ha detto che persone estranee in casa non le voleva … e

che questi erano i patti e gli ha dato gli otto giorni.

GIGINO                            Ho capito! Quello che non capisco però è perche adesso si vuole mettere

proprio un uomo in casa! (al pubblico) Sarà rimbecillito!

PEPPINO                         e qua sta il punto! Avvocà, il tutto dovrà basarsi su di una finzione!

GIGINO                            come sarebbe a dire una finzione?

PEPPINO                         (indicando   l’inserzione    del   giornale)    ecco   avvocato,   leggete   questa

inserzione. È quella sottolineata

GIGINO                            (prende la pagina) offresi massaggiatrice esperta……

PEPPINO                         no, no quella …. è quell‟altra sottolineata in rosso

GIGINO                            ah ecco quà. Dunque: cercasi autista – uomo tutto fare e guardia del corpo

per famiglia nobile – preferibilmente ex carabiniere – è gradita buona

forza fisica e possibilmente conoscenza arti marziali. Inviare curriculum

ed eventuali altre caratteristiche personali a: Barone Osvaldo Camera -

Via Toti 15 Mergellina - Napoli

PEPPINO                         avete letto?

GIGINO                            certo che ho letto. Dunque si metterebbe un uomo in casa!? … Comunque

quello vuole un ex carabiniere! E mica tu sei un ex carabiniere?

PEPPINO                         no! Ma avvocato, li è scritto preferibilmente ex carabiniere …. Pre fe ri bil

men te …. Vedete (indicando sulla pagina)

GIGINO                            si ho capito …. Beh! Ma ce scritto anche che è gradita una buona forza

fisica e non credo che tu …..

PEPPINO                         beh certo voi mi vedete così, ma io conosco le arti marziali.

GIGINO                            ma conosci solo come si chiamano o le hai fatte veramente?

PEPPINO                         avvocato, e che scherziamo!? Io da bambino ho fatto karate al dopolavoro

delle poste … sono cintura marrone (prende un altro foglio dalla tasca)

vedete, ho pure l‟attestato … e la copia ce l‟ho inviata al barone insieme al

curriculum con le altre caratteristiche personali.

GIGINO                            ah bravo!

PEPPINO                         Avvocato, comunque quello il barone ha scelto proprio a me, e lo devo

incontrare qui da voi.

GIGINO                            come!?  A casa mia?

PEPPINO                         ma perché non ve lo ha detto?

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GIGINO                            (perplesso)      No!    Mi    ha    telefonato   stamattina    per    chiedermi    un

appuntamento per quella cosa che sapevo. …. Ma io non so nulla. …. Poi

mi ha detto che sarebbe venuta anche la persona. Francamente non sapevo

di che cosa stesse parlando. ….. Andavo di fretta e non ho approfondito.

PEPPINO                         e sarà proprio di questa cosa qua! E la persona che deve venire sono io.

GIGINO                            eh già! Però mi chiedo perché ha scelto proprio a te. …..

PEPPINO                         Forse per le altre eventuali caratteristiche personali!

GIGINO                            Ma perché che hai scritto nel curriculum?

PEPPINO                         e che ho scritto! …. Che ho scritto! Avvocato     conoscendo la gelosia del

barone mi è venuta un‟idea! …. Ho un poco colorito le mie caratteristiche

personali

GIGINO                            come sarebbe a dire che hai colorito!?

PEPPINO                         avvocà sarebbe a dire che a me le donne mi piacciono assai, ma ho dovuto

scrivere  che le schifo proprio.

GIGINO                            come … come?

PEPPINO                         avvocà, sapendo della gelosia del barone, ho colto la palla al balzo. (con

movenze femminili) Insomma avvocato basta fingere un po‟ …

GIGINO                            (tentennando il capo) basta ho capito ….Peppì tu stai scherzando con il

fuoco … (al pubblico) mi sa che qui finisce male!

SILVANA e ASSUNTINA   (bussano alla porta)

GIGINO                            Lupus in fabula! Eccolo qua sarà proprio lui: il barone!

ERNESTINA                 (esce dalla cucina) vado io (si avvia alla porta, poi si ferma e ritorna un

pò  indietro)  A  Gigino  dimenticavo.  Qui  c‟è  un  biglietto  del  barone

Camera che ho trovato ieri nella buca delle lettere (consegna il biglietto al

marito e si avvia ad aprire)

GIGINO                            (prende il biglietto e lo apre)        Egregio avvocato, vi prego di concedermi

un po‟ del vostro prezioso tempo per darmi assistenza per la scelta di un

dipendente  che  devo  assumere.  Ci  sentiamo  telefonicamente.  Cordiali

saluti Osvaldo Camera …. Porca miseria e adesso me lo ha dato?

ERNESTINA                 (torna trafelata e rivolgendosi      a Peppino) presto, presto, adesso dovete

ritornare in cucina,

GIGINO                            (guarda attonito i due)

PEPPINO                         ma signora, se è il barone, adesso che c‟è vostro marito ….

ERNESTINA                 no, no, non è lui ma. Ma è meglio che andate … su andate in cucina

PEPPINO                         signora non capisco, ma faccio quello che volete …. (si dirige nuovamente

verso la cucina entra e chiude la porta)

Scena quinta: Gigino - Ernestina – Silvana - Assuntina – Raffaella

ERNESTINA                 vado ad aprire

GIGINO                            ma chi è?

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ERNESTINA                 Gigì è la baronessa con la cameriera (va rapidamente ad aprire)

GIGINO                            porca miseria. … Lupas in fabula! (sia alza e si aggiusta l’abito)

ERNESTINA                 (entrando e precedendo Silvana) prego baronessa accomodatevi

SILVANA                       (entra con Assuntina) grazie signora …. Buongiorno avvocato

GIGINO                            prego accomodatevi

SILVANA                         (sedendo) grazie avvocato

ASSUNTINA                 buon giorno

ERNESTINA                 Assuntina sedete pure voi

ASSUNTINA                 (sedendo) grazie Signora

SILVANA                       Scusi avvocato se l‟importuno. Mio marito è già stato da lei?

GIGINO                            no, ma sarà qui a momenti, ma ditemi cosa posso fare per voi?

SILVANA                       ma allora non sa niente?

GIGINO                            beh sinceramente no! Ma che devo sapere?

SILVANA                       avvocato, il fatto è questo. .. Mio marito ha licenziato Assuntina

ASSUNTINA                 avvocà mi ha dato gli otto giorni. Così, senza pensarci un attimo in più

GIGINO                            beh! Baronessa non vedo io cosa posso fare? Forse sarà per risparmiare!

SILVANA                       macché!  Quello  ha  deciso  di  assumere  un  autista.  Un  tutto  fare  ….

insomma una specie di guardia del corpo ….. per se e per tutta la famiglia.

GIGINO                            (al  pubblico)  Ah  …  per  se  e  per  i  suoi  …  bella  trovata!  (poi  alla

baronessa) beh! E allora?

SILVANA                       Allora a me sembra che faccia questo per farmi controllare. Quello ancora

non si fida di me.

GIGINO                            ma no signora che dite!?

SILVANA                       che dico? Avvocato penso che gli è venuta un‟altra volta la fobia che lo

tradisco

ERNESTINA                 ma io non capisco, si mette un uomo in casa geloso come è?

SILVANA                       e che ne so! Certo che anche io mi sono meravigliata.

GIGINO                            … certo è strano!

SILVANA                       avvocato, siccome so che mio marito si deve incontrare con lei, proprio

per la scelta di questa persona, cerchi di sconsigliarlo. Insomma avvocato io non vorrei perdere la mia libertà.

ASSUNTINA                 ed io il lavoro. Avvocato fate voi. Metteteci una buona parola.

GIGINO                            cara baronessa, io vi capisco. Ma voi sapete che è difficile far cambiare

idea a vostro marito.

SILVANA                       ma mio marito ha tanta fiducia in lei e la stima molto

ASSUNTINA                 Avvocato è vero. La signora ha ragione. Almeno provateci.

SILVANA                       Mettersi addirittura un uomo in casa (ad Assuntina) E poi si sa queste cose

come vanno a finire ….

ASSUNTINA                 avvocà ….  e quello che penso pure io

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GIGINO                            (alla baronessa) e pensare che l‟anno scorso abbiamo sfiorato latragedia

con la gelosia di vostro marito che credeva che io fossi il vostro amante

SILVANA                       mamma mia che brutto ricordo!

RAFFAELLA                (bussa la porta)

ERNESTINA                 Scusatemi, vado ad aprire. (va alla porta)

GIGINO                            e va bene quello che è stato è stato … Voi comunque , fate così: Prendete

quello che vuol fare vostro marito come un‟attenzione. In fondo la gelosia è una grande manifestazione di amore.

SILVANA                       sarà pure come dice lei, ma poi questa povera Assuntina che fa?

ASSUNTINA                 brava signora … che faccio!?

RAFFAELLA                (entra seguita da Ernestina) buongiorno  avvocato. Ah Silvana state qua!?

SILVANA                       Si ….

RAFFAELLA                Come state Assuntina?

ASSUNTINA                 e come devo stare! … inguaiata!

RAFFAELLA                come inguaiata!?

ASSUNTINA                 signorina, sono senza più il lavoro.

RAFFAELLA                Ma cosa è successo

SILVANA                       Raffaella … è per un equivoco

ASSUNTINA                 proprio così signorì ….

SILVANA                       Comunque  avvocato,  se  mio  marito  mi  voleva  veramente  bene,  non

licenziava Assuntina.

ASSUNTINA                 Anche la bambina si era affezionata a me!

RAFFAELLA                ma allora è stato il barone che vi ha licenziata?

ASSUNTINA                 è proprio così

RAFFAELLA                (a   Silvana)    quindi  Silvana,   visto   che       Assuntina   è  stata   licenziata,

sicuramente vi occorre un‟altra persona!? … Io conosco una brava signora che è rimasta vedova …

ASSUNTINA                 per cortesia signorina ma che dite!? Quello il barone mi deve riprendere,

se no io come faccio?

SILVANA                       Raffaella, Assuntina ha ragione.

RAFFAELLA                Scusate ma io pensavo di rendermi utile proponendo una brava persona

ERNESTINA                 (tagliando a corto) comunque Rafilina, il barone ha già provveduto. Ha

preso un uomo tuttofare.

RAFFAELLA                come? Un uomo? …. Con la sua gelosia?

SILVANA                       e che ne so! E chi lo capisce. Avvocato cercate di fargli cambiare idea

GIGINO                            (guardando un attimo la moglie in segno d’intesa) ma voi sapete chi è

questa persona che vuole assumere vostro marito?

SILVANA                       No. Non ne ho proprio idea. (a Ernestina) Signora, sarà sicuramente un

pensionato.

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ASSUNTINA                 sarà  uno  vecchio  e  brutto  ….       Figuratevi  quella  povera  creatura  di

Fiordaliso ….

RAFFAELLA                povera bambina! Comunque credo che il barone lo fa per risparmiare!

ERNESTINA                 beh certo, quello un pensionato ha poche pretese.

SILVANA                       no, ma quando mai! Quello è sempre per la sua gelosia

RAFFAELLA                e dove l‟ha trovata questa persona?

SILVANA                       Signorina, mio marito ha messo un inserzione sul giornale “cerco e offro"

e ci sono arrivati ben 32 curriculum.

ERNESTINA                 beh pensavo di più. (poi al marito come illuminata)              ah…     adesso ho

capito! Chi sa che c‟ha trovato in quello la!

SILVANA                       quello chi?

ASSUNTINA                 ma allora voi lo conoscete?

ERNESTINA                   (a Gigino) lo conosciamo?

OSVALDO                     (suona alla porta)

GIGINO                            ah …. e questo è il barone

SILVANA                       o  santo  cielo  e  meglio  che  non  ci  trova  qui!  …  Signora  Ernestina

nascondeteci

RAFFAELLA                e perché vi dovete nascondere?

ERNESTINA                 Rafilì, lasciate stare ….      Anzi accompagnate la baronessa e Assuntina in

camera da letto e fate loro compagnia

RAFFAELLA                e perché in camera da letto? (prendendo Silvana sotto braccio) Andiamo

in cucina stiamo più comode ….. e poi fa brutto sedersi sul letto.

GIGINO                            (perentoriamente) no signora in cucina no!

RAFFAELLA                E perché no!? (rivolta poi a Ernestina, per intrufolarsi) così dopo, quando

c‟è il barone, vi faccio un caffè e ve lo porto.

GIGINO                            no Signorina, non ne abbiamo bisogno … Andate in camera da letto come

ha detto mia moglie

RAFFAELLA                avvocato …. ma un caffè ….

ERNESTINA                 (sbrigativa mentre va ad aprire) Rafilì,caffè nun c‟e nesta! È              finito!

Andate, andate

RAFFAELLA                (va verso la  camera da letto con Silvana e Assuntina. Prima di richiudere

la porta) …. Avvocà, potreifare un te, oppure vista la situazione, che so

…. una camomilla?!

GIGINO                            per       cortesia,     signorina,     aspettate    li     dentro    con     le      signore.

(perentoriamente) e non uscite e non fate rumore.

RAFFAELLA                mamma mia e che maniere! (chiude la porta alle sue spalle)

GIGINO                            (al pubblico) queste so cose da pazzi. Ci mancava solo la signorina Zezza

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Scena sesta: Gigino - Ernestina – Osvaldo – Peppino – Di Natale

ERNESTINA                 (rientra seguita da Osvaldo) Gigino c‟è il signor barone

GIGINO                            oh, carissimo barone prego accomodatevi

OSVALDO                     grazie, grazie avvocato (si siede sul divano)

GIGINO                            Dunque barone dal vostro biglietto ho appreso che mi volevate parlare

ERNESTINA                 signor barone se volete vi lascio soli

OSVALDO                     no signora, anzi sono contento che rimanete. Ho molta stima di voi e del

vostro giudizio

ERNESTINA                 grazie troppo buono! (a Gigino cercando di svignarsela) Gigino, ma forse

è meglio che vado

GIGINO                            (quasi per rivalsa e dispetto verso la moglie) no resta, resta. Hai sentito

che ha detto il barone?

ERNESTINA                 (fulminando Gigino con lo sguardo) e va bene

OSVALDO                     dunque avvocato, come vi ho preannunciato nel mio biglietto che vi ho

lasciato ieri nella buca delle lettere, ho bisogno che voi mi concedete un poco del vostro prezioso tempo perché devo assumere un dipendente.

GIGINO                            (guardando incavolato la moglie) si l‟ho letto, ma un dipendete per fare

cosa?

OSVALDO                     non so se sapete che ho licenziato Assuntina: la mia cameriera e mi è

venuta l‟idea di assumere un uomo …..

GIGINO                            beh leggendo il vostro biglietto non posso nascondervi che qualche cosa

del genere lo avevo immaginato. Ma non so se mi posso permettere di esprimere una mia opinione … (guardando anche Ernestina)

OSVALDO                     prego caro amico, dite, dite pure! Forse immagino la vostra perplessità …

GIGINO                            io so che voi siete stato sempre contrario a far frequentare la vostra casa

da uomini. E com‟è che poi avete cambiato idea?

OSVALDO                     caro avvocato ho pensato che in fondo, prendere una persona di provata

fiducia mi sarebbe stato più comodo!

ERNESTINA                 ma perché Assuntina non lo è?

OSVALDO                     Beh diciamo che lo era. Signora, quella pochi giorni fa ha trasgredito ad

un mio preciso ordine.

GIGINO                            Già, però mi pare che poi abbia chiarito!?

OSVALDO                     (sospettoso) e voi come lo sapete… ? avete parlato con Assuntina?

GIGINO                            (guardando la moglie) e già come lo so?

OSVALDO                     appunto!

GIGINO                            (chiedendo aiuto con lo sguardo a Ernestina) beh me lo ha detto mio

moglie!

ERNESTINA                 (venendo irritata in  soccorso del marito) si, si glie l‟ho detto io

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OSVALDO                     Come Assuntina è venuta qua a lamentarsi con voi?

ERNESTINA                 no, l‟ho incontrata per le scale e mi sono accorta che parlava da sola e le

ho chiesto che era successo.

OSVALDO                     E va bene! Comunque Avvocato, l‟ho licenziata e, poiché come sapete mi

hanno ritirato la patente dopo l‟incidente, per colpa di quello iettatore dell‟amministratore che mi ha messo gli occhi addosso …

ERNESTINA                 (batte tre volte con il tacco a terra) per carità non lo nominate

OSVALDO                     certamente …. ho pensato di assumere un autista. Insomma una persona

tutto fare di provata fiducia.

GIGINO                            già, l‟incidente! (fa le corna senza essere visto) Ma poi che cosa intendete

dire con una persona di provata fiducia?

OSVALDO                     pensavo  ad  un  ex  carabiniere  in  pensione  ….  Sapete  ….  “Nei  secoli

fedele”, e ho messo un annuncio sul giornale. Avvocà, mi sono arrivati ben 32 curriculum, ma uno mi ha colpito in modo particolare

ERNESTINA                 aah… e quindi la persona che avete scelto è un ex carabiniere?

OSVALDO                        signora , sinceramente no. Anche perché poi mi sono fatto capace che mica

potevo chiedere ad un ex carabiniere di fare pure i servizi di casa

GIGINO                            e già!

OSVALDO                     e poi ho anche pensato che un pensionato era sicuramente una persona

anziana e non potevo utilizzarlo anche come guardia del corpo.

ERNESTINA                 ma perché avete bisogno pure di una guardia del corpo? A me pare un

poco troppo

OSVALDO                     signora, non è mai troppo.

GIGINO                            allora così avete preso un uomo?

OSVALDO                     e si, ma con particolari requisiti

ERNESTINA                 e possiamo sapere quali requisiti?

GIGINO                            ma Ernestina che dici!?

OSVALDO                     No, no avvocato lasciate stare ….. E‟ proprio per questo che l‟ho invitato

a venire qui in casa vostra. (volgendo lo sguardo a Gigino ed Ernestina)

perché vorrei avere anche un vostro parere. Anche perché assumendolo

prenderei due, anzi diciamo tre piccioni con una fava!

ERNESTINA                 (guardando il pubblico con malizia) e già, con una fava!

OSVALDO                     avvocato, poi questo signore è cintura marrone di karate. Comunque gli

farò prendere anche il porto d‟armi …

GIGINO                            beh, addirittura. Mi sembra un po‟ eccessivo

OSVALDO                     avvocato, voi lo sapete, la prudenza non è mai troppa

GIGINO                            ma   caro   amico    mio,   assumendo   un   uomo     ….    (guardando   anche

Ernestina) non pensate che…..insomma come posso dire!

ERNESTINA                 (interrompendo)  signor  Barone,  credo  che  mio  marito  abbia  ragione!

Sentite a me, lasciate perdere.

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OSVALDO                     Signora, apprezzo molto il  vostro parere ma,  adesso che verrà questa

persona, lo vedrete e, poi giudicate. Mi ha scritto nel curriculum, che ha

una dote particolare. Una dote che fa proprio al caso mio. A proposito,

dovrebbe essere già qui. Speriamo che non ha cambiato idea!

GIGINO e ERNESTINA (si guardano perplessi)

GIGINO                            caro barone, sinceramente quella persona che aspettate è già venuta da me

per chiedermi anche lui un consiglio e …

OSVALDO                     (deluso e un po’ incavolato) e l‟avete dissuaso? Se ne è andato?

GIGINO                            e no, il consiglio non gliel‟ho dato, volevo prima parlare con voi

OSVALDO                     avete fatto bene, anzi benissimo. E adesso dove sta? Deve ritornare?

GIGINO                            barone, sta ancora qui. Sta aspettando in cucina.

OSVALDO                     (gioioso) Ah! E allora chiamatelo, fatelo venire, così lo conosco anch‟io!

ERNESTINA                 (si avvia ad aprire la porta della cucia e chiama) giovanottovenite. C‟è

qui il signor barone

PEPPINO                         (timoroso e con voce e movenze più femminili) Buongiorno Signor Barone,

(tendendo la mano molla) piacere di conoscervi …GIGINO e ERNESTINA (si guardano perplessi)

OSVALDO                     (Stringendo vigorosamente la mano al giovane, attendendosi un lamento

quasi per provocarlo) oh scusate forse vi ho fatto male?

PEPPINO                         ma per carità! Queste mani possono essere gentili, ma anche forti quando

c‟è da faticare e da menare le mani … GIGINO e ERNESTINA (si guardano perplessi)

OSVALDO                     bene! Bravo! .. che meraviglia (ammiccante) avvocato che ne dite?

GIGINO                            (guarda Ernestina e poi al barone) e che vi devo dire …. se sietecontento

voi …

OSVALDO                     Allora avvocato, vorrei che mi mettesse giù due righe per un contrattino

per questa … cioè per questo bel giovanotto

ERNESTINA                 ah, gli fate pure un contratto di lavoro

OSVALDO                     e certamente. E vorrei una cosa fatta per bene in piena regola …

DI NATALE                   (bussa alla porta)

ERNESTINA                 perdonate vado ad aprire

OSVALDO                     scusate signora, fate andare ad aprire a questo giovane, così vediamo come

si comporta, come sa presentare …..

ERNESTINA                 scusate barone, ma io devo sapere chi è prima di aprire la porta… (si

avvia)

OSVALDO                       si  giusto!  (poi  a  Peppino)  Ma  a  proposito  ho  dimenticato  come  vi

chiamate?

PEPPINO                         eccellenza mi  chiamo Giuseppe, Giuseppe  Longobardo! Ma mi  potete

chiamare Peppino

OSVALDO                     Ah bene Peppino … (inizia a girare intorno a Peppino squadrandolo

compiaciuto dalla testa ai piedi)

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !


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PEPPINO                         (si mostra un pò imbarazzato)

ERNESTINA                 (ritorna) Gigino è il dottor Di Natale, il ginecologo

GIGINO                            caspita  avevo  proprio  dimenticato  l‟appuntamento  (poi  a  Peppino)  su

signor Longobardo andate ad aprire

PEPPINO                         allora lo presento io? (ancheggiando  si dirige ad aprire la porta)

OSVALDO                     si andate!

PEPPINO                         (scompare nel corridoio)

OSVALDO                     vedete che meraviglia. È perfetto!

GIGINO                            insomma … lo avete scelto bene!

OSVALDO                     benissimo!

PEPPINO                         (rientra con modi gentili ma goffi) signore e signori ecco a voi il dottor Di

Natale

GIGINO                            (perplesso a Osvaldo) Beh… insomma… proprio perfetto .. non credo!

OSVALDO                     beh certo, bisogna un poco educarlo …. Ma si farà … si farà ..

DI NATALE                   (entra e si guarda intorno)

GIGINO                            (andando   verso   Di   Natale   e   porgendogli   la   mano)    prego   dottore

accomodatevi sarò presto da voi

DI NATALE                   (leggermente effeminato,    andando a sedere) buongiorno signori (inizia a

squadrare Peppino con molto interesse)

GIGINO                            scusatemi ma stavamo concludendo una cosuccia con il signor barone

DI NATALE                   prego fate con comodo attendo. Non c‟è fretta  (continua a squadrare

Peppino sorridendo compiaciuto) comunque posso ritornare fra un pò

OSVALDO                     no dottore non c‟è bisogno non ho segreti. Dunque avvocato, come dicevo

bisogna preparare il contratto per Peppino. Con diritti doveri, otto ore di

lavoro al giorno per sei giorni e stabilire il salario. Insomma tutto come si

conviene

PEPPINO                         grazie, grazie barone

GIGINO                            beh   preparerò   una   bozza  da   sottoporvi.   Quando  dovrebbe  essere   il

compenso per il servizio di questo bravo giovane tutto fare?

OSVALDO                     beh, avevo pensato a ottocento euro al mese netti, più contributi

PEPPINO                         (nascondendo a mala pena la felicità) grazie, grazie barone

DI NATALE                   scusate se mi intrometto. Ma a me sembrano un po‟ pochini ottocento euro

al mese. Anch‟io cerco una persona come questo giovane. E diciamo che per un tuttofare come lui io offrirei almeno mille euro per le stesse ore.

OSVALDO                     beh, forse è giusto …. Allora avvocato mettiamo mille …. Si mille ….

PEPPINO                         (gioioso) grazie, grazie barone

DI NATALE                   (andando  verso  Peppino  con  benevolenza)  Caro  Barone  lei  è  molto

fortunato, se io trovassi un giovane così, sarei disposto a pagarlo anche

milleduecento euro se mi facesse un paio di ore di lavoro in più al giorno...

ERNESTINA                 (con malizia al pubblico) in fondo è solo un tuttofare

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DI NATALE                   appunto.. un tutto fare e a me potrebbe farmi anche da segretario allo

studio. Le mie clienti sarebbero senz‟altro contente se ci fosse alla reception uno persona come lui. Così gentile … cosi garbato …

PEPPINO                         (appare interessato)

GIGINO e ERNESTINA (si guardano perplessi)

OSVALDO                     (per timore che gli sfugga l’affare) beh se è per due ore al giorno in più, io

posso arrivare anche milletrecento euro! Avvocato, scrivete, scrivete milletrecento e non se ne parla più!

GIGINO                            come volete voi barone

PEPPINO                         (con gli occhi stralunati al pubblico) per la miseria

ERNESTINA                 (di concerto al pubblico) su chi offre di più?

OSVALDO                     (a Ernestina) che avete detto?

ERNESTINA                che ho detto?   Beh ho fatto rilevare che per due ore in più è certo che si

offre di più

DI NATALE                   la signora ha ragione. (mettendo una mano sulla spalla di Peppino e poi

tastandogli il muscolo del braccio) beh, se venite a lavorare per me io vioffro millecinquecento euro netti

PEPPINO                         (molto imbarazzato guardando il barone) ma veramente non so … (poi

all’avvocato) avvocato che devo fare?

GIGINO                            e giovanotto, sono cose vostre.

ERNESTINA                 (prontamente) Si! Dovete scegliere voi. Mio marito non ci può entrare

OSVALDO                     Peppino posso arrivare anche io a millecinquecento euro, ma        non posso

fare di più.

PEPPINO                         barone e che vi devo dire … grazie! Grazie

OSVALDO                     Però  dottore da voi non me lo sarei mai aspettato! Ho scelto tra trentadue

curriculum e dopo tanta fatica vedo che vi interessate proprio alla persona che avevo scelto io!

DI NATALE                   Barone  non  vi  pigliate  collera.  Sicuramente  con  trentadue  curriculum

avete voglia di scegliere. Vi prego, restiamo buoni vicini. Quanto a voi

Peppino, per togliervi d‟imbarazzo vi offro milleseicento euro, contributi a

parte, e tre settimane di ferie pagate e non se ne parla più. Che fate

accettate? Insomma prendere o lasciare

PEPPINO                         avvocato e che devo fare?

GIGINO                            e che vi posso dire. Come ha detto mia moglie, sta a voi decidere.

PEPPINO                         Scusate barone. Ma io devo accettare. …

OSVALDO                     giovanotto io non posso offrire di più

PEPPINO                         Signor Dottore, va bene accetto.

DI NATALE                   Bene. Bene! Come vi chiamate?

PEPPINO                         Giuseppe Longobardo a servirvi!

DI NATALE                   ah Longobardo!? Bene, molto bene un bel cognome vigoroso!. Avvocato

magari se siete comodo ci vediamo questa sera. Il contratto per il signor Longobardo comunque lo fate voi

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GIGINO                            si va bene. Non dubitate vi farò prima una bozza.

DI NATALE                   Su  Peppino  adesso  andiamo,  andiamo.  Sicuramente  rimarrai  contento

(prende Peppino sotto il braccio e si avvia ad uscire) signori arrivederci.

PEPPINO                         grazie signor barone.

OSVALDO                     (un pò contrariato) Grazie? E grazie di che?

PEPPINO                         grazie per la comprensione. E ringrazio anche a voi avvocato.

ERNESTINA                 prego vi accompagno (accompagna il dottore e Peppino alla porta)

Scena settima:            Gigino - Ernestina – Osvaldo – Silvana - Assuntina – Rafffaella

OSVALDO                     guardate, guardate! Io non ci posso pensare. „O duttore mi ha soffiato il

dipendente. Ma che faccia tosta! Proprio uno che faceva al caso mio

ERNESTINA                 (rientra)

GIGINO                            caro barone non ci pensate più. Poi volete sapere la verità?

ERNESTINA                 ma Gigì, quale verità? Che dici?

GIGINO                            (rassicurando Ernestina con uno sguardo eloquente) in fondo io penso

che con il vostro carattere è meglio che vi trovate una brava donna come Assuntina

ERNESTINA                 anzi  barone  perché  non  riprendete  proprio  Assuntina?  Quella  è  tanto

buona e poi è molto affezionata a vostra moglie ed alla bambina.

GIGINO                            E poi sentite a me: è sempre una donna!

OSVALDO                     Lo so. Forse avete ragione. Ma sapete, il fatto è che adesso ho bisogno

anche di un autista e non posso tenere due dipendenti.

GIGINO                            Ma   perché   Assuntina   non   vi   può   accompagnare   lei   con   la   vostra

macchina? Insomma potrebbe farvi anche da autista?

OSVALDO                     ma perché Assuntina guida? Ha la patente?

ERNESTINA                 Ma perché voi non glie lo avete chiesto?

OSVALDO                     no, mai

ERNESTINA                 signor barone, allora glie lo dovete chiedere. Non posso nascondervi che

vostra moglie è venuta qui con la signora Assuntina per pregare mio

marito di convincervi a farla restare in casa vostra. Voi sapete quella

Assuntina ha bisogno di lavorare.

OSVALDO                     (contrariato) ah mia moglie è venuta qui con Assuntina?

GIGINO                            si è venuta qui, ma non vi contrariate, la baronessa non lo merita.

OSVALDO                     e va bene, forse avete ragione. E quando sono venute?

GIGINO                            una mezzora fa e per la verità stanno ancora qui.

OSVALDO                     ah stanno ancora qui?

ERNESTINA                 si! Sono nell‟altra camera con la signorina Zezza.

OSVALDO                     e hanno sentito tutto?

GIGINO                            Barone ma voi lo sapete che qui i muri sono doppi e non si sente niente!

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ERNESTINA                 adesso le vado a chiamare. Così ci parlate.

GIGINO                            E così possiamo chiedere ad Assuntina se ha la patente.

OSVALDO                     Beh, forse avete ragione. Si, si    chiamatele.

ERNESTINA                 (si avvia alla camera per chiamare le signore) Baronessa venite e venite

anche voi Assuntina …

RAFFAELLA                vengo pure io?

ERNESTINA                 si si, va bene, venite pure voi Rafilina!

SILVANA – ASSUNTINA e RAFFAELLA  (entrano in scena)

OSVALDO                     (alla moglie) vedo che mi hai preceduto!

SIVANA                           Perdonami, e non ti contrariare. Sono qui perché i Di Pasquale sono nostri

buoni amici e qualche volta vengo a far visita alla signora

OSVALDO                     e va bene!

GIGINO                            signora Assunta il barone voleva sapere se voi avete la patente

ASSUNTINA                 certamente signor barone … da tanti anni …

OSVALDO                     Ah bene! (rivolto ai presenti) Ma comunque, come sapete io ho il suw. E

quello è grande e non so se voi Assuntina lo sapete guidare ….

ASSUNTINA                 e come no, certamente che lo so guidare. Chiedete alla signora Ernestina

ERNESTINA                 a me? E che ne so io!

ASSUNTINA                 ma come vi siete dimenticata che ero io che guidavo il pulmino quando

vostra figlia Marisella  andava a scuola?

ERNESTINA                 ah, già …… chi se lo ricordava più!

RAFFAELLA                ma allora se guidava il pulmino figuriamoci un Suw!

SILVANA                       Osvaldo, vedi? Assuntina è così discreta che neanche io lo sapevo!

GIGINO                            allora è fatta barone! Avete trovato anche l‟autista!

OSVALDO                     certo.  Comunque   avevo   bisogno   anche  della   guardia  del  corpo.    Ma

comunque non fa niente …. In fondo io giro sempre armato

ERNESTINA                 barone lasciate stare le armi … quelle sono un pericolo

RAFFAELLA                la signora Ernestina ha ragione. E poi signor barone! Chi gira con le armi

deve essere anche pronto a usarle. E voi siete un galantuomo.

OSVALDO                     beh forse avete ragione. Comunque signora Assunta siete riassunta. Anzi

(ridendo) da oggi vi chiamerò Riassuntina

Tutti ridono

ASSUNTINA                 che Dio vi benedica signor barone!

SILVANA                       oh grazie Osvaldo, grazie!

OSVALDO                     non ringraziare me, ma all‟avvocato ed alla signora Ernesta. Sono proprio,

come dici tu, dei buoni amici

ERNESTINA                 no, grazie a voi Signor Barone per questo apprezzamento. Allora glie lo

facciamo questo nuovo contratto, come dite voi a Riassuntina?

OSVALDO                     certamente

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SILVANA                       Non  sai  che  grande  regalo  fai  a  me  e  alla  bambina  con  questa  tua

decisione

GIGINO                            signora Assunta quale è il vostro salario

ASSUNTINA                 (alzando le spalle e un po’ a malincuore) sono ottocento euro netti al mese

ERNESTINA                 signor barone, ma adesso che Assuntina vi farà anche da autista dateci

qualche cosa in più

SILVANA                       si Osvaldo ti prego!!

RAFFAELLA                beh certo! Quello che è giusto è giusto!

OSVALDO                     beh! Avete ragione. allora facciamo novecento euro! Va bene?

ASSUNTINA                 (a Ernestina) come sono contenta

ERNESTINA                 (fermando Assuntina con una mano sul braccio), aspettate. (poi al barone)

E su barone! Fate un piccolo sforzo. Mille euro netti e non se ne parla più.

Infondo avete pure risparmiato

SILVANA                       (al marito) cosa hai risparmiato?

GIGINO                            Ernestina! (guardando la moglie con eloquente sguardo di rimprovero)

OSVALDO                     e va bene facciamo mille. Ma voi Assuntina, me la fate un‟ora in più al

giorno?

ASSUNTINA                 sicuramente, …. contate su di me

OSVALDO                     Avvocato allora potete scrivere mille euro netti.

ERNESTINA                 e tre settimane di ferie pagate all‟anno

GIGINO                            Ernestina! (guardando la moglie con eloquente sguardo di rimprovero)

OSVALDO                     si avvocato, come dice vostra moglie

RAFFAELLA                (a parte ad Ernestina) che fortuna!

ERNESTINA                 (toccando il braccio di Rafelina la invita a non parlare)

ASSUNTINA                 Grazie signor Barone. Vedete che non ve ne pentirete. Abbiate fiducia in

me. Sapete io quando ci tengo alla vostra famiglia!

OSVALDO                     Su adesso andiamo (prende le chiavi dell’auto dalla tasca e tintillandole

le da sorridente ad Assuntina) andiamo a prendere la bambina a scuola

ASSUNTINA                 (si avvia all’uscita con le chiavi dell’auto tintinnanti in mano) Arrivederci

e grazie a tutti

GIGINO                            arrivederci signora Assunta.

OSVALDO                     (porge il braccio alla moglie) andiamo cara

SILVANA                       (mentre si avvia all’uscita) grazie e arrivederci Avvocato e anche a voi

Signora Ernesta

GIGINO                            arrivederci e sinceramente vi dico che sono contento. Tutto è andato per il

meglio

ERNESTINA                 (accompagna le persone all’uscita)

GIGINO                            E pure questa è fatta! …. (al pubblico) E meno male! Si sarebbe messo in

casa (facendo il gesto con il braccio) uno che si chiama Longobardo! Ma guardate che sprovveduto!

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RAFFAELLA                avvocato chi è sto Longobardo?

GIGINO                            quale Longobardo?

RAFFAELLA                lo avete detto voi: “uno che si chiama Longobardo”

GIGINO                            no Signorina! Forse avete sentito male ….

RAFFAELLA                ma … sarà!

ERNESTINA                 (rientra) mamma mia che cosa complicata!

RAFFAELLA                ma perché che cosa  è successo?

ERNESTINA                 niente! Niente! … le solite cose

RAFFAELLA                come le solite cose? Quali cose?

ERNESTINA                 Rafilì ……. Cose che sulo a Napule succerono!

Fine del 3° quadro

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Quadro 4°

23 NOVEMBRE 1980

Scena nel soggiorno di casa Di Pasquale in via Toti 15 Mergellina  - Napoli

PAOLA TREVISAN

figlia di profughi istriani e vicina di casa di Ernestina (60 -70 anni)

ERNESTINA

moglie di Gigino

(60

-70 anni)

GELTRUDE

direttrice della Pia Opera le Figlie di Maria

(45

- 60 anni)

FIAMMETTA

ex orfanella dell‟Istituto Pia Opera Figlie di Maria

(35

- 40 anni)

IL DOTTOR DI NATALE

ginecologo

(60

-70 anni)

FEDERICO

Il tutto fare di quartiere

(40

-60 anni)

GIGINO DI PASQUALE

avvocato

(60

-70 anni)

„A CECATA

fattucchiera italo americana (1 minuto di  recitazione con frasi registrate)

(60 -70 anni)

GIULIA

mamma di Fiammetta(1 minuto di recitazione senza parole)

(40 -60 anni)

BETTINA

zia  di Fiammetta  (1 minuto di recitazione senza parole)

(60

-70 anni)

Scena prima: ‘a cecata – Giulia e Bettina

una sola luce molto fioca che illumina il centro scena

Si vede una donna (la cecata) che ha in mano grosso spillone e fa dei buchi su una fotografia, Mentre una donna (Bettina) fa girare su di una gamba una sedia di paglia. Vicino c’è un’altra donna (Giulia) che segue la scena timorosa e attentamente

„A CECATA                   (voce   registrata)     Ah…………………ah……………..    ah……………..

(ansimi continui a centro scena nella penombra) Vota seggia, vota legno,

vota paglia. Chillu s‟ammosce e passà lu guaio miezo a li cosce. ….          E

quanno la terra traballa ….. piglia la botta dallu caball.

Scena seconda: Ernestina – Federico - Paola

A luci accese

ERNESTINA                 (da fuori) prego entrate. Venite a vedere.

FEDERICO                    e‟ permesso

ERNESTINA                 (precedendo Federico) Io non mi sono accorta di niente ….

FEDERICO                    (entra in scena guardando il soffitto seguendo Ernestina) beh, meno male

che non si è bagnato ….

ERNESTINA                 Ma che cosa è successo sopra?

FEDERICO                    Signò, è successo che sopra è tutto allagato e il signor Trevisan mia ha

chiamato per dare una mano

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ERNESTINA                 Ed è uscita molta acqua?

FEDERICO                     molta!? ….. l‟acqua arriva fino a sopra il battiscopa

ERNESTINA                 niente di meno, ma veramente!?

FEDERICO                     e che scherzo!? …. Speriamo che l‟acqua non si è fermata       nel solaio ed

esce poi dopo a poco alla volta!

ERNESTINA                 no, per carità. Noi proprio l‟anno scorso abbiamo fatto pittare tutta la casa

FEDERICO                     beh e che volete fare …. Comunque ho sentito che il signor Trevisan

diceva alla moglie che avrebbe fatto la lettera all‟assicurazione ….

ERNESTINA                 ah … menomale che c‟hanno l‟assicurazione … però speriamo di non

dover far imbiancare un‟altra volta

FEDERICO                     e che ve ne importa ! mica pagate voi!

ERNESTINA                 no, ma l‟impiccio di avere gli operai in casa è solo il mio

FEDERICO                     signora io c‟ho mio cugino che fa il pittore e se vi dovesse servire….

ERNESTINA                 speriamo di no … ma che è successo sopra? Si è rotto un tubo?

FEDERICO                     no. Quello l‟impianto del bagno l‟ha fatto due anni fa il cognato di mio

cucino, quello che fa il pittore!

ERNESTINA                 ah! …. Ma non è che ha fatto l‟impianto per poi far lavorare il cognato?

FEDERICO                     Signora, ma volete scherzare!? Quella è stata la lavatrice.

ERNESTINA                 ah, si è rotta la lavatrice!?

FEDRICO                        no, se ne uscito il tubo di scarico da dentro il muro….

PAOLA                             (da fuori) E permesso?

ERNESTINA                 prego signora Trevisan accomodatevi

PAOLA                             (entrando in scena) Signora Ernestina scusatemi del fastidio

FEDERICO                     e che volete fare, sono cose che capitano!

PAOLA                             (guardando Federico) e che centri tu!?

FEDERICO                     beh niente! volevo solo collaborare …

PAOLA                             Stamattina sono uscita e ho lasciato la lavatrice accesa.

FEDERICO                     signò ed è questo che è sbagliato! Quelle so macchine no cristiani! Mica

hanno un cervello!?

PAOLA                             ma tu che ne sai!? Io lo faccio sempre

FEDERICO                     ah, lo fate sempre? E fino ad ora vi è andata bene …. E meno male che

oggi c‟è lo sciopero della metropolitana altrimenti ….

ERNESTINA                 e che centra la metropolitana?

FEDERICO                     signora quella centra, perché la signora Paola è ritornata a casa dopo poco,

perche la metropolitana non funzionava e così s‟è accorta dell‟allagamento

…. E meno male! Se no dovevate chiamare i pompieri …

PAOLA                             e che esagerazione! (lancia un’occhiataccia a Federico) Signora Ernesta,

quando sono rientrata ho trovato solo un poco d‟acqua a terra nel bagno!

FEDERICO                     ma che dite? Quello pure il corridoio sta pieno di acqua e schiuma ….

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PAOLA                             ma no, …. è solo un poco bagnato

FEDERICO                     Eh … sentite … sentite …. Ma quale poco!?

PAOLA                             Federico ma ti vuoi stare zitto! Tu esageri sempre ….

FEDERICO                     e che ho detto di male? Quella è la verità!

PAOLA                             (con un’altra occhiataccia a Federico) la verità è che devi stare a posto

tuo! Ma guardate …… sta sempre in mezzo!

FEDERICO                     ma io sto in mezzo perché vostro marito mi ha chiamato per asciugare …

PAOLA                             già! Però adesso stai qua!

FEDERICO                     (a Ernestina quasi per sfottere a Paola) signò, quello il marito è dovuto

correre dall‟ufficio…

PAOLA                             Federico, ma la vuoi finire … Anzi Federico, vai, è meglio che vai

FEDERICO                     ma quello è vostro marito che mi ha mandato qui a vedere che cosa era

successo

PAOLA                               e va bene! Hai visto!? e adesso vai. Vai  a dargli una mano

FEDERICO                     e va bene, vado, vado … Signora Di Pasquale arrivederci

ERNESTNA                   arrivederci Federico!

FEDERICO                     (sia avvia verso la comune e, prima di uscire) signora ricordatevi di mio

cugino ….. quello che fa il pittore ….. se volete vi lascio il numero …

ERNESTINA                 (facendo di nascosto le corna) no, non vi preoccupate … se mi occorre vi

chiamo io …

FEDERICO                     e va bene grazie (esce)

PAOLA                             e già quello il cugino fa l‟imbianchino ….. ma credo che non c‟è ne sia

bisogno

FEDERICO                     (rientra un attimo) aspettate signora, ciò qua il bigliettino di mio cucino

… ve lo lascio …. lo aiuto anche io a pittare

ERNESTINA                 e va bene datemelo ma, speriamo che non serve …

FEDERICO                     arrivederci (esce)

PAOLA                             è successo proprio oggi che devono venire a casa mia delle persone.

ERNESTINA                 aspettate amici?

PAOLA                             no,  non  li  conosco  proprio.  Mi  hanno  telefonato  la  settimana  scorsa

dicendomi che vogliono parlare con me di una cosa di tanto tempo fa !

ERNESTINA                 Si tratterà forse di quando i vostri genitori vennero a Napoli dopo l‟ultima

guerra?

PAOLA                             e che ne so. Può darsi che sono parenti di qualche profugo, di qualcuno

che conosceva a papà e mammà quando scapparono dall‟Istria. Comunque

se ho capito bene vengono dall‟estero. Ah, ….. ma adesso dove li ricevo?

La casa è bagnata.

ERNESTINA                 e va bene signora Paola potete riceverli qui da me. Io devo uscire per una

mezz‟oretta, ma voi potete tranquillamente stare qua.

PAOLA                             ma veramente dite!?

ERNESTINA                 certamente.

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PAOLA                             grazie assai signora

Squilla il telefono

ERNESTINA                 (va a rispondere) pronto …. Si vostra moglie è qui. Ve la passo?         …. Ah

… comunque fatele venire qua, vostra moglie le riceve da me …. Ma no

per carità ….. ma non ringraziate …. Non è il caso ….  si, … arrivederci!

(posa la cornetta)

PAOLA                             ma come stanno già da me?

ERNESTINA                 no, sono giù al palazzo, e vostro marito li ha avvertiti per citofono di salire

qui da me.

PAOLA                             e allora resto qua? …. Ma poi se rientra vostro marito?

ERNESTINA                 non vi preoccupate adesso lo avverto. Così se dovesse ritornare prima di

me non si meraviglia di trovare persone in casa.

PAOLA                             bene, grazie ancora. Allora le faccio accomodare qua!

ERNESTINA                 si.   Fate come se foste a casa vostra. Io me ne vado, così non facciamo

inutili presentazioni. (uscendo incrocia gli ospiti) prego entrate, la signora Paola è dentro!

Scena terza: Paola – Fiammetta – Geltrude – voce registrata della cecata

GELTRUDE e FIAMMETTA

(da fuori) permesso?

PAOLA

(sporgendovi verso il corridoio d’ingresso) prego accomodatevi

GELTRUDE

(entrando) Buongiorno signora

PAOLA

prego, prego (porgendo la sedia a Geltrude)

GELTRUDE

grazie signora

PAOLA

(a fiammetta) sedete anche voi signorina

FIAMMETTA

(sedendo) grazie

PAOLA

Avete fatto buon viaggio?

GELTRUDE

diciamo di si un po‟ lunghetto ma ottimo, grazie!

PAOLA

e allora? A che devo il piacere di questa visita? Perché sinceramente non

ho ancora capito bene perché siete venute da me!

GELTRUDE

signora siamo venute per una triste storia che risale a circa 35 anni fa

PAOLA

beh allora è un fatto recente!

GELTRUDE

beh proprio recente no. Ma mi sembrava di averlo spiegato per telefono

PAOLA

no, ma mi pare di aver capito che siete in cerca di una persona. Di chi si

tratta?

FIAMMETTA

signora, e‟ una persona che mi sta molto a cuore  e voi ci potete aiutare…

Dovete sapere che mia madre diversi anni fa ….

GELTRUDE

un  momento  Fiammetta!  scusa  che  t‟interrompo.  È  bene  cominciare

dall‟inizio.

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PAOLA                             (preoccupata)    beh!   Sinceramente   vi   dico   che   se   cercate   fondi  per

beneficienza io non me lo posso permettere …

FIAMMETTA                ma per carità, e le pare che facevamo un viaggio così lungo per questo

motivo?

PAOLA                             ma perché da dove venite?

GELTRUDE                   da Hartford!

PAOLA                             E dove si trova?

FIAMMETTA                si trova nel Connecticut che è uno dei 50 Stati che compongono gli Stati

Uniti d'America!

PAOLA                             niente di meno venite dall‟America!? …. E come avete fatto a trovare il

mio numero di telefono!

GELTRUDE                   adesso vi spiego. I am the director of Pious Work Daughters Meria

PAOLA                             come?

GELTRUDE                   oh, sorry! Pensavo  che lei conoscesse l‟inglese!

PAOLA                             e no, l‟ho fatto un po‟ a scuola, ma non mi ricordo quasi niente

GELTRUDE                   dunque le dicevo che sono la direttrice della Pia Opera le Figlie di Maria,

con sede a Hartford, e sono stata io a telefonare e a chiedere di incontrarla.

PAOLA                             beh, non so perché volete parlare proprio con me, ma vi ascolto. Sapete

questo fatto mi incuriosisce.

FIAMMETTA                signora, il fatto è molto complicato e penso che solo lei mi può aiutare

PAOLA                             Ah!

GELTRUDE                   dovete sapere, che la signorina Fiammetta, ha trovato tra le cose care che

c‟erano in una valigetta della mamma, una cartolina di Napoli e           questa

foto, molto sbiadita, (consegnandola a Paola) che ritrae la mamma: Giulia

Sellitto, con un giovanotto di cui non conosciamo il nome.

PAOLA                             (prende la Foto) e si la foto è molto rovinata.E‟ questo giovane che

dovete ritrovare?

FIAMMETTA                si è proprio lui!

PAOLA                             ma l‟immagine di quest‟uomo    è tutta piena di punture di spillo e i buchi

sono specialmente li, non so come posso dire, beh diciamo nelle parti basse del giovanotto.

GELTRUDE                   proprio così, (pudicamente) insomma proprio la.  Sul coso …..

PAOLA                             Ecco appunto! Comunque signorì, ma vostra mamma non vi ha detto

come si chiama quell‟uomo?

FIAMMETTA                No. La mamma è morta che io avevo dieci anni! E fui accolta nell‟Istituto

Pia Opera delle Figlie di Maria.

PAOLA                             uh … povera creatura ….

GELTRUDE                   poi, nella valigetta, avvolto in questa carta, c‟era anche questo corno rosso

e questo biglietto dove è stampato il nome di una certa bottega (consegna il biglietto a Paola) vedete, c‟è pure il telefono

PAOLA                             (prende il biglietto e legge) vini e oli di Tonino Musella - Via Toti 18

Mergellina – Napoli. … telefono 57 38 43 (pensandoci un attimo)…       ma

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Tonino Musella era il padre di Don Carmine il vinaio!

FIAMMETTA                esattamente! È proprio quello che ci ha detto un certo Federico, che lavora

proprio con questo signore che vende vini. Dove poi abbiamo telefonato.

PAOLA                             ah! …. avete parlato con Federico?!

GELTRUDE                   proprio così. Ed è stato lui che ci ha consigliato di rivolgerci a lei oppure

alla Signora Rosa.

PAOLA                             E perché poi avete chiamato me?

GELTRUDE                   perché il numero di telefono della signora Rosa non ce lo aveva, e mi ha

dato quello suo .

FIAMMATTA               Federico ci disse che Lei e la signora Rosa conoscete un po‟ a tutti, nella

zona, e che sicuramente una di voi due ci poteva aiutare.

PAOLA                             (con ostentato merito) e già, io conosco tutti in questo quartiere.

GELTRUDE                   Ecco appunto. …. Hai visto Fiammetta?

FIAMMETTA                Si meno male! In effetti signora io sto cercando il mio papà, che è proprio

quello che sta nella fotografia tutta bucherellata.

PAOLA                             ah … Ma se il corno è avvolto nella carta della bottega di vini e olii, non

può essere che quel giovane che voi cercate, cioè vostro padre, era proprio il padre di don Carmine il vinaio?

FIAMMETTA                no,  no  è  impossibile,  quella  carta  di  negozio  era  solo  per  avvolgere

l‟amuleto.

PAOLA                             quale amuleto

GELTRUDE                   si l‟amuleto, insomma il corno … come lo chiamate voi… il portafortuna!

FIAMMETTA                mi disse la cecata … che fù proprio uno che teneva …

PAOLA                             un momento …. scusate, ma chi è sta cecata?

GELTRUDE E FIAMMETTA (si guardano)

GELTRUDE                   dunque l‟accecata è ….

FIAMMETTA                (interrompe) Signorina Geltrude, nol‟accecata …. Si dice staccato …       „a

…. Cecata … come la chiamava mammà

PAOLA                             signora a Napoli si dice „a cecata oppure „o cecato,        quando si parla di

uno che è proprio cieco! Insomma Cecato!

GELTRUDE                   e va bene „a cecata, come la chiamava Giulia, la mamma di Fiammetta,

era una donna italo americana che proveniva da Napoli. Mi pare che era di

Formella … Corcella …..

PAOLA                             sarà stata di Forcella?

FIAMMETTA                brava! Esattamente di Forcella,

PAOLA                             che è un quartiere di Napoli! E allora?

GELTRUDE                   questa signora: …      „a cecata, ….    era una specie di maga …. Insomma

come la chiamate voi …. Una fattucchiera!

PAOLA                             (si irrigidisce e annuisce con la testa)

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FIAMMETTA                mi disse la cecata, che fù proprio uno che teneva un negozio di vini e oli a

regalare quel corno alla mamma quando fu costretta ad andare via da Napoli! Così per buon augurio. Ma non era lui il mio papà

GELTRUDE                   “a cecata” era malata di un male incurabile e il mese scorso prima di

morire, ha voluto rintracciare Fiammetta, per consegnarle la valigetta che era della mamma. E così si è rivolta al Pious Work Daughters Meria

FIAMMETTA                quando morì mamma mia, nel 1990, fui portata da loro. All‟istituto.

PAOLA                             …. Adesso capisco! E quindi è da poco che siete venuta a conoscenza che

avete un padre qui a Napoli?

GELTRUDE                   esattamente. E oggi Fiammetta è qui per ritrovarlo.

PAOLA                             ma dalla foto non si vede bene chi è lui … è sbiadita e tutta bucherellata

dagli spilli!

FIAMMETTA                si lo so, era stata proprio „a cecata a fare tutti quei buchi … perché aveva

fatto una sortilegio a papà … insomma come dite voi …. una fattura!

PAOLA                             madonna mia … una fattura? … e perché?

GELTRUDE                   signora Trevisan, … precisiamo che si tratta di una cosa di 35 anni fa. Una

cosa di cui si ricorda tutto il mondo …

PAOLA                             come? Tutto il mondo conosce la storia della cecata e della fattura?

GELTRUDE                   no! Ma tutti si ricordano del 23 novembre del 1980. Quando ci fu il

terremoto dell‟Irpinia e crollarono dei palazzi pure a Napoli!

PAOLA                             e come non mi ricordo!?  Mamma mia che incubo … qualche volta me lo

sogno ancora di notte …. comunque che centra „sta cecata col terremoto?

GELTRUDE                   aspetti che adesso ci arriviamo. Dunque, la signora Giulia

FIAMMETTA                mia mamma

GELTRUDE                   Appunto.  …  Al  tempo  del  terremoto  era  una  giovane  cameriera  che

lavorava presso una nobile famiglia che abitava in questo palazzo. di fronte al negozio di vini e oli …

PAOLA                             già, il palazzo è proprio questo. (come illuminata rivolta al pubblico) ma

vuoi vedere che il padre di Fiammetta è proprio il barone Camera (a Fiammetta) Dove faceva la cameriera mamma vostra!

FIAMMETTA                ci‟ho pensato anch‟io. Potrebbe essere proprio questo signore. La cecata

mi ha detto che era un giovane studente universitario.

GELTRUDE                   comunque tornando al terremoto dell‟ottanta, la mamma di Fiammetta

aveva raccontato alla cecata, che dopo la forte scossa, tutti scesero in

strada e, per paura di altri crolli, per almeno tre giorni tutti dormirono

nelle automobili.

PAOLA                             si mi ricordo, eravamo tutti a dormire in macchina tra via Caracciolo e la

villa comunale …. E poiché mio marito aveva l‟auto dal meccanico, ci misero tutti a dormire in un autobus messo a disposizione dal comune.

FIAMMETTA                fu allora che mammà si trovò a dormire in macchina con papà, l‟uomo che

sta   in   quella   foto.   E   fu   allora    che   accadde   il    fatto.   ….    (quasi

piagnucolando) Capite …mammà s‟infiammò per quel bel giovane e (con sussiego) ambaramà ci ci cocò

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PAOLA

e già! Forse è per questo che vi chiamate Fiammetta …. Perché la mammà

s‟infiammò!

GELTRUDE

sarà proprio così. Povera figliola …. è stata concepita sui sedili di un‟auto!

PAOLA

e signora mia non vi meravigliate.

GELTRUDE

prego! Signorina!

PAOLA

oh, scusate signorina, vi stavo dicendo (aggiustandosi i capelli) che sono

tante le persone che qui a Napoli  …. concepiscono in macchina!

GELTRUDE

Ah, si!? … Comunque, per farla breve, dopo tre mesi, dal terremoto,

quando alla giovane si cominciava a vedere la pancia, la signora dove

lavorava la cacciò di casa per evitare uno scandalo. E perciò che pensiamo

che era proprio il figlio della baronessa …

FIAMMETTA

e mia mamma, che non aveva nessun parente a Napoli, partì col pancione

per l‟America dove viveva un sua zia vedova: zia Bettina, che dopo sei

anni morì lasciandoci sole.

PAOLA

(a Geltrude) mamma mia, è stata proprio sfortunata sta guagliona!….

GELTRUDE

pensate  che  quando  Giulia,  la  mamma  di  Fiammetta,  sedotta  e

abbandonata arrivo in America, la zia Bettina la portò dalla cecata, perché

facesse una fattura a quel giovane senza cuore che l‟aveva compromessa.

Diceva che quell‟uomo doveva passare un brutto guaio per tutto quello

che l‟aveva fatto!

Si spengono le luci e si sente la voce

„A CECATA

(finita  la  battuta  di  Fiammetta  si  sente  la

voce

registrata):

Ah…………………ah……………..  Ah…………………ah……………..

Ah…………………ah…………….. Vota seggia, vota legno, vota paglia.

Chillu s‟ammosce e passà lu guaio miezo a li cosce. ….  E quanno la terra

traballa, piglia la botta dallu caball.

Si riaccendono le luci

PAOLA

adesso mi spiego tutte quelle punture di spillo specialmente nella parti

basse. Ma il barone Camera però non ha passato nessun guaio, a parte la

grande gelosia che ha per la moglie, che è molto più giovane di lui

FIAMMETTA

quindi lei mi sta dicendo che questo signore è sposato?

PAOLA

esattamente e ha pure una bambina!

GELTRUDE

allora non può essere lui! Io so che il malocchio, così come lo chiamate

voi, è una cosa terribile, ed è difficile da poterlo levare …

PAOLA

e si. Ci vuole solo l‟esorcista. Ma adesso che ricordo quei

giorni del

terremoto dell‟80, sono sicura che il padre di Fiammetta non può essere il

barone, perché la sua famiglia non stava a Napoli.

GELTRUDE

ah, non era qui? Ma ne siete sicura?

PAOLA

Sicurissima!  Ricordo  come  se  fosse  ieri  le  parole  che  mammà,  buon

anima, diceva a tutti quanti: “beata la baronessa Camera che sta col su fiol

in Toscana.  Se l‟è scansata ciò! .. I ricchi son sempre fortunati!” … Infatti

la famiglia Camera ha molti possedimenti. E sapete che diceva pure?

FIAMMETTA

Che diceva?

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PAOLA                             diceva:  fietta  mia,  se  la  merda  acquistasse  improvvisamente  valor,  la

povera gente nasceria senza culo e chi ci‟ha li sghei con due!” - …

GELTRUDE                   proprio così. Ma mamma vostra non era di Napoli?

PAOLA                             No, i miei erano profughi che dopo la guerra scapparono dall‟Istria.

FIAMMETTA                (abbozzando un sorriso) eh, ci‟aveva ragione, la sua mamma!Allora ne

siete proprio certa che il barone non è il mio papà?

PAOLA                             certissima. Mi ricordo che la baronessa aveva lasciato sola la cameriera,

non solo perché avevano un gatto che doveva essere accudito, ma anche per far la guardia alla sua casa piena di opere d‟arte!

FIAMMETTA                Però sappiamo che era un giovane brillante, che si stava per laureare e che

abitava in questo palazzo. … e chi potrebbe essere?

PAOLA                             (colta improvvisamente come da un lampo) mamma mia!!           Vuoi vedere

che è l‟avvocato Di Pasquale!

GELTRUDE                   e chi è questo avvocato Di Pasquale?

PAOLA                             è il marito della signora Ernestina! La padrona di questa casa.

GELTRUDE                   a voi siete in fitto in casa di questa signora?

PAOLA                             no, questa è proprio casa sua! Lei mi ospita

FIAMMETTA                come abitate con loro?

PAOLA                             no, io sono di sopra. A casa mia si è rotta la lavatrice e mi sono allegata, e

la signora Ernestina mi ha prestato il suo salotto per ricevervi

GELTRUDE                   quindi la signora Ernestina è la moglie di questo avvocato

PAOLA                             si, ed è quella signora che usciva quando voi siete arrivate.

FIAMMETTA                dunque l‟avvocato Di Pasquale è un altro uomo felicemente sposato.?

PAOLA                             certamente! Ha pure una figlia e un nipote. Ma, aspettate fatemi vedere

un‟altra volta la foto.

FIAMMETTA                (ridà la foto a Paola)

PAOLA                             (guarda  la  foto  con  molto  interesse)  si  potrebbe  essere  lui  ….  (poi

maliziosamente) Si, si è proprio lui. Non ci sono dubbi! Si intravedono

pure i baffetti. …. Però che spalle, che corporatura che aveva l‟avvocato!

FIAMMETTA                (a Paola) si era un bell‟uomo.          Infatti qualche volta sentivo la zia che

diceva a mammà: - chi sa che fine ha fatto il tuo stallone napoletano - .

GELTRUDE                   (pudicamente   e   con   un   sospiro)    mamma   mia:   figurati!   lo    stallone

napoletano! … chi sa che meraviglia … chi sa che uomo!

PAOLA                             Ma   guardate    che   scornacchiato   ….   E   bravo   l‟avvocato   (in   modo

dispregiativo)    il   principe   del   foro.   ….   Lo   chiamavano    lo   stallone

napoletano …. Adesso ho capito di quale foro è … anzi diciamo: era il

principe l‟avvocato Di Pasquale!

FIAMMETTA                però questo nome Di Pasquale mi è familiare. Mi sembra che qualche

volta l‟ho sentito dire pure da mammà quando parlava con zia Bettina. Ma io ero una bambina e non mi ricordo bene.

GELTRUDE                   vedete … allora è proprio lui.      (rivolta a Fiammetta) abbiamo colpito nel

segno! Abbiamo trovato lo stallone!

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PAOLA                             Madonna  mia,  figuriamoci  quella  povera  signora  Ernestina  quando  lo

verrà a spere!

FIAMMETTA                ma quest‟avvocato Di Pasquale ha passato qualche guaio? … sa signora,

mi riferisco alla fattura … al malocchio che gli fece „a cecata.

PAOLA                             beh! guai seri proprio no! …. Oddio …          so che ogni tanto gli arrivano

tasse   arretrate,    le    famose    cartelle    di    Equitalia,    è    lui     s‟incazza

maledettamente. Che, detto fra noi, sono vere e proprie rotture di cogl …

diciamo di scatole

GELTRUDE                   e quindi si spiegherebbero tutte quelle punture di spillo praticate proprio

li, diciamo …sulle scatole.     Dunque si è avverata la fattura della cecata

PAOLA                             ma a me sembra che come punizione non bastano le cartelle di Equitalia.

Quello è avvocato, e se ne esce sempre bene! Signora, credetemi il malocchio è un‟altra cosa. Il malocchio è terribile!

FIAMMETTA                ma forse ci sarà un guaio che dovrà passare ancora!

PAOLA                             ma che dite!? (con aria da saputa) Una fattura, … se fatta bene, … coglie

subito nel segno! Non aspetta anni.

GELTRUDE                   e adesso che facciamo? Dovremo parlare con questo avvocato di Pasquale,

voi lo conoscete bene?

PAOLA                             sicuramente. Pensate che sono più di trent‟anni che …           diciamo sono

amica di famiglia.

FIAMMETTA                e già! La signora vi ha prestato addirittura il salotto di casa sua!

GELTRUDE                   poverina, chi sa come rimarrà sconvolta venendo a conoscenza di questo

fatto !?

PAOLA                             beh certo sarà una brutta batosta per lei

FIAMMETTA                ma non possiamo parlare solo con papà, cioè volevo dire con l‟avvocato?

PAOLA                             ma voi scherzate! Ma vi pare possibile che adesso mi metto ad aspettare

che l‟avvocato Di Pasquale ritorni a casa?....  E se poi nel frattempo torna

prima la moglie? Che gli dico: signora Ernestina lasciateci un attimo sole con vostro marito perché queste signore vogliono parlare con lui?

GELTRUDE                   e già …

FIAMMETTA                ma l‟avvocato Di Pasquale, oltre alle cartelle delle tasse arretrate che ogni

tanto arrivano, ha pure qualche malanno?

PAOLA                             beh, malanno proprio no, anche se la signora Rosa, ogni tanto gli fa delle

iniezioni.

FIAMMETTA                ah … quindi sta male? Ha passato un guaio?

PAOLA                             signorina Fiammetta, ma voi vi siete proprio fissata co „sto malocchio!

L‟avvocato ha solo un po‟ di dolore al nervo sciatico.

GELTRUDE                   Fiammetta la signora Paola ha ragione …         Comunque io penso che        è

necessario che la moglie venga a conoscenza di questa vecchia storia. …..

PAOLA                             e poi io non posso nascondere questa cosa alla signora Ernestina. E che

razza di amica sarei. Prima o poi le cose si vengono a sapere. E non ci farei proprio una bella figura.

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FIAMMETTA                e, si ha ragione! E quando pensa che possiamo parlare con la signora? Noi

saremo qui a Napoli ancora un paio di giorni.

PAOLA                             (con aria fintamente preoccupata) ….Subito!. Bisogna che la chiami

subito per farla rientrare prima del marito. Vado su a prendere il cellulare (si avvia per uscire)

GELTRUDE                   (tentando di fermarla ) Signora Paola, ma forse sarebbe meglio aspettare.

Magari possiamo tornare domani, così almeno la può preparare un poco.

PAOLA                             Nooo! Bisogna chiamarla adesso … il fatto è molto importante! Ora vado

e le dico di tornare al più presto a casa (si avvia a casa sua)

GELTRUDE                   caspita, sembra che la signora Trevisan non aspettava altro che dire tutto

alla moglie dell‟avvocato.

FIAMMETTA                signorina Geltrude, lei ha ragione. Credo che quella non vede l‟ora di

rivelare tutto quello che in effetti fino ad oggi è stato un segreto. Io non

chiedo altro che di conoscere il mio papà. Voglio da lui solo la verità.

Voglio solo sapere perché abbandonò la mamma. Comunque è strano che

papà non abbia mai passato un brutto guaio!

GELTRUDE                   (a Fiammetta) evidentemente a‟cecata … non era tanto buona a fare il suo

mestiere!

FIAMMETTA                Ma forse è stato meglio così! In fondo ho ritrovato mio padre           sano e

salvo! Anche se poi in effetti la fattura se la meritava

GELTRUDE                   bene,  e  ne  sono  contenta.  (guardandosi  intorno  con  compiacimento)

Comunque penso che dovremo chiederli di fare una donazione al nostro istituto.

FIAMMETTA                certamente. Quello si trova oggi una figlia che non gli ha mai chiesto

niente! E che forse non sapeva neanche di avere

Scena quarta: Paola – Fiammetta – Geltrude - Ernestina - voce registrata della cecata

PAOLA                             (rientra) l‟ho chiamata alla signora Di Pasquale. Mi ha detto che stava già

giù all‟ascensore e sta per salire

GELTRUDE                   bene, anzi benissimo

ERNESTINA                 (si sente un rumore di chiavi alla porta e poi entra Ernestina)

PAOLA                             eccola qui. È lei

ERNESTINA                 (entra) buon giorno

GELTRUDE e FIAMMETTA (si alzano)

GELTRUDE                   (tende la mano ad Ernestina)

ERNESTINA                 (prende la mano per la presentazione) prego restate comode

GELTRUDE                   io sono la signorina Geltrude, director of Pious Work Daughters Meria!

ERNESTINA                 piacere  sono  la  signora  Di  Pasquale  …  ma  come  avete  detto?  Pius

che?….

PAOLA                             è la direttrice della Pia Opera delle Figlie di Maria, che sta nel cotechino

… in America!

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ERNESTINA

nel cotechino?

GELTRUDE

ma  quale  cotechino!!...

No  signora  Paola  …nel  Connecticut!

(scandendo) Co nne cti cut!

Che è uno dei 50 Stati federati  degli Stati

Uniti d'America!

PAOLA

Ah, scusate! …. E questa signorina è Fiammetta

FIAMMETTA

(tende la mane) piacere!

PAOLA

signora  Ernestina  è meglio che vi mettete seduta, perché  come vi ho

accennato  per  telefono,  le  signore  vi  devono  dire  una  cosa  molto

importante ed è meglio che state seduta.

Tutte

(si seggono)

ERNESTINA

ma voi mi spaventate. Quale è questa cosa importante che mi dovete dire?

GELTRUDE

è un fatto che riguarda la sua famiglia

ERNESTINA

come la mia famiglia? Quale fatto?

PAOLA

precisamente  è  una  cosa  che  riguarda  il  passato  di  vostro  marito  …

l‟avvocato!

ERNESTINA

(alle americane) di mio marito? Ma che dovete dirmi di mio marito? Di

che si tratta?  Avanti vi ascolto.. … Non tenetemi sulle spine!

GELTRUDE

è un fatto triste che risale a tanti anni fa. Quando un giorno,  un bel

giovanottone napoletano mise incinta una giovane donna.  (poi guarda

Fiammetta)

FIAMMETTA

quando sentivo che la zia ne parlava con mammà, diceva sempre: - chi sa

che fine ha fatto il tuo stallone napoletano -

ERNESTINA

lo stallone napoletano!? Ma quale stallone? E che centra mio marito!?

GELTRUDE

signora, quello stallone è proprio vostro marito. L‟avvocato Di Pasquale!

(riguarda Fiammetta)

FIAMMETTA

(annuisce con la testa)

ERNESTINA

ma che state dicendo!? Voi farneticate! Mio marito ha messo incinta la

signorina?

PAOLA

no, che avete capito … non alla signorina

ERNESTINA

(rivolta a Geltrude) ha messo incinta a voi?

GELTRUDE

Magari! Nooo! …. anzi volevo dire per carità! (pudicamente) io sono

signorina …

ERNESTINA

ma allora si può sapere a chi ha messo incinta quello scornacchiato? (e

guarda Paola interrogativa)

PAOLA

no, signora. Non mi guardate. Non sono io che lo stallone ha ingravidato.

Anzi, io non centro proprio niente.

FIAMMETTA

ha messo incinta a mamma mia 35 anni fa! Signora, suo marito è il mio

papà!

ERNESTINA

ma che dite!? (prende un fazzoletto e comincia a soffiarsi il volto ormai

sudato e sconvolto) 35 anni fa!?…. Paola, datemi un po‟ d‟acqua …. Mi

sto sentendo male!

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PAOLA                             (alzandosi    per   andare   a   prendere   l’acqua,    rivolta   alle   americane

sfacciatamente e facendo sentire ad Ernestina) che vi avevo detto? Avete

visto che guaio avete combinato?…. Bisognava andarci piano … almeno

avrei dovuto prepararla … accennarle prima qualche cosa. Ma non mi

avete voluto stare a sentire e glie lo avete voluto dire per forza subito (si

allontana)

GELTRUDE                   (a Fiammetta) ma guarda che sfacciata quella è stata proprio lei (poi si

alza e va verso Ernestina prendendo una sedia) Su signora, poggi le

gambe qui. Sicuramente apprendendo questa notizia avrà avuto un calo di

pressione ….

ERNESTINA                 ma quale calo …. La mia pressione è arrivata a mille.

FIAMMETTA                (a Ernestina) su signora non faccia così. Vedrà come ha detto la signorina

Geltrude, che con il passare del tempo, di questo se ne farà una ragione!

ERNESTINA                 ma quale tempo!  Quale  ragione. Ma voi scherzate  …. Una figlia ….

Un‟altra figlia di mio marito!

GELTRUDE                   ah!  Vostro  marito  ha  un‟altra  figlia?    Ma  allora  è  già  successo  con

un‟altra… allora è recidivo!?

ERNESTINA                 ma quale recidivo! Io sto parlando di mia figlia Marisella!

PAOLA                             (rientra con un bicchiere) ecco qua signora fate un bel sorso …

ERNESTINA                 (beve poi disgustata sputa) Paola, ma che mi avete dato questa è acqua e

sale!

PAOLA                             come sale!? Ma quel barattolo sul marmo di cucina non è zucchero?

ERNESTINA                 no lo zucchero sta vicino al caffè nel mobile.

PAOLA                             Io pensavo che era zucchero e l‟ho messo nel bicchiere per tirarvi su!

ERNESTINA                 ma quale su. Mi è salita ancora più la pressione e mi sta scoppiando la

testa. Ma allora voi mi volete ammazzare?

FIAMMETTA                su mammuccia presto vi passerà. Spero che vi posso chiamare così?

ERNESTINA                 come mammuccia!? Signorina, ma voi siete proprio convinta di quello che

state dicendo!

GELTRUDE                   signora ma i fatti parlano chiaro! Vostro marito è proprio il padre di

Fiammetta.

ERNESTINA                 i fatti? Ma quali fatti?

FIAMMETTA                ve lo potrà confermare anche la signora Paola. La signora ne è certa. Ha

riconosciuto vostro marito dalla fotografia che gli abbiamo mostrato.

ERNESTINA                 Come c‟è una fotografia?

PAOLA                             si c‟è una foto un po‟ sbiadita! Su signore fatele vedere la foto.

GELTRUDE                   (fa vedere la foto a Ernestina) vedete è stata scattata circa trentacinque

anni fa.

ERNESTINA                 (guarda la foto attentamente) ma questa è una schifezza di foto! Non è

affatto chiara.

GELTRUDE                   eppure la signora Paola dice che quelli che s‟intravedono sono i baffetti di

vostro marito

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ERNESTINA

i baffetti!? Ma quale baffetti? Io vi assicuro che trentacinque anni fa mio

marito non portava i baffi, ma la barba …. Una folta barba!

GELTRUDE e FIAMMETTA

(si guardano perplesse e poi guardano Paola)

PAOLA

signora Ernestina ma ne siete certa? Non è che all‟epoca la barba se l‟era

tagliata e poi se l‟era fatta ricrescere?

ERNESTINA

ma voi scherzate? Mio marito ha portato la barba fino al 1995 e poi se l‟è

tagliata e ha dovuto rifare pure i documenti!

GELTRUDE e FIAMMETTA

(si guardano perplesse)

FIAMMETTA

quindi voi mi state dicendo che non è stato vostro marito che ha messo

incinta a mamma mia in macchina la sera del terremoto?

ERNESTINA

il terremoto? Ma che state dicendo? Quale terremoto? Quale macchina?

GELTRUDE

il terremoto dell‟Irpinia del 23 novembre del 1980 !

FIAMMETTA

quando quella notte, per paura di altre scosse tutti dormirono in macchina

PAOLA

ed io nell‟autobus perché la macchina di mio marito era dal meccanico

FIAMMETTA

fu  quella  notte  che  quel  giovanotto  prese  con  l‟inganno  a  mammà,  e

proprio in macchina gli disse che non era sposato. Gli promise eterno

amore e mamma mia s‟infiammò e…

GELTRUDE

(con sussiego) e ambaramà ci ci cocò …

PAOLA

per questo la signorina si chiama Fiammetta. In ricordo di quella notte!

GELTRUDE

Signora ma voi all‟epoca eravate già sposata con vostro marito?

ERNESTINA

si, ma io e mio marito all‟epoca abitavamo a Roma.

PAOLA

come a Roma? Ne siete certa?

ERNESTINA

ma che dite! Ne sono certissima! E mio marito lavorava presso uno studio

importante della capitale.

PAOLA

eppure io ricordavo che già abitavate qui.

ERNESTINA

Paola a voi il terremoto vi ha dato alla testa. Io sono venuta in questo

palazzo l‟anno dopo. Mentre facevano proprio i lavori del dopo terremoto.

FIAMMETTA

allora signora Paola ma che ci avete raccontato?

ERNESTINA

appunto signora Trevisan, che avete raccontato alle signore?

GELTRUDE

e pensare che lei ci ha detto che era certa che si trattava dell‟avvocato Di

Pasquale!

PAOLA

(ammutolisce, poi guardando Ernestina) beh certa certa proprio no

ERNESTINA

ma guardate … sentite signora certa certa proprio no! Vi  ricordo che alla

fine del 1981 voi partoriste vostro figlio ed io che ero appena arrivata,  un

mese dopo partorii mia figlia Marisella!

GELTRUDE

(a Paola) eppure lei mi ha detto che conoscevaun po‟ i fatti di tutti quanti

e vedo che non ricorda i suoi? (a Fiammetta) it's incredible

PAOLA

e si  scusatemi. E  anche voi signora Ernestina. Spero  che non  riferite

questa cosa a vostro marito! Quello mi manda in galera!

COSE CHE SULO A NAPULE SUCCERONO !


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ERNESTINA                 ma quale galera. Voi sapete che mio marito non manda mai nessuno in

galera. Anche se per lo spavento che mi sono presa vi manderei io in galera … anzi all‟ospedale!

FIAMMETTA                ma se le cose stanno così, allora chi può essere il mio papà che abita in

questo palazzo?

ERNESTINA                 ma chi vi dice che vostro padre sta ancora proprio in questo palazzo? In

trentacinque anni sono cambiate tante cose!

PAOLA                             (a Ernestina) ma no! Le ultime persone che sono venute in questo palazzo

dopo di voi, sono i coniugi Iaccarino … Comprarono la casa del cavaliere

Perrino, che morì cinque anni fa alla bella età di centodue anni e non

penso che trenta anni prima avesse avuto la forza di fare un figlio.

GELTRUDE                   certamente no. La foto ritrae un giovanotto di massimo trent‟anni. Ma chi

altro potrebbe essere il papà di Fiammetta.

ERNESTINA                 ma allora può essere il barone Camera!

FIAMMETTA                no quello lo abbiamo già scartato perché in quei giorni stava in Toscana

con la mamma.

PAOLA                             dunque, al piano terra abitava don Nicola il portiere. Quello trentacinque

anni fa già sembrava un vecchio. Era mutilato di guerra. … Gli mancava l‟occhio destro e scartiamolo

GELTRUDE                   (a Fiammetta) figurati gli mancava un occhio! (a Paola ed Ernestina) si,

si scartiamolo

ERNESTINA                 poi al primo piano c‟erano le sorelle Guarracino: … le ricamatrici. Quelle

hanno sempre vissuto con la mamma che al‟epoca era già vedova e scartiamole.

FIAMMETTA                si, si scartiamole

PAOLA                             a fianco c‟è la signorina Raffaella. … Una zitellona, che se la tira ancora e

…. sapate (con malizia intrigante) non si è fatta mai mancare lo spasso

GELTRUDE                   come lo spasso? cosa vuol dire?

PAOLA                             vuol dire che… la parigina … cosi la chiamiamo, ha fatto la ballerina al

Lido di Parigi e poi è venuta qui a Napoli perché ha ereditato la casa dal

marchese De Vivo di Roccamelina, un suo spasimante, morto 10 anni fa

alla bella età di 95 anni.

GELTRUDE                   quindi se il marchese è morto dieci anni fa a 95 anni, lo dobbiamo scartare

perché all‟epoca aveva 70 anni!

PAOLA                             si, si. Poi al secondo piano c‟è la famiglia Iaccarino e li abbiamo già

scartati

FIAMMETTA                si, si li abbiamo già scartati

PAOLA                             a fianco c‟è il farmacista: il dottore Sposito. Quello, poveretto ci‟ha la

gobba, e poi ha cinquant‟anni e non credo che a 15 anni faceva un figlio e scartiamolo

GELTRUDE                   (a   Fiammetta)   figuriamoci   uno   stallone   con   la   gobba   (a   Paola    ed

Ernestina) si, si scartiamolo

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ERNESTINA                 al terzo piano ci siamo io e la signora Rosa. Questa casa che mi ha lasciato

papà mio, all‟epoca era vuota perché stavamo a Roma e la signora Rosa

non  era  ancora  sposata  e  viveva  in  casa  con  la  mamma  vedova.  E

scartiamola

FIAMMETTA                e si, si scartiamola

PAOLA                             al quarto piano ci sono io, ma noi dormivamo in quei giorni del terremoto

nel pulman del comune, e poi mio marito non ha mai portato i baffi e scartiamolo

GELTRUDE                   e si scartiamolo

ERNESTINA                 poi a fianco a voi, al quarto piano, c‟è l‟ammiraglio Perciavalle. Ultra

novantenne. E poi grande invalido di guerra perché ha una gamba sola e scartiamolo

FIAMMETTA                (a Geltrude) figuriamoci….ha una gamba sola (a Paola ed Ernestina) si,

si scartiamolo

PAOLA                             e al quinto piano c‟è il barone camera e lo abbiamo già scartato

FIAMMETTA                si, si lo abbiamo già scartato

ERNESTINA                 vedete non c‟è più nessuno

GELTRUDE                   (dopo un attimo di scoramento) un momento! Machi c‟è al quinto piano a

fianco al barone? Mi pare che non l‟avete detto!

PAOLA                             a fianco al barone?

FIAMMETTA                e si. Chi c‟è al quinto piano affianco al barone?

ERNESTINA                 affianco al barone c‟è il ginecologo: il dottor Di Natale.

PAOLA                            Si, quello ha l‟età del marito della signora, ma lo dobbiamo scartare per

forza

GELTRUDE                   e perché lo dobbiamo scartare per forza?

FIAMMETTA                già perché?

PAOLA                             perché … perché …. Perché!

ERNESTINA                 perché, come posso dirvi … (imbarazzata)       e uno a cui non piacciono le

donne!

GELTRUDE                   (delusa) ha capisco!

PAOLA                             e si! Il dottor Di Natale è uno che è passato … come diciamo noi ….

all‟altra sponda

FIAMMETTA                avete detto Di Natale?

ERNESTINA                 si, il dottor Francesco di Natale … il ginecologo!

FIAMMETTA                eppure questo nome … Di Natale … mi è familiare ….

PAOLA                             signorina  Fiammetta,  avete  detto  così  anche  del  marito  della  signora

Ernestina: l‟avvocato Di Pasquale!

FIAMMETA                   e che vuole signora Paola …. Di Pasquale, … Di Natale …. sempre di una

festa si tratta.

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ERNESTINA                 (a Fiammetta corrucciata) Signorì, ma voi state scherzando!? Questa è

una cosa seria … voi cosi potreste mandare in galera la gente ….. Voi

stavate cambiando il destino di una famiglia, della mia famiglia, per una

leggerezza. Ma sentitela:     ciccìcì … cìccicì. Di Pasquale …. Di Natale!

Sempre di una festa si tratta …. Ma vui pazziate?1

GELTRUDE                   Fiammetta,  la  signora  ha  ragione.  (a  Ernestina)  Signora  vi  prego  di

scusarla … Sa, è l‟ansia di Fiammetta di ritrovare il suo papà!

ERNESTINA                 eh! Ma l‟ansia è venuta a me. Io ci potevo rimanere secca.

PAOLA                             (riprende la foto sbiadita) però a pensarci bene per quello che si intravede

dalla foto, questo giovane ha qualche cosa che ricorda il dottor Di Natale.

ERNESTINA                 Paola ma che dite. Quella è una foto sbiadita!

PAOLA                             ma poi signorina Fiammetta,       solo adesso noto che in questa foto voi

somigliate moltissimo a vostra madre

GELTRUDE                   e si!  Sembra proprio lei, la signora Giulia: la mamma di Fiammetta. Sulla

foto lei si vede bene. È lui che è pieno di buchi, specialmente sulle parti basse

ERNESTINA                 già! Ma perché la foto è tutta bucherellata?

FIAMMETTA                Signora, è stata „ a cecata!

ERNESTINA                 „a cecata? E chi è sta cecata?

PAOLA                             e una fattucchiera italo americana che fece il malocchio a quel giovane

della foto

ERNESTINA                 (a Geltrude)  fece la fattura perché aveva abbandonato la signora Giulia al

suo destino?

GELTRUDE                   signora, è proprio così

FIAMMETTA                ma questo dottor Di Natale ha mai passato un guaio?

ERNESTINA                 che mi risulta, proprio no!

PAOLA                             ma a pensarci bene un grosso guaio l‟ha passato!

FIAMMETTA                (eccitata) ah … finalmente … e quale … qualeguaio?

ERNESTINA                 Paola, pensate bene a quello che dite! Cercate di non passar voi un guaio!

PAOLA                             no, no! Lo ricordo benissimo. (a Ernestina) Vi ricordate quando nell‟1983

vi fu il terremoto anche in Abruzzo?

ERNESTINA                 si, e allora?

PAOLA                             il dottor Di Natale era in vacanza proprio li, e mio marito, che ha un

cugino  a   Pescocostanzo,   (a   Geltrude   e   fiammetta)    cittadina  turistica

abruzzese, mi  raccontò che il  dottore ebbe un grave incidente mentre

andava a cavallo

FIAMMETTA                veramente?

(finita la battuta di Fiammetta)

si spengono le luci

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e si sente nuovamente la maledizione con  le parole terribili della cecata):

„A CECATA                 ah…………  ah  ………..ah……  Vota  seggia,  vota  legno,  vota  paglia.

Chillu s‟ammosce e passà lu guaio miezo a li cosce. ….  E quanno la terra

traball, piglia la botta dallu caball

Si riaccendono le luci

PAOLA                             si,  il  dottore  stava  andando  a  cavallo  insieme  alla  fidanzata.  Quando

all‟improvviso venne la scossa di terremoto ed il suo cavallo s‟imbizzarrì.

FIAMMETTA                E allora?

PAOLA                             Di   Natale   cadde  per   terra   ed   il   cavallo   della   fidanzata,   anche    lui

spaventato, dette un calcio al dottore proprio li! In mezzo alle gambe!

ERNESTINA                 ma voi che dite? …. proprio li dove ci sono i buchi sulla foto?

PAOLA                             esattamente

FIAMMETTA                allora il malocchio della cecata ha colpito!?

PAOLA                             penso proprio di si. Infatti fu d‟allora che il dottore piano piano inizio a

cambiare i suoi atteggiamenti … insomma passò all‟altra sponda!

ERNESTINA                 ma voi vedete!

GELTRUDE                   ma possiamo parlare con questo dottor Di Natale? Credo che se è lui il

giovane della foto, vedendo Fiammetta si ricorderà di Giulia.

FIAMMETTA                già. Io sono la copia di mammà!

PAOLA                             beh ci possiamo provare. Ma con quale scusa lo facciamo venire qua?

ERNESTINA                 Paola mi meraviglio di voi. Fategli una telefonata e ditegli che c‟è da me

una mia amica che si sente male

FIAMMETTA                si, mi pare una buona idea. Vi prego signora Paola, fate questa telefonata!

PAOLA                             (si dirige al telefono) ma mi manca il numero del dottore!

ERNESTINA                 aspettate, adesso ve lo do io (cerca il numero sulla rubrichetta vicino al

telefono) eccolo qua

PAOLA                             (alza le cornetta)

ERNESTINA                 (compone il numero)

PAOLA                             (attende risposta) pronto dottore…. Sono la signoraTrevisan del quarto

piano …. Scusate se vi disturbo, ma potete venire a casa dell‟avvocato Di

Pasquale il più presto possibile ….. no non si tratta della signora Ernesta

ERNESTINA                 (fa le corna come scongiuro)

PAOLA                             no. C‟è un‟amica della Signora Ernesta  che ha avuto un malore ….. beh è

quasi svenuta …. Si vi aspettiamo e portate la borsa dei ferri ….. come

quali ferri?

ERNESTINA                 (al pubblico) pare che sta chiamando l‟idraulico ….

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PAOLA                             no dicevo la vostra borsa .. insomma la borsa del dottore … bene vi

aspetto fuori la porta …. (posa il telefono e concitata) è fatta. Sta venendo

il ginecologo.

ERNESTINA                 Vado ad aprire

PAOLA                             no signora vado io . Voi preparate la signorina (si avvia)

ERNESTINA                   (a Fiammetta) su stendetevi sul divano e fate il volto sofferente

FIAMMETTA                (esegue eccitata) si, si … che emozione! (poi si rialza preoccupata) Ma

mi devo togliere anche le mutandine?

GELTRUDE                   e va bene … ma  quanto la fai difficile. Se non vuoi tu…. la posso fare io

la parte sofferente …

ERNESTINA                 ma che dite!? … ma quali mutandine!? Non c‟è bisogno! (prende una

rivista e fa vento a Fiammetta) non dovete mica farvi una visita!

GELTRUDE                   Vedi?   Hai   sentito?    (prende   un   fazzoletto   e   fa   finta   di    asciugare

amorevolmente il volto di Fiammetta)

PAOLA                             (si sente da fuori la sua voce che invita il dottore a entrare) Prego dottore

accomodatevi faccio strada

Scena quinta : Paola – Fiammetta – Geltrude - Ernestina – Di Natale – Gigino - Federico

DI NATALE                   (entra trafelato ma molto professionale) buon giorno! Dov‟è. Dov‟è la

signora?

ERNESTINA                 (si scosta) e qui! Prego dottore.

FIAMMETTA                (fintamente) Ah… ah…. ah….

DI NATALE                   (si avvicina e  guarda  Fiammetta e impietrito si stupisce ) mamma mia! È

incredibile … Giulia!? Non credo ai mie occhi! (poi balbettando) Ma ..

ma vo chi siete?

GELTRUDE                   Dottore dunque l‟avete riconosciuta?

DI NATALE                   ma… ma è impossibile … dopo tanti anni!

GELTRUDE                   la signorina è Fiammetta. La figlia di Giulia Sellitto.

DI NATALE                   la figlia di Giulia!?

GELTRUDE                   si dottore. Ed è anche figlia sua.

DI NATALE                   (molto commosso) co co come …. figlia mia?

PAOLA                             si dottore è proprio figlia vostra!

DI NATALE                   ma è incredibile! Oh cara piccola e dov‟è, dov‟è Giulia, la tua mamma?

FIAMMETTA                (facendo finta di ripigliarsi lentamente dal malore) dottore la mamma è

morta. Ma è una storia lunga, tanto lunga e penosa.

DI NATALE                   Caspita è già morta!? Ma come è successo!? Ma cara piccola mia! Sapessi

quanto ho cercate la tua mamma.

PAOLA                             ma dottore che dite? Io so che all‟epoca voi l‟abbandonaste …. Non vi

faceste trovare più!

ERNESTINA                 quando ci fu il terremoto del 23 novembre dell‟ottanta

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DI NATALE                   ma non è così

GELTRUDE                   come non è così? i fatti sono evidenti!

DI NATALE                   signora,  io  non  vi  conosco,  ma  vi  assicuro  che  le  cose  sono  andate

diversamente!

FIAMMETTA                ma perché che cosa successe?

DI NATALE                   dovete sapere che mia madre, che in quei giorni stava a Genova a casa di

parenti,    quando seppe che qui era venuto il terremoto, ebbe un forte

collasso  temendo  che  fossi  morto  per  il  crollo  del  palazzo.  Le  linee

telefoniche erano intasate! E quando il giorno dopo riuscii a telefonarla

per dirle che stavo bene, mi obbligò a raggiungerla a Genova perché

temeva che potevano venire altre scosse di assestamento e voleva stare

tranquilla.

FIAMMETTA                ma dottore, perché questo fatto  non lo disse a mamma mia?

DI NATALE                   ci provai, ma non la trovai più. Effettivamente ci fu un‟altra scossa di

assestamento e, Giulia che lavorava dalla Baronessa, non volendo restare

sola in casa per paura del terremoto, prese il gatto della baronessa e partì

per  Sorrento,  ….  in  costiera,  dove  fu  ospitata  da  una  sua  amica  che

purtroppo non aveva il telefono!

ERNESTINA                 e a voi chi ve lo disse che se ne era andata a Sorrento?

DI NATALE                   il padre di don Carmine il vinaio. Me lo ricordo come se fosse ieri! Io

avevo  il  treno  dopo  mezz‟ora,  partìi,  ma  sarei  dovuto  rientrare  dopo

Natale! …. Ma mammà volle rimanere a Genova fino a Pasqua!

PAOLA                             ma voi sapevate che Giulia poteva essere rimasta incinta. Che poteva

aspettare un figlio da voi?

DI NATALE                   e si. In fondo studiavo medicina, pensai che era possibile.

ERNESTINA                 Ma quando tornaste a Napoli non chiedeste alla baronessa che fine avesse

fatto la loro cameriera?

DI NATALE                   e come no! Ma la baronessa mi disse che non ne sapeva nulla e che Giulia

era tornata al suo paese.

FIAMMETTA                a Montesarchio? Quella mamma era di Montesarchio!

DI NATALE                   la baronessa disse che non se lo ricordava il nome del paese. O fece finta

di non ricordarlo.

ERNESTINA                 mamma mia! Che storia triste!

DI NATALE                   Andai anche a Sorrento per cercare Giulia! Macché! Era          letteralmente

sparita.

GELTRUDE                   beh, ma adesso che avete trovato vostra figlia, il frutto di quella notte

d‟amore, spero che rimedierete?

DI NATALE                   certamente e gli farò fare finalmente la vita della signora, quello che avrei

fatto fare a Giulia …. Pensate era una donna dolcissima.

PAOLA                             (ad Ernestina) Dolcissima …. e intanto andò dalla cecata!

DI NATALE                   (ad Paola) come avete detto!?

ERNESTINA                 (prontamente) che finalmente potrà fare una vita agiata

DI NATALE                   ah, questo è sicuro!

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FIAMMETTA                (abbracciando al collo il padre) grazie papà

GIGINO                            (da fuori) Ernestina … ci sei?

ERNESTINA                 si sono qui. Vedi che abbiamo ospiti!

GIGINO                            (entrando) salve dottore … ueh ueh quanta gente! Buon giorno a tutti.

DI NATALE                   Buon giorno a voi avvocato e scusate l‟irruzione in casa vostra

GIGINO                            ma per carità, figuratevi

DI NATALE                   (poi a Fiammetta) e da oggi che hai trovato il tuo papà, ti farò anche da

mamma …

PAOLA                             (guardando maliziosamente Ernestina) ci avrei giurato. …

ERNESTINA                 ….    (guardando maliziosamente Paola) Soprattutto da mamma.

DI NATALE                   (abbracciando anche lui Fiammetta) Del resto Giulia mi è mancata tanto!

E adesso che ho trovato te, il mio cuore è pieno di gioia

GELTRUDE                   (prende il fazzoletto dalla borsa e inizia a piangere commossa)

PAOLA                             (a Geltrude prendendo un fazzoletto e asciugando un lacrimone) Signorì,

mi sa che in America ve ne tornate da sola!

GELTRUDE                   Si, sola ma felice!

GIGINO                            beh vedo che questa è una bella riunione di famiglia.

ERNESTINA                 proprio così

FEDERICO                     (entra  dalla  comune)  è  permesso  scusatemi,  ma  la  porta  era  aperta.

(rivolgendosi a Paola) a signò voi state qua!?

PAOLA                             Si. Sei tu che non ci dovresti stare

FEDERICO                     ma è vostro marito che mi ha detto di chiamarvi.

GIGINO                            Ernestì ma che cosa e successo?

FEDERICO                     (precedendo Ernestina) avvocà …. non è successo niente, fortunatamente.

…. Sempre che non c‟è l‟acqua nel solaio ed esce dopo!

GIGINO                            acqua, quale acqua? Che solaio?

PAOLA                             ma ti voi stare zitto! (commossa anche lei e con il fazzoletto agli occhi)

FEDERICO                     beh, io volevo solo rassicurare l‟avvocato … e pure a voi … vedo che

state piangendo ….

GIGINO                            già, ha ragione, vedo che piangete. Ma ch‟è successo

PAOLA                             niente avvocà … non è successo niente

FEDERICO                     è quello che dico pure io, perché non è il caso di fare una tragedia.

GIGINO                            ma quale tragedia?

FEDERICO                     e, si! Perché se poi l‟acqua spercia dal solaio, ….           Ci pensa mio cugino

che fa l‟imbianchino ….

PAOLA                             ancora! … Federico come te lo devo dire di stare al posto tuo!

FEDERICO                     e va bene scusate!

GIGINO                            ma mi volete dire che cosa è successo?

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ERNESTINA                 Gigino, niente non è successo niente!

GIGINO                            come niente!?

TUTTI                                 so cose che solo a Napoli succedono!

Fine del quarto episodio

FINE DELLA COMMEDIA

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