Cu di sceccu ni fa… ‘n mulu

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CUDI SCECCU NI FA... N' MULU

Commedia brillante

in 3 atti : di

Angelo Scammacca


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag                 2

La commedia vuole essere la trasposizione di un fenomeno che in verità ha avuto realmente la sua esistenza, non in toni così marcati, ma con ottimi riferimenti all'arrivismo supportato dall'ignoranza e legato allo sfruttamento , che ha distinto alcuni notabili cavalieri del lavoro che hanno operato nel catanese.

Trama :

La vicenda è ambientata a Catania intorno al 1965/70 e vede spiccare la figura del Commendatore Cirino De Luca, sfruttatore, semi ignorante e scolasticamente di bassa cultura, il quale vuole assurgere alla figura di filantropo e benefico donatore. Mentre in effetti è uno sfruttatore di tutto e di tutti, rendendo spesso le persone completamente in obbligo alla sua falsa generosità. Condivide questo lusso di vita con la moglie ed i figli i quali sono ignari della realtà.

Ma tutte le sue trame di inganno gli si rivolteranno improvvisamente contro, senza che vi sia la volontà degli interessati, solamente per i semplici casi della vita. Il finale comunque lo vedrà prima distrutto dalle vicissitudini, quindi di nuovo sul trono del potere, aiutato con vera e tangibile generosità dalle stesse persone che da sempre sono state per lui vittime ed a lui sottomesse.

Scena :           Un salotto pacchianamente ammobiliato, angolo studio con scrittoio poltroncina e libreria. Qualche sedia, divano, un tavolino da salotto, mobile basso con telefono, un angoliera con un vecchio soprammobile in ferro battuto, dei quadri, un divano. Porta centrale, finestra, due uscite una per lato come disimpegno verso le altre camere.


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Personaggi :


Comm.re Cirino De Luca

Carmela De Luca

Alfio De Luca

Eufrasina De Luca

Alì

Don Zino Grimaldi

Dott.Michele Grimaldi

Giulia Marani

Turi La Pazza

Dott. Firraro

RagioniereBonfiglio

Luisa

Madame di Pompadour


( moglie )

( figlio )

( figlia )

( domestico )

( rottamaio )

( figlio)

(maestra di scuola)

( capomastro )

( Giudice )

(Impieg.comunale)

(fidanzata di Alfio)

( stilista )


Fisichella


( protettore )


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Carattere :

Commendatore : Età 50/55 anni, dimostra padronanza, ignorante, si salverà per il rottodella cuffia in situazioni particolari, ma sarà sopraffatto dalle sue stesse malefatte dimostrandosi avvilito fino al finale, quando ritornando sul trono del potere si sentirà tronfio del suo effimero potere.


Carmela


: Età 45/50, ignorante, sente la sicurezza solo nella posizione pseudo economica di agiatezza è una spalla per le battute del protagonista.


Alfio


: Citrullo 18/20 anni stupidotto ed immaturo vive della sua semplicità e delle sue stupidaggini


Eufrasina


: Età 20/22 è l'ignoranza giovane della madre, vive di cose effimere.

Assieme alla madre sono vittime dell'arrivismo del padre.


Alì


: Età 35/40 cameriere maggiordomo fa di tutto. E' l'animatore della commedia, il tipico scemo che cerca di non pagare il dazio. Marocchino egiziano furbastro, si muoverà sempre con rapidità.


Don Zino


: Vecchio, con vista indebolita. Comunque riconoscente verso il commendatore del quale è convinto un suo benefattore, non si rende conto di esserne vittima.


Dott. Michele: Suo figlio 28 anni neo laureato, rimane accecato da Eufrasina, si può definire un pagnottone.

Giulia Marani: Vecchia, acciaccata dalle malattie, maestra di scuola del Comm.re si sente in obbligo perchè vivendo in affitto in casa del Comm.re le sembrerà un beneficio particolare. Disposta ad aiutarlo è una sua vittima.

Turi La Pazza: Capomastro 40 anni, forse è l'unico che sembra capire che la situazione economica del De Luca è vacillante, ma come gli altri resta impigliato nella tela del ragno, una figura imbarazzata ma rispettosa del datore di lavoro.

Dott. Firraro: età 35/45 indaga in quanto convinto della buona fede di Don Zino e vorrebbe incastrare il Comm.re, al quale la sorte gli consente di cadere sempre in piedi come i gatti, riuscirà solo al sequestro dei mobili.


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Rag. Bonfiglio: Impiegato comunale il quale spiattella in faccia al De Luca le sue malefatte in edilizia e della sua inarrestabile ipocrisia nel non rispettare le leggi. A sua volta dalla borsa uscirà verdure,vino ed altro che avrà comprato al mercato approfittando della missione, malcostume esistente fra gli impiegati della pubblica amministrazione.


Luisa


: Fidanzata di Alfio , secca con i capelli legati come se fosse il getto di una fontana che le ricadranno quindi di nuovo sulla testa. Stupidina


Mad. Pompadour : Pomposamente elegante, piena di veli, piume e cianfrusaglie varie.

Fisichella                      : Protettore di carta. Veste teatralmente.


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ATTO  I°

Scena Ia

Rino - 'Nzino

Il  Comm.re  sonnecchia  seduto  allo  scrittoio,  ogni  tanto  guarderà  dei  progetti  e

ritornarerà ad addormentarsi ed a russare, quando si udrà il rottamaio con il suo

vociare .

'NZINO

: U ferru vecchiu m’accattu…u ramu vecchiu m’accattu!

RINO

:(infastidito si sveglierà, và nel mobile verserà un pò d'acqua in un bicchiere, taglia un

limone e cercherà di spremerlo con difficoltà, quando...)

'NZINO

:(con lo stesso tono e cadenza

di prima)  U ferru vecchiu m’accattu...u ramu

vecchiu m'ccattu !

RINO

:(con  rabbia  spreme  il  limone  con  i  denti come  se  volesse  prendere  a  morsi  il

disturbatore) Ccà semu, ppì oggi ci putemu livari manu, ca santa pacienza.

'NZINO

:(aumentando il tono) U ferru vecchiu, u ramu vecchiu, alluminiu vecchiu

m’accattu !

RINO

: E comu 'ncacca. Ca fussi di mittirimi a ghittari schigghi. Ma com’è ca unu

non si pò arripusari n'muminteddu.

'NZINO

:(accelerando in velocità e timbro) U ferru vecchiu,u ramu vecchiu, alluminiu

vecchiu accattu!

RINO

: Pigghiau macari velocità. Si scanta ca perdi l'abbriviu e si ferma 'nta

'cchianata (apre la finestra)

Ahu! Don'Zinu...e comu finiu ?! Mi facisturu

sautari a paparina .

'NZINO

:(comparendo dall'esterno della finestra) M'ata scusari cummindaturi, non ci fici

casu è l'abitudini.

RINO

: Va beni ma cuntasturu! (invitandolo ad entrare) Trasiti ca vi fazzu vidiri na

cosa. (apre la porta) trasiti trasiti.

'NZINO

: C'è pirmissu? (entrando si pulirà i piedi )

RINO

: E chi faciti comu o cani, ca prima fà e poi raspa.


RINO

'NZINO RINO

'NZINO RINO

'NZINO

RINO

'NZINO RINO

'NZINO

RINO

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'NZINO

: Jù nenti haju fattu ?!

RINO

: Ca ci mancava st'autra... Dunqui caru Don Zinu ci piaci a me casa ?

'NZINO

: Su mipiaci ? Bella mubilia, belli quadri.. (guarderà quello in ferro battuto ) chi

bellu suprammobili . Na vera casa di principi riali.

RINO

: Ma a stati taliannu bona? Siti sicuru?

'NZINO

: Cummindaturi, jù ppò misteri ca fazzu, na casa a canusciu

già prima ca ci

trasu.

:E si a canusciti accussì bona, chi vi pari ca è na casa ca produci ferru vecchiu, ramu vecchiu, chi criditi ca ci'avemu tutti sti cosi di jttari.

: No ! chi c'entra jù non vanniu ppì chistu .

: Ah no??...non vanniati ppì chistu ? E allura pirchì vanniati in modu rabbiu e di mala manera (lo imita in modo sgangherato) Ramu vecchiu, alluminiu vecchiu accattu !

: Mi ci sta facennu arristari mali, jù vanniu ppì incrementari u giru d'affari .

: (simulando un giramento di scatole) Ah! Ppò giru d’affari! Comunqui jù vulissi sapiri su vi pari giustu c’ata vanniari 'nto filu do minziornu, mentri ca unu riposa cincu minuti, accussì è na camurria, m'ava appinnicatu ora ora…putevunu essiri i dui?!

: E ragiuni aviti...di fatti sunu quasi i cincu, non avisturu mancu u tempu di pigghiari sonnu, non vi desi mancu u tempu di varagghiari.

:(volendo finire il discorso ) Tagghiamu curtu, e videmu d’abbissari sta cosataliati chi facemu (dal portafogli prende una banconota da centomila, l'unica, lorovescia) Eccu taliati ccà, sunu l’ultimi ca c’iaju.

: Chi vuliti accattatu ccù sti soddi ?

: No! fossi non mi sono spiegato bene. Questo fiori di 100.000 liri è ppì vui, in modo ca ppì qualche simanedda passati na pocu di vaneddi cchiù sutta.

:(prende la banconota non molto convinto)  Troppu bonu..Vossignuria non si

smintisci, n'galantomu è n'galantomu e....

: E va beni ! Ni videmu fra na vintina di jorna, vi salutu


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Scena IIa

Rino - 'Nzino - Alfio - Luisa

ALFIO

:(entrando assieme aLuisa.Ridacchiano) Sabbenarica…Don Zinu chi vinisturu

pp'àrricugghirivi o papà? Su vuliti vu'mmugghiamu?

RINO

: O li figghi di...chi mi stava scappannu ?!

ALFIO

: Papi, tu non voi capiri ca stai arruggiannu, inveci dill'amici ppà partita e

carti, cu ti venunu a circari ? Don Zinu e Matteu u tabbutaru ( i ragazzi

rideranno )

'NZINU

:(avrà inforcato gli occhiali, guarda la banconota, la odora, ne sente il fruscio )  Mah!

Boh!

RINO

: E chi fa a ciaura ? Chi ci pari ca è furmaggiu ? 'Nto frattempu pirchì non ci

duna 'n'muzzucuni.

'NZINU

:(non molto convinto conserva la banconota)U cummindatruri è cori ranni…

ALFIO

: Senti babbino... jù ava pinsatu...

RINO

: Pirchì, ora tu macari pensi? Anzi no mi sbagghiai! Hai ragiuni, tu pensi

eccomu su pensi! Tu pensi sulu a comu spenniri i me soddi, a comu t'ha

stinnicchiari o suli da matina a sira, sannunca al signorino l'abbronzatura

non ci veni bona. 'Nsomma viremu chi ti parturiu sta menti 'ngignusa...

allura?? A'ttia staju aspittannu aspittannu.

ALFIO

🙁 imbarazzato ) Papuccio...

RINO

: Senti figghiu sciamunitu, t’ha dicidiri comu m'ha chiamari. Pirchì n’coppu

mi chiami papi, n’coppu babbuino, n’coppu cappuccio !!

LUISA

: Papuccio, ha detto papuccio!

RINO

: Bih! Parra macari idda? M'ava passu n'soprammobili mutangolo. (quindi

rivolgendosi a Don Zino) unni i trova sa spurugghia jddu! Ni cangia una a

simana. Va beni, vada ppì Peppucio. Avanti forza ca a 'ttia staju aspittannu.

LUISA

:(sollecitando Alfio) E dai forza parla!

ALFIO

: Papuccio..jù ti vuleva diri..siddu mi duni qualche deci, vinti..mila, pirchì

vuleva purtari a...Lui (diminuitivo di Luisa, la indica) a....


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RINO

: Lui ?? Masculu è? E pirchì si vistivu di fimmina allura?

LUISA

: Ma no, che c'entra ..Lui è il bonzai del mio nome, perchè io mi chiamo

Luisa .

ALFIO

: (entusiasta)  Ti piaci papà? L'appi jù sta bella truvata, ciù misi jù stu

‘mmizzigghiu!

RINO

: Ca chi c'erunu dubbi! Cu a puteva fari na pinsata di chista, Vo cangiccillu

ca megghiu è! Allura unni a vulevi purtari a..Lui che me vintimila?!

ALFIO

: Siccomu jammau na giostra nova, non è ca putemu stari intra senza fari

nenti!

'NZINU

: Ragiuni anu, non è ca ponu stari intra! Va finisci ca si non si movunu

arruggiunu e poi aggrippunu…

RINO

: E vui non vi preoccupati ca quannu arruggiunu sù de vostri; anzi su vi

vuliti purtari ora vi 'nficcu 'nto saccu e arricchiti vui (qunidi rivolto ai ragazzi)

allura chi ata'ffari 'nta sta giostra?

LUISA

: Volevamo fari un pò di giri nell'auto scontro!

RINO

: Unni?

ALFIO

: ‘Nte machini 'ncoccia 'ncoccia.

RINO

: Ma si di sti machini ogne vota turnati tutti ammaccati e straburuti, u sapiti

chi vi dicu?! Vi cunsigghiu di jttarivi da finestra ca l'effettu è u stissu e jù

risparmiu i soddi. Comunqui soddi non n'haju, pirchì non fici n'tempu

a'gghiri a banca ( mostra il portafogli vuoto).

ALFIO

:(guardando, ammicca verso Luisa) Bih! siccai 'nte robbi!

RINO

:  Tu  sì  a  siccu  e  jù  sugnu  asciuttu!  (Trova  una  soluzione.  Ai  ragazzi)

Aspittati…Don Zinu (si apparterà) chi aviti qualche carta di decimila?!

'NZINO

:(apre un fazzoletto contenente delle banconote arrotolate) A disposizioni .

RINO

: (a moderato volume)Mi staju pigghiannu 30.000 liri (con eleganza sfila 3

banconote da 10 mila) D’accussì v'aju datu "sittantamila" "sittantamilaliri"

giustu? (aumenta il tono in modo che i ragazzi udranno)


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'NZINU

: Certamenti, 70.000 liri non ci sunu dubbi. Ora su ci permetti levu u

disturbu ca u travagghiu mi chiama.

RINO

: (gentile concessione) Don’Zinu su vuliti...putiti anticipari qualche ghiornu u

passaggiu, (dandogli il soprammobile in ferro) A propositu, eccu ccà acchiappati,

vistu ca vi piaciu tantu, tiniti vu rialu. Jù non l'haju pututu avvidiri mai !

'NZINU

: Grazii, grazii ancora...cù pirmissu ( V I A ).

Scena IIIa

Rino - Alfio - Luisa

ALFIO

: Papi, p’aviri sti quattru liri

ama'spittari ancora?

RINO

: A taliati chi m'aja simpurtari signuri mei! (darà 10 milalire) Teni acchiappa e

leviti tu e sta cacocciula scuccata.

ALFIO

: E cu sta miseria chi ci'ama'ffari ?

RINO

:(alzando il tono) Ahu ! Ma ppì cu mi pigghiasti ppì 'n'puzzu senza funnu ? I

voi ? Ccà luci a fera!

ALFIO

: Lui… chi fazzu??

LUISA

: E stai a pensarci ancora?! Prenditeli prima che se ne pente, mio padre

questi soldi non me li da neanche in due anni.

ALFIO

:(come per fargli un piacere, tende la mano guradando Luisa)

Va beni abbia ccà!

RINO

: Su ti siddii non c'è bisognu ca mi fai stu favuri, ca jù mangiu u stissu, teni e

smamma tu e Lui.

( ALFIO E LUISA

ESCONO  )

SCENA IVa

RINO –

RINO

:(siederà allo scrittoio, darà un occhiata rapida a dei progetti,farà qualche smorfia,

dopo leggerà la lettera del Comune) Comune di Catania, ufficio urbanizzazione e

sviluppo edilizio. Sarà na gara d'appaltu o solitu! Alla cortese attenzione del

Commendato..Rino De Luca, bestia 'ngnoranti e alfabeta, comu u ponu

teniri 'nta postu di sta livatura a unu comu a chistu !...Commendato..Rino u

carduni ca è, non è ca ci misi prima u cognomi e poi u nomi, Commendatore

De Luca Rino, no! A riversa! Commendatorino(legge la lettera) Ai sensi

dell'articolo73 gomma 4 dell'R.D.L. chistu sugnu jù ! R.D.L.e chiustu sugnu

jù! Rino De Luca 30/2/1875 e chi è 'ntrunatu ? Accussì chi haju novant'anni

jù?.  Visti  i  pareri…visti  gli  atti..bla  bla  bla,  non  trovando  alcuna

documentazione legale da lei fornita "Ordina"...la demolizione della villa di


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sua proprietà costruita in località Ognina

in quanto: 1° costruzione

abusiva. 2° Edificata in terreno demaniale, meno di 30 metri dal mare. 3° sita in zona militare. La demolizione dovrà avvenire entro 30 giorni dalla presente, dopo tale termine provvederemo noi con spese a suo carico. Abbissati semu, e jù ma vuleva vinniri? Mi pozzu vinniri i maceri comu reperti archeologici.

SCENA Va

RINO - CARMELA – EUFRASINA

CARMELA :(entrando con Eufrasina, chiamerà il marito con cantilena ) Ciru... Cirinu...


RINO


: Sì, pospiru di lignu. Carmela t'haju dittu centu voti di chiamarimi Rinu ca è chiù aliganti.


CARMELA : Bih ! Quanto sei stuffuso, una non ti pò allisciari ca ti siddii.


RINO


: Tu non è c’allisci, tu ratti, sgaggi! Ppì non parrari di d'autra cosa arraggiata, pirchì chidda minnica, sminnittia (rivolto alla figlia, senza indicarla).


EUFRASINA :(acidula ed aggressiva)Ma su jù mancu aju pipitiatu, e chi è ora a’mmia pigghiasti di pettu? (si siede in un posto lontano).


CARMELA


: Sbagghiava chista, tu sempri ccù dda carusa ci l'hai. Malacunnutta!


RINO


: Senti, sta lauria di avvucatissa jù non sacciu quannu t'ha pigghiasti. Ppì precisari jù nomi non n'haju fattu, per cui è inutili ca ci pigghi i difisi. D'altrondi non è scrittu a nudda banna ca jù stava parrannu di jdda. Allura, sintemu, chi vulevi ccu du corpu di bruscia ?


EUFRASINA :(che non ha capito bene) Cu è ca l'avi muscia, cui?


RINO


: Jù! Jù l'haju muscia. Sulu vidennu a tuttu dui m'ammusciu comu na cannila o suli. Avanti forza annacamuni, sintemu chi m’ha diri.


CARMELA


: Ti vuleva diri, ca siccomu ci’ava accattari n'pocu di biancheria, qualche paru di mutanni a picciridda, su mi davi qualche pocu di soddi... assai.


RINO


: Nenti, non c'haju mancu 'n'sanaru. A banca era chiusa prende un carnet di assegni) Ti pozzu dari uno "scheck" !


(va alla scrivania,


CARMELA


: 'N'sceccu? E avissi a'gghiri a Via Etnea ccò sceccu?


RINO


: Bestia, ma quantu si bestia...anzi nò! U bestia sugnu jù! Comu ti potti vuliri, a ni mancavunu scecchi a "fera".


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EUFRASINA : Mamma chi ci'ama gghiri a'ffari a fera ccò sceccu. Jù non ni vogghiu

cosi da fera ?!

RINO

: No! Quali fera, cu a muntuvato fera, ccò sceccu

jti all'Upimmi!(alla moglie)

A ca raccillu 'n'coppu di stuppa pila 'nta ricchi.

CARMELA

: Sì all'Upimmi ca ora ! Nuatri semu affizionati da Rinascenti.

RINO

: A chi'ata'ffari a Rinascenti?! Vuatri oggi vi ni jti ni "Matami di Pompitù" !

CARMELA

: (Ripetendo ) Pompu Jù ??

RINO

: Sì va beni! Pompa tu ca vunchiu jù.(scandendo) Pompadour gniuranta. Vai,

scatti, azzampi zoccu ti piaci, anzi viri si'nto frattempu c'è qualche pelliccia

ca ti piaci ?

EUFRASINA : M’haja ‘ccattari a pilliccia 'nta stati ??

RINO

: Tu si cchiù bestia di to matri. U proverbiu dici sarva ca'attrovi, accatta oggi

ca ti servi dumani. Accattati cammisi, quasetti, vistini, zoccu ammatti,

all'uttumu ci nesci stu bellu "sceccu", ci 'ntappi na bella firma, t'impuni i

trusci e t'arricogghi. Semprici!

CARMELA

: Bih! Che bellu, allura ogne vota putemu pavari a via di scecchi? Ora ci

dicu a tutti ca me maritu javi tanti scecchi!

RINO

: Cchiù dui e n'bardottu di mia cunuscenza. Allura tuttu chiaru ?

EUFRASINA : Chiarissimu.

RINO

: Ora o itavinni prima ca chiurunu e u sceccu resta fora da stadda.

CARMELA

: Sì, amuninni a mamma. (con cantilena) Ciau-rinu

(ESCONO)

RINO

: Sì, ciaurusu. O itavinni vah!(rimasto solo e dimostarndo nervosismo, prende la

lettera)) Eh! sdirubbamu, si fa prestu a diri: “paga lei o paghiamo noi”, iddi

chi ci mettunu do so (prende la giacca ed il cappello)

( V I A )

SCENA      VIa

ALI' - TURI

Il Comm.re esce, entrerà Alì spolverando quà e là, dopo qualche attimo, suona il campanello, risuona, Alì và ad aprire.

ALI'                    : Bengo, bengo….(aprendo) Oh! Turi, s'incomodi.


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TURI

: (entrando con premura) Ciau Alì, mu chiami o cummintaturi.

ALI'

: Si non mi asbagghiu, intra nun c'è mancu 'n'cani.

TURI

: Sì sicuru? Viri, adduniti, (tenta di vedere in altre stanze,ostruito da Alì)

Pirchì

oggi chi ghiornu è ..Ah?

ALI'

: (scandendo) Bi..ni..dì!

TURI

: Binidittu cu ti capisci. Venniri è oggi, venniri!

ALI'

: Cu a beniri oggi ?

TURI

: Chi ni sacciu jù cu è ca’a veniri oggi ?!

ALI'

: Cucinu, tu a dittu ca a beniri oggi!

TURI

: Bonu vah! Senti tu dicu in taliano: oggi è virnidì jornu di pappa, di

cuccagna 'nsomma.

ALI'

:Tu voi mangiari e cuccari ccà ? Bellu! Si voli u patruni però!

TURI

: Ma cu tu dissi?! A’mmia mi pari ca di ‘n’latu capisci chiddu ca ti cummeni

e di n’autru azzampi di tutti i gnuni, pari ca c'iai i ranchi comu o purpu. Ora

annachiti ca u tempu scurri. O chiama u cummintaturi e ajutiti.

ALI'

: Ah! Voi pallari ccù cummentaturi? Ora vadu

(V I A)

TURI

: (guarda l'orologio a parete che farà le 17,10) Si sta facennu tardu, sunu i cincu e

deci i manuvali aspettunu. Ca pacienza, aspittamu (prende dalla tasca il notes

delle paghe)

ALI'

:(entrando) Nun c'è, ti l'ho dittu ca era fora.

TURI

: Chista non ci vuleva. E comu fazzu ora? Senti non mi poi anticipari tu na

pocu di liri quantu ci dugnu a simanata a l'opirai.

ALI'

: Chi dici ? Cià'ddari na manata a l'opirai ?

TURI

: Sì! Quattru mustacciuni e dui caccagnati. Ma non cridu ca tu fai u scemu

ppì non pavari u daziu? (al pubblico) Ma u cummindaturi unni u capitau a

n'trunzu di chistu...senti vadda chi fai, t'adduni e viri su ci sunu soddi 'nto

casciolu...

ALI'

: Già mu mangiai e non ni vogghiu ppì ora cannolu.


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TURI

: Cannolu? Ah già! Mi l’ava scuddatu ca su non ti cunfanfara non

capisci…(cambiando discorso) Staju pinsannu ca non cià pò fari sta mala parti

a to nannu, e non ti mangi u cannolu.

ALI'

: A me nonnu? Cucinu chi mi stai dannu i numiri ? Chi c'entra u me nonnu si

mancu u canusci.

TURI

: A tia ti pari ca non u canusciu, fiuriti ca sacciu macari chi misteri faceva.

ALI'

: Chi misteri faceva u me nonnu ?

TURI

: To nonnu non era u babà di tò babà ? Non si chiamava Alì comu a'ttia?

ALI’

: Ca certu.

TURI

:Allura era Alì Babà e unu ca si chiamava Babà chi misteri puteva fari? Ca u

pasticceri no? Perciò tu a mala parti di non mangiariti u cannolu di to nonnu

non cià poi fari.

ALI'

: Undi e quandu, quali pasticceri! U me nannu aveva l'autorimessa. Affittava

camiddi.

TURI

:E tu testa di camiddu si!. Allura ascutimi ogni scrivania ca si rispetta c'iavi

un cassetto, ca ccà in Italia si chiama casciolu. Quindi si ora  tu

grapi u

cassettu do casciolu e pigghi na pocu di soddi, mi duni e jù pavu e mastri.

ALI'

: Tu briacatu sì! Tu c'iaj a virticali malata. Jù rapu u casciolu, pigghiu,

scaminu ...ohu!

TURI

: Ca si chiama casciolu su’mparau, ma non sura! Mancu pruvamu a chiamari

a signura Giulia.

ALI'

: Jù non chiamu nuddu, chidda puvuredda è beccia e malata e nun anzuttu. E

non mi pari giustu ca na pirsuna, dimanda sordi a n'autra pirsuna, ppì cuntu

di n'autra pirsuna, ppì darli all'autri pirsuni.

TURI

:E ddocu non ti pozzu dari tortu, dopu n'discursu filosofricu di sta purtata.

Però i mastri mancu anu tortu, chiddi ci'anu a purtari u pani a casa. Jù tortu

non n'haju mancu, in quantu si dici ambasciatori non pava pena. Pircui si

non portu soddi, sugnu ambasciatori e non pavu

(suona il telefono)

ALI'

:(risponde) Prondo, ahh…signiura Carmela...non ci lo pozzo passari...como

picchì? picchì il comintaturi è asciutto...non sò quandu si ritira, a mia nun

ha dittu ca uscia… comu ??


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ALI'

: Quantu vali n'sceccu? Jù nun cumprendu, non sacciu jù capisciu di

camiddi... cu cc'è ? Nissunu !

TURI

: E jù cu sugnu nuddu?

ALI'

: Ah!  Veru c’è u signò Turi La Pazza..ci dimandu a iddu su u sapi? Turi, a

signura voli sapire quantu vali n'sceccu...si, si ciù passu (porge il telefono)

TURI

: Bonasira signura, e chi ni sacciu jù? E poi bisogna vidiri chi sceccu è ?! Su

è Sardignolu, San Fratiddanu, si cià spiari o sceccu quant'anni javi! Su è

n'chiajatu, certu, pirchì su è n'chiajatu 'nte chianati non camina. Comu ?..no

u sceccu chi peri e c'arraggia?Signura e chi sceccu è? Sceccu raru? Quali? U

sceccu ca sà' scriviri? Signura…mi staju 'nzalanennu, non fussi megghiu ca

ci dumanna a Cocimu u maniscaccu?! Chiddu di sicuru cciù sapi diri

megghiu di mia, matri sugnu cassariatu...Va beni, va beni, comu veni so

maritu cciù dicemu ca telefonau lei. Va beni, bonasira. (chiude il telefono)

ALI'

: Ma chi duviva fari a signura ccò sceccu? Pirchì s’ava accattari 'nsceccu?

TURI

: Ma chi mi cunti a mia, jù non capii nenti. Poi quannu mi dissi ca 'nto

sceccu si ci mitteva a firma u sangu m'acchianau 'nto ciriveddu e mi

m'briacai cumpretu. Comunqui ora mi ni vaju, prima ca u cummindaturi

vinni o canteri e ni sbagghiamu i strati. Voddiri ca dopu tonnu.

ALI’

: Tonno? (lasciando intendere il pesce)

TURI

: Palamitu! Tonno, tonno! Suddaniu, vegnu ccà!

ALI'

: Va beni, capisciuto. Comu si ritira u cumintaturi ci dicu ca tu statu ccà.

TURI

: Però dicci ca mi non si movi di intra e m'aspetta. Ciau ti salutu.( V I A )

SCENA VIIa

ALI' - GIULIA – RINO

ALI'

: (mentre rassetterà le sedie.)(Suonano alla porta)

Oh! finalmenti chistu sarà u

cummintaturi, così ci dicu ca telefinò a signura. (va ad aprire ) Ah, signora

Giulia, lei è ? Sì 'ncomiti signura Giulia, si assiedasse.

GIULIA

:(Affaticata e con fare distinto, ogni tanto tossirà) Grazie Alì, vedi queste sono le

amarezze della vecchiaia (tossisce)  Il Signore ci da la grazia della vita,

l'addolcisce con la vigoria della gioventù e per farci apprezzare il valore del

Suo dono ci fa assaporare l'amarezza..l'amarezza della vecchiaia.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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16

ALI'

:(la guarda affettuosamente) Picchè lei diciri questu? Nun è veru? Quandu

io la vidu pensu a mi madri nel desertu africanu, anche mi mami è beccia ma

io diciri ca mi mami e duci no amara, picciò macari lei signura Giulia è duci.

GIULIA

: E già è difficile da spiegare, ma come si può parlare di gioie, di dolcezze

quando solo dopo venti giorni di matrimonio la guerra mi ha rubato mio

marito (tossisce), ed dal dolore, dopo alcuni mesi ho perso anche il bambino

che portavo in grembo. Anche la casa fù distrutta dalle bombe.. ed oggi per

volere di Dio, sono vecchia e piena di acciacchi. Ma io non finirò mai di

ringraziare il commendatore per la sua generosità, Dio gli ne renda grazia.

Mi ha affittato la sua casa e mi ha sempre accudito come se fossi sua madre.

ALI'

: Veru è signura! U cumintaturi ci’avi ‘n ‘cori grandi comi un liofanti.

Sempri prontu a dari aiutu.

GIULIA

: Comunque io sono venuta per parlare con il commendatore De Luca, se lo

chiami te ne sarò grata.

ALI'

: No pozzo!

GIULIA

: E' nel pozzo? Cosa ci fa nel pozzo?

ALI

: No pozzo chiamari, perchè è esciuto fuora.

GIULIA

: Ah! Ho capito, vuoi dire che è uscito; vedo che ancora

hai qualche piccolo

difetto di pronuncia.(pensierosa) Ma come faccio, avevo bisogno di parlargli.

RINO

:(Si sentiranno i passi di Rino che rientra) Oh! cara signora Giulia quale piacere,

Alì hai offerto qualcosa alla signora maestra?! che cosa posso fare per lei?

GIULIA

: Oh, non si preoccupi, grazie. Sono venuta da due minuti e volevo rubarle

poco tempo. Ero venuta per una preghiera.

RINO

: Preghiera a me? Ma che dice, per me è un onore poter fare qualcosa ppì lei.

Non potrò mai scordare che lei è stata maestra di scuola e di vita. Alì...

lassini n'pocu suli. Dunque mi dica, sono tutto per lei.

(Alì  V I A )

GIULIA

: Caro commendatore, la ringrazio tanto per avermi dimostrato la sua

devozione, oggi lei gode di fama, di rispetto,è un benefattore ed io non

voglio avere alcun privilegio, solo perché sono la sua maestra.

RINO

: Quali privilegiu e privilegiu, jù i cosi non mi scordu, non sugnu n'mulu ca

duna cauci macari o so patruni. Dunqui ?? (come per dire “cosa desidera”)


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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GIULIA

:(Apre la borsetta tira fuori una prescrizione

medica) Ecco, la mia salute

cagionevole ha bisogno dell'ausilio della scienza e pertanto dovrei comprare queste medicine. Purtroppo la mia pensione è tanto misera che non mi

permette di comperarle e di poter pagare l’affitto della casa e così volevo

pregarla di pazientare qualche giorno, ma le assicuro che il mese prossimo le

darò un doppio mensile.

RINO

:(Quasi zittendola come se volesse metterle la mano sulla bocca per evitare che

continuasse, ma permettendole di finire il discorso) Sccc...e si fici  sti scali ppì

chistu?! Ma non era mancu u casu! Ma unni e quannu, lei chieda ed io sarò

il suo Garibaldi e ci rispondo "OBBEDISCO"(si mette sull'attenti ma con  falsa

ed ingannevole disponibilità) Sicuramenti ci sarà qualche lira d'interessi, vistu ca

u Cumuni 'ntappa sempri tassi..ma comunqui appoi si ni parra.

GIULIA

: Troppo buono, non avevo dubbi, grazie, grazie.

RINO

: Ma di chè ?! (chiamandolo) Alì...Alìììì

ALI'

:(Entrando) A ‘mmia boluto !

RINO

: No, ca quali! Quantu Alì ci sunu ccà intra? Accumpagna a signura Giulia a

porta e viri ca cchiù tardu ti duna na rizzetta do mericu e ci vò pigghi i

miricini 'nta farmacia.

ALI'

:(in maniera scomposta farà il saluto militare) All'ordini!

RINO

: Ha vistu ?! ‘Nta coppu sulu attruvau a Garibaldi e Ninu Bixiu!

GIULIA

: Grazie e mi scusi di nuovo, sempre debitrice, santo e ricco (con Alì V I A )

SCENA VIIIa

RINO - ALI' - TURI- CARMELA - EUFRASINA

ALI'

:(Rientrando) Comintaturi pocu fà vinutu Turi, aspittatu 'n pocu, mi dissi su

mi mangiava u cannolu di me nonnu, jù non caputu nenti, jddu dittu macari

ca… puttava u palamitu (Rino lo guarda stupito) U sangusu??

RINO

: Si, u tunnu!

ALI’

Tonnu, Tonnu! Iddu dittu, si non vi videvuru di non si moviri di intra

Ca ora tonnu. (suonano) Iddu sarà! Cu sarà?

RINO

: E vò grapi, chi voi ca u viremu attreversu e mura?


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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ALI'

:(va  ad  aprire, entra  con  Turi,  attraversa  la  scena

e  uscirà  dalla  laterale)   U

cumintaturi ora binuto, trasi, trasi .

( V I A )

TURI

:(con frenesia) Sabbenarica cummindaturi, vossia m'ha scusari ma oggi è

vennerdì e jù virennu ca vossia non vineva…dissi ci vaju jù a pigghiari i

soddi ppà simanata, non u fazzu scumudari o cummidaturi.

RINO

: Bih! Ragiuni c'iaj, mu livai da testa e ora? E comu facemu ora ca a banca è

chiusa?! Ah!...aspetta, aspetta (prende il portafogli e come stupito di non trovare

tanto  denaro)  Vadda  chi  fai:  teni  pigghiti  sti  vinti  mila  liri,  e  cerca

d'accumudari.

TURI

: E chi ci fazzu ccù vintimilaliri, ogne manuvali varagna cchiù do duppiu a

simana, comu mi virunu cu sti quattru liri m'assajunu.

RINO

: E chi voi di mia? Su mu ricurdavi stamatina sti problemi a st'ura non

c'erunu...senti, ma… tò muggheri a pigghiavu a pinsioni?

TURI

: Sì!... Ajeri...ma ..veramen...

RINO

:(interrompendolo) Benissimu e allura pensici tu, ca a simana ca trasi ni

facemu i cunti.

TURI

: E a me simanata?

RINO

: E non ti desi vintimilaliri?! C'jai a pinsioni di tò muggheri! Sempri soddi

addumanni ? Non cridu ca ci avissuru a gh’essiri problemi, speru ca almenu

di mia ti fidi? (non gli da via di scampo)

TURI

: Chi va dicennu? Chi c'entra?! Vossia chistu non l'ha pinsari! (pervaso dai

propri pensieri) e comu fazzu? Cca pinsioni do misi passatu pavai u materiali,

i blocchi,e u cimento...ca vossia aveva ordinatu.

RINO

: E chi'voi, chi ci pozzu fari?! Non u viri ca u Cumuni m'ha'ffari u mannatu

ppè travagghi di manutenzioni ca c'iama fattu, ora ppì supratavula a giunta è

dimissiunaria comu sempri..iddi s'acchiappunu e jù soffru. A regioni m'ha

mannari l'autri soddi, dici c’aspetta i finanziamenti do statu! Tuttu bloccatu.

E' na camurria, non si ni pò cchiù.

TURI

: Sì, vossia avi ragiuni, ma jù non ci pozzu bloccari i jangulara e manuvali!

Chiddi ci'ana purtari u pani a casa!

RINO

: Sì, però iddi volunu macari u furmaggiu, a carni, a frutta, picchì u sulu pani

non ci basta.

TURI

: E co sulu pani non 'ntuppunu ?


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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RINO

: Comunqui ci’à’ddiri ca non si preoccupinu ca ocche cosa ppì farici moviri

i masciddara cià procuru. (al pubblico)’Nta casa a mari c’iaju n’avvulu di

cachi, ancora non su maturi; ma megghiu di nenti. (

SUONANO ALLA

PORTA )

ALI'

: ( attraversa la scena e va ad aprire, entreranno visibilmente soddisfatte in viso,

Carmela, Eufrasina ed Alì carichi di pacchi, pellicce, ecc. Alì dopo la battuta di Carmela

inciamperà buttando a terra i pacchi)

TURI

: (Passandosi le banconote da una mano all'altra) E comu fazzu...d'accussì..forsi

cu chisti pozzu..pozzu ma chi pozzu e pozzu!

CARMELA

: Cirinu, Cirineddu, talia, talia ccà! Talia ccu'nsceccu quantu cosi accattamu.

ALI’

: (cade)

FINE  I° ATTO


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              20

ATTO II°

SCENA Ia

ALFIO - LUISA

Mentre Alfio è intento a rovistare cassetti ed altro Luisa gli farà

premura, ed anche lei scruterà.

LUISA

: Ma dai cerca, rovista...è possibile che con un padre ricco come il tuo, non

trovi neanche cento lire.

ALFIO

: Picchì chi’aja fattu finu a ora, javi ca scaliu cchiù'assai di men'zura, haja

circatu 'nta tutti i gnuni, nenti! Sa viri iddu unni schifiu i’mpurtusa.

LUISA

: E come si fa? Per fare un dispetto ai miei compagni di classe, avevo detto:

" questa sera esco con Alfio de Luca " e ce ne andiamo ad Ognina a

mangiare frutti di mare e cozze di Messina! A quest'ora sono tutti nascosti

per vedere se è vero.

ALFIO

: Accuntu jù s'attrovu qualche cusuzza a consideru n'prestitu, pirchì a me

patri non ci'arrobbu mancu n'sanaru. Tuttu tintu jè, ma ppì quantu a soddi...

è veru ca mi fa piniari, mi ci jettu n'terra, mi pinnu, ma appoi…

LUISA

: Ma cosa dici? Queste sono fandonie! Ma se l’altro giorno, quando ti dato i

soldi per la giostra non ti ha fatto neanche aprire bocca! Mio padre , quello

sì! E’ un santo che non suda, e non suda neanche messo al sole con una

coperta addosso il giorno di ferragosto.

SCENA II^

ALFIO - LUISA - CARMELA - EUFRASINA

Si udrà il parlare di Carmela e prima che entrino la madre e la

sorella, i due ragazzi si adageranno sul divano, sfogliando qualche libro

per  vedere  se  cade  qualche  banconota  e  vedendole  rovistare,  le

guarderanno con curiosità.

CARMELA

:(entra seguita da Eufrasina) Forza Eufrasina aiutimi a circari prima ca spunta

tò patri.

EUFRASINA :(avrà in mano 3 o 4 noci e si dovrà vedere che li mangerà schiacciandole con la bocca)


Va beni, tu adduniti 'nta scrivania e 'nte casciola, ca jù cercu ‘nte sò carti.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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21

LUISA

: Cosa stanno cercando con tanto affanno?

ALFIO

: E chi ni sacciu jù! Ma t'assicuru ca cozzuli e gamberoni non si n'ana

a'gghiri a mangiari.

EUFRASINA : Nenti ccà non ci nnè.

CARMELA  : E unni l'avi inficcati, nnni s'impurtusa?!

ALFIO                :(a Luisa) Forsi gamberoni no?!…Aspetta ca cià dumannu na cosa? Mà,

Eufrasina, chi vi vinni cori... di cozzuli di Missina? (cantalenando)

EUFRASINA : Chi ?? cozzuli? Ma chi stai dannu i nummira?

ALFIO                : No, nenti! Siccomu vi visti ca stauru...circannu. Ddocu non c'è mancu u

pruvulazzu.(si alzerano riprendendo la ricerca)

CARMELA  : E scecchi non n’ha vistu? Non n'ha truvasti scecchi ccà 'supira?

EUFRASINA : Appuntu! Ppì casu ha vistu qualche sceccu?

ALFIO                : E non staju vidennu a’ttia! Ma dicu vah, chi 'ntappasturu u battisimu?

ava'truvari n'sceccu 'nta scrivania?

LUISA                :(li guarda stranita,al pubblico)  Che gente strana! Già mi stupisco che cerchino

un asino sopra la scrivania, ma addirittura sperano di trovarlo dentro i cassetti, neanche se fosse un francobollo!

ALFIO                : Mamma, scecchi non n'haja vistu, su voi ti pozzu dari ca c'iaju na

zazzamita1 'mbalsamata.

CARMELA  : Auh, ma si sempri u solitu cretinu e scunchiurutu! Perciò secunnu tia, una

non si ni và a fari acquisti e all’ura di pavari ci jetta na zazzamita supra o

vancuni! E a chiddi ci pigghia 'n'coppu!

ALFIO                : Certu! Si 'nveci però unu ci jetta n'sceccu a cosa è naturali.

EUFRASINA : U carduni ca sì! U sceccu ca dicemu nuatri è chiddu ca si scrivi, bestia!

ALFIO                : Sempri cchiù difficili signuri mei! Si pò sapiri quant'avi ca non'ghiti 'nto

gummista a farivi cuntrullari a prissioni?


1Geco


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              22

La scena dev'essere animata e movimentata da una frenetica ricerca che tutti faranno, infatti nella confusione che si creerà, non si accorgeranno dello arrivo di Rino e Turi.

SCENA IIIa

ALFIO - LUISA - CARMELA - EUFRASINA -RINO - TURI


RINO


: Allura vinnunu i vaddia o canteri ?


TURI


: Sì! Ma jù ci dissi ca non sapeva nenti e ca vossia non c'era.


RINO


: E facisti bonu ! (si avvede dei quattro che intenti a cercare, non si sono accorti diloro) Ahuu! E comu finiu? Ma chi circati n'menzu e me carti u pozzu sapiri?


EUFRASINA :(Che stava schiacciando una noce con i denti, sobbalza e le viene un crampomascellare, darà così l'impressione che il rimprovero le ha causato una paresi facciale, pertanto parlerà in modo curioso) Mà...àà...unnn' cc'è! (mamma ccà non c'è)

CARMELA

: Chi ffù, chi è ca t'acchiappau? Sdisonestu, curpa tò, a facisti scantarie ci

facisti veniri u bloccu! Chidda

casca malata!

RINO

: A fici cascari malata ?! A'ddiri ‘nveci ca a fici guariri, chidda non putennu

parrari è da considerarisi clinicamenti sana.’U viri chisti sunui veri miraculi!

Turi...non ti scurdari: o 10 di Maggiu ppì S.Alfiu cià purtari ‘n'ciru quantu a

mmia. Ora lassatimi sulu ccu Turi ca c'jaia'ddiri na cosa 'mpurtanti...forza

smammamu.

( TUTTI

V I A  )

SCENA IVa

RINO - TURI - ALI'

RINO

: Veni assettiti ccà! (lo fa sedere, mentre lui passeggerà con

nervosismo) Dunque,

Turi unni erumu arrivati?

TURI

: Ca jù ci'arrispunnì ca non sapeva unni era lei.

RINO

: Ah! Già, e appoi chi t'addumannanu?

TURI

: Vulevunu a concissioni edolizia i bulletti do daziu, i cracculi statiti; e jù ci

dissi ma a mmia chi stati cuntannu?! Jù sugnu u capu canteri! Jù vi pozzu

diri sulu quantu varagna n'manuvali, n'mastru, comu s'impasta a quacina e

jautri cosi! (troncando di botto)

RINO

: Allura?? E chi finiu d'accussì, fridda fridda ?!


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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23

TURI

: Macari Diu avissa finutu! Chiddi cuntinuvavunu a dirimi, ma a noi non

risulta nessun progettu appruvatu ppì stà costruzioni in attu a via di

S.Giulianu, e nè ppà palazzina do Burgu. Ppà villa di l'Ognina ‘nveci,

chidda è na quistioni ca riguarda ...u ministeru da difesa, e a capitaneria ppò

demaniu ...e non ci capii nenti!

RINO

: (cercando di attenuare) Ma quantu si babbu?! A casa fu fatta di cimentu

armatu e ferru, e ddocu tu n’avissa sapiri qualche cosa.

TURI

: Sissignuri.

RINO

: U ministeru furbu?! Si fici u cuntu ca chidda è na furtizza, ca è na

casamatta , e allura ci avissunu l'intenzioni di farici na succursali.(riflettendo

fra  se  e  se)   D’accussì chi mi vulissunu furiari a cosa?? (sicuro)

No

caspiterina! Cià fazzu avvidiri jù! (va alla scrivania, prende carta e penna, siede e

scriverà. Turi lo guarda curioso)  Sulu na menti ‘ngignusa comu a mia cià

puteva ‘mpuppittari. (si alza imperioso) Turi veni ccà!

TURI

: (alzandosi) Mi dicissi ci servi cosa?

RINO

: Dammi u marteddu e'nginocchiati !(Turi gli da il martello. Quindi ripetendo il

gesto della nomina dei cavalieri di Re Artù, fa inginocchiare Turi)

‘Nginocchiati!

TURI

: Chi ci'aja fattu jù, ca m'addari corpa di marteddu ?!

RINO

: Mutu!! Oggi tu entrerai nel mondo della proprietà marittima costiera.

‘Nginocchiati ti dissi.

TURI

:(s'inginocchierà su di un solo ginocchio, tenendo il cappello di carta con entrambe le

mani sul cuore, quindi fra sè) Spiriamu ca mi duna alleggiu.

RINO

:(simulerà di sfilare il martello dalla cintola a mò di spada e lo poggia sulla spalla di

Turi) Io Cirino De Luca, commendatori della repubblica taliana, con i potericonferitemi, con il presente atto, virgola dichiaro che il legittimo proprietario della costruzione, villa a due piani ecc.ecc. foglio mappale ecc.ecc. in località Ognina, dal momento della posa della prima pietra ad oggi è, due punti il sig. Turi La Pazza che, sottoscrivendo quest'atto, ne acquisisce proprietà, diritti e doveri, passati presenti e futuri. Firmato comm. Cirino De Luca.


TURI


: Ma chi significa tuttu chistu? Su prima non ci’ava caputu nenti, ora 'ntrunai attunnu.


RINO


: Semprici, d’accussì tu sei diventato proprietariu da me ex villa. Ora tu ci 'ntappi na bella firma, fazzu registrari l'attu, ti dugnu a copia, e ama finutu.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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24

TURI

: Cummindaturi, ma jù non meritu tuttu chistu. E’ inutili, vossia non si

smintisci mai, a sò generosità è 'nfinita, ma chistu è troppu.

RINO

: A'ttia chi ti pari ca jù niscii pazzu? Jù haja pinsatu, non c'è simana ca ci

dicu: “Turi anticipa i soddi ppè mastri, Turi pigghia i soddi da pinsioni di tò

muggheri e accata u materiali, Turi...”

TURI

: Va beni e chi ci fa, ‘u sacciu ca prima o poi vossia a cosa abbessa.

RINO

: E difatti abbissai! Ti staju dannu propriu sta casa ppì livarimi ogni miu

debitu, passatu, prisenti e macari futuru.(pensando “potrò chiederti altri anticipi)

TURI

: Matri mi staju cunfunnennu.

RINO

: E tu firma ccà, ca ti passa a cunfusioni (gli mette la penna in mano,lo fa sedere

alla sua scrivania) Ccà! Assettiti nel mio trono. Ma non ti ci abituari pirchì

chistu è 'ntronu ca non voli perdiri u sò Re!

Suonano alla porta, Alì attraversa per aprire.

TURI

: Cummintaturi, sono molto commozionato.

RINO

: Ma chi dici! Allura semu 'ntisi, tuttu chiaru?

ALI'

: (rientrando ) C'è Don 'Nzinu cu un signuri.

RINO

: Don 'Nzinu e chi voli?

ALI'

: Non mi lo ha ditto!

RINO

: E cu è l'autru ca è ccu iddu? Sò figghiu?

ALI'

: Non mi è paruto. Don 'nzinu u chiama “ccillenza”.

RINO

:  Ccilenza?  E  cu  sarà?  Mah!  Curaggiu  ricivemu  st'ospiti  ca  sugnu

curiusu.(fra se) Forsi sarà qualche funzionariu da regioni ca mi vinni a purtari

soddi, picchì n'avanzu n'papuri.

TURI

: Cummindaturi, chi fazzu mi ni vaju? D'accussì ci dugnu a stagghiata e

mastri?!

RINO

: Sì, sì; vottinni, cchiù tardu ni viremu.

TURI

: Voscenza benarica.

( V I A )

RINO

: Alì accumpagna a Turi e fai trasiri sti signuri. (si dà una sistemata ai vestiti)


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              25

SCENA Va

RINO - ALI' - DON'ZINO - FIRRARO

ALI'

: (entra ed annuncia rimarcando)

Don'zinu e il dott.Firraru

RINO

: Avanti  accomodatevi. Alì offri le segge ai signori, prego dottor Fabbro si

accomodi.

( ALI' V I A )

FIRRARO

: Firraro prego, Firraro.

RINO

: Mi scusi, jù ava pinsatu ca ddu bestia di Alì l'ava chiamatu accussì... alla

dialettica. Lei chi è sociu di don Zinu?

FIRRARO

: Io? No! Cosa glielo ha fatto pensare?!

RINO

: Scusi lei non dissi ca si chiama Firraro; don Zinu fa il nobile misteri

d'arricogghiri ferru vecchiu?! Quindi la supposta vinni facili. Dunqui chi

pozzu fari ppì voi ? Don Zinu avi bellu pezzu ca non vi faciti vidiri .

'NZINO

: (indosserà  un  vestito  sdrucito,  senza  cravatta.Con  tristezza)  Certu, aja statu

'n'villeggiatura.

RINO

: Biatu vui ca vu putiti pirmettiri stu lussu, Jù 'nveci sempri 'mpignatu

canteri canteri.

'NZINO

:(disperato, si butta in ginocchio aggrappandosi ai pantaloni di Rino, abbassandoglieli

un pò) M'aiutassi cummindaturi, m'aiutassi. Aja statu a pigghiari friscu.

RINO

: Si ma ora u friscu mu stati facennu pigghiari a'mmia, ca lassatimi a

jammala quantu mi jsu i causi Santu Diu, calma, chi successi? Spiegativi.

'NZINO

: (con altra crisi di pianto) M'attaccanu! Carceratu comu n'galiotu!

RINO

: Possibili, a vui? V'arristanu, attaccatu ?

'NZINU

: No! M'attaccanu strugghiutu .

RINO

: Mi dispiaci assai…mi scusi dottor Firraru...vistu ca lei è dutturi, chi è ca

dutturifica ? Chi misteri fa, ca non u capii bonu?

FIRRARO

: Io sono un magistrato, nel caso particolare, ho l'incarico d'appurare le

responsabilità e le colpe di cui è stato accusato il quì presente Don Vincenzo

Grimaldi.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu

: 3 atti di Angelo Scammacca

pag

26

RINO

: E su è lecitu, io che cosa ci centro in questo cataclisma?!

FIRRARO

: Vede, caro commendatore, il quì presente Don Zinu, è stato arrestato con la

grave accusa di spaccio di banconota falsa.

RINO

: Don Zinu? Ma quannu mai! Impossibili! Cridissi a'mmia, don’Zinu non è

capaci di fari na simili 'nfamietà.

FIRRARO

: Appunto! Ed io credo alla sua buona fede, infatti, volge a suo favore la

circostanza che non gli sono state trovate altre banconote simili. Non

trascurando che la sua vista è precaria... però...!

RINO

: Però! C'è macari...però?!

FIRRARO

: Già! Uno spiacevole però. Don Zino con uno sforzo di memoria, ritiene ma

non è del tutto sicuro, che la banconota da centomila falsa gli è stata fornita

da "lei". Lei cosa può dire in proposito?

RINO

: Sono costernato di mortificazione, e mi dispiace per don Zinu che

sicuramente ricorda male. Io posso dimostrare

che non ho dato la cifra in

questioni, anzi mi consentisca di farlo immediatamente. Alì, Alì...quannu u

chiami poi stari friscu...testa di camiddu!

ALI'

: A mia chiamatu cumindaturi?

RINO

: Ci sunu dubbi? Testa di Camidu cu è?! Vò chiama a me figghiu Alfiu e

dda speci di signa vistuta di cristianu. Ora sentirete direttamenti in prima

visioni.

( ALI' V I A da una laterale )

'NZINO

: (preoccupato)Cummindaturi m'ajutassi, vossia ca

c'javi a n'fluenza.

RINO

: Si u catarru c'jaiu !

'NZINO

: Cummindaturi, mi scagiunassi, s’annunca chisti l'ergastru mi dununu.

FIRRARO

: Ma che dice, già si sente condannato, prima del processo? Se mai se ne

dovesse fare uno.

SCENA VIa

RINO - FIRRARO - 'NZINO - ALI'- ALFIO – LUISA


ALFIO


: Babbarino eccoci!


RINO


: Ancora non l'ava 'ntisu! Dunqui dott. Firraro, stu citrolu vistutu a cristianu è me figghiu Alfiu, sta cristiana vistuta di citrolu è la sua.."Lui". Ora ragazzi


Sittantamila! Sì! Sittantamila liri.

ALFIO/ LUISA :

Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              27

state bene attenti a quello che vi chiederà stu galantomu e a quello che direte.


FIRRARO


: Allora ragazzi: vi ricordate se vostro padre ha dato dei soldi a don Zino?


LUISA


:Sì certo! Il giorno che c'era la giostra. Proprio quel giorno.


FIRRARO


: Non capisco! Don Zino doveva andare alla giostra?


ALFIO


: Ca quali! A iddu puvireddu non u fanu sparari mancu ccò fucili a stuppagghi. Dovevamo andarci noi.


FIRRARO


: E se non sono indiscreto potete dirmi la cifra?


(entrambi alzeranno l'indice come per indicare il n° 1, poi abbassando il braccio con simultaneità diranno)

FIRRARO

: Grazie. Questo certamente  elimina ogni dubbio, ed allontana ogni nuvola

dalla sua testa caro commendatore; e così le indagini si trovano ad un punto

morto. Credo che sarà difficile dimostrare la colpevolezza o l'innocenza di

don Zino.(quindi rivolto a don Zino) E non si disperi che nulla è detto.

RINO

: Don Zinu non si dispriziassi ca arreri e sò spaddi ci sugnu jù, ca lo

spalleggio davanti alla colunque. Dumani stissu vò parru chi me avvocati.

'NZINO

: Menu mali ca ci sunu l'amici ca non m'abbannununu. Grazii, u Signuri

cià'renni (porge i polsi al magistrato) Ecco quà! Davanti al lei c'è Silvio Bellico.

FIRRARO

: (ridendo) Ah,Ah! Ma che dice! Adesso lei se ne va a casa a riposarsi, anzi

ce ne andiamo entrambi che quì abbiamo arrecato troppo disturbo, venga,

venga. Commendatore le farò avere il verbale che metterà la parola fine

all'equivoco. Arrivederci ragazzi. Commendatore arrivederla e scusi ancora

per il disturbo.

RINO

: Non mi sono distrubbato. (chiama) Alì, Mustafà...n'tuppatu!...Mummia .

ALI'

: Ccà sugno !

RINO

: Picchì non vinevi dumani! Prestu, accumpagna sti signuri e torna ccà di

cursa.

FIRRARO

: (congedandosi) Di nuovo...e ancora grazie.

( V I A )

'NZINO

: A prestu cummindaturi, non m'abbannunassi

( V I A )


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

28

DOPO QUALCHE ATTIMO

ALFIO

: Pà!

RINO

: Stavota ci fici u scuntu do 50 pircentu. (al pubblico) Chista chiamata di

soddi è. Sintemu?!

ALFIO

: Papareddu .

LUISA

: (supplichevole) Commendatori.

RINO

: Sta furiata non mi cunvinci.Quannu u diavulu t'accarizza voddiri ca voli

l'anima. Chi c'è ?

ALFIO

: Babbino, a'ttia...ti piaciunu i gamberoni…u mauru1?

LUISA

: (rivolgendosi ad Alfio sottovoce, ma Rino la sentirà ugualmente) Non dimenticare le

cozze di messina.

RINO

: U mauru? Su mi piaci u mauru? Ca certu ca mi piaci! Però, sa stari attenti,

picchì si unu su mangia assemi e cozzuli di missina, diciunu ca po’ essiri

murtali... (mimerà coliche e spasimi) ci pigghiunu certi 'nturciuniamenti 'nte

vuredda..a meusa si'ncucchia ccò rugnuni, u ficutu 'ntappa ccà valvula ddo

troppicu ( si contorcerà come pervaso da dolori lancinanti, facendo restare allibiti i

ragazzi, infine cadrà per terra come morto)

ALFIO

: (spaventato urlerà) Papà, papà chi ti pigghiau!

LUISA

: Commindature, Signor De Luca .

ENTRERA' ALI' ATTIRATO DALLE GRIDA

ALI'

: Patroni! Il patroni attrantò senza dari comunicazioni? (Chiamerà a gran voce)

Signura, signurina u cumindaturi è moruto

(esce da una laterale)

RINO

:(rialzandosi) Ata caputu?! Arricriativi a mangiari mauru e cozzuli e viriti

comu vi finisci.

LUISA

: Commendatore ma non si fà così! Mi ha scombussolato lo stomaco.


1 alga marina commestibile


Cu di sceccu...ni fa n'mulu

: 3 atti di Angelo Scammacca

pag

29

ALFIO

: Avaja Lui…il babbo è morto schezzevole.

RINO

:(tirerà dalla tasca mille lire) Tiniti acchiappativi sti milli liri e accattativi na

cartata di luppini ca è a megghiu cosa. Forza smammati.(li accompagna

all’uscita)

( I RAGAZZI PRENDONO I SOLDI E VIA DI CORSA)

SCENA VIIa

RINO - ALI'- CARMELA - EUFRASINA

CARMELA  :(Entrando di corsa con Eufrasina ed Alì, cerca il marito e non lo vede. Lo chiamerà convoce da soprano) Rinu, Rinu

EUFRASINA :(sempre con la mascella bloccata. Con la stessa enfasi della madre)Apà..Apà (papà,papà).

ALI'

:(si  unisce  ai  due,  pregando  in  ginocchio  vedendo  che  il  corpo  non  c'è  più)

Salaam..finiuck salaam. (gregoriano)

RINO

:  (Rientrando con lo stesso tono) Avemu a muttatella. Ma chi stati ricitannu

l'Aida ?!

CARMELA

: Chi fu, comu ti senti?

ALI'

: Patroni, come? Prima moruto ora abbrivorito?

EUFRASINA : Apà..hì hù! Hì hai! (papà chi fu, chi hai)

RINO

: Alì traduci ca sta parrannu comu a’ttia.

CARMELA

: A picciridda t'addumannau chi hai, chi fu?!

RINO

:(alzandosi quasi stranito, con un occhio chiuso ed uno spalancato) Vuliti sapiri chi è

ca aju? Pirchì chi siti orbi? Alì vò pigghimi l'umbrellu

(ALI'  V I A )

CARMELA

: L'umbrellu?(fra se) E chi ti sdunau u ciriveddu? Chi'affari ccò rumbrellu?!

RINO

: Muta tu! Uvvula da nascita! E chiddu ca ancora non spunta,(chiamando Alì)

Ahu mummia t'annachi?!

ALI'

:(entrando ) Ccà c'è u l'umbrelu.

RINO

: Dammi aiutiti (lo apre come se piovesse) Allura chi viriti?

EUFRASINA :(Guarda sotto l'ombrello aperto)  A...ulinia..


Cu di sceccu.. ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca..................................................... pag............. 30

RINO                   : Chi è ca dici ?

CARMELA  : A fulinia.

RINO                   :Bestii, matri e figghia! No intra l'umbrellu. Di fora,taliati di supra chi viriti?

CARMELA  : Nenti, l'aria jù nenti viru.

RINO                   : Ne viriti i nuvuli? Nuvuluni niuri chini di timpesta. E non vidisturu chiddu

ca si ni jivu dui minuti fà. Di oggi in poi staju sempri ccò rumbrellu apertu,

intra e fora (darà l'impressione di fare il discorso di un matto.Tremori e convulsioni)

ALI'                       : Signura u cumindaturi pazzito?

CARMELA  : (frastornata) Chi ni sacciu jù, Eufrasina tò patri pessi i sintimenti. E tu Alì vai a circari 'n'dutturi

ALI’                      : Vadu                                                              ( ALI'  V I A )

CARMELA  : Prestu ajutimi a curcari a tò patri ca ci pgghiau u trimulizzu!

EUFRASINA: Amma..Mi haju ahhannu! (mamma mi staju scantannu) (aiutera Rino ad andare aletto, il quale prevaso da tremolii si trascina l'ombrello, e tenterà di tolglierlo di mano).

CARMELA

: (che ha capito tutt’altro) E giustu giustu ora ?

RINO

:Ferma chi sì pazza ? Chi voi ca m'assappanu? (esce la mano dall'ombrello

proprio mentre Eufrasina starnutisce) Hai vistu ca sta cuminciannu a sbrizziari.

( I TRE ESCONO )

SCENA  VIIIa

ALFIO- LUISA – BONFIGLIO

Alfio e Luisa rientraranno allegri e spensierati

ALFIO

: Mih i viristi e tò cumpagni?

LUISA

:Certo che li ho visti. Erano nascosti dietro il chiosco.

ALFIO

: Quannu...pigghiai dda cartata di mauru: ci mungii ‘n’bellu limoni, ci'abbiai

u sali, ci desi na bella ariminata e ti n'ammuccai na pigghiata a'ttia e una

m'ammuccai jù (simulerà il tutto)! L'occhi ci niscenu di fora (ridono)

SUONANO ALLA PORTA


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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31

ALFIO

: Alì stanu tuppuliannu! Ahu e comu s'ammazza?!

RISUONANO

ALFIO

: Ci'avi sempri na scusa ppì non ghiri a grapiri, ci vaju jù ( V I A

ad aprire,

rientrerà  con  Bonfiglio)  Prego  s'accomodi.  Dunque  lei  cerca  il

commendatori ? Io sono il figlio di mio patre.

BONFIGLIO : Su questo non ci sono dubbi, ma u cummindaturi non c'è?

ALFIO

: Sì! Pensu ca c'è pirchì a giacca è appizzata 'nto portamantelli. (in modo

nobiliare)  Lui ppì favori vai là banna e vedi se c'è mio patre il commintatore

e ci dici ca c'è il ragionier Bonfiglio dè Comune.

LUISA

: Sì vado subito

( V I A )

ALFIO

: Me papà l'aspittava. Dici sempri: prima o poi a veniri qualcunu do cumuni

cu na bella borsa china, “ non è ca pò chioviri sempri “!

BONFIGLIO : E' già non pò chioviri sempri...ogni tantu...

SCENA  IXa

ALFIO - BONFIGLIO - RINO - LUISA

RINO

: (entra con tempismo prima che il ragioniere abbia ultimato la sua frase.Seguito da

Luisa,  rinsavito  nel  corpo  e  nello  spirito)  Oh!  Ragioniere  carissimo,  sono

felicissimo di fare la sua rappresentazione (gli tende la mano) Non ho capito

bene i suoi cognomi. (entra Luisa)

BONFIGLIO : Bonfiglio, ragionier Bonfiglio, dell'ufficio piano regolatore del comune, molto lieto.


RINO


: Allora caro ragioniere “Consiglio” vero?! Mi dica dove devo firmare, ragazzi vuatri itavinni ddà banna, pirchì chisti sunu cosi ppè genti chi mustazzi.(i ragazzi vanno ridendo ). Pozzu iri a banca macari ora stissu no?


SCENA Xa

RINO - BONFIGLIO

BONFIGLIO: Mi scusi, non vulissi ca facissimu cunfusioni e poi non ni capemu. Io sono venuto, perché, per una spiacevole serie di equivoci ci è capitata sottomano una vecchia pratica, scurdata chissà 'nta quali archiviu. Dunque! E su


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accertamenti fatti dai vigili urbani, sembra che lei asserisca di esseri u proprietariu di una casa di tre vani sita in questa stessa strada al n° 17.


RINO


: Certamenti e chi ci sunu dubbi ? Javi almenu quasi na decina di anni, anzi 7 o 8 ppì l'esattezza.


BONFIGLIO : Appunto, mi pò fari vidiri... l'atto?

RINO                   : (che ha capito tutt’altra cosa) L'attu?...ccà davanti a tutti?

BONFIGLIO : Ma cosa ha capito?! Chiedevo l'atto di provenienza, unni risulta ca lei è il proprietario.


RINO


: Ah…l’attu chiddu?...eh, chiddu non ciù pozzu fari vidiri, pirchì ancora non ci l'haju. In quanto...il comune ora mu rilassa per usocampioni.


BONFIGLIO :Caro commendatore, se non fossi già informato di comu stanu effettivamenti le cose, non è ca sarei statu ora ccà a parrari ccù lei, trascinannumi na urza ca pisa na tunnillata di quantu carti ci sunu (apre la

borsa, uscirà sedano, prezemolo,vino,come se è stato al mercato a fare la spesa).


RINO


: Allora su è d'accussì informato, ci dispiaquerebbe se mi informasse, datosi ca sugnu u legittimu proprietariu.


BONFIGLIO : Così dice lei, ma i documenti parrunu chiaru (tira fuori una cartella) premesso che per l'usucapione devono passare vent'anni dal possesso e fino ad oggi ne sono trascorsi 7. In ogni casu lei non avi nenti in manu che dimostra la data precisa della sua ...conquista. Deve sapere che, scaltabellannu ammenzu e carti dell'archivio dell'antico acquedotto Lamenano, (locale) nisciu fora un vecchio contratto di acqua a nomi della signora Giulia Marani, risalenti al 1942. Lei la conosce ?


RINO


: Su a canusciu? E’ a me maestra di scola, l'affittu e na canusciu ?


ca sta 'nta me casa, mi pava


BONFIGLIO : Sempre cchiù gravi. La cosa strana è ca l'allacciamentu di l'acqua è fattu a nomu da signora ed è relativu all'appartamentu ca ora ci muntuvai. Il quale appartamento dovrebbe essere di proprietà do cumuni...


RINO


: Dovrebbe?! Ha vistu ca macari lei ci misi u congiuntivu, dovrebbe ma non è! Pirchì è do miu! (comincia ad alterarsi prevedendo altre nuvole )


BONFIGLIO : Mi scusi, preciso megghiu.Il marito della signora accapputtò nella seconda guerra mondiale. Mischinu non eppi mancu u tempu di vidiri unni si


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cummatteva sta guerra. U primu jornu c'arrivò n'mulu ci desi n'cauci...ccà 'nta frunti e u trantò tisu tisu.

RINO                   : Sì, e difatti idda s'ammucca a bedda pinsioni.

BONFIGLIO : Ca quali! Quattru liri pighia. Picchì u ministero indennizzò secondo il caso; ora essendo ca u maritu non morsi ppì pallottuliamentu nemicu, ma bensì ppì n'cauci di mulu alleatu, la pensione è minima.Tanto che il comune vista la necessità, e considerannu ca avevunu a casa bumbardata, le concesse di abitare proprio in quella casa di proprietà comunale.

RINO                   : Ah…di proprietà comunale? E chistu jù no sapeva.

BONFIGLIO : Ora cunsiderannu a data dò cuntrattu e vistu ca hanu passatu quasi 28 anni, ppì liggi u leggittimu proprietariu addiventa a signura

RINO                   :(Entra in crisi e chiamerà) Cammela, Cammela, prestu porta l'umbrellu

BONFIGLIO : Chi mi nn’ha'ddari qualche colpu? Stassi attentu ca sugnu n'pubblicu ufficiali!

RINO                   : Non è ppì lei, non si preoccupi. Cammela....!

SCENA XIa

RINO - BONFIGLIO - CARMELA

CARMELA  :(entrando ) Te ccà, nautra vota t'acchiappau?

RINO                   :(mette vicino l'ombrello) Ora pò cuntinuari.

BONFIGLIO : E c'è dell'altro! Scava scava u cumuni cosa ha scoperto? Ha scoperto ca chidda, addirittura "sembra" essiri a casa unni nasciu il grande Domenicu Tempiu in arte Miciu Tempiu. Quindi ha dato a quella casa il riconoscimento di “museo storico”, e non trascurando il fatto, ca dda vicchiaredda, con una pinsioni di morta di fami, l’ha rimessa a nuovo e mantenuto come un gingillo!

RINO                   : Già ma i muraturi ci l'haju mannatu jù.

BONFIGLIO : E’ veru. Però i pavau idda! E quindi, considerando, ciò il comune le ha riconosciuto: 1° La proprietà più un indennizzo per le spese sostenute. 2° Un assegno vitalizio per la nomina di custode. 3° Una percentuale sul biglietto che ogni visitatore pagherà. Per lei invece il discorso continua...eccomu si cuntinua.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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34

RINO

: Si firmassi ‘n’mumentu, (apre l'ombrello) pò cuntinuari.

CARMELA

: ( rannicchia le spalle come se Rino è impazzito)

BONFIGLIO : Dunqui caro commindaturi, ppì lei ci sono una zammoliata di mali nutizii.

RINO                   : Pirchì chiddi ca m'ha'ddatu finu a ora ana statu chiddi boni?

BONFIGLIO : Ho un papello di catti ca siddu ci liggissi tutti ci voli na simana, perciò ci strinciu.

RINO                   : Sì..facemu astrattu ca mi piaci cchiù'assai.

BONFIGLIO : Lei, senza averne alcun diritto, di sta casa s'ammuccatu ogni misi l'affittu. Lei ha dichiarato il falso! E cioè che la casa è di sua proprietà. Allura...a stu puntu lei cchì fà?

RINO                   : Chi fazzu?

BONFIGLIO : Semplici! Si fà u cuntu di quantu ha incassatu, ci cunsidira a svalutazioni,

ci metti l'inflazioni, ci aggiunci l'interessi...


RINO


: Sì, ddui cucchiari di salsina, ‘npocu di spezzi, ci'addumu, ci’arriminu ppì non u fari appigghiari. Ragiuneri! Chi ci pari ca stamu facennu baccalaru a ghiotta?! Ci mettu, ci junciu...


BONFIGLIO : Ppì ‘mmia facissi comu voli, po’ fari macari pasta ccò finochiu rizzu, basta ca intra tri ghiorna lei pava. Eccu ccà ci lassu a bulletta sartoriali.

RINO                   :(guarda la bolletta) Cammela astutici ca s'appigghiau.

BONFIGLIO :(tira fuori un'altra carpetta) Ppì non parrari poi, di tutti i palazzi ca ha costruiutu; tutti abusivi! Non ci nnè unu in regola! Senza licenza, senza concessioni, senza pruggetti, insomma a lei c'iavissunu a dari n'premiu. Lei è l'abusivu per eccellenza.


RINO


: Voddiri ccù'mmia va stati pigghiannu? quannu a Catania avi na vita ca si costruisci abusivamenti! Isturu a scaminari e truvasturu giustu giustu a ‘mmia? E a Vaccarini mortu e bonu unni u metti?! Ca pruggittau Catania a modu sò. E com'è ca a chiesa da Colleggiata arrisuttau cchiù'nintra de palazzi da via Etnea? Chi fù u materiali ca non era bonu e a prima acqua ca s'assuppò s'arrunchiavu. E ddu Corsu Sicilia?..Bellu veni (pensando a quelloche si diceva al tempo della realizzazione) “rittu rittu finu a stazioni”.Sulu ca ppìvidiri a stazioni l'avissumu a livari ddù bellu immu ‘nto menzui. A si livassi ddocu.


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BONFIGLIO : (alzandosi ripone i documenti in cartella) In ogni caso, caro commendaturi io

l'ho avvisato..e come si dice uomo avvisato è mezzo...

RINO

: A quali menzu? Tuttu! tuttu assapanatu! Cù tuttu ca jù c’jaju l'umbrellu

BONFIGLIO : Signori tolgo il disturbo. Con permesso.

(si avvia )

CARMELA

: (intenta a soccorrere il marito, semiscivolato dalla sedia, colpito da un altro attacco)

Eufrasina, Eufrasina prestu aiutiti.

EUFRASINA 🙁 entrando) Hi Hoi amma. (chi voi mamma).

CARMELA

: Accumpagna stu signuri e veni prestu ( Esegue)

BONFIGLIO : (accompagnato da Eufrasina) Di nuovo.

( V I A )

SCENA XIIa

RINO - CARMELA - EUFRASINA - ALI'- DOTTORE


ALI'


: (entra con Eufrasina ed il dottore) Signurina, jù giratu, jù circatu, jù dimandatu

e chistu signuri diciri: "jù ditturi" e allura purtatu .


CARMELA


: Prego dottori si adaggi.(chiuderà l'ombrello)


DOTTORE


: Grazie. Sono il dottor Grimaldi giovane ma con una buona esperienza.

Adesso mi faccia controllare il paziente ( Tira fori lo stetoscopio gli misurerà i

battiti, la pupilla) Tossisca, di nuovo, tossisca di nuovo, non mi sembra nulla

di grave, ha i sintomi di un trauma da nervosismo.


EUFRASINA : A..e..pria..ea...ismo (anche prima era nervosismo)

DOTTORE

: Prego?! Non ho capito bene .

CARMELA

: Traducio. A picciridda voli diri, ca anche prima era nervismo.

DOTTORE

: E come se avesse lavorato troppo, forse troppi pensieri?

CARMELA

: Lei u canusci a Bonfiglio?

RINO

: Bon..figlio.. di ... baggiana

DOTTORE

: No! (tira fuori dalla borsa un astuccio) Comunque prenda questa pillola con

mezzo bicchiere d'acqua e vedrete che frà qualche ora sarà un leone.

CARMELA

: Alì, prestu vò pigghia l'acqua.

( ALI' V I A )


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DOTTORE


: (interessandosi di Eufrasina) Signorina mi scusi, poco fa ho avvertito qualche difetto nella sua pronuncia. Percaso ha subito qualche intervento ?


CARMELA


: (risponde in veci della figlia)Sì propio! Intervento di scanto nocellare, con conseguente blocco delle jangulara masticatorie.


ALI'


:(rientra con mezzo bicchiere d'acqua inciampa e ne butta un pò addosso a Rino)


RINO


:(come se annegasse) Ma com’è ca chiovi sempri. M'anniau u carduni, menu mali ca sacciu natari.


ALI'


:


(darà il poco di acqua rimasta)


Purtatu acqua !


DOTTORE    :(Dopo che Rino ingoierà la pillola) Bene, adesso consiglio che il signor De Luca

vada a letto, qualche ora di riposo lo guarirà da tutti i suoi problemi.

RINO

:  Ppì  putilli  arisolviri avissi a stari curcatu finu o jornu do giudiziu

(trascinandosi accompagnato da Carmela ed Alì va in camera da letto)

SCENA XIIIa

DOTTORE – EUFRASINA

DOTTORE

: Signorina, mi permette che dia uno sguardo alla sua mantibola?! Vuol dire

che poi faremo tutto un conto.

EUFRASINA :(siede) Ego..ono..utta..er..ei (sono tutta per lei)

DOTTORE  : Bene, ora apra la bocca, bene così, ah..ecco, ferma (farà pressione con ledita,sposta la mascella) brava,brava, ecco..fatto

EUFRASINA :(durante l'operazione gli terrà la mano) Ahi, ahi, finalmenti, mi pareva n'seculu, grazie. Mi sentu n'autra. Comu mi pozzu sdebitari?

DOTTORE  :Semplice, essendosi fatto tardi ormai credo che non andrò più allo studio, così se mi permette avrei il piacere di offrirle un bel gelato.Così accettando l'invito si sdebiterà. Che ne dice ?

EUFRASINA : E va bene, mi ha convinta In fondo lei è stato la mia salvezza (va verso laporta laterale) Mamma io sto uscendo con il dottori per sottopormi a unaterapia refrigeranti.

DOTTORE  : Signora arrivederla a presto.                               ( E S C O N O )


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SCENA XIVa

CARMELA - ALI'- POMPADOUR - FISICHELLA

CARMELA      :(rientra con Alì il quale avrà un piumino e rassetta) U sintisti o mericu? Me maritu

èn'pocu sauritu, perciò ppì na pocu di uri senza distrubballu. ‘U capisti?

ALI': Capisto!


CARMELA


: Chi capisti?


ALI'


: Ca u cumintaturi ha dormiri..un'urina, dui urine..


CARMELA


: Sì ca c'iavumu a'ffari l'analisi.


SUONANO ALLA PORTA


CARMELA


: Vò grapi, vai a vidiri cu è.


( ALI'  V I A )


ALI'


:(Va ad aprire ed annuncia) La signura Biniditta Dò Bidè!


POMPADOUR 🙁 si presenta vestita in modo stravagante e pappagallesco, in compagnia di Fisichella,secco vestito alla gangster ma in modo pacchiano, con un bastone di finocchietto )

Preco..Benedeta De Baudet e costì è il signor Fisichella, detto "sucaventu" .

ALI'                          : (secondo la struttura fisica del personaggio)Nun cià 'fattu effettu .(o ) Si vidi.

FISICHELLA: Signora commendatrici i miei " Omaggi ".

CARMELA    : Avanti signora s'intrometta si vuole assettare?

POMPADOUR:Nò grazie! Restiamo all'impiedi, non vorremmo sporcarci u “chassì”.(Fisichella con il bastoncino stuzzicherà Alì)


CARMELA


: (Che non ha capito) Non si preoccupi, si assetti pure ca non allodda nenti, una signorona comi a lei. Alì presto, fai gli onori.


ALI'


: (farà l'inchino a Pompadour e a Fisichella, inchinandosi darà l'impressione di sputaresulle scarpe di Fisichella e lucidarl con un panno, poi, con il piumino lo spolvererà. Farà lo stesso a Pompadour, che in fretta si toglie le scarpe e le terrà in mano).


POMPADOUR : Ma chi'ffà ? Chi è sciamunitu?

CARMELA    : Onorifica signura, onorifica.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

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38

FISICHELLA : Senti Aladinu, ma chi mi voi sbindari? Viri ca jù sparu tri!(con il

bastoncino teso come un fioretto)

ALI'

:(con il piumino a mò di spada, mano al fianco, accetterà il duello) Eh..eh..ah..za.. za.

CARMELA

: Vadda chi sunu beddi! Parunu Zorru e Scaramuccia. E chi semu all'opira

de pupi?!

POMPADOUR :Basta! E chi diamoni! Dunque signura, lei mi canusci?

CARMELA    : Veramenti si non sbagghiu non siamo stati mai rappresentati. lei chi saresse?

POMPADOUR: Io sono esattariamente, madame di Pompadù.

CARMELA    :(cambiando il suo atteggiamento in cordialità) Quali onoranza! Matami Pompitù a me casa?! Io ho stato le suo malazzeni con mia figghia, e n'arricriamu ad'accattari. Prestu Alì onorifica!

POMPADOUR :(coprendosi con una sedia) Non c'è bisognu grazii! Mi dispiaci ca quannu lei vinni io non l'ho potuta serviri personalmenti. Ero 'mpignata 'nta na sfilata. Dunqui, lei s'arricriò ad accattari, ma jù non m'arricriai quannu appi a siggiri, in quantu dda "Catta" ca mi lasso sa pò sbattiri 'nto jmmu.

CARMELA    : Quali jatta e gh'jatta! Jù ci lassai n'sceccu, n'sceccu di me maritu (risentita)

FISICHELLA: E propriu chiddu ca ni lassò era n'sceccu siccu. E io, ho venuto apposta ppì vidiri n'ta facci stu proprietariu di scecchi, in modu ca su iddu instisterebbi nella sua posizioni di difesa...jù non ci pensu dui voti a ragiunalla comu a…signuruzza bedda…insomma io, nella mia qualità di…insomma ci siamo capiti, non è ca ci pensu dui voti, (infila la mano in tasca come se prendesse una

rivoltella. Apprensione dei presenti, invece estrae di tasca una penna) ci stampu nabella dinunzia e... tracchiti.

POMPADOUR :(Comincerà  ad  inveire  minacciosa  verso  Carmela,  mentre  Alì  e  Fisichella  si

punzecchieranno di nuovo) Eh! cara mia, jù sti corna non mi sumportu, sititruffaturi e vi miritassuru a testa spaccata.

CARMELA  : Auhh! Donna Pumpatura, badati a comu parrati ca vi scippu i cannarini. Io sono una “Signora”, cosa fangusa (si scaglia contro).

POMPADOUR: A cui a’mmia mi scippi i cannarini? (si accapiglieranno)

ALI'                      : (cerca d'intervenire, quando Fisichella lo ferma) Pianu, alleggiu.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              39

FISICHELLA: Fremmo tu e combatti! Viremu di chi pasta è fattu n'figghiu do farauni.


ALI'


: (Mentre duella, chiamerà a gran voce Rino)


Patroni..patroni…cummintaturi


e


chi si pigghiau u l'oppio?!


SCENA XVa

CARMELA - ALI' - FISICHELLA - POMPADOUR - RINO

RINO

: (comparendo)

Auhhh!  E unni semu a piscaria?! Vi dispiace rendermi

notevole di zocco accadi ?

CARMELA

: In due palori!

...Costessa è matami di Pompatù.

RINO

: Ho capito! Alì, vò pigghimi l’umbrellu! Anzi pottimi macari ‘nvimmiaboli

e stuali.

FINE II° ATTO


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              40

ATTO III°

SCENA Ia

RINO - CARMELA - ALI' - FIRRARO

QUALCHE GIORNO DOPO

Rino è seduto e legge il giornale mentre ascolta le richieste della moglie.

CARMELA : Caru miu, tu non è ca pò cuntinuvari d'accussì, sempri ca testao travagghiu, ppì fari sempri cchiù soddi. Ogne tantu spinnemuli quattru liri. Ora sta vinennu a'stati. Jù vogghiu pigghiata a cabina, o a praja1 o n'te scogghi 'nti Liotta2...o sannunca..

RINO               : 'Ncampagna a S.Giuvanni a Punta.

CARMELA : A S.Giuvanni a Punta? E chi ci puttanu u mari?


RINO


:  Ca  fossi  stu  guvernu


attuali


ciù


potta.


Ca


sbagghiai,


vuleva


diri


a


S.Giuvanni i Cuti.


CARMELA : Almenu nuatri nu putemu permettiri! Su pensu a ddu mischinu di Turi ca non avi mancu a possibilità di farici fari na doccia 'nta tirrazza a sò muggheri. Ma quantu u fai travagghiari, quantu? Senza n'atimu di tregua .


RINO


: Chisti su’ pinseri mei, cchiù travagghia cchiù varagna. I soddi ci dugnu a palati, perciò...


CARMELA : Sì! Non parru de soddi...ma arrivodditi ca… "Cu di sceccu ni fa n'mulu"...


RINO


: U sacciu..."U primu cauci è do sò". E jù ‘n’casu mai m'arrassu, mi spostu e ppì premiu ci caramu n'corpu di vastuni.


Suonano alla porta


CARMELA : Alì, Alì !! Stano tuppulianno3.


RINO


: Sì ca ora veni. Chiddu già non veni su ti capisci, fiuramini quannu non ti capisci. Testa di camidduuu!


1 (spiaggia-Playa) nome di una località balneare di Catania

2 antico lido balneare nei pressi della stazione di Catania

3 bussare alla porta


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

41

ALI'

: (entrando) Mi dicissi cumintaturi.

RINO

: (con eleganza regale)La mia signora ti ha chiamato per dirti che stanno

busseggiando. (in modo rozzo) Vò grapi!

ALI'

: Subuto, capisciuto.

( V I A )

RINO

: Visto?! E’ quistioni di scilinguagnolo. Jù mi fazzu capire unni sia sia,

annunca chi m’avissuru datu u titulu di cummintaturi? Non è ca ciù dununu

a qualunqui bestia?! (immaginando dei problemi tende la mano) Chi dici u priparu

l'umbrellu?

ALI'

:(rientrando) Il giudici Firraru cerca di lei, fazzo trasire?

RINO

: Sì, sì certu (alla moglie) No! Nenti rumbrella, chistu vinni ppì darimi l'atto di

scacione.

ALI'

:(fa entrare il giudice) Si'ccomiti signò giudicio.

FIRRARO  : (riverenza professionale) Signora, commendatore. Scusatemi! Mi rendo conto del disturbo, ma non vi ruberò molto tempo.

CARMELA : Come?! Lei è vinuto a portare la scacione a mio marito e ni siddiamu ?!

RINO

: (a denti stretti) Ca statti tannicchia muta! E mettitillu n'cummogghiu 'nta sta

quarara, ca hai ppì vucca, ca quannu parri fai dannu. Prego dottori, si metta

agevole, lei è il benvenuto.

FIRRARO

: Speriamo...

dipende dal punto di vista.

RINO

: Ma chi cci va 'ncucchiannu, punti di vista. Na palla, di unni a talia talia

sempri tunna è! Ha portato il verbali?

FIRRARO

: Certo (apre la carpetta) eccolo quà, metta una bella firma; se vuole glielo

leggo. Non è altro che il discorso dell'altro giorno e le testimonianze.

RINO

: Ma che dice, fra di noi queste cose...mi desse, vah mi desse che firmo. A

propositu comu ci finiu a don Zinu?

FIRRARO

: Poveretto

ne ha fatto un dramma.. Comunque ha risarcito il danno

economico e sostenuto tutte le spese legali. Io dal canto mio, ho già

archiviato il caso

RINO

: Don ‘Zinu

fici benissimu! Era u minimu ca puteva fari.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              42

FIRRARO  : Lo so che Don Zino non è persona capace di fare queste cose. Si sarà trattato sicuramente di una svista, ha la sua età ormai.

CARMELA : Beni! Allura non ci su cchiù problemi...Alì forza non stari impalato come un peri di chiupporo1, offri qualcosa al dottor Ferraù2! (personaggio dei Pupi)

RINO                : Sì! Rinaldu!

FIRRARO   : Non si disturbi signora... forse meglio dopo.

ALI'                    : Dittori chi prifirisci? ‘N'sucu da frutta, na spuma, n'acqua di viscì? (si avvia

senza aspettare)

CARMELA : Sì portici n'bellu bicchieri d'acqua di viscì ca è frizzanti, ci pari sciampagni

e s’arrizza tuttu.

( ALI' V I A )

RINO

: (alla moglie) Ccà l'unicu ca pò dari sintenzi è u dutturi ma tu scippi

cantuneri. Mi scusi dottori, si ho capitu beni lei dissi “megghiu dopu”, pirchì

chi c'è il secoto?

FIRRARO

:E sì! Prima...casualmente vi ho fornito il dolce. Ma purtroppo adesso c'è

l'amaro.

RINO

: Chi dici, grapu l’umbrellu?

FIRRARO

:(alzando le spalle) Caro signor De Luca (tira fuori l'assegno) Questo numero di

conto è il suo ?

RINO

: (lo guarda) Certo.

FIRRARO

: Allora quest'assegno è stato staccato dal suo carnet?

RINO

: Questo non me lo ricordo!

CARMELA : Comu non tu' ricordi?! Ma si u pigghiasti do carnieri quannu m'accattai i robbi 'nta signura de pompi.

FIRRARO   : Appunto! E quì casca l'asino!

CARMELA : Nò! U sceccu non cascau, su'zzampanu e su misunu 'nto casciolu.


1Pioppo

2Personaggio dell’opera dei pupi


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              43


FIRRARO


: Vede signora, il fatto è che quest'assegno è arrivato in banca e subito dopo dal notaio, con la dicitura: " protestato perchè senza fondi ". Signor De Luca, mi dispiace ma sono costretto a procedere.


ALI'


:(rientra con un bicchiere d'acqua) Prego dittore prima chi sbenda.


FIRRARO


:(con carta e penna procede ad effettuare l'inventario dei mobili ed avrà poggiato ilbicchiere senza che abbia bevuto )


RINO


: (Non visto) Mu vivu jù ca ristai siccu e asciuttu.


FIRRARO


: Allora, egregio commendatore, lei si renderà conto della gravità della situazione.


RINO


: Altrochè! Quantu prima ci su i funerali.


FIRRARO


: Ma che dice! Sono sicuro, che provvederà alla copertura


dell'insoluto.


ALI'


: (che non ha capito) Divo prendiri u commoglio ppà 'nzalata?


RINO


: Si porta u passasassa, ca statti mutu tu n'autru.(si tiene la testa, come se in statoconfusionale) Lei mi scusassi dutturi, ma jù per'ora non sacciu mancu comumi sentu… a testa mi sta furriannu. Virissi caru dutturi per dirici la verità, in questo momento sono un poco stitico di dissolvenza conomica...mi rammarico della sua credenza, sempre che mi vuole credere, ma io sono una persona onesta e ci prometto che, subito...entro quattro, cinque anni ci dugno un acconto di stu scek


FIRRARO


: Mi dispiace tantissimo, ma la legge non mi permette di accettare le sue condizioni. Il creditore dev'essere risarcito nel più breve tempo possibile. Mi rendo conto della crudeltà degli eventi, ma dovrà subire un processo penale e speriamo in condoni, amnistie ecc. Invece per quanto riguarda il risarcimento economico, non c'è altro mezzo del pignoramento dei mobili.


CARMELA : Ah! Il pignamento da mubilia?! Mi pareva, facissi ccù comudu, javi vogghia.


RINO


: Cunchiurivu! Almenu na cosa l'ama definitu.


FIRRARO


: Mi creda, ma non posso fare diversamente, sono veramente desolato.


RINO


: Non si preoccupi, lei è desolatu e jù spasulatu: semu a paci na scupa a testa.


ALI'


: Cumintaturi, il signò giudici si ha purtari a mubiliazioni ora?


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              44

CARMELA : Alì a quantu ci voli ppì capiri na cosa? Forza ammogghiaccilli ca si porta.


FIRRARO


: Commendatore credo che noi ci siamo capiti. Se adesso mi firma questo inventario, la nomino custode dei beni, ma solo per qualche giorno. Quanto prima verranno gli addetti per prelevarli.( gli porge il foglio)


RINO


:(mentre sta per firmare, legge e si ferma) Commendatore Cirino...nò! Ca quali (cancella) cancillamu cummintaturi, pirchì n'cummintaturi chi suppelletulipignuriati, vali quantu u dui di mazzi quannu a briscula è a coppi. Sulu De Luca..ecco servito.


FIRRARO


:(conserva il foglio) Bene, adesso tolgo il disturbo.


CARMELA : No e pirchì? Macari chistu ni voli livari ?


RINO


:(scuote il capo) Si signor giudici, forsi è megghiu! A..rrivederla, vadi, vadi.


FIRRARO


:(si avvia per uscire)


Signora, Signor De Luca riverisco.


RINO


: Alì accumpagnulu no?! Tuttu ama persu, salvamu almenu a dignità, fai le onoranze di casa. ( ALI' E FIRRARO V I A )


SCENA IIa

RINO – CARMELA

CARMELA : Avaja o maritu, e chi t'avvilisci ppì na cosa di nenti, mancu si ti stavunu livannu i robbi n'coddu.

RINO               : Sì, e sulu chistu ci mancava.

CARMELA : E appoi u sai comu si dici? "U Signuri chiuri na porta, e grapi n'purticatu"

RINO               : Sì, ma ccà sbalancau n'canceddu.

SCENA IIIa

RINO - CARMELA - ALI' - GIULIA

ALI'

:(entra) Cumintaturi c'è a Signura Giulia,chi ci dicu?

RINO

: E chi ci voi diri? Ca falla trasiri mischina .


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

45

ALI'

:(fa entrare Giulia) Signura Giulia s'incomodisca.. Signura Carmela jù dovissi

iri da u dutturi mericu, pirchì quandu visitatu a signurina Frassina...

CARMELA : Eufrasina! Carduni piramidali!

ALI'

: Sì, Frassina! E chi ho ditto iu? Devo iri a ritirari una rizetta ppà signurina.

Chi ffà vajo??

RINO

: Sì vai, vai...tu vaj di ddà e nuatri vaj di ccà! Prego signora maestra si sieda.

GIULIA

: Buongiorno commendatore, signora Carmela...(si siede)

RINO

: Quali cummintaturi...nisba, finuto, moruto.

GIULIA

: Chi è morto?

RINO

: U cummintaturi De Luca cara maestra, ora ora. Dui minuti fa, ci sunanu u

de profundis. Non u visti lei a chiddu ca purtau dda chillanna?

GIULIA

: Ghirlanda? Quale ghirlanda?! Io non l'ho vista. Mi è parso di vedere un

signore elegante e distinto.

CARMELA : Sì! Chiddu! Chiddu era ....u vavveri!

GIULIA

: Il barbiere con la ghirlanda?!

RINO

: Nò! Mi spiego meglio. Chiddu, cara signura comu primu misteri è...na

speci di vavveri e ogne tantu tosa qualche cavaddu, qualche pecura, oggi per

esempiu tuccau a mia e comu secunu misteri, cunsigna chillanni.

GIULIA

: Mah! Non comprendo bene, forse sarà l'età. Comunque io sono venuta

perchè ho ricevuto la visita di un funzionario del comune, il ragionier

Bonfiglio, non sò se lei lo conosce, che persona squisita, che persona rara.…

RINO

: Ca infatti, fussi cosa di chiurillu o zoo. U canusciu, e comu su u canusciu

(sarcastico).bonfigghiu di… mi piacissi canusciri cu è ca canusciu a so matri.

GIULIA

: Questo signore mi ha portato conteggi, documenti, lettere di nomina. In

definitiva oggi mi ritrovo proprietaria della sua casa ed in aggiunta ho

ricevuto un mandato d'indennizzo per le spese. Lei forse può spiegarmi

meglio ogni cosa.

RINO

: Vede cara signora, dopo che per tanti anni mi sono interessato di questa

casa, che il comune si l'ava macari scuddatu...che erumu macari arrivati alla


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              46

soglioladell'usocampioni...zacchiti, tutto anutile. Voddiri mi sono annichilutu di debiti per renderla abbigliata, e inveci nenti tuttu persu e sparti...

CARMELA : E sparti non cuntenti di spossessarini do nostru sangu, chistu ddocu sinni vinni beddu lillu lillu...”ecco qua! E si ciana turnari i soddi cu tantu d'interessi”.


GIULIA


: Cosa volete che siano per voi, bazzecole.


RINO


:A lei ci pari! Pirchì lei non sapi ca ppì via di un liggero scommogliamento...insomma c'era uno scek scoperto...


CARMELA : S'arrifriddau u sceccu, ci pigghiau n'coppu di primunia, attrantò e ora ni sequestrunu a mubilia.

GIULIA

: Vi sequestrano i mobili? Come sarebbe a dire? E lei commendatore che ci

ha risposto?

RINO

:  E  chi  ci'ava  rispunniri?  Chiddu  ppì  non  sbagghiari  mi  fici  firmari

l'inventariu  e  la  nomina  custodiale.  E  ssì  putacasu  si  rumpi  n'sulu

bicchieri...l'ergastru!

GIULIA

: Non mi dica. Questo poi è incredibile!

RINO

: A veru? Comunqui ora mi scusassi, ma dopu na jurnata comu a chista, mi

vulissi ripusari dui minuteddi .

GIULIA

: Faccia con comodo, io sono venuta  solo per informarla dello sviluppo

della situazione.

RINO

: Con permesso. Carmela resta tu a farici cumpagnia a signura Giulia .

( V I A )

SCENA IVa

CARMELA - GIULIA

GIULIA

: Mi dispiace che il commendatore sia un pò giù. Mi stupisce che un uomo

del suo calibro si scoraggi per così poco.

CARMELA : U sapi chi è signura Giulia?! E’ ca 'nta stu mumentu avemu n'pocu di congiuntiviti di liquidità.

GIULIA         : Ah! Ho capito, vuole dire: di congiuntura economica.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              47

CARMELA : Menu mali ca lei mi capisci macari quannu parru ccù vocabuli tecnici. Ora mintemu, a me maritu ..ci sdunau ccò rumbrellu, picchì dici ca ci sunu nuvuli di timpesta. A stu puntu non è ca ci pozzu dari tortu! Certu si visti arrubbari a bedda casa, ppì n'pilu si scapulau a causa de soddi fassi, e all’ultimu, ppì curpa di n'sceccu scummigghiatu ni siquestrunu i mobili. M'ha cridiri non ci'avemu unni appuggiari na tazzina.

GIULIA         : Non disperate! Il padeterno è grande e protegge tutti i suoi figli. Ora devo proprio andare. Le dispiace se scendo dall'interno così  ritiro la biancheria

stesa nel cortiletto?                                                                           ( VIA)

CARMELA :Prego ci mancherebbe. Spiriamu ca i so paroli issunu n'cielu! (l'accompagna

alla laterale)

SCENA  Va

CARMELA - ALFIO - 'NZINO

ALFIO

:(entrerà con don Zino) Prego, don Zinu si accomodi.

'NZINU

: Non vulissi distrubbari (apparirà elegantemente vestito)

CARMELA : Don Zinu e chi successi, vincisturu a sisula1. Già ca a vui i soddi non vi mancunu mai.

'NZINO          : Riverisco signora Cammela. Jù ccò me travagghiu non è ca pozzu

arricchiri; campu, mangiu..haja mantinutu a me figghiu e studi. Tranni ca

succirissi n'miraculu ...allura sì!

ALFIO            :  Ma  picchì  vui  chi  aviti  bisognu  di  miraculi?  Ma  su  sunu  i  genti

vi'ddumannunu a vui. Jù sentu ca vi diciunu: “don Zinu mu facissi stu miraculu si purtassi sti ferri “.

'NZINO          : E ppì l'appunto, jù aja vinutu ppì parrarri ccò cummintaturi, pirchì di

miraculu si tratta.

CARMELA : (mostra chiari segni di confusione) Mi dispiaci jù vi ci facissi parrarima propriu cincu minuti fa si misi che spaddi 'nto lettu. Oggi a statu na jurnata n'pocu annuvulata.

'NZINO          : Mi pirdunassi su ‘nsistu, ma in definitiva chi è ca successi? Mi stati

parennu na baccaficu scafazzata.


1 schedina del totocalcio (chiamata Sisal)


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              48

CARMELA : E ancora n'ata vistu a me maritu, mischinu, fa schifu! Dopu ddi pugnalati orvi ca ha ricivutu. A cunfrontu sò a Giuliu Cesiri ci ficiunu sgaggiuneddu.


ALFIO


: Mamma...u rusbigghiu ?!


CARMELA : Fremmu statti.


'NZINO


: Ma d'accussi mi tiniti 'nte spini, Jù ci'aja'ddari na nutizia 'mpurtanti.


CARMELA : Caru don Zinu, ata sapiri ca oggi 'nta corpu...avvulanu na pocu di capitali.

'NZINO          : Roma, Parigi, Londra...e chi ci fu n'cicluni ?

CARMELA : Peggiu! Cchiù peggiu do sdiluviu universali. N'primsi vinni u ragiuneri Bonfigghiu...sdisonestu! Il quale 'nsemula cu l'autri comunisti...


'NZINO


:Ahi!Ahi! Vi dasturu a politica? Brutta cosa. Ma picchì vinni che comunisti?


ALFIO


: Ca quali...comunisti ppì diri chiddi ddò cumuni vah! Chiddi ca fanu comunella ....Màà u vò chiamu?


CARMELA : Statti soru!


'NZINO


: Ah! Ora u capii! 'Nsomma 'mpiegatu comunali.


CARMELA : Appuntu! Ha vistu ca nuatri ni capemu. No comu a sti testi di burgiu (indicaAlfio) ca cu tutti i scoli c'ana fattu non sanu spiccicari na parola. 'Nsommacomu chistu trasiu...frrr (simula un fruscio) avvulau a bedda casa unni ci sta a signura Giulia e macari l'affittu minsili.


'NZINO


: Mi dispiaci.


CARMELA : E ancora n'ama finutu.


'NZINO


: Picchì? Ci nnè ancora??


ALFIO


: (stupidottamente) Primo, secondo, frutta e macari il dolce. Mamma...jù u staju arrusbigghiannu!


CARMELA :Viri ca tò patri ti duna qualche malu corpu di rumbrellu, u sai ca l'avi sempri a purtata di manu.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              49

SCENA VI^

CARMELA - ALFIO - 'NZINO - EUFRASINA - DOTTORE

EUFRASINA:(Entra con il dottore con il quale si è fidanzata ed il quale si stupisce di trovare donZino che è suo padre) Dai entra non ti mozionari,oramai si di casa.

DOTTORE :(saluta) Signora ..papà, e tu quì? Come mai?

'NZINO          : Comu mai, a mia? Jù ccà sugnu di casa. Tu inveci chi ci fai ccà?

DOTTORE : Sono qui perché , una meravigliosa storia ha scombussolato la mia vita, ma ti spiegherò dopo. (Eufrasina pervasa da felicità si muove in modo strano)

CARMELA : E accussì u dutturi Grimaldi chi è sò figghiu? Chista sì ca è na bella nutizia! Eufrasina e chi fai fremma ddocu ca sta parennu na cannalora, offrici na seggia. Preco dottori si assiedasse.

DOTTORE : Quale dottore Grimaldi, signora la prego, da oggi mi chiami Michele, mi sentirò meno imbarazzato.


'NZINO


: Ma a'ttia cu ti ci purtau ccà.


ALFIO


: Avaja don Zinu, ca so figghiu fici comu a cacciaturi orvu..spara a ccù visti e'ncagghia a ccù non visti. (ride) Ah..ah. Mà! Ora jù u vò chiamu!


CARMELA : Ruttura di coddu, ora ci vaju jù, basta ca ti stai mutu.(a 'Nzino) Allura comu ci stava dicennu, dopu vinni u dutturi Ferraù, ca lei canusci benissimu.

'NZINO          : Ah! Si, Firraro…ppà firma do virbali?!

CARMELA : Sparte. Ni vinni a desi u preannunziu da causa ca ni fici dda cosa laria di matami di pompatù.

DOTTORE : E per quale motivo? Scusatemi se mi intrometto.

ALFIO            : Pirchì ci'arrivau a banca n'sceccu senza soddi.

CARMELA : Appoi siccomu sulu chistu non cià’bastava…patapunfiti (toccandosi la bocca

dello stomaco) Supra vaddira......


ALFIO


:(assieme ad Eufrasina)


Craunchio!


CARMELA :Ci fu macari “la


sequestrazione


completa


della


mobilietà


compreso


i


ciriminnacchioli "


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

50

'NZINO

: Bih! Mischini e pirchì?

CARMELA : Ca ppì risarcirici i danni di ddi quattru pezzi ca n'accattamu.

EUFRASINA: Appoi ppì completari l’opera, non mancunu i problemi ppè casi ca me patri ha costrujutu. U cumuni ci’ha circatu tutti i camurii: autorizzazioni, licenzi; cciù giuru ca me patri pp’amuri di non distrubbari a nuddu sti cosi non l’ha vulutu mai!


ALFIO


: E sparti, non capii bonu chi è ca ‘a succediri ccà villa a mari. Pirchì l'autru jornu quannu mi ivi a mangiari u mauru, na pocu di scunchiuruti dicevunu, sti casi venunu tutti sdirobbate pirchì sta è zona do demoniu


DOTTORE : Demonio?? ...Diavolo??


ALFIO


: D’accussì dicevunu! O Demoniu...anzi o demoniu maremmano.


DOTTORE : Al demanio marittimo! Adesso capisco.

CARMELA :Ata vistu macari chistu c'era e jù non sapeva nenti Comunqui ora vò chiamu

a me maritu.                                                                                                       ( V I A )

SCENA      VIIa

ALFIO-EUFRASINA-DOTTORE-'NZINO-ALI'-GIULIA


ALI'


:(entra assieme a Giulia) Sì i midicini li ho pigghiati, ma lei non mi sinteva, sunu ddà'bbanna. S'incomoda.


GIULIA


:Oh! Buongiorno. Caro don Zino anche lei qua? Meglio così perchè dovevo parlarle.


'NZINO


: Signora Giulia ci presentu a me figghiu Michele, anzi il dottor Michele. Ca chi ci pari, bonu fu c'acchianau d'accussì n'apprufittu ppì dirici na cosa (siederanno in disparte confabulando).Prego s’assittassi ccà vicinu a mia comu evicchiareddi.


ALI'


:(consegna una lettera a Eufrasina) Signurina Frasina, chista mi l'ha datu la

Dittura chi travagghia nel Ditturi (Indica Michele.Leggerà)  Gent.ma Signa

Frasina Spim. (Sue Proprie Mani)


ALFIO


: Ahu, u sanu tutti ca si appuntata che spimmuli.


DOTTORE : Ah! L’avevo lasciata alla mia infermiera!


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              51

EUFRASINA: Grazii, sta rizzetta è miraculusa (la odora e la stringe come se fosse un

messaggio d’amore

DOTTORE : Addirittura, non sapevo di fare miracoli.


ALI'


: Ca como nò! 'Nfatti ‘nta la chiesa la duminica, il sacirdoto ci dici "ora vi cuntu chidda de miraculi. “Lazziro, iazzici è arimina, e chiddu è guaruto.


DOTTORE :(ridendo) Indubbiamente qualcosa gli rimane in testa.


ALFIO


: Sì dda speci di cappeddu ca pari na cazzalora sutta e supira


(allude al fez)


ALI'


:(ha capito) Chistu simbulu da putenza Giziana, cill’hanu tutti i saliscendi....


EUFRASINA: Si dici discendenti! Com’è ca non ti l'hai pututu 'mparari mai?!


ALI'


: Chisti, 'nsomma ci l'hanu sempri, tranni quantu pregunu Si attardò, ura è, ura è!


(guarda l'orologio)


ALFIO


: Chi ura è ?


ALI'


: Ura di la prijera, nuatri sempri prigari a st’ura. Ora tutti prigariamu tutti si nò c’è offisa!


EUFRASINA: Chi è c'ama'ffari?

DOTTORE :Se ho ben capito, vuole che preghiamo insieme a lui


ALI'


: Brau dittori, tu capiscisti. Ora jù dicirivi comu fari (li dispone a semicerchiodietro le sue spalle, con la faccia verso il pubblico, lui in mezzo s'inginocchierà su di u


tovagliolo) Ora tutti dinucchiati


ALFIO


: Chi ama'ddari rinucchiati? E a cui


EUFRASINA: Ahu! Ma sì 'ntrunatu! Dissi d'inginucchiarini.


ALI'


:(non appena tutti si saranno inginocchiati) Diti comu dicu jo, prima ripeti sulu


ALFIO TUTTI


Alfiu, poi tutti assemi fati coru.

“ALLAHH...ALLAHH..DE' SALAAAMMM”

: DDA... DDA...C'E' U SALAAAAMIII !

: DDA C'E' U SALAAAMIII !


(cantilenando)


Cu di sceccu.. ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca.................................................... pag............. 52

ALI'                   : TI FAJ.. TI FAJ.. TU MERIDAAAA!

ALFIO            : CHIFAJ.. CHIFAJ.. AMMERIDAAAA!

TUTTI            : CHI FAI. CA FATTI CCHIU’ CCAA!

ALI’                  : TACA'RI ETUU. URIDDUUUU.

TUTTI            : MACARI C’E’ FETI    BURIDDUU.

SCENA VIIIa

RINO-ALI'-'NZINO-ALFIO-GIULIA-DOTTORE-EUFRASINA


RINO


:(entra in scena stralunato) E chi è, gia mi stati chiancennu ppì mortu? E chi scangiasturu a me casa ppì lazzarettu?


ALI'


:(si alza con gli altri)


Minaretu, si dici minaretu.


RINO


: Comu si chiama chiama non m'interessa, jù stu malauguriu non u vogghiu.

E chi vinisturu a triuliari a me casa.


'NZINO


: No ca quali cummintaturi, fu n'casu furtuitu. Na truvaumu ccà ognunu ppè fatti so. Jù picchì ci’aja ‘ddiri na cosa ‘mpurtanti.


RINO


: Difatti me muggheri mi dissi ca vossia m'ava 'parrari. Ma non mu ‘mmaginava d’attuvari na casa china, comu su fussi Natali. Comunqui apprufittatini, pirchì chisti sunu gli ultimi giorni... di Pompeo.


ALFIO


: Pà... cu era Poppeo.


RINO


: Sempri bestia è! Intanto si dici Pompeo e nò Poppeo ! E appoi era na città greca.


DOTTORE : Vuol dire Pompei ?!


RINO


: Dutturi macari lei c'è ? Allura u casu è gravi !?

chiamamu macari o parrinu?


Chi dici non è meghiu ca


EUFRASINA: Papà ma chi dici, la cosa è un'altra..


GIULIA


: Caro Rino e scusami se ti dò del tu, don Zino mi ha raccontato tutto. Se mi permetti, dopo tanti anni che mi sei stato vicino e che ti ho considerato come un figlio...con i soldi che mi ha dato il comune, se vuoi ti ricompro tutti i


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

53

mobili nuovi , o riscatto questi stessi all'asta. E non ti preoccupare che

soldi ne avanzeranno abbastanza.

RINO

: Grazie, grazie. Ma chi mi ni fazzu de mobili senza casa? Unni i jammu

davanti o Municipiu, o a villa?!

'NZINO

: Chi significa senza casa? E chista chi è?

RINO

: Viditi caru don Zinu, i strati non sunu sempri di calata ogne tantu c'è

na..chianatedda, na..collinetta, ma jù javi na pocu di tempu ca trovu valichi

nsuperabili, muntagni supra muntagni...I travagghi fermi. A banca non mi fa

cchiù crirenza, anzi fici scattari macari l'ipoteca supra a casa e, fra na simana

ci l'aju a cunsignari.

EUFRASINA: Macari a casa ??

RINO

: Sissignuri! Macari a casa. I ditti avanzunu troppi soddi non mi volunu dari

cchiù materiali. Criditimi ca sugnu dispiaciutu, chiossai ppì me muggheri e

ppì stì carusi ca ppì ‘mia. Chiddu ca aja siminatu arricogghiu, cu semina

ventu arricogghi...timpesta .

DOTTORE : Commendatore, mi rendo conto che forse questo non è il momento adatto,

comunque credo che anch'io posso alleviare questa situazione ...Vi comunico che intendo sposare Eufrasina . (GIUBILO DI TUTTI)


RINO


: Figghiu...ta pozzu dari schitta e amara!


DOTTORE : Tanto meglio, così nessuno potrà dire che lo faccio per interesse.


'NZINO


: Figghiu miu, chista sì ca è na bella nutizia! A me casa finalmenti si torna a ghinchiri! E’ tanta granni ca mi c'iaja 'ntisu persu.


DOTTORE : Sì....ma quella è casa tua !?


'NZINO


: Mia? Era mia! Javi ca senza diriti nenti ti fici l'attu di donazioni. E chi c'iava'ffari mangiari tutti i soddi o statu ppà successioni. De me soddi u guvernu si ni mangia picca. Pensa ca mi fici fari macari a cascia di zincu.


(tutti ridono)

SUONANO ALLA PORTA, ALI' VA AD APRIRE


Rino


: Bravu, bravu d'averu! Siti ‘n ‘cristianu privigenti, m'ata datu sempri lezioni a muta a muta.


'NZINO


: Alfiu, ma unn'è to matri? Eccomu si persi sta bella nutizia?! Valla a chiamari d'accussì cià dicemu. E dopu ci nnè n'autra ancora cchiù bella.


( ALFIO V I A )


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              54

SCENA IXa

RINO-'NZINO-GIULIA-DOTTORE-EUFRASINA-ALFIO

ALI'-CARMELA- TURI


ALI'


: (annuncerà) Cumintaruri, cè Turi La Pazza .


RINO


:Matri mia, ricorrenza di soddi sarà.Ca fallu trasiri


(Alì farà entrare Turi e rimarrà via)


CARMELA :(entra con Alfio) Mi circavuru don Zinu?


RINO


: Don Zinu n'ha'ddiri na cosa 'mpurtanti .


TURI


:(entra  in  maniera  travolgente)  Bongionno  a  tutti.

urgentissima...i ruspi, i camii, i tratturi...


Cummintaturi  na  cosa


RINO


: Ahu! Alleggiu, agguanta! Apprima tocca a don Zinu ca è cchiù granni. Annunca Don Zinu qual è sta bella nutizia?!


'NZINO


: Dunqui caru cummintaturi, vu'ricurdati ddu suprammobili ca vulevuru ittari e mu dasturu a mmia?


RINO


: E comu si mu ricordu.


'NZINO


: E beni, ddu cosu ca pareva 'nsignificanti, era nentidimenu ca u pezzo mancanti di un trittico da famigghia do giudici Firraru. Il quali comu mu visti mi dissi, vi dò qualunqui cifra basta ca non mi faciti nigativa . Chi c'iava dumannari, chi sugnu struzzinu jù? Ci dissi: “chiddu ca faciti è ben fattu, vu putiti pigghiari”.


RINO


:E iddu?! (riferito a Firraro) Chisti sunu cani ca non canusciunu patruni.

A'stura s'ummuccò e ti saluti peri di ficu .


'NZINO


:'Nveci scrissi n'assegnu ca comu u'lluzzai alluciai...50 miliuni. E mi dissi:

ca ddu cosu a solu non valeva nenti, ma nzemi all'autri dui diventava…


ALFIO


: (con vigoria)" Valoroso "


RINO


: Sì, comu a Garibbaddi!.


'NZINO


: A stu puntu si non v'affinniti vi vuleva fari na proposta. Vui siti n’appartaturi…deficienti (tutti lo guardano)...di soddi, deficienti di liquido. Ora, jù ccò misteri ca jù aju fattu di l'industrii avanzu n'saccu di sordi. Non


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              55

cià dumannu mancu na lira! Mi fazzu dari tuttu ferru ppì l'edilizia, e vu dugnu a vui e d'accussì putiti travagghiari.


RINO


: Sì ma…'nta stu mumentu cungiuntivu i sordi comu vi tornu?


'NZINO


: Jù ppì cuntu miu non vogghiu turnatu nenti e vu staju dicennu davanti a testimoni. Voddiri ca a cangiu cià ricanusciti qualche rennita a me nora. D'accussì macari idda, senti ca contribuisci ppà casa.


RINO


: Don Zinu non aju paroli comu ringraziarivi. Ma ‘nta stu mumentu a cosa ca mi premi cchiù assai, è truvari n'alloggiu....na stadda ppà mè famigghia!


ALFIO


:(con vigore)


Papà!


(Tutti resteranno zitti)


RINO


: Finalmenti ‘u’nzittau comu mi chiamu.


ALFIO


: Papà, jù sacciu unni c'è na stadda libira !


RINO


: Appiddaveru? E unni? Ca ci jemu.


ALFIO


: A...Bittilemmi!


(risata generale)


RINO


: A sparau! Accussì stanotti dormi cuntentu.


TURI


🙁 rimasto zitto, alzerà la mano) Chi'ffà ora pozzu parrari? Vinni u me turnu?


CARMELA : Veru è! Ddu mischinu avi n'quartu ca è ccà e nuddu cià datu cuntu.


TURI


: Cummintaruri, m'ata scusari sì 'nta sti jorna non m'ata vistu, ma haju avutu i me trafichi ccà villa.


RINO


: Mu'mmaginava jù!


TURI


: Parrannu ccù n'cucinu di Taninu Minnulata, ca fa u scaricaturi o portu, mi dissi ca seppi pircasu ca a capitaneria c'era ‘n’mannatu di demolizioni ppà bedda casa. Non tantu pirchì zona militari...


RINO


: Ca comu nò ! Ddà non ci fanu l'esercitazioni ?


TURI


: Sì, ma a simana scorsa ‘u Ministeru spustau u tiru a bersagliu vicunu a Ripostu, e perciò dichiarau a zona libbira è pulita. Inveci i vaj fonu ppì quantu riguarda a distanza do mari...29 metri !


RINO


: Già la fascia demaniali è di 30 metri e ddocu non si transiggi.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

56

TURI

: Difatti, quannu chiddi quattru jorna fa mi presentanu n'fogghiu di carta ca

c'era scrittu "Demolizioni Immediata". Jù ci dissi: scusati jù liggi non ni

canusciu, c'iaju a quinta limintari, ppì ccui mi putiti 'mbrugghiari la qualunqui. Si d'accussì diciti, d'accussì facemu. Ma u pozzu sapiri pirchì ata sdirubbari a me casa?

CARMELA : E u capitanu " Ria " chi t'arrispunnivu?

RINO               : U capitanu Ria? E cu jè?

CARMELA : Ca u capitanu Ria! Antura u dissi iddu ...tuttu beni! Ora ca u dicu jù non mi capiti!


RINO


: Ata caputu comu aju campatu finu ad Ca.Pi.Ta.Ne.Ria 'ntontira. Chidda do portu. cuntinua.


ora? Vata fattu cunvinti? (rivolto a Turi) Allura Turi


TURI


: C'era...n'generali di coppula armata .


DOTTORE : Un generale in marina?


TURI


: Insomma unu ccù tanti lasagni 'mpiccicati 'nto vrazzu, ca mi dissi: "caro signore la sua casa è a meno di 30 metri dal mare, le lascio l’atto di notifica, domani torneremo con le ruspe per la demolizione." E sinni eru.


RINO


: Allura mu ‘mmagginu chi successi l’indomani..


TURI


: Quannu turnaru, e vinnunu che ruspi, jù ci dissi: mi scusassi "Colonnellu"..ci isai u gradu ppì fallu priari, si non si siddia e non ci dispiaci, chi ‘ffà a putemu musurari sta distanza do mari, quantu mi cunvinciu ccù l'occhi mei? Iddu mi dissi: questo è un suo sacrosanto diritto".


RINO


: Tuttu tempu persu, pirchì a casa è a 29 metri abbullati, a fici jù ! Megghiu di mia cu u pò sapiri?


TURI


:(continuando) Allura chiddu ci dissi: marinari pigghiate na rullina e musurati di unni sbatti u mari finu a casa. Chiddi stiranu a rullina....trrrr(imita loscorrere della rullina) n'capurali ittavu na vuci " 33 metri"


RINO


: Comu 33 metri ??


TURI


: A stissa cosa dissi u culunnellu. “33 metri??” Fatemi controllare! Quannu verificau chi sò occhi, allampau! Mi dissi: ci scusi signor La Pazza evidentemente nella fase preliminare siamo stati precipitosi e non abbiamo riverificato.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

57

'NZINO

: Scusa Turi ma si u cummintaturi è sicuru ca a distanza era cchiù picca, chi

fici si ci'arrunchiavu u metru a chiddi?

GIULIA

: Una cosa certa è, che la casa non si poteva spostare .

ALFIO

: Pirchì non si puteva asciugari u mari??

RINO

: E’ inutili! Sempri cchiù carduni si!

TURI

: A lei ci pari! Jù quannu 'ntisi ca tutta a storia era ppà distanza do mari, mi

dispirai pirchì pinsai:a casa non è ca a pozzu spustari..macari Diu fussi

possibili! Appoi, parrannu ccù me cumpari Cicciu a Bratta ca non sapeva

unni ava'gghittari na pocu di camii di sbancamentu di petra lava, ci dissi: "a

postu semu Cicciu "ti fazzu scaricari a me casa a parti di mari”. Cincu camii

fici scarricari, m'arricriai. A chi ci pareva scemu jù? Ca non putennu spustari

a casa, alluntanai u mari. (stupore generale)

RINO

: (con velato rammarico) E bravu a Turi, bravu appiddaveru, cumplimenti!

Sugnu cuntentu ppì'ttia (tutti applaudono)

TURI

: Ppì'mmia? Agghessiri cuntentu macari ppì lei .

RINO

: E chi c'entru jù scusa?

TURI

: Di ddi quattru paroli ca’haja 'ntisu, capii ca a banca vi...sucau a casa e

chistu mi dispiaci assai assai. Lei u sapi benissimu ca a

villa è a dui piani

...uni ppì mmia e unu ppì lei, si scattassi quali ci piaci e ci fazzu l'attu di

cissioni ora stissu.

GIULIA

: A questo punto è tutto sistemato. Posso riscattare i mobili. Sono veramente

felice.

'NZINO

: (con enfasi) Forza cummindaturi, ca u liuni rugisci ancora!

RINO

:(tronfio della sua posizione, riassurge alla sua carica, si sistema la giacca da camera e

la camicia. E come se facecesse un favore) E va beni, mi pigghiu l'appartamentu di

sutta ca javi tuttu ddu tirrenu attornu, macari mi veni cori di…(allude a

qualche costruzione)  siminarici u puddisinu. (dando disposizioni) Don Zinu e

allura ci putiti urdinari u ferru. Turi tu dumani porta i manuvali 'nta ddu

tirrenu abbannunatu ca c'è arreri a gerbia, pirchì vinni a sapiri ca u

proprietariu partivu pp'America e sugnu sicuru ca non torna prima di 20

anni, sempri su non mori prima do tempu.Dda putemu custruiri liberamenti.

( dirà )

SIPARIO !


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              58

SCENA Xa

TUTTI

ALI'

: (entrando con decisione si porrà vicino a Rino, mentre gli altri si stanno disponendo

per il saluto finale, lasciando il varco d'ingresso agli altri attori) Cumindaturi,

cumindaturi....

RINO

: Cappata, chi è ca voi ancora?!

ALI'

: Ci vuleva diri ca dda'bbanna c'è u giudici Firraru

RINO

: N'autra vota ?

ALI'

: C’è macari u ragiuneri Bonfigghiu

RINO

: Iddu sulu ci mancava?

ALI'

:  Ci  sunu  macari,  Madami  Pumpaduri,  Fisichella,  Luisa  ci  sunu  tutti

'nsomma.

RINO

: E chi è ca volunu?

ALI’

: A storia non finiu? E ocche cosa ci ‘attocca macari a iddi!

RINO

: E chi sintemu?!

ALI’

: Ca l’applausi!

RINO

: Giustu, facemuli trasiri ca almenu chisti non mi costunu nenti.

F I N E

Ediz. Febbraio 2004

Angelo Scammacca

Via Fra Liberato 19

95124 Catania

tel. 095/455324


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              59

Cu di sceccu… ni fa n’mulu

Primo atto  da pag. 6  a  pag.19  (scene 8)

Scena Ia   - RINO – ‘NZINO

IIa - RINO – ‘NZINOALFIO – LUISA “ IIIa- RINO ALFIO – LUISA

“  IVa   - RINO

Va

- RINO – CARMELA – EUFRASINA –

VIa

- ALI’ – TURI

VIIa

- ALI’ – GIULIA – RINO

“ VIIIa

- ALI’ – RINO –TURI-CARMELA- EUFRASINA

Secondo attoda pag.20  a  pag.39         (scene 15)

Scena Ia  -  ALFIO – LUISA

“   IIa  -  ALFIO – LUISA– CARMELA – EUFRASINA

“ IIIa - ALFIO – LUISA– CARMELA – EUFRASINA – RINO - TURI “ IVa - RINO – TURI – ALI’

“   Va   -  RINO – ALI’ – ‘NZINO - FIRRARO

“ VIa - RINO – ALI’ – ‘NZINO – FIRRARO – ALFIO – LUISA “ VIIa - RINO – ALI’– CARMELA – EUFRASINA

“ VIIIa  - ALFIO – LUISA – BONFIGLIO

“ IXa - ALFIO – LUISA – BONFIGLIO – RINO “ Xa - RINO – BONFIGLIO

“  XIa   - RINO – BONFIGLIO – CARMELA

“ XIIa - RINO – CARMELA – EUFRASINA – ALI’ - DOTTORE “ XIIIa - EUFRASINA – DOTTORE

“ XIVa  - CARMELA – ALI’ – POMPADOUR – FISICHELLA

“  XVa  - CARMELA – ALI’ – POMPADOUR – FISICHELLA – RINO

Terzo atto  da pag.40  a  pag.58  (scene 10)

Scena Ia  - RINO – ALI’ – CARMELA – FIRRARO

“  IIa  - RINO– CARMELA

“ IIIa - RINO– CARMELA – “ IVa - CARMELA – GIULIA

“  Va  - CARMELA – ALFIO – ‘NZINO

“  VIa  - CARMELA – ALFIO – ‘NZINO – EUFRASINA - DOTTORE

“ VIIa  - ALFIO – ‘NZINO – EUFRASINA – DOTTORE – ALI’- GIULIA

“ VIIIa -ALFIO – ‘NZINO – EUFRASINA – DOTTORE – ALI’- GIULIA- RINO

“ IXa - ALFIO – ‘NZINO–EUFRASINA – DOTTORE – ALI’-GIULIA- RINO- CARMELA

– TURI

“  Xa  -  TUTTI


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              60

materiale occorrente

-Scena

-Soprammobile in ferro battuto

-Orologio a parete

-Progetti vari

-Buste del Comune

-Lettera per Rino da parte del Comune

-Telefono

-Carta e penna per la lettera che Rino scrive per Turi

-Don ‘Zino

-sacco di Juta con pentole e ferraglia varia

-rotolo di banconote da 10.000

-Rino

-banconota da 100.000

-ombrello

-carnet di assegni

-

-Alì

-caffettano, fez, frac, tovagliolo,

-ricetta medica per Eufrasina

-piumino

-bicchiere con acqua

-Turi

-martello, cinturone, cappello di carta

-notes per paghe muratori

-Carmela / Eufrasina

-3 o 4 pacchi, pelliccia, buste di negozi, noci per Eufrasina

-Bonfiglio

-Borsa e carpette varie.

-Sedano, prezzemolo, vino

-Firraro

-Borsa- carpetta, assegno, carta e penna

-Medico

-Borsa, stetoscopio,scatola di pillole

-Fisichella

-Bastoncino di finocchietto


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

61

Inserimento a pag 28

DOPO QUALCHE ATTIMO

RINO

: Ma taliati chi cosi signuri mei, voddiri, non c’è cchiù rispettu ppì

nuddu! (rivolto ai ragazzi) Ata vistu, non sulu ca unu fa beni, spatti s’à

sentiri accusatu di essiri macari spacciaturi. A ‘mmia l’onestà mi nesci

spuntania  comu  o  suduri.  Menu  mali  ca   vuautri

eruvu

intra,

s’annunca si puteva pinsari ca erumi misi d’accordu. (i ragazzi non

comprendono fino in fondo e siederanno sul divano a confablare)

ALI’

: (rientra  assieme  alla  segretaria  del  notaio)  Comintaturi, mentri iddi

auscivano issa attesava, diciuto ca voli pallari, e jù fari trasiri.

RINO

: (Vicino alla scrivania) E bravu facisti manici e quartari. (indica la sedia)

Prego s’accomodi…con chi ho il piacere, cosa posso fare per lei?!

SEGRETARIA : Buongiorno, io sono la signorina Cavalli.

RINO

: Prestu Alì vai dda’bbana e chiuri a porta, prima ca me muggheri

senti ca c’è a signurina Cavalli,

ci veni l’appititu e voli n’autru sceccu

ppì ‘gghirisi ad’accattari n’autra pocu di cosi…dunque…

ALI’

: Vadu lestu!

( Alì VIA )

SEGRETARIA : Io sono il messo…

RINO

: La messa?!

SEGRETARIA : Il messo!

RINO

: (le si avvicina la guarda dalla testa ai piedi, avanti e dietro) La messa, la

messa! Su ciù dicu jù ca è la messa m’ha cridiri!

SEGRETARIA : Senta che lei mi voglia credere o no, io sono un messo!

RINO                         : Piccasu si chiama Lui macari lei??

SEGRETARIA : Mi Scusi ma non la comprendo. Dunque le dicevo, io sono la segretaria dello studio notarile Fidelis ed ho la funzione di messo.

RINO                         : Ahu! Si fissau ccù stu messu!…Allura?

SEGRETARIA : Eh..allora, il notaio mi ha mandato da lei per notificarle la giacenza presso il suo studio di alcuni effetti.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

62

RINO

: Ah…alcuni effetti. Ma in effetti, quantu sunu st’effetti?

SEGRETARIA : Fino ad ora tre! E speriamo che non ne arrivino altri in protesto:


RINO


: Ca quali chi va pinsannu, chistu appa’gghessiri ddù ‘ntrunatu do me ragiuneri, ca tuttu cosi fa, tranni ca ragiunari.


SEGRETARIA : Allora cosa fa , me li salda lei adesso, prima che scadono i termini?


RINO


: Sono rincresciuto, ma non ho spiccioli in tasca, c’iaju sulu soddi sani. Casu mai ppì garanzia ci pozzu dari dda coppia (indica i ragazzi)


SEGRETARIA : Vuole scherzare?! Ci ha scambiati per il monte di pietà?

RINO                         : Ata vistu? Ci faciti pietà macari a signurina. ( i ragazzi guarderanno, ma

essendo distratti, rannicchieranno le spalle)

SEGRETARIA : Commendatore, spero che lei si renda conto della delicatezza e della gravità del problema.


RINO


: Certu che il problema è gravitu u viru, ma ancora cinni manca ppì parturiri.


SEGRETARIA : Come vuole, io il mio dovere l’ho fatto, lei ci scherza. Ad ogni modo lei di certo saprà dov’è il nostro studio. Le consiglio di metterci una pezza al più presto. (si alza per andare)


RINO


: Non si preoccupi ca oggi stissu vaiu ‘nto custureri. Comunque Signorina…?! (non ricorda il nome)


SEGRETARIA : Cavalli! Signorina Cavalli!


RINO


: (al pubblico) Ma intantu a’mmia mi pari a canuscilla, sarà ca sta ammeri o stalluni. Dunqui signurina…Cavalli, accussì tantu ppì


sapillu, vah; (rassicurante) picchì problemi non ci’nnè, lei chistu u capisci, u sta virennu con chi ha ‘cche’ffare?!

SEGRETARIA : Lo vedo, per me lei è un cliente…anzi un debitore, nei confronti del quale il notaio dovrà procedere se non salda il dovuto

RINO                         : Tagghiamu cuttu! Si può sapere quanto devo di questo dovuto?

SEGRETARIA : 149 milioni e 500 mila!


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca

pag

63

RINO

:   Cazzalora!…Ah vah beh! Quattru

palanchi, m’ava passu

150

miliuni?

SEGRETARIA :Ai quali vanno aggiunti un milione di spese, oltre la mia parcella!


RINO


: A picchì, dopu ca lei mi veni a purtari sti belli nutizii voli macari a pagella? E va beni! Zeru! Zeru tagghiatu! Picchì ppì curpa di notizie come queste mossi Francesco Ferrucci, ma prima di moriri si passau u spinnu e ci dissi: ”Vili! Tu ammazzi ‘n’omu mottu”. Ahh! E mossi! E arisparmiau!


SEGRETARIA : Ma quale Francesco Ferrucci e Pietro Micca! Io le riferito del suo debito!


RINO


: Sintissi, jù a stu Petru Mi…Micchia (al pubblico) chi razza di nonu ci’anu certuni; jù no canusciu! Insomma ppì chiudiri a situazioni ci pozzu dari sceck, accusì lei non sinni và sula, ma ‘ncumpagnia di parenti so e ci livamu a farsa.


SEGRETARIA : Circolare s’intende!


RINO


: (trasformandosi in vigile urbano) Circolare! Circolare…! (parlando con

qualcuno del pibblico) Lei, signura chi sta facennu ferma ddocu? Si l’ha


viriri tutta? E allura aspittassi ca ancora ci’nnè! (Rivolto a Cavalli) Signurinedda quali circulari e circulari, unni erumu a giostra?

SEGRETARIA : Senta chiariamoci, il notaio accetta solo assegni circolari o contanti.

RINO

: (fra se) E chistu è u dannu! Senta comu si chiama stu nutaru?

SEGRETARIA : Ferrarini

RINO

: Butt…igghia di cristallu ‘nfrancibuli, e chi è distinu? Si viri ca

ultimamenti  ccò  feru  non  ci  vaiu  d’accordu.  Allura  taliassi  chi

facemu,  lei  sinni  va  bedda  valenti,  e  ci  dici  o  nutaru  ca  non

m’attruvau, ma che io l’ho rassicurata e che al più presto lo andrò a

trovare. Alì…Beduinu!

SEGRETARIA : Stia tranquillo che riferirò ogni sua parola

ALI’

: (entrando) Forsi mi ha chiamatu?

RINO

: Forsi averu? Mancu sicuru si?! Accumpagna a signurina.

SEGRETARIA : La riverisco.

(assieme ad ALI’ VIA)


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              64

Comune di Catania

ufficio urbanizzazione e sviluppo edilizio.

Sarà na gara d'appaltu o solitu!

Alla cortese attenzione del Commendato..Rino De Luca, bestia 'ngnoranti e

alfabeta, comu u ponu teniri 'nta postu di sta livatura a unu comu a chistu!... Commendato…Rino u carduni ca è, non è ca ci misi prima u cognomi e poi u nomi, Commendatore De Luca Rino, no! A riversa! Commendatorino(legge la lettera) Ai sensi dell'articolo73 gomma 4 dell'R.D.L. chistu sugnu jù ! R.D.L.e chiustu sugnu jù! Rino De Luca 30/2/1875 e chi è 'ntrunatu ? Accussì chi haju novant'anni jù?. Visti i pareri…visti gli atti..bla bla bla, non trovando alcuna documentazione legale da lei fornita "Ordina"...la demolizione della villa di sua proprietà costruita in località Ognina in quanto: 1° costruzione abusiva. 2° Edificata in terreno demaniale, meno di 30 metri dal mare. 3° sita in zona militare. La demolizione dovrà avvenire entro 30 giorni dalla presente, dopo tale termine provvederemo noi con spese a suo carico. Abbissati semu, e jù ma vuleva vinniri? Mi pozzu vinniri i maceri comu reperti archeologici.


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              65

Niente in manu ca dimostra la data della sua conquista

Deve sapere ca scaltabellannu ammenzu all’archiviu dell’antico acquedotto Lamenano……..

ACQUEDOTTO LAMENANO

Contratto di fornitura acqua

Alla Signora Giulia Marani

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Catania : 30 febbraio 1942

Il responsabile

Barone Eustachio Lamenano


Cu di sceccu...ni fa n'mulu : 3 atti di Angelo Scammacca                                                     pag              66

Comm.re De Luca Cirino

ATTO DI DONAZIONE

A favore del Sig. TURI LA PAZZA

Io Cirino De Luca, commendatori della repubblica taliana, con i poteri

conferitemi, con il presente atto, virgola dichiaro che il legittimo proprietario della costruzione, villa a due piani ecc.ecc. foglio mappale ecc.ecc. in località Ognina, dal momento della posa della prima pietra ad oggi è, due punti il sig. Turi La Pazza che, sottoscrivendo quest'atto, ne acquisisce proprietà, diritti e doveri, passati presenti e futuri.

Catania : 27, marzo,1995

Firmato

comm. Cirino De Luca.