Cui prodest

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Cui prodest ?

Commedia

in

Tre Atti

di

Kramer Moggia

KRAMER MOGGIA

26041 CASALMAGGIORE ( CR) Via Cairoli, 93 tel, 0375 41110 cell. 3396821681

kramer33@alice.it

Ogni riferimento a persone, fatti,situazioni è puramente casuale

Personaggi:

ALDO               Imprenditore  anni   45

ROSA                 sua moglie          “   40

ELIO                       suo cognato  “   35

RINO                suo fratello           “  40

EMMA         sua cognata               “   35

PIERO               assicuratore         “    35

ISA  BRUNI                                  “   35

FABIO               medico                 “   30

PRIMO         add, pompe funebri  “    40

       

Scenografia= uguale per tutti i tre atti.   Sala soggiorno  con porte nelle pareti di Dx e di Sx . Vetrata sulla parete di fondo. il camino sulla parete di Dx,. Il mobilio consiste in: divano, poltrone, tavolino, mobile bar, scrittoio Quadri alle pareti.

Tempo dell’azione scenica:  tempo  attuale, estate


ATTO PRIMO

SCENA PRIMA: Aldo poi Rosa.

ALDO       ( è preoccupato. Seduto in poltrona legge il giornale. Pensieroso si alza va al bar si versa un bicchierino di liquore.E’ sempre molto pensieroso. Ritorna a sedersi e riprende il giornale. Lo scorre un po’,  poi lo butta e medita tenendosi il viso con la mano.

ROSA       (entra dalla porta di Sx, vede suo marito preoccupato. Si avvicina al marito, gli mette una mano sulla spalla. Vede il giornale gettato a   terra. ) Come mai ha buttato per terra il giornale? Ti ha offeso?

ALDO       Ma niente! Io, che non mi sono mai interessato di politica, ora lo faccio per saperne di più. I negozi  chiudono. Solo i supermercati riescono a sopravvivere. Le fabbriche non fanno altro che licenziare i dipendenti. Le prospettive per l’avvenire non sono vivaci di pure preoccupanti. Cerco di capirci qualcosa.

ROSA       Non è certo una novità. Fortunatamente noi non siamo nelle condizioni di quei disgraziati.

ALDO       Per ora no.

ROSA       Non esagerare.

ALDO       Non ci manca molto, però.

ROSA       Non è nella tua indole essere così pessimista.

ALDO       Guarda quante case sono cadenti da mesi. Quanti appartamenti sono sfitti.  Le due costruzioni di via Cavour sono ferme da mesi.

ROSA       Eppure dovrà riprendere questo benedetto lavoro.

ALDO       Se vuoi affittare un appartamento  devi darlo agli unici che te lo chiedono, cioè agli extra.

                 A quei poveri disgraziati, che sono i primi a perdere il posto, e quindi non pagano l’affitto.

                  Però le tasse su quegli immobili li devi pagare ugualmente.

ROSA       Lo so, purtroppo. Guarda quanta gente deve tirare la cinghia. Nei supermercati hanno dovuto aumentare la vigilanza perché stanno aumentando i furti. D’altra parte come vuoi che faccia per vivere quella povera gente.

ALDO       Finiamola qui, altrimenti c’è da impazzire!

ROSA       Hai ragione.

ALDO       Come mai non sei andata a caffè con le tue amiche?

ROSA       Veramente ci sono andata. Se non altro a volte sono divertenti…

ALDO       Come?

ROSA       Le mie amiche hanno la mania del gioco delle carte. Come arrivi, se manca la quarta ti bloccano. Fortunatamente oggi ero la quinta, perciò ne sono stata dispensata.

ALDO       Hai detto: divertenti…

ROSA       Sì, appunto. Una di loro di carte non ne capisce, ma in compenso vuole regolarmente giocare. Così come arriva si siede al tavolo, sola, finché arrivano le altre che naturalmente occupano le altre tre postazioni. Neanche a farlo apposta proprio di fronte all’inesperta si siede quella che veramente è brava, che ricorda tutte le carte. Paola, l’inesperta, butta le carte senza nessuna logica e naturalmente Francesca, l’esperta; si inquieta, la  redarguisce. Da qui nascono tutte le discussioni sul gioco. Ovviamente, per le altre è motivo di risate…

ALDO       …Che, trattandosi di signore,  sono maliziose.

ROSA       ( riprendendolo)Voi uomini invece siete perfetti.

ALDO       Poi te ne sei tornata a casa.

ROSA       Perché sono una barba. Non fanno altro che sparlare di tutti. Io ascolto e mi annoio anche.

ALDO       Non è una novità che le signore abbiano come argomento i fatti altrui… Se poi sono anche un po’ piccanti è ancor meglio.

ROSA       ( andandosi a sedere in poltrona)Io ascolto e non dico niente. Poi quelle per farmi parlare e inserirmi nei loro discorsi, mi chiedono come vanno le nostre cose   del  vostro cantiere. Io rispondo semplicemente che speriamo che si risolva tutto per il meglio …. Tu chiedi a me perché non sono uscita e tu allora?

ALDO       Dopo pranzo non sono uscito?

ROSA       Ma per poco direi.

ALDO       Infatti. Ammetto che il tuo racconto, per certi versi assomiglia al mio. Anche nel mio caffè si gioca a “ pinnacolo” Ti assicuro che ci sono dei veri artisti per quel gioco. Naturalmente uno si sente migliore dell’altro.  Non appena il suo compagno sbaglia, quello viene rimproverato. Ma non è finita. C’è sempre uno, fuori dal gioco, che vedendo tutte le carte, esprime il suo parere. Giovanni, quello fuori dal gioco, per il rimprovero se ne sente di tutti i colori, ma lui impassibile: niente. Da qui, improperi da alcuni e risate da altri.

                  Poi la mia “ congrega”,direi che quasi  mi hanno “ assaltato” per chiedermi le ultime notizie del progredire del fatto del cantiere. Naturalmente il loro interesse nel sapere era di carattere più che altro economico, e giusto per tenere in piedi il discorso.

ROSA       E perché non pensano ai fatti loro?

ALDO       Infatti, con una scusa qualsiasi ho tirato i remi in barca e sono tornato. Volevo andare in ufficio ma, visto che è Domenica ho preferito venire ad annoiarmi qui a casa. Che poi per i pensieri che mi assillano, direi proprio che non mi sto annoiando. Anzi: mi sto preoccupando.           

ROSA       Cerca di darti una mossa. Vedrai che le cose pian piano si sistemeranno.

ALDO       Lo vorrei tanto.

ROSA       Dicono che la valle del Po è soggetta a fatti di terremoto, ma in definitiva qui non è mai successo nulla di grave. Quella sera che eravamo al cinema abbiamo sentito, si che è vero, delle scosse di terremoto, e anche forti se vogliamo, ma non hanno portato  nessun danno, se non il fuggi fuggi degli spettatori.

ALDO       Era sussultorio, se fosse stato ondulatorio, come invece è avvenuto nei giorni scorsi sarebbe stata una catastrofe.

ROSA       Dì pure che giorni fa in città  non è stato tanto grave. Ma noi ne abbiamo avuto la  peggio. Figuriamoci se un terremoto ondulatorio non faceva cadere la vostra  gru.

ALDO       Con tutta la strada libera che c’era, doveva andare a sbattere proprio sul nostro cantiere… proprio mentre si stava lavorando… E quel nostro operaio ne ha avuto la peggio.

ROSA       Lo puoi ben dire. Meno male che ha salvato la pelle.

ALDO       Però, visto che è sua moglie che porta i calzoni in casa, ne sta approfittando. Peggio sta il marito e meglio sta  la famiglia che  ottiene dei vantaggi. E’ vero che abbiamo stipulato un’assicurazione di responsabilità civile , ma purtroppo per risparmiare, i massimali non sono alti. La stavamo montando la gru: quindi non era certo in sicurezza.

ROSA       L’Assicurazione non dovrebbe rispondere?

ALDO       Sai che le assicurazioni vanno a trovare il pelo nell’uovo pur di non pagare…L’operaio è stato talmente sciocco e superficiale; magari per darsi le arie di eroe, che è caduto nella trappola delle domande che il tecnico gli ha fatto; cioè, ha ammesso che in quel momento non portava  il casco.

ROSA       Figuriamoci. Quante volte abbiamo visto i vostri operai portare il casco.

ALDO       E sì, che insistiamo sempre. Specie in quel caso che lavoravamo proprio su strada, con tutto il viavai di persone che c’è.

ROSA       Tu e tuo fratello avete cercato di concordare con sua  moglie una cifra…

ALDO       …Il malanno, che sembra permanente, per lei, è un pozzo di San Patrizio.

ROSA       Ho sentito che quella “ signora”” balla un po’ nel manico” Non sarà che ne approfitti per poi, ottenuto il malloppo vada a goderselo con il suo “avventuriero”…sulle spiagge delle Maldive.

ALDO       Per piacere: Rosa. Non seguire le orme delle tue amiche. 

ROSA       Scusa.

ALDO       In un modo o in un altro spero che quel problema si possa risolvere. Almeno me lo auguro. Se fosse solo quello…

ROSA       Speriamo.

ALDO       Il peggio è che il cantiere è fermo, ed i debiti aumentano al quadrato.

ROSA       Perché?

ALDO       Come perché? Cadendo la gru ha sfasciato un po’ tutto e quel che è peggio è tutto fermo. E’ intervenuta la legge che ha bloccato i lavori.

ROSA       Ma i lavori non vengono bloccati quando c’è un morto?

ALDO       E’ vero. Ma è altrettanto vero che la moglie dell’operaio sa dove mettere le mani.

ROSA       Non sarà per l’aiuto del suo ganzo che sa dove mettere le mani?

ALDO       Rosa?! Per piacere!

ROSA       Ri-scusa.

ALDO       In un primo momento, non si poteva rimuovere la gru per il sinistro dell’operaio. Ma poi è subentrato un altro inconveniente.

ROSA       E cioè?

ALDO       La ditta proprietaria della gru ha una sua assicurazione. Noi per la nostra società ne abbiamo un’altra… Morale della favola: i danni dell’operaio nessuno delle due vuol accollarseli. Perciò le pretese dell’operaio sono tutte a nostro carico. Ecco il vero motivo perché la gru è ancora coricata.

ROSA       ( spiritosa) Beh, almeno quella si riposa.

ALDO       (si alza e va alla vetrata. Guarda fuori) Ma che ridere!  (pausa)   Pensa. Con questo tempo così bello come avrebbe potuto progredire il nostro lavoro…Se si arriva all’autunno è fatta!

ROSA       Perché dici così?

ALDO       Come?

ROSA       ( racconta) Ci mancava qualche giorno a Natale e per quel palazzo antico da ristrutturare ed in particolare il tetto,  di proprietà comunale, hanno messa una gru che poteva servire quasi per fare la toeletta  alla Madonnina del duomo di Milano…Nemmeno, a farla apposta, dopo qualche giorno è nevicato. Te lo immagini quel povero tetto ischeletrito come se la passerà?

ALDO       Non confondiamo il pubblico con  il privato.

ROSA       Ritornando al discorso dell’assicurazione contro il terremoto…

ALDO       …Proprio in questi giorni se ne sta parlando. Sembra quasi che per certe zone, maggiormente soggette, sia obbligatorio. Forse da noi un po’ meno. Sembra anzi che il rischio rispetto ad altre zone sia del 40% .

ROSA       Non mi sembra poco…

ALDO       Figurati quanto viene a costare il premio. Il rischio comunque, per le assicurazioni, è talmente alto che hanno studiato delle clausole che prima di pagare ti fan sudare le proverbiali “ sette camice”. Poi ti lasciano in mutande.

ROSA       (spiritosa) Perché non assicurarsi contro le assicurazioni? Potreste comperarvi mutande nuove.

ALDO       Fai anche la spiritosa!

(pausa)

ROSA       Visto che è festa: perché non andiamo fuori a prenderci  una pizza?

ALDO       Scusa: ma non mi sento proprio. La metteremo in programma per la settimana prossima.

ROSA       Ho parlato di pizza, non di pranzo loculiano…

ALDO       Hai ragione.

SCENA SECONDA: detti Rino, Emma.

RINO        (entrando dà la precedenza alla moglie. Spiritoso) Prego signora.

EMMA      (entrando) Grazie. Comunque sappi che quando si entra in un locale, il primo ad entrare è l’uomo. Giusto per assicurarsi delle presenze nell’ambiente. ( a tutti) Scusate il “calembour”

RINO        Guarda che il galateo parla di luoghi pubblici, non della casa di tuo cognato…(rivolto agli altri) Oggi ci sentiamo un po’ spiritosi. Forse perché è giorno festivo.

ALDO       Siete entrati, proprio in un luogo poco allegro. Stavamo proprio discutendo dei nostri problemi di lavoro.

RINO        Se debbo dire la verità, volevo fare lo spiritoso, proprio per allontanare i  pensieri che rimuginavano nella mia mente. Che voi ben sapete.

(pausa)

ROSA       Da dover venite?

RINO        E’ così una bella giornata che siamo usciti presto per far quattro passi sull’argine.

ROSA       Ci sarà stata tanta gente…

RINO        ( andandosi a sedere) Mentre passeggiavamo verso il ponte, mi son venuti in mente tanti ricordi. (rivolto al fratello) Ti ricordi quando nostro padre andava a prendere la sabbia per il suo lavoro che poi è ancora il nostro?

(Emma si mette in poltrona accanto a Rosa)

ALDO       Certo che lo ricordo. Ricordo, anche,  che ci parlava ,di quando  è stato bombardato il ponte in ferro. Quel giorno, purtroppo anche la “ magana” dei fratelli Formis è stata affondata.

RINO        ( triste)Vedere quel ponte in ferro raggomitolato come se fosse un gomitolo di lana…

ALDO       …E i pontili del ponte di legno che se ne andavano verso la bassa, che sembravano bare vaganti…

RINO        Ce lo raccontava come se fosse successo pochi istanti fa.

ROSA       Per piacere ragazzi: vediamo di ricordare cose piacevoli anziché  scene raccapriccianti.

EMMA      Chissà perché la chiamavano “magana”

ALDO       Non te lo so dire. Come barcone per il trasporto sabbia era sui 10/15 mt.

RINO        Che cambiamento da   allora adesso. Ora è tutto meccanizzato.

ALDO       Quando pensi che a quei tempi il trasporto veniva fatto con i cavalli… Ora siamo già andati sulla luna…

RINO        E nelle costruzioni? Ora ci serviamo di scavatori meccanici… di gru. Allora usavano solo carrucole e con funi tiravano su quintali di materiale…Certo  devono avere avuto dei muscoli da “Carnera.”…

ALDO       Ora noi li dobbiamo avere nella lingua per spingere i clienti a costruire e convincere le banche a lasciarci respirare un po’.

RINO        E le costruzioni? Un tempo con i mezzi che avevano, arrivavano sì e no al terzo quarto piano. Ora si costruiscono grattaceli.

ALDO       Qui, però ti sbagli. La Madonnina del  duomo di Milano, per esempio non ti sembra abbastanza alta? Eppure sono arrivati fino a quell’’altezza… E qualche anno fa.

RINO        Certo che allora c’erano già delle belle teste.

ALDO       Perché? Michelangelo dove lo lasci…

RINO        (spiritoso) A riposare in pace. (si siede)

ALDO       Amen.

(pausa)

EMMA      (rivolta a Rosa) E tuo fratello dov’è?

ALDO       (intervenendo) Il “Nulla tenente” starà facendo un sopraluogo ai diversi bar.

ROSA       (al marito) E smettila di chiamarlo “Nulla tenente” E’ sempre mio fratello…

ALDO       Scusa: tiene qualche cosa? Da impiegato comunale dopo che ha avuto la fortuna di avere un incidente stradale sul lavoro, la sua sola occupazione è stata quella di sottoporsi a regolari visite per mantenere la pensione di invalidità. Certo che è bravo. Riesce anche a farsela aumentare.

ROSA       Spiritoso… E’ stata proprio una sfortuna, altro che fortuna.

ALDO       La sua fortuna è quella di vivere in casa della sorella a spese del cognato.

ROSA       Vedo che quando hai bisogno …non si tira indietro…

EMMA      Però dobbiamo ammetterlo: è un ragazzo simpatico.

RINO        E’ il suo unico capitale.

EMMA      (al marito) La simpatia può anche essere una risorsa…

ALDO       (intervenendo)… Che lui sa ben trattare. Adesso, poi, si è fatto prendere dalla mania ecologica. Qualche giorno fa, con i suoi amici, è andato a fare un giro in montagna e ha portato a casa un coniglio…

ROSA       (accennando ad un sorriso) Che poi in realtà è una puzzola.

ALDO       Quando quell’animale si è sentito in gabbia ha emesso una puzza terribile. Dicono che venga prodotto da ghiandole vicine al sedere…

ROSA       E’ vero. Abbiam dovuto portarla  nella nostra cascina. Là sta tanto bene che non “puzzola”

RINO             (sorridendo) Che bell’intenditore è Elio.

ROSA       Vogliamo finirla?! Lasciamolo stare quel benedetto figliolo!

ALDO       (cambiando tono, rivolto al fratello)  Sabato non ci siam visti. Sei andato, poi, in banca?

RINO        Sì.

ALDO       Allora…?

RINO        Ho parlato con il direttore. E’ una brava persona, ma anche lui ha le mani legate. In questo periodo poi è uno schifo.

ALDO       Lo puoi dire. Si lamentano tutti. Una volta le banche non erano così. Si fidavano. Ti facevano prestiti quasi sulla parola.

RINO        Beh…sulla parola…

ALDO       Se capivano che il tuo lavoro era abbastanza sicuro… il prestito te lo facevano.

RINO        Ora è ben diverso. Per avere il prestito per poter fare quella costruzione che abbiamo in ballo, abbiamo dovuto dare in  garanzia la nostra villa.

EMMA      Villa… beh…

ALDO       Perché: no. La superficie c’è. Non dico un parco ma un po’ di giardino ce l’ha…

RINO        Fai prima a dire, che   solo  l’IMU  che paghiamo, la definisce villa di  prima classe.

ROSA       Lo puoi dire.

ALDO       In definitiva cosa ti ha detto?

RINO        Seppure a malincuore, mi ha detto che se non provvediamo a mettere sul conto una certa cifra, la nostra villa prende una brutta piega.

ALDO       Addirittura?!

RINO        Io, sotto i ponti, a dormire, non ci voglio proprio andare.

EMMA      E’ proprio necessario essere così pessimisti?

RINO        La costruzione che stiamo facendo è un grattacielo…

ALDO       Beh… un grattacielo: no… ma quasi.

(pausa)

ROSA       ( a Emma) Sei, poi, andata a teatro ieri sera?

EMMA      Sì. Direi che sono stati anche bravi. O meglio: bravi nell’interpretazione, molto meno per ciò che riguarda la regia. Almeno secondo i miei gusti, che possono essere anche non esatti, direi soggettivi.  Bella, anche se semplice la scenografia. Ma soprattutto la convinzione che è ciò che chiedo alla Compagnie. Se non sei convinta, non entri nella parte, ed il pubblico , quello che se ne intende, si accorge e rimane freddo.

ROSA       Perché la regia:no?

EMMA      Non mi riferisco in particolare, allo spettacolo di ieri sera. Ma in generale. Quando il regista, per far ridere il pubblico, fa recitare gli attori come marionette non lo trovo giusto, anzi, controproducente. Ancor di più, se  addirittura cade nella volgarità.  Sono del parere che una sensazione, un sorriso  te li debba dare il testo, perché è quello che ti rimane.  Il ridicolo lascia il tempo che trova. Da non confondere con l’attore comico. Il vero attore comico sa essere anche drammatico.  Prendi per esempio: Aldo Fabrizi nella “ Roma città aperta.” Quell’interpretazione ti ha colpito proprio nel profondo.

ROSA       Secondo me può essere vero anche il contrario. Prendi Vittorio Gassman che nasce attore tragico e ti interpreta Brancaleone che è sul comico.

EMMA      E’ vero. Ma in quel caso direi che Gassman fa ridere pur rimanendo nell’interpretazione drammatica. Anzi, direi che fa proprio ridere per quel motivo, ed è anche molto convincente.

ROSA             Se lo dici tu, ci credo. Ritornando allo spettacolo di ieri sera: era divertente?

EMMA      La trama è molto semplice. Un marito per capire se sua moglie è innamorata di lui, con l’aiuto del suo amico medico, finge una finta morte. La moglie capisce il trucco, ma sta al gioco. Finge di fargli le corna con un amico, assicuratore, venuto per controllare, visto che lui aveva una polizza sulla vita.  Così è lei che si diverte. Poi tutto finisce con un abbraccio. “L’usel l’è andà in sla vida e la fola l’è bèla fnida.”    

ROSA       Divertente.

RINO        A proposito. Ieri nel pomeriggio ho incontrato la moglie del nostro muratore incidentato. Come al solito ha avanzate preteseeccessive. Se vogliamo anche un po’ ricattatorie. Per farla quietare le ho detto di passare, meglio che in ufficio, qui da te.

ALDO       Hai fatto bene.

EMMA      Certo che quella donna lì, dei problemi ne sta creando molti.

ROSA       (alludendo) Sembra, anche che al marito provochi dei forti mal di testa. ( con la mano fa le corna)

SCENA TERZA: detti Elio.

ELIO         (da fuori si sente che saluta un amico) Ci vediamo al bar, ciao.

ALDO       Senti il” Nulla tenente” che ha fissato un appuntamento di lavoro.

ROSA       Vuoi finirla? Con i tuoi clienti non fissi a volte un appuntamento al bar?

ALDO       A volte:sì. Per avere un ambiente meno ufficiale.

ROSA       Per l'appunto.

ELIO         (entrando, spavaldo)  Ciao, ragazzi. Invece di andare un po’ a spasso, vi rintanate in casa con una così bella giornata.

RINO        (serio) Sai… Ognuno ha i propri svaghi. Noi come passatempo abbiamo le nostre preoccupazioni.

ELIO         Beh… Alla domenica fate far festa anche alle vostre angosce.

ALDO       Che fortunato questo ragazzo.

ROSA       (riprendendo il discorso interrotto,al fratello) Ti trovo particolarmente divertito come mai?

ELIO              Quel mio amico che ho appena salutato, che tra l’altro è un impiegato dell’IMPS, mi ha dato una bella notizia. Mi hanno aumentata la pensione.

ROSA       Come mai?

ELIO         Mi son dato da fare per far apparire ciò che in realtà non è.

ROSA       Cioè?

ELIO         Sono molto più ferito. (  sorridendo) Non si vede? L’incidente, di cui sapete, mi provoca nel fisico forti dolori che opportunamente analizzati dagli amici medici hanno dato adito all’aumento della pensione per eventuali interventi chirurgici e riposi in località climatiche.

ROSA       Io non ci capisco niente.

ALDO       ( sornione) Io direi; conoscendo tuo fratello ed i suoi maneggi, di capire. Ma lasciamo stare. (rivolgendosi al fratello)  Ciò che hai riferito  del direttore della banca mi fa pensare molto. Quasi mi fa star male.

RINO        Beh… Dovremo pur pensare a come far saltar fuori un po’ di denaro.

ALDO       Sì: ma come? Chiamalo poco,poi…

ROSA       Aldo. Almeno oggi cerca di essere un po’ più sereno e meno pessimista.

ELIO         Ha ragione mia sorella. (con fare pensieroso seppur ironico)Mi sembra di aver capito che si tratta di racimolare un bel po’ di soldi per tacitare l’esosità del direttore…

RINO        Tu la fai facile…Ma come?

ELIO         Vincendo al TOTOCALCIO, per esempio. (va a sedersi)

EMMA      Visto che sai convincere così bene le persone, perché non convinci l’addetto al botteghino di darti qualche bella dritta?

ELIO         (spiritoso) Sì, nel lato “B”

ALDO       Ti sembra il caso di fare dello spirito di patate?

ELIO         Una bella ASSICURAZIONE potrebbe risolvere il problema.

RINO        Sulla vita di noi poveri mortali?...

ELIO         (spavaldo) Perché no? (spiritoso) Basta che uno di voi, dopo aver fatto una buona polizza sulla vita indicando il beneficiario, muoia… Così lo stesso beneficiario incassa ed i vostri problemi sono finiti.

RINO        …E così chi ci rimette le penne ha un loculo sicuro per la vita.

ALDO       Ma che bello spirito…

ROSA       (al fratello) Come fai ad essere così spiritoso?

EMMA      (rivolta a Rosa) Chissà perché tuo fratello, anziché impiegarsi, non abbia intrapreso la carriera dello scrittore e del commediografo, visto che ha tanta fantasia.

ROSA       Una fantasia che in questa stanza invasa da preoccupazioni mi sembra fuori luogo.

RINO        ( a Elio)Visto che sei così spiritoso perché; il morto non lo fai tu? I tuoi cari si addolorerebbero, ma sarebbe questione di poche ora. Quel tanto da arrivare al camposanto.

ELIO         Potrei benissimo farlo io. Riconoscendo di essere stato di peso a voi;  con questo mi sdebiterei.

EMMA      Non ti sentiresti un po’ solo nella tomba?

ELIO         E’ logico che non muoia…

ROSA       Come fai a dire così tante stupidaggini.

ELIO         Io non “stupido” mai. E’ logico che il pubblico non mi debba più vedere almeno fino a che si scorderebbe di me e delle mie sembianze.

EMMA      Nel frattempo andresti fra i frati di clausura?

ELIO         No. Affatto! Penso in una località dell’arcipelago delle Maldive. Naturalmente mi dovreste dare una parte dell’incassato  dell’ assicurazione. Dovrò pur vivere…

EMMA      Certo che sarebbe il tuo ambiente.

RINO        Stiamo facendo dei discorsi così stupidi che quasi quasi mi diverto.

EMMA      Infatti, suscita la mia fantasia. Anzi, credo anche la vostra.

ALDO       (sopra pensiero, interessato) E come organizzeresti la tua dipartita?

ELIO         Naturalmente tutto ha un costo. Basta scegliere le persone giuste all’uopo. Un medico:ingenuo. Un agente di assicurazione “interessato” (con la mano indica i soldi) Una agenzia mortuaria efficiente in senso inverso.

ROSA       Certo che della fantasia ne hai…

EMMA      Ciò che ho detto prima io.

ELIO         Certo che il premio da pagare sarebbe senz’altro alto. Giusto per tacitare certe clausole del contratto di assicurazione.

ALDO       Ci rendiamo conto che sembra quasi che stiamo tracciando una trama di commedia dell’orrore?

RINO        E’ vero… Ma sembra così logico?

EMMA      Logico come?

RINO        Che, come nella situazione in cui ci troviamo, ci sia una risposta paradossale.

ROSA       Beh… Questa è bella!

ELIO         (spiritoso) Ammetterete che vi ho procurato una bella gatta da pelare.

ROSA       Aggiornati; caro fratello: “Una patata da pelare” Anche se fra tutte le bizzarrie che si son dette, “gatta” è più logica; sentite tutte le cose funebri che si son dette.

ELIO         ( enfatico) Bene! Cari i miei ragazzi! L’argomento ve l’ho dato. Ora vi lascio. Vado a ritirarmi nei miei appartamenti. ( con gesto esagerato, alzandosi dalla poltrona) Porgo i miei ossequi alle signore. (esce)

ROSA       Forse è un po’ tardi… Ma un the. Forse, ci sta bene. ( alzandosi) Vado in cucina a prepararlo.

EMMA      Ed io ti seguo. Vediamo di smorzare un po’  questo  (con il gesto)“lugubre” momento  (si alza)

(le due donne escono di scena)

SCENA QUARTA: Aldo, Rino.

 (pausa)

RINO        Certo che tuo cognato è un bel tipo.

ALDO       Infatti, te lo raccomando.

RINO        Però, c’è da dire una cosa.

ALDO       Che cosa? Sentiamo.

RINO        Tuo cognato, quando era impiegato in Comune, ha avuto un incidente che sembrava ridicolo; ma lui ne ha saputo fare una tragedia così ben fatta, da assicurarsi  da viverne.

ALDO       Lo puoi dire.

RINO        Ti ricordi di nostro zio, che a seguito della ferita subita durante il bombardamento in piazza ha saputo gestire così bene le cose che con visite mediche programmate e lunghe degenze in ospedali  nelle migliori zone climatiche ha saputo mantenersi senza fare un tubo per tutta la su vita. Elio, come carattere, mi sembra la sua anima gemella.

ALDO       Sembra sciocco, ma in vero, sa “mettertelo nelle penne” a chi vuole. E’ un vero artista.

RINO        Ha prospettato l’idea di abbindolare l’Assicurazione, che quasi sembra possibile. Infatti, te l’ha presentata in una maniera che sembra logica.

ALDO       Se segui i giornali, non dico come in questo caso, ma si leggono delle cose che sembrano inverosimili. Gente che combina certi imbrogli…

RINO        Leggevo qualche giorno fa, che in una grande società, ora non ricordo in che città, i dirigenti hanno combinato un finto acquisto, non so di che articoli, che in realtà non sono mai arrivati in ditta, ma la cui spesa appariva nella contabilità. Quella somma di denaro , che oltretutto era notevole, è finito su un conto bancario intestato a quei dirigenti.

ALDO       Mi sembra una cosa grave. Però, in fin dei conti si svolgeva il tutto nell’ambito della  società. Il caso dell’assicurazione è ben diverso. Non penso che un’Assicurazione sborsi certe cifre senza andare a controllare minutamente. Ed anche se tutto appare normale ti vanno a tirar fuori certe clausole che nemmeno ti immagini. Trattandosi di Assicurazione Vita se si scopre che c’è stato un imbroglio o magari false dichiarazioni ci va di mezzo anche il codice penale.

RINO        E’ vero anche questo. Però: io non voglio entrare in politica, che tu sai che noi di quella siamo allergici ma quanti dirigenti di partito imputano alla cassa del partito, spese del tutto personali che spesso rasentano cifre direi astronomiche.

ALDO       Purtroppo è vero. Eppure quasi sempre la fanno franca. E quando vengono scoperti, tutto si risolve con una pubblicità negativa. Magari la semplice perdita della poltrona.

RINO        E’ vero. Una pubblicità sorretta dalla stessa televisione.

ALDO       Non sempre la televisione si comporta nel migliore dei modi.

RINO        A quella interessa solo l’audience.

ALDO       E’ vero. A me da fastidio quando vedo quel tal fotografo  che facendo fotografie particolari, e direi molto private,  le vende poi agli stessi interpreti ricattandoli. Naturalmente quelli ci cadono. Specie se le fotografie sono un po’ troppo osé.

RINO        Però uno non è caduto nel tranello e l’ha denunciato. Da qui quel bell’individuo, che tra l’altro è un bel ragazzo, appare spesso in televisione intervistato come se fosse una personalità.

ALDO       Anche perché unito  ad una attrice  dagli attributi speciali. Beh… Lasciamo perdere…

RINO        Stiamo facendo dei discorsi che non hanno né capo né coda. Però il nostro problema rimane.

ALDO       …Questo è un fatto…E che ci fa perdere il sonno.

RINO        Una qualche decisione dobbiamo pur prenderla.

ALDO       Sai che quest’idea mi solletica un po’…Sarebbe la risoluzione dei nostri problemi…

RINO        …Ma ci andrebbe di mezzo la nostra dignità…e non solo.

ALDO       A meno che il tutto avvenga a nostra insaputa.

RINO        E come può essere?

ALDO       L’idea è di Elio. Se lui organizza tutto a nostra “finta” insaputa metto (facendo il gesto) fra ,virgolette” insaputa” visto che non potrebbe non essere possibile: il nostro nome ne uscirebbe lindo e pulito.

RINO        Hai fatto un discorso così arzigogolato che non l’ho capito…

ALDO       Meglio così.

RINO        Il problema della banca è anche notevole, ma direi che non lo è di meno quello dell’operaio incidentato. L’altro giorno, sua moglie, ha portato in ufficio un certificato medico di suo marito piuttosto “ tosto”. Va bene che il medico che lo ha rilasciato, conosce “intimamente “la  signora, almeno per quel che circola nel nostro ufficio, ma è un problema che pesa   anche troppo.

ALDO       E’ vero. Anche quello è un problema da risolvere.

RINO        L’altro giorno, in ufficio, c’era un clima piuttosto pesante. Si capiva che i nostri impiegati erano abbastanza preoccupati. Per il fatto della gru  e di conseguenza il fermo dei lavori, abbiamo dovuto mettere in cassa integrazione gli  operai. Gli impiegati, diversamente in ufficio, sono indispensabili.

SCENA QUINTA: detti, Rosa, Emma.

( le due donne entrano in scena da Sx. Rosa tiene il vassoio con il te,  Emma con un piatto di pasticcini)

ALDO            ( notando il ritardo) Siete andate alla piantagione a raccogliere il te?

ROSA             Mah. Un po’ per lasciarvi soli con i vostri discorsi…

EMMA      …Mentre preparavamo il te, alla radio stavano trasmettendo il resoconto di un fatto di sangue che, come al solito, riguardava la fine di una donna per opera non so bene se di suo marito o di un suo fidanzato.

ROSA       Di questi fatti ogni giorno se ne sente una nuova…

EMMA.     ….Che nuova non è. Voi uomini siete di una prepotenza  smisurata.

RINO        (rivolto al fratello) Puoi immaginarti se una donna non ne approfitta per incolpare noi uomini…

ALDO       …Che siamo santi.

EMMA      Santi quando siete seduti.

RINO        Oh… che bella battuta.

ROSA       Ma vi rendete conto di quante donne, ogni giorno, vengono uccise solo perché l’uomo, o per  semplice prepotenza o per gelosia, penalizza la donna?

EMMA      … Ed entrando in campo religioso una femmina magari si è permessa di assumere atteggiamenti europei…?

ALDO       Questo veramente non lo capisco. Qui voi donne avete ragione.

RINO        Qual è la cosa migliore, che confondersi fra la gente del luogo in modo da diventare una di loro.

ROSA       In questo caso, però, è il marito che prepotente qual è, pretende di mantenere le usanze per imporre il suo dispotismo.

EMMA      Non sarà… Come l’inizio di invasione, come avvenne tanti secoli fa, da parte degli Unni o Mongoli che so io…  della nostra Pianura Padana?

ALDO       Non stiamo ad andare a prenderla per le lunghe… Non sarà che il marito, o meglio l’uomo, in genere,voglia lavare l'onta per le corna che gli ha fatto la “ragazza”?  Ricordiamoci che l’uomo deve difendere la propria dignità di uomo.

ROSA       …E poi magari suicida se stesso giusto per farla finita…

EMMA      …Se gli va bene… Perché se ci pensa un attimo e la voglia di suicidarsi gli va via, finisce in prigione per il resto dei suoi giorni, e va a vivere in compagnia di qualche altro in uno spazio di pochi metri. A pensarci mi viene la pelle d’oca.

RINO        A volte penso che dipenda dal modo di vivere nostro. Troppe preoccupazioni ci assillano ogni  giorno. Forse in tempi passati, pur essendoci carestia si era più felici.

ROSA       Lo credo anch’io. ( pausa) Vi siete chiesti perché vediamo per strada tante persone con il cagnolino? Un tempo i cani erano da guardia ora sono da compagnia. Più sono tascabili e più lasciano scaricare su di sé le angosce della padrona.

RINO        Dì pure anche quelle dei padroni.

ALDO       …E qui ritorniamo ai nostri problemi…

RINO        Un attimo! Cerchiamo di passare queste ultime ore di un giorno festivo un po’ più sul leggero. Perché non andiamo a prenderci una buona pizza?

ROSA       Questa sì; che è una bella idea!

EMMA      … Che condivido.

ALDO       (riferendosi a loro uomini) Noi mentre andiamo a prenderci un po’ d’aria passiamo dalla pizzeria…

ROSA       (dispiaciuta) Ah… Non è che si esca insieme.

ALDO       (spiritoso) Ma dove stai meglio? Se non nella tua dimora…

RINO        …Casta e pura…

EMMA      ( delusa e pungente) Perché non andate in “ friggitoria”?

CALA LA TELA SUL PRIMO ATTO

 

 

ATTO SECONDO

Sono passati alcuni  giorni , per cui la scena deve essere aggiornata. Le poltrone un po’ spostate, sul tavolino un mazzo di fiori, la scrivania leggermente in disordine. Mattino

SCENA PRIMA: Elio, Piero.

(suona il campanello di casa)

 ELIO        ( è seduto alla scrivania. Sta scorrendo distrattamente   il giornale.: Al suono del campanello va ad aprire)

PIERO      (entrando) Ciao Elio

ELIO         (falsamente stupito) Come mai da queste parti?

PIERO      Veramente l’altro giorno sei passato dal mio ufficio, forse per parlarmi?

ELIO         Che sciocco. Non ricordavo. Volevo solo salutarti,e chiederti come stavi. (scherzando) Sabato sera, anzi Domenica all’alba ti ho lasciato che eri un po’” indisposto”.

PIERO      …Alquanto…

ELIO         …Direi…

PIERO      Io: una sbornia come quella dell’altra sera non l’ho mai presa.

ELIO         Lo credo. Hai bevuto quattro dita di grappa di un bottiglione. Va bene che c’hai messo tre ore..

PIERO      Gli amici non facevano altro che farmi parlare perché non puntualizzassi sul bere… Ed io, deficiente; stare al gioco.

ELIO         Però abbiamo passato una bella serata.

PIERO      Sarà… Io non ricordo nulla. Ricordo solo che al mattino mi sono ritrovato con un paio di mutande da donna  rosse addosso. Vorrei tanto saper di chi erano.

ELIO         Indovina.

PIERO      (stupito) Nooo… Davvero? Ed io che non me ne sono accorto…

ELIO         Sta tranquillo. Al di là di averle indossate non hai fatto altro.

PIERO      (deluso) Peccato! Barbara ha perduto un’occasione d’oro.

ELIO         Sembravi un gladiatore nel circo, circondato da un intero pubblico.

PIERO      (dispiaciuto) Che bella figura!

ELIO         Non fartene una colpa. Eri ubriaco.

PIERO      …Fradicio…

ELIO         Pensa che per tornare a casa volevi guidare…

PIERO      E me lo avete impedito?

ELIO         Direi. Ora saresti ancora nel fosso o peggio ancora già dall’argine. Forse un bagno ti avrebbe fatto anche bene…

PIERO      Veramente… Meno male che ho rimesso anche l’anima. Ad un certo punto ho creduto di rimetterci le cuoia. Ti dico la verità che mi sono spaventato.

(pausa)

ELIO         ( cambiando tono) Giusto per rimetterci in sesto, non credi che sarebbe meglio tornare alle origini… Cioè bere un bicchierino?

PIERO      ( sedendosi) Uno solo…Veh.

ELIO         ( va al bar, prende due bicchierini, la bottiglia della grappa e poi serve)(brindisi) Alla tua!

PIERO      Alla tua!. ( pausa lunga) Come mai sei in casa? Ero passato al bar…

ELIO         (serio) Se devo dirti la verità… Sono preoccupato.

PIERO      (altrettanto serio) Perché?

ELIO         Sai che per l’incidente che ho avuto quando ero impiegato in Comune, mi sono barcamenato quel tanto da avere una specie di pensione: proprio pensione non era… tanto che ora la cuccagna è finita. Ed ora mi trovo in braghe di tela.

PIERO      Mi dispiace.

ELIO         Dillo a me!

(mentre Piero è seduto Elio muovendosi dietro la schiena di Piero assume delle espressioni come se volesse convincerlo in modo subdolo)

PIERO      Ma non avevi un’assicurazione?

ELIO         Non so cosa dirti: lo credevo… ma non è così! 

PIERO      Credo proprio che il tuo ufficio abbia sbagliato e tanto anche… E sì, dico: è un ufficio pubblico.

ELIO         (subdolo)  Certo che se avessi un’assicurazione…

PIERO      …Finirebbero i tuoi problemi.

ELIO         Invece che li ho sulle spalle e debbo risolverli.

PIERO      (di animo buono) Io, non è che voglia sfruttare la mia posizione di assicuratore, giusto per prendere una provvigione, ma se tu fossi assicurato…

ELIO         ( falsamente interessato) Ma come?

PIERO      Se tu avessi un’assicurazione, dopo un po’, con un’opportuna visita si potrebbe dire che hai degli acciacchi imputabili  al tuo sinistro  e quindi;  soggetti alla polizza.

ELIO         Sarebbe troppo bello…Fare una polizza, sull’infortunio, non so… su una malattia…

PIERO      Si potrebbe anche fare… ma non è che la mia Direzione vada pazza per questo tipo di polizza, proprio perché e rischiosa e rende poco. L’ideale sarebbe completarla con una polizza vita. Il premio è piuttosto alto e la Compagnia ci guadagnerebbe.

(Elio assume un’espressione, sempre non visto, come per dire: Ci stai cadendo)

                  Sai il premio è allettante per l’assicuratore, un po’ meno per l’assicurato, perché viene a costare un po’…

ELIO         (fingendo) A me interessa l’ utile per la parte infortuni o malattia, non certo per la parte vita, per la quale faccio i debiti scongiuri (completa con il gesto)

PIERO      E’ ovvio… Ci mancherebbe…

ELIO         Mia sorella un po’ di soldi a  parte ce li ha. Mi vuol bene. Mi ha sempre aiutato. Forse me li darebbe anche.

PIERO      Sarebbe l’ideale. Potresti anche parlarne.

ELIO         La beneficiaria, logicamente, in caso di morte ( con le mani fa gli scongiuri) sarebbe lei. Io però non voglio che lei sappia di questa eventuale assicurazione vita.

PIERO      E allora per i soldi?

ELIO         Sai che la mia fantasia non manca di soluzioni… Potrei dire che ho bisogno di soldi perché ho fatto lo stupido con una donna…Tu mi capisci… Lei capirebbe… Magari non vorrebbe sapere nemmeno il nome di  lei.

PIERO      (spiritoso) La Barbara per esempio… Visto che è sempre via…

ELIO         Eh…(pensieroso e falso) Ti ho detto che la beneficiaria “dell’ipotetica fregatura” che il solo pensarci mi fa venire la pelle d’oca, sarebbe mia sorella. Metti il caso che, non so, mi sposi, la beneficiaria non potrebbe essere mia moglie?

PIERO      Tu, il malloppo, lo puoi intestare a chi vuoi e cambiarlo in ogni momento. Non so, però, se c’è un’aggiunta al premio…

ELIO         Quello non è grave…

PIERO      ( serio)  Sia ben chiaro! Non credere ch’io lo faccia per la provvigione!

ELIO         (falso) Certo che no. Sei un amico!

PIERO      Il premio dipende molto, trattandosi di polizza vita, dello stato di salute del contraente.

ELIO         Non credo che sia un problema. Penso di star bene.

PIERO      Veramente l’idea dell’assicurazione è proprio partita dai tuoi acciacchi.

ELIO         Va bene. Ma quelli non sono mortali. Penso che una polizza in più non dia fastidio alla tua Compagnia.

PIERO      Direi proprio di no.

 (si sente sopraggiungere qualcuno)

ELIO         ( serio, con il dito davanti alla bocca, in segno di silenzio) Acqua in bocca!!

PIERO      In bocca.

SCENA SECONDA: detti Aldo.

(Aldo entra in scena, credendo che non ci sia nessuno)

ALDO       (sorpreso) Credevo che non ci fosse nessuno, invece abbiamo anche un ospite.

ELIO         Ero qui con il mio amico Piero, che mi è venuto a salutare.

PIERO      E aggiungo: per assicurarlo della mia indisposizione dell’altro giorno.

ALDO       E’ stato indisposto? Mi dispiace.

PIERO      Un’indisposizione che è durata una notte.

ELIO         (spiritoso a Aldo) Se tu sapessi quanto ha sofferto…

PIERO      (c.s) Le pene dell’Inferno…

ALDO       Ho capito. (porgendo la mano Piero) Piacere.

PIERO      Sono un amico di suo cognato.

ELIO         E’ tanto che ci frequentiamo. Però solo al bar.

ALDO       (spiritoso)  In ufficio volevi dire.

ELIO         (con una espressione come se volesse dire:non stupirti) Il mio amico è un assicuratore.

ALDO       (sorpreso) Ah!

ALDO       ( stando al gioco)Dal viso mi sembra una brava persona. Magari, non apprezzo molto il suo tipo di lavoro, Per le Assicurazioni ho una certa allergia.

PIERO      Come mai?

ALDO       Ultimamente;  il modo di agire   delle Assicurazioni l’ho trovato un po’  a noi avverso.

PIERO      (spiritoso) Ma se tutti ci chiamano “santi. “

ALDO       Se ci fosse mia moglie direbbe: “Quando siete seduti…” Ma lasciamo perdere la battuta           infelice.

PIERO      (distratto) Veramente… con suo cognato…

(Elio  fa cenno, bruscamente, a Piero  di non parlare.)

ALDO       Come?

PIERO      No. Niente.

ALDO       (sempre stando al gioco) Le Assicurazioni in questi momenti, mi stanno creando dei grossi problemi. E direi che non capitano solo a noi. Credo proprio che prima di cadere nello  stipulare una polizza  ci penseremmo molto.

PIERO      Perché dice “che non capitano solo a loro?”

ALDO       Lasciamo perdere. Mi riferisco ad un fatto che è capitato proprio un po’ di tempo fa ad un nostro amico.

PIERO      Mi dispiace…Però, le confesso che ha suscitato la mia curiosità.

ALDO       Voi sapete che un po’ di tempo fa qui da noi ci fu una notevole tromba d’aria…

PIERO      Lo so bene. Le dirò che mi trovavo in macchina e vedevo dei fogli di carta che svolazzavano per aria. Beh erano lastre di eternit.

ELIO         Però!

ALDO       Il mio amico, che per quella tromba d’aria ha subito un bel danno,  ha esposto denuncia all’Assicurazione dell’accaduto, specificando esattamente come è accaduto. In breve: una pianta vicino al  recinto in cemento  del suo capannone si è divelta andando a colpire il recinto. Il danno è stato notevole. L’Assicurazione non ha pagato perché ha ritenuto quel danno dovuto a fattori climatici.

PIERO      Visto che sono fra amici vi darò un piccolo consiglio. Naturalmente vado contro l’interesse dall’Assicurazione.

ELIO         (spiritoso) Fatti coraggio!

PIERO      Quando fate una qualsiasi denuncia di sinistro denunciate solo il danno,cercando di essere vaghi su come è accaduto. Perché è qui che l’Assicurazione va a trovare il pelo nell’uovo per non pagare.

ELIO         Però…

PIERO      Lasciate che sia il perito a trovare la probabile causa. E a volte il perito, se è un po’ presuntuoso, trova lui, magari fantasticando, la causa. Causa normalmente accettata dalla Compagnia.

ALDO       Questo è un consiglio che terrò molto a mente…

PIERO      … Che vorrei non fosse troppo divulgato.

ELIO         Stanne certo.

ALDO       La ringrazio. Forse, prima,  sono stato un po’ troppo ingiusto.

ELIO         Infatti, stiamo andando un po’ “ fuori dal seminato”.

(pausa)     

PIERO      Ora, purtroppo, ho tante cose da sbrigare per cui debbo proprio togliere il disturbo.

ALDO       Mi scusi ancora.

PIERO      Si figuri… Vi lascio. (esce accompagnato da Elio il quale gli fa intendere che tutto va bene )

ALDO       (pensando) Mi sa tanto che mio cognato si stia già dando da fare.

ELIO         (entrando) Mi sa che tu l’abbia messo a disagio il mio amico.

ALDO       Beh… L’idea è stata quella di non fargli dubitare sui nostri programmi. Visto che abbiamo già messo in calendario il programma “Assicurazione Vita”.

ELIO         Naturalmente si deve versare il premio. Per i soldi, ho scelto la prima idea che mi è venuta in mente. Ma il premio è una dura realtà.

ALDO       Per quello non ci sono problemi. Quei soldi sono minuzie.  I problemi grossi sono quelli della ditta.

ELIO         Magari, giusto per che vada tutto a buon fine, sarebbe opportuno rafforzare un po’ la provvigione per il mio amico. Aumenteremmo il suo “entusiasmo”.

ALDO       Ho avuto l’impressione che sia una brava persona. Che il suo impegno sarà concreto anche senza bisogno di supporto.

ELIO         Se la base è buona anche la costruzione cresce meglio.

(pausa)

SCENA TERZA: detti, Rino.

RINO        ( entrando rivolto a Aldo) Sei ancora qui. Pensavo che tu fossi andato in ufficio…

ALDO       Lo stavo facendo.

RINO        (rivolto a Elio) Anche tu qui. Mi sembra di aver sentito qualcuno uscire…

ELIO         Era un mio amico assicuratore.

ALDO       Mio cognato si è già messo in pista.

RINO        In che senso?

ELIO         Ho già messo le prime basi per mettere in piedi il nostro programma.

RINO        Bene. ( spiritoso, rivolto a Elio) Allora ti sei messo al lavoro.

ALDO       ( spiritoso e allusivo, rivolto verso la finestra) Infatti, sembra che pioverà.

ELIO         ( risentito) Figuriamoci se non perdi l’occasione per punzecchiarmi…

ALDO       Certo che per risolvere i nostri problemi ci imbarchiamo in una bella impresa.

RINO        “Il bisogno fa l’uomo ladro”.

ALDO       (rimproverando) Non è che tu abbia un proverbio un po’ più “igienico”.

RINO        L’ho adattato ai tempi.

ALDO       Certo che paragonando la crisi attuale con la”belle epoque” di quando eravamo più giovani c’è una bella differenza.

RINO        Secondo me ti riferisci alla Sardegna.

ALDO       Quelli erano bei momenti! Costruire in Sardegna è stata una pacchia. Non appena prospettavi l’idea ai nostri amici di possedere un appartamento sull’isola, vista mare… quasi facevano la fila per mettersi in lista.

(pausa)

ELIO         Mentre voi vi tuffate in mare, io vado a dare un’occhiata sulla spiaggia del centro. (esce)

RINO        Secondo me tuo cognato ci dà una mano giusto per divertirsi.

ALDO       E’ indubbio che le doti le ha.

RINO        Riprendendo le fantasticherie… E gli appartamenti che abbiamo costruito a Madonna di Campiglio, dove li metti?

ALDO       Ci pensi? Che allora erano le banche che ci offrivano soldi?

RINO        E noi li mettevamo in fila a seconda della simpatia dei direttori…

ALDO       (deluso) Però: come la gente si adatta ai tempi!

(pausa)

SCENA QUARTA: Aldo, Rino, Rosa, Emma.

(si sente giungere, dal chiacchierare che fanno, le donne)

ROSA       ( entrando) Beh?

EMMA      ( entrando) Ma non siete ancor andati sul lavoro?

ALDO       Ci siamo fermati per far quattro chiacchiere con il “Nulla tenente”

RINO        Io direi che faremmo meglio ad aumentargli  il grado. “ Capitano”  per esempio.

ROSA       Come?

ALDO       Noo…  Niente.

RINO        Stavamo parlando della Sardegna.

EMMA      Oh… Che meraviglia.

ROSA       Mentre voi eravate ai cantieri , non abbiamo passate giornate indimenticabili. ( a Emma) Ti ricordi che meraviglie di spiagge abiam visto.

ALDO       E perché non ricordate di quella volta che, sul gozzo in alto mare, vi siete imbattuti in una burrasca…

EMMA      Che spavento.

ROSA       Mi ricordo di Angelo, che ci accompagnava, e che non sapendo nuotare si era aggrappato  al sedile… come unica ancora di salvezza.

ROSA       Beh… Noi non eravamo da meno.

EMMA      Non direi. Noi eravamo semplicemente incoscienti.

ROSA       Quando finalmente abbiamo raggiunto la spiaggia eravamo bianche di sale.

RINO        Infatti. Vi eravate talmente riscaldate  dalla paura che l’acqua è evaporata ed il sale è rimasto.

EMMA      Però… Che bello!

ALDO       In quei giorni c’era con noi anche (rivolto a Rosa) Il “ Capitano”

ROSA       ( con tono di rimprovero) Eh… Dai…

ALDO       Eravamo seduti al bar mentre davanti a noi passeggiavano signorine. Una meglio dell’altra.

EMMA      ( rimproverando) Figuriamoci come avevate gli occhi pendenti.

RINO        Infatti. Elio, che portava gli occhiali, ne ha fissato tanto  intensamente  una, che era talmente bella, che gli è caduta una lente.

(tutti ridono)

ALDO       Naturalmente: risata generale.

(pausa)

ROSA       ( cambiando tono, rivolta a Emma) Noi, sarà meglio che andiamo al supermercato.

EMMA      Andiamo con la mia macchina?

ROSA       Sì.

(mentre le donne stanno per uscire)

RINO        Mentre voi andate a spendere;  noi andiamo a guadagnare.

ALDO       (deluso)  Magari!

(escono)

BUIO

Sono passati pochi giorni. La scenografia lo deve far notare. Sul lato Sx della stanza: una poltrona

con  coperta con funzione di letto. Mattino

SCENA QUINTA: Aldo, Rosa, poi Elio.

(Rosa e Aldo mentre  stanno bevendo un caffè continuano la conversazione)

ROSA       Questa notte ho passato una notte d’inferno. Ho fatto sogni strani. Che non ricordo bene, ma che mi hanno lasciato un amaro in bocca. Palazzi che crollavano… Mio fratello strattonato da individui che sembravano mostri… Tu che lo difendevi come se fossi stato Giovanna d’Arco. Infatti, avevi la sua corazza.

ALDO       Se fai mente locale il soggetto del sogno deriva da una particolare sensazione che ti ha colpito, cui in un primo momento non c’hai fatto caso.

ROSA       Tu dici?

ALDO       Per esempio: i palazzi che crollano si riferiscono ai discorsi che continuamente facciamo sui nostri problemi.

ROSA       Lo puoi dire.

ALDO       Tuo fratello che in questi giorni si comporta in un modo strano, che anche io non capisco.

ROSA       L’ho notato anch’io in verità.

ALDO       Vedi… Ed io che mi son comportato come Giovanna d’Arco, non è altro che un aggiornamento dello spettacolo che abbiam visto a teatro.

ROSA       Bene. Vorrà dire che la prossima volta andiamo a vedere i burattini.

ALDO       ( ridendo) Così sognerai mio fratello ed io che i direttori di banca fan ballare. (serio ) Non giustiziare; spero.

ELIO         ( entra in scena in pigiama) Ciao ragazzi.

ROSA       Beh… Ma non ti sei ancora vestito?

ELIO         No. E’ che sto aspettando il mio nuovo  medico.

ALDO       E chi sarebbe?

ROSA       Non viene il  nostro medico di famiglia?  ( preoccupata)E poi cosa ti senti?

ELIO         (scherzando e toccandosi in ogni punto del corpo) Ho dolori lancinanti. Qui, per esempio. (indica il fegato)

ALDO       ( rivolto alla moglie) Se ci credi te ne racconta delle altre.

ROSA       In definitiva, di che medico parli.

ELIO         . Del solito medico che è già venuto a visitarmi. Un dottore che ho conosciuto in caffè…

ALDO       …Per l’appunto…

ELIO         Che svolge l’attività… Sapete dove. Non fatemelo dire.

ALDO       ( ambiguo) Che fa al caso nostro.

ROSA       Cioè?

ALDO       ( sorridendo) Un emerito luminare.

( Elio va alla scrivania e prende da un cassetto il termometro. Va alla finestra l’apre e mette il

 termometro al sole)

ALDO       Cosa stai facendo?

ELIO         Ho messo il termometro al sole. Anche lui ha  bisogno di un po’ d’aria.

ROSA       ( spiritosa) Perché non gli hai messo il costumino così si abbronza anche.

ALDO       (c.s) Non credo che lo stare nudo lo metta in difficoltà. Poi, nessuno lo vedrebbe.

ELIO         ( c.s.) Anche se fosse? È così esile… e bello…

ROSA       (sentenziando) Oggi è  la giornata dello spirito. E’ meglio che io vada a sbrigare le mie faccende di casa. ( esce)

ALDO       L’altro giorno questo tuo nuovo medico cosa è venuto a fare?

ELIO         Sai che  per i miei guai che ho avuto in seguito al mio incidente durante il mio impiego in Comune, mi sono barcamenato per avere una specie di pensione. Ora la cuccagna è finita.

                  Quindi ho pensato di muovere un po’ le acque. Così mi son fatto ritornare gli acciacchi di prima e con un’opportuna visita del mio nuovo medico, che tra l’altro è in un appropriato ufficio, sembra che le cose si mettano al meglio.

ALDO       Io te lo auguro.

ELIO         Ora sistemato quel problema, mi accingo a preparare l’altro che tu sai.

ALDO       E tu pensi che questo medico…?

ELIO         ( sicuro) E’ su misura!

(si sente suonare il campanello di casa)

ELIO         Per favore: vai tu ad aprire? Sicuramente è il medico.

(Aldo, va ad aprire. Elio va alla finestra prende il termometro e  lo rimette nel cassetto. Poi va a sdraiarsi sulla poltrona, si copre ed assume un atteggiamento molto sofferente)

SCENA SESTA: Aldo, Elio, Fabio.

 

ALDO       ( entra seguito da Fabio) Si accomodi dottore. Le faccio strada.

FABIO      Grazie. ( rivolto a Elio) Come va?

ELIO         (con il solo gesto della mano) Molto male

ALDO       Mio cognato è un testone. L’ho pregato di stare a letto, ma lui niente.

ELIO         Lo sai che stare a letto mi sento ancora peggio.

FABIO      Si tenga coperto almeno…

ALDO       ( visibilmente spiritoso) Prima aveva una forte allergia al “lavoro” ora al letto.

FABIO      ( stando al tono) Quella parola “ Allergia” ci accomuna molto. Per me, non per il lavoro, ma per una conseguenza dei miei studi.

ALDO       Questa è la prima che sento! Anche lei per gli studi?

FABIO      Non mi fraintenda. Le continue ore passate nei laboratori di chimica all’Università, con tutte quelle esalazioni a volte insopportabili; mi è insorta un’allergia agli odori. Un po’ di tutti i tipi. A volte anche addirittura ai profumi.

ALDO       Però… che strano…(Intanto prende la borsa del medico che metta su una poltrona)

FABIO      Grazie. Bene! Visitiamo l’infermo! L’espressione del suo viso è abbastanza allarmante. La febbre?...

ELIO         ( subito. A Aldo) Aldo, per favore: prendi il termometro nel cassetto della scrivania.

(Aldo va a prendere il termometro e lo porge al medico)

FABIO      Vediamo la febbre. ( da il termometro a Elio che se lo mette sotto l’ascella) Come si sente?

ELIO         Un malessere strano che mi dura da qualche giorno. Mi sento un’indolenza improvvisa…

ALDO       (  fra sé) A me sembra che siano anni che sei indolente.

L’ espressione dei tre d’ora in poi deve essere eccessiva. La recita seria e veritiera)

ELIO         Ho continuamente sete…Mi scusi l’intimità: una diarrea…

(Fabio guarda Aldo. )

ALDO       ( con il gesto indica il puzzo) Purtroppo sanguinolenta.

ELIO         Ho un continuo prurito, nausea, I muscoli non mi reggono.

FABIO      ( guardando Aldo, con una espressione eccessivamente allarmata, cercando di non farsi sentire da Elio, e con aria da luminare)  Credo che questa sia bilirubina

ALDO       ( con un’espressione come per chiedere: cos’è)

FABIO      ( preoccupato) La bilirubina comincia ad accumularsi nel sangue e nei tessuti dal momento in cui il fegato non funziona più. Temo che cambierà anche presto il suo sembiante. Diventerà giallo arancio.

(Elio toglie dall’ascella il termometro e lo allunga al medico. Il medico lo controlla e con un’espressione grave guarda Aldo come per dire: la febbre è molto alta. (gli dà il termometro che Aldo riportandolo sulla scrivania gli dà un’occhiata e gli vien da ridere)

(Fabio copre con la coperta Elio. Elio per il caldo si scopre)

FABIO      ( rivolto a Elio) Mi viene un dubbio: lei frequenta persone che… non me lo faccia dire…

ALDO       Dottore… E’ scapolo! E’ ovvio!

(Elio con  l’espressione : Cosa dici?)

FABIO      Può essere un movente (a Elio cambiando tono) Sente prurito ?

ELIO         (con il solo gesto Molto per tutto il corpo.)

FABIO      L’appetito come va?

ALDO       Sono giorni che non manda giù niente.

FABIO      Le urine sono scure?

ALDO       Al confronto l’inchiostro si vergogna.    .

FABIO      ( rivolto a Aldo quasi disperato, espresso con il gesto: Andiamo malissimo) (a Elio. Falsamente rincuorandolo) Su con la vita, che va tutto bene.

ELIO         (con il gesto: grazie )

FABIO      ( rivolto all’ammalato) Ora debbo andare. Passerò presto a visitarla. Cerchi di mangiare.

ELIO         ( con voce tremolante ) Grazie dottore. ( gli allunga la mano , che il dottore non stringe. Saluta con la mano  ) (rivolgendosi anche ad Aldo) Evitiamo i grassi. Insaccati e piatti elaborati a base di carne.                                                                    

FABIO      ( prendendo in disparte Aldo) Sono molto preoccupato. E’ una forma di epatite assai grave. Spero tanto che non sia fulminante.

 

(Aldo è distrutto)(Elio con la mano fa i debiti scongiuri)

ALDO       (rivolto al medico) Dottore l’accompagno. (va alla porta l’apre e dà la precedenza a Fabio)

(escono)

ELIO         ( fra sé) Che sensazione strana. Se ti immedesimi nella parte e  lo fai con convinzione, tutti gli acciacchi che hai rappresentato te li senti addosso veramente. ( si alza va al  mobile-bar, prende la bottiglia del liquore e un bicchierino. Mentre si versa il liquore entra Aldo) Visto che il medico mi ha vietato i grassi, vedo di scioglierli  con l’alcool. ( a Aldo) Te ne verso? ( mentre prende un altro bicchierino e versa il liquore) L’alcool  non sciogli i grassi?

ALDO       Credo proprio di averne bisogno anch’io. ( prende il bicchierino e si  siede) Certo che questo tuo medico è piuttosto strano.

ELIO         Hai notato? E’ un medico che è più portato alla teoria che alla pratica. Non fa altro che studiare. Non mi ha nemmeno provato la pressione.

ALDO       ( distendendo i nervi) Forse, se quella la provava a me l’avrebbe trovata piuttosto alta. A proposito. Credo che al termometro tu gli abbia fatto fare una bella cura elioterapica.

ELIO         Infatti. Hai visto la faccia del dottore quando l’ha letto.

ALDO       L’espressione del tuo viso, la grande sofferenza tua corrispondeva ai gradi del termometro.  

ELIO         Come ti dicevo quello non è sposato, Vive da solo. Credo che non abbia mai avuto una donna. Vista la sua posizione le infermiere nubili gli fanno la corte, ma lui niente. Al contrario quelle sposate, si divertono a fargli una corte eccessiva per divertirsi.

ALDO       Capisco le donne nubili, ma quelle sposate mi sembra che siano sciocchine.

ELIO         Sciocchine, forse in quel senso. Mi sembra, però, che le femmine stiano sopra valicando gli uomini. Guarda solo in televisione. Le presentatrici sono quasi esclusivamente donne. Gli uomini fanno loro da supporto.

ALDO       Perché: in politica cosa stanno facendo? Addirittura certi politici impongono per il Parlamento una percentuale di donne.

RINO        Però non c’è che dire: sono piuttosto efficienti. C’è n’è una, poi, che mi chiedo se si fa la barba.

ALDO       Per prevalere sugli uomini, anche fisicamente, calzano delle scarpe con tacchi  così alti da far sembrare certi uomini come degli ominidi.

RINO        …E quegli “ominidi” spesso sono dei “finocchietti.”

                 

 

SCENA SETTIMA: Aldo, Elio, Rino.

(fuori scena si sente Rino che chiede a Rosa…)

 RINO       Dov’è tuo marito che non è ancora  venuto in ufficio? ( entra in scena) (rivolto a Aldo) Come mai sei ancora a casa

ALDO       Son dovuto rimanere perché è venuto il medico di Elio a visitarlo. E la mia presenza è stata utile

ELIO         Direi proprio.

RINO        Allora è quel signore che ho incrociato. ( rivolto a Elio) E tu cosa ci fai in pigiama?

ELIO         Non è una novità che in scena si abbia il costume appropriato.

ALDO       ( con espressione eccessivamente seria ma falsa) Il medico è venuto a visitare il  “ Capitano” e ha trovato che ha un epatite piuttosto grave, non so se di tipo “A” o virulenta. Comunque potrebbe essere anche fatale.

RINO        ( falsamente serio) Veramente??  Oh che bello!

ELIO         In  un certo senso ora sto prendendo una fregatura.

RINO        Perché?

ELIO         Come perché? Un attimo fa ero più di là che di qua… Non posso certo andare in piazza. Non posso, certo: incontrare il medico.

ALDO       Non ci avevo pensato. ( a Elio)  Hai ragione…

ELIO         Il fatto che io sia moribondo deve rimanere fra noi. Solo il medico deve avere questa certezza. Con il mio amico assicuratore ho già firmato il contratto sull’Assicurazione Vita. Lui deve credermi in buona salute.

RINO        Sembra che tutto proceda nel migliore dei modi.

ELIO         Per il premio gli ho proposto di pagarlo a rate.

ALDO       Hai fatto bene.

ELIO         Sì, però, i soldi non glieli ho ancora dati. Sapete bene che quelli si versano al momento della stipula. Meno male che il mio amico si fida di me.

RINO        Certo che non deve essere un grande psicologo.

ALDO       Lo puoi dire. D’altra parte se abbiamo aumentato di grado mio cognato è perché i galloni se li sta meritando.

ELIO         ( rimproverando) Certo che non perdi l’occasione per punzecchiarmi.

ALDO       Mi sembra di averti fatto un complimento.

ELIO         ( dubbioso) Sarà… Certo che siete bravi a far cadere gli argomenti.

RINO        Cioè?

ELIO         Il denaro del premio…

RINO        Ah…già. Quelli, intanto te li anticipo io. Meno assegni facciamo meglio è.

ELIO         (punzecchiando) Anche perché così evitate  che siano scoperti. Al mio amico assicuratore farebbero una cattiva impressione. (cambiando tono) Ora sarà meglio che mi vada a cambiare. In pigiama mi sembra di essere quasi defunto veramente. (esce)

RINO        ( riferendosi a Elio) Certo che la partita a scacchi la sta giocando egregiamente, direi.

ALDO       ( pensieroso) Speriamo che non faccia “ scacco matto” anche con …

RINO        Cosa dicevi?

ALDO       No. Niente… Pensavo…

(pausa)

RINO        Stavo pensando che, fortunatamente,  i nostri conti personali  li abbiamo in banche diverse da quello della ditta. Perché di spese non ufficiali ne avremo diverse.

ALDO       Pensandoci bene, lo credo anch’io.

RINO        Giusto per rinverdire l’ambiente. Se non sbaglio, quando sono entrato, stavate “sorseggiando” un liquorino. Va bene  che è mattina, ma un bicchierino non mi darebbe fastidio.

(Aldo provvede ad esaudire il fratello)

RINO        La parola “ mattina” mi fa ricordare quando al bar della stazione, mentre al mattino stavamo aspettando il treno per andare a scuola in città, con gli amici avevamo preso il vizio di farci un grappino. Pensa attorno alle sei del mattino…

ALDO       …E ne vai fiero?

RINO        Ti dirò che la giornata iniziava con una certa allegria.   

ALDO       Lo credo bene.

RINO        Cambiando discorso. Fortunatamente siamo riusciti, “ dopo penosa malattia” a togliere la gru caduta  dall’edificio in costruzione. Ora potremo riprendere il lavoro e richiamare gli operai che abbiamo messo in integrazione.

ALDO       Con i tempi che corrono anche quando la costruzione sarà finita, difficilmente potremo vendere gli appartamenti.

RINO        Il direttore della banca verrà a batter cassa, purtroppo inutilmente. ( cambiando discorso)Mi scordavo. Venendo a casa ho incontrato la moglie del nostro muratore ferito. Mi ha detto che sarebbe passata in mattinata qui da te come eravate d’accordo.

ALDO       Naturalmente verrà ad esporre tanti problemi. Direi che, forse, sarebbe opportuno conoscerli prima di affrontarli. Che ne diresti di farla sentire prima da mio cognato. Così possiamo prepararci per le risposte.

RINO        Si può  fare.

ALDO       Visto che dobbiamo andare in cantiere dico a Elio di ricevere quella signora, e fare un sondaggio.

(escono) (pausa)

SCENA OTTAVA: Elio, Isa.

 ( Elio entra in scena, vestito normalmente, va alla finestra, poi alla scrivania .Distrattamente sistema le cose sulla scrivania)   

(Suona il campanello di casa. Esce)

ELIO         Già qui? (esce e rientra in scena dando la precedenza a Isa) Si accomodi signora.

ISA           Avevo un appuntamento con il signor Aldo…

ELIO         Purtroppo ha un impegno in cantiere. Mi ha pregato di ricevere questa bella signora.

ISA           Immagino che lei conosca il motivo della mia visita.

ELIO         Penso che si riferisca a suo marito. (cambiando tono .Inizia il corteggiamento. Deve essere sincero) Le confesso, signora, che quelle poche volte che l’ho vista davanti al cantiere in attesa di suo marito; sono stato attratto dal suo fascino...(dice le doti positive dell’attrice)

ISA           …Lasciamo stare la parte economica che quella rimane una costante negativa. La salute di mio marito è peggiorata. Ho dovuto portarlo al pensionato…

ELIO         …Si sentirà  sola in casa.

ISA           …Per convincerlo ho dovuto dirgli che era per poco tempo . Naturalmente non c’ha creduto…

ELIO         Per una persona sentirsi ricoverato in un pensionato deve essere molto desolante.

ISA           …Ora dalla sedia non si muove. Avrebbe voluto che assumessi una badante…

ELIO         …Con la speranza che sia una brava donna …

ISA           A  parte la spesa che è eccessiva e non posso sopportarla…

ELIO         …E’ anche una spesa per l’assunzione regolare.

ISA           …Avere una donna in casa tutto il giorno. No! Questo poi non me la sento…

ELIO         …E naturalmente  i contributi sono notevoli ed inevitabili.

(in questa scena gli attori debbono rimanere in piedi. Lei fa qualche passo di qua e di là volgendo la schiena a lui. Lui la segue. Ognuno parla per proprio conto con pause )

ISA     ….Dal momento del sinistro la mia vita è un inferno.

ELIO         Signora Isa, mi perdoni, non posso chiamarla signora Bruni perché con questa espressione la sentirei troppo lontana.   

ISA           ….Tutto il giorno debbo fare da infermiera.

ELIO         Quante volte avrei voluto dichiararle il mio sentimento, che tanto vorrei sostituire con  “amore.” 

ISA            …Capisco che è un mio dovere.

ELIO         Conoscendo la sua rettitudine, Il fatto che lei sia stata legata al suo sposo con il vincolo dissolubile del matrimonio, non ho avuto il coraggio di permettermi di distoglierla da suo marito. 

ISA           …Le mie amiche intanto si divertono.

ELIO         Poiché suo marito si trova in un luogo dal quale non potrà più uscire e lei, ancora nella sua giovinezza è ormai sola, mi sento di dichiararle tutto il mio amore.

ISA            …Non passano giorni che non partecipino a serate.

ELIO         Un sentimento che tengo in me e che mai ho rivelato a nessuno. Ma che tanto avrei voluto esprimere per far gioire della mia felicità i miei stessi parenti ed amici.          

ISA            …Mentre io sempre in casa… Come vorrei cambiar vita.

ELIO           Nelle notti insonni vedevo lei in un’aureola gioiosa che mi rendeva felice perché le stavo vicino.

ISA            …Sono ancora giovane. Non nascondo di avere dei desideri.

ELIO         Vorrei tanto che il mio desiderio si avverasse.  

ISA           ( si gira verso Elio. Lo  guarda. Ora accetta la corte) Le dico, francamente, che ho notato quando lei mi rivolgeva     lo sguardo.

ELIO         E non ha scorto in me un prepotente desiderio?

ISA             Non le nascondo che  una certa vanità me l’ha suscitata.

ELIO          …E perché non comunicarmela con un semplice sorriso.

ISA             Le volte che tornando a casa;  mi accorgevo che lei mi seguiva.

ELIO          I suoi passi erano un a solo con il battito del mio cuore.

ISA            Le mie stesse amiche lo hanno notato.

ELIO         …Un cuore che soffre.

ISA            …E invidiata.

ELIO         …Per la sua indifferenza.

ISA            Una certa attrazione per…Non oso dirlo!

ELIO         Come è deludente questa espressione “ Una certa attrazione”

ISA           Quante belle espressioni ha usato che mi lusingano.

ELIO         Vorrei essere un   poeta per esprimermi con frasi affascinanti.

ISA           Lei mi sta deludendo.

ELIO         Come?

ISA           Non si è mai chiesto, quando seguendomi  raddoppiavo il tratto di strada per poter prolungare il suo corteggiamento?

ELIO         Vivevo in un sogno.

ISA           ( cambiando completamente tono. Finalmente lo abbraccia) Che sciocco sei… Quante volte, ahimè, ho cercato di far scendere il ponte lavatoio per poterti permettere di venire ad espugnare il mio castello.

ELIO         ( c.s.) Quanta gioia mi dai.

ISA           Un castello che vorrei fosse disperso sulle più belle rive dei mari del sud, per averti prigioniero fra le mie braccia.

(mentre sono abbracciati entra  Rosa che li vede abbracciati.)

SCENA NONA: Elio, Isa, Rosa.

ROSA       ( sorpresa) Behhh…

ELIO         ( cercando di dare un’altra interpretazione all’abbraccio. Rivolgendosi a Isa mentre scioglie l’abbraccio) Non faccia così: signora. Non pianga. Capisco che le sue preoccupazioni sentono il bisogno di esprimersi con qualcuno.

ISA           (c.s.) Mi perdoni signor Elio. E’ stato più forte di me. Sentivo il bisogno, con un abbraccio, di sgravare il mio , che oso definire: incubo.

ROSA       Perché “ Incubo”?

ELIO         La signora è venuta con l’intenzione di parlare con tuo marito, il quale per un impegno è dovuto andarsene prima che venisse la signora, incaricando me di riceverla.

ISA           Purtroppo ho un problema che da qualche giorno m’ assilla.

ROSA       ( impietosita) Quale signora?

ELIO         Il marito della signora è caduto in una forte depressione che, detto dal suo medico, non si attenuerà.

ISA           Purtroppo!

ELIO         La signora ha dovuto ricoverare al pensionato il marito. Direi quasi: impotente.

ISA           Purtroppo.

ROSA       ( a Isa) Immagino il dolore di entrambi. E’ quasi la fine di un matrimonio.

ISA           Un matrimonio che tanto sentivo.

ELIO         La parte sentimentale non sovrasta, certo,la parte economica. La signora non ha i mezzi per poter pagare la retta. E la direzione del “ricovero” intende batter cassa.

ISA           Fra pochi giorni me lo riportano a casa: (disperata) Ma come faccio? Non ho la forza di vestirlo, portarlo al bagno e là assisterlo nelle sue esigenze intime.

ROSA       Capisco quanto, per un uomo,  deve essere umiliante. Quanto la sua dignità di uomo ne soffra.

ELIO         Quanto sensibile sei, sorella mia!

ROSA       Mi immedesimo nella signora.

ISA           Lo stesso suo sguardo mi toglie le forze.

ROSA       Capisco. ( a Isa) Signora si faccia coraggio. Vedrà che una soluzione si troverà.

ISA           Sì: ma come?

ROSA       Mio marito e mio cognato hanno sempre tenuto di gran conto i propri dipendenti. In modo particolare suo marito, di cui hanno sempre avuto una gran stima.

ISA           Lo spero tanto.

ELIO         Confidi in noi… la prego.

ISA           Ora dovrò tornare nella mia deserta  casa. Una casa che un tempo era così serena.

ROSA       Purtroppo le cose cambiano.

ELIO         Vorrei tanto accompagnarla…

ISA           Non si disturbi. La solitudine mi farà compagnia. Ho tante cose a cui pensare. (sta per uscire e Elio l’accompagna.)

ROSA       Signora: si faccia coraggio.

SCENA DECIMA: Elio, Rosa.

(Rosa va a sedersi) ( rientra Elio)

ROSA       Non è che mi abbia molto convinto l’abbraccio della signora con lo scopo di alleviare le sue preoccupazioni coniugali. Mi è sembrato, invece, un abbraccio piuttosto intimo.

ELIO         Quante storie! Anche se fosse? Dico: ho già un’età piuttosto avanzata per cui non mi posso illudere di conquistare una giovane pulzella.

ROSA       Perché no. Una pulzella della tua età o quasi.

ELIO         La signora Bruni, ha il marito al ricovero e di là non si muoverà certo. Mi sembra una donna abbastanza piacevole. Tu e tuo marito dovreste vedere la cosa abbastanza interessante. Metti che vada a vivere da lei. Toglierei il disturbo qui.

ROSA       Tu sei mio fratello ed  il disturbo certo non me lo dai. I nostri genitori  conoscevano bene il tuo carattere. Han  sempre sperato che, una volta mancando loro, io mi sarei  preoccupata di te.

ELIO         Sì: mamma!

ROSA       Piantala.

ELIO         Non è che tuo marito abbia una grande stima del sottoscritto. Mi sembra, anzi, che mi faccia pesare un po’ troppo la sua ospitalità. Quelle punzecchiature che mi rivolge ad ogni piè sospinto, potrebbero essere sopportate da un bambino ma non certo da un adulto. Quelle sono offese, che francamente mi disturbano assai. Anzi: che mi umiliano.

ROSA       Cerca di capirlo. Ha un sacco di problemi.  Vedere te, che problemi non ne hai,, può suscitare una certa invidia che si esprime in un dileggio.

ELIO         …Che si protrae da anni. Tuo marito infierisce su di me un po’ troppo spesso ed in forma eccessiva. Credo proprio che prima o poi gli presenterò il conto.

ROSA       Vediamo di finirla.

ELIO         Come no?!

SCENA UNDICESIMA: Rosa, Elio, Aldo, Rino.

(entrano Aldo e Rino)

ELIO         Cosa ci fate qui? Che siete appena usciti.

RINO        Abbiamo visto la signora Bruni per strada. Abbiam pensato che fosse appena uscita da casa nostra e il desiderio di sentire le ultime notizie ci hanno fatto ritornare.

ALDO       Spero che tu abbia assolto il tuo compito!

ELIO         Certo.

RINO        Quindi?

ELIO         Per farla breve; il muratore ha avuto un collasso. Sua moglie ha dovuto farlo ricoverare al Pensionato. Di là non si muoverà più. La retta per la signora è  insostenibile.

ROSA       Direi che quella donna è molto preoccupata, e molto anche.

( tutti si siedono)

ALDO       Se ad un certo punto non può sostenere la retta, per forza di cose dovrà pensarci l’Amministrazione Comunale.           

ELIO         Cosa c’entra l’Amministrazione Comunale? Quel poveruomo ha subito un incidente nel vostro cantiere, Voi avete l’Assicurazione… Sarà la Compagnia che dovrà pagare.

RINO        Sappiamo già che tanto la nostra che quella della gru non intendono liquidare…

ELIO         …Di conseguenza il problema torna a voi.

ROSA       Ed è un problema grosso.

ALDO       Come si può risolverlo?

ELIO         Purtroppo è ovvio. La retta del pensionato deve essere pagata da voi.

ALDO       Per la retta non ci penso nemmeno.

ELIO         E non solo. Quella povera donna deve pur vivere. Io le ho promesso che a lei, non  dico che le darete una specie di pensione, ma una certa cifra per poter vivere, direi degnamente, la darete.

ROSA       E’ l’unica cosa che potete fare.

ALDO       (  a Elio) Ma tu gliel’hai promessa?

ELIO         Certo.

RINO        Come ti sei permesso?

ELIO         Mi sbaglio o mi avete dato l’incarico poco fa?

ALDO       Ti abbiamo chiesto solo di fare dei sondaggi… Di sentire le richieste della signora, non di prendere degli impegni a carico nostro.

ELIO         A me è sembrata una cosa naturale.

RINO        ( deciso)Un fico secco!

ALDO       Facciamo una cosa. Alla signora diamo una cifra adeguata. Per il Pensionato ci penserà poi lei.

ELIO         Purché la cifra sia onorevole, mi sembra una decisione giusta. Ho capito che la signora di me ha una certa stima. Anzi, mi spiego meglio: una certa fiducia.

ALDO       Immagino che ti sarai servito delle tue doti di attor sagace, per entrare nelle sue grazie.

ELIO         ( deciso) Non perdi occasione per offendermi!

RINO        ( a Elio)Non mi meraviglio che tu abbia carpito la sua fiducia: con quello che le hai offerto…

ELIO         Comunque; se non è troppo di vostro disturbo vi pregherei di fissare la somma e poi, se permettete, o meglio se ne avrete fiducia, penserò io a dargliela.

ALDO       Direi che sarebbe più opportuno che glieli dessimo noi.

RINO        Può anche darsi. Anzi; senz’altro. Ma è pur vero che con noi potrebbe contrattare e ciò ci metterebbe in imbarazzo.

ROSA       …Ciò che non può accadere se glieli dà mio fratello. Egli in questo caso è un semplice “ commesso”, con il quale non ha senso discutere.

ALDO       E’ proprio vero che le donne una certa sottigliezza di acume  l’hanno più di noi uomini.

ELIO         Ora mi sembra il caso di dedicarci a sistemare le cose al fine di risolvere i nostri- scusate-i vostri problemi.

RINO        E cioè?

ELIO         E’ chiaro che avete deciso di risolvere i vostri problemi…

ROSA       Ho l’impressione che stiate per entrare in decise quanto lunghe discussioni. Sarà meglio che vi lasci  soli. Di cose da fare in casa ne ho anche troppe. Vi lascio ( esce)

SCENA DODICESIMA: Aldo, Rino, Elio.

ELIO         E’ evidente che io debba togliere il disturbo della mia presenza su questa terra,  per dare a voi modo di organizzare la mia dipartita. In questi giorni ho pensato molto dove andare a vivere. E’ evidente che più vado lontano e più è sicura e convincente la mia morte. E’ ovvio che dovrò sostenere delle spese piuttosto notevoli. Non solo per viaggio ma anche per il mio soggiorno. E’ naturale che queste spese siano a vostro carico. Non pretendo di fissare io la cifra, ma confido che vogliate essere piuttosto generosi, considerando l’ utile che ne avrete dalla mia Assicurazione Vita.

RINO        Vedrai caro Elio, che sapremo ricompensare il sacrificio che fai per noi. Te ne saremo riconoscenti.  

ALDO       In certo senso mi trovo un po’ a disagio. Ti ho sempre ritenuto una palla al piede per la nostra famiglia. Ora però il tuo gesto mi ricompensa di tutto.

ELIO         (serio e deciso )Non preoccuparti. Vedrai che ti darò modo di non sentirti più  a disagio. 

RINO        Ora veniamo al sodo. Domani mattina, direi, di passare alla banca e ritirare i soldi che ti dovremo dare.

ALDO       La cifra mi sembra un po’ fuori dell’ordinario, per la banca. Dovremo trovare una scusa, un motivo.

ELIO         Confido che lo troverete.

BUIO – LUCE.

SCENA TREDICESIMA. Elio, Piero.  

(entrambi seduti. Continuando una conversazione)

ELIO         …Certo che quando eravamo giovani dei bei momenti ne abbiamo passati tanti…

PIERO      Ti ricordi quando alla domenica pomeriggio, mentre le ragazze erano sulla terrazza del Lido noi, baldanzosi, ci tuffavamo dalla zattera nelle limpide acque del Po?

ELIO         Veramente limpide non le son state mai. Non sono certo le acque del mare.

PIERO      E alla sera, anzi direi verso mezzanotte andavamo a fare il bagno con le ragazze. Allora non avendo il costume facevamo il bagno nudi.

ELIO         Il bello era che le ragazze si comportavano come se niente fosse.

PIERO      Forse perché il buio non ci faceva notare bene le espressioni del loro viso.

ELIO         Non credo che arrossissero. Bei tempi erano quelli. Proprio opposti a questi nostri.

PIERO      Lo puoi dire.

ELIO         ( cambiando tono) Giusto per mettere i piedi in terra, ti ho invitato a venire qui perché dovevo darti il denaro per la “polizza vita”.

PIERO      Non era urgente. Ho immaginato che mi avessi chiamato per questo motivo. Ho, infatti, portato la polizza da farti firmare.

ELIO         (alzandosi e andando alla scrivania  per prendere i soldi dal cassetto)  La cifra me l’avevi già detta per cui eccoti il malloppo. ( gli da la busta contenete i soldi)

PIERO      (prende la borsa che aveva di lato sulla poltrona e toglie il contratto assicurativo che fa firmare a Elio. Poi la sta rimettendo in borsa , e Elio lo ferma)

ELIO         Quando abbiamo parlato della polizza vita, ti avevo detto che  la beneficiaria sarebbe stata mia sorella. Ciò pensato su. I soldi che ti ho dati, per la verità, non sono quelli di mia sorella ma bensì quelli di mio cognato e suo fratello. Naturalmente ho pensato per escogitare una scusa, per convincerli a darmi i soldi. Naturalmente non ho detto loro il motivo ufficiale. Non vorrei, e qui faccio gli scongiuri, che dopo la mia morte, siano loro a pretenderli.

PIERO      Beh… visto che sono stati loro a darteli…

ELIO         E’ vero. Ma la cosa è diversa. Devo confidarti un segreto.

PIERO      Oh… l’al’ là…

ELIO         Dopo del terremoto, ogni qual volta andavo in ufficio da mio cognato, vedevo una signora che già da subito mi ha colpito. Quella signora è la moglie dell’operaio che ha subito quel sinistro di cui sai.

PIERO      Infatti, ci sono in ballo addirittura  due assicurazioni che si contendono il “non pagare.”

ELIO         Per l’appunto. A quella signora ho fatto il filo. Ti dico la verità: le ho aperto il mio cuore. E credo che anche a lei il sottoscritto  non sia indifferente.

PIERO      E suo marito? Vi ha dato il suo “placet”?

ELIO         Ti prego! Suo marito è alla casa di riposo e da lì non ne uscirà più.

PIERO      Così: intendi sostituirlo.

ELIO         Non essere così severo. Sua moglie è ancora giovane e mi sembra che abbia il diritto di vivere la sua vita in modo umano.

PIERO      Filosofeggi anche…

ELIO         In definitiva vorrei dimostrarle il mio sincero sentimento. Spero che sia una cosa che non avverrà, perlomeno in tempi rapidi. Ma vorrei che la beneficiaria della mia polizza vita fosse lei. Penso che questa mia decisione la convinca della mia sincerità.

PIERO      Lo credo bene! La polizza è tua. Ne puoi disporre a tuo piacere.

ELIO         Ti ringrazio.

PIERO      ( spiritoso) Certo che come “dono di nozze” non è proprio vivace. Forse un bell’anello con un diamante sarebbe più “brillante.”

ELIO         Certo che non demordi…

PIERO      Cerco di non drammatizzare.

 si sente il sopraggiungere di Rosa)

ELIO         Questi sono i passi di mia sorella. Della faccenda della polizza vita non ne sa ancora nulla. Non gliene ho mai parlato. Ancor più come beneficiaria. . Mia sorella mi vuole un gran bene. Per me è stata come una madre. Per lei sentir parlare di “polizza vita” su di me sembrerebbe un triste presagio. Sai anche tu come le donne sono sensibili.

PIERO      ( spiritoso) Infatti, hai provveduto a non darle questi lugubri pensieri.

ELIO         Certo che da quando ho stipulato questa “polizza vita” non faccio altro che pensarci. Ti dico la verità che mi sento pervaso da una continua inquietudine. ( spiritoso ed indagando) Non vorrei che mi portasse alla tomba troppo in anticipo.

PIERO      ( spiritoso) Non ti preoccupare. Puoi morire anche domani. Visto che hai già firmato il contratto puoi “dipartire” quando vuoi.

ELIO         Dì! Vuoi andare a farti friggere…

PIERO      Proprio tu te la prendi. Tu che sei il Re degli spiritosi.

ELIO         E’ vero anche questo.

PIERO      Senti. Visto che la parte burocratica è già stata assolta, perché non andiamo a concluderla, in forma ufficiale al bar?

ELIO         Purtroppo non ce la faccio. Ho un sacco di cose da sbrigare. Mio cognato mi ha dato cose da adempiere, e visto che ne sono debitore devo pur assolverle.

PIERO      Va bene. Ci vedremo al bar quanto prima. Ora però ti debbo lasciare. Anch’io ho certe incombenze da sbrigare.

ELIO         Scusami. Ti accompagno. (escono)

BUIO - LUCE

SCENA QUATTORDICESIMA: Aldo, Rino poi Rosa ed Emma, poi Elio.

(I due fratelli chiacchierando entrano in scena.)

ALDO       (continuando la chiacchierata) …E le nostre donne dove sono?

RINO        Dove vuoi che siano… al supermercato.

ALDO       Non ci vuole una gran fantasia per immaginarlo. Quando non sanno cosa fare vanno al supermercato a spendere dei soldi.

RINO        D’altra parte cosa c’è di meglio che andare a far la spesa là. Vai in macchina  e sen’altro trovi il posto, ciò che spesso non trovi  nelle vie del paese.

ALDO       E’ vero. Là ci sono tutti i negozi. Trovi ciò che vuoi, ciò che ti serve dalla frutta alle scarpe ai vestiti e tutte le cianfrusaglie  che vuoi.

RINO        Magari ci scappa anche il caffè. D’estate c’è fresco e d’inverno un discreto teporino.

ALDO       E’ stata una bella idea da parte delle grandi ditte, ma una bella fregatura per i negozianti.

RINO        Infatti, se ti guardi attorno ci sono un sacco di negozi con la scritta “Affittasi” o “ Vendesi” per cessata attività.

ALDO       Anche i negozianti hanno delle belle manie. Pretendono che nelle strade si possa posteggiare la macchina. Magari arriva uno lascia la macchina davanti al negozio e poi va a prendersi un caffè.

RINO        Forse l’ideale sarebbe di rendere il centro cittadino “ area pedonale”, come d’altra parte ci sono, ormai, in molte città. Le persone “ deambulando “ si fermano a contemplare  le vetrine, e magari, entrano in negozio per l’acquisto, ciò che non fanno passando con l’automobile.

(pausa)

ALDO       E’ proprio vero che ognuno ha i propri problemi. Noi abbiamo il nostro solito. A proposito: sei passato dalla banca?

RINO        Certo. Ma il direttore ti dà la solita risposta. Vuole delle garanzie.

ALDO       Ora che possiamo riprendere i lavori perché abbiamo tolto quella dannata gru, una volta finita la costruzione possiamo vendere gli appartamenti ed incassare.

RINO        Sarebbe troppo bello. Pensa se tornassero i tempi del “50. Allora si andava d’invidia fra noi costruttori: chi riusciva a costruire di più. Il lavoro era tanto e di disoccupati molto pochi, anzi, si accettava già qualcuno che veniva da fuori.

(pausa)

ALDO       Ora veniamo al discorso che ci interessa molto di più.

RINO        Cioè?

ALDO       La “polizza vita” su mio cognato. Credo proprio che le nostre speranze siano su quella riposta.

RINO        Già…. I soldi glieli abbiamo già dati e credo che la polizza sia già stata firmata….Però… Non ne abbiamo mai parlato su chi sarebbe il beneficiario.

ALDO       Mah. Sua sorella direi.

RINO        E perché: non noi. In fin dei conti la polizza l’abbiamo pagata noi.

ALDO       E’ anche vero. Però mi sembra che la faccenda sarebbe forse un po’ troppo sporca. Mi sembra un po’ troppo commerciale.

RINO        E’ vero anche questo. Ma sì. Tanto è la stessa cosa. Naturalmente tua moglie questo non lo sa.

ALDO       Già. E mi sembra che sia opportuno rendere edotte le donne sul   motivo di questa “losca” polizza vita.

RINO        …E di tutto ciò che ne seguirà.

ALDO       Conoscendo mia moglie credo che sia un’impresa ardua. Mettere in campo la vita di suo fratello, lei che lo considera come un figlio. Non sarà facile.

RINO        D’altra parte è un problema che dobbiamo pur affrontare. Chissà mia moglie come interpreterà tutto ciò.

ALDO       E’ evidente che dobbiamo convincerle appieno. Dovranno anche loro, quando è ora, recitare la loro parte come si conviene. Noi tutti dobbiamo essere convincenti.

RINO        E’ vero. Se tutto va bene, dopo tutta questa recitazione  potremo un domani,  anche, dar vita ad una compagnia teatrale. Convincere il medico e l’assicuratore per l’avvenuto decesso  ci pensa tuo cognato Elio con la sua “verve “ e fantasia.

ALDO       Non credo. A  meno che non lo faccia venendo dall’al “  di là”.

RINO        Che stupido! Non lo facevo già defunto.

(si sente il chiacchiericcio delle donne )

ALDO       Mi sbaglio: o sento il sopraggiungere delle nostre signore.

RINO        Vuoi dire? Di solito quando vanno a far spesa, specialmente nei centri commerciali dove sono esposti vestiti e scarpe si dilungano non poco.

ALDO       Se poi incontrano qualche amica, una bella chiacchierata al bar la fanno.

RINO        Dici che sarà meglio che cominciamo a mettere un po’ di fondamenta sull’avvenire che verrà?

ALDO       Direi di:sì. Prima risolviamo questa faccenda e meglio sarà. La situazione economica si fa ogni giorno più pesante.

RINO        Le banche dalla loro  decisione negativa non di muovono di un pelo.

ALDO       Che vadano a farsi friggere anche loro!

RINO        Le chiamo io. (esce. Da fuori Con tono spiritoso)  Signore. Se non vi dispiace i vostri mariti gradirebbero avere il piacere della vostra presenza. Se volete accomodarvi.

ROSA       (sempre da fuori) Direi che non è il momento più opportuno. Siamo già in ritardo sulle nostre faccende domestiche.

EMMA      Ciò che non è certo il vostro problema.

ALDO       (gridando) Entrate; che sicuramente parleremo di  un problema che riguarda tutti noi: (fra sé) Purtroppo.

(le mogli e Rino entrano in scena)

ROSA       Perché: parlarne a tavola non si poteva?

RINO        Le famiglie sono disgiunte e l’argomento implica la presenza di tutti attorno ad uno stesso tavolo.

ALDO       …Anche perché il boccone vi andrebbe di traverso.

EMMA      (preoccupata) Mi sbaglierò; ma…

(le donne prima l’una poi l’altra si siedono)

ALDO       Infatti.

RINO        ( risoluto) Vi sarete accorte anche voi che la situazione economica della nostra ditta sta andando a rotoli.

ROSA       Non ti sembra di esagerare?

RINO        Direi proprio di no.

ALDO       Dovremmo, ora che la gru sul tetto non c’è più, riprendere i lavori. Richiamare in servizio gli operai. Non abbiamo potuto pagare loro gli stipendi per mancanza di fondi. Figuriamoci come saranno entusiasti di lavorare gratis.

EMME      Quindi cosa pensate di fare?

RINO        Non sarà una cosa di pochi giorni; ma abbiamo in progetto una soluzione che per lo meno calmerà le esigenze dei nostri operai.

ROSA       Certo che avete certe espressioni del viso che certo non preludono e notizie felici.

EMMA      (rivolta a Rosa) L’hai notato anche tu.

ROSA       Non ci vuole certo uno psicologo.

ALDO       L’unica soluzione ai nostri problemi l’abbiamo trovata nel campo assicurativo.

EMMA      Cosa c’entra poi l’Assicurazione ?...

RINO        Avremmo pensato: anzi: abbiamo deciso che l’unica soluzione è l’ “Assicurazione Vita

ROSA       Cosa c’entra, poi, l’Assicurazione Vita?  Avete l’intenzione di risolvere il problema con una “suicidatura” collettiva.

ALDO       No certo. La “dipartita”, è a carico di tuo fratello. E’ lui su cui è stata stilata la polizza.

ROSA       Beh… Ma dai i numeri?

ALDO       No certo. Anzi per dirla chiaro e tondo  è stata proprio una sua idea. Sentendosi in colpa per essere stato, per anni, mantenuto da noi ha voluto, in un certo senso sdebitarsi.

EMMA      Io comincio a non capirci un tubo.

RINO        Naturalmente per incassare i soldi dall’Assicurazione Elio deve morire.

EMMA      Beh. Ma siete impazziti.

ALDO       Naturalmente Elio non morirà. La sua morte fasulla sarà solo una costruzione sulla quale noi tutti dobbiamo lavorare.

RINO        Incassata l’Assicurazione tutti i nostri problemi  saranno risolti.

ROSA       Io credo che stiate dando i numeri. Ma come fa mio fratello morire e  nello stesso tempo stare al mondo?

ALDO       Certo che non potrà stare in casa per sempre. Abbiamo già previsto che si trasferirà all’estero dove naturalmente dovrà soggiornare per un po’ di tempo.

ROSA       Come per un po’ di tempo? E non pensate che gli assicuratori non se ne accorgano? …Beh. Ma che discorsi sto facendo. Secondo voi io dovrei togliere dalla mia vita la presenza di mio fratello. Ma voi siete pazzi!

RINO        E’già  stato tutto programmato. (dubbioso) Sì, insomma; a grandi linee.

ROSA       Non è che siate stati influenzati da una commedia di Feydeau ?

ALDO       Ti sembra che questo sia il momento di parlare di teatro?

ROSA       Se questa non è una commedia: cos’è?

ALDO       E’ una cosa tremendamente seria!

(si sente il sopraggiungere di Elio che canticchia)

EMMA      Senti il “redivivo” che sta giungendo. O è già il suo fantasma?

ROSA       (sconsolata) Mio fratello non si smentisce mai! Questa poi sovrasta tutte le sue fantasie.

ELIO         (entra spiritoso) Salve gente. Ma ci siamo proprio tutti. (guarda l’espressione del viso di tutti) Beh? Ma vi è morto il gatto?

ROSA       ( a Elio) Io mi domando dove hai la testa. Come puoi fare una cosa simile. Se viene scoperto questo vostro imbroglio finisci in prigione.

ELIO         (comprendendo l’argomento) Ah,già. Ma che prigione. Ho già tutto calcolato.

ROSA       Ma l’assicuratore, il medico, che penso, dovrà confermare il tuo decesso pensi che siano proprio così sempliciotti?

ELIO         L’assicuratore è un mio amico e certo non arriverà a denunciarmi, anche perché in un certo senso dovrebbe dimostrare il perché ha emessa quella polizza.

ROSA       Forse non lui ma i suoi capi.

ELIO         I suoi capi, se le cose le facciamo bene, non avranno nessun sospetto. La polizza è stata stilata al meglio. Il mio amico ha dichiarato in polizza che ho una malattia grave e loro l’hanno bevuta anche perché hanno potuto,così, aumentare di molto il premio.

RINO        (intervenendo) Ecco come si spiega il perché di tutti quei soldi che abbiamo dovuto versare.

ROSA       E il medico ce lo siamo scordati?

ELIO         Anche quello vedrai che lo sistemeremo a modo. (rivolto a Aldo) Ti ricordi quando è venuto a visitarmi che ha puntualizzato di essere allergico agli odori?

ALDO       Certo che mi ricordo.

ELIO         Nel momento della mia “ dipartita” andremo a prendere in cascina la puzzola che ho portato a casa in occasione di cui già sapete. Il puzzo sarà talmente tanto che si fiderà della vostra dichiarazione per la mia morte. Non andrà certo a controllare. E questo credo che valga anche per gli addetti alle pompe funebri.

EMMA      Ma che bravi! E come spiegate la puzza?

ELIO         Avvertirete gli interessati dopo un giorno o due. Direte- ed il medico lo confermerà- che la mia malattia porta ad una veloce decomposizione dell’organismo.

EMMA      Ed il tipo del puzzo?

ELIO         Non staranno certo ad analizzarlo, specie se voi sarete convincenti.

RINO        Qui credo di avere qualche dubbio.

ELIO         Avete presente il puzzo della puzzola? Non ve lo ricordate? Gli addetti alla preparazione del defunto nella cassa, quando voi direte di pensarci voi, anche perché esprimerete  grandi sentimenti di affetto; pur di non dover sopportare quel puzzo, che già si sentirà dalla mia camera, non avranno difficoltà a credere, anche perché sono dipendenti e voi sapete che i dipendenti se c’è da evitare noie e lavoro non si tirano indietro.

RINO        Questo è anche vero. Degli esempi li abbiamo anche noi in cantiere.

ELIO         Per l’appunto.

EMMA      Io credo di vivere in una gabbia di pazzi.!

RINO        Pazzi; che se sanno ben reagire risolveranno i notevoli problemi che incombono sulla nostra attività, e aggiungerei anche sulle nostre famiglie.

ROSA       Mi sembra di assistere ad uno spettacolo “ horror”. Per me siete dei pazzi.

ALDO       Comunque voi donne non vi dovete preoccupare. Provvediamo noi a tutto. Voi dovrete, quando sarà opportuno, sciogliervi in una valle di lacrime. Magari il puzzo della puzzola vi darà anche una mano.

(pausa)

EMMA      Credo proprio che sarà ora di andare a risolvere i problemi di cucina.

ROSA       (rivolta agli uomini) Preparatevi a pranzare con quello che ci sarà.

RINO        Andate pure. Questo dente finalmente ce lo siamo tolto.

(le donne escono)

ALDO       (mentre va al buffet a prendere vino e bicchieri ) Intanto noi calmiamo  le nostre preoccupazioni. ( guarda la bottiglia di vino, poi si ravvede e prendendo la bottiglia della grappa)  Anzi. E’ meglio che con un buon bicchiere di grappa le anneghiamo addirittura!

CALA LA TELA SUL SECONDO ATTO

 

                         

.

ATTO TERZO

Solita scena, con un po’ di disordine nel mobilio per indicare giorni trascorsi e la solita poltrona con coperta per l’infermo. Pomeriggio.   

SCENA PRIMA: Elio, Aldo, Rino, poi Rosa e Emma.

(tutti seduti)

ELIO         (rivolto a Aldo) Sai che quasi quasi, questa mattina, quando è venuto il mio amico medico per la solita visita, ormai  l’ultima prima della mia morte, facevo fatica  nel trattenermi dai  complimentarmi per la mia interpretazione.

ALDO       Direi, proprio che sei stato bravo.

ELIO         Abbiamo ripetuto la scena del termometro, e lui è rimasto “allibito” Ho anche avuto l’idea di mangiare uno spicchio di aglio per far in modo che  non si avvicinasse troppo, magari per sentirmi i battiti del cuore e la pressione.

ALDO       Infatti. Dalle sue espressioni ho avuto la sensazione che si trovasse di fronte ad un futuro cadavere.

ELIO         Di pure che sono stato un artista.

ALDO       Beh, come al tuo solito del resto.

ELIO         Per l’amico assicuratore abbiamo fatto bene a non informarlo e tenerlo lontano da casa. Meno interesse ai miei problemi e meglio è.

ALDO       Ora, direi che sarebbe meglio disporre il piano.

RINO        Mi preoccupa un po’, anzi,  non poco, il problema dei manifesti sulle bacheche. Sapete che, mi sembra sia una cosa obbligatoria per avvertire gli eventuali interessati economicamente.

ELIO         C’ho già fatto io mente locale. Io morirò questo prossimo  venerdì sera in modo che per Sabato e Domenica, essendo giorni festivi, il manifesto non sarà esposto, quindi eviteremo le visite. Per il medico che dovrete avvertire, inscenerete un’opportuna messa in scena. Per quelli della cassa da morto, li pregherete di portare la cassa subito. Anche per loro la solita messa in scena.

RINO        Mi preoccupa il manifesto.

ALDO       Penso  che non sia un problema. Non è la prima volta che si espone “a funerali avvenuti. “ 

ELIO         Magari vi costerà qualcosa, ma se convincete quello che espone i manifesti di evitare di farlo, magari dicendo che per voi sarebbe una cosa troppo triste…

ALDO       Penso che si possa fare. Se proprio proprio  l’indomani della esposizione vediamo di farli strappare. Non sarebbe la prima volta che succede.

RINO        E per il tuo amico assicuratore, visto che è un tuo amico, dovremmo avvertirlo subito.

ELIO         Ciò non è grave. Gli direte; a funerali avvenuti; che presi dall’organizzazione della “dipartita” ma soprattutto presi dal vostro grande dolore, (i due fratelli si guardano alquanti increduli)  gli direte che vi è sfuggito di mente. Mi sembra che sia abbastanza normale.

ALDO       E per le nostre donne?

ELIO         Meno vengono in scena e meglio è. Sempre che siano disposte ad addolorarsi. In modo particolare mia sorella.

ALDO       Quella mi sa che sarà un problema.

ELIO         Aiutatela con un po’ di cipolla.

RINO        Fai anche lo spiritoso!

ALDO       Mi sembra che abbiamo già predisposto il tutto.

ELIO         Beh: veramente direi di no. C’è la parte economica per il mio viaggio e la mia permanenza nel “ campo santo” alle Maldive.

RINO        E’ vero anche quello. (i due fratelli si guardano) Hai già fatto  un po’ il conto di ciò che ci verrà a costare?

ELIO         Dire io una cifra mi sembra un po’ scorretto da parte mia. Voi siete nel commercio. I prezzi li potete anche immaginare. L’importante è che non mi facciate fare il “pezzente”.

ALDO       E va bene! L’importante è che tu “muoia” in pace.

ELIO         Amen! Vai a  farti friggere!

RINO        Per la verità, conoscendoti, abbiamo immaginato che tu non volessi stabilire la cifra anche perché dandoci questa responsabilità avrai creduto che la cifra stanziata da noi sarebbe stata maggiore della tua. Direi anche che te la sia guadagnata,

ALDO       (si alza e va alla scrivania dove prenderà la busta con dentro il denaro) Eccoti il malloppo. Puoi anche contarlo.

ELIO         Mi fido. Ora non mi resta che prepararmi alla partenza. La valigia è già pronta. Penso che uno di voi mi accompagnerà all’aeroporto. Direi che è meglio che partiamo quando ci sarà buoi.  Non si sa mai.

(si sente il sopraggiungere delle donne per il loro chiacchiericcio)

RINO        Stanno arrivando le nostre donne.

ALDO       Se c’è una cosa che mi disturba sono gli addii.

ELIO         Francamente vi dirò che lasciare mia sorella mi manca un po’ il cuore. Per me è stata una madre. Mi mancherà molto.

ALDO       Solo che tu non la vedrai mentre io dovrò sopportare i suoi pianti.

ELIO         Non credo. Lei sa benissimo che dove mi troverò starò bene. (pausa) Ora che ci penso, mi chiedo come faremo a comunicare. Non potrò, certo, mandarvi semplici lettere col mio nome come mittente. E anche con il cellulare c’è da stare attenti, Spesso il Commissariato postale si intromette nelle comunicazioni private. Specie se vengono dall’estero.

RINO        Questo proprio:no. Sarebbe di una stupidità enorme.

ALDO       Anche perché essendo noi conosciuti, il postino, di certo, ne approfitterebbe per dare una notizia che certamente, non sarebbe comune.

RINO        Cercheremo di inventarci il nome di un nostro rappresentante all’estero. D’altra parte anche tu (rivolto a Elio) sarà opportuno che assuma un nome nuovo.

ELIO         C’ho già pensato. Non lo so ancora, ma il nome e cognome inizierà con le lettere iniziali mie.

RINO        Certo che ora tu partirai dall’aeroporto con il tuo nome e cognome.

ELIO         E’ vero. Però non sono ancora estinto.  

(entrano le donne)

ROSA       Come mai siete tutti a casa? (riferendosi a Aldo e Rino) Voi due non in ufficio?

ELIO         Per evitare che tu soffra troppo in anticipo  non te l’ho voluto dire prima, ma sto partendo. Ormai ho tutto pronto.

ROSA       Come stai partendo?

ELIO         Ho creduto che trascinare questo tormento a lungo fosse inutile. Prima risolviamo il problema meglio è.

EMMA      Beh, dico: non stai mica andando in piazza. Chissà quando ci rivedremo.

ELIO         Certo dovrà passare un po’ di tempo.

RINO        Direi: molto tempo.

ALDO       Il tempo perché si calmino le acque.

ROSA       (esplodendo) Ma si poteva arrivare a questo punto? Ma dove avete la testa tutti voi?

ALDO       Rosa. Ti prego di contenerti. Ciò che abbiamo fatto doveva essere fatto.

RINO        … Sembra una decisione assurda per la risoluzione dei nostri problemi, ma a questo punto alla soluzione dei nostri problemi dovevamo porre termine.

ELIO         Rosa:ti prego. Siamo giunto ad un punto di non ritorno. Fattene una ragione. Non credere che per noi ed in particolare per me sia stata una cosa facile. Non hai idea quante notti insonni ho passato dal momento che abbiamo architettato questo… Non so nemmeno trovare il termine giusto.

ROSA       Te lo dico io: pazzoide. ( pausa. Affranta al fratello) Tu non immagini quanto io stia soffrendo.

ELIO         Lo so. ( va ad abbracciala) Perdonami.  … Però, il pensiero di non più esservi  di peso, in un certo senso mi dà un  certo sollievo.

ALDO       ( al cognato) Non dire questo.

RINO        (si sgranchisce la gola)

ELIO         (saluta ed abbraccia con assoluta convinzione tutti, in particolare la sorella, dalla quale a stento si disgiunge)  Chi mi accompagna?

RINO        Vengo io.

BUIO

La solita scena  preparata in modo che dia il senso funebre. Sabato mattina.

 

SCENA SECONDA: Rosa Emma, Aldo, Rino.

(sedute)

ROSA       Ti rendi conto che di là c’è mio fratello morto?

EMMA      Certo che i nostri uomini si sono imbarcati in una bella impresa.

ROSA       … E non so come andrà a finire. Sono solo poche ore che mio fratello se ne è andato e già mi manca.

EMMA      Per la faccenda con il medico per cui non poteva farsi  vedere in giro per il paese, l’ho visto uscire piuttosto spesso quando c’era buio.

ROSA       Me ne sono accorta anch’io.

EMMA      Chissà dove se ne andava. Non credo per incontrare i suoi amici. Non sarebbe stato prudente. …  Non credi che sia uscito per incontrare magari qualche signora?

ROSA       Ti ricordi quel giorno che la moglie dell’operaio che è stato infortunato è venuta a casa per incontrare mio fratello?

EMMA      Me ne aveva parlato Rino. Volevano che Elio sondasse un po’ le intenzioni di quella  “signora”

ROSA       L’incontro però è stato di tutt’altra natura.

EMMA      Non me lo hai mai detto.

ROSA       Non c’ho mai pensato. . Ora però che ci faccio mente locale , le sue uscite serali credo; che siano la conseguenza di quell’incontro in cui li ho scoperti in una  certa intimità. Al momento  non c’ho fatto molto caso anche perché mio fratello mi aveva fatto intendere che aveva abbracciato la signora per consolarla dei suoi dispiaceri. Ma ora però…

EMMA      Ora che Elio se n’è andato anche lei  è rimasta con le pive nel sacco.

ROSA       Il fatto che si siano lasciati così, mi fa dubitare assai.

EMMA      Non sarà che anche lei sia partita con lui?

ROSA       No. Tuo marito l’avrebbe vista in aeroporto. No. Anche perché questa mattina, quando sono andata a far la spesa passando davanti a casa sua mi sembra di averla vista attraverso la finestra.

EMMA      Tu dici che la loro relazione sia finita così?

ROSA.      Mah. ( molto dubbiosa)  Te lo saprò dire.

ALDO       ( entrando ) Ciao: donne.

ROSA       E tu cosa ci fai qui?

ALDO       Dico: è Sabato.

ALDO       Nessuna novità?

EMMA      Stavamo parlando della moglie del vostro operaio colpito dalla gru.

ALDO       Se c’è un essere umano che non sopporto è proprio quella donna.

ROSA       Perché?

ALDO       Perché non fa altro che procurarci dei problemi.

EMMA      Quali; per esempio?

ALDO       Per il sinistro di cui sapete, le assicurazioni non rispondono. Quindi lei pretende che tutte la spese che debbono sostenere loro  siano a nostro carico.

ROSA       Però…

ALDO       Per quell’operaio noi, tutti i contributi legali li abbiamo sempre pagati. Perciò siamo in regola. Il pretendere di quella  donna per coprire tutte le loro spese non mi sembra giusto. Non manca giorno che passi dall’ufficio per importunarci. Comunque glielo abbiamo detto chiaramente. Se l’Assicurazione non risponde che vada dal signor Sindaco in Comune e chieda a lui gli aiuti necessari. E che non continui a venire a romperci le scatole.

ROSA       Ma l’avete trattata così?

ALDO       Come no.

ROSA       E lei come l’ha presa?

ALDO       Ce ne ha detti di tutti i colori e come battuta finale ci disse:” Spero di avere l’occasione per farvi pagare tutto il vostro disinteressamento nei confronti di mio marito:”

EMMA      Però, se vogliamo: l’assicurazione non risponde, il Comune neppure, voi anche.  Quella donna dove deve andare a sbattere la testa per avere un aiuto.

ALDO       Non lo so. Ma di sicuro c’è una cosa. Quella donna è assai furba e  la risoluzione dei suoi problemi di sicura la troverà.

(pausa)

ROSA       (fiutando) Beh: che odore strano si sente…?

ALDO       Preparati a sentirlo per un po’.

RINO        (entra )

ALDO       E’ inutile che ti chieda da dove vieni.

RINO        Vengo dalla cascina.

ALDO       L’hai già portato in camera di Elio?

RINO        Certo.

ALDO       Sto attendendo che venga il medico per  la dichiarazione ufficiale.

ROSA       Che dichiarazione?

ALDO       Deve dichiarare e metterlo per iscritto che tuo fratello è “ defunto”

ROSA       (  con disprezzo) Ma che schifo”

ALDO       ( a Rino ) L’ hai fatta arrabbiare?

RINO        Certo. Come da disposizione di tuo cognato.

ALDO       Infatti, si sente che la puzza sta aumentando.

EMMA      Ma cosa state in farfugliando?

ALDO       Rino è andato in cascina a prendere la puzzola: l’ha fatta impaurire perché come difesa la puzzola emette un odore più intenso. Ma mi sa che lo sapevate già.

EMMA      Ora ricordo.

RINO        Il dottore quando deve venire?

ALDO       Lo sto aspettando.

ROSA       Se il dottore sta venendo sarà  meglio che noi non ci veda. Non saprei come comportarmi.

EMMA      Direi anch’io. Sarà meglio che andiamo.

(escono)

SCENA TERZA: Aldo, Rino, il dottore poi Rosa.

ALDO       Dovremmo creare un po’ di atmosfera opportuna.

RINO        Direi che c’è già. Senti che odore?

ALDO       Qui è abbastanza sopportabile. Figurati in camera di Elio.

RINO        Meglio così. Stando a ciò che ci disse Elio,  il dottore è alquanto allergico agli odori. Figurati questo.

ALDO       Pensa se il dottore si fa coraggio e pretende di vederlo.

RINO        La frittata sarebbe fatta!

ALDO       Però, speriamo in bene. Questo medico è più per la teoria che la pratica. Elio ci diceva che  dedica tutto il suo tempo a studiare  e a scrivere, e che di pratica ne ha fatta ben poco. Figuriamoci poi, nell’ambulatorio pubblico in cui lavora.

RINO        Speriamo…

(si sente suonare il campanello)

ALDO       Credo che sia lui.

RINO        Gli vado incontro io. (esce)

(pausa) (Aldo si guarda attorno per controllare che tutto sia in ordine)

RINO        (dando la precedenza al dottore) Si accomodi.

ALDO       Dottore. Dire “buon giorno” mi sembra stonato. Purtroppo le previsioni che ieri lei ha presunto si sono avverare.

FABIO      Oramai era da diversi giorni che peggiorava di ora in ora. La malattia che aveva  si acutizzava di giorno in giorno. Quando l’epatite si mette d’impegno distrugge l’individuo.

RINO        Per noi vederlo soffrire è stato  un tormento.

ALDO       Già dalla prima volta che lo aveva visitato ci ha fatto notare l’odore che emanava.

FABIO      Non solo le urine ma anche dell’altro..

RINO        (aiutandosi con il gesto)… Che naturalmente si fa sentire.

ALDO       Però… Dottore: l’odore che si sente mi sembra strano. Quasi non sembra nemmeno umano.

FABIO      La Bilirubina ha questa caratteristica. A volte, direi: che questi odori strani sono un po’ personali. Variano da persona a persona. Su questo argomento ho fatto diversi studi.

(i due fratelli si guardano e trattengono il sorriso)

ALDO       Infatti , mio cognato me lo diceva che lei ama lo studio.

FABIO      Infatti. (pausa. Cambiando tono) Certo che Elio era molto simpatico. Abbiamo passato, veramente, delle belle ore insieme.

RINO        Era una persona veramente di compagnia. Poi….un “lavoratore”…

(si mettono tutti a ridere)

ALDO       Lo diceva sempre:” Se c’è una cosa cui sono allergico è il lavoro.”

FABIO      D’altra parte con i suoi acciacchi come poteva lavorare.

ALDO       Infatti, i suoi acciacchi se li sapeva conservare bene.

FABIO      Ciò che mi stupiva alquanto ultimamente erano le febbri. Erano così alte…

(i due fratelli, non visti dal dottore, ridono)

RINO        Certo che sapeva tenere la compagnia allegra ed interessata alle sue avventure galanti.

FABIO      Infatti, erano molto stimolanti. Però, con gli amici, ci si chiedeva se fossero tutte vere o alcune, frutto della sua fantasia.

ALDO       Certo che la fantasia non gli mancava.

FABIO      Mi ricordo  quando ci ha raccontato di quella volta che in una serata in numerosa compagnia, in cui aveva alzato alquanto il gomito, si è trovato l’indomani con mutande rosse da donna indosso.

RINO        Direi che quella serata sia passata alla storia. Mi sa che la conosca tutto il paese. Era il suo piatto forte come racconto. Anche se, per dire la verità il soggetto non è stato lui ma il suo amico.

FABIO      Ah… sì? Ma pensa…

ALDO       Certo che pensarlo  di là disteso immobile senza vita, mi fa un certo senso. Già mi sto rimproverando di come spesso lo trattavo. Quante volte l’ho rimproverato per farsi mantenere così a lungo da sua sorella. Lo chiamavo “ nulla tenente”

FABIO      Infatti, ce l’ha raccontato più di una volta. Ridendo, ci diceva, che prima o poi gliel’avrebbe fatta pagare.

ALDO       ( falso) Come vorrei che me la facesse “ pagare” ora. Ma purtroppo…

(pausa)

FABIO      Purtroppo vi debbo lasciare. Ho un’altra visita da fare. … Immagino che mi abbiate chiamato per il certificato.

RINO        Certo. Ma soprattutto per informare “l’amico”.

( i fratelli si guardano con espressione dubbiosa)

FABIO      Sarebbe mio dovere esaminare di persona. (riferendosi all’odore) Ma purtroppo non vi sono dubbi. Se debbo dire la verità, nonostante il compito ufficiale, vorrei ricordare il viso del  mio amico da vivo. Ricordalo nelle serate felici, passate in compagnia.

ALDO       (con sollievo. Non visto dal dottore) La capisco dottore. Purtroppo è ciò di cui noi, ormai, non possiamo.

FABIO      Per il certificato ve lo faccio avere in giornata. I dati che mi servono li ho tutti.

ROSA       ( entrando) Siete qui. ( seria) C’è anche il dottore. Buon giorno; dottore.

FABIO      ( avvicinandosi a lei) Signora Rosa: voglia accettare le mie più sincere condoglianze per la morte di suo fratello..

ROSA       ( freddamente) Grazie.

FABIO      Ci mancherà molto.

ROSA       ( rivolta ai fratelli) Non avete offerto nemmeno un caffè al dottore?

FABIO      ( guardando i due fratelli con una espressione come per chiedere della freddezza di Rosa) Non è il caso signora. Stavo appunto andandomene signora. La trovo molto sofferente. Vedo che non si è ancora resa conto della fine di suo fratello.

ROSA       Altro che.

FABIO      ( poco convinto) Vi lascio

RINO        L’accompagno dottore.

(Fabio e Rino escono)

ALDO       ( alquanto inquieto) Beh? Ma stai impazzendo? E’ questo il modo di comportarti? Non ti rendi conto che se si scopre questo malaffare ci si rimette tutti? Non pensi ai problemi che abbiamo?

ROSA       E tu pensi che questo sia il modo di risolverli?

ALDO       Non ne avevamo altri. Poi è stata un’idea di tuo fratello.

ROSA       Idea che avete condiviso dato che la peggio ce l’ha proprio lui. Se ne è andato e chissà se lo rivedremo.

ALDO       “Non mettiamo il carro davanti ai buoi. “

ROSA       Hai detto “buoi” E’ la parola giusta.

ALDO       Vediamo di non essere offensivi. Solo se stiamo calmi riusciamo a risolvere questo intrigo in cui ci siamo messi.

ROSA       Vedo che anche tu cominci ad avere qualche dubbio.

ALDO       E’logico che non sia una cosa semplice.

ROSA       Avete coinvolto anche noi donne, tra l’altro senza chiedercelo prima. Obbligandoci ad assumere degli atteggiamenti, che direi teatrali, difficili da interpretare.

SCENA QUARTA: Aldo Rino, Rosa, poi Emma.

RINO        (entrando rivolto a Rosa) Beh’ Ma stai impazzendo?

ROSA       Si vede che siete fratelli. Dite le stesse cose.

RINO        E’ evidente che è una cosa alquanto imbarazzante nella quale ci siamo imbattuti. Ma orami è fatta.

ROSA       ( commentando la parola) “Imbattuti” Dì pure “infernalmente caduti”

ALDO       Vedo che ti adegui verbalmente alla situazione.

ROSA       Fa anche dello spirito.

RINO        Se ci diamo una calmata non pensate che sia meglio?

EMMA      ( entrando, rimproverando) Vi ho sentito già da lontano. … Meno male che il dottore se ne è già andato. Non avrei saputo come comportarmi.

RINO        Meno male. Per poco tua cognata non rompeva le uova nel paniere.

ROSA       Come si fa ad assumere un’aria per una morte presunta che fortunatamente non esiste.

EMMA      Hai ragione. Naturalmente sono della tua opinione. Però se vogliamo dirla giusta non possiamo sottrarci noi donne, da questa vergognosa interpretazione. Nei giorni che verranno dovremo incontrare diverse persone e la nostra recitazione dovrà essere veritiera. In modo particolare con le nostre amiche, le quali conoscendoci a fondo non sarà difficile per loro andare a trovare il pelo nell’uovo.

ALDO       ( rivolto alla moglie) Ti accorgi che tua cognata ha già capito come vi dovete comportare?

ROSA       Perché credi che anch’io non l’abbia già capito? Solo che è una situazione che non mi va giù.

(pausa)

RINO        Vediamo di pensare ad altro.

ROSA       Questa puzza in casa dovremo tenerla ancora a lungo? E’ insopportabile. Arriva persino in cucina. Ditemi come ci si può mettere a tavola con un puzzo simile.

EMMA      Hai ragione. Sarà meglio che veniate da noi.

ALDO       Purtroppo dobbiamo tenerla. Anzi direi che, forse, dovremmo aumentarla.

EMMA      Questa è bella.

ALDO       Fortunatamente il medico lo abbiamo già sistemato. Direi che se n’è andato convinto. Ora, però, il problema si fa ancora più grave. L’Impresa funebre, che abbiamo già avvertita, dovrà portare la cassa e quel ch’è peggio mettere il defunto in quella.

ROSA       Potrebbe uno di voi sostituire mio fratello.

ALDO       ( teso) Vediamo di non fare dello spirito!

EMMA      Ma non avevate detto che il tutto doveva svolgersi dal Venerdì in poi, visto che l’impresa in quei giorni non lavora…?

RINO        E’ vero. Però io ho pregato il titolare dell’Impresa  di mandare subito gli addetti e portare la cassa, con la attenuante che  meno vediamo Elio morto  meglio è. Ho promesso anche un compenso extra per gli addetti. Così possiamo abbindolarli meglio.

ALDO       Ecco perché dobbiamo tenere vivo il puzzo.

RINO        Mi sa tanto che questa sia la parte più difficile. Più complicata.

EMMA      Se non sbaglio dovrebbero essere proprio quelli delle pompe funebri a vestire il defunto.

ROSA       No. All’ospedale ci pensano gli infermieri, mentre a casa ci pensa la famiglia normalmente.

RINO        E qui da noi?

ALDO       Si è vestito da solo. (spiritoso) Ormai è grande.

EMMA      Mi ricordo di quando è morto mio nonno all’ospedale. Portava la dentiera e mia nonna  non avendo il coraggio di mettergliela lei, ha pregato l’infermiere di farlo

ROSA       Che schifo!

EMMA      Per gli infermieri era una cosa normale. Pensa quando debbono cambiare il pannolone all’ammalato…

ROSA       (spiritosa) Ecco perché non ho fatto l’infermiera.

ALDO       Figuriamoci se lei non doveva uscire con le sue solite battute: scialbe.

EMMA      ( a Rosa) Non è detto che tu, un domani, non debba farlo per tuo marito.

RINO        Ecco qui un’altra!

(pausa)

EMMA      Così, fino a funerali avvenuti non possiamo uscire.

ALDO       Perché?

EMMA      Perché se usciamo qualche persona la dobbiamo pur incontrare.

ROSA       Infatti. Per stare al gioco dovremmo assumere un atteggiamento addolorato. Ci chiederebbero il motivo. Non possiamo dire che ci è morto il cane…. La verità, seppur fasulla la dovremmo  pur dire.

ALDO       E perché: no.  Quanta gente vedete per le strade con il cane al guinzaglio. Non vi siete chiesto il perché? Al giorno d’oggi la vita è impossibile. Manca del minimo di poesia. La gente sente il bisogno di scaricare i propri sentimenti verso qualcuno. I divorzi lo dimostrano. Una persona per appagare il proprio desiderio di affetto,  per  sfogare le proprie apprensioni  , si rivolge al proprio cane il quale sa rispondere con altrettanto amore e senza bisogno di “dire una parola.”.

RINO        Penso che la fantasia non ti manchi. Però; mi sa tanto che tu stia dicendo una cosa vera.

ROSA       (rivolta alla cognata) Ma quanta filosofia esprimono i nostri mariti.

RINO        Dici che questo è il motivo per cui li abbiamo sposati?

EMMA      No. ( esagerando) Per puro amore.

ROSA       Dannn….

( i mariti si rivolgono lo sguardo increduli)

ROSA       Visto che siamo impelagati in questa situazione quel’è la prossima scena?

ALDO       L’impresa delle pompe funebri.

EMMA      Quando dovrebbero venire?

RINO        Dovrebbero venire nella mattinata. Almeno così avevo chiesto.

 

 (si sente suonare il campanello)

ALDO       (al fratello) Dici che siano loro?

RINO        Dovrebbero. Vado  a vedere (esce)

ALDO       (alle donne)  Mi raccomando: mettetecela tutta.

RINO        ( da fuori) C’è l’Impresa.

ROSA       (preoccupata, rivolgendosi alla cognata) Per non sbagliare noi ce ne andiamo.

ALDO       Forse è meglio.

(le donne escono)

(SCENA QUINTA: Aldo, Rino, Primo e Secondo.

 (Rino entra seguito dai salariati dell’Impresa. Primo all’occhiello della giacca porta il distintivo del  Milan.)

RINO        (rivolto agli addetti al servizio funebre) Entrate. ( indicando Aldo) Questo è mio fratello Aldo.

(il Secondo del’Impresa non parlerà)

PRIMO     Piacere.

ALDO       Accomodatevi.

PRIMO     E’ un’eccezione che fa la nostra Impresa. Normalmente di Sabato noi non si lavora.

RINO        Sì. Il vostro Principale me l’ha detto. Ma è un problema che risolveremo bene.

PRIMO     Abbiamo portata la cassa. E’ sul furgone.

RINO        Bene.

(il Secondo rivolto al collega indica l’odore di puzza, il Primo è d'accordo) (Primo rivolto ai fratelli) Scusatemi. Sento un gran brutto odore.

ALDO       Purtroppo viene dalla stanza di mio cognato. Infatti, anche il medico ci ha detto il motivo. E’ un’esalazione prodotta dalla bilirubina derivante da epatite.

PRIMO     E’ la prima che sento.

ALDO       Comunque non preoccupatevi; non è infettiva.

PRIMO     (non convinto) Sarà…

(pausa)

RINO        Magari… Se volete andare a prendere la cassa…

PRIMO     Già.

RINO        Lasciatela nel corridoio.

PRIMO     Ma veramente…

RINO        Poi vi spieghiamo.

(gli addetti escono)

ALDO       Hai fatto bene ad imbizzarrire la puzzola. Quelli lì se ne sono accorti subito.

RINO        Ora per convincerli sarà la parte più difficile e  rischiosa.

ALDO       (fiducioso) Vedrai che ce la facciamo.

RINO        Speriamo.

ALDO       Quando hai detto loro che “risolveremo bene il problema” Hai notato il loro volto come era soddisfatto?

RINO        Certo. Infatti, per addolcirli dobbiamo puntare su quello.

ALDO       Anche se sono abituati a trattare dei cadaveri non credo che non impazziscano ad assolvere il loro compito.

RINO        Mi era venuta un’idea. Per convincerli meglio, ho portato delle mascherine antinfettive. (va a prenderle nel cassetto e le porta sul tavolino mettendole ben in evidenza).

ALDO       Bella idea.

RINO        ( sentendo parlare) Stanno arrivando.

(gli addetti entrano)

PRIMO     Come ci avete detto abbiamo portato la cassa in corridoio.

ALDO       Mio cognato, tipo strano; in tempi ancora non sospetti, aveva espresso di essere favorevole alla crematura. Poi però non ne abbiamo più parlato.

(Il Primo al  Secondo fa notare le mascherine sul tavolo)

ALDO       Mio cognato ci teneva tanto all’intimità, ai sentimenti famigliari. Ecco perché ci terremmo a metterlo noi nella cassa, col suo bel vestito blu col quale andava ai cotillon.

PRIMO     E’ una consuetudine che seguono  tutti i famigliari del defunto. Ci tengono a presentarlo all’aldilà con il vestito delle feste.

RINO        Scusatemi. Che distratto! Non vi ho offerto nulla. ( si alza, va al buffet e prende grappa e bicchierini, versa ed offre.)

PRIMO     Grazie.

(i due, con calma bevono. Apprezzano la grappa con il gesto. Si guardano intorno)

ALDO       Sapete che mi viene un dubbio? Mi sa di avervi già visto da qualche parte… Direi al campo sportivo.

PRIMO     Sarà facile. Io sono un tifoso alquanto “ impetuoso” Sono un milanista.

ALDO       Anch’io sono un tifoso ma non  vi dico per quale squadra tengo per evitare di “importunarla”

PRIMO     Ci vuol poco a capirlo. Però lo scudetto ve lo sognate.

RINO        Oddio qui comincia la discussione.

(Aldo si alza e va a prendere dallo scrittoio la busta con dentro il denaro, mentre i due con lo sguardo lo seguono)

PRIMO     (un po’ a disagio, prendendo la busta) Vi ringrazio. Vorrei però chiedervi una cosa. Al nostro principale vorrei che evitaste di dire che, in un certo senso, non abbiamo fatto il nostro dovere. Ci rimprovererebbe molto.

ALDO       Non vi preoccupate, Questa è una cosa che rimane fra noi.

PRIMO     Almeno lasciate che portiamo la cassa in camera.

(Con il gesto il Secondo fa notare al primo la puzza, gli chiede se è pazzo. Il Primo risponde e va bene.)

RINO        (che ha notato la discussione muta) Non vi preoccupate. E’ un compito che possiamo benissimo assolvere  noi. .Sul lavoro lavoriamo anche noi di  braccia.

PRIMO     ( con una certa confidenza)Ora, direi che come si suol dire “ leviamo le tende”

(Tutti si alzano. Dando la precedenza escono gli addetti)

(pausa) ( i fratelli rientrano.)

ALDO       (con grande sollievo) Anche questa è fatta!

RINO        Quando ti sei imbarcato nel calcio, ti dico la verità: mi sono preoccupato.

ALDO       Anche perché del calcio non conosco un tubo. D’altra parte non sapevo come fare per cercare di creare una certa confidenza, una certa rilassatezza, nell’ambiente. Il distintivo del Milan all’occhiello del tifoso mi ha dato l’idea.

RINO        ( spiritoso) Sai, però che il pallone è sferico.

ALDO       ( con il gesto) Ma vai a farti friggere.

(pausa)

RINO        Vedo l’ora che venga Martedì.

ALDO       Intanto i manifesti non vengono esposti. Così evitiamo di avere visite inopportune. A funerali avvenuti il problema sarà risolto.

RINO        Forse se i manifesti vengono esposti, vedendoli, l’amico assicuratore di Elio non avrà dubbi.

ALDO       Infatti, è proprio quello che dobbiamo convincere.

(pausa)

RINO        Sai cosa facciamo? Andiamo a mettere tuo cognato nella cassa.

ALDO       Sono stato così tanto preso dalla situazione che spesso credo che Elio sia morto davvero. Sembra una stupidaggine: ma quando hai detto di andare a mettere Elio nella cassa ho sentito una certa repulsione a toccare un morto.

(escono)

 

BUIO

Il funerale è già avvenuto. Martedì mattina.

SCENA SESTA: Rosa, Emma.

(sedute in poltrona)

ROSA       Però. Se vogliamo dirla giusta, i nostri uomini sono stati proprio bravi a mettere in scena questa pagliacciata.

EMMA      Ho avuto una gran paura che qualche cosa andasse storto.

ROSA       Fortunatamente è andato tutto liscio.

EMMA      Aver fatto un funerale così un po’alla rinfusa, così affrettato, susciterà nella cerchia delle nostre amicizie qualche critica.

ROSA       Infatti, è stata una cosa un po’ azzardata..

EMMA      Infatti , ce l’ha fatto notare  anche l’Impressa delle pompe funebri. La colpa se l’è presa tuo fratello.

ROSA       Questa non la capisco.

EMMA      Rino ha detto che è stato un desiderio espresso più  volte da Elio.

(pausa)

ROSA       Pur non avendo fatto pubblicità, un po’ di gente c’era. Non capisco come abbiano fatto a venirlo a sapere.

EMMA      I nostri uomini, per cercare di rendere più possibile veritiera la cosa  lo hanno detto ai loro operai. Loro non potevano mancare.

ROSA       Ciò però che non capisco, è stata la presenza della moglie dell’operaio infortunato. Forse ha voluto far credere di rappresentare il marito. Ma che non sappia la verità non mi va giù proprio.

EMMA      Mi sa tanto che quei due lì abbiano architettato qualche cosa a nostra insaputa.

ROSA       Dopo tutte le volte che si sono visti in questi ultimi giorni non può essere morto così  all’improvviso.

EMMA      ( dubbiosa) Mi sa tanto che ne vedremo delle belle.

ROSA       I nostri mariti non ne sanno niente della tresca che c’è stata  fra i due. Con mio marito non ne ho mai parlato. Figuriamoci se lo avessi fatto…

(si sente parlare gli uomini)

EMMA      Non sono andati in ufficio?

ROSA       Evidentemente:no.

SCENA SETTIMA:  dette, Aldo, Rino.

ALDO       (entrando) Cosa ci fate qui?

ROSA       Stavamo commentando il funerale di ieri.

RINO        (entra)

EMMA      Non dovevate andare al lavoro?

ALDO       L’ufficio, oggi, lo apriamo qui.

ROSA       Come mai?

RINO        Abbiamo  “convocato” Piero, l’amico assicuratore di Elio.

EMMA      Perché?

RINO        Come perché!? Non vi ricordate che abbiamo architettato tutta questa messa in scena per poter avere i soldi dall’Assicurazione e risolvere i nostri problemi?

EMMA      Ah. Già.

ROSA       (rivolta a Emma) Non trovi che ci sia qualcosa di diverso qui dentro?

EMMA      Direi di sì. Ma non so cosa.

ROSA       Non ti sei accorta che il puzzo dei giorni scorsi finalmente non c’è più?

EMMA      Già.

ROSA       Sabato, non appena quelli delle pompe funebri se ne sono andati ho aperto le finestre e quella di Elio l’ho tenuta aperta tutta notte.

ALDO       A proposito. (rivolto a Rino) Hai riportato la puzzola in cascina. Forse facevi meglio a ricompensarla dandole la libertà.

RINO        Veramente c’ho anche pensato. Però poi mi son chiesto se, per le strade,  il suo puzzo  poteva suscitare qualche dubbio magari, non so, al dottore o anche a quelli delle pompe funebri.( spiritoso) Non è detto che la puzzola, magari per festeggiare la sua libertà  andasse a festeggiare  proprio in centro.

ALDO       ( spiritoso) Che fantasia!

(pausa)

ROSA       Volete che vi prepari un caffè?

ALDO       No. Lascia. Lo prenderemo insieme a Piero quando viene. Lo stiamo aspettando proprio ora.

EMMA      Chiedere il bonifico non vi sembra troppo presto?

RINO        Anche. … Però Piero conosce i nostri problemi. Chissà quante volte Elio gliene avrà parlato. Se gli chiediamo di sollecitare un po’ la pratica non penso che si opporrà. Tanto più che non è compito suo ma della sua stessa Direzione.

(suona il campanello)

RINO        Penso che sia Piero. Vado  io (esce)

SCENA OTTAVA: detti  Piero.

PIERO      ( entrando seguito da Rino. Serio) Vedo che ci siete tutti. Vorrei farvi le mie più sincere condoglianze. … Non mi sarei aspettato una cosa simile!

ALDO       (preoccupato, temendo  per l’imbroglio assicurativo. I fratelli si guardano) In che senso?

PIERO      La morte di Elio.

ALDO       (con un sospiro) Ah. Purtroppo.

PIERO      Quando ci siam visti nei giorni passati, non avrei mai creduto che poteva avvenire una cosa simile. Mi era  sembrato di vederlo in forma.

ROSA       Purtroppo i suoi acciacchi li aveva.

RINO        Elio era un po’ borioso. I suoi disturbi se li teneva nascosti.

PIERO      Veramente sapevo del suo malanno già da quando lavorava nell’ambiente pubblico. Infatti, era preoccupato perché non gli veniva più riconosciuta la pensione. In realtà,  mi ha chiesto di poter fare una assicurazione infortuni per addebitare alla Compagnia i suoi malanni.  Per dire il vero non è che fosse molto giusto e tanto meno corretta; ma siamo amici da sempre …

(pausa)

ROSA       Vado a fare il caffè?

EMMA      Lascia. Vado io. (esce)

ROSA       Grazie.

PIERO      ( a Emma) Non si disturbi.

ALDO       Anzi. Un caffè fa sempre piacere.

PIERO      …Come dicevo… Per poter far accettare alla mia Compagnia questo tipo di polizza , che normalmente dà problemi, gli ho suggerito di completarla con una polizza vita. La Compagnia l’avrebbe accettata più di buon grado.

RINO        Però… (con l’idea di far credere di non saperne nulla).

PIERO      (avendo capito) E’… Sì.

ALDO       Il denaro per il premio della polizza gliela data sua sorella. L’aveva chiesto a lei. Per dire la verità mi è sembrato che il premio fosse troppo alto. Comprendeva anche l’Assicurazione Vita.

PIERO      Effettivamente è una bella cifra.

ALDO       Quindi trattandosi di “assicurazione sulla vita” in caso di decesso deve esserci un beneficiario.

PIERO      Certo.

ALDO       Immagino che potrebbe essere, anzi che  è senz’altro mia moglie, sua sorella. Alla quale è sempre stato legato. E’ logico. Anche perché il premio è stato pagato da lei.

PIERO      ( imbarazzato) Veramente qui andiamo un po’ sul dubbioso . E’…Sì. Per dire la verità; in un primo momento io stesso gli ho proposto come beneficiaria sua sorella. Infatti, ha acconsentito subito.

ALDO       ( riferendosi a Elio) Per lui, come diceva sempre, era come una madre.

PIERO      Poi, proprio quando ci siamo incontrati l’ultima volta; per dire la verità, con un po’ di disagio, adducendo una certa … famigliarità… con la signora…

EMMA      (entra con il vassoio del caffè) Ecco il caffè. Spero che sia di vostro gradimento. (versa il caffè)

(pausa. Tutti lo sorbiscono. Naturalmente i famigliari sono sulle spine. Si guardano a vicenda preoccupati, Mentre invece, Piero è calmissimo)

 PIERO     …La signora Bruni. Ha preferito come beneficiaria questa signora.

RINO             La moglie del nostro operaio.

( i tutti i parenti danno in escandescenze)

PIERO                       ( che comprende) E’… Sì. Data la sua determinazione non ho osato contraddirlo.

ALDO                        ( eccessivamente) Che brutto ess….! (essere)

ROSA             ( verso il marito) Sta calmo.

RINO             ( eccessivamente) E’ un essere imm…! (immondo)

EMMA           (verso il marito) Anche tu!?  

PIERO                       Capisco la vostra inquietudine. Vi credo. Dare una cifra, piuttosto notevole ad una ,  sconosciuta, quando,  in realtà,  i vostri problemi economici sono piuttosto notevoli… E’ Sì. Elio me ne ha parlato diverse volte.

ALDO                        Limitiamoci a dire “ inquietudine”!

RINO                         ( a Piero)A questo punto, cosa possiamo fare? Non c’è modo di cambiare il beneficiario?

PIERO            Nel modo più assoluto. E’ una scelta fatta dallo stesso sottoscrittore. Se si potesse, a piacimento, cambiare il beneficiario, da parte di altri, penso che nessuno farebbe più una tale polizza. L’unico che potrebbe farlo è colui che ha firmato la polizza. Ma in questo caso… purtroppo… Elio…

ALDO            Questa è una cosa incredibile!!

PIERO                       ( a disagio) A questo punto non so cosa dire.

(pausa)  (I due fratelli esprimono tutta la loro ira)

PIERO            ( in  imbarazzo. Pur di togliersi di mezzo) Scusatemi… Avrei un ulteriore impegno…( si alza ) Se permettete   debbo andare. (esce non accompagnato)

SCENA NONA: detti.

(imbarazzo generale)

ROSA             E adesso cosa pensate di  fare?

EMMA            Tutto il vostro castello in aria: crolla.

RINO              Chi poteva immaginare una cosa simile.

ALDO             Non meravigliamoci. Da quello lì ci si può aspettare di tutto.

ROSA             Aldo… Per piacere.

ALDO             Ha architettato la “polizza vita”,naturalmente chiedendo a noi i soldi… Illudendoci che poi l’incasso sarebbe servito per risolvere i nostri problemi …E’ una cosa inaudita!

EMMA            ( ironica) Pensavate che avrebbe pagato lui il premio della polizza?

RINO              Per piacere…Emma!

EMMA            Non credo che la mia idea sia particolarmente originale. Ma mi sa che sarebbe opportuno “convocare” la signora. Forse un accordo lo potete anche trovare.

RINO              Hai ragione. La chiamo io. ( dalla tasca prende il telefonino e parla a Isa) Pronto. Signora Bruni?... Mi perdoni. Dovremmo parlarle…  … Non sarebbe così gentile da venire?.. …. Grazie. E’ molto gentile… …L’aspettiamo. ( a tutti) Dice che viene subito.

ALDO             ( irato) Non solo; ma per togliersi dai piedi, non è andato a lavorare in miniera, ma ha scelto l’arcipelago dell’…vattela a pesca…Chiedendo a noi  i soldi. E noi, stupidi, per ricompensare la sua idea non abbiamo elemosinato sulla cifra.

RINO              Io mi chiedo. La moglie del nostro operaio da dove salta fuori.

EMMA            (rivolta a Rosa) Rosa…?

ROSA             (alquanto impacciata, riferisce) Quel giorno in cui  quella… “signora” è venuta a casa per parlare con mio fratello, li ho visti abbracciati… Chi andava a pensare… Anche perché Elio mi ha assicurato  che la stava consolando per i problemi di suo marito…

ALDO             E perché non ce ne hai mai. Almeno… accennato?

ROSA             Al momento, mi è sembrata una sciocchezza.

ALDO             E’ evidente che se “il Nulla Tenente” ha eletto beneficiaria la Bruni era sua intenzione di beneficiarne insieme.

ROSA             La vuoi finire con quel “ Nulla tenente”?

RINO              Mi chiedo come mai non siano partiti insieme.

EMMA            Lasciare il marito così all’improvviso poteva suscitare qualche dubbio.

ALDO             Questo “ qualche dubbio” per noi è una certezza.

RINO              Eppure avranno stabilito il giorno in cui potranno rivedersi. Naturalmente all’estero.

EMMA            Chissà quando “ quella lì “ partirà.

ROSA             Penso proprio fra pochi giorni. Chissà che smania avrà di immergersi nelle calde acque dell’Arcipelago.

(il cellulare di Aldo, che ha in tasca, suona)

ALDO             ( prendendo il cellulare dalla tasca e leggendo il nome del mittente, Guardando tutti molto meravigliato) Vi immaginate chi può essere?

TUTTI             Chi?

ALDO             (rivolto a Rosa) Tuo fratello. (a Elio, molto freddamente) Ti sei deciso di farti sentire. Tua sorella era preoccupata. (in modo da non farsi sentire da Elio) Noi meno.

RINO              ( rivolto ad Aldo) Metti il “viva -voce”. Così sentiamo anche noi.

(Aldo mette in “viva- voce”Naturalmente dovrà essere amplificato)

ROSA             (con dolcezza) Che effetto risentire la voce di mio fratello.

(tutti la guardano con un senso di compatimento)

ELIO               Beh… Sono partito Venerdì. La trasvolata è stata abbastanza lunga. Che mi sia sistemato in albergo…

ALDO             Ah… non in una pensione.

ELIO               Qui gli alberghi costano una cantata. E; grazie a voi, i mezzi non mi mancano.

ALDO             ( freddo) Il tuo amico assicuratore ci ha  data la “comunicazione ufficiale” del beneficiario della “polizza vita”. ( grave) Non è tua sorella la beneficiaria!

ELIO               (arrogante) Mio caro cognatino. Ti ricordi quante volte hai fatto pesare al “Nulla Tenente” il soggiorno in casa tua?  Quante volte mi hai umiliato in presenza di tutti ed in special modo di mia sorella? La tua sensibilità non si è mai accorta  della mia pena per il tuo disprezzo? Non ero un bambino.

(Aldo dalla rabbia mostra i denti)

                        Non ti è mai venuto il dubbio che prima o poi te l’avrei fatta pagare? Tu sai che io non manco di fantasia. Vi siete fatti abbindolare, dal sottoscritto, con una certa facilità. Come avete potuto credere in un funerale fasullo. In quei  giorni è vero che ero molto preoccupato per il buon esito della mia dipartita, ma è anche vero che il pensiero di un felice  mio avvenire mi rinfrancava assai. A volte mi scappava persino da ridere. Ora però, in prospettiva, ho giorni felici. Che dico giorni. Una vita. Ed insieme ad una donna che, anche se non vi siete mai accorti, mi darà la felicità che ci meritiamo.

ALDO             ( con disprezzo) Anche suo marito?

ELIO               Quello sta bene dov’è.

ALDO             (c.s) Mi fai pena.

ELIO               Ora se non ti dispiace passami mia sorella.

(Aldo passa il telefonino a Rosa)

ELIO               Come sono stato intollerante con tuo marito, voglio essere molto dolce con te. Te lo meriti. So quanto mi vuoi bene.

ROSA             Elio… Elio…

ELIO               Ti chiedo perdono. Però, so che ti farò felice, pensandomi in luogo sicuro.

ROSA             ( abbattuta ma anche critica) Elio… Come vorrei che i nostri genitori ti sentissero… Loro, come me, non ti perdonerebbero questa tua azione. (passa il telefono ad Aldo)

ALDO             Penso che col tempo ti vergognerai della tua infamia.  Ma sarà tardi.

ELIO               (con spirito truce) Intanto mi bagno nelle dolci acque accanto ad una bella sirena!

(Aldo con ira chiude il telefonino)

SCENA DECIMA: detti Isa

(suona il campanello)

EMMA            Penso che sia “l’amante…” Vado io. (esce)

ROSA             Ora dovremo, come si suol dire, sudare “le sette camice.”

RINO              Purtroppo. Ma come si suol dire “via il dente, via il dolore”

(Emma, preceduta da Isa entra)

ROSA             (a Isa) Signora debbiamo ringraziarla per la delicatezza che ha avuto nel venire al funerale di mio fratello.

ISA                 Come gli altri operai, anch’io sono stata avvertita. Ho creduto opportuno di non dare scandalo nel non presenziare. L’ho fatto poi per dovere verso mio inconsapevole  marito.

ALDO             Perché dice “inconsapevole”?

ISA                 (seria) Vediamo di non prenderci in giro. A  proposito: mi compiaccio per la bella organizzazione della efficace recitazione. Ho notato come, (rivolto alle signore) eravate affrante.

(Rosa e Emma si guardano a disagio)

ALDO             (falso) Non la capisco.

ISA                 Non vorrei fare un lungo resoconto da ciò che è avvenuto dopo la disgrazia di mio marito fino ad ora. Con mio marito abbiamo passato, in ospedale, giorni terribili. La nostra posizione economica la conoscevate. Vi siete limitati a dar l’incarico alle Assicurazioni con esito negativo.

RINO              Era a loro che competeva la risoluzione del problema.

ISA                 Più di una volta vi ho chiesto, cortesemente, di aiutarmi economicamente: Ma è stato inutile. Non so chi me lo abbia detto, ma ho sentito che avrei dovuto rivolgermi all’Ente comunale. Al sindaco in particolare. Ma anche lì ho sfondato una porta aperta.

ALDO             ( scusandosi) Forse non ci siamo comportati in modo ideale. Ce ne scusiamo.

ISA                 Che sia bel chiaro che sappiamo che la “ mesta cerimonia” era fasulla.

ALDO             Lei sa che la nostra ditta si trova in cattive acque. Se Elio ha scelto quella risoluzione è per risolvere questo nostro problema. Lei ne doveva essere completamente esclusa.

ISA                 Infatti, in un primo momento così doveva essere. Ma le cose si sono cambiate.

(rivolta a Rosa) Lei ci ha sorpresi nel momento in cui suo fratello ed io eravamo abbracciati. Quella è stata la prima volta. Una prima volta che è stata seguitata da diverse volte. Suo fratello mi è sembrato sincero, ma dato l’ esempio della sua  famiglia ho sempre avuto il dubbio che tutto fosse organizzato. Suo fratello ha una tattica indicibile. Io mi sono lasciata prendere dalla sua irruenza. Forse anche dalla sua sincerità. Sono un essere umano. Anch’io ho le mie debolezze umane. Mio marito è infermo ormai  da molto tempo. La carne è debole. Mi sono lasciata prendere anche da quel lato…intimo. Me ne vergogno. Ma cerco di essere sincera per essere meglio compresa.

RINO              Scusi: signora. Veniamo al dunque. Cerchiamo di arrivare al così detto “compromesso”

ISA                 … Io amo mio marito. Egli è infermo al “ricovero”. Proprio oggi i medici mi hanno data una buona notizia. Sembra che si stia rimettendo. Non mi illudo. Ma spero che mi ritorni a casa. Con lui voglio vivere gli ultimi giorni della nostra vita in un modo decente, dignitoso. Il “beneficio” dell’Assicurazione a mio favore ce ne darà il modo.

ALDO             (a disagio, ma inquieto) Ma… signora…

ROSA             (supplicante) E mio fratello?

ISA                 Dato il luogo dove si trova. Visto la fantasia. L’acume. Le capacità di conquista femminile non credo che abbia dei gran problemi di sopravvivenza. E’ in un luogo invidiabile.

ALDO             ( con ira) Datemi un pizzicotto perché credo di sognare.

RINO              Anche. Ma è un sogno in negativo.

ISA                 Credo di essere stata chiara. Aggiungo: irremovibile. Ora, se permettete tolgo il disturbo. Non occorre che mi indichiate la strada. La conosco. (esce)

(Tutti si guardano allibiti.)

ROSA             E ora cosa facciamo?

EMMA            Forse è un’idea stupida. Ma se noi per impaurire la “bella signora” le dicessimo che il funerale è stata tutta una montatura per cui la Compagnia di assicurazione non risponde…

RINO              (rivolto a Emma, con dolce compatimento) Come invidio la tua ingenuità… Il morto nella cassa chi gliel’ha messo?

ALDO             Sapete cosa vi dico: Questa è stata una bella commedia!

BUIO

CALA  LA  TELA  SULL’ULTIMO ATTO

                       

Casalmaggiore, 5 febbraio 2014, ore 21,36 serata nuvolosa,

 

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