Cuore de Pulpebra

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Cuore

di

Pulpebra

Atto unico

di

Matteo Tibiletti

PERSONAGGI

ANDY

Un losco uomo d'affari

JOE

Un uomo ricco e sfortunato

PETE

Un uomo innamorato

ROMERO

Un vecchio incazzato

TERRY

Gemelle eterozigote, inquiete e morbose

GABRY

AGATA

Una donna pericolosa

THE QUEEN

Un servizio a domicilio

LE "SUCOLA" GIRLS

Ballerine

I "CANNIBAL HOLOCAUST"

Una banda di cannibali

Titolo |Cuore di Pulpebra

Autore | Matteo Tibiletti

Numero Siae| 213623

Email address | tibilettimatteo@gmail.com

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SCENA 1

La scena si apre su di un terrazzamento condominiale. All'interno di una bordatura bassa in pietra si staglia un quadrato verde composto da siepi, alberi nani e piante esotiche. Sul lato destro, sempre all'interno del quadrato verde, è posta, di sbieco, una piccola panca in legno. Sullo sfondo, al centro, un gabbiotto che permette l'accesso al giardino dalla tromba delle scale. All'accendersi delle luci, vi sono in scena due uomini: Joe, di circa trentacinque anni, magro, ben vestito e Andy, di poco più vecchio, quasi calvo, basso di statura e un po' sovrappeso.

JOE - Certo che non posso! Ma hai capito quel che ti ho detto?! Duemila euro, in un colpo solo! Edopo avermi preso tutto quello che avevo nel portafogli mi ha puntato la canna del fucile in bocca. Mi ha minacciato! Ah, se soltanto non fossi stato in quella situazione assurda!... glielo avrei fatto vedere io chi sono! Lo avrei fatto secco, giuro! Ah, te lo giuro, Andy! (lungo silenzio. Andy sbuffa). E tu, non hai mai ammazzato nessuno?

ANDY - (distratto ed evidentemente nervoso) Che? JOE - Ti ho chiesto se ti è mai capitato di far saltare la testa a qualcuno, nella tua immagino nonbrillante esistenza. Avessi potuto io, poco fa! Mi fosse capitata in mano una pistola, un fucile, un cannone o qualcosa...qualcosa! Ah! Allora sì, che ne sarebbe valsa la pena! (silenzio) Allora? (silenzio) Si può sapere dove stai guardando? Andy? Io sono qui! Mi vedi? Ti si è per caso paralizzata la cornea? E' un miracolo al contrario, forse? Prima ci vedevi e ora no! (silenzio) Si sa che il Signore dà e il Signore prende...ma così ha un po' esagerato! Tu sei credente? ANDY - Una domanda alla volta, magari...

JOE - Se ti degnassi di rispondere, te ne farei una sola e su quella aprirei un bel dibattito in questo belgiardinetto in pieno centro città. Ma dal momento che tu non fai una piega e ti limiti a fissare il vuoto, quasi avessi in pugno il segreto dell'esistenza umana, neanche fossi Sai Baba! Dico, ti vedessi! ANDY - Un travestito.

(Joe non comprende e cerca con lo sguardo di seguire quello di Andy che è rimasto fisso verso l'orizzonte)

JOE - Tu, vedi un travestito? Laggiù? Andy, stai bene? Quello è l'aeroporto! (silenzio) A meno che tunon intenda che un travestito sta salendo su un aereo proprio nel momento in cui stiamo parlando. In quel caso forse la tua affermazione avrebbe un senso. (silenzio) Non fosse che... che ce ne frega di un travestito che prende l'aereo, adesso?!

(Andy finalmente sposta lo sguardo verso Joe)

ANDY - Ho ucciso un travestito.

(silenzio)

JOE - Su un aereo? (silenzio) Ok, no, l'aereo non c'entra. (silenzio. Joe inizia a ridere come un matto)Starai scherzando, spero! Tu, il mahatma Gandhi della periferia, che fa schizzare il cervello di un travestito contro un muro! (Andy rimane serio e indica il gabbiotto alle loro spalle) che c'è?

ANDY - E' successo lì. E' lì che gli ho fatto saltare la testa. Se guardi bene c'è ancora il proiettile,incastrato nel muro.

JOE - Proiettile? Muro? Ma... stai dicendo sul serio?

ANDY - Mi aveva fatto girare le palle, non ci ho visto più.

JOE - Ma... la polizia?

ANDY - La polizia qui non ci mette piede da secoli.

JOE - Gli spari? Non li ha sentiti nessuno?

ANDY - La gente, qui, si fa i fatti propri.

JOE - Sì, vabbè, tralasciamo per un attimo la gente di questo posto che è meglio! Ma quel poveraccioavrà avuto un parente, un amico o qualcuno che avrà sentito la sua mancanza, no?

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ANDY - Il pappone che l'ha cercato qualche giorno appresso, mi ha ringraziato. Era veramente unpoco di buono.

JOE - Il papp...

ANDY - Sì, insomma, come lo chiami? Quello che gestisce quel giro di cose...

JOE - Il suo ruffiano...

ANDY - Tu sì che hai sempre la parola giusta al momento giusto.

JOE - Io sì. Pare che il tuo amico del muretto non abbia avuto la stessa prontezza.

ANDY - (serio) Non era amico mio!

JOE - E meno male! Mi preoccuperebbero le tue dimostrazioni d'affetto! (silenzio)

ANDY - E comunque lui è stato solo il primo.

JOE - Il... primo?

ANDY - Il primo di una lunga serie. (lo guarda serio)

JOE - Lunga serie di... cosa?

ANDY - Duemila euro, dicevi?

JOE - Sì, mi hanno rubato tutto. Vedrai, quando lo sapranno i miei amici, faranno un gran belbanchetto in questo posto.

ANDY - Come li chiamano, hai detto?

JOE - I miei amici? I "Cannibal holocaust". Cari ragazzi! Un po' pazzi, forse. Strani gusti, ho sempre

pensato io ma se non ci fossero loro...

ANDY - (fuori di sè) Già, se non ci fossero loro...

(Silenzio imbarazzante)

JOE - Andy, non penserai che io voglia...

(Si spalanca improvvisamente la porta del gabbiotto sullo sfondo ed entra Pete, un uomo sulla trentina, atletico, dall'aspetto ingenuo e non particolarmente sveglio)

PETE- Ciao! Speravo di trovarvi qui!

ANDY - Ciao, Pete.

JOE - Ciao.

PETE - Avete visto la porsche parcheggiata qui sotto?!

JOE - (tronfio) Parli della porsche nera, parcheggiata davanti all'ingresso?

PETE - Sì.

JOE - (Ancora più tronfio) Quella stessa porsche che sul finestrino del passeggero porta un adesivo sucui c'è scritto "Corro spesso e lo faccio a più non posso"?

(Joe ride. Andy e Pete, no!)

PETE - Sì, proprio quella.

JOE - (Su di giri) E' la stessa porsche che sul parabrezza ha un piccolo e tenerissimo rinoceronte dipeluche?

ANDY - Sì, Joe! Cazzo, sarà quella per forza! Viviamo in un quartiere di merda, quanta gente vuoi chevada in giro con una porsche, se non un coglione che se la vuole far rubare?!

JOE - (Improvvisamente serio e preoccupato) E' mia. PETE - Ecco, proprio questo volevo dire: c'erano giù due tizi che stavano forzando la porta. Ho fattoil prima possibile, ma mentre salivo le scale, credo d'aver sentito il rombo del motore... perciò...

JOE - (agitatissimo) Come sarebbe a dire, il rombo del motore?! Oh, merda! L'ho comprata il mesescorso! Merda, merda!

(Prova a sporgersi dalle mura del balcone, ma rischia di cadere)

ANDY - Sta attento, Joe! Per prima cosa, non si vede nulla da qui, secondo... beh sappi che ne sonogià morti sei, in questo palazzo per essersi sporti troppo da questo terrazzo.

PETE - Già, non ci sono le protezioni.

ANDY - Esatto, Pete. Mancano le protezioni, qui!

JOE - (su tutte le furie) Protezioni?! Ma che cazzo mi frega delle protezioni e di questo condominio dimerda! Ora se la dovranno vedere con me!Che faccia avevano?! Eh! Li conosci? (si avvicina a Pete e lo prende per la maglia con aria minacciosa) Parla o... per Dio, ti giuro che farò a te quello che avrei voluto fare a loro! E ti avverto in anticipo: non ti piacerà per niente!

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ANDY - Ehi, Joe, così gli fai male!

JOE - Gli faccio male?! Gli faccio male?! Io gli faccio fare la fine del tuo amico travestito! PETE - Chi?

ANDY - Non è mio amico!

PETE - Ma di chi cazzo parla?

JOE - Finitela!

ANDY - E tu, Pete, fatti i cazzi tuoi!

(Joe scoppia in lacrime)

JOE - La mia macchina! la mia stronza macchina! Chi? Chi è stato, razza di smilzo...parla o io... io...

(Silenzio imbarazzante.) Aspetta... tu sei sicuro di aver sentito il rombo del motore? No, perché il motore di una porsche ha un suono tutto suo, hai presente? PETE - In effetti, no!

JOE - (estrae il cellulare) Ecco, senti... (riproduce l'audio registrato del motore) Era così?

ANDY - Tu hai seriamente registrato il rumore della tua macchina?

JOE - Shhht! Allora? Era così?

PETE - No, non mi pare proprio.

JOE - No?

PETE - No, ne sono quasi certo. Era molto più così...

(imita con la voce il motore di un'utilitaria che viene accesa)

JOE - Ma come hai fatto a confonderle? (silenzio) Aspetta! Se non hai sentito il rombo...allora...

PETE - Forse...

ANDY - Se aspetti ancora un po', finiremo col sentirlo anche da qui il rombo della tua macchina!

(Joe fugge via di corsa. Andy e Pete si fissano a lungo, ascoltando le imprecazioni di Joe che scende le scale. D'un tratto Pete cambia atteggiamento e comincia ad agitarsi)

PETE - Presto, Andy!

ANDY - Che vuoi?! Ci hai interrotti, lo sai?

PETE - Dammi la tua pistola!

ANDY - La mia pistola? Perchè? Che ci devi fare? PETE - Per favore, non fare domande! Ti spiegherò dopo!

ANDY - Vuoi giocare al tiro al piattello? Sai che i piatti di mia suocera li abbiamo finiti la settimanascorsa... tra l'altro, non ti dico che rottura di palle, la vecchia! Per dodici piatti! Dico, per mangiare usiamo sempre gli stessi, che se ne fa di...

PETE - Andy, per favore!

(Andy, un po' infastidito estrae la pistola dalla fondina, posta sotto la giacca)

ANDY - Tieni! Ma stacci attento!

PETE - E' carica?

ANDY - Che domanda è? Come sarebbe a dire "è carica". Chi è che tiene nella fondina della giacca unapistola scarica?

(silenzio)

PETE - Prima Joe ha parlato di un travestito. Tu hai amici travestiti? Non lo sapevo... ti piace il

genere?

ANDY - (irritato) No! E ti consiglio di smetterla con questa storia!

PETE - Quale storia? Hai avuto una storia con un travestito? Che c'è di male? Mio cugino è una dragqueen.

ANDY - E'...cosa?!

PETE - Mio cugino Toni è una drag queen, sai quei travestiti che si conciano in maniera assurda, su

tacchi che sembrano trampoli...Alcuni di loro sono proprio delle opere d'arte... a parte mio cugino, che

invece è un cesso con le gambe. Anche come uomo, intendo...non solo come drag queen.

ANDY - Possiamo cambiare argomento?

PETE - Ok.

(Si sentono dei passi veloci arrivare dalla tromba delle scale. Dal gabbiotto, esce Joe, sudato e trafelato.) JOE - La macchina è a posto. Perchè mi hai...

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(Pete spara due colpi in pieno petto a Joe. Andy rimane immobile, sbalordito. Pete, riconsegna l'arma a

Andy. Pete va a sedersi sulla panchina. Andy, sul lato opposto della bordatura. Si fissano a lungo, poi

spostano lo sguardo sul cadavere di Joe)

ANDY - Posso chiederti...

PETE - Gli sto scopando la moglie.

ANDY - Ora?

PETE - Eh?

ANDY - Gli stai scopando la moglie, ora?

PETE - Non ora nel senso di... "adesso"! Ora nel senso di "in questo periodo".

ANDY - Davvero?

PETE - Già! che donna! Sai, credo d'essermi innamorato. Lui è geloso... intendo dire "era"...e non saiquanto! Mi hanno raccontato certe cose, sul suo conto. Dicono che abbia ucciso la moglie di un suo carissimo amico, perché prima di diventare la moglie di questo suo amico, era stata con lui. Pare che lei gli avesse promesso questo e l'altro mondo. Quando lui ha scoperto che non solo se la faceva con un altro, ma che questo e l'altro mondo l'aveva promesso anche a quest' altro...l'ha uccisa! Le ha sparato sei colpi in faccia.

ANDY - Mmmh...e come si chiama lei?

PETE - Agata. Bel nome, vero?

(silenzio. Lungo silenzio. Andy va a sedersi sulla panchina.)

ANDY - Agata non è la moglie di Joe.

PETE - Che?!

ANDY - La moglie di Joe è morta lo scorso anno. Stava con me, prima di sposarsi con Joe. Quando

l'ho scoperto...

PETE - Davvero? Devono avermi raccontato male la vicenda. Non sapevo!

ANDY - E nemmeno lui sapeva che sono stato io ad ammazzare sua moglie.

PETE - Ah! Cavolo! Che casino!

ANDY - Già

(silenzio)

ANDY - Agata è mia moglie.

(Si guardano in silenzio. Buio. Musica.)

SCENA 2

Al rialzarsi delle luci, due ballerine, le "Sucola girls" interpretano una danza frenetica, sulle note di "Little less conversation and little more action" di Elvis Presley. Le due, in abitini succinti, tengono in mano due bottigliette di plastica. La bevanda è la "Sucola". Improvvisamente, dal gabbiotto sullo sfondo, entra in scena il signor Romero, un uomo anziano, con un paio d'occhiali e una benda sull'occhio, in vestaglia e ciabatte, armato di fucile. L'uomo, non notato dalle due ballerine, avanza un poco, osserva la danza disgustato, quindi prende la mira e spara velocemente alle due. La prima muore sul colpo e cade senza vita mentre l'altra, colpita alla coscia rimane a terra dolorante. Romero le si avvicina e la finisce con un secondo colpo al cuore. In silenzio, Romero si guarda attorno soddisfatto, fa per andarsene quando sembra accorgersi di qualcosa. Si volta verso il pubblico, sgrana gli occhi e si sistema gli occhiali da vista sul naso.

ROMERO - E voi? Cosa volete? Che ci fate lì? Perchè mi guardate così?! A voi piace la pubblicità? Be'a me no! Oggi te la propinano in ogni modo! Guardate qui!

(Si china su uno dei cadaveri e solleva la bottiglia di Sucola. Ne beve un sorso e poi sputa)

Questa roba fa schifo! Sembra di bere fango e zucchero! Eppure adesso, per convincermi a comprarla, mandano queste due a sculettarmi davanti! Non bastavano i volantini, gli spot radiofonici e quelli televisivi! No! Ora ci entrano proprio in casa! Va da sè... se tu entri in casa mia e non sei gradito, io ti

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caccio via! (sorride maligno) Ma a voi questo non basta, vero? Sono cattivo? Sì, e allora? Ho negato la donazione dei miei organi vitali, una volta morto! E con questo?! E se poi mi servissero nell'aldilà?! Non si può mai sapere, come andrà a finire, no?! (Silenzio) Quindi, mettiamo in chiaro una cosa: io e voi non abbiamo nulla di che spartire. Chiaro?. Voi state lì, immobili e fermi e vedrete che non vi sarà torto neanche un capello! Tanto che ci vuole? Non è così che funziona tutti i giorni, la vostra vita? Accendete un telegiornale, guardate qualche cadavere, un po' di sangue poi vi fate il segno della croce per scacciare il malocchio e state sereni e tranquilli per il resto della giornata. Io? Io non guardo la tv. Se voglio vedere un cadavere, ne produco uno. Se voglio bere una schifezza, metto un po' di fango e un po' di zucchero in un bicchiere. Non sopporto gli altri. Non sopporto nessuno e ne ho piene ragioni! No, non si tratta di odio. Io non sopporto la gente. Per questo chiedo che nessuno mi dia fastidio. E' troppo? Pare di sì! La sapete quella di quel tizio con una protesi al braccio che chiedeva l'elemosina? Ho visto questo tizio: faceva l'elemosina ad un incrocio. Quel poveraccio doveva averne viste di ogni tipo, al suo paese! Gli mancava un braccio e al suo posto era riuscito a costruirsi, sa Dio come, una specie di accrocchio con il quale dava l'impressione di avere anche l'altro braccio. Sapete, uno di quegli aggeggi che usano nei supermercati per prendere gli oggetti ai ripiani più alti? Ecco, diciamo che aveva adattato uno di quei cosi. Forse lo aveva pure rubato! E vi dirò che l'avrei fatto anche io, se Dio avesse deciso di privarmi di un braccio! Al diavolo se la signora, per acchiapparsi la confezione famiglia di pannolini contenitivi, deve puntare i piedini paffuti! Io voglio un braccio o qualcosa che gli somigli! Ho una dignità anche io! (Silenzio) Bene, dicevo, questo tizio stava al semaforo a chiedere l'elemosina, quando ad un certo punto è arrivato un ragazzetto di circa vent'anni che glielo ha strappato con violenza per poi correre via! (Silenzio) Il giorno dopo ho sentito che hanno trovato quel ragazzo di vent'anni all'angolo della stessa strada. Il tizio senza un braccio gli aveva spaccato la faccia con l'altra mano. Lo aveva ammazzato di botte con una mano sola e poi si era ripreso il suo accrocchio! Ha fatto bene, ho pensato! Ma queste cose la gente non le vuol sentire! Siamo tutti giustizialisti quando toccano noi o la nostra famiglia...ma se qualcuno alza le mani su qualcun altro, siamo capaci di sbraitare e arrabbiarci...per poi concludere il nostro pranzo a base di pasta e fagioli, senza avere alcun problema di digestione. (Silenzio. Si siede sulla panchina) Una volta un tizio mi ha chiesto che cosa avrei fatto se uno straniero, immigrato irregolare, avesse ucciso la mia famiglia o miei amici. Gli ho risposto che di sicuro non gli avrei chiesto il passaporto, prima di fargli saltare il cervello! Chi se ne frega da dove uno proviene o qual è il suo passato?! Se mi fai del male, sei uno stronzo! Sai che mi importa se sei un irregolare?! La gente cerca sempre di dare la colpa a qualcuno. Qualcuno di identificabile, fisicamente o psicologicamente. Troppo facile, belli miei! (Silenzio) Ieri mi sono seduto sul divano e accidentalmente ho messo il sedere sul telecomando... sì, ho detto accidentalmente! E se non ci credete, fate a meno, starò bene lo stesso! Dicevo, ho messo il sedere sul telecomando e la tv si è accesa su un canale che trasmetteva le immagini di un tizio ricoperto di vespe che cercava di battere un record. Ho cambiato canale e ho visto una pubblicità: c'era una donna che si lanciava da un aereo e diceva di essere "in quei giorni" ma che riusciva a fare qualunque cosa, nonostante il suo disagio. Ho cambiato di nuovo: un uomo affetto da emorroidi mi informava che in farmacia avrei potuto trovare una cura al bruciore infernale del mio posteriore. (Silenzio) Ho spento la tv, quasi ipnotizzato da quel che avevo appena visto. Non ci potevo credere. Per alcuni secondi sono rimasto in silenzio, domandandomi senza risposta cosa mi avesse spinto, anni fa, a comprare la Tv! Io, che ne non sopporto la gente ho comprato un aggeggio capace di portarmela in casa, contro la mia stessa volontà! (Silenzio). Ma non c'è nulla da fare! Siamo ipnotizzati, dalla violenza e dai dettagli sanguinosi. Ne siamo sopraffatti. E' la natura umana? Forse...è anche per questo, dopo aver spento la tv, ho lanciato il telecomando fuori dalla finestra...così, un po' per polemica, un po' per non incappare in altre simili idiozie. (Silenzio) La morale

ètutta qui: non esiste spiegazione al male dell'uomo, è vero... ma non tutto può essere reputato uno show di successo! Non tutto è così morbosamente interessante! Ma ormai ci siamo dimenticati di quello che dovremmo e che avremmo potuto essere o diventare! No, non era meglio "prima"... "prima" era diverso e a me andava giravano le palle già allora, figuriamoci adesso! (silenzio) Che c'è? Non vi sta bene quel che dico? (Alza il fucile e lo punta verso il pubblico) Allora... alla larga dalla mia proprietà! (Buio)

SCENA 3

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Le luci si alzano sul giardino. Dal gabbiotto sul fondo entra Pete, l'uomo atletico visto nella prima scena e una donna, Agata. L'atteggiamento è molto tenero tra i due. Lei sta bevendo della Sucola, da una bottiglietta di plastica; lui è intento a guardarla con ammirazione. Si siedono sulla panchina.

AGATA - E' bello qui.

PETE - Ti piace?

AGATA - E' strano però. Un giardino così ben curato in un quartiere così...

PETE - ...di merda, lo so...

AGATA - ...malfamato, Pete. E' un quartiere malfamato.

PETE - Oh, Agata, ti chiedo scusa. Imparerò mai a controllare questo mio modo di esprimermi? Sonoun tale idiota...

AGATA - ...ignorante, Pete. Tu sei ignorante. Non un idiota. Un idiota è uno che non capisce, non unoche non sa!

PETE - E' così bello che tu mi dica cosa sono. Non lo ha fatto mai nessuno prima d'ora, sai? AGATA - Lo so.

PETE - Ma tu sai sempre, amore mio? Ma come fai? Darei la vita per leggerti dentro e capirti finoall'ultima squama

AGATA - All'ultima squama?

PETE - Intendo dire squama di pelle.

AGATA - Pete, io non sono un serpente. Vorrai dire: ultima cellula. Non è forse così? PETE - Oh, sì! Cellula, cellula! Quale squama, quale serpente! Tu non sei un serpente, sei unasplendida libellula! Libellula va bene?

AGATA - Pete, tesoro... con le metafore fai un po' pietà. Lasciale a me, ti prego. Eviteresti grossiimbarazzi. Una libellula è un insetto che vive nelle paludi e non è molto aggraziata. Tutt'al più è veloce, anzi velocissima. Sono così, per te?

PETE - No! Oh, cielo! Ma che disastro sono! AGATA - Volevi dire una farfalla, non è forse vero, Pete?

PETE - Già! E' la farfalla! Non la libellula! Ho così tante lacune nel mondo animale! AGATA - Hai lacune ovunque, tesoro caro.

PETE - Vero! Verissimo. Come possiamo fare, dunque?

AGATA - Ti insegnerò io.

PETE - Mi insegnerai? Mi insegnerai a parlare, a scrivere e... a...

AGATA - A pensare! Se tu iniziassi da lì, saremmo già a buon punto.

PETE - Fai di me quello che vuoi.

AGATA - Lo farei, tesoro. Ma sai bene che non è possibile! Mio marito non è in grado di

comprendermi. E' un violento.

PETE - Quel maledetto!

(Agata getta a terra la bottiglietta di sucola ed inizia ad avere un atteggiamento provocante e sensuale nei confronti di Pete)

AGATA - Lui dice di amarmi ma in realtà mi vuole per sè e basta. Mi usa. Abusa di questo corpo, comese fosse un oggetto, capisci? (Mentre parla, Agata si sfiora il corpo, eccitando Pete)

PETE - Capisco, certo...

AGATA - Mi vuole, mi prende, mi usa per poi abbandonarmi completamente nuda, nel letto.

(Pete ha gli occhi fuori dalle orbite dall'eccitazione)

PETE - Capisco...certo

(Improvvisamente, Agata si alza in piedi)

7


AGATA - Io non ne posso più, Pete!

(Pete si desta dall'ipnosi)

PETE - Amore mio, cosa posso fare, cosa devo fare?

(silenzio)

AGATA - Uccidilo.

(silenzio)

PETE - Puoi ripetere, per favore?

AGATA - (incalzando Pete e corrompendolo con la propria fisicità) Soltanto togliendo di mezzo quelfarabutto di mio marito potremmo fuggire via. Andarcene lontano!

PETE - (travolto) Dove?

AGATA - (sbrigativa) Ma che ne so! Via. Potrei insegnarti qualsiasi cosa! Vedremmo cose che fino ad

oggi hai potuto solo immaginare... o addirittura che non hai mai immaginato perché la tua mente non te

lo ha concesso. Ti spiegherei l'azzurro dell'acqua del mare e quello del cielo. Ti mostrerei la differenza

tra l'orizzonte e il monte di venere...

PETE - (soffocato) No, in montagna no!

AGATA - Taci, sciocco. Andremo in capo al mondo e una volta toccati i ghiacci dell'antartico,andremo a bollire al sole dell'equatore!

PETE - Quante cose che dici... non capisco quasi nulla, ma mi piace il tono con cui lo dici, sembraquasi che tu voglia...

AGATA - Faremo l'amore sulle spiagge deserte di Cefalonia PETE - Dove?

AGATA - E nessuno verrà più a disturbarci, perché in quelle spiagge saremo solo tu ed io! PETE - Oh...

AGATA - Allora, lo farai questo piccolo favore alla tua Agatina? PETE - Agatina? Ahahah... come sei tenera amore mio... sei come...

AGATA - Ti prego, evita!

PETE - Giusto. Mi insegnerai tu.

(Silenzio)

AGATA - Dunque?

PETE - Dunque cosa?

AGATA - (spazientita) Ti libererai di mio marito? PETE - Beh ma non è così semplice! Io non sono un killer

AGATA - (ridiventando gatta) Oh, sì che lo sei, Pete! Tu sei un killer, sei il mio killer, la miaguardia ... del corpo! Fa questo per me e io... sarò tua. PETE - Cristo santo!

AGATA - (stupita) Pete!

PETE - Scusami... è tanta l'emozione che non ho saputo fare altro che tirare in ballo le divinità!(Silenzio. Agata estrae una sigaretta e la accende per poi tornare con lo sguardo su Pete)

AGATA - Lui sarà qui domattina. Deve incontrare un tizio. Affari sporchi, tanto per cambiare. Ci sono

in ballo un sacco di soldi, mi ha confidato.

PETE - Qui?

AGATA - Sì, qui.

PETE - Ma, Agata... io non conosco tuo marito. Che aspetto ha?

AGATA - Sarà facile individuarlo! Lui frequenta sempre straccioni e gente di poco conto. Mio marito èun uomo distinto ed elegante. Sai, noi siamo gente di peso, in città.

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PETE - Di peso?

AGATA - Siamo ricchi, Pete. Morto lui, avremmo i suoi soldi in un batter d'occhio. PETE - Va bene, ma come posso fare?

AGATA - Sparagli. E falla finita.

PETE - Ma io non ho una pistola!

AGATA - Procuratela. Che ci vuole?! Trova un sistema per rimanere da solo con il tizio che deve

incontrare e promettigli un po' di soldi in cambio. Te l'ho detto, sono tutti straccioni e sanno quanto lui

sia ricco. Vedrai non faranno resistenza.

PETE - E se dovesse andare male?

AGATA - Non andrà male, amore mio! Non può. Non deve.

PETE - E se...

AGATA - Che noia! Se... se... non è con i se che si costruiscono i grattacieli! Se non dovesse andare per

il verso giusto, dimenticati di me. Ti va bene così?

PETE - Oh, no! Tesoro mio!

AGATA - Quindi?

PETE - Lo sai che farei qualsiasi cosa per te!

AGATA - Bene.

PETE - Però... ad una condizione...

AGATA - Quale? Quale condizione?!

PETE -Devi dirmi che mi ami.

AGATA - Oh, Pete!

PETE - No, Agata. Sono un uomo ignorante, ma so l'amore che significa. Voglio sentirtelo dire. E

voglio sentire la sincerità, nelle tue parole (Silenzio) Allora?

AGATA - Ma sì, ti amo... Pete, ti amo.

(Lui tenta di baciarla, lei lo schiva, accogliendolo in un abbraccio)

(Buio)

SCENA 4

In scena, sedute sul bordo del terrazzo, ci sono Terry e Gabry, gemelle eterozigote di circa venticinque anni. Gabry sta sputando nel tentativo di colpire i passanti.

GABRY - Lo zio ha detto che se ti becca di nuovo a sputare, ti farà assaggiare la canna del suo fucile.

TERRY - Secondo me lo zio vorrebbe farmi assaggiare ben altra canna.

GABRY - Terry!

(Gabry sputa ancora)

GABRY - Gabry, per carità basta! Fai veramente schifo!

TERRY - Che noia!

(Smette di sputare, si alza e va a sedersi sulla panchina)

GABRY - Che facciamo?

TERRY - E che ne so! A te non va mai bene niente!

GABRY - Ti ho solo chiesto di non sputare sui passanti, non mi pare di aver negato altre proposte! TERRY - Facciamo il giro del parcheggio, qui sotto?

GABRY - L'ultima volta che ci hanno beccato ti ricordi com'è finita?

TERRY - Però ci siamo divertite!

GABRY - Tu ti sei divertita! Io non mi diverto a bucare le gomme delle automobili di tutto il quartiere!

TERRY - Vedi che non ti va mai bene niente?!

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GABRY - Ma insomma, Terry! Non proponi altro che cose illegali!

TERRY - Sputare non è illegale!

GABRY - No, ma fa schifo!

TERRY - Sei una moralista noiosa!

GABRY - E tu sei completamente pazza!

TERRY - Lo prendo come un complimento

GABRY - Prendilo pure come vuoi

TERRY - Io lo prendo sempre, come voglio!

(Ride. Gabry inizialmente non capisce, poi afferra il doppio senso e sbuffa)

GABRY - Non è proprio possibile fare un ragionamento serio con te! Ancora mi chiedo come si faccia

noi due ad essere sorelle!

TERRY - Gemelle!

GABRY - Già! Se ci si vedesse dall'esterno non lo si potrebbe mai immaginare!

TERRY - (illuminata da un'idea) Andiamo a bastonare i cani del signor Rosco!

(Dal gabbiotto entra Joe, con l'aria di chi sta cercando qualcuno)

JOE - Salve ragazze, sto cercando un amico: Andy. Lo conoscete?

(Le due fanno cenno di no, con la testa)

JOE - Non lo conoscete?

(le due, ripetono il gesto. Silenzio)

JOE -Ma...siete sorelle voi due?

GABRY - Sì!

TERRY - Gemelle.

JOE - Non ho capito, in che senso "gemelle"?

TERRY - Nel senso che siamo sorelle gemelle.

JOE - Scherzate?!

(Terry e Gabry fanno di nuovo cenno di no, con la testa) JOE - Ma i gemelli non dovrebbero essere uguali? TERRY - Non quando sono eterozigoti

JOE - Eterozi...che?

GABRY - Eterozigoti.

JOE - E che cazzo vuol dire?

TERRY - Siamo nate da due ovuli differenti che sono maturati però contemporaneamente. JOE - Vuol dire che siete uscite contemporaneamente da... voglio dire da vostra madre? GABRY - No!

JOE - Ah, meno male!

GABRY - Se è per questo neanche i gemelli omozigoti, nascono contemporaneamente! JOE - Ah. Non lo sapevo.

TERRY - Io sono la più vecchia. Sono nata dieci minuti dopo di lei.

JOE - Se sei nata dopo, dovresti essere la più giovane. GABRY - No, funziona all'opposto. Il suo ovulo si è sviluppato con un leggero anticipo rispetto al mioe come succede in questi casi, il gemello che si sviluppa prima, non nasce per primo. JOE - Accidenti, quante cose che si imparano di prima mattina! (silenzio) Io sono Joe.

(stringe le mani alle ragazze)

TERRY - Mi chiamo Terry, piacere

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GABRY - Gabry.

(silenzio)

JOE - Beh, molto... molto piacere, Terry e Gabry...(silenzio) E' un piacevole incontro questo. Stavoaspettando un amico e...

TERRY - Ti piacciono le orge?

GABRY - Terry!

JOE - Scusa, non ho capito...

GABRY - Lasciala perdere

TERRY - Ho chiesto sei ti piace il sesso di gruppo.

JOE - Vuoi dire...in più di due?

TERRY - Sì.

GABRY - Oh, ma insomma!

JOE - Io non...

TERRY - Siamo brave, sai?

JOE - Non ne dubito...

GABRY - Parla per te, mignotta!

JOE - Perchè, tu non te la sai cavare? Non ci credo!

GABRY - (imbarazzata) No...no, me la cavo eccome! E' che... così... (ride) dicevo, tanto per dire...

TERRY - Ora noi due andiamo a fare colazione qui sotto e quando torniamo ti facciamo passare unabella mezz'ora in nostra compagnia, ti va?

JOE - Accidenti che velocità! Non so che dire... ma siete maggiorenni, spero!

TERRY - Fanno duecento euro

GABRY - Terry!

JOE - Duecento?!

TERRY - Certo, amico! E siamo le più economiche sul mercato. Informati. Prova ad andare daMaggie, qui all'angolo. Magra come un chiodo, sempre sudata. ha sempre addosso gli stessi quattro stracci e nonostante ciò ti chiede come minimo centocinquanta. (silenzio) Noi siamo due. E come vedi la carne non ci manca. C'è tutto la dove deve essere. Per non parlare delle nostre capacità. (silenzio) Se però non ti fidi...vai, va da Maggie e buona fortuna!

JOE - Santo cielo come corri! Non ho detto niente! Solo...ecco, fammi andare a prelevare al bancomat,qui sotto. Ho lasciato il portafogli nella mia porsche, qui sotto. GABRY - E' tua la porsche?!

JOE - (illuminandosi) Sì, quella nera. L'hai vista?

TERRY - Hai una porsche?

JOE - Altrochè! Avete notato l'adesivo che riporta la scritta "corro spesso e lo faccio a più non posso?" GABRY - Oh, sì...che tenerezza!

JOE -E... e... avete notato sul cruscotto, il piccolo rinoceronte di ...

TERRY - Fanno mille euro.

GABRY - Wow!...

JOE - Ehi, che significa, si era detto duecento!

TERRY - Sì, ma hai appena detto che hai una porsche

JOE - E allora?

TERRY - Se hai una porsche, non hai problemi di soldi, di conseguenza non possiamo applicare a te losconto che applicheremmo a qualsiasi morto di fame della zona. Non possiamo svalutarci, vero Gabry? GABRY - (borbottando) Hai capito, la sorellona! (rivolta a Joe) Certo...Ehm...voglio dire! Non è giusto,non ti pare? Quando ti ricapitano due gemelle...

TERRY - Eterozigote

JOE - E tu sei la più vecchia...

TERRY - Preferirei matura, grazie...

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JOE - (dopo una breve riflessione) Ascoltate, ragazze...voi due siete davvero irresistibili però...ecco peroggi avevo già in programma una spesa non da poco e...ecco, mille euro sono un po' troppi...

GABRY - (cambiando rapidamente espressione) Eh no, cazzo! adesso non saltartene fuori con la storiache non valiamo i soldi che ti abbiamo chiesto!

JOE - Ma io non...

GABRY - Taci! Tu hai una porsche nera, qui sotto che ti sarà costata almeno cinquantamila euro e ora

fai il pidocchio per mille euro, per un'orgia con due gemelle...

TERRY - Eterozigote...

JOE - Non fraintendermi, Terry...sei Terry, tu giusto?

(indicando Gabry)

TERRY - Amico, sei messo male se cominci così... GABRY - Io sono Gabry! E' incredibile! Fai il lumacone con due giovani ragazze che voglionosperimentare con te una parentesi erotica unica e tu, dopo aver messo in dubbio il legame con mia sorella, oltre a fare il pidocchio per mille euro, ci accusi di essere eccessive nella richiesta economica?! E in più chiami me, con il nome di mia sorella? Le gemelle eterozigote sono come due sorelle, lo capisci? Secondo te ci somigliamo più di quanto potrebbero somigliarsi due sorelle normali?

JOE - N...no...

TERRY - E' questo che vuol dire, eterozigote...

GABRY - Io mi sento profondamente offesa!

TERRY - Percepisco la tua sofferenza, Gabry!

GABRY - Lo vedi? Il nostro legame è così profondo che se sto male io, soffre anche lei! e viceversa.

JOE - Io non...

TERRY - Il bancomat qui sotto è rotto, ti conviene andare a quello che c'è alla fine della viaprincipale.

(Silenzio)

JOE - Ok.

(Joe esce, ancora incredulo. Gabry e Terry si guardano in faccia e scoppiano a ridere!)

GABRY - Siamo state troppo forti, sorellona!

TERRY - Lo abbiamo incastrato alla grande!

GABRY - E io che non volevo reggerti il gioco! Quando ho sentito che hai alzato il prezzo, però... mi

sono vista coperta di biglietti da cinquanta e cento! (silenzio) Certo che gli uomini sono proprio stupidi!

TERRY - Specialmente quando li metti di fronte ad una scelta che comporta sesso e soldi. Non

capiscono più nulla!

GABRY - Che fortuna, essere lesbiche!

(silenzio)

TERRY - Io non sono lesbica.

GABRY - Che scema che sei!

TERRY - Perchè?

GABRY - Ma perché è chiaro che stai dicendo una fesseria.

TERRY - Niente affatto. A me piacciono uomini e donne.

GABRY - Ma credevo che...

TERRY - Credevi male!

GABRY - Tu sei bisessuale?! Allora quello che è successo la notte scorsa, non significa niente per te? TERRY - Ma Santo cielo, Gabry, sei mia sorella! Stavamo giocando!

GABRY - Cosa?!

(comincia a singhiozzare)

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TERRY - Gabry, dico ma sei impazzita? Si rideva e si scherzava! E avevamo bevuto! Io... (Gabryscoppia a piangere) Per cortesia, ora non fare così! Ti voglio bene, davvero! GABRY - Sì, certo! come ad una sorella!

TERRY - Certo, come ad una sorella! Quello che sei tu per me!

GABRY - Tutto qui!

TERRY - Oh, Cristo! Ma di cosa stai parlando?! Io non sono innamorata di mia sorella! Ma ti rendiconto della cosa disgustosa che stai dicendo?!

GABRY - Ah, certo! Amare me, no! Organizzare un'orgia con uno sconosciuto per mille euro...quella èuna cosa normale!

(Gabry scappa via, in lacrime)

TERRY - Gabry, dove vai?!

(Buio)

SCENA 5

Le luci si alzano lentamente, al centro - con una scopa di saggina tra le mani - c'è Romero che sta spazzando e mettendo in ordine il terrazzo. Trova a terra la bottiglietta di Sucola. La raccoglie.

ROMERO - La gente! Puah! Sono l'unico ad avere a cuore questo giardinetto! (Guarda di nuovo indirezione del pubblico) Siete ancora lì? Allora siete proprio dei gran morbosi, eh?! Volete continuare a farvi gli affari miei? Non avete proprio di meglio da fare! C'è tanta gente, in giro che non ha granché da fare. (Silenzio) Come la signora Isa. Isabel Stern. La vecchia ebrea che abitava il mio appartamento prima che le subentrassi, dopo la sua morte. E' lei che ha messo in piedi questo piccolo spazio verde. Dicevano che era pazza e forse un po' lo era. Chi altro avrebbe avuto voglia e tempo di mettersi a piantare tutto questo ben di Dio, sul terrazzo di un lurido condominio, nel quartiere più malfamato della città?! Eppure ci ha creduto fino in fondo e lo ha fatto. Sapete che vi dico? Parafrasando un famoso poeta, "Beata lei che non capiva un cazzo"! Solo così è possibile vivere serenamente una vita altrimenti piena di dolore e disperazione! Sarebbe bello, sedersi su questa panchina e con un sorriso ebete stampato in faccia, fissare per ore una nuvola o il muro! Invidio i matti, perché possono permettersi il lusso di farsi i fatti propri, senza che nessuno li coinvolga in quelli altrui! Io ci provo, ma chiaramente sono una mente superiore e come tale, sono costantemente influenzato dall'esterno. Mi è praticamente impossibile svuotare la mente. In più, se soltanto mi sedessi su questa panchina non potrei alzare lo sguardo al cielo, senza prima rendermi conto di essermi seduto su di una cacca di piccione ancora fresca. No, non è la sfortuna. E' la vita. La vita è così. Se metti male il piede alla mattina, stai tranquillo che per l'ora del tramonto quel piede, te lo sarai rotto...o quanto meno ti sarai guadagnato una bella slogatura. Io curo questo giardinetto in memoria di una persona che è entrata e uscita indenne da questo mondo: Che era talmente idiota, da non rendersi conto di quanto male le stesse facendo la vita. Lo faccio per lei e basta, non per quella manica di rifiuti umani con i quali mi tocca condividere gli spazi comuni.

(silenzio, poi, soprappensiero) Chissà dove sono finite quelle due ninfomani! (urlando) Gabry! Terry! Ci sono ancora tracce di sputi qui!

(Buio)

SCENA 6

13


Siamo tornati alla scena iniziale. Ci sono Pete e Andy e sullo sfondo il cadavere di Joe.

PETE - Andy, ti giuro che non sapevo che Agata fosse tua moglie.

ANDY - Tu, razza di idiota!

PETE - Ignorante, io sono ignorante, non un idiota!

ANDY - Che fai, mi prendi per il culo?!

PETE - No, sto...sto imparando!

ANDY - Stai imparando a prendermi per il culo?

PETE - No, io...

ANDY - Dico, ti rendi conto di quanto male si stiano mettendo le cose, per te, ora? PETE - No...

ANDY - Sai cosa direbbe il mio vecchio Romero, del terzo piano, in casi come questo? PETE - No...

ANDY - Beato te, che non capisci un cazzo.

PETE - Mi dispiace, Andy... io ...

ANDY - Tu? Tu, cosa Pete?

PETE - Agata mi ha detto che... se io avessi ucciso il marito, lei mi avrebbe insegnato...avremmo

viaggiato e visto cose... ha detto che io sono un ignorante e che con le metafore non c'azzecco

granché...

ANDY - Ti tolgo dall'impaccio, Pete... neanche nel resto, sei un'aquila.

PETE - Nel senso di uccello?

ANDY - No, nel senso che sei un coglione.

PETE - Oh...

ANDY - Ora ascoltami bene: Tra poco sarà qui la tua anima gemella.

PETE - Agata?

ANDY - Hai altre anime gemelle?

PETE - (ci pensa su) N...no.

ANDY - Bene, allora stiamo parlando proprio di lei: Agata.

PETE - Oh...

ANDY - Devi sapere che l'uomo che hai ucciso, Joe...era un ricco uomo d'affari con il quale stavoconcludendo un piccolo scambio...

PETE - Scambio di...

ANDY - Cazzi miei. (sospira, seccato) Pete, non parlare. Lo dico sinceramente, meno dai fiato alla tua

bocca, meno crescono le possibilità che io ti faccia saltare il cervello.

PETE - Ok.

ANDY - Bene, dicevo che stavo conducendo con Joe questo scambio quando tu, testa di cazzo, oltread averci interrotti, lo hai ammazzato pensando che lui fosse il marito di mia moglie. In tutta questa bella vicenda, se ancora non ti ho fatto esplodere il cranio è solo perché Joe probabilmente sarebbe morto comunque alla fine della nostra conversazione. Non voleva, di fatto, a concludere il nostro affare e da più di mezz'ora mi stava parlando d'altro con la mera intenzione di farmi arrabbiare. Diceva di volersi vendicare, di aver passato una giornata di merda e di aver perso non so quanti soldi eccetera e eccetera. Tutte stronzate, insomma! Quando non vuoi sganciare un po' di soldi, fai così. Dico bene?. In effetti, quando tu ci hai sorpresi, stavo pensando a come liberarmene senza essere accusato dalla sua squadra di assassini e cannibali... (silenzio)... sì sì, hai sentito bene! Cannibali. C'è chi ancora pratica certe usanze, sai? Si fanno chiamare i "Cannibal holocaust". Hanno preso il nome da quel filmaccio anni ottanta, lo hai mai visto? Un vero schifo! (Silenzio. Andy incontra lo sguardo ebete ed atterrito di Pete) Ma certo, che ne sai tu? Esattamente come dice il signor Romero: "beato te che non capisci un cazzo!" (Silenzio) Ora senti ... nella maniera più assurda possibile, tu mi hai risolto un gran problema, portandomene alla luce uno ben più grave. Tu Ti sei portato a letto mia moglie, giusto?

PETE - Ehm...

14


ANDY - Non preoccuparti, Pete, sono un uomo anche io. Non pensare che io non ti capisca. Dunquele cose stanno così: tu ti sei scopato mia moglie e ora sei di fronte a me, che sono suo marito. Sono sempre stato molto geloso di Agata, ma sapevo quanto fosse troia, sin da quando l'ho sposata. Ciononostante ho sempre sperato che non mi avrebbe mai piantato per qualcun'altro, tanto meno più che mi avrebbe mai messo le corna. Ancora più incredibile che lo abbia fatto con te... che oltretutto sei davvero idiota!

PETE - Ignor...

(si zittisce)

ANDY - E' una situazione davvero angosciante, non trovi?

PETE - Devo fare pipì...

ANDY - E' un bisogno naturale e fisiologico. Ma, non ora, Pete...devo concludere il mio ragionamento.In un'altra situazione ti avrei spezzato la spina dorsale e lasciato ardere il tuo cadavere davanti casa dei tuoi genitori. Purtroppo, le condizioni attuali mi impongono clemenza e mi costringono a fare una scelta tra due opzioni: La prima è che io ammazzi te e poi mia moglie, per aver tramato alle mie spalle addormentate. L'altra è perdonare questa tua slealtà... (Pete sorride, speranzoso) ...lasciando cadere su di te le accuse dell'omicidio di Joe. (Pete impallidisce di colpo)

PETE - I cannibali?...

ANDY - Shhht...per favore sto riflettendo!

PETE - Ti prego, Andy, farò ciò che vuoi! Perdonami! Con Agata è successo una volta sola! In cameravostra! Sul letto matrimoniale...

ANDY - Pete...

PETE - E dopo averlo fatto, ho guardato a lungo la tua foto sul comodino e ti giuro, Andy...te lo

giuro: mi sono sentito profondamente in colpa.

ANDY - Pete, quando ti ho detto di tacere, non l'ho fatto solo per guadagnarci in salute, ma ancheperché sei un pericolo per te stesso. Io sto mantenendo a stento la calma e tu, continuando a dar fiato alla bocca, stai cercando di farmi esplodere! E questo non è un bene!

PETE - Scusa!

ANDY - (guarda l'orologio) Agata sarà qui a momenti. Mi prendo ancora qualche istante di riflessione.

(Si siede sulla panchina, accanto a Pete. Improvvisamente si apre la porta del gabbiotto. Entra in scena The Queen, una ragazza vestita in modo bizzarro. Indossa una corona, una parrucca bionda e un abito rosso fuoco che ricorda un po' quello di Madonna nel tour del 1987. Sul braccio ha legato un lettore multimediale. Entra suonando una trombetta di carta e urlando "Auguri Steve!". Senza accorgersi di Andy e Pete e procedendo su un'evidente scaletta già preparata, accende il lettore multimediale e comincia a ballare sulle note di "True blue" di Madonna. Pete e Andy rimangono attoniti e continuano ad osservarla durante tutta l'esibizione, scambiandosi di tanto in tanto, degli sguardi perplessi. Ad un tratto The Queen, si accorge di loro. Con leggero imbarazzo spegne il lettore. Silenzio. Suona nuovamente la trombetta di carta)

THE QUEEN - Scusate... dov'è il festeggiato?

ANDY - Chi?

THE QUEEN - Il festeggiato, Steve, dov'è? (Suona la trombetta di carta)

ANDY - Non c'è nessuno di nome Steve, qui.

(The Queen rovista nella borsetta a tracolla, estrae un foglietto e lo legge)

THE QUEEN - Impossibile. Mi hanno mandato proprio qui, l'indirizzo è questo. Oggi è ilcompleanno di Steve! (suona la trombetta di carta)

ANDY - Piantala con quel coso!

PETE - Ma tu chi saresti?

THE QUEEN - Sono "The queen" (sorride e fa per suonare la trombetta di carta ma Andy laminaccia con lo sguardo)

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PETE - Sei una drag queen?

THE QUEEN - Ma che dici? (indica il seno) Queste sono vere che credi?! Io sono The Queen, faccio

parte di un servizio specializzato per feste di compleanno a domicilio. Noi sappiamo come rendere

interessante una festa di compleanno (dalla tracolla estrae dei biglietti da visita e li distribuisce a Andy e

Pete)

PETE - Quindi non sei un uomo?

THE QUEEN - (a Andy ) Ma il tuo amico è normale? (di nuovo a Pete) No, non sono un uomo eguarda che non l'ho preso esattamente come un complimento!

ANDY - Posso sapere perché vi fanno vestire a quel modo?

THE QUEEN - Ah, dici con questo vestito? Beh, la nostra è una clientela molto particolare! I nostrifesteggiati amano il revival. Sei annoiato e vuoi organizzare una festa a sorpresa? Chiami la "Boom, Boom. Divertimenti d'altri tempi"

PETE - "Boom, Boom"?

THE QUEEN - Sì, "Boom, Boom. Divertimenti d'altri tempi". Organizziamo feste di laurea,inaugurazioni di negozi, addii al nubilato, al celibato e feste per il cambio di sesso. ANDY - Oddio...

PETE - Per il cambio di sesso?

THE QUEEN - Sì, qualsiasi evento eccezionale, necessita un po' di festa! (Silenzio) Una volta ci

contattarono per organizzare un funerale.

ANDY - Che cosa?!

THE QUEEN - Un funerale! Lo trovammo un po' fuori luogo, ma ci dissero che il defunto era ungrande fan degli Abba, quindi facemmo entrare la bara sulle note di "The winner takes it all". Fu molto bello ed emozionante, sapete?! Finimmo tutti quanti a ballare attorno al caro estinto, per poi brindare più e più volte alla sua dipartita. Credo si possa essere felici morendo, se si è vissuto serenamente, non credete? Ad esempio, volete sapere cosa penso io a questo proposito? ANDY - No, grazie, non voglio saperlo.

THE QUEEN - Gentile! Davvero gentile! (Silenzio) Insomma, dov'è Steve?!

PETE - Chi?

THE QUEEN - (A Andy ) Lo fai star zitto, lui?! Avanti, dov'è il festeggiato (suona la trombetta dicarta) Non ho tutta la giornata!

ANDY - (indicando Joe) E' lui.

PETE - Ma...

ANDY - Shhht

(The Queen vede il cadavere di Joe e comincia a strillare, terrorizzata)

ANDY - Perchè urli? Ha avuto anche lui un'esistenza felice! Fidati (sorride malizioso). Ora vattene via,hai sbagliato festa. Mi sembra chiaro.

THE QUEEN - Oh mio Dio! Oh mio Dio! Un cadavere! Io... io... sto per avere una crisi, questo non

ègiusto! Doveva essere il mio giorno libero (suona la trombetta, dal nervoso) e l'ho cambiato con Stacy perché doveva andare a trovare i genitori! Ma io... ecco io... (suona la trombetta)

ANDY - Piantala!

THE QUEEN - Io non posso pensare di avere visto un cadavere. Un cadavere fuori da una bara, poi!Non so se vomitare, svenire o buttarmi da questo terrazzo! E' abbastanza alto?

PETE - Sì, e non ci sono le protezioni ANDY - Taci, tu!

THE QUEEN - Oh Dio... oh mio Dio (suona la trombetta) ANDY - Fallo un'altra volta e giuro che te ne pentirai.

(Silenzio. The Queen guarda con aria di sconvolta in direzione di Andy ma, respirando con la trombetta in bocca, emette un ultimo, flebile suono. Andy estrae la pistola e le spara. Pete sussulta.) PETE - Andy, ma hai ucciso una drag queen!

ANDY - Pete, quella è una donna! Non una drag queen! PETE - Ah, già. Quindi non è un come il tuo amico travestito ?

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ANDY- Mmmm....

(silenzio. Pete si alza e va verso il cadavere di The Queen. Raccoglie la trombetta di carta, poi si dirige verso il gabbiotto e nota un nuovo foro nel muro.)

PETE - Guarda! Anche questo proiettile è rimasto nel muro. (Silenzio) Povero Steve... ora non avrà il

suo party di compleanno.

ANDY - Pete, non...

(Pete suona la trombetta di carta)

(Buio)

SCENA 7

In scena c'è Joe, in mutande, seduto sulla panchina.

JOE - Allora? Sei pronta?

(Dalla porta del gabbiotto spunta una mano che appoggia in scena uno stereo. Dallo stereo partono le note di "Down in Mexico". Lenta e sensuale, spunta Terry, in completino intimo. che si avvicina a Joe, dando vita ad una danza erotica che lascia poco spazio all'immaginazione. Terry, dopo essersi strusciata a dovere su Joe, lo invita ad alzarsi e a ballare con lei. Lui è scoordinato e totalmente fuori tempo. Improvvisamente lei, lo rimette a sedere sulla panchina e gli si avvicina intenzionata a dare il via all' "orgia a due")

JOE - Dov'è... Terry?

TERRY - Terry è qui, tesoro...

JOE - Scusa, intendo dire...tua sorella, dov'è Gabry?

TERRY - Gabry è lesbica

JOE - (ride) Scherzi?

TERRY - No. Le piacciono le donne e ha detto di essere innamorata di me!

JOE - Ma...è tua sorella!

TERRY - Lo so!

JOE - E allora com'è che si è innamorata di te?

TERRY - L'amore non si controlla. Si subisce.

JOE - Cazzo, che schifo!

TERRY - (rigida) Come sarebbe a dire?!

JOE - Mi fanno schifo queste cose tra famigliari!

TERRY - Cosa?

JOE - E poi io ti ho dato mille euro, per un'orgia a tre! S'è mai sentita un'orgia a due?! Io voglio le

gemelle ... cosozigote!

TERRY - Ma perché, ora non ti basto io?!

JOE - Ma che cazzo me ne faccio di una ragazza ...normale, se non c'è l'aggiunta della perversione conla gemella? Per mille euro, poi? A quella cifra mi becco una squillo! Altro che! Ma guardati! Tu non li vali mille euro! Se vuoi ridammi quello che ti ho dato e te ne lascio cinquanta. TERRY - Cinquanta euro?!

JOE - Non un euro di più!

TERRY - Con mia sorella ne valgo mille e da sola, solo cinquanta?!

JOE - Non prenderla sul personale, adesso! Sei carina, ma cazzo non vali quella cifra! Non per uno chevoleva fare un'esperienza con due gemelle!

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TERRY - Non devo prenderla sul personale! Ti rendi conto di quello che mi stai dicendo?!

JOE - Senti... Gabry..mi dispiace!

TERRY - Io mi chiamo Terry! stronzo!

(In quel momento si spalanca la porta del gabbiotto: entrano Romero e Gabry. Romero ha in mano il fucile. )

ROMERO - Schifoso pervertito! Cosa fai con le mani sulla mia nipotina Terry?!

JOE - Nipote?!

GABRY - E' lui, zio! Ci voleva dare mille euro per scoparci assieme! Un'orgia, zio! ROMERO - Accidenti Gabry, sciacquati la bocca o giuro che ti faccio passare l'inferno!(Terry corre a coprirsi e poi si rifugia dietro lo zio)

TERRY - Mi ha costretto, zio! Ha detto che se non avessi fatto quel che voleva, mi avrebbe fatto male!

Mi dispiace zio...oh! mi vergogno così tanto!

JOE - Ma non è vero! loro, sono state loro a propormi questa cosa!

ROMERO - Giovanotto, stai per caso dicendo che le mie nipotine Terry e Gabry, sono due mignotte?! JOE - Beh, in un certo senso...

(Romero carica il fucile)

JOE - No, la prego! La prego non mi uccida! Mi dica cosa posso fare per farmi perdonare!

GABRY - Sparagli nella gamba, zio! Morirà dissanguato!

TERRY - Tra le gambe, zio! Che non possa più trarre in inganno altre donne! ROMERO - Zitte! Cristo Santo! E' mai possibile che in questo condominio non si riesca mai a stare inpace?! (silenzio) Senti un po', giovanotto! Quanto hai nel portafogli? JOE - Cosa?

ROMERO - Le cose sono due, o ti denuncio o paghi per il mio silenzio..

JOE - Ma ho già dato a sua nipote mille euro!

ROMERO - Vi ha dato mille euro?!

TERRY - No! non è vero, zietto!

JOE - Puttana!

(Romero avvicina la canna del fucile alla bocca di Joe) ROMERO - Giovanotto, credo di non aver sentito cosa hai detto a mia nipote.

JOE - E va bene, va bene... (Joe estrae il portafogli e allunga al vecchio un mucchietto di banconote) E'tutto quello che ho...

ROMERO - (contando i soldi) Cinquecento, seicento...mille... mille e tre, mille e quattro... E tu tienimille e cinquecento euro nel portafogli? Non male. Hai svaligiato una banca? GABRY - No! E' ricco! Hai visto la porsche, qui sotto?

ROMERO - E' tua, la porsche qui sotto?

JOE - (illuminandosi a fatica) Sì! Le piace?

ROMERO - E' quella con quell'adesivo "corro spesso e lo faccio a più non posso"? JOE - Sì, quella con il rinoceronte di peluche sul cruscotto!

ROMERO - A me fa cacare la porsche. (Joe abbassa lo sguardo, offeso) Ora vattene, pervertito.

JOE - A dire il vero, sto aspettando qualcuno...

ROMERO - E chi?

TERRY - Sicuramente qualche altra donna da violentare GABRY - O magari qualche uomo a cui fare lo stesso trattamento!

ROMERO - Che schifo! Chiudete quel forno, tutte e due! (a Joe) Chi stai aspettando? JOE - Un amico.

ROMERO - E uno come te, avrebbe anche degli amici? Davvero incredibile!

JOE - No, non credo di averne più. E penso che a questo punto anche l'affare che avevo in ballo andràal diavolo.

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ROMERO - Già. E sai cosa ti dico? Meglio così! Meglio non avere nessuno al mondo. Guarda questedue! Sono gemelle eterozigote. Sai cosa vuol dire?

JOE - Sì, lo so.

ROMERO - (spiazzato) Ah, bene... Ad ogni modo, loro sono in due e non si sopportano tra di loro.

Figurati che peso sono per me. E non le posso cacciare via! I legami affettivi sono la peggiore

condanna, specie per un uomo che vorrebbe solo aspettare la morte e le mosche.

JOE - Prospettiva interessante...

GABRY - Che schifo! Zio!

ROMERO - Taci, ninfomane!

TERRY - Ti ha detto che sei ninfomane! (ride)

GABRY - Stronza!

ROMERO - Andiamocene! E tu, parla con questo tuo "non più amico" e poi sparisci da qui. Non ti ci

voglio più vedere qui. Sono stato chiaro?

JOE - Chiarissimo.

TERRY - (scimmiottando una gattona sexy) Ciao! mi chiamo Gabry... e sono ninfomane!...

(Gabry la prende per i capelli)

GABRY - Dillo un'altra volta, Terry e giuro che ti strappo il cuore con le mie mani! ROMERO - (spingendole verso l'uscita) Qui nessuno strappa niente a qualcuno, senza il miopermesso! E per oggi ho già sentito abbastanza cazzate!

(Escono. Joe rimane da solo, in scena. Buio)

SCENA 8

Torniamo alla scena tra Andy e Pete. I due sono seduti sulla panchina. Improvvisamente dalla porta del gabbiotto spunta Agata. Alla vista del marito, Agata ha un sussulto.

AGATA - Tesoro, tu qui?

ANDY - Già. Esattamente come d'accordo, non ricordi più, cara?

AGAGTA - Oh, beh, certo...

ANDY - Conosci il mio amico Pete? E' venuto a trovarmi e ci stavamo facendo una piacevolechiacchierata mentre aspettavamo che tu arrivassi.

AGATA - Ehm...no, non credo di avere il piacere di conoscere il tuo amico...

PETE - Ciao, amore...

AGATA - (sorridendo imbarazzata e maledicendolo con gli occhi) Che? Mi deve avere scambiato perqualcun altro.

ANDY - Sai, cara, stavo spiegando al nostro nuovo amico che è proprio vero quello che dice sempremio padre, il signor Giorgio Romero: "Beati voi che non capite un cazzo".Dico bene?

AGATA - Tuo padre?

PETE - Agata, mi dispiace...io...

AGATA - La smetta di parlarmi in questo tono! Io non la conosco! Mi sta mettendo in imbarazzo conmio marito!

ANDY - Già! Tuo marito. Sai, Pete era convinto che io...fossi quello là!

(indica il cadavere di Joe. Agata lancia un urlo)

AGATA - E quello chi è?!

PETE - Era ben vestito! e quando ho visto com'era vestito lui... (guarda Andy, ma capisce la gaffe.

Attimo di imbarazzo.) Voglio dire...

AGATA - Ti prego, non lo fare!

ANDY - Già, Pete, lascia perdere! Le spiegazioni non sono il tuo forte.

AGATA - Amore, io...

ANDY - Non ti preoccupare. Ho già pensato a come risolvere la cosa. Devi sapere che Pete ha risoltoun grosso problema al tuo caro maritino...ovviamente lo ha fatto in maniera totalmente inconsapevole

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ed è solo per questo che è ancora vivo. Adesso, come spiegavo anche a lui, mi trovo di fronte ad un terribile dilemma: uccidere voi due e rifarmi una vita oppure, lasciare che il gruppo dei cannibali, soci in affari del defunto qui presente, si rifacciano su di lui anziché su di me togliendomi di dosso un bel po' di sospetti e incombenze. A questo punto potrei avere tempo e modo di rifarmi su di te.

AGATA - Certamente è la seconda la via più sicura e ti giuro, amore mio... che non avrai mai più di chedubitare. Mi sentivo sola, abbandonata. Tu e il tuo lavoro... perdonami, tesoro! Ho bisogno di te, del tuo profumo e del tuo corpo! Io mi sono confidata con lui e lui ha frainteso le mie intenzioni. E' solo uno stupido! Volevo che mi aiutasse ad avvicinarmi a te e invece, ha tentato di ucciderti!

PETE - Ma...Agata?! Cosa stai dicendo?!

AGATA - La verità! Idiota!

PETE - Ignorante... sono ignorante, non idiota!

AGATA - E invece no! Sei solo un idiota! Idiota è chi le cose non le capisce affatto, ricordi?!

ANDY - Suvvia, bambini, calmatevi. E' chiaro che c'è stato un fraintendimento! Lui non voleva e tunon volevi...soprattutto io, non volevo!

AGATA - Ti prego, andiamocene caro! Lasciamo che questo idiota se la veda con i soci di quell'uomo...sono davvero cannibali?!

ANDY - Altro che! Ho sentito dire che sono ottimi cuochi...se piace il genere di cucina, si intende! PETE - No, ti prego! Andy! Lasciami andare! Sarò un idiota, un ignorante, uno stupido, ma lo sai! Tulo sai molto bene che non avrei mai mancato di rispetto a te! Se lo avessi saputo prima chi era suo marito!...

AGATA - Smetti di ascoltarlo, tesoro!

(Andy si allontana e riflette a lungo, in silenzio. Nel frattempo, Agata prende a calci e pugni Pete.)

AGATA - E così che mi ami, tu, vero? Verme! Schifoso e lurido verme! Ora ti farò uccidere da mio

marito! Così avrai esattamente quello che ti meriti

PETE - Ti prego, Andy!

ANDY - (Tornando verso i due) Smetti, tesoro. Ora basta. (Silenzio) Sai che ti dico, Pete? Penso che tu

in effetti sia veramente così stupido da non aver capito proprio nulla di quello che è successo.

Certamente non avresti avuto le palle di togliere di mezzo me, se avessi saputo che era di me che questa

sgualdrina stava parlando... No... non avresti avuto il fegato. Lei ti ha parlato di un benestante, di una

persona normale...certo...

AGATA - Caro, ma cosa?

ANDY - Zitta. (silenzio) E' pure vero che non posso dimenticare il fatto che tu ti sia infilato a letto conmia moglie...

PETE - Sì ma...

AGATA - Non è vero, Andy!

(Andy la fulmina con lo sguardo. Lei abbassa gli occhi)

ANDY - Non ti preoccupare, Pete... come già ti ho detto, non è che non capisca...è che un po' mi

rode...capirai anche tu!

PETE – Beh certo.

AGATA - Ma vuoi tacere, razza di imbecille?!

(silenzio)

ANDY - Uccidila.

AGATA - Cosa?!

PETE - Eh?

ANDY - Se sei sincero e vuoi farti perdonare, uccidila per me e avrai salva la vita.

AGATA - Andy, sei impazzito?! Ora basta giocare!

(Andy lancia la pistola a Pete che la prende al volo.)

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ANDY - Io ho fiducia nelle persone. Avanti Pete, fa quel che devi. Lasciamo il mondo in mano agliignoranti, loro hanno sempre la risposta giusta, non è forse vero, cara?

PETE - Il mondo...in mano...

ANDY - Agli ignoranti, Pete. Perchè è questo che sei?

PETE - Va bene, Andy!

(Andy sorride. La tensione sul viso di Pete è evidente. Agata si lascia cadere sulle ginocchia e implora Pete di non sparare)

AGATA - Ti prego, Pete...no...

(Silenzio. Pete si gira e spara a Andy che cade a terra, morto. Silenzio.)

PETE - Mai, sottovalutare un ignorante, Andy! Ora come stai? Brucia ancora, la tua gelosia?!

AGATA - (stupita) Pete?!

PETE - Zitta, puttana.

AGATA - Oh, Pete, mi hai salvata! Tesoro! Ora potremo finalmente vivere la vita che volevamo vivere!Ho avuto tanta paura.

PETE - Beato me, che non capisco un cazzo, vero? AGATA - Lascia stare quel che diceva! E' sempre stato un fanfarone!

PETE - Non lo diceva lui, infatti. Era quel tizio, del terzo piano. (Silenzio) Eravate fatti l'uno perl'altra.

AGATA - Ma io amo te, lo sai!

PETE - Io amavo te.

AGATA - Anche io...

(Pete le spara in pieno petto)

PETE - (guarda Agata) Ora chi è l'idiota? (si volta verso il corpo di Andy) E chi l'ignorante? (si voltaverso il corpo di Joe) E chi... oh...beh... tu che c'entravi?! A proposito!

(Pete raggiunge il cadavere di Joe e fruga nelle tasche della sua giacca. Estrae un cellulare. Compone un numero.)

PETE - No, non sono io. Sono uno che ha capito tutto in ritardo. Un ignorante o un idiota, comepreferite voi. Al giardino terrazzato hanno fatto una carneficina. Sì, anche il vostro Joe ci ha rimesso le penne. Vi conviene raderlo al suolo questo posto. Secondo me porta male. Sì, sì...venite tutti, è pronto in tavola.

(Pete sorride ed esce dalla porta del gabbiotto, sullo sfondo. Buio.)

SCENA 9

Romero, Gabry e Terry sono accucciati in un angolo del terrazzo. Romero stringe in pugno il fucile.

Tutti e tre sono terrorizzati. Romero si alza, claudicante e raggiunge il centro del terrazzo.

GABRY - Zio!

TERRY - Dove vai?

ROMERO - Fate silenzio, per dio! (Silenzio. Al pubblico.) Quando ci arriverete anche voi, al giornodel giudizio...vi verrà una strizza tale da non reggervela più nei pantaloni! Ve lo dico io che non sono uno stupido e che difficilmente provo ribrezzo e terrore per qualcosa...ma se la fine è vicina, non ci sono cazzi... i denti cominciano a battere come dei tamburi africani, la pelle diventa fredda e i peli si drizzano come pali dell'alta tensione! Si suda freddo e si respira a fatica. E' l'ultima salita, prima della fine(Silenzio). Voi non siete ancora arrivati qui. Ma non preoccupatevi, state pure comodi nelle vostre

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poltrone in ecopelle. Registrate qualche puntata dei vostri talent show preferiti e godetevi la superficialità per quel che dura. Continuate a maledire quelli che scappano e che muoiono alla ricerca di un'esistenza migliore! Continuate a dar loro la colpa, della vostra infelicità. Sì, fatelo pure! Che ne sapete voi! Quando vi troverete a fare i conti con la vostra immagine allo specchio, vi renderete conto che avrete sprecato una vita a non approfondire nulla. Capirete che vi siete sempre accontentati di quel che

vibastava a sopravvivere! Vivere, è tutta un'altra cosa! E costa fatica! Se si arriva a fare i conti con gli assassini, i ladri e i cannibali, non è mai colpa del destino. Cazzate, è sempre colpa nostra! Abbiamo sprecato le menti migliori del nostro Paese e sciupato gli anni migliori della nostra vita... per accusare qualcun'altro dei nostri furti, dei nostri omicidi, dei nostri genocidi! Ma prima o poi si avvereranno le Sacre Scritture:" E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l’Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco”. – Ap 20:11-15" Già... come la fai la sbagli! Se almeno una volta in vita nostra abbiamo fatto un pieno di benzina, siamo entrati in un supermercato a fare la spesa o acceso la tv per guardare uno squallido programma d'intrattenimento alla domenica pomeriggio, siamo tutti colpevoli delle conseguenze che seguiranno. Avrei dovuto vivere in una baita abbandonata sulla vetta dell'Everest per restarne fuori. Ma tutto questo ora non conta granché in effetti, specie se fuori dalla porta c'è un gruppo di cannibali cui è stato consigliato di fare una grigliata in questa fredda giornata di primavera. Che mi mastichino bene, perché sono sempre stato un osso duro, io! (Silenzio) Già mi immagino le prime pagine dei giornali domattina! O i servizi in tv: "intervista ai cannibali", come le piace il polpaccio? Lo gradisce alla birra o alla griglia?".

Non sono io a fare schifo, è il mondo che mi fa da specchio. Ma che dico, che ci fa da specchio! Solo che io ho la visione d'insieme di quest'immondezzaio! Ne ero consapevole prima e ho cercato di preparare quelle due giovani creature al peggio.... e...beh...ho finito col creare due cerebrolese con istinti morboso-sessuali da manuale! Loro mi chiamano zio... e io che me le son trovate nella culla davanti casa, appena nate... Già! davanti casa! Faceva freddo e non ho potuto... oh, insomma! Fanculo al cuore tenero! Ecco a cosa porta la bontà e la generosità. Cosa ho avuto in cambio, io? (silenzio). Parlo sempre così tanto... ma ora basta. Lasciamo che la storia faccia il suo corso. Se non altro, sono arrivato a questa età, io e di sicuro prima che uno di quei selvaggi mi mordicchi la pellaccia, avrò sferrato qualche pugno ben assestato! Io non donerò mai i miei organi vitali! Dovranno portarmeli via con la forza! Già, signori miei...la vera morale è questa: togliti qualche sfizio, quando ancora sei in tempo! Fallo, prima che qualcuno ti dia un morso per assaggiare gli antipasti. La vita è breve e non si può mai sapere, come andrà a finire, no?!

TERRY - Zio?

GABRY - Zio, vieni qui...abbiamo paura! ROMERO - Eccomi, eccomi qui...

Romero torna dalle nipoti. Si sentono grossi colpi contro la porta del gabbiotto. Buio. Si sentono ancora urla e grida. Un rumore di porta abbattuta. Musica. Si riaccendono improvvisamente le luci: un gruppo di tizi incappucciati e vestiti di nero attorniano i tre malcapitati. Sono i cannibal holocaust. Uno di loro ha preso il fucile di Romero. Sulle note di "Mucho mambo sway" degli Shaft - i Cannibal Holocaust danzano attorno alle proprie vittime, preparandole in maniera grottesca e surreale, alla fine, ormai imminente.

Buio.

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