…Da Meretrice…a Santa
Musical in due atti di Adriana Ricciardiello e Michele Serao
Personaggi:
Maria
Zosimo
Cirillo
Abba Giovanni
Abate
Angelo
Pescatore 1
Pescatore2
Marinaio 1
Marinaio 2 ( che canta )
Prostituta
Giocatore di morra
Mercante
Tenutaria
La scena riproduce un tratto di deserto sulle rive del Giordano, fra giochi di luci ed ombre entrano in scena alcuni ballerini vestiti da angeli e altri da demoni che intrecceranno una danza tribale simulando così il conflitto interiore che c’è in ogni uomo.
La musica sfuma, due uomini camminano discorrendo, arrivano sul luogo di una tomba e .........
Cirillo Abbà, guarda, una tomba, che strano, è ricoperta da un mantello, chi ci sarà sepolto? Guarda, il mantello è intatto! Sarà morto da poco tempo?
Abba Cirillo, devi sapere, che questa è la tomba di una Santa di nome Maria della quale ho sentito raccontare durante i miei lunghi e numerosi pellegrinaggi.
Cirillo Una Santa sepolta nel deserto? E come.....? Perchè? Abbà riempi il mio spirito di gioia, racconta anche a me ciò che hai sentito, fà che anch’ io possa inebriarmi della sua santità.
Abba ( canta )
Sol- Do- Fa Re4 Re7
Si parla
di un tempo lontano,
di un luogo distante
pieno di mistero e storia
La legge umana
e quella divina
erano spesso
in netta contrapposizione.
Sol Mi-
Fu proprio in quel tempo
Sol Mi-
che visse una donna
La- Re
di nome Maria
La- Re4 Re7
e bella da morire.
D'Egitto natia
ma a dodici anni
presto si spogliò
della sua fanciullezza
Condusse una vita
dissoluta e amorale
per le strade del mondo
le sue grazie dispensò.
Sol Mi-
A un certo punto
Sol Mi-
in un giorno di Maggio
La- Re
la sua vita cambiò
La- Re4 Re7
e questa è la sua storia.
Stacco musicale mentre la scena cambia, siamo ad Alessandria d’Egitto intorno al 400 d. c. una zona malfamata con taverne di dubbia fama frequentate da filibustieri e prostitute, ma anche da personaggi di diversa estrazione sociale con gusti prosaici. ( è una taverna per lo più di pescatori, quindi in un angolo ci saranno delle reti da pesca )
(ad un tavolo si sistemano 4 marinai che incominciano a giocare a morra e a litigare vistosamente, altri si metteranno a sciogliere le reti da pesca, qualcuno siederà per terra ed altri saranno seduti ai tavoli intenti nel contrattare con le prostitute; il tutto con l’oste e la servetta che vanno avanti e indietro a servire vino e birra a tutti )
( ad un altro tavolo ci saranno un uomo e una donna che si fanno portare della birra e del pane che mangeranno parlottando ) ( lateralmente alla locanda ci sono dei cartelli con su scritto : "Eutichide di garbate maniere è tua per 1 asso", su di un altro : "Felicia vuole 1 asso per farti felice"; sull’altro: vuoi la famosa Euplia superesperta e bella come una venere, 5 assi e sarà tua. )
( inizia la musica e tutti gli uomini iniziano a turno a cantare )
Re- Sol- Sib La
Re- Sol- La Re-
Uomini Portaci da bere
a noi che stiamo quì
per dimenticare
le fatiche di questo dì
Noi siamo pescatori,
schiavi e marinai
beviamo per cancellare
tutti i nostri guai
Fa Sol Sib La4 La7
Dalla stiva viene fuori
Seta, drappi, spezie ed ori
Con le casse sulla schiena
Lavoriamo con gran lena
Se qualcosa fai cadere
Giù nerbate da morire
Se ti fermi un solo istante
Le frustate sono tante
Oste maledetto
chiama le fanciulle
lasciaci godere
del nostro trastullo
( arrivano le prostitute e inizia una danza del ventre )
( finita la danza, ricomincia la musica precedente )
Donne Siamo arrivate
prodi marinail'attesa è terminatacominciamo la serataPorta altro vinoper questa gioventùlasciatevi caderein questa notte di piacereNoi portiamo allegriaeuforia e godimentose ci dai quattro moneteplacheremo la tua seteSiamo donne di mestiereguarda quì che dotazionea noi piace esaudireogni folle tentazioneInsieme Dai facciamo prestonon resisto piùcorriamo a sfogarei nostri istinti naturali( sfuma la musica,gli uomini ritornano in posizione mentre le donne gli girano intorno )
Pescatore 1 ( afferrando per il braccio uno dei pescatori che stava seguendo una fanciulla ) Ma quali istinti naturali, l’unico istinto che puoi soddisfare in questo momento caro mio è il tuo lavoro! Muoviamoci, si è fatto tardi e le reti non sono ancora pronte.
Pescatore 2 Ma quanto sei seccante, perché non ti rilassi un poco?
Pescatore 1 Perché il mare aspetta ma i pesci no! Io, caro mio, nella mia vita non mi sono mai potuto rilassare, come dici tu, ho sempre dovuto faticare per tirare la giornata. (aggiustano le reti ed escono )
Marinaio 1 ( rivolto ad una prostituta ) Dai, non fare la preziosa, sto per partire e non ho monete da spendere, non vorrai farmi partire senza il tuo conforto?
Prostituta Mi dispiace, niente monete, niente conforto.
Marinaio 1 Ma potrei anche morire e non tornare più!
Prostituta E chi se ne frega! ( e ride )
Gioc. Mor. Un asso, mi gioco un asso.(su questa riga ci sarà un bisticcio fra i quattro)
( arriva un ricco e vizioso mercante che scruta dapprima tutte le ragazze in scena e poi rivolgendosi alla tenutaria del bordello che si trova in piedi nei pressi della taverna: )
Mercante (rivolto al pescatore) Scansati avanzo di pesce marcio! Torna a ricucire le reti del tuo padrone! (rivolto alla tenutaria) Donna, è tutta quì la merce che riesci ad offrire ai tuoi clienti?
Tenutaria Perché ti lamenti, qui c’è il fior fiore della bellezza! Certo..., se vuoi anche una grande esperienza potrei fare un’eccezione ed offrirti me stessa. Però dipende da quanto è grande il tuo... desiderio ( ed accompagna la parola col gesto del denaro ).
Mercante ( con un gesto di stizza inveendole contro ) Vecchia megera, neanche fossi l’ultima femmina della terra. Come osi offrirti a me invece delle tue pollastre. ( con tono sprezzante ) Guardati, come puoi, solo lontanamente, pensare d’interessarmi? Io voglio carne fresca, non sono venuto qui ad offrirti il mio denaro in cambio di merce avariata. Ora sbrigati, chiama la donna più bella e passionale di cui disponi. Solo così potrai placare la mia collera.
Tenutaria ( impaurita dal tono chiama a voce alta ) Maria, Maria....
Maria ( facendosi largo fra i ballerini arriva al centro della scena e canta )
La- Re- Sol Do Re- Sib Mi La-
Sono Maria L’Egiziana
E dono il mio corpo con ardore
Di tanti uomini non sono mai sazia
Perché mi piace fare l’amore
Ero bambina quando scappai
Via dalla mensa di mio padre.
Per soddisfare i miei istinti insani
M’inebrio di aloe e di genziana
Via,
passione mia portami via
da questo inferno mio
vorrei solo fuggire
Il sesso m’inebria come spezia
Spinta dalla smania del possesso
Signori, villici e malfattori
M’hanno avuta, si, per poche ore
Quando mi assale l’insano desìo
La mia passione non ha confini
Libero l’indole sensuale
Vivendo il disordine ed il peccato
Via,
passione mia vattene via
poter cambiare la mia vita
dovrei solo fuggir.
Non voglio agire diversamente
Basta pensare torniamo ad amare
Sarò per sempre la stessa puttana
Sono Maria l’egiziana.
Mercante ( finita la canzone il mercante l’afferra e la tira a se con un gesto di possesso,) Finalmente, ecco ciò che volevo, vieni qui...( agitando un sacchetto di monete che, repentinamente, le mette tra le mani ) sei mia.
Maria ( ma viene respinto energicamente dalla donna ) Ei, come corri. ( Gli si avvicina di nuovo e con tono di sfida, ma sensualmente, quasi sfiorandogli il viso col suo ) Sai, non sono abituata ad avere un padrone, ( poi guardandolo candidamente e allontanandosi ) mi dispiace... ma non sei il mio tipo. ( il sacchetto che il mercante le aveva messo tra le mani, vola ai suoi piedi )
Mercante ( cerca di reagire ma si accorge che tutti i presenti si sono allertati per aiutare Maria quindi, anche se a malincuore, desiste, alza il sacchetto e và via ) Andate tutti al diavolo.
( con l’uscita del mercante ritorna il buonumore )
Marinaio2 ( rivolto all’oste ) Oste della malora, vino, porta del vino ( mentre tira a sé qualche donna )
Voglio brindare alla bellezza di queste fanciulle ed in particolar modo al coraggio di Maria.
( continua ad allungare le mani ) ( poi rivolgendosi a Maria, che nel frattempo è rimasta in disparte facendogli gli occhi dolci, invitandola a sedere sulle sue gambe ) dai, bevi anche tu con me.
Maria ( sedendo ) Come comandi!
Marinaio2 ( con gentilezza. ) No! Io prego sempre, non comando.
1° marin. Stai attento quella lì è la donna di Teodosio, lasciala perdere. E’ meglio perderla che trovarla.
Maria Io non sono la donna di nessuno, sono libera come l’aria. Hai sentito, faccio all’amore solo con chi più mi piace, devo dar conto solo a me stessa.
Marinaio2 Senti Maria, stiamo per imbarcarci per Gerusalemme, andiamo in Terra Santa per la festa della Santa Croce. Perché non vieni con noi? (insinuante alludendo) Così potrai vedere altri luoghi, potrai conoscere altre persone, altri uomini. Dai vieni, ti assicuro che ti divertirai moltissimo con noi. ( a questo punto c’è l’interessamento di tutti gli uomini )
Maria Perché no, hai ragione ( accettando l’allusione, fra il compiacimento dei marinai ) potrei venire ma solo se a tutti voi fa piacere, perchè vi sarei di molto conforto durante un viaggio tanto lungo, potrei allietarvi nelle notti buie con il calore del mio corpo....
( Stacco musicale mentre la scena lentamente cambia; Maria è sulla nave ed ha appena partecipato ai bagordi dei marinai; esce in coperta, si affaccia al bordo di prua e fissa il mare Alle sue spalle arriva il marinaio.)
Marinaio2 Come mai tutta sola al freddo?
Maria Mi hai spaventata! Niente, fissavo il mare e questa splendida luna
E tu? Non ti ho visto insieme agli altri.
Marinaio2 Sono di guardia alla coffa. Per fortuna stanotte il mare è calmo, sembra una macchia d’olio blu. Sei triste?
Maria No, solo stanca. Quando arriveremo alla meta?
Marinaio2 Ancora un paio di giorni. Posso farti una domanda?
Maria Dimmi pure!
Marinaio2 Cosa ci va a fare una come te in Terra Santa?
Maria Come me.. in che senso? (il marinaio è un po’ imbarazzato)( sorridendo )Niente, semplice curiosità.
Marinaio2 Che splendida notte! ( guardandola con passione ) Come sei bella con questo raggio di luna che ti illumina il volto.
Maria Guarda che se vuoi... ( avvicinandosi con fare ammiccante ) non sono necessari tutti questi preamboli.
Marinaio2 Perché fai così? E’ mai possibile che dentro di te non senti il bisogno di provare, anche se per un solo istante, un sentimento diverso dalla passione? Non ci riesci? O non vuoi? Abbandona, per un solo attimo, la tua anima alla magia di questa notte...sai, anche il luogo che stiamo raggiungendo è magico. (accarezzandole il viso) Vuoi?
Maria ( deridendo l'affermazione del marinaio, ride ) Ah Ah! Ma che succede?.... Aspetta. Tu chiedi a una “come me” perchè si reca in Terra Santa. E che cosa dovrei dire io a te? Un pescatore, che frequenta i più lerci lupanari dei porti,.... mi parla di aprire l'anima.... di sentimenti. Sei patetico. Dì un po’ mi vorresti anche convertire per caso? E' proprio divertente.Marinaio2 ( fissandola intensamente negli occhi ) E che cosa ci sarebbe di strano. Sai, anche i primi discepoli di Gesù, i primi salvatori di anime, erano pescatori, proprio come me.Io l’ho voluto fare questo viaggio. Mi sono imbarcato proprio per onorare, il nostro Salvatore, alla festa della Croce. Tu invece, perché continui a mascherare la tua vera identità, la tua anima, dietro questi atteggiamenti?Questa sera la luna rivela un'immagine di te diversa, pulita, perché continui ad infangarla?Maria ( più riflessiva ma sempre ironica ) Non lo so, sono sempre stata così. Non si può cambiare ciò che si è! Questa è la mia natura. Ma ti ringrazio, è la prima volta, dopo tanto tempo, che qualcuno mi parla così e senza spogliarmi con gli occhi. Credimi, per un attimo mi hai fatto sentire diversa, mi hai fatto rivedere un mondo che avevo dimenticato. Ma sai, è difficile cambiare se stessi, e per una come me lo è ancora di più. ( Inizia la musica )Marinaio2 (prendendola per mano) Mi7 Luna soave La- La-7+ che nasce all'orizzonte Mi7 Limpida luce La- La-7+ che illumina il tuo volto Re-7 Sol Mi- Fa Maria Ed io folgorata dalla sua presenza Sib Mi7 La- La-7+ mi desto da un lungo sognoMarinaio2 Cresce il suono sordo della vela Luci fioche che lasciano una sciaInsieme E' un concerto muto pieno di note che spezza l'incantesimo del mare Prendimi per mano amico marinaio guidami nel mondo la strada è tanto lunga quel giorno ero triste e me ne andai cercando sesso e libertàMarinaio2 Lascia che la nave spieghi le sue vele segui la sua scia nel mare della vita Quando giungerai nella terra del Signore La tua salvezza ci saràInsieme Prendimi per mano ( prenderò per mano ) amico marinaio ( la tua anima ribelle ) guidami nel mondo ( tu ritroverai ) la strada è tanto lunga ( il senso della vita ) Quando giungerò nella terra del Signore ( quando giungerai.....) la mia salvezza ci sarà ( la tua salvezza ci sarà ) ( di dentro, voci confuse e chiassose reclamano la presenza di Maria, esce un marinaio ubriaco )Marinaio Ah, ecco dove ti eri cacciata! Torna dentro il viaggio non è finito. Altrimenti ti buttiamo in mare a metà strada ( risata generale ). E poi che ci fai con questa sottospecie di Cristiano? ( rivolgendosi al marinaio ) Non le avrai mica riempito la testa con le tue baggianate? Fila a riavvolgere le cime. E tu ( a Maria ), torna immediatamente dentro ( e si avvia verso l'interno ).Maria ( rivolta al marinaio ) Come ti avevo detto è difficile cambiare la propria natura, e poi sai....io non so nuotare. (Lo bacia sul volto) Grazie, per un momento mi sono sentita un'altra persona ma adesso...ritorno ad essere quella di sempre.(sottofondo musicale mentre il marinaio rientra la scena inizia a cambiare, Maria ( simulazione della discesa dalla nave ) cammina come se stesse andando al Tempio, nel frattempo altre persone arrivano e, una ad una, recitano, a turno, un Salmo.)
1O Dio, Tu sei il mio Dio, all’aurora Ti cerco
2Di Te ha sete l’anima mia
3A Te anela la mia carne
4Come terra deserta, arida, senz’acqua.
5Così nel Santuario Ti ho cercato
6Per contemplare la Tua potenza e la Tua gloria
7Poiché la Tua grazia vale più della vita
8Le mie labbra diranno la Tua lode
9Così ti benedirò finchè io viva
10Nel Tuo nome alzerò le mie mani
11Mi sazierò come a lauto convito
12E con voci di gioia Ti loderà la mia bocca
Fedeli ( la preghiera si tramuta in canto ) LaudateFa Do 2v.Sol Fa 2v.Mi- Re-Sib Do Fa 2v. SolSib Fa 2v.Do Sib 2v.La- Sol-Mib Fa Sib 2v.In principio era il Verboe il Verbo era DioSi fece carne e vennead abitare in mezzo a noiNoi vedemmo la sua gloriadi grazia e veritàDalla sua pienezzatutti abbiamo ricevutoLa luce verache illumina ogni uomoIn Lui è la vitae la vita è luce per noiEsulto di gioiaall'ombra delle tue aliDio nessuno l'ha mai vistoLui è fra la sua genteMa i suoi non l'hanno accoltoe fu perseguitatoA una croce fu inchiodatoper noi egli morìPer chi crede nel suo nomela speranza ci saràIl grande poteredi essere suoi figliPoiché la sua graziavale più della vitaA Lui si stringeràL'anima mia( finito il canto i fedeli ricominciano a pregare )
1A Te che sei stato il mio aiuto
2Esulto di gioia all’ombra delle Tue ali
3A Te si stringe l’anima mia
4E la forza della Tua destra mi sostiene
( inizia la musica e dai fedeli emerge una figura angelica che inizia a cantare )
Angelo Do- Do-9 2v
Do- Fa-9
Lab Mib Lab Mib
Do-
Quando giunse il dì
Maria s’imbarcò
e il viaggio in Terra Santa
col suo corpo si pagò,
ma quando approdò
alla città di Dio
varcare non potè ( le frasi di seguito sono accompagnate dalla simulazione dell’ingresso di Maria nel tempio )
la soglia del suo tempio
qualcosa di potente avvenne dentro lei
provò e riprovò ma una forza misteriosa la fermò.
Maria Egiziaca lussuriosa e impura
e condannata al vizio per la sua natura
alla festa della Croce e davanti al Tempio
un grande pentimento la sua anima colpì
per la sua condotta, una vita lussuriosa
che fino a quel momento,
immersa nel peccato l’assalì.
Maria ( mentre l’angelo canta si vede Maria che, sopraffatta dal dolore, fuori la Basilica alza gli occhi ed incontra l’immagine della Madonna Inginocchiatasi, appena finisce la canzone, le rivolge una preghiera con fervore) Signora dei Cieli, faro di tutti gli uomini, lo so...lo so, ora tutto è chiaro nella mia mente, questa oppressione che sento nell’anima, questo peso tremendo che sento qui, sul petto. Ho capito: m’infliggi questa punizione per avere buttato via la mia esistenza. E’ vero, per la cupidigia dei miei sensi ho deturpato la bellezza che mi è stata donata con tanto amore. (piange) Ma ti prego Madre mia aiutami, indicami la giusta via per redimere tutti i peccati che sono stata capace di commettere, aiutami ad estirpare questo male che mi attanaglia la mente. Io voglio cambiare la mia vita, e solo Tu, Madre puoi intercedere affinché questo possa accadere. Permettimi di entrare nel Tempio ad adorare il Sacro Legno della Croce, dove le sofferenze del Tuo Diletto Figlio hanno trovato la pace; fa che possa inebriarmi con la Sua essenza. Fa che al Suo cospetto possa anch’io, finalmente, trovare pace. Ti giuro che la mia vita cambierà e che farò penitenza fino alla fine dei miei giorni.
( riesce ad entrare in Chiesa, ma subito prima sente una voce )
Madonna ( voce fuori campo ) Se tu passi il Giordano, nel deserto troverai la pace a cui tanto aneli. Se vuoi “veramente” redimere i tuoi peccati, prega, prega fino ad ascoltare il tuo cuore, solo allora saprai se i tuoi peccati ti sono stati rimessi, vai figlia Mia, và e non voltarti mai indietro. ( pianto liberatorio di Maria )
( balletto per indicare il passare degli anni )
( la scena cambia, siamo nel deserto sono passati circa vent’anni )
(Maria sofferente e sola nel deserto, presa da un incessante sconforto, col corpo dilaniato dagli effetti del sole cocente e dei venti sabbiosi,medita sulla condotta della sua precedente vita, mentre una figura diabolica le si avvicina ritraendosi ad ogni accenno di preghiera e facendosi spavaldo ad ogni momento di debolezza)
Satana: ( in questa scena ci sono passaggi repentini di espressioni )
( compiacimento ) Bene, bene. ( estasi )La bella Maria, ( disprezzo ) ma guarda come sei ridotta, ricoperta di stracci, con il corpo dilaniato dalle piaghe. ( pietà ) Misera, sventurata, infelice Maria ( passando ad un atteggiamento di superiorità ) Sai, mia cara guardarti adesso direi che è....( sufficienza ) imbarazzante. Ricordo che un tempo le tue nudità sortivano, su di me, altri effetti, procuravano alla mia pelle rovente ben altre sensazioni.......( insinuante, quasi parlandole all’orecchio ) Co-sa- stai-fa-cen-do? E perché? Pensi davvero Maria di aver sentito una voce celestiale? ( gridando ) E’ un’illusione!
( insinuante ) Ascolta me, ( gridando ) IO sono reale, ( insinuante ) ascolta la miavoce, ESSA è reale, la voce che ti ha accompagnata negli anni più belli, quella che ti ha fatto ( fa tutti i gesti che accompagnano le azioni ) sorridere, ballare, cantare, godere. ( suadente ) Credimi Maria, devi fidarti solo di me!
Come puoi cedere ad un’ esistenza fatta di stenti, di fame, di astinenze? ( suadente )Dai, vieni via, riprendiamo da dove abbiamo interrotto...sei ancora in tempo, vedrai sarà bellissimo, devi solo allungare la tua mano e metterla fra le mie. Dentro di te c’è già questa esigenza, falla sortire. Vieni....vieni.... ( canta mentre in scena entreranno altre figure demoniache che balleranno intorno a Maria)
Mephisto
Io voglio quello che è nella tua testa
ritorna , ritorna a rivivere la festa
la tua nuova vita ti fa perdere la mente
svegliati svegliati dalla morte apparente
rap domanda e risposta
(diavoli) placa la sete (mephisto) del tuo eros
cavalca la marea della lussuria
dio non ha senso vivi con me
dio non ha senso godi con me
rap
io sono il fauno delle tue tentazioni
io sono la fame delle tue sensazioni
godimi per sempre non ti farò pentire
balla questo sabba abbandona le paure
RITORNELLO
Io risveglierò il silenzio in te
Io seppellirò il tuo odierno mondo,
scuoti il ricordo di un tempo finito
ascolta la voce del tuo passato
rap
dammi dammi la tua anima ribelle
saprò esaltarla la porterò alle stelle
mangiami bevimi, tu di me hai bisogno
la tua vita è un deserto io sono il tuo sogno
Rit.
la tua fede, la tua nuova vita
è illusione, è noia infinita
credi in me fatti conquistare
credi in me , ti farò eccitare
( Maria ancora più confusa da questi momenti di tensione interiore causati dalle provocazioni demoniache, in un accenno di follia per la ricerca affannosa della purificazione, esclama: ) ( sottofondo musicale: “ Il Rimprovero” ) Madre....Madre, dove sei, la mia mente vacilla..........Dove sei voce soave?..........sono io che non riesco più ad sentirti?o sei tu che ti perdi tra le dune?.........Dove sei Angelo mio?mi hai forse abbandonata?no, no Tu non potresti mai.Luce nella mia buia esistenza,cingimi con la fortezza del tuoamore, contro le tentazioni.Scolpisci in me, Madre mia, la memoriadel nostro patto, Tu me lo hai insegnato :c’è un tempo per la perdizione e uno per il pentimento.Madre, madre.....dove sei?
Come posso fare senza te, Madre? Sonofiacche le mie forze!Mi è ardua, questa grama esistenza emi angustia il mondo.............ma... il suono della tua voce, mi rincuorerà.Consolami. ( sottofondo musicale più soft )( A questo punto, il vento caldo del desertoirto di grani sabbiosi si placa, lasciando una leggera brezzache, appena, solleva la grigia capigliatura di Maria,esponendo un viso dai tratti sofferti e desiderosi di conforto.) Maria ( esclama con enfasi: )Sei tu Madre mia?...Sei tu che hai mutato lo scirocco in fresca brezza?...Sei tu che stai rigenerando le mie poche forze?...Ti prego parlami! Parlami!Parlami affinché la solitudine non diventi un'irreversibile follia....Parla...mi! (inginocchiata con un ultimo filo di voce). ( sottofondo musicale angelico )Madonna Maria, figlia miairrorati della rugiada del cieloprega incessantemente affinché del tuo passatoresti solo un ricordo terreno.Rendi pura l'anima tua come è pura questa rugiada.Fa che il vento sabbioso purifichi i peccatidalla tua anima.Sopporta il calore del sole,poiché peggiori sono le fiamme dell'inferno.Ascolta, Maria,ascolta la mia voce trasportata dal vento.La tua solitudine sarà presto ricompensatada un dono del Signore.Accoglilo come segno del Suo perdono e del ritrovato candore.Madonna ( il sottofondo si tramuta in musica e la Madonna canta ) Do Sol Mi- Fa Sol Do 2 v Re Mi La- Re- Sol4 Sol7 DoBeata tu saraiSe il tuo cuore apriraiIl perdono arriveràQuando tu sentiraiLa voce del tuo DioChe ti sussurreràMaria ( parla ) Madre, perché ti prendi gioco di me? Il Signore non potrà mai, mai, posare il Suo sguardo su di me! Gli ho arrecato troppo dolore!Madonna ( canta )Non ti angustiar MariaPresto tu capiraiE sempre tu saraiL’eletta agli occhi SuoiQuesto è il tuo destinoNon lo scordare maiLa scena cambia altro balletto sono passati altri ventisette anni. Siamo nel Monastero sulle rive del Giordano un monaco cammina meditando sul mistero della vita, il suo nome è Zosimo, s’incontra con l’Abate
Abate Da dove vieni fratello ? Che cosa ti porta in questo luogo?
Zosimo Vengo dalla Palestina e sono stato educato ad una vita di preghiera, ma so anche che non ho portato a compimento il cammino monastico. Abate lo so che nessuno è perfetto, ma io voglio migliorarmi e perciò sono venuto in questo luogo Santo sulle rive del Sacro fiume, perchè mi hanno detto che qui si fanno grandi opere per la purificazione dell’anima.
Abate Quale è il tuo nome?
Zosimo Zosimo !
Abate Fratello Zosimo, tu sai che in tempo di Quaresima, per tradizione, si compiono sacri digiuni, tuttavia, solo Dio e nessun altro può insegnare i Comandamenti.
Perciò, và nel deserto in cerca della penitenza assoluta, cammina, digiuna e prega perché solo dentro te stesso potrai trovare la purificazione che cerchi. ( Zosimo esce dal monastero per intraprendere il suo pellegrinaggio )
Zosimo s’incammina e s’inoltra nel deserto immerso nella lettura, d’improvviso s’imbatte in una strana visione che, in un primo momento, egli crede demoniaca, ma che poi si rivela essere una donna vestita solo dai suoi capelli, lunghissimi e bianchi come la neve. Spaventato in un primo momento si rassicura quando vede la figura immersa in un alone di luce splendente.
Zosimo Chi sei? Perché ti nascondi da me? Parlami figura misteriosa, fermati e raccontami della tua esistenza, fammi partecipe della tua esperienza.
Maria Se vuoi che io ti parli lanciami il tuo mantello, la mia nudità mi impedisce di mostrarmi ai tuoi occhi. Qual è il tuo nome.
Zosimo Zosimo. ( Zosimo le lancia il mantello e solo dopo averlo indossato Maria gli si avvicina e... ) ( canta)
( Sola )
Do Mi- La- Sol 2v.
Mi La- Sol Mi4 Mi7
Do
Sola! Questa è la mia esistenza
Sola! Questa è la mia penitenza
Sola! Ho trovato un pò di pace
Sola! Con il conforto di una voce.
Voce Soave, voce dolce come una mamma,
che ti nutre la mente, che ti culla dolcemente.
Vivo in questo deserto giorno e notte.
Vivo per sopportare la vergogna.
Vivo per pagare questo prezzo
del mio passato che oramai disprezzo.
Chiedo perdono al mio unico Signore.
A Lui chiedo di lavare questo grande disonore.
Spero di essere perdonata.
Spero che la mia anima trovi pace.
Sento l'insidia della morte.
Sento la mia fede ancor più forte.
La voce mi parla con parole d'amore.
La voce che ti capisce, la voce che non tradisce. ( la musica sfuma )
Maria Fratello Zosimo, io sono una grande peccatrice, la mia indole ribelle e viziosa mi portò ad allontanarmi dalla casa di mio padre ancora bambina, per concedere il mio corpo a tutti coloro che mi piacevano; il desiderio di concupiscenza era tale che la mia mente era cieca, ottenebrata da desideri insani, tanto da non sentire il pianto accorato di mia madre e a non curarmi più degli insegnamenti del Signore. Ho buttato via con diabolica frenesia la mia dignità e l’innocenza della fanciullezza.( passa da una espressione tormentata ad una estatica ).
Ma nella Sua infinita bontà il Signore, per intercessione della Sua Madre Benedetta che mi ha indicato la giusta via, mi ha concesso la redenzione permettendomi di guardare dentro la mia anima, giù, giù, fino in fondo tanto da potere estirpare, così, tutto il male che c’era.
Zosimo Da quanto tempo vaghi in questo deserto?
Maria Da quarantasette anni!
Zosimo E come hai fatto a sopravvivere per tutti questi anni in questo luogo desolato, quale è stato il tuo sostentamento?
Maria Quando uscii dalla città ( mentre dice queste parole la luce si spegne sulla coppia e si accende sulla figura di Maria da giovane in un altro punto della scena, ( commento musicale ) si vede Maria che incontra uno sconosciuto che le regala tre monete d’argento, Maria che si ferma a comprare tre forme di pane. La luce ritorna sulla coppia. ) e con quei tre pani m’incamminai verso il deserto, visitai l’oratorio di S. Giovanni Battista sulle rive del Giordano ( la luce si sposta di nuovo sull’altra scena ( commento musicale ) dove si vede Maria purificarsi nel fiume per poi ricevere la comunione e, in seguito, mangiare metà di uno di quei pani, alla fine ritirarsi in un anfratto della roccia. La scena si sposta di nuovo sulla coppia ) quel luogo non l’abbandonai più. Mi nutrii di quel pane per diciassette anni accompagnandolo con delle radici che trovavo fra le rocce. Col passare degli anni le vesti si sono consumate lasciandomi completamente nuda a combattere con le tentazioni che continuavano a tormentarmi. Ecco, questa è la mia misera storia. Tu che sei un sant’uomo fa una grazia a questa povera peccatrice, dammi la tua benedizione e l’Ostia Sacra e fa che l’anno prossimo, nello stesso giorno, io possa rincontrarti nello stesso luogo per poter di nuovo cibarmi del Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo.
( inizia un duetto cantato fra Maria e Zosimo )
Maria Ascolta, amico Zosimo, sei il conforto degli ultimi istanti di questa mia esistenza, il Signore Misericordioso ha voluto farmi anche questa grazia.
Zosimo Tu, come puoi pensare, che il tuo peregrinare in questo luogo possa essere ignorato dal Signore, che vive in noi?
Maria Colei che m’ ha dato la forza, mi parlò di un dono e sono certa che sei tu.
Zosimo Io sono solo un peccatore e anch’io cerco la purificazione. Ma tu, non devi arrenderti e vedrai che la tua anima brillerà!
Maria ( parlato )Un’altra grazia ho da chiederti, non voglio che, quando tornerai nel mondo, racconti a qualcuno della mia esistenza. Che nessuno venga a turbare la mia penitenza.
Zosimo Questa è la tua volontà ed io la rispetterò.
(Zosimo la benedice, le da la comunione e prima di andare via le offre da mangiare da un cesto che aveva con sé, Maria prende solo tre lenticchie e le mette in bocca. Zosimo va via)
( balletto come stacco per simulare il passare di un anno )
( stessa scena arrivo di Zosimo incontro con Maria, comunione, benedizione, appuntamento per l’anno successivo e andata via del monaco dopo che Maria ha ripreso il cammino)
( balletto come stacco per simulare il passare di un altro anno )
Zosimo (arrivo del monaco sul luogo dell’incontro, Maria non c’è) E’ andata via, ha pensato ch’io non venissi. Non impedirmi Signore di rivedere Maria, colei che mi ha insegnato a vedere, con gli occhi dello spirito, ciò che non avevo mai visto (guardandosi intorno scorge non distante una luce provenire dalla terra, si avvicina e vede il corpo della Santa ancora avvolta nel suo mantello: Maria è morta ) Maria. ( Zosimo piange disperato e poi si accorge che accanto al corpo c’è una scritta) (mentre Zosimo fa finta di leggere si ode una voce fuori campo) Seppellisci, Zosimo, il piccolo corpo della misera Maria. Restituisci alla terra ciò che è suo e aggiungi polvere alla polvere. Prega soltanto nel nome del Signore, per me che sono morta in questo quinto giorno prima delle idi di Aprile, il giorno della salvifica Passione, dopo aver partecipato al pasto mistico. E’ morta quando l’ho lasciata l’anno passato, nello stesso giorno, ( piange ) ma chi avrà mai scritto queste parole, ella non sapeva scrivere; (ha la folgorazione che la scritta sia opera Divina e alzando gli occhi al cielo) grazie Signore, grazie per la Tua grandezza, grazie per la Tua benevolenza verso questo angelo incarnato a cui il mondo intero è indegno di essere paragonato.
(si alza e sollevando le braccia al cielo canta) ( mentre Zosimo inizia a cantare, entrano in scena tutti per il finale )
Finale
Sol Re Rit.: Sol Rei
La- Sol Mi- Re
Si- Fa° La- Mib Sib
Sol Re4 Re7 Sol Do- Re4 Re7
Oh Maria!
Ora che sei morta
Racconterò al mondo intero la tua storia
Affinché sia di esempio e monito
Per chi vive nel tempio del peccato
Ora che hai sofferto tanti anni
Hai provato solo angosce e affanni
Hai vissuto sempre in solitudine
Nell’attesa della beatitudine
Rit.:
Tu che a tutto hai rinunciato
E a Dio il tuo cuore hai donato
Gli angeli accoglieranno la tua anima
Che dai peccati l’ha purificata
Nel deserto
Dove tu fedele
Quarant’anni hai vissuto in pena
Di quel santo ed estremo addio
Resta ancora una scia sulla rena
Tu riposa
In pace anima pia
Che col tuo gesto ci hai indicato la via
Verso il beato e sacrosanto luogo
Dove il nostro Cristo è risorto
Rit.:
Col braccio teso sulla soglia
Contro di noi fiera hai rivolto
Ci hai esortati alla riflessione
Che conduce alla Redenzione
Lascia ogni cosa
Via dalla solitudine
E queste parole ripetile insieme a noi
Tu ci hai creati ed abbi pietà di noi
Tu che sei il nostro Redentore
Sol Re Sol
Tu che sei il nostro Salvator
Fine
…Da Meretrice…a Santa
Musical in due atti di Adriana Ricciardiello e Michele Serao