Da Pompeo

Stampa questo copione

"Da Pompeo" - Copione in italiano

Da Pompeo

Due atti in Dialetto Romagnolo di FRANCESCO PIRAZZOLI

I PERSONAGGI

POMPEO, il barista

VANDA, sua moglie

TIZIANA, sua figlia

GINO, il meccanico

MIRELLA, sarebbe la signora

ELIDE, quella che cerca l'idea

MAURIZIO, ma per tutti è Sogno

NELLA, è quella che è

OTTAVIO, avventore

LUCA, suo figlio

TINO, avventore

VITTORIA, sua moglie

NANDO, avventore

RENZO, avventore

STEFANO, avventore

GIANNA, la sua morosa

DESCRIZIONE DEI PERSONAGGI

POMPEO = E' un omarello ormai già in età avanzata. Agile e svelto e col colpo d'occhio tipico dei baristi. Porta legato sul davanti il tipico grembiule bianco dei baristi con ampie tasche che serviranno per mettere ed estrarre soldi cambi e banconote di piccolo taglio. Evademmo al servizio ai tavoli e nelle sale adiacenti.

VANDA = Moglie e collaboratrice di Pompeo. E' la tipica espressione delle donne della nostra terra. Poco o niente curata ma con grossa personalità. Sa imporsi costantemente nel confronti del marito anche con toni bruschi. Con i clienti è gentile e premurosa. Fa servizio dietro al banco e nei momenti di non recita la si vedrà costantemente impegnata in altri lavori, come ad esempio la pulizia di bicchieri, di tazzine del caffè oppure del bancone e delle scansie.

TIZIANA = E' la figlia di Pompeo e Vanda. E' la tipica ragazzina del mondo d'oggi. Ha brio, slancio e anche tanta leggerezza.

GINO = E' un simpatico giovanotto dai capelli troppo lucidi di gel, dall'abito vistoso e dalle scarpe troppo nuove. E' un ingenuo o un furbo: Chi lo sa?

MIRELLA = E' una bella signora sui 45 anni, elegante ed avvenente. Capita lì per caso, oppure è il caso a farla capitare lì,

"DA POMPEO" ? E' davvero una signora "bene" oppure... Una cosa è certa: è donna, e come tale racchiude in se tutta l'incongruenza femminile.

ELIDE = E' la personificazione dell'autore. Perennemente alla ricerca di un'idea. Sembra fuori tempo e fuori luogo. Non è che oltre a cercare storie da raccontare non stia cercando se stessa?

MAURIZIO, detto Sogno = Siede in un altro tavolo, è intento a fare solitari con le carte romagnole. E' immerso nei suoi pensieri e non si cura affatto di tutto ciò che lo circonda. Ha sempre un aria triste ma dolce.  Qual'è il suo segreto?

NELLA = Non ha avuto il coraggio di scegliere una vita in salita, ha preferito una rapida discesa.  Pensate davvero che possa essere una donna felice?

OTTAVIO = E' un avventore del Bar " DA POMPEO ".  E' informatissimo su tutto lo sport in genere ed particolare è un tifosissimo della Juventus e di Sivori.

LUCA = E' il figlio di Ottavio, la sua serpe in corpo... è milanista!

TINO = E' un avventore del bar " DA POMPEO " ed il marito di Vittoria. Innamoratissimo della moglie dalla quale viene corri­sposto solo a parole e non a fatti.

VITTORIA = E' la moglie di Tino e fa la sarta. Tipo sbarazzino ed alquanto svelta, almeno da come la descrive Pompeo e da come si presenta da sola.

NANDO = E' un avventore del bar " DA POMPEO ".

RENZO = E' un altro avventore del bar " DA POMPEO ".

STEFANO = E' un avventore occasionale del bar " DA POMPEO " ed è di Andria.

GIANNA = E' la sua fidanzata, però è romagnola.

La traduzione in italiano di questo copione è stata effettuata cercando, il più possibile, di italianizzare la lingua romagnola e renderla quindi più comprensibile, salvaguardando sia la costruzione della frase che le terminologie tipiche della lingua romagnola.

ATTO PRIMO

SCENA 1^    POMPEO VANDA MAURIZIO OTTAVIO TINO

VANDA # Pompeo!!... (Pausa)  Pompeo!!!

POMPEO # (Entra da sinistra) Eccomi!...

VANDA # Ti vuoi muovere!!... Ma dove siamo...?

POMPEO # (Con uno sguardo perso nel vuoto) Cosa vuol dire: Dove siamo?!?! (Al pubblico) Mi sembra chiaro... In un caffè! Un caffè uguale a tanti altri... Ce ne saranno duemila qui, da noi, in Romagna... e tutti uguali... (Cambiando tono) Ed io sempre qui... la mattina, il pomeriggio, la sera... (Lieve esitazione) Per forza che ogni tanto mi riposo... (Rivolto a Vanda  ed abbastanza piccato, marcando) Cosa vuol dire " DOVE SIAMO ?"

VANDA # Guarda che domattina bisogna ordinare il caffè... si sta finendo!

POMPEO # Domattina l'ordineremo... (Col gesto di cacciare una mosca) Un accidente a tutte! (Piccola pausa, poi rivolto al pubblico) Il mio caffè è ormai un'istituzione... (Ridendo) "DA POMPEO" E' come chiedere dov'è la Rocca o il Pavaglione... ed io, i miei clienti, li conosco da sempre... Quello là, ad esempio, (Indica Ottavio e gli serve un caffè) è uno sportivo beh. almeno così dice lui... Per me è solo un gran fanatico e basta. Dovete sentirelo quando si mette a discutere di calcio... sembra che sappia tutto lui... (chèga la sciènza = Letteralmente cagare la scienza)  Capisce tutto lui! E che non gli tocchiate la Juventus... diventa cattivo... tante volte gli altri, sì i suoi amici, fanno a posta per farlo arrabbiare... e lui che becca come un paganello... Gli dicono: " Sivori era un giocatore a metà..."  Dovreste vederlo, sembra vada giù di testa... Io credo abbia il ritratto di Sivori sopra al letto al posto della Madonna... E' un goloso di una forza incredibile, lui mangia sempre, brustole, gelati, cioccolata, mangia in continuazione... Ha una pancia che sembra una donna incinta! Adesso però si è messo a fare la dieta, la cura dimagrante... in due mesi ha perso un etto! Tino, invece... (Gli serve una bibita) Beh' quello ha più' corna lui di una cesta di lumache... Lo sanno tutti... escluso lui! Se lo vedeste come vuole bene a sua moglie... In casa fa tutto lui... lava i piatti, da lo straccio per terra, e, alla domenica, quando è a casa dal lavoro, prepara anche da mangiare! Una dona cosa dovrebbe pretendere di più' da un uomo? Nossignori! Lei ha altri uomini, e non si vergogna mica! E lui che è così inciciuito nella sua Vittoria... (Marcando) Come cliente non è un gran che un caffè, e per tutto il giorno gira su e giù. Qui, signori, si busca poco... (Servendo un'altra bibita) Quello è Sogno... poveraccio... ha avuto e, ed ha ancora, dei grossi problemi. La gente, che è cattiva, dice che non c'è più' con la testa... che è impazzito! Per me lui vive in un suo mondo... è qui ma lui la testa l'ha da altra parte... e lo sappiamo tutti dove ce l'ha! Fa compassione... (Tace come se gli fosse penoso continuare, poi guardando la moglie) Beh', quella e la Vanda, potrebbe essere un profumo LAVANDA ed invece è LA VANDA, mia moglie, una gran brava donna... ma è pesante, ma pesante che non lo potete neanche immaginare, e poi, ogni tanto, mi fa anche arrabbiare... (Piccato) Prima, ad esempio, che cosa ha voluto dire con quel " MA DOVE SIAMO ? "  In un bar, no! (Si avvicina a Sogno che sta facendo un solitario)  Allora viene?

MAURIZIO # (Sogno continua imperterrito fra l'assorto ed il distratto senza rispondere)

POMPEO # A cosa pensi?

MAURIZIO # Può essere che non pensi a niente...

POMPEO # Non è possibile! Anch'io, ogni tanto, cerco di non pensare, però non gliela faccio. Non vuoi dirmelo, ecco la verità!

MAURIZIO # E perché dovrei dirglielo?

POMPEO # Per non stare da solo! E' una fortuna parlare con gli altri... Noi tutti abbiamo bisogno degli altri...

MAURIZIO # (Secco) Io no!

POMPEO # (Rivolto al pubblico) Chi lo capisce è bravo! Ve l'ho poi già detto prima, non è un cattivo ragazzo... è così! Lo conosco da quando aveva 15 anni... e conoscevo anche la Nella, quella che era la sua morosa... (Sorridendo amaramente) lavorava nella bottega dei "Minghètt"... ha fatto male a lasciare quel lavoro... (Guardando le carte del solitario e rivolgendosi a Sogno) Guarda che se il cavallo di danari lo metti vicino al re, e poi sposti questo sei vicino al sette, si libera il fante di denari e tutta la piazza...

MAURIZIO # (Guardandolo seccato) E allora...?

POMPEO # (Ritraendosi) Come non detto! (Fuori scena si sente l'ululato di una sirena che si avvicina, passa, decresce e si dissolve)

VANDA # Ancora la Croce Rossa? E' la terza volta oggi...

POMPEO # (A Maurizio) Hai sentito la Croce Rossa? E' già la terza volta oggi!

MAURIZIO # (Con voce neutra, sempre continuando imperterrito a fare solitari) La città è grande. C'è sempre qualcuno che vuol nascere o qualcuno che non vuol morire...

POMPEO # Beh, e allora! (Al pubblico) E a noi cosa importa? Sono cose che capitano là fuori... e poi noi siamo già nati!...

MAURIZIO # Però non siamo ancora morti...

POMPEO # (Dubbioso) E' vero! Però non siamo ancora morti... Che testa che ha! Vero Tino?

TINO # (Assorto a leggere il giornale sportivo) Cosa?

POMPEO # Sogno...

TINO # (Non interrompendo le lettura del giornale) Cos'ha fatto?

POMPEO # A volte fa certi ragionamenti...

TINO # (Guardandolo in faccia) Lascialo stare! Tè, quando ti ci metti, sei un curioso spacca...

VANDA # Tino!!! Niente parolacce qui dentro, ci siamo intesi?

TINO # Ma io, Vanda...

VANDA # (Risoluta) Tu sei uno sboccato, e io non voglio che qui dentro si parli male, siamo intesi? 

TINO # (Allargando le braccia come per arrendersi) Certo, Vanda.

OTTAVIO # (Alzando gli occhi dal giornale e rivolto a Tino) Se non sbaglio, abbiamo preso zero!

TINO # (Alzando le spalle, alquanto seccato ed anche un Po iroso) Ma tè pensa a tè!

OTTAVIO # (Parafrasando il gesto e la risposta di Tino a Vanda) Certo, Vanda...

TINO # Ma leggi il tuo giornale e bada a tè, coglione che non sei altro!

OTTAVIO # (C.S.) Ma io, Vanda...

TINO # (Esplodendo e sbattendo il giornale sul tavolino) Possibile che non si possa mai stare in pace e leggere il giornale nel bar?

OTTAVIO # E perché non lo leggi a casa?

TINO # Parche mi fa comodo leggerlo qui, sei a posto!

OTTAVIO # E' perché sei una ruga mostruosa e il giornale non lo compri mai...

TINO # (Con imponenza ed arroganza e sbattendosi il palmo della mano sul petto) Io, se lo vuoi sapere, di giornali me ne compro tre al giorno!

OTTAVIO # Chi tè? Va là... Non raccontare panzane... Tu sei una ruga e basta!!!

TINO # (Alquanto alterato) E tu sei uno scemo e un cretino!

OTTAVIO # (Scaldandosi) Scemo a chi? Cretino a chi? Sarebbe meglio che tu stessi zitto... beccone che non sei altro...

TINO # (Andandogli sotto e prendendolo per il petto) Come hai detto? Dai ripetilo se hai il coraggio... Come hai detto?

POMPEO # (Intervenendo per sadare gli animi. Minimizzando l'accaduto) No!!! Tino fermati! Ha detto coglione (Notasi l'assonanza fra "Bicon" e "Quaion") (Sottolineando) COGLIONE... Ma cosa hai capito!

TINO # (Dubbioso e rivolgendosi ad Ottavio ma sempre senza mollare la presa) Hai detto proprio così? (Ottavio, stretto nella morsa, annuisce. Tino molla la presa) E attenti! La mia Vittoria non si tocca neanche con le parole... siamo intesi!!!

POMPEO # Dai calmati Tino, ti ripeto che hai capito male! (Rivolto ad Ottavio sottovoce) Sei proprio uno scemo!

OTTAVIO # (Si siede scuotendo le spalle e riprende la lettura del giornale)

TINO # (Anche lui riprende la lettura del giornale dopo aver guardato in cagnesco Ottavio)

POMPEO # (Si rivolge al pubblico) Il tragico lo sapete qual'è? E' che hanno ragione entrambi! Si, parche Ottavio a volte è proprio uno stupido e Tino una ruga mostruosa e un beccone di prima classe... (Evasivo) Ma non preoccupatevi... non è successo niente! Fra 5 minuti tutto dimenticato... Andranno a vedere la partita assieme... forse litigheranno per qualche giocatore... e poi dopo  si metteranno a giocare a carte, e litigheranno ancora... è 30 anni che fanno così!

MAURIZIO # (Esaltandosi) Pompeo, è venuto!!!...

POMPEO # (Assente) Chi?

MAURIZIO # Il Napoleone...

POMPEO # Ah.... il Napoleone.... (Rivolto al pubblico)  E adesso ne comincerà un altro... è due anni che fa così! MAURIZIO # Strano! Oggi mi è già venuto il Napoleone, la piramide e il solitario delle tre carte... non era mai successo (Rimescola le carte e ricomincia la stesa di un altro solitario)

POMPEO # (Rivolto a Maurizio) Vorrà dire che ti pensano, si dice sempre così! (Rivolto al pubblico e facendo rimarcare il fatto che si accinge a fare un altro solitario) Cosa vi dicevo?!?!...

SCENA 2^   POMPEO VANDA MAURIZIO OTTAVIO TINO NANDO

NANDO # (Entra dalla comune) Vi saluto tutti in una volta... (A Vanda) Vanda fammi un caffè...

VANDA # Per piacere non lo si dica mai...!!!

NANDO # (Con ossequio forzato) Ma certo, cara Vandina, per piacere!!! (Entra Renzo dalla comune)

SCENA 3^  POMPEO VANDA MAURIZIO OTTAVIO TINO NANDO RENZO

RENZO # Oh!!! Finalmente mi sono liberato! (Rivolto agli amici) Pensate che mia moglie voleva che la portassi al mare... si, proprio oggi che c'è partita! (Sfregandosi la pancia) Vanda, per piacere, dammi un amaro che devo digerire un paio di uova di tagliatelle...

POMPEO # Ragazzi vi ricordate le tagliatelle che ci fece sua moglie quest'inverno!!! Eccezionali!!!

TUTTI # (A soggetto) Buonissime!!!

RENZO # (Coinvolgente) Adesso si è specializzata nei dolci...

POMPEO # Non farà mica il mascarpone? Io me ne mangerei dei quintali, vero Vanda!!! (Vanda annuisce)

RENZO # (Evasivo) Macchè mascarpone... mi fa delle zuppe... Che zuppe che mi fa!!!

OTTAVIO # (Ridendo assieme a tutti gli amici) Allora poi non sarebbe una donna! Renzo lo sai che Nando, ieri sera, ha perso 60 fiches a giocare a taglio, lui che dice di essere così bravo! (Coinvolgendo Tino, Renzo e Pompeo, cantando)  Sai cosa sei, un COCOMERO!!!!

TUTTI # COCOMERO!!!

NANDO # (Un Po alterato) E voi siete un branco di...

VANDA # (Urlando) Nando!?! Qui dentro non si usano parolacce, siamo intesi?

NANDO # Urca se è veloce, non ho fatto neppure in tempo a dirla!

OTTAVIO # Sabina, per piacere, fammi un caffè...!!!

VANDA # (Risentita) Sabina a chi?

OTTAVIO # (Coinvolgendo gli altri e ridendo) Sabina Ciuffini era la valletta di Mike Bongiorno e tu non sei la valletta di Pompeo?!

VANDA # (Secca) Io non sono al valletta di nessuno! (Fra se) Non gli deve andare di traverso il caffè, a questo cretino!

OTTAVIO # (A Pompeo) Bhè, che cosa ho detto...

POMPEO # (Conciliante) Smettila... lo sai pure che si arrabbia! (Rivolto agli altri amici) Beh, come mai non si sono ancora fatti vedere gli altri... Poldo.. Alvaro... Rico... Celso...

OTTAVIO # (Che nel frattempo avrà preso il caffè) Sono andati tutti in un padellone (Sottovoce a Pompeo per non essere sentito da Vanda) La settimana scorsa, a ballare, hanno rimorchiato un paio di donne...

POMPEO # Mi sembra di vederle... avranno 50 anni per gamba... Cosa vuoi che abbiano rimorchiato!

OTTAVIO # Si, fatti sentire da Poldo! Lui dice che è ancora un mandrillo... (Attirando su se l'attenzione degli amici e con falso fare di riservatezza) La sapete l'ultima avventura di Poldo? E affare di circa dieci giorni fa... andò a ballare vicino a Riolo Terme! State a sentire! Fece amicizia con una donna e poi l'invitò a ballare... questo l'ho saputo da Celso che è un chiacchierone e non vedeva l'ora di arrivare nel caffè per raccontarlo a tutti... dicevo... allora andò in pista a ballare e poi cominciò a spiccionare 'sta vecchietta ancora arzilla... forse, chi lo sa, gli si erano scaldati i ferri... fatto è che, la poveretta, forse perché si era stancata di essere toccata come una pesca e un Po seccata, gli disse: " Dite un po', ma cosa toccate? " E Poldo (Con sarcasmo) che si crede di essere simpatico anche quando dice delle cretinate, per fare lo spiritoso, le fece una gran risata e le disse " Volevo sentire dove tenete il libretto della pensione!" (Ridendo agli amici) Le diede un manrovescio incredibile che volò lungo e steso, per terra, in mezzo alla pista... Tutti quelli che ballavano si fermarono e gli risero dietro e gli fecero dei gesti...

POMPEO # (Convinto) L'unica cosa a cui possono saltare addosso quelli la, oggi, è a un paio di padellate di acquadella... (Risata generale degli amici. Non visto da Ottavio istiga, strizzando l'occhio, Tino, Renzo e Nando, a far arrabbiare Ottavio) E' meglio parlare un po' di calcio... Ragazzi, non c'è niente da dire, la nostra è una gran bella Nazionale... E poi adesso, finalmente, abbiamo un mezzo sinistro come si deve... Non l'abbiamo mai avuta, noi, una mezzala così... Donadoni... (Convinto al punto di marcare con intento verso Ottavio) Mai avuta!

OTTAVIO # Ohi, giovanotto, ti sei scordato di Sivori?

TINO # Come si chiama questo giocatore?

POMPEO # Sivori?!?! Chi è?

OTTAVIO # (Già a buon punto di cottura. Esterrefatto) Come chi è Sivori? Il più grande giocatore che abbia mai giocato in Italia, ecco chi è!

POMPEO # Pago il tre che va... va...!!!

RENZO # Sivori? Un mezzo giocatore, e basta!

POMPEO # L'avete poi visto che fine ha fatto... si è ridotto a venire qui a Lugo a fare l'attore con Sordi nel "Presidente del Borgorosso Football Club".  Il poveretto, fa compassione!

OTTAVIO # Ma cosa vai a tirare fuori! Cosa c'entra questo col fatto che Sivori era un fuoriclasse a giocare al pallone?

TINO # Va là, cavati di lì...

POMPEO # Fuoriclasse chi? Sivori?!?!

RENZO # Tu hai il paraocchi! Non sei mica uno sportivo, sei solo un fanatico e basta! Ma come si può discutere con te!

TINO # Secondo me sei anche un matto!!!

OTTAVIO # Matto a chi?

TUTTI # A te!!!

VANDA # Volete poi smetterla di urlare a questo modo?

POMPEO # (A voce alta) Hanno ragione... Sei un matto e un fanatico.(Marcando e sempre a voce alta) FANATICO!!!

VANDA # (Prende la scopa che sta dietro al banco e comincia a rincorrere Pompeo sino a spingerlo nella sala TV, seguito dagli altri avventori) Allora non ci siamo capiti! Non voglio che si urli a questa maniera qui dentro... quante volte lo devo dire... E poi tu che dovresti dare il buon esempio... Dove scappi, fermati...

POMPEO # (Scappando) Barista che scappa è buono per un'altra volta! (Esce nella sala TV)

VANDA # (Desiste dal rincorrerlo e ritorna brontolando dietro al banco) Ma guarda che ignorante! (Gli avventori seguono pure loro Pompeo che è entrato in sala TV.)

SCENA 4^     VANDA MAURIZIO VITTORIA

VITTORIA # (Entra e si dirige verso il banco. A Vanda) Salute Vanda! Vi spiace farmi un caffè?

VANDA # Scherzerà...!!!

VITTORIA # C'è Tino?

VANDA # Si, è di là, con gli altri, che stanno guardando la partita...

VITTORIA # (Allegra) Bene!

VANDA # (Vedendo Vittoria alquanto incerta) Vuole che glielo chiami?

VITTORIA # Non importa che lo disturbiate.... a dire la verità non ho neanche bisogno!

VANDA # (Servendo il caffè sul banco) Ecco pronto il caffè!...

VITTORIA # (Cambiando tono e discorso) Adesso vado a casa e poi finisco di imbastire il vostro grembiule così più tardi ve lo vengo a provare.

VANDA # (Rivolta al pubblico e senza essere sentita) Il grembiule?!? Questa è una scusa... scommetto che l'ha già imbastito da un pezzo! E' venuta a controllare che Tino sia proprio al bar per poter fare liberamente i propri comodi!!!

VITTORIA # Per fortuna che dopo mangiato gli uomini vanno al bar, altrimenti chi li sopporterebbe... sempre a brontolare...

VANDA # (Con malizia ed intenzione) Anche perché così le donne sono più libere...

VITTORIA # (Toccata) Libere...

VANDA # (Con falsità, deviando dall'intenzione originale) Sì... possiamo fare i nostri lavori in santa pace... (Insinuante)

e tante altre cose... Adesso scommetto che lei va a casa a metterlo in prova...

VITTORIA # Cosa?

VANDA # Il grembiule...!!!

VITTORIA # (Convinta) Ha proprio ragione!

VANDA # (Rivolta al pubblico) Ha proprio la faccia che le abbisogna! Va bene che la roba è la sua e la può dare a che le pare, ma Santo Iddio, che cerchi di farmi minchiona me, questo è troppo!

VITTORIA # Tino è proprio un buon uomo e non posso certamente lamentarmi...

VANDA # (Rivolta al pubblico) Si può proprio dire che l'ha preso con tutte e due le mani! (Traduzione letteraria di un modo di dire romagnolo)  Però Tino non se la meritava una donna del genere.

VITTORIA # (Estraendo dalla borsa del danaro per pagare il caffè) Bene, Vanda la saluto... vado a fare i miei lavori... (Mentre esce e con intenzione) Non importa che dica a Tino che io sono venuta a cercarlo... altrimenti dice che mi perdo in tutte chiacchiere...

VANDA # State tranquilla, non gli dirò niente! (Rivolta al pubblico) Anche per non mettere delle pulci nelle orecchie ad un buon uomo!  (Vittoria esce dalla comune)

SCENA 5^   VANDA MAURIZIO

VANDA # (Con tono comico) Adesso lo va a mettere in prova... ma non il mio grembiule! (Rientra dietro al bancone e riprende i suoi mestieri. Chiama Pompeo che si è abbandonato a guardare la partita) Pompeo?!?  Pompeo?!?!

POMPEO # (Da fuori scena) Vengo! Cosa urli, non sono mica sordo!

VANDA # Vieni qua, vecchio insimunito, che ho bisogno di parlare con te!

SCENA 6^   POMPEO VANDA MAURIZIO

POMPEO # (Entrando) Cosa vuoi, pezza?

VANDA # (Addolcendosi) Pompeo, lo sai che io pensavo... (Incerta)

POMPEO # E a cosa pensavi?

VANDA # Io e te abbiamo avuto tante volte da dire... sì, insomma, da litigare...  però io... (Si blocca)

POMPEO # (Incoraggiandola) Però te?

VANDA # (Riprendendosi) Io ti ho sempre voluto bene! E mai e poi mai mi è passato per l'anticamera del cervello di pensare ad un altro uomo...

POMPEO # Che razza di discorsi stai facendo, adesso...

VANDA # (Esce dal banco e si avvicina a Pompeo che se ne sta appoggiato allo stesso) Ti giuro, Pompeo, è la verità... te lo giuro!

POMPEO # (Gira su se stesso e sculaccia amorevolmente Vanda) Lo so, la mia vecchia!

VANDA # (Pudicamente dà un bacio sulla guancia a Pompeo) Ti voglio dare un bacio...

POMPEO # (Contento ed allegro) Ma allora oggi è festa grande!

SCENA 7^   POMPEO VANDA MAURIZIO GINO

GINO # (Entra dalla comune, con un mangianastri in mano)

VANDA # (Si ricompone e mentre Gino passa davanti al bancone per andare al telefono, cordialmente) Buongiorno signore!

GINO # (Non si cura affatto del saluto rivoltogli da Vanda e prosegue sino all'apparecchio telefonico. Appoggia il mangianastri per terra. Pompeo si avvicina a Sogno che imperterrito continua a fare i suoi solitari. Ritorna verso il banco)

VANDA # (Fra se) Mo guarda che razza d'educazione che ha questo qui!

POMPEO # (Rivolto a Vanda) Di su, Vanda, cos'è tutta quella roba che ha nei capelli quello là?

VANDA # E' gel!

POMPEO # Gel?!?! Cos'è 'sto gel?

VANDA # Ma è roba per fare stare a posto i capelli...

POMPEO # Ah! La brillantina!

VANDA # Brillantina si diceva 40 anni fa, adesso si chiama gel! Ma non vedi che sei vecchio come le berretta! (Espressione tipica romagnola tradotta letteralmente)

POMPEO # Però è sempre brillantina! (Con civetteria) Pensi che starei bene anch'io pettinato a quella maniera?

VANDA # Ma non vedi che hai rimasto due peli in tutto sulla testa! (Fra se) Si vuole dare il gel!!!

GINO # (Inserisce un gettone e compone un numero. Parlando sottovoce) Pronto... sì, sono io... posso venire? Come?!... è ancora lì! Quando se ne va. No ti telefono da un bar... Sì, ho capito... Allora chiamami tu, no aspetto qui... adesso ti do il numero (Volgendosi al barista e con uno schiocco delle dita) Ragazzo... che numero di telefono ha questo bar?

POMPEO # 33521

GINO # (Riprendendo a parlare al telefono) 33521... Ma quando credi che... Ah! Deve andare via? Meglio così! Sbrigati

perché mi stanco di stare ad aspettare! Ma no, non mi muovo di qui (Riattacca il ricevitore e si avvicina ad un tavolo sul quale in precedenza avrà appoggiato il mangianastri. A Pompeo, ordinando con un gesto della mano) Ragazzo, una coca‑cola... (Estrae di tasca una cassetta e l'infila nell'apparecchio per farlo funzionare.)

SCENA 8^   POMPEO VANDA MAURIZIO GINO

VANDA # (Che avrà in precedenza raggiunto l'arcata. Urlando) Pompeo!!!

POMPEO # Eccomi... pronti... (Si precipita al banco)

VANDA # Una coca-cola per quel signore...

POMPEO # (Servendo col vassoio) Pronta la coca-cola! (Indicando il mangianastri) Guardi che qui non si può suonare...

GINO # E perché?

POMPEO # (Accennando alla sala TV) Quelli di là non vogliono, c'è la partita.

GINO # Lo tengo basso (Abbassa il volume)

POMPEO # (Sente della concitazione nella sala TV e si precipita) Scommetto che hanno fatto goal! (S' infaccia con Tino che

ne sta uscendo per protestare con tono risentito nei confronti di Gino, per via del mangianastri troppo alto)

SCENA 9^   POMPEO VANDA MAURIZIO GINO TINO

TINO # Ehi tu, non puoi aspettare che finisca la partita? (Gino non risponde ed accompagna il ritmo della musica. Ancora più risentito) Ohe, dico a tè!... Smettila con quella musica!

GINO # E perché dovrei smettere?

TINO # Perché dà fastidio!

GINO # A me no!

TINO # Disturba... c'è la partita!

GINO # A me non interessa la partita!

TINO # (Con tono minaccioso) Ma a me sì! E se non la smetti...

GINO # Se non la smetto?

TINO # (Con fare sempre più minaccioso) Ti sbatto la radio in mezzo alla strada...!!!

GINO # A dirlo si fa preso... è a farlo!

TINO # Te lo faccio vedere subito... (E' interrotto da Pompeo che lo trae indietro)

POMPEO # Dai smettila, Tino! Ma che fastidio ti dà? Non la si sente neanche!

TINO # (Rivolto a Gino) Puoi portare una candela a Santa Rita. Oggi è il tuo giorno fortunato!

GINO # (Reagendo in maniera ironica) Guarda come sto tremando.!!!

TINO # (Brontolando rinuncia alle sue proteste anche perché viene trattenuto da Pompeo. Rientra nella sala TV)

SCENA 10^   POMPEO VANDA MAURIZIO OTTAVIO

POMPEO # Cosa le avevo detto? Lo so che quelli di là, quando c'è la partita...

GINO # Peggio per loro, questo è un locale pubblico e ognuno può ascoltare ciò che vuole! (Pompeo entra nella sala TV)

SCENA 11^   VANDA MAURIZIO GINO ELIDE

ELIDE #(Entra dalla comune. E' incerta se sedersi o accomodarsi al banco. Seglie per questa ultima soluzione)

VANDA # Buongiorno

ELIDE # Buongiorno a lei... (Rimane ferma, quasi assente)

VANDA # Se vuole sedersi...

ELIDE # Dove?

VANDA # (Sorpresa) Come dove?

ELIDE #(Assente) Mi sembra di non aver detto niente di male...

VANDA # (Cercando di controllarsi) Sì.. sì... Non ha mica detto niente di male...

ELIDE # Dove sono... Mi sono perduta... Che posto è questo?

VANDA # (Esterrefatta) Cosa vuol dire? E' un caffè... il caffè di Pompeo!

ELIDE #(Girando intorno gli occhi) Già... Un caffè...

VANDA # (C.S.) Si è perduta! Provi a pensare a quello che ha fatto prima.

ELIDE # Prima?!?...

VANDA # Sì, prima di venire qui dentro...

ELIDE # Ah... (Pausa) Camminavo... nella nebbia.

VANDA # Nella nebbia?!?!... Ma se è una giornata con un sole meraviglioso...

ELIDE #(Con lentezza) No, nella nebbia... di dentro... (Dirigendosi verso il tavolo di Sogno) E già... (Siede) Cosa sappiamo, noi!... Adesso... (Resta assorta, poi ripete come a se stessa) E poi dopo... (Una pausa) Fra dieci o venti anni...?

VANDA # (Fra se) Non sarà mica matta! (Ad alta voce) Pompeo!!!

SCENA 12^   POMPEO VANDA MAURIZIO GINO ELIDE

POMPEO # (Entrando da sinistra) Pronti...

VANDA # (Gli indica la cliente che si è seduto in un tavolo vicino a quello di Maurizio)

POMPEO # (Le si avvicina) La signora desidera?

ELIDE #(Con lo sguardo nel vuoto) Scrivere.

POMPEO # Scrivere... (Guarda la moglie in maniera interrogativa, la quale risponde, non vista da Elide, allargando sconsolata le braccia. Poi risoluto) Vanda, un po' di carta e una biro per questa signora... (Si avvicina al banco per ritirare carta e penna e si rivolge alla moglie) Chi è quel soggetto?

VANDA # E' una che gira nella nebbia... ha detto proprio così... par me è scappata da Imola! (A Imola vi è un Ospedale per i malati di mente)

POMPEO # (Ritira carta e penna e porge il tutto in maniera professionale a Elide) Prego, sgnora... la carta e la penna... per scrivere... Qui sarà un po' disturbata, cosa vuole, è un caffè... Se lei, invece, avesse bisogno di un po' di tranquillità...

ELIDE # Non importa! (Quasi spiritata) Io devo scrivere... scrivere...

POMPEO # Ma scrivere cosa...?

ELIDE #(Convinta) Una commedia!

POMPEO # Una commedia?!?!

ELIDE # Sì, una commedia...

POMPEO # (D'istinto) Bella?

ELIDE #(Stringendosi nelle spalle) E come posso saperlo? La commedia può essere come un figlio, potrà diventare un genio, come un delinquente... (Lieve pausa, poi con improvvisa concitazione) E fra 10... 20 anni... (Fa un gesto vago) Piffetè, più niente! Le mode cambiano, i gusti della gente anche... e del nostro dialetto cosa rimarrà?

SCENA 13^   POMPEO VANDA MAURIZIO GINO ELIDE MIRELLA

MIRELLA # (Entra dalla porta a vetri. E' una bella signora sui 45 anni, elegante ed avvenente. Si guarda intorno perplessa)

POMPEO # (Che avrà desistito dalla conversazione con Elide) Prego...?

MIRELLA # Un gettone per il telefono...

POMPEO # (Rivolto alla moglie dietro al banco però con lo sguardo di ammirazione rivolto a Mirella) Un gettone per il telefono...

per questa bella signora qui

VANDA # (Va ad armeggiare in una ciotola piena di soldi cambi e tira fuori un gettone del telefono. Secca) Pronto...

POMPEO # (Consegnandolo a Mirella quasi con adulazione) Ecco qua, gentile signora!

MIRELLA # (A sua volta compiaciuta del gesto complimentoso ricevuto) Grazie.

POMPEO # (Fa quasi un gesto di riverenza)

MIRELLA # (Consulta una taccuino che avrà estratto dalla borsa. Va al telefono e compone un numero. Gino la osserva sorseggiando con voluttà la coca-cola servitagli in precedenza. Mirella al telefono) Pronto... Parlo col garage? Chi personalmente? Ah! Proprio lei! Sono la signora Mirella, c'è Lorenzo? E quell'altro meccanico? Ma come, non c'è nessuno? Ah! Già è vero, è domenica! Ho la macchina che non va... non so non capisco, il motore perde dei colpi e ogni tanto si ferma... Eh, sì, capisco... Beh, non importa! Cercherò da queste parti! Grazie lo stesso! (Riattacca e si rivolge al barista con fare implorante) Per piacere mi dia una mano! Dove posso trovare un meccanico..!

POMPEO # (Adulante) Oggi sono tutti chiusi, la mia signora, è domenica!

MIRELLA # Lo so che è domenica. Ma non conosce nessuno che possa dare un'occhiata alla mia macchina...

OTTAVIO # (Da fuori scena ed urlando) Vanda, due pacchetti di brustoline e un'aranciata, fredda!

RENZO # (Affacciandosi in scena) Una birra, però mi raccomando... non troppo ghiacciata!

VANDA # (Rivolta agli avventori in sala TV) Ho capito! Subito!

POMPEO # (Rivolto a Mirella) Aspetti un attimo! Vanda, dove abita di casa Quinto, il meccanico... (Rivolto a Mirella) Quello non esce mai da casa!

VANDA # (Mentre sta preparando le consumazioni da servire in sala TV. Seccata ed assai fredda) Abita pure........., vicino a casa di Renza!

POMPEO # Ho capito! Ecco, gentile signora... (L'accompagna sin oltre la porta a vetri e sia a gesti che a parole cerca di insegnargli la strada da seguire) Lei adesso va sempre dritto e poi alla seconda a destra, gira... (Sfuma il tutto poiché Pompeo ha accompagnato fuori scena Mirella)

VANDA # (Fra se) Che cretino di un uomo! Te lo do io "Gentile signora!"

SCENA 14^   VANDA MAURIZIO GINO ELIDE

MAURIZIO # (Rivolto ad Elide, continuando a fare il solitario) E ha già una qualche idea?

ELIDE # Per cosa?

MAURIZIO # Per la sua commedia?

ELIDE #(Guardando in alto con volto quasi spiritato) E' qui, è lì... è dappertutto...

MAURIZIO # (C.S.) La vita è tutta una commedia!

SCENA 15^   POMPEO VANDA MAURIZIO GINO ELIDE

POMPEO # (Che è rientrato) Ma tu pensa a fare i tuoi solitari... cosa vai ad interessarti degli affari degli altri!

VANDA # Farà come te. Come Don Giovanni sei un po' stagionato... Fai ridere anche i polli!

ELIDE #(Dubbiosa rivolto a Maurizio) E' la vita che è una commedia o è una commedia la nostra vita...

MAURIZIO # (C.S.) La vita è come un gran palcoscenico... qualcuno ha scritto il copione ed ognuno di noi recita la propria parte...

POMPEO # (Si ode venire dall'esterno un rumore di motorino d'avviamento che tenta invano di mettere in moto il motore. Dopo una breve pausa e rivolto ad Elide) Lo scusi... (Rivolto a Sogno) Ti ho già detto di non disturbare i clienti!

ELIDE #(Guardando nel vuoto) Ma cosa dice mai?... Disturbare?...  Io, vede, ho tante idee... troppe... (Toccandosi la fronte, le labbra ed il cuore) Sono qui qui qui (Indicando i tre punti) E spingono... vorrebbero uscire... tutte insieme... E' fatica dividerle... sceglierle... (Sottolineando) Eliminarle... E invece è necessario!

POMPEO # Ho capito! Lei quindi vorrebbe buttar giù, in un pezzo di carta, la sua idea, così non si dimentica...

ELIDE # Tanti fanno così... Quando hanno un'idea la scrivono... la sviluppano... vi ricamano sopra una storia, quasi sempre d'amore... Ma non conta niente... loro si accavallano... spingono... e tutte assieme...

VANDA # (Autoritaria) Svelto Pompeo, porta di là questa roba!

POMPEO # (Prende da sopra il banco un vassoio con quanto ordinato e si avvia in sala TV. Si continua ad udire dall'esterno un rumore di motorino d'avviamento che tenta invano di mettere in moto il motore. Pompeo, passando per la scena e col vassoio in mano, guarda fuori un attimo dalla porta e scambia una occhiata con Gino che sembra divertirsi dei guai di Mirella)

VANDA # (Rivolta a Pompeo che tergiversa) E non perdere tempo!

POMPEO # (Scuotendo la testa passa oltre l'arcata a consegnare le consumazioni, poi rientra. Si continua ad udire ad intervalli il rumore del motorino di avviamento.)

SCENA 16^   POMPEO VANDA MAURIZIO GINO ELIDE RENZO

RENZO # (Entra in scena dall'arcata e rivolto a Pompeo che si sarà fermato presso l'arco) Non senti quel coglione che sta scaricando la batteria..... (Aprendo parzialmente la porta si rivolge all'esterno) Guarda che se fai così la scarichi del tutto! (Non udendo risposta alcuna si stringe nelle spalle) Fai quello che vuoi! (In questo momento si sentono delle urla e del gran clamore in quanto è stato segnato un goal) Porca puttana... proprio adesso! (E via che si precipita di corsa in sala TV rischiando quasi di investire Pompeo.)

SCENA 17^   POMPEO VANDA MAURIZIO GINO ELIDE

POMPEO # (Rientrando) Era ora! Uno a zero! (Anche Gino sembra interessarsi per un attimo della partita e getta una occhiata oltre l'arco. Poi si risiede vicino al tavolo sopra al quale è stato posto il mangianastri mentre il rumore del motorino d'avviamento diventa sempre più debole fino a cessare del tutto)

MAURIZIO # (Rivolto ad Elide e continuando imperterrito nei suoi solitari) Ecco la droga della gente! Il pallone! Però loro stanno bene, non pensano a niente! E poi domattina pallone... domani pomeriggio pallone... domani sera pallone... sempre pallone....

ELIDE # Anch'io sto cercando la mia droga...

MAURIZIO # C'è certa gente che si droga davvero...

ELIDE # Ma c'è anche chi lo fa con le parole, con la religione, con le idee...

MAURIZIO # (Amaro) Con una donna...

SCENA 18^      POMPEO VANDA MAURIZIO GINO ELIDE MIRELLA

MIRELLA # (Dopo qualche istante riappare sull'ingresso Mirella nervosa ed irritata. Rivolta a Pompeo) Ma perché non parte?

POMPEO # (Adulante) Farà come le belle donne... fa i capricci.

MIRELLA # Ma cos'ha?

POMPEO # Oh, la mia signora, ha preso male! Non parli con me di queste cose... io di motori non capisco niente... io vado solo in bicicletta... (Con malizia) E non so se mi spiego...!

MIRELLA # Vorrei sapere perché fa così?

GINO # (Intervenendo) Ce n'è di benzina?

MIRELLA # Ho fatto il pieno stamattina!

GINO # Allora è la bobina o sono le puntine!

MIRELLA # Lei s'intende di motori?

GINO # Per forza! Faccio il meccanico!

MIRELLA # (Con sollievo) Proprio! Ma che fortuna! Ma perché non l'ha detto subito?

GINO # Perché oggi è domenica e io non lavoro!

MIRELLA # (Sorpresa e sconcertata) Però... in un caso del genere...

GINO # (Continuando imperterrito ad ascoltare la musica) Mi dispiace signora! La domenica viene una volta sola nella settimana! Almeno oggi, noi lavoratori, abbiamo il diritto di riposarci!

MIRELLA # (Risentita) Sicuro! (Un momento di silenzio imbarazzato. Gino accompagna coi piedi e mani e ritma con la persona la musica. Pompeo ride sotto ai baffi della situazione che si è venuta a creare incorrendo nelle ire di Mirella. Mirella rivolta a Pompeo seccamente) E lei che cosa ha da ridere...!!!

POMPEO # (Immediatamente riprende un atteggiamento più consono)

VANDA # Ti dovrebbe dare un manrovescio! Così impari!

MIRELLA # (Rivolta a Pompeo) Mi dia un altro gettone!

POMPEO # Ma signora non si agiti a quella maniera... Ci vuole della gran calma!  A me, quando capita di bucare la bicicletta, lo sa cosa faccio? Vado a casa a piedi...

MIRELLA # (Consulta visibilmente seccata l'elenco del telefono che si troverà vicino al telefono e rivolta a Pompeo) Per piacere come si chiama questo bar e che numero di telefono ha?

POMPEO # Bar Pompeo... telefono 33521...

MIRELLA # (Scrivendo il tutto su di una agendina tascabile) Bar Pompeo, telefono 33521... (Compone un numero, ma non avrà risposta. Fa scendere il gettone e ritenta con esito tuttavia negativo)

POMPEO # Ma signora stia calma... (La guarda con vivo interesse, tutto maschile)

MIRELLA # Possibile che non ci sia neanche un taxi...

POMPEO # Sì, un taxi alla domenica...!!! (Con intenzione) Se avessi la macchina io...!!!

MIRELLA # (Reinserisce il gettone e ricompone il numero)

GINO # (Osserva Mirella che, al telefono, aspetta invano di ottenere risposta).

VANDA # (Non sentita dai presenti) Ehi, dico a tè, hai poi finito di fare il cretino con quella bella gigia? Adesso non ne posso proprio più!

POMPEO # (Innocentemente) Chi, io?

VANDA # Sì, proprio te! (Mimando) "Se avessi la macchina io...!!!"Va là, cavati di lì... ma non ti vedi!

POMPEO # Piano, Vanda. Piano! Adesso sei passata di là... Non si può mai sapere, a volte, nella vita...

VANDA # Proprio non si può mai sapere! Vergognati! E smettila di fare il cascamorto, ci siamo capiti!

POMPEO # (Dolce) Ma sì, la mia vecchia. Lo sai pure che per me esisti solamente tu!

VANDA # Svelto e muoviti! Va a vedere se di là hanno bisogno di qualcosa!!! (Pompeo esce e va in sala TV non senza prima aver lanciato un'occhiata di ammirazione nei confronti di Mirella)

SCENA 19^   VANDA MAURIZIO GINO ELIDE MIRELLA

GINO # (Rivolto a Mirella) Ce l'ha la borsa degli attrezzi...

MIRELLA # (Sorpresa) Dice con me?

GINO # E con chi! Le ho chiesto se ha la borsa degli attrezzi?

MIRELLA # (Riattaccando il ricevitore) Sì, credo ci sia! Deve essere di dietro, nel baule...

GINO # Mi dia la chiave. (Mirella gli porge la chiave)

MIRELLA # Io la ringrazio...!

GINO # (Bruscamente) Aspetti a ringraziarmi! Se per caso si è bruciata la bobina non c'è niente da fare! (Si sfila la giacca e l'appende con cura allo schienale di una sedia.)

MIRELLA # Altrimenti come facciamo?

GINO # Farà come quelli di Faenza...

MIRELLA # Come fanno?

GINO # Fanno senza!!!  (Escono)

SCENA 20^   VANDA MAURIZIO ELIDE POMPEO

POMPEO # (Rientrando) Un altra coca-cola per Ottavio, due pacchetti di bagiggi per Nando, una gassosa per il ragioniere e (Sbuffando) una birra per Renzo, un po' più ghiacciata, mi raccomando, perché quella di prima era troppo calda...

VANDA # Allora ci siamo capiti bene noi due, eh?

POMPEO # (Insofferente) Ma sì! (Rivolto al pubblico) Ve l'ho poi detto prima che è una pezza... avete visto, mi sono sbagliato? Però è ancora una bella dona... (Rivolto ad uno spettatore immaginario fra il pubblico) No! Ma cosa ha capito quel signore... Non parlavo mica della Vanda, ma di quella signora di prima... Non sono già cieco!

MAURIZIO # (Mentre è sempre intento a fare il solitario, parla con Elide) La Nella era la mia morosa. E io le volevo bene... la tenevo qui dentro di me.. e lei sempre allegra... sorridente...

POMPEO # (Ad Elide) Ripete sempre le stesse cose... come un disco quando si incanta! Bisognerà poi che tu la smetta, che tu reagisca una buona volta!

MAURIZIO # Ma in quel disco c'è il mio cuore!

ELIDE #(Interessato ed interrompendo una eventuale replica di Pompeo che uscirà per servire le consumazioni in sala TV)

SCENA 21^   VANDA MAURIZIO ELIDE

ELIDE # E poi..

MAURIZIO # E poi ha inventato una scusa qualsiasi, ha fatto la valigia e non l'ho più vista!

ELIDE # Proprio più?

MAURIZIO # No. Forse avrei potuto salvarla... Due anni fa...

ELIDE # E non l'ha mai cercata?

MAURIZIO # Lei ha deciso così! Ognuno di noi è libero di seguire il suo destino... perché io dovevo impedirglielo? Per cosa? Cercava la felicità... e non a rate...

ELIDE # A rate?

MAURIZIO # I primi tempi, quando lavorava nel negozio di Minghètt, era contenta, ogni tanto rideva...

ELIDE # E lei rideva?

MAURIZIO # Sì, ridevo anch'io! (Poi lentamente) Però io sognavo di farmi una casa, come quelle che si vedono nelle riviste... I fiori sul davanzale del balcone... il bambino nella culla... io e lei che ci tenevamo per mano... Ma costava troppo... (Molto amaro) Anche a comprarlo a rate...

ELIDE # E da allora...

MAURIZIO # (Indicando le carte) Questa è lei, Nella. (Ridendo amaramente) Curiosa la vita...!!!

ELIDE # E lei da due anni... Sempre con lei (Indicando le carte)

MAURIZIO # Ogni tanto provo di mandarla via... ma lei è come la punta di un trapano, qui in testa...

ELIDE # Però è proprio curiosa la vita...

MAURIZIO # E poi, un po' alla volta, è cambiata... ogni giorno che passava diventava sempre più seria, aveva smesso di ridere, di essere allegra. E poi c'era quello di Mantova...

ELIDE # Quello di Mantova?

MAURIZIO # Già, quello di Mantova... Le stava dietro... le piaceva... una bella casa... tutte le comodità... E poi ho saputo da sua sorella che si è stancato... e l'ha scaricata come si scarica un sacco di farina...

ELIDE # E non è più tornata a casa?

MAURIZIO # Forse si vergogna... chi lo sa!

ELIDE # E lei non l'ha più cercata?

MAURIZIO # Ma lei è sempre qui, con me! (Indicando di nuovo le carte).

ELIDE # Però è proprio curiosa la vita...

SCENA 22^   VANDA MAURIZIO GINO ELIDE MIRELLA

GINO # (Rientra assieme a Mirella. Ha lo spinterogeno in mano che ha staccato dal motore.) La bobina va. Il guasto deve essere qui (Poggia lo spinterogeno sul tavolino, ma prima di cominciare a smontarlo, si rivolge a Vanda tendendogli le mani) Per piacere mi tira su le maniche?

MIRELLA # (Pronta) Lo faccio io!

GINO # (Mentre Mirella gli rimbocca i polsini della camicia) Grazie! Ci vuole niente a sporcarsi...

MIRELLA # (Interessata) Ha ragione! Mi dispiace che proprio oggi...

GINO # (Cominciando a smontare il pezzo) Non fa niente! Speriamo sia una cosa da poco.

MIRELLA # (Segue il lavoro di Gino cercando di mostrare un vivo interesse) Cos'è quel coso lì?

GINO # (Sorpreso per la domanda) Questo?!? E' lo spinterogeno!

MIRELLA # (Con l'aria di sentirlo nominare per la prima volta) Ah, lo spinterogeno!... E a cosa serve?

GINO # (Ancora più sorpreso) Ma come? Non lo sa?

MIRELLA # Io no!

GINO # E se la macchina si ferma, coma fa?

MIRELLA # Aspetto qualcuno che mi aiuti! Come adesso!

GINO # Ma per prendere la patente ha dovuto dare l'esame...

MIRELLA # Sicuro...

GINO # E se le chiedevano cos'era lo spinterogeno?

MIRELLA # (Ridendo) Per fortuna non me lo hanno chiesto! C'era un ingegnere così gentile che non mi ha fatto tante domande...

GINO # Per forza! Con le belle donne diventano tutti gentili... (Esaminando un pezzo che ha smontato) Il condensatore è a posto. Per fortuna non si è bruciato!

MIRELLA # Ma allora cosa è successo...

GINO # (Individuato il guasto) Guarda, guarda! C'è una crepa nella calotta...

MIRELLA # (Con allegria ed evasione) Ah sì!... Tutto qui..

GINO # Perché lei sa

MIRELLA # (Prontamente) No, dicevo così per dire...

GINO # E' una cosa da poco, però non fa accensione... ecco vede... (Mostra la calotta mentre rientra Pompeo dalla sala TV)

SCENA 23^      POMPEO VANDA MAURIZIO GINO ELIDE MIRELLA

MIRELLA # E si può aggiustare?

GINO # Per aggiustarla ce ne vorrebbe una delle nuove. Però, provvisoriamente, si può rimediare in altra maniera (Guardandosi intorno) Ci vorrebbe un Po di nastro isolante e un Po di carta vetrata...

MIRELLA # Forse il barista...?

GINO # (Rivolto a Pompeo) Ce l'ha un po' di nastro isolante e un po' di carta vetrata?

POMPEO # Il nastro isolante c'è senz'altro... guarda Vanda in quel cassetto (Indicando un cassetto sotto il bancone bar)

VANDA # Ecco il nastro isolante e anche la carta vetrata... (Rivolta a Pompeo sottovoce) Questa, quando quel giovane ha finito di usarla l'userò io per farti due tre carezze in faccia. Vuoi poi smetterla di fare il cretino!!!

POMPEO # (Con fare ironico) Su non fare la violenta cara Vandina! (Consegnando il tutto a Gino) Ecco signore! (Rivolto alla moglie) Vanda io vado a vedere un po' di partita. (Esce definitivamente in sala TV)

SCENA 24^   VANDA MAURIZIO GINO ELIDE MIRELLA

MIRELLA # (Estrae dalla borsa un pacchetto di sigarette e si accinge a fumarne una)

GINO # (Che ha notato la marca di sigarette) Osta... Marlboro! Buone!

MIRELLA # Ne prenda una!

GINO # Grazie, non si disturbi... e poi ho le mani sporche...

MIRELLA # Non faccia dei complimenti... anzi... (Estrae lei la sigaretta, se la porta alle labbra e dopo averla accesa con un accendino d'oro che avrà estratto dalla borsa la infila fra le labbra di Gino)

GINO # Grazie! (Gratta con la carta vetrata la calotta nel punto in cui vi è la piccola crepa e l'avvolge col nastro isolante ben tirato) E' un ripiego, ma per un po' può andare! Bisogna che si ricordi di fare mettere una calotta nuova... (Ricomincia a montare il pezzo)

MIRELLA # Non c'è il pericolo che si fermi ancora?

GINO # Stia tranquilla! Adesso vado a montarle lo spinterogeno... (Prende lo spinterogeno e tutta la borsa degli attrezzi ed esce)

MIRELLA # (Mirella si avvicina all'ingresso. Si ode ancora un clamore di grida e di applausi dalla sala TV. Mirella volge lo sguardo incuriosita. Entra dalla comune Tiziana)

SCENA 25^   VANDA MAURIZIO ELIDE MIRELLA TIZIANA

TIZIANA # (E' la figlia di Pompeo e Vanda. E' la tipica ragazzina del mondo d'oggi. Ha brio, slancio e anche tanta leggerezza) Ciao mammy... (Guardandosi attorno) E pappy dov'è?

VANDA # Mammy... pappy... ma quante volte devo dirti di non parlare in questa maniera, almeno qui dentro. Lo sai pure che tuo padre non vuole!!!

TIZIANA # Uso l'italiano e non certamente quel brutto dialetto che dequalifica e spersonalizza l'individuo facendolo degradare ad uno stadio di zoticoneria e che non gli permette di elevarsi ed integrarsi in un contesto universale più ampio, tutto qui!

VANDA # Tutto qui? Sì, fatti sentire da tuo padre...! Lo sai pure che non vuole che tu faccia la saputa a questa maniera...

TIZIANA # Pappy è arcaico, come te...

VANDA # Cosa siamo io e tuo padre...?!?

TIZIANA # (Con sufficienza) Inutile che ti spieghi, non capiresti. Gimmy è venuto a cercarmi?

VANDA # (Al pubblico) Gimmy poi sarebbe quella specie di ragazzo che è sempre con lei e che porta anche l'orecchino..!!! (A Tiziana ed usando marcatamente l'italiano) No a qui dentro non si è fatto vedere! Ti aspetterà nell'occhio del Pavaglione...

TIZIANA # (Ridendo) Ridicola... sei ridicola mammy! (Si dirige dietro il banco e va ad armeggiare nel cassetto dei soldi) Prendo 30.000. Sai devo andare al Baccarà a ballare e non posso fare certamente la figura della squattrinata. Tu mi capisci, vero?

VANDA # Anche se non capisco, farò finta di capire lo stesso...

TIZIANA # (Dirigendosi verso l'uscita) Non verrò a cena stasera, andremo al Pub e mangeremo qualcosa tutti insieme. Se per caso Gimmy viene qui digli che mi sono rotta di aspettarlo e che sono al

Baccarà! Salutami pappy, l'altro brontosauro!!! (Esce)

VANDA # (Scuotendo la testa e rivolta al pubblico) Falli studiare, i figli, mandali all'Università... dopo ti trattano a 'sta maniera... Quando c'era meno istruzione forse c'era più educazione... Cosa ha detto che siamo io e Pompeo? Boh!!

SCENA 26^   VANDA MAURIZIO ELIDE MIRELLA GINO

GINO # Ecco fatto... questa è la chiave!

MIRELLA # Grazie...

GINO # (A Vanda) Posso lavarmi le mani?

VANDA # (Indicando fuori scena a sinistra dell'arcata) E' là... c'è anche il sapone...

GINO # (Esce)

MIRELLA # (Mentre Gino è a lavarsi le mani trae dalla borsetta del danaro, ma esita incerta non sapendo come comportarsi)

SCENA 27^   VANDA MAURIZIO ELIDE MIRELLA LUCA

LUCA # (Sarà vestito con tuta da ginnastica coi colori del Milan ed avrà attorno al collo una fascia rossonera anche questa coi colori del Milan. Si dirige verso il banco e si rivolge a Vanda) Mi da un pacchetto di caramelle, per favore...

VANDA # (Consegnando il pacchetto di caramelle) Ecco fatto!

LUCA # Paga babbo...

VANDA # E chi è tuo babbo?

LUCA # E' Ottavio, quel fanatico della Juventus...!!!

VANDA # Ah! Va bene!

LUCA # Grazie... vi saluto. (Al pubblico) FORZA MILAN!!! (Esce)

SCENA 28^   VANDA MAURIZIO ELIDE MIRELLA GINO

GINO # (Rientra. Si mette a posto le maniche della camicia e poi rivolto a Mirella) Adesso però non può andare via...

MIRELLA # Perché?

GINO # Perché ha scaricato la batteria del tutto! Bisogna che qualcuno le dia una spinta...

MIRELLA # C'è tanta gente di là!

GINO # (Continuando a mettersi in ordine) Sì, però c'è anche la partita... credo che ormai sia finito il primo tempo... aspetti ancora qualche minuto... (Si infila la giacca, accomoda il fazzoletto nel taschino e, guardandosi in uno specchietto, si ravvia i capelli con un pettinino che trae di tasca)

MIRELLA # Bene... e adesso mi dica quanto...

GINO # (Alzando le spalle con noncuranza) Niente, signora!

MIRELLA # Ma perché? Lei ha lavorato, ed io...

GINO # Una sciocchezza. E' stato un lavoro di 5 minuti e basta...

MIRELLA # Lei mi ha aggiustato la macchina...

GINO # (Sorridendo) E cosa vuole darmi, signora... Ho messo solo un po' di nastro isolante...

MIRELLA # Se io fossi venuta nella sua officina, lei mi avrebbe fatto pagare!

GINO # Ma qui non siamo mica nell'officina...

MIRELLA # E poi oggi è domenica...!!!

GINO # Giusto!!! Alla domenica non si lavora, altrimenti si lavora gratis...

MIRELLA # Ma io mi sento in obbligo... Allora faccio io (Aprendo la borsetta)

GINO # (Seccamente) Ho detto di no! Chiuda subita quella borsa!

MIRELLA # (Colpita dal tono di Gino) Mi scusi, non volevo offenderla... Allora solo grazie...??

GINO # Ecco basta questo.

MIRELLA # Lei è stato così gentile con me

GINO # Perché le dà così fastidio?

MIRELLA # Non volevo dire questo, io volevo solo contraccambiare.

GINO # Con dei soldi...? I piaceri non si pagano mica... Se proprio si sente in obbligo... ecco mi offra un caffè...

MIRELLA # (Disorientata) Un caffè?

GINO # Sì un caffè... non va bene?

MIRELLA # Sicuro, sicuro...

SCENA 29^      VANDA MAURIZIO ELIDE MIRELLA GINO POMPEO

MIRELLA # (Rivolta a Pompeo) Due caffè... e mi raccomando, speciali!

POMPEO # (Esterrefatto) Che discorso è mai questo... i miei caffè sono sempre speciali!

GINO # Lo vuole prendere in piedi...

MIRELLA # (Disorientata) Cosa?

GINO # Il caffè! Oppure ci sediamo?

MIRELLA # Come vuole lei...

GINO # Se ha dei problemi lo possiamo prendere al banco...

MIRELLA # Scherzerà! Sediamoci! (Siedono ad un tavolino. Gino ha un attimo di esitazione poi si siede di fronte a Mirella)

GINO # Intanto bisogna che aspettiamo che finisca il primo tempo per vedere se qualcuno ci può dare una mano...

MIRELLA # Ecco... proprio così... (Un momento di imbarazzo. Pompeo serve i due caffè) Se vuole qualche altra cosa... un liquore, delle paste...

GINO # Sono a posto così, grazie! (Un altro momento di silenzio imbarazzato. Dalla sala TV escono gli avventori che hanno assistito alla partita)

SCENA 30^   VANDA MAURIZIO ELIDE POMPEO RENZO GINO MIRELLA OTTAVIO NANDO TINO

OTTAVIO # Abbiamo giocato in 10... Donadoni è come non abbia giocato... 'sta gran mezzala!

POMPEO # Vuoi scommettere che se invece di giocare nel Milan giocasse nella Juventus, non diresti così!

NANDO # Ma non vedi che sei solo un fanatico e basta!

TUTTI # (Incalzanti) FANATICO!!!!

OTTAVIO # (Alquanto violento) E voi non capite niente di calcio!

RENZO # (Gli amici a gesti continuano la discussione di prima sino a quando) Pompeo, dammi una birra, per piacere! Però mi raccomando che non sia ne troppo calda, ne troppo fredda... quella che mi hai portato prima era troppo fredda... e dire che mi ero raccomandato...!

POMPEO # (Rivolto a Vanda e alquanto insofferente. Sbuffando) Vanda, dammi una birra per Renzo. (Fra se) Osta che chitarra, non gli va mai bene! Eppure la deve smettere...!!! (Prende il bicchiere di birra che Vanda gli avrà preparato e rivolto a Renzo) Ecco la birra... adesso è fredda... Ogni tanto ci metti un dito dentro (Esegue materialmente l'operazione col proprio dito nel bicchiere che servirà a Renzo) così... e quando ti va bene te la bevi... Siamo a posto così! E smettila di rompere le devozioni, ci siamo intesi!

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

SCENA 1^   VANDA MAURIZIO ELIDE POMPEO RENZO GINO MIRELLA OTTAVIO NANDO TINO

POMPEO # (Riprende la scena della chiusura del primo atto. Gli avventori, ovvero Ottavio, Nando, Renzo e Tino stanno ancora discutendo animatamente sul primo tempo della partita. Renzo sta bevendo una birra) Però se là davanti avessimo ancora un Gigi Riva faremmo meno fatica a fare goal... ma l'avete visto Graziani? Il poverino... fa pena... non ha più gambe...

OTTAVIO # Beh! Quello cosa vuol dire. Hai una gamba "gigia" anche tu eppure stai bene ugualmente!

POMPEO # (Che non ha ben capito) Una gamba gigia io?

RENZO # (Anche gli altri si uniscono alla considerazione con commenti e gesti) Osta! Ce l'hai, eccome!

OTTAVIO # (Insinuante) Sì, la gamba di mezzo...

POMPEO # (Che finalmente ha capito. Risentito) Ohi, dico, scherziamo! (Sbattendosi la mano sul petto) Io sono ancora un ragazzino!!!

TINO # (Con ilarità) Vanda, è vero che Pompeo ha una gamba gigia?

VANDA # (Con intenzione di difendere il marito) Le vostre sono solo malignità, e basta! Pompeo è ancora un giovanotto!

RENZO # Pompeo... chissà cosa ti costa quello che ha detto tua moglie! Par me sei costretto a pagargli un vestito nuovo! (Ridono tutti)

POMPEO # (A Vanda, non sentito) Brava Vanda. Si fa così a difendere il marito davanti agli amici.

VANDA # (A sua volta non sentita) Però i tu amici hanno ragione!

POMPEO # (Zittendola) Ststst...!!! Sta zitta... sta zitta. Non farti sentire (Premuroso ed avvolgente) Ti pago un bel vestito nuovo! Ststst... Sta zitta, per l'amor di Dio! (Al pubblico) Altrimenti chi si salva più...

OTTAVIO # Allora... 'Sto grand'Donadoni...?

TUTTI # (Reazione insofferente da parte di tutti. A soggetto) Uffa! Osta coma sei pesante! Ma allora sei proprio fissato!

TINO # (Rivolto ad Ottavio) Sei patetico... Va la Pompeo, per piacere, dammi un cornetto fresco!

POMPEO # Subito! (Fra se) Fa bene a prenderli freschi perché di quelli caldi ne ha già abbastanza in testa...!!! (Sorpreso in ritardo per la consumazione di Tino e rivolto al pubblico) Cosa? Non ci posso credere, Tino che consuma un cornetto? Signore mio! Va a finire che tira il terremoto!!! (A Tino) Ho capito bene! Hai ordinato un cornetto...?

TINO # Sì, perché?

POMPEO # Niente... Non ero sicuro di aver capito bene!

TINO # Però avrei piacere che tu me lo servissi con la papalina in testa come fanno a Bologna. Quelli sono bar seri, mica qui! (Rivolto agli altri avventori) E' vero ragazzi?

RENZO # Allora poi sarebbe un barista serio!

NANDO # E' una vergogna!

RENZO # Ma che razza di bar è mai questo...

OTTAVIO # Un momento! Pensateci un attimo! Come farebbe Pompeo a portare la papalina! Pompeo è come le donne, è senza testa...

POMPEO # Io sono senza testa?

OTTAVIO # Pensandoci bene, ce l'hai una cosa attaccata alle spalle, però è disabitata!

POMPEO # (Reagendo alquanto irato e piccato) Disabitato sarai tu! La papalina lo so io dove dovreste mettervela voi! E smettetela di rompere le scatole perché siamo a Lugo e non a Bologna, da Pompeo, e faccio quello che mi pare, ci siamo intesi!

VANDA # (Rivolta a Pompeo) Cosa fai te, quello che ti pare? Te lo do io!!

POMPEO # (Rivolto agli amici) Forza ragazzi andiamo di là che comincia il secondo tempo... (Escono tutti continuando nelle loro discussioni e nelle prese in giro.) Tino ha consumato? Va a finire che inciampo e mi rompo una gamba, sicuro garantito!!! (Ripensando) E a me la papalina in testa non sono capaci di farmela mettere!  (Dopo poco si ricomincia a risentire la telecronaca della partita)

SCENA 2^    VANDA MAURIZIO ELIDE GINO MIRELLA

GINO # Lei non è mica di Lugo...!?!?

MIRELLA # No, sono di Ravenna... Non so neanche come sia capitata qui Ero in casa da sola... Allora ho pensato di andare a fare un giro in macchina... è una giornata bellissima... Ho preso la prima strada che mi è capitata e... via! (Imbarazzata) Proprio così... (Un momento di silenzio imbarazzato).

GINO # Forse lei penserà che io sia stato un po' troppo sfacciato...

MIRELLA # (Sorridendo) E perché? Per avermi chiesto un caffè?

GINO # Non solo per il caffè... le ho chiesto di mettersi qui seduta con me, come fossimo due persone che si conoscono...

MIRELLA # Beh', cosa c'è di male?

GINO # Non dico ci sia qualcosa di male... però se la vedesse un qualcuno... non credo sarebbe tanto contento... Lei... una signora ed io... un povero operaio...

MIRELLA # Ma cosa va a pensare?...

GINO # Lei adesso dice così, non dà alcuna importanza perché ha bisogno di sdebitarsi con me, vuole essere gentile... ma la differenza c'è, eccome!

MIRELLA # Perché dice così?

GINO # Perché penso che i signori debbano fare i signori, e gli operai debbano fare gli operaio! Altrimenti non è mica giusto!  Per esempio una signora come lei...

MIRELLA # (Interrompendolo) Perché dice sempre una signora come me? Cosa ne sa lei...?

GINO # Si capisce subito che lei è una vera signora...

MIRELLA # Ah sì? E da cosa?

GINO # Dal portamento... da quell'anello che ha al dito, costerà un occhio della testa...

MIRELLA # . Potrebbe essere falso!

GINO # Non credo! Lei non è il tipo da portare roba falsa! (Le prende la mano per ammirare meglio l'anello)

Io non potrei mai permettermi di regalarglielo...

MIRELLA # (Ritraendo la mano) Ma il suo lavoro di meccanico...?

GINO # (Convinto) Mi sono stufato di fare il meccanico! Si fa troppa fatica e non c'è soddisfazione!

SCENA 3^     VANDA MAURIZIO ELIDE GINO MIRELLA NELLA

NELLA # (Entra dalla comune. Sarà volutamente provocatrice in tutta la sua figura, in tutti i suoi atteggiamenti ed in tutte le sue movenze di scena. Era la donna di Maurizio. Una volta entrata si arresta sulla porta di ingresso. Osserva la nuova sistemazione del bar, poi rivolta a Vanda) Meno male che avete rimodernato un po', qui dentro! Era ora! (Vanda la inquadra dall'alto in basso) Beh! Cosa avete da guardarmi. Sono io, la Nella, non mi conoscete più...!!! (Nel momento in cui pronuncia la parola Nella Elide avrà un sussulto e volgerà lo sguardo verso Maurizio che invece continuerà imperterrito nei suoi solitari)

VANDA # (Con entusiasmo) Ma sei proprio tu Nella? (La squadra meglio e sembra raffreddarsi alquanto nel vederla vestita in quella maniera. Alquanto imbarazzata) Ma quando sei tornata? Non ti avevo più vista?

NELLA # (Sempre sprezzante, e questa sarà una costante) Sono tornata ieri sera... e, dite un po', quell'anticaglia di vostro marito, che fine ha fatto? E' ancora al mondo?

VANDA # Hai visto, c'è anche Maurizio!

NELLA # (Guardando verso lui) Lo so, sono venuta proprio per vederlo... (Ridendo sguaiatamente) voglio vedere la faccia che ha quel coglione che si perde ancora per me... ne ha messo assieme dei soldi? Perché se ne ha, gli cavo la voglia di stare assieme a me

VANDA # Ma Nella... come stai?

NELLA # (Allegra ma fondamentalmente amara) In piedi... All'infuori di quando lavoro che allora sto stesa... (Ride)

VANDA # (Esterrefatta dopo una piccola pausa) Volevo dire di salute, come stai?

NELLA # Quando va male, vada così...!!! (Ridendo sguaiatamente) Osta come siete invecchiata... Cosa sono tutte quelle rughe che avete in faccia? Perché non andate dall'estetista? (Ride di nuovo sguaiatamente. Nota che Vanda la guarda in maniera allucinata) Bhè cosa avete da guardarmi... Sono la Nella! (Altro tono) Non la Nella di due anni fa... quella l'ho cancellata, era la mia brutta copia! Sono io, Vanda! Perché non diete più niente? (Ridendo ancora sguaiatamente) Ho capito... parlate meglio con gli occhi.

VANDA # (Quasi implorante) Ma Nella come ti sei ridotta?

NELLA # Coma mi sono ridotta io? E' meglio che pensiate a voi piuttosto... Siete rimasta sempre uguale, e mi scommetto che continuate a fare la solita vita noiosa e monotona da 50 anni in qua Ci vuole dell'iniziativa... bisogna sempre cercare emozioni nuove, altrimenti diventa troppo piatta... questa vitaccia... datemi un wisky...!

VANDA # (Comincia a preparare quanto ordinato da Nella)

NELLA # (Si guarda intorno) Il solito bar! Con la solita gentaglia! (Accennando a Mirella) E quella chi è? Una d'alto bordo? Lavora qui? (Accennando a Gino) E lui, è il suo magnaccia? (Volgendo lo guardo verso Sogno e quasi con disprezzo) Là c'è lui... e quella che è con lui, chi è? Mi sta guardando in una certa maniera, che sembra mi stia spogliando... però di dentro... Chi è?

VANDA # (Serve il whiskey) E' una di passaggio... E' un tipo un po' strano...

NELLA # (Bevendo tutto d'un fiato e con gusto) Se è per quello anche me mi trattate come fossi un tipo strano...

VANDA # Nella non sei più quella che io conoscevo...

NELLA # (Forzatamente convinta e convincente) Vanda questa è la vita! Ma voi non potete capire. Ma quel bruttorio di vostro marito, che fine ha fatto?

VANDA # Adesso te lo chiamo. (Esce da dietro il banco per andare a chiamare Pompeo che è in sala TV e nel passare davanti al tavolo di Maurizio avrà un'occhiata di commiserazione. Giunta in prossimità dell'arco) Pompeo. Va là Pompeo, vieni di qua, per piacere...

SCENA 4^  VANDA MAURIZIO ELIDE GINO MIRELLA NELLA POMPEO

POMPEO # (Entrando preoccupato) Cosa è successo di grave, non hai urlato come al solito e hai detto per piacere?

VANDA # Guarda chi c'è!

POMPEO # (Esterrefatto) Ma no, la Nella!?!? (Le si avvicina seguito da Vanda che riprenderà il suo posto dietro al banco) Ciao Nella...

NELLA # (Sarà la prima volta in cui abbasserà gli occhi) Vi saluto Pompeo... (Li rialza quasi subito ma tale movimento dovrà essere ben visto dagli spettatori riprenderà ad essere volgare e mollerà una manata sulle spalle di Pompeo il quale rischierà di cadere per la pesantezza del colpo) Coma butta? Sempre in mezzo ai caffè, alle bibite e ai liquori? Avete rimasto la faccia da barista!

POMPEO # (Quasi d'istinto) La faccia da barista?

NELLA # Siete tutti uguali... Sembra abbiate la targa in fronte! Io li conosco dalla faccia... E' il mio divertimento... Mi dico, ecco questo fa il barista, questo è un impiegato, questo è un operaio... E non mi sbaglio mica!

POMPEO # (Toccandosi il volto, esterrefatto, ma con voce dimessa) Dalla faccia...  

NELLA # Avete delle facce smunte, con la pelle che sembra cotta dalla luce del neon... Addosso avete un puzzo da fumo che impregna la pelle!

POMPEO # (Scuote la testa sconsolato)

NELLA # E poi in tasca solo carte da 1.000 lire, soldi interi mai! Li prendete, a manaccia, dal cassetto. Però vanno bene anche quelli.

POMPEO # Ma Nella...?!?!

NELLA # E smettetela di fare il puritano, le commedie si fanno sul palcoscenico...  Intanto lo sapevate benissimo cosa mi ero messa a fare! (Scorgendo Pompeo che guarda verso Maurizio) L'ho visto... l'ho visto... (Si incammina, con la camminata classica delle donne di strada, verso il tavolo di Maurizio. Elide a questo punto si alzerà dal tavolo e si siederà ad un tavolo vicino. Pompeo e Vanda, esterrefatti, alterneranno commenti non sentiti dal pubblico ed occhiate verso il punto ove si svolgerà la scena.)

POMPEO # Vanda io vado o vedere un po' di partita (Esce)

SCENA 5^  VANDA MAURIZIO ELIDE GINO MIRELLA NELLA

NELLA # (Quasi violenta) Beh! Non si saluta più? (Provocatrice) Dai guardami... e guardami dunque! Sono la tua Nella... la tua Nella (Ride sguaiatamente)

MAURIZIO # (Mostra le carte senza alzare la testa) La mia donna è qui!

NELLA # (C.S.) Ma allora hanno proprio ragione quando dicono che sei andato giù di testa... (Da ora in avanti sarà un crescendo continuo sino all'esplosione finale) per me...!?!? Ma guardami dunque... guardala la tua Nella! L'ha capito, è vero, quello che mi sino messa a fare... Vanda, un altro whiskey! (Vanda lo prepara e Nella si avvicina al banco per prenderlo. Poi ritorna versa Maurizio e d'in piedi si china verso il suo viso. Beve sempre avidamente, come prima, il whiskey) " Dai bel moro.. lo vuoi un po' d'amore. Vieni nelle braccia della tua Nella, ti farò volare!" (Riprende la posizione eretta. Ridendo e recitando) Vanda, datemene un altro! (C.S.) Non hai la macchina? Non avrai ancora quella vecchia bicicletaccia di allora...!?! Non importa ANDREMO A CASA MIA, CON LA MIA MACCHINA (N.d.R. ove è in maiuscolo e sottolineato andrà rimarcato molte bene ed in maniera efficace) Perché mi guardi! (Maurizio non la guarderà) Sì! A casa mia! A casa mia!!! Mi sono comprata la casa... E' indispensabile per il mio lavoro, è come la macchina per un rappresentante (Ridendo) E non a rate! Se penso che allora ci eravamo ridotti a comprare persino i sogni a rate!!! (Nella si siede vicino a Maurizio) Ma parla... dì qualcosa... reagisci... non fare come allora, che non mi hai neanche cercata... dai.. guardami in faccia... dammi uno schiaffo, mi potrebbe fare meno male di questo tuo silenzio... e dammelo... (Urlando)  Dammelo... (Si pone col viso a sfida)

MAURIZIO # (Alza la testa e la guarda con dolcezza poi lentamente l'accarezza sulla guancia) Non sei mai stata capace di dire bugie... e neanche questa volta!

NELLA # (Dopo averlo fissato abbastanza a lungo in volto, scoppia in un pianto irrefrenabile. Maurizio  estrae il fazzoletto da naso, le prende il viso fra le mani e le asciuga le lacrime. Nella accarezzerà le mani di Maurizio, poi con dolcezza) Sono tornata, hai visto? Hai visto come mi sono ridotta? Carne da macello... Valeva proprio la pena di perdere la testa per una come me?

MAURIZIO # (Sorridente) Dicono che sono ammalato... ma io so che la mia medicina sei tu... solo tu!

NELLA # No non è possibile... ti ho già fatto troppo male... E poi cosa direbbe la gente... tu lo sai che è cattiva!

MIRELLA # (Continuando il discorso interrotto) Allora cosa vorrebbe fare nel posto del meccanico?

GINO # Un lavoro che io potessi girare il mondo... Vede io conosco e parlo tre lingue...

MIRELLA # (Sorpresa) Tre lingue? Davvero? E dove le ha imparate?

GINO # Se glielo dico, lei non ci crede... a letto!

MIRELLA # A letto?

GINO # Sì, con le turiste straniere!

MIRELLA # Caspita! E' una scuola un po' particolare...

GINO # Cosa vuole, le avventure adesso sono più facili di una volta. Le donne non si fanno pregare tanto! Non parliamo poi delle altre...

MIRELLA # Quali altre?

GINO # Quelle che non sono più giovani, sì insomma... un po' anzianotte... stagionate... Beh' di quelle basta volerne! Ci sono poi delle tardone... (Si interrompe accorgendosi di aver fatto una gaffe) Oh, mi scusi...

MIRELLA # (Sorridendo) Vada pure avanti...

GINO # (Imbarazzato) Non vorrei che lei pensasse che io...

MIRELLA # Ma no! Stia tranquillo! Io non penso a niente! Avanti che m'interessa... Allora le tardone?

GINO # (Sempre più imbarazzato) Ma io parlavo in generale... parlavo delle altre... cioè volevo dire... lei non c'entra... lei è ancora una bella donna... giovane... mi scommetto che ha...

MIRELLA # (Interrompendolo con gesto evasivo) Lasciamo perdere che è meglio! (Accennando all'arcata di sinistra) A che punto sarà la partita?

GINO # E' finito il primo tempo. Sono tornati tutti di là di nuovo!

MIRELLA # E quando?

GINO # Prima... non se n'è accorta...

MIRELLA # No, non ho fatto caso. Stavamo parlando. Perché non me l'ha detto?

GINO # Parche se glielo dicevo, lei se ne andava subito...

MIRELLA # Si capisce che me ne andavo. E adesso come facciamo per spingere la macchina?

GINO # Non si preoccupi... C'è altra gente...

NELLA # Vanda, per piacere, un whiskey!

MAURIZIO # E perché, Nella?

NELLA # (Continuando sempre ad essere dolce) Perché? Perché? Deve sempre esserci un perché nella vita? (Ridendo amaramente e non in maniera sguaiata come prima) La vita! Ho sentito, in una commedia, che forse vale la pena di viverla. E' poi vero? Chi lo sa! Forse siamo noi che, tante volte, facciamo diventare le cose più grandi di quello che sono... (Ponendosi la domanda) Ma cos'è la vita? (Guardandolo in faccia) Lo sai cos'è? E' una grande fregata, e basta! (Quasi allegra) Ma lo sai da quanto tempo non facevo più questi ragionamenti? Non mi ricordo neanche! (Vanda servirà il whiskey e Nella berrà non più avidamente come prima ma vuoterà il bicchiere in 4 o 5 sorsate) Che schifo!!! Vanda, per piacere, portatemi la bottiglia!

MAURIZIO # Non hai detto che fa schifo?

NELLA # E' la vita che fa schifo, non il whiskey!

MAURIZIO # E a me hai mai pensato?

NELLA # Quante volte ho cercato di annegarmi e di annegarti nell'alcool, ma tu venivi sempre a galla. Ecco forse tu sei la mia coscienza!

MAURIZIO # E' bello, questo, Nella, è bello!

NELLA # Ah! E' bello, dici tu!

MAURIZIO # Credo sia amore...!

NELLA # (Vanda servirà la bottiglia di whiskey. Nella ne verserà un po' nel bicchiere ma non lo berrà e terrà il bicchiere stretto fra le mani. Dopo un attimo di imbarazzo)

MAURIZIO # Nella, io ho bisogno di te...

NELLA # No! Io non posso fare niente per tè! Tu mi devi cavare dalla testa... Da adesso in avanti, io, per te, non devo più esistere. (Forte e cercando di essere convincente) Tu mi devi cancellare da qui! (Indicando la testa e toccandogliela)

MAURIZIO # (Indicando il cuore) E da qui?

NELLA # (Guarda Sogno perplessa, con lo sguardo perso nel vuoto. Una pausa significativa. Va per bere quanto versato nel bicchiere che sino ad ora avrà tenuto fra le mani)

MAURIZIO # (Prenderà dalle mani di Nella il bicchiere ed unitamente alla bottiglia del whiskey e le carte, dopo averle raccolte dal tavolo, si alza e si avvicina al banco ove sta Vanda) Ecco Vanda, a voi. (Porgendo la bottiglia e il bicchiere) Questa, forse, non serve più. Mettetela nel mio conto... ve lo pagherò quando avrò i soldi. Abbiate pazienza... Siete stata sempre buona con me, e anche Pompeo..! E... anche queste (Le consegna il mazzo di carte) Non ho più bisogno di drogarmi! (Si avvicina al tavolo, fa alzare Nella e accompagnandola si avvia verso l'uscita, nel passare davanti al tavolo di Elide le si rivolge) Arrivederci signora... E auguri per la vostra commedia... Non so se potreste raccontare questa storia... caso mai vi interessasse...

ELIDE # E perché no?

MAURIZIO # Perché non fa ridere... e invece la gente vuole ridere, solo ridere... (Ridendo a squarciagola) Ridere... sempre ridere... (Escono. Elide comincerà a prendere appunti sui fogli che in precedenza le aveva portato Pompeo)

SCENA 6^    VANDA ELIDE GINO MIRELLA

MIRELLA # (Contrariata guardando l'orologio al polso) Osta, com'è tardi!

GINO # Perché ha fretta?

MIRELLA # Devo tornare a casa... Sono già in ritardo! Mi ha detto che sarebbe venuto a casa verso le cinque...

GINO # E' andato alla partita...

MIRELLA # Macchè partita... (Evasiva) Aveva una riunione d'affari!

GINO # Affari... alla domenica!

MIRELLA # .... Tutti i giorni sempre così... riunioni, riunioni, riunioni... (Rivolgendosi alla barista) Un gettone per piacere! (Continuando a parlare mentre prende il gettone, va al telefono e compone un numero) E' meglio che telefoni, quando esco in macchina è sempre preoccupato. (Parlando al telefono) Pronto? Ah, sei tu Giuliana? E' già arrivato Carlo? Come?... Perché Come?... Nemmeno a cena?... Ho capito, tornerà stanotte tardi! Non lo so forse vado da Maria Rita... Va bene... Buonasera Giuliana. (Riattacca il ricevitore)

GINO # (Ha seguito attento la telefonata) Suo marito non c'è?

MIRELLA # (Evasiva e volutamente provocante) E chi lo dice che sia mio marito?... Farà tardi anche stasera, la riunione...

GINO # Deve essere una persona in vista...

MIRELLA # (Evasivamente) Sì...

GINO # Già, una di quelle persone che alla domenica hanno sempre delle riunioni importanti... Non sarà mica un industriale?

MIRELLA # (Evasiva) Una specie...

GINO # (Allusivo) E alla domenica...

MIRELLA # (Alterata) Perché mi fa tutte queste domande. Cosa le interessa di cosa fa (Cerca di essere convincente ma non lo è) mio marito... e delle sue riunioni...

GINO # Oh niente! Chiedevo così. Se vuole può anche non rispondermi... anzi mi scusi se mi sono permesso...

SCENA 7^    VANDA ELIDE GINO MIRELLA POMPEO

POMPEO # (Rientra, nota con stupore che Nella e Maurizio non ci sono più, poi rivolto alla moglie sottovoce ed indicando il tavolo ove erano i due) Beh! Sono già andati via? 

VANDA # Se ne sono andati...

POMPEO # E allora?

VANDA # (Insofferente anche per scaricare la tensione accumulata) Allora che? Allora, sempre allora? Si vogliono bene, non li hai visti? Non possono stare uno senza l'altra...

POMPEO # (Rivolto al pubblico) Questo io l'avevo già capito.. bisognava me lo dicesse lei... la braghira! (Avvicinandosi ad Elide che sta scrivendo voracemente su dei fogli) Lei, che vuole scrivere una commedia, questa non potrebbe essere una bella storia da raccontare?

ELIDE # E se io scrivessi una commedia che raccontasse una storia come questa, crede lei che una qualche compagnia me la potrebbe portare in scena?

POMPEO # (Convinto) E perché no!

ELIDE #(Fortemente) No!!! Le nostre compagnie vogliono solo dei copioni che facciano ridere, delle farse!

POMPEO # Credo proprio abbia ragione! (Evasivo) Lo sa che c'è anche qui a Lugo una compagnia dialettale...? (Convinto) Però quella, per me, è solo una compagnia di matti!!! (Evasivo) Portano in scena della fatta roba...!!!  A me sembra quasi fantascienza... E poi io non ci capisco niente!

ELIDE #(Fortemente) Di quello che succede nel mondo, dei problemi di tutti i giorni, dei sentimenti di una persona, la gente proprio se ne frega... quando va a teatro vuole ridere. Vuole passarsi due ore senza pensare a niente! Sembrano tanti struzzi che mettono la testa sotto alla sabbia per non vedere... La compagnia è  brava e il copione è bello solo se fanno ridere... è questo il metro! (Amara) Un metro un po' corto. (Dubbiosa) Pensi un attimo al teatro veneto, a quello napoletano, sono conosciuti in tutto il mondo. Perché? Si è mai chiesto il perché, lei?

POMPEO # (Lo guarda in maniera interrogativa) Io no!

ELIDE # Perché è un teatro universale... UNIVERSALE!!! Perché porta in scena la vita e i suoi personaggi. Ecco dov'è la differenza!

POMPEO # (Minimizzando) Sarà come dice lei... io me ne intendo poco! (Convinto) Io so solo che quando vado a vedere una commedia in dialetto voglio ridere...

ELIDE #(Amara) Lo so (Illuminata) Ha detto che la compagnia, qui, di Lugo...

POMPEO # (Convinto e persuasivo) Dia retta a me, lasci perdere... Sono un branco di matti, e da dirlo senza sbagliarsi!

ELIDE #(Prima pensierosa, poi ricomincia a scrivere alacremente. Rivolta a Pompeo) Mi dia un altro foglio per favore!

POMPEO # (Rivolto al pubblico) Ancora?!?! (Fra se) E con tutto quello scrivere non le viene mai sete! (Rivolto al pubblico) Il "Murazz", l'avrete poi conosciuto, no! Quando si riferiva ad una persona diceva " Quello è matto! " Dava del matto a tutti! Quando però parlava di Picaja, il suo amico macellaio, diceva " Quello è matto, ma matto sul serio! "  Ecco faceva la differenza fra i matti e i matti sul serio... (Scuotendo la testa) E questa è matta sul serio...!!! (Nel proseguo della scena successiva porterà ad Elide qualche altro foglio. Pompeo si gestirà lo stare in scena andando e venendo, a seconda delle necessità, dall'apertura della sala TV)

SCENA 8^   VANDA ELIDE GINO MIRELLA POMPEO STEFANO

STEFANO # (Dal pubblico, si alza e ad alta voce. Si nota l'accento barese) Scusi signor Pompeo, mi darebbe una coca-cola?

POMPEO # (Esterrefatto) Prego si accomodi, un è un bar questo!

STEFANO # (Salendo dalla eventuale scala che sta davanti al proscenio oppure da un accesso possibile) Mi era proprio venuta sete! E poi questo non è teatro nel teatro e quindi...

POMPEO # Vanda una coca-cola per questo giovanotto!

VANDA # (Si accinge a prepararla) Pronti

POMPEO # Mi deve scusare... ma lei non è mica di qui...

STEFANO # No, sono di Bari... la conosce lei Bari?

POMPEO # Bari no, però conosco Barletta... ho fatto il militare a Barletta però non è che l'abbia mai vista bene... ero sempre consegnato in caserma!

STEFANO # Sa come diciamo noi a Bari? Se Parigi avesse lu mare, sarebbe una piccola Bari

POMPEO # Mi deve scusare, sa, ma cosa ci fa qui a teatro... c'è una commedia in dialetto romagnolo...

STEFANO # Mi piace il vostro dialetto, è caldo, sì a volte un po' forte, è colorito, ha espressioni colorite e genuine. Amare i dialetti è un po' come amare le nostre origini, ma le più vere e genuine. Oltre al vostro dialetto mi piacciono le ragazze romagnole, il vostro mare, la cucina romagnola... insomma la Romagna tutta...

POMPEO # Come mai si trova da queste parti...?

STEFANO # Problemi di cuore...

POMPEO # (Prontamente) Si deve far operare...

STEFANO # Ma no! Sono innamorato di una ragazza romagnola...

POMPEO # (Meravigliato) Ma guarda cosa mi racconta...

STEFANO # Sono proprio belle le vostre ragazze...

POMPEO # Mi scusi l'indiscrezione... ma come l'ha conosciuta?

STEFANO # A Rimini, in discoteca... sono venuto a ballare con degli amici... e non sono più andato via!

POMPEO # (Rivolto a Vanda) Bisognerebbe ci andassi anch'io in discoteca!

VANDA # Te la do io la discoteca a tè!!

POMPEO # (Rivolto a Stefano) Questa è mia moglie, la Vanda... non è mica cattiva, sa, è così!

STEFANO # (Parlando di Vanda) E' una donna invece molto simpatica e poi sono convinto che sia anche un'ottima cuoca...

POMPEO # Su questo non ci sono dubbi! Dovrebbe sentire le tagliatelle e i cappelletti che fa...

STEFANO # I cappelletti sono proprio buoni, li ho mangiati anch'io... però le orecchiette e gli strascinètt cun le cim de rep, sono un'altra cosa... Scommetto che se li sente smetterà di mangiare i cappelletti. Le conosce lei?

POMPEO # Io no!

STEFANO # Vorrà dire che Vi inviterò a pranzo e vi farò preparare gli strascinètt da Gianna...

POMPEO # (Rivolto a Vanda) Cosa sono 'sti strachinètt?

VANDA # Boh!

POMPEO # Forse saranno una specie di cappelletti che fanno là da loro...

STEFANO # (Chiedendo della partita) Posso andare a vedere un po' di partita...

POMPEO # Prego... si accomodi

SCENA 9^  VANDA ELIDE GINO MIRELLA POMPEO STEFANO GIANNA

GIANNA # (E' la fidanzata di Stefano. Entra dalla porta principale. Rivolta a Stefano) Ma guarda dove sei! Mi avevi detto che saresti andato a teatro...

STEFANO # Perché forse non sono a teatro... Vado a vedere come sta andando la partita...

GIANNA # Sbrigati perché voglio andare a fare un giro...

SCENA 10^  VANDA ELIDE GINO MIRELLA POMPEO GIANNA

POMPEO # (Rivolto a Gianna) Ah, bene. E quindi lei sarebbe la sua morosa...

GIANNA # (Rivolta a Vanda) Mi fa un caffè, per piacere...

POMPEO # (Meravigliato) Lei però è romagnola...

GIANNA # Perché non si sente!

POMPEO # Eccome se si sente! Mi dovrà scusare... ma non ce n'erano qui da noi  di ragazzi... proprio da laggiù doveva andarlo a prendere.

GIANNA # Mi sono innamorata... e poi è un gran bel e buon ragazzo!

VANDA # (Civettuola e sospirando) E' proprio un gran bel ragazzo e anche così educato!

POMPEO # (Rivolto a Vanda) Dopo aver sentito questo è la volta che vado sul serio in discoteca!

GIANNA # (Dopo aver degustato il caffè) Adesso però lo vado a chiamare, altrimenti si abbandona solo a vedere la partita e mi trascura troppo... (Rivolta al lato ove è la sala TV) Stefano?!?!

SCENA 11^  VANDA ELIDE GINO MIRELLA POMPEO STEFANO GIANNA

STEFANO # (Entrando) Eccomi...

GIANNA # Andiamo...

STEFANO # (Rivolto a Pompeo) Quant'è?

POMPEO # Scherzerà... miei ospiti!

STEFANO # L'ospitalità romagnola non si smentisce mai. Ripasserò uno di questi giorni e vi inviterò a mangiare gli strascinett (Convincente) Guardate che non scherzo...

POMPEO # E noi veniamo (Rivolto a Vanda) Vero Vanda?

STEFANO # Qual'è il vostro giorno di chiusura?

POMPEO # Martedì...

STEFANO # Allora vada per martedì prossimo... Arrivederci...

GIANNA # Arrivederci (Escono entrambi salutati a loro volta da Pompeo e Vanda)

POMPEO # Sono proprio curioso di mangiare 'sti strachinètt... Ha detto che smetterò di mangiare i cappelletti... Sarà fatica...

SCENA 12^  VANDA ELIDE GINO MIRELLA POMPEO RENZO

RENZO # (Appare appena dall'arcata) Un'altra birra, per favore!

POMPEO # (Con intenzione) Come la vuoi? Fredda o calda...

RENZO # (Deciso) Va bene com'è...!!!

POMPEO # (Soddisfatto) Oh! Guarda mo che ti ho messo in riga. Hai voglia te..!!!

RENZO # (Esce)

SCENA 13^  VANDA ELIDE GINO MIRELLA POMPEO

GINO # (Vedendo che Mirella si guarda intorno) Ha bisogno di qualcosa?

MIRELLA # (Cercando con lo sguardo il barista) Sì, volevo pagare il conto!

GINO # Ma adesso si può fermare ancora un po'...

MIRELLA # (Sorpresa) Fermarmi... e perché?

GINO # Così, tanto per fare due chiacchiere...

MIRELLA # Mi sembra che di chiacchiere ne abbiamo già fatte abbastanza! Ormai non abbiamo più niente da dirci... e poi mi si è fatto tardi, devo tornare a Ravenna. E poi non c'è alcuna ragione perché io...

GINO # E cosa va a fare, se non c'è nessuno... Suo... marito ha la riunione... Per favore si fermi ancora un momento, il tempo di prendere qualcosa

MIRELLA # Abbiamo già preso un caffè...

GINO # Quello l'ha offerto lei! Adesso tocca a me! Cosa prende? Un liquore, un gelato, una bibita?

MIRELLA # Grazie, sono a posto così.

GINO # (Deluso) Proprio niente?

MIRELLA # Beh'... tanto per non rifiutare... un altro caffè.

GINO # Oh brava! Si accomodi! (Al barista) Altri due caffè, speciali!

POMPEO # (Al pubblico) Ma allora fanno a posta! 'Sta a vedere che glieli tiro in testa... saranno speciali abbastanza così?

ELIDE # E a me degli altri fogli, per piacere...

POMPEO # (Rivolto al pubblico) Questa qui ha preso il mio bar per una cartoleria? (Cambiando tono) Subito!

GINO # (A Mirella) Vuole sentire un po' di musica?

MIRELLA # Musica?

GINO # (Indicando il mangianastri) Ho dei bei nastri! Mina, Vanoni, Celentano, Paoli... 

MIRELLA # Gino?!?!

GINO # Come me! A lei piace la musica?  E di ballare le piace?

MIRELLA # Oh sì, tanto! Ma mio... marito...

GINO # (Allusivo) Le riunioni...

MIRELLA # Gliel'ho già detto... il suo lavoro...

GINO # (Allusivo) E dopo le riunioni è stanco morto... Lo sa che se lei non fosse una signora ed io un povero operaio, quasi quasi l'inviterei a ballare...

MIRELLA # (Sorpresa) A ballare?

GINO # C'è un bel localino, non molto distante da qui... si chiama IL GATTO MORO... c'è anche un ristorante... ecco potremmo andare a cena e poi dopo fare due salti...  e poi dopo...

MIRELLA # E poi dopo?

GINO # Sarebbe meraviglioso... (Invitante) Ci andiamo?

MIRELLA # No, grazie. oggi no!

GINO # Un'altra volta? E quando?

MIRELLA # (Sorridendo evasiva) Non lo so! Se c'incontreremo ancora... Può capitare!

POMPEO # (Risponde al telefono che squilla) Pronto? Bar Pompeo. Come?... Un momento... adesso sento... (Rivolgendosi a Gino) Lei si chiama Martelli?...

GINO # Sì!

POMPEO # (Indicandogli il telefono a muro) La cercano al telefono...

GINO # (A Mirella) Mi scusi un attimo...

MIRELLA # Prego. (Mentre Gino parla al telefono Mirella paga con un biglietto da 10.000)

GINO # (Parlando al telefono) Pronto... Chi è?... (Contrariato) Beh' e allora... Sì, ma adesso non posso... no, ho da fare!... Ci vedremo un altro giorno... Ma no, ti dico che non posso... Uffa quante storie devi fare! Non lo so. Non lo so. Oh... senti un po'... mi hai stufato! Ciao!... (Riattacca il ricevitore mentre Pompeo da il resto a Mirella. Protestando) No!! La signora paga solo due caffè, il resto tocca a me!

MIRELLA # Non importa!

GINO # No, i patti sono patti!

POMPEO # (Dando il resto a Mirella) Allora due caffè sono 1.800 (A Gino) E lei due caffè e una coca-cola 3.300

(Si ode ancora squillare il telefono)

GINO # (A Pompeo che sta per rispondere) Se è la donna di prima, le dica che sono andato via!

POMPEO # (Rispondendo al telefono) Pronto... Non c'è... è andato via... Sì... mi ha detto di dire che è andato via... proprio adesso... Va bene ce lo dirò!... Non dubiti. (A Gino, riattaccando il ricevitore) Aspetta che la chiami...

GINO # (Con un alzata di spalle) Va Bhè! Aspetti pure! (Rivolto a Mirella) Lo sa chi è che mi cercava?

MIRELLA # (Con ostentata indifferenza) No, Chi?

GINO # Una mia amica. Mi aspettava... Avevo promesso d'andarci!

MIRELLA # E perché non va?

GINO # (Galante) Perché adesso non posso... Sono impegnato con lei!

MIRELLA # (Cascando dalle nuvole) Con me? E cosa c'entro io nei suoi appuntamenti?

GINO # (Galante) IL GATTO MORO... (Invitante) Ci andiamo?

MIRELLA # (Con finta irritazione) Per piacere, non cominci ancora. (Guardandosi in giro) Chi è che mi aiuta a spingere la macchina...?

GINO # Proprio vuole... E poi adesso che cominciavamo a fare un po' di amicizia...

MIRELLA # (Scattando) Amicizia!?! Cosa c'entra l'amicizia?

GINO # (Allusivo) Beh... volevo dire...

MIRELLA # (Seccamente) No, no! Un momento! Mettiamo le cose in chiaro! Lei mi ha aggiustato la macchina e poi, non so perché, non ha voluto che io la pagassi... mi ha chiesto di offrirle un caffè! E io gliel'ho offerto! Ma tutto qui! Cosa c'entra l'amicizia? Lei è abbastanza intelligente da capire che questa parola, tra noi, non ha senso!

GINO # Io credevo che anche a lei facesse piacere... tanto più che mi ha lasciato sperare...

MIRELLA # (Interrompendolo con vivacità) Sperare?!?!... Ma cosa ho fatto sperare io?!... No, lei si sbaglia! Si sbaglia di grosso...

GINO # (Con un sorriso allusivo) Sì, signora, prima... Si è già dimenticata?

MIRELLA # (Sbalordita) Prima?!? Quando?!? Cosa ho detto prima?!?

GINO # Ha detto che se ci incontreremo un'altra volta...

MIRELLA # (Alzando le spalle) L'ho detto così, tanto per dire qualcosa... senza alcuna intenzione! Guarda che robe! (Si ferma come colpita da un improvviso sospetto) Oh, scherziamo! Non avrà mica pensato che io fossi disposta... sì insomma, che fra me e lei...

GINO # (Candidamente) Beh!... Sì...

MIRELLA # (Esterrefatta) Sì!?! (Soffocando l'indignazione) E ha anche il coraggio di dirmelo?

GINO # Lei me lo ha chiesto... e io gliel'ho detto!

MIRELLA # Grazie per la sua sincerità! Ah dunque, secondo lei... avanti dica pure tutto... avanti... e no, caro il mio bel giovane, lei si è sbagliato!

GINO # (Abbassando il capo) Ho capito... mi scusi...

MIRELLA # (Nervosamente) La colpa è mia che, per educazione, le ho dato un po' di corda... ma come potevo immaginare una cosa del genere... che invece di arrabbiarmi mi viene quasi da ridere!

GINO # E va bene, rida pure! Faccia quello che vuole! Mi sono sbagliato! Le ho pure chiesto scusa... (Un momento di silenzio. Gino non osa guardarla.)

MIRELLA # (Aprendo la borsa) Mi faccia il piacere di dirmi quanto le devo per la riparazione!

GINO # (Guardandola sorpreso) Ma... non eravamo d'accordo...

MIRELLA # No, no! E' meglio evitare malintesi. Preferisco pagare!

GINO # Adesso mi vuole umiliare?!?

MIRELLA # Non ho alcuna intenzione di umiliarla. Ma è meglio così... dopo quello che mi ha detto...

GINO # Sì! Ha ragione. E' meglio che ciascuno stia al suo posto... lei una signora ed io un povero operaio... mi dia quello che vuole!

MIRELLA # Dica lei!

GINO # 10.000... Sono troppe?

MIRELLA # No, no. (Posa il biglietto sul tavolino)  Ecco...

GINO # (Intascando il danaro) Grazie. (Attimo di silenzio imbarazzato)

MIRELLA # Però mi deve cavare una curiosità: come ha potuto pensare... Come le è venuta in testa l'idea che io..

GINO # (Stringendosi nelle spalle) Cosa vuole che sappia! Mi è venuta...

MIRELLA # C'è stato forse un gesto, una parola da parte mia che le abbia fatto credere...

GINO # Ma no! Niente! Mi sono sbagliato! Lei ha detto che si annoiava, allora ho creduto che... così, per la novità... tanto per fare qualcosa di diverso dal solito... potevamo andare a mangiare... fare due salti...

MIRELLA # Si era già fatto il suo programma!

GINO # E perché no! In fondo cosa ci sarebbe stato di male? Cosa rischiava?

MIRELLA # Ed era sicuro che io avrei accettato?

GINO # Proprio sicuro no! Con le donne non si può mai essere sicuri di niente. Ho provato. Mi è andata male... pazienza!

MIRELLA # E per venire fuori con me ha rinunciato alla sua amica?

GINO # Per forza! Ormai ero a mollo... E poi quella la posso vedere quando voglio. Invece lei...

MIRELLA # (Incoraggiando) Invece io?

GINO # (Riprendendosi) Non mi faccia parlare, altrimenti finisco per dire delle altre sciocchezze! E poi dopo magari lei si fa due risate con le sue amiche!... (Premuroso) Cerchiamo qualcuno che ci possa dare una mano per spingere la sua macchina... (Rivolgendosi ai presenti) Ci sarebbe da spingere la macchina della signora, per piacere c'è qualcuno che...

POMPEO # (A Gino) Ci sono poi io qua! Intanto gli altri non verrebbero di sicuro! Prego.. (Rivolto al pubblico) Bisognerebbe spingere lei, altro che la macchina...

MIRELLA # (Mentre esce rivolta a Vanda) Buongiorno signora!

VANDA # Arrivederci signora...! (Mirella, Pompeo e Gino escono)

SCENA 14^  VANDA ELIDE GINO POMPEOescono per rientrasre subito

GINO # (Esce seguito dagli altri. Si odono voci confuse venire da fuori. Gino da fuori scena) Metta la seconda, cavi il freno a mano... (Si ode il rumore del motore che si mette in moto e che sale su di giri per prendere poi un ritmo regolare. Gino assieme agli altri rientrano in scena)

POMPEO # (A Gino) Se ne è andata...

GINO # Già! Se ne è andata...

POMPEO # (Strizzando l'occhio a Gino) Però non era mica male...

GINO # (Con un alzata di spalle) Non era proprio male... Si vede che io con le signore... Quanto ha detto che devo pagare?

POMPEO # 3.300 lire!

GINO # Ecco... mi dia il resto... e anche un gettone per il telefono.

POMPEO # Telefona a quella donna di prima?

GINO # Sì! Se non fa il fucile farà la pistola! (Detto romagnolo sinonimo di "Meglio di niente")

POMPEO # Ecco il gettone! Allora sono 3.500 lire. (Mentre Pompeo conta il resto e lo mette sul tavolino, Gino va a telefonare)

GINO # Pronto, pronto... sì sono io... Beh'... adesso vengo... sì, mi sono disimpegnato... Un affare... no ti spiegherò poi... Non lo so Ti ho poi detto che vengo! Va bene... Ciao! (Riattacca il ricevitore e va a prendere il resto dal tavolino. Dopo qualche istante riappare all'ingresso Mirella. Gino che sta dirigendosi verso l'uscita s'arresta sorpreso vedendola)

SCENA 15^  VANDA ELIDE GINO MIRELLA

MIRELLA # (Invitante ed allo stesso tempo imbarazzata) Mi si è fermata la macchina un'altra volta!

GINO # E' andato via il nastro isolante?

MIRELLA # (Evasiva) Il nastro isolante? (Decisa) Credo proprio di no

GINO # (Invitante) E... vuole che venga assieme a lei?

MIRELLA # Credo proprio di sì! (Escono Mirella e Gino. Anche Pompeo esce per andare in sala TV)

SCENA 16^    VANDA ELIDE VITTORIA

VITTORIA # (Entra dalla comune quasi infacciandosi con Mirella e Gino. E' rossa in volto. Ha un abito, ancora imbastito, sulle braccia, qualche filo sul proprio abito e la tipica borsetta degli spilli. Rivolta a Vanda) E' già finita la partita?

VANDA # Fra poco! (Indicando il grembiule) Allora, Vittoria, a che punto siamo con questo grembiule?

VITTORIA # Ho finito di imbastirlo, sono venuta appositamente per provarvelo...  Dove ci mettiamo?

VANDA # Qui! Adesso viene qui, mi copre...

VITTORIA # Ma quella signora là?

VANDA # Quella non vede niente, gira nella nebbia! Adesso mi cavo il vecchio e mi metto questo! (Questa scena si svolgerà a fianco del banco del bar e rivolta al pubblico. Vanda si toglierà il grembiule che indossa e sfoggerà una sottoveste abbastanza fru‑fru)

VITTORIA # (Meravigliata) Osta, Vanda, com'è bello questo sottabito dove l'ha comprato? (Nel frattempo Vittoria mette in prova il grembiule)

VANDA # (In un orecchio a Vittoria, ma in maniera di essere sentita benissimo dal pubblico) E' un regalo di Pompeo. E poi mica solo questo. Mi ha regalato un body uguale... A lui certa roba fa più effetto...

VITTORIA # Ma guarda, guarda dove sta l'aceto forte!!! Voglio provare anch'io con Tino, chissà non conti qualcosa!

VANDA # (Convinta ed allusiva) Le garantisco che è un sistema che dà ottimi risultati... (Cambiando discorso)

Allora come andiamo con questo grembiule? Mi sembra faccia una piega qui (Indicando il davanti)

VITTORIA # A me non pare... se poi lo tira su dalle spalle... No, no!!! E' a posto! Devo solo cucirlo e basta! (Vanda se lo toglie, aiutata da Vittoria, e si rimette il grembiule vecchio)

VANDA # (Con intenzione) Però, avete fatto presto Vittoria!

VITTORIA # (Evasiva) Beh, Vanda, lei non ci crederà ma ho avuto anche il tempo di stendermi un po'

VANDA # (Al pubblico) Si è stesa....!?!? E quando pensate sia pronto?

VITTORIA # Dunque, questa settimana no perché devo andare alla frutta, ma quest'altra settimana sono a casa, e ve lo finisco... (Un'esplosione di gioia e commenti ad alta voce fanno capire che la partita è finita. Quasi immediatamente gli avventori rientrano in scena commentando a soggetto la partita vista, andranno tutti a prendere posto a qualche tavolo e cercheranno di organizzare una partita a beccaccino, tutti meno Tino che avrà notato Vittoria)

SCENA 17^    VANDA ELIDE POMPEO VITTORIA TINO OTTAVIO NANDO RENZO

TINO # Oh! Sei tu Vittoria...

VITTORIA # (Allegra) Ti sono venuta a prendere! Non sapevo proprio cosa fare in casa da sola.

TINO # Hai fatti proprio bene... Lo sai cosa facciamo... andiamo a fare un bel giro di Pavaglione e poi andiamo a mangiare una pizza da qualche parte...

VITTORIA # (Ruffiana) Bella idea! Oh! Tino sei un uomo meraviglioso e non puoi credere quanto tu mi sia mancato oggi! Là, in casa da sola... (Falsamente pudica) Ti voglio tanto bene... (Strizzando un occhio a Vanda senza essere vita dal marito) Meno male che non devo preparare da mangiare!

VANDA # Però scommetto che un po' di merenda l'avete già fatta...!?!

VITTORIA # (Innocentemente ma non troppo) Sì! Ho mangiato qualcosa... (Prende sottobraccio il marito e fa per uscire)

OTTAVIO # (Dal tavolo) Dove vai? Non vieni a fare il beccaccino? (Trattasi di gioco con le carte romagnole - è praticamente il tre sette con la briscola)

TINO # (Indicando la moglie) Non posso, sono di servizio... Ciao a tutti...  ci vediamo stasera...

VITTORIA # (Rivolta a Vanda e ai presenti) Arrivederci...

VANDA # (Rivolta al pubblico) E poi l'hanno già fatto beccaccino a sufficienza!

SCENA 18^      VANDA ELIDE POMPEO OTTAVIO NANDO RENZO

ELIDE # Ancora un po' di carta, per favore...

POMPEO # (Fra se) Ancora! (Rivolto ad Elide) Mi scusi, ma ormai sarà diventato un romanzo, non una commedia...

ELIDE #(Convinta) No, è una commedia!

POMPEO # E questa idea, allora?

ELIDE # Guardi (Indica i fogli) Ho già impostato la parte per tutti... (Amara) Questa è la Nella, questo è lei e questa è sua moglie, qui la Mirella e Gino... Però ha ragione quel signore, come si chiama...

POMPEO # Chi, Sogno?

ELIDE # Proprio lui... e io non potrei scrivere un copione raccontando tutte queste storie, così come capitano nella vita. La Vittoria e Tino, Gino e la Mirella, lei e sua moglie... La gente qui nel caffè... (Alzando le spalle) Sarebbe una storia normalissima di tutti i giorni... E lei, signora, cosa ne pensa? Potrebbe piacere al pubblico una storia così?

VANDA # Lei vorrebbe scrivere una commedia portando in scena i nostri personaggi? Ma non lo sa che nelle commedie invece esistono solo dei personaggi inventati... Dia retta a me trovi un altro argomento... metta in scena delle cretinate, però divertenti... la faccia ridere la gente... Ecco, caso mai può parlare

d'amore... ma i nostri personaggi li lasci dietro le scene.

ELIDE #(Esaltandosi) Ma sono i personaggi della vita!!! La Mirella... la donna fatale, del mistero e invece è tutta una contraddizione! La Vittoria... con tutte le sue falsità e i suoi giri... E siccome il teatro è vita, io non posso mettere in scena delle fotocopie (Convinta) Io devo portare loro!!! (Urlando) Loro!!!

VANDA # E poi presentare dei personaggi di donna del genere... proprio lei che è una donna... Lo sa come si divertirebbero gli uomini!

ELIDE #...... Potrebbe sembrare così, però, mi creda, è solo una combinazione... ecco sarebbe uno specchio della realtà, non farei altro che fare una piccola fotografia, però vera. Queste siete voi, voi che io, oggi, ho trovato qui dentro, da Pompeo, potrà succedere che domani, e sempre qui dentro, si possa fare una fotografia che possa far vedere delle donne diverse, più donne... Lo spero proprio! (Estasiata e poi rivolta a Pompeo) Lei pensi un attimo alla Nella! La Nella! Io me l'immagino come personaggio... Mi piacerebbe portarlo in scena, così, com'è... Una donna con tutte le sue debolezze e tutto il suo tormento... Però una dona onesta!

POMPEO # Onesta?

ELIDE # Sì! Dentro! (Con convinzione) Che bel personaggio! Un personaggio che più di ogni altro potrebbe parlare d'amore...

POMPEO # (Guarda meravigliato Vanda la quale risponde con gesto evasivo. Fra se) Vuoi vedere che ha ragione la Vanda quando dice che è fuggita da Imola!

ELIDE #(Sempre più convinta) Sì, potrebbe, come nessuna altra, parlare d'amore.... sì, perché è un personaggio vivo... perché è se stessa!

POMPEO # Ma non ha sentito che...

ELIDE # Perché forse la Vittoria e la Mirella sono da meno? (Convinta) Loro sono peggio, ma peggio un bel po'! (Estasiata) Che bel personaggio!

POMPEO # Ma lasci perdere questi discorsi difficili! Vede, gliel'ho poi già detto anche prima, la gente, quando va a vedere una commedia in dialetto, non vuole pensare a queste cose, vuole ridere, E BASTA!!! (Illuminato e ridendo fra se) Voglio raccontarle un fatto. (Convinto) Sembra una barzelletta e invece è un fatto vero! Potrebbe essere un'idea per scrivere una commedia. Stia a sentire... Qui, nel mio caffè, una volta ci trovavamo in un gruppo di amici e, intanto che io finivo le pulizie, mi tenevano compagnia impiantando su delle discussioni a non finire... parlavamo di politica, di sport, di donne, di corna... Mingòn era già un po' di volte che diceva... " Io, già, se ho delle corna, voglio che i miei amici me lo dicano. Sì perché gli amici devono essere amici, e se sanno qualcosa te lo devono dire, altrimenti che razza di amici sono."  E diceva proprio così e lo diceva convinto! Noi, in un primo momento non davamo grossa importanza e lui che insisteva "A me non capiterà mai, però se dovesse succedere che mia moglie mi faccia le corna, voi me lo dovete dire!" E siccome lo sapevano tutti che aveva più corna lui di una cesta di lumache, un bel giorno mi decisi. Lo presi da una parte e poi cominciai un po' da lontano... " Io avrei una cosa da dirti... non te l'avrei mai detta, ma tu col discorso degli amici... e siccome io sono un tuo amico..." Insomma per farla corta gli dissi che sua moglie gli faceva le corna! Rimase un po' male ma poi mi ringraziò! La mattina dopo, ero qui che facevo, come al solito, dei caffè lo vedo venir dentro... poi mi fa " Quel fatto poi di ieri sera, non è mica vero niente, l'ho chiesto a mia moglie e mi ha detto che non è vero niente!" Mi strinsi nelle spalle e pensai " Contento lui!" Io non avevo fatto altro che comportarmi da amico! Dopo un paio di giorni mi telefona sua moglie e mi fa: " Pronto è Lei Pompeo? " " Si sono io " faccio io! " Io sono al moglie di Mingon... Mio marito mi ha detto che si fanno certi discorsi su di me... allora io ho pensato di fare una riunione, qui a casa mia, con tutti coloro che sanno qualcosa." "Dove ha detto, signora?" E lei " Qui a casa mia!" E allora mi venne da dirle " E' meglio signora che lei affitti una sala da ballo, perché se devono venire tutti quelli che sanno qualcosa a casa sua non ci stanno mica tutti...!"  Ecco questo è un fatto vero, ma si potrebbe scrivere una commedia... e sarebbe un bel fatto da ridere.

ELIDE # Lo so La gente vuole sentir parlare di corna... vuole vedere in scena il tartaglione, l'ubriaco, il prete. Fargli vedere la vita, così com'è, sarebbe una violenza per loro! (Amara) Però mi sarebbe piaciuto.

POMPEO # (Con rassegnazione) E lei provi ugualmente...!!!

ELIDE # E se scrivo questo copione e nessuno me lo porta in scena, cosa lo scrivo a fare? (Illuminata) Un momento! Non ha detto che c'è una compagnia anche qui a Lugo... come ha detto? Di matti? Come si chiama?

POMPEO # Si chiama G.A.D. CITTÀ' DI LUGO!!! (Convincente) Una volta era conosciuta in tutta la Romagna. (Affermativo) Ma sì! Li avrà visti senz'altro recitare... Pablo, la Spadona, Otello Prati, la Liliana, Babaza... Non mi dirà che non ha mai visto o sentito parlare di commedie come:

LA CAMISA D'LA MADONA

LA COLPA L'E' DE PARUCH

LA FAMEJA D'IMBARLE'

E CMANDA LA FRANZA

QUAND CAL VA' IN VILLEGGIATURA

L'INGAMBARLE'

Quanto ridere... Erano proprio bravi! Adesso c'è altra gente. Non fanno più quel genere di teatro di allora, fanno cose più moderne, almeno così dicono loro... pensi che l'anno scorso hanno avuto il coraggio di portare in scena una commedia... si chiamava... come si chiamava?... Ah! Ecco: "LA FAMEJA DI PISTULA" (Rivolto a Vanda) L'abbiamo poi vista al San Rocco (Vanda annuisce. Coinvolgendo Vanda) Te lo ricordi, alla fine, escono tutti senza parlare, con un buio che non si vedeva un accidente, e quello senza un braccio ha durato un bel pezzo a parlare con un bamboccio di legno che aveva una maschera in faccia... Va là! Che fatte robe... Mi meraviglio della gente che diceva che era bella! Si accontentava di poco! Mi ricordo che, nella Camisa d'la Madona, c'era un omarello magro, con i baffetti, che faceva il tartaglione... ma era così bravo che faceva persino pisciare addosso dal ridere. Eh! Quelle di una volta sì che erano commedie!!! Sarà meglio che lei ci pensi bene, potrebbe fare un buco nell'acqua a raccontare tutti questi fatti...

ELIDE # Sarebbe come raccontare la vita... Mi piacerebbe proprio... (Sospirando) I sogni... la vita... il teatro...! I sogni danno un senso alla nostra vita e un teatro senza vita non ha senso...!!! Se ciascuno di noi si mostrasse come è veramente sarebbe calpestato, schiacciato, ecco perché allora bisogna che si dia un'etichetta, che si cali una maschera e che impari anche a farsi largo a forza di gomitate. Solo qui, sul palcoscenico, sia colui che scrive e anche colui che recita, e che riesce a dare un'anima ai personaggi che porta in scena, può essere se stesso, con le sue debolezze, le sue paure, i suoi dubbi... senza maschera insomma. Ecco, questo è il teatro! E quando mi dicono che il teatro dialettale deve far ridere, non c'è bugia più grande. Il teatro è universale! E non importa sia scritto in italiano, in veneto, in napoletano o in romagnolo... (Indica lontano nel nulla) Ecco vede, là in fondo, quel barlume di luce che rompe tutta questa cappa di nebbia che rende le cose tutte uguali... ecco quella luce è la mia idea che piano piano sta prendendo corpo e solo quando avrò scritto questo copione, solo allora, forse, la nebbia sparirà. Ecco, guardi... (Pompeo guarderà nel nulla con faccia allucinata) legga il titolo:  "DA POMPEO"

POMPEO # Da Pompeo?!?! (Dopo una pausa, riprendendosi e meravigliato)   Però il titolo mi piace! (Guardando la moglie) Hai sentito? Da Pompeo! Ma siamo sempre lì, non farebbe ridere...

ELIDE #(Rimane un po' assorta e con movenze quasi assenti si porta dapprima al proscenio e poi dopo una pausa significativa durante la quale sia Pompeo che Vanda la guardano con lo sguardo fisso) Lo so, lo so! Perché la vita forse fa così ridere! (Si avvia verso la comune. Una volta giunta in prossimità di questa si volge a Vanda, quasi con un inchino) Buonasera signora! (Rivolto a Pompeo e sempre con un inchino) Buonasera Pompeo! (Esce)

VANDA # Arrivederci

POMPEO # Arrivederci... (Rimane immobile e pensieroso)

SCENA 19^      VANDA POMPEO OTTAVIO NANDO RENZO

OTTAVIO # (Da quando è uscito Tino con Vittoria Ottavio avrà tenuto banco con le carte romagnole Giocheranno a concincina - gioco tipico d'azzardo romagnolo, una specie di scopa francese) e si saranno alternati a battere sia Nando che Renzo) Chissà come sono andate le partite... Pompeo? Cosa ha fatto il Baracca?

POMPEO # (Soprappensiero) Il Baracca? Che io sappia è caduto con l'apparecchio!

OTTAVIO # Ma che razza di discorso è questo?

POMPEO # (C.S.) Perché non l'avevate saputo! (Riprende alacremente, dopo il periodo nel quale è rimasto pensieroso, il proprio lavoro)

TUTTI # (Ridendo a più non posso) E' caduto con l'apparecchio!?!? Sei proprio uno scemo!!!!

CALA LA TELA

FINE DELLA COMMEDIA

GRAZIE!

Un doveroso omaggio ed un particolare ringraziamento lo devo a Lilia che con idee, genialità ed intelligenza, non solo mi ha supportato in questa mia fatica, ma ha pure diretto in maniera mirabile la messa in scena.

Francesco Pirazzoli

Lugo di Romagna, 5 Settembre 1993 

Pirazzoli Francesco

Via Fondo Stigliano, 22

48022 LUGO DI ROMAGNA

tel. abitazione 0545/35112

cellulare 0330/729645

COPIONE TUTELATO DA S.I.A.E. TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI.

E' VIETATA ANCHE LA RAPPRESENTAZIONE PARZIALE, SE NON AUTORIZZATA DALL'AUTORE.

POSIZIONE S.I.A.E.  810023 A