DAL BARBIERE FEMMINISTA
di Salvo Lorefice
Un atto unico
Personaggi:
Il barbiere.
Due clienti.
LA SCENA Salone da barbiere. Vi sono: la poltrona, specchiera, sedie, tavolinetto con riviste e qualsiasi altra cosa che serva a dare l’idea di essere in un “salone” da barbiere. Al levarsi del sipario il barbiere scuote l’asciugamano, cose se avesse appena finito di servire un cliente. Su una delle sedie è seduto un altro cliente, in attesa che venga il suo turno; legge una rivista. Non è presente nessun altro in scena. ATTO PRIMO |
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Barbiere |
Avanti il prossimo. (Il cliente si alza depone il giornale e si accomoda in poltrona.) |
Barbiere |
Servizio completo? |
Cliente |
No, solo barba e shampoo. |
Barbiere |
Va bene, signore. |
Cliente |
(ridendo) Signore? Signore a me? Questa è buona. |
Barbiere |
(imbarazzato) Ma noi usiamo dare del “Signore” a tutti i nostri clienti! |
Cliente |
E come mai la volta scorsa mi davi del “tu”? Forse perché ero malvestito? |
Barbiere |
Le assicuro signore... |
Cliente |
Va bene, va bene, lasciamo perdere. Mi puoi dare del “tu” anche ora. Anzi, lo esigo. (Il barbiere, un po’ impacciato, comincia ad insaponare il viso del cliente.) |
Barbiere |
Sai a chi assomigli? |
Cliente |
Si, lo so, grazie! (Il barbiere ci resta male sperava di continuare la frase, ma il cliente glielo ha impedito. Il barbiere, risoluto, risponde ugualmente.) |
Barbiere |
Assomigli al ragionier Fantozzi. |
Cliente |
(adirato) Lo sapevo, lo sapevo già. Sei almeno la trentesima persona che me lo ripete. |
Barbiere |
Così almeno ne hai la certezza, no? |
Cliente |
Ma com’è che voi barbieri parlate sempre? Finora non ne ho trovato uno che stesse zitto. Forse che se non parlate non vi ritenete degni di essere barbieri? Forse il parlare è parte integrante del lavoro del barbiere? |
Barbiere |
E’ vero, non ci avevo fatto caso, noi barbieri parliamo sempre e di tutto, chissà perché? |
Cliente |
(con aria di rimprovero) Ah, si? E com’è che è la seconda volta che vengo ed è la seconda volta che mi dici che assomiglio a Fantozzi? Non hai altri argomenti? |
Barbiere |
(se ne sta qualche secondo imbronciato, poi, come se avesse trovato un nuovo argomento, dice contento) Sì, mia moglie. Posso parlartI di mia moglie, anzi, “le” mogli, le donne. Ti piace come argomento? |
Cliente |
(ridendo sotto i baffi) beh... |
Barbiere |
Sei sposato, tu? |
Cliente |
No, non sono sposato. |
Barbiere |
Bravo! Non ti sposare, per carità. E’ un consiglio che ti sto dando, gratis. |
Cliente |
Ti ringrazio del consiglio, ma non avevo affatto intenzione di sposarmi. |
Barbiere |
Avevi già deciso di seguire il mio consiglio, eh? Bravo! Rimanda, rimanda sempre. (Pausa. Il cliente si aggiusta, paziente, sulla poltrona.) |
Barbiere |
Io ho una suocera che vale per cento. (si mette una mano davanti agli occhi) Oddio! Il bello è che viene a casa mia tutti i sabato sera e le domeniche a trovare “la sua bambina” (pronunciare con ironia). La sua bambina, capisci? E’ mia moglie da ben sette mesi, e la chiama ancora “la sua bambina”! Ma non è questo ciò che mi dà veramente fastidio. Il fatto è che il sabato e la domenica sono i giorni in cui potrei stare solo con mia moglie, però viene lei, la strega, e rompe le scatole al sottoscritto. E se cerco di resistere o di sopportarla fa di tutto per provocarmi! Prima con domande del piffero, poi con il suo insistere (imita buffamente la suocera nella voce e nei gesti) “Tieni, assaggia questo; tieni, mangia quest’altro.” E poi ancora a farmi provare il maglione di lana che lei sta “amorevolmente” sferruzzando per me. Ma dico ho sposato mia suocera, io? |
Cliente |
(sorridendo) già, hai sposato tua suocera? |
Barbiere |
(guarda di traverso il cliente come se volesse dire che fai, sfotti? e lo dice) Che fai sfotti? |
Barbiere |
(Il barbiere prepara il rasoio e comincia a radere il viso del cliente) Quanti anni hai? |
Cliente |
Trenta. |
Barbiere |
Sei giovane. Vuoi un altro consiglio? |
Cliente |
Gratis? |
Barbiere |
Gratis! |
Cliente |
Forza, sentiamo. |
Barbiere |
Sposati a sessanta anni, quando l’uccello non ti funzionerà più! |
Cliente |
Ma l’uccello mi funzionerà sino ad ottanta anni. A me. |
Barbiere |
(con logica) E allora sposati ad 80 anni! |
Cliente |
(con ironia) E perché? se è lecito. |
Barbiere |
(accostandosi per fare una confidenza e guardando con circospezione a destra e a sinistra) Perché così la moglie ti servirà solo come serva. |
Cliente |
(sfottando il barbiere) Dici? |
Barbiere |
(sicuro) Si. |
Cliente |
(con esagerata sorpresa) Ma no! |
Barbiere |
Certo! E’ così che devono essere trattate le donne da serve. E in più, a 80 anni, sei sicuro che tua suocera sarà morta e sepolta. |
Cliente |
Ed io dovrei sposarmi ad 80 anni perché tu hai una suocera che non riesci a digerire? |
Barbiere |
Mica solo mia suocera! Anche lei. Ma mia moglie soprattutto. La megera. Le pensa tutte pur di farmi incavolare! Anzi, sono sicuro che è stata lei a dire alla sua mammina di presentarsi tutti i sabati e le domeniche. Si son messe d’accordo contro di me, si son messe. Hanno fatto coalizione. (Il barbiere lavora nervosamente per un po’, poi improvvisamente prende a piagnucolare sulla spalla del cliente.) |
Barbiere |
Oh, come vorrei che il giorno non finisse mai! |
Cliente |
(consolandolo) Su, su. Non fare così. Cosa direbbe se ti vedesse tua suocera? |
Barbiere |
(Il barbiere smette di piangere di colpo.) Mai! Questo mai. |
Cliente |
Ma dimmi, perché vorresti che il giorno non finisse mai? |
Barbiere |
perché così resterei per sempre quì, in negozio, a lavorare, e non dovrei più andare a casa. |
Cliente |
Ma che dici? dovresti essere contento di avere una moglie, una famiglia. |
Barbiere |
(improvvisamente, come se cercasse di vendere un oggetto a prezzo d’occasione) Vuoi una moglie? Ti do la mia. |
Cliente |
No, grazie! |
Barbiere |
(cercando diconvincerlo) Ti do la mia, non te ne pentirai, vedrai. |
Cliente |
(spazientito) No, no. Grazie ti ho detto. |
Barbiere |
(quasi implorante) E’ buona, mia moglie. Sa lucidare le scarpe, sa affilare le forbici... |
Cliente |
(sforzandosi di stare calmo) NO—GRA—ZI—E!!! |
(Il barbiere riprende a lavorare rassegnato.) |
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Cliente |
(curioso) Ma dimmi, è bella tua moglie? |
Barbiere |
(con incertezza) Ssssì, sì... è abbastanza orribile. (il barbiere comincia la seconda insaponata). |
Barbiere |
(lamentandosi) Io faccio almeno 50 barbe al giorno, una trentina di “sciampi” e circa 40 “capelli”, e dovevo andare a finire sposato proprio con una donna! E con quella lì, poi! |
Cliente |
Ma che hanno poi le donne di tanto...(agita la mano). |
Barbiere |
Le donne? (assumendo aria da sapiente e declamando “in latino”) Donnis sunt fandamentalis pazzorum, egregio amico! |
Cliente |
Che vuol dire? non ho studiato il latino. |
Barbiere |
Vuol dire Le donne sono fondamentalmente pazze. |
Cliente |
Dici? |
Barbiere |
Non lo dico io, lo dice il mio poeta preferito. D’altra parte anch’io sono un poeta. Una volta scrissi una poesia dedicata a mia moglie e quando gliela lessi mi tirò addosso un piatto. |
Cliente |
E come mai? |
Barbiere |
Perché, secondo lei, era una poesia contro le donne. (pausa) Ma, le chiesi, sei una donna, tu, o sei mia moglie? |
Cliente |
E lei? |
Barbiere |
Mi lanciò addosso un altro piatto. |
Cliente |
(bonariamente) beh, non le si può dare tanto torto. |
Barbiere |
E se avesse letto quelle del mio poeta preferito, allora? Che analizza, non solo la donna, ma persino il significato intrinseco della parola donna, e che lui chiama “femmina”? Figurati che alla fine ne mette in risalto persino l’origine. (Il barbiere assume un’aria sognate e comincia a recitare.) Nel cuore delle donne / albergano rancore e vendetta / E’ una questione ghiandolare, caro amico / Le donne sono guidate / dal sistema ghiandolare / gli uomini, dal cuore / ecco perché le donne sono feroci / e gli uomini soffrono. (il barbiere resta incantato e sospira.) |
Cliente |
Belle parole. Sono tue? |
Barbiere |
(riprendendosi dall’aria sognante) no, di un grande poeta morto in manicomio. |
Cliente |
Comunque, quando sei triste, pensa agli Arabi come faranno gli arabi che hanno più di una moglie? Tu cosa faresti? |
Barbiere |
Hai mai sentito parlare di frustate? |
Cliente |
Senti, ti dò io, un consiglio gratis perché non divorzi? |
Barbiere |
Scherzi? Così mi metterei ancor più nei casini con avvocati e tribunale; e per giunta la dovrei mantenere. |
Cliente |
Ma perché ce l’hai così con tua moglie? Cosa ti fa? |
Barbiere |
(tranquillo) Niente. Non fa niente. (pausa) Torno a casa e il pranzo non è pronto. La cena non è pronta, il letto non è pronto. Il letto! Lei non lo rifà la mattina, come tutte le bravi mogli, no. Bensì la sera, due minuti prima di andarci a coricare. Lo fa apposta, io lo so! Eh, le donne sono la cattivéria del mondo! |
Cliente |
Su, non essere così severo! |
Barbiere |
Severo? Senti questa e dimmi se la mia è severità. Mia suocera ha 60 anni, eppure voleva venire con noi in montagna, a sciare! (Smette di parlare.) |
Cliente |
(incuriosito) e ce l’hai portata? |
Barbiere |
Scherzi? |
Cliente |
Ce l’hai portata o no? |
Barbiere |
(deciso) No! |
Cliente |
Bravo. Ti sei comportato da vero uomo. |
Barbiere |
Grazie. |
Cliente |
(curioso) Ma come hai fatto a convincerla a non venire? |
Barbiere |
(Il barbiere si mostra reticente nel rispondere.) beh!... Ho detto che... non mi sentivo tanto beeene, che avevo la feeebbre... e così siamo rimasti tutti a casa. (Si ode il campanello della porta — din-don —. Entra un nuovo cliente, saluta e gli altri rispondono. Il secondo cliente si siede in attesa del suo turno e prende a leggere una rivista. Il barbiere riprende a parlare rivolgendosi anche al secondo cliente. Questi, ogni tanto, alza il capo dalla rivista per mettere più attenzione alle parole del barbiere e poi, scuotendo la testa per dissentire, senza parlare torna a leggere.) |
Barbiere |
L’altra domenica, ad esempio, io e mia moglie dovevamo andare a teatro. Ebbene non so come abbia fatto, ma la vegliarda “ha capito” che non volevo portarla con noi. Forse è stata mia moglie, “la sua bambina”, a fare la spia. Lei,mia suocera, ha tanto girato e rigirato le discussioni, sino a quando ha “chiesto” di essere invitata a venire a teatro con noi.(Il barbiere imita buffamente la suocera.) “A me, Goldoni, piace!” ha detto. Ed io non danno Goldoni, danno Pirandello. E lei “E a me Pirandello piace più di Goldoni.” Non c’è stato nulla da fare, era decisa a venire a teatro. |
1° Cliente |
E ce l’hai portata? |
Barbiere |
scherzi? |
1° Cliente |
Di nuovo la febbre? |
Barbiere |
(ridendo furbescamente) Nooo! Stavolta, no. |
1° Cliente |
(aspettando la risposta) E allora? |
Barbiere |
(con ira) Strappai i biglietti. (Pausa) Strappai i biglietti e restammo tutti a casa a vedere Pippo Baudo alla TV. (Il barbiere si rivolge al 2° cliente.) E’ sposato, lei? |
2° Cliente |
(ignaro delle idee del barbiere) Sì. |
Barbiere |
(con compassione) Oh, poveretto! (Il 2° cliente, preso alla sprovvista da tale esclamazione, si indigna e torna a leggere, offeso). |
Barbiere |
Io sopporto mia moglie tre volte al giorno la mattina, appena sveglio. A mezzogiorno, per il pranzo. E la sera, quando torno dal lavoro. Vedi, le donne sono delle brave creature. (Pausa) Solo che hanno il cervello da gallina. (Il 1°cliente ride. Il 2° fa dei gesti di disapprovazione, si agita, insofferente sulla sedia.) |
1° Cliente |
Se ti sentisse tua moglie... |
Barbiere |
(agguerrito) Che senta pure io questo vorrei, così la farei finita una volta per tutte. (Agita il rasoio in aria, come se desse un colpo secco per sgozzare sua moglie.) |
1° Cliente |
Scusa, è femminista, tua moglie? |
Barbiere |
(con concessione) Sì, le ho dato il permesso di esserlo. (Il barbiere ha finito di fare la barba. Toglie l’asciugamano dal collo del 1° cliente e lo comincia a scuotere. Il 1° cliente si alza.) |
Barbiere |
E lo shampoo? |
1° Cliente |
Lo faccio un’altra volta. (Il 1° cliente paga e se ne va. il 2° cliente si alza e comincia ad avvicinarsi alla poltrona.) |
Barbiere |
Eh, le donne sono buone solo quando dormono! (Infierendo) Dopo aver fatto la donna Dio non fece più nulla ci ha mai fatto caso? (il 2° cliente, arrivato accanto alla poltrona, resta fermo, in piedi è indeciso se sedersi.) |
Barbiere |
Signore, tocca a lei si accomodi, prego. |
2° Cliente |
Grazie, sarà per un’altra volta. Per oggi ho già sentito abbastanza. (Il 2° cliente si avvia ed esce di scena. Il barbiere rimane ammutolito e meravigliato, con la tovaglia in mano). |
Barbiere |
(Si rivolge al pubblico e domanda) Che cosa avrò detto di tanto offensivo? |
(Cala il sipario.) |