Dal marchese

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DAL MARCHESE

                           

                  SALVATORE    E.  PIPARIELLO

                                                               

        ‘’ DAL MARCHESE ’’

                                          Commedia  in due atti

                                   

                            Personaggi

Giovanni Crispino Delli Colli: il marchese

Dante Confesso: il maggiordomo

Tobia Ombra: il servitore

Gennaro Sfogliatiello: ambulante

Carmela: moglie di Gennaro

Giorgio Paccietti: medico

Linda: moglie di Giorgio

Federico Bicchiotti: pensionato

Elisa: moglie di Federico

Pippo Lucillo: impiegato

Rosalia: moglie di Pippo

Fabio Cartelli: rappresentante

Bianca: amante di Fabio

Giuditta: marchesa di Calatadelvino

           

   DAL  MARCHESE

Atto Primo

Ogni anno per le feste Natalizie il marchese Giovanni Crispino Delli Colli è solito invitare nel suo grande palazzo in Toscana cinque famiglie scelte a caso,senza badare al loro ceto sociale o alla Regione da dove provengono.

Tutto compreso, anche il viaggio è a carico di questo illustre benefattore che premurosamente li fa accogliere dal suo fido maggiordomo Dante Confesso.

Quest’anno la scelta è caduta su una coppia di giovani sposi Siciliani della Provincia di Catania,su un’arzilla coppia di pensionati Padovani,un medico Bolognese con  moglie Piemontese,un venditore ambulante napoletano con moglie incinta, un rappresentate commerciale Genovese che al posto della moglie ha con se la sua amante…ed è proprio con questi due che dopo aver consegnato l’invito al maggiordomo…inizia la rappresentazione.

Dante:(dopo aver letto l’invito attentamente e dato contemporaneamente un fugace sguardo ai due…li invita ad entrare)…Prego…(una volta entrati):Quindi lei è…il signor Fabio Cartelli?

Fabio:(uomo sui quarant’anni,di bello aspetto,gioviale e un po’ guascone)Si…sono io.

Dante: (nel far riferimento alla donna)…La signora è vostra moglie…vero?

Fabio: (titubante)…Si…è mia moglie.

Dante:La signora…Bianca?

Fabio:Esatto.

Bianca:(donna bellissima e attraente,che in realtà si chiama Liù,la quale,con molta superficialitàì.. si rivolge a Dante)Lei sicuramente è il servo del marchese?

Dante:(alquanto risentito)Il maggiordomo…cara signora.

Bianca:(con ilarità)Non è che sia  poi tanta differenza?

Dante:Eppure esiste. Intanto accomodatevi.

Bianca:(una volta entrata,continua con la sua tesi)Sarei proprio curiosa di conoscere  tale differenza.

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Dante:(sorridente con ironia)E che il servo è servo…e rimane tale,rozzo…per la maggior parte ignorante,il maggiordomo invece…

Bianca:(finge di acconsentire)…E’ istruito…intelligente…

Dante: …E sa essere gentile con gli ospiti del suo padrone,(stoccata finale)anche quando,(sottolineando volutamente) ‘’questi’’… non lo meritano.(poi di botto)La stanza è l’ultima infondo a destra,prego accomodatevi pure.

Fabio:( a Bianca mentre si avviano  verso la stanza)Sei sempre la solita,potevi benissimo fare a meno di mettere in difficoltà quell’uomo…e  poi,non è la prima volta che ti consiglio di essere gentile con il personale di servitù. Cosa questa che ci può fare sempre comodo.(poi,rivolto a Dante):Non è che siamo i primi?

Dante:Proprio così…infatti…gli altri  devono ancora  arrivare.

Fabio:E il marchese?

Dante:E’ fuori per una commissione urgente,ma non tarderà molto,vedrete che sarà qui  a momenti.(nel mentre l’uomo si allontana) Ah, dimenticavo,nella stanza troverete degli abiti preparati apposta per voi.(sorridente con ruffianeria)Al marchese farebbe immensamente piacere,che in questa vostra breve permanenza nel palazzo,sia lei,che la vostra gentile consorte …

Fabio:(prima di varcare la soglia della stanza)…Indossassimo questi abiti.(dopo una breve riflessione)E perché no?!(a Bianca)Vero cara?

Bianca:Se lo desidera il marchese,cercheremo  senz’altro di accontentarlo. 

(uscito di scena Fabio,ecco squillare il campanello)

Dante:(una volta aperta la porta,si trova davanti due persone anziani)Dovreste essere i signori Bicchiotti vero?

Federico:(Omaccione grande e grosso,alquanto sordo)Non ho capito?

Dante:(alzando di molto il tono della voce)I signori Bicchiotti?!

Federico:Precisamente. Ma perché gridate in questo modo?Non sono mica sordo.(dopodichè,estrae dalle tasche del cappotto una busta e gliela consegna)Sono Federico Bicchiotti,questa è mia moglie Elisa.

                                                            

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Elisa:(donna di corporatura esile e con grandi problemi di vista,tanto da portare due occhiali molto vistosi)Siete voi il Marchese Giovanni Crispino Delli Colli?

Dante:No(invitandoli ad entrare)Ma,prego entrate.(alzando di nuovo il tono della voce)Sono Dante,il maggiordomo al servizio del marchese e per una settimana anche al vostro e del vostro gentile consorte.

Elisa:(avendo urgente bisogno di andare in bagno,titubante si rivolge a Dante)Vi dispiace se…

                                                                   

Dante:(capisce subito il bisogno imminente della donna)…Per carità,la vostra stanza  è propria questa di fronte, su andate…che aspettate?(la donna poveretta,dato la sua cecità,invece di dirigersi verso la sua stanza,si ferma davanti ad una scultura in marmo. Nel creder poi,che questa  fosse la porta della sua stanza,inizia a spingere)Ma no…(mentre la donna ogni tanto barcolla)prego,più avanti…si…ecco siete arrivata.

Federico:(una volta arrivata a destinazione la moglie,alquanto rammaricato dice):Non ci vede per niente,eppure non vuole operarsi. Non so più come farglielo capire.

Dante:(cerca di metterlo al suo agio)Capisco. Ma ditemi…il viaggio come è andato?

Federico:(al quale la sordità gli fa cattivi scherzi)Volete sapere da dove sono scappato? (di brutto)Ma come vi permettete?

Dante:(comprende…e di nuovo e costretto ad alzare la voce)Vi ho chiesto come è andato il viaggio?

Federico:A bè…Che vuole che le dica?Alla mia età guidare una macchina è sempre un po’ rischioso,poi…ci si è messo anche il maltempo,l’importante però è essere arrivati(nel sentire anche lui il bisogno urgente di andare in bagno)…Vi dispiace se anch’io …vado?…Dovete comprendermi…si sa che quando uno è anziano (sorridente)…a volte può scappare.

Dante:Ma si figuri…andate pure.(non termina neanche la frase,che ecco di nuovo squillare il campanello,stavolta al di là della porta ci sono i due novelli sposi Catanesi)Non vorrei sbagliarmi…ma voi siete gli sposini …vero?

Pippo:(giovanotto esuberante,permaloso e anche alquanto geloso) Giuseppe Luccillo,per gli amici Pippo.(indicandogli la moglie)Rosalia…mia moglie.

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Dante:Molto onorato.Io sono Dante il maggiordomo.( invitandoli ad entrare)Prego accomodatevi.

Rosalia:(giovane molto fine,di carnagione scura,alquanto riservata,una volta entrata nella sala,con stupore dice): Che bello?(affascinata dall’ambiente)E’ veramente splendido.

Pippo:(invece dopo aver dato anche lui un fugace sguardo attorno,si rivolge a Dante)Siete al sevizio del marchese vero?

Dante:Da più di trent’anni…

Pippo:(che nel frattempo vede passare Fabio,alla moglie sussurra)Copriti.

Fabio:(che si appresta ad uscire dal palazzo) Vedo…che gli ospiti iniziano ad arrivare…bene..bene….(guardando a fondo la giovane donna)…e sono anche ben fornite.

Pippo:(che non gli è sfuggito l’atteggiamento stuzzichevole dell’uomo,immediatamente gli ribatte):Un momento!?Cosa intendevate dire con questo vostro parlare?

Fabio:(senza minimamente scomporsi)Ho fatto solo degli apprezzamenti,non ho mica ammazzato qualcuno?

Dante:(prima che la faccenda prenda una brutta piega,subito interviene)Il signor Fabio si riferiva al vostro buono stato di salute.(mentre il genovese,senza neanche voltarsi esce dal portone)E poi lui…ha una moglie,senza togliere niente alla vostra…veramente affascinante.

                                                                

Pippo:(per niente convinto)E allora pensasse ai fatti suoi…senza mettere gli occhi sulle donne degli altri.

Rosalia:(cercando di calmare il marito)Stai buono,non vorrai mica fare questione su queste cosucce da niente?

Pippo:(che con gli occhi quasi incenerisce la moglie le sussurra subito)Stai brava,non andare oltre anche tu!Questi apprezzamenti,il signorino…farebbe bene a farli a chi gli riguarda e non a  chi non ha neanche il piacere di conoscere.(rivolto a Dante)Dico bene?…Ci può adesso indicare la nostra stanza?

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Dante: E’ quella lì…a sinistra,proprio vicino alla scala. Ma vi prego…non vi arrabbiate,non è il caso,siete  qui per divertirvi…su adesso andate.(nemmeno il tempo che i due sposini Siculi entrano nella loro stanza,che ecco corrergli  incontra come una forsennata Bianca)Non è che avete visto il diavolo?

Bianca:(del tutta sbiancata in viso)Più o meno…stiamo lì.(voltatasi nota ancora il lugubre personaggio,che sorridente…le si avvicina)E’ lui…fermatelo!

Dante:(comprende l’equivoco)Ma no…di cosa avete paura?(subito la tranquillizza)E’ Tobia Ombra il mio aiutante.(poi rivolto allo stesso)Ma cosa hai fatto da spaventare così tanto la signora?

Tobia Ombra:(a vederlo,non è che la donna poi abbia  tutto i torti. A parte già il fisico cadaverico e il viso lugubre,mettiamoci pure gli abiti  che indossa di color nero lavagna…e il quadro è completo. Ma  intanto,senza minimamente scomporsi,con  quel suo parlare d’oltretomba,così risponde):Niente!Ho solo bussato alla sua porta…e come ho messo piede nella stanza,la signora subito si è messa a strillare….manco se avesse visto un…

Dante:(interrompendolo)Lascia perdere è solo impressione.(nel mentre Tobia si allontana dai due)

Bianca:(sottovoce a Dante)Impressione voi dite?Io per poco non ci rimanevo secca.

Dante:(sempre sottovoce,ma con molto garbo)Adesso però non esagerate. Seppure  vedendolo così,vi giuro che  non è capace di far male neanche ad una mosca.

Bianca:Sarà pure  come dite voi,che non faccia male ad una mosca…ma intanto,se improvvisamente,come del resto è successo a me,qualcuno malauguratamente se lo ritrova davanti,come fa  a non prendersi un colpo?

Dante:(con rammarico)Ma no…adesso state sbagliando.  Spaventarsi così per niente.(sorridente,pure ci mette la sua)Non sarà un gran che…ma non è neanche quello che voi pensate.

Bianca:(prima di rientrare di nuovo nella sua stanza,con ironia dice):Io non penso…vedo.

Tobia Ombra:(rimasto solo con Dante,inizia a fare le sue rimostranze) Ma…quella mi ha visto bene?

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Dante:(senza inferire)Come no. Ma io penso che si sia trattato di una semplice illusione.

Tobia Ombra:Illusione?...Ma se ha detto che per  poco nel vedermi,non ci rimaneva secca.

Dante:Appunto è un illusione…se non era tale,effettivamente ci sarebbe rimasta.(cambiando discorso)Ora mi devo allontanare per alcuni minuti se nel frattempo arrivano gli altri ospiti,ci pensi tu a farli accomodare.(detto ciò,con passo svelto si allontana momentaneamente dalla sala)

((passano solo alcuni istanti,che ecco squillare  insistentemente il campanello,Tobia  si precipita subito ad aprire,neanche il tempo di girare la maniglia della porta,che si ritrova davanti un agitato e smanioso personaggio,in compagnia di una donna del tutta affaticata)

Gennaro:(si tratta di Gennaro Sfogliatiello e di sua moglie Carmela incinta di cinque mesi,nel vedere Tobia)Mamma do’ Carmine?!E voi chi siete?  

Tobia Ombra:(anche se amareggiato,tenta di rassicurarlo)Sono Tobia…un collaboratore del marchese,prego accomodatevi.(dopo che i due sono entrati)Lei…certamente è Il napoletano?Ossia l’ambulante.

Gennaro:Esattamente…ma non precisamente!Infatti,sono Gennaro Sfogliatiello è questa è mia moglie Carmela…e fin qui ci troviamo .Dove invece,non sono per niente d’accordo è sulla questione dell’ambulante.

Tobia Ombra:Perché fate un altro mestiere?

Gennaro:Precisamente.

Tobia Ombra:Che sarebbe?

Gennaro:Commerciante stradale. Mentre voi dicevate di essere un collaboratore del marchese…è così?

Tobia Ombra:Diciamo…(calcando volutamente)precisamente,il primo aiutante del maggiordomo capo.

Gennaro:(alla moglie)Caspita tena tutta ‘sta servitù ‘o marchese?

Tobia Ombra:No…siamo solo noi due. Io sono il secondo.

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Gennaro:Il secondo del primo? In poche parole non vorrei sbagliarmi,ma voi qui dentro come stanno le cose… siete l’ultimo.

Tobia Ombra:(per niente convinto)No ultimo…ma secondo.

Gennaro:E dalle…vvuje già tenite chesta bella faccia,non vorrei ca’ tenesseva pure tosta.Io…non per essere petulante,ma più o meno preciso.Vi dico che esiste un secondo…sempre se dietro vi è un  terzo,’nu quarto,’nu quinte…Ma dato ca’ arrete ‘a vvuje nun nce sta nisciuno…voi a parere mio,siete ciò che ho detto prima.( nel vedere che l’uomo sta cercando di aiutare sua moglie)Per carità,non v incomodate…non vorrei che  ‘o guaglione si prendesse un colpo…primma ‘e nascere?

Tobia Ombra:(più che meravigliato)Ma di quale guaglione parlate?...Io non vedo nessuno?

Carmela:(toccandosi con le mani lievemente  il pancione) E come lo volete vedere,se sta ancora qui dentro.

Tobia Ombra:(rendendosi conto a cosa allude)Appunto…deve ancora uscire(sorridente amaro) e già ha paura di me?(nel far riferimento al suo capo)E poi dice…che è solo illusione.(cambiando radicalmente espressione)Bene…se vi volete accomodare,la vostra stanza e quella al centro,proprio davanti a noi.

Gennaro:(dopo aver accompagnato la moglie fin sull’uscio della camera,ritorna di nuovo nella grande sala)Scusatemi…ma non è che avete  ‘na sigaretta?

Tobia Ombra:Mi dispiace…ma non fumo.(nel vedere l’uomo alquanto infreddolito)Con questo freddo,ci vorrebbe un po’ di sole vostro…non è vero?

Gennaro:(dopo avergli dato una lunga guardata)Specialmente a voi…sai come vi farebbe bene un po’ di sole. A proposito,ma nunn’è co’ marchese vi tenesse ‘a dieta?

Tobia Ombra:Cosa ve lo fa pensare?

Gennaro:Prima di tutto chistu bellu fisicaccio ca’ tenite…e poi,la lunga esperienza di mio padre.

Tobia Ombra:Cosa c’entra vostro padre con il sottoscritto?

Gennaro:C’entra,altro che se  c’entra:Dovete sapere che mio padre è stato al servizio per circa quarant’anni dai Conti Piscioni…li conoscete?

Tobia Ombra:Quelli della casata degli ‘’Armaletti’’?

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Gennaro:Bravo!....E sapete anche che portano ‘na brutta nummenata?

Tobia Ombra:Non capisco a cosa alludete?

Gennaro:Quella di essere talmente tirchi,da far suicidare per fame,pure ‘e surece (sarebbero i topi) nel loro castello.

Tobia Ombra:Intanto,però vostro padre al loro servizio…è riuscito a durare per più di quarant’anni…e quindi,di sicuro non è morto di fame.

Gennaro:Infatti è morto di gioia,proprio il primo giorno che era andato in pensione.

Tobia Ombra:Ma voi che dite?...E come?

Gennaro:Mangianno doppo quarant’anne…’nu bello piatto accupputo ‘e maccarune.

Tobia Ombra:(incredulo)Non è possibile?

Gennaro:Eppure ‘e così.

Tobia Ombra:(permaloso)Non è che mi volete sfottere?

Gennaro:Sfottere a voi?Per carità!E poi che sfizio ci trovo? Vuje già tenite tutte ‘sti prubleme.(risoluto)No…no…nun vale proprio ‘a pena. Piuttosto,diteme se pure il vostro padrone è…

Tobia Ombra:(interrompendolo bruscamente)Il marchese Delli Colli non è così,anzi e di gran manica larga…e non ci fa mancare niente.

Gennaro:E state accussì combinato?Figurateve se stavate al servizio dei Piscioni?Credo che in questo vostro vestito,di sicuro ci sarebbe stato solo l’aria.

(intanto dopo aver bussato rientra Fabio)

Fabio:(nel vedere i due)Caspita…e quanta servitù ha il marchese,si vede che sta proprio bene a denaro.

Tobia Ombra:Voi siete il signor Fabio vero?L’ospite che è arrivato per primo…Io sono Tobia e questo è …

Fabio:(non lo fa neanche terminare)Mi dispiace,ma le valige già le ho messo a posto.

                                                               

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Gennaro:(mortificato a Tobia dice):Ma ‘stu strunzo pe’ chi ma pigliato?(poi a Fabio)Io sono…

Fabio:(nel sentire la cadenza napoletano)…Ho capito?L’uomo delle pulizie.

Tobia Ombra:Ma no…è…

Dante:(entrando)…Un altro ospite.

Fabio:Ma chi?... Questo?

Gennaro:Si io,perchè…ho qualcosa che non va?

Fabio:(guardando Gennaro profondamente)No.  Anzi,ho l’impressione che siete molto simpatico. Napoli?…Napoli?… o  provincia?

Gennaro:Napoletano verace.

Fabio:(sorridente)Come le vongole…già ci vorrebbe proprio…

                                                                

Gennaro:‘Nu bellu piatto ‘e spaghette che vongole vero?Penso che qui sia un po’ difficile…intanto,mi accontenterei ‘e ‘na sigaretta,non è che  ne avete qualcuna?

Fabio:(nel dare la sigaretta a Gennaro)Prendete pure.(poi da buon genovese)Però voglio solo informarvi che il tabaccaio è proprio qui di fronte.

Gennaro:Grazie dell’informazione…ma io  non è ho bisogno

Dante:Com’è che non avete bisogno?Ma se le avete appena chieste?

Gennaro:Appunto…infatti le chiedo,ma non le compro. La verità è che voglio togliermi questo brutto vizio.

Tobia Ombra:Ma intanto,continuate a fumare  con le sigarette degli altri?

Dante:E questo per voi non è un altro vizio?

Gennaro:E io perciò mo’ voglio luvà.Nun vulesse infatti,che oltre ‘a rimetterci ‘a salute,ce’ rimettese pure quarcosa ‘e sorde…dico bene?

Dante:Io penso proprio che come stanno le cose,questo vizio non ve lo toglierete mai.

                                                               

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Tobia Ombra:Almeno che…gli altri non si tolgano il vizio di offrirgliele.

Gennaro:Si… ma  nello stesso tempo…’’tutti gli altri che dite voi… ‘’s’avvessero luvà pure ‘o vizio ‘e fumà…e io credo che sia molto difficile.(rivolgendosi a Fabio)Mi sto sbagliando?A proposito come vi chiamate?

Dante:Fabio…ed è genovese.

Gennaro:(che è grande tifoso del Napoli)Genovese genoano…’o Genovese  blucerchiato?

Fabio:Genoano.

(si sa che le squadre di calcio del Napoli e del Genoa sono da sempre in buoni rapporti)

Gennaro:(nell’abbracciarlo)Che bello…simmo pure gemellati!

Dante:(ad Tobia,cambiando del tutto il discorso)Cerchiamo di muoverci che tra poco arriva il marchese e vorrei che trovasse tutto in ordine. Se non sbaglio manca solo la coppia Bolognese,speriamo che arrivi presto.(poi rivolto agli ospiti)Voi intanto…se non vi dispiace andate a prepararvi,il mio padrone ci tiene molto a vedervi vestiti con gli abiti che vi abbiamo preparato. Non credo che vi dispiaccia?

Gennaro:(nell’andare via,si lascia sussurrare):Ci date pure i vestiti?Questo sicuramente è ‘nu marchese ‘e n’atu munno.

Dante: (una volta andati via i due,si rivolge subito a Tobia)Io continuo a fare il mio giro…tu intanto,vedi se gli ospiti hanno bisogno di qualcosa e contemporaneamente tieni le orecchie  bene aperte,in modo da sentire se arrivano quegli altri due.(detto ciò lascia anche lui la sala)

Tobia Ombra:(il quale,intende subito  mettere in atto ciò che gli ha detto Dante,quando sente,un grido provenire dalla stanza dei pensionati padovani)Mamma mia!Che diavolo sarà successo?(pensando a cosa era successo prima alla signora Bianca,si lascia dire): Eppure…io sono qui.

Federico:(uscendo dalla stanza)Presto chiamate un medico…mi mia moglie sta male.

Tobia Ombra:(ma proprio nel momento in cui sta recandosi nella stanza di Federico,sente bussare il campanello)E adesso chi sarà?(tergiversa,ma ecco che gli viene subito in aiuto Dante)

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Dante:(il quale ha sentito sia il grido che il campanello)Tu (a Tobia)…corri subito nella stanza del signore…che io dopo ti raggiungo subito.(poi di corsa corre ad aprire la porta,dove si trova davanti gli ultimi ospiti,il dottore Giorgio Paccietti e la moglie Linda)Siete arrivati proprio al momento giusto.( frase speranzosamente sussurrata,all’ impacciato medico)

Giorgio:(uomo di mezz’età,viso rosso e baffuto,altezza media,fisico abbastanza   rotondetto,il quale ancora non si rende conto,di ciò che gli ha detto il maggiordomo)Non capisco?

Dante:C’è una signora che sta male,so che lei è un medico,potrebbe…(Giorgio senza farselo ripetere la seconda volta,insieme al maggiordomo corre subito in aiuto della donna)

                                                                 

(intanto alcuni tra gli ospiti,richiamati dalle grida sono usciti fuori dalle stanze)

Bianca:(tra questi è la prima ad uscire,nel vedere Linda,gli si avvicina e subito dopo gli domanda)Ma cosa è successo?

Linda:(cinquant’anni,portati molto bene,di carattere dolce e comprensiva… ancora frastornata,così risponde):Non so…si direbbe,che qualcuno qui dentro si sia sentito male.

Carmela:(donna molto graziosa,popolana sanguigna,di carattere espansivo…ma poco propensa a  farsi passare la mosca per il naso appena  sopraggiunta  affannosamente…a Linda chiede):Veramente …e chi sarebbe?...

Linda:Non saprei,sono appena arrivata.

Tobia Ombra:(uscendo dalla stanza,cerca di tranquillizzare tutti)Niente di grave,la signora Elisa ha avuto un piccolo giramento di testa che le ha fatto perdere i sensi…..

Dante:(uscendo anche lui)…E nella caduta si è leggermente slogata la caviglia. Il dottore Paccietti sta già tentando di mettergliela apposto.

Carmela:(per lei una piacevole sorpresa)Buono a sapersi,quindi qui dentro avete anche il medico?

Dante:Ma no…è il marito della signora Linda,anche loro sono ospiti.

Tobia Ombra:Erano appena arrivati…

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Gennaro:Ca’ subito avite mise sotto ‘e fierre.

Bianca:(nel sentire Gennaro)Bene…c’è pure l’esercito di Francischiello (disgustata,rivolta a Fabio)Ma dove mi hai portato?Adesso stiamo proprio freschi.

                                                                                                                

Gennaro:(più che sorpreso,subito ribatte)E già?Si vede  eccome… ca’ sentite cavaro,(dice questo,poichè la donna che ha un corpo mozzafiato,indossa una vestaglia del tutto trasparente)infatti, ’nu tenite niente ncuollo.

Carmela:(entrando anche lei nella discussione)Perciò mettetevi qualcosa di decente addosso. Girando in questi corridoi accussì combinata putite fa saglia a’ pressione a quaccurune….

Bianca:E quest’altra adesso cosa vuole?Con questo suo parlare ostrogoto.

Carmela:(stizzita)Que’ cummarè’ staje calma?!E cerca di non offendere la ggente. Nnuje ‘a scola pure se’ siamo andati poco…ci siamo andati. E sappiamo benissimo da dove sono scesi i barbari,gli ostrogoti che dici tu…Certamente,non erano di Napoli!

Fabio:(sorridente,tenta manipolando di molto il dialetto  napoletano,in modo da poter rasserenare le anime)Se’…appicciato ‘o Vesuvio!

Carmela:(che non comprende,il modo scherzoso dell’intervento)Appunto,perciò stateve attiente,ca’ si me’ facite perdere ‘a capa…v’incenerisco ‘a quante ‘ne site ca’ dinto! Nce simmo capite?!

Dante:(fa da paciere)Calma…state calma,ricordatevi tutti che siete degli ospiti e cercate di non andare oltre.

Bianca:(a Fabio)Credo che sarebbe meglio trovare un ‘altro posto,per passare le vacanze.Qui mi sa,che a lungo andare potrebbe finire male. 

Fabio:E dove vuoi che andiamo alla vigilia di Natale senza una prenotazione?Piuttosto,cerca di essere meno altezzosa,vedrai che ti troverai bene.(detto ciò,tutti gli ospiti seguiti da Tobia,rientrano nelle loro stanze)

 

Giorgio:(dopo aver prestato le cure a Elisa,uscendo dalla stanza si sofferma su di un dipinto,che fa bella mostra nella sala)GUGLIELMO…DE…LI….COLI 1465-1510…di sicuro si tratta di un avo del marchese….anche se leggo DE.. LI.. COLI…invece di DELLI COLLI…(notando Dante)…è così?

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Dante:(l’unico rimasto nell’androne)Esatto.Guglielmo è stato il capostipite. Fu grande capitano di ventura,tanto da entrare nelle grazie niente poco di meno che,del grande Lorenzo Dei Medici…Si proprio il Magnifico,al quale fu fedelissimo e grazie a questa sua grande abnegazione,la sua famiglia ricavò poi,vantaggiosi profitti,tanto da diventare in poco tempo una delle famiglie più illustri e ricche dell’intera Toscana.(portandosi poi,verso un altro quadro)Questo invece è  Leopoldo  De…Li…Coli…nipote di Guglielmo,il quale grazie all’enorme ricchezza che possedeva,sposò la marchese Ilda Crispino Valli e dalla loro unione nacque Giovanni, il quale diete inizio a questo casato dei marchesi Crispino –Delli Colli,avendo egli acquisito dalla madre tale titolo.

Giorgio:Quindi ci troviamo in un palazzo di veri nobili?

Dante:Nobili veri…quelli col sangue blu.

Giorgio:E magari con la S….moscia.(pensieroso)Però…se proprio devo essere sincero,non ho capito ancora il motivo di questi inviti. Poichè, non vedo una logica,un raffronto,mi sembra una cosa troppo virtuale.(sorridente)Ma non è che al marchese piace scherzare?...Diciamo più comunemente prendere per i fondelli la gente?

Dante:Per carità!…Il marchese è un SIGNORE e tale rimane. Mai si sognerebbe di prendere in giro persone come voi… così rispettabili.

Giorgio:(sempre con quel suo sorrisetto loquace)Però…ancora non mi dite,il reale motivo di questo invito?

Dante:Sono cose queste che vi dirà lui di persona. Dovete solo un po’ pazientare,poi vedrete che vi sarà svelato tutto ciò che vi farà piacere sapere.

Giorgio:(per niente convinto)Vedremo.(intanto uscito Dante,si avvicina a Giorgio l’anziano pensionato Federico)

Federico:Non so come ringraziarla.

Giorgio:Ma di che?...Si è trattato di una fesseria.

Federico:(sempre per il difettuccio all’udito,capisce una cosa per un'altra)  Porcheria?Dottore ma che dite mai?

Giorgio:(si rende subito conto del male dell’uomo e a voce alta gli dice):Ho detto fesseria,cosa di poco conto.

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Federico:Mi dovete scusare…ma sa  la vecchiaia com’è?

Giorgio:(sorridente)Lo so,ci vuole solo un po’ di pazienza.

Federico:(stravolge di nuovo)Veleno…e per fare chè?

Giorgio:(con molta pazienza,alzando la voce)Dicevo pazienza,non veleno.Piuttosto voi che ne pensate di questi inviti?

Federico:A dire la verità,ancora non ci ho capito niente.Io non volevo venirci è stata Elisa mia moglie che ha insistito.

Elisa:(zoppicando e barcollando lentamente,si avvicina ai due)E cosa dovevamo fare?...Rinunciare?A casa non abbiamo niente da fare…e poi è tutto gratis qui.

Federico:(a Giorgio)Cosa ha detto…che stiamo a Parigi?

Giorgio:(sorridente,ma sempre a voce alta)Ma no…dice che qui si trova bene.

Federico:ho visto…non siamo neanche arrivati,che subito è dovuto correre il medico.

Giorgio:Non esagerate adesso,si è trattato solo di un giramento di testa.Può capitare a tutti,specialmente dopo un lungo viaggio.(poi riprendere a manifestare i suoi dubbi)Non è possibile che una persona normale,inviti a casa sua gente sconosciuta e che per di più  non si conoscono un con l’altro. Non vi  sembra inusuale tale comportamento?(intanto dalla sua stanza esce anche Linda)

Linda:(Piemontese di nascita,famiglia benestante,conobbe Giorgio,quando questi prestò servizio militare come ufficiale medico a Torino.I due non hanno avuto figli ed è il loro solo rammarico,del resto continuano a volersi bene)Se fossi in te (al marito)la smetterei una volta per tutto con questi allusioni,ormai stiamo qui,non ci resta che aspettare. E poi,io sono talmente curiosa di conoscere questo benedetto marchese…

Elisa:…E  a chi lo dite?Anch’io non sto più nella pelle.Piuttosto quando arriva? (in quel momento si trova a passare Tobia)

Tobia Ombra:(con quella faccia dell’al di là)Arriva…arriva…arriverà!(detto ciò…con passo lento se ne va)

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Linda:Dite quel che volete,ma a me quello,(in riferimento a Tobia)mi fa paura.

                                                                                                                          

Giorgio:E vero…ha un ‘aria talmente strana,che da sensazioni.

Federico:(di nuovo capisce una cosa per un’altra)Pensate che sia un mascalzone?

Giorgio:(alzando di nuovo la voce) Dicevo sensazioni…è vero ha qualche difettuccio,ma del resto…penso che sia del tutto innocuo.(intanto fa la sua comparsa Dante,in compagnia dei giovani sposi Siculi,i quali indossano  vestiti popolani,inizio ottocento della loro regione,messi appunto in onore del marchese)Belli…veramente stupendi.

Linda:(anche lei stupefatta)Ed anche molto fini.

Elisa:(avvicinandosi ai due,quasi toccando il lembo della stoffa…garbatamente dice):E che eleganza.

 

Federico:(a Dante) Complimenti.

Dante:(schivo,ma a voce alta)Sono abiti che il marchese ha fatto fare su misura, per ognuno di voi.

Linda:Adesso mi spiego il motivo della richiesta,che inoltrò il vostro padrone,al momento della conferma  della nostra  partecipazione.

Dante:E allora che aspettate ad indossarli anche voi…su andate,ormai è imminente l’arrivo del marchese.(detto ciò le due coppie rientrano nei loro alloggio,mentre il maggiordomo rimane nella sala con i due giovini sposi)Dicevate che avevate bisogno di qualche souvenir?Non è che né abbiamo molti,(nel prendere alcuni oggetti da un baule)ecco…un piatto,questa è una tazzina e poi ci sono queste cartoline…

Rosalia:(entusiasta)Che bello!

Pippo:(osservando le cartoline)E sono anche molto antiche.

Dante:Infatti,il marchese non ha voluto più riprodurle,queste saranno le ultime messe in circolazione.

Rosalia:(con discrezione) Posso…prenderne qualcuna?

Dante:Certamente…le teniamo apposto per gli ospiti.

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Pippo:(con timidezza)Pure…questi oggettini?(in riferimento a delle medagliette)

                                                             

Dante:(sorridente)Qualcuno,ma non di più…anche gli altri se vogliono,devono avere la loro piccolo parte.(nel frattempo sopraggiunge  anche la coppia napoletana,anche loro vestiti con costumi d’epoca,periodo Masaniello)Prego…(rivolto a Gennaro e a sua moglie)favorite anche voi?

Gennaro:(nel fraintendere,alla moglie dice):Finalmente…si inizia a vedere qualche panino.

Carmela: (osservando nel piccolo baule)Ma quale panino…ca’ dinto veco sulo cianfrusaglie.

Gennaro:(insiste)Vai ancora cchiù sotto,vedrai che qualcosa troverai,non è mica scemo chiste…(in riferimento a Dante)ca’ ci ha esortato a favorire.

Dante:(si rende conto dell’equivoco)Ma su… era solo un modo di dire,per fare accedere anche voi a qualche  souvenir,che il mio padrone mette a disposizione dei suoi graditi ospiti.

Gennaro:Gratis?

Dante:Certamente… ci mancherebbe pure che ve lo facessimo pagare.(sorridente)Ma senza esagerare.(dopo di che lascia momentaneamente la sala)

Gennaro:(rivolto alla coppia siciliana)Sapete,io di queste cose me ne intendo.

Rosalia:Avete qualche magazzino di oggettistica?

Carmela:Si…ma mobile.

Rosalia:(ingenua)Mobile?Come sarebbe a dire?

Gennaro:In continua espansione.

Pippo:Volete dire…che ne  tenete molti?

Carmela:Ma a cosa vi riferite?

Rosalia:Ai magazzini?

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Gennaro:Ma quali magazzini?Noi abbiamo solo ‘nu camion e per giunto anche malandato,che ci accompagna tutte ‘e juorne,nei vari mercatini della nostra zona.

                                                                

Pippo:Quindi siete dei venditori ambulanti? Potevate dircelo prima?

Gennaro:E ve l’avevamo detto.

Carmela:Che eravamo…mobili.

Rosalia:(sorridente)Già.(poi passa alle presentazioni)Noi ci siamo appena sposati e siamo in viaggio di nozze.Io mi chiamo Rosalia.

Pippo:E io Pippo,abbiamo approfittato,di questo invito,che ci giunse tempo fa.

Carmela:Siciliani vero?

Pippo:Si…Catanesi.

Rosalia:Per esattezza della provincia.Io mi arrangio a fare la sarta,lui invece e dipendente comunale.

Carmela:(nel presentare il marito)Gennaro…e io Carmela(poi nel mettersi la mano sulla pancia)…e chistu sicuramente sarà…Pascalino.

Rosalia:(sorpresa)Siete incinta?

Carmela:Si di cinque mesi.(intanto mezzo vestito e alquanto buffo esce dalla  sua stanza Federico)

Federico:(con affanno si rivolge alle due coppie)Avete visto per caso il maggiordomo?Oppure quella specie di  becchino che chiamano Tobia?(nel vedere che questi non rispondono,anzi lo deridano nascostamente)Be?...Non sono mica un  pagliaccio?Cosa avete da ridere?(poi con rabbia,verso Gennaro)Si dico a voi specie di Pulcinella…mi volete si o no rispondere?

Gennaro:(chiamato in causa)Non ridevamo per voi,ma per una barzelletta,che ha appena raccontato,il mio amico siciliano…sugli alpini.

Federico:(che come al solito capisce una cosa per un'altra)Mappina?Cosa intendete dire con questa parola?Di sicuro sarà un parlare vostro da gentaglia.

Pippo:(irruente ed in siciliano)Badaste bene come parlaste?!

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Federico:(di nuovo fraintende)Chi sarebbe poi questo pollastro?

                                                                                                                                                                                         

Gennaro:(agli altri) L’alpino è anche sordo.

Federico:Tondo io?

Carmela:(agli altri)Tondo proprio no,ma ‘nu poco rimbambito si.

Federico:Anche cretino?Ma dico io,chi vi autorizza ad avere tanta confidenza?Ma guarda un pò con chi dovevo capitare?

Gennaro:Ho l’impressione ca’ chiste ca’ capa nun sta proprio buono.

Federico:(sempre con il fraintendere)Appunto,sto proprio aspettando le vostre giustificazioni?

Pippo:(alzando di brutto la voce)E noi le vostre!  

Federico:Perché cosa ho detto di male?

Gennaro:Se scurdato chella ca’ ditto?Pensa forse ca’ simmo pure nnuje surde?

Federico:(di nuovo capisce una cosa per un altra )Stronzo sarete voi e chi vi sta vicino.

Carmela:Sarà pure surdo,ma nun è muto.Tena ‘na vocca ca’ sape canta certi litania.

Federico: (si ripete la storia)Io sarei anche una latrina?Bravi!?(alla coppia napoletana)E voi,con tutta quella spazzatura attorno che quasi vi soffoca…che siete?

Gennaro:(alquanto spazientito)Non vi sembra ca’ chiste,se’ sta allarganno ‘nu poco troppo?Primma ‘a  gentaglie,mo’  ‘a munezza…addò vò arrivà?  

Pippo:(a voce alta,tenta in qualche modo di spiegare l’equivoco)Sentite bene,qui nessuno vi ha offeso,siete voi che avete capito male.

Federico:Volete farmi intendere che poco sento?

Rosalia:Non tanto poco…

Pippo:Diciamo…abbastanza.

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Carmela:E ciò vi ha fatto capire asse pe’ fiure.

                                                             

Federico:(di nuovo la sordità,gli gioca un brutto scherzo)Cura?Infatti è giunto il momento che qualcosa devo pur fare. Tornando all’argomento di prima,io vi avevo chiesto solo se avevate visto…(nel vedere Dante)…Ah.. eccolo!(chiama ad alta voce il maggiordomo)Signor Dante…signor Dante.

Dante:(una volta avvicinatosi)Dite?...Avete bisogno di qualcosa?

Federico:Si…cercavo delle bretelle,vedete(girando su se stesso)…non  riesco a congiungere il lato di sopra,con quello di sotto.

                                                                

Dante:Avete provato con una cinghia?Oppure con un laccio?

Federico:Niente da fare.

Dante:(dopo una breve riflessione)Credo di averle…dovrebbero stare in quel mobile.(detto fatto,prende le bretelle e gliele da)

(ma ecco arrivare improvvisamente Tobia)

Tobia Ombra:(del tutto affannato dice):E’ arrivato il marchese!

Dante:(a Tobia,con frenesia))Presto…vai a prendere le sedie.(poi,agli ospiti)Su andate a chiamare gli altri e dite di far presto.(e nel mentre Tobia inizia a preparare la sala)Da quando tempo è arrivato?

Tobia Ombra:Cinque minuti,il tempo di cambiarsi e sarebbe subito sceso qui.

Dante:Ti ha detto qualcosa?

Tobia Ombra:Si…mi ha chiesto se gli ospiti erano arrivati e se mancava ancora qualcuno.

Dante:(preoccupato)Era mica nervoso?

Tobia Ombra:No…l’ho visto molto tranquillo.

Dante:(si tranquillizza) Bene…meglio così.

Tobia Ombra:Si vede che tutto è apposto.(intanto,gli ospiti iniziano ad arrivare)

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Dante:Prego …accomodatevi.(dopodichè,si allontana momentaneamente dalla sala)

Linda:(che indossa un abito della metà del settecento della sua regione il Piemonte,  nel prendere posto,vicina ad  Elisa anche lei con indosso abiti in conforme all’antichità del suo paese…titubante dice):Sa…mi sento alquanto emozionata.

Elisa:E a chi lo dite?Non vedo l’ora di conoscere questo benedetto marchese.

Bianca:(anche lei vestita insieme all’amante,con abiti d’epoca delle Repubbliche Marinaie,nel prendere posto con Fabio)Quanti misteri,speriamo che questa farsa finisca subito.

Fabio:Come subito?Io solo adesso inizio a divertirmi.

Gennaro:(con Carmela,prende posto proprio vicino alla coppia genovese)Ecco…siamo capitati proprio vicino ai nostri amici genovesi.

Fabio:(sorridente)Allora per niente siamo gemellati.

Bianca:(scostante)Gemellati con questi?...E da quando?

Gennaro:Ma la signora non è al corrente?

Fabio:No…lei è di Milano,(si riprende)diciamo era milanese(tentenna)…poi...

Bianca:Sono diventata una stupida.

Fabio:(ci mette subito una pezza)E così l’ho sposata e l’ho portata a Genova.

Gennaro:Ed è diventata tifosa della Sampadoria.(ma ecco arrivare anche gli sposini siculi)Questi invece sono tifosi del Catania.

Pippo:(nel sedersi)Lo potete dire forte.

Rosalia:E allora questo marchese finalmente ci dà l’onore di conoscerlo?

Carmela:Così pare.Ma io fino ‘a quanno nun ‘o veco,poco ci credo.

(ma tali dubbi vengono subito spazzati via dalla comparsa di Dante,che annuncia l’imminente entrate del marchese nella sala)

 

                                                              21

Dante:…(appena entrato)…Ho il piacere di annunciare a voi,ospiti pregiatissimi  Giovanni Crispino marchese Delli Colli.

(passa solo un attimo da questo annuncio che,sull’uscio del salone…si materializza

la figura finalmente del marchese.Uomo di mezza età,elegantissimo nelle sue vesti settecentesche,viso giovale e fiero…molto altezzoso,fa il suo ingresso solenne nel salone,avendo nella mano destro un piccolo bastone di bambù).

Il Marchese:(dopo che gli ospiti hanno smaltito l’ovvia sorpresa)Sono il marchese Giovanni Crispino Delli Colli.(breve mormorio di nuovo da parte degli ospiti,dopodichè,il marchese riprende il suo discorso)Noto con piacere che,tutti voi avete accettato questo  mio invito,ve ne sono immensamente grato…e porgo a voi tutti,il più sincero e fervido benvenuto in questa casa. Dante e Tobia i miei fedelissimi collaboratori,saranno al vostro servizio per tutto il tempo che trascorrerete qui e faranno di tutto per esaudire ogni vostro desiderio,(sorridente)sempre che sia però alla nostra portata. Ora se c’è qualcuno di voi che intende pormi qualche domanda…eccomi a vostra completa disposizione.

Giorgio:(è il primo a prendere la parola)Non vorrei sembrare scortese…ma penso che quello che le sto chiedendo,sia  il pensiero di tutti quelli che si trovano qui.(titubante)…E che…

Il Marchese:(lo incoraggia)Dite…dite…non avete nessun timore,parlate pure.

Giorgio:Vorremo sapere,dato che non ce l’avete spiegato nella lettera,il  motivo di questo vostro invito?

Bianca:(si accoda)Poiché,non ci sembra una cosa del tutto…normale…

Elisa:…Invitare persone che non si conoscono…

Federico:…E che possono anche nuocere…

Bianca:…(in riferimento ai napoletani)E non solo…anche…

Carmela:(colpita nell’onore)Continua…’a chi aspietta?...Su e dillo?(piccola pausa,poi con rabbia)Prova a pronunciare quella parola,ca’ to’ giuro…te’ scippe

tutte ‘sti belli capille ca’ tiene ncapo.Tanto ca’ doppo  pe’ t’accungià ‘nu poco,ta’ mettere ncapo ‘na parrucca!

Fabio:(manipolando il dialetto napoletano)Cagno ’e come se’ scarfa subito chesta?

                                                              22

Carmela:Tu intanto,circa ‘e scarfa ‘a chesta ca’ tiene vicino,nun vire comme ‘e prore?

                                                            

Bianca:Cos’è che mi prode?

Giorgio(ci mette una pezza)Non vorrei sbagliarmi?Ma io ho sentito ruota…è così?

Il Marchese:(intervenendo,cerca di mettere fine alla discussione)Su l’argomento fatto prima,potete stare tutti tranquilli,garantisco io di persone. Le scelte che faccio sono accurate e selettive. Riguardo poi,al motivo che mi spinge ad invitare  gente in occasione delle feste natalizie è una vecchia abitudine della mia famiglia. Diciamo un pegno… un debito di riconoscenza,verso le tantissime persone,che in tanti anni hanno dato lustro al mio casato. Persone,che giungevano qui da tutte le parti d’Italia,portando il loro contributo e qualche volta sacrificando anche la loro vita.

Fabio:Quindi,lo fate se ho ben capito,sotto forma di riconoscenza?

Giorgio:Sempre se non vi dispiace,come avviene poi la scelta?

Il Marchese:In due fasi.

Giorgio:E sarebbero?

Il Marchese:La prima…a caso. Dopodichè,si vaglia e si passa al settaccio le persone che sono state scelte.

Gennaro:Ma scusate?Nun capisco pecchè facite tutto ‘stu giro viziuso?

Pippo:Infatti,non è per voi meglio scegliere direttamente le persone?

Carmela:E chello ca’ dico pur’io?

Rosalia:Perdereste anche meno tempo…credo?

                                                           

Il Marchese:Senz’altro,le vostre osservazioni sono ottime,ma…la scelta a caso in tutto ciò è fondamentale,poiché racchiude il senso di tale avvenimento. Mi spiego meglio:così facendo la scelta ricade su talune persone del tutto sconosciute,che una volta …

Gennaro:…Passati…’a settaccio…

Carmela:…E stirati per bene…

                                                      23

Giorgio:…Possono accedere poi,alla seconda fase…è così?

Il Marchese:Esatto. Ma c’è ancora qualcosa che forse vi stupirà ancora di più.

                                                          

Carmela:‘Ati misteri?(nel vedere che Elisa si sta appisolando,a Gennaro sorridente dice):Di …all’alpino(che sarebbe Federico)che la moglie si nun se’ sta attiento cade co’ mazzo nterra.

Federico:(anche lui alquanto assonnato)Chi sarebbe poi,l’alpino?

Gennaro:Voi….Mica io?

Federico:Già… dimenticavo che voi fate parte dell’esercito dei Lazzaroni.

Gennaro:Ma quale Lazzarone?Si nun  aggiù fatto  manco ‘o surdato?.Piuttosto site vvuje,ca’ cu’ chella penna in testa,sicuramente avite fatto quarcosa di grosso,quanno saglieveve e scenneveve pe’ tutte chelli muntagne.

Federico:Io salivo e scendevo le montagne?Per fare qualcosa di grosso?…Ma  cosa?

Gennaro:(sorridente)‘O strunzo…..arrete ‘a qualche siepe.

Il Marchese:(pur sorridente senza farsi notare a tale battuta, riprende il discorso di prima)Dicevo…che durante questa vostra permanenza,avrete anche la possibilità di vincere…qualcosa di molto importante.

Pippo:irrisorio)Qualche premio speciale,quando giocheremo a tombola?...

Fabio:Oppure una lotteria,fatta appunto per l’occasione?

Il Marchese:Non si tratta di una lotteria,anche se…trovarsi già qui è stato per voi come vincere un terno al lotto. Infatti,essere pescati tra 50 milioni di persone… è o non è una fortuna?(nel frattempo sia Dante che Tobia lasciano la sala)

Gennaro:Io non sono d’accordo.

Il Marchese:E per quale motivo?

Gennaro:Vi sembra mai possibile pe’ ‘nu pesce ritenersi fortunato…doppo essere stato pescato?

Il Marchese:(sorriso accattivante)Lei è Gennaro Sfogliatiello vero?

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Gennaro:Si…napoletano…nel territorio Italiano.

Federico:Allora non vi sentite Italiano?

                                                               

Gennaro:Non è che sono io che non mi sento Italiano,siete voi che da Roma all’in su…non volete capire che  anch’io sono Italiano…E se sono Italiano,lo dovete dire sempre,non solo quanno ve’ fa comodo.Non so se mi sono spiegato bene?

Giorgio: (sorridente)Certo che vi siete spiegato bene…ma ora, vorremmo…speranzosi essere delucidati anche dal marchese.

Lidia:Se continuiamo ad interromperlo,sarà molto difficile avere delle spiegazioni(al marchese)…dico bene?

Il Marchese:(per niente insofferente,riprende il discorso)Dicevo…(intanto rientrano di nuovo nella sala Dante e Tobia,hanno nelle braccia un burattino di legno,che sistemano poi in un angolo)…bene…ecco vi presento…

Carmela:(nel vedere il burattino)Nun sarà mica pure chiste… n’atu ospite?

Giorgio:(con ironia)Perché…chi lo dice?perchè non lo può essere?

Federico:Ma se è di legno?

Rosalia:Meglio così…almeno non parla.

Bianca:Appunto…così evita di dire tanta fesserie.

Carmela:(sapendo che Bianca si riferisce a lei)Però vedo…che è vestito,cosa che non può dire qualcun altra qui dentro.

Fabio:Adesso non iniziamo un'altra volta…(sempre con quel suo napoletano smorzato)cu’ …’sti tarantelle….cerchiamo di smetterla.

Lidia:Infatti,siamo ospiti qui dentro e cerchiamo di comportarci come tali.

Il Marchese:(dopo un breve cenno ai due servitori,riprende di nuovo il suo discorso)Ecco…dicevo che….(nel far cenno verso il  burattino)…questo è Giogiò. Come vedete si tratta di un burattino di legno…ma che però nasconde  in sé,un grande è inestimabile valore.(brusio nella sala)Cosa che però,non si vede all’apparenza… ma che  effettivamente  c’è.

Giorgio:Non vorrei essere di nuovo scortese…ma…

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Dante:(intervenendo con sollecitazione)Se gli date il tempo di concludere,vedrete che il marchese sarà più che esaustivo

Il Marchese:(di botto)Bene…io darò al primo di voi che farà sorridere Giogiò…due milioni di euro…pari a quattro miliardi delle vecchie lire!(sconcerto tra gli ospiti,per quelle parole appena sentite)

 

Fabio:(il primo a riprendersi dallo shock)Ma state scherzando vero?

Il Marchese:(sempre con la stessa flemma)Mai stato più serio come in questo momento.(nel frattempo Tobia lascia la sala)

Federico:Ed è una cosa seria per voi…dire queste cose?

Il Marchese:Perché cosa ho detto di male?.

Lidia:Niente.Solo…fare sorridere un pupazzo?

Pippo:E per giunto anche di legno.

Bianca:Non vi sembra che stiate esagerando?

Rosalia:Passi per l’invito.

Elisa:(da poco destatosi)Ma questo è il colmo.

Federico:Non siamo mica scemi?

Gennaro:Questo(a Federico)a riguardo voi…non lo sappiamo ancora…per il resto,sono d’accordo anch’io,con tutti gli altri.

Carmela:‘U Madonna?!Ma vvuje nce pensate?Si ‘o dicimmo ‘a quarcuruno ‘stu fatto?Chille sicuramente nce piglieranno pe’ pazzi!

Il Marchese:(nel comprendere subito)E ciò che effettivamente state pensando di me…vero?Che sono un pazzo?Ma vi tolgo subito questo pensiero.Non lo sono e non lo sono mai stato.Ci credete o no…eppure questo burattino è in grado di sorridere…basta solo trovare la formula giusta.(contemporaneamente estrae dalle tasche una busta)Ecco questo è l’assegno di due milioni di Euro…con il documento notarile che attesta quando segue…(nel porgerlo a Dante)

Dante:(che inizia a leggere)...Io Giovanni Crispino Delli Colli… marchese di Elvassorato e di Brennuta,gran maestro in armi e cavaliere della Santa Croce,

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sottoscrivo di mio pugno,davanti al dott. Eugenio Parlottato,notaio di Cacciavillo,che chiunque di questi qui presenti…mie graditissimi ospiti,riusciranno… (una piccola postilla)badate bene….stando all’altezza minima di quattro metri e senza usare                                                              

né vernice e né  qualunque forma di utensili …a far sorridere,anche se per un breve istante,il suddetto Giogiò….sarà latore di questo assegno….in fede Giovanni Crispino Delli Colli.

Giorgio:(con ironia)Come sento,ci sono anche delle regole da rispettare.

Federico:Ma è assurdo.

Bianca:(a Fabio)Sara meglio che ce la squagliamo.

Fabio:E dove?Già te l’ho detto…che l’unico posto che siamo al sicuro è quì.Stai calma,cerca solo di non agitarti.

Dante:(prende nel frattempo di nuovo la parola il maggiordomo)Voglio solo avvisarvi a nome del marchese,che non è obbligatorio partecipare a questa gara.

Il Marchese:E che sarete lo stesso miei ospiti graditi.Nello stesso tempo,però…permettetemi di fare quest’ultimo appello.Il quale non è altro,che un piccolo suggerimento.Che vi costa infondo…provarci?O fare un piccolo tentativo?Io credo niente?Quindi,io direi pure senza impegno provateci,può darsi…che senza neanche saperlo,alla fine possiate riuscirci.

Gennaro:Cu’ sta sciorta ca’ tenco.

Carmela:(a Gennaro)Ata ca’ ridere,saresti capace di farlo piangere,(poi a Dante) come avevate detto che si chiama?

Dante:Giogiò.

Pippo:(al marchese)Vi ricorda qualcuno?

                                                               

Il Marchese:Si… un mio lontano parente,morto quasi cento anni fa…era giovanissimo.

Gennaro:(con ingenuità)Ed era tale e quale ‘a chisto?(sarebbe il burattino)

Carmela: (notando l’espressione per niente soddisfatta del marchese,riprende il marito)Gennà’…ogni tanto sta vocca sarebbe bene ca’ tenisse chiuse,accussì eviti  e fa certi figure.

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Gennaro:Pecchè aggiù ditto quarche fesseria?

Carmela:No…’a fatto sulo ‘na figura ‘e merde.

                                                              

Pippo:(curioso)Dicevate che questo vostro avo,morì giovanissimo.

Rosalia:Ma come?

Il Marchese:Di spavento.

Bianca:Di spavento?

Gennaro:Sicuramente incontrò dint’ ‘oscuro quarche avo di Tobia.

Linda:(fingendo di non aver sentito Gennaro,continua anche lei nel meravigliarsi)Non posso credere…e mai possibile morire di spavento?

Il Marchese:Si proprio cosi.Lui soffriva sin dalla nascita di sonnambulismo .

Carmela:Era quindi ‘nu sunnambulo?

Fabio:Quelli che la notte…se ne vanno in giro senza saperlo?

Il Marchese:Effettivamente si. Poi una notte,non si sa come…fu destato da un servo…e…(ecco all’improvviso precipitarsi come una furia Tobia)

Tobia Ombra: (con affanno al marchese)E’ Scappato!…E’ scappato!

Il Marchese:(avvilito)Di nuovo…ma come è possibile?!

Tobia Ombra:Eppure…c’è riuscito!

Dante:Chissà…come diavolo avrà fatto?

(e nel mentre il marchese con Dante e Ombra con passo svelto lasciano la sala,facendo rimanere gli ospiti del tutto esterrefatti)

Gennaro:(gli viene quasi spontanee dire):Chiste è proprio ‘nu manicomio!

Federico:(capisce una cosa per un'altra)E adesso che centra S.Antonio?

Gennaro:Ma quale S.Antonio…e San Gennaro!(gridandogli nelle orecchie)Don Federì’’na cosa è certa…ca’ nnuje ca’ dinto stammo cumbinate proprio male!

Fine primo atto

     

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                                  Dal Marchese

Atto secondo                    

Sono passati alcuni giorni dall’arrivo degli ospiti,i quali spendono il loro tempo in  diverse occupazioni…sebbene abbiano in comune lo stesso pensiero:quello di far sorridere il burattino. 

Si…proprio così,quello che sembrava una presa in giro è diventato il problema principale da risolvere al più presto possibile.

Ma cosa è successo…insomma?Da far cambiare idea in così poco tempo?Niente di particolare…solo la certezza dell’esistenza del considerevole premio messo in palio.

Tale sicurezza è venuta dopo la fugace visita fatta dal notaio Parlottato,che assicurava di persona la reale consistenza del suddetto premio.

Da questo momento si è scatenato subito…anche se solo con il pensiero…una vera caccia al tesoro.

Una caccia badate bene,fatta di nascosto,poiché…ancora tra di loro gli ospiti fingono di  ostentare sempre  gli stessi pregiudizi,avuti nel momento in cui il marchese ha dato inizio a questa improponibile gara. Infatti,nel chiuso delle loro stanze,ognuno di loro si sta adoperando su come   poter far sorridere il burattino.

Sulla scena intanto,al centro del grande salone c’è Dante,in un angolo ben visibile invece è posto il burattino. Il maggiordomo  va in cerca di qualcosa che non trova.

Dante: Eppure…l’avevo tra le mani…chissà dove sarà finito?(ma proprio in quel momento fa il suo ingresso Tobia)

Tobia Ombra:(che ha tra le mani un berretto color verde)Eccolo qua…l’ho trovato strada facendo nel corridoio.

Dante:(sollevato)Menomale…su dammi qua,che  glielo  metto in testa..(dopo aver messo il berretto in testa a Giogiò,più che soddisfatto dice):Così ha l’aria meno triste… non ti sembra?

Tobia Ombra:Speriamo che per lui sia questo l’anno buono,che finalmente qualcuno degli ospiti…lo faccia contento.

                                                        

                                                              29

Dante:Vuoi dire sorridere?

Tobia Ombra:Perché non è la stessa cosa?               

Federico:(entrando quasi di sorpresa)Caspita!?...Allora ci credete anche voi?(poi nel vedere il berrettino in testa al burattino)Avete fatto proprio bene a coprirgli la testa,qui dentro fa un freddo boia…br…br…br… Certo,penso che non sia una cosa tanto facile per voi,stare chiusi qui dentro. Sarei proprio curioso di sapere quando non ci sono gli ospiti,come trascorrete le giornate.

Dante:(conoscendone la sordità alza la voce)Come le passano tutti.

Federico:E cioè?

Tobia Ombra:A non accorgerci…che passano.

Federico:E come fate?

Dante:(sorridente)Non ci pensiamo.

Federico:(nel mentre Tobia si allontana dalla stanza)Una cosa è certa ….questo palazzo così grande…è impressionante.

Dante:Non ditemi che vi mette paura?

Federico:Ora che siamo in tanti non tanto,ma se dovessi rimanere solo…confesso che ne avrei,ed anche abbastanza.

Dante:Eppure,non bisognerebbe avere paura dei muri,specialmente alla vostra età…posso capire un bambino.

Federico:Caro mio,la paura non ha età,lascia che te lo dica io che ho una certa esperienza,non sai nel mio lavoro quante volte me la sono sentita addosso.

Dante:Capisco,ma molte delle volte uno ha paura,perché non ha la coscienza a posto.

Federico:(sorrisetto amaro)Beh…adesso veramente non vi capisco?..Cosa centra la coscienza…con questo palazzo?

Tobia Ombra:(nel rientrare)I muri…i muri.

                                                                30

Federico:I muli?

Dante:I muri,non i muli,sono loro quelli che parlano,che ascoltano e quindi…dopo…

Tobia Ombra:(alza la voce anche lui)…Se non hai la coscienza apposto…ti mettono paura.

Federico:Ma su non fatemi ridere…i muri che parlano?…Che ascoltano?

Dante:Non ci credete vero?…Ma è così.

Federico:Ci risiamo?E’ la stessa cosa di come fare ridere questo burattino.A proposito?Voi due certamente sarete al corrente di come  fare per riuscirci.

Tobia Ombra:Magari lo conoscessi?Avrei risolto anch’io… i miei piccoli problemi.Ma quest’anno se autorizzato,ci metterò tutto del mio per riuscirci.

Federico:(incredulo da questo parlare,si lascia appena sussurrare):Cosa significa “se  autorizzato?”

Dante:E che ci sono anni che il marchese…ce lo permette ed altri no.

Federico:Ma ditemi…siete voi normale?O sono io scemo?

Tobia Ombra:Noi crediamo di essere normali.

Federico:.E quindi…io sarei il fesso è così?

Dante:Se lo dite voi?

Federico:Io intanto,non ho mai sentito che un fesso dice…di essere fesso.

Tobia Ombra:Non l’aver sentito,ma l’aver detto,non è che poi…cambia molto.

Federico:(indignato)Basta così!E’ meglio che me ne vada…se no oltre ad essere a passare per fesso…divento di sicuro matto!(detto ciò sbatte la porta e se ne va)

Dante:(rimasto solo con Tobia )Notizia del marchese?

Tobia Ombra:Niente di niente…sempre la solita storia.

                                                            31

Dante:Altro che storia?…Io penso che per il nostro padrone sia  veramente una tragedia.(ma ecco entrare nella sala Giorgio con la moglie Linda)

Giorgio:(ai due servitori)Una tragedia?...A cosa vi riferite?

Dante:(mentendo)Ah si…al signor Bicchiotti.

Tobia Ombra:(non di meno)Per noi è veramente una bella palla ai piedi.

Linda:E’ vero te lo ritrovi sempre davanti. E poi,con quella sua frenetica curiosità,certe volte…vi sono sincera,ti mette anche in difficoltà.

Giorgio:E l’età. L’uomo infatti,più invecchia e più diventa…

Carmela:(entrando)Insopportabile.Uno accussì era la buon’anima di mio nonno.’Nu cacabrello internazionale…(ma visto che nessuno ha capito la parola cacabrello,lei la ripete in italiano)….pardon…volevo dire rompiscatole.

Giorgio:(sorridente)Bene,infatti così si capisce meglio. Anche se,si potrebbe dire,che so?...  più realisticamente…

Carmela:‘Nu cacacazzo!(breve sussulto scandalistico nella stanza)

Dante:(cambiando discorso)Sono al corrente che state facendo degli esperimenti per far sorridere Giogiò…Bravi continuate così.

Tobia Ombra:(accodandosi e con quella sua aria funerea,sommessamente dice):Vedrete…vedrete…che poi,ce la farete.(detto ciò,i due servi lasciano la sala)

Carmela:(una volta uscita i due)A proposito…a che punto state?

Linda:Io ancora alla partenza,mio marito invece già si è prodigato in un paio di esperimenti,ma senza ottenere nulla.Infatti,se guardate il burattino,vi sembrerà ancora più triste del solito.

Carmela :(a Giorgio,dopo una breve riflessione)Non gli avrete fatto mica una puntura…’a ‘stu puvuriello?

Giorgio:(sorridente)Più di una puntura ci vorrebbe un pennello.

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Carmela:Ho capito,avite pensato ‘e nce pittà ‘o musso?

Linda:Si,ma non è possibile,per vie delle regole. E voi  invece?

Carmela:Stavamo quasi per andare…all’ospedale.

Giorgio:(più che sorpreso)All’ospedale?

Carmela:Si…proprio per far sorridere ‘stu coso.

Linda:(preoccupata)Volete essere più precisa?

Giorgio:Cosa insomma vi è capitato?

Carmela:Ma come si fa ad essere così scemi?

Giorgio:(sottile) Che c’entra adesso(volutamente lo dice in dialetto napoletano)…la vostra scemitaggine… (nel volere sentire il parere della donna)…  si dice così?...Con l’ospedale?

Carmela:(a Giorgio,senza peli sulla lingua)Mò’ nun ve’ pigliate ‘a pizzicata pure vvuje…ca’ nnuje nun simme fessi!(poi,inizia a spiegare la sua vicende)Dicevo che,a  chillu intelligentone di mio marito…appunto,pe’ fa ridere ‘a  ‘’questo’’,gli è venuto in testa una brillante idea…Indovinate  cosa?

Linda:Non gli avrà mica raccontato una barzelletta?

Carmela:E chille chiste mica sente?

Giorgio:Ma neanche vede.

Carmela:Appunto,mi domando come si fa per farlo ridere?E’ invece mio marito,caparbio e capatosta,voleva riuscirci manipolando degli specchi.

Giorgio:(pensieroso)Gli specchi?Già non ci avevo pensato?E come è andata?

Carmela:Come poteva andare?Male!Alla fine è caduto ‘nu  specchio e per poco non ci rimetteva anche una mano.

Giorgio:Si è ferito?Perchè non mi avete chiamato?

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Carmela:Solo ‘na piccola squessa ncopp’ ‘a mano.(li tranquillizza)Ma niente di grave.

Linda:Sia ringraziato il Signore.

Rosalia:(entrando,insieme al marito,il quale non la lascia mai sola)Oggi…e sempre.

Pippo:Ci sono novità?

Giorgio:Da parte nostra niente…da voi?

Pippo:Lo stesso.Però una cosa che ho notato e credo che anche  a voi  non è sfuggita…è l’assenza del marchese.

Linda:Infatti,manca proprio da quella sera in cui siamo arrivati.

Pippo:(diffidente)Mi sa…che  la faccende inizia a puzzare.

Carmela: Mai come feteva sta stanza aiere sera.

Rosalia:Ha già…Federico.

Giorgio:Cosa centra il Bicchiotti con la puzza?

Carmela:Cosa centra?Chille l’alpino pure e’fa ridere ‘a chiste…ci ‘a fatto chiagnere ‘a nnuje?

Lidia:(curiosa)Come sarebbe?

Carmela:S’era fissato ca’ spruzzandole quarche cipolla sotto l’uocchie…Giogiò  se’ mettesse ‘a ridere?

Giorgio:Ma state scherzando?

Carmela:Scherzando?Io tenco  ‘st’uocchie ca’ dinto oscuro,fanno cchiù luce ‘e ‘nu lampadario.Proprio pecchè  sfortunatamente,me’ so’ truvato nel momento in cui l’alpino stava facendo ‘stu bello esperimento.Con il grande risultato…che oltre a non far ridere Giogiò…’a fatto invece…

Rosalia:…Piangere tutti quelli che si trovavano nella stanza.

                                                               

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Pippo:(riprendendo il discorso di prima)Io invece,mi riferivo a qualche cosa di strano che ce in questo palazzo.E’ l’assenza del marchese non fa altro,che giustificare questi miei timori.

Giorgio:Io…a proposito del marchese,ho anche provato a chiederlo alla servitù?Ma niente da fare.

Rosalia:Si vede che non lo sanno neanche  loro.

                                                           

Pippo:(sempre diffidenti) Ma io ho l’impressione,che quei due,pure se fossero al corrente di dove sia,lo stesso non lo direbbero.

Linda:Sono anch’io d’accordo.E poi,quello che più mi colpii quella sera,dovreste ricordalo anche voi,fu quella improvvisa notizia datogli da Tobia…che lo fece in gran fretta andare via.

Carmela:(sorridente,stempera la tensione con una battuta)Si vede che aveva urgente bisogno di confezionare n’atu burratino comme ‘a chisto.(intanto il  suono di una campanella avverte che è pronta la colazione)

(usciti gli ospiti dalla sala,ecco che dopo qualche minuto,entra silenziosamente una donna).

Giuditta:(sarebbe una cugina del marchese,la donna da qualche tempo è uscita di testa…nel vedere il burattino)Ah… ecco il mio caro cuginetto. (ed inizia ad abbracciarlo)Finalmente  siamo soli?Mamma mia come sei pallido?Chissà cosa ti hanno fatto questi mascalzoni?...Ma se li pesco?!Li faccio diventare tutti come te!

Gennaro:(entrando…e del tutto ignaro della  grave situazione mentale,che versa la donna,sorridente gli dice):Nun ve’ sembra…n’esagerazione?Chille già sulo ‘’chiste’’ ce sta purtanno all’esasperazione,figuramece se in circolazione ce ne fossero ancora  degli altri?.

Giuditta:(nel vederlo)Signor conte?!

Gennaro:(si gira attorno e non vedendo nessuno)Scusate…ma io non vedo nessuno… nè tantomeno un conte?

Giuditta:(nell’insistere)Signor conte!...Smettetela di fare l’imbecille?!So perfettamente dove volete arrivare…su dite?...Parlate pure?

                                                               

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Gennaro:(tra di se)Ma ‘sta pazza chi è? (poi nel vederla agitarsi sempre di più)…Si…ma cosa devo dire?

Giuditta:Bravo!...Adesso fate finta anche di non saperlo?Ebbene ve la ricordo io.La questione riguarda il duca di Pazzavilla Del Costato. Si quella fetentissima carogna…che poi è anche  il vostro più caro amico.

Gennaro:(cercando in qualche modo di togliersi da questa situazione)Vedete che vi state confondendo?Io non conosco nessuno Puzzavilla…Io sono…

Giuditta:Pazzavilla…signor conte!Che fate adesso?Mi volete anche sfottere?Non sono mica cieca?...E smettetela di fare lo stronzo!

Gennaro:Chi io?

Giuditta:(nel farsi una risatina ironica)E chi altro signor conte…se non voi. Del resto in questa stanza non vedo altre persone.

                                                             

Gennaro:(inizia a rendersi conto e tra se dice):Ma allora chesta è pazza overamente?(va in tensione)Mamma mia e mo’ comme ‘a metto nomme?Chesta se’ sta pure avvicinnano.(dopodichè, si rivolge alla donna)Signora duchessa…

Giuditta:(nel mentre più si avvicina)Prego…marchesa.

Gennaro:E’ vero…quello il duca di Pazza….(titubante) …comme …(non si ricorda il nome)cagno se’ chiama?

Giuditta:Leonida Pazzavilla!

Gennaro:(tutto di un fiato)E’ veramente… n’omme ‘e ‘merde!

Giuditta:(non conoscendo il dialetto napoletano)Non capisco?Cosa intendete dire?

Gennaro:(che non se la cava bene in queste traduzione)E’ n’omme ‘e pupù…(non vedendola soddisfatta)…diciamo un uomo di niente!

Giuditta:Bravo!Adesso si che si comincia a ragionare.Era questo che mi premeva sentirvi dire.A questo punto,non vi resta che fissare  la data del duello.

Gennaro:Duello?...E con  chi?

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Giuditta:Ma come con chì?...Con  il  Pazzavilla!…A voi dunque l’onore di lavare l’onta dell’ignobile tradimento,tramata alle spalle della mia famiglia!…A voi conte(nel togliere una antica spada dal muro)…la spada della vendetta…e che sia intrisa del sangue del nemico!(poi avvicinandosi al burattino)Finalmente è arrivata l’ora che tutti aspettavamo,tra poco vedrai…sorriderai anche tu!

Gennaro:(solo a sentire queste ultime parole)’U Mamma do’ Carmine!..Addò simmo capitate?!.Pure  ‘a marchesa vo’ fa ridera ‘a chiste?!(ma intanto,ecco entrare Dante nella  stanza e il napoletano tira un sospiro di sollievo)

Dante:(entrando…e vedendo la marchesa)Finalmente vi ho trovato,non sapevamo più dove cercarvi….Su adesso venite con me che il signor…(nel far riferimento a Gennaro)

Giuditta:(si lascia condurre tranquillamente)…Conte…già sa quello che deve fare.

Dante:(strizzando l’occhio a Gennaro)Ho capito,il solito duello con il duca.(sempre recitando)Stavolta però caro conte vi vogliamo vincitore.

Giuditta:(prima di lasciare la stanza insieme a Dante,si lascia sussurrare):E possibilmente,di portarmi in un bel gran cesto…la testa  decapitata,di quel farabutto di Leonida.

Gennaro:(rimasto solo,non si capacita ancora)’Na pazza!?...’Na pazza ca’ dinto?...E nò!?...Io mò’ me’ faccio ‘e valigie ‘e me’ ne vaco!E’ assurdo rimanere qui dentro.Che aspetto che se’ piglià ‘na vermecata Carmela…e buonanotte e sunature!No!No!Qui non ci rimango più neanche per un minuto!(ma ecco entrare Tobia,in compagnia di Fabio e di Bianca)

Tobia Ombra:(nel vedere il viso ancora stravolto di Gennaro) Sicuramente avete visto la marchesa…vero?

Gennaro:(ancora sotto shock)Ma allora è veramente ‘na marchesa…chella pazza scatenata?

Tobia Ombra:(mentre assistano allibito Fabio e Bianca)Si…ma non è pazza e sola un po’ esaurita.

Gennaro:Esaurito sarò io,no lei.Pecchè ‘a marchese pe’ me è  ‘na pazza originale!

Bianca:Ma di chi state parlando?

Tobia Ombra:Della marchesa Giuditta,cugina di primo grado del marchese.

                                                                

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Fabio:E abita anche lei qui?

Tobia Ombra:No. Lei ha la sua dimora in un paese qui vicino Calatadelvino.Ma  dato che vive sola,viene spesso a trovarci.

Bianca:Sola sola?

Tobia Ombra:Sola proprio no…ha  la servitù che l’accudisce.E poi, in questo stato come farebbe?

Gennaro:E quello che dico io.Chelle pe’ poco nun me’ faceva venì ‘na cosa.

Bianca:(a Gennaro,non capendo quello che lui dice)Ma è proprio così difficile per voi…parlare in Italiano?

Gennaro:(tra di se)Nun bastava ‘a pazza,mo’ nce vuleva pure chesta? (con sorrisetto ironico)Nun è che troppo difficile parlare in Italiano è ca’ pe’ me’ e cchiù comodo,parlare in napoletano.Bene,visto ca’ oggi già tenco  ‘a fa n’atu duello,sarà meglio ca’ me’ ‘ne vaco,primma ca’ me’ se’ mpone ‘e ne’ fa quarcurun’ato!Pe’ tramente vado a fare colazione(sbagliando volutamente)anchoio…(rivolto a Bianca)…si dice così?....Se no va a finire che trovo solo le tozzole?

Bianca:(scostante) E che sono queste …tozzole?...Topi?

Gennaro:(senza farsi pregare più di tanto,raggirando le parole dice):..Ma no!? Non  sono le zoccole come voi…(trattenendo volutamente la parola successiva)pensate,ma sono piccole rimanenze di pane.(detto ciò e dopo aver accarezzato per un po’ il burattino,lascia la stanza)

Bianca:(appena uscito Gennaro,si scaglia con impeto verso Fabio)Ma non hai sentito come mi ha chiamato?Zoccola!

Tobia Ombra:(prima che intervenga Fabio)Voi…Ma no?E che si è espresso male,ntendeva dire tozzole…tozzole di pane.

Bianca:(ad Tobia)Che fate adesso?Vi mettete anche voi dalla parte di quei sudicioni?Non sarete anche voi …uno di loro?

Tobia Ombra:Calma…state calma,che nessuno vi ha offeso. Piuttosto siete voi che a volte,andate oltre il dovuto. A riguardo poi,del sottoscritto,sapere o no la mia origine

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resta una cosa superficiale. L’importante è l’essere educato,rispettoso…. e nello stesso tempo onesto,prima con te stesso e poi con gli altri. Se sei così,puoi anche abitare in una caverna,senza avere nessuna vergogna!

                                                                

Fabio:(anche lui riprende la donna)Ecco hai visto?!E poi dici che non è vero?Non ti rendi conto che sei tu che esageri. Devi capire che qui nessuno ti ha mancato di rispetto…e penso che,anche in  quest’ultimo episodio hai frainteso. Adesso però andiamocene fuori…un po’ d’aria fresca non può che farti bene.

                                                                

Bianca:(seppure ancora incavolata,segue il consiglio dell’uomo)Ma si….forse e meglio,ne approfitterò anche per fare qualche compera.

Tobia Ombra:(rimasto solo,una volta uscite i due amanti,inizia a dialogare con il burattino)ah caro Giogiò…com’è dura la vita.Specialmente per noi poveri servitore.Hai visto?Qui nessuno è contento,ma è tutta l’umanità che non è felice.Guerre,povertà…intrighi,gelosie,potere,desolazioni…e mi fermo qui.Chissà dove andremo a finire?A volte sai,quasi t’invidio,infatti…chi è meglio di te…non vedi,non senti e non parli.(ma ecco entrare Elisa,che con quel suo grave problema di vista, per poco non inciampa)

Elisa:(aiutato da Tobia a  fatica entra nella sala)E’ l’unica cosa che dovrebbe fare …quella di sorridere,neanche questo è in grado di fare.

Tobia Ombra:E mica e colpa sua?Dovete essere voi  a metterlo in condizione di farlo.

Elisa:(stupita)Ma lo dite veramente…o state scherzando?

Tobia Ombra:Scherzando?Sono cose queste da prendere per burle?

Elisa:(nel avvicinarsi al burattino)Un burattino di legno,da dover far sorridere?Mica è uno scherzo?E’ da ricovero mentale urgente!Senza passare neanche per il pronto soccorso!

Tobia Ombra:Ma intanto,vostro marito ci sta provando?

Elisa:Appunto…è così che me lo state avviando al manicomio.A proposito l’avete visto?

Tobia Ombra:Si qualche mezz’oretta fa,era per i corridoi. Cercava una corda di almeno quattro metri,mi sembra che Dante poi,gliel’ abbia  procurata.

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Elisa:Ho santo Iddio!…E cosa doveva fare con questa corda?(inizia con il preoccuparsi)Non avrà mica pensato di suicidarsi?

Tobia Ombra:(subito la rassicura)Ma no…era per il burattino.

                                                               

Elisa:Voleva impiccarlo?

Tobia Ombra:No…ma farlo sorridere.

Elisa:(passategli la tensione)Con una corda?Ho capito…voleva fare Tarzan nella jungla…e magari questo(in riferimento al burattino)…vedendolo,sarebbe scoppiato a ridere.(nell’andarsene dalla stanza)Cose dell’altro mondo…guarda alla mia età a cosa devo assistere?!

Tobia Ombra:(uscendo insieme con lei)E come  avrebbe fatto Tarzan vostro marito qui dentro,se non ci sono alberi?

Elisa:(sorridente con ironia)Testardo com’è… si sarebbe appeso di sicuro a qualche lampadario.Ora sarà meglio però che lo vada a cercare,prima che si inventi qualche altra bella cosa.(detto ciò i due escono)

(per qualche istante la stanza rimane deserta,poi all’improvviso un ombra quasi furtiva scivola tra essa,mentre contemporaneamente entra nella stanza Federico)

Federico:(con nelle mani la corda da prima menzionato)Voi?(riferendosi alla figura che gli è davanti)Voi?…Quindi siete tornato?

Il Marchese Adolfo:(si tratta del fratello gemello di Giovanni,da tempo malato di mente,ad alta voce a Federico dice):Da dove dovevo tornare? (Giovanni in questo periodo festivo,l’aveva affidato in custodia ad alcuni  amici,ma questi era riuscito a scappare)

Federico:(scambiandolo per Giovanni)Ma come signor marchese…vi siete dimenticato?

Il Marchese Adolfo: (sempre a voce alta)Io non sono il marchese che pensate!

Federico:Ma io non lo penso…vi vedo.

Il Marchese Adolfo:(con rabbia)Ma insomma…cosa ci fate qui in casa mia?!

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Federico:( incredulo)Cosa facciamo noi qui?Ma se ci avete invitati voi…e per giunta avete messo anche un premio per far ridere…a questo.(il burattino)

Il Marchese:Cooooossssssa!!!...Io messo un premio per far ridere questo coso?Ma per chi mi avete preso per un pazzo?!

Pippo:(entrando con Rosalia)Ed era proprio questo che pensavamo.(a Federico e alla moglie)Avete visto che era tutto una presa in giro?

Rosalia:(nel voler  far intendere al marchese,che si è liberato dagli impegni) Bene…l’importante e che adesso vi siete liberato.

Il Marchese Adolfo:(invece,pensa che lei si riferisca alla sua prigionia)Come l’avete saputo…che sono riuscito a liberarmi solo adesso?

Pippo:(non fa altro che aumentare l’equivoco)Perché prima…per non venire,dovevate per forza essere prigioniero di qualcuno?

Il Marchese Adolfo:Già…prigioniero?Legato…com’ero.Non mi è restato che fuggire da quella turbe,di autentici farabutti!Ed eccomi qui! Finalmente nella mia casa…dove ho l’affetto dei miei…

Federico:...Bravi servitori.

Rosalia:I quali non fanno altro che parlare bene di voi.

Il Marchese Adolfo:Ma …a chi vi riferite?

Pippo:A Dante…e a Tobia…i vostri fedeli servitori.

Il Marchese Adolfo:Ma quali fedeli servitori?Quei due sono due spioni.…Non vi fidate mai di loro.Sono viscidi come i peggiori serpenti,specialmente quello che porta il nastrino sulla spalla destra.(detto ciò,in tutta fretta lascia la stanza)

(una volta uscito Adolfo,ecco precipitarsi nella sala come un forsennato Dante)     

Dante:(d’impeto)L’avete visto?

Federico:(nel credere che si riferisce al marchese Giovanni)Il marchese?…Si…è appena uscito.

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Dante:Come stava?

                                                                 

Rosalia:Normale…abbastanza bene.

Dante:Vi ha detto qualcosa?

Pippo:(titubante)Più o meno…non è che ha poi fatto un bel quadro di voi,anzi…

Federico:…Non ha risparmiato neanche il vostro collega.

Dante:(nel credere che si riferiscono ad Adolfo)Lo so…ci odia.Ma noi non facciamo altro che il nostro dovere.Bene,adesso devo andare,devo cercare di trovarlo al più presto possibile…perché se non lo trovo  subito,può anche succedere qualche guaio.(uscito il maggiordomo,i tre stanno tentando di riordinare le idee,quando vedono precipitarsi nella stanza,una agitatissima  Lidia)

Lidia:(tutto di un fiato)C’è una pazza nei corridoi…che afferma di essere una marchese!

Rosalia:Vedete che avete sbagliato,sicuramente era il marchese.

Pippo:Infatti è appena uscito da qui.

Lidia:Il marchese vestito da donna?

Federico:Con questi tempi che corrono,non c’è più niente da meravigliarsi.(non termina neanche la frase,che ecco entrare nella stanza come una furia Giuditta)

Lidia:(nel vederla)Eccola…e lei! (e nello stesso tempo fugge via)

Giuditta:(appena entrata,si scaglia subito contro il mal capitato Federico)Duca di Pazzavilla!Vedo che sei riuscito a sfuggire anche alla lame del conte Falletti!…Ma non riuscirai a farla franca alla sottoscritta!Finalmente è arrivato l’ora di farti pagare tutti i tuoi misfatti!

Federico:(più che sorpreso,riesce appena a sussurrare )Ma cosa vuole costei?

Pippo:(insieme alla moglie,cerca di calmare la donna)Non è  mica questo,il modo di comportasi di una signora?

Giuditta:(a Pippo)Villano…come ti permetti?Toglimi subito le mani da dosso!

Rosalia:Ma questa è pazza veramente?

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Tobia Ombra:(entrando)Solo un po’ esaurita.

Federico:(sconvolto)Ma chi è?

Giuditta:Come chi sono?Gottardo…non ti rammenti  più di me?

Tobia Ombra:(a Federico…fingendo)Ma come non si ricorda?E la marchesa Giuditta di Calatadelvino,cugina eccellentissima del nostro amato padrone.(ma ecco entrare in quel momento Gennaro con Carmela)

Giuditta:(nel vederlo)Ahh……. ecco il conte Falletti!Adesso sarà lui a prendere le mie difese.Su conte …che aspettate?Toglietemi per sempre dalla faccia della terra,questo ignobile messere!

Carmela:(prima che risponde il marito)E chest’ata addò è asciuta mò’?

Gennaro:(alla moglie)’A dinto ‘a l’uovo ‘e Pasca’.

Carmela:Ma si stammo a Natale?

Gennaro:Si vede ca’ gallinelle ca’ partorita…se’ anticipato ‘nu poco.(poi rivolta alla marchesa)Non posso!

Giuditta:Cosa vi frena?

Gennaro:La verità?(prende tempo)E’ ca’nun tenco voglia.

Giuditta:Ecco il solito napoletano sfaticato?

Gennaro:(incredulo,subito si rivolge ad Tobia)Ma chesta è ‘a marchese…che sacci io?...’O è n’ata?

Tobia Ombra:No…è lei?

Gennaro:(dubbioso)E’ si è lei…comme fa ‘a sapè che sono napoletano?

Federico:(sorridente ironicamente)Si vede che siete internazionale.E che la vostra fama arriva dovunque.

Gennaro:(alla moglie,nel minacciare Federico)Che dice?...’A piglia overamente ‘a spada e faccio chella che vuole la marchesa?

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Carmela:Penso ca’ nun vale ‘a pena…uccidere ‘stu pover’ommo!

Giuditta:Ma quale povero uomo?!Questo è il Duca di Pazzavilla!

Gennaro:E io don Chisciottie, ma’ facieme ‘o piacere!Sarebbe ora,di  finirla con questo teatrino,non vi sembra?

Rosalia:(che per tutto questo tempo s’era stata zitta ad ascoltare)E ciò che penso anch’io.

Pippo:(non di meno)E sono anch’io dello stesso parere.

Giuditta:(intanto,tenta di prendere un antico coltello dal muro)Siete tutti dei  codardi!…Non avete ancora capito che qui…o si combatte …o si muore?

Carmela:(nel veder tale tentativo della marchesa… esclama)!Què’…què’…pigliàta ‘a chesta scema!

Gennaro:Ma quale scema?...Chella è pazza?

Carmela:E allora è peggio…fermatela subito!(e ciò che fanno subito,Pippo e Tobia)

Tobia Ombra:(nel portare fuori Giuditta,gli dice):Su…marchesa,non disperate,ormai queste carogne hanno le ore contate.

Pippo:Carogne a noi?

Tobia Ombra:(dondolando la testa in segno di accomodamento)Era tanto per dire…cercate di capirmi,se no qui non si finisce più.(poi alla marchesa)Andiamo adesso a riordinare le fila,vedrete che vi rifarete alla prossima battaglia.(dopodichè lascia la stanza insieme alla donna).

(rimasti soli gli ospiti,prende la parola Pippo)

Pippo:Qui dentro…non sai se devi ridere o piangere?

Carmela:Io penso né l’una  né  tantomeno l’altra.Io direi invece,d’iniziare a preoccuparci un po’…in quando vo’ giuro… io sto iniziando ad avere paura.

Gennaro:Mettiamoci pure ca’ ‘stu marchese  …ormai e comme si fosse scumparuto….

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Carmela:…Così?…Comme si niente fosse?Senza farse cchiù vedè!

Rosalia:E invece noi l’abbiamo appena visto.

Carmela:(più che meravigliata)Veramente?E cosa vi ha detto?

Pippo:Se solo vi dicessimo ciò che gli è appena uscito dalla bocca,ci prendereste per pazzi.

Gennaro:Pecché in giro nce sta ancora qualcuno… ca’  tena quarche dubbi?

Carmela:Che non lo siamo?Infatti,solo dei pazzi come noi,putevene venì ca’ dinto! (rivolto a Pippo)Quindi…siete in regola…putite parlà!

Rosalia:Parlà?…Quello,il marchese ha sparlato male di tutti. Dai servi fino a questo povero…burattino.

Carmela:(sorridente) Pure cu’ chest’anima nnucente sa’ pigliata?

Pippo:A dire il vero,a me e sembrato molto,ma molto diverso,da quando lo visto la prima volta.

Rosalia:Infatti,sembrava un altro.

Gennaro:E adesso dove è andato?

Pippo:(deciso)Sarà sicuramente in giro per il palazzo.Ma a questo punto,a noi non è che interesse più di tanto,ormai abbiamo deciso di fare le valige.

Carmela:Ve ne volete andare?

Rosalia:Ed anche in gran fretta. Voi invece?

Carmela:Aspettiamo ancora qualche giorno,il tempo necessario che mio marito si s’inventa un altro dei suoi magici esperimenti.

Pippo:(a Gennaro)Sempre convinto di riuscirci vero?

Gennaro:C’aggià fa?Ci provo?Tenco ancora quarche idea,che più o meno…potrebbe…

Pippo:Bene,noi vi auguriamo di cuore di riuscirci.

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Rosalia:(nel momento in cui stanno per andarsene)Ma il nostro augurio però più bello e per il vostro bimbo che deve nascere.(dopo aver scambiato reciprocamente saluti e abbracci,i due giovini sposi siciliani lasciano la stanza)

Gennaro:(nel frattempo si è avvicinato al burattino)Vedrai che tanto giro e rigiro che alla fine…pure t’aggia fa ridere.(non termina la frase che,ecco entrare nella stanza Giovanni Crispino Delli Colle) 

Il Marchese Giovanni: Bravo!…E’ così che si deve fare,vedrete che  continuando di questo passo…ce la farete.

Gennaro:(alquanto frastornato)Quindi possiamo continuare?

Il Marchese Giovanni:Certamente.

Carmela:Ma …se ci avevano appena detto che…

Il Marchese Giovanni:(equivocando)…E vero a volte…uno si fa prendere dallo sconforto …Ma se si è forte,si può superare ogni momento negativo.Vedo con piacere,che voi tutto ciò l’avete superato. Quindi,non vi resta che andare avanti e arrivare alla meta.

Gennaro:Cosa però… che non può dire  per la  marchesa Giuditta…

Il Marchese Giovanni:Poveretta. L’avete conosciuta?Ma e solo un po’ esaurita.

Carmela:(per niente convinta)E dalla cu’ ‘stu esaurimento?Signor marchè’…chella ha quarcosa in più!

Il Marchese Giovanni:Ma no…è solo impressione.

Carmela:Che fa impressione è ovvero.Ma è pure vero chello ca’ penzo io.Pecchè scusate…si  una ca’ scagna  mio marito pe’ ‘nu conte…è ‘o non è…

Il Marchese Giovanni:Non è!Perchè se tutte le persone che prendano  quotidianamente qualche svista…non possono essere …

Gennaro:Pazzi….No!?…Ma si po’ sempe ‘a stessa persona,te’  vo’ fa fa ‘o duello con l’alpino,che crede che questo,sia un suo acerrimo rivale…è ‘o non  è….quello, che ha detto mia moglie?

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Il Marchese Giovanni:(per niente convinto)Conosco da anni mia cugina…non farebbe del male ad una mosca.

Carmela:E chi dice ‘o contrario?Signor Marchè’ ca’ nun se mai parlato de’ mosche…ca’ se’ parla ‘e accirrere ‘a ggente!

Gennaro:E l’alpino pure si mi è ‘nu poco antipatico,sempe è ‘nu cristiano se’ tratta?...Non è così?

Il Marchese Giovanni:(nel difendere ad ogni costo Giuditta)Capisco,ma nello stesso tempo,comprendo anche mia cugina.(sottovoce)Accontentatela,uccidete pure l’alpino.

Gennaro:(stravolto)Lo dite da marchese…’o da…

Il Marchese Giovanni:Da una persona normale.

Carmela:(anche lei sconvolta)Fare uccidere una persona …per voi è normale?

Il Marchese:(sorridente)Ma cosa avete capito?Io lo dicevo di farlo immaginariamente,in modo da farlo credere a Giuditta,così lei poi, si tranquillizza.

Gennaro:(sollevato)Menomale!Pe’ ‘nu mumento aggiu pensato,che voi lo diceste overamente.

Il ;marchese Giovanni:(lo tranquillizza)Veramente avevate pensato a  tutto ciò?Mi facevate un tipo di questo genere?Avrò di sicuro,anch’io i miei difetti,ma non arriverei  mai ad emettere codeste sentenze,vuoi per coscienza,che per intelletto.(cambiando discorso) A proposito …..La  permanenza,nella mia casa è di vostra gradimento?

Carmela:Su questo non ci possiamo proprio lamentare. Siamo sempre serviti a puntino.La vostra servitù è veramente eccezionale.

Gennaro:(nel ricordare quello che gli aveva detto Pippo)Anche se voi a volte…non né siete contento.

Il Marchese Giovanni: (di nuovo equivocando)Sa…a volte per forza,devi fare la voce grossa…se no quelli…

Carmela: (sorridente)…Se pigliano ‘a mano cu’ tutto ‘o dito.

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Il Marchese Giovanni: Esatto. A proposito della servitù,ancora devo vedere né Dante e né Tobia,sarà bene che li vada a cercare,devono mettermi  al corrente di una certa situazione. Voi intanto…andate avanti con i vostri esperimenti,senza rassegnarvi.(detto ciò,sorridente,lascia la stanza)

Gennaro:(uscito il marchese,subito si rivolge alla moglie)A me e sembrato del tutto normale…tu che né dici?

Carmela:Staje parlanno do’ marchese?Se ti riferisci a lui,songo pur’io d’accordo.

Gennaro:Ma ‘sti catanese allora…‘a chi cagno  hannu visto?Passa per l’alpino,ormai chillle e viecchie e ‘a vecchiaje se’ sa, te’ nzalanisce.Ma chisti due invece so’ giuvene…belli e intelligente,eppure…(ma ecco che si rivede Dante,il quale è riuscito nel frattempo a mettere sotto chiave Adolfo)

Dante:Va tutto bene?Avete bisogno di qualcosa?

Carmela:(nel vedere l’uomo così affettuoso)Come si vede che siete riuscito a…

Dante:(pensando che si riferisce ad Adolfo)…A prenderlo si. Ci era quasi sfuggito…come si dice?L’avevamo perso di vista…ma poi…

Gennaro:(sempre equivocando)L’avete rivisto?

Dante:(dubbioso)A chi dovevo vedere?

Carmela:Come il marchese?...E’ andato via da qui da qualche minuto.

Gennaro:Ma altri che l’hanno visto,dicono che sta in giro da stamattina.

Dante:(incredulo)Non è possibile! L’avrei di sicuro visto.

Carmela:Come non è possibile?Ma se ci abbiamo anche parlato.E’ vero ca’ nnuje ca’ dinto nce stammo nzalannene,ma ‘a vista però ancora avimmo perdere…e se vi dico in originale Taliano,ca’ chillo da poco se’ ne ghiute,ci dovete credere.

Gennaro:E vi dico di più,teneva pure fretta e ve’ vedè.

Carmela:E quindi se io fossi in voi,mi sbrigherei  a cercarlo.(a questo punto,Dante crede che Giovanni sia tornato e  senza farselo ripetere la seconda volta,lascia subito la stanza,cosa che fanno anche i congiunti napoletani da li a poco)

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(per alcuni istanti la stanza resta vuota,poi ecco che alla chetichella prima entra il dottore e poi sua moglie Lidia)

Giorgio:(una volta entrati,lui subito si precipita verso il burattino e dopo alcune approfondite ricerche,così si rivolge alla moglie)Me lo sentivo…è firmato!

Lidia:Facevi veramente il marchese così fesso?Che bastava sostituire il burattino con un altro uguale,che però sorrideva…e tu ti beccavi i due milioni di euro?

Giorgio:Era solo un idea….Ma mai pensavo che  avrebbe anche  fatto l’autocertificazione?

Lidia:Caro non ti dimenticare che i nobili,pur sembrando indifferenti,dato la loro proverbiale stravaganza,sono anche per lo più,molto diffidenti.Perciò,non credere,che farli fessi…sia una cosa molto facile…(intanto,liberatosi un altra volta dall’ennesima prigionia… ecco precipitarsi di nuovo nella stanza Adolfo)

Il Marchese Adolfo:(nel vederli)E voi altri…chi siete?

Giorgio:Come chi siamo?Siamo vostri ospiti. Ci avete invitati per le feste natalizie,non mi dite che ve ne siete dimenticato?

Il Marchese Adolfo:Ma quali invitati del diavolo?!...Io non ho mai invitato nessuno in questa casa…perciò,usciti subito fuori?!

Lidia:(cerca di convincerlo)Ma se avete  anche detto…di cercare di far ridere Giogiò?

Giorgio:(avvicinandosi al burattino)Che sarebbe questo.

Il Marchese Adolfo:Allora voi non state bene con la testa?…Io vi ho ordinato di far ridere a questo?Io?...Proprio Io?

Lidia:(decisa)Si voi…e chi altro? (ma ecco precipitarsi nella stanza Bianca, seguita da un furente Fabio)

Bianca:(appena entrata,si rifugia nelle braccia di Adolfo)Signor marchese vi prego fermatelo?!Quello mi vuole picchiare!

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Il Marchese Adolfo:(più che sorpreso,avendo nelle braccia una donna così stupenda,rimane per un attimo senza fiatare,poi…tenta una timida reazione)Fermati villano!...Non ti muovere!

Fabio:(per niente intimorito)Togli subito le mani dalla  mia donna!

Bianca:(supplichevole)Non gli date retta!Lui non ha nessun diritto su di me.

Lidia:(intervenendo)Ma se e vostro marito?

Bianca:(sorprendendo tutti)Non è mio marito!

Giorgio:(grande stupore)Bianca ma cosa state dicendo?

Bianca:La verità…E poi non mi chiamo Bianca,il mio nome è Liù.(decisa)Si…sono la sua amante.(con rabbia)Io non volevo venire in questo posto è stato lui…avaro com’è, pur di risparmiare,ad insistere a venirci.

Fabio:(trattenuto dai coniugi Paccietti,cerca in qualche modo di svincolarsi)Chiudi quella boccaccia stupida,se no  te la chiudo io con un bel ceffone.

Giorgio:Ma su adesso non fate il ragazzino?Sempre di una donna si tratta.

Fabio:(infastidito)Perché non vi fate i cagni vostri?(nello stesso momento,allunga un ceffone alla donna,senza però colpirla)

Gennaro:(che con Carmela,proprio in quello istante,entrano nella stanza,nel vedere tale scene,subito si getta addosso a Fabio)Ma …c’avite perzo ‘a capa?E che so’ ‘sti cose …tra marite e moglie?

Bianca:(inflessibile)Non sono sua moglie…sono la sua amante!

Carmela:(anche lei presa in un primo momento,da grande stupore per questa incredibile notizia,ma poi,subito prende le difese di Bianca)Embè cosa cambia?Sempe ‘na femmina si!(a Fabio)Perciò sarebbe bene ca’ gli togliete le mani ‘a cuollo!

Fabio:(per niente intimorito)Io non tolgo le mani da dosso a nessuno!(minaccioso)Provate ad impedirmelo e vedrete che vi succede?

Giorgio:(nel vedere che la situazione degenera,cerca di far intervenire il marchese)Signor marchese…ma che aspettate ad intervenire?

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Il Marchese Adolfo:(dopo essersi liberato dall’abbraccio di Bianca,ai presenti dice):Perché poi,dovrei intervenire?Cosa c’entro io con voi?(e ridendo a squarciagola, lascia la sala)  

                                                               

Gennaro:’Ate che  marchese?!Chiste  me’ pare Ponzio Pilato.(poi a Fabio,con modi gentili)Adesso però smettetela e stato calmo,sono cose chesta ca’ succedono,specialmente quanno dduje se’ vonno bene.

Bianca:Bene un corno!?Io a questo gli vado bene,solo per i porci comodi suoi.

Fabio:Vedete come  è testarda?Le botte quasi te li toglie dalle mani.(tenta di nuovo di colpirla)

Carmela:(stavolta più che decisa,quasi si scaglia contro l’uomo)Lieve subito ‘e mmane ‘a cuolle ‘a chesta,si no to’ giuro,ca’ te’ cumbino comme ‘a crummatina.(non contente,così termina la sua arringa)...’Stu piezzo e strunzo!!!

Fabio:(incurante di ciò che gli ha detto Carmela,di forza prende Bianca e la trascina via…ma prima di andarsene definitivamente,alla coppia napoletana con ironia dice):Avete tanti di quei problemi da sbrigare voi laggiù…e  vi mettete a perdere il tempo,in cosa che non vi riguardano.(detto ciò,insieme ad un’arrabbiatissima Bianca,lasciano la sala)

Giorgio:(una volta uscita i due)Eppure…sembrava una persona a posto.

Lidia:Io non me la sarei mai aspettato.E poi venire qui…con quella poveretta,invece della moglie.No!Sono ancora disgustata!Non si può trattare una donna così!

Gennaro:(ancora sotto shock)Eravamo tornati,pecchè mia moglie s’era scurdato… (nel prendere da un tavolo un piccolo portamonete)…’stu burselino,ca’ po’ ‘a  dinto nun nce sta niente…e guarda che nce capitato?Pe’ poco,nun nce pigliavamo ‘a  mazzato co’ genovese.

Carmela:Adesso nun nce penzammo cchiù.(cambiando discorso)Pensammo invece ‘a comme avimma passa  chist’ati quatte juorno ca’ dinto.A proposito, ‘o marchese  nun’è  ca’ sa’  turnate  ‘a squaglià  n’ata vota?

Lidia:Ma che squagliato?Sfortunatamente l’abbiamo appena visto.E se vi racconto quello che ha detto a Giorgio,di sicuro non ci crederete….Prima di tutto,ci voleva cacciare fuori…poi,quando mio marito gli ha accennato del burattino…si è talmente innervosito,da farsi uscire la bava dalla bocca.

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Gennaro:(dubbioso)Strano?Cu’ me invece si è complimentato,anzi…mi ha anche   esortato ‘a continuà.

                                                              

Carmela:(lo asseconda)E’ vero.Era così contento,nel vedere che mio marito pruvava a fa ridere ‘a Giogiò.Mentre invece con voi,se’ cumpurtato tutto ‘o cuntrario?

Giorgio:Speriamo solo,che non abbia la doppia personalità?

Lidia:Di sicuro…io continuo con la mia tesi,che qualcosa di misterioso c’è in questo posto. Non può essere diversamente.

Giorgio:A questo punto,allora non ci resta che andarcene.(non termina la frase,che ecco entrare nella stanza Giovanni)

Il Marchese Giovanni:(sorridente) Ma dove volete andare?Non mi dite che non vi trovate bene qui?

Lidia:Ma se ci avete appena detto di andare via?

Il Marchese Giovanni:(rivolto ai napoletani)Io vi ho detto ciò?

Gennaro:A noi no…agli altri però…

Il Marchese Giovanni:…Ma non dite stupidaggini Per me,gli ospiti sono sacri,guai a chi me li tocca!(poi ai bolognesi)E voi non abbiate timore, nessuno oserà mai cacciarvi dal mio palazzo,almeno che…(nell’udire degli schiamazzi dal di fuori,subito si precipita a vedere cosa sta succedendo)

(mentre nella stanza gli ospiti,non hanno,neanche il tempo di scambiarsi qualche opinione,che ecco entrare,di nuovo il marchese.Si tratta però di Adolfo,che tiene sotto minaccia con un coltello,il malcapitato Federico)

Giorgio:(nel vedere tale scena,seppure spaventato,cerca di trovare un rimedio):Stavate dicendo…almeno che…

Il Marchese Adolfo: …Se non fate gli stronzi,tutto andrà per il verso giusto.(poi indicando Federico)E’ un ladro!Lo preso sul fatto,ma stavolta non la passerà liscia. Giuro che gli taglierò la testa!

Gennaro:(per stemperare la tensione)Nun bastava già Giuditta…mo’ pure chist’ato ‘e vo’ taglia ‘a capa?

    

                                           

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Carmela:(tra la paura e lo sgomento)Si vede proprio,ca’ tena ‘na  capa…ca’ nun serve.

                                                               

Il Marchese Adolfo:E io invece non ho più la pazienza di sopportarvi…Siete tutte delle carogne,mangiare e bere alle mie spalle…non avete vergogna?!Fuori!Uscite subito dalla mia casa!...E portatevi anche questo rompiballe di burattino.(poi ci ripensa)No…e meglio che me ne vado io…voi restate pure,mi basta solo questo,(sarebbe Federico)vedremo di ricavarne tutte polpette.(detto ciò…come era arrivato,insieme al povero Bicchiotti,così se ne va)

Gennaro:(a Giorgio)Duttò’ ve dispiace ‘e me da’ ‘nu bellu schiaffone?

Carmela:Uno sulo?...Datincello qualcurono ‘e cchiù.Accussì ‘a prossima vota se’ mpare ‘e nun  purtà cchiù ‘na povera femmene comme ‘a me, dinto ‘a ‘stu manicomio!(ma ecco entrare come una furia Dante)

Dante:(nel fare riferimento ad Adolfo)Avete visto per caso,quel pazzo del marchese?

Giorgio: (perplesso,come del resto gli altri presenti,crede che si riferisca a Giovanni)E’ appena uscito.

Lidia:E tiene sotto minaccia con un coltello…il malcapitato Federico.

Dante:Bisogna fermarlo ad ogni costo,prima che commetta qualche guaio?

Carmela:E’ tanto pericoloso?

Dante:(pensa sempre che si riferiscono ad Adolfo)Non lo potete neanche immaginare.

Lidia:L’avevo detto io che era un pazzo?

Dante:Quindi già lo sapevate?

Gennaro:No…ce ne siamo accorti adesso.

 

Dante:(sempre equivocando)Non so,come abbia fatto a scappare!...Eppure era ben legato…

Giorgio:Ma perché ci avete mentito?

Dante:(titubante…non fa altro che aumentare l’equivoco)Per vergogna.

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Giorgio:Capisco.Anche se…certe volte poi,non mi è sembrato del tutto squilibrato.

                                                                

Dante:Diciamo che va a momenti…perciò è pericoloso.Siete stati veramente fortunati.Pensate che …certe volte,gli dobbiamo mettere la camicia di forza.

Lidia:Madonna santa!Dove siamo capitati!?

Dante:(li rassicura)Adesso però non vi allarmate?…Vedrete che lo prenderemo…e una volta messo al sicuro,potete stare di nuovo tranquilli.(detto ciò,in tutta fretta lascia la sala)

(intanto negli ospiti si è creato un senso di smarrimento e di paura)

Gennaro:Presto andiamo via!

Carmela:Io ca’ dinto,nun nce stò ccchiù ‘e ‘nu minute ‘e cchiù!

Lidia:(quasi tremante)Su…su…cosa aspettiamo?

Giorgio:(dall’alto della sua esperienza)Io penso,che questo non sia il momento adatto per dividerci,non faremo altro che il gioco di quel pazzo Se invece, continuiamo a rimanere qui uniti,abbiamo buone possibilità di farla franca,come del resto e già avvenuto. Diamo quindi,il tempo necessario a Dante e al  suo aiutante di acciuffarlo…e poi ce ne andiamo.

Gennaro:(dopo averci riflettuto su per un poco,chiede un parere alla moglie)Che ne pienze?    

Carmela:Non è una cattiva idea.’Na vota preso ‘o pullasto,nun nce resta che  aumm aumm…squagliarcela.(ma grande e lo spavento di tutti,quando vedono entrare nella stanza Giovanni)

Il Marchese Giovanni:(all’oscuro dell’equivoco)Bene…bene…e così ve la volevate squagliare,senza neanche salutarmi?Che bei modi che avete per ringraziarmi,dopo che vi ho messo la mia casa a disposizione.

Giorgio:(mentre gli altri,impauriti,nei pressi del burattino,si stringono tra di loro,lui cerca di prendere tempo)Dovete scusarci…non era nostra intenzione di andarcene così…senza neanche salutarvi?

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Gennaro:(da lontano)Giuro che è la verità.

Il Marchese Giovanni: (fingendo)Ci vorrebbe una pistola per farvi fuori tutti.

                                                                

Lidia:(agli altri)Avete sentito?Ci vuole ammazzare?!

Gennaro:(in ginocchio davanti al marchese)Risparmiate almeno lei…è incinta.

Il Marchese Giovanni:(non avendo ancora capito,il vero motivo di tale comportamento,finge di acconsentire)E va bene!(poi,con serietà)Chi riesce a far ridere Giogiò…invece dei due milioni di euro…non lo ammazzo!

Giorgio:E’ una fissazione…non ci sono più dubbi.

Carmela:Vuo vedè ca’ pe’ colpo ‘e Giogiò…mo’ nce rimettimo  pure ‘a pella?

(Quando sempre che tutto vada per il peggio…ecco entrare Dante)

Dante:(nel vedere il marchese,intende subito comunicargli dell’avvenuta cattura del fratello Adolfo)Finalmente…è in trappola!

Lidia:(tale parole,non fanno altro che aumentare l’equivoco)Su allora cosa aspettate a prenderlo?

Giorgio:(non di meno)Fate presto!

Carmela:(vedendolo ancora impallato vicino alla porta)Ma chiste ‘a chi  stà aspettanno?

Gennaro:Forze vo’ ‘na mano?

Il Marchese Giovanni:(equivocando ancora di più)Non ce bisogno…andrò io con lui. 

Carmela:(rinfrancata)Menumale ca’ ‘a capite ‘a pi’ isso?

Gennaro:Si no stevemo veramente frisco.

Lidia:(a Dante,mentre si appresta ad uscire con il marchese)Vi raccomando,richiudetelo  per bene…fate in modo che non scappi più.

                                                    

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Dante:(credendo che intende riferirsi ad Adolfo)Già fatto.

Giorgio:Come già fatto?…Se ancora non l’avete rinchiuso?

                        

                                                             

Dante:(li tranquillizza) Vi do la mia parola,che e solo una questione di minuti…e poi, tutto tornerà come prima.

Il Marchese Giovanni:(si stacca dall’uscio e va verso il burattino)Cosi potete di nuovo riprendere a fare i vostri esperimenti. E magari sarà la volta buona che ci riuscite.

Gennaro:N’ata vota mò?Cagno è comme è tuosto?Neanche s’arrenne né?!(ma ecco entrare nella stanza Elisa,che alla vista del marchese di botto sviene)

Dante:(mentre gli altri si apprestano a soccorrerla,al marchese dice):Le sarà girato di nuovo la testa?

Carmela:Ma quale giramento di testa…chella è stata ‘a paura.

Dante:Paura?...E di chi?

Il Marchese Giovanni:Non ci sono mica fantasmi qui dentro?

Lidia:Ma pazzi si.

Il Marchese Giovanni:Lo so…ma non è colpa mia.

Dante:Il marchese ha fatto di tutto…ma non ci è riuscito.

Giorgio:(a Dante)Ma l’avete fatto almeno vedere da un medico?

Dante:I migliori,ma non ce stato niente da fare è un male che colpisce sempre qualcuno della famiglia…e questa volta è capitato a lui.(sempre in riferimento ad Adolfo)

Giorgio:Capisco.

(parola questa che gli si smorza in bocca,quando nella stanza entra Federico)

Federico:(l’uomo nel vedere la moglie per terra,si scaglia subito contro il marchese)

Assassino…assassino!Cosa hai fatto a mia moglie?

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Gennaro:(cerca di calmarlo):Nun ha fatto niente.L’ha fatto mettere sulo ‘nu poco paura.

                                                         

Federico:E per voi è niente?(nel mentre si precipita verso la moglie)Con la paura a volte si rimane secchi.(al marchese)Brutta carogna!Ci vuoi ammazzare tutti vero?

Carmela:Nnuje  intanto,nce avimmo salvato,pecchè fortunatamente ‘o marchese nun  teneva ‘a purtate  ‘e mane ‘na pistola,si no… ‘ata che paura! Qui ci trovavate  tutti stecchiti.    

Il Marchese Giovanni:(solo adesso si rende conto dell’equivoco)Quindi,voi avete pensato che io sia…un pazzo?

Lidia:No?!…Noi non l’abbiamo pensato…

Giorgio:...Ci siamo resi conto.

Gennaro:In napoletano si dice:l’avimmo appurato.

Dante:(scoppia a ridere)Avete creduto che il marchese fosse pazzo?Ma non è  lui è…suo…

Carmela: ...Fratello?Ma fammo ‘o piacere?!Nnuje mica fronte,tenimmo scritto Gioconda….Il…Fra…te…llo?!

Gennaro:E si …nce mancasse, ca’ ‘o marchese tenesse pure ‘nu frato?

Il Marchese Giovanni:(nel farsi serio)E invece e proprio così. Ho un fratello gemello,che si chiama Adolfo. Poveretto e  malato di mente fin dalla nascita.

Gennaro:(poco convinto)Che fate adesso,ci raccontate n’ata palla?

Dante:Non è una palla.

Carmela:E allora sarà di sicuro…’nu pallone?

Dante:Non sono cose queste su cui  scherzare. Ciò che ha detto il marchese è vero.

Lidia:Quindi avete un fratello?

Federico:Un fratello gemello?

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Giorgio:E per giunta anche malato?

                                                                

Il Marchese Giovanni: Si proprio così.Fino a qualche anno fa se ne prendeva cura nostra madre.Alla sua morte,essendo rimasto io l’unico suo familiare,è toccato a me prenderlo in cura. I problemi ci sono eccome…ma è sempre mio fratello,ed io non me la sento di abbandonarlo in qualche clinica. Solo che quando ho degli ospiti…

Carmela …’O tenite sotto chiave.

Il Marchese Giovanni: Ma più che altro…proprio,per non importunare gli ospiti. Del resto è innocuo.

Giorgio:Voi dite?(sorridente)Come vostra cugina Giuditta? (che proprio in quel momento entra nella stanza con Tobia)

Giuditta:(nel vedere tutta quella gente…gli scappa dire):Cos’è questa congiura?Cosa state tramando alle mie spalle…vili usurpatori!? (poi nel vedere Federico)…Ecco!... E poi dite che non è vero?E lui l’artefice di tutte le mie disavventure!

Tobia Ombra:(cerca di persuaderla) Ma non lo vedete che è un povero Cristo?

Giuditta:Un povero Cristo questo?!Ma fammi il piacere?L’hai visto ben in faccia?Questo è un diavolo partorito dalle viscere della terra.

Gennaro:Ma quale diavole?Chille è ‘nu semplice alpinista attualmente in pensione!

Giuditta:(nel riprenderlo)Zitto tu…conte dei miei stivali. Cosa puoi sapere di più di me?...Tu che non sai niente?

Lidia:Non ho capito cosa ha inteso dire?

Carmela:Niente di eccezionale.

Giorgio:Che sarebbe?

Carmela:Niente. Proprio niente.

 Elisa:(appena ripresosi) ‘O Madonna!...Un altra volta questa pazza?(e torna a svenire)

Giuditta:Cosa ha costei da gridare così tanto?

                                                                    

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Tobia Ombra:(nel farla breve)Niente di speciale e solo malata di peste.

                                                              

Giuditta:(a sol sentire quella parola,gli si imbianca il viso)Cosa?!(a Tobia)Presto andiamo via!Già ho altri problemi e appestarmi per me sarebbe la fine.E poi, morire così?Senza vendicarmi sarebbe il colmo,andiamo mio fido scudiero,andiamo nelle nostre terre,tra la nostra gente…andiamo,corriamo…fuggiamo…(e così dicendo,Giuditta sempre accompagnata da Tobia, lascia la stanza,mentre Carmela le sussurra dietro):

Carmela: Vai…vai…vai e circa ‘e nun turnà mai  cchiù!

                                                               

Federico:Ma adesso basta!(dopo che la moglie,si è ripresa di nuovo)Io qui dentro, vedo…che nessuno è innocuo.(con ironia)L’unico mi sa,che si fa i fatti suoi  è proprio questo.(che sarebbe il burattino)E voi… (rivolto al marchese) …state facendo di tutto per rovinarlo.(dopodichè, in compagnia della moglie se ne va)

                                                              

Il Marchese Giovanni:(una volta usciti i Bicchiotti)Io che voglio rovinare Giogiò?...Ma se sto facendo di tutto,per farlo stare allegro?

Gennaro:Nce vulesse ca’ ‘o faccessevo pure chiangnere?

Giorgio:(allusivo)Già…sarebbe troppo.E meglio perciò farlo sorridere e basta.(al marchese)…dico bene?

Il Marchese Giovanni: Altroché…è proprio quello che voglio.Non mollate!Vedrete che ce la farete!

Lidia:(con garbo)E inutile che insistete caro marchese,io è mio marito rinunciamo è troppo difficile.

Il Marchese Giovanni: (a Giorgio)Ma dottore voi che siete medico…potreste riuscirci benissimo.

Lidia::(sorridente)Ci ha provato,eccome ci ha provato…finanche con un pennello,ma non ci è riuscito.

Gennaro:E si pruvasse…cu’ ‘na supposta?

Dante:(curioso)Una supposta?...E dove gliela mette?

Gennaro:Addò se mettene tutte ‘e supposte. Mica gliela può mettere in bocca? 

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Dante:(allusivo)E’ una volta messa…che succede?

                                                               

Gennaro:Può darse ca’ soffre ‘e sulleteco…e se mette a ridere.

Giorgio:(nel lasciare la stanza insieme alla moglie,rivolto al marchese)Ci ha fatto molto piacere conoscervi e vi siamo grati per l’invito.Ma,ora è venuto il momento di salutarvi,alcuni impegni urgenti mi richiamano al mio ovile,sarà per un altra volta… arrivederci a tutti.(detto ciò…fa un breve saluto e insieme a Lidia,accompagnati da Dante vanno via)

Il Marchese Giovanni:(una volta rimasto solo con i napoletani,li sprona ancora ad insistere,affinché facciano ridere il burattino)Bene ora che sono andati via tutti,potete tranquillamente provarci da soli,tanto il tempo non vi manca.Anzi,vi agevolerò anche.

Gennaro:(speranzoso)Che fate? Incominciate a farlo ridere prima voi?

                                                          

                                                             

Il Marchese Giovanni: Magari…Ma per me resta una cosa impossibile. Dicevo invece… a proposito delle agevolazioni,che toglierò per voi la regola della distanza. Quindi,da questo istante,gli potete stare vicino quanto vorrete. Non è per voi … una bella proposta?

Carmela:(al marito,sottovoce)Ma simmo proprio sicuro ca’ chisto è ‘o marchese buono? 

Gennaro:(alla moglie… sempre sottovoce)Zitta…nun te’ fa sentere,ca’ si chiste è overmente ‘o malamente,stammo proprio guaiate.(poi al marchese)Però,nun è giusto?Pensato si  ‘o vennene ‘a sapè pò l’ate?Nun è ca’ facite  po’ ‘na bella figura?

Il Marchese Giovanni: Non è che m’importa poi tanto. Intanto,la brutta figura l’hanno fatto loro,andandosene via,a parte il medico,senza neanche salutarmi.

Gennaro:(nel prendere a volo l’occasione)Noi invece no…vi salutiamo…

Carmela:(con furbizia)…E vi abbracciamo anche.(detto fatto,dopo di che frettolosamente,si preparano ad uscire)

Il Marchese Giovanni: (fermandoli sulla soglia,sorridente gli dice):Sapete…mi siete molto simpatici,voglio darvi ancora un ultima occasione?

Gennaro e Carmela:(del tutto tremanti)Sarebbe?

                                                               60

Il Marchese Giovanni: Vi autorizzo a  farlo  sorridere anche da Napoli.

Gennaro E Carmela:(spaventatissimi)In che modo?

Il Marchese Giovanni:Con il pensiero,tanto che vi costa?(detto ciò escono tutti dalla scena)

(A questo punto,il buio scende sul palcoscenico ormai deserto…Passa solo qualche istante,poi ecco all’improvviso,una luce accecante abbagliare il burattino,il quale sembra destarsi da un lungo sogno…ed inizia lentamente ad avanzare,fermandosi proprio sul bordo del palco stesso…dove dopo aver dato un fugace sguardo verso la platea…sussurra:’’Tanto c’annu fatto…’sti quatte strunze pure ma ‘nu fattoridere’ dopodichè si lascia andare ad una lunga e irrefrenabile risata)

Salvatore E.Pipariello

                                          Fine della commedia.