Musical in due atti da “ROMEO E GIULIETTA”
Testo di Carmine MARINO
Musica di Aurelio MARINO
2004
PERSONAGGI
il Poeta
Mercuzio
Tebaldo
messer Capuleti
il Principe
Benvolio
Romeo
Balia
Giulietta
madonna Capuleti
frate Lorenzo
messer Montecchi
madonna Montecchi
Pietro
tre serve dei Capuleti
dame dei Capuleti
cavalieri dei Capuleti
dame dei Montecchi
cavalieri dei Montecchi
frati
N.B. – Per avere le basi musicali o gli spartiti delle canzoni, contattare direttamente l’autore: Carmine Marino – cell. 328-4675454
ATTO PRIMO
Prologo
POETA Questa è la storia di un amore,
un amore che nasce dall’odio,
un odio germinato a Verona
tra i Montecchi e i Capuleti.
Due famiglie sempre in lotta,
accecate dal rancore,
pronte a far versare il sangue
per le strade della mia città.
Da questi due semi avvelenati
son sbocciati due germogli,
due creature che l’amore
ha unito con la morte.
Siamo qui per raccontare
questo amore senza pari,
per rivivere la storia
di Giulietta e del suo bel Romeo.
Scena prima
(una piazza)
MERCUZIO Ecco i Capuleti, la feccia della città.
MONTECCHI Via, via, andate via di qua!
TEBALDO Maledetti Montecchi, rovina della città!
CAPULETI Via, via, via, andate via di qua!
MERCUZIO Se non volete guai, lasciateci passare!
MONTECCHI Neanche per idea: provate ad avanzare!
TEBALDO Venite pure avanti, ma ve ne pentirete!
CAPULETI Fate un solo passo e tutti morirete!
MONTECCHI Via, via, via, andate via di qua!
CAPULETI Senza voi la città vivrà!
Via, via, via, andate via di qua!
MONTECCHI Verona è tutta nostra e nostra resterà!
CAPULETI Via, via, via, andate via di qua!
MONTECCHI Senza voi la città vivrà!
CAPULETI Via, via, via, andate via di qua!
MONTECCHI Verona è tutta nostra e nostra resterà!
INSIEME Via, via!
PRINCIPE Fermatevi, in nome di Dio!
Voi Montecchi, sudditi ribelli, e voi Capuleti, nemici della pace, basta! Il vostro odio continua a macchiare di sangue le strade di Verona. Ora, ascoltate il vostro principe: io, Bartolomeo della Scala, Signore di Verona, annuncio che non sarà più tollerata ogni forma di combattimento all’interno della città. Chiunque farà uso di armi, e turberà la vita della città, sarà punito con la pena di morte. Ed ora, andate via, presto, e che non si ripetano più risse e contese nel nostro territorio! (tutti, commentando a soggetto, lasciano la scena; restano solo Mercuzio e Benvolio)
Scena seconda
BENVOLIO Quello sbruffone di Tebaldo…! Credeva di spaventarci, lui e tutti quei farabutti che si porta dietro.
MERCUZIO Già, li avrei voluti vedere con le spade in mano. Allora sì che ci saremo divertiti!
BENVOLIO Mi dispiace solo che Romeo non era con noi: non vedo l’ora di raccontargli quello che è successo.
MERCUZIO Eccolo che arriva! (entra in scena Romeo che, soprappensiero, passa davanti agli amici senza fermarsi)
BENVOLIO Buongiorno Romeo! Che fa, non riconosci più i tuoi amici?
ROMEO (accorgendosi della loro presenza) Buongiorno Benvolio! Salute a te Mercuzio! Scusatemi, ma non vi avevo visto.
MERCUZIO Ahi, ahi!… Per non vederci, grandi e grossi come siamo, vuol dire che la tua testa è da tutt’altra parte.
BENVOLIO Già, dicci Romeo, dove navigavi con i tuoi pensieri?
MERCUZIO Scommetto che si tratta di donne. Di chi sei innamorato questa volta?
ROMEO Smettetela! Lasciatemi stare.
MERCUZIO Amico mio, dai retta a me, non ci pensare. Perché invece non inventiamo qualcosa di meglio da fare?
BENVOLIO Certo! Mercuzio, dai, fatti venire un’idea geniale. Tu sei un maestro nell’organizzare scherzi!
MERCUZIO Che ne dite di andare a fare un bel bagno nella fontana della piazza grande?
ROMEO Sì, così ci arrestano all’istante!
MERCUZIO E se facessimo una bella corsa a cavallo fino a Mantova?…
BENVOLIO No, no, io non posso: mio padre mi ha proibito di prendere il suo cavallo.
MERCUZIO E se…
ROMEO (prevenendolo) … E se ce ne andassimo a casa, ognuno per i fatti suoi?
MERCUZIO Suvvia, Romeo, non essere il solito guastafeste!
BENVOLIO Capisco che oggi sei triste, ma vedrai che Mercuzio troverà una delle sue idee geniali per sollevarti da questa malinconia.
PIETRO (entra in scena, intento a leggere una pergamena che ha in mano e, vedendo i tre amici, si avvicina a Mercuzio) Riverisco, messere. Posso farvi una domanda?
MERCUZIO Dimmi pure!
PIETRO Sapete leggere?
MERCUZIO Sì, per mia fortuna… e mia disgrazia!
PIETRO (porgendogli la pergamena) Vi dispiace allora dirmi il contenuto di questa carta?
MERCUZIO (prende la pergamena) Ma certo!… Dunque… (legge) “Il signor Martino, sua moglie e le sue figliole; il conte Aureliano e le sue belle sorelle, la signora vedova di Vitruvio, il signor Piacenzo e le sue leggiadre nipoti…” Una bella comitiva! Chi sono? I partecipanti ad un pellegrinaggio?
PIETRO No, messere, sono coloro ai quali devo recapitare un invito per la festa che il mio padrone darà questa sera a casa sua.
MERCUZIO Una festa, questa sera …?
PIETRO Proprio così. Il mio signore, messer Capuleti, il più nobile, il più grande e il più ricco suddito di Verona, organizza una grande festa in casa sua e mi ha ordinato di invitare tutte le persone riportate su questa pergamena.
MERCUZIO (con un occhiata di intesa verso Benvolio e Romeo) Oh, ma certo, messer Capuleti…, il grande Capuleti…: e chi è che non lo conosce a Verona?
BENVOLIO E per quale ricorrenza organizza questa festa?
PIETRO Questo non so dirvelo. So soltanto che ci sarà ogni ben di Dio: arrosti, bolliti, dolci, vino a volontà e…
MERCUZIO … E le più belle fanciulle di Verona!!
PIETRO (ridendo) Proprio così!… Ma ora scusatemi, devo andare a svolgere il mio servizio. Grazie per il vostro aiuto! (esce)
MERCUZIO Bene, bene. Avete sentito? La grande festa in casa dei Capuleti: ecco la nostra folle serata!…
ROMEO Ma sei pazzo? E se ci scoprissero?
BENVOLIO Già, se qualcuno ci riconoscesse, sarebbero guai seri!
MERCUZIO Ma no, non preoccupatevi. Lasciate fare a me. Indosseremo una maschera, così nessuno potrà riconoscerci. E balleremo fianco a fianco alle belle fanciulle dei Capuleti, sorrideremo, faremo inchini e baciamano alle più graziose e nessuno ci riconoscerà. Vedrete, sarà un vero spasso!
ROMEO A me questa idea non piace….!
BENVOLIO E dai Romeo! Mercuzio ha ragione: in questo modo nessuno potrà riconoscerci. Vedrai, ci divertiremo da morire!
ROMEO Proprio da morire…! Se qualcuno ci scopre…
MERCUZIO Sei il solito fifone…. (spingendolo fuori scena) Dai, smettila di avanzare scuse, andiamo, non perdiamo tempo, questa notte faremo follie in casa dei nostri nemici! (escono)
Scena terza
(la camera di Giulietta; la balia le pettina i capelli; due ancelle che stanno mettendo ordine)
BALIA Quanti anni son passati
da quel caldo ferragosto
quando tu venisti al mondo,
per la gioia di questa casa.
Ti ho seguita ogni giorno,
ti ho cresciuta con amore
nella gioia e nel dolore
sono stata sempre qua.
GIULIETTA Mi ricordo certe notti
quando c’era un temporale:
ti stringevo ed ogni male
via da me volava già.
BALIA Ninna, nanna mia Giulietta,
qui c’è il tuono e la saetta,
se ti tengo sul mio seno
brilla in ciel l’arcobaleno.
GIULIETTA Se malata stavo a letto,
tu eri sempre a me vicina
e ogni amara medicina
come miele andava giù
BALIA Scappa febbre, scappa via,
lascia star Giulietta mia:
questa dolce medicina
guarirà la mia bambina.
GIULIETTA: Ora che sono cresciuta
voglio ascoltare la tua voce,
cantami ancora una filastrocca
che mi accompagni verso l’amor
BALIA Cara, ti svelo un segreto:
segui il tuo cuore, anche inquieto
e quando un giorno l’amore verrà
tienilo stretto che non scapperà
GIULIETTA O mia balia, son contenta!
BALIA Apri gli occhi e stai attenta!
GIULIETTA Questo giorno mai verrà?
BALIA Stai tranquilla, arriverà!
GIULIETTA E se passasse e non lo sento?
BALIA Ti chiuderò in convento!!
Scena quarta
(entra in scena Madonna Capuleti)
MAD. CAP. Giulietta, devo parlarti. (rivolta alle ancelle) Andate via!
BALIA (alle ancelle) Via, via, uscite!
MAD. CAP. E anche tu, balia: lasciaci sole. Dobbiamo parlare di cose delicate!
BALIA (risentita) Come volete, mia signora… (allontanandosi un po’) Se proprio devo andare… (esitando)Se volete che vi lasci sole… senza nessuno che…
MAD. CAP. Ho capito, balia, ho capito, resta qui. È bene che anche tu senta quello che ho da dire a mia figlia. Ormai la nostra Giulietta non è più una bambina…!
BALIA Cribbio, signora, potrei dire la sua età senza sfallare di un minuto! (triste) Eh, la mia povera Susanna - Che Dio la benedica!… - avrebbe la sua stessa età: ma ora è in Paradiso…! Si vede che non me la meritavo… (cambiando tono) Ma, come vi dicevo, della piccola Giulietta ho a mente ogni istante, ogni giorno della sua vita. Ricordo quel giorno che iniziò a camminare: si reggeva in piedi da sola, vicino alla finestra del salone, quando all’improvviso…: Puffete!… Andò giù come un sacco di patate. Mio marito (segnandosi) - Che Dio l’abbia in gloria,… quel figlio di buona donna!,,, - la tirò su e le disse (alzando le braccia come se avesse in mano un bambino): “Ehi, ma che fai? Cadi a pancia avanti? Vedrai quando sarai grande ed incontrerai un bel giovanotto, a pancia all’aria cadrai, bambina mia!…
MAD. CAP. (scandalizzata) Ma balia!!!…
BALIA E questa sporcacciona sapete cosa ha fatto? Smette di piangere e dice: “Sì”! (ride)
MAD. CAP. Ora basta, ti prego, balia!
BALIA Eh, la Madonna ti protegga sempre: sei la più bella bambina che abbia mai allattato! (allarga le braccia verso Giulietta, la quale corre e si lascia abbracciare dalla balia) Ah, potessi vederti andare in sposa, non chiedo che questo!
MAD. CAP. “Sposa”, ecco! È appunto per parlare del tuo matrimonio che sono qui. Dimmi Giulietta, ti piacerebbe prendere marito?
GIULIETTA È un onore che non oso sognare.
BALIA Un onore…!? Se non ti avessi allattata io, direi che hai succhiato “giudizio” invece che “latte”!
MAD. CAP. Vedi, bambina mia, alla tua età molte ragazze qui a Verona hanno già preso marito ed hanno figli. Anch’io, quando ti misi al mondo, avevo all’incirca i tuoi anni…!
BALIA Oh, me lo ricordo ancora: quel giorno…
MAD. CAP. (interrompendo) Per farla breve, il nobile Paride ha chiesto a tuo padre di farti sua sposa.
BALIA Oh per Bacco! Un partito come quello dove ti ricapita, piccola mia? È un tesoro, un uomo d’oro!
MAD. CAP. E in tutta Verona non c’è fiore più bello!
BALIA Ma che fiore? Una quercia, un…
MAD. CAP. Balia, per cortesia! Allora? Cosa rispondi figlia mia? Credi di poterlo amare?
GIULIETTA Veramente…
MAD. CAP. Questa sera, alla festa, osservalo, cerca di leggere il suo volto…
BALIA Fa’ in modo di incontrare il suo sguardo…
MAD. CAP. Osserva l’armonia dei suoi lineamenti…
BALIA (con aria furba) E, senza dare nell’occhio, dà uno sguardo anche a…
MAD. CAP. Balia, per cortesia!!
BALIA Va bene, signora, ho capito!
MAD. CAP. Insomma, Giulietta, che rispondi?
GIULIETTA Lo guarderò, ma i miei sguardi non azzarderanno oltre i confini della vostra volontà.
PIETRO (entra) Signora, la cena è pronta… e tutti chiedono di voi e di vostra figlia Giulietta.
BALIA Presto andate, non fate attendere i vostri ospiti: qui penserò io a…
PIETRO E in cucina tutti chiedono della balia, che è sparita, lasciandoli in una gran confusione.
BALIA Lo sapevo io! Non posso assentarmi un momento, in questa casa…!
MAD. CAP. Va bene, andiamo ora: la festa ci attende.
BALIA (a Giulietta) Coraggio, bambina mia, vedrai che notti ti aspettano!…
MAD. CAP. Giulietta, siamo in ritardo, andiamo!
GIULIETTA Arrivo, madre. (escono)
Scena quinta
(tre serve affaccendate per i preparativi della festa)
I SERVA Presto, diamoci da fare
che la festa ha da iniziare!
II SERVA Tutto ormai deve esser pronto
o cascasse il mondo!
III SERVA C’è da far bella figura
o per noi sarà sciagura!
I SERVA Qui portate quei vassoi
II SERVA Certo, ci pensiamo noi!
I SERVA E poi appresso le posate
III SERVA Son già lucidate!
II SERVA Il servizio e l’argento?
I SERVA Brillan come il firmamento!
II SERVA Presto, diamoci da fare
I-III SERVA Presto, presto!
III SERVA Che la festa sta per iniziare!
I-III SERVA Presto, presto!
II SERVA Prendi tutti quei bicchieri
I-III SERVA Presto, presto!
I SERVA Apparecchia per i cavalieri!
I SERVA Presto!
II SERVA Presto!
III SERVA Presto!
I-II-III SERVA Fate presto
I SERVA Se non sarà pronto,
guai a noi!
II SERVA Ecco arrivan gli invitati…
III SERVA … Tutti belli e apparecchiati…!
I SERVA Ogni dama ha il cavaliere…
II SERVA … La madonna ha il suo messere!
I SERVA Presto diamoci da fare
II SERVA Sappiam tutte dove andare
III SERVA Presto, su! Presto, giù!
I SERVA Corri, vieni qua!
II SERVA Presto, su! Presto, giù!
III SERVA Corri, vai di là!
1 SERVA Presto!
2 SERVA Presto!
3 SERVA Presto!
1-2-3 SERVA Fate presto!
1 SERVA Presto!
2 SERVA Presto!
3 SERVA Presto!
I-II-III SERVA Fate presto!
Presto, presto! (escono)
Scena sesta
(una sala di palazzo Capuleti; entrano gli invitati guidati da Messer Capuleti)
MESSER CAPULETI Benvenuti, amici miei,
benvenuti a questa festa:
su venite in allegria
e nessun si pentirà!
CORO Sì, veniamo in allegria
e nessun si pentirà!…
MESSER CAPULETI Presto dame e cavalieri
preparatevi a ballare.
E voi musici suonate
che gran festa si farà!
CORO E voi musici suonate
che gran festa si farà!
(inizia la danza; entrano i Montecchi, mascherati; con loro è anche Romeo, che, dopo essersi guardato intorno, scorge Giulietta)
DAME Danza, danza, o mio signore,
la festa scaccia i guai!
CAVALIERI Danza, danza, dolce amore,
e non fermarti mai!
DAME Danza, danza: un passo avanti,
un altro indietro poi farò.
CAVALIERI Danza, danza, tra musica e canti,
fino al mattino aspetterò!
(mentre continua la danza)
ROMEO (indicando Giulietta) Dimmi, Benvolio, conosci quella giovane?
BENVOLIO No, Romeo, non l’ho mai vista prima.
ROMEO Ho idea che non esista al mondo fanciulla più bella! Sembra una colomba… in mezzo a mille corvi. Devo assolutamente parlarle, conoscere il suo nome! (si dirige verso di lei)
BENVOLIO (trattenendolo) Ma sei impazzito? Hai forse dimenticato che siamo in casa di nemici?
ROMEO Certo che no! Ma non preoccuparti, mi avvicinerò a lei con prudenza: non voglio né spaventarla, né farmi riconoscere dai Capuleti.
BENVOLIO Fai attenzione, Romeo: se ci scoprono non usciremo vivi da qui!
ROMEO Non preoccuparti, amico mio!
DAME Danza, danza, man nella mano:
e questa festa più bella sarà.
CAVALIERI Danza, danza, andiamo lontano
ed ogni sogno con te s’avvererà!
DAME Danza, danza, girami intorno
e tutto il mondo io vivo con te.
CAVALIERI Danza, danza, che ogni giorno
non sarà sempre lo stesso per me!
(mentre continua la danza)
TEBALDO (avendo riconosciuto Romeo, si avvicina a messer Capuleti) Signore, guardate quel giovane: è Romeo, un Montecchi. Come ha osato venire in casa nostra? Lasciate che lo aggiusti per le feste…!
CAPULETI Calma, figlio mio! Tutta Verona reputa Romeo un giovane virtuoso e non voglio che proprio qui, in casa mia, gli venga fatto il minimo torto.
TEBALDO Ma signore, non credo che vogliate sopportare…
CAPULETI (interrompendolo) Tebaldo! Ti ho detto di lasciar perdere. Anzi, mostrati cortese: la tua ira non si addice a questa festa.
TEBALDO E va bene. Ma ricordate che questa intrusione, che adesso pare così dolce, si muterà in fiele!…
DAME Danza, danza, battimani
e avrai felicità.
CAVALIERI Danza, danza, che domani
la sorte riderà.
DAME Danza, danza siamo in festa
ad ogni passo della vita.
CAVALIERI Danza, danza, se gira la testa
la tua tristezza svanirà!…
(mentre continua la danza)
ROMEO (avvicinata Giulietta le prende le mani) Lasciate che la mia mano profani la santità della vostra.
GIULIETTA (sorridendo) Se io sono una santa, voi siete un pellegrino devoto. Sapete che il bacio del fedele è quello della palma contro la palma? (mostra le palme delle sue mani che mette a contatto con quelle di Romeo)
ROMEO Come vorrei che anche le labbra potessero quello che fanno le mani!
GIULIETTA Lo sapete che le sante esaudiscono i voti di chi le prega?
ROMEO Allora lasciatemi pregare a modo mio. (si avvicina per baciarla)
BALIA (interrompendo il bacio) Madonna, vostra madre vi va cercando!
GIULIETTA Devo andare. Addio buon pellegrino, spero tanto di incontrarvi di nuovo.
DAME Danza, danza, quanta allegria
alla gran festa di questi signor
CAVALIERI Danza, danza, sei solo mia
E sol per te batte forte il mio cuor
DAME Danza, danza, dona il tuo amore
e non tradir i miei sogni con te
CAVALIERI Danza, danza, vibra il tuo cuore
e vivrai sempre in letizia con me!
(mentre continuano la danza)
ROMEO (alla balia) Sapete dirmi chi è quella dolce fanciulla?
BALIA Perbacco, signore! Di lei posso dirvi tutto: l’ho allattata io! Il suo nome è Giulietta ed è la figlia dei signori di questa casa, che ho l’onore di servire dal giorno del loro matrimonio… Ma ora permettetemi, ho tante faccende da sbrigare in cucina… Sapete, senza di me qui si scatena l’inferno!… (si allontana) (cambio di scena a vista)
ROMEO È una Capuleti? Mio Dio, non è possibile!
Ma del mio giardino lei è’ il fiore più bello
ha spine odiose che fan male!
È una Capuleti: che destino crudele!
È una Capuleti e il mio amore appassisce
prima ancora che possa sbocciare!…
Scena settima
(camera da letto di Giulietta)
GIULIETTA Balia, chi era quel giovane che mi parlava quando sei venuta a chiamarmi?
BALIA Non saprei, non l’ho mai visto in questa casa.
GIULIETTA Perché non ti informi, non cerchi di scoprire chi è, se è straniero qui a Verona, dove alloggia, se…
BALIA Ho capito, bambina mia, ho capito: quel giovanotto ti ha fatto venire il “mal di cuore”!… Vado e appurerò tutto in un batter d’ali! (esce)
MAD. CAP. Giulietta, ti è piaciuta la festa?
CAPULETI Hai visto il conte Paride come ti guardava?
GIULIETTA Veramente… non ci ho fatto caso…!
MAD. CAP. Ma come? Non ti avevo raccomandato altro!
GIULIETTA Sì, madre, ma sono stata troppo presa… a chiacchierare con le mie amiche: era da tanto che non ci vedevamo...!
CAPULETI Ogni scusa per te è buona…!Va bene, ora andiamo a letto, perché domani ci aspetta un’altra bella giornata intensa! (esce)
MAD.CAP. Buon riposo, piccina mia. Vedrai…: la notte porta consiglio!
GIULIETTA Addio, madre. (bacia la madre che esce)
(fuori scena, la ripresa del brano “Danza, danza”)
BALIA (entra affannata e preoccupata) Giulietta!… Oh, è terribile!…
GIULIETTA Che è accaduto, balia? Parla!
BALIA Una notizia orrenda: quel giovane di cui mi hai chiesto si chiama Romeo…
GIULIETTA Veramente non ci trovo niente di così grave! È un nome come un altro…: anzi, mi giunge bello e dolce…!
BALIA Benedetta figlia, ma il problema non è nel nome!
GIULIETTA Cosa, dunque?
BALIA È un Montecchi,… è un Montecchi: l’unico figlio del grande nemico della vostra famiglia!
GIULIETTA Come? Il mio unico amore è lo stesso mio unico odio…?
BALIA: Suvvia, bambina mia, non pensarci più. In fondo lo hai visto una volta sola e senza dubbio non avrete occasione di incontrarvi di nuovo. Andiamo, andiamo a letto e vedrai che passerà: ti sembrerà di aver sognato! (escono insieme)
Scena ottava
(il balcone)
ROMEO O dolce notte, tinta d’amore,
nascondi me nel tuo mantello.
È lei, la mia Giulietta, il mio sole radioso
che nasce ad Oriente e riscalda il mio cuor.
GIULIETTA O mio Romeo, sei tu Romeo,
nega tuo padre, straccia il tuo nome.
Perché sei un Montecchi mi sei gran nemico,
ma lascia il tuo nome e sempre tua sarò!
ROMEO Cambialo pure, battezzami ancora
e sol per te sarò “Amor”…
Amor che vola sopra i muri della città
per star con te.
Io ti giuro il mio amore
su questa pallida luna…!
GIULIETTA Non giurar sulla luna
che muta ogni notte il suo volto.
ROMEO/GIULIETTA In questa notte, al chiaro di luna,
giuro il mio amor, ed il mio cuore
è per te…!
È per te!
Scena nona
(si odono i rintocchi di campane che annunciano l’alba; in scena un gruppo di monaci e frate Lorenzo)
MONACI Laudate Dominum omnes gentes,
laudate eum omnes populi.
Quoniam confirmate est
super nos misericordia ejus
et veritas Domini manet in aeternum.
LORENZO Lodiamo Dio per questo mattino,
per il sole che splende rosso e caldo
che riscalda il cuore mio.
MONACI Laudate Dominum omnes gentes,
laudate eum omnes populi.
LORENZO Lodiamo Dio per tutti i fiori della terra,
dai loro petali traiam veleni e medicine
che danno lacrime o felicità.
MONACI Laudate Dominum omnes gentes,
laudate eum omnes populi.
LORENZO Lodiamo il nostro Dio, miei fratelli,
e nel suo nome inizi questo giorno.
MONACI Amen. Alleluia! Amen. Alleluia!
Scena decima
ROMEO (entrando) Buongiorno, frate Lorenzo!
LORENZO Oh Romeo, sei caduto dal letto questa mattina?
ROMEO A dire il vero il letto non mi ha visto per niente…!
LORENZO E - Se è lecito! - posso sapere dove hai trascorso la notte?
ROMEO Sono stato ad una festa, in casa dei Capuleti.
LORENZO (preoccupato)Come?
ROMEO Sì, è lì ho incontrato chi mi ha ferito.
LORENZO Oh Signore, un altro duello!… Spero che non ti sia fatto nulla di grave!
ROMEO No, anzi, si tratta di una dolce ferita che, però, ha bisogno del vostro aiuto perché non vada in cancrena.
LORENZO Ma che dici? Cerca di essere più chiaro! Chi si confessa a indovinelli, solo ad indovinelli può essere assolto.
ROMEO Frate Lorenzo, mi sono innamorato di Giulietta, la figlia del ricco Capuleti… e anche lei è innamorata di me. Ora tocca a voi consacrare con il matrimonio il nostro amore. Dovete sposarci oggi stesso!
LORENZO San Francesco benedetto!… Ma come è possibile?… Voi, un Montecchi, sposare una Capuleti…!
ROMEO Per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto: dobbiamo sposarci subito.
LORENZO E va bene, Romeo: vi aiuterò, non preoccuparti. Chi sa che questo legame non possa servire a mutare in amore l’odio delle vostre famiglie. Andiamo, vieni nella mia cella e parliamo con calma. (escono insieme)
Scena undicesima
MERCUZIO (entrando con Benvolio) Ma dove diavolo si sarà cacciato il nostro Romeo?
BENVOLIO Sono passato ora da casa sua e mi hanno detto che questa notte non è rientrato per niente!
MERCUZIO Bah, sapevo che l’amore fa strani effetti, ma che provocasse addirittura l’insonnia…!
BENVOLIO Ieri sera, dopo la festa, è sparito senza lasciare traccia.
MERCUZIO Si vede che aveva cose più importanti da fare che seguire i suoi fedeli amici.
BENVOLIO Va bene, ma poteva almeno avvisarci!
MERCUZIO (vedendo arrivare Romeo) Oh, eccolo qua! Bonjour, messer Romeo!
ROMEO Buongiorno, amici! (vedendoli arrabbiati) Che cosa vi è successo?
BENVOLIO E ce lo chiedi pure? Ieri sera ci hai piantato in asso…
MERCUZIO …E per di più senza neanche darci una spiegazione!
ROMEO Scusatemi, ma si trattava di un affare urgente e non ho avuto modo di…
MERCUZIO Va bene, va bene, abbiamo capito tutto.
BENVOLIO E sì, doveva essere veramente un affare urgente, visto che ti ha tenuto impegnato tutta la notte, senza farti chiudere occhio…!
MERCUZIO Sì, sì. Ma ora torna a casa, rilassati, buttati sul tuo letto e recupera tutto il sonno perso perché questa sera, amico mio, devi essere bello sveglio se vuoi seguire i tuoi vecchi amici.
ROMEO: Questa sera...: ma io… non so se…
BENVOLIO Su, dai, niente scuse: abbiamo organizzato una serata come ai vecchi tempi! Vai, vai. Buon riposo, Romeo e…sogni d’oro!
MERCUZIO E fai attenzione che i tuoi sogni non siano disturbati dalla regina Mab…!
ROMEO E chi è la regina Mab?
MERCUZIO Non sai chi è? Ma in che mondo vivi?
Mab è una fata molto piccina
vola di notte in un guscio di noce
e quando dormi lei si avvicina
e sul tuo naso pianta la croce.
Poi si diverte a farti dispetti:
se tu hai i baffi lei te li tira
e quanto meno tu te l’aspetti
nelle tue orecchie prende la mira.
Da qui si infila dentro il cervello
guida il tuo sogno dove le pare:
se il sogno è brutto diventa bello
o, per contrario, ti fa dannare.
BENVOLIO/ROMEO Da qui si infila dentro il cervello
guida il tuo sogno dove le pare:
se il sogno è brutto diventa bello
o, per contrario, ti fa dannare.
MERCUZIO Se sei amante, sogni l’amore,
se sei avvocato, grandi parcelle,
se sei soldato, medaglie al valore
e se curato, le donne più belle.
Nessuno scappa dal suo tormento,
neanche chi dorme un sonno leggero:
sta sempre all’erta, aspetta il momento
e si impossessa del tuo pensiero.
E quando il sole sta per spuntare
Vola di corsa nel suo castello
ma tornerà per farti sognare
e darti un mondo sempre più bello.
BENVOLIO/ROMEO E quando il sole sta per spuntare
Vola di corsa nel suo castello
ma tornerà per farti sognare
e darti un mondo sempre più bello.
Scena dodicesima
BALIA (entrando seguita dal servo) Pietro!
SERVO Eccomi, signora!
BALIA Il mio ventaglio, Pietro!
MERCUZIO (osservandola) Oh sì, buon Pietro, datele il ventaglio così può nascondere meglio il suo viso!
BENVOLIO Già, dei due è meglio il ventaglio!
BALIA (facendo finta di non aver sentito) Buongiorno, messeri.
MERCUZIO Buongiorno a voi, madonna… “bella”!
BALIA Sapete dirmi dove posso trovare il giovane Romeo?
BENVOLIO (precedendo Romeo che stava per presentarsi) E cosa volete farne di un bel giovanotto alla vostra età?
BALIA Sono affari che non vi riguardano!
ROMEO Scusate, sono io Romeo.
BALIA Desidero parlarvi da solo.
MERCUZIO Ma certo, ma certo: togliamo il disturbo!
BENVOLIO Lasciamoli soli i due piccioncini!…
MERCUZIO Sarà stato mica questo il tuo affare urgente di questa notte?
BENVOLIO Altro che insonnia… si è trattato di un incubo!!!… (escono ridendo)
BALIA Accidenti! Ma che razza di gente frequentate? Come si sono permessi di parlarmi così? Non sono mica una delle loro sgualdrine!… Comunque, veniamo a noi. La mia padrona, Giulietta, mi ha mandato a cercarvi… (Romeo cerca di replicare, ma viene bloccato) Ma prima permettetemi di dirvi come la penso… (Romeo fa un cenno d’assenso) Se state mentendo a quel gentil cuore della mia padrona, vi avverto: avrete a che fare con me e vi assicuro che ve ne pentirete amaramente!
ROMEO Ma cosa dite? Io amo Giulietta con tutto il mio cuore. Da stanotte ella è il vento per la mia vela, l’acqua per la mia sete, la luce per il mio universo…
BALIA (interrompendo) D’accordo, d’accordo…!
ROMEO Sentite, ditele così: nel pomeriggio trovi la scusa per uscire dicendo che va in convento a confessarsi. Io l’aspetterò là e, d’accordo con frate Lorenzo, ci uniremo in matrimonio.
BALIA (spaventata dal proposito) Madonna benedetta, aiutali tu!… (recuperando) Va bene, riferirò alla mia padrona. C’è altro?
ROMEO Sì, cara balia. Sempre nel pomeriggio vi manderò tramite un mio servo una…
BALIA No, no non vi scomodate, non voglio alcuna ricompensa per questi miei servizi…
ROMEO Ma cosa avete capito?… Vi manderò una scaletta di corda: voi questa sera, quando tutti saranno andati a letto, la butterete dal balcone verso la strada, dalla parte del torrione, in modo che io potrò salirvi e raggiungere la mia sposa.
BALIA Ah… bravo il ragazzo…! L’hai pensato proprio tutta, nei minimi particolari!
ROMEO Mi raccomando, balia, non fate parola con nessuno di questo nostro accordo. Sappiate mantenere il segreto e io vi ricompenserò a dovere.
BALIA Vi ho già detto che non voglio ricompense. Lo faccio solo per la felicità di Giulietta, la mia bambina adorata!
ROMEO Allora intesi: oggi pomeriggio…
BALIA …In convento, da frate Lorenzo…
ROMEO Per una confessione speciale…
BALIA …Che ha per penitenza…
BALIA/ROMEO … il matrimonio!
BALIA (rivolgendosi al servo) Pietro, il mio ventaglio! (il servo esegue) Torniamo a casa. (escono di scena)
Scena tredicesima
(camera da letto di Giulietta)
GIULIETTA Il mio amore è così immenso
che non riesco a trattenerlo
il mio cuore ormai è in festa già.
Il mio amore è infinito
e non riesco a contenerlo
nello spazio del mio tempo è.
Queste poche, povere gocce d’amor
non disseteranno mai il mio cuor.
Qui c’è un mare dolce che
infrange le sue onde
sul fuoco che c’è in me,
che bacia forte le mie labbra
e che mi abbraccia
e mi circonda l’anima:
io voglio solo te!
Qui c’è un cuore grande che
immagina una vita
da spendere con te,
che baci forte le mie labbra,
e che mi abbracci
e mi circondi l’anima:
io voglio solo te!
Io voglio solo te!
Scena quattordicesima
BALIA (entrando, con affanno) Eccomi di ritorno, padrona!
GIULIETTA Oh balia, finalmente! È da un pezzo che aspetto il tuo rientro.
BALIA Eh!…È facile a parlare… Non sono mica due passi… ed io, sai, non ho più la tua età…!
GIULIETTA Sì, va bene. Ma ora raccontami: l’hai incontrato? Ti ha parlato? Che cosa ti ha detto?
BALIA Piano, piano, bambina mia! Dammi il tempo di respirare!
GIULIETTA Ti prego, balia, non tenermi sulle spine…!
BALIA Va bene, va bene: l’ho incontrato. È un ragazzo a modo, anche se frequenta certe compagnie…! È bello, cortese, garbato come un agnellino.
GIULIETTA Questo lo so già. Ma cosa ti ha detto riguardo al nostro matrimonio?
BALIA Il tuo Romeo dice che… (si guarda attorno con circospezione) Tua madre dov’è?
GIULIETTA È in casa. Ma avanti, non perdere tempo, dimmi…: il matrimonio?
BALIA Riusciresti ad avere il permesso di andarti a confessare nel pomeriggio?
GIULIETTA Certo, lo chiederò a mio padre che di sicuro non me lo negherà.
BALIA Allora corri al convento e nella cella di frate Lorenzo troverai il tuo Romeo che ti aspetta. Il frate è già stato avvertito e celebrerà subito le vostre nozze.
GIULIETTA Davvero?
BALIA Certo, certo. E poi io dovrò aspettare che un amico del tuo sposo mi porti una scala che gli servirà questa notte per raggiungere il nido della sposa.
GIULIETTA (abbracciando la balia) Grazie, grazie balia, mi hai reso veramente felice!
BALIA E già, questo è quello che più mi interessa: renderti felice. Per questo sono disposta a tutto, anche a farti da facchino e sopportare ogni peso…ma stanotte…: lo sentirai tu il peso…! Andiamo, andiamo a pranzare e poi di corsa al convento! (escono di scena)
Scena quindicesima
(nel convento)
ROMEO Qui, davanti a Dio,
io consacro il mio amore sol per te.
Qui, davanti a Dio,
per donarti la mia vita in libertà.
GIULIETTA Qui, davanti a Dio,
sto per prendere dimora nel tuo cuor.
Qui, davanti a Dio,
voglio offrirti tutta la mia fedeltà.
ROMEO O mia dolce sposa, gioia, anima mia!
GIULIETTA O mio dolce sposo, angelo che illumina!
LORENZO Ego coniugo vobis in matrimonio in nomine Patri et Filii et Spiriti Sancti.
ROMEO/GIULIETTA Amen, amen!
Questo amore crescerà
Amen, amen!
Contro l’odio vincerà!
ROMEO/GIULIETTA/LORENZO
Amen!
fine Atto Primo
ATTO SECONDO
Scena prima
(una piazza)
MONTECCHI/CAPULETI
Il sole è già alto ed infuoca la piazza
ed anche la rabbia si fa assai rovente.
Con questo caldo la gente esce pazza
e contro il nemico si scaglia furente.
DONNE Ogni pretesto è una buona occasione
per tingersi d’ira e fare la guerra.
UOMINI E basta un niente che c’è un’esplosione
che può riempir d’ odio poi tutta la terra.
INSIEME Ecco i Montecchi, ecco i Capuleti:
qualcuno è di troppo in questa città.
Solo chi vince, poi, resterà in piedi
e mentre chi perde fuggire dovrà.
TEBALDO Sono il più forte, non si può negare:
si faccia coraggio chi vuole sfidarmi.
MERCUZIO Eccomi pronto a farti scappare
prima che tu riesca ad infilarmi.
(inizia la lotta tra Tebaldo e Mercuzio)
CAPULETI Forza Tebaldo, dai fatti sotto
rendi Mercuzio un uomo morto!
MONTECCHI Avanti Mercuzio, fagli vedere
chi è che comanda a questo messere!
ROMEO Fermatevi tutti, per carità,
regni la pace in questa città!
(mentre Romeo canta si interpone tra i due e Tebaldo riesce a colpire Mercuzio mortalmente; Mercuzio barcolla e cade morto; gli amici, guidati da Romeo, gli si fanno vicino)
CAPULETI Maledetta famiglia che porti solo morte
e versi il sangue con grande avidità:
Mercuzio è caduto, che cattiva sorte,
ora quest’odio una vendetta farà
(Romeo si stacca dal gruppo e, impugnata la spada, si rivolge minaccioso verso Tebaldo)
ROMEO Tebaldo, assassino, non puoi fuggire
hai ucciso Mercuzio, amico mio…
Ed ora anche tu preparati a morire
vendetta io grido al cospetto di Dio!
(Romeo e Tebaldo iniziano lo scontro, mentre il coro canta)
MONTECCHI Forza Romeo, pensa al tuo amico:
finisca così quest’odio antico!
CAPULETI Difendi Tebaldo, attento alla spada
Romeo ti odia: sarà avvelenata!
(Romeo colpisce a morte Tebaldo che si accascia a terra; Romeo, spaventato, è incitato dai suoi a fuggire)
CORO Ancora la morte è scesa in città
due giovani vite che giacciono a terra
quest’odio prova nessuna pietà
per noi finirà mai quest’arida guerra!
Fuggi Romeo, dai scappa lontano,
hai infranto la legge creando la morte
ora nessuno può darti una mano
da solo hai segnato la tua triste sorte.
I CORO Fuggi Romeo, dai scappa via,
II CORO Fuggi,Romeo, dai scappa via!
III CORO Fuggi,Romeo, dai scappa via!
CORO Fuggi, Romeo, scappa via!!
(Romeo, impressionato dall’accaduto, scappa via)
I VOCE Hanno ucciso Mercuzio!!!
II VOCE Tebaldo dei Capuleti è morto!!!
III VOCE Giustizia, vogliamo giustizia!!! (altre grida a soggetto tra i presenti)
Scena seconda
PRINCIPE (entrando) Fermatevi!… (vede i due cadaveri a terra) Chi sa dirmi che cosa è successo?
MAD.CAP. Signore, mio nipote Tebaldo è stato ucciso dalla furia dei Montecchi. Vogliamo giustizia: per il nostro sangue versato, sia versato il sangue dei Montecchi!
MAD. MONT. No, o mio principe, la nostra famiglia ha soltanto cercato di difendersi. Tebaldo ha ucciso il povero Mercuzio ed è stato punito giustamente.
PRINCIPE Basta! C’è qualcuno che può dirmi chi ha acceso questa lite mortale?
BENVOLIO Io, mio signore!
PRINCIPE Parla!
BENVOLIO Tebaldo ha incitato Mercuzio a combattere, nonostante Romeo, ricordando il vostro ordine, cercasse in tutti i modi di fermarli. Ma ciò non è riuscito a placare il focoso odio di Tebaldo che, sordo ad ogni parola di pace, ha trafitto il povero Mercuzio. Accecato dalla smania di vendetta, Romeo si è scagliato contro Tebaldo e, prima che io abbia potuto separarli, lo ha ucciso.
MAD. CAP. Non è vero! Egli è un parente dei Montecchi: vuole difendere la sua famiglia! Non è stato Tebaldo ad iniziare. Vi scongiuro, o mio signore, siate giusto. Romeo ha assassinato Tebaldo e Romeo deve morire!
PRINCIPE Romeo ha ucciso chi ha ucciso Mercuzio. Chi pagherà allora questo sangue versato?
MONTECCHI Non Romeo, principe, perché egli, come amico di Mercuzio, si è sostituito alla legge nel punire Tebaldo.
PRINCIPE Va bene. Romeo non morirà! Ma sarà esiliato. Che si allontani al più presto e che non faccia più ritorno entro le mura di Verona, altrimenti per lui sarà morte!… (solennemente, si allontana)
CORO In esilio, in esilio,
Romeo va via dalla città!
In esilio, in esilio,
mai più piede vi rimetterà!
BALIA Romeo è un assassino
per questo è condannato:
ha versato il nostro sangue
resti fuori dalla città!
GIULIETTA Fuori dal mio cuore,
fuori dalla mia vita
come potrò resistere
senza il mio Romeo
CORO In esilio, in esilio,
Romeo va via dalla città!
In esilio, in esilio,
mai più piede vi rimetterà!
BALIA Ma come puoi dir bene
di chi ha ucciso un tuo cugino?
GIULIETTA Non potrò mai più odiare
colui a cui ho dato il cuore!
BALIA Tutti piangono Tebaldo.
GIULIETTA Io piango il mio Romeo.
BALIA Se potesse tornare in vita…
GIULIETTA Se potessi stringerlo ancora…
BALIA/GIULIETTA Il nostro cuore sarebbe sazio,
sazio d’amor!
Scena terza
(nel convento)
ROMEO (Romeo, seduto a terra) No, l’esilio no, meglio la morte!
LORENZO Abbi pazienza, Romeo, il mondo è lungo e largo…
ROMEO …Ma fuori di Verona non c’è vita, non c’è amore. La vita è qui, dov’è la mia Giulietta.
BALIA (entrando, a frate Lorenzo) Santo frate, dov’è il signore della mia signora? Dov’è Romeo?
LORENZO (indicando Romeo) Eccolo là, ubriaco delle sue stesse lacrime.
BALIA Ah, anche la mia padrona è in questo stato, anche lei vive fra lacrime e pianti: non dice niente,… piange e geme. Ora si butta sul letto, ora chiama Tebaldo, ora pronuncia il nome di Romeo…
ROMEO Invoca il mio nome? Come un nome che l’ha colpito mortalmente, il nome di chi ha assassinato suo cugino?… Frate Lorenzo, ditemi in quale parte del mio corpo è custodito il mio nome, ditemelo, perché io possa distruggerla.
LORENZO Fermati! Sei o non sei un uomo? Ti comporti con la furia insensata di una belva. Hai ucciso Tebaldo, vuoi ora uccidere te stesso… e la tua sposa con te, con un atto che ti dannerà in eterno? La tua Giulietta è viva, non sei felice? Tebaldo voleva ucciderti e tu hai ucciso lui, non sei felice? La legge invece di metterti a morte ti diventa amica e ti esilia e non sei felice? Sei un uomo benedetto dalla fortuna. Su, vai dalla tua Giulietta, vai a consolarla, ma parti prima del cambio della guardia per andare a Mantova, dove resterai finché non decideremo di svelare le nozze, parlare col principe e far fare pace alle vostre famiglie, in modo che tu possa tornare a Verona mille volte più felice di ora che te ne vai triste. (rivolto alla Balia)Tu, balia, va’ avanti, di’ alla tua padrona che mandi a letto tutti: saranno stanchi dopo una giornata come questa. Rassicura Giulietta che il suo Romeo verrà. Vai, e che Dio ti accompagni.
(la Balia, fa un inchino ed esce di scena; Romeo si alza, fa per andare fuori, poi si ferma e torna indietro per baciare la mano a frate Lorenzo in segno di ringraziamento; poi esce)
Scena quarta
(una stanza del palazzo Capuleti)
MAD. CAP. Balia mia, ti prego: stai vicino a Giulietta. La morte dell’adorato cugino Tebaldo l’ha distrutta. Questa sera non è scesa neanche per la cena: si è chiusa in camera sua e non fa altro che piangere…, povera bambina!
BALIA Non preoccupatevi. Vedrete che questa notte si riprenderà…! E da domani tornerà ad essere la Giulietta di sempre: dolce, allegra ed affettuosa.
MAD. CAP. Me lo auguro. Anche perché suo padre ha deciso di maritarla con il Conte Paride.
BALIA (preoccupata) Che cosa…?
MAD. CAP. Sì, sì, hai capito bene. Giulietta andrà in sposa al conte Paride.
BALIA Oh mio Signore!…
MAD. CAP. Perché? Non sei contenta?
BALIA No…cioè… sì…! Ma non vi sembra troppo presto? Giulietta è ancora una bambina…! E poi, la morte di Tebaldo…
MAD.CAP. Non preoccuparti: l’amore non ha mai fatto male a nessuno! Ma ora va’: raggiungila, e cerca di farla riposare.
BALIA Non preoccupatevi, mia signora, penserò io alla mia Giulietta. (si inchina ed esce)
Scena quinta
(camera di Giulietta)
ROMEO Vorrei che il giorno
non arrivasse mai.
Vorrei fermare il tempo
e rimanere stretto a te.
Scalda ancora il cuore,
ferma il sole qui per me:
canta l’allodola,
adesso devo dirti addio.
GIULIETTA Quel che senti nell’aria
è il canto di un usignolo
e questa serenata…
GIULIETTA/ROMEO … è dedicata a noi due.
ROMEO Sento le campane che
portano malinconia:
devo andare amore mio
devo fuggir da te!
A te, antica Verona,
lascio una perla preziosa…:
GIULIETTA/ROMEO … il tuo tesoro più bello è lei/lui:
la mia dolce Giulietta! /Il mio dolce Romeo!
Scena sesta
BALIA (bussando) Giulietta, vostra madre sta arrivando: è già per le scale!
ROMEO Devo andare, amore, addio!
GIULIETTA Addio, Romeo! Fammi avere tue notizie tutti i giorni.
ROMEO Non preoccuparti, non perderò occasione per farti giungere il mio saluto e tutto il mio amore. Addio! (si salutano con un lungo abbraccio)
MAD. CAP. (entrando) Giulietta, mia cara bambina, come stai oggi?
GIULIETTA Madre, il mio cuore è ancora triste per la perdita del mio caro cugino Tebaldo e tante sono le lacrime che questa notte ho versato per lui.
MAD. CAP. Credi che il torrente delle tue lacrime facciano uscire Tebaldo dalla tomba? Basta, ti prego: cerca di calmarti. Sono venuta per darti una lieta notizia.
GIULIETTA Ben venga la gioia, in tempi così tristi. Ditemi, madre, di cosa si tratta?
MAD. CAP. Tuo padre, per farti dimenticare il dolore, ti ha preparato un giorno di gioia.
GIULIETTA Che giorno sarà mai questo?
MAD. CAP. Ecco, figlia mia. Giovedì mattina, il conte Paride, nella chiesa di San Pietro, avrà la gioia di farti sua sposa.
GIULIETTA Ah no, non sarò sposa felice di nessuno…!
MAD. CAP. Ma Giulietta…!
GIULIETTA Madre, ti prego, dite a mio padre che non mi sposerò per ora.
MAD. CAP. Ecco tuo padre, diglielo tu stessa e vedrai come la prenderà.
CAPULETI (entrando) Allora, avete rivelato il mio progetto a nostra figlia?
MAD. CAP. Sì, signore mio, ella vi ringrazia, ma non ne vuole sapere.
CAPULETI Come? Intendi rifiutare un mio ordine? Tu non hai il diritto di rifiutare, hai solo da prepararti per giovedì mattina e raggiungere la chiesa di San Pietro per unirti in matrimonio con il conte Paride, altrimenti ti ci trascinerò io con la forza.
GIULIETTA Padre mio, vi scongiuro, ascoltate con pazienza una sola parola.
CAPULETI Basta, ho già perso troppo tempo per te. O giovedì mattina andrai in chiesa e sposerai il conte Paride, o morirai di fame per la strada: perché, ti giuro sull’anima mia, che non ti riconoscerò più come figlia! (esce furibondo)
GIULIETTA (implorando) Padre, padre, aspettate, ascoltatemi!… (non potendo raggiungerlo si rivolge alla madre)Madre, abbiate pietà, ritardate questo matrimonio di almeno una settimana…!
MAD. CAP. (uscendo) È inutile che tu parli. Fa’ come credi, io non ho più nulla da dirti.
GIULIETTA Madre, madre… (alla Balia) Balia, mia cara balia, che si può fare?… Dammi una parola di conforto, consolami!…
BALIA Romeo è esiliato e, anche se volesse, non potrà più tornare da voi o dovrà farlo di nascosto. Se volete un mio consiglio, è meglio che sposiate il conte Paride: è un magnifico gentiluomo e Romeo di fronte a lui è proprio un nulla! Sarete felice di questo secondo matrimonio che è senza dubbio meglio del primo, anche perché il vostro primo marito è morto, o è come se lo fosse!…
GIULIETTA Parli con il cuore?
BALIA E con tutta l’anima! Sia maledetta se non dico il vero!
GIULIETTA Bene, mi hai confortata meravigliosamente. Va’ a dire a mia madre che sono dispiaciuta di aver disobbedito a mio padre e che ora vado da frate Lorenzo a confessare questo mio peccato.
BALIA Questa sì che è una saggia decisione…! (esce)
GIULIETTA Vecchia maledetta! La tua lingua che mille volte ha cantato le mie lodi, ora mi vuole spergiura?… Va’ via, mia consigliera! D’ora in poi tu e il mio cuore sarete due cose separate. Andrò da frate Lorenzo, sperando di trovar rimedio al mio dolore!
Scena settima
(una stanza, a Mantova)
BENVOLIO Coraggio, Romeo, non essere triste. I tuoi giorni qui a Mantova passeranno in fretta e presto potrai fare ritorno a Verona.
ROMEO Si potessero avverare ora le tue parole!… Io non resisto, non riesco a stare lontano dalla mia città.
BENVOLIO (malizioso) È solo Verona che ti manca?…
ROMEO Certo che no… e lo sai benissimo! Mi manca Giulietta, la mia dolce Giulietta…!
BENVOLIO Non disperare, la riabbraccerai presto, e poi…..
ROMEO (interrompendolo) Ma ci pensi? A Verona ogni cosa del creato può vedere e toccare Giulietta: gli uccelli nel suo giardino possono canticchiare con lei dolci melodie, le pietre della strada che conduce alla sua casa possono accarezzarle i piedi, il vento leggero del mattino può giocare con i suoi capelli, mentre io sono qui,… lontano,… prigioniero solo dei miei ricordi…!
BENVOLIO Ascoltami Romeo…
ROMEO No, non parlare. Se Giulietta fosse il tuo amore, se tu l’avessi sposata, se tu avessi ammazzato Tebaldo, se tu fossi cacciato in esilio, solo allora potresti parlare!…
BENVOLIO Non disperare, amico mio! Frate Lorenzo è dalla vostra parte: e sono certo che riuscirà a dare soluzione a questa triste avventura.
ROMEO Già, frate Lorenzo…: è lui la mia unica speranza!
BENVOLIO Vedrai che ci riuscirà! Frate Lorenzo ne sa una più del diavolo! Ora va’ a riposare. Io torno a Verona e domani sarò di nuovo qui, per portarti notizie della tua città.
ROMEO E di Giulietta! Cercala, dille che il mio amore per lei è vivo e forte: e che ogni notte mi fa compagnia nei miei sogni. E porta il mio saluto anche a frate Lorenzo e pregalo di aiutarmi, di trovare presto un rimedio al mio male.
BENVOLIO Farò come mi hai chiesto. Addio, amico mio. (lo abbraccia ed esce)
Scena ottava
(in scena frate Lorenzo, poi entra Giulietta)
GIULIETTA Frate Lorenzo, frate Lorenzo! Oh padre, che disdetta, piangete con me, non c’è più rimedio, più speranza. Sono perduta, padre, perduta...! Aiutatemi!
LORENZO Oh Giulietta, conosco bene la vostra pena…!
GIULIETTA Non dite che la conoscete se non avete il modo per impedirla. Se la vostra saggezza non riesce a trovare un rimedio…: aiutatemi!
LORENZO Ho un’idea! Una speranza l’abbiamo. C’è un rimedio che può salvarci,… ma richiede un coraggio estremo.
GIULIETTA Chiedetemi qualsiasi cosa, piuttosto che lasciarmi sposare il conte Paride!
LORENZO Ascolta. Stai allegra ed acconsenti al matrimonio con il conte…
GIULIETTA Oh no…!!!
LORENZO Aspetta!… Questa sera cerca di restare sola in camera tua, manda via anche la balia. Prendi questa fiala e - bada bene - bevila tutta d’un fiato. Sentirai per tutte le vene scorrere un gelido liquido e il polso rallenterà. Il cuore, il respiro, tutto avrà fine: in questa perfetta ed assoluta sembianza di morte rimarrai per quarantott’ore e poi ti sveglierai. Sarà come se avessi soltanto dormito. Nel frattempo manderò uno dei nostri frati a Mantova con una lettera per Romeo. Il tuo sposo sarà informato di tutto. Poi domani notte, io e lui saremo insieme nella tomba ad aspettare il tuo risveglio. Così, una volta riuniti, scapperai a Mantova con il tuo Romeo e vivrete felici.
GIULIETTA Presto, datemi questa pozione, non ho paura!
LORENZO Tieni… e sii forte, figliola mia!
GIULIETTA Non dubitate, padre. Addio. (esce)
LORENZO Addio, e che il Signore ci aiuti…!
Scena nona
(in casa dei Capuleti; la balia alcuni servi e damigelle)
CAPULETI Presto, presto, non abbiamo tempo da perdere! (ad un servo) Tu, vai in città ad invitare gli ospiti che ho riportato su questa lista. (il servo prende la lista, fa un inchino ed esce di scena; ad un altro servo) Tu invece vai a chiamare i cuochi e di’ loro di venire subito. (anche il secondo servo, si inchina ed esce)
BALIA (alle damigelle) Voi andate su, in camera di Giulietta, e preparate la biancheria. (le damigelle escono)
CAPULETI Ah, balia cara: non avrei mai immaginato che per sposare una figlia fosse necessario tanto lavoro
BALIA È che voi avete voluto fare tutto in fretta: potevate aspettare qualche altro mese. In fondo siamo ancora in lutto per la morte di Tebaldo…!
CAPULETI No, no, non si può rimandare! Questo matrimonio cancellerà la nostra tristezza e renderà felice la mia Giulietta che ha tanto bisogno d’amore. E il conte Paride saprà accontentarla: le darà tutto il suo affetto e… tutta la sua dote!
BALIA Forse quest’ultima è quella che più v’interessa!
PIETRO (entrando) Signore, sono arrivati i musici!
CAPULETI Ah, bene, falli accomodare
BALIA Come vedo non avete badato a spese per questo matrimonio!
CAPULETI È stata un’idea del conte Paride: vuole che il giorno delle sue nozze sia allietato dall’alba al tramonto da musiche e canti. E così ha invitato i migliori musici della città… a sue spese!
BALIA Ah, ora capisco… Mi sembrava strano!… (Pietro introduce i musici e poi esce)
CAPULETI (ai musici) Benvenuti maestri, accomodatevi e mi raccomando: la vostra musica dovrà rendere magico il giorno più bello della mia Giulietta e liberarle la mente e l’animo dai tristi pensieri.
BALIA (fra sé) … E soprattutto dal suo vero ed unico amore!
CAPULETI Balia, presto, andiamo in cucina a controllare se manca qualcosa. E poi in giardino per organizzare l’accoglienza degli invitati.
BALIA Eccomi, arrivo. Ma non correte: abbiamo ancora tutta una giornata davanti!
1 MUSICO Presto amici, disponiamoci qui, in quest’angolo del salone ed approfittiamo di questo momento di calma per accordare i nostri strumenti.
2 MUSICO Sei sicuro che non daremo fastidio?
3 MUSICO Ma quale fastidio! E poi dobbiamo concordare il nostro repertorio
1 MUSICO Già, il conte Paride ci ha pagati bene e non dobbiamo fare brutta figura. Siete pronti?
(i tre musici iniziano a suonare; pian piano entrano in scena incuriositi i servi e le damigelle che improvvisano una danza)
Scena decima
(al termine della musica, la scena del ballo si ferma immobile, mentre viene illuminata Giulietta seduta ad una sedia, mentre la Balia le pettina i capelli)
BALIA Eh, piccina mia, questa è l’ultima volta che pettino i tuoi capelli. Ricordi? Lo facevo ogni sera, da quando eri bambina, mentre ti cantavo una dolce ninna nanna.
GIULIETTA Ed io, stringendo al petto la mia bambola di pezza, la cullavo come se fossi stata la sua mamma.
BALIA Ma, da domani,… vita nuova! Vedrai che non mi rimpiangerai: la sera avrai altro da pensare tre le braccia del conte Paride…!
GIULIETTA Ti prego, Balia, non tormentare il mio cuore già triste. Ora lasciami sola: voglio pregare molto perché il cielo mi assista in questo difficile momento.
BALIA Come vuoi, Giulietta. (le prende la testa tra le mani e le bacia la fronte) Buonanotte, mia piccina, cerca di riposare perché ne hai bisogno. E non preoccuparti…: domani sarà un giorno di grande festa!
GIULIETTA Addio, balia, e… grazie di tutto il tuo affetto! (la balia esce) Solo il cielo sa se ci rivedremo!
GIULIETTA Ho avuto il coraggio
di amare il mio nemico,
consacrarmi al cuore suo,
legarmi sempre a lui.
ROMEO (come in ideale vicinanza)
Ho avuto il coraggio di
fuggire da Verona,
di lasciare il mio amore,
di stare solo qui.
ROMEO/GIULIETTA Avrò ora il coraggio
di aspettare questo amore,
di fermare questo tempo,
di morire al mondo?
ROMEO Se l’amore è coraggio
io non ho alcuna pena;
GIULIETTA Se il coraggio è amore
son pronta a morire.
GIULIETTA Coraggio, dolce veleno, ROMEO Coraggio, sono sereno:
inonda le mie vene, nascondo le mie pene.
ferma il mio cuore, Penso al mio amore
ghiaccia la mia vita. e la noia di colpo è sparita.
GIULIETTA Coraggio, mia medicina,
anticipa il tuo effetto,
prendi questa vita mia
risorgila all’amore!
ROMEO Prendi questa vita mia
risorgila… all’amore!
Scena undicesima
(Giulietta cade a terra; lentamente la luce su di lei si spegne e si illumina nuovamente la scena del ballo che riprende vita e poi si interrompe con l’ingresso della balia che porta in braccio il corpo senza vita di Giulietta)
BALIA Presto, accorrete, la mia Giulietta è morta!
CAPULETI (entrando in scena con madonna Capuleti)
O giorno di sciagura!…
La morte ha preso via
la mia bambina!
Perché!?…
MAD. CAP. O giorno di sfortuna!…
La morte mi ha strappata
la mia unica creatura,
la gioia adesso è dolor.
BALIA O giorno maledetto,
dischiuso hai tu alla morte
le porte del suo cuore…
della mia cara Giulietta!
CAPULETI/MADONNA CAPULETI/BALIA
O giorno delle nozze
ridotto in funerale,
sostituisci ai flauti le
tue malinconiche campane!…
Trasforma l’aria di festa
in triste sepoltura:
Giulietta ha sposato la morte…!
MAD. CAP. Addio, dolce creatura…!
CAPULETI Addio, o bella Giulietta…!
BALIA Addio, mia cara bambina…!
CAPULETI/MADONNA CAPULETI/BALIA
Addio!…
(il corpo di Giulietta viene posto su di un catafalco e muove, con i presenti, in processione)
Scena dodicesima
BENVOLIO Non è possibile! Rientrando da Mantova, nei pressi del cimitero di Verona, ho visto una gran folla con la tristezza in volto. Vi erano anche amici a me cari: Ugo, Simone, Francesca, Giacomo…: chi sarà mai morto? Mi avvicino ancora un po’ ed ecco arrivare il corteo funebre. Dopo uno stuolo di chierici, ecco frate Lorenzo… Che strano!… Sembra essere l’unico a non soffrire per questo lutto…! E poi le dame che gettano petali di rosa e poi… poi… la bara…: ma chi è questa fanciulla?… No!!!… È Giulietta! La dolce Giulietta, sposa del mio amico Romeo è morta!… Oh, atroce destino, e adesso cosa farò? Devo tornare a Mantova ed avvisare Romeo! (buio)
Scena tredicesima
(Romeo allungato, dorme; entrano strane ombre)
OMBRE Morte e amore si incontrano,
amore e morte si abbracciano,
morte e amore si baciano,
amore e morte si mischiano
Morte, amore! Amore, morte!
Amore, amore, morte….!!!
ROMEO (svegliandosi di soprassalto) Ah!… Ho sognato che è venuto il mio amore e mi ha trovato morto. Poi, con i suoi baci, Giulietta ha ridato vita alle mie labbra. Che strano sogno!… Non riesco a toglierlo dalla mente… ed intanto aspetto con ansia buone notizia da Verona.
BENVOLIO (entrando con affanno) Romeo, Romeo!…
ROMEO Ben arrivato, Benvolio! Quali notizie mi porti da Verona? Hai qualche lettera di frate Lorenzo? Come sta la mia Giulietta? L’hai vista, ti ha dato qualche messaggio per me?
BENVOLIO Romeo…, Giulietta… Giulietta…
ROMEO Parla, che cosa le è capitato?
BENVOLIO Giulietta… la tua Giulietta… è… morta!
ROMEO (incredulo) Morta? (aggredendolo) Ma che dici, vigliacco di un uomo…? E ti professi anche amico mio…?
BENVOLIO Sì, io sono l’amico che divide con te l’incredulità e la morte nel cuore…! Ma ti dico la triste verità: l’ho vista con i miei occhi mentre veniva deposta nel monumento dei Capuleti, nel cimitero di Verona.
ROMEO Oh crudele destino!… (violento, verso il cielo) Ma io, dannate stelle, vi sfido! Presto, procurami un cavallo.
BENVOLIO Ti scongiuro, Romeo, calmati! Il tuo aspetto stravolto mi fa temere una sventura…!
ROMEO Non preoccuparti per me, amico. (esce)
Scena quattordicesima
(nel convento)
LORENZO Il buon frate Giovanni, al quale ho dato l’incarico di raggiungere Mantova e consegnare la lettera a Romeo, non è riuscito a compiere la sua missione. Durante il tragitto è stato trattenuto dalle guardie perché pare che si siano manifestati dei casi di peste. Così è tornato indietro e mi ha riconsegnato la lettera. Oh che sciagura! E adesso cosa farò? Fra poco Giulietta sarà sveglia e mi maledirà perché non ho avvertito il suo Romeo. Dovrò andare da solo e subito al cimitero. (esce)
Scena quindicesima
(nella tomba di Giulietta: Romeo si avvicina al corpo della sua amata)
ROMEO O mio amore, oh mia sposa, tu…
la morte che ha succhiato il tuo respiro
nulla ha potuto sulla tua bellezza.
Il corpo gelido deposto qui
fa della tomba un posto per ballare
inondata di luce e soave profumo.
La morte non ha ancora issato
la sua pallida bandiera
sul tuo viso dolce e candido.
Forse vuole custodirti al buio
per farti la sua amante,
ma io non lo permetterò.
Occhi miei, guardatela,
braccia mie, stringetela,
labbra, ancora un puro e casto
bacio io le do.
L’amaro mio rimedio,
si scaglia contro il cuore
e manda in frantumi
la mia vita qui con te.
Offro questo al mio amore e poi
brindo con la morte alla mia vita
Aspettami Giulietta,
portami via con te!…
(beve il veleno da una fiala)
Scena sedicesima
LORENZO (entrando con una lanterna in mano) San Francesco, proteggimi! Temo una grande sciagura!… (scorge Romeo ormai cadavere) Romeo! O Signore, abbi pietà di noi!
GIULIETTA (svegliandosi) Padre, o frate Lorenzo, siete arrivati. Sia ringraziato il cielo! Dov’è il mio Romeo?
LORENZO Giulietta, presto, vieni via, esci da questo nido di morte. Un ostacolo più forte di noi ha spezzato il nostro progetto. Vieni, vieni via, non possiamo più stare qui.
GIULIETTA (vedendo Romeo) Romeo!… Mio Signore! Cosa è stato?
LORENZO Andiamo Giulietta, qualcuno si avvicina, non è opportuno stare qui.
GIULIETTA Voi andate via, vi prego. Io non vengo…
LORENZO Ma, Giulietta…
GIULIETTA Andate, vi prego! Lasciatemi qui con il mio amore.
LORENZO Giulietta, figlia cara, ti prego, ascolta il mio consiglio…
GIULIETTA Andate, andate, e non preoccupatevi per me. (frate Lorenzo esce)
GIULIETTA Amore, amore mio! (osserva le sue mani) Che cos’è? Veleno! È stato questo veleno ad ucciderti. (avvicina la boccetta alle labbra cercando di berne il contenuto) Egoista, avaro, non me ne hai lasciato nemmeno una goccia perché io possa raggiungerti! Bacerò le tue labbra: chi sa che non ci sia rimasto un po’ di veleno che possa darmi la morte e la pace. (lo bacia) O Romeo, le tue labbra sono ancora calde! (piangendo) Perché, perché, Romeo?
VOCE (da fuori) Presto, entriamo: da questa parte!
GIULIETTA Una voce? C’è qualcuno, devo fare presto…! (prende il pugnale di Romeo) O pugnale benedetto! Arrugginisci qui, nel mio petto! (si accoltella e cade tra le braccia di Romeo)
OMBRE (tornano in scena)
Morte e amore si incontrano,
amore e morte si abbracciano,
morte e amore si baciano,
amore e morte si mischiano!…
Scena diciassettesima
(sono in scena tutti i personaggi: I Montecchi e i Capuleti sono schierati gli uni di fronte agli altri, al centro il Principe; in proscenio, vi sono frate Lorenzo, la balia e Benvolio)
LORENZO (rivolto al pubblico, ma come se parlasse al Principe) Principe, mio signore, sono stato io la causa principale di tanto dolore. Romeo era marito a Giulietta: li ho sposati io nel giorno in cui poi Tebaldo perse la vita ed il novello sposo fu condannato all’esilio. Giulietta venne da me supplicandomi di aiutarla ed io, con il soccorso della scienza, le ho consegnato un sonnifero che le ha dato l’apparenza della morte. Il resto, poi, vi è già noto.
BALIA Frate Lorenzo dice il vero. La mia dolce Giulietta era innamorata del giovane Montecchi. Ma a causa di quell’orribile odio che serpeggia tra le loro famiglie, non ha mai confessato il suo amore ed ha sposato di nascosto il suo Romeo. (commossa) Ah, se ricordo quel giorno! La mia bambina era felice, i suoi occhi scintillavano gioia ed ora… sono stati spenti da ingiusta morte…!
BENVOLIO Sono stato io a portare a Romeo la notizia della morte di Giulietta. Appreso ciò, sul suo volto ho letto la rabbia e lo sconforto. Ha subito lasciato Mantova per venire qui a Verona. Prima di partire mi ha ordinato di dare questa lettera a suo padre.
PRINCIPE Portatemela qui! (Pietro si avvicina a Benvolio, prende la lettera e la porta del Principe che fa l’atto di leggerla, mentre inizia una musica di sottofondo e si ascolta la voce di Romeo che declama il contenuto dello scritto)
ROMEO Carissimo padre, perdonate questo mio gesto che vi procura dolore immenso. Voglio però confidarvi un segreto: ho scoperto che cosa è l’amore. L’ho trovato in Giulietta, figlia dei Capuleti: l’ho assaporato dalla sue labbra, l’ho ammirato nel suo sguardo, l’ho custodito nel suo cuore e l’ho consacrato per sempre a me sposandola in segreto, rendendo lei mia moglie e me l’uomo più felice della terra. Vivere d’amore mi ha portato a rinnegare l’odio di antica tradizione che scorre nelle vene delle nostre famiglie. Perché tante lotte? Perché tanto sangue versato? L’amore non ama questo, l’amore non tinge di lutto la vita, non inaridisce il cuore, ma gli dona ali di colomba per volare libero nel cielo della pace e della serenità. Ma un ingiusto destino mi ha privato per sempre della fonte del mio amore. Benvolio è stato per me triste messaggero della morte di Giulietta. Non posso restare qui, non posso vivere senza di lei. Lascio Mantova e raggiungo la mia amata: voglio stringermi a lei, trovare riposo tra le sue braccia per sempre, unico riparo per questo mio corpo ormai stanco di lottare contro un destino avverso. Perdonatemi, padre, ma promettetemi che quello che per me sarà mortale veleno, diventi per voi salutare medicina che guarisca il vostro cuore dall’odio e dalla vendetta. Siate sereno, riconciliate il vostro animo e fate che Verona sia culla felice di amore e di pace. Solo così questo mio gesto non sarà vano e tutti potranno gridare al mondo: mai una storia è stata più ricca di amore quanto quella di Giulietta e del suo Romeo.
PRINCIPE Montecchi!… Capuleti!… Vedete che frutti ha dato il vostro odio?… Il cielo ha deciso di uccidere i vostri figli con l’amore.
CAPULETI (in lacrime) Mio signore, vi prego, non torturate ancora le nostre anime già in pena. È vero, sì: ho sbagliato. L’odio mi ha reso cieco, la vendetta mi ha offuscato la mente, ma il sacrificio di questi giovani mi ha liberato il cuore!… (avvicinandosi a Montecchi) Montecchi, eccoti la mia mano: in questo gesto di pace vi è la dote di mia figlia, perché io non ho più niente da chiedere.
MONTECCHI Sarò io a darti di più: le erigerò una statua d’oro, perché fino a quando durerà Verona, nessun’altra menzione sia tenuta in tanto pregio quanto la leale e fedele Giulietta. (in un’atmosfera di grande commozione, i due si abbracciano imitati dai componenti delle due famiglie)
Epilogo
POETA Questa è la storia di un amore,
un amore ch’è nato dall’odio,
un odio germinato a Verona
tra i Montecchi e i Capuleti.
Qui vi abbiamo raccontato
una storia senza pari,
questo amore sconfinato
di Giulietta e del suo bel Romeo.
CORO Tante storie, tanti volti,
tante voci ed avventure
tutte insieme a raccontare
la potenza dell’amore.
Puoi riempire mille pagine,
puoi versare inchiostro a fiumi che,
l’amore porta sempre i suoi frutti
solo se lo vivi nel cuore.
Amore, amore, gridiamo al mondo!
Amore, amore, gridiamo all’uomo!
Il mio amore abbraccia te,
il tuo amore invade me,
il suo amore inonda noi,
il nostro amore avvolge il suo,
il vostro amore tutto per noi,
il loro amore insegna che:
l’uomo vive solo d’amore,
il mondo vive solo d’amore
solo d’amore!!
fine