D’amore non si muore

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Commedia in due atti di

Mimmo Titubante

Trama

Eva ha l’abitudine di recarsi per ogni piccolo doloretto allo studio della suo amica Sandra, medico internista di un ospedale, che conosce perfettamente la sua fobia per le malattie. In una delle sue visite, ascolta per caso un colloquio telefonico di Sandra che parla della diagnosi infausta di un altro paziente e pensa di essere lei la disgraziata in questione. Decide di  organizzare a puntino il suo post-mortem!  Eva in questa impresa chiede aiuto al collega Leo, avvocato divorzista gay.  Una delle sue prime preoccupazioni consiste nell’ assicurarsi un posto al cimitero insieme al marito per averlo vicina almeno per l’eternità quando passerà a miglior vita e nel frattempo trovarle una compagna che le stia vicino quando lei non ci sarà più . Ad attenderlo nell’agenzia di pompe funebri troverà  Giorgio Latini, un’impresario molto scaltro che svolge il suo lavoro “particolare” come il più consumato dei  manager ed è cliente di Leo che l’assiste “molto da vicino”  nelle pratiche di divorzio dall’ex moglie all’insaputa della stessa Eva.  Leo, nel frattempo,  consiglia Eva di spingere Gianni tra le braccia di Sonia, sua ex fidanzato ritrovata per caso nel loro circolo di tennis. Eva a malincuore capisce che quella potrebbe essere la strada giusta, ma il suo comportamento indispettisce Gianni. Una sera, tornando a all’improvviso e fraintendendo il gesto ,  trova la moglie abbracciato a Giorgio che era passata a casa sua con Leo. Crede che sia il suo amante. Eva fa di tutto per convincerlo dell’errore ma, per risolvere la situazione è costretto a rivelargli che non ha motivo di tradirlo in quanto gli resta poco tempo di vita. Disperato, Gianni si dedica anima e corpo alla moglie, ma il medico Sandra, passato da loro per salutarli al ritorno della sua vacanza, incalzata e colpevolizzat,  lo mette al corrente  che la malattia di Eva è  del tutto immaginaria. Allora il suo dolore si trasforma in indignazione, perché pensa che la moglie si sia inventata tutto per coprire una tresca con Giorgio, per cui la caccia via e va cercare conforto tra le braccia  dalla sua vecchia fiamma Sonia . A nulla valgono le parole di Eva che cerca di convincerlo della sua buona fede, anzi peggiora di più la sua situazione perché, sempre sotto consiglio di Leo, si dichiara colpevole per ottenere il suo perdono. Quando tutto sembra irrimediabilmente perduto, la verità viene a galla. Gianni viene messo sulla strada giusta dalla stessa Giorgio che le rivela l’accordo fatto da Eva con la sua agenzia funebre, gli rivela di essere gay e  capisce che la moglie ha creduto davvero di dover morire a causa della sua fobia. Commosso, torna al suo fianco , mentre Giorgio alla fine trova il vero amore tra le braccia di Leo per il più classico dei lieto fine.

*Interpreti*

Eva       Cerri    :                     Moglie

Gianni   Guidi        :               Marito             

Leo                         :                Amico Eva

Sandra                   :                Medico di famiglia

Giorgio Latini        :               Impresario funebre

Sonia  Dionisi        :                Amica Gianni

Atto primo

Scena 1

Luce interno casa . Entra Eva che si stropiccia gli occhi, si avvicina ad uno specchio attaccato ad una parete, si guarda la lingua, scuote la testa preoccupata . In cucina  c’è Gianni. Si salutano.

Gianni:             Buon giorno  amore, come va?

Eva:                 Per niente bene.

Gianni:             Che hai?

Eva:                 Colite…..una malattia di cui già conosco l’iter. Chiusa in bagno per giorni. La colpa è tua! Te l’ avevo detto che non mi fidavo dei ristoranti indiani. Io sono vegana……

Gianni:             Ma se hai spizzicato qua e la… e tutta roba con verdure..

Eva:                 Robaccia dall’aspetto terrificante. Ahi ahi ahiai... che dolore.Conviene che vado da Sandra per una visita. Ora le telefono…

Gianni:             Ma amore,  hai fatto le analisi una settimana fa, compreso il digerente!

Eva:                 Che vuol dire? Con tutto quello che mangiamo e respiriamo al giorno d’oggi, l’organismo può giocare brutti scherzi.

Gianni:             Se mangi poco e niente….

Eva:                 Però respiro…e poi….e poi non sai mai se quello che ti spacciano per biologico lo sia veramente, anche perchè queste  fitte non sono normali.  Magari sarà meglio approfondire.

Gianni:             Non saranno tutti quegli strani intrugli che ti prepari?

Eva:                 L’ alimentazione vegana è un valido mezzo di prevenzione per molte malattie.

Gianni:             Ma, a quanto vedo, con te funziona poco! Basta un niente  e ti senti male!!!

Eva:                 Perché oramai il danno è stato fatto. Hai…hai (si tocca l’addome).C'è qualcosa che non mi quadra… ora…. mi cominciano a formicolare le braccia, mi manca l’aria e sudo freddo…mio dio…..senti ….senti…. ho la tachicardia…

Gianni:              (Le controlla i battiti del polso) Attacco di panico. Su….mettiti seduta e soffia qui.

Eva si siede sul divano. Paolo le porge una busta di plastica che Eva si mette sulla bocca.

Eva:                 Com’è capitato….oddio com’è capitato……(soffia)

Gianni:             Gran bel respiro…….calma…vedrai che passa tutto .

Eva:                 (Si toglie la busta) Ecco lo vedi come sono conciata?

Gianni:             Vedo…vedo  ! Ora respira!

Eva:                 (Si toglie la busta) E’ che mi sento una schifezza….è qualcosa di grave….ora ho pure le fitte al fegato ed al colon…

Gianni:             (Le rimette la busta) Cos’è, l’ effetto domino?

Eva:                 (Scansa la busta)  E basta con questa busta che mi stai facendo venire il nervoso! Piuttosto dammi la compressa di ieri sera, che mi ha fatto bene.

Gianni prende una scatola, l’apre. Prende una compressa da un blister e gliela porge. Eva la prende.

Eva:                 Buona. Sa di rabarbaro!

Gianni:             Già! Tesoro, ora fai una bella colazione ed a stomaco pieno,  vedrai che tutto andrà meglio.

Eva:                 No, no... io non mangio niente finché Sandra non mi avrà visitato.

Gianni:             Smettila, prendi almeno qualche biscottino! 

Eva:                 Perdonami tesoro, ma potrebbe essermi fatale!(Li guarda) Vabbè, magari uno…. (prende un biscotto e lo mangia). Ne prende un altro. Buoni….cosa sono quelli ai fiocchi d’avena?

Gianni:              Che ne so? Li compri tu.

Gianni nel frattempo si spalma del burro su una fetta biscottata.

Eva:                 Si spalma……spalma !!! Il burro è colesterolo puro.

Gianni:             E porca miseria…mi fai passare la voglia di fare colazione! Se penso che quando ti ho conosciuta mangiavi di tutto. Invece oggi il colesterolo é al centro dei tuoi pensieri…

Eva:                 Il grasso animale ci sta uccidendo tutti ! Leggi mai la pagina dei necrologi?

Gianni:             Di solito preferisco la pagina sportiva.

Eva:                 E' agghiacciante! E' piena di gente che muore.

Gianni:             Vabbè….e …..io voglio morire mangiando…

Eva:                 Ma si muore sempre "dopo grandi sofferenze" e non ci si spegne mai "serenamente"...

Gianni:              Allora voglio morire soffrendo. La verità, amore mio,  è che a forza di sentire tutte le stupidaggini che tirano fuori i tuoi amici nutrizionisti,  sei diventata un’ ipocondriaca depressa.

Eva:                 Questo non è affatto vero ! Sei cattivo…

Gianni:             Oh…andiamo!

Eva:                 Ti dico di no!

Gianni:             Ah no? Ti ricordi cosa hai combinato l’altra estate che siamo partiti  per la Grecia?

Eva:                 Uffà…

Gianni:             Sulla nave ti era preso il mal mare, ma tu eri convinta di avere un ulcera perforante perche avevi visto una macchia rossa sul fazzoletto ,  mentre ti sforzavi a rigettare. Te lo ricordi?

Eva:                 Non ricordo!

Gianni:             Io sì! Ti hanno trasferito all'ospedale di Samos in elicottero e ti hanno dovuto fare un tranquillante  perché urlavi come una pazza!

Eva:                 Perché avevo paura di precipitare….

Gianni:             E quando ti hanno detto che la macchia rossa  era quella del tuo rossetto, volevi tornare in Italia perché eri certa che la diagnosi era sbagliata!

Eva:                 Vai a fidarti dei medici greci. Chiacchiera… chiacchiera tu, ma un giorno o l’altro, quando finirò su un letto di qualche malsano ospedale,  forse allora cambierai idea.

Gianni:             Quando succederà io non sarò lí. Ci puoi giurare! Ora sbrigati che fra poco arriva Leo.

Eva:                 E se ci passassi ora da Sandra, prima di andare in ufficio?

Gianni:             Scommetto che già sente la tua mancanza!

Eva:                 Spiritoso!

Gianni:             Ho capito, oggi niente footing…mi vado a vestire.

Eva:                 Ma no….. mi farò  accompagnare da Leo.

Gianni:             Potete prendere la Smart, a me non serve! Così trovate subito posteggio.

Eva:                 E’ troppo piccola, soffro di claustrofobia.

Gianni:             “ Lasciate ogni speranza o voi che entrate!!!”

Eva esce dalla stanza. Gianni prende i blister delle medicine e comincia a raccoglierli pazientemente.

Gianni:             Questa marrone, scomparto stomaco, quest’altra rosa antidolorifico…

Campanello. Gianni va ad aprire. Entra Leo, gli va incontro e lo bacia sulla guancia esageratamente.

Gianni:             (Si pulisce la faccia) Ma cos’hai messo sulla labbra, un tubo di silicone?

Leo:                 Lucidalabbra . Tanto non si vede…

Gianni:             Non si vede, ma si sente…

Leo:                 (Gli porge un corno rosso) E’ un “ petit cadeau”  per te tesoro! Ne ho uno anche per Eva

Gianni:             Grazie….ma come mai???

Leo:                 Lo sai che giorno è oggi?

Gianni:             Venerdì.

Leo:                 Non  un venerdì qualunque ,cheri,  ……oggi è venerdì diciassette!

Gianni:             Leo. credimi, questi sono inutili oggetti che non servono ad un bel niente.

Leo:                 Scherzi?  Sono i miei salvavita!

Gianni:             E comunque grazie del pensiero.

Gianni, posa il corno da una parte e finisce di riporre le medicine. Leo indica le medicine.

Leo:                 Cos’è, hai rapinato una farmacia?

Gianni:             Sono tutte della tua amica.

Leo:                             Che roba è?

Gianni:             C'è un po’ di tutto, dal cardiopatico all’antinfiammatorio.

Leo:                 Porca Eva.

Gianni:             Potresti cambiare imprecazione?

Leo:                 Scusa….

Gianni:             Caramelle, solo caramelle. Naturali colorate ed innocue caramelle dentro confezioni autentiche. Le compro ovunque. Appena vedo una confezione nuova la prendo e sono ferratissimo nel campo. Sono buone, vuoi assaggiare?

Leo:                 Non ci posso credere...

Gianni:             Devo stare attento alle forme e ai colori : sempre le stesse! Se no se ne accorge. E devo controllare che non finiscano, altrimenti la tua amica va in tilt. Effetto placebo mio caro Leo….

Entra Eva. Gianni esce.  

Eva:                 Ciao Leo? Come va?

Leo:                 Bene.

Eva:                 Beato te! Bella quella cravatta…

Leo:                 ( Fa vedere la cravatta fucsia) Lo so! Fa pendant con la pochette…. adoro il fucsia

Eva:                 Sicuramente non passerà inosservata.  

Leo:                 Infatti serve a farsi notare.

Eva:                 Mi chiedo che cos’hai in quella testa! Senti, ti va di accompagnarmi allo studio di Sandra?

Leo:                 Un’altra visita?

Eva:                 Sì Leo, un’altra visita!  Me lo puoi fare questo favore?

Gianni:                         (Entra Gianni vestito da jogging). Io vado a correre.

Eva:                 Che bello essere circondato da gente "SANA"...!

Gianni:              Ti chiamo dall’ufficio (bacio). Ciao Leo!( Gianni esce ).

Leo:                 (Gli lancia un bacio) Sei proprio sicura di voler passare da Sandra?

Eva:                 Perché no?

Leo:                 Oggi è Venerdì 17. Come minimo ti diagnosticherà un' ulcera.

Eva:                 La prossina volta guarderò la data prima di ammalarmi!

Leo:                 Comunque tieni questo.

Eva:                 Cos’è?

Leo:                 Un cornetto contro il malocchio. Uno l’ho già regalato a tuo marito.

Eva:                 Ti ringrazio tanto Leo, ma scusami…..con questa tua fobia ti rendi ridicolo.

Leo:                 Ridicolo? E quella volta che mi è passato davanti un carro funebre e dopo qualche metro mi hanno sfondato la macchina ed ho dovuto portare tre mesi di collare per il colpo di frusta.?

Eva:                 Anche se come tuo legale ti ho fatto rimborsare tutto dall’assicurazione,  sappiamo benissimo che la colpa è stata tua.

Leo:                 E’ lui che non ha rispettato la distanza.

Eva:                 Dilla tutta. Hai inchiodato di botto e quel poveraccio che ti stava dietro non ha fatto in tempo a frenare.

Leo:                 Mi sono dovuto fermare per forza, così qualche altro passava e  si beccava la sfiga. E allora, quel venerdì 17 che ho perso in borsa, che mi dici?

Eva:                 Tu perdi  abbastanza spesso in borsa e non è quasi mai di venerdì 17.

Leo:                 Io invece sono convinto che non sono semplici coincidenze. (Squillo di cellulare. Leo guarda il display)Giorgio, un mio cliente.

Leo risponde.

Leo:                 Pronto Giorgio. Sì ho letto il tuo messaggio. Ti avrei chiamato più tardi. Sai, mi dispiace davvero per la tua situazione. Se c’è qualcosa che posso fare per te. Capisco perfettamente.  Hai avuto più notizie di tua moglie? Mmmh, sparita... lo so…lo so… non è facile accettare certi cambiamenti. Senti, mi piacerebbe dedicarti piú tempo... magari ci vediamo in ufficio così mi racconti tutto. Ok, richiamami così ci mettiamo d’accordo. Stai tranquillo, vedrai che tutto si aggiusta... e poi ci sono io……no? Allora a presto. Ciao caro, ciao, ciao…..ciao!

Fine telefonata, Leo fa l’occhietto a Eva.

Leo:                 Vedessi che bell’uomo! Un fisico da paura…e molto…molto vulnerabile. Ecco qua! Allora, il sale nella tasca destra, gobbo con corno annesso in quella sinistra. Sono pronto! Andiamo?

Eva:                 Come devo fare con te !

Scena  2

Studio medico. Scrivania sedie. Porta del bagno sul fondo. Eva è seduto dall’altro lato della scrivania. Entra Sandra . Indossa il camice.

Sandra:            Buongiorno Eva!

Eva:                 Buongiorno Sandra

Sandra:            Che nottataccia in ospedale! Sono a pezzi. Ci sono stati una marea di codici rossi! Perché diavolo non mi sono specializzata in qualche altra cosa? Almeno potevo dormire. Prendi per esempio Guido, il mio  compagno,  che fa il chirurgo plastico. Un naso oggi, due tette domani, fa  una barca di soldi e lavora solo di giorno.

Eva:                 Allora conviene che te lo sposi.

Fiilippo:            Infatti ci stiamo pensando. Per fortuna che oggi è l’ultimo giorno di lavoro e poi ce ne andiamo in un resort a Malindi. Per due settimane soli soletti. Ci pensi?

Eva:                 E dov’è Malindi?

Sandra:            Oceano Indiano. Un’isoletta  che si vede a malapena sulle cartine geografiche. Niente cellulari, niente auto, niente smog…..solo caimani ….

Eva:                 E starai via tutto questo tempo?

Sandra:            Beh…. non ci sono controindicazioni!(Sandra prende una lastra e la guarda alla luce).

Eva:                 E se ci fosse un’emergenza? Qualcuno potrebbe avere bisogno di te.

Sandra:            C'è il mio sostituto in ospedale: un giovane e promettente medico . (Si gira e guarda Eva). Eva, questa volta io Guido ce la godremo tutta! Ma che bella cera che hai stamattina!

Eva:                 Non mi sento troppo bene...

Sandra:            (Smorfia) Come non detto! E cosa hai stavolta?

Eva:                 (Si tocca la pancia). Dolore qui , in basso….un male terribile!

Sandra:             Ma va! Su, sdraiati sul lettino che diamo un occhiata!  (Si alza).

Eva:                 (Si sdraia sul lettino) Hai idea di cosa può essere?

Sandra:            Se prima  non ti visito!

Eva:                 Probabilmente non è nulla, ma sai Gianni era così preoccupato per me ed ha tanto insistito perché …perché…sto’ male!

Sandra:            Eh già... posso immaginare quanto…..

Eva si sdraia. Sandra prende un fonendoscopio e lo mette sulla sua pancia. Eva fa la faccia preoccupata e non le stacca gli occhi di dosso durante le manovre. Comincia a palparla sull’addome

Sandra:            Ti fa male se pigio qui?

Eva:                 Tutto un dolore!

Sandra:            (Fa una manovra)  E quando lascio di scatto ti fa sempre male?

Eva:                 No.

Sandra:                        Addome trattabile. Come immaginavo. (Sandra sbuffa e si siede di nuovo alla scrivania. Prende un foglio e comincia a scrivere ).

Eva:                 Cosa c’è da trattare?

Sandra:            Trattabile…cioè libero…sono termini medici..

Eva:                 E com’è che sento come un peso? Magari sarà meglio approfondire con una risonanza magnetica…..

Sandra:                        (Sandra continua a scrivere senza guardarla) Chenon servirebbe ad un tubo.E’ solo un po’ di gastrite da nervoso.

Eva:                 Ma io sono tranquillissima!!!

Sandra:            Si vede! Mettitelo in testa Eva, tu dal punto di vista fisico sei sana come un pesce. E’ da quello mentale che preoccupi. Sei un soggetto a dir poco inquietante.

Eva:                 Inquietante?

Sandra:            Certo! Tu hai una sintomologia  di almeno un centinaio di malattie, dalle più semplici alle più complesse. Passi da un banale raffreddore alla polmonite come se fosse una cosa naturale.

Eva:                 Non è vero!

Sandra:            Ha sì? Vogliamo parlare della malaria che pensavi di avere un mese fa e ti sei precipitata da me in pieno attacco di panico?

Eva:                 Ma era una zanzara grossa e pelosa e...

Sandra:            Tu non hai nessuna malattia! Il tuo male è qui ( indica la testa), ecco che cosa hai. Il tuo comportamento, in gergo, si definisce ossessione maniacale.

Eva:                 Oh mio Dio...! E’ grave?

Sandra:            (Tira fuori una scatola dalla scrivania) Che parlo a fare? Senti prendi queste. 

Eva:                 Cos’è?

Sandra:            Gastroprotettore.

Scende dal lettino e si riveste. Sandra non si cura di lei e ricomincia a dare un’occhiata a delle lastre.

Eva:                 Sandra………e i miei esami?

Sandra:            Quali esami?

Eva:                 Quelli che ho fatto un settimana fa.

Sandra:            Le risposte non sono ancora arrivate. Il laboratorio Diotisalvi é attento e scrupoloso e  per questo si prende qualche giorno in più. Comunque se c'è qualcosa che non va, mi avvertono.

Eva:                 Non devo preoccuparmi quindi...

Sandra:            Visto che non mi hanno ancora chiamato...

Eva:                 Quindi niente di serio…..

Sandra:            E basta! Se stessero tutti come te… mi converrebbe cambiare mestiere...

Eva:                 E questo dolore? Posso tirare avanti?

Sandra:            Di  gastrite non si muore. Intanto prendi una delle pillole che ti ho appena dato.

Eva:                 Adesso?

Sandra:            Se vuoi sì. In bagno ci sono acqua e bicchieri.

Eva:                 Lo dici come se fosse una cosa improrogabile.

Sandra:            E come te le devo dire? Senti, se la vuoi prendere sta’ pillola prendila, se no fa lo stesso .

Eva:                 No, no la prendo subito… se insisti tanto.

Eva si dirige verso il bagno. Sandra comincia a scrivere. Squillo telefono

Sandra:            Pronto? Ah, salve professor Diotisalvi. No, mi dica pure. L’esame di chi? Claudia Anselmi?

Sandra:            (Sandra prende una lastra e la guarda. Qualche secondo e ricompare Eva).  Si certo, ho la sua cartella clinica qui davanti a me.  Che cosa dicono gli esami?

Eva che nel frattempo sta uscendo dal bagno, si blocca come folgorata.

Sandra:            Questo conferma i miei sospetti ! (Pausa) Mannaggia è proprio un bel guaio…

Eva si mette le mani tra i capelli.

Sandra:            Anch'io sono dell'idea che ci sia ben poco da fare. Il problema saranno i dolori addominali sempre piú insopportabili. Non serve approfondire? Già, come supponevo, è già in uno stadio avanzato. Povera donna l’unica cosa da fare è dargli qualche pasticca per alleviare la sofferenza.

Eva guarda la scatola che ha in mano.

Sandra:            E già…è una malattia che non perdona... a questo livello poi. E quanto tempo crede che gli resti ancora da vivere? Poche settimane? Sarà un dramma per il marito. Certo che la conosco. Che brutta professione la mia! Sono così stanco di vedere amici che se ne vanno…

Eva sviene dietro ad un divano e rimane coperta.

Sandra:            No, non ho intenzione di dirglielo, tanto pù che è un soggetto emotivo. Credo proprio che non sia il caso. Vedrò cosa posso fare... Altrettanto a lei e buona fine settimana, prof. Diotisalvi!

Eva si rialza con fatica. Musica sottofondo.  A passi molto lenti, con la faccia sconvolta, i capelli arruffati ,  fazzoletto con cui si deterge la fronte, si avvicina alla scrivania di Sandra.

Eva:                 (Le mostra la scatola delle pasticche) Vuoi ancora che prenda sta’ roba….. Sandra?

Sandra:            Certo, ma che ti prende?

Eva:                 Non mi devi dire niente?

Sandra:            Che vuoi che ti dica?

Eva non parla e tormenta il fazzoletto che ha in mano. Sandra scrive. Ad un certo punto alza la testa.

Sandra:            Allora?

Eva:                 Posso farti una domanda?

Sandra:            Purchè sia breve e coincisa….

Eva:                 Ecco….. mettiamo che tu abbia un paziente…

Sandra:            Per fortuna non ne ho uno solo…

Eva:                 Voglio dire… mettiamo che questo tuo paziente abbia una brutta malattia e tu scopra che gli resta poco tempo… (pausa)

Sandra:            Ho altre visite... stringi.

Leo:                 Insomma vieni a sapere che potrebbe morire da un momento all’altro. Glielo diresti?

Sandra:            Se il paziente fosse un soggetto troppo apprensivo e se sapessi di rovinargli gli ultimi giorni della sua esistenza non avrei motivo di angosciarlo.

Eva:                 Anche se fosse una tua amica?

Sandra:            (Pausa) A maggior ragione  se fosse un’ amica. La medicina mia cara amica è un lavoro assai  ingrato….

Sandra chiude la cartella di Eva e la ripone.

Sandra:            Posso fare ancora qualcosa per te?

Eva:                 Hai già fatto molto.

Eva le da la mano, la saluta, e si appresta ad andarsene.

Sandra:            Arrivederci amica mia e su con la vita!

Eva si gira la guarda e scappa via.

Scena 3

Musica. Siamo su una panchina in un giardino . Leo legge un giornale e mangia pop-corn.  Entra Eva .

Leo:                             Menomale, ci hai messo una vita!  Per fortuna che questo parco è molto frequentato. Ho visto certi palestrati che facevano footing ! Ho l’ormone in subbuglio!  Beh….com’è andata la visita?

Eva si lascia cadere sulla panchina,  prende una mangiata di pop- corn che mette in bocca.

Leo:                 Che stai facendo?

Eva:                 Mangio.

Leo:                 E il tuo colesterolo?

Eva:                 Al diavolo il colesterolo!

Leo:                 Non sei vegana?

Eva:                 Ho voglia di pop-corn e li mangio. Tutto qui.

Leo:                 Eva, che succede?

Eva:                 Quello che succede è già successo.

Leo:                 Tu non mangi mai fuori pasto e i pop-corn li hai banditi dalla tua dieta almeno due anni fa...

Eva:                 Tre, tre anni fa.! (Con voce isterica) Tre anni senza pop-corn... pensa che scema!

Leo:                 Vuoi dirmi che ti prende?

Eva:                 Devo darti una brutta notizia .

Leo:                 Sei entrata in menopausa?

Eva:                 Ma quale menopausa!  Sai quel dolore che mi prende ogni tanto allo stomaco?

Leo:                 La tua gastrite...

Eva:                 Non si tratta di gastrite.

Leo:                 Cioè sei guarita!

Eva:                 Al contrario! Il tempo è scaduto… cala il sipario, caro Leo.

Leo:                 Come sarebbe a dire... cala il sipario!

Eva:                 Sandra...

Leo:                 Che ha fatto?

Eva:                 Chi?

Leo:                 Ma….Sandra!

Eva:                 Ah…già!  Beh, lei ha tentato di nascondermi la verità…

Leo:                 E parla, porca Eva...

Eva:                 Potresti cambiare imprecazione, per favore?

Leo:                 Dai….non tergiversare….dimmi che è successo!

Eva:                 Ti ricordi gli esami che ho fatto qualche giorno fa?

Leo:                 Certo… c'ero.

Eva:                 Insomma, mi restano poche settimane di vita!

Leo:                  (Scatta in piedi e urla) Cosa dici?......no…no..no…

Eva:                 Schhh, c’è gente che guarda!

Leo:                 Oh…. andiamo, non posso crederci!

Eva:                 E’ la verità. La macchina si è rotta e... non c'è più niente da fare.

Leo:                 Te l'ha detto Sandra?

Eva:                 Lo ha detto Diotisalvi, il più grosso laboratorio di analisi della città. I dolori addominali sono solo un sintomo. Il male è abbastanza avanti ed  ha già fatto danni irreparabili!

Leo:                 Lo sapevo io! Oggi è venedì 17 porca Eva……

Eva:                 No porca te…e  succederà tutto in fretta.          

Leo:                 E lo dici così?

Eva:                 E’ meglio non nutrire false speranze, Diotisalvi è stato chiaro!

Leo:                 Vieni qua amica mia, fatti abbracciare.

Eva si alza e si fa abbracciare riluttante. Cerca di divincolarsi, ma niente.

Leo:                 Perchè…perché (piangendo e pacche sulle spalle)…

Eva:                 Lo so… lo so

Leo:                 Me lo devi dire il perché…

Eva:                 A saperlo!

Leo:                 Uno potrebbe dire tante cose, ma a che serve?

Eva:                 Allora non dire niente

Leo:                 Perchè….perchè…

Eva:                 (Si stacca con fermezza) Ti ho detto che non lo so ! Su ora mettiti seduto e stai calmo.

Leo:                 Che brutta notizia mi hai dato! Mi scoppierà il cuore…

Eva:                 Già! E’ stato un brutto colpo, ma sono già rassegnata. Tanto ho vissuto una vita bella.

Leo:                 Peggio mi sento. Perchè per uno che ha  avuto una vita bella è più  pesante andarsene. Se tu l’avessi avuta schifosa era tutto più semplice.

Eva:                 Ah…grazie…

Leo:                 Ma stiamo scherzando? Una cammina con le sue gambe e poi muore.

Eva:                 Ma perché,  prima stavo sulla sedia a rotelle?

Leo:                 Non è giusto, non è giusto. Non ce la faccio….. ho bisogno di farmi uno spinello...

Eva:                 Un avvocato divorzista che si fa le canne……sei patetico!

Leo:                             Qualche volta, cara avvocato delle assicurazioni,  ce le siamo fatte insieme….

Eva:                             Molti anni fa, quando andavamo all’università! Svegliati Leo sono finiti i tempi di Bob Marley 

Leo:                             Beh, io ne tengo qualcuno per i momenti particolari, capisci a me…

Eva:                 No….non capisco a te…

Leo:                 Un cervello annebbiato, si sa è molto indulgente.

Eva:                 Che squallore. Vabbè fattelo ! Vuol dire che farò pure io qualche tiretto! Servirà a rilassarmi.

Eva fa per alzarsi, ma Leo si alza prima di lei e  l’ abbraccia di nuovo.

Leo:                 Perché..perchè…

Eva:                 (Si divincola) Ah…e basta…un po’ di contegno. Va a finire che ci prendono per amanti…

Leo:                 ( Leo la lascia subito) Sei scema? Casomai per lesbiche…

Tira fuori un portasigarette dal borsello, prende una sigaretta e l’accende.

Leo:                  Erbetta….ti piacerà… (comincia a fumare). Mi chiedocome farai a dirlo a Gianni!

Eva:                 Gianni? Non glielo dirò mai... non potrebbe sopportare…. questo strazio lo schianterebbe…

Leo:                 Povero Gianni... mi ricordo come si ridusse quando vi morì il triceto…

Eva:                 Ma perche….ti sembro un triceto?

Leo:                 Cioè voglio dire... chiaro non c'è confronto... questa notizia sarebbe catastrofica. Tesoro… se posso fare qualcosa, qualunque cosa per te…

Eva:                 Beh… non saprei... qualcuno dovrà occuparsi del funerale. Quel giorno Gianni sarà sconvolto.

Leo:                 Ed io troppo coinvolto. Ti prego, posso delegare?

Eva:                 Non puoi!

Leo:                 (Fuma) Però che sfiga!

Eva:                 Leo, non esagerare......te la stai fumando tutta…

Leo:                 Non ce la faccio... sei la mia migliore amica, che dico….una sorella... mi mancherai. Persino le tue malattie mi mancheranno... non avrei mai pensato di dire una cosa del genere...

Eva:                 Sei arrivato quasi al filtro.

Leo passa la sigaretta all’amica. Eva ogni volta che tenta di metterla alla bocca, Leo con una battuta le tira giù il braccio. Ne nasce una scena comica dove Leo impedisce di fumare all’amica.

Leo:                 Però che sfiga

Eva:                 L’hai già detto!

Eva ritenta

Leo:                 Non ci posso credere.

Eva:                 Pure questo l’hai già detto.

Eva ritenta con la lingua di fuori.

Leo:                 Che tristezza

Eva:                 (Con rabbia) Tieni fuma che ti passa.

Eva fa per andarsene  

Eva:                 Ora me ne tornerei volentieri a casa. Devo cominciare a fare qualcosa per Gianni. Lui non potrà rimanere da solo. 

Leo:                 Ma ci sono io.

Eva:                 Non basta….

Leo:                 E come pensi di fare?

Eva:                 Ho un’idea….

Leo:                 Ok…. ti accompagno.

Eva:                 Non mi sembri in condizione…ed il poco tempo che mi è rimasto da vivere, vorrei godermelo.

Leo:                 Hai ragione…lo spinello ha fatto effetto…

Eva:                 Ma se vuoi guido io…

Leo:                 Sì…forse è meglio. (Leo cerca le chiavi, ma non le trova. Eva l’aiuta).

Eva:                 Mi raccomando…. Gianni non deve sapere.

Leo:                 Sarò una tomba...……oh… scusa……

Scena 4

Casa Eva. Entrano Eva e Leo. Gianni è pronto per uscire.  Lei lo guarda. Leo sta alle spalle di Eva e li guarda con aria mesta.

Gianni:             Beh…come mai così presto?

Eva:                 Gianni… amore... come sono felice di vederti!

Eva la bacia con trasporto. Gianni si stacca

Gianni:             Beh…mi dici che ti ha detto Sandra?

Eva:                 Tutto a posto amore….

Leo:                 Tutto finito….

Gianni:             Cos’è finito?

Eva:                 (Fa un gestaccio verso l’amico) La gastrite….tutto finito!

Leo:                 (Mima un balletto ) La gastrite lei ce l’ha, ma ben presto guarirà…

Gianni:             Ma che gli prende?

Leo:                 (Leo bussa sulla spalla di Eva e la scansa) Come va Gianni?

L’attira a se e lo bacia sulla guancia con schiocco.Gianni si pulisce la guancia.

Gianni:                         E basta con questi baci! Come te lo devo dire? Ma cosa hai preso, un antidepressivo di Eva? Sembri un drogato…

Eva:                 E invece! C’era una festicciola in ufficio. Un collega che va in pensione…e lui ha esagerato…con lo champagne. (Prende Leo per  braccio) Su mettiti seduto qui e cerca di non fare danni..

Leo:                             (Leo si divincola e si abbraccia di nuovo Gianni)  Gianni… voglio che tu sappia che ti starò sempre vicino.

Eva:                 ( Lo prende per il braccio e cerca di  trascinarlo verso il divano) Lui non è gay…smetttila!

Leo:                 (Leo non molla la presa) Per qualsiasi cosa voglio dire.....

Eva:                 E molla! (Finalmente si sgancia) Aiutami, per favore che ho la schiena a pezzi.

Gianni:             Sì…sì…..

Leo:                  Gianni, hai sposato una donna straordinaria! Nobile... dentro e fuori!

Eva:                 Leo smettila…

Gianni e Eva aiutano Leo a stendersi sul divano. Leo con uno scatto attira a se l’amica piangendo.

Leo:                 Amica mia... sei stata grande! Sei stata bravissima...

Eva:                 (Si divincola) Schhh…. smettila…...

Leo:                             (Afferra per la maglia Gianni) Gianni….tesoro….volevo solo dirti che ti sarò sempre vicino.

Gianni:             Certo Leo… certo….ma non più di tanto…

Leo:                 E ogni volta che avrai  bisogno di me, a qualunque ora del giorno e della notte, chiamami!

Gianni si sgancia dalla morsa e si allontana, Eva sfila le scarpe a Leo che si accascia sul divano. Gianni si versa qualcosa da bere

Gianni.             Ah, tesoro tornando dal footing mi sono fermato al supermercato, ma credo di aver sbagliato confezione del latte,  penso sia di capra.

Eva:                 Lo sai che digerisco solo quello di soia….

Gianni:             Mi dispiace…io con la spesa non ci prendo proprio….

Eva:                 Gianni, per favore! (Gli fa cenno di mettersi seduto) Siediti qui e stammi a sentire.

Gianni:             Veramente dovrei andare che già ho fatto tardi.

Eva:                 Tanto lo studio è tuo . Su siediti un attimo…

Eva sposta le gambe di Leo sbracato sul divano e si siedono ai lati del divano con Leo al centro che ogni tanto con frasi sconnesse e voce impastata entrerà nel discorso.     

Eva:                 Dobbiamo fare ordine.

Gianni:             Dove?

Eva:                 In te! Tu sei molto bravo nel tuo lavoro, ma ti manca l’esperienza nelle cose pratiche.

Gianni:             Mi è bastato il boy scout per fare contento mia madre, ma sono riuscito a farmi cacciare via.

Leo:                 Hai fatto bene sai. I boy scout sono un gruppo di omofobi.

Eva:                 Voglio che tu impari ad usare la lavatrice, a caricare la lavastoviglie , pure a stirarti una camicia all’occorrenza….  ti basta solo un po’ di applicazione…

Gianni:             Sei matta?

Leo:                 E’ matta…

Eva:                 Se per esempio un giorno mi capitasse di fare un viaggio e tu dovessi rimanere qui…da solo

Gianni:             Senti, a parte il fatto che non ti lascerei mai partire da sola…comunque saprei cavarmela. Santo dio, tutti questi discorsi solo per una confezione di latte sbagliata?

Eva:                 Ma no…il latte non c’entra? O…o metti che mi sento male e che ho bisogno d’aiuto….

Gianni:              Va bene….va bene….mi eserciterò se ti fa piacere….

Eva:                 No, io vorrei che tu avessi il piacere di farlo.

Gianni:              Perché dovrei avere il piacere di  fare una cosa che non mi piace?

Eva:                 Solo perché te lo sto chiedendo io!

Leo:                  Perchè te lo stiamo chiedendo noi....

Eva:                 A cuccia tu! Intanto potresti  cominciare con l’ accompagnarmi a fare la spesa.

Gianni:              Dai Eva…lo sai che li odio i supermercati, le file alle casse…

Eva:                 Ma se lo fanno tutti i mariti delle mie amiche, non vedo perchè non possa farlo anche tu.

Eva si alza innervosita, prende un sacchetto e lo mette sul tavolo.

Eva:                 Per esempio! Quanto costa un chilo di formaggio? (Prende in mano un involucro sul tavolo)

Gianni:             E che ne so?

Eva:                 E queste bistecche da dove provengono? E' carne italiana, argentina, chianina o cosa?

Gianni:             Non lo so!

Eva:                 Allora come fai a sapere se ti fregano?!

Leo:                 (Voce impastata) Lo fregano….lo fregano…

Gianni:             Senti, quando capita, compro le migliori bistecche che trovo sul banco.

Eva:                 Vabbè…non c’è verso. Ne parliamo con calma.

Gianni:             Beh…allora vado!

Gianni si alza, saluta Eva. Guarda Leo e mentre va via….

Gianni:             Chissà che gli ha detto Sandra….mah…

Leo:                 (Voce impastata) Lo so io! Le ha detto che sta bene…. BENE DA MORIRE ….

Scena 5

Luce. Tuono fragoroso e rumore di pioggia. Interno agenzia di pompe funebri.  Entra Eva. Si danno la mano

Eva:                 Eva Cerri, scusi per la mano bagnata.

Giorgio:                        Molto lieto, Giorgio Latini!Ma si accomodi.

Eva:                 Grazie  (Eva si siede)

Giorgio:            Allora signora Cerri, come mi ha accennato al telefono,  è qui per l’acquisto di un luogo di riposo eterno. Mi dica signora, conosce già la nostra agenzia?

Eva:                 In che senso?

Giorgio:            E’ stato consigliato da qualcuno che si è trovato bene da noi? Sa, di questi tempi c’è tanta di quella concorrenza! Questa città è piena di agenzie funebri, aprono come i discount, ma la nostra è l’unica della città che è riuscita ad ottenere un’intera area nel boschetto del nuovo cimitero.

Eva:                 Che fortuna! Sono capitata al momento giusto!

Giorgio:            Lo può dire forte! L’abbiamo chiamato “Il paradiso dei cipressi”. Non le sembra così?

Eva:                 Bello... (con un filo di voce)

Giorgio:            Da morire.! C’è proprio di tutto. Tutto quello che può essere di conforto per il riposo eterno: tombe di famiglia, statue a grandezza naturale che riproducono le persone scomparse, angeli, santi, sarcofagi , fontane, un ruscello. C’ è persino una chiesetta privata per i funerali, sa? E poi non le ho ancora detto della nostra chicca !

Eva:                 Cioè?

Giorgio:            Stiamo realizzando  bare multicolori con ogni confort , urne a forma di pallone di calcio o rugby, oppure a forma di  casco da motociclista. Sa….è per gli appassionati! La tecnologia fa passi da gigante !

Eva:                 Uno sdoganamento della morte.

Giorgio:            Ma certo! E mi vanno via come il pane… sa! E poi organizziamo delle visite guidate per i clienti! Scelgono il luogo dove riposeranno e poi tornano a casa sereni e, mi permetta…..PRONTI !

Eva:                 Beh… io sono molto più pragmatica! Pensi che quand’ero bambina una sera mio nonno venne a casa e disse. “Ragazzi ho fatto un regalo a tutta la famiglia. Ho comprato una cappella al cimitero comunale così quando sarà il momento, ci ritroveremo tutti insieme”. Mi sono beccato da mio padre il primo e l’unico ceffone della mia vita perché, non solo sono scoppiata a ridere, ma ho chiesto al nonno se poteva convertire il valore del mio posto in soldi e darmeli prima.

Giorgio:            Lei è molto simpatica, sa? Bè, allora le mostro la pianta del lotto così intanto può scegliere la posizione. Preferisce addormentarsi davanti ad un bel tramonto o svegliarsi con le luci dell'alba?

Eva:                 Mi piacerebbe solo svegliarmi...

Giorgio:            Benissimo, allora il lato rivolto ad est fa al caso suo... Quanti siete in famiglia?

Eva:                 Per ora due, io e mio marito, ma potrebbe capitare un’altra donna più in la...

Giorgio:            (Smette di prendere appunti e la guarda interessato) Scusi come ha detto?

Eva:                 Senta, devo farle una domanda…

Giorgio:            Dica signora….dica.

Eva:                 Se per caso la prima moglie morisse…

Giorgio:            Scusi, moglie di chi?

Eva:                 Ma di un marito è chiaro…

Giorgio:            Certo, certo continui…

Eva:                 E se per caso il vedovo  si risposasse...

Giorgio:            Succede...

Eva:                 E se poi, molto…molto  dopo morisse e venisse sepolto accanto alla prima moglie.

Giorgio:            Si...

Eva:                 Quando muore anche la seconda moglie, perché pure lei prima o poi muore,  verrebbe sepolta insieme agli altri due?

Giorgio resta in silenzio per qualche istante come se volesse mettere ordine al discorso.

Giorgio:             In sintesi, stiamo parlando di due mogli ed una marito.

Eva:                 In sintesi.

Giorgio:            Sì, se le due mogli sono d'accordo... si può fare.

Eva:                 Bene, allora prendo tre posti... meglio evitare spiacevoli sorprese

Giorgio:            Benissimo… e lei è la prima o la seconda moglie...?

Giorgio  prende un blocco e comincia a scrivere

Eva:                 Per ora sono l'unica, ma nella vita non si sa mai.Se non le spiace mi prenoto per il loculo centrale.

Giorgio:            Certo… chi paga sceglie.

Eva:                 Quello in alto sarà per mio marito e sotto… in basso…

Giorgio:            (Gli fa l’occhietto) La seconda!

Eva:                 Ha inquadrato la situazione.

Giorgio:            E’ il mio lavoro.

Eva:                 E quanto mi costa?

Giorgio:            Dipende dal tipo di tomba. Ha qualche idea in proposito?

Eva:                 Non proprio.

Giorgio:            Allora le mostro il catalogo. Ho delle tombe già pronte. Basta solo riempirle...ne vuole una particolare, magari quella a forma di Ferrari?

Eva:                 No, io sono per la sobrietà. (Gli manca l'aria, sfoglia velocemente) Direi che questa bara semplice può andare!           

Giorgio:            Ok! Bisogna aggiungere poi le spese del funerale, la manutenzione del giardino, la luce perpetua... ma per quello abbiamo tempo.

Eva:                 No, devo risolvere tutto adesso! (Esasperata) Mi scusi, ho una certa urgenza…

Giorgio:            (Lo guarda intenerita) Ed è fortunata sa? Se prende il pacchetto completo ora, c'è un 30% di sconto. Un'offerta imperdibile! Può scegliere fra tre opzioni: standard, medium e maxi…

Eva:                 (Eva da un’occhiata veloce e distratta) Direi che la medium può andare.

Giorgio:            La stessa scelta che avrei fatto io. Una scelta di classe. Ora manca qualche piccolo dettaglio ed abbiamo finito. Tumulazione o cremazione? Bisogna stabilirlo prima... è la legge!

Eva:                 A questo punto, due tumulazioni e una cremazione.

Giorgio:            Allora due tumulazioni ed una cremazione.

Eva:                 La cremazione è per l'ultima moglie seppellita. Mi assicura che ne resterà solo cenere?

Giorgio:            Ma certo! E la omaggeremo dell'urna di mogano con rifiniture in argento per la congiunta cremata! Contenta?

Eva:                 La cremata tornerà nella polvere! Basterà solo il nome sulla lapide.

Giorgio:            Ok,  niente urna, solo lapide. Allora il posto potrà utilizzarlo per…..

Eva:                 Non sarà un problema mio…

Giorgio batte con sveltezza sulla calcolatrice, controlla scrupolosamente e scrive la cifra sul contratto.

Eva:                 Perfetto! Dove firmo?

Giorgio:            Qua sotto. Questo è il totale con lo sconto.

Eva:                 (Guarda il foglio) Cosa?

Giorgio:            Non se l'aspettava un trattamento così, vero?

Eva:                 Mi sembra una follia! Senza il 30% di sconto avrei dovuto impegnarmi tutti i gioielli ...!!

Giorgio:            Va bene! Prima di firmare può chiedere preventivi ad altre imprese funebri se preferisce...

Eva:                 Non c'è tempo! Posso fare un assegno?

Giorgio:            Certo, Il 30% in contanti… il resto alla consegna.

Eva:                 No, saldo tutto subito.

Giorgio:            (Sorride) Perfetto!

Eva:                 (Firma) Senta, vorrei che mia marito non ne sapesse nulla.

Giorgio:            Ah, vuole fargli una sorpresa? Sarà davvero una bella sorpresa. Lei ha un cuore veramente nobile...

Eva:                 Già…

Giorgio:            Ah, dimenticavo!  Il suo lotto si trova in via “Della pace eterna”. Non lo trova un nome adatto?

Eva:                 Anche troppo... e… mi scusi, quando sarà disponibile?

Giorgio:            Da subito. Quando lei sarà pronta, noi saremo pronti.

Eva:                 Ecco, ora sono più tranquilla!

Eva le porge l'assegno, si alza e fa per andarsene

Giorgio:            Ah signora Cerri           

Eva:                 Che c’è ancora?

Giorgio prende una scatolina e la da a Eva.

Giorgio:            Ecco, questo è un piccolo omaggio della nostra agenzia per i nuovi clienti (prende una scatola la apre e ne tira fuori un portachiavi a forma di bara)

Eva:                 Cos’è?

Giorgio:            E’ un portachiave. Ne daremo uno uguale completo di foto della defunta ai parenti stretti che parteciperanno al funerale e questa è una tessera con lo sconto del 20% per i futuri acquisti valida per tutta la famiglia.

Eva:                 Le piace molto il suo lavoro, vero?

Giorgio:            Da morire.

Faccia di Eva che la guarda sconvolto. Esce di corsa senza voltarsi indietro.

Giorgio:             Signora Cerri! Il suo contratto!!!

Scena 6

Casa di Eva.  Eva è indaffarata con un telefonino. Entra Leo, con tanto di bandana rosa in testa e cesta dei panni sottobraccio.

Leo:                  Ti ho fatto tutto il bucato amore.

Eva:                 Lascia li la cesta, poi stendo.

Leo:                  Ci penso io, tu sta tranquilla. Sono una perfetta donnina di casa. Più tardi do una bella lavata al bagno, passo il battitappeto, carico la lavastoviglie e stiamo a posto.

Eva:                 Non saprò mai come ringraziarti.

Leo:                  Ti voglio bene, sei la mia più cara amica e sei l’unica che mi accetta per ciò che sono. E poi sono sicuro che tu avresti fatto lo stesso per me amore.

Eva:                 Ci puoi giurare. Ecco, adesso mi fai commuovere!

Leo:                  Non devi o mi commuovo anch’io. (Leo le porge un fazzoletto. Prende un bicchiere lo riempie) Su tesoro, adesso bevi questo e poi ci rifacciamo il trucco.

Eva:                 Sai Leo. ho cominciato a sistemare un pó di cose prima del commiato.

Leo:                 Non me lo dire, porca Eva.

Eva:                 E dagli!

Leo:                 Scusa.

Eva:                 Ecco ora mi sono scordata quello che ti volevo dire….

Leo:                 Hai detto che hai sistemato delle cose…

Eva:                 Ah…si…. mi sono comprata un posto al cimitero...

Leo:                 Ah bene, dicono che allunghi la vita. Oh, scusa, mi dispiace…

Eva:                 Non ti preoccupare.

Leo:                 Senti Eva, vorrei tanto fare una cosa per te ….e  per favore, non puoi dirmi di no.

Eva:                 Parla..

Leo:                 Quando sarà, voglio fare come Elton Jhon ai funerali di lady Diana. (Accenna alla canzone)

Eva:                 Ma che dici?  Lo senti quanto sei stonato?

Leo:                 Lo so, lo so, ma ho un amico che ha un bellissima voce. Canta in un gruppo di dark queen.

Eva:                 No dai! Una dark queen al mio funerale….

Leo:                 Ma no scema. Sarà vestito normale, come me…

Eva:                 Allora si che posso morire tranquilla….

Leo:                 Insomma….. io scriverò il testo e lui lo canterà.

Eva:                 Già va meglio…

Leo:                 Insomma…. sarà bellissimo.

Eva:                 Ok…ok…ma niente eccessi…

Leo:                 Sta serena amica mia, ti darò un addio che te lo ricorderai per un pezzo.

Eva:                 Ah, non lo metto in dubbio, ma non credo avrò il piacere di apprezzarlo quando succederà.

Leo:                 Giusto! Allora ti farò assistere alle prove…sin che ce la farai…

Eva:                 Perfetto. Ora devo risolvere una faccenda poi libererò la mia mente da ogni pensiero !

Leo:                 Che tipo di faccenda?

Eva:                 Come ti ho già accennato, devo trovare una nuova moglie a Gianni.  Lui non può farcela da solo.

Leo:                 Ma sei così sicura che lui si risposerebbe dopo che…

Eva:                 Perché non dovrebbe farlo? E’ un uomo bello,  attraente….

Leo:                 (Si lascia andare) Sexy, adorabilmente macho, quegli occhi che ti trapanano da ‘parte a parte

Eva:                 A trapano?!!! Smettila!

Leo:                 Voglio dire... c’è la concreta possibilità che trovi un’ altra.

Eva:                 Appunto.  E se sposa la donna sbagliata?

Leo:                 Io non credo che tu possa fare molto per impedirlo...

Eva:                 Appunto la voglio scegliere io! Perché, metti che l’altra non riuscisse a renderlo felice?

Leo:                 Non è una cosa che ti riguarderà più...

Eva:                 Invece si! Ah, se ne sentono così tante al giorno d'oggi !

Leo:                 Sostituire una del tuo calibro è praticamente impossibile. E poi sono sicuro che Gianni non si lascerà incastrare dalla  prima squizia che gli capita...

Eva:                 Dici? Invece ho paura che lui su queste cose sia un po’ ingenuotto! Magari mi sostituisce con una squattrinata che mira soltanto ai suoi soldi.

Leo:                 Io ho un discreto conto in banca.

Eva:                 Non hai speranza! A lui piacciono solo le donne.

Leo:                 Magari cambia idea!….e comunque non lo verresti mai a sapere…

Eva:                 Ti vengo a tirare i piedi mentre dormi! (Lo guarda malissimo)

Leo:                 Nooooo! Ho il terrore dei fantasmi…

Eva:                 Allora smettila.

Leo:                 Ok…ok…ma mi sembra che tu ti stia tormentando inutilmente...

Eva:                 Leo, è importante! Gianni deve risposarsi, ma con quella giusta!

Leo:                 E dove pensi di trovarla?

Eva:                 Comincerò dal circolo di tennis! Con tutte quelle sventole palestrate che girano…

Leo:                 A me non lo chiedere. Io guardo solo i maschi. Comunque hai ragione: “Mens sana in corpore sano”.

Eva:                 Ho già cominciato a buttare giù una lista di papabili...

Leo:                 Ma allora fai sul serio?

Eva:                 Certo! Ce ne sono circa una decina che potrebbero fare al caso nostro.

Leo:                 Nostro?

Eva:                 Si perché tu mi aiuterai.

Leo:                 Se proprio insisti! Dici che …. Gianni….una sportiva…

Eva:                 Lui non si perde un torneo di tennis femminile…ora fai il favore prendi il mio cellulare. Ho provato col selfie, ma mi viene male.

Leo:                  Che devo fare?

Eva:                 Mettiti seduto e riprendimi (Gli passa il telefonino)…

Leo:                  Cos’è, la foto per la lapide?

Eva:                 No,  il mio testamento  per Gianni.

Leo:                 Dio mio perché? Ho già il magone…

Eva:                 (Si aggiusta il vestito ed  capelli) Dai, non tergiversare. Sono pronta, puoi partire.

Leo singhiozzando preme sul tasto

Eva:                 Mio adorato Gianni, quando tu guarderai questo video, io me ne sarò già andata.

Leo:                 Oh, no….no…non ce la faccio!Ho bisogno di farmi prima una cannetta per rilassarmi. Solo così posso affrontare il dolore…

Eva:                 E no dai!!!

Leo:                 Allora fattelo da sola il tuo testamento!

Eva:                 Ok….ma non esagerare.

Leo:                             (Piangendo)Va bene! Voglio dirti quanto sono orgoglioso e fiero di te (Si accende lo spinello)

Eva:                 Lo so

Leo prende una canna dal portasigarette e l’accende. Poi prende il cellulare.

Leo:                  Ora sono pronto!

Eva:                 “Non è un discorso in allegria, ma la malattia mi si porta via” (Sorride amara) Perdona la rima Gianni,  ma non posso rinunciare alla mia verve poetica anche in momenti come questo...

Leo:                 (Piangendo) No, non ce la faccio.

Eva:                 Smettila sennò viene mossa.

Leo:                 Va….va bene….(con l’altra mano fuma)

Eva:                 Ma bando ad ogni inutile inibizione. Voglio lasciarti la visione del mio corpo che tu hai amato tanto e spero non ti dispiacerà….

Musica di sottofondo . Eva mentre parla comincia comincia a fare uno spogliarello. Leo la guarda ipnotizzato.

Leo:                 Co…cosa fai? Ommioddio….tu sei matta…..sto per avere un momento maschio!( Fuma )

La luce pian piano si attenua

Atto secondo

Scena 7

Bar di un circolo di tennis: tavolo, sedie, ecc… Eva è seduta al tavolo intento a sorseggiare una bibita. Entra Leo e si mette seduto.

Leo:                 Cos’hai fatto ai capelli ? Fatti vedere! Cacchio, hai cambiato look?

Eva:                 Li ho solo legati dietro.

Leo:                 Sono da sballo amore….. sto’  per avere un momento maschio. Dove hai messo la lista? Ho visto in giro un paio di squinzie che vorrei aggiungere.

Eva:                 Eccola (porge all’amico un foglietto spiegazzato).

Leo:                 Cos’è questa, una battaglia navale?  Porca miseria, le hai depennate tutte!

Eva:                 Chi per una cosa, chi per un'altra... non le trovo adatte.

Leo:                 Pure Alessandra  Colletti? E' carina e so ha un negozio di intimo in centro.

Eva:                 Carina dici? Sembra un trans! E poi ho chiesto informazioni, pare che stia fallendo.

Leo:                 E la Chiostri? E' divorziata, ha un bel fisico ed una galleria d’arte importante!

Eva:                 Seno grosso e  cadente. Ho sbirciato nel suo camerino mentre si cambiava.

Leo:                 Eppure sembrava avesse due air bag di serie.

Eva:                 Reggiseno rinforzato che le serve per tenere fermo tutto l’ambaradam!

Leo:                 Certo non sarà facile reggere il confronto con una ragazza da “standing ovation” come te.

Eva:                 Lo so… (vede Gianni che si avvicina) Cambiamo discorso, sta arrivando Gianni.

Entra Gianni, anche lui in tuta da ginnastica con una racchetta in mano. Si avvicina al tavolo. Saluta. Leo come al solito gli stampa un sonoro bacio sulla guancia.

Gianni:             (Si pulisce) E dagli con questi baci ! Ma, cos’hai messo sulla faccia?

Leo:                 Un leggero fondo tinta.

Gianni:             Leggero dici? Pare che te lo sei dato con la cazzuola.

Leo:                 Da più luce al viso, dovresti provarlo anche tu.

Gianni:              E che ha il mio viso?

Leo:                  Lo stesso colore delle ostriche, certo non della perla, ma del guscio.

Gianni:              Eva, domani passa in profumeria e me ne ordini un bella chilata .Al lavoro apprezzeranno molto!

Eva:                 La finite voi due?

Leo:                  Si scherza un po’ amore. Lo sai che ci vogliamo bene io ed tuo maritino.

Gianni:             Seh…vabbè! Eva non giochi?

Eva:                 No, non mi sento in forma, ho la schiena a pezzi.

Gianni:             Allora non gioco nemmeno io! Fa niente, mi metto seduto con voi e mi ordino un bel Martini.

Leo:                 Ottima idea. Io martini ghiaccio e ribes! Adoro!

Gianni fa per mettersi seduto, quando una donna in tenuta da tennis  si avvicina e lo guarda. E’ Sonia Dionisi, la sua vecchia fidanzata.

Sonia:              Gianni, Gianni Guidi. Sei proprio tu?

Gianni:                         ( Lui la guarda per un attimo…indeciso e poi sbotta) Si…..ma tu… non mi dire….seiSonia, Sonia Dionisi…

Si abbracciano e si baciano. Lui la solleva per la vita.

Sonia:              Che sorpresa, Gianni, non ci posso credere! Gianni Guidi…

Gianni:                         Ommiodio, Sonia!

Eva:                 E questa chi è?

Leo:                 E’ chiaro amore! OmmiodioSonia!

Sonia:              Che piacere rivederti! Sei l'ultima persona che avrei immaginato di incontrare qui!

Gianni:             Tu guarda chi vado a incontrare…..Sonia Dionisi. Ma sei proprio tu?

Leo:                 E’ mezz’ora che te lo sta a dì! Ma è scemo tuo marito? (Rivolto ad Eva)

Si abbracciano e si baciano.

Gianni:             Che sorpresa, Sonia, non ci posso credere! Sonia….Sonia Dionisi…

Sonia:                          Oh mio Dio, Gianni….Gianni Guidi !  Ma fatti vedere! Non sei cambiato per niente!

Gianni:                         Oh, anche tu !

Leo:                 Ora vomito!

Gianni:             Che ci fai qui?

Sonia:              Ospite di un amico.

Gianni:             Sonia, voglio presentarti mia moglie Eva ed il nostro caro amico Leo. Lei è Sonia…

Eva:                 Sonia Dionisi, scommetto...

Gianni:             … la mia vecchia…

Sonia:              Fidanzata! Salve! (Si presentano). Senza offesa Eva, tuo marito era uno dei ragazzi più interessanti della facoltà di “ Economia e commercio”. Come potevo dimentiLeo?

Leo:                 Eh già come poteva?

Eva:                 Apposta me lo sono scelto.

Sonia:              Gianni, ho sempre pensato che saresti finito con sposare qualcuna come …come...beh, sono sicuro che con te ha fatto la scelta migliore...  (Prende la mano di Gianni)…

Leo:                 Ma guarda un po’!

Sonia:              Il mio piccolo grande uomo. Sai una volta io e lui eravamo come culo e camicia.

Leo:                 Ora sappiamo che faccia aveva da giovane……

Gianni:             (Occhiataccia) Sonia, che ci fai da queste parti?

Sonia:              Ho lasciato Bologna per qualche giorno… affari.

Gianni:             Su, siediti e raccontami tutto.

Sonia:              Guarda che combinazione, si parlavamo proprio di te l’altro giorno con Luca.

Gianni:             Ma chi Luca Giannini?

Sonia:              Te lo ricordi? Ci vediamo sempre quando passo per Roma.

Gianni:             Certo. Fu lui che mi aiutò a passare l’esame di diritto privato. 

Sonia:              Ora è diventato un broker bravissimo e si è sposato con Giovanna. Sono così affiatati!E sì….gli amori nati sui banchi dell’università sono affascinanti. O durano per sempre  o sono come un ti amo scritto su un vetro appannato. Scompaiono pian piano, lasciando l'alone di un bellissimo ricordo.

Eva:                 Che poetessa…

Leo:                 Ma dove l’ha l’ha letta questa, sui baci perugina?

Gianni:             Tu invece, di cosa ti occupi ora?

Sonia:                          Abbigliamento sportivo. Ho una fabbrica dalle parti di Bologna. La mia linea va fortissima sul mercato. Ecco, questo completino che ho addosso fa parte della mia collezione.

Leo:                 Orrore!

Sonia:              Tu, Eva, di cosa ti occupi?

Eva:                 Faccio l’avvocato.

Sonia:              Interessante! Anche se onestamente dalla vostra categoria preferisco stare alla larga .

Gianni:             Eva è un bravissimo legale delle assicurazioni. Ramo infortunistica.

Leo:                 Scusa amore, cos’hai contro gli avvocati?

Sonia:              Anche tu un avvocato?

Leo:                  Perché….c’è qualcosa che non va?

Sonia:               Assicurazioni anche tu?

Leo:                  Divorzista. Tu sposata?

Sonia:               Vedova.

Leo:                  Peccato!

Gianni:              Non mi dire!

Sonia:               Invece sì! E se proprio lo vuoi sapere è stata anche un po’ colpa tua . Quando ci lasciammo  tornai a casa mia in Sicilia. Sai, nel mio paese i matrimoni si combinano e per i miei , dopo la laurea, ero una da sposare.

Gianni:              Ma dai!

Sonia:               Insomma, mi convinsero ad uscire col figlio di un loro conoscente, ricco proprietario di un’azienda di formaggi. Il classico “ottimo partito” . Mi dissero che era un ragazzo colto elegante ed educato….. solo “aggiunsero” un po’ grasso.

Gianni:              Grasso?

Valeria:             Il cosiddetto  capo difettato. Da fidanzati andava benino, si controllava sul cibo ed ero riuscito pure a farlo dimagrire. Ci fecero sposare. Dopo due anni diventò obeso , calvo  e puzzava di formaggio come l’azienda di suo padre.Un giorno lo trovai stecchito nel letto, con in mano un panino imbottito in mezzo alle mani come fosse un santino. Infarto..

Gianni:              Porca Eva!

Eva:                 E dagli…

Gianni:              Scu…scusa…

Valeria:             Però mi lasciò un bel po’ di soldi. Archiviata la faccenda vedovanza avrei fatto di tutto per andarmene da quel posto. Per fortuna un mio amico imprenditore mi offrì di rilevare una fabbrica sportiva  vicino a Bologna. La presi senza pensarci tantoed ora il mio marchio è molto richiesto.

Gianni:              Che bello.

Sonia:               Tu invece? Ero convinto che ti fossi trasferito a Londra. Non ti avevano assunto in banca?

Gianni:              Si poi ho conosciuto Eva che si trovava li per un master e...

Eva:                 Ed ha scelto di rimpatriare con la sottoscritta e mettersi in proprio.

Sonia:               Menomale, altrimenti non ti avrei mai più incontrato.

Eva:                 Vedi la fortuna...

Sonia:               Sai... pensavamo di rivederci con Luca, Giovanna e qualche altro amico domani sera. Perché non vieni anche tu? Saranno contenti di  rivederti...

Gianni guarda Eva che fa la faccia contrariata. Leo cerca di richiamare  l’attenzione di Eva.

Leo:                             Eva ti posso parlare un secondo?

Eva lo guarda con una faccia interrogativa.

Eva:                             Proprio adesso?

Leo:                 (Gli fa l’occhietto) Andiamo?

Eva:                 (Alzandosi) Scusateci  un attimo! (Guarda Gianni) Perché nel frattempo non ordini da bere anche per me, piccolo grande uomo e così puoi pensare alla rimpatriata….

Eva si apparta con Leo

Eva:                 Che ti prende?

Leo:                 Amica mia, sono finite le preoccupazioni, abbiamo trovato la donna che cercavi.

Eva:                 Chi è?

Leo:                 Come chi... lei, ommiodioSonia, naturalmente! Sta bene come il cacio sui maccheroni...

Eva:                 Ma sei matto?

Leo:                 Noooo!

Eva:                 Gianni sposata con la proprietaria di una "fabbrichetta di robetta sportiva" ! Ma l’ hai visto il suo completino? Piuttosto preferisco continuare a vivere!

Leo:                 Ma Gianni non la considera affatto una cafona. OmmiodioSonia è la sua ex fidanzata. Era così felice di rivederla... e poi è piena di soldi Eva, tanti soldi… una fabbrica di soldi.

Eva:                 Non sarà la sola ad averli.

Leo:                 Ma lui la conosce... e se è vero che il primo amore non si scorda mai!

Eva:                 Se l’ha lasciata ci sarà un motivo.Torniamo al tavolo…

Leo:                 Ma perché no? Ragiona un attimo! Forse non hai tempo per trovarne un’ altra... e lei è disponibile! Guarda come sono affiatati! Credimi, i gay hanno un sesto senso per queste cose!

In quel momento Eva guarda verso il tavolo del marito e lo vede ridere.

Eva:                 Tu pensi davvero che “quella…quella ” lo renderà felice!

Leo:                 "Quella" ha un nome… ed il suo nome è Sonia.

Eva:                 Dici?

Leo:                 Guardala….è’ la morte sua!

Faccia disgustata di Eva.

Leo:                 Voglio dire….è un’ottima possibilità.

Eva:                 Ma ne sei tanto sicuro?

Leo:                 Ci metterei la mano sul fuoco,  porca Eva …scu…scusa..

Eva:                 (Gli fa vedere il pugno) Te lo do e! Forse hai ragione….perchè no?

Leo:                 Ma certo che si! Però, sii gentile… pensa a lui Eva, quando passerai all’altra sponda…

Eva:                 Su quella ci sei già tu , io preferisco la mia….

Leo:                 Parlavo del Paradiso..

Eva:                 In fondo meglio lei che quelle del circolo.

Leo:                 Brava! Si, ma sorridi ti prego, perché sembri una a cui hanno appena acciaccato un callo .

Eva:                 Infatti! Anzi…. ho già la tachicardia e speriamo che non mi prenda un attacco di panico. …

Leo:                 Ma no, pensa al suo bene! Su rilassati…un bel respiro…

Eva fa un bel respiro e si avvia di nuovo al tavolo, seguita da Leo.

Gianni:              Ma dove vi eravate cacciati?

Eva:                 Dove eravamo rimasti cara Sonia?

Sonia:              Non mi ricordo..

Eva:                 All’invito a cena.

Sonia:              Ah già, dai Eva, vieni anche tu… mi farebbe molto piacere.

Eva:                 Oh no, mi sentirei di troppo. Ma Gianni può venire, anzi deve venire. Sempre se gli va?

Gianni:             (Gianni lo guarda stupefatta) Certo che mi va!

Eva:                 (Acida) Certo che gli va. Senti Sonia, si è liberato un campo…ti vanno un paio di scambi?

Sonia:              E perché no !

Gianni:             Ma non ti faceva male la schiena?

Eva:                 Ora sto meglio! Molto meglio.

Eva ed Sonia si alzano. Gianni guarda la moglie. Eva guarda Leo.

Leo:                 Sei sicura?

Eva:                 La disintegro!

Leo:                 (Sottovoce) Sii gentile!

Eva:                 La smolecolo.

Leo:                 Vacci piano amica mia, cerca di non irritarla.

Gianni continua a guardare la moglie. Eva ed Sonia escono. Gianni guarda Leo.

Gianni:              Bah…. valla a capire!

Leo:                  (Canta) Siamo donne, oltre alle gambe c’è di più! Andiamo a vedere piccolo grande uomo?

Scena 8

Casa di Eva. Gianni si sta preparando . Lei è in vestaglia e lui pronto per uscire.

Gianni:             Sei sicura di non voler venire?

Eva:                 Non potrei neanche se volessi... dopo la partita di ieri sono distrutta..

Gianni.              Mi aggiusti il collo della camicia?

Eva:                 Non so se ce la faccio! Ogni piccolo muscolo della mia mano mi ha voltato le spalle al grido “nontipensoproprio” (gli aggiusta il colletto). Sono contento che vai, così ti distrai un po’.

Gianni:             Non ho bisogno di distrarmi... io sto bene a casa con te.

Eva:                 Andiamo, Sonia è così simpatica... è stato un piacere giocare a tennis con lei.

Gianni:             Che strano! All’inizio ero convinta che ti fosse antipatica.

Eva:                 Macchè! La piú spietata tra tutte le giocatrici di tennis che abbia mai incontrato. La Navratilova al suo confronto è una dilettante. Una donna di successo, un’ atleta formidabile, non trovi?

Gianni:             Sì... discreta.

Eva:                 Discreta? Ma perché parli di lei con tanta sufficienza. Mi sembravi così felice di rivederla...

Gianni:             Ero sorpreso...

Eva:                 Andiamo, non gli staccavi gli occhi di dosso!

Gianni:             Non la vedevo da anni, ero curioso... e poi sei stato tu ad invitarla a giocare a tennis ed è stata una tua idea quella di prendere l'aperitivo e cenare tutti insieme...

Eva:                 Pensavo ti facesse piacere.

Gianni:             E si può sapere perché stasera hai deciso di non venire? Tu non me la racconti giusta….

Eva:                 Detesto le rimpatriate ...

Eva si gira di spalle. Lui si avvicina alla moglie di spalle e la prende per la vita.

Gianni:             In altri tempi non mi avresti mai mandato da solo... mi nascondi qualcosa?

Eva:                 Mica siete soli... è una cena collettiva. E poi io non sono gelosa!

Gianni:             Sicura?

Eva:                 Ti dico che non lo sono.

Gianni:             Ma se mi fa hai fatto una scenata appena una settimana fa a cena a casa di Viviana perché lei ti aveva fatto un complimento davanti a tutti.

Gianni:             (Ride) Vedi che sei gelosa?

Eva:                 Certo che sono gelosa! Ti piacerebbe che non lo fossi?

Gianni:             (La bacia) Certo che no!

Eva:                 Piccolo grande uomo, lo sai che sei affascinante in giacca e cravatta?

Gianni:             E tu sei stupenda anche in vestaglia. Peccato che vado di fretta…se no…

Eva:                 Sbrigati altrimenti farai tardi...

Gianni la bacia ed esce. Eva si mette seduta. Le gambe gli dolgono. Si distende sul divano. Musica di stacco. Campanello. Eva va ad aprire.

Eva:                 Sapevo che saresti tornato da me...

Apre la porta ma sull'uscio c'è Giorgio Latini, l’impresario di pompe funebri con accanto Leo.

Eva:                 Oh mio Dio!!!

Giorgio scatta dietro Leo e cerca di nascondersi, ma Leo li guarda con stupore e si sposta.

Leo:                 Vi conoscete?

Giorgio dietro a Leo fa ampi cenni di no

Eva:                 (Giorgio gli lancia un'occhiata disperata) Nooo? No!

Leo:                 Questo è Giorgio... Giorgio Latini!

Giorgio:            Piacere….Giorgio…

Leo:                 Giorgio, lei è Eva, la mia migliore amica...

Eva;                 Piacere .

Giorgio:            Leo mi ha molto parlato di lei.

Eva:                             Se permette, passerei al tu. (Sottovoce) Sappiamo talmente tante cose l'uno dell'altra...  Prego, accomodatevi. Posso offrirvi qualcosa da bere?

Leo:                 A me un Martini con ghiaccio e ribes.

Giorgio:            Io niente grazie…

Eva va a prendere dei bicchieri e la bottiglia. Squilla il telefono a Leo.

Leo:                 Mi scusate un attimo? Lavoro.

Eva:                 Stasera "straordinari"...

Leo esce. Giorgio strappa la bottiglia dalle mani di Eva versa il liquido nel bicchiere e beve  tutto di un fiato.

Eva:                 Sei proprio sicuro di non voler bere niente?

Giorgio:            Scusa…per riprendermi! Non potevo immaginare che la migliore amica di Leo, fosse Eva Cerri quello delle tombe a castello..!

Eva:                 E io non avrei mai pensato che l’angelo della morte si presentasse a casa mia! Mi hai spaventato, sai! Come custode delle mie spoglie mortali, ho pensato che fossi venuto per me. Scommetto che Leo non sa nulla del tuo lavoro...

Giorgio:            E guai se lo scopre! Tra una chiacchierata e l’altra ho capito che è molto superstizioso.

Eva:                 Davvero? (Ride)

Giorgio:            Figurati che mentre eravamo in macchina ha visto un carro funebre e non ti dico che spettacolo ! Capisci? A me….proprio a me…

Eva:                 E cosa gli hai detto?

Giorgio:            Che faccio l’ imprenditore. E poi non ha tutti i torti.  La gente scappa appena sa del mio lavoro. Sai….tengo molto a lui. E’ così speciale e poi si sta occupando…

Eva:                 Della tua separazione. Certo sono brutti momenti…

Giorgio:            Il matrimonio oggi nasce con la scadenza, il divorzio non fa neanche più notizia. Lasciate ogni speranza voi ch'intrate...

Eva:                 L’ottimismo è il sale della vita…

Giorgio:            Per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente...

Eva:                 Ecco…perfetto per tirarmi su il morale…

Giorgio:            Questo avrebbero dovuto scrivere sul portone della chiesa che ho varcato ignaro dell'inferno che mi aspettava...

Eva:                 Non ti farai influenzare un po’ troppo dal tuo lavoro?

Giorgio:            Ti sembro depresso?

Eva:                 Noooo... se posso dire... un tantino demotivato…

Giorgio:            Non l'ho voluto io. Lei ha smesso di amarmi. Un po’ è anche colpa mia. Non mi attirava più .  E' scappata con un'altro lasciandomi l'agenzia ed un biglietto: "Mi dispiace, non ti amo più e ora con i morti come te, pensaci tu ”. Pure la rima… capisci?

Eva:                 Poetica la tua ex….

Giorgio:            Certo l'agenzia funebre  è fonte inesauribile di guadagni...

Eva:                 Già… alla fine tutti dobbiamo morire... (si intristisce di colpo e si versa da bere)

Giorgio:            Quando pensavo di essere felice, la vita mi ha presentato il conto.

Eva:                 Lo dici a me! Dai bevi questo (gli porge un bicchiere pieno). Per fortuna sei ancora giovane ed hai ancora un sacco di possibilità davanti.

Giiorgio:            Magari!

Eva:                 Ma sì….buttati sul lavoro! Scusa, come non detto!

Giorgio:             Leo in questo senso mi sta aiutando tanto. Lui è molto caro con me!

Eva:                 Ma devi fare attenzione! Potresti avere delle sorprese.

Giorgio:            Dici che si incavolerà se scoprirà quello che faccio?

Eva:                 Non parlavo del tuo lavoro. Insomma…sei una brava persona…c’è ancora vita davanti a te…e…….non devi lasciarti coinvolgere…

Giorgio:            Sei veramente una donna speciale, una che non  non si ferma alle apparenze.

Eva:                 Veramente solo una donna che non ha più futuro e cerca di salvare le apparenze.

Giorgio:            Ah…scusa…dimenticavo che….posso?

Eva:                 Cosa?

Giorgio si avvicina ed abbraccia Eva . Entra Leo , non visto, che li vede abbracciati .

Giorgio:            Anche se ci conosciamo da poco, sento di volerti bene! (Si asciuga gli occhi) Scusa, mi sono commosso a pensare che… posso andare in bagno a lavarmi il viso?

Eva:                 Ma certo. E’ in fondo a sinistra.

Giorgio:            Quando torno ti  racconto il segreto che ho sempre tenuto nascosto…

Giorgio esce. Subito dopo entra Leo

Leo:                 Allora? Avete finito con la farsa?

Eva:                 Quale farsa?

Leo:                 Vo ho visti abbracciati sa? L’avevo capito che vi conoscevate bene ! A me non sfugge niente! Siete stati amanti, vero?

Eva:                 Ma sei scemo?

Leo:                 Da te non me l’aspettavo.

Eva:                 Giorgio è una persona che ha molti problemi ….

Leo:                 E tu lo abbracciavi per consolarlo….

Eva:                 Guarda che stai  prendendo un grosso abbaglio. E’ vero ci conosciamo, ma è una cosa troppo lunga da spiegare…..

Leo:                 Spiega…spiega…

Eva:                 No…se lui non vuole.

Leo:                 Pure i segreti avete…e cos’altro? Certo…io ti consideravo un’amica. Vatti a fidare delle donne…

Eva:                 Smettila di dire stupidaggini! Guarda che lui in questo momento Giorgio ha solo il  bisogno di avere accanto una persona sensibile e che lo capisca…

Leo:                 E saresti tu il soggetto adatto?

Eva:                 Ah…io no di certo, con tutti i problemi che ho! Ma se è per questo nemmeno tu saresti il soggetto giusto…

Leo:                 Perché no? Cosa mi manca?

Eva:                 Ascoltami bene Leo. Conosco il tuo modo di agire e  non lascerò che ti approfitti di  quell’uomo. Non te lo permetterò fosse l’ultima azione buona che faccio!

Leo:                 Da quando in qua ti sei messo a difendere i miei clienti?

Eva:                 Da quando ne ho conosciuto UNO!

Leo:                 Senti Eva, non t’impicciare. Io so come comportarmi e cosa devo fare!

Eva:                 Tu non sai proprio niente, Leo. Tu sei il gay più egoista ed egocentrico che io conosca. Con la tua parlantina da avvocato riesci a rivoltare le persone, perché ti raccontano le loro vita e tu colpisci nei loro punti vulnerabili.

Leo:                 Non è vero.

Eva:                 Ah sì ?! Non ricordi cos’ è successo con Sergio Massi? Il mio amico che mi aveva chiesto un buon avvocato perchè la moglie voleva togliergli pure le mutande? Solo che le mutande gliele hai tolte tu.

Leo:                 E vabbè…. ci ho  provicchiato!

Eva:                 Provicchiato? L’hai invitato a casa e con la scusa di dare un’occhiata alla sua pratica…ed ora è diventato il portabandiera del “ Gay pride”.

Leo:                 Lui ce l’aveva scritto addosso di essere…

Eva:                 Una checca arrapata come te? Questo volevi dire? Vuoi che ti rinfresco la memoria con altri episodi?

Leo:                 Ora mi stai offendendo. Anch’io ho la mia dignità.

Eva:                 Tu sei l’amico migliore che si possa avere,  ma hai la vita privata più disordinata e senza speranza che si possa immaginare.

Leo:                 Senti Eva, non ficcare il naso in cose che non ti riguardano e stai lontana da Giorgio!

Eva:                 Potevi non portarlo qui!

Leo:                 Sai che c’è? Mi hai proprio stancato. Io me ne vado.

Eva:                 E adesso dove vai?

Leo:                 Sono affari che non ti riguardano…

Eva:                 Non te ne puoi andare così, che cosa dico a Giorgio?

Leo:                 Ti sei appena promossa suo “angelo custode”, arrangiati!!

Non le da il tempo di replicare ed esce sbattendo la porta. Rientra Giorgio.

Giorgio:            Dov’è Leo?

Eva:                 E’ appena scappato via. Una grana sul lavoro……

Giorgio:            Beh, allora gli corro dietro, magari faccio in tempo a  riacchiapparlo.

Eva:                 Aspetta Giorgio… so che non dovrei essere proprio io a dirti questa cosa di Leo….

Giorgio:            Se vuoi dirmi che è gay, guarda che l’ho capito da un pezzo…

Eva:                 Davvero? E allora per quale motivo non te ne stai alla larga?

Giorgio:            Poi ti spiego. Ora scappo…ti voglio bene

Gianni appare sulla soglia di casa,  mentre Giorgio la bacia sulla guancia  e fa per andarsene.

Giorgio:            Allora conto di rivederti.

Eva:                 Quando vuoi.

Gianni esce.  Giorgio va via. Eva chiude la porta. Dopo qualche secondo di nuovo il campanello.

Eva:                 Ciao amore! (Fa per abbracciarlo)

Gianni:              Non ti avvicinare…..

Eva:                 Mi sa che non ti sei divertito…

Gianni:              Finalmente comincio a capire…

Eva:                 Cosa…?

Gianni:              Perché sei voluta rimanere a casa? Ti serviva una serata libera? Ora capisco anche perché negli ultimi tempi eri così strana ! Ed io che sono scappato via da casa dei miei amici perché mi sentivo in colpa di averti lasciato sola! Pensa che fesso….

Eva:                 Di cosa parli?

Gianni:              Smettila Eva, ti ho visto abbracciata a quel tipo che è appena uscito!

Eva:                 Sei fuori strada Gianni… lascia che ti  spieghi…io stavo solo cercando di spiegargli che…

Gianni:             Che vuoi spiegare? Ora ho capito perché mi spingevi tra le braccia di Sonia. Dimmi solo da quanto tempo va avanti questa tresca alle mie spalle.

Eva:                 Ma cosa dici? Io l’ho conosciuto poco fa tramite Leo….

Gianni:              E cos’è,  ti ha fatto da ruffiano? D’altronte cosa potevo pretendere da una checca come lui…

Eva:                 Stai prendendo un abbaglio. Leo è il suo legale.

Gianni:              Non cercare di mischiare le carte! Ti serviva una serata libera, non è vero? Non passerò un altro secondo della mia vita con una donna disonesta come te.

Eva:                 Adesso basta con le offese! Porca miseria, fammi parlare…spiegare…

Gianni:             Spiega, ma non credere di fregarmi con le parole, anche se sei un’avvocato.

Eva:                 Giorgio Latini è un cliente di Leo. Si sta separando perché la moglie è scappata con un’altro.

Gianni:             Non mi frega niente della sua vita! Dimmi solo che ci faceva tra le tue braccia.

Eva:                 Leo l’ha portato qui per un aperitivo…

Gianni:             Un diabolico triangolo…

Eva:                 Ma quale triangolo! Si sono fermati a bere qualcosa poi mentre lui si è allontanato per andare in bagno, io e Leo abbiamo litigato…

Gianni:             Per il ruolo del dominante…

Eva:                 Gianni, smettila! Quell’uomo mi faceva pena e non volevo che Leo lo trasformasse in un’altra delle sue vittime da accalappiare.

Gianni:             E’ davvero toccante il tuo interesse per il poverino. E tu che parte hai in questa commedia erotica, quella dell’eroina che salva una fanciullo indifeso?

Eva:                 Ti sto dicendo la verità, Gianni.

Gianni:             Non mi hai ancora detto cosa ci faceva tra le tue braccia…

Eva:                 Gli ho rivelato che Leo è gay e mi stava ringraziando …anche se già sapeva….

Gianni:             La prossima volta che la giornalaia mi dà il resto l’ abbraccio e la bacio per ringraziarla…

Eva:                 Ti giuro che è andata così…

Gianni:             Peccato che non credo a una sola parola di quello che hai detto!

Eva:                 Gianni, la tua intelligenza si sta sgretolando sotto l’attacco di una gelosia cieca e irrazionale.

Eva si ferma e comincia a respirare forte.

Gianni:              Ti ho visto Eva! E c’è l’aggravante di una serie di coincidenze davvero sospette…

Eva:                 Ma chi sei il commissario Montalbano?

Gianni:             E’ finita tra noi!

Eva:                 Oddio mi sento male (Si mette le mani sul petto)

Gianni:             Sei pregata di non inscenare la solita commedia che mi sto incavolando sul serio. Allora ti decidi a dirmi la verità?

Eva:                 Puoi aspettare un attimo per l’interrogatorio? Dammi la busta….

Gianni:             Giuro che fingi questa volta te la faccio pagare!

Gianni le passa una busta. Eva ci soffia dentro varie volte.

Eva:                 Va meglio. Gianni devo dirti una cosa. Non avrei voluto dirtelo, ma devi sapere la verità.

Gianni:             Sarebbe ora!

Eva:                 Non voglio che tu pensi che io sia una fedifraga… mai! Soprattutto ora che sono alla fine della mia esistenza terrena…

Gianni:             Smettila con questa farsa!

Eva:                 Non è come credi…… questa volta sto male sul serio!

Gianni:             Questa volta hai toccato il fondo…

Eva:                 Gianni,  ho un male incurabile e mi resta poco da vivere

Scena 9

Casa di Eva. Luce su Eva seduta sul divano con un plaid  sulle ginocchia. Entra Gianni, le da un bacio.

Gianni:              Ciao tesoro. Come ti senti?

Eva:                 Bè… forse un po’ più debole di ieri.

Gianni:              Senti, ho comprato i biglietti, volo AZ717, partiamo alle 8,45 domani mattina. Quando arriviamo a Parigi troveremo una macchina ad attenderci. Ci porterà direttamente alla clinica del professor Henry  Fabien.

Eva:                 Gianni, credo che questo viaggio sia inutile. Sono aggrappata ad un filo. Oggi come oggi, ostinarsi a restare con un piede nella fossa, è tra le cose più costose.

Gianni:              Non m’importa. Spenderemo tutto ciò che sarà necessario….a costo di vendere tutto…

Gianni è sul punto di scoppiare in lacrime, ma si fa forza. Porge la borsa dell’acqua calda a Eva.

Gianni:              Ecco tesoro, metti questa dietro la schiena, è bella calda. Ora vado a caricare la lavatrice e la lavastoviglie e poi vado a fare un po’ di spesa.

Eva:                 Sai Gianni, mi sorprendi. Stai affrontando questa tragedia  senza perdere la testa.

Gianni:              Fino ad oggi tu ti sei sempre occupata di tutto, ora tocca a me farlo. (La bacia sulla fronte con tenerezza)

Eva:                 Senti amore, vado di là a riposare un po’. Domani sarà una giornata faticosa per me.

Gianni l’accompagna, poi rientra e compone un numero al cellulare . Niente. Ci riprova. Lo getta via

Gianni:              Sono proprio stufa di questo medico da strapazzo. Bella serietà professionale. La tua cara amica sta morendo e fu te ne vai in vacanza. Aspetta che mi capiti davanti…

Suono campanello. Gianni va ad aprire. Entra Sandra. Gianni la guarda con rabbia.

Gianni:              Lupus in fabula! Finalmente siamo tornati dalla vacanzetta!

Sandra:             Ciao Gianni, sono passato un momento per salutarvi. Vi ho portato un piccolo souvenir da Malindi. Niente di che…..

Gianni:              Tienitelo il tuo souvenir! Cos’è….sei passata per l’ estremo saluto?

Sandra:             Estremo?!  Mai stata meglio di così!

Gianni:              Non te chiaro! Lasciare il tuo studio in questo momento cruciale ed andartene in un atollo sperduto in mezzo all’oceano,  ti sembra una cosa fatta bene?

Sandra:             Beh… non mi capita molto spesso di fare un viaggetto con Guido e fortunatamente non c’era niente d’urgente che mi trattenesse …. così…

Gianni:              Niente di urgente? E il fatto che tu abbia un paziente in punto di morte non ti sembra urgente?

Sandra:             Scusa, che paziente?

Gianni:              Quello che posso dirti e che non sono mai stata tanto deluso da qualcuno in tutta la mia vita… e tanto vale venire subito al sodo. Voglio toglierti questo caso clinico.

Sandra:             Togliermi il caso? Quale caso?

Gianni:              Questo e gradirei una copia della cartella di mia moglie ……immediatamente!

Sandra:             Io, io non capisco… evidentemente la vacanza mi ha fatto male..

Gianni:              Senti... il fatto che tu forse non voglia dirmelo è una cosa, ma che tu te ne vada in vacanza lasciando Eva…. mentre lei…

Sandra:             Mentre lei…

Gianni:              (Singhiozza) Mentre lei se ne sta andando… capisci? Oh ….Sandra… come hai potuto?

Sandra:             Perché, parte pure lei?

Gianni:              Sandra…non ti permetto di scherzare su una persona che sta morendo….

Sandra:             Ti ho sentito bene Gianni? Hai detto che Eva sta morendo? Che le è successo? Ha avuto un incidente o  che?

Gianni:              Oh… smettila… non fare la commedia con me, tanto mi ha detto tutto. Domani la porto a Parigi nella clinica del professor Fabien. E non m’importa quanto costerà…

Sandra:             Fabien? 

Gianni:              Ti ha sentito sai quando leggevi la sua sentenza di morte. Mi ha raccontato degli amici che se ne vanno…delle pasticche per attenuare il dolore nell’attesa che….

Sandra:             (Sandra  fa la faccia pensierosa) Ma sì…non può essere che così! Ora capisco tutte quelle sue strane domande!

Sandra comincia a ridere di gusto fino alle lacrime. Gianni si gira e lo guarda inorridita.

Gianni:              Oh… Sandra, ma come puoi ridere in un momento come questo?

Sandra:             Ah… ne ho conosciuti di ipocondriaci nella mia carriera, ma mai… nessuno come Eva(ride)

Gianni:              Stai scherzando?

Sandra:             Mai stato più seria di così!

Gianni:              Allora vuoi dire che non è vero?

Sandra:             Ma certo… le fatto un check-up  due settimane fa. Eva Cerri sta meglio di me e di te!

Gianni:              Vuoi dire che non ha niente di niente.

Sandra:             Assolutamente, te lo posso garantire e gliel’ ho detto anche in studio  prima di partire!

Gianni :             Allora perché mi ha detto che stava per morire?

Sandra.             Perché, se è ciò che penso io, deve aver capito fischi per fiaschi e ti risparmio i particolari.

Gianni:              C’è qualcosa che non mi quadra!

Sandra:             Ma dai…non l’ ha fatto apposta…e poi lo sai pure tu che è un’ipocondriaca depressa….

Gianni:              Aspetta, aspetta! Te lo dico io il perché! Perché io sospettavo che avesse una relazione con un altro uomo.

Sandra:             Smettila!  Non ci credo manco se la vedo con questi occhi.

Gianni:              Guarda che l’ho beccata tra le braccia di un altro……..

Sandra:             Non è possibile. La conosco sin dalle elementari, lei ha la fedeltà impressa nel Dna.

Gianni:              ….e quando l’ho scoperta, ha creduto di poter rimediare con questa ridicola bugia.

Sandra:            Sei fuori strada. Fobie a parte considero Eva come una donna matura.

Gianni:             Più che matura, fradicia! Sai quante volte mi avrà cornificato! Una piccola domanda. Nel nostro caotico universo, la donna è un errore di natura o un progetto stabilito per fregare gli uomini? Tu che sei un medico, dimmi, ce l’hai qualche intruglio che  possa rafforzare le mie difese immunitarie?

Sandra:            Ora ti dai una bella calmata e ne parliamo…      

Gianni:              Di cosa? Che commediante! Ed io cretino che le ho creduto!Sono giorni che sto digiuno. Volevo morire con lei, capisci?

Sandra:             Gianni, mi dispiace! Forse non mi sono fatta capire bene e lei deve aver frainteso…

Gianni:              Smettila Sandra, non ha bisogno della tua solidarietà femminile! E’ indifendibile…lo capisci?! Anzi per fregarmi meglio,  si è trovato pure il complice.

Sandra:             Chi?

Gianni:              Il suo grande amico Leo.

Sandra:             Dai non ci credo!

Gianni:              Due attori consumati. Avrei voluto farteli vedere. Cip e ciop.

Sandra:             Gianni, caro, io voglio bene a Eva quanto ne voglio a te. Posso solo  consigliarti di scavare bene in fondo alla faccenda. Si fa presto ad equivocare.

Gianni:              Equivocare? Ma che dici….è tutto così lampante. Io l’ho beccata in fragrante con l’amante e lei si è inventanta questa bugia grossolana sapendo benissimo che nessuno avrebbe potuto smentirla .

Squillo cellulare Sandra

Gianni:              Ecco! Forse è proprio lei che ti sta cercando per chiederti di assecondare il suo alibi.

Sandra:             (Guarda il cellulare) Ma no è Guido!  Ora devo andare, ma mi raccomando, molta calma! Ne riparliamo….

Gianni:             Sono calmissimo.

Sandra:            Se me lo dici con sta faccia da killer , c’è da preoccuparsi. Niente sciocchezze, ti prego..

Gianni:             Stai tranquilla, non ci vado in galera per lei .

Sandra:             Ok….allora vado. Ciao e salutala…..anzi non fa niente…la chiamerò…

Sandra va via. Gianni prende un cellulare,  fa un numero ed esce. Eva entra a passo lento. Accende uno stereo. Musica dolce. Si sdraia con calma sul divano, si mette la copertina sulle gambe.  Entra Gianni  che si sta infilando la camicia nei pantaloni.

Eva:                 Esci?

Gianni:              Sì.

Eva:                 Un appuntamento?

Gianni:              Si. (Va verso uno specchio e si aggiusta la cravatta)

Eva:                 Da come sei vestito, dev’essere un appuntamento importante.

Gianni:              Molto.

Eva:                 (Si alza e gli va dietro alle spalle) Fatti aggiustare il collo della camicia. Uh….che profumo buono…qual ‘ è, quello che ti ho comprato l’altro giorno?

Gianni:             Si.

Eva:                 E’ muy caliente amore.Quasi quasi mi verrebbe da sbottonartela questa  camicia.

Gianni:             Peccato che non puoi farlo…

Eva:                 Chi lo dice?

Gianni:              Ma tesoro, nelle tue condizioni, non ne avresti la forza.

Eva:                 (Guarda in basso) No..no…me ne ancora ne avanza…parecchia…

Gianni:              Sei sicura?

Eva:                 Ma certo, finchè c’è vita!

Suono di campanello.

Eva:                 Sicuramente è la portiera. Vai tu?

Gianni sorride beffardo e va ad aprire. Compare Sonia, bellissima in minigonna.

Gianni:              Ciao  Sonia.

Sonia:               Ciao Gianni

Eva:                 (Guarda Gianni poi guarda Sonia) Co…cosa ci fa lei qui?

Gianni:              Il mio appuntamento. Andiamo Sonia?

Eva:                 Ma perchè?

Gianni:             Chiedilo al tuo amante.

Scena 10

Eva bussa alla porta di Leo. Leo va ad aprire in pigiama. Si trova di fronte Eva.

Leo:                 (Deluso) Ah…sei tu?

Eva:                 Chi credevi che fosse…Brad Pitt? Tieni (gli porge una bottiglia) questa è per te.

Leo:                  Anche se io vado pazzo per lo champagne, non sarà sufficiente per ottenere il mio perdono.  Continuo ad avere una gran voglia di prenderti a pugni, per quello che mi hai combinato con Giorgio.

Eva:                 Dovresti farlo…

Leo:                 Sai che non potrei mai….ma che faccia che hai,  sembri uno zombie.

Eva:                 Devi baciarmi, o posso entrare?

Leo:                             Entra. Senti, se sei venuta per fare la pace non ci pensare proprio.

Eva:                 (Entra) Non è il momento !

Leo:                 Porca miseria, cosa ti costava tenere a freno quella boccaccia?

Eva:                 Volevo compiere l’ultima buona azione della mia vita…

Leo:                 Buona azione dici? Ho perso in un solo colpo un uomo adorabile ed un cliente….ma tanto, sono talmente abituato ai fallimenti che oramai ci ho fatto il callo.  Fa niente…me ne farò una ragione….come sempre…

Eva:                 Beato te che ci hai messo subito una bella pezza. Io invece  ho appena dichiarato lo stato di emergenza per crollo di certezze. Ecco, lo sapevo…..mi cominciano a formicolare le braccia, mi manca l’aria e sudo freddo. Dammi un sacchetto….sbrigati

Leo prende un sacchetto e glielo passa. Eva lo mette sulla bocca e comincia a soffiare

Leo:                 Gran bel respiro…….calma….

Eva:                 (Scansa la busta) Ecco lo vedi come mi ha conciato?

Leo:                 Chi? (mette la busta)

Eva:                 (Scansa la busta) Quel disgraziato di Gianni.

Leo:                 Che ha fatto l’uomo dei miei sogni?

Eva:                 Ha dato appuntamento a Sonia direttamente a casa nostra…porco…porco..porco…

Leo:                 No ! E perché? Io lo conosco……Gianni non farebbe mai una cosa simile…

Eva:                 Ha visto Giorgio che mi baciava ed ha pensato che…

Leo:                 Il mio Giorgio??! Hai baciato il mio Giorgio? (Si mette la busta in tasca) Allora ti sta bene! Anzi lo sai che faccio ora?

Eva:                 Mi cacci via?

Leo:                 Di più!

Prende un foglio da una scrivania e glielo sventola davanti

Eva:                 Che è?

Leo:                 L’elogio funebre che ho appena finito di scrivere e che avrei dovuto leggere dopo la canzone. Ecco cominciava così: “In paradiso avevano bisogno di una persona speciale e hanno chiamato Eva Cerri “ Donna pia e fedele” (cancella energicamente con la penna sul foglio che ha in mano). Via….cancellare….immediatamente

Eva:                 Per l’esattezza è lui che ha baciato me. Voleva solo ringraziarmi per averlo messo in guardia da te. Non essere ridicolo!

Leo:                 Ecco cosa ci hai guadagnato con la tua buona azione! Non hai pensato nemmeno per un attimo a cosa provavo io per Giorgio?

Eva:                 Ma smettila con questa farsa, poco fa hai detto che ci hai fatto il callo agli insuccessi.

Leo:                 Ecco qua cancelliamo pure questa “ Dotata di incommensurabile umanità

Eva:                 Tu che vieni a fare il moralista? Ma perché non fai un po’ di outing!

Leo:                 “Spiccato senso dell’amicizia ”. Bene…. bene pure questa via (Cancella) Continua così e non rimane niente… 

Squilla il telefono. Risponde Leo.

Leo:                 Pronto? Ciao. Si è qui. Te la passo. E’ Sandra per te. Vado a farmi una canna è meglio!

Eva:                 Ciao Sandra! Sei stata a casa mia? Hai parlato con Gianni? Equivoco… quale equivoco? Non mi dire… non mi dire… non mi dire… Certo che sono contenta di non dover morire, però è un modo schifoso di scoprirlo, ecco tutto! Lo so che mi avevi detto che non avevo niente, ma voi medici, specialmente se amici,  dovreste spiegarlo  meglio ai pazienti che non hanno niente, in modo tale che quelli sono sicuri di non avere niente. Gianni lo sa? Cosa? Lui crede che io stia nascondendo una relazione? Ah… bene, ora mi è tutto chiaro! Cos’è successo? Assolutamente niente. Se n’è andato con un’altra ed io passerò il resto della mia vita a casa di Leo! … Cosa dici? Ti spiace? Ma vaffanculo!

Leo rientra con lo spinello in bocca, prende il foglio del necrologio.

Leo:                 Ho cancellato tante di quelle cose da questo foglio, che dovrò rimettercene qualcuna se no diranno che ho scritto un pensierino come alle elementari. Un necrologino…

Eva:                 Lascia perdere, tanto non serve più, io continuerò a vivere!

Leo:                 Questo è il modo di parlare, Eva. Lottare fino all’ultimo…

Eva:                 No, non hai capito niente: ho saputo ora da Sandra che sono completamente sana! Non ho niente di niente!

Leo:                 Vuoi dire sul serio che non stai per morire?

Eva:                 Esattamente.

Leo:                 Oh, ma tutto questo è magnifico!! Oh che bello, Eva… (l’ abbraccia) E com’è stato: uno scambio di analisi, hanno scoperto una nuova medicina?

Eva:                             No, semplicemente un malinteso. E’ stata tutta colpa mia…

Leo:                 Davvero, ma mi avevi detto che Sandra…

Eva:                             Lo so che te l’avevo detto,  ma mi sono sbagliata e ti chiedo scusa.

Leo:                 Beh, dico te la cavi con poco.  Maledizione! Sono giorni che sballo per non pensare! Mi sono fumato tutta una pianta  di marjuana per colpa tua!

Eva:                             Ti ho chiesto scusa!

Leo:                 Ho fatto la parte dell’idiota: piangere, drogarmi , farti il bucato… ho passato ore ed ore a scrivere il tuo necrologio!

Eva:                             Ho detto che ti chiedo scusa.

Leo:                 E io dico che questo non lo dovevi fare al tuo migliore amico!

Eva:                 Lascia perdere, ora ho solo bisogno di riflettere. Senti, intanto posso dormire qui da te?

Leo:                 Certo che puoi! Basta che non ti fai vedere in giro fino a domani mattina.

Eva:                 Grazie amico.

Esce di scena. Leo rimane con il foglio in mano. Lo guarda ancora un attimo con ammirazione poi lo piega e lo ripone dentro il cassetto del tavolo.

Leo:                 Un giorno o l’altro le servirà…   

Buio.

Scena 11

Siamo a casa di Eva. Sonia è comodamente seduta sul divano .  Accanto c’è Gianni. Voce  Eva

Voce Eva:        E se dovessi trovare un’altra donna, voglio che tu non ti senta affranto, perchè io ti sarò sempre accanto e con tanto amore, sia nella gioia che nel dolore. E qui comincia…guarda….

Sonia:              Pure lo spoglaiarello….che squallore…

Eva:                 Senti…non ti permetto di denigrare le mie ultime volontà…..

Sonia:              Più che volontà, mi sembra un porno casalingo…

Eva:                 Senti, grandissima…grandissima…..io ti spacco quella faccia….

Sonia:              Che paura! Su vieni….vieni…

Gianni:              Smettiamola! E quando l’avresti registrato questo video? Subito dopo aver avuto la brillante idea di dirmi che la tua ora era suonata?

Eva:                 No Gianni.

Gianni:              Avere un amante è già una brutta cosa, ma pensare di poter aggiustare tutto con una ridicola bugia! Ah… quando penso che eri quasi riuscita a farmela…(si rivolge a Sonia)… e stavo per portarla a Parigi dal professor Fabien… capisci che idiota?

Sonia:               Hai ragione, sei stato proprio un’idiota.

Eva:                 Senti sciaquetta … lo dico io a mio marito quando è idiota e tu non ti devi permetterti….

Gianni:              (Sempre rivolta ad Sonia) Tu che sei una donna con tanto di cervello dimmi : “Cosa sperava di ricavarci? Non ha pensato che prima o poi l’avrei scoperta?”.

Sonia:               Infatti è una storia talmente ridicola.

Eva:                 Ma io credevo veramente di morire.

Gianni:              Quando una moglie dice che sta per morire e poi non muore, il marito ha il diritto di insospettirsi.

Eva:                 Gianni, ti ho già detto come è andata. Ho ascoltato una conversazione di Sandra con l’analista mentre rientravo nello studio con un bicchiere d’acqua in mano…ed ho equivocato…

Gianni:              (Dando le spalle alla moglie e rivolta ad Sonia) Come poteva sperare di cavarsela?

Sonia:               Non lo so Gianni, prima o poi avrebbe tirato fuori un’altra bugia su uno sbaglio nella radiografia o sulla scoperta di una medicina miracolosa e tu ci saresi cascato come un pollo.

Eva:                 Ma che cavolo dici ?!  Vedi di farla finita o ti strappo i capelli uno per uno….

Sonia:               Non mi provocare. Già col tennis hai fatto una pessima figura.

Eva:                 Seh…ha parlato “wonder woman”!!!

Sonia:               Cintura nera di karate.Vuoi che te lo dimostro?

Gianni:              Lascia stare le provocazioni. Ed io avrei abboccato a tutto, vero Eva? Però qualcosa ti è andata storta. Sandra era andata in vacanza e non era a portata di mano per sostenere la tua storiella del motore che perde i colpi! Purtroppo non hai fatto in tempo ad avvisarla.

Sonia:               Giusto. E tu per puro caso l’ hai vista prima che lui potesse corromperlo…

Eva:                 Cosa?

Gianni:              Esatto.

Eva si alza e va verso la porta esausta.

Eva:                 Va bene… hai vinto… contento? Ora ti dispiace se vado nella mia camera a letto e mi preparo la valigia?

Gianni:              Se vuoi vado via io. Mi trovo bene anche nella casa di campagna.

Eva:                 Tu nella mia casa di campagna con quella non ci metti piede.

Gianni:              Se permetti anche mia….ma tanto di chi sarà, lo stabilirà il giudice che si occuperà del nostro divorzio.

Eva:                 Io vado a stare da Leo. Siamo già d’accordo.

Gianni:              Ok…ok…rimarrò qui. Però non ti voglio vedere!

Eva fa per andare e poi si gira all’improvviso e si rivolge ad Sonia.

Eva:                 Senti troietta, ma perché non ti metti una gonna normale? Non ti vergogni alla tua età con le minigonne?

Sonia:               (Rivolta Gianni) La stendo?

Gianni:              Non ne vale la pena! Andiamo.

Eva:                 Si affanculo….ma tutti e due insieme…..

Sonia e Gianni fanno per uscire quando entra Leo.

Leo:                  Ciao Gianni.

Sonia:               Ecco il complice.

Leo li guarda perplesso.

Gianni:              Se cerchi la tua sguaiata complice…. è di la!

Escono. Leo entra e chiama Eva che in quel momento sta uscendo dalla camera abbottonandosi la camicia.

Eva:                 Ciao…

Leo:                  E’ andata male vero?

Eva:                 Vuole proprio lasciarmi. Già parla di divorzio.

Leo:                  Brutto guaio…

Eva:                 Senti Leo, mi caschi proprio a fagiolo! Tu  che sei un bravo avvocato divorzista….

Leo:                  Me la cavicchio….

Eva:                 ……e quindi un esperto in queste faccende, quando una marito crede che la moglie abbia un amante, come fa lei a convincerlo che non è vero?

Leo:                  Non  lo convicerà mai !

Eva:                 Ma io non ho un amante!

Leo:                  Non fa alcuna differenza.

Eva:                 Ma un idiziato di reato è innocente sino a prova contraria.

Leo:                  Hai a che fare con tuo marito, la legge in questo caso non c’entra .

Eva:                 Insomma, condannata solo in base a delle ipotesi?

Leo:                  Se parlo da  avvocato ti dico di sì…..

Eva:                 Certo che sei un vero amico. Magari se decido di suicidarmi, prima ti faccio un colpo di telefono, così mi levo ogni dubbio!

Leo:                  ….ma  se parlo da amico una soluzione ci sarebbe…

Eva:                 Spara….

Leo:                  Dichiarazione di colpa, presentazione delle attenuanti e domanda di grazia .

Eva:                 Ora stai parlando da avvocato….

Leo:                  Insomma confessa e chiedigli di perdonarti.

Eva:                 Perdonarmi di che cosa?

Leo:                  Il fatto di avere un amante.

Eva:                 Quando invece non ce l’ho….

Leo:                  Esatto.

Eva:                 C’è chi se la cava negando, ma io sarei la prima donna a cavarmela confessando.

Leo:                  Affronta la realtà. Tu sai di non avere un amante, esatto?

Eva:                 Esatto.

Leo:                  Ma Gianni è convinto del contrario.

Eva:                 Esatto

Leo:                  Quindi perché ostinarsi?  Confessa la colpa, chiedi il suo perdono, metti la testa nella sabbia ed aspetta che la cosa si sgonfi da se.

Eva:                 Ma io sono innocente…cavolo!

Leo:                 Ragiona! Da quando siete sposati?

Eva:                 Quindici anni

Leo:                 Quindi Gianni  ha investito quindici lunghi anni su di te.

Eva:                 Investito?

Leo:                 Certo! E devo dire che ti ha tirato su abbastanza decentemente.

Eva:                 Grazie per la grande considerazione (cade sul divano).

Leo:                 Ragiona! Quanto le  ci vorrebbe per portare un’ altra donna al tuo stesso livello ?

Eva:                 Se parliamo di Sonia…..io dico che non gli basterà tutta la vita…

Leo:                  E comunque io sono convinto che Gianni ti ama o comunque è abituato a te…

Eva:                 Dici che ci ripenserà solo perché è troppo pigro per mettersi ad addomesticare un’altra?

Leo:                  Ma certo amore, lui è come tutti gli altri. Quale uomo, quale marito, non desidererebbe vedere sua moglie strisciare ai suoi piedi come una gheisha?

Eva:                 Ma tu credi che funzionerebbe?

Leo:                  Assolutamente. I mariti vivono per  rendersi una rivincita sulle mogli, perché nel 90% dei casi sono loro quelli che tradiscono.

Eva:                 Davvero!

Leo:                  Sono un avvocato divorzista. Chi ne sa più di me?

Eva:                 Già….chi meglio di te?

Leo:                  Quindi gli offri la tua testa su un piatto d’argento e lui ci cascherà …ci cascherà eccome.

Eva:                 Va bene, seguirò il tuo consiglio. Confesserò di aver avuto un amante, chiederò il suo perdono, diventerò la sua gheisha….. e questo è quanto.

Leo:                  No…no, no. Mica te la cavi così…

Eva:                 Ma io confesso, che altro può volere?

Leo:                  I mariti vogliono sapere tutto dell’altro, per sapere dove hanno fatto toppato, tanto da  costringerla la moglie a tradirlo.

Eva:                 Ma se già lo conosce l’altro….

Leo:                  Ma lui vorrà sapere come ha fatto a conquistarti, cosa ti piaceva di lui, dove ti portava, se qualcuno vi ha visti insieme…

Eva:                 Ma se incontra Giorgio , va a finire che si parlano e m’incasino un'altra volta.

Leo:                  Impossibile. E’ partito. L’ho chiamato questa mattina, gli ho proposto di incontrarci nel suo ufficio, ma lui mi ha risposto che non se ne parlava proprio. Mi ha risposto che per il momento aveva voglia di evadere e provare a ritrovare se stesso.

Eva:                 Mi dispiace tanto…

Leo:                  Lascia perdere. E pensare che questa volta mi ero innamorato davvero… già mi manca.! Che triste destino il mio. Cosa credi?  Anche noi soffriamo per amore e forse più di voi.

Eva:                 Se vuoi posso provare a richiamarlo, posso spiegargli tutto, posso…

Leo:                 Tu non farai niente! Io sono un “diverso” o te lo sei scordato? Ho zero possibilità che lui mi accetti. Piuttosto concentrati sul tuo matrimonio e preparati a rispondere senza esitazioni alle domande di Gianni. Sei  o non sei un avvocato anche tu?

Eva:                 Si, ma delle assicurazioni. Col tempo ho perso lo smalto…….non ce la faccio…

Leo:                  Ne valeva davvero la pena?

Eva:                 Gli incidenti rendono bene….

Leo:                  Che mi frega degli incidenti. Eva devi rispondere alle domande: “Ne valeva davvero la pena?”

Eva:                 Devo….. dire di sì?

Leo:                  NO ! Anche se hai avuto a che fare con uno schianto di uomo, si deve sempre dire che non era un granché e che lui è molto più virile dell’altro.  Sai che ti succede se t’impappini?

Eva:                 Cosa?

Leo:                  Crederà che lui non sa accontentarti e che l’hai cornificato altre volte. Mi raccomando, Eva, quando lui ti farà le domande tu le devi rispondere a raffica… ta-ta-ta-ta-ta.

Eva:                 Ta-ta-ta-ta-ta…

Leo:                  Proprio così.

Eva:                 Aspetterò che torni e me lo riprenderò, costi quel che costi.

Leo:                  Questo è parlare. Ta-ta-ta-ta-ta… ok?

Eva:                 Ok….

Leo:                  Allora vado.

Eva:                 Ta-ta-ta-ta-ta.

Leo:                  Sìi combattiva al massimo.

Eva:                 Sei troppo forte Leo.

Leo:                  Lo so

Eva:                 Ricordati che se per caso non funzionasse e tu ti stancassi di essere gay, sappi che è molto facile volermi bene.

Buio.

Scena 12

Casa Eva e Gianni. Luce penombra che inquadra Eva, rumore di chiavi nella toppa. Entra Gianni. Si toglie la giacca, accende la luce e vede Eva seduta in penombra.

Gianni:              Ancora qui? Forse non sono stata abbastanza chiaro… non ti voglio più vedere Eva.

Eva:                 Gianni parliamone un attimo.  Ti prego, non prendere decisioni avventate.

Gianni:              Avventate? Ci ho pensato bene sai ed ho capito finalmente con che razza di bugiarda fedifraga ho diviso dodici anni della mia vita.

Eva:                 ….più tre di fidanzamento.

Gianni:              Peggio mi sento!

Eva:                 Hai ragione Gianni! Sono venuto qui per confessarti tutto e chiedere il tuo perdono.

Gianni:             Allora avevo ragione, è vero che hai un’amante! (Gianni è furioso)

Eva:                 Sì e sono un verme.

Gianni:             Io non riesco a capire come fai a comportarti in questo modo ignobile. A me che sto tutto il giorno chiuso in un dannato ufficio, che mi faccio il sedere a forma di poltrona. Santo dio,  tutto quello che desideravo era vivere una vita tranquilla accanto a te.

Eva:                 Lo so…ho sbagliato…e non ti merito…

Gianni:             Ah….questa è la prima cosa sensata che dici!

Eva:                 E poi, non l’ho fatto apposta….è capitato…

Gianni:                         In amore, mia cara Eva, e non che io sia un genio sull’argomento, ma in amore  il tradimento non è contemplato. Ora e’ meglio che me ne vado….

Eva:                 No…non farlo Gianni…lascia prima che ti spieghi….

Gianni:              Cosa c’è da spiegare?

Cerca di andarsene di nuovo, ma lui la fa girare.

Eva:                 Ti prego Gianni, non sarebbe meglio discutere, chiarire i dubbi e trovare una soluzione?

Gianni:              A questo punto non ci sono soluzioni. Anche se tornassimo insieme io non potrei più fidarmi di te.

Eva:                 Per favore ascoltami…

Gianni:              E va bene discutiamone, ma per favore, smettila con le bugie…

Eva:                 Allora tu fa una domanda ed io ti rispondo a raffica ta-ta-ta-ta.

Gianni:              Ta-ta-ta-ta?

Eva:                 Cioè… con tutta sincerità.

Eva si mette seduto.

Gianni:              Come l’hai conosciuto?

Eva:                 In un ristorante dietetico in centro.

Gianni:              Che ci sei andata a fare?

Eva:                 Durante la pausa pranzo in ufficio. Fanno un ottimo paté alle erbe e gelato alla soia.

Gianni:              E perché non mi ci hai mai portato?

Eva:                 Perché tu detesti i cibi dietetici.

Gianni:              Invece lui li ama.

Eva:                 E’ vegano come me.

Gianni:              E’ intelligente?

Eva:                 Così e così….

Gianni:              E da quant’è che va avanti la vostra storia?

Eva:                 Da quando si è lasciato con la moglie.

Gianni:              L’ha lasciata per mettersi con te?

Eva:                 No! Lui mi ha confessato che aveva smesso di amarla da tempo , tutto qui.

Gianni:             E ti ha raccontato tutta la sua vita, mentre mangiavate paté e gelato di soia?

Eva:                 No, dopo siamo andati a fare una passeggiata.

Gianni:             Dove?

Eva:                 Dove? Ah... l’ho accompagnato al cimitero.

Gianni:             Al cimitero?

Eva:                 Il nuovo cimitero comunale…. al “Paradiso dei cipressi”. Li c’è la tomba di sua madre.

Gianni:             Quella che si chiama passeggiata romantica . E cosa ti detto per conquistarti?

Eva:                 Che mi ha detto? Già… che mi ha detto? Beh, “All’amore pone fine il tempo, ma non il cuore”

Gianni:             Ma dove l’ha letta questa frase, su una lapide?

Eva:                 Forse gli è venuta al momento.

Gianni:              Comincio ad avere  dubbi su tutte e due. Qualcuno che conosciamo vi ha mai visti insieme?

Eva:                 No, no nessuno e comunque in fondo non ne valeva la pena. Tu sei più virile di lui.

Gianni:              E questo chi te l’ha chiesto?

Eva:                 Nessuno, l’ho aggiunto io… ti ho prevenuto.

Gianni:              Quando devi rivederlo?

Eva:                 Mai più, è tutto finito… ci siamo lasciati.

Gianni:              E’ dopo quello che mi hai raccontato, aspetti che io ti creda?

Eva:                 Ma è la verità.

Gianni:              Eva, lo sai che lo capisco sempre quando menti?

Eva:                 Ma ti sto dicendo la verità! Non ho intenzione di vederlo mai più, sono pentita…anzi ce l’ho con lui, lo odio!

Gianni:              Non credo che vi siete lasciati, non ci credo… nemmeno per sogno.

Eva:                 Devi! Io l’ho pregato di andare via e di non tornare mai più.

Gianni:              E lui si è convinto subito? Non è possibile…

Eva:                 Lui non voleva andarsene, voglio dire…non è un momento economicamente facile da quando la moglie l’ha lasciato, ma io ho insistito. Gli ho pure dato del denaro per convincerlo.

Gianni:              Uno squallido gigolò! E quanto gli avresti dato? 

Eva:                 Bè, ora non ricordo esattamente!

Gianni:              Lo sapevo che stavi mentendo.

Eva:                 E invece è vero! Aspetta un momento che ti faccio vedere…

Prende il portafoglio dalla tasca , tira fuori il suo blocchetto degli assegni.

Eva:                 Ecco qui, la matrice dell’ultimo assegno che ho staccato. Ventimila euro. Questa è la fine di Giorgio Latini.

Prende il blocchetto, guarda , poi la getta a terra.

Gianni:             Hai capito? E  mi tormentavi per due etti di formaggio?

Eva:                 Beh, in quel frangente si trattava di istruirti.

Gianni:              Perché già sapevi che mi avresti abbandonato e  ti facevo pena. Io,  il povero idiota, pure cornuto,  che non riesce a caricare una lavapiatti. Invece non è servito a nulla! E’ troppo tardi.

Eva:                 Tardi per che?

Gianni:              Ecco, stamattina mentre ero nell’agenzia viaggi per chiedere il rimborso dei biglietti di Parigi ho cominciato a riflettere. Quanto so di Sonia? Sto facendo la cosa più giusta? Tu non mi avevi mai mentito prima e forse avrei dovuto darti il beneficio del dubbio e crederti. Ho pensato che un viaggio a Parigi avrebbe fatto bene al nostro matrimonio e quindi ho cambiato la data.

Eva:                 Magnifico.

Gianni:              Ma ora che hai confessato… è tutto finito. Non posso andare a Parigi con te. Non potrei vivere con te nemmeno un minuto. Non ti amo più… non sento nulla per te solo… pietà.

Pausa. Eva la guarda.

Eva:                 Sì… sono proprio da compatire… ed immagino che non servirebbe a nulla se io negassi di nuovo tutta la faccenda.

Gianni:              Come?

Eva:                 Se io ti dicessi che non ho mai avuto un altro uomo, che ho inventato tutta questa storia sperando che tu mi perdonassi?

Gianni:              Ti prego Eva, non farlo, dimostreresti solo disprezzo per la mia intelligenza.

Eva:                 Gianni…io…

Gianni:              E’ finita e questa volta per sempre. Ora vattene per la tua strada e non tormentarmi più.

Eva:                 Hai ragione….non ho più scusanti…vado a fare le valige... e poi mi stabilisco da Leo per qualche tempo.

Gianni:              Io me ne vado con Sonia a Parigi. Ti farò avre notizie tramite il mio legale. Addio Eva.

Gianni esce , Eva si ferma per qualche momento a guardare il vuoto. Campanello. Eva va ad aprire, compare Leo e fa qualche passo.

Leo:                  Bè, com’è andata? Ha funzionato? Ti ho consigliato di confessare ed ha funzionato… vero?

Eva lo fa indietreggiare.

Leo:                  Non ha funzionato… nemmeno un pochino?

Eva si avvicina minaccioso.

Leo:                  E’ stato un fallimento vero? Lascia che indovini… vuoi picchiarmi? No non vuoi picchiarmi però qualcosa vuoi farmi…

Eva:                 Sparisci.

Leo indietreggia fino a raggiungere la porta. Esce di corsa.

Buio.

Scena 13

La luce torna su Gianni che ha in mano delle valige. Cammina spedita. Campanello Gianni apre compare Giorgo Latini

Giorgio:             Sono  dell’agenzia Latini.

Gianni:              So bene chi è lei.

Giorgio:             Ha sentito parlare della mia agenzia? Ho capito…. la pubblicità. Sapevo che avrebbe funzionato….

Gianni:              Non m’interessa la sua agenzia. Non ne ho bisogno…

Giorgio:             A gliel’auguro con tutto il cuore. Noi ci piace speculare sulle tragedie altrui..anche se si tratta di interesse..

Gianni:              Guardi che in me non c’è niente ti tragico….anzi ora mi sta facendo incavolare..

Giorgio:            Le ho fatto qualcosa….signor….signor?

Gianni:              Gianni Guidi.

Giorgio:             Il marito di Sonia scommetto. Sa, sono stato già qui e conosco sua moglie.

Gianni:              So tutto, mi risparmi i particolari…

Giorgio:             Lei è proprio fortunato. Sonia è donna meravigliosa e piena di risorse.

Gianni:              Una nave scuola. Immagino che lei la conosca bene…

Giorgio:            Non come avrei voluto…

Gianni:              Beh mi dispiace. Comunque avrete tanto tempo davanti…  

Giorgio:            Mi è stata così di aiuto…

Gianni:              (Faccia disgustata) Senta, sto perdendo la pazienza, ho un aereo che mi aspetta e non vorrei perderlo…

Giorgio:             Oh mi scusi... non volevo trattenerla. Anch’io sto partendo. Senta, so che non avrei dovuto dirglielo perché ho promesso ad Eva di non farlo, ma ho chiuso la mia attività, ho avvisato tutti i miei clienti e non so proprio come per fargli avere questo senza che lei…

Gli mostra un foglio. Gianni glielo strappa dalle mani 

Gianni:              Dia qua. Cos’è??! Una parcella per le prestazioni?

Giorgio:             E’ una fattura.

Gianni:              Accidenti… un professionista: fa anche le fatture!

Giorgio:             Sono una persona di principio io e non ho mai evaso le tasse in tutta la mia vita!

Gianni:              Che pollo! (Guarda il foglio) Ma…ma questo è il contratto di un funerale!

Giorgio:             Sì… il funerale di Eva . Tutte le spese “all inclusive” e l’acquisto di un lotto al cimitero.

Gianni:              Un momento, lei mi sta dicendo che mia mogle ha comprato un posto al cimitero?

Giorgio:             Si! Nel “Paradiso dei cipressi”. Si è servita della mia agenzia….per una cosa… e siccome sto partendo per un viaggio ed Eva è un’amica,  ho pensato di portargliela di persona. Volevo tanto salutarla. Ora mi dispiace davvero averle rovinato la sorpresa…

Gianni:              (Parla a se stesso) Allora è vero che pensava di dover morire…. che ha inventato quella confessione…

Giorgio:             Scusi come ha detto?

Gianni:              Che non c’è nessun’altro uomo…

Giorgio:             No, nessun altro uomo. Però abbiamo preso accordi per un ‘ altra donna.

Gianni:              Cosa?

Giorgio:             Sì, Eva è stata lungimirante. Ha prenotato il posto per una seconda moglie.

Gianni:              (Faccia beata) Non mi dica!

Giorgio:             Un’idea originale, peccato non averla sfruttata per l’ultima campagna pubblicitaria. Ora devo andarmene o perdo l’aereo… ma mi sta ascoltando?

Gianni:              Come?

Giorgio:             Dicevo che ora me ne vado. Mi dispiace davvero di avere rovinato la sorpresa ad Eva. Come si può rimediare?

Gianni:              Semplice, non glielo diremo!

Giorgio:             Veramente?

Gianni:              Certo!  Si riprenda i documenti e glieli mandi per posta, così non saprà mai che io so tutto.

Giorgio:             Ottima idea! Così Eva potrà farle la sorpresa! Lasci che glielo dica, lei è un uomo veramente in gamba.

Gianni:              E lei è una persona… simpatica! L’avevo detto io... non mi sbaglio mai sulle persone!

Arriva Leo trafelato. Vede Gianni e Giorgio che parlano.

Leo:                  Giorgio, che ci fai qui? Non ti muovere.  (Si rivolge a Gianni) Gianni, stami a sentire, credo che ci sia un grosso equivoco! Non c’è nessuna amante! Eva è la donna più fedele del mondo, ti ama e non ha mai avuto un amante in tutta la sua vita!!!

Gianni:              Lo so.

Leo:                  (Guarda Giorgio) Giorgio, Eva mi ha detto tutto della tua attività e non m’ importa. Poi mi ha detto che tu sai tutto della mia diversità.

Giorgio:             Non avresti mai potuto nasconderla.

Leo:                  Perché, si nota tanto?

Giorgio:             Scemo! Perché anch’io sono come te. A me sono sempre piaciuti gli uomini, ma lo nascondevo aanche a me stesso. Questo e’ stato il motivo della rottura con mia moglie. Poi ho incontrato te e mi sei piaciuto subito,  ma conoscendo la tua superstizione, avevo paura di instaurare un rapporto con te. Non è facile stare insieme ad un organizzatore di funerali.

Leo:                  Ma, amore, a me non importa di doverti accompagnare ogni giorno della nostra vita ad un funerale diverso. Da quando ti ho incontrato te la mia vita è cambiata. Non sono più superstizioso….te lo giuro. Non partire, non posso stare senza di te!

Giorgio e Leo si abbracciano. In quel momento arriva Eva . Guarda la scena e si ferma impietrita.

Eva:                 Mi sono persa qualcosa? Gianni tu qui? A quest’ora ti facevo già all’aereoporto.  

Gianni:              Mettiamo che ti dica che abbia cambiato idea…

Eva:                 Vuoi dire che non parti?

Gianni:              E che non ti lascio più.

Eva:                 E Giorgio?

Gianni:              (Ride) Beh,  da quello che vedo sembra che le donne…

Eva:                 Io che pensavo di averti persa per sempre.

Gianni:             Anch’io lo pensavo. Da ora in poi niente più bugie!

Eva:                 Promesso.                   

Si abbracciano tutti, ma mentre Eva abbraccia Guido  per sbaglio rovescia il contento di un pacchetto che ha in mano.

Leo:                 Ti stai perdendo lo zucchero.

Eva:                 No…è sale…

Leo:                 Siamo rovinati….

Leo sviene

Fine