A Q U I L I N O D A N T E A L L ' I N F E R NO LETTORE - Nel mezzo del cammin
di nostra vita Lucifero si desta. NERI - Lucifero! Lucifero! Lucifero! BIANCHI - Dove sei stato? LUCIFERO - Sono fatti miei NERI - Sono fatti suoi BIANCHI - Il Signore ti ha cercato LUCIFERO - Ma non mi ha trovato NERI - Ma non l'ha trovato BIANCHI - Il Signore si è adirato LUCIFERO - Sono fatti suoi NERI - Giusto BIANCHI - Dovrai implorare il suo perdono LUCIFERO - Io non temo il Signore NERI - Lui non teme nessuno BIANCHI - Non mettere a prova la sua pazienza LUCIFERO - Io sono la bellezza, la forza e l'intelligenza NERI - Proprio così BIANCHI - Tu non sei niente, senza di lui LUCIFERO - Diventerò potente NERI - Sì! LUCIFERO - Il più potente! NERI - E nessuno potrà fermarci! I Neri abbattono i Bianchi. LUCIFERO - Notte e giorno, nero e bianco, vuoto e pieno, nulla e tutto. Non c'è l'uno senza l'altro, non c'è il bene senza il male NERI - Non c'è l'uno senza l'altro, non c'è il bene senza il male I Bianchi puntano le spade contro i Neri. BIANCHI - Non c'è notte senza giorno partirai senza ritorno vada il male nel suo regno sottomesso a questo segno I Bianchi impugnano le spade per la lama, imponendo il segno della croce ai Neri, che fuggono. DIAVOLI - Questo è l'inferno! LUCIFERO - Ov'udirai le disperate strida, vedrai li antichi spiriti dolenti, che la seconda morte ciascun grida DIAVOLI - Lucifero! Lucifero! Lucifero! LUCIFERO - La caduta dal cielo ha scavato un abisso di dolore eterno. Io sono il signore del fuoco e del fango. Il mio impero malefico non ha confini. Esiliato in questa voragine di orrore, la solitudine trova consolazione nell'odio e nella violenza. Diavoli dell'inferno, mostrate la porta che conduce al nostro regno! LETTORE - Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore: fecemi la Divina Potestate, la Somma Sapienza e 'l Primo Amore. Dinanzi a me non fur cose create se non eterne, e io eterna duro. Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate. L A P O R T A D E L L ' I N F E R N O DANTE - Considerate il mio patimento. Nato non fui per scarpinare come un bruto, ma per seguire la virtù e la conoscenza. Sono sudato, ho il fiato grosso, mi sono graffiato sui rovi, mi fanno male i piedi… Un intellettuale non possiede strumenti adatti per viaggi disagiati. Piuttosto, si ferma prima. Ecco, mi fermo, mi siedo, mi riposo. Ed è tutta colpa di Beatrice VOCE DI VIRGILIO - Che cosa c'entra la povera Beatrice? DANTE - Povera Beatrice? Oh, grullo! E' più furba di mia moglie e di mia suocera messe assieme. Povero Dante, invece. Non bastava l'esilio? Mi hanno mandato anche all'inferno VOCE - Beatrice è una donna angelicata DANTE - Tanto gentile e tanto onesta pare, e invece… Le spedivo poesie in uno stile nuovo dolce come il miele. E lei? Parole, parole, soltanto parole - diceva - e di parole nessuno campa VOCE - E tu? DANTE - Le mandavo altre poesie. Ho trascorso tutta la vita nova a scrivere poesie, che lei usava per accendere il fuoco VOCE - E poi? DANTE - E poi… ancora poesie… fino a che mi ha mandato all'inferno VOCE - Ed eccoti qua DANTE - Sono tre giorni che cammino. Ho attraversato una selva tanto oscura che l'unico modo per vederci era sbattere il naso contro gli alberi VOCE - Non è facile entrare all'Inferno, a meno che tu non sia un dannato DANTE - Io sono un bravo cristiano. I peccati che ho fatto… li ho fatti con motivazioni serie, non per gusto personale VOCE - Ci vuole un permesso speciale. Io me ne intendo. Sono una guida patentata e sto aspettando un cliente per un tour organizzato tutto compreso DANTE - Allora sono a cavallo VOCE - Non ci sono cavalli all'Inferno DANTE - Intendo dire che mi accoderò al turista. Non darò alcun fastidio VOCE - Spiacente, ma qui non si usano i viaggi charter DANTE - Mi accontenterò di un posto in piedi VOCE - Senza prenotazione non si può entrare DANTE - Potrei fungere da segretario. So scrivere abbastanza bene, sia in latino sia in volgare VOCE - Non si può DANTE - Che cosa ci sarà mai da vedere, in questo Inferno? VOCE - Attrazioni da brivido. Sport estremi. Emozioni forti DANTE - Io sono un fiorentino bonaccione. Questa è roba per fanatici VIRGILIO - Fiorentino? Proprio come il mio cliente. Io sono Virgilio Marone, mantovano DANTE - E' un nome che non mi giunge nuovo VIRGILIO - Forse hai letto i miei libri DANTE - Anche tu scrittore? Siamo colleghi. Qual è la tua specialità? VIRGILIO - Il mito. La nascita di Roma DANTE - Ah!… non mi sembra materiale adatto per un best-seller VIRGILIO - Tu di che cosa scrivi? DANTE - Cose in volgare… Però ho in mente una commedia che sicuramente sfonderà… così Beatrice si renderà conto di chi è Dante Alighieri VIRGILIO - Tu… Dante Alighieri? Sei la persona che stavo aspettando! DANTE - Che diabolica coincidenza! VIRGILIO - Ti farò visitare l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso DANTE - Ma… non mi sono preparato per un viaggio così lungo. Non ho biancheria di ricambio. Non ho nemmeno lo spazzolino VIRGILIO - Nell'Eden ci sono supermercati e grandi magazzini di tutti i tipi DANTE - Non ho un soldo, come tutti i poeti VIRGILIO - Ti faranno credito. Tanto, dovrai tornare DANTE - Allora partiamo. Dove hai l'automobile? VIRGILIO - Andremo a piedi DANTE - Tre regni di oltretomba a piedi? Se non hai l'automobile, prendiamo l'autobus… o due biciclette… VIRGILIO - Qui non ci sono autobus… e nemmeno biciclette DANTE - La crisi ha colpito anche l'aldilà VIRGILIO - Se ti volti da quella parte, puoi scorgere la porta dell'Inferno, capolavoro di arte satanica DANTE - C'è una scritta: Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate… VIRGILIO - Significa che chi va giù non esce più DANTE - Ho cambiato idea. L'Inferno non mi interessa VIRGILIO - Tu non devi temere niente DANTE - Io temo e tremo VIRGILIO - Sei protetto da Lui DANTE - Lui chi? VIRGILIO - Lui DANTE - Perché guardi in alto? Hai visto un corvo? o un aereo? oppure una cometa? VIRGILIO - Guardo in alto per farti capire chi è… Lui DANTE - Ne sei sicuro? VIRGILIO - Me l'ha detto Lei DANTE - Lei chi? VIRGILIO - Lei DANTE - Guardi ancora in alto?… ah, ho capito! Lei… di Lui… proprio Lei… VIRGILIO - E Loro tifano per te DANTE - Loro chi? VIRGILIO - Loro DANTE - E guarda sempre in alto… ah!… Loro, in alto… quelli lassù… Mi sento osservato. E' imbarazzante. Che atteggiamento devo assumere? Mi inginocchio? Assumo una posa da estasi? VIRGILIO - L'importante è che ti senta tranquillo DANTE - Come in Paradiso VIRGILIO - Andiamo, altrimenti perdiamo la barca di Caronte DANTE - Dove facciamo i biglietti? VIRGILIO - Ho l'abbonamento DANTE - L'organizzazione mi sembra buona VIRGILIO - Mi servo dell'agenzia VIAGGI SENZA RITORNO e finora nessuno si è mai lamentato DANTE - Ma io sono raccomandato, vero? Io vado, vedo e torno. Vero che è così? Non mi farete qualche brutto scherzo, vero? Sono troppo giovane per fare l'anima eterna. Vero che io torno? Virgilio, perché non mi rispondi? C A R O N T E ANIME - Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: LETTORE - Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo: i' vegno per menarvi a l'altra riva, ne le tenebre eterne, in caldo e 'n gelo ANIME - Ma quell'anime, ch'eran lasse e nude, cangiar colore e dibattiero i denti, ratto che 'nteser le parole crude. Bestemmiavano Dio e lor parenti, l'umana spezie e 'l luogo e 'l tempo e 'l seme di lor semenza e di lor nascimenti. Poi si raccolser tutte quante insieme forte piangendo, a la riva malvagia ch'attende ciascun uom che Dio non teme LETTORE - Caron dimonio, con occhi di bragia, loro accennando, tutti li raccoglie; batte col remo qualunque s'adagia. CARONTE - Anime dannate, tremate. Ciò che temete, avrete. Fuggire? Mai. Patire e soffrire. Sono Caronte. Lavoro nei trasporti. Dirigo una piccola compagnia fluviale. Più che altro mi occupo di traghetti. Trasferisco le anime dal peccato all'eternità. Mi dicono: beato te che viaggi. Avanti e indietro da una riva all'altra. Mai un giorno di ferie. La barca è da trenta posti e devo caricarci trecento anime. Le spiaccico sul fondo a colpi di remo. Consumo venti remi al giorno. Tutti gridano e protestano e io ho sempre l'emicrania. Credetemi, questo posto è un inferno ANIMA 1 - Io protesto. Non è questo il modo di trattarci CARONTE - Silenzio, dannato ANIMA 1 - Mi rifiuto di salire su quel guscio di noce con un bruto che puzza CARONTE - Io puzzo quanto mi pare ANIMA 2 - Ser Brunetto ha ragione. Persone di cultura come noi si sentono intimamente ferite da questa promiscuità CARONTE - Dimmi come ti chiami. Ti farò avere il trattamento speciale ANIMA 2 - Il mio nome è Manfredi. Biondo ero e bello e di gentile aspetto CARONTE - Aspetta che ti veda Minosse…. ANIMA 3 - Io sono un grande peccatore. Non intendo viaggiare assieme a questi mollaccioni CARONTE - Infatti, ci viaggerai sotto. Giù, giù sul fondo! Giù spiaccicato sul fondo della barca! ANIMA 1 - Questa è prepotenza! Io protesto! CARONTE - Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo: i' vegno per menarvi a l'altra riva, ne le tenebre eterne, in caldo e 'n gelo ANIMA 2 - Ma sentite come parla… ANIMA 1 - Sembrerebbe bergamasco CARONTE - Volsi così colà dove si puote ciò che si vuole ANIMA 1 - Avevo ragione, è proprio bergamasco ANIMA 2 - Però, con inflessioni pugliesi ANIMA 1 - Non ci trovi anche un idioma partenopeo? ANIMA 2 - Un linguaggio volgare. Ma dove siamo finiti? ANIMA 1 - Tutta calura senza cultura CARONTE - Spiaccicatevi e tacete! ANIMA 3 - Si parte, finalmente? Io avrei degli impegni CARONTE - Si parte quando decido io. Giù, giù sul fondo, anime dannate! ANIME - Ahi! Ahi! Ahi! DANTE - Odo voci che modulano inconsuete armonie. Dimmi, Virgilio… si tratta di un coro di benvenuto? VIRGILIO - Sono i dannati che gemono, perché Caronte li batte DANTE - Come uno xilofono… Guarda, agita il remo come se fosse la bacchetta del direttore d'orchestra VIRGILIO - Solo che il remo fa più male CARONTE - Ehi!… tu sei vivo!… non puzzi di cadavere! DANTE - Diversamente da lei, signore, io mi lavo tutti i mesi CARONTE - I vivi non possono stare qui, a meno che non diventino morti e a questo posso provvedere io VIRGILIO - Quest'uomo è Dante Alighieri e può entrare perché vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare ANIMA 1 - Altri bergamaschi in arrivo CARONTE - Silenzio, dannato dannato! DANTE - Con il loro permesso, non sono bergamasco, bensì fiorentino ANIMA 3 - Io non lo voglio vicino a me DANTE - Dove avesti i natali, anima infelice? ANIMA 3 - Io sono di Torino. Metalmeccanico. Una vita d'inferno e un inferno dopo la vita… bella roba! DANTE - Quali orribili peccati hai commesso? ANIMA 3 - Nemmeno al sindacato hanno saputo dirmelo CARONTE - Ho un orario da rispettare, io. Se volete fare salotto, andate al Limbo VIRGILIO - Vieni, Dante, saliamo sulla barca DANTE - Non vedi che non c'è posto? CARONTE - Giù, anime! Spiaccicatevi sul fondo! Fate posto ai signorini raccomandati! ANIME - Ahi! Ahi! Ahi! DANTE - Con permesso… scusate… ANIMA 1 - Dante… sono Brunetto! DANTE - Ser Brunetto? Non avrei mai pensato che frequentassi cattive compagnie ANIMA 1 - Proprio tu ti metti a fare il moralista? DANTE - Le mie amicizie sono nobili e rispettabili: Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Gianni Alfani… ANIMA 1 - Lasciamo perdere… se ricordo quelle crociere con le ragazze più belle di Firenze… DANTE - Erano le nostre muse ispiratrici ANIMA 1 - Lasciamo perdere, ti dico… CARONTE - Partiamo o perdiamo altro tempo in chiacchiere? DANTE - Virgilio, siamo sicuri che questa bagnarola galleggi? CARONTE - Se qualcuno non è soddisfatto del servizio, me lo dica in faccia DANTE - Mi stavo semplicemente informando sulle forme assicurative CARONTE - Signorini di città, viziati e senza carattere… VIRGILIO - Caronte, limitati a manovrare la barca e non esprimere opinioni avventate CARONTE - Scrivono un libro e si credono chissà chi… femminucce che non hanno mai provato a lavorare duramente DANTE - Forse ci sta offendendo VIRGILIO - Cerca di capirlo. Sono millenni che frequenta soltanto la feccia della società CARONTE - Rema… e zitto. Carica la barca, bastona, scarica la barca… e zitto. Ma se mi fermo io, niente dannati. Niente dannati, niente Inferno. Niente Inferno, niente Paradiso. Niente Paradiso, niente Dio. Ecco chi è Caronte VIRGILIO - Stai bestemmiando… e Dio ascolta CARONTE - Lo so… non gli sfugge niente. Ma quando parlo io fa finta di non sentire. Gli conviene DANTE - Non puoi aumentare la velocità? CARONTE - Vuoi remare al posto mio, bellezza? DANTE - Quanto tempo impiegheremo? Qui si soffoca CARONTE - Di solito ci vuole un'eternità DANTE - Per forza, con una barca così malandata… senza motore… tutta questa gente non potrebbe remare? CARONTE - Porta pazienza, Caronte. Però, una remata in testa gliela darei volentieri DANTE - Non dovrebbe caricare tanti dannati, il peso rallenta la velocità CARONTE - E' colpa mia se la maggioranza va all'Inferno? DANTE - Mi scusi l'intromissione, ma… non ha mai provato con una vela? Non c'è vento, ma i dannati potrebbero soffiare con forza CARONTE - Odio quelli che scrivono libri DANTE - Le fa comodo se le do il ritmo? Io sono bravo in rime e ritmi. Un-due… un-due…un-due… CARONTE - I peggiori sono quelli che scrivono poesie. Femminucce che non sanno che cos'è il vero lavoro DANTE - Se le venisse voglia di discutere con me circa i miglioramenti che si potrebbero apportare a questa navigazione… io sono ricco d'inventiva CARONTE - Io non discuto. Io remo, bastono, carico e scarico e porto pazienza DANTE - Potremmo anche dare inizio a un epistolario, se lei ama scrivere lettere CARONTE - Io non scrivo. Io remo, bastono, carico e scarico e qualche volta perdo la pazienza e rompo un remo in testa ai fiorentini pettegoli che rompono le scatole ai lavoratori VIRGILIO - Fermo, Caronte! E' un raccomandato! CARONTE - Ma una remata in testa la sente anche lui I G O L O S I LETTORE - Io sono al terzo cerchio, de la piova eterna, maledetta, fredda e greve: regola e qualità mai non l'è nova. Grandine grossa, acqua tinta e neve Per l'aere tenebroso si riversa: Pute la terra che questo riceve. Cerbero, fiera crudele e diversa, Con tre gole caninamente latra Sopra la gente che quivi è sommersa. Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, E 'l ventre largo, e unghiate le mani; Graffia li spiriti, iscuoia ed isquatra. Urlar li fa la pioggia come cani; De l'un de' lati fanno a l'altro schermo; Volgonsi spesso i miseri profani. CIACCO - Anime dannate che già foste saziate da cibi deliziosi anime di golosi che i ventri capienti stipaste di alimenti anime di umori flatulenze e vapori che il troppo vomitaste e il poco depredaste a voi viene Ciacco dal digiuno reso fiacco per servirvi e ammannirvi i rifiuti più bruti ANIMA 1 - Avevo tanta fame che ho morso la mano a questa vecchiaccia ossuta ANIMA 2 - Tre dita mi ha divorato. Ma gliele farò sputare a bastonate ANIMA 1 - Pelle coriacea , carne fibrosa e ossa polverose… sempre meglio di niente ANIMA 3 - Affrettati, Ciacco. Per la fame, ho cominciato a mangiarmi e se tarderai scomparirò nel mio stomaco ANIMA 4 - Affrettati, Ciacco. Per la fame, ho mangiato le mie fantasie e lo stomaco si è ammalato di malinconia ANIMA 5 - Affrettati, Ciacco. La fame mi dà le allucinazioni. Ogni dannato mi appare come un maialino grasso già infilato nello spiedo ANIMA 6 - Affrettati, Ciacco. La fame è un mostro unghiuto che ulula dentro di me. Ho preso a pugni lo stomaco, morso la lingua, lacerato la gola… ma il mostro non tace CIACCO - Anime dannate soffrite e gridate implorate e piangete di fame e di sete Ciacco ha già pianto ha già pianto tanto un tozzo di pane piangeva una briciola soltanto chiedeva ANIMA 1 - Pane! Ecco, guaisco come un cane… pane! ANIMA 2 - Qualunque cosa, Ciacco! CIACCO - Lucertole e ramarri, che guizzino ancora vivi nello stomaco ANIME - Deliziosi! CIACCO - Ragni, scarafaggi, vermi e larve… una poltiglia zampettante nella bocca ANIME - Deliziosi! CIACCO - Erbe urticanti e bacche velenose, muffe e marciumi, putridumi pullulanti di mosche ANIME - Deliziosi! CIACCO - Anime dannate mangiate mangiate ANIME - Mangiamo mangiamo CIACCO - Ognuno rubi all'altro ognuno sia più scaltro ANIME - Rubiamo rubiamo CIACCO - Di niente ingozzatevi ma per questo scannatevi ANIME - Scanniamo scanniamo CIACCO - Mangiate mangiate ANIME - Mangiamo mangiamo CIACCO - Quello che siamo mangiamo Il niente che eravamo ANIME - Da bere, Ciacco! CIACCO - Grandine grossa, acqua tinta e neve ANIMA 3 - Ogni cosa vada giù per la gola. Il mio corpo è una fogna ANIME - Ancora, Ciacco, ancora! CIACCO - Gonfiate il desiderio come un ventre malnutrito. Lasciatelo gridare: fame! fame! ANIME - Fame! Fame! Fame! CIACCO - Anime dannate e disperate piangete e implorate ma nessuno vi darà ciò che aveste già CERBERO - Basta cianciare, Ciacco. Cercami il cibo CIACCO - Cerbero degustatore, Cerbero ingoiatore, Cerbero mio divoratore. Cerbero sbranatore, artigliatore e addentatore CERBERO - Ciance, Ciacco, solo ciance… Tu cianci e la mia pancia è un cencio. Voglio mangiare! Ho bisogno di squartare e azzannare CIACCO - Noi che sedemmo a tavole imbandite di noi stessi la tavola imbandiamo. Pollo? Coniglio? Trota o nasello? Carote e lattuga? Torta o gelato? Ordina, Cerbero, e io ti servirò VIRGILIO - Osserva, caro Dante, come viene applicata la legge del contrappasso DANTE - Non mi piace come mi guardano questi morti di fame. Mi sento una bistecca ambulante VIRGILIO - Come in vita mangiarono e bevvero senza ritegno, ora sono mangiati e bevuti da Cerbero DANTE - Sono contento per loro, perché in questo modo finiscono di soffrire VIRGILIO - Verranno masticati, ingoiati, digeriti ed espulsi attraverso le vie naturali. Quindi, riprenderanno sembianze umane e saranno di nuovo masticati, ingoiati, digeriti ed espulsi DANTE - Pena intestinale cum purgazione. Miserrimo destino dell'orgoglio umano. Dare tanta importanza alla testa e al cuore e finire dalla parte opposta CERBERO - Pollo. Voglio un pollo. Anzi, una gallina grassoccia CIACCO - Tu, vieni fuori ANIMA/GALLINA - Sono magra e anemica CIACCO - Gallina magra fa buon brodo ANIMA/GALLINA - Forse ti sbagli, ma non spetta a me dirlo. Ero una professoressa bulimica, all'intervallo sequestravo le merende degli alunni, ma ora sono pelle e ossa… Prendi lei, che è ancora grassa CERBERO - Arriva la mia gallina? CIACCO - Presto, altrimenti si arrabbia! ANIMA/GALLINA - Però l'uovo non lo faccio. E' una questione di dignità. Io ero una professoressa CERBERO - La gallina! ANIME - Presto, altrimenti si arrabbia! ANIMA/GALLINA - Coccodè! Coccodè! Chicchirichì! CERBERO - E' una gallina o un gallo? CIACCO - Era una professoressa di lingue… CERBERO - Vuoi che mi rimanga sullo stomaco? Via! Via! Voglio una bistecca! CIACCO - Tu, fa' la mucca ANIMA/MUCCA - Così, sui due piedi? Anzi, sulle quattro zampe? Posso provarci… Una volta ho partecipato a una recita scolastica… E la coda? Come faccio a interpretare la coda? Ho bisogno di tempo… per la concentrazione… l'immedesimazione… CERBERO - La bistecca! CIACCO - Presto, altrimenti si arrabbia ANIMA/MUCCA - La mozzarella è più digeribile ed è pur sempre un sottoprodotto della mucca CIACCO - Vuole la bistecca CERBERO - Voglio la bistecca! ANIME - Presto, altrimenti si arrabbia! ANIMA/MUCCA - Io ci provo… ma rimango dell'idea che una porzione di formaggio sarebbe più salutare… CIACCO - La mucca! ANIMA/MUCCA - Non mettermi ansia, altrimenti mi si blocca il latte… Mèèèè CIACCO - La mucca fa MU, non ME' ANIMA/MUCCA - Non è colpa mia se questo posto è pieno di correnti d'aria. Sono di costituzione delicata e mi sono raffreddato. Pensando all'inferno, mi consolavo prevedendo un caldo asciutto, invece… CERBERO - Ho fame! ANIME - Presto, altrimenti si arrabbia! CIACCO - Ecco la bistecca, signore CERBERO - La voglio cotta al vapore ANIMA/MUCCA - Non è possibile. Il vapore fa sudare e io soffro di bronchite cronica CERBERO - Che cosa dice? Quando mai si è sentito che una bistecca parla? CIACCO - Infatti, non dice niente, perché le bistecche non parlano ANIMA/MUCCA - Dicevo che si mi fate al vapore avrete una bistecca che starnutisce. Contenti voi… CERBERO - Quella bistecca parla! CIACCO - No, signore, è un'impressione derivante dalla sua freschezza ANIMA/MUCCA - Fatemi al forno, con le patatine. Mi piace il caldo CERBERO - Al vapore, Ciacco, al vapore! ANIMA/MUCCA - E' testardo. Mi farà prendere una polmonite CERBERO - Anzi, la voglio cruda ANIMA/MUCCA - Questo proprio no, non ve lo consiglio. La carne al sangue mi fa impressione e una volta ho vomitato nel piatto del vicino. Se volete rischiare… CERBERO - Ho fame! ANIME - Presto, altrimenti si arrabbia! CIACCO - E' già arrabbiato ANIMA/MUCCA - Non prendetevela con me. Io sto facendo il possibile, ma cercate di capire… Devo interpretare una mucca, con il problema della coda… devo farmi cuocere al vapore, nonostante la mia affezione bronchiale… e mi si mette in uno stato d'ansia! Lo chiamate pranzo, questo? Perfino al fast food hanno più classe CERBERO - E per contorno voglio l'insalata! CIACCO - Immediatamente, mio signore. Tu, fa' l'insalata ANIMA/INSALATA - Sentite che pretese… L'insalata! La gallina fa coccodè, la mucca fa muuuu… ma l'insalata come fa? La gallina zampetta, la mucca ciondola… l'insalata non si muove nemmeno. Non emette versi, non si muove ed ha un ruolo di contorno. Mi spiace, ma io ero un capo di governo e non mi lascio umiliare così. Io rifiuto CIACCO - Non dire quella parola CERBERO - Ciacco, ho sentito bene? Qualcuno ha detto: rifiuto? CIACCO - Io non ho sentito niente ANIMA/INSALATA - Ripeto: mi rifiuto di fare l'insalata CERBERO - Spazzatura e immondizia. Lerciume di fognatura! CIACCO - Ecco, si arrabbia ANIMA/INSALATA - Io rifiuto. Con orgoglio e dignità CERBERO - Via! Via! Nella discarica! Anime rifiutate, anime che puzzate! Mi avete fatto passare l'appetito! E ora sono indispettito! ANIME - L'hai fatto arrabbiare! CERBERO - Tremate, dannati malnati! Cerbero vi scuoia, vi squarta e vi fa urlare come cani! ANIME - Gli occhi ha vermigli, la barba unta e atra e il ventre largo e unghiate le mani CERBERO - Cerbero, fiera crudele e diversa, con tre gole caninamente latra sopra la gente che quivi è sommersa! DANTE - Tutta questa agitazione mi ha fatto venire fame. Virgilio, non potrei approfittare del buon cuore di questi dannati? Uno di loro potrebbe fare il panino al prosciutto VIRGILIO - Avresti l'animo di saziarti di queste misere anime? DANTE - Non sono schizzinoso VIRGILIO - Mangerai in Purgatorio DANTE - Non avrò niente da purgare. Ti prego, uno spuntino veloce… VIRGILIO - Il digiuno fortifica lo spirito DANTE - Ma uccide il corpo VIRIGLIO - Basta così DANTE - Scusate… nessuna di voi anime dannate si presterebbe a farmi da colazione? VIRGILIO - Non ti curar di loro, ma guarda e deglutisci DANTE - Dove mi porterai a digiunare? VIRGILIO - Visiteremo il girone dei lussuriosi DANTE - Lussuria a stomaco vuoto… E' contro natura I LUSSURIOSI LETTORE - Io venni in luogo d'gni luce muto che mugghia come fa mar per tempesta, se da contrari venti è combattuto.
La bufera infernal che mai non resta mena li spirti con la sua rapina; voltando e percotendo li molesta. Quando giungon davanti a la ruina, quivi le strida, il compianto, il lamento; bestemmian quivi la virtù divina. Intesi ch'a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali, che la ragion sommettono al talento. E come li stornei ne portan l'ali, nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali: di qua, di là, di giù, di su li mena; nulla speranza li conforta mai, no che di posa, ma di minor pena. DANNATI - Ciao, Cleo'! CLEOPATRA - Ciao, maschiacci DANNATI - Come va, Cleo'? CLEOPATRA - Va e viene DANNATI - Che fai stasera, Cleo'? CLEOPATRA - Mi annoio come al solito DANNATI - Non trovi compagnia, Cleo'? CLEOPATRA - I soliti quattro diavoli DANNATI - Ti senti sola, Cleo'? CLEOPATRA - Sola e depressa. Più nessuno mi corteggia DANNATI - E Giulio Cesare? CLEOPATRA - Non mi ha mai amata, soltanto conquistata DANNATI - Povera Cleo'! CLEOPATRA - Sognavo l'aquila imperiale. Calò in Egitto, rapace come un falco, baldanzoso come un galletto. Sei la mia colomba, disse. Facemmo il nido come due piccioncini innamorati e tubammo sulle ali della passione. Un corvo venne a gracchiare alla mia finestra. Sei la mia faraona, disse. Si pavoneggiava e faceva la ruota tanto bene che covammo un'illusione volatile. Giulio mi beccò. Gli cinguettai il mio amore. Fece lo struzzo e mi trattò come un'oca DANNATI - Povera Cleo'! CLEOPATRA - Sono invecchiata? DANNATI - No, Cleo' CLEOPATRA - La pelle è avvizzita? DANNATI - No, Cleo' CLEOPATRA - Sono ingrassata? DANANTI - No, Cleo' CLEOPATRA - E allora perché non sono più sulle copertine delle riviste? DANNATI - Povera Cleo'! ELENA - Ti mancano i numeri, per fare colpo sugli uomini CLEOPATRA - Le mie misure sono perfette e, a differenza di te, ho anche classe ELENA - Non avrò classe, però piaccio alle masse. CLEOPATRA - Io sono una regina d'Egitto, tu una scappata di casa ELENA - Alle regine preferisco i principi CLEOPATRA - Il mio naso è considerato l'ottava meraviglia del mondo ELENA - A me non guardano mai il naso CLEOPATRA - Sei volgare ELENA - Piaccio al volgo. Sono una star CLEOPATRA - Io ho gusti raffinati e mi muovo con eleganza ELENA - Io conosco i gusti degli uomini e mi muovo come un budino DANTE - Se ci fossero anche due biscotti, assieme al budino, potremmo fare merenda insieme CLEOPATRA - Finalmente due facce nuove. Accomodatevi, signori. Anche voi lussuriosi? Affamati di carne? DANTE - Insomma… Un arrosto, un ossobuco, una cotoletta… perfino una polpetta… ELENA - Se avete appetiti carnali… VIRGILIO - Vieni via, Dante. Evitiamo le tentazioni DANTE - Mi fanno male i piedi… muoio di fame… queste brave donne mi invitano a pranzo… e tu la chiami tentazione? A me sembra una benedizione CLEOPATRA - Potremmo andare a teatro… questa sera rappresentano il Mefistofele ELENA - Che pizza! Facciamo quattro salti nella bolgioteca DANTE - Pizza? Avete nominato la pizza? CLEOPATRA - E dopo lo spettacolo si potrebbe prenotare una cenetta a lume di candela DANTE - Non sarebbe meglio prima? ELENA - Io propongo il bagno di mezzanotte nell'Acheronte DANTE - Magari si pesca qualche pesce da fare alla griglia VIRGILIO - Dante, non puoi DANTE - C'è il divieto di pesca? VIRGILIO - Sono due lussuriose DANTE - Nessuno è perfetto VIRGILIO - Sono due divoratrici di uomini DANTE - Almeno loro mangiano ELENA - Prendimi sottobraccio. Che cosa fai di bello? Il banchiere? L'industriale? DANTE - Mi chiamo Dante Alighieri e faccio il giornalista ELENA - Io sono Elena, moglie di Menelao… ero l'amante di Paride fino a quando quello stupido non si è fatto bruciare la città… sono la donna più bella del mondo DANTE - Elena, la tua vicinanza mi turba ELENA - A che cosa stai pensando? DANTE - A un maialino allo spiedo ELENA - Tu mi insulti! Mi hanno definita gazzella, cerbiatta, pantera, tigre… mai maialino! Pensi che greci e troiani avrebbero combattuto dieci anni per un maialino? DANTE - Se avessero avuto la fame che ho io… ELENA - Questo inferno non ha più lo smalto di una volta. Dove sono i grandi peccatori del passato? Non arrivano che cafoni capaci solo di pensare a riempirsi la pancia. Addio, morto di fame! DANTE - Aspetta… la grigliata di pesce… CLEOPATRA - Lasciala andare. Perdi lei, ma guadagni me, Cleopatra, regina d'Egitto DANTE - La faraona… CLEOPATRA - Mi trovi celestiale, vero? DANTE - …meglio ancora del fagiano… mi sembra già di percepire l'aroma del grasso che sfrigola… CLEOPATRA - Io non sono grassa DANTE - … la pelle croccante… CLEOPATRA - La mia pelle è liscia come seta DANTE - … e il cosciotto arrostito… CLEOPATRA - Io non ho cosciotti! DANTE - … allo spiedo… ripiena… al forno… con patatine novelle… CLEOPATRA - Quest'uomo è pazzo VIRGILIO - Vieni, Dante, andiamo DANTE - E la faraona? VIRGILIO - E' volata via DANTE - Avresti dovuto fermarla… spennarla… condirla… arrostirla… VIRGILIO - Andiamo, ti prego. Hai corso un grave rischio DANTE - E' vero. Sto rischiando di morire di fame e tu non muovi un dito per salvarmi. Quando arriveremo in Purgatorio, divorerò tutte le mele dell'albero del bene e del male e se vedrò il serpente lo farò allo spiedo e di' all'arcangelo di stare lontano perché se vedo delle piume preparo lo spiedo e non mi interessa se nell'Eden la caccia è vietata perché io farò una strage e mangerò fino a scoppiare! I FRAUDOLENTI LETTORE - Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza. E volta nostra poppa nel mattino, dei remi facemmo ali al folle volo, sempre acquistando dal lato mancino. Cinque volte racceso e tante casso lo lume era di sotto da la luna, poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo, quando m'apparve una montagna, bruna per la distanza, e parvemi alta tanto, quanto veduta non avea alcuna. Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto; ché de la nova terra un turbo nacque, e percosse del legno il primo canto. Tre volte il fè girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giù, com'altrui piacque, infin che 'l mar fu sopra noi richiuso. ULISSE - E quello fu l'ultimo di una lunga lista di naufragi DANNATO - Non sei mai stato un grande navigatore ULISSE - Sono stato il primo a superare lo stretto di Gibilterra, il primo a mettere piede sull'isola dei Ciclopi, il primo a scampare alle insidie di Scilla e Cariddi… DANNATO - Però poi naufragavi ULISSE - … il primo a sopravvivere alle arti di Circe, il primo a penetrare negli Inferi… DANNATO - E poi naufragavi ULISSE -… il primo a lasciare incolume l'isola dei Lestrigoni cannibali… DANNATI - E naufragavi ULISSE - Chi è stato sempre il primo? DANNATI - Ulisse ULISSE - Il primo grande navigatore della Storia DANNATO - Un'odissea di naufragi ULISSE - Ho portato la civiltà in luoghi selvaggi DANNATO - Nei quali eri naufragato ULISSE - Ho sfidato l'ignoto DANNATO - Naufragando ULISSE - Ho imparato… DANNATO - L'arte del naufragio ULISSE - Mi hanno forse dato una medaglia? Mi hanno mandato all'inferno. Ecco il ringraziamento DANNATI - Che ingratitudine ULISSE - Ripetetelo, per favore DANNATI - Che ingratitudine ULISSE - Mi fa piacere sentirlo, perché è vero DANNATI - Che ingratitudine ULISSE - Può bastare, grazie. Sapete qual era la mia vocazione? DANNATI - Che ingratitudine ULISSE - Abbiamo capito… potete smettere… Ripeto: sapete qual era la mia vocazione? DANNATO - Fare il naufrago ULISSE - Il commerciante DANNATI - Che ingratitudine ULISSE - Fin da bambino… DANNATO - … faceva piccoli naufragi nelle pozzanghere ULISSE - … sognavo di viaggiare e di comprare e vendere merci in paesi lontani… DANNATO - … imbrogliando gli indigeni ULISSE - Da giovane arrivai a possedere una flotta… DANNATO - … che fece naufragio ULISSE - … che purtroppo fece naufragio, per cui decisi di fare il soldato… e divenni un eroe DANNATI - Che ingratitudine ULISSE - Potete dirlo forte. Non si mandano gli eroi all'inferno DANTE - Mi scusi, signor Ulisse… Ho ascoltato la sua interessante autodifesa e vorrei chiederle una cosa ULISSE - Non mi sembra di conoscerla, signor… DANTE - Alighieri, Dante Alighieri da Firenze ULISSE - Ha da propormi un affare? DANTE - Avendo udito che lei è commerciante… riuscirebbe a procurarmi qualcosa da mettere nello stomaco? ULISSE - Si è rivolto all'uomo giusto, signor Alighieri. Da me può trovare i prodotti nostrani più genuini DANTE - Per esempio? ULISSE - Mi dia cinque minuti e le spadello una spaghettata di bestemmiatori al dente e una costata di eretico al sangue DANTE - Io non mangio eretici e bestemmiatori ULISSE - Simoniaci, allora. Ne è appena arrivata una partita fresca DANTE - Non è possibile avere una semplice pastasciutta? ULISSE - Maccheroncini al ragù di traditore DANTE - Io sono di gusti semplici ULISSE - Una frittata di ladri? DANTE - Non ci siamo capiti. Non mangio dannati. Sono cattivi, morti e bruciacchiati. Mi accontenterei di un tozzo di pane ULISSE - Abbiamo un pane che perfino i santi ci invidiano DANTE - Fresco? Fragrante? ULISSE - La farina di ossa di sodomita viene macinata al momento DANTE - Penso che continuerò a digiunare. Forse la morte per fame è il destino di tutti i sommi poeti. Mi proponevo di ottenere fama eterna. Per il momento, eterna è la fame I DIAVOLI LETTORE - Non avean penne, ma di vipistrello era lor modo; e quelle svolazzava, sì che tre venti si movean da ello; quindi Cocito tutto s'aggelava. Con sei occhi piangea e per tre menti gocciava 'l pianto e sanguinosa bava. DANNATO - Ma che vita è? Siamo morti, è vero… ma c'è un limite a tutto. Ogni giorno prepotenze e umiliazioni. Non siamo liberi di fare niente, nemmeno di guardare la televisione. Eh, no. O si cambia sistema o me ne vado. Poi, voglio vedere, senza di me, che cosa combinano! Voglio vedere chi torturano! Senza di me, finisce il divertimento! DIAVOLO 1 - L'ho trovato! Da questa parte! DIAVOLO 2 - Dove credevi di andare, dannato? DANNATO - Dove non ci siano facce brutte come la tua DIAVOLO 3 - Che cosa credevi di fare, dannato? DANNATO - Riaffermare il mio orgoglio DIAVOLO 1 - Hai qualche protesta da fare, dannato? DANNATO - Sì. UNO: sono stanco di essere sbudellato tutti i giorni. DUE: la sistemazione è indegna di un grande peccatore come me. TRE: l'organizzazione del tempo libero è pessima DIAVOLO 2 - Tu hai bisogno di un ripassata, dannato DANNATO - Ho appena fatto la doccia. Non buttatemi di nuovo nella pece bollente DIAVOLI - Buttiamolo nella pece bollente! DANNATO - Un momento DIAVOLI - Che cosa c'è? DANNATO - Tolgo la camicia. Lavata stamattina. Ecco, l'appendo a uno dei ganci da macellaio che usate per squartarci. Vedete? Io non drammatizzo. Ho esposto le mie lamentele e ora subisco le vostre angherie con dignità. La Storia giudicherà DIAVOLI - Nella pece lo buttiamo nella pece lo inforchiamo nella pece con dolore noi tuffiamo il peccatore DANNATO - La fase peggiore della tortura è la stiratura. Uh, che fastidio! DIAVOLI - Con gli arpioni lo peschiamo sulle ortiche lo stendiamo quando è proprio bene asciutto lo stiriamo dappertutto DANNATO - E la piegatura? Terribile. Mi piegano così… poi così… e così… Le conseguenze sono devastanti. Artrosi, reumatismi e artriti. Questo posto è pieno di correnti d'aria rovente DIAVOLI - Vieni, dannato, sei pronto per il bucato DANNATO - Per farmi dispetto, raddoppiano le dosi di soda caustica e di acido solforico. In questo modo, inquinano i fiumi infernali, ma non gliene importa niente DIAVOLI - Ogni male sia lavato dall'anima del dannato per le macchie più ostinate inforcate e bastonate DANNATO - Poi mi strizzano! Non sopporto quando mi strizzano! DIAVOLI - Vieni, dannato, sarai purgato DANNATO - Purghe purghe purghe! E non mangiamo mai! Non si dovrebbe purgare un denutrito. Finirò per scomparire nel vater DIAVOLI - Vieni, dannato, sarai purificato DANNATO - Ma io conosco la verità! Quella non è solo pece! Ci sono gli scarichi delle fogne! Lo vedo, io, che cosa ci galleggia! DIAVOLI - Fuoco scintilla e brace dannare a noi ci piace dannati rosolati stracotti peccatori lamenti e gran dolori per tutti i condannati fuoco scintilla e brace dannare a noi ci piace dannati scorticati bolliti peccatori piangenti ed urlatori squartati e flagellati fuoco scintilla e brace dannare a noi ci piace
DANTE - Bravi! Anch'io sono un poeta. Datemi retta, qui non c'è futuro. Dovete cercarvi un mecenate, un editore e un politico che vi procuri un mecenate e vi raccomandi a un editore DIAVOLO/POETA - Io scrivo poesie, ma sono ispirato soltanto quando torturo e ammazzo DANTE - Potresti trovare lavoro come sceneggiatore. Ti piace il cinema? DIAVOLO/POETA - Mi fa dormire DIAVOLI - Ma che cosa vuole, questo? Buttiamolo nella pece VIRGILIO - Te l'avevo detto di non fermarti. Possibile che a te piacciano solo le cattive compagnie? DANTE - A me sembrano dei bravi diavoli DIAVOLI - Arrostiamolo sul rogo DANTE - A proposito di arrosto… DIAVOLI - Tagliamogli la lingua DANTE - … a che ora si pranza? DIAVOLI - Mozziamogli orecchie e naso VIRGILIO - Dante, andiamo via! DANTE - Stanno solo scherzando DIAVOLI - Sventriamolo, squartiamolo e sbudelliamolo! VIRGILIO - State lontani! E' raccomandato da Lui, da Lei e da Loro! DIAVOLI - Meglio, c'è più gusto! VIRGILIO - Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole! e più non dimandate! DIAVOLO/POETA - Fermi! Due endecasillabi uno di seguito all'altro! Io non ci sono mai riuscito! VIRGILIO - Corri, Dante, corri! DANTE - A stomaco vuoto? Tu pretendi troppo VIRGILIO - Scappa, Dante, scappa! DANTE - Dove vai, Virgilio?… aspettami! DIAVOLO/POETA - Dove andate, amici?… aspettate! DIAVOLI - Fuoco scintilla e brace chi scappa non ci piace se scappano i poeti però ne siamo lieti ULTIMI ARRIVI DAL PIANETA TERRA LETTORE - Lo duca e io per quel cammino ascoso intrammo e ritornar nel chiaro mondo; e sanza cura aver d'alcun riposo, saliamo su, el primo e io secondo, tanto ch'ii vidi de le cose belle che porta 'l ciel, per un pertugio tondo; e quindi uscimmo a riveder le stelle. MADRE - Giovanni, sei sicuro che il posto sia questo? PADRE - Certo che è questo. Non senti che fa caldo? MADRE - Ti pare il momento di fare fotografie? PADRE - Un artista è artista sempre e ovunque MADRE - Va' a domandare a qualcuno PADRE - Non c'è nessuno MADRE - Fa' un giro… cerca… un po' d'iniziativa, Giovanni. Possibile che debba fare sempre tutto io? PADRE - E va bene. Tu riposati. il viaggio ti ha innervosita IMPIEGATO - Secondo me, avremmo dovuto svoltare a sinistra MADRE - Perché non ha svoltato, scusi? Guardi che io non l'ho mica adottata IMPIEGATO - Ho pensato che avreste potuto avere bisogno delle mie competenze MADRE - Toh… ha anche delle competenze IMPIEGATO - Io ero un impiegato di prima categoria, cara signora. Se ci saranno moduli da compilare… MADRE - Guardi che io so leggere… e anche scrivere, se non mi si mette fretta IMPIEGATO - Lei non immagina quanto siano astrusi i moduli MADRE - Basta mettere una croce in fondo. Al resto provvede l'assistente sociale IMPIEGATO - Ah, se è in questo modo che lei è abituata… MADRE - Che cosa vorrebbe insinuare? IMPIEGATO - Io non ho mai chiesto l'elemosina a nessuno MADRE - Si vede che stava bene. Noi siamo sempre stati disoccupati e sfrattati FIGLIO - Mamma, ho fame MADRE - Succhiati la lingua IMPIEGATO - Ma povero bambino… MADRE - Non abbiamo un soldo, non abbiamo un futuro e del passato è meglio non parlare… che cosa vuole che gli dia da mangiare? FIGLIO - La focaccia MADRE - Vedrai che prima o poi qualcuno ci darà il sacchetto con il panino al formaggio FIGLIO - Non mi piace il formaggio MADRE - La roba gratis è la più gustosa PADRE - Ho trovato questo signore che dormiva in un cimitero MADRE - Se è un morto, lascialo riposare in pace DANTE - Sono vivo, signora MADRE - Anche noi. Poveri, ma vivi PADRE - Ecco, questo è il mio gruppo IMPIEGATO - Come sarebbe a dire il suo gruppo? Sia chiaro che nessuno comanda e nessuno obbedisce MADRE - Chi le ha chiesto di restare con noi? IMPIEGATO - Al massimo, ci può essere un portavoce. In considerazione della mia cultura superiore, ritengo che il ruolo mi si addica MADRE - Faccia poco il galletto. Li conosco i tipi come lei. Parlano parlano parlano… e poi dobbiamo fare tutto noi IMPIEGATO - Lei è una prepotente, signora MADRE - Certo. E ne vado fiera DANTE - Che razza di dannati siete? Mi sembrate diversi dagli altri MADRE - Freni la lingua, giovanotto. Poveri, ma dignitosi IMPIEGATO - Io porto sulle spalle una vita di onesto, duro e mal retribuito lavoro PADRE - Se ci è andata sempre storta, è stato per colpa della società, che non mi ha offerto le occasioni giuste MADRE - Tanto, le avresti perse DANTE - Che razza di peccatori siete? IMPIEGATO - Signore, prego… io non fumo, non bevo e non faccio nemmeno quelle altre cose FIGLIO - Mamma, che cosa sono quelle altre cose? MADRE - Lo capirai quando anche a te toccheranno le fregature FIGLIO - Ho fame MADRE - Succhiati il dito DANTE - Povero piccolo, come ti capisco! PADRE - Non danno il cestino ai profughi? DANTE - Nemmeno un tozzo di pane MADRE - Bisogna farsi sentire! Ci penseremo noi DANTE - Se non siete dannati e nemmeno peccatori, per quale motivo vi trovate qui? IMPIEGATO - Siamo un gruppo di volontari PADRE - Abbiamo fatto domanda di asilo politico MADRE - Qui siamo, qui restiamo DANTE - Ma l'Inferno è un luogo orribile IMPIEGATO - Ci siamo informati, sa? Abbiamo soppesato i pro e i contro. Non siamo degli sprovveduti PADRE - Facevo il fotografo in Piazza San Marco a Venezia. Turisti cafoni, acqua alta e cacche di piccione… ecco il guadagno MADRE - Abitavamo in due stanze cantinate e dovevamo infilare i salvagente per non annegare nel sonno IMPIEGATO - I miei colleghi si accorgevano della mia presenza solo dopo alcuni anni. Mi era venuta la fissazione che mi sarei trasformato in timbro e vivevo nel terrore che volessero usarmi sbattendomi la faccia sulla scrivania MADRE - Diamoci da fare. Per il momento, ci sistemiamo qui. In seguito, faremo domanda per gli alloggi popolari. Giovanni, tira la corda per la biancheria. Stendi i materassi. Accendi il fuoco. Forza, anche voi, dateci una mano DANTE - Non potete stare qui MADRE - Qui siamo, qui restiamo DANTE - E' pieno di diavoli MADRE - So io come si tratta certa gentaglia FIGLIO - Mamma, ho fame! MADRE - Tutto tuo padre. Capaci solo di lamentarvi e di pretendere FIGLIO - Voglio la pizza PADRE - Lo senti? Vuole la pizza FIGLIO - Con il pomodoro e la mozzarella PADRE - E l'acciughina no? FIGLIO - Anche l'acciughina PADRE - E uno sganassone su quel testone da deficiente? MADRE - Lascia stare il bambino, Giovanni. Lui non ha colpa del tuo fallimento come padre VIRGILIO - Se ho sentito bene, qui si fanno violenze a un minorenne. Peccato gravissimo. Sempre con i peggiori, vero, Dante? PADRE - A parte il fatto che il figlio è mio e lo meno quanto mi pare… con quale diritto s'intromette in faccende che non la riguardano? MADRE - Bravo, Giovanni. Ogni tanto sembri un uomo DANTE - Signori, sicuramente non sapete chi è questo famoso personaggio IMPIEGATO - Se è tanto famoso, perché è finito all'Inferno? DANTE - E' Virgilio MADRE - Mai sentito nominare. Che cosa fa, cinema o televisione? DANTE - E' un poeta classico MADRE - Allora non può essere famoso VIRGILIO - Dante, chi sono questi strani tipi? DANTE - Profughi che intendono chiedere ospitalità VIRGILIO - Avete letto la scritta incisa sulla porta? LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH'ENTRATE DANTE - Significa che, una volta entrati, non si uscirà più IMPIEGATO - Proprio quello che vogliamo MADRE - Piuttosto che fare un altro trasloco… VIRGILIO - Ma Lucifero non sarà d'accordo MADRE - E chi sarà mai… VIRGILIO - E' il signore dell'Inferno IMPIEGATO - Siamo stanchi di gente che vuole comandarci MADRE - Ben detto. Resistenza passiva. Giovanni, se insistono, fatti venire l'infarto VIRGILIO - State dicendo solo idiozie IMPIEGATO - Guardi che sto prendendo nota di tutto… e se pensa di offenderci… DANTE - Anche lei scrive? IMPIEGATO - In modo preciso e accurato. Avrei potuto fare carriera se… PADRE - Anch'io avrei avuto un avvenire se… MADRE - Non dire stupidate, Giovanni VIRGILIO - Volete darmi retta? Dovete andarvene immediatamente MADRE - Giovanni, tieni stretto il materasso, prima che ce lo rubino VIRGILIO - Aiutami, Dante. Dobbiamo convincerli ad andarsene MADRE - Siediti sui bagagli, Giovanni, e non mollarli a nessuno IMPIEGATO - Io continuo a verbalizzare. Se ci saranno prepotenze, la gente saprà VIRGILIO - Sto pensando unicamente al vostro bene DANTE - Virgilio è un pio. Potete fidarvi di lui PADRE - Tutte le volte che ci siamo fidati, ci hanno fregati VIRGILIO - Sia come volete voi, teste dure. Vi abbandoniamo al vostro destino, ma ve ne pentirete DANTE - Un momento, Virgilio. Questa è brava gente. Non possiamo lasciarli così VIRGILIO - Che cosa vorresti fare? DANTE - Aiutarli VIRGILIO - E in quale modo? DANTE - Portandoli con noi VIRGILIO - Impossibile DANTE - Proviamoci VIRGILIO - E Lui? DANTE - Che vuoi che dica? VIRGILIO - Si arrabbierà DANTE - Lei e Loro ci metteranno un parola buona VIRGILIO - Mi metterai nei pasticci DANTE - Sii ottimista. Signori, si parte IMPIEGATO - Vorrei conoscere il programma, prima PADRE - Dove ci porterete? DANTE - In Paradiso MADRE - Non l'hanno ancora inventato un Paradiso per gente come noi DANTE - Lasciate pure il materasso. In Paradiso troverete di meglio MADRE - Giovanni, tieni stretto quel materasso. Non si sa mai dove si va a finire FIGLIO - In Paradiso si mangia? DANTE - Lo spero tanto anch'io IMPIEGATO - Io ho provato a vivere di speranze, ma non ha funzionato. La invito a essere più concreto DANTE - In Paradiso potrete avere tutto quello che desiderate VIRGILIO - Dante, non è proprio così DANTE - A ognuno va dato il paradiso che sogna MADRE - E il padrone di casa… com'è? DANTE - Una brava persona PADRE - Quanto vuole per l'affitto? DANTE - Lui dà sempre tutto gratis MADRE - Allora c'è la fregatura VIRGILIO - Il Paradiso non è una fregatura PADRE - Magari potrò smettere di lavorare MADRE - Quando mai hai cominciato, Giovanni? IMPIEGATO - Gli direte che sono un impiegato di prima categoria? Nel tempo libero potrei dargli una mano nella contabilità VIRGILIO - Impossibile. E' troppo complicata IMPIEGATO - Possiede una grossa azienda? VIRGILIO - E' una multiuniversale PADRE - Allora è un gran signore MADRE - Un altro che si crede un dio DANTE - Vi ripeto che è una brava persona. Lui sulla porta dell'Inferno avrebbe fatto scrivere: ABBIATE QUALCHE SPERANZA, VOI CH'ENTRATE MADRE - Allora, andiamo. Prendi il bagaglio, Giovanni. Stavolta ci sistemiamo per l'eternità
LETTORE - La gloria di colui che tutto move per l'universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende fu' io, e vidi cose che ridire né sa né può chi di là su discende… Quinci rivolsi inver lo cielo il viso. |
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