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Del risciacquar la toga in Arno
Discorso intorno alle cose che dellacqua e del cielo sentono
fatto dal signor
Galileo Galilei
usando di poesia e di quantaltro inventare sia dato attorno al vero e a se medesimo
Drammaturgia e Regia di Sergio Ciulli
ProduzioneZauberteatro
Galileo, in et mezza e in abito suo , sta nel fiume Arno nei pressi del Ponte Vecchio su di una barca condotta a mezzo pertica da altro . Pone attenzione al moto del fiume e con lacqua si intrattiene.
Di tanto in tanto segna su carta calcoli e parole, adopera strumenti e ragionamenti fa a voce alta a se medesimo e per altri al contempo, come di seguito si osserver
( Una musica al modo del suo tempo conduce al nascer del lume e al principiar del ragionare )
Galileo
( dice, con far di necessita, altrui poesia ) qui, dove lieto al fortunato impero
de la Medicea prole
Arno discioglie londe
io, Galileo, di Vincenzo del fu Michelangiolo e dellancor pi fu Giovanni Galilei, sciabordo l Arno e fo trambusto a pesci per satisfare del serenissimo Gran Duca mio signore desiderio e comando
( accenna reverenza verso citt e ancor acqua muove )
E con buona pace dellosservar le stelle, che assai pi converrebbe alla mia natura il ci fare(manda al cielo lo sguardo, sospira ), se questo invece vuolsi che io faccia , io questo faccio. E lo far facendomi ingraziare daltro maggior poeta che mi rammemora che
chi nellacqua sta fina la gola,
ben ostinato se merc non grida.
Or dunque Merc, merc , invoco, che gi son zuppo pi dun affogato e tutto mi risento( accenna a dolenzia ) Ah, quant bella giovinezza, che si fugge tuttavia !( dice con rassegnata voce, rivolto al portator del legno ) Chieder grazia si pole, ma ben noto come abbia lacqua a scorrer sempre per l istesso verso , in specie quand acqua che ai maggiori importa ( dice daltrui parole ) : Avete ha intervenire in una visita al fiume, caro Galilei, che cos vi si prega e assai assai lo si desidera . , mi fu significato dal molto illustre auditor della camera del Serenissimo. ( accenna reverenza, poi dice con far di necessit virt ) Ne consegue che
Ci
c'ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c' certezza.
( al portator del legno ) Hai tu bene inteso il verso ? (dice con osservanza )Io pure: al dunque ,faccio !( torna a interessarsi allacqua nel dire ) E ho a farlo per rimedio porre ai danni che detto fiume apporta ai terreni adiacenti, cosa questultima triste e ben nota a chi a parlar tsco avvezzo egl. Ecco( fa lavoro con acqua ) E, in seconda, per riferir di quanto mi paresse giusto in materia intorno alle acque correnti E cos pigliarmene la bega ! (dice stavolta agli uditori che stanno assisi su legni attorno )
Ciascun apra ben gli
orecchi,
di doman nessun si paschi,
che non giova aver tesoro,
s'altri poi non si contenta.
Si, si, a voi che dico(al portatore del legno, indicando gli altri legni )Accosta, accosta, chhanno meglio a udirmi ( dice con far di confidenza agli uditori ).. Avete a conoscere che assai son lingegni che van scontrandosi su quale aspetto abbia ad avere un fiume prima di tributarsi in mare . Starei quasi per dir: una marea ! ( ride, divertito di s ) Eh, c chi lo vuol ridurre in un canal diritto, stimando di poter in questo ovviare alle inondazioni C, chi allopposto, lo vuol tortuoso comesso in natura ma molto limitarne la pendenzaAltro ancora vorrebbe entrambi i modi, ma pi di la che quiOh, che montar di flussi e di riflussi, che pigolio molesto fan costoro nel ramazzare intorno ! E tutti, tutti costor portano toga ! ( dice, scaldando lento il proprio dire ) Sempre, e non la dimettono neppure a andar per via, neppur se a prestar loro orecchio (indica la citt )
per via Mozza, raccolte in bei drappelli,
sbuca gran moltitudin di puttane
e non altra gente di maggior qualit Sar che ai portator di toga non guasta differenza , che similmente alle femmine vane anche costor di se fanno commerci a lora
che chiuse gi son tutte lArti di lane
e setaioli calan gli sportelli.
E al Ponte tutta la cittadinanza
saduna, ove mezzora si sollazza,
che questa di Firenze antica usanza.
( ride, abbandonando argomento) E questo or voi ancor fate, messeri, al Ponte radunati a sollazzarcon versi di poco panno rivestiti, versi minori che feci al tempo andato ! Ma torniam noi alla quistione del far con acqua, lasciando di seguir modesto duce. ( a se ) Che se poi i duci sono quei cotali che per vsti e per vista pi somiglianti sono a pavoni che a linci, haim, allor Godi Fiorenza ! ( torna alle carte )Quinci,, vossignoria illustrissima,dir,per concludere qualcosa intorno alla deliberazione da prendersi per il restauro del fiume , che io ( dice scrivendo )
inclinerei a non lo rimuovere dal suo letto antico, ma solo al nettarlo, allargarlo e, per dirlo in una parola, alzar gli argini dove trabocca e fortificargli dove rompe. E quanto alle tortuosit , se ve n alcuna oltremodo cruda che con qualche taglio breve e di poco incomodo si possa levare, leviamola !
( a se ) Questo valutiam di poi se conviene lasciarlo Ora troviam la formula daddio. ( dice scrivendo )
Dedicandomi e confermandomi servitore, con reverente affetto bacio le mani e prego felicitGalileo Galilei
che in arno sta ! ( ripone lo scritto ) Ecco fatto ! Cos mi par ben detto Ancora un qualche in pi, che so ,un calcoletto, due figure qua e l e via che
.. per laria ne va, come legno unto,
a cui nel mar, propizio vento spira.
( dice al portatore del legno ) Eh, questi si che son versi ! Ariosto, poeta e omo capace di dir con poco quel che per altri di troppo abbisognaNevvero, signor Tasso ?! E dei pedanti usar prolissit Dimmi tu perch potendo uno dir bene con una semplicissima parola , debba servirsi daltre improprie pur di dar aria alla bocca ! In brigata questo si faccia, non nel poetare o nel far insegnamento ! Come facciam noi per ladesso, alla semplice, che buona cosa far chiacchiera per trascorrer del tempo ora che
la celeste lampa in alto ascende
( dice nel guardar la luna in lento incanto ) a illuminar ogni terrena cosaVedi tu come su noi posa e di lontan rivela ogni montagnaArriva a noisplendente, nel tacito, infinito andar del tempo
Come un acciar che non ha macchia alcuna
per ingannar le menti ! Hai tu da sapere, che macchie non sono quelle che a noi tali appaiono ma scabrosit aspre e notevoli, non altrimenti come da noi quaggi O avrei da dir quass ? Essendo che la luna una ( mozza il dire ) E una cosa bella a mirarsi, ecco cosSia la si voglia dir miscela daria e di foco blando oppure cristallo daria ghiacciata simile a grandine, come dottrine antiche ebbero caro, o altrimenti si preferisca di ben compatta e solida materia Bella, una meraviglia ma, attento uomo, che
questa meraviglia al falso, pi che al ver, si rassomiglia !
se sol per fede e non per scienza la si guarda ( dice a narrar favola ) Lanima va alla luna quando si separa dal corpo , han sostenuto ,al sol mirarla di lontano, eccellentissime menti ( mutando dire ) Anco fosse, prima dellanima ci hanno ad andare gli occhi, ma ben muniti di tubo occhiale - ( dice aiconvenuti ) comio far a voi far poi, vel prometto che( dice con contentezza )
Nel cerchio della luna a menar taggio,
che dei pianeti a noi pi prossima erra,
perch la medicina che pu saggio
rendere luomo, l dentro si serra
Sempre il mio Ariosto, si Che dite ? Non par egli far dipintura ad olio nel pennellar parole ? Sfuma e tondeggia, passa senza crudezza alcuna dalluna allaltra tinta ! E qual chiarezza Confesso che ho attinto assai per le mie opere al suo fare Sempre lho a rileggere ! Piglia tu invece il Torquato, si, insomma il Tasso !Questi fa pittura intarsiata, ecco ! Un accozzamento di legnetti di diversi colori mal accoppiati. Figure secche, crude, senza tondezza e rilievo ! E in fine ,per dir di che ? ( dice a se scontento ) Oh, signor Tasso mio da bene ,voi fate come il pittore che non sa dipingere e mena il pennello e dagli e frega e impiastra ma non dipigne niente !Ma fama avete e cos del portar la toga anco voi fate mostra , pedante tra i pedanti che in giro, paludati, in essa vanno ( dice a recita )
Mi fan patir costoro il grande stento,
che vanno il sommo bene investigando,
e per ancor non vhanno dato drento.
( dice ai convenuti, meravigliato )Che dite ? il Berni questo !?ma di qual Berni poeta andate voi cianciando ?! Fosse !No, no, troppo onore mi rendete nellapparentar alla vera poesia questi mio capitolo contro il portar la toga Lebbi a scrivere per far berlina contro i dottori che la toga indossanocome se il sol portarla fosse cosa bastevole ad abolir il dubbioMa se con il dubitare che si fa strada allo scoprimento del vero ?!( dice infiammando ) Mi salta mosca al naso a sentir maltrattar dagli ottusi quel ch fondamento del vero, sol perch nei tomi sta scritto che ( dice zittendosi da solo ) Psss, Galileo, che il dir questo ancor oggi pare crear disturbo a preti e a tanti E di questo disturbo il sommo bene allor ne soffre assai assai ( diceal portator del legno ) Che dici tu ?( indicando i convenuti ) Ah, tu dici che saper voglionocosha da fare lomo per ben praticar del sommo bene ? ( dice con riso ai convenuti ) Se voi per sommobene intendete quello che per cui al faceto Berni mavete apparentato, risponder con sue parole che.( dice usando di mimica damor terreno esplicativa )
chi cerca sommo bene e suo diletto
abbia buon nerbo e buona schiena
a darvi drento poi senza rispetto
assicurando che io per mia parte drento ci ho dato, in specie ai padovani tempi ! e ancor, se capita , drento ci d malgrado che i cardi non voglian, haim
esser troppo ben maturi
altrimenti non son troppo sicuri
( sorridendo ) Com del mio E seguita poi il poeta che quando i cardi sian messi
per la buona via,
causano infiniti buoni effetti:
fanno svegliare altrui la fantasia,
alzan la mente agli uomini ingegnosi
anche a quelli, udite, udite,
dietro a secreti dellastrologia
( si rivolge al cielo nel dire col far teatro ) O stelle ! O graziosa luna,io che con gli astri mi ci imparento un poco, di questo darvi drento allordi servirmiho licenza ! O donna mia, togli serranda e aspetta ! ( dice sbollendo ) Si, aspetta, aspetta e spera !Eh, haim, piangi mia carne, sol con la mente e non col resto oggi tu hai a praticare nuova via,..( dice or seriamente ) Che non quella via che per malizia volete voi intendere, se pur concedo abbia a rassomigliavi Intendo che pur di trovare il sommo bene si pu adattarsi a passar dal dietro invece che dal davanti, senza pregiudizi o timori del compier cosa nova Eh, ma va a farlo tu in questo felice nostro tempo ove par sia risoluzione tutto il nuovo bandire !. In particolar modo nelle scienze, quasi che gi si sia saputo ogni scibile ! ( dice indicando alla citt ) O voi, gente alta, gente maggiore, voi dottori ( dice facendo imbuto con le mani e lontano lanciando il fiato )
Nati non foste a viver come bruti
ma per seguir virtude e conoscenza!
( dice con fare ovvio ) Eh gi, si, si, Dante, proprio Dante! Non Galilei Dante ! ( dice pi calmo ) Ma s,bastasse Dante con i balordi ! Mentre si impugna una loro sciocchezza, vi si fanno incontro con un'altra maggiore ! E massimamente quella del bollar tutto colllandar contro natura ! Ma nessuna cosa contro a natura se vien di farla Altrimenti cosa me starei io a diguazzare in Arno se non isperassi che proprio a natura fusse possibile rivolgersi onde porre rimedio agli sconcerti che a noi procura ? Sconcerti, si badi bene, che in natura tali non sono( ai convenuti ) Avete voi, messeri , di che lamentarvi se dopo aver grandemente fatto uso di cibo e averne in corpo accumulato , spetezzate ? No, al certo E ancor meno lamento levereste se laccumulo del tutto rimoveste finendo a modo lopra inziata , assisi , che so ( dice con allegria )al pi dun salice ? Ma se mentre tutto questo oprate, qualcun, l dove fuori esce ci che per natura ad uscire ha, v infilasse dito impedendo lo spurgo ?!Assai avereste a rivoltarvi e far vendetta, contrari al dito estraneo che vi bistratta, e non contrari alle viscere vostre !E quindi, viva a Dio, ben ragione che, per acqua o per foco, la natura mandi a vendicarsi contro lingratitudine di coloro che tanto lhan bistrattata forzandola a mano intera ! ( torna alle carte ) Questo io voglio aggiungervi, che
Aggiungo pertanto a quanto gi ho detto intorno al correggere il corso del fiume quale questo, come qualmente sia virt il farlo senza troppe invenzioni che ne forzin la natura. Conviene ,prima di metter altra cosa, farsi scudo del detto ricevuto da tutti i sapienti che de futuris contingentibus non est determinata veritas !
( rompe lo scrivere e dice ai convenuti )
Eh, il latino !Il latino ha suono grande alle orecchie, nevvero buona gente ? Aveste a udir listesso nella nostra favella fiorentina ,minor parrebbeviMa per mia parte, se posso, antepongo l italiano al latino nello scriver del mio, attenendomi al pensare che se natura ha fornito alluomo occhi per vedere lopere sue, gli ha anco dato un cervello da poter intendere e capire al pi naturale possibile( torna alle carte ) Or dunque, a dire eravamo che conviene usar prudenza nello sperare perch
Eccellentissimo, non torreiad assicurar nessuno di quello che poi sia certo ottenere ma sicuramente si dovr cautelare la buona riuscita dellimpresa offrendo spazio non troppo breve al suo operare. Il termine di due anni concesso credo appena possa bastare a levar la pianta e diligentemente livellare lalveo e letto del fiume Le quali operazioni rese difficoltose sono dal non poter esser esercitate fuor che in alcuni mesi dellanno, e in quelli anche incomodi rispetto a i caldi
( asciuga la fronte, rompendo lo scrivere col dire al portator del legno )
Com di oggi , caro il mio portator del legno, malgrado gi si sia presso alla notte ! Un forno a piena vampa, pareAh, che
quivi il caldo, la sete, e la fatica
chera di gir per quella via arenosa
facean lungo la spiaggia erma e aprica
a Galileo compagnia grave e noiosa.
( al portator del legno ) Ho speranza che il poeta non me ne vorr se al posto di Ruggiero ho messo il nome mioIl verso non ne soffre e, almen per la sostanza , fatica e caldo e sete , haim, anco quivi non mancanoBuona cosa sarebbe il tornare alla spiaggia e a un sorso di chiaretto ben ghiacciato affrancare ogni affanno. Ma amor di scienza mobbliga a restare !E per spegner larsura non possio al certo far come fa Rinaldo
Corse Rinaldo al liquido cristallo
Spinto da caldo e da sete molesta
E, cacci a un sorso del freddo liquore,
dal petto ardente e la sete e lamore
( indica l Arno ai convenuti e loro dice ) Hum, Liquido cristalloSe quest acquaccia pare a voi liquido cristallo , allor servitevene e buon pr vi sia ! Io ne tengo il palato ben discosto, e non sol quello Che se al bisogno forzosamente in acqua mi muovo non per branchie ma per tavola , non dee questo farvi pensare che avessi del tutto messo da banda le dilette osservazioni celesti. ( dice a se medesimo e al cielo ) Che in esse mi soddisfo del migliore , che sia a far caldo o pur sia forte il gelo ! Anche a cruda stagione faccio notte lunga a interrogar le stelle E maddiaccio e starnuto e lossa arrembo e tanto gli occhi maffatico a guardar entro il tubo occhialeMentre quelli che di poco conoscer saccontentano , ben coperti stanno in letto e a giorno intogati in giro vanno ! Nudi, avrebbero ad andare, cos che si potesse le lor miserie vedereOh, Omettini, Omettini , che non veggon pi lontan del naso loro ! Orbi che
vanno il sommo bene investigando,
e per ancor non vhanno dato drento
(dice con affanno ) Ahhh , Dio ci dia pazienza con questi lavaceci che fan negozio con altrui parole, dicendo sommo bene che tutto abbia a girare a luomo intorno ( accenna a far giro su se stesso ) Eppur si muove, dottori ! Ma si, hai tu vogliaLho ben scritto che
Questi dottor non lhan mai intesa bene;
mai son entrati per la bona via,
che gli possa condurre al sommo bene.
( dice con maggiore affanno ) Mai hanno accostato al tubo occhiale, oltre allocchio, il cervello !Mai il dubitare, mai una fantasia Ma, secondo lopinion mia
a chi vuol una cosa ritrovare,
bisogna adoperar la fantasia
e giocar dinvenzione e ndovinare
e, se tu non poi ire a dirittura,
millaltre vie ti posson aiutare.
( dice semplice ) Eh, suvvia dottori, allegramente,almeno ogni morte di Papa( giunge le mani e allalto si rivolge ) - ch solo modo di dire, Santit, non augurio. Dio me me guardi ! - ( a dir riprende ) allegramente, dicevo , apriam la toga e ignudi ventoliamo larnesi della scienza, senza tema dapparire poco provisti del sapere ma procurando a quel poco che teniamo altro conforto che non sia quello usato
Che per trovar il bene, io ho provato
che bisogna proceder pel contrario.
Cerca del male, e lhai belle trovato;
per che l sommo bene e l sommo male
sappaion com i polli di mercato .
( dice complice ) Eh, insieme vanno e lun nasconde laltro, secondo ove ti poni tu a vedere.E il vedere sha da farsi, o gente brava ,usando fantasia nel ricercare Pigliam noi, per far esempio
un male a nullaltro secondo,
un mal che sia cagion de gli altri mali,
il maggior mal che si trovi nel mondo;
il quale ognun che vede senz occhiali
che sia landar vestito tien per certo.
(dice al portator del legno ) Fermo la , e resta ben coperto ! Tu non hai da toglier panni, che gi quelli ben poco han da coprire (dice ai convenuti ) Daltri panni,daltra veste io qu tratto; dico di quell andar vestito di scienza fatto sol per coprire ci che a noi pi convenire non pare ma invece egl , nevvero Dottori eccellentissimi, sodali miei diletti ? ( dice ad imitzion di cattedra ) E se landar vestito quinci male
Volgo poi largomento, e ti conchiudo,
e ti fo confessare a tuo dispetto,
che l sommo ben sarebbe andare ignudo !
( dice naturale ) Ignudi, ignudi abbiamo ad andare ! cavar mutanda, lasciar la roba in mostra, non coprirla con ingombri di fede o di scienza trapassata ! Su, intendetelo una buona volta e non biascicate a confonder la grandezza di domine Dio con la pochezza umana Stolta cosa voler fare materia di fede ci ch scienza attinente alla quiete del sole e della terra !(guarda alla citt ) Ma non entriamo in ci, che gi ho temenza che a far chio ventri a forza, prima o poi, stiano gi disponendo Torniamo in cantonata, ben appoggiati al dire del non portar la toga a nascondere il certo. E ci si faccia in buono umore, col seguitar a dire questa mia scarsa roba che scrissi quando il cavar mutande luogo dava , per dirla con lAriosto, a ( con un gesto ad indicare altro tempo )
Le donne, i cavalier, larme, gli amori, e
( dice con rimenbranza ) L audaci imprese ! ( dice nel portare occhi al cielo ) Non come or fo che mi consumo il sonno per le lune di Giove, oppur per questa che silenziosa sorge la sera e va per sempiterni calli. ( dice a conversare ) Dimmi, che fai, che fai tu luna in cielo ?( dice con fare logico )Orbita ! Questo faCi gira intorno. ( dice sottile )Come fa il sole a noi, dicono( dice subito ) Galileo, ancora ?!( dice con pronta obbedienza ) No, no, no, emminenza ! Si, si, si, si, taccio, reverendissimi, si Porto ubbidienza,per seguitar di leggiero argomentando sul cavar la mutanda. ( al portator del legno con far cattedra ) Odimi !E perch anco tu
vegghi che quel chio tho detto
sullandare ignudo
chiaro e certo e sta comio lo dico,
al senso e alla ragion te ne rimetto.
Apriti ben lorecchio e attento segui. ( dice ai convenuti ) Volgiamo dunque messeri a
quel felice tempo antico
privo dogni malizia e dogni inganno
chebbe s la natura e l cielo amico;
e troverem che tutto quanto lanno
andava nudognun, picciol e grande,
come dicon i libri che lo sanno.
Quei libri, messeri, che essa natura continuamente tiene aperti innanzi a quelli che (dice con accesa meraviglia ) hanno occhi nella fronte e nel cervelloE ve ne sono, sapete !Di costoro potrebbe dirsi come l Ariosto dice( con dire con accesa paura )
Non fu veduta mai pi strana torma,
pi monstruosi volti e peggio fatti;
Alcuni dal collo in gi duomini han forma
ma son
Creature indocili alla nrma ! (dice e rassicura ) No, no, non ispaventatevi, chiarissimi, tali voi non parete ! e mai lo diverrete Me ne fo garante: stan locchi vostri dove buon che stiano , ben lontan dal cervello. ( torna lusato dire ) Ma trattavamo noi, pocanzi , di quei libri che ben sanno , eh ? Libri non sempre di carta Pare cheluniverso sia un di questi libri Si, si ! Oh, ben strano libro assai che per caratteri non usa lalfabeto ma triangoli, cerchi, quadrati, sfere, coni, piramidi e altre figure matematiche atte a divenir parole ! ( dice ispirato )Oh, a saperle leggere, quanta, quanta filosofia v in questo grandissimo libro Peccato, davvero, che da tutti letto esser non possaMa chi ha la ventura di poterlo fare non pu usarne poi con codardia, pretendendo che al gi letto non si possa aggiugner altro che ancor vi sia da leggere ! Ch come conservar mutanda non per ristoro, ma per negare quello che sotto cE se c, occorre farne uso! Maggiormente oggi, che non pi il tempo, haim, in cui gli uomini
non portavan le mutande,
e quantera in altrui di buono e bello
stava scoperto da tutte le bande.
E per grazia di iddio
Non occorreva andar per cognettura,
perch la roba stava in su la mostra,
e si vendeva a peso e a misura.
Indi, In quel tempo
non era gabbata la gente,
come si vede che l gabbatora,
se gi luomo non pi chintendente;
che tal par buona, veduta di fuora,
che se tu la ricerchi sotto panno
la trovi come l vaso di Pandora.
E cos dogni frode e dogninganno
si vede chiaro che n sol cagione
landar vestito tutto quanto lanno
( dice soddisfatto ) E su questo non dovria piovere, per dirla a mo di gente bassa che non fa poesia e va dritto a taverna e vi simbuca ! ( dice con reverenzia arguta ) Alla qual gente monoro assai piacere Ma invece, uuuh, temporali e saette se provi a far scherzo a pedanti O, peggio ancora, a rifiutar la toga ! Che se
qualcun per suo sollazzo,
sendo ingegnoso e alto di cervello,
talor va ignudo, e dicon che gli pazzo.
( dice a cercar riparo ) Gli piove in capo il mondo ! lacqua vien gi da sopraMolto sopra ! ( mostrando cielo e terra ) Di l e di la Anco
i ragazzi gli gridan: Vllo, Vllo ! ;
Vedilo, vedilo E ancor se non bastasse c poi
chi gli fa pulcisecche e chi lo morde,
traggongli sassi e fannogli bordello;
altri lo vuol legar con delle corde
come se luomo fusse una vitella:
guarda se le persone son balorde !
Luniversal diluvio ?Eh,bagattella, al confronto !Acqua da sopra ma anco da sotto ( dice dando occhio nel legno suo ) , come par che mi avvenga a listante, che sento umido il piedeEh si, sto a molloFlussi e riflussi, qui salza la marea( dice al portator del legno ) Avessi a farmi fare tu naufragio ? No, tu dici ? Siam noi sicuri ? ( guarda i gesti del conduttore a indicare il cielo )O che versi mi fai ?Che mi sproloqui ?! Ah, se vuol cos Domeneddio, questo tu intendi Ah,certo, se cos fusse ci avremmo a rassegnare ! Eh, lha detto Dante
volsi cos col dove si puote
ci che si vuole, e pi non dimandare.
MaNo, fo per dire Se di questo voler non fusse certezza che ben noi lintendiamo, hum, che avremo a fare, che fai tu, portatore, per non andare a fondo ? Remi ? ( dice in risposta al cenno del si del portatore ) Ecco, e anchio remo ! Ch ben so che la sacra scrittura non pu errare ma nondimeno, talvolta, coloro che vi leggono errare possono ( dice diretto ) Luomo fallace Anco tu ( indica citt ) Anco loro !.. Si ! E allor si remi, si fatichi per approdo migliore a ci che scritto. E, guarda che ti sto a dire, ascolta bene Se per migliorar lapprodo convien che mabbia a paludare di molto( dice con rassegnata arguzia ), beh, ioioSi
son contento dandar vestito anchio,
e non ci star a far altre parole:
andrommen anchio dietro a questa voga;
e Dio sa lui,se me ne incresce e duole !
Ma chio sia per voler portar la toga
anche quando portarla non necessita, mai, mai avr allaccadere ! Di questo almen ho assoluta certezza(dice e torna a porre occhio in cielo ) Di quanto invece abbia a portarmi la notte che grave mi si affaccia, resto in sospetto. ( dice stanco ) Sar che ho giunture provate dal passar notti al sereno e al discoperto, pur di meglio osservar col tubo occhiale Sar che v in questi poggi sottilissima aria , nemica a testa e a al resto Sar quel che sar, ma le mie le doglie aumentano ogni giorno che passa ! ( dice e stira il corpo ) Ahhh, che arrembate ho lossa !Bastasse questoHo anche languidezze, borbottii al piano basso Alla bonora, Galilei, megl togliersi il fare e chiudere ogni dire intorno allArno prima che tutto mindisponga. ( torna alle carte e dice il filo ricerando ) Or dunque, detto avevamo che nelloperare tener conto della misura tempo concesso dovevasi, siAlmen mi pare daver ci scrittoHum, meglio rilegger, ch son di questi tempi strapazzato Cerchiamo !Ecco, trovato : (dice e legge )Le quali operazioni rese difficoltose sono dal non poter esser esercitate fuor che in alcuni mesi dellanno, e in quelli anche incomodi rispetto a i caldi.Punto. HumAggiugnesiaggiugnesi Ah, si ! ( dice e scrive )
Aggiugnesi che nel tempo presente il porsi a tale impresa molto pericoloso, dovendo per necessit passare, ed amico fermarsi ad alloggiare, in luoghi contagiosi
(dice ai convenuti ) Pigliate un poco voi l Ormannoro che delle torbide dellArno fa incetta e a noi restituisce aria mala e insetti che fan peste ! ( si buffetta per schiacciar zanzara ) Siccome or crudi fanno ! Ah( dice e scrive )
E se , dopo levata la pianta a livello, si vorr sopra la pianta disegnare tutte le mutazioni da farsi, per ritrarre il giudizio delle spese, e dei danni e degli acquisti, e poi sperimentare la riuscita dellinvenzione sopra una parte del fiume,che sar cominciando sopra la pescaia di Rovezzano sin sotto a quella di Porta al Prato, non credo che tal fattura possa spedirsi in manco di 5 o 6 anni, perch li anni di questo negozio sono di 3 mesi luno.
( dice compiaciuto )OttimamenteE con questo chi troppo ha caldo ha da bere vin fresco ! ( dice al portator del legno ) Ne hai tu ? No al certo, che non siam noi al Porco o al Chiassolino, o per altra OsteriaDel mio ce ne vorrebbe, di quel che vado curando fuor di citt, nel pezzettin di mondo ove vo a rinserrarmi Ti piacerebbe,sai, par quasi essere vin nobile( dice in confidenza e sorriso ) Oh, va a gusto anche alle suore !Da vero !V un conventino nei pressi della Villa che spesso ne richiede e io gle ne fo donazione a scambio di preghiere e di dolcettiHo gola per gli zuccheri, e poi me li fanno le figlie ! Ne ho due a dimora dentro, cosa credi ?!Ma la maggiore che pi mi tien legato E buona figlia, suor Celeste, si Mi cura del vestireE la salute ! ( mostrando involto ) Vedi tu ? queste son le pillole chessa mi confeziona con zafferano, alo e sugo di rosa, per alleviar disturbo. Oh, ma anche sintende nel far fruttar la terra ! Da me ha preso, che io poto e lego la vigna, sai, tratto orto, fo incombenze alla mano. E di ci, oltre alla testa, assai se ne benefica lo stomaco, che mangiare del proprio ha pi sapore( dice acceso ).E ben per questo che io denari chiedo per ogni fare e ho fama di troppo interesse e invece ( dice dopo arresto , mutando ) Maiochiacchiero troppo, vero ? Eh giE antico vizio. E poi il discorrer fa aumentar la sete; miglior cosa tacere( dice con far sbadiglio ) Ah, che avverto stanchezza e mi corre il pensiero al dolce sonnoQuel
dolce sonno che promise pace.
Si, pace promette il dolce sonno ma con let mia molto, molto abbaruffa ! Leggero mi si fatto e mi tiene, disgustatissimo e senza quiete, a far vegliaAh, messer Lodovico, concordo appieno col vostro dire:
Oh, felice animal chun sonno forte
Sei mesi tien senza mai gli occhi aprire !
Dorme filato lanimalee in pi non ha da tener a bada profluvi di sangue, dolori colici ,consumi di forze e di carni e, quel che pi massilla, flussione e infiammazione docchi ! (dicecon far teatro ) Ah, se
tal sonno a morte sassimiglia,
deh, Morte, or ora chiudimi le ciglia !
( si lancia in finta morte ) Ahhh ! ( dice al subito allegro ) Ma senza far di galoppo, morte, piano! Al tempo, al tempo tuo, che questo mio ancor qualche dolcezza spreme e a mezzo non ben lasciar le cose che maspettano. ( dice al cielo ) Ancor lass tu sei, Luna ? Non te ne andar che sapprossiman lore del nostro far colloquio, quandintorno spenta ogni altra face e alto il silenzio regna. ( dice gustando ) Non senti allor voce oziosa o superflua, che la natura, al contrario delluomini, non opera con molte cose quello che pu operare con poche E il tuo silenzio, luna, un facitor di suoni di somma esquisitezza che
Ad un che vada in toga non conviene..
( dice certo )Eh,cos ! Se alcuno va per strada
in toga scompagnato,
par quasi che rimetta dell'onore;
E se non da venti accompagnato,
mi par sempre sentir dir le brigate:
"Colui un ignorante e smemorato"
Mah
Non so comei non crepi dallaffanno
quand'egli ha intorn'a s diciott'o o venti,
che, per udirlo, a bocca aperta stanno.
Bastasse poi ! Anco si vuol ch abbia a far mostra daver servo ed insegna( al portator del legno ) Al certo ! Che credi tu ?! Obbligo v per superbia
dun che dreto il mantello ti porti,
e che la notte poi ti vadia avanti
con una torcia, come si fa a' morti !
( dice col far gesto scaramantico )Toh ! Avesse a mal portare( dice al portator del legno ) Ma tu, si, tu proprio che indossi quel che sei, hai da ricordare
che questi tratti tutti quanti
furon trovati da qualcuno astuto,
per dar canzone e pasto agl'ignoranti,
che tengon pi valente e pi saputo
questo di quel, secondo ch'egli ar
una toga di rascia o di velluto.
E ti aggiungo (dice ai convenuti ) e laggiungo a tutti quanti
Ch'importa aver le vesti rotte o intere,
che gli uomini sien Turchi o Bergamaschi,
che se gli dia del Tu o del Messere?
La non ist ne' rasi o ne' damaschi;
Anzi vo' dirvi una mia fantasia,
che gli uomini son fatti com'i fiaschi.
( dice al portator del legno ) Che ridi tu ?!Nol credi ? Allor, fa tu la sensata prova, fa cos
Quando tu vai la state all'osteria,
alle Bertuccie, al Porco, a Sant'Andrea,
al Chiassolino o alla Malvagia,
guarda que' fiaschi, innanzi che tu bea
quel che v' drento;
V
quel vin rosso,
che fa vergogna al Greco e alla Verdea.
Che buono assai !Or tu ,come gi detto, ben guarda i vetrosi fiaschi
Tu gli vedrai che non han tanto in dosso,
che 'l ferravecchio ne dessi un quattrino;
Mostran la carne nuda in sino all'osso:
E poi son pien di s eccellente vino,
che miracol non se le brigate
gli dan del glorioso e del divino.
Gli altri, ch'han quelle veste delicate,
se tu gli tasti, o son pieni di vento,
o di belletti o d'acque profumate,
o son fiascacci da pisciarvi drento.
Oh, che ben assai alfin lho detta ! ( dice ai convenuti ) Scusate il parlar basso, messeri, ma ove v una causa v un effettoE alleffetto non sempre si comanda ! In fine io non ho penna miglior di questa nel far burla, avete a contentarvi Comio mi contento, che quel che dovevamo, eh, labbiam fattoAdesso tempo di muovere (dice al portator del legno ) Metti braccio alla pertica, buona lana, che lacqua gi indagata; altro non ho io a spremervi( dice ai convenuti) Vedete anco voi che savvicina lora
dalzar la mazza e andare insino in Piazza.
la bella piazza ove a noi caro bene posare il piede e aver la terra sotto e sopra il cielo. E del cielo mirare Or dunque andiamo, sin ch dolce e chiara la notte, e senza vento
( si avviano i legni insieme a un farsi suono musicale che lento sale a restare)
( dice nellandare ) MirateAlta s fatta la celeste lampaFa il suo E noi facciamo il nostro Andiamo, andiamo che madonna ci attende per nuda a noi mostrarsi E per meglio far ci userem noi Si, bravi, bravi: il tubo occhiale !
Al discender dai legni avrete voi licenza di farne usoA favorir ci vattende a terra mia gente che alla bisogna presta lo strumentocome singegna il poeta a voler che ci sia.
( nel mentre cresce il suono della musica a farsi riconoscere, sorride e armeggia con un manufatto
che par essere il suo Celestone che user nel dire i versi finali dell Ariosto )
( dice con far leggero ) Ora ben noi sappiamo che i poetici ingegni di due specie sono: alcuni atti a inventar le favole ed altri, disposti ed accomodati a crederleVoi da quale banda state ? Io, per il mio piacer, frequento i primi, se non ho da acquistar cose dagli astri. Altrimenti prendo da lastro ci che v in natura, n maccomodo a credervi se non per scienzaMa questa sera, mirando il cielo, mavviene di far cavallo delluna e laltra cosa( dice come a parer in ascolto ) Mah, sar che viene il vento recando il suon dellora che mena ameni inganniSentite ?Oppur sar che la celeste belt ci rimena ad esser garzoncelli, ma io, io della favola sento E maccade di volerla con altri ancor sentirla( dice con fare acceso ) O voi, prima che locchiale veder vi faccia quel che vedere importa
Gli ver che vi bisogna altro viaggio
far meco, e tutta abbandonar la terra.
Ben disponete l alma e armate il core che
Come la luna questa notte sia
sopra noi giunta, ci porremo in via.
Perch la medicina che pu saggio
rendere
Orlando
l dentro si serra !
Ci che si perde o per nostro difetto,
o per colpa di tempo o di Fortuna:
ci che si perde qui, l si raduna.
Senno, lo chiama Ariostoe in molti modi perder lo si pole Io lho perduto in fole narrate a notte alta a chi ascoltar non suole. Altri
Altri in amar lo perde, altri in onori,
altri in cercar, scorrendo il mar, ricchezze,
altri ne le speranze de' signori,
altri dietro alle magiche sciocchezze;
altri in gemme, altri in opre di pittori,
ed altri in altro che pi d'altro aprezze.
Molta fama l su,
che, come tarlo,
il tempo al lungo andar qua gi divora
Di tutto v
Le lacrime e i sospiri degli amanti,
l'inutil tempo che si perde a giuoco,
e l'ozio lungo d'uomini ignoranti,
vani disegni che non han mai loco,
i vani desideri sono tanti,
che la pi parte ingombran di quel loco:
ci che in somma qua gi perdesti mai,
l su salendo ritrovar potrai.
Sol la pazzia non
v' poca n assai;
che sta qua gi, n se ne parte mai.
( dice in sorriso, mentre la musica sapprossima a farsi canto)E di ogni pazzia che a noi quaggi rimane, qualaltra maggiore v, gente mia, di quella dellamore ?! Damore va luomo farneticando da sempre E sempre tu, Luna, questa follia dolcissima e possente, a lui rischiari complice ! Or dimmi tu, perch il fai ?Dimmi, fa verbo Luna ?( silenzio ) Nessun motto mi fai ?Ma, Luna, non vuoi dirmi il perch ? ( silenzio ) Ma tu lo sai !Luna, tu, non sai cos che gli amanti invita il tuo argento a guardar?! Non ci credo !( silenzio ) RispondiNo, non metter nuvola ! Non provare a celarti, che senza te( dice, accennando in un sottile, quasi sillabato, recitar cantando sommesso ) Senza te non si pu forse amar, senza te non si pu pi sognar Sii cortese per me, dimmi Luna perch Luna, tu
( e si tace mentre la musica e il canto che si fan udire rivelan lesser loro
con le parole di una voce femmina : )
Luna tu, non sai
dirmi cos,
Luna tu, non vuoi dirmi perch
Il tuo raggio dargento e damor
gli amanti invita. Mi vuoi tu spiegar ?
Senza te, non si pu forse amar
Senza te,non si pu pi sognar,
sii cortese, per me non brillar, che
la bella nellombra si pu baciar
( e sul cantato va allapprodo suo il legno di Galileo nel morir della luce. E vanno quelli dei convenuti al loro, onde mirar la luna col tubo occhiale )
fatto alla Casina della Calosina
nellaprile dellanno 2009
da sergio ciulli
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