Di male in meglio

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CUORE

DI MALE IN MEGLIO

COMMEDIA BRILLANTE IN TRE ATTI

DI

GIUEPPE ARONNE

PERSONAGGI

GIORGIA

LUCREZIA

FLAVIO

CARMELA

LUCA

LUISA

TOMMASO

PIPPO

ANTONIETTA

LAURA

CLARA

La scena

La dx e sx del publico

Un salottino ad ingresso. Sul fondo a dx un divano a sx un tavolino con due poltroncine, dei quadri e qualche   altro mobile e oggetti a piacimento.

DI MALE IN MEGLIO –  ATTO PRIMO

SCENA 1

Giorgia – Luca – Carmela – Luisa  – Flavio

Apertura del sipario

 Giorgia: (entra da dx)

Luca: (entra da sx contemporaneamente a Giorgia)

Entrambi si guardano alle spalle per assicurarsi che non ci sia nessuno. Corrono l’una incontro all’altro, si abbracciano e si stanno per dare un bacio

Carmela: (entra da dx con un vassoio che posa su un tavolino) Signorina la colazione è pronta, si sbrighi che si è fatto tardi.

Giorgia e Luca: (all’entrata di Carmela si staccano velocemente e si siedono sul divano)

Luisa: (entra da sx) Carmela mi potresti portare la colazione?

Carmela: Come mai sei ancora qua? Questa mattina non sei andata a dare da mangiare alle galline?

Luisa: Questa mattina non ci vado, giusto per il piacere di farmi servire da te.

Carmela: Vorrà dire che oggi farò la serva dei servi.

Luisa: Per tua conoscenza, io sono una bracciante e tu una governante.

Carmela: Quando le parole che ti escono più spesso dalla bocca sono: “Va bene signore, come vuole signora”, senza mai poter dire quel che pensi, non sei altro che una serva!

Luisa: Ma sei pagata per questo.

Carmela: Per quello che mi danno…. La libertà non ha prezzo!!

Flavio: (entra da dx, elegante, e una pipa spenta che tiene sempre in mano) Cara Carmela lei da oggi è finalmente una donna libera: la licenzio!! Non vorrei mai passare per uno schiavista…

Luca e Giorgia: (all’entrata di Flavio,, si buttano per terra)

Giorgia: (strisciando si nasconde dietro al divano)

Luca: (anche lui strisciando si avvia a sx fino a uscire)

Carmela: Ma signore io non parlavo di me, ma di una mia amica che lavora in una casa dove la famiglia la tratta in un modo che non le dico.

Flavio: Non dirmelo, altrimenti mi verrebbe voglia di conosce questa famiglia (a Luisa) Come mai a casa oggi?

Luisa: Piove! Ed è andato solo Tommaso a dar da mangiare agli animali. Così io ne approfitto per farmi un po’ di pulizie.

Flavio: Ha assunto qualcuno per darle una mano?

Luisa: No! perché?

Flavio: Mi era sembrato di aver visto uno che puliva il pavimento e un’altra che pulisce dietro il divano.

Giorgia: (esce da dietro il divano e corre a dare un bacio a Flavio) Ciao papo!! Vado che sono in ritardo.

Carmela: E non fa colazione?

Giorgia: Non ho tempo, ciao! (via dal fondo)

Flavio: E da quand’è che si fa colazione qui?

Carmela: Visto che la signorina non veniva, ho pensato che…..

Flavio: Ora ci mettiamo anche a pensare? Questi servi…. (via a dx)

Carmela: (si assicura che non ci sia più) Hai visto che alla fine mi ha chiamato serva?

Luisa: Scherzava, siamo fortunate ad avere un padrone cosi.

Carmela: Ho ragione io!! Lo hai chiamato padrone… E cosa deve avere un padrone per essere tale? Dei servi!!!

Luca: (entra da sx) Buon giorno a tutti!

Luisa: (gli da uno scappellotto)

Luca: Ma perché?

Luisa: Tu ci vuoi far licenziare. Cosa ci facevi sul divano con la signorina Giorgia?

Carmela: Si toglievano i pidocchi a vicenda.

Luisa: Zitta tu!

Carmela: Luisa! è già un po’ di tempo che si tolgono pidocchi, pulci, cimici, zecche e chi più ne ha più ne metta. (si avvia a dx)

Luisa:E la mia colazione?

Carmela: È sul tavolino.

Luisa: Ma non era per la signorina?

Carmela: Era… Adesso è tua. (esce a dx)

Luisa: Non ti ho sempre detto che con i padroni non bisogna…

Luca: (che si era preso la brioches dal vassoio) Ciao mammina, corro che sono in ritardo. (via dal fondo)

SCENA DUE

Luisa – Tommaso – Carmela

Tommaso: (un uomo alla buona vestito da contadino, entra dal fondo con un cestino) E dove va tuo figlio così di corsa? Sta per perdere il treno?

Luisa: Il treno no… Ha perso l’intelletto.

Tommaso: Ha perso il galletto?

Luisa: Il galletto di tua… Un giorno o l’altro ci fa licenziare, si è messo a fare lo scemo.

Tommaso: Furbo non lo è mai stato.

Luisa: E lo sai con chi? Con la signorina Giorgia.

Tommaso: E chi te l’ha detto?

Luisa: Carmela. Mi ha detto che è un po’ di tempo che si tolgono i pidocchi a vicenda.

Tommaso: Hanno i pidocchi? Bisogna pelarli! Che così belli pelati…

Carmela: (entra da dx) Ha portato dei pelati?

Tommaso: Chi?

Carmela: Lei.

Tommaso: (indica il cestino) Ho portato dei pomodori ma sono ancora da pelare.

Carmela: Allora perché dice che sono belli pelati?

Tommaso: (a Luisa) Ce la mandi tu o ci penso io?  (prende il cestino e esce a sx)

Carmela: Dove mi vuole mandare?

Luisa: A fare un giro.

Carmela: Dove?

Luisa: A quel paese. (esce a sx)

Carmela: Almeno mi dicesse il nome del paese  (prende il vassoio e sta per avviarsi a dx)

SCENA 3

Carmela – Lucrezia – Flavio

Lucrezia: (una signora elegante, madre di Giorgia, entra da dx) Carmela! lo sai che devi stare di là! Non posso venire a cercarti tutte le volte, quando mi servi ti devo trovare.

Carmela: E per cosa le servo?

Lucrezia: Mi servi per… non me lo ricordo.

Carmela: Allora non era importante, era solo un capriccio.

Lucrezia: Capriccio o no quando mi servi ti devo trovare.

Carmela: Il problema è che non sono solo a sua disposizione, ma devo servire anche il signore, la signorina e i braccianti, anche se loro si potrebbero servire da soli.

Lucrezia: Quella di affittargli le camere è stata un’idea di mio marito e siccome abbiamo visto che più volte ti trovi a non saper che fare, abbiamo pensato che avresti potuto dedicare un po’ del tuo tempo anche a loro, cosi, oltre che l’affitto pagano anche i tuoi servigi.

Carmela: E a me la percentuale non la si dà?

Lucrezia: Il tuo stipendio è già fin troppo in proporzione a quello che fai.

Carmela: Guadagno talmente tanto che scialacquo a tutto andare.

Lucrezia: Allora cerca d’andare che si è fatto tardi e non hai ancora fatto niente.

Carmela: Vado, vado… (si avvia a dx)

Lucrezia: Carmela?

Carmela: (si ferma e torna indietro) Mi dica.

Lucrezia: Volevo chiederti… non è che.  tra una faccenda e l’altra, hai mica notato se mia figlia e Luca…

Carmela: Sua figlia e Luca che?

Lucrezia: Insomma… Hai notato qualche comportamento strano?

Carmela: No, niente di strano. Giocano al dottore e all’ammalata.

Lucrezia: Hanno sempre giocato, fin da bambini.

Carmela: (mentre si avvia a dx) Solo che adesso sono cresciuti e il dottore è un ginecologo. (esce)

Lucrezia: Un ginecologo. Un altro…. Un momento… Il ginecologo visita? (si avvia a dx e chiama) Flavio! Flavio corri!!

Flavio: (entra con calma e con la pipa in mano sempre spenta) Eccomi cara. È scoppiato un incendio?

Lucrezia: Peggio!

Flavio: E cosa c’è di peggio che un incendio?

Lucrezia: Tua figlia si fa visitare.

Flavio: Lo so. È andata a farsi fare una visita con esami completi: elettrocardiogramma e chi più ne ha più ne metta. Manco avesse chi sa che cosa.

Lucrezia: Ce lo portata io, perché ultimamente ripeteva in continuazione di sentirsi delle fitte al cuore e poi anche debolezza, giramenti di testa, svenimenti e nausee.

Flavio: A me non ha mai detto niente.

Lucrezia: Una figlia si confida con la mamma e non con il papà. Comunque si fa visitare da un ginecologo.

Flavio: Con tutti quei sintomi fa bene.

Lucrezia: Solo che il ginecologo è il signorino Luca.

Flavio: Si è laureato in ginecologia? E chi te l’ha detto?

Lucrezia: Carmela! Dice che nostra figlia e Luca giocano spesso al dottore e all’ammalata e che il dottore è un ginecologo.

Flavio: Primo: Carmela dovrebbe farsi gli affari suoi. Secondo: nostra figlia è grande e vaccinata ed è libera di giocare con chi vuole. Terzo: con tutti quei sintomi se si facesse visitare sul serio da un ginecologo non farebbe male.

Lucrezia: Per tua conoscenza non sono una sprovveduta. Ho portato nostra figlia nella miglior clinica della città e le ho fatto fare tutti gli esami possibili e immaginabili, è stata visitata da tutti gli specialisti, compreso il ginecologo. Ho dato una cospicua mancia, per essere avvisati appena fossero venuti a conoscenza dei risultati.

Flavio: Con quello che hai pagato i risultati dovrebbero portarceli direttamente a casa, sopra un vassoio d’argento e regalarci anche il vassoio.

Lucrezia: La salute di nostra figlia non ha prezzo.

Flavio: Ma non puoi neanche starle addosso così. Lasciala respirare e soprattutto lascia che frequenti chi vuole.

Lucrezia: E chi glielo impedisce? (breve pausa) In questo momento è fuori chissà con chi… Se avesse un ragazzo di nostra conoscenza non staremmo più tranquilli?

Flavio: Sputa il rospo, chi vuoi farle conoscere?

Lucrezia: Conoscerlo lo conosce già. Ma se frequentasse la nostra casa… Sai, frequenta oggi frequenta domani…

Flavio: Lo adottiamo, insomma chi è?

Lucrezia: Pippo, il figlio di Antonietta.

Flavio: E tu avresti il coraggio di far mettere nostra figlia con quel manico di scopa? Non ci immischiamo nei suoi affari di cuore! Per quel che mi riguarda può continuare a giocare con Luca se a lei sta bene.

Lucrezia: Ma è figlio di contadini e per giunta nostri dipendenti.

Carmela: (entra da dx e si rivolge a Lucrezia) Signora, ha telefonato la sua amica Antonietta e mi ha detto di dirle che il pacco sta per arrivare.

Lucrezia: Bene! (a Carmela) Prepara subito thè e biscotti.

Carmela: Per il fattorino?

Lucrezia: Quale fattorino?

Carmela: Quello che porta il pacco.

Lucrezia: Non c’è nessun fattorino. E poi tu cosa ti impicci? Fai quello che ti dico e basta.

Carmela: Va bene. (esce a dx)

Lucrezia: (agitata)  E tu cosa fai lì impalato? Spegni quella pipa!

Flavio: Per tua conoscenza questa pipa è più di dieci anni che è spenta. E poi perché tutta questa agitazione? Chi deve arrivare?

Lucrezia: Pippo!

Flavio: E arriva impacchettato, magari con un bel fiocco. Anche sua madre per non farlo vedere in giro lo manda dentro a un pacco.

Lucrezia: Ma che pacco! Gliel’ho detto io di avvisarmi quando mandava Pippo e  se avesse risposto Carmela doveva dirle che stava per arrivare il pacco. Quella Carmela non si fa mai gli affari suoi. Vatti a cambiare, non vuoi mica riceverlo così?

Flavio: Io non lo ricevo in nessun modo perché non lo voglio nemmeno vedere (esce a dx)

Lucrezia: Mi sto facendo in quattro per il bene di nostra figlia e tu… (esce a dx)

SCENA 4

Carmela – Pippo – Giorgia – Luca

Suonano alla porta e il suono si fa sempre più insistente fino a che non si va ad aprire

Carmela: (entra da dx) Ma chi è che ha dimenticato le dita attaccate al campanello!! Arrivo diamine! (esce dal fondo, e rientra subito dopo con Pippo)

Pippo: (un ragazzo un po’ imbranato) È permesso? Posso entrare?

Carmela: È  già dentro, se non poteva entrare non le avrei aperto.

Pippo: L’ho chiesto per educazione visto che lei mi ha fatto entrare senza chiedermi niente.

Carmela: È che aspettavo il fattorino.

Pippo: e non è arrivato?

Carmela: Sì che è arrivato e ha lasciato il pacco.

Pippo: Non ho visto nessun pacco. (si siede sul divano) Grazie!

Carmela: E di che?

Pippo: Di avermi chiesto di sedermi.

Carmela: Io non gliel’ho chiesto.

Pippo: Ma siccome lo avrebbe fatto io ho anticipato i tempi facendogli risparmiare alcuni secondi che potrà utilizzare in un altro modo. La mia mamma dice sempre che il tempo è denaro e lei potrà utilizzare il tempo risparmiato per qualche faccenda domestica extra. I suoi padroni mi ringrazieranno per questo.

Carmela: Ma lei qui c’è venuto da solo o ce l’hanno mandato? Primo: io non ho padroni, secondo: non le avrei chiesto di sedersi, perché a me che lei stia in piedi o seduto non me ne può fregar di meno e terzo: oggi farò persino qualche faccenda in meno visto il tempo che mi sta facendo perdere.

Pippo: Il suo linguaggio non è consono a una persona che dovrebbe solo obbedire e servire. I suoi padroni non l’hanno istruita a dovere.

Carmela: Ma lei chi è? Cosa vuole?

Pippo: Mi ci ha mandato la mamma qua, dicendomi “Vai che forse ti fidanzi”

Carmela: E con chi? Noooo… povera figliola. Vuole ripetere l’ultima frase che ha detto?

Pippo: Che forse ti fidanzi.

Carmela: Io mi soffermerei parecchio su quel forse. La vado ad annunciare (esce a dx)

Pippo: Certa gente dovrebbe pagare per essere tenuta a servizio.

Giorgia e Luca: (entrano dal fondo mano nella mano e non si accorgono di Pippo)

Luca: Quando siamo qui dovremmo stare un po’ più attenti, almeno fino a quando non sarà tutto chiarito.

Giorgia: A me non me ne frega niente, io faccio quello che voglio. E voglio stare con te…

Luca: Sì ma ogni tanto bisognerebbe anche dar retta ai genitori.

Giorgia: Se dessi retta a mia mamma non potremmo vederci nemmeno col cannocchiale.

Luca: Hai ragione. Vado, ciao.  (esce a sx)

Pippo: (si alza) Alla mamma bisognerebbe obbedire!

Giorgia: Pippo che ci fai qui?

Pippo: Mi ci ha mandato la mamma che forse mi fidanzo.

Giorgia: Davvero? Sono contenta. Vedrai che ce la facciamo a mettere su questo fidanzamento.

Carmela: (entra da dx con un vassoio pieno di biscotti e una tazza che posa sul tavolino)

Pippo: (si avventa sui biscotti e inizia a mangiarli con foga e beve tutto il contenuto della tazza)

Giorgia: Tanti auguri Carmela.

Carmela: Auguri? Guardi  che oggi non è né il mio compleanno e neanche il mio onomastico.

Giorgia: Carmela dai che hai capito (gli strizza l’occhio) tra noi due ci si intende subito, lo so che… (gli fa cenno con la testa in direzione di Pippo e mima due baci)  

Carmela: Cos’è che ha capito?

Giorgia: Non bisogna mica averne vergogna, fai bene a seguire l’istinto e ad andare dove ti porta il cuore. (le da un bacio e esce a dx)

Carmela: La vista di Pippo deve averle fatto male. Non è che piuttosto che mettersi con…. vuole passare per una che…. Eh no! Mi posso prestare per tanti suoi capricci ma per questo no!  (vede Pippo che si è finito tutti i biscotti) Cos’ha fatto? Se li è mangiati tutti?

Pippo: Sì, per non fare il maleducato. La mamma dice che quando si è ospiti bisogna accettare tutto per fare capire che si gradisce. Buoni, ce ne fossero altri due….

Carmela: E poi al cane cosa diamo?

Pippo: Perché sono per il…

Carmela: Erano per il cane. (guarda dentro la tazza) E il brodo dov’è?

Pippo: Era brodo? Pensavo fosse thè

Carmela: Ma guarda questo. Siccome il cane è un po’ stitico, tutti i giorni gli prepariamo un brodino con la purga.

Pippo: Ma non si mettono i biscotti per il cane sul tavolo.

Carmela: Se nessuno le ha detto di mangiarli perché lo ha fatto?

Pippo: Per non farle perdere tempo. Senza che lei mi chiedesse se gradivo io ho gradito.

Carmela: E ora io per non farle perdere tempo, le dico subito che è di là (indica a dx) poi a destra e prima porta a sinistra.

Pippo: (tenendosi la pancia esce a dx)

SCENA 5

Carmela – Lucrezia – Flavio – Pippo – Giorgia – Luca

Carmela: Come fa una madre a mandare il figlio in casa di una sua amica dicendogli, vai che forse ti fidanzi. Dovrebbe conoscerlo suo figlio, ci vuole un bel coraggio.

Lucrezia: (entra da dx) Carmela sei qui?

Carmela: No! sono in cucina adesso arrivo.

Lucrezia: Il signor Pippo è qui?

Carmela: (si guarda intorno) Lo vede?

Lucrezia: No.

Carmela: Allora non è qui.

Lucrezia: Quante volte ti devo dire che quando parli devi essere chiara? Devi semplicemente dirmi che non è qui e farmi sapere dov’è.

Carmela: Si è ritirato.

Lucrezia: Dove?

Flavio: (entra da dx)  Carmela! ci deve essere qualche cadavere, non te ne sei accorta? In corridoio c’è una puzza insopportabile.

Carmela: (a Lucrezia)  Ora ha capito dove si è ritirato? Vado a telefonare a qualche ditta di disinfestazione. (esce a dx)

Lucrezia: Non la sopporto più. La licenzi tu o ci penso io?

Flavio: Per lo meno dice sempre quello che pensa.

Pippo: (entra da dx)

Flavio: Ha fatto tutto?

Pippo: Credo di sì. (gli porge la mano) piacere!

Flavio: (osserva la mano di Pippo e esita a dargli la sua)

Lucrezia: (si fa avanti e stringe la mano di Pippo)

Flavio: (si va a sedere su una poltroncina)

Lucrezia: Il nostro Pippo è venuto a farci visita. Pippo, quale buon vento?

Pippo: La mamma mi ha detto di venire qui che for…

Giorgia: (entra di corsa da dx tenendosi chiuso il naso con le dita e si dirige a sx)

Lucrezia: Giorgia, cara. Dove vai?

Giorgia: Devo dire una cosa a Luca.

Lucrezia: Luca può aspettare, hai visto che c’è il signorino Pippo?

Giorgia: Sì, sì l’ho visto prima. Ciao Pippo. (esce a sx)

Lucrezia: Giorgia!!! Ci fosse una volta che mi ascoltasse. (a Pippo) Diceva?

Pippo: La mamma mi ha detto di venire qui che…

Carmela: (entra da dx con in mano due bombolette di profumo) Ho spalancato tutte le finestre (a Flavio) la prossima volta che compra una casa, la compri decapottabile.

Lucrezia: Carmela! porti due biscotti per il signorino.

Carmela: (a Pippo) Vuole altri biscotti?

Pippo: No! mi sono bastati quelli di prima. Scusatemi ma sento che…

Carmela: Deve andare?

Pippo: Sì.

Carmela: (gli porge le bombolette ) Prima, durante e dopo. Corra!

Pippo: (afferra le bombolette, corre e esce a dx)

Lucrezia: (a Carmela) Potevi accompagnarcelo.

Carmela: Non ho la tenuta anti gas.

Lucrezia: Hai verificato se il nuovo lassativo da dare al cane funziona?

Carmela: Funziona, benissimo.

Giorgia e Luca: (entrano di corsa da dx mano nella mano appena si accorgono che ci sono i genitori di lei, staccano le mani)

Giorgia: Vado ad accompagnare Luca.

Lucrezia: Luca si accompagna da solo, tu devi rimanere qui.

Giorgia: Perché

Lucrezia: Perché! Perché! Ci deve sempre essere un perché? Perché c’è il signorino Pippo.

Giorgia: E ci devo stare anche io? C’è Carmela.

Lucrezia: Ora basta! Ho detto che dobbiamo rimanere tutti in casa e rimaniamo tutti in casa. Capito?

Giorgia e Luca: (si siedono sul divano)

 Lucrezia (a Flavio) Andiamo. (si dirige a dx seguita da Flavio)

Flavio: (giunto quasi sulla soglia) Dimenticavo che devo dire una cosa a Tommaso. (esce a sx)

Carmela: Vengo anch’io che tanto ho da fare anche di là. (si avvia a sx)

Lucrezia: No! Tu oggi sei a completa disposizione del signorino Pippo, intesi?

Carmela: Io non lavoro senza dispositivi di sicurezza.

Lucrezia: Se solo lavorassi la meta di quanto ti lamenti… (indica a dx)

Carmela: (si avvia) Io mi appendo al sindacato. (esce a dx)

Lucrezia: Appenditi per il collo. (a Luca) Lei non doveva andare?

Luca: Sì stavo giusto per farlo.

Lucrezia: Bravo, vada.

Luca: (si alza, guarda negli occhi Giorgia come se si parlassero e esce dal fondo)

Lucrezia: (a Giorgia) Andiamo.

Giorgia: Ora arrivo.

Lucrezia: (esce a dx)

SCENA 6

Giorgia – Luca

Giorgia: (va sul fondo e chiama) Luca vieni che è andata.

Luca: (entra dal fondo) Credo che a tua mamma non le andrò mai giù.

Giorgia: Ma che ce ne importa. Ancora per un po’ ci sto, poi le metto le cose in chiaro e se le va bene, okay. Se non le va bene, va bene lo stesso.

 Luca: Io direi che bisogna avere ancora un po’ di pazienza, vedrai che col passar del tempo, piano, piano riusciremo a convincerla. Ed è meglio anche per noi se abbiamo pure la sua approvazione.

Giorgia: Tu ti illudi perché non conosci mia madre.

Luca: Dobbiamo stare qui a parlare di tua madre o…

Giorgia: O cosa? Non posso uscire, bisogna anche dar retta ai genitori ogni tanto.

Luca: E allora non usciamo, vieni qui. (le allarga le braccia)

Giorgia: (gli si butta tra le braccia)

Luca: (la stringe) Amore mio sapessi quanto ti amo.

Giorgia: Quanto mi ami?

Luca: Ti amo al punto che mi strapperei il cuore per donartelo.

Giorgia: (appoggia un orecchio sul cuore di Luca) Non farlo! Mi piace sentire i suoi battiti.

Luca: Senti! Più mi stai vicina e più aumentano. Amore mio, tu lo fai battere a mille e io ti voglio dare un bacio per ogni battito.

Giorgia: Mille battiti, mille baci.

Giorgia e Luca guardandosi negli occhi si stanno per baciare e quando le loro labbra si stanno per unire….

SCENA 7

Giorgia – Luca – Carmela – Lucrezia – Flavio – Luisa – Tommaso

Carmela: (entra da dx di corsa e si dirige a sx arrivando sulla soglia) Signor Flavio venga subito, corra!

Lucrezia: ( che era entrata dietro a Carmela) E sbrigati accidenti a te.

Flavio, Luisa e Tommaso: (entrano di corsa da sx)

Flavio: È scoppiata una guerra?

Lucrezia: Corri!

Flavio: E dove corro?

Carmela: Al telefono.

Flavio: Chi c’è al telefono?

Lucrezia: La clinica. Oh Dio se ci fosse qualcosa che non va… fai presto ti prego!

Flavio: E non puoi rispondere tu?

Lucrezia: Io? Le brutte notizie non le reggo, corri…

Flavio (esce a dx seguito da)

Carmela: (esce a dx)

Lucrezia: Oh Dio! Sono di sicuro brutte notizie, altrimenti non avrebbero chiamato.

Giorgia: Ma se sei stata tu a dirgli di telefonare?

Lucrezia: Lo so, ma ho un brutto presentimento.

Giorgia:  Mamma! tu vedi sempre nero.

Luisa: (indicando Giorgia) Ma che cosa vuole che abbia? È il ritratto della salute.

Carmela: (entra da dx, a Lucrezia) Signora suo marito la vuole di là.

Lucrezia: Lo sapevo, lo sapevo… (esce a dx)

Carmela: (esce a dx)

Luca: Amore che cos’hai?

Giorgia: Io niente. Giorni fa non stavo troppo bene ma nulla di importante. Ne ho parlato con la mamma senza pensare che si impressiona per niente e così mi ha portato a fare ogni tipo di esame e adesso le avranno telefonato per dirle che ho il colesterolo alto.

Luisa: Se è per il colesterolo, Tommaso una volta ce l’ha avuto a trecento. Vero Tommaso?

Tommaso: Vero, un po’ di dieta e torna tutto a posto.

Luisa: Però bisogna sempre controllarsi, non come te,che non te ne curi. Se non fosse per me ti mangeresti un bue con tutte le corna.

Tommaso: L’unica soddisfazione che ho è quella di mangiare bene, ma tutto quello che mi piace fa male. Sta cosa mi tormenta talmente tanto che a volte mi chiedo, che cosa campo a fare?

Luisa: Per fare disperare me. Signorina lei non immagina quanta pazienza ci vuole con questi uomini. Quando  superano i quaranta poi…

Tommaso: Cosa vorresti dire?

Luisa: Dico che fino ai quaranta vivete per rovinarvi la salute e dopo per curarvela, quando basterebbe avere un po’ di riguardo fin da giovani.

Carmela: (entra da dx) Signorina Giorgia i suoi genitori la attendono di là, devono parlarle.

Giorgia: Che vengano loro, non ho voglia di andare di là.

Carmela: Va bene. (esce a dx)

Luisa: (a Tommaso e Luca)  Torniamo di là che avranno da parlare di cose riservate.

Giorgia: Luca tu no!

Luca: Vado anch’io. Sono di là, se ti serve qualsiasi cosa chiamami.

Luca, Luisa e Tommaso (escono a sx )

SCENA 8

Giorgia – Flavio – Lucrezia – Carmela

Flavio, Lucrezia e Carmela: (entrano da dx, hanno facce tristi)

Lucrezia: Figlia mia, tuo papà ti deve dire una cosa, parla!

Flavio: Cara Giorgia…

Lucrezia: …Ti scrivo. Non le stai mica mandando una lettera.

Flavio: Serve per rompere il ghiaccio… Figlia! Io e tua mamma ti abbiamo voluto sempre bene.

Lucrezia: E questo cosa c’entra, lo sa.

Flavio: Non sono preparato per dire una cosa del genere a mia figlia.

Lucrezia: Ma che padre sei?

Giorgia: Mamma, papà, c’è qualcosa di grave?

Lucrezia: (quasi con le lacrime agli occhi) In clinica dicono che…

Giorgia: Che…?

Flavio: Hanno detto che….

Giorgia: Carmela cosa mi vogliono dire?

Carmela: Che sta per morire! Mi scusi.

Lucrezia: Che modi! Figlia mia non crederai mica a….

Giorgia: (cerca di sdrammatizzare) Cosa c’è di strano? Prima o poi tutti dobbiamo morire.

Flavio: Vedo che trovi la forza di ironizzare anche su un fatto simile. Comunque Carmela ha un po’ esagerato, hanno solo detto che ti vogliono vedere domani mattina per ulteriori accertamenti.

Giorgia: E si può sapere che cos’ho?

Flavio: Hai il cuore…

Giorgia: Il cuore?

Lucrezia: (scoppia a piangere) Malato.

Giorgia: Su,non fasciamoci la testa prima di rompercela. Domani mattina andremo in clinica e scopriremo che avete ingigantito tutto come al solito. Adesso andate pure di là che voglio stare un po’ sola.

Lucrezia: (abbraccia Giorgia) Figlia mia….

Giorgia: Mamma basta, ora andate!

Lucrezia e Flavio: (escono a dx)

Carmela: (si avvia)

Giorgia: Carmela aspetta! Tra noi due c’è sempre stata la massima sincerità, vero?

Carmela: Certo signorina.

Giorgia: Allora sputa il rospo.

Carmela: Io non so se…

Giorgia: Non ti preoccupare, sono abbastanza forte per subire il colpo.

Carmela: Io posso dire solo quello che ho intuito e purtroppo la faccenda è abbastanza seria.

Giorgia: Quanto seria? Posso morire?

Carmela: (ha le lacrime agli occhi) Signorina io…

Giorgia: Ho il diritto di saperlo.

Carmela: E se  ho capito male?

Giorgia: Non te ne farò una colpa.

Carmela: Si tratta di mesi. (piange)

Giorgia: Cambiamo discorso, Pippo dov’è?

Carmela: Oddio! è ancora in bagno, non è che è caduto nel buco?

Giorgia: Dovrei chiederti un favore.

Carmela: Tutto quello che vuole.

Giorgia: Mi potresti imprestare Pippo per un po’?

Carmela: Imprestarglielo? Ma io glielo regalo.

Giorgia: Lo voglio solo in prestito, poi te lo restituisco. Adesso puoi andare.

Carmela: (si avvia a dx) Me lo restituisce… E cosa me ne faccio io di Pippo? (esce a dx)

SCENA 9

Giorgia – Luca – Pippo

Giorgia: Allora è questa la vita? Credi di aver raggiunto il massimo della felicità e puff….

Luca: (entra di corsa da sx) Amore! allora cosa c’è?

Giorgia: Niente, le solite esagerazioni di mia madre.

Luca: Bene… Tu non sai com’ero in pensiero. (fa per abbracciarla)

Giorgia: (lo respinge) Luca ti devo parlare.

Luca: (è sorpreso) Dimmi.

Giorgia: Io e te ci conosciamo fin da bambini, praticamente siamo cresciuti insieme e tra noi sono nati dei sentimenti che abbiamo male interpretato.

Luca: Cosa dici? Non ti capisco.

Giorgia: Dico che i sentimenti che proviamo l’uno per l’altra non sono quello che sembrano.

Luca: Continuo a non capirti.

Giorgia: Dico che mi sono accorta che l’amore che provo per te non è altro che un amore fraterno.

Luca: E da quando te ne saresti accorta?

Giorgia: Da quando…

Pippo: (entra da dx) Eccomi qua.

Giorgia: Da quando ho conosciuto Pippo!

Luca: Pippo? Ma hai voglia di scherzare?

Giorgia: Non ti sei mai chiesto perché Pippo frequenta la mia casa?

Luca: Perché è figlio di una amica di tua madre.

Giorgia: La tua ingenuità mi fa tenerezza. La frequenta perché siamo fidanzati, vero Pippo?

Pippo: Ecco io…

Giorgia: Digli cosa stavamo facendo un attimo fa.

Pippo: Ecco io ero…

Giorgia: Abbracciato a me… (si avvicina a Pippo) Vogliamo continuare? (prende le mani di Pippo, se le mette sulle sue spalle e lo bacia)

Luca: (li osserva senza dire niente)

Giorgia: (si stacca da Pippo) Pippo sei una furia!

Pippo: Corro a dirlo alla mamma. (via dal fondo)

Giorgia: Sei convinto adesso?

Luca: Posso solo immaginare che mi vuoi lasciare perché ti sei stufata di me, ma che tu sia innamorata di Pippo stento a crederlo. E guarda che bastava dirlo senza mettere in piedi questa sceneggiata, credo anch’io che sia giusto lasciare una persona se non la si ama più. Ti voglio bene e te ne vorrò per sempre. Spero che tu possa avere tutta la felicità di questo mondo e che un giorno la potrai condividere con qualcuno che saprà renderti più felice di quello che sarei stato capace di fare io, addio. (esce a sx)

Giorgia: (scoppia a piangere) Luca amore mio…. Non ti voglio fare del male. Forse ho sbagliato, ma non voglio farmi compatire da te, non sopporterei di vedere la tua faccia triste mentre…. Perdonami amore mio. (si avvicina al divano e si corica addormentandosi)

Carmela: (entra da dx) Signorina… (la vede) si è addormenta sul divano. (esce a dx)

Luca: ( entra da sx, vede Giorgia, le si avvicina, le da un bacio ed esce a sx)

Carmela: (entra con una coperta, copre Giorgia, le da un bacio ed esce a dx)

Fine primo atto

DI MALE IN MEGLIO -  ATTO SECONDO

SCENA 1

Giorgia – Carmela – Flavio – Lucrezia – Tommaso –  Luisa

Giorgia: (entra di corsa dal fondo col sorriso sulle labbra, si guarda intorno e piano, piano il sorriso le si spegne. Corre a dx esce e rientra, corre a sx esce e rientra)

Carmela: (entra dal fondo) Signorina ma quanto corre? Va bene che ha un cuore nuovo, ma cerchi di non strapazzarlo tutto.

Flavio, Lucrezia, Tommaso e Luisa: (entrano dal fondo col fiatone)

Lucrezia: Giorgia, non abbiamo più l’età per correre così, avevi paura di non trovare più la casa?

Giorgia: Credevo di trovarlo qui.

Lucrezia: Chi?

Giorgia: Come chi? Luca.

Tutti: ( non rispondono, guardandosi negl’occhi con la tristezza dipinta sul volto)

Giorgia: Sono stata in ospedale per più d’un mese e non si è mai fatto vedere. Mentre entravo in sala operatoria mi guardavo intorno per vedere se lo avrei intravisto e quando mi stavo addormentando per via dell’anestesia il mio pensiero era rivolto a lui e tra me e me pensavo “Amore mio, chissà se ti rivedrò” Al risveglio mentre aprivo gli occhi credevo che me lo sarai trovato lì davanti a sorridermi. C’eravate tutti ma lui non c’era. Ora ho corso fin qua credendo che fosse rimasto a casa per farmi una sorpresa e invece niente. (con le lacrime agli occhi si rivolge a Luisa) Luisa tu sei sua madre, a te avrà detto il perché di tutto questo.

Luisa: Non mi ha detto niente ( esce a sx)

Giorgia: Tommaso a te?

Tommaso: (fa cenno di no con la testa e esce a sx)

Giorgia: Mamma! Papà! Dovrei essere la persona più felice e fortunata di questo mondo. Chiunque, al mio posto, in questo momento si sentirebbe così. Ma io no…

Flavio: Tu devi essere grata del miracolo che hai ricevuto, è come se tu fossi nata per la seconda volta e quindi hai l’obbligo di essere felice, perché non capita mica a tutti.

Giorgia: Ma io non ci riesco, non ci posso fare niente. Non sono felice. (va verso il fondo e urla) Non sono felice, sono un ingrata.

Lucrezia: (prende Giorgia e la porta dentro) Adesso per favore basta.

Giorgia: Dovresti essere contenta mamma, tu non l’hai mai visto di buon occhio. Per lo meno ha fatto felice te.

Lucrezia: Ma cosa dici?

Flavio: Adesso calmati, stai tranquilla. Facciamo solo passare un po’ di giorni e poi magari ragioniamo con più calma.

Lucrezia: Carmela ce la puoi preparare una camomilla per tutti?

Carmela: Certo signora, ne preparo una anche per me. (esce a dx)

Flavio: Stare nella sala d’aspetto, in occasione del tuo intervento, mi ha fatto venire in mente un’altra sala d’aspetto, quella in cui aspettavo notizie sulla tua nascita, e su tua madre che aveva avuto complicazioni durante il parto. Il pericolo era che una delle due non ne uscisse viva, io avevo perso quasi tutte le speranze. Ma poi un’infermiera si presentò da me tenendoti in braccio e dicendomi che anche per tua madre era andato tutto bene, io ti presi in braccio… il tuo sorriso me lo ricordo ancora, sembrava che mi volessi dire: “Hai visto? Ce l’abbiamo fatta”.

Giorgia: Fossi morta quel giorno lì.

Flavio: (le molla uno schiaffo e senza dire niente esce a dx)  

Giorgia: (piange e si butta tra le braccia della mamma) Scusatemi. È riuscito anche a farci litigare, Papà non mi aveva mai dato uno schiaffo prima d’ora.

Carmela: (entra da dx) La camomilla è pronta.

Lucrezia: Grazie Carmela. (a Giorgia) andiamo…. (si avviano a dx)

Luisa e Tommaso: (entrano da sx)

Luisa: Carmela puoi venire un attimo?

Carmela: (si avvicina a Luisa e Tommaso)

Luisa: (le porge una busta) È meglio se gliela dai tu.

Carmela: Siete sicuri che…

Tommaso: Sì, è meglio cosi.

Carmela: Come credete.

Luisa e Tommaso: (escono a sx)

Carmela: (si avvicina a Giorgia) Signorina mi hanno chiesto di darle questa lettera

Giorgia: (prende la busta e legge ) È di Luca, non ha nemmeno il coraggio di venire a dirmelo di persona, è proprio un vigliacco. (si avvicina alla porta di sx) E voi non avete avuto il coraggio di consegnarmela personalmente, siete una famiglia di vigliacchi.

Luisa: (entra da sx come una furia e si dirige da Giorgia) Stammi bene a sentire, se non la finisci di insultarci ti strappo la lingua, la friggo e la faccio mangiare a mio marito.

Tommaso: (che era entrato dietro a Luisa) Va bene che sono a dieta ma la sua lingua proprio no.

Lucrezia: Basta! Andiamo tutti a prenderci la camomilla, (a Luisa e Tommaso) venite anche voi.

Giorgia: Io di là con loro non ci vengo.

Carmela: Stia qui che gliela porto.

Giorgia: Non la voglio la camomilla, portami del thè.

Carmela: Va bene, ma lei nel frattempo legga la lettera.

Giorgia: Sapete cosa me ne faccio di questa lettera? (la stropiccia e la butta per terra) Me lo deve venire a dire personalmente.

Carmela: (raccoglie la lettera)

Lucrezia: (a Tommaso e Luisa) Andiamo.

Lucrezia, Tommaso e Luisa: (escono a dx)

Carmela: Signorina lei non dovrebbe…

Giorgia: Carmela, almeno tu.

Carmela: Io non so niente, ma lei legga la lettera. (la posa sul tavolo e esce a dx)

SCENA 2

Giorgia – Pippo - Carmela

Giorgia: Lasciata con una lettera… non credevo che Luca fosse così. È proprio vero, le persone non si conoscono mai abbastanza. Doveva capirlo che se gli ho detto quello che ho detto l’ho fatto perché ero scossa. Avevo appena saputo che mi restava poco da vivere e non volevo che soffrisse per me. Poi come per miracolo un cuore! E io volevo che fosse lui a dividere con me la mia felicità. (guardando la lettera) Ma tu non ci sei. Te la sei presa perché ho baciato Pippo? Manco avessi baciato chissà chi, lo sai che Pippo è l’ultima persona che…

Pippo: (entra dal fondo) È permesso?

Giorgia: Ormai sei dentro, non si usa più suonare?

Pippo: Siccome ho trovato la porta aperta, ho pensato che l’aveste lasciata aperta perché il suono del campanello avrebbe potuto disturbare la malata, ma mi compiaccio nel constatare che la malata gode di ottima salute.

Giorgia: Grazie per l’interessamento.

Pippo: Come potrei non interessarmi di colei che sta per diventare la mia sposa.

Giorgia: Cosa sto per diventare io?

Pippo: La mia sposa.

Giorgia: E chi te lo ha detto?

Pippo: Tu! con quel bacio.

Giorgia: Hai creduto che io….? E solo per un bacio? Pippo! scordatelo.

Pippo: Come faccio a scordarmelo? Il primo bacio non si scorda mai.

Giorgia: Il primo bacio? Cosa ho combinato…. Pippo! dovremmo parlare.

Pippo: E quello che ho fatto. Ho subito parlato con mia  mamma, che ha subito parlato con tua mamma ed è stato concordato che ci dobbiamo sposare.

Giorgia: Le nostre mamme sono d’accordo?

Pippo: Certo.

Giorgia: E a Carmela gli è stato detto?

Pippo: Non credo.

Giorgia: Per il momento non diciamoglielo.

Pippo: Non diciamoglielo ne adesso, ne mai.

Giorgia: Prima o poi dovrà saperlo, poverina….

Carmela: (entra da dx con un vassoio con sopra due tazze e due piattini con dei biscotti dentro) Signorina le ho portato il thè con i biscotti ( posa il vassoio sul tavolo, prende una tazza e  un piattino posandoli sul tavolo e lascia l’altra tazza e l’altro piattino sopra al vassoio. Si accorge di Pippo) C’è anche il signorino Pippo.

Lucrezia: (da fuori) Carmela ma quanto ci metti? Vieni subito che abbiamo bisogno di te.

Carmela: Arrivo che diamine. (esce a dx lasciando il vassoio sul tavolo)

Giorgia: (indicando la tazza e i biscotti che sono sul vassoio) Ne vuoi?

Pippo: (li osserva )

Giorgia: Non fare complimenti, non mi piace mangiare da sola.

Pippo: Solo per farti compagnia (si avventa sui biscotti e se li mangia a quattro ganasce bevendosi tutto il contenuto della tazza)

Carmela: (entra da dx e si dirige a prendere il vassoio e vedendolo vuoto osserva Pippo) Se li è mangiati lei?

Pippo: Sì, ma solo per fare compagnia alla signorina.

Carmela: Glielo va a dire lei al cane che oggi digiuna?

Pippo: Perché anche questi erano per il cane?

Carmela: (prende la tazza dove aveva bevuto Pippo, la gira) E anche il brodo con…

Pippo: Con la…

Carmela: La purga.

Pippo: (a Giorgia) Ma tu mi hai detto di non fare complimenti.

Giorgia: (falsa) Non potevo mica sapere che erano per il cane. (falsa) Carmela, la prossima volta avvisaci prima.

Carmela: Come facevo a immaginarmi che questo, tutte le volte che vede due biscotti ci si avventa sopra, manco fosse un morto di fame.

Pippo: (inizia a tenersi la pancia)

Carmela: Vada prima che sia troppo tardi, la strada la conosce.

Pippo: (di corsa esce a dx)

Giorgia: (si mette a ridere)

Carmela: (anche lei ride) Signorina lei vuol farmi credere che non lo sapeva che erano per il cane? Ma se glieli diamo tutti i giorni.

Giorgia: Scusami, ma almeno per un po’ me lo levo dai piedi. Sappi che io non c’entro, hanno fatto tutto le mamme. Te lo lascio tutto, sappi che Pippo è tutto tuo

Carmela: (che nel frattempo aveva preso il vassoio e mentre si  avvia a dx) Tutto mio? E cosa me ne faccio io di Pippo. (esce a dx)

SCENA 3

Giorgia – Carmela -  Laura – Luisa – Tommaso – Pippo – Carmela  

Giorgia: A mia mamma gli è dato di volta il cervello, piuttosto che sposarmi con Pippo mi ammazzo. (guarda la lettera)  Luca amore mio torna, così chiariamo tutto. Se ti ho ferito ti chiederò scusa in ginocchio, ma per l’amor del cielo torna.

Si sente suonare il campanello

Giorgia: (agitatissima) Carmela!! Carmela!! Corri vai ad aprire, presto.

Carmela: E chi sarà mai! Non può andarci lei?

Giorgia: Oh Dio, sono emozionata, dev’essere lui. Corri vai ad aprire.

Carmela: E ci vado, ma lei si sieda che non vorrei che svenisse. (esce da fondo)

Giorgia: (guarda in celo unendo le mani)) Ti prego fa che sia lui, mi metto in ginocchio. (esegue )

Carmela: (entra dal fondo seguita da Laura)

Laura: (una bella ragazza entra insieme  a Carmela)

Carmela: (vede Giorgia in ginocchio) Signorina cosa ci fa lì in ginocchio?

Giorgia: Prego, ma le mie preghiere non sono state esaudite. (indica Laura) È questa chi e?

Laura: ( le porge la mano) Piacere Laura.

Giorgia: (gliela stringe) Piacere.

Carmela: (esce a dx)

Giorgia: Potrei sapere chi sta cercando?

Laura: La signora Luisa.

Giorgia: E perché?

Laura: Mi deve dare i vestiti di Luca

Giorgia: I vestiti di Luca?

Laura: Sì, i vestiti e altro cose sue.

Luisa: (entra da dx, va incontro a Laura e le da un bacio) Sei venuta a prendere tutto?

Laura: Sì.

Luisa: Vieni. (chiama in direzione dell’uscita di dx) Tommaso! Vieni a  prendere la roba di Luca che sta sopra l’armadio che io non ci arrivo, (a Laura) andiamo. (esce a sx seguita da)

Laura: (esce a sx)

Giorgia: Che stupida sono, ha un’altra. Non ha proprio perso tempo…

Tommaso: (entra da dx) Buongiorno signorina.

Giorgia: Buongiorno un corno.

Tommaso: Sempre di malumore?

Giorgia: Sì, sempre di malumore. L’importante è che il buonumore ci sia nella vostra famiglia.

Tommaso: Cos’è che glielo fa pensare?

Giorgia: Le visite che ricevete, le belle ragazze che vengono a prendere i vestiti di Luca. Potrei sapere chi è quella signorina e dove li sta portando?

Tommaso: La signorina è…

Luisa: (entra da sx e urla) Tommaso!!!

Tommaso: Che c’è?

Luisa: Ti vuoi sbrigare che Laura non ha tempo da perdere? (esce a sx)

Tommaso: E vengo. (esce a sx)

Giorgia: Non ha tempo da perdere, deve correre da Luca. Ma prima dovrà passare sul mio cadavere.

Pippo: (entra da dx) Ho fatto tutto, mi sento libero.

Giorgia: Sono contenta per te e visto che ti senti libero vedi di andartene.

Pippo: Dove vuoi che vada? Ormai mi stabilisco qui.

Giorgia: Ti stabilisci dove?

Pippo: Qui. Tua mamma mi ha fatto preparare la stanza degli ospiti per poterti stare vicino e consolarti.

Giorgia: (chiama verso dx) Carmela, Carmela!!

Carmela: (entra da dx) Mi ha chiamato?

Giorgia: Prepara subito del thè per Pippo.

Carmela: Vuole del thè?

Pippo: (gli fa il gesto dell’ombrello) tiè!! Il thè te lo bevi te. Io in questa casa thè non ne bevo più.

Carmela: E non sa cosa si perde. (a Pippo) Venga a vedere se le va bene la camera che le ho preparato. (esce a dx)

Pippo: (esce a dx)

SCENA 4

Giorgia -  Laura – Pippo

Giorgia: Allora è vero, Pippo si stabilisce qui. Cosa può fare un bacio finto, con quel bacio ho perso Luca e mi ritrovo con questa gatta da pelare. Ma a Pippo ci pensiamo dopo, ora tocca a quella di là. (indica a sx) 

Laura: (da fuori) Va bene cosi, poi torno a prendere il resto. (entra da sx con due borse piene di indumenti e si avvia verso l’uscita sul fondo)

Giorgia: (gli si piazza d’avanti) E tu dove credi di andare?

Laura: Affari mieeei, levati dai piedi.

Giorgia: Sono anche affari mieeeei. Che cos’hai dentro quelle borse?

Laura: E a te che te frega . Levati dai piedi che non ho tempo da perdere.

Giorgia: (le afferra una borsa e gliela tira) Voglio vedere cosa c’è dentro.

Laura:  Dammela! (cerca ti tirarla verso di se)

Pippo: (entra da dx e vedendo le due donne che stanno litigando va vero di loro)  Ma cosa fate?

Giorgia: E mollala…

Laura: Mollala tu.

Giorgia: Volentieri. (molla uno schiaffo a Laura)

Laura: (si abbassa)

Pippo (che era arrivato in prossimità delle due, si prende la sberla)

Laura: Vuoi la guerra? (molla una borsata  a Giorgia)

Giorgia: (la schiva)

Pippo: (che si era riavvicinato alle due la  prende in pieno e barcollando cade svenuto per terra)

Giorgia: (riesce a strappare la borsa dalle mani di Laura) Adesso voglio vedere cosa c’è dentro.

Laura: Sono indumenti di Luca, cosa te ne importa?

Giorgia: Me ne importa. (tira fuori una  camicia e un  pantalone) Questi glieli ho regalati io e me li tengo. (continua e tira  fuori una maglia)

Laura: (la prende)  Questa gliel’ho regalata io.

Giorgia: Gliel’hai regalata tu?

Laura: Sì.

Giorgia: Luca è già un po’ che la indossa, allora è da molto tempo che voi due… bastardi!! (gli si avventa contro e proprio fuori di se e inizia a malmenare la povera Laura)

Laura: (che colta di sorpresa non ha avuto il tempo di reagire, chiama aiuto, afferra un cuscino e si ripara dietro al divano) Aiuto, questa è pazza.

Giorgia: (afferra l’altro cuscino e da sopra al divano inizia a menare Laura che si difende come può)

SCENA 5

Giorgia – Laura – Tommaso – Luisa – Flavio – Lucrezia – Carmela  

Tommaso: (entra di corsa da sx e inciampa nel corpo di Pippo e finisce addosso a  Flavio)

Flavio: ( che era entrato da dx gli arriva addosso Tommaso e lo abbraccia)

Luisa: (entra da sx e si avventa a separare Giorgia e Laura)

Lucrezia: (entra da dx e vede Flavio che abbraccia Tommaso) Vi sembra questo il momento? Mentre quelle due si azzuffano?

Flavio e Tommaso: (si precipitano ad afferrare Giorgia che continuava a malmenare la povera Laura)

Laura: (che finalmente è libera) Questa è matta da legare. Al manicomio dovevate portarla, non a casa.

Giorgia: Ti piacerebbe. (indicando Luisa e Tommaso) Anzi, viii piacerebbe!

Lucrezia: Giorgia cosa combini?

Giorgia: Chiedilo a loro, chissà da quant’è che ridono alle mie spalle.

Carmela: (entra da dx ) È finita la guerra? (vede Pippo per terra) Vedo che sono rimasti dei morti sul campo.

Lucrezia: (a Flavio e Tommaso indicando Pippo) Portatelo di là.

Flavio e Tommaso: (fanno alzare Pippo e tenendolo sollevato escono a dx)

Carmela: (li segue)

Laura:  (a Luisa) Io me ne vado. Tornerò quando avrete legato la pazza.

Giorgia: (gli si avventa contro)  Mi devono legare? Io ti…

Lucrezia: (ferma Giorgia) Stai calma figlia mia, non ti agitare. Il dottore ha detto che hai bisogno di riposo.

Giorgia: Non posso stare tranquilla (indica in direzione di Luisa)  con loro qui.

Luisa: Tranquilla che ce ne andremo al più presto (raccoglie la camicia e i pantaloni che Giorgia aveva tirato fuori e li da a Laura) Tieni mettili dentro la borsa.

Laura: (li prende e si accinge a metterli dentro la borsa)

Giorgia: Quelli sono miei.

Laura: (glieli tira addosso) E tieniteli. (e portandosi via le borse esce dal fondo)

Giorgia (raccoglie la maglia che era rimasta per terra) Questa è tua. (la tira verso il fondo e colpisce Clara)

CSENA 6

Giorgia – Lucrezia – Luisa –  Clara – Flavio – Tommaso  

Clara: (entra dal fondo e viene colpita dalla maglia che aveva lanciato Giorgia)

Lucrezia: (a Clara ) La scusi.

Giorgia: Non si usa suonare?

Clarabella: Mi ha aperto una ragassa, sembrava che avesse molta fretta di uscire. (tira fuori dalla borsetta uno specchietto si guarda, tira fuori  della cipria e se la da sul viso) Perdonatemi ma l’oggetto che mi arrivò addosso alterò la mia bellessa. Mi presento, io sono la pizzichiatra mandata dalla clinica.  

Lucrezia: Meno male che è arrivata.

Luisa: La ragazza ha veramente bisogno di essere sostenuta.

Giorgia: Ma fatti sostenere te, io non ho bisogno di nessuno.

Clara: (indica Giorgia) Intuisco che questa sarebbe il soggetto, (la osserva) interessante.

Giorgia: Ma quale soggetto? Ma guarda questa…

Lucrezia: (a Clara) Lo sa che ha avuto un trapianto di cuore e…

Clara: So tutto, stia tranquilla. Hanno mandato me perché sono quella che ha più tatto.

Luisa: Io è meglio che vada.

Giorgia: Vai, che non vederti è la miglior medicina.

Luisa: Avrei voglia di… trattieniti Luisa, trattieniti. (via a sx)

Clara: (a Giorgia) Ragassa, noi adesso ce ne andiamo in camera tua dove staremo soli e soletti a lavorare con più discresione.

Giorgia: Giusto! vada lei che io poi la raggiungo.

Lucrezia: Venga che le faccio vedere la stanza. (si avvia a dx seguita da Clara)

Flavio e Tommaso: (entrano da dx prima che Lucrezia e Clara escano)

Lucrezia: (si ferma, a Flavio indicando Clara) Ti presento la psichiatra che dovrebbe curare nostra figlia.

Flavio: (le porge la mano) Piacere, Flavio.

Clara: (le afferra la mano) Il piacere è tutto mio. Clara… Ma se preferisce mi chiami per cognome, Bella.

Flavio: Bella?

Clara: Clara Bella? Di nome e di fatto, ti piaccio?

Lucrezia: Ehi bella guardi che gli sta consumando la mano.

Clara: (che aveva continuato a tenergli stretta la mano muovendola su e giù) Uomo virile mi liberi la mano.

Flavio: E già un po’ che glielo liberata.

Clara: (gli libera la mano) Mi scusi, (osserva Tommaso) e quest’altro bell’uomo chi è?

Lucrezia: Tommaso, un nostro dipendente.

Tommaso: (le porge la mano) Piac….

Clara: (gli afferra la mano e gliela stringe muovendogliela su e giù)

Luisa: (entra da sx e si ferma sulla soglia) Tommaso, vieni!

Tommaso: Vengo! (si avvia a sx trascinandosi dietro Clara che non le aveva mollato la mano)

Lucrezia: Signora Clara è di qua che lei deve venire.

Clara: (si avvia a dx trascinandosi dietro Tommaso che tiene sempre per mano)

Luisa: Tommaso ma ti sbrighi?

Tommaso: Ma se questa non me la molla.

Clara:  Ma io gliela mollo subito. (gli libera la mano)

Luisa: Ehi bella! ti mollo un man rovescio che giri per mezzora. (a Tommaso) E tu cammina…

Tommaso e Luisa: (escono a sx)

Clara: (a Flavio) Mi accompagna nella stansetta?

Flavio: Prego mi segua.

 

Flavio e Clara: (escono a dx)

Lucrezia: (si avvicina a Giorgia che si era seduta sul divano e anche lei si siede) Cara figliola, cerca di collaborare. Abbiamo chiesto che ci mandassero il migliore che avevano.

Giorgia: Pensa come sono gli altri.

Lucrezia: Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, molto spesso ingannano.

Giorgia: A me sembra molto vanitosa e molto attratta dagli uomini.

Lucrezia: Ma va, va… solo apparenze.

Giorgia: Allora non ti interessa sapere che lei e papà sono soli in camera mia.

Lucrezia: (si alza di scatto e corre a dx) Flavio, Flavio. (esce a dx)

SCENA 7

Giorgia – Pippo – Clara – Carmela – Laura   

Giorgia: Dopo l’operazione mi sembra di vivere in un altro mondo. Non ero abituata a passare le giornate in questa casa senza vedere Luca. (piange) Ti dovrei odiare, ma non ci riesco. Dentro il cuore sento che ti amo ancora, Luca torna, parleremo e magari riuscirai a perdonarmi. Mi manchi…. (tira fuori un fazzoletto e si asciuga le lacrime) Se solo sapessi dove sei. Devo solo scoprire che fine hai fatto.

Pippo: (entra da dx , vede Giorgia) Ecco la mia sposina. (si accorge che ha pianto) Come mai quelle lacrime?

Giorgia: Ero in pensiero per te.

Pippo: Per me? Caspita. Giusto! Una donna è sempre in pensiero per il suo uomo quando non lo ha al suo fianco.

Giorgia: Pippo perdonami.

Pippo: E per cosa?

Giorgia: Per averti colpito involontariamente mentre venivi a salvarmi.

Pippo: Hanno tutti solo che da ringraziare, perché se non era per questo piccolo incidente avrei fatto una strage.

Giorgia: Guarda che era una sola!

Pippo: Era una? E anche donna? Bene, avrei fatto una strage di donna.

Giorgia: Pippo lo sai che tra due persone che si frequentano ci deve essere una fiducia reciproca.

Pippo: Mi sembra più che giusto.

Giorgia: E sai anche che prima che noi ci frequentassimo io mi sono vista qualche volta con Luca.

Pippo: Lo so. E la tua mamma mi disse che non dovevo preoccuparmi.

Giorgia: Giusto! E tu sai dov’è Luca?

Pippo: Certo che lo so, lo sanno tutti.

Giorgia: Dov’è?

Pippo: Luca è…

Clara: (entra da dx) Eccomi qua.

Giorgia: Doveva arrivare proprio adesso?

Clara: Mi scusi se non le ho mandato un telegramma. È pronta per iniziare la terapia?

Giorgia: Ma quale terapia?

Clara: Quella che la rimetterà sulla retta via.

Giorgia: Sulla retta via mi ci metto da sola.

Clara: Lo dicono tutte. (osserva Pippo) E questo baldo giovane chi è?

Pippo: Sono Pippo

Clara: Pippo? (lo osserva e inizia a girargli intorno in senso anti orario)

Pippo: (anche lui inizia a girare)

Entrambi l’una di fronte all’altro girano in senso anti orario

Carmela: (entra da dx con un vassoio con sopra due tazze rosse [o di un altro colore l’importante è che siano dello stesso colore] si ferma ad osservare Pippo e Clara) Se mettiamo un po’ di musica ballano il flamenco. (a Giorgia) Finalmente vado a portare il brodo al cane… (si avvia verso il fondo)

Giorgia: E gli porti due tazze? (si siede sul divano)

Carmela: Glielo porto doppio visto che è un po’ che non gliene do, continua a berselo tutto Pippo. (a Pippo e Clara) Se non la smettete mi fate il solco sul pavimento. (esce dal fondo)

Pippo: (si tiene la testa) Oh Dio vedo la stanza che gira.

Clara: Pippo, mi fai girar la testa.

Entrambi barcollando si avvicinano al divano e ci si buttano sopra non accorgendosi che c’è seduta Giorgia)

Giorgia: (per non farsi schiacciare da Pippo e Clara si alza dal divano con uno scatto e si trova di fronte a Laura che era entrata dal fondo insieme a Carmela)

Laura: (trovandosi di fronte Giorgia) Aiuto la pazza. (e esce di corsa a sx)

Giorgia: Ma quella non era… (a Carmela) Perché l’hai fatta entrare?

Carmela: Se va a trovare Tommaso e Luisa non posso non farla entrare. Abitano qui.

Giorgia: Era sola o c’è qualcuno che l’aspetta?

Carmela: Non ho visto nessuno.

Giorgia: Invece di venire di persone ci manda quella lì. Non ha proprio il coraggio di affrontarmi. Carmela, gli uomini non si conoscono mai abbastanza.

Carmela: A chi lo dice, pensi che c’era uno che sembrava che avesse un certo interesse per me e poi all’improvviso si è messo con una che credevo un’amica. Gli uomini… e le amiche.

Giorgia: Carmela io non c’entro, hanno fatto tutto loro. Per me Pippo te lo puoi prendere quando vuoi.

Carmela: (che si stava avviando a dx si ferma e rivolta al pubblico)  Mi prendo Pippo quando voglio? E cosa me ne faccio io di Pippo, me lo metto sul comodino? Mah! (esce a dx)

Giorgia: Ora anche Carmela ce l’ha con me, sono rimasta sola contro tutti.

SCENA 8

Giorgia – Pippo – Clara – Carmela – Laura   

Pippo e Clara che erano rimasti sdraiati sul divano scambiandosi carezze iniziano a  ricomporsi

Clara: Pippo sei una tornado.

Pippo: Questa mi mancava, sono un tornado. Lo devo dire alla mamma.  

Carmela: (entra con un vassoio con sopra due tazze gialle o di un altro colore basta che siano uguali e che non siano dello stesso colore di quelle che ha portato per il cane) Vi ho portato del thè con due biscotti.

Clara: Grazie, accetto volentieri.

Pippo: No! il thè in questa casa non sa da prendere.

Clara: Perché?

Pippo: Se prende il thè poi sta sul bidet.

Carmela: Tranquilli, il cane l’ho già servito.

Pippo: Sicura?

Giorgia: Tranquillo, l’ho vista io.

Carmela: E per non sbagliarmi l’ho messo dentro due tazze di un altro colore.

Pippo: Se è cosi… (a Clara) Mi permette di offrirle un po’ di thè con due biscottini?

Clara: Grazie, molto gentile.

Pippo e Clara: (si siedono al tavola e iniziano a mangiarsi i biscotti e a bersi il thè)

Giorgia: Glieli offre lui?

Carmela: Ormai si sente come uno di casa (esce a dx)

Giorgia: (li osserva mentre mangiano) Buon appetito.

Pippo: Tanto! E grazie.

Clara: Squisiti… (beve il thè)  E poi questo thè ha un aroma così inglese.

Carmela: (entra di corsa da dx e si dirige al tavolo, mette il dito dentro una tazza, se lo porta alla bocca e dopo averlo assaggiato) Lo sapevo, al cane ho dato il thè.

Pippo: E a noi?

Carmela: Il brodo.

Pippo: Con…

Carmela: Con!

Clara: Con cosa?

Pippo: La purga.

Clara: La purga??

Pippo e Clara:(si guardano negli occhi e partono di corsa verso dx e escono)

Carmela: Chi arriva per primo bene, ma l’altro?

Giorgia: E per l’altro è un bel casino.

Flavio: (urla da fuori) Occupato.

Clara entra di corsa da dx inseguita da Pippo. Contemporaneamente entra da sx Laura con due borse nelle mani. Nel correre Clara urta la borsa che Laura tiene nella mano sx e la fa roteare a mo di giostra e con la borsa che tiene nella mano dx colpisce in pieno volto Pippo che era dietro a Clara

Pippo: (stramazza per terra )

Clara: (esce a sx)  

SCENA 9

Giorgia – Carmela – Laura – Luisa – Tommaso –  Flavio – Lucrezia – Pippo  

Laura: ( posa le borse e si precipita a soccorrere Pippo) Oh Dio! questo è morto.

Carmela: (anche lei va a vedere cosa si è fatto Pippo)

Giorgia: (prende le borse che Laura aveva posato per terra e le nasconde dietro al divano e si siede sullo stesso)

Tommaso e Luisa: (entrano da sx)

Luisa: Cos’è successo? che quella è entrata di corsa in casa nostra senza neanche chiedere il permesso? È entrata e si è chiusa in bagno.

Tommaso: È scoppiata un’epidemia?

Carmela: Peggio.

Flavio: (entra da dx) Nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento. Se a qualcuno serve è libero.

Carmela: Servirebbe a Pippo, se non vi sbrigate a portarcelo sono cavoli per tutti.

Tommaso: Perché?

Carmela: E da quando è arrivato qui che non fa altro che prendere purghe.

Tommaso: Allora sbrighiamoci! (a Flavio) Mi dia una mano!

Flavio e Tommaso: (alzano Pippo e lo accompagnano verso dx)

Flavio: Da quando questo è arrivato qui, non faccio altro che abbracciarlo. Abbraccio più lui che mia moglie.

Lucrezia: (entra da dx) E meno male che te ne sei accorto.

Flavio e Tommaso: (escono a dx portandosi dietro Pippo)

Lucrezia: Dove lo portano?

Carmela: Sulla poltrona del re. Perché Pippo da quando è qui si sente un re.

Laura: Io me ne vado che si è fatto tardi. (cerca le borse) Le borse? Le avevo lasciate qui.

Tutti escluso Giorgia si guardano in torno per vedere se le vedono

Laura: (vede Giorgia seduta sul divano e si avvicina) Tu ne sai qualcosa?

Giorgia: (non risponde)

Laura: Ehi dico a te.

Giorgia: Sento le rane gracchiare: “Craa… craa… craa…”

Laura: Tira fuori le borse che non ho tempo da perdere.

Giorgia: Quali borse? Carmela hai visto delle borse?

Carmela: Io non ne so niente, sono affari vostri. (esce a dx)

Lucrezia: Giorgia per favore, se le hai prese tu tirale fuori.

Giorgia: Ditegli che se vuole le borse se le deve venire a prendere.

Laura: (al centro della scena) Tu adesso me le dai, altrimenti…

Giorgia: (gli va di fronte a muso duro) Altrimenti cosa?

Laura: (gli mette le mani al collo)

Giorgia: ( si difende)

Lucrezia e Luisa: (corrono a dx e urlano) Flavio, Tommaso, venite che si ammazzano.

Tommaso: (entra per primo e corre verso le due, quando gli arriva addosso, le due ragazze si aprono, gli passa in mezzo e si stampa contro la parete di sx)

Flavio: (entra da dx) Tommaso dove sei?

Tommaso: (tenendosi una mano sulla bocca) Da questa parte.

Flavio: Prendiamole su due lati, al mio tre si parte… Uno, due, tre!

Flavio da una parte e Tommaso dall’altra corrono  verso le ragazze. Quando arrivano vicino, le due si riaprono e Flavio e Tommaso si scontrano cadendo entrambi

Laura: (si sposta a dx)

Giorgia: (va dietro al divano e prende una borsa) Volevi le borse? Tieni!! (gliela lancia)

Laura: (velocemente si sposta a sx e schiva la borsa)

Pippo: (entra da dx in tempo per prendersi una borsata e spaventato riesce a dx)

Giorgia: (prende l’altra borsa e la lancia in direzione di Laura)

Laura: (che si trova presso l’entrata di sx la schiva)

Clara: (entra in tempo per prendersi una borsata)

Laura: (esce a sx)

Luisa: (a Tommaso) Andiamocene via perché qui…

Tommaso: È un gran casino.

Luisa e Tommaso: (escono a sx)

Lucrezia e Flavio: (sconsolati si siedono sul divano)

Pippo: ( entra da dx e con tono deciso) Adesso basta! Da quando sono in questa casa non faccio altro che passare il tempo seduto sul cesso, con le mattonelle mi ci do del tu perché le conosco una per una. E quando non sono al cesso non faccio altro che prendere delle botte. Lo devo dire alla Mamma che siete una famiglia di pazzi. (a Giorgia) E per quanto riguarda te, ho capito che il mio talento con te è sprecato.

Clara: (a Giorgia) Ragassa, studiandoti ho capito che sei un soggetto irrecuperabile.

Giorgia: Ma se non abbiamo parlato nemmeno un minuto.

Clara: Con la mia esperiensa, capisco al volo quando vale la pena sacrificare la mia bellessa per un soggetto che se lo merita. Per una cosa però vi devo ringrasiare…

Flavio: Meno male che almeno una ci ringrazia.

Lucrezia: E per cosa?

Clara: Per la purga.

Giorgia: E perché?

Clara: Come dice una nota pubblicità: “Puliti dentro, belli fuori…” Andiamo Pippo!! (prende a braccetto Pippo)

Clara e Pippo: escono dal fondo

Carmela: (entra da dx. si è cambiata di vestito e ha una borsa) Cari signori vi saluto e me ne vado.

Flavio: Carmela anche tu?

Carmela: Anche io. E che diamine, prima in questa casa si viveva, ma dopo è diventata una cosa insopportabile. Cari signori io me ne vado senza preavviso, addio.

Giorgia: Te la sei mica presa per Pippo?

Carmela: Per Pippo? Ma questa è fissata. (via dal fondo)

Giorgia: (si siede)  

Laura: (entra da sx e si prende le due borse)

Giorgia: Bastarda! (si alza di scatto)

Laura: (scappa dal fondo)

SCENA 10

Giorgia – Flavio – Lucrezia – Luisa – Tommaso

Lucrezia e Flavio: (osservano Giorgia senza dire niente)

Giorgia: Mamma! Papà! Perché mi guardate in quel modo?

Flavio: Non ti riconosciamo più.

Lucrezia: Figlia mia cosa ti è successo?

Giorgia: (piangendo si butta nelle braccia di Lucrezia) Mamma! non lo so nemmeno io, perdonatemi.

Flavio: (accarezza la figlia) Forse la colpa non è tutta tua. (abbraccia Giorgia)  

Giorgia: Non è colpa mia se lo amo così tanto da non riuscire a farmene una ragione. Venisse a dirmelo di persona forse capirei.

Luisa e Tommaso (entrano da sx con una valigia per uno)

Lucrezia e Flavio: ( gli vanno in contro)

Lucrezia: Luisa, ma cosa fate?

Luisa: Forse è meglio cosi.

Giorgia: Luisa! Tommaso! Non andate via. Vi chiedo perdono, ho sbagliato, ma almeno voi restate. Lo so che voi non avete nessuna colpa. Questo mio nuovo cuore nel vedervi partire si è rattristato. Anche se lui se ne è andato, per favore voi rimanete! Se non volete dirmi dov’è una ragione ci sarà.

Tommaso: Non te lo diciamo perché gli abbiamo promesso che sarebbe stato lui a dirtelo.

Giorgia: Va bene, allora aspetto che sia lui a dirmelo, ma voi non andate via.

Luisa: Non ce ne andremo. (abbraccia e bacia Giorgia)

Tommaso: (a fatica stacca Luisa da Giorgia) Torniamocene di là.

Luisa e Tommaso: ( escono a sx)

Lucrezia e Flavio: (anche loro escono a sx)

SCENA 11

Giorgia - Luca

Giorgia: Luca… La felicità per questo nuovo cuore si è spenta lentamente a causa della tua assenza. Mentre tornavo a casa non riuscivo a rassegnarmi all’idea di non vederti più e speravo che ti avrei trovato qui ad attendermi. Non posso ancora credere che tu mi abbia abbandonato. Perché mi hai lasciato in questo modo? E Proprio ora… non te lo potrò mai perdonare, ti odio. 

Si avvicina al tavolo nota la lettera che Carmela aveva lasciato sul tavolo, la osserva,. la prende, la gira e rigira tra le mani, si siede la apre e legge.

LUCA: (entra dal fondo, si siede accanto a Giorgia che ovviamente non lo vede perché lui non è realmente lì, le sue parole servono per far sentire al pubblico quello che Giorgia sta leggendo) Amore mio, una vita senza di te non avrebbe senso ed è per questo che ho deciso di donarti il mio cuore. Ti lascio un bacio per ogni battito. (si alza e esce dal fondo)

Giorgia: (cade in ginocchio e rimane pietrificata, la voce è soffocata dai singhiozzi. Vuole urlare ma non ha fiato e quando finalmente si libera, con tutto il fiato che ha…. Urla) Nooooooooooo

FINE SECONDO ATTO

   

 

 

  

DÌ MALE IN MEGLIO -  ATTO TERZO

SCENA 1

Giorgia – Carmela – Luisa – Tommaso – Luca 

Giorgia:(sta dormendo sul divano coperta dalla  stessa coperta che le aveva messo Carmela alla fine del primo atto)

Carmela (entra da dx e si avvicina al divano) Signorina… Signorina, sveglia!

Giorgia: (si sveglia  di soprassalto) Carmela, cosa ci fai qui?

Carmela: Il mio lavoro.

Giorgia: Ma non eri andata via senza preavviso?

Carmela: Un giorno me ne andrò via senz’altro, ma senza preavviso mai.

Giorgia: Allora sei tornata per dare il preavviso?

Carmela: Ma io non me ne sono mai andata.

Giorgia: (piange) Carmela perché lo ha fatto? Perché non me lo avete detto subito?

Carmela: Ma fatto che? E cosa dovevamo dirle?

Giorgia: Ho letto la lettera.

Luisa: (entra dal fondo)

Giorgia: (corre ad abbracciare Luisa) Luisa perdonami, io non lo avrei mai permesso, non lo avrei mai voluto.

Luisa: Ma cosa?

Giorgia: Che mi donasse il suo cuore.

Luisa: Ma che cuore?

Giorgia: È inutile che me lo nascondiate ancora, ormai so tutto.

Carmela: Se ce lo facesse sapere anche a noi…

Giorgia: Lo so che Luca è morto.

Luisa: : Oh Dio… (scoppia a piangere)  E quando è successo? (chiama a sx) Tommaso!! Tommaso!!

Tommaso: (entra da sx)

Tommaso: Perché urli?

Luisa: Luca…

Tommaso: Luca?

Luisa: (piangendo) È morto. (si butta tra le braccia di Tommaso)

Carmela: (a Giorgia) E chi glielo avrebbe detto?

Giorgia: Lui.

Tommaso: (si stacca da Luisa) Mi scusi… Luca le ha detto che è morto?

Giorgia: Con una lettera.

Carmela: Le ha mandato una lettera da morto?

Giorgia: Prima di morire, ce l’ho ancora.

Luisa: Dove?

Giorgia: È la lettera che avete dato a Carmela perché me la consegnasse. (la cerca sul tavolo) Era qui.

Luisa: (a Tommaso) Le hai dato una lettera?

Tommaso: (a Carmela) Ti ho dato una lettera?

Carmela: A me nessuno a dato niente e io non ho consegnato nessuna lettera.

Giorgia: Perché continuate a volermelo nascondere? Ormai lo so che Luca è…

Luca: (entra dal fondo) Che Luca è?

Tutti: (si girano in direzione di Luca) Vivo!!!

Luisa: (dalla commozione sviene nelle braccia di Tommaso)

Luca: Mamma!!!

Tommaso: La porto di la e le do i Sali che qua va a finire che un morto ci sarà.

Tommaso e Luisa: (escono a sx)

SCENA 2

Giorgia – Carmela –  Luca

Giorgia: (si butta ad abbracciare e baciare Luca) Amore mio, come sono contenta di vederti. (si stacca da Luca e gli molla un sonoro schiaffone) Questo per non esserti fatto vedere.

Luca: (sorpreso dall’atteggiamento di Giorgia) Ma perché? Per non essermi fatto vedere dove?

Giorgia: In ospedale.

Luca: Sei stata in ospedale?

Giorgia: Sì, per più di un mese.

Luca: Ho riflettuto così tanto? Come passa il tempo quando non sai farti una ragione del perché la persona che ami ti lascia così all’improvviso. E perché sei stata in ospedale?

Giorgia: Ma non sai nulla? Sono stata operata al cuore, ho subito un trapianto.

Luca: (prende Giorgia e la fa sedere sul divano) Siediti che non vorrei che ti stancassi. (prende Carmela e la porta dalla parte opposta) Carmela, dimmi che non è impazzita! Io sono rimasto tutta la notte fuori per riflettere e ora torno e me la trovo che dice cose senza senso.

Carmela: Signorina… Cos’è successo dal momento che è arrivata a casa? Diciamo dall’ospedale.

Giorgia: Ma mi prendi in giro? Se c’eri anche tu. E la psichiatra matta, la ragazza che… A proposito, ( molla una sberla a Luca) potevi dirmelo che hai un’altra.

Luca: Un’altra?

Giorgia: Sì, quella che è venuta a prendere la tua roba, (nota che Luca ha addosso la maglia che ha detto di avergli regalato Laura) questa maglia ha detto di avertela regalata lei. Da quant’è che va avanti questa storia?

Luca: (non capisce) Esco con chi? E poi questa maglia me l’ha regalata mia cugina.

Giorgia: Sì, tua cugina… non l’ho nemmeno mai vista questa tua cugina.

Luca: Non l’ho mai vista neanche io… di persona, perché ho delle fotografie. So che è sempre in giro per il mondo, missionaria per non so chi. Ci sentiamo spesso però e ogni tanto ci facciamo dei regali, tanto per ricordarci che siamo cugini.

Giorgia: Inventane un’altra! Io a soffrire senza trovare una ragione al perché tu non venissi a trovarmi in ospedale…. Mentre tu te ne stavi con lei. Non ti voglio più vedere! Ti odio.

Luca: Ma come facevo a venire e trovarti in ospedale se ieri ti ho lasciata che dormivi qui sul divano?

Carmela: Signorina si spiega tutto… Ha sognato. È stato tutto un sogno (prende la coperta che lei stessa aveva coperto Giorgia) E questa ne è la prova, io stessa l’ho coperta ieri sera. A volte i sogni sembrano reali. (esce a dx)

Giorgia: Ho sognato veramente? (abbraccia Luca) Perdonami. E io che credevo che tu avessi un’altra.

Luca: (l’allontana) Io un’altra non ce l’ho, ma tu hai Pippo.

Giorgia: Io ho Pippo?

Luca: Sì, ieri lo hai baciato.

Giorgia: L’ho baciato perché non voglio farti soffrire. Ma mi sono resa conto di aver sbagliato, ti devo dire la verità: forse non ho molto da vivere.

Luca: Ma cosa dici?

Giorgia: Sono malata… (piange) ho il cuore che…

Luca: Sono pronto a donarti il mio.

Giorgia: Questo mai!

Luca: (abbraccia Giorgia) Tranquilla, vedrai che si risolverà tutto, io ti starò sempre vicino.

SCENA 3

Giorgia – Luca – Lucrezia – Flavio – Carmela 

Lucrezia: (entra da dx) Giorgia, ti sei svegliata?

Giorgia: (si stacca velocemente da Luca) Sì, dobbiamo andare?

Lucrezia: Dobbiamo aspettare papà. Questa mattina hanno telefonato dicendo che avevano urgenza di parlare con uno della famiglia e così ci ho spedito lui. Perché non avvisa? Chissà cosa gli diranno…

Giorgia: Se non avvisa è perché non c’è niente di urgente.

Lucrezia: Oppure la questione è talmente delicata che preferisce dircelo di persona.

Luca: Vado a vedere come sta mia madre, mi raccomando, avvisami subito se ci sono novità. (esce a sx)

Lucrezia: Che cos’ha Luisa?

Giorgia: Si è sentita male quando ha saputo che Luca è morto.

Lucrezia: Luca è morto? E quello che era qui è il suo fantasma?

Giorgia: No, quello… Mamma lascia perdere, ti spiego tutto dopo.

Lucrezia: Brava, è meglio affrontare un problema alla volta. Se almeno tuo padre arrivasse…

Flavio: (entra dal fondo e ride a crepa pelle)

Lucrezia: Sei arrivato! E che cos’hai da ridere? Sei diventato scemo?

Flavio: (continua a ridere)

Giorgia: Papà ti senti male?

Lucrezia: Ride per non piangere… La vuoi smettere e dirci cosa ti hanno detto?

Flavio: Hanno fatto un gran casino, ma a chi hai dato la mancia per avvisarci?

Lucrezia: A uno che girava lì vestito di bianco, gli ho detto di avvisarci appena uscivano i risultati scrivendogli il nome di nostra figlia su un foglio.

Flavio: Quello non è nemmeno infermiere ma siccome gli avevi dato tutti quei soldi voleva rendersi utile e si è intrufolato per scoprire cosa aveva nostra figlia, ma ha trovato due anomali.

Lucrezia: Anomali?

Flavio: Sì, due persone con lo stesso nome e cognome.

Giorgia: Omonimi.

Flavio: Sì, come preferisci. C’erano due cartelle con lo stesso nome ma non sapendo quale era nostra ha deciso di chiamare tutte e due, solo che per la fretta che aveva nella paura di essere scoperto ha invertito i numeri di telefono dicendo a noi che nostra figlia è malata di cuore e invece… (scoppia a ridere)

Giorgia: Papà ridi sulle disgrazie degli altri?

Flavio: Per carità non mi permetterei mai, ma la tua anom.. ono… ominima ha novantatré anni ed è più di vent’anni che soffre di cuore, a quella bisogna spararle per farla morire.

Lucrezia: Non bisogna augurare la morte a nessuno.

Flavio: Mai fatto, rido perché c’erano anche i nipoti della signora che chiedevano spiegazioni.

Lucrezia: Che spiegazioni dovevano chiedere se è più di vent’anni che è malata di cuore?

Flavio: Non per il cuore, ma volevano sapere come mai era incinta.

Lucrezia: Le vorrei anche io delle spiegazioni se venissi a sapere che mia nonna di novantatré anni è incinta.

Giorgia: Ma non è lei che è incinta.

Lucrezia: E allora chi?

Flavio: Nostra figlia.

Lucrezia: Eeeeh?? Oh Dio… (sviene)

Flavio: Oh! quando ha saputo che eri malata di cuore non è svenuta ma ora che sa che sei incinta sì.

Carmela: (entra da dx e vedendo Lucrezia per terra si precipita a soccorrerla) Oh madonnina, che cosa gli è successo?

Giorgia: Niente.

Flavio: Ha saputo che è incinta. (esce a dx)

Giorgia: (segue Flavio e esce a dx)

Carmela: Incinta? Ci vuole un bel coraggio per ricominciare tutto da capo a questa età. (fa alzare Lucrezia)

Lucrezia: (si riprende) Carmela hai saputo?

Carmela: Ho saputo e me ne compiaccio.

Lucrezia: C’è poco da compiacersi, questa è una disgrazia.

Carmela: Ma cosa dice? È sempre e comunque un bell’evento.

Lucrezia: Non lo è quando il padre è Luca. (esce a dx)

Carmela: Il signorino Luca??  Ecco perché il signor Flavio e la signorina l’hanno lasciata lì per terra e se ne sono andati. Chi l’avrebbe detto… L’hai capita la signora? Ecco perché non ha mai approvato il fidanzamento tra la figlia e il signorino… Perché Luca è il suo amante! Però ci sanno fare, io non me ne ero neanche accorta, eppure ci sto attenta… Me l’hanno fatta pure a me. E bravo Luca… gioca con la figlia e con la madre, povero signor Flavio. Ultimamente diceva di avere un po’ di mal di testa, eh sì… Quando spuntano, spuntano e fanno male.

SCENA 4

Carmela – Pippo –  Lucrezia – Giorgia

Si sente suonare il campanello

Carmela: E chi può essere? (risuonano) E arrivo, che diamine… (esce dal fondo)

Lucrezia: (entra da dx) Carmela hanno suonato… Carmela? E dove ti sei cacciata.

Carmela: (entra dal fondo seguita da)

Pippo: (entra dietro a Carmela)

Lucrezia: Carmela, hai aperto?

Carmela: No, (indica Pippo) l’ho fatto entrare dal buco della serratura.

Lucrezia: Aaahh smettila e vai a far da mangiare.

Carmela: Cosa le preparo?

Lucrezia: Ti senti bene? Non me l’hai mai chiesto cosa volevo mangiare, hai sempre voluto fare di testa tua.

Carmela: Prima, ma adesso non vorrei che nascesse con qualche voglia. (via a dx)

Lucrezia: Dovrebbe chiederlo a mia figlia non a me. (a Pippo) Ecco il signorino Pippo che è venuto a trovarci, e la mamma come sta?

Pippo: Bene ed è molto contenta di come stanno andando le cose, ha detto che verrà a trovarla per definire con lei qualche piccolo dettaglio.

Lucrezia: Pippo! ti devo dire una cosa molto importante e non vorrei che la prendessi male, (si agita e si fa aria con le mani e continua per tutto il discorso) comunque prima o poi lo verresti a sapere ed è meglio che tu lo scopra subito: Giorgia aspetta un bambino. 

Pippo: Noooo… Aspetta un bambino? (anche lui si agita e si fa aria con le mani)  Divento papà!!

Lucrezia: Diventi papà? Perché tu e Giorgia…

Pippo: Sì, divento papà. Corro a dirlo alla mamma. (via dal fondo)

Lucrezia: Allora Giorgia non è incinta di Luca ma di Pippo. Lo sapevo che mia figlia non è cosi scema come sembra.

Giorgia: (entra da dx) Mamma! Allora come l’hai presa?

Lucrezia: Ma come vuoi che l’abbia presa, sono felicissima di diventare nonna. (si avvia a dx e chiama) Carmela, Carmela!!

Carmela: (entra da dx) Desidera?

Lucrezia: Prepara due bottiglie di spumante che oggi si festeggia.

Carmela: Perché? Cosa si festeggia?

Lucrezia: Mia figlia è incinta. (esce a dx)

Carmela: Anche lei?

Si sente suonare il campanello

Carmela: E chi sarà mai. (esce dal fondo)

Giorgia: Ha detto anche lei? Perché? C’è qualcun’altra che aspetta un bambino?

Pippo: (entra dal fondo contentissimo e abbraccia Giorgia ) Divento papà e sono contentissimo.

Giorgia: Sono felicissima anch’io, e Carmela dov’è?

Pippo: È andata dal cane, scusami ma dall’emozione non ho avuto tempo di farla e adesso mi scappa.

Giorgia: Vai pure, la strada la conosci.

Pippo: Sono felicissimo… (esce a dx)

Giorgia: Carmela ha detto: “anche lei…” Perché anche lei è… (fa segno con le mani per dire incinta)

Carmela: (entra dal fondo)  Ho lasciato la porta aperta, mi sono stufata di andare avanti e indietro.

Giorgia: Hai fatto bene, è meglio se non ti stanchi.

Carmela: Meno male che lei mi capisce.

Giorgia: A proposito, auguri!! (via a dx)

Carmela: Auguri? Si sarà dimenticata… Glielo devo dire che il mio compleanno è già passato. Eppure mi ha fatto anche il regalo… (esce a dx)

SCENA 5

Laura – Luca – Giorgia – Pippo

Laura: (da fuori) È permesso? Posso entrare? (si avvia a dx)

Luca: (entra da sx e vedendo laura) Desidera?

Laura: (si gira e vedendo Luca) Luca!!!! (gli corre incontro e lo abbraccia)

Luca: (abbraccia Laura) Laura! Finalmente…

Laura: Sono felicissima di poterti abbracciare.

Luca: Anche io. Non sai per quanto tempo ho aspettato questo momento.

Giorgia: (entra da dx e non vista li osserva mentre si abbracciano)

Laura: Ti voglio dare una grande notizia: aspetto un bambino!

Luca: Sei incinta? Sono felicissimo! Andiamo a dirlo alla Mamma.

Luca e Laura: (mano nella mano escono a sx)

Giorgia: (rimane a bocca aperta) Ma quella è la stessa del sogno… È proprio vero che i sogni sono premonitori. E io che stavo venendo a dirgli che aspettiamo un bambino… Ma a quanto pare mi hanno preceduto. Bene! Crescete pure insieme vostro figlio che il mio me lo cresco da sola (si avvia a dx)

Luca: (entra da sx prima che Giorgia esca) Giorgia! (gli va incontro a braccia aperta) Amore mio!

Giorgia: (lo blocca) Non ti azzardare a toccarmi.

Luca: Perché?

Giorgia: E mi chiedi anche perché? (esce a dx)

Luca: (rimane sconcertato dall’atteggiamento di Giorgia) Chi la capisce è bravo, ero venuto per dirle di venire a conoscere Laura, e lei mi tratta così. Devo aspettare il momento giusto per parlarle…

Pippo: (entra da dx) Ciao Luca.

Luca: Ciao Pippo.

Pippo: Lo sai che divento papà?

Luca: E chi è sta disgraziata? Scusa, volevo dire fortunata.

Pippo: Giorgia!

Luca: Chi? 

Pippo: Giorgia, Come sono contento… (via dal fondo)

Luca: Giorgia? Ecco perché mi vuole lasciare, altro che è ammalata. (si avvia a sx)

Giorgia: (entra da dx) Luca! È meglio che chiariamo tutto, cosi ognuno può comportarsi come crede più opportuno. Volevo che questo fosse un giorno indimenticabile, uno dei giorni più belli della nostra vita e invece…

Luca: È il giorno più brutto della mia.

Giorgia: E anche della mia. Comunque avevo deciso di dirtelo e te lo dico, devi sapere che sono…

Luca: Incinta.

Giorgia: Lo sai?

Luca: Certo che lo so.

Giorgia: E non dici niente?

Luca: Auguri. (si avvia a sx)

Giorgia: Solo auguri?

Luca: E cosa dovrei dirti? Dovrei congratularmi? Congratulazioni.

Giorgia: Reagisci così? Io ho avuto il coraggio, nonostante tutto e tu non riesci nemmeno a dirmelo?

Luca: Se vuoi che ti dica qualcosa, ti dico che sei una…

Laura: (entra da sx) Siete qua? (si avvicina a Luca e gli prende una mano e indica Giorgia) Questa è Giorgia?

Luca: Sì, questa è Giorgia.

Laura: (sorridendo) Piacere, Laura. (gli porge la mano)

Giorgia: (non gliela stringe) Il piacere è solo tuo. (via a dx)

Laura: (c’è rimasta male) Ma che cos’ha?

Luca: Niente… (esce a sx seguito da)

Laura: (esce a sx)

SCENA 6

Pippo – Antonietta –  Lucrezia – Luisa – Tommaso

Pippo e Antonietta: (entrano da fondo)

Antonietta: Con tutti i ladri che ci sono in giro, lasciano la porta aperta. Io nella borsetta (tira fuori una bomboletta spray) ho una bomboletta spray alle ortiche. Chi viene spruzzato si gratta per mezz’ora. (la posa sul tavolino)

Pippo: Una volta l’hai spruzzato anche a me.

Antonietta: Volevo provarlo e ha funzionato. Allora? Non c’è nessuno?

Pippo: Vado a chiamarli io, ormai sono di casa. (esce a dx)

Luisa e Tommaso: (entrano da sx)

Tommaso: Signora Antonietta! Quale buon vento?

Antonietta: Vento di matrimonio.

Luisa: E chi si sposa?

Antonietta: Non lo sapete?

Tommaso: Non lo sappiamo.

Antonietta: Ah già, voi siete solo i braccianti, mio figlio si sposa con la signorina Giorgia.

Tommaso: Congratulazioni.

Antonietta: E lei signora Luisa non dice niente?

Luisa: È che sono rimasta senza parole.

Antonietta: Si diceva… Ma evidentemente erano solo pettegolezzi, che la signorina Giorgia frequentasse un giovanotto figlio di operai e che questo si fosse illuso, voleva competere con Pippo, che ha una laurea.

Tommaso: Anche nostro figlio è di la con una Laura è nos…

Luisa: Tommaso! per favore… Mi complimento con lei e i signori.

Antonietta: Vostri padroni.

Lucrezia: (entra da dx) Cara la mia Antonietta.

Lucrezia e Antonietta si baciano

Antonietta: Cara la mia Lucrezia, nonché consuocera.

Tommaso: (a Luisa) Andiamo.

Luisa: Vai da solo, oggi non mi sento tanto bene.

Tommaso: Così d’improvviso?

Luisa: Ti ho detto d’andare! Io non me la sento.

Tommaso: (esce dal fondo)

Luisa: Permettete? (si avvia a sx)

Lucrezia: Luisa?

Luisa: (si ferma) Sì?

Lucrezia: Più tardi facciamo un brindisi per il fidanzamento di Giorgia con Pippo e siete invitati anche voi.

Antonietta: Soprattutto il signorino Luca, visto che è un grande amico di Giorgia.

Luisa: Va bene, glielo dirò. (esce a sx)

Pippo: (entra da dx) Eccomi qua!

Antonietta: E Giorgia?

Pippo: Non l’ho vista, io ero al bagno.

Lucrezia: La facciamo venire subito, (chiama a dx) Carmela! Carmela!

Carmela: (entra da dx) Dica.

Lucrezia: Dì a mia figlia di venire subito di qua.

Carmela: Non so se verrà, si è chiusa in camera sua a piangere. (esce a dx)

Antonietta: Perché piange?

Lucrezia: Dalla contentezza, andiamo noi di là così ci prendiamo un thè. (esce a dx)

Antonietta: (si avvia a dx ma viene trattenuta da Pippo)

Pippo: (ad’ Antonietta) Non prendere il thè.

Antonietta: Perché?

Lucrezia: (si riaffaccia) Venite?

Antonietta: Sì.

Tutti escono a dx

SCENA 7

Luca – Luisa – Laura – Giorgia  

Luca: (entra da sx seguito da)

Luisa e Laura: (entrano dietro a Luca)

Luca: Voglio andare a parlarle, voglio sapere con certezza se mi sta dicendo la verità o se è una scusa per nascondermi qualcosa che riguarda la sua salute.

Luisa: Ti dico che c’era la signora Antonietta qui, con la signora Lucrezia, e parlavano del fidanzamento dei figli. Non mi sembravano preoccupate per la salute di Giorgia, anzi festeggiano, e ci hanno pure invitato.

Luca: Che faccia tosta, mi vuole persino umiliare.

Laura: (a Luca) Scusami se mi intrometto, penso anch’io che non si sia presentata nel modo migliore, ma a me ha dato l’impressione che fosse gelosa.

Luca: E di chi? Io no le ho mai dato motivo. Non può mica essere ancora gelosa di quella che ha sognato? Un momento! Mi ha detto che la ragazza che ha sognato mi aveva regalato questa maglia. e questa maglia me l’hai regalata tu.

Laura: Non vorrai dirmi che è gelosa di me? Se è cosi ci chiariamo subito, prima o poi riuscirò a parlarle.

Luisa: Glielo vado a dire io che tu sei sua cugina. (si avvia a dx)

Luca: Mamma per favore, lascia che sia io a sbrigarmela.

Luisa: Hai ragione, perché se vado di là e quella papera in gonnella mi dice qualcosa le tiro il collo.

Luca: Brava (le indica l’uscita di sx)

Luisa: (esce a sx)

Laura: Non vedevo l’ora di incontrarti ma ho paura di averti messo nei guai.

Luca: No, tu non c’entri. Anzi ti chiedo scusa di averti reso partecipe di questi miei problemi, ma sei capitata in un momento che…

Laura: Non ti preoccupare, sono felicissima di averti incontrato. Sai… Mattia mi raggiungerà al più presto, e andremo a vedere qualche appartamento.

Luca: Allora ti trasferisci qui?

Giorgia: (entra da dx e non vista ascolta)

Laura: Certo. (gli prende le mani) Vieni con me, mi piacerebbe vederlo insieme a te, sarà il nostro nido d’amore…

Luca: Ma sì, andiamo.

Laura e Luca mano nella mano escono dal fondo

Giorgia: Il loro nido d’amore? Più voglio pensare che Luca e quella non hanno niente a che fare e più mi danno la prova del contrario. Voglio vedere dove ce l’hanno il loro nido d’amore (via dal fondo)

SCENA 8

Lucrezia – Pippo – Antonietta – Carmela – Luisa – Luca – Giorgia

Lucrezia, Pippo e Antonietta: (entrano da dx)

Lucrezia: Mettiamoci qua.

Carmela: (entra da dx ha in mano un vassoio con una bottiglia e alcuni bicchieri sopra)

Lucrezia: (a Carmela) Mia figlia e mio marito arrivano?

Carmela: Suo marito è nel suo studio e mi ha detto di avvisarlo appena l’oca e il brutto anatroccolo se ne saranno andati.

Antonietta: E chi sarebbero?

Carmela: Non l’ha capita? E pensare che la facevo più intelligente.

Lucrezia: E mia figlia?

Carmela: Non è né in camere né in bagno.

Lucrezia: Tirala fuori.

 

Carmela: (si guarda nelle tasche) Non c’è l’ho, l’ho persa.

Pippo: L’hai persa? Mamma!!

Antonietta: (a Lucrezia) È da quando siamo arrivati che tua figlia non si fa vedere, non è che…

Lucrezia: Ma figurati, (piano a Carmela) vai a vedere che non sia andata (indica a sx) di là.

Carmela: (esce a sx)

Antonietta: (a Lucrezia) Non mi sembra che ci sia aria di festa, tuo marito è nel suo studio che aspetta che vada via l’oca.

Lucrezia: Avrà qualche pratica urgente da chiudere, vedrai che fra un poco arriverà per congratularsi.

Antonietta: E tua figlia che è uccel di bosco?

Carmela: (entra da sx) Di là non c’è.

Pippo: Lo sappiamo che di la non c’è, è nel bosco.

Carmela: È scappata come bianca neve, sarei scappata anch’io.

Luisa: (da sx) Non credo che ci sia da preoccuparsi, non c’è neanche Luca, saranno insieme. E non sarebbe nemmeno la prima volta.

Antonietta: Come? Noi siamo qui per festeggiare e la festeggiata è in giro con uno qualunque?

Luisa: (contro Antonietta)  Ma come ti permetti? Mio figlio non è uno qualunque, ha un nome.

E poi si sa che tra mio figlio e la signorina Giorgia…

Carmela: (si è messa davanti al vassoio e si beve un bicchiere di spumante)  

Lucrezia: (interviene) Ma cosa dici? Tra mia figlia e tuo figlio non c’è stato mai niente e mai ci sarà.

Carmela:  Questa è gelosia. (si beve un altro bicchiere)

Antonietta: Lo dicevo io, basta poco perché vi illudiate. Voglio tagliare la testa al toro chiarendo che se siamo qui e perché la signorina Giorgia è incinta di Pippo.

Carmela: Questa poi. (si beve un altro bicchiere)

Luisa: Questa è una menzogna, non ci credo nemmeno se li vedo insieme, perché Luca è Giorgia si amano.

Luca e Giorgia entrano dal fondo, sono talmente arrabbiati che non danno a mente agl’altri

Luca: (arrabbiato a Giorgia) Ma come ti sei permessa di inseguirmi?

Giorgia: Volevo vedere dov’era questo nido d’amore!

Luca: A te non deve interessare.

Giorgia: Interessa a te e alla tua amichetta, solo perché è incinta. E di me non ti interessa.

Carmela: Anche l’amichetta. (beve)

Luca: Mi devo interessare io? Si deve interessare il padre.

Antonietta: (spinge  Pippo verso Giorgia) Parla.

Pippo: Ebbene, io…

Giorgia e Luca: Sta zitto! (Giorgia spinge Pippo verso Antonietta)

Giorgia: (A Luca) E chi è il padre?

Antonietta: Parla (spinge Pippo verso Giorgia)

Pippo: Il padre…

Giorgia e Luca: Sta zitto! (Giorgia spinge Pippo verso Antonietta)

Giorgia: (A Luca) Fai finta di niente? Allora lo voglio dire davanti a tutti. (indica Luca)  Il signorino che è qui davanti a me, aspetta un figlio dalla sua amichetta, e uno anche da me. (via a dx) 

Carmela: Lo dicevo io. (beve)

Lucrezia: Oh Dio! (sta per svenire)

Carmela: (le porge la bottiglia) Beva.

Lucrezia: (prende la bottiglia e beve dalla stessa)

Luca: (dopo un attimo di esitazione si sta per avviare a dx)

Pippo: (gli si piazza d’avanti) Non è vero il…

Luca: (gli molla  un ceffone e esce a dx) E togliti.

Pippo: (si trova davanti a Lucrezia) Signora…

Lucrezia: ( gli  molla un ceffone) E levati.

Pippo: (si trova davanti ad Antonietta)

Antonietta: (gli molla un ceffone) Incapace.

Pippo: (si trova davanti a Luisa)

Luisa: (gli stringe la mano) Bravo! (molla la mano a Pippo e va di fronte ad’ Antonietta e le fa un bel gesto dell’ombrello) Tiè!! (si avvia a  sx) Non sarà tanto signorile ma mi son tolta una bella soddisfazione. (esce a sx)

Lucrezia: (inizia a tenersi la pancia e ha sensi di vomito) Carmela, mi sento…

Carmela: (un po’ brilla) Non si preoccupi, è normale.

Lucrezia: (con una mano sulla pancia e l’altra davanti alla bocca si dirige a dx)

Antonietta: (in direzione di Lucrezia) Dove vai? Vieni qui che voglio delle spiegazioni.

Lucrezia: (si gira un attimo osserva Antonietta e scappa a dx)

Pippo: Mamma!!

Antonietta: Fila a casa, che quando arrivo facciamo i conti,

Pippo: Mamma te lo giuro, mi ha baciato.

Antonietta: E per un bacio? (gli urla) Fila!

Pippo: (scappa dal fondo)

SCENA 9

Carmela – Antonietta

Carmela: (un po’ brilla) Non si arrabbi. Voleva festeggiare (gli porge un bicchiere) e allloora feeestegiiii ( beve)

Antonietta: Trattata in questo modo dalla mia migliore amica. Ma per come mi ha trattata amiche non lo saremo più.

Carmela: (continua a parlare da sbronza)  Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io.

Antonietta: Giusto! D’altronde invece di rimanere qui per affrontarmi è scappata.

Carmela: Meglio così… Perché se svuotava qui, poi mi toccava pulire e non ho voglia di fare gli straordinari.

Antonietta: E cosa doveva svuotare?

Carmela: È la sua migliore amica e non le ha detto che….

Antonietta: (interessata) Detto cosa?

Carmela: Allora non glielo posso dire… Io non sono una pettegola.

Antonietta: (gli porge un bicchiere) Giusto, lo so che tu sei una servetta molto riservata.            

Carmela: (beve) Non ci casco…. Non le dirò mai…. che la signora è incinta….

Antonietta: È incinta??

Carmela: Ma allora lo sai… Volevi mettermi alla prova…. Birichina!!

Antonietta: Mi devo complimentare con il signor Flavio…. Nonostante l’età.

Carmela: (gli va davanti e le fa segno con le mani per dirgli “ma cosa dici” e poi le mostra le corna)

Antonietta: Aaaah…. L’amica Lucrezia, appena lo racconterò alle amiche del circolo…

Carmela: Eh no! Queste sono cose riservate e non si devono raccontare.

Antonietta: Hai ragione. che sbadata. (prende un bicchiere e glielo porge) Chissà chi è il padre.

Carmela: (beve) Questo non lo sai? E io non te lo dico.

Antonietta: Lo so che sei una confidente fidata. Vorrei avere io una come te al mio servizio.

Carmela: È inutile. Te l’ho già detto, non ci casco. Non te lo dirò mai che il papà è il signorino Luca…. Non mi faccio fare fessa io, neanche da ubriaca. (gli da una spinta) Adesso levati dai piedi perché vedo tutto girare…. (si muove barcollando ma riesce a prendere il vassoio con tutti i bicchieri ) mi prendo due giorni di ferie e mi chiudo in camera, che qui è di moda, e dormo per due giorni. (barcollando esce a dx)

Antonietta: C’è da scrivere un romanzo…. Quel signorino! Come ci da dentro: La madre, la figlia e anche l’amichetta. Ma è insaziabile.

SCENA 10

Antonietta – Luca – Flavio – Giorgia

Luca: (entra da dx e si va a sedere al tavolo) Non vuole uscire dalla sua camera. Come facciamo a chiarirci se non parliamo?

Antonietta: (non vista, si aggiusta i capelli si tira su il seno e si  avvicina) Il signorino Luca….

Luca: È ancora Qua?

Antonietta: Aspettavo lei.

Luca: Me?

Antonietta: Si! Lei…. Volevo scusarmi per mio figlio…. Sa, si era illuso di competere con uno come lei (gli si avvicina)  io gliel’ho detto che la signorina Giorgia non era pane per i suoi denti. Ma si sa, i giovani non danno mai retta ai genitori (gli accarezza i capelli)

Luca: (gli toglie le mani dai capelli) Va bene, scuse accettate.

Antonietta: (gli accarezza i capelli) Allora per dimenticare questo piccolo malinteso potrei invitarti a cena da me.

Luca: ( gli ritoglie le mani dai capelli e si alza) La ringrazio, faccia finta che ho accettato. Mi scusi ma in questo momento ho un’altra gatta da pelare.

Antonietta: (riferendosi a Lucrezia) Spelacchiata.

Luca: Spelacchiata o no, questi sono affari miei.

Antonietta: Che cos’ha che io non ho?

Luca: L’età e molto altro.

Antonietta: Ti ha mentito! Sfacciata, Luca io…. (gli si avventa contro per abbracciarlo)

Luca: (si trova vicino all’ingresso di dx e all’arrivo di Antonietta si scansa, scappa e esce dal fono)

Antonietta: (non riesce a fermare la corsa e abbraccia Flavio)

Flavio: (entra da dx e si trova tra le braccia Antonietta e la allontana) Signora! Va bene che è un po’ che non ci vediamo, ma non mi aspettavo tutto questo entusiasmo.

Antonietta: (un po’ imbarazzata) Eehm, è che mi volevo congratulare con lei.

Flavio: E per cosa?

Antonietta:  Non faccia finta di niente, lo sanno tutti.

Flavio: Se lo dice anche a me lo so anche io.

Antonietta: Come? Non sa che sta per diventare papà?

Flavio: Signora! lei ha bevuto! Se non lo regge non deve bere.

Giorgia: (entra e non vista da Flavio rimane ad ascoltare)

Antonietta: Nooo…. La moglie è incinta e il marito non lo sa? Ma allora chi sarà il papà?

Flavio: Stia a sentire, le ripeto che….

Antonietta: (si accorge di Giorgia e rincara la dose) Signor Flavio lei è un uomo fortunato, ha la figlia e la moglie incinte e il padre è lo stesso.

Flavio: Mia moglie non può essere incinta, perché non può avere figli ( esce dal fondo)

Giorgia: (alle parole del padre rimane di stucco e si mette a piangere)

Antonietta: (falsa) Oddio, non mi dire che hai ascoltato tutto. Povera figliola… cosa hai dovuto scoprire…. Quelli che hai sempre chiamato mamma e papà, non sono i tuoi veri genitori, e colei che finge di essere tua mamma pensa un po’, va col tuo ragazzo…. Che  ingrata!

Giorgia: (si riprende e inveisce contro Antonietta) Se ne vada…. (ormai fuori di se afferra un cuscino che è sul divano e lo tira addosso ad Antonietta)  Se ne vadaaa!!!!

Antonietta: (scappa dal fondo mentre sta per entrare Luca)

SCENA 11

Giorgia – Luca – Lucrezia – Flavio – Carmela 

Luca: (entra dal fondo) Brava! Finalmente l’hai messa alla porta, pensa che c’ha provato con me.

Giorgia: E non ne hai approfittato? Come hai approfittato di mia madre?

Luca: Ma sei scema?

Giorgia: Io sarei scema? (afferra l’altro cuscino che è sul divano e inizia a picchiarlo)

Luca: (scappa per la scena e tenta di uscire a dx, si scontra con Lucrezia e per non travolgerla l’abbraccia)

Lucrezia: (sorpresa) Ma…. Signorino Luca!

Luca:  Mi scusi signora.

Giorgia: Signorino Luca…. Mi scusi signora…. Chi sa quando siete in intimità come vi chiamate!

Lucrezia: Ma Giorgia, figlia….

Giorgia: Non mi chiamare figlia.

Luca: (a Giorgia) Ma ti si è sciolto il cervello?

Giorgia: (che ha sempre il cuscino in mano inizia a picchiarlo) Il cervello ti si è sciolto a te.

Luca: (per non prendere botte scappa dal fondo schivando Flavio)

Flavio: (entra dal fondo) Non mi sembra il modo migliore per discutere cara figliola.

Giorgia: Vale anche per te, non mi chiamare così.

Flavio: E perché mai?

Giorgia: E me lo chiedi? Credevo che avessi un po’ di dignità, non credevo che restassi così indifferente quando la signora Antonietta ti ha detto che tua moglie e…. (piange)

Lucrezia: Tua moglie cosa?

Flavio: (a Giorgia) Secondo te, io avrei dovuto dare retta a una che buttava veleno da tutti i pori e che aveva sete di vendetta?

Giorgia: Ma tu eri abbastanza calmo quando hai detto che tua moglie non può avere figli.

Lucrezia: Flavio, avevamo deciso che non glielo avremmo mai detto.

Flavio: Di fatti non l’ho detto a lei ma alla tua cosiddetta amica, per scagionarti.

Lucrezia: E da cosa?

Flavio: Continuava ad insinuare che tu eri incinta e che io non ero il padre.

Lucrezia: Io incinta? E di chi?

Flavio: Dello stesso uomo di tua figlia.

Lucrezia: Di Luca? (sviene sul divano)

Giorgia: Allora confermi che la signora (indica Lucrezia) non può avere figli e che io non sono vostra figlia?

Flavio: Confermo tutto, esclusa una cosa… tu sei nostra figlia legittima.

Giorgia: E come sarei nata?

Flavio: Devi sapere che quando tua madre era in sala parto, ci furono delle complicanze….

Giorgia: ….E c’erano poche speranze che io nascessi viva.

Flavio: Lo sai? E chi te l’ha detto?

Giorgia: Tu!

Flavio: Io?

Giorgia: In un sogno che ho fatto, come sarei nata se la mamma non può avere figli?

Flavio: Per fortuna andò bene, ma dopo il parto la mamma non ha più potuto avere figli. Non volevamo dirtelo, per non farti sentire in colpa, per non averti potuto dare un fratellino.

Giorgia: Vi chiedo scusa se ho dubitato. Devo andare a parlare con Luca.

Lucrezia: (rinviene) Ma devi proprio parlare con Luca?

Giorgia: Mamma! È il papà di mio figlio (via dal fondo)

Flavio: (si siede su una sedia) Cara…. Io ti ho scagionata in quanto tu non puoi avere figli. Ma questo pettegolezzo, come tutti i pettegolezzi, ha un principio di verità sul quale poi ci si ricama sopra. Potrei sapere se tu, con…. Avete dato occasione di montare questa bugia?

Lucrezia: A me sembra, che tu a furia di tirare aria da una pipa senza tabacco, ti sia fumato il cervello. (esce a dx)

Flavio: (rimane seduto e si mette la pipa in bocca)

Carmela: (entra da dx e non si accorge di Flavio. Vede la bomboletta che aveva posato Antonietta, la prende e si sta per dirigere a dx quando nota Flavio) Signor Flavio, è avvolto nei suoi pensieri?

Flavio: Anche nei tuoi.

Carmela: Nei miei?

Flavio: Stavo ragionando sul fatto che un pensiero male interpretato,  ripetuto ad alta voce, udito dalla persona sbagliata, può creare interpretazioni sbagliate che possono causare irrimediabili conseguenze… Cosa ne pensi?

Carmela: Per dirle la verità non ci ho capito un’acca.

Flavio: In parole povere… Hai capito “fischi per fiaschi” su fatti riguardanti la nostra famiglia, poi li hai raccontato a qualcuno?

Carmela: Ma cosa dice? Lo sa che io, per quanto riguarda i fatti della vostra famiglia, sono una tomba (inizia a spruzzare il contenuto della bomboletta per tutta la stanza )

Flavio: Sta attenta a non finirci dentro… Ma cosa stai spruzzando?

Carmela: Non lo so…. Sarà un deodorante…. (esce a dx)

SCENA 12

Flavio – Luisa – Lucrezia – Luca – Antonietta – Tommaso – Giorgia – Carmela

Flavio: (inizia a sentirsi del prurito e incomincia a grattarsi. Si alza dal divano e inizia a grattarsi la schiena strofinandosi dove capita) Mamma mia…. Non c’è la faccio più…. ( inizia a spogliarsi, rimanendo in mutande e canottiera, continuando a grattarsi strofinandosi sul divano)

Luisa: (entra da sx)

Flavio: (se ne accorge e scappa dietro al divano)

Luisa: (vede gli indumenti di Flavio per terra) Chi si è spogliato qui? (inizia a sentire prurito anche lei e inizia a spogliarsi rimanendo in sottoveste) Che prurito… ma cosa mi è preso?

Flavio: (esce da dietro al divano) Signora, non resisto!

Luisa: (vedendo Flavio in mutande) Signor Flavio, è in mutande!

Flavio: Signora non resisto…. Mi gratta?

Luisa: La gratto, se mi gratta anche lei.

Flavio: Grattiamoci a vicenda.

Si mettono schiena contro schiena e si strofinano

Lucrezia: (da fuori) Flavio…. Flavio!

Flavio: Oddio… mia moglie!

Luisa: Signor Flavio non mi lasci, ho bisogno di essere grattata.

Flavio: Anche io, andiamo dietro al divano.

Si nascondono dietro al divano

Lucrezia: (entra da dx, si guarda intorno) Ma Flavio, dove ti sei cacciato? (nota e raccoglie gli indumenti che sono per terra) Ma questi sono i vestiti di mio marito, e questi sono quelli della signora Luisa….

Luisa: (da dietro al divano) Ancora…. Ancora….

Flavio: siii…. Siii…..

Lucrezia: Mio marito…. Con… (sviene)

Luca: (entra dal fondo e nel vedere Lucrezia per terra si precipita a soccorrerla) Signora! (la solleva leggermente) Signora! Signora! (vedendo che non da nessun segno di vita, la riappoggia per terra e si prepara  per effettuare la respirazione bocca a bocca e mentre sta avvicinando la sua bocca a quella di lei)

Lucrezia: (si riprende e siccome il prurito a assalito anche lei) Luca! Sei tu…. Per favore spogliami.

Luca: Mi perdoni ma mi devo spogliare anch’io. (si toglie la maglia)       

Lucrezia: (si toglie la camicetta)

Luca e Lucrezia: ( inginocchio l’una di fronte a l’altro si grattano la schiena e sembra che si abbraccino)

Antonietta: (entra dal fondo e nota subito Lucrezia e Luca)

Lucrezia e Luca sono talmente presi dal prurito che non si accorgono di Antonietta

Antonietta: Allora è vero, colti in fragrante. (tira fuori una macchina fotografica e inizia a scattare delle foto)

Flavio e Luisa: (escono da dietro al divano continuando a grattarsi)

Antonietta: (vede Flavio in mutande e Luisa in sottoveste in atteggiamenti sospetti e inizia a scattare delle foto anche a loro) Questo è un bordello….

Tommaso: (entra dal fondo e vede Antonietta) Signora Antonietta cosa ci fa ancora qui?

Antonietta: Un servizio fotografico.

Tommaso: E cosa fotografa? (si accorge di quanto sta accadendo) Ma quella è mia moglie? E quello è mio figlio…. Ma cosa stanno facendo?

Antonietta: Gli straordinari? (anche lei inizia a sentirsi prudere e inizia a muoversi di conseguenza) Signor Tommaso mi faccia vedere le mani.

Tommaso: (glieli mostra) Le osservi bene… Perché queste mani stanno per fare una strage.

Antonietta: Dopo… adesso mi gratti. (si gira dando la schiena a Tommaso)

Tommaso: (inizia a grattare la schiena ad Antonietta)

Giorgia: (entra dal fondo e vedendo tutti in atteggiamenti strani) Papà! Mamma! Luca! Ma cosa fate?

essendo stati sorpresi da Giorgia in quell’atteggiamento si sentono un po’ in’ imbarazzo e scappano via:(creando un po’ di confusione) Lucrezia e Flavio a dx, Luisa e Tommaso a sx Antonietta dal fondo, Luca e Giorgia rimangono in scena .

Giorgia: Credo che dobbiamo chiarirci una volta per tutte.

Luca: Hai ragione…. Camera tua è libera?

Giorgia: Certo….

Luca: Allora andiamo che non resisto più. (afferra Giorgia per una mano  e escono a dx)

Carmela: (entra da dx con la bomboletta in mano e continua a spruzzare) sono tutti scappati in camera da letto e il signor Flavio era addirittura in mutande, dalla fretta si sono spogliati qui .(raccoglie gli indumenti che sono per terra e li osserva) Questi sono del signor Flavio, sì… l’ho visto che era in mutande (osserva la camicetta di Lucrezia) questa è della signora e fin qui ci siamo

(osserva la magli di Luca) questa del signorino Luca…. La signora e il signorino e questi…. (osserva gl’indumenti di Luisa) ma questi sono… Nooo!!! Che ammucchiata…. Carmela! Non vedi, non senti e non parli…. Una tomba. (osserva la bomboletta e spruzza) lo spruzzato in tutte le camere ma non odora per niente, che deodorante è se non profuma (inizia a grattarsi) mamma che prurito…. Mi vado a fare una doccia che non resisto più. Tanto chi bada a me? Si sono chiusi tutti in camera da letto…. (esce a dx)

Si abbassano le luci. Si mette un sottofondo musicali per alcuni secondi per permettere a Giorgia, Luca, Lucrezia e Flavio di cambiarsi.

SCENA 13

Giorgia – Luca – Lucrezia – Flavio – Carmela

Si riaccendono le luci, sono trascorsi  nove mesi.

Giorgia, Luca, Lucrezia e Flavio: (entrano da dx. Giorgia tiene in braccio un bambino fasciato. (bisogna fare in modo che sembra che abbia un bambino)

Giorgia: (al bambino) Tesoruccio della mamma…

Luca: E del papà no?

Giorgia: Anche del papà.

Si sente suonare il campanello

Lucrezia: Carmela…. Carmela….

Carmela: (entra da dx) Dico io, siete in quattro e devo partire io che sono di là? (esce dal fondo)

Lucrezia: Stai attenta a non consumare le scarpe.

Giorgia: (al bambino) Andiamo a trovare la nonna Luisa e il nonno Tommaso.

Giorgia e Luca: (escono a sx)

Carmela: (entra dal fondo con una lettera in mano) Sono arrivati i risultati delle analisi della signora.

Lucrezia: Oddio, sarà qualcosa di brutto.

Flavio: E finiscila, cosa vuoi avere? Fai gli esami tutti i mesi… A proposito… non è che hai dato delle mance perché ci mandassero i risultati con urgenza?

Lucrezia: Io no…

Flavio: (a Carmela) Leggi i risultati.

Carmela: Ma non so…. Sa…. Per la privacy…

Flavio: Carmela… Te n’è mai fregato qualcosa della privacy di questa famiglia? Leggi, cosi eviti di fare dei casini dopo.

Carmela: (apre la lettera, legge, sgrana gli occhi e rimane a bocca aperta)

Lucrezia: Cosa c’è?

Flavio: Carmela allora?

Carmela: (a Lucrezia) È incinta!!

Lucrezia: (sviene)

FINE DELLA COMMEDIA