MARIO FRATTI
DINA ED ALBA
Due belle donne (preferibilmente nude e robuste, “giunoniche”) hanno appena terminato di fare all’amore.
Si carezzano, tenere e felici.
Dina è trentenne. Alba è più giovane.
ALBA : Quando ci amiamo vedo nuvole rosa… soffici e calde. Mi circon-dano… Affogo in quella tenera coltre… Tu, che vedi?
DINA : Il tuo volto estatico, i tuoi occhi profondi…
ALBA : Li chiudo sempre!
DINA : Li vedo lo stesso, profondi come il più profondo dei laghi. E’ lì che mi perdo… E’ tutto così misterioso… L’amore è sempre misterioso.
ALBA : Magico.
DINA : Quando si comincia, con il primo bacio, si cerca d’immaginare l’intensità del dopo… non s’indovina mai.
ALBA : Mai. E’ sempre più intenso, più misteriosamente profondo.
DINA : (facendole eco) Magico. (comincia a rivestirsi) Pensi che potresti vivere senza di me?
ALBA : (scherzosamente) Certo! (ridono) Ero viva l’anno scorso, due anni fa, tre anni fa, quando ho cominciato a fare all’amore.
DINA : Con un uomo. Potresti, ancora, con un uomo?
ALBA : (scherzosamente) Certo! (ridono; Dina ride a denti stretti, questa volta; un silenzio; si fissano) E tu?
DINA : (tentando un sorriso a mezza bocca) Certo! (non ridono questa volta)
ALBA : Come mai tiri fuori questo soggetto?… Anche ieri.
DINA : Non so… sono un po’ stanca…
ALBA : Sei gelosa? Perché mi hai vista sorridere al barista?
DINA : Oh no!
ALBA : Son sempre così. Mi piace essere cordiale con tutti. E’ la mia natura. Mi è più facile.
DINA : Lo so, lo so.
ALBA : Vedo una punta di gelosia, in te. Una punta di tristezza…
DINA : Tristezza, sì. Sono un po’ depressa…
ALBA : Perché? (un silenzio)
DINA : Non so… un vago sentimento di stanchezza…
ALBA : (sorridendo) “Post coitum fletum…” – dicevano le… Latine.
DINA : (sorridendo) Buona questa. Non dicono mai “le Latine”. E’ sempre tutto al maschile.
ALBA : Comandano ancora loro.
DINA : E’ vero. Come te lo spieghi?
ALBA : Controllano l’economia, la politica, la vita del paese. Possono comprar tutto, quindi.
DINA : Alcuni son poveri… risorse modeste, vita modesta… Hanno lo stesso potere. Attirano.
ALBA : Chi?
DINA : Le donne.
ALBA : Da che mondo è mondo… E’ normale. Alcune direbbero: - E’ naturale”.
DINA : (sottolinendo il femminile) Alcune.
ALBA : Certo. Le donne che preferiscono gli uomini… (la fissa) Mi hai confessato che ti piacevano. Ti ho confessato che ci ho dormito.
DINA : Mark, quel mio amico che ti ho presentato al teatro, sere fa… Un incontro casuale, dopo tanti mesi… Come ti è sembrato?
ALBA : (studiandola) Piacevole… Un bell’uomo… Ti piace ancora?
DINA : Devo confessare che mi ha fatto piacere rivederlo…
ALBA : (sospettosa, studiandola) Si è riaccesa la fiamma.
DINA : No. Solo una piccola scintilla, il momento in cui è riapparso. (un silenzio)
ALBA : Per quanto tempo… siete stati insieme?
DINA : Quasi due anni…
ALBA : Una storia lunga… (con curiosità) Indimenticabile?
DINA : Tu, li hai dimenticati tutti i tuoi amori?
ALBA : Dimenticabili, tutti.
DINA : Nemmeno uno speciale… il primo?
ALBA : La prima.Mi sorprese con la sua… commovente passione. Non sapevo, non ero preparata a quel tipo d’amore… (un silenzio) Quel tuo amico… perché non è facilmente dimenticabile?
DINA : Molte ragioni.
ALBA : Quali?
DINA : E’ difficile additarle, spiegarle…
ALBA : Prova.
DINA : Prima qualità… ero il centro della sua vita.
ALBA : Sei il centro della mia vita.
DINA : Lo so, lo so. Stiamo ora parlando di lui, del passato.
ALBA : E va bene. Spiegamelo quel passato. Spiegati quel passato.
DINA : Hai ragione… Parlandone me lo spiego, cerco di spiegarmelo… Forse ci riusciamo.
ALBA : Ci riusciamo. M’includi; mi fa piacere.
DINA : (cercando nei suoi ricordi) Era paterno… forte… ero a mio agio, con lui… Mi sentivo protetta.
ALBA : Finanziariamente?
DINA : (riflettendo) No… non parlavo di quello… Protetta… E’ come se fosse un papà che mi portava per mano.
ALBA : Quanti anni ha?
DINA : Tre anni più di me… E’ ancora giovane e vigoroso.
ALBA : Stai parlando di sesso, ora?
DINA : Sì… l’unico che sapeva… Abilissimo… Quando ho fatto cenno al “centro della sua vita” alludevo al fatto che pensava prima a me, sempre a me. Non è affatto egoista.
ALBA : Come fai a saperlo? Forse è cambiato…
DINA : Non credo. Un uomo che sa attendere, un uomo che pensa prima a te, sempre a te…
ALBA : Senti la sua mancanza? Ne sei di nuovo innamorata?
DINA : (incerta) No…
ALBA : Sei incerta… Dimmi la verità. Ce la siam promessa, no? (una breve pausa; Dina decide di confessarsi)
DINA : Il vederlo mi ha sconvolta… Non so perché… Hai visto? Ho dovuto toccargli la spalla… E poi mi son pentita… E poi son diventata triste…
ALBA : Perché? Come te lo spieghi?
DINA : Si rivive il passato…
ALBA : Che appare migliore, più romantico.
DINA : No… Si pensa agli errori… quel che poteva essere e non fu…
ALBA : Per esempio?
DINA : Quel che suggeriva mio padre ed io, ribelle, facevo il contrario.
ALBA : Che suggeriva?
DINA : Di far la dottoressa, l’avvocatessa, di sposarmi…
ALBA : A chi?
DINA : Un amico di famiglia.
ALBA : Ci hai dormito?
DINA : No. Si pensa a tante cose, s’immagina, si rivedono le occasioni perdute.
ALBA : Quali? Perdendo il passato hai incontrato me.
DINA : E’ vero. Hai ragione ma come si ferma la fantasia? Penso molto, immagino molto, divento triste… (un silenzio) E come conseguen-za… (esita)
ALBA : E come conseguenza?
DINA : Apri quel cassetto.
(Alba apre il cassetto ed estrae con sorpresa una pistola)
ALBA : Dove l’hai presa questa?
DINA : E’ di mio padre. Era in soffitta.
ALBA : E perché l’hai messa qui?
DINA : Non lo so… (Alba la studia) Te l’ho detto… Tristezza, depressione…
ALBA : Desiderio di vendetta. Vuoi ucciderlo.
DINA : No.
ALBA : Vuoi che lo uccida io?
DINA : No.
ALBA : Vuoi… uccidere me?
DINA : No, amore. Lo sai quanto mi sei cara.
ALBA : Certo, certo, fino a poco fa.
DINA : Nulla è cambiato. Mi son confidata perché me lo hai chiesto, perché ci siam promesse sincerità.
ALBA : E allora? Perché questa pistola?
DINA : Ho pensato… per un attimo… che potrebbe essermi utile…
ALBA : Cioè?
DINA : Utile… un’arma è sempre utile.
ALBA : Lo dici tu. Questa è una tentazione, una nemica. Quando l’hai messa qui?
DINA : Quattro giorni fa.
ALBA : Dopo averlo rivisto…
DINA : Dopo averlo rivisto.
ALBA : Hai pensato quindi all’utilità di questa “nemica”. Chi dovrebbe, potrebbe morire?
DINA : Ho pensato, lo confesso, di farla finita…
ALBA : Uccidendo il nostro grande amore?
DINA : Affrontando il gran sonno, la pace eterna.
ALBA : E poi? Perché non l’hai fatto?
DINA : Ha telefonato lui.
(Un lungo silenzio. Alba è sorpresa; riflette).
ALBA : Ti ha telefonato.
DINA : Sì
ALBA : Dicendo?
DINA : Le solite domande…
ALBA : Cioè? Quali?
DINA : “Come stai?”, “Che hai fatto, ultimamente?”… “Dove lavori?”…
ALBA : Tutto lì?
DINA : Più o meno.
ALBA : E poi siete passati ai ricordi… (esagerando, melodrammatica) “Mi sei mancata!”
DINA : Qualche ricordo, certo.
ALBA : Che ha riacceso la tua fiamma…
DINA : Che mi ha rattristata…
ALBA : Perché il passato è spesso più bello, più romantico del presente…
DINA : Oh no… Un certo senso di malinconia, depressione…
ALBA : L’ho notato. Tutta colpa sua.
DINA : Oh no!
ALBA : Colpa mia, quindi?
DINA : Lo sai che non è vero. Lo sai che ti amo.
ALBA : Il verbo “amare”, finalmente… Che ti manca? Ti adoro, sei tutto per me.
DINA : Lo so, lo so.
ALBA : Che cosa manca, nella nostra relazione?
DINA : Nulla… Sei perfetta.
ALBA : Ma se “lui”, l’uomo del passato, torna a galla, emerge allora il dubbio, la nostalgia.
DINA : Nessun dubbio, no.
ALBA : Nostalgia?
DINA : Non so come chiamarlo questo mio stato d’animo…
ALBA : Si chiama nostalgia, il riaffiorare di momenti felici. Ne hai avuti, no?
DINA : Certamente… Anche tu… Me l’hai ammesso… Con le persone con cui…
ALBA : Solo due, prima di te. Ma non mi han telefonato. Non mi han chiesto: - “Come stai?”, “Sei felice?”
DINA : (ignorando il “sei felice”) Ma se avessero telefonato…
ALBA : Avrei riattaccato subito.
DINA : Non ti credo, non è possibile. Sei cordiale e gentile, istintivamente. Sei tanto cara con tutti.
ALBA : Non avrei dato loro il tempo di rievocare il passato.
DINA : Perché temi il riaprirsi di ferite.
ALBA : “Ferite”. Bene, bene. Siamo alla tragedia. Stai confessando che ha riaperto una “ferita”.
DINA : Ricordo, qualche ricordo. Qualche immagine sarebbe tornata anche nella tua memoria. Quelle immagini non si cancellano.
ALBA : “Quelle”, hai detto. Quali?
DINA : Mi hai ammesso di aver amato quelle due persone.
ALBA : Un uomo ed una donna, - lo preciso e confermo.
DINA : Quindi, sicuramente, hai avuto momenti speciali, momenti felici con loro…
ALBA : Lo ammetto.
DINA : Se ti parlassero, il calore di quelle voci…
ALBA : Di bene in meglio. Stai ammettendo anche il “calore della sua voce”.
DINA : (ignorando) Qualche ricordo felice sarebbe riaffiorato anche in te.
ALBA : Parla dei tuoi. Che ti ha ricordato? Che ti ha dato più di quel che ti dà il mio amore?
DINA : Te l’ho detto. E’ tutto vago, strano… Tristezza, malinconia… (un breve silenzio)
ALBA : Io gli avrei detto: - “Basta così. Sono occupata. Sono innamoratis-sima. Ciao. Addio”. (un silenzio) Veniamo al dunque. Qual è la vera ragione di questa telefonata? (un silenzio; Alba la studia) Gliel’hai chiesto?
DINA : Sì…
ALBA : E lui?
DINA : Ha esitato…
ALBA : E dopo quella studiata esitazione?
DINA : Ha prima negato che ci fosse uno scopo preciso. Poi…
ALBA : Poi?
DINA : Me l’ha detto.
ALBA : Qual è questo “scopo preciso”?
DINA : Curiosità.
ALBA : Cioè? Che vuol sapere?
DINA : Mi ha chiesto di te… (Alba è sorpresa) Di te, di noi.
ALBA : E tu hai senz’altro negato che siamo amanti.
DINA : (vaga, incerta)… No…
ALBA : (ironica) Grazie! Congratulazioni! Hai il coraggio delle tue convinzioni, delle nostre! Non hai negato il nostro amore.
DINA : No… L’aveva capito.
ALBA : (ironica) Bene, bene… Aggiungiamo alle sue tante qualità… intelligenza, intuizione – un vero genio! Ci ha viste con la mano nella mano!
DINA : Mi ha congratulato sulla scelta. Ti trova bellissima.
ALBA : Altra qualità. Non è miope. Ed avrà aggiunto: -“scegli sempre bene; prima un meraviglioso Adone – lui! – poi una sensuale Venere!”
DINA : Giunone, ha detto. Ti trova “giunonica”.
ALBA : (sorpresa) Non nego che son sorpresa. E’ un complimento?
DINA : Lo è.
ALBA : Deve essere un uomo coraggioso. In genere fuggono tutti da donne forti e “giunoniche” come… (la fissa) noi.
DINA : Tu, come lo trovi?
ALBA : E che ne so? L’ho visto per due minuti!
DINA : Per le due ore dello spettacolo. Ti ho osservata. Lo fissavi, studiavi.
ALBA : Ero gelosa al pensiero che quell’uomo, quelle lunghe dita ti avevano toccata, accarezzata. Mani da aggressore, da nemico.
DINA : Mani amiche…
ALBA : (ironica) Indimenticabili!
DINA : Ti prego… Giunone non era mai gelosa. Era curiosa… (la fissa)
ALBA : “Curiosa”… Che vuoi dire?
DINA : Aperta alla vita, le avventure, le nuove esperienze…
ALBA : “Nuove”? Noi siamo “nuove”. Amore nuovo, intenso, invincibile. Che altro ha detto?
DINA : Che sei bellissima, che vorrebbe conoscerti meglio…
ALBA : Meglio come?
DINA : …conoscerti, parlarti… Gli ho detto che sei intelligente, colta, spiritosa…
ALBA : Tutto lì? E gli hai detto che sono innamorata della donna che fu sua?
DINA : Quello lo sa. (un silenzio)
ALBA : E tu, che gli hai detto?
DINA : Che dipende tutto da te. (un breve silenzio)
ALBA : Parliamoci chiaro. Secondo te, che vuole? (un silenzio)
DINA : (vaga) Conoscerti.
ALBA : Per poi criticarmi e separarti da me?
DINA : No.
ALBA : Che vuole, allora? Ti ha detto che è ancora innamorato di te?
DINA : E’ stato vago… Me lo ha fatto capire.
ALBA : Vago. Come tutti gli uomini che non sanno amare. Te lo ha detto o no che è ancora innamorato di te?
DINA : Allusioni. Il tono della sua…
ALBA : (ironica) Il “calore” della sua voce!
DINA : Anche quello. E… mi ha detto che… vorrebbe invitarti a cena.
ALBA : Invitare me? E tu lo permetteresti?
DINA : Perché no? (un silenzio)
ALBA : Vediamo un po’. Abbiamo deciso di essere sempre sincere… Quindi… (la invita a parlare, Dina esita; è incerta) Analizzo io… Tu permetteresti che io cenassi con lui – io e lui – soli?
DINA : Per dir la verità la cena l’ho suggerita io.
ALBA : (ironica) Benissimo! L’iniziativa è tua, l’idea è tua!
DINA : No. Lui ha chiesto di parlarti. Io ho suggerito la cena, come possibilità…
ALBA : Bene, bene… (riflettendo, parla quasi a se stessa) Vuol parlar-mi… Perché?
DINA : Vuol conoscerti.
ALBA : Perché?
DINA : Curiosità… Ti trova bella, gli ho detto altre cose di te.
ALBA : Quali?
DINA : Tutte positive.
ALBA : Elencale, per ricordarmi che, forse, mi ami ancora.
DINA : Intelligente, amorevole, tenera, curiosa, sapientemente aggres-siva…
ALBA : (ironica) Giunonica.
DINA : Quello l’ha detto lui.
ALBA : Che altro?
DINA : Tante altre qualità. Tutte positive.
ALBA : E lui ti ha convinta a…
DINA : Ad un incontro… (un silenzio)
ALBA : E’ un uomo… (ironica) intelligente, saggio, curioso… convin-cente. Sa convincere, ha il potere di convincere.
DINA : (vaga) E’ una richiesta ragionevole…
ALBA : La storia è quindi questa… Ti ha rivista. Si è innamorato di nuovo, vuole incontrarmi per CONVINCERMI che il nostro amore non è un grande amore, che io sono la donna sbagliata, per te. Che lui può farti felice, veramente felice. Lui è un vero uomo. Quindi… (un silenzio)
DINA : La storia è un’altra.
ALBA : Benissimo. Tocca a te, adesso, esser sincera.
DINA : (con difficoltà, esitando) E’ incredibilmente intelligente…
ALBA : (ironica) “Incredibilmente”.
DINA : Una fortezza.
ALBA : (ironica) Che espressione! Quello sì che è un complimento per chi ha le spalle larghe!
DINA : (ignorandola) Ha intuito, capito che lo ricordo con ammirazione…
ALBA : “Capito”, “ammirazione”… Aggiungi “amore”.
DINA : (ignorandola) Ha capito che… stavo bene con lui…
ALBA : (ferita) … “bene con lui”…
DINA : Ha ammesso che gli manco… E’ pronto a tornare.
ALBA : (sorpresa) Tornare dove?
DINA : Nella nostra vita.
ALBA : (sorpresissima) “Nostra”?
DINA : Noi due… Sì… Voglio di più dalla vita… Il tuo amore, la sua presenza…
ALBA : Dove? Come?
DINA : (ignorando la domanda) Abbiamo promesso di esser sempre sincere. Ebbene, ho trovato finalmente quella forza. (una breve pausa) Mi manca.
ALBA : Sessualmente?
DINA : Oh no! Quello è l’ultimo elemento. Il sesso non è mai la cosa più importante. L’ho detto mille volte che amore e sesso non vanno necessariamente insieme.
ALBA : Ti manca allora il suo amore.
DINA : Non so… Non so definirlo… Mi manca la persona… la sua personalità, la sua presenza. Con lui mi sento protetta.
ALBA : E con me?
DINA : Anche con te…
ALBA : (ironica) Ma un po’ meno… Dopo tutto io non sono una “fortez-za”. (una breve pausa) Volete quindi… ricominciare?
DINA : Vuole… vorrebbe…
ALBA : “Vorrebbe”… E tu?
DINA : Dipende da te.
ALBA : … Devo quindi lasciarmi convincere… Tu non basti… Interviene lui. Quando?
DINA : C’è un prezzo da pagare.
ALBA : (ironica) Benissimo! Che prezzo? Chi deve pagare?
DINA : Non avrei dovuto dire “prezzo”… C’è una condizione.
ALBA : E’ la stessa cosa. Che codizioni impone?
DINA : Non vuole imporre niente… Mi ha detto che… farebbe qualunque cosa per… conoscerti.
ALBA : Cioè?
DINA : (incerta) Anche…
ALBA : Dì pure.
DINA : Anche… So che suona falso ma non lo è… E’ una realtà.
ALBA : Spiegati.
DINA : E’ pronto a rivedermi quando voglio io, quando ho bisogno di lui…
ALBA : E’ pronto a scoparti.
DINA : No. Solo una cordiale relazione. Vuole vedermi ogni tanto, qualche volta…
ALBA : Vederti o vederci?
DINA : Vederci. Noi due…
ALBA : (riflettendo) Noi due… Insieme… Perché?
DINA : Non è quel che pensi… Son confusa e turbata, vedi? Fallo per me, per il nostro amore…
ALBA : Per amor tuo, quindi, devo lasciarmi convincere a…?
DINA : Lo sai, no?
ALBA : No, non lo so.
DINA : Vuole altro.
ALBA : Che altro?
DINA : Dopo averti vista, dopo quel che gli ho detto…
ALBA : Che gli hai detto? Come facciamo all’amore?
DINA : No! Come sei. Le infinite qualità umane…
ALBA : E lui ha concluso che…
DINA : E’ innamorato di te.
ALBA : (sorpresissima) Di me?
DINA : Di te.
ALBA : E pazzo!
DINA : E’ convinto di essere innamoratissimo.
ALBA : (ironica, vagamente lusingata) Colpa tua, tutta copla tua. Mi conosci bene, mi ami, mi hai descritta troppo bene.
DINA : Vuole… (esita; non sa come esprimersi)
ALBA : (aiutandola)… incontrarmi. E va bene. Mi hai incuriosita. Dove la trovi, oggi, una “fortezza”, fra tanti smidollati? Dove? Quando?
DINA : Qui… Se mi ami…
ALBA : Qui? Nella nostra camera da letto?
DINA : Se mi ami…
ALBA : (stupita, sbalordita) Io dovrei…
DINA : Per amor mio… Quello è il prezzo da pagare… Ti assicuro, è un’esperienza…
ALBA : Sei pazza? Odio gli uomini! Amo te!
DINA : Un’esperienza unica.
ALBA : Il gigante che non si dimentica.
DINA : Oh no! Non sto parlando di sesso. Sto parlando di altro.
ALBA : Che cosa? Che altro?
DINA : Con lui… mi son sentita… figlia, sorella, madre… un’esperienza completa.
ALBA : (ironica) E siccome mi ami moltissimo vuoi darmi, offrirmi questa occasione unica, indimenticabile.
DINA : Perché ti amo, perché lo amo. (un silenzio)
ALBA : (studiandola) E tu, tu non saresti gelosa?
DINA : No. E’ il prezzo da pagare.
ALBA ; Paghi anche tu, in questo caso…
DINA : Sacrificio d’amore.
ALBA : E dopo… Ci pensi al dopo?
DINA : No. Ho fede nel futuro… In te, in lui.
ALBA : Lo rivuoi… Sei pronta a qualunque sacrificio.
DINA : Pronta.
ALBA : A sacrificare me…
DINA : Per un futuro migliore, il nostro futuro…
ALBA : Hai veramente fede in questo possibile futuro… Io, te e lui?
DINA : E’ possibile. Tutto come prima, meglio di prima. (un silenzio)
ALBA : Quando?
DINA : E’ giù al bar. Gli dico di salire.
(Si abbracciano in silenzio. Dina esce. Alba prende la pistola e la mette sotto il cuscino. Si sdraia sul letto. Attende).