Diodea
di
Lorenzo Marvelli
Personaggi.
Ratto: il servitore, viscido e strisciante. Ricorda un topo.
Diodea: personaggio androgino ed in realtà interpretato da due attori, Dio e
Dea. E’ depositario dell’informazione che elargisce connettendosi ed emettendo
uno strano fluido. E’ vanitoso, viziato e prepotente.
Ragazza: sorda e muta.
Ratto
E’ ora!
Sono tutti pronti, hanno attivato i circuiti; le spie sono al massimo della
luminosità e testimoniano il massimo ascolto: aspettano impazienti.
Diodea
(guardando le unghie)
La qualità della lacca è scadente, è già la seconda volta, bisognerà far
chiudere quel deposito e ritirare la licenza al venditore.
Ratto
Ti prego di preparare il fluido Diodea …
Diodea
(infuriato)
Io preparo quando voglio… non posso esercitare con una laccatura così scadente,
guarda, è opaca, vecchia.
La gente aspetterà!
… e non attribuire quest’effetto alle lenti scure, conosci la qualità dei miei
occhiali, sai quello che mi sono costati.
Ti ordino di disattivare i circuiti sino a nuovo ordine!
Ratto
Ma come puoi chiedermi di…
Diodea
Io chiedo quello che voglio giacché sono l’unico a poter trasferire
informazioni.
Disattiva immediatamente il contatto!
Ratto
E’ già la seconda volta in una settimana…
Diodea
(ironico)
Ma guarda…
Ratto
Ti prego di non esagerare
Diodea
(infuriato)
… e chi può esagerare?
Chi può permettersi d’interrompere a suo piacimento se non io.
Potrei lasciarvi tutti a secco, non dimenticarlo, non dimenticarlo mai.
(torna a guardare le unghie)
Credo sia una questione di miscela: riesco ad ingrandire piccoli buchi neri
sino alle dimensioni di bottoni, ergo, deduco da questo anomalo precipitare di
elementi, la mancata liposolubilità del composto.
Comunica al venditore di riconsegnare oggi stesso la licenza!
E fai portare subito dell’acido: voglio che le mie mani siano prive di
imperfezioni prima di comunicare.
( Ratto va via)
(Diodea sfila gli occhiali. (Inizia a dialogare con se stesso alternando voci
diverse)
Diodea
Ma come sei vanitosa, amore mio
E’ per questo che ti piaccio.
Non approfittarne però.
Altrimenti cosa?
Altrimenti sai!
Ma che modi… non si può più scherzare che… Stai invecchiando, amore mio. Dai,
vieni a leccar la lacca
Non è la lacca che preferisco
Eppure sono sicura di farti godere: lecca la lacca, lecca la lacca, lecca
lecca, leccalecca, leccalecca… (comincia a leccarsi le dita fino all’orgasmo)
Le tue papille rispondono a dovere, amore mio, lo sento dall’umore che mi lasci
sulle dita, lo sento dal profumo acido della tua pepsina, lo tocco sulla patina
che appiccica, bianca come sperma: vorrei che mi leccassi tutta!
Potrei bagnarti sino a farti affogare nel latte della mia schiuma
Volgare d’un Dio…
Eppure ti piace, puttana d’una Dea!
Ma non approfittarne
Altrimenti cosa?
(ridendo) Non ti lascerò leccare e nasconderò le dita negli orifizi
Dispettosa! Rinunceresti al mio latte cercandoti il piacere nei dis-umani
buchi?
Sai che siamo capaci di trovarlo in ogni dove.
Non è la stessa cosa
Che ne sai?
Io conosco la gente, non dimenticare la rete dei circuiti
(ironica) E come potrei: mi sembra di vederla quella massa d’impotenti pendere
dalle tue labbra, quella frigida marmaglia che attende impaziente comunicazione
per soddisfare le verghe mosce (ride) e le vagine secche (ride) e i seni
penduli e avvizziti, vuoti di piacere (ride)
Loro godono di questo!
E come è possibile godere della sola informazione, come è possibile accettare
che la vita scorra senza poter leccare sulla carne (lecca le dita con piacere)
Questa facoltà distingue il Dio dagli uomini!
Non si da vita a chi non spalma la sua schiuma sulle carni: la tua marmaglia
senza verga è morta e non lo sa
Ora non esagerare!
Altrimenti cosa?
Io sono il tuo Dio
Ed io sono la tua Dea
(torna a leccarsi le dita)
(Torna Ratto. Diodea rimette gli occhiali)
Ratto
Non è stato semplice interrompere i circuiti: tutti erano pronti per
l’informazione, la tensione era alle stelle.
Non è stato facile!
Ecco, Diodea, ho procurato l’acido e la nuova lacca per le mani: se non hai
nulla in contrario, inizierei
Diodea
Lasciami odorare… sembra ottimo… mmm, che profumo!
Lacca, Ratto, lacca: sai come usare il pennello, non sbagliare verso se non
vuoi ricominciare da capo, lacca pure, Ratto, io proverò a raccogliere le idee
per la comunicazione ma tu parla, Ratto, parla e lacca, ché mi sei di
concentrazione.
Ratto
(Comincia a laccare le unghie di Diodea)
Il venditore ha riconsegnato la licenza dopo aver confessato tutto: avevi
ragione Diodea, sostituzione dell’elemento liposolubile con una sostanza a buon
mercato. Ora è con gli altri in attesa di nuova comunicazione.
La luna è già alta e la gente è tornata a casa, per le strade non c’è più
nessuno oltre agli scopini con un orecchio in direzione dei megafoni per la
prossima informazione.
Alla centrale hanno bisogno di nuovo combustibile per le scorte in magazzino:
il consumo quest’anno è stato più alto del precedente ma non credo che qualcuno
abbia fatto il furbo… i controlli incrociati funzionano alla perfezione.
Credo invece che il sistema stia invecchiando e la connessione richieda maggiore
energia in assenza di gravità.
E poi c’è la qualità del comburente… davvero pessima ultimamente; me ne accorgo
dalla puzza che sprigiona ogni nuova connessione.
Diodea
Più dolce, più dolce, Ratto; e mantieni il verso giusto, voglio unghia
scintillanti…
Ratto
E’ di qualità ottima, la lacca, scivola che è un piacere, Diodea.
Riguardo a quella questione che già sai…
Lei vorrebbe poterti dimostrare quello che sa fare: ha dita lunghe ed unghia
ben curate, una donna di gran classe che non mi lascerei scappare
Diodea
Ne abbiamo già parlato ieri, non ho intenzione di tornarci su.
Ratto
Se tu potessi darmi ascolto… non è la solita questione di orifizi… lei è…
Diodea
Lacca, lacca e parla d’altro!
Ratto
Vedessi come lecca…
Diodea
Sono al completo, non ne ho bisogno
Ratto
Non te ne pentiresti affatto!
Diodea
(duetto di voci) Ora stai esagerando
Altrimenti cosa? Non è con te che sto parlando!
Ti sta offrendo cosa?
Non sa quello che dice, è matto!
Non provarci, sei avvisato!
Non è mettendomi paura che ottieni quel che vuoi
Tu non sai di che sono capace, Dio!
Sta zitta, Dea, lasciami ragionare, tra poco dovrò informare.
Stai attento, Dio d’un libertino!
Puttana d’una Dea
Porco!
Ratto
Dovresti vederla… ma… per carità, se vuoi che non se ne parli…
Diodea
Ora invece voglio sapere! Dai Ratto, lacca e racconta
Ratto
Ecco appunto.
E’ del gruppo delle vergini officianti, di quelle sotto la protezione della
vegliarda Gea; precisamente si occupa di pozioni che bruciano per dare all’aria
la possibilità di stordire: conosce tutti i segreti della mescolanza.
E’ sorda ed anche muta… cosa vuoi di più da una donna!
E poi sembra non essere interessata alla tua comunicazione, è diversa dalle
altre, è appartata, solitaria ma se ti guarda…
Ti assicuro che non è la solita questione di orifizi, sai che io so e per
questo ti sono umile servitore
Diodea
Voglio vederla subito!
Ratto
Ma Diodea, è l’ora della comunicazione, non possiamo più rimandare! Ci
metteremo d’accordo, questa notte, quando tutti sono a letto, tronfi d’informazione,
sazi delle tue parole…
Diodea
Zitto, Ratto!
(guardando le dita) Bella lacca, Ratto… io ne morirò se lecco… lei ne morirà
alla lecca.
Su fai presto, Ratto!
Ratto
Sei testardo come un Dio!
(Ratto esce di corsa)
Diodea
(Duetto di voci)
Cosa vuoi dimostrare, libertino d’un Dio?
Nulla se non che io sono il primo.
Quella frigida sordomuta non sarà capace di farti godere.
Questo si vedrà.
Non credere di rendermi gelosa!
Altrimenti cosa?
Io ti ucciderò!
E come puoi uccidere te stessa?
Credi che io abbia paura? Io ti ucciderò e quindi morirò e con me, con te…
anche la vagina secca!
Che ne sai tu degli orifizi? Tu godi di acido-pepsina, tu lecchi e sei leccata,
odori la mia spuma e godi… come una puttana. Che ne sai degli orifizi?
So che quella potrebbe darti figli gonfiandosi la pancia, lei dividerebbe la
tua forza, ti farebbe clone per rubarti la comunicazione, ti farebbe vecchio
decrepito e impotente ed ogni notte chiederebbe alla tua verga di riempirle la
placenta per partorirti tante volte in un esercito che ti metterebbe in
minoranza.
Tu vaneggi…
Tu ti uccideresti per mano dei tuoi figli e solo allora quella vagina secca si
bagnerà d’umore: se accetterai di esserle partorito, nascerai già morto da
quella arida caverna e io non voglio che si muoia… (dolce) Dio, lecca la lacca
che è nuova, lecca, lecca, lecca… su.
(Ostinato) Dopo si vedrà, ora ho da fare
Dio se te ne pentirai!
(Torna Ratto in compagnia della ragazza)
Ratto
Non parlarle, lei è sorda, si accontenta solo se la tocchi.
Dai, tocca, tocca…
Diodea
Non sei tu a dovermi dire cosa fare
(duetto)
Stai attento, non provarci
Per te vale la stessa cosa
Non lascerò che si partoriscano assassini
Zitta Dea
Altrimenti cosa?
Non rispondo alle provocazioni!
(Si avvicina alla ragazza, le passa le dita sulle labbra)
Hai mai leccato le mani di Dio?
Mettiti in ginocchio e prega, apri la bocca e lecca, ora ti si concede di
adorare.
(La ragazza fa l’atto di girare il capo schifata)
Come osi sfidarmi?
Sai che potrei fare di te quello che voglio, non conviene fare la sostenuta.
Guarda, farò finta di non essermene accorto, oggi sono buono e paziente.
Guarda le mie mani e prega come ti dico: lecca, lecca!
(La ragazza apre la bocca, si avvicina alle dita ma improvvisamente vomita)
(Duetto) Vagina secca, che ti avevo detto, è frigida, non ti ama, vuole che la
scopi secca come la vedi!
Credi non ne sia capace?
E’ un tranello, vuole portarti via il potere…
Io non ho paura, se voglio posso anche essere animale ed accoppiare come loro,
mettendo addosso il corpo, trafiggendole il bacino per eiacularle l’utero
esplodendole le uova, scongiurando l’essere diviso. Io posso entrarle in pancia
senza timore d’essere raddoppiato, (salta sulla ragazza e la possiede parlando
concitatamente fino all’orgasmo) io posso divenire un animale come loro e poi
darne pubblica comunicazione con una semplice connessione: il fluido griderà la
mia potenza agli uomini connessi… sì, sì… informerò i fatti e li convincerò, i
megafoni diranno della mia vittoria, per le strade non si parlerà d’altro… sì,
sì… informerò i fatti e li convincerò, informerò i fatti e li convincerò… sì…
sì… (fino all’orgasmo).
(Silenzio)
(Duetto)Credi di averle fatto esplodere le uova?
A questo provvederà il mio sperma
Ne sei sicuro?
Più di ogni altra cosa
I tuoi figli ti uccideranno
Non ci saranno figli e presto tutti lo sapranno: Diodea è indivisibile!
Diodea avrà dei figli che presto pretenderanno d’informare al posto tuo ed
allora ci strapperanno la connessione, ci costringeranno al chiuso di una
stanza, poi al buio di una tomba: presto saremo solo un simulacro ed i piccoli
divenuti adulti costruiranno sulla nostra tomba perché neanche più il ricordo
cresca su quella terra! Diodea sarà dimenticato.
Non ci saranno uova fecondate ed io tornerò a leccarti sulla lacca perché questo
è il piacere che mi piace… lascia che ti lecchi, amore di una Dea
E’ tardi Dio: Diodea sarà dimenticato!
(Urla di parto, la ragazza ha le doglie. Diodea assume una posizione che lascia
pensare ad una sedia da parto e Ratto vi sistema la ragazza. Urla assordanti
sino all’espulsione ed al pianto di bambini appena nati. Diodea solleva il capo
ed ha la bocca tutta insanguinata)
Ratto
(Dopo aver pulito e sistemato tutto)
Siamo pronti Diodea: tutti aspettano la comunicazione, è l’ora.
Ma cosa è successo alla tua bocca?
Guarda come ti ha conciato quella stupida: (soddisfatto) ti avevo detto che era
uno schianto…
Forza adesso, il lavoro ti chiama, Diodea.
(Ratto sistema tutto per la comunicazione ma Diodea è impossibilitato a farlo
ed invece di proferire parole emette suoni incomprensibili)
Diodea
Non ries… lec.. lec... non... lingua… ling… lec…
Ratto
(Disperato)
Cosa ti è successo, come faremo ora, parla ti prego, parla…
(Alle glossolalie di Diodea si sostituiscono piano piano voci infantili,
canzoncine e filastrocche di bambini)
FINE