Diritti e doveri

Stampa questo copione

TITOLO

DIRITTI E DOVERI – oggi come ieri

Testo ideato dalla Ludoteca Giochinventa di Vicchio (FI)

recita sulla Costituzione Italiana


Parte 1

Personaggi:


Il Narratore

1.Rodolfo

2.Il Messer Giovanni

3.La Madama Carlotta

4.Il Curato Piero

5.la Guardia

6.la Guardia

7.Cuoco Alberto


SCENA 1°

(In scena Messer Giovanni in piedi , Madama Carlotta seduta su sedie con braccioli

tavolo a sinistra)

Narratore entra da porta laterale e sale le scalette      

MUSICA MEDIOEVALE che sfuma

BUIO (LUCE solo su Narratrice)

NARR: Viveva anni or sono in un castello isolato una nobil famiglia che comandava le terre attorno. I contadini eran felici e i nobili anche: nulla rompeva l’ armonia del villaggio e del grande Mastio governato da Messer Giovanni e Madama Carlotta, i signori del castello.                      Si apre sipario

Fino a quando, uno sventurato giorno di Maggio, nacque un figliolo: da allora le cose cambiarono…

                                                                                                                                                             curato

LUCE SOLO A DESTRA

CUR: (Saluta)Messere, Madama. Son venuto qui oggi per comunicarvi una sventura: il vostro figliolo, Rodolfo, benché sia amato e stimato da tutti come figlio di Vostra altezza e Vossignoria ha rovesciato sul mio manoscritto appena finito un otre di vino… da oggi niente messa fino alla vendemmia di questo altr’anno: con cosa lo riempio il calice, io?

MESS: (Sbalordito)C’ ha fatto il mio (forse) degno erede? Ha osato trasgredire dunque le dure leggi del Nobile Casato profanando l’ altare?

                                              

CUR: (Arrabbiato)Oh, sì che l’ ha fatto! Ha sporcato la Bibbia e sciupato i miei vestiti mentre gli insegnavo a scrivere! Mi son poi dovuto sorbire le lamentele che il mugnaio ha esposto: dice che ha squarciato venti sacchi di farina, frutto di tanto lavoro!

MESS: (Alla Madama)Dobbiam fare qualcosa! Tremo all’ idea di dare in punto di morte il mio tesoro a una peste così!

MAD: (Arrabbiata con Curato)Forse sarebbe meglio se qualcuno gli insegnasse l’ educazione… vero Curato?

CUR: Ho cercato di insegnargliela ma non ne vuole sapere. Dice che è un suo diritto far quello che vuole in chiesa, e io non m’ intendo di diritti e doveri.

BUIO TUTTO                               (entrano Rodolfo e guardie)

MUSICA iniziale a sfumare                         Escono Madama Messere curato                                 

                                                                       SCENA 2°

(In scena Rodolfo e Guardie

In scena tavolino con ciotole e ciotoline, mestoli etcc..  )

LUCE SOLO A SINISTRA

ROD: Buongiorno Signori.

GUAR 1: Buondì a Voi, Eccellenza, Vostra Signoria.

GUAR 2: Buongiorno.

ROD: E’ mio diritto farmi scortar da voi fino alle cucine del castello e farmi imboccar come si deve da due servitori dell’esercito.

GUAR 1: (Sbalordito)Imboccarvi? Noi? Ma siete mat… ehm, lo faremo, certo, se è un diritto di Sua Magnaminità.

ROD: Oh, grazie! Ma dovrete esser consapevoli del fatto che non lo dovete dire a nessuno o sennò avrete le mani mozzate (Le guardie si spaventano)!

GUAR 2: Mani mozzate? Vi accompagneremo! E non lo diremo a nessuno!

ROD: (A bassa voce)Venite qui messeri e parlate piano (ruba tutto il cibo e lo porge alle guardie le quali lo imboccano)!

GUAR 2: Ma signore, il cuoco si arrabbierà!

ROD: Come farà ad arrabbiarsi se non ci vede?

GUAR 1: Vedrà comunque le pietanze scomparse, anzi: non le vedrà proprio!

ROD: E’ un mio diritto fare ciò che voglio in cucina, lo sapete? E nel frattempo è un vostro dovere non fiatare in presenza dell’ Erede al Trono!

GUAR 2: (Perplesso)Mah… io non ci capisco nulla in questi diritti… non sono molto bravo in queste cose!

                                                                                                                                                             (Entra Alberto + polli)

ROD: Non capire è tipico di due zotici come voi!

ALB: (entrando) Oh! Son tornato!  (guardie e Rod si nascondono) Ho preso i polli che mi servivano… ma dove ho messo il veleno? L’ avevo lasciato qui…

GUAR 1: (saltando fuori) il veleno??!!!?? Alt! Traditore! Siete in arresto! Avete congiurato la morte del Messere!

                                                                                                              Alberto inseguito da guardie

GUAR 2: Fermatevi e vi sarà data una morte breve!

RODOLFO sono rimasto solo…. Prendo tutto!!!

Esce Rodolfo portando via tovaglia e tutto

BUIO TUTTO

MUSICA INIZIALE

VIA TAVOLINO

SCENA 3°

MUSICA INIZIALE A SFUMARE

LUCE SOLO A DESTRA

NAR: Dopo aver scoperto l’ intenzione del cuoco di avvelenare l’erede,  in paese si viene a sapere quello che Rodolfo ha combinato nelle cucine, e la notizia arriva anche nel Mastio.

entrano Messere, curato e guardie

MESS: …E quindi dite che vi ha costretto ad andare in cucina a rubare? (guardie annuiscono)E’ inaudito. Bisogna fare qualcosa!

CUR: Io un’ idea ce l’ avrei: ho chiamato un mio amico, il signor Roberto, un giudice che lavora nel castello accanto.

MESS: Continuate!

CUR: Esso se ne intende dei diritti e i doveri d’ un sovrano e ci potrebbe essere utile!

MESS: Buona idea! Ma come sfruttarla?

CUR: Io signore non saprei.

BUIO TOTALE – LUCE solo su narratrice        (escono tutti+sedia)

NAR: E così rimase il dubbio, e nel piccolo reame molti pensaron quella notte…

Pensarono e pensarono anche a notte successiva, e quella dopo ancora, e quell’altra dopo, e così andarono avanti per settimane, mesi, anni, secoli….tra sovrani “buoni” e re “despoti” che pensavano che fosse loro DIRITTO fare tutto ciò che gli passava per la testa.

Passano i secoli in questa altalena, un signore magnanimo e poi un sovrano insolente, un monarca lungimirante che porta prosperità e un imperatore con sete di potere….e il popolo subisce… la gente soccombe… il popolo mormora….la gente si dispera…i sudditi non han più tanta voglia di fare i sudditi… il popolo inizia a pensare che forse….si..si… (iniziano rumori di passi)

forse….aspetta un po’…  ma cosa succede……….cosa è questo baccano, questa confusione???

(esce narratrice)


Parte 2

Personaggi:


Uomo1(bastone)

Donna (matterello)

contadina (ramazza)

entrano


                                              

Uomo2 (bastone)

Artigiano(???)

Verduraia (cesta verdura)

entrano


MUSICA (madama o Italia d’oro)

LUCE TUTTA

SCENA 1°

(dalle parti appoggiati vanga, matterello, scopa, cavolo, bastone, lima )

UOMO1     (entrando) Allora?? Siamo tutti d’accordo??

CONT        certo.. certo…. Siamo stufi di essere sempre a lavorare per chi si riempie la pancia sulle nostre spalle

ARTIG       Brava Adelina! Anch’io lavoro lavoro e il mio lavoro è alla mercè di questi signori!! Non bastava il re…. Ora ci sono anche tutti gli altri ricconi “puzzasottoilnaso” che si credon chissà chi.

DONNA     da che mondo è mondo nasciamo tutti dal solito buco! Che ce l’hanno d’oro le signore contesse??

UOMO2     se per quello i signori la fanno in bagni tutti profumati e lindi, anziché negli sgabuzzi in fondo al campo o nella concimaia….. ma il risultato è il solito… puzza uguale…

VERDUR   (facendo moine e voce frivola) le fragoline per la marchesa.. ma che siano tutte rosse, mi raccomando!! Oh quelle belle mele per il conte, si diletta a colpirle a distanza… uva, uva e poi uva, porta prosperità.. e Dio sa quanta ne occorre al Re con tutte le spese che ha a corte!!

E la prosperità al popolo?? E la famiglia del povero Duccio che ha lasciato moglie e 8 figli a causa della febbre malsana? Le “belle mele” che il signor conte infilza.. anziché mangiarle.. non farebbero più comodo a loro.. alla famiglia di Duccio?

UOMO1     i  motivi sono tanti e tutti validi… ma l’importante è che siamo stufi, stanchi, arcistufi… NON NE POSSIAMO PIU’…. (urlando) VIVA LA RIVOLUZIONE!!!!!

CONTAD   evviva …. non so cosa è ‘sta rivoluzione…. ma EVVIVA!!!!

(tutti prendono e bandiscono qualcosa… una vanga, un bastone, un cavolo, una scopa

BUIO TUTTO

urlando….. si sente rumore di botte, battaglia, urla…in scena con cappelli sorti, camicie storte…

LUCE TUTTA

DONNA     quante mattarellate le ho dato alla (inchino) signora contessa!!

ARTIG       Abbiamo il diritto di decidere da soli cosa è bene per il nostro paese… non servono signori panzuti e rimbambiti …….

VERDUR   Giusto! Vogliamo poter dire la nostra!!!

UOMO1     Vero! Vogliamo poter decidere le cose insieme……..

UOMO2     Sapete come si chiama quando a decidere è tutto il popolo anziché soltanto alcuni? Quando si prendono decisioni insieme?

Tutti negano scuotendo la testa

   

UOMO 2    si chiama   D E M O C R A Z I AAAA

BUIO       Pio Giulia Chiara                                                                     Davide Elena Stefano

LUCE SOLO DAVANTI  

MUSICA (va pensiero)

Narratrice

Passa valletta con scatola – posa al centro

- esce lato opposto

ARTICOLO 1 della Costituzione

Art. 1.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

LUCE SULLA NARRATRICE

                            Esce valletta

NARRATORE  E’ nata la democrazia!!! Che vittoria!!

Tutta la gente esulta! Il popolo finalmente ora può parlare e decidere.

Ora fra tutte le persone c’è uguaglianza, il conte e il contadino, la marchesa e la massaia han tutte i soliti diritti.

Ma mantenere la democrazia non sempre è cosa facile, a volte combattere occorre per difenderla poiché c’è sempre chi colpirla vuole.

A volte c’è chi, per mantenere la democrazia ed il principio di uguaglianza, rende tutti UGUALI, ma UGUALI-UGUALI, proprio UGUALI .. così UGUALI che alla fine non c’è più chi balla o chi dipinge, chi canta e chi suona, perché tutti DEVONO ballare e dipingere, cantare e suonare… non c’è più chi si veste di verde e chi di azzurro, perché tutti si vestono di …..

non importa il colore… qualunque esso sia…. ha solo un nome:   DITTATURA

E poi devo dire, hanno le idee un po’ confuse… tutti uguali ma qualcuno è più uguale degli altri.. e qualcuno non è uguale per niente…. perché è diverso il  colore della pelle…la lingua…la religione…

BUIO TUTTO  (Narratrice a lato)


PARTE  3

Personaggi:

3 ragazzi con bandana


moglie

bambino/a

soldato1

soldato2

soldato3

soldato4

soldato5

marito soldato

verduraio

2 snicci stellati

2 snicci comuni

Silvestro de Favis


scena 1

LUCE TUTTA

MUSICA RAP o ALE’ OO                                          Entrano3 ragazzi  a tempo di musica

RAGAZZO1        Viva noi!

RAGA 2 e 3                  si

RAGA 1              abbasso tutti quelli che non sono uguali

RAGA 2 e 3                  si

RAGA 1              abbasso gli stranieri

RAGA 2 e 3                  si

RAGA 1              morte agli immigrati

RAGA 2 e 3                  si

RAGA 2              abbasso gli ebrei, i turchi, i messicani,

RAGA 3              i gialli, i neri, e quelli a dadolini

RAGA 2              i tizio, i caio e anche i sempronio

RAGA 3              i cinesi, gli arabi e i giapponesi

RAGA 1              Oh calmi! I giapponesi e gli arabi lasciamoli stare. Va bene?

RAGA 2 e 3                  OK

RAGA 1              uno straniero ricco è pur sempre ricco. Vero?

RAGA 2 e 3                  Vero

RAGA 1              un principe arabo miliardario, prima di tutto è miliardario, poi un principe ed infime un arabo. Va bene?


NARRATORE    No non va bene!!! In un teatro ci sono degli attori. Va bene?

RAGA 1 2 3        Si

NARRAT            e voi siete attori?

RAGA 1 2 3        No

NARRAT            Allora cosa ci state a fare qui? FUORI!

RAGA 2              già?

RAGA 3              ma siamo appena arrivati…!!!!

RAGA 1              vogliamo solo proclamare ….

NARRAT            Fuori, fuori F U O R I                                        (ragazzi escono)

NARRAT   Visto come è facile confondere diritti e doveri uguali per tutti con uguaglianza totale, omologazione come tante pecore?

                                                                                                                                                                            Verduraia

VERDUR   ohi ohi, che mondo strano…..                   (entrando)

E’ come voler dire che le verdure sono tutte verdi perché si chiamano VERDure. Ma il cavolfiore è bianco, la carota è   … (aspetta il pubblico) arancione, il pomodoro è …  (aspetta il pubblico) rosso, la zucca è … (aspetta il pubblico) gialla, i fagioli sono …marroni, le melanzane sono… viola….

Alcune verdure sono lunghe, altre tonde, altre sottili, altre belle grosse.

Insomma sono tutte verdure, come noi siamo tutti UOMINI, ma sono tutte diverse, come lo siamo anche noi , qualcuno è basso, qualcuno è grasso, qualcuno ha i capelli biondi, qualcuno rossi… insomma diversi ma  insieme facciamo…..

NARRAT   un minestrone!! Ehm … volevo dire l’UMANITA’.

Anche questa è una cosa da ricordare.

BUIO  

LUCE SOLO DAVANTI

MUSICA (va pensiero)

Passa valletta con scatola                                                    deposita al centro, esce lato opposto

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

                                                                           Esce valletta

NARRAT  Finalmente qualcuno ha capito che uguali non vuol dire fatti tutti nello stesso modo! Qualcuno ha capito che non dobbiamo aver paura di quelli gialli, neri o a dadolini…

Ma purtroppo la storia continua….. continua ancora perché la democrazia va difesa, è sempre minacciata. L’ugualianza è sempre in pericolo. A volte democrazia e uguaglianza vanno difese… con le unghie e con i denti…. oppure con ………….

    Esce narratrice                                                                                                                                      esce  verduraia

BUIO  (entrano donna e bambina con tavolo, sedia, piatto cucchiaio,tegame,r amaiolo)

MUSICA (guerra di piero) di sottofondo

LUCE SOLO A SINISTRA

SCENA 2 (in scena Moglie e bambina)

MOGLIE    tieni piccola, non piangere… mangia questa crosticina. Ho fatto un brodino bello caldo. Bevilo!

BIMBA      (mangiando e bevendo) Mamma… ma quanto finisce questa guerra! Quando torna il babbo… Ho voglia delle sue coccole, ho voglia di mangiare qualcosa di buono… insomma mi fa male la pancia dalla fame. Ho ancora fame…

MOGLIE    Anch’io vorrei che tornasse… manca da troppo tempo ormai… questa guerra sta durando troppo… tutto il paese è distrutto….ma ora non ci pensare… noi siamo in una casa, con qualcosa, anche se poco, nel piatto e un po’ di fuocherello nel camino. Ora prova a dormire e scaccia via i brutti sogni…..

Bambina si addormenta con la testa sul tavolo

MOGLIE (piangendo) Berto dove sei?  Quando torni?? Tu sempre così buono.. non riesco a pensarti in guerra a sparare, a uccidere…. Sei ancora vivo??? (si appoggia e piange)

BUIO TUTTO(escono moglie  e bambina con tavolo sedia..)

MUSICA (la guerra di Piero)a sfumare

LUCE TUTTA

scena  3 ( in scena nessuno- scena vuota)

MUSICA (suoni di spari) forti e poi di sottofondo

1° SOLDATO: (Irrompe sparando all’impazzata e poi si rivolge al pubblico)

Patria mia, io ti libererò. Farò in modo che torni la libertà.

2° SOLDATO: (Irrompe dalla parte opposta, spara e uccide il 1°Soldato, il quale cade a terra. Quindi si rivolge al pubblico) Per mantenere la pace ci vuole la guerra. Io la farò perché voglio la pace. E’ giusto così

3° SOLDATO: (Irrompe sparando addosso al 2° che muore. Poi parla al pubblico)  io veglierò sulla Nazione. Avrò cura di lei e la difenderò.

4° SOLDATO: (Arriva sparando al 3°Soldato, che muore. Si rivolge al pubblico) Adesso che comando io, ordinerò che si faccia la pace. Tutti dovranno obbedirmi.

5° SOLDATO: (Entra uccidendo il 4°Soldato e poi si avvicina alla platea) Senza di me c’è solo guerra, ma io la fermerò perché sono il più forte

6° SOLDATO/MARITO (entra imbracciando il fucile ma non spara) Se sei il più forte non hai bisogno del fucile, io lo butto via se lo fai anche tu.

5° SOLDATO (ridendo) Bella questa!!! Ma chi credi di essere tu… perché dovrei buttare il fucile?

6° SOLDATO/MARITO perché Sono sicuro che tuo figlio sarebbe orgoglioso di te sapendoti veramente forte, tanto da lottare senza fucile.

5° SOLDATO   cosa sai tu di io figlio? Certo che è orgoglioso di me!! Con o senza fucile. Sa che sto combattendo per difendere la Patria.

6° SOLDATO/MARITO Proprio come il mio/la mia, allora!!!! Sono sicuro che mi sta pensando e che vuole che io difenda la libertà

Mattia, Lorenzo, Daniele

LUCE SOLO a SINISTRA(i soldati morti escono)                                                  

5° SOLDATO   (appoggiando il fucile) certo i figli sono una vera gioia!! Quando vengono a darti il bacio quando torni dal lavoro o la sera si siedono sulle ginocchia per dire con te le preghiere.

6° SOLDATO/MARITO   davvero! E quando corrono a farsi consolare per il ginocchio sbucciato oppure perchè hanno trovato un uccellino morto! E la mogli… (avvicinandosi) a casa c’è la mia Rosa che mi aspetta. Rosa di nome e di fatto, dolce, cara, premurosa ma decisa e soprattutto leale e sincera.

5° SOLDATO  Son convinto che la mia Anna sta pensando a quale pranzetto prepa- rarmi per quando tornerò! Mi ha preso per la gola. sapessi che dolci che sa fare!!

6° SOLDATO/MARITO   vieni siediamoci, così parliamo meglio. Di dove sei tu? La parlata mi sembra vicino casa mia. Io sono di Vicchio, dove è nato Giotto

5° SOLDATO   ma com’è piccina l’Italia!! Ci si ritrova quassù, lontani, e siamo tutti e due mugellani! Io son di Scarperia, la terra dei coltelli…. (parlano)

NARRAT Meno male! Non ne potevo più di tutti quegli spari. Ogni tanto si trovano delle persone veramente speciali, come Berto!

Rosa, sua moglie, sarà contenta di sapere che è salvo e che sta facendo di tutto, nel suo piccolo, per far finire la guerra!

Non sempre però è così facile fare smettere i conflitti!!

Una cosa è certa…. non ci piacciono……vero?

Stefano - Antonio

BUIO  (escono tutti - entrano narratrice e verduraia)

LUCE SOLO DAVANTI

MUSICA (va pensiero)


Passa valletta con scatola                                         deposita a sinistra, esce lato opposto

Art. 11.

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa

alla libertà degli altri popoli

Esce valletta

NARRAT   Anche questa è una cosa certa.

La guerra non ci piace proprio. Preferiamo la pace, la libertà.

Non esistono guerre giuste… sono sempre guerre sbagliate

Non c’è una libertà più libera di un’altra, altrimenti non è libertà

Non c’è colore della pelle che vale di più di un altro, il bianco più del giallo, perché bianco che più bianco non si può…

Non esistono razze superiori, medie e inferiori… ci sono Uomini e Donne, bambini e bambine e … basta

                                                                                                                                                                                            verduraia

VERDUR   non è bene fare il minestrone senza le carote…

Che minestrone è altrimenti?

Vi voglio raccontare una storia, perché c’è stato chi voleva fare il minestrone senza le carote…e venivano sempre minestroni scoloriti e insapori.

Così succede all’umanità se togli una sua parte… il minestrone cambia sapore.

Allora pronti?

Sedetevi comodi e aprite le orecchie:

MUSICA HAPPY MUSIC  - LUCE TUTTA

                            Narratrice

SCENA 4

VERDUR:           Gli Snicci Stellati  sulle pance han le stelle.

Gli Snicci Comuni han solo la pelle…

snicci stellati=S¬ Snicci comuni=SC    C¬=Comune stellato   NC=nuovo Comune

(sul palco due S¬                              Chiara-Giulia che giocano a palla e uno SC)

S¬1: Noi siam gli Stellati, noi soli siam Snicci,quegli altri, i Comuni, son solo pasticci!!                                                                                                                       Lisa -Daniele

SC:  Posso, per favore, giocare anch’ io a pallone?

S¬1 e S¬2 (in coro): No no, nossignore... Per nessuna Ragione!!!!  

(entra 1 altro SC)

SC1: Stasera gli Stellati faran la grigliata,   magari stavolta qualcosa ci attende!!!

SC2: nessuno è invitato. Ma cosa credete!?... Senza le stelle nessuno ci prende!!!

SC1: Credon, per un segno, di esser superiori!!!

SC2: Eppure è quel segno che rende NOI inferiori!!!!

 (tutti tristi si toccano i pancini)

 (arriva Silvestro de Favis Scimmione

portando il tubo)

SILVESTRO: Buondì, son Silvestro de Favis Scimmione

VERDURAIO:(sottovoce al pubblico) E, in seguito vedrete, un vero imbroglione!

SILVESTRO: Son qui per voialtri, per darvi un aiuto

              Costa poco, sul serio, e ci metto un minuto!!!

     Ai Comuni una stella, per farli contenti

     Tre €uro ognuno e niente più tormenti!!!!!

     Datemi i soldi e nel tubo saltate

     E in un battibaleno... Pance stellate!!!!!

VERDURAIO: Uno per uno entran dentro e alla fine… (SC entrano e escono con stella)

     Funziona!!! Han tutti le stelle sulle pancine!!!!!

C¬1: Evviva! Che gioia! Son tutta stellata! Il piccolo Orango mi ha accontentata!!!

 (saltano, ballano e son tutti contenti)

S¬1:E’ ovvio che noi siam comunque i migliori! Me lo dice il battito dei nostri cuori!!!

S¬2: Aiuto però, un dubbio mi assale: adesso, tra noi, chi è l’originale?

SILVESTRO: Ma questo problema ce l’ ha una soluzione: (bisbigliando agli S¬)  .          .               dieci €uro, prego,  e aggiustiam la situazione

     Fidatevi di me, credetemi signori

                In un batter d’occhio tornerete i migliori!

                Forza, su, entrate: vi tolgo le stelle

                Sarete diversi da chi resta con quelle!!!!

 (stessa scena con il tubo – entrano S¬e escono senza stella)

NC1: Il vostro trucchetto non è valso a niente!!

Mi dite in fin :che vi è saltato in mente?!

NC2: E’ chiaro, non si può cancellar la differenza!!!

Siam sempre i migliori: noi siam Snicci Senza!!!!!

C ¬1: Non ci posso credere, or do di matto!!!!

         Possibile che adesso la stella sia un misfatto?!?!?!

SILVESTRO: Ogni vostro problema con il mio tubo aggiusto!

               Sempre che riceva il compenso giusto!!!!!

VERDURAIO: Da allora in avanti, come si può immaginare,

                         si scatena un viavai che è impossibile fermare

                         finchè nè un sol Comune, né uno Stellato

                         Sa dire chi prima, quello sia stato!!

SILVESTRO: (al pubblico)

         Adesso agli allocchi ogni soldo ho scucito   E qui il mio lavoro può dirsi finito!

 (ad alta voce)

       Bene signori, un paese mi aspetta     Non posso indugiare,  Scusate…. ho fretta!!

                                                     Esce e rientra da dietro

SILVESTRO      (rientrando                              ) Scusate    )

 portando via il tubo                                                             

(tutti si fermano)

 VERDURAIO: Tranquilli, aspettate... Adesso vi aggiorno...

                        Sapete, gli Snicci capirono un giorno...

 (tutti felici)

 S¬1: In fondo gli Snicci son comunque Snicci!!!

 C1: Facciam che da oggi non ci sian più pasticci!!!!

LUCE SOLO DAVANTI

Narratrice                                                                                                                 Snicci Daniele Lisa

                                      Snicci Giulia Chiara

VERDUR         Lo dicevo io: non è bene fare il minestrone senza le carote…

Che minestrone è altrimenti?

Così succede all’umanità se togli una sua parte… il minestrone cambia sapore.

NARRATORE    Mi  ricorda qualcosa , questa storia!! Ma non capisco….non capisco cosa.

VERDURAIO     che il minestrone senza carote non è buono.

Gli Snicci stellati di quelle carote volevan far senza. Gli Snicci comuni, ossia le carote, erano una pestilenza!!

NARRATORE    Ecco!! ho trovato!! Mi ricorda la storia, passata ormai si spera,

di quando l’Europa in mano a 2 “capi” era.

(recita o legge una poesia)

Terezin

Una macchia di sporco dentro sudicie mura
e tutt’attorno il filo spinato
30.000 ci dormono...
Sono stato bambino tre anni fa.
Allora sognavo altri mondi.
Ora non sono più un bambino,
ho visto gli incendi
e troppo presto sono diventato grande.
Ho conosciuto la paura,
le parole di sangue, i giorni assassinati...

Alla luce di una candela m’addormento
forse per capire un giorno
che io ero una ben piccola cosa,
piccola come il coro dei 30.000,
come la loro vita che dorme
laggiù nei campi,
che dorme e si sveglierà,
aprirà gli occhi
e per non vedere troppo
si lascerà riprendere dal sonno...
Hanus Hachenburg, , settembre 1944

MUSICA Il Vecchio e il Bambino

Narratrice al centro

NARRATORE    (rivolto al pubblico) avete capito di chi parla questa poesia?

C’è stato un popolo prigioniero nei ghetti, costretto nei campi di concentramento ma soprattutto, decimato, deportato, ucciso, con una stella sui vestiti, per poter essere riconosciuti.

Verduraia

VERDURAIO     una stella???  come gli Snicci!!

                            Meno male che gli Snicci han capito la lezione…

NARRATORE    sarà così per tutta la nazione?

                            Non succederà nuovamente

                            che si obblighi la gente

                            a vivere dentro un ghetto reclusa

                            portando la razza come scusa!!

                            Non sarà che nuovamente

si stermini la gente

                            solo perché diversa

per quel che dice e pensa!!!!

MUSICA (va pensiero)                                                 Verduraia

Passa valletta con scatola                                         deposita a destra, esce lato opposto

ARTICOLO  della Costituzione

Art. 13.

La libertà personale è inviolabile.

Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.

È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.

Esce valletta

                                     Narratrice


         PARTE  4

Personaggi:


bambino 1


bambino 2

bambino 3

Narratore

Verduraio

Uomo sportivo

Uomo elegante


LUCE TUTTA

Scena1

(scena vuota)

(Elena – Antonio – Daniele)

Entra un gruppo di bambini che fanno finta di picchiarsi

B1: ma cosa vuoi saperne tu!! Sei un ignorante … tuo padre non è mica un ingegnere come il mio!

B2: cosa c’entra il mio babbo! E’ un impiegato,  ma io faccio la tua stessa classe… sarò ignorante  quanto te!!.

B3: Perché, cosa c’entra la scuola!! Io sono ancora in quarta ma la penso come lui (indica  il B1)!! Quindi chetati!! Siamo 2 contro 1.

B2  Insomma cosa c’entra essere in 2 o in uno. Ognuno di noi può esprimere un parere. Siete dei prepotenti!

B1: Cosa vuoi moccioso, non vedi che sono più grosso di te? Qui non si tratta di esprimere un parere ma di chi ha ragione!!

B3: Ci mancherebbe anche che vincesse la minoranza!! Noi siamo la maggioranza, siamo in due, perciò abbiamo ragione noi!!

B2: Non dobbiamo mica prendere una decisione, che vince la maggioranza!  Abbiamo espresso ciascuno la propria idea, tu hai la tua, lui la sua, io la mia!!

B1: Vai via (e giù uno spintone e si allontana)

B2: Ma qui si fa ragionare solo le mani!! Qui picchiano tutti!

B3: Vado via anch’io tanto abbiamo ragione noi!!! Cosa ne vuoi sapere te! Figlio di un impiegato!

B2: Cosa c’entra mio babbo!! E poi il tuo fa il negoziante!!

(tra se e se sconsolato) Chi picchia non ragiona, ci vuole pazienza, ma alla fine capiranno

   (entra Narratore)

NARRATORE: Come fanno a capire se non ragionano?

   (rientra  B1)

B1 (infastidito) Vattene via tu! Sono discorsi tra noi. Cosa vuoi saperne!!

NARRATORE  Calmo, calmo…. Non è con le botte o con la prepotenza che si ottiene qualcosa!
Chi picchia non ragiona né col cuore, né con la mente.

B2: Io ce l’ho messa tutta per far capire loro, ma forse ho sbagliato qualcosa. Volevo solo esprimere un’idea diversa dalla loro… ma………….

B1     Zitto… che idea e idea… IO penso che….

NARRATORE Lascia parlare anche lei!!! Sei proprio un bel prepotente!! Non lo sai che DEMOCRAZIA è poter dire la propria opinione??

B1: Volete dire che sono io l’ignorante? Che ho fallito,  IO quello che ha torto??.

B2  Nooo, nessuno ha torto o ragione. Abbiamo solo una diversa opinione!

NARRATORE: se ognuno pensa che solo lui ha ragione, senza ascoltare gli altri  credi davvero che riusciremo a cambiare le cose che non ci piacciono?


BUIO  (escono tutti – Narratrice                                  bambini)

LUCE SOLO DAVANTI

MUSICA (va pensiero)

Passa valletta con scatola                                         deposita a sinistra, esce lato opposto

ARTICOLO  della Costituzione

Art. 21.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Esce valletta

FORTE RUMORE DI VENTO


 Narratrice                                                                                                                           Verduraia

SCENA 2

(scena vuota solo foglietti che svolazzano)

In scena narratrice e verduraia

NARRATORE: (Ad alta voce per farsi sentire) Questo è il fortissimo vento del nord.

                   Guarda come spazza via questi foglietti!!

                   Cosa sono???  (ne raccatta uno) bambini!!! Questi sono bambini di carta

VERDURAIO Vedrai che tra poco vengono raccattati!Ci sono i Raccatta-bambini. Li recuperano, ma poi di quei bambini fanno quello che vogliono.

NARRATORE: (Urlando) Non è possibile, è una cosa crudele!

VERDURAIONascondiamoci stanno arrivando

Narratrice e Verduraia dalle parti                                        due signori, uno elegante e uno sportivo.


SMETTE MUSICA RUMORE VENTO

SPORTIVO: Questo vento ci voleva proprio.

ELEGANTE: Quanti bambini hai recuperati?

SPORTIVO: Avevo bisogno di manodopera, ne cercavo due e ne ho recuperati 4.

ELEGANTE: Per che cosa ti servono?

SPORTIVO: Devo consegnare mille palloni entro la settimana: Se li costringo a lavorare venti ore al giorno ce la farò.

ELEGANTE: Io ne ho recuperato soltanto uno, ma al mercato nero me lo pagano molto bene. A proposito, sai cos’è successo a Jack?

SPORTIVO: No, non so niente.

ELEGANTE: La volta scorsa ne aveva recuperati cinque per farne dei buoni mendicanti ai semafori delle città.

SPORTIVO: E allora?

ELEGANTE: Li stava addestrando ben bene, facendo anche dei sacrifici, quando uno di loro si è ribellato: “Io non voglio fare il mendicante, voglio andare a scuola” ha detto.

SPORTIVO: Non ci posso credere, ha avuto il coraggio di ribellarsi!
ELEGANTE: Non solo lui, ma anche gli altri.

SPORTIVO: Spero che li abbia bastonati ben bene!

ELEGANTE: No, sai che Jack è un uomo buono. Li ha torturati per un po’ e poi li ha mandati a lavorare in miniera dall’alba al tramonto.

SPORTIVO: Se continua così, chissà dove arriverà. Gli schiavetti dei tappeti rivendicano giocattoli; i piccoli mendicanti vogliono andare a scuola; quell’altro si ammala e vuole le medicine per guarire; quell’altro vuole affetto;… ma chi si credono di essere, non lo sanno che sono soltanto dei bambini di carta?

ELEGANTE: Ce ne andiamo, tanto il vento soffia e soffierà ancora a nostro favore.

RIPRENDE MUSICA RUMORE VENTO        I due uomini escono

 

narratrice e verduraia vengono avanti)

Narratore  ma questo è sfruttamento minorile!!

I bambini dovrebbero poter giocare, divertirsi, fare sport, andare in giro con gli amici, suonare, cantare… dovrebbero andare a scuola… imparare….

LUCE SOLO DAVANTI         MUSICA (va pensiero)

Passa valletta con scatola                                         deposita a destra, esce lato opposto

ARTICOLO  della Costituzione

Art. 34.

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

NARRATORE a lavorare è bene andarci da 18 anni in poi, prima i bambini devono studiare, giocare, fare i bambini e crescere. Devono potersi formare per decidere cosa gli piacerebbe fare!!!

E poi il lavoro è un diritto!!! Non ci deve essere alcuna forma di sfruttamento!!!


                                                                                                       Esce Valletta

Passa valletta con scatola                                         deposita a sinistra, esce lato opposto

ARTICOLO  della Costituzione

Art. 36.

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

                                      Esce Valletta

NARRATORE vi abbiamo raccontato un po’ dei diritti e dei doveri che sono racchiusi nella nostra Costituzione.

VERDURAIO Non sappiamo se la nostra storia vi è piaciuta oppure no. Noi abbiamo il dovere di dirvi la nostra idea su questa storia, ma soprattutto voi avete il DIRITTO di esprimere il vostro gradimento oppure no……….    (inchino)

tutti in scena con cartelli

LUCE TUTTA                       MUSICA

FINE

C = casa                                          

O = onestà

S = Sicurezza

T = tavolo

I = istruzione - imparzialità

T = titolo di studio

U = Uguaglianza

Z = Zaino

I = identità

O = opportunità

N = Nazione

E = elezioni