DISTURBI DI MEMORIA
di Manlio Santanelli
PERSONAGGI:
IGINO Venturi: cinquantenne, avvocato, delicato nei tratti come nel linguaggio.
SEVERO De Angelis: coetaneo, in affari, greve nei tratti come nel linguaggio.
L'azione si svolge in una qualunque città dei nostri giorni.
Lo studio di un avvocato nell'area commerciale della città. Dalla finestra posta sulla parete di fondo appare il freddo e asettico panorama di una zona adibita interamente ad uffici. L'ambiente è sobrio e funzionale, del tutto in armonia con la persona del titolare, un penalista di livello medio. Una scrivania con una poltrona dietro e due poltroncine davanti. Alle sue spalle una grande libreria per i codici e gli altri strumenti del mestiere. Alcuni mobiletti-schedario. Sulla parete opposta la porta d'ingresso e, accanto, un tavoli-netto con macchina per scrivere e sediolina, destinato alla segretaria. Un attaccapanni a stelo nei pressi della porta. Qualche lampada. Un mobiletto bar con sopra una macchina a due tazze per il caffè espresso e un boccione (di quelli a testa in giù) per l'acqua fresca.
Quando si apre il sipario le lampade sono accese, accanto all'ingresso è posata una valigia. Severo è seduto davanti alla scrivania e Igino armeggia alla macchinetta del caffè.
IGINO |
Ecco fatto. (e ritira le due tazzine) |
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SEVERO |
(voltandosi a lui)Un buon caffè: quello che mi ci voleva. |
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IGINO |
Buono... relativamente. (gli porge la tazzina e alcune bustine di zucchero)E pur sempre una macchinetta. |
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SEVERO |
Meglio di un calcio tra le biglie. |
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IGINO |
(che d'ora in poi si mostrerò sempre più a disagio rispetto al linguaggio greve del vecchio compagno di scuola) Che paragone?!... |
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SEVERO |
(annusando il caffè)La vita mi ha insegnato ad accontentarmi. |
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IGINO |
Se venivi a casa era tutta un'altra musica. |
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SEVERO |
Ho i minuti contati, Dio spilorcio!... Un'altra volta, ci puoi contare... Un'altra volta. (Si osservano per un po'..). |
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IGINO |
Severo De Angelis!... |
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SEVERO |
IginoVenturi... (apre una bustina di zucchero, ne versa il contenuto nella sua tazza, poi ne apre un'altra, e all'amico)Quanto? |
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IGINO |
(bloccandolo)Zero assoluto. (Severo prende a ridere, di un riso stizzoso,irritante...) |
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IGINO |
Perché ridi? |
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SEVERO |
Tu!... Il terrore dei bar!... «Igino delle zuccheriere» ti avevano messo nome... |
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IGINO |
(sorpreso, non si sa quanto piacevolmente)Ah, te lo ricordi!... |
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SEVERO |
Come fosse ieri!... |
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IGINO |
Che memoria!... |
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SEVERO |
(continuando a ridacchiare)Consumavi zucchero inzuppato nel caffè... E ora «zero assoluto».... |
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IGINO |
(conclusivo) E ora zero assoluto. |
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SEVERO |
Da non credersi!... |
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IGINO |
Sono passati trent'anni, Severo mio. |
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SEVERO |
Ventinove. |
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IGINO |
Che sono parenti a trenta. Parenti stretti. |
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SEVERO |
(carezzandosi i rari capelli)Eh, sì... «Le nostre foglie più non rinverdiscono. . . » |
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IGINO |
Ben detto. L'uomo è un albero. |
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SEVERO |
(dopo un tempo)Diabete? |
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IGINO |
(sovrappensiero, scrutando nel fondo del caffè)Di abete, di faggio... Era un'immagine. |
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SEVERO |
Non ci siamo capiti... Perche niente zucchero? Hai il diabete? |
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IGINO |
Ah!... No, solo un po' di glicemia alta. |
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SEVERO |
Ti controlli. Bravo!... Io no, io me ne fotto. |
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IGINO |
Fai male. |
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SEVERO |
Dì pure che sono stronzo. |
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IGINO |
Non dico questo. |
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SEVERO |
Dovresti. E metti che lo so, per giunta. |
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IGINO |
Che cosa?! |
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SEVERO |
Che faccio male. Per cui sono doppiamente stronzo. Te lo ricordi Ferrero? |
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IGINO |
Di nome sì. Non lo visualizzo... |
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SEVERO |
Quello che in pieno inverno si presentava a scuola in camicia. Cristo; era un fenomeno!... |
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IGINO |
Aspetta... Ora che mi dici questo... |
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SEVERO |
Piccoletto... con due manone così! (Indica mezzo metro) |
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IGINO |
Forse se le sfregava per il freddo, perciò gli si erano sviluppate tanto... |
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SEVERO |
(poco incline alle sottigliezze umoristiche)No, no, ce le aveva di natura. |
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IGINO |
(saltando sulla sedia)Ferrero... Eduardo! |
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SEVERO |
Esatto. |
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IGINO |
Ora me lo ricordo! Me lo ricordo benissimo. Se entrasse da quella porta lo riconoscerei all'istante. |
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SEVERO |
Se entrasse da quella porta dovresti correre al cesso per lo spavento. |
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IGINO |
E tanto cambiato? |
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SEVERO |
E morto. |
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IGINO |
Morto? |
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SEVERO |
Tre anni fa. Non l'hai saputo?... Ma dove vivi?! |
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IGINO |
Bè, in verità ho un po' perso di vista i vecchi amici. La vita separa. |
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SEVERO |
Unisce pure, alle volte. |
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IGINO |
Separa più di quanto unisca. |
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SEVERO |
Dipende da noi. |
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IGINO |
In che senso? |
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SEVERO |
Basta una chiacchierata al telefono, di tanto in tanto... Io, anche se sono sempre su e giù per l'Italia... senza contare l'estero... i miei venti gettoni telefonici non me li faccio mai mancare. Come i profilattici. |
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IGINO |
Sei bravo tu. |
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SEVERO |
Questione di volontà. |
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IGINO |
È che non si ha mai il tempo a sufficienza... |
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SEVERO |
(rimproverandolo)Eh eh eh!... Per una telefonata?!... Fatti un bidè di meno, e il conto torna pari. |
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IGINO |
(dirottando il discorso per imbarazzo)E... Com'è morto Ferrero? |
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SEVERO |
Incidente d'auto. Un fottuto testa-coda!... |
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IGINO |
(interdetto)Ma prima si parlava di parsimonia... |
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SEVERO |
E allora? |
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IGINO |
Pensavo ci avesse dato dentro col mangiare, col bere... |
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SEVERO |
Scorrazzare per l'autostrada a centottanta all'ora non ti pare un modo come un altro per darci dentro?... |
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IGINO |
Assolutamente. |
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SEVERO |
Io l'auto l'ho eliminata. Treni, aerei... Pullman, se è il caso... Certo è meno comodo... Sei tenuto a rispettare gli orari... Levatacce che non ti dico. Da farsi il sedere a cappello di prete!... Prendi ora: se fossi venuto in auto potrei trattenermi ad libitum. E invece tra un'ora, un'ora e dieci massimo, mi dovrai chiamare un taxi. |
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IGINO |
Un'ora e dieci... |
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SEVERO |
Massimo! Se perdo quell'aereo sono cazzi amari. |
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IGINO |
(riflette) Volerà... (poi a lui)Eh, sì, non lo pensi anche tu?... |
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SEVERO |
Dovrebbe. Non ci sono scioperi in atto. |
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IGINO |
Il tempo, dicevo. |
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SEVERO |
(realizza)Ah!... Sempre meglio di niente, comunque. Se aspettavo di poter disporre di una giornata intera, ti saluto!... Ergo ho fatto bene, ti pare? |
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IGINO |
Hai fatto bene, sì!... Non puoi immaginare il piacere... |
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SEVERO |
Eppure... (esita) |
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IGINO |
Eppure? |
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SEVERO |
No, niente di importante. |
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IGINO |
Non ti vergognerai davanti a un vecchio amico... |
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SEVERO |
Vergognarmi io?... Eccotela tutta: per telefono, prima... mi sei sembrato infastidito. |
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IGINO |
Infastidito?... Ma se... |
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SEVERO |
Questa è stata la mia impressione, che vuoi da me. |
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IGINO |
Non è esatto. Sorpreso, sì. Riemergevi da un mare di tempo... E poi mi sembravi affannato, precipitoso... |
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SEVERO |
(pronto)La confusione degli aeroporti!... La conoscerai anche tu... |
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IGINO |
Ma è stato un attimo di disorientamento, niente di più. Non avrei insistito, altrimenti. Ammetterai che ho insistito. |
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SEVERO |
Alla fine hai insistito. |
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IGINO |
Bè, no, non soltanto alla fine. Ho cominciato a insistere... diciamo dalla metà in poi. |
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SEVERO |
Non me lo ricordo. Con tutto quel vociare. |
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IGINO |
Me lo ricordo io. |
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SEVERO |
Non insisto. |
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IGINO |
Ecco!... E se dunque ti dico che è un piacere, mi devi credere. |
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SEVERO |
Ah, lo stesso anche per me: sono felice!... E sai, me l'ero ripromesso da un pezzo. «Ma come, mi vedo e mi sento con tutti i vecchi coglioni del liceo, proprio con Igino devo aver perso i contatti?...» (Igino fa un'espressione contrariata...) |
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SEVERO |
Qualcosa non va?... Ah, perché ti ho dato del «vecchio»! |
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IGINO |
Perché mi hai dato del «coglione», veramente. |
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SEVERO |
Ma era un'espressione affettuosa per indicare i cari amici di quel dì. Abbiamo diviso l'unica sigaretta... Insieme siamo andati al casino la prima volta... |
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IGINO |
Per la verità io non ci sono mai andato, lassù. |
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SEVERO |
È vero! È vero, aspettavi giù. Sta di fatto che ora sono qui. E, porca puttana, mi sembra bellissimo! |
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IGINO |
Certo, certo... E se in futuro vengo a sapere che sei passato da queste parti senza farti vivo, mi incazzo di brutto. |
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SEVERO |
(sorpreso)Che cosa fai? |
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IGINO |
Mi incazzo di brutto. |
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SEVERO |
Ah, finalmente una parola... un po' più parlata. Ora sì che riconosco l'amico di una volta. |
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IGINO |
E giura! |
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SEVERO |
Che cosa? |
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IGINO |
Che ti farai vivo. |
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SEVERO |
Lo giuro! Mi farò vivo in ogni caso. Oramai, rotto il culo al ghiaccio... (Igino ha un'altra espressione di disappunto..). |
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SEVERO |
Che altro ho detto di male? |
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IGINO |
Bè, vedi... Tu parli in maniera troppo... colorita, almeno per i miei gusti. Non ci sono più abituato... Non lo sono mai stato, forse... |
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SEVERO |
«Rompere il culo al ghiaccio»?... Ma era un'immagine come un'altra. Scusa, tu come dici? |
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IGINO |
Rompere il ghiaccio, e basta. |
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SEVERO |
Tu pure, però, sei ben strano. Per buttare là un «m'incazzo» ci hai messo un quarto d'ora... Che madonna!... |
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IGINO |
Forse c'è una via di mezzo... |
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SEVERO |
(sdrammatizzando) Vada per la via di mezzo!.. (Insieme finiscono il caffè. Mentre posa la tazzina)Di noi due chissà chi se ne va prima!... |
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IGINO |
(tranquillo)Tu. |
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SEVERO |
Come fai ad esserne tanto sicuro? |
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IGINO |
Hai appena finito di dire che ti parte l'aereo. Io, qui, (indica le pratiche d'ufficio)devo tirare fino a tardi... |
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SEVERO |
Ma no, no... Intendevo dire chi di noi due creperà per primo. |
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IGINO |
Che cosa?... |
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SEVERO |
Sì, chi tirerà le cuoia prima dell'altro. |
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IGINO |
(ha uno sbandamento) Ma come... come ti salta in mente?! |
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SEVERO |
Sei superstizioso? |
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IGINO |
Non particolarmente. (ma fa qualche scongiuro) |
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SEVERO |
Si che lo sei. Ti tocchi. |
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IGINO |
Non mi tocco!... Ma non è che ci vada a nozze, con questo genere di discorsi. (sobbalzando)Ho un brutto colorito?... Mi trovi molto invecchiato, troppo, per gli anni che ho?... Parla! |
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SEVERO |
Ma no, che dici!... Stai una bellezza!... E poi non ti vedo da tanto di quel tempo... Non posso fare raffronti... |
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IGINO |
(irritato)E allora perché hai buttato lì quell'idea?!... |
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SEVERO |
Mah!... Così... |
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IGINO |
(agitatissimo) No, no, te la deve aver suggerito qualcosa. Qualcosa di preciso che ora tu non mi vuoi dire. Uno non se n'esce di punto in bianco con... |
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SEVERO |
(lo interrompe)Ma non lo so, ti dico! |
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IGINO |
(tra sé)Eppure il mese scorso mi sono fatte tutte le analisi possibili. Un occhio della testa ho speso!... Niente di niente. |
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SEVERO |
E allora fottitene!... Voglio dire, non hai motivo di... |
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IGINO |
Resta il fatto che tu, tra mille argomenti a disposizione... |
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SEVERO |
Ma stai a badare a quello che dico io... |
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IGINO |
Io con te sto parlando, a chi dovrei badare?... |
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SEVERO |
Forse il pensiero di Ferrero che ha sballato in quel modo... si, deve essere stato questo... Ma calmati, ora, non è il caso... |
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IGINO |
Hai ragione, sono uno sciocco. Un altro caffè?... |
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SEVERO |
Non ti affaticare. |
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IGINO |
(in un ritorno d'ansia)Allora lo vedi che sto male! |
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SEVERO |
Ancora!... Oh, Cristo... |
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IGINO |
Mi dici: «Non ti affaticare»! |
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SEVERO |
Ma volevo dire: «Non ti disturbare». |
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IGINO |
Ah!… (tornando tranquillo) Quale disturbo, poi... Fa tutto la macchinetta. |
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SEVERO |
Non faccio complimenti. (Igino torna a sedersi... Segue qualche istante di silenzio... Poi...) |
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IGINO |
Se stamattina me l'avessero detto... |
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SEVERO |
Detto cosa? |
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IGINO |
Io e te... dopo tanti anni... in cui io non so più niente dite, tu niente di me... oplà: seduti uno di fronte all'altro. |
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SEVERO |
(ridacchiando)La vita!... Eh, la vita è una vecchia mignotta. |
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IGINO |
(più prudente)La vita è imprevedibile. |
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SEVERO |
(riflette poi)La vita è una vecchia mignotta imprevedibile. |
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IGINO |
E di cosa ti occupi, attualmente? |
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SEVERO |
Ti interessa davvero? |
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IGINO |
Te l'ho chiesto... |
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SEVERO |
Avresti un biscotto? |
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IGINO |
(premuroso) Hai fame?... Ma perché non me lo hai detto subito!... E che ti posso offrire?... Ah, dei crackers... Da qualche parte ci devono essere dei crackers integrali... (li cerca)Ma tu magari desideri... |
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SEVERO |
Va bene, va bene lo stesso. |
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IGINO |
(trova i crackers e glieli passa)Un pacchettino?... due?... |
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SEVERO |
Uno è più che sufficiente. (lo apre e comincia a sbriciolarne il contenuto sul pavimento) |
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IGINO |
(sobbalzando)Ma... che fai? Che ti prende?! Ohé!... |
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SEVERO |
Non te la fare nelle braghe, non c'è problema. (va alla borsa da viaggio, estrae da una sacca laterale un aspiratore a pile, lo accende)Mi hai chiesto come tiro a campare?... Voilà!... (Sotto lo sguardo interdetto di Igino, Severo procede a risucchiare con quell'aggeggio ronzante tutte le briciole disseminate intorno... Finita l'operazione, Severo rimette nella borsa l'aspiratore e torna tranquillamente a sedersi...) |
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IGINO |
(va al boccione dell'acqua fresca, si versa un bicchiere d'acqua, lo tracanna, poi…)Rappresentante, dunque. |
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SEVERO |
E un articoletto che da qualche tempo titilla il mercato... Ma non ti siedi? |
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IGINO |
Si, certo. (ma resta in piedi) |
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SEVERO |
Se no sembra che devi ripartire tu. (Igino si risiede..). Voglio essere chiaro con te. Io non ho manie particolari... non colleziono scatole di cerini... nè hobbies... mai stato a pesca, tanto per dirne una!... E così per quanto riguarda le fobie: nessuna!... Non sono uno di quegli esseri difficili che si prendono fifa dei posti troppo chiusi, dei posti troppo aperti… A me mi frega un cazzo, io sto bene dappertutto, tranne nella merda. Mia moglie, ai concerti... quando si aveva il tempo di andarci... avrebbe tirato fuori dalla borsetta un paio di forbici e tagliato il dito a quei tipi... ce n'è sempre qualcuno... che portano il tempo, che dirigono l'orchestra assieme al direttore... Io no: vuoi muovere il dito come ti pare?... te lo vuoi mettere pure in quel posto?... padronissimo!... Anche perché io dormivo. Mi addormentavo all'applauso iniziale e mi svegliavo a quello finale... Che stavo dicendo? |
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IGINO |
(che lo ha seguito senza capire un accidente)Che non hai nè manie, nè hobbies, nè fobie. |
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SEVERO |
Ah!... ecco... Ma una fissa ricorrente ce l'ho anch'io. Mi viene spesso, quasi sempre, anzi puntualmente quando incontro qualcuno... e parliamo... o soltanto incrociando un passante per la via... mi viene di domandarmi chi di noi due sarà il primo a sputare l'anima. |
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IGINO |
Ah, ecco perché prima... Bè, se ti può mettere tranquillo, vado avanti io. |
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SEVERO |
Ma dici!... |
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IGINO |
Ti do la precedenza, e non ne parliamo più. |
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SEVERO |
Secondo te ha qualche attinenza col mio mestiere?... |
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IGINO |
Non faccio lo psicologo. |
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SEVERO |
(risponde a se stesso)Non credo. Vendo aspirapolveri. Che rapporto ci può essere? |
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IGINO |
Nessuno, tranne il fatto che siamo polvere, e in polvere torneremo. |
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SEVERO |
Mi sembra tirato per. i capelli. |
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IGINO |
Anche a me. |
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SEVERO |
Bah!... (Segue un lungo silenzio, durante il quale Severo si alza, va alla finestra, guarda verso il basso, poi... ) |
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SEVERO |
E tu?... Tu di che cosa ti occupi?... Non fai lo psicologo, questo l'hai detto... Ma allora che fai?... |
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IGINO |
Indovina. |
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SEVERO |
T'eri presa la laurea in legge… o ricordo male? |
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IGINO |
Ricordi benissimo. |
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SEVERO |
E l'hai messa a frutto? |
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IGINO |
Dipende da quello che intendi tu. |
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SEVERO |
Ci hai fatto la grana, intendo io. |
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IGINO |
Non navigo nell'oro, ma me la cavo dignitosamente. Sono avvocato. |
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SEVERO |
(interessato)Civilista o penalista? |
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IGINO |
Penalista. |
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SEVERO |
(entusiasta)Ma è... meraviglioso!... |
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IGINO |
Moderatamente. |
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SEVERO |
No, no, lasciatelo dire... Cristo, come sono eccitato!... Un amico penalista!... Se uccido qualcuno so da chi farmi difendere. |
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IGINO |
Momento, momento!... Perché dovresti uccidere qualcuno? |
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SEVERO |
Infatti non ho nessuna intenzione... dicevo per dire... (lo scruta attentamente, poi esitante...) Posso chiederti una cosa?... |
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IGINO |
Che cosa?... |
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SEVERO |
Non mi dirai di no?! |
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IGINO |
Vuoi essere più esplicito, Severo? |
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SEVERO |
(dopo un tempo) Mostrami come fai. |
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IGINO |
Faccio cosa?... |
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SEVERO |
Il penalista. Un assaggio del tuo mestiere. |
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IGINO |
(arrossendo) Ma dai!... |
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SEVERO |
Sto per ripartire. Chissà quando ci incontreremo, se ci rincontreremo... (implorante come un bambino) |
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IGINO |
Non ricominciamo con le precedenze! |
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SEVERO |
Non scherzare!... Mi piacerebbe poterti ricordare mentre eserciti. |
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IGINO |
È un'idea folle. |
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SEVERO |
Che ti costa? |
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IGINO |
Mi costa che... No, non è fattibile. |
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SEVERO |
Un minuto soltanto!... |
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IGINO |
E poi dove, qui? |
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SEVERO |
Qui. |
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IGINO |
Mi sentirei ridicolo... |
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SEVERO |
Io mica mi sono fatto pregare tanto, prima... (mima la sua operazione antibriciole)Brrr... Brrrr!... Avanti!... |
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IGINO |
Ma che dovrei fare?... |
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SEVERO |
Non lo so, scegli tu. Ma mi piacerebbe qualcosa di forte, di particolarmente pepato. |
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IGINO |
(non capisce)Pepato?.. |
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SEVERO |
Non so, tu che difendi un rapinatore, un terrorista... Qualcosa di sensazionale, che uno se la sente fin dentro le ginocchia... Ci sono! un ragazzo demente spanza con un temperino da boy scout la sorella che fa la vita... e poi ne abusa, e per non farsi scoprire getta il cadavere in fondo al lago. |
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IGINO |
Non si può dire che tu ci sia andato leggero... |
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SEVERO |
Dai, che il tema è vasto... |
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IGINO |
Vasto, sì!... Cominciamo col dire che io mi rifiuterei. |
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SEVERO |
Di fare cosa? |
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IGINO |
Di difendere un caso simile. |
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SEVERO |
(allibito)Manderesti in galera, a marcire per una vita, un povero deficiente?!... Dai, entra la Corte, non puoi più rifiutarti! «La parola alla difesa!»... Dai!... |
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IGINO |
(impacciatissimo, cede alle insistenze dell'altro)Signori della Corte, Onorevole Presidente e onorevoli giudici... questo giovane che qui vediamo al banco degli... |
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SEVERO |
Alt!. |
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IGINO |
Basta così? |
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SEVERO |
(va all'attaccapanni a prendere il suo soprabito)La toga, no?... (e glielo sistema sulle spalle)Dai, dai che vai forte!... |
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IGINO |
…questo giovane che qui vedete al banco degli imputati, prima ancora di essere un criminale... uno che con il suo gesto s'è collocato fuori, o meglio contro le norme del codice penale... è un caso umano e sociale... (Severo applaude entusiasta..).Ragion per cui, prima di esprimere qualsivoglia giudizio sul suo operato... che, beninteso, io non intendo affatto giustificare... (si inceppa, si rivolge implorante all'amico...) |
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SEVERO |
(implacabile)Avanti!... Vai fortissimo!... |
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IGINO |
Andiamo a verificare lo spaccato socioantropologico... |
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SEVERO |
(infantile)Lo spaccato, lo spaccato!... Dio sagrestano, sembra di vedere un film alla tivù!... |
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IGINO |
Chi era suo padre, chi era sua madre... |
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SEVERO |
Chi suo nonno, chi sua nonna... |
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IGINO |
(si blocca, realizza l'assurdo)o, no, è più forte di me. |
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SEVERO |
E va bene, i nonni no. Ma almeno la sorella... Come era vestita la sorella, quando l'hanno tirata su dal lago?... Dai!... Presentava segni di violenza carnale?... Aveva almeno i seni scoperti?... Su, non ti fermerai sul più bello!... |
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IGINO |
(interdetto dall'eccitazione dell'altro, si leva il soprabito di dosso)Meglio fermarsi invece, meglio: (dopo un tempo, in cui è andato a riappendere il soprabito dell'amico) Scusami... |
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SEVERO |
Scusarti?!... Mi hai fatto un regalo grosso come una montagna. (guarda l'ora) |
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IGINO |
(speranzoso)Dovrai scappare, immagino. |
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SEVERO |
(Sicuro)Ho ancora tre buoni quarti d'ora. |
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IGINO |
(avvilito)Fa come se fossi a casa tua. |
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SEVERO |
(ancora eccitato)Ragazzi, ma èsuperlativo!... Non ci crederebbe Peppe Strutto!... |
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IGINO |
Peppe...? |
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SEVERO |
Strutto. Quello che credeva a tutto. È un detto delle mie parti. Igino Venturi, il mio compagno di banco Igino Venturi... quello che zagagliava pure quando diceva «sì»... principe del foro!... |
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IGINO |
(seccato)Balbettavo io?... Ma come ti viene!... |
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SEVERO |
Ah no?... Allora io? |
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IGINO |
Prendevo qualche impuntatura... le rare volte... sulle pi e sulle ci... |
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SEVERO |
Quante sono le consonanti?... Quante sono?... |
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IGINO |
Quindici, sedici... Perché? |
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SEVERO |
Quattordici le lisciavi. |
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IGINO |
(comincia a perdere la calma)Hai un modo di dire le cose veramente irritante! |
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SEVERO |
E che fai, ti offendi!... |
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IGINO |
No, ma... (ripensandoci)Sì, mi offendo, va bene! |
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SEVERO |
E sbagli, se permetti. |
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IGINO |
Sbaglierò. |
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SEVERO |
Capirei se avessi detto «il mio amico che parlava spedito come un treno, e adesso...» Faccio un esempio. Io conosco un paralitico, uno di quelli che non può muoversi... sedia a rotelle, accompagnatore fisso, e piaghe sotto il culo... Mi segui?... (Igino fa segno di sì...) Poi lo perdo di vista. Non ne so più niente. Quello nel frattempo va a Lourdes e guarisce. Mi segui? (Igino continua a far cenno di sì...)Io me lo ritrovo davanti che fa il footing in un prato. Naturalmente gli dico: «Complimenti, ti trovo in forma davvero!» Quello che fa, si offende?... |
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IGINO |
E un esempio del cazzo, se permetti!... (si corregge)campato in aria, diciamo. Primo, io non ero paralitico. Secondo, non sono mai stato a Lourdes. Terzo... (esita) |
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SEVERO |
(puntuale)Terzo? |
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IGINO |
Terzo, non lo so. (si arrende scoraggiato) |
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SEVERO |
Se il mio era un esempio del cazzo, le tue obiezioni non vanno molto più su della zona urogenitale. Ma lasciamo perdere. Dimmi, piuttosto, sei solo nella tua professione... o hai qualche collaboratore?... |
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IGINO |
No, no, lo studio è tutto sulle mie spalle. Ho una segretaria dattilografa, chiaramente... |
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SEVERO |
E dove sta?... |
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IGINO |
Oggi è in permesso, perché? |
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SEVERO |
(morboso)No, dicevo, dove sta solitamente. |
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IGINO |
Lì. Seduta a quel tavolinetto... Ma perché, è importante? (Severo va al tavolinetto, ne aspira il profumo con aria competente.) |
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SEVERO |
Dev'essere bionda. |
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IGINO |
(ammirato)È bionda, infatti. |
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SEVERO |
Ci avrei giurato. |
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IGINO |
Ma... come hai fatto a... |
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SEVERO |
(logico)Non c'è traccia di profumo. |
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IGINO |
E allora? Potrebbe anche essere una bruna che non usa il profumo. |
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SEVERO |
Ma avrebbe lasciato il suo. Le brune hanno un profumo naturale più forte delle altre. E allora o senti quello, o senti il profumo che si mettono addosso per combatterlo. |
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IGINO |
Formidabile!... Frutto delle tue esperienze di rappresentante di aspiratori? |
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SEVERO |
(compiaciuto)Non direttamente. (accarezza la sedia della segretaria)E... ogni quanto te la schioppetti? |
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IGINO |
(cadendo dalle nuvole.)Me la «che»? |
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SEVERO |
Con che ritmo settimanale la impollini, per dirla in termini botanici? |
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IGINO |
Ma io non la impollino per niente!... |
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SEVERO |
Male!... Ti renderà meno, sul lavoro. |
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IGINO |
Ma che dici!... E una ragazza seria, madre di famiglia... |
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SEVERO |
Non c'è ragazza seria che non potrebbe farsi un materasso, se soltanto si fosse conservata un pelo per ogni uomo che se l'è sbattuta. |
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IGINO |
(insorge)Questo è troppo!... Troppo!... |
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SEVERO |
Un cuscino, va! |
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IGINO |
Hai una concezione delle donne... rivoltante!... |
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SEVERO |
Ah, ne sei pure innamorato!... Come non detto, allora. |
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IGINO |
(urla)Non ne sono affatto innamorato!... (poi qualche tono più giù) Non... non sopporto la volgarità di un simile pensiero, ecco. |
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SEVERO |
(Scuote la testa guardandolo)No. No, no. |
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IGINO |
No? Che cosa «no»?! |
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SEVERO |
Non va. Mi dispiace ma non va. |
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IGINO |
Cos'è che non va, sentiamo. |
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SEVERO |
Sei ridotto male. |
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IGINO |
Morirò prima dite, si è capito. |
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SEVERO |
(toccandosi la testa) Con la boccia, intendo dire. |
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IGINO |
Perché? Tu che ne sai? |
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SEVERO |
Pigli tutto tremendamente sul serio!... |
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IGINO |
Forse. Ma c'è modo e modo. |
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SEVERO |
Di che? |
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IGINO |
Di porgere le cose. |
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SEVERO |
Le cose? Quali cose?... Sarai anche diventato un avvocato di successo, ma che te ne fai di un successo che paghi con cinque crocette sul fegato. |
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IGINO |
Per laverità il massimo sono tre. |
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SEVERO |
E va bene, ti devo due crocette, non è questo il punto. |
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IGINO |
(controllandosi) Hai ragione. Non ne vale la pena. |
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SEVERO |
Anche ad Antonio Palma l'ho detto. |
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IGINO |
(ricordandosi)Antonio Palma!... (poi a lui) Ma scusa, che bisogno avevi di dirglielo? |
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SEVERO |
Bè, se non si può essere sinceri con i vecchi coglioni... i compagni di scuola... |
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IGINO |
E poi che ne sapevi, prima di oggi, che io ero diventato... irascibile? |
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SEVERO |
Ma cosa c'èntri tu?!... Io l'ho detto di lui. Sarà pure il miglior ginecologo del paese, ma è ridotto anche peggio dite. Io però gliele ho cantate, sai!... Lui lì a sfinirmi, che non ce la fa più... che lavora anche sedici ore con la testa tra le cosce delle donne... che vengono perfino dall'estero per farsi visitare da lui... Non ci ho visto più! «Che mi rispondesti - gli faccio io -sotto l'università quando ti chiesi perché avevi scelto ginecologia? Che mi rispondesti, avanti!... Ah, non te lo ricordi?... Me lo ricordo io: 'Perché mi piace troppo quella cosa là". Questa fu la tua risposta. E ora fattela piacere come il primo giorno». |
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IGINO |
(sorpreso)L'esimio professor Palma, il grande luminare... Non l'avrei mai detto... |
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SEVERO |
(ridacchiando)Vatti a fidare della scienza!... (continua a ridacchiare) |
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IGINO |
(con ammirazione non disgiunta da una certa diffidenza)Severo, sei la memoria vivente di tutti noi!... E lui, lui che ha fatto, si è risentito? |
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SEVERO |
Risentito? Ha preso un cappello che nemmeno ti sto a dire! |
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IGINO |
Non vedo, sinceramente, perché. Se uno rammenta a un altro una cosa... anche una cosa intima... purché a quattr'occhi!... |
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SEVERO |
Veramente gli occhi erano più di quattro. |
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IGINO |
C'era un terzo presente? |
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SEVERO |
Si era a un pranzo ufficiale dell'ambasciata elvetica... Interpreti... traduzione simultanea e tutte quelle stronzate lì... |
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IGINO |
Allora, lasciatelo dire, avresti fatto meglio a tacere. (pausa) Ma il tuo lavoro di rappresentante ti porta così in alto? |
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SEVERO |
(ambiguo)L'articolo che tratto io ha una diffusione che tu neppure immagini (poi riprende il discorso di prima)In effetti hai ragione: dovrei controllarmi di più. |
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IGINO |
Direi. |
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SEVERO |
(enfatico)Ma il passato è passato, penso io. E che cosa c'è di più bello che ricordare, tra vecchi coglioni, i giorni, i mesi, gli anni trascorsi fianco a fianco, dividendo in parti uguali la cioccolata come la merda. |
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IGINO |
(deciso) Si, ma tu ricordi soltanto la merda. |
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SEVERO |
E con ciò? Il tempo andato è un tesoro, un tesoro inestimabile, comunque sia andato...o meglio, per il solo fatto che se ne sia andato! Dire «sono ancora vivo», nonostante tutto... Cristo, dimmi se c'è soddisfazione maggiore. |
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IGINO |
Non sono d'accordo con te, Severo mio. Io... ti confesso... sono di quelli che alcune cose preferirebbero non averle mai vissute... «Ogni esperienza insegna a vivere»! Stronzata!... Sol tanto le esperienze positive lo fanno. «Sbagliando si impara». Altra stronzata!... Sbagliando si diventa soltanto più bravi a sbagliare. Si impara soltanto a sbagliare in maniera meno elementare, più raffinata. |
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SEVERO |
Bravo! Bellissime parole. Anche se devo dirti che non ci ho capito una mazza. |
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IGINO |
(un po' seccato) Allora perché mi dici «bravo»? |
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SEVERO |
Perché hai infilato un paio di quelle paroline che piacciono a me, e così... |
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IGINO |
Lascia perdere!... Sta di fatto che... almeno per quanto mi riguarda... io ho scoperto che senza memorie si campa meglio. E così ho stivato in un cassetto il passato in blocco, gli ho messo un bel lucchetto, e ho gettato la chiave in un pozzo. |
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SEVERO |
Potevi farti due cassetti, uno per le cose belle, l'altro per le brutte... |
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IGINO |
No, no, troppo complicato. Un solo cassetto, un solo lucchetto e via!... |
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SEVERO |
Ma sì!... Alla fin fine, ognuno, dei propri ricordi, faccia quello che vuole!... |
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IGINO |
Abbiamo combattuto per la libertà... |
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SEVERO |
Mettiamoci dentro anche la libertà di dimenticare… |
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IGINO |
Ah, ora mi piaci. Un brindisi. |
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SEVERO |
Un brindisi? |
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IGINO |
Alla libertà di dimenticare!... Apro una bottiglia di frizzantino, ti va?... |
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SEVERO |
Se devi aprirla soltanto per me, non voglio. |
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IGINO |
E perché? |
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SEVERO |
Conservala per qualche occasione... |
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IGINO |
Più occasione di questa? (va ad un piccolo mobile bar, prende una bottiglia, la stappa) |
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SEVERO |
(corre al balcone a guardare giù in strada, poi a lui) Piano!... E fa' piano!... |
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IGINO |
Che ho fatto? |
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SEVERO |
Ti sei messo a sparare... |
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IGINO |
E con questo? |
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SEVERO |
Chissà nella strada cosa possono pensare… |
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IGINO |
Che due amici si scolano una bottiglia, ecco cosa possono pensare. |
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SEVERO |
(misterioso) Già. Che altro, se no?... |
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IGINO |
(porge il bicchiere all'amico) Skool! |
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SEVERO |
Skool!... (Bevono con visibile soddisfazione..). |
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IGINO |
(fa per riempire dl nuovo il bicchiere dell’altro) |
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SEVERO |
(lo previene) Mezzo!... |
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IGINO |
Sono io che dovrei controllarmi. La glicemia... (insiste)Dai! |
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SEVERO |
(rifiuta)No, no, io devo restare lucido. Non vorrei sbagliare volo, e ritrovarmi a... a Dakar. |
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IGINO |
(un po' euforico) A Dakar?!... Stupendo!... Uno s'imbarca per andare a... Dove sei diretto, tu? |
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SEVERO |
Amsterdam. Un convegno internazionale: «L'aspiratore e il Duemila». |
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IGINO |
Uno s'imbarca per andare ad Amsterdam, e si ritrova a Dakar!... Stupendo!... Semplicemente stupendo!... |
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SEVERO |
(bevono)Che poi si parlerà anche dei mercati del Terzo Mondo... |
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IGINO |
(forzandolo a bere)Ti ritrovi a Dakar? Meglio!... Li freghi tutti sul tempo. |
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SEVERO |
In che senso? |
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IGINO |
Gli vendi aspiratori. Da quelle parti ce n'è di polvere!... C'è il Sahara intero da aspirare... |
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SEVERO |
Il Sahara da... Ah, questa sì che è una trovata!... |
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IGINO |
Tutti schierati ai margini... con i loro aspiratorini puntati... |
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SEVERO |
(eccitato) Brrr!... Brrrr!... |
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IGINO |
(si associa)Brr!... brr!... |
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SEVERO |
(con le lacrime agli occhi dal gran ridere,scorrazza per la stanza imitando il suono dell'aspiratore, ma all'altezza del balcone si blocca)Già, ma poi bisogna scaricarlo da qualche parte. |
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IGINO |
Che cosa? |
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SEVERO |
Il Sahara aspirato. |
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IGINO |
(ci pensa sopra, poi) Ad Amsterdam!... |
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SEVERO |
Geniale!... Sul litorale olandese!... |
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IGINO |
Sai che colture di tulipani?!... |
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SEVERO |
E niente più allagamenti. |
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IGINO |
I tulipani del deserto... |
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SEVERO |
Altro che dighe di cemento! |
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IGINO |
Formidabile, è la parola giusta! |
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SEVERO |
L'importante è tenere in attivo il mercato... |
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IGINO |
Attivo, vorrai dire. |
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SEVERO |
In attivo: due parole. |
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IGINO |
Ah!... (alza il bicchiere)All'operazione Sahara!... |
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SEVERO |
(bevendo)Prosit!... (poi si arresta) Ma non dovevamo brindare alla libertà di dimenticare? |
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IGINO |
(euforico) All'una e all'altra!Bevono entrambi. Segue un lungo e imbarazzante silenzio... Poi... |
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SEVERO |
E... tua moglie?... |
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IGINO |
indugia a rispondere... |
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SEVERO |
Fa parte delle cose da dimenticare, ho capito. |
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IGINO |
No, no, tutt'altro!... Sta bene. Stiamo bene. |
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SEVERO |
Figli? |
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IGINO |
Due. Un maschio e una femmina. E tu? |
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SEVERO |
Una femmina e un maschio. Ma senza moglie. |
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IGINO |
E la signora dei concerti... quella che taglia le dita...? |
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SEVERO |
(sospirando)Se n'è andata. |
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IGINO |
Oh, quanto mi dispiace!... |
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SEVERO |
Eh, la vita!... La vita!... |
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IGINO |
Quanto tempo fa?... No, no, se non vuoi... se ti addolora... Figuriamoci, proprio io che porto avanti la guerra ai ricordi amari... |
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SEVERO |
Ricordi amari?.. Io festeggio il giorno che se n'è andata!... |
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IGINO |
Che cinico!. |
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SEVERO |
Come gli americani il giorno dell'Indipendenza. Mi ha lasciato per un marchettone che può essere il fratello minore del nostro secondogenito!... La stronza!... |
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IGINO |
Un momento, un momento... Non è morta, allora? |
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SEVERO |
Morta lei?... E quando muore quella lì, se non l'ammazza qualcuno!... Tutt'al più si potrà sentire un po' debole per aver troppo scopato!... |
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SEVERO |
(visibilmente irritato)Ma tu hai detto «se n'e' andata»! |
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SEVERO |
Perché, non rende l'idea? |
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IGINO |
Prima, però, quel verbo... «andarsene via>> lo hai usato nel senso di (accenna col dito all’atto di spirare) |
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SEVERO |
Eh, stai a badare ai verbi, ora!. |
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IGINO |
(sempre più irritato)Hai guardato in alto!... |
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SEVERO |
È possibile, non lo nego. |
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IGINO |
Hai sospirato!... |
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SEVERO |
Ho ruttato, per la cronaca. Il frizzantino... |
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IGINO |
Era un sospiro!... |
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SEVERO |
Era un rutto. Lo vuoi sapere meglio di me? |
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IGINO |
(perde la calma e lo afferra per il bavero) Tu mi vuoi far impazzire!... |
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SEVERO |
Lasciami!... Igino lasciami! |
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IGINO |
Hai proprio deciso, allora!... |
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SEVERO |
Toglimi le mani di dosso!... |
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IGINO |
Se uno usa il verbo andare, guarda verso l'alto, sospira, che colpa ne ha l'altro se va fuori strada?!... |
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SEVERO |
(divincolandosi)Tu per il bavero non mi prendi, Cristo!... |
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IGINO |
(che ha perso il controllo di sé, continua a tenerlo)Io stavo lavorando tanto bene!... E Dio sa le urgenze che ho!... e ricompari tu da chissà dove, e... |
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SEVERO |
(estrae la pistola e gliela punta sotto la gota)Tu il pazzo con me non lo fai!... |
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IGINO |
(si stacca disorientato)E... quella... da dove... spunta?... |
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SEVERO |
Prova a indovinare!... Prova!... |
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IGINO |
(arretrando) Giri armato?! |
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SEVERO |
E bene faccio, con i tempi che corrono. |
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IGINO |
(affascinato)Ma... quella, se non sbaglio... io non me ne intendo, ma al cinema, qualche volta... |
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SEVERO |
Una quarantaquattro magnum. Un gioiello della tecnica. |
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IGINO |
Un cannonetascabile!... E l'hai puntata contro di me, contro un vecchio coglione... si, un amico... |
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SEVERO |
Riflesso condizionato. |
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IGINO |
E’ un mondo così duro quello di quei cosi lì? |
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SEVERO |
Quali cosi?... |
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IGINO |
Gli aspiratori… |
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SEVERO |
(realizzando)Non se ne ha un'idea. (rimette a posto la pistola nella cintura) |
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IGINO |
Io una volta sono stato minacciato, sai? |
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SEVERO |
(distratto)Ah, bene! |
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IGINO |
Bene proprio no. E stato :un anno d'inferno! Sempre sul «chi va là»... sempre a guardarmi le spalle... mai fuori oltre una certa ora... |
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SEVERO |
E non hai chiesto la scorta? |
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IGINO |
La scorta?... |
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SEVERO |
La scorta armata. In casi del genere... |
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IGINO |
(ridimensionando)Bè, non era quel che si dice un affare di Stato... Un cliente... che grazie ai miei sforzi se l'era cavata con due anni di reclusione... E metti che aveva corso il rischio di farsene dodici!... Ma l'amante mi manda una lettera: «O lo fai uscire subito, o io ti ammazzo!» |
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SEVERO |
Donna passionale!... |
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IGINO |
Uomo passionale, per la verità. Una storia difficile... |
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SEVERO |
(incuriosito)Una storia di culattoni!... |
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IGINO |
Difficile, ripeto. |
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SEVERO |
Che differenza fa? |
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IGINO |
Non mi piace la parola. |
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SEVERO |
Non ti piacerà, ma sempre froci restano. |
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IGINO |
Severo, prego!... |
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SEVERO |
(divertito)Ah, sicché tu difendi chiunque... anche quelli là... |
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IGINO |
Quelli là?!... Non sarai razzista a tal punto!... |
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SEVERO |
Ah, io sarei razzista!... E loro che sono?... Non sono razzisti anche loro?... |
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IGINO |
Severo, considera che... |
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SEVERO |
No, no, non mi convinci!... Quelli là sono- come gli israeliani, che se uno ne parla male è razzista... Ma intanto loro... |
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IGINO |
Per l'amor di Dio, non entriamo in un simile campo minato. E tu non ti riscaldare, se no ti fai sangue amaro. |
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SEVERO |
Io?... Io me ne sbatto!... Vogliono fare i froci?... Padronissimi!... Libero culo in libero Stato! Solo non mi venissero a dire che quella roba lì è meglio di quella che si fa con le femmine. |
|
IGINO |
Ne parli con disprezzo... |
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SEVERO |
(disprezzando lui)Non li difendo, questo è certo. |
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IGINO |
Tu non fai l'avvocato. |
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SEVERO |
Anche un avvocato... per quel che ne so... si può rifiutare. A meno che... |
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IGINO |
(curioso)A meno che...? (Severo comincia a ridacchiare..). |
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IGINO |
E ora perché ridacchi? |
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SEVERO |
Così... |
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IGINO |
No, tu vuoi dire e non dire... Avanti, parla! |
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SEVERO |
Non hai per caso... traghettato anche tu? |
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IGINO |
Traghettato? |
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SEVERO |
Non sei forse passato dall'altra sponda, per intenderci? (continua a ridacchiare) |
|
IGINO |
Ah, questa poi!... Insomma, Severo, la vuoi smettere?! |
|
SEVERO |
D'altra parte... se si guadagna bene... Avvocato dei froci!... Perché no? |
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IGINO |
(deciso)Perché no!... Io non ho... traghettato, se proprio ci tieni a saperlo. E un cliente omosessuale su duemila... perché tanti ne avrò avuti in vent'anni di professione... non mi dà il diritto di fregiarmi del titolo di Avvocato dei... sì, insomma, come hai detto tu. |
|
SEVERO |
D'accordo, d'accordo... Non è il caso che tu te la prenda tanto... (va alla finestra, osserva l'esterno) |
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IGINO |
Quartiere d'affari. In prevalenza uffici... Pochissime le abitazioni private... |
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SEVERO |
(distratto)In che senso, prego?... |
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IGINO |
Ti stavo descrivendo il quartiere... |
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SEVERO |
E come mai? |
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IGINO |
Guardavi, osservavi... credevo ti interessasse la zona... |
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SEVERO |
(sovrappensiero)La zona, certo... (guarda l'orologio) |
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IGINO |
(speranzoso)Devi andare, vero? |
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SEVERO |
Altri venti... venticinque minuti... posso restare. |
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IGINO |
E se poi non troviamo subito il taxi? |
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SEVERO |
Tutto calcolato: con la metropolitana arrivo lo stesso per tempo. |
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IGINO |
A volte chiudono i voli con qualche minuto di anticipo... |
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SEVERO |
Io scavalco le transenne, e passo. Ormai mi conoscono. Prendo gli aerei per le chiappe, io. |
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IGINO |
(deluso, ma anche affascinato)Ne hai di energie, non c'è che dire!... Io già mi sono arreso ai miei rotoletti di ciccia. Non inseguo l'autobus, figurati un aereo!... |
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SEVERO |
Il matrimonio, amico. Ecco la tua vera malattia! A proposito, non te l'ho chiesto... Tu hai finito per sposare quella collega di università, vero?... |
|
IGINO |
(lievemente irritato)Ho finito per sposare?... Ho voluto sposare! |
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SEVERO |
(non gli bada)Quella biondina... Aspetta, si chiamava, si chiamava... non me lo dire!... Lucia! |
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IGINO |
Sei formidabile!... Lucia si chiama, appunto. Ma come fai a ricordartelo?! |
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SEVERO |
(ridacchia)Te lo devo proprio dire? |
|
IGINO |
(allarmato)C'è un segreto? |
|
SEVERO |
In un certo senso... |
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IGINO |
(prevedendo la «riesumazione» di qualche altra sgradevolezza)Lascia perdere, allora. |
|
SEVERO |
Ma no, non c'è ragione che non te ne parli. |
|
IGINO |
Ti prego: come non detto. |
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SEVERO |
Chissà, poi, quando ci rivedremo... |
|
IGINO |
Posso vivere lo stesso senza sapere. |
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SEVERO |
E invece bisogna proprio che te lo dica. Io, quella Lucia lì... non me la sono mai più dimenticata. |
|
IGINO |
(titubante)Una... cotta adolescenziale? |
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SEVERO |
Ti sembro tipo da cotte? |
|
IGINO |
Da adolescente, ho detto... |
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SEVERO |
Allora, meno che mai!... Sono sempre andato al sodo, io (e mima l'atto di prendere una donna per le natiche) |
|
IGINO |
(sobbalzando)Ci hai fatto l'amore! (Severo si limita a ridacchiare..).Ma che hai da ridere?! In quel modo sconcio, poi... |
|
SEVERO |
(sempre ridacchiando) Ti disturba? |
|
IGINO |
Mi disturba, sicuro!... Perché menti spudoratamente. Mia moglie mi si è data vergine, la prima notte di matrimonio. |
|
SEVERO |
Lo so, eccome se lo so!... Ce ne facevamo di risate fra noi vecchi amici, quando voi tubavate come due colombi, senza mai... covare!... |
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IGINO |
Trovo tutto questo assolutamente... disgustoso! |
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SEVERO |
Ah sì... E allora perché ci raccontavi i fatti suoi più personali?! |
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IGINO |
Che facevo io? |
|
SEVERO |
Più personali, proprio così. Nessuno si sognava di chiederteli, eri tu che ci facevi il resoconto, per filo e per segno. |
|
IGINO |
(alterandosi)Insomma, cosa vi raccontavo?... Si può sapere, o è di pubblico dominio tranne che per me?... |
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SEVERO |
Che tipo!... Prima non volevi sapere, e adesso... |
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IGINO |
...E adesso ho cambiato idea. Parla!... |
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SEVERO |
(pronto)Come vuoi tu. (si schiarisce la voce, poi)Erano i tempi in cui non si aveva in tasca una zozza lira... E lo stesso la tasca era piena... gonfia, per meglio dire... (ridacchiando) Mi hai capito, vero? |
|
IGINO |
La tua volgarità non è più un mistero, per me. |
|
SEVERO |
Dio sia lodato!... E noi si andava, ciascuno col proprio turgore... si andava su e giù per le vie della città... inseguendo ora quel paio di poppe a terremoto sussultorio... ora quei fianchi a terremoto ondulatorio... |
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IGINO |
Si faceva l'acquolina in bocca, vai avanti. |
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SEVERO |
Diciamo pure in bocca... E in testa una sola idea. Un'idea fissa, con un chiodo da dieci: dove rimediare le cinquecento lire... tanto costava salire su una di quelle case di cura, e farsi guarire da una di quelle specialiste, una di quelle primarie superlaureate in... |
|
IGINO |
(tagliando corto)Da una puttana. prosegui! |
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SEVERO |
Ci si vendeva i libri di testo... quel paio di scarpe nuove che ogni padre tiene nell'armadio, e mette solo nelle grandi occasioni... e prima di accorgersi che non ci sono più.. |
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IGINO |
Ci si arrangiava in mille maniere. E allora? |
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SEVERO |
E allora tu, puntualmente, ci comparivi davanti... sereno, disteso, felice... Ci facevi una rabbia, ci facevi!... |
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IGINO |
Guarda che io ero al verde come voi. Non sono mai stato un figlio di papà. |
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SEVERO |
Lasciami finire. «Ma come fai, tu?> ti chiedevamo. «Sei Sant'Antonio, forse?»... E tu: «Io oramai ho risolto il mio problema... >> (Igino é colto da un certo turbamento... comincia a ricordare... spietato, prosegue)«Io, la sera, quando vado via da casa di Lucia,.. e lei mi accompagna alla porta... sul pianerottolo delle scale, dove la lampadina è perennemente fulminata... (si arresta)Ma no, no... meglio che la smettiamo qui. |
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IGINO |
(pur sapendo di farsi del male)Tu ora vai avanti. Hai cominciato e finisci!... |
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SEVERO |
(minaccioso)Non mi costringere a tirar fuori un'altra volta la mia artiglieria!... Non scherzare col fuoco, Igino! |
|
IGINO |
Vai avanti, si o no?! |
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SEVERO |
Ma tu poi ti vergogni... |
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IGINO |
(esaltato)lo non ho niente di cui vergognarmi!... Sappilo!... Io sono di cristallo... Trasparente, sono!... tintinno, se mi si urta!... Parla!... |
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SEVERO |
(con finta pazienza)Sul pianerottolo dove la lampadina è perennemente fulminata... io abbraccio Lucia... me la stringo forte forte... e un secondo dopo ho goduto». |
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IGINO |
(dopo una pausa)Questo andavo dicendo?! |
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SEVERO |
(conferma)Questo. |
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IGINO |
Non... (turbatissino)non è possibile. Non posso aver messo in giro... aver dato in pasto a tutti quanti voi la mia intimità... la parte più privata del mio rapporto con Lucia... mia moglie... (distrutto, va a sedersi alla scrivania della dattilografa) |
|
SEVERO |
Ricordo male, forse?... Hai il coraggio di negare che la tua attività sessuale si riduceva a tanto?... (Igino, gli occhi perduti nel vuoto, tace. Severo lo incalza)Ho mentito, allora?... Rispondi! |
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IGINO |
No. |
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SEVERO |
E come farei a saperlo, se non me lo avessi detto tu?... Non solo a me, l'hai detto. Lo spargevi ai quattro venti, lo spargevi!... |
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IGINO |
Forse mi facevate bere... E io tiravo fuori... in stato di ebbrezza confessavo... |
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SEVERO |
(provocatore)Ti facevamo il Pentotal, se preferisci. (Igino, in preda a un forte malessere, va al mobiletto bar, armeggia con una bottiglia di whisky, si versa un bicchiere e se lo scola in un sorso... Severo guarda l'ora, ma l'altro non gli bada... |
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IGINO |
(affannando)Incredibile Se ci si riflette su, è incredibile!... |
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SEVERO |
Che cosa? |
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IGINO |
Passi la vita a controllarti... a circondare la tua persona di tutta una serie di discrezioni... di riservatezze... a parlare il meno possibile dei fatti tuoi... a sviare il discorso, quando qualcuno, qualche tipo più inopportuno ti vuole trascinare nelle confidenze... E poi scopri che è inutile, perché hai già parlato anche troppo!... perché c'è stato un tempo... la tua prima giovinezza... in cui di cose tue ne hai dette tante, ma tante!... E la gente ormai sa sul tuo conto molto più di quanto tu stesso non ti ricordi...! Mi sento un amaro un bocca... |
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SEVERO |
(consolatorio)Andiamo, controllati non è successo niente. |
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IGINO |
Se avessi mangiato qualcosa rimetterei... |
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SEVERO |
Non è la fine del mondo su... |
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IGINO |
Ma ho lo stomaco vuoto. Che rimetto, l'anima?... |
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SEVERO |
Oh, insomma, non la fare tanto lunga!... Eravamo non più di cinque gli intimi a cui hai confidato i tuoi orgasmi... in doppio petto. Uno è morto pure: Ferrero.. Gli altri, chi più chi meno, ne hanno passate tante, che a quest'ora... Ma chi vuoi che dopo trent'anni si va a ricordare simili sciocchezze?! |
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IGINO |
(freddo)Tu! |
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SEVERO |
(dopo una pausa)E io... io sono speciale, che vuoi da me. |
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IGINO |
(con l'occhio leggermente allucinato)Sei speciale sì! |
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SEVERO |
Vuoi farmi fuori?... Dì, vuoi farmi fuori, così c'è una persona in meno che gira con i tuoi ricordi?... (tira fuori il suo pistolone)Avanti, se questo è il tuo impulso spara!. . (gli offre la magnum) |
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IGINO |
(non raccoglie l'invito)Tu sei un erotomane... Un erotomane, proprio. |
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SEVERO |
(rimette a posto la pistola)Perché, se è lecito? |
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IGINO |
Solo gli erotomani si ricordano per filo e per segno confidenze di questo genere. Tutti noi, in misura diversa magari, da ragazzi ci lasciamo andare... L'insicurezza della giovane età... l'imbarazzo mortale da mozzare il fiato! di fronte al grande misterioso richiamo di Afrodite... che poi col passare degli anni, vivaddio, va normalizzandosi... Il bisogno furioso di dividere con un altro... un amico, un semplice conoscente... perfino un passante... fremiti e languori di cui abbiamo appena una pallida e confusa percezione... ci spinge ad essere leggeri... a superare le frontiere della decenza... Tanto, domani sarà tutto passato, tutto dimenticato, tabula rasa, zero... E qui è l'errore!... L'erotomane!... l'ero-romane che circola indisturbato fra noi... anche perché con calzoni corti... o da troppo poco tempo lunghi... e con la faccia ancora da bambino... come fai a riconoscerlo?... Ma l'erotomane, insonne, ubiquo, ascolta e registra parola per parola, per non dimenticare più!... A futura memoria!... E all'improvviso, dopo anni, decenni... quando meno te l'aspetti... |
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SEVERO |
L'avvocato ti ha preso la mano. |
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IGINO |
…quando meno te l'aspetti, salta fuori dalla posta... |
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SEVERO |
Ma la tua arringa è piena di cazzate, bada!... |
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IGINO |
...o dal telefono, come hai fatto tu!... |
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SEVERO |
Erotomane, ebbene?... (fiero)Se intendi dire che sono un puttaniere, hai fatto centro. Lo sono stato, lo sono tuttora, e cercherò di esserlo fino alla fine dei miei giorni. Mi dispiace, non sono una mammola come te. Io mi auguro di crepare in un letto, con la resta su quella cosa lì. |
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IGINO |
Perché non hai fatto il ginecologo, allora!... |
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SEVERO |
A me piacciono sane, non malate. Ma ti scandalizzo tanto? |
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IGINO |
Tu puoi dire e fare quello che ti garba. E puoi morire come e dove preferisci. |
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SEVERO |
(misterioso, dopo un occhio alla finestra)E se morissi qui? |
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IGINO |
(pronto)No!... Escluso. Non voglio altre seccature. E poi, qui non siamo attrezzati secondo le tue preferenze. |
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SEVERO |
(esaltandosi)Puttaniere... maratoneta del sesso... e fantasista, amico!... Fatti un giro di tutti i casini del medioriente, e chiedi pure di me!... E poi dimmi se ne trovi uno solo in cui non conoscano Giuliano l'acrobata!... |
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IGINO |
Giuliano...? |
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SEVERO |
. . l'acrobata. «Ragazze, è arrivato Giuliano l'acrobata!» |
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IGINO |
Ma tu ti chiami Severo. |
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SEVERO |
Gli artisti devono avere un secondo nome. E poi da quelle parti meglio non dare le generalità esatte... (evocando)«Sù, belle, lasciate tutto e venite con le vostre masserizie fisiche... che Giuliano ve le paga profumatamente!»... Io, con qualche dollaro in più, mi compro la fedeltà assoluta dei tenutari... che lasciano sempre aperta per me una porta sul retro della casa... La prudenza non è mai troppa!... Poi entro in camera con la bella di turno.. che mi sono scelta la per là, senza tanti sofismi... se già non la conosco... Perché ormai con le nuove mi basta uno sguardo... uno sguardo solo... per apprezzarne, come dire? la consistenza, e in pari tempo la maneggevolezza... Tiro fuori una minibottiglia di champagne.¼. champagne francese, altro che quel frizzantino là!... |
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IGINO |
(timido)1983, una buona annata... |
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SEVERO |
Lascia perdere!... Una coppa a me, una a lei... Poi lei beve dalla mia, io dalla sua... Poi... (si arresta)Ma le parole a questo punto fanno cilecca anche in bocca al più formidabile oratore. Un esempio, ci vuole, un esempio pratico... (si gira attorno, adocchia la sediolina della dattilografa, l'afferra...)Bella, sei mia!... (A questo punto Severo si distende al centro della stanza assieme alla sediolina, che da ora in poi, sotto lo sguardo attonito di Igino «adopererà» come una partner bene istruita sulle sue molteplici esigenze di amatore. E una successione fantasmagorica di posizioni da kamasutra senza soluzione di continuità. Severo di volta in volta si «congiunge» con la sediolina, prima di fianco tenendola faccia a faccia, poi supino portandosela a cavalcioni, poi facendola ruotare di spalle per attirarla a sé lino ad avere supina anche lei, e così rotolare di un quarto di giro sul suo fianco, per ritrovarsi, grazie ad un altro quarto di giro, inginocchiato dietro la sediolina «in ginocchio» anche lei... Igino, ormai esterrefatto, stenta a seguire quella strabiliante pantomima di congiungimenti, quella prova di matta bestialità con un pezzo di mobilia, che termina cori un lungo, appassionato amplesso in cui la sediolina e finita «testa-coda» rispetto al suo «seduttore»... Segue un lungo silenzio...Igino é impietrito, respira appena... Severo si alza, si rassetta con rozzo stile, «aiuta» la sediolina a rialzarsi, la rimette al suo posto, simula l'atto di lasciarle una cospicua somma di denaro, mostrandosi inflessibile contro l'immaginario schermirsi di lei per tanta generosità, le fa un profondo inchino e va a sedersi di fronte a Igino.) |
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SEVERO |
Perché credi che mia moglie mi abbia mollato? |
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IGINO |
Per fratture multiple alla spina dorsale. |
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SEVERO |
Perché al mio ritorno come souvenir le portavo ogni volta una nuov'.i malattia venerea. (si accende una sigaretta)Posso, vero? |
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IGINO |
Bè, direi che è d'obbligo dopo... (indica la sediolina) |
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SEVERO |
(non connettendo)Dopo...? (poi divertilo)Ah!... Che tipo!... Ti è rimasto un certo spiritaccio, devo riconoscere... |
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IGINO |
Sono noto come Igino il pungente... Nel condominio, non oltre... (Severo, senza badargli, torna alla finestra, guarda di fuori, si ritrae appena, lasciandosi sfuggire un gesto di stizza). |
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IGINO |
Sempre lo stesso panorama di prima... Uffici, assicurazioni, Import-Export... Ah, se allunghi il collo... a destra... in quello spiazzo accanto alla chiesa... c e una sede dell'Azione Cattolica... |
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SEVERO |
(curioso)Ragazzi e... ragazze? |
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IGINO |
(pronto)Solo ragazzi. |
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SEVERO |
E tu guardi le loro partite di calcio, magari... |
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IGINO |
Tra una telefonata e una consulenza... Raramente, però... tanto per svagarmi un poco... |
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SEVERO |
(confermando)E ti ricordi del nostro vecchio campetto. |
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IGINO |
Il nostro... Ah, è vero!... Perché noi ci conosciamo da prima del liceo!... |
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SEVERO |
Da molto prima!... |
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IGINO |
(rievocando)L'Azione Cattolica « Ianua coeli>>. |
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SEVERO |
E le preghiere durante il mese mariano. Io a maggio ero sempre ammalato. |
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IGINO |
Ma il resto dell'anno si giocava fino alla sera, a volte anche oltre... |
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SEVERO |
Tu non eri male... Ti mancava il coraggio nel contatto con l'avversario... |
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IGINO |
Tu ne avevi fin troppo. Un mulo parevi!... Ci azzoppavi tutti... a turno... anche se eravamo tuoi compagni di squadra... |
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SEVERO |
Volevo andare al sodo. |
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IGINO |
Volevi far goal solo tu. |
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SEVERO |
Ero più dritto di voi, tutti damerini del settecento... |
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IGINO |
Eri più dritto, non si discute... |
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SEVERO |
Per questo Padre Nicola con me non ci provava neppure. |
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IGINO |
(candido)In che senso? |
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SEVERO |
(tira dritto)Un calcio negli stinchi, una gomitata nei coglioni, e si sarebbe levato il vizio. |
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IGINO |
(sbiancando)Perché... Padre Nicola...? |
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SEVERO |
Non ti ricordi neanche questo? «Le mie pecorelle», vi chiamava, tutti voi. Me no!... Io per lui ero la «pecora nera»!... «Pecora nera, sicuro. (minaccioso)E intanto stammi sempre davanti, mai di dietro!...» |
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IGINO |
Ora esageri, Severo!... Ricordo che circolava la voce... |
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SEVERO |
Chiamala voce!... |
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IGINO |
Ma erano accuse infondate... malignità di gente meschina contro una persona che si dava da fare, che organizzava, che si sbatteva... |
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SEVERO |
Si sbatteva, certo. I ragazzini si sbatteva!... Chissà quanti ne avrà avviati per i sentieri dell'incularella... |
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IGINO |
(insorge)No, no, questa mi pare proprio un'ingiustizia. |
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SEVERO |
Lo difendi? |
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IGINO |
Deve essere anche morto... |
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SEVERO |
Ma già, tu li difendi tutti, quelli lì!... |
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IGINO |
(irritandosi)Guarda che a me non ha mai messo le mani addosso. |
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SEVERO |
E che bisogno aveva di farlo?... (ridacchiando)Senza mani! Come in bicicletta!... |
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IGINO |
Che ne sai tu, che parli con tanta iattanza!?... Mi hai sorpreso al buio insieme a lui?... Rispondi!... |
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SEVERO |
(sornione)Questo no. Ma... |
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IGINO |
(che sta per avere una crisi)«Ma?» . . . Sputa fuori tutto, su! |
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SEVERO |
Lasciamo perdere |
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IGINO |
Non lasciamo perdere niente, invece! |
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SEVERO |
(racconta)Una volta che sono arrivato più tardi... come sempre, del resto: mi guardavo bene dall'arrivare per primo nella tana del lupo, io!... tu, che non usavi la stessa precauzione, ed eri arrivato per primo, sei venuto ad aprirmi il cancelletto… Eri rosso rosso in faccia... Come un peperone!... |
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IGINO |
(trasecolando)Io sono venuto... rosso in faccia... peperone... |
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SEVERO |
E io ho pensato: eccola qua la pecorella di turno. |
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IGINO |
No, tu non puoi aver pensato questo di me! |
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SEVERO |
E invece l'ho pensato. |
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IGINO |
Tu hai sempre proiettato sugli altri la tua malizia, i tuoi sentimenti di basso conio, ecco la verità. |
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SEVERO |
Però ti alteri, guarda caso. |
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IGINO |
Che faccio? |
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SEVERO |
Ti lasci prendere dalla foga... Se non è vero, vuoI dire che ricordo male. Scusa tanto. |
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IGINO |
Eh no, no... Troppo comodo!... Tu sollevi una pietra... Di sotto, naturalmente, esce tutto un brulicare di schifosi insetti, microrganismi, muffe e larve... A questo punto tu che fai? rimetti la pietra a posto e te n'esci con uno «scusa tanto»? Troppo comodo!. |
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SEVERO |
Pietra... muffa... larve. -. Ma che cazzo dici?'. |
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IGINO |
Tu non hai fatto altro, in questa maledetta ora!... |
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SEVERO |
Calmati!... Hai ragione che sono in casa tua, altrimenti. |
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IGINO |
(sproporzionatamente aggressivo)... Altrimenti cosa? Fai il gradasso perché giri armato. Ma bada, se la vita nel ramo «aspiratori» insegna a usare le maniere forti, i tribunali e i codici non avviano certo alla carriera di danzatrice classica!... |
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SEVERO |
(impressionato da tanta insospettabile energia)Ti ho chiesto scusa, Igino… Posso anche chiederti perdono in ginocchio... Potevo mai immaginare che arrivavi a scaldarti così tanto?... |
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IGINO |
(lo incalza)Eppure ti avevo pregato, scongiurato di lasciare il passato al posto suo!... Tu no, tu sadicamente sei andato a tirar via il primo mattone della pila! Grazie che poi cadono tutti gli altri!... |
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SEVERO |
Ma che cosa cade?' Giuro che non mi ci raccapezzo!... Tre persone su cinque, durante l'infanzia, hanno subito o rischiato di subire porcherie da parte di adulti... |
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IGINO |
(deciso)E allora alè!... Siamo in ballo, balliamo... |
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SEVERO |
Che intendi fare? Rifletti bene!.. |
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IGINO |
Sviscerare l'argomento fino in fondo:ecco che intendo fare. |
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SEVERO |
(premuroso)Ma poi Stai male. |
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IGINO |
Peggio di come sto...! (con gli occhi persi nel vuoto)Ero arrivato per primo quella volta, è vero. Ma non immaginavo mai clic quel... Padre Nicola potesse infastidirmi in qualche maniera... Mi aveva sempre lasciato in pace... Agli altri un ganascino, una pacca sul sedere, uno scappellotto di simpatia... Di me pareva clic avesse un certo timore... Forse la mia buona educazione... la famiglia... Sapeva che mio padre era un importante professionista... |
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SEVERO |
(esperto)Non gli piacevi, tutto qui. |
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IGINO |
(in un accesso di narcisismo)Perché non dovevo piacergli?… Perché? |
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SEVERO |
Eri magro come un fil di ferro... A lui piacevano cicciotti... Ma... sembri quasi dispiaciuto... Avresti preferito forse... |
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IGINO |
(irritato)Ma che dici! Lasciami continuare... Busso al cancello, e viene ad aprirmi lui. |
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SEVERO |
Il prete zozzone. |
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IGINO |
(rettifica)Il prete. Mi avvio allo spogliatoio per cambiarmi... Le scarpe soltanto... A quei tempi chi te le dava le magliette, le tute. Mi sto allacciando la seconda scarpa. quando sento chiudere la porta dello spogliatoio. Mi sale il cuore in gola!... Mi chiudo dentro. Perché?! «...C'è poca luce... Fuori è nuvolo, e una finestra è chiusa con gli scuri... (Severo appare affascinato dalla ricchezza di particolari forniti da Igino) |
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SEVERO |
Che memoria, anche tu!.. |
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IGINO |
(se ne avvede)O forse sono abbagliato dal sole... Ora non ricordo i dettagli, ma le emozioni, l'impressione generale, quello sì... Sta di fatto che il prete è lì... nero... nero e lungo... più lungo di come mi era sembrato le altre volte... «Non mi ha chiuso dentro, allora!»... Per un istante mi sento risollevato. Ma l'istante appresso mi domando... ma non è necessario... so già darmi la risposta da solo... «Perché si è chiuso dentro insieme a me?!>> E intanto il prete mi sorride... come se volesse tacitamente invitarmi a dare il via a un gioco... un gioco che conosciamo solo noi due. Da quel momento in poi i ricordi si fanno confusi. So soltanto che i miei occhi vanno da lui alla porta. Perché, dal momento che è chiusa, ora vallo a capire!... «Se arrivo a quella porta» penso «picchierò... a calci e pugni... urlerò, chiederò aiuto, qualcuno mi dovrà sentire!»... Un istante dopo, tra me e la porta lui. «Nell'altro ambiente» penso, «al centro, c'è il tavolo da ping-pong... Se io raggiungo posso metterlo tra noi due... sottrarmi con una specie di fuga circolare... Girare, girare finché reggono le gambe... Chi resiste più a lungo vince!... E una regola primordiale, una legge della giungla!>>... Ma prima di arrivare al ping-pong vengo raggiunto, afferrato da due braccia che sono due tenaglie!... Ora, magari, sarebbe appena appena un cordiale abbraccio, ma allora... allora, con tutto quello clic ancora non sapevo ma che oscuramente presentivo, mi sembrò una tagliola!... Lui mi stritola, io caccio un lamento di dolore lui mi dice che non devo aver paura, vuole un bacio, soltanto un bacio, niente più di un bacio!... «Mi vuoi bene?» dice. «Vuoi bene al parroco tuo che ti fa giocare a pallone tutti i giorni... E allora un bacio!»... E mi accosta la guancia alla bocca socchiudendo gli occhi. Ma non come mio padre, quando non è preoccupato per la sua professione, e vuole giocare con me a gatto e topo... No, in quegli occhi socchiusi c'è un piacere torbido, che mi offende e mi attira nello stesso tempo Come dire? anche se so di essere in pericolo per un attimo, per un attimo soltanto sento confusamente che qualcosa è cambiata nella mia vita... che sono stato ammesso anche soltanto marginalmente, in una gerarchia superiore a quella dell'infanzia... una gerarchia che pratica la perversione, ed è superiore per il solo fatto di praticare la perversione. Ma sono brandelli, stracci di pensieri... La verità è che ho una paura, un terrore tale, che se la morte è l'unica via d'uscita, che venga presto, subito, ora!... «Se non mi dai questo bacio non ti lascio andare.>. Il patto!... Una bilancia; sopra un piatto il bacio, sull'altro l'aria del campetto, la luce, la salvezza. Voglio vivere!... Sono troppo piccolo per queste scelte così grosse, così definitive!... In testa mia ho già scelto il bacio. Ma esito ancora un istante: «se io tengo fede al patto, e lui no?»... Ora lui non parla, ma sento le sue braccia che mi stringono forte, ancora più forte, se è possibile... Devo rischiare, non ho altra scelta. Lo bacio sulla guancia... quel tanto da accorgermi che non s'è fatta la barba... Le sue braccia, lentamente, lentissimamente, cominciano a mollare la presa... Riapre gli occhi, mi sorride... ma ora il suo è un sorriso vuoto, spento, un sorriso stanco!. Un istante dopo sono sul campo, a correre dietro al pallone. Poi arrivi tu, poi tutti gli altri, e possiamo cominciare la partita (Severo non fiata… Igino appare prosciugato dal suo lungo racconto) |
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SEVERO |
(guardando l’orologio, sobbalza)Cristo com’è tardi! |
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IGINO |
(sempre nei suoi pensieri) Perchè ti ho raccontato tutte queste cose, non so. |
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SEVERO |
(raccogliendo le sue cose)Devo proprio andare, o almeno tentare... |
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IGINO |
(conte sopra)Non ne ho mai accennato neanche al medico. E sì che a lui dico tutto, ma proprio tutto... |
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SEVERO |
Se perdo quell'aereo lì... (rabbrividisce)Meglio non pensarci, meglio!... |
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IGINO |
Perché proprio a te?... Ho l'impressione di aver tradito gli amici veri, mia moglie... |
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SEVERO |
(distrattamente)Si vede che avevi bisogno di liberarti. |
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IGINO |
Con te? |
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SEVERO |
Si vede che ti do fiducia. |
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IGINO |
Tu?!...Tu sei capace di andare dal primo che passa, e ripetergli tutto, anche le virgole!... |
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SEVERO |
:(infilandosi il cappotto)L'hai trovato il tipo. Igino, io ho ben altro a cui pensare!... (va alla finestra, guarda verso il basso)Eh!... E quei due stronzi fottuti in culo di arabi sempre lì!... |
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IGINO |
(cadendo dalle nuvole)Arabi? Quali arabi?! |
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SEVERO |
(riparandosi dietro lo stipite e controllando la pistola)Due maledette spie che non riesco a seminare. |
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IGINO |
(accostandosi alla finestra) Dove stanno, fammi vedere... |
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SEVERO |
:(bloccandolo)Fermo! Sei stanco di campare?!... |
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IGINO |
Già tiseguivano, quando sei salito quassù? |
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SEVERO |
Mi seguono da due mesi e più, oramai. |
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IGINO |
E tu sei venuto a trovarmi, hai rischiato la vita... |
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SEVERO |
Apri gli occhi, Igino. Io sono venuto proprio per non rischiare la vita. |
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IGINO |
(allibito)Sei venuto a nasconderti qui?!... |
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SEVERO |
Se così ti piace... |
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IGINO |
(scattando)Non mi piace no!... Mi hai telefonato e mi hai bloccato in studio con la lagna che erano trent'anni... che morivi di nostalgia... |
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SEVERO |
Igino, dai! . . Non mi farai la predica proprio adesso!... E poi, con tipi come quelli alle calcagna, si possono dire tante di quelle cazzate!... |
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IGINO |
Ma perché ce l'hanno con te? |
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SEVERO |
(minimizza)Niente... Una partita di... merce, che doveva arrivare in Iraq... e per la quale, in coscienza, avevo già intascato la mia provvigione... e che poi, per l'intervento di altre potenze che non ti sto a dire... è finita all'Iran!... |
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IGINO |
(di un'ingenuità disarmante)Si odiano a tal punto, i due Paesi, da uccidere per un affare di aspiratori?... |
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SEVERO |
Di aspiratori, non so. Ma di armi pesanti credo proprio di sì. |
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IGINO |
(realizzando)Tu... commerci... traffichi in armi?!... |
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SEVERO |
(cambiando discorso)C'è una scala di sicurezza qui, preferibilmente sul retro?... |
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IGINO |
Allora tu... sei un mercante della morte?!... |
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SEVERO |
Ci sta questa merda di scala di sicurezza. rispondi!... |
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IGINO |
(disarmato e disarmante)Non lo so, non mi sono mai posto il problema.. |
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SEVERO |
Ci sarà almeno un terrazzo, Cristo!... |
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IGINO |
Dopo l'ultima rampa. |
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SEVERO |
Passerò di lì.(raccoglie il suo bagaglio) |
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IGINO |
E te ne vai così?! |
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SEVERO |
Devo prendere quell'aereo, se no sono fottuto. |
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IGINO |
.. Senza chiarire, senza spiegarmi perché hai cercato proprio me... |
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SEVERO |
Devo prendere quel cazzo di aereo, lo capisci sì o no?!... |
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IGINO |
Che devi partire, allora è vero? |
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SEVERO |
Ascolta il telegiornale, stasera. Se non annunciano che il volo per Amsterdam ha fatto bum appena dopo il decollo, bevi un bicchiere del tuo frizzantino alla mia salute. |
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IGINO |
(imprevedibile)No!... Tu da qui non esci!... (gli sbarra la strada)Ci mancherebbe!... |
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SEVERO |
Fatti da parte, non fare lo stronzo... |
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IGINO |
Mi hai messo tutto sottosopra.. (Severo si guarda intorno interrogativo). |
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IGINO |
(si tocca lo stomaco)Di dentro, intendo dire!... Troppo comodo, caro mio... senza contare la fatica!... |
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SEVERO |
Quale fatica? |
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IGINO |
Un'ora mi hai fatto parlare!... |
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SEVERO |
E la fatica mia?... |
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IGINO |
La tua?! |
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SEVERO |
Trovare un argomento dietro l'altro... Senza quei due laggiù, credi che avrei perso un'ora a dire cazzate insieme a te? |
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IGINO |
Cazzate?... Si tratta della mia vita, si tratta! |
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SEVERO |
Fatti da parte, ho detto!... |
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IGINO |
Ti avverto: è meglio che mi ammazzi. Se non lo fai ti denuncio. Appena esci di qui, telefono a chi so io e ti metto alle costole la polizia di cinque Paesi!... |
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SEVERO |
Che fai, tu? |
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IGINO |
Ti denuncio all'ONU, giuro!... |
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SEVERO |
Tu non lo farai!... |
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IGINO |
E in tribunale... perché ci sarà un processo, te lo garantisco!... sosterrò io l'accusa. |
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SEVERO |
(calmo)E io in tribunale racconto a tutti che te la facevi con padre Nicola!... |
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IGINO |
Intanto non è vero!... E poi chi vuoi che creda a un trafficante d'armi, a un assassino della peggiore specie?... |
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SEVERO |
Se fossi in te i penserei due volte Ho buona memoria, non te lo scordare. Posso ripetere parola per parola... lo spogliatoio, il ping-pong, il bacio... (Igino si fa istintivamente da parte.) |
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SEVERO |
(fa per uscire, poi tornasui suoi passi e gli consegna l'aspiratore)Tienilo. Come mio ricordo. |
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IGINO |
(prendendo automaticamente l'aspiratore)Mi hai fatto anche bere... Il mio tasso glicemico... |
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SEVERO |
Smettila di frignare! (sulla soglia)E bada, quei due, se non mi vedono scendere, nove su dieci che saliranno. Rimani calmo, perché sono intrattabili. E di istinti sessuali molto più sbrigativi di quel prete che sai. Addio, Igino Venturi... (esce) |
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IGINO |
(automaticamente) Addio, Severo De Angelis!... Igino, rimasto solo, si siede inerme, lo sguardo fisso sulla porta, in attesa di quello che accadrà. Le sue mani, automaticamente, vanno ad azionare l'aspiratore, sul ronzio dell'elettrodomestico... |
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Sipario