Don Nicolino tra i guai

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DON NICOLINO TRA I GUAI

Commedia brillante in tre atti di

 ALFREDO VANNI

Traduzione in vernacolo romanesco di

CHECCO DURANTE

INTERPRETI:

Don Nicolino         60 anni

Raimondo             55 anni

Policarpo              45 anni

Virgilio                  23 anni

Stefano                  53 anni

Maresciallo          40 anni

Evaristo                25 anni

Marietta               45 anni

La Signora Sofia  50 anni

Rosina                   22 anni

Giselda                 22 anni

La Signorina Tecla     43 anni

La Signorina Eufemia   43 anni

Lazione si svolge nellarco di una giornata

Primo atto1

Una stanza ariosa nella canonica

In fondo la porta comune accanto della quale ci sarà un crocefisso sul muro ed un inginocchiatoio.

In prima quinta a destra una porta apribile che da nella stanza di Don Nicolino,in seconda quinta un passaggio con tenda che da in cucina ed in giardino.

In seconda quinta a sinistra un finestra scavalcabile.

Un tavolo con quattro sedie un credenza una poltrona e due poltroncine(o sedie comode).

Tazza per caffé e latte un bricco di latte dei biscotti e una zuccheriera.

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All’aprirsi del sipario la scena è vuota dopo breve pausa entra Policarpo con un ramo di pesco in mano.

Policarpo (chiamando e  cercando) Marietta,Marietta,(insistente)Sora Marietta

Marietta  (uscendo dalla cucina  con in mano il bricco del latte) Sete voi? E’ già

                 finita la Messa?

Policarpo   Esi è gia finita

Marietta    Così presto? Ve sete sbrigati stamattina

Policarpo  So io che me so sbrigato. Appena finita la messa ho lassato Peppino a                          

                   spoia Padre Curato e so(si avvicina) qua de corsa.

Marietta    (allontanandosi) Ma  che è tutta sta prescia?

Policarpo   (galante) Ma nun ce lo sapete proprio……..(cantando stonato)Sconto

                   Cor sangue mio l’amor che posi in te.

Marietta     (alzandole spalle) Scemo!

Policarpo    (Sconsolato) che core duro che ciavete.(con enfasi) Ma come fate a nun 

                    la primavera? 

Marietta     Annamo pinatela co’’ ste scemenze

Policarpo    Io invece la sento .. E come la sento ……E ho staccato sto ramo de fiori

                   Pe Voi …….Lo volete?

Marietta     (beffeggiando) M si nun lo sapete nemmanco offri?

Policarpo    (con enfasi) Come no …..(porgendo il ramo in modo goffo) tené’

Marietta     (sfottendo)  Pare che tenete in mano ‘na candela

Policarpo    (offeso) Perché me mortificate?………. Perché nun sete venuta a messa2

                    Stamattina?

Marietta   ciò avuto da fa,annero a quella delle 11.

Policarpo Ma la Messa delle 11 la serve Peppino ……A la messa non ho fatto

                  Altro che pensa a Voi … (imitando le litanie) Domine vo biscum

                  Ma dove sarà la Sora Marietta, ite missa est……. Ma perché nun è

                  Venuta la Sora Marietta?

Marietta    Ma che ve pija?

Policarpo   E’ la primavera

Marietta     Fateve un bagno freddo …. Ve passerà ..

Policarpo    (avvicinandosi con ardore) E perché nun so sfamo callo in due?

Marietta     (facendo l’atto di dare uno schiaffo) Ahe …. Mbé?

Policarpo    Annamo sete bona le intenzioni mie so onseste

Marietta     Pure io so ‘na ragazza onesta ….. So proprio come m’ha fatto mamma

Policarpo    Pora  donna avrà sofferto ……

Marietta     Certo che ha sofferto ….. Eh se invece de falli le donne li facessero

                    l’omini li fiji ………..

Policarpo    Si è meio

Marietta      Nun ce sarebbero ar monno tanti galletti e tanti seduttori.

Policarpo    Ma io nun so mica un seduttore.

Marietta     (civettando) E …. chi lo sa?

Policarpo    (avvicinandosi) Marietta … io nun lo so quello che m’è successo ….

                    Oggi  …….  E come se invece der sangueme scorresse nelle vene

                    L’argento vivo ……

Marietta     Annatevene che tra poco starà qui padre curato.

Policarpo    (civettando) Ce venite?

Marietta     Dove ?

Policarpo    (come sopra) e….. giùin giardino

Marietta     (facendo la vaga) E ….. a che fa?

Policarpo    (allusivo) E …… A annafia li fiori

Marietta     (scandalizzata)Ma che ve sete ammattito? (facedo la seria)Bisogna che

                   Prepari la colazione per Don Nicolino ……….

Policarpo   (interrompendo) E poi?

Marietta    (vaga) Poi ….. Verrò a stenne la biancheria

Policarpo    (contento) Ah che fiore, che fiore

Marietta    (ridendo) Stupido.

Policarpo    (uscendo soddisfatto)  (imitando il suono del campanello) Drin …drin

                  Domine vobiscum ….. Dove sarà la Sora Marietta ….Drin drin ite missa

                  Est…. ( Fermandosi) A proposito la sapete la notizia? Ma voi nun sapete

                  3

                 niente? Indovinate chi è tornato ieri sera?

Marietta   Ma , nun so

Policarpo  Virginio ….. Virginio scarpa

Marietta    (sorpresa) Virginio Scarpa?

Policarpo   Si … Si ….. E’ tornato dalla Francia

Marietta    Ma Virginio ….. L’innamorato de Giselda?

Policarpo   Innamorato pe’ modo de dì ….. Perché ormai pare deciso che  Giselda

                   se sposa er Sor Raimondo.

Marietta     Ma sete sicuro! …. Ma si er Sor Raimondo cià almeno trenta anni più

                   de  lei …. Ma non date retta a chiacchere ………

Policarpo    Già, ma er padre de Giselda s’è messo in testa de fajelo sposà ……..

                    E quanno per vecchiaccio s’è mette  ‘na cosa intesta…….

Marietta     Ma éuna bella prepotenza!

Policarpo    Che ce volete fa! Io fossi Giselda me lo sposerei:

Marietta     Sposà  un vecchio bavoso?

Policarpo    Vecchio ….. Vecchio … er Sor Raimondo è ricco e li quattrini so’ na

                    Bella cosa ….. Poi quanno l’avessi sposato, allora: t’è piaciuto er dorce

                    …. E mo becchete l’amaro …….

Marietta      Ma Policarpo, che so cose da di  davanti a ‘na regazza?

Policarpo     Già, me scordo sempre che sete na zitelluccia.

Marietta      (curiosa avvicinandosi) E qull’antri due? Evarristo e Rosina?

Policarpo     (raccontando) Evaristo stava in chiesa vicino al Sor Raimondo ….

                     Er fijo ciaveva un viso allegro,allegro….. Ma er padre se vedeva

                     che  ciaveva certe paturnie ……  se capisce com’è: Evaristo è

                     contento del ritorno de Virgilio, peché si Virgilio riesce a sposà

                     Gisella, er sro Raimondo resta vedovo, e allora la sora Sofia nun

                     metterà più li bastoni fra le rote ar matrimonio fra lui e la fija,

                    E un giorno se beccherà tutti li sordi der padre …… Mentre….

                    Se er padre riesce a sposasse Giselda e si,nun sia mai detto, dovesse

                    avecce altri figli, …… addio partimonio… Insomma cara mia è sempre

                    Questione de quattrini ….. Ma nun stamo meglio noi che nun ce

                    l’avemo? Per questo i so sempre aleegro e canto come un usignolo….

                    Beh, mo scappo davvero…… (ammiccando)v’aspetto giù

Marietta     (Ammiccando)  Va bene

Policarpo    (avvicinandosi) Doppo prendo l’ntri fiori pe favve la corona.(cantando)

                    Sconto cor sangue mio….(uscendo si incrocia con Don Nicolino)

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Don Nicolino   Lassa perde de cantà  pe’te è un canto fori stagione.macheno

                        ancora due giorni a maggio,er mese dei somari,n’avemo ventotto

                        ventotto Aprile ….. Eh.. Aprile dolce dormire(sedendo al tavolo)

                        embé che stai a fa li imbambolato? Doove l’hai preso quel ramo?

Policarpo        (disorientato) L’ho preso …l’ho preso pe voi Don Nicolino(porge)

Don Nicolino   Pe’ me … ma guarda che premura (prende il ramo in mano) pe

                        Me o … pe quella che stà de là? (indica la cucina)

Policarpo        (imbarazzato) Oh …………

Don  Nicolino  Ma che prescia che c’iavevi stamattina a servi messa. La

                         Messa sarà durata dieci minuti de meno. Ma già … Stamattina

                         annaveno tutti de prescia … Pareva che er pincito della chiesa je

                        scottasse sotto li piedi.(battendo le mani) bi sto caffe e latte vié

                        onun vié?

Marietta         (entrando con un vassoio con tazza da latte ecc.)Ecco ecco vengo.

Don Nicolino   L’avete fatto scallà bene?

Marietta          Si .. (mentre versa guarda Policarpo)

Don Nicolino   Er zucchero ce l’avete messo?

Marietta          Si ma poco sinno je fa male.

Don Nicolino   Ma mica ciò er diabete! E versate! Pare che state a adoperà er

                        Contagocce.

Marietta          e nun strillate! Ce fate venì l’infantiole.(rivolta a Policarpo) Sapete

                        Com’è , er latte fa la panna e s’attureno le bucetti.(sorride a Policarpo)

Policarpo        (scimiottando) E già la panna… li becetti(girando dietro D.N.)doppo

                        Ve porto n’entro ramo più bello.

Don Nicolino  (a marietta) Ma insomma ve volete sbrigà, che state a fa er caffè co

                        lo schizzo? E poi che ciavete da complottà?

Policarpo        Stavo a dì a la Sora Marietta che io vado in giardino a annaffià li fiori

Don Nicolino  Bravo! E già che ste stai inaafia pure li broccoli come te.

Policarpo        Con permesso. (si avvia verso la comune)

Marietta          Io vado a pija li panni, sapete com’è devo stenne la biancheria.

                        ( si avvia verso la cucina ma poi si ferma e scambia gesti d’intesa con

                        Policarpo)

Don Nicolino  (accorgendosi dei due) Ma insomma! Che state a fa er cinematografo

                        ( i due vanno via) Che curioso stamattina me fa l’impressione che la

                        Gente ciabbia un viso differente dar solito.(inizia a mangiare)

Marietta          (entrando dalla cucina con il cesto della biancheria)Don Nicolino,

                        (tentennante) io vaso a stenne,aprofitto de sto ber sole! Se ve dovesse

                        Sevì quarcosa,nun me cercate: io sto a stenne,poi vengo su sola(esce9

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Don Nicolino   Sta a vede che quei due presto  o tardi(fa il gesto di unione) Ma,,

                        Crescete e moltiplicatevi! E’ la primavera! L’aria è più dorce,nascono

                        Li fiori,spuntano li carciofi,li piselli,le fave …….

Marietta         (da dentro canta un valzer) Il cuore della donna è ’na fortezza…..

Policarpo        (D.D.) unpapa unpapa………… 

Don Nicolino   Ma senti un po’ ! Lei è la fortezza e lui il merlo.Poveracci fanno

                        quello che ponno ! Certo che si ciavessero quarche anno de meno

                        Eh ! Beata gioventù

Evaristo          (entra di corsa dal fondo) Don Nicolino!

Don Nicolino   (spaventato) Eh!

Evaristo           (sedendo vicino a D.N. prende fiato) Ma è vero?

Don Nicolino   (rimettendosi a mangiare) Verissimo……… Ma che?

Evaristo           Che è ritornato Virginio, l’innamorato de Giselda!

Don Nicolino    E che faccio er polizziotto provato? Che voi che ne sappia.

Evaristo           Lo dicono tutti… (smaniando) Don Nicolino,Don Nicolino ma se

                        davvero  fosse tornato, per me sarebbe la felicità….sarebbe la speranza

                        (accostandosi con la sedia) Metteve ne li panni mii Don Nicoli……. 

                        Voi sapete come stanno le cose . Io amo Rosina, ma la Sora Sofia nun

                        me la vo dà se prima mi’padre nun se leva dalla testa de sposà Giselda

                        (prendendo la zuccheriera) E chi è Giselda? La fia d’un contadino

                        ( D.N. toglie la zuccheriera ad Evaristo) E chi è mi’ padre? (c. s.)

                        Er possidente più ricco der paese..(D.N. c.s.) Echi è la Sora Sofia?…

Don Nicolino   Una donna che nun vede che li quattrini e nun vole che tu padre se

                        sposa  Giselda  pe’ paura che a te nun tocchi tutto er patrimonio!

Evaristo          Ma io nun je posso dà torto…. Mi padre cià 60 anni, Giselda 25

Don Nocolino  Si ……. M a con un po’ de bona volontà !

Evaristo           E poi Giselda è innmorata de Virginio…….

Don Nicolino    Questo è vero.

Evaristo           (Sempre più euforico) E con quale diritto se vorebbe violentà la

                         volontà  de na regazza? Pechè se dovrebbe sposà pe forza un vecchio

                         che nun je piace’(si alza e va verso il centro del palco) Nun lo dite

                         puro voi nelle prediche che er Signore cià creato pe esse liberi? E

                        allora? Che forse l’uccelletto pe corre apresso a l’uccelletta.cià bisogno

                        der  padre e della sociacera pe……….

Don Nicolino   (alzandosi) Scusa, viè qua. Che centro io co’Giselda ,coll’uccelletto e

                        Co l’uccelletta?

Evaristo          (animandosi ancora di più) Che centrate? M a se capisce che centrate

                        Nun sete er curato nostro, nun m’avete battezzato voi? Dunque è

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                         vostro sacrosanto dovere de………

Don Nicolino    ……De combinà li matrimoni

Evaristo           E de fa contenti quelli che se ameno: io e Rosina,Virgilio e Giselda…

                         E de di a mi’ padre………

Don Nicolino    (interrompendo) ….. Che nun deve sposà Giselda,peché ssi se sposa

                         Potrebbero nasce antri fij e tu nun saresti più er solo erede.

Evaristo          (avvicinandosi con tono di preghiera) Don Nicolino.. Io me trovo

                        tra l’incudine e er martello…l’incudine è mi’ padre é er martello

                        la Sora Sofia… io nun so che fa io je voio bene a Rosina nun ne posso

                        fa  a meno….(sognando) Oggi poi me pare de voleje ancora più bene

                       Che vò da dì …. Sarà ‘sto profumo ‘sto sole… ‘sto canto dell’uccelli…

                        ma me pare  de sentimme leggero…..leggero…. Come si ciavessi le ali

                        pure io….In chiesanun vedevo(fa il gesto con le mani) che er visetto de

                        Lei … er collo suo…. Le spalle sue…..(sempre più euforico)..li fianchi

                        sui ……

Don Nicolino  (scandalizzato) E seguita a scenne…ma ‘ndo voi arrivà?

Evaristo          (ancora sognando) E pensavo! Si me la potessi sposà! Che bellezza!

                        Finirei li studi,me pijerei la laurea de avvocato…..

Don Nicolino   Pori clienti…..

Evaristo         Metterei un bello srudio qui in paese….

Don Nicolino  Sai li quattrini…..

Evaristo          Ciavrei ‘na famija… li fiji….m’invecchierei piano,piano,diventerei

                        Nonno (sospirando) Eh Che ber sogno che sarebbe! (cambiando tono

                        ed espressione) E se unu me la sposassi?

Don Nicolino  Eh! E qui stà er busillis, e si nun te la sposassi?

Evaristo          E allora pijerei er treno,anneri a finì li studi a pija la laurea e quassù

                       nun  ce tornerei più: (drammatico shersoso) ingrato paese non avrai le

                       mie ossa…….

Don Nicolino  (sfottendo) Senti ame me dispiacerebbe molto per paese che verrebbe

                       a perde  le ossa tue….. M a io nun ce posso fa niente!

Evaristo         (supplicando) Ma come nun m’aiutate?

Don Nicolino  Ma io nun posso,pe’ l’egoismo della sora Sofia, sconsijà tu’ padre de

                       sposà  Giselda …. E poi,pure Stefano, er padre de Giselda è ‘na testa

                       dura  de gnente. Insomma è un pasticcio

Evaristo         (sconsolato) Che abisso!

Don Nicolino  (confortando) Ma no nun è n’abisso! E’ la sora Sofia che vò troppo!

Evaristo         Così, in una giornata come questa,piena de sole…..de profumi….

                       Chw er sangue te friccica  nelle vene… dovrei rinuncià….

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Don Nicoliono   (prendendolo sotto braccio) Senti un ber cosiglio da me..

                          Le vacanze de Pasqua so’ belle che finite ….rivattene a Roma

                          Mettete a studià .(lo lascia) E quanno da qui a par d’anni avrai

                          preso la laurea……

Evaristo            (interrompendo) un par d’anni? Rianname in città? Lontano da

                         Sti posti che me parleno de lei? (sentenziando) E’ impossibile!

Don Nicolino    E allora io nun so che fatte!

Rosina              (di dentro) Don Nicolino correte!

Evaristo           (emozionato) E’ lei Rosina mia

Rosina              (entrando di corsa) Correte don Nicolino,ce so un sacco de regazzini

                        Che stanno a rubbà la frutta!

Don Nicolino   E lassifa ,pore creature… so regazzini……

Rosina             Ma la stanno arubba  nell’orto vostro….

Don Nicolino   (scappando) Sti brutti fiji..(esce di corsa)

Rosina             ( è ferma sulla soglia con gli occhi bassi)

Evaristo          (avvicinandosi a Rosina) Rosi e nun te magno mica..Vie qua…

                        Mo perché sei stata in colleggio e porti le vesti lunghe hai arzato

                        superbia?

Rosina            (finta timida) Senza er permesso de mamma nun posso….

Evaristo          Nun poi? Ma come,si semo cresciuti insieme… nun te ricordi…

                       (prende il fiore sul tavolo) tiè pijate sto fiore fresco come er visetto tuo

Rosina            (c.s.) Vado a domandà a mamma se le posso accetta!

Evaristo          Si è mejo cosi tu madre me se magna!

Rosina            (accennando un inchino) Con permesso (fa per andare)

Evaristo          (fermandola) Aspetta un momento! (impacciato) Giacche pe

                       Combinazione semo soli, vorrei approfittà pe ditte quarche cosa…

Rosina            (interessata) e dì…dì…..

Evaristo         (emozionato tenta di parlare ma no ce la fa poi..) Ma quando me

                       stai davanti me s’imbrojano le idee… E poi tutti ‘st’odori che

                       vengono dalla campagna…’sti fiori..( di botto ) Lo sai che ho

                       Che ho chiesto a tu madre de sposatte?

Rosina            (interessata si avvicina) E mamma cha ha risposto?

Evaristo          ( incoraggiato) Che lei sarebbe contenta..(scoraggiato) Ma c’è una

                       difficoltà pe’vi de mi padre se se vorebbe sposà la fija de Stefano……

                       Mace penserò io a vince ogni ostacolo. Perché te vojo troppo bene

                      E  peché si nun riesco a sposatte,lasso prede li studi e me faccio frate

Rosina          (civettuola) A noi ce confessava in colleggio unn frate.

Evaristo        Beato lui che omo fortunato!

8

Rosina             (per andare) Con permesso

Evaristo           ma come te ne vai?

Rosina             (ingenua) Mamma non vole che me fermo a parlà co li giovinotti;

                         E che sento cerchi discorsi….

Evaristo           Ma si nu ho detto niente!

Rosina             Si ma me stavi pe’ di certe cose…..

Evaristo          (fra se) Questa ne sa più de me(scocciato) Eh già sto qua

Sofia                (vedendo il fiore che ha Rosina) Chi te l’ha dato quer fiore?

Rosina             L’ho preso da me in quer vaso….

Evaristo          (fra se) E brava la santarellina ce se ritrova a di le bucie

Sofia               (a Evaristo) ica sarete venturo da Roma pe portà la corruzione?

Evaristo          Sora Sofia… ma

Sofia                Bisogna che ve mettete in testa che tutti li tranelli vostri so’ inutili

                         Perché davanti all’innocenza de la fia mia c’è na fortezza(si mette

                         Davanti  a rosina a proteggerla) La madre!

Don Nicolino   Ma quante fortezze ce so’stamattina!

Evaristo           Ma sora Sofia,nun vengo mica coll’inganno,ho chiesto francamente

                         de  sposalla.. Sete voi che me dite deno! Ma almeno diteme perché!

Sofia                Er perché domannatelo a vostro padre. Io non darò mai er consenso

                         mio  pe fa sposa Rosina col figlio de uno che vò sposà la figlia di un

                         contadino . Mio genero figliastro di un contadino…la socera di mia

                        figlia una contadina, i figli di mia figlia…….

Don Nicolino   (interrompendo) Mo tira fori tutto l’albero geneologico!

Evaristo           Ma è proprio questa la ragione sora Sofia?

Sofia                Se capisce! Perché ve pare poco?

Evaristo           No! La ragione è un’altra. Voi avete paura che si mi’ padre se sposa

                         Giselda …. A me nun tocchi tutto er patrimonio!

Sofia                (indispettita) Queste so’insimuazioni!

Evaristo           Lo dicheno tutti! (indicando D.N.) Lo dice pure lui!

Don Nicolino   (sorpreso e irritato) No! Mettemo le cose a posto…. Io nun hodetto

                         gnente  e ve prego de nun metteme fra li pasticci vostri. Lo sapete che

                         ve dico? Sbrigatevela tra de voi… e si ve mettete d’accordo pe’

                         combinà sto matrimonio, io sopronto a benedente..(irritatissimo) Ma

                         si  seguitate a rompeme le scatole io ve ce manno a Favve benedì!

                        Me so spiegato?

Sofia               (con alterigia) Me fa meraviglia!

Don Nicolino   E io me faccio meraviglia che voi ve fate meraviglia!

Sofia                Che un sacerdote,un unto der Signore …….

9

Don Nicolino    Ma che unto e unto…

Sofia                 …… Adoperi certe parole…Rosina vieni qua (la protegge) Certe

                          espressioni!

Evaristo            (conciliante) Sora Sofia!

Sofia                 ( inviperita) A voi nun ve conosco! E vi ripeto che mi meraviglio!

Don Nicolino    (irritandosi) E io v’ho detto che mi meraviglio della vostra meraviglia

Evaristo            (conciliante) Don Nicolino!

Don Nicolino     (fuori di se) E andate ar diavolo, voi er matrimonio (riprendendosi)

                           Ma che me fate di!

Sofia                  (scandalizzata) Annamo Rosì (escono pre la comune)

Evaristo             ( dopo un attimo di incertezza le segue) Sora Sofia..Sora Sofia..

Don Nicolino     (solo brontolando verso la comune) Strega! E qull’antro stupido,

                           innammorato peggio de un somaro,e su padre più cocciuto de un

                           mulo (sospirando) e chi ce deve anna de mezzo? Er povere curato

                          che unu centra gnente. L’amore… l’amore (si avvicina alla poltrona)

                          Ve rregalo l’amore de tutto er monno pe’’na pennichella ( si sdraia)

                          Aprile ( addormentandosi) aprile ..dolce dormire.(sbadilgia e poi

                         si addormenta)

(Marietta e Policarpo rientrano dal giardino con il cesto della biancheria vuoto e vedendo D.N. che dorme simuovono con passi felpati.attraversando il fondo vanno in cucina dall’uscita di sestra. Lunga pausa in sottofondo si sentirà il cinguettio degli uccelli,poi entra Tecla  con un barattolo in mano)

Tecla                (sulla soglia) E’ permesso? (entrando si accorge che D.N. dorme)

                         Uh dorme …pare un cherubino….(posa il barattolo sul tavolo e si

                         siede vicino a D.N., vedendo una mosca che lo disturba la caccia

                        Via con lamano firorando il volto di D.N.)

Eufemia           (entrando con una scatola in mano. Sulla soglia) E’ permesso?

                         (vede D.N. che dorme) Uh dorme… pare un serafino(Si accorge

                         di Tecla e le lancia un freddo saluto al quale Tecla risponde  nella

                         stessa maniera) 

(La mosca continua a disturbare il sonno di D.N. e le due si prodicano nello scacciarla ripetutamente. Poi Eufemia ha un brivido di freddo e subito si alza per andare a chiudere la finestra che è dietro le spalle di D.N)

Tecla               (indispettita) Scusate ..e perché chiudete? Er sor curato ama l’aria  

Eufemia          (sedendo) Ma questa è troppa.

Tecla               (si alza e riapre la finestra) L’aria nun è mai troppa. E poi questa

                        è aria de primavera che fa bene .

Tecla               Voi je farete pija qualche raffreddore.

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Tecla                  Io ?

Eufemia             Si… pechè da quella finestra viè la corrente.

Tecla                  (il tono si fa sempre più alto e aspro) Lo sapete che ve dico?

                          Che voi dovete annà a fa la padrona a casa vostra…….

Eufemia            (con tono alto) E io lo sapete che ve dico?  Che sete ’na pettegola

Tecla                 (in crescendo) E voi sete ’na scema..ceh venite qui pe… lo sapemo

                          tutti  perché venite qui…ma è tempo perso.

Eufemia            Io vengo qui pe’ lo stesso motivo che ce venite voi,sora padrona,che

                          ve potessivo sta a casa a mette li fonnelli a li carzoni de vostro

                          Fratello ,quer povero maestrucolo che schizza miseria da tutte le parti.

Tecla                 (con il sanque agli occhi) E certo.. Mi fatello nun cià le entrate del

                          Marito vostro ,che come segretario magna su le tasse der comune.

Eufemia            (rispondendo a tono) che dite? State attenta a come parlate.

Tecla                 ( urlando) Io parlo coma me pare…

Don Nicolino    (svegliandosi) vate retro satana! (sabdiglia) Ahè dura tanto sta

                         Conversazione?

Eufemia           (dispiaciuta) Uh l’avemo svejato.

Tecla                La sora Eufemia cià l’abitudine de parlà sempre troppo forte.

Eufemia           (alzando la voce) Io? Ma se eravate voi che parlavate forte.

Telca                 Io?(scorgendo D. N. che fa l’atto di alzarsi,aiutandolo) Che se vo

                          arzà?

Don Nicolino    Grazie faccio da me…

Eufemia            (aiutando anche lei) Ecco.. Piano.

Don Nicolino    Eh gia si no me rompo… ma mica so ammalato.(si alza e sbuffa) auf

Tecla                 (premorusa) Cià caldo?

Eufemia            (imitando) Si…. È vero fa caldo

Don Nicolino     Ma questa è una persecuzione!

Tecla                Don Nicolino me so permessa de portavve un barattolo de marmellata

Eufemia           (incalzando) E io.. Du’ bicotti fatti co’ le mani mie.

Tecla                 (disprezzando) E sai quanti so boni!

Raimondo        (entra dal fondo è agitatissimo,si siede vicino al tavolo)

Don Nicolino     Che è successo? Ve sntite male?

Raimondo         E’ sucesso che ciò l’infermo ner core.

Tecla                 (con ipocrisia) Ho capito… pechè Virginio è tornato ieri sera.

Eufemia            (incalzando) E gisella è innamorata deVirginio.

Raimondo         ( deciso) Giselda vò bene solamente che a me.

Tecla e Eufe.      (sarcastico) Ah…..

11

Raimondo           Sicuro,me l’ha detto pure er padre!

Don Nicolino       E allora basta!

Raimondo           (convinto) Stefano ha detto: Se trovo Virginio a girà intorno a

                            la mi fija, je rompo l’ossa a tutte e due.

Don Nicolino      Me pare cche ha parlato chiaramente.

Raimondo          (irritato) Ma io nun ce posso pensà che quer paino è tornato…

                           Perché come se dice? La donna è una banderola ..fa presto a girà

                           da ‘na parte all’antra…eh .. Ma io me la sposo a dispetto de lui

                           de lei… de tutti… perché

Marietta            (entrando di corsa,seguita da Policarpo, interrompe) Madonna mia

                           Che notizia! (pausa) Giselda è scappata…..

Raimondo          (con un balzo) Scappata?

Marietta             Stavo giù nelorto quanno è passata Tutarella e ‘mha dato la notizia

Policarpo           Ha preso er volo.

Marietta            Pare che sia scappata dopo unna lite con il padre…

Raimondo         (scomsolato) Ma nun è possibile… Ma come se stamattina stava a

                          la finestra……

Dono nicolino   E mo ha infilato la porta.

Tecla                 Io vado

Eufemia            Io scappo

Raimondo        (affranto) Ma è possibile che una regazza che non più tardi de ieri

                          sera  me giurava de volè bene che a me…..

Don Nicolino    E se vede che la notte ha portato cosijo….

Raimondo        (verso D.N.) Mscarzone, infame, carognone.

Don Nicolino    A lui! Allora pechè guardate a me?

Raimondo        L a colpa è tutta de quer paino .. Ma mo lo vado a cercà e si lo trovo

Policarpo         (fermando Raimondo che stà per uscire ) Pe trovà, lo trovate de sicuro

                         Sta sur viale co’ un tortore grosso così.

Raimondo        ( confuso ) Sul viale?

Policarpo          Già…. Pare che stia aspetanno quarcuno.

Raimondo        ( confuso ) Don Nicolino permettete? (indica la sedia ) Io ciò bisogno

                         de riccoie le idee.

Don Nicolino    Sarà meio che riccoiete le idee, pechè ciò paura che si sortite annate a

                          riccoie le torturate.

Tecla                 ( affabilmente) Che venite sora Eufè?

Eufemia            (c.s.) Vengo subito …..

Tecla                 Sor Raimondo se sapeno quarche cosa de novo ve venimo a avvisà

12

                          Sora Marietta perché nun venite puro voi?

Marietta           Ma come no..(  le tre escono )

Policarpo          (trovatosi solo ) Vengo pure io ( le segue)

Don Nicolino    Pe’ carita ce fanno la spedizione.

Raimondo        ( è sempre rimasto seduto assorto nei sui pensieri )

Don Nicolino    ( passeggia concitato ) E’‘na fatalità… oggi nun me riesce de famme

                          La soita pennichella… ce mancava st’ranto guaioadesso.

Raimondo         Ma avete sentito? E’ scappata! E quer boia cha m’aspetta sul viale.

Don Nicolino     Er guaio e che nun è solo.. C’è pure er tortore.

Raimondo         ma perchè è ritornato?

Don Nicolino     E che ne so?

Raimondo         Scappata de casa…..

Don Nicolino     ( interrompendo ) Ma bisogna vede si è vero nun sapeno ancora

                          gnente de sicuro.

Raimondo         ( alzandosi agitato per una improvvisa idea ) Don Nicolì….

                          E se lui .. Se lei… insomma si tutti e due (segno con indici )

Don Nicolino     Ma zitto! Che annate a pensà?

Raimondo         Ma si fosse?

Don Nicolino     Si prpio fosse bisognerebbe ressegnasse.

Raimondo         ( perentorio ) Rassegnasse mai! E puro si fosse nun je la dari vinta.

Don Nicolino     E che pensererissivo de fa?

Raimondo          Me la sposerei lostesso a dispetto de lei de lui de tutti …. Perché

                           o Giselda è ‘ne ragazza onesta e la sposo per amore ….. O nun lo

                          È… e la sposo pe dispetto.

Don Nicolino     Certo che un dilemma un po’ cornuto ( fa il gesto )

Raimondo         Come cornuto! Chi è cornuto?

Don Nicolino     Il dilemma ….. Parlavo der dilemma… Ma annamo sor Raimo

                          pensatece bene… qui se parla de du giovani…. Invece voi er mezzo

                          secolo  nun lo dovete mica da anna a cercà.

Raimondo        Ma er core è sempre giovane.

Don Nicolino    Già er core… Ma er resto?

Raimondo        Don Nicolì ma insomma lo volete capì che io innamorato.. Oggi poi

                         sento la primavera … (aspira ) E’ arpile!

Don Nicolino    Già .. Ma bisogna aspettà gfennaio ve vede quello che succede.

Raimondo        So innamorato!

Don Nicolino    E’ aprile che gioca ‘sti brutti scherzi.

Raimondo        Be certo voi l’amore nun lo potete capì.

Don Nicolino    No…no … lo capisco benissimo… Sete voi che nun volete sentì

13

                            ragioni…Ma nano su pensatece bene voi potreste esse (esita )

                           Er padre de quella regazza.

Raimondo          ( fuori di se ) Er padre? Avete detto er padre?

Don Nicolino      E me so trattenuto a tempo… sinnò stavo pe’divve potreste esse

                           ( esita ) er nonno.

Raimondo          ( inviperito ) Er nonno? Avete er nonno?

Don Nicolino      Ho detto er nonno… ma nu ve riscallate.

Raimondo           Don Nicolino. Io nun tollero certe allusioni allamia dignità de

                            omo. Io ero venuto da voi pe’consijamme e invece he bello e

                            capito che state dalla parte de Virginio. Ma voi ve scordate che

                            So consigliere comunale,anzi l’assessore delapubblica istruzione..

Don Nicolino      E de la nettezza urbana. Ciavete  due assessorati quello dell’istru

                           zione e quello della monnezza.

Raimondo          E ve ricordo che si ciavete quer certo orticello dietro la chiesa lo

                           dovete a me.

Don Nicolino      E nun me ne so mai scordato. Difatti è veRo che quanno è stagione

                           er primo (allude ) broccolo, li primi (allude ) carciofi so pe voi.

Raimondo          era pe’ ricordavve che l’orto appartiene ar comune,e  voi lo tenete

                           arbitrariamente …. E un giorno o l’entro ve lo potrebbero levà.

Don Nicolino      Per carità! Quell’orto è l’unica risorsa de la parrocchia,io vivo solo

                           con quello…..

Raimondo          (deciso ) Don Nicolì qui nun ce so vie de mezzo.. O co me o contro

                           de me . Si nun me sposo Giselda,addio orto (subdulo ) Invece si voi

                           m’aiutate ‘na bella mattina mattina nella stalla vostra troverete ‘na

                           vacca e un bel vitello.

Don Nicolino      Una vacca… De quelle de la razza vostra (fa il gesto delle corna)

Raimondo           Come de la razza mia.

Don Nicolino      No! Dicevo quelle che fate venì della svizzera che allevate voi che

                            fanno un sacco de latte?

Raimondo           Proprio quelle..E ve l’ho detto nun solo la vacca ma nache un ber

                            vitello. Voi sete er curato der paese e du paroline dette ar tempo

                            giusto  a Giselda.

Evaristo              (dalla comune, sconsolato) M’ha chiuso er cancello sur grugno.

                            Ho guarda, papà con Don Nicolino..che fortuna, papà che stai qua?

Raimondo           Che me lo domandi a fa si me vedi che stò qua?

Evaristo              Don Nicolino buon giorno! J’avete detto a papà de quello che v’ho

                            detto?

Don Nicolino       Io?

14

Evaristo              Eppure prima me l’avete promesso.

Don Nicolino       Te sbagli caro mio hai capito male. Pe chi m’hai preso?

Evaristo              Pe un galantuomo.

Don Nicolino       Male! Nun ce stanno più galantomini ma solo (a Raimondo )

                            vacche e vitelli.

Evaristo              Non capisco. Papà Don Nicolino te deve parlà. Te deve riportà

                            quello che m’ha detto prima….che cioè ormai tu sei troppo avanti

                            Co l’anni pe pensà ar matrimonio per cui….

Raimondo           (infuriato) Ha dettoquesto? Che io so avanti co l’anni?

Don Nicolino       Io? Ma se invece io t’ho detto che tu padre pe l’età che cià è

                            Ancora un bell’omo….un frescomo

Evaristo              Ma come! Si m’avete detto pure che pe lui è sonata l’ora della

                            ritirata.

Raimondo           (c.s.) L’ora della ritirata?

Don Nicolino       Ma che ritirata! Se invece è proprio nell’età giusta, 60 anni!

Raimondo           E nu’li dimostro, me lo dicono tutti.

Don Nicolino       E hanno ragione…..lui così fresco, così vegeto!

Raimondo           e minerale!

Evaristo              Io casco dalle nuvole. Voi allora ve rimagnate le parole e le

                            promesse (il tono sale) Ah si? Ma me la pagherete. Da oggi in poi

                            voglio diventà anticlericale, passo all’opposizione.(urlando)         

                           Abbasso li codini….viva l’amore!

Don Nicolino      ahò, lo sai che te dico? Che m’hai rotto le scatole, tu l’amore tuo,

                           La morosa tua e la madre della morosa tua… io non lo so si tu padre

                           qui presente sia giovane o vecchio…. Quello che so è che è una

                           Persona per bene…. Che cià una posizione….(alludendo) cià le

                           Vacche , li vitelli e che è innamorato de ’na bona regazza che si pure

                           Stamattina sta bona regazza è scappata de casa….

Evaristo             ma come! Giselda è scappata de casa?

Don Nicolino     così dicono le malelingue.

Evaristo             E’ scappata con Virginio?

Don Nicolino     Nun te rillegrà tanto perché è scappata da sola.

Evaristo             E Virginio?

Don Nicolino     (sorridendo) Virginio pare che stia aspettà tu padre sur viale con

                          un tortore grosso così.

Evaristo            (divertito)con un tortore papà? Quanto me dispiace….vado a vede

                          (esce)

Raimondo         E lui è contento che quello m’aspetta col tortore, ce sguazza. Ma te

15

 

                         buggero io. Te metto a stecchetto, nun te do più un baiocco. E in

                         quanto a quell’altro fanfarone… lo denuncio. Anzi senza perde tempo

                         mando Policarpo a chiamà er brigadiere de li Carabinieri (fa per

                         uscire)

Don Nicolino    (fermandolo) ma no! Che siete matto? Nun je date pubblicità a sta

                         cosa, ce metterebbero assai a davve la bidonata. Voi invece fate ‘na

                         bella cosa: sortite dalla porticina dell’orto…. Nun ve vedrà nessuno.

                         State chiuso a casa vostra fino a quanno nun ve mannerò a chiamà.

                         Parlerò co Stefano, poi cercherò Giselda e vedrò de accomodà tutto.

Raimondo        (si avvia all’uscita) Don Nicolino io stò nelle mani vostre…. O io me

                       sposo Giselda….

Don Nicolino    (spingendolo verso l’uscita) o io perdo la vacca….ho capito.

                         (appena uscito Raimondo) che testone! E adesso annamo da quell’al-

                         tro mulo de Stefano (fa per uscire  e si scontra con Giselda che entra

                         correndo)

Giselda             (atterrita)Don Nicolino aiutateme voi.

Don Nicolino    Giselda? Te venivo a cercà. Ma che è successo? Perché sei scappata

                         de casa.

Giselda             (piangendo) perché papà me voleva ammazzà…. Allora so scappata

                         pe venì a riparamme da voi.

Don Nicolino    Ma che bella idea! E mò?

Giselda             (implorando) salvatemi Don Nicolino…quello m’ammazza per davve-

                         ro.

Don Nicolino    Pe l’affare der matrimonio?

Giselda             Si pe l’affare der matrimonio.

Don Nicolino     Ma perché non dai retta a papà tuo? Perché nun te voi sposà quel

                          pacioccone del sor Raimondo che è la perla de li galantomini invece

                          de perde la testa co’ Virginio che è er fiore de li birbaccioni?

Giselda             No.. Don Nicolì… non è vero…puro Virginio è un galantuomo.

Don Nicolino    Te l’ha detto lui? E se capisce che t’ha da dì? Oste è bono er vino?..

                          Invece er sor Raimondo è ’na brava persona sotto tutti li punti de

                          vista, maturo….

Giselda             Maturo? Ma dovete dì sfatto addirittura.

Don Nicolino    Ma è ricco…e co’ un po’ de bona volontà…

Giselda             No..No.., Don Nicolì..è inutile che parlate.. Non posso.

Don Nicolino    E allora perché jer sera j’hai detto de voleje bene.

Giselda             Perché c’avevo paura de papà. Ma stamattina è un’antra cosa.

16                       

Don Nicolino     E perché e un’antra cosa?

Giselda               (abbassando gli occhi) Perché è un’antra cosa.

Don Nicolino     Ma insomma me voi dì quello che è successo stanotte?

Giselda              Non posso.

Don Nicolino     Io so er confessore tuo..er curato tuo..dunque parla.

Giselda              (tra lacrime e sospiri) Stamattina me so sveiata presto..saranno

                           state le cinque…er sole era appena spuntato… E ho aperto la

                           finestra: c’era n’arietta fresca…un odore de fiori..ero allegra e

                           cantavo..perché era na bella giornata e perché sapevo che ieri

                           era ritornato Virginio… E mentre pensavo a lui..ecco che fra li

                           rami der fico che sta sotto a la finestra mia sento un rumore..

                           Abbasso l’occhi e fra li rami spunta lui che me dice: “aspetta che

                           vengo su“… Io j’ho risposto:”no, pell’amor de Dio..ce stà papà”..

Don Nicolino      Ah, solamente pe’ quello….

Giselda               E lui dice: “nun me m’porta gnente”.. e mentre seguitavo a pregal-

                           lo de annassene…lui è entrato…

Don Nicolino     E tu?

Giselda              Io ho perso la testa…nun ho capito più gnente fino a quando nun ho

                           sentito sonà la campana de la prima messa…

Don Nicolino     Ma la campana de la prima messa sona alle sette…E da le cinque a

                           le sette…ce so du’ ore… e voi pe du’ ore…Poro sor Raimondo!

Giselda               Allora ho detto a Virginio: “scappa che adessso viè papà”. Lui ha

                           scavalcato la finestra.. Ma papà che era sceso nell’orto l’ha visto…

                           lui ha fatto in tempo a scappà.. ma io…

Don Nicolino     Doppo er dorce è venuto l’amaro.

Giselda              E’ entrato in camera mia..m’ha preso pe li capelli e me voleva tajà er

                           collo co’ la roncola.. So’ riuscita a scappà..me so nascosta..e.poi…e

                           poi..eccome qua…(singhiozzando).. Co la roncola..(udendo rumore,

                           atterrita) Oh, Dio…eccolo!

Don Nicolino      (spingendola in fretta verso l’uscio di destra che mette nella sua ca-

                           mera da letto. A Policarpo che entra in fondo) Tu che voi?

Policarpo           Cerco.

Don Nicolino      Marietta..lo so… E’ ora de falla finita.

Policarpo            Ma….

Don Nicolino      Si..si è proprio ora de falla finita… da stamattina nun se parla, nun

                           se vede..nun se fa che all’amore..e mo ce se mette pure ‘sto rimbam-

                           bito de ‘sto scimmiotto.

Policarpo            Ma…(si avvia verso l’uscio de la camera di Don Nicolino)

17

Don Nicolino      (frapponendosi) Dove vai?

Policarpo            La signorina Marietta m’ha detto: “annate a pijà la coperta del

                            letto de  Don Nicolino”….

Don Nicolino      Io nun so gnente de coperte.

Policarpo            Dice che se devono sbacchettà…

Don Nicolino      Se nun te ne vai te sbacchetto io la capoccia…Io nun so gnente

                            ripeto..Commanno io qui…o la sora Marietta…?

Policarpo            La signorina Marietta..

Marietta             (entrando dal fondo) Ma che è successo?

Don Nicolino      (fuori dai gangheri) E’ successo che da stamattina viè qui un

                            sacco de gente a scocciamme ogni momento coll’amore..Evari-

                            sto.. Rosina.. la sora Sofia, Giselda..Policarpo..Marietta o er

                            diavolo che ve se porti a tutti quanti…

Marietta             Ma come! Io vengo a scoccialla coll’amore?

Don Nicolino      Si..si..pure voi… voi e quello scimmiotto che ce fate la ciovetta..

Policarpo            A me scimmiotto?

Marietta             A me ciovetta? Badate come parlate..perché io so ’na regazza

                           onesta.

Don Nicolino      ’na regazza…’na regazza de cinquant’anni….

Marietta             Quarantacinque…

Don Nicolino      Ciavete er coraggio de dillo a me…tanto nun ce l’ho li registri de li

                            battesimi.

Marietta              Lo sapete che ve dico? Che io voio esse rispettata e siccome qua

                            nun me se rispetta trovatevene un’antra che ve cucini e ve guardi

                            casa perché io me ne vado.

Policarpo            E pure io me ne vado..e si volete che quarcuno ve sbacchetti le

                            coperte e ve serva messa…trovatevelo!

Marietta              A me ciovetta!

Policarpo             A me scimmiotto…

Marietta              E me levo la porvere da le scarpe sortenno da qui…(esegue)

Policarpo             (imitandola) E pure io..(via insieme)

Don Nicolino       (scoraggiato) E mo chi me lo farà quer boccone da magnà?

Giselda                (riaprendo l’uscio timidamente) Sor curato.

Don Nicolino       Dentro…dentro..Ma te sei messa in testa de comprometteme?

Giselda                (ipocritamente umile) Se la presenza mia qui je dà fastidio so

                            Pronta a annammene.

Don Nicolino       Ecco..brava..va via.

Giselda                Ma dove anderò?

18                         

Don Nicolino       Come dove? A casa tua:

Giselda                 Ma se ritorno a casa papà m’ammazza..e voi ciavrete er rimor-

                             so pe’ tutta la vita.

Don Nicolino        Ma che t’ammazza! Mica sei diventata un pollo…(riflettendo)

                             E si davvero quer bestione dovesse fa succede…se ne sentono

                             tante. Senti io mo vado a cercà tu’ padre e lo porto qui.

Giselda                (sventatissima) No..pe’ carità..o quello m’ammazza qui.

Don Nicolino       Ma guarda in che impiccio me devo trovà..se quel maledetto

                            Virginio stamattina se fosse perso la strada..E si prima parlassi

                            col sor Raimondo? Quello è un omotto che la ragione la capisce..

                            è de manica larga.

Giselda                Preferisco de morì piuttosto che sposamme quello..Nun je voio

                            bene.

Don Nicolino       L’amore verrà..e poi che bisogno c’è dell’amore pe’ campà?

                            Come faccio io?

Giselda                Voi? Ma voi mica siete un omo!

Don Nicolino       Ah, no? E che so?

Giselda                Voi sete un galantuomo..un santomo…er bon curato nostro…

Don Nicolino       Contentamose un po’.. In ogni modo me trovo in un bel pasticcio

                             e ancora nun so nemmeno come magnerò.

Giselda                El letto l’ho rifatto mentre che stavo de là in cammera..e in quanto

                            a la cucina nun ve preoccupate..io so cucinà e bene.

Don Nicolino       Nun ce mancherebbe altro..(fra se) Co’‘sta bella ragazza che me

                            fa el letto e me cucina nun vorrei che le malelingue cominciassero

                            a chiacchierà… Mo faccio meio de tutti…sorto e la chiudo a chiave.

                            (vedendo sbadigliare Giselda) Sei stanca?

Giselda                Ciò un sonno..stanotte nun ho chiuso occhio.

Don Nicolino       E ce lo dice pure..ce lo dice…Dì guarda…sur tavolino c’è ancora

                            quarche cosa da magnà..fa colazione..(la fa sedere al tavolo)

Giselda                Come volete che ciabbia appetito? (sbadiglio)

Don Nicolino       Poi annerai de là e te butterai sul letto de Marietta..io vado a parlà

                            co’ tu’ padre e col sor Raimondo..(prende il mantello) Chi lo sa le

                            chiacchiere che già se faranno pel paese.. Qui sarà meio che chiudo

                            da dentro la porticella dell’orto..(esce a destra)

Giselda                (appoggia le braccia sul tavolo e sulle braccia la testa. Sbadigliando

                            reclina la testa).

(Lorganetto riprende lontano il motivo malinconico)

Don Nicolino       (rientrando) Marietta s’è voluta licenzià…tanto peggio per lei…

19

                            Scommetto però che già s’è pentita e che pensa a ritornà…

                            Figurete se ce po’ stà lontana..(accosta gli scuri della finestra)

                            E tu dovessi sentì bussà nun risponne a nessuno hai capito?

                            A nessuno…(voltandosi si accorge che Giselda è addormentata)

                            Dormi?…Dorme…co’ quel po’ po’ de peso che cià sulla coscienza  .

                            cià er coraggio de dormì…e io che stò co’ la coscienza a posto

                            nun riesco a famme ’na pennichella.. Eccola lì..tutte uguali. Fanno

                            entrà l’innamorati da la finestra e poi vengono a piagne dal curato..

                            E dorme…dorme tranquilla…e ride…chi lo sa che razza de sogni

                            che se starà a fa..

Giselda               (sognando ride) No Virginio..basta Virginio…..

Don Nicolino      (esce scandalizzato facendosi gran segni di croce)

(mentre in lontananza lorganetto continua fra il cinguettio degli uccelli)

                                                   

                                                  TELA

20

Secondo Atto

Stessa scena del primo atto. La porta del giardino è chiusa. Le prime ore del

Pomeriggio.

Giselda                (d.d. cucina canticchia).

Don Nicolino       (entra, sentendo cantare chiude subito) E canta pure! (all’uscio)

                            Ma sei pazza? (a Giselda che appare sulla soglia asciugando un

                            piatto) Ma come! T’ho raccomandato tanto de nun fatte vede e tu

                            vai de là t’affacci e canti?

Giselda                Ma io nun me so affacciata.

Don Nicolino       Però cantavi.

Giselda                L’uccello in gabbia….

Don Nicolino       Già, si nun canta per amor canta pe’ rabbia..ma tu cantavi per amo-

                             re…pe’ quel birbaccione che sta a gironzolà qua attorno.

Giselda                Ve giuro che nun l’ho visto pe’ gnente.

Don Nicolino       Nun l’hai visto…ma l’hai sentito…posa quel piatto..tu nun sei fatta

                             pe’ sciacquà li piatti o pe’ cucinà… la frittatache m’hai fatto magnà

                             pareva impastata cor cemento armato…me stà ancora tutta su lo

                             stomaco…Tu padre alla benedizione nun c’è venuto…m’hanno

                             detto che è ito in campagna…mo me riposo un pochetto e poi lo

                             vado a cercà.. Ma se prima de notte nun me riesce de trovallo come

                             famo? Nun te posso mica tené qui puro stanotte.. Tu me fai perde la

                             Reputazione, l’appetito, er sonno…e io ciò bisogno de famme ‘na

                             Pennichella, si no me sento stranito tutto er giorno.

Giselda                 (accomodando i cuscini sulla poltrona)E accomodateve..io ve lascio

                             Libero.

Don Nicolino        Grazie tante..ma tu te ne devi annà..po’ tornà Marietta pe’ ritirà

                             La robba e si te trova in camera sua..Dio ce ne scampi e liberi!

Scampanellata     Questa è lei..scommetto che c’è pure Policarpo (la sospinge nella

                             Camera) Via..via.. Speramo che a quell’impicciona nun je venga

                             La voia de sficcanasà puro in camera mia..(chiude a chiave e inta-

                             Sca) Ma guarda in che imbroglio m’ha messo!…

Scampanellata     E ce và puro de prescia….(và ad aprire)

Sofia                     (entra scrutando attorno sospettosa) Che dirà Don Nicolino che

                             Stò qua n’antra volta?

21

Don Nicolino     E che devo dì? Che j’è simpatica casa mia!

Sofia                  Credevo de trovà qui Evaristo e Rosina..stavano davanti a me

                           Poi tutto a un botto so spariti. Chi lo sa? Forse stanno a passeggià

                           In giardino…. Permette?…(si sporge dalla finestra)

Don Nicolino     Ma che va cercando?..Prego si accomodi.

Sofia                   Nessuno..ecco quello che succede a esse condiscendenti.. Ero

                           Uscita con Rosina quando abbiamo incontrato Evaristo che mi ha

                           Chiesto il permesso di accompagnarci.. Camminava vicino a Rosi-

                           Na..quando un tratto mi sono voltata verso di loro e non l’ho visti

                           Più.. Che gioventù! Ma chi mi fa meraviglia è Rosina che è uscita

                           Ieri dal collegio delle suore ed è ancora così ingenua…

Don Nicolino     Quello se vede.

Sofia                  Ma la mariteremo presto caro Don Nicolino.

Don Nicolino     Davero?

Sofia                  Certo.. Nun se deve sacrificà la gioventù.. La gioventù è come una

                           Bella giornata piena d’aria..de luce..de sole…

Don Nicolino     Ma guarda com’è sentimentale…’sta cicogna..sente la primavera

                           Pure lei.

Sofia                  (guardandolo con l’occhialetto e accennando a sedere). Lei permette

Don Nicolino     Come no? Anzi me scusi si ancora nun je l’avevo detto.

Sofia                  Dunque dunque Don Nicolino che ne pensa di questo scandaletto?

Don Nicolino     Ma di che scandaletto parla?

Sofia                  Ma la fuga di Giselda…la figlia di Stefano…

Don Nicolino     Ma quale scandaletto! El padre je menava..lei s’è impaurita e s’è

                           Allontanata da casa.

Sofia                  ………con Virginio.

Don Nicolino     Ma che Virginio..je posso assicurà che..(e tace)

Sofia                  Che?

Don Nicolino     Che..che non me pare possibile.

Sofia                  Eppure c’è chi ha visto Giselda, appena scappata de  casa 

                           Intrattenersi con Virginio                                                                                 

Don Nicolino     Calunnie! Calunnie!

Sofia                  Che calunnie!..è proprio così.. La fanno in barba al signor Raimondo.

                          Virginio le parlava vicino vicino..forse le dava dei consigli, poi se so

                          Separati…e qualcuno ha visto poco dopo Giselda ferma davanti al

                          Cancello del suo giardino….

Don Nicolino     Der mio?… chiacchiere!

Sofia                  L’ha vista Policarpo.

22

Don Nicolino     Brutto chiacchierone.

Sofia                  Poi Giselda è scomparsa mentre Virginio armato di un bastone

                           Si metteva sul viale a aspettà el sor Raimondo..e adesso voglio

                           Proprio vedere se il sor Raimondo, dopo quel po’ po’ de can can,

                           Avrà ancora il coraggio de volé sposà l’amante di un altro.

Don Nicolino     Si ricordi dove sta signora Sofia…tanto più che…

Sofia                  Che?..ma lo so..lo sanno tutti che lei è amico del sor Raimondo.

Don Nicolino     Io so amico de tutti…

Sofia                  E che farebbe del tutto pe’ vedello felice…

Don Nicolino     Non capisco.

Sofia                  Capisco io però.. Ma riderà bene chi riderà ultimo..e se ricordi che

                          Chi è amico del sor Raimondo è nemico mio..e badi eh..badi.(via)

Don Nicolino     Sarei proprio curioso de sapé quello che cercava guardanno così

                          Dappertutto.. No..No..nun posso assolutamente tene ancora quella

                          Ragazza dentro casa mia..(apre e chiama) Giselda…stamme a sentì..

                          Tu sei ‘na bella ragazza…sei parrocchiana mia..te voio tanto bene..

                          Ma bisogna che me lasci in pace e te ne vai più che de prescia.

Giselda              E dove vado?

Don Nicolino     Dove te pare.. Basta che te ne vai.

Giselda              Ma me vedranno sortì da qui…

Don Nicolino     E tu passa da la parte dell’orto così nun te vede nessuno.

Giselda              No..don Nicolino..io ciò paura de papà.

Don Nicolino     Ma lo voi capì o no che nun posso seguità a tenette qui? Sospettano..

                          (mentre sospinge Giselda quasi persuasa)

Di dentro           (arriva una solve di fischi e di grida ed entra trafelato)

Raimondo         Don Nicolino..diteie quarche cosa..Mascalzoni me stanno insultando.

Di dentro           (Ancora fischi ed urla. Una voce netta).Beccaccione!…

Raimondo         Li sentite? E m’hanno preso a sassate….Salvateme..(scappa verso la

                          Camera di don Nicolino che lo afferra al volo e lo ferma)

Don Nicolino     Ma che sete matto? Quella è la cammera mia…

Raimondo          Embè…er posto più sicuro…

Don Nicolino     Ma No…è meio de qua..dall’orto.

Raimondo          (sempre impaurito) No..No..

Don Nicolino     E allora presto..giù in cantina..nascondeteve fra le botti..(lo spinge ed

                           Esce con lui)

Rosina               (entra seguita da Evaristo) Avete visto a che porta l’amore? A pijà li

                           fischi.

Evaristo             Mi padre è vecchio e lo dovrebbe capì che certe cose nun so più pe’

23

                            lui.. Ma io so giovane…(tenero) Rosina.

Rosina                (allontanandosi) No!.. Ho fatto male a datte retta…figurete quella

                            Poveraccia de mamma come me stà a cercà.

Evaristo              Nun ce pensà…ciò tante cose da ditte..e si nun approfitto de ‘sto

                            Momento che semo soli quanno te lo dico?

Rosina                Tu m’hai portato qui coll’inganno..co’ la scusa che ce stava l’usi-

                            gnolo in giardino..invece nun era vero..e mamma intanto starà a

                            cercamme.

Evaristo              Mamma se l’immagina che stamo qui dal curato.. Come poi dì

                            che t’ho portato qui coll’inganno?.. Lo sai quanto te voio bene.

Rosina                 Ma te voi sta zitto?

Evaristo              Ma perché?

Rosina                 Perché ‘ste cose ‘na signorina per bene come me nu’ le deve senti.

Evaristo              Tu me farai diventà matto.. So sedici giorni che nun ragiono più..

                            Vengo a casa pe’ le vacanze de Pasqua, te trovo, te rivedo dopo

                            tant’anni..appena sortita dal collegio..te faccio la dichiarazione e

                            tu invece de risponne de si me cacci via..me fai soffrì. Te ricordi

                            Quanno ch’eravamo regazzini e giocavamo a mosca cieca?

Rosina                 Io nun me ricordo de gnente. Io voglio tornà in collegio.

Evaristo              Ma nun stai meio qui? Qui c’è tutto: tu’ madre..li parenti..l’aria

                            nativa..Don Nicolino…e poi ce so io: l’amore!

Rosina                 (occhi bassi) L’amore.

Evaristo              Ma nu’ lo senti? Sta nell’aria! Nel profumo de li fiori, nel volo del-

                            le rondinelle, nei fischi che hanno accompagnato papà. Sta nella

                            voce mia…nel core mio…Ma nu’ la senti?

Rosina                 Io nun sento gnente.

Evaristo              Ma come nun senti gnente? A diciotto anni?

Rosina                 Non ce l’ho ancora.

Evaristo              Io ce n’ho più de te..ma me sento er diavolo in corpo.. Io vorrei

                            volà nell’azzurro abbracciato co’ te.

Rosina                 Evaristo..ma che parole..nun sta bene.. Io no’ le posso sta a sentì.

Evaristo              Ma perché?

Rosina                 Perché mamma me l’ha proibito.

Evaristo              Ma che mamma!..Ma nu’ lo senti l’amore? Tu devi diventà mi’

                            moje..e allora vedrai le cose belle che te dirò..e ce divertiremo, da la 

                            mattina a la sera come quando ch’eravamo ragazzini e giocavamo

                            a  mosca cieca.. Te lo ricordi?

Rosina                 Si..si…

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Evaristo               Zitta..(sono entrambi verso sinistra. Si ode dal giardino un

                             fischio leggero ed un muovere di rami)

Fischio di dentro

Rosina                  (impaurita) Un ladro?

Evaristo               No..No..riconosco il fischio.. Viè qua..nascondesse (la trascina e

                              si nasconde)

Virginio                (appare cautamente dalla finestra, si guarda attorno, la scavalca

                             quindi chiama a bassa voce) Giselda..Giselda…

Giselda                 (aprendo cautamente l’uscio) Virginio!

Virginio                Finalmente t’ho trovato.

Giselda                 Ma come te sei azzardato a venì qua..eppure t’avevo detto.

Virginio                Nun ho potuto resiste..me so fatto coraggio e…

Giselda                 T’ha visto qualcuno?

Virginio                Credo de  no, del resto pure si qualcuno m’ha visto che me ne

                              importa? Te voio bene. (si fa audace)

Giselda                 Fermo..poco fa qui ce doveva esse gente.

Virginio                Ma mo non c’è nessuno. Lascia che te dia…

Giselda                 Fermo..stà bono..io spero che le cose se mettano bene.. Don

                             Nicolino ha promesso che parlerà co’ papà.

Virginio                Nun ce credo…Don Nicolino è troppo amico del sor Raimondo.

                             Ma io al sor Raimondo je rompo le coste.. Giselda!.. C’avevo ‘na

                             Smania addosso..me so detto: la voio vedé..la voio rivedé a qualun-

                             Que costo..da ieri sera…da quanno che so ritornato ciò er foco

                             Addosso..lascia che (l’abbraccia)

Giselda                (sciogliendosi) Stà fermo..ma nun te basta quello che è successo?

Virginio               (ridendo) Che è successo? Io nun me ricordo de gnente.

Giselda                Lo vedi quanto sei cattivo? Te sei scordato.

Virginio               Ma No..No..nun me so scordato de gnente..anzi è proprio perché

                            Me ricordo de tutto e ce penso che..(fa per abbracciarla)

Giselda                ma nun te vergogni?  Qui a casa de Don Nicolino.

Virginio               ma perché Don Nicolino non è il curato nostro? Non è lui che ce

                            Dovrà sposà?..allora che c’è de male?

Giselda                Vattene pe’ carità! Lo dovesse venì a sapé papà semo rovinati.

Virginio               Ma che rovinati.. Ormai è fatta.

Giselda                E già..lo so che è fatta..ma io ciò ancora l’ossa indolenzite pe’ le

                             Botte che m’ha dato papà..guarda..m’ha dato uno schiaffo che

                             M’ha fatto vedé tutte le stelle.

Virginio               E dove te l’ha dato?

25

Giselda                   Qui..me doleno ancora le labbra.

Virginio                  Quelle povere labbruccia belle..(le bacia)

Giselda                   M’ha preso pure l’occhi…

Virginio                  Poverella! (li bacia)

Giselda                   E sul collo..

Virginio                  Pure sul collettino bello..(bacia)

Giselda                   E poi un dato momento giù botte..dove andavano andavano.

Virginio                  (sempre più ardito) poveretta

Giselda                   No..basta..stà fermo..(e scappa in camera)

Virginio                  Voio un altro bacio…(la insegue chiudendo)

Evaristo                  (uscendo dal nascondiglio) Oh! Povero Don Nicolino!

Rosina                    Hai visto? Giocano a moscacieca pure loro.

Evaristo                  Si ma co’ qualche piccola variante.

Rosina                    Ma che bel gioco.

Evaristo                  Zitta..nu’ li disturbamo..(si avvicina all’uscio)

Rosina                    Che fai?

Evaristo                  pssss…(chiude e intasca la chiave) da la finestra l’amico nun

                                Po’ scappà..ce stà la ferrata..(a Rosina) Insomma me voi

                                Sposà?

Rosina                    Ma si..si..mille volte si!

Evaristo                 E allora questo è un mezzo infallibile per raggiungere la felicità.

                               Hai visto come se guariscono le bastonate?..dimme la verità…

                               Mamma t’ha mai..(cenno di percosse)

Rosina                    Si..quan’ero piccola.

Evaristo                 (vicino) e dove..dove?

Rosina                   (ad occhi bassi) nun me ne ricordo..ah si..si..una volta me dette

                               Uno schiaffo che me fece tanto male.

Evaristo                 E dove? Dove?

Rosina                    (toccandosi le labbra) Qui.

Evaristo                 Poverella…(le bacia le labbra)

Rosina                    (toccandosi gli occhi) E poi qui…

Evaristo                 Su quell’occhioni d’oro..(la bacia sugli occhi)

Rosina                    (toccandosi il collo) E poi qui..

Evaristo                 Su quel collo de cigno..(la bacia sul collo)

Rosina                    E poi..

Evaristo                 (ardito) Dove dove?

Rosina                    (sottraendosi) Nun te lo posso dì..e poi mamma nun vo….

Evaristo                 Ma che mamma! Mo mamma nun ce stà..(la insegue)

26

Rosina               (girando attorno ai mobili) No.. No!

Evaristo             Si..si..(e la rincorre)

Tecla                  (comare sul fondo con Eufemia. Guarda i due elettrizzata) Oh,

                           Carini..giocano a buzzico.. Santa innocenza.

Don Nicolino     (entra dalla cucina)Chi è che gioca a buzzico?

Tecla                  Evaristo e Rosina.. Giocano come due bambini.

Don Nicolino     (ad Evaristo) Senti bambino..tu’ padre sta giù in cantina nascosto in

                           Una botte che pare Diogene e nun me riesce de fallo sortì fori..

                           Dice  che nun sorte si nun vengono li carabbigneri (fischi) C’ha

                           Paura de li fischi…

Evaristo             Così imparerà a desiderà la donna d’altri.

Don Nicolino     Che donna d’altri.. Quella è la fidanzata.

Evaristo             Quella potrebbe esse sua figlia..e pure la nipote.

Don Nicolino     Senti..guarda tu de convincelo e de farlo ritornà a casa..mica potrà

                           Restà lì tutta la notte..

Evaristo             Vado..vado..(a Rosina) Aspetteme qui che vengo subito.

Don Nicolino     E se capisce:”aspetteme qui”. E’ diventata la sala d’aspetto de la sta-

                           Zione. Ah, nun c’è che dì.. So combinato proprio bene. Il fidanzato

                           In cantina, la fidanzata in camera mia e ‘ste du’ pettegole qui…(si

                           Avvicina all’uscio e guarda nella toppa della serratura) E la chiave?

                           Qui ce stava la chiave…

Eufemia             Che cerca Don Nicolino?

Don Nicolino     La chiave che stava qui.

Tecla                  Noi nun avemo visto chiavi.

Don Nicolino     Se sarà chiusa dentro.

Eufemia             Se vo provà a aprì col mazzo de le chiavi mie.

Don Nicolino     Grazie..nun c’è bisogno.

Eufemia             Provi!..(si avvia verso l’uscio)

Don Nicolino     Ho detto grazie..Sarò padrone de tené ‘na porta chiusa.

Tecla                  Ma com’è nervoso oggi.

Don Nicolino     Si..so nervoso..e ciò pure l’emicrania.

Tecla                  Ciò qui la boccettina de li sali.

Eufemia             E io quella dell’acqua antisterica.

Don Nicolino     Se la beva lei..Ma è un assedio.

Tecla                  Ma adesso che ce penso! Forse il mal di testa viene da una cattiva

                           Digestione.. Mo ie vado a fa ‘na tazza de camomilla..

Don Nicolino     Dove va?

Tecla                  Vado in cucina.

27

Don Nicolino     In cucina nun ce se và!.. Ma quante padrone!

Tecla                  Senta.. Noi semo venute come venimo tutte le domeniche pe’ fa du’

                           Chiacchiere..ma se la nostra presenza non è gradita..allora noi je le-

                           Vamo l’incomodo..

Eufemia             Noi!.. Se lei se ne vò annà se ne vada pure..tanto qui ce stò io..je

                           Pare che lascio er curato che se sente male ed è rimasto senza la

                           Donna de servizio.

Don Nicolino     Io la ringrazio tanto ma…

Eufemia             No..No..è carità cristiana.

Tecla                  E’ carità pelosa..ma quando è così (siede ma si rialza subito con un

                           Grido) Oh, Dio.. Quella  porta se move..

Don Nicolino     Ma No…je sarà parso.

Tecla                  No..No..ho visto coll’occhi mii.

Don Nicolino     E allora sarà el vento…oppure una piccola scossa de terremoto…

Tecla                  Eppure avrei giurato…(si alza)

Don Nicolino     Stia ferma.. Vo vedé che è er vento?.. (prova) Siccome la porta non

                          Chiude bene allora co’ un po’ d’aria..(piano verso l’uscio) Te voi stà

                           Ferma?

Tecla                  Sarà…ma…

Evaristo             (rientrando). Papà m’ha cacciato via..vo vede a voi.

Don Nicolino     A me?

Evaristo             Si… dice che l’amichi veri se riconoscono ne le disgrazie e che voi

                           Sete er solo amico che cià…

Don Nicolino     Io so commosso…ma…

Evaristo             …anzi m’ha detto pure de ricordavve che lui è un pezzo grosso del

                           Comune.. Poro papà è pallido come ‘no straccio…

Don Nicolino     Ma tu che sei il figlio…

Evaristo             Io so er fijo terreno..ma voi sete er padre spirituale.

Don Nicolino     (uscendo) E sia fatto tutto pell’amore de la vacca.

Tecla                  Circola in paese una chiacchiera strana..se dice gnente po’ po’ de

                           Meno che Giselda stia nascosta ne ‘sta casa…

Eufemia             L’ho sentito dì pure io…anzi confesso che ero venuta apposta pe’…

Evaristo             Pettegolezzi!.. Ma ve pare che er sor curato..un sant’omo come quel-

                           lo.

Eufemia             Voio sperà pe’ la dignità de la veste che porta che nun sia vero.

Tecla                  (continuando) Perché se fosse vero gli toglierei la stima e andrei a

                          Confessamme da Don Celestino, il sottocurato.

Eufemia             (occhi bassi) E pure io.. Certo che quarche cosa nun se spiega…

28

                           Avete visto prima come se guardava intorno sospettoso?

Tecla                  Già…e quella porta che sbatteva?

Eufemia             Già..quella porta..(vanno a verificare la porta)

Tecla                  Io ricordo de avecce sempre visto la chiave attaccata…Com’è che

                           Oggi nun ce stà?… c’è tutta n’aria de mistero…

Eufemia             Piuttosto mo che ce penso… come avrà fatto oggi Don Nicolino a

                           Magnà?

Tecla                  Già.. Come avrà fatto?

Eufemia             Bisognerebbe fa un sopraluogo in cucina.

Tecla                  Già..Bisognerebbe..(sparisce in cucina, mentre Eufemia rimane

                           Sulla soglia. Evaristo e Rosina sono verso sinistra)

Rosina                Evarì..io ciò paura.

Evaristo             ma de che?

Rosina                Ho paura che qua succede ‘na catastrofe.

Evaristo             Mejo così..aspetta che venga gente e poi..poi..(fa per baciarla,ma

                           Rosina scappa)

Eufemia             Ma che state sempre a giocà a buzzico?

Tecla                  (tornando con una padella in mano) Lo sapete che ha mangiato quel

                           Sant’omo che da se nun è bono manco de fasse un ovo al tegamino?

                           Frittata de asparagi.. E de là ce stà pure un piatto coll’avanzo degli

                           Spaghetti.

Eufemia             Ha banchettato proprio.. E io che ero venuta coll’intenzione de faie

                           Un boccone da magnà…

Tecla                  E il letto? La signorina Marietta si è licenziata stamattina presto..

                           Dunque il letto dev’esse ancora da fa…vedemo un po’…

Eufemia             (con le chiavi in mano) Sicuro.. Vedemo se qualcuna de ’ste chiavi..

Evaristo             Ma me dicano un po’ signore…ma nun ve pare che farebbero mejo a

                           Nun impicciasse de li fatti dell’altri?

Eufemia             Ma perché? Lei è er padrone de casa?

Evaristo             Io No..ma manco loro..io stò qui presente co’ la signorina e non vojo

                           Responsabilità.

Tecla                  Ha visto? Io scommetterei che lui sa qualche cosa.

Eufemia             So convinta pure io.. Qui gatta ci cova.

Policarpo           (dal fondo, mellifluo) Don Nicolino..Non c’è Don Nicolino?

Evaristo             L’aspettamo tutti quanti..ma se te serve qualche cosa te poi pure

                           Rivolge a le signore..so loro le padrone (indica le due)

Policarpo           La sora Marietta me manna a ritirà la roba sua..poi devo fa n’imba-

                           sciata a Don Nicolino da parte de Stefano.

29

Tecla                  Povera signorina Marietta.

Eufemia             (sedendo accanto a Tecla) Scacciata da casa come ‘na ladra.

Tecla                  Mentre lo serviva di tutto punto.

Eufemia             Se capisce! Ormai ‘sta casa è l’ovile de le pecorelle smarrite.

Policarpo           La sora Marietta sta qui de fori..ha giurato de non rimette più

                           Piede qua dentro a ‘sta casa.. Vado a pija la robba sua.(sulla porta

                           Della cucina s’incontra con Don Nicolino)

Don Nicolino     Dove vai tu?

Policarpo           Me cià mannato la signorina Marietta a ritirà la roba sua.

Don Nicolino     La signorina Marietta farebbe bene a ritirà la lingua che ce l’ha

                           Troppo lunga.

Policarpo           E poi ho incontrato Stefano..(quasi sul viso di Don Nicolino)

Don Nicolino     Te l’ho detto mille volte: quanno dichi le parole coll’s te devi

                           Allontanà dal viso de le persone..co’ quel dente disertore che ciai

                           Davanti..je fai fa la doccia..pare che spari a lupara.

Policarpo           (voltandosi quando dice la parola Stefano) Ho incontrato stefano che

                           M’ha detto de divve..

Don Nicolino     Ma allora Stefano è tornato…

Policarpo           Si..e m’ha detto…

Don Nicolino     Ah,ciai parlato…

Policarpo           Certo..perché…

Don Nicolino     Insomma me voi dì quello che t’ha detto de dimme…

Policarpo           Ma si nun me lasciate er tempo de parlà!

Don Nicolino     Ma si è mezz’ora che stai a chiacchierà.. Insomma …

Policarpo           Insomma dice che se je volete parlà v’aspetta a casa sua..perché qui

                           Lui nun ce viè..perché dice che è la casa de le chiacchiere.

Don Nicolino      (fra se) E finchè ce so quelle due pettegole dice la verità..insomma

                           Ha detto che m’aspetta.

Policarpo            Si…subito.

Don Nicolino     (a tutti) Cinque minuti e ritorno… lo potessi portà qui.. A proposito.

                           Me scordavo. Tu padre è ito a casa…è passata la pattuja dei carabi-

                           nieri e allora s’è fatto accompagnà.. Cià un carabiniere davanti e uno

                           De dietro… con permesso…

Evaristo             Pe’ carità.. Fate come si fossivo a casa vostra.

Don Nicolino     E già perché ormai questa è casa vostra…(via)

Policarpo           Con permesso (via in cucina)

Tecla                  (a Eufemia) Ha sentito? Semo noi che venimo a fa le chiacchiere..

Eufemia             E li scandali.

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Tecla                 Mentre lui…..

Eufemia            Fa er protettore delle pecorelle smarrite.

Tecla                 Ma io m’ero accorta da un pezzo.

Eufemia            E pure io. ( continuano a spettecolare tra loro )

Rosina               ( a bassa voce ) Evaristo …. E quei due poveracci chiusi la dentro?

Evaristo            ( sempre a bassa voce ) E tu li chami poveracci. Io direi beati loro.

Policarpo          (entra con un grosso pacco ) I vestiti della signorina Marietta. ( esce )

Rosina               Evarì,ciò paura ce dovesse trovà qui mamma.

Evaristo            Ma sarà contenta.

Rosina               Contenta?

Evaristo            Ma si : de trovà qui tutta ‘sta gente e quei due rinchiusi la dentro.

Policarpo          ( entra con un altro pacco ) Er coredo della signorina Marietta.

Marietta           (entrando ) Be Policarpo… è mezzora che aspetto

Tecla+Eufe       Oh, la signorina Marietta.

Marietta           So venuta perché porcaro non è pratico…ma me ne rivado subito

                          ( a Policarpo piano ) Avete guardato bene dappertutto?

Policarpo          ( sottovoce ) De là gnente..

Marietta           Gnente?

Policarpo          Ma la porta de la camera de don Nicolino è chiusa.

Marietta           Chiusa ?

Policarpo          A chiave …. E la chiave nun ce stà più.

Marietta           ( avvicinandosi alla porta ) C’era la chiave qui…..

Tecla                 Io nun so gnente.

Evaristo            ( facendo il vago ) Una chiave? L’ho trovata proprio adesso pe’ tera

                          una chiave … E’ questa? ( la mostra )

Marietta           ( facendo per prenderla ) E’ proprio quella, la conosco bene.

Evaristo            ( nascondendo la chiave nella mano ) Tanto piacere, ma nun ve la

                          posso da.

Marietta           E perché?

Evaristo            Perché ormai voi nun sete più la perpetua del curato.. E nun vorrei..

Marietta           Ma perché? Comanda lei qua dentro?

Evaristo            No..ma siccome qua dentro so’ l’unico omo…

Marietta            Come l’unico…(indicando Policarpo che rientra con un terzo pacco)

                          Perché lui che è?

Evaristo            E che ne so? Lo saprete voi che ve lo dovete sposà.

Marietta           Che vorressivo da dì?

Eufemia            Li lasci chiacchierà signorina Marietta..Er sor Evaristo è pappa e

31

                         Ciccia co’ don Nicolino…e se vede che regge er gioco.

Evaristo           (mentre Marietta sgattajola in cucina) Reggo er gioco? Io me reggo

                         La mano…

Tecla                 non ci vorrà mica percuotere…

Evaristo           No..ma me faccia er piacere de pensà a su’ marito..er segretario de

                         le mie…

Rosina             (vedendo entrà Sofia) Oh Dio…Mamma!

Sofia                Che c’è? Che è successo? Ah, tu stai qui? T’ho cercato dappertutto.

Tecla                Noi l’avemo trovata qui col sor Evaristo.

Sofia                Soli?

Tecla                Si.. Ma a dì la verità nun stavano a fa gnente de male.

Sofia                Ma come? V’ho permesso de accompagnacce per un pezzo de strada

                        E voi sparite così?

Rosina             Mamma..m’ha fatto vedè l’usignolo..e poi avemo giocato a mosca

                        Cieca.

Eufemia           Già..lei era la mosca..e lui il moscone.

Sofia                (a Evaristo) Ecco..avete sentito? ’Ste brave persone già cominciano

                        a fà le malignità.

Tecla                Spero che non parlerà pe’ noi.

Eufemia           Noi malignare?

Marietta          (rientrando dalla cucina) Io non caisco più gnente..che ne ’sta casa ce

                         So entrati li spiriti?

Policarpo         Li spiriti?

Marietta          Che il curato ha pranzato questo è chiaro..eppure li piatti, le scodelle

                         E le posate stanno ar posto..lavate e asciugate..e messe in modo dif-

                         ferente da come le metto io..Policarpo sete stato voi a rimette a posto

                         La cucina?

Policarpo          Io no!   

Marietta           Rosina e er sor Evaristo no davvero…. E allora…..

Tutti                E allora?

Marietta          (sentanziando ) E allora qui c’è stata ‘na donna.

Tutti                Una donna?

Marietta          (insistente) E una donna giovane,ina regazza perché lo specchio che

                        solitamente  tegno attaccato dietro a la porta,adesso sta sopra a la

                        credenza…. E’ segno che ‘na donna ce s’è specchiata

Tutti               Oh…..

Marietta         E siccome de regazze che frequenteno la casa der curato nun ne

                       conosco che due sole: Io e la signorina Tecla, così penso che possa

32

                         esse stata  queel’antra regazza…E st’altra regazzapotrbbe esse

                        quella che stamattina gironsolava intorno a la casa

Sofia                ( insinuando ) Giselda forse?

Marietta         io nun ho fatto nomi.. E allora lie come lo sa?

Sofia               Si dice.

Policarpo        Vox populi

Eufemia          E allora non resterebbe che credere,immaginare, supporre..che la

                        Ragazza … sia .. qui.

Tecla               ( incalzando ) Tanto più che prima er sor Evaristo ci ha impedito de

                        dà un’occhiata….

Evaristo         Io ho detto solamente a scanso de responsabilità( rivolto a Sofia e tecla)

                        Poco fa ‘ste due signore voleveno fa ‘na perquisizione e voleveno la

                        chiave che ho trovato per caso e consegnerò solamente a don Nicolino

                        perché  quella è la chive de la camera sua.. Der santuario.

Sofia               ( insinuando )Ah, voi ciavete la chiave?

Evaristo          Si.

Sofia               E direste de no pure a la vostra probabile socera?

Evaristo          Si. E ve lodice il vostro er vostro probabile genero.

Don Nicolino   ( entra allegro ) Oh tutto fatto,tutto sistemato, er tempo si rischiara

                        ( accorgendosi di tutti i presenti ) Ma che c’è la fiera a casa mia.

                        E voi cattivi soggetti? Che èsta roba( indica i pacchi )

Policarpo        (secco ) Robba de la sora Marietta che sgombera.

Don Nicolino   Ma che sgombera  e sgombers.Perdono tutti.Amstia generale

Marietta          Allora i risò la governante n’antra vorta.

Don Nicolino   Ma se capisce.

Marietta          E va bene. Allora se io so la governante… sor Evaristo,me fa er

                        piacere  de damme la chiave?

Don Nicolino   Quale chiave?

Evaristo           La chiave de quella camera…( la trae dalla tasca)

Don Nicolino    La chiave della camera mia? E com’èche ce l’hai tu?

Evaristo           ( inventando una scusa ) L’ho trovata per terra…

Don Nicolino    Per terra? Se vede che credenno de mettemela in saccoccia me sarà

                         Cascata per terra.

Evaristo           ( appoggiando la tesi di D.N.) E già… d’vesse annata proprio cosi.

Marietta           Allora me dia la chiave ( la prende dalla mano di Ev.9 che devo anna

                         rifà er letto.

Don Nicolino   (toglie la chiave dalla mani di Mar.) No.. Gnente letto..oggi è festa.

                         Nun se lavora. Caso mai più tardi.

33

 Tecla                 (piano ad Eufemia ) Sente?

Don Nicolino      Prima che er sole tramonti,tutti felici,tutti contenti. Ogni cosa

                           tornerà ar posto…. Ho visto Stefano…j’ho parlato come so

                           parla io… e m’ha detto che è disposto a perdonà la fia..

Tutti                   Ah…..

Don Nicolino     E a chiude un occhio.

Tutti                  Eh……..

Don Nicolino     Tanto più ch’er sor Raimondo li chiude tutte e due.

Tutti                   Ih……

Don Nicolino      Del resto è meglio che tutto vada liscio….

Tutti                   Oh……

Don Nicolino     E che ‘stomatrimonio se faccia quanto prima.

Tutti                  Uh……….

Don Nicolino     Meno male che le vocali so finite …così la piantate.

Sofia                 (ad Evaristo) E voi v’azzardate ancora a venimme davanti?

Evaristo            Nun dubbitade. Parlerò co’ mi’ padre….me farò sentì.

Don Nicolino     Tu’ padre stà venenno qui con Stefano, il suo futuro suocero.

Evaristo            Suocero! Ah ah …vedremo

Don Nicolino     Che cè de straordinario? Tu padre è un galantuomo.

Evaristo            Un galantuomo che vo chiude l’occhi su na cosa che…. E vo

                          diventà ridicolo.

Don Nicolino    Ma che ridicolo… tutto s’accomoda… lui sposa Giselda e tu sposi

                         Rosina..

Sofia                 (perentoria) Giammai.

Rosina              ( piangendo comicamente) Giammai. Ha detto giammai.

Don Nicolino     Ah bocca de ciavatta.

Evaristo            (deciso) E va bene…vordi che aspetteremo qui papà e Stefano.

                          Ho diritto de assiste a un colloquio dal quale dipende la felicità mia

( Sofia e Rosina siedono una vicino allaltra)

Tecla                 E’ giusto ( siede anche lei)

Tecla                 E’ giustissimo ( siede)

Marietta           nun c’è ragione de nun esse presente (siede sulla poltrona di D.N.)

                         ( a Policarpo ) Metteve a sede.( Policarpo si siede)

Don Nicolino    E mettesse a sede. ( per abitudine si siede sulla sua poltrona e quindi su Marietta. Con un salto si alza)

Policarpo         ( con gelosia ) Don Nicoli che fate?

DA DENTRO SI SENTONO LE VOCI DI STEFANO E RAIMONDO.

Don Nicolino      Ah … eccoli   

34

( SI ALZANO TUTTI)

Raimondo            ( seguito da Stefano entra ) Ah… ah   se credeveno de metteme

                              paura …. (sulla porta ) Brigadiere me raccomanno stia de guardia

                             e a chiunque voja passà sbarrateje la strada.

                             Don Nicolino eccome qua. Ve devo parla a quattrocchi(indica

                             Stefano ) anzi a sei ….. Abbiate la bontà de licenzià tutta sta gente

Sofia                    ( stizzita ) Senti che termini! Licenziare .

Raimondo           ( falsamente educato ) Scusate. Volevo di …. Mannate via tutta sta

                             gente.

Evaristo               Papà. Io te vorrei di……..

Raimondo            Nun ciò bisogno de li consiji de nessuno. Io nun sento che la voce

                            der core.

Sofia                    ( sfottendo ) Un core con tanto di pelo ( fa il gesto)

Raimondo           Del mio cuore dite pure quello che volete, ma è sempre giovane.

Evaristo              Ma si cià sessanta anni.

Raimondo           Tanto meglio! L’età della ragione.

Don Nicolino      ( sfottendo ) Beh ha cominciato presto a ragionà.

Evaristo              E poi papà … tu ce lo sai…Gisalda èinnamorata de Virginio

Stefano                ( Rustico,urlando ) Innamorata de Virginio? Un vagabonno senza

                           arte ne parte. E io je dovrei da ‘na fija che m’è costata ‘nocchio de

                           la testa.

Evaristo             Er fatto che Giselda sia vostra figlia nun ve de il diritto de vennela

                           come una schiava. E per regola vostra la legge dice … dice ….

                           Be nun me ricordo quello che dice la legge. Pero dice.

Stefano               Ma che la legge me ridà li sordi che ho speso  pa mantenella?

Evaristo              Ma nun mantenete pure le vacche vostre?

Stefano               Quelle so bestie utili… che frutteno.

Evaristo              E poi nun ve dovete scordà che stamattina e…( caricando) sta notte.

Stefano               Io nun penso a gnente. Contento lui ( indica Raimondo) contenti tutti

Evaristo             Papà … te prego de pensà ……..

Raimondo          Già ciò pensato.

Evaristo             Ma èuna pazzia.

Don Nicolino     Ma nun esageramo. E’‘na cosa che purtroppo succede tutti li giorni.

                          E poi chi lo sa se è vero? Chiacchere ! Malignità della gente…

                          La ragazza, è vero , ha avuto un capriccio per Virginio. Virginio, è

                          vero, è ito sotto la finestra a faje la serenata…. Ma poi come se po’

                          affermà che è successo quello che se dice sia successo? C’eri tu?

35

                          C’era lui? C’ereno loro’? No dunque stamo al si dice.

Evaristo            Allora secondovoi nu  se tratta che de un capriccio?

Don Nicolino    Ma si …. So cose che succedono tutti li giorni.

Evaristo            Don Nicolino… me meraviglio.

Don Nicolino     E pure io me meraviglio.

Evaristo            No so io che mem meraviglio della vostra meraviglia,perché se

                          Voi fate l’avvocato difensore, vordì che je tenete mano.

Don Nicolino     Io je tengo mano?

Evaristo             Si che je tenete mano e che è vero quello se dice.

Don Nicolino     E che si dice?

Evaristo             Che la ragazza è nascosta qui.

Stefano              (urlando ) Qui?

Evaristo             Lo dicono tutti.

Tutti                   Lo dicono tutti.

Marietta/polic.   Lo dicono tutti.

Don Nicolino      E va bene…. E se fosse?

Tutti                   Se fosse … ha detto se fosse.

Polic/Marietta   Ha detto se fosse.

Don Nicolino      Si. E se fosse? Ce sarebbe forse qulche cosa de male? Non so er curato der paese? Non ciò er dovere de ricondurre all’ovile le pecorelle smarrite?

Una povera regazza viene da me scarmigliata,piangente e me dice.. Don Nicolino so scappata perché papà me voleva taglià er collo co la roncola. Io me commovo e je dico: coraggio vordì che annero io a parlà co’ quer bestione de tu padre (Stefano fa per inveire su D.N. e vieve bloccato da Raimondo) cor quer galantuomo de tu padre,ma esco e nun lo trovo. Uno me dice sche l’ha visto anna in campagna cor somaro….

Si tutti e due (stessa scena di prima con Stefano). E tornando incontro Raimondo che vo bene a Giselda che perdona e che se la sposa …. Qualunque cosa sia successa,io me commovo e penso: be si perdina tanto mejo. Torno a casa me magno la frittata ceh m’è rimasta tutta sullo stomaco,risorto e finalmente incontro Stefano che me dice she è contento pure lui. E allora io dico se so contenti loro perché nun dovrei esse contento io che non centro gnente? Le cose se metteno bene: Virgilio se va,Giselda torna a casa,voi pure ve ne annate tutti e io finalmente me posso fa la pennichella ceh me sogno da stamattina….

Evaristo              Un momento… tutto sta bene… Na se Giselda nun fosse d’accordo?

                            Visto che sta qui saràer caso de sentì pure lei.

Tutti                    Si,si sentimola

Polic/marietta     Sentimela,sentimela.

Don Nicolino       Ma sarà contentona ve lo dico io. L’amore è come er vino passati

36

                          i primi fumi……..(prende la chiave e si avvicina alla porta poi si

                         ferma e si rivolge a Stefano) Stefano sei disposto a chiude un

                         occhio e a perdonà tu fia?

Stefano             ( rassegnato ) Ma si …. Si

Don Nicolino    E voi sor Raimondo? Ah già voi li chiudete tutti e due.

Stefano             Ma basta che nun faccia capricci?

Don Nicolino    Ma non li farà. Ricordati sche sei padre. L’avessi vista quando

                         è arrivata qui,pallida emaciata

Marietta           Ema …. Che?

Don Nicolino    Impicciateve pe voi. E tu pensa a quando bambina la tenevi

                         selle ginocchia,

Stefano             Io no, la madre.

Don Nicolino    Devi esse magnanimo.

Stefano             Più tardi.

Don Nicolino    Più tardi che?

Stefano             Magnamo….

Don Nicolino    Dunque adesso un abbraccio un bel bacio (aprendo la porta) su

                         brinconcella …. Vieni … fuori.

MENTRE DON NICOLINO APRE LA PORTA VIENE SPINTO Da

Virginio           (scappa verso l’uscita e si rivolge a Evaristo) tu me la pagherai

Stefano             (tenta di inveire ) e pure tu me la pagherai.

Virginio            Te credevi de famme un dispetton ( a Evaristo)

Tutti                 Nella camera der curato!

Polic Marietta  Nella camera der curato……

Don Nicolino    ( prendendo Gisella per un braccio e tirandola verso il centro)

                         Disgraziata! Disgraziata. Ma sai di come ha fatto a entrà?

Giselda             ( ingenua ) E che ne so …. È entrato

UN OH DI MERAVIGLIA DA PERTE DI TUTTI MENTRE D.N. SI SEGNA

CALA LA TELA

                       

                            

                    

37

TERZO ATTO

Don Nicolino       ( seduto sulla poltrona dorme )

Maresciallo         ( di dentro ) Don Nicolino…..Don Nicolino……..

Don Nicolino       ( svegliandosi di scatto ) Chi è?

Maresciallo         ( d.d.) Sono io don Nicolino …. Aprtite.

Giselda                ( uscendo dalla cucina ) Padre cura hanno bussato. ( si avvia)

Don Nicolino       ( alzandosi di scatto, sgarbatamente) Rivattene de la tu.( Giselda

                            Esce D.N. si avvicina alla porta) E se vo mette sempre in mezzo.

Maresciallo         ( d.d.) Don Nicolino ma siete diventato sordo?

Don Nicolino       ( esce e rientra suguito dal maresciallo) no scusi avevo inteso.

                            Ma so un po’ prudente. Nun vorrei che qualche male intensionato…

Maresciallo         Ma de che ha paura,ce so io qua,no?

Don Nicolino       Ho paura de Stefano, quello creda a me è un vero bestione.

Maresciallo         Ma lo lascia fa… come se dice can che abbaia nun morde.

Don Nicolino       Se dice così, ma bisogna vedè si er cane ce lo sa. Quello se la pija

                            con me  perche è convinto che so stato io a chiude quei due in

                            camera. ( preoccupato ) Ce ts aer carabiniere qui de fori.

Maresciallo         Si,si passeggia dietro ar muricciolo, nun abbia paura lei è ben

                            guardato e se Stefano o quarcun’antro le volesse fa quarche torto

                            ce penso io. (prendendo D.N. da perte) Ma adesso che semo soli,

                            me lo po di perché l’ha chiusi li dentro que li due?

Don Nicolino      E daje! Ma se me strollicanno er cervello da quer momento pe

                            capillo. Io ero tornato a casa con l’idea de fa ‘na pace generale…..

Maresciallo        ( ridendo)E ha trovato che quei due la pace l’aveveno bella che fatta.

Don Nicolino      E nun solo nun so riuscito, ma ho scontentato tutti.

                           Me so sartati tutti addosso come furie..Stefano,Raimondo,la sora

                           Sofia …. E questantra che me s’è attacata come l’ostrica s’attacca

                           allo scojo perché ha paura che er padre je tiri er collo… e pretende

                           che l’aiuti io… ma aiutalla come? In che?

Maresciallo        Oh bella! A sposà Virginio. Del resto è er mesterie suo

Don Nicolino      Er mestiere mio?

Maresciallo        Ma certo.. Dia retta e me ( fa il gesto ) li congiunGA!

Don Nicolino      Che ho da fa?

Maresciallo        Li congiunga,,li metta insieme… li sposi insomma

38

 

Maresciallo          ( vedendo Giselda che entra  con tovaglia in mano) Oh eccola

Don Nicolino        ( a Giselda  che si appresta ad aparecchiare ) Tu che voi?

                              Chi t’ha pregato de apparecchia?

Giselda                 Ma è ora de cena!

Don Nicolino        Ma che cena d’eggitto! Ciò proprio voja de cenà. Ciò ancora

                             la frittata sullo stomaco.( al Maresciallo ) Er peggio è che me

                             tocca tenemmela sempre davanti.

Maresciallo          Eppure è un gran pezzo di figliola!

Don Nicolino        Pe lei…. Ma pe me nun il caso creda….. Vo beve un goccetto

                             Marescià? ( a Giselda ) Prendi una bottiglia ne la credenza e porta

                             da beve.( Giselda fa per andare)  Anzi aspetta che ce vado io

                             sinnò me combini quarche antro guaio.( via a destra)

Maresciallo          ( schiarendosi la voce con fare insinuoso) uh ! UH !

Giselda                 Che cià? È raffreddato?

Maresciallo          No anzi! So’ riscaldato ( cerca di farle ganascino)

Giselda                 ( allontanandosi) E stia fermo! (pensando ) Piuttoesto me lo fa

                             un piacere?

Maresciallo          ( galante) Ma le pare! Due.

Giselda                Dovrebbe di a Virgionio che je devo parlà.

Maresciallo         Brinconcella! Me fai fa pure il ….. Ebbene si ( tenta il ganascino) 

Don Nicolino       ( entra con bottiglia e bicchierri) Pure la benemerita va all’attacco.

                            Tenga Marescià.. Questo èvinello de quello speciale(versa)

Maresciallo         (bevendo) Grazie! Grazie!

Don Nicolino       ( versando) E questo al carabiniere che stà qua de fori.

Maresciallo         (prendendo il bicchieri) Ah, non si può. Quando si è in servizio

                             il regolamento prescrive…..  (beve)

Don Nicolino        Ho capito. Il regolamento prescrive che lei beve pe’ due.

Maresciallo          ( facendo per andare) E con questo la ringrazio.

Don Nicolino        (preoccupato) Ma come… se ne va? Allora me faccia er piacere

                             de lascià er carabiniere qui fori e de dije…..

Voce di carabiniere di dentro  Chi va la?

Don Nicolino        (preoccupato) Chiuda… chiuda la porta

Maresciallo          ( che si affaccia) Gnente paura il nostro Policarpo….(Polic. entra) 

                             Io la lascio,ma dia retta a me li congiunga…diavolo in fondo

                             è il suo mestiere.

Policarpo             La sicgnorina Marietta me manna a ritirà……….

Don Nicolino       Ho capito ..la roba sua.

39             

Policarpo                 Perché la signorina Marietta di che doppo quello che è successo

                                oggi e doppo quello che succederà stasera…… lei non po’ più

                                rimette pide in questa casa.

Don Nicolino          (contrariato) ne ‘sta casa nu è successo gnente,hai capito?

                               ( guardando verso la camera fra se) ,de la nun lo so,

                               Ne stasera ..ne stanotte .. Ne mai nun succederà più gnente

                               ( drammatico ) Perché ho deciso…… me ne vado.

Policarpo               (sorpreso) Se ne va!

Don Nicolino         Sicuro,me ne vado a costo de annà a dormì all’albergo .

                              Visto che quella me s’è ficcata dentro casa e un se ne vo annà,

                               cedo il campo e pregherò sua Eminensa de trasferimme in un

                               altro paese.

Policarpo               Un altro paese?

Don Nicolino         Sicuro. Qui c’è troppa gente onesta…. Ne sto paese la gente se

                               taja li panni addosoo l’uno co’ l’antro da la mattina a la sera.

                               chi sa quanti peccati c’iavranno su la coscienza tutti quanti.

Policarpo               Io nu ho tajato li panni addosso a nessuno…e nemmeno

                              Mariettina, semo du’ poveracci ma onesti…e speravamo che un

                              giorno  se saressimo sposati e saressimo annati d’accordo tutti e 3

Don Nicolino         Eh! Che ber terzetto!

Policarpo               ( commosso) Allora ve n’annate proprio?

Don Nicolino         Ma te pare che posso seguità a vive in un paese dove m’anno

                               pomesso de famme la pelle?

Policarpo              La pelle?

Don Nicolino         Sicuro… Stefano! E devo sta qui tutto sottosopra….

                              (ricordando) E pensà che l’ntre sere a quest’ora me n’annavo sur

                              viale  cor breviario in mano, dicenno l’orazioni e a guardà er

                              tramonto… te ricordi?

Policarpo              Si…. Si……

Don Nicolino        E li contadini che tornavano dalla campagna me salutaveno…..

                             Buona sera padre curato…. Bona passeggiata…..

Policarpo             Si…. Si…..

Don Nicolino        E li ragazzini… lasseveno lamano della mamma pe’ venì a bacià

                             La mia….e io je davo un santino.

Policarpo             Si…… Si……

Don Nicolino        Buona sera padre curato…. Te ricordi?

Policarpo             Si…… Si……

40

  Don Nicolino        E doppo la benedizione tornavo a casa e trovavo la tavola

                               Apperecchiata …la tovaja candita….. Er pane profumato

                                E certi odorini e certe piedanzine…perché senti Marietta

                                Ciavrà la lingua lunga ma quanto riguarda la cucina bisogna

                                lassalla perde. Adesso invece quella m’ha voluto fa la frittata

                                co’ l’asparagi… ce l’ho tutta sullo stomaco come si c’avessi

                               un mattone. (entra Giselda) Che stai a fa? T’ho detto che nun

                               Te devi impiccia della cucina.(prende policarpo da un lato)

                               Ma non te la potresti chiude dentro ‘na valigia e portalla via

                               co’ l’antre cose?

Policarpo               Ma io nu porto via gnente. Volete che ve dica la verità?

                               La sora Marietta nun po’ pensà de dormi fori de sta casa.

                               Je veniveno le lacrime all’occhi…. E io a vedèquell’occhioni

                               Pieni de lacrime ( piange) me sentivo un non so che…….

                               Ahè dico so quasi dieci anni che state qui.

Don Nicolino         ( commosso) Dieci anni e venti giorni. Venni la vigija de Pasqua

Policarpo               Chi l’avesse detto! Eravamo così felici.

Don Nicolino         E no! E no!

Policarpo               (con fervore) Lei che si pure nun parlavate capiva quello che ve

                               Serviva.

Don Nicolino          E no! E no!

Policarpo               ( c.s.) Che ve teneva la casa come ‘no specchio.

Don Nicolino         E no! E no!

Policarpo               A don Nicolì, e pare che stamo  in chiesa, io dito le litanie e voi

                              me risponnete…… Don Nicolino e… se Marietta….. Se voi…..

                               Se io……. Insomma ‘na paroletta da ‘na parte e dall’antra…..

                              ‘na piccola spintarella…..

Don Nicolino         Ma fijo mio…. Io sarei contento…. Ma come se fa co quell’antra?

                              Nun se ne vo annnà.( entra Giselda) Eccola là un ostrica.

Giselda                 ( scocciata) E nu dubbiti, me n’annerò

Don Nicolino         E’ da stamattina che dici che te ne vai.

Giselda                  prima de notte me n’annorò. Ma lei se dovrà pentì de avè messo

                              Alla porta ‘na povera regazza.

Don Nicolino        Ma perché casa mia è diventata un asilo notturno peì le regazze

Giselda                 Se dovrà pentì de avè messo alla porta ‘na povera regazza( via)

Don Nicolino        Una povera regazza! Sfacciata ! E tu di a Marietta che la piantasse

                              De avercela con me. Speriamo che prima de sera questa sene vada

                              per davvero.

41

Policarpo             In ogni modo io vado,ma ritorno presto pe vede si ve serve

                            quarche cosa.

Don Nicolino       Er cancello! Me riccomando ..chiudi er cancello.

Policarpo esce.Don Nicolino si affaccia alla porta della cucina : Ostrica e poi si chiude in camera sua.

Giselda                ( guardando se la stanza è vuota) Me ne anrdò ma je la farò pagà

Fischio da fuori Giselda non capendo da dove proviene prima alla porta della cuina poi alla comune e mentre è girata spalle al pubblico…….

Virginio               (scavalcando la finestra  si avvicina a lei e la bacia sul collo)

Giselda                ( con un grido ) Che paura!

Virginio               So io…sempre io

Giselda                Ma come hai fatto a entrà?

Virginio              Da la finestra. Pe nun sveja er carabiniere che se sta a fa ’na

                            pennica sotto ar gelso,ho fatto er giro de la casa, ho preso la scala

                           dal fienile accanto al pollaio l’ho appoggiata alla finestra e..(la

                           Abbraccia )

Giselda              ( scansandosi ) Zitto per carità, de la c’è don Nicolino.

Virginio             In camera?

Giselda              Si dice le orazioni e s’è chiuso a chiave.

Virginio             A chiave? Allora stamo tranquilli perché prima de entrà deve gira la

                           Chiave  e lo sentimo…. ( la abbraccia) Quel boia de Evaristo è stato

                           lui a chiudece dentro… (affettuoso ) Ma ame m’ha fatto un piacere

                           perché …… perché,,,,,,( la abbraccia).

Giselda              Sta ferma sfacciato….ce dovesse sentì.

Virginio             Ma nun hai detto che sta a dì l’orazioni? (si avvicina alla porta e

                          Guarda nella toppa) Altro che pregà….dorme… viè a vedè….

Giselda              (esegue ) Questo è er momento bono pe scappà…..

Virginio             Scappà?

Giselda              Ma perché ? Te credi che io voio sta qui tutta la notte?

                          O che ritorno a casa pe’ famme tajà er collo da papà? E no bello mio

                          Tu hai fatto er danno e tu devi pagà.

Virginio             E come? 

Giselda              Portannome via da qui, (piangendo ) Don Nicolino nu fa che

                          rimproveramme d’esse la rovina sua. Ha detto che se prima de notte

                          nun me ne vado ce pensa lui a metteme fori de la porta.

Virginio            ( sconsolato ) E allora scappamo… ma dove annamo?

Giselda             ( decisa ) A casa tu

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Virginio              Ma che bella idea! E quella ce rompe l’ossa a tuuti e due……

                           E poi è ancora giorno,ce vedrebbero tutti, apettamo armeno che sia

                           notte. Appena fa buio rivengo e te porto via.

Giselda              No….No adesso

Virginio             ( poco convinto ) E va be …… allora te porto via adesso,vordì che

                           Sortiremo dalla finestra.

Giselda              Dalla finestra?

Virginio             La scala è appoggiata al davanzale….. C’è un angoletto ner pollaio

                          Dove nun ce verdrà nessuno. Allora presto ( fa per andare verso la

                          finestra)

Giselda             Aspetta! Prima de annà via me vojo vendicà, jo da mette ‘na paura

                         Ciai una penna? ( si guara attorno e starppa un foglio del calendario)

                         ( scrive ) Non potendo più sopportare i suoi rimproveri vado ad

                         ammazzamme! Giselda. ( poggia il foglio sul tavolo ben in vista)

Virginio           ( aiutando a scavalcare) Presto….( ha già scavalcato) Nun avè paura

                         C’è la scala.

Giselda             ( dopo aver scavalcato, da fuori) E sta fermo.

LA SCENA RIMANE VUOTA PER QUALCHE ISTANTE POI SI SENTE SUONARE IL CAMPANELLO RIPETUTAMENTE

Evaristo             Don Nicolino…. ( suona) Don Nicolino….

Don Nicolino     ( apre la porta ) Chi è?

Evaristo             So io aprite.

Don Nicolino     ( esce e va verso la comune ) Sei solo?

Evaristo             Si.

Don Nicolino      ( esce e rientra con Evaristo ) Aspetta famme chiude.( fa per andare)

Evaristo             No.. Lasciate che precedo le signore.

Don Nicolino      Quali signore?

Evaristo             La sora sofia e la signorina Rosina.

Don Nicolino     La sora Sofia? E che vò da me … è ita via tutta infuriata e

                           scandalizzata pe via de quei due che staveno chiusi in camera mia.

                          ( dopo breve pausa diflettendo ) Dimme un po tu che sei un

                           giovanotto svejo…. Me sapresti spiegà come hanno fatto quei due a

                           trovasse chiusi a chiave ( sottolineando ) da de fori in camera mia?

Evaristo             ( cecando scuse ) Certo che è strano assai. Se vede che mentre lui

                           voleva di du’ paroline all’orecchio de lei… un corpo de vento ha

                           chiuso la porta.

Don Nicolino      E a girato la chiave nella serratura… Ma che me stai a riccontà le

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                             favole? 

Evaristo               ( c.s. )  E poi la chiave per terra. Certo che nun se sa come spiegà

                            ( cambiando discorso ) Ma dovreste sentì le chiacchere che se fanno

                             In paese. La sora Sofia poi ce se tstà a fa un sacco de risate.

Don Nicolino       E già. E una donna allegra la sora Sofia.

Evaristo               E’ contenta de quello che è successo, e va dicenno che  ve deve fa

                             un bel regalo pe avè organizzato tutto.

Don Nicolino       E già perché nessuno je lo leva dalla testa che là dentro ce l’ho

                            chiusi io.

Evaristo               E siccome pe’’sto fatto mi’ padre bisogna che se deccide a levasse

                            da la testa l’idea de sposasse Giselda, e Stefano  nun po’ fa altro

                            Che abbozza…( contento ) io me sposo Rosina e tutto è accomodato

Don Nicolino       ( inquieto ) Ma accomodato un accidente! Accomodato pe te ma pe

                            me? Addio vacca e vitello.

Sofia                   ( appare sorridendo seguita da Rosina ) E’ permesso?

Don Nicolino       Pe’ carità …. Avanti..

Sofia                   So venuta a chiede scusa per il modo un po’ brusco con il quale so

                           andata via prima( mentre Eva  e Ros. Parlottano in fondo Sofia prende in disparte D.N.) Adesso che nun ce sente nessuno me dica la verità, ma

                            perché l’ha chiusi li dentro quei due?

Don Nicolino      Ma è una fissazione! Nun lo so! lo vo capi?

Sofia                   Ma se la chiave ce l’aveva lei.

Don Nicolino      Ma lo sa che lei me fa perde la pazzienza. Domandi a la regazza se

                           So stato io. Apetti che mo je la chiamo ( chiama uscendo dalla porta

                           della cucina) Giselda.( entra poco dopo agitato) de la nun c’è.

Evaristo             ( durante l’uscita di D.N. si accorge del foglietto sul tavolo) Guardate

                           Ha lasciato un bilglietto: (legge) non potendo più sopportare i suoi

                           rimproveri vado ad ammazzarmi….. Giselda.

Don Nicolino      E’ scappata?

Evaristo             No e annata a ammazzasse.

Don Nicolino      ( toglie dalle mani il foglietto legge tra se e poi disperato cade sulla

                            Sedia) Povero  me .. Povero me.

Rosina                Evaristo io….

Evaristo              ( piano agitato) che c’è? Zitta

Rosina                Io ciò dei rimorsi.

Evaristo              Romorsi?

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Giselda                 Si. Se non fossimo ventuti qui e se tu non avessi chiuso quei

                              poveracci in camera a giocà a moscacieca…..

Virginio                Voi sta zitta. ( a tutti ) Sentite mo livado a crcà,forse famo ancora

                              in tempo. Nun possono esse andati tanto lontano. Mo dico ar

                             Carabiniere che sta giù de guardia de circondà la casa.

Don Nicolino        ( sempre seduto ed affranto ) Questo è er corpo de grazia.

                             E io che me creddevo che stava in cucina a preparamme ‘nantra

                             frittata.

Sofia                    Certo che è tragedia! Una regazza di 25 anni,un angelo e per colpa

                            de quer vecchiaccio del sor Raimondo.(vedendo Rosina che piange)

                            E tu perché piangi?

Rosina                 Se penso che due ore fa Giselda sta va in quella camera con virignio

                            a giocà a …..( piange )  e adesso…..

Tecla                   (entra seguita da Eufemia ) Ma come è successo?

Don Nicolino       Eccole tiè… vanno acoppia le befane.

Tecla                    Stavamo per caso su la strada , quando avemo incontrato eer sor

                            Evaristo che cià detto….

Eufemia              (interrompe ) quelo che è successo.

Tecla                   (tragicomica ) Ammazzasse! A 25 anni? E pe nun potèpija marito?

                           Io nun l’ho mai voluto pijà e sto così bene

Eufemia             ( pungente ) E certo nun avete mai trovato un cane…..

Rosina               ( piangenddo ) Mamma ciò un peso qui( indica lo stomaco)

Don Nicolino      Avrà magnato la frittata ere lei.

Sofia                  ( calmandola ) Sta bona Rosinella. Come è sensibile ‘sta regazzina

                           Mia. Tutti ‘sti incidenti l’hanno turbata. Bisognerebbe mannalli in

                           galera st’omini anziani ( guarda D.N. ) perché cianno un po’ de

                           quattrini se credeno de potè fa li prepotenti co’ le regazze povere

Tecla                   Questo è giusto. Perché se er sor Raimondo nun se fosse fatto

                            pijà da certe voce e avesse lasciato in pace Giselda,e po pure er

                            padre,quell’omaccio de stefano

Eufemia             Quello è un bruto. Ha minacciato la figlia col falcetto.

Sofia                   Col falcetto?

Tecla                  Pretendeva de tiare er collo perché nun ne voleva sapè de sposà

                          Raimondo.

Sofia                 ( sempre guardando D.N. ) Ma questa è un vera associazione a

                         delinquere.

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Don Nicolino      E me guarda a me? Come si io fossi er presidente dell’associazione

                           A delinquere.

Tecla                  Cose degne de li tempi de Nerone,quanno buttaveno li poveri martiri

                           in pasto alle tigri, ai leoni, ai coccodrilli….. 

                          ( vedendo entrare Raimondo) Eccolo er coccodrillo…

Raimondo         (cedendo su una sedia disperato ) Ma è vero? E’ vero?

Eufemia             (sentenzia ) E’ vero

Tecla                  ( sentenzia ) E’ vero.

Raimondo cerca con lo sguardo una risposta vera da don Nicolino

Don Nicolino      E se lo dicono loro ,è vero 

Tecla                   ( gudagna il centro della scena ) Che tragedia! ( tragicomica )

                           In una bella giornata di sole,mentre tutta la natura si risveglia…..

                           Il cadavere di una povera ragazza galleggia sull’acqua gelida  e

                           Limacciosa di un torrente… O pende dalgi sterpi di un abisso.

Don Nicolino      Pare un giallo de Agata Christie.

Raimondo          Povero me! Povero me!

Sofia                  ( inveendo ) Coccodrillo!

Raimondo          ( rivolto a D.N. ) E’  sua la colpa,cel’ha lui su la coscienza.

Tutti inveiscono contro D.N. a soggetto e si crea  un cofusione vocale che cresce man mano fino allingresso di

Policarpo           La pace sia  con voi.

Don Nicolino      La pace? E’ robba che qui da un momento all’altro arriva er

                           Carrettone e ce porta in galera tutti quanti.

Policarpo           Ho incontrato er sor Evaristo,correva come un matto.

                           M’ha chiesto si ho visto quarcuno buttasse giù dal campanile

Don Nicolino      E tu l’hai visto?

Policarpo            Io si.

Don Nicolino       Ma chi?

Policarpo             Er campanile.

Di dentro si sentono le urla di Stefano.

Stefano                ( d. d. ) Fateme entra, fateme entrà( entra e D.N. si nasconde)

                             Io ciò er diritto de entrrà..Dove sta?

Don Nicolino       Tenetelo, quello m’ammazza. Chiamate li carabinieri

Stefano                 La mi’fia… qull’engelo de la mi’ fia

Raimondo            Bono,bono Stefano

Tecla/Eufemia     Se calmi poveromo,secalmi.

Stefano                 Mia figlia morta… e me costava un patrimonio.

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Sofia                  Un patrimonio de bastonate! ( indica Stefano) la colpa è vostra

Stefano              Mia?

Sofia                  ( a Raimondo ) E pure vostra.

Raimondo         Mia?

Sofia                  ( a D.N. ) Ma principalmente sua.

Don Nicolino     Mia? Ma ve sete messi in testa de famme scoppia er fegato?

Sofia                  Proprio vostra. Perché nun se deve violentà la volontà de ‘na regazza.

Don Nicolino     Violentà, io? ( a Stefano ) E’ stato lui.

Stefano              ( a Raimondo ) Ma no lui. M’aveva un par de  bovi  e io per fallo

                           contento avevo detto che javrei dato Giselda. Del resto anche la

                           regazza sembrava d’accordo,si nun era pe’ curato che ce se

                            metteva de mezzo….

Don Nicolino     Io? Io me so messo in mezzo?

Stefano               Nun volete nica negà che pe’falla compromette l’avete chiusa co

                           Virginio in camere vostra … e la regazza s’è pentita …e pe’ la

                            vergogna se ita a ammazzà.

Tutti                    Cià ragione- la colpa è sua- è stato lui- è lui il colpevole

Don Nicolino      Ve ste messi in testa de famme coppià dalla rabbia?

                            ( a Stefano ) Ma come io? Io che da stamattina tengo tu’ fia a casa

                            mia .. Che m’ha rovinato lo stomaco e la reputazione. Io che jo dato

                            da magnà beve e da dormì….

Rosina                ( commossa ) Mamma ,io ciò un peso sul cuore,nun posso vede

                            trattà  così don Nicolino che nun centra gnente,e nun cià nessuna

                           Colpa se Virginio e Giselda stavano chiusi a chiave in camera sua.

Don Nicolino      Brava rosinella parla,spiega tutto.

Rosina                ( con fare timido ) Ecco noi stavamo qui soli,io e Evaristo…

Sofia                   (interrompendo ) Soli? Pure tu

Rosina                ( c.s. ) Si ero venuta a sentì cantà l’usignolo.

Don Nicolino      O a sentì fischià er merlo

Rosina                ( c.s. ) Ma invece dell’usignolo avemo sentito un fischio,

                           Allora pe’ paura che fosse quarche ladro se semo niscosti li dietro.

                           E ecco che doppo un po’ un omo ha scavalcato la finestra,è entrato

                           e s’è messo a chiamà piano: Giselda,Giselda! Giselda, che se vede

                           se l’aspettava è uscita da la cucina e….. hanno cominciato a baciasse

Sofia                  ( scandalizzata ) Baciasse?

Tecla                  ( intrigante ) Baciasse?

Rosina               Lei dice va : No, no e nun sapendo dove scappà è scappata nella

                          Camera de Don Nicolino. Lui diceva si, si… e è entrato pure lui.

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Roisna               Allora Evaristo s’è commosso e ha detto: Poveracci chissà le cose

                          che ciavranno da disse. E allora,perché nessuno li disturbasse

                          cric e crac … ha dato du’ giri de chiave.

Stefano              ( imbestialito ) Lui! È stato lui! Per colpa sua er matrimonio col

                          Sor Raimondo è sfumato. Ma lo vado a cercà e dove lo trovo lo lascio

                         ( si avvia all’uscita e si scontra con Evaristo che entra) Tu! Sei stato tu

                         ( Raimondo lo blocca ) Tu hai chiuso Giselda la dentro.

Evaristo           ( riparandosi,a Rosina ) J’Hai raccontato tutto?

Rosina              Tutto, No.

Raimondo        ( infuriato ) E tu hai fatto questo pe’ mette in ridicolo tu’ padre pe’

                          rovinamme.

Evaristo            Ma che rovinatte! Dì pe sarvatte papà.

Raimondo         Pe sarvemme?

Stefano              ( inveendo ) Io te denuncio pe’ istigazzione ar suicidio.

Evaristo            Suicidio ( ride ) Mica so annati tanto lontano quei due a suicidasse.

Eufemia            ( con un sospiro ) Come Giulietta e Romeo.

Evaristo            ( baldanzoso ) Ma che suicidasse. Quelli pensano ar suicidio come

                          Ce penso io… Guardate da la finestra,li potete vedè.. Stanno( ironico)

                          Uno vicino all’altro a gode er fresco giù ar pollaio.

TUTTI SI AFFACCIANO ALLA FINESTRA , PRIME TECLA E EUFEMIA

Don Nicolino     Al pollaio mio! Bell’esempio pe’ le galline.

Tecla                  Ha visto signora Eufemia come sono carini.

Stefano              ( infuriato ) Ma stavorta nun me scappeno.e giacchè stanno ner

                           pollaio je tiro er collo a tutti e due( esce seguito da Raimondo,

                           Evaristo e gli altri resta solo Sofia)

Don Nicolino     A casa mia! Tutto questo a casa mia!

Sofia                  Don Nicolino non se la prenda. Se metta ne li panni de quei poveri

                          ragazzi. Scacciati ,perseguitati, dove potevano trovà un rifuggio mejo

                          de quello?

Don Nicolino     E lo vengono a cercà  a caasa mia?

Sofia                  Don Nicolino giacchè ha fatto tanto…..

Don Nicolino     Ma che tanto! Ma lo vò capì che io nun ho gnente.

Sofia                  Nun faccia er modesto e completi l’opera! Li benedica

Don Nicolino     Ma si! Purchè se sposino li benedico ma si nun fanno presto li

                          Manno a fasse benedì. Ma a prosito pure lei me dica un po’.

                          Che apetta a fa sposà quei due,dia retta a me li unisca..o come dice

                          er marsciallo li congiunga. Perché se tutte le coppie der paese se

                          danno appuntamento in camera mia… io dove annerò a dormì?

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Don Nicolino    ( spingendo verso l’uscita Sofia) Arrivederla e ci pensi, ci pensi..

                          ( si guarda in torno per assicurarsi di essere solo) Oh finarmente

                          solo. E mo guai a chi me disturba,anzi vado subito a chiude la

                          porticina dell’orto.( esce )

Marietta           ( entra seguita da un policarpo intrapendente ) No… annatevene

                          apsettateme de fori,vado a pija le coperte de don Nicolino pe’ sbattele

Policarpo          Beh. Ve vengo a dà ’na mano a pijalle no?( e la spinge in camera)

Marietta           ( lasciandosi spingere ) Ma famo presto ( Entrano in camera)

Don Nicolino    ( rientra,fa per sedersi ma poi ci ripensa) Vojo sprangà pure er

                          cancello. ( esce ). ( rientra quasi subito ) Finalmente me risento

                         Il padrone de casa mia. E mo me posso fa quella pennichella che

                         Me sogno da stamattina( si accomoda sulla poltrona) Come se dorme

                         Su stà poltrona.( si draia beato e sorridente e fa per dormire,mentre

                         Dalla camera giungono dei rumori e voci)

Marietta          ( di dentro ) No Policarpo non fare il prepotente

Don Nicolino    ( si alza di scatto e va verso la porta) No fermi ….vi proibisco….

CALA IL SIPARIO

                      

                       

                        

  

                            

                          

      

               

                          

                      

                    

      

             

                

          

                        

                

                 

                                                 

    

                      

                        

                       

                    

                      

                      

                  

               


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