Donna, strega e capro

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1) La vëcia

DONNA, STREGA E CAPRO

un processo immaginario ad una strega immaginaria nella Romagna del XVI secolo

di Luigi Antonio Mazzoni

personaggi

Bianca Brunelli della Madonna di Genova

Frate Bernardo Rategno Inquisitore

Frate Francesco Bottini Accusatore

Il Cancelliere

Il parroco

La madre

Il buffone

La prima delatrice

La seconda delatrice

Una guardia

Una seconda guardia

IL PROLOGO

BUFFONE     (entra passando tra il pubblico al quale si rivolge cantando e ballando e invitando persone del pubblico accompagnate da due suoi assistenti a prendere posto nelle sedie)

Gente su, chi vuol venire

Al processo della strega

Poi in piazza la bruciamo 

Per cacciar via i demoni

che per mesi ci han gelato

La bruciamo sulla piazza

che rinasca primavera

che riporti i doni eterni

della terra e del creato

Viva la strega, viva la vita

e che la morte sia bandita

smette improvvisamente di ballare guarda serio il pubblico

                        Il processo alla strega, la condanna, il rogo. Oggi bruciamo un fantoccio con un brutto viso di vecchia. Ieri erano donne vere. Giovani, vecchie, belle, brutte, nobili? rade, popolane? tante… prese, processate, torturate, costrette a confessare delitti mai commessi contro Dio e contro gli uomini, gettate nelle carceri, sottoposte ad ogni sevizia e infine uccise. Il rogo. Una festa di popolo anche allora. Una festa di morte. E’ per esorcizzare quei momenti, forse, per ricomprenderli nell’eterno ritorno della  vita della natura attraverso la sua invernale morte apparente, che il rogo della vecchia, del simulacro della vecchia, oggi, è una festa di vita. Le streghe si sono prese la loro rivincita.

INIZIA LA CACCIA

Inquisitore

INQUIS          Noi, frate Bernardo Rategno da Como, delegato appositamente dalla Sede Apostolica delle terre di Romagna avendo appreso che il Demonio, serpente immondo, vuole diffondere il suo veleno in questa contrada e che i suoi schiavi e adoratori vogliono devastarne le anime come le volpi devastarono le vigne del Signore; Noi, con i cuori vibranti di paura e di disgusto all’idea che il veleno abbia attoscato già molte anime; con l’autorità del Papa di cui siamo investiti; in virtù della santa obbedienza e sotto la pena di scomunica, noi ordiniamo a tutti, laici, membri del clero secolare e del clero regolare di qualsiasi funzione, grado o dignità, che vivano nei confini di questa città e in un raggio di quattro miglia fuori le mura, che entro sei giorni a contare da oggi, ci dicano se sanno, se hanno saputo, o se hanno sentito dire che la tale persona pratichi la stregoneria, sia nota per praticare la stregoneria, sia sospetta di praticarla contro ogni articolo della fede e contro i sacramenti e che invochi i demoni e gli renda culto. Colui – Dio non voglia – trascurando la propria salvezza non si piegasse al nostro ordine di delazione, sappia di essere legato dal vincolo della scomunica, e che questa scomunica lo vincola a partire da questo istante, e che il vincolo potrà essere sciolto solo dal papa nostro signore o da noi stessi.      

canto

LE DELAZIONI

Il frate accusatore, il parroco, il cancelliere, la prima e la seconda delatrice

Luce sulla scena. Al centro tre scranni vuoti su cui siederanno l’inquisitore il frate accusatore e il parroco. Più distanziato il tavolino del cancelliere. Due soldati. Una donna è già alla presenza dell’inquisitore.

ACCUSA       Siete venuta di vostra spontanea volontà o siete stata obbligata.

1aDELAT       Sono venuta senza che nessuno mi spingesse. Quando ho sentito la predica in chiesa. Sono venuta perché quella puttana non deve passarla liscia. 

PARROCO    Prima di tutto davanti a sua eccellenza modera le parole. E racconta con calma!

1aDELAT       Signor parroco, io sono una buona cristiana. Ditelo con sua Eccellenza, ditelo.

PARROCO    Lo sappiamo, lo sappiamo…. Adesso parla come si deve!

ACCUSA       Cosa avete da raccontare.

1aDELAT       Eccellenza, io dico quello che penso… e anche se lei, quella strega, lo viene a sapere io non ho paura di niente.

ACCUSA       Di chi parlate?

1aDELAT       Mi fa schifo, schifo! E’ una… donnaccia!

ACCUSA       Di chi parlate!?

1aDELAT       Di lei, Eccellenza, di lei. Lo sanno tutti. Della Bianca

ACCUSA       Volete dire: Bianca Brunelli della Madonna di Genova

1aDELAT       Sì, lei, lei. Proprio lei. E’ una disgraziata… (si segna) Che il Signore mi perdoni… una disgraziata e una strega

ACCUSA       Avete delle prove di quello che dite?

1aDELAT       Io dico quello che dicono tutti. Lo sanno tutti che quella lì è una strega!

ACCUSA       Ma voi l’avete vista compiere degli atti da strega.

1aDELAT       Sicuro che l’ho vista. L’ho vista con questi occhi! Se non l’avessi vista non verrei qui a darle addosso. Io sono una buona cristiana.

PARROCO    Avanti allora, di su, di su!. Sua Eccellenza non ha tempo da perdere in chiacchiere. Eccellenza, scusatela, è una povera ignorante ma quello che dice è la verità.

ACCUSA       Raccontate con le vostre parole quello che sapete. Non abbiate paura di dire la verità.

1aDELAT       (piange) Mi ha rovinato la vita, la vita!

PARROCO    Racconta il fatto. Racconta il fatto.

1aDELAT       Io ero fidanzata  con Silvio della Gardena. Il signor parroco lo sa che mia madre era andata proprio da lui a domandargli consiglio per il matrimonio. Ma lei, quella maledetta, prima ha avvelenato suo marito, povero giovane e poi… e poi ha cominciato a dare attorno al mio Silvio… me lo voleva portare via… voleva che lui andasse con lei, nel peccato! Gli diede un appuntamento e quando lui gli disse che non la voleva, lei gli fece una fattura … (singhiozza)

ACCUSA       Come?

1aDELAT       Lo abbracciò e lo baciò. E mentre lo baciava e lui non aveva la forza di staccarsi da lei gli unse il collo con un potentissimo filtro d’amore. Li fa lei con le sue mani, nelle notti di luna piena. Poi lo spinse via. E lui da allora non è stato più lui… si è ammalato! E tutte le volte che lo incontrava gli diceva: “Non ti sei ancora sposato con la Maria? Sposati, sposati!” E poi rideva, rideva. E’ vero signor parroco?

PARROCO    Purtroppo l’ho sentita anch’io dire così, più di una volta.

1aDELAT       E noi non ci siamo più sposati e lui è sempre malato, malato di lei. E’ una strega.

ACCUSA       Voi l’avete vista a fare questo maleficio?

1aDELAT       Quella sera  io ci sono andata dietro e ho visto tutto.

ACCUSA       E l’hanno vista  anche altri? Potete farmi dei nomi di chi era presente al fatto?

1aDELAT       Lo sanno tutti che lui è ammalato. Eccellenza quella senza Dio deve essere condannata. La deve pagare perché mi ha rovinato la vita. La vita! (piange)

ACCUSA       Calmatevi. Calmatevi adesso. Signor cancelliere avete annotato quanto detto?

CANCELL     Sì, Padre. Ho annotato.

ACCUSA       Sapete altre cose su questa donna?

1aDELAT       Sissignore. Sempre con i suoi unti ha fatto ammalare un altro giovane, il figlio della Giannina del Ponte Vecchio, e ha seccato il latte alle vacche di Michele della Fornace, così solo per dispetto.

ACCUSA       E cosa sapete di un maleficio fatto contro il nobilissimo signore della contrada Duca Francesco?

PARROCO    Sua eccellenza dice se sai della fattura fatta al signor Duca Francesco.

1aDELAT       Sicuro che lo so. Quel giorno eravamo tutti per la strada a salutare il signor Duca che passava di lì, che Dio Misericordioso lo protegga e lo faccia sempre campare in salute.  C’era anche lei. Quando il Duca passò lei fece tutti gli atti per farsi vedere – perché il diavolo (si segna) l’ha fatta anche bella. Il Duca la vide, si fermò e lei, quella sfacciata si inchinò davanti a lui, e lui gli regalò una moneta d’oro. Lei allora tirò fuori dalla tasca un vasetto di unti e glielo diede. Il signor Duca lo prese e rimontò sul cavallo. Se lo avesse adoperato sarebbe morto, ma per fortuna nel montare su il vasetto cadde per terra e si spaccò. Nessuno avette il coraggio di toccarlo. Ma la mattina dopo vicino al vasetto trovarono un gatto che lo aveva leccato e due galline che ne avevano beccato: morti, stecchiti. Furono bruciati. Questo fatto glielo possono raccontare tutti.

ACCUSA       Sappiamo, sappiamo. Avete altro da comunicare?

1aDELAT       Ho detto tutto quello che so.

PARROCO    (a un cenno del frate accusatore) In ginocchio!

ACCUSA       La santa madre chiesa vi è grata per questa testimonianza che serve a smascherare coloro che scendono a patti con il demonio e corrompono i costumi e insidiano la fede del popolo di Dio. Se quanto avete asserito corrisponde a verità io vi sciolgo dal vincolo della scomunica (la benedice). Andate in pace. (la delatrice esce)

PARROCO    (alla guardia) Ammettete all’udienza la prossima testimone.

La guardia esce e rientra con un’altra donna. E’ una nobile.

PARROCO    (la riconosce. Premuroso parla all’orecchio dell’accusatore) Madonna, è solo una formalità.

CANCELL     Il vostro nome e il vostro casato.

2aDELAT       Maria Crocifissa Baldini, sposata a Marco Bolognini, nobile della città.

PARROCO    Aprite il vostro cuore, alla Santa Inquisizione.

2aDELAT       Sia benedetto il nome del Signore nostro creatore, sia benedetta la Santissima trinità, sia benedetto suo Figlio Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.

ACCUSA       Amen. Avanti figliola, cosa vi ha spinto a venire da me.

2aDELAT       La fede e l’obbedienza, padre.

ACCUSA       Due sentimenti che fanno onore a voi e al vostro casato. La denuncia che state per fare è causata da malevolenza, da odio, da rancore?

2aDELAT       No, padre.

ACCUSA       Siete venuta di vostra spontanea volontà o obbligata

2aDELAT       Di mia spontanea volontà.

ACCUSA       Siete disposta a render testimonianza sotto giuramento? (le porge il Vangelo)

2aDELAT       Giuro su Dio e sulla Croce e sui Santi Vangeli che tocco di mia mano di dire la verità. Che Dio mi venga in aiuto se mantengo il mio giuramento, e mi condanni se spergiuro.

ACCUSA       Voi conoscete.  Bianca Brunetti della Madonna di Genova?

2aDELAT       (si segna)

ACCUSA       Perché vi segnate?

2aDELAT       Perché solo al pronunciare di quel nome io mi sento gelare.

ACCUSA       Per quale motivo?

2aDELAT       Per quanto ho sentito dire su quella maliarda, anche se con la mia testimonianza non vorrei nuocerle, ma cercare di condurla sulla retta via.

ACCUSA       Un altro sentimento che vi fa onore, e noi faremo di tutto per portare nel suo cuore il pentimento e salvare la sua anima.

2aDELAT       Grazie Padre. Ho ragione di temere che quella donna di cui stiamo parlando sia scesa a patto con il demonio.

ACCUSA       Raccontatemi quello che sapete.

2aDELAT       E’ notorio come questa donna  - che il Signore nella sua infinita e oscura misericordia ha dotato di fattezze molto piacenti – dopo la misteriosa morte del marito, sia dedita al peccato. Adesca giovani e uomini i quali, turbati dalla sua avvenenza e dai suoi filtri d’amore, dimenticano fidanzate e spose e si dannano per lei. Si sa inoltre che da qualche mese a questa parte esce  nottetempo, si incontra con un uomo sconosciuto e con lui si inoltra nel bosco incurante dei lupi, dei cinghiali e degli orsi, e…

ACCUSA       E?

2aDELAT       Non so se faccio bene a dire cose che non conosco direttamente.

ACCUSA       Vox populi vox Dei. Diteci comunque chi vi ha raccontato questi casi e noi lo chiameremo a testimoniare.

2aDELAT       Un nostro servo. Un nostro servo, ammaliato anche lui. In una notte di luna piena li ha seguiti non visto.  Giunti alla radura del bosco dove si erge un noce secolare si è acquattato nell’erba. E’ stato allora che ha scorto i piedi di lui. Non erano piedi erano zoccoli pelosi e puntuti come quelli di un caprone.

ACCUSA       Satana!

2 aDELAT      E dal mantello sbucava una coda forcuta!

ACCUSA       Satana!!

2aDELAT       Nella radura erano in attesa altri esseri strani. Come i due sono giunti li hanno accolti con ovazioni di giubilo e hanno iniziato una danza sfrenata.

ACCUSA       Un sabba! E poi? Dite dite!

2aDELAT       Non ha narrato oltre per rispetto e devozione alla mia persona, riferendomi solo di  aver visto laide scene e immorali amplessi, tali da far rabbrividire.

ACCUSA       Bene fece a non raccontarvi di simili nefandezze. Ne avreste provato orrore e raccapriccio.

PARROCO    (le offre un bicchier d’acqua) Volete ristorarvi un poco?

2aDELAT       (beve) Grazie, monsignore.   

ACCUSA       Siete a conoscenza di un maleficio fatto contro il nobilissimo signore della contrada Duca Francesco?

2aDELAT       Padre sì. So che gli chiese non so quale grazia e lui – per soffio Divino – si accorse che  lei era  preda del demonio e la cacciò dalla sua presenza. Allora per vendicarsi, di notte, volando su un rametto di ginepro lei gli gettò dalla finestra un ratto malefico. La bestia morsicò il Duca ad una mano, ma il guanto di cuoio lo protesse. Indispettita, allora, dal mantello trasse un gatto nero con le corna e gli occhi rossi. Lo gettò a sua volta ma le guardie allertate dai richiami del Duca lo trafissero con le lance e con le spade, ma il gatto, certamente un demonio in forma di animale, riuscì ugualmente a dileguarsi. Poi non so più nulla.

ACCUSA       Cancelliere avete annotato tutto?

CANCELL     Si, eccellenza. Ho annotato.

ACCUSA       La Santa Madre chiesa vi è grata, Madonna. Manderete questo vostro servitore a testimoniare. Dobbiamo smascherare coloro che scendono a patti con il demonio e corrompono i costumi e insidiano la fede del popolo di Dio. Se quanto avete asserito corrisponde a verità io vi sciolgo dal vincolo della scomunica. (la benedice) Andate in pace.

canto

ACCUSA       Abbiamo ascoltato, la voce di dodici testimoni integri e maggiorenni. E tutti hanno indicato nella ancor giovane vedova Bianca Brunelli, una peccatrice e dedita alla magia nera e a negozi con il demonio. Voi signor parroco conoscete questa vostra parrocchiana cosa potete dire su quanto hanno asserito i testimoni.

PARROCO    Sono voci che circolano, molte forse sono dovute all’invidia, questa donna è molto bella e molti uomini… voi mi capite.

INQUIS          La bellezza femminile è spesso un’arma del Demonio per corrompere le anime.

PARROCO    Sì, eccellenza. Però io personalmente non ho mai assistito a nessun sortilegio.

INQUIS.         Le testimonianze sono più che sufficienti. Come si comporta nella pratica religiosa.

PARROCO    Ha ricevuto una buona istruzione religiosa fino all’età di quindici anni. Sa leggere e scrivere…

INQUIS          Sa leggere e scrivere?

PARROCO    Sì, eccellenza.

INQUIS.         E non avete  mai riscontrato in lei mancamenti di fede?

PARROCO    Mi ha confidato spesso dei suoi dubbi, io ho cercato di spiegarle…

INQUIS.         Quali?

PARROCO    La Santissima Trinità che non sa spiegarsi, l’Immacolata Concezione… c’è Giuseppe, c’è Maria e quindi Gesù potrebbe …

INQUIS          Una fotiniana!

PARROCO    Eccellenza no. E’ solo una donna con poco cervello...

INQUIS          L’eresia è eresia!

PARROCO    Sì, Eccellenza!

INQUIS.         L’eresia è ancora più pericolosa quando si manifesta in vesti, diciamo così, ingenue.  E’ il demonio che la traveste così, per ingannare, raggirare, sedurre! Non siete d’accordo?

PARROCO    Eccellenza sì! E’ per questo che ve ne ho parlato.

INQUIS.         Il nostro dovere di fronte alla volontà di Dio e della Santa Madre Chiesa è di aprire un procedimento contro questa donna al fine di scoprire come il demonio si sia impossessato della sua anima e del suo corpo instillando in lei il morbo dell’eresia.  Si preparino gli atti e sia convocata in giudizio a questo tribunale. Si proceda.

ACCUSA       (al cancelliere) Si disponga che la forza pubblica si rechi nella dimora della indagata e sottoponga a sequestro ogni qualsivoglia  oggetto sospetto di traffico con il Demonio. Alla ispezione prenderà parte un incaricato di questo tribunale.

canto

IL PROCESSO

L’inquisitore, il frate accusatore,  il cancelliere, l’imputata, il parroco, due testimoni, due guardie.

CANCELL     Introducete l’imputata.

Le guardie introducono l’imputata.

CANCELL     Come ti chiami?

BIANCA        Bianca Brunelli di Giuseppe e di Maria Fabbri, Messere.

CANCELL     Bianca Brunelli ripeti con me. (Bianca ripete) Giuro su Dio e sulla Croce, e sui Santi Vangeli che tocco di mia mano, di dire la verità. Che Dio mi venga in aiuto se mantengo il mio giuramento e mi condanni se spergiuro. Amen

INQUIS          Tu sai perché questo santo tribunale ti ha convocato?

BIANCA        Messer si.

INQUIS          Cosa devi dire a tua discolpa.

BIANCA        Io non so di che cosa sono accusata. Non so nemmeno chi mi ha accusato. Io non ho mai voluto il male di nessuno. Da quando sono rimasta sola e il mio povero marito è stato richiamato dal Signore sono stata spesso perseguitata da uomini che mi cercavano solo per il loro piacere e da donne che credevano che io li adescassi per peccare.

INQUIS          Quindi tu non hai mai lanciato malefici.

BIANCA        Eccellenza no, io sono credente, vado in chiesa regolarmente,  mi confesso, mi comunico, rispetto i digiuni e le astinenze…

INQUIS          Brava. hai studiato dalle suore. E hai imparato bene i vangeli.

BIANCA        Messer si.

INQUIS          Anche se a volte si fatica a credere a certe cose. Per esempio alla che Maria abbia concepito Gesù, immacolata.

BIANCA        Messere, io credo nella Santissima Trinità, nella Immacolata Concezione e nella morte e resurrezione di Gesù Cristo.

INQUIS          Eppure io so che tu metti in dubbio certe verità della Fede.

BIANCA        Eccellenza, se ho fatto delle domande è stato solo per rafforzare la mia Fede. Cercando le parole di chi è più sapiente di me in questioni di Fede.

INQUIS          (incassando il colpo, con ironia) Brava. Questo ti fa onore. Sei erbaiola, tu?

BIANCA        Come, Eccellenza?

INQUIS          Raccogli le erbe nei campi.

BIANCA        Tutti le raccolgono.

INQUIS          (subito alterato) Mi prendi per stupido? Tu sai benissimo di che erbe sto parlando.  Raccogli quelle erbe?

BIANCA        Raccolgo le erbe che possono dare sollievo a certe malattie, che servono per la cucina e  per gli infusi. Una vecchia suora, quando ero in convento, mi ha insegnato a riconoscerle.

INQUIS          Una vecchia suora? Chi è? Come si chiama?

BIANCA        Suor Semplicia da Verona. Ora però non è più di questo mondo. Il Signore l’ha richiamata a se.

INQUIS          (mostra alcuni piccoli vasetti di vetro) Riconosci questi oggetti?

BIANCA        Messer si, sono i miei

INQUIS          E puoi dirmi cosa contengono?

BIANCA        Sono medicamenti fatti con le erbe. Erbe che crescono da sole nei campi. In riva ai fossi. Io ne raccolgo di vari tipi. Le  metto assieme, le secco e poi le metto a bagno dentro lo spirito di vino e ricavo  delle medicine.

INQUIS          Delle medicine? 

BIANCA        Messer sì.

INQUIS          Delle medicine, dei filtri magici e dei veleni.

BIANCA        Messer no. Io non raccolgo erbe maligne.

INQUIS          Riconosci dunque che ci sono anche delle erbe maligne, dalle quali si possono preparare filtri e veleni.

BIANCA        Messer si.

INQUIS          E che il Demonio le mette apposta tra quelle buone? (Bianca annuisce) Tu sai quali sono?

BIANCA        Io non ho mai raccolto, né trafficato con quelle erbe.

INQUIS          Rispondi alla domanda! Tu sai quali sono?

BIANCA        Si. Però io raccolgo solo le buone. Ne faccio anche dei profumi. E’ vero che il nostro parroco dice che i profumi offendono il Signore, ma credo che il Signore si offenda di più se una donna puzza che se è profumata!

INQUIS          Taci, insolente. Come ti  permetti di bestemmiare il Signore Iddio tuo! Di nominare invano il suo nome?! Rispondi solo a ciò che ti viene chiesto! Cosa contengono questi unguenti?

BIANCA        L’ho detto. Erbe e spirito di vino.

INQUIS          (apre un barattolo e ne estrae una ciocca di capelli) E questi capelli? Come possono nascere capelli dalle erbe e dallo spirito di vino?

BIANCA        Non so come siano finiti…

INQUIS          Bugiarda! A chi sono appartenuti? A tuo marito? Al Diavolo?

BIANCA        Forse sono miei.

INQUIS          Questi capelli sono biondi e i tuoi sono nerissimi? Allora, rispondi! Di chi sono? Hai giurato di dire la verità. A chi appartengono questi capelli? Che filtro stavi facendo con questi capelli.

BIANCA        Io non faccio filtri.

INQUIS          Di chi sono questi capelli!?

BIANCA        (dopo una pausa) In verità non sono i miei.

INQUIS          Ah! E di chi sono allora?

BIANCA        Di un uomo.

INQUIS          Quale uomo?

BIANCA        Dopo la morte di mio marito, finito il periodo di lutto ho incontrato un uomo.

INQUIS          Come si chiama?

BIANCA        Marco.

INQUIS          E ti vedevi con lui?

BIANCA        Messer si.

INQUIS          Di notte?

BIANCA        Messer si.

INQUIS          Spesso?

BIANCA        Una volta la settimana.

INQUIS          E hai giaciuto con lui? Hai giaciuto con lui?

BIANCA        Messer si. E’ vero non l’ho mai confessato. Ma ho sempre creduto di non fare del male a nessuno.

INQUIS          Sciagurata adescatrice! Immondo vaso di peccato! Giacevi con lui e ti comunicavi compiendo sacrilegio! Solo per questi peccati meriteresti di salire sul patibolo!

BIANCA        Lui mi amava, io lo amavo e volevamo sposarci.

INQUIS          Taci! E dov’è ora quest’uomo?

BIANCA        Non è più qui. E’ ritornato al suo paese.

INQUIS          E quale è il suo paese?

BIANCA        Oltre i monti… Roma.

INQUIS          E vi incontravate di notte, nel bosco, sotto il noce della radura…

BIANCA        Messer no.

INQUIS          E dove allora?

BIANCA        Dove capitava. Poi all’alba io tornavo  a casa e lui se ne andava.

INQUIS          Bugiarda! Ti dico io cosa succedeva, tu andavi con lui in una radura nel bosco, sotto quel vecchio noce e li, tu, lui e altri esseri impuri e depravati come voi vi scatenavate in un lubrico e osceno Sabba.

BIANCA        No.

INQUIS          Non mentire. Ti hanno vista! Sotto quel noce. E hai ballato con il Demonio! E gli hai baciato le parti immonde e ti sei giaciuta con lui! E lui in cambio ti ha dato questi unguenti da usare per ammaliare le genti.

BIANCA        No! No!

INQUIS          Vorresti negare i tuoi misfatti? Vorresti negare di essere stata tu a ungere il collo di Silvio della Gardena con uno di quei malefici unguenti che ti ha dato il Demonio?

BIANCA        Lo nego.

INQUIS          E vorresti negare l’evidenza  che ha prodotto la tua fattura? Vorresti negare di aver impedito un santo matrimonio?

BIANCA        Lo nego! Lo nego! Lui si era innamorato di me ma io non gli ho mai dato corda. Solo una volta l’ho chiamato per dirgli che aveva già una donna che lo amava; che si sposasse con lei e che mi lasciasse in pace. Lui mi abbracciò ma io lo respinsi. L’ho sempre invitato a sposarsi con la sua fidanzata. Non è colpa mia se lui non l’ha più voluta.

INQUIS          Tu hai usato l’unguento del Demonio per ammaliarlo! E hai tentato di avvelenare anche il Duca Francesco che ti aveva beneficata e tutto su istigazione del Demonio!

BIANCA        Non è vero, non è vero! Io non so niente di queste cose. Io non ho fatto niente. Io non ho mai visto il Diavolo!

INQUIS          Bugiarda e scellerata! Ti hanno visto! Ti conviene confessare. Ci sono troppi testimoni che ti hanno visto. Ormai sei condannata. Confessa! Negare il sabba non ti conviene. Salvati almeno l’anima!

BIANCA        (tra i singhiozzi) Io non ho fatto niente! Non ho fatto niente!

INQUIS          Bada a te! Hai un solo modo per tentare di mitigare il tuo castigo. Confessare. Denunciare  dei tuoi complici! Chi c’era con te? Dimmi i nomi!

BIANCA        Nessuno. Nessuno. Eravamo solo io e lui! Solo io e lui!!

INQUIS          Cubuit  cum diabolo! Hai giaciuto col Demonio! Strega! Serva di Satana! Non sfidare la nostra pietà. Noi sappiamo tutto. Confessa i tuoi peccati e almeno l’anima ti sarà mondata!

BIANCA        Io non ho fatto niente. Non ho fatto niente! (singhiozza)

L’inquisitore batte le mani e le due guardie prendono Bianca che  viene spogliata e appesa  ad una corda per le braccia. La prossima scena si svolgerà con la vittima appesa per le braccia messa sotto tortura.

canto

LA TORTURA

Inquisitore, la madre e il cancelliere

INQUIS          Tu sapevi che stavi proteggendo una fattucchiera? Stavi dando asilo ad una serva di Satana?

MADRE         Eccellenza,  Bianca è innocente. L’ho tenuta in convento e allevata tra le suore fino a quindici anni. Ha studiato, sa leggere e scrivere non è una zoticona come noi.

INQUIS          Non sai che Satana cerca proprio tra coloro che hanno studiato i suoi servi?

MADRE         Sì, Eccellenza. Però Bianca non ha mai fatto male a nessuno.

INQUIS          Ne sei sicura?

MADRE         Sicurissima.

INQUIS          Però sapevi delle sue pratiche con il Demonio.

MADRE         Se mia figlia avesse avuto rapporti con il Demonio me ne sarei accorta.

INQUIS          Come fai ad esserne così sicura?  Non sai forse che il Demonio è furbo come la volpe e che protegge le sue concubine?

MADRE         Eccellenza, così dicono.

INQUIS          Il Demonio è scaltro e ha fatto in modo che tu e tuo marito non poteste scoprire la loro tresca.

MADRE         Eccellenza, nostra figlia è sempre stata devota della Madonna Santissima. Per la sua bellezza molte volte, quando era ancora bambina in convento ha vestito i panni della Vergine.

INQUIS          E non confeziona filtri d’amore, pozioni magiche, malefici unguenti con i quali ammalia gli uomini e li rende suoi schiavi?

MADRE         Eccellenza no. Uscita di convento l’abbiamo maritata ad un bravo giovine.  Ma suo marito ben presto si ammalò e morì.

INQUIS          Come morì?

MADRE         Di languore, tossiva e sputava sangue.

INQUIS          Perché lei lo avvelenava con i suoi filtri malefici.

MADRE         No.

INQUIS          Come fai a dirlo? Sei sempre stata con lei, giorno e notte?

MADRE         No, però…

INQUIS          Allora, perché dici di essere sicura che tua figlia non abbia commerci con Satana?

MADRE         Sono sua madre.

INQUIS          Tu menti! Sei anche tu in combutta con Satana ed entrambi  state proteggendo la vostra compagna di eresia?

MADRE         Eccellenza no! Io non ho mai avuto rapporti con Satana.

INQUIS          E come fai allora a dirti sicura che tua figlia non abbia commerci con il Demonio se non sei stata ogni momento con lei? Da dove ti viene questa sicurezza? (pausa) Te lo chiedo una seconda volta: sei sicura che tua figlia non sia una strega? Rispondi!

MADRE         (con un groppo alla gola) Eccellenza… no, non sono sicura.

INQUIS          (dopo una pausa) Tu sai che usciva nottetempo per incontrarsi con Satana?

MADRE         Sapevo che conosceva un uomo. Ma lei con me non ne ha mai parlato.

INQUIS          Hai visto quell’uomo qualche volta.

MADRE         Diverse volte.

INQUIS          Descrivilo.

MADRE         Era sempre notte, non si vedeva bene. Mi pareva un uomo alto, robusto.

INQUIS          I capelli?

MADRE         Portava quasi sempre un mantello con un copricapo..

INQUIS          Hai visto i piedi? Erano forse piedi come quelli di un capro?

MADRE         Eccellenza no, non li ho visti. I piedi erano coperti. Eccellenza, mia figlia è innocente, il cuore di una madre lo sente… eccellenza…(la madre piange)

 

canto

I due servi staccano la strega dalla corda e la portano ormai esausta per la tortura davanti all’inquisitore.

LA CONDANNA

Tutti i personaggi sono in scena.

INQUIS          Allora,  ti sei decisa a confessare?

BIANCA        Messer si.

INQUIS          Ti vedevi con il Demonio e sei stata con lui al sabba?

BIANCA        Messer sì.

INQUIS          E lo hai baciato nelle parti immonde.

BIANCA        Messer no.

INQUIS          Però ti sei giaciuta con lui?

BIANCA        Messer sì.

INQUIS          E com’era Satana?

BIANCA        Io mi incontravo  di notte con il mio Diavolo. Lui veniva sotto la mia finestra e batteva a terra il suo bastone. E io che ero sveglia e aspettavo mi alzavo e correvo da lui. Io non lo so se lui fosse il diavolo. Ma era così bello, così forte.  Ci abbracciavamo e poi assieme passeggiavamo e parlavamo. La sua voce era calda, dolce e mi diceva parole d’amore. Allora io mi abbandonavo fra le sue braccia fino al mattino.

INQUIS          E lo hai visto senza abiti?

BIANCA        Messer si.

INQUIS          E il suo corpo com’era? Nero, pieno di crini neri e ispidi.

BIANCA        No, era bianco quasi senza peli e quei pochi, biondi.

INQUIS          E puzzava di zolfo.

BIANCA        Messer no. Io portavo i miei profumi e ci profumavamo.

INQUIS          E i suoi piedi. Erano come quelli di un capro, vero?

BIANCA        Messer no. Non erano come dite voi.

INQUIS          E poi dopo tanta lascivia, ti dava delle pozioni malefiche.

BIANCA        Messer no, da lui ho avuto solo baci  e carezze. Io lo amavo.

INQUIS          Taci, femmina e rispondi  solo alle mie domande e non  lordare con la tua lascivia questo santo tribunale! Ti ha ordinato lui di ammaliare Silvio della Gardena.

BIANCA        Messer no.

INQUIS          Tu però per compiacerlo  lo hai fatto e hai fatto il maleficio contro il Duca!

BIANCA        Messer no.

INQUIS          Te lo ripeto: per compiacere Satana hai unto Silvio della Gardena e tentato di assassinare  il Duca e hai fatto tutte le altre cose di cui sei accusata?!

BIANCA        Messer si, se lo dite voi, messer sì.

INQUIS          E hai giaciuto con il Demonio nelle notti folli del Sabba!

BIANCA        (con improvvisa spavalderia ed energia) Se lui è il Demonio, sì, ho giaciuto con lui, mi è piaciuto e lo farei tutte le volte che me lo chiedesse!

INQUIS          Femmina impurissima, strega e fattucchiera funestissima, il tuo immondo sposo ti ridà vigore ma  con questa confessione hai condannato il tuo corpo.

BIANCA        (esasperata) Bruciatemi, bruciatemi. Cristo muore ogni giorno con noi, sui nostri roghi. Muore con noi!

INQUIS          Bestemmiatrice!

BIANCA        Il primo peccato è il vostro che predicate l’amore e poi scagliate il vostro odio e la vostra lascivia su di noi. Bruciatemi. Voi siete i primi peccatori! E se c’è un Dio lassù, la mia anima non ha bisogno della vostra falsa benedizione per salire da lui!

INQUIS          (con solennità, ieratico) Diabolus locutus est!…  Il diavolo ha parlato!  Poiché il Demonio si è manifestato in te questo sacro tribunale ordina che tu venga condotta al luogo del patibolo sopra un carro, tormentata durante il cammino con tenaglie roventi ed in ultimo abbruciata viva. Sia fatta la  volontà dell’Altissimo.

                        Amen.

canto

Le due guardie prendono Bianca e la conducono al rogo. Un palo con alcune fascine, La legano al palo. Accendono due torce. Avvicinano le torce alle fascine. Il fumo lentamente avvolge la strega. Buio. Il canto termina.