Donne al parlamento

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DONNE AL PARLAMENTO

DONNE AL PARLAMENTO

di ARISTOFANE

Rid. teatrale Lucio Mazza

PERSONAGGI DELLA COMMEDIA

PRASSAGORA

1a DONNA

2° DONNA

3° DONNA

BLEPIRO

1° UOMO

2° UOMO

CREMETE

1° VECCHIA

2° VECCHIA

3° VECCHIA

UNA RAGAZZA

UN GIOVANE

UNA SERVA

1° ARALDO

2° ARALDO

CORO DI DONNE

 (PRASSAGORA uscendo da casa)

PRASSAGORA      - Splendido occhio della tornita lucerna, opera raffinata d'artigiano, che compi con le tue narici il fulgido ufficio del sole ,ora getta il segnale di fuoco convenuto.;(segnala con la lanterna)  tu sola  puoi ascoltare i nostri piani ….tu sola sei al corrente dei segreti di noi donne …. perfino nelle nostre stanze, quando proviamo i modi di Afrodite, ci stai accanto; il tuo occhio guarda in silenzio i corpi attorti…. E ancora tu sola illumini i segreti delle cosce, bruciando il pelo che vi fiorisce; e ci assisti quando di nascosto apriamo la dispensa piena di vino e di grano…. sei nostra complice e non vai a spifferarlo ai vicini. Ora  ti dirò i  progetti, che io e le mie amiche abbiamo appena deciso alla festa delle Scire in onore di Demetra e Parsefone .

(Guardandosi intorno) Ma intanto non ce n'è neanche una di quelle che dovevano venire. Ormai siamo vicini all'alba, e l'assemblea sta per riunirsi….dobbiamo occupare  posti diversi e starcene là nascoste. Che sarà successo ? Non avranno trovato le barbe da mettersi in faccia, come s'era detto ? O non ce l' hanno fatta a prendere di nascosto i vestiti degli uomini ? Ma ecco che viene avanti un lume: mi farò da parte. Non vorrei fosse un uomo quello  che arriva.

(Entrano molte donne.)

PRIMA DONNA    - È ora di muoverci: mentre giungevamo, ho udito il secondo canto del gallo.

PRASSAGORA      -  Già: io vi ho aspettate sveglia tutta la notte, invece. Ora vado a bussare alla porta della vicina; piano, che il marito non se n' accorga.

(entra un ' altra donna.)

SECONDA DONNA             - Stavo mettendomi le scarpe quando ti ho sentito grattare con le dita alla porta. Non dormivo mica: mio marito, sai, è di Salamina e mi ha scandagliata tutta la notte fra le coperte. Solo adesso sono riuscita a prendergli il mantello.

(Entrano altre donne.)

PRASSAGORA      -  Ecco che arrivano Clinarete, Sostrata e Filerete..Vi volete sbrigare ?

L'ultima ad arrivare pagherà tre boccali di vino e una misura di ceci !

SECONDA DONNA             - Ma guarda la moglie di Smicitione, Melistica, che arriva di corsa con gli scarponi del marito.

PRIMA DONNA    - Ed ecco Geusistrata, la moglie dell'oste, che tiene in mano una fiaccola.

SECONDA DONNA             -  E anche la moglie di Filodoreto, quella di Cheretade, e tante altre donne: il meglio della città.

TERZA DONNA  Ho fatto una fatica, cara PRASSAGORA          - , a sgusciare fuori di casa! Ieri sera mio marito si era rimpinzato di sardine, e ha tossito e bevuto tutta la notte.

PRASSAGORA      -  Sedete. Ora che siete tutte riunite qui, ditemi se avete fatto quello che abbiamo deciso alle Scire.

PRIMA DONNA    -  Io sì. Ho le ascelle che paiono cespugli, come si era detto. Ogni volta che mio marito usciva, mi sono unta per tutto il corpo e sono rimasta l'intera giornata a cuocermi al sole.

SECONDA DONNA             - Anch'io. Ho gettato via il rasoio,  in modo da diventare tutta pelosa e non somigliare più neanche da lontano a una donna.

PRASSAGORA      -  E avete anche le barbe che avevamo deciso di metterci all'assemblea?

PRIMA DONNA    - E la mia è anche bella, per Ecate.

SECONDA DONNA             - E la mia è molto più bella di quella di Epicrate. PRASSAGORA   -  (Alle altre donne.) E voi?

PRIMA DONNA    - Fanno segno di sì.

PRASSAGORA      -  Vedo che anche il resto è tutto a posto: le scarpe spartane,i bastoni e i mantelli da uomo, come s'era detto.

PRIMA DONNA    - Io ho rubato questo bastone a quel bestione di Lamio(gesto) mentre dormiva. (tutte ridono)

 PRASSAGORA     - (ridendo)Sì, uno di quei bastoni che lo aiutano a scoreggiare.

 SECONDA DONNA            - Per Zeus salvatore, quello con la sue puzze  sarebbe capace di distruggere perfino Argo.(risate)

PRASSAGORA      - - Ora basta , finché  ci sono ancora stelle in cielo, vediamo cosa ci resta da fare. L'assemblea comincia all'alba.

PRIMA DONNA    - Per Zeus, tu devi occupare un posto sotto la tribuna, di fronte ai pritani.

SECONDA DONNA             - Io mi sono portata dietro della lana da cardare, finché l'assemblea non si riempie.

PRASSAGORA      -  Finché non si riempie, disgraziata?

SECONDA DONNA             - Ma sì! Mentre lavoro non sentirò mica peggio per questo.Ho i bambini nudi.

PRASSAGORA      -   Bellidea quella di cardare; meno male che non dovevamo farcene accorgere di essere donne  ! Ci manca solo che quando l'assemblea è già piena qualcuna di noi si tirasse su la veste per scavalcare i banchi e mettesse in mostra i suoi cespugli !…prenderemo posto davanti così nessuno si accorgerà di cosa c'è sotto i mantelli. E quando ci saremo sistemate le barbe, chi all'aspetto non ci prenderà per uomini? Si è spacciato per uomo perfino Agirrio che prese a prestito la barba di Pronomo! Una volta era femmina, non c'è dubbio: e ora guarda come fa e disfa nell'alta politica. Donne !  in nome di questo giorno che sta per sorgere, osiamo l'impresa ardita: prenderemo in mano il governo e faremo del bene alla nostra città che ora non  va avanti in nessun modo, né a vela e né a remi.

DONNA Ma come potrà una congrega di donne arringare il popolo?

PRASSAGORA      -  Meglio di chiunque altro…..ci siamo riunite qui, per prepararci quello che dovremo dire là. Tu ,(ad una  Donna) sbrigati a legarti la barba… ora parleranno quelle  che si sono esercitate…..

SECONDA DONNA             - Ma via: chi di noi non è capace di parlare?

PRASSAGORA      -  Anche tu mettiti la barba e trasformati alla svelta in un uomo. Ora anch'io poso la corona e mi lego la barba come voi.

SECONDA DONNA             -  è da morire dal ridere!

PRASSAGORA      -  Che c' è da ridere?

SECONDA DONNA             - È come legare la barba ad una seppia arrostita.

PRASSAGORA      -  Il purificatore porti in giro la gatta. Venite, avanti. E tu, Arifrade,  smetti di chiacchierare. Vieni qui e siediti….. Chi chiede la parola?

SECONDA DONNA             - Io.

PRASSAGORA      -  Metti la corona, e buona fortuna!

SECONDA DONNA             - Sono pronta.

PRASSAGORA      -  Puoi parlare.

SECONDA DONNA             - Parlare senza bere?

PRASSAGORA      -  Ma che bere!

SECONDA DONNA             - E allora, che ho messo a fare la corona? PRASSAGORA   -  Fuori! Eri capacissima di combinare lo stesso guaio anche lì !

SECONDA DONNA             - Ma perché, in assemblea non devono ?

PRASSAGORA      -  E come no : devono !

SECONDA DONNA             - E vino pretto anche. Se ci pensi bene, tutti i loro decreti sono vaneggiamenti di ubriachi.Del resto, fanno pure libagioni; e perché mai ci sarebbero tante preghiere se non ci fosse il vino di mezzo? E si ingiuriano come alcolizzati e i più sbronzi li portano via le guardie.

 PRASSAGORA     -  Tornatene a sedere: non sei buona a nulla.

SECONDA DONNA             - Per Zeus, era meglio non farsi crescere la barba, se bisogna morire di sete.

PRASSAGORA      -  C'è qualcun'altra che vuol prendere la parola?

PRIMADONNA Io.

PRASSAGORA      -  Metti la corona. Ormai siamo in ballo e bisogna ballare. Ma devi parlare bene e in modo virile, appoggiandoti al bastone.

PRIMA DONNA    - «Avrei preferito restarmene tranquillo a sedere e che qualcun altro parlasse per il meglio, uno di quelli che sono abituati a prendere la parola.Ora però non posso permettere, per quanto sta in me, che un'ostessa si faccia nell'osteria un serbatoio ... d'acqua. Non mi pare, in nome delle due dee...»

PRASSAGORA      -  In nome delle due dee, cretina! Dove hai la testa?

PRlMA DONNA Che c' è? Non mi pare di aver chiesto da bere.

PRASSAGORA      -  Già: ma sei un uomo e hai giurato per le due dee. Peccato, perché il resto andava bene.

PRIMA DONNA    - «Per Apollo»...

PRASSAGORA      -  Basta. Vi avverto che non mi muovo di un passo per andare in assemblea finché questa faccenda non è sistemata! (Le toglie la corona.)

 PRlMA DONNA Ridammi la corona; voglio parlare ancora. Ormai penso di avere fatto abbastanza esercizio. «Secondo me, donne che siete qui presenti»...

PRASSAGORA      -  Ci risiamo, disgraziata. Chiami donne gli uomini.

PRlMA DONNA È colpa di quello là, di Epigono: guardavo verso di lui e mi sembrava di parlare a donne.(risate)

PRASSAGORA      -  Ma va' in malora anche tu! Siediti. Pare proprio che la corona la devo prendere io e io devo parlare per la vostra causa."Prego gli dei che mi concedano di portare a buon fine il mio progetto. Io partecipo quanto voi alle sorti di questo paese; sopporto e soffro amaramente tutte le sciagure della nostra città. Vedo che si affida sempre a governanti cattivi; e chi si comporta bene per un giorno, si comporta male per dieci. Se ti affidi a un altro, combinerà guai ancora peggiori. Del resto è difficile far ragionare uomini incontentabili: voi temete quelli che vogliono il vostro bene e ogni volta siete lì a supplicare i vostri nemici. Un tempo non facevamo assemblee per niente e per lo meno potevamo considerare Agirrio un gran furfante; ora che ne facciamo, chi ha preso i soldi si profonde in lodi per lui, chi non li ha presi predica che chiunque cerca di trarre profitto dall'assemblea si merita d'esser messo a morte."

SECONDA  DONNA Ben detto, per Afrodite !

PRASSAGORA      -  Scema, hai giurato per Afrodite. Un bel lavoro avresti combinato, se lo dicevi in assemblea.

SECONDA DONNA             - Mica l'avrei detto.

PRASSAGORA      -  E non lo dire neanche adesso, se no ci prendi l'abitudine. «Quando si è presentato il progetto dell'alleanza, dicevano che se non si faceva, la città sarebbe andata in rovina; e quando si è fatta hanno cominciato a lamentarsene e l"autore del progetto  è scappato a gambe levate. Si deve mettere in mare la flotta? I poveri sono d'accordo, ma i ricchi e i contadini per niente!

SECONDA DONNA             - : Che uomo intelligente !

PRASSAGORA      - - Così mi piace ! " E la causa di tutto questo siete voi cittadini ,, che prendendo lo stipendio dal danaro pubblico  ognuno di voi mira al proprio privato vantaggio e lo stato va a rotoli …. Ma se mi date retta , potete ancora salvarvi. Io dico che bisogna affidare il governo alle donne ; del resto già le utilizziamo in case come amministratrici e tesoriere ! "

DONNE                   - Bene ..Bene..Ben detto !  Continua brav'uomo !

PRASSAGORA      - - " vi dimostrerò che i loro costumi sono migliori dei nostri . Cominciamo a dire che tutte loro tingono la lana nell'acqua calda all'uso antico, non si sognano di fare esperimenti. E invece Atene se anche le cose funzionano non sta bene se non escogita qualche novità. Loro siedono e cucinano come ai bei tempi ; portano carichi intesta come ai bei tempi ; celebrano le tesmoforie come ai bei tempi ;

1°  Donna : …cuociono le focacce come ai bei tempi ;

2°  Donna :….rompono le scatole  come ai bei tempi ;

3° Donna : …si tengono in casa l'amante, come ai bei tempi; 

4° Donne …escono a fare spese, come ai bei tempi;

5° Donna ….amano il vino pretto, come ai bei tempi;

1°  2° 3° Donna …godono a farsi ..sbattere , come ai bei tempi.

 E quindi non stiamo a sprecare parole e affidiamo loro la città, senza chiederci cosa faranno. Semplicemente, lasciamole governare. Pensiamo soltanto a questo: sono madri e cercheranno in tutti i modi di salvare la vita dei nostri soldati.

E nel pensare agli approvvigionamenti, chi sarà più sollecito di una madre? La donna è bravissima a procacciarsi denaro e una volta al potere non si farà mai ingannare, perché è troppo abituata a ingannare lei stessa…. Lascio perdere il resto. Se mi date retta avrete una vita felice.»

PRIMA DONNA    -  Brava, brava, carissima PRASSAGORA       - ! Ma dove hai imparato tutte queste cose, e così bene?

PRASSAGORA      -  Abitavo con mio marito nella Pnice; e qui ascoltavo gli oratori e imparavo.

PRIMA DONNA    - Non mi meraviglio, allora, che tu sia così brava e capace. Noi donne ti eleggiamo nostra comandante, con l'augurio che tu riesca a realizzare il

tuo progetto. Ma dimmi: se per disavventura ti attacca Cefalo,durante assemblea, tu che gli rispondi?

PRASSAGORA      -  Che è matto.

PRIMA DONNA    - Lo sanno tutti.

PRASSAGORA      -  Matto e bilioso.

PRIMA DONNA    - Anche questo si sa.

PRASSAGORA      -  E soprattutto che fabbrica troppo male i vasi  e troppo bene gli affari pubblici.

PRIMA DONNA    - E se ti attacca Neoclide?

PRASSAGORA      -  A lui dico di guardare ... in culo al cane!

PRIMA DONNA    - E se ti sbattono fuori?

PRASSAGORA      -  Mi muoverò a dovere: di sbattimenti ne so abbastanza. 

PRIMA DONNA    - Una cosa non abbiamo previsto: se ti portano via le guardie?

PRASSAGORA      -  Punterò i gomiti. State pur certe che alla vita non riusciranno a prendermi.

PRIMA DONNA    - Del resto, se ti prendono, noi ti faremo liberare.

SECONDA DONNA             - È tutto a posto.

PRASSAGORA      -  Coraggio: rimboccatevi le tuniche, mettetevi subito le scarpe laconiche, come vedete fare ai vostri mariti quando si preparano ad andare in assemblea, o comunque a uscire-

Quando tutto è a posto, legatevi le barbe, e aggiustatevele per bene; poi mettetevi i mantelli da uomo che avete rubato e incamminatevi, appoggiate ai bastoni, cantando qualche canzone come fanno i contadini.

DONNA : Bene: noi andiamo avanti; le altre  ci raggiungeranno  direttamente dalla campagna.

PRASSAGORA      - : Sbrigatevi perché chi arriva dopo l'alba, torna indietro senza una lira.

(Escono PRASSAGORA         -  e alcune donne, le altre formano il Coro.)

CORO (I°Intervento)*singoli  **assieme

* È ora di muoverci …..stiamo attente perché il rischio non è da poco, se si accorgono che abbiamo tramato nel buio una simile impresa.

** Andiamo in assemblea, cittadini.

 *Larconte ha minacciato che chi non si trova là prima dell' alba, coperto di polvere, sazio d'aglio e con sguardo acuto ... non avrà i tre oboli.

**Su, Caritimide, Smicite, Drace, sbrigatevi a seguirci e attenti a non sbagliare una mossa.

* Quando avremo preso il gettone di presenza, dobbiamo sederci tutti in fila e votare le proposte delle nostre amiche…dei nostri amici volevamo dire.

*Dobbiamo  buttar fuori quelli  di città che una volta, quando c'era da prendere soltanto un obolo, se ne stavano seduti a pettegolare  al mercato delle corone.

**Quando comandava il nobile Mironide,.il vincitore della battaglia di Enofita contro i tebani , nessuno avrebbe osato prendere soldi per governare la città;

tutti arrivavano portandosi da bere, pane secco, due cipolle, tre olive.

*Ora invece per occuparsi di politica vogliono tre oboli, neanche fossero manovali.

 (Escono, entra Blepiro.)

BLEPIRO Cos'è questa faccenda? Dove sarà andata mia moglie? È quasi l alba e non si vede. Poco fa ... ero a letto, e avevo un bisogno.

Ho cercato di prendere al buio scarpe e mantello; ma per quanto brancolavo non ho trovato niente…. e intanto il bisogno non cessava…

 Così ho preso la tunica di mia moglie e mi sono messo le sue scarpette. Ma dove… dove lo trovo un posto libero per farla ? Va bene che è notte e si può fare dappertutto: non mi vedrà nessuno- Povero me, che ho preso moglie da vecchio ! Di sicuro starà combinando una delle sue ! Me ne meriterei, di legnate….. Ma in tutti i modi, devo pur liberarmi……

PRIMO UOMO (Dalla finestra.) Chi va là? Non è Blepiro, il mio vicino?

BLEPIRO : Sono proprio io.

PRIMO UOMO : E che è quella roba gialla che indossi ? Non avrai fatto la fine di Cinesia ?

BLEPIRO Macche : per uscire, mi sono messo la veste di mia moglie.

PRIMO UOMO E il tuo mantello dov' è finito?

BLEPIRO Non lo so: l' ho cercato tra le coperte ma non l'ho trovato.

PRIMO UOMO E non l' hai chiesto a tua moglie?

BLEPIRO Non è in casa: è sgattaiolata via di nascosto; e ho paura che mi combini qualche novità.

PRIMO UOMO: Perdio, è successo anche a me, la stessa cosa precisa- Mia moglie è uscita portandosi via il mio mantello. E sarebbe niente, se non si fosse presa anche le scarpe. Non sono riuscito a trovarle da nessuna parte.

BLEPIRO : E neanch'io. Ma siccome avevo un bisogno urgente mi sono infilato i coturni di lei. Non potevo mica cacare sulla coperta: era pulita!

PRIMO UOMO: Ma che può essere successo? L'avrà invitata a pranzo qualche amica?

BLEPIRO : Penserei di sì. Non è una cattiva donna, a quel che ne so.

PRIMO UOMO Ma quanto ne stai facendo ? È ora che io vada in assemblea, se riuscissi a trovare il mantello. Non ne dovrei avere altri.

BLEPIRO Ci vengo anch'io, quando avrò finito - Ma una pera mi deve aver bloccato il passaggio.

PRIMO UOMO Come disse Trasibulo agli Spartani.

 (Si ritira dalla finestra.)

 BLEPIRO : Ferma come un macigno. Cosa devo fare? Non è solo il fatto che mi fa male, ora; ma quando mangerò poi mi chiedo da dove passerà la merda- Questa pera, quale che sia, sbarra le porte-  Chi mai  mi va a cercare un medico? E quale medico? Dove sarà un culattone esperto? Ah, già Aminone.  Ma è capace di dirmi di no  !…

allora bisogna assolutamente mandare a chiamare Antistene….. A giudicare di quanto si lamenta, lui deve sapere benissimo che vuol dire un culo che smania nel bisogno - Ilizia,dea delle partorienti , mia signora,  non permettere che scoppi o resti così intasato: non voglio diventare un pitale da commedia!

(Entra Cremete.)

CREMETE Ma che fai! Stai facendo?

BLEPIRO: Io? Neanche per idea. Sto rialzandomi, come vedi.

CREMETE : E hai addosso la tunica di tua moglie?

BLEPIRO :È quello che mi è capitato per le mani al buio. Ma tu, da dove vieni?

CREMETE: Dall' assemblea.

BLEPIRO: È già finita?

CREMETE: All'alba

BLEPIRO : Allora, hai preso i tre oboli?

CREMETE Magari! Sono arrivato troppo tardi …..

BLEPIRO: Come mai ?

CREMETE: C'era una folla enorme, mai vista, che si ammassava nella Pnice. A una prima occhiata, parevano ciabattini. Era uno spettacolo vedere l assemblea tutta piena di gente …strana . Insomma non abbiamo avuto niente, io e tanti altri.

BLEPIRO:  Allora non prenderò niente neanche io, se ci vado adesso?

CREMETE : Adesso? Caro mio, neppure se fossi stato là aI secondo canto del gallo

 BLEPIRO : Povero me ! ho perso i tre oboli….Ma cosa si discuteva, per radunarsi tanta gente così presto?

CREMETE Oh niente: i pritani avevano messo all'ordine del giorno la salvezza dello stato. E subito si è intrufolato per primo Neoclide , il cisposo. Il popolo - te lo puoi immaginare - urlava: « Come può avere il coraggio di parlare in pubblico, e per di più sulla salvezza dello stato, chi non è nemmeno capace di curare la salvezza dei suoi occhi?

BLEPIRO : Pestare insieme aglio e silfio, aggiungervi euforbia spartana, e ungere le palpebre ogni sera: questo gli avrei detto, se ero presente.

CREMETE Subito dopo saltò fuori il grande Eveone (sembrava nudo a tutti, ma lui sosteneva di avere il mantello). Tenne un discorso veramente democratico: «Voglio dirvi come è possibile salvare la città e i cittadini-

Se in inverno, i tintori fornissero un mantello a chi ne ha bisogno, nessuno si prenderebbe più la pleurite. Chi non ha ne letto né coperte dovrebbe avere il diritto di andare (dopo il bagno) a dormire a casa dei conciatori di pelle; e chi gli chiude la porta in faccia d' inverno sia condannato a pagare un' ammenda equivalente a tre pellicce.»

BLEPIRO:  Bene, per dio, ma doveva aggiungere un altro articolo, e nessuno avrebbe votato contro: «I mercanti di farina devono fornire a tutti i poveri farina per tutto il giorno…altrimenti guai a loro! » Così si caverebbe qualcosa di buono perfino da Nausicide il mercante di farina !

CREMETE Dopo ancora, saltò su a parlare un bel ragazzo con la pelle bianca, che assomigliava a Nicia…. cominciò a dire che bisognava affidare il governo della città alle donne. Subito la massa dei ciabattini cominciò ad applaudire e a urlare che aveva ragione. Invece, i contadini, mugugnavano.

BLEPIRO:  Perché avevano una testa, per dio.

CREMETE:  Ma erano in minoranza; e lui gridava più forte, dicendo ogni bene delle donne, e di te ogni male.

BLEPIRO: E che diceva?

CREMETE: Prima di tutto, che sei un furfante.

BLEPIRO :E tu?

CREMETE Io non c' entro. E poi……che sei un ladro

BLEPIRO Solo io ?

CREMETE : E un sicofante.

BLEPIRO: Solo io ?

CREMETE:  E tutta questa brava gente! (Indicando il pubblico.)

BLEPIRO: Come negarlo?

CREMETE:  La donna invece, diceva, è accorta e abile a far soldi- Non vanno tutte le volte a spifferare i segreti delle Tesmoforie, come facciamo io e te coi segreti del consiglio.

BLEPIRO: Non ha mica torto, per dio..

CREMETE E poi le donne si prestano tra loro vestiti, gioielli, coppe, soldi, da sole a sole, senza bisogno di testimoni, e restituiscono tutto senza tirare a fregarsi - che è quello che fa la maggior parte di noi.

BLEPIRO : Se è per questo, anche quando ci sono i testimoni

CREMETE : E poi non fanno la spia, non intentano processi, non cospirano contro la democrazia. E così via:un mucchio di elogi sul conto delle donne BLEPIRO: Che cosa è stato deciso?

CREMETE: Di affidare loro il governo: è l'unica cosa pare - che ancora non è successa nella nostra città.

BLEPIRO : Questo è stato deciso?

CREMETE Sìii.

BLEPIRO:  E sono stati affidati a loro tutti i compiti dei cittadini?

CREMETE: Sì.

 BLEPIRO :Quindi io non andrò più in tribunale, ci andrà mia moglie? CREMETE E neanche manterrai più la famiglia : ci penserà tua moglie. BLEPIRO : E non dovrò più lamentarmi, alla mattina?

 CREMETE : Ti dico che ormai è affare delle donne. Tu puoi restartene tranquillamente a casa a scoreggiare !

BLEPIRO Ma vedo un brutto rischio, per gente della nostra età, se prendono loro le redini dello stato, che non ci costringano a forza ...

CREMETE: A che fare?

BLEPIRO :A scoparle !

CREMETE : E se non ce la facciamo?

BLEPIRO : Ci lasciano senza mangiare.

CREMETE: Allora bisognerà farcela: sia per scopare che per mangiare. BLEPIRO : Brutta cosa ,farlo per forza!

CREMETE:  Se è interesse dello stato, ogni uomo è tenuto a farlo. E poi c'è un vecchio detto, che le nostre deliberazioni più pazze e più sceme vanno tutte a finire per il meglio.  E così sia anche di questa, Atena nostra signora, e dei tutti! Ora vado, e tu ... stammi bene.

 BLEPIRO : Anche tu, Cremete.

(Escono da parti differenti, rientra il Coro.)

CORO

**Avanti, avanti! Forse ci segue qualche uomo?

*Voltati indietro, osserva, sta' in guardia, bada a te (ce ne sono di furfanti!); non vorrei che qualcuno spiasse le nostre mosse. Cammina, fa' più rumore che puoi con i piedi; sarebbe una vergogna per tutte se gli uomini scoprissero questa storia.

**Copriamoci , guardiamoci attorno, a destra e a sinistra, che non vada a finir male-

* Attenzione: siamo vicine al luogo da dove siamo partite…. si vede la casa di

PRASSAGORA      - , l'autrice della deliberazione che è stata votata ….

*Non dobbiamo indugiare ancora qui, con queste barbe appiccicate, col rischio che qualcuno ci veda e magari faccia la spia.

*Su, vieni qui al riparo, all'ombra del muretto:guardati intorno e poi cambiati di nuovo come prima

*Presto : La nostra comandante sta tornando dall'assemblea.

** Sbrighiamoci e via questa roba dalla faccia. (Entrano PRASSAGORA   -  e altre donne.)

PRASSAGORA      - :  Il nostro piano, donne, è riuscito. Ora bisogna, prima che qualcuno vi veda, buttare via i mantelli, e togliere le scarpe, e sciogliere i nodi delle cinghie spartane. Via i bastoni! (alla corifea) E tu raccoglili ….Io scappo in casa prima che mio marito mi veda ….

Corifea :  Ecco, tutto è a posto secondo i tuoi ordini.

**Coro : Ora devi dirci che cos'altro dobbiamo fare per renderci utili e ubbidirti fedelmente-

 Corifea :Non ho mai incontrato una donna più brava di te.

PRASSAGORA      - - Restate qui: eserciterò la carica a cui sono stata eletta con il consiglio di tutte voi. Devo riconoscere che anche in assemblea, in mezzo alla confusione e ai pericoli, vi siete comportate da veri uomini.

 

(Entra Blepiro.)

BLEPIRO PRASSAGORA   - ! da dove vieni?

PRASSAGORA      - : Che te ne frega?

BLEPIRO Che me ne frega? Sentila, l'innocentina!

PRASSAGORA      - : Non certo dal mio amante .

BLEPIRO : Non da uno solo, magari.

PRASSAGORA      - : Puoi controllare.

BLEPIRO:  Come?

PRASSAGORA      - : Puoi controllare se profumo.

BLEPIRO: Perché, non si può …… senza profumo?

PRASSAGORA      - :  Io no, purtroppo.

BLEPIRO:  Come mai te ne sei andata zitta zitta all'alba, portandoti via il mio mantello?

PRASSAMRA Mi ha mandato a chiamare di notte una mia amica che aveva le doglie.

BLEPIRO: E non potevi dirmelo, prima di andare?

PRASSAGORA      - : Mica potevo infischiarmene di una partoriente in quelle condizioni!

BLEPIRO :Ma dovevi dirmelo- Qui c'è sotto qualche imbroglio.

PRASSAGORA      - : Per le due dee, sono scappata via come mi trovavo. Quella che mi è venuta a chiamare mi pregava di andare subito a tutti i costi

BLEPIRO:  E non potevi prendere il tuo mantello? Mi spogli, mi butti addosso la tua veste e mi pianti là come un cadavere. Non mancava altro che la corona e l'ampolla. PRASSAGORA       - :  Faceva freddo...sai che io sono delicata; l'ho messo per scaldarmi.

BLEPIRO: E le mie scarpe e il bastone, come mai sono venute con te?

PRASSAGORA      - - Le scarpe le ho prese per proteggere il tuo mantello; camminavo facendo un mucchio di rumore, come fai tu, e battevo sulle pietre col bastone.

BLEPIRO: Lo sai che mi hai fatto perdere i soldi che avrei dovuto riscuotere in assemblea?

PRASSAGORA      - - Poco male. Ha fatto un maschietto.

BLEPIRO :  L assemblea ?

PRASSAGORA      - - La donna che mi aveva mandato a chiamare. Ah ! , c'è stata assemblea ?

BLEPIRO: Certo. Non ricordi che te l'avevo detto, ieri?

PRASSAGORA      - - Ora sì, mi ricordo

BLEPIRO : Non sai  che decisione ha preso l'assemblea, allora?

PRASSAGORA      - - Io no di certo

BLEPIRO : Siediti, cara mia.Grasso che cola: hanno deciso di affidare a voi la città

PRASSAGORA      - - Per che fare? Per tessere?

BLEPIRO : Per governare.

PRASSAMRA : Governare che cosa?

BLEPIRO: Tutte, assolutamente tutte le questioni di stato.

PRASSAGORA      - - Per Afrodite, se è così questa città sarà ben felice in futuro.

BLEPIRO : Perché?

PRASSAGORA      - - Per molte ragioni.

In futuro nessun mascalzone potrà più compiere azioni vergognose, ne faIse testimonianze, ne delazioni ...

BLEPIRO  : Per gli dei, non far questo : mi levi il pane di bocca

CREMETE (Rientrando)  : Benedett ' uomo, lascia parlare tua moglie

PRASSAGORA      - - Non ci saranno più rapine, ne invidie verso i vicini, nessuno sarà più nudo o povero, nessuno offenderà, nessuno sequestrerà i pegni dei debitori... CREMETE Per dio, grandi cose, se sono vere!

PRASSAGORA      - - Te le esporrò; ti chiamerò a testimone, e anche lui non avrà niente da obiettare.

CORO :

 Ora bisogna che tu tenga ben sveglia la mente acuta e sapiente, e sappia difendere le nostre amiche.

* Il tuo pensiero e la tua parola siano indirizzati al bene comune, perché il nostro popolo risplenda di mille benefici.

* Questa è l'occasione di mostrare quello che sei capace di fare: la nostra città ha tanto bisogno di qualche saggio espediente.

* Sta attenta però  a non ripetere niente che già è stato detto o fatto: se si vedono sempre le stesse cose, si prendono in odio.'

** Orsù, non indugiare : metti mano al progetto e non perdere tempo che è la cosa che più piace agli spettatori.

PRASSAGORA      - - Dirò certamente cose utili. Ma  non so se gli spettatori acconsentiranno a  rinnovarsi  ..o preferiranno restare legati ai vecchi usi . 

CREMETE Per le novità non devi temere. È la nostra regola fondamentale, quella di trascurare le cose vecchie.

PRASSAGORA      -  Allora che nessuno mi contraddica o mi interrompa prima di avere ascoltata la mia spiegazione e compreso il mio progetto-

È necessario che tutti abbiano tutto in comune e da ciò traggano i propri mezzi di sostentamento; non più che uno sia ricco e un altro miserabile; che uno abbia molta terra da coltivare e un altro neppure quella per esservi sepolto; che uno abbia molti schiavi e un altro neanche uno.

Tutti i mezzi di vita devono essere in comune e uguali per tutti

BLEPIRO : Ma come è possibile che siano in comune per tutti?

PRASSAGORA      - - Già.. e tu devi essere il primo ad accettare questa condizione ! E poi , per Zeus, hai cominciato presto a interrompermi. Stavo per dire che farò mettere in comune la terra, il denaro e tutto ciò che appartiene a ciascuno. Poi, attingendo a questo patrimonio comune, vi daremo da mangiare amministrandolo con saggezza, risparmiando e facendo attenzione.

CREMETE : E chi non possiede terra, ma beni che non si vedono, monete d'oro e argento?

1°  Donna : Li metterà in comune.

CREMETE : E se non Io fa?

2° Donna : Si macchierà di spergiuro.

CREMETE : Ma se è proprio in quel modo che li ha accumulati!

PRASSAGORA      - : E comunque non gli serviranno a niente.

CREMETE : E Perché?

3°Donna : Nessuno sarà costretto  a compiere cattiverie  costretto dalla miseria; tutti avranno tutto : pane, pesci, focacce, vino, vesti, ceci, corone. E allora che vantaggio ci sarebbe a non mettere in comune le proprie cose? dimmelo se sei capace.

CREMETE : Non è forse vero che al giorno d' oggi i peggiori ladri sono i possidenti?

PRASSAGORA      - - Già, in base alle vecchie leggi: ma se tutti i mezzi di sostentamento sono in comune, che vantaggio ci sarebbe a non consegnare le proprie cose?

BLEPIRO : Mettiamo che uno si prenda una cotta per una ragazza e voglia scoparsela ; per farle un regalo dovrà attingere al patrimonio di tutti, ed ecco il suo comunismo!

PRASSAOORA : Potrà andarci a letto gratis: anche le donne saranno messe in comune staranno con chi le vuole e faranno figli con chi le vuole.

BLEPIRO : Ma allora succederà che tutti andranno dalla più bella e vorranno farsela. PRASSAGORA    -           - Accanto alle belle staranno le brutte e rincagnate; chi vuole la bella dovrà prima farsi la brutta.

BLEPIRO Già: ma a noi , se facciamo l'amore con le brutte, l'uccello non ci pianterà in asso prima di arrivare al punto che tu dici?

PRASSAGORA      -  Non faranno la guerra per te; puoi stare tranquillo: non faranno la guerra-

BLEPIRO : La guerra per cosa?

PRASSAGORA      - - Perché tu ci dorma assieme….

CREMETE : Certo per voi la cosa funziona: avete fatto in modo che non resti un buco vuoto;  ma gli uomini che faranno? Le donne staranno alla larga dai brutti e andranno dai belli.

PRASSAGORA      - - Ma i brutti staranno addosso ai belli quando escono dai banchetti e li terranno d'occhio nei locali pubblici; e le donne non potranno andare a letto coi fusti prima d' essere state gentili coi piccoli e brutti.

BLEPIRO :  Allora persino Lisicrate  ,il brutto, si crederà bello come un pavone !

PRASSAGORA      -   : Sicuro -

1° Donna : Questo è un progetto veramente democratico; pensate a quanto ci sarà da ridere alle spalle della gente solenne, carica di anelli, quando un qualunque ciabattone gli dirà: «Comincia tu ... col toglierti di mezzo, e aspetta. Quando avrò fatto io verrà il tuo turno».

CREMETE Ma se si vivrà in questo modo, come si potrà riconoscere i propri figli?

PRASSAGORA      - - E che bisogno ce n'è? Semplicemente, tratteranno come padri tutti quelli che sono abbastanza più vecchi di loro.

BLEPIRO : Figurati! Se adesso che Io conoscono già strangolano il padre, con la scusa di non conoscerlo strangoleranno per bene tutti i vecchi.

PRASSAGORA      - - No, perché chiunque è presente sarà pronto a impedirlo. Una volta non gli importava niente che picchiassero i padri degli altri; ma ora se sentiranno picchiare qualcuno, interverranno subito per paura che la vittima sia il loro padre- BLEPIRO :  Non è una cattiva idea in generale; ma rabbrividisco a pensare che mi si avvicini  Epicureo, il frocio, o Leucolo il brutto, chiamandomi papà.

CREMETE : Può capitare anche di peggio.

BLEPIRO : Che cosa?

CREMETE Che ti baci Aristillo, il puzzolente,  sostenendo che sei suo padre.

BLEPRIRO : L avrebbe a che fare con me!

CREMETE Sì, ma non potresti evitare la sua  puzza !.

PRASSAGORA      -  Non c' è pericolo che ti baci. È nato prima di questo decreto.

BLEPIRO L' ho scampata bella! Ma la terra chi la coltiverà?

PRASSAGORA      - - Gli schiavi. La tua unica preoccupazione, sarà, quando è scoccata l' ora, farti bello e andare a pranzo.

CREMETE : E per i vestiti come si fa? Anche a quello bisogna pensarci.

PRASSAGORA      -  Intanto, ci sono quelli che già avete. Altri ve ne tesseremo noi

CREMETE : Un' altra domanda: se uno perde una causa in tribunale, con che cosa pagherà la multa? Non sarebbe mica giusto attingere al fondo comune. PRASSAGORA         -           - Non ci saranno più cause per niente.

BLEPIRO : Questa parola sarà la tua morte

CREMETE : Anch'io la penso così.

PRASSAGORA      - - Maledizione, ma perché si dovrebbero fare le cause, se tutto è in comune ?

CREMETE Giustissimo.

BLEPIRO : E non ci saranno più ladri?

2° DONNA : Chi ruberebbe ciò che gli appartiene?

BLEPIRO :  non spoglieranno la gente di notte?

3° DONNA :  Se resti a dormire a casa tua, no.

PRASSAGORA      -  :E neanche se dormi fuori, tutti avranno di che vivere !

BLEPIRO :   E gli uomini non giocheranno più a dadi?

1° DONNA : e che cosa si giocherebbero?

CREMETE :  Ma insomma, che razza di vita ci preparate ?

PRASSAGORA      - - Uguale per tutti. Voglio fare della città una sola casa, abbattendo le pareti in modo che si possa passare liberamente dall'una all'altra.

BLEPIRO: E i pranzi dove saranno imbanditi?

PRASSAGORA      -  Trasformeremo in sale da pranzo i tribunali e i portici. BLEPIRO : E della tribuna che ne farai?

PRASSAGORA      - - Ci metterò i crateri e le brocche per l acqua. Ci saliranno i ragazzi per celebrare nelle canzoni il valore degli eroi; così se c'è qualche vigliacco si vergognerà di andare a pranzo.

BLEPIRO : Bella pensata, per Apollo! E le urne dei sorteggi ?

 PRASSAGORA     - - Le metteremo in piazza. Radunerò tutti vicino alla statua di Armodio e faremo là il sorteggio; in modo che se ne vadano contenti, sapendo in quale sezione pranzeranno- L'araldo inviterà quelli del gruppo R ad andare al portico reale, quelli del gruppo C, al portico vicino e quelli del gruppo F, al mercato del grano.

BLEPIRO : Per farselo fuori ?

PRASSAGORA      - - Ma no, per andarci a pranzo.

CREMETE : E chi non avrà la lettera estratta, lo sbatteranno fuori?

PRASSAGORA      - - Da noi questo non succederà. Daremo tutto a tutti in abbondanza e se ne andranno ubriachi, con corone e fiaccole. E le donne staranno per via e abborderanno i reduci dal banchetto, e diranno;

1° DONNA :  «Vieni qui, c'è una bella ragazza».

2° DONNA : E un'altra dirà dal balcone; «Qui ce n'è una bellissima, incantevole ... però prima devi venire a letto con me».

3° DONNA : E i brutti, andando dietro ai bei giovani, diranno; «Dove corri? È perfettamente inutile che tu corra : tanto  è stato decretato che noi  brutti   siamo i primi a godere le grazie della donna :  voi nel frattempo  menatevelo fuori della porta.

PRASSAGORA      - - Insomma,  vi sta bene ?

CREMETE e BLEPIRO : Benissimo.

PRASSAGORA      - - Ora devo andare in piazza, con una banditrice che abbia voce robusta, per ricevere la roba che arriva. Visto che mi hanno eletta comandante, devo occuparmene io e organizzare i banchetti in modo che già oggi possiate celebrare il primo.

BLEPIRO: Già oggi?

PRASSAGORA      -  :Certo….

BLEPIRO : Andiamo: vengo anch'io  così tutti mi invidieranno per essere il marito della comandante ?

(Escono PRASSAGORA         -  , Blepiro e le donne)

CREMETE : E io vado a fare l'inventario e a preparare la roba, per portarla in piazza. (Esce.)

Intermezzo corale

CREMETE (Rientrando con dei servi) Su, vieni fuori per primo, mio bello staccio; tutto sporco di farina , potrai fare benissimo da canefora. E la sediaria, dove sta?

Vieni avanti, pentola. E tu accanto a lei, cameriera;e tu porta qui la brocca.

 E vieni anche tu, citarista che tante volte col tuo canto mattutino mi hai fatto alzare ancora di notte per andare in assemblea.

Tu prendi il catino e vieni avanti; porta i favi, mettici accanto i ramoscelli; porta fuori il   tripode e l'ampolla. Lasciate perdere i pentolini e le altre cianfrusaglie.

(Entra un uomo.)

SECONDO UOMO : Consegnare la mia roba! Bisognerebbe essere matti o disgraziati. Ma neanche per idea! Prima voglio esaminare a fondo questa faccenda. Mica posso buttare via così stupidamente i miei risparmi, il mio sudore, prima di capire come si mettono le cose. (A Cremete.) Ma che significano questi arnesi? Stai traslocando, o  li porti a impegnare?

CREMETE : No.

SECONDO UOMO : Perché li hai messi in fila? O è una processione in onore dell' araldo dell'asta?

CREMETE Macché: sto per portarli in piazza e consegnarli secondo le leggi appena stabilite.

SECONDO UOMO :Consegnarli, eh?

CREMETE Certo.

SECONDO UOMO Bello scemo, per dio!

CREMETE: Perché?

SECONDO UOMO : E mi chiede perché!

CREMETE : Non devo ubbidire alle leggi?

SECONDO UOMO : Quali leggi, disgraziato?

CREMETE :Quelle stabilite.

SECONDO UOMO : Ma che stabilite! Sei uno stupido!

CREMETE : Uno stupido?

SECONDO UOMO : Per essere precisi, il più stupido di tutti.

CREMETE Perché faccio il mio dovere?

SECONDO UOMO : E secondo te un uomo con la testa sulle spalle deve fare il suo dovere?

CREMETE : Senz' altro.

SECONDO UOMO : Di' piuttosto un cretino.

CREMETE : E tu non consegni niente?

 SECONDO UOMO : Me ne guardo bene: almeno, voglio vedere prima cosa decidono tutti gli altri.

CREMETE Che vuoi che decidano?Sono già pronti a consegnare la roba.

SECONDO UOMO :Ci crederò quando lo vedrò.

CREMETE Ma lo dicono tutti per le strade!

SECONDO UOMO Sì sì, lo diranno.

CREMETE:Dicono che prenderanno la roba e la porteranno.

SECONDO UOMO : Sì, sì, lo diranno

CREMETE : Sei la mia morte: non vuoi credere!

SECONDO UOMO E neanche loro ci crederanno.

CREMETE : Che Zeus ti distrugga!

SECONDO UOMO : Appunto, distruggeranno tutto. Ma davvero puoi credere che consegni le sue cose chiunque ha un po' di cervello? Non sono mica le nostre usanze queste:prendere piuttosto, quello sì, perfino gli dei; basta vedere le mani delle statue. Quando chiediamo che ci diano del bene, se ne stanno lì, tenendo la mano aperta: pensano a prendere, altro che a dare

CREMETE Lasciami fare quello ch' ho da fare, per piacere . Queste cose bisogna legarle. Dov'é la corda ?.

SECONDO UOMO Ma vuoi davvero portarle?

CREMETE Sicuro : e ora lego assieme i due tripodi.

SECONDO UOMO : Ma che sciocchezza ! Senza neanche aspettare di vedere cosa fanno gli altri; e solo a quel punto...

CREMETE A quel punto?

SECONDO UOMO : A quel punto aspettare e prendere ancora tempo.

CREMETE Ma a che scopo?

SECONDO UOMO : Metti che capiti un terremoto; o un fuoco fatuo; o che un gatto nero attraversi la strada: smetteranno subito di consegnare.

CREMETE (Tra sé.) Sarebbe bella che non trovassi un posto dove mettere la roba. SECONDO UOMO : Hai paura di non trovarlo? Sta' tranquillo: la potrai consegnare sempre, anche se arrivi fra tre giorni.

CREMETE Ma che dici?

SECONDO UOMO :Li conosco benissimo questi; fanno presto a votare e presto a rimangiarsi quello che hanno votato.

CREMETE : Eppure, la roba la consegneranno.

SECONDO UOMO: E se non la consegnano, eh?

CREMETE : Sta' tranquillo, la consegneranno.

SECONDO UOMO : E se non la consegnano, eh?

CREMETE : Faremo a botte

SECONDO UOMO: E se vincono loro, eh?

CREMETE : Me n'andrò per i fatti miei.

SECONDO UOMO: E se ti vendono la roba, eh?

CREMETE :Ma va' in malora!

SECONDO UOMO:E se ci andassi, eh?

CREMETE: Sarebbe una bella cosa.

SECONDO UOMO : Insomma, vuoi proprio consegnare.

CREMETE : Sì : ecco anche i miei vicini che stanno portando la roba.

SECONDO UOMO Me lo immagino, Antistene che consegna la sua roba: preferirebbe cacare per trenta giorni di fila

CREMETE Ma vaffanculo' .

SECONDO UOMO E vuoi farmi credere che Callimaco,  il maestro di cori, contribuirà con qualcosa?

CREMETE Più di Callia, credo.

SECONDO UOMO Quest' uomo vuole buttare via le sue sostanze

CREMETE È grave quello che dici.

SECONDO UOMO Macche grave! Come se non vedessi emanare decreti del genere tutti i momenti! Quello sul sale, te lo ricordi?

CREMETE Sì.

SECONDO UOMO : E quello sulle monete di bronzo?

CREMETE Già: un'emissione maledetta per me. Avevo venduto l'uva e andavo al mercato a comprare farina, zeppo di monete di bronzo. Al momento di porgere il mio sacco, sento l' araldo che proclama: «nessuno d'ora in poi accetti più monete di bronzo; solo l'argento ha corso».

SECONDO UOMO :E poco fa non eravamo tutti pronti a giurare che Io stato avrebbe incassato cinquecento talenti dalla tassa del due e mezzo per cento, proposta da Euripide?  E allora tutti portavano alle stelle Euripide. Ma a guardarla bene risultò che era la solita menata e ci voleva ben altro; e allora tutti a dare addosso ad Euripide.

CREMETE Non è la stessa cosa, però: allora comandavamo noi uomini e adesso le donne.

SECONDO UOMO Appunto. Proprio da loro voglio stare in guardia, che non mi montino in testa.

CREMETE Non capisco che sciocchezze vai dicendo.  (A un servo.) Porta la stanga, ragazzo.

(Arrivano le banditrici.)

PRIMA BANDITRICE   Cittadini tutti, ora la situazione è questa: andate, correte subito dalla comandante  e la sorte vi indicherà dove ognuno di voi deve andare a pranzo.

SECONDA BANDITRICE Le tavole sono già apparecchiate e piene di ogni squisitezza; i letti sono carichi di pelli e tappeti. Si mescola il vino nei crateri e le profumiere sono là in fila.

PRIMA BANDITRICE  Chi arrostisce tranci di pesce, chi cuoce allo spiedo le lepri, chi prepara focacce; chi intreccia corone, chi abbrustolisce dolciumi, e le più giovani cuociono polenta.

SECONDA BANDITRICE In mezzo a loro Smeo, in tunica di cavaliere, lecca, se non altro, i piatti delle donne; mentre Geronte, col mantello e le scarpe di lusso, arriva sghignazzando assieme a un altro ragazzo: ciabatte e vestaglia sono là, buttate per terra. Muovetevi dunque: il servo che porta il pane è già pronto; non avete altro da fare che aprire la bocca. (Escono.)

SECONDO UOMO Beh, io vado. Se Io Stato ha deciso così non vedo ragione di restare qua impalato -

CREMETE Dove vai, tu che non hai consegnato la tua roba?

SECONDO UOMO A pranzo.

CREMETE Credo proprio di no, se non sono ammattite;

non prima di avere consegnato tutto.

SECONDO UOMO Consegnerò, consegnerò

CREMETE Quando?

SECONDO UOMO Sta' tranquillo: non sarò io a mettere ostacoli.

CREMETE Cosa?

SECONDO UOMO Ti dico che tanti altri consegneranno dopo di me.

CREMETE Però vuoi andare a pranzo Io stesso?

SECONDO UOMO Che altro posso fare? Tutti i cittadini benpensanti devono dare il loro contributo alla città per quanto possono.

CREMETE E se te lo impediscono, eh?

SECONDO UOMO Mi butterò a testa bassa.

CREMETEE se ti frustano, eh?

SECONDO UOMO Gli farò causa.

CREMETE E se ti pigliano in giro, eh?

SECONDO UOMO Mi metto alle porte. -.

CREMETE E poi?

SECONDO UOMO Porto via i piatti di mano alla gente.

CREMETE Pazienza: va' pure (ma dopo di me). (Ai servi.) Voi, Sicone e Parmenone,  prendete su tutta la mia  roba

SECONDO UOMO Aspetta, ti aiuto a portarla.

CREMETE Neanche per idea! Ho paura che quando arriviamo dalla comandante questa roba la fai passare per tua. (Esce coi servi.)

SECONDO UOMO Mah! Bisognerà trovare qualche espediente per conservare quello che ho e avere anche la mia parte di questo pasticcio comunitario. Ad ogni modo, per il momento bisogna andare a pranzo con loro e non perdere tempo. (Esce.)

(Intermezzo corale,. la scena ora rappresenta l' agorà con due case: alla porta  sta una vecchia.)

PRIMA VECCHIA Ma perché gli uomini non arrivano?

Sarebbe ora … Io sto qui senza far niente, imbellettata…. con la mia tunica gialla, canticchiando tra me e me, e stando alla posta per vedere di catturare qualcuno che passa…Voi, Muse, venite sulla mia bocca e inventatemi una canzonetta ionica.

(Si affaccia una  ragazza alla finestra dell'altra casa.) Ti sei affacciata fuori prima di me, maledetta vecchiaccia… Credevi che non ci fossi e pensavi di vendemmiare una vigna abbandonata, eh? e di attirare qualche uomo cantando. Ma posso sempre mettermi a cantare anch' io…una cosa allegra e piacevole .

PRIMA VECCHIA Va' a discutere con questo. (Facendo un gesto osceno.)

E tu, mio caro flautista, prendi il flauto, e intona un'aria degna di te e di me.

Se qualcuno vuole sentire il vero piacere, deve venire a letto con me. Non nelle giovani è la scienza d'amore, ma nelle donne mature.

RAGAZZA Non invidiare le ragazze : la sede del piacere sta nelle tenere cosce, fiorisce sui seni; tu puoi incipriarti e depilarti quanto vuoi: piacerai solo al dio della morte.

PRIMA VECCHIA Ti si secchi la topa, ti si spezzi il letto quando vuoi farti amare; possa trovare tra le coperte un serpente e stringerti a lui, quando avrai voglia di fare l'amore.

RAGAZZA Che sarà di me infelice? Il mio ragazzo non viene. Pensare che sono qui sola e la mamma è uscita.Tanto basta, altro non c'è bisogno di dire. Vecchia mia, ti prego, rivolgiti a quello là,' che ti possa far godere da sola.

La tua voglia è di quelle ioniche, 169 o forse vorresti quella cosa che comincia per elle, come Lesbo. Ma il mio tesoro non me lo puoi portar via, la mia giovinezza non puoi prendermela, non puoi rovinarmela.

PRIMA VECCHIA Canta finche ti pare, affacciati come una gatta. Nessuno ha il diritto di venire da te prima che da me.

RAGAZZA Per il funerale, vuoi dire. !

PRIMA VECCHIA No.

RAGAZZA Già: che c' è di nuovo per una vecchia?

PRIMA VECCHIA Oh, non è la mia vecchiaia che ti darà dispiaceri

RAGAZZA E cosa allora? La cipria, il rossetto?

PRIMA VECCHIA Ma perché parli con me?

RAGAZZA E tu perché ti affacci?

PRlMA VECCHIA Io? Per cantare fra me, in onore di Epigene, il mio amore.

RAGAZZA Hai anche amori fuori dell' ospizio?

PRIMA VECCHIA Oh lo vedrai da te; penso che stia per arrivare. Eccolo qui. RAGAZZA Da te non vuole proprio niente, disgraziata.

PRIMA VECCHIA invece sì.

RAGAZZA Te ne accorgerai da te, vecchio rudere. Io sparisco.

(Si ritira dalla finestra-)

 PRIMA VECCHIA anch'io. Ti farò vedere che ho più cervello di te, cara mia.(Esce, entra il giovane.)

GIOVANE Oh potessi fare l' amore con la ragazza e non dover farmela  prima uno scorfano o una vecchiaccia! Che un uomo libero debba tollerare queste imposizioni! PRIMA VECCHIA  E invece sì, per tua penitenza  Non è più il tempo che Berta filava -  Siamo in democrazia e la giustizia consiste nel comportarsi in conformità della legge. Voglio dare un'occhiata a cosa farai.

GIOVANE  Fate, o dei, che trovi sola la bella. Tanto che la desidero, e dal desiderio mi sono sbronzato.

RAGAZZA (Dalla finestra.) Gliel ' ho fatta, alla vecchia maledetta. Pensava che restassi dentro, e se n'è andata.Ed ecco che arriva il ragazzo in questione.

Vieni, vieni, amore mio,  vieni e resta stanotte con me. Una passione terribile mi turba per i tuoi riccioli; un desiderio ignoto che mi tormenta. Dio dell'amore, ti supplico, fa' che venga al mio letto.

GIOVANE Vieni, vieni, amore mio; corri ad aprirmi la porta, o cadrò a terra morto Voglio toccare il tuo seno, il tuo culetto. Afrodite, perché mi hai fatto impazzire per lei? Dio dell' amore, ti supplico, fa' che venga al mio letto. Eppure  ho detto ben poco rispetto al mio destino d'amore. Tesoro, ti prego, apri la porta ed abbracciami;per te soffro ogni pena. Amore mio d' oro, germoglio di Cipride, ape delle Muse, figlia delle Grazie, immagine del piacere, 178 aprila porta e abbracciami: per te soffro ogni pena.

(Entra la vecchia.)

PRIMA VECCHIA Sei tu che bussi alla porta? Cerchi me?

GIOVANE Cosa  ?

PRIMA VECCHlA Eppure hai bussato alla mia porta

GIOVANE Piuttosto morto'

PRIMA VECCHlA Che cosa vai cercando con quella fiaccola in mano?

GIOVANE Un tale di Segovia.

PRIMA VECCHlA E chi sarebbe?~

GIOVANE  Non certo Scopas,  quello che aspetti tu.

PRIMA VECCHlA Per Afrodite, che tu voglia o no..

GIOVANE Ma adesso non c' è luogo a procedere con le donne oltre i sessanta; si rimandano a un'altra volta, e per ora ci occupiamo di quelle con meno di vent' anni.

PRIMA VECCHlA Questo nel passato regime, dolcezza mia. Ora è legge che prima di tutto dobbiate occuparvi di noi.

GIOVANE Chi ne ha voglia, come nel gioco dei dadi-

PRIMA VECCHlA Già, ma pranzare non pranzi mica secondo questa regola.

GIOVANE Non capisco cosa dici. La porta a cui devo bussare è questa.

PRIMA VECCHIA E invece prima devi bussare alla mia.

GIOVANE Non ho bisogno di uno staccio.

PRIMA VECCHIA Ma lo so che mi vuoi bene; e ora ti meravigli di trovarmi qui alla porta. Baciami.

GIOVANE Il fatto è, mia cara, che ho paura del tuo amante.

PRIMA VECCHIA Di chi?

GIOVANE Il re dei pittori.

PRIMA VECC8IA E chi sarebbe?

GIOVANE Quello che dipinge le anfore funerarie. Vattene, che non ti trovi alla porta.

PRIMA VECCHlA Io lo so, quello che vuoi.

GIOVANE E anch'io so quello che vuoi tu.

PRIMA VECCHlA Per Afrodite, che è il mio destino, non ti mollerò. GIOVANE Tu sei matta, vecchia mia.

PRIMA VECCHlA Sei tu che dici sciocchezze. Ti porterò a letto.

GIOVANE Non serve un uncino per il secchio: si può benissimo calare giù la vecchiaccia per tirare su il secchio dal pozzo .

PRIMA VECCHlA Non mi prendere in giro; su, vieni con me.

GIOVANE Non sono mica obbligato: non mi risulta che tu abbia versato allo stato il due per mille del mio valore.

PRIMA VECCHIA Sì che sei obbligato : mi piace tanto fare l"amore coi ragazzi della tua età.

GIOVANE  E a me quelle della tua età mi fanno schifo.Non voglio.

PRIMA VECCHlA Ma ti costringerà questo. ( Tirando fuori il decreto.)

GIOVANE Che roba è?

PRIMA VECCHIA Il decreto che ti obbliga a venire da me.

GIOVANE Sentiamolo.

PRIMA VECCHIA Te lo dico subito: le donne hanno decretato che, se un ragazzo desidera una ragazza, non può fare l amore con lei prima d' avere posseduta una vecchia;se rifiuta la vecchia e vuole ciò nonostante la giovane, le vecchie hanno facoltà di portarselo via, tirandolo per il piolo

GIOVANE Ahimè, oggi farò come Procuste, a quel che pare!

PRIMA VECCHIA Si deve obbedire alla legge.

GIOVANE  E se un amico o un compaesano viene a liberarmi?

PRIMA VECCHIA Nessun uomo ha capacità giuridica per cause superiori al medimno.

GIOVANE E non posso chiamarmi fuori con giuramento? PRIMA VECCHIA Niente da fare.

GIOVANE Potrei sostenere di essere un mercante.

PRIMA VECCHIA Te la farei pagare.

 GIOVANE E allora, che devo fare?

 PRIMA VECCHIA Seguirmi.

 GIOVANE Insomma, è proprio una necessità?

PRIMA VECCHIA Ferrea. ,

GIOVANE E va bene: comincia col preparare un letto d'origano, stendici sopra quattro sarmenti di vite, mettiti le bende, disponi le ampolle e un vaso d'acqua davanti alla porta.

PRIMA VECCHIA E mi comprerai anche una corona?

GIOVANE Volentieri, ma di cera. Credo che appena dentro cadrai stecchita. (Entra la ragazza).

RAGAZZA Dove lo stai portando?

PRIMA VECCHIA A casa mia. È mio.

RAGAZZA Sei matta: alla sua età non può venire a letto con te, che potresti essere sua madre piuttosto che sua moglie. Se fate una legge del genere riempirete la città di Edipi.

PRIMA VECCHIA Questo lo dici per pura invidia, svergognata. Ma te la farò vedere io. (Esce).

GIOVANE Per Zeus, mi hai salvato, tesoro mio, liberandomi da quella vecchia. In cambio di questo favore, Voglio darti un ringraziamento grande e grosso.

(Entra un 'altra vecchia).

SECONDA VECCHIA Dove porti quest'uomo contro la legge? Il decreto dice che prima deve fare l' amore con me.

GIOVANE Povero me! Da dove sbuchi tu, strega maledetta? Ecco una disgrazia peggiore di quell'altra.

SECONDA VECCHIA Vieni qui.

GIOVANE (Alla ragazza). Ti supplico, non permettere che mi  trascini via.

 SECONDA VECCHIA Non ti trascino io, ma la legge.

GIOVANE Diciamo meglio: un'Empusa..iniettata di sangue, ricoperta di pustole.

SECONDA VECCHIA Su, vieni, amore mio, sbrigati e non chiacchierare.

GIOVANE Va' avanti tu; e prima lasciami andare al cesso e riprendere coraggio; se no la paura mi produrrà qualche effetto giallo.

SECONDA VECCHIA Sbrigati, t'ho detto. La farai dentro.

GIOVANE Anche più di quanto vorrei, temo. Ma ti produrrò due testimoni degni di fede.

SECONDA VECCHIA Macchè!

 (Arriva un'altra vecchia).

TERZA VECCHIA Dove vai, tu, con questa donna?

GIOVANE Non vado da nessuna parte, mi trascina. E Dio ti benedica, chiunque tu sia, per non avermi lasciato

morire.

Ma per Eracle, Pan, per i Coribanti, per i Dioscuri,  questa qui è una disgrazia ancora di gran lunga peggiore! Per carità ditemi, che roba è questa? Una scimmia piena di cipria? Una vecchia tornata dal regno dei più?

TERZA VECCHIA Non mi prendere in giro e seguimi.

SECONDA VECCHIA Vieni da questa parte, invece.

TERZA VECCHIA Io non ti mollo di certo.

SECONDA VECCHIA E neanche io.

GIOVANE Ma mi farete a pezzi, maledette streghe!

SECONDA VECCHIA In nome della legge, devi seguirmi.

TERZA VECCHIA  No, se c'è una vecchia più orribile.

GIOVANE Ma se prima mi distruggete voi, come farò ad arrivare alla bella?

TERZA VECCHIA Fatti tuoi. Ma quello che devi fare devi fare.

GIOVANE Insomma, da chi comincio? Me ne devo pur liberare?

TERZA VECCHIA Ancora non l' hai capito? Vieni qui.

GIOVANE E allora dille che mi lasci.

SECONDA VECCHIA No, no, vieni da me.

GIOVANE Se questa qui mi lascia.

TERZA VECCHIA Io non ti mollo, per Dio.

SECONDA VECCHIA E neanche io.

GIOVANE Meno male che non fate i barcaioli!

SECONDA VECCHIA Perché?

GIOVANE A forza di tirare i passeggeri, li sbranereste.

TERZA VECCHIA Zitto, e vieni qui.

SECONDA VECCHIA No, no, vieni da me.

GIOVANE Niente: bisogna applicare il decreto di Cannone:  amarle separatamente.  non posso mica lavorare con tutte e due insieme.

TERZA VECCHIA Ma sì, basta che prima ingoi una pentola di cipolle. GIOVANE Ahimè infelice; mi trascinano e sono già quasi alla porta.

SECONDA VECCHIA (Alla terza). Ma non ci guadagnerai niente: mi precipiterò dentro con te.

GIOVANE No, per gli dei: meglio affrontare una disgrazia che due.

TERZA VECCHIA Per Ecate, che tu voglia o no...

GIOVANE Me infelice,  dovrò amare tutta la notte e il giorno questa vecchia decrepita e poi, quando me ne sarò liberato, questa Frine che ha per faccia un'urna funeraria. Non sono forse uno sventurato? Sventurato e infelice, per Zeus salvatore, io che devo avere a che fare con simili mostri. E se imbarcatomi con queste due troie dovrò soccombere, com'è probabile, chiedo di essere seppellito all'imboccatura del porto, e questa qui spalmatemela viva di pece, saldatele i piedi col piombo fuso tutt'intorno alle caviglie e invece dell'urna mettetela sul mio sepolcro.

 (Escono tutti tranne il Coro; arriva la serva di PRASSAGORA        - ).

SERVA O popolo beato, o me felice, o beatissima mia padrona, e voi che siete alle porte, vicini e paesani, e io assieme a voi, col capo fragrante di profumi squisiti. Ma sopra ogni cosa stanno le anfore del vino di Taso; loro mi restano fisse in testa, tutto il resto svanisce e scivola via;questo è il sommo del piacere, per gli dei! Versa il vino puro; ci darà la gioia per tutta la notte, e noi sceglieremo il più profumato. Ditemi, donne, dov'è il padrone, o per meglio dire il marito della padrona.

CORO Se resti qui credo che lo troverai.

 (Entra Blepiro).

SERVA Già: eccolo che arriva per il pranzo. Mio caro padrone, tre volte beato! 205 BLEPIRO  Io?

SERVA Proprio tu, più di chiunque altro. Chi è più felice di te, che tra trentamila200 persone sei il solo a non avere pranzato?

CORO È vero, è una bella felicità.

SERVA Ma dove stai andando?

BLEPIRO A pranzo.

SERVA Sei proprio l'ultimo di tutti. Ma tua moglie ha ordinato di venirti a prendere assieme alle ragazze. È rimasto del vino di Chio e altre cose buone. Sbrigatevi! E se gli spettatori sono buoni con noi, e se i giudici non si voltano dall'altra parte, vengano con noi: gli offriremo ogni ben di Dio.

BLEPIRO Di' piuttosto a tutti, liberamente, senza trascurare nessuno, vecchi ragazzi bambini...il pranzo è pronto per tutti (a casa loro, s'intende). Io scappo a mangiare: eccomi, sono qui con la fiaccola.

CORO

*Che aspetti ancora? Porta con te le ragazze; mentre scendi canteremo una canzone in preparazione del banchetto.

*Voglio dare ai giudici un piccolo consiglio: alle persone sagge, di giudicarmi tenendo presente la mia saggezza; a chi ama ridere, di giudicarmi per le risate che gli faccio fare.

*Insomma tutti mi devono dare il voto; non è colpa mia se sono stata sorteggiata per prima.

*Ricordatevi di tutto ciò, e non mancate al vostro giuramento:  dovete giudicare rettamente le commedie e non fare come le prostitute che si ricordano sempre e soltanto dell'ultimo cliente.

**Ecco, care donne, ora è il momento di passare all'azione, e dirigersi verso il banchetto.

*E anche tu (a Blepiro) muovi i piedi secondo il ritmo cretese.

BLEPIRO Eseguo.

CORO

*E anche queste che sono a digiuno seguano il ritmo con agili piedi.

 **Sta per arrivare il pasticcio di ostriche pesci coniglio salsa pesto silfio formaggio

**…miele tordi merli colombi piccioni polli cefali arrosto palombi cutrettole lepri e alucce con mostarda

*Ora che lo sai, prendi il piatto, sbrigati a versarci sopra la polenta e buon appetito! (Blepiro e gli altri stanno già sbafando.)

**CORO Orsù, danzate e saltate. Evoè. Pranzeremo per celebrare la vittoria.

 Evoè. (Escono tutti).

                                                                                    FINE

«L'abilità nell'esporre gli antefatti è in questa commedia ancor più mirabile che nella Lisistrata. Non solo, infatti, non si dice nulla direttamente agli uditori; ma neppure si ricorre al men tristo partito delle confidenze o semiconfidenze tra attori. PRASSAGORA   -  fa solo qualche accenno che debbono intendere i suoi compagni nella finzione comica, ma che riesce incomprensibile agli uditori, e serve a stimolare la curiosità. Essa parla di accordi presi nelle feste Scire, di un'assemblea a cui si preparano le donne, di un'audacissima impresa. E quando ci ha tenuti così a lungo sospesi, ecco la felicissima trovata della prova generale dei discorsi. Dopo la mirabile introduzione l azione comincia a languire, rientra, col contrasto, nel modo convenzionale, si anima nella scena lepidissima fra l'entusiasta e lo scettico, poi, nella seconda parte, non solo indebolisce, ma addirittura si perde. La più pigra fantasia saprebbe derivare un'infinità di trovate comiche dall'umoristico tema delle donne al governo: Aristofane si accontenta di abbozzare tre o quattro scenette erotiche. Molto sensibile, nelle Donne al parlamento, è il progresso della etopeia. Alle maschere succedono ormai le persone».

 ETTORE ROMAGNOLI