Doppio Gioco Commedia In due atti di Renato Giordano Personaggi GIACOMO CASANOVA LORENZO DA PONTE NANCY GRAHL BONDINI (impresario) MATON (servetta) LE DUC (servo, che non parla) I ATTO L'azione è ambientata in due locande, ad Oberleutensclorf e Toeplitz, due paesini della Boemia, negli ultimi giorni d'agosto del 1792, dove è realmente avvenuto l'incontro tra Da Ponte e Casanova, che viveva lì vicino nel castello di Dux. Casanova dopo il primo incontro ad Oberleutensdorf volle accompagnare Da Ponte e Nancy fino a Dresda, ma li lasciò a Toeplitz, dopo la rottura del calesse. (Siamo a Toeplitz. E’ ancora notte ma sta iniziando ad albeggiare. Si sente una musica di Micbael Nyman.) Da Ponte Cosa hai intenzione di fare? Casanova Niente. Da Ponte ... E riguardo a lui? Casanova Di disgrazie ne capitano tante... una più, una meno, non cambia nulla. Da Ponte Ioparto. (Pausa) Casanova Sto scrivendo la storia della mia vita. Da Ponte E cosa ci racconti? Casanova Tutto. E di tutto la verità. Da Ponte La verità? Se dovessi scrivere delle memorie io non racconterei certo la verità. Mai! Ma solo quello che mi farebbe comodo raccontare. Casanova Non ne dubito. Ma io scrivo per me. Solo per me. Da Ponte Maledetto sia il gioco, Bondini, il Don Giovanni... vorrei che tutta questa notte non vi fosse mai stata. Casanova (Ironico) Ieri sera non la pensavi nello stesso modo... (Cambiano le luci, inizia un flashback che riporta alla sera precedente. E' in luce solo Bondini che sta parlando chiaramente a Casanova. Il ricordo della serata precedente seguirà a scene intervallate l'intero svolgimento della Commedia fino a ricongiungersi col filo principale della narrazione) Bondini Carissimo Giacomo. Che piacere rivederti. Sono passati la bellezza di cinque anni dall'ultima volta che ci siamo visti a Praga. Che bella seratina fu quella, tu, io e Mozart con tutto quel ben di Dio di ballerine! Ma il tempo passa! Ed il nostro Wolfgang non c'è più. Ti confesso che oggi ho un mal di testa terribile e me l'ha potenziato un tizio di Cassel che stava in carrozza con me. Ha iniziato tutto un discorso sul suicidio - Si parlava di un conoscente comune che s'è tolto la vita - Lui, dice il tizio, ha commesso un crimine. Un crimine? Ma ognuno è padrone della sua vita! Dico io. E lui Dio era il padrone, non l'uomo, perchè Dio gliela aveva data. E io e se Dio gliela aveva data allora l'amico ne era dunque il padrone. O pensate che colui che fa un dono rimane padrone della cosa donata? Ma Dio vieta il suicidio, lo schiavo è del padrone! insomma un rompicapo, Giacomo mio, e la testa mi duole sempre più! Mi farò un salasso. So che c'è anche il maestro Da Ponte, staremo un poco insieme più tardi? Un vecchio impresario d'opera come me, non può che esserne onorato! (Scompare l'immagine di Bondini e torna la luce su Da Ponte e Casanova) Da Ponte Ecosa scriverai su questo Episodio? (Entra Nancy, la moglie di Da Ponte) Casanova Siete in partenza, potete prepararvi, cara Nancy. Ho sistemato tutto il calesse è venduto. Ho ordinato dei cavalli di posta. Tutto è pronto per la vostra partenza per Dresda. Nancy Grazie. Sono molto felice di avervi incontrato. E mi sembra di conoscervi da sempre, invece sono passati pochissimi giorni dal nostro primo incontro in quel paesino dal nome impossibile. (Ricompare L' immaginedi Bondini che parla a Casanova, mentre Nancy e Da Ponte partono) Bondini Come si chiama il paese da cui venite? Oberleutensdorf? Che nome impossibile! Giacomo, se te lo chiedessi, mi daresti una mano? Come quella volta con quei due Lord inglesi... Ti ricordi come dicevi? Ogni momento nasce un fesso... più due per fregarlo, è la vita amico. Conservi sempre il tuo superbo appetito? (L'azione si sposta ad alcuni giorni prima. Cí troviamo ad Oberleutensdorf un paesino vicino al castello di Dux dove vive Casanova. Siamo nella camera da letto di una locanda) Maton (Giovane ragazza che lavora nella locanda, sistemando il bagaglio di Casanova) Lei ha mai ucciso qualcuno? Casanova Dipende. Ci sono molti modi per uccidere. Maton Vuol dire che non ha mai ucciso? Casanova Diciamo, allora, di si. Maton Sì? Davvero? Ne ero convinta solo a guardarla. Pausa Casanova Mi raccomando per il bagaglio bisogna aprirlo con cura. Ci pensi tu? Maton Certo. Gli artisti sono tutti strani. Lei è un artista, vero? Casanova Casanova No, non sono un artista. E arrivato un gentiluomo accompagnato da una signora, oggi, prima di me? Maton No, e poi lo vedrebbe da solo. Casanova Fammi sapere quando arrivano. E prepara altre due stanze. Maton (Prende dal bagaglio di Casanova un mazzo di carte) Delle carte! Mio padre mi ha insegnato a giocare a faraone senza perdere mai. Casanova Fammelo vedere. Maton Un attimo che preparo il mazzo. Casanova Se ce la fai ti lascio la vincita. Maton Grazie, mi servirà. Presto partirò di qui anch'io. Ci sono finita per caso a Oberleutensdorf e non ci voglio restare più. (Ha fatto delle manipolazioni) Ecco, gioca una sola carta, sono sicura di fartela sempre perdere. Casanova Bene. Scopri. Hai vinto. Adesso punto il sette. Brava. Ancora una volta, il sei... Però! lo, comunque, non giocherei mai con uno che copre il mazzo con le mani! Buio (Torna in luce l'immagine della vicenda della sera precedente. Ora non si vede più solo Bondíni, ma appaiono anche gli altri. C'è un tavolo dove s'è mangiato, pronto per il gioco) Da Ponte Carissimo Bondini, anche voi qui. Che piacevolissimo incontro. Bondini La gioia è tutta mia, Maestro! Questa è la vostra compagna? Da Ponte Mia moglie Nancy. Nancy Piacere, Signore! Bondini Complimenti, davvero complimenti... Casanova Ho invitato il nostro amico a tenerci un po'di compagnia. Da Ponte Vorrà giocare con noi, spero. Bondini Ne sarei onorato. Casanova Teniamo un piccolo banco di faraone, o giochiamo all'uomo nero, o a picchetto? Da Ponte Ai dadi, propongo di giocare ai dadi. Un gioco popolare. Bondiní Vada per i dadi, ma giochiamo poco denaro, amici Casanova Non v'è pericolo di gioco forte! (Buio sul tavolo da gioco. Luce sul resto) (Da Ponte e sua moglie Nancy Grahl in arrivo alla locanda) Nancy Che posto orrendo. Da Ponte Non peggio di altri. Nancy Qui puzza tutto come se ci trovassimo dentro un pollaio. Da Ponte Ci si abitua subito. Nancy C'è fango dovunque. Da Ponte Già. (Distratto) Sono iniziate le piogge. Nancy Come diavolo si chiama questo posto dimenticato da Dio? Da Ponte Oberleutensdorf. Nancy Anche il nome è insopportabile. E lui? Da Ponte Arriverà. O è già arrivato. Nancy Com'è? Da Ponte Vecchio. Nancy Ci darà quel denaro? Da Ponte Glielo strapperò. Ne ha senz'altro. E ormai, lui che se ne fa! Nancy Mi farà senso il solo vederlo, un tipo così. Lo tratterò appena. (Irritata) Non vedo l'ora di partire per Dresda. Maton (Entrando) Da questa parte, signori. Buio (Torna in luce il tavolo da gioco a Toeplitz) Casanova Prego, Nancy. (La fa sedere) Da Ponte Che curioso ritrovarsi in questo paese sperduto! Bondíni Per noi eternamente in viaggio nulla è strano. E poi a Toeplitz c'è stazione di posta. Casanova (A Nancy) Bondini è un impresario teatrale, ha curato la prima rappresentazione del "Don Giovanni" a Praga. Nancy Ah, capisco. Da Ponte Chi comincia? Bondini A lei l'onore. Da Ponte (Tira i dadi) Ecco! Tre e quattro, sette. Bondíni Tocca a me. Sei. Da Ponte Siii! Ho vinto. Casanova Serata fortunata! Buio sul tavolo e luce sulla locanda di Oberleutensdorf. (Prima c'è solo la ragazza di nome Maton, poi ancheCasanova) Maton Sono arrivati. Casanova Quanti sono? Maton In tre. L'uomo, la ragazza che è molto bella, ed un garzone che guida il calessino. Come bagaglio hanno due sacchi di pelle. Lui è uno normale, lei è bella da morire. Casanova Allora è pericoloso... per lei. Maton Cosa? Casanova Essere bella da morire. C'era una volta, nell'antica Grecia, una principessa che si chiamava Persefone. Un giorno l'andò a trovare un vecchio cavaliere, le regalò una melograna e se la portò via. Pausa, come se Casanova dimenticasse che sta raccontando la storia a Maton. Maton E poi? Casanova La madre di Persefone pianse tanto che il vecchio e cattivo Dio delle tenebre si commosse e le restituì la bella figlia. Su, annunciami. Buio (Luce sul tavolo) Bondini lo ci riprovo. Da Ponte (Tira e vince) Ecco qua! Mettetevi in ginocchio e osannatemi! I soldi restano lì per chi ha del fegato. Casanova Qui ci vuole del vino, del vino fresco. Bondini Tiro io. Undici! Mi dispiace amico. Da Ponte Il piatto rimane sul tavolo! Bondini Vuoi continuare a perdere? Per me va benissimo, amico. Sessanta zecchini, restano lì! Ce li giochiamo soli soletti! Casanova (Alzandosi) Soli soletti è quello che pensavo anch'io Da Ponte Proprio così! Le luci cambiano e torna la scena precedente. Da Ponte Caro amico, che piacere rivederti. Casanova E mio il piacere. Breve pausa, i due si studiano. Da Ponte Sono qui per te. Casanova E questa splendida creatura? Da Ponte Mia moglie... Casanova Moglie... (Ammiccante) Complimenti. Da Ponte Iosono felice di potermi ancora fregiare della tua amicizia. (tracotante) E ti sono grato per tutti i suggerimenti, pronostici, profezie, auguri e quant'altro mi scrivi sempre con prodigalità. Nancy (Annoiata) Piacere. Serva vostra. Casanova (La guarda) Serva, no. Adesso io non sono più padrone di nulla. E di nessuno. Nancy Che galante! Uno stile d'altri tempi! Vi lascio ai vostri discorsi. E’ molto che non vi vedete. Signore…! (Esce) Casanova (La guarda uscire) Da dove venite? Da Ponte Da Trieste. Casanova Direttamente? Da Ponte (Frettoloso) Sono passato per Praga. Casanova Praga… Da Ponte Sì…(Leggero imbarazzo) Vorrei andare a Parigi E' lì che siamo diretti. Casanova A Praga avrai rivisto gli amici. Sarai stato festeggiato, in onore dei vecchi trionfi... Da Ponte Abbastanza. (E’ evasivo) Che ti sembra della mia giovane moglie? Ci siamo sposati a Trieste. Casanova Sposati? Un prete cattolico ed una giovane protestante? Da Ponte (Deciso) Sposati, sposati. E poi, non è proprio protestante. Ti trovo bene Casanova Casanova Non sto bene. Mi sento vecchio. Vedo avvicinarsi sempre di più Caronte con la sua barca. Da Ponte Da Ponte Sarà... Ma mi consola il fatto che stai ancora bene, almeno con la vista, potendo vedere così lontano da intravvedere Caronte che sta sciogliendo la sua barca per venirti a ricevere. Casanova (Sorride) Da Ponte Forse potresti curare di più la tua persona. Un po' trasandato per essere "Casanova"!... Il conte di Waldstein è qui al castello? M'aveva promesso un prestito di 200 fiorini. Casanova No, è a Lipsia. Da Ponte Solo il mio caro amico può intercedere per me, lo farai? Casanova Qual è lo stato della tua borsa? Da Ponte (Secco) Quasi vuota. Pausa A proposito, ricordi quel vecchio prestito che ti ho fatto a Vienna, un giorno, sul Graben? Casanova Sì, te ne sono ancora grato. Da Ponte Erano 380 fiorini. Non ve ne è mai stata restituzione. Casanova Già. Come non ricordare quel periodo a Vienna. Da Ponte Da Ponte Pensi di poter saldare quel debito? Come hai capito, ho bisogno di denaro per il mio viaggio, che si annuncia lungo ed oscuro. Casanova Quanto hai con te? Da Ponte Sette, ottocento zecchini in tutto. Neanche completamente miei. Devo stare attento. Casanova Non è comunque poco, ma già, devi essere oculato, i soldi finiscono in fretta. (Entra la servetta Maton) Maton Le stanze dei signori sono pronte per la notte. Pausa, la ragazza esce. Casanova Ti piacerebbe quella ragazza? Da Ponte Certo, ma non ha l'aria di starci. Torna la luce sul tavolo da gioco di Toepliz dove va avanti lapartita. Da Ponte Aspetta a tirare i dadi. Nancy, vienimi vicino a portarmi fortuna. Casanova Chi è fortunato in amore, lo è meno al gioco. (Bondini tira) Da Ponte Ecco qua smentito il proverbio ho vinto! Bondini I miei complimenti! Per entrambe le cose! Da Ponte Chi non avrebbe invidia per una donna così! E non l'avete vista spogliata. il corpo è anche meglio del viso. Casanova Non ho dubbi che per una volta in vita tua non stai raccontando delle storie. Da Ponte Certo che non racconto storie. Alzati la gonna tesoro, fagli vedere le gambe così che se ne fa una idea. Nancy Ma che ti salta in mente? Da Ponte Fai come ti dico. Mostra le gambe. Nancy tira su la gonna furiosa e vergognosa allo stesso tempo. Casanova Bene. Bondini Complimenti! Casanova Non giocate più? Bondini (Eccitato) Sì. Un lancio per tutto quello che c'è sul tavolo! Da Ponte Ma hai il denaro? Bondini Cento fiorini li ho. E se perdo te ne devo altri quaranta. Da Ponte No, niente da fare, non gioco sulla parola. Mi porterebbe sfortuna. Bondini Ci metto quest'orologio. Da Ponte Allora va bene. Casanova (A Nancy) Spostiamoci. Cambiano le luci e torna l'altra scena. E' notte. Casanova è sveglio, illuminato dal chiarore lunare che proviene dal balcone aperto. E' solo, poi compare Maton che gli si avvicina. Maton Come è che quel suo amico e la moglie dormono in stanze separate? Casanova Il mio amico è un uomo molto sfortunato in amore. Maton Mi ha fatto delle proposte. Casanova (Abbraccia la ragazza) E tu? Maton Non m'andava. Casanova (La tocca e la bacia) Cosa ci fa una ragazza come te, in questo posto? Maton Maton Ho girato molto, Dresda, Praga, Bruhl, un acqua e un po' là, ora mi trovo qui, ma non per molto. Casanova Meriterebbe, sai, d'essere consolato. Maton Non ha i denti buoni. (Bacia sensualmente le mani di Giacomo) Casanova Ma è giovane. Ed è un artista famoso. Pausa Maton Va bene. Allora, vado? Casanova (L'accarezza) Si. Lei si avvia, poi si volta, lo guarda egli sorride, infine esce. Casanova si alza, accende una candela ed inizia a spogliarsi. Alle sue spalle compare Nancy. Lui si volta. Nancy Ecco dunque il famoso Casanova. Nancy Certo, a vederla così... Casanova Non si capisce a cosa si deve la mia fama. Nancy Naturalmente, ali anni passano per tutti. (Lui la guarda, sorride in modo ambiguo e non risponde) Nancy Da quanto tempo conosce il mio Lorenzo? Nancy Da molti anni, Venezia... Casanova Vorrei andarci, se scagionassero Lorenzo da quelle assurde accuse. Casanova Proprio così, "assurde accuse". Cosa vuoi che siano per un prete qualche bestemmia, qualche orgetta con donne disponibili, qualche figlio proprio abbandonato per strada, qualche sodomia con ragazzetti da iniziare!? Nancy (visibilmente irritata fa per andarsene) La lascio, Buonanotte Casanova Sto perorando la causa con il mio amico Zaguri. Vi sono buone prospettive. (Nancy si ferma) Nancy Lei penserà che sono scostante come tutte le donne Casanova Qualcuno direbbe che è così perché le donne ragionano con l'utero Nancy Lei è tra quelli? Casanova Anzi! Qualche tempo fa ho scritto un libro per confutare le nobili tesi di due dotti medici bolognesi a questo riguardo. Nancy E con quali argomentazioni? Casanova Con le argomentazioni di chi crede di conoscere un pò le donne. E dà loro il posto che meritano. Nancy Furbo! Casanova Mi sembra riduttivo. (Prende dalla tasca una boccetta) Nancy Cos'è? Casanova Del laudano! Alla mia età se ne ha bisogno. Serve un filtro. Nancy Non è detto. Non sempre. (Lo guarda per la prima volta con interesse, mentre cala il buio) (Luce al tavolo da gioco. Ci sono solo Da Ponte e Bondíní che continuano la loro partita) Bondini Ecco qui. Me lo sentivo, ho vinto. Da Ponte La partita non è finita. Lascia i soldi sul tavolo. Bondini Come, vuoi ancora giocare? Da Ponte si. Bondini Midevo proprio riprendere tutti i soldi che ti ho dato per il Don Giovanni? Da Ponte ( Tira i dadi eperde di nuovo) Cristo, gioco ancora. (Torna in luce la locanda. Casanova è sempre al buio nella stanza, la stessa notte. Entra Da Ponte) Da Ponte Stanotte sono proprio soddisfatto di me. Casanova In pace con te stesso e con i sensi. Da Ponte Tu sai? (Lo guarda) Casanova Si, e vi ho anche guardati. Da Ponte Mentre lo facevamo? Casanova Niente male come prestazione. E che posizioni... con lei sopra, in particolare... Da Ponte Come ti sei permesso? Casanova Nello stesso modo in cui l'ho consigliata di consolarti. Da Ponte Che Nancy non sappia, mi raccomando, altrimenti... (Duro) Casanova Altrimenti? Pausa Ti ricordi a Praga, quella giovane di sedici anni che chiamavi con una campanella... Da Ponte Una bottiglia di tokai a destra, una scatola di tabacco di Siviglia a sinistra... Casanova E tre libretti da scrivere contemporaneamente... "scriverò la notte per Mozart e farò conto di leggere l'Inferno, scriverò la mattina per Martini e studierò Il Paradiso, la sera per Salieri ... ". Ma la notte c'era quella ragazza. Da Ponte Non avrei voluto perdere tempo con lei, ma quando si piegava da dietro prendeva una certa posizione... E anche tu, presente, m'istigavi a lasciarmi andare ai sensi... Casanova E, ciononostante, "l'Inferno", quasi per incanto, andava avanti. Da Ponte ... Un miracolo ... Vino, sesso, ed anche laudano, e tutto avveniva. Casanova Don Giovanni ... Da Ponte Il Don Giovanni! (Si guardano) Casanova No, Nancy non saprà Le ho tenuto compagnia io. nulla, stai tranquillo. Pausa Da Ponte Perché mi hai mandato nel letto quella ragazzina? Eh? Per poter restare solo con Nancy? Un'idea geniale, io mi scopo la piccola e tu mi freghi la donna. Casanova Servono luoghi bui per organizzare affari oscuri... Sei ubriaco. Da Ponte E tu sei drogato. Casanova Ogni tanto penso a cosa sarebbe stata la mia vita se non mi fossi incaponito a voler rientrare a Venezia... Da Ponte Quello che non sopporto di te è che credi che facendo o non facendo una serie di cose, in futuro succederanno o non succederanno un'altra serie di cose... Casanova Mi sento vecchio. Da Ponte E allora? Casanova Allora niente, perché tu non stai meglio di me. Da Ponte Forse soltanto un pochino, ma direi di si, se non ti dispiace. Casanova Tunon hai il cuore. Da Ponte Non ho il cuore. Proprio così, io non ho il cuore. O meglio, ho il mio e mi basta. Casanova E allora mi sai dire che specie di amicizia è la nostra. Da Ponte Diciamo... un'amicizia paritetica. Casanova Sta succedendo qualcosa di terribile, amico. Sono tempi davvero bui, questi. Da Ponte No, no, no. Proprio no queste sono le cose che la gente dice da sempre. Non pensare di stare peggio degli altri. Lascia perdere. Casanova Se è così da sempre, questo non vuol dire che bisogna lasciar perdere. Vuol dire solo che è da troppo tempo che le cose vanno così Da Ponte Senti, non sono i tempi che sono bui, sei tu che sei buio. Lo sai? Lo hai capito? Solo tu. Casanova Me ne vado. Da Ponte Ma dai, perché te ne vai? Hai paura di parlare con me... (Casanova si ferma) Ho scritto nuovi versi, alcuni in onore del tuo conte di Waldstein. Spero che le mie ottave lo convincano a farmi il prestito che mi occorre. "Esausta è ormai la mia già floscia borsa, esausto il guardaroba e lo scrignetto, fu l'orologio l'ultima risorsa". Che ti pare? Casanova Esplicito, molto esplicito. Da Ponte "E la caduta mia fu tanto forte, che se tu non mi aiuti, eccomi a morte". Casanova Manca qualcosa. Da Ponte Cioè? Casanova "Ormai non so di che bagnare il becco se non mi lascio far l'arme del becco". Da Ponte Questo scherzo non mi piace affatto. Casanova Non era uno scherzo, ma un consiglio. Da Ponte Attento a te, ti spacco la faccia. Casanova Provaci. Da Ponte Ho troppi anni meno di te. Nancy (Entrando) Su, vipare questo il momento di litigare? Via! Casanova Pensaci ad inserire quelle strofe. Ti ho sempre dato ottimi consigli... poetici. Da Ponte Anche a Venezia litigammo perché criticavi i miei versi. Pensavo che con il tempo fossi cambiato. Casanova E cosa conta il mio giudizio? (Si guardano duramente senza parlare) Nancy Il mio Lorenzo ha dato ben altre dimostrazioni della sua perizia. Non deve dimostrare più nulla. Casanova Certo, per esempio nel suo capolavoro il Don Giovanni del maestro Mozart. Nancy Esatto. E’ davvero un libretto bellissimo. Da Ponte Giacomo lo sa, m'ha aiutato, scrivendone alcune parti sotto mia dettatura, dandomi delle piccole idee e facendo in chiusura delle piccole correzioni. Casanova Vedo che ricordi bene. Anche le "piccole cose". Nancy Anche lei era a Praga in quei giorni? Casanova Si, ho avuto la fortuna di poter assistere alla prima assoluta di quella grande opera. Da Ponte (Leggermente in imbarazzo) Io invece sono dovuto tornare a Vienna qualche tempo prima, richiamato da Salieri, ma ho lasciato lì un degno sostituto. Casanova ... Nell'ombra. Nancy In fondo quel Don Giovanni somiglia un po'al ritratto che fa la gente di lei. Casanova La gente…La gente parla a sproposito, dice anche che io ho collaborato alla scrittura dell'opera. Se lo chiedi in Praga così rispondono. Da Ponte Allora, pensi che io possa avere quel prestito, oppure la restituzione di ciò che mi devi? Vienna presto mi accoglierà di nuovo trionfatore ma per ora come ti ho detto, devo andare a Parigi. Casanova Parigi... Ma c'è la rivoluzione, che ci fai a Parigi. Vai invece a Londra. Da Ponte Tu sei vecchio, fuori dai tempi. Ora c'è un nuovo mondo e Parigi è di nuovo rifiorita. Casanova Fai come vuoi. In Francia non c'è spazio per l'opera italiana in questo momento. Da Ponte Scriverò in francese. Casanova O forse vuoi fare un mestiere diverso? Ti consiglio la delazione. perfetto per te. Potresti fornire informazioni su fatti e persone di Austria e Venezia. Magari inventandotele, non fa mai differenza. Da Ponte Non so dove vuoi arrivare, ma non ho intenzione di far la figura dello zimbello. O di farmi plagiare. Attento a te, lo ripeto. Pausa Casanova Nancy, se dovessi decidere chi di noi due è Don Giovanni e chi Leporello, che diresti? Nancy E’ un gioco? E' una provocazione? (Cambiano le luci e siamo di nuovo nella serata di Toeplitz) Da Ponte Hovinto io. Una volta ciascuno non fa male a nessuno. Bondini Se uno non sa giocare, allora non dovrebbe giocare. Dovrebbe solo comporre versi. Da Ponte Stai calmo, amico. I miei soldi sono buoni quanto i tuoi. Bondiní Ituoi soldi certo, ma non lo è la tua fortuna. Chissà cosa ci vede in te quella donna, proprio non capisco. Da Ponte Il mio fascino è indiscutibile. Bondini Se Dio è neutrale non puoi che perdere. (Tira i dadi) E Dio è neutrale! (Nancy e Casanova appartati) Casanova Perché ti fai comandare così? Nancy Io faccio quello che mi si chiede, è l’amore! Casanova Faresti qualunque cosa ti chiedesse di fare? Nancy Si, finchè durerà l’amore. Qualsiasi cosa. (lo guarda con aria di sfida) Casanova Dietro c'è qualche altro motivo? Nancy Chissà! Non lo saprete mai. Casanova Un tempo le donne lo facevano anche per me. Ma il tempo passa, s'invecchia, e prima ci si accorge di trovare il piacere che si trae dall'amore meno vivo e meno seducente di quanto lo si fosse immaginato prima di farlo. Poi tanti piccoli segni dopo aver fatto lungamente all'amore non arriva un sonno veramente ristoratore; a tavola l'appetito, che prima l'amore rendeva vorace, diventa invece scarso. E ancora, la constatazione di non suscitare più interesse nel bel sesso a prima vista ma sempre più con la necessità dell'uso della parola. Infine viene preferito il tuo rivale più giovane mentre sempre più spesso tocca sentire la gente dire "E' un uomo di una certa età...". Ah, l'esaurirsi dell'incendio ha reso deplorevole l'incensiere... Nancy (Guardando verso il tavolo da gioco) Sono preoccupata per Lorenzo. Casanova Perderà, perderà. E' troppo nervoso, un giocatore nervoso ha già perso. Nancy E da cosa si capisce che è così nervoso? Casanova Guarda la sua mano. Continua a giocare con quell'anello. L'altro lo sa, ed acquista sicurezza. Non può che perdere. Nancy Se io le dicessi che la desidero, ci crederebbe? Casanova Quando si ama il piacere non bisogna filosofare troppo se non si vuole diminuirlo. Nancy Quindi, si? Casanova Perché, non potrei piacerti, anche con tutti gli anni di differenza! (A Nancy viene da sorridere) Non ci casco, spiacente! Nancy Siete davvero un uomo interessante. Casanova Attenta... Prendi questa. (Le dà una moneta). Chiudi le mani, bene. Conosci questo gioco? lo devo indovinare in che mano hai la moneta. (Lei esegue) Sta qui! (Apre la mano, Casanova ha indovinato). Hai visto, ho indovinato! Di nuovo... Sta qui! Hai visto? Se lo facessimo cento volte indovinerei la mano giusta tutte e cento. Nancy E come fate? Casanova Me lo dici tu con un piccolo movimento degli occhi. Nancy E allora? Casanova Allora... Quello che pensiamo, quello che vogliamo, possiamo farlo o non farlo... ma non possiamo nasconderlo. (Di nuovo la scena si sposta ad Oberleutensdorf Dopo il buio compare un letto. E' la notte seguente. Da Ponte e la ragazza sono sul letto) Da Ponte Vieni qui, su, ancora... Maton No, basta così, non mi va pìù. Da Ponte Ma come, non è possibile. Io non sono ancora venuto. Maton Cosa ti è successo ai denti? Da Ponte Un maledetto medico per una vendetta d'amore m'ha somministrato dell'acqua forte per una infiammazione gengivale. E mi ha rovinato la bocca per sempre. Prendi, bevi. Maton No, basta. Da Ponte Lo dico io quando basta. Maton Ho detto di no. Da Ponte Dai... (Fa per baciarla) Maton Non mi va di baciarti. Da Ponte Vediamo chi è che decide. Maton Mi fai male. Fermati, ti prego. Ahh... (Da Ponte stringe il collo della ragazza. Compare Casanova) Casanova "Nocet empia dolore voluptas". Allora, dai, uccidila. Ti rifiuta. Cosa aspetti! Anche questo è piacere. Concludi il godimento. Da Ponte (Lasciando la ragazza) Tu sia maledetto! Ma che sto facendo... Sono tutto un bagno di sudore... Per Dio!... Fa un caldo bestiale. Fosse per te, finirci dannato in eterno. Casanova Ah. Tu pensi che Dio esista? Da Ponte in fondo sono un sacerdote. Casanova Smettila di fare il buffone Tu non sei più un bel niente. Mi devi rispondere. Da Ponte Credo nell'esistenza del Diavolo. Casanova Se credi nel Diavolo, credi anche in Dio. Da Ponte L'ho invocato, Dio, tante volte quando ne ho avuto bisogno, ma non ha mai risposto. Casanova Troppo semplice se esiste il male esiste anche il bene. Da Ponte Spesso faccio un sogno. lo esco da un Teatro dell'Opera. Sono agitato, cammino per le strade di corsa, quanto posso perché in terra c'è la neve. Arrivo davanti ad una casa, entro, e li, sul letto, c'è una giovanissima donna nuda, incinta. Mi avvicino, la giro di spalle. Poi prima di stendermi sopra di lei, mi volto e vedo una persona che prima non avevo notato. Questo da lontano inizia a parlarmi e dice "Preferisci Ebe o Ganimede?" oppure... "Ma non avevi detto che avresti voluto amarla solo come figlia?". Mi avvicino a lui per capire chi sia, ma prima di arrivarci comincio a ruotare come un mulinello. Sono convinto che è il diavolo, e che quel Diavolo ha il tuo volto, anche se mi sveglio sempre prima di vederlo in viso. Non capisco perché sono venuto qui. Tanto da te non si riesce ad ottenere niente. (Fa per prendere la ragazza sul letto ed andarsene via) Casanova No. Lei è solo per me. Perché non abbiamo nessuna relazione seria, noi. Non hai sentito? Questo è un pensierino per la gente che non ha una relazione seria. O mogli. Da Ponte Hai voglia di scherzare... Maton Di che cosa state parlando? Casanova Di fare all'amore con te. Solo io, però. Lui, no. Ha una relazione seria e deve difenderla. Da Ponte Adesso vediamo, brutto bastardo. Casanova Non ci provare neanche! Da Ponte Sei il solito. Gira solo gli occhi e te la frego. Casanova Ingrato. Più di così non potrei fare per te. Da Ponte Piantala, dai. Casanova E per il tuo bene. Un giorno mi ringrazierai. Da Ponte lo mi preparo a partire subito. (Prende i vestiti ed esce) Maton (Ancora confusa) Io ho conosciuto un prete che aveva visto il Diavolo mi ha raccontato che gli era entrato nel letto ed hanno dovuto lottare in modo furibondo. Si sono picchiati. Casanova E tu ci credi all'Inferno e al Paradiso? Maton Si, ci credo. Casanova Allora dovrà essere doloroso fare peccati. Maton So che Dio avrà misericordia di me. Casanova Ti sei fatta male? Maton No. E tu in Dio ci credi? Casanova Qualche notte fa, immerso in un sonno profondo ho visto una luce immensa popolata da occhi, orecchie, bocche, nasi, piedi, mani, da organi genitali dell'uno e dell'altro sesso e da altri corpi che circolavano nella massa abbagliante con un movimento continuo, ma ineguale poiché, urtandosi spesso tra loro si respingevano e cambiavano direzione con velocità e accelerazione proporzionali alla loro massa. L'armonia prodotta da questo fenomeno mi rapiva mi sembrava derivare direttamente dal moto di quei piccoli corpi... Inebriato dal piacere che questo spettacolo mi causava attraverso l'udito e la vista ho sentito la mia voce esclamare "Dio! Mio Dio! Che piacere! Ma cos'è che sto vedendo?". E la massa mi rispose "Tu vedi Dio". Maton Dio non è possibile vederlo. Casanova Con gli occhi materiali, certo. Maton L'unica cosa che capisco è che prendi troppo laudano. (Casanova ride) Casanova (Toccandola) Che piccola acquasantiera per un Diavolo! Maton Ma d'altronde capita qualche volta di fare dei sogni che non vogliono dire assolutamente niente, così almeno la penso io. Capita che ci entrino in testa delle cose che noi non possiamo controllare in nessun modo. Roba che ci è entrata in testa, e nessuno al mondo saprebbe dire come e perché. Come per esempio quella volta che ho sognato che un uomo mi rapiva e mi chiudeva a chiave nella stanza di una torre con solo una piccola finestrella dalla quale si vedeva tanta acqua intorno e più in là un mondo meraviglioso con degli alberi bellissimi, carichi di melograne lucenti. Quando l'ho raccontato alla mia mamma lei mi ha detto che erano i ricordi di una storia che avevo sentito da bambina. I sogni non sono più strani di quello che è la vita, certe volte lo sono meno della metà. Così diceva sempre mia madre. Quando è morta, mio padre fischiava in casa. Fischiava un motivo, e stonava. Sembrava il fischio del Diavolo. In chiesa, dopo, stavamo come tanti cani bastonati. Ma il tipo che cantava aveva una voce splendida. Una voce acuta, stupenda. Cantava da solo, senza organo nè niente. Solo la voce. E ci siamo messi tutti a piangere. Pure il prete aveva detto un sacco di cose, anche belle, ma... niente. E invece quando quel ragazzo si è messo a cantare dal fondo della chiesa, e non capivamo neanche le parole, sentivamo soltanto quel suono acuto, bellissimo e triste, umano, ci siamo messi a piangere, tutti, ed io ho deciso che sarei partita. (Si guarda intorno per cercare Casanova il quale nel frattempo è andato via) (DaPonte, Nancy e Bondini al tavolo, poi anche Casanova) Bondini Ho vinto ancora, mi dispiace. Da Ponte E’ proprio una serataccia. Casanova Perché non provi a cambiar gioco? Faraone, per esempio. Da Ponte Si, hai ragione, giochiamo a Faraone. Casanova Ecco le carte... Bondíni Bene, io tengo il banco. Da Ponte La ruota della fortuna sta cambiando, me lo sento. Bondini Giochi anche tu? Casanova Una sola puntata. Da Ponte Voglio dar retta all'istinto. Ne vedremo delle belle. Bondini Eh già, quando si danno le carte c'è sempre chi dice una cosa e chi ne dice un'altra... poi però vince uno solo! (Guarda,Nancy) A chi stai portando fortuna, eh? A lui o a me? Da Ponte Lasciala perdere. E tutta la sera che mi stuzzichi. Bondiní Giocare! Da Ponte Punto il sette e il via. Casanova Ecco la mia. Bondini Vediamo .. vince il banco ed anche Giacomo. Casanova Pace di paroli. Da Ponte Raddoppio sulla stessa carta. Bondini T'è andata male. Da Ponte Non è possibile. Per l'ultima volta, la stessa carta, non posso perdere tre volte di seguito. Casanova Io lascio. Bondini Hai perso la terza volta di seguito. Da Ponte Voglio giocare ancora. Bondini Hai già perso ottocento zecchini, più l'orologio ed una catena d'oro. Da Ponte Gioco sulla parola. Bondini Non accetto, mi porterebbe sfortuna. Da Ponte (A Casanova) Ti prego prestami del denaro. Bondini Non è la prima volta che in condizioni disperate ti rivolgi a lui... (Da Ponte lo guarda furibondo) Casanova Tu sai che non io niente. Da Ponte Quel prestito famoso di 380 fiorini! Casanova Non sono in grado di restituirtelo ora. Da Ponte Ma io devo... Casanova Però hai qualcos'altro... (Guarda verso Nancy, Nancy risponde allo sguardo) Da Ponte Già, ho ancora qualcosa. Buio (Alla locanda di Oberleutensdorf Le Duc, i lservo di Da Ponte, appoggia il bagaglio in terra) Nancy Allora partiamo. Lei viene con noi naturalmente. Da Ponte Credo che Giacomo debba purtroppo tornare al castello di Dux. Deve stare lì per il suo lavoro. Casanova Come dici tu, tu lo dici! Nancy Io però ci terrei particolarmente alla sua compagnia. Il calessino è da tre persone, ci staremo perfettamente. Casanova Si viene sballottati molto dal viaggio. Nancy Sarà un piacere per noi, vero caro? Da Ponte Un vero piacere. (Non è affatto convinto) Casanova Allora accetto l'invito del mio amico. Verrò con voi fino a Dresda. Poi io tornerò indietro e voi continuerete il vostro viaggio. Nancy Verso Parigi… Casanova ... O verso dove vorrà il destino. lo direi... Londra. Da Ponte Non capisco cosa ci devo fare io a Londra. (Da Ponte e Nancy escono, nelfrattempo è entrata Maton) Casanova Non si sfugge al proprio destino. (A Maton) Maton Credo sia proprio così. Casanova Da dove mi hai detto che vieni? Non sei di queste parti, vero? Maton Infatti. Casanova Mi hai detto che vieni da lontano, me lo ricordo. E stavi con un uomo. Non è così che mi hai detto? Maton sì. Casanova Dove volevate andare? Maton A Vienna, e poi… a Venezia. Casanova Non si trovano da que ste parti. Maton Non mi sono fermata io. Lui mi aveva convinto che il mondo fuori fosse un Paradiso ed io piena di curiosità ho lasciato la mia casa. Poi mi sono resa conto che in nessun posto si sta bene come a casa propria... Sai un anno fa ero in uno stato pietoso. Se ci fossimo incontrati l'anno scorso non mi avresti neanche notata. Casanova E così sei finita qui. Maton Però qui ho visto delle cose molto interessanti. Casanova Cosa per esempio? Maton La gente. Casanova Questo sì, che è interessante! (Si siede su una sedia e sbadiglia) Da qualche tempo ho difficoltà a dormire... La gente, Eh? Maton Ascolto sempre quello che dicono. Parlano delle stanze e della locanda, o del tempo o dello strano nome di questo paese. C'è la disperazione a volte in quei discorsi... Parlano anche dei vestiti, e dei cavalli. La gente non dà mai ragione, urla soltanto... (Si accorge cbe Casanova si è addormentato e smette di parlare. Casanova si sveglia di soprassalto e si alza per partire. Ma prima di uscir esi volta verso Maton e le fa una carezza) Fine Primo Atto II ATTO (Toeplitz stanza all'interno della locanda) Da Ponte Ci mancava anche questo! il calesse che s'è rovesciato! Ma che senso ha far dello spirito, ingaggiare una gara con un'altra vettura. Su strade come queste, dissestate, con un fondo stradale orribile. Due pazzi incoscienti... e tu ad incitare. Ora sarai contenta. Nancy Eh, quanto la fai lunga, che vuoi che sia una breve sosta. E domani, riparato il guasto, lasceremo Toeplitz. E via. Ci sta pensando il tuo amico a farci fare la riparazione del calesse in breve tempo. Da Ponte Questo mi preoccupa ancor di più. A proposito, vedi un pò se riesci tu a strappargli la restituzione di quel famoso debito. A fargli cacare quei zecchini o almeno che ci assicuri il suo aiuto per avere un prestito da Waldstein. (Ride) Non credo sappia resistere al fascino di una donna bella e giovane. Nancy Non so se è il caso. Puoi vedertela meglio tu. Da Ponte Non ti conoscevo così vergognosa. Sai fare ben altre cose Provaci. Nancy Ci proverò. (Arriva Casanova. Da Ponte esce) Casanova Ii nostro spasso non gli è piaciuto. Dio che carattere orrendo, Da Ponte. Come lo hai conosciuto? (Le Duc, il servitore di Da Ponte cornincia a preparare l'acqua per il bagno di Nancy) E come è andata questa storia del "matrirnonio"? Ne sono molto curioso. E lui non racconta nulla. Nancy Lorenzo conobbe mio padre e lo convinse, non so come, a far da sensale per un mio buon matrimonio. Trovò a questo scopo un ricco commerciante di Venezia, anche lui di nome Giacomo, Giacomo Cagliano. Poi mentre s'organizzava il matrimonio per corrispondenza, lui mi fece innamorare di sé, e l'altro matrimonio andòa monte, con grandi liti di famiglia. Insomma, diciamo che questo più che un viaggio di nozze è una fuga d'amore. Più o meno è la stessa cosa. No? (Casanova annuisce) (Luce sul tavolo da gioco. Siamo alla fine della serata e da questo momento la narrazione è tutta di seguito) Da Ponte (Prendendo Nancy da parte) Hai capito? Nancy Cosa ti salta in mente? Da Ponte Quello che hai sentito. Tu mi ami vero? Anche io ti amo. Perciò ti faccio questa richiesta. Abbiamo bisogno di quel denaro. M'hai sempre detto che avresti fatto tutto quello che volevo. Ora dimostramelo. Non succederà nulla, lo dico io. Vincerò. Nancy Ma sei diventato pazzo? Ti rendi conto di cosa dici? Sei ubriaco? (Parlano ad alta voce e vengono ascoltati da tutti) Da Ponte Allora? Nancy Lasciami il braccio. Da Ponte Mi tradisci cosi? Non te lo perdonerò mai. Nancy Ma ti rendi conto di cosa mi chiedi? Da Ponte si. (Silenzio di Nancy che guarda Casanova) Da Ponte Bene. Io metto sul piatto Nancy. Se perdo sarà tua fino al sorgere del sole. Bondini D'accordo. Ci stò. Da Ponte Scopri le due carte. (Attimo di tensione) Bondini Il banco ha vinto! (Nancy esce rapidamente, Da Ponte va via dietro di lei) Casanova Serata proficua, direi. Bondini Sì. Vuoi del tabacco? Casanova Qual è? Bondini Rapè. Casanova Ottimo, dammene una presa. Bondini Ti ringrazio per la collaborazione. Casanova Lo avresti spellato ugualmente. Bondíní Devo darti la tua parte, per la partita truccata. Gli impegni d'affari vanno onorati. Casanova Certo, e questo è un affare come un altro. Bondini Un affare come un altro. Peccato che la donna non si possa dividere, quella spetta solo a me. Casanova Già, spetta ad uno soltanto. Bondini Sarebbe tutto perfetto se non fosse per quel tremendo mal di testa che non mi vuole lasciare. Stamani ho fatto anche un salasso, non so se te l'ho detto. Casanova Mi pare. Bondini In realtà so qual è il motivo. Ho le ghiandole inguinali gonfie e dure. Sono affetto da un regaluccio i cui sintomi sono quanto mai sgradevoli. Casanova E chi t'ha contagiato, amico mio? Bondiní Una puttana, che avevo preso con me pensando fosse una brava ragazza. Quando mi sono visto in questo stato sono corso da lei che ancora dormiva, ho gettato via le coperte, le ho strappato di dosso un doppio asciugamano la cui vista m'ha fatto rivoltare lo stomaco, e poi ho esaminato quello che avrei dovuto guardare prima. E mi son trovato di fronte ad un ripugnante lazzaretto. Casanova Che ingenuità! Bondini Le ho detto guarda che mi hai fatto! Mi hai rubato il mio unico bene, la salute! Mi vergogno per la mia stupidità! Casanova Cure e abluzioni ti rimetteranno in sesto. Anzi guarda, prendi un sorso di questo medicamento la sera, ti toglierà presto l'infezione. (Glí dà una boccetta) Bondini Solo Giacomo Casanova può portarsi sempre dietro i medicamenti per le malattie di Venere. (Ride) Casanova ormai è un "portafortuna", niente di più! Bondini Che strano incontrarci qui, stasera, noi tre. Ci hai mai pensato che io sono l'unico oltre a voi due a sapere tutta la verità sul Don Giovanni, che cosi bene non l'ha mai saputa neanche Mozart! E ti confesso che ogni tanto mi viene la voglia di raccontarla. Casanova Quella voglia ogni tanto m'è venuta anche a me Ora vai su, che t'aspetta il tuo premio, non vorrai farla attendere troppo no? Bondini (Andando via) Di la verità, piaceva anche a te, vero? (Esce) (Casanova resta un poco solo. Tira i dadi, sorride) Casanova Direi che ho vinto. Ancora qualche minuto e poi potrò prendermi il mio premio. (Entra Da Ponte) Da Ponte Amico, sono disperato. Non so bene cosa fare. Sono confuso. Sento che in questo momento il mio Dio muove tutte le mie potenze, ed io non sono che una specie di macchina che segue tutti gli impulsi che gli arrivano. Non riesco a vedere intorno a me, ma anche alla cieca cercherò di fare come un uomo che cade nell'acqua e che con le mani e coi piedi fa quello che può per non affogare e trovare la riva. Se io dovessi agire si potrebbe dire che rischio molto per molto... (La sua disperazione suona falsa e letteraria) Casanova Come sei falso! T'ho sempre detto che sei un pessimo poeta. E adesso a cosa vuoi arrivare? Da Ponte Eccolo lì, è ancora il grande Casanova. Ma grande di che? Dove? Come ti permetti di parlarmi così, giudicarmi, disprezzarmi!? Casanova Perché sei degno di disprezzo. Da Ponte Disprezzo, disprezzo perché la mia donna sta andando a letto con un altro? E’ la ruota della fortuna che ancora una volta m'ha voltato le spalle! Senti, io passerò alla storia, tu con tutta quella boria invece no! Sì ricorderanno di Da Ponte. Invece tu non hai costruito nulla. Un bel castello di sabbia! Ti ho già battuto, se vuoi saperlo. Di te non resterà nulla! (Pausa) Le tue avventure! Riesci solo a venderti bene. Travisando sempre la realtà. Mi meraviglio solo che ancora tu non mi abbia coinvolto in una delle tue mirabolanti favole. Casanova (Lo guarda a lungo in silenzio) Voglio giocare con te. Facciamo un banco di Faraone. Da Ponte Non ne ho proprio voglia. Casanova Hai paura di perdere. Da Ponte Con te mai, anche nella serata più sfortunata. Casanova E se mi gioco il mio anello contro il tuo? Da Ponte Bello, ma il tuo vale sicuramente più del mio. Casanova Già, il tuo varrà duemila zecchini, il mio mille di più... Da Ponte E cosa c'è dietro, quale altro doppio gioco? Casanova Niente, tu tieni il banco, però facciamo un taglio ciascuno. Da Ponte No, io se faccio il banco non punto, è la regola. Casanova Va bene, però questa volta pretendo che il gioco tra dì noi sia pari. 1 doppioni non varranno e cosi pure le ultime due carte. Da Ponte (Ride) ... E no, così sarai tu ad avere un vantaggio. Casanova No, Maestro Da Ponte, se me lo provi metto sul tavolo anche 380 zecchini. Da Ponte Allora ce l'hai il denaro da restituirmi. Casanova No, da restituirti, no, da giocare, si. Da Ponte Mi stai sfidando. Casanova Sto giocando, sto solo giocando... Da Ponte Non voglio darti vantaggi. Casanova Se me lo provi che è un vantaggio ti dò i 380 zecchini. Se no, scommetto che, nonostante i doppioni e le due ultime carte, il banco è ancora in vantaggio. Da Ponte Fametichi. Casanova Te lo proverò in modo incontrovertibile e mi atterrò al parere di questo ragazzo. Da Ponte Allora, dai. Casanova I vantaggi di chi fa il banco sono due. L'uno, il più piccolo, consiste nel fatto che chi ha le carte in mano non deve badare ad altro che non a fare mai un taglio falso, cosa che non turba certo la pace e la tranquillità della ragione, mentre chi punta perde la testa lambiccandosi il cervello per individuare le carte che abbiano maggiore probabilità di uscire, sia al pari che al dispari. Da Ponte E quale è il secondo vantaggio? Casanova E quello del tempo. Chi tiene il banco tira la sua carta almeno un secondo prima di quella che va al puntatore. La fortuna del banchiere, dunque, è pronta a scattare prima di quella del suo avversario. (Silenzio. Le Duc, il ragazzo, batte le mani convinto da Casanova) Da Ponte (Dopo una pausa, mandando via con un gesto nervoso Le Duc) Per stabilire una vera parità in un gioco d'azzardo bisognerebbe che i due giocatori fossero pari in tutto, e ciò è quasi impossibile! Sei il solito buffone. Dammi le carte. Casanova Bene, come vuoi tu. Allora vogliamo parlare del Don Giovanni? Da Ponte Lo sapevo che prima o poi ci saresti arrivato. Casanova D'altronde, il tuo miglior libretto casualmente non l'hai scritto tu. Da Ponte E chi poteva pensare che si trattava di un'opera cosi importante? Quando ti propongono un lavoro non puoi rifiutare perchè ne hai già un altro! il nostro è un mestiere cosi alla balìa degli eventi! Non sai quanto può durare un momento d'oro. In quel periodo avevo accettato la proposta di Mozart, con cui avevo già fatto "Le Nozze di Figaro" e "Cosi fari tutte", e gli avevo detto di si, anche se le prospettive di guadagno erano minime. E lui oltretutto era caduto in disgrazia. Ma mi piaceva, quel pazzo compagno di orge e di bevute. Poi giungono le proposte di Salieri e di Martini. Musicisti importanti, repliche assicurate a Vienna. Guadagno sicuro. Protezione. E poi io so scrivere su commissione qualunque cosa. Casanova Quasi. Da Ponte Qualunque cosa. Solo che dopo un giorno dedicato a mitologie pompose, metafore mitiche e via di questo passo, la notte ero stanco, ubriaco, desideroso di stendermi sopra quella ragazzina che mi stava aspettando, dormendo accanto a me. Per un po' il pensare che stava lì in attesa era uno stimolo a scrivere più in fretta, ma solo per un po'... Non ho mai saputo resistere al desiderio di tirar su una gonna... Casanova Non era solo quello. Da Ponte No, non solo... la stanchezza... è duro dormire solo tre ore a notte. La poverina per risvegliarmi aveva il permesso di farmi tutto scuotermi, farmi inghiottire con la forza del caffè, infilarmi in una vasca d'acqua fredda... Casanova Tu sai cosa voglio che tu dica, almeno sii sincero. Da Ponte E va bene... Quella sera che ti avevo portato con me in quell'osteria perchè dovevo parlare con Wolfgang, io non lo capivo, non riuscivo a capirlo. Ma cosa voleva? Perché non gli stava bene il mio lavoro? S'era parlato del libretto di Bertati, del "Don Giovanni, di Molière. Io quello stavo facendo. Una rielaborazione dei testi preesistenti su Don Giovanni. E lui manca il tragico, manca il tragico. Ma se deve essere comico, grottesco, come può essere tragico? "Voglio unire l'opera buffa alla tragedia. La mia vita è in questo momento entrambe! Il commendatore è la morte, mio padre è la morte. il sesso, il desiderio, sono la vita, ma tutto sta precipitando. lo sto morendo. Leporello è una vera anima nera, è il doppio di Don Giovanni, pur essendo comico". Non capivo, non capivo. Ed ero stanco, ubriaco. Casanova Io invece stavo lì, seduto, in silenzio, ad ascoltare. Attentamente. Certo che capivo. L'avevo provata tante di quelle volte nella mia vita quella sensazione. L'allegria, la burla. L'amore che si trasforma di colpo in un inferno. L'attimo fuggente… La mia vita di libertino finita ad espiare nell'inferno di Dux le sue colpe. Ma con grandezza tragica - almeno cosi mi pareva - pur nel ricordo di tante allegre commedie. E poi lo spettro della morte! Da Ponte E di questo s'era reso conto anche lui, Mozart. Parlava a me, ma guardava te, ed io ad annuire nei fumi dell'alcool. occupato ad infilare una mano tra le gambe di una cantante ubriaca seduta vicino a me. Poi la sera venivi da me, prendevi le scene da correggere e me le riportavi, modificate. A Mozart andava bene, tutto a posto; ed io lavoravo alacremente alle opere più importanti, lasciando anche del tempo al divertimento. La colpa è tutta delle donne. Quella ragazzina mi faceva impazzire quando mi infilava nei pantaloni quella piccola mano e mi carezzava. E il Don Giovanni era interessante ma... (Ride) E poi che vuol dire "interessante"? Casanova Che non valeva l'Assur di Salieri! Da Ponte infatti! Salieri mi mandò a dire che dovevo tornare immediatamente a Vienna per terminare la sua opera. Ed io sono partito dopo aver detto a Wolfi che tu avresti potuto fare per me le ultime eventuali correzioni prima del debutto. Tutto a posto. Tu sei stato anche regolarmente retribuito da Bondini e Guardassoní. Casanova Più o meno. Da Ponte Ho saputo poi del successo. Ma insomma, a Praga sono di bocca buona, mi son detto. Poi, quando l'ho visto nelle sole cinque repliche di Vienna, sono rimasto sconvolto. Ho capito cosa voleva Mozart. Era tutto così ... Quell'opera era unica. Non avrei mai potuto assecondare fino in fondo la grandezza di quell'uomo. lo sono sempre stato un Leporello. E tu mi avevi dipinto in quel personaggio. Ma questo, però, nessuno lo saprà mai. E’ impossibile. Non ci sono le prove. E poi, ora, morto quel grande genio, chi si ricorderà più di luì? E’ morto da un anno soltanto e già non ne parla più nessuno. Casanova Non ne sarei così sicuro. Da Ponte Dimmi un po', invece tu glielo avevi detto, vero? Qualcosa è successo. Perché ad una mia seguente proposta di una nuova opera che doveva riunire il tragico ed il comico come diceva lui, neanche mi ha risposto. Cosa hai combinato? Casanova Dopo la prima ci siamo rivisti. Avevo fatto, negli ultimi giorni, alcune piccole correzioni, cose da nulla. Poi lo spettacolo... da brividi. E di seguito due ragazze molto graziose; erano delle italiane, di Padova, il meglio per riscaldarsi in una notte fredda, insieme ad ostriche, prosciutto ed una gran quantità di vino. Io non avevo voglia di fare il matto ma Mozart voleva divertirsi e far baccano. Le ragazze facevano le ritrose, lui le pigliava in giro ed io lo spalleggiavo dicendogli nel frattempo tutto quello che mi veniva in mente che avrei fatto finire il tutto con la morte di Don Giovanni, per esempio. E gli dissi che la nona scena del secondo atto così non andava, bisognava ristrutturarla, riscriverla. Da Ponte Riscriverla? Il sestetto?! La scoperta dell'inganno. Quando s'accorgono che Leporello s'è spacciato per Don Giovanni. Cos’ha che non va? Casanova "Perdon perdono, signori miei quello io non sono". Da Ponte E poi "Mille torbidi pensieri mi s'aggiran per la testa se mi salvo in tal tempesta è un prodigio in verità". Casanova Si, così finisce la scena ottava, e fin lì tutto bene. E’ la scena nona che va cambiata. Da Ponte Da quando? Casanova Mi disse cosi anche Mozart. Dalla uscita di Donna Anna con lei scompare il tragico, finché c'è lei non può accadere nulla. Da Ponte Perché? Io devo musicare un sestetto! Casanova Bisogna intervenire quando il sestetto è quintetto Donna Anna, altera, austera, esce seguita dai suoi servi, senza Don Ottavio che resta con tutti gli altri per dare a Leporello la lezione che merita. Da Ponte Ma le necessità musicali... Lei è un personaggio tragico, mosso insieme dall'amore e dalla vendetta. Lei sente che scoperto l'inganno la vicenda corre verso una situazione da opera comica. A lei Leporello non interessa. Lei vuole solo la morte di Don Giovanni, deve uscire. Quando ho capito questo, ho pensato che la conclusione andava modificata. Prima decido che vanno ridotti al silenzio gli altri personaggi. Termina "l’allegro assai", via i corni, via i fagotti, i flauti, gli archi. Leporello torna a chiedere pietà per parlare, divertire e fuggire in pochi minuti. Tu cosa avresti detto? Da Ponte Io, che c'entro io? Casanova Ma si, avresti detto La colpa è tutta quanta di quel fernineo sesso che l'anima gl'incanta e gl'incatena il cor. O sesso seduttor! Sorgente di dolor! Da Ponte Le donne, già! Proprio così. Casanova E infine, da buon vigliacco Merita vostro sdegno il solo Don Giovanni ite a punir l'indegno lasciatemi scappar. Da Ponte E Mozart? Casanova Ascoltava in silenzio. Dopo lo stravizio. Le ragazze alla fine c'erano state, le avevamo spogliate nude ed avevamo fatto loro, scambiandocele spesso, ciò che l'istinto brutale suggerisce in situazioni simili. Ed io parlavo ancora dell'opera ... poi mi sono pentito subito. Perché affidare l'azione interamente al servo? Perché escludere improvvisamente senza ragione i personaggi che poco prima avevano giurato vendetta? Mozart dice Da Ponte ... La soluzione deve essere brillantemente comica. Casanova Proprio così. Niente più dubbi. Tutti devono parlare o inveire contro Leporello. Da Ponte Scomparso il tragico, via libera alla vera comicità. Quello che voleva Mozart. Casanova Si, Leporello doveva far ridere e ribattere alle battute degli altri con le sue, divertenti e assurde. Da Ponte Lasciato da solo... Casanova Incerto Confuso Scoperto Deluso difendermi non so perdon vi chiederò. E tutti "Terdonarti non si può". E poi via con gli improperi. Zerlina "Ti vo' mangiar le viscere" Masetto "Vò divorarti l'anima" Ottavio "Appeso ad un patibolo" Elvira "Devi esalar lo spirito" Ma lui non si spaventa. Non ha più paura. E’ fuori dal buio della notte. Sa di essere salvo e scompare. Quasi ballando, lasciando gli altri di stucco, ripetendo Solo da voi dipende il mio fatal destino da voi la grazia attende il palpitante cor. Da Ponte (Dopo un attimo di silenzio) Stupendo. Giusto. Ammetto di essere senza parole. (Poi curioso) E com'è che questa variante non è stata inserita nell'edi zione di Vienna? Casanova Dopo avermi guardato a lungo Wolfgang mi ha ridato i due fogli con le varianti dicendo "Conservalí tu, è più giusto che sia così. lo non posso cambiare più niente"... Tranne il finale, ho detto io. "Tranne il finale, certo, ha risposto lui, tutto deve terminare con la morte". Nel frattempo il nostro umore s'era incupito come accade sempre quando lo stravizio risulta eccessivo, inutile e volgare, e lascia il cuore triste. E dopo aver dato otto scudi alle ragazze, nel salutarmi disse "Sì, tutto deve terminare con la morte. Ma quei fogli non li distruggere". Io li conservo ancora. Da Ponte E per far che? Casanova Non so. Da Ponte Quanto ti diede Bondini per il lavoro di "correzione"? Casanova Due ducati. Da Ponte (Ride) Così poco? Casanova Già. Proprio così. (Ride) (Rientra Nancy) Nancy Sono stanca di aspettare quel signore. Quando si degnerà di venire da me? Da Ponte Come, non è venuto? (Sorride) Avesse cambiato idea! Forse la mia buona stella non mi ha abbandonato. Vado da lui a vedere. Ti lascio in buona compagnia. (Lorenzo esce, Casanova e Nancy restano un po' in Silenzio) Casanova Io ho un Genio Buono ed uno Cattivo. Mentrevenivamo qui in carrozza ti guardavo, e mi pareva di essere l'arbitro del tuo destino. E mi chiedevo a metterla sulla mia strada è stato il mio Genio Buono o quello Cattivo? Ma in fondo nella mia età era già insita la risposta, quella più ovvia. Nancy Non vi sottovalutate! Casanova Il mio impegno principale nella vita è stato quello di coltivare i piaceri dei sensi. Non ne ho avuto altro più importante. Oggi vedo irriminente la mia fine e quando ci penso me ne rattristo perché amo la vita. Nancy Io direi che siete un vero porco. Casanova Grazie per il complimento. Mi dispiace constatare che sono diventato buono solo perchè non posso più essere malvagio. Nancy Vi disprezzo. (Nancy ha in mano una Bibbia che Casanova le prende) Casanova Leggo spesso la Bibbia, perché la trovo licenziosa " ... Essa andò a cercare uomini che avessero un membro come quello di un asino, e scaricassero come cavalli ... ". Carino, vero? Qui invece racconta di Dio che ordina a Osea di prendere con sè una puttana, sposarla, e farci dei bambini. Questo potrebbe interessarti. Nancy Cosa vuole dire? Casanova Niente. Niente che debba venire a sapere il nostro Lorenzo. Signorina Nancy Grahl. Nancy Quelle sono parole troppo forti. Casanova Certo, però noi sappiamo che un tale signor Grahl non è proprio un padre ma... Nancy (Toglie dalle mani di Casanova il libro e gira alcune pagine) "Abbiamo una sorellina che non ha seno ancora. Che faremo di nostra sorella allorché si tratterà di lei? Se fosse un muro le costruiremmo i merli d'argento, se una porta le formeremmo un tavolato di cedro. Se una donna... " (Si guardano) Casanova ... Una donna, dopo, va aiutata a sistemarsi! Si diventa buoni perché non ha senso fare altrimenti. Nancy Non è un buon segno... comunque, grazie! Allora conto sulla sua discreta amicizia. (Rientra Da Ponte) Da Ponte Cristo, volete saperlo? E’ morto. E’ Proprio morto. S'era tolto l'abito, era in camicia, ma riverso in terra. Credo si sia suicidato, con una boccetta di veleno che era lì, accanto a lui. L'oste che era con me lo testimonierà! La mia fortuna non m'ha abbandonato ad onta dei Cattivi amici che si divertono a maltrattarla. Casanova Proprio così. (Da ora il dialogo lo riconosciamo essere quello dell'inizio della commedia) Da Ponte E tu cosa hai intenzione di fare? Casanova Niente. Da Ponte E riguardo a lui? (Nancy è intanto uscita) Casanova Di disgrazie ne capitano tante... una più una meno non cambia nulla. Da Ponte Allora lo parto. Casanova Sto scrivendo una storia della mia vita. Da Ponte (Preoccupato) E cosa ci racconti? Casanova Tutto. E di tutto la verità. Da Ponte La verità? Se dovessi scrivere delle memorie io non racconterei certo la verità. Mai! Ma solo quello che mi farebbe comodo raccontare. Casanova Non ne dubito. Ma io scrivo per me. solo per me. Da Ponte Maledetto sia il gioco, Bondini, il Don Giovanni... vorrei che tutta questa notte non vi fosse mai stata. Casanova (Ironico) Ieri sera non la pensavi allo stesso modo... (Sino a questo punto il dialogo è stato la ) ripetizione di quello dell'inizio prima cbe cominciasse il lungo flashback incrociato) Da Ponte E cosa scriverai su certi episodi? Casanova Niente... l'aria di questo paese mi fa lo stesso effetto dell'acqua del Lete. Mi fermerò prima, mi fermerò molti anni prima, al mio rientro a Venezia. Da Ponte Ah! (Tira un respiro di sollievo) (Rientra Nancy già col mantello) Casanova Siete in partenza, potete prepararvi, cara Nancy. Ho sistemato tutto il calesse rotto è stato venduto. Tutto è pronto per la vostra partenza per Dresda. Nancy Sono molto felice di avervi incontrato. E mi sembra di conoscervi da sempre. Invece sono passati pochissimi giorni dal nostro primo incontro in quel paesino dal nome impossibile. Resterete per sempre nel mio cuore. Ancora grazie. (Va via) Casanova (A Da Ponte) Devi darmi due ducati per la mia sensalìa, penso di meritarli. Da Ponte Cosa? Casanova Dammi due ducati, per il mio lavoro. Da Ponte Cosi poco? Casanova Già. Proprio così. (Da Ponte prende la borsa cbe è tornata quasi per magia a conteneregli ottocento zecchini, ne tira fuori due e li dà a Casanova. I volti sono duri, poi Da Ponte si volta ed esce) Casanova (E’ rimasto solo, tra sè e sè) C'era una volta nell'antica Grecia una principessa che si chiamava Persefone. Un giorno l'andò a trovare un vecchio cavaliere, le regalò una melograna e se la portò via. (Alle spalle di Casanova è entrata in silenzio Maton, la ragazza di Oberleutensdorf) Maton Poi la madre di Persefone pianse tanto che il vecchio e cattivo Dio delle tenebre si commosse e le restituì la bella figlia. Casanova (Si volta) Ah, sei tu. E’ una bella favola, vero? Maton Sì. (Appoggia in terra il suo sacco cbe dalle dimensioni contiene ben poco) Sai, non sono mai stata in quei posti che ti ho detto di aver visto. Una volta ho guardato un libro che parlava di Praga, Dresda, ed altri posti, ecco tutto. Sono solo andata un po' a Nord, e mi sono fermata ad Olmitz. Casanova So dove è Olmitz. Maton Meraviglioso. Casanova Cosa c'è di meraviglioso se so dov'è Olmitz? Maton E’ meraviglioso quando la gente sa di che cosa si sta parlando. Ad Olmitz mi sono innamorata di un sottotenente di guarnigione a Breslavia. Ma dopo un po' non era più amore. Casanova Che cos'era? Maton Un disastro. Posso restare a dormire qui? Casanova Sì Io però sto su ancora un poco. Maton Grazie. Non c'è niente come la disperazione della strada. Casanova Non so se mi riuscirà mai più di donnire. Da un po' di tempo ho il terrore di restare sveglio per sempre. (Si siede sul letto) Maton Mi distendo in terra? Casanova No, vieni qui vicino a me, c'è posto. Maton Vuoi fare all'amore prima che mi addormenti? Casanova No. Maton Benissimo. Non è Che non mi va di fare all'amore, solo che ho molto sonno. Buonanotte. (Casanova non risponde. Poi si distendono sul letto, dandosi le spalle) Sipario Gennaio, 1991 le varianti di Casanova al libretto del Don Giovanni di Mozat sono consultabili nel1'arcbivio di Dux (oggi Ducbov) nella Repubblica Ceca. |
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