Dove
Dramma Borghese
Di Angelo Pavani
Aprile 2010
Dramma teatrale in tre atti e quattro personaggi. |
1 |
Personaggi:
Fabio
Chiara
L’uomo di fede
La signora Farinelli
Sinossi
Un dramma consumato all’interno di due appartamenti adiacenti. In uno abita Fabio, dove anni prima, viveva con la sua amata Chiara. Nell’altro, abita una vedova, la signora Farinelli, in compagnia della sua gatta. La scena si apre con Fabio, abbandonato a se stesso, come la sua stanza. Riceve una visita da uno strano individuo, un uomo di fede, ironico e sottile. I due si affrontano con un dialogo serrato, fatto di accuse e ispirazioni, dove il rapporto confuso tra uomo e chiesa è solo un pretesto. L’uomo nero ha uno scopo preciso. Fabio è sparito da tre giorni, forse è chiuso in casa. Chiara, per volontà della signora, è tornata lì, sul suo passato. La Farinelli lotta con la solitudine e con il dolore, trascurando la sua vita. Le due donne rivivono i momenti più intensi della loro amicizia e i sogni che avevano in comune. Alla fine Chiara, tra ricordi tormentati e gioia di vivere, decide di tornare dalla sua famiglia, lasciando la signora e il suo amore di gioventù, al proprio destino.
2
I ATTO
La scena è divisa in due.
A sinistra è buio.
A destra, dove inizia il I atto:
Ci sono vestiti ovunque e bottiglie vuote, sparse per il pavimento. C'è un tavolo al centro della stanza, con una comoda sedia e un’altra più piccola e vecchia e sul tavolo scatole di ogni tipo, libri, fogli, riviste.
Un uomo è seduto sul bordo del letto.
E’ Fabio, che appare molto provato e trasandato, fissa la tv spenta.
Un rumore improvviso, proveniente dal muro, lo scuote. Lui, guarda in quella direzione, cercando di immaginare cosa stia accadendo dall’altra parte.
Dopo qualche istante si alza e si dirige barcollando verso la parete. Mentre la fissa, la sua attenzione è rapita da una fotografia che spunta da un mucchio di stracci sul mobile accanto.
Ormai di nuovo presente a se stesso, comincia a farneticare.
Non riesco a trovare un po’ di pace, le mie viscere sembrano non dormire mai.
Che giorno è? No… no, Sto bene.
Certo a giudicare dall’odore di questa giacca...
Dovrei andare a lavorare, forse anche mangiare. Perché non sento la fame?
Dici che ho mangiato da poco? Ormai il mio corpo mi manda strani segnali.
Che ora è? Come si può arrivare a ridursi così?
Basta Cristo! Basta. Non c’è tempo per voltarsi indietro.
So cosa devo fare, ho il dovere di darle un uomo.
Voglio rilassarmi e godermi il viaggio, come se fosse il primo, come se fosse l’ultimo.
Dovrei radermi, fare un bagno… oh accidenti! Devo andare da lei!
Stavo guardando un film e devo aver perso il controllo.
Chissà perché la tv è spenta.
E quel rumore? Mi ha svegliato meglio di quel maledetto orologio.
Sarà la signora Farinelli che litiga con la sua dolce compagna.
Cristo! Una gatta. E' mai possibile adorare un esserino peloso?
Egoista e traditore.
Ah! Avrò sentito questa frase un centinaio di volte. Mi sembra di sentirla ancora.
Di certo non ti riferivi al gatto, non ne abbiamo mai avuto uno.
“Fabio, sei un egoista e un tra…” ufff! Lasciamo stare.
Forse la mia vicina non ha tutti i torti, dopotutto è ancora felice.
1
Appena ho finito di pulirmi andrò da lei per vedere se ha bisogno di qualcosa. |
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Voglio fare anche una carezza alla sua micina, ma sì. |
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Comincia a rassettare la stanza, mentre parla. Guarda spesso l’orologio sul comodino, ma |
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non riesce a capire che ora sia. Chiaramente non vuole perdere ancora il controllo. |
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Innamorarsi di un tipo come me! Con i miei sbalzi di umore. |
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Non so se merito ancora tanto, è una responsabilità enorme. |
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E' così bello sentirsi vivi. Oppure sentirsi morti? |
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Sai, prima, mentre sognavo, ho sfiorato uno stato di calma... che pace! |
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Non saprei dire dove… ricordo solo la quiete, che inseguo da quando… quello che |
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vorrei. |
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Tre colpi violenti alla porta, qualcuno bussa. Rapito dal suo ricordo, vacilla e dopo pochi |
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istanti, si precipita verso l’uscio. |
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Sulla porta appare un uomo. |
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Sembra un prete, un vestito nero di buona fattura, porta con sé una piccola valigia di colore |
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verde, che al centro, ha una grande fibbia di metallo. |
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Fabio |
Buongiorno! |
Uomo |
Buon dì figliolo! Posso scambiare qualche parola con te? |
Fabio |
Non saprei, a proposito di cosa? |
Uomo |
A proposito di dove. |
Fabio |
Di dove? |
Uomo |
Si figliolo. Hai trovato la serenità di spirito? Ti senti in pace con Dio? |
Fabio |
Dio? Ma lei è… |
Uomo |
Sono un uomo di fede. Porto il messaggio di pace, dove posso, di casa in casa. |
Fabio |
Per caso è stato anche dalla mia vicina, la signora Farinelli? |
Uomo |
Non conosco il suo nome ma direi di sì. |
Fabio |
Sta bene? Mi ero ripromesso di passare a salutarla prima di uscire. |
Uomo |
Uscire? Per andare dove? |
Fabio |
Non credo che siano affari suoi, con il dovuto rispetto. |
2
Uomo |
Ah! Ah! Caro figliolo, non temere. Sono abituato a ben altre esternazioni da parte |
delle coscienze smarrite. |
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Fabio |
Lei parla in uno strano modo per essere un uomo di chiesa. |
Uomo |
Forse non sono proprio quello che sembra, ma in ogni caso la signora sta bene. |
Fabio |
Meno male! Sono così in ritardo, passerò da lei quando rientrerò più tardi, o magari |
domani. |
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Uomo |
Sì, domani. Anche la sua gatta sta piuttosto bene, l’ho vista scappare via fuori dalla |
porta, come spinta da una molla. Avrà visto qualcosa, o qualcuno. |
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Fabio |
Ma entri la prego, fuori è così freddo. Che strano! Il corridoio è buio, devo dire |
all’amministratore di far controllare l’impianto elettrico. |
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La prego, si sieda. |
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Uomo |
Grazie |
L’Uomo si siede sulla sedia grande, ponendola in modo tale da poter vedere tutta la stanza. |
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Poi poggia la valigia verde sul tavolo, al centro. |
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Fabio rimane in piedi, guarda incuriosito la valigetta, poi di due si guardano negli occhi per |
|
qualche istante, l’uomo sorridente perfettamente a suo agio, Fabio smarrito e incuriosito. |
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Fabio |
Mi scusi ma sono in ritardo. |
Uomo |
Il tempo è un concetto astratto. |
Fabio |
Non vorrei farla aspettare, è molto preoccupata per me. |
Uomo |
L’attesa può essere molto dolce. |
Fabio |
E’ una donna straordinaria! |
Uomo |
La meta, il fine ultimo, il premio. |
Fabio |
Io invece... guardi come sono ridotto! |
Uomo |
Non ho bisogno di guardare. |
Fabio |
Ho la testa che mi scoppia, non so neanche perché le sto raccontando queste cose… |
Uomo |
La pazienza è frutto di una buona conoscenza. |
Fabio |
La fine del mondo! Quelli come lei ci sono abituati, vero? |
(L’uomo lo fissa sorridendo) |
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3 |
Bastano poche parole scelte con cura, un bel vestito, i modi cortesi e... quel sorriso! |
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Uomo |
A dire il vero non è il mio abito migliore. |
Fabio |
Cristo! Credete veramente a tutto quello che dite? Ma a voi altri non viene mai il |
dubbio che le persone possano avere delle convinzioni diverse da quelle che |
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promulgate nelle vostre campagne nel nome di Dio? |
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Uomo |
Certo! |
Fabio |
Ah! Lo ammette quindi? |
Uomo |
Certo. |
Fabio |
(Pausa) |
Lei è veramente uno tipo strano. |
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Uomo |
Dipende dai punti di vista. |
Fabio |
Ho bisogno di bere. |
(si guarda intorno) |
|
Guarda che disastro, sembra un campo di battaglia. Dove sarà il whisky? |
|
Buio e luce a sinistra. |
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E’ il soggiorno di casa Farinelli, molto ordinato, con un arredamento essenziale, dove |
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s’intravede uno studiolo molto pulito. |
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Chiara arriva dopo un lungo viaggio. |
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Chiara |
E’ incredibile signora, dopo tanto tempo. Non è cambiata per niente! |
Farinelli |
Dio mio. Vieni qui tesoro! Quanti anni sono passati? |
Chiara |
Non avrei mai creduto di poterla incontrare di nuovo, anche se lo desideravo. |
Sono cambiate tante cose da allora. |
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Farinelli |
Be’… tu sei sempre la stessa. Come stai? Dov’è che vivi, ora? |
Chiara |
Sono tornata al mio paese, be’… non proprio, vicino! |
Ho una famiglia! |
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Farinelli |
Davvero? E’ una notizia meravigliosa! Hai un viso così luminoso… |
Chiara |
Sì, non lo nascondo. |
So che in un momento come questo non è opportuno parlarne… |
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Farinelli |
Non esistono regole in amore, raccontami tutto! |
Chiara |
E’ vero, sono felice! |
Ho due splendide femminucce, sembrano il mio ritratto. |
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Farinelli |
Eh sì, tu sei il carattere forte. Hanno preso tutto da te, ne sono sicura! |
Chiara |
Quando mi ha scritto, per dirmi… |
Farinelli |
Sì, scusami, Ho dovuto farlo. Io sono molto stanca ormai, tendo a dimenticare le |
cose. Ricordo, però, di una bella coppia di giovani che abitavano qui, accanto al mio |
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appartamento. |
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Chiara |
Signora ha fatto bene, anzi, è sbagliato dirlo, ma ero felice. |
Farinelli |
Davvero? |
Chiara |
Sì, di rivedere lei! Quanti ricordi… mi viene da piangere (si commuove). |
Farinelli |
Tesoro. Non sei cambiata molto, in fondo. |
5 |
Chiara |
Mi piacerebbe davvero tanto, ma il tempo passa, passa. |
Farinelli |
Quello che mi fa male, è vederlo ridursi in quello stato. |
Ormai non mi riconosce quasi più, esce raramente, forse tu… |
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Chiara |
Magari è fuori città. Ricordo che capitava spesso, per via dei suoi impegni. |
Farinelli |
Sono sicura che è in casa. |
Non ho il coraggio di bussare alla sua porta, se poi si arrabbia? |
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Buio e luce a destra. |
6
Uomo |
Hai veramente bisogno di bere? O vuoi evitare di parlare con me? |
Fabio |
Perché stavamo facendo una conversazione? |
Uomo |
Tu che ne pensi? |
Fabio |
Non faccia della psicologia spicciola con me! Anch’io conosco il mondo, cosa crede! |
Non mi giudichi da quello che vede, ogni settimana ho a che fare con decine di |
|
persone che pagano per i miei consigli. |
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Uomo |
E questo vuol dire conoscere il mondo? |
Fabio |
Conosco le persone. Capisco subito se qualcuno mente e vuol fregare lo Stato. |
Mi accorgo subito di chi è in buona fede. |
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Uomo |
Bene. E cosa pensi di me? |
Fabio |
A parte il fatto che mi sta facendo perdere tempo, penso che abbia visto un uomo |
disperato e tenti di fare il suo lavoro. |
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Uomo |
Solo questo? Voglio dire, ti capita spesso di riporre la tua fiducia nell’uomo nero che |
bussa alla porta? |
|
Fabio |
Non si dia tante arie, non è poi così inquietante come vuole apparire. Ammetto di |
aver avuto un attimo di esitazione, ma poi ho visto la sua valigia e mi sono |
|
tranquillizzato. |
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Uomo |
Carina non trovi? Mi conferisce un tocco di originalità e di leggerezza. |
Fabio |
Sì, veramente carina. S’intona perfettamente con quello che ho vomitato ieri sera. |
Uomo |
Abbiamo qualcosa in comune allora. Un passo avanti, bene! |
Fabio |
Mentre tenta di capire la battuta, vorrà perdonarmi se cerco di sbrigarmi, mi devo |
vestire. |
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Uomo |
Pecore senza gregge e senza meta, non vi concedete mai un momento di riflessione, |
sempre a girare in tondo, a girare, girare. |
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(Fabio si blocca minaccioso) |
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Concedimi un po’ del tuo tempo, parliamo. |
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Non sarà questo a peggiorare la tua situazione, credimi! |
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(si guarda intorno ispezionando la casa. Poi guarda il tavolo) |
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Certo che ti sei dato un bel da fare qui dentro. Che cosa sono tutte queste scatole? |
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7 |
Fabio |
Quali scatole? |
(si avvicina al tavolo) |
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Non saprei. Sembrano medicinali di vario genere. Che diavolo è questa storia? |
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Uomo |
Vivi con qualcuno? |
Fabio |
No, mi sembra evidente. A volte la signora Farinelli viene qua per mettere un po’ in |
ordine, le lascio sempre le chiavi di casa. Sicuramente stava cercando qualcosa e |
|
non ha rimesso a posto. |
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Non è da lei, che strano. Non posso certo licenziarla, dovrei assumerla prima. |
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Uomo |
Ah! Lavoro Nero! S’intona perfettamente con il mio abito. Abbiamo un’altra cosa in |
comune. |
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Fabio |
Davvero spiritoso. E’ solo una brava signora cui piace rendersi utile. Si prende cura |
di me, probabilmente le faccio pena. Un sentimento reciproco, povera donna. |
|
Perdere il marito nel fiore degli anni è una cosa ingiusta. Lo dica al suo principale |
|
quando farà rapporto. |
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Uomo |
Intendi dire Lui? |
So quello che devo fare, è sempre stato così, in fondo è un compito semplice. |
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Alcune volte capitano situazioni, dove, accettare è molto difficile. |
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Fabio |
Ah! Posso sapere che cosa vuole da me? Vuole benedire la casa? |
Uomo |
Mi hai invitato a entrare, mi hai aperto il tuo cuore, devi ammettere... |
Fabio |
(molto alterato) |
Io non devo fare niente! Niente! Chiaro? |
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Uomo |
Perfettamente! |
Buio e luce a sinistra. |
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Chiara |
L’ultima cosa che vorrei è vederlo così. |
Farinelli |
Ma figurati! |
Chiara |
Pensavo che, senza di me, avrebbe avuto tutto quello che desiderava, niente |
giustificazioni o tormenti. |
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Ho sacrificato tanto, perché non è felice? |
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Farinelli |
Chiara! E’ la vita. Tu ed io non possiamo farci un bel niente. |
Chiara |
Sono venuta solo per sapere se sta bene. |
Farinelli |
Certo. E’ molto meglio conservare i ricordi (guarda lo studiolo), quelli nessuno può |
portarteli via. |
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Chiara |
Oddio! La storia della sedia. |
Farinelli |
Chiara, non essere indelicata. Non è la storiella per i bambini. |
Quella è la sedia del mio povero marito. |
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Chiara |
Sì, mi ricordo… non volevo. Però è bella pulita! |
Farinelli |
Da un po’ di tempo, tendo a dimenticare le cose, te l’ho detto. |
Mi capita di lucidarla come faccio con le altre. |
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Chiara |
Vive da sola? |
E la sua gatta? |
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Il bazar giù all’angolo non c’è più, ora c’è un bar! |
|
Quando è successo? |
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Farinelli |
Chiara! |
Ricordo che tu eri l’unica persona che riusciva a parlare più di me, ma ora non ho |
|
più la forza di starti dietro. |
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Chiara |
Mi scusi! Sono un po’ nervosa. |
Farinelli |
Il bazar! |
Ah! Ah! Ricordi quella volta quando siamo entrate con l’intenzione di comprare |
|
qualcosa a tutti i costi? |
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Chiara |
Ah! Ah! Sì, che ridere! |
Farinelli |
Io ce la misi proprio tutta, ma non c’era niente che mi piacesse, neanche un |
fazzolettino. |
|
Chiara |
Sì, sì e quel commesso che voleva rifilarle una maglietta con su scritto “Siamo nati |
per essere cattivi” ? |
9
Farinelli |
Mio Dio, che coraggio! Che razza d’idiota. |
Chiara |
Poverino! Cercava di fare il suo lavoro. Io però ho preso un paio di jeans! |
Farinelli |
Hai ragione! Che pantaloni orrendi! Neanche un hippie incallito li avrebbe indossati. |
Li hai buttati vero? |
|
Chiara |
Pensi cha a Fabio ho dovuto dirgli che era un costoso modello anni ottanta! |
(pausa) |
|
Chissà perché ci piaceva tanto quel posto. |
|
Farinelli |
Forse… non era il posto che ci piaceva (le prende le mani), ma la leggerezza. |
Buio e luce a destra. |
10
Fabio cerca di ritrovare la calma passeggiando nervosamente per la stanza, mentre l’uomo |
|
accarezzando la valigia riprende il discorso |
|
Uomo |
Ti prego di continuare quello che stavi facendo. Non vorrei essere d’intralcio. |
Fabio |
Eh? Cosa? Ah sì! Non ho tempo per la filosofia, ne ho sprecato fin troppo. |
Sono a una svolta finalmente! |
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Uomo |
Interessante. |
Fabio |
Giuro che questa è stata l’ultima volta, non mi ridurrò più in questo stato. |
Eh! Eh! Non ho neanche voglia di bere, cosa ne dice? |
|
Ce la posso fare anche senza tanti discorsi, padre! |
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Uomo |
Non farti ingannare dall’aspetto, non sono padre di niente. |
A volte, quelli come te vedono solo ciò che è rassicurante. |
|
Fabio |
Be’... scusi, ma lei sembra una specie di prete, parla come... parla di Dio! |
Uomo |
Questo è vero. Dio è un argomento interessante. Rappresenta la paura di morire, la |
paura di abbandonare questo mondo e tutto quello che conosciamo. |
|
Deve essere difficile rinunciare alla famiglia, all’amore per qualcuno, ai beni |
|
materiali, ai ricordi. Sono pensieri che accompagnano un uomo per tutta la sua vita. |
|
Direi quindi che parlare di Dio sia una cosa illuminante, non credi? |
|
Fabio |
Forse, ma non per tutti. Per me rappresenta la speranza. |
Abbandonarsi al desiderio di eternità, di pace… |
|
La morte fa parte della vita, accettare questa condizione è già una grande conquista. |
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Uomo |
Devo convenirne. |
(molto lentamente accarezza la fibbia della valigia, nell’intenzione di volerla aprire) |
|
Accettare la propria condizione è il principio. |
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Ci sono questioni da approfondire prima di iniziare un nuovo viaggio, qualsiasi esso |
|
sia. Bisogna sgombrare la mente da ogni dubbio e preparare lo spirito per |
|
raggiungere la felicità. |
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Fabio |
Per noi poveri peccatori la felicità è un lusso che non possiamo permetterci. |
La cerchiamo sempre nei posti sbagliati, più spesso la confondiamo con una donna. |
|
(voltandosi di scatto verso di lui) |
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Scommetto che lei non ha alcuna esperienza in fatto di donne. |
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11 |
Uomo |
(lasciando la fibbia e ricomponendosi) |
Potrei sorprenderti. Conosco ogni singolo aspetto dell’animo umano, dal più nobile al |
|
più oscuro, che sia maschio o femmina. |
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Fabio |
Magari ha avuto qualche esperienza clandestina, o forse da bambino le è capitato di |
appagare le sue pulsioni sessuali sperimentando con il primo che capita, come fanno |
|
tutti eh? |
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Uomo |
Non puoi comprendere te stesso, non cercare di farlo con me! |
Fabio |
E mi dica, uomo di fede, com’è andata la sperimentazione? |
Un fallimento vero? E’ per questo che ha preso i voti? |
|
Uomo |
(trattenendo il disappunto) |
Non brancolare nel buio. |
|
Fabio |
Magari gli esperimenti si sono fatti più arditi, vero? |
Dica la verità... le anime da salvare sono sempre relitti umani come me... |
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o le capitano anche di più giovani, inesperte, con quell’ingenuità... |
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Uomo |
(visibilmente irritato, con tono alterato, scatta in piedi) |
E’ più grave di quanto pensassi! |
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La tua mente è concentrata sulle più misere proiezioni del pensiero comune, di |
|
questa enorme reliquia che vi ostinate a chiamare civiltà. |
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(l’uomo ha ormai uno sguardo torvo, Fabio visibilmente sorpreso indietreggia) |
|
Fabio |
E questo cos’è? Ho messo del sale sulle ferite, grand’uomo? |
Uomo |
Sei smarrito e indifeso, scalci e ragli come un mulo impazzito sulla via della |
mattanza. |
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Credi di essere superiore al male che vai esorcizzando, ma non ti rendi conto che |
|
non sei dalla parte della fede. Tu stai pregando te stesso! |
|
Fabio |
(raptus di rabbia) |
Non ho mai fatto del male in vita mia! |
|
Ho sempre inseguito l’amore vero, ho amato, ho amato tanto, tanto! |
|
(piange, accasciato sul bordo del letto) |
|
Buio e luce a sinistra. |
12
Farinelli |
Dai raccontami di te! |
Chiara |
Faccio più o meno le solite cose, ma la famiglia mi prende quasi tutto il tempo e le |
energie. |
|
Farinelli |
E il capo famiglia… che tipo è? |
Chiara |
Una persona molto buona e paziente… sono fortunata. |
Farinelli |
Certo! Si vede dalla tua espressione! |
Uhmm… cosa c’è che non va? Non ti tratta bene forse? |
|
Chiara |
Certo che sì, non mi faccio calpestare da nessuno, sono molto più forte di quella |
Chiara che abitava qui. Nessuno mi dice quello che devo fare. |
|
Farinelli |
E Allora? Non dirmi che stai ancora pensando a lui. |
Dovresti essere felice, era quello che volevi, una famiglia! |
|
Chiara |
Ma sì, ma sì. |
Signora mi piacerebbe tanto una di quelle aranciate che mi offriva sempre, si |
|
ricorda? Dio quanto erano buone! |
|
Farinelli |
E’ semplice aranciata del supermercato, se vuoi ti dico la marca. |
Chiara |
Ah! Sarà che i ricordi… |
Con dei bambini in casa è sempre meglio non avere simili tentazioni. |
|
Farinelli |
Tesoro, non ne ho, mi dispiace. Non è che riceva tanti ospiti, ormai. |
Però possiamo prenderla al bar, dove c’era il nostro vecchio bazar! |
|
In fondo non facciamo niente di male. |
|
Chiara |
Davvero? Be’… sì, in effetti. |
Potremmo bussare alla sua porta mentre usciamo. |
|
O preferisce farlo… quando rientriamo? |
|
Farinelli |
(si guardano sperando che una di loro prenda l’iniziativa) |
Tu che dici… cosa è meglio? Se apre la porta, addio aranciata! |
|
Però se esce proprio quando siamo fuori, sai che fregatura! |
|
Chiara |
Il telefono! Facciamo una telefonata! |
Farinelli |
Vuoi ordinare delle aranciate? |
Chiara |
Ma no! |
Intendevo dire Fabio. Ha provato a chiamarlo al telefono? |
|
Farinelli |
Avevo paura che dormisse, non volevo essere trattata male! |
Chiara |
Signora! La sua è una fissazione! Sembra che stia parlando di un matto. |
Dov’è l’apparecchio? |
13
(Prende il telefono. Poi le due donne si fissano per un attimo)
Io compongo il numero… però le passo la cornetta.
Buio e luce a destra.
14
Uomo |
(che intanto l’ha raggiunto, vorrebbe accarezzarlo sul capo, ma accenna solo al gesto) |
Lo so, figliolo. Io posso capire. |
|
Fabio |
(si calma improvvisamente, si alza in piedi, sono uno di fronte all'altro) |
Bene! Perché io non ho capito invece. |
|
Che cos’è questa storia di non tornare a casa? |
|
Perché non posso avere il diritto a una spiegazione? |
|
Uomo |
Potrebbe guarire le tue ferite? O parliamo di orgoglio? |
Fabio |
Cosa ne sa lei, del dolore di un cuore che batte a fatica, |
imprigionato in una gabbia ogni giorno più piccola, |
|
del sapore amaro che ha l’aria ogni mattina, |
|
del ronzio costante quando tutto tace? |
|
Uomo |
L’autocommiserazione non è ciò di cui hai bisogno ora. |
Dovevi pensarci prima. |
|
Dovevi fermarti quando i suoi silenzi erano diventati assordanti. |
|
Quando versava lacrime amare, nella prigione di solitudine che le avevi costruito. |
|
Fabio |
Ma di che sta parlando? |
Uomo |
Tu sapevi, eppure non hai avuto il coraggio di fermarti. |
Già, parliamo proprio di coraggio figliolo. |
|
E’ così facile colmare le lacune, appagare i desideri, fuggire dalla noia. |
|
Ma la nobiltà d’animo è la forza di mantenere una promessa, la fermezza di ascoltare |
|
il cuore. |
|
Fabio |
Basta! |
(disperato) |
|
Non voglio ricordare, mi lasci in pace! |
|
Anch’io ho sofferto, ho pagato! E poi... |
|
Come fa a sapere queste cose? |
|
Sembra sapere troppo di me, oppure tira a indovinare? |
|
L’hanno istruita davvero bene, scommetto che usa la psicologia come fa con le |
|
parole, senza alcun freno e con il solo rispetto per i suoi principi. |
|
Uomo |
(si volta e fissa la valigia, torna a sedersi con molta autorevolezza) |
Ora non ha molta importanza questo. Siediti, coraggio. |
|
Fabio |
Eccome se ha importanza! Come posso arginare questo fiume di dolore. |
E’ colpa sua! |
|
15 |
Uomo |
Mia? La presunzione ha lasciato il posto alla disperazione. |
Fabio |
Lei ha voluto mettermi in questo stato. Lo sapeva fin dall’inizio vero? |
Da quando è entrato da quella porta, non ha fatto altro che ordire la sua tela come |
|
un piccolo ragno, dall’apparenza innocua. Aspettava solo il momento giusto, per |
|
usare il suo veleno. |
|
Uomo |
Velenoso? Ah! E’ una definizione che non mi capitava di sentire da tanto tempo. |
Per non parlare del piccolo ragno, avrei preferito qualcosa di molto più grande! |
|
Fabio |
(urlando) |
La pianti con i suoi giochetti! |
|
(passa lentamente dietro l’uomo che rimane immobile, lo studia, poi guarda la valigia e torna |
|
di fronte a lui) |
|
Non riuscirà a portarmi sull’orlo di una crisi esistenziale, per poi offrirmi la mano di |
|
Dio. |
|
Uomo |
Credi che Dio se ne stia lì, sdraiato, panciuto e beato, pronto a tendere la mano? |
Questo è un concetto umano alquanto riduttivo, per descrivere qualcosa |
|
d’inconcepibile, non credi? |
|
Guardati intorno! La tua esistenza è critica da molto tempo. Sei stato talmente |
|
occupato a non affogare in quel fiume di cui parlavi, che hai perso il contatto con la |
|
realtà. |
|
Fabio |
Sto benissimo! E’ lei che tenta di confondermi. Una specie di salvatore di anime, che |
sbuca da chissà quale ordine costituito offrendo aiuto a chi non vuole essere salvato. |
|
Ma chi è? |
|
Ha un nome, un padre spirituale, una chiesa in cui pregare, una famiglia da cui |
|
tornare? |
|
Uomo |
Ogni cosa a suo tempo. Vuoi sapere il mio nome, come se questo possa aprire un |
varco nel muro di pregiudizi che hai sollevato. |
|
Ebbene, così sia. |
|
Il mio nome è Turo Piroga, sono qui per te. |
|
Fabio |
Turo? Che razza di nome è? |
Spagna o giù di lì, eh? |
|
Turo |
Molto giù, ma non troppo. |
E per tua informazione la mia famiglia, la mia chiesa e mio padre, sono anche i tuoi. |
|
Siamo parte della stessa sostanza. |
|
Fabio |
Strano! Non ricordo di un fratellino che giocava con me, forse mio padre mi ha |
mentito, o forse ha abbandonato il piccolo Turo alla nascita. |
|
16 |
Turo Ah! Ah! Davvero divertente! Un po’ di spirito finalmente.
Questa è la strada giusta per la serenità. Ora che abbiamo chiarito qualche dettaglio, vorrei tornare allo scopo di questa visita.
Buio e luce a sinistra.
17
Farinelli |
(compone il numero di telefono, dopo molti squilli, riaggancia) |
Nessuna risposta… Sicuramente l’ha staccato. Non vuole essere disturbato. |
|
Chiara |
Certo… è così, forse dorme. |
Farinelli |
Qualche giorno fa, forse tre, l’ho incontrato sul pianerottolo. Sai, spesso mi lascia le |
chiavi di casa, mi piace rendermi utile, gli do una mano, è sempre stato così distratto |
|
da quando… be’, mi ha guardato negli occhi e ha tirato diritto senza fermarsi. |
|
Non mi ha dato niente. |
|
Chiara |
Le deve dei soldi? Per le pulizie? |
Farinelli |
Non dire sciocchezze! Noi siamo dei buoni vicini. |
Intendo dire le chiavi di casa, non me le ha lasciate! |
|
Chiara |
Che sfortuna! |
Farinelli |
Magari, l’ha fatto di proposito. |
Chiara |
Oh! Non credo signora. Fabio ha sempre avuto rispetto per lei. Faceva lo scontroso |
per via del tempo che io trascorrevo qui, ma quando ne parlavamo, il suo viso era |
|
luminoso, il suo sguardo incuriosito… ammirava il suo coraggio, signora! |
|
Farinelli |
Davvero? E pensare che l’ho mandato al diavolo. (ridono) Chissà se mi ha sentito! |
(pausa) |
|
Sono stata proprio severa con lui. |
|
Ero completamente dalla tua parte! Complicità femminile! |
|
Chiara |
O forse perché avevamo una cosa importante in comune… |
(La signora guarda lo studiolo e Chiara abbassa la testa mordendosi le mani) |
|
Farinelli |
Coraggio! Andiamo a brindare alla nostra buona amicizia. |
(si organizzano per uscire) |
|
Non rimane che decidere quando bussare alla porta. |
|
Chiara |
Quando? |
Farinelli |
Sì. Prima o dopo l’aranciata? |
Chiara |
In ogni caso, non avrà più quel gusto che ricordo… |
Buio e luce a destra. |
18
Fabio |
Turo Piroga… mi ricorda qualcosa, Piroga… |
Turo |
Davvero? Forse è un ricordo atavico, magari è una paramnesia, un déja vu! |
E’ pensiero di molti che un falso ricordo sia da ricondurre a un’origine primordiale. |
|
Qualcosa che esiste nella nostra mente fin dalla nascita, una sorta di molla carica, |
|
pronta a scattare in qualsiasi momento. Non appena sono ricreate le medesime |
|
condizioni ambientali, ecco che dall’abisso dell’io affiora una sensazione di certezza e |
|
consapevolezza che, stranamente, disorienta la parte cosciente. |
|
Fabio |
(che lo ascolta con un’espressione di sfida) |
Lasciamo perdere il nome. |
|
Cos’ha in quella strana valigia? Non ho mai visto niente del genere, sembra più |
|
adatta a un venditore di cosmetici che a un oratore da pulpito. |
|
Turo |
Sarebbe stato meglio se mi fossi presentato con una scatola nera? |
Ti saresti preoccupato subito e poi altro che muro avresti sollevato! |
|
Invece guardati, sei a tuo agio, addirittura incuriosito. |
|
Ti piacerebbe dare un’occhiata eh? |
|
(Sorride e gli fa segno di prendere la valigia) |
|
Fabio |
Non sono per niente incuriosito… tutta questa storia è assurda. |
Credo anche che stia venendo qui… avevamo un appuntamento. |
|
Che ora è? Forse è meglio che provi a chiamarla! |
|
(prende il telefono) |
|
Anche il telefono è muto, sarà per via dell’impianto elettrico. |
|
Sono proprio nei guai. |
|
Turo |
Tranquillo, non è colpa tua se non funziona niente, nessuno ti verrà a cercare. |
Fabio |
Non è questo che mi preoccupa, possibile che sia così limitato? |
Turo |
No, non è possibile. |
Fabio |
Sono bloccato qui, con Turo Piroga, senza possibilità di comunicare con l’esterno. |
Che razza di giornata. Se lo raccontassi a qualcuno, non mi crederebbe. |
|
Turo |
Allora, mentre aspettiamo, che ne diresti se ti mostrassi qualcosa? |
Fabio |
Che cosa vuole che m’importi di quello che ha da offrirmi? |
Sono stato fin troppo educato, le ho dato ascolto, ospitalità, ma quelli come lei non |
|
si fermano mai, non ha alcuna intenzione di andarsene a mani vuote, vero? |
|
Turo |
Non lo avevo preso in considerazione, puoi perdonarmi? |
19 |
Fabio |
Quanto deve essere facile irretire qualcuno quando questi non ha punti di |
riferimento! |
|
Turo |
Già, che razza di mondo. |
Fabio |
(lentamente e minacciosamente si avvicina a Turo) |
Un giorno come tanti, stai camminando per i fatti tuoi, mano nella mano alla tua |
|
confusione ed ecco che, l’uomo di fede ti scova in mezzo a tanti. |
|
Turo |
Di chi stai parlando, di me? |
Fabio |
A lui basta un attimo per capire che anche stavolta potrà ingrandire il suo gregge. |
Con il suo opuscolo benedetto si avvicina e ti costringe ad ascoltarlo a colpi di |
|
cortesia e frasi melliflue. |
|
Turo |
Non sono un predicatore. |
Fabio |
Ma tu non vuoi essere da meno, sei una persona educata e lui lo sa. Cerchi di |
sottrarti al suo inutile tentativo di far vacillare le tue poche certezze, ma la sua |
|
invadenza travestita da infinita clemenza, ti costringe a subire le sue illazioni. |
|
Turo |
Tu cerchi un capro espiatorio, io parlo di fede. |
Fabio |
Certo, le vostre chiese gigantesche, la fede che esportate in tutto il mondo con ogni |
mezzo, sono un monito per chi osa dubitare. |
|
L’enorme potere che lei rappresenta è fondato sulla paura e la disperazione. |
|
E il frutto di tanto altruismo è l’opulenza del clero. |
|
Turo |
(di nuovo irritato) |
La strada che dovremo percorrere è molto lunga, questa è la mia certezza! |
|
La debolezza degli uomini è una meravigliosa e terribile testimonianza di un |
|
complesso disegno che non puoi neanche immaginare, questo io rappresento. |
|
La fede… è condotta da uomini, che nel corso della storia hanno servito Dio come |
|
meglio hanno potuto, ma sono uomini. Tu puoi giudicare i tuoi simili, e non |
|
dimenticare di farlo prima con te stesso. |
|
Fabio |
So di essere un miserabile. |
Quanto tempo, nascosto in un luogo della mente dove sapevo chi ero. |
|
Dove giocavo con il mio amore. |
|
Dove riuscivo a darle qualcosa. |
|
Dove già sapevo che non sarebbe rimasta a lungo. |
|
Questo è l’Inferno, dove ho distrutto ogni cosa. |
|
Qualcuno ha detto che il tempo aiuta a dimenticare, ma non ha saputo quantificare. |
|
20 |
Turo Non è l’Inferno, il tuo delitto lo hai compiuto quando hai smesso di vivere.
Lascia che ti aiuti, abbiamo tutto il tempo.
Avvicinati.
Lentamente opera sulla fibbia, che si apre con un forte rumore cupo.
I due si guardano, Turo apre la valigia.
Buio.
21
II ATTO
Casa della signora Farinelli, diversi anni prima. |
|
Una bella stanza luminosa, dove si intravede uno studiolo impolverato, fermo nel tempo, a |
|
testimonianza di un bel ricordo. |
|
La signora giovane e molto provata sta rassettando la stanza. Parla con la sua gatta. |
|
Farinelli |
Tesoro dove ti sei cacciata? |
Lo sai che devo passare l’aspirapolvere. Non fare come al solito, che salti fuori |
|
all’improvviso per avventarti sul cavo elettrico. Prima o poi rimarrai fulminata! E poi |
|
io che faccio qui tutta sola? |
|
Mi devo trovare un’altra micina? Dai… psss, psss! Dove sei? |
|
E va bene. Rimani pure in agguato quanto ti pare. Oggi uso la scopa, se provi a |
|
farmi spaventare te la do in testa, cattiva! |
|
Passa davanti allo studiolo, ha un attimo di esitazione, sospira, passa oltre e riprende quello |
|
che stava facendo, arriva Chiara |
|
Chiara |
Signora? E’ in casa, permesso? |
Farinelli |
Vieni tesoro. Come stai? Che bella giornata, non trovi? |
Chiara |
Si non c’è male. Perché sta usando la scopa, va di fretta? Deve uscire? |
Farinelli |
No, la mia gatta mi fa i dispetti! |
Chiara |
Il gatto le ha nascosto l’aspirapolvere? |
Farinelli |
Ma no, sciocchina. Sta aspettando nell’ombra per attaccare il grande serpente: Il |
cavo elettrico. E poi non volevo disturbarvi! |
|
Chiara |
Non si deve preoccupare, sono sola. A me piace sentire il rumore delle faccende |
domestiche, mi fa compagnia. |
|
Farinelli |
Davvero? |
Chiara |
Un problema in ufficio… meglio! Lo stipendio sarà più alto, i soldi ci servono. |
Farinelli |
Cara, ma perché non sei venuta qui da me? Non bisogna rimanere troppo soli, il |
1
morale va in pezzi. |
|
Chiara |
Ci sono abituata, ma anche lei… |
Farinelli |
Io ho il mio tesoro che mi fa compagnia, (ad alta voce, guardandosi in giro) anche se |
oggi non vuole farsi vedere! |
|
Posso offrirti qualcosa da bere? Coraggio siediti. |
|
Chiara |
Magari… aranciata, quella la bevo sempre volentieri. |
Scusi se glielo dico, mi fa sempre una certa impressione vedere quella sedia |
|
impolverata, ci passa davanti come se non esistesse. |
|
(La signora torna con l’aranciata) |
|
Farinelli |
Al contrario! Per me lui è sempre stato qui. Prendi tesoro, serviti pure! |
(Chiara ringrazia) |
|
Lo immagino alla sua scrivania che legge il giornale prima di cena, mentre |
|
commenta le notizie ad alta voce, per fare conversazione. |
|
A noi piaceva molto parlare. |
|
Chiara |
Che bello, un ricordo molto tenero. |
Farinelli |
Al compleanno del mio povero marito, pulisco tutto, è il mio regalo. |
Chiara |
Ah… non sapevo, quindi è un modo per festeggiarlo ancora! |
Farinelli |
Certo! Non voglio mica ricordare la sua scomparsa. |
Il mio amore è sempre stato sincero e devoto. Che uomo! |
|
Presente, affettuoso e geloso! |
|
Chiara |
Aveva ragione! Una bella donna come lei, aveva il suo bel da fare. |
Farinelli |
Sì, lo ammetto. Anche ora i corteggiatori non mancano, ma non riesco… |
Chiara |
Non deve pensarci. Magari col tempo potrà concedersi un’altra opportunità. |
Farinelli |
Non ci sperare. Non riesco proprio a sentirmi sola, lo amo ancora. |
Sarà per questo che la gatta è più matta di me! Non capisce quando parlo con lei e |
|
preferisce nascondersi. |
|
Chiara |
Fabio è allergico ai gatti, basta la sola vicinanza che comincia a starnutire. |
Però mi piacerebbe un cagnolino, piccolo, affettuoso, fa tanta compagnia, vero? |
|
Farinelli |
Su questo non c’è dubbio. Anche se sarebbe meglio ingrandire la famiglia con… più |
impegno da parte vostra! Quello sì che ti terrebbe felicemente occupata. |
|
Chiara |
Io sarei felice come ho sempre sognato, non ho mai voluto realizzarmi nel lavoro, a |
2 |
me piace la famiglia, stare tutti insieme, anche con poco. |
|
Farinelli |
Certo i soldi non fanno la felicità… ma te la puoi comprare! Che dilemma. Comunque |
mia cara, dovresti capire se sono solo scuse. |
|
Chiara |
A volte mi sento così inutile. Io lo amo, ho bisogno di lui, anche lui mi ama, lo sento. |
Cosa dovrei aspettare, cosa dovrebbe cambiare? |
|
Farinelli |
La sua testa dovrebbe cambiare! Credimi, trova il coraggio di parlare apertamente, |
non dire che va sempre tutto bene. Altrimenti esploderai come un palloncino pieno |
|
d’acqua. Tesoro, guardami. (Le prende affettuosamente le mani, la guarda negli occhi |
|
teneramente) Prometti che tenterai di chiarire le cose? Non aver paura di dire quello |
|
che pensi (Chiara si commuove) tu sei una bella persona! |
|
Chiara |
Sì. (asciugandosi le lacrime) Cercherò di non pensare al cagnolino. |
Farinelli |
Un cane e un gatto vicini di casa? Non scherziamo proprio! Mi ci vedi correre su e |
giù per le scale mentre cerco di acciuffare quella cattivaccia? |
|
Meglio un marmocchio che urla in piena notte, non avrai tempo per pensare al resto. |
|
Chiara |
Addio dolci dormite! |
Farinelli |
Ah, non preoccuparti per me, ho il sonno pesante. E sono sicura che mio marito non |
avrà nulla da obiettare! |
|
(Ridono) |
|
Chiara |
Posso farle una domanda personale? |
Farinelli |
Devi, tesoro! |
Chiara |
Come fa a… quando sente quel solletico qui, sulla pancia… ha capito? |
Farinelli |
Soffri di colite? |
Chiara |
O Madonna! No, intendo dire quando ha voglia di un uomo… |
quella specie di brivido… |
|
Farinelli |
Chiara, ma svegliati! Si chiama desiderio sessuale. Non c’è nulla di male! |
Mi capita raramente, sai lui è stato il primo. |
|
Quando se n’è andato, si è portato via anche quello. (pausa) Vorresti dire, che lui |
|
non ti basta? |
|
Chiara |
O ma certo, certo! Cioè come uomo è perfetto, ma non è come un tempo, quando |
eravamo fidanzati. Ormai il suo lavoro sembra soddisfare ogni desiderio. |
|
Farinelli |
Gli uomini! Vorrebbero la leggerezza e la freschezza della fidanzatina per sempre. |
3 |
Per carità non c’è nulla di male a reclamare un po’ di pepe nella minestra, ma la |
|
complicità, gli sguardi, le parole dolci, le carezze. Ah! Quello che mi manca di più, |
|
sono le sue mani. La notte mi sembra di sentire ancora il calore del suo corpo. |
|
Chiara |
Dio quant’è vero. Che cosa ci sta capitando? La cosa terribile è che mi sento sola |
anche quando torna a casa. Perché? |
|
Farinelli |
Prendi ancora un po’ di aranciata, ti prego. Sai cosa ci vorrebbe? Una bella |
passeggiata all’aria fresca, magari con un’amica! |
|
Chiara |
(interdetta) Come? Non saprei, dovrebbe tornare a momenti. Sarà stanco, avrà |
bisogno di me, forse ha fame… |
|
Farinelli |
(la interrompe) La vuoi smettere? Sono io quella con l’esaurimento nervoso, ricordi? |
Ora usciamo e facciamo tutto quello che ci pare e non osare contraddirmi. |
|
(getta la scopa e comincia a sistemarsi i capelli, canticchiando) |
|
Hai solo due minuti per prendere quello che ti serve dal tuo appartamento. Marsh! |
|
Chiara, dopo un attimo di esitazione, si precipita fuori dall’appartamento. La signora Farinelli |
|
segue la scena sorridendo, poi si porta le mani al petto improvvisamente, colpita da un |
|
dolore cui sembra abituata. Il dolore passa in fretta, guarda lo studiolo |
|
No, non temere. Non mi vedrai ancora per un po’, è solo un attacco di panico! |
|
(Arriva Fabio) |
|
Fabio |
Signora è in casa? Chiara sei qui? |
Farinelli |
Oh! Ciao Fabio, non ti aspettavamo così presto. |
Fabio |
Sono troppo stanco per le battute, signora! Sto cercando Chiara, a casa non c’è, ma |
la porta è spalancata, ho pensato fosse qui da lei. Ho fatto bene, vero? |
|
Farinelli |
A cercare o a pensare? |
Fabio |
E va bene! Ora mi siedo, rido e poi ricominciamo, eh? |
Farinelli |
Ma su, dai! Dove vuoi che sia? Eravamo qui che decidevamo di fuggire in cerca di |
avventure! E’ una giornata splendida. Hai controllato in tutte le stanze? |
|
Fabio |
Aaargh! Dio che sonno! |
Cosa avrete da raccontarvi di così importante, tutti i giorni! |
|
Farinelli |
Io ho molte cose da dire, sono una donna sola. |
Fabio |
Chiara non lo è, ogni sera mi racconta tante di quelle cose! |
4 |
Dopo una giornata come questa ci vuole una pazienza enorme, glielo assicuro. |
|
Farinelli |
Che uomo dolce e premuroso. Chiara è una donna fortunata! |
Fabio |
Questo cos’è, sarcasmo? Non crede a quello che dico? |
Farinelli |
Potresti diminuire un po’ i tuoi impegni, gli anni più belli sono proprio questi. Ora ti |
sembra tutto confuso, sei spaventato, ma chi non lo è? |
|
Fabio |
Non sono spaventato, sto cercando di assicurare a me e Chiara un futuro dignitoso. |
Farinelli |
E quanto dovrebbe andare avanti questa situazione? Ti sacrifichi per il vostro futuro. |
Io voglio credere che sia così, ma a Chiara piace questa vita? |
|
Fabio |
Che intende dire? Quando siamo venuti a vivere qui, sapeva che non sarebbe stato |
facile. Chiara vive ancora con le illusioni di un’adolescente. E’ una donna |
|
meravigliosa, anche per questo, ma la vita è difficile, lei preferisce chiudersi nel suo |
|
guscio. |
|
Farinelli |
Una schiava d’amore che aspetta solo te e si contenta delle briciole. Non darmi a |
bere che questa è la vita che sognavi. |
|
Fabio |
Adoro accarezzarle i capelli e baciarla piano, piano. Nel sonno lei… si accorge di me |
e sorride. Vorrei vederla sempre così, ma… quando siamo insieme, è diversa, niente |
|
la rende felice. |
|
Farinelli |
Il vostro è un grande amore… |
(Arriva Chiara, parlando a voce alta) |
|
Chiara |
Eccomi! Avrei giurato di aver sentito chiamare il mio nome! |
(si accorge di Fabio) |
|
Oh! Ciao, sei tornato. |
|
Fabio |
Ciao tesoro. Che bella! Esci per fare conquiste? Mi devo preoccupare? |
Chiara |
La signora Farinelli deve fare delle commissioni, mi ha pregato di farle compagnia. |
Farinelli |
Sì. Devo assolutamente comprare la sabbia per la mia piccina. Forse anche del |
cemento a presa rapida, così la blocco nella sua lettiera una volta per tutte. |
|
Chiara |
Signora, è ancora cucciola, cos’ha da fare di meglio se non giocare tutto il giorno. |
Farinelli |
Giocare, mangiare, dormire, nessuna preoccupazione, che meraviglia! |
Chiara |
Chissà se si annoia. In fondo chi può dirlo, adesso è ancora piccola… |
5 |
Farinelli |
Quando sarà grande glielo chiederò, troveremo il modo di intenderci! |
Fabio |
Ora che ci penso, una bella passeggiata vi farà bene, ne avete un gran bisogno. |
Io rimango qui, voglio cercarmi un angoletto per morire in santa pace, magari mi |
|
faccio consigliare dal gatto, signora! |
|
Farinelli |
Il mio povero marito ha sempre lavorato sodo, mai una vacanza, mai un vizio. |
Quando l’ho conosciuto pensavo fosse una specie di automa, così rigido! Ma l’amore |
|
fa miracoli, ne abbiamo fatte di tutte i colori. |
|
Chiara |
Amore ricordati che stasera siamo fuori a cena, |
chiudi la finestra della cucina, altrimenti entra la polvere, |
|
non tenere la tv ad alto volume, |
|
se hai fame, c’è qualcosa nel frigo e non toccare le mie riviste nel tinello, |
|
non ho ancora finito di metterle in ordine… |
|
Fabio |
Micina? Dove sei? Ho bisogno di te! Psss Psss! |
Chiara |
E… va bene. Allora ciao, a dopo! |
(Chiara esce, seguita dalla signora Farinelli, che rientra subito) |
|
Farinelli |
Torniamo subito. Ah, fai come se fossi a casa tua, io… non ho nulla da nascondere. |
(Un ultimo sguardo d’intesa, poi esce) |
|
Fabio rimane qualche istante a fissare la sedia, riflette, guarda l’uscio e si appresta ad uscire, |
|
quando rientra Chiara |
|
Fabio |
Ma che diavolo! |
Chiara |
Ah! Ma che ci fai sulla porta? Mi hai spaventata! |
Fabio |
Come, non avevi fretta? Sei ancora qui? |
Chiara |
La signora Farinelli sta parlando con una persona, giù nell’atrio. Un tipo strano. |
Fabio |
Strano? Che intendi dire? |
Chiara |
Sembrava non conoscerlo affatto, ma ora sono lì che parlano, scherzano. |
Le ho detto che sarei rientrata. Non mi ha risposto. |
|
Fabio |
(preso dal senso di colpa, ha uno slancio d’entusiasmo) |
Be’, raccontami della tua giornata! |
|
Chiara |
Stamattina sono stata in quel negozio nuovo, giù all’angolo, è una specie di bazar. |
Fabio |
Ah sì, ho capito quale intendi dire. Hai trovato qualcosa di bello? |
6 |
Chiara |
Piccole curiosità, ma c’era un paio di jeans degli anni ottanta, carinissimi, non ho |
resistito! |
|
Fabio |
Li hai comprati? |
Chiara |
Certo! Se li avesse presi qualcun altro? Non ci avrei dormito la notte, dovevo averli. |
Fabio |
E’ alquanto improbabile che dopo trent’anni un paio di jeans interessi a due persone |
contemporaneamente. |
|
Chiara |
E’ un modello che propone lo stile anni ottanta, ma è un pantalone nuovo! |
Fabio |
Ah… Per curiosità, li hai pagati molto? |
Chiara |
Preferirei non dirtelo, altrimenti ti arrabbi! |
Fabio |
No, ma figurati! Mi fa piacere vederti felice. |
Certo… se mia sorella lo avesse saputo, non avrebbe regalato quintali di vestiti ai |
|
poveri in tutti questi anni. Sarebbe ricca, ti rendi conto? |
|
Chiara |
Ha fatto bene, invece! |
Sei tu che pensi sempre a inventare qualche cosa per fare quattrini. |
|
Abitiamo ancora in questa casa, sempre noi due soli. |
|
(pausa) |
|
Fabio |
Tesoro… usciamo tu ed io! Dai! |
Chiara |
Sei stanco morto… lo fai per me? |
Fabio |
Non farti pregare, guarda che sono pieno di energie, cosa credi! |
I due si rincorrono, in un gioco amoroso, si abbracciano, poi escono ridendo. |
|
Dopo qualche istante, fanno il loro ingresso, la signora Farinelli e lo sconosciuto. |
|
Si tratta di Turo Piroga. Indossa una tunica da prete, ha in mano una penna rossa e un |
|
taccuino sciupato. |
|
Farinelli |
Entri, la prego. Da questa parte. |
Turo |
Accogliente! Grazie per l’invito, non mi tratterrò che un momento. |
Farinelli |
Non si preoccupi, ho tutto il tempo che voglio. |
Turo |
Sono solo di passaggio, lo faccio sempre prima di un appuntamento. |
7 |
Farinelli |
Abbiamo un appuntamento? |
Turo |
Oggi no. Tuttavia è un bene che io possa parlarti. |
Farinelli |
La verità è che sono molto distratta, da un po’ di tempo a questa parte. |
Le prometto che passerò presto in parrocchia per la mia quota, non doveva |
|
disturbarsi. |
|
Turo |
Credo che tu mi abbia confuso con qualcun altro. |
(pausa) |
|
Vorrei illuminarti sulle condizioni della tua stabilità. |
|
Farinelli |
Ah, quindi è qui per farmi una predica! |
Turo |
Una predica? Mi daresti ascolto? |
Farinelli |
Che importa? Non sarà certo la mia riluttanza a farla desistere, padre. |
Turo |
Non sono padre di nulla, ma immagino che ti riferisca alla fede che rappresento. |
Comunque non voglio farti una predica. |
|
Farinelli |
Meglio così. Lei riesce a confondermi, però è piacevole sentirla parlare! |
Ha un’aria così familiare! |
|
Turo |
Già! |
(Si guarda intorno, ispezionando la casa. Fissa la sedia impolverata e sorride) |
|
E’ un peccato, che una bella sedia come quella, sia lasciata in uno stato di |
|
abbandono. |
|
Farinelli |
Ah! Quella… è una storia lunga, ma le posso dire che non è affatto abbandonata. Al |
contrario è un caro ricordo. |
|
Turo |
Dovresti trattare meglio le cose a cui tieni di più. Forse, in maniera inconscia, stai |
tentando di distruggere i tuoi ricordi. |
|
Farinelli |
No! Non lo farei mai! Lui… è sempre con me, lo sento ancora. |
Turo |
E’ solo una sedia impolverata. Tuo marito non la vorrebbe ridotta in quello stato. |
E poi, cosa molto più importante, ti stai abituando al concetto di decadimento. |
|
Farinelli |
Di che sta parlando? |
Turo |
Stai trascurando anche la tua salute. |
Farinelli |
E’ così evidente? Be’, a dire il vero è un po’ che sento una strana fitta, al petto. |
Non è grave, solo stress. Ne sono sicura! |
8
Turo |
La vita è un dono prezioso e come tale va rispettato. |
(indicando lo studiolo) |
|
Ha lasciato questo mondo e non ha potuto scegliere, ma ha vissuto con serenità. |
|
Anche tu devi farlo. |
|
Farinelli |
Devo lasciare questo mondo? Non ci penso proprio! |
Turo |
Vivere con serenità, prenditi cura di te! |
Farinelli |
Io… |
Turo |
So bene quanto sia difficile superare il dolore. |
Sei una donna molto forte, un esempio di coraggio. |
|
Farinelli |
Ah!… E tutto questo lo ha capito quando eravamo giù nell’atrio o quando parlavamo |
della sedia? |
|
Turo |
Quando, perché, chi, cosa… |
Tutte domande inutili al raggiungimento del nostro scopo. |
|
Farinelli |
Quindi c’è uno scopo in tutto questo delirio, bene! |
Turo |
Certo. |
Farinelli |
E’ già un passo avanti. |
Turo |
La domanda che vale un tesoro, la salvezza dell’anima naturalmente, è “dove?” |
Farinelli |
Dove? |
Turo |
Sì. |
Farinelli |
(ridendo, imbarazzata) |
E io che mi preoccupavo di sembrare strana! |
|
Venga! Si sieda! Lei è stanco. |
|
Turo |
Tu credi? |
Farinelli |
Sì! Certamente! Chissà quante persone avrà già incontrato da stamattina. |
Turo |
Definisci meglio il concetto “da stamattina”. Potrei dirti con esattezza, quante. |
Farinelli |
Vede? Sta farfugliando cose senza senso. Si metta pure comodo. |
Gradisce qualcosa da bere? |
|
Turo |
Ah! Ah! Meravigliosa! |
E’ questo ciò che mi piace in te. La gioia di vivere che emani dalla tua persona. |
|
9 |
Farinelli |
Un buon caffè? Tanto per stuzzicare la mente, oppure un bicchierino per placare gli |
affanni? |
|
Turo |
Temo di essere inopportuno. |
Solo ora, mi rendo conto che questo non è posto per me. |
|
Farinelli |
L’ho forse offesa? Le chiedo scusa se… |
Turo |
Oh, no! Mia cara, tu stai andando nella direzione giusta, ma ricordati quello che ci |
siamo detti. |
|
Farinelli |
E’ una parola! |
Turo |
Vivi con serenità e ogni cosa andrà al suo posto. |
Farinelli |
Se ne va così, ora che cominciavo a conoscerla meglio? |
Turo |
Abbiamo tutto il tempo. |
Farinelli |
Definisca meglio il concetto “tutto il tempo”. |
Turo |
Figliola, tutto il tempo del mondo. |
(Turo esce di scena, sotto lo sguardo incredulo della signora Farinelli) |
|
Farinelli |
Aspetti! Mi dica almeno il suo nome! Dove posso trovarla? |
(lo insegue ed esce di scena.) |
|
Dopo qualche istante rientrano Fabio e Chiara. |
|
Chiara |
Uffa! Possibile che devi parlare sempre con tutti? Non potresti limitarti a |
“Buongiorno!” |
|
Fabio |
Di che stai parlando? Sembrava una persona simpatica, non è strano come dicevi. |
Chiara |
Sarà… ma un prete che non parla di fede, dovevo ancora incontrarlo. |
Fabio |
E’ un amico della signora, è chiaro. Hai visto lei con quale ardore gli correva dietro? |
Chiara |
Ma che dici? Un uomo di chiesa ha ben altro per la testa! |
Avrà dimenticato qualcosa qui a casa e lei voleva restituirgliela. |
|
Fabio |
“Uccelli di rovo!”… la Farinelli che unisce l’utile al dilettevole! |
Si concede alle braccia di un uomo, senza abbandonare quelle della fede! Geniale! |
|
Chiara |
A me non sembrava affatto un amico, anzi non voleva farsi raggiungere dalla |
signora. Non hai sentito come ha tagliato corto? |
|
10 |
Fabio |
Già. Com’è che ha detto? |
Chiara |
Parlava di qualcosa di stabile, credo. |
Fabio |
Giusto! La stabilità. Senza dubbio si riferiva alle nostre anime, al rigore morale. |
Chiara |
Le nostre anime? |
Fabio |
I soliti discorsi da prete. Vorrei vedere lui al mio posto. Chissà cosa farebbe se |
dovesse vivere senza madre chiesa. |
|
Chiara |
Fabio! Un po’ di rispetto. |
(Turo compare all’improvviso, dalla porta lasciata aperta) |
|
Turo |
Scusate! |
Chiara |
Ah! Che spavento! |
Fabio |
Ma che diavolo! |
Turo |
(a Fabio) Temo che tu mi confonda decisamente con qualcun altro. |
Vorrei portare alla vostra attenzione un fatto molto singolare. |
|
Fabio |
Singolare? La signora che fine ha fatto? |
Turo |
Proprio di questo vorrei parlare. |
E’ seduta sul ciglio del marciapiede, con una caviglia dolorante. |
|
Chiara |
Oh Dio! |
Turo |
(a Chiara) Anche tu, cara, mi confondi con qualcun altro. |
Fabio |
Di che sta parlando? E come sta? |
Turo |
Benissimo! Grazie! |
Chiara |
Non lei! La signora! Possibile che non riesce a fare un discorso sensato? |
Turo |
Questo non è possibile, ma la signora sta bene, sta bene! |
Fabio |
Meno male! |
Chiara |
Ma come è successo? |
Turo |
Credo che stesse cercando di raggiungermi, ma qualcosa ha attirato la sua |
11
attenzione, proprio davanti alla vetrina del bazar, giù all’angolo. |
|
Fabio |
Il bazar? |
Chiara |
In vetrina? |
Fabio |
Che cosa potrebbe mai avere di tanto interessante quel posto? |
Turo |
Mentre stringeva la caviglia, ha detto solo “Che pantaloni orrendi!” |
Le ho detto che sarei tornato ad avvertirvi. |
|
Fabio |
Si è distratta ed è caduta? |
Turo |
Si tratta di una distorsione dell’arto inferiore! |
Chiara |
Arto inferiore? |
Fabio |
Distorsione? |
Turo |
(a Fabio) Distorsione! |
Un movimento innaturale delle ossa mobili che comporta una patologia a carico |
|
dell’apparato locomotore. |
|
(a Chiara) Nel caso specifico ha interessato un arto inferiore, tra le estremità distali di |
|
tibia e perone : la caviglia. |
|
Fabio |
E’ anche medico, ora? So benissimo cos’è una distorsione! |
Chiara |
Che cosa dice? Di che parla? |
Turo |
Ehm… Una storta alla caviglia! |
Fabio |
Ci voleva tanto? |
Chiara |
Fabio! Dobbiamo fare qualcosa! |
Fabio |
Vado io! Le do una mano a rientrare in casa. |
Tu prepara una borsa con del ghiaccio, tesoro! |
|
Chiara |
Giusto! Volo! |
(Chiara corre in cucina) |
|
Fabio |
(a Turo) Allora dottore? Rimane qui o viene con me? |
Turo |
Vi aspetto qui, in fondo è colpa mia. Vorrei chiarire qualche dettaglio. |
Fabio |
Va bene… però Chiara è molto diversa dalla signora, ci siamo intesi vero? |
12 |
Turo |
Ti ringrazio per la precisazione, avrei giurato che fossero gemelle! |
Fabio |
Ha capito cosa intendo. Torno subito, non sia dia tanto da fare con le parole. |
Non mi piacciono le persone che parlano troppo. |
|
Turo |
(si avvicina a Fabio, lo guarda negli occhi) |
Le mie sono parole di fede. Le tue sono rivolte a te stesso, vero? |
|
(Fabio ha un attimo di esitazione, indietreggia) |
|
Fabio |
Va bene… vado! |
Chiara |
(torna con la borsa del ghiaccio) |
Oh! Credevo di essere rimasta sola, padre! |
|
Turo |
Non sono padr… (tra sé) sorvoliamo. |
Preferisco aspettare qui, sarei solo di’intralcio. |
|
Se vuoi rimanere sola, però, non hai che da dirmelo. |
|
Chiara |
No! |
(pausa) |
|
Non mi piace stare sola. Mi mette ansia e poi mi piace sentirla parlare. |
|
Turo |
Grazie. |
Chiara |
Anche se dice cose strampalate e sembra un po’ ingenuo. |
Turo |
Grazie! |
Chiara |
Mi parli di lei. Mi dica del lavoro che fa, come passa le giornate, da dove viene, tutto, |
insomma! |
|
Turo |
Temo che non ci sia tempo sufficiente per soddisfare la tua curiosità. |
Chiara |
Accidenti! Che tipo misterioso. Mi faccia almeno un riassunto… |
Turo |
Vediamo… |
Non dovrei essere qui, il mio lavoro è aspettare il momento giusto e non è |
|
importante da dove vengo, ma dove andrò dopo. |
|
Chiara |
La storia della mia vita! |
Turo |
Davvero? |
Chiara |
Anch’io mi sento nel posto sbagliato, sempre in attesa di qualcosa, che forse, non |
arriverà mai. |
|
Turo |
Be’, per la precisione non dovrei essere qui con te. |
13 |
E’ solo un caso, che ci siamo incontrati. La signora, con la sua distors… con la storta |
|
alla caviglia, ha creato un imprevisto. |
|
Chiara |
Povera signora… |
Turo |
Libero arbitrio! L’unica cosa, in grado di stravolgere i miei appuntamenti. |
Chiara |
Comunque mi fa piacere lo stesso conoscerla, posso sapere il suo nome? |
Turo |
Ehm… Non ha importanza! |
Perché evocare sensazioni inaspettate, incertezza, disagio! |
|
Chiara |
E’ così brutto il suo nome? Quale sarà mai, Erode? |
Turo |
Oh! Quello è proprio una pecora nera! Non è il mio campo! |
Io sono a un “livello superiore”. |
|
Chiara |
Ci mancherebbe altro, era solo un esempio. |
Turo |
Dovevo parlare con quella simpatica donna, ho l’impressione che stia rinunciando. |
Chiara |
Guardi che è una brava cristiana, anche troppo! |
Ha saltato la messa domenicale perché non stava bene, non esageri! |
|
Turo |
Con un certo anticipo, ho potuto incontrare anche quel bizzarro giovanotto. |
Davvero maldisposto, tutto dipende da lui, a questo punto. |
|
Chiara |
Si chiama Fabio! Bizzarro è l’unico aggettivo che non ho mai usato. |
Turo |
Due appuntamenti nello stesso luogo, è un fatto insolito! |
Chiara |
Appuntamenti? Ed io non conto niente? Non è giusto. |
Turo |
La natura umana è una cosa affascinante! Insoddisfazione, desiderio, paura. |
Una zavorra inutile, quando si deve trovare la via. |
|
Chiara |
La via per dove? |
Turo |
Dove! Esatto! Bisogna liberarsi di questo peso, ed è meglio farlo prima che dopo. |
Chiara |
Capisco. Anzi no. Lasciamo stare, ho già i miei problemi. |
Turo |
Vivi mia cara! Lasciati andare! Hai tutto il tempo! |
Chiara |
E allora mi aiuti, la prego! |
Turo |
Tu preghi? Dovrai puntare più in alto allora! |
14 |
Chiara |
Perché deve essere tutto così complicato? |
Non ho il coraggio di prendere una decisione. |
|
Turo |
Il coraggio è una grande qualità! |
Chiara |
Dovrei forse ferire le persone che mi vogliono bene? Deludere la famiglia, gli amici? |
Turo |
Prova a dare una risposta. |
Chiara |
E tutto quello che abbiamo costruito? Le nostre vite, i ricordi, la nostra piccola casa, |
piena di cose, in ogni angolo, che raccontano un po’ della nostra storia. Quante |
|
esperienze, belle e brutte, che porterò… sempre nel cuore. |
|
Turo |
Porterai? (…) Hai già una risposta, allora. |
Chiara |
(sorpresa e confusa) |
Eh? Ho detto qualcosa di sbagliato? Non volevo intendere quello che pensa! |
|
Stavo solo parlando di noi! E’ una situazione infernale! |
|
Turo |
Non esagerare! Non hai idea di quale sia una situazione infernale! |
Chiara |
Padre! Un po’ di elasticità mentale! Mi prende alla lettera? Cerchi di capirmi… |
Turo |
Ho la netta impressione di non essere compreso, da queste parti. |
Comincio a pensare che dipenda da me. |
|
Sei la terza persona in pochi minuti, che mi tratta con una certa sufficienza. |
|
Fabio |
(rientra in casa, sostenendo la signora Farinelli, che zoppica visibilmente) |
Eccoci! Una sedia, presto! |
|
Farinelli |
Ohi! Ohi! Padre! Quanto corre! Dove scappava così di fretta? |
Turo |
Scappare? Non si può fuggire… |
Fabio |
Stia zitto, che è meglio! |
Turo |
(a Chiara) In effetti, per lui “bizzarro” è un po’ riduttivo. |
Farinelli |
Non sentiva quando le gridavo dietro “Mi aspetti!” “Non corra!” “Mi dica il suo |
nome!” |
|
Turo |
Ah! Credevo fossero le solite voci. Ho degli appuntamenti da rispettare, sono |
abituato a non prestare ascolto a chi non rientra nelle mie competenze. |
|
Chiara |
Questa sarebbe la sua misericordia? E la bontà cristiana? |
(mette la borsa del ghiaccio sulla caviglia della signora) |
|
15 |
Fabio |
Figurati! Sente pure le voci! Possiamo sapere cos’altro vuole da noi? Se vuole |
benedire la casa, me lo dica subito, perché faccio evacuare il palazzo! |
|
Turo |
(Urlando) |
Ecco! |
|
(improvviso silenzio) |
|
Nonostante qualche inconveniente, ciascuno di voi potrà riflettere su ciò che ci siamo |
|
detti. |
|
E magari, a mente lucida, riuscirà a capire, dove è la cosa più importante. |
|
Farinelli |
Dove? |
Fabio |
Caspita! Un indovinello insidioso! Uhm… vediamo… |
Un prete, una predica, un luogo importante… |
|
Non sarà mica il Paradiso? |
|
Ho indovinato vero? |
|
Chiara |
Fabio! Non ricominciare! In fondo ha ragione! |
Turo |
Cara ragazza! Apprezzo il tuo senso del pudore, ma ti assicuro che va tutto bene! |
Lascia pure che sfoghino le loro paure, hanno il dovere di farlo. |
|
Farinelli |
L’unica cosa importante per me ora si trova in questa borsa! Ohi! Che dolore! |
Turo |
Il Paradiso, l’Eden, il Cielo, l’Empireo… sinonimi di letizia e beatitudine. |
Capite cosa voglio dire? |
|
Fabio |
Ragione? Lo senti? Sta ricominciando! |
Farinelli |
Padre! Abbiamo afferrato il concetto! |
Turo |
Davvero? |
Fabio |
Non mi sottovaluti! |
Farinelli |
Credo di poter parlare per tutti i presenti. |
E’ chiaro che la nostra condotta morale, possa influire sulle nostre scelte e sul nostro |
|
destino. |
|
Turo |
Bene! |
Farinelli |
Io sono credente e conduco la mia vita in maniera dignitosa. Lo stesso vale per |
questa ragazza! Fabio, nonostante le sue convinzioni, il suo comportamento… un po’ |
|
discutibile, è un bravo ragazzo. |
|
Fabio |
Discutibile? |
16 |
Chiara |
Fabio! |
Farinelli |
Lei, però, deve pur capire che la vita è imprevedibile e noi siamo povere creature, |
che imparano dai loro errori. |
|
Turo |
A volte non sai spiegare perché ti capita una cosa bella, tantomeno una brutta. |
Qualcuno pensa, che una parte del premio che ti spetta, ti sia dato in vita, ma |
|
quando capita, non sei mai pronto. |
|
La paura di perdere, ti spinge a credere che sia impossibile. |
|
Chiara |
Lei ha delle forti convinzioni, è il suo lavoro. |
Turo |
Il dilemma è terribile: credere o commiserarsi. |
Abbassare ancora, le difese, aprire il cuore e credere nella vita, o ricondurre tutto a |
|
un ennesimo beffardo scherzo del destino, aspettando, sconfortato, il disfacimento. |
|
L’intensità dell’emozione può essere la stessa in entrambi i casi. |
|
L’anima potrebbe trarne comunque energia per sentirsi viva. |
|
Farinelli |
Se permette, sono stanca degli scherzi del destino. |
Fabio |
Esattamente! Lei parla senza sapere! |
Turo |
(A Fabio) Magari, è solo vivere che ti fa paura. |
Fabio |
Scenda dal suo piedistallo, padre! Questa è la vita vera! Qui non bastano le parole. |
Turo |
Tuttavia, dovete avere rispetto per voi stessi, per la vita che vi è stata donata! |
Il resto verrà da sé. |
|
Chiara |
Quello che possiamo fare noi, è cercare di impegnarci. |
Fabio |
Già! Ma non promettiamo niente, chiaro? |
Turo |
Così sia! |
Ora che la famiglia è riunita, posso congedarmi. Sono ancora molteplici le |
|
incombenze che mi trattengono in questi luoghi. |
|
(si appresta ad uscire, sotto lo sguardo incredulo dei presenti) |
|
La visita è finita. |
|
(pausa) |
|
Tutti |
Amen. |
Buio. |
17
III ATTO
La scena è di nuovo quella del I atto, in un tempo indefinito. |
|
Luce a destra. |
|
Fabio e Turo sono in piedi accanto al tavolo, dove è posizionata la valigia aperta. |
|
Fabio |
Sto sognando? Che cos’era quello che ho visto? |
Turo |
Durante il cammino, potrai vedere e ricordare tutto ciò che è necessario alla tua |
conoscenza. |
|
Fabio |
Aspetti un attimo, stavamo discutendo di un delitto, mi pare, che è successo dopo? |
Turo |
Hai deciso di seguire il tuo istinto. |
Ti sei avvicinato per guardare cosa ho portato per te. |
|
(indica la valigia) |
|
Fabio |
Sì, quel rumore sordo… è stato lei, deve avermi fatto qualcosa, ho perso |
conoscenza. Un sogno, ecco cos’era, anzi no! |
|
C’era un prete pure lì, un incubo! E’ stato un incubo! |
|
Turo |
Non dire sciocchezze! Durante il nostro viaggio, sono sempre stato al tuo fianco. E’ |
un ricordo vissuto con la giusta disposizione, uno dei tanti. |
|
Fabio |
E dove siamo? |
Turo |
Fisicamente nella tua stanza, ma non nel modo in cui credi tu. |
Fabio |
Mi ha drogato? Certo! Dovevo aspettarmelo! |
Cos’ha in quella valigia? Si diverte a fare lo strizzacervelli? |
|
Turo |
Che espressione grossolana! |
Il tuo cervello è ancora intatto e della stessa dimensione. |
|
Modesta, del resto! Ah! |
|
Fabio |
Bravo! Fa lo spiritoso? |
Turo |
A volte mi concedo qualche licenza, perdonami. |
Fabio |
E’ un incubo dentro un incubo! Tutto questo non può essere vero. |
1
Turo |
“Vero” è un concetto relativo. |
Un po’ di pazienza, tutto comincerà ad avere un senso. |
|
Fabio |
Io non voglio che abbia un senso, che scherzo è? |
Turo |
Si tratta di un’altra verità. Quella che hai sempre rifiutato, ma per tua fortuna, io |
sarò al tuo fianco. |
|
Fabio |
Magnifico! Non potevo sperare di meglio. |
Turo |
Ne sono convinto. |
Fabio |
(incuriosito, quasi divertito) |
Erano frammenti del mio passato. Com’è possibile? |
|
Tutto era così vero. Alcune cose, però, le ricordavo in modo diverso. |
|
Turo |
Succede quando la coscienza interviene a ridurre le sofferenze. |
Molti ricordi spiacevoli sono modificati e resi più sopportabili, come un romanzo, |
|
piuttosto che una fedele cronistoria. |
|
Fabio |
Ha visto anche lei, vero? Sembrava di essere spettatori invisibili. |
Turo |
Pensa quante circostanze, incontri e decisioni prese, in tutta la tua vita. Una serie |
enorme di azioni e reazioni che determinano il tuo destino. |
|
Fabio |
Com’era bella… |
Quel giorno… è uno dei più brutti della mia vita! |
|
Turo |
E’ per questo motivo che lo abbiamo vissuto. |
Fabio |
Io perdevo il tempo con… invece di tornare a casa. |
Turo |
Perdevi tempo? |
Fabio |
Sapevo che dovevo tornare, il mio cuore urlava! |
Lei era lì, che mi aspettava… sempre in attesa. |
|
Non so cosa mi stesse accadendo. Mi sentivo tra due fuochi. |
|
Turo |
Hai usato una metafora per descrivere la possibilità di avere due posti, dove trovare |
un po’ di calore. |
|
Oppure, uno scaldava più dell’altro? |
|
Fabio |
Chi? Di chi sta parlando? |
Turo |
Dimmelo tu. Di chi stai parlando? |
2
Fabio |
Parlo… di Chiara! Lei! Solo lei. Sempre e solo lei. |
Turo |
In ogni caso, c’è un lungo elenco di cose che ti riguardano, queste sono solo una |
parte. |
|
Fabio |
Ha preso appunti su di me? |
Turo |
Mi hai preso per un novellino? |
Conosco la tua vita più di te! |
|
L’ultima azione che hai fatto è proprio abietta, eppure ti avevo avvertito. |
|
Fabio |
(lo guarda negli occhi, cercando di ricordare) |
Certo! E’ lei quel prete… quel rompiscatole che si è presentato qui. |
|
Dopo tanti anni, che cosa vuole ancora? Sono rimasto solo, è finita! |
|
Le sue belle parole non hanno sortito alcun effetto. |
|
Turo |
Quello era solo un monito. Tutti voi avete diritto a un piccolo aiuto e chi sa |
ascoltare, in genere, riesce a cambiare il corso del proprio destino. |
|
Fabio |
E quale sarebbe stato il suo avvertimento? |
Lei era lì solamente per la signora, questa è la verità! |
|
Turo |
Dove, è importante, non perché. |
Ero lì e c’eri anche tu, hai avuto la tua possibilità. |
|
Fabio |
Che cosa pretende? Di cambiare il destino di un uomo, con una tiratina d’orecchie e |
una pacca sulle spalle? |
|
Turo |
Questo, invece, è l’epilogo. |
Fabio |
La fine… di cosa? Perché non mi lascia in pace? |
Turo |
E’ proprio in pace che ti lascerò, ma dobbiamo arrivarci insieme. |
Ti sei smarrito già una volta, ora lasciati guidare da me. |
|
Buio e luce a sinistra. |
3
Le due donne sono appena rientrate in casa Farinelli. |
|
Chiara |
Visto? In casa non c’è, inutile insistere… |
Hanno sentito i colpi alla porta anche giù nell’atrio! |
|
Farinelli |
Ancora non posso crederci! Avrei sicuramente visto o sentito qualcosa, deve essere |
in casa! Per forza, è in casa ti dico! |
|
Chiara |
(Perde il controllo) |
Insomma! |
|
(Pausa. La Farinelli la guarda esterrefatta) |
|
Io… non lo so e non voglio sapere. |
|
Farinelli |
Capisco. |
Chiara |
Spero che non sia in casa, va bene? |
Spero che sia in giro per affari, oppure tra le braccia di qualche brava ragazza, |
|
magari all’estero per un lungo viaggio, ma lontano da qui. |
|
Dove dovrei essere anch’io. |
|
Farinelli |
Sai cosa significa questo? |
(pausa) |
|
Che dovrò chiamare i pompieri! Dovrò inventare una scusa per convincerli a |
|
sfondare la porta. Potrebbe essere svenuto, forse ha bisogno d’aiuto. Magari è |
|
tenuto in ostaggio dentro casa da qualcuno e non può muoversi! |
|
Chiara |
Sì… dalla sua gatta, signora, che vuole vendicarsi! |
Farinelli |
Ah! In effetti… non si sopportavano a vicenda. |
(Ridono) |
|
Chiara |
Ehm… mi scusi, ho perso la testa. |
Farinelli |
Ho già dimenticato, è più che normale! |
Chiara |
Quando mi ha chiamata, ho avuto una strana sensazione, come se dovessi chiudere |
un capitolo della mia vita. Avrei dovuto farlo da molto tempo (prende qualcosa dalla |
|
borsetta), ma continuavo a rimandare con la speranza che accadesse qualcosa. |
|
Farinelli |
Ti riferisci a Fabio? |
Chiara |
Sì, ma non pensavo a una cosa del genere! Speravo che tutto potesse tornare come |
4 |
un tempo, quando mi preoccupavo solo di noi e delle piccole cose. |
|
Ecco… usi questa! |
|
(porge alla signora l’oggetto che ha preso dalla borsa) |
|
Farinelli |
Che cos’è? Non dirmi che in tutti questi anni, hai conservato… |
Chiara |
La chiave del mio appartamento… be’, di quello che era il mio appartamento. |
Farinelli |
Ah, questa poi! Perché hai una copia della chiave? Che intenzioni avevi? |
Chiara |
Guardi che non è una copia, è la chiave originale. |
(pausa) |
|
Lui non ha mai avuto il coraggio di riprenderla, anche se in un primo momento |
|
voleva cambiare la serratura, non l’ha mai fatto. |
|
Farinelli |
Ti avrà aspettato per anni, giorno e notte! Povero diavolo. |
Chiara questa storia è pazzesca! |
|
Farlo vivere con una speranza del genere, è crudele. |
|
Chiara |
Non è come sembra. Io volevo tornare a casa, ero certa che primo o poi sarei |
tornata, ma non sapevo come… e quando. |
|
Anche lui ne era convinto, mi sentiva nel suo cuore. |
|
Farinelli |
In attesa della tua decisione, ha perso anche la dignità. |
Chiara |
Avevo paura che non mi avrebbe mai perdonata. |
Le sue parole venivano dal cuore, ma io so bene che la mente, col tempo, cambia le |
|
cose. |
|
Primo o dopo mi avrebbe odiata e io dovevo fare una scelta. |
|
Farinelli |
Così, hai fermato la vostra storia d’amore e hai tenuto la chiave per essere sicura di |
farla ripartire quando volevi. |
|
Chiara |
Mi sono comportata da grande egoista, spero di aver pareggiato il conto. |
Farinelli |
E così, ora tocca a me. |
Io dovrò aprire quella porta e chiudere questa storia. |
|
Chiara |
La prego! Qualsiasi cosa accada, faccia in modo che riprenda questa chiave, per il |
nostro bene. |
|
Farinelli |
Se è vero che ci vuoi bene, affrontiamolo insieme, non fuggire di nuovo! |
Buio e luce a destra. |
5
Fabio |
Troverò la pace? Intende dire quella spirituale o quella fisica? |
Tenga presente che per la prima non ho mai speso molto tempo e l’altra, la |
|
raggiungo volentieri alzando un po’ il gomito! Ah! |
|
Turo |
La pace eterna! L’armonia con tutto l’universo. |
Fabio |
(ironico) Sì, bisognerebbe essere morti, non le pare? |
(tra sé) Turo Piroga difetta proprio delle basi del mestiere? Ahi! Ahi! |
|
Turo |
Sei sicuro che il difetto sia mio? |
Quand’è l’ultima volta che hai mangiato qualcosa? O che hai parlato con qualcuno? |
|
O che hai acceso la tv? |
|
Fabio |
Mangiato? Io… non ho fame! Ho… incontrato… no, forse è venuta qua, la signora… |
ieri… mi pare l’altro ieri, sì tre giorni fa! |
|
Com’è possibile? Tre giorni, devo aver mangiato. Perché non ricordo? |
|
Aspetti! Ricordo di aver acceso la tv intorno alle… uhm… forse ieri sera… credo, ma |
|
l’impianto elettrico non funziona! Ecco perché è spenta. |
|
Che succede? Ho una strana sensazione, mi sento vuoto, leggero. |
|
Turo |
Una mongolfiera che cerca la giusta rotta, lasciando cadere un po’ di zavorra a ogni |
alito di vento buono! Ah! |
|
Anche questa non è male come metafora, eh? |
|
Fabio |
Lei continua a fare giochetti ed io sono talmente confuso… Ho bevuto un goccio e |
questo è il risultato! Dannati ricordi. Per quanto cerchi di cancellarli, tornano sempre |
|
ad affollarmi la mente e senza preavviso. |
|
Turo |
L’alcol provoca parecchi danni, un prezzo troppo alto da pagare, per un breve |
viaggio nella fantasia. Ottenebrare la ragione, ricorrendo a droghe e veleni, |
|
distrugge il corpo e la mente. |
|
Consumare la vita perché troppo noiosa, come hai osato? |
|
Fuggire dagli obblighi verso Dio perché troppo vani, chi credi di essere? |
|
La tua indolenza ti ha divorato! |
|
Fabio |
Questa vita è dolorosa, volevo solo allentare un po’ la tensione! |
Cerchi di capire, Piroga! |
|
Turo |
Questa è Accidia! Dovresti essere dannato! |
Fabio |
Che colpa ne abbiamo noi, è la nostra natura! |
Siamo deboli e indifesi fin da piccoli. |
|
Veniamo al mondo con un vagito di dolore, quasi a voler dire “rimettetemi dentro! |
|
6 |
Non è questo che voglio!” |
|
Turo |
Il pianto di un neonato è la melodia del principio. Chi sa ascoltare, riesce a capire |
che il pianto fa parte della natura umana e per placarlo, occorre la madre, l’origine. |
|
Fabio |
C’è un profondo bisogno di sentirsi parte di qualcosa. |
Passiamo l’intera esistenza cercando la serenità. |
|
Ricordo quanti sforzi ho fatto, ma non ricordo più il perché. |
|
Turo |
Hai smarrito la via, lo fanno in molti, più di quanti tu possa credere. |
L’uomo è cosciente della sua natura mistica, comincia il suo percorso spirituale in |
|
vita, ma poi, si lascia confondere dalla vita stessa. |
|
Ci sono filosofie, dottrine, comunità, che hanno fatto della ricchezza spirituale una |
|
scelta di vita. |
|
Fabio |
Molti di loro neanche si rendono conto che esiste un mondo intorno! |
Vivono alienati dalla realtà, mentre c’è un gran bisogno di aiuto, qui. |
|
Turo |
Su una cosa hai ragione. Aiutare il prossimo è un dovere. |
Chi riesce conseguire i suoi propositi, deve offrire sostegno. |
|
Perché tutti capiscano che la vita terrena ha uno scopo. |
|
Fabio |
Ha uno scopo tutto questo? |
M’illumini, la prego! E’ l’eterno dilemma dell’uomo. |
|
Perché si nasce con tanto amore e poi… s’invecchia, si muore? |
|
Turo |
Hai dimenticato di elencare tutto quello che c’è nel mezzo! |
Fabio |
Risponda alla domanda, Turo! |
Turo |
L’infanzia, la fanciullezza, l’adolescenza e l’età adulta! |
Fabio |
La vecchiaia! E’ una cosa ingiusta! |
Ci sono vecchi, i più fortunati, perfettamente in grado di intendere e volere, ma sono |
|
prigionieri del loro corpo consunto. O dovrei dire sfortunati? Chi vorrebbe questo? |
|
Perché dobbiamo trascorrere gli ultimi anni della vita nel tanfo della morte? |
|
La fine che ci attende, paziente, certa. |
|
Turo |
Ogni singola fase della vita ha uno scopo, ogni singola giornata, ogni ora, ogni |
momento che vivi, è importante. |
|
La morte è l’ultima di queste fasi, a volte arriva addirittura interrompendo l’intero |
|
ciclo. Pensa alle morti premature, alle malattie, ai bambini che vivono solo pochi |
|
minuti. Chi di questi è fortunato? |
7
Fabio |
Me lo dica lei! Che senso ha tutto questo? |
Turo |
Posso dirti che la morte non se ne va in giro con la falce in mano. |
Tutta la vita è stata progettata nei più microscopici dettagli. Ha un principio e una |
|
fine. Lo puoi vedere in tutto ciò che è vivo intorno a te. |
|
E poi c’è l’anima, infusa in tutte le creature, come una fonte di energia. |
|
Fabio |
Lei continua a non rispondere. |
Turo |
(pausa) |
Libero arbitrio! Spiega molte cose! Un’irregolarità in tutta questa perfezione, |
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un’aberrazione non casuale. |
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Fabio |
La miseria della condizione umana, le più antiche paure che angosciano questo |
mondo, sarebbero la conseguenza delle nostre scelte? Che sta dicendo? |
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Turo |
La scelta innesca una serie di reazioni, che possono precipitare anche in un oltraggio |
alla vita. |
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Tuttavia è uno strumento necessario per dare un significato alla vita stessa. |
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Fabio |
Si rende conto che è un gioco perverso? |
Turo |
Non bestemmiare! Sarebbe stato meglio vivere tutti in ottima salute, nella letizia, |
nella ricchezza, eternamente giovani? |
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Fabio |
Certo! Anche un idiota lo capirebbe! |
Turo |
E tu invece, continui a non vedere. |
In un mondo omogeneo, senza paura, senza dolore, senza diversità, non ci sarebbe |
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posto per l’emozione. |
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Immagina cosa accadrebbe se non esistesse la gratitudine, la gioia, l’amore. Ben |
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presto la noia, unico sentimento umano, si trasformerebbe in inquietudine. |
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Le meraviglie della natura non susciterebbero più alcun interesse. |
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Gli uomini, nella bramosia di emozioni, troverebbero futili pretesti per ingaggiare |
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competizioni, battaglie e… guerre. |
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Tutto imploderebbe come un buco nero, in un alone di apatia cosmica. |
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Lasciando un vuoto incolmabile. |
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Fabio |
Lei è una delle persone più pessimiste che io abbia mai sentito! |
Turo |
Ah! Prima idiota, ora pessimista… Io sono molto paziente, ma non esagerare! |
Fabio |
In fondo… ha ragione. Chi vorrebbe un modo noioso? Io pensavo a piccoli dolori, |
poche differenze, per dare a tutti la gioia di vivere, risparmiandoci terribili |
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sofferenze. |
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8 |
Turo Già, ma poiché non decidi tu, concentrati sul tuo viaggio.
Buio e luce a sinistra.
9
Chiara |
Non insista, la prego! Devo andare! Voglio andare! |
Farinelli |
Com’è possibile? Vuoi fermarti proprio ora? Non sei curiosa? |
Chiara |
No. Ho un brutto presentimento. Ho fatto male a tornare, dovevo stare con la mia |
famiglia! Cosa mi è saltato in mente? |
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Farinelli |
E’ logico che fossi preoccupata, ma non dovevo insistere. Dovevo sbrigarmela da |
sola, invece di coinvolgerti e farti piombare qui. |
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Io… non immaginavo che avessi dato un taglio netto! |
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Chiara |
E’ stata molto dura. Ho avuto incubi per anni. Ancora oggi, sento un morso qui, nello |
stomaco, sarà questo posto… |
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Farinelli |
Avrei giurato che non saresti mai stata capace di fare soffrire qualcuno, tantomeno |
lui. Mi hai sorpreso. |
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Eri l’ultimo baluardo della donna indifesa, tutta casa e chiesa. |
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Temevo che avresti raggiunto il limite, ma non avevo capito. |
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Chiara |
Che cosa? |
Farinelli |
Esiste un punto oltre il quale, è più conveniente andare avanti che tornare indietro. |
Tu eri già oltre! |
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Chiara |
Sì. Credo di sì. |
Farinelli |
Eh sì, un fallimento o ti uccide, o ti tempra. |
Chiara |
In fondo al mio cuore sono legata a lui e sarà sempre così, credo. Ogni giorno, però, |
è fatto di novità, incontri, sorprese, amici, insomma… tante emozioni! Voglio |
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godermi tutto, fino in fondo. |
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Ho dato gli anni più belli e cosa ho avuto in cambio? |
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Farinelli |
Mi sono posta la stessa domanda. Abbiamo perso la fiducia e la speranza, nel |
momento più bello, anche se per motivi diversi. |
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E poi, quando sembrava crollarci il mondo addosso… tac! |
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Chiara |
Per me è stato più un… patapunfete! |
Farinelli |
Eh?… Oh, Chiara! Crack, splash, pum, boom, non è importante! |
Intendo dire è scattato qualcosa nella testa. Noi donne abbiamo un istinto di |
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sopravvivenza che gli uomini possono solo sognare. |
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Fabio ne è la testimonianza. |
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10 |
Chiara |
E’ stato un punto di riferimento, tutto ruotava intorno a lui, così sicuro di sé, per me |
era il sole, non avevo bisogno di nessun altro. |
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E’ un errore enorme appoggiarsi completamente a una sola persona. |
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Farinelli |
Quando parlavo con lui, quelle poche volte che mi concedeva il suo tempo, avevo la |
sensazione che fosse tormentato. |
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Le sue parole erano pungenti, la sua espressione coraggiosa, ma i suoi occhi… |
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dicevano altro. |
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Chiara |
Io, spesso, facevo finta di niente, non volevo sapere. |
Avevo bisogno di tempo, così avevo trovato un equilibrio. |
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Farinelli |
Capisco quello che vuoi dire. |
Io ho cercato l’affetto negli altri, le parole di tutti, il calore di un gatto. |
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Sembra sciocco, lo so… |
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Chiara |
Che dice? Io avrei fatto lo stesso. |
Farinelli |
Ho riempito la mia vita d’impegni, ho buttato via la roba vecchia. |
Eppure, ho conservato un ricordo. |
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Quando era lì (guarda lo studiolo) e parlava con me. |
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Conciliavo il mio cuore con la vita. |
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Chiara |
Capisce perché non sarò con lei, quando aprirà quella porta? |
Farinelli |
Hai paura che il cuore prenda il sopravvento. |
Chiara |
Non voglio altre le conseguenze per le mie azioni, voglio vivere in pace. |
Buio e luce a destra. |
11
Fabio |
Va bene… comunque, guerre e piaghe ce ne sono anche ora! |
Non mi ha convinto per niente. |
|
Turo |
Sono il risultato di azioni scellerate, le conseguenze dell’arbitrio di pochi, delitti |
commessi senza alcun rimorso. Per questi io non posso fare nulla, ed è meglio che |
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tu non conosca il resto. |
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Fabio |
Nessuno può farci un bel niente! Questo è lo schifo di cui parlavo! |
Turo |
Dimentichi che esiste un deterrente: la fede. |
La fede che ammonisce, che accoglie e perdona. |
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Il mezzo per raggiungere la meta, per aiutarsi a non perdere la via. |
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Fabio |
La fede. |
(pausa) |
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Che strano. Comincio a capire solo ora il significato delle sue parole. In tutta la mia |
|
vita ho sempre avuto paura e curiosità su questo argomento, preferivo una vita |
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maneggevole e pratica. |
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Turo |
Razionalità dogmatica e rifiuto categorico: la comune ottusità. |
Ti rendi conto di quanto sia diffusa questa infermità? |
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Fabio |
Cosa sarà di me? Dopo questa esperienza… non sarò più lo stesso. Come farò a |
riprendere una vita normale? |
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Avrò voglia di vivere ancora? |
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Turo |
Ti ostini a non capire, vero? |
Vorresti una vita normale? E cos’è normale? |
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Forse trascurare la famiglia, gli affetti e i doveri, per inseguire chimere? |
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Oppure tormentarsi fino a sprofondare in un letale torpore? |
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Fabio |
Non ho la risposta. La cosa strana è che non m’importa più di niente. |
Forse potrei ricominciare tutto e vivere… |
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Turo |
(molto alterato e deciso) Basta! Vivere. |
Fabio |
(lunga pausa) |
Basta? |
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Turo |
Sì, non puoi più farlo! L’epilogo, ricordi? |
Hai esaurito le tue possibilità, hai sprecato troppo. |
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Fabio |
Lei… non può impedirmi di vivere! |
12 |
Turo |
A questo, tu hai provveduto. |
Dopo diversi tentativi, sei riuscito nel tuo intento di distruggerti. |
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Chissà, forse lo hai fatto di proposito. |
|
Fabio |
Io non ho fatto niente! Me ne stavo nascosto, cercando di scacciare i miei fantasmi e |
ho bevuto un po’… |
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Turo |
Troppo! I ricordi però, erano sempre lì, l’alcol non bastava più! |
Alla tv niente che potesse distoglierti dai tuoi pensieri, che tormento! |
|
Fabio |
Sì è così! Avrei voluto tuffarmi in un pozzo senza fondo. |
Turo |
Quindi, i farmaci! |
Fabio |
Le scatole sul tavolo… io? |
Turo |
Quante belle pilloline per ogni bisogno! |
Ce ne sarà pure qualcuna per placare questo tormento! |
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E’ questo che hai pensato? |
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Sapevi che l’alcol potenzia l’effetto sedativo degli antidepressivi? |
|
Fabio |
Sono stato io? |
Turo |
E di certo la tua salute non era una cosa di cui potevi vantarti! |
Tuttavia, la cosa più importante è appurare, se almeno parzialmente, possedevi |
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facoltà mentali. |
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Fabio |
E’ colpa mia… cosa ho fatto? |
Turo |
Ti sei accomodato davanti alla tv. |
Quando la micidiale mistura ha compiuto l’opera, non hai avuto il tempo di renderti |
|
conto di niente. |
|
Per ironia della sorte, ti hanno trovato immobile, seduto, con gli occhi sbarrati e |
|
puntati sullo schermo, mentre stavano trasmettendo un programma sui danni |
|
provocati dall’uso eccessivo del mezzo televisivo. Ah! |
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E’ stato un momento poetico, devi ammetterlo. |
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Fabio |
Chi mi ha trovato? Perché? |
Buio e luce a sinistra. |
13
Farinelli |
Immagino che non ti vedrò più, allora. |
Chiara |
E’ stato un tuffo nel passato. |
Sono felice per il tempo trascorso insieme, ci tenevo a salutarla. |
|
Farinelli |
Quando entrerò in quell’appartamento, tu sarai già sulla strada di casa, verso braccia |
tese e occhi pieni d’amore. |
|
Chiara |
Ah! Le mie bambine… Sono tutto quello che ho. |
Farinelli |
Avrei voluto anch’io dei figli… |
Chiara |
Ehm… e poi ho un compagno magnifico! |
Farinelli |
Davvero? |
Chiara |
Certo! Non ci fa mancare nulla. Mi porta con sé dappertutto, non teme il giudizio |
degli altri. La sua famiglia viene prima di ogni altra cosa. |
|
E adora farmi le sorprese. |
|
Farinelli |
Riesce a sorprenderti? |
Chiara |
Non immagina che piacere! A volte con dei fiori freschi, a volte con una cenetta a |
lume di candela, a volte… |
|
Farinelli |
A volte? |
Chiara |
(abbassa lo sguardo e riflette) Con dei regali, non bada a spese. |
Farinelli |
Sembri preoccupata. Non ti piacciono i regali? |
Chiara |
Sì, mi piacciono i regali. |
Una volta, non avevo quasi nulla ed ero felice lo stesso. Quando non riuscivamo ad |
|
arrivare alla fine del mese, Fabio, orgoglioso com’era, non chiedeva aiuto a nessuno! |
|
Farinelli |
Ricordo! Che tenerezza, poveri piccioncini. |
Quante volte ho tentato di aiutarvi! L’unica cosa che riuscivo a fare era di |
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presentarmi a casa vostra con i dolci appena sfornati. |
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Chiara |
Dio, che buoni! Quelli non riusciva a rifiutarli nemmeno quel testone! |
Erano davvero buonissimi. |
|
Farinelli |
Uh! Non esagerare, quella era fame vera! |
(ridono) |
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14 |
Chiara |
Ora ho tutto quello che si può desiderare e… |
Farinelli |
E cosa? Che cosa vuoi ancora? A cosa stai pensando? |
Chiara |
Spero di non essere quel tipo di persona sempre insofferente, incontentabile, |
sempre alla ricerca di emozioni. |
|
Farinelli |
Eccola che ricomincia! Non essere troppo severa con te stessa! |
Chiara |
Spero di non avere una parte della colpa, in tutta questa storia. |
Farinelli |
Torna a casa! |
Volevo dirgli che tu sei qui, forse avrebbe dato un segno di vita e avrebbe aperto la |
|
porta. Meglio di no. Ora che ho la chiave, grazie a te, posso cavarmela da sola. |
|
Chiara |
Dovrà dirgli che le ho dato io quella chiave. |
Farinelli |
A questo punto non credo che sia il caso, inventerò qualcosa. |
L’importante è che tu porti avanti il tuo progetto. In fondo, è un po’ come riscattare |
|
queste casalinghe sventurate. |
|
Chiara |
Senza di lei, non ce l’avrei fatta. Le sue parole mi hanno scaldato, mi hanno fatto |
compagnia e poi, mi hanno dato il coraggio. |
|
E’ stata una vera amica. |
|
Farinelli |
Non dimenticarmi, tesoro. |
Chiara |
Addio piccola casa! Addio piccioncini! |
Ciao, amica mia. Non ti dimenticherò mai. |
|
Guarda la signora un’ultima volta, mentre la Farinelli guarda davanti a sé, poi Chiara esce di |
|
scena. La signora cerca di ritrovare la calma, si sistema i capelli, armata di chiave e coraggio, |
|
esce dall’appartamento. |
|
Buio e luce a destra. |
15
Turo |
E’ successo dopo tre giorni. La tua famiglia si è riunita di nuovo, per l’ultima volta. |
Fabio |
Io non ho famiglia! |
Turo |
Ricordi quello che abbiamo visto poco fa? Tu, la signora e… |
Fabio |
Chiara? Oh no! No! Anche lei mi ha visto in quelle condizioni? |
Turo |
No. Lei è andata via prima. Forse aveva capito… è tornata alla sua vita, ai suoi |
affetti. Del resto è stata la signora a trascinarla qua, era molto preoccupata per te. |
|
Fabio |
La signora Farinelli… Dio mio! Che spettacolo orribile, povera signora. |
Io non volevo, non era mia intenzione, Turo! Mi crede? |
|
(pausa) |
|
Lei… quindi, non è un prete! Non è un uomo di chiesa! |
|
Turo |
Diciamo che non mi manda la chiesa, ma lavoriamo per lo stesso fine. |
Fabio |
Ecco perché, tutti quei giochetti, il suo modo di fare stravagante. |
Ma se io sono morto… lei non è di questo mondo? |
|
Turo |
Ho cercato di dirtelo in diverse occasioni. |
Fabio |
Scommetto che anche il suo nome è un piccolo inganno, vero? |
Turo Piroga? |
|
Turo |
Be’, non del tutto. Giocando un po’ con le parole ho scelto un nome che fosse |
evocativo. E’ un anagramma, tanto per insinuare il dubbio, senza generare paura. |
|
Non è difficile da scoprire! |
|
Fabio |
Turo Piroga, Piroga Turo, or-to-pur-gai, po-tu-ga-trio, Pur-ga-to… |
(un’improvvisa illuminazione spalanca i suoi occhi) |
|
Turo |
Io! Finalmente! |
Fabio |
Possibile? Questo ho meritato? E’ qui per purgare la mia anima? Dove ha intenzione |
di portarmi? Risponda! |
|
Turo |
Questo è il momento che preferisco! |
La rivelazione! |
|
(la luce diminuisce, mentre un bagliore illumina il volto di Turo) |
|
Coraggio! Osa! Per una volta nella vita, lasciati andare! |
|
Fabio |
(urlando) |
16 |
Chi sei? Cosa sei?
Turo Cosa chiedersi a questo punto?
Chi sono Io?
Cosa sono Io?
Ma poi chiedersi se chiedere!
Se domandare a chi o a cosa, altro non sia che,
un innato timore di non sapere.
Una sorta di buio che non dovremmo illuminare, ma utilizzare.
Alla fine, la nostra mente ristorare, la nostra anima allietare.
L’oscurità.
Eterna e naturale possibilità.
Temibile, ma necessaria,
inquietante, ma foriera di speranza.
Una culla nutrice,
una madre attenta a prepararci a un’atra inevitabile alba.
Placata l’anima, percepire l’ignoto.
Sentire qualcosa di familiare e sconosciuto, incomprensibile al principio, divampare con grande calore: è il déjà vu dell’anima.
Un ricordo che lentamente lavora nel cervello, nel petto, nelle viscere.
Non sarebbe appropriato mettere in discussione tutte le paure?
E’ davvero necessario sapere?
Potrebbe dare sicurezza? Davvero?
O forse… ignorare, alla fine, accettare.
Accogliere, pieni di speranza, la diversità, l’inconsueto.
Abbandonarsi al desiderio di serenità,
che l’incomprensibile potrebbe recare.
Non è “cosa”, non è “chi”, ma “dove”.
Dove è la meta,
dove è il principio,
dove è la forza,
dove è la cosa più importante,
dove è la pace,
dove è la verità,
dove è Dio.
Questa è la domanda che alimenta il pensiero, da sempre!
Questa è la sorgente.
Non lasciare che il cosa, il come, il chi o il perché, sbiadiscano il dove.
In ogni dove è possibile sempre trovare una risposta, un respiro di vita, un ricordo,
un motivo, un dolore, un dono.
Io sono, o forse no.
17
Dove sarò dopo, dove posso condurti, non ti è dato sapere.
Il cambiamento è imminente, incontrastabile, inevitabile.
Io rappresento l’attimo precedente, il momento di speranza, il respiro di vita. Io sono ogni dove e dove vorrai andare, è dove io sono sempre. Io allontano le paure, oscuro le ansie, rabbuio l’inutile.
Io calo la notte.
L’oscurità è qui!
Lasciati guidare, abbandonati!
La Madre tua vuole farti vedere, la culla ti aspetta.
Ti porto dove.
Ti apparirà una storia già scritta, come una risposta senza domanda.
L’anima tua è pronta, da sempre.
Se hai un dove, è dove io ti mostrerò la via.
Dove tu mi stavi cercando.
Ebbene… Dove?
Fabio Lentamente la scena rimane al buio.
Solo una luce fioca sul viso di Fabio, che ha il respiro affannato, rotea gli occhi cercando una risposta.
Dove? Dove, dove… dove…
Il respiro si calma lentamente, fino a cessare completamente.
Fabio sorride, sembra fissare qualcosa davanti a sé.
Buio e luce a sinistra.
18
La sedia dello studiolo è posta al centro della scena, di fronte al pubblico.
La signora Farinelli, come in un cerimoniale, sta preparando una tisana.
Indossa uno scialle e appare molto stanca.
Farinelli Tesoro? Dove sei?
Stasera sono davvero stanca, ho le gambe congelate.
Ti va di scaldarmi? Che ne dici di metterti qui con me?
Il tempo di bere qualcosa di caldo e poi a letto!
(Si siede e sorseggiando la tisana, cerca una posizione comoda)
Sto parlando al muro?
Che strana sensazione. Ho dimenticato qualcosa, ma… non mi viene in mente niente.
Vieni qua, dai!
Uhm… non ho proprio la forza, vorrei chiudere gli occhi per un po’.
Che pace! E’ proprio comoda questa sedia. Anche il braccio… non mi da più dolore.
(lentamente reclina la testa da un lato e chiude gli occhi.
Poi porta una mano al petto.
Solo una piccola smorfia di dolore, la mano scivola giù e si adagia sulle ginocchia. Lei sorride)
Buonanotte, tesoro!
(l’altra mano si apre e lascia cadere la tazza)
Pausa.
Tre colpi leggeri alla porta, qualcuno bussa.
Dietro la signora, sempre immobile, appare Turo. Indossa il solito vestito nero e porta con sé la valigia verde. La signora è illuminata appena, da una debole luce.
Turo Permesso?
(sembra rivolgersi a qualcuno davanti a sé)
Ah, ah! Che piacere vederti!
(…)Sì, sono proprio io!
(…)Posso scambiare qualche parola con te?
(…)A proposito di dove!
Ti ho già detto che sei meravigliosa, vero?
Sarà un breve viaggio, giusto il tempo di chiarire qualche dettaglio.
Turo porge il braccio a qualcuno col quale, tra scherzi e risa esce di scena, lasciando la Farinelli in penombra ed immobile.
19
(…) Ah! Ah! Da questa parte!
La musica di un carillon aumenta lentamente, mentre diminuisce la luce.
Buio.
20