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Dramma Borghese

Di Angelo Pavani

Aprile 2010

Dramma teatrale in tre atti e quattro personaggi.

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Personaggi:

Fabio

Chiara

L’uomo di fede

La signora Farinelli

Sinossi

Un dramma consumato all’interno di due appartamenti adiacenti. In uno abita Fabio, dove anni prima, viveva con la sua amata Chiara. Nell’altro, abita una vedova, la signora Farinelli, in compagnia della sua gatta. La scena si apre con Fabio, abbandonato a se stesso, come la sua stanza. Riceve una visita da uno strano individuo, un uomo di fede, ironico e sottile. I due si affrontano con un dialogo serrato, fatto di accuse e ispirazioni, dove il rapporto confuso tra uomo e chiesa è solo un pretesto. L’uomo nero ha uno scopo preciso. Fabio è sparito da tre giorni, forse è chiuso in casa. Chiara, per volontà della signora, è tornata lì, sul suo passato. La Farinelli lotta con la solitudine e con il dolore, trascurando la sua vita. Le due donne rivivono i momenti più intensi della loro amicizia e i sogni che avevano in comune. Alla fine Chiara, tra ricordi tormentati e gioia di vivere, decide di tornare dalla sua famiglia, lasciando la signora e il suo amore di gioventù, al proprio destino.

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I ATTO

La scena è divisa in due.

A sinistra è buio.

A destra, dove inizia il I atto:

Ci sono vestiti ovunque e bottiglie vuote, sparse per il pavimento. C'è un tavolo al centro della stanza, con una comoda sedia e un’altra più piccola e vecchia e sul tavolo scatole di ogni tipo, libri, fogli, riviste.

Un uomo è seduto sul bordo del letto.

E’ Fabio, che appare molto provato e trasandato, fissa la tv spenta.

Un rumore improvviso, proveniente dal muro, lo scuote. Lui, guarda in quella direzione, cercando di immaginare cosa stia accadendo dall’altra parte.

Dopo qualche istante si alza e si dirige barcollando verso la parete. Mentre la fissa, la sua attenzione è rapita da una fotografia che spunta da un mucchio di stracci sul mobile accanto.

Ormai di nuovo presente a se stesso, comincia a farneticare.

Non riesco a trovare un po’ di pace, le mie viscere sembrano non dormire mai.

Che giorno è? No… no, Sto bene.

Certo a giudicare dall’odore di questa giacca...

Dovrei andare a lavorare, forse anche mangiare. Perché non sento la fame?

Dici che ho mangiato da poco? Ormai il mio corpo mi manda strani segnali.

Che ora è? Come si può arrivare a ridursi così?

Basta Cristo! Basta. Non c’è tempo per voltarsi indietro.

So cosa devo fare, ho il dovere di darle un uomo.

Voglio rilassarmi e godermi il viaggio, come se fosse il primo, come se fosse l’ultimo.

Dovrei radermi, fare un bagno… oh accidenti! Devo andare da lei!

Stavo guardando un film e devo aver perso il controllo.

Chissà perché la tv è spenta.

E quel rumore? Mi ha svegliato meglio di quel maledetto orologio.

Sarà la signora Farinelli che litiga con la sua dolce compagna.

Cristo! Una gatta. E' mai possibile adorare un esserino peloso?

Egoista e traditore.

Ah! Avrò sentito questa frase un centinaio di volte. Mi sembra di sentirla ancora.

Di certo non ti riferivi al gatto, non ne abbiamo mai avuto uno.

“Fabio, sei un egoista e un tra…” ufff! Lasciamo stare.

Forse la mia vicina non ha tutti i torti, dopotutto è ancora felice.

1


Appena ho finito di pulirmi andrò da lei per vedere se ha bisogno di qualcosa.

Voglio fare anche una carezza alla sua micina, ma sì.

Comincia a rassettare la stanza, mentre parla. Guarda spesso l’orologio sul comodino, ma

non riesce a capire che ora sia. Chiaramente non vuole perdere ancora il controllo.

Innamorarsi di un tipo come me! Con i miei sbalzi di umore.

Non so se merito ancora tanto, è una responsabilità enorme.

E' così bello sentirsi vivi. Oppure sentirsi morti?

Sai, prima, mentre sognavo, ho sfiorato uno stato di calma... che pace!

Non saprei dire dove… ricordo solo la quiete, che inseguo da quando… quello che

vorrei.

Tre colpi violenti alla porta, qualcuno bussa. Rapito dal suo ricordo, vacilla e dopo pochi

istanti, si precipita verso l’uscio.

Sulla porta appare un uomo.

Sembra un prete, un vestito nero di buona fattura, porta con sé una piccola valigia di colore

verde, che al centro, ha una grande fibbia di metallo.

Fabio

Buongiorno!

Uomo

Buon dì figliolo! Posso scambiare qualche parola con te?

Fabio

Non saprei, a proposito di cosa?

Uomo

A proposito di dove.

Fabio

Di dove?

Uomo

Si figliolo. Hai trovato la serenità di spirito? Ti senti in pace con Dio?

Fabio

Dio? Ma lei è…

Uomo

Sono un uomo di fede. Porto il messaggio di pace, dove posso, di casa in casa.

Fabio

Per caso è stato anche dalla mia vicina, la signora Farinelli?

Uomo

Non conosco il suo nome ma direi di sì.

Fabio

Sta bene? Mi ero ripromesso di passare a salutarla prima di uscire.

Uomo

Uscire? Per andare dove?

Fabio

Non credo che siano affari suoi, con il dovuto rispetto.

2


Uomo

Ah! Ah! Caro figliolo, non temere. Sono abituato a ben altre esternazioni da parte

delle coscienze smarrite.

Fabio

Lei parla in uno strano modo per essere un uomo di chiesa.

Uomo

Forse non sono proprio quello che sembra, ma in ogni caso la signora sta bene.

Fabio

Meno male! Sono così in ritardo, passerò da lei quando rientrerò più tardi, o magari

domani.

Uomo

Sì, domani. Anche la sua gatta sta piuttosto bene, l’ho vista scappare via fuori dalla

porta, come spinta da una molla. Avrà visto qualcosa, o qualcuno.

Fabio

Ma entri la prego, fuori è così freddo. Che strano! Il corridoio è buio, devo dire

all’amministratore di far controllare l’impianto elettrico.

La prego, si sieda.

Uomo

Grazie

L’Uomo si siede sulla sedia grande, ponendola in modo tale da poter vedere tutta la stanza.

Poi poggia la valigia verde sul tavolo, al centro.

Fabio rimane in piedi, guarda incuriosito la valigetta, poi di due si guardano negli occhi per

qualche istante, l’uomo sorridente perfettamente a suo agio, Fabio smarrito e incuriosito.

Fabio

Mi scusi ma sono in ritardo.

Uomo

Il tempo è un concetto astratto.

Fabio

Non vorrei farla aspettare, è molto preoccupata per me.

Uomo

L’attesa può essere molto dolce.

Fabio

E’ una donna straordinaria!

Uomo

La meta, il fine ultimo, il premio.

Fabio

Io invece... guardi come sono ridotto!

Uomo

Non ho bisogno di guardare.

Fabio

Ho la testa che mi scoppia, non so neanche perché le sto raccontando queste cose…

Uomo

La pazienza è frutto di una buona conoscenza.

Fabio

La fine del mondo! Quelli come lei ci sono abituati, vero?

(L’uomo lo fissa sorridendo)

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Bastano poche parole scelte con cura, un bel vestito, i modi cortesi e... quel sorriso!

Uomo

A dire il vero non è il mio abito migliore.

Fabio

Cristo! Credete veramente a tutto quello che dite? Ma a voi altri non viene mai il

dubbio che le persone possano avere delle convinzioni diverse da quelle che

promulgate nelle vostre campagne nel nome di Dio?

Uomo

Certo!

Fabio

Ah! Lo ammette quindi?

Uomo

Certo.

Fabio

(Pausa)

Lei è veramente uno tipo strano.

Uomo

Dipende dai punti di vista.

Fabio

Ho bisogno di bere.

(si guarda intorno)

Guarda che disastro, sembra un campo di battaglia. Dove sarà il whisky?

Buio e luce a sinistra.

4


E’ il soggiorno di casa Farinelli, molto ordinato, con un arredamento essenziale, dove

s’intravede uno studiolo molto pulito.

Chiara arriva dopo un lungo viaggio.

Chiara

E’ incredibile signora, dopo tanto tempo. Non è cambiata per niente!

Farinelli

Dio mio. Vieni qui tesoro! Quanti anni sono passati?

Chiara

Non avrei mai creduto di poterla incontrare di nuovo, anche se lo desideravo.

Sono cambiate tante cose da allora.

Farinelli

Be’… tu sei sempre la stessa. Come stai? Dov’è che vivi, ora?

Chiara

Sono tornata al mio paese, be’… non proprio, vicino!

Ho una famiglia!

Farinelli

Davvero? E’ una notizia meravigliosa! Hai un viso così luminoso…

Chiara

Sì, non lo nascondo.

So che in un momento come questo non è opportuno parlarne…

Farinelli

Non esistono regole in amore, raccontami tutto!

Chiara

E’ vero, sono felice!

Ho due splendide femminucce, sembrano il mio ritratto.

Farinelli

Eh sì, tu sei il carattere forte. Hanno preso tutto da te, ne sono sicura!

Chiara

Quando mi ha scritto, per dirmi…

Farinelli

Sì, scusami, Ho dovuto farlo. Io sono molto stanca ormai, tendo a dimenticare le

cose. Ricordo, però, di una bella coppia di giovani che abitavano qui, accanto al mio

appartamento.

Chiara

Signora ha fatto bene, anzi, è sbagliato dirlo, ma ero felice.

Farinelli

Davvero?

Chiara

Sì, di rivedere lei! Quanti ricordi… mi viene da piangere (si commuove).

Farinelli

Tesoro. Non sei cambiata molto, in fondo.

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Chiara

Mi piacerebbe davvero tanto, ma il tempo passa, passa.

Farinelli

Quello che mi fa male, è vederlo ridursi in quello stato.

Ormai non mi riconosce quasi più, esce raramente, forse tu…

Chiara

Magari è fuori città. Ricordo che capitava spesso, per via dei suoi impegni.

Farinelli

Sono sicura che è in casa.

Non ho il coraggio di bussare alla sua porta, se poi si arrabbia?

Buio e luce a destra.

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Uomo

Hai veramente bisogno di bere? O vuoi evitare di parlare con me?

Fabio

Perché stavamo facendo una conversazione?

Uomo

Tu che ne pensi?

Fabio

Non faccia della psicologia spicciola con me! Anch’io conosco il mondo, cosa crede!

Non mi giudichi da quello che vede, ogni settimana ho a che fare con decine di

persone che pagano per i miei consigli.

Uomo

E questo vuol dire conoscere il mondo?

Fabio

Conosco le persone. Capisco subito se qualcuno mente e vuol fregare lo Stato.

Mi accorgo subito di chi è in buona fede.

Uomo

Bene. E cosa pensi di me?

Fabio

A parte il fatto che mi sta facendo perdere tempo, penso che abbia visto un uomo

disperato e tenti di fare il suo lavoro.

Uomo

Solo questo? Voglio dire, ti capita spesso di riporre la tua fiducia nell’uomo nero che

bussa alla porta?

Fabio

Non si dia tante arie, non è poi così inquietante come vuole apparire. Ammetto di

aver avuto un attimo di esitazione, ma poi ho visto la sua valigia e mi sono

tranquillizzato.

Uomo

Carina non trovi? Mi conferisce un tocco di originalità e di leggerezza.

Fabio

Sì, veramente carina. S’intona perfettamente con quello che ho vomitato ieri sera.

Uomo

Abbiamo qualcosa in comune allora. Un passo avanti, bene!

Fabio

Mentre tenta di capire la battuta, vorrà perdonarmi se cerco di sbrigarmi, mi devo

vestire.

Uomo

Pecore senza gregge e senza meta, non vi concedete mai un momento di riflessione,

sempre a girare in tondo, a girare, girare.

(Fabio si blocca  minaccioso)

Concedimi un po’ del tuo tempo, parliamo.

Non sarà questo a peggiorare la tua situazione, credimi!

(si guarda intorno ispezionando la casa. Poi guarda il tavolo)

Certo che ti sei dato un bel da fare qui dentro. Che cosa sono tutte queste scatole?

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Fabio

Quali scatole?

(si avvicina al tavolo)

Non saprei. Sembrano medicinali di vario genere. Che diavolo è questa storia?

Uomo

Vivi con qualcuno?

Fabio

No, mi sembra evidente. A volte la signora Farinelli viene qua per mettere un po’ in

ordine, le lascio sempre le chiavi di casa. Sicuramente stava cercando qualcosa e

non ha rimesso a posto.

Non è da lei, che strano. Non posso certo licenziarla, dovrei assumerla prima.

Uomo

Ah! Lavoro Nero! S’intona perfettamente con il mio abito. Abbiamo un’altra cosa in

comune.

Fabio

Davvero spiritoso. E’ solo una brava signora cui piace rendersi utile. Si prende cura

di me, probabilmente le faccio pena. Un sentimento reciproco, povera donna.

Perdere il marito nel fiore degli anni è una cosa ingiusta. Lo dica al suo principale

quando farà rapporto.

Uomo

Intendi dire Lui?

So quello che devo fare, è sempre stato così, in fondo è un compito semplice.

Alcune volte capitano situazioni, dove, accettare è molto difficile.

Fabio

Ah! Posso sapere che cosa vuole da me? Vuole benedire la casa?

Uomo

Mi hai invitato a entrare, mi hai aperto il tuo cuore, devi ammettere...

Fabio

(molto alterato)

Io non devo fare niente! Niente! Chiaro?

Uomo

Perfettamente!

Buio e luce a sinistra.

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Chiara

L’ultima cosa che vorrei è vederlo così.

Farinelli

Ma figurati!

Chiara

Pensavo che, senza di me, avrebbe avuto tutto quello che desiderava, niente

giustificazioni o tormenti.

Ho sacrificato tanto, perché non è felice?

Farinelli

Chiara! E’ la vita. Tu ed io non possiamo farci un bel niente.

Chiara

Sono venuta solo per sapere se sta bene.

Farinelli

Certo. E’ molto meglio conservare i ricordi (guarda lo studiolo), quelli nessuno può

portarteli via.

Chiara

Oddio! La storia della sedia.

Farinelli

Chiara, non essere indelicata. Non è la storiella per i bambini.

Quella è la sedia del mio povero marito.

Chiara

Sì, mi ricordo…  non volevo. Però è bella pulita!

Farinelli

Da un po’ di tempo, tendo a dimenticare le cose, te l’ho detto.

Mi capita di lucidarla come faccio con le altre.

Chiara

Vive da sola?

E la sua gatta?

Il bazar giù all’angolo non c’è più, ora c’è un bar!

Quando è successo?

Farinelli

Chiara!

Ricordo che tu eri l’unica persona che riusciva a parlare più di me, ma ora non ho

più la forza di starti dietro.

Chiara

Mi scusi! Sono un po’ nervosa.

Farinelli

Il bazar!

Ah! Ah! Ricordi quella volta quando siamo entrate con l’intenzione di comprare

qualcosa a tutti i costi?

Chiara

Ah! Ah! Sì, che ridere!

Farinelli

Io ce la misi proprio tutta, ma non c’era niente che mi piacesse, neanche un

fazzolettino.

Chiara

Sì, sì e quel commesso che voleva rifilarle una maglietta con su scritto “Siamo nati

per essere cattivi” ?

9


Farinelli

Mio Dio, che coraggio! Che razza d’idiota.

Chiara

Poverino! Cercava di fare il suo lavoro. Io però ho preso un paio di jeans!

Farinelli

Hai ragione! Che pantaloni orrendi! Neanche un hippie incallito li avrebbe indossati.

Li hai buttati vero?

Chiara

Pensi cha a Fabio ho dovuto dirgli che era un costoso modello anni ottanta!

(pausa)

Chissà perché ci piaceva tanto quel posto.

Farinelli

Forse… non era il posto che ci piaceva (le prende le mani), ma la leggerezza.

Buio e luce a destra.

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Fabio cerca di ritrovare la calma passeggiando nervosamente per la stanza, mentre l’uomo

accarezzando la valigia riprende il discorso

Uomo

Ti prego di continuare quello che stavi facendo. Non vorrei essere d’intralcio.

Fabio

Eh? Cosa? Ah sì! Non ho tempo per la filosofia, ne ho sprecato fin troppo.

Sono a una svolta finalmente!

Uomo

Interessante.

Fabio

Giuro che questa è stata l’ultima volta, non mi ridurrò più in questo stato.

Eh! Eh! Non ho neanche voglia di bere, cosa ne dice?

Ce la posso fare anche senza tanti discorsi, padre!

Uomo

Non farti ingannare dall’aspetto, non sono padre di niente.

A volte, quelli come te vedono solo ciò che è rassicurante.

Fabio

Be’... scusi, ma lei sembra una specie di prete, parla come... parla di Dio!

Uomo

Questo è vero. Dio è un argomento interessante. Rappresenta la paura di morire, la

paura di abbandonare questo mondo e tutto quello che conosciamo.

Deve essere difficile rinunciare alla famiglia, all’amore per qualcuno, ai beni

materiali, ai ricordi. Sono pensieri che accompagnano un uomo per tutta la sua vita.

Direi quindi che parlare di Dio sia una cosa illuminante, non credi?

Fabio

Forse, ma non per tutti. Per me rappresenta la speranza.

Abbandonarsi al desiderio di eternità, di pace…

La morte fa parte della vita, accettare questa condizione è già una grande conquista.

Uomo

Devo convenirne.

(molto lentamente accarezza la fibbia della valigia, nell’intenzione di volerla aprire)

Accettare la propria condizione è il principio.

Ci sono questioni da approfondire prima di iniziare un nuovo viaggio, qualsiasi esso

sia. Bisogna sgombrare la mente da ogni dubbio e preparare lo spirito per

raggiungere la felicità.

Fabio

Per noi poveri peccatori la felicità è un lusso che non possiamo permetterci.

La cerchiamo sempre nei posti sbagliati, più spesso la confondiamo con una donna.

(voltandosi di scatto verso di lui)

Scommetto che lei non ha alcuna esperienza in fatto di donne.

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Uomo

(lasciando la fibbia e ricomponendosi)

Potrei sorprenderti. Conosco ogni singolo aspetto dell’animo umano, dal più nobile al

più oscuro, che sia maschio o femmina.

Fabio

Magari ha avuto qualche esperienza clandestina, o forse da bambino le è capitato di

appagare le sue pulsioni sessuali sperimentando con il primo che capita, come fanno

tutti eh?

Uomo

Non puoi comprendere te stesso, non cercare di farlo con me!

Fabio

E mi dica, uomo di fede, com’è andata la sperimentazione?

Un fallimento vero? E’ per questo che ha preso i voti?

Uomo

(trattenendo il disappunto)

Non brancolare nel buio.

Fabio

Magari gli esperimenti si sono fatti più arditi, vero?

Dica la verità... le anime da salvare sono sempre relitti umani come me...

o le capitano anche di più giovani, inesperte, con quell’ingenuità...

Uomo

(visibilmente irritato, con tono alterato, scatta in piedi)

E’ più grave di quanto pensassi!

La tua mente è concentrata sulle più misere proiezioni del pensiero comune, di

questa enorme reliquia che vi ostinate a chiamare civiltà.

(l’uomo ha ormai uno sguardo torvo, Fabio visibilmente sorpreso indietreggia)

Fabio

E questo cos’è? Ho messo del sale sulle ferite, grand’uomo?

Uomo

Sei smarrito e indifeso, scalci e ragli come un mulo impazzito sulla via della

mattanza.

Credi di essere superiore al male che vai esorcizzando, ma non ti rendi conto che

non sei dalla parte della fede. Tu stai pregando te stesso!

Fabio

(raptus di rabbia)

Non ho mai fatto del male in vita mia!

Ho sempre inseguito l’amore vero, ho amato, ho amato tanto, tanto!

(piange, accasciato sul bordo del letto)

Buio e luce a sinistra.

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Farinelli

Dai raccontami di te!

Chiara

Faccio più o meno le solite cose, ma la famiglia mi prende quasi tutto il tempo e le

energie.

Farinelli

E il capo famiglia… che tipo è?

Chiara

Una persona molto buona e paziente… sono fortunata.

Farinelli

Certo! Si vede dalla tua espressione!

Uhmm… cosa c’è che non va? Non ti tratta bene forse?

Chiara

Certo che sì, non mi faccio calpestare da nessuno, sono molto più forte di quella

Chiara che abitava qui. Nessuno mi dice quello che devo fare.

Farinelli

E Allora? Non dirmi che stai ancora pensando a lui.

Dovresti essere felice, era quello che volevi, una famiglia!

Chiara

Ma sì, ma sì.

Signora mi piacerebbe tanto una di quelle aranciate che mi offriva sempre, si

ricorda? Dio quanto erano buone!

Farinelli

E’ semplice aranciata del supermercato, se vuoi ti dico la marca.

Chiara

Ah! Sarà che i ricordi…

Con dei bambini in casa è sempre meglio non avere simili tentazioni.

Farinelli

Tesoro, non ne ho, mi dispiace. Non è che riceva tanti ospiti, ormai.

Però possiamo prenderla al bar, dove c’era il nostro vecchio bazar!

In fondo non facciamo niente di male.

Chiara

Davvero? Be’… sì, in effetti.

Potremmo bussare alla sua porta mentre usciamo.

O preferisce farlo… quando rientriamo?

Farinelli

(si guardano sperando che una di loro prenda l’iniziativa)

Tu che dici… cosa è meglio? Se apre la porta, addio aranciata!

Però se esce proprio quando siamo fuori, sai che fregatura!

Chiara

Il telefono! Facciamo una telefonata!

Farinelli

Vuoi ordinare delle aranciate?

Chiara

Ma no!

Intendevo dire Fabio. Ha provato a chiamarlo al telefono?

Farinelli

Avevo paura che dormisse, non volevo essere trattata male!

Chiara

Signora! La sua è una fissazione! Sembra che stia parlando di un matto.

Dov’è l’apparecchio?

13


(Prende il telefono. Poi le due donne si fissano per un attimo)

Io compongo il numero… però le passo la cornetta.

Buio e luce a destra.

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Uomo

(che intanto l’ha raggiunto, vorrebbe accarezzarlo sul capo, ma accenna solo al gesto)

Lo so, figliolo. Io posso capire.

Fabio

(si calma improvvisamente, si alza in piedi, sono uno di fronte all'altro)

Bene! Perché io non ho capito invece.

Che cos’è questa storia di non tornare a casa?

Perché non posso avere il diritto a una spiegazione?

Uomo

Potrebbe guarire le tue ferite? O parliamo di orgoglio?

Fabio

Cosa ne sa lei, del dolore di un cuore che batte a fatica,

imprigionato in una gabbia ogni giorno più piccola,

del sapore amaro che ha l’aria ogni mattina,

del ronzio costante quando tutto tace?

Uomo

L’autocommiserazione non è ciò di cui hai bisogno ora.

Dovevi pensarci prima.

Dovevi fermarti quando i suoi silenzi erano diventati assordanti.

Quando versava lacrime amare, nella prigione di solitudine che le avevi costruito.

Fabio

Ma di che sta parlando?

Uomo

Tu sapevi, eppure non hai avuto il coraggio di fermarti.

Già, parliamo proprio di coraggio figliolo.

E’ così facile colmare le lacune, appagare i desideri, fuggire dalla noia.

Ma la nobiltà d’animo è la forza di mantenere una promessa, la fermezza di ascoltare

il cuore.

Fabio

Basta!

(disperato)

Non voglio ricordare, mi lasci in pace!

Anch’io ho sofferto, ho pagato! E poi...

Come fa a sapere queste cose?

Sembra sapere troppo di me, oppure tira a indovinare?

L’hanno istruita davvero bene, scommetto che usa la psicologia come fa con le

parole, senza alcun freno e con il solo rispetto per i suoi principi.

Uomo

(si volta e fissa la valigia, torna a sedersi con molta autorevolezza)

Ora non ha molta importanza questo. Siediti, coraggio.

Fabio

Eccome se ha importanza! Come posso arginare questo fiume di dolore.

E’ colpa sua!

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Uomo

Mia? La presunzione ha lasciato il posto alla disperazione.

Fabio

Lei ha voluto mettermi in questo stato. Lo sapeva fin dall’inizio vero?

Da quando è entrato da quella porta, non ha fatto altro che ordire la sua tela come

un piccolo ragno, dall’apparenza innocua. Aspettava solo il momento giusto, per

usare il suo veleno.

Uomo

Velenoso? Ah! E’ una definizione che non mi capitava di sentire da tanto tempo.

Per non parlare del piccolo ragno, avrei preferito qualcosa di molto più grande!

Fabio

(urlando)

La pianti con i suoi giochetti!

(passa lentamente dietro l’uomo che rimane immobile, lo studia, poi guarda la valigia e torna

di fronte a lui)

Non riuscirà a portarmi sull’orlo di una crisi esistenziale, per poi offrirmi la mano di

Dio.

Uomo

Credi che Dio se ne stia lì, sdraiato, panciuto e beato, pronto a tendere la mano?

Questo è un concetto umano alquanto riduttivo, per descrivere qualcosa

d’inconcepibile, non credi?

Guardati intorno! La tua esistenza è critica da molto tempo. Sei stato talmente

occupato a non affogare in quel fiume di cui parlavi, che hai perso il contatto con la

realtà.

Fabio

Sto benissimo! E’ lei che tenta di confondermi. Una specie di salvatore di anime, che

sbuca da chissà quale ordine costituito offrendo aiuto a chi non vuole essere salvato.

Ma chi è?

Ha un nome, un padre spirituale, una chiesa in cui pregare, una famiglia da cui

tornare?

Uomo

Ogni cosa a suo tempo. Vuoi sapere il mio nome, come se questo possa aprire un

varco nel muro di pregiudizi che hai sollevato.

Ebbene, così sia.

Il mio nome è Turo Piroga, sono qui per te.

Fabio

Turo? Che razza di nome è?

Spagna o giù di lì, eh?

Turo

Molto giù, ma non troppo.

E per tua informazione la mia famiglia, la mia chiesa e mio padre, sono anche i tuoi.

Siamo parte della stessa sostanza.

Fabio

Strano! Non ricordo di un fratellino che giocava con me, forse mio padre mi ha

mentito, o forse ha abbandonato il piccolo Turo alla nascita.

16


Turo  Ah! Ah! Davvero divertente! Un po’ di spirito finalmente.

Questa è la strada giusta per la serenità. Ora che abbiamo chiarito qualche dettaglio, vorrei tornare allo scopo di questa visita.

Buio e luce a sinistra.

17


Farinelli

(compone il numero di telefono, dopo molti squilli, riaggancia)

Nessuna risposta… Sicuramente l’ha staccato. Non vuole essere disturbato.

Chiara

Certo… è così, forse dorme.

Farinelli

Qualche giorno fa, forse tre, l’ho incontrato sul pianerottolo. Sai, spesso mi lascia le

chiavi di casa, mi piace rendermi utile, gli do una mano, è sempre stato così distratto

da quando… be’, mi ha guardato negli occhi e ha tirato diritto senza fermarsi.

Non mi ha dato niente.

Chiara

Le deve dei soldi? Per le pulizie?

Farinelli

Non dire sciocchezze! Noi siamo dei buoni vicini.

Intendo dire le chiavi di casa, non me le ha lasciate!

Chiara

Che sfortuna!

Farinelli

Magari, l’ha fatto di proposito.

Chiara

Oh! Non credo signora. Fabio ha sempre avuto rispetto per lei. Faceva lo scontroso

per via del tempo che io trascorrevo qui, ma quando ne parlavamo, il suo viso era

luminoso, il suo sguardo incuriosito… ammirava il suo coraggio, signora!

Farinelli

Davvero? E pensare che l’ho mandato al diavolo. (ridono) Chissà se mi ha sentito!

(pausa)

Sono stata proprio severa con lui.

Ero completamente dalla tua parte! Complicità femminile!

Chiara

O forse perché avevamo una cosa importante in comune…

(La signora guarda lo studiolo e Chiara abbassa la testa mordendosi le mani)

Farinelli

Coraggio! Andiamo a brindare alla nostra buona amicizia.

(si organizzano per uscire)

Non rimane che decidere quando bussare alla porta.

Chiara

Quando?

Farinelli

Sì. Prima o dopo l’aranciata?

Chiara

In ogni caso, non avrà più quel gusto che ricordo…

Buio e luce a destra.

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Fabio

Turo Piroga… mi ricorda qualcosa, Piroga…

Turo

Davvero? Forse è un ricordo atavico, magari è una paramnesia, un déja vu!

E’ pensiero di molti che un falso ricordo sia da ricondurre a un’origine primordiale.

Qualcosa che esiste nella nostra mente fin dalla nascita, una sorta di molla carica,

pronta a scattare in qualsiasi momento. Non appena sono ricreate le medesime

condizioni ambientali, ecco che dall’abisso dell’io affiora una sensazione di certezza e

consapevolezza che, stranamente, disorienta la parte cosciente.

Fabio

(che lo ascolta con un’espressione di sfida)

Lasciamo perdere il nome.

Cos’ha in quella strana valigia? Non ho mai visto niente del genere, sembra più

adatta a un venditore di cosmetici che a un oratore da pulpito.

Turo

Sarebbe stato meglio se mi fossi presentato con una scatola nera?

Ti saresti preoccupato subito e poi altro che muro avresti sollevato!

Invece guardati, sei a tuo agio, addirittura incuriosito.

Ti piacerebbe dare un’occhiata eh?

(Sorride e gli fa segno di prendere la valigia)

Fabio

Non sono per niente incuriosito… tutta questa storia è assurda.

Credo anche che stia venendo qui… avevamo un appuntamento.

Che ora è? Forse è meglio che provi a chiamarla!

(prende il telefono)

Anche il telefono è muto, sarà per via dell’impianto elettrico.

Sono proprio nei guai.

Turo

Tranquillo, non è colpa tua se non funziona niente, nessuno ti verrà a cercare.

Fabio

Non è questo che mi preoccupa, possibile che sia così limitato?

Turo

No, non è possibile.

Fabio

Sono bloccato qui, con Turo Piroga, senza possibilità di comunicare con l’esterno.

Che razza di giornata. Se lo raccontassi a qualcuno, non mi crederebbe.

Turo

Allora, mentre aspettiamo, che ne diresti se ti mostrassi qualcosa?

Fabio

Che cosa vuole che m’importi di quello che ha da offrirmi?

Sono stato fin troppo educato, le ho dato ascolto, ospitalità, ma quelli come lei non

si fermano mai, non ha alcuna intenzione di andarsene a mani vuote, vero?

Turo

Non lo avevo preso in considerazione, puoi perdonarmi?

19


Fabio

Quanto deve essere facile irretire qualcuno quando questi non ha punti di

riferimento!

Turo

Già, che razza di mondo.

Fabio

(lentamente e minacciosamente si avvicina a Turo)

Un giorno come tanti, stai camminando per i fatti tuoi, mano nella mano alla tua

confusione ed ecco che, l’uomo di fede ti scova in mezzo a tanti.

Turo

Di chi stai parlando, di me?

Fabio

A lui basta un attimo per capire che anche stavolta potrà ingrandire il suo gregge.

Con il suo opuscolo benedetto si avvicina e ti costringe ad ascoltarlo a colpi di

cortesia e frasi melliflue.

Turo

Non sono un predicatore.

Fabio

Ma tu non vuoi essere da meno, sei una persona educata e lui lo sa. Cerchi di

sottrarti al suo inutile tentativo di far vacillare le tue poche certezze, ma la sua

invadenza travestita da infinita clemenza, ti costringe a subire le sue illazioni.

Turo

Tu cerchi un capro espiatorio, io parlo di fede.

Fabio

Certo, le vostre chiese gigantesche, la fede che esportate in tutto il mondo con ogni

mezzo, sono un monito per chi osa dubitare.

L’enorme potere che lei rappresenta è fondato sulla paura e la disperazione.

E il frutto di tanto altruismo è l’opulenza del clero.

Turo

(di nuovo irritato)

La strada che dovremo percorrere è molto lunga, questa è la mia certezza!

La debolezza degli uomini è una meravigliosa e terribile testimonianza di un

complesso disegno che non puoi neanche immaginare, questo io rappresento.

La fede… è condotta da uomini, che nel corso della storia hanno servito Dio come

meglio hanno potuto, ma sono uomini. Tu puoi giudicare i tuoi simili, e non

dimenticare di farlo prima con te stesso.

Fabio

So di essere un miserabile.

Quanto tempo, nascosto in un luogo della mente dove sapevo chi ero.

Dove giocavo con il mio amore.

Dove riuscivo a darle qualcosa.

Dove già sapevo che non sarebbe rimasta a lungo.

Questo è l’Inferno, dove ho distrutto ogni cosa.

Qualcuno ha detto che il tempo aiuta a dimenticare, ma non ha saputo quantificare.

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Turo    Non è l’Inferno, il tuo delitto lo hai compiuto quando hai smesso di vivere.

Lascia che ti aiuti, abbiamo tutto il tempo.

Avvicinati.

Lentamente opera sulla fibbia, che si apre con un forte rumore cupo.

I due si guardano, Turo apre la valigia.

Buio.

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II ATTO

Casa della signora Farinelli, diversi anni prima.

Una bella stanza luminosa, dove si intravede uno studiolo impolverato, fermo nel tempo, a

testimonianza di un bel ricordo.

La signora giovane e molto provata sta rassettando la stanza. Parla con la sua gatta.

Farinelli

Tesoro dove ti sei cacciata?

Lo sai che devo passare l’aspirapolvere. Non fare come al solito, che salti fuori

all’improvviso per avventarti sul cavo elettrico. Prima o poi rimarrai fulminata! E poi

io che faccio qui tutta sola?

Mi devo trovare un’altra micina? Dai… psss, psss! Dove sei?

E va bene. Rimani pure in agguato quanto ti pare. Oggi uso la scopa, se provi a

farmi spaventare te la do in testa, cattiva!

Passa davanti allo studiolo, ha un attimo di esitazione, sospira, passa oltre e riprende quello

che stava facendo, arriva Chiara

Chiara

Signora? E’ in casa, permesso?

Farinelli

Vieni tesoro. Come stai? Che bella giornata, non trovi?

Chiara

Si non c’è male. Perché sta usando la scopa, va di fretta? Deve uscire?

Farinelli

No, la mia gatta mi fa i dispetti!

Chiara

Il gatto le ha nascosto l’aspirapolvere?

Farinelli

Ma no, sciocchina. Sta aspettando nell’ombra per attaccare il grande serpente: Il

cavo elettrico. E poi non volevo disturbarvi!

Chiara

Non si deve preoccupare, sono sola. A me piace sentire il rumore delle faccende

domestiche, mi fa compagnia.

Farinelli

Davvero?

Chiara

Un problema in ufficio… meglio! Lo stipendio sarà più alto, i soldi ci servono.

Farinelli

Cara, ma perché non sei venuta qui da me? Non bisogna rimanere troppo soli, il

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morale va in pezzi.

Chiara

Ci sono abituata, ma anche lei…

Farinelli

Io ho il mio tesoro che mi fa compagnia, (ad alta voce, guardandosi in giro) anche se

oggi non vuole farsi vedere!

Posso offrirti qualcosa da bere? Coraggio siediti.

Chiara

Magari… aranciata, quella la bevo sempre volentieri.

Scusi se glielo dico, mi fa sempre una certa impressione vedere quella sedia

impolverata, ci passa davanti come se non esistesse.

(La signora torna con l’aranciata)

Farinelli

Al contrario! Per me lui è sempre stato qui. Prendi tesoro, serviti pure!

(Chiara ringrazia)

Lo immagino alla sua scrivania che legge il giornale prima di cena, mentre

commenta le notizie ad alta voce, per fare conversazione.

A noi piaceva molto parlare.

Chiara

Che bello, un ricordo molto tenero.

Farinelli

Al compleanno del mio povero marito, pulisco tutto, è il mio regalo.

Chiara

Ah… non sapevo, quindi è un modo per festeggiarlo ancora!

Farinelli

Certo! Non voglio mica ricordare la sua scomparsa.

Il mio amore è sempre stato sincero e devoto. Che uomo!

Presente, affettuoso e geloso!

Chiara

Aveva ragione! Una bella donna come lei, aveva il suo bel da fare.

Farinelli

Sì, lo ammetto. Anche ora i corteggiatori non mancano, ma non riesco…

Chiara

Non deve pensarci. Magari col tempo potrà concedersi un’altra opportunità.

Farinelli

Non ci sperare. Non riesco proprio a sentirmi sola, lo amo ancora.

Sarà per questo che la gatta è più matta di me! Non capisce quando parlo con lei e

preferisce nascondersi.

Chiara

Fabio è allergico ai gatti, basta la sola vicinanza che comincia a starnutire.

Però mi piacerebbe un cagnolino, piccolo, affettuoso, fa tanta compagnia, vero?

Farinelli

Su questo non c’è dubbio. Anche se sarebbe meglio ingrandire la famiglia con…  più

impegno da parte vostra! Quello sì che ti terrebbe felicemente occupata.

Chiara

Io sarei felice come ho sempre sognato, non ho mai voluto realizzarmi nel lavoro, a

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me piace la famiglia, stare tutti insieme, anche con poco.

Farinelli

Certo i soldi non fanno la felicità… ma te la puoi comprare! Che dilemma. Comunque

mia cara, dovresti capire se sono solo scuse.

Chiara

A volte mi sento così inutile. Io lo amo, ho bisogno di lui, anche lui mi ama, lo sento.

Cosa dovrei aspettare, cosa dovrebbe cambiare?

Farinelli

La sua testa dovrebbe cambiare! Credimi, trova il coraggio di parlare apertamente,

non dire che va sempre tutto bene. Altrimenti esploderai come un palloncino pieno

d’acqua. Tesoro, guardami. (Le prende affettuosamente le mani, la guarda negli occhi

teneramente) Prometti che tenterai di chiarire le cose? Non aver paura di dire quello

che pensi (Chiara si commuove) tu sei una bella persona!

Chiara

Sì. (asciugandosi le lacrime) Cercherò di non pensare al cagnolino.

Farinelli

Un cane e un gatto vicini di casa? Non scherziamo proprio! Mi ci vedi correre su e

giù per le scale mentre cerco di acciuffare quella cattivaccia?

Meglio un marmocchio che urla in piena notte, non avrai tempo per pensare al resto.

Chiara

Addio dolci dormite!

Farinelli

Ah, non preoccuparti per me, ho il sonno pesante. E sono sicura che mio marito non

avrà nulla da obiettare!

(Ridono)

Chiara

Posso farle una domanda personale?

Farinelli

Devi, tesoro!

Chiara

Come fa a… quando sente quel solletico qui, sulla pancia… ha capito?

Farinelli

Soffri di colite?

Chiara

O Madonna! No, intendo dire quando ha voglia di un uomo…

quella specie di brivido…

Farinelli

Chiara, ma svegliati! Si chiama desiderio sessuale. Non c’è nulla di male!

Mi capita raramente, sai lui è stato il primo.

Quando se n’è andato, si è portato via anche quello. (pausa) Vorresti dire, che lui

non ti basta?

Chiara

O ma certo, certo! Cioè come uomo è perfetto, ma non è come un tempo, quando

eravamo fidanzati. Ormai il suo lavoro sembra soddisfare ogni desiderio.

Farinelli

Gli uomini! Vorrebbero la leggerezza e la freschezza della fidanzatina per sempre.

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Per carità non c’è nulla di male a reclamare un po’ di pepe nella minestra, ma la

complicità, gli sguardi, le parole dolci, le carezze. Ah! Quello che mi manca di più,

sono le sue mani. La notte mi sembra di sentire ancora il calore del suo corpo.

Chiara

Dio quant’è vero. Che cosa ci sta capitando? La cosa terribile è che mi sento sola

anche quando torna a casa. Perché?

Farinelli

Prendi ancora un po’ di aranciata, ti prego. Sai cosa ci vorrebbe? Una bella

passeggiata all’aria fresca, magari con un’amica!

Chiara

(interdetta) Come? Non saprei, dovrebbe tornare a momenti. Sarà stanco, avrà

bisogno di me, forse ha fame…

Farinelli

(la interrompe) La vuoi smettere? Sono io quella con l’esaurimento nervoso, ricordi?

Ora usciamo e facciamo tutto quello che ci pare e non osare contraddirmi.

(getta la scopa e comincia a sistemarsi i capelli, canticchiando)

Hai solo due minuti per prendere quello che ti serve dal tuo appartamento. Marsh!

Chiara, dopo un attimo di esitazione, si precipita fuori dall’appartamento. La signora Farinelli

segue la scena sorridendo, poi si porta le mani al petto improvvisamente, colpita da un

dolore cui sembra abituata. Il dolore passa in fretta, guarda lo studiolo

No, non temere. Non mi vedrai ancora per un po’, è solo un attacco di panico!

(Arriva Fabio)

Fabio

Signora è in casa? Chiara sei qui?

Farinelli

Oh! Ciao Fabio, non ti aspettavamo così presto.

Fabio

Sono troppo stanco per le battute, signora! Sto cercando Chiara, a casa non c’è, ma

la porta è spalancata, ho pensato fosse qui da lei. Ho fatto bene, vero?

Farinelli

A cercare o a pensare?

Fabio

E va bene! Ora mi siedo, rido e poi ricominciamo, eh?

Farinelli

Ma su, dai! Dove vuoi che sia? Eravamo qui che decidevamo di fuggire in cerca di

avventure! E’ una giornata splendida. Hai controllato in tutte le stanze?

Fabio

Aaargh! Dio che sonno!

Cosa avrete da raccontarvi di così importante, tutti i giorni!

Farinelli

Io ho molte cose da dire, sono una donna sola.

Fabio

Chiara non lo è, ogni sera mi racconta tante di quelle cose!

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Dopo una giornata come questa ci vuole una pazienza enorme, glielo assicuro.

Farinelli

Che uomo dolce e premuroso. Chiara è una donna fortunata!

Fabio

Questo cos’è, sarcasmo? Non crede a quello che dico?

Farinelli

Potresti diminuire un po’ i tuoi impegni, gli anni più belli sono proprio questi. Ora ti

sembra tutto confuso, sei spaventato, ma chi non lo è?

Fabio

Non sono spaventato, sto cercando di assicurare a me e Chiara un futuro dignitoso.

Farinelli

E quanto dovrebbe andare avanti questa situazione? Ti sacrifichi per il vostro futuro.

Io voglio credere che sia così, ma a Chiara piace questa vita?

Fabio

Che intende dire? Quando siamo venuti a vivere qui, sapeva che non sarebbe stato

facile. Chiara vive ancora con le illusioni di un’adolescente. E’ una donna

meravigliosa, anche per questo, ma la vita è difficile, lei preferisce chiudersi nel suo

guscio.

Farinelli

Una schiava d’amore che aspetta solo te e si contenta delle briciole. Non darmi a

bere che questa è la vita che sognavi.

Fabio

Adoro accarezzarle i capelli e baciarla piano, piano. Nel sonno lei… si accorge di me

e sorride. Vorrei vederla sempre così, ma… quando siamo insieme, è diversa, niente

la rende felice.

Farinelli

Il vostro è un grande amore…

(Arriva Chiara, parlando a voce alta)

Chiara

Eccomi! Avrei giurato di aver sentito chiamare il mio nome!

(si accorge di Fabio)

Oh! Ciao, sei tornato.

Fabio

Ciao tesoro. Che bella! Esci per fare conquiste? Mi devo preoccupare?

Chiara

La signora Farinelli deve fare delle commissioni, mi ha pregato di farle compagnia.

Farinelli

Sì. Devo assolutamente comprare la sabbia per la mia piccina. Forse anche del

cemento a presa rapida, così la blocco nella sua lettiera una volta per tutte.

Chiara

Signora, è ancora cucciola, cos’ha da fare di meglio se non giocare tutto il giorno.

Farinelli

Giocare, mangiare, dormire, nessuna preoccupazione, che meraviglia!

Chiara

Chissà se si annoia. In fondo chi può dirlo, adesso è ancora piccola…

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Farinelli

Quando sarà grande glielo chiederò, troveremo il modo di intenderci!

Fabio

Ora che ci penso, una bella passeggiata vi farà bene, ne avete un gran bisogno.

Io rimango qui, voglio cercarmi un angoletto per morire in santa pace, magari mi

faccio consigliare dal gatto, signora!

Farinelli

Il mio povero marito ha sempre lavorato sodo, mai una vacanza, mai un vizio.

Quando l’ho conosciuto pensavo fosse una specie di automa, così rigido! Ma l’amore

fa miracoli, ne abbiamo fatte di tutte i colori.

Chiara

Amore ricordati che stasera siamo fuori a cena,

chiudi la finestra della cucina, altrimenti entra la polvere,

non tenere la tv ad alto volume,

se hai fame, c’è qualcosa nel frigo e non toccare le mie riviste nel tinello,

non ho ancora finito di metterle in ordine…

Fabio

Micina? Dove sei? Ho bisogno di te! Psss Psss!

Chiara

E… va bene. Allora ciao, a dopo!

(Chiara esce, seguita dalla signora Farinelli, che rientra subito)

Farinelli

Torniamo subito. Ah, fai come se fossi a casa tua, io… non ho nulla da nascondere.

(Un ultimo sguardo d’intesa, poi esce)

Fabio rimane qualche istante a fissare la sedia, riflette, guarda l’uscio e si appresta ad uscire,

quando rientra Chiara

Fabio

Ma che diavolo!

Chiara

Ah! Ma che ci fai sulla porta? Mi hai spaventata!

Fabio

Come, non avevi fretta? Sei ancora qui?

Chiara

La signora Farinelli sta parlando con una persona, giù nell’atrio. Un tipo strano.

Fabio

Strano? Che intendi dire?

Chiara

Sembrava non conoscerlo affatto, ma ora sono lì che parlano, scherzano.

Le ho detto che sarei rientrata. Non mi ha risposto.

Fabio

(preso dal senso di colpa, ha uno slancio d’entusiasmo)

Be’, raccontami della tua giornata!

Chiara

Stamattina sono stata in quel negozio nuovo, giù all’angolo, è una specie di bazar.

Fabio

Ah sì, ho capito quale intendi dire. Hai trovato qualcosa di bello?

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Chiara

Piccole curiosità, ma c’era un paio di jeans degli anni ottanta, carinissimi, non ho

resistito!

Fabio

Li hai comprati?

Chiara

Certo! Se li avesse presi qualcun altro? Non ci avrei dormito la notte, dovevo averli.

Fabio

E’ alquanto improbabile che dopo trent’anni un paio di jeans interessi a due persone

contemporaneamente.

Chiara

E’ un modello che propone lo stile anni ottanta, ma è un pantalone nuovo!

Fabio

Ah… Per curiosità, li hai pagati molto?

Chiara

Preferirei non dirtelo, altrimenti ti arrabbi!

Fabio

No, ma figurati! Mi fa piacere vederti felice.

Certo… se mia sorella lo avesse saputo, non avrebbe regalato quintali di vestiti ai

poveri in tutti questi anni. Sarebbe ricca, ti rendi conto?

Chiara

Ha fatto bene, invece!

Sei tu che pensi sempre a inventare qualche cosa per fare quattrini.

Abitiamo ancora in questa casa, sempre noi due soli.

(pausa)

Fabio

Tesoro… usciamo tu ed io! Dai!

Chiara

Sei stanco morto… lo fai per me?

Fabio

Non farti pregare, guarda che sono pieno di energie, cosa credi!

I due si rincorrono, in un gioco amoroso, si abbracciano, poi escono ridendo.

Dopo qualche istante, fanno il loro ingresso, la signora Farinelli e lo sconosciuto.

Si tratta di Turo Piroga. Indossa una tunica da prete, ha in mano una penna rossa e un

taccuino sciupato.

Farinelli

Entri, la prego. Da questa parte.

Turo

Accogliente! Grazie per l’invito, non mi tratterrò che un momento.

Farinelli

Non si preoccupi, ho tutto il tempo che voglio.

Turo

Sono solo di passaggio, lo faccio sempre prima di un appuntamento.

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Farinelli

Abbiamo un appuntamento?

Turo

Oggi no. Tuttavia è un bene che io possa parlarti.

Farinelli

La verità è che sono molto distratta, da un po’ di tempo a questa parte.

Le prometto che passerò presto in parrocchia per la mia quota, non doveva

disturbarsi.

Turo

Credo che tu mi abbia confuso con qualcun altro.

(pausa)

Vorrei illuminarti sulle condizioni della tua stabilità.

Farinelli

Ah, quindi è qui per farmi una predica!

Turo

Una predica? Mi daresti ascolto?

Farinelli

Che importa? Non sarà certo la mia riluttanza a farla desistere, padre.

Turo

Non sono padre di nulla, ma immagino che ti riferisca alla fede che rappresento.

Comunque non voglio farti una predica.

Farinelli

Meglio così. Lei riesce a confondermi, però è piacevole sentirla parlare!

Ha un’aria così familiare!

Turo

Già!

(Si guarda intorno, ispezionando la casa. Fissa la sedia impolverata e sorride)

E’ un peccato, che una bella sedia come quella, sia lasciata in uno stato di

abbandono.

Farinelli

Ah! Quella… è una storia lunga, ma le posso dire che non è affatto abbandonata. Al

contrario è un caro ricordo.

Turo

Dovresti trattare meglio le cose a cui tieni di più. Forse, in maniera inconscia, stai

tentando di distruggere i tuoi ricordi.

Farinelli

No! Non lo farei mai! Lui… è sempre con me, lo sento ancora.

Turo

E’ solo una sedia impolverata. Tuo marito non la vorrebbe ridotta in quello stato.

E poi, cosa molto più importante, ti stai abituando al concetto di decadimento.

Farinelli

Di che sta parlando?

Turo

Stai trascurando anche la tua salute.

Farinelli

E’ così evidente? Be’, a dire il vero è un po’ che sento una strana fitta, al petto.

Non è grave, solo stress. Ne sono sicura!

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Turo

La vita è un dono prezioso e come tale va rispettato.

(indicando lo studiolo)

Ha lasciato questo mondo e non ha potuto scegliere, ma ha vissuto con serenità.

Anche tu devi farlo.

Farinelli

Devo lasciare questo mondo? Non ci penso proprio!

Turo

Vivere con serenità, prenditi cura di te!

Farinelli

Io…

Turo

So bene quanto sia difficile superare il dolore.

Sei una donna molto forte, un esempio di coraggio.

Farinelli

Ah!… E tutto questo lo ha capito quando eravamo giù nell’atrio o quando parlavamo

della sedia?

Turo

Quando, perché, chi, cosa…

Tutte domande inutili al raggiungimento del nostro scopo.

Farinelli

Quindi c’è uno scopo in tutto questo delirio, bene!

Turo

Certo.

Farinelli

E’ già un passo avanti.

Turo

La domanda che vale un tesoro, la salvezza dell’anima naturalmente, è “dove?”

Farinelli

Dove?

Turo

Sì.

Farinelli

(ridendo, imbarazzata)

E io che mi preoccupavo di sembrare strana!

Venga! Si sieda! Lei è stanco.

Turo

Tu credi?

Farinelli

Sì! Certamente! Chissà quante persone avrà già incontrato da stamattina.

Turo

Definisci meglio il concetto “da stamattina”. Potrei dirti con esattezza, quante.

Farinelli

Vede? Sta farfugliando cose senza senso. Si metta pure comodo.

Gradisce qualcosa da bere?

Turo

Ah! Ah! Meravigliosa!

E’ questo ciò che mi piace in te. La gioia di vivere che emani dalla tua persona.

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Farinelli

Un buon caffè? Tanto per stuzzicare la mente, oppure un bicchierino per placare gli

affanni?

Turo

Temo di essere inopportuno.

Solo ora, mi rendo conto che questo non è posto per me.

Farinelli

L’ho forse offesa? Le chiedo scusa se…

Turo

Oh, no! Mia cara, tu stai andando nella direzione giusta, ma ricordati quello che ci

siamo detti.

Farinelli

E’ una parola!

Turo

Vivi con serenità e ogni cosa andrà al suo posto.

Farinelli

Se ne va così, ora che cominciavo a conoscerla meglio?

Turo

Abbiamo tutto il tempo.

Farinelli

Definisca meglio il concetto “tutto il tempo”.

Turo

Figliola, tutto il tempo del mondo.

(Turo esce di scena, sotto lo sguardo incredulo della signora Farinelli)

Farinelli

Aspetti! Mi dica almeno il suo nome! Dove posso trovarla?

(lo insegue ed esce di scena.)

Dopo qualche istante rientrano Fabio e Chiara.

Chiara

Uffa! Possibile che devi parlare sempre con tutti? Non potresti limitarti a

“Buongiorno!”

Fabio

Di che stai parlando? Sembrava una persona simpatica, non è strano come dicevi.

Chiara

Sarà… ma un prete che non parla di fede, dovevo ancora incontrarlo.

Fabio

E’ un amico della signora, è chiaro. Hai visto lei con quale ardore gli correva dietro?

Chiara

Ma che dici? Un uomo di chiesa ha ben altro per la testa!

Avrà dimenticato qualcosa qui a casa e lei voleva restituirgliela.

Fabio

“Uccelli di rovo!”… la Farinelli che unisce l’utile al dilettevole!

Si concede alle braccia di un uomo, senza abbandonare quelle della fede! Geniale!

Chiara

A me non sembrava affatto un amico, anzi non voleva farsi raggiungere dalla

signora. Non hai sentito come ha tagliato corto?

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Fabio

Già. Com’è che ha detto?

Chiara

Parlava di qualcosa di stabile, credo.

Fabio

Giusto! La stabilità. Senza dubbio si riferiva alle nostre anime, al rigore morale.

Chiara

Le nostre anime?

Fabio

I soliti discorsi da prete. Vorrei vedere lui al mio posto. Chissà cosa farebbe se

dovesse vivere senza madre chiesa.

Chiara

Fabio! Un po’ di rispetto.

(Turo compare all’improvviso, dalla porta lasciata aperta)

Turo

Scusate!

Chiara

Ah! Che spavento!

Fabio

Ma che diavolo!

Turo

(a Fabio)  Temo che tu mi confonda decisamente con qualcun altro.

Vorrei portare alla vostra attenzione un fatto molto singolare.

Fabio

Singolare? La signora che fine ha fatto?

Turo

Proprio di questo vorrei parlare.

E’ seduta sul ciglio del marciapiede, con una caviglia dolorante.

Chiara

Oh Dio!

Turo

(a Chiara) Anche tu, cara, mi confondi con qualcun altro.

Fabio

Di che sta parlando? E come sta?

Turo

Benissimo! Grazie!

Chiara

Non lei! La signora! Possibile che non riesce a fare un discorso sensato?

Turo

Questo non è possibile, ma la signora sta bene, sta bene!

Fabio

Meno male!

Chiara

Ma come è successo?

Turo

Credo che stesse cercando di raggiungermi, ma qualcosa ha attirato la sua

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attenzione, proprio davanti alla vetrina del bazar, giù all’angolo.

Fabio

Il bazar?

Chiara

In vetrina?

Fabio

Che cosa potrebbe mai avere di tanto interessante quel posto?

Turo

Mentre stringeva la caviglia, ha detto solo “Che pantaloni orrendi!”

Le ho detto che sarei tornato ad avvertirvi.

Fabio

Si è distratta ed è caduta?

Turo

Si tratta di una distorsione dell’arto inferiore!

Chiara

Arto inferiore?

Fabio

Distorsione?

Turo

(a Fabio) Distorsione!

Un movimento innaturale delle ossa mobili che comporta una patologia a carico

dell’apparato locomotore.

(a Chiara) Nel caso specifico ha interessato un arto inferiore, tra le estremità distali di

tibia e perone : la caviglia.

Fabio

E’ anche medico, ora? So benissimo cos’è una distorsione!

Chiara

Che cosa dice? Di che parla?

Turo

Ehm… Una storta alla caviglia!

Fabio

Ci voleva tanto?

Chiara

Fabio! Dobbiamo fare qualcosa!

Fabio

Vado io! Le do una mano a rientrare in casa.

Tu prepara una borsa con del ghiaccio, tesoro!

Chiara

Giusto! Volo!

(Chiara corre in cucina)

Fabio

(a Turo)  Allora dottore? Rimane qui o viene con me?

Turo

Vi aspetto qui, in fondo è colpa mia. Vorrei chiarire qualche dettaglio.

Fabio

Va bene… però Chiara è molto diversa dalla signora, ci siamo intesi vero?

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Turo

Ti ringrazio per la precisazione, avrei giurato che fossero gemelle!

Fabio

Ha capito cosa intendo. Torno subito, non sia dia tanto da fare con le parole.

Non mi piacciono le persone che parlano troppo.

Turo

(si avvicina a Fabio, lo guarda negli occhi)

Le mie sono parole di fede. Le tue sono rivolte a te stesso, vero?

(Fabio ha un attimo di esitazione, indietreggia)

Fabio

Va bene… vado!

Chiara

(torna con la borsa del ghiaccio)

Oh! Credevo di essere rimasta sola, padre!

Turo

Non sono padr… (tra sé) sorvoliamo.

Preferisco aspettare qui, sarei solo di’intralcio.

Se vuoi rimanere sola, però, non hai che da dirmelo.

Chiara

No!

(pausa)

Non mi piace stare sola. Mi mette ansia e poi mi piace sentirla parlare.

Turo

Grazie.

Chiara

Anche se dice cose strampalate e sembra un po’ ingenuo.

Turo

Grazie!

Chiara

Mi parli di lei. Mi dica del lavoro che fa, come passa le giornate, da dove viene, tutto,

insomma!

Turo

Temo che non ci sia tempo sufficiente per soddisfare la tua curiosità.

Chiara

Accidenti! Che tipo misterioso. Mi faccia almeno un riassunto…

Turo

Vediamo…

Non dovrei essere qui, il mio lavoro è aspettare il momento giusto e non è

importante da dove vengo, ma dove andrò dopo.

Chiara

La storia della mia vita!

Turo

Davvero?

Chiara

Anch’io mi sento nel posto sbagliato, sempre in attesa di qualcosa, che forse, non

arriverà mai.

Turo

Be’, per la precisione non dovrei essere qui con te.

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E’ solo un caso, che ci siamo incontrati. La signora, con la sua distors… con la storta

alla caviglia, ha creato un imprevisto.

Chiara

Povera signora…

Turo

Libero arbitrio! L’unica cosa, in grado di stravolgere i miei appuntamenti.

Chiara

Comunque mi fa piacere lo stesso conoscerla, posso sapere il suo nome?

Turo

Ehm… Non ha importanza!

Perché evocare sensazioni inaspettate, incertezza, disagio!

Chiara

E’ così brutto il suo nome? Quale sarà mai, Erode?

Turo

Oh! Quello è proprio una pecora nera! Non è il mio campo!

Io sono a un “livello superiore”.

Chiara

Ci mancherebbe altro, era solo un esempio.

Turo

Dovevo parlare con quella simpatica donna, ho l’impressione che stia rinunciando.

Chiara

Guardi che è una brava cristiana, anche troppo!

Ha saltato la messa domenicale perché non stava bene, non esageri!

Turo

Con un certo anticipo, ho potuto incontrare anche quel bizzarro giovanotto.

Davvero maldisposto, tutto dipende da lui, a questo punto.

Chiara

Si chiama Fabio! Bizzarro è l’unico aggettivo che non ho mai usato.

Turo

Due appuntamenti nello stesso luogo, è un fatto insolito!

Chiara

Appuntamenti? Ed io non conto niente? Non è giusto.

Turo

La natura umana è una cosa affascinante! Insoddisfazione, desiderio, paura.

Una zavorra inutile, quando si deve trovare la via.

Chiara

La via per dove?

Turo

Dove! Esatto! Bisogna liberarsi di questo peso, ed è meglio farlo prima che dopo.

Chiara

Capisco. Anzi no. Lasciamo stare, ho già i miei problemi.

Turo

Vivi mia cara! Lasciati andare! Hai tutto il tempo!

Chiara

E allora mi aiuti, la prego!

Turo

Tu preghi? Dovrai puntare più in alto allora!

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Chiara

Perché deve essere tutto così complicato?

Non ho il coraggio di prendere una decisione.

Turo

Il coraggio è una grande qualità!

Chiara

Dovrei forse ferire le persone che mi vogliono bene? Deludere la famiglia, gli amici?

Turo

Prova a dare una risposta.

Chiara

E tutto quello che abbiamo costruito? Le nostre vite, i ricordi, la nostra piccola casa,

piena di cose, in ogni angolo, che raccontano un po’ della nostra storia. Quante

esperienze, belle e brutte, che porterò… sempre nel cuore.

Turo

Porterai? (…) Hai già una risposta, allora.

Chiara

(sorpresa e confusa)

Eh? Ho detto qualcosa di sbagliato? Non volevo intendere quello che pensa!

Stavo solo parlando di noi! E’ una situazione infernale!

Turo

Non esagerare! Non hai idea di quale sia una situazione infernale!

Chiara

Padre! Un po’ di elasticità mentale! Mi prende alla lettera? Cerchi di capirmi…

Turo

Ho la netta impressione di non essere compreso, da queste parti.

Comincio a pensare che dipenda da me.

Sei la terza persona in pochi minuti, che mi tratta con una certa sufficienza.

Fabio

(rientra in casa, sostenendo la signora Farinelli, che zoppica visibilmente)

Eccoci! Una sedia, presto!

Farinelli

Ohi! Ohi! Padre! Quanto corre! Dove scappava così di fretta?

Turo

Scappare? Non si può fuggire…

Fabio

Stia zitto, che è meglio!

Turo

(a Chiara) In effetti, per lui “bizzarro” è un po’ riduttivo.

Farinelli

Non sentiva quando le gridavo dietro “Mi aspetti!” “Non corra!” “Mi dica il suo

nome!”

Turo

Ah! Credevo fossero le solite voci. Ho degli appuntamenti da rispettare, sono

abituato a non prestare ascolto a chi non rientra nelle mie competenze.

Chiara

Questa sarebbe la sua misericordia? E la bontà cristiana?

(mette la borsa del ghiaccio sulla caviglia della signora)

15


Fabio

Figurati! Sente pure le voci! Possiamo sapere cos’altro vuole da noi? Se vuole

benedire la casa, me lo dica subito, perché faccio evacuare il palazzo!

Turo

(Urlando)

Ecco!

(improvviso silenzio)

Nonostante qualche inconveniente, ciascuno di voi potrà riflettere su ciò che ci siamo

detti.

E magari, a mente lucida, riuscirà a capire, dove è la cosa più importante.

Farinelli

Dove?

Fabio

Caspita! Un indovinello insidioso! Uhm… vediamo…

Un prete, una predica, un luogo importante…

Non sarà mica il Paradiso?

Ho indovinato vero?

Chiara

Fabio! Non ricominciare! In fondo ha ragione!

Turo

Cara ragazza! Apprezzo il tuo senso del pudore, ma ti assicuro che va tutto bene!

Lascia pure che sfoghino le loro paure, hanno il dovere di farlo.

Farinelli

L’unica cosa importante per me ora si trova in questa borsa! Ohi! Che dolore!

Turo

Il Paradiso, l’Eden, il Cielo, l’Empireo… sinonimi di letizia e beatitudine.

Capite cosa voglio dire?

Fabio

Ragione? Lo senti? Sta ricominciando!

Farinelli

Padre! Abbiamo afferrato il concetto!

Turo

Davvero?

Fabio

Non mi sottovaluti!

Farinelli

Credo di poter parlare per tutti i presenti.

E’ chiaro che la nostra condotta morale, possa influire sulle nostre scelte e sul nostro

destino.

Turo

Bene!

Farinelli

Io sono credente e conduco la mia vita in maniera dignitosa. Lo stesso vale per

questa ragazza! Fabio, nonostante le sue convinzioni, il suo comportamento… un po’

discutibile, è un bravo ragazzo.

Fabio

Discutibile?

16


Chiara

Fabio!

Farinelli

Lei, però, deve pur capire che la vita è imprevedibile e noi siamo povere creature,

che imparano dai loro errori.

Turo

A volte non sai spiegare perché ti capita una cosa bella, tantomeno una brutta.

Qualcuno pensa, che una parte del premio che ti spetta, ti sia dato in vita, ma

quando capita, non sei mai pronto.

La paura di perdere, ti spinge a credere che sia impossibile.

Chiara

Lei ha delle forti convinzioni, è il suo lavoro.

Turo

Il dilemma è terribile: credere o commiserarsi.

Abbassare ancora, le difese, aprire il cuore e credere nella vita, o ricondurre tutto a

un ennesimo beffardo scherzo del destino, aspettando, sconfortato, il disfacimento.

L’intensità dell’emozione può essere la stessa in entrambi i casi.

L’anima potrebbe trarne comunque energia per sentirsi viva.

Farinelli

Se permette, sono stanca degli scherzi del destino.

Fabio

Esattamente! Lei parla senza sapere!

Turo

(A Fabio) Magari, è solo vivere che ti fa paura.

Fabio

Scenda dal suo piedistallo, padre! Questa è la vita vera! Qui non bastano le parole.

Turo

Tuttavia, dovete avere rispetto per voi stessi, per la vita che vi è stata donata!

Il resto verrà da sé.

Chiara

Quello che possiamo fare noi, è cercare di impegnarci.

Fabio

Già! Ma non promettiamo niente, chiaro?

Turo

Così sia!

Ora che la famiglia è riunita, posso congedarmi. Sono ancora molteplici le

incombenze che mi trattengono in questi luoghi.

(si appresta ad uscire, sotto lo sguardo incredulo dei presenti)

La visita è finita.

(pausa)

Tutti

Amen.

Buio.

17

III ATTO

La scena è di nuovo quella del I atto, in un tempo indefinito.

Luce a destra.

Fabio e Turo sono in piedi accanto al tavolo, dove è posizionata la valigia aperta.

Fabio

Sto sognando? Che cos’era quello che ho visto?

Turo

Durante il cammino, potrai vedere e ricordare tutto ciò che è necessario alla tua

conoscenza.

Fabio

Aspetti un attimo, stavamo discutendo di un delitto, mi pare, che è successo dopo?

Turo

Hai deciso di seguire il tuo istinto.

Ti sei avvicinato per guardare cosa ho portato per te.

(indica la valigia)

Fabio

Sì, quel rumore sordo… è stato lei, deve avermi fatto qualcosa, ho perso

conoscenza. Un sogno, ecco cos’era, anzi no!

C’era un prete pure lì, un incubo! E’ stato un incubo!

Turo

Non dire sciocchezze! Durante il nostro viaggio, sono sempre stato al tuo fianco. E’

un ricordo vissuto con la giusta disposizione, uno dei tanti.

Fabio

E dove siamo?

Turo

Fisicamente nella tua stanza, ma non nel modo in cui credi tu.

Fabio

Mi ha drogato? Certo! Dovevo aspettarmelo!

Cos’ha in quella valigia? Si diverte a fare lo strizzacervelli?

Turo

Che espressione grossolana!

Il tuo cervello è ancora intatto e della stessa dimensione.

Modesta, del resto! Ah!

Fabio

Bravo! Fa lo spiritoso?

Turo

A volte mi concedo qualche licenza, perdonami.

Fabio

E’ un incubo dentro un incubo! Tutto questo non può essere vero.

1


Turo

“Vero” è un concetto relativo.

Un po’ di pazienza, tutto comincerà ad avere un senso.

Fabio

Io non voglio che abbia un senso, che scherzo è?

Turo

Si tratta di un’altra verità. Quella che hai sempre rifiutato, ma per tua fortuna, io

sarò al tuo fianco.

Fabio

Magnifico! Non potevo sperare di meglio.

Turo

Ne sono convinto.

Fabio

(incuriosito, quasi divertito)

Erano frammenti del mio passato. Com’è possibile?

Tutto era così vero. Alcune cose, però, le ricordavo in modo diverso.

Turo

Succede quando la coscienza interviene a ridurre le sofferenze.

Molti ricordi spiacevoli sono modificati e resi più sopportabili, come un romanzo,

piuttosto che una fedele cronistoria.

Fabio

Ha visto anche lei, vero? Sembrava di essere spettatori invisibili.

Turo

Pensa quante circostanze, incontri e decisioni prese, in tutta la tua vita. Una serie

enorme di azioni e reazioni che determinano il tuo destino.

Fabio

Com’era bella…

Quel giorno… è uno dei più brutti della mia vita!

Turo

E’ per questo motivo che lo abbiamo vissuto.

Fabio

Io perdevo il tempo con… invece di tornare a casa.

Turo

Perdevi tempo?

Fabio

Sapevo che dovevo tornare, il mio cuore urlava!

Lei era lì, che mi aspettava… sempre in attesa.

Non so cosa mi stesse accadendo. Mi sentivo tra due fuochi.

Turo

Hai usato una metafora per descrivere la possibilità di avere due posti, dove trovare

un po’ di calore.

Oppure, uno scaldava più dell’altro?

Fabio

Chi? Di chi sta parlando?

Turo

Dimmelo tu. Di chi stai parlando?

2


Fabio

Parlo… di Chiara! Lei! Solo lei. Sempre e solo lei.

Turo

In ogni caso, c’è un lungo elenco di cose che ti riguardano, queste sono solo una

parte.

Fabio

Ha preso appunti su di me?

Turo

Mi hai preso per un novellino?

Conosco la tua vita più di te!

L’ultima azione che hai fatto è proprio abietta, eppure ti avevo avvertito.

Fabio

(lo guarda negli occhi, cercando di ricordare)

Certo! E’ lei quel prete… quel rompiscatole che si è presentato qui.

Dopo tanti anni, che cosa vuole ancora? Sono rimasto solo, è finita!

Le sue belle parole non hanno sortito alcun effetto.

Turo

Quello era solo un monito. Tutti voi avete diritto a un piccolo aiuto e chi sa

ascoltare, in genere, riesce a cambiare il corso del proprio destino.

Fabio

E quale sarebbe stato il suo avvertimento?

Lei era lì solamente per la signora, questa è la verità!

Turo

Dove, è importante, non perché.

Ero lì e c’eri anche tu, hai avuto la tua possibilità.

Fabio

Che cosa pretende? Di cambiare il destino di un uomo, con una tiratina d’orecchie e

una pacca sulle spalle?

Turo

Questo, invece, è l’epilogo.

Fabio

La fine… di cosa? Perché non mi lascia in pace?

Turo

E’ proprio in pace che ti lascerò, ma dobbiamo arrivarci insieme.

Ti sei smarrito già una volta, ora lasciati guidare da me.

Buio e luce a sinistra.

3


Le due donne sono appena rientrate in casa Farinelli.

Chiara

Visto? In casa non c’è, inutile insistere…

Hanno sentito i colpi alla porta anche giù nell’atrio!

Farinelli

Ancora non posso crederci! Avrei sicuramente visto o sentito qualcosa, deve essere

in casa! Per forza, è in casa ti dico!

Chiara

(Perde il controllo)

Insomma!

(Pausa. La Farinelli la guarda esterrefatta)

Io… non lo so e non voglio sapere.

Farinelli

Capisco.

Chiara

Spero che non sia in casa, va bene?

Spero che sia in giro per affari, oppure tra le braccia di qualche brava ragazza,

magari all’estero per un lungo viaggio, ma lontano da qui.

Dove dovrei essere anch’io.

Farinelli

Sai cosa significa questo?

(pausa)

Che dovrò chiamare i pompieri! Dovrò inventare una scusa per convincerli a

sfondare la porta. Potrebbe essere svenuto, forse ha bisogno d’aiuto. Magari è

tenuto in ostaggio dentro casa da qualcuno e non può muoversi!

Chiara

Sì… dalla sua gatta, signora, che vuole vendicarsi!

Farinelli

Ah! In effetti… non si sopportavano a vicenda.

(Ridono)

Chiara

Ehm… mi scusi, ho perso la testa.

Farinelli

Ho già dimenticato, è più che normale!

Chiara

Quando mi ha chiamata, ho avuto una strana sensazione, come se dovessi chiudere

un capitolo della mia vita. Avrei dovuto farlo da molto tempo (prende qualcosa dalla

borsetta), ma continuavo a rimandare con la speranza che accadesse qualcosa.

Farinelli

Ti riferisci a Fabio?

Chiara

Sì, ma non pensavo a una cosa del genere! Speravo che tutto potesse tornare come

4


un tempo, quando mi preoccupavo solo di noi e delle piccole cose.

Ecco… usi questa!

(porge alla signora l’oggetto che ha preso dalla borsa)

Farinelli

Che cos’è? Non dirmi che in tutti questi anni, hai conservato…

Chiara

La chiave del mio appartamento… be’, di quello che era il mio appartamento.

Farinelli

Ah, questa poi! Perché hai una copia della chiave? Che intenzioni avevi?

Chiara

Guardi che non è una copia, è la chiave originale.

(pausa)

Lui non ha mai avuto il coraggio di riprenderla, anche se in un primo momento

voleva cambiare la serratura, non l’ha mai fatto.

Farinelli

Ti avrà aspettato per anni, giorno e notte! Povero diavolo.

Chiara questa storia è pazzesca!

Farlo vivere con una speranza del genere, è crudele.

Chiara

Non è come sembra. Io volevo tornare a casa, ero certa che primo o poi sarei

tornata, ma non sapevo come… e quando.

Anche lui ne era convinto, mi sentiva nel suo cuore.

Farinelli

In attesa della tua decisione, ha perso anche la dignità.

Chiara

Avevo paura che non mi avrebbe mai perdonata.

Le sue parole venivano dal cuore, ma io so bene che la mente, col tempo, cambia le

cose.

Primo o dopo mi avrebbe odiata e io dovevo fare una scelta.

Farinelli

Così, hai fermato la vostra storia d’amore e hai tenuto la chiave per essere sicura di

farla ripartire quando volevi.

Chiara

Mi sono comportata da grande egoista, spero di aver pareggiato il conto.

Farinelli

E così, ora tocca a me.

Io dovrò aprire quella porta e chiudere questa storia.

Chiara

La prego! Qualsiasi cosa accada, faccia in modo che riprenda questa chiave, per il

nostro bene.

Farinelli

Se è vero che ci vuoi bene, affrontiamolo insieme, non fuggire di nuovo!

Buio e luce a destra.

5


Fabio

Troverò la pace? Intende dire quella spirituale o quella fisica?

Tenga presente che per la prima non ho mai speso molto tempo e l’altra, la

raggiungo volentieri alzando un po’ il gomito! Ah!

Turo

La pace eterna! L’armonia con tutto l’universo.

Fabio

(ironico) Sì, bisognerebbe essere morti, non le pare?

(tra sé) Turo Piroga difetta proprio delle basi del mestiere? Ahi! Ahi!

Turo

Sei sicuro che il difetto sia mio?

Quand’è l’ultima volta che hai mangiato qualcosa? O che hai parlato con qualcuno?

O che hai acceso la tv?

Fabio

Mangiato? Io… non ho fame! Ho… incontrato… no, forse è venuta qua, la signora…

ieri… mi pare l’altro ieri, sì tre giorni fa!

Com’è possibile? Tre giorni, devo aver mangiato. Perché non ricordo?

Aspetti! Ricordo di aver acceso la tv intorno alle… uhm… forse ieri sera… credo, ma

l’impianto elettrico non funziona! Ecco perché è spenta.

Che succede? Ho una strana sensazione, mi sento vuoto, leggero.

Turo

Una mongolfiera che cerca la giusta rotta, lasciando cadere un po’ di zavorra a ogni

alito di vento buono! Ah!

Anche questa non è male come metafora, eh?

Fabio

Lei continua a fare giochetti ed io sono talmente confuso… Ho bevuto un goccio e

questo è il risultato! Dannati ricordi. Per quanto cerchi di cancellarli, tornano sempre

ad affollarmi la mente e senza preavviso.

Turo

L’alcol provoca parecchi danni, un prezzo troppo alto da pagare, per un breve

viaggio nella fantasia. Ottenebrare la ragione, ricorrendo a droghe e veleni,

distrugge il corpo e la mente.

Consumare la vita perché troppo noiosa, come hai osato?

Fuggire dagli obblighi verso Dio perché troppo vani, chi credi di essere?

La tua indolenza ti ha divorato!

Fabio

Questa vita è dolorosa, volevo solo allentare un po’ la tensione!

Cerchi di capire, Piroga!

Turo

Questa è Accidia! Dovresti essere dannato!

Fabio

Che colpa ne abbiamo noi, è la nostra natura!

Siamo deboli e indifesi fin da piccoli.

Veniamo al mondo con un vagito di dolore, quasi a voler dire “rimettetemi dentro!

6


Non è questo che voglio!”

Turo

Il pianto di un neonato è la melodia del principio. Chi sa ascoltare, riesce a capire

che il pianto fa parte della natura umana e per placarlo, occorre la madre, l’origine.

Fabio

C’è un profondo bisogno di sentirsi parte di qualcosa.

Passiamo l’intera esistenza cercando la serenità.

Ricordo quanti sforzi ho fatto, ma non ricordo più il perché.

Turo

Hai smarrito la via, lo fanno in molti, più di quanti tu possa credere.

L’uomo è cosciente della sua natura mistica, comincia il suo percorso spirituale in

vita, ma poi, si lascia confondere dalla vita stessa.

Ci sono filosofie, dottrine, comunità, che hanno fatto della ricchezza spirituale una

scelta di vita.

Fabio

Molti di loro neanche si rendono conto che esiste un mondo intorno!

Vivono alienati dalla realtà, mentre c’è un gran bisogno di aiuto, qui.

Turo

Su una cosa hai ragione. Aiutare il prossimo è un dovere.

Chi riesce conseguire i suoi propositi, deve offrire sostegno.

Perché tutti capiscano che la vita terrena ha uno scopo.

Fabio

Ha uno scopo tutto questo?

M’illumini, la prego! E’ l’eterno dilemma dell’uomo.

Perché si nasce con tanto amore e poi… s’invecchia, si muore?

Turo

Hai dimenticato di elencare tutto quello che c’è nel mezzo!

Fabio

Risponda alla domanda, Turo!

Turo

L’infanzia, la fanciullezza, l’adolescenza e l’età adulta!

Fabio

La vecchiaia! E’ una cosa ingiusta!

Ci sono vecchi, i più fortunati, perfettamente in grado di intendere e volere, ma sono

prigionieri del loro corpo consunto. O dovrei dire sfortunati? Chi vorrebbe questo?

Perché dobbiamo trascorrere gli ultimi anni della vita nel tanfo della morte?

La fine che ci attende, paziente, certa.

Turo

Ogni singola fase della vita ha uno scopo, ogni singola giornata, ogni ora, ogni

momento che vivi, è importante.

La morte è l’ultima di queste fasi, a volte arriva addirittura interrompendo l’intero

ciclo. Pensa alle morti premature, alle malattie, ai bambini che vivono solo pochi

minuti. Chi di questi è fortunato?

7


Fabio

Me lo dica lei! Che senso ha tutto questo?

Turo

Posso dirti che la morte non se ne va in giro con la falce in mano.

Tutta la vita è stata progettata nei più microscopici dettagli. Ha un principio e una

fine. Lo puoi vedere in tutto ciò che è vivo intorno a te.

E poi c’è l’anima, infusa in tutte le creature, come una fonte di energia.

Fabio

Lei continua a non rispondere.

Turo

(pausa)

Libero arbitrio! Spiega molte cose! Un’irregolarità in tutta questa perfezione,

un’aberrazione non casuale.

Fabio

La miseria della condizione umana, le più antiche paure che angosciano questo

mondo, sarebbero la conseguenza delle nostre scelte? Che sta dicendo?

Turo

La scelta innesca una serie di reazioni, che possono precipitare anche in un oltraggio

alla vita.

Tuttavia è uno strumento necessario per dare un significato alla vita stessa.

Fabio

Si rende conto che è un gioco perverso?

Turo

Non bestemmiare! Sarebbe stato meglio vivere tutti in ottima salute, nella letizia,

nella ricchezza, eternamente giovani?

Fabio

Certo! Anche un idiota lo capirebbe!

Turo

E tu invece, continui a non vedere.

In un mondo omogeneo, senza paura, senza dolore, senza diversità, non ci sarebbe

posto per l’emozione.

Immagina cosa accadrebbe se non esistesse la gratitudine, la gioia, l’amore. Ben

presto la noia, unico sentimento umano, si trasformerebbe in inquietudine.

Le meraviglie della natura non susciterebbero più alcun interesse.

Gli uomini, nella bramosia di emozioni, troverebbero futili pretesti per ingaggiare

competizioni, battaglie e… guerre.

Tutto imploderebbe come un buco nero, in un alone di apatia cosmica.

Lasciando un vuoto incolmabile.

Fabio

Lei è una delle persone più pessimiste che io abbia mai sentito!

Turo

Ah! Prima idiota, ora pessimista… Io sono molto paziente, ma non esagerare!

Fabio

In fondo… ha ragione. Chi vorrebbe un modo noioso? Io pensavo a piccoli dolori,

poche differenze, per dare a tutti la gioia di vivere, risparmiandoci terribili

sofferenze.

8


Turo  Già, ma poiché non decidi tu, concentrati sul tuo viaggio.

Buio e luce a sinistra.

9


Chiara

Non insista, la prego! Devo andare! Voglio andare!

Farinelli

Com’è possibile? Vuoi fermarti proprio ora? Non sei curiosa?

Chiara

No. Ho un brutto presentimento. Ho fatto male a tornare, dovevo stare con la mia

famiglia! Cosa mi è saltato in mente?

Farinelli

E’ logico che fossi preoccupata, ma non dovevo insistere. Dovevo sbrigarmela da

sola, invece di coinvolgerti e farti piombare qui.

Io… non immaginavo che avessi dato un taglio netto!

Chiara

E’ stata molto dura. Ho avuto incubi per anni. Ancora oggi, sento un morso qui, nello

stomaco, sarà questo posto…

Farinelli

Avrei giurato che non saresti mai stata capace di fare soffrire qualcuno, tantomeno

lui. Mi hai sorpreso.

Eri l’ultimo baluardo della donna indifesa, tutta casa e chiesa.

Temevo che avresti raggiunto il limite, ma non avevo capito.

Chiara

Che cosa?

Farinelli

Esiste un punto oltre il quale, è più conveniente andare avanti che tornare indietro.

Tu eri già oltre!

Chiara

Sì. Credo di sì.

Farinelli

Eh sì, un fallimento o ti uccide, o ti tempra.

Chiara

In fondo al mio cuore sono legata a lui e sarà sempre così, credo. Ogni giorno, però,

è fatto di novità, incontri, sorprese, amici, insomma… tante emozioni! Voglio

godermi tutto, fino in fondo.

Ho dato gli anni più belli e cosa ho avuto in cambio?

Farinelli

Mi sono posta la stessa domanda. Abbiamo perso la fiducia e la speranza, nel

momento più bello, anche se per motivi diversi.

E poi, quando sembrava crollarci il mondo addosso… tac!

Chiara

Per me è stato più un… patapunfete!

Farinelli

Eh?… Oh, Chiara! Crack, splash, pum, boom, non è importante!

Intendo dire è scattato qualcosa nella testa. Noi donne abbiamo un istinto di

sopravvivenza che gli uomini possono solo sognare.

Fabio ne è la testimonianza.

10


Chiara

E’ stato un punto di riferimento, tutto ruotava intorno a lui, così sicuro di sé, per me

era il sole, non avevo bisogno di nessun altro.

E’ un errore enorme appoggiarsi completamente a una sola persona.

Farinelli

Quando parlavo con lui, quelle poche volte che mi concedeva il suo tempo, avevo la

sensazione che fosse tormentato.

Le sue parole erano pungenti, la sua espressione coraggiosa, ma i suoi occhi…

dicevano altro.

Chiara

Io, spesso, facevo finta di niente, non volevo sapere.

Avevo bisogno di tempo, così avevo trovato un equilibrio.

Farinelli

Capisco quello che vuoi dire.

Io ho cercato l’affetto negli altri, le parole di tutti, il calore di un gatto.

Sembra sciocco, lo so…

Chiara

Che dice? Io avrei fatto lo stesso.

Farinelli

Ho riempito la mia vita d’impegni, ho buttato via la roba vecchia.

Eppure, ho conservato un ricordo.

Quando era lì (guarda lo studiolo) e parlava con me.

Conciliavo il mio cuore con la vita.

Chiara

Capisce perché non sarò con lei, quando aprirà quella porta?

Farinelli

Hai paura che il cuore prenda il sopravvento.

Chiara

Non voglio altre le conseguenze per le mie azioni, voglio vivere in pace.

Buio e luce a destra.

11


Fabio

Va bene… comunque, guerre e piaghe ce ne sono anche ora!

Non mi ha convinto per niente.

Turo

Sono il risultato di azioni scellerate, le conseguenze dell’arbitrio di pochi, delitti

commessi senza alcun rimorso. Per questi io non posso fare nulla, ed è meglio che

tu non conosca il resto.

Fabio

Nessuno può farci un bel niente! Questo è lo schifo di cui parlavo!

Turo

Dimentichi che esiste un deterrente: la fede.

La fede che ammonisce, che accoglie e perdona.

Il mezzo per raggiungere la meta, per aiutarsi a non perdere la via.

Fabio

La fede.

(pausa)

Che strano. Comincio a capire solo ora il significato delle sue parole. In tutta la mia

vita ho sempre avuto paura e curiosità su questo argomento, preferivo una vita

maneggevole e pratica.

Turo

Razionalità dogmatica e rifiuto categorico: la comune ottusità.

Ti rendi conto di quanto sia diffusa questa infermità?

Fabio

Cosa sarà di me? Dopo questa esperienza… non sarò più lo stesso. Come farò a

riprendere una vita normale?

Avrò voglia di vivere ancora?

Turo

Ti ostini a non capire, vero?

Vorresti una vita normale? E cos’è normale?

Forse trascurare la famiglia, gli affetti e i doveri, per inseguire chimere?

Oppure tormentarsi fino a sprofondare in un letale torpore?

Fabio

Non ho la risposta. La cosa strana è che non m’importa più di niente.

Forse potrei ricominciare tutto e vivere…

Turo

(molto alterato e deciso)  Basta! Vivere.

Fabio

(lunga pausa)

Basta?

Turo

Sì, non puoi più farlo! L’epilogo, ricordi?

Hai esaurito le tue possibilità, hai sprecato troppo.

Fabio

Lei… non può impedirmi di vivere!

12


Turo

A questo, tu hai provveduto.

Dopo diversi tentativi, sei riuscito nel tuo intento di distruggerti.

Chissà, forse lo hai fatto di proposito.

Fabio

Io non ho fatto niente! Me ne stavo nascosto, cercando di scacciare i miei fantasmi e

ho bevuto un po’…

Turo

Troppo! I ricordi però, erano sempre lì, l’alcol non bastava più!

Alla tv niente che potesse distoglierti dai tuoi pensieri, che tormento!

Fabio

Sì è così! Avrei voluto tuffarmi in un pozzo senza fondo.

Turo

Quindi, i farmaci!

Fabio

Le scatole sul tavolo… io?

Turo

Quante belle pilloline per ogni bisogno!

Ce ne sarà pure qualcuna per placare questo tormento!

E’ questo che hai pensato?

Sapevi che l’alcol potenzia l’effetto sedativo degli antidepressivi?

Fabio

Sono stato io?

Turo

E di certo la tua salute non era una cosa di cui potevi vantarti!

Tuttavia, la cosa più importante è appurare, se almeno parzialmente, possedevi

facoltà mentali.

Fabio

E’ colpa mia… cosa ho fatto?

Turo

Ti sei accomodato davanti alla tv.

Quando la micidiale mistura ha compiuto l’opera, non hai avuto il tempo di renderti

conto di niente.

Per ironia della sorte, ti hanno trovato immobile, seduto, con gli occhi sbarrati e

puntati sullo schermo, mentre stavano trasmettendo un programma sui danni

provocati dall’uso eccessivo del mezzo televisivo. Ah!

E’ stato un momento poetico, devi ammetterlo.

Fabio

Chi mi ha trovato? Perché?

Buio e luce a sinistra.

13


Farinelli

Immagino che non ti vedrò più, allora.

Chiara

E’ stato un tuffo nel passato.

Sono felice per il tempo trascorso insieme, ci tenevo a salutarla.

Farinelli

Quando entrerò in quell’appartamento, tu sarai già sulla strada di casa, verso braccia

tese e occhi pieni d’amore.

Chiara

Ah! Le mie bambine… Sono tutto quello che ho.

Farinelli

Avrei voluto anch’io dei figli…

Chiara

Ehm… e poi ho un compagno magnifico!

Farinelli

Davvero?

Chiara

Certo! Non ci fa mancare nulla. Mi porta con sé dappertutto, non teme il giudizio

degli altri. La sua famiglia viene prima di ogni altra cosa.

E adora farmi le sorprese.

Farinelli

Riesce a sorprenderti?

Chiara

Non immagina che piacere! A volte con dei fiori freschi, a volte con una cenetta a

lume di candela, a volte…

Farinelli

A volte?

Chiara

(abbassa lo sguardo e riflette) Con dei regali, non bada a spese.

Farinelli

Sembri preoccupata. Non ti piacciono i regali?

Chiara

Sì, mi piacciono i regali.

Una volta, non avevo quasi nulla ed ero felice lo stesso. Quando non riuscivamo ad

arrivare alla fine del mese, Fabio, orgoglioso com’era, non chiedeva aiuto a nessuno!

Farinelli

Ricordo! Che tenerezza, poveri piccioncini.

Quante volte ho tentato di aiutarvi!  L’unica cosa che riuscivo a fare era di

presentarmi a casa vostra con i dolci appena sfornati.

Chiara

Dio, che buoni! Quelli non riusciva a rifiutarli nemmeno quel testone!

Erano davvero buonissimi.

Farinelli

Uh! Non esagerare, quella era fame vera!

(ridono)

14


Chiara

Ora ho tutto quello che si può desiderare e…

Farinelli

E cosa? Che cosa vuoi ancora? A cosa stai pensando?

Chiara

Spero di non essere quel tipo di persona sempre insofferente, incontentabile,

sempre alla ricerca di emozioni.

Farinelli

Eccola che ricomincia! Non essere troppo severa con te stessa!

Chiara

Spero di non avere una parte della colpa, in tutta questa storia.

Farinelli

Torna a casa!

Volevo dirgli che tu sei qui, forse avrebbe dato un segno di vita e avrebbe aperto la

porta. Meglio di no. Ora che ho la chiave, grazie a te, posso cavarmela da sola.

Chiara

Dovrà dirgli che le ho dato io quella chiave.

Farinelli

A questo punto non credo che sia il caso, inventerò qualcosa.

L’importante è che tu porti avanti il tuo progetto. In fondo, è un po’ come riscattare

queste casalinghe sventurate.

Chiara

Senza di lei, non ce l’avrei fatta. Le sue parole mi hanno scaldato, mi hanno fatto

compagnia e poi, mi hanno dato il coraggio.

E’ stata una vera amica.

Farinelli

Non dimenticarmi, tesoro.

Chiara

Addio piccola casa! Addio piccioncini!

Ciao, amica mia. Non ti dimenticherò mai.

Guarda la signora un’ultima volta, mentre la Farinelli guarda davanti a sé, poi Chiara esce di

scena. La signora cerca di ritrovare la calma, si sistema i capelli, armata di chiave e coraggio,

esce dall’appartamento.

Buio e luce a destra.

15


Turo

E’ successo dopo tre giorni. La tua famiglia si è riunita di nuovo, per l’ultima volta.

Fabio

Io non ho famiglia!

Turo

Ricordi quello che abbiamo visto poco fa? Tu, la signora e…

Fabio

Chiara? Oh no! No! Anche lei mi ha visto in quelle condizioni?

Turo

No. Lei è andata via prima. Forse aveva capito… è tornata alla sua vita, ai suoi

affetti. Del resto è stata la signora a trascinarla qua, era molto preoccupata per te.

Fabio

La signora Farinelli… Dio mio! Che spettacolo orribile, povera signora.

Io non volevo, non era mia intenzione, Turo! Mi crede?

(pausa)

Lei… quindi, non è un prete! Non è un uomo di chiesa!

Turo

Diciamo che non mi manda la chiesa, ma lavoriamo per lo stesso fine.

Fabio

Ecco perché, tutti quei giochetti, il suo modo di fare stravagante.

Ma se io sono morto… lei non è di questo mondo?

Turo

Ho cercato di dirtelo in diverse occasioni.

Fabio

Scommetto che anche il suo nome è un piccolo inganno, vero?

Turo Piroga?

Turo

Be’, non del tutto. Giocando un po’ con le parole ho scelto un nome che fosse

evocativo. E’ un anagramma, tanto per insinuare il dubbio, senza generare paura.

Non è difficile da scoprire!

Fabio

Turo Piroga, Piroga Turo, or-to-pur-gai, po-tu-ga-trio, Pur-ga-to…

(un’improvvisa illuminazione spalanca i suoi occhi)

Turo

Io! Finalmente!

Fabio

Possibile? Questo ho meritato? E’ qui per purgare la mia anima? Dove ha intenzione

di portarmi? Risponda!

Turo

Questo è il momento che preferisco!

La rivelazione!

(la luce diminuisce, mentre un bagliore illumina il volto di Turo)

Coraggio! Osa! Per una volta nella vita, lasciati andare!

Fabio

(urlando)

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Chi sei? Cosa sei?

Turo  Cosa chiedersi a questo punto?

Chi sono Io?

Cosa sono Io?

Ma poi chiedersi se chiedere!

Se domandare a chi o a cosa, altro non sia che,

un innato timore di non sapere.

Una sorta di buio che non dovremmo illuminare, ma utilizzare.

Alla fine, la nostra mente ristorare, la nostra anima allietare.

L’oscurità.

Eterna e naturale possibilità.

Temibile, ma necessaria,

inquietante, ma foriera di speranza.

Una culla nutrice,

una madre attenta a prepararci a un’atra inevitabile alba.

Placata l’anima, percepire l’ignoto.

Sentire qualcosa di familiare e sconosciuto, incomprensibile al principio, divampare con grande calore: è il déjà vu dell’anima.

Un ricordo che lentamente lavora nel cervello, nel petto, nelle viscere.

Non sarebbe appropriato mettere in discussione tutte le paure?

E’ davvero necessario sapere?

Potrebbe dare sicurezza? Davvero?

O forse… ignorare, alla fine, accettare.

Accogliere, pieni di speranza, la diversità, l’inconsueto.

Abbandonarsi al desiderio di serenità,

che l’incomprensibile potrebbe recare.

Non è “cosa”, non è “chi”, ma “dove”.

Dove è la meta,

dove è il principio,

dove è la forza,

dove è la cosa più importante,

dove è la pace,

dove è la verità,

dove è Dio.

Questa è la domanda che alimenta il pensiero, da sempre!

Questa è la sorgente.

Non lasciare che il cosa, il come, il chi o il perché, sbiadiscano il dove.

In ogni dove è possibile sempre trovare una risposta, un respiro di vita, un ricordo,

un motivo, un dolore, un dono.

Io sono, o forse no.

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Dove sarò dopo, dove posso condurti, non ti è dato sapere.

Il cambiamento è imminente, incontrastabile, inevitabile.

Io rappresento l’attimo precedente, il momento di speranza, il respiro di vita. Io sono ogni dove e dove vorrai andare, è dove io sono sempre. Io allontano le paure, oscuro le ansie, rabbuio l’inutile.

Io calo la notte.

L’oscurità è qui!

Lasciati guidare, abbandonati!

La Madre tua vuole farti vedere, la culla ti aspetta.

Ti porto dove.

Ti apparirà una storia già scritta, come una risposta senza domanda.

L’anima tua è pronta, da sempre.

Se hai un dove, è dove io ti mostrerò la via.

Dove tu mi stavi cercando.

Ebbene… Dove?

Fabio    Lentamente la scena rimane al buio.

Solo una luce fioca sul viso di Fabio, che ha il respiro affannato, rotea gli occhi cercando una risposta.

Dove? Dove, dove… dove…

Il respiro si calma lentamente, fino a cessare completamente.

Fabio sorride, sembra fissare qualcosa davanti a sé.

Buio e luce a sinistra.

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La sedia dello studiolo è posta al centro della scena, di fronte al pubblico.

La signora Farinelli, come in un cerimoniale, sta preparando una tisana.

Indossa uno scialle e appare molto stanca.

Farinelli   Tesoro? Dove sei?

Stasera sono davvero stanca, ho le gambe congelate.

Ti va di scaldarmi? Che ne dici di metterti qui con me?

Il tempo di bere qualcosa di caldo e poi a letto!

(Si siede e sorseggiando la tisana, cerca una posizione comoda)

Sto parlando al muro?

Che strana sensazione. Ho dimenticato qualcosa, ma… non mi viene in mente niente.

Vieni qua, dai!

Uhm… non ho proprio la forza, vorrei chiudere gli occhi per un po’.

Che pace! E’ proprio comoda questa sedia. Anche il braccio… non mi da più dolore.

(lentamente reclina la testa da un lato e chiude gli occhi.

Poi porta una mano al petto.

Solo una piccola smorfia di dolore, la mano scivola giù e si adagia sulle ginocchia. Lei sorride)

Buonanotte, tesoro!

(l’altra mano si apre e lascia cadere la tazza)

Pausa.

Tre colpi leggeri alla porta, qualcuno bussa.

Dietro la signora, sempre immobile, appare Turo. Indossa il solito vestito nero e porta con sé la valigia verde. La signora è illuminata appena, da una debole luce.

Turo  Permesso?

(sembra rivolgersi a qualcuno davanti a sé)

Ah, ah! Che piacere vederti!

(…)Sì, sono proprio io!

(…)Posso scambiare qualche parola con te?

(…)A proposito di dove!

Ti ho già detto che sei meravigliosa, vero?

Sarà un breve viaggio, giusto il tempo di chiarire qualche dettaglio.

Turo porge il braccio a qualcuno col quale, tra scherzi e risa esce di scena, lasciando la Farinelli in penombra ed immobile.

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(…) Ah! Ah! Da questa parte!

La musica di un carillon aumenta lentamente, mentre diminuisce la luce.

Buio.

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