Dove vai tutta nuda?

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All’apertura del sipario Vittorio è su uno sgabello, sta sistemando il cordone della tende della finestra (la porta sul vestib

Aggiornato il  26/10/00

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DOVE VAI TUTTA NUDA ?

Di G.Feydeau

(traduzione e adattamento di Gian Luigi Pavani)

Personaggi e interpreti

Clara (la moglie)                 Sara Papazzoni

On.Panciroli (il marito)         Umberto Pampolini

Maroni  (il sindaco)             Carlo Orlandelli

Vittorio (il cameriere)          Giordano Cocchi

Romano Sassoli (il giornalista) Marco Chiti


Riepilogo degli oggetti da portare :

üFogli da disegno per il progetto del sindaco

üBorsa

üBlocco per il giornalista e matita

ü2 fogli di carta per Panciroli che deve prendere appunti

üScialli

üVentaglio Smalto, Lima da unghie, spazzola capelli per Clara

üFoulard per coprire gli oggetti

üTazze di metallo , vassoio, cucchiaino e biscotto

üTenda e bastone

üCappellino

üTovaglietta da the

üCampanello

üCartelline colorate

üGiornale dell’epoca

üSgabello

üTavolino

üPinze

üCassetta Musica


 

Si apre il sipario : due fantasmini di spalle reggono il bastone della tenda, al suono dei piatti lasciano insieme il bastone, escono di lato con percorsi incrociati.

Entra Vittorio, guarda cosa è successo, si rende conto che la tenda è caduta e torna fuori. Rientra con lo sgabello, al rumore del gradino inizia la commedia

Panciroli :  (fuori scena) :  Come? (entra e si sistema le scarpe) : Cosa stai dicendo? (Si sente la voce di Clara   ma non si capisce cosa dica) (fuori scena )  Ma non lo so!

(rientra e prende il papillon dal tavolo ) Appena sarà possibile partiremo per il mare, non appena il Parlamento chiuderà i lavori.

Clara :  Aspetta un attimo, figlio mio,  che mi metto la sottoveste

Panciroli : (fuori scena )  Clara, Clara, ma stai proprio perdendo la testa !

Clara : Perché ?

Panciroli : (entra e si infila la giacca che è sulla sedia)  Ma come perché, ma non vedi che c’è tuo figlio ?

Clara :   Ma certo che l’ho  visto, dammi il tempo di mettermi la sottoveste  e arrivo

Vittorio : Che nel frattempo è salito sullo sgabello e tenta di montare la tenda, cade rimane sotto la tenda e comincia a muoversi verso SX alla parola “matta”

Panciroli : (in scena 🙂 Ma cosa fai ?  (fuori scena )  Ma sei matta ? Ti vedono tutti, vestiti !

Clara :  Ah adesso mi annoi, guarda un po’ se bisogna fare tutte queste scene

Panciroli :  (fuori scena irritato) Ah io farei delle scene ? E’ incredibile ! Non ha il minimo  senso del pudore !   (entrando) E ' meglio che me ne vada piuttosto che vedere queste cose  (entra  tenendosi le mani sugli occhi e inciampando su Vittorio che e' gia' per terra sotto la tenda, cade per terra poi sempre in ginocchio alza la tenda per vedere chi c’è sotto)  e voi cosa fate qui ?

Vittorio : (sbucando dalla tenda) Sto...sto ...  riparando la tenda

Panciroli :   (alzandosi)E non potreste andarvene, quando sentite che io litigo…. Sto parlando con la signora.

Vittorio :    (alzandosi) Ma io volevo finire , signore

Panciroli :   Sì per meglio origliare alla porta

Vittorio :  Ma quale porta, se sono alla finestra (indicandola) !

Panciroli :   (seccato) Basta così . Andatevene !

Vittorio :  (abbandona il suo lavoro e va verso l’uscita) Come volete voi signore

Panciroli : E portatevi dietro quel maledetto sgabello !

Vittorio :  Si signore

L'uscita di Vittorio e' disastrosa : ha il bastone e la tenda in mano non sa come afferrare lo sgabello cerca di trascinarlo con una gamba poi ci si siede sopra e con piccoli balzi tenta l'uscita tutto questo fa innervosire Panciroli che afferra  lo sgabello e lo sbatte fuori.

Vittorio impassibile ci riprova ha il bastone della tenda in mano lo regge in posizione orrizzontale non riesce ad inforcare la porta.

Panciroli : Insomma mettetelo diritto!

Vittorio sempre piu’ imbranato non riesce comunque ad andarsene Panciroli lo aiuta e con violenza  lo fa uscire .

Panciroli :  (si siede esausto, spostandola sedia davanti al tavolo) Ce l’ho sempre in mezzo ai piedi quello lì !

Clara :   ( Entra come un colpo di vento con la sottoveste ed un cappellino sulla testa si siede sul tavolo alla sinistra di Panciroli ) Ah eccoti qui ! Adesso mi dirai  che cosa ti ha preso per urlare così

Panciroli : Ma senti che domande! (si volta verso la sua DX e poi a SX scatta in piedi quando vede la moglie seduta sul tavolo)Ah no . ah no, ma non è possibile ! (facendo un giro intorno alla tavola, iniziando dalla sua sinistra) non andrai in giro per l’appartamento in  sottoveste e con il cappello in testa !

Clara :  (alzandosi - calma)  Beh! cosa c’è mi sono dimenticata il cappello in testa. Adesso me lo levo (togliendosi con calma il cappello che appoggia sul tavolo poi sempre con calma va a sedersi sulla poltrona ) ma tu mi devi spiegare perché sei così agitato

Panciroli :  (ironico) Il Cappello, il cappello, (arrabbiato strapazza il cappello fino a morderlo) me né frego del cappello. Non ce l’ho con il cappello !

Clara : (conciliante - preparandosi a farsi le mani )Si può sapere che cosa ho fatto ancora ? (prende le pinzette)

Panciroli :  Oh niente, niente, tu non fai mai niente ! (avvicinandosi a lei e chinandosi, lascia il cappello sulla poltrona )

Clara :  non capisco perché ti arrabbi (e con gran naturalezza gli strappi un sopracciglio )

Panciroli :  (si allontana toccandosi le sopracciglia) Ah non capisci ? Allora è grave poiché non hai nemmeno la coscienza dei tuoi atti

Clara :  Quando avrai la compiacenza di spiegarmi, forse capirò

Panciroli :  Allora tu trovi che sia del tutto normale di spogliarti davanti a tuo figlio

Clara :  (stupita ) E’ per questo che fai tutto questo chiasso ?

Panciroli :  Sì è per questo !

Clara :  (soddisfatta) Solo per questo ? (pausa pensi )   Pensavo di aver commesso un delitto !

Panciroli :  (si avvicina) Perché tu tutto questo lo trovi naturale ?

Clara :  Ma certo ! Ma che importanza può avere,  Augusto è solo un bambino. (alzandosi e mostrandosi) Non crederai veramente che stia a guardare una donna? (si sposta a SX  )  E poi sua madre non conta !

Panciroli : (disorientato prende la sedia la gira verso DX, si siede con le braccia incrociate)   Non mi interessa se conta o non conta, queste cose non  -   si   -   fanno !

Clara : (eseguendo lo stesso movimento con l'altra sedia e sedendosi di spalle al marito )  Ma se è un bambino di otto anni

Panciroli : No, prego nove !

Clara : Otto

Panciroli :  Nove

Clara : Otto

Panciroli :  Nove

Clara : Otto

Panciroli :  Nove ti dico, nove da tre giorni

Clara : (facendo i conti ) E allora cosa contano tre giorni ..... è come se ne avesse otto

Panciroli :  Ma bene, ma bene, niente conta per te

Clara : (alzandosi e mettendosi in piedi davanti a lui - vicino) Ma se non sa nemmeno come è fatta  una donna

Panciroli :  (in piedi)  In ogni modo non sei tu che devi insegnarglielo. (in contemporanea - prendendo la sedia e girando attorno al tavolo per rimetterla  a posto )Ma insomma cos’è questa mania di girare sempre nuda per casa

Clara : (prendendo la sedia e girando attorno al tavolo per rimetterla  a posto )Anche questo mi tocca sentire!  Ma dove tutta nuda ? Ho la sottoveste

Panciroli :   (di fronte appoggiando le mani  sulla spalliera della sedia ) E’ ancora più indecente! Ti si vede attraverso come una carta velina

Clara : (di fronte appoggiando le mani  sulla spalliera della sedia) Ah! ecco il motivo ! dillo, dillo, tu vorresti che io andassi in giro con delle sottovesti di tela grezza

Panciroli :  Ma cosa dici ? Ho forse detto che devi portare delle sottovesti di tela grezza?

Clara :  Sono desolata mio caro, tutte le donne di una certa condizione portano sottovesti di seta (viene avanti come facesse una sfilata) ed io non metterò dei mutandoni di lana !

Panciroli :  Ecco, dei mutandoni di lana adesso !

Clara : (meravigliata va a SX )Sì proprio così, cosa direbbe la gente  (rivolgendosi al pubblico) se mi vedesse con una sottoveste di tela e i mutandoni di lana

Panciroli : (a  DX al pubblico) La gente, ma quale gente. Tu forse mostri la tua sottoveste alla gente ?

Clara :  Anche questo mi tocca sentire : io che mostro la sottoveste alla gente! Tu mi  stai accusando si andare in giro a mostrare le mie sottovesti alla gente! (Volgendo le spalle al pubblico, va verso la sedia di SX) A quale punto siamo arrivati!

Panciroli : (incalzando  - la raggiunge facendo un giro attorno al tavolo) Non è possibile, tu stai ritorcendo le mie parole per passare all’offensiva ! (sforzandosi di essere calmo e didascalico) Non  -  ti  -  ho -  mai detto - di metterti   - delle   - sottovesti di tela! Non  -  ti  -  ho -  mai detto  -  di portare -  i -  mutandoni di lana! Ti ho semplicemente chiesto           ( URLANDO: )       di non spogliarti davanti a tuo figlio !

Clara :  (con calma gli sistemi la camicia ) Sei proprio un bel tipo ! (facendolo sedere) Non c’è bisogno di perdere la calma per niente.

Panciroli :  E così io perderei la calma per niente?

Clara : (da dietro le spalle ) Esatto ! E questa è una ulteriore prova di come spesso te la prendi con me ingiustamente . Cerca di essere più garbato . (toccandogli la testa i capelli -  facendo  il gesto del paraocchi) Come facevo a sapere che tu sei di vedute così ristrette e soprattutto (gira attorno al tavolo ponendosi di fronte) come facevo a sapere che avevate deciso di venire tutti e due nella mia camera proprio mentre io mi stavo spogliando ?

Panciroli : (alzandosi di scatto - arrabbiato -  il tavolo di nuovo in mezzo le mani appoggiate sopra ) Non è così ! Quando tu sei arrivata nella tua camera avevi una camicetta da giorno e la gonna

Clara : (dall'altra parte del tavolo le mani appoggiate sopra )E’ evidente, stavo venendo a prendere la mia sottoveste

Panciroli :  Hai sempre la giustificazione pronta, non è vero ? Ma allora, perché devi spogliarti e metterti la sottoveste alle quattro del pomeriggio ?

Clara :  Ma lo sai che sei proprio un bel tipo !  (spostandosi avanti verso DX della scena ) Si vede che non c’eri tu a morire di caldo al matrimonio della figlia della signora Dolcetti.

(ironica) E lo sai perché ci sono andata ? Lo sai ? L’ho fatto per te non certo per me! Perché ti sei voluto risparmiare una fatica ecco !  Come sempre !

(seccamente) Caro mio non sono io la collega di suo padre in Parlamento! Non sono mica una deputata io Sei tu il deputato e questo è il modo di ringraziarmi !

Panciroli :  Il problema non è se devo  ringraziarti o no … 

Clara : (vittima, sedendosi sulla poltroncina, prende il ventaglio e si sventola)  Oh lo so bene, tutto ti è dovuto e mai un ringraziamento da parte tua ! A te non interessa che io sia rientrata sudata e che avessi bisogno di mettermi comoda e stare un po’ al fresco, anche questo non mi è permesso ora !

Panciroli :  Va bene l’ammetto, (si siede e prende il giornale) avevi bisogno di rinfrescarti.

Clara :  Meno male che lo ammetti ! (continua a sventolarsi) Perché tu stavi qui al fresco, mentre io fuori morivo di caldo, ci saranno stati almeno 35 gradi di latitudine  !

Panciroli :  Di latitudine ?

Clara :  Sì e forse anche 36

Panciroli :  Di latitudine ! Ma cosa vuol dire di latitudine ?

Clara : (come se parlasse ad un bambino)Non sai cos’è la latitudine ? Non sai cos’è la latitudine ? E bé alla tua età dovresti vergognarti ! La latitudine è quella che misura i gradi della temperatura

Panciroli :   (seduto - ironico)Ti chiedo scusa, l’avevo dimenticato !

Clara :  Mi meraviglio ! Ma cosa ti hanno insegnato all’università ?  Quando penso che con 36 gradi di latitudine tu ci obblighi a stare qui a Bologna, solo perché sei un deputato e non puoi lasciare la Camera prima della Chiusura. (pausa in silenzio lo guarda ) Come se la Camera non potesse fare a meno di te !

Panciroli : (cercando di mantenere la calma e alzandosi ) Non lo so se la Camera può fare a meno di me, quello che so però è che(con senso del dovere) quando uno  ha una carica deve adempiere il suo dovere ! Pensa se tutti i deputati con un pretesto o l’altro lasciassero la Camera, non ci rimarrebbe nessuno e la Camera verrebbe chiusa !

Clara :  E allora ? (con tono di scoperta) Non mi sembra una brutta idea, d’altra parte lo sanno tutti che quando la Camera chiude i lavori il Paese è più tranquillo  (mimando con le mani il discorso)

Panciroli :  Mia cara, non siamo stati eletti perché il Paese sia tranquillo! Ma di cosa stiamo parlando? Io ti domando perché te ne vai in giro nuda e tu mi rispondi facendo il processo alla democrazia parlamentare : (allontanandosi) tutto questo non ha senso.

Clara : (alzandosi SOLO ALLORA e avvicinandosi a lui )  Non è vero, ha senso perché se la Camera fosse chiusa noi non staremmo qui a Bologna con 36 gradi di latitudine !

Panciroli : (voltandole  le spalle) E’ incredibile !

Clara : (rigirandolo e guardandolo negli occhi  ) Certo è incredibile! Perché quando ci sono 36 gradi di latitudine io sudo  e se io sudo ho bisogno di cambiarmi la camicia e (girandogli le spalle) solo perché io mi cambio tu mi sgridi!

Panciroli : (rigirandola e  fissandola negli occhi )  Io non ti ho sgridato perché tu ti sei cambiata la camicia, ti ho sgridato perché te la sei tolta davanti a tuo figlio e stai girando per casa con la sottoveste trasparente !

Clara : (va verso il pubblico come se si guardasse allo specchio )  E’ colpa mia se la sottoveste è trasparente ?

Panciroli :  No non è colpa tua se la sottoveste è trasparente, la tua colpa è di uscire dalla tua camera con quella sottoveste  trasparente !

Clara :  Adesso passi tutti i limiti, (mimando tutta la scena e spostando la sedia come se fosse una porta)  non ho più il diritto di entrare ed uscire dalla mia camera ?

Panciroli :  Non ho detto questo ! Non mi fare dire cose che non ho detto !

Clara : (camminando furiosamente  e indicando le varie stanze Panciroli la segue con lo sguardo , un Santo!) E dove devo andare a spogliami se non posso andare in camera mia ? In cucina ? (va a DX)  Nello Studio ?  (va al Centro) Vuoi forse che io mi spogli davanti al cameriere ? (va a SX) Sono sicura che se io lo facessi cominceresti a gridare !

Panciroli :  Questa discussione è in malafede !

Clara :  Non sono in malafede ! Io stavo in camera e mi spogliavo. Sei tu  che non avresti dovuto entrare. Vi ho forse chiamato ? Ti ho detto di entrare? E poi se il mio abbigliamento ti dava fastidio  avresti potuto uscire subito

Panciroli : (abbandonandosi sulla sedia di SX)  Ma senti che logica !

Clara : (andando a tavola verso la sedia di DX  di fronte a lui) Certo, farmi tutte queste scenate perché sono entrata a cambiarmi in camera . Ma come facevo a cambiarmi da un’altra parte (sedendosi) se la mia sottoveste era nella mia camera ?

Panciroli : Se proprio dovevi cambiarti, bastava che tu mi chiamassi e io te l’avrei portata nello spogliatoio

Clara : (scandalizzandosi)  Mi sembra la stessa cosa , mi avresti vista nello spogliatoio tutta nuda

Panciroli :  Ma cosa c’entra ? Io sono tu marito

Clara :   E allora, .........lui è mio figlio

Panciroli :  Ma che ragionamenti fai ? Ma ti sembra che sia la stessa cosa ?

Clara :  Sì! (pausa di riflessione) Più o meno

Panciroli :  Non è possibile ! (lo dice alzandosi di scatto e andando verso il pubblico)

Clara :  ( si alza si porta alla dx di Panciroli.  Panciroli non la guarda) Ma insomma ragiona un po’, tu per me sei uno sconosciuto. Sei mio marito, è vero, ma è una convenzione legale, (pausa come se parlasse a se stessa) non so nemmeno perché ti ho sposato

Panciroli : (voltandosi alla sua sinistra)  Oh grazie !

Clara :  (gli gira intorno e si mette alla sua Sinistra, mentre Panciroli continua a non guardarla)E’ così, è così, io ti conoscevo appena, poi solo perché (gli prende la mano e si mette in posizione da matrimonio) ho detto “ SI ” davanti ad un signore con una fascia tricolore , (lascia le mani e arretra verso DX) tu hai il diritto di vedermi tutta nuda ? Io trovo che  questo sia indecente

Panciroli :  (arretra verso SX) Ah, davvero ?

Clara :  (si avvicina parlando velocemente) Sì , invece mio figlio è carne della mia carne, e allora che cosa c’è di male se la mia carne vede la mia carne , non ci trovo niente di sconveniente e tu sei pieno di pregiudizi !

Panciroli :  ( va dietro il tavolo e ci si appoggia come fosse un pulpito)  I pregiudizi ! Ma i pregiudizi sono tutto in questo mondo

Clara :  (seguendolo si avvicina) Forse per gli spiriti meschini, ma grazie al cielo (sale sulla sedia poi gli mette le braccia attorno al collo)io ne sono al disopra !

Panciroli :  (con tono più morbido) Ecco anche questo mi tocca sentire, tu sei al di sopra dei pregiudizi, (l’aiuta a scendere) tu sistemi tutto così.

Clara :  (cambia tono e diventa remissiva, torna verso il proscenio, fermandosi davanti a DX) Ma no, me ne rendo conto, ma insomma fin da quando è nato mi avrà visto 25.000  volte e tu non hai mai detto niente

Panciroli : (dietro al tavolo con tono didascalico) Perché - c’è - un - giorno - in - cui - bisogna -che questo - finisca

Clara :  (si siede sulla poltrona con l’aria della finta ingenua, si ferma una attimo a pensare) Sì ? e quando ?

Panciroli : Quando cosa ?

Clara :  Quando finisce, in quale giorno , a quale ora ?

Panciroli : Come in quale giorno e quale ora

Clara :  Mi sa che non capisci. Hai detto che ci deve essere un giorno, un’ora in cui questo finisce e allora perché non ieri, perché non domani? Allora ti ripeto la domanda: in quale giorno? in quale ora ?

Panciroli : Quale giorno, quale ora … ( si alza e si porta in centro davanti)  ma ti sembra una domanda da fare questa ? Come vuoi che  sappia la data precisa

Clara : Non sei in grado di dirlo vero ? Non sei in grado di precisarlo ? E’ strabiliante ! (si alza egli si affianca, voltata verso il pubblico) Tu allora vorresti che io, una donna, per definizione meno intelligente di un uomo, (nuovamente verso Panciroli) come tu dici spesso, tu vuoi che io sia in grado di dire (mettendolo in posizione di un orologio) l’ora (braccio destro orizzontale) e il giorno (braccio destro in alto) esatti! (braccio sinistro orizzontale)

Panciroli : (rimanendo nella stessa posizione)Mio dio che sciocchezze

Clara : No mio caro, tu mi attacchi (si spinge contro il dito teso) e io mi difendo!

Panciroli : (si accorge della posizione e riunisce le mani) Insomma che cosa mi vuoi dimostrare ? Che una madre si può mostrare in sottoveste a suo figlio ?

Clara : (tornando ad un tono remissivo) Va bene smettiamo questa discussione. (va verso il tavolo)Se la cosa ti da tanto fastidio , me lo puoi dire senza gridare ed io starò più attenta la prossima volta (nel dire questo si siede sul tavolo e rovescia il campanello)

Panciroli :   (rimettendo a posto il campanello) Sì tu starai attenta ! Ma se te l’ho detto mille volte, ma è più forte di te, tu non puoi fare meno di girare sempre per casa in sottoveste

Clara : Adesso esageri , mille volte ! (prende la spazzola per i capelli dalla poltroncina e si siede sulla sedia vicino al tavolo di tre quarti, cominciando a spazzolarsi)

Panciroli : Non esagero te lo ripeto tutti i giorni

Clara : (continuando a spazzolarsi) Ma ti sbagli ! Se tu mi vedi qualche volta vestita così la mattina e perché non ho ancora fatto la toilette, ma dopo ti posso assicurare che sono sempre vestita

Panciroli :   (avvicinandosi a lei) Certo, quando non sei in sottoveste , sei vestita, non c’è dubbio, il problema però è che tu non sei mai vestita !

Clara : Ma cosa vuoi da me (fa il giro attorno al tavolo e vi appoggia bruscamente la spazzola da capelli) che non faccia più la toilette mattutina ?

Panciroli : Ma no , ma no ! Fai la toilette mattutina, (prende la spazzola e gliela torna a dare) ma resta in camera tua per farla (si sposta verso la sua camera) e chiudi la porta ! (mima il gesto) Ogni volta lasci la porta aperta e al cameriere (indica a DX) non ci pensi ?

Clara : E perché ? tanto non entra (va a DX spazzolandosi)

Panciroli :   (gira attorno al tavolo e la indica) Non ha certo bisogno di entrare per guardare !

Clara : Oh se tu credi che un cameriere non abbia altro da fare che stare a guardarmi mentre faccio toilette ! (prende il cappellino ed esce)

Panciroli : E perché no ? Non sono forse uomini come gli altri ? E stupefacente tu lasci la porta aperta quando ti spogli e poi, per metterti il cappellino, la chiudi

Clara : (da fuori)   Ma è evidente ! Non mi piace avere gente attorno a me quando metto il cappellino, se sono disturbata non riesco a metterlo come si deve

Panciroli :  (parlando al pubblico) E’ incredibile, non vuoi essere disturbata per il cappellino ma non

t’importa niente di farti vedere quando ti lavi ! Ma c’è di più, mia cara, quando ti spogli tu lasci la luce accesa (indica dietro) e le persiane aperte. (indica davanti)

Clara :   (mostrando solo il braccio e facendo un gesto di diniego) Questo non è vero , quando ?

Panciroli : Quando ? ieri !

Clara : (mette fuori la testa col cappellino) Ah sì, (entrando) ieri sì

Panciroli : Poiché tu non vedi fuori t’immagini che gli altri non vedano dentro. Ti comporti come uno struzzo

Clara : Ma chi vuoi mai che guardi dentro ! (va verso il proscenio e come se guardasse fuori della finestra)

Panciroli : (la sposta e si mette davanti)Chi ? Parentelli ad esempio, Parentelli che abita proprio qui di fronte (indica con il dito) e che se ne sta tutto il tempo alla finestra !

Clara : (torna a guardare alla finestra rimettendosi davanti) Figurati, Parentelli, chissà quante donne nude ha visto !

Panciroli : (si gira di spalle e la sposta prendendola per le spalle)E’ possibile, è certamente possibile che abbia visto altre donne nude, ma io non voglio che veda te. (torna a girarsi verso il pubblico di ¾)

Sarebbe proprio il colmo !

Clara : (mettendosi di fronte a lui) E perché ?

Panciroli :   Perché?  Ma allora proprio non ci pensi! Tu non conosci Parentelli, è una delle persone più taglienti e maligne del paese. Basta una sua battuta su di me e mi affonda.

Clara : Non hai niente da temere è del tuo stesso partito (prendendolo sottobraccio -il destro- gli si affianca)

Panciroli :   Ma è proprio per questo ! I nemici si annidano sempre nel proprio partito. Se Parentelli fosse dell’opposizione me ne infischierei … e probabilmente anche lui … ma siamo dalla stessa parte e quindi (fa una giravolta andando di fronte a lei – Clara non si muove) siamo rivali!

(assumendo un tono d’importanza gonfiando il petto e parlando al pubblico. Clara si allontana e va verso la poltrona) Si dice che Parentelli può diventare ministro  e le stesse cose si dicono di me !

Clara : (cercando nel frattempo in ginocchio sulla poltroncina qualcosa) Tu ministro ? (ridendo)

Panciroli :   E perché ti stupisci ? Sai benissimo che ho tenuto un discorso molto apprezzato alla Camera sulla questione agricola e di conseguenza si è parlato di offrirmi il Ministero … della Marina. Ministro della Marina , capisci, t’immagini io Ministro della Marina ?

Clara :   (si volta) Ma non farmi ridere, Ministro della Marina tu ?!....., ma se non sai nemmeno nuotare !

Panciroli : E allora? cosa vuol dire? bisogna forse saper nuotare per gestire gli affari di Stato?

Clara :   (limandosi le unghie) Poveri affari !

Panciroli: non so nemmeno perché sto qui a discuterne con te, d’altronde si sa bene “nemo profeta in patria” (rivolto al pubblico) Fortunatamente chi deve decidere questa questione sa bene come giudicare ! (rivolgendosi a Clara corre a mettersi in ginocchio) Perciò ti prego, ti supplico, non compromettere la mia carriera con delle azioni che potrebbero avere un effetto irreparabile!

Clara: (dolcemente, arruffandogli i capelli) Suvvia non c’è niente d’irreparabile (alzandosi e aiutando poi il marito ad alzarsi   - ha il foulard in mano)

Panciroli: (di fronte al pubblico) Immagina che tu un giorno sia la moglie di un ministro! E allora quando sarai la moglie di un ministro, cosa farai, girerai per i corridoi del Ministero, in sottoveste?

Clara:   Ma certamente no, che domande!

Panciroli:   Meno male! Perché non si sa mai, questo è il bello della democrazia, (ispirato e solenne) quando uno diventa ministro (entrambi un passo avanti) non può forse aspirare a diventare anche (entrambi un passo avanti) Presidente della Repubblica. (mimando con la mano destra una bandiera che si alza, Clara marciando come un soldato solenne accennano alle prime note dell’inno di Mameli) (Piccola pausa poi si riprendono) Ammettiamo per un momento che lo diventi, dovremo ricevere dei re delle regine! E come li riceveremo in sottoveste? (rompendo le righe)

Clara: Ma no, certo che no!

Panciroli:   Quindi non ti mostrerai a loro come adesso!

Clara: Ma no certamente no, (indossando il foulard)   mi metterei una vestaglia!

Panciroli: (allontanandosi sconsolato per sedersi nella sedia al tavolo) E’ incredibile, una vestaglia, riceviamo un re ed una regina in vestaglia!

Clara: (seguendolo va dietro le sue spalle sedendosi sulle sue ginocchia) Va bene, va bene, non arrabbiarti, mi vestirò come tu vorrai (indossando il foulard come fosse una stola)

Panciroli: (con tono da commiserazione) Mia povera piccola, è evidente che tu non sai niente del comportamento in società

Clara: Io?

Panciroli:   Non l’ho con te, perché capisco che non c’è malizia da parte tua, ma solo dell’ingenuità. Ma questo non esclude che comunque si arrivi allo stesso punto.

Clara: (alzandosi, un po’ risentita e portandosi avanti a DX) Citami un solo caso in cui io non abbia avuto un comportamento più che corretto

Panciroli: (alzandosi, la raggiunge) Oh non devo andare molto in là! Ad esempio ieri quando il prof. Carlini è venuto a trovarmi

Clara: E allora ?

Panciroli: Te lo avevo presentato da soli cinque minuti e tu invece di chiedergli come sta, come sta la moglie ecc. cosa gli dici (mimando la scena con i propri pantaloni) “ Oh di che strana stoffa sono fatti i vostri pantaloni, ma che tessuto è” e ti sei mezza a palpargli le cosce!

Clara: Macché cosce,io mi stavo occupando solo della stoffa

Panciroli:   Sì ma le cosce erano dentro la stoffa! Tu trovi che questo sia un comportamento corretto?

Clara:   E come dovevo fare ? (mimando di calargli i pantaloni) Non potevo mica chiedere di togliersi i pantaloni …..  ad un signore che vedevo per la prima volta!

Panciroli:  (le toglie le mani arrabbiato...) Anche questa ! Ma insomma perché ti è venuto in mente di tastare la stoffa dei pantaloni del prof. Carlini! Mi sembra che ci fossero ben altri argomenti di cui parlare invece dei pantaloni, soprattutto evitando di toccare certe parti!

Clara:   (spostandosi a SX ) Ma insomma tu vedi la malizia ovunque

Panciroli: (sedendosi sulla poltrona, ironico ) Sì è vero!

Clara:  Mi meraviglio che tu ti permetta di criticare tanto gli altri quando tu fai ben di peggio! Tu parli del mio comportamento? E il tuo allora .. proprio l’altro giorno .. non ti ricordi più ? (avvicinandosi a lui e portandosi dietro la poltrona) A quella colazione all’aperto con la signorina Diolaiti ?

Panciroli: Che cosa centra adesso la signorina Diolaiti?

Clara:   Tu, proprio tu, l’hai succhiata sulla nuca. (mimando la scena) Trovi che questo sia un comportamento corretto?

Panciroli:  (si alza di scatto)Sì è vero io l’ho succhiata sulla nuca, lo confermo, lo confermo e me ne vanto !

Clara:   Ah tu te ne vanti anche ! (allontanandosi verso SX)

Panciroli:   Non penserai che fossi attirato dai suoi settant’anni e da quella verruca che ha sul naso

Clara: (voltandogli le spalle) Non si sa mai con gli uomini, sono tutti così viziosi !

Panciroli :  (gli va alle spalle, vicino) L’ho succhiata sulla nuca perché era stata punta da una vespa e la puntura stava facendo infezione, si era già gonfiata. Non potevo certo lasciarla morire per rispetto delle convenienze !

Clara : Morire, morire (simulando uno svenimento) e cosa ne sapevi tu che era una puntura mortale ?

Panciroli : (tenendola per le spalle) Io non so se era una puntura mortale o meno ! Ma so che non dovevo esitare un solo istante e che se fosse stato mortale, l’unico mezzo era di succhiarla subito per estrarre il veleno. Mi sono comportato secondo la carità cristiana ! Ho chiuso gli occhi e ho succhiato ! (rimettendola in piedi)

Clara : Ah è comodo così ! Con questo sistema tu puoi andare in giro e succhiare la nuca a tutte le donne che ti piacciono, dicendo (al pubblico) o mi scusi ma lei è stata punta da una vespa e potrebbe essere una ferita mortale

Panciroli : Ma andiamo ! Tu allora pensi che io abbia succhiato la nuca della signorina Diolaiti solo per piacere !

Clara :   Non lo so

Panciroli :  Beh ti assicuro, mia cara, che per due ore ho avuto in bocca un sapore di vecchia candela e cosmetico rancido! (sputando) Se tu non giudichi questa una azione meritoria !

Clara : (facendolo arretrare con il tono incalzante della voce)  Ma certo, ma certo, quando fai qualcosa tu è meritorio, se invece lo faccio io ti metti subito ad urlare . Pensa a cosa avresti detto se io, ieri,  avessi succhiato la nuca al prof. Carlini ! Oh , le urla !

Panciroli :  Mi sembra evidente

Clara :   Ecco, ecco, che cosa ti dicevo e tu questa la chiami giustizia ?

Panciroli : (disorientato si lascia cadere sulla sedia) Certo che tu hai un modo di affrontare le discussioni che mi disarma

Clara : Perché ? Non è forse vero quello che ho detto ?

Panciroli :  (prendendole la mano -  Clara non lo guarda) Va bene, va bene finiamola, hai ragione tu, ti prometto che non succhierò più la nuca della signorina Diolaiti !

Clara : (sempre senza guardarlo) Ma non ho detto questo, se la signorina Diolaiti fosse nuovamente punta da una vespa è tuo dovere d’uomo intervenire subito

Panciroli :  Meno male che hai capito

Clara :   (sempre senza guardarlo) Si , ma è che tu mi dici  le cose in un modo che mi ferisce ed allora è più forte di me, sono costretta a difendermi

Panciroli :   Io ti dico delle cose che feriscono ?

Clara :   (sempre senza guardarlo) Sì, mi accusi di girare tutta nuda e di succhiare la nuca al prof. Carlini

Panciroli :   Ma io non ho mai detto questo!

Clara :  (si addolcisce come se il marito le avesse chiesto scusa, tenendo ancora la sua mano si siede sulle sue ginocchia) Però mi hai detto che ho tastato le cosce del prof. Carlini

Panciroli :  Si questo l’ho detto , quando fai delle cose che io disapprovo avrò bene il diritto di fartelo notare!

Clara :   Non dico di no , ma puoi farlo gentilmente. Sai bene che se mi dici una cosa con gentilezza, (come fosse una gatta che fa le fusa...) io - faccio – quello- che- tu- vuoi

Panciroli :  Allora te lo dico gentilmente , per favore, mia cara, ti prego, ti supplico, di non girare più per casa in sottoveste

Clara : (come fosse una gatta) Ecco se me lo chiedi così lo farò

Panciroli :   Finalmente !

Clara :  (abbracciandolo) Vedi come sono ragionevole quando mi parli gentilmente !

Entra Vittorio,ha in una mano il vassoio conle tazzine, nell’altra la tovaglietta, tra i denti il biglietto.  Vede Clara   in sottoveste sulle ginocchia del marito, si volta  e da un colpo di tosse :

Vittorio :Ehm .. ehm

Clara :   (vedendo Vittorio entrare corre a ripararsi con le tende della finestra)  Oh !

Panciroli  :(alzandosi di scatto) Che cosa succede ? chi c’è ?

Vittorio : Sono io, signore  (appoggia il vassoio sul tavolo e la tovaglia sulla sedia)

Clara :  (Nascondendosi sempre più con la tenda) : Non guardate, non guardate

Vittorio :  (con l’aria di uno che ne ha viste ben altre, prende con due dita il biglietto) Oh , non si preoccupi  signora

Panciroli :   (arrabbiato) Non guardate, non guardate, dovevi pensarci prima

Clara :  (per calmarlo) Ma sono nascosta dietro la tenda !

Panciroli :   Adesso, ma prima questo giovane ti ha visto in sottoveste

Vittorio :  (venendo avanti)Non preoccupatevi signore, l’ho già vista tante volte

Panciroli :  Ecco senti cosa dice, non è la prima volta che ti vede in sottoveste ! E’ proprio divertente

Clara :   Ma mio caro ti assicuro …

Panciroli :   Per favore lasciamo stare le spiegazioni , lo sai che queste cose m’irritano

Vittorio :   (avvicinandosi ancora) Signore non si arrabbi, anch’io ho una amichetta e allora  …

Panciroli :   Che cosa intendete dire anch’io ho una amichetta ? Pensate forse che la signora sia come una delle vostre “amichette”

Vittorio :  Oh no signore !

Panciroli :   Ma insomma cosa  fate qui , che cosa volete ?

Vittorio :  Ero venuto solo per dire che questa mattina è venuto un signore e mi ha lasciato (mette il biglietto sotto il naso di Panciroli) il suo biglietto da visita

Panciroli :  (afferrando il biglietto da visita)  Chi è?  Lui ? Non è possibile, cosa viene a fare qui ! Ficca sempre il naso ovunque , ma è venuto lui di persona ?

Vittorio :  Si signore era proprio lui e ha detto che sarebbe ripassato alle cinque e mezza

Panciroli :   (sorridendo maliziosamente e  scuotendo la testa) Bene , bene se mi cerca avrà quello che si merita (si accorge che Vittorio sta facendo lo stesso gesto)Che cosa fate ancora qui ? Volete andarvene ?

Vittorio :  Si signore

Clara :  (uscendo dalle tende poi sedendosi a tavola, sedia di sinistra,  inizia a bere il the’)  Uffa .. finalmente !

Panciroli :  (sedendosi a tavola di fronte a lei) Fai bene a dire Uffa  .. non sono affatto dispiaciuto di quello che è capitato

Clara :  (trafficando con la tazzina del the’) Ah non sei dispiaciuto, meno male credevo che ti arrabbiassi ancora

Panciroli :  (irato) ma certo che sono arrabbiato

Clara :  : Ma allora perché hai detto che non lo eri ?

Panciroli :  Perché spero che questa lezione ti serva per l’avvenire

Clara :   Ah! Speravo finalmente in una parola gentile da parte tua

Panciroli :   Che cosa volevi una parola d’incoraggiamento a proseguire a vestirti così ?

Clara :  : Insomma, come vuoi tu, ma chi è quel signore che ti ha portato il biglietto ?

Panciroli :   Solo un piccolo fastidio ecco l’effetto che mi fa solo un piccolo fastidio

Clara :   Sì ma chi è ?

Panciroli :   Poiché ci tieni tanto a saperlo è quello che mi ha fatto la campagna contro durante le elezioni

Clara :  Non dirmi che è il signor Maroni ! (sbattendo la tazzina sul tavolo)

Panciroli :   Proprio lui il sindaco  di  Calcara

Clara :   Ma come ! E’ l’uomo che fatto tutto il possibile per far eleggere il tuo concorrente il dottor Bernulli

Panciroli :  Proprio lui !

Clara :  (biscottini e the’) Ah !  Ha una bella faccia tosta, venire qui, lui che ha detto di te, teste e corni

Panciroli :   Si dice “Peste e corna”

Clara :  Io ho sempre sentito dire “Teste e corni”

Panciroli :   Hai sempre sentito male , si dice “Peste e corna”

Clara :  : Comunque Teste o peste,  (pulendosi le dita delle mani)  spero che tu metta alla porta quell’uomo, gentilmente, ma alla porta

Panciroli :   Al contrario mia cara, sarò molto amabile con lui e di più se lo incontri ti prego d’essere la più amabile possibile

Clara :   e perché ?

Panciroli :  (alzandosi e girando su e giu’  per la stanza, si ferma solo per sottolineare le parole) Perché Marroni qui a casa mia, rappresenta la mia rivincita e poi bisogna essere realisti  … Marroni  è un grosso industriale , nella sua fabbrica impiega circa seicento persone  che significano seicento voti e lui è in grado di orientarli. So benissimo che è un cretino, ma nella  vita bisogna essere pratici e un po’ ruffiani cara mia ! Ma oramai dovrebbe essere qui, via, via vatti  a vestire ! 

Clara :  : Giusto, giusto, (suona il campanello)

Panciroli :  (avvicinandosi al tavolo) E adesso cosa fai ?

Clara :  : Che cosa vuoi che faccia ? Ho chiamato Vittorio

Panciroli :   Perché tu ritieni che non ti abbia visto abbastanza ?

Clara :  (alzandosi) Ma no ! L’ho chiamato perché porti via il vassoio. Glielo ho già detto venti volte, (come se parlasse ad un bambino) non si lasciano le tazze sporche sul tavolo , è brutto vedere delle tazze sporche e poi attirano le mosche . (mette le tazze sulla sedia e nasconde gli oggetti sulla  poltrona sotto un foulard) Non posso sopportare il disordine, mi piace vedere la casa in ordine, mi piace che ci sia un certo decoro

Panciroli :   Decoro ! Lei parla di decoro!

Clara :   Certo ! (si avvia senza fretta all’uscita) E poiché non voglio che Vittorio mi veda in sottoveste, quando verrà gli dirai di portare via le tazze 

Panciroli :   E per favore, vestiti  !

Clara :  (torna indietro gli da un bacio sulla fronte) Ma certo lo sai che quando mi chiedi le cose gentilmente  , le faccio

Panciroli :  (alza gli occhi al cielo e va alla finestra) Buongiorno, buongiorno onorevole Parentelli (si volta)non ha proprio niente da fare quello la, sempre alla finestra a guardare. Ma cosa avrà da guardare poi 

Vittorio : (entrando) Il signor Marroni !

Panciroli : (prende delle carte dalla poltroncina,  e le appoggia sul tavolo come per lavorare ) Ah .. è arrivato ..  ( si siede , prende in mano la penna e solo allora ) bene sono pronto a riceverlo

Vittorio  (si mette a cavallo della porta e fa segno con la mano a Maroni di entrare)

Maroni : (entra ma poi si ferma sulla porta esitante il cameriere gli e’ davanti - ha in mano una borsa ed un rotolo di carte sotto il braccio)

Maroni :  Chiedo scusa

Panciroli :   (gesto a Vittorio) Lasciateci  (Maroni interpreta il gesto della mano come un saluto tenta di contraccambiare ma Panciroli abbassa la mano, poi con tono freddo)Sedetevi, prego (l’altra sedia è  occupata dalle tazze - Maroni si guarda attorno poi decide di sedersi sulla punta della sedia)

Maroni :  Mio caro signor deputato

Panciroli :   (Si alza) Non importa che usiate la parola « caro »

Maroni :  (a sua volta scatta in piedi) E perché no ?

Panciroli :   Dopo la campagna che avete fatto contro di me  …

Maroni :  Ah é vero la campagna

Panciroli :   Se non sbaglio mi avete chiamato (lentamentamente-scandito, mentre Maroni annuisce con la testa) « Venduto » “rimbambito” “Residuo del vecchio regime”

Maroni :  (cambia rapidamente discorso) Questo non significa che  io non vi stimi comunque 

Panciroli :     Ah mi stimate, molto commovente ! (si risiede e fa segno a Maroni di sedersi)

Maroni :  (sempre sulla punta della sedia) Cosa potevo farci, voi non eravate il mio candidato (appoggiando la borsa a terra)

Panciroli : (continuando a scrivere il tono e’ freddo)   Me ne sono accorto

Maroni :  (cercado di attirane l’attenzione)Voi sapete che io appoggiavo il dottor Bernulli

Panciroli : (senza guardarlo) Ma sicuro é un vostro diritto appoggiare chi volete

Maroni : (allungandosi  lentamente ad ogni frase fino ad arrivare vicino al viso di Panciroli )Voi capite é un mio vecchio amico , siamo dello stesso partito e inoltre é stato il padrino al battesimo di mia figlia, non potevo rifiutarmi, senza contare poi che lui è un miliardario e  dovevo curare l’interesse dei miei concittadini, voi capite vero ?

Panciroli : (alzandosi lentamente lo respinge a sedere con il tono della voce aggressivo ) Capisco, capisco, ma non importa che mi diate delle giustificazioni

Maroni :  (e’ seduto)  E poi insomma, alla fine siete voi che siete stato eletto

Panciroli : (alzandosi e portandosi avanti ) E questa é la cosa importante

Maroni : (alzandosi ) Evidentemente. Per cui non pensiamo più al passato, qui davanti a voi non c’é un vecchio avversario, ma il sindaco di  Calcara, che viene a trovare in modo amichevole il deputato della sua circoscrizione per sottoporgli un desiderio dei miei concittadini (mostra i documenti) con la preghiera di esporlo a ministro competente. In questa veste sono sicuro che voi vorrete accogliere con favore la mia richiesta (porge la richiesta, mettendosi davati a Panciroli con le spalle al pubblico).

Panciroli :  E pensate bene, io così vi considero, (getta con sprezzo la richiesta sulla sedia facendo il giro dietro il tavolo) ma sedetevi,  prego sedetevi  (Panciroli si siede mentre Maroni si guarda attorno non ha più un posto dove sedersi, si siede sulla valigia)  dicevo le stesse cose poco tempo fa a mia moglie 

Maroni : Oh che sbadato, chiedo scusa, (seduto sulla valigia sfreghi le mani sulle cosce come se fossero sudate)non vi ho chiesto notizie di vostra moglie. Spero di avere l’onore di esserle presentato

Panciroli : (Seduto di ¾ voltando le spalle alla camera di sua moglie) Ah purtroppo non sarà possibile, voi sapete mia moglie si sta vestendo per uscire e voi capite che quando le signore si preparano  (riso forzato), ci mettono sempre molto tempo

Maroni :  E’ un vero peccato

Voce di Clara :  (dall’esterno) Allora Vittorio,non avete ancora tolto le tazze ? Ma é incredibile, non avete ancora tolto le tazze sporche !

Panciroli :   Ah ecco che la calunniavo dicendo che non era ancora pronta, a quanto pare si é già vestita e sta per uscire

Maroni : (alzandoti) Che fortuna! Sarà un piacere fare la sua conoscenza

Clara :  ( Entra vestita come prima, seguita da Vittorio  e va verso il tavolino) Ah sì, vi faccio vedere io se avete tolto o meno le tazze sporche!

Panciroli : (voltato) Mio caro amico vi presento …  (si volta, vede la moglie in sottoveste e  lancia un urlo)Oh no !

Clara :    (al grido di Panciroli si abbassa dietro il tavolo ) Oh, mi hai spaventata! (poi si rialza)

Vittorio : impaurito istintivamente si butta sotto il tavolo e da quella posizione cerca di recuperare le tazze si ferma solo impaurito piu’ che mai nel sentire i pugni di Panciroli battere sul tavolo

Panciroli : (avvicinandosi alla sedia delle tazze per coprire la vista della moglie a Maroni)

Per l’amor di Dio , vai via, vai via !

Clara :  (stupita, guarda verso Maroni spostandosi verso la sua destra ) Ma cosa succede ?

Panciroli : (si mette di nuovo tra Maroni e la moglie e batte il pugno sul tavolo)  Ma sei pazza, ti presenti qui in sottoveste, con della gente presente ?

Clara :  (gira velocemente sulla sua sinistra e  allunga la mano a Maroni per un baciamano) Oh mi scusi signore, non avevo sentito suonare

Maroni :  (le stringe  la mano) Signora, lei non ha niente di cui scusarsi

Panciroli : (arrabbiato) Vergognati presentarti qui in sottoveste  e poi davanti al domestico

Clara :  Per forza che c’è il domestico, (cercandolo con gli occhi) sosteneva di aver già levato le tazze sporche (A Vittorio chinandosi  vicino al tavolo ) Ecco guardate come avete levato le tazze !

(Vittorio prende le tazze sporche, sempre da sotto il tavolo) 

Panciroli : (arrabbiato come un cammello) Me ne frego delle tazze sporche. (Panciroli batte sul tavolo, Vittorio fa cadere le tazze e comincia a raccoglierle ) E voi siete sempre in mezzo ai piedi quando non dovete, andatevene !

Vittorio :  Sì signore  (raccoglie le tazze e fa per andare verso SX  continuando a camminare a carponi)

Clara :   (Al signor Maroni)  : Non so se anche voi siete come me, ma quando vedo delle tazze sporche non so proprio resistere

Panciroli :   (afferrando sua moglie e spingendola fuori) Via, via, vai via di qui (Clara urta Vittorio il quale cade rovinosamente per terra  pensando : dove andremmo a finire! ) 

Clara :  (scavalcando Vittorio) Piano, piano, non sono mica un cane da trattare così  (sta per uscire ma ritorna verso Maroni  girando dietro il tavolo)  Suppongo che lei sia il signor Marroni (Vittorio esce)

 Maroni : Sì signora, Maroni, con una erre sola

Panciroli :   Ma cosa fai ?

Clara :   (come una padrona di casa, sgombera la poltrona e fa posto per entrambi) Molto piacere di conoscervi, ma si sieda la prego ! (Maroni si siede nella poltrona , Clara atrettanto)

Panciroli :  Ma cosa fai ? Non vorrai ricevere la gente vestita così !

Clara :  : Oh ,é vero, non è la tenuta più adatta, ma fa un caldo   (prende le mani di Maroni  e se le mette addosso) Sentite, sentite, come sono calda addosso, devo avere la febbre  (Maroni ritara la mano)

Panciroli :  Non ricominciare , non fare come con il prof. Carlini

Clara :  : Oh non esagerare adesso, non gli ho mica tastato le cosce

Maroni :  Perché lei signora di solito tasta le cosce ? (sposta la valigia dalle cosce a terra)

Clara :   Solo per mostrarle come brucio addosso

Maroni :  Ah è per questo !

Panciroli :   Vattene via, al signor Marroni, non interessa niente di come bruci e di farglielo sentire

Maroni :  Oh no questo non é vero, mi interessa molto

Clara :   Ecco vedi che lui mi da ragione gentilmente

Panciroli : (tono implorante) Per favore, te lo chiedo gentilmente, (Cambiando bruscamente il tono) vattene di là

Clara :  (si alza e fa finta di uscire) Me ne vado, me ne vado, ma un’altra volta non chiedermi di essere amabile

Panciroli :  Io ti ho chiesto di essere amabile ?        

Clara :    (girandosi) Ma sì. Mi hai detto quando vedi il Signor Marroni mostra la più grande amabilità

Panciroli :  Ho capito , ma adesso vattene  (si para davanti a lei con le braccia aperte)

Clara :   Eh no! (passa velocemente sotto il suo braccio e guardandolo) Mi hai anche detto “lo so che è un cretino , ma devi essere comunque amabile”

Panciroli : (si mette  di nuovo davanti a lei con le braccia aperte) Signor Marroni , voi non crederete che io …

Clara :   (parla da dietro il braccio di Panciroli)Ma come hai anche detto che talvolta bisogna essere (passi poi davanti a Panciroli facendolo ruotare  su se stesso come una giostra) un po’ ruffiani ..

Maroni :   Ah !

Clara :  Sì perché quando uno come voi occupa seicento operai che si possono orientare è bene cercare di (facendo  il gesto con la mano)maneggiarlo

Panciroli :  (va alla sinistra di Maroni e lo gira verso di sé))

 Signor Marroni, non credete ad una parola di quello che dice

Maroni :  Con una erre sola, per favore, comunque anche se voi lo aveste detto …

Panciroli :  No, no non l’ho detto !

Clara :  (girando bruscamente Maroni verso di se’ ) Signor Marroni  allora voi non penserete che io stia mentendo ?

Maroni :  Oh io signora veramente

Panciroli : (indicando con il dito) Fuori, va fuori di qui, via va via, levati dalle scatole

Clara :  : Per favore , usa un linguaggio più gentile, lo sai che non sopporto di essere trattata male

Panciroli :   Fuori, ti ho detto di andare fuori !  (Clara   esce)  Finalmente  (con un sorriso si rivolge a Maroni ) e ora mio caro ..

Clara :  (rientrando velocemente)  Che sbadata signor Marroni non vi ho nemmeno detto Arrivederci

Maroni :  Arrivederci signora

Panciroli :  (slanciandosi contro sua moglie) Ho detto fuori !

Clara :   vado, vado, ho solo detto Arrivederci

Panciroli :  Chiedo scusa  sono veramente desolato signor Marroni

Maroni : (riprendendo i rotoli di carta) Oh  fa niente, ma con una erre prego

Panciroli : (in piedi) Vi prego di non credere ad una sola parola di quello che ha detto : Io avrei detto «  bisogna essere un po’ ruffiani » ? Non penserete che una persona come me ..

Maroni : (incalzando con i rotoli di carta  – come fosse una spada ) Lasciamo perdere, d’altra parte io vi ho definito “Un venduto” “Rimbambito” “residuo del vecchio regime”

Panciroli : (sfuggendo e girando dietro il tavolo ) Sì lo so e suppongo che avrei avuto il diritto anch’io di dirvi quelle cose, ma vi giuro che non le ho mai dette e poi vogliate scusare mia moglie, presentarsi con un tale abbigliamento

Maroni :  (verso il pubblico, con tono marpione) Io veramente trovo che le stava molto bene

Panciroli :   (girando avanti e indietro) Molto galante. Ma non pensate che abbia l’abitudine di girare per casa in quel modo, ma oggi fa un caldo non trova? Quindi la si può scusare, (fermandosi davanti a lui) d’altronde lei aveva un gran caldo voi stesso lo avete sentito

Maroni : : Oh sì, ho sentito,  ho sentito

Panciroli :  D’altra parte anch’io ho caldo, (si sventola con la mano, poi afferra la mano di Maroni) sentite , volete sentire

Maroni : (divincolandosi e girando attorno a lui si porta a DX)  No grazie, non importa !

Panciroli :  Quindi lei capisce , con questo caldo mia moglie ha sentito il bisogno di alleggerirsi un po’ , (girando dietro il tavolo) mettendosi così un vestitino che sembrava quasi una sottoveste (arrivando dietro a lui)

Maroni :   Capisco, capisco, anch’io farei altrettanto

Panciroli :  (toccandolo improvvisamente  da  dietro le spalle, come per togliergli la giacca) Vi prego, spogliatevi pure

Maroni :  No, no preferisco di no (va velocemente in avanti)

Panciroli : E poi non vi aveva sentito suonare e allora, pensando che non ci fosse nessuno, é entrata

Maroni :  E’ evidente , pensava che non fosse nessuno e allora é entrata … con il cameriere (indicando sotto il tavolo )

Panciroli :  Si con il came …. Ah sì è vero c’era anche il cameriere  …avete ragione ….    ma c’è un motivo

Maroni :   Lo penso anch’io

Panciroli :   Sì, sì é che quello  …. non é un normale cameriere

Maroni :   (verso il pubblico) E’ evidente che non é un cameriere normale

Panciroli :   E’ … E’  … che sono cresciuti insieme

Maroni : :  Ah ecco il motivo

Panciroli :  E’ che il cameriere é … (prova l’effetto fra sé e sé)  suo fratello di latte  (ripete) Suo fratello di latte

Maroni :  Suo fratello di latte ?

Panciroli :   Certo e allora voi capirete che con un fratello di latte …

Maroni :  Certo un fratello di latte non conta

Panciroli : (sedendosi al tavolo sedia di destra)  Ecco é proprio quello che dicevo, ma vediamo un po' , di cosa stavamo parlando, cosa  volevate chiedermi per i vostri concittadini ?

Maroni :  (di fronte a lui e svolgendo i documenti che continuano a riarrotolarsi ) Ecco, veniamo al dunque. Si tratta dell’espresso che va da Modena a Bologna, come lei sa si ferma a Casalecchio e Vignola , (rivolgendosi al pubblico) che diciamo la verità è centro quantomeno importante come il nostro, se non meno

Panciroli :   Senz’altro

Maroni : Allora vedete i  miei  bravi concittadini, si sono messi in testa di ottenere che l’espresso (tenendo fermi i fogli con le cosce) si fermi anche nella nostra stazione

Panciroli : (scuotendo la testa pensando che il difficile sia tenere fermi i fogli) E’ una cosa difficile da ottenere

Maroni : Non lo dite ! (prendendo la mano di Panciroli usandola come fermatogli – torna a girarsi verso il pubblico) Possiamo dimostrare che già due volte questa fermata è stata possibile

Panciroli :  L’espresso si é già fermato alla vostra stazione ? (Panciroli toglie la mano)

Maroni :  (come se fosse la cosa piu’ naturale del mondo. A Panciroli) Si due volte ! (al pubblico scandendo) Una per un deragliamento, l’altra per un sabotaggio

Panciroli :   Ah !

Maroni :  E devo aggiungere, che entrambe le volte non é che il servizio abbia subito dei gravi ritardi

Panciroli :   Questa é senz’altro una buona ragione !

Maroni :  (fa mezzo giro intorno al tavolo e si appoggia sul lato di fronte al pubblico) Solo che , come lei capisce, queste eventualità arrivano sempre in modo abbastanza casuale, e i miei concittadini non possono farci affidamento

Panciroli :  Quindi voi preferireste un fermata regolamentare. Va bene, me ne occuperò!  (spostando le carte)Naturalmente mi servirà una richiesta ufficiale da parte della vostra Municipalità, ma per non dimenticarmene, voglio prendere un appunto (prende i fogli  e comincia a scrivere) dunque richiesta del Signor Marroni

Quando Panciroli dice “ voglio prendere un appunto”  entra Vittorio con lo sgabello, esce e rientra con  con Clara e tiene il bastone con la tenda in alto nascondendola)

Maroni :  (controllando  cosa scrive) Ecco, ecco  (poi bruscamente) per favore non due erre, una sola

Panciroli :  Oh vi chiedo scusa, correggo subito .. ecco, non avevo alcuna intenzione di offendervi

Maroni :  Non preoccupatevi, ci sono abituato. D’altra parte il mio nome si presta a questi errori  (fa mezzo giro e si appoggia al tavolo con le spalle al pubblico)

Panciroli :    Naturalmente

Maroni :  Naturalmente       

Panciroli  e  Maronichiaccherano sul da fars)

Clara è salita sullo sgabello. Vittorio le sta dietro e la tiene per il sedere

Clara:  Ecco, ecco, passatemi le pinze”

Vittorio : “Subito signora, eccole”(toglie le mani per cercarsi nelle tasche)

Clara:  Ma cosa fate non lasciatemi andare, tenetemi 

Vittorio : Non preoccupatevi signora , (alza la voce) vi tengo, vi tengo

Panciroli :  Ma cos’é questa confusione !Non si può mai stare tranquilli un momento ! Cosa succede ancora ?

Clara :  : (alla voce del marito abbassa la tenda, in mano ha una pinza) Ah, sei tu ?

Panciroli :  (si avvicina)  Che cosa stai facendo?

Clara :  Mi sembra evidente sto riparando la tenda

Panciroli :  (sposta la tenda ) Mi state prendendo in giro ?  E tu perché tieni le mani sul … su mia moglie

Vittorio :  Le tengo lì per non farla cadere

Clara :   Sì perché devi sapere che se uno non mi tiene le mani addosso quando sono sulla scala soffro di vertigini

Panciroli :  Ma proprio lì dovete tenere le mani proprio sul … è una cosa indecente !

Vittorio : (meravigliandosi) Oh ! Scusate non me ne ero accorto

Panciroli :   Lasciatala subito andare, togliete le mani da lì !

Clara :   (barcolla) Ma cosa dici, adesso mi farai cadere ! (fa cadere la tenda)

Panciroli :  Allora scendi ! Che cosa fai lassù?   (la fa scendere) è forse tuo compito aggiustare le tende ? 

Clara :    E’ evidente che se lo stavo  facendo io è perché lui non lo sa fare ! (gli dà bruscamente le pinze )

Panciroli : (mettendo in mano a Vittorio le pinze) Che impari allora ...e ancora vestita con la sottoveste ! (rivolgendosi a Maroni  che sta guardando interessato) mi dica lei le sembra una cosa da farsi questa , e alla presenza del cameriere !

Maroni : Ma non c’é problema, dato che é suo fratello di latte

Clara :  Chi ?                         (Guai a voi se ridete !!)

Vittorio : io ?

Panciroli :  Si voi ? Perché questo stupore , non mischiatevi in faccende che non vi riguardano !

Vittorio :  Sì signore   (Esce con lo sgabello e anche CLARA esce recuperando la tenda e mettendosela addosso)

Panciroli :    Finirò per licenziarlo (rivolto a Maroni) vi dirò è suo fratello di latte è vero, ma di genitori separati

Maroni :  Come sarebbe a dire di genitori separati ?

Panciroli :  No  infatti adesso vi spiego , significa che suo padre e sua madre, si erano scambiati ..(esasperato va al tavolo) Ma insomma cosa ve ne importa a voi della famiglia di mia moglie. (Stropicciando e buttando per terra i fogli appoggiati sul tavolo  ) Non è una cosa che vi riguardi !

Maroni : (raccogliendo il primo foglio) Ma io veramente …( e stirandolo sul tavolo mentre Panciroli parla)

Panciroli :   Voi dovete solo pensare che se io tollero questo è perché ho le mie ragioni !

Maroni : (raccogliendo il secondo  foglio)  Mi permetto di far rilevare che io non vi ho chiesto niente

(e stirandolo sul tavolo mentre Panciroli parla.)

CLARA entra e ascolta sul fondo

Panciroli :  Ah voi non domandate niente! (molto esasperato e quasi folle) Lo so lo so come fate voi, non domandate niente (prendendolo per un braccio  e mimando il cicici)  e poi appena uscito di qui andate dal dottor Vattelapesca e cicici cicici, andate a spettegolare

Maroni : Io ? Ma che idea

Clara :  (si fa avanti a SX) Ti assicuro mio caro che dovresti farti curare

Panciroli :   E tu cosa vuoi ? Vatti a vestire invece !

Clara :  Vestire, vestire , come sei noioso, dammi il tempo ci sono sempre delle cose da fare !

Panciroli : Il tempo, dammi il tempo, ma se è un’ora che giri per casa in  quel modo indecente

Clara :  Ma tanto il signor Marroni mi ha già vista e allora posso anche andarmi a vestire dopo, e poi giudicate voi signor Marroni,  (avvicinandosi a Maroni rigirandosi su se stessa ) sono forse molto scoperta?  Quando mi metto l’abito da sera mostro ben di più (abbassa la spallina)

Maroni : (mangiandola con gli occhi) Ma  certo signora e mi piacerebbe vederla in abito da sera

Panciroli :  Adesso vi mettete anche voi a darle ragione !

Maroni : Volevo dire  signora che in sottoveste e con un cappellino in testa , sembrate una signora in visita

Panciroli   imbestialito va sul fondo girando la schiena al pubblico  

Clara : Ecco hai sentito ? Quello che dice è vero (fa un passo avanti e al centro, alla finestra) ecco ditemi anche che voi cosa si vede ? cosa si vede ?

Maroni : O niente signora non si vede niente, solo una piccola ombra cinese, considerato però che siete davanti alla finestra

Panciroli :(buttandosi a spostarla, verso DX) Davanti alla finestra no ! 

Clara :  Ecco vedi, si può vedere qualcosa se sto davanti alla finestra, ma se mi tiro via cosa si vede ? Niente

Maroni : E’ vero signora non si vede niente

Clara : Ecco quindi non c’è motivo di arrabbiarsi  (si siede e poi si alza di scatto con uno strillo e  inizia a correre per la  stanza )

Maroni : Cosa é successo ?

Panciroli :  Cosa succede adesso ?

Clara :  (angosciata)  Non lo so !  ho sentito come un colpo di pugnale

Panciroli : Un colpo di pugnale ?

Clara : Si. Sì una ferita che mi è arrivata fino al cuore  (si ferma davanti a Panciroli, le mani sul sedere che è verso il pubblico)

Panciroli :  (la gira verso di sé)Al cuore ? E tu lo chiami cuore quello ? (togliendo l’ape)  Ecco il tuo pugnale, ti sei seduta sopra un'ape ! (la schiaccia con il piede)

Clara :  (agitata) Un’ape ?  Sono stata punta da un’ape ?

Maroni : Povera signora !

Panciroli : (sedendosi ) Così imparerai ad andare in giro tutta nuda  - si siede anche Maroni ma sulla valigia

Clara : (agitata va avanti e indietro)Dio mio ! Un’ape ! Speriamo che non fosse velenosa

Panciroli :  Ma figurati un’ape velenosa !

Clara :  (andando dal marito sdraiandosi su di lui  e alzando la sottoveste) Giulio, Giulio per favore , ti prego, succhiami, succhiami !

Panciroli :   (respingendola) Ma insomma ti sembra il caso ?

Clara : (di nuovo su di lui  )  O Giulio, Giulio, sii buono non farmi morire, succhiami

Panciroli:(respingendola si alza e va SX)  Ma insomma basta ! Lasciami in pace e vattene !

Clara :  Perché non vuoi succhiarmi, per la signorina Diolaiti l’hai fatto

Panciroli : Per prima cosa la signorina Diolaiti è stata punta sul collo e non sul sedere e poi non era un’ape ma era una vespa

Clara :  (emozionata, verso Panciroli) Ma anche un’ape è pericolosa . (andando a dirlo a Maroni) Solo ieri ho letto sul giornale che un signore é morto a causa di un ape

Panciroli :  Ma non centra niente quello stava bevendo ha ingoiato l’ape ed è soffocato

Clara :   (le mani sulla gola)  Oh ma anch’io sto soffocando, (avvicinandosi al marito)  Soffoco, soffoco!

Panciroli :  (girando dietro il tavolo, con giro in senso orario) Ma andiamo su è solo immaginazione

Clara :  (bloccandolo con la sedia, davanti  ) Ahi, ahi, ti prego Giulio (si mette  in ginocchio sulla sedia presentandogli il sedere) succhiami, succhiami !

Panciroli :  Adesso basta , mi stai innervosendo ! (ritorna indietro rigirando dietro il tavolo)

Clara :  Uomo senza cuore  (si guarda attorno) Oh mio dio, come faccio (guarda verso il signor Maroni) Signor Maroni  ! (riprende la sedia e la mette davanti a Maroni  si appoggia con il ginocchio )

Maroni : Signora  (si alza in piedi)

Clara :  Per favore , per favore  succhiatemi voi !

Maroni : Io ?

Panciroli :   (tirando  via con violenza la sedia e ruotandola  ) tu devi essere pazza, cosa vai a chiedere a l Signor Maroni ?

Clara :  Meglio farsi succhiare dal signor Maroni, anche se è un cretino, piuttosto che morire

Maroni : Signora sono molto onorato, ma ..

Clara :   (in ginocchio davanti a lui, appoggiandosi alla valigetta) Signore vi scongiuro in nome della carità cristiana,  succhiate

Maroni :  Signora vi assicuro che lo farei volentieri, ma non mi sembra il caso

Panciroli :  (buttando via la valigia,) Ma insomma basta, finiscila ! Basta, se proprio ci tieni vai di la, fatti un impacco, ma lasciaci in pace !

(Maroni va a raccogliere e ripulire la valigia, rimane per terra)

Clara : Me ne vado e non sentirai più parlare di me, ma la mia morte ricadrà su di te

Panciroli :  Bene, va bene, ma adesso vattene

Clara :   Ecco come sono gli uomini, non hanno coraggio e mi lasciano morire … Vittorio …  , Vittorio.

Maroni si rialza

Panciroli :  (seduto) Da ricoverare, bisogna farla ricoverare 

Maroni :  Signor Panciroli   voi mi scuserete, ma capite che non ritenuto fosse il caso ..

Panciroli :  Che cosa ?

Maroni :  Ecco se avessimo avuto più confidenza l’avrei fatto ma …

Panciroli :  Ah certo se fossimo stati più in confidenza

Maroni :  certo allora io avrei … insomma  ..

Panciroli :  Ci sarebbe mancato anche questo !

Voce di Clara : (fuori scena) Non lo volete fare , bene ! Allora sentirete mio marito !

Panciroli :    (con le mani davanti agli occhi) Cosa succederà adesso ?

Clara :  (entrando) Assassini, siete degli assassini, uomini senza coraggio ! e anche voi Vittorio  mi meraviglio !

Panciroli :  Cosa è successo ancora ?

Clara :   Nemmeno lui ha voluto succhiarmi

Panciroli : Vittorio ! (meravigliato che la moglie glielo abbia chiesto)

Vittorio :  E’ la verità signore, non mi sono azzardato

Panciroli :  Ma insomma stai chiedendo a tutti di succhiarti

Clara :  (agitata) Mio dio che dolore !  Mio Dio che dolore !

Panciroli :   Se ti fa così male vai a cercare un dottore !

Clara :   Ah ora ricordo,  al piano di sopra abita un dottore

Panciroli :  Non è un dottore quello è un infermiere ! Non può esercitare, non ha il titolo

Clara : Non mi interessa se ha o meno il titolo, qualcosa saprà pur fare . Presto Vittorio  andatelo a

 chiamare

Vittorio : Sì , signora  (senza spostarsi)

Clara : Oh devo assolutamente fare un impacco !   devo assolutamente fare un impacco ! (esce)

Vittorio : ( è rimasto a SX ed ha atteso l’uscita di Clara. Si sposta dietro il tavolo  ) Signore, io ci vado, ma non vorrei che lei poi se la pigliasse con me

Panciroli :  Anche voi  vi ci mettete adesso ! Andate , andate a cercare l’infermiere !

Vittorio : Come vuole lei signore ! (esce da DX e contemporaneamente incontra  Sàssoli  che sta entrando)

Sassoli :  (con tono perentorio e arrogante) La porta era aperta e allora sono entrato !

Vittorio : Il signore desidera ?  (sbarrandogli la strada)

Sassoli :    (con tono perentorio e arrogante) L’onorevole  Panciroli   per favore

Panciroli :  Sono io e voi chi siete ?

Sassoli :  (tono molto cerimonioso) Ah che piacere . Sono Romano Sàssoli del Resto del Carlino

Panciroli :  Ah il piacere é mio  (rivolto a Vittorio che incuriosito  si avvicina a Sassoli )Cosa aspettate ? Lasciateci soli

Vittorio :  Sì signore (esce)

Panciroli :  Dite pure, sono a vostra disposizione

Sassoli : Sono venuto per chiedervi una intervista

Panciroli :   Ah ! Bene

Sassoli : I vostri ultimi discorsi alla Camera vi hanno messo particolarmente in luce ,

Panciroli : (con tono distaccato si alza) Cosa volete mai .. sono stati piccoli interventi

Sassoli : Io non faccio altro che riportare il pensiero dei miei lettori che in particolare sono interessati ad un progetto di legge del quale siete uno dei firmatari « Incentivi per l’esportazione dei tortellini nei paesi arabi »

Panciroli :  Oh sì, questo é un progetto che mi sta molto a cuore. Senza la mortadella , naturalmente

Sassoli :  Solamente che io vorrei poter scrivere qualcosa di brillante, di pittoresco, non riferire le cose che già sanno tutti.  (tono presuntuoso) Vedete io sono conosciuto per i miei articoli brillanti, forse mi avete già letto ..

Panciroli :   Senz’altro ! Come no !  signor  … signor  ..

Sassoli :  Sassoli,   Romano  Sàssoli :

Panciroli :  Ah sì Sassoli : mi ricordo perfettamente i vostri articoli e sarò lieto di concederle un’intervista. Solo che stavo finendo un affare con il signor Marroni

Maroni :  Maroni, con  una erre sola, prego

Panciroli :   Per l’appunto il signor Marroni,  Il sindaco di  Calcara

Sassoli :  Oh il sindaco di Calcara, ma io lo conosco bene ! (dandosi la mano)

Panciroli :   Allora se volete attendere un istante,  io e il sindaco andiamo nel mio studio e fra cinque minuti sarò a vostra disposizione

Sassoli :  Prego, prego, se permettete io intanto mi siedo a questo tavolo e comincio a prendere appunti per il mio articolo

Panciroli :  Fate come se foste a casa vostra ! Mio caro sindaco se vogliamo andare

Maroni :  Dopo di voi !

Panciroli :  Ah no dopo di voi !  (escono)

Sassoli : (si guarda intorno a sinistra, a destra, poi ancora a sinistra, va a curiosare tra le cose del divano, ne solleva una con due dita, la lascia cadere e scrive. Idem con una seconda.  Si inginocchia a leggere il titolo di un libro)

Clara :  (entra e non vede nessuno)Non è ancora arrivato ? Ma insomma quanto tempo ci mette (si fa avanti)

Sassoli :  (sentendola e vedendo una donna in sottoveste, si rialza)  Oh!

Clara :   (al gridolino si volta) Ah eccovi qua. Presto, presto , non c’è tempo da perdere

Sassoli :  (stupito)  Come dite Signora ?

Clara :   (lo prende per la mano e lo tira verso di sé) Presto, presto, venite a vedere

Sassoli : Vedere cosa ?

Clara :   Vedere dove sono stata punta

Sassoli : Voi siete stata punta ?

Clara :   Ma sì, ma sì, forse non vedete perché non c’è abbastanza luce , avviciniamoci alla finestra  (si fa avanti e gli volta il sedere)  Ecco, vedete adesso dottore

Sassoli :  Chiedo scusa signora, io non sono dottore

Clara :  Sì . sì lo so ma non ha nessuna importanza , Guardate , guardate   Vedete ?

Sassoli :  Ah sì signora  vedo ! vedo !

Clara :   E Allora  ?

Sassoli :  E allora  (batte la biro sul blocco) ne verrà fuori un bell’articolo, posso prendere qualche appunto ?

Clara :   Ma quale appunto !  Non vedete ché una cosa urgente, ecco toccate qui

Sassoli :  Io dovrei toccare ?

Clara :   Ma certo se non toccate non potete rendervene conto

Sassoli :  (infila precipitasamente, blocco e matita nelle tasche) Certo signora se lo vuole lei  (appoggia la mano destra)

Clara :  (raddrizzandosi) Ma cosa fa? (pausa – si rimette in posizione ) Deve toccare dall’altra parte !

Sassoli : Oh mi scusi faccio subito

Clara :   Ecco vede , sono stata pizzicata da un’ape e senz’altro il pungiglione è rimasto dentro

Sassoli :  Si è possibile , ecco ecco adesso lo vedo

Clara :   Tiratelo via, tiratelo via !

Sassoli :   Posso provare con le unghie

Clara :   Si provate , provate

Mentre Sassoli  cerca di togliere il pungiglione entrano Maroni  e Panciroli   scandalizzato dalla scena. Panciroli  dsi blocca)  oh! no !  (Maroni si mette dietro il giornalista)

Clara :   Non disturbateci proprio adesso

Sassoli : : Ecco, signora ci sono, ci sono !

Panciroli: (si porta avanti, a dx) Anche questa mi toccava di vedere: mostrare il sedere ad un giornalista del Carlino!

Clara :  Un giornalista ?  (alzandosi fa’ alzare anche gli altri in sequenza)

Panciroli :  Sì il signor Romano Sassoli ,  giornalista del Resto del Carlino

Clara :  Sassoli ? Romano Sassoli ? ( si gira di scatto verso Sassoli, che ha ripreso il suo blocco e la matita, assume un tono salottiero) Voi avete fatto un bellissimo articolo ieri sul giornale, l’ho letto tutto ! (si rivolge al marito)Te ne avevo parlato non ti ricordi ?

Panciroli : (spalancando le braccia) Ecco che cosa è importante per lei (si fa avanti  verso la finestra e lancia un grido ) Parentelli !  (gli sta venendo un infarto a questo sant’ uomo)

Clara :   Parentelli e dov’è ? 

Panciroli :   (come inebetito indica la finestra, si allontana, stringendosi il petto e si lascia nadare sulla poltrona )  Parentelli

Clara :  (guardando alla finestra, dove indica Panciroli  )  Ma guarda è proprio lui , Parentelli  ( va alla finestra ) Buon giorno signor Parentelli 

Panciroli : Sta ridendo, lo sciagurato sta ridendo (si accascia sul divano, Maroni lo soccorre  )Sono finito ! La mia carriera politica è finita !

Sassoli prende appunti

CLARA, va oltre la linea del sipario che comincia a chiudersi

Clara :   E come sta signor Parentelli ?  … bene sono proprio contenta  … anch’io sto bene sa e anche mio marito …  arrivederci !

Clara : (Fa per girarsi, poi si rivolge di nuovo al pubblico e grida subito) :  Non guardate, non guardate

(rientra precipitosamente)