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DOVE

Nota dell'autore: il seguente sketch fa parte di una raccolta di 5 corti comici intitolati “5W”, ed ispirati alle 5 domande fondamentali della vita, nonché del giornalismo. Nell'ordine di rappresentazione: Perché, Dove, Quando, Chi e Come.

Gli sketch sono in ogni caso a se stanti, e anche se nel caso dell'ultimo (Come) alcuni riferimenti sono più comprensibili se si conoscono i precedenti, è in questa forma autonoma che li pubblico sul sito. Ovviamente chi volesse riproporre lo spettacolo originario, pensato per un gruppo di 3 attori maschili e 2 femminili, può farlo riunendo nell'ordine i 5 sketch.

DAVIDE ORIOLI

Dove?

(Nel meraviglioso mondo delle Favole)

M1: Personaggio maschile 1

M2: Personaggio maschile 2

M3: Personaggio maschile 3

F1:  Personaggio femminile 1

F2:  Personaggio femminile 2

Narratrice                          : F1

Cavaliere                            : M2

Biancaneve                        : F2

Robin Hood                        : M3

Il Grande Mago Chespirali : M1

Drago                                 : F1

Strega                                : F1

Cugina della strega            : F2

(entra in scena il cavaliere, in abiti ed armi mediavali; di sottofondo c’è la voce della narratrice)

NARR: C’era una volta, tanto ma tanto tempo fa, in una terra tanto lontana dalla nostra, un cavaliere. Questo cavaliere era bello, alto, biondo, con gli occhi azzurri… Prima che una strega lo tramutasse in ciò che vediamo ora.

Questo cavaliere aveva una missione importante da compiere, una mansione apparentemente impossibile da portare a termine: cercare di occupare in qualche modo il tempo (il cavaliere inizia a giocare a morra da solo o fare il solitario). Era infatti un po’ di tempo che nel regno delle favole non succedeva praticamente nulla. Non c’erano più avventure di alcun tipo.

Fin quando, un bel giorno, arrivò nel reame una principessa (entra la principessa, passa da una quinta all’altra e sosta in prossimità dell’uscita). Questa principessa era bellissima, ricchissima, dolcissima. E il cavaliere, fin dal primo sguardo, intuì subito (pausa) che non l’avrebbe considerato nemmeno di striscio.

CAV: Eppure, eppure io l’amo…

NARR: Disse il cavaliere.

CAV: Ma sono solo un povero, povero, povero cavaliere povero, e non ho nessuno che mi aiuti, nessuno che aiuti i poveri. Ci vorrebbe qualcuno che mi desse una mano…

ROBIN HOOD: (musica di sottofondo di Robin Hood) Eccomi qua.

CAV: Chi sei tu?

ROBIN: Sono Robin Hood!

CAV: Robin Hood? Sei quello che ruba ai ricchi per dare ai poveri?

ROBIN: Si. Cioè, più o meno, una volta era così: rubavo ai ricchi per dare ai poveri. Poi però mi sono accorto che con quell’andazzo i poveri diventavano ricchi e i ricchi diventavano poveri. Allora ho cominciato a rubare ai poveri per dare ai ricchi, però è uscito fuori un gran casino.

CAV: E alla fine?

ROBIN: Alla fine ho deciso di rubare ai Ricchi & Poveri per dare ai Matia Bazar.

CAV: Acuto; e senti, potresti darmi una mano?

ROBIN: Certamente, di cosa hai bisogno?

CAV: Vedi, c’è quella principessa laggiù che mi piace un bel po’, non è che tu puoi darmi una dritta, un consiglio?

ROBIN: Stai parlando col più grande baccagliatore di Nottingham. Basta che vai lì e ci parli, sii te stesso.

CAV: Ed è sicuro che funziona?

ROBIN: Garantito. Vai tranquillo. Inizia con un semplice “Ciao”. Poi il resto arriva da solo.

CAV: Ok, ci provo. (si avvicina alla principessa) Ciao.

PRIN: Ciao. Ci conosciamo?

CAV: No, non ancora, però…

PRIN: E allora che cacchio vuoi?

CAV: Io? Niente, figurati, è che… Ti avevo scambiato per una mia amica… Con permesso.

(prin se ne va, cav torna da robin)

CAV: Non ha funzionato.

ROBIN: Ho visto, questa tipa è un osso duro. Non puoi farcela da solo, ci vuole l’aiuto della magia.

CAV: La fai facile tu, non sono mica un mago. Inoltre i maghi al giorno d’oggi si fanno pagare milioni e ti danno intrugli che nemmeno funzionano. Figurati che io una volta volevo farmi dare una pozione per fare innamorare di me la principessa Augusta di Cornovaglia: ho pagato trecento monete d’oro e poi alla fine non si è scoperto che Augusta era un uomo.

ROBIN: Ma che pozione hai usato?

CAV: La pozione Supercali.

ROBIN: Ma tu devi usare la pozione Fragilisti. C’è l’ha il mago Chespirali.

CAV: Doso! Ma quanto costa?

ROBIN: Normalmente 100  monete d’oro, ma è noto che il mago Chespirali è un burlone, per cui ti farà qualche trucco magico. Tu stai al gioco e se indovini i suoi trucchi, ti regalerà un coupon omaggio per la pozione.

CAV: Grazie mille. Ehi, dove lo trovo?

ROBIN: Sulle pagine gialle, alla voce Maghi & Fattucchieri. Ci vediamo.

(escono da due parti diverse)

NARR: E così, il cavaliere sconosciuto, riuscì ad ottenere un colloquio col mago Chespirali per farsi dare la mitica pozione Fragilisti.

(entrano da una parte il cavaliere, dall'altra il grande mago Chespirali chee porta al guinzaglio il suo drago da passeggio, di sembianze palesemente umane)

CAV: Buongiorno. Immagino che lei sia il Famoso mago Chespirali.

CHESPI: Vedo che la mia fama mi precede. Comunque non sono un mago, sono solo un fato!

CAV: Cosa sei?

CHESPI: Un fato, il maschio della fata. Siamo rari, ma ci siamo anche noi. Per cui d’ora in poi, gradirei molto essere chiamato Fato, e non mago

CAV: Va bene… Ecco, prima di tutto volevo chiederle, dato che ultimamente sono rimasto un po’ fregato… Ecco, Ma lei è veramente un mago, cioè, un fato?

CHESPI: Un fato io? Ah ah ah. Io sono il più grande fato delle favole.

DRAGO: Il più grande!!!

CHESPI: Ti darò una dimostrazione. Dammi una moneta d'oro.

CAV: Una moneta.. (estrae una moneta dalla tasca) ah si, eccola, ma sta attento, è l'unica che ho.

CHESPI: Stai tranquillo, e fidati del fato ChespiRali.

DRAGO: Il grande fato ChespiRali.

CHESPI: Guarda attentamente la moneta, e adesso uno... due... (il drago si avvicina al cavaliere e fa finta di fare i suoi bisogni come i gatti sulla sua gamba. Per scacciarlo il cavaliere si distrae e in quel momento il mago infila la moneta sotto il suo cappello) tre!!!

CAV: Incredibile, è sparita.

CHESPI: Ma non è tutto: Cavaliere! Dovresti avere una briosche nella tasca.

CAV: Hey, è vero. (estrae la briosche)

CHESPI: Dammela. E adesso, cavaliere buono, un indovinello: secondo te cosa c'è dentro la Briosche?

CAV: La Mia Moneta!

CHESPI: (dividendo a metà la brioche) No, la crema. (dà un morso) Uhm, com'è buona.

CAV: Ehi, un attimo, e la mia moneta dov'è finita.

CHESPI: Ah, boh, e che ne so... Gnam... (con voce impastata dalla masticazione) Quello è secondario.

CAV: (tra lo stupefatto e l'iroso) Ma come secondario, è l'unica moneta che ho. E poi non era manco di crema, era di cioccol...

CHESPI: (interrompendolo) Quisquilie. Ma veniamo a noi. Dunque, tu sei qui per...

CAV: Sono qui perchè…

CHESPI: No, non me lo dire, indovinerò con le mie arti magiche: mio fratello ha comprato un'altra enciclopedia.

CAV: No, non è per quello, è che…

CHESPI: Allora ha di nuovo tramutato in rospo il principe Filiberto?

CAV: No, non... Ehi, chi è il principe Filiberto?

CHESPI: Oh, un tipo strano. Anni fa l'avevamo mandato via dal mondo delle favole, ma adesso c'è ritornato. 

CAV: Comunque sono qui per un coupon omaggio per l'acquisto di un ampolla di Fragilisti.

CHESPI: Ah, tutto qui?

CAV: Come tutto qui. Quell'ampolla costerà come minimo 100 monete d'oro.

CHESPI: Ma non è vero. Chi è che vi ha detto queste scempiaggini

CAV: Robin Hood.

CHESPI: Comunque non costa 100 monete d'oro. Solo 99.

CAV: Ah, mi sembrava strano.

CHESPI: In ogni caso se vuoi il coupon omaggio, devi prestarti ad un altro gioco magico.

CAV: Va bene.

CHESPI: Tu, cavaliere senza nome, dimmi un numero da uno a cento.

CAV: 71

CHESPI: 72, ho vinto io, mi spiace. Niente coupon

CAV:  Acc… La prego, mi dia un'altra possibilità.

CHESPI: E va bene, ce la giocheremo a pari e dispari.

CAV: Va bene, scelgo pari.

CHESPI: Ok, dispari. But-tia-mo giù. (il mago mette le sue mani sulla faccia colle dita ben estese, come a fare “marameo”) Jolly, ho vinto io.

CAV: Maledizione. Un'ultima opportunità, vi prego.

CHESPI: E sia, l'ultima. Rispondi a questo quesito. Ci sono due strade. Una porta ad un precipizio, l'altra alla salvezza. Davanti a queste strade ci sono due sentinelle: una dice sempre la verità e l'altra sempre la bugia; ma tu non sai qual è. Chiedi ad una se l'altra sentinella direbbe che la sua è la strada giusta, e quella risponde di sì. Qual'è la strada che conduce alla salvezza?

CAV: E' la strada della sentinella a cui ho posto la domanda.

CHESPI: Accidenti, è vero. Ma come hai fatto?

CAV: Ho tirato a cazzo!!!

CHESPI: E infatti hai sbagliato. (filastrocca danzando come i bimbi insieme al drago) Ci sei caduto, faccia di velluto.

CAV: Uffa, ma io non ho cento monete d’oro: come posso avere questa pozione.

CHESPI: E va bene, ti concedo un’ultimissima opportunità: devi sfidare a duello il mio drago da passeggio.

CAV: Un duello cavalleresco? Ci sto, (sfodera la spada) preparati a morire.

DRAGO: Morire? Ma che cavolo sta dicendo?

CHESPI: Ehm.. cavaliere: noi siamo contro la violenza. (gli porta via la spada) Questo è un duello musicale.

CAV: Un duello musicale? Ma come funziona un…

(Musica, parte il duello. Struttura del duello musicale

1: Supercalifragilistichespiralidoso (Dinsey): ballano il drago e il cavaliere 30 secondi

2: Surfin Usa (Beach Boys): entrano principessa, mago e Robin con occhiali da sole, ne danno un paio anche agli altri e ballano simulando il surf 30 secondi

3: Famiglia addams: tutti fermi all’improvviso, schioccano le dita 10 secondi

4: silenzio

5: Ricominciamo (Adriano Pappalardo) : Robin hodd si alza e canta “Io non posso restare, seduto in disparte…” 10 secondi

6: La pulce d’acqua (Angelo Branduardi): il Mago cerca di braccarlo per farlo smettere, su “E tu ora sei malato” lo accompagna fuori 10 secondi

7 Silenzio, cavaliere nota drago accucciato, lo sbaffeggia cantando

8: La tartaruga (Bruno Lauzi): canta il cav, 5 secondi

9: Ricominciamo, ritornello: entra di nuovo robin col mago che prova a trattenerlo, coro femminile [“come sei dolce stasera, mi viene unaa voglia”] di principessa e drago 10 secondi

10: silenzio

11: Supercalif…: finale con mago, robin e princ che escono, restano solo il cavaliere e il drago; il primo da una botta colla pancia al secondo che vola fuori quinta 15 secondi)

CHESPI: (rientrando con un foglietto) I miei complimenti cavaliere. Hai vinto un coupon omaggio. Quando ti presenterai in negozio, ricorda di far presente che hai diritto a un nebulizzatore in omaggio.

CAV: Un che?

CHESPI: Un nebulizzatore. E' quel coso che fai pssss e lui psssssta.

CAV: Come?

CHESPI: Si, basta che schiacci e fai pssst, e lui pssssta.

CAV: Come fa. (reggendosi la pancia)

CHESPI: Fa psssssssssssssssssssssssst.

CAV: Ehm, continua da solo, io devo andare un attimo in bagno (esce)

CHESPI: (soliloquio) ah ah aha aha. Povero imbecille. Non sospetta minimamente che io in realtà amo la principessa da molto più tempo di lui, e in breve tempo sarà finalmente mia, grazie alla mia abilità e alle mie arti magiche. Uh Uh, voglio proprio vedere la faccia del cavaliere quando scoprirà che invece del fragilisti, dentro l’ampolla che gli daranno c’è dell’aranciata. Ah aha ha. (esce)

NARR: E così, dopo aver sbrigato tutti i suoi bisogni, il cavaliere senza nome decise che era giunto il momento di mettersi all’opera.

(entra cav con una margherita in mano)

CAV: M’ama, non m’ama, ma’ma, non m’ama, m’ama…

NARR: Purtroppo il cavaliere non poteva sapere che tutte le margherite del suo regno avevano un numero pari di petali.

CAV: (estirpando l'ultimo petalo)… Non m’ama. Accidenti. Ma chi se ne frega, mi amerà tra poco. Quando avrò sparso per l’aria l’effluvio d’amore del fragilisti, nessuna principessa potrà resistermi. (lancia fuori quinta il coupon e di rimando arriva al volo un nebulizzatore spray) Oh, eccola laggiù. Salve principessa.

PRIN: (entra) Salve.

CAV: Come va? (inizia a spruzzare l'effluvio ovunque)

PRIN: Bene grazie. Ehi, ma che sta facendo con quell’affare?

CAV: Profumo un po’ l’aria. Ultimamente con tutto questo inquinamento, il mondo delle favole non è più lo stesso.

PRIN: Già.

CAV: Ma mi dica qualcosa di lei. Come si chiama, per esempio.

PRIN: Il mio nome è Biancaneve.

CAV: Biancaneve? Vuole dire la Biancaneve quella dei nani? (sempre errando per il palco con lo spruzzino)

PRIN: Esatto. Però adesso i nani sono tutti morti di vecchiaia, e quindi me ne sono andata dal regno, dato che c’è la strega cattiva che continua a darmi la caccia. Quindi mi sono rifugiata qui.

CAV: Mi spiace che i nani siano morti. Ma non è rimasto nessuno dei sette?

BIANCA: Dei 9, vorrai dire.

CAV: Ma non erano 7?

BIANCA: No, erano nove, e si chiamavano i nove nani. Poi sono rimasti in sette, e per un po’ di tempo si sono chiamati…

CAV: I sette nani.

BIANCA: No, i sette noni. E poi, uno alla volta, sono morti tutti.

CAV: Ho mi dispiace. E mi dica, (smette si spruzzare, si mette di fianco alla principessa. Con voce piaciona:) mi trova attraente?

BIANCA: Come scusi?

CAV: Oh, niente. (a parte) Questa maledetta pozione ce ne mette di tempo a carburare. E mi dica, com’è la vita da queste parti, le piace questo regno? (inizia a scuotere violentemente lo spruzzino)

BIANCA: Si, infatti ho deciso di accasarmi e mettere su famiglia. Mi ero innamorata del principe azzurro, ma siccome si è sposato già con Cenerentola ed è l’amante ufficiale della bella addormentata nel bosco, non trovava tempo per me. E così, domani imbandirò un concorso per decidere chi avrà l’onore e il diritto di sposarmi.

CAV: Ma io sono sicuro che non ci sarà bisogno di questo concorso. (di nuovo piacione) Tu infatti ami già me.

BIANCA: Cosa? Ma non direi proprio!

CAV: (a parte) Maledetta pozione, ma come caz… (rivolta il nebulizzatore in ogni modo) Dov’è la posologia.

BIANCA: Senti bimbo, tu non hai speranze. Ad ogni modo il concorso è aperto a tutti, se vuoi giocarti le tue opportunità, vieni qui domani e vedremo cosa sei capace a fare.

CAV: Ma no, aspetta un attimo

(bianca se ne va)

CAV: Accidenti, (scaraventa lo spruzzino a terra) Chespirali mi ha fregato. Lo dicevo io che non bisogna fidarsi dei maghi.

ROBIN: (musica di robin Hood; entra) Cosa succede amico.

CAV: Bel consiglio che mi hai dato! Chespirali mi ha dato una finta pozione, e adesso ho fatto una figuraccia.

ROBIN: Ma cosa vi siete detti?

CAV: Mi ha detto che lei in realtà è Biancaneve e bla bla bla bla.

NARR: Il cavaliere raccontò tutto quanto a Robin.

CAV: E poi ancora Bla!

ROBIN: Allora non farti scappare quest’opportunità. Chiamala subito a dille qualcosa di commovente.

CAV: Ok, ma cosa.

ROBIN: Che ne so, dille che in realtà non tutti i nani sono morti, ma che tu sei uno sopravvissuto, che hai fatto palestra e la chirurgia plast... Che hai fatto la palestra e basta, e sei tornato apposta per sposarla.

CAV: Ma non se la berrà mai.

ROBIN: Non è detto. Biancaneve voleva molto bene ai suoi nani. Potrebbe anche cascarci e gettarsi ai tuoi piedi. Ad ogni modo non lo saprai mai se non tenti. Su, forza, chiamala indietro prima che sia troppo tardi.

CAV: E va bene: (bercia) Biancaneveeee, Biancaneveeee…

BIANCA: (rientrando)Eh, cosa c’è ancora da strillare.

CAV: Devo farti una confessione: (le si avvicina) io non sono un cavaliere, sono... sono... (indeciso, si volta verso robin che lo incoraggia a gesti) il nano Cucciolo, il tuo amico nano Cucciolo, (Robin si mette le mani tra i capelli) e sono qui per…

ROBIN: Pssssst.

CAV: Che c’è? (voltandosi)

ROBIN: (sottovoce) Hai scelto male: Cucciolo era l’unico che non parlava. Cerca di rimediare in qualche modo.

CAV: Ah si, dunque: (gesticolando come un sordomuto) mmmmhhh mmghhh, mmmmmaaaaaghhhhhhmmm…

(bianca gli molla una calcio nelle palle e se ne va)

CAV: Accidenti, meno male che queste armature sono corrazzate. (esce dall'altra)

ROBIN: (soliloquio) E così, la principessa in realtà è Biancaneve, e domani indice un concorso per scegliere il suo nuovo principe… Bene, ci sarò anch’io. Ho sempre avuto un debole per Biancaneve. (esce)

NARR: E così, mentre fervono i preparativi per il concorso, le cose sembrano mettersi male per il nostro eroe. Ma c’è qualcuno di cui ancora non abbiamo parlato. Un personaggio subdolo, diabolico, cattivo, che da sempre vuole il male di Biancaneve.

(entra la strega con un sacco di juta)

STREGA: (con voce acidula) Ih ih hih, ho vagato per mari e monti, ho cercato in tutti i reami della terra, ma alla fine l’ho trovata. Biancaneve, questa volta non hai scampo. Non ci sono più i nove nani a proteggerti, e finalmente ti ucciderò. Questa volta nessuno potrà impedirti di assaggiare la mia mela avvelenata. (inizia a tirare fuori barattoli dal sacco, dando la schiena alla quinta)

NARR: Così perlomeno pensava la strega. Ma il fato era in agguato.

(entra il fato con una clava in mano)

NARR: Fato come sinonimo di destino, non come maschile di fata, imbecille!

CHESPI: (lasciando cadere la clava e urlando verso il proscenio. La strega non si avvede di nulla) Imbecille? Senti, io non so chi o cosa tu sia, ma se un giorno ti trovo ti faccio una faccia…

NARR: Come ti permetti. Tu non sai che poteri mi conferisce la mia posizione di voce narrante.

CHESPI:     Immagino. Su, dai, fammi qualcosa.

NARR: L’hai voluto tu. E al fato Chespirali scoppiò il fegato.

CHESPI: (si tocca le palle. Con voce acuta) Ahia, ma si era detto il fegato.

NARR: Scusa, mi sono sbagliata.

CHESPI: (si rimette in sesto) Senti, vuoi farmi andare avanti con la favola? Sennò finiamo a mezzanotte...

NARR: Va bene, prosegui.

CHESPI: (va dalla strega) Buongiorno.

STREGA: Buongiorno, chi è lei?

CHESPI: Io sono il guardiaparco

STREGA: Il guardiaparco? Ma non esiste nelle favole il guardiaparco.

CHESPI: Come no! Tutte le favole hanno un bosco o un parco, e tutti i parchi hanno un guardiaparco. Per cui io sono il guardiaparco, e non contesti per piacere.

STREGA: Va bene, e cosa vuole?

CHESPI: Solo dare un’occhiata. Vediamo un po’ cosa abbiamo qui… Un sacco di juta (si dirige verso il sacco)

STREGA: “Un sacco”... è solo un quantitativo minimo.

CHESPI: E questi barattoli?

STREGA: No, non tocchi i miei ingredienti…

CHESPI: Dunque dunque: (osserva l'etichetta su un barattolo) Addome di Anaconda!

STREGA: Ehm.. E' utile contro... Contro i reumatismi.

CHESPI: E invece è un potentissimo acido. E poi, ali di pipistrello... E questa polvere bianca? Eroina?

STREGA: No, sono solo l'antagonista della storia. L'eroina e' Biancaneve.

CHESPI: Biancaneve? Ma questo non è il regno di Biancaneve! E la strega cattiva, dov'e' finita. Avrà anche visto i sette nani, immagino. Lei beve troppo signora. E poi si circonda di questa roba: Frullato di fegato di zebu', Pate' di collo di giraffa, Succo di mucca....

STREGA: Sarebbe il latte...

CHESPI: Peli di leprecauno, Alito di drago, guardi qua: Bucatini all'amatriciana!!! Questo è indicibile! Mi spiace, e' tutto sequestrato. Arrivederci. (mette tutti i barattoli nel sacco, lo prende e se ne va)

STREGA: Questa non ci voleva, adesso come faccio! Senza ingredienti non posso fare la mela avvelenata per Biancaneve… Riflettiamo, riflettiamo…Hey, trovato; mia cugina ha uno smercio di questa roba in città; Ma come faccio a contattarla? Ci vuole qualcuno che mi aiuti...

ROBIN: (Musica di Robin, entra) Ci penso io!

STREGA: Chi sei?

ROBIN: Sono Robin Hood, rubo ai ricchi e poveri e da adesso ho deciso che mi tengo tutto io. Ma quando qualcuno ha bisogno di aiuto, può sempre contare su di me. Tieni, ti presto il mio cellulare.

STREGA: Grazie. (compone)Pronto?

CUGINA: (da fuori scena) Pronto.

STREGA: Ciao cugina, mi servono subito un po' di ingredienti, ce l'hai?

CUGINA: Dipende, tu dimmi.

STREGA: Allora: Noce moscata del madagascar.

CUGINA: Ce l'ho.

STREGA: Peli di leopardo.

CUGINA: No, non le ho le palle da biliardo.

STREGA: Ho detto peli di leopardo.

CUGINA: Ah, ok...

STREGA: Poi... (prende in mano una lista) Sangue d'agnello, ali di pipistrello...

CUGINA: Ce l'ho.

STREGA: Zampa di coniglio, capelli di tuo figlio...

CUGINA: I capelli non ce li ho.

STREGA: Allora prendo questi (ne strappa un ciuffo a Robin)

ROBIN: Ahiaaaaaa. (inizia a saltare per tutto il palco)

STREGA: Peli di scimma, ossa di mummia, unghie spezzate, dentifricio Colgate, Caramelle alla menta, una vespa 50, occhio di koala... Ehm (a Robin) trova qualcosa che faccia rima con Koala.

ROBIN: (che solo ora smette di saltare. Urlando:) I miei poveri capelli

STREGA: "I miei poveri capelli"? "I miei poveri capelli" fa rima con koala?

ROBIN: "I miei poveri capelli" fa rima con koala? Davvero?

CHESPI: (Attraversa il palco da quinta a quinta a passo spedito, mentre il Cavaliere fa lo stesso nel verso opposto. Incrociandosi a metà si scambiano le battute senza fermarsi) “I miei poveri capelli” fa rima con koala, chi l'avrebbe mai detto!

CAV: Com'è bizzarra la lingua italiana (escono)

STREGA: (dopo una pausa di stupore per l'interemezzo demenziale) Non lo so io, lo sto chiedendo a te.

ROBIN: Ah, e che ne so io.

STREGA: (di nuovo al telefono) Vabbe', come ingredienti dovrebbero bastare. Ce li hai?

CUGINA: Si, ho tutto.

STREGA: E poi, una mela.

CUGINA: Una mela? E dove la trovo io una mela?

STREGA: Come? Hai le ossa di mummia e ti manca una mela?

ROBIN: (frugando nel sacco) C'è qui nel sacco, una mela.

STREGA: Oh bene, con questa mela, e con gli ingredienti di mia cugina (lancia via il cellulare che cade pesantemente a terra, Robin si rimette  le mani nei capelli e va a recuperarlo), faro' cadere Biancaneve in un sonno cosi' profondo che potra' risvegliarsi solo col bacio di un asino che vola. Ah ah ah.

(escono)

NARR: Arrivò così il gran giorno del torneo indetto da Biancaneve. Al torneo si erano presentati tre valorosi combattenti: Robin Hood di Nottingham (entra con la sua solita musica di sottofondo), Guglielmo Tell di Ginevra…

CAV: (irrompendo dietro Robin) Guglielmo Tell? Ma come Gulglielmo Tell… Chi sarebbe?

CHESPI: Sono io. (entrando dalla quinta opposta)

CAV: Tu non sei Guglielmo Tell, tu sei il fato chespirali.

CHESPI: Hai detto bene: ed essendo fato posso essere chiunque voglio, e oggi ho deciso di essere Guglielmo Tell, per cui fatti da parte.

CAV: Ma perché proprio Guglielmo Tell?

CHESPI: Perché la prova di oggi sarà una gara di abilità con l’arco.

CAV: E come fai a saperlo?

CHESPI: Ho i miei informatori.

NARR: Ih ih hih.. Ehm.

BIANCA: (entra con un arco) Dunque: la prova consisterà nel colpire dalla distanza di cento passi una mela posta sulla testa di una persona: chi ci riesce, mi sposa.

CHESPI: Mi ricorda qualcosa.

ROBIN: Niente di più facile.

BIANCA: Ora però c’è un problema: ci manca sia la persona che la mela.

CAV: Guarda che coincidenza (puntando fuori scena): laggiù c’è proprio una vecchietta con una mela.

STREGA: (entra con un cesto di mele)Meleeeee, melllleeeeeeee buoneeeee…

BIANCA: Oh, che fortuna. Ciao vecchietta.

STREGA: Ciao bella ragazza, vuoi una mela? (le porge una mela)

BIANCA: Dopo, adesso dovresti farmi un piacere…

STREGA: Ma prima mangia una mela…

BIANCA: Ti ho detto che dopo la mangio. Adesso però…

STREGA: Insisto perché tu mangi la mela.

CAV: (stufo) Ma basta: sti vecchiacci sempre a creare problemi (la trascina fuori dalle quinte) Adesso tu stai ferma qui, con la mela sulla testa, e non fiatare.

STREGA: Ma io veramente…

CAV: Zitta ho detto (rientra) Bene, possiamo cominciare.

BIANCA: Tira per primo Robin di Nottingham (parte la musica di Robin)

ROBIN: E basta con sta musica!!! (silenzio)

(Robin tende l’arco e scocca la freccia: sulla musica di “Momenti di gloria” Biancaneve trascina lentamente la freccia fuori dalle quinte, come in uno slow motion: una mela con una freccia conficcata carambola in scena: mormorii di approvazione, Robin si inchina a Biancaneve)

ROBIN: Io sono Robin Hood.

BIANCA: Bene, adesso è il turno di Guglielmo Tell

(stessa scena di prima)

CHESPI: Io sono Guglielmo Tell

BIANCA: Benissimo. Ed ora è il turno del cavaliere senza nome

(stessa scena, ma la mela non ha la freccia conficcata)

CAV: Io sono…

(dalla quinta crolla la strega con una freccia conficcata nell’addome. Sguardi allibiti di tutti)

CAV: …Nella merda!!!

BIANCA: Assassino!!! Voi due, togliete questo cadavere dalla mia vista, (Robin e Chespi escono portandosi via il corpo della strega)  e tu,tu miserabile, sei bandito per sempre dal mio regno.

CAV: Ma io non l’ho fatto apposta, era una vecchietta simpatica.

BIANCA: E’ inutile che cerchi di girare la frittata. Ormai è fatta, addio. (le volta le spalle)

CAV: Sniff…

NARR: Il cavaliere si apprestò quindi a imboccare la via del bosco per cercare fortuna in un altro regno. (il cavaliere si dirige mesto verso la quinta)

BIANCA: Sniff, povera vecchietta… Toh, la mela che mi voleva fare mangiare. (la raccoglie) Beh, mi sembra giusto che la mangi in memoria di lei.

NARR: Ma ad un tratto un pensiero balenò nella mente del cavaliere.

CAV: Un momento: strega cattiva + biancaneve + mela = Ulp!!! Non mangiare quella mela! (si volta e corre verso biancaneve)

BIANCA: E perché?

CAV: Perché fa male.

BIANCA: Ma tu sei scemo: non lo sai che contengono tante vitamine e sali minerali?

CAV: Si, ma quella no, quella è acerba.

BIANCA: Ma non è vero. E’ un’ottima mela gialla.

CAV: Ok, è gialla, ma dovrebbe essere rossa: è gialla perché è verde!

BIANCA: Hai bevuto qualcosa?

CAV: Va bene, scegli: o la mela o i pasticcini.

BIANCA: (ritrae la mela verso il corpo in un gesto infantile) Tanto non te la do la mia mela.

CAV: Da brava, se mi dai la mela io ti do... Un frullato!

BIANCA: No, in cambio della mela voglio la tua spada!

CAV: (allibito) Ma costa un patrimonio.

BIANCA: Prendere o lasciare.

CAV: E va bene. (scambiano) C’è mancato un pelo. Ma anche questa volta quella stregaccia non porterà al termine il suo piano: ora vado di filato a buttare questa mela.

BIANCA: Cosa vuoi fare?

CAV: Voglio buttare via la mela.

BIANCA: Buttare via? Ma non si butta la roba che si mangia.

CAV: Ma infatti questa mica si mangia…

BIANCA: Ma non pensi ai bambini poveri che muoiono di fame, che salti di gioia farebbero se avessero anche solo uno spicchio di mela da mangiare?

CAV: Ma tu non capisci…

BIANCA: Oh, capisco fin troppo bene, che tu oltre ad essere un vecchietticida, sei anche un uomo senza cuore che odia i bambini poveri, sei l’emblema della nostra bacata società, sei un villano, un menefreghista, un uomo senza ideali né princìpi.

NARR: E, dopo questa frase, finalmente il cavaliere senza nome intravide la soluzione di tutti i problemi.

CAV: E’ vero, hai ragione, facciamo così: io ti ridò la tua mela e tu mi restituisci la mia spada, ok?

BIANCA: Mi sembra il minimo. Tzè, buttare il cibo, una così buona mela. Gnamm (casca per terra)

ROBIN: (entrando) Biancaneve.

CHESPI: (di seguito) Cos’è successo?

CAV: Biancaneve è morta: ha mangiato una mela avvelenata.

ROBIN: La mela della strega cattiva.

CAV: E' stato un gesto fulmineo, non sono riuscito a impedirlo. E la strega come sta?

CHESPI: E’ ferita, ma se la caverà

CAV: Quindi la strega è riuscita nel suo intento: ora è lei la più bella del reame.

ROBIN: Veramente, lo era già prima.

CHESPI: Già, ed è anche molto più simpatica. Se lo specchio delle sue brame non avesse dei gusti così stupidi, tutti sti casini non succederebbero.

CAV: (sorpreso) Volete dire che la strega è bella?

ROBIN: Bella? Fa la modella. Sfila per Armani!!!

CHESPI: Già, adesso è perché la vedi truccata da vecchietta, ma normalmente è una grande gnocca.

CAV: Buono a sapersi: (si dirige verso la quinta, con voce zuccherosa) Strega, streguccia, ti sei fatta male? Scusa tanto io non volevo… Mi perdoni? (esce)

NARR: E così vissero tutti felici e contenti, tranne Biancaneve, che dormì per molto, molto tempo, fin quando non arrivò un asino volante che la baciò….

(durante l'ultima battuta chespi e robin prendono biancaneve l'uno per le braccia e l'altro per le gambe, e iniziano a muoversi ognuno nella propria direzione. Si fermano, si guardano, provano a coordinarsi cogli sguardi. Ripartono di nuovo ognuno per fatti propri. Si riguardano. Mollano biancaneve di peso che casca per terra a corpo morto. Escono da due quinte different. Buio, Sipario)