Dr. Guillotin
Titolo Eventuale sottotitolo |
Dr. Guillotin |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
10 .02.2018 |
Anno di stesura |
2018 |
Genere |
monologo |
Atti |
1 |
Durata (min) |
30 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
2 ( voce fuori campo) |
Personaggi femminili |
0 |
Minimo attori maschili |
( 3 comparse) |
Minimo attrici femminili |
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Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR numero posizione SIAE 198563 |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi SIAE |
100% 100% |
SINOSSI: con questa fantasiosa drammaturgia, l’autore ligure mette in risalto il lato comico di colui che pur non essendo l’inventore materiale della ghigliottina ne ha ottenuto la sponsorizzazione dallo stesso re e dopo dal costituente Comitato Rivoluzionario: in questa drammaturgia la creatività di Angeletti traccia un fantomatico incontro tra il Dottor Guillotin e il cittadino falegname Smith al cospetto della Costituente: entrambi si contendono la paternità della macchina pretendendo di elevarsi a benefattori dell’ umanità.
GIULIANO ANGELETTI
Dr. Guillotin
Drammaturgia per solo attore
Numero Posizione SIAE
198563
Codice Opera
931775A
PERSONAGGI
Dr. Guillotin
( voci fuori campo)
(tre comparse)
SCENA UNICA
( Guillotten è vestito in abiti di fine settecento, con lui è il cittadino
falegname tedesco Smith )
La pièce strutturalmente può essere rappresentata anche in modo cinematografico, proiettando sullo sfondo, dapprima scene della rivoluzione, poi foto storiche di ghigliottine
Joseph-Ignace Guillotin:
Signori della convenzione il mio nome Guillotin Joseph-Ignace. - Medico e politico, nato a Saintes nel 1738 , professore di anatomia, patologia e fisiologia all'univ. di Parigi. E sono uno spirito illuminante un vero beneffatore dell’umanità tanto da essere sempre presente fornendo con i miei pregiati consigli , e le mie capacità reso grande l’Accedemia delle scienze di Francia sui miracoli de Mes mer, e in più se vi ricordate sono stato il primo a chiedere in una celebre petizione al sovrano che il terzo stato fosse numericamente equiparato alla nobiltà e al clero " e tutti e tre presi insieme, formassero la rappresentanza degli Stati Generali. Io Deputato per la città di Parigi all'Assemblea costituente, ho presentato il rapporto sull'organizzazione universitaria e professionale della medicina iin Francia; il 10 ott. 1789 ho suggerito la decapitazione come la meno infamante delle pene nella condanna a morte, e ho chiese che l'esecuzione avvenisse con la maggiore rapidità possibile. Nel trasformare in legge le mie proposte , l'Assemblea adottava il 22 marzo 1792 quale strumento esecutorio la macchina proposta da me stesso e che ha preso interamente il mio nome, che è rimasto definitivamente, in guillotine.
Il falegname tedesco Schmidt:(agitato)
Non è vero, l’ho inventata io, la macchina l’ho inventata io e l’ho chiamata Luisette, il suo nome è Luisette non Guilllottine
Joseph-Ignace Guillotin:
Finiscila stupido, la macchina è la mia perché io devo passare alla storia non tu scemo falegname e anche per giunta tedesco
Il falegname tedesco Schmidt:
Ma signori la macchina l’ho inventata io: la macchina è la mia …
Joseph-Ignace Guillotin:
Ma signori della Convenzione non ascoltate questo ingnobile e falso delatore: sono o non sono io colui che ha indissolubilmente legato il proprio nome alla ghigliottina ( calmo) sebbene non ne sia stato l’inventore ma solo un eccellente perfezionatore, e anche un convinto sostenitore. Perché io merito questa fama solo per la lotta che ho sostenuto per portare avanti la mia personale guerra contro la disuguaglianza e il mio scopo è quello di prendere alla lettera la parola
libertè egalitè ou mort
e appunto di morte si tratta
Il falegname tedesco Schmidt:
Bravo Ignace così devi dire
Joseph-Ignace Guillotin:
Stai zitto tu che sei tedesco e ti chiami anche Schmith un nome talmente anonimo che non è neppure di tendenza
(ride)
Ma signori, immaginate; una macchina come la mia, preferite chiamarla Ghigliottina o Smith … ma non mi viene neppure la voglia di pormi il problema
Il falegname tedesco Schmidt:
E se la chiamassero Luisette, così noi due siamo pari!
( Ignace da uno scopellotto sulla testa a Smith che si lamenta dal dolore)
Joseph-Ignace Guillotin: (alterato)
Ma ci vuoi stare zitto, altrimenti ti mando fuori a calci
Il falegname tedesco Schmidt:
Ma io dicevo solo così per dire!
Joseph-Ignace Guillotin: (alterato)
Non lo devi dire neppure per scherzo , perché ricorda che tu sei solo un povero falegname analfabeta mentre io sono un medico ed uno scienziato famoso in Francia e in tutto il mondo
Il falegname tedesco Schmidt:
Va bene, non lo faccio più ma non mi picchiare
( Ignace fa l’atto di picchiarlo e lui di ripararsi)
Joseph-Ignace Guillotin:
Insomma signori della Convenzione io mi sono preso l’onore e l’onere di inventare la macchina, anche se questo miserabile uomo che è al mio fianco pur avendo dato il suo umile contributo ne vuole la paternità … ma il vero inventore sono io, e sono io che passerò alla storia
(pausa)
Il falegname tedesco Schmidt:
Ma non è vero perché io l’ho costruita seguendo i disegni alla lettera di Antoione Louis, segretario dell’accademia di medicina, ecco perchè volevo si chiamasse Luisette, almeno un riconoscimento per lui che l’ha disegnata mentre io che ho modificata e collaudata ho diritto ad un compenso in denaro e ad avere il brevetto per la costruzione e l’impiego di questa macchina meravigliosa
Joseph-Ignace Guillotin:
Adesso basta abbiamo toccato il fondo, io sono quello che ha capito l’importanza di questa grande invenzione e come relatore ho la paternità tutto scritto ed approvato con sei articoli di legge perché sono io il vero re delle decapitazioni rispettando tutti i canoni dettati dalla rivoluzione , uguale morte per gli elementi di tutti i tre stati
( a Smith)
E poi tu cosa ti intrometti, non sei neppure francese, quindi non dovresti neppure avere il diritto di parola in questa assemblea : quindi fai silenzio, no anzi signori chiedo al presidente della commissione di allontanare questo straniero dalla camera.
( voce fuori campo)
Cittadino falegname Smith si allontani al più presto dalla camera altrimenti chiedo alle guardie di arrestarlo
Il falegname tedesco Tobias Schmidt:
Ma non è giusto, non è giusto: la macchina l’ho inventata io non lui
Joseph-Ignace Guillotin:
Ma come osi straniero mettere in dubbio la lealtà di un medico e cittadino francese, adesso vai via e spera nella mia magnamita perché altrimenti potrei sporgere querela
Il falegname tedesco Tobias Schmidt: (intimorito)
No la querela no, me ne vado, ma non è giusto … non è giusto …
( il falegname Smith esce di scena)
Joseph-Ignace Guillotin:
Finalmente: ma signori della costituente io non capisco, come mai avete permesso la parola ad un uomo simile, un uomo che oltre ad essere straniero e quindi potenziamente nemico , Schmidt si ha partecipato alla costruzione del progetto e il progetto erano di Antoione Louis, segretario dell’accademia di medicina, mentre io fui uno dei relatori della legge che prevedeva, in 6 articoli, le nuove norme per l’esecuzione capitale e fra queste anche la decapitazione come suo strumento di giustizia.
Io con questa invenzione sono riuscito a livellare tutti gli uomini al cospetto della morte perché con me la morte stessa è indolore
Ma volete mettere la differenza
Prima
si usavano varie tecniche: i nobili dovevano appoggiare la testa su un ceppo e
il boia con una scure la decapitava, ma non sempre al primo colpo. Per i plebei
c'era invece la forca. Il rogo veniva usato per i nemici della chiesa. In
uso in particolari circostanze la ancora più barbara ruota con i condannati che
morivano fra strazianti urli mentre gambe e braccia si spezzavano.
Infine c'era lo "spettacolare" squartamento che era riservato ai
reicidi o agli stessi attentatori del re o dei suoi successori.
Si legavano agli arti del condannato a quattro cavalli si spronavano a
farli galoppare in quattro direzioni diverse e il condannato veniva
squartato in quattro pezzi, in una scena rivoltante.
io allora proposi solo all'Assemblea di adottare un metodo meno barbaro per i
condannati a morte e forse contribuì solo a perfezionare questo strumento di morte
istantaneo quasi indolore.
Tuttavia io non sono solo il promotore e il fautore di questa meravigliosa
invenzione , ma ricodatevi che questo dottore che è qui di fronte a voi fu
un laborioso organizzatore della professione medica a Parigi; membro di
commissioni scientifiche, ed anche uno dei primi ad adottare il metodo della
vaccinazione preventiva.
E poi io ho trasformato le esecuzioni non in uno spettacolo pubblico incivile ma in qualcosa di più privato per la vittima.
( voce fuori campo)
Ma cittadino cosa stai dicendo !
Dico che purtroppo non è colpa mia se lo spettacolo da privato è diventato un
"pubblico spettacolo" anzi ancora "più spettacolare".
Ricordatevi che lo stesso re Luigi XVI in persona si dilettava spesso a
passare il tempo nelle officine e nelle falegnamerie, era profondamente
interessato a questa macchina infatti mi consigliò di apportare una modifica
alla lama: propose che questa fosse obliqua e non perpendicolare al terreno
(pausa)
Infatti il sovrano pace all’anima sua: ha avuto la fortuna di
poterla provare fu in questa versione aggiornata il 21 Gennaio 1793. Ma
purtroppo non è qui per poetrlo raccontare …
( pausa)
E poi
Per chi non conoscesse questo strumento, basta descriverlo come una
lama di metallo che viene fatta cadere da una determinata altezza sul collo del
condannato, comportandone la fulminea decapitazione.
Le vittime fatte inginocchiare davanti al marchingegno, nell'apposito
incavo viene posato il collo: questo veniva bloccato da una centina con una
scanalatura e dentro questa da un'altra scanalatura posta ai lati, mentre
dall’alto scorreva e piombava una l'affilata lama che decapitava il
condannato. Un'apposita cesta raccoglieva la testa. Quando le esecuzioni erano
fatte in serie, la cesta era sempre quella e di teste ne accoglieva più d'una.
Con una rapidità alcune volte impressionante. Si arrivò anche a 13 in mezz'ora.
Ma la procedura richiedeva questa velocità proprio per evitare al condannato
delle sofferenze. Tutto doveva avvenire nell'arco di due minuti. E' questa era
la "professionalità".
Questa era la procedura che avveniva in parte nel carcere e quando il
condannato poi saliva i gradini del patibolo:
* dopo la sentenza, spogliazione della persona, esclusi
pantaloni e camicia,
* legatura dei polsi dietro la schiena,
* taglio dei capelli per coloro che li hanno lunghi
* taglio del colletto della camicia
* caricamento sulla carretta e percorso verso il patibolo, in mezzo alla
folla
* giunto a destinazione
* il condannato viene rapidamente issato sul palco e legato, pancia in giu', sulla slitta
* il capo viene immobilizzato con un traversino appositamente
sagomato e scanalato,
* il boia rilascia la mannaia,
* il boia, o un suo aiutante, esibisce la testa mozzata al pubblico,
reggendola per i capelli.
* nel caso il giustiziato sia calvo, la testa deve essere esibita
reggendola a due mani per le orecchie.
* le teste finiscono dentro una capiente cesta
* i corpi dei condannati finiscono in una carretta , che alla fine
dello "spettacolo" vengono portati in cimitero dentro una fossa
comune
( voce fuori campo)
Ma cittadino c’era proprio bisogno di fare quelle sceneggiate: lei e il falegname Smith, ha sperimentato il prototipo nella Cour de Rohan, uno dei quartieri Parigini più frequentati dai turisti; e le prime vittime furono alcune pecore, in seguito si passò ai cadaveri umani e poi ai malcapitati vivi.
( pausa)
Ma sei pazzo cittadino! Cosa vuoi da noi … imprigionatelo
Joseph-Ignace Guillotin: ( a disagio)
No , pazzo no: io volevo solo dire che … non la voglio più la paternità … datela al cittadino Smith, io non la voglio più la paternità : io non c’entro più niente … scherzavo
( voce fuori campo)
Guardie arrestate il cittadino Guillotin… perché è giusto che la provi anche lui come il rea la sua invenzione …
(entrano le guardie e lo arrestano)
( il Dr. Guillotin esce di scena )
(pausa)
( voce fuori campo)
Joseph-Ignace Guillotin Imprigionato durante il Terrore, fu liberato dopo il 9 termidoro, dopo la morte di Robespierre. In età napoleonica, promosse l'organizzazione dell'Accademia di medicina.
Sipario