Due donne

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DUE DONNE

Un atto

Di FERENC MOLNAR

Traduzione di Balla e Borgomaneri

PERSONAGGI

LA DONNA DALLE PIUME VERDI

LA DONNA DALLA GUARNIZIONE DI PELLICCIA

Commedia formattata da

Due donne siedono in una carrozza, che pro­cede a stento verso la City, attraverso il fango. Parlano, come fanno al solito le donne: non aspettando l’una la fine del discorso dell'altra, e non rispondendo a ciò che dice colei che par­la, ma sempre pensando a ciò che diranno dopo aver terminato quello che stanno dicendo ora. Una ha un cappello con le piume verdi, l'altra una casquette guarnita di pelliccia.

La donna dalle piume verdi             - Questo io non posso spiegarlo altrimenti se non col fatto che mio marito non mi comprende. Io sono una donna incompresa. Sai, una donna che...

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Mio marito dice che io devo far bastare tanto e tanto          - e non mi dà di più   - e io me la cavo veramente con quello e riesco a mettere anche qualcosa da parte, ma se gli domando dieci lire, mi fa dei musi lunghi così - il che non sarebbe in fondo un gran guaio - ma non mi dà un soldo di più. E questo è brutto. E poi...

La donna dalle piume verdi             - E' inutile che gli dica: intendiamoci una buona volta. Perché puoi leggerlo anche nei libri che gran guaio sia se la donna non è compresa dal ma­rito, perché una volta o l'altra capita qual­cuno che la comprende e allora...

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Non mi dà un soldo di più, non me lo dà. Va bene. Non me lo dà. Ma mi desse almeno ragione qualche volta... Invece, senti, per esempio, questo. Dopo pranzo lui vuol fare il suo pisolino: è un'abitudine. Mentre, vedi, io amo chiacchierare un po' dopo pranzo... E allora? Lui si corica sul canapè, io mi metto a discorrere ; e lui mi dice : « Sì, sì, cara, ehm, sì... ». Poi: « sì », ma... senza cara, e poi non dice più niente e s'addormenta. E io piango desolata e sento che non è lui l'uo­mo che possa comprendere la mia anima...

La donna dalle piume verdi             - L'ultima volta, per esempio...

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Al­lora, quando si sveglia, gli dico : « Tu non capisci la mia anima », e lui mi risponde: « Cara, io capisco la tua anima, la tua cara bella bionda anima, ma dopo pranzo voglio dormire ». E' inutile che gli spieghi... Non vo­gliono intendere che il matrimonio è soppor­tabile solo se entrambe le parti si concedono rispettivamente la più grande libertà. Se in­vece dunque, incomincia a- non lasciarmi con­versare dopo pranzo, me la saluti tu questa reciproca libertà... Lui può dormire e io non posso conversare? E sai cosa mi risponde?

La donna dalle piume verdi             - (si rallegra che fi­nalmente può parlare lei) Risponde come il mio. Quando la scorsa estate...

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Ri­sponde che la libertà sarebbe che io lo la­sciassi dormire. Così perfido è il loro modo di pensare. Non vuole neanche capire che lui non mi comprende. E quando gli dico che...

La donna dalle piume verdi             - Siamo stati in villeggiatura, ti dicevo, l'estate scorsa. E c'era un tenente, di cui mio marito era un po' geloso. Un giorno gli ho detto: « Non essere geloso, cerca piuttosto di capirmi, e se mi capirai sarò la donna più felice del mondo, perché io non ho bisogno d'altro, solo dì te, ma ti voglio solo se mi comprendi. Guarda, qui, per esempio, questa faccenda di settan­taquattro lire, nella quale ho ragione io ». Mi ha dato le settantaquattro lire e io sono stata veramente l'elice. Ho sentito che quel giorno imi comprendeva e sono stata così felice che ho molto tormentato il tenente, il quale ai era innamorato di me come un collegiale e voleva scrivere a Ibsen, il creatore di Nora, che non aveva niente affatto ragione, perché ci sono dei mariti i quali comprendono le loro mogli e non dipende sempre da ciò se...

La donna dalla guarn.di pelliccia     - E se io volessi dormire il dopo pranzo e lui volesse conversare? Allora?

La donna dalle piume verdi             - Ma Ibsen era già morto.

La donna dalla guarn.di pelliccia     - E' certo che allora non mi lascerebbe dormire, come adesso non mi lascia chiacchierare. E poiché il chiacchierare disturba il sonno, è certo che avrei ragione, perché se io dormo non posso impedirgli di conversare, mentre lui, conversando, mi impedirebbe di dormire. Ma queste .cose è inutile volerle spiegare a un uomo che è nato addirittura per non com­prendermi. E oltre a ciò...

La donna dalle piume verdi             - E non solo col danaro è così, ma anche con l'amore. Gli di­co : « Perché non vieni a dirmi come prima : sei bellissima, più bella di tutte, ecc. ecc.? Una volta tu eri così gentile da dirmi: Sei bellississima. Non bellissima. Bellississima. E com'era carino questo! Perché non me lo dici più, ancora? ».

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Na­turalmente mi dice che se io posso difendere così bene il punto di vista di chi vuol dor­mire nel pomeriggio, perché non lo lascio dormire dopo pranzo? Veramente è una cat­tiveria. Lui accomoda tutto secondo quanto gli aggrada di più, e riempie del suo russare tutta la camera, mentre io come una povera martire devo starmene seduta accanto all'ot­tomana sulla quale egli dorme, e mentre io parlo, grido, gli urlo nelle orecchie, a me non risponde nessuno... (piange).

 La donna dalle piume verdi            - (si rallegra che adesso può parlare un po' lei) Piangi pure, mia cara. Ti farà bene. Io dunque gli dico: « Nei matrimonio non e'è dunque amore? ». E lui dice: « C'è, ma il matrimonio è una forma più limpida, più calma dell'amore ». E sostiene di avermi dato prova del suo amo­re vivendo tutta la sua vita con me. E io in­sisto: « Ma perché non mi fai più la corte? Perché non mi conquisti, sempre di nuovo? ». Lui allora risponde: «Perché sei già conqui­stata ». Ed io replico: « Che conquistata d'Egitto! Noi donne vogliamo esser sempre conquistate, ogni giorno di nuovo». E lui: « Ma come posso conquistarti se tu sei già mia? ». « Sei un asino. E io sono una moglie incompresa ». « E tu perché non mi seduci ogni giorno? Perché fai questo picchiettio con le pianelle nello stanzino da bagno? ». «Perché tu sei già sedotto per tutta Levita e io posso ormai picchiettare tranquillamente. Non vorrai forse che io venga ogni giorno ad am­maliare il padre dei miei figli?. ». Ma lui non comprende tutto questo, perché in ciò tutti gli uomini sono bestie, perché...

La donna dalla guarn.di pelliccia     - E ha il coraggio di chiamare questa libertà.

La donna dalle piume verdi             - Lui non mi con­quista, ma io devo sedurlo...

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Hai perfettamente ragione. Lui non ha il diritto di dormire e io ho il diritto di parlare.

La donna dalle piume verdi             - E tu hai perfet­tamente ragione che io posso esigere da lui che mi faccia la corte. E lui non può esigere da me che io non faccia tic-tac con le pianelle nello stanzino da bagno.

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Se Ibsen vivesse ancora, gli scriverei le mie espe­rienze. E con queste potrebbe scrivere una se­conda Nora.

La donna dalle piume verdi             - E con le mie una terza. Noi siamo Nore, cara mia. Nore, con la differenza che per noi non è mai venuto il nostro Romeo. Ciao, cara.

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Ciao cara (entrambe aspettano che l'altra paghi il vetturino e alla fine si mettono d'accordo per pagare metà ciascuna. Il che avviene).

Il cocchiere                                      - (schizza uno sputo con sprezzo) Belle signore son queste.' - (Guarda i soldi della corsa, senza un centesimo di mancia).

La donna dalla guarn.di pelliccia     - Neanche costui ci comprende (corrono via).

FINE