Due dozzine di rose scarlatte

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Due dozzine di rose scarlatte

Due dozzine di rose scarlatte

(Azidènti a càl ròs!)

di Aldo De Benedetti

Libero adattamento scenico in due atti

di Lilia Flamigni e Francesco Pirazzoli

Personaggi

Simona

E' una donna moderna e, soprattutto, ha 15 anni in meno del marito...

Checco

Suo marito. E' il titolare dell'Agenzia "Home, suite Home"

Franco

E' l'amico di Checco ed è un bel po' insimunito

Maria

E' la mamma di Simona ed è una terrorista delle rughe

Cecilia

E' l'amica di Maria e fa tutti gli atti in commedia per dimagrire

 

 

 

 

Copione in

ITALIANO


Atto Primo

Un salotto studio arredato con sobria semplicità. Nella parete di fondo un'ampia porta finestra che da sul giardino. Salotto con tavolino basso. Scrittoio con telefono sopra. Libreria ad una parete. Mobile bar, oppure un carrello bar.

Al levarsi del sipario la scena è deserta. Entra dopo qualche istante Franco, trentacinque anni, miope, un po' incantato. Si ferma indeciso sulla soglia della porta guardandosi intorno.

SCENA 1^ FRANCO

FRANCO # E' permesso?... E' permesso?... C'è nessuno?... (Poiché nessuno risponde avanza esitando, si avvicina alla porta di destra e di sinistra sempre chiamando) C'è nessuno?... C'è nessuno?... (Esce da sinistra. Si ode ancora la sua voce che chiama dietro le scene. Rientra, torna presso la porta di destra chiamando ancora) Mi metterò a guardare un po' le mie carte!... (Rassegnato siede su di una poltrona e trae di tasca delle carte e comincia ad esaminarle. Dopo qualche istante

SQUILLA IL TELEFONO

Franco si volge a guardare verso l'apparecchio borbottando fra se) Speriamo che adesso venga qualcuno... (Il telefono continua a squillare. Franco, dopo aver atteso un poco, si decide a rispondere) Pronto... Casa Berardi... Non lo so credo che non ci sia nessuno!... Come?... Le ho detto che non lo so. Non lo so brisa! Io non posso sapere... Cosa vuole che mi metta a girare tutta la casa... Se non rispondono, vuol dire che non ci sono! Uffa, le ho detto che non lo so!... (Rimarcando) No, no... io non sono mica... Sono qui per... Come? Ciò, ma come si permette!!! Insimunito a chi? Oh, questa poi!... (Alterato) Lei ha solo la fortuna di essere una donna, altrimenti le risponderei in un'altra maniera! (Nel frattempo entra da sinistra Simona)

SCENA 2^ FRANCO - SIMONA

Oh, ciao Simona, meno male...

SIMONA # Oh, ciao Franco. Fai pure!...

FRANCO # (Porgendole il ricevitore) No..., no Guarda che cercano te! Ho risposto io perché non c'era nessuno... Parlaci te con questa qui!...

SIMONA # (Prendendo il ricevitore) Pronto, chi parla? Ah sei tu Sara... (Rivolgendosi a Franco) E' mia cugina... (Continuando la telefonata) Come? Ah, sì... sì... Era Franco, un amico di mio marito. Come dici? (Ride convinta) Ma no, no... il poveretto...

FRANCO # (Adirato) Poveretto a chi?

SIMONA # (Ride ancora) Va bene, glielo dirò... (Cambiando tono) Dai, va là, lascia perdere... E allora cosa facciamo, è quasi mezzogiorno!... E va bene, passa a prendermi... va bene... fra un quarto d'ora!... Ti aspetto qui... Ciao. (Riattacca il ricevitore. Rivolta a Franco) Scusa, sai, Franco, ma ho bisogno di fare un'altra telefonata... (Cerca il numero nell'elenco).

FRANCO # Ma tua cugina...

SIMONA # (Interrompendolo) E' di una simpatia unica! Non la conosci?

FRANCO # Io no! Però da come ha parlato al telefono...

SIMONA # (Minimizzando. Assente. Mentre ricerca il numero su di un'agenda personale. Cercando il consenso di Franco) Dai... dillo che è simpatica...!

FRANCO # (Arrendevole) Allora dirò che è simpatica! (Altro tono) Ah... volevo dire... lo sapete che il campanello della porta non funziona...

SIMONA # Si... si... lo so. (Continuando la ricerca)

FRANCO # Ho suonato per piu di un quarto d'ora... (Soddisfatto con se stesso) Però, dopo, io che sono un furbacchione, mi sono accorto che il cancello era aperto, e quindi ci ho dato uno spintone e sono venuto dentro...

SIMONA # (Assente. Continuando la ricerca. Tutta la scena sarà imperniata su di una concitazione non ordinaria) Sono proprio contenta che ti sia simpatica!... Ah ecco!

FRANCO # Simona, io stavo parlando del campanello...

SIMONA # (Assente) Il campanello? Ma quale campanello?

FRANCO # (Esterrefatto, comicamente) Come quale campanello?

SIMONA # (Facendo finta di aver capito) Ah, il campanello?

FRANCO # (Soddisfatto) Ecco, sicuro... il campanello.

SIMONA # (Dubbiosa, fra se, ad alta voce, mentre già ha composto il numero del telefono ed è in attesa di una risposta) Il campanello? (Altro tono) Franco, mi faresti un piacere?...

FRANCO # Certo...

SIMONA # (Indicandogli l'orario dei treni) Guarda a che ora parte il treno... Pronto... pronto...

FRANCO # il treno? Che treno?

SIMONA # (Distratta ma convinta) Il treno! (Telefonando) Pronto... Ah, Valeria... sono io, Simona. Allora è deciso!! Si, domani dopo pranzo... Non lo so... Una settimana... dieci giorni... dipende da tante cose... Mi vieni a salutare alla stazione? Magari! (A Franco) A che ora parte il treno?...

FRANCO # (Allocchito) Ma quale treno? Se non mi dici...

SIMONA # (Con impazienza) E mi Signor! Ha proprio ragione la Sara, sei un inciciuito... Non sei neanche capace di guardare l'orario dei treni!

FRANCO # Non sono inciciuito e sono anche capace di guardare l'orario dei treni! Però devo sapere dove devi andare!

SIMONA # (Scandendo) In T R E N O!!!

FRANCO # Ho capito, "IN TRENO"! (Mantenendo la calma) Dunque... per capirci bene... Tu sali sul treno a Lugo e... ciuffe... ciuffe... dove dovresti smontare...?!?!

SIMONA # Come dove? A Viareggio. A Viareggio!!! (Rivolta alla sua interlocutrice telefonica) Glielo avrò detto mille volte!

FRANCO # Eh, no! Simona. E' la prima volta che me lo dici! (Avvicinandosi per cercare il suo consenso) Guarda che sono proprio sicuro che...

SIMONA # (Interrompendolo bruscamente) Cosa vuoi essere sicuro! Quando io parlo non mi ascolti mai!

FRANCO # No, no. Io ti ascolto. (Convinto) Però non me lo ha detto!!!

SIMONA # (Secca, rivolta come prima all'interlocutrice telefonica) Che tipo, ciò! Ha sempre bisogno di fare della polemica! (Altro tono) Viareggio... (Scandendo) VIAREGGIO...

FRANCO # Ho C A P I T O!!! (Fra se, non sentito da Simona) E poi sino sicuro che non me lo ha detto! (Sfogliando l'orario dei treni) Viareggio... Viareggio... Viareggio... Non c'è mica Viareggio... Non c'è mica...

SIMONA # Ma come non c'è?... Dammi qua!... (Al telefono) Valeria, porta pazienza un attimo (Posa il microfono)

FRANCO # Scusi sa Valeria...

SIMONA # Franco l'orario è al rovescio...

FRANCO # Non me ne ero accorto... Ah, parti?

SIMONA # (Sempre con concitazione) Si, domani dopo pranzo!... Viareggio... Viareggio... Ecco, è poi qui. (Mostrandogli l'orario) Vedi che c'è!!!

FRANCO # (Guarda l'orario. Sorpreso) Oh, guarda... guarda! Non l'avevo visto! (Come a giustificarsi) Cosa vuoi... con la fretta...

SIMONA # (Continuando a guardare l'orario) Bologna... Prato Calenzano... Firenze... (Spazientita) E mi Signòr, come sono complicati questi orari! (Getta l'orario e riprende il microfono) Ascolta Valeria... L'orario te lo farò sapere... Oh! grazie, spero proprio di divertirmi... Grazie! Ciao... ciao! (Riattacca il ricevitore. Rivolta a Franco che nel frattempo avrà ripreso a consultare l'orario) E allora l'hai trovato?

FRANCO # (Che sta convulsamente e comicamente consultando l'orario) Un momento... Ecco!... Ah, no. (Esclamando) Ecco!!! (Deluso) Ah, no! Non è questo... Dunque vediamo... (Rivolto a Simona) Ma cosa vai a fare a Viareggio?

SIMONA # (Allegramente) Cosa vado a fare? Vado al mare!

FRANCO # Perché qui da noi non c'è il mare?... Porto di Corsini... Marina di Romea... Milano di Marittima...

SIMONA # (Con estasi, quasi sognante) Ma vuoi mettere! La Versilia... Viareggio... Forte Dei Marmi... (Altro tono) Tutte le sere a ballare... Una settimana di follia. Voglio divertirmi come una matta!

FRANCO # Viene poi anche Checco con te?

SIMONA # Checco? No, no!!! A lui non piace il mare. E' meglio così! Un po' di separazione ogni tanto ci vuole! Farà bene a me e a lui! Altrimenti la vita matrimoniale rischia di diventare monotona, piatta... Una settimana di libertà!... Vivere in un altro mondo, tra altra gente... Provare emozioni nuove.... Non ho ragione, forse?

FRANCO # Si, si... E poi Checco ha tanti anni piu di te... Sei giovane e capisco che tu abbia voglia di divertirti... però non capisco perché ci sia bisogno...

SIMONA # (Interrompendolo) Bisogno... Mi piace l'idea di questo viaggio... Una parentesi di vita diversa... Non lo so... C'è qualcosa di misterioso... d'avventura... Anzi, lo sai cosa farò? Non dirò con nessuno che sono sposata...

FRANCO # Ah, no? E perché?

SIMONA # Così! Farò credere di essere una donna non sposata... una vedova... una divorziata... Una donna misteriosa. E la gente si chiederà "Chi sarà mai quella bella donna la?"

FRANCO # E allora chissà quanti uomini ti faranno il filo...!

SIMONA # E perché no! Oh, mica niente di particolare... però così... Tanto per divertirmi un po'... Una piccola avventura romantica... (Guardando Franco stralunato) Bhè, cosa c'è di male? Anche alla donna piu onesta può far piacere di essere corteggiata!... Non sei d'accordo?

FRANCO # Io non capisco il bisogno che ci sia di andare a Viareggio per essere corteggiata! Anche qui a Lugo...

SIMONA # Qui a Lugo? Non so come sia, ma qui a Lugo non capita mai! Nessuno si interessa a me!...

FRANCO # Come nessuno! E io?

SIMONA # (Ridendo di gusto) Tè? Tè, non c'entri!

FRANCO # (Sconcertato) Come non c'entro?

SIMONA # (Convinta) Vuoi scommettere che se ti prendessi in parola, tu ti troveresti imbarazzato. Vuoi scommettere! (Rimarcando) Vuoi scommettere!!!

FRANCO # E perché non provi?

SIMONA # Non c'è bisogno! (Altro tono) E allora a che ora parte?

FRANCO # (Ancora un po' inebetito) Cosa?

SIMONA # Il treno! (Scandendo) IL TRENO!!!

FRANCO # Ah, il treno. Aspetta che adesso ci guardo... (Altro tono) Ci vai poi da sola a Viareggio?

SIMONA # No! Ci vado con mia cugina Sara... quella che era al telefono prima.

FRANCO # (Spaurito) Quella del telefono...

SIMONA # E' una donna simpaticissima! E poi è anche bella... una donna interessante. (Illuminata) Ecco. quella sarebbe la donna adatta a te!

FRANCO # Par far cosa?

SIMONA # Come per far cosa? Per sposarti!

FRANCO # Chi quella? Per l'amor di Dio, non mi piace! E poi a me piacciono le donne sposate...

SIMONA # (Incuriosita) E perché, poi?

FRANCO # (Facendo il fine conoscitore) Perché... le donne sposate hanno un'altra esperienza... un'altra personalità... (Facendo il gradasso e cercando di essere convincente) Eh, la mia Simona! E' una cosa incredibile. Non ci sto piu dietro... Tu non puoi credere quante donne sposate...

SIMONA # (Prendendolo in giro) Eh, lo sappiamo tutti che tu sei il terrore di tutti i mariti... Forza, va là, a che ora parte 'sto treno?

FRANCO # (Riprendendo l'orario che aveva abbandonato) Adesso ci guardo! Se tu non mi facessi così una fretta, l'avrei già trovato...

SIMONA # Intanto che tu cerchi, io vado a cambiarmi. Fra poco viene la Sara a prendermi. Scrivi in un pezzo di carta l'ora esatta della partenza del treno... tutte le coincidenze... E poi lo metti lì, eh!

FRANCO # Sta tranquilla...

SIMONA # (Avviandosi) Ma tu, a proposito, volevi parlare con Checco?

FRANCO # Io no. E' stato lui che mi ha telefonato di venire qui.

SIMONA # Ma sei sicuro? Non credo mica, sai, che venga a casa...

FRANCO # (Sobbalzando) Come non viene?

SIMONA # Ha detto che aveva una riunione... e che forse non sarebbe venuto a casa.

FRANCO # Ma come non viene a casa? Ma se mi ha invitato a mangiare!

SIMONA # Ah, si! Allora... Però bada che è capace di essersi dimenticato!

FRANCO # Ah, un bel sistema! Mi ha telefonato a posta e poi ha tanto insistito... "Oggi vieni da me a mangiare... E niente scuse, sai! Da me a mangiare!!!"

SIMONA # Fa sempre così... Invita la gente a mangiare e poi si dimentica.

FRANCO # E pensare che mi ha detto: "Ti farò fare un piatto di tagliatelle che farebbero resuscitare un morto!" Proprio così, mi ha detto! Ci sono almeno le tagliatelle?

SIMONA # Le tagliatelle? No!!! Se mi avesse avvisato... Ci vuole del tempo per prepararle...

FRANCO # (Facendo l'atto di congedarsi) Ascolta mo, Simona, io verrò un altro giorno. Checco non c'è... tu devi andare via... Non mi sembra il caso...

SIMONA # Ma no! Io fra un quarto d'ora sarò a casa di nuovo... tu intanto guarda l'orario dei treni... Se vuoi ti accendo lo stereo...

FRANCO # No, no! Per carità!

SIMONA # Allora, guarda... qui c'è il giornale... Le sigarette... Se vuoi qualcosa da bere...

FRANCO # Grazie! Ma, cosa vuoi, Simona, io sono schiavo delle mie abitudini... Se alla mezza esatta non mangio... Credimi... non è per afre dei complimenti... Verrò un altro giorno...

Rumore di macchina

SIMONA # (Interrompendolo, porgendo un orecchio) Aspetta... aspetta un attimo...

FRANCO # Cosa c'è?

SIMONA # (Ascoltando) E' la macchina di Checco! Si, si. E' proprio lui! Allora si è ricordato... Ecco, benissimo... intanto che voi vi mettete a tavola... io vado a vestirmi... altrimenti quando arriva la Sara...

FRANCO # Prego...

SCENA 3^ FRANCO

(Simona esce. Franco guarda l'orologio preoccupato. Si avvicina al carrello dei liquori, si versa qualcosa e beve. Entra Checco dal fondo)

SCENA 4^ FRANCO - CHECCO

CHECCO # (Gioviale) Oh! Guarda che c'è! Ciao Franco. Come mai da questa parti?

FRANCO # Scusa sai, ma...

CHECCO # (Interrompendolo) Proprio te! Dal momento che sei qui, fammi un piacere!...

FRANCO # Un piacere?... Anche te?

CHECCO # Perché anch'io? Mi andresti a versare quest'assegno in banca... Ma non come hai fatto la settimana scorsa che l'hai versato sul tuo conto corrente, anzi che sul mio!

FRANCO # Come in banca? E' già la mezza e io non ho ancora mangiato...

CHECCO # Appunto. Fai un salto in banca e poi te ne vai a casa a mangiare!...

FRANCO # Ah... va bene!... Mi sembrava... forse mi sono sbagliato... mi sembrava che tu mi avessi invitato a mangiare a casa tua...

CHECCO # A mangiare? Ah, è vero! Mi ero dimenticato!

FRANCO # Non importa, sarà per un'altra volta...

CHECCO # Ma neanche per sogno! Ci mancherebbe altro! Sarebbe bella che ti invitassi a mangiare e poi... In banca ci andrai dopo mangiato... (Deciso) No... no! Tu oggi stai da me a mangiare! Ci mangeremo delle tagliatelle da far resuscitare un morto!

FRANCO # (Incerto) Checco... Credo che le tagliatelle sarebbe meglio scartarle...

CHECCO # E perché? Non ti piacciono?

FRANCO # Osta se mi piacciono... Però credo che tu ti sia dimenticato di avvisare tua moglie...

CHECCO # Non l'ho avvisata? Ma come è possibile? Forse me ne sono dimenticato. (Chiamando) Maria... Maria... (Altro tono) Con tante cose che ho per la testa... Maria...

SCENA 5^ FRANCO - CHECCO - MARIA

MARIA # (Apparendo da sinistra. E' in vestaglia da camera con le babbucce ai piedi. Maschera colorata color terra al viso. Bigodini in testa. Sta facendo ginnastica con gli elastici estensori.) Cosa c'è?

CHECCO # (Girandole le spalle e non avendola vista continua nel suo discorso) Maria... non vi avevo detto che oggi sarebbe venuto Franco a mangiare da noi (Si gira e la vede. Sobbalza di sorpresa.)

MARIA # No, non mi avevi detto niente.

FRANCO # (Chiamando da una parte Checco, non sentito da Maria. Impaurito) Checco... Checco... E' ammalata...

CHECCO # Chi?

FRANCO # Tua suocera! Non vedi come è ridotta, in faccia!

CHECCO # Macchè mai, malata... E' in guerra...

FRANCO # (Sorpreso) In guerra... E con chi?

CHECCO # Con le rughe!

FRANCO # (Compassionevole e con ritmo incalzante) La poverina... E le rughe le hanno rovinato la faccia a quella maniera? E dove le avevate? Nelle rose... nei fiori... perché non avete chiamato Pippo per dare l'acqua?...

CHECCO # (Interrompendolo) No, non quelle... Le rughe della faccia... Quelle della vecchiaia!!!...

MARIA # (Continuando gli esercizi agli elastici ed evidenziandone i vantaggi) Ecco... questo è un esercizio che dovresti fare pure tu! (Facendo il segno) E' fantastico questo coso... Indurisce i muscoli e li allunga...

FRANCO # (Allibito) Tutti?...

CHECCO # (Puntualizzando) No... solo quelli del petto...!!!

FRANCO # (Deluso) Solo quelli del petto...

CHECCO # Maria, per piacere, fate un armistizio con le rughe e ci preparate qualcosa da mangiare... (A Franco) Tu hai fame?

FRANCO # (Deciso. Guardando l'orologio) Osta se ho fame!!! E poi io se alla mezza in punto...

CHECCO # (Interrompendo, rivolto a Maria) Cosa c'è di pronto?

MARIA # (Continuando gli esercizi estensori) Niente!

CHECCO # Come niente?

MARIA # (C.S.) Anche la Simona ha detto che non sarebbe venuta a casa a mangiare... Così io ho preparato solo un po' di insalata per me e per la Cecilia... La poverina... Ho studiato una dieta fantastica per lei... Insalata verde a colazione... Lattugone a mezzogiorno... Radicchio trevigiano alla sera... Ti farebbe bene anche a te un po' di questa dieta...

FRANCO # (Allibito e rivolto a Checco) Guarda che io con dell'insalata non mi riempio mica...

MARIA # (Convinta. A conferma chiama Cecilia in scena) Non mi credete... Guardate... Cecilia... Cecilia...

SCENA 6^ FRANCO - CHECCO - MARIA - CECILIA

CECILIA # (Appare anch'ella da sinistra. E' avvolta in un telo di spugna. Fascia abbinata salvacapelli. Babbucce in tinta ai piedi. Maschera facciale) Mi hai chiamato?

MARIA # Ecco... Uomini di poca fede! Guardate! Con la dieta che le faccio fare io, è già calata due etti in quindici giorni!!! (Rivolta a Cecilia e dandole l'elastico per fare gli esercizi) Adesso vieni con me che andiamo a fare un po' di ginnastica.

CECILIA # (Mostrandosi entusiasta ai presenti) E' vero che sono già calata molto?

CHECCO # Se andata avanti di questo passo non rimane piu niente!

MARIA # (Passando gli elastici estensori a Cecilia) Cecilia, vieni che andiamo a fare un po' di ginnastica... (Ritmando il tempo dell'estensione degli elastici) Uno, due... Uno, due... (Cecilia Esce)

SCENA 7^ FRANCO - CHECCO - MARIA

FRANCO # (Preoccupato) Ma va là, andiamo a mangiare al ristorante... Non hai sentito... C'è solo dell'insalata!...

CHECCO # Ma neanche per sogno! Ci mancherebbe altro che ti invitassi a mangiare a casa mia e che poi ci toccasse andare al ristorante! Forza, Maria, par piacere... ci fate un bel risotto coi funghi! (A Franco) A te piace il risotto coi funghi?

FRANCO # (Con aria di rassegnazione e riconsultando l'orologio) Si.. si... mi piace...

MARIA # (Sottovoce) Checco... I funghi non ci sono...

CHECCO # Bhè, fatelo senza funghi... fate quello che vi pare... però sbrigatevi... Andate alla bottega a comprare qualcosa... andate in rosticceria... andate dove vi pare... però fate presto (La spinge fuori)

SCENA 8^ FRANCO - CHECCO

Ah... queste donne! Per loro è sempre complicato tutto!... Abbi pazienza, va la... è solo questione di un quarto d'ora al massimo!... To intanto fumati una sigaretta... (Gli offre una sigaretta)

FRANCO # (Mostrando la sigaretta) Grazie, ma sto già fumando...

CHECCO # Vuoi bere qualcosa?

FRANCO # Grazie... ho già bevuto.

CHECCO # Bhè... allora mettiti a sedere... non stare in piedi!

FRANCO # Grazie... Guarda che sono già seduto!

SCENA 9^ FRANCO - CHECCO - SIMONA

CHECCO # (Vedendo entrare Simona) Ciao Simona... Hai visto chi c'è?

SIMONA # Si che l'ho visto! Ma tu non avevi una riunione questa mattina?...

CHECCO # Si... ma per fortuna è finita presto... Bhè, cosa fai... te ne vai?

SIMONA # Sì... sta venendo la Sara a prendermi... vengo a casa subito...

CHECCO # (Interrompendola) Ho capito! Oggi non si mangia!

SIMONA # Come non si mangia! Se ti dico che vengo a casa subito... Cinque minuti e sono di nuovo a casa...

CHECCO # (Rivolto a Franco) Si, cinque minuti... Anche ieri hai detto così... cinque minuti... (Rivolto a Franco) e poi è venuta a casa dopo tre ore!...

FRANCO # E allora... se le cose stanno così... io posso venire un altro giorno...

SIMONA # (Convinta) Intanto voi mettetevi pure a tavola...

FRANCO # (Fra se) Ma come a tavola?... se non c'è niente da mangiare... (Ricontrolla l'orologio) E sono già i tre quarti...

CHECCO # Lo sai, Franco, che la Simona parte...

FRANCO # Si, me lo ha detto... va a Verona...

SIMONA # Viareggio...

CHECCO # (Ironico) Già a Viareggio... Sei ore di treno per andare a cercare sole e acqua... Che poi ci sono anche qui da noi!

SIMONA # Come sei spiritoso!... Uffa, quante storie per una volta che me ne vado...

CHECCO # Muori dalla voglia di andare... E va... va... Io non te lo impedisco mica...

SIMONA # Scusa sai... potevi dirmelo subito se non avevi piacere... Adesso che abbiamo già fatto tutti i preparativi... comprato un mucchio di roba... che figura ci faremmo se mandassi a monte tutto...

CHECCO # (Convincente) Non devi mandare a monte niente! Ti volevo solamente dire che non ho molto piacere.. ecco tutto... Capirai... rimanere da solo quindici giorni...

SIMONA # Macchè mai, quindici giorni... saranno solo otto...

CHECCO # (Deluso) Solo otto!... E' lo stesso... Tu capisci, è vero, che mi dispiace! E tu dovresti anche essere lusingata...

SIMONA # (Affettuosa) Ah, se è per questo... Può essere benissimo che fra due, tre giorni al massimo, mi sia già stancata e allora...

RUMORE DI UNA MACCHINA CHE SI FERMA E COLPO DI CLACSON

(Fermandosi ad ascoltare) Oh!... ecco la Sara... Ciao Franco... Ciao Checco... (Amorevolmente) il mio gelosone... Fra un quarto d'ora sarò di nuovo a casa... Voi intanto mettetevi a tavola... (Quando sta per varcare la soglia) Ah! Checco... per piacere... di a mia mamma che prepari lei qualcosa da mangiare... io mi sono dimenticata... Ciao a tutti... (Rivolgendosi a Checco sulla soglia) Gelosone!!! (Esce dal fondo)

CHECCO # (Checco dalla veranda saluta con la mano. Urlando) Andate piano con quella macchina e soprattutto, Sara, fermati ai stop... non ti fermi mai!!!

SCENA 10^ FRANCO - CHECCO

(Rientrando) Franco, la conosci la Sara?

FRANCO # Si... di voce...

CHECCO # Ecco, quella, sarebbe la donna adatta a te...

FRANCO # (Interrompendolo) Per fare cosa?

CHECCO # Per sposarti!

FRANCO # Lo so, me lo hanno già detto!...

CHECCO # (Battendogli una mano sulla spalla) Dunque... caro il mio amico... mia moglie se ne va...

FRANCO # Già... se ne va...

CHECCO # (Stropicciandosi le mani dalla contentezza) Va una settimana a Viareggio!...

FRANCO # Ma come? E non ti dispiace? Non hai paura... così giovane... così bella...

CHECCO # Paura? Ma neanche per sogno! Non vedevo l'ora!... Una settimana di libertà!... Mi sembrerà di tornare al mondo un'altra volta...

FRANCO # E allora tutti quei discorsi che hai fatto prima?...

CHECCO # Tattica!... Strategia coniugale!...

FRANCO # Ma guarda... guarda! (Disgustato) Sei un miserabile...

CHECCO # Un miserabile? E perché?

FRANCO # Si capisce! Un falso di un impostore! Le hai fatto tutta quella commedia pensando già di farle le corna...

CHECCO # Ma quali corna! Non ci penso neanche. Pensa, mi passerò una settimana di libertà. Voi ragazzi queste cose non le potete capire...

FRANCO # (Guardando l'orologio) Scusa se ti interrompo... non è che, per caso, tu abbia un biscotto...

CHECCO # Un biscotto?... Da far cosa?

FRANCO # (Sommessamente) Come da far cosa? Da mangiare!... Cosa vuoi, io sono abituato a mangiare alla mezza esatta e se ritardo, anche solo di pochi minuti, sto male... (Toccandosi la pancia) Un lavoro qui...

CHECCO # Certo! (Chiamando Maria) Maria!... Però ricordati che se mangi dei biscotti dopo perdi l'appetito...

FRANCO # No, no... lo fermo lì! Cosa vuoi, io ho le mie abitudini... Alla mezza io mangio... all'una e mezza prendo il caffè... Dopo vado a fare una passeggiatina e, alle due e un quarto, mi faccio un pisolino... quello poi non me lo porta via nessuno...

CHECCO # (Evasivamente) Bravo, bravo... (Si blocca in quanto vede entrare da sinistra Maria e Cecilia in tuta ginnica. Passato l'empasse a Maria))

SCENA 11^ CHECCO - FRANCO - MARIA - CECILIA

Maria ci sono due, tre biscotti per Franco...

MARIA # (Scandalizzata) Biscotti? Scherzerai... La roba dolce ingrassa e fa male!

CECILIA # (Intervenendo e suffragando Maria) Ha ragione... la roba dolce fa venire il polistirolo!

CHECCO # (Non sentito da Franco) E col risotto a che punto siamo?...

MARIA # (Esterrefatta) Ma quale risotto...

CHECCO # Quello coi funghi...

MARIA # Te l'ho poi detto anche prima che i funghi non ci sono...

CHECCO # E il riso?

MARIA # (C.S.) Non c'è neanche quello...

CHECCO # Allora a Franco cosa diamo da mangiare?...

MARIA # Dell'insalata! Di quella ce n'è quanta ne vuoi!

CECILIA # (Suggerendo) Maria perché non gli dai un bel bicchiere di acqua... Mi dici, pur sempre, che quando ho fame di bermi un bel bicchiere pieno d'acqua... (Civettuola, rivolta a Franco) Signor Franco... beva un bel bicchiere d'acqua... Chiude il buco della fame e fa bene a tutti i paramenti!

FRANCO # Acqua?!?...

CECILIA # Sa cosa faccio io quando mi viene fame? Mi riempio un bel bicchiere d'acqua, mi stendo sul divano (Esegue e si siede vicino a Franco) e mi ascolto un po' di musica... (Sempre civettuola) Vuol provare anche lei...

FRANCO # Macchè mai musica... io voglio qualcosa da mangiare!

MARIA # (Intervenendo e togliendo quasi di peso Cecilia dalla poltrona) Vieni mo, Cecilia... Adesso andiamo a fare un po' di footing... (Mentre stanno uscendo Cecilia, rivolta a Maria)

CECILIA # Che bel giovanotto... E come è simpatico! Potevamo fargli un po' di compagnia...

MARIA # (Si mette in moto per il footing e richiama all'ordine Cecilia, la quale a malincuore e con un gran sospiro nei riguardi di Franco, la segue anch'ella mimando l'atteggiamemto di Maria)

SCENA 12^ CHECCO - FRANCO

FRANCO # Ma se quelle vanno fuori chi è che prepara da mangiare... (Nell'alzarsi va a sbattere contro il tavolo basso) Chi è che sposta sempre il tavolino! (Viene interrotto da Checco perché)

SQUILLA IL TELEFONO

CHECCO # (Interrompendolo perché sente squillare il telefono) Scusa un momento... Abbi pazienza...

FRANCO # Con la pazienza non si mangia mica!

CHECCO # (Rispondendo al telefono) Pronto... pronto... Come? Ma io... Dica... dica pure, signora... (Il suo volto esprime una sorridente meraviglia) Va bene... signora... Va bene... non dubiti... E dove devo mandarle... Aspetti che prendo nota... (Scrive su di un pezzo di carta) Montanari Patrizia... Via Baracca, 51 Sì, sì... non dubiti signora... I miei rispetti... (Riattacca il ricevitore)

FRANCO # (Avendo udito il nome di Patrizia Montanari, ha dato segni di viva curiosità) Era la Patrizia Montanari?

CHECCO # Si! Perché la conosci?

FRANCO # Si... cioè, no... Di vista... E tu la conosci?

CHECCO # Io no! E chi è?

FRANCO # (Con entusiasmo) Chi è? E' una delle piu belle donne di Lugo... suo marito è poi quello che ha quella fabbrica e quei poderi in Toscana, vicino a Pisa... Non tanto grande... un po' pelato... Ma si che lo conosci!...

CHECCO # Non lo conosco! Piuttosto... sua moglie...

FRANCO # Alta... bionda... occhi verdi... e una bocca fantastica!... E perché ti ha telefonato?

CHECCO # Adesso telo dico... Ma tu sei amico con lei...

FRANCO # No, no... la conosco così, di vista... Suo marito è poi quello che ha quella fabbrica e quei poderi...

CHECCO # Questo me lo hai già detto... E' proprio così una gran bella donna?...

FRANCO # Alta... bionda... occhi verdi... e...

CHECCO # (Con insofferenza) Una bocca fantastica!...

FRANCO # Bravo! Allora la conosci!

CHECCO # (Spazientendosi) No!!! Non la conosco!

FRANCO # Mi sembrava, invece... E per che cosa ti ha telefonato?

CHECCO # Sta buono, va la... Una cosa da non credere... Che voce sensuale che ha... (Rivolto a Franco) Vuoi ridere?

FRANCO # Prima vorrei mangiare! Si ride meglio con la pancia piena!

CHECCO # Mi ha detto: "Senta, mi faccia il piacere di mandarmi subito due dozzine di rose scarlatte. Ma mi raccomando che siano quelle rose scarlatte che piacciono a me!"

FRANCO # (Ridendo) Ti ha scambiato per il fiorista!

CHECCO # Già! Si è sbagliata a fare il numero del telefono... Tu cosa avresti fatto?

FRANCO # Io, che sono un furbacchione, le avrei detto: "Scusi, sa, signora... ha sbagliato numero... io non sono il fiorista... io sono...

CHECCO # Per carità!... Una donna con una voce così sensuale... Alta... bionda... occhi verdi... e... con una bocca fantastica!...

FRANCO # (Fra se) E poi dice che non la conosce!...

CHECCO # Una delle piu belle donne di Lugo! Vedi che non hai fantasia!... A te manca il senso dell'avventura... Sei mediocre... piatto...

FRANCO # Piatto? Me lo sogno magari un bel piatto... ma di tagliatelle...!!!

CHECCO # (Pensieroso) Uno sbaglio al telefono... Una donna bellissima... Una settimana da solo... Chi lo sa... Forse... (Colpito da un'idea) Aspetta un momento... (Sfoglia rapidamente l'elenco del telefono) Ecco qua (Comincia a comporre un numero. Franco lo guarderà sempre con piu apprensione, consultando di sovente l'orologio)

FRANCO # Dai, va là, telefona al ristorante in piazza...

CHECCO # Mo va là! (Al telefono) Pronto... Melandri, il fiorista... Senta... Sono Berardi... Sì... proprio quello dell'Agenzia... Senta, ha delle rose scarlatte?... Ma belle? Veramente belle... Sì! Allora ne mandi subito due dozzine a questo indirizzo... Signora Patrizia Montanari... Via Baracca, 51... Passerò poi io... Grazie... Buongiorno... (Riattacca il ricevitore) Ecco, hai visto? (Solenne e soddisfatto) Fra poco quella signora avrà le sue rose!

FRANCO # Bravo furbacchione. Così crederà che siano quelle che lei ha ordinato dal fiorista...

CHECCO # (Picchiandosi in fronte) Hai ragione! E' vero! (Va a ricercare di nuovo il numero nell'elenco)

FRANCO # Fa il 35112! E' il numero del ristorante...

CHECCO # (Ignorandolo, ricompone rapidamente il numero) Pronto... pronto... Sono di nuovo Berardi... Quelle rose non le mandi all'indirizzo che le ho dato... No... le mandi qui a casa mia... Sì! La casa all'angolo, a due passi dal suo negozio... Ecco proprio... Subito, eh! Mi raccomando. Buongiorno... (Riattaccando il ricevitore) Mi è venuta un'idea meravigliosa... Le rose gliele porterai tu!

FRANCO # Io?

CHECCO # Si, tu!...

FRANCO # Scusa, sai.. è ormai l'una... (Ribellandosi) Ascolta mo, Checco. Io sono buono e sono tutto!... Mi inviti a pranzo e non mi dai da mangiare! Pazienza! Starò male, ma non importa. Pazienza ancora! Ma che tu pretenda che io porti quelle rose alla Patrizia Montanari e che, magari, le dica: "Ecco, signora... queste rose gliele manda Checco Berardi... Questo no! No, e poi no!!!

CHECCO # Figurati se tu mi fai un piacere...

FRANCO # E magari pretendi, dopo che le hai mandato il mazzo di rose, che ti cada fra le braccia?... Povero illuso!!!

CHECCO # Ehi, giovanotto... Ricordati che io, da giovane, avevo un sistema infallibile con le donne... Chissà... Vieni con me che andiamo ad aspettare il fiorista...

FRANCO # Dove dobbiamo andare? E mangiare?... (Mentre sta per uscire, sulla veranda appaiono Maria che sorregge Cecilia, la quale zoppica e tiene una mano sulla schiena, dolente. Si lamenterà per il dolore con battute a soggetto)

SCENA 13^ CHECCO - FRANCO - MARIA - CECILIA

CHECCO # Cosa ha fatto?

MARIA # La poverina... è inciampata!

FRANCO # (Avvicinandosi a Cecilia) Si ricordi, signorina, che il sacco vuoto si ribalta... (Repentinamente ricordandosi del suo stato. Allarmato) Oh, Dio! Non mi capiterà così anche a me...? Mi gira già la testa...

CHECCO # Sarà un po' fatica....

FRANCO # E perché?

CHECCO # Perché, quella per te, è un opzional... Vieni con me, va là... (Esce a mala voglia dalla veranda, preceduto da Checco)

SCENA 14^ MARIA - CECILIA

MARIA # (Accompagnerà, sempre sorreggendola, Cecilia verso l'uscita di sinistra.) Adesso ti faccio un impacco con la chiara d'uovo e vedrai che ti passerà subito...

CECILIA # Si... però coi tuorli fammi un bel zabaglione... Forse conta piu della chiara!!! (Escono da sinistra)

RUMORE DI UN MOTORINO

SCENA 15^ CHECCO - FRANCO

CHECCO # (Fuori scena) Va bene, passerò io a saldare il conto. Che meraviglia queste rose!

FRANCO # (Fuori scena) A me sembravano margherite!...

CHECCO # Macchè mai margherite! Sono rose, e meravigliose... (Nell'entrare in scena conterà le rose) 18, 20, 22, 24... Ci sono tutte! (Posa i fiori su di un tavolo basso. Rivolto a Franco) Adesso guarda e impara!... (Avvicinandosi alla scrivania mentre Franco seguirà con curiosità tutti i suoi gesti) Ecco un biglietto... una biro... Fammi il piacere, scrivi tu!

FRANCO # Io? E perché?

CHECCO # Perché io ho una brutta calligrafia... non si capisce niente...

FRANCO # (Sedendo alla scrivania) Questo è vero. Chi non capisce la sua scrittura è un asino addirittura...

CHECCO # Allora scrivi... Scrivi... Non perdere tempo!

FRANCO # E cosa devo scrivere? La data?

CHECCO # Ma quale data? Ci vuole qualcosa di suggestivo... di romantico... (Illuminato) Ecco... scrivi... (Dettando) "Ogni petalo di queste rose...

FRANCO # (Scrivendo) Rose... Virgola...

CHECCO # ..."è una parola d'amore..."

FRANCO # (C.S.) D'amore... Con l'apostrofo?

CHECCO # Si con l'apostrofo! Una virgola d'amore!

FRANCO # Posso metterci un'altra virgola?

CHECCO # Mettici quel che ti pare!... "Che penso ma non ti dico!" Punto. Punto esclamativo.

FRANCO # (C.S.) Punto. Punto esclamativo.

CHECCO # Rileggi tutto...

FRANCO # "Ogni petalo di queste rose, virgola, è una parola d'amore, con l'apostrofo e virgola, che penso ma non ti dico!" Punto. Punto esclamativo.

CHECCO # E allora cosa te ne pare? Bella, no, 'sta frase...

FRANCO # A me sembra un po' scema...!

CHECCO # Tu non capisci niente! (Compiacendosi di sè stesso) Ecco di nuovo l'avvoltoio in azione...

FRANCO # E chi sarebbe l'avvoltoio?

CHECCO # (Battendosi il petto) Io!

FRANCO # Tu?!?! Non ne ho mai visti degli avvoltoi con la pancia!...

CHECCO # Eh, caro mio, la volpe perde il pelo, ma non il vizio!!!

FRANCO # La volpe poi saresti sempre tu?... Piu che altro mi sembri un lupone vecchio!

CHECCO # Adesso ci vuole la firma. Una parola sola... Qualcosa di misterioso... Cosa si può mettere?

FRANCO # Io lo so! Belfagor!

CHECCO # Ma Belfagor cosa? Chi è 'sto Belfagor?

FRANCO # Par me è sempre stato un mistero! Non ho mai saputo chi fosse...

CHECCO # Ah!... Ecco!... Scrivi!... Mistero...

FRANCO # Come?

CHECCO # (Sillabando) MISTERO...

FRANCO # Mistero?

CHECCO # Si, Mistero, perché?

FRANCO # (Stringendosi nelle spalle) Scriviamo pure Mistero...

CHECCO # Dammi qua! (Rileggendo) Benissimo!... Adesso lo pieghiamo... così... Lo puntiamo con uno spillo... No... è meglio qua, piu nascosto... (Nel parlare mette il foglietto tra i fiori, poi si ritrae di qualche passo soddisfatto) Ecco fatto! Hai capito adesso?

FRANCO # No! Non ho capito niente!

CHECCO # Fra poco quella signora alta... bionda... occhi verdi... e... con quella bocca fantastica... riceverà queste rose... Prima penserà che siano quelle che ha ordinato dal fiorista... Poi troverà il biglietto... Mistero... E ogni giorno, alla stessa ora... stesse rose... con lo stesso biglietto... Mistero!... In principio proverà un po' di curiosità... Poi si sentirà lusingata... Chi sarà 'sto Mistero? E a man mano che i giorni passeranno proverà una sensazione di malessere e nello stesso tempo di piacere... Ma chi sarà questo Mistero, chi sarà?

FRANCO # E quanto hai intenzione di durare con 'sta storia?

CHECCO # Quindici... Venti giorni al massimo... E ti garantisco che dopo un trattamento del genere, una donna è già matura...

FRANCO # Cos'è una pesca? Una bella percocca...!

CHECCO # Mistero diventerà per lei l'amore. Lo sentirà continuamente vicino a lei... Guarderà in faccia a tutti i suoi amici per capire se eventualmente è uno di loro... Sarà sempre alla finestra per vedere se lui l'aspetta vicino al cancello di casa!... Sarà in agitazione tutte le volte che suonerà il telefono... Ma che è 'sto Mistero? Chi è?!?! E, così, un po' alla volta, comincerà a sognare...

FRANCO # Si! E tu credi che quella donna si ridurrà così... e solo per un mazzo di rose...

CHECCO # Ricordati che, ogni donna, per quanto onesta e fedele che possa essere, ha sempre dentro di se, un margine di desiderio disoccupato"! Ed lì che fa presa Mistero! Ma tu lo sai chi è Mistero?

FRANCO # (Allibito) Ma sei tu!!!

CHECCO # No! Mistero è l'amore! L'amore come una donna se lo immagina... come lo sogna... E' l'ideale! E poi  quando si scatenano certe cose nel cuore di una donna... buonanotte a tutti...!!!

FRANCO # E suo marito?

CHECCO # Cosa c'entra il marito?

FRANCO # Cosa dirà quando vedrà arrivare sempre tutti questi fiori?

CHECCO # Il marito non c'entra! Troverà lei una qualche scusa... le solite scuse che tutte le mogli trovano e i mariti finiscono per crederci... Allora cosa ne dici?

FRANCO # Ti dico che sei un porco!

CHECCO # Un porco? E perché?

FRANCO # Perché? Hai una moglie giovane, bella, con una certa classe... e ti vai a perdere in scempiaggini del genere?

CHECCO # Non sono scempiaggini. E' il gioco dell'amore... Il caso l'ha cominciato e io lo continuo... In fondo che male c'è? Mando dei fiori a una donna...

FRANCO # Allora sei un cretino!

CHECCO # Cretino?...

FRANCO # Sicuro. Vai a rompere le scatole a quella povera donna... Con 'sto Mistero le vai a mettere in testa delle fatte idee... per cosa?

CHECCO # Come per cosa? Non si sa mica mai...

FRANCO # Allora sei un porco! Da qui non si scappa! O sei un porco o sei un cretino! Scegli tu...

CHECCO # Fra i due preferisco essere un porco, non c'è dubbio!

FRANCO # Ecco, vedi! E' questo che fa rabbia. Voi mariti dite di essere dei prigionieri... Guai a chi tocca la vostra donna... e poi andate a beccare attorno alla moglie degli altri! Così a noi, poveri ragazzi, ci portate via il pane di bocca... (Cambiando tono) A proposito... qui cosa si fa?.. Si mangia o no? E' già l'una e un quarto!

CHECCO # Porta pazienza... Hai così tanta fame?

FRANCO # (Sedendosi, sfinito) ... Se si potesse avere un panino col formaggio...

Rumore della MACCHINA di Sara che ARRIVA

CHECCO # Ma sicuro! Potevi dirlo subito, no! Vieni con me che andiamo in cucina... (Esce con Franco da sinistra. La scena rimane deserta qualche istante)

MUSICA VEDOVA ALLEGRA

SCENA 16^ SIMONA

SIMONA # (Entra dal fondo Simona, piena di pacchetti, rapida ed affannata. Sistema i pacchi sulla tavola. ad un tratto si accorge delle rose. Si avvicina stupita e le guarda curiosamente. Poi si rivolge a sinistra) Mamma... mamma... (Dopo qualche istante entra Maria da sinistra con in mano uno specchio)

SCENA 17^ SIMONA MARIA

MARIA # Ciao Simona. (Preoccupata e lagnevole) Simona, proprio te... Fammi il piacere, guarda qui... (Indicandole il viso) Questa riga qui... è un segno oppure è... (Terrorizzata) una ruga?

SIMONA # (Controllando) Si, si, mamma. Mi sembra proprio una ruga!

MARIA # (Disperata) Una ruga?!?! Signore che disastro... Bisogna che vada subito a farmi una bella punturina di collagene... Subito... Subito... Non voglio mica che...

SIMONA # (Interrompendola) Ma mamma! Smettila col collagene! Ne avrai poi ormai un paio di chili nella faccia!"

MARIA # (Incalzante) Le rughe non le voglio! Non le voglio... E poi bisogna che faccia un po' di vitamina "E"... Fa molto bene, anche quella, per la pelle...

SIMONA # Mo mamma! Ormai alla tua età... Non puoi pretendere di avere una pelle come quella di una bambina...

MARIA # Ormai, cosa? Alla mia età? Scherzerai! Voglio che tutti gli uomini si girino quando passo io... Tutti!!! Quindi niente rughe... niente cellulite... (Disperata) Il giorno che non mi sentirò piu ammirata dagli uomini... mi ammazzo... Parola d'onore mi ammazzo!!! (Rifacendole vedere il viso) Sei proprio sicura che sia una ruga... guarda bene, va là...

SIMONA # (Solenne) Purtroppo è una ruga!

MARIA # (Disperata) No La ruga no!!!

SIMONA # Ascolta mamma... Bisogna che ti convinca che gli anni passano... Lascia perdere le rughe e dammi una mano qui in casa, per piacere...

MARIA # (Risentita) Io do quello che posso dare! E come faccio? Ho tutti i miei impegni... la ginnastica... l'estetista...

SIMONA # Ah, mamma... Chi è che ha mandato questi fiori?

MARIA # (Guardando sorpresa le rose) Non lo so mica, io!

SIMONA # Come non lo sai! Qualcuno li avrà poi portati...

MARIA # Cosa vuoi che ti dica. E' la prima volta che li vedo... (Continuando a guardarsi nello specchio)

SIMONA # (Prendendo i pacchi) Per piacere, porta tutta questa roba nella mia camera... (Maria, carica di pacchetti, esce dalla parte della camera da letto)

SCENA 18^ SIMONA

SIMONA # (Si avvicina di nuovo ai fiori, ne spira il profumo. Ad un tratto si accorge del biglietto. Lo stacca dal ramo, lo apre e lo legge. Rimane un momento perplessa. Lo rilegge. Trasalisce sentendo del rumore e prontamente nasconde il biglietto nel seno. Rientra Maria)

SCENA 19^ SIMONA MARIA

MARIA # Ecco fatto! (Sollevata) Lo sai Simona che ho guardato bene nello specchio che è nella tua camera da letto, che è piu grande e piu illuminato... e non mi sembra mica una ruga!... Signore mio fate che non sia mica...

SIMONA # Ma, insomma, mamma, dacci un taglio! Sei ridicola, sai! (Altro tono) Si può sapere chi ha mandato questi fiori?...

MARIA # Che fiori?

SIMONA # Come quali fiori? Questi fiori qui!

MARIA # Cosa vuoi che sappia io! Prima non c'erano...

SIMONA # Non saranno mica piovuti dal cielo?... (Dopo un'esitazione, con tono indifferente) E Checco li ha visti?...

MARIA # Non credo mica... è di la con Franco, in cucina...

SIMONA # Prima, era qui?

MARIA # E' rimasto qui fino a poco tempo fa.

SIMONA # E i fiori erano già arrivati?

MARIA # No... Credo di no...

SIMONA # Fammi un piacere mamma. E' l'ultimo, te lo giuro... Va in cucina a prendere un vaso... Li metti qui dentro e li porti nella mia camera da letto...

SCENA 20^ SIMONA - MARIA - CHECCO - FRANCO

MARIA # (Prende il mazzo dei fiori e si dirige verso sinistra per andare a prendere un vaso. Sulla soglia si incontra con Checco e Franco che stanno rientrando. Franco sta avidamente azzannando un panino dal quale fuoriesce una strabocchevole quantità di insalata)

CHECCO # (Fermando Maria, sorpreso) Simona, cosa fai con quei fiori?

SIMONA # (Con disinvoltura) Ah!... Niente... Niente... Sono fiori che ho ordinato io...

CHECCO # (Sbalordito) Tu?

SIMONA # Si, io! (Alla madre) Per piacere, mamma, vai a prendermi il vaso... (Maria esce da sinistra.)

SCENA 21^ CHECCO - FRANCO - SIMONA

(Con ostentata naturalezza) Sono passata dal fiorista... Ho visto queste rose meravigliose e gli ho chiesto di mandarmele a casa!... Oh!... Scusatemi un momento... Bisogna che vada un attimo a mettermi in ordine... sono tutta spettinata!... Vengo subito... (Esce da destra. Checco e Franco sono rimasti immobili e sbalorditi a guardare la porta da cui e uscita Simona)

SCENA 22^ CHECCO - FRANCO

CHECCO # (Dopo una pausa) Hai sentito?

FRANCO # (Stringendosi nelle spalle e riprendendo ad addentare il panino) Si, si... Ho sentito...

CHECCO # Ha detto che li ha ordinati lei dal fiorista...

FRANCO # (A bocca piena) Uhm!...

CHECCO # Tu ci capisci qualcosa?

FRANCO # Io? Uhm!...

CHECCO # Uhm!... Uhm!... Uhm!... Sei capace solo di dire uhm!...

FRANCO # (Dopo aver inghiottito un boccone) E cosa vuoi che ti dica! Ha detto che li ha ordinati lei!...

CHECCO # Ma non è mica vero! Sono quelli che ho ordinato io! A meno che... (Si precipita a controllare che il biglietto sia ancora nel mazzo dei fiori) Non c'è più!...

FRANCO # Cosa?

CHECCO # Il biglietto... Non c'è più!... L'avrà preso lei!...

FRANCO # Ah... Ecco...

CHECCO # (Sospettoso) Perché? Cosa vuol dire?...

FRANCO # Niente! Io ho detto solo "Ah... Ecco..."

CHECCO # (Cercando di stare calmo, ma fondamentalmente e adirato. Cercando di giustificare) E allora?... Ha visto i fiori e ha creduto fossero per lei! Non poteva mica immaginare che io... Sono situazioni imbarazzanti per una donna... E allora ha detto la prima cosa che le veniva in mente... Però ha fatto male a dirmi una bugia... Doveva farmi vedere il biglietto e magari stracciarlo davanti a me! (Speranzoso) Però, vedrai, che dopo... (Vedendo entrare Maria da sinistra con un vaso in mano)

SCENA 23^ CHECCO - FRANCO - MARIA

Cosa dovete fare con quel vaso?

MARIA # Mi ha detto la Simona di portarlo nella sua camera da letto... Che meraviglia 'ste rose!

CHECCO # Nella camera da letto!... (Rimane allocchito. Maria mette i fiori nel vaso e attraversa la scena per uscire a destra. Checco non riesce a proferire parola.

SCENA 24^ CHECCO - FRANCO

Passeggia nervosamente in lungo e in largo per la stanza mentre Franco, sdraiato su di una poltrona, finisce di mangiare il suo panino. Checco, improvvisamente) Beh!... Cos'hai da ridere?

FRANCO # Io?... Niente...

CHECCO # (Fra se) Nella camera da letto! Oh, mica che mi preoccupi!... Figurati!... Si capisce... Una donna riceve dei fiori da una persona che non conosce... è lusingata... Qualsiasi altra donna al suo posto...

FRANCO # Eh, già! ..."Il margine di desiderio disoccupato..."

CHECCO # (Irritato) Ma quale margine!!!

FRANCO # Guarda che l'hai detto tu prima...

CHECCO # Ah, l'ho detto io? Ma era per le altre donne, non per mia moglie! (Preoccupato) Ti è parsa che fosse un po' turbata?

FRANCO # (Evasivo) Non lo so... ero distratto...

CHECCO # (Quasi più per convincere se stesso) Si! Era turbata!... E' diventata persino rossa!... Ecco, vedi, è proprio questo che mi da fastidio! Che mia moglie riceva un biglietto d'amore da un forestiero...

FRANCO # Bada che l'hai scritto tu!...

CHECCO # Si! Però l'avrebbe potuto scrivere qualcun altro. Lei non lo sa mica! (Vedendo rientrare Maria da destra col vaso da fiori)

SCENA 25^ CHECCO - FRANCO - MARIA

MARIA # Ha detto la Simona di lasciarli qui... (Appoggia il vaso dei fiori sulla tavola e se ne esce a sinistra)

SCENA 26^ CHECCO - FRANCO

CHECCO # (Dopo aver osservato le rose) Dodici... Sono solamente dodici! Le altre le ha tenute lei nella sua camera da letto! Ma se lei crede che io sia un imbecille, si sbaglia e di grosso! Adesso glielo dico chiaro e tondo...

FRANCO # E cosa? Che quel biglietto era per la signora Montanari?...

CHECCO # Ah, è vero! Però sarai d'accordo con me che non è bello... Che non è simpatico... onesto...

FRANCO # (Insinuante) "Il margine di desiderio disoccupato..."

CHECCO # (Scattando) Dacci un taglio! Non dire dalle baggianate!

FRANCO # Non prendertela mica con me! L'hai detto tu che tutte le donne, anche quelle oneste e fedeli... Lo sai che hai ragione! Il tuo è proprio un sistema infallibile! Io non ci credevo mica... però adesso!...

CHECCO # Adesso, cosa? Perché credi che la Simona... (Minimizzando) Lei!... Figurati!... Lei ci fa una risata sopra e non ci pensa più!... Vuoi scommettere che... (Si arresta udendo entrare Simona da destra) Ah... è qua che arriva...

SCENA 27^ CHECCO - FRANCO - SIMONA

SIMONA # (Entrando da destra. Si e cambiata di abito. E' serena e sorridente. Ha una rosa appuntata sul petto. Femminilmente) Vi ho fatto aspettare troppo, vero?... Scusa, sai, Franco... Sei proprio capitato in un giorno sfortunato!... Ma adesso andiamo pure subito a tavola... Non capisco... mia mamma avrebbe dovuto preparare qualcosa... Adesso vado a vedere... (Mentre si avvia per andare a sinistra

SQUILLA IL TELEFONO

Simona si volge vivamente. Ma cerca subito di mascherare l'ansia sotto un sorriso imbarazzato. Con forzata indifferenza) Oh, Dio! E chi sarà mai?...

CHECCO # Non lo so, rispondi!...

SIMONA # (Stacca il ricevitore) Pronto? Chi parla?... Ah, Valeria, sei tu! No, no... figurati...

CHECCO # (Piano a Franco) Hai visto?

FRANCO # Cosa?

CHECCO # La rosa! Ha una di quelle rose sul petto!...

FRANCO # A me sembrava una macchia...!

SIMONA # (Al telefono) Come? Ah!... L'ora della partenza del treno... Non lo so... non lo so ancora... Sai che sono indecisa... Può essere che non me ne vada più... Cosa vuoi... e poi anche Checco... qua da solo... Da solo per una settimana... No, non parto! Va bene... Verrò da te domani... Si... grazie... ciao... (Riattacca il ricevitore)

FRANCO # (A Checco) Tombola, Checco!

CHECCO # Ma come? Non parti più?

SIMONA # Ci ho pensato bene... Fare tutto questo viaggio per andare ad annoiarmi a Viareggio...

CHECCO # Ma se avevi così un entusiasmo di andare...

SIMONA # Entusiasmo... entusiasmo... Mi piaceva, ecco tutto. Però hai ragione tu! E' lo stesso mare che c'è qua da noi! E poi... ti devo dire la verità... con la Sara non è che mio diverta poi così tanto! E' una chiacchierona... Non le va mai bene niente... Doverla sopportare per otto, dieci giorni....

FRANCO # (Fra se) Ma non era così simpatica?

SIMONA # (Dolcemente, sebbene forzata) E poi tu non avevi detto che ti sarebbe dispiaciuto che io me ne fossi andata?...

CHECCO # Ormai avevi già fatto i preparativi...

SIMONA # (Affettuosamente) Non importa! Andrò un'altra volta!... Andrò con te!... Sei contenta?...

CHECCO # Si, si! Tanto!...

SIMONA # (Si avvicina alla finestra e guarda con interesse di fuori) Che bella giornata!...

FRANCO # Hai proprio ragione! Sei un artista! Proprio come avevi detto tu!... Guarda... guarda... lo cerca...

CHECCO # Chi?

FRANCO # Lui... Cioè te!

CHECCO # Ah! Mistero!... (Con voce aspra) Simona...

SIMONA # (Volgendosi) Cosa vuoi?

CHECCO # Cosa fai lì?

SIMONA # Coma cosa faccio? Guardo il giardino...

CHECCO # Ah! Guardi il giardino!...

SIMONA # Si, perché?

CHECCO # Niente... niente...

SIMONA # Ah, Franco... lo sai che la Sara ha detto che sei simpatico?...

FRANCO # Ah, si?...

SIMONA # Ha detto che hai una bella voce... Uno di questi giorni te la voglio presentare... Vieni qui da me... vieni... ti voglio regalare una rosa... (Stacca una rosa dal mazzo e gliela appunta sull'occhiello)

FRANCO # (Imbarazzato) Grazie...

SIMONA # (Rivolta a Checco) Ne vuoi una anche tu?

CHECCO # (Ritraendosi) No, no... non importa...

SIMONA # (Dolcemente) Dai, va la... vieni qui da me... (Checco, contro voglia, si avvicina a Simona che gli appunterà una rosa. Nel contempo dell'operazione si rivolgerà a Franco) Vedi, Franco, i fiori bisogna che me li compri io, perché se aspetto che sia mio marito che me li regali...!!! (Simona s'avvia verso sinistra. Checco e Franco sono rimasti immobili uno vicino all'altro a seguirla con lo sguardo. Si scambiano un'occhiata, poi guardano le rose appuntate all'occhiello e si avviano lentamente a sinistra)

Fine Primo Atto


Atto Secondo

All'alzarsi del sipario sono scena Maria e Cecilia che stanno leggendo il periodico "Cultura". Simona, sdraiata sul divano, legge un libro. Checco, seduto in poltrona, sta leggendo il giornale.

SCENA 1^ CHECCO - SIMONA - MARIA - CECILIA

MARIA # Cecilia... Cecilia... Cecilia... Senti che roba! (Leggendo) Mentre scrivevo il libro, mi sono accorto di un fatto: cercavo di calarmi nei panni di mia madre, di mia sorella, delle figure femminili che sentivo vicine. Perché le donne comprendono più a fondo il significato dell'infelicità. Chi può dare la vita, della vita conosce tutte le sfumature...

CECILIA # (Sciogliendosi) Ha ragione... Come scrive bene!

MARIA # Ascolta, ascolta... (Continuando) ... cosi dichiara Desmond Morris, autore de "L'infelicità", un saggio sul male di vivere. Aggiunge lo scrittore: E' con i piccoli e grandi dolori che dobbiamo quotidianamente fare i conti. Tanto vale affrontarli..

CECILIA # (C.S.) Come le capisce bene, lui, le donne... Cosa ne dici Simona?

SIMONA # (Secca) Io non dico niente!

CECILIA # E tu, Checco, cosa ne dici?

CHECCO # (Secco) Io non dico niente!

CECILIA # Anche tu?

MARIA # E non è mica finita qui! (Interrompendola, minimizzando) Ascolta... Ascolta... Affermazione, questa, che apre le porte ad un interrogativo: Le donne si sentono davvero più infelici degli uomini? E per quali motivi? Le gentili lettrici di "Cultura" sono pregate di rispondere al quesito posto dall'illustre giornalista, etologo e sociologo. Martedì 3 luglio, alle ore 21.00, (Altro tono Rivolta a Cecilia) Ah. ma allora è per stasera!... (Riprendendo la lettura del giornale) nei locali del centro culturale "La classense" di Ravenna vi sarà un gran gala in onore dell'illustre ospite, durante il quale ogni lettrice potrà relazionare in merito al problema sollevato...

CECILIA # Maria, visto che è già quasi un mese che ci prepariamo, fisicamente e moralmente, per andare a questa riunione... non sarebbe il caso che scrivessimo qualcosa anche noi?... Cosi cresceremo anche culturalmente... E faremo un figurone!

MARIA # Buona idea! (Convinta) E poi non è per questo che abbiamo lasciato tutte le vecchie amicizie per coltivarne delle nuove... Altra merce... Questa è gente d'alto rango!!!

CECILIA # (Piano a Maria) Cosa vuol dire "D'alto rango?"

MARIA # Vuol dire che sono tutte persone che hanno studiato... intelligenti... Ci sono dei grossi professori... dei giornalisti... degli ingegneri... dei poeti...

CECILIA # A me piacciono tanto le poesie... Mi ricordo ancora questa: La vispa Teresa avea fra l'erbetta, a volo sorpresa, gentil farfalletta... E poi non mi ricordo più il resto...

MARIA # Cosa vuoi è passato tanto di quel tempo! (Rivolta a Checco e Simona) Non sapete mica l'ultima? Mi hanno chiesto ve voglio recitare in una compagnia dialettale...

CHECCO # (Con tono di sfottere) Avranno bisogno di far fare a qualcuno la parte della vecchia...

MARIA # Una vecchia!!! Eh, no! Non si credano mica! Io, in quella commedia, voglio fare solo la parte della giovane...! Perché vedete, io , a volte, spesso, quasi sempre, cioè sempre, mi sento una reale star...

CHECCO # Cosa vi sentite voi?

MARIA # Una reale star!

CHECCO # Cosa siete un dado da fare il brodo? E allora raccontatela tutta... quella commedia deve mettere in scena una farsa, non una commedia...!!!

CECILIA # (Tagliando corto) Lascia perdere le commedie, adesso... Vieni con me, va la, che andiamo a pensare a cosa possiamo scrivere per stasera... E poi ci dobbiamo provare anche i vestiti nuovi...

MARIA # Sicuro! (Ancheggiando nell'uscire) E' un avvenimento importante, mondano e due come noi non possono ne mancare ne tanto meno fare brutta figura!!! (Escono entrambe da sinistra)

CECILIA # (Rimarcando) Non potiamo brisa fare brutta figura!

MARIA # Lascia che dica Checco...

MUSICA VEDOVA ALLEGRA

Però, se io vado in quella compagnia dialettale, faccio solo parti da giovane...!

SCENA 2^ CHECCO - SIMONA

CHECCO # (All'uscita delle due donne, avrà abbandonato la lettura del giornale e sarà andato ad accendere il mangianastri)

SIMONA # (Dopo qualche istante, con impazienza) Fammi il piacere, spegni quel coso!

CHECCO # (Spegne il mangianastri. Gira un poco per la stanza incerto, non sapendo che fare, cercando con lo sguardo) Dov'è il giornale? (Simona non risponde, intenta nella lettura. Checco cerca sulla scrivania) Simona... hai visto, per caso, il giornale?

SIMONA # (Senza alzare gli occhi) No, non ho visto niente...

CHECCO # Eppure era qui... Simona, dove l'hai messo?

SIMONA # (Con impazienza) Uffa! Cosa?... Ancora il giornale?... Te l'ho poi detto che... (Accorgendosi d'averlo sul divano) Ah, è qua... (Glielo porge)

CHECCO # Grazie... (Prende il giornale e comincia a sfogliarlo, gettando, ogni tanto, un'occhiata verso Simona)

SIMONA # (Dopo un istante, chiudendo il libro) Che ore sono?

CHECCO # (Guardando l'orologio) Le tre...

SIMONA # Già le tre?...

CHECCO # Sì... già le tre! Perché?

SIMONA # Niente!... (Accenderà il mangianastri. Ascolta un momento e lo spegne scocciata) Sempre la solita musica!... (Si avvicina alla porta della veranda, s'appoggia allo stipite e rimane assorta a guardare fuori. Checco la osserva attentamente. Con un gesto di irritazione si rimette a leggere il giornale, ma dopo poco si volge ancora a guardarla. Simona ha appoggiato la testa allo stipite. E' immobile, in un atteggiamento estatico ed assorto)

CHECCO # Simona... (Simona non risponde) Simona... (Non risponde come se non l'udisse) Simona...

SIMONA # (Scuotendosi di soprassalto) Cosa c'è? Cosa vuoi?...

CHECCO # E' la terza volta che ti chiamo...

SIMONA # Non ho sentito... Ero distratta...

CHECCO # Me ne sono magari accorto... Vuoi andare a Teatro, stasera...

SIMONA # (Svogliata) A teatro?... Ne ho così poca voglia... Cosa danno?...

CHECCO # Al Rossini danno Pirandello... "Sei personaggi in cerca d'autore"...

SIMONA # No... per l'amor di Dio! E' un mattone...

CHECCO # Allora andiamo al cinema?

SIMONA # Cosa? Al cinema?... No, no...!

CHECCO # Allora andremo a casa di Fotolito a farci un MajHon?

SIMONA # Di fare il majhon non se ne parla neanche!...

CHECCO # (Scattando, vedendo Simona girare irrequieta per la stanza) Insomma si può sapere cosa vuoi?

SIMONA # Io?... Niente!... Non voglio niente!...

CHECCO # Io non ti capisco... Sei nervosa... scontrosa...

SIMONA # (Rimettendosi a leggere) Si... hai ragione!... E non so neanche io il perché!... Forse è colpa di questo tempaccio...

CHECCO # Che tempaccio... Se c'è un sole meraviglioso...

SIMONA # (Assente) Ah, si!... Allora non lo so!... Sono nervosa... (Decisa) Perché non si può essere nervosi? E' forse proibito!...

CHECCO # Par l'amor di Dio!!!...

SIMONA # (Richiude annoiata il libro che aveva preso in mano. Si alza e si avvicina alla veranda) Che ore sono?

CHECCO # (Guardando l'orologio) Le tre e dieci...

SIMONA # (Con impazienza) Ma non passa mai 'sto tempo!

CHECCO # Perché? Aspetti qualcuno?...

SIMONA # (Con indifferenza) No!... Chi vuoi che aspetti?... Dicevo così... (Dopo una pausa) E tu cosa fai? Non vai in Agenzia, oggi!

CHECCO # Più tardi... Deve passare Franco a prendermi...

SIMONA # Ah! Franco... Non ha mai niente da fare, Franco?

CHECCO # Perché?

SIMONA # Perché l'abbiamo sempre tra i piedi! Mattina... pomeriggio... la sera!...

CHECCO # Lo sai poi che abbiamo degli affari in società...

SIMONA # E per parlare di affari bisogna stare qui? Non c'è l'ufficio?!?...

CHECCO # Perché ti diamo così tanto fastidio?

SIMONA # No, non mi date fastidio, però... Però su uno vuole stare un po' da solo non può... Ci siete sempre voi che dovete parlare di affari... E poi quando viene bisogna sempre offrirgli qualcosa... altrimenti io sono la maleducata... E poi anche quelle povere donne, di là, non possono mai fare il loro comodo...

CHECCO # Ma chi?

SIMONA # Mia mamma e la Cecilia... Hanno i loro pastrocchi a mezzo... Spesso e volentieri sono svestite... Starà mo bene! (Esplodendo) Io non ne posso più!

CHECCO # Si può sapere che ti piglia? Non si può più dire niente... Non si può più fare niente... Sei diventata intrattabile... Ti da fastidio tutto... Per ogni piccola cosa una discussione...

SIMONA # (Aggressiva) E chi è che provoca le discussioni? Io no! Figuriamoci se la colpa non è la mia... Secondo te io dovrei sempre stare zitta, sorridere e sopportare...

CHECCO # Chi è che ha mai detto questo?

SIMONA # Io te lo dico una volta per tutte! Così non si va più avanti. Io sono buona... paziente... ma viene il momento che una donna scoppia e allora...

SCENA 3^ CHECCO - FRANCO - SIMONA

FRANCO # (Apparendo dal fondo) E' permesso...

CHECCO # Oh, ciao Franco...

FRANCO # (Gioviale) Ciao Simona!...

SIMONA # Si... ciao... ciao... (Con tono da sfottere) Sei in ritardo... eravamo preoccupati!

FRANCO # Fatelo accomodare quel campanello... Anche oggi ho suonato per più di un quarto d'ora... Poi mi sono ricordato che era rotto e allora ho dato una spinta... (A Checco) Dà un'occhiata a questi documenti... (Allegramente allungherà dei documenti a Checco, ma scivoleranno per terra)

CHECCO # Sei proprio guercio come una talpa! Franco, sono qui!

FRANCO # Ti ho poi visto! Io intanto faccio due chiacchiere con tua moglie...

SIMONA # (Seccata) Grazie, non importa! (Si avvia verso sinistra)

SCENA 4^ CHECCO - FRANCO

FRANCO # (Sconcertato, rivolto a Checco) Ma cos'ha fatto?

CHECCO # E' scorbutica, nervosa, cattiva. E lo sai il perché? Perché non sono ancora arrivati i fiori...

FRANCO # (Sorpreso) Com'è possibile... Li ho ordinati stamattina alle dieci...

CHECCO # Dove li hai ordinati?

FRANCO # Da un fiorista a Giovecca.

CHECCO # E c'era bisogno di andare fino a Giovecca per ordinare dei fiori? Non ce n'erano dei fioristi a Lugo?

FRANCO # Per forza! Quelli di Lugo ormai li ho passati tutti.

CHECCO # Quanto devi avere?

FRANCO # Dunque 24 rose par 2.000.. sono 48.000...

CHECCO # (Traendo di tasca 50.000) Ecco... 50.000... Dammi il resto...

FRANCO # Il resto? Veramente ci sarebbe anche la benzina della macchina di mio nipote...

CHECCO # Ah sì? Va bene... Allora tieni il resto...

FRANCO # Come? 2.000 per la benzina... Mio nipote ha una 2.000 e con 2.000 lire non si mette neanche in moto...

CHECCO # (Con impazienza) E va bene!... Quanto vuoi? Altre 10.000... Ecco... Prendi... (Estrae il danaro)

FRANCO # Non importa mica che ti arrabbi! Sei proprio un bel tipo! Sono 28 giorni che mi mandi in giro  a comprare delle rose da tutti i fioristi... 28 giorni... Solo il tempo che butto via... Invece di ringraziarmi...

CHECCO # Sì, scusa, hai ragione! Cosa vuoi... sto passando un brutto momento... (Altro tono) Oggi a tavola, la Simona, non ha mangiato niente... Poi si è chiusa nella sua camera... Credo che abbia pianto, anche... (Franco intanto sta esaminando la banconota da 50.000 per accertarsi che non sia falsa) Quando è uscita aveva gli occhi rossi... E poi... sempre alla finestra... Anche adesso, vuoi scommettere... (Esce dalla veranda. Chiamando Franco) Ecco guarda... guarda... (Indicando una finestra) Invece, dopo che sono arrivati i fiori... diventa allegra, sorridente... Piena di premure! Mi chiama persino "Checchino mio!" Io non ne posso più!

FRANCO # Ma dove vuoi arrivare? Sono 28 giorni che le mandi delle rose... 2.000 l'una... Quasi 1.500.000... Con quale scopo... Potrei capire se fosse un'altra donna... Ma a tua moglie?

CHECCO # Voglio sapere!

FRANCO # Sapere cosa?

CHECCO # Se mi tradisce!

FRANCO # Dai, va la, non fare il bambino!

CHECCO # E poi non è mica solo questione dei fiori...

FRANCO # Ah, no?

CHECCO # (Con circospezione) Franco... Le ho scritto!

FRANCO # Tu?

CHECCO # Si io! Cioè, non io... Mistero!

FRANCO # E lei?

CHECCO # Mi ha risposto...

FRANCO # (Meravigliato) Ti ha risposto?

CHECCO # Le ho dato un indirizzo fermo posta... Quattro pagine... Otto pagine... Una lettera, due, tre lettere al giorno!

FRANCO # E cosa ti scrive?

CHECCO # Una cosa da non credere! Mi vuole bene! Capisci... Si è innamorata di me! Mi parla dei suoi ideali... delle sue aspirazioni... della sua anima che ha bisogno di evadere dalla mediocre realtà... Capisci? D'evadere...

FRANCO # E tu, cosa le scrivi?

CHECCO # Anch'io le parlo delle mie aspirazioni... E intanto cerco di capire meglio... Pensa che sono arrivato persino al punto di chiederle di parlarmi di suo marito... che sari poi io!...

FRANCO # E cosa ti ha detto?

CHECCO # (Con gesto significativo) Lasciamo perdere che è meglio!

FRANCO # Il mio Checco, ma in quale pasticcio ti sei andato a cacciare!

CHECCO # Mi sono fatto prendere dall'ingranaggio... E adesso non mi posso più tirare indietro... Lo sai che non mi può vedere?

FRANCO # Ma come? Se hai detto che ti vuole bene, che è innamorata di te!

CHECCO # Mi vuole bene come Mistero, ma come marito non mi può vedere!

FRANCO # Ma allora di che cosa hai paura?

CHECCO # Ma non capisci che se Mistero invece di essere io, fosse un'altra persona, mia moglie sarebbe innamorata in un altro uomo?

FRANCO # In un altro che sei sempre tu, però!

CHECCO # No! Non sono io!

FRANCO # (Disorientato) Come? Non sei più te?

CHECCO # Mistero è un ombra... un fantasma... un sogno... Lo capisci questo?

FRANCO # No!

CHECCO # A volte lei è lì, con gli occhi chiusi che pensa a lui...

FRANCO # A lui che poi sei te!

CHECCO # Se mi avvicino le do fastidio... Io sono il marito, non il sogno! Questa casa è diventata un inferno! Litighiamo due, tre, quattro, cinque volte al giorno... tutti i giorni... E poi dopo, sai che facciamo? Uno di nascosto all'altro, andiamo nelle nostre camere da letto a scriverci delle lettere d'amore!...

FRANCO # Non avrete mica intenzione di andare avanti per tutta la vita!

CHECCO # Certo che no! Bisogna trovare la maniera per venirne fuori... Avevo pensato anche d'ammazzarmi!...

FRANCO # (Allarmato) Non dire della baggianate! Ammazzarti per queste stupidaggini...

CHECCO # Non ammazzarmi me... ammazzare Mistero!

FRANCO # (Sollevato) Ah... ammazzare lui!

CHECCO # Una bella lettera d'addio... Una sparo e via... "Quando giungerà questa mia lettera io sarò gia cadavere..."

FRANCO # Bravo... Bravo... Ammazzalo! Ammazzalo!!! Due schioppettate! (Mimando) Pum! Pum! Così siamo sicuri che muore...

CHECCO # Già ammazzarlo... E se lei poi si attacca alla sua memoria, al suo ricordo... Fra di noi, in mezzo, ci sarebbe sempre questo cadavere... Intanto che Mistero è vivo lo posso manovrare... Se muore non lo controllo mica più!

FRANCO # E allora lascialo vivere... Che fastidio ti dà?...

RUMORE DI UN MOTORINO

CHECCO # (Che sarà vicino alla veranda) Sono arrivati...

FRANCO # Cosa?

CHECCO # I fiori... E' andata lei a ritirarli... Guarda passa dalla porta di dietro... Io mi chiedo: dove andranno a finire tutti 'sti fiori?...

FRANCO # 2.000 l'uno! (Si ode Simona che canta "Il cielo in una stanza") Ma chi è che canta?

CHECCO # E' lei! Adesso le è passato il nervoso... Adesso canta...

SIMONA # (Da fuori scena) Rose rosse per te, ho comprato stasera...

CHECCO # E tutte canzoni romantiche...

FRANCO # Ha proprio una bella voce! (Seguendo la canzone che canta Simona) "... ma il tuo cuore lo sa, cosa voglio da te..."

SCENA 5^ CHECCO - FRANCO - SIMONA

SIMONA # (Entra Simona, sorridente, da sinistra) Oh, Franco... Sei ancora qui?

FRANCO # (Preoccupato) Adesso vado via subito...

SIMONA # Ma no, per carità! Anzi, scusa sai per prima... Vuoi un caffè?

FRANCO # Grazie, Simona, non disturbarti...

SIMONA # Per carità, nessun disturbo... (Rivolta a Checco) "Checchino mio!" lo vuoi anche tu?

CHECCO # (Scattando) Te l'avrò detto mille volte di non chiamarmi così!

SIMONA # (Rivolta a Franco) Perché non è bello, forse?...

FRANCO # Sì... sì... Non c'è male... (Simona Esce)

SCENA 6^ CHECCO - FRANCO

CHECCO # L'hai sentita! Checchino mio!...

FRANCO # Sta calmo... Non arrabbiarti...

CHECCO # Cosa vuoi che mi metta a ridere? (Pagliacciamente saltando) Sono contento... Oh! Come sono contento!

FRANCO # Sta calmo... è qua che arriva... Checchino mio!

SCENA 7^ CHECCO - FRANCO - SIMONA

SIMONA # (Rientra da sinistra con una scatola in mano) Il caffè è finito... Però ti ho portato dei buoni cioccolatini... Li ho comprati di nascosto da mia madre... Adesso lei è pallinata per la dieta e quindi...

FRANCO # No! Grazie... La cioccolata mi riscalda...

SIMONA # Dai forza... uno... Cosa vuoi che ti faccia... (Rivolta a Checco) A te niente... Parche la cioccolata ti riscalda!

CHECCO # (Un po' alterato) Ma come? A me la cioccolata riscalda e a lui no!?

SIMONA # (Rimarcando il tono) Ma cosa hai fatto? Sei nervoso... scorbutico...

CHECCO # (Andando alla veranda) Niente... Sarà questo tempaccio...

FRANCO # (Allibito) Ma quale tempaccio... Se c'è il sole...

SCENA 8^ CHECCO - FRANCO - SIMONA - MARIA

MARIA # (Entra da sinistra) C'è l'elettricista... L'ho visto dalla finestra della cucina... (Si avvia per uscire dal centro)

CHECCO # Era ora! Adesso vado a dargli le istruzioni (Rivolto a Maria) Voi potete andare in cucina...

MARIA # Eh, no! Voglio venire anch'io a controllare!

CHECCO # Ma non c'è mica bisogno di voi...

MARIA # Io vengo lo stesso!!! (Escono entrambi)

SCENA 9^ FRANCO - SIMONA

FRANCO # Finalmente vi siete decisi di farlo accomodare quel campanello!! Sono stato, non so per quante volte, a suonare per più di un quarto d'ora!...

SIMONA # Per venire dentro era sufficiente spingere!

FRANCO # Ma è pericoloso... Possono venir dentro tutti...

SIMONA # Sì, fanno la fila...!

FRANCO # (Misterioso) La fila non l'ho mai vista... Però... Lo sai che è, non so quante volte, che vedo un giovanotto che gira sempre qui su e giù...

SIMONA # (Trasalendo) Come?

FRANCO # Se... Sembra un'anima in pena...

SIMONA # (Prendendo la scatola dei cioccolatini ed avvicinandosi a Franco con chiare intenzioni di corromperlo) Un altro cioccolatino...

FRANCO # No, no. Grazie!

SIMONA # (Evasiva) E chi sarà mai questo giovanotto?

FRANCO # Quale giovanotto?

SIMONA # Quello che gira qui davanti...

FRANCO # Oh... Niente di speciale...

SIMONA # Dai Franco... Prendi un altro cioccolatino... (Civettamente) Sono buoni, sai... Dai forza... (Sceglie un cioccolatino) Buongustaio... Il più buono! (C.S.) Va bene che ci vedi poco... però avrai poi visto se era bello...

FRANCO # Mi sembrava avesse la barba...

SIMONA # (Schifata) La barba?

FRANCO # No... no... La barba non l'aveva... Forse i baffi... (Scrutando la reazione di Simona che sarà negativa) No... Neanche i baffi... Liscio... tutto liscio come il sedere di un bambino... (Altro tono) Perché, Simona, ti interessa così tanto?

SIMONA # A me? Oh, per carità! (Vedendo rientrare Checco)

SCENA 10^ CHECCO - FRANCO - SIMONA

FRANCO # L'ha già accomodato il campanello?

CHECCO # (Che ha delle lettere in mano) Lo sta facendo... E poi adesso che ha la consulenza tecnica della Maria... (Rivolto a Franco) E' curiosa, ciò, quella donna... Ha la pretesa di insegnare all'elettricista come si fa ad accomodare il campanello!... (Fuori scena si sente un urlo straziante di Maria. Tutti i presenti in scena sono scossi. Simona si precipita verso la porta di centro per andare a vedere cosa e successo.)

SCENA 11^ CHECCO - FRANCO - SIMONA - MARIA

MARIA # (Entra coi capelli dritti. Ha preso la scossa!) Che scossone! Tremo tutta come una foglia... (Allucinata) Ho visto la morte... Era lì... lì...

SIMONA # (Preoccupatissima, sorreggendola) Mo mamma, cosa hai fatto?

MARIA # Ho visto un coso di plastica con dei fili tutti storti in testa, e allora... li ho drizzati! Che scossone...

CHECCO # E vi sta bene! Così imparate a mettere il becco nelle cose che non vi devono interessare!

SIMONA # Franco... Franco... Prendi un po' d'acqua! (Franco si precipiterà a cercare l'acqua andando naturalmente a sbattere nel tavolino basso. Quando l'avrà trovata ne verserà un po' in un bicchiere e se la berrà) Ma cosa fai? Te la bevi tu?

MARIA # (Mostrando il viso, preoccupata) Simona... guardami bene... Non è che, per caso, mi siano venute fuori delle altre rughe...

SCENA 12^ CHECCO - FRANCO - SIMONA - MARIA - CECILIA

CECILIA # (Entrando velocissima da sinistra, avendo udito le urla di Maria. Con esclamazioni forzate) Oh! La mia Maria!... Cosa hai fatto?

MARIA # Ho preso la scossa... Ho visto la morte... Era lì... lì...

CECILIA # (Prende Maria dalla braccia di Simona e, preoccupata, la fa sedere su di una poltrona) Mettiti qui seduta... Sdraiati... Poverina...

CHECCO # (Facendo notare le lettere che ha ritirato dalla casella) E' arrivata la posta... Questa è per voi (Rivolto a Maria e porgendole un giornale. Con tono di sfottere) CULTURA! Ho dovuto pagare anche la multa di 1.200... Non sono neanche capaci di affrancare un giornale... hanno una bella segreteria che funziona bene! Complimenti!...

MARIA # (Sollevandosi dalla poltrona dove era stata stesa da Cecilia e stendendo la mano per ritirare il giornale) Oh! Finalmente! Questa sì è medicina! Mi sembra già di stare meglio... (Rivolta a Cecilia) Vieni con me, Cecilia, che andiamo a leggerlo tutto... (Lirica) I dolori del corpo possono essere alleviati dalle elevazioni dello spirito! (Escono da sinistra) Cecilia... Non è che per caso abbia delle rughe nuove, vero?...

CECILIA # No, sta tranquilla!

CHECCO # State tranquilla! Quelle che avete sono tutte sigillate ben bene e stagionate!

SIMONA # Meno male che anche questa è passata...

FRANCO # Simona, lo sai che la corrente elettrica è pericolosa...

SCENA 13^ CHECCO - FRANCO - SIMONA

CHECCO # (Avrà continuato a sfogliare la posta. Ne avrà scelta alcuna e avrà appoggiata sulla propria scrivania).

SIMONA # (Simona avrà seguito con aria assai interessata l'operazione di spoglio. Ansiosa, dominandosi) E... ce n'è per me?

CHECCO # (Sfogliandola) Adesso guardo... (Dopo aver passato varie lettere, rivolto a Simona) Questa è per te...

SIMONA # (Porgendo la mano per ritirarla e non essendo assecondata, nel gesto, da Checco. Secca) Bhe... allora, me la vuoi poi dare!

CHECCO # (Porgendola) Ecco...

SIMONA # (Prende la lettera e la mette nella cintola) Grazie.

CHECCO # Ma come? Non la leggi?

SIMONA # (Minimizzando) La leggerò dopo... Non c'è mica fretta!... E'... (Con imbarazzo) E'... Come si chiama già... Ah! E' della Teresa! E' di quella stupida della Teresa...

CHECCO # E chi è 'sta Teresa?

SIMONA # Una mia compagna di scuola... Mi scrive tutti i giorni... Un mucchio di sciocchezze... E' così noiosa... (Dopo un breve momento di imbarazzo) Ah... scusatemi un momento... Vengo subito... Mi sono dimenticata di... (Esce rapida da destra)

SCENA 14^ CHECCO - FRANCO

CHECCO # (A Franco) Lo sai di chi è quella lettera?

FRANCO # Si! E' della sua amica, la Teresa!

CHECCO # No! E' la mia!

FRANCO # La tua?

CHECCO # Si... Di Mistero! Adesso lei la sta leggendo... (Solenne) Franco, da questa lettera dipende ogni cosa...

FRANCO # Perché?

CHECCO # Le ho dato un appuntamento! Oggi, alle cinque esatte, davanti alla banca, in via di Giù. Questa è la prova definitiva. Se lei ci va è perché ha deciso di tradirmi...

FRANCO # Non esagerare! Lei ci andrà... Non troverà nessuno... E così tornerà a casa...

CHECCO # Già! E se ci fosse qualcuno ad aspettarla?

FRANCO # E poi non è mica detto che lei vada a questo appuntamento...

CHECCO # Speriamo! Però se ci va è perché ha deciso di tradirmi! Che ore sono?

FRANCO # Le quattro e mezza...

CHECCO # E adesso cosa fa? E' questo che vorrei sapere! Forse è indecisa... Forse sta pensando di andarci... (Speranzoso) Oppure no... Che ore sono?

FRANCO # Sono sempre le quattro e mezza!

CHECCO # Ah, è vero! (Illuminato) Franco, fammi un piacere, vacci tu!

FRANCO # Io? E dove?

CHECCO # Davanti alla banca, in via di Giù. Però nasconditi... non farti vedere...

FRANCO # E dove mi devo nascondere?

CHECCO # C'è poi la farmacia, lì vicino...

FRANCO # (Esterrefatto) Mi devo nascondere nella farmacia? E se il farmacista mi chiede cosa voglio, io cosa gli rispondo?

CHECCO # Chiedigli un caquet per il mal di testa...

FRANCO # Ma io non ce l'ho mica il mal di testa!

CHECCO # Chiedigli una supposta, chiedigli quello che vuoi (Spingendolo verso la porta di fondo) Avanti... sbrigati!... Dopo torna qui da me a raccontarmi tutto... (Lo spinge fuori.) E mi raccomando guarda bene!

FRANCO # Sì... guarda bene...

SCENA 15^ CHECCO

Poi rientra in scena. E' nervoso, irrequieto. Consulta l'orologio, si avvicina alla porta di destra e di sinistra ascoltando. Entrerà Maria da sinistra che e venuta in scena per cercare carta e penna che sono sulla scrivania.)

SCENA 16^ CHECCO - MARIA

MARIA # (Rivolta a Checco) L'hai, per caso, un foglio e una biro...

CHECCO # Sono là, sulla scrivania...

MARIA # Dobbiamo scrivere il nostro intervento di questa sera...

CHECCO # L'unica cosa che voi due potete scrivere è l'oroscopo!

MARIA # (Con un'alzata di spalle) Credi di essere spiritoso... Dobbiamo rispondere alla provocazione che ha fatto il professor Desmond Morris: "Check-up (Da leggersi come e scritto) della donna negli anni 2.000"

CAMPANELLO del TELEFONO

CHECCO # (Rivolto a Maria) Rispondete voi al telefono, va la! Se cercano me, non ci sono!

MARIA # Pronto... Ah, sei tu Sara! La Simona? Aspetta un attimo, per piacere... (Posa il ricevitore e rivolta a Checco) E' la Sara che vuole parlare con la Simona

(Esce da destra e dopo qualche istante rientra, va al telefono e parla) Scusa, sai, Sara, ma la Simona non può venire... Ha detto di dirti che non sta bene e che oggi non uscirà di casa... e che, caso mai, ti telefonerà lei più tardi... Va bene... Ciao, Sara... (Riattacca il ricevitore)

CHECCO # (Che ha ascoltato la telefonata e rasserenato, felice) Cos'ha detto la Simona? Che oggi non esce di casa?

MARIA # E' là sdraiata nel letto che non sta bene...

CHECCO # Meno male!

MARIA # Come meno male?

CHECCO # No, ho detto "Ah! sta male!"

MARIA # (Si avvierà verso sinistra, dopo aver recuperato carta e penna)

CHECCO # (Allegro) Andate a scrivere l'oroscopo... Trattatemi bene... Pesci, giorno fortunato

MARIA # Ma certamente... Checchino mio!

CHECCO # Reale Star! (Maria uscirà definitivamente da sinistra con un'altra alzata di spalle.

SCENA 17^ CHECCO

Checco, allegrissimo, gira per la stanza, poi va a sedere su di una poltrona e accende una sigaretta. Dalle sue espressioni soddisfatte si intuisce il pensiero. La gratitudine per Simona, il pentimento per il dubbio, la gioia della certezza.)

MUSICA VEDOVA ALLEGRA

SCENA 18^ CHECCO - SIMONA

SIMONA # (Dopo qualche istante si schiude silenziosamente la porta di destra ed appare Simona con un elegante abito da passeggio. Non si accorge di Checco e cauta, in punta di piedi, si dirige verso lo specchio.)

CHECCO # (Che l'ha seguita con lo sguardo esterrefatto, balza in piedi) Simona!

SIMONA # (Volgendosi vivamente) Ah! Sei qui?...

CHECCO # Si, sono qui. Dove vai?

SIMONA # (Cercando di nascondere l'imbarazzo) Non te lo avevo detto... Credevo che tu fossi uscito con Franco...

CHECCO # No, non sono uscito!... Ma tu dove vai?

SIMONA # (Dominando l'imbarazzo) Ah!... Mi ero dimenticata... Avevo un appuntamento col dentista e sono già in ritardo...

CHECCO # Aspetta... A che ora avevi quell'appuntamento?

SIMONA # L'avevo alle cinque... Bisogna che mi sbrighi...

CHECCO # (Insinuante) Se vuoi ti posso accompagnare io... Non ho niente da fare tutto il giorno!

SIMONA # (Evasiva) Non è il caso... E poi, cosa vuoi, dopo devo passare dalla Valeria...

CHECCO # (Con la voce un po' tremante) Simona... Simona...

SIMONA # (Colpita dal tono) Cosa hai fatto?

CHECCO # (Suadente) Ascolta, Simona... Vieni qui da me... Sediamoci un momento... Parliamo.... (Altro tono) Ti ricordi quando passavamo delle giornate intere a parlare... Addirittura a volte non parlavamo neanche... (Dolce) Io leggevo e tu lavoravi. E non ce ne accorgevamo che, a poco a poco, si faceva sera...

SIMONA # (Un po' turbata) Si... Si...

CHECCO # (Con allegria) Lo sai cosa facciamo adesso? Prendiamo la macchina e andiamo a far un bel giro, da soli...

SIMONA # Adesso?

CHECCO # Si, adesso... Da soli...

SIMONA # No, oggi no! Caso mai domani...

CHECCO # (Frenandosi) Ma perché Simona?

SIMONA # C'è il dentista che mi aspetta... (Guardando l'orologio) Oh, Dio! Sono già le cinque meno un quarto... Ho bisogno di scappare!... E poi devo andare dalla Valeria... devo dirle...

CHECCO # (Con uno scatto di impazienza) Non è vero che tu debba andare dal dentista.

SIMONA # (Colpita) Come?

CHECCO # No, non è vero! Tu hai un appuntamento con un uomo!

SIMONA # Un appuntamento, io?

CHECCO # Si, con un uomo, alle cinque nella via di Giù... davanti alla banca... (Deciso) So tutto! (Altro tono) Mettiti seduta e parliamo tra di noi... Tanto oramai non riesci ad arrivare in tempo. Sentiamo... cos'hai da dirmi?

SIMONA # (Chiusa) Niente, se lo sai...

CHECCO # Si, ma avrò pure il diritto di avere una qualche spiegazione...

SIMONA # No! Non c'è niente da spiegare!...

CHECCO # Come niente? Secondo te è la cosa più naturale di questo mondo. Non mi vuoi dare delle spiegazioni... Già, si capisce... (Facendo rimarcare il gesto nervoso di Simona) E lascia stare quel fazzoletto... (Altro tono) Non te lo immaginavi mica che io sapessi tutto... (Deciso) Ma parla... Di qualcosa...

SIMONA # (Rassegnata) Cosa vuoi che ti dica. Si... si... E' vero. Sono colpevole.

CHECCO # Tutto qui! Ti credevo una donna più intelligente... Con tutte quelle frasi sdolcinate e d'amore che scrivi nelle tue lettere...

SIMONA # (Sorpresa. Volgendosi vivamente) Cosa? Tu hai letto le mie lettere!

CHECCO # Si! E anche quelle di quell'altro!...

SIMONA # Vigliacco!

CHECCO # Chi? Io o lui?

SIMONA # Tu?

CHECCO # Ah! Io? Siamo a posto! E adesso mi scommetto che tu ti senti la vittima, l'incompresa! E non hai neanche il buon senso di pentirti... di chiedere scusa!... Voglio pensare che la tua sia un'alzata di testa, un momento di debolezza. Si sa che le donne, in certi momenti, hanno bisogno di essere corteggiate, di essere circondate da tanto affetto... Simona tu mi devi promettere che non lo vedrai mai più... Faremo finta che non sia successo niente... e basta!. (Dopo una pausa significativa in cui Checco avrà scrutato a lungo Simona) Me lo prometti?

SIMONA # No, non posso...

CHECCO # (Sorpreso) Come non puoi?

SIMONA # (Decisa) No... Io gli voglio bene!

CHECCO # Questo è ridicolo!... Assurdo... Tu non sai mica che quell'altro...

SIMONA # (Interrompendolo) Tu lascia stare quell'altro. Lui non c'entra. E' fra me e te che le cose non vanno più... Se non te ne fossi accorto tu, te ne avrei parlato io!...

CHECCO # Ma come? Vorresti dire che fra me e te...

SIMONA # Si! Al so... La colpa è la mia. Ti chiedo perdono... Ma io non ti voglio più bene... Tante volte, sai, sono stata sul punto di dirtelo. Era tanto tempo che ci pensavo...

CHECCO # (Incredulo) Ma scusa Simona, ti rendi conto di quello che mi stai dicendo?...

SIMONA # (Rassegnata) Si!... Si... Me ne rendo conto. E posso capire anche le conseguenze.... Mi dispiace... Però è necessario!

CHECCO # Simona...

SIMONA # (Interrompendolo) No, per piacere, non dire niente... Sarebbe inutile... (Simona esita un istante. Poi esce dal centro.)

SCENA 19^ CHECCO

CHECCO # (Smarrito) E allora, vai dall'altro!... Va... Va pure... (Cade su di una poltrona accasciato. Amareggiato) Le vuole bene!!! (Pausa. Checco e con la testa fra le mani)

SCENA 20^ CHECCO MARIA CECILIA

MARIA # (Da sinistra entra Maria, seguita come un ombra da Cecilia, e si sta dirigendo verso la libreria per consultare il vocabolario) CECILIA # Cosa cerchi?

MARIA # Cercavo il vocabolario. Deve essere qui... (Vedendo Checco con la testa fra le mani) Cosa hai fatto? Hai mal di testa?

CHECCO # (Secco) Si!

CECILIA # (Commiserevole) Oh... Poverino! E perché non prendo un caquet...

CHECCO # Il caquet per il mio mal di testa non conta niente...

CECILIA # Non devi dire così! Invece tante volte fa bene...

CHECCO # (Scattando) Se fa così bene prendetelo voi... chissà non faccia bene a me! (Esce a destra per andare nella camera da letto, lasciando stupefatte sia Maria che Cecilia)

SCENA 21^ MARIA CECILIA

CECILIA # (Rivolta a Checco che gia e uscito) E perché devo prenderlo io? Non ho mica mal di testa, io! (Rivolta a Maria) Ma cosa ha fatto?

MARIA # (Che intanto sarà andata ad estrarre il vocabolario dalla libreria) Boh... E' una ventina di giorni che è nervoso, impossibile, cattivo... E' insopportabile!

CECILIA # Non è che, per caso, abbia... come si chiama già?

MARIA # Cosa?

CECILIA # La menopausa degli uomini? Come si chiama già...

MARIA # Lo sapevo... ma mi sono dimenticata... (Aprendo il vocabolario e consultandolo) Adesso ci guardiamo subito... Dunque... menopausa... menomazione... menomo... ecco, menopausa! (Leggendo e mimando la spiegazione del termine) Maschile, ecco, maschile... "Andropausa", (Leggendo e mimando la spiegazione del termine) (A Cecilia) Si chiama "Andropausa"!!!

CECILIA # Bella, bella parola! Non è che possiamo metterla nel discorso che stiamo scrivendo?

MARIA # Mo vala Cecilia, cosa dici!

CECILIA # Più parole difficili ci mettiamo e più faremo un figurone...!!! (Altro tono) Aspetta... L'altro giorno ho letto in un giornale una bella frase: "Utopia della casa madre"... Bella, vero? Che possa andar bene...

MARIA # E cosa vuol dire?

CECILIA # Non lo so mica! (Altro tono) Aspetta... Ecco. Questa è una gran bella parola... Scissione...

MARIA # E cosa vuol dire?

CECILIA # Cosa vuoi che sappia io!

MARIA # (Riconsultando il vocabolario) Adesso guardiamo nel vocabolario... Scrirro... scrirroso... scissibile... Ecco, scissione. Azione e risultato dello scindere, divisione, separazione. Divisione di un organismo omogeneo in due o piu unita per divergenze sorte fra i suoi componenti. Si. si... Questa gliela mettiamo... Basta! Mi sono stufata! Accendi un po' la radio... danno sempre delle belle canzoni...

CECILIA # (Convinta)  A me piace tanto la musica... (Mimando a gesti) A me, la musica, mi viene di dentro... l'ho nel sangue... (Accenderà la radio e si sentirà il ritmo della macarena.

NASTRO MACARENA

Istintivamente Cecilia inizierà a ballare) Senti che roba! Oh, Dio... ho il sangue che mi bolle... (Continuando a ballare a ritmo sempre più frenetico) Dai Maria, vieni a ballare anche tu... Senti che roba... (Maria lascerà il vocabolario e si unirà a Cecilia. Entrambe ballano quando dalla porta centrale fa capolino Franco, ansante e trafelato)

SCENA 22^ MARIA CECILIA FRANCO

CECILIA # (Estasiata nel vederlo e senza interrompere il ballo) Oh, signor Franco... (Lo prenderà e lo costringerà a ballare assieme a lei) Forza... balli con noi... (Cantando) La macarena... Oh, oh... la macarena... Io ho tutto il sangue che mi bolle... (Quasi in delirio) Oh, Dio come mi bolle... (Franco, preso a forza, si abbandonerà anch'egli al ballo, non senza aver inciampato in qualcosa e aver fatto volare via gli occhiali. Da destra entrerà Checco che andrà subito a spegnere la radio)

SCENA 23^ CHECCO - FRANCO MARIA CECILIA

CHECCO # Non si può tenere un po' più basso...

CECILIA # (Che non si sarà fermata neanche dopo che Checco avrà spento la radio. Sempre cantando) Oh... Oh... Oh... La macarena... la macarena... Bolle...

CHECCO # (Rivolto a Maria) Cosa?

MARIA # Il sangue...

STOPPARE NASTRO MACARENA

quando Checco farà l'atto di farlo al mangianastri

CHECCO # (Con urlo disumano) BASTA!!!!

CECILIA # (Si fermerà impietrita. Maria raccoglierà il vocabolario ed assieme usciranno verso sinistra. Nell'uscire) Come si chiama quella malattia che ha?

MARIA # Andropausa...

CECILIA # (Commiserevole) Il poverino... ha la pausa... (Escono entrambe)

SCENA 24^ CHECCO FRANCO

FRANCO # (Riprendendosi dalla sballottamento e dopo aver recuperato gli occhiali) Checco... Checco...

CHECCO # (Riscuotendosi) Cosa c'è?

FRANCO # (Con gioia) Non è venuta... Non è venuta...

CHECCO # Ma chi?

FRANCO # Tua moglie!

CHECCO # (Con uno scatto di rabbia) Vai nel casino anche tu!!! (Arrabbiatissimo) Eh, no! Adesso basta! Non ne posso più! Me ne vado! Maria... Maria... (Si precipita alla scrivania, sceglie delle carte e le dispone in una 24 ore. Appare Maria da sinistra)

SCENA 25^ CHECCO - MARIA - FRANCO

MARIA # Cos'hai da urlare?

CHECCO # Mettete tutta la mia roba nelle valigie... Me ne vado...

MARIA # E dove vai?

CHECCO # (Secco) Questo a voi non interessa! Badate alle vostre rughe che è meglio! (Ancor più secco) Andate a fare quello che vi ho detto! (Maria cercherà lo sguardo di Franco che si stringerà nelle spalle o allargherà le braccia. Maria esce da destra)

SCENA 26^ CHECCO - FRANCO

FRANCO # Ma... scusa... Checco... Te ne vai? Ma dove vai?

CHECCO # (Interrompendolo) Basta! Mi sono stufato!!! Ormai non c'è più niente da fare... E cosa dovrei fare, secondo te? Pregarla, forse, di volermi bene!... Dai! per piacere! Un po' di dignità ce l'ho ancora! Che voglia pure bene all'altro...

FRANCO # Ma se non esiste...! Avresti più piacere che ci fosse?

CHECCO # Ma allora sei proprio... (Batte con le nocche sul tavolo per accennare all'ottusità di Franco) Non le conosci mica tu le donne!

FRANCO # (Con sarcasmo) Non mi dirai che le conosci tu!

CHECCO # Adesso basta! Non ne parliamo più! Prendi... Metti via questa roba... (Gli da dei documenti)

FRANCO # E dove?

CHECCO # Lì... Nella valigia! (Altro tono) Ah!, fammi un piacere, Franco... diglielo tu a Simona...

FRANCO # Io? E cosa?

CHECCO # Che me ne vado... Che non voglio più aver niente a che fare con lei! Me ne vado e chi s'è visto s'è visto! Dille che le lascio la casa... tutto... E se avrà bisogno di soldi mi darai un colpo di telefono...

FRANCO # E dove? Se non so neanche dove tu vada!

CHECCO # (Spazientito) Te lo farò sapere!

SCENA 27^ CHECCO - FRANCO - MARIA

MARIA # (Rientra da destra con la valigia) Ti ho messo dentro anche i pullover, le camicie... (Cercando di continuare)

CHECCO # (Interrompendola) Va bene... Va bene... (Maria, come sopra, rassegnata esce da sinistra)

SCENA 28^ CHECCO - FRANCO

FRANCO # (Illuminandosi. Avvicinandosi a Checco con aria di circospezione) Checco... E se le dico che Mistero sei tu?

CHECCO # (Minaccioso e convincente) Ma neanche per sogno! E guai a te se fai una cosa del genere!

FRANCO # E lei come rimarrà? Se tu te ne vai, Mistero non si fa più vivo...

CHECCO # Che si arrangi! Cosa vuoi che continui a mandarle dei fiori lo stesso?

FRANCO # Non dico questo! Però, anche lei, povera donna... E' innamorata...

CHECCO # (Con amaro sarcasmo) Già! Ha poi lui, adesso... (Fra se, ad alta voce) Dunque... Adesso passo dall'Agenzia... E poi cosa devo fare... (Appare sulla porta di fondo Simona. Breve istante di imbarazzo generale)

SCENA 29^ CHECCO - FRANCO - SIMONA

FRANCO # Ciao Simona...

SIMONA # Ciao Franco...

CHECCO # (Ha finito di ordinare la sua roba, ha chiuso la 24 ore. Quando sta per varcare la porta di fondo) Simona... Io me ne vado...

SIMONA # (Indifferente) Ah, si?... E perché?

CHECCO # (Secco) Mi meraviglio che hai il coraggio di chiedermi perché!!! Cosa ci sto a fare io qui? Del resto sei stata tu a volerlo! Non avrai mica la pretesa che io rimanga qui a vederti spasimare per un altro... Sarebbe troppo! (Dopo una pausa imbarazzata) Allora... arrivederci...

SIMONA # Arrivederci...

CHECCO # Ciao Franco.

FRANCO # Ciao. (Checco esce dal fondo)

SCENA 30^ FRANCO - SIMONA

SIMONA # (Dopo una pausa imbarazzata) Franco, tu saprai quello che è successo...

FRANCO # (Rimanendo nel vago) Così vagamente...

SIMONA # (Risoluta) Ho tradito Checco! (Situazione di finto stupore in Franco) Perché? Non lo sapevi?

FRANCO # Forse non si tratta di un tradimento vero e proprio...

SIMONA # Checco non se lo meritava questo! Avrà anche lui i suoi difetti... Però è buono... di cuore... leale... (Solenne e nello stesso tempo rassegnata) Io mi sono innamorata di un altro...

FRANCO # Ma cosa dici, Simona?

SIMONA # Si innamorata! Un grande amore, il nostro... Mi scriveva tutti i giorni e tutti i giorni mi mandava delle rose rosse... E poi... Ci vedavamo tutti i giorni... Anzi due o tre volte al giorno!

FRANCO # Osta! E dimmi un po'... Com'è?... Com'è?... Alto... Basso... Magro... Grasso...

SIMONA # (Sospettosa) Perché mi fai tutte 'ste domande? Lo conosci?

FRANCO # (Prontamente) Io, no! Mai visto!

SIMONA # (Scrutandolo a fondo in viso) Tu lo conosci...!

FRANCO # (Esitando quanto basta) Chi io?

SIMONA # (C.S.) No, tu lo conosci!!! (Incisiva) Tu lo conosci!!!

FRANCO # (Mestamente) Si... lo conosco...

SIMONA # (Cercando di sapere) E' vero che è simpatico...

FRANCO # Non c'è male...

SIMONA # E poi è anche un bel giovanotto...

FRANCO # Giovanotto?... Un po' stagionato...

SIMONA # A te, cosa sembra?

FRANCO # Bhooo!!! E a te?

SIMONA # Io? Cosa c'entro io, adesso...(Altro tono) Capirai che io... (Alzandosi d'improvviso impaziente ed irrequieta) Uffa! Se tu sapessi la rabbia che mi fai!

FRANCO # Io?

SIMONA # Si! Tu! Non capisco perché tu faccia così tanto il misterioso...

FRANCO # (Rassegnato) Non posso dire niente... Me lo ha proibito!

SIMONA # (Volgendosi interessata) Ah, si! E chi?

FRANCO # Lui.

SIMONA # E perché, poi?

FRANCO # (Evasivo) Questo, poi, non te posso dire assolutamente...

SIMONA # (Scattando) E va bene! Tienti i tuoi segreti! E allora cosa fai qui? Puoi anche andartene...

FRANCO # (Rassegnato) E va bene... Me ne vado...

SIMONA # (Prontamente) Ma no! Che fretta hai? Non prendertela così! Aspetta un momento... (Affettuosa) Vieni qui da me... Sediamoci... (Misteriosa) Franco... Tu sei capace di mantenere un segreto?

FRANCO # Certamente!

SIMONA # (Dopo un'esitazione ed averlo fissato bene negli occhi) Franco... Franco... Io... Quell'uomo... Non l'ho mai visto!...

FRANCO # (Fingendo un grande stupore) Nooo!!!

SIMONA # Io non so niente di lui... Non so chi sia... Non l'ho mai visto! Conosco solo il suo nome... Mistero! (Sospirando) E le sue lettere... i suoi fiori... le sue parole d'amore... Mi sono innamorata... (Altro tono) Ridicolo, vero? No, non ridere! Io, per Mistero, sarei disposta a piantare mio marito... A scappare con lui...

FRANCO # Proprio? Per Mistero? Per un uomo che non conosci neanche!...

SIMONA # (Che intanto gli si e avvicinata, siede sul bracciolo della poltrona e gli parla tenera ed insinuante) Franco... Franco... Chi è Mistero?...

FRANCO # (A disagio) Ma non posso...

SIMONA # (Accarezzandogli la testa) E perché non puoi... In fondo cosa ti costa dirmelo...

FRANCO # Ma tu non hai nessun  sospetto...

SIMONA # Ho cercato di pensare... Niente...

FRANCO # Eppure lo conosci...

SIMONA # Lo conosco?...

FRANCO # E da tanto tempo...

SIMONA # E chi può essere... (C.S.) Dai... Franco... Chi è?...

FRANCO # (Che comincia a cedere) Mi prometti di non dirlo a nessuno... Neanche a Checco!

SIMONA # (C.S.) Te lo giuro! Figuriamoci se lo dico a lui!

FRANCO # (Sottovoce) Sono io!

SIMONA # (Esterrefatta) Come?

FRANCO # (Solenne) Mistero, sono io!

SIMONA # (Allibita) Tu? (Urlando) Tu?!?! Tu sei un cretino!!! Cretino!!! Perché solo un cretino come te poteva combinare una pagliacciata del genere! (Quasi isterica) Mistero sei tu? Tu sei un imbecille, uno scemo!!!! (Ridendo sguaiatamente) Te, Mistero?.... Tu, Mistero?!?!... (Gli da una spinta che lo rovescia) Checco?... Checco?!?...

FRANCO # (Impaurito) No... Simona... Per carità... non dire niente a Checco...

SIMONA # Che non gli dica niente?!?... E adesso dov'è Checco? (Cercandolo disperatamente) Checco... Checco... (Rivolta a Franco) Corri... Corri...

FRANCO # Si... corro... corro... Ma dove devo correre?...

SIMONA # Vai a cercare Checco... Digli che torni da me!... Lo voglio qui... Checco...

FRANCO # Vado... Però, mi raccomando, non dirgli niente... E' vero che me lo prometti?... (Esce)

SCENA 31^ SIMONA

SIMONA # (Afferra il telefono) Pronto... Pronto... Sono la moglie di Checco? C'e mio marito? E' gia andato via?... E dove?... Me lo cerchi... si... subito... ho bisogno di lui... (Entra Checco dal fondo)

SCENA 32^ SIMONA - CHECCO

CHECCO # Sono venuto a prendere le valigie... (Dirigendosi verso la porta di sinistra)

SIMONA # (Umile) Checco... Checco... (Checco si ferma all'altezza della scrivania e va a rovistare attorno a delle carte. Imbarazzata, timida) Checco, io... ti ho detto delle parole cattive... non so neanche io il perché...

CHECCO # Pazienza... Quello che è stato è stato!

SIMONA # Ho parlato così... senza pensarci... (Dolce) Lascia stare quelle carte... Ascolta Checco...

CHECCO # Credo che tra di noi non ci sia più niente da dire...

SIMONA # No... Checco... Io non voglio che tu te ne vada... Dimentica quello che è successo...

CHECCO # Tu... tu vuoi bene ad un altro!...

SIMONA # Non è vero! Io voglio bene a te! Bisogna che ti faccia una confessione... (Altro tono) Non ridere di me... Non c'è nessun altro... Mi ero montata la testa... Noi donne... siamo sentimentali... romantiche... e poi la fantasia... il Mistero... Mi vergogno... E poi adesso che ho saputo chi era Mistero!!!

CHECCO # (Sorpreso) Ah! L'hai saputo...

SIMONA # Si! Quel cretino!!!

CHECCO # Cretino?!?...

SIMONA # Perché solo un cretino come Franco poteva combinare una pagliacciata del genere...

CHECCO # (Allibito) Franco?

SIMONA # Si... Era lui, sai, che mi mandava i fiori... le lettere d'amore... (Dolce) Dimmi che mi perdoni... (Implorante) Dimmelo... (Gli si avvolge addosso) Checco... portami via con te... Ho bisogno di averti vicino... Ecco... Guarda... preparo qualcosa e poi partiamo... Io e te... da soli...

CHECCO # Simona... (Pausa) Se Mistero invece di essere Franco, fosse stato...

SIMONA # (Chiudendogli la bocca con la mano) Sarebbe stato uguale... (Come un eco) Uguale... Cinque minuti e sono pronta... (Esce)

SCENA 33^ CHECCO

CHECCO # (Guarda pensieroso la porta da dove e uscita Simona. Da sinistra entreranno Maria e Cecilia)

SCENA 34^ CHECCO - MARIA - CECILIA

MARIA # (Entrerà da sinistra assieme a Cecilia. Entrambe avranno il giornale Cultura sotto il braccio e ben in vista Entrambe sono vestite di tutto punto perché devono recarsi al Gran Gala di Ravenna. Maria esibirà, trionfante, il passo scritto per l'occasione. Sottoponendolo all'attenzione di Checco per un giudizio) Checco... Noi abbiamo bisogno di un tuo consiglio...

CHECCO # (Ancora pensieroso per quanto accaduto poco prima. Arrendevole pero.) Adesso io...

MARIA # No, no! Tu sei una persona che ha studiato e che capisce! Ti vogliamo far sentire, in anteprima, il discorso che faremo stasera a Ravenna...

CECILIA # (Adulante) Tu sei la persona adatta per darci un consiglio...

CHECCO # Io?

MARIA # Si, proprio te! (Estraendolo da sotto il braccio ed esibendolo) Ti ricordi quell'articolo in Cultura...?

CHECCO # A proposito.... Perché lo tenete sotto il braccio... E' per farvi caldo...

CECILIA # Perché fa più chic... più in... Eleva socialmente e culturalmente...

CHECCO # (Arrendevole e guardando verso destra, da dove e uscita Simona) Avanti... Sentiamo quello che avete scritto... Basta che facciamo presto...

MARIA # (Leggendo) Davanti al quesito "Soffre di più un uomo o una donna?" La nostra risposta secca e che tutti siamo delle persone umane che hanno bisogno di avere delle risposte che possono anche non essere precise.

CHECCO # Precise, cosa?

MARIA # Si, uguali!

CHECCO # E allora si scrive uguali...

MARIA # E poi ascolta... ascolta che razza di paroloni che ci abbiamo messo... La scissione fra i sentimenti dell'uomo e della donna...

CHECCO # Scissione, cosa? Ma cosa avete scritto? Lo sapete almeno cosa vuol dire quella parola lì? (Maria e Cecilia si guardano esterrefatte)

MARIA # (Continuando) Noi volevamo dire che... per socializzare agli altri i nostri pensieri...

CHECCO # Ma socializzare cosa? E' meglio che ci pensiate bene... State a casa, va la... Se andate a leggere una cosa del genere, vi fate solo compatire e basta!

CECILIA # Eh, no! Noi ci abbiamo messo tutto il nostri buono per scriverlo e adesso andiamo a Ravenna a leggerlo... Vieni, mo, Maria... e vedrai che la nostra figura la faremo...

CHECCO # (Non sentito) Si... quella delle ignoranti!!!

CECILIA # (Si avvia, assieme a Maria, verso il fondo. Mentre stanno per uscire si incontrano con Franco che, trafelato, sta entrando in scena. Sospirando) Però è un bel giovanotto... Io potrei socializzare con lui...

SCENA 35^ CHECCO - FRANCO

FRANCO # (Fermandosi imbarazzato) Oh... Checco sei qui!

CHECCO # Già! Sono qui! Vieni avanti... Mistero!

FRANCO # Io non vorrei che tu pensassi... Mi è venuta così...

CHECCO # Te ne volevi approfittare, vero?... Sei un porco!!! (Lo afferra per il bavero) Sei un porco!!! (Repentino cambiamento) Anzi... no! (Abbracciandolo) Grazie!!! (Quasi urlando) Grazie!!!

FRANCO # (Che si sta ricomponendo, dopo aver passata la paura) Grazie... e perché?

CHECCO # Perché mi hai fatto un piacere... Un grosso piacere!!! Mi hai salvato!

FRANCO # (Incredulo) Salvato?...

CHECCO # Si... e anche per l'avvenire... Si! Perché se mia moglie riceverà ancora dei fiori... delle lettera d'amore... penserà subito che sia stato tu a mandargliele... E basterà questo per farle passare tutte le sue fantasie... e le mie paure... Grazie! (Lo abbraccia violentemente) Grazie Franco!!! (Entra Simona da destra)

SCENA 36^ CHECCO - SIMONA - FRANCO

FRANCO # (Vedendo entrare Simona da destra, quatto quatto se la svigna)

SCENA 37^ CHECCO - SIMONA

MUSICA VEDOVA ALLEGRA

che seguirà tutto lo sviluppo scenico

SIMONA # (E' vestita elegantemente) Checco... Checco... (Si avvicina e l'abbraccia. Checco risponde all'abbraccio. Si stacca ed amorevolmente accenna ad accompagnarla verso l'uscita. Simona, all'improvviso, si ferma) Aspetta un momento... (Esce da destra per rientrare velocemente con fasci di rose scarlatte) Ecco le mettiamo qui... qui... li... (Si avvicina a Checco)

CHECCO # Ma Simona...

SIMONA # Si... rose... rosse... come l'amore... Andiamo... Io e te da soli... Lontano...

CHECCO # (Abbracciandola) Accidenti a quelle rose!!! (Escono. Si attenuerà il piazzato bianco, si creerà l'effetto penombra.

MUSICA DONNE DONNE ETERNI DEI

Prima che cali il sipario, gli interpreti rientreranno in scena tenendo stretto al petto ognuno il proprio cuore illuminato con le singole scritte F I N E !. Nell'oscurità finale saranno ben visibili solamente i 5 cuori dei 5 interpreti e la parola FINE!)

Fine della COMMEDIA

POSIZIONE S.I.A.E. 824815 A

Lugo di Romagna, 4 Luglio 1996

Gli aventi diritto del sig. ALDO DE BENEDETTI hanno concesso l'esclusiva alla traduzione ed adattamento al dialetto romagnolo de: "DUE DOZZINE DI ROSE SCARLATTE" ai sigg.ri Lilia Flamigni e Francesco Pirazzoli.

E' vietata la totale o parziale rappresentazione di tale opera in dialetto romagnolo se non preventivamente autorizzata.

Si precisa altresi che i predetti signori: Lilia Flamigni e Francesco Pirazzoli hanno la piena e totale esclusiva all'adattamento ed alla riduzione in dialetto romagnolo di tutte le opere, teatrali e non, di Aldo De Benedetti.

Pagina   PAGINA26 Copione in Italiano

"Due dozzine di rose scarlatte" di Aldo De Benedetti   Libero adattamento in due atti di Lilia Flamigni e Francesco Pirazzoli