Due zucchine e una patata

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Titolo

Eventuale sottotitolo

Due zucchine e una patata

Autore ed aventi diritto

Giuliano Angeletti  poetangeletti@gmail.com

tel. 3317115597

Data pubblicazione

10 .08.2017

Anno di stesura

2017

Genere

Commedia

Atti

2

Durata (min)

80

Lingua

italiano

Personaggi maschili

2

Personaggi femminili

3

Minimo attori maschili

2

Minimo attrici femminili

3

Premi e riconoscimenti

Depositato S.i.a.e.

Sezione DOR Numero Posizione SIAE 198563

Codice Opera  929276A

Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto

Da effettuarsi  SIAE

100%

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SINOSSI:Angeletti con questa commedia ci fa vivere una storia che pur normale è di per se  paradossale:  Paolino e Verena sono una coppia di anziani che vive da anni con e nella casa ereditata dalla sorella di Verena , Vismara. In questa modesta abitazione sita in un qualsiasi paese italiano il tempo scorre e con esso si consolidano anche le abitudini: Verena si occupa  delle faccende domestiche e della cucina il cui piatto forte da quando è diventata vegetariana sono “ zucchine e patate bollite” : suo marito Paolino, si occupa dell’orto e beve qualche bicchiere di vino di troppo. La casa è frequentata abitualmente da Marisa, la pettegola del paese che porta e riporta le voci di una realtà ancora “ quasi rurale” : la vita per Paolino e Verena  sembra scorrere a parte qualche “battibecco”  lenta e banale: fin quando la sorella maggiore : la quasi ottantenne Vismara trova un vecchio spasimante che verrebbe ad abitare in casa  per convivere con lei , ed in questo caso Paolino e Verena sarebbero costretti ad andarsene per cercarsi un’ altra abitazione:

cosa escogiteranno i due per non lasciare quella casa ….

GIULIANO ANGELETTI

Commedia

Atti 2

DUE ZUCCHINE E UNA PATATA

Numero Posizione SIAE 198563

Codice Opera  929276A

PERSONAGGI

Paolino ( marito di Verena)

Verena ( moglie di Paolino)

Vismara ( sorella di Verena)

Marisa  ( pettegola del paese)

Antonio ( spasimante di Vismara)

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

VERENA , MARISA

VERENA:    ( è seduta al tavolo e sta pulendo la verdura) due zucchine e una patata bollita a testa, meglio di così:  in questa casa si mangia bene e il giusto …

( bussano alla porta)

Ma volete scommetterci che è  Marisa, lei tutti i giorni come un orologio viene a trovarmi alle undici , per sapere e riportare le novità del paese e  vedere cosa preparo da mangiare: oggi però è venuta ancora prima

( l’orologio a muro batte le ore undici)

Come non detto, sono le undici in punto: è in perfetto orario!

( Verena fa per andare ad aprire ma Marisa apre la porta ed entra )

MARISA: ( scusandosi) Verena disturbo!

  ( Verena, nel sentire questa affermazione, soffoca mostrandosi gentile una grande e mascherata antipatia nei confronti della donna)

VERENA: Ormai sei entrata!

MARISA: allora mi accomodo!

VERENA: siediti pure

( Marisa si siede, e Verena si rimette a pulire la verdura, Marisa la guarda interessata)

MARISA: scommetto che indovino cosa fai oggi a pranzo

VERENA: pasta alla contadina con zucchine e patate, tutta roba del mio orto

MARISA: (sarcastica) e sì: tutta roba del tuo orto

VERENA: (convinta di se) si:finché ce ne sono se ne mangia!

MARISA: ma io è una vita che ti conosco e da una vita, vedo zucchine e patate

VERENA: allora che novità ci sono, oltre le mie verdure

MARISA: ( curiosa) nessuna novità, proprio nessuna ( si guarda intorno) vedo che siete una donna pulita, sempre in ordine e con una casa  ordinata

VERENA: ( sarcastica) ma cosa dici, io non faccio proprio niente: in questa casa le cose si mettono a posto da se, perché basta che io dica : via lo sporco e la scopa si mette in moto e pulisce da sola

MARISA: ( si riprende) no, io non volevo dire: anzi volevo dire che è un piacere venirti a trovare sei sempre così gentile

( pausa)

VERENA: io non sono solo gentile io sono una santa , per sopportare  la gente che abita in questa casa

MARISA: (annuisce) vero, verissimo: una santa che mangia sempre le solite cose ?

VERENA: la colpa è del mio Paolino; non ha fatto altro che seminare nell’orto zucchine e patate …e patate e zucchine ( calma) tante volte gli ho detto: Paolino pianta due pomodori o due fagiolini: ma lui non ne ha voluto sapere : così siamo invasi da patate e zucchine… però fanno bene: specialmente le zucchine fanno anche andare di corpo .

(pausa)

MARISA: ( curiosa) ma questa casa non è tua ma di tua sorella Vismara

VERENA: ( alterata) si questa casa è di mia sorella Vismara, che non è sposata ed è più grande di me: insomma io e mio marito abitiamo nella sua casa : ma ci occupiamo di lei : ed è per questo noi non paghiamo affitto: ma questo lo sapevi già: lo sanno proprio tutti!

MARISA: ma sei sicura che Vismara, non abbia dei corteggiatori: perché se si fidanzasse e si sposasse: e se il suo lui non avesse  casa? la casa è piccola ed è di Vismara ? E quindi voi?

VERENA: ( sorride) ormai bella mia Marisa, mia sorella ha passato da tempo l’età da marito: e pensandoci bene , non è che l’avesse avuta neppure prima: Vismara è come una principessa che  aspetta ancora il  principe che  con il suo cavallo bianco bussi alla porta e  venga a sposarla

( pausa)

Sveglia Marisa, mia sorella ha quasi ottant’anni , e la sua “patata “ ormai non  la vuole più nessuno

MARISA: ( si riprende) ma io ho detto solo tanto per parlare

( cambia discorso)

E Paolino come sta?

VERENA: ( ironica) io fino a questa mattina, l’ho lasciato bene ( si riprende) ogni tanto si fa qualche bicchierino, vero : però quasi tuti gli uomini lo fanno …

MARISA: ( curiosa) perché io questa mattina l’ho visto entrare nell’ambulatorio del dottor Magoni

VERENA: ( ironica) ti sarai sbagliata, l’avrai visto entrare dal dottor Ratti, il dottor Magoni è un veterinario

MARISA: ( curiosa) no, non mi sbaglio: anzi ne sono sicurissima ( pausa) il tuo Paolino è andato dal veterinario

VERENA: magari ci sarà andato per fare un piacere a qualche suo amico ma dopo sarà andato dal dottor Ratti

MARISA: ma perché è andato dal dottore, per caso si sente poco bene ?

VERENA: ( ironica) no non sapeva dove andare e allora ha detto: quasi quasi vado a farmi un giro e vado a trovare il dottore

MARISA: (stupita) ma allora, se voleva andare a trovare il dottore non faceva prima ad andare a trovarlo a casa …

VERENA: a trovarlo a casa! Ma è una parola: i dottori sono sempre super impegnati e non hanno mai tempo

MARISA: ( malinconica) e si chi ha tempo non aspetta tempo!

VERENA: ecco perché il mio Paolino è andato presto dal dottore

MARISA: allora si è portato avanti andando anche dal veterinario, dopo che è andato a farsi un goccetto al bar !

VERENA: ( alterata) come è andato prima al bar e poi dal dottore! Disgraziato, delinquente … mi aveva promesso che andava prima dal dottore e dopo veniva direttamente a casa: appena rientra mi sente!

MARISA: ma tanto, che preoccupazioni aveva : non si sente male, lui è andato dal dottore solo per passare la giornata a discapito dei pazienti !

VERENA: ( alterata) no! Il mio Paolino, non è andato dal dottore per far perdere del tempo al medico a discapito dei pazienti, come certa gente che conosciamo entrambi : lui è andato dal medico perché deve fargli vedere le analisi , ma se invece di andare dal dottor Ratti va dal dottor  Magoni siamo a posto …

MARISA:  (sbalordita e spaventata) Paolino ha per caso qualche malattia presa da qualche animale : adesso vado subito ad informarmi

( di corsa esce di scena)

( rimane in scena Verena)

VERENA: (preoccupata) chissà adesso cosa va a raccontare questa “ esaurita” di una “ pettegola” e poi a ripensarci oggi che strane domande mi ha fatto, alcune anche su mia sorella Vismara : io non capisco il perché , per quale fine: per quale scopo? No non ci voglio pensare

Sarà meglio che finisco di pulire la verdura

( continua a pulire le zucchine e le patate)

SCENA SECONDA

VERENA , PAOLINO

VERENA: (intenta a preparare la verdura) anche la verdura, va saputa pulire bene: basta un tocco di coltello per levare le impurità, poi passo tutto sotto l’acqua corrente del rubinetto e poi …. Stasera zucchini e patate bollite, olio buono e con questo abbiamo mangiato anche oggi …

( si sente aprire la porta)

Questo deve essere Paolino: fine della pace e addio alla tranquillità !

Paolino sei tu?

( entra Paolino )

PAOLINO: ( concitato e leggermente alticcio) Verena: Verena sono stato dal dottore: anzi per non sbagliarmi sono stato da due

VERENA: so tutto! Allora?

PAOLINO: Allora cosa?

VERENA: Allora come è andata !

PAOLINO: sono stato dai dottori

VERENA: ( si tocca la testa dalla disperazione) insomma cosa ti hanno detto

PAOLINO: Lo sai che i dottori, parlano un linguaggio strano, poi scrivono parole ancora più strane  ed hanno anche il segreto, si sono proprio “ agenti segreti  confessionali“ .

(pausa)

Allora, vuoi proprio che ti racconto tutto quello che mi è successo!

VERENA: ( interessata cessa di pulire la verdura ) dimmi sono tutt’orecchi

( Paolino si guarda intorno sospettoso, guarda sotto il tavolino ed in altre parti della scena poi mimando e facendo il segno del silenzio si avvicina alla moglie e parla sottovoce)

PAOLINO: non so se posso, è segreto !

VERENA: ( alzando la voce ) Paolino sei ogni giorno sempre più insopportabile, sono convinto che se vado in questo momento al bar e lo chiedo a Iole: lei lo sa , come lo sanno tutte le persone che sfortunatamente ti conoscono:

( mima a sua volta)

Perché tu hai il vizio di dire ad ogni persona che incontri :

“ siamo amici: allora facciamoci un “ bianco” perché ho da raccontarti una cosa: ma mi raccomando, solo a te ma non lo dire a nessuno perché è un segreto”

Fatto con uno, passi ad un altro e poi ad un altro ancora : a tutti  racconti la solita cosa ma con qualche variante per poterla rendere più interessante

(alterata)

Il tuo è il “ segreto di Pulcinella” dai racconta tutto con calma …

(pausa)

PAOLINO: (racconta) va bene ti racconto tutto:

VERENA: ( alterata) e quando dico tutto: voglio sapere tutto!

PAOLINO: ( racconta) questa mattina, mi sono alzato presto , mi sono lavato le mani: i piedi e mi sono fatto la barba

VERENA: ( alterata) come non ti sei neppure fatto la doccia! Se lo sapevo io non ti avrei neppure lasciato andare! (grida) perché se sei sporco la vergogna, non è solo la tua ma anche la mia!

(alterata)

Brutto deficiente e delinquente: ma che figura mi hai fatto fare: sei andato dal dottore senza farti la doccia:, ma ti sei almeno cambiato “ sotto”

PAOLINO: ( calmo) le calze si, le mutande erano pulite e le ho tenute

VERENA: ( delusa) povera me che figura che mi hai fatto fare! Vedo anche che ti sei tenuto anche il maglione di ieri e quella “ macchia” che ha sul petto, è nuova ieri non c’era?

PAOLINO: ( sorpreso) quale macchia sul petto ? Non c’è nessuna macchia sul petto?

VERENA: e quella cos’è ( la indica)

( Paolino mostra la macchia con orgoglio)

PAOLINO: ( allunga il maglione) no , questa “ padella “ proprio no io l’ho fatta dopo il dottore al bar

( deluso) purtroppo mi è scivolato addosso il bicchiere pieno di prosecco

( Verena è alterata)

VERENA: ( ad alta voce ) adesso basta o mi dici tutto o io domani vado dall’avvocato e chiedo il divorzio! Si io voglio il divorzio!

( pausa)

PAOLINO: calma, ora racconto …  ( calmo) allora io ho preso il foglio delle “ nalisi” e me lo sono messo in tasca: poi sono andato davanti alla porta del dottore, ma era presto: allora mi sono detto me ne vado prendere un caffè corretto al bar: sono arrivato al bar mi sono fatto, visto che c’era tempo un paio di “cicchetti” poi sono andato dal dottore, però non mi ricordavo più che porta era : comunque sono salito e ho visto una bella insegna con scritto dottore e mi sono seduto in sala d’attesa : allora mi sono guardato intorno e mi sono detto : per fortuna sono il primo: poi è cominciato ad arrivare gente: tutti con cani e gatti e anche un criceto: dovresti vedere che casino : i cani abbaiavano, i gatti miagolavano i loro padroni litigavano e io allora per mantenermi calmo, mi sono attaccato alla mia fiaschetta e mi sono fatto un “ goccetto” : infine è arrivato il dottore e ha chiamato: “ chi è il primo” e allora sono entrato

(pausa)

Ho visto che mi ha guardato in modo strano: e dopo un attimo di silenzio mi ha detto:

(pausa)

“Ma di che razza è “

( pausa) ed io rispondo

“Italiano, italiano”

E lui scrive

“ma un bracco italiano”

( pausa) ed io:

Si io sono un amante di “ Bacco” mi piace tutto di “ Bacco”  alcolici, superalcolici , tutti bianchi, i rossi e anche i rosé … allora lui mi dice : “ ma mi prende in giro”

Ed io: no anzi … si ha ragione solo “ bacco italiano”

E lui: ha il “ pedigree”

(pausa)

I piedi si che sono puliti, li ho lavati la settimana scorsa.

E lui: ma la vuole finire, mi faccia vedere lo scritto

E io : ecco lo scritto ma non si alteri, e cerchi di vivere la vita con tranquillità

E gli ho passato le analisi…

VERENA: ( calma ) e lui come l’ha presa?

PAOLINO: e lui mi ha cacciato, come un cane in chiesa: quel medico da cani : io non ci metto più i piedi nel suo studio, così me ne sono andato e sono andato da un altro dottore: quello lì si che era bravo!

VERENA: ( alterata) brutto disgraziato, ma non ti sei accorto che sei entrato in uno studio medico veterinario

PAOLINO: ( sorpreso) ecco il perché di tutti quei cani e gatti: e io che mi domandavo il perché ?

( la moglie alterata va su tutte le furie)

VERENA: adesso raccontami tutto quello che ti ha detto il dottor Ratti

PAOLINO: ma vuoi  sapere proprio tutto!

VERENA: Tutto, per filo e per segno!

PAOLINO: entro dal dottore ,  appena entrato sulla porta vedo  un dispositivo rosso che da i numeri come al supermercato al banco del salumiere : io prendo il numero e mi siedo,  c’era pieno  e tutti in silenzio sembrava che erano tutti al “trasporto di un morto”

VERENA:  Paolino se uno va dal dottore, vuole dire che ha dei problemi: perché da che mondo e mondo non si organizzano le gite sociali per andare nell’ambulatorio del dottor Ratti o di qualsiasi altro medico

PAOLINO: comunque per vivacizzare e tirare su l’ambiente che mi sembrava depresso mi sono messo a raccontare un paio di barzellette ma non ha riso nessuno, allora ho smesso e mi sono seduto anch’io in silenzio

VERENA: Chissà che barzellette hai raccontato, e poi non sta bene raccontare  barzellette in un luogo di “dolore” come uno studio medico

PAOLINO: guarda che non c’era nessun divieto, contro le barzellette

VERENA: adesso dimmi che barzellette hai raccontato

PAOLINO: ( euforico ) ho raccontato barzellette di sicuro effetto, tutte su la “ malasanità” : ( ride) quella del chirurgo che amputa la gamba sbagliata ( ride) quella del cardiologo che non si accorge che sta visitando un morto

( ride)

Certo che erano veramente “ messi male “ per non ridere

( la moglie invece non ride)

VERENA: ( sconvolta) ma che figura hai fatto, ma che figura hai fatto fare a me : raccontare barzellette sulla “ malasanità” in un ambulatorio ( alterata) loro sono stati anche troppo educati a non ridere ,se tra di loro c’era qualcuno un po’ “ fumino” per te  poteva anche finire male

PAOLINO: ( deluso) ma perché poteva finire male , non capisco!

VERENA: (alterata) tu sai cosa sei ! Un  povero “ imbecille” io ho sposato un grande “imbecille” sai cosa voglio io “il divorzio” io non ti sopporto più, adesso basta!

( silenzio)

( pausa lunga)

VERENA: e allora non finisci di raccontare!

(pausa)

PAOLINO: mi hai detto tu di smettere!

VERENA: ( alterata) ma ora voglio che continui, voglio sapere tutto quello che hai combinato

PAOLINO: io combinato! E cosa avrei combinato! Niente di niente.

VERENA: allora vai avanti

( Paolino fa due passi avanti)

VERENA: ma cosa fai !

PAOLINO: sei stata tu a dirmi di andare avanti!

VERENA: (alterata) ma sei scemo, indietro!

( Paolino fa due passi indietro)

VERENA: ma a che gioco giochiamo, hai bevuto :la vuoi finire!

PAOLINO: ma a cosa vuoi giocare  ( si avvicina ad un cassetto)

VERENA:  ma dove vai

PAOLINO: a prendere le carte e da bere!

VERENA: ( alterata) adesso, smettila e siediti lì con calma! E raccontami tutto senza fare lo scemo!

( Paolino si siede)

PAOLINO: vuoi sapere chi c’era in sala d’aspetto!

VERENA: no, non lo voglio sapere: e non mi interessa; tanto quello che hai fatto, ora sarà già sulla bocca di tutti. A me interessa quello che ti ha detto il dottore dopo che ha visto le tue analisi del sangue!

PAOLINO: ( rilassato) se è solo per questo! Siediti che ti racconto! Allora vuoi proprio sapere tutto!

VERENA:  si perché io ho il diritto di sapere: perché io sono tua  moglie nel bene e nel male, per te sempre nel male visto come sei ridotto. Perché io sono stata la prima che ti ha fatto capire e detto che l “ supposte “ non vanno prese per bocca : e questo era la verità ma tu con la tua ostinazione continuavi a prenderle come fossero pastiglie : e poi chi ti fa le pappine con le zucchine e le patate quando sei stitico  : e chi ti da acqua e limone quando hai il “ cagarone” solo io, e  sempre io  la tua Verena.  

PAOLINO: adesso però i tempi sono cambiati e  il tuo Paolino, detto Paolino, lo sa dove bisogna infilarsi le “supposte”

VERENA: ma quanti anni hai impiegato per capirlo: ma quando te lo dicevo io tu mi dicevi “ Verena mi prendi per il culo” mentre io ti dicevo la verità : non hai proprio nessuna fiducia nei confronti di tua moglie.

PAOLINO:  ( alterato) io di te fiducia n e ho molto poca

VERENA: ( alterata) ma se io ti ho portato all’onore del mondo, perché quando ti ho conosciuto eri solo un grande ubbriacone, mentre ora sei solo un alcolizzato

PAOLINO: brava vedi che sono migliorato: ubbriacone è un termine dispregiativo , mentre  la parola alcolizzato è di tendenza ( soddisfatto) io sono un uomo alla moda

VERENA: per te: è essere alla moda lasciare tutti i soldi all’osteria

PAOLINO: No,  questo non lo devi dire perché tu mi lasci al giorno solo dieci euro, e con quei soldi in tasca

non posso andare lontano: tu non sei una donna ma una negriera

VERENA: (alterata) cerca di finirla, e poi per uno come te dieci euro al giorno sono anche troppi

PAOLINO: ma dieci euro non si danno neppure a un ragazzino e poi la pensione è la mia

VERENA: ( sarcastica) tu hai la testa di un ragazzino e poi i soldi servono per pagare l’affitto a Vismara

PAOLINO: ma tua sorella non ne fa pagare di affitto

VERENA: allora i soldi della tua pensione servono per pagare l’affitto alla sorella della padrona di casa che sarei io

PAOLINO: no, non mi sta bene

VERENA: allora diciamo che con i tuoi soldi bisogna fare la spesa

( alterata)

bisogna pur mangiare in questa casa

(pausa)

PAOLINO: ( ad alta voce) ma in questa casa si mangiano solo zucchine e patate bollite

VERENA: ( alterata) e allora! In casa mia si mangia solo roba dietetica e naturale

PAOLINO: ( ad alta voce) ma noi li mangiamo, anche nei giorni di festa, e anche a Natale e Pasqua … sempre..

VERENA: però vedi come stai bene, due patate e due zucchine al giorno levano il medico di torno lo dice anche il proverbio

PAOLINO: ma  il proverbio diceva una mela

VERENA: e io dico che le zucchine e le patate sono invece un elisir di giovinezza l’ha detto anche in tv quel famoso nutrizionista,  non uno scemo: ma un “ professorone”

PAOLINO: sono curioso di vedere se lui poi le mangia veramente le verdurine?

VERENA: ( alterata) se l’ha detto lui , vuole dire che è vero e poi

( si mette in mostra)

vedi le patate bollite, che pelle liscia che mi hanno fatto venire… dimostro la metà dei miei anni : sono veramente ancora una “ patata”

(pausa)

PAOLINO: ( sarcastico e a voce alta) bollita, molto bollita , sicuramente una vera patata  bollita

(pausa)

VERENA: sai cosa sei tu: un uomo “ gretto” un uomo che non sa apprezzare la bellezza di una donna

PAOLINO: tu una donna, questa poi !

VERENA: ma cosa dici io quando avevo vent’anni avevo un mare di corteggiatori

PAOLINO: ( calmo ) cala!

VERENA: ( a disagio) dieci!

PAOLINO: ( calmo) cala!

VERENA: ( a disagio) cinque!

PAOLINO: ( calmo) cala!

VERENA: ( a disagio) due!

PAOLINO: ( calmo) uno, solo io ed ero ubbriaco! Ma se non ti voleva nessuno!

(pausa)

VERENA:  adesso bastae dimmi com'è andata dal dottore!

PAOLINO: io non pensavo  che dal dottore c’è più gente che al supermercato, allora  ho preso il numero come alla salumeria  e in silenzio mi sono seduto, e li ognuno aveva le sue storie : c’era gente che si è portato il giornale, altri le cartelle cliniche e altri le parole  “ incrociate

VERENA: ( ad alta voce) crociate imbranato, non incrociate!

( Paolino cerca di zittire la moglie)

PAOLINO: ( a bassa voce) fai silenzio, non gridare: potrebbero sentirti

VERENA: ( non capisce) io non capisco ! Chi dovrebbe sentirmi?

PAOLINO: non lo so di preciso, però crociato non si può dire , me lo hanno detto con assoluta certezza

( Verena è perplessa)

VERENA: ( perplessa) io non sono sicuro, ma per una volta voglio darti ascolto, anche se tra me e  me non capisco ancora il perché?

PAOLINO:  c’era anche Cesira ed era lì in coda per farsi il “ profilattico “

VERENA:  ( perplessa)  Paolino, la  “ profilassi”  giusto devo farla anch’io, ma come mai quest’anno lo fanno in anticipo

PAOLINO: il profilattico?

VERENA: si:  tutti gli anni  in autunno vado anch’io dal dottore  a farmi  fare la profilassi contro l’influenza, ma se Cesira era lì, vuole dire che quest’anno hanno anticipato

VERENA: imbranato! Ma si può sapere cosa ti ha detto il dottore

PAOLINO: il dottore appena mi ha vistomi  ha detto: caro Paolino qui c’è da fare un tagliando

VERENA: come alla vecchia Fiat 127

PAOLINO: si … poi mi ha detto che per il resto tutto ok : a parte che ho  un po’ di epatite virile…

VERENA: ( alterata)  e no, questo proprio no: il dottore mi dispiace ha perso la mia fiducia !

PAOLINO: perché?

VERENA: perché sono anni che non hai più virilità

PAOLINO: ( alterato) ma se invece di zucchine e patate bollite mi facessi una bella bistecca forse le cose sarebbero diverse

VERENA: non mentire: una volta una bella bistecca te l’ho fatta! Ma tu niente !

PAOLINO: ma ti sei vista allo specchio

VERENA: ( si atteggia a giovane) non sono poi tanto male

PAOLINO: ( ad alta voce) sei solo carne da brodo!

( pausa)

VERENA: finiscila di fare il balordo! Ma il dottore ti ha visitato o no?

PAOLINO: non mi ha neppure guardato

VERENA: ora i dottori sono cosi

PAOLINO:  pero mi ha visto le analisi

VERENA: e cosa ti ha detto

PAOLINO:  mi ha detto sono anche pieno di “ polistirolo”

VERENA: (alterata) e no, questo no! Mi dispiace tanto, ma bisogna cambiare dottore !

PAOLINO: perché!

VERENA: perché il polistirolo che serviva da imbottitura al pacco che è arrivato per posta un mese fa , è stato gettato via … ma come facevi ad averlo tu! Non lo avrai per caso mangiato

PAOLINO: ( sentendosi in colpa) no ti assicuro che io non ho mangiato niente, però

(pausa)

Ogni cosa è meglio delle tue zucchine e delle tue patate

VERENA: ( alterata) adesso basta, se non ti va bene la mia cucina vai a mangiare al ristorante e  non farti più vedere

PAOLINO: ( ad alta voce ) ma come faccio ad andare al ristorante se mi dai solo dieci euro al giorno e i soldi della mia pensione te li tieni tutti te …

VERENA: ( alterata) ma la tua è una mania, batti sempre sulla solita cosa: sei proprio ossessionato dal denaro

(pausa)

Ma lo sai che i soldi non fanno la felicità

PAOLINO:  ( ad alta voce) non fanno la mia felicità, non la tua ?

(pausa)

Perché a quanto mi risulta, tu con i miei soldi: ci compri i vestiti e i gioielli

VERENA: ( alterata) e allora! Ma cosa vorresti mandare in giro tua moglie vestita come una stracciona: e poi visto che mi hai sposato mi devi per forza mantenere

(pausa)

lo sai che le donne costano…

PAOLINO: ma te ogni mese un vestito o un anello d’oro nuovo, mentre io sono anni che mi metto sempre la solita “ giacchetta” guarda : è lisa ed ha anche un buco

( infila un dito dentro il buco della giacca)

VERENA: ( sorridente) Paolino, quello è solo un buchetto, basta rammendarlo, se è solo per quello ci vorranno cinque minuti …

PAOLINO: ( perde la pazienza) cinque minuti! Cinque minuti! Sono cinque anni che mi dici cinque minuti ormai non me posso più

VERENA: ( alterata) insomma cosa ti ha detto il dottore

PAOLINO: mi ha detto di tenermi controllato la pressione delle gomme

(pausa)

VERENA: ( alterata)Paolino: adesso basta! Ma tu lo sei o lo fai! Vattene via che mi fai perdere la pazienza !

PAOLINO: ( calmo) vado! Vado! Me ne torno all’osteria: ho ancora cinque euro da spendere dei dieci che mi hai dato!

VERENA; vai dove vuoi basta che non ti fai più vedere fino all’ora di cena!

(pausa)

PAOLINO: ( fa l’atto di uscire) ma lo sai chi ho visto che usciva dalla parrucchiera  mentre venivo a casa

VERENA: ma chi vuoi avere visto, eri e sei ancora mezzo “ brillo”

PAOLINO: ( ride) savio o brillo io l’ho riconosciuta subito e mi ha anche salutato

(pausa)

VERENA: ( sarcastica) ma chi ti può aver salutato di tanto importante,  sei un relitto d’uomo

PAOLINO: mi ha salutato tua sorella Vismara

( pausa)

( Verena sorpresa e nel contempo sconvolta)

VERENA: ( sorpresa) e cosa ci faceva mia sorella dalla  parrucchiera, sono anni che non ci mette piede

PAOLINO: e cosa ne so io!

VERENA: e tu quando l’hai vista non le hai detto niente!

PAOLINO: e cosa dovevo dirle, a me è sembrato normale che una donna vada dalla parrucchiera: certo che se invece andava dal barbiere si che poteva destarmi dei sospetti

VERENA: e dalla parrucchiera si è fatta i capelli!

PAOLINO: per forza si è fatta i capelli, ogni donna che va da una parrucchiera si fa i capelli : cosa vuoi che si fa! Per caso un vestito a giacca!

VERENA: ma lei non c’è mai andata dalla parruchiera!

PAOLINO: adesso va a finire che la colpa è la mia! Era meglio che non ti dicevo niente!

VERENA: ma sei pazzo: hai fatto bene adesso vai in paese e raccogli qualche informazioni !

( lo spinge fuori dalla porta)

( Paolino, si trattiene dall’uscire e con il pollice e l’indice della mano destra, fa il segno dei soldi)

VERENA:  ( sorpresa) cosa vuoi! Adesso non vuoi più uscire e andare al bar

( Paolino con il pollice e l’indice della mano destra, fa il segno dei soldi)

PAOLINO: ho solo cinque euro da spendere!

( Verena apre un cassetto e  tira fuori il borsellino e da al marito altre due euro)

( Paolino li prende ma con il pollice e l’indice della mano destra, fa il segno dei soldi)

VERENA: sei esoso

PAOLINO: e tu una “ taccagna”

( Verena riapre il borsellino e da al marito altri cinque euro)

( Paolino li prende ma con il pollice e l’indice della mano destra, fa il segno dei soldi)

VERENA: ( alterata) guarda non approfittartene perché lo sai che io mi riprendo tutto!

( Paolino si riprende e con non curanza)

PAOLINO: affare fatto per sette euro, vado cerco di sapere qualcosa e torno per cena

VERENA: (apprensiva) ora vai e cerca di sapere qualcosa su Vismara… ti aspetto per cena , per stasera c’è

( Paolino a voce alta)

PAOLINO:  due zucchine e una patata bollita a testa! Ed è così da tutte le sere

( Paolino esce di scena)

VERENA: ( rimasta sola in scena) Speriamo che non succeda quello che ha detto Marisa , ora vado nell’orto a levare i zucchini freschi di giornata

( Verena esce di scena )

(musica)

ATTO  SECONDO

SCENA PRIMA

VISMARA

( entra Vismara felice e quasi ballando accende la radio)

( accende la radio, si sintonizza su una canzone melodica, si specchia e canticchiando il motivetto musicale gira felice per la stanza)

( squilla il telefono)

VISMARA: ( risponde al telefono)  ciao tesoro, dimmi : ti sono mancata ,mi manchi tanto: sai anche tu mi manchi tanto, sai sono stata dalla parrucchiera, mi sono fatta bella per te : poi sono andata alla boutique e mi sono comprata quel vestito che mi piace tanto e che piace anche a te, e poi sono andato nel negozio di intimo e mi sono comprata ( pausa) e mi sono comprata: ( pausa) non so se posso dirlo, perché un pochino mi vergogno a dirlo ( pausa) il reggiseno tutto trasparente quello che chiamano il balconcino ( pausa ) e poi : capisci amore non mi viene da dirtelo  ( pausa) sei curioso, lo vuoi sapere: ma io non te lo dico ( pausa) lo vuoi sapere: sei curioso amore: ( pausa) ma è una sorpresa: ed è una cosa che ti piace tanto : lo vuoi sapere , ma io non te lo dico ( pausa) lo vuoi sapere a tutti i costi : ( pausa) e io allora te lo dico ( pausa) (ad alta voce)  mi sono comprata una serie di mutandine tutte sexy, e tutte con il filetto che mi entra, tu sai dove

(pausa)

Vuoi che le indosso stasera: (pausa) si certamente e a che ora passi a prendermi ( pausa) alle ore venti e trenta, va bene io ti aspetto con trepidanza: sei tutto il mio cuore amore mio.

 ( stacca il telefono)

( mette il telefono sul mobiletto)

Adesso vado a cambiarmi

( Vismara esce di scena)

SCENA SECONDA

VERENA, MARISA

 ( entra Verena, sente la radio accesa e la spegne)

VERENA: ( alterata) chi ha acceso la radio, io sicuramente no , sarà stato Paolino che rientrato avrà voluto sentire il “ radiogiornale” , intanto sta sempre a me spegnerlo: questa è la casa degli sprechi!

( mette sul tavolo delle zucchine e delle patata)

( guarda gli ortaggi)

Quest’anno le patate sono venute come un amore , ma guarda che forma sono venute grosse come “ ciabatte” e anche le zucchine insomma, non ci possiamo lamentare : ne vengono su talmente tante che ogni sera devo andare a raccoglierle, perché finché c’è la possibilità è meglio sempre mangiare verdura fresca

( si sente entrare dalla porta)

Questa sicuramente, sarà Vismara: quella dissoluta :  ( al pubblico) vedrete che appena so qualcosa di certo mi sente !

( entra Marisa)

MARISA: ( educatamente )  Verena disturbo! Perché se disturbo io vado!

VERENA: ma Marisa, lo sai che in questa casa, tu non disturbi mai ! entra e siediti

MARISA: sono passata così, perché ho visto la porta aperta allora mi sono detto: “ faccio un salto a trovare Verena

VERENA: hai fatto bene, io sono stata nell’orto a prendere qualche zucchina stasera penso di fare per cena

MARISA: ( ad alta voce) patate e zucchine

( pausa)

VERENA: ( perplessa) brava : ma come hai fatto ad indovinare!

MARISA: ( soddisfatta ) io sono sempre stata una persona con un grado di intelligenza molto alto

VERENA: ma ho sentito alla televisione che si dice quoziente

MARISA: grado, quoziente: va bene lo stesso!

VERENA : stasera cosa fai per cena!

MARISA: non so: vedo ( pausa) forse due pomodori con del tonno, insomma vedrò!

VERENA: ( al pubblico ) va a finire che se le regalo due zucchine questa mi racconta tutti i fatti che stanno succedendo in paese e magari qualcosa di nuovo su mia sorella

VERENA: ( a Marisa) tieni Marisa, ti regalo due zucchine e una patata per stasera

( Marisa, calma si prende  gli ortaggi e li mette nella borsa)

MARISA: grazie Verena , stasera li farò bolliti

VERENA: zucchini e patate bollite fanno bene !

(pausa)

MARISA: ( malinconica) certo che è un peccato : anzi dirò che mi dispiace molto

VERENA: ( curiosa e preoccupata) spiegati, mi dispiace molto: per che cosa?

MARISA: ( triste) sai cos’è: io sono contento per quello che sta succedendo, perché tutti abbiamo dritto ad avere un pochino di felicità: e in quanto a lei vista l’età ne rimane proprio poco … 

VERENA: ma insomma cosa vuoi dire?

MARISA: io dico solo quello che si dice in paese ( a voce alta) ma sia ben chiaro che sono solo chiacchere e non di più ( pausa) e i pettegolezzi non è detto che rispettino pienamente la verità … e tante volte non sono lo specchio della verità! Ma in questo caso, non c’è bisogno di specchi : Vismara si è fidanzata ! e se i è fidanzata veramente, sapete quali sono le conseguenze

VERENA: io questa casa non la lascerò mai! Perché ci sono nata: perché ci sono cresciuta e  sposata… tutta la mia vita è in queste quattro mura !

E adesso me ne torno nell’orto: vado a riprendermi due zucchine

MARISA: e una patata!

VERENA: come fai a saperlo

MARISA: intuito femminile

( pausa)

( Verena esce di scena , rimane in scena Marisa che incontra Verena)

SCENA TERZA

VISMARA, MARISA

( nel vedere Vismara, Marisa cambia atteggiamento, divenendo da pro Verena a pro Vismara)

VISMARA: ( euforica canticchia) cara Marisina che piacere vederti, come stai?

MARISA: ( molto filo Vismara, perfino affettuosa) io bene, per non dire benissimo e tu piuttosto fatti vedere

( Marisa è molto prodiga di apprezzamenti)

Ma fatti vedere, come stai bene e poi quella pettinatura ti dona molto

VISMARA: ( contenta) si mi sono fatta bionda

MARISA: ma lo sai che sei così bella che sembri un’attrice

VISMARA: ( felicemente sorpresa) davvero!

MARISA: il biondo ti rende ancora più giovane e più bella

VISMARA: tu non ci crederai ma io mi sento benissimo, mi sento ogni giorno più bella

MARISA: e poi che bel vestito che hai, è all’ultima moda,  quei colori ti stanno veramente bene

( i colori del vestito sono molto vistosi)

VISMARA: ( si gira e rigira per farsi vedere il vestito) l’ho comprato in boutique

MARISA: e come sei profumata, sei molto sensuale

VISMARA: ( fa sentire il profumo a Marisa) questo è un profumo francese, si chiama “ fragranza d’autunno” ti piace

MARISA: ( maliziosa)  buonissimo, ma non ci sarà per caso qualche uomo nella tua vita !

VISMARA: ( euforica) ebbene si: tanto prima o poi lo dovranno sapere tutti: ( ad alta voce) io mi sono fidanzata

MARISA: ( euforica) ma che bella notizia, sono veramente contenta : hai fatto benissimo, ormai hai veramente raggiunto l’età da marito

(pausa)

VISMARA: ( perplessa) ho quasi settant’anni

(pausa)

MARISA: ( mima) di più … di più

(pausa)

VISMARA: ( a disagio) settantadue

( pausa)

(pausa)

MARISA: ( mima) di più … di più

(pausa)

(pausa)

VISMARA: ( a disagio) settantasei

( pausa)

(pausa)

MARISA: ( mima) di più … di più … solo un pochino

(pausa)

(pausa)

VISMARA: ( a disagio) va bene sono ottant’anni

( pausa)

MARISA: ( mima) brava … brava

(pausa)

VISMARA: ( a disagio) secondo te ho raggiunto la maturità per mettere su famiglia

MARISA: (ironica) certamene, sei non sei matura tu!

VISMARA: ( euforica) sai ho conosciuto un uomo straordinario

MARISA: ( finge) sono felice per te, gli uomini straordinari ormai sono talmente una rarità

VISMARA: ( contenta) si chiama Antonio ed era un mio vecchio spasimante ( euforica) pensa ce mi faceva “ la corte “ quando facevamo le scuole medie

MARISA: ( falsa) certo che ne è passato tanto di tempo

VISMARA: pensa che lui non mi ha mai dimenticata !

MARISA: ( ironica) conoscerti deve essere stata a suo tempo un’impresa , ma dimenticare una come te è veramente impossibile …

VISMARA: ( felice) sono veramente una donna indimenticabile?

MARISA: quello sicuramente, tra te e tua sorella: entrambe siete due donne particolari!

VISMARA: ( contenta) sarà perché abbiamo preso molto da nostra madre, e anche da mia nonna

MARISA: ( ironica) da tua madre basta e avanza !

VISMARA: ( alterata) perché cosa aveva mia madre che non andava bene!

MARISA: (ironica) niente era una santa donna!

( cercando di sviare il discorso)

Ma piuttosto! Parlami di Antonio: sì parlami di lui? Quanti anni ha?

VISMARA: ( euforica) Antonio è l’uomo più affascinante e belle che io abbia mai conosciuto !

MARISA: (perplessa) perché nella tua vita ne hai conosciuti tanti?

VISMARA: ( a disagio) no! Però in ogni film in televisione dicono cosi “  ho conosciuto l’uomo più affascinante della mia vita “ e poi  se lo dicono loro posso dirlo anch’io

MARISA: certamente !

( complice) ma dimmi, fisicamente com’è ? e quanti anni ha?

VISMARA: ( euforica) fisicamente si assomiglia a “ Marlon Brando “ da giovane

MARISA: ( meravigliata) caspita!

VISMARA: ed ha ancora un fisico da atleta, in effetti ha fatto tanto … ma tanto sport

MARISA: allora avrà un fisico asciutto !

VISMARA: ( euforica) si come soldi è in effetti veramente asciutto!

MARISA: quello lo ho immaginato subito, altrimenti non cercava una donna come te

VISMARA: ( non capisce ) si è rimasto subito affascinato da una donna come me

MARISA: ( ironica) hai spaccato il suo cuore “ panterona “

VISMARA: no il suo cuore è già spaccato!

MARISA: ha avuto una cocente delusione amorosa che ha ridotto il suo cuore a brandelli

VISMARA: no ha avuto due infarti ed attualmente ha un paio di valvoline al cuore

MARISA: ( preoccupata) poverino mi dispiace e poi dopo di questo ha altri problemi di salute?

VISMARA: (perplessa) insomma: ha pressione alta, artrite deformante e una protesi al ginocchio e una all’anca …

( si rianima)

Poi per il resto tutto ok: ha insomma una salute di ferro !

MARISA: ( ironica) sicuramente “ ferro” dentro di lui ne ha da vendere …

VISMARA: ( euforica) Antonio: però ha una vista acutissima: ci vede benissimo, pensa che non porta nessun paio di occhiale e neppure lenti a contatto …

MARISA: questo si che è una fortuna, pensa che io ho bisogno di due paia di occhiali sia per “ lontano “ che “ vicino” : pensa che mi dico sempre: Marisa devi andare dall’ottico con la visita del medico a farti fare  un paio di occhiali con le “ lenti progressive” ma rimando sempre: il tuo Antonio si che è un uomo fortunato : leggere senza occhiali è una fortuna.

VISMARA: Antonio non legge da vicino … anzi sono anni che non legge nessun tipo di giornale e né di libro.

MARISA: ma dimmi quanti anni ha il tuo “ uomo”

VISMARA: ( pudica) è un pochino più grande di me!

MARISA: pochi anni di differenza tra un uomo e una donna sono quasi la normalità

VISMARA: ma non sono pochi anni!

MARISA: ma insomma : quanti anni ha!

VISMARA: ( euforica) novanta, ma ne dimostra ottanta si veste tanto giovanile:  lo sai Marisa che bbiamo deciso di venire ad abitare qui a casa mia !

MARISA: ( curiosa) davvero! E tua sorella e Paolino ?

VISMARA: ( con falsa preoccupazione) ed io cosa ci posso fare: dopo tutto la casa è la mia

MARISA: ( frettolosa) ( al pubblico) adesso vado subito a raccontare queste ultime novità ( a Vismara) , cara Vismara, purtroppo non è stato un piacere parlare con te : e di nuovo “ auguri e figli maschi”.

(Marisa esce di scena)

MARISA: (perplessa) però ai figli non ci abbiamo ancora pensato!

SCENA QUARTA

VISMARA, VERENA

( entra di scatto Verena e sente la parola figli)

VERENA: ( alterata) a che figli non hai pensato?

VISMARA: ( calma ) ai miei

(pausa)

VERENA: ai tuoi ma oggi hai proprio voglia di scherzare

VISMARA: ( fa l’atto di ninnare) non si scherza quando si parla di creaturine dolci come i bambini

VERENA: ma cosa vuoi adottarne uno!

VISMARA: ( calma) no lo voglio fare io

(pausa)

VERENA: ( alterata) farlo tu?

VISMARA: ( euforica) si farlo io, perché voglio lasciare un frutto del mio amore!

VERENA: ( alterata) un frutto del tuo amore: ma ti sei vista allo specchio!

VISMARA: ( giocano con i suoi capelli) si sono bellissima !

VERENA: ma chi ti ha messo in testa queste cose!

VISMARA: ( convinta di se) me lo ha detto anche Marisa

VERENA: ( alterata) quella donna lì è la rovina del pese !

VISMARA: ( convinta di se) e poi me lo ha detto anche l’estetista

VERENA: perché tu a ottant’anni sei andata anche dall’estetista! Certo che con te, ha dovuto lavorare molto!

VISMARA: l’estetista mi ha detto che sono bellissima!

VERENA: con quello che hai pagato per forza!

VISMARA: ( delusa della sorella ma sempre più convinta di se stessa ) ti piace la mia nuova acconciatura

( si atteggia per la scena)

VERENA: (sarcastica) sembri un albero di natale: una cosa così la poteva fare solo a te

(ad alta voce)

Svegliati Vismara, torna con i piedi per terra, e dammi una mano a pulire queste patate e queste zucchine

VISMARA: ma non ci penso nemmeno, mi rovinerei le unghie le ho appena smaltate

( Verena guarda le unghie)

VERENA: ( alterata) ma non ti vergogni ad andare in giro con delle unghie così e poi fossero almeno del solito colore ( si atteggia) una rossa, una bianca, una verde, una rosa, una nera

( pausa)

(ad alta voce)

Ma dove vai ad una festa di carnevale

VISMARA: ( alterata nei confronti della sorella) ma Verena tu non puoi capire, è inutile che io  mi ostino nel farti cambiare ( si atteggia ) tu non sarai mai una donna di classe come me

VERENA: ( alterata)  e tu saresti una donna di classe ! Ma se hai zappato l’orto fino a ieri

VISMARA: ( sofisticata) si fino a ieri, ( ad alta voce) ma poi ho conosciuto Antonio che ha aperto la mia mente

( breve pausa e poi ad alta voce)

VERENA: quell’Antonio ti avrà aperto dell’altro non certamente la mente!

( pausa)

VISMARA: ( alterata) ma tu sei sempre a pensare a queste cose ma sei proprio una donna “frustrata”

VERENA: ( alterata e ad alta voce) e no io non sono mai stata frustata da nessuno e tu lo sai bene

( alterata) adesso basta! Cerca di finirla perché altrimenti perdo la pazienza

( si siede di scatto, prende le zucchine e le patate e le pulisce nervosamente)

( tra se e se)

Ma guarda un po’ cosa va a raccontare in giro mia sorella: e chissà a quanti lo avrà raccontato

( ad alta voce)

Sia ben chiaro a tutti che Paolino,  beve si ogni tanto qualche bicchiere di troppo però è una brava persona : e in più voglio precisare che non solo non mi ha mai frustato ma non mi ha neppure mai messo le mani addosso …

VISMARA: ( cerca di calmarla) scusa “ frustrata” non vuole dire “ frustata” ma ha un altro significato

VERENA: ( si è calmata ma curiosa )  e cosa vuole dire frustrata

VISMARA: ( in imbarazzo) non so di preciso, l’ho sentita in tv , mi è piaciuta e me la sono ricordata

VERENA: ( ride) ma guarda cosa mi tocca vedere, mia sorella vestita così : tutta colorata …

VISMARA: ( alterata) e ci risiamo: questa è tutta roba di “ Armani “

VERENA: ( sorpresa) è roba che ti ha regalato “ Armani” ? Questa poi non pensavo che il signor Luciano Armani andasse in giro vestito così

( pausa)

VISMARA: ( alterata) con te: proprio è veramente impossibile parlare!

VERENA: ( calma apparente) adesso vai a vestirti in maniera decente, tra poco si mangia : comincia a fare tavola.

VISMARA: io non faccio tavola!

VERENA: ( alterata) come non fai tavola , guarda che io non sono la tua serva!

VISMARA: ( atteggiandosi a diva) questa sera, sono a cena fuori …

VERENA: ( sorpresa) vuoi che te ne preparo sul “ terrazzino”

VISMARA: ( calma) questa sera sono a cena al ristorante ( pausa) ( euforica) ci vado con Antonio

( pausa)

VERENA: ( alterata) ma come, vai a cena fuori senza avvertire: avevo preparato: zucchine e patate bollite anche per te!

VISMARA: ( euforica) finalmente stasera non mangerò: patate e zucchine bollite

VERENA: ( alterata) ma pensa alla salute, in casa sai quello che mangi e vai sul sicuro, magari al ristorante chissà cosa ti danno da mangiare…

VISMARA: ( felice) pesce prima e dopo

( pausa)

VERENA: ( sospettosa) non mi dire che con Antonio?

VISMARA: si!

( pausa)

VERENA: ( sospettosa) tu lo hai fatto così?

( pausa)

VISMARA: si!

(pausa)

VERENA: senza neppure conoscerlo !

(pausa)

VISMARA: si lui mi conosce a fondo!

(pausa)

VERENA: e lo hai fatto così come una donna da strada!

( pausa)

VISMARA: no lo abbiamo fatto in albergo

(pausa)

VERENA: ma non hai pensato a cosa poteva pensare la gente !

(pausa)

VISMARA: no!

(pausa)

VERENA: svergognata ! Hai disonorato il buon nome della nostra famiglia

( pausa)

VISMARA: si!

(pausa)

VERENA: brutta puttana, domani vai ameno dal prete a confessarti

( pausa)

VISMARA: (felice) dal prete ci vado domani solo perché mi voglio sposare in chiesa con l’abito bianco

(pausa)

VERENA: svergognata, io se fossi in Don Pietro non ti sposerei solo per il fatto che hai fatto “ cose impure” fuori dal matrimonio …

(pausa)

Adesso salgo in camera a darmi una “ ritoccatina “ al trucco: tra dieci minuti viene Antonio a prendermi, mi raccomando accoglilo bene

( Vismara esce di scena)

SCENA QUINTA

VISMARA, VERENA, ANTONIO

( rimane solo in scena Verena)

VERENA: ( delusa)  adesso arriva il fidanzatino, e mi tocca anche accoglierlo con tutti gli onori di casa : intanto metto su patate e zucchine

( mette le patate e le zucchine nella pentola )

( suonano alla porta)

Questo deve essere l’innamorato!

( si alza a va ad aprire)

( entra in scena Antonio, un ometto che dimostra meno della sua età ma che zoppica vistosamente e per questo ha un bastone)

VERENA: ( finge di essere sorpresa)  mi scusi, lei chi è ?

ANTONIO: ( si presenta) lei dovrebbe essere la signora Verena, sorella della mia Vismara

VERENA: ( scocciata) e lei dovrebbe essere Antonio il …

ANTONIO: il fidanzato e futuro sposo di Vismara, posso entrare …

VERENA: ( si toglie dalla porta) entri mia sorella è su in camera a truccarsi

ANTONIO: lo so mi ha telefonato

VERENA: ( sorpresa) telefonato ?

ANTONIO: ( mostra il telefonino a Verena) con questo!

VERENA: ho impressione che lei abbia sbagliato casa, mia sorella non ne ha e non ne usa di quei “ strani marchingegni” lei non è capace neppure di usare il telefono tradizionale, e come tradizionale dico il telefono fisso a tastiera

ANTONIO: guardi signora che si sbaglia, la mia Vismara ha un telefono ancora più moderno di questo ( lo mostra)

VERENA: ( prende in mano il cellulare) io questa roba, mai usata e neppure ci tengo ad impararla …

( entra in scena Vismara vestita in  modo altamente vistoso)

VISMARA: ( rivolta alla sorella) e hai fatto molto male , bisogna adeguarsi ai tempi

( rivolta al fidanzato)

Vieni Antonio che ti faccio vedere la casa, la nostra nuova alcova

ANTONIO: si amore mio

( i due si mandano i bacini)

VERENA: ( scandalizzata) ma vi mandate anche i bacini, non avete proprio ritegno

ANTONIO: ma signora Verena, noi ci vogliamo bene: e poi non ci sono minorenni

VERENA: io con mio marito in pubblico non ho mai dato niente a vedere, perché io sono una donna timorata di dio.

VISMARA: ( irridente) ma Verena i tempi sono cambiati e tu sei rimasta indietro, adesso vieni che ti faccio  vedere la nostra nuova casa

( Vismara, prende per mano Antonio e i due, velocemente sempre per mano entrano ed escono di scena)

VISMARA: allora Antonio, ti piace il mio progetto: la sala al posto della camera  e la cucina tutta da ristrutturale , mentre il ripostiglio lo possiamo trasformare in un’altra cameretta, o al limite ci potrebbe venire una camera per gli ospiti, perché tesoro io sono convinto che verrà tanta gente a trovarci dopo le nozze

ANTONIO: tantissima amore

( i due si abbracciano e si baciano)

VERENA: (alterata pur mantenendosi apparentemente calma)

Io sono contenta che voi due progettate un ridente futuro, ma io e Paolino dove ci mettiamo, ce la lascerete spero una stanza!

VISMARA: una stanza, per voi: ma lo sai che non ci avevo pensato?

ANTONIO: si giusto, amore mio : tua sorella e tuo cognato dove li mettiamo?

VERENA: si noi due dove ci mettiamo?

( Vismara e Antonio si guardano meravigliati)

VISMARA: in effetti per voi due non c’è posto!

ANTONIO: mi dispiace: purtroppo per voi due non c’è davvero posto!

VERENA: e allora io e Paolino dove andiamo?

ANTONIO: ( a Vismara) dillo tu che sei la padrona d casa!

VISMARA: ( ad Antonio) purtroppo dovrò dirlo io, anche se mi dispiace molto perché sei mia sorella

( pausa)

VERENA: mi sembra di aver capito! Ma voglio che lo dici tu!

( pausa)

VISMARA: ( prende coraggio e lo dice ad alta voce) purtroppo con immenso dispiacere tu e Paolino dovete lasciare la casetta e cercarvi un altro alloggio. E tutto entro il due agosto perché noi due a luglio ci sposiamo

VERENA:  ( apprensiva) ma ti comporti così con noi dopo tanto tempo!

VISMARA: ma la casa è la mia … mi sposo e ci vengo ad abitare con il mio amore

ANTONIO: ( mimando) sono io il suo amore!

( Verena trattiene la rabbia)

VERENA: va bene, visto che la situazione che mi aspetta è questa, dammi almeno il tempo di cercarmi una nuova casa !

VISMARA: ( calma) tempo ne hai, comincia allora a darti da fare!

( i due fidanzatini si abbracciano)

VISMARA: ( prende i bicchieri e una bottiglia di prosecco ) allora per festeggiare brindiamo

( Vismara apre la bottiglia e versa i vino nei calici) brindiamo alla salute !

( si alzano i calici ma Antonio non lo alza)

VISMARA: Antonio cosa c’è che non va?

ANTONIO: sai il vino, prima di tutto devo guidare e poi ho anche una punta di ulcera allo stomac, preferirei brindare con acqua minerale naturale

VERENA: ( ride e tra se e se ) è anche malaticcio il fidanzatino!

VISMARA: ma come è bravo il mio Antonio, lui non beve vino : non è come quell’ubbriacone di Paolino

VERENA: (alterata) ma che uomo è uno che non beve di vino!

VISMARA: ( passa il bicchiere d’acqua ad Antonio e tutti alzano i calici ) al nostro matrimonio!

( tutti bevono)

VERENA: ( più che altro per educazione) se volete fermarvi a cena, stasera ho preparato patate e zucchine bollite, tutta roba dell’orto: tutta roba naturale

ANTONIO: ( quasi convinto) quasi quasi sono tentato!

( nel sentire quelle parole e nel vedere Antonio perplesso, Vismara lo prende sottobraccio e prende l’iniziativa)

VISMARA: ( convincente) adesso basta, noi abbiamo finito con le zucchine e le patate bollite: noi questa sera andiamo al ristorante: e finalmente facciamo una meravigliosa cena decente: partiamo dall’antipasto fino ad arrivare al dolce e il tutto condito con vino di ottima qualità …

ANTONIO: ( perplesso) si ma diamoci una regolata! Andiamo si a mangiare fuori, una cenetta decente … ma senza trascendere troppo …

VISMARA: ( euforica) andiamo tesoro, andiamo : sono anni che un uomo non mi portava a cena fuori; sapessi amore come sono contento ( da un bacio al fidanzato)

ANTONIO: ( cerca di calmare i bollori della fidanzata) calma tesoro mio, calma : tua sorella potrebbe scandalizzarsi

VERENA: ( alterata) io non mi scandalizzo! Io sostengo la morale, la decenza e il comune senso del pudore: e questa donna che dice di essere mia sorella: chissà da chi avrà preso ! noi siamo da generazioni una famiglia onorata!

( i due fidanzati abbracciandosi escono di scena)

SCENA SESTA

 VERENA, PAOLINO

( entra Antonio alticcio ma non ubbriaco)

PAOLINO: ( concitato e alla moglie) cara Verena ho saputo certe cose !

VERENA: ( delusa) hai bevuto Antonio!

PAOLINO: ( mima) solo un goccetto , ma ho saputo certe cose su Vismara e Anttonio

(pausa)

VERENA: ( interessata) dimmi cosa hai saputo?

PAOLINO: ho saputo che si vogliono sposare, tanto che sono già andati da Don Pietro per fare la pubblicazione: lui voleva sposarsi in Comune, mentre tua sorella ha voluto sposarsi a tutti costi in chiesa con l’abito bianco e le damigelle

VERENA: ( alterata) ma se ha ottant’anni! Vorrei perfino vederla ( mima)

PAOLINO: e la vedrai presto!

VERENA: e poi hai saputo altro?

PAOLINO: ho saputo che i due sposini vengono ad abitare qui da noi e noi siamo costretti a cambiare casa : e in questo caso ci ha pensato Paolino…

VERENA: ( interessata) e cosa avresti pensato tu?

PAOLINO: Oreste mi ha detto che si è liberato un suo appartamentino vicino alla piazza , il locale non è niente male e per noi due va più che bene ecco le chiavi, ve lo vogliamo andare a vedere

(pausa) ( da le chiavi a Verena)

( Verena è afflitta)

VERENA: certo che è dura, lasciare dopo tanti anni casa e orto … a me mi viene il magone allo stomaco

( trattiene le lacrime ma poi si riprende)

PAOLINO: ma guarda che si tratta solo di spostarsi di trecento metri e poi l’orto rimane a noi

VERENA: ( interessata) come rimane a noi : sei sicuro?

PAOLINO: Antonio ha l’ernia al disco e non può vangare

(pausa)

VERENA: ( ad alta voce) mia sorella invece di un uomo vuole sposare un ambulatorio vivente!

(pausa)

PAOLINO: per noi le cose non cambiano molto,  dove andremo nessuno ci darà mai lo sfratto

VERENA: lo so, ma io preferisco rimanere in questa casa: hai saputo altro…

(pausa)

PAOLINO: mi dispiace non ho saputo altro perché: ho trovato il dottor Boni che mi ha dato delle “ pillole”  da prendere e sono corso di corsa in farmacia prima che chiudesse

VERENA: pillole per che cosa?

PAOLINO: ( ci pensa) non mi ricordo nemmeno, però mi ha assicurato che sono efficaci

(pausa)

VERENA: ( interessata) fammele vedere

PAOLINO: non ricordo neppure dove le ho messe, appena le trovo te le faccio federe

VERENA: sicuramente saranno quelle per farti smettere di bere, adesso vieni andiamo di la che la cena è pronta: indovina che cosa ti ho preparato …

(pausa)

PAOLINO: ( ad alta voce) zucchine e patate !

VERENA: bravo, questa sera piatto abbondante

PAOLINO: ( deluso) che goduria !

( musica)

SCENA SETTIMA

 VERENA, PAOLINO, VISMARA, ANTONIO

( sono in scena Paolino a Verena)

PAOLINO: ( deluso) che cenetta, sempre la solita cosa

VERENA: è tutta roba buona, chissà in quanti pagherebbero per mangiare quello che abbiamo mangiato stasera

PAOLINO: ho visto c’è la coda di gente fino a Genova per mangiare le tue zucchine e le tue patate bollite

( si sente aprire la porta entra in scena Vismara, sola e visibilmente provata: nel vederla quasi piangere

,Verena e Paolino si avvicinano per consolarla)

VERENA: ( cerca di calmarla) Vismara che cos’hai: io ti pensavo felice ed ora mi torni a casa distrutta

PAOLINO: calmati Vismara, ci siamo qua noi, beviti un gocetto

( Paolino prende una bottiglia di grappa ne versa un bicchierino lo passa a Vismara che lo rifiuta allora se lo beve lui)

VERENA: ( preoccupata) avanti Vismara racconta: cosa è successo!

VISMARA: ma perché proprio a me

PAOLINO: fatti un goccetto che ti tira su

VISMARA: no!

PAOLINO: allora me lo faccio io

( ne beve un altro bicchierino e si mette in un angolo della scena a bere)

VISMARA: sorella mia!

VERENA: racconta!

VISMARA: ma perché deve succedere tutto a me!

VERENA: cosa ti è successo!

VISMARA: subito mi sembrava di essere una regina, Antonio al ristorante mi ha regalato una rosa rossa e mi ha offerto una cena coi fiocchi, con pietanze che non sapevo neppure che esistessero da tanto che erano buone, ho mangiato l’aragosta, le ostriche , le cozze ripiene ..

(pausa)

VERENA: ( ad alta voce) hai proprio avuto un bel coraggio , erano più salutari, le mie zucchine bollite

(pausa)

VISMARA: ( continua a raccontare) dopo abbiamo passeggiato abbracciati in riva al mare

VERENA: non vedo cosa ci sia da lamentarsi hai passato una serata romantica, beata te! ( segna Paolino) vedi quello là : pensa solo al vino: io ho sposato un cretino …

VISMARA: ( continua a raccontare) dopo siamo andati a letto …

VERENA: ( interessata) allora racconta “ com’è” ?

VISMARA:  com’è : cosa?

VERENA: ma il suo affare?

VISMARA: che affare ?

VERENA: ma quel “ coso” che hanno gli uomini in mezzo alle gambe: ma dove vivi su Marte!

VISMARA: ben messo ! solo che ( piange) non mi ha “ schiacciato”

VERENA: ben messo quanto:  ma tu non hai fatto niente per aiutarlo!

VISMARA: no: lo sai che sono poco pratica! Comunque era “ messo bene” … ma ormai il l’ho lasciato!

VERENA: ma chi l’avrebbe mai detto un ometto così … e anche malaticcio !  Paolino  ha invece un fringuellino in mezzo alle gambe e questo un’aquila: è proprio vero che chi ha il pane non ha i denti :  E adesso lui che fine ha fatto!

VISMARA: passa a prendermi tra poco ma io non lo voglio più vedere

( Paolino in disparte  pur alticcio sente tutto prende una pastiglietta ed interviene )

PAOLINO: ( euforico) Vismara se il tuo problema è questo lo risolvo io ! Adesso mi sento un toro

(porta dietro le quinte Vismara che si sente gemere di piacere)

VERENA: ( al pubblico) no , non sono gelosa tanto rimane in famiglia !

( entra Antonio con un mazzo di rose )

ANTONIO: Vismara amore mio perdonami!

VERENA : (lo circuisce) purtroppo Vismara, ora è molto impegnata

ANTONIO: posso aspettare: ho una cosa da farmi perdonare!

VERENA: si accomodi!

( Antonio si siede)

ANTONIO: sa se dovrò aspettare per molto!

VERENA: intanto posso offrirle da bere

ANTONIO: grazie!

VERENA: ma lo sa che è un bell’uomo

ANTONIO: mi mantengo

( Verena prende da bere mettendo il “ viagra ” dentro il bicchiere , mentre con la mano prende le chiavi che aveva portato Paolino dell’appartamento in affitto)

(Antonio beve)

ANTONIO: ( si alza) mi sento strano, ho uno strano coso che si sta muovendo

VERENA : allora cerchiamo di calmarlo,  ( grida) Paolino io ed Antonio andiamo a vedere l’appartamento

PAOLINO: vai … vai io ho da fare , si fatti accompagnare da Antonio; vai pure ma non serve perché Vismara ha deciso di non sposarsi più …

(pausa)

ANTONIO: come non mi sposa più?

VERENA: non pensare a mia sorella,senti come sono soda io: andiamo … accompagnami

ANTONIO:  (eccitato) si Verena ti accompagno io e… con molto piacere

(pausa)

( Verena al pubblico )

VERENA: finalmente ora  il piacere è tutto mio !

SIPARIO