E’ arrivato Robin Hood

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E’ arrivato Robin Hood

E’ arrivato Robin Hood

commedia musicale in tre atti di Paolo Starvaggi

PERSONAGGI

Robin Hood                          Sceriffo di Nottingham                   L’oste

Lady Marian                          Berengaria                                        Il cuoco

Riccardo Cuor di Leone      Isabella                                              Mortianna

Giovanni Senza Terra         Betsy                                                 Due serve

Fra’ Tuck                               Il decano degli arcieri                      Due guardie

Little John                             Il boia                                                Due soldati

Will il Rosso              Una donna del popolo                    Nobiluomini

Sir Guy                                  Leopoldo                                          Nobildonne

Il banditore                           Ranulfo                                             Una popolana narratrice.


PRIMO ATTO

Si apre il sipario.

Scena 1: “PIAZZA D’INGHILTERRA”

Fondale: una piazza, attorniata di case "popolari"

Siamo in una piazza inglese, nell’anno 1194. La scena è occupata da personaggi della parte

più popolare della città (serve, militari, commercianti, contadini, pastori, fornai, ecc.), che

s’incrociano in questo punto d’incontro.

Popolana (rivolgendosi agli spettatori)

Gentili signori, comincia il racconto

Ed eccoci qui, nella Londra di ieri

Che anno sarà? Quasi milleduecento…

Tempo di re, di donzelle e di arcieri. (quindi torna sui suoi passi)

Parte la musica. I vari personaggi abbandonano i loro attrezzi e cominciano a ballare.

BALLETTO “Piazza d’Inghilterra”

sull’aria di “Training”, brano folk strumentale di Mark Knopfler

Scena 2: “SALA DEL TRONO”

Fondale: una stanza elegante, addobbata con vessilli e un trono

Banditore (entra, stando sulla soglia e annuncia al pubblico) Il re d’Inghilterra Riccardo Cuor

di Leone e la sua graziosa consorte, la regina Berengaria.

Entra in scena il re Riccardo Cuor di Leone, lo segue la regina Berengaria, mentre il

banditore esce.

sull’aria di “La partita di pallone” (Rita Pavone)

Berengaria Perché, perché / parti in guerra e mi abbandoni qui da sola,

per il gusto di rischiare la tua vita / da leone

perché, perché / vuoi lasciare l’Inghilterra senza re

sull’aria di “Sabato pomeriggio” (Claudio Baglioni)

Riccardo Senza re / non direi

senza re / non potrei

come re / tradirei

tutti i servi miei

sull’aria di “Senza averti qui” (883)

Berengaria Questo regno si sostiene su di te

Io da sola non lo posso reggere

da una dama cosa vuoi pretendere?

Non è colpa mia! / Non è colpa mia!

Dimmi tu che voglia hai di andare lì!

se ci penso già mi metto i brividi…

come me gli inglesi ti scongiurano:

Non andare via! / Non andare via!

Senza averti qui / chi li governa tutti i sudditi?

Trovati un sostituto momentaneo!

sull’aria di “Ufo Robot” (Actarus)

Riccardo Uno ce l’ho! Uno ce l’ho! / Uno ce l’ho! Uno ce l’ho!

Si trasforma in monarca ad interim / un parente tra i meno stupidi.

Indovina un po’ chi è?.3

Non è un genio però si applica / ha bisogno di un po’ di pratica

È Giovanni, mio fratel

Giovanni (entra) Ma che re!!

Riccardo (lo corregge) Viceré!

Giovanni Uffa però! Uffa però! / Uffa però! Uffa però!

Riccardo (a Giovanni) Inginocchiati. Oggi, 28 marzo 1194, io, re Riccardo detto Cuor di

Leone, per i poteri da me stesso conferitomi, nomino te, Giovanni Senza Terra,

reggente del Regno d’Inghilterra, fino al mio ritorno dalle crociate.

Giovanni Grazie, maestà!

Riccardo Sì, ma non ci fare troppo l’abitudine…

Giovanni (si rialza) D’accordo, userò lo scettro con moderazione.

Riccardo (si avvia verso l’uscita) Allora me la dai tu, una guardatina al regno?

Giovanni Sì, sì, non ti preoccupare. Vai pure tranquillo alle crociate! (esce)

Riccardo Tranquillo si fa per dire… (esce, seguito da Berengaria)

Scena 3: “CORTILE DEL PALAZZO DEL RE”

Fondale: un bel giardino, con fontane e tribune (sullo sfondo, il castello)

Entrano in scena due guardie, e si posizionano di vedetta all’ingresso del castello.

Guardia1 Mi mancherà re Riccardo!

Guardia2 Anche a me. Se penso, poi, a chi lo sostituirà…

Guardia1 Eccolo che arriva!

Entrano in scena il re Riccardo Cuor di Leone, bardato da crociato, e Berengaria.

sull’aria di “Arrivederci Roma” (Renato Rascel)

Riccardo Arrivederci, Londra! / Io vado a guerreggiar

Ti saluto, cara Berengaria / Dai, non fare quella faccia seria

Mi conquisto un posto nella storia / e torno qua!

Berengaria Arrivederci, amore / Ti aspetto, non tardar

Copriti e sta’ attento alle sudate / che sennò ti viene una bronchite

Riccardo Guarda che sto andando alle crociate / non a sciar!

Mentre Riccardo si allontana ed esce dalla corte, Berengaria si riavvia immalinconita al

castello. Le guardie frattanto parlottano tra loro.

Guardia1 Povero Riccardo, non è ancora uscito dalle mura del castello, che già congiurano

contro di lui.

Guardia2 Di quale congiura parli?

Guardia1 Ho visto Giovanni e i suoi scagnozzi avviarsi verso la sala del consiglio. Buoni

propositi, di certo, non hanno.

Guardia2 Andiamo, è quasi ora del cambio! (i due escono)

Scena 4: “SALA DEL CONSIGLIO”

Entrano, piuttosto di buonumore, Giovanni, Sir Guy e lo Sceriffo di Nottingham, ciascuno

con un calice in mano.

Sceriffo Su, brindate insieme a me… Tanti auguri al nuovo re!

Sir Guy Calma, sceriffo. È solo viceré!.4

Sceriffo Viceré? Siamo sicuri? Ed allora… viceauguri! (tutti ridacchiano)

sull’aria di “Comme facette mammeta” (Aurelio Fierro)

Giovanni Se Riccardo, detto fatto, sostituto suo m’ha fatto,

va da sé, cari messeri, che ne eredito i poteri.

Mio fratello, tanto buono, m’ha prestato pure il trono.

Mo’ che posso governare, faccio quello che mi pare.

Metto tasse a tutto spiano al patrizio ed al villano

e coi soldi dell’erario io divento milionario.

Se, facciamoci le corna, poi Riccardo non ritorna,

io, Giovanni Senza Terra, diverrò re d’Inghilterra

A Liverpool, a Birmingham, perfino nel West Ham,

come peraltro a Manchester, ho il popolo ai miei piè! (brindano)

Giovanni Sir Guy, vi nomino esattore delle casse dello Stato. Sarete voi a riscuotere le

tasse!

Sir Guy Sarà un onore!

Sceriffo Ma non sarà una passeggiata. State in guardia da Robin Hood e dalla sua banda

di briganti. Sono anni che si prende gioco di me e dei miei corpi armati.

Isabella (irrompe nella stanza è la fidanzata di Giovanni) Mio adorato Giovanni!

Giovanni Isabella… tesoro… Che piacere vederti! (fa segno allo Sceriffo e a Sir Guy di

andarsene. I due obbediscono)

Isabella Cos’è questa storia che saresti il reggente d’Inghilterra?

Giovanni Sì, in assenza di Riccardo. Per festeggiare l’incarico, avevo giusto intenzione di

farti un regalino. Cosa desideri, cara?

sull’aria di “Vorrei” (Lùnapop)

Isabella Vorrei, vorrei / la pelliccia di visone e poi

Vorrei, vorrei / un diamante di tre chili e sei.

Giovanni Però! Lo sai? / Hai una bella faccia tosta quando vuoi!

Isabella (si avvia all’uscita) Mi raccomando, che la pelliccia sia di visone perché lo

zibellino mi ingrassa. E il diamante, che sia purissimo! Non come quei fondi di

bottiglia che mi hai fatto mandare dall’India la scorsa settimana.

Giovanni la ascolta con sopportazione. I due escono.

Scena 5: “CASA DI POPOLANI”

Fondale: casa umile, poco arredata

In scena: un tavolaccio, una sedia

In una casa povera, poco arredata, una donna del popolo sta svolgendo lavori domestici,

quando ode dall’esterno la voce del banditore.

Banditore (da fuori campo) “Popolo! Oggi, 3 aprile 1194, gli incaricati del Regno d’Inghilterra

passeranno a ritirare il denaro della sovrattassa sull’acqua del fiume, decisa

nella notte dal Gran Consiglio. Il versamento è obbligatorio. Pena prevista per gli

evasori: la forca. Firmato: il reggente Giovanni Senza Terra”.

La donna di casa scuote il capo, rassegnata. Bussano alla sua porta. Essa va ad aprire e fa

entrare il banditore.

Banditore (annuncia, da una pergamena) “Udite! Udite! È giunto a far visita a quest'umile

casa l'esattore delle tasse del Regno d'Inghilterra, sir Guy di Gisborne”.

Entra Sir Guy, seguito da due guardie.

sull’aria di “È arrivato l’ambasciatore” (Trio Lescano).5

Sir Guy Mi presento, son l'esattore / con la piuma sul cappello

son venuto col banditore / a riscuotere il balzello

Da quest’oggi la soprattassa / è di dieci monete d’or

Chi non la pagherà / impiccato sarà / per volere di Sua Maestà!

sull’aria di “Dieci ragazze” (Lucio Battisti)

Donna del popolo Dieci monete per te / debbo sborsare! (e dà il sacchetto all’Esattore)

Sir Guy Dieci monete per me! / Ora possiamo andare…

Donna del popolo Ma non vi sembra di esagerare? / Di questo passo dove andremo a finire?

Con nuove tasse ogni dì, voi ci volete sfini’!

Robin (ha seguito la scena, entra e toglie il sacchetto dalle mani di sir Guy)

Vorrei sapere chi ha detto / che ‘sti soldi li pigli te?!

Sir Guy (si riprende il sacchetto) Matto! Sono incaricato dal re!

Forse non sai / che io riscuoto tasse ogni giorno / e… pure quand’è sera!

Robin Ma le tue tasse ridurranno questo popolo in miseria nera!

Sir Guy (ridacchia, poi di botto) Guardie, arrestate questo nemico del Regno!

Le guardie si avvicinano a Robin, ma quest’ultimo sguaina la spada. Inizia così un doppio

duello, alla fine del quale Robin riesce a disarmare prima una guardia, poi l’altra. Entrambe

scappano.

Robin (si avvicina a sir Guy, puntandogli la spada alla gola) Ridai a questa donna ciò

che le hai tolto!

Sir Guy (esita un po’, poi getta sul tavolo il sacchetto con le monete) Ma non finirà qui! (ed

esce)

Banditore (srotola la pergamena e legge) “Secondo la normativa vigente nel regno”… (dà

un’occhiata a Robin) forse è meglio che me ne vado. Con permesso. (esce)

Robin (prende il sacchetto dal tavolo e lo porge alla donna) Il vostro denaro, Madame!

sull’aria di “Grazie Roma” (Antonello Venditti)

Donna del Popolo Grazie Robin! / che ci difendi dai sopraffattori / Grazie Robin!

Grande Robin! / da dove diavolo sei uscito fuori? / Provvidenziale Ro-o-bin!

Robin, galantemente, bacia la mano alla donna, poi esce. La donna, quindi, raccoglie le spade

dal pavimento e le porta in un’altra stanza, uscendo così dalla scena.

Scena 6: “PIAZZA D’INGHILTERRA”

Fondale: una piazza, attorniata di case "popolari"

La piazza è popolata dalla più svariata umanità (serve, militari, commercianti, contadini,

pastori, fornai, ecc.) . Tra questa gente, troviamo

Mortianna (zingara chiromante, che cerca di leggere la mano a tutti i passanti che incontra)

Volete che vi legga la mano? Che bella mano, avrete una lunga vita! Chiedete e

Mortianna vi leggerà passato, presente e futuro.

sull’aria di “Zingara” (Bobby Solo)

Sceriffo (la nota e si fa largo per andare da lei) Leggi questa mano, / Zingara!

Guarda e dimmi se quel Robin Hood / Lo potrò acchiappare

Io non vedo l’ora / di mettere in prigion / quel villanzone!

Mortianna Leggo la tua mano / tremula / qui c’è scritto che non riuscirai.

Sono desolata… (stende la mano)

Sceriffo Ecco una moneta (gliela porge)

Mortianna Grazie tante!.6

Sceriffo (amareggiato) Prego/ grazie a te!

Giovanni (entra, interviene bruscamente) Invece di perdere tempo con le fattucchiere,

annuncia il mio discorso.

Sceriffo Quale discorso?

Giovanni Quello sulla morte di re Riccardo.

Sceriffo È morto Riccardo? Che tragedia! L’ho sempre detto io, che le crociate sono

pericolose…

Giovanni Cretino! Non è morto davvero. È una menzogna che dirò al popolo per potermi

proclamare re io stesso!

Sceriffo E se poi torna?

Giovanni risponde con uno scongiuro.

Sceriffo Ho capito, faccio l’annuncio…

(ad alta voce) Uomini e donzelle, prostratevi per terra

e fate un bell’inchino al reggente d’Inghilterra.

Silenzio per favore! Zittitevi perché

dobbiamo far parlare Giovanni il viceré.

Tutti s’inchinano. Giovanni prende il centro della scena.

sull’aria di “Hanno ucciso l’uomo ragno” (883)

Giovanni Prego, signori, un po’ d’attenzion / devo darvi una notizia con commozion.

Ho ricevuto un messaggio testé / che giunge dalla Terra Santa,

in cui si dice che Sua Maestà / battendosi in duello con coraggio e lealtà,

da un avversario, miei cari signor / purtroppo fu colpito al cuor.

Hanno ucciso re Riccardo / chi sia stato non si sa

O il feroce saladino o qualche suddito di Allah.

Hanno ucciso re Riccardo / e questo vuole dire che

se non ho sbagliato i conti / io divento il nuovo re.

Tutti commentano sgomenti.

Giovanni La cerimonia d’incoronazione si svolgerà domenica prossima, alle ore otto, a

palazzo reale. Siete tutti invitati. (esce, seguito dallo sceriffo).

Tutti seguitano a commentare. In un angolo si fa luce Berengaria, afflitta dalla notizia

sull’aria di “La solitudine” (Laura Pausini)

Berengaria Riccardo se n'è andato e non ritorna più

La vita non sarà la stessa senza lui

Ho un vuoto grande grande dentro l'anima

eppure la speranza non si spegnerà.

E' questo che mi spinge a non abbattermi

e in fondo non mi riesce di convincermi

di quello che Giovanni ha detto poco fa

Mi dice il cuore che ritornerà.

Lo sento, che ti rivedrò

che la tua voce ascolterò

che un giorno o l'altro tu rispunterai

e mi domanderai

se ho già stirato il tuo gilet

se ho cucinato anche per te

se ho sistemato la tua libreria

perché sei un tipo che

odia il disordine.7

Nel frattempo la piazza si è svuotata. Berengaria si mette sul capo a mo’ di foulard lo scialle

nero che ha sulle spalle ed esce.

Scena 7: “SALA DEL TRONO”

Fondale: una stanza elegante, addobbata con vessilli e un trono

In scena: una tavola imbandita

Gli inservienti di re Giovanni preparano la tavola imbandita per il pranzo, quindi escono.

Banditore (entra e si mette di lato all’entrata) Sir Guy di Gisborne

Sir Guy (entra)

Banditore Lo sceriffo di Nottingham capo delle guardie reali

Sceriffo (entra)

Banditore La graziosissima Lady Marian

Marian (entra)

Banditore Isabella, duchessa di Kent

Isabella (entra)

Banditore Giovanni viceré d’Inghilterra.

Giovanni (entra) Morale della favola… a tavola!

I commensali prendono posto in tavola.

sull’aria di “Ci vorrebbe un amico” (Antonello Venditti)

Giovanni Menù fantasmagorico / quest’oggi cari amici

C’è l’anitra farcita / c’è arrosto di pernici

C’è un bel tacchino in umido / c’è pure il gorgonzola

Ma prima, Lady Marian / permette una parola

Le presento un amico / è seduto al suo fianco

Sir Guy Son Sir Guy, molto lieto / Lady Marian, lei è un incanto

Marian Che carino il suo amico / quanti bei complimenti!

Sceriffo Sì, ma adesso mettiamo / qualche cosa sotto i denti.

Entra Robin e fa cenno al banditore di annunciarlo.

Banditore Chiedo scusa, signori… Sir… ehm… Sir… Chi debbo annunciare, messere?

Robin La regina di Svezia!

Banditore La regina di Sv… (realizza)

Robin (si avvicina alla tavola) Salve, gente… è arrivato Robin Hood!

Sceriffo (si alza, con intenzioni minacciose) Che impertinenza è questa?

Giovanni (lo fa risedere) Non ti agitare. Un boccone non si nega a nessuno, anzi…

sull’aria di “Aggiungi un posto a tavola” (Garinei/Giovannini).8

Giovanni (al banditore, che esegue) Aggiungi un posto a tavola / che arriva Robin Hood!

Preparagli una seggiola e portagli il menù.

Robin No, grazie, non desidero / la vostra compagnia.

Giovanni Mi sembra di ricevervi / con grande cortesia!

Robin Ma i sudditi subiscono / la vostra tirannia.

Giovanni Giudizi non ne tollero / e specie in casa mia.

Marian Su, basta far polemiche / brindiamo in a-a-a-allegria!

Robin E va bene Milady, mi fermo giusto per un brindisi! (si siede a tavola) Ma lo faccio

solo per rispetto a voi. Brindo alla memoria di re Riccardo Cuor di Leone…

Giovanni (cambia discorso, il brindisi si blocca) Conoscevate già Lady Marian?

Robin (fischio di approvazione) Onoratissimo, Milady!

sull’aria di “Vieni a vedere perché” (Cesare Cremonini)

Sir Guy Dicono tutti che sei un bravo arciere / e che nessuno è migliore di te!

Robin Giuro che è / la verità / Ora vedrete perché. (scocca una freccia che termina fuori scena)

sull’aria di “Chi ha mangiato il becco dell’anatra”

Cuoco (entra, in mano un anatra arrosto, trafitta dalla freccia) Chi ha trafitto il petto dell’anatra?

Robin Sono stato io! Io! Io!

sull’aria di “Domenica d’agosto” (Bobby Solo)

Cuoco La freccia nell’arrosto mi fa arrabbiar! / Non c’era un altro posto da bersagliar?

(ai commensali) Non siate in collera / Rimpiazzo l’anatra / con dei panini allo speck.

(esce)

Giovanni Insisto, Sir Robin, fermatevi a mangiare un boccone.

sull’aria di “Il ballo del mattone” (Rita Pavone)

Robin No-on essere furio-oso / se non pranzo assieme a te

Giovanni Non chiamatemi curio-oso / ma vorrei saper perché

Robin Con te/ con te/ con te/ che inganni la nazione

non mangio / nemmeno un sol boccone!

No-on credo a quella ba-alla / che Riccardo già morì!

Raggirasti tu la fo-olla / sono certo che è così.

Perciò / perciò / perciò / tu sei un traditore

sciacallo / bugiardo ed impostore

Sir Guy (si alza) Questo diffamatore si merita una bella lezione. (estrae la spada dalla

guaina) Stavolta sarò io a fendervi il gozzo, messere!

Robin (sguaina la spada anch’egli) Sir Guy… il mio gozzo non sarà mai fesso!

Sir Guy In guardia!

I due si sfidano a singolar tenzone, al termine della quale Robin riesce a disarmare il rivale,

facendogli cadere la spada a terra.

Robin (a Guy) Dilettante! (a Giovanni) Arrivederci, vicemaestà! (a Marian) Milady, è stato

un vero piacere… spero di rivedervi, prima o poi! (esce di buon passo. Marian

ricambia con significativo sorriso)

Giovanni (si alza) Quel Robin Hood me la pagherà cara! E voi, Sir Guy, siete atteso fra un

minuto nella Sala del Consiglio. Sceriffo! (esce, seguito dallo Sceriffo)

Isabella (si alza, seccata dalla situazione) Vado a dire al cuoco di non servire il dessert..9

Con permesso. (esce)

Marian (accompagna Sir Guy all’uscita) Coraggio, andrà meglio la prossima volta.

Sir Guy Lo sapevo io, che non serviva a niente quel corso di spadaccino per

corrispondenza… (i due escono. Dall’altra parte, il banditore porta via la tavola

imbandita e sparisce di scena)

Scena 8: “SALA DEL CONSIGLIO”

Fondale: sala austera, cupa, con qualche vessillo

Entra Giovanni, seguito a ruota dallo sceriffo. I due hanno un’aria preoccupatissima.

sull’aria di “Vivo, morto o X” (Ligabue)

Giovanni Messi sotto tiro / da quel criminale

se non ci svegliamo, Robin, fessi ci farà.

Sceriffo Beh! è venuto qui, ha fatto confusione

Sir Guy non è riuscito a cacciarlo, a cacciarlo via di qua! / qua!

Sir Guy (nel frattempo è entrato) Braccarlo ci conviene / o qui si mette male

Sceriffo Si sappia regolare o prima o poi la pagherà!

Giovanni Lo voglio catturare / non resterò a guardare

e sopra ‘sta canaglia / una taglia metterò

Vivo o morto!

Sceriffo e Sir Guy Sì!

Giovanni Vivo o morto!

Sceriffo e Sir Guy Sì!

Giovanni Vivo o morto! Vivo o morto!

Sceriffo e Sir Guy Vivo o morto… sì!

Giovanni e con quello lì / la piantiamo qui

Meglio morto, meglio morto! (ed esce)

Sceriffo e Sir Guy Meglio morto… sì! (lo seguono)

Scena 9: “FORESTA DI SHERWOOD”

Fondale: una foresta rigogliosa con alberi e tanto verde

In scena: un pozzo, cespugli

Entra Will il rosso, completamente vestito con abiti di questo colore. Si stiracchia e si sdraia

per terra, con la schiena appoggiata al pozzo. Ha in mano una chitarra e inizia a strimpellare.

sull’aria di “Tanto pe’ canta’” (Nino Manfredi)

Will Poiché la vita costa cara / me so’ rubbato ‘na chitara

De professione fo’ er brigante / ma er sogno mio è de fa’ er cantante

Quanno su stufo de duelli / me metto a scrive du stornelli!

Pe’ ‘sti capelli che c’ho addosso / m’hanno chiamato “Will il Rosso”

Robin (è entrato già da tempo) Tanto pe’ inizia’ / più che ‘n brigante pari ‘n cantautore.

Non per vanità / ma co’ la lancia sono io il migliore

Will Mo’ nun t’allarga’ / che ner duello io so’ ‘n professore

Robin Per stabilir chi di noi due è il campione / ti sfido allora a singolar tenzone.

I due estraggono le lance che hanno nella guaina e iniziano a duellare. Will si difende bene,

ma alla fine Robin riesce ugualmente a disarmarlo.

Robin (ridacchia) Ci sai fare, ragazzo. Parola di Robin Hood!

Will Robin Hood? È stato un onore duellare contro di voi, messere..10

Robin Duellare al mio fianco sarà ancora più divertente, vedrai.

Little John (arriva tutto trafelato, con un manifesto in mano) Robin, leggi qui!

Robin (prende il manifesto, legge) “Ricompensa very good / a chi riesce a catturare /

quell’astuto criminale / che si chiama Robin Hood”. Il piano di Giovanni è chiaro!

(a voce alta) Amici… amici della foresta, avvicinatevi, statemi ad ascoltare… (molti

abitanti della foresta, richiamati dalla voce di Robin, si avvicinano e fermano ad

ascoltarlo) … La situazione è seria, non possiamo restare a guardare. Amici,

ascoltatemi! Dobbiamo difenderci dall’usurpatore!

sull’aria di “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” (Gianni Morandi)

Robin C’era Riccardo / che come re / amava il popolo e la nazion

Ci governava / con onestà / ma adesso è morto e non tornerà.

Ora Giovanni sul trono c’è / e ho come l’impressione che

cominceranno i nostri guai. / Se fossi in voi mi allarmerei

Teniamo stretta / la libertà / da chi vorrebbe rubarcela

L’usurpatore / costringerem / a rifugiarsi in America!

Popolani Stop col mascalzon! / Stop, Giovanni, Stop!

Robin Mi fa piacere di notar / che state insieme a me!

Tutti Ta-ta-ra-ta-tà

Robin esce, seguito da quelli della sua banda, quindi dagli altri.

FINE PRIMO ATTO.


SECONDO ATTO

Scena 1: STANZA DI LADY MARIAN

Fondale: una stanza da letto elegante, con quadri e una finestra

In scena: un lettino.

Due serve entrano spingendo il lettino su cui sta riposando Marian, quindi escono

silenziosamente. Nel frattempo, Marian si sveglia.

sull’aria di “E penso a te” (Lucio Battisti)

Marian Io mi sveglio e penso a lui / mi stiracchio e penso a lui

Risistemo le coperte e penso a lui… (Betsy entra)

Marian Entra Betsy e penso a lui

Betsy Ben svegliata!

Marian … e penso a lui

Betsy Guarda questa! Io le parlo e pensa a lui

Non so chi sia codesto "lui" / Scoprire io vorrei /

a quale giovanotto sta pensando

È troppa la curiosità / per una come me / che quasi quasi io glielo domando

sull’aria di “O mama mama” (Nilla Pizzi)

Betsy O Marian, Marian, Marian / O Marian, Marian, Marian / Ma per chi te batte el corazon?

Marian (parlato) Che?

Betsy Non far la tontolona / che tanto non sei buona…

Marian Beh… che c’è? / innamorata son!

È bello e muscoloso / è forte e coraggioso

Betsy Sì, però / raccontami di più!

Marian È un prode cavaliere / è un valoroso arciere

Betsy Ma / chi è?

Marian Si chiama Robin Hood!

Marian esce, sempre portando con sé il cuscino. Betsy la segue attonita (“Ehi, Marian, dove

vai col cuscino?”) . Rientrano le due serve, che rifanno il letto.

sull’aria di “Carletto” (Corrado)

Serva1 Sentito Lady Marian, che ha detto a Betsy? / per quel grazioso arciere ha il cuore a pezzi!

Che gran novità / da comunicar / io non vedo l’ora di spettegolar!

Serva2 Lo sai, non ti è permesso di origliare / perché ti debbo sempre rimproverare?

Di quello che sai / tu nulla dirai/ o un guaio, si sa, presto scoppierà!

Serva1 Vaaaaa bene! Sto zitta! Prometto! / Ed ora mi affretto a rifare ‘sto letto

Sto zitta, ormai l’ho promesso, e il pettegolezzo non rivelerò!

Terminato ora di rifare il letto, le due serve lo riportano fuori scena, uscendo.

Scena 2: “SALA DEL CONSIGLIO”

Fondale: sala austera, cupa, con qualche vessillo

Entrano Isabella e Giovanni.

sull’aria di “You are not alone” (Michael Jackson).12

Isabella T’han fatto viceré / e più non pensi a me

Sai solo governar

Giovanni Non devi protestar

T’ho preso un bel vison / e in Galles il villon

Isabella C’è un’altra cosa che / potresti far per me

Giovanni Isabella dimmi e vedo se ti posso accontentar

Isabella Da quand’è che non mi porti più a ballar

Giovanni (parlato) Mah, sarà dal…

Isabella Non usciamo mai / non mi porti mai

ad un varietà e nemmeno al bar

Giovanni Ho tanti impegni, sai / tu mi capirai

Sono quasi re…

Isabella … ma che me frega a me! / Scuse non ne hai!

Marian (entra) Giovanni, vi chiedo udienza.

Giovanni Vai pure, cara… Ne riparliamo dopo.

Isabella Lo spero bene… (ed esce, con aria severa)

Giovanni Ebbene Marian?

Marian Giovanni, rispondete a queste facili domande. (parte in sottofondo il ticchettio di

un cronometro) È vero che domani lo sceriffo andrà a Nottingham a recuperare i

soldi delle tasse per versarle nelle casse del Regno?

Giovanni Sì.

Marian Ed è vero che per arrivare a Nottingham dovrà obbligatoriamente attraversare la

foresta di Sherwood?

Giovanni Sì.

Marian Ed ora la domanda più importante… mi date l’autorizzazione ad accompagnarlo?

Giovanni Sì. (finisce il ticchettio)

Marian Grazie! (lo abbraccia e se ne va.)

Giovanni (inebetito, a voce alta in direzione dell’uscita) Cos’ho vinto? (fra sé) Mah, quella

ragazza mi preoccupa. Dovrò tenerla sott’occhio… (esce)

Scena 3: “FORESTA DI SHERWOOD”

Fondale: una foresta rigogliosa con alberi e tanto verde

In scena: un pozzo, cespugli

Entra Fra’ Tuck, passeggia beatamente nella foresta e si ferma a guardare gli uccellini sul

bordo del pozzo, quando viene accerchiato da Robin, Little John e Will.

sull’aria di “Fra’ Martino Campanaro”

Robin Fraticello solo solo / dove vai? / cosa fai?

Fra’ Tuck Vado all’avventura / qui nella radura / cosa c’è? / cosa c’è?

Little John Ma che tipo!

Fra’ Tuck Molto lieto / frate Tuck / frate Tuck

T’ho riconosciuto / tu sei quel bandito / Robin Hood / Robin Hood

Robin E cos’altro sai di me?

Fra’ Tuck So che sei un ottimo arciere e un abile spadaccino, ma anch’io me la cavo, sai?.13

Scusa, me la presti un momento? (estrae la spada dalla guaina di Little John e fa

a Robin) In guardia!

Robin (si mette in guardia) Un frate moschettiere!

I due iniziano a duellare. Dopo una serie di stoccate e parate interviene

Little John Fine del primo round! Match in parità (e si riprende la spada)

Robin Bravo fraticello! Dove hai imparato a duellare?

Fra’ Tuck In seminario!

Robin Bravo! La mia banda aveva giusto bisogno di un padre spirituale! (fa per dargli la

mano, ma Fra’ Tuck preferisce benedirlo.

Will Sento dei passi… meglio nascondersi! (e tutti si vanno a nascondere, chi dietro il

cespuglio, chi dietro il pozzo)

Arrivano lo sceriffo e Marian. Lo sceriffo ha in mano un cofanetto coi soldi delle tasse.

sull’aria di “La canzone di Marinella” (Fabrizio De André)

Sceriffo Questa, mia cara Marian, è fifa vera / è buia la foresta a tarda sera.

Se Robin con la banda ci assaltasse / ci ruberebbe i soldi delle tasse!

Marian Cosa possiamo fare, noi due da soli?/ In caso di rapina… son dolori!

Dov’è finita tutta la sua scorta?

Sceriffo Sciopera per la settimana corta!

Little John (sbuca con Robin e Will. I tre attorniano lo sceriffo con la spada puntata) Giù il

malloppo, sceriffo!

Robin (trascina con sé Marian) E tu dolcezza, vieni qui. Certe volgari risse non si

addicono ad una signorina perbene.

Sceriffo Mannaggia, proprio oggi doveva entrare in sciopero, la CGIL?

Fra’ Tuck (sbuca anch’egli) La CGIL?

Sceriffo Conferenza Guardie Imperiali Londinesi

Will Poche storie, sceriffo. A occhio e croce, siamo in maggioranza.

Dunque…(prosegue cantando)

sull’aria de “La società dei magnaccioni“

Will ‘Sto cofanetto d’oro dallo a noi / li prodi arcieri de ‘sta Sherwood bella.

Semo banditi fatti cor pennello

E li potenti annamo a derubba’ / E li potenti annamo a derubba’

Ma che ce frega / ma che ce ‘mporta / si lo sceriffo nun c’ha la scorta?

Sai che te dimo? / Sai che te famo?

Nun c’hai la scorta e te rapinamo / ma però

poi sta’ tranquillo / che ‘sto cofanetto d’oro (e gli sottrae la cassetta con l’oro)

va a fini’ tutto a li porelli / de questa zozza Nottingham.

Sceriffo Maledetti, me la pagherete! (e scappa via tremante)

Tutti ridono.

Marian Vi sembra bello, quello che avete fatto?

Little John Ascoltate questa storia. C’è un casolare, a trecento metri da qui, dove abita una

famiglia molto povera. I genitori sono anziani e non trovano più lavoro. La

bambina più piccola, Kate, è deperita e ha bisogno di mangiare. Forse voi non lo

sapete, ma il mangiare costa.

Will Magari, con questi (si riferisce alla cassa coi soldi che ha in mano), staranno

tranquilli per qualche tempo. Voi che ne dite, Milady? Andiamo, Little John.14

Fra’ Tuck Vengo anch’io. Un po’ di conforto spirituale non guasta. (esce con Will e Little

John)

Marian I vostri modi sono piuttosto originali, ma avete il cuore nobile.

Robin Troppo buona, lady Marian. Ma voglio raccontarvi qualcosa.

sull’aria di “O mia bella Madunina” (G. D’Anzi)

Robin Provengo da famiglia aristocratica / di vivere nel lusso non mi va

La vita per chi è misero è drammatica / e l’ho capito solo stando qua

Per questo coi miei amici in compagnia / difendo chi subisce un’angheria

O mia bella Lady Marian / che venite da lontan

Che bellezza straordinaria! / Posso stringervi la man? (e le prende la mano)

Marian Ma così mi lusingate / non resisto al vostro charme

Vi dirò che nel mio cuore sono già

diventata vostra fan

I due rimangono con lo sguardo perso l’uno negli occhi dell’altra, quando vengono interrotti da

Will (che rientra con Fra’ Tuck e Little John) Missione compiuta, capo!

Robin Molto bene, ma ora ne abbiamo un’altra da portare a termine.

Little John Un’altra!?

Robin Riportare a casa questa graziosa damigella!

Marian e Robin escono guardandosi fisso negli occhi, seguiti da Little John, Fra’ Tuck e

Will, che parlottano e commentano la scena.

Scena 4: “CORTILE DEL PALAZZO DEL RE”

Fondale: un bel giardino, con fontane e tribune (sullo sfondo, il castello)

Sbuca Betsy. Ha un’aria impaziente e seccata. Rientrano Marian e Robin, seguiti da Little

John, Fra’ Tuck e Will.

sull’aria di “Tanta voglia di lei” (Pooh)

Betsy (spunta alle spalle di Robin e Marian) Mi dispiace disturbarvi / ma le dieci sono già

Marian Betsy chiama, ora debbo lasciarvi / la minestra servirà

Robin Resta ancora un solo istante / devo dirti che per me

sei la donna più graziosa e importante / e ti voglio sol per me (Robin le mette le braccia

al collo, sta per baciarla ma

Marian si scosta) Mi dispiace, devo andare / ti saluto qua

la mia cena si potrebbe freddare / chi la scalderà?

Robin Cara amica, questa sera / io non scorderò

Mi ha stregato la tua voce sincera / e nel mio cuore c’è tanta / tanta voglia di te

(torna da Robin, i due si abbracciano)

Little John, che non ha mai staccato gli occhi da Betsy fin dal momento in cui essa è arrivata,

le si avvicina, piacevolmente incuriosito dal nuovo incontro

sull’aria di “Buonasera signorina” (Fred Buscaglione)

Little John Buonasera, signorina, buonasera / molto lieto, io mi chiamo Little John

Betsy Sono Betsy, governate e consigliera / di Lady Marian, da vent’anni or son

Little John Signorina, voi per me siete uno sballo

Betsy Ma che amabile e galante cavalier!

Little John Siete libera domani per un ballo?

Betsy Se son libera? Sì, certo… ci vengo!.15

Little John Passo a prendervi, la sera, col cavallo / Ci vediamo, signorina, tomorrow night!

Betsy Ci vediamo col cavallo tommorow night

Robin Addio, belle fanciulle!

Marian Arrivederci, messeri. E grazie!

Tutti escono. Betsy e Marian entrano nel castello; Robin e gli altri tornano sui loro passi.

Prima di uscire, però, Little John lancia un bacio a Betsy, la quale risponde ridacchiando

civettuola.

Scena 5: “SALA DEL CONSIGLIO”

Fondale: sala austera, cupa, con qualche vessillo

Entra lo sceriffo, infuriato.

sull’aria di “Speedy Gonzales” (Pat Boone)

Sceriffo (entra) Ahi, ahi, ahi / Non riesco a catturarlo mai

quel Robin Hood è astuto assai / se non lo prendo sono guai

Giovanni (entra con sir Guy) Lui scappa come Speedy Gonzales / ma lo dobbiamo pigliar

sennò per noi si mette male / e il nostro piano può saltar

Sceriffo Intorno a lui nella foresta / c’è grande solidarietà

ma per fermare le sue gesta / un modo pure ci sarà

Sir Guy Io, un’idea per catturare una volta per sempre quel Robin Hood, ce l’avrei!

Giovanni Avanti, dite!

sull’aria di “Banana boat” (Harry Belafonte)

Sir Guy Creo / un torne-e-e-o / una gara di abilità

A / quel torne’ / quel torne’ / quel torne’ / quel torne’ / quel torne-e-e-o

Robin Hood parteciperà

Ogni arciere della città / al bersaglio gareggerà

Quando Robin s’iscriverà / nella trappola finirà

Qui, preparatevi / tra una settimana / la disfida organizzerò

Giovanni Ora che capita / dentro la mia tana / finalmente l’acchiapperò!

Giovanni Sceriffo, affiggete ovunque gli avvisi di indizione del torneo!

Sceriffo Certo! Mando anche il banditore a fare un po’ di baccano! (ed esce)

Giovanni Bravo! Caro sir Guy… (lo prende sottobraccio e lo accompagna all’uscita) vi

confesserò che vi facevo più stupido. Siete abbastanza scaltro, potreste fare il

ministro… (i due escono)

Scena 6: “FORESTA DI SHERWOOD”

Fondale: una foresta rigogliosa con alberi e tanto verde

In scena: un pozzo, cespugli

Banditore (entra) Udite, udite… Per volere di Giovanni, è indetto un torneo open di tiro al

bersaglio per provetti arcieri. Le iscrizioni si riceveranno poco prima dell’inizio della gara, che

si terrà domenica prossima, alle quattro del pomeriggio. Il primo premio è di duecento

monete d’oro. Vi aspettiamo numerosi! (mentre si allontana, ripete la solfa dall’inizio) Udite,

udite… Per volere di Giovanni…

Robin (è entrato nel frattempo con Fra’ Tuck, Little John e Will. Hanno ascoltato

l’annuncio) Contaci!

Will Tu sei pazzo!

Fra’ Tuck (quasi piangendo) Non farlo, Robin! Ascolta un povero frate….16

sull’aria di “Non amarmi” (Aleandro Baldi / Francesca Alotta)

Robin Anche se tu piangi / io m’iscriverò

Little John Fallo, poi t’arrangi / non t’aiuterò

Will Ma non lo capisci? Vogliono incastrarti!

Robin So quello che faccio, non preoccuparti

Little John Non andarci / ho paura / non uscire allo scoperto

Robin Amo il rischio / l’avventura / eh, sennò non mi diverto

Fra’ Tuck Incosciente! Capoccione! Ma vuoi dare retta a noi?

Will Il consiglio è questo: non andarci, ma fa’ quello che vuoi

Little John Non andarci / te ne puoi pentire

Robin No, non insistete / son deciso a gareggiare

Fra’ Tuck Non fidarti / dei tuoi cari amici

e vedrai, t’infili dritto dritto nei pasticci

Will Non andarci / è solamente un trucco

Robin Ma per chi mi hai preso? / Non son mica un mammalucco

Little John Caro Robin / tu sei tutto scemo / e va bene vacci

ma noi non ti seguiremo / non è il caso

Scena 7: “CORTILE DEL PALAZZO DEL RE”

Fondale: un bel giardino, con fontane e tribune (sullo sfondo, il castello)

In scena: un bersaglio per il tiro con l’arco, una panca “reale” per Giovanni e Isabella

È il giorno dell’atteso torneo, il cui inizio è preceduto da un balletto, a cui partecipano

nobiluomini e nobildonne.

BALLETTO “Il torneo degli arcieri”

(sull’aria di un minuetto)

Al termine del balletto di apertura vengono portati in scena il bersaglio per il tiro con l’arco e la

panca “reale”.

Banditore (entra) Signore e signori, il decano degli arcieri del Re!

Il decano entra con fare solenne e si accinge a fare il suo discorso. Di colpo, quando inizia la

canzone, assume un’aria frivola.

sull’aria di “Tanti auguri” (Raffaella Carrà)

Decano Com'è bello far l'arciere dalla Scozia in giù

Mira il centro, tendi l'arco e non pensarci più

Tanti auguri ... a chi adesso tirerà

Tanti auguri ... chissà chi la spunterà?

Com'è bello far l'arciere dalla Scozia in giù

Chi comincia a fare centro non si ferma più

Ma se poi sbagli lo sai che si fa?

C’è un bersaglio più grosso che problemi non dà!

C’è un bersaglio più grosso che problemi non dà!

Banditore Al viceré Giovanni, l’onore di dare inizio al torneo!

Giovanni (entra, tenendo la mano di Isabella. I due sono seguiti da Sir Guy e lo sceriffo)

Dichiaro aperta la gara! (quindi si va a sedere alla panca con Isabella. Dietro i

due, in piedi, Sir Guy e lo sceriffo. Tutti applaudono)

Banditore (estrae la lista) Primo concorrente: Joseph il calderaio!

Mormorio generale. Robin entra, vestito da calderaio e porge un inchino a Giovanni, il quale

risponde sorridente. Ha riconosciuto chi si cela sotto quel travestimento e scambia un’occhiata.17

d’intesa con lo sceriffo. Si porta verso il suo angolo di tiro, scocca la sua freccia e fa centro al

primo colpo. Stupore generale.

Banditore (con tono da giostraio di luna park) Centro al primo colpo, sior! Passi alla cassa

per ritirare il premio.

Robin si avvicina a Giovanni, che si alza per consegnare il premio.

Giovanni (si fa dare da Isabella il sacchetto) Calderaio Joseph, a voi il meritato premio di

duecento monete d’oro.

Robin Grazie. Non accetto il denaro ricavato dal sangue della gente onesta!

Giovanni Come vi permettete? Mancare di rispetto al viceré!

Robin Ho semplicemente detto la verità. Parola di Robin Hood!

Giovanni Sceriffo, arrestate quest’uomo! Che sia portato immediatamente nelle segrete del

castello in attesa della sua esecuzione, che avverrà domattina all’alba.

Sceriffo (ammanettandolo) Sir Robin di Locksley, stavolta non la passerai liscia.. Sei

condannato al patibolo! (tenta di trascinarlo via, ma Robin fa resistenza)

sull’aria di “Triangolo” (Renato Zero)

Robin Il patibolo no / non l’avevo considerato

mi preoccupa un po’ / vuoi vedere che son spacciato?

Amo il rischio, lo so / ma mi sembra un po’ esagerato

Non so cosa darei / ma il patibolo io lo eviterei! / Lo eviterei!

Marian (entra) Lui chi è? / ma perché vuol portarti con sé? / il tuo reato mi spieghi qual è?

Sceriffo Ha recato a Giovanni un’offesa!

Robin Ma dài!

Marian Proprio lui…

Robin Ma perché?

Marian Credi a me!

Robin Cosa c’è?

Marian Mi sa che / (indica Giovanni) quello là ce l’ha a morte con te

(allo sceriffo) Mollalo!

Sceriffo Via! Abbiamo perso abbastanza tempo (ed esce portando Robin con sé. Marian li

segue disperata)

Banditore Lo spettacolo per oggi è finito! Tutti a casa.

Tutti escono. Per ultimi Giovanni, Sir Guy e Isabella, che si guardano soddisfatti

Scena 8: “STANZA DI LADY MARIAN”

Fondale: una stanza da letto elegante, con quadri e una finestra

In scena: un lettino, una sedia

Betsy porta in scena il lettino e vi si siede. Marian e comincia a camminare pensierosa per la

stanza.

sull’aria di “Margherita” (Riccardo Cocciante)

Marian Io non posso stare ferma / mentre Robin è in prigione

Qualche cosa devo fare / per fermar l’esecuzione

Parlerò coi suoi briganti / e preparerò con loro

una fuga eccezionale / per salvare il mio tesoro.

Marian Betsy cara, tu sai dov’è il ritrovo della banda di Robin.

Betsy E perché dovrei saperlo?.18

Marian E dai… Little John ti dice sempre tutto. Ogni giorno andate a passeggiate nel

parco e state lì delle ore. Di qualcosa dovrete pur parlare…

Betsy Va bene, ti darò l’informazione che cerchi. Apri bene le orecchie…

sull’aria di “’O sarracino” (Renato Carosone)

Betsy Dal Saraceno / dal Saraceno / c’è la riunione

Tutte le sere / verso quest’ora / i briganti si trovano là

È una locanda / da quattro soldi / per ubriaconi

Si trova in fondo / alla foresta / ma sta’ attenta che buio si fa

Marian (di corsa si avvia all’uscita) Starò attentissima, stanne certa. Grazie, amica mia.

Betsy (esce con lei) Di nulla. E non accettare vino dagli sconosciuti!

FINE SECONDO ATTO.


TERZO ATTO

Scena 1: “OSTERIA DEL SARACENO”

Fondale: una bettola di quart'ordine (ambiente rozzo, muri scrostati)

In scena: il bancone del bar, un tavolo

L’oste porta in scena il bancone e vi si piazza dietro. Le sue cameriere portano invece in scena

un tavolo e lo apparecchiano con semplici e rozze tovaglie. Entrano, tristi ed avviliti, Fra’ Tuck,

Will e Little John. Si siedono al tavolo senza neanche ordinare. L’oste porta loro ugualmente

da bere, ma non assaggiano un sorso.

Marian (entra, decisa) Will, John, Tuck, vi devo parlare.

sull’aria di “La filanda” (Milva)

Will Perché perché / sei venuta alla locanda?

Marian È il cuore che mi manda

Will Che sei venuta a far?

Marian E c'è e c'è che il mio Robin adorato / doman sarà impiccato

Fra’ Tuck Ma questo lo sappiam!

Marian Però però io c'ho un piano d'evasione / che con la vostra azione / potrebbe funzionar.

Will Ma senti un po' / cosa l'è saltato in mente?

Su, dicci brevemente / noi che dovremmo far?

sull’aria di “Una su un milione” (Alex Britti)

Marian Vi prego, cari amici, di starmi ad ascoltare:

nella mia testa c'è un piano eccezionale.

Voglio che voi siate miei complici efficienti.

Comincio ad illustrare, quindi state ben attenti.

Domani andremo tutti a trovare quel plotone

che resterà di guardia a seguir l'esecuzione.

Quando l'alba spunta e il boia ancora dorme

ad ogni buon soldato ruberete l'uniforme.

La truppa io distraggo facendo la civetta,

voi la sostituite, cambiandovi di fretta.

Fermate il boia prima che prenda il cappio in mano,

e riportate il vostro amico Robin salvo e sano.

Will Amo / amo / il tuo ingegnoso schema / ad essere sincero ti facevo un po' più scema.

Marian Bravo! Bravo! Sei proprio un gran cafone! / E fallo dire a me che sono una col blasone!

Little John Siete una donna eccezionale… ora capisco perché Robin vi ama. Brindo alla

salute di Lady Marian!

Fra’ Tuck, Will e Little John (in coro) Evviva Lady Marian! (brindano, quindi escono portando

Marian in trionfo e scandendo: Ma-rian! Ma-rian!

L’oste guarda l’ora e ritira il banco, le cameriere portano via i tavoli e in sottofondo si sentono

ancora le voci degli uomini di Robin..

Scena 2: “CAMERATA DEI SOLDATI”

Fondale: scuro, grigio, spoglio, da camerata insomma.

Entrano due soldati, con i loro materassini. Li piazzano a terra. Si tolgono le loro divise,

rimanendo in pigiama lungo. Posano le divise a terra accanto ai materassi, sopra ai quali si

sdraiano e si mettono a dormire.

Quindi, entrano di soppiatto Marian, Little John, Fra’ Tuck e Will. I tre uomini vanno a.20

nascondersi (dietro le quinte). Parte la musica, Marian si toglie i suoi abiti classici e svela un

abito da ballerina di mambo. Svegliati dalla musica, i due soldati seguono con la massima

attenzione la ragazza.

BALLETTO: Il mambo dei soldati

sull’aria di “El negro zumbon” (Perez Prado)

Marian In piedi… sveglia, pigron! / è ora di colazion!

Ma che ne dite di far due salti insieme a me?

(si avvicina ad un soldato) Mio bel soldato baffon! / voglio insegnarti il bayon!

Non è difficile se ci provi insieme a me!

(si avvicina al soldato1 e gli mostra cosa fare)

Col bacino ondeggia bene e contorciti! / Lo vedi che sei bravo, cheri!

Continua così! / Sì, proprio così! / E sta’ qui!

(si avvicina al soldato2 e balla insieme a lui)

Tu cosa fai, soldatino? / vuoi diventar ballerino?

Sta’ molto attento che adesso il ritmo si cambierà

(i tre ballano, sull’ultimo ritornello Marian riprende a cantare)

E questa danza infinita / che può durare una vita

se mi seguite la balleremo per tutto il dì

Marian esce, ballando, seguita dai due soldati, che si portano appresso i materassini,

lasciando a terra le uniformi. Queste ultime vengono raccolte da Little John e Will.

Scena 3: “PATIBOLO”

Fondale: terra arida, spoglia. Si nota l’alba sullo sfondo

In scena: un palchetto, un cappio

Entrano, travestiti da soldati, Little John e Will. Fra’ Tuck è vestito da frate e accompagna

Robin, che è ammanettato. Precedono il boia. I finti soldati portano il patibolo con il cappio, lo

poggiano a terra e vi si piazzano ai lati. Sale il boia, con Robin.

sull’aria di “Legata a un granello di sabbia” (Nico Fidenco)

Boia Ti voglio impiccare, impiccare / al collo questa corda ti devo annodare

perché faccio il mestiere del boia / ne ammazzai / centinaia

Son sicuro, vedrai / con me non ti lamenterai / ahi, ahi, ahi, ahi

sull’aria di “Tutto il resto è noia” (Franco Califano)

Robin Su, fa presto / a’ boia!

so / che lo fai con gioia / perché sei un boia, boia / maledetto boia!

Boia Procedo allora all’esecuzione capitale di Sir Robin di Locksley. (sta per annodargli

il cappio al collo)

Fra’ Tuck (si avvicina col breviario) Un momento… il condannato ha chiesto conforto

spirituale!

Boia E va bene… dategli questa benedizione! (volta le spalle a Fra’ Tuck)

Fra’ Tuck (finge di recitare dal breviario in “latinorum”) Extratio manganellum et

sfracellorum sopra capam tuam”. (così dicendo, estrae dal saio un grosso bastone

e, da dietro, dà una botta in testa al boia)

Boia (svenendo) Ora pro nobis! (e si accascia al suolo)

Little John toglie le manette a Robin.

Marian (entra e corre verso Robin. I due si abbracciano) Robin!

Robin Scommetto il mio arco che c’è sotto il tuo zampino!.21

Marian gli sorride. I due si baciano.

Fra’ Tuck Scappiamo, prima che arrivino le guardie vere! (si avvia di corsa all’uscita,

seguito dagli altri)

Marian Ci vorrà del tempo, prima che riescano a liberarsi dal palo a cui, ballando

ballando, li ho legati! (tutti escono, ridendo)

Boia (è a terra. Si risveglia) Ma… che succede? Mi hanno buggerato, maledetti! (si alza)

Porco boia, succedono tutte a me! Ma se li prendo, il cappio dal collo non glielo

leva nessuno. Porco boia! (prende il patibolo ed esce)

Scena 4: “FORESTA DI SHERWOOD”

Fondale: una foresta rigogliosa con alberi e tanto verde

In scena: un pozzo, cespugli

Entra Riccardo Cuor di Leone, coi suoi giovani amici Leopoldo e Ranulfo, travestiti da frati.

Si stanno incamminando verso il castello.

Ranulfo (è stanco e boccheggia) Sire, manca molto?

Riccardo Conte Ranulfo, non ditemi che siete stanco!

Ranulfo Perché, il Duca Leopoldo vi sembra forse riposato?

sull’aria di “Ma le gambe” (Trio Lescano)

Leopoldo Sarà un mese che viaggiamo / siamo giunti fin quaggiù

Ma le gambe / le mie gambe / stan cedendo sempre più

Riccardo Sta’ tranquillo che il castello / dista un’ora o poco più!

Leopoldo Mi dispiace / sulle gambe / non mi reggo proprio più

Riccardo A quel pozzo, se volete, vi potrete dissetar

Ranulfo Finalmente un po’ di quiete… Stavo quasi per crollar!

(Leopoldo e Ranulfo si dirigono a razzo verso il pozzo attingendo quanta acqua possono, mentre

Riccardo controlla il sacco con le monete d’oro che ha attaccato al cingolo del suo saio)

Riccardo Mentre voi vi rinfrescate / io nascondo i miei doblon!

i briganti / sono tanti / serve un poco d’attenzion!

Robin (entra con Fra’ Tuck, Will e Little John) Tuck, hai visto? Ci sono i tuoi colleghi!

sull’aria di “Soldi soldi” (Betty Curtis)

Fra’ Tuck Soldi, soldi, soldi… quanti soldi! / quel frate ha troppi soldi!

per me, qualcosa sotto ci sta / un fraticello tanti soldi non ha

(ai suoi compagni) ci penso io, restate qua! / (si avvicina a Riccardo) Quanti soldi!

Riccardo (ha sentito) Soldi, soldi, è vero, ho tanti soldi / si tratta di un’offerta

la cifra è di una certa entità / Fu il nostro re Riccardo Cuor di Leon

che un anno fa ce li donò / Questi soldi!

Robin (si avvicina) Ma allora voi conoscevate re Riccardo!

Riccardo Oh, sì… abbiamo passato tanto tempo assieme!

Will Gli amici di re Riccardo sono anche amici nostri, giusto?

Fra’ Tuck, Will e Little John Giusto!

Little John Se lo gradite, vi scorteremo lungo il vostro cammino!

Riccardo Dio ve ne renderà merito! (a Leopoldo e Ranulfo) Fratelli? Fratelli, volete

ubriacarvi d’acqua? Questi gentili messeri ci faranno da scorta.

Leopoldo (si avvicina, insieme a Ranulfo) Grazie infinite!.22

Ranulfo Dio vi benedica!

sull’aria di “Supercalifragilistichespiralidoso”

Fra’ Tuck (prende Will in disparte) Su quei cari frati sono un poco sospettoso,

c’è qualcosa in loro che mi rende assai curioso.

Will Ti confesserò che pure io sono dubbioso,

su quei cari frati c’è un alone misterioso.

sull’aria di “Rose rosse” (Massimo Ranieri)

Riccardo (in disparte) Non faccio più il crociato / da frate son conciato / ma rimango un bel re

È meglio l’Inghilterra / di quella Santa Terra / più sicura per me.

Robin (arriva) Che avete, caro frate? / Vi vedo pensieroso / su, ditemi che c’è!

Riccardo Nel cuore del mio cuore / c’è un segreto…

Robin Qual è?

Riccardo Forse non mi riconosci vestito così

(scopre la sua divisa la crociato) ma questa croce rivela la mia identità.

Croce rossa su me / non ti dice qualcosa?

Robin Sei Riccardo, il mio re!

Arcieri Bentornato Maestà!

sull’aria de “Il Riccardo” (Giorgio Gaber)

Robin Uh, che gioia Maestà, che gioia, stasera, stasera vedervi, Maestà!

Arcieri Che gioia, Maestà!

Robin C’è una cosa / che ti devo dire:

tuo fratello Giovan Senza Terra / ha detto a tutti che sei morto in guerra

per rubarti / il trono di re

Arcieri Il trono di re!

Robin Già ha fissato / l’incoronazione

per domenica sera alle otto. / Offrirà a tutti polenta e risotto,

poi da solo / si proclamerà.

Robin Ma che sfortuna, mia Re Riccardo! / Un fratello così bugiardo…

Devi fermarlo quanto pria / o la corona ti porta via.

sull’aria di “Camminerò”

Riccardo Son stato anni a guerreggiar per il mondo / fedele a Nostro Signor

Soldati Signore!

Riccardo Or son tornato, ma il mio trono, ahimè, / è in mano ad un usurpator

Smaschererò, smaschererò / quel maledetto fellon

Soldati Fellone!

Riccardo (a Robin) Dammi una mano, fallo per me.

Robin Dovere, voi siete il mio re!

Riccardo Grazie! (ed esce, seguito dagli altri, Robin in testa)

Scena 5: “SALA DEL CONSIGLIO”

Fondale: sala austera, cupa, con qualche vessillo

Entrano Sir Guy e lo sceriffo trasportando un trono, che piazzano a terra. Giovanni entra e vi

si va a sedere e batte un martelletto sul bracciolo del trono.

Giovanni Andate a prendere l’imputata!.23

Sir Guy e lo sceriffo escono e, poco dopo, rientrano con Marian, tenendola per le braccia.

Resteranno così per tutto il processo.

sull’aria di “Canzone per un’amica” (Nomadi)

Giovanni È qui riunita la Corte Suprema / per giudicar l’imputata

Voi, Lady Marian, rischiate una pena / per questa bella bravata

Marian Ora sarò processata!

Giovanni Siete accusata di avere aiutato / Robin di Locksley a fuggire

Era al patibolo quasi impiccato / poi dove è andato a finire / lo devo ancora capire

Ci ha riferito una guardia giurata / che proprio quella mattina

V’introduceste nella camerata / e usando qualche moina / l’imprigionaste in guardina

Il tribunale in seduta plenaria / decide la vostra sorte

Quindi il verdetto per voi, Lady Marian / è la condanna a morte / questo ha deciso la corte

Giovanni La condanna sarà eseguita all’alba di lunedì prossimo, giorno dopo la mia

incoronazione a re d’Inghilterra. Portala via!

Marian Vigliacco! Vigliacco!

Lo sceriffo ammanetta Marian ed esce con lei, che esce gridando in continuazione. Sir Guy

s’avvicina al trono.

Giovanni Il verdetto, naturalmente, è inoppugnabile. L’udienza è tolta! (batte un martelletto

sul bracciolo del trono, si alza e si avvia all’uscita)

Sir Guy prende con sé il trono e segue Giovanni. I due escono.

Scena 6: “FORESTA DI SHERWOOD”

Fondale: una foresta rigogliosa con alberi e tanto verde

In scena: un pozzo, cespugli

Entrano, passeggiando, Riccardo, Ranulfo, Leopoldo, seguiti da Robin, Fra’ Tuck e Will.

Will (ai primi tre) Non dev’essere stata una passeggiata, laggiù in Terra Santa.

Ranulfo Beh, diciamo che non siamo andati in gita.

Leopoldo Se ti raccontassi…

Robin Racconta, racconta!

sull’aria di “Brutta” (Alessandro Canino)

Leopoldo A Gerusalemme / lo squadrone dei crociati marcia lemme lemme

Quando all’improvviso siamo tutti circondati / da una massa di arabi invasati

Ranulfo Re Riccardo, allora / tira fuori dalla tasca un po’ di gorgonzola

Vedo i saraceni che stramazzano svenuti / Noi filiamo rapidi… e saluti!

[ma me la son vista] brutta / Pensavo: siamo alla frutta

Leopoldo Era ogni giorno una lotta / io non ci torno più

Little John (arriva, trafelato, con Betsy) Robin! Sire! Giovanni ha rinchiuso Marian nelle

segrete del castello e lunedì sarà eseguita la sua condanna a morte!

Robin Cosa?

sull’aria di “Liberatemi” (Biagio Antonacci)

Betsy Liberatela! Liberatela! / Ve ne prego, fatela fuggire

Robin Liberiamola! Liberiamola! / Lady Marian non dovrà morire

Betsy Liberatela!

Robin e la sua banda Liberiamola!.24

Betsy Liberatela!

Robin e la sua banda Liberiamola!

Betsy Liberatela!

Robin Vi devo dire la verità / io amo Marian e lei lo sa

in moglie la vorrei prendere / perciò la devo difendere

Betsy Son disperata, è la verità…

Robin Ve lo prometto, si salverà

Ho in mente un piano magnifico / per farla uscire da lì!

Robin Preparatevi ragazzi, faremo irruzione durante la proclamazione di domenica sera!

Incoraggiati da Robin, tutti escono carichi di grinta.

Scena 7: “SALA DEL TRONO”

Fondale: una stanza elegante, addobbata con vessilli e un trono.

In scena: un tappeto rosso

La cerimonia si apre con un ballo, a cui partecipano tutti i nobiluomini e le nobildonne

presenti.

BALLETTO “Gran ballo per l’incoronazione”

(sull’aria di un valzer di Strauss)

Al termine del balletto tutti i nobiluomini e le nobildonne si posizionano in fondo alla scena, per

lasciare spazio all’incoronazione. Musica solenne. Entra in scena un valletto. Egli porta, sopra

un cuscino, la corona per la proclamazione. Lo segue Giovanni.

sull’aria di “La puntura” (Pippo Franco)

Giovanni Si son fatte già le otto / nobilissimi signor.

Qui si fredderà il risotto / cominciamo, per favor!

Si proceda con il rito / ma sbrighiamoci, però!

Preparate la corona / che mi proclamerò!

Robin, Will, Fra’ Tuck e Little John (entrano all’improvviso con Riccardo. Tutti si inginocchiano)

No, no, no! / No, il sovrano è vivo! / È qui perciò

no, no, no / non si può!

Giovanni Accidenti, è vivo! / Ma come fo?

La corona / non avrò!

Giovanni Riccardo! Mi avevano detto che eri morto… (e viene circondato da Robin, Will,

Little John e Fra’ Tuck. Riccardo si avvicina)

sull’aria di “Maramao perché sei morto” (Trio Lescano)

Riccardo Marameo, non sono morto / il tuo piano funzionava

ma qualcosa è andato storto…

Giovanni … è la mia giornata no!

Voglio darti una lezione / per quest’alto tradimento

ogni tuo possedimento / ora ti confischerò!

Sceriffo (a sir Guy, con accento veneto) Qui per noi se mette male, ‘ndemo fora dalle bale!

( i due scappano vigliaccamente)

Giovanni Dove scappate, vigliacchi? (poi, rivolto al fratello) Riccardo, mi lasci così in mezzo

a una strada?

Riccardo Ti chiamano “senza terra” mica per niente…

Robin e i suoi uomini ridacchiano di gusto..25

sull’aria di “Xdono” (Tiziano Ferro)

Giovanni Perdono! / È vero, ti ho tradito, io però chiedo scusa

(s’inginocchia) Mi metto anche in ginocchio e ti regalo una rosa (la estrae di tasca)

Dei miei possedimenti, puoi lasciarmi qualcosa?

A te che sei il sovrano io domando perdono-o!

Riccardo E va bene. Ti lascerò una cosa che tu hai cara, molto cara… Isabella!

Giovanni Nnnnnnnooooooo!

Isabella (lo prende per l’orecchio, lo fa rialzare e lo trascina fuori) Visto com’è finito il tuo

bel piano? “Vedrai, ti ricoprirò di gioielli e stoffe pregiate”. Ma va là, cretino! Sei

solo un buono a nulla…

Giovanni (prima di uscire, a Riccardo) Questa me la paghi…

Tutti ridacchiano.

Will (ironico) … e vissero tutti felici e contenti.

Berengaria (appare sulla soglia) Riccardo! (e gli corre incontro)

Robin dice qualcosa sottovoce Little John, Fra’ Tuck e Will. I tre escono di corsa.

sull’aria di “Un raggio di sole” (Jovanotti)

Berengaria Ma che gioia vederti / mi sei mancato un sacco

M’hanno detto che non tornavi / ma mi han tirato il pacco

All’inizio ho temuto / di non vederti più

Ero triste e depressa / non ci dormivo su

Ma poi pian piano ho ripreso a vivere / e la speranza si accendeva

Allora ho pregato tanto / ma il cuore me lo diceva

Che tornavi da me / senza neanche avvertire

Riccardo Ho un cadeau floreale

Berengaria Ma che gentile / un mazzo di viole per me!

Riccardo Grazie Robin! Grazie infinite per tutto quello che hai fatto. Cosa desideri?

Robin Che finiscano i soprusi!

Riccardo E sia! Ma per te cosa vuoi?

Robin La mano di Lady Marian!

Riccardo Perché accontentarsi della mano… prendila tutta!

Marian (entra, accompagnata da Little John, Fra’ Tuck e Will. Corre tra le braccia di

Robin) Robin!

Betsy (entra e si butta tra le braccia di Little John, travolgendolo) Mio eroe!

Little John Mia principessa!

Will (osserva le scene) A me queste scene commuovono sempre! (Fra’ Tuck gli passa

un fazzoletto)

Riccardo Ma che fai, piangi? Oggi niente lacrime: è giorno di festa!

Parte la musica. I nobiluomini e le nobildonne presenti cominciano a ballare.

BALLETTO “Lady Marian”

sull’aria di “Lady Oscar” (I cavalieri del Re)

Betsy Grande festa alla corte di Londra / re Riccardo è tornato qua

Berengaria sorride gioconda / alla sua metà

Robin e Marian potranno sposarsi / è il progetto che hanno in cuor

Finalmente potrà realizzarsi / questo sogno d’amor.26

Will (si avvicina a Marian, comincia ad abbracciarla e baciarla ripetutamente)

Oh Lady, Lady, Lady Marian / tu non sai che gioia / fatte un po’ abbraccia’

Robin A’ Will, amico mio diletto / sì, vabbe’ l’affetto / ma nun t’allarga’ (lo allontana)

Tutti Oh Lady, Lady, Lady Marian / al tuo matrimonio / tutti ci sarem

Marian Oh mamma, per il ristorante / devo prenotare / per duecento almen

Tutti Evviva Lady-Lady Marian / Evviva Robi-Robin Hood

Betsy Tutto il regno applaude ammirato / all’impresa di Robin Hood

L’usurpatore è stato cacciato / non pensiamoci più

Riccardo Per Giovanni continua la iella / il castigo non finirà

Robin Tutta la vita con Lady Isabella / non lo invidio, Maestà!

Tutti Oh Lady, Lady, Lady Marian / tutti fanno festa / tanto paga il re

Riccardo Lo vedi, m’hanno fatto fesso / questi m’hanno messo / tutto in conto a me

Marian Amici, vi saluta Marian / questa nostra storia / sta per terminar

Robin Nel libro della fantasia / tutti in compagnia / ora ritorniam!

Tutti Evviva Lady-Lady Marian / Evviva Robi-Robin Hood

Evviva Lady-Lady Marian / Evviva Robi-Robin Hood

Will (si riavvicina a Marian, ricomincia ad abbracciarla e baciarla ripetutamente)

Oh Lady, Lady, Lady Marian / tu non sai che gioia / fatti un po’ abbraccia’

Robin A’ Will, amico mio adorato / mo’ me so’ stufato / sempre qui a tocca’ (lo allontana)

Tutti Oh Lady, Lady, Lady Marian / al tuo matrimonio / altri inviterem

Marian Oh mamma, per il ristorante / devo prenotare / per seicento almen

Tutti Evviva Lady-Lady Marian / Evviva Robi-Robin Hood

Oh Lady, Lady, Lady Marian / tutti fanno festa / tanto paga il re

Berengaria Lo vedi, t’hanno fatto fesso

Riccardo pagherò lo stesso / tanto sono il re!

Marian Amici, vi saluta Marian / questa nostra storia / sta per terminar

Robin Nel libro della fantasia / tutti in compagnia / ora ritorniam!

Tutti Evviva Lady-Lady Marian / Evviva Robi-Robin Hood

Evviva Lady-Lady Marian / Evviva Robi-Robin Hood

Lady Marian!

FINE